Si va completando via via il cast
di Django
Unchained il prossimo atteso film di Quentin
Tarantino, il suo primo western puro.
Gerald McRaney, indimenticabile
volto della serie tv Agli ordini papà, è stato infatti
coinvolto nel progetto nel ruolo di uno schiavista che farà di
tutto per mettere i bastoni tra le ruote a Django che vuole
liberare dalla schiavitù la moglie Broomhild.
Confermato ufficialmente anche
Samuel L. Jackson mentre si aspetterà qualche giorno per una
conferma riguardo a Kevin Costner.
Dopo i primi due capitoli in grande
stile e un terzo episodio sottotono, arriva l’Era Glaciale 4 (Ice
Age: Continental Drift), ed eccone il teaser poster con il
famigerato e amate Scrat!
Pochi giorni fa abbiamo assistito
tutti e con una certa commozione alle celebrazioni a Ground Zero
per il decennale dell’11 settembre 2001, il giorno in cui un
orribile attacco terroristico segnò la vita di molte persone e la
storia recente del pianeta stesso. Tra gli effetti più drammatici
che la reazione americana ha provocato negli anni successivi a
quella shoccante offensiva, proprio all’interno dei suoi confini
nazionali, ricordiamo la guerra in Iraq e la missione in
Afghanistan che ancora oggi non smette di richiedere il proprio
tributo di sangue sia tra la coalizione internazionale che tra i
civili locali.
Ma un altro e più nascosto
risultato dell’odio e della violenza nati dalla violenza e
dall’odio di quel terribile giorno, è rappresentato dal carcere per
terroristi di Guantanamo bay, a Cuba. In questi ultimi anni sono
faticosamente trapelate immagini e notizie relative agli abusi e
alle ingiustizie che vengono perpetrate in quel carcere che agisce
all’interno di un buco nero giuridico, non rispettando di fatto
nessuna convenzione, né americana ne tanto meno internazionale.
You Don’t Like the Truth: 4 giorni a Guantanamo
documentario di Luc Cote’ e Patricio Hernandez rappresenta
indubbiamente un notevole contributo alla causa, mostrandoci le
immagini salienti di quattro giorni di intensi interrogatori che
agenti dell’intelligence canadese hanno sottoposto ad un loro
concittadino di origine egiziana, Omar Kadhir, un
ragazzo di quattordici anni.
Le immagini sono state recuperate
dal circuito chiuso del carcere e solo dopo anni i legali di Omar
hanno avuto accesso a questo importante materiale documentativo. Il
film integra ai video dell’interrogatorio testimonianze e
interviste a parenti, avvocati, giornalisti e vecchi compagni di
prigionia del giovane “terrorista”. Omar Kadhir fu
catturato in Afghanistan in seguito ad un conflitto a fuoco tra
soldati americani e un gruppo di miliziani locali, morì un soldato
paramedico statunitense e Omar, in quanto unico superstite al
bombardamento della casa in cui i miliziani si rifugiavano, è stato
conseguentemente accusato di omicidio. Dopo essere stato medicato
alla buona Omar è transitato, come molti altri pseudo-terroristi,
dal carcere di Bargram dove ha subito pesanti maltrattamenti fisici
e torture quindi da lì il viaggio per Guantanamo. I giorni
dell’intervista risalgono proprio al primo periodo nell’isola
cubana e Omar mostra alle telecamere la paura ed il terrore di
essere ancora torturato.
Inizialmente egli crede che i suoi
interlocutori siano dei diplomatici del governo canadese giunti a
Guantanamo per aiutarlo ma presto capisce che non è così e che il
loro unico scopo è quello di strappargli qualche dichiarazione o
ammissione compromettente per giustificare il loro viaggio ai
propri superiori. Le preziose testimonianze di prigionieri che
hanno come lui subito una detenzione immotivata e per crimini mai
effettivamente dichiarati, sono importanti per avere un quadro
completo del problema e per disegnare con maggiore precisione il
profilo psicologico del ragazzo. Il filmato raggiunge l’apice
emotivo quando in primo piano la madre di Omar osserva, con le
lacrime agli occhi, il figlio nel video, mentre solo nell’asettica
stanza degli interrogatori piange invocandola. E ‘ qui che si
apprende l’assurdità di considerare come pericoloso terrorista un
giovane e indifeso ragazzo nato e cresciuto in Canada e trovatosi
in mezzo ad una situazione troppo grande per essere da lui
compresa, una situazione di cui lui era solo una vittima
involontaria.
You Don’t Like the Truth: 4
giorni a Guantanamo è stato presentato dal Milano Film
Festival nella sezione “Colpe di stato” e verrà riproposto giovedì
15 settembre alle ore 15 presso l’Auditorium San Fedele. Un film
che induce alla riflessione e che sopratutto in questi giorni di
ricorrenze dovrebbe aiutarci a capire che l’odio non
necessariamente deve generare altro odio.
Pazzo, Stupido … no è ‘solo’
Innamorato. Arriva al cinema Crazy, Stupid, Love
la divertente commedia, diretta da Glenn Ficarra e John
Requa, corale o quasi, che vede Steve Carell alle prese con una fedifraga
Julianne Moore, Ryan Gosling sfacciatamente bello seduttore
incallito che cede per la prima volta in vita sua al brio di
Emma Stone (mica poco?!) e intorno a loro Kevin
Bacon sfascia-famiglie e una folle Marisa Tomei ex-alcolista.
La commedia Crazy, Stupid,
Love sin dai primissimi minuti ci racconta tutto di
sé: mix abbastanza equilibrato tra di gag divertentissime, battute
elettrizzanti e un pizzico di dramma, perché si sa, la vita è fatta
così, si ride e si ama, ma si soffre anche tanto. Cal (Carell)
viene lasciato dalla moglie (Moore) dopo 25 anni di matrimonio, lei
lo ha tradito con un collega (Bacon) e lo lascia con il cuore
infranto. Il loro figlio 13enne è innamorato della babysitter di
quattro anni più grande, che a sua volta ha una terribile cotta per
Cal stesso. E dietro l’angolo c’è Jacob (Gosling)
che perde la testa per Hannah (Stone), nonostante sia un famigerato
sciupafemmine.
Crazy, Stupid, Love – Pazzo, Stupido
… no è ‘solo’ Innamorato.
La situazione sembra procedere su
binari abbastanza lineari fino ad ingarbugliarsi definitivamente in
un gran finale con tanto di rissa e sfacciate risate da parte dello
spettatore. Si tratta di una commedia fondata su due elementi
cardinali: in primo luogo una grande scrittura di Dan
Folgeman, leggera e pungente, senza fronzoli che misura
con intelligenza momenti commoventi a situazioni paradossali,
regalando un paio di battute che sono già storia (basti guardare il
trailer!). Una buona sceneggiatura però può non essere efficace
senza il giusto supporto, ed ecco che arriviamo al cast, vera e
propria punta di diamante del film: Carell e la Moore, bellissima
nonostante le rughe visibili, sono perfettamente in parte, e non ci
sorprende la spiccata vena comica dell’impegnata Julianne Moore, visti anche i trascorsi
dello scorso anno in The Kids are all Right.
Altro attore impegnato prestato
alla commedia è Ryan Gosling, praticamente una divinità greca
in un ruolo che gli calza a pennello e nel quale rivela un’ironia
ed una comicità che speriamo possa ancora sfruttare in prossimi
progetti. Con lui fa (s)coppia Emma Stone,
bravissima, punto. Chi veramente ‘vince’ in tutto il film è il
giovanissimo Jonah Bobo, il suo Robbie rappresenta un inedito
13enne, che oltre agli ormoni, riesce a vedere con molta più
lucidità dei grandi il mondo che lo circonda.
Inutile parlare di valori e
morale, Crazy, Stupid, Love non ne ha, o
meglio non ha né più né meno morale di una qualunque altra storia
che può capitare ad ognuno, nella più ordinaria delle realtà
quotidiane, fatta eccezione per il fatto che uno come Gosling non
si trova dietro l’angolo. L’orecchio più attente riuscirà a
scorgere dietro gli arpeggi delicati e discreti della colonna
sonora, l’ottimo compositore della soundtrack di Little
Miss Sunshine (e non solo), Nick Urata, in coppia con
Christophe Beck. Da vedere, il film e Gosling, per
ridere con il cervello.
Fa impressione quanto
Carnage, la celebrata pièce teatrale di
Yasmina Reza calzi a pennello con la vena
autoriale di Roma Polanski, e non sorprende quindi
come il regista polacco sia stato attratto dal portare sul grande
schermo, una rabbiosa quanto eccentrica “commedia”domestica. Il
film rappresenta a pieno il “fascino discreto di una borghesia” che
collassa sulle stesse figurazione che produce e con la quale
virtualizza l’esistenza di ognuno.
Non stupisce l’agilità del regista
che con la sua cinepresa passa da un salotto a un bagno
ricordandoci per un attimo i fasti di Repulsion di
un tempo. Laddove era la psiche della protagonista a sgretolarsi
sotto le martellate incessanti del regista, qui attraverso un
velato ma pressante sarcasmo meschino, ridacchia alle spalle dei
protagonisti opprimendoli fino a provocarne la rottura definitiva
con la loro rappresentazione; liberando i protagonisti da una
maschera fin troppo esosa da portare, lasciando libero sfogo alle
pulsioni più egoiste delle natura umana. Nell’intento
Polanski è certamente aiutato anche da una
sceneggiatura brillante che gli regge il gioco: semplice, diretta,
che evita i preamboli psicanalitici che avrebbero di certo
appesantito la pellicola, conferendogli quella leggerezza e
quell’ironia di fondo che soddisfa un po’ tutti e che consegna
l’opera nelle mani di chiunque.
Un segno indelebile
nell’autorialità polanskiana è certamente il ruolo ricoperto dalla
casa, luogo domestico che non serve ad altro che a scatenare
conflitti, pulsioni, caos, allontanandosi certamente dalla classica
configurazione protettiva con la quale siamo abituati a vederla. E’
in queste quattro mura che danno il massimo i protagonisti, forse
ancor più bravi del film stesso. Di grande fattura è
l’interpretazione di tutto il cast, a cominciare dall’oramai
consolidata bravura di Kate Winslet che nel finale impreziosisce con
un monologo, rubando quasi la scena agli altri, delirante e
sorprendente. Non da meno è sicuramente Christoph Waltz, abile come pochi a
impersonare rigorosi individui dai connotati senza dubbio
particolari. Se Jodie Foster non la scopriamo noi, piacevole
sorpresa è quella di John C. Reilly abile nel tenere testa alle
pregevoli interpretazioni dei tre precedentemente citati.
Quel che lascia perplessi è una
considerazione di fondo molto semplice: il film se pur piacevole e
divertente, non aggiunge granché alla filmografia del regista, né
tanto meno all’ostentata quanto ormai abusata critica alla
borghesia. Se si riesce a godere del film senza pensarci, nemmeno
ci si accorge del fatto che in fin dei conti sembra tutto già visto
e già detto; e da Polanski forse spesso ci si
aspetta sempre quel qualcosa in più che molto spesso non lo si
trova.
Continua in Gran Bretagna il lavoro
di Tim Burton, sul set di Dark Shadows, insieme all’amico e stretto
collaboratore Johnny Depp. SplashNews ha messo on line le
primissime immagini dal set che vedono protagonista proprio
l’eccentrico Johnny.
Il suo personaggio è quello del
vampiro Barnabas Collins, con lui sul set Bella Heathcote. L’uscita
del film è prevista per l’11 maggio negli Stati Uniti.
Robert Zemeckis si prepara ad una
nuova avventura cinematografica, al suo fianco Denzel Washington.
Sembra da oggi che la protagonista femminile sia Kelly Reilly, la
Mary di Sherlock Holmes.
Finalmente, per twilighters e curiosi, il nuovo theatrical
trailer di The Twilight Saga Breaking Dawn parte 1 è on-line. Così
come nel primo teaser, anche qui vediamo scene del matrimonio , ma
nei due minuti e mezzo del video si vede molto altro: la luna di
miele, la prima notte di nozze, le gravidanza, i problemi che ne
conseguono, la rabbia di Jacob e l’apprensione di Edward.
Come è ormai d’uso il trailer è molto bello, e il film sembra
tecnicamente impeccabile (aldilà dei gusti personali sulla saga),
staremo a vedere cosa ne penseranno i fan. Intanto ecco il
video:
Dopo l’Oscar e un paio di film ben
assestati (L’Ultimo re di Scozia e State of Play), Kevin
MacDonald cambia registro e si dedica ad una storia del
sapore epico, lontana nel tempo e ambientata in uno spazio
sconosciuto, la Britannia del II secolo d. C. Il film è tratto dal
romanzo La legione scomparsa e fa parte di tutto quel genere ad
ambientazione romana che è sempre stato amato oltreoceano.
The Eagle però non è un film che racconta di
combattimenti e carneficine, ci sono anche quelle, certo, ma il suo
nodo centrale è una ricerca, la volontà di un uomo solo di portare
a termine un compito.
In The Eagle
un’intera legione romana si perde nella Britannia. Un centurione
lascia cadere in mano ai nemici l’insegna della sua legione,
l’aquila, simbolo di Roma. Il suo onore è perduto. Dopo molti anni,
il figlio di quello stesso centurione, affronterà terre selvagge e
popoli violenti per riportare a Roma quell’aquila e riabilitare
così l’onore della sua famiglia agli occhi dell’Impero.
Quest’uomo è Channing Tatum, abbastanza convincente
nell’armatura di Marco Flavio Aquila, centurione temerario e devoto
alla Patria. Accanto a lui c’è Jamie Bell che interpreta lo schiavo e poi
amico Esca ed offre un’interpretazione nella norma.
Per molti versi The
Eagle ricorda altro di già visto e sentito, a partire
dalle scene d’inseguimento attraverso altipiani rocciosi, che fanno
venire in mente colossal di ben altra fama (le pianure di Rohan vi
fanno venire in mente qualcosa?). Per quanto l’approccio al genere
sia insolito il film sembra stagnare nella parte centrale,
diventando prolisso nel momento in cui l’azione avrebbe richiesto
più brio. Anche la ricerca dell’eroicità nelle gesta è quasi
scansata laddove si prediligono i piani ravvicinati e i dettagli
alla visione d’insieme delle scene più cruente.
Lo stesso dicasi per il
parsimonioso accompagnamento musicale, che riecheggia di più nei
rituali magici e/o religiosi che nei momenti più incisivi e
narrativamente fondamentali. Interessante invece la dinamica che il
regista ricrea tra i due protagonisti: il machismo tipico della
rappresentazione romana classica del cinema viene sostituito con un
rapporto viscerale e violento ma anche silenziosamente erotico,
senza risultare retorico né scontato, che arricchisce la
filmografia dei due giovani attori di una buona prova per
entrambi.
Purtroppo però nell’insieme il film
sembra disorientato e nell’esigenza ripetitiva di ribadire
l’importanza dell’onore per un centurione finisce per sacrificare
trame e dinamiche narrative che l’avrebbero sicuramente
arricchito.
Uscite venerdì 16 settembre – I
Puffi: Uno dei più amati e longevi cartoni animati
finalmente approda al Cinema. Parliamo de I Puffi, prodotto da
Columbia Pictures e Sony Pictures Animation con la nuova tecnologia
ibrida live action. Quando lo stregone cattivo Gargamella insegue i
piccoli puffi blu fuori dal loro villaggio, dal loro mondo magico
cadono nel nostro, trovandosi nel bel mezzo di Central Park a New
York. I Puffi dovranno trovare il modo di ritornare al loro
villaggio prima che Gargamella li catturi.
E’ morto a 88 anni l’attore Cliff
Robertson, premio Oscar per I due mondi di Charly (1968) in cui
interpreta un disabile mentale. Ricoverato allo Stony Brook
University Medical Center di Long Island
Jason Statham, co-protagonista
de I Mercenari, e coinvolto anche nell’atteso sequel, comunica la
data di inizio riprese dell’atteso film che, stando alle ultime
news, riunisce questa volta davvero
Colin Salmon (Alien vs Predator), che
interpretavo un personaggio di nome One nel primo film della saga
di Resident Evil uscito nel 2002, ha dichiarato che parteciperà
alle riprese nel quinto episodio
ShowbizSpy ha riportato la notizia che
Scarlett Johansson è stata molto impegnata
sul set di The Avengers in scene d’azione, tornando così nel
personaggio che aveva interpretto in Iron Man 2: la Vedova
Nera.
Le riprese del nuovo film di
Wes Anderson Moonrise Kingdom si sono appena concluse. Il film è
uno dei titoli più attesi della prossima stagione cinematografica.
La prima ha rivelare alcune indiscrezioni sul film è Tilda Swinton,
che ha recentemente girato le sue scene:
Sembra proprio che Christopher
Nolan sia alle prese con tutte le riprese in notturna, il perché ci
viene spiegato dall’arrivo di nuovi video dal set di Los Angeles,
dove sono in corso le riprese del terzo ed ultimo capitolo
Nolaniano di Batman: Il cavaliere oscuro il ritorno.
Il 2012 si prospetta sempre più l’anno
dei ritorni in 3D di alcuni dei titoli che hanno fatto la storia
del cinema recente e non. Oltre alle uscite già confermate di
Star
Wars (Febbraio 2012) e Titani (Aprile 2012), un altro classico
si prepara ad approdare al cinema nuovamente: si tratta di Top
Gun
Un film come
Contagion, di Steven Soderbergh, appena uscito
questo weekend, negli Stati Uniti ha di sicuro una presa facile,
data la propensione alla paranoia tipica del popolo
nordamericano.
Così infatti il racconto di come un
virus di cui non si conosce la cura si diffonda in poco tempo in
tutto il mondo, balza subito in prima posizione del botteghino
americano, con un incasso di 23 milioni di dollari.
In seconda posizione, troviamo il
dominatore delle scorse settimane, che ha ormai raggiunto una quota
totale di incasso di 137 milioni di dollari: The
help.
L’ultimo gradino del podio è
occupato da Warrior, un film che ha dalla sua
principalmente il fatto di essere interpretato da Tom Hardy,
che prossimamente vedremo in Batman. Il film incassa 5,6 milioni di
dollari.
Il debito, un
action di un anno fa che ha trovato distribuzione ora, resta saldo
in quarta posizione, con un incasso di 5 milioni di dollari questa
settimana, per 22 milioni totali.
In quinta posizione troviamo invece
la storia della bambina che diventa una killer di professione per
vendicare l’omicidio dei propri genitori, e che ha le sembianze di
Zoe Saldana, protagonista di Colombiana, alla cui
sceneggiatura ha partecipato anche Luc Besson.
In sesta posizione scende
Rise of the planet of the apes, che però raggiunge
168 milioni di dollari
di incasso totale.
Shark night 3D
rimane nella zona bassa della classifica, in settima posizione, con
un incasso di quasi 15 milioni di dollari. Anche l’altro
horror/thriller Apollo 18, uscito nelle ultime
settimane si ferma allo stesso incasso e in ottava posizione,
mentre la commedia Our idiot brother resta in nona
posizione con 21 milioni di dollari totali di incasso.
Chiude la classifica il quarto
capitolo di Spy Kids, con 34 milioni di dollari
totali di incasso.
La attese per la prossima settimana
sono tutte rivolte all’uscita di Moneyball, un
nuovo film con Brad Pitt, l’action Killer elite,
anch’essocon un cast di tutto rispetto: Robert De Niro, Clive Owen
e Jason Statham, Puncture, in cui Chris Evans,
smessi i panni di Captain America, indossa quelli di un avvocato
con una dipendenza da droga.
Super 8
debutta in prima posizione, mentre Kung Fu Panda
2 scende al secondo posto. Segue Box
Office 3D, e in genere le new entry continuano a non
sfondare…
Secondo fine settimana di
settembre, nuove uscite per tutti i gusti… medesimi risultati
fiacchi. Il bel tempo persiste, quindi l’estate non può dirsi
conclusa, così gli italiani continuano a disertare i cinema benché
la nuova stagione cinematografica sia cominciata da un po’.
Quindi Super
8 esordisce al primo posto con meno di un milione
complessivo, 950.000 euro per la precisione. Forse ciò dipende
anche dal fatto che il film è uscito negli USA tre mesi fa, e gli
interessati hanno già avuto modo di vederlo in altri modi…
Kung Fu Panda
2 scende dunque al secondo posto raccogliendo altri
828.000 euro e giungendo a quota 10,9 milioni totali. I 17 milioni
finali del primo capitolo sono ben distanti, malgrado il 3D.
E a proposito di stereoscopia… Box Office 3D: Il film
dei film debutta in terza posizione con 778.000 euro.
Primo esperimento 3D in italiano per il film di Ezio Greggio,
massacrato dalla critica e che pur (sigh) trova un suo
pubblico…
Contagion
esordisce in quarta posizione: presentato all’ultima Mostra del
Cinema di Venezia, il nuovo film di Soderbergh con un cast stellare
apre con soli 445.000 euro. Il passaparola potrebbe però recare dei
benefici nelle prossime settimane.
Seguono pellicole in calo.
Bad Teacher: una cattiva maestra (314.000
euro) arriva a 1,6 milioni complessivi, mentre Lanterna
Verde (286.000 euro) e Cose dell’altro
mondo (264.000 euro) giungono rispettivamente a quota
2 milioni e 958.000 euro.
Terraferma apre all’ottavo posto con soli
318.000 euro raccolti in cinque giorni. Il film di Crialese, che ha
conquistato il Premio Speciale della Giuria al Festival di Venezia, potrebbe ottenere un
margine di miglioramento nei prossimi giorni proprio grazie al
premio. Questa storia qua, fuori concorso a
Venezia, debutta in nona posizione: il documentario sulla vita di
Vasco Rossi raccoglie 194.000 euro nei tre giorni, ma 520.000 euro
da mercoledì a domenica.
Chiude la top10 Solo
per Vendetta (93.000 euro), arrivato a 628.000 euro
totali.
Da segnalare infine i pessimi risultati di Tutta colpa
della musica, dodicesimo con 54.000 euro racimolati
in 100 sale, e L’ultimo terrestre,
praticamente ignorato con 35.000 euro.
E’ stata diffusa una nuova foto di
The Woman in black, il thriller gotico diretto da James
Watkins che vede protagonista Daniel Radcliffe, alla sua prima
opera dopo la chiusura della saga di Harry Potter. La foto arriva
dal canale ufficiale del film di Twitter.
Il film che Christian Bale ha
girato prima di recarsi sul set del Cavaliere Oscuro il ritorno, ha
un nuovo titolo: The Flowers of War. Il nuovo film di
Zhang Yimou è un progetto colossale ambientato durante la seconda
guerra mondiale.
Da Raja Gosnell,
regista dei poco riusciti Scooby – Doo eScooby- Doo 2: mostri scatenati, non ci
si aspettava molto. Quando corse voce, infatti, che la Warner Bros.
aveva scelto di affidargli la regia de I Puffi, un
brivido di terrore era corso lungo molte schiene. Le piccole
creaturine blu, nate dalla penna di Pierre
Culliford detto Peyo, erano diventate famose negli anni
’80 quando i produttori Hanna e Barbera avevano deciso di
dedicargli una serie animata. I bambini di ieri, dunque, attirati e
al contempo impauriti dall’idea di vedere i loro beniamini
trasformati in tridimensionali modellini CGI, possono tirare un
sospiro di sollievo.
La nuova avventura dei I
Puffi si svolge nel nostro mondo, ai nostri giorni, tra
noi esseri umani. Inseguiti dall’imperterrito Gargamella e dal suo
fido assistente Birba, i Puffi saranno costretti ad utilizzare il
varco spazio temporale creato dalla Luna Blu per rifugiarsi nel
mondo degli umani. Catapultati nella frenetica ed affollata
cittadina di New York, questi strani ometti blu, alti due mele o
poco più, dovranno fare i conti con gli usi e costumi di un pianeta
che non conoscono, con esseri viventi che non si rispettano tra
loro e, soprattutto, con la dilagante mancanza di sensibilità.
Fortunatamente, gli uomini non sono tutti uguali: c’è ancora chi
crede nell’amore e nella famiglia … E siccome, si sa, nel mondo
delle favole tutto è possibile, ognuno avrà ciò che merita … nel
bene o nel male.
I Puffi, il film
Sebbene l’idea di unire
tridimensionalità, computer grafica e modellini CGI nella stessa
pellicola, sia tutt’altro che originale – basti pensare a
Garfield o al meno fortunato Hop-, non si può
certo dire che Raja Gosnell non ne faccia buon
uso. Gli sceneggiatori J. David Stem e
David N. Weiss hanno deciso di far ruotare la
storia de I Puffi restringendo il campo intorno ai
sei protagonisti più “puffosi”, ops! Famosi: Grande Puffo,
Puffetta, Brontolone, Puffo Coraggioso, Tontolone e Quattrocchi. Ad
aiutarli, due tra gli attori comici americani più famosi della TV:
Neil Patrick Harris (salito sul podio grazie
al suo irriverente ruolo nella serie
How I met your mother) e Jayma
Mays (tra le protagoniste di Glee). Per il ruolo
del cattivo, invece, il regista ha scelto Hank
Azaria, che, grazie ad un accurato lavoro di make up, è
diventato semicalvo, goffo e sdentato. Gli attori interagiscono
piuttosto bene con i personaggi virtuali nonostante, spesso, ci
siano evidenti errori di “proporzione”. La simpatia irriverente di
molti Puffi, l’involontaria dolcezza di altri, la magia bianca e
quella nera, non possono non far sorridere. Lo spettatore in
sala, bambino di oggi o di ieri, infatti, non riesce a rimanere
impassibile davanti all’allegria e ai buoni sentimenti che vengono
messi in scena.
Se, dunque, “per la famiglia si fa
qualsiasi cosa”, non dimentichiamoci che ognuno di noi – chi più e
chi meno – ha considerato questi splendidi esserini colorati come
dei compagni di viaggio che vivono la vita cantando, ballando e
volendosi bene, ma soprattutto ritenendosi, appunto, parte di una
sola, grande, famiglia.
Da qualche giorno ormai il sito
Pottermore ha aperto i battenti ai pochi fortunati che sono
riusciti a registrarsi nella settimana dal 31 luglio al 6 agosto.
Riportiamo di seguito le impressioni di una fan di Harry
Potter,
E’ finita. Il Leone d’Oro è stato
assegnato, e per un altro anno cade il sipario sul Festival di Venezia. Ha vinto Sokurov,
tra chi se lo aspettava e chi invece è ancora incerto sul valore
del film.
Nell’estate del 1979, un gruppo di
amici in una piccola cittadina dell’Ohio è testimone di un
incidente ferroviario mentre sta girando un film
in Super 8 nei pressi del luogo del disastro.
Subito i ragazzi sospettano che l’incidente non sia stato tale e,
subito dopo, strane sparizioni e misteriosi eventi iniziano ad
avere luogo nella loro città. Lo sceriffo cercherà di vederci
chiaro, scoprendo qualcosa di molto più spaventoso di quanto non
avessero osato immaginare.
L’aspettativa che ha accompagnato
Super 8 ne ha fatto senza ombra di dubbio uno dei
titoli più attesi dell’estate cinematografica (Americana) del 2011.
C’è una forza impressionante dietro a questa operazione, lo si
percepiva sin dalle battute iniziali e ancora di più la si apprende
guardando il film.
Un sentimento profondo, ingenuo e
leale nei confronti del cinema e nella voglia di far cinema che
caratterizza ogni giovane ragazzo che sogna di poter un giorno
raccontare attraverso le immagini le sue fantasie, le sue paure, le
sue incertezze. Sin da subito la dichiarazione d’intenti di
J.J. Abrams era apparsa molto chiara:
realizzare un’opera su di sé e sul cinema che da bambino lo aveva
affascinato. Quel cinema di ragazzi desiderosi di avventurarsi fra
i mille problemi di un’adolescenza difficile da affrontare dove il
senso di comunità, del lavoro,dell’amore e della famiglia vengono
messi alla prova da eventi straordinari, spaventosi e fantastici:
tradotto in una parola la straordinaria visione spielberghiana del
mondo.
E il film di J.J. Abrams ci riesce in pieno. Il regista è
abile a cogliere l’essenza di quel modo di raccontare, di quel modo
di guardare al mondo con occhi diversi.
Ma non è solo quello. Forse il
merito più grande del film è quello di sapersi esprimere anche in
maniere molto personale senza dover rinunciare all’idea di fondo.
Per quanto la storia e le dinamiche dei personaggio rispecchino in
pieno l’epoca spielberghiana, allo stesso tempo Abrams riesce
nell’intento di fornire una propria e personale identità alla
pellicola.
Gli omaggi di partenza sono si film
come E.T. e
Incontri ravvicinati del terzo tipo, ma ben presto i
vari riferimenti si allargano ad un universo che coinvolge
direttamente il regista, quindi sarà la volta di un’idea di cinema
che abbiamo già visto in pellicole come
Cloverfield o in serie televisive quali
Lost e Fringe, che fanno parte
del repertorio di Abrams, contaminando il film di
varie anime come in precedenza aveva fatto in maniera impeccabile
con
Star Trek.
Forse uno dei limiti
del film è proprio questo: non riuscire in pieno a trovare quella
sintesi perfetta che J.J. Abrams ci ha abituati a vedere sullo
schermo. Quella sorta di equilibrio che bilancia tutto il film
fra momenti comici, tristi, romantici e spaventosi,
rendendolo una narrazione contaminata ma ben delineata.
A parte questo piccolo neo
Super 8 risulta essere di grande fattura sotto
tutti i punti di vista. Partendo dalle musiche di Michael
Giacchino, alle scenografie, ai costumi, finendo agli
attori, su tutti la talentuosa Elle Fanning.Super 8 non fa
altro che regalarci un bel film nostalgico, confermando il grande
talento di
J.J. Abrams, a detta di molti tra i più bravi giovani
“menestrelli” di Hollywood.
Ecco finalmente il video
dell’operazione pubblicitaria della Nike. Va detto che dietro
alla riuscitissima operazione di marketing c’è comunque uno scopo
benefico. Il ricavato della vendita su ebay di 1500 paia di Nike
Air Mag
Ecco dieci minuti del film in
esclusiva pubblicati da Tgcom e diffusi dalla Universal. Vi
ricordiamo che il film esce proprio oggi. Ecco la nostra recensione
Super
8