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The Trial of the Chicago 7: la Paramount acquista il film di Aaron Sorkin

Dopo una lunga gestazione, il film The Trial of the Chicago 7 è stato acquistato dalla Paramount Picture. Il film, scritto e diretto dal premio Oscar Aaron Sorkin, doveva inizialmente essere realizzato con la Amblin Partners di Steven Spielberg, ma dopo divergenze riguardo al budget il progetto fu messo da parte.

Inizialmente doveva essere proprio Spielberg il regista del film, ma i continui ritardi spinsero a cercare un nuovo regista e per il ruolo furono considerati anche Paul Greengrass e Ben Stiller. Dopo il suo debutto alla regia con Molly’s Game, fu proprio Sorkin ad ottenere la regia della sua sceneggiatura, scritta nel 2007.

Ora con la nuova acquisizione, tutto sembra pronto per l’inizio della produzione, per una data di distribuzione ancora da definire. È già definito anche il cast principale, che vedrà tra i protagonisti Eddie Redmayne, Sacha Baron Cohen, Seth Rogen, Joseph Gordon-Levitt, Mark Rylance, Frank Langella e Jonathan Majors.

La storia si concentrerà su un gruppo di attivisti, i quali vennero incriminati per cospirazione dal governo americano in seguito ai disordini avvenuti alla Convention democratica a Chicago, nel 1968.

Il regista Aaron Sorkis si è dichiarato entusiasta all’idea di poter realizzare un film su una delle più divertenti, intense e tragiche storie dell’America. Secondo il regista, nonostante The Trial of the Chicago 7 avrà luogo negli anni ’60, non c’è miglior momento di questo per raccontare questa vicenda.

Fonte: ComingSoon.net

 
 

The Tree of Life: recensione del film di Terrence Malick

The Tree of Life recensione

Ogni tanto arriva un film che cambia per sempre il corso del cinema. E’ successo con Quarto Potere, con Psycho, con 2001: Odissea nello Spazio. Succede con i grandi geni del cinema, i Maestri, quelli che non seguono il linguaggio cinematografico comunemente conosciuto, ma che lo inventano.

The Tree of Life, quinto film di Terrence Malick in quasi 40 anni di carriera, ha forse questa potenzialità. Ovviamente solo il sedimentarsi del tempo potrà dirci quanto e come questo film sia (stato) epocale, resta il fatto, all’indomani della visione, che il cinema di Malick entra dentro. Stilisticamente e registicamente perfetto, The Tree of Life è un susseguirsi di impressioni visive, di macrocosmo universale e microcosmo umano che si fondono nel medesimo, unico flusso narrativo.

The Tree of Life, il film

E’ la storia di Jack che cresce nel Texas degli ani ’50, lacerato dall’amore per un padre severo e irremovibile (Brad Pitt) e per la madre (Jessica Chastain) eterea creatura, amabile, di impalpabile sostanza e di ineffabile bellezza. Jack da adulto (Sean Penn) percorre con il ricordo la sua infanzia, perso come si sente tra la modernità che lo circonda guarda al passato, arrivando all’origine della vita. Una prima parte di cosmogonica meraviglia ci conduce fino alla nascita di Jack, e alla sua meraviglia di essere al mondo.

Malick racconta attraverso un pretesto narrativo la Storia dell’uomo, il suo conflitto tra Natura e Spirito, passando per una concezione del divino che mai come in questa pellicola viene esplicitata nella figura del Dio cristianamente inteso, senza però mai sostenere una dichiarazione d’intenti, sottendendo la narrazione di quello spiritualismo che in The New World era personificato dalla principessa Pocahontas e che in questo caso passa parzialmente attraverso la figura della madre.

Il Dio a cui tutti si rivolgono nel film sembra un altro misero essere senza grazia e senza lode, che non interferisce con le vicende umane, che permette la tragedia e la sofferenza. Per un regista, un uomo così restio al mondo, The Tree of Life mostra una perfetta conoscenza della sue dinamiche cosmiche ed intime, e in questo film Terrence lo mostra mettendosi molto più a nudo di quanto abbia fatto fino ad ora, rasentando l’autobiografia che tanto si allontana dalla sua palese agorafobia.

Tree of Life recensioneL’uso sapiente di musica e luce rende The Tree of Life un prezioso affresco di cinema malickiano, che nella sua idea totale e personale di cinema si conferma uno dei registi più classici in circolazione, riuscendo a poeticizzare fiumi e vulcani, lasciando la Natura libera dalle briglie della Cultura, la sintassi filmica indipendente dalle esigenze narrative, le voci divincolate dai corpi ai quali appartengono regalando con un atto d’amore la bellezza infinita del mondo al suo pubblico.

Ogni volta che Malick torna al cinema si verifica un rito (i più cinici direbbero un miracolo) che genera da sé le sue regole senza la necessità che qualcuno o qualcosa contribuiscano ad aumentarne il fascino. Perché il silenzio che Terry osserva nella vita forse da l’illusione di preservare qualcosa di prezioso che solo in questo modo riesce ad apparire poi sullo schermo. E noi rispettiamo questo silenzio, e aspettiamo, seguendo le sue regole non scritte.

 
 

The Tree of life: ne parlano Christopher Nolan e David Fincher!

The Tree of life è appena uscito negli States in una distribuzione strategica con poche sale mirate e che durerà tutta l’estate,ed ecco arrivare in supporto un’interessante featurette in cui due registi di altissimo livello, ovvero Christopher NolanDavid Fincher parlano del film e di Terrence Malick.

Ecco la featurette:

Fonte: apple.com

 
 

The Tree of Life: le curiosità e la spiegazione del film di Terrence Malik

The Tree of Life film

Dopo un silenzio durato vent’anni, il misterioso e iconico regista Terrence Malick è tornato al cinema nel 1998 con La sottile linea rossa. Da quel momento ha intrapreso un nuovo percorso artistico profondamente incentrato sullo studio dell’interiorità umana, sulle emozioni, sul rapporto con la vita, la morte e la spiritualità. Summa di tutto ciò si ritrova in The Tree of Life (qui la recensione), ancora oggi capolavoro artistico insuperato, all’interno del quale confluiscono una grande quantità di tematiche, riflessioni filosofiche e simbolismi di varia natura. Presentato in anteprima nel concorso del Festival di Cannes del 2011, il film ha qui vinto la prestigiosa Palma d’Oro.

Tale progetto, a cui Malick lavorava da anni, si configurava inizialmente come una complessa ricerca cronologica del senso della vita attraverso le epoche, da quella preistorica a quella contemporanea, con personaggi calati nel caotico contesto odierno. Nel corso del suo sviluppo, il film ha poi inglobato sempre più elementi, comprendendo anche l’origine dell’universo conosciuto e della vita sulla terra, andando così a giustapporre elementi macroscopici ad altri microscopici, come appunto l’esistenza della famiglia protagonista. Tanto complesso quanto seducente, il film si affermò non solo come uno dei più importanti del suo anno, ma dell’intera storia del cinema.

Ancora oggi, a dieci anni dalla sua uscita, è un’opera particolarmente studiata e apprezzata, capace di generare continue riflessioni sugli elementi che lo compongono, tanto nelle sue tematiche quanto per le particolarità di realizzazione. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla sua spiegazione. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Tree of Life: la trama e il cast del film

Il film racconta la storia di Jack O’Brien, ragazzo che cresce nel Texas degli anni Cinquanta, diviso tra l’odio per un padre severo e irremovibile e l’amore per la madre, eterea creatura, amabile, di impalpabile sostanza e di ineffabile bellezza. Una volta diventato adulto, Jack non riesce più a trovare il senso della sua esistenza. Il dolore per la prematura morte di uno dei suoi due fratelli, inoltre, è un peso indicibile che non riesce a metabolizzare. Nel tentativo di mettere ordine tra le sue emozioni, egli intraprende un percorso interiore incentrato sulla memoria, alla ricerca di risposte valide. Così facendo, tenterà di riavvicinarsi al padre, alla madre, all’esistenza e a Dio.

Ad interpretare il ruolo di Jack O’Brien da giovane vi è l’attore Hunter McCRaken, mentre per la versione adulta si ha il premio Oscar Sean Penn. Questi, che aveva già lavorato con Malick in La sottile linea rossa, affermò di non aver realmente compreso il film né di averlo pienamente apprezzato. Nel ruolo del signor O’Brien, il severo padre di Jack, vi è invece Brad Pitt. Nei panni della signora O’Brien, si ha la candidata all’Oscar Jessica Chastain. L’attrice ha in seguito dichiarato di ricordare l’esperienza del film e del suo personaggio come una delle più importanti nella sua vita, al punto da non riuscire a riguardare il film in quanto per lei troppo emozionante. In ultimo, nei panni degli altri due fratelli di Jack, si ritrovano Laramie Eppler per R. L. e Tye Sheridan in quelli di Steve.

The Tree of Life cast

The Tree of Life: la spiegazione e la filosofia del film

Il film di Malick si configura come un’opera tanto universale sull’essere umano, quanto anche profondamente personale. Molto di quanto si racconta è infatti basato su esperienze biografiche dello stesso regista, cresciuto in Texas e profondamente scosso dalla perdita del fratello. A partire dalla morte costruisce dunque una serie di personaggi in profondo conflitto con questa. La morte di uno dei figli della famiglia O’Brien è infatti un evento che si ripercuoterà in vario modo sull’esistenza dei membri di questa. La presenza delle parole di Giobbe a Dio, “Quando io ponevo le fondamenta del mondo, tu dov’eri?”, esprimono pienamente il senso di abbandono provato dagli esseri umani qui protagonisti. Di fronte ad uno dei drammi più atroci per un nucleo famigliare, Dio rimane in silenzio.

Da qui iniziano a vacillare le convinzioni tanto del capofamiglia quanto di Jack, che svilupperà una forte crisi religiosa e spirituale. Una crisi che nel film è ulteriormente accentuata anche da un altro conflitto, quello tra il padre e la madre. I due rappresentano l’eterna lotta tra la Natura e la Grazia. Queste due anime, e i loro relativi insegnamenti, vivranno per sempre in Jack, generando una serie di impulsi tanto dolorosi quanto confortanti. Attraverso la riflessione interiore e il pensiero agonico di Jack, egli intraprende un percorso di redenzione che lo porta infine a riconciliarsi con i genitori, la morte del fratello e la vita. Tutto ciò, contrapposto (per analogie e/o differenze) all’evoluzione del macrocosmo universale, durante il quale nascono la violenza, la pietà e l’amore.

The Tree of Life: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Tree of Life è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision, Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno martedì 20 luglio alle ore 23:50 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

 

 
 

The Tree of Life: featurette dedicata al lavoro di Emmanuel Lubezki

La Fox Searchlight ha pubblicato online una nuova featurette del film The Tree of Life, che si focalizza sulla splendida fotografia del film, ad opera del maestro Emmanuel Lubezki. Il film, come ben sappiamo, è candidato agli Oscar come miglior film, miglior regia e miglior fotografia. Che la FOX voglia puntare esclusivamente su quest’ultima e sperare di portare a casa almeno una statuetta?

Ecco intanto questo montaggio di alcune delle scene più suggestive del film, in cui l’intervento di Lubezki è stato fondamentale:

 

 

 
 

The Tree of life: dietro le quinte con Douglas Trumbul!

Ecco un video che mostra il lavoro sperimentale dietro agli effetti di  The Tree of life. E’ proprio  il leggendario Douglas Trumbull(2001 odissea nello spazio, Blade Runner) a introdurre le immagini del dietro le quinte degli effetti.

 
 

The Tree of Life: clip esclusiva

A pochi giorni dall’uscita di The Tree of Life e della sua presentazione a Cannes, ecco una clip esclusiva che vede protagonista Brad Pitt nel quinto film di Terrence Malick.

 
 

The Tree of life: altra Locandina!

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E’ stata pubblicata un’altra locandina di The Tree of Life: nell’immagine, Brad Pitt nel nuovo film di Terrence Malick…

 
 

The Tree of life Trailer!!

brad pitt

Dopo un’estenuante attesa ecco arrivare finalmente il Trailer del nuovo film di Terrence Malick: Tree of life, con  Brad Pitt e Sean Penn.E arriva anche un Teaser Poster!

 
 

The Tree of life trailer


 
 

The Tree of Life Trailer

migliori 10 film del 2011

 
 

The Tree of Life finalmente al cinema

La lunga attesa sta per volgere al termine. Infinite voci e congetture si sono succedute negli ultimi anni e finalmente la curiosità potrà essere soddisfatta: il prossimo 18 maggio uscirà nelle sale italiane The Tree of Life, quinto film del regista texano Terrence Malick.

 
 

The Tree of life director’s cut di cinque ore!

The Tree of life
Il film evento della stagione appena trascorsa The Tree of life, vincitore della Palma d’Oro allo scorso Festival di Cannes uscirà presto in una director’s cut per la gioia del regista Terrence Malick.
A quanto sembra la versione sarà quella che il regista aveva in mente sin dall’inizio, senza le imposizioni del sistema. Stiamo parlando di un film che sfiorerà le cinque ore di durata. La cosa era già stata anticipata dal l direttore della fotografia Emmanuel Lubezki ha detto ai Les Cahiers du Cinéma che Terrence Malick che stava preparando una versione da sei ore del film:
La versione più lunga vedrà probabilmente, per la maggior parte, le scene che riguardano la parte dei bambini. C’erano cose eccezionali, abbiamo girato molto, molte cose sull’infanzia di Jack:. i suoi amici, la sua evoluzione, i suoi cambiamenti, la sua consapevolezza della perdita della sua infanzia.

The Tree of life: director’s cut di cinque ore!

A noi cinefili non ci resta che attendere questa straordinaria versione del film. Vi ricordiamo la nostra recensione:The Tree of life, a cura della nostra cultrice del cinema malickiano Chiara Guida.
 
 

The Tree of Life confermato per Cannes 2011

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Gli anni di attesa per The Tree of Life, l’ultimo film del regista texano Terrence Malick, giungeranno finalmente al termine questo maggio. L’idea che circolava da un po’ era che il film avrebbe fatto il suo ingresso trionfale in sala attraverso qualche Festival, ed ora Variety riporta che il film effettivamente sarà presentato al prossimo Festival di Cannes, probabilmente nella sezione fuori concorso.

 
 

The Tree of Life confermato per Cannes 2011

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Gli anni di attesa per The Tree of Life, l’ultimo film del regista texano Terrence Malick, giungeranno finalmente al termine questo maggio. L’idea che circolava da un po’ era che il film avrebbe fatto il suo ingresso trionfale in sala attraverso qualche Festival, ed ora Variety riporta che il film effettivamente sarà presentato al prossimo Festival di Cannes, probabilmente nella sezione fuori concorso.

 
 

The Tree of life avrà una Director’s cut?

Per bocca di Emmanuel Lubezki arriva la notizia che sconvolgerà i detrattori ma entusiasmerà i fan di The Tree of life.

 
 

The Trauma Code – Il turno degli eroi, la spiegazione del finale della serie Netflix

The Trauma Code - Il turno degli eroi

L’ultima uscita di Netflix, The Trauma Code – Il turno degli eroi (The Trauma Code: Heroes on Call), è cruda, sanguinosa e brutale come solo una serie medica d’azione può essere sul piccolo schermo. La storia ruota attorno al protagonista Baek Kang-hyuk, un chirurgo geniale e temprato dalla guerra, che affronta esperienze di morte mentre combatte la corruzione e sfida i difetti del sistema sanitario. Siete curiosi di sapere come il regista Lee Do-yoon ha realizzato questo divertente K-drama? Ecco tutti i dettagli di The Trauma Code – Il turno degli ero, dalla trama al finale.

Considerato da Netflix il suo primo medical drama originale, lo show è basato sul romanzo web Trauma Center: Golden Hour di Hansanleega. Inoltre, The Trauma Code – Il turno degli eroi  è scritto da Choi Tae-kang e vede protagonisti i famosi attori sudcoreani Ju Ji-hoon e Choo Young-woo.

Ju Ji-hoon, che abbiamo visto l’ultima volta nei panni di un medico nel drama coreano del 2013 Medical Top Team, definisce The Trauma Code – Il turno degli eroi  “il progetto più faticoso della sua ventennale carriera”.

Parlando delle scene d’azione della serie, Ju ha dichiarato in un’intervista a allkpop: “Anche con lo stesso tipo di azione, ho cercato di affrontare ogni scena con una nuova prospettiva”.

La spiegazione del finale: Kang-hyuk riuscirà a salvare il paziente in Sud Sudan?

Durante i primi sette episodi di questa serie originale Netflix, gli spettatori vedono il geniale chirurgo Baek Kang-hyuk, popolarmente noto come “la mano di Dio”, essere nominato nuovo capo del team di traumatologia dell’Hankuk National University Hospital di Seul, in Corea del Sud. Inizialmente, quando gli altri specialisti dell’ospedale rifiutano di fidarsi di Kang-hyuk, il ministro della Salute e del Welfare Kang Myung-hui, che ha sostenuto la nomina di Kang-hyuk all’Hankuk, li rassicura dicendo loro che è “il migliore dei migliori”.

Ben presto, grazie alle eccezionali capacità chirurgiche acquisite durante il periodo trascorso in zone di conflitto in tutto il mondo (ha prestato servizio in Siria per otto anni), Kang-hyuk si guadagna il rispetto dell’Hankuk e guida la sua squadra verso il traguardo di diventare la migliore unità di traumatologia della Corea del Sud.

Nel penultimo episodio, la settimo, l’unità militare coreana Hanbit, di stanza nel Sud Sudan, viene coinvolta in uno scontro con una delle milizie locali della regione. Nel corso dello scontro, il capitano Lee Hyeon-jong viene ferito gravemente. Con undici medici rapiti dalla milizia, Hyeon-jong viene lasciato senza cure in Sud Sudan. Alla notizia, il ministro della Salute e del Welfare ordina a Kang-hyuk di partire immediatamente per il Sudan. Tuttavia, quando raggiunge il Sudan insieme alla sua squadra, Kang-hyuk viene impedito di trasferire il capitano ferito all’ospedale locale per essere operato.

Nell’ultimo episodio, Kang-hyuk corre il rischio di attraversare una zona sotto tiro per raggiungere l’ospedale sudanese. Tuttavia, vengono fermati all’ingresso principale. La situazione prende una piega positiva quando il comandante della milizia riconosce Kang-hyuk come Malak (ha prestato servizio in tutto il mondo con il soprannome Malak) e ordina ai ribelli di lasciarlo entrare in ospedale e fare ciò che desidera.

Dopo un intervento chirurgico cruciale, Kang-hyuk e la sua squadra di traumatologia riescono finalmente a salvare il capitano Lee Hyeon-jong e tornano a Seul.

Kang-hyuk sopravvive all’incendio?

Dopo che la squadra di traumatologia arriva a Seul di notte circondata dai giornalisti, Kang-hyuk viene a sapere che c’è stato un incendio e che il dottor Han è andato ad assistere i pazienti sul posto. Kang-hyuk si precipita sul luogo dell’incendio e aiuta il dottor Han a operare le vittime ferite. Poco dopo, un pompiere dice a Kang-hyuk che c’è una stanza piena di bombole di ossigeno e che devono evacuare immediatamente per evitare feriti gravi. Mentre tutti corrono fuori, Kang-hyuk vede un paziente bloccato lì. Mentre va a soccorrerlo, si verifica un’esplosione e lui rimane gravemente ferito.

A malapena cosciente, Kang-hyuk descrive le sue ferite al membro del team Jae-won. Quest’ultimo trasporta Kang-hyuk in sala operatoria e alla fine lo salva.

Quando Kang-hyuk riprende conoscenza, elogia Jae-won e lo chiama per la prima volta con il suo vero nome (per contestualizzare, Kang-hyuk aveva inizialmente detto a Jae-won che lo avrebbe chiamato con il suo nome il giorno in cui se lo sarebbe guadagnato).

Kang-hyuk riesce a procurare gli elicotteri per il centro traumatologico dell’Hankuk?

Sì, ci riesce. Nel corso della serie Netflix, gli spettatori scoprono che l’obiettivo principale dell’Hankuk Hospital è quello di ridurre i costi e massimizzare i profitti. Tuttavia, Kang-hyuk si rende conto che ciò ha un impatto diretto sul team traumatologico in termini di aiuti e risorse. Sebbene il team riesca a salvare un gran numero di vite, nonostante le risorse limitate, grazie alle competenze e all’esperienza di Kang-hyuk, egli continua a tormentare il Ministro della Salute e del Welfare e il direttore dell’Hankuk affinché forniscano al team traumatologico una propria flotta di elicotteri.

Sottolineando il tema della serie, ovvero la carenza di fondi negli ospedali, Kang-hyuk ricorda agli spettatori e ai direttori dell’Hankuk, Choi Jo-eun e Hong Jae-hoon, l’importanza di utilizzare i fondi per l’acquisto di elicotteri nei centri traumatologici, che a loro volta possono garantire cure di emergenza ai pazienti gravemente feriti.

Più tardi, Kang-hyuk fa visita a Jo-eun a casa sua e gli rivela di essere diventato medico perché, in passato, Jo-eun lo aveva ispirato a intraprendere questa professione operando suo padre in fin di vita, che era stato rifiutato da quasi tutti gli ospedali di Seul. La rivelazione personale commuove Jo-eun, che finalmente approva l’uso degli elicotteri per l’unità di traumatologia dell’Hankuk.

Alla fine del K-drama, l’Hankuk recluta altri medici per il suo reparto di traumatologia. Nel frattempo, Kang-hyuk partecipa a un evento per inaugurare il primo elicottero dell’unità di traumatologia dell’Hankuk. Ma prima che l’evento possa concludersi, Kang-hyuk riceve una chiamata che lo informa che un soldato dell’unità di soccorso ha bisogno di cure urgenti. Senza pensarci due volte, Kang-hyuk lascia l’evento con Jae-won e si precipita sul luogo dell’incidente con il nuovo elicottero dell’Hankuk, mentre gli altri membri dell’unità di traumatologia preparano la sala operatoria per il paziente.

 
 

The Trauma Code – Il turno degli eroi – Stagione 2: tutto quello che sappiamo

The Trauma Code - Il turno degli eroi - Stagione 2

Il 24 gennaio 2025, Netflix ha dato il via all’anno dell’intrattenimento coreano con The Trauma Code – Il turno degli eroi. Basato sul popolare webcomic Trauma Center: Golden Hour, il primo drama coreano originale di Netflix è una novità nel genere, incentrato sul mondo frenetico e stressante della medicina d’urgenza. Baek Kang-hyuk (Ju Ji-hoon) è un chirurgo geniale ed ex medico militare che viene richiamato nella sua città natale per riorganizzare il prestigioso centro traumatologico dell’Hankuk University Hospital, che si occupa di casi estremi e pericolosi.

La prima stagione di The Trauma Code è arrivata su Netflix con grande successo, grazie agli elogi dei fan dei drama coreani per l’ottimo ritmo degli otto episodi, l’equilibrio tra elementi comici e thriller e il cast di talentuosi attori emergenti. Quindi, il primo drama coreano di successo di Netflix del 2025 avrà una seconda stagione? Continua a leggere per scoprire tutto quello che sappiamo finora sul futuro di The Trauma Code – Il turno degli eroi.

The Trauma Code – Il turno degli eroi è stato rinnovato per la seconda stagione?

Netflix non ha ancora dato alcuna notizia sul ritorno di The Trauma Code: Heroes on Call per una seconda stagione. Tuttavia, le probabilità sembrano buone, vista la risposta del pubblico. The Trauma Code è stato tra i 10 programmi non in lingua inglese più visti su Netflix in 26 paesi nella settimana del suo debutto, totalizzando 32,6 milioni di ore di visualizzazione. Ha anche raggiunto il primo posto nella sua nativa Corea del Sud, superando successi come Single’s Inferno stagione 4, Love Scout e Squid Game stagione 2.

In un’intervista con Chosun Biz, il regista Lee Do-yoon ha dichiarato di non essere sicuro del suo futuro con la serie. “Non so cosa succederà domani, quindi non so se lo farò o chi si occuperà della seconda stagione, ma ho preparato i miei strumenti per ogni evenienza”, ha detto, secondo The Direct. Nel frattempo, la star Ju Ji-hoon ha aggiunto che “alla fine è una scelta del pubblico” se The Trauma Code tornerà o meno.

Chi del cast di The Trauma Code – Il turno degli eroi tornerà per la seconda stagione?

Probabilmente tornerà l’intero cast se The Trauma Code – Il turno degli eroi – Stagione 2  verrà rinnovato per la seconda stagione. Ciò include Ju Ji-hoon nel ruolo del dottor Baek Kang-hyuk, Choo Young-woo nel ruolo del collega Yang Jae-won, Ha Young nel ruolo dell’infermiera Cheon Jang-mi, Jeong Jae-kwang nel ruolo dell’anestesista Park Gyeong-won, Yoon Kyung-ho (dottor Han Yu-rim), Kim Won-hae (dottor Hong Jae-hun), Kim Eui-sung (direttore dell’ospedale Choi Jo-eun) e Kim Sun-young (ministro della Salute e del Welfare Kang Myeong-hui).

Fortunatamente per i fan, entrambi i protagonisti del drama coreano hanno confermato che torneranno se Trauma Code verrà rinnovato. Secondo My Daily (tradotto da Papago), Ju ha detto del drama medico: “Se ami questo lavoro e vuoi la prossima storia, non è qualcosa che puoi rifiutare”. Choo ha poi aggiunto: “Lo farò sicuramente. Dato che siamo cresciuti insieme, voglio interpretare qualsiasi ruolo se uscirà la seconda stagione”.

Di cosa parlerà la seconda stagione di The Trauma Code – Il turno degli eroi?

La prima stagione di “The Trauma Code: Heroes on Call” segue la trama del webtoon originale “Trauma Center: Golden Hour”, che racconta la storia del dottor Baek mentre costruisce il centro traumatologico e conquista il sostegno dell’amministrazione dell’ospedale. Tuttavia, ci sono ancora alcuni filoni narrativi che la serie potrebbe esplorare nei prossimi episodi.

Il webcomic includeva altri personaggi secondari provenienti dai media e dal governo, che sottolineavano l’importanza del sostegno governativo e dell’opinione pubblica per mantenere in vita il centro traumatologico. In una di queste sottotrame, i residenti che vivevano nelle vicinanze presentavano reclami per il rumore causato dal nuovo elicottero del centro traumatologico, che potrebbe essere il primo arco narrativo della seconda stagione dopo l’apertura dell’eliporto nel finale della prima stagione.

 
 

The Trap: Robert Pattinson e Idris Elba per Harmony Korine

Robert Pattinson film

Gli attori sono entrati a far parte del cast di The Trap, il prossimo film del regista Harmony Korine (Spring Breakers). Il primo sarà un serfista e il secondo sostituirà Jamie Foxx che ha lasciato il progetto. I due si uniscono ai già confermati James Franco, Al Pacino e Benicio Del Toro.

The Trap sarà un gangstar movie drammatico e racconterà la vita di un uomo uscito di prigione che cercherà vendetta contro l’amico d’infanzia diventato nel frattempo ricco e potente.

 
 

The Transporter: trama, cast e sequel del film con Jason Statham

The Transporter trama film

L’attore Jason Statham è unanimemente considerato una delle grandi icone del cinema d’azione. Negli anni si è infatti affermato grazie a titoli come Crank, Parker, Safe, Blitz, Death Race e il recente Hobbs & Shaw. A dare origine alla sua fama è però stato in particolare il film del 2002 The Transporter, dove dà vita ad esperto nel trasporto di pacchi supersegreti, il quale si ritroverà ben presto coinvolto in un caso troppo grande per un uomo qualunque, ma non per lui. Il film è diretto dal regista francese Louis Leterrier, mentre alla sceneggiatura si ritrovano Robert Mark Kamen e il celebre Luc Besson.

All’interno del film si ritrovano così tutte le caratteristiche di cui Statham è poi diventato un grande esperto. Dagli spericolati inseguimenti ai combattimenti coreograficamente spettacolari, da un’inaspettata comicità alla presenza non scontata di certi sentimenti. Con un budget di circa 20 milioni di dollari, The Transporter è arrivato a guadagnarne circa il doppio in sala, aumentando poi il proprio risultato grazie al mercato home video. Un simile successo non ha solo contribuito a lanciare la carriera del protagonista, ma ha anche dato vita ad un’intera saga dedicata al concept di questo primo titolo.

Per tutti gli appassionati di film d’azione, The Transporter è ancora oggi una pellicola imprescindibile, ricca di suspence e colpi di scena. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Transporter cast

La trama di The Transporter

Protagonista del film è l’ex soldato delle forze speciali Frank Martin, ora specializzato nel trasporto di pacchi particolarmente segreti e di grande valore. In un giorno qualunque egli si trova ad essere pagato per consegnare una borsa particolarmente grande, promettendo di non guardare il suo contenuto. Per Frank sembra un incarico come un altro, ma ben presto si insinua in lui il sospetto che all’interno del pacco vi sia una persona viva. Infrangendo la sua promessa, si ritrova così a scoprire con orrore che ciò che temeva è realtà. All’interno della borsa vi è infatti una giovane ragazza cinese di nome Lai. Con il suo aiuto, Frank tenterà allora di risalire al traffico illegale di umani, con l’intenzione di distruggerlo una volta per tutte.

 

Il cast del film

Come giù anticipato, ad interpretare il protagonista vi è l’attore Jason Statham. Noto per la grande preparazione fisica che dedica ad ogni nuovo ruolo, questi decise di allenarsi a lungo prima delle riprese al fine di poter eseguire la maggior parte delle scene più complesse, senza dover ricorrere a controfigure. Allo stesso modo, è lui in persona ad eseguire le spericolate acrobazie al volante presenti nel film. Per recitare in The Transporter, però, egli si trovò a dover anche imparare attività a lui totalmente nuove. Tra queste vi è il riuscire ad accendere un auto utilizzando esclusivamente i cavi del motore, e una serie di pratiche delle arti marziali, poi sfoggiate nel film.

Accanto a lui, nel ruolo della giovane Lai, vi è invece l’attrice Shu Qi. Qui al suo primo film in lingua inglese, l’attrice non conosceva neanche una parola di questa lingua. Per aiutarla, i produttori le mandarono la sceneggiatura con grande anticipo, affinché lei potesse impararla. Al di fuori delle sue battute, però, l’attrice non riusciva a comunicare con nessuno. Per aiutarla, Statham ha cercato un modo non verbale per farlo, riuscendo così a stabilire un feeling con lei. Ad interpretare Darren Bettencourt, a cui la ragazza è destinata, vi è invece l’attore Matt Schulze. Per il ruolo, l’attore arrivò a perdere una grande quantità di peso in breve tempo. L’attore francese François Berléand interpreta infine il detective Tarconi.

The Transporter sequel

I sequel di The Transporter

Dato il buon successo ottenuto dal film, in particolare con le vendite dell’home video, i produttori decisero di dar vita a ben due sequel. Nel 2005 è così stato realizzato Transporter: Extreme, nel cui cast figura anche Alessandro Gassmann, mentre nel 2008 è arrivato in sala Transporter 3. Anche questi due vantano naturalmente come protagonista l’attore Statham. Nel 2015, invece, è stato realizzato un reboot del primo film. Intitolato The Trasporter Legacy, questo vede per protagonista l’attore Ed Skrein. Dal 2012 al 2014 è inoltre andata in onda una serie televisiva dedicata alla saga, intitolata Transporter: The Series.

Il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Prima di vedere tali sequel, è possibile fruire di The Transporter grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Prime Video Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 15 aprile alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

 
 

The Transporter Legacy: trama, cast e curiosità sul film

The Transporter Legacy trama film
Ed Skrein in The Transporter Legacy. Foto di Relativity Media - © Relativity Media

Quella di The Transporter è una delle trilogie d’azione più note e apprezzate degli ultimi anni, interamente basata sulle capacità e la presenza dell’attore protagonista Jason Statham. Dopo la sua conclusione, nel 2008, questa si è trasformata in vera e propria saga, dapprima con una sfortunata serie televisiva, e in seguito con un nuovo film. Questo è The Transporter Legacy (qui la recensione), arrivato in sala nel 2015 per la regia di Camille Delamarre, fino a quel momento noto come montatore di Colombiana e Taken 2. A garantire la fedeltà alla trilogia originale vi è naturalmente il regista Luc Besson, nuovamente impegnato in qualità di produttore e sceneggiatore.

Contrariamente a quanto ci si aspettava quando il progetto venne annunciato, questo non ha raccontato le origini del personaggio e di come abbia iniziato a svolgere il suo delicato mestiere. Il film, invece, si configura a tutti gli effetti come un reboot, il quale ignora gli eventi della trilogia come se non fossero mai accaduti. Girato anch’esso in Francia, nella città di Parigi, The Transporter Legacy è stato prodotto con un budget di circa 22 milioni di euro. Pur ricevendo un accoglienza critica non propriamente positiva, il film si è invece affermato come i suoi predecessori come un buon successo economico.

Al box office è infatti arrivato a guadagnare 72 milioni di euro a livello globale, lasciando aperta la possibilità di futuri sequel legati a questa nuova ripartenza della saga. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di The Transporter Legacy

Il protagonista è ancora una volta Frank Martin, ex mercenario delle forze speciali e ora abile autista esperto in consegne particolarmente rischiose. Conosciuto come “Il Trasportatore”, egli si occupa di consegnare qualunque pacco gli venga assegnato, senza porsi alcuna domanda sul contenuto, chiedendo in cambio solo generose ricompense. Questo suo lavoro non è ovviamente esente dai pericoli, ma anzi lo porta spesso a dover affrontare missioni particolarmente rischiose. Una di queste gli si presenta nel momento in cui viene contattato da Anna, che gli affida l’incarico di condurla verso una segreta missione.

Guidando tra le strade del Principato di Monaco, Frank cerca inizialmente di seguire la propria politica del non fare domande. La sua disponibilità lo porterà però a trovarsi coinvolto in un’operazione ben più complessa di quello che avrebbe mai immaginato. La donna a bordo della sua auto, infatti, intende uccidere il boss della mafia russa Arkady Karasov, noto per i suoi traffici di esseri umani. Questi ha segnato in modo indelebile l’infanzia di Anna, e dovrà ora pagare per quanto fatto. Frank non avrà altra scelta che aiutarla a compiere ciò che deve, trovandosi minacciato in modi più subdoli del previsto.

The Transporter Legacy cast

 

Il cast del film

Il personaggio dell’autista Frank Martin è strettamente legato al volto di Statham, che lo ha interpretato nei tre precedenti film. Originariamente, l’attore avrebbe dovuto riprendere la parte anche in questo nuovo capitolo, ma a causa di disaccordi con la produzione egli preferì tirarsi fuori dal progetto. A sostituirlo è allora stato chiamato l’attore Ed Skrein, il quale ha raggiunto una prima notorietà interpretando il personaggio di Daario Naharis nella terza stagione di Il Trono di Spade. Per recitare in The Transporter Legacy, l’attore ha poi rinunciato proprio a tale ruolo, venendo sostituito a partire dalla stagione successiva. Per assumere i panni di Frank Martin, si è però dovuto esercitare nel Krav Maga e nelle arti marziali filippine.

Ad interpretare la femme fatale Anna vi è l’attrice e modella francese Loan Chabanol. Anche lei, come il protagonista, si è dovuta esercitare nel combattimento corpo a corpo, raggiungendo il livello di preparazione richiesto dalle scene che la vedono protagonista. L’attore Ray Stevenson è invece presente nei panni di Frank Martin Sr., il padre del protagonista. Si tratta di un personaggio totalmente inedito, che nella precedente trilogia non veniva mai menzionato. L’attore serbo Radivoje Bukvic, noto per Io vi troverò e Die Hard – Un buongiorno per morire, interpreta infine il criminale russo Arkady Karasov.

Il trailer di The Transporter Legacy e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di The Transporter Legacy grazie alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Infinity+. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 6 maggio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

 
 

The Transporter Legacy: recensione del film con Ed Skrein

The Transporter Legacy

A qualche anno dal grande successo della trilogia The Transporter con Jason Statham, Luc Besson ci riprova con nuove storie, nuova location e un nuovo protagonista. Accanto a lui, a dirigere The Transporter Legacy, l’amico Camille Delamarre con cui l’anno scorso ha portato sullo schermo il thriller Brick Mansion e come nuovo ’transporter’ Ed Skrein.

La scena si sposta sulla bellissima costa del sud della Francia, tra fantastiche location e strade tutte curve, perfette per corse mozzafiato. Frank Martin (Ed Skrein) non è un semplice autista, ma è conosciuto come “il trasportatore” che con pochissime domande, un prezzo alto e grande professionalità porta a segno qualsiasi consegna. Tutto finché la sua ultima cliente, Anna (Loan Chabanol), non lo coinvolge in una rapina in banca costringendolo a scappare con la sua Audi tra le stradine del Principato di Monaco, inseguito da decine di macchine della polizia.

Il nuovo Frank Martin, oltre ad avere il volto di Skrein (il primo Daario Naharis di Game of Thrones) non usa armi da fuoco ma fa affidamento solo sulle sue mosse di combattimento, un mix di Krav Maga,Kali, lotta filippina con il bastone, boxe e corpo a corpo, il tutto rimanendo sempre elegante e perfetto nel suo completo nero Dior, strizzando l’occhio al compaesano James Bond. L’amore per le macchine di Delamarre si nota subito: le riprese sono precise e gli stunt negli inseguimenti studiatissimi. La vera protagonista di The Transporter Legacy rimane la macchina, la Audi S8 2012 che Martin guida, e che in particolare nelle prime sequenze del film sembra essere al centro di uno spot televisivo: guarda come sterza, guarda che presa hanno le gomme sul bagnato, guarda com’è automatizzata…

The Transporter Legacy, reboot

The Transporter LegacyLe premesse per un buon reboot c’erano: belle macchine, belle donne, combattimenti vari… ma The Trasporter Legacy non esplora nulla di nuovo ma anzi si ferma molto prima di riuscire a spiegare qualcosa. Si parte dalla storia personale di Frank Martin, impossibile da capire per chi non ha visto la trilogia precedente (chi è? che problemi ha con le armi? e con il padre? quando ci avete detto che era un ex-soldato?) fino ad arrivare a tutte le sotto trame buttate a caso durante lo svolgimento e che non vengono, e mai verranno, esplorate prima del finale.

Ed Skrein fa bene il suo lavoro, si è allenato duramente e porta bene sullo schermo un personaggio così duro e serio (forse grazie alla mono-espressione ma magari grazie a talento!), ma la stessa cosa non si può dire di Loan Chabanol, elevata non si sa perché a femme-fatale, che fa quasi ridere grazie ai suoi atteggiamenti seducenti al limite del caricaturale. Salva la situazione con il suo personaggio leggero, Ray Stevenson.

Il film distribuito in Italia in 200 copie è al cinema dal 24 settembre 2015.

 
 

The Transporter Legacy: Cinefilos.it mette in palio ingressi gratuiti al cinema in 5 città

The Transporter Legacy

Cinefilos.it mette in palio ingressi per il film The Transporter Legacy, l’action distribuito da Medusa film.

Le città disponibili:

MILANO – UCI CINEMAS BICOCCA –
TORINO – UCI CINEMAS LINGOTTO –
BOLOGNA – UCI CINEMAS MERIDIANA –
ROMA – UCI CINEMAS PORTA DI ROMA –
NAPOLI – UCI CINEMAS CASORIA –

Contatta la [email protected] per vincere l’invito valido per due persone, specificando nome, cognome e città.

Scritto da Luc Besson, Bill Collage, Adam Cooper, Robert Mark Kamen e diretto da Camille Delamarre, vede protagonisti Ed Skrein, Ray Stevenson, Lenn Kudrjawizki,Loan Chabanol, Radivoje Bukvic, Robbie Nock, Anatole Taubman, Gabriella Wright.

Trama: Conosciuto nel mondo della criminalità organizzata della Costa Azzurra come il miglior autista sulla piazza, Frank Martin è disposto a fare “qualunque” consegna se ben pagato. Per lui le regole da rispettare sono solo tre: niente nomi, niente domande e niente ripensamenti. Ma il suo codice deontologico finisce nella spazzatura quando si lascia convincere dalla bellissima femme-fatale Anna a guidare l’automobile utilizzata per la fuga durante una complicata rapina in banca. Sfrecciando tra le strade del Principato di Monaco a bordo di una moderna Audi, Frank resta coinvolto suo malgrado in un complotto per far fuori Yuri, il trafficante di essere umani russo che ha costretto Anna a prostituirsi 15 anni fa.

 
 

The Tragedy of Macbeth: teaser trailer del nuovo film di Joel Coen

Oggi Apple e A24 hanno svelato il teaser trailer di The Tragedy of Macbeth, il nuovo film di Joel Coen, in anteprima mondiale su Apple TV+ il 14 gennaio 2022.

Denzel Washington e Frances McDormand recitano nell’adattamento audace e feroce di Joel Coen, una storia di omicidio, follia, ambizione e astuzia rabbiosa.

Apple Original Films presenta una produzione A24 e IAC Films, The Tragedy of Macbeth, basata sull’opera teatrale di William Shakespeare e adattata per lo schermo da Joel Coen, che cura anche la regia. Il film è interpretato da Denzel Washington, Frances McDormand, Bertie Carvel, Alex Hassell, Corey Hawkins, Harry Melling e Brendan Gleeson. I produttori sono Joel Coen, Frances McDormand e Robert Graf. Il casting è di Ellen Chenoweth, le musiche di Carter Burwell, i costumi di Mary Zophres, il montaggio di Lucian Johnston e Reginald Jaynes, le scenografie di Stefan Dechant e la fotografia di Bruno Delbonnel.

 
 

The Tragedy of Macbeth: prima foto del film di Joel Coen con Denzel Washington

The Tragedy of Macbeth
Per gentile concessione di Apple/A24

AppleTV+ ha diffuso la prima foto ufficiale di The Tragedy of Macbeth, il film di Joel Coen che sarà presentato in anteprima mondiale nella serata di apertura del 59° New York Film Festival, il prossimo 24 settembre. Protagonisti sono Denzel Washington e Frances McDormand in un nuovo film Apple Original Films e A24.

The Tragedy of Macbeth
Per gentile concessione di Apple/A24

Un’opera dai forti chiaroscuri e rabbia incantatoria: la visione audacemente inventiva della «tragedia di Scozia» di Joel Coen è un film che fissa, a bocca aperta, un mondo dolente disfatto da cieca avidità e sconsiderata ambizione. Con la meticolosa interpretazione di personaggi consumati e stanchi del mondo, un Denzel Washington sorprendentemente introspettivo – è l’uomo che dovrebbe essere il re, secondo la profezia – e una machiavellica Frances McDormand, la sua signora, sono una coppia spinta all’assassinio politico – e sconvolta dal senso di colpa – dopo le astute previsioni di un trio di “strane sorelle” (un’interpretazione virtuosa di Kathryn Hunter). Anche se echeggia i proibitivi design visivi e le proporzioni dei classici adattamenti di Shakespeare degli anni ’40 di Laurence Olivier, così come rimanda alla sanguinosa follia medievale de “Il trono di sangue” di Kurosawa, la storia di rumore e furore raccontata da Coen è interamente sua e senza dubbio vista al giorno d’oggi, è la spaventosa rappresentazione di un’amorale presa di potere politica che, come il suo eroe, sprofonda spietatamente nell’inferno.

 
 

The Tragedy of Macbeth, recensione del film di Joel Coen

The Tragedy of Macbeth

C’è molta storia del cinema in The Tragedy of Macbeth. Quella dei pionieri, di coloro che hanno fondato le coordinate estetiche della Settima Arte ai suoi albori. C’è Carl Theodor Dreyer nel lavoro sugli spazi scenici usati per esprimere lo straniamento dei personaggi. C’è W.F. Murnau nell’uso espressionista del bianco e nero che racconta uno stato psicologico o morale ed esplicita la tensione interna alla scena con un semplice taglio di luce.

Il grande cinema dentro a The Tragedy of Macbeth

Non è una novità nel cinema di Joel Coen realizzato insieme al fratello Ethan, tutt’altro: il lavoro sul contrasto tra luce e oscurità era già stato magnificamente elaborato fin dal loro esordio Blood Simple. Ma il fatto che Joel abbia scelto di rivisitare l’arte di tali maestri al suo primo lungometraggio da solista probabilmente ha un suo significato. Il suo adattamento del testo di William Shakespeare non è assolutamente derivativo, Dreyer e Murnau non vengono omaggiati o peggio ancora copiati in maniera sterile: Joel Coen si appropria di tali coordinate estetiche facendole proprie, componendo scena dopo scena un puzzle visivo che incastra con enorme coerenza forma e contenuto.

The Tragedy of Macbeth immerge lo spettatore in un universo filmico – e sottolineiamo filmico in contrapposizione alla nozione di teatro filmato – che si pone cornice espressiva del piano criminoso dei due protagonisti, convinti di poter sottrarsi alle conseguenze del crimine commesso. Una tematica ricorrente, se non addirittura portante, nel cinema dei Coen: l’essere umano che tenta di imporre la sua logica di fronte all’onnipotenza imperscrutabile del caso, finendo per soccombere insieme alla propria (presunta) razionalità. In questo caso però Lady Macbeth e il suo consorte crollano prima di tutto sotto i colpi di un codice morale tradito, il quale si ritorce contro di loro fino a condurli alla follia.

Uno scarto sottile eppure fondamentale che trasforma il film in qualcosa di personale per il regista e la moglie Frances McDormand: che la volontà di raccontare la dicotomia tra razionalità e caos con toni maggiormente vicini alla commedia dell’assurdo fosse il marchio distintivo della scrittura di Ethan Coen? Sembra provarlo il fatto che The Tragedy of Macbeth è senza dubbio il lavoro più “serio” del fratello maggiore, lungometraggio in cui non compare alcuna traccia di incursione parossistica del Caso nella vicenda dei protagonisti. 

La malinconia del tempo che scorre

Dietro la trama principale il film esplora poi un tema più sottile e malinconico, ovvero quello del tempo che inesorabilmente passa. E questo ci porta in qualche modo all’analisi legata alla scelta degli attori: fortemente voluto da McDormand, il film nello sviluppo narrativo rimane quasi totalmente fedele al testo di Shakespeare, apportando allo stesso tempo uno scivolamento concettuale molto importante: Lady Macbeth e suo marito si sono già addentrati nell’autunno della loro esistenza. L’opportunità di conquistare il potere attraverso l’omicidio del re Duncan rappresenta in qualche modo la loro ultima possibilità di affermazione personale, la catarsi perversa per una coppia la cui amarezza e frustrazione si sono nel tempo trasformate in corruzione morale.

Se inquadrati da quest’angolazione, Macbeth e la consorte sono due antieroi ancor più tragici perché non hanno veramente futuro: anche l’eventuale successo delle loro azioni è cementato nel presente, sradicato dalla speranza di protrarsi nel tempo. Se McDormand ci ha abituato da anni a scelte professionali coraggiose quando si tratta di interpretare figure femminili che mostrano il peso della vita vissuta e dell’età – pensiamo soprattutto a Olive Kitteridge, Tre manifesti a Ebbing, Missouri e al più recente Nomadland – la vera sorpresa è invece un Denzel Washington che si spoglia del suo carisma virile per sviluppare un Macbeth imbolsito, affaticato dalle battaglie fisiche e soprattutto interiori che ha combattuto e sta ancora affrontando. Un’interpretazione “opaca” ed estenuante, perfetta per la visione della tragedia che il regista e la co-protagonista intendevano sviluppare. 

Un ritorno alle origini del discorso poetico per Joel Coen

Formalmente ineccepibile – meritano una menzione particolare il lavoro su ambienti e scenografie di Stefan Dechant oltre che la fotografia in 4:3 di Bruno Delbonnel – The Tragedy of Macbeth è un progetto che Joel Coen per sua stessa ammissione ha impiegato quindici anni a realizzare, resistendo nel tempo all’insistenza di Frances McDormand. Averlo realizzato senza la  collaborazione di Ethan Coen significa molto: Joel ha infatti scelto di tornare alle origini del proprio discorso estetico e poetico, facendolo nuovamente suo con un’adesione sia visiva che emotiva impressionanti. Ci troviamo di fronte all’opera di un autore che non doveva dimostrare nulla a nessuno – i fratelli Coen la storia del cinema contemporaneo l’hanno scritta a caratteri cubitali – mentre a conti fatti ha dimostrato qualcosa a se stesso. Eccome se lo ha fatto…

 
 

The Toxic Avenger: il trailer ufficiale presentato al Comic Con!

Il successo al botteghino di film horror ultra-cruenti come Terrifier 3 e The Monkey ha contribuito a far ottenere il via libera a film come il remake di The Toxic Avenger, e il genere ne trae beneficio. Il reboot non classificato dell’omonimo franchise ha debuttato al Fantastic Fest nel lontano 2023, ma prima della sua uscita su larga scala nell’agosto 2025, il film ha catturato l’attenzione di un panel del giovedì sera nella Hall H.

Cosa sappiamo del film?

Scritto e diretto da Macon Blair, The Toxic Avenger di Legendary Entertainment è una rivisitazione contemporanea dell’omonimo classico cult del 1984 di Troma Entertainment, creato da Lloyd Kaufman. Questo film presenta un ensemble stellare, guidato da Peter Dinklage, con Elijah Wood, Julia Davis, Jacob Tremblay, Taylour Paige e Kevin Bacon.

The Toxic Avenger segue le vicende del custode in difficoltà Winston Gooze, che viene trasformato da un orribile incidente tossico in una nuova evoluzione dell’eroe: The Toxic Avenger! Ora, dotato di una forza sovrumana e brandendo una scopa luminosa come arma non convenzionale, deve correre contro il tempo per salvare suo figlio e fermare un tiranno spietato e assetato di potere deciso a sfruttare superpoteri tossici per rafforzare il suo impero inquinato.

The Toxic Avenger: il film è considerato “indistribuibile”

 
 

The Toxic Avenger: il regista di Sausage Party per il remake

Toxic Avenger

Secondo quanto riportato da Variety, il co-regista di Sausage Party, Conrad Vernon (che ha anche co-diretto Shrek 2, Mostri contro Alieni e Madagascar 2), ha firmato per occuparsi della regia del remake di The Toxic Avenger, film del 1984 diretto da Lloyd Kaufman e Michael Herz, e prodotto dalla Troma, casa di produzione e distribuzione cinematografica indipendente statunitense, famosa per la realizzazione di film a basso costo, che presentano un alto tasso di sequenze splatter e di nudità, politicamente scorretti e irriverenti.

A proposito del progetto, Vernon ha dichiarato: “L’opportunità di re-inventare un piccolo cult della mia adolescenza è semplicemente un onore. Toxie è un’icona nel genere underground. È il tipo di film che amo dirigere”.

Il remake sarà prodotto da  CAkiva Goldsman, Richard Saperstein eharlie Corwin. Lloyd Kaufman e Michael Herz, registi del film originale, figureranno come produttori esecutivi.

the toxic avenger

The Toxic Avenger: il regista di Sausage Party per il remake

The Toxic Avenger è il primo horror prodotto dalla Troma, fino ad allora conosciuta per una serie di commedie demenziali e sexy. Costato 500.000 dollari, inizialmente il film fu ignorato dal pubblico statunitense, ma successivamente riscosse un notevole successo, grazie al passaparola e ad una serie di proiezioni a mezzanotte al Bleecker Street Cinemas di New York, ed è divenuto un cult movie e il film simbolo della Troma.

L’immagine di Toxic che alza al cielo il suo spazzolone è divenuto il simbolo della Troma, ed è presente sul suo logo. Nel 2006 Kaufman e Trent Haaga scrissero un romanzo sul film, intitolato The Toxic Avenger: The Novel. La versione italiana del film fu distribuita in versione uncut in VHS tramite la Bulldog Video, le edizioni successive invece sono censurate.

Fonte: CS

 
 

The Toxic Avenger: il film è considerato “indistribuibile”

the toxic avengers

Il primo teaser trailer del remake di The Toxic Avenger è stato diffuso lo scorso ottobre. Da allora non abbiamo più saputo molto, anche se le recensioni di vari festival cinematografici a cui il film ha partecipato sono state ampiamente positive (in effetti, con 24 verdetti contati, si attesta al 92% su Rotten Tomatoes).

Oggi arriva la notizia da World of Reel che il film del regista Macon Blair con Peter Dinklage è attualmente considerato “indistribuibile“. Il sito afferma di aver parlato con un produttore che afferma a sua volta che le prospettive commerciali di The Toxic Avenger sono troppo “oltre” per qualsiasi tipo di uscita cinematografica tradizionale, probabilmente spiegando perché il film non ha ancora un distributore confermato.

Di conseguenza, sembra sempre più probabile che dovrà essere scaricato su uno streamer o andare direttamente in VOD. C’è stato un bel po’ di entusiasmo attorno a The Toxic Avenger, quindi la notizia che potrebbe non vedere mai la luce è profondamente preoccupante. Ecco un estratto dal loro rapporto:

“Il regista e produttore Adam Masnyk è recentemente andato su Twitter/X e ha confermato che il film è stato ritenuto ‘non abbastanza sicuro per essere commercializzato’, motivo per cui, secondo lui, nessuno si è fatto avanti per distribuirlo. Alla fine, potrebbero addirittura rivelarsi ‘lost media.'”

The Toxic Avenger, il film

Scritto e diretto da Macon Blair, The Toxic Avenger di Legendary Entertainment è una rivisitazione contemporanea dell’omonimo classico cult del 1984 di Troma Entertainment, creato da Lloyd Kaufman. Questo film presenta un ensemble stellare, guidato da Peter Dinklage, con Elijah Wood, Julia Davis, Jacob Tremblay, Taylour Paige e Kevin Bacon.

The Toxic Avenger segue le vicende del custode in difficoltà Winston Gooze, che viene trasformato da un orribile incidente tossico in una nuova evoluzione dell’eroe: The Toxic Avenger! Ora, dotato di una forza sovrumana e brandendo una scopa luminosa come arma non convenzionale, deve correre contro il tempo per salvare suo figlio e fermare un tiranno spietato e assetato di potere deciso a sfruttare superpoteri tossici per rafforzare il suo impero inquinato.

 
 

The Toxic Avenger: ecco Peter Dinklage nella prima foto!

the toxic avengers

È stata diffusa da Bloody Disgusting la prima immagine del remake di The Toxic Avenger, che mostra Peter Dinklage pronto all’azione nei panni di Winston Gooze. Diretto da Macon Blair, il film rivisita l’omonimo classico cult del 1984. Il film originale segue un custode che viene trasformato in un supereroe sfigurato che combatte il crimine dopo essere caduto in una vasca di rifiuti tossici, e il riavvio firmato da Blair sembra seguire la stessa vena.

Nella prima immagine svelata da Bloody Disgusting possiamo dare un’occhiata all’aspetto di Dinklage come l’eroe titolare. Sebbene la nuova immagine non riveli il volto di Dinkage, fornisce uno sguardo al suo costume da supereroe e all’arma verde dall’aspetto tossico.

Realizzato con soli $ 500.000, il primo film di The Toxic Avenger, distribuito da Troma Entertainment, è diventato un cult. Il film presenta un personaggio principale stravagante e un mondo ancora più stravagante in cui lui stesso abita. Nella classica moda di Troma, il tono del film è molto esagerato, e il film è a tutti gli effetti una parodia dei film di supereroi con abbondanti dosi di sangue e violenza.

Mentre il rating R del reebot di The Toxic Avenger per violenza esplicita, sangue, nudità e linguaggio suggerisce che il film tenterà di catturare questa stessa energia, Blair ha precedentemente spiegato che il film sarà la sua interpretazione del materiale originale. Il regista ha espresso il desiderio di realizzare un film che attiri i fan di lunga data oltre al pubblico che non ha alcuna familiarità con i prodotti originali o in generale con i film di Troma.

Mentre molti aspetti della storia del film rimangono nascosti, il cast di The Toxic Avenger presenta una serie di attori straordinari guidati da Peter Dinklage, tra cui Elijah Wood, Julia Davis, Jacob Tremblay, Taylour Paige e Kevin Bacon. Secondo quanto riferito, Bacon interpreta un cattivo nel film, ma i dettagli sul suo personaggio non sono ancora stati diffusi. Con The Toxic Avenger che sarà presentato in anteprima al Fantastic Fest il mese prossimo, è molto probabile che presto verrà annunciata una data di uscita ufficiale negli USA.