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The Killer: una prima immagine di Michael Fassbender nel film di David Fincher

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Dopo essere stato annunciato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia di quest’anno, The Killer, il nuovo film diretto da David Fincher dopo Mank, si mostra ora con una prima foto ufficiale svelata tramite Empire. Rilasciata da Netflix, che distribuirà il film nel proprio catalogo a partire dal 10 novembre, l’immagine ci offre un primo sguardo a Michael Fassbender, protagonista del film, mentre nei panni dell’assassino del titolo guarda fuori dalla finestra di un appartamento con un cannocchiale, probabilmente intento a pedinare una delle sue vittime.

Accanto a Fassbender, in The Killer ritroveremo in un ruolo da protagonista anche Tilda Swinton. La logline ufficiale fornita da Netflix recita: “dopo un incidente quasi fatale, un assassino combatte i suoi datori di lavoro e se stesso, mentre porta avanti una caccia all’uomo internazionale che insiste non avere nulla di personale“. Sono dunque ancora vaghi i dettagli sulla trama del film, adattamento dell’omonima graphic novel francese di Alexis Nolent e Luc Jacamon, con una sceneggiatura di Andrew Kevin Walker.

The Killer, il cast del film

Come già riportato, Michael Fassbender e Tilda Swinton interpreteranno i protagonisti, ma il cast include anche Kerry O’Malley nei panni di Dolores e Charles Parnell (Top Gun: Maverick) nei panni di Hodges, Arliss Howard (Full Metal Jacket) e la star brasiliana Sophie Charlotte nel film. Il direttore della fotografia Erik Messerschmidt (Mindhunter) collabora ancora una volta con Fincher per il film, mentre il regista torna a collaborare con Trent Reznor e Atticus Ross (The Social Network, Millennium, Gone Girl, Mank) per comporre la colonna sonora di The Killer. Sappiamo inoltre che la durata del film è pari a 113 minuti, il che lo rende il secondo film più corto nella filmografia di Fincher dopo Panic Room.

The Killer: trailer del film di David Fincher con Michael Fassbender

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Ecco il teaser trailer di The Killer, il nuovo film di David Fincher con protagonista Michael Fassbender e che sarà presentato in Concorso alla prossima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 80. Scritto da Andrew Kevin Walker e diretto da Fincher, il film è basato sulla graphic novel  “The Killer” scritta da Alexis Nolent (a.k.a Matz) e illustrata da Luc Jacamon, originariamente pubblicata in francese da Editions Casterman e vede protagonisti Michael Fassbender, Charles Parnell, Arliss Howard, Sophie Charlotte e Tilda Swinton.

Dopo un tragico incarico quasi fallito un assassino affronta i suoi mandanti e se stesso in una caccia all’uomo internazionale che crede non sia affatto personale. The Killer sarà a ottobre nei cinema italiani e dal 10 novembre su Netflix.

The Killer: recensione del film di David Fincher con Michael Fassbender #Venezia80

Attieniti al tuo piano. Anticipa, non improvvisare. Non fidarti di nessuno. Non cedere mai un vantaggio. Combatti solo le battaglie per cui sei pagato. È questo il mantra che l’assassino interpretato da Michael Fassbender in The Killer si ripete ogni volta prima di eliminare gli obiettivi che gli vengono assegnati. A rivelarci queste regole è proprio lui, grazie all’accesso privileggiato alla sua mente che il regista del film, David Fincher, ci permette di avere. Dopo aver raccontato di serial killer in Se7en, Zodiac e Mindhunter, egli decide infatti stavolta di assumere il loro punto di vista, alla scoperta del loro codice e del modo in cui la loro realtà possa differire dalle aspettative.

Presentato in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, The Killer segna dunque il ritorno di Fincher al mondo criminale, dopo la parentesi sul mondo del cinema di Mank. Ma è un ritorno estremamente particolare, lontano da ciò che ci si potrebbe aspettare e che pertanto potrebbe scontentare chi si aspetta un film su tale argomento simile alle opere del regista poc’anzi citate. Perché con The Killer non ci confrontiamo con un intricati complotti o sorprendenti colpi di scena, né con ritmi esagitati o frequenti scene d’azione. Insomma, non è il classico dramma basato sulla trama, bensì qualcosa di molto più esistenziale e filosofico di quanto possa sembrare ad una prima visione.

The Killer… preparati, attendi, uccidi, ripeti

Non c’è dunque molto da dire riguardo la storia del film, volutamente molto esile, la quale semplicemente ha per protagonista un assassino (Michael Fassbender) che, dopo un disastroso passo falso di cui rimane sorpreso egli stesso, si trova a dover sfidare i propri committenti intraprendendo una caccia all’uomo su scala globale che egli giura non avere niente di personale. Ma è davvero così? Oppure sta ingannando sé stesso per primo? Quanto è disposto a tradire le proprie regole pur di ristabilire il proprio status quo e quanto la realtà intorno a lui può sfuggire al suo controllo? Prenderà così forma un disperato tentativo di riparare ai propri errori.

The Killer Michael Fassbender
Michael Fassbender in The Killer. Cr. Netflix ©2023

Nella mente del serial killer

Essere un assassino non è facile come viene raccontato nei film, dove spesso viene offerta una rappresentazione romantica o avvincente della loro vita, per quanto ciò che compiono rimanga inaccettabile. Fincher, che con ogni suo film cerca di smarcarsi dai cliché, si pone dunque nella mente del serial killer per cercare di studiarne i pensieri, la routine, la gestualità. Il suo assassino senza nome non è un uomo dotato di particolari gadget e per ottenere ciò che gli serve, che sia un travestimento o un accessorio, si rivolge a negozi online quale può essere Amazon. Insomma, quello di The Killer è un personaggio che cerca di rimanere il più possibile nell’anonimità e per farlo sa di dover seguire un preciso codice.

Le sue missioni, inoltre, non sono per nulla avventure caratterizzate da epici scontri o dinamici inseguimenti. Lo dimostra la sequenza d’apertura del film, dove il killer deve attendere  l’arrivo del suo obiettivo rimanendo nascosto in un appartamento di Parigi. In tale frangente egli ci rende partecipi dei suoi pensieri, riempiendo dunque di parole scene nelle quali sostanzialmente non avviene nulla se non l’atto di attendere, intervallato da attività come lo stretching, l’andarsi a comprare del cibo e naturalmente il dormire. Una sequenza che potrebbe scoraggiare quanti ricercano ben altri ritmi e atmosfere, ma se si fa attenzione è diffiicile non rimanere catturati dalla messa in scena che Fincher propone.

Con una calma metodica e grande attenzione ai particolari, il regista inquadra il tutto con un gusto per la composizione e una precisione da vero serial killer, rendendo tutto ciò così attraente che è difficile non venire rapiti da questo modo di raccontare per immagini. Sono infatti queste ad avere la priorità assoluta sul film, persino sul racconto in sé, ridotto qui al suo grado più elementare per ricercare tanto un senso di distacco coerente con quello che il protagonista porta avanti nei confronti della realtà, quanto per far emergere la sua percezione delle cose quale vero e proprio cuore pulsante di The Killer.

The Killer Michael Fassbender
Michael Fassbender in una scena di The Killer. Cr. Netflix ©2023.

The Killer è uno dei film più importanti dell’anno

The Killer lavora dunque sulla scissione esistente tra realtà e soggettività, proponendocela non solo tramite la voice over del protagonista, ma anche con un preciso lavoro sulla fotografia, il montaggio e il sonoro, con il quale si punta anche a costruire un senso di crescente disagio e ansia. Quando ad esempio il killer è in controllo della situazione, tutto scorre fluidamente, ma basta un attimo perché la realtà si riveli differente, lasciando spazio ad una maggiore rigidità che disorienta e annulla tutto ciò che credevamo di sapere. Capiamo dunque che quello di Fincher è un narratore inattendibile, costretto egli stesso a scontrarsi con l’imprevisto e portarci a riflettere sul nostro rapporto con esso e con ciò che lui è chiamato a compiere.

Semplicemente perfetta si rivela allora la scelta di Fassbender nel ruolo del protagonista. L’attore non solo torna a regalarci un’interpretazione di alto livello dopo diversi passi falsi, ma con il suo volto glaciale riesce a raccontarci tutto il distacco e all’occorrenza anche la paura del suo personaggio. E ciò che lui prova impariamo a provarlo anche noi, scontrandoci con un film che richiede assolutamente molteplici visioni, necessarie per rapportarsi in modo approfondito con il gusto per le immagini che Fincher da sempre possiede e con le quali ci intrattiene. Di certo, però, già a primo impatto The Killer risulta una delle opere più dense di significati e valori viste quest’anno.

The Killer: la spiegazione del finale del film di David Fincher

The Killer: la spiegazione del finale del film di David Fincher

The Killer (qui la recensione) è il thriller neo-noir del celebre regista David Fincher (Fight Club, Zodiac, Gone Girl), disponibile dal 10 novembre su Netflix. Presentato in anteprima lo scorso settembre all’80esima Mostra del Cinema di Venezia, il film vede protagonista l’attore Michael Fassbender (Shame, 12 anni schiavo, Steve Jobs) nei panni di un paranoico sicario, un assassino senza nome. La sua vita è dettata da un codice ben preciso e iterativo, finché – dopo aver fallito una missione uccidendo la persona sbagliata – il killer si ritrova in una caccia all’uomo internazionale dove è costretto ad affrontare i suoi committenti e sé stesso. Il film, basato sull’omonima serie di graphic novel francese (titolo originale “Le Tueur”) illustrata da Luc Jacamon e scritta da Matz (Alexis Nolent) presenta dunque un racconto ambiguo e più complesso di quel che potrebbe sembrare.

La trama di The Killer

The Killer Michael Fassbender
Michael Fassbender in una scena di The Killer. Cr. Netflix ©2023.

Il cupo e teso film di Fincher si apre con la visione dell’anonimo killer che temporeggia all’ultimo piano di un ufficio WeWork a Parigi. Dalla sua finestra spia la suite dell’edificio sul lato opposto della strada, attendendo il suo obiettivo. Inizia dunque un monologo interiore in cui il protagonista racconta le sue abilità e le modalità con cui lavora: è un uomo disciplinato, fermo, deciso, imperturbabile. Segue gli ordini per cui è pagato bene senza curarsi delle conseguenze. Ma quando poco dopo sbaglia il tiro, uccidendo l’amante del suo bersaglio, sul suo volto cala improvvisamente un velo di terrore e smarrimento. Raccatta tutto ciò che può nel breve tempo possibile e fugge via dell’edificio, organizzando un volo per casa in Repubblica Dominicana. Al suo arrivo però scopre che il suo committente lo ha già punito: la sua compagna Magdala (Sophie Charlotte) è stata aggredita e torturata. Ferito e in collera, il Killer inizia una caccia vendicativa in cui fa fuori chiunque si sia macchiato del sangue di lei.

Come finisce The Killer?

The Killer Netflix
Michael Fassbender in una scena di The Killer. Cr. Netflix ©2023.

Il Killer comincia la sua spietata ricerca uccidendo Hodges (Charles Parnell), il suo misterioso datore di lavoro. Successivamente convince la segretaria Dolores (Kerry O’Malley) a svelare il cliente mandante che lo sta cercando e i due aggressori che hanno torturato Magdala. Ricevuto i nomi, parte prima per Miami per uccidere i due scagnozzi: un uomo chiamato il Bruto (Sala Baker) e una donna conosciuta come L’Esperto (Tilda Swinton). Attraversa poi Chicago per trovare il Cliente, Claybourne (Arliss Howard). Quando i due si ritrovano faccia a faccia, Claybourne gli spiega che è stato lo stesso Hodges a suggerirgli di eliminare il Killer dal consiglio per l’inefficienza del suo caso. Non c’era, quindi, “nulla di personale”. Soddisfatto della sua vendetta e di aver scoperto la verità, il Killer decide di non eliminarlo e partire via con Magdala.

Cosa si cela dietro il finale di The Killer?

The Killer David Fincher
Michael Fassbender in una scena di The Killer. Cr. Netflix ©2023.

Fin dal primo minuto, Fincher dipinge il protagonista come una persona meticolosa, calcolatrice, pacata e fredda. Persino quando fallisce la sua missione, colpendo la persona sbagliata, riesce a contenere le proprie emozioni molto più di quanto sarebbe in grado chiunque altro. Ed è proprio questa sua consapevole e tanto orgogliosa impassibilità e indolenza che crolla a poco a poco nel film. Se inizialmente si considera “uno dei pochi”, solo alla fine si rende conto di essere in realtà “uno dei molti”. Sotto tutti quei travestimenti e false identità, dunque, non c’è semplicemente una spietata macchina per uccidere ma un uomo. Un uomo come tanti altri che – oltre l’anonima espressione gelida da assassino – sente il bisogno di amare ed essere amato. E ciò che lo scuote dal suo ruolo di inalterabile assassino è il trovare la donna che ama malridotta e morente a causa del suo lavoro. Una scena che lo porta a fargli desiderare di avere una vita normale e tranquilla con lei.

The Killer racconta dunque una storia di evoluzione: il protagonista alla fine del film non è lo stesso uomo che è stato presentato al pubblico nel suo spoglio ufficio a Parigi. E questo viene messo in risalto anche dalla sua controversa scelta di non uccidere Claybourne. Se da un lato questa decisione pare indicare un punto di svolta nella vita del Killer e al fatto che sia davvero cambiato; dall’altro lascia alcuni interrogativi che alludono a un possibile secondo fine: risparmiare quel potente committente potrebbe tornargli utile professionalmente in futuro? È davvero cambiato o – come per tutto il resto del film – anche questa scelta nasconde un piano ben studiato?

I comandamenti del Killer: “Attieniti al piano

The Killer Michael Fassbender
Michael Fassbender in The Killer. Cr. Netflix ©2023

“Attieniti al piano. Non fidarti. Niente empatia. Gioca d’anticipo, non improvvisare. Mai concedere un vantaggio. Combatti solo se sei pagato per combattere. Attieniti al piano”. Questo è ciò che il Killer recita più volte a sé stesso durante il film, un vero e proprio mantra di concentrazione e fermezza che lo accompagna in ogni sua metodica mossa. Quasi una preghiera che lo rende invulnerabile e privo di tutte quelle emozioni che potrebbero intaccare il suo operato. Il protagonista di Fincher sembra credere fedelmente a quelle parole, finché le conseguenze del suo lavoro non bussano alla porta di casa, l’unico luogo in cui sembrano custoditi i suoi sentimenti più puri. Infatti, è ciò che prova per Magdala a mettere in moto il suo blitz di vendetta che si conclude con una decisione inaspettata. Il Killer non si attiene al piano né quando sbaglia bersaglio né probabilmente quando risparmia Claybourne, eppure alla fine del film sembra essere sollevato e soddisfatto accanto alla donna che ama.

Il confronto con l’Esperto (Tilda Swinton) in The Killer

The Killer Tilda Swinton
Tilda Swinton è L’Esperto in The Killer. Cr. Netflix ©2023

L’uccisione più elegante e significativa del film è senz’altro quella del secondo lacchè, l’Esperto. Con il suo iconico savoir-faire, Tilda Swinton, nel confronto col personaggio di Michael Fassbender, dà vita a una delle scene più accattivanti e interessanti del film. L’Esperto – con una favola cupa e bizzarra in cui spiega che ciò che muove un cacciatore a uccidere un orso non è la preda stessa ma la caccia in sé – cerca disperatamente di dissuadere il Killer dall’ucciderla. Un momento di tensione in cui il personaggio della Swinton suggerisce al pubblico una morale che in fondo si rispecchia nelle loro vite: il lavoro del sicario è una caccia all’uomo mossa solamente dal denaro e dal piacere di uccidere, non riguarda niente di personale.

Con chi sta realmente parlando il Killer?

The Killer
Michael Fassbender in The Killer. Cr. Netflix ©2023.

Tutto in The Killer è ridotto ai minimi termini, persino i dialoghi. Infatti, ciò che davvero accompagna la narrazione è il monologo interiore del protagonista. Un continuo flusso di coscienza che tenta di incoraggiare lo spettatore a guardare il mondo con gli stessi occhi del Killer. Ma, di fatto, a chi si rivolge il Killer? Per chi esegue questo monologo interiore? Queste sono le stesse domande che Erik Messerschmidt, direttore della fotografia, ha posto al regista: “Per comprendere meglio a chi si rivolge il protagonista, Fincher mi suggerì di guardare ‘Le Samourai’ (thriller poliziesco del 1967 diretto da Jean-Pierre Melville), spiegandomi che questo film francese mi avrebbe fatto comprendere ciò che si prova a essere oggettivamente un fantasma in una stanza. Come ci si sente quando si ha davanti qualcuno che non permette mai a nessuno di stargli accanto?” – ha raccontato il collaboratore. In altre parole, il monologo del Killer è tanto rivolto al pubblico quanto a sé stesso, un dialogo intimo e personale che permette di conoscere la psiche del personaggio e comprenderne la storia.

Cosa ha detto David Fincher riguardo al finale di The Killer?

The Killer
Michael Fassbender in The Killer. Cr. Netflix ©2023.

The Killer è una pellicola tremendamente elegante e algente, al punto da non essere semplice per il pubblico provare empatia nei suoi confronti. A riguardo, al Festival del Cinema di Venezia, il tre volte candidato all’Oscar David Fincher ha spiegato che quando ha dato vita a questo personaggio non voleva che fosse simpatico o spaventoso. In realtà, ciò che davvero spera di suscitare nel pubblico è l’irritabilità verso il prossimo o, stando alle sue parole: “La mia speranza è che qualcuno veda questo film e diventi nervoso pensando alla persona che si trova dietro di lui in una qualunque fila“, lasciando dunque intendere che chiunque potrebbe essere un assassino, proprio come il protagonista del film e la sua ricerca dell’anonimato dimostra.

The Killer: concluse la riprese del nuovo film di David Fincher

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The Killer: concluse la riprese del nuovo film di David Fincher

David Fincher ha concluso le riprese del suo prossimo film, The Killer, realizzato con Netflix. The Killer è un film d’azione neo-noir basato su una graphic novel francese con lo stesso titolo che segue la vita di un assassino senza nome. Il nuovo film Netflix è diretto da David Fincher e vede nei ruoli principali Michael Fassbender e Tilda Swinton.

Di seguito, il post di Instagram che conferma la conclusione delle riprese di The Killer, con particolari ringraziamenti al Direttore della Fotografia Erik Messerschmidt e ai protagonisti Swinton e Fassbender.

The Killer: 10 dettagli che saltano all’occhio a una seconda visione

L’ultimo film di David Fincher, The Killer, ha ricevuto il plauso della critica per il suo stile narrativo a lento rilascio ma incredibilmente metodico, che ha nascosto alcuni dettagli in maniera molto intelligente, i quali si fanno notare solo ad una seconda visione. Con lo stile caratteristico del regista e l’eccellente interpretazione di Michael Fassbender nel ruolo del protagonista, questo film Netflix racconta di un meticoloso sicario impegnato in una caccia all’uomo internazionale che giura non essere personale. Un’azzeccata metafora del modus operandi di Fincher, i cui film sono progettati al millimetro e includono un’incredibile attenzione ai dettagli strutturali e narrativi, proprio come dimostrano questi dettagli nascosti in The Killer che abbiamo selezionato per voi.

Il primo appostamento

L’assassino pianifica meticolosamente l’assassinio del suo primo bersaglio dalla sua postazione in un ufficio WeWork abbandonato e fatiscente, di fronte alla camera d’albergo parigina in cui alloggia la sua vittima, in compagnia di una dominatrice. Questo abbinamento tra l’ufficio di un capitalista in bancarotta e lo squallido mondo criminale abitato dal protagonista è un classico dello stile di David Fincher. L’accostamento tra il suo imminente tentativo di assassinio e l’azienda in cui si trova mette in evidenza le connessioni tra questo killer freddo e insensibile e il mondo degli affari: l’ambiente in cui l’assassino fallisce è una metafora del suo imminente fallimento.

I riferimenti ai film classici

Come in tutti i film di Fincher, emerge fin da subito la sua incredibile attenzioni ai dettagli, curati perfettamente anche nella fotografia. Come spettatori, seguiamo il punto di vista dell’assassino mentre osserva il mirino cercando l’angolazione perfetta per passare all’azione, segmento che viene ripreso con non pochi rimandi all’iconico thriller di Alfred Hitchcock del 1954, La finestra sul cortile. Questo omaggio al cinema classico è solo il primo di una serie nei confronti di pellicole che sono state d’ispirazione per The Killer, tra cui il classico della Nouvelle Vague francese Frank Costello faccia d’angelo, La conversazione di Francis Ford Coppola e, naturalmente, il leggendario film di Hitchcock.

La frequenza cardiaca del killer

La narrazione di The Killer ci dà un’idea delle prospettive del nostro protagonista sena nome e della sua filosofia. Tuttavia, a differenza della maggior parte dei sicari solitari del cinema, egli abbraccia la tecnologia e utilizza persino uno smartwatch per servirsi di maggiore precisione. Mentre si prepara a mirare al bersagio, l’assassino dice al pubblico che la sua frequenza cardiaca deve essere inferiore a 60 bpm per poter colpire il bersaglio, mentre attende lentamente il momento perfetto prima di decidere di procedere con l’uccisione. Tuttavia, l’ultima inquadratura dell’orologio dell’assassino mostra una frequenza cardiaca di 65 bpm, il che dà al pubblico il primo indizio del fatto che le cose potrebbero non andare secondo i piani.

La mancanza di dialoghi

The Killer presenta raramente dialoghi e, per la maggior parte, è guidato dalla narrazione del personaggio principale. Si tratta di una componente principale del film, ma alla prima visione potrebbe non essere evidente quanto poco parli il personaggio di Michael Fassbender. Grazie a una forte colonna sonora, a un ritmo eccellente e a un’emozionante struttura a episodi, il fatto che questo film sia essenzialmente The Killer che si muove con calma e attenzione da un luogo all’altro con pochissima interazione umana non risulta noioso. Quando si immerge nel mondo di questo racconto, il pubblico potrebbe essere perdonato per non aver notato la scarsità dei dialoghi.

L’empatia dell’assassino aumenta con l’avanzare del film

La prospettiva priva di emozioni dell’assassino trova eco nel mantra che ripete a se stesso: “Vietato provare empatia. L’empatia è debolezza. La debolezza è vulnerabilità“. Questa filosofia nichilista richiama alla mente pensatori come Friedrich Nietzsche e l’occultista Aleister Crowley anche se, con l’avanzare del film, notiamo che queste restrizioni autoimposte dal killer iniziano a crollare. Quando l’assassino ottiene l’identità di altri assassini dall’amministratrice dell’ufficio, Dolores, questa gli chiede di procurarle una morte rapida e non sospetta, in modo che la sua famiglia abbia diritto a un’assicurazione sulla vita. La sua volontà di esaudire questo ultimo desiderio spingendola giù da una rampa di scale indica che è difficile per il killer rifuggire sempre questa regola contro l’empatia.

Gli pseudonimi dell’assassino sono personaggi classici delle sitcom

The Killer Michael Fassbender
Michael Fassbender in una scena di The Killer. Cr. Netflix ©2023.

The Killer fa continui riferimenti al settore del branding aziendale, ai film e ai videogiochi e presenta una serie di Easter egg e dettagli nascosti che gli spettatori più attenti potranno scoprire a una seconda visione. Una pratica interessante di The Killer è il come decide i suoi diversi alias visti nel corso del film: tra questi, vi sono una serie di nomi in codice di serie televisive classiche, tra cui La strana coppia, Happy Days e Cin cin. Questi diversi pseudonimi possono essere visti sui documenti d’identità falsi, sui passaporti e sulla documentazione dell’assassino nel corso del film per imbarcarsi sui voli, noleggiare auto e farsi strada nel mondo.

Tra gli pseudonimi utilizzati dall’assassino ci sono: Felix Unger (La strana coppia), Archibald Bunker (Tutto in famiglia), Oscar Madison (La strana coppia), Howard Cunningham (Happy Days), Reuben Kincaid (La famiglia Partridge), Lou Grant (Mary Tyler Moore Show / Lou Grant), Sam Malone (Cin cin), George Jefferson (I Jefferson) e Robert Hartley (Bob Newhart Show).

Michael Fassbender non ha mai sbattuto le palpebre

Un dettaglio incredibile in The Killer che dimostra l’incrollabile impegno di Michael Fassbender per questo ruolo è il fatto che non abbia mai sbattuto le palpebre davanti alla telecamera durante l’intera produzione. Il direttore della fotografia Erik Messerschmidt, vincitore di un Oscar, ha confermato che l’attore non ha sbattuto le palpebre nemmeno una volta durante le riprese. Fassbender è noto per il suo approccio metodico alla recitazione e per dedicarsi anima e corpo a ogni ruolo che accetta. In passato, ha dichiarato che ripassa le battute centinaia di volte e che per lui è importante riuscire a entrare nella mente del personaggio che sta interpretando.

La musica degli Smiths allude all’umanità sepolta dell’assassino

The Killer David Fincher
Michael Fassbender in una scena di The Killer. Cr. Netflix ©2023.

Quando non ascolta la colonna sonora di Trent Reznor e Atticus Rose, il killer opta per una playlist composta quasi interamente dalle canzoni degli Smiths. A primo impatto, potrebbe sembrare una scelta strana come band preferita di un killer freddo e menefreghista, ma in realtà ha perfettamente senso. I testi cantati dal frontman degli Smiths, Morrissey, sono quelli di un’anima tormentata che cerca di non provare empatia, ma che non riesce a fare a meno di preoccuparsi. Canzoni come “How Soon Is Now?” contengono versi come “I am human and I need to be loved” (sono umano e ho bisogno di essere amato), che fanno pensare che il killer stia cercando di riappacificarsi al suo senso di compassione sepolto lungo la strada del suo cammino omicida nella vita.

L’uccisione finale è metaforica

The Killer è diviso in sei capitoli, ognuno dei quali si concentra su una particolare uccisione nel corso della sua vendetta. Il primo è il suo sfortunato colpo mancanto, che risulta nell’omicidio della dominatrice a Parigi. Il secondo è il tassista nella Repubblica Dominicana. Il terzo vede l’assassino prendere di mira un avvocato a New Orleans. Il quarto è una violenta rapina in Florida. Nel quinto, fa fuori l’esperta assassina di Tilda Swinton a New York. Tuttavia, l’ultimo capitolo non contiene alcuna uccisione fisica, poiché l’assassino lascia vivere il Cliente che stava cercando. Si tratta invece di un’uccisione spirituale, in cui il Killer si lascia alle spalle la sua vita di assassino.

Il tic finale del killer allude alla sua rinnovata umanità

Il finale di The Killer vede il nostro protagonista fare ritorno in Repubblica Dominicana e riunirsi con la fidanzata Magdala, pronto a godersi la pensione. L’arco caratteriale di The Killer lo posiziona come una persona che crede di poter controllare la propria vita, che sia attraverso il modo in cui mangia, si sente o agisce. Vuole differenziarsi dalla massa e rifiutare lo stile di vita ordinario. Tuttavia, nell’inquadratura finale di The Killer gli spettatori possono vedere che le cose potrebbero essere cambiate, come racconta lui stesso: “Forse sei proprio come me. Uno dei tanti“. A questo segue un sottile battito di ciglia che allude a un riavvicinamento alla sua parte più umana e empatica.

The Killer, Guillermo del Toro elogia il film di David Fincher: “agile, preciso e divertente”

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Dal 10 novembre è disponibile su Netflix il nuovo film di David Fincher, The Killer (qui la nostra recensione), incentrato su un serial killer senza nome interpretato da Michael Fassbender che in seguito ad un proprio errore si vede costretto ad eliminare quanti potrebbero minacciare la sua esistenza. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia di quest’anno, il film è stato accolto positivamente dalla critica e dal pubblico, che lo ha ora portato ad essere uno dei titoli più visti sulla piattaforma streaming. Alle tante lodi che il film sta ricevendo si è ora aggiunta anche quella del regista premio Oscar Guillermo del Toro.

Tramite il proprio account X (ex Twitter), il regista di La forma dell’acqua Pinocchio ha infatti recensito con entusiasmo il nuovo thriller di Fincher, elogiando il regista e paragonando il film ad altre opere. “The Killer è un bellissimo film di Bronson, scritto da Sartre e girato da Melville con l’irruenza di Siegel. Adoro, adoro, adoro quando Fincher fa colpo con un film di genere bello cattivo. Agile, preciso e divertente. È il film più leggero che abbia visto da molto tempo a questa parte. È bello quando si può vedere un film e una pellicola allo stesso tempo“, ha scritto del Toro.

Il regista, nella sua ultima affermazione, scrive “film” e “movie”, sottolineando dunque di aver apprezzato The Killer sia  come interno all’industria che come semplice spettatore, ovvero avvendolo gradito in ogni suo aspetto e possibile interpretazione, ma riferendosi anche alla capacità di questo film di essere tanto un’opera d’autore quanto un prodotto commerciale. Come noto, del Toro, da grande appassionato della settima arte, non si tira mai indietro dall’elogiare il lavoro dei suoi colleghi e dal proporre proprie riflessioni sui film di oggi che più apprezza. Per il nuovo lungometraggio di Fincher si tratta dunque di un ennesimo riconoscimento di valore, offerto da un regista tra i più competenti e premiate dell’attuale scena cinematografica.

The Kidnapping of Freddie Heineken con Anthony Hopkins

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The Kidnapping of Freddie Heineken con Anthony Hopkins

Secondo la notizia pubblicata da Variety.com, la produzione del film con Anthony Hopkins The Kidnapping of Freddie Heineken partirà il prossimo mese in Europa. Voci dicono che le riprese verranno effettuate tra Parigi e Amsterdam.

La produzione sarà dell’ Informant Media, già produttori di Crazy Heart, e la regia dello svedese Daniel Alfredson, che ha raggiunto il successo con Millenium-La ragazza che giocava con il fuoco e La regina dei castelli di carta.

Il film, scritto da William Brookfield, racconterà la ricostruzione del crimine del secolo, ovvero il rapimento del presidente dell’ Heineken, interpretato da Hopkins. Avvenuto nel 1983, il presidente venne sequestrato da quattro amici d’infanzia e dal suo autista, incluso Willem Holleeder il padrino del crimine olandese. Dopo essere stato rinchiuso in un magazzino per settimane, venne rilasciato con una richiesta di riscatto di 16 milioni di euro. Alla fine i rapitori furono tutti rintracciati e condannati, anche se i soldi ricevuti non furono mai ritrovati dalle forze dell’ordine.

Nel cast, oltre a Anthony Hopkins, ci sarà anche l’australiano Tom Cocquerel, che interpreterà uno dei sequestratori di Heineken.

Fonti: Variety.com

The Kid: il primo trailer del western diretto da Vincent D’Onofrio

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“Non importa cosa è vero, importa cosa raccontano una volta che sei morto.” Sono queste le parole che lo sceriffo interpretato da Ethan Hawke pronuncia nel trailer di The Kid, il primo film da regista di Vincent D’Onofrio.

Il film racconterà la storia di Billy The Kid, già diverse volte declinata sul grande schermo. Il personaggio principale sarà interpretato da Dane DeHaan. Oltre a Billy, la storia si concentra anche su un giovane ragazzo, Rio (Jake Schur), che è costretto a mettersi in fuga attraverso il sud-ovest americano in un tentativo disperato di salvare sua sorella (Leila George) dal suo cattivo zio (Chris Pratt in un raro ruolo di cattivo). Lungo la strada, incontra lo sceriffo Pat Garrett (Hawke), a caccia del famigerato fuorilegge.

D’Onofrio ha sostanzialmente radunato alcuni amici, in particolare parte del cast de The Magnificent Seven del 2016, forse per accescere l’atmosfera di western.

The Keys To The Street di Christopher Nolan diventerà un film

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The Keys To The Street di Christopher Nolan diventerà un film

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Christopher Nolan e Michael Stokes hanno recentemente completato la scrittura della sceneggiatura di The Keys To The Street basata sull’omonimo romanzo thriller di Ruth Rendell. Il film, che vedrà fra i protagonisti Gemma Arterton e Tim Roth e sarà diretto dal regista ceco Julius Sevcik , dovrà essere propagandato ai compratori internazionali dalla Myriad Pictures che si occuperà di instaurare le trattative per i diritti di distribuzione al di fuori del Regno Unito.

L’inizio dei lavori attorno alla realizzazione della pellicola è previsto per il primo trimestre del 2014. Il film sarà prodotto da Pretty Pictures e Apollo Productions e si tratterà di un thriller psicologico le cui vicende gireranno attorno alla storia di una donna che, fuggita da un matrimonio violento, avrà una storia d’amore con un uomo che non è ciò che sembra. Kirk D’amico della Myriad, che sarà accreditato come produttore esecutivo, ha dichiarato:

Noi pensiamo che il pubblico amerà il modo in cui Christopher Nolan e Michael Stokes hanno adattato questo popolare romanzo giallo inglese.

Attualmente il film, pronto per entrare in produzione nel Regno Unito, rimane quindi in attesa delle offerte da parte dei distributori esteri per trovare una sua giusta collocazione anche nel mercato europeo e statunitense nonostante si possa già dare per scontato che l’apporto di Christopher Nolan al progetto darà senz’altro a quest’ultimo la sua giusta cassa di risonanza.

The Karate Kid: scelto il nuovo giovane protagonista del film

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The Karate Kid: scelto il nuovo giovane protagonista del film

Dopo una lunga ricerca, è stato scelto il nuovo protagonista di Karate Kid, remake in cui sono già coinvolti Ralph Macchio e Jackie Chan. Distribuito originariamente nel 1984, The Karate Kid racconta la storia di un maestro di arti marziali che insegna a un adolescente l’arte del karate. Il film ha tre sequel, un riavvio e una continuazione televisiva con Cobra Kai, e sarà presto adattato in un altro film.

Secondo The Hollywood Reporter, l’imminente film di Karate Kid ha trovato la sua nuova stella. Si tratta dell’attore di American Born Chinese Ben Wang. Dopo un processo di audizione, gli addetti ai lavori hanno affermato che il casting di Wang è stato determinato dal suo profondo legame emotivo con il personaggio e alla sua fluidità in mandarino.

Il casting di Wang in The Karate Kid è un’impresa titanica considerando il processo di casting della produzione. Nel novembre del 2023, Sony Entertainment ha lanciato un casting per il protagonista di Karate Kid, oltre a confermare lo sviluppo del film. Dopo l’annuncio, la società ha ricevuto oltre 10.000 audizioni. Wang aveva già recitato nella serie American Born Chinese.

Al momento la trama di The Karate Kid è ancora nascosta. Voci precedenti indicavano che la storia si concentrerà su un adolescente cinese-americano che cresce attraverso l’arte del karate, con l’aiuto di un maestro. Analogamente al riavvio di The Karate Kid del 2010, il film Karate Kid del 2024 non sarà un remake esatto del film originale del 1984, ma piuttosto prenderà in prestito la struttura generale della trama e i temi.

Macchio riprenderà il ruolo di Daniel LaRusso, che ha interpretato nella trilogia cinematografica originale di Karate Kid iniziata nel 1984 e ripreso nella serie Cobra Kai di Netflix, che ha da poco annunciato la sua sesta e ultima stagione. Chan tornerà nel ruolo di Mr. Han, un maestro di kung fu ispirato al personaggio del Maestro Miyagi, che ha allenato Dre Parker di Jaden Smith nel film remake del 2010.

The Jungle Book: al via le riprese del film di Andy Serkis

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La Warner Bros. ha annunciato l’inizio delle riprese di The Jungle Book, nuovo adattamento cinematografico del popolare romanzo di Rudyard Kipling ad opera di Andy Serkis (Il Signore degli Anelli, Apes Revolution: Il pianeta delle scimmie).

Per Serkis, che del film sarà anche produttore insieme a Steve Kloves (Harry Potter), si tratta del debutto dietro la macchina da presa. Il film, la cui uscita è fissata per il 6 ottobre 2017, annovera nel cast Benedict Cumberbatch (Shere Khan), Rohan Chand (Mowgli), Christian Bale (Bagheera), Cate Blanchett (Kaa), Naomie Harris (Nisha), Tom Hollander (Tabaqui), Eddie Marsan e Peter Mullan (Akela).

Lo stesso Serkis parteciperà al film in qualità di attore, interpretando l’Orso Baloo. Ricordiamo che la pellicola mescolerà live action e performance capture. La sceneggiatura porterà la firma di Callie Kloves, nipote del sopracitato Steve.

Ricordiamo che anche la Walt Disney sta sviluppando un nuovo adattamento de Il libro della giungla, diretto da Jon Favreau (Iron Man, Chef) su sceneggiatura di Justin Marks (Street Fighter: The Legend of Chun-Li). Il cast comprende nomi importanti, come quelli di Lupita Nyong’o e Scarlett Johansson, ma anche Idris Elba, Bill Murray e Ben Kingsley.

The Jump, recensione del film di Giedrė Žickytė #RFF15

The Jump, recensione del film di Giedrė Žickytė #RFF15

Fa parte della Selezione Ufficiale della Festa del Cinema di Roma The Jump, il film lituano della regista Giedre Zickyte, documentarista nota in patria – e produttrice del film con la sua Moonmakers, assieme a  VFS Films e Faites Un Voeu, in associazione con Naked Edge Films – le cui opere sono state scelte per diversi festival internazionali. Tanto è vero che The Jump arriva a Roma dopo essere stato presentato in prima mondiale al Warsaw International Film Festival.

Quella che la regista sceglie di raccontare è una storia di disperata ricerca di libertà da parte di un uomo vissuto sotto il regime sovietico. Regime che lei stessa ha conosciuto da bambina, essendo la Lituania tornata indipendente quando aveva 10 anni, nel 1990. E’ quella voglia di libertà e quell’America sognata come un paradiso, ma troppo difficile da raggiungere che si vuole raccontare.

La trama di The Jump, diserzione, detenzione e infine di libertà

E’ il 23 novembre del 1970 quando una motovedetta della Guardia Costiera americana e una nave sovietica si incontrano a largo della costa orientale degli Stati Uniti per discutere di diritti di pesca nell’Atlantico. I comandanti sovietici salgono a bordo della nave Usa ed è lì che il marinaio lituano Simas Kudirca decide di tentare il tutto per tutto e fare lo stesso. Le due navi sono vicinissime e lui con un balzo è sulla nave americana, dove chiede asilo politico. In un primo momento gli americani danno rifugio a Simas, ma poi sono costretti da ordini superiori a restituirlo ai sovietici. Sarà processato per tradimento e condannato a 10 anni, spedito poi sugli Urali nei campi di lavoro. Nel frattempo in Usa si moltiplicano le proteste di piazza e i movimenti che chiedono la liberazione di Simas. Quando ormai sembra non ci sia più nulla da fare, un fatto nuovo promette di spalancare al marinaio le porte della tanto sognata libertà e quelle degli Stati Uniti.

Il racconto di protagonista e testimoni

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E’ lo stesso Simas, oggi novantenne, ad accompagnare lo spettatore lungo tutta la sua storia, sono la passione e il trasporto nei suoi occhi azzurri lucidi e sgranati, l’autentica commozione, ma  al tempo stesso la grande forza che promana da quest’uomo a coinvolgere lo spettatore. Inoltre, la regista fa una scelta vincente: servirsi dell’energia di Simas e della sua voglia di rendere il pubblico partecipe, mettere in atto una vera e propria ricostruzione degli eventi nelle loro fasi salienti, tornando con l’anziano marinaio sui luoghi della vicenda. Le concitate fasi della tentata fuga sulla nave americana Vigilant hanno il ritmo avvincente di un film d’azione e la suspense di un thriller, con l’anziano trascinato quasi da un furor mentre le racconta e le rivive. I corridoi della prigione  di Vilnius, dove fu rinchiuso, e la cella 13, che Simas definisce “la sua casa”, mentre ricorda la durezza della prigionia. Poi il campo di lavoro, il gelo e le privazioni. Ma non c’è solo la sua voce. Vi sono anche il comandante della nave Usa, Ralph W. Eutis, sospeso dopo l’inchiesta che venne aperta sull’accaduto, e altri membri dell’equipaggio come Paul E. Pakos. Vi sono le voci delle attiviste che si spesero tantissimo per creare un movimento per la liberazione di Simas, Daiva Kezis e Grazina Peagle, fino alle testimonianze di politici del calibro di Henry Kissinger.

La seconda parte del documentario, che ripercorre il soggiorno statunitense di Simas e della sua famiglia, durato fino al 2007, quando l’anziano ha fatto ritorno in Lituania dove oggi vive, è meno avvincente, come prevedibile. Manca la tensione della prima parte e la narrazione è più lenta. Colpiscono però alcune dichiarazioni rilasciate da Simas alle tv Usa, dove era invitato come una celebrità, trattato da eroe. Egli, conscio di cosa significassero povertà e privazioni, invitava gli americani a riflettere sul proprio benessere, a non sprecare e non dare nulla per scontato.

I materiali inediti e i filmati d’epoca

La ricostruzione è interessante non solo per la passione trascinante che il protagonista mette nel racconto, ma anche per la modalità in cui questo si dipana, alternando i ricordi dei testimoni a materiale di repertorio eterogeneo e spesso inedito, abilmente montato. Dalle  foto ai documenti d’epoca, ai filmati delle manifestazioni, a quelli dei discorsi di un imbarazzato Nixon che non sa come giustificare il comportamento della democratica America, patria della libertà, che in piena Guerra Fredda restituisce un richiedente asilo all’Urss. Fino a un vero e proprio film di finzione, The Defection of Simas Kudirca,  che raccontò la vicenda negli anni Settanta, protagonista Alan Arkin. Moltissimo materiale, ben assemblato nel montaggio efficace di Thomas Ernst e Danielius Kokanauskis, che spinge a una riflessione sui diritti umani e civili in Russia, in America e ad ogni latitudine, indagando però soprattutto il rapporto degli Usa con questi temi.

The Jump è il racconto di un sogno di libertà infine realizzato. Un racconto coinvolgente da un testimone prezioso, diretto da una talentuosa regista, i cui lavori sono da riscoprire e che farà ancora parlare di sé.

The Judge: trailer e poster del film con Robert Downey Jr.

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The Judge: trailer e poster del film con Robert Downey Jr.

Arrivano online, dopo la prima immagine ufficiale, anche il trailer ed il poster di The Judge, thriller con protagonisti Robert Downey Jr. e Robert Duvall. Eccoli per voi di seguito:

LEGGI ANCHE: The Judge Robert Downey Jr. è un avvocato nella prima foto ufficiale

The Judge, il film

The Judge con  il candidato agli Oscar Robert Downey Jr. (“Chaplin”, “Tropic Thunder”) e il Premio Oscar Robert Duvall (“Tender Mercies-Un tenero ringraziamento”), insieme per la prima volta sul grande schermo.  Il film è interpretato anche dalla candidata agli Oscar Vera Farmiga  (“Tra le nuvole”) e dal premio Oscar Billy Bob Thornton (“Lama tagliente”) ed è diretto da David Dobkin. Nel film Robert Downey Jr. interpreta il ruolo di Hank Palmer, avvocato in una grande città, che torna nei luoghi della sua infanzia dove il padre, con cui non ha più rapporti da anni e che è il giudice della cittadina (Duvall), è sospettato di omicidio.  Decide allora di scoprire la verità e in questo percorso ricostruisce i legami con la famiglia da cui si era allontanato anni prima.

Nel cast di The Judge anche Vincent D’Onofrio, Jeremy Strong, Dax Shepard, Leighton Meester, Ken Howard, Emma Tremblay, Balthazar Getty e David Krumholtz. The Judge è prodotto da Susan Downey, David Dobkin e David Gambino, con Herbert W. Gains, Robert Downey Jr., Jeff Kleeman e Bruce Berman come produttori esecutivi.  La sceneggiatura è di Nick Schenk e Bill Dubuque, il soggetto di Dobkin & Schenk. Nel team dei collaboratori di Dobkin troviamo il direttore della fotografia premio Oscar Janusz Kaminski (“Salvate il soldato Ryan”, “Schindler’s List”), lo scenografo Mark Ricker, il montatore Mark Livolsi e la costumista Marlene Stewart.  Le musiche sono del compositore candidato 12 volte agli Oscar  Thomas Newman (“Saving Mr. Banks”, “Skyfall”).

Fonte

The Judge: Trailer del film con Robert Downey Jr

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The Judge: Trailer del film con Robert Downey Jr

In attesa di trovarlo nuovamente alle prese con JARVIS e le innumerevoli armature di Iron Man in Avengers Age of Ultron, potremo vedere nuovamente al cinema Robert Downey Jr il prossimo ottobre nel film The Judge, pellicola drammatica diretta da David Dobkin.

 La pellicola, che giungerà nei cinema italiani il prossimo 23 ottobre, è stata recentemente anticipata da un nuovo trailer internazionale che vi proponiamo qui di seguito:

https://www.youtube.com/watch?v=9J7kMW-bOc4

The Judge, il film

The Judge con  il candidato agli Oscar Robert Downey Jr. (“Chaplin”, “Tropic Thunder”) e il Premio Oscar Robert Duvall (“Tender Mercies-Un tenero ringraziamento”), insieme per la prima volta sul grande schermo.  Il film è interpretato anche dalla candidata agli Oscar Vera Farmiga  (“Tra le nuvole”) e dal premio Oscar Billy Bob Thornton (“Lama tagliente”) ed è diretto da David Dobkin. Nel film Robert Downey Jr. interpreta il ruolo di Hank Palmer, avvocato in una grande città, che torna nei luoghi della sua infanzia dove il padre, con cui non ha più rapporti da anni e che è il giudice della cittadina (Duvall), è sospettato di omicidio.  Decide allora di scoprire la verità e in questo percorso ricostruisce i legami con la famiglia da cui si era allontanato anni prima.

Nel cast di The Judge anche Vincent D’Onofrio, Jeremy Strong, Dax Shepard, Leighton Meester, Ken Howard, Emma Tremblay, Balthazar Getty e David Krumholtz. The Judge è prodotto da Susan Downey, David Dobkin e David Gambino, con Herbert W. Gains, Robert Downey Jr., Jeff Kleeman e Bruce Berman come produttori esecutivi.  La sceneggiatura è di Nick Schenk e Bill Dubuque, il soggetto di Dobkin & Schenk. Nel team dei collaboratori di Dobkin troviamo il direttore della fotografia premio Oscar Janusz Kaminski (“Salvate il soldato Ryan”, “Schindler’s List”), lo scenografo Mark Ricker, il montatore Mark Livolsi e la costumista Marlene Stewart.  Le musiche sono del compositore candidato 12 volte agli Oscar  Thomas Newman (“Saving Mr. Banks”, “Skyfall”).

Fonte: CBM Tailers

The Judge: spot tv del film con Robert Downey Jr

The Judge: spot tv del film con Robert Downey Jr

Uno nuovo spot italiano di The Judge è stato pubblicato online da Warner Bros Italia. Il film vedrà protagonista Robert Downey Jr. Ecco lo spot:

The Judge, il film

The Judge con  il candidato agli Oscar Robert Downey Jr. (“Chaplin”, “Tropic Thunder”) e il Premio Oscar Robert Duvall (“Tender Mercies-Un tenero ringraziamento”), insieme per la prima volta sul grande schermo.  Il film è interpretato anche dalla candidata agli Oscar Vera Farmiga  (“Tra le nuvole”) e dal premio Oscar Billy Bob Thornton (“Lama tagliente”) ed è diretto da David Dobkin. Nel film Robert Downey Jr. interpreta il ruolo di Hank Palmer, avvocato in una grande città, che torna nei luoghi della sua infanzia dove il padre, con cui non ha più rapporti da anni e che è il giudice della cittadina (Duvall), è sospettato di omicidio.  Decide allora di scoprire la verità e in questo percorso ricostruisce i legami con la famiglia da cui si era allontanato anni prima.

Nel cast di The Judge anche Vincent D’Onofrio, Jeremy Strong, Dax Shepard, Leighton Meester, Ken Howard, Emma Tremblay, Balthazar Getty e David Krumholtz. The Judge è prodotto da Susan Downey, David Dobkin e David Gambino, con Herbert W. Gains, Robert Downey Jr., Jeff Kleeman e Bruce Berman come produttori esecutivi.  La sceneggiatura è di Nick Schenk e Bill Dubuque, il soggetto di Dobkin & Schenk. Nel team dei collaboratori di Dobkin troviamo il direttore della fotografia premio Oscar Janusz Kaminski (“Salvate il soldato Ryan”, “Schindler’s List”), lo scenografo Mark Ricker, il montatore Mark Livolsi e la costumista Marlene Stewart.  Le musiche sono del compositore candidato 12 volte agli Oscar  Thomas Newman (“Saving Mr. Banks”, “Skyfall”).

The Judge: Robert Downey Jr. è un avvocato nella prima foto ufficiale

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Grazie a Entertainment Weekly siamo in grado di mostrarvi la prima foto di The Judge, thriller con protagonisti Robert Downey Jr. e Robert Duvall.

The Judge, il film

The Judge con  il candidato agli Oscar Robert Downey Jr. (“Chaplin”, “Tropic Thunder”) e il Premio Oscar Robert Duvall (“Tender Mercies-Un tenero ringraziamento”), insieme per la prima volta sul grande schermo.  Il film è interpretato anche dalla candidata agli Oscar Vera Farmiga  (“Tra le nuvole”) e dal premio Oscar Billy Bob Thornton (“Lama tagliente”) ed è diretto da David Dobkin. Nel film Robert Downey Jr. interpreta il ruolo di Hank Palmer, avvocato in una grande città, che torna nei luoghi della sua infanzia dove il padre, con cui non ha più rapporti da anni e che è il giudice della cittadina (Duvall), è sospettato di omicidio.  Decide allora di scoprire la verità e in questo percorso ricostruisce i legami con la famiglia da cui si era allontanato anni prima.

Nel cast di The Judge anche Vincent D’Onofrio, Jeremy Strong, Dax Shepard, Leighton Meester, Ken Howard, Emma Tremblay, Balthazar Getty e David Krumholtz. The Judge è prodotto da Susan Downey, David Dobkin e David Gambino, con Herbert W. Gains, Robert Downey Jr., Jeff Kleeman e Bruce Berman come produttori esecutivi.  La sceneggiatura è di Nick Schenk e Bill Dubuque, il soggetto di Dobkin & Schenk. Nel team dei collaboratori di Dobkin troviamo il direttore della fotografia premio Oscar Janusz Kaminski (“Salvate il soldato Ryan”, “Schindler’s List”), lo scenografo Mark Ricker, il montatore Mark Livolsi e la costumista Marlene Stewart.  Le musiche sono del compositore candidato 12 volte agli Oscar  Thomas Newman (“Saving Mr. Banks”, “Skyfall”).

The Judge: Robert Downey Jr nella Clip Smettila di fissarmi

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The Judge: Robert Downey Jr nella Clip Smettila di fissarmi

Guarda la nuova clip dell’atteso film The Judge, di David Dobkin con protagonisti Robert Downey Jr, il Premio Oscar Robert Duvall e Vera Farmigada giovedì 23 ottobre al cinema.

The Judge, il film

The Judge con  il candidato agli Oscar Robert Downey Jr. (“Chaplin”, “Tropic Thunder”) e il Premio Oscar Robert Duvall (“Tender Mercies-Un tenero ringraziamento”), insieme per la prima volta sul grande schermo.  Il film è interpretato anche dalla candidata agli Oscar Vera Farmiga  (“Tra le nuvole”) e dal premio Oscar Billy Bob Thornton (“Lama tagliente”) ed è diretto da David Dobkin. Nel film Robert Downey Jr. interpreta il ruolo di Hank Palmer, avvocato in una grande città, che torna nei luoghi della sua infanzia dove il padre, con cui non ha più rapporti da anni e che è il giudice della cittadina (Duvall), è sospettato di omicidio.  Decide allora di scoprire la verità e in questo percorso ricostruisce i legami con la famiglia da cui si era allontanato anni prima.

Nel cast di The Judge anche Vincent D’Onofrio, Jeremy Strong, Dax Shepard, Leighton Meester, Ken Howard, Emma Tremblay, Balthazar Getty e David Krumholtz. The Judge è prodotto da Susan Downey, David Dobkin e David Gambino, con Herbert W. Gains, Robert Downey Jr., Jeff Kleeman e Bruce Berman come produttori esecutivi.  La sceneggiatura è di Nick Schenk e Bill Dubuque, il soggetto di Dobkin & Schenk. Nel team dei collaboratori di Dobkin troviamo il direttore della fotografia premio Oscar Janusz Kaminski (“Salvate il soldato Ryan”, “Schindler’s List”), lo scenografo Mark Ricker, il montatore Mark Livolsi e la costumista Marlene Stewart.  Le musiche sono del compositore candidato 12 volte agli Oscar  Thomas Newman (“Saving Mr. Banks”, “Skyfall”).

The Judge: recensione del film con Robert Downey Jr.

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The Judge: recensione del film con Robert Downey Jr.

Messi da parte, per il momento, l’armatura di Tony Stark e la mantellina di Sherlock Holmes, Robert Downey Jr. può tornare a fare quello che sa fare meglio: recitare. L’occasione gliela offre David Dobkin, che lo chiama per The Judge a duettare con un’icona di Hollywood, Robert Duvall.

Il rampante avvocato di città, Hank Palmer, si trova costretto a ritornare a casa, in provincia, nella triste occasione della morte della madre. Arrivato in paese, Hank si trova costretto a fronteggiare gli uomini della sua vita: il fratello minore, affetto da un leggero ritardo mentale e con la mania dei filmini di famiglia; il fratello maggiore, campione di baseball mancato a causa di un incidente da piccolo; e soprattutto il padre, il Giudice della cittadina, con cui ha un rapporto a dir poco difficile. La riunione di famiglia si prolunga inaspettatamente, nel momento in cui il Giudice Palmer viene accusato di omicidio. Hank cercherà di scoprire la verità, e lungo il cammino proverà a ricucire il suo rapporto con il padre e con il suo passato.

David Dobkin ci consegna un film basato principalmente sugli attori, su due performance di grande peso che si rafforzano a vicenda nel confronto diretto in scena. Il dramma procedurale diventa un film di ritorno alle origini e di ricerca di se stessi, un dramma familiare in cui risplendono i due Robert. Duvall porta in scena con sé tutta la sua gravitas, il suo immenso bagaglio di esperienze cinematografiche; Downey Jr. riesce finalmente ad allontanarsi dalle macchiette cinematografiche che ne hanno sancito la fama planetaria e a riconsegnarci un ruolo interessante, di spessore, con il quale torna a recitare davvero e a farlo ad altissimi livelli.

La sceneggiatura, firmata da Nick Schenk e Bill Dubuque, concede ad entrambi gli attori di fare sfoggio delle loro doti in lunghi e articolari monologhi, che trovano la loro forza nel momento in cui la regia passa sul piano d’ascolto dell’altro. Gli spazi, i tempi e le dinamiche tranquille della provincia vengono rispettati da Dobkin che si prende i suoi tempi e confeziona un ottimo prodotto che fa confluire due generi differenti, il procedurale e il dramma familiare, l’uno nell’altro in una climax emotivo che lascerà lo spettatore spiazzato e commosso.

Primo figlio della Team Downey, la casa di produzione che Robert Downey Jr. gestisce con la moglie e con David Gambino, The Judge è un film intenso, coinvolgente, che scorre via con un paesaggio dal finestrino di un’auto in corsa e appassiona come una bellissima storia.

 

The Judge: prima di Oppenheimer, il miglior ruolo non Marvel di Robert Downey Jr.

Un film di Robert Downey Jr. del 2014, The Judge, è attualmente disponibile su Netflix, in Top 10, e presenta la migliore interpretazione contemporanea non-Marvel dell’attore prima di Oppenheimer del 2023. Grazie al suo ruolo di Tony Stark/Iron Man nel Marvel Cinematic Universe, Downey è una delle star più riconoscibili del pianeta. Ha fatto il suo debutto nel franchise nel 2008 e il ruolo di Iron man è arrivato a definire la sua carriera. Tuttavia, l’attore ha un curriculum impressionante al di fuori del MCU, tra cui una svolta clamorosa in un legal drama che è una visione essenziale dopo il successo di Oppenheimer.

Nel 2023, Robert Downey Jr. si è unito al cast di Oppenheimer di Christopher Nolan, interpretando il ruolo del membro dell’AEC Lewis Strauss. Il film nel suo complesso è stato accolto con entusiasmo dalla critica e ha portato l’attore a una vittoria all’Oscar attesa da tempo. Il film è stato sicuramente un punto culminante nella carriera dell’attore. Ora, un titolo di Downey del 2014 sta scalando le classifiche di Netflix e segna il precedente miglior ruolo non MCU della star.

Di cosa parla The Judge con Robert Downey Jr.

Il dramma legale vede la star interpretare un avvocato

The Judge spiegazione finale
Robert Downey Jr. e Robert Duvall in The Judge. © 2014 – Warner Bros. Pictures/Village Roadshow Pictures

Diretto da David Dobkin, The Judge del 2014 vede Robert Downey Jr. interpretare Hank Palmer, un brillante avvocato di Chicago che affronta il suo caso più personale fino ad oggi. Al ritorno nella casa della sua infanzia, Hank scopre che suo padre, Joseph (Robert Duvall), è sospettato di aver ucciso un uomo. Di conseguenza, Hank si propone di dimostrare l’innocenza di suo padre, il che, inaspettatamente, avvicina i due. Il cast di The Judge include anche Vincent D’Onofrio, Billy Bob Thorton, Vera Farmiga e Jeremy Strong in ruoli secondari.

Nel complesso, The Judge non è stato un grande successo. Il film ha incassato solo 84 milioni di dollari con un budget di 50 milioni di dollari (tramite Box Office Mojo) e non è riuscito a convincere la critica. Infatti, attualmente ha un punteggio Rotten Tomatoes del 49%, con gran parte delle critiche incentrate sulla trama prevedibile del film e sullo stile eccessivamente sentimentale. Tuttavia, le performance del cast, in particolare Downey e Duvall, sono state accolte con elogi universali. Nel complesso, The Judge è una grande vetrina del talento di Downey, se non altro.

Perché The Judge è uno dei migliori ruoli non-Marvel di Robert Downey Jr.

La star è più di un semplice interprete con una sola sfumatura

Robert Downey Jr. in Iron Man 3 (2013)
Foto di Zade Rosenthal – © 2012 MVLFFLLC. TM &2012 Marvel.

Dal 2008 al 2019, la carriera di Robert Downey Jr. è stata quasi interamente assorbita da Iron Man e dal suo ruolo nell’MCU. Ha, tuttavia, recitato in una manciata di progetti al di fuori del franchise dei supereroi. Per cominciare, ha interpretato Sherlock Homes in due film diretti da Guy Ritchie ed è apparso al fianco di Zach Galifianakis nella commedia del 2010 Parto col Folle. Mentre molti dei film non-Marvel di Downey si sono rivelati popolari, pochissimi di essi hanno fornito all’attore molta sostanza. The Judge, quindi, si distingue tra i film di questo periodo per questo motivo.

Prima di diventare Iron Man, Downey si è fatto un nome come attore serio, per lo più in film a medio budget e film da Oscar. La star ha ottenuto la sua prima nomination all’Oscar per il ruolo di Charlie Chaplin nel film biografico del 1992 Chaplin, quando aveva solo 27 anni. Dopo essere entrato nell’MCU, la carriera di Downey è stata dominata da blockbuster ad alto budget e commedie di ampio respiro. In quanto tale, The Judge, attraverso la sua attenzione sulle complessità delle relazioni padre/figlio e sulle insidie ​​del sistema legale, ha offerto a Downey qualcosa di più sostanzioso in cui affondare i denti.

Perché The Judge è così popolare su Netflix 10 anni dopo la sua uscita originale

Il film sta ricevendo più attenzione ora rispetto a quando è uscito al cinema per la prima volta

Robert Downey Jr. in OppenheimerThe Judge è riuscito a rivendicare un posto nella Top 10 globale di Netflix nonostante sia vecchio di dieci anni. Come sempre con questo genere di film, il motivo della popolarità improvvisa di The Judge è difficile da dire. La spiegazione più probabile è che, dopo Oppenheimer, il pubblico è stato desideroso di vedere Downey in ruoli più seri. Per molto tempo, molti spettatori avrebbero conosciuto Downey solo come Iron Man, ma è possibile che, dopo aver visto la performance dell’attore che ha vinto l’Oscar come Strauss, i loro occhi si siano aperti a nuove possibilità.

A questo proposito, The Judge sembra essere arrivato su Netflix al momento giusto. Vale anche la pena notare che, mentre The Judge non è stato recensito favorevolmente dalla critica, il pubblico è stato molto più entusiasta. In effetti, il punteggio del pubblico del film su Rotten Tomatoes è attualmente al 72%, un grande passo avanti rispetto al punteggio della critica del 49%. Che sia la natura del film incentrata sulla famiglia, la sua produzione elegante o semplicemente il coinvolgimento di Downey, c’è qualcosa in The Judge che attrae il pubblico a un decennio dalla sua prima uscita sugli schermi, rendendolo il suo miglior film non MCU prima di Oppenheimer.

The Judge: la spiegazione del finale del film con Robert Downey Jr.

The Judge (qui la recensione) ha sferrato un bel po’ di colpi emotivi nel corso della sua durata e il finale del film non ha fatto altro che rendere la sua trama ancora più drammatica. Uscito nel 2014 con un’accoglienza piuttosto tiepida, la pellicola ha poi trovato nuova popolarità una volta giunta su Netflix. Parte del motivo della sua rinascita è da attribuire al suo cast all-star, composto da nomi importanti come Robert Downey Jr. e Robert Duvall. Tuttavia, il cast da solo non poteva reggere l’intero film e The Judge aveva anche bisogno di un finale emozionante.

Giunto alla sua conclusione, il film ha legato tra loro e portato a termine diversi elementi della trama. C’era il processo di Joseph, il rapporto di Hank con Sam e i suoi tentativi di riparare il rapporto con il padre. Tutti questi aspetti hanno raggiunto il culmine nello stesso momento, dando vita a un finale molto intenso da un punto di vista emotivo. Poiché c’erano così tanti fili da seguire e risolvere, però, anche il finale di The Judge avrebbe potuto essere spiegato meglio, cosa che proviamo a fare in questo articolo.

LEGGI ANCHE: Robert Downey Jr e Robert Duvall presentano The Judge a Roma

La trama completa e il cast di The Judge

Protagonista del film è Hank Palmer (Robert Downey Jr.), un avvocato di Chicago senza scrupoli e interessato solo ai soldi, richiamato nella città dove è cresciuto in seguito alla morte della madre. Qui ritrova dopo tanto tempo i fratelli Glen (Vincent D’Onofrio), Dale (Jeremy Strong) e il gelido padre Joseph (Robert Duvall), giudice del tribunale locale. Proprio quest’ultimo, si vedrà accusato dell’omicidio di Mark Blackwell, un criminale che proprio Joseph aveva condannato anni prima. Hank si rende disponibile a difendere in tribunale il padre, ma ben presto le loro controversie irrisolte del passato riemergono, rendendo difficile il lavoro di difesa.

Vincent D'Onofrio, Robert Downey Jr., Robert Duvall e Jeremy Strong in The Judge
Vincent D’Onofrio, Robert Downey Jr., Robert Duvall e Jeremy Strong in The Judge. Foto di Claire Folger – © 2013 Warner Bros. Entertainment Inc

Joseph ha davvero ucciso Mark Blackwell?

La domanda centrale al centro della battaglia legale di The Judge è se Joseph abbia effettivamente ucciso Mark Blackwell. Nonostante sia un aspetto così importante del film, non si risponde mai modo chiaro e definitivo a tale quesito. I veri eventi della morte di Mark vengono tenuti nascosti perché Joseph non riusciva a ricordarli a causa della chemioterapia per il suo tumore. Ci sono anche prove in entrambe le direzioni: Joseph odiava Mark, ma Hank ha anche presentato un caso convincente in sua difesa. Forse la prova più importante dell’intero caso, il fatto che Joseph abbia visto delle somiglianze tra Mark e Hank, supporta l’idea che Joseph non lo abbia ucciso volontariamente.

Sebbene non si abbia una risposta definitiva a questa domanda, non è nemmeno necessario che ci sia. Hank avrebbe potuto ottenere un verdetto di non colpevolezza per suo padre, che fosse stato lui o meno, utilizzando le sue pratiche legali non etiche, quindi non si è mai trattato realmente della sua colpevolezza. Invece, il processo riguardava il rapporto tra Joseph e Hank, come tutto il resto di The Judge. Durante il processo, Joseph ha cercato di mostrare a Hank come assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Joseph voleva infatti dimostrare che non aveva bisogno di piegare la legge come aveva fatto Hank e che avrebbe accettato qualsiasi verdetto ne fosse uscito.

Hank si lega sentimentalmente a Sam nel finale?

Anche il destino della storia d’amore tra Hank e Sam (Vera Farmiga) viene lasciato ambiguo dal finale di The Judge. Lei professa il suo amore per Hank verso la fine del film, ma non c’è stata una risposta definitiva alla scelta di lui di stare o meno con lei. Poco dopo la sentenza di Joseph, Hank lascia Carlinville, la città fittizia basata sul Massachusetts, dove è stato girato il film. Tuttavia, ci sono anche alcuni indizi che fanno pensare che siano finiti insieme, come il fatto che Sam abbia ospitato la veglia di Joseph, dove ha condiviso un momento di intimità con lui. La loro relazione può essere interpretata in molti modi, ma è chiaro che entrambi provano qualcosa l’uno per l’altra.

Robert Downey Jr. e Vera Farmiga in The Judge
Robert Downey Jr. e Vera Farmiga in The Judge. Foto di Claire Folger – © 2013 Warner Bros. Entertainment Inc

Perché la giuria ha giudicato Joseph colpevole di omicidio volontario

Con un sorprendente colpo di scena alla fine di The Judge, la giuria ha dichiarato Joseph non colpevole di omicidio, ma lo ha giudicato colpevole di omicidio volontario. Il verdetto è stato probabilmente influenzato da un paio di fattori. L’omicidio volontario è un’accusa molto meno grave dell’omicidio e la giuria potrebbe aver scelto di condannare Joseph solo per questo perché Hank è riuscito a farlo apparire simpatico. Tuttavia, non lo hanno lasciato completamente libero, in parte a causa delle numerose prove contro di lui e a causa delle azioni di Joseph stesso durante il processo, come l’ammissione aperta di odiare Mark e di volergli fare del male.

Come Hank e Joseph sono riusciti a perdonarsi l’un l’altro, spiegati

Nel corso di The Judge, sia Hank che Joseph hanno fatto progressi inconsistenti nel riparare il loro rapporto e ci sono state diverse volte in cui sembrava che non sarebbero stati in grado di riconciliarsi. Tuttavia, alla fine del film, entrambi hanno guadagnato un nuovo rispetto l’uno per l’altro e hanno persino iniziato a fare attività padre-figlio, come la pesca. Il motivo per cui Hank e Joseph sono riusciti a perdonarsi a vicenda è che entrambi hanno iniziato a vedere le cose dal punto di vista dell’altro. Hank ha visto che suo padre era così duro con lui perché voleva che avesse successo, mentre Joseph ha visto che suo figlio non era un uomo cattivo e aveva molte qualità rispettabili.

Un altro fattore importante per il loro perdono è stato il tempo che hanno trascorso insieme. Dal momento che Hank deve rimanere con Joseph per tutta la durata del processo, entrambi hanno ampie opportunità di dimostrarsi reciprocamente quanto siano cambiati. Quando Lauren è venuta a trovarlo, Hank ha visto che Joseph poteva essere una figura paterna amorevole, il che ha contribuito a cambiare la sua prospettiva. Durante il processo, Joseph ha visto il talento di Hank e l’impegno con cui lavora per i suoi clienti, il che ha contrastato l’idea che aveva, ovvero che Hank fosse solo un cattivo ragazzo.

Robert Downey Jr. e Robert Duvall in The Judge
Robert Downey Jr. e Robert Duvall in The Judge. Foto di Claire Folger – © 2013 Warner Bros. Entertainment Inc

La spiegazione e il significato del finale di The Judge

In fondo, The Judge è un film sul perdono e sull’imparare ad assumersi la responsabilità degli errori commessi in passato. Sia Hank che Joseph hanno commesso molti errori in passato; Hank ha avuto una gioventù selvaggia e ha finito per ferire molte persone, come Glen e Sam, mentre Joseph è stato troppo duro con Hank e ha finito per allontanarlo. Entrambi hanno dovuto ammettere i loro errori – Hank facendo ammenda e imparando a praticare la dignità sia dentro che fuori dall’aula di tribunale, e Joseph diventando più gentile e perdonando – prima di ottenere il loro lieto fine.

Il film si concentra molto anche sull’idea di dignità. Per esempio, Joseph dice più volte che vuole accettare il verdetto con dignità, perché è l’unico modo per vivere in città senza vergognarsi. Inoltre, una parte importante dello sviluppo del personaggio di Hank consiste nell’imparare a essere più dignitoso, cosa che dimostra dopo essere tornato a Chicago e non voler più esercitare il suo stile spregiudicato. La ritrovata dignità di Hank è anche il motivo per cui Joseph considerava suo figlio il miglior avvocato che conoscesse, e il motivo per cui Joseph può morire con dignità nel finale, sapendo che Hank prenderà degnamente il suo posto.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di The Judget grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunesTim VisionNow e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 6 novembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

The Judge: il trailer italiano del film con Robert Downey Jr.

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The Judge: il trailer italiano del film con Robert Downey Jr.

Warner Bros Italia ha diffuso il primo trailer ufficiale in italiano di The Judge, film che vedrà protagonista Robert Downey Jr in un ruolo che finalmente potrebbe mettere in risalto le sue grandi doti da attore. Robert infatti è ‘bloccato’ da un po’ di anni tra Iron Man e Sherlock Holmes, ruoli che gli calzano a pennello e che fanno la felicità degli spettatori e dell’industria, ma che forse restano un po’ sprecati per il talento davvero notevole che ha dimostrato di possedere negli anni questo attore straordinario.

Ecco il trailer:

The Judge, il film

The Judge con  il candidato agli Oscar Robert Downey Jr. (“Chaplin”, “Tropic Thunder”) e il Premio Oscar Robert Duvall (“Tender Mercies-Un tenero ringraziamento”), insieme per la prima volta sul grande schermo.  Il film è interpretato anche dalla candidata agli Oscar Vera Farmiga  (“Tra le nuvole”) e dal premio Oscar Billy Bob Thornton (“Lama tagliente”) ed è diretto da David Dobkin. Nel film Robert Downey Jr. interpreta il ruolo di Hank Palmer, avvocato in una grande città, che torna nei luoghi della sua infanzia dove il padre, con cui non ha più rapporti da anni e che è il giudice della cittadina (Duvall), è sospettato di omicidio.  Decide allora di scoprire la verità e in questo percorso ricostruisce i legami con la famiglia da cui si era allontanato anni prima.

Nel cast di The Judge anche Vincent D’Onofrio, Jeremy Strong, Dax Shepard, Leighton Meester, Ken Howard, Emma Tremblay, Balthazar Getty e David Krumholtz. The Judge è prodotto da Susan Downey, David Dobkin e David Gambino, con Herbert W. Gains, Robert Downey Jr., Jeff Kleeman e Bruce Berman come produttori esecutivi.  La sceneggiatura è di Nick Schenk e Bill Dubuque, il soggetto di Dobkin & Schenk. Nel team dei collaboratori di Dobkin troviamo il direttore della fotografia premio Oscar Janusz Kaminski (“Salvate il soldato Ryan”, “Schindler’s List”), lo scenografo Mark Ricker, il montatore Mark Livolsi e la costumista Marlene Stewart.  Le musiche sono del compositore candidato 12 volte agli Oscar  Thomas Newman (“Saving Mr. Banks”, “Skyfall”).

The Judge: character poster italiani del film con Robert Downey Jr

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La Warner Bros. Italia ha diffuso online i character poster dell’atteso film The Judge di David Dobkin con protagonisti Robert Downey Jr, il Premio Oscar Robert Duvall e Vera Farmigada giovedì 23 ottobre al cinema.

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The Judge

The Judge

The Judge

The Judge, il film

The Judge con  il candidato agli Oscar Robert Downey Jr. (“Chaplin”, “Tropic Thunder”) e il Premio Oscar Robert Duvall (“Tender Mercies-Un tenero ringraziamento”), insieme per la prima volta sul grande schermo.  Il film è interpretato anche dalla candidata agli Oscar Vera Farmiga  (“Tra le nuvole”) e dal premio Oscar Billy Bob Thornton (“Lama tagliente”) ed è diretto da David Dobkin. Nel film Robert Downey Jr. interpreta il ruolo di Hank Palmer, avvocato in una grande città, che torna nei luoghi della sua infanzia dove il padre, con cui non ha più rapporti da anni e che è il giudice della cittadina (Duvall), è sospettato di omicidio.  Decide allora di scoprire la verità e in questo percorso ricostruisce i legami con la famiglia da cui si era allontanato anni prima.

Nel cast di The Judge anche Vincent D’Onofrio, Jeremy Strong, Dax Shepard, Leighton Meester, Ken Howard, Emma Tremblay, Balthazar Getty e David Krumholtz. The Judge è prodotto da Susan Downey, David Dobkin e David Gambino, con Herbert W. Gains, Robert Downey Jr., Jeff Kleeman e Bruce Berman come produttori esecutivi.  La sceneggiatura è di Nick Schenk e Bill Dubuque, il soggetto di Dobkin & Schenk. Nel team dei collaboratori di Dobkin troviamo il direttore della fotografia premio Oscar Janusz Kaminski (“Salvate il soldato Ryan”, “Schindler’s List”), lo scenografo Mark Ricker, il montatore Mark Livolsi e la costumista Marlene Stewart.  Le musiche sono del compositore candidato 12 volte agli Oscar  Thomas Newman (“Saving Mr. Banks”, “Skyfall”).

Fonte

The Judge si serve dello stesso trucco vecchio di 15 anni di Robert Downey Jr.

Nonostante appartengano a generi diversi e abbiano storie completamente diverse, The Judge si serve di un trucco di Robert Downey Jr. che l’attore ha usato in un franchise uscito 15 anni fa. Robert Downey Jr. ha esplorato una varietà di generi nella sua carriera di attore e nel 2014 ha recitato nel dramma legale The Judge (qui la recensione).

Diretto da David Dobkin, The Judge ha come protagonista Robert Downey Jr. nel ruolo di Hank Palmer, un avvocato di successo che vive a Chicago. Quando sua madre muore, Hank torna nella sua città natale e si riunisce ai suoi fratelli e al suo padre separato, Joseph Palmer (Robert Duvall). Joseph Palmer è il giudice del tribunale penale di Carlinville e, in quanto tale, è una figura rispettata nella comunità, ma il rapporto complesso e teso di Hank con lui crea presto attriti in famiglia. Mentre Hank sta per tornare a casa, è costretto a tornare a Carlinville perché suo padre è sospettato di un incidente mortale e omissione di soccorso e quindi decide di rappresentare suo padre in tribunale. The Judge si concentra sulle relazioni personali di Hank, ma ha alcuni momenti più leggeri nel mezzo del dramma, incluso uno in cui Downey Jr. ripete un trucco di uno dei suoi migliori personaggi.

In The Judge, Hank sfrutta il trucco di deduzione di Sherlock Holmes

Hank si è giocato una mossa alla “Sherlock Holmes” con alcuni ragazzi ubriachi

Robert Downey Jr. e Robert Duvall in The Judge
Robert Downey Jr. e Robert Duvall in The Judge. Foto di Claire Folger – © 2013 Warner Bros. Entertainment Inc

Nel 2009, Robert Downey Jr. ha recitato in Sherlock Holmes di Guy Ritchie nel ruolo del Grande Detective, insieme a Jude Law nel ruolo del Dr. John Watson. Downey Jr. ha incarnato perfettamente la personalità acuta e schietta del famoso detective, insieme alle sue eccentricità uniche e alla sua difficoltà a relazionarsi con la maggior parte delle persone. Tuttavia, la caratteristica più distintiva del grande Sherlock Holmes sono le sue capacità di deduzione. Holmes è in grado di “leggere” una persona semplicemente guardandola, il che è molto utile nei suoi casi, e sebbene Hank Palmer non sia un detective, usa lo stesso trucco in The Judge.

Dopo il funerale della madre, Hank e i suoi fratelli, Glen (Vincent D’Onofrio) e Dale (Jeremy Strong), vanno in un bar locale, dove ricordano i loro anni giovanili e il loro rapporto con il padre. Quando un uomo al bar inizia a insultare Dale e il padre, Glen si alza per difendere la sua famiglia, ma Hank li ferma chiedendo chi è in libertà vigilata. Hank inizia quindi a “leggere” l’uomo e i suoi compagni, deducendo correttamente che sono accusati di guida in stato di ebbrezza, possesso di sostanze illegali e violenza domestica. Gli uomini se ne vanno, ma Hank fa lo stesso trucco con Carla (Leighton Meester), la barista.

In che modo Hank Palmer si confronta con Sherlock Holmes

Hank e Sherlock hanno alcune somiglianze

Jude LawHank e Sherlock Holmes avevano lavori diversi ma in qualche modo correlati e, sebbene sembrino diversi in termini di personalità, in realtà hanno alcune somiglianze (probabilmente dovute al fatto di essere interpretati dallo stesso attore). Sia Hank che Sherlock sono molto diretti e onesti e spesso mancano di sensibilità, il che porta a tensioni e conflitti con gli altri. Hank e Sherlock possono anche essere molto egoisti e egocentrici, ma Hank è molto più propenso a notarlo e a cambiare. Entrambi sono molto sicuri di sé e conoscono il valore delle proprie capacità, il che li porta a non tollerare di essere trattati come meno di quanto meriterebbero.

Tuttavia, Hank ha una base familiare molto più solida di Sherlock, nonostante i loro numerosi conflitti e incomprensioni, il che lo rende meno freddo e privo di emozioni di Holmes. Hank fa il “trucco della deduzione” solo in quella scena al bar, e in tribunale fa solo il suo lavoro di avvocato, mentre Holmes mostra le sue capacità a ogni occasione. Non si sa se Hank e il suo momento di “deduzione” in The Judge fossero un cenno a Sherlock Holmes o no, ma è un collegamento divertente trai due personaggi.

The Judge nuovo trailer italiano del film con Robert Downey Jr

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The Judge nuovo trailer italiano del film con Robert Downey Jr

Warner Bros ha diffuso un nuovo trailer italiano di The Judge, film che vedrà protagonista Robert Downey Jrin un ruolo che finalmente potrebbe mettere in risalto le sue grandi doti da attore. Robert infatti è ‘bloccato’ da un po’ di anni tra Iron Man e Sherlock Holmes, ruoli che gli calzano a pennello e che fanno la felicità degli spettatori e dell’industria, ma che forse restano un po’ sprecati per il talento davvero notevole che ha dimostrato di possedere negli anni questo attore straordinario.

The Judge, il film

The Judge con  il candidato agli Oscar Robert Downey Jr. (“Chaplin”, “Tropic Thunder”) e il Premio Oscar Robert Duvall (“Tender Mercies-Un tenero ringraziamento”), insieme per la prima volta sul grande schermo.  Il film è interpretato anche dalla candidata agli Oscar Vera Farmiga  (“Tra le nuvole”) e dal premio Oscar Billy Bob Thornton (“Lama tagliente”) ed è diretto da David Dobkin. Nel film Robert Downey Jr. interpreta il ruolo di Hank Palmer, avvocato in una grande città, che torna nei luoghi della sua infanzia dove il padre, con cui non ha più rapporti da anni e che è il giudice della cittadina (Duvall), è sospettato di omicidio.  Decide allora di scoprire la verità e in questo percorso ricostruisce i legami con la famiglia da cui si era allontanato anni prima.

Nel cast di The Judge anche Vincent D’Onofrio, Jeremy Strong, Dax Shepard, Leighton Meester, Ken Howard, Emma Tremblay, Balthazar Getty e David Krumholtz. The Judge è prodotto da Susan Downey, David Dobkin e David Gambino, con Herbert W. Gains, Robert Downey Jr., Jeff Kleeman e Bruce Berman come produttori esecutivi.  La sceneggiatura è di Nick Schenk e Bill Dubuque, il soggetto di Dobkin & Schenk. Nel team dei collaboratori di Dobkin troviamo il direttore della fotografia premio Oscar Janusz Kaminski (“Salvate il soldato Ryan”, “Schindler’s List”), lo scenografo Mark Ricker, il montatore Mark Livolsi e la costumista Marlene Stewart.  Le musiche sono del compositore candidato 12 volte agli Oscar  Thomas Newman (“Saving Mr. Banks”, “Skyfall”).

The Judge nuovo trailer del film con Robert Downey Jr

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The Judge nuovo trailer del film con Robert Downey Jr

Warner Bros ha diffuso un nuovo trailer ufficiale  di The Judge, film che vedrà protagonista Robert Downey Jr in un ruolo che finalmente potrebbe mettere in risalto le sue grandi doti da attore. Robert infatti è ‘bloccato’ da un po’ di anni tra Iron Man e Sherlock Holmes, ruoli che gli calzano a pennello e che fanno la felicità degli spettatori e dell’industria, ma che forse restano un po’ sprecati per il talento davvero notevole che ha dimostrato di possedere negli anni questo attore straordinario.

The Judge, il film

The Judge con  il candidato agli Oscar Robert Downey Jr. (“Chaplin”, “Tropic Thunder”) e il Premio Oscar Robert Duvall (“Tender Mercies-Un tenero ringraziamento”), insieme per la prima volta sul grande schermo.  Il film è interpretato anche dalla candidata agli Oscar Vera Farmiga  (“Tra le nuvole”) e dal premio Oscar Billy Bob Thornton (“Lama tagliente”) ed è diretto da David Dobkin. Nel film Robert Downey Jr. interpreta il ruolo di Hank Palmer, avvocato in una grande città, che torna nei luoghi della sua infanzia dove il padre, con cui non ha più rapporti da anni e che è il giudice della cittadina (Duvall), è sospettato di omicidio.  Decide allora di scoprire la verità e in questo percorso ricostruisce i legami con la famiglia da cui si era allontanato anni prima.

Nel cast di The Judge anche Vincent D’Onofrio, Jeremy Strong, Dax Shepard, Leighton Meester, Ken Howard, Emma Tremblay, Balthazar Getty e David Krumholtz. The Judge è prodotto da Susan Downey, David Dobkin e David Gambino, con Herbert W. Gains, Robert Downey Jr., Jeff Kleeman e Bruce Berman come produttori esecutivi.  La sceneggiatura è di Nick Schenk e Bill Dubuque, il soggetto di Dobkin & Schenk. Nel team dei collaboratori di Dobkin troviamo il direttore della fotografia premio Oscar Janusz Kaminski (“Salvate il soldato Ryan”, “Schindler’s List”), lo scenografo Mark Ricker, il montatore Mark Livolsi e la costumista Marlene Stewart.  Le musiche sono del compositore candidato 12 volte agli Oscar  Thomas Newman (“Saving Mr. Banks”, “Skyfall”).

The Judge da oggi al cinema il film con Robert Downey Jr

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The Judge da oggi al cinema il film con Robert Downey Jr

Warner Bros. Pictures e Village Roadshow Pictures presentano The Judge, con  il candidato agli Oscar Robert Downey Jr. (“Chaplin”, “Tropic Thunder”) e il Premio Oscar Robert Duvall (“Tender Mercies-Un tenero ringraziamento”), insieme per la prima volta sul grande schermo.  Il film è interpretato anche dalla candidata agli Oscar Vera Farmiga  (“Tra le nuvole”) e dal premio Oscar Billy Bob Thornton (“Lama tagliente”) ed è diretto da David Dobkin.

In The Judge, Downey interpreta il ruolo di Hank Palmer, avvocato in una grande città, che torna nei luoghi della sua infanzia dove il padre, con cui non ha più rapporti da anni e che è il giudice della cittadina (Duvall), è sospettato di omicidio.  Decide allora di scoprire la verità e in questo percorso ricostruisce i legami con la famiglia da cui si era allontanato anni prima.

Nel cast di The Judge anche Vincent D’Onofrio, Jeremy Strong, Dax Shepard, Leighton Meester, Ken Howard, Emma Tremblay, Balthazar Getty e David Krumholtz. The Judge è prodotto da Susan Downey, David Dobkin e David Gambino, con Herbert W. Gains, Robert Downey Jr., Jeff Kleeman e Bruce Berman come produttori esecutivi.  La sceneggiatura è di Nick Schenk e Bill Dubuque, il soggetto di Dobkin & Schenk. Nel team dei collaboratori di Dobkin troviamo il direttore della fotografia premio Oscar Janusz Kaminski (“Salvate il soldato Ryan”, “Schindler’s List”), lo scenografo Mark Ricker, il montatore Mark Livolsi e la costumista Marlene Stewart.  Le musiche sono del compositore candidato 12 volte agli Oscar®  Thomas Newman (“Saving Mr. Banks”, “Skyfall”).

The Judge aprirà il Toronto Film Festival 2014

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The Judge aprirà il Toronto Film Festival 2014

Se pochi giorni fa vi avevamo anticipato dei film che saranno in programma nel corso del Toronto Film Festival 2014, ora è giunto il momento di ufficializzare il nome della pellicola che il prossimo 4 settembre darà il via ad un evento fondamentale per il mercato americano. Ad avere questo onore sarà The Judge, pellicola diretta da David Dobkin e che vede protagonista Robert Downey Jr.

Queste le dichiarazioni di Piers Handling, direttore del Toronto Film Festival:

“Siamo lieti di annunciare che inizieremo il Festival con The Judge. David Dobkin ha realizzato un storia strutturata circa la famiglia, i doveri ed il modo in cui ricordiamo il passato. Non avremmo potuto desiderare un inizio migliore per l’evento di qeust’anno.”

Vi ricordiamo, inoltre, che il Toronto Film Festival si terrà tra il 4 ed il 14 settembre.

Il film diretto da David Dobkin (2 Single a Nozze, Cambio Vita),è basato su una sceneggiatura originale firmata da Nick Schenk (Gran Torino), rivista poi da Bill Dubuque, e racconta la storia di un avvocato rampante che torna nella sua città natale dopo decenni, in occasione del funerale della madre; qui scoprirà che suo padre, col quale da anni ha rotto i rapporti, è sospettato dell’uccisione della donna. Il protagonista dovrà dunque usare le sue capacità per provare l’innocenza del padre, ristabilendo con lui un legame perduto da tempo.

The Judge, il film

The Judge con  il candidato agli Oscar Robert Downey Jr. (“Chaplin”, “Tropic Thunder”) e il Premio Oscar Robert Duvall (“Tender Mercies-Un tenero ringraziamento”), insieme per la prima volta sul grande schermo.  Il film è interpretato anche dalla candidata agli Oscar Vera Farmiga  (“Tra le nuvole”) e dal premio Oscar Billy Bob Thornton (“Lama tagliente”) ed è diretto da David Dobkin. Nel film Robert Downey Jr. interpreta il ruolo di Hank Palmer, avvocato in una grande città, che torna nei luoghi della sua infanzia dove il padre, con cui non ha più rapporti da anni e che è il giudice della cittadina (Duvall), è sospettato di omicidio.  Decide allora di scoprire la verità e in questo percorso ricostruisce i legami con la famiglia da cui si era allontanato anni prima.

Nel cast di The Judge anche Vincent D’Onofrio, Jeremy Strong, Dax Shepard, Leighton Meester, Ken Howard, Emma Tremblay, Balthazar Getty e David Krumholtz. The Judge è prodotto da Susan Downey, David Dobkin e David Gambino, con Herbert W. Gains, Robert Downey Jr., Jeff Kleeman e Bruce Berman come produttori esecutivi.  La sceneggiatura è di Nick Schenk e Bill Dubuque, il soggetto di Dobkin & Schenk. Nel team dei collaboratori di Dobkin troviamo il direttore della fotografia premio Oscar Janusz Kaminski (“Salvate il soldato Ryan”, “Schindler’s List”), lo scenografo Mark Ricker, il montatore Mark Livolsi e la costumista Marlene Stewart.  Le musiche sono del compositore candidato 12 volte agli Oscar  Thomas Newman (“Saving Mr. Banks”, “Skyfall”).

Fonte: Deadline

The Journey: recensione del film con Timothy Spall #Venezia73

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The Journey: recensione del film con Timothy Spall #Venezia73

Spesso la grande storia è fatta di piccoli gesti, da prese di coscienza, in definitiva da uomini normali che si trovano di fronte alla consapevolezza di svolte storiche per molti. È questo che racconta The Journey, film di Nick Hamm con protagonisti Timothy Spall e Colm Meaney.

Britannici e irlandesi hanno riunito i partiti politici dell’Irlanda del Nord a St. Andrews, in Scozia, per discutere un accordo storico. Improvvisamente, dopo i giorni bui dei Troubles, la pace sembra possibile. L’unico ostacolo è convincere il fervente predicatore protestante Ian Paisley e il repubblicano irlandese Martin McGuinness ad accettare l’accordo e governare insieme. Ma i due si rifiutano persino di rivolgersi la parola.

The Journey è essenzialmente un lavoro di scrittura, che si affida a due straordinari interpreti protagonisti. Un film che intrattiene nonostante affronti uno degli argomenti politicamente più scottanti della recente storia europea, la guerra civile in Irlanda del Nord. Risoltosi solo nel 2006 a seguito degli accordi narrati nel film, il conflitto ha ispirato molto cinema, grandi storie e opere cinematografiche, ma mai nei termini brillanti e acuti, anche divertenti, proposti dalla sceneggiatura di Colin Bateman, al suo primo approccio ufficiale con il lungometraggio.

Timothy Spall e Colm Meaney sono una coppia straordinaria e, mescolando il loro metodo diverso e il loro approccio contrapposto, mettono in piedi un dibattito vivace e interessante, sorvegliato dal giovane Freddy Highmore, che si cimenta in un ruolo per lui inedito al quale però rende giustizia.

The Journey affronta con leggerezza intelligente uno dei momenti storici più importanti della storia recente dell’occidente, inventando una situazione funzionale allo scopo e perdendosi nel confronto trai protagonisti.

The Joker: l’evoluzione del Joker nel fumetto, al cinema e in televisione

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Il Joker è uno dei cattivi più noti forse del secolo scorso e oggi in una iconografia ripercorriamo la sua evoluzione tra fumetti, cinema e televisione.

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