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Alice Attraverso lo Specchio: recensione del film

Alice Attraverso lo Specchio

Alice Attraverso lo Specchio è l’atteso sequel del primo film (Alice in Wonderland) che ha segnato, dopo anni, una “riappacificazione” tra il genio visionario di Tim Burton e le atmosfere più rassicuranti di casa Disney. In questo secondo capitolo non c’è più Burton al timone di regia ma James Bobin (mentre il primo figura solo tra i produttori del film) nonostante il cast principale sia rimasto pressoché inalterato (Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Mia Wasikowska, Anne Hathaway) insieme alla new entry Sacha Baron Cohen nei panni del Tempo in persona.

Segnato da una svolta nella trama più dark e matura, Alice Attraverso lo Specchio è l’adattamento del secondo capitolo letterario delle avventure della piccola Alice (Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò) scritto dal suo “papà” di carta Lewis Carroll, un romanzo poco rappresentato e mai portato sul grande schermo prima di quest’adattamento voluto dalla casa di un altro celebre “papà”, quello di Topolino.

Alice Attraverso lo Specchio

Alice Attraverso lo Specchio, il film

Alice, anni dopo l’avventura nel Paese delle Meraviglie salvato dalla perfida Regina Rossa e consegnato nelle mani della saggia Regina Bianca Mirana, è alle prese con gli impegni (adulti) della realtà: portare avanti l’attività marittima di suo padre, ormai scomparso, e ampliare i rapporti commerciali con l’Oriente. Ma proprio quanto il nuovo Lord Ascot (suo pretendente rifiutato in pubblico) la ricatta, costringendola ad accettare un futuro impiegatizio e a vendere l’imbarcazione paterna, pena la perdita della propria casa, la ragazza si ritrova di nuovo catapultata nelle psichedeliche avventure dei suoi vecchi compagni di viaggio, tutti coinvolti nella ricerca della famiglia del Cappellaio Matto, sopravvissuta al massacro del Ciciarampa. Ma, per aiutare il suo caro amico, la fanciulla dovrà rubare la cronosfera che si trova nel palazzo del Tempo e provare a cambiare il passato, pur correndo il rischio di distruggere tutto per un semplice errore tecnico.

“Psichedelico” è proprio l’aggettivo che meglio si adatta alle suggestive visioni di Carroll: un mondo dove il concetto di impossibile è completamente abolito e dove tutto è plausibile (conigli parlanti che indossano panciotti, il Tempo innamorato della Regina Rossa dall’enorme testa; segugi parlanti e Cappellai completamente usciti di senno) ha da sempre suggestionato – ed ispirato – le coscienze ampliate e i voli pindarici della fantasia creativa di numerosi artisti, e in questo caso il cast tecnico al lavoro non sembra esserne immune: visivamente ineccepibile, rappresenta una vera e propria immersione in una dimensione “alternativa” dove concetti irreali (il tempo e il suo corso) acquistano una dimensione “carnale” e concreta e dove realmente, per la durata dei 108 minuti del film, lo spettatore è persuaso che l’irreale possa diventare realtà; il prodotto filmico risente però del marchio Disney e dell’assenza del genio dark e visionario di Burton, perdendo quei tocchi gotici (sia nella trama che nell’estetica) che aveva, invece, il primo capitolo (succube comunque del confronto con il ben più famoso cartoon della casa di Topolino).

Il tocco più “adult” di Tim Burton avrebbe giovato ad una storia dalle tematiche potenzialmente più forti e mature (lo scorrere del tempo, il suo ruolo, la possibilità di cambiare alcuni eventi del passato o di fare tesoro di alcune esperienze per “illuminare” il futuro etc.) che invece si trasforma, semplicemente, in un interessante ed impeccabile divertissement  per intrattenere un pubblico più ampio e variegato.

 
 

Alice Attraverso lo Specchio: P!nk canta l’inedito “Just Like Fire”

Alice attraverso lo specchio

P!nk, stella del pop mondiale, pubblica oggi “Just Like Fire”, brano tratto dal film Disney Alice Attraverso lo Specchio. Il singolo – il primo dopo tre anni di silenzio discografico – esce il 15 aprile per RCA Records/Walt Disney Records ed è ora disponibile su tutte le piattaforme digitali.

Just Like Fire” è scritto appositamente per il film da P!nk, Max Martin, Shellback e Oscar Holter, prodotto da Martin, Shellback e Holter ed entrerà in rotazione radiofonica il 22 aprile. E’ questa la prima volta che P!nk realizza un brano per una colonna sonora. A inizio maggio arriverà anche un video di questo singolo, diretto da Dave Meyers, mentre è già disponibile qui lo pseudo video animato del brano.

Il brano “Just Like Fire” sarà presente sia nel film sia nella colonna sonora edita da Walt Disney Records, insieme alla colonna sonora orchestrale firmata dal compositore candidato a quattro Oscar Danny Elfman.

Alice attraverso lo specchio

alice attraverso lo specchio filmIl film Disney Alice Attraverso lo Specchio è una nuova e spettacolare avventura popolata dagli indimenticabili personaggi creati da Lewis Carroll e interpretati per il grande schermo da Johnny Depp, Anne Hathaway, Mia Wasikowska, Rhys Ifans, Helena Bonham Carter e Sacha Baron Cohen. Il film arriverà nelle sale italiane il 25 maggio 2016.

Qualche mese fa P!nk ha inciso una cover del classico dei Jefferson Airplane “White Rabbit” per la campagna promozionale della pellicola (guarda qui).

 
 

Alice Attraverso lo Specchio: online un nuovo spot

Siete pronti a varcare la soglia per il Paese delle Meraviglie in Alice Attraverso lo Specchio? In attesa che il sequel del film diretto da Tim Burton nel 2010 giunga al cinema, questa volta firmato da James Bobin, vi proponiamo qui di seguito un nuovo spot tv recentemente rilasciato dalla Disney.

Il film si basa su una specie di romanzo sequel, Attraverso lo Specchio, che Lewis Carrollscrisse proprio come seguito ideale a Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Nel cast, oltre a Mia Wasikowska (Alice), anche Johnny Depp (il Cappellaio Matto), Helena Bonham Carter (La Regina Rossa), Matt Lucas (PincoPanco, PancoPinco), Stephen Fry (Stregatto),Alan Rickman (Brucaliffo), Michael Sheen(Bianconiglio), Timothy Spall (Bayard), Paul Whitehouse, Barbara Windsor, Rhys Ifans (Zanik Hightopp, il padre del Cappellaio), Sacha Baron Cohen(Time), Ed Speelers (James Harcourt) e Toby Jones (la voce di Wilkins).

Fonte: Disney Movie Trailers

 
 

Alice Attraverso lo Specchio: nuovo spot con Mia Wasikowska

Mia Wasikowska

Ecco un nuovo spot tv di Alice Attraverso lo Specchio, sequel di Alice in Wonderland che vede tornare tutti i protagonisti del film di Tim Burton. Questa volta alla regia non c’è più il maestro del cinema gotico ma James Bobin. Tornano invece Mia Wasikowska, Johnny Depp, Anne Hathaway e Helena Bonham Carter. Si unisce a loro Sacha Baron Cohen, nuovo villain.

GUARDA IL TRAILER ITALIANO

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Il film si basa su una specie di romanzo sequel, Attraverso lo Specchio, che Lewis Carroll scrisse proprio come seguito ideale a Alice attraverso lo Specchio PosterLe Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Nel cast, oltre a Mia Wasikowska (Alice), anche Johnny Depp (il Cappellaio Matto), Helena Bonham Carter (La Regina Rossa), Matt Lucas (PincoPanco, PancoPinco), Stephen Fry (Stregatto), Alan Rickman (Brucaliffo), Michael Sheen (Bianconiglio), Timothy Spall (Bayard), Paul Whitehouse, Barbara Windsor, Rhys Ifans (Zanik Hightopp, il padre del Cappellaio), Sacha Baron Cohen (Time), Ed Speelers (James Harcourt) e Toby Jones (la voce di Wilkins).

Fonte: CS

 
 

Alice Attraverso lo Specchio: nuove scene nel trailer finale internazionale

Ecco un nuovo trailer finale internazionale per Alice Attraverso lo Specchio, adattamento per il grande schermo dell’omonimo romanzo e che vede tornare nei panni della protagonista Mia Wasikowska.

Ecco il video:

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Guarda il trailer di Alice Attraverso lo Specchio

Il film si basa su una specie di romanzo sequel, Attraverso lo Specchio, che Lewis Carroll scrisse proprio come seguito ideale a Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Nel cast, oltre a Mia Wasikowska (Alice), anche Johnny Depp (il Cappellaio Matto), Helena Bonham Carter (La Regina Rossa), Matt Lucas (PincoPanco, PancoPinco), Stephen Fry (Stregatto), Alan Rickman (Brucaliffo), Michael Sheen (Bianconiglio), Timothy Spall (Bayard), Paul Whitehouse, Barbara Windsor, Rhys Ifans (Zanik Hightopp, il padre del Cappellaio), Sacha Baron Cohen (Time), Ed Speelers (James Harcourt) e Toby Jones (la voce di Wilkins).

Alice attraverso lo Specchio PosterDi seguito la sinossi ufficiale:

Alice Kingsleigh (Mia Wasikowska) ha trascorso gli ultimi anni seguendo le impronte paterne e navigando per il mare aperto. Al suo rientro a Londra, si ritrova ad attraversare uno specchio magico, che la riporta nel Sottomondo dove incontra nuovamente i suoi amici il Bianconiglio, il Brucaliffo, lo Stregatto e il Cappellaio Matto (Johnny Depp) che sembra non essere più in sé. Il Cappellaio ha perso la sua Moltezza, così Mirana (Anne Hathaway) manda Alice alla ricerca della Chronosphere, un oggetto metallico dalla forma sferica custodito nella stanza del Grand Clock che regola il trascorrere del tempo. Tornando indietro nel tempo, incontra amici – e nemici – in diversi momenti della loro vita e inizia una pericolosa corsa per salvare il Cappellaio prima dello scadere del tempo.

 
 

Alice Attraverso lo Specchio: nuove immagini dal film

Ecco nuove immagini da Alice Attraverso lo Specchio in cui vediamo i meccanici servi di Tempo (Sacha Baron Cohen). Potete vedere le foto nella gallery a seguire:

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Guarda il trailer di Alice Attraverso lo Specchio

Il film si basa su una specie di romanzo sequel, Attraverso lo Specchio, che Lewis Carroll scrisse proprio come seguito ideale a Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Nel cast, oltre a Mia Wasikowska (Alice), anche Johnny Depp (il Cappellaio Matto), Helena Bonham Carter (La Regina Rossa), Matt Lucas (PincoPanco, PancoPinco), Stephen Fry (Stregatto), Alan Rickman (Brucaliffo), Michael Sheen (Bianconiglio), Timothy Spall (Bayard), Paul Whitehouse, Barbara Windsor, Rhys Ifans (Zanik Hightopp, il padre del Cappellaio), Sacha Baron Cohen (Time), Ed Speelers (James Harcourt) e Toby Jones (la voce di Wilkins).

Alice attraverso lo Specchio PosterDi seguito la sinossi ufficiale:

Alice Kingsleigh (Mia Wasikowska) ha trascorso gli ultimi anni seguendo le impronte paterne e navigando per il mare aperto. Al suo rientro a Londra, si ritrova ad attraversare uno specchio magico, che la riporta nel Sottomondo dove incontra nuovamente i suoi amici il Bianconiglio, il Brucaliffo, lo Stregatto e il Cappellaio Matto (Johnny Depp) che sembra non essere più in sé. Il Cappellaio ha perso la sua Moltezza, così Mirana (Anne Hathaway) manda Alice alla ricerca della Chronosphere, un oggetto metallico dalla forma sferica custodito nella stanza del Grand Clock che regola il trascorrere del tempo. Tornando indietro nel tempo, incontra amici – e nemici – in diversi momenti della loro vita e inizia una pericolosa corsa per salvare il Cappellaio prima dello scadere del tempo.

 
 

Alice Attraverso lo Specchio: la premiere a Los Angeles

Si è tenuta ieri la premiere di Alice Attraverso lo Specchio, il sequel del film diretto da Tim Burton che vede nuovamente il cast nel mondo delle meraviglie. Ecco tutti i protagonisti sul red carpet:

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  • Guarda il trailer di Alice Attraverso lo Specchio

Il film si basa su una specie di romanzo sequel, Attraverso lo Specchio, che Lewis Carroll scrisse proprio come seguito ideale a Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Nel cast, oltre a Mia Wasikowska (Alice), anche Johnny Depp (il Cappellaio Matto), Helena Bonham Carter (La Regina Rossa), Matt Lucas (PincoPanco, PancoPinco), Stephen Fry (Stregatto), Alan Rickman (Brucaliffo), Michael Sheen (Bianconiglio), Timothy Spall (Bayard), Paul Whitehouse, Barbara Windsor, Rhys Ifans (Zanik Hightopp, il padre del Cappellaio), Sacha Baron Cohen (Time), Ed Speelers (James Harcourt) e Toby Jones (la voce di Wilkins).

Di seguito la sinossi ufficiale: Alice Kingsleigh (Mia Wasikowska) ha trascorso gli ultimi anni seguendo le impronte paterne e navigando per il mare aperto. Al suo rientro a Londra, si ritrova ad attraversare uno specchio magico, che la riporta nel Sottomondo dove incontra nuovamente i suoi amici il Bianconiglio, il Brucaliffo, lo Stregatto e il Cappellaio Matto (Johnny Depp) che sembra non essere più in sé. Il Cappellaio ha perso la sua Moltezza, così Mirana (Anne Hathaway) manda Alice alla ricerca della Chronosphere, un oggetto metallico dalla forma sferica custodito nella stanza del Grand Clock che regola il trascorrere del tempo. Tornando indietro nel tempo, incontra amici – e nemici – in diversi momenti della loro vita e inizia una pericolosa corsa per salvare il Cappellaio prima dello scadere del tempo.

 
 

Alice Attraverso lo specchio: la fuga di Alice nel nuovo trailer

Ecco il nuovo trailer internazionale di Alice Attraverso lo Specchio che vede tornare tutti protagonisti Mia Wasikowska (Alice), Anne Hathaway (la Regina Bianca), Helena Bonham Carter (la Regina di Cuori) e Johnny Depp (il Cappellaio Matto). In più, villain di questo capitolo, sarà il Tempo, interpretato da Sacha Baron Cohen.

Alice Attraverso lo Specchio è sequel di Alice in Wonderland che vede tornare tutti i protagonisti del film di Tim Burton. Questa volta alla regia non c’è più il maestro del cinema gotico ma James Bobin.

GUARDA IL TRAILER ITALIANO

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Il film si basa su una specie di romanzo sequel, Attraverso lo Specchio, che Lewis Carroll scrisse proprio come seguito ideale a Alice attraverso lo Specchio PosterLe Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Nel cast, oltre a Mia Wasikowska (Alice), anche Johnny Depp (il Cappellaio Matto), Helena Bonham Carter (La Regina Rossa), Matt Lucas (PincoPanco, PancoPinco), Stephen Fry (Stregatto), Alan Rickman (Brucaliffo), Michael Sheen (Bianconiglio), Timothy Spall (Bayard), Paul Whitehouse, Barbara Windsor, Rhys Ifans (Zanik Hightopp, il padre del Cappellaio), Sacha Baron Cohen (Time), Ed Speelers (James Harcourt) e Toby Jones (la voce di Wilkins).

Fonte: Youtube

 
 

Alice Attraverso lo Specchio: la fashion premiere italiana al palazzo Reale di Milano

Il 24 maggio, sulle note della colonna sonora del film che include anche il brano inedito scritto e interpretato da P!nk “Just Like Fire“, l’elegante Palazzo Reale di Milano ospiterà l’anteprima nazionale di Alice Attraverso lo Specchio, in arrivo poi nelle sale italiane il 25 maggio distribuito da The Walt Disney Company Italia. La regale residenza, situata nel cuore della città italiana simbolo della Moda, si arricchirà delle atmosfere ispirate allo spettacolare Sottomondo per celebrare la creatività, l’immaginazione e il design.

Alice attraverso lo Specchio PosterNella suggestiva e prestigiosa cornice della Sala delle Cariatidi, al piano nobile di Palazzo Reale, la serata verrà presentata dalla popolare webstar Tess Masazza mentre la regia sarà affidata alla mano magica di Sergio Salerni, da anni eccellenza italiana nella direzione dei più importanti fashion shows. Sul red carpet attesi molti volti noti del mondo della moda e dello spettacolo come Mariano Di Vaio, Enzo Miccio, Martina Pinto, Arme Lola e Catherine Poulain.

I Partner dell’esclusivo evento sono Rizzoli Libri, ZUIKI, SKY Cinema e SKY 3D: su Sky Cinema 1, mercoledì 25 maggio alle 21.00, andrà in onda una puntata di Sky Cine News dedicata al film e all’evento.

La proiezione di Alice Attraverso lo Specchio sarà preceduta da un esclusivo Fashion Show durante il quale sfileranno i 10 outfit che compongono l’inedita capsule collection realizzata da sei studenti di Istituto Marangoni The Milano School of Fashion del corso Master Fashion Elite. I fashion look da giorno e da sera, ispirati ai personaggi principiali come Alice, il Cappellaio Matto, la Regina Bianca, la Regina Rossa e il Tempo, saranno inoltre arricchiti dalle originali creazioni del team di make-up artist & hairstylist di L’Oréal Paris. La collaborazione con L’Oréal Paris è nata nelle scorse settimane quando è uscita, nei punti vendita di tutta Italia, l’esclusiva collezione limited edition Color Riche “Alice attraverso lo specchio” che reinterpreta il magico mondo di Alice con 6 imperdibili rossetti, unici, in un pack d’eccezione, ognuno dedicato ad un personaggio del film.

Da alcune settimane, sul sito www.AliceLook.it, è possibile seguire le fasi creative che accompagnano la realizzazione della capsule collection: dalla presentazione dei bozzetti alla messa in posa dei prototipi, dalla scelta delle stoffe alla prova con i modelli, fino alla consegna dei capi.

Diretto da James Bobin e interpretato da Johnny Depp (il Cappellaio Matto), Anne Hathaway (la Regina Bianca), Mia Wasikowska (Alice Kingsleigh) e Helena Bonham Carter (la Regina Rossa), e con Rhys Ifans e Sacha Baron Cohen nella parte di due nuovi personaggi, Alice Attraverso lo Specchio arriverà nelle sale italiane il 25 maggio 2016 in Digital 3D™, Real D 3D e IMAX® 3D mentre, la colonna sonora, sarà distribuita da Universal Music in tutti i negozi di dischi dal 27 maggio 2016.

 
 

Alice Attraverso lo Specchio: l’eredità di Tim Burton

James Bobin, regista di Alice Attraverso lo Specchio, ha raccontato in che modo il lavoro precedente di Tim Burton con Alice in Wonderland ha influenzato il suo con il sequel della Disney con protagonista Mia Wasikowska nei panni dell’eroina del titolo.

Ecco alcune dichiarazioni tratte dalla sua intervista con Collider:

È un equilibrio delicato, perché ovviamente ho amato il lavoro fatto da Tim [Burton] con il primo film. Il suo look era bello. È davvero un mondo spettacolare e interessante contornato da personaggi incredibili. Volevo rendere omaggio a tutto questo, mantenendo un senso compatto di universo, e siamo stati fortunati con lo script, perché ci ha dato modo di viaggiare attraverso il tempo. Così siamo stati in grado di fare cose differenti e vedere luoghi diversi. Non avevamo mai davvero esplorato la geografia di quel mondo. Nelle mie scelte progettuali ho cercato di tenere a mente il mondo che aveva creato Tim e mi sembra di essere rientrato in quei parametri. Eppure allo stesso tempo si potrebbe dire che in esso ci sia qualcosa di più umano, strano, quasi storico, qualcosa che rende l’atmosfera meno fantastica. Abbiamo portato un po’ di vittoriano nel film, ma allo stesso tempo ci siamo assicurati che non fosse un film completamente diverso. Si deve credere che sia ambientato nello stesso mondo. È il seguito del primo film. È sia un sequel che un prequel. Ma è questo quello che lo rende grande. Abbiamo una storia che non è quella narrata da Lewis Carroll, e questo perché il materiale originale era molto particolare (…) Ero alla Disney. Stavo lavorando a Muppets Most Wanted e intanto c’è chi discuteva di altri progetti. E hanno tirato fuori Alice e ho detto “Alice, molto bene”. In Inghilterra è un libro che i nostri nonni posseggono, che i nostri genitori hanno e che perfino io ho. Sono cresciuto con esso. Ho sempre amato Alice e Lewis Carroll. Amo il suo tono e la sua intelligenza. Quindi, la possibilità di lavorare al sequel del film di Tim mi ha permesso di inserire nella pellicola la mia sensibilità in termini di background comico. Ho sempre pensato che Carroll possedesse una certa sfumatura comica. Era satirico. Un commentatore sociale in modi differenti, cercava di creare una satira intorno alla società vittoriana.

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Il film si basa su una specie di romanzo sequel, Attraverso lo Specchio, che Lewis Carroll scrisse proprio come seguito ideale a Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Nel cast, oltre a Mia Wasikowska (Alice), anche Johnny Depp (il Cappellaio Matto), Helena Bonham Carter (La Regina Rossa), Matt Lucas (PincoPanco, PancoPinco), Stephen Fry (Stregatto), Alan Rickman (Brucaliffo), Michael Sheen (Bianconiglio), Timothy Spall (Bayard), Paul Whitehouse, Barbara Windsor, Rhys Ifans (Zanik Hightopp, il padre del Cappellaio), Sacha Baron Cohen (Time), Ed Speelers (James Harcourt) e Toby Jones (la voce di Wilkins).

Alice attraverso lo Specchio PosterDi seguito la sinossi ufficiale:

Alice Kingsleigh (Mia Wasikowska) ha trascorso gli ultimi anni seguendo le impronte paterne e navigando per il mare aperto. Al suo rientro a Londra, si ritrova ad attraversare uno specchio magico, che la riporta nel Sottomondo dove incontra nuovamente i suoi amici il Bianconiglio, il Brucaliffo, lo Stregatto e il Cappellaio Matto (Johnny Depp) che sembra non essere più in sé. Il Cappellaio ha perso la sua Moltezza, così Mirana (Anne Hathaway) manda Alice alla ricerca della Chronosphere, un oggetto metallico dalla forma sferica custodito nella stanza del Grand Clock che regola il trascorrere del tempo. Tornando indietro nel tempo, incontra amici – e nemici – in diversi momenti della loro vita e inizia una pericolosa corsa per salvare il Cappellaio prima dello scadere del tempo.

 
 

Alice Attraverso lo Specchio: il trailer finale italiano!

Ecco il trailer finale italiano di Alice Attraverso lo Specchio che vede tornare tutti protagonisti Mia Wasikowska (Alice), Anne Hathaway (la Regina Bianca), Helena Bonham Carter (la Regina di Cuori) e Johnny Depp (il Cappellaio Matto). In più, villain di questo capitolo, sarà il Tempo, interpretato da Sacha Baron Cohen.

Alice Attraverso lo Specchio è sequel di Alice in Wonderland che vede tornare tutti i protagonisti del film di Tim Burton. Questa volta alla regia non c’è più il maestro del cinema gotico ma James Bobin.

Per salvare gli amici doveva tornare nel mondo dove la lancetta aveva smesso di girare⌚️Alice sta arrivando! #AliceAttraversoLoSpecchio dal 25 Maggio al cinema!

Pubblicato da Disney Alice su Mercoledì 30 marzo 2016

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Il film si basa su una specie di romanzo sequel, Attraverso lo Specchio, che Lewis Carroll scrisse proprio come seguito ideale a Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Nel cast, oltre a Mia Wasikowska (Alice), anche Johnny Depp (il Cappellaio Matto), Helena Bonham Carter (La Regina Rossa), Matt Lucas (PincoPanco, PancoPinco), Stephen Fry (Stregatto), Alan Rickman (Brucaliffo), Michael Sheen (Bianconiglio), Timothy Spall (Bayard), Paul Whitehouse, Barbara Windsor, Rhys Ifans (Zanik Hightopp, il padre del Cappellaio), Sacha Baron Cohen (Time), Ed Speelers (James Harcourt) e Toby Jones (la voce di Wilkins).

Alice attraverso lo Specchio PosterDi seguito la sinossi ufficiale:

Alice Kingsleigh (Mia Wasikowska) ha trascorso gli ultimi anni seguendo le impronte paterne e navigando per il mare aperto. Al suo rientro a Londra, si ritrova ad attraversare uno specchio magico, che la riporta nel Sottomondo dove incontra nuovamente i suoi amici il Bianconiglio, il Brucaliffo, lo Stregatto e il Cappellaio Matto (Johnny Depp) che sembra non essere più in sé. Il Cappellaio ha perso la sua Moltezza, così Mirana (Anne Hathaway) manda Alice alla ricerca della Chronosphere, un oggetto metallico dalla forma sferica custodito nella stanza del Grand Clock che regola il trascorrere del tempo. Tornando indietro nel tempo, incontra amici – e nemici – in diversi momenti della loro vita e inizia una pericolosa corsa per salvare il Cappellaio prima dello scadere del tempo.

Fonte: Facebook

 
 

Alice Attraverso lo Specchio: i primi character poster

Ecco i primi character poster di Alice Attraverso lo Specchio, l’annunciato sequel di Alice in Wonderland di Tim Burton, in arrivo nelle sale italiane dal 25 maggio 2016. Nelle immagini vediamo Helena Bonham Carter, Johnny Depp e Sacha Baron Cohen.

GUARDA IL TRAILER ITALIANO

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Il film si basa su una specie di romanzo sequel, Attraverso lo Specchio, che Lewis Carroll scrisse proprio come seguito ideale a Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Nel cast, oltre a Mia Wasikowska (Alice), anche Johnny Depp (il Cappellaio Matto), Helena Bonham Carter (La Regina Rossa), Matt Lucas (PincoPanco, PancoPinco), Stephen Fry (Stregatto), Alan Rickman (Brucaliffo), Michael Sheen (Bianconiglio), Timothy Spall (Bayard), Paul Whitehouse, Barbara Windsor, Rhys Ifans (Zanik Hightopp, il padre del Cappellaio), Sacha Baron Cohen (Time), Ed Speelers (James Harcourt) e Toby Jones (la voce di Wilkins).

 
 

Alice Attraverso lo Specchio: i character poster italiani

Ecco cinque nuovi character poster italiani di Alice Attraverso lo Specchio con protagonisti Mia Wasikowska (Alice), Anne Hathaway (la Regina Bianca), Helena Bonham Carter (la Regina di Cuori) e Johnny Depp (il Cappellaio Matto), oltre allo Stregatto!

Alice Attraverso lo Specchio è sequel di Alice in Wonderland che vede tornare tutti i protagonisti del film di Tim Burton. Questa volta alla regia non c’è più il maestro del cinema gotico ma James Bobin.

GUARDA IL TRAILER ITALIANO

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Il film si basa su una specie di romanzo sequel, Attraverso lo Specchio, che Lewis Carroll scrisse proprio come seguito ideale a Alice attraverso lo Specchio PosterLe Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Nel cast, oltre a Mia Wasikowska (Alice), anche Johnny Depp (il Cappellaio Matto), Helena Bonham Carter (La Regina Rossa), Matt Lucas (PincoPanco, PancoPinco), Stephen Fry (Stregatto), Alan Rickman (Brucaliffo), Michael Sheen (Bianconiglio), Timothy Spall (Bayard), Paul Whitehouse, Barbara Windsor, Rhys Ifans (Zanik Hightopp, il padre del Cappellaio), Sacha Baron Cohen (Time), Ed Speelers (James Harcourt) e Toby Jones (la voce di Wilkins).

 
 

Alice Attraverso lo Specchio: Alice e la Regina Bianca nei nuovi poster

Mia Wasikowska

Anche Mia Wasikowska e Anne Hathaway, ovvero Alice e la Regina Bianca, hanno i loro character poster per Alice Attraverso lo Specchio, nuova fantastica avventura Disney nel mondo di Lewis Carroll.

GUARDA IL TRAILER ITALIANO

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Il film si basa su una specie di romanzo sequel, Attraverso lo Specchio, che Lewis Carroll scrisse proprio come seguito ideale a Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Nel cast, oltre a Mia Wasikowska (Alice), anche Johnny Depp (il Cappellaio Matto), Helena Bonham Carter (La Regina Rossa), Matt Lucas (PincoPanco, PancoPinco), Stephen Fry (Stregatto), Alan Rickman (Brucaliffo), Michael Sheen (Bianconiglio), Timothy Spall (Bayard), Paul Whitehouse, Barbara Windsor, Rhys Ifans (Zanik Hightopp, il padre del Cappellaio), Sacha Baron Cohen (Time), Ed Speelers (James Harcourt) e Toby Jones (la voce di Wilkins).

 
 

Alice (Něco z Alenky): recensione del film Jan Švankmajer

Alice (Něco z Alenky)

Nel 1987 l’artista praghese Jan Švankmajer realizzò il suo primo lungometraggio Alice (Něco z Alenky).

Si trattava di una sua personalissima trasposizione dell’Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll. Una rilettura visionaria, macabra, fatta di ossa e vecchi giocattoli, ambientata in una fatiscente cantina, formata da una successione di stanze abbandonate.

Alice (Něco z Alenky) filmLa storia è fedele a quella che noi tutti conosciamo: Alice, stufa di stare insieme alla sorella, insegue un coniglio e finisce sottoterra, nella sua tana, ingresso di un mondo fantastico popolato di strambe creature. Ma l’interpretazione e la messinscena di Švankmajer è unica ed originale. Il coniglio è un vecchio coniglio impagliato che perde la segatura della sua imbottitura e che si rammenda da solo con una spilla da balia, il bruco è un vecchio calzino con la dentiera, e tutti gli animali sono sinistre creature assemblate con crani, stracci e vecchi oggetti, simili per molti aspetti alle strabilianti opere di Jean Tinguely. Alice invece è una bambina in carne ed ossa, incredibilmente espressiva e dallo sguardo spietato di quella fanciullezza che a breve inizierà la metamorfosi verso l’età adulta.

Alice (Něco z Alenky)

Alice (Něco z Alenky)Le battute sono pochissime, ridotte all’essenziale, la musica è completamente assente e la colonna sonora è costituita da rumori e suoni reali, perché, come sostiene l’autore, in questo modo si acquista un maggiore senso di realtà e ci si allontana dall’idea di fiaba. Švankmajer sostiene di aver voluto fare un film sul sogno e di ave utilizzato gli scritti di Carroll come mezzo per porre un nuovo accento sul concetto di sogno che l’attuale civiltà ha gettato negli immondezzai della psiche.

Sono lontane le sdolcinature canterine per famiglie della versione Disney e anche le goticizzazioni fuori luogo e astruse che verranno tanti anni dopo dalle versione di Tim Burton, così come tutte le altre trasposizioni cinematografiche, che cercando di rimanere fedeli all’originale letterario lo tradiscono in partenza. Forse si potrebbe fare un parallelo tra il film di Švankmajer e la versione illustrata da Dusan Kallay del 2004, perché si tratta di due artisti nati e cresciuti entrambi in terra Boema e appartenenti alle ultime propaggini del movimento surrealista. E’ proprio di surrealismo si avverte l’anima in questo film; non bisogna dimenticare che “Alice nel Paese delle Meraviglie” era il libro per eccellenza di molti esponenti di tale avanguardia, che lo consideravano carburante per la mente. Come sosteneva Viginia Woolf, “i due libri di Alice non sono libri per bambini, ma gli unici libri in cui noi diventiamo bambini”. 

Alice

Švankmajer dice che non gli piacciono i film disegnati, così la tecnica utilizzata nel film è quella dell’animazione stop-motion, mescolata con molte parti in live-action per quanto riguarda il personaggio di Alice. Ma non si tratta di un’animazione perfetta, bensì di un qualcosa di artigianale, scattoso, polveroso, rugginoso, e proprio per la sua istintiva imperfezione plausibile ed incredibilmente reale. Si respira a pieni polmoni lo spettro dell’animazione dei paesi dell’est, quella di Władysław Starewicz e di Jiří Trnka per intenderci, che tanto influenzerà i geni di questa tecnica, i fratelli Quay, che nella loro formazione andranno per un periodo a studiare nella bottega di Jan Švankmajer e al quale dedicheranno poi con riconoscenza un cortometraggio.

Alice ŠvankmajerLe riprese sono durate circa un anno e ad un occhio attento è possibile intravedere la piccola metamorfosi della bambina che interpretava Alice, che all’inizio aveva sette anni e alla fine otto. E siccome le scene non sono state girate in progressione, Švankmajer si diverte a pensare che con il passaggio di una porta la bambina invecchi improvvisamente di qualche mese, per poi ringiovanire magicamente al passaggio successivo. Tutti gli oggetti presenti nella pellicola sono stati raccolti dallo stesso Švankmajer, appassionato di collezionismo, accumulatore di oggetti e instancabile curatore della sua personale wunderkammer, che si accresce a dismisura pellicola dopo pellicola, grazie anche al lavoro di sua moglie Eva, scenografa di tutti i suoi film, purtroppo scomparsa nel 2005.

Švankmajer è nato a Praga il 4 settembre del 1934, dove tuttora vive e lavora. E’ autore, oltre a molti cortometraggi, di numerosi lungometraggi oltre a Alice, tra i quali “Lezione Faust” del 1994, “I Cospiratori del Piacere” del 1996 e “Otesànek” del 2000. Se siete di passaggio a Praga potete provare a passare alla galleria Gambra, nei pressi del Castello, dove sono esposte alcune sue opere assieme a quelle dei maggiori esponenti del movimento surrealista ceco. La scrittrice Angela Carter ha dedicato un suo racconto al suo mondo e al suo laboratorio di animazioni, paragonandolo al gabinetto di un alchimista.

Alice è finalmente uscito in DVD in versione italiana con RARO VIDEO, con il titolo ALICE. E’ una bella edizione, con un libretto contenente vari testi sul film e molte testimonianze dello stesso Švankmajer. Tra gli extra è presente un suo cortometraggio del 1982 “Possibilità di dialogo” e “Alice in Wonderland” di Percy Stow e Cecil M. Hepworth del 1903.

 

 
 

Alia Atreides: spiegazione e futuro del personaggio visto in Dune – Parte due

Anya Taylor-Joy Alia Atreides Dune

Una delle sorprese maggiori offerte da Dune – Parte due (qui la nostra recensione) è la presenza dell’attrice Anya Taylor-Joy nel ruolo di Alia Atreides, cosa che getta le basi per una sua maggior presenza in un eventuale film successivo. Sebbene non sia uno dei personaggi principali di Dune – Parte due – in quanto concretamente non ancora nata e presente da adulta solo in una delle visioni di Paul – la presenza di Alia si avverte lungo tutto il film sia come voce guida che come anticipazione di ciò che sarà. Essendo inoltre una figura importante all’interno dei romanzi di Frank Herbert, il personaggio potrebbe dunque facilmente diventare un punto fermo del franchise, se verranno prodotti altri film che adattano i successivi libri. Nell’attesa di ciò, scopriamo qualcosa in più su tale personaggio.

1Alia Atreides e il suo futuro in Dune

Dune: Prophecy

 

Alia, come già accennato, ha infatti un ruolo di crescente rilevanza nel Ciclo di Dune di Frank Herbert e diventa un personaggio più centrale nel romanzo successivo al primo, Dune: Messiah. Alia trascorre gran parte di quest’ultima storia cercando di aiutare il fratello a sradicare una cospirazione contro la famiglia Atreides. Il ruolo di Alia in un eventuale terzo film di Dune si concentrerebbe probabilmente su questi elementi, oltre che sul suo eventuale posto all’interno dell’impero galattico, configurandosi dunque come un’importante alleata per Paul. Quando poi Paul si ritira nel deserto, diventa lei la reggente dell’Impero, portando a termine le punizioni contro i cospiratori.

Tuttavia, la storia di Alia è anche molto più complessa. Quando sua madre Lady Jessica viene scelta per diventare la Reverenda Madre, conosce perfettamente gli effetti che l’Acqua della Vita grezza avrà sulla figlia che porta in grembo, ma a questo punto non può rifiutare la cerimonia. Il risultato è la creazione di qualcosa che le superiori di Jessica nella sorellanza Bene Gesserit hanno a lungo temuto e che chiamano Abominazione: un bambino nato con la piena consapevolezza e conoscenza delle sue memorie ancestrali. In seguito, Alia verrà posseduta dalla personalità del nonno materno, il sanguinario Barone Vladimir Harkonnen.

In I figli di Dune (1976), Alia diventa dunque progressivamente più subdola e assetata di potere, man mano che soccombe all’Abominio. Cadendo sotto l’influenza del personaggio del suo defunto nonno, Alia abusa dei suoi poteri di reggente e diventa una tiranna spietata. Permette al Barone di accedere ai suoi sensi in cambio del suo aiuto nel combattere le altre personalità all’interno di lei. Nelle future trasposizioni, dunque, Alia potrebbe presentarsi quale antagonista, anche se non necessariamente quello che è il suo percorso all’interno di romanzi potrebbe venire adattato in tutto e per tutto. Di certo, però, si presta ad essere uno dei personaggi più importanti del futuro del franchise.

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Ali&Ava – Storia di un incontro, una clip in esclusiva

Ecco una clip esclusiva di Ali&Ava – Storia di un incontro, nei cinema dal 14 aprile e fresco vincitore del Premio Internazionale Bif&st 2022 come Miglior Regista a Clio Barnard.

Ali & Ava – Storia di un incontro: la recensione del film di Clio Barnard

Ali&Ava -Storia di un incontro chiude idealmente la trilogia dello Yorkshire da parte della regista Clio Barnard, iniziata con The Selfish Giant e proseguita con Dark River, in cui ha dimostrato di avere una particolare maestria nel trattare grandi temi sociali con un tocco intimista, anche grazie all’ottimo lavoro con gli attori, a cui chiede una recitazione naturale, mai artefatta, in cui i sentimenti non hanno paura di trasparire. Proprio come succede in Ali & Ava – Storia di un incontro, quello tra due anime che ritrovano insieme la rotta della vita e della felicità in un delicato racconto cinematografico dall’estetica sognante, in cui la passione per la musica è lo strumento che mette in connessione i due protagonisti.

 
 

Ali Wong: 10 cose che non sai sull’attrice

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Apprezzata stand-up comedian, l’attrice Ali Wong si è negli anni distinta per le sue doti attoriali, non mancando di mettersi alla prova anche come sceneggiatrice. Così, in breve tempo, ha avuto modo di partecipare ad importanti progetti cinematografici e televisivi, affermandosi per la sua versatilità. Per i suoi ruoli, l’attrice ha inoltre ricevuto l’apprezzamento di critica e pubblico, che l’hanno resa uno dei nomi su cui puntare per l’intrattenimento degli anni a venire.

Ecco 10 cose che non sai di Ali Wong.

Ali Wong: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. La Wong esordisce al cinema nel 2012 con il film Le belve, per poi, dopo una parentesi televisiva prendere parte a 2 gran figli di… (2017) e Finche forse non vi separi (2019). Nel 2020 tornerà al cinema nel film Birds of Prey, dove ricoprirà un ruolo ancora ignoto, recitando accanto all’attrice Margot Robbie

2. È celebre per i ruoli televisivi. Ben più ricca è la carriera televisiva dell’attrice, che esordisce con la serie Breaking In (2011), per poi recitare in Are You There, Chelsea? (2012), Black Box (2014), Inside Amy Schumer (2014-2015) e American Housewife (2016-2020), grazie a cui diventa celebre interpretando il ruolo di Doris.

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3. È un’apprezzata doppiatrice. In più occasioni la Wong ha prestato la propria voce per film e serie d’animazione, facendo apprezzare nel ruolo di doppiatrice. Tra i film da lei doppiati si annoverano Angry Birds (2016), The Lego Ninjago Movie (2017), Ralph spacca Internet (2018) e l’atteso nuovo film Pixar Onward: Oltre la magia (2020). Ha inoltre doppiato il personaggio di Bertie nella serie Netflix Tuca & Bertie (2019).

4. Ha scritto diverse sceneggiature. Oltre ad aver lavorato come interprete, la Wong ha dimostrato di essere interessata anche alla scrittura. Ha infatti partecipato alla sceneggiatura della serie Fresh Off the Boat (2015-2016) ed è l’autrice del film Finché forse non vi separi, in cui figura anche da protagonista. Ha inoltre personalmente scritto la sceneggiatura dei suoi show comici, come Ali Wong: Baby Cobra (2016).

Ali Wong è su Instagram

5. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 1,9 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere foto scattate in momenti di svago, in compagnia della famiglia o di amici, ma anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete o riguardanti i suoi tour da stand-up comedian.

Ali Wong: chi è suo marito

6. È sposata. Nel 2010, al matrimonio di amici, l’attrice conosce Justin Hakuta, figlio di una celebre personalità della televisione. I due intraprendono così una relazione, arrivando al matrimonio nel 2014. Nel novembre 2015 nasce la prima figlia, mentre nel dicembre del 2017 la coppia dà alla luce la secondogenita.

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Ali Wong: il suo libro

7. Ha pubblicato un libro. Nel 2019 l’attrice pubblica il suo primo libro, intitolato Dear Girls: Intimate Tales, Untold Secrets and Advice for Living Your Best Life, inedito in Italia. Il libro si propone come una guida per le sue due figlie, ma adattabile a chiunque, da leggere nel percorso di crescita, per aspirare a diventare i migliori adulti possibili.

Ali Wong è su Netflix

8. Ha reso disponibili i suoi show sulla piattaforma streaming. Su Netflix è possibile trovare gli spettacoli di stand-up scritti, prodotti e interpretati dall’attrice, intitolati Baby Cobra e Hard Knock Wife. Qui l’attrice è solita dar vita a veri e propri spettacoli comici, toccando numerosi argomenti in modo ironico e brillante, con la comicità che la contraddistingue.

Ali Wong in Baby Cobra

9. Ha trattato in modo ironico la maternità. Nello spettacolo Baby Cobra, l’attrice parla dei suoi exploit sessuali, dell’accumulo patologico e della gravidanza. Lo show è infatti stato registrato nel periodo in cui l’attrice era incinta, ed ha pertanto dato voce alle proprie riflessioni sulla maternità, illustrandone pro e contro.

Ali Wong: età e altezza

10. Ali Wong è nata a San Francisco, California, Stati Uniti, il 19 aprile 1982. L’attrice è alta complessivamente 160 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

 
 

Alì ha gli occhi azzurri: recensione del film

Alì ha gli occhi azzurri

Claudio Giovannesi torna al cinema con Alì ha gli occhi azzurri,  la sua seconda opera cinematografica, dopo il documentario Fratelli d’Italia, e trasforma un episodio di quest’ultimo in una storia di fiction, in cui Nader, un ragazzo di origine egiziana, ma nato e cresciuto ad Ostia, vive con sentimenti contrastanti il suo essere un italiano a metà, in dovere verso il suo retaggio culturale e giustamente vincolato dalla fede che professa.

Alì ha gli occhi azzurri racconta una settimana nella vita di Nader, che viene lasciato fuori casa dalla madre perchè pretende di avere una ragazza (italiana) contro i precetti dell’islamismo. Il ragazzo si ostinerà a rimanere fuori casa per tutta la settimana procurando dolore alla famiglia e cacciandosi in diversi guai. Quando però il suo migliore amico Stefano mostra interesse per la sorella di Nader, Laura, quest’ultimo comincerà a cambiare posizione, entrando in conflitto con se stesso e con tuoo ciò che poco prima riteneva giusto.

Alì ha gli occhi azzurri, il film

Alì ha gli occhi azzurri

Claudio Giovannesi ci accompagna ancora una volta nella periferia romana, nelle strade del centro e sul Lido di Ostia, seguendo quella popolazione di adolescenti che sempre con maggiore insistenza e caratterizzazione costituiscono l’emblema della decadenza sociale e culturale del nostro paese. Nader, interpretato con grande naturalezza da Nader Sarhan, è un giovane musulmano che ha preso tutto il peggio del “sottobosco” ostiense, incarnando un futuro uomo che fondamentalmente non si accetta, che sente la necessità di mettere le lenti a contatto azzurre per sfuggire da quella classificazione razziale che lui per primo fa pesare a se stesso. Come abbiamo accennato, Giovannesi parte dal primo episodio di Fratelli d’Italia per sviluppare la sua storia, ma se lì il documentario dava un inaspettato tocco di brio alla narrazione, qui i toni di fiction si fanno più duri, dando al personaggio di Nader la caratteristica antipatia, il tipico atteggiamento di onnipotenza che hanno nell’ultimo periodo gli adolescenti di tutte le razze, i colori, le religioni.

Giovannesi scandisce il racconto come un diario, segnalandoci in maniera costante il passaggio di una giornata, durante la quale nader non sa cosa mangiare nè dove andare a dormire, pur di non darla vinta alla madre. Nel finale il film perde la sua tensione, riducendosi ad un andare avanti ad oltranza dello “sciopero” del ragazzo. Forse una chiusura drammatica avrebbe maggiormente dato un senso di chiusura, appunto, di compiutezza al racconto, che in questo modo sembra semplicemente dissolversi nel nero, senza trovare una sua dimensione di racconto concluso. Alì ha gli occhi azzurri è stato presentato in Concorso alla settima edizione del Festival internazionale del film di Roma.

 
 

Ali & Ava – Storia di un incontro: la recensione del film di Clio Barnard

Ali & Ava - Storia di un incontro Clio Barnard

Indicata come una delle registe più significative e originali del nuovo cinema inglese, Clio Barnard ha negli anni realizzato opere molto diverse ma legate sempre da alcuni temi ricorrenti. Dal documentario d’invenzione The Arbor, alla favola realista The Selfish Giant e fino al dramma psicologico Dark River, le sono bastati pochi titoli per affermarsi a livello internazionale. A cinque anni dal suo ultimo lungometraggio, arriva ora in sala il suo nuovo film: Ali & Ava – Storia di un incontro. Da lei anche scritto, è questo un racconto sospeso tra immaginazione e ruvido realismo, alla ricerca di quei posti nel mondo che sono invisibili agli occhi.

Protagonisti di questo melodramma sono Ava e Ali. Lei è un’assistente scolastica, vedova e madre di due figli ormai adolescenti. Lui è invece un ex dj di origini bengalesi con un matrimonio doloroso alle spalle, il quale si guadagna ora da vivere come gestore di appartamenti. Ognuno con la propria vita, i propri problemi e i propri ritmi, Ali e Ava si incontrano per caso e sul loro incontro si costruisce il cuore del film. Un incontro che conduce ad una seduzione, poi ad una relazione, naturalmente mal vista da quanti intorno a loro, nella cittadina di Bradford. A legarli profondamente vi è la musica, la passione per il ballo, la voglia rinnovata di amare e trovare qualcosa di romantico nelle rispettive vite.

Sull’amore oltre ogni cosa

Con Ali & Ava – Storia di un incontro, la Barnard torna per la terza volta nello Yorkshire, dove è cresciuta, e in particolare nella cittadina di Bradford, dove erano ambientati anche i film The Selfish Giant e Dark River. Ancora una volta, dunque, la regista racconta quei luoghi, quelle strade, quegli ambienti di periferia dove sembra non poter avvenire nulla di eclatante. L’incontro che avviene tra i due personaggi del titolo sembrerebbe non avere nulla di particolarmente nuovo o diverso rispetto a tante altre storie simili. Eppure, da quest’apparentemente banale evento nasce una storia d’amore attraverso la quale si animano riflessioni valide per ogni spettatore.

Se da un lato una delle questioni centrali del film è l’opposizione di quanti non vedono di buon occhio la relazione tra Ali & Ava, per motivi di età, di etnia e di stato civile, dall’altra vi è la rappresentazione di un amore che non conosce barriere e si spinge oltre ogni ostacolo. La musica che unisce i due protagonisti diventa l’unica rappresentazione possibile di quel linguaggio comune che permette loro di comprendersi, accettarsi e amarsi. Ecco perché le scene che hanno proprio la musica come protagonista risultano non solo tra le più belle del film, ma anche perfettamente comprensibili, proprio sulla base di quella capacità di quest’arte di farsi linguaggio universale, attraverso cui poter comunicare emozioni e stati d’animo meglio delle parole.

Ali & Ava - Storia di un incontro recensione

Ali & Ava – Storia di un incontro: la recensione del film

Sulla base di quanto fin qui detto, Ali & Ava – Storia di un incontro, potrebbe dare l’idea di essere un film “etereo”, sospeso in una dimensione quasi onirica e frutto dell’interiorità dei due protagonisti. In realtà c’è ben più che questo e con uno sguardo profondamente realista, in particolare sugli aspetti meno piacevoli del racconto, la regista ci ricorda del contesto in cui tale incontro si colloca. Si genera dunque uno scontro tra bello e brutto che è anche uno degli elementi di forza del film. Gli stessi protagonisti, interpretati da due straordinariamente bravi Adeel Akhtar e Claire Rushbrook, sono delle personalità che sfuggono ai canoni estetici che si è fin troppo spesso abituati a vedere sul grande schermo.

La magia del film, che va di pari passo con il messaggio che la Barnard vuole trasmettere, è quello di come l’amore abbia il potere di rendere vivi e dunque bellissimi al di là di tutto. Ali & Ava – Storia di un incontro è un film sulla forza dell’amore, di come questo sentimento possa ridare forza anche a chi ha subito fin troppi duri colpi nel corso della propria esistenza. È un film “piccolo”, con una storia semplice e probabilmente vista tante volte in tante declinazioni diverse. La forza e l’energia che la Barnard sprigiona con quest’opera supera però di gran lunga le dimensioni del racconto. Da una visione come questa si esce dunque arricchiti, colmi di una rinnovata vitalità.

 
 

Alfredino – una storia italiana: la conferenza stampa

Alfredino - Una storia italiana serie tv

Alfredino – una storia italiana, la nuova produzione Sky Original sui fatti di Vermicino, la storia che quarant’anni fa commosse in diretta TV l’Italia. Prodotta da Sky e da Marco Belardi per Lotus Production (società di Leone Film Group), Alfredino – una storia italiana, in prima TV in due appuntamenti il 21 e 28 giugno su Sky Cinema e in streaming su NOW, racconta la storia del piccolo Alfredo Rampi, caduto in un pozzo artesiano nel giugno 1981.

Perché Sky ha deciso di raccontare Alfredino – una storia italiana

Un sasso duro rimasto nel cuore di un intero Paese, un trauma collettivo che questa serie vuole raccontare animata dalla speranza di aiutare ad elaborarlo e superarlo. Un evento doloroso che appartiene alla memoria storica dell’Italia e da cui, però, è scaturito qualcosa di prezioso: la vicenda di Alfredino diede infatti un impulso decisivo alla costituzione della Protezione civile come la conosciamo oggi e grazie alla determinazione di Franca Rampi è sorto il Centro Alfredo Rampi, con l’obiettivo di evitare che altri potessero soffrire quanto da loro sofferto.

Perché raccontare questa tragedia condivisa da tutta l’Italia su Sky? La risposta è presto trovata: non si tratta di pornografia del dolore, non è un tentativo di rivangare una sofferenza condivisa da un’intera nazione già in ginocchio dalle cattive notizie. Secondo la squadra Sky, si è trattato di trovare un modo per raccontare quello che quella famosa diretta tv non aveva dato la possibilità di raccontare. La serie infatti non si concentra solo su quelle ore intorno al pozzo artesiano nelle campagne di Vermicino, ma anche sulle vite di chi in qualche modo ha partecipato alla vicenda, alle operazioni di salvataggio, e soprattutto dei genitori, visti attraverso degli occhi più intimi e privati e non solo quelli voraci delle telecamere accorse in zona.

Non solo. Un’altra delle motivazioni che hanno spinto Sky a raccontare questa storia, è stata la conseguenza principale della tragedia: la nascita della Protezione Civile. Un organo adatto a gestire queste situazioni non c’era e anche per questo, purtroppo, i soccorsi di Alfredino sono stati maldestri e mal coordinati, concludendosi nella tragedia. Dalla spinta lucida seppure affranta di Franca Rampi, madre di Alfredino, nacque a poche ore dalla morte del bambino e per decisione del Presidente della Repubblica Sandro Pertini (che era sul luogo dell’incidente) il germe di quella che sarebbe diventata la Protezione Civile, il corpo che tutela e sostiene la popolazione.

Anna Foglietta è Franca Rampi

“Se c’è una parola che per me è legata a questo lavoro è cura. Ho ascoltato spesso ‘La Cura’ di Battiato durante le riprese. Mi ripetevo: ‘io avrò cura di te’. Volevo avere una cura particolare nel portare sullo schermo Franca Rampi, la grande dignità del suo dolore e la sua lotta perché quanto accaduto ad Alfredino non accadesse mai più. Sentivo una grande responsabilità, la stessa che oggi mi rende particolarmente emozionata, nonostante io sia un’attrice abbastanza navigata” Anna Foglietta, protagonista della serie, ha così raccontato la sua esperienza di lavoro sul set.

Accanto ad Anna Foglietta (Perfetti Sconosciuti, La mafia uccide solo d’estate, Noi e la Giulia, Un giorno all’improvviso), nel ruolo della madre di Alfredino, la signora Franca Rampi, il cast composto da: Francesco Acquaroli (Smetto quando voglio, Dogman, Suburra – La serie, Fargo) è il comandante dei Vigili del fuoco Elveno Pastorelli; Vinicio Marchioni (I predatori, Tutta colpa di Freud, Romanzo criminale – La serie) interpreta Nando Broglio, il vigile del fuoco che provò a tenere compagnia e a motivare Alfredo durante quelle terribili ore; Luca Angeletti (Come un gatto in tangenziale, Nessuno mi può giudicare, Nero a metà) è il padre di Alfredo, Ferdinando Rampi; Beniamino Marcone (Il giovane Montalbano, 20 sigarette, Prima che la notte) nei panni di Marco Faggioli, uno dei pompieri accorsi sul luogo della tragedia; Giacomo Ferrara (Suburra, Il permesso – 48 ore fuori) è Maurizio Monteleone, il secondo degli speleologi che provarono a recuperare il piccolo; Valentina Romani (Un bacio, Mare fuori, La porta rossa) interpreterà la geologa Laura Bortolani; Daniele La Leggia (Gli equilibristi) è Tullio Bernabei, caposquadra del gruppo di speleologi e primo a calarsi nel pozzo; e ancora Riccardo De Filippis(Romanzo Criminale – La serie, Un Natale stupefacente) nei panni di Angelo Licheri, “l’Angelo di Vermicino”, ultimo a calarsi nel pozzo e a provare a salvare Alfredo; Massimo Dapporto (Giovanni Falcone – L’uomo che sfidò Cosa Nostra, Amico mio) sarà invece l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Alfredino è interpretato da Kim Cherubini. 

La regia è di Marco Pontecorvo (Nero a metà, Ragion di Stato, L’oro di Scampia) e la sceneggiatura di Barbara Petronio – anche produttore creativo – e Francesco Balletta. Alfredino – una storia italiana è una serie Sky Original prodotta da Marco Belardi per Lotus Production, una società Leone Film Group. Sarà in prima TV in due appuntamenti il 21 e 28 giugno su Sky Cinema e in streaming su NOW.

 
 

Alfredino – Una storia italiana con Anna Foglietta su SKY

Alfredino - Una storia italiana ©LUCIAIUORIO
©LUCIA IUORIO

In arrivo Alfredino – Una storia italiana, la nuova produzione Sky Original sui fatti di Vermicino, la storia che quarant’anni fa commosse in diretta TV l’Italia. Prodotta da Sky e da Marco Belardi per Lotus Production – società di Leone Film Group-, Alfredino – Una storia italiana, in prima TV in due appuntamenti il 21 e 28 giugno su Sky Cinema e in streaming su NOW, racconta la storia del piccolo Alfredo Rampi, caduto in un pozzo artesiano nel giugno 1981.

Un sasso duro rimasto nel cuore di un intero Paese, un trauma collettivo che questa serie vuole raccontare animata dalla speranza di aiutare ad elaborarlo e superarlo. Un evento doloroso che appartiene alla memoria storica dell’Italia e da cui, però, è scaturito qualcosa di prezioso: la vicenda di Alfredino diede infatti un impulso decisivo alla costituzione della Protezione civile come la conosciamo oggi e grazie alla determinazione di Franca Rampi è sorto il Centro Alfredo Rampi, con l’obiettivo di evitare che altri potessero soffrire quanto da loro sofferto.

Accanto ad Anna Foglietta (Perfetti Sconosciuti, La mafia uccide solo d’estate, Noi e la Giulia, Un giorno all’improvviso), nel ruolo della madre di Alfredino, la signora Franca Rampi, il cast composto da:Francesco Acquaroli (Smetto quando voglio, Dogman, Suburra – La serie, Fargo) è il comandante dei Vigili del fuoco Elveno Pastorelli; Vinicio Marchioni (I predatori, Tutta colpa di Freud, Romanzo criminale – La serie) interpreta Nando Broglio, il vigile del fuoco che provò a tenere compagnia e a motivare Alfredo durante quelle terribili ore; Luca Angeletti (Come un gatto in tangenziale, Nessuno mi può giudicare,Nero a metà) è il padre di Alfredo, Ferdinando Rampi; Beniamino Marcone (Il giovane Montalbano, 20 sigarette, Prima che la notte) nei panni di Marco Faggioli, uno dei pompieri accorsi sul luogo della tragedia; Giacomo Ferrara (Suburra, Il permesso – 48 ore fuori) è Maurizio Monteleone, il secondo degli speleologi che provarono a recuperare il piccolo; Valentina Romani (Un bacio, Mare fuori, La porta rossa) interpreterà la geologa Laura Bortolani; Daniele La Leggia (Gli equilibristi) è Tullio Bernabei, caposquadra del gruppo di speleologi e primo a calarsi nel pozzo; e ancora Riccardo De Filippis (Romanzo Criminale – La serie, Un Natale stupefacente) nei panni di Angelo Licheri, “l’Angelo di Vermicino”, ultimo a calarsi nel pozzo e a provare a salvare Alfredo; Massimo Dapporto (Giovanni Falcone – L’uomo che sfidò Cosa Nostra, Amico mio) sarà invece l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini.

La regia è di Marco Pontecorvo (Nero a metà, Ragion di Stato, L’oro di Scampia) e la sceneggiatura diBarbara Petronio – anche produttore creativo – e Francesco Balletta.

Alfredino – Una storia italiana è una serie Sky Original prodotta da Marco Belardi per Lotus Production, una società Leone Film Group. Sarà in prima TV in due appuntamenti il 21 e 28 giugno su Sky Cinema e in streaming su NOW.

 
 

Alfred Molina: 10 cose che non sai sull’attore

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Alfred Molina è uno degli attori più amati dal grande pubblico, merito di alcune sue interpretazioni ormai iconiche, come quella del celebre Doctor Octopus in Spider-Man 2 o ancora del conte Paul de Reynaud in Chocolat, senza dimenticare il Satipo del primo film di Indiana Jones. Molina vanta infatti una carriera di tutto rispetto, capace di passare con naturalezza dai progetti più mainstream a quelli più piccoli e autoriali.

Ecco 10 cose che non sai di Alfred Molina.

Alfred Molina: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. Il primo ruolo di rilievo al cinema Molina lo ha con il film Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta (1981), di Steven Spielberg. In seguito ha recitato in film come Ladyhawke (1985), Maverick (1994), Dead Man (1995), Boogie Nights – L’altra Hollywood (1997), con Mark Wahlberg, Magnolia (1999), Chocolat (2000), con Johnny Depp, Frida (2002), Coffee and Cigarettes (2003) e Spider-Man 2 (2004), con Tobey Maguire. Dopo il grande successo ottenuto con quest’ultimo film, ha recitato in film come Il Codice Da Vinci (2006), Prince of Persia – Lesabbie del tempo (2010), I toni dell’amore – Love Is Strange (2014), Il segreto dei suoi occhi (2015), Vice – L’uomo nell’ombra (2018), The Front Runner (2018), Una donna promettente (2020), The Water Man (2020) e Spider-Man: No Way Home (2021), con Tom Holland.

2. Ha preso parte a progetti televisivi. Tra gli anni Ottanta e Novanta, Molina a preso parte con piccoli ruoli a diverse serie o film per la TV. Nel 2001 ottiene poi l’importante ruolo di Hercule Poirot nel film televisivo Assassinio sull’Orient Express e in seguito recita in alcuni episodi di serie come The Company (2007), Law & Order: Los Angeles (2010-2011), Harry’s Law (2011), Monday Mornings (2013) e nel film The Normal Heart (2014), con Mark Ruffalo. Ha poi recitato in Show Me a Hero (2015), Angie Tribeca (2016-2017), Close to the Enemy (2016) e Feud (2017). Nel 2022 è invece protagonista della serie Il commisario Gamache – Misteri a Three Pines.

3. È anche doppiatore. Nella sua lunga carriera, Molina ha avuto anche in diverse occasioni l’opportunità di lavorare come doppiatore per progetti animati e videogiochi. Ciò è avvenuto ad esempio per il videogioco di Spider-Man 2 (2004) o per i film d’animazione Rango (2011), Monsters University (2013), Ralph spacca Internet (2018), Frozen II – Il segreto di Arendelle (2019) e DC League of Super-Pets (2022). Ha poi partecipato come doppiatore anche ad alcuni episodi di serie animate come Justice League (2003), Kung Fu Panda – Mitiche avventure (2012), Gravity Falls (2012-2016), Rick and Morty (2014), American Dad! (2016-2020), Solar Opposites (2020) e I Griffin (2020).

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Alfred Molina è il Doctor Octopus in Spider-Man

4. Non era particolarmente attratto dal personaggio. Quando gli venne proposto di interpretare il Doctor Octopus in Spider-Man 2, Molina si disse inizialmente non attratto dal personaggio. L’attore, in particolare, non era molto convinto circa la profondità di Doc Ock e temeva che sarebbe stato l’ennesimo villain dei film di questo genere. Dopo aver parlato con il regista Sam Raimi e aver letto alcuni fumetti con il personaggio, però, si ricredette e accettò di interpretarlo. Ancora oggi, il suo Doctor Octopus è ricordato non solo come uno dei villain più convincenti, ma anche come uno di quelli meglio costruiti a livello psicologico e caratteriale.

5. Fece molta fatica a gestire le braccia meccaniche. Interpretare il personaggio fu però particolarmente complesso. Il regista aveva infatti richiesto delle vere braccia metalliche da attaccare al corpo dell’attore. Pur apprezzando il realismo che ciò portava al personaggio, Molina accusò molto il peso delle braccia meccaniche, che gli limitavano i movimenti. Ognuna delle quattro braccia era poi gestita da una persona diversa, il che rese necessario un grande lavoro di coordinamento. Per Molina è stato dunque uno dei set più difficili della sua carriera, ma anche uno dei più entusiasmanti.

6. È tornato ad interpertare il personaggio. A distanza di 17 anni, Molina ha ripreso il ruolo del Doctor Octopus per il film Spider-Man: No Way Home, nel quale confluiscono più generazioni di Spider-Man e diversi loro nemici. Nel tornare ad interpretare tale personaggio, Molina è stato però ringiovanito digitalmente, così da risultare non invecchiato rispetto a come era in Spider-Man 2. La maggiore differenza con cui si è imbattuto, però, è che le braccia meccaniche sono stavolta state interamente realizzate in CGI e non più ricostruite come avvenuto per Spider-Man 2.

Alfred Molina è Satipo in Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta

7. È stato il suo primo ruolo di rilievo. Quello di Satipo, la guida doppiogiochista del protagonista in Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta, è stato il primo ruolo per cui Molina è stato accreditato sul grande schermo. Il suo primo giorno sul set è poi stato particolarmente complicato, poiché dovette recitare una scena in cui veniva ricoperto da tarantole vive. Queste iniziarono poi a muoversi su di lui una volta che tra loro fu aggiunta una tarantola femmina. Per l’attore si trattò dunque di una vera e propria prova di coraggio, che superò egregiamente.

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Alfred Molina ha interpretato Poirot

8. Ha interpretato il celebre detective. Dopo Albert Finney e prima di Kenneth Branagh, nel 2001 è toccato a Molina  interpretare il celebre detective ideato da Agatha Christie. L’attore ha infatti interpretato Hercule Poirot nel film televisivo Assassinio sull’Orient Express, primo adattamento per il piccolo schermo del celebre romanzo giallo. Meno noto rispetto alle due versioni cinematografiche e con alcune modifiche rispetto all’originale, questo è comunque dai fan ricordato in modo positivo e l’interpretazione che Molina ha dato di Poirot è stata particolarmente apprezzata.

Alfred Molina in Chocolat

9. Ha realmente mangiato tutto quel cioccolato. Una delle scene più note del film Chocolat è quella che vede Molina, nei panni del severo conte Paul de Reynaud, ingozzarsi di grandi quantità del cioccolato presente nel negozio della protagonista, capendo finalmente di quale piacere si era privato fino a quel momento. Tale scena è stata l’ultima girata dall’attore, in caso non si fosse sentito bene dopo l’aver realmente mangiato tutto quel cioccolato. Fortunatamente, Molina non ha riscontrato nessun problema.

Alfred Molina: età e altezza dell’attore

10. Alfred Molina è nato a Londra, Inghilterra, il 24 maggio del 1953. L’attore è alto complessivamente 1,89 metri.

Fonte: IMDb

 
 

Alfred Molina in Abduction

Alfred Molina, in questi giorni nelle nostre sale con Prince of Persia : Le sabbie del tempo, vestirà i panni di un agente della CIA nel thriller Abduction, interpretato dal Taylor Lautner e Lily Collins.

 
 

Alfred Molina e Michael Gambon in Love is strange

Parts & Labor ha annunciato nei giorni scorsi che Sir Michael Gambon e Alfred Molina saranno i protagonisti di Love is strange, nuovo lavoro di  Ira Sachs (Keep the Lights On). La produzione del film comincerà la prossima estate a New York.

I due saranno Ben e George, che dopo aver trascorso insieme 28 anni, finalmente si sposano; al ritorno dalla luna di miele, troveranno ad accoglierli una brutta sorpresa: Ben infatti scoprirà di essere stato licenziato dal suo lavoro di direttore del coro di una scuola superiore cattolica. I due così non potranno più permettersi di convivere nel loro appartamento, dovendo proseguire separati le proprie vite, uno andando a vivere con un nipote e la sua famiglia, l’altro con con una coppia di vicini poliziotti gay.

Il film è stato definito come una storia intergenerazionale di amore e matrimonio, che descrive la delicata natura di qualsiasi coppia che provi a costruire una lunga insieme, e la possibilità dell’amore di approfondirsi ed arricchirsi col tempo.

Michael Gambon ha partecipato recentemente a Quartet di Dustin Hoffman, mentre l’ultimo film di Molina, Emanuel and the Truth About Fishes, diretto da Francesca Gregorina, viene presentato in questi giorni al Sundance.

Fonte: ComingSoon.Net

 
 

Alfred Hitchcock: The Masterpiece Collection dal 3 Ottobre 2012

Quattordici dei più acclamati film del leggendario regista Alfred Hitchcock insieme per la prima volta in Blu-ray nel Box Set Alfred Hitchcock: The Masterpiece Collection,  in uscita in Italia il 3 Ottobre 2012 per un periodo limitato.

 
 

Alfred Hitchcock racconta il vero orrore dell’Olocausto

Il cinema è sempre stato sensibile alla materia dell’Olocausto, grandi capolavori del cinema sono nati sulle ceneri di questa immane tragedia dell’umanità voluta dall’umanità stessa, e il grande maestro Alfred Hitchcock, noto per i suoi racconti dell’orrore delle umane storture non è certo rimasto insensibile alla materia.

alfred-hitchcockUscirà infatti entro quest’anno la versione integrale del documentario girato dal grande regista sulla liberazione dei lager nazisti. L’Imperial war museum sta infatti lavorando al restauro della pellicola includendo nel lavoro del materiale mai utilizzato e che parte da un primo blocco che Hitchcock elaborò, su richiesta dell’amico produttore Sidney Bernstein, partendo dal materiale girato nel 1945 sul campo dai militari americani e russi che liberarono i campi di concentramento in territorio nazista. Ma il regista lasciò l’opera incompiuta, turbato dall’orrore che le immagini mostravano.

Il materiale venne accantonato in un primo momento perchè troppo crudo e sicuramente un ostacolo per la pace europea, ma venne poi razionalizzato in un film presentato nel 1984 al Festival di Berlino, con il titolo Memory of the camps, trasmesso poi dalla tv statunitense Pbs.Di seguito una versione parziale del lavoro di Hitchcock, che sarà disponibile entro quest’anno in versione integrale:

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fonte: internazionale

 
 

Alfred Hitchcock ecco tutti i suoi cameo raccolti in un video

Gli uccelliUna consuetudine dei film di Alfred Hitchcock fu la comparsata dello stesso regista in un momento non determinato della pellicola, poteva essere una presenza quasi nascosta nel caos dell’inquadratura o una vera e propria piccola gag, ma resta il fatto che il maestro del brivido fu anche maestro nei cameo e ispiratore per tanti altri registi che hanno voluto prendere parte nei propri film per pochi minuti o secondi ( tra questi possiamo citare Martin Scorsese, Oliver Stone Peter Jackson, spesso presenti in minuscole parti in molti loro film).

Il cameo in Hitchcock nasce come una necessità nei primi film, dove il poco budget richiedeva che i membri della troupe entrassero in scena ove ci fosse bisogno di un gran numero di comparse.

Fu così che in seguito Hitchcock, visti i responsi del pubblico sulla sua partecipazione, adottò la sua apparizione come marchio di fabbrica ed elemento scaramantico. Di seguito potete ammirare il video con tutte le scene di Alfred Hitchcock nei suoi film.

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Alfonso Cuaròn, dal Messico ad Hollywood a gravità zero

Alfonso Cuaròn

Nel panorama del cinema messicano, prezioso baluardo di una fiorente tradizione indipendente, si sono distinti nell’ultimo ventennio autori che sono riusciti ad arrivare anche al grande pubblico, con opere apprezzate (a volte più, a volte meno) anche dalla più elitaria classe di cinefili incalliti. I nomi in questione, o meglio, la Triade, si compone di autori come Guillermo Del Toro, Alejandro Gonzàlez Iñárritu e Alfonso Cuaròn, fresco dei riflettori della 70esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, sotto i quali pare abbia realmente brillato con la sua ultima fatica, Gravity.

L’opera che il regista messicano ha presentato in Fuori Concorso è uno sci-fi con due unici protagonisti, interpretati da George Clooney e da un’apprezzatissima Sandra Bullock, in quello che è stato definito il ruolo più difficile della sua carriera. Vincitore del Future Film Festival Digital Award, Gravity è un film che, a detta di molti, resterà un punto di svolta nel genere sci-fi, e del quale sono stati decantati gli spettacolari piani sequenza e l’atmosfera ‘claustrofobica’ che il regista è riuscito a ricreare, come nel precedente I figli degli uomini, tratto dal romanzo della scrittrice britannica Phyllis Dorothy James, che consacrò il suo talento nel 2006 con ben tre nomination agli Oscar.

Nato e cresciuto a Città del Messico, dopo essersi laureato in filosofia e cinema alla UNAM, il giovane Alfonso Cuaròn comincia la sua carriera dalle cosiddette “retrovie”: inizia infatti a lavorare in televisione come tecnico e, da cosa nasce cosa, si ritrova a collaborare in alcuni progetti come aiuto regista e coregista, fino a quando, nel 1991 debutta con la sua prima opera, Uno per tutte (Solo con tu pareya), una brillante commedia con protagonista un giovane playboy, vittima di uno scherzo che lo condurrà quasi al suicidio.

Il film riscosse un grande successo, ma non fu subito tutto rose e fiori per l’opera prima del regista: scritto dallo stesso Cuaròn e da suo fratello, Carlos, a lavoro ultimato il governo messicano si rifiutò di distribuirlo. Così, inviato a numerosi festival cinematografici, tra cui quello di Toronto dove riscosse molto successo, due anni dopo dalla sua realizzazione, il film poté finalmente essere distribuito anche in Messico e, ad oggi, occupa l’87esimo posto nella classifica dei 100 film messicani da vedere. Ma questa non fu la sola, benché enorme vittoria che Cuaròn ottenne grazie alla pellicola: Sydney Pollack ne rimase tanto impressionato da chiedere la collaborazione di Cuaròn ad un episodio della serie televisiva noir, Fallen Angels…. Insomma, quando si dice la persona giusta, nel posto giusto, al momento giusto.

E Cuaròn, cominciata la sua carriera con il piede sull’acceleratore, non accenna a fermarsi: gli anni immediatamente successivi della sua carriera, sono dedicati ai riadattamenti di due romanzi. Uno è A Little Princess, primo film del regista messicano ad essere prodotto negli USA, acclamato dalla critica nonostante il flop al botteghino; il secondo, che è anche il più conosciuto è Paradiso Perduto, in cui il regista messicano trasporta il romanzo ottocentesco di Dickens, Grandi Speranze, nella contemporaneità, dimostrando che una grande storia può rivivere in tutte le epoche, a patto che sia ben costruita e che si possa avvalere dell’aiuto di un cast che non passa di certo inosservato: Robert De Niro, Gwyneth Paltrow e Ethan Hawke.

E, come se tutto questo non fosse bastato, ecco che il talento messicano accellera ancora: nel 2001 Alfonso Cuaròn realizza Y tu mama tambien, pellicola sui temi dell’amicizia e del sesso come scoperta di se stessi, con il quale è riconosciuto definitivamente come autore cinematografico che riesce a destreggiarsi abilmente in quel limbo impalpabile eppur così presente che si crea tra la cultura e la tradizione del suo paese e la tendenza verso un modello hollywoodiano che non si può certo ignorare.

Una tendenza che prenderà concretamente forma nel 2004, quando Cuaròn dirigerà Harry Potter e il prigioniero di Azkban, cogliendo l’occasione di arrivare a tutte le variegate categorie di spettatori che, volenti o nolenti, non possono certo restare immuni dal fenomeno Harry Potter.

Anche stavolta, il nostro mette a segno un gran colpo, realizzando quello che, a detta dei più severi critici che gli hanno sempre rimproverato un pizzico di retorica di troppo, è l’episodio migliore (cinematograficamente parlando) della saga creata dalla penna di J.K. Rowling. E d’altronde, perché la cosa dovrebbe stupirci? Per un veterano degli adattamenti letterari come Cuaròn, non potevamo che aspettarcelo.

Insomma, quando non gli va bene al botteghino, la critica lo consola, e se la critica non gli è tanto a favore, al botteghino è un successo: Cuaròn cade sempre in piedi! D’altro canto, con la sua ultima opera pare aver messo d’accordo quasi tutti, anche se non sembra disposto a lasciare andare quella sua ridondanza che potrebbe trascinarlo pericolosamente sul baratro del manierismo.

Per ora, però, letteralmente stremato (per sua stessa ammissione) da Gravity, il regista ha confessato che, nonostante sia soddisfatto del risultato, non ha intenzione di ripetere l’esperienza di un film così impegnativo, dichiarando di volersi dedicare a un horror. Augurargli buona fortuna? Quasi sicuramente, non gli serve.

 
 

Alfonso Cuarón premio alla carriera dalla Visual Effects Society

Alfonso Cuaron 2La Visual Effects Society ha annunciato oggi che Alfonso Cuarón riceverà il prossimo Visionary Award, assegnato dall’associazione in riconoscimento della sua intera carriera, coronata quest’anno dall’incredibile e meritatissimo successo, di pubblico e critica, di Gravity. Il premio sarà consegnato al regista messicano il prossimo 12 febbraio 2014, in occasione della 12esima cerimonia annuale dei VES Awards, al Beverly Hilton Hotel.

Il premio viene assegnato ad un personaggio che ha costantemente e in maniera unica contribuito a migliorare e far progredire le arti e le scienze degli effetti speciali applicati al cinema. VES onorerà Cuarón per la sua capacità di raccontare e mettere in scena, attraverso l’uso pionieristico della tecnologia, la sua visione della vita.

Gravity è, ad oggi, il più grande successo di Alfonso Cuarón, sia da un punto di vista degli incassi, che da un punto di vista dei riconoscimenti da parte della critica e delle varie associazioni cinematografiche. Og oggi Gravity ha guadagnato: Miglior Regia e Miglior film dalla Los Angeles Film Critics Association; quattro nomination ai Golden Globe (trai quali Miglior FIlm, Miglior Regia, Migliore attrice protagonista Sandra Bullock); dieci nominations da parte della Broadcast Film Critics Association (inclusi Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Attrice Migliori Effetti Visivi, Miglior Fotografia, Miglior Montaggio e Miglior Art Direction).

Fonte: CS.net