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The Lobster: Colin Farrell nel nuovo poster

Colin Farrell, reduce dalla discussa seconda stagio di True Detective, è pronto a tornare al cinema in The Lobster sotto la direzione ddel regista greco Yorgos Lanthimos.

Ad anticipare la pellicola vi proponiamo il poster in lingua italiana del film.

The Lobster

Colin Farrell e Rachel Weisz sono i protagonisti del film, e nel cast sono presenti ancheJohn C. Reilly e Ben Whishaw.

Gli sceneggiatori sono lo stesso Lanthimos e Efhtimis Filippou, suo collaboratore di lunga data.

The Lobster è ambientato in un futuro distopico in cui, per legge, le persone single vengono invitate a trasferirsi in un hotel e obbligati a trovare un compagno o una compagna entro 45 giorni. In caso contrario, le persone verranno trasformate in un animale e lasciate nei boschi.

 
 

The Lobster: Colin Farrell e Rachel Weisz insieme

Rachel Weisz Il Grande e Potente Oz

Il regista greco Yorgos  Lanthimos, nominato all’Oscar per Kynodontas Alps,     sta per iniziare le  riprese del suo primo film in   lingua inglese, The  Lobster: protagonisti del film saranno Colin Farrell  e Rachel Weisz.

Le riprese, che inizieranno il  24 marzo 2014, avranno luogo in Irlanda. Gli sceneggiatori, lo  stesso Lanthimos e Efhtimis Filippou, suo  collaboratore di lunga data, hanno scritto una  storia d’amore sicuramente non convenzionale,  ambientata in un futuro distopico. In questo  futuro, trovare un partner è questione di vita o  di morte.

The Lobster è prodotto dalla Element Pictures e  dalla Limp and Scarlet Films; i produttori sono, oltre che Yorgos Lanthimos, Lee Magiday, Ed Guiney e Ceci Dempsey, mentre il produttore esecutivo è Andrew Lowe della Element. Lanthimos ha affermato di essere molto grato per avere l’opportunità di lavorare con due grandi attori come Farrell e Weisz. Il loro contributo a The Lobster, nelle speranze del regista e sceneggiatore, arricchirà ed espanderà il mondo che Lanthimos e Filippou stanno cercando di creare ed esplorare. Un altro elemento di grande fiducia nelle potenzialità del film è dato dal team di collaboratori dei quale si avvale Lanthimos, che si dice entusiasta e fiducioso all’idea di iniziare le riprese del film.

Colin Farrell, vincitore del Golden Globe per In Bruges, è la star del nuovo Winter’s Tale, film di Akiva Goldsman, prodotto dalla Warner Bros. Sono in fase di post-produzione Miss Julie, nella quale lo vedremo al fianco di Jessica Chastain, e Solace di Afonso Poyart, nel quale recita con Anthony Hopkins. Rachel Weisz, vincitrice del Golden Globe per The Constant Gardener, è famosa per blockbuster quali la saga de La Mummia e Il grande e potente Oz.

 
 

The Lobster e il fascino indiscreto dell’aragosta

Il Palinurus Elephas, a dispetto del suo altisonante nome latino, è uno dei crostacei più famosi al mondo, che gode di una fama indiscussa da rockstar della cucina gourmet, nonostante la sua indole sedentaria e naturalmente schiva che lo spinge lontano dalle luci della ribalta. Meglio noto con il suo nome comune inadatto alle grandi occasioni, l’aragosta ha esercitato da sempre un fascino indiscreto sulla fantasia iperattiva dei creatori di ogni tipo, dagli chef più rinomati e stellati, ai pittori stravaganti e dal temperamento impetuoso, fino ai registi più eclettici del panorama cinematografico. Ne è un palese esempio Woody Allen, da sempre ossessionato dalla figura del crostaceo rossiccio, tanto da dedicargli una sequenza nel suo capolavoro Io e Annie (1977) e da renderlo protagonista di un gustoso racconto a base di reincarnazioni, Karma negativo, vendette e aragoste (Tails of Manhattan, pubblicato nel 2009 sulla rivista The New Yorker) mentre oggi ne è una curiosa variante la pellicola scritta e diretta dal regista greco Yorgos Lanthimos, la sua prima opera in lingua inglese che ha ricevuto come riconoscimento il prestigioso premio della giuria durante la scorsa edizione del Festival di Cannes: The Lobster – l’aragosta, appunto – è ambientato in un futuro distopico dove le persone single per legge vengono arrestate e confinate in un inquietante hotel dove devono assolutamente trovare un compagno di vita entro quarantacinque giorni, pena: la trasformazione in un animale, che poi verrà liberato nel bosco adiacente la struttura. Anche al protagonista, neo divorziato, David (Colin Farrell) sembra toccare questo triste destino, quello di diventare un’aragosta, almeno finché non incontra proprio nel bosco un’altra donna sola (Rachel Weisz) della quale si innamora, decidendo di pianificare una fuga a due per salvarsi e scampare al loro triste destino, infrangendo le regole.

The Lobster2Lanthimos e il suo storico collaboratore Efthymis Filippou provano a costruire una variante delle classiche storie di fantascienza che vedono, come protagonista, un’umanità asettica, preda della tecnologia e dell’ordine che non contempla il disordine, caotico, della sfera sentimentale: partendo da premesse che ricordano Gattaca scelgono di utilizzare il linguaggio grottesco, sospeso e tagliente della commedia nera –sarcastica e a tratti “cattiva” – provando ad elaborare una nuova “teoria dei sentimenti” in chiave 2.0, aggiornata ad un’inquietante visione del futuro.

La pellicola è frutto di una co- produzione Europea che ha coinvolto Irlanda, Regno Unito, Francia, Grecia e Paesi Bassi ed è stata girata all’interno dell’Hotel Parknasilla situato nella contea di Kerry, in Irlanda; per le varie scene il regista Lanthimos ha sempre privilegiato la luce naturale e la totale assenza di make up sugli attori, cercando di ridurre l’uso dell’illuminazione artificiale solo alle scene notturne.

La pellicola uscirà il prossimo 15 Ottobre nelle sale italiane e il 16 in quelle britanniche.

 
 

The Little Stranger: Domhnall Gleeson nel trailer del nuovo film di Lenny Abrahamson

the little stranger

Focus Features ha diffuso il primo trailer ufficiale di The Little Stranger, sesto lungometraggio firmato da Lenny Abrahamson e seconda collaborazione fra il regista e Domnhall Gleeson dopo Frank (2014).

Tratto dal romanzo omonimo scritto da Sarah Waters e ambientato nel 1940, il film vede l’attore nei panni del Dr. Faraday, arrivato al maniero Hundreds Hall per indagare sul caso della famiglia Ayers.

Nel cast di questa intrigante ghost story, anche Charlotte Rampling, Ruth Wilson e Will Poulter

The Little Stranger –  il trailer

 
 

The Little House recensione del film di Yōji Yamada

The Little HouseUscito lo scorso 25 gennaio, presentato alla sessantaquattresima edizione del Berlinale (2014) e proiettato al WA! Japan Film Festival di Firenze poche settimane fa, The Little House (Chiisai Ouchi) conclude splendidamente, all’ottantaduesimo film, la carriera del regista e sceneggiatore giapponese Yōji Yamada (The Twilight Samurai), erede di Yasujirō Ozu. Tratto da un romanzo di Koko Nakajima (vincitore del premio Naoki), racconta la storia di una famiglia attraverso gli occhi della propria cameriera: Taki (interpretata da Haru Kuroki da giovane, premio per la miglior interpretazione, e da Chieko Baisho da anziana), è una timida, innocente e devota cameriera presso la famiglia Hirai di Tokyo, famiglia costituita da Masaki (Takatarô Kataoka), capofamiglia e impiegato in una fabbrica di giocattoli, sua moglie Tokiko (Takako Matsu), che riesce bene a personificare i tormenti interiori ma superficiali di una donna annoiata alla società benestante del tempo, e suo figlio Ryoichi. Con l’avanzare degli anni, Taki decide di mettere per iscritto le proprie memorie, e molti anni più tardi, dopo la morte della stessa, il nipote, Takeshi (Satoshi Tsumabuki), ritroverà i quaderni, tramite i quali riuscirà a ricostruire il passato della zia. Così scopre anche storie nascoste e segreti di famiglia.

The Little House 2Tutte le storie presentate nel film sono in un certo senso filtrate dal ricordo, e vengono raccontate da diversi punti di vista, facendo così convivere passato, presente e futuro. Yamada racconta le vicende sentimentali dei personaggi con delicatezza e tramite piccoli gesti, riuscendo a leggere nell’animo femminile ma senza la supponenza che spesso hanno nei suoi confronti coloro che non appartengono al gentil sesso; per quanto riguarda la storia della nazione, invece, Yamada parla di un’epoca che non c’è più, forse metafora anche di un cinema che non vedremo più, poiché The Little House come già detto conclude la carriera del regista e di un certo tipo di cinema, e forse è proprio per questo che fin dalla prima scena il film è pervaso da un senso di perdita che accompagna ogni tipo di morte, anche quella di un mondo che non c’è più, raccontato esclusivamente dai diari, artefatti volti a non far dimenticare un passato un tempo presente. Di questo film insomma non si può che parlar bene, in quanto riesce ad imprimere sulla pellicola tutto ciò che c’è di più straordinario nella vita, nonostante la quotidianità e la semplicità. Rimarranno sicuramente tutte le emozioni, perché con questo film il regista riesce a dare valore al passato e ai ricordi, facendoci viaggiare tramite il singolo e contemporaneamente tramite la collettività, il tutto impreziosito dalla colonna sonora di Joe Hisaishi e dalle performance delle due attrici Takako Matsu e Haru Kuroki.

 
 

The Little Drummer Girl: recensione della serie con Michael Shannon #RomaFF13

Il regista sudcoreano Park Chan-Wook firma la regia della sua prima serie tv, The Little Drummer Girl, ispirata all’omonimo romanzo di John Le Carré. I primi due episodi sono stati presentati alla Festa del Cinema di Roma, gettando le basi per quella che potrebbe presto diventare una delle serie più in voga del momento.

The Little Drummer Girl è ambientata verso la fine degli anni ’70. Charlie (Florence Pugh) è una giovane attrice inglese intenta a trascorrere le vacanze in Grecia. Qui viene turbata dall’incontro con un misterioso sconosciuto, Becker (Alexander Skarsgard). Questi coinvolge la ragazza in un complicato intrigo internazionale orchestrato dalla spia Kurtz (Michael Shannon).

Risulta complesso inquadrare una spy-story come questa solamente dai primi due episodi. Si può però certamente individuare in questi delle ottime premesse che non fanno che aumentare le aspettative nei confronti della serie. Il regista di Old Boy sfoggia qui tutto il suo gusto estetico, regalando allo spettatore un incipit che contiene in sé spettacolarità visiva e gli elementi fondamentali per permettere un rapido inquadramento del contesto in cui ci troviamo. Curando minuziosamente l’aspetto formale, e facendolo intrecciare con la complessa trama a base di spionaggio, inganni e retroscena.

A convincere prima di tutto è infatti la messa in scena del regista, che riesce perfettamente a ricostruire la classica atmosfera da anni ’70 attraverso l’uso di giochi cromatici sia per le scenografie che per i costumi. Il tutto è sottolineato da una calda fotografia che sembra richiamare la qualità dell’immagine data dalla pellicola cinematografica. Successivamente quando con il procedere dell’episodio si fanno sempre più protagonisti i personaggi e la storia, sono questi a rubare l’attenzione dello spettatore.

Il primo episodio di The Little Drummer Girl ci presenta i tre personaggi principali, tra cui spicca un sempre impeccabile Michael Shannon. Ognuno di loro è dotato di buona caratterizzazione, che li differenzia l’uno dall’altro e che proprio per questo potrebbe in futuro dar vita ad interessanti conflitti. All’interno del primo episodio viene quindi costruita l’intera premessa della serie, e a partire dal secondo si mettono in moto la serie di eventi che porteranno i personaggi sempre più nel profondo di una pericolosa ricerca.

Per mestiere le spie mentono e sono il più riservate possibile, e altrettanto sembra promettere questa serie. Risulta infatti difficile prevedere l’evoluzione della storia proposta, a meno che non si sia letto il romanzo di Le Carré. Si ha spesso la sensazione che qualcosa ci venga nascosto, che gli autori della serie si divertano a privarci di alcuni elementi fondamentali, oppure insinuando il dubbio che ciò che ci è stato presentato non sia esattamente come sembra essere. Anche in questo gioco con lo spettatore sta il pregio di una serie che promette grandi risvolti.

The Little Drummer Girl, la recensione

 
 

The Lion King: Disney e Balmain celebrano il 30° anniversario alla Royal Albert Hall

the lion king

Lo scorso venerdì 5 luglio Disney e Balmain hanno dato vita a una serata celebrativa alla Royal Albert Hall di Londra, come parte del lancio globale della collezione Disney x Balmain: The Lion King e del 30° anniversario del classico dei Walt Disney Animation Studios Il Re Leone.

All’interno del leggendario auditorium della Royal Albert Hall, i partecipanti hanno potuto assistere a una serata ricca di arte, musica e moda. Olivier Rousteing, Creative Director di Balmain, ha presentato il film di Femi Oladigbolu, girato in Sudafrica, che mette in luce la nuova collezione. Il film è stato seguito da una performance memorabile da parte dell’artista, cantautrice e musicista Leigh-Anne, che ha eseguito “Can You Feel The Love Tonight” dal vivo, in uno spettacolo che ha registrato il quasi tutto esaurito.

Mufasa: teaser trailer ufficiale del prequel de Il Re Leone

La serata ha visto la partecipazione di redattori di riviste di moda, modelli, musicisti, attori e molti altri. Insieme a Rousteing e Leigh-Anne erano presenti anche la modella britannica Jourdan Dunn, la modella e conduttrice televisiva britannica Leomie Anderson, l’attore britannico-giamaicano Micheal Ward, e le modelle Sia e Gabriella Gomes.

Hanno inoltre preso parte all’evento Tasia Filippatos – President of Disney Consumer Products, Claire Terry – SVP Disney Consumer Products EMEA, Liz Shortreed – SVP of Global Softlines & Global Brand Strategy for Disney and Pixar at Disney Consumer Products, Joss Hastings – VP of Global Marketing Strategy and Campaign Management for Disney Consumer Products.

La serata celebrativa di Disney e Balmain è stata la prima di due proiezioni in concerto programmate de Il Re Leone: la colonna sonora di Hans Zimmer, premiata con l’Academy Award®, è stata eseguita dal vivo dalla Chineke! Orchestra e dal London Community Gospel Choir, condotti da Sarah Hicks. Eventi che precedono l’imminente uscita nelle sale di Mufasa: Il Re Leone, che arriverà al cinema a dicembre.

Il lancio della Collezione Disney x Balmain: The Lion King prende il via oggi 8 luglio, online su Balmain.com e in tutto il mondo presso i monomarca Balmain e le principali boutique di moda al mondo. L’8 luglio presso il Saks Fifth Avenue Beverly Hills di Los Angeles e l’11 luglio all’Harbor City di Hong Kong aprono anche due boutique pop-up dedicate alla collezione. A Londra la collezione sarà disponibile sia da Selfridges che da Harrods. A Parigi, le grandi vetrine dello store di Balmain in Rue Saint Honoré saranno dedicate all’intera collezione. Per maggiori informazioni sulle location pop-up dedicate alla collezione, è possibile visitare il sito Balmain.com o i social account di Balmain.

 
 

The Lincoln Lawyer: trama, cast e curiosità sul film con Matthew McConaughey

The Lincoln Lawyer film

Il genere noto come thriller legale o thriller giudiziario è particolarmente popolare a livello internazionale, e sempre più le storie di avvocati, processi o questioni legate al mondo giudiziario si ritagliano il proprio posto di rilievo nel mercato cinematografico. Film come Schegge di paura, La parola ai giurati o The Judge sono solo alcuni dei più celebri film a riguardo. Tra questi si colloca anche The Lincoln Lawyer, diretto ne 2011 da Brad Furman e scritto da John Romano. All’intero di questo, si esplora un intricata vicenda che porta tanto i personaggi quanto gli spettatori a riflettere sul concetto di colpevolezza e innocenza.

Come gli altri film di questo sottogenere, anche The Lincoln Lawyer va dunque ad esplorare questioni particolarmente delicate, che trovano all’interno delle pratiche legali e giudiziarie i propri punti forti. La tensione è infatti generata proprio dalla necessità di individuare prove e testimonianze a difesa o meno di chi è seduto al banco dei sospettati. Proprio grazie a questi film, la figura dell’avvocato è diventata sempre più celebre al cinema, ottenendo un fascino particolarmente raro. Particolarmente apprezzato dalla critica e dal pubblico, questo di Furman si affermò dunque come un titolo particolarmente importante del suo anno.

A fronte di un budget di 40 milioni di dollari, infatti, questo arrivò ad incassarne più del doppio a livello mondiale. Il film sorprende anche per la grande presenza di sequenze particolarmente dinamiche, che portano il film ad acquisire un ritmo particolarmente coinvolgente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al libro e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Lincoln Lawyer: la trama del film

Protagonista del film è l’avvocato Mickey Haller, residente a Los Angeles e particolarmente legato alla sua Lincoln Town Car nera targata NTGUILTY. Sempre a bordo della sua auto si reca nelle varie aule di tribunale dove è solito difendere piccoli ladri, spacciatori, prostitute o altri clienti di basso rango. Un giorno egli si ritrova però ad essere richiesto come rappresentante del ricco Louis Roulet, playboy di Beverly Hills, figlio dell’immobiliarista Mary Windsor. L’uomo è infatti accusato dello stupro e del pestaggio della prostituta Regina Campo. Per poter provare l’innocenza di questi, però, Haller ha bisogno di rivolgersi ad un suo amico detective.

Nel frattempo, la procura distrettuale, per la quale lavora Maggie McPherson, ex moglie di Haller, sostiene la colpevolezza dell’imputato. Andando avanti con le indagini in vista del processo, Haller inizia però ad individuare una serie di parallelismi con un precedente caso, di cui il precedente sospettato si è sempre dichiarato innocente nonostante la condanna all’ergastolo. Per Haller diventa dunque sempre più importante capire cosa sia accaduto, cosa c’entri Roulet con tutto ciò e quale dovrà essere il più corretto verdetto. Per fare ciò, l’avvocato avrà bisogno anche di provare la propria innocenza nei confronti di alcuni sospetti.

The Lincoln Lawyer cast

The Lincoln Lawyer: il libro da cui il film è tratto

Il film è la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Michael Connelly, in Italia pubblicato con il titolo Avvocato di difesa. Lo scrittore, noto per i suoi libri incentrati su complesse vicende legali, ha dedicato al personaggio dell’avvocato Haller diversi volumi, di cui questo qui approfondito è il primo, uscito nel 2005. Successivamente sono stati pubblicati anche La lista nel 2008, La svolta nel 2010, Il quinto testimone del 2011 e Il dio della colpa del 2013. Grande successo letterario, Avvocato di difesa venne da subito adocchiato dagli studios americani, e i diritti vennero infine acquisiti dalla Lakeshore Entertainment e dalla Lionsgate. Connelly si è in seguito dichiarato entusiasta della trasposizione, che racchiudeva il cuore del suo racconto.

The Lincoln Lawyer: il cast del film

Ad interpretare l’avvocato Mickey Haller vi è l’attore premio Oscar Matthew McConaughey. Questi è stato fortemente richiesto dall’autore del romanzo da cui il film è tratto. Lo scrittore, infatti, dichiarò di aver sempre apprezzato l’attore, considerandolo la giusta personalità per dar vita al personaggio. In particolare, Connelly si convinse del fatto che doveva essere lui ad ottenere la parte dopo averlo visto recitare in Tropic Thunder. Accanto a lui, nei panni dell’amico detective Frank Levin vi è William H. Macy, mentre Marisa Tomei interpreta Margaret McPherson, ex moglie di Haller. Bryan Cranston è invece presente nei panni del detective Lankford. John Leguizamo interpreta il prigioniero Val Valenzuela, mentre Michael Peña è Jesus Martinez. Infine, Ryan Philippe interpreta l’accusato Louis Ross Roulet.

The Lincoln Lawyer: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Lincoln Lawyer è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 12 aprile alle ore 21:15 sul canale Cielo.

Fonte: IMDb

 
 

The limits of control

 
 

The Limehouse Golem: il thriller gotico ha un cast

Il cinema è pronto ad abbracciare un nuovo thriller dalle atmosfere gotiche: The Limehouse Golem, adattamento cinematografico del romanzo pubblicato ad opera di Peter Ackroyd nel 1994 col titolo Dan Leno and the Limehouse Golem. Secondo quanto annunciato recentemente, la pellicola la cui sceneggiatura è firmata da Jane Goldman (Kingsman: The Secret Service) sarà diretta da Juan Carlos Medina (Painless) ed interpretata da Alan Rickman, la star di Bates Motel Olivia Cooke Douglas Booth (Jupiter Ascending).

Ad annunciare il cast del film è stato Stephen Woolley che produrrà la pellicola coadiuvato da Elizabeth Karlsen Joanna Laurie di Number 9 Films. Queste le parole di Woolley: “Siamo privilegiati di poter collaborare ancora una volta con Alan Rickman e Jane Goldman ed il regista sensazionale Juan Carlos Medina, nonché le star del futuro Olivia Cooke e Douglas Booth. Sarà la prima volta in cui il mondo potrà vedere il fantastico universo che Peter Ackroyd ha creato.”

The Limehouse Golem è un racconto gotico che mette in scena una serie di misteriosi omicidi di cui sarà considerato colpevole il Golem, una creatura mitologica.

Fonte: Coming Soon

 
 

The Lighthouse: spiegazione del finale del film di Robert Eggers

The-Lighthouse-film

Uscito nel 2019, The Lighthouse di Robert Eggers ha stupito e sconcertato gli spettatori di tutto il mondo. Il film sperimentale interpretato da Willem Dafoe e Robert Pattinson indaga il deterioramento degli stati mentali di due guardiani del faro costretti a vivere per quattro settimane su un’isola deserta. Il film, diretto dal regista di The Witch, altro successo horror con Anya Taylor-Joy protagonista, ha seguito la strada dell’horror indie, ma si è fatto notare per la sua ambiziosa direzione creativa.

Oltre che per il suo stile unico, The Lighthouse si è distinto per la sua trama oscura e per la ricchezza dei temi trattati, elementi che si sono uniti per dare vita a un film avvincente, inaspettato e sconcertante. Con queste premesse, c’è molto da scoprire sulla trama di The Lighthouse e sul suo significato più profondo.

1Qual è il vero significato di The Lighthouse?

The-Lighthouse-significato

Trovare una vera risoluzione al finale di The Lighthouse è praticamente impossibile, anche se è proprio questo aspetto a fortificare l’unicità del film. Sebbene siano ravvisabili i temi principali della sua narrazione, tra cui l’isolamento, la follia e un’indagine sulla natura umana, il finale ambiguo del film delega allo spettatore la possibilità di trarre le proprie conclusioni. Forse Thomas Wake è veramente un dio, dato che riesce a fissare la luce ripetutamente e a sopravvivere, o forse è stato lentamente condotto alla pazzia da quella vista, portando anche i suoi compagni a uno stato mentale disturbato. Nel complesso, si tratta di un film che incorpora anche il genere fantastico, sollevando dunque più livelli di riflessione e aprendosi al dibattito post-visione.

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The Lighthouse: orrore, mitologia e sessualità nel film di Robert Eggers

The-Lighthouse-film

Ci sono pochi dubbi, tra spettatori e critici cinematografici, sul fatto che The Witch (qui la recensione) sia uno dei migliori film horror degli ultimi anni. Opera prima di Robert Eggers, appartenente al cosiddetto folk horror, ovvero includendo elementi folkloristici attraverso cui evocare paure primordiali, The Witch si struttura in particolare attorno a temi come la potenza della natura, la fede religiosa, gli impulsi sessuali e la lotta eterna tra forze del bene e forze del male. Su tali tematiche, nel 2019, Eggers ha costruito anche il suo secondo lungometraggio, The Lighthouse (qui la recensione).

Ad oggi si tratta dell’opera più estrema del regista in quanto a scelte stilistiche e contenutistiche. Nato come tentativo di Max Eggers, fratello del regista, di adattare per il grande schermo un racconto incompiuto di Edgar Allan Poe, Il faro (The Light-House), il film si è concretizzato solo grazie all’interesse dello stesso Robert, che ha finito per riscriverne la sceneggiatura assieme a Max, trasformandola in una storia originale, priva di ogni somiglianza col racconto di Poe. Il risultato è un film difficile da far rientrare in un unico genere. The Lighthouse è un horror, un thriller psicologico, un fantasy, una storia di sopravvivenza e un’opera grottesca.

Girato con una straordinaria fotografia in bianco e nero, per la quale il direttore della fotografia Jarin Blaschke è stato nominato ai premi Oscar, The Lighthouse contiene dunque al proprio interno più anime, ma anche numerose suggestioni, simbolismi, riferimenti al cinema espressionista Friedrich Wilhelm Murnau, alle teorie psicoanalitiche di Sigmund Freud. Troppo particolare nella sua natura, il film non è mai stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane, passando direttamente per l’home-video. Grazie ora al suo approdo su Netflix, è possibile fruirne in modo molto più immediato, potendo così riscoprire quello che è uno dei film più importanti di questi anni. Ma andiamo con ordine.

The-Lighthouse-cast

La trama e il cast di The Lighthouse

La storia narrata nel film si svolge sul finire del XIX secolo, quando un uomo di nome Ephraim Winslow si reca su un’isola remota al largo delle coste del New England per lavorare un mese come guardiano del faro, sotto la supervisione dell’anziano e irascibile custode, Thomas Wake. Nel corso della sua permanenza sull’isola, Winslow inizia però a soffrire di allucinazioni, mentre Wake sembra nascondergli qualcosa di particolarmente spaventoso riguardo a quel luogo. Alcune leggende, secondo l’anziano custode, non sarebbero tali, bensì racconti reali di reali creature. Cercando di scoprire a cosa l’uomo si riferisce, Winslow conoscerà la pazzia, dalla quale dovrà tentare con tutto sé stesso di salvarsi.

Girato nella Contea di Yarmouth, in Nuova Scozia, nella località di Cape Forchu, il film ha richiesto al cast e alla troupe di sottostare a condizioni meteorologiche estreme: temperature gelide, acqua fredda dell’Atlantico, venti intensi, neve, pioggia e nessuna flora protettiva. Ad interpretare Ephraim Winsol vi è l’attore Robert Pattinson, mentre Willem Dafoe è Thomas Wake. I due, dedicatisi anima e corpo ai rispettivi personaggi, hanno mantenuto al minimo i propri rapporti durante il set, limitandosi alle interazioni richieste per il film. Questo gli ha permesso di sviluppare un rapporto complicato, in linea con quello esistente tra i loro due personaggi. Solo a film ultimato hanno avuto modo di conoscersi davvero.

Il significato del film The Lighthouse

La psiconalisi e la sessualità

Come affermato da Eggers, il sottotesto del film è stato fortemente influenzato dalle opere di Sigmund Freud. Il film contiene dunque rappresentazioni esplicite della sessualità maschile e ritrae, come intuibile dalla trama, due uomini isolati su un’isola e dunque a stretto contatto tra loro. La fantasia sessuale e la masturbazione diventano dunque temi ricorrenti nel film, motore del comportamento umano, strutturato tra mente, corpo e impulsi. Lo stesso faro, inoltre, diventa un esplicito riferimento fallico, così come le fantasie sessuali e l’androfilia ricorrenti nel corso del racconto. Il tutto, dunque, si basa sul rapporto conflittuale che i due protagonisti vivono, che però diviene allo stesso tempo espressione di un’attrazione soffocata.

The-Lighthouse-significato

L’elemento mitologico

The Lighthouse, poi, acquisisce anche elementi soprannaturali e fantasy, inglobbando dentro di sé simboli e riferimenti mitologici che arricchiscono il racconto. Ci sono infatti parti del film ispirate sia ai miti dei marinai che alla mitologia classica. Il destino del giovane guardiano del faro richiama il mito di Prometeo, poiché, dopo aver finalmente raggiunto la misteriosa luce in cima al fare e aver appreso cosa c’è dentro, precipita verso un’orribile fine. Lo spettatore non saprà mai cosa vi è nascosto in quella luce, ma la si può far identificare con la conoscenza di tutte le cose, un vero e proprio accesso al paradiso che, però, nella sua impossibile meraviglia viene ad essere negato all’uomo.

D’altra parte, il custode più anziano è stato modellato su Proteo, oracolo e mutaforma dei mari. Nel corso del film Thomas lancerà diverse profezie, che si riveleranno poi esatte. Egli diventa dunque una figura di monito, nonché a suo modo un antagonista di Ephraim. Di particolare importanza è tal riguardo anche la figura della sirena, simbolo qui di orrore e malvagità, coerentemente con i miti che vedono tale creatura attirare l’attenzione dei marinai con la propria bellezza salvo poi rivelarsi mostruose creature mangiauomini.

Il significato del film

Nonostante tutte queste informazioni, non vi è una risposta concreta sul vero significato di The Lighthouse. Si possono, come visto, individuare i tem dell’isolamento, della follia e dello studio della natura umana, come anche l’orrore e le pulsioni sessuali che possono nascere tra due individui. Il finale ambiguo del film, però, lasciato lo spettatore con più domande che risposte, dovendo dunque trarre le proprie conclusioni. Ma questa è stata da sempre l’intenzione di Eggers, il quale voleva con questo suo secondo lungometraggio realizzare un racconto che sfidasse la mente umana, proponendo domande a partire dalle quali riflettere sulle tematiche proposte in base all’esperienza sensoriale vissuta durante il film. Un’opera, dunque, che richiede una partecipazione quantomai attiva e attenta.

Il trailer e dove vedere The Lighthouse in streaming

È possibile fruire di The Lighthouse grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Netflix, dove è attualmente al 10° posto nella Top 10 dei film più visti in Italia. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb, HuffPost, CBR

 
 

The Lighthouse: il trailer del nuovo film di Robert Eggers

A24 ha diffuso il primo trailer di The Lighthouse, il nuovo film di Robert Eggers (acclamato regista di The Witch) che vede protagonisti Robert Pattinson e Willem Dafoe. Presentato al Festival di Cannes nella sezione Quinzaine des Réalisateurs, uscirà nelle sale il 18 ottobre 2019.

La storia segue le disavventure di due guardiani di un faro situato su una lontana e misteriosa isola del New England alla fine del XIX secolo. Si tratta del secondo lungometraggio del filmaker americano premiato nel 2015 al Sundance per la miglior regia con la sua opera prima, The Witch, uno degli horror più apprezzati dell’ultimo decennio.

 
 

The Lighthouse, recensione del film con Robert Pattinson

The Lighthouse recensione

Osannato a Cannes 2019, dove è stato presentato nella selezione ufficiale della Quinzaine des Réalisateurs, già circondato dall’aura di film culto ed erede del successo di critica e pubblico dell’opera prima The VVitch, che ha messo al centro dell’attenzione cinefila l’esordiente Robert Eggers, The Lighthouse è finalmente disponibile per l’acquisto e il noleggio su Amazon Prime Video.

L’uscita on demand aggira l’ostacolo delle sale chiuse per la pandemia di COVID-19 in corso e fa entrare direttamente nelle case degli appassionati cinefili, l’opera seconda di uno dei registi che negli ultimi anni ha promesso di rinnovare il volto del cinema di genere horror, contaminandolo con le atmosfere folkloristico religiose del New England di metà ‘600.

The Lighthouse, la storia

Con The VVitch, The Lighthouse trova un’assonanza nella contaminazione dei generi e nella location. La storia è infatti ambientata a largo delle coste del New England, su un’isola deserta che ospita soltanto un faro e delle colonie di gabbiani. La storia segue Ephraim Winslow (Robert Pattinson), un giovane che si reca su quell’isola per fare da assistente al vecchio guardiano del faro, Thomas Wake (Willem Dafoe).

Accolto in maniera brusca dal burbero Wake, Winslow si renderà presto conto che la vita al faro è ben più dura di quella che si immaginava e il comportamento bizzarro del vecchio non sarà certo d’aiuto. Gli impedisce di avere accesso alla lanterna del faro, che invece lui va ogni sera a venerare, completamente nudo, minaccia di mandarlo via dall’isola senza paga, perché inadeguato, tenta in ogni modo di rendere la sua vita difficile, con storie di leggende marinaresche oscure.

Abusi, fatica, fame, alcol renderanno Winslow vittima di allucinazioni e deliri, fino allo scontro inevitabile con il vecchio Wake, quasi fosse lui stesso un mostro marino da sconfiggere per ottenere la salvezza e la ricompensa.

Come hanno fatto Ari Aster e Jordan Peele, altri due giovani autori che si sono distinti negli ultimi anni nella scena del cinema di genere horror con le loro opere prime (rispettivamente Hereditary e Get Out), anche Eggers ha esordito con un film più “sicuro”, il citato The VVitch, per poi alzare di molto la posta con un secondo lavoro più ambizioso e di difficile lettura, come accaduto con Midsommar e Us.

Murnau, Lovecraft e i riferimenti di The Lighthouse

The Lighthouse è infatti un film contraddittorio, che nonostante la reiterazione di situazioni sgradevoli, sottopone lo spettatore anche ad una continua esposizione alla bellezza delle sue immagini. Sia l’aspect ratio (1.19:1) che la fotografia (bianco e nero molto contrastato) richiamano alla memoria il cinema degli anni ’20 e ’30 e lo stile di Dreyer, senza il suo misticismo ma fortemente evocato soprattutto nell’uso del primo piano, e di Murnau, con M – Il Mostro di Dusseldorf che diventa il primo evidente riferimento visivo di Eggers. Dopotutto non è nuova la passione del regista per Murnau, tanto che nei suoi prossimi progetti c’è un remake di Nosferatu il vampiro.

Non solo i riferimenti visivi sono ricchi e alti, anche quelli letterari sono moltissimi e di facile rintracciabilità in The Lighthouse, a partire dai miti marinareschi, ma anche dalla letteratura d’avventura dell’Ottocento, con particolare predilezione per l’opera di Melville, ma con numerose evocazioni della mitologia greca antica, oltre al mito di Cthulhu e alla letteratura lovecraftiana in generale.

La natura letteraria di The Lighthouse, così bene rintracciata nei riferimenti tematici e visivi, si rispecchia anche nella stesura dei dialoghi, pochi e declamati con voce stentorea, quasi che i due protagonisti fossero i principali attori di un dramma da palcoscenico. Questa sensazione viene a mancare nella seconda parte del film, quando l’aspetto allucinatorio delle immagini oniriche che si susseguono, sovrapponendosi alla realtà, prendono il sopravvento e saturano lo spettatore.

Un’opera divertente da “leggere”

Eggers si serve del genere horror per provare a penetrare nelle menti dei suoi protagonisti, tuttavia resta in superficie e alla fine si affida più al potere di annichilimento delle immagini e all’affollamento di significati che esse portano che ad un vero e proprio viaggio dentro la testa dei protagonisti, i quali nel finale come eroi della mitologia si incontrano con il loro fato, predetto da visioni e maledizioni.

The Lighthouse ha tutte e carte in regola per doppiare il successo di The VVitch, affascinando critici e pubblico, ma lascia anche insinuare il dubbio che forse il cinema di Robert Eggers, per quanto ricercato, sia comunque ancora acerbo e troppo superficiale. E per un regista pieno di talento all’opera seconda è un difetto cui il tempo porrà rimedio.

 
 

The Lighthouse, il 25 luglio al Lake Como Film Nights festival

The Lighthouse recensione

Presentato per la prima volta a Cannes nella sezione Quinzaine des Réalisateurs e successivamente candidato ad un Premio Oscar nella categoria Miglior Fotografia, The Lighthouse è tra i film più attesi dell’anno. Verrà presentato per la prima volta in una proiezione aperta al pubblico in Italia il 25 luglio al Lake Como Film Nights festival.

Diretto da Robert Eggers con un cast di assoluto pregio, protagonisti Willem Dafoe e Robert Pattinson, è la storia ipnotica e allucinatoria di due guardiani del faro su una lontana e misteriosa isola del New England alla fine del XIX secolo.

Thomas Wake (Dafoe) è il guardiano stagionale di un faro sperduto nel nulla, su un’isola battuta da venti e tempeste nella Nuova Scozia di fine Ottocento, mentre Ephraim Winslow (Pattinson) è il suo giovane aiutante, propostosi volontario per le quattro settimane del turno.

The Lighthouse, la recensione del film

Girato in 35mm in un affascinante bianco e nero, il film ha ottenuto diverse candidature – tra cui quella agli Academy Awards – e premi. The Lighthouse è stato distribuito direttamente in streaming da Universal Pictures, ed ora trova una proiezione al Lake Como Film Night festival.

La kermesse cinematografica Lake Como Film Nights si svolge a Villa Erba a Cernobbio nell’ambito della rassegna estiva Villa Erba Open Air, edizione speciale del progetto Cultura di Villa Erba per il 2020. Dal 24 al 31 luglio, l’appuntamento con il cinema d’autore è alle 21.15 per vivere il grande cinema immersi tra gli alberi del parco della residenza che fu di Luchino Visconti.

Il film The Lighthouse verrà proiettato il 25 luglio alle 21.15 sullo schermo PANORAMA a Villa Erba in versione doppiata in italiano con sottotitoli in inglese grazie alla collaborazione con Universal Pictures Italia.

Il film sarà disponibile a partire dal 21 ottobre nei formati home video Dvd e Blu-ray con Universal Pictures Home Entertainment Italia.

 
 

The Light Between Oceans: trailer con Michael Fassbender e Alicia Vikander

Michael-Fassbender-Alicia-Vikander

Ecco il trailer con Michael Fassbender (Macbeth, Steve Jobs) e Alicia Vikander (Ex Machina, The Danish Girl) di The Light Between Oceans, il nuovo film di Derek Cianfrance (Blue Valentine, Come un tuono) tratto dall’omonimo romanzo di M.L. Stedman.

The Light Between Oceans uscirà al cinema in America a ottobre 2016. Nel cast anche Rachel Weisz. Di seguito la trama del romanzo:

Isabel ama la luce del faro tra gli oceani, che rischiara le notti. E adora le mattine radiose, con l’alba che spunta prima lì che altrove, quasi quel faro fosse il centro del mondo. Per questo ogni giorno scende verso la scogliera e si concede un momento per perdersi con lo sguardo tra il blu, nel punto in cui i due oceani, quello australe e quello indiano, si stendono come un tappeto senza confini.The Light Between Oceans Lì, sull’isola remota e aspra abitata solo da lei e suo marito Tom, il guardiano del faro, Isabel non ha mai avuto paura. Si è abituata ai lunghi silenzi e al rumore assordante del mare. Ma questa mattina un grido sottile come un volo di gabbiani rompe d’improvviso la quiete dell’alba. Quel grido, destinato a cambiare per sempre la loro vita, è il tenue vagito di una bambina, ritrovata a bordo di una barca naufragata sugli scogli, insieme al cadavere di uno sconosciuto. Per Isabel la bambina senza nome è il regalo più grande che l’oceano le abbia mai fatto. È la figlia che ha sempre voluto. E sarà sua. Nessuno lo verrà a sapere, basterà solo infrangere una piccola regola. Basterà che Tom non segnali il naufragio alle autorità, così nessuno verrà mai a cercarla. Decidono di chiamarla Lucy. Ben presto quella creatura vivace e sempre bisognosa d’attenzione diventa la luce della loro vita. Ma ogni luce crea delle ombre. E quell’ombra nasconde un segreto pesante come un macigno, più indomabile di qualunque corrente e tempesta Tom abbia mai dovuto illuminare con la luce del suo faro. Perché sulla terraferma, tra la civiltà, c’è una donna che spera ancora. Una donna infelice, ma determinata.

Fonte: IW

 
 

The Light Between Oceans: recensione del film con Michael Fassbender e Alicia Vikander

Michael-Fassbender-Alicia-Vikander

C’è davvero tanta attesa per The Light Between Oceans. E non solo perché stiamo parlando del film che segna il ritorno dietro la macchina da presa dell’acclamato Derek Cianfrance (Blue Valentine, Come un tuono), ma anche perché è il film che vede recitare insieme, per la prima volta, una delle coppie più amate e chiacchierate del momento: Michael Fassbender e Alicia Vikander.

Melodramma dal forte impatto visivo, The Light Between Oceans (in italiano La Luce sugli Oceani) è l’adattamento cinematografico del bestseller di ML Stedman. All’apparenza Derek Cianfrance sembra costruire la più potente delle opere d’arte, aiutato dalle splendide immagini di Adam Arkapaw (già direttore della fotografia di Macbeth) e dalle musiche solenni di Alexandre Desplat.

Il film vanta inoltre una coppia di protagonisti in perfetta sintonia e una co-protagonista che dimostra di essere ormai un’interprete matura e consapevole. Michael Fassbender e Alicia Vikander si confermano attori straordinari in grado di tratteggiare sullo schermo due personaggi complessi e sfaccettati, il primo con la sua ormai comprovata bravura, la seconda con sorprendente e disinvolta pacatezza. A loro si aggiunge una comprimaria di tutto rispetto, Rachel Weisz, che ottimamente incarna tutta la disperazione e l’afflizione che il suo personaggio richiede.

the light between oceans

The Light Between Oceans trailer italiano con Michael Fassbender e Alicia Vikander

Dove il lavoro di Cianfrance si rivela purtroppo fallimentare è proprio nella trasposizione della fonte letteraria. Nonostante non tradisca il materiale di partenza riproponendo quanto raccontato nel romanzo senza alcun pretenzioso stravolgimento narrativo, il regista (autore anche della sceneggiatura) fatica a far collimare una prima parte dai tempi dilatati ma comunque solida ad una seconda dove sfortunatamente si palesa l’incapacità di riuscire a gestire tutta una serie di eventi che, nell’opera della Stedman, conducono ad una più profonda riflessione sull’amore e sulle responsabilità dell’essere umano. Cianfrance gioca così a rincorrere personaggi, dinamiche e sviluppi, e non lascia allo spettatore la reale possibilità di cogliere il lato viscerale, quello più intenso, di una storia dallo sconfinato potenziale emotivo.

Pur avvalendosi dunque di un cast straordinario e di un comparto tecnico di pregevole fattura, a The Light Between Oceans manca totalmente la potenza emotiva del materiale di partenza, configurandosi come una dramma che fallisce proprio là dove dovrebbe dimostrarsi vincente: far leva sulle emozioni e scuotere l’animo dello spettatore.

 
 

The Light Between Oceans: anche Rachel Weisz nel cast

Rachel Weisz

Rachel Weisz entra a far parte del cast di The Light Between Oceans, prossimo film di Derek Cianfrance che vede già protagonisti Michael Fassbender e Alicia Vikander. Il film è basato sul romanzo opera prima di M.L. Stedman, edito nel 2012.

Di seguito la trama del romanzo:

Isabel ama la luce del faro tra gli oceani, che rischiara le notti. E adora le mattine radiose, con l’alba che spunta prima lì che altrove, quasi quel faro fosse il centro del mondo. Per questo ogni giorno scende verso la scogliera e si concede un momento per perdersi con lo sguardo tra il blu, nel punto in cui i due oceani, quello australe e quello indiano, si stendono come un tappeto senza confini. Lì, sull’isola remota e aspra abitata solo da lei e suo marito Tom, il guardiano del faro, Isabel non ha mai avuto paura. Si è abituata ai lunghi silenzi e al rumore assordante del mare. Ma questa mattina un grido sottile come un volo di gabbiani rompe d’improvviso la quiete dell’alba. Quel grido, destinato a cambiare per sempre la loro vita, è il tenue vagito di una bambina, ritrovata a bordo di una barca naufragata sugli scogli, insieme al cadavere di uno sconosciuto. Per Isabel la bambina senza nome è il regalo più grande che l’oceano le abbia mai fatto. È la figlia che ha sempre voluto. E sarà sua. Nessuno lo verrà a sapere, basterà solo infrangere una piccola regola. Basterà che Tom non segnali il naufragio alle autorità, così nessuno verrà mai a cercarla. Decidono di chiamarla Lucy. Ben presto quella creatura vivace e sempre bisognosa d’attenzione diventa la luce della loro vita. Ma ogni luce crea delle ombre. E quell’ombra nasconde un segreto pesante come un macigno, più indomabile di qualunque corrente e tempesta Tom abbia mai dovuto illuminare con la luce del suo faro. Perché sulla terraferma, tra la civiltà, c’è una donna che spera ancora. Una donna infelice, ma determinata. Questa è una storia che esplora ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e come spesso sembrino la stessa cosa. Questo è il romanzo di una madre e di un padre e della loro figlia segreta. Questo è il punto in cui amore e colpa si incontrano, e non vi lasceranno più.

Abbiamo visto di recente Rachel Weisz al cinema ne Il Grande e Potente Oz, mentre a breve sarà impegnata sul set di Paolo Sorrentino per La Giovinezza.

Empire

 
 

The Lifeguard trailer con Kristen Bell

The Lifeguard trailerEcco il trailer di The Lifeguard, la dramedy scritta e diretta da Liz W. Garcia, che ha per protagonista Kristen Bell. Il film ha partecipato all’ultimo Sundance e conferma il momento di fortuna dell’attrice che è ora impegnata sul set di Veronica Mars il film.

The Lifeguard trailer:

Il film, vietato ai minori e disponibile dal 30 luglio su VOD e nei cinema USA dal 30 agosto la protagonista è Leigh, una ragazza che vive una vita apparentemente perfetta a New York.Quando però sia la sua carriera che la sua vita sentimentale sembrano crollare, cerca di scappare dalla sua vita suburbana e di regredire alla vita del liceo. Così torna a casa dai suoi genitori e torna a frequentare i ragazzi che frequentava a liceo e che non hanno mai lasciato la provincia, reclamando per sè il lavoro che faceva al liceo, la bagnina in una piscina condominiale. Ma le cose non vanno come sperava e le relazioni che intreccerà le renderanno la vita difficile.

 
 

The Life of David Gale: tutte le curiosità sul film con Kevin Spacey

The Life of David Gale finale

Uno dei temi più dibattuti negli Stati Uniti (ma anche nel resto del mondo) è quello riguardante la pena capitale, la sua validità e la sua fallibilità. Un argomento etico particolarmente complesso e sempre attuale, trasformatosi nel corso degli anni e raccontato in più occasioni anche al cinema con pellicole come Dead Man Walking e Il miglio verde. Tra i film che più apertamente si sono schiarati contro di questa, non senza suscitare controversie, vi è The Life of David Gale, diretto nel 2003 da Alan Parker, scritto da Charles Randolph e prodotto tra gli altri dall’attore Nicolas Cage.

Parker, regista di celebri film come Fuga di mezzanotte, Saranno famosi e Mississippi Burning – Le radici dell’odio, propone con questo che è il suo ultimo film una riflessione tanto sulla pena di morte quanto anche sul ruolo dell’attivismo, sul confine tra passione ideologica e fanatismo. Con un finale quantomai controverso che non ha mancato di suscitare analisi e dibattiti, The Life of David Gale è un potente dramma ancora oggi oggetto di sempre nuove considerazioni. Impreziosito da un cast di grandi attori, sul quale si fonda anche molta della fama del titolo, il film è sempre un interessante visione a partire dalla quale formare una propria opinione in merito.

Al momento della sua uscita, infatti, il film passò quasi inosservato, guadagnando popolarità nel tempo fino a divenire un vero e proprio cult del suo genere e sull’argomento. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al cast di attori e al controverso finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo. Prima, però, si approfondirà la storia, vera o meno, del film.

The Life of David Gale: la trama e la storia vera

Protagonista del film è David Gale, un professore di filosofia presso l’Università di Austin, in Texas. Egli, inoltre, è anche un membro attivo del Death Watch, un’associazione che lotta contro la pena di morte. La vita del rispettabile docente cambia però drasticamente dopo una notte di sesso violento con Berlin, una studentessa conosciuta a un party, che prima lo seduce e poi lo accusa di stupro. Arrestato per questo motivo ma poi scagionato, David vede la sua reputazione professionale ormai distrutta. È a questo punto che intraprende una relazine con Constance Harraway, anch’essa membro del Death Watch.

Quando però la donna viene ritrovata stuprata e uccisa, i sospetti ricadono nuovamente su Gale, che viene nuovamente arrestato e, stavolta, condannato proprio a quella pena di morte da lui tanto combattuta. Prima che l’esecuzione avvenga, la giornalista Bitsey Bloom si avvicina a David nel tentativo di ottenere la sua versione dei fatti. Parlando con l’uomo, la donna entrerà nel pieno delle battaglie etiche contro la pena capitale, scoprendo molto più di quello che pensava. Quando tutto le sarà chiaro, Bitsey dovrà scegliere da che parte stare, schierandosi per la verità o il silenzio.

Quella del film è stata costruita come una storia apparentemente vera, ma in realtà non è così. Si tratta di un racconto totalmente inventato, come dichiarato dallo stesso sceneggiatore. L’intenzione di questi, infatti, era quella di dare al pubblico qualcosa che sembrasse basato su eventi reali, poiché ciò avrebbe favorito un maggior coinvolgimento e una più facile identificazione tra gli spettatori e i personaggi del film. Non per tutti però questo risultato è stato raggiunto e noto è il parere del celebre critico Roger Ebert, il quale ha affermato che il film sembra in realtà screditare gli oppositori della pena di morte piuttosto che sostenere le loro battaglie.

The Life of David Gale storia vera

The Life of David Gale: il cast e il finale del film

Come anticipato, il film vede la partecipazione di noti attori, tra cui alcuni premi Oscar. Il primo di questi è Kevin Spacey, nel ruolo del protagonista, un personaggio per cui erano però originariamente stati pensati Nicolas Cage e George Clooney. Kate Winslet è la giornalista Bitsey Bloom, un ruolo inizialmente offerto a Nicole Kidman. L’attrice Laura Linney interpreta invece Constance Harraway, mentre Rhona Mitra è la studentessa Berlin. Completano poi il cast gli attori Lee Ritchey nei panni di Joe Mullarkey, Gabriel Mann in quelli di Zack Stemmons e Matt Craven come Dusty Wright. Compare invece nei panni di Nico, una ragazza goth, l’attrice Melissa McCarthy, oggi nota per i suoi ruoli comici.

Per quanto riguarda il finale del film, invece, questo ha generato non poche perplessità. Inutile dire che, se si deve ancora vedere The Life of David Gale, è consigliato interrompere qui la lettura e passare al prossimo paragrafo. Negli ultimi minuti del racconto, dunque, si scopre che la Harraway si è in realtà suicidata e le prove che pertanto scagionano Gale dall’omicidio vengono però diffuse solo in seguito alla morte dell’uomo. Il suo era infatti un piano ben orchestrato per dimostrare al mondo che l’errore giudiziario è sempre possibile e che condannare a morte esclude ogni possibilità di salvezza. Questo risvolto, però, rende comunque Gale colpevole dell’omissione di soccorso nei confronti della Harraway al fine di perseguire i propri scopi.

The Life of David Gale: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di The Life of David Gale grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Apple iTunes e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 20 ottobre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

 
 

The life of David Gale

The life of David Gale Regia: Alan ParkerAnno: 2003 Cast: Kevin Spacey, Kate Winslet.

Il film è avvincente, intenso, con un finale che lascia a bocca aperta. Tratta della pena di morte senza scadere in moralismi, banalità ed eroismi plateali dei protagonisti. Un Kevin Spacey enigmatico come ai tempi di “I soliti sospetti”. Senza esagerazioni, si può ritenere uno dei migliori film del decennio appena trascorso.

Un professore texano, portatore di sani principi e valori, nonché attivista contro la pena di morte nel Paese che più di tutti quelli americani la pratica, ovvero il Texas, viene incastrato da una sensuale studentessa che voleva ottenere una sufficienza nella sua materia utilizzando il suo corpo provocante. Ovviamente il professore non ci sta, dall’alto dei suoi principi, e allora la studentessa lo incastra con un finto stupro approfittando del suo stato di ebbrezza. Di qui cominceranno i guai per l’insegnante, che perderà moglie e lavoro. Ma al contempo si dedicherà anima e corpo (è proprio il caso di dirlo) a ciò in cui crede veramente: l’abolizione della pena di morte.

Il regista Alan Parker ha all’attivo 16 film, ultimo “The ice at the bottom of the world” tratto dall’omonimo romanzo di Mark Richard, uscito lo scorso anno. Tra i suoi film più noti si ricordano Fuga di mezzanotte (1977), Saranno famosi (1980), Pink Floyd – The Wall (1982), Angel Heart – Ascensore per l’inferno (1987), Evita (1996). Ha dedicato due film molto interessanti al popolo irlandese, quali Commitments (1990) e il toccante Le ceneri di Angela (1999) tratto dall’omonimo romanzo di F. McCourt.

Quanto ai due attori protagonisti, Kevin Spacey e Kate Winslet, non hanno bisogno di presentazioni. Il primo ha 52 anni e ben 44 film all’attivo come attore, ma anche 2 da regista: Insoliti criminali (1996) e Beyond the sea (2005). I quali non saranno dei capolavori ma contengono comunque ottimi spunti cinematografici. La seconda, la Winslet, quanto a numeri di film all’attivo pure non scherza, malgrado la giovane età: 35 anni e già 25 film.

 
 

The Life of Chuck: Tom Hiddleston paragona il film a Le ali della libertà

Tom Hiddleston The Life of Chuck

C’è grande attesa per The Life of Chucknuovo adattamento cinematografico di un racconto di Stephen King, diretto da Mike Flanagan. Contenuto nella raccolta Se scorre il sangue, del 2020, questo ha per protagonista Chuck, un uomo di 39 anni la cui storia di vita è raccontata in ordine inverso, iniziando con lui morente in un letto d’ospedale a causa di un tumore al cervello e finendo con lui come un bambino orfano che va a vivere con i suoi nonni in una casa apparentemente infestata.

Ad interpretare Chuck ci sarà l’attore Tom Hiddleston, reduce dal successo della seconda stagione di Loki, che ha ora fornito nuovi dettagli sul film. Parlando con Josh Horowitz, Hiddleston ha infatti raccontato quanto si sia divertito a girare La vita di Chuck, paragonandolo al celebre film Le ali della libertà, non solo considerato uno dei migliori film della storia ma anche uno dei migliori adattamenti di un’opera di King.

Quello che mi è piaciuto di questo progetto e del racconto da cui è tratto, è che sembra richiamare quello stesso Stephen King che ha scritto Le ali della libertà. C’è un calore e un tipo di spirito che è davvero dalla parte della vita, una cosa a cui mi sono davvero legato quando l’ho letta. Era una sceneggiatura straordinaria. Mi ci sono immedesimato immediatamente. E poi, è Mike Flanagan che ha scritto la sceneggiatura. Quando ci siamo incontrati, ho detto che era fantastico. Posso venire a farlo? Posso venire a farlo, per favore? E sì, ci siamo divertiti molto“.

Parole che fanno dunque ben sperare per questo nuovo progetto, con Flanagan che, come noto, si sta affermando come un grande esperto delle opere di King, nonché suo principale adattatore per il cinema. Ha infatti ad oggi già diretto i film Doctor Sleep e Il gioco di Gerald, oltre ad essere al lavoro su una serie basata sulla saga di La Torre Nera. Non resta ora che attendere un primo trailer di The Life of Chuck, dove oltre a Hiddleston, sappiamo che il cast principale sarà composto da Matthew Lillard, Kate Siegel, Rahul Kohli, Karen Gillan, Samantha Sloyan e Mark Hamill.

 
 

The Life of Chuck: le prime immagini del film tratto dal racconto di Stephen King

Tom Hiddleston The Life of Chuck

In vista della sua anteprima al Toronto International Film Festival, sono arrivate online le immagini in anteprima del prossimo adattamento di The Life of Chuck di Mike Flanagan, tratto da un racconto di Stephen King. Vanity Fair ha infatti pubblicato una manciata di immagini del film, incentrato sulla vita di Charles Krantz, che muore a 39 anni… all’inizio del film. Nelle interviste, il cast e i creatori del film lo descrivono come un film positivo e di incoraggiamento alla vita, quindi non aspettatevi il solito orrore alla King – questo è più nello spirito di Le ali della libertà o Stand By Me.

Non è nemmeno la prima volta che Flangan si cimenta con King; è salito alla ribalta in gran parte grazie al suo adattamento di successo de Il gioco di Gerald, a cui ha fatto seguito Doctor Sleep. The Life of Chuck, come anticipato, è basato su un racconto dell’antologia If It Bleeds, che contiene anche il racconto Mr. Harrigan’s Phone, adattato per Netflix e di prossima uscita. Il film è interpretato da Tom Hiddleston, Mark Hamill, Chiwetel Ejiofor, Karen Gillan, Matthew Lillard, Heather Langenkamp e alcuni attori abituali di Flanagan, tra cui Rahul Kohli e David Dastmalchian.

Il logline del progetto lo caratterizza come “tre storie separate collegate per raccontare la biografia di Charles Krantz al contrario, iniziando dalla sua morte per un tumore al cervello a 39 anni e finendo con la sua infanzia in una casa presumibilmente infestata”. Di seguito, ecco il post di Flanagan dove si riportano le immagini condivise da Vanity Fair:

Tom Hiddleston parla di The Life of Chuck

Parlando con Josh Horowitz, Hiddleston ha infatti raccontato quanto si sia divertito a girare La vita di Chuck, paragonandolo al celebre film Le ali della libertà, non solo considerato uno dei migliori film della storia ma anche uno dei migliori adattamenti di un’opera di King.

Quello che mi è piaciuto di questo progetto e del racconto da cui è tratto, è che sembra richiamare quello stesso Stephen King che ha scritto Le ali della libertà. C’è un calore e un tipo di spirito che è davvero dalla parte della vita, una cosa a cui mi sono davvero legato quando l’ho letta. Era una sceneggiatura straordinaria. Mi ci sono immedesimato immediatamente. E poi, è Mike Flanagan che ha scritto la sceneggiatura. Quando ci siamo incontrati, ho detto che era fantastico. Posso venire a farlo? Posso venire a farlo, per favore? E sì, ci siamo divertiti molto“.

Parole che fanno dunque ben sperare per questo nuovo progetto, con Flanagan che, come noto, si sta affermando come un grande esperto delle opere di King, nonché suo principale adattatore per il cinema.

 
 

The Lie, recensione del film con Joey King

the lie recensione

Si intitola The Lie il primo film della nuova serie tematica di Jason Blum che il famoso produttore ha realizzato con la sua casa di produzione insieme ad Amazon Studios. Welcome to the Blumhouse è il titolo del progetto che consta di quattro film, tutti thriller e tutti realizzati da talenti emergenti che si avvalgono del sostegno della realtà produttiva sempre più vincente e della piattaforma Amazon Prime Video.

The Lie è scritto e diretto da Veena Sud, canadese, e interpretato da Joey King, Peter Sarsgaard e Mireille Enos. La storia molto semplice ma capace di affondare le sue radici nella complessità dei legami umani, tra la paura di perdere uno status quo alla protezione di chi amiamo fino alle estreme conseguenze, anche di fronte al comportamenti terribili. Quando la loro figlia confessa di aver ucciso a sangue freddo la sua migliore amica, due genitori cercheranno in ogni modo di coprire la verità, costruendo una intricata ragnatela di bugie e falsità nella quale rimarranno loro stessi intrappolati.

The Lie, la recensione del film Amazon-Blumhouse

Non abbiamo indicazioni temporali o geografiche precise per The Lie, che si cala in un’atmosfera fredda, non solo perché ambientato in una cittadina immersa nella neve, ma anche perché racconta l’apparente freddezza dell’animo di una teenager insensibile alle vicende, anche crude, che la toccano e la circondano. Non abbiamo indicazioni temporali ma abbiamo la precisa percezione che quello che viene messo in scena è un dramma umano che riesce a toccare le tinte del thriller cercando di trascinare con sé lo spettatore, nella spirale della follia di chi vuole a tutti i costi difendere i propri cari.

In particolare, protagonisti della storia sono i genitori dell’adolescente interpretata da Joey King. I due, con un approccio differente ma in entrambi i casi comprensibile, vogliono proteggere la ragazzina da ciò che ha fatto, ma anche da se stessa, nel momento in cui appare totalmente indifferente all’orrore. Tuttavia, questa difesa strenua della ragazza porterà i due a confrontarsi con i loro limiti, le loro paure e soprattutto il loro senso di inadeguatezza nella misura in cui la regista cerca di intercettare, con la scusa della trama principale, anche una serie di temi che indagano la complessità dei ruoli familiari, dal senso di inadeguatezza e di impotenza dei genitori, fino alla paura dell’essere adolescenti quando ancora dentro si desidera essere bambini, irresponsabili delle proprie azioni, non costretti a pagare per le proprie bugie.

Avvalendosi di una sceneggiature lineare, di una buona consapevolezza nella gestione della suspance e di un cast in ottima forma, Sud, con The Lie, confeziona un prodotto a basso budget ma ad alto tasso di adrenalina, che riesce a tenere alta l’attenzione e la tensione, in un crescendo che deflagra nella rivelazione scioccante del finale.

Welcome to the Blumhouse:

The Lie – recensione

Black Box – recensione

Evil Eye – recensione

Nocturne – recensione

 
 

The Librarians 2: primo teaser promo della nuova stagione

Guarda il primo teaser promo di The Librarians 2, l’atteso secondo ciclo della serie trasmessa dal network americano TNT.

 
 

The Librarians 1×05: anticipazioni e promo

Si intitola And the Apple of Discord, The Librarians 1×05, la quinta puntata della prima stagione della serie televisiva The Librarians, che andrà in onda sul network americano TNT

https://www.youtube.com/watch?v=8gna1ey7vkU

The Librarians - Episode 107 "And Santa's Midnight Run"In The Librarians 1×05 il drago che riposa nelle profondità della terra minaccia di risvegliarsi e di portare morte e distruzione nel mondo degli uomini e quando la possibilità di impedire quest’evento sembra ormai nulla, Flynn decide di ritornare dai suoi amici per dar loro una mano a trovare il tesoro nascosto della mitologica creatura e l’oggetto necessario per fermarla.

 
 

The Librarians 1×04: anticipazioni e promo

Si intitola And Santa’s Midnight Run, The Librarians 1×04, il quarto episodio della prima stagione della nuova serie televisiva trasmessa dal network americano TNT.

https://www.youtube.com/watch?v=8yi1McrhCS0

The-Libraians-1x04In The Librarians 1×04 quando la Fratellanza del Serpente vuole uccidere Babbo Natale, i bibliotecari devono salvarlo e aiutarlo a realizzare il vero, segreto scopo del Natale.

 
 

The Leviathan: Neill Blomkamp produrrà il film

Nei giorni scorsi si è parlato ampiamente di The Leviathan, un suggestivo cortometraggio di fantascienza del regista irlandese Ruairi Robinson che ha fatto letteralmente il giro del mondo, con oltre 2 milioni di visualizzazioni su tra YouTube e Vimeo. Oggi arriva la notizia che il corto diventerà presto un film che sarà prodotto da Neill Blomkamp (Distric 9, Elysium, Humandroid) e Simon Kinberg (X-Men Giorni di un futuro passato).

É molto probabile che il progetto venga distribuito o dalla Fox o dalla Lucasfilm, visto il legame di Kinberg con entrambe le major. Ad occuparsi della sceneggiatura sarà, invece, Jim Uhls (Fight Club, Jumper).

Di seguito potete vedere il teaser del corto, che racconta di due piloti del 22esimo secolo che danno la caccia a creature volanti a forma di balene:

Fonte

 
 

The letters: il 5 settembre il biopic su Madre Teresa

The letters 1CinemaWest ha intenzione di distribuire The letters, un biopic sulla vita di Madre Teresa, il prossimo 5 Settembre, in occasione della festa di Madre Teresa. Nel film reciteranno le star Juliet Stevenson, Max Von Sydow e Rutger Hauer.

Il biopic, girato principalmente in India e nel Regno Unito, esplora la vita di Madre Teresa attraverso le lettere scritte al suo amico e consigliere spirituale, il Padre Celeste Van Exem (interpretato da Von Sydow) in un arco di tempo di quasi 50 anni. “Il film è diventato un lavoro d’amore e una vera passione per me negli ultimi 14 anni a causa dell’impatto duraturo sulla vita di tutti noi di Madre Teresa, ha detto il produttore-regista William Riead. Altri a produrre il film sono Lisa Riead e Tony Cordignano.

Madre Teresa stava lavorando a Calcutta nel 1950, quando fondò le Missionarie della Carità, dopo aver sentito una chiamata dal Signore così da cominciare a dedicare la sua vita ai poveri dell’India. Ha vinto il Premio Nobel per la Pace nel 1979 per il suo ruolo nel fondare l’ordine fino al momento della sua morte nel 1997, quando l’ordine era cresciuto così tanto da contare più di 4.000 suore a “lavoro” in orfanotrofi, ospizi e centri di beneficenza.

Fonte: Variety.com

 
 

The Lesson: il 15 marzo con Sala Bio

The Lesson scuola di vitaMartedì 15 marzo Unipol Biografilm Collection nell’ambito della Sala Bio di Milano (Cinema Colosseo) in collaborazione con I Wonder Pictures presenta l’anteprima in versione doppiata di The Lesson – Scuola di vita, sorprendente opera prima di Kristina Grozeva e Petar Valchanov.

Protagonista del film è Nadia, intransigente insegnante di lingua inglese – interpretata da una magistrale Margita Gosheva – che, posta improvvisamente di fronte a scelte che non possono essere rimandate né evitate, si trova costretta a rivedere le sue granitiche convinzioni in tema di onestà e rispetto delle regole.

The Lesson – Scuola di vita è stato tra i 3 finalisti del prestigioso Premio LUX del Parlamento Europeo e ha ottenuto numerosi riconoscimenti ai festival di tutto il mondo (tra cui il premio alla migliore opera prima al Festival di San Sebastian). Presentato in anteprima italiana nel 2015 al Trieste Film Festival, è stato accolto calorosamente anche all’ultima Mostra internazionale d’arte Cinematografica di Venezia.

THE LESSON – SCUOLA DI VITA

(Bulgaria, Grecia / 2014 / 106’)

di Kristina Grozeva e Petar Valchanov

A volte la vita ci obbliga a mettere in discussione tutto ciò in cui crediamo. Nadia è una professoressa di inglese, ma, prima che la lingua e la letteratura, ai suoi studenti vorrebbe insegnare l’onestà e il rigore morale. E così, quando uno di loro viene derubato, Nadia non ammette che l’azione resti impunita ed esige che il colpevole salti fuori. Ma la scoperta di uno sfratto imminente la forzerà a cambiare prospettiva e, messa alle strette, si scoprirà disposta a tutto pur di ottenere i soldi di cui ha bisogno. Per rendersi così conto che il confine tra il giusto e l’ingiusto è meno netto di quanto potremmo credere.

The Lesson – Scuola di Vita sarà presentato in anteprima anche a Sala Bio Bologna lunedì 14 marzo e a Roma al cinema Eden Film Center martedì 15 e distribuito nelle sale italiane a partire dal 17 marzo da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection.