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The King: il primo trailer del film con Timothée Chalamet

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The King: il primo trailer del film con Timothée Chalamet

E’ stato ufficialmente rilasciato il primo trailer del film The King, diretto dal regista David Michod con protagonista assoluto Timothée Chalamet, già apprezzato in Chiamami col tuo nome.

Scritto da Michod stesso insieme a Joel Edgerton, la storia è ispirata all’opera Enrico V di William Shakespeare. Protagonista è il giovane Hal (Chalamet), riluttante erede al trono che preferisce vivere tra la sua gente piuttosto che nella corte reale. Alla morte del tirannico padre, egli si trova tuttavia a dover affrontare tumulti e tensioni politiche all’interno del suo regno. Incoronato nuovo re, con il nome di Enrico V, si vedrà così costretto ad assumere quel poter a cui sperava di sfuggire. Chiamato al dovere, il giovane Enrico dovrà così gestire il caos e le guerre ereditate dal padre, aiutato tuttavia dal suo caro amico e mentore Falstaff, interpretato da Edgerton.

Nel cast del film sono presenti anche gli attori Ben Mendelsohn, Robert Pattinson, Lily-Rose Depp e Sean Harris. The King verrà presentato in anteprima fuori concorso il 2 settembre al Festival del Cinema di Venezia, che si svolgerà dal 27 al 7 settembre. Successivamente il film otterrà una distribuzione limitata nelle sale cinematografiche statunitensi dall’11 ottobre, per poi approdare sulla piattaforma streaming Netflix dall’1 novembre 2019.

Di seguito è possibile trovare il trailer ufficiale.

Fonte: Empire

The King: Dwayne Johnson protagonista del nuovo di Robert Zemeckis

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Il regista Robert Zemeckis è già al lavoro sul suo prossimo film. Si intitolerà The King ed avrà come protagonista l’ormai lanciassimo Dwayne Johnson. L’attore interpreterà il re hawaiano Kamehameha, all’interno di uno script scritto da Randall Wallace, famoso per aver dato vita al cult Braveheart. La figura del re Kamehameha è già epica: fu il primo a riunire tutte le isole hawaiane, seguendo una profezia che lo indicava come unico sovrano. Storicamente fece avanzare la cultura del commercio tra i suoi sudditi per competere con le navi straniere dell’Europa che cominciarono a comparire sulle sue coste, terrorizzando la popolazione.

Da anni si cercava di portare sul grande schermo questa storia e le case di produzione hanno fatto letteralmente a gara per contendersi lo script. Ad averla vinta sono stati i dirigenti della New Line e della Warner Bros, con un piccolo contributo della Seven Bucks Productionsv dello stesso Johnson. Secondo i primi dati il film non potrà entrare in lavorazione prima del 2020 a causa degli impegni del regista ma soprattutto quelli dell’attore attualmente impegnato sul set di Jungle Cruise per la Disney e già scritturato per lo spin-off di Fast and Furious. Per lui sono anni d’oro che si coronano con l’ingaggio per questo ruolo che gli permetterà di valorizzare la sua origine samoana che orgogliosamente professa in ogni uscita pubblica.

FONTE: Comingsoon.net

The King’s Speech vince Toronto

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The King’s Speech vince Toronto

TheKingsSpeech

E’ The King’s Speech il vincitore del premio del pubblico del Toronto International Film Festival, il premio principale del festival che negli ultimi anni ha coinciso con film che sono stati candidati al Premio Oscar come miglior film (Shine, Precious) o addirittura lo hanno vinto (American Beauty, The Millionaire, La Vita è Bella – vincitore dell’oscar come miglior film straniero).

The King’s Man: ecco il titolo ufficiale del prequel di Kingsman

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The King’s Man: ecco il titolo ufficiale del prequel di Kingsman

Disney e 20th Century Fox hanno annunciato il titolo ufficiale del prequel di Kingsman Secret Service annunciato lo scorso anno che sarà diretto da Matthew Vaughn: il film si chiamerà The King’s Man e arriverà nelle sale il 14 Febbraio 2020.

Questa la prima sinossi rivelata dagli studios:

Mentre una raccolta dei peggiori tiranni della storia e criminali si riunisce per organizzare una guerra di proporzione mondiale, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli. Questo sarà infatti il racconto delle origini dell’agenzia di intelligence indipendente che tutti conosciamo con il nome di Kingsman.

Nel cast di The King’s Man – Le Origini sono stati confermati Ralph Fiennes, Matthew Goode e Harris Dickinson, e la storia sarà ambientata molto prima degli eventi narrati nel capitolo iniziale del franchise tratto dai fumetti di Mark Millar e Dave Gibbons.

Kingsman: l’espansione della saga, tra prequel e serie tv

Fonte: THR

The King’s Man – Le Origini: nuovo trailer, al cinema dal 5 gennaio

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Diretto da Matthew Vaughn, il nuovo lungometraggio 20th Century Studios The King’s Man – Le Origini arriverà il 5 gennaio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. Quando i peggiori tiranni e menti criminali della storia si riuniscono per organizzare una guerra per spazzare via milioni di vite, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli. The King’s Man – Le Origini rivela la nascita della prima agenzia di intelligence indipendente.

The King’s Man – Le Origini è diretto da Matthew Vaughn ed è interpretato da Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, con Djimon Hounsou e Charles Dance. Il film è prodotto da Matthew Vaughn, David Reid e Adam Bohling, mentre Mark Millar, Dave Gibbons, Stephen Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes sono i produttori esecutivi. The King’s Man – Le Origini è basato sul fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, il soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo stesso Vaughn & Karl Gajdusek.

Le riprese di alcune scene di The King’s Man – Le Origini si sono svolte in location torinesi e piemontesi come il Castello di Racconigi, la Reggia di Venaria e Palazzo Reale di Torino, mentre le scene in esterno hanno toccato Lungo Po Diaz a Torino e il comune di Venaria, in via Andrea Mensa.

The King’s Man – Le Origini: nuovi poster e uno spot, in attesa dell’arrivo il sala

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I primi due film, Kingsman: The Secret Service e Kingsman: The Golden Circle, hanno generato un forte seguito per le storie a fumetti di Matthew Vaughn, tanto che adesso siamo pronti a conoscere il passato di questa organizzazione. Si tratta proprio di quello che si prefigge di raccontare The King’s Man – Le Origini.

Con un cast completamente nuovo di attori e personaggi, sembra che questa sarà un’esperienza molto diversa ambientata nel passato. Pur sapendo che Eggsy e Harry torneranno, ora è il momento di conoscere i luoghi e i volti che hanno dato origine a tutto:

The King’s Man – Le Origini, i character poster

The King’s Man – Le Origini è diretto da Matthew Vaughn ed è interpretato da  Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, con Djimon Hounsou e Charles Dance. 

Il film è prodotto da Matthew Vaughn, David Reid e Adam Bohling, mentre Mark Millar, Dave Gibbons, Stephen Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes sono i produttori esecutivi. The King’s Man – Le Origini  è basato sul fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, il soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo stesso Vaughn & Karl Gajdusek.

The King’s Man – Le origini: la storia vera dietro il film

The King’s Man – Le origini: la storia vera dietro il film

Dopo il grande successo di Kingsman – Secret Service e il suo sequel Kingsman – Il cerchio d’oro – liberamente tratti dalla miniserie a fumetti dal titolo The Secret Service, pubblicata tra il 2012 e il 2013 da Mark Millar, con le illustrazioni del noto Dave Gibbons – si pensava che il regista Matthew Vaughn avrebbe realizzato un terzo film per concludere la trilogia. Tuttavia, Vaughn ha preferito dare la precedenza a The King’s Man – Le origini, un prequel dove si racconta la storia delle le origini dell’agenzia d’intelligence supersegreta conosciuta nei primi due film.

Il film, uscito in sala nel 2021, narra dunque di come, nel corso dei primi travagliati decenni del Novecento, i Kingsman si siano formati e si siano trovati da subito contretti a fronteggiare un pericolo di enormi proporzioni. Pur se questo prequel non ha ottenuto gli incassi sperati, ostacolato in ciò dalla pandemia di Covid-19, è ora ufficialmente un lavorazione un suo sequel diretto, ad oggi noto come The King’s Man: The Traitor, ambientato durante l’ascesa al potere di Adolf Hitler, presente come personaggio anche in questo film.

In attesa di poter vedere questo sequel, è bene riscoprire il film del 2021 grazie alla sua prima trasmissione televisiva. Per gli appassionati del genere, è infatti un titolo assolutamente da non perdere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The King’s Man – Le origini. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori, alle location italiane e alla storia vera dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

The King's Man - Le origini cast attori
Ralph Fiennes e Harris Dickinson in The King’s Man – Le origini. Foto di Photo Credit: Courtesy of 20th C/Photo Credit: Courtesy of 20th – © 2020 Twentieth Century Fox Film Corporation. All Rights Reserved.

La trama e il cast di The King’s Man – Le origini

Il film racconta come è nata l’agenzia di intelligence indipendente nota con il nome di Kingsman. Le radici della società segreta affondano nella Gran Bretagna della Prima guerra mondiale, dove si forma una generazione di guerrieri d’élite. Mentre i peggiori tiranni si riuniscono per organizzare una guerra che spazzi via milioni di vite umane, Orlando Oxford, anche noto con il nome in codice Artù, recluta infatti un gruppo di agenti per intraprendere una corsa contro il tempo, prima che sia troppo tardi. Da qui nascerà un nobile codice d’onore, quello dei Kingsman, impegnato nella silenziosa difesa dell’umanità intera.

Protagonista del film, nel ruolo di Orlando Oxford, è l’attore Ralph Fiennes. Accanto a lui si ritrovano gli attori Gemma Arterton nel ruolo di Polly Wilkins, membro della rete di spionaggio di Orlando Rhys Ifans in quelli di Grigori Rasputin, medico personale dello zar e anche agente e secondo in comando del Pastore; Matthew Goode in quelli di Max Morton alsia Il Pastore; e Tom Hollander in quelli di Re Giorgio. Completano poi il cast Harris Dickinson nel ruolo di Conrad Oxford, figlio di Orlando, Daniel Brühl in quelli di Erik Jan Hanussen, occultista e e il terzo in comando del Pastore, Djimon Hounsou nel ruolo di Shola, e Charles Dance in quelli di Herbert Kitchener.

Dove è stato girato The King’s Man – Le origini? Ecco le location italiane del film

Sebbene la maggior parte delle riprese di The King’s Man – Le origini si sono svolte nel Regno Unito, molteplici sono state anche le location italiane scelte per questo progetto. In particolare, sono state effettuate riprese in Piemonte, nella città di Torino e lungo il fiume Po, oltre che all’interno di due palazzi storici, ovver la Reggia di Venaria Reale, una delle residenze sabaude parte del sito seriale UNESCO iscritto alla Lista del Patrimonio dell’umanità dal 1997; e la Palazzina di caccia di Stupinigi, sito a sua volta proclamato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Infine, alcune riprese si sono svolte anche al Castello Reale di Racconigi, in provincia di Cuneo.

The King's Man - Le origini storia vera
Tom Hollander e Kristian Wanzl Nekrasov in The King’s Man – Le origini. Foto di Photo Credit: Courtesy of 20th C/Photo Credit: Courtesy of 20th – © 2020 Twentieth Century Fox Film Corporation. All Rights Reserved.

La storia vera dietro il film

Nonostante si basi su vicende di fantasia, The King’s Man – Le origini presenta un contesto ispirato a quello effettivamente esistente nel periodo della Prima guerra mondiale. Il film, inoltre, affianca accanto ai personaggi inventati altri realmente esistiti. Si ritrova infatti il monaco Rasputin e il generale tedesco Erich Ludendorff, ma anche l’illusionista austriaco Erik Jan Hanussen. Compaiono poi il Presidente degli USA Woodrow Wilson e il re Giorgio V, ma anche l’agente segreta Mata Hari, il generale britannico Horatio Herbert Kitchener, Adolf Hitler e Vladimir Lenin. Il personaggio di Max Morton è invece basato sul soldato tedesco Frederick Duquesne.

Oltre a ciò, sono riportati nel film una serie di episodi realmente avvenuti. Le prime panoramiche delle trincee con la voce fuori campo del Pastore, e in particolare la rappresentazione delle montagne di bossoli esauriti, sono ad esempio tratte da fotografie reali della battaglia della Somme. Combattuta tra luglio e novembre 1916, senza un chiaro vincitore, costò la vita a circa 700.000 soldati britannici e francesi e a 550.000 tedeschi. Come si vede, interi battaglioni furono falciati dal fuoco delle mitragliatrici e più di un milione di proiettili furono sparati solo nella prima settimana.

L’incidente del Telegramma Zimmermann è a sua volta un fatto storico reale. La Germania propose al Messico di invadere gli Stati Uniti per tenerli fuori dall’Europa anche se fosse stata dichiarata guerra. Al Messico furono offerti i territori dell’Arizona, del Nuovo Messico e del Texas, persi durante la guerra messicano-americana. Inoltre, come si vede nel film, il telegramma inviato all’ambasciatore tedesco a Città del Messico fu effettivamente intercettato dalla Gran Bretagna, decriptato e consegnato al Presidente Woodrow Wilson, che ne attese la conferma. Alla fine il Messico, che era in piena guerra civile, rifiutò la proposta tedesca.

The King’s Man – Le origini descrive poi correttamente il primo utilizzo dei campi di concentramento da parte dei britannici durante le guerre boere. La moglie di Oxford, Emily, è vagamente basata su Emily Hobhouse, un’attivista britannica che denunciò le condizioni deplorevoli dei campi di concentramento britannici durante la Seconda Guerra Boera. Infine, a un certo punto Conrad mostra al padre una piuma bianca, data come simbolo di codardia per non aver combattuto in guerra. Si tratta di una pratica reale utilizzata dall’Ordine della Piuma Bianca, un club che umiliava pubblicamente gli uomini che dovevano prestare servizio militare.

Il trailer di The King’s Man – Le origini e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di The King’s Man – Le origini grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 18 aprile alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

The King’s Man – Le origini: la spiegazione del finale

The King’s Man – Le origini: la spiegazione del finale

Terzo capitolo del franchise Kingsman, il finale di The King’s Man – Le origini scuote la formula stabilita nei precedenti film. Dopo il successo di Kingsman – Secret Service del 2014, con Taron Egerton e Colin Firth, e Kingsman – Il Cerchio d’Oro, il film contiene molti tropi ormai familiari e segni distintivi della serie. Tuttavia, mentre i fan troveranno ancora molto da apprezzare, ci sono alcuni importanti punti di differenza con il finale di The King’s Man – Le origini, oltre ad altre caratteristiche chiave.

Il film si svolge all’inizio del 1900, prima della Prima Guerra Mondiale, dove un aristocratico di nome Orlando Oxford, alias il Duca di Oxford (Ralph Fiennes), è coinvolto nei piani di guerra in Europa. Egli è un pacifista, avendo perso la moglie mentre lavorava per la Croce Rossa durante la guerra boera nel 1902, e da allora ha deciso di aiutare l’Inghilterra dalla sua posizione di Duca per evitare il conflitto. Anni dopo, con l’inizio della prima guerra mondiale, il figlio di Oxford, Conrad (Harris Dickinson), è implacabile nel suo desiderio di unirsi allo sforzo bellico, mentre Oxford lo ostacola, avendo promesso alla moglie morente di tenere il figlio lontano dal pericolo.

Lavorando dietro le quinte, Oxford confida con Re Giorgio V (Tom Hollander), il Segretario alla Guerra britannico Herbert Kitchener (Charles Dance) e il suo aiutante di campo, il Capitano Morton (Matthew Goode), per contribuire a scongiurare la minaccia di un conflitto più grande, sperando di porre fine alla guerra invogliando gli Stati Uniti a farsi coinvolgere. Nel frattempo, un consiglio segreto guidato da un misterioso personaggio chiamato Il Pastore, riunisce ogni sorta di cattivi storici, da Mata Hari (Valerie Pachner) a Erik Jan Hanussen (Daniel Bruhl) a Grigori Rasputin (Rhys Ifans), che lavorano tutti insieme per contribuire a influenzare lo sforzo bellico che alla fine porterà all’annientamento della Gran Bretagna.

In definitiva, il finale de The King’s Man – Le origini è probabilmente più tragico di quello dei due precedenti episodi del franchise. È anche indubbiamente vero che la narrazione gioca velocemente con la storia consolidata, affrontandola con una spavalderia senza peli sulla lingua. Tuttavia, nonostante il mix tra il tono familiare di Kingsman e una tristezza poco familiare, non c’è dubbio che il finale getti efficacemente le basi per la futura agenzia di spionaggio Kingsman. Ad ogni modo, ecco cosa succede nel finale del film e perché.

LEGGI ANCHE: The King’s Man – Le origini: la storia vera dietro il film

Ralph Fiennes in The King’s Man – Le origini. Foto di Photo Credit: Courtesy of 20th C/Photo Credit: Courtesy of 20th – © 2020 Twentieth Century Fox Film Corporation. All Rights Reserved.

Cosa succede nel finale de L’uomo del re

Dopo l’uccisione di Rasputin, Conrad annuncia al padre che si unirà alla guerra. Chiede il suo appoggio, che Oxford nega, poiché verrebbe meno alla promessa fatta alla madre di Conrad di tenerlo al sicuro. Conrad si arruola comunque e Oxford si organizza segretamente per tenerlo lontano dai pericoli. Tuttavia, Conrad aveva previsto questa eventualità e si scambia il posto con un altro soldato di nome Archie Reid (Aaron Taylor-Johnson), che poco dopo torna al maniero di Oxford per consegnare una lettera di Conrad. Mentre si trova in prima linea con la sua nuova identità, Conrad aiuta a intercettare le informazioni di un agente britannico caduto.

Dopo una battaglia con le truppe d’assalto tedesche, Conrad trova l’agente e lo riporta in trincea. Tuttavia, un altro soldato scopre che Conrad si fa chiamare Archie Reid e lo uccide, pensando che Conrad sia una spia, poiché il soldato dice di conoscere il vero Archie. La notizia della morte di Conrad sconvolge Oxford, che si ritira nella tristezza e nell’isolamento, non avendo mantenuto la promessa fatta alla moglie. In seguito viene rianimato da Polly, che gli dice che lascerà il servizio se non si riprende, ricordandogli la sua missione di usare il suo privilegio per migliorare il mondo.

Oxford si ripulisce e si reca all’ambasciata americana di Londra, dove ha un breve alterco con Mata Hari, che gli porta informazioni sulla posizione del Pastore. Oxford, Shola e Polly si infiltrano nella scogliera in Scozia e finalmente affrontano il Pastore, che si rivela essere il Capitano Mortan, una spia scozzese che si dice intenzionato a distruggere l’Inghilterra come punizione per l’acquisizione della sua terra ancestrale. Andando contro la sua solita natura pacifista, Oxford uccide il Pastore e individua un “sex tape” di Mata Hari e del Presidente Wilson. Fa consegnare il nastro al Presidente, che lo getta nel fuoco, distruggendo le prove della sua infedeltà e spingendo gli Stati Uniti a unirsi allo sforzo bellico, ponendo fine alla Prima Guerra Mondiale.

The King's Man - Le origini cast attori
Ralph Fiennes e Harris Dickinson in The King’s Man – Le origini. Foto di Photo Credit: Courtesy of 20th C/Photo Credit: Courtesy of 20th – © 2020 Twentieth Century Fox Film Corporation. All Rights Reserved.

Chi ha fondato The Kingsman e qual è il significato del nome?

Negli ultimi istanti del film, Oxford fa incontrare tutti gli attori coinvolti nella missione nella sartoria Kingsman (che funge da luogo d’incontro segreto per tutto il film), dove annuncia di aver acquistato il negozio e che servirà come luogo d’incontro per la loro nuova organizzazione segreta di spionaggio, che il Re adotta come braccio della comunità dei servizi segreti britannici. Oxford annuncia anche che ai presenti verranno assegnati nomi in codice che si riferiscono a Re Artù, poiché la storia era molto cara al figlio defunto, Conrad. Oxford è Artù, Polly è Galahad, Shola è Merlino, Archie Reid è Lancillotto, l’ambasciatore degli Stati Uniti (Stanley Tucci) è Bedivere, mentre Re Giorgio V prende il nome di Percival.

Il fondatore, dunque, non è altro che il Duca di Oxford, capo de facto dell’organizzazione Kingsman. In Kingsman – Secret Service, Artù è interpretato da Michael Caine, che si scopre lavorare per gli antagonisti di quel film. Nel sequel, Kingsman – Il cerchio d’oro, un nuovo Artù è interpretato dal veterano Michael Gambon. Il significato di “The King’s Man” si riduce al fatto che Oxford è un gentiluomo al servizio di Re Giorgio V e, per procura, della Gran Bretagna stessa. Il legame arturiano dei soprannomi deriva dal figlio di Oxford, Conrad, che si è appassionato alla storia fin da piccolo, arrivando a chiamare suo padre Artù. In sostanza, l’uso dei nomi di Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda, fino ai film dei giorni nostri, è in onore del defunto Conrad.

L’uomo del re è davvero un film contro la guerra

La ragione principale per cui l’organizzazione si riunisce in veste ufficiale è dunque quello di impedire che la guerra abbia mai luogo. Dopo aver perso il suo unico figlio in guerra, Oxford forma l’organizzazione come mezzo per sanare le proprie mancanze, sia nei confronti del figlio che del Paese. L’approccio pacifista di Oxford si rivelò però alla fine un costo per lui. Due guerre diverse, in due momenti diversi, gli hanno portato via moglie e figlio e, anche se si è avvicinato a queste situazioni da un luogo di cura e preoccupazione, la sua fede incrollabile nella nonviolenza si è rivelata inutile. Per fermare le guerre, avrebbe dovuto passare all’attacco, sconfiggendo la loro ascesa da dietro le quinte, come spia, e facendo ciò che era necessario, con la violenza o in altro modo, per il bene comune.

Oxford predica a Conrad anche di essere civilizzato e di essere un gentiluomo, dicendogli che questo termine sarebbe stato considerato debole solo secoli prima. L’evoluzione dell’uomo, così come l’elevato privilegio di alcuni, li richiama a una vocazione più grande che va oltre la violenza di base. Tuttavia, anche con tutte le prediche e gli insegnamenti, Conrad non riuscì a liberarsi dal desiderio di andare in guerra e combattere per il proprio Paese, un’azione che Oxford non poteva approvare. L’espressione “Oxfords not Brogues” è un termine coniato nei film originali di Kingsman, che implica che un Kingsman è più raffinato, più intelligente, più furbo e civilizzato della media delle persone.

The King's Man - Le origini storia vera
Tom Hollander e Kristian Wanzl Nekrasov in The King’s Man – Le origini. Foto di Photo Credit: Courtesy of 20th C/Photo Credit: Courtesy of 20th – © 2020 Twentieth Century Fox Film Corporation. All Rights Reserved.

In origine, il termine è un paragone con un tipo di scarpa che si indossa solo con gli abiti (Oxfords) piuttosto che con le scarpe destinate a essere usate in ambienti più rurali o casual (Brogues). Ora, con L’uomo del re, il termine ha una sorta di doppio significato che sostiene ancora l’originale, in quanto si riferisce al fondatore letterale dei Kingsman e all’essere più simili a lui, piuttosto che a tutti gli altri. In sostanza, significa essere un uomo migliore, un uomo civile, che cerca di fermare le guerre prima che si verifichino, piuttosto che essere la causa del loro inizio. In sostanza, riassume perfettamente la mitologia di Kingsman.

Il vero significato del finale di The King’s Man – Le origini

Il significato ultimo del finale di The King’s Man – Le origini è quindi la situazione di un genitore che vuole proteggere i propri figli (e la propria eredità) a tutti i costi, sperando di tenerli lontani da qualsiasi tipo di danno o sfida in modo che possano vivere al meglio. Tuttavia, il mondo ha spesso altri piani, e i genitori devono accettare a malincuore che i loro figli sceglieranno la loro strada, per quanto pericolosa, e che non c’è nulla che si possa fare per fermarli. Nel caso di Oxford, i suoi tentativi di mantenere la promessa di una donna morente e di promuovere le proprie convinzioni sul pacifismo non sono stati sufficienti a fermare il desiderio del figlio di andare in guerra e combattere.

È il più grande onere di un genitore, accettare che i propri figli crescano e scelgano la propria strada, una lezione che costa a Oxford molto dolore e rimorso. Oxford ha scelto di affrontare la sua perdita formando la Kingsman, un’organizzazione che si dedica a fermare la guerra e i conflitti prima ancora che inizino, salvando così le vite dei molti figli e figlie che avrebbero scelto di marciare verso il loro destino se quegli eventi fossero mai arrivati alle loro porte. Come sappiamo dai primi due film di questo franchise, l’organizzazione è ancora attiva e funzionante nel presente.

The King’s Man – Le Origini: il trailer ufficiale italiano

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The King’s Man – Le Origini: il trailer ufficiale italiano

È stato diffuso il trailer ufficiale italiano di The King’s Man – Le Origini, il film che racconta le origini dei Kingsman, i servizi segreti protagonisti dell’omonimo dittico cinematografico diretto da Matthew Vaughn, in arrivo in sala il 14 febbraio 2020.

Mentre una manica dei peggiori tiranni e criminali della storia si riunisce per organizzare una guerra di proporzione mondiale, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli. Questo sarà infatti il racconto delle origini dell’agenzia di intelligence indipendente che tutti conosciamo con il nome di Kingsman.

Nel cast di The King’s Man – Le Origini sono stati confermati Ralph Fiennes, Matthew Goode e Harris Dickinson, e la storia sarà ambientata molto prima degli eventi narrati nel capitolo iniziale del franchise tratto dai fumetti di Mark Millar e Dave Gibbons.

The King’s Man – Le Origini: il primo trailer del film prequel

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The King’s Man – Le Origini: il primo trailer del film prequel

È stato diffuso il primo trailer di The King’s Man – Le Origini, il film che racconta le origini dei Kingsman, i servizi segreti protagonisti dell’omonimo dittico cinematografico diretto da Matthew Vaughn, in arrivo in sala il 14 febbraio 2020.

Mentre una manica dei peggiori tiranni e criminali della storia si riunisce per organizzare una guerra di proporzione mondiale, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli. Questo sarà infatti il racconto delle origini dell’agenzia di intelligence indipendente che tutti conosciamo con il nome di Kingsman.

Nel cast di The King’s Man – Le Origini sono stati confermati Ralph Fiennes, Matthew Goode e Harris Dickinson, e la storia sarà ambientata molto prima degli eventi narrati nel capitolo iniziale del franchise tratto dai fumetti di Mark Millar e Dave Gibbons.

The King’s Man – Le Origini: il nuovo trailer del prequel di Kingsman

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Ecco il nuovo trailer originale di The King’s Man – Le Origini, il film che racconta le origini dei Kingsman, i servizi segreti protagonisti dell’omonimo dittico cinematografico diretto da Matthew Vaughn, in arrivo in sala il 18 settembre 2020.

Mentre una manica dei peggiori tiranni e criminali della storia si riunisce per organizzare una guerra di proporzione mondiale, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli. Questo sarà infatti il racconto delle origini dell’agenzia di intelligence indipendente che tutti conosciamo con il nome di Kingsman. Nel cast di The King’s Man – Le Origini sono stati confermati Ralph Fiennes, Matthew Goode e Harris Dickinson, e la storia sarà ambientata molto prima degli eventi narrati nel capitolo iniziale del franchise tratto dai fumetti di Mark Millar e Dave Gibbons.

La versione originale del trailer:

Quando i peggiori tiranni e menti criminali della storia si riuniscono per organizzare una guerra per spazzare via milioni di vite, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli.
The King’s Man – Le Origini è diretto da Matthew Vaughn ed è interpretato da Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, con Djimon Hounsou e Charles Dance. 

Il film è prodotto da Matthew Vaughn, David Reid e Adam Bohling, mentre Mark Millar, Dave Gibbons, Stephen Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes sono i produttori esecutivi. The King’s Man – Le Origini è basato sul fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, il soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo stesso Vaughn & Karl Gajdusek.

The King’s Man – Le Origini, nuovo trailer, al cinema a Dicembre

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The King’s Man – Le Origini, nuovo trailer, al cinema a Dicembre

Il nuovo lungometraggio targato 20th Century Studios The King’s Man – Le Origini arriverà il 29 dicembre nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. Il film, diretto da Matthew Vaughn, rivela le origini della prima agenzia di intelligence indipendente.

Quando i peggiori tiranni e menti criminali della storia si riuniscono per organizzare una guerra per spazzare via milioni di vite, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli.

The King’s Man – Le Origini è diretto da Matthew Vaughn ed è interpretato da  Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, con Djimon Hounsou e Charles Dance. 

Il film è prodotto da Matthew Vaughn, David Reid e Adam Bohling, mentre Mark Millar, Dave Gibbons, Stephen Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes sono i produttori esecutivi. The King’s Man – Le Origini  è basato sul fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, il soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo stesso Vaughn & Karl Gajdusek.

The King’s Man – Le Origini, il film seminerà indizi per Kingsman 3

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Dopo Kingsman: The Secret Service del 2014 e il suo seguito del 2017, Kingsman: The Golden Circle, il regista Matthew Vaughn sta per portare la sua saga spionistico-fumettistica in una nuova era. Con il prossimo The King’s Man – Le Origini, che sarà un prequel, il terzo episodio della serie esplorerà le origini dell’agenzia di spionaggio sullo sfondo della prima guerra mondiale, lasciandosi Harry Hart e Eggsy alle spalle (per un po’) e introducendo una generazione completamente diversa di eroi: Ralph Fiennes Oxford, Harris Dickinson nei panni del figlio Conrad, Butler Shola di Djimon Hounsou e Polly di Gemma Arterton. Su Empire sono state pubblicate nuove foto che mostrano proprio questi personaggi:

Mentre The King’s Man – Le Origini approfondirà la storia della serie – ambientata all’incirca un secolo prima dei film precedenti, e includendo personaggi ed eventi della vita reale, tra cui Rasputin e l’assassinio di Francesco Ferdinando – avrà la possibilità anche di gettare le basi per il futuro del franchise.

“Abbiamo messo dei semi per quello che succederà in Kingsman 3 fin dall’inizio – conferma Vaughn – E sarà molto diverso.” Dopo aver inizialmente pianificato di assegnare la terza avventura di Harry Hart-Eggsy a un altro regista, Vaughn ora sta prendendo in considerazione l’idea di dirigere lui stesso la prossima puntata. “In realtà non so cosa voglio fare – dice – C’è la possibilità che si decida di cambiare regista per il terzo episodio, ma sto prendendo anche in considerazione l’idea di farlo io.”

The King’s Man – Le Origini: il nuovo trailer del prequel di Kingsman

Quando i peggiori tiranni e menti criminali della storia si riuniscono per organizzare una guerra per spazzare via milioni di vite, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli.
The King’s Man – Le Origini è diretto da Matthew Vaughn ed è interpretato da Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, con Djimon Hounsou e Charles Dance. 

Il film è prodotto da Matthew Vaughn, David Reid e Adam Bohling, mentre Mark Millar, Dave Gibbons, Stephen Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes sono i produttori esecutivi. The King’s Man – Le Origini è basato sul fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, il soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo stesso Vaughn & Karl Gajdusek.

The King of Kings: il film sulla vita di Gesù supera l’incasso di Parasite negli USA

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Il film d’animazione coreano The King of Kings ha superato Parasite di Bong Joon-ho, vincitore dell’Oscar, diventando il film coreano di maggior incasso negli Stati Uniti. Prodotto dalla casa di animazione coreana Mofac Studio, The King of Kings ha incassato finora 54,7 milioni di dollari al botteghino, superando Parasite, che in precedenza aveva incassato 53,8 milioni di dollari durante la sua programmazione.

Scritto e diretto dal CEO di Mofac Studio Jang Seong-ho, The King of Kings è basato sul libro di Charles Dickens intitolato “La vita di Nostro Signore”. Il film segue la vita di Gesù Cristo dalla nascita alla resurrezione. The King of Kings ha raggiunto questo traguardo al botteghino a sole tre settimane dalla sua uscita negli Stati Uniti, l’11 aprile, uscendo nelle sale poco prima delle vacanze del Venerdì Santo e di Pasqua. Con un incasso di oltre 14,6 milioni di dollari in prevendita, il film è stato distribuito da Angel Studios, che si è occupata anche di Sound of Freedom e The Chosen.

Il cast vocale del film include Pierce Brosnan, Oscar Isaac, Kenneth Branagh, Uma Thurman e Forest Whitaker. The King of Kings è uscito anche nel Regno Unito, in Australia, Canada, Messico, Taiwan e Filippine, tra gli altri, con prossime uscite cinematografiche previste in Spagna e in Corea del Sud durante l’estate.

Lo sceneggiatore e regista Jang è uno dei massimi esperti di effetti visivi della Corea del Sud, con crediti nel film di successo Joint Security Area, così come in Last Knights e Sympathy for Mr. Vengeance.

The Killing of a Sacred Deer: trailer del film di Yorgos Lanthimos

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Ecco il primo trailer di The Killing of a Sacred Deer, il nuovo film diretto da Yorgos Lanthimos (The Lobster), presentato in Concorso all’ultimo Festival di Cannes.

Protagonisti del thriller sono Colin Farrell, che torna a lavorare con Lanthimos dopo The Lobster, e Nicole Kidman. Il trailer è stato diffuso dalla A24, che distribuisce il film negli USA.

The Killing of a Sacred Deer recensione del film con Colin Farrell

Il film, ispirato ad una tragedia di Euripide, racconterà la storia di Steven (Farrell), un carismatico chirurgo, e di un giovane ragazzo che cerca di far integrare l’uomo nella sua famiglia problematica. Quando i comportamenti del ragazzo diventano sempre più strani,  la vita perfetta di Steven inizierà ad andare in frantumi, cosa che spingerà l’uomo a compiere un sacrifico impensabile.

Ed Guiney e Andrew Lowesi, che avevamo già prodotto The Lobster, si occuperanno anche della produzione di questo film.

The Killing of a Sacred Deer è solo il primo di una serie di progetti che Yorgos Lanthimos ha in cantiere di sviluppare con Element e Film4. Tra questi figura anche il dramma storico The Favourite che avrà come protagoniste Olivia Colman, Emma Stone e Rachel Weisz.

The Killing of a Sacred Deer: recensione del film con Colin Farrell

Affrontare un’operazione a cuore aperto non è mai facile per un paziente, anche dall’altro lato della barricata però non è certo uno scherzo. Anestesista e chirurgo dividono parte delle responsabilità totali, la percentuale più grande però è dominata dal caos, dal fato o dal destino, come chiamarlo si voglia. Yorgos Lanthimos per spiegare questo concetto decide di operare egli stesso a cuore aperto, e di scrivere un’opera dai tratti tanto folli quanto geniali chiamata simbolicamente The Killing of a Sacred Deer – l’assassinio del cervo sacro. Steven Murphy è un chirurgo di successo con una bellissima moglie e due figli, vive una vita apparentemente perfetta, nel suo passato però c’è un’operazione andata male, un paziente perso e un senso di colpa che non accenna a svanire. Quest’ultimo aspetto lo ha spinto a creare un particolare feeling con Martin, ragazzo adolescente figlio della vittima, con cui si vede spesso, a cui fa regali costosi, a cui bada come un padre adottivo – nei ritagli del suo tempo.

The Killing of a Sacred Deer, il film

In The Killing of a Sacred Deer il loro rapporto però diventa presto strano e ambiguo, il ragazzo richiede sempre più attenzioni, diventa sempre più un’ossessione, quando Steven decide di staccarsi però è troppo tardi e i piani macabri del ragazzo sono già avviati. Il suo obiettivo è far provare al chirurgo lo stesso dolore, lo stesso vuoto che ha sentito lui perdendo il padre, vuole che almeno un membro della famiglia Murphy muoia. Quello che può sembrare lineare e diretto, in realtà sullo schermo è completamente onirico e surreale. Il giovane Martin si muove come un’entità sovrannaturale, capace di controllare i corpi altrui a piacimento. elementi che fanno letteralmente impazzire Steven e con lui gli spettatori – che osservano tutto dallo stesso punto di vista. Non c’è un solo istante di The Killing of a Sacred Deer che passa senza la giusta tensione, un racconto serrato che non lascia respiro e genera dubbi, paure e incertezze – sentimenti e sensazioni amplificati da una colonna sonora dai toni bassi e oscuri e una fotografia impeccabile, cupa e claustrofobica. Il regista greco, che in Italia abbiamo conosciuto soprattutto grazie a The Lobster, ha ulteriormente perfezionato la sua già ottima tecnica e la forma, creando un’opera maestosa dal punto di vista visivo. Sul fronte dei temi invece la questione è più complessa, si discute di vendetta, di senso di colpa, ma soprattutto ci spiega per filo e per segno il funzionamento del caos.

Spesso, in quanto uomini che si credono onnipotenti, investiamo tutte le nostre forze per cambiare il corso di uno o più eventi, invece è il fato che gestisce la partita, sempre e comunque. In The Killing of a Sacred Deer, gli strumenti del mestiere nelle mani dell’autore non sono ovviamente i ferri chirurgici, bensì degli attori di talento che fanno in modo eccezionale il loro lavoro. Colin Farrell nei panni del protagonista è riuscito a raccogliere una tale intensità come non faceva da tempo, al suo fianco una Nicole Kidman passionale e carnale, di una bellezza senza tempo. Buona parte del lavoro però è svolta dai piccoli membri del cast, che recitano come adulti maturi e pienamente formati. Le immagini che passano su schermo non sono certo per chi ha lo stomaco debole, e lo si capisce sin dal torace aperto con un cuore battente a vista in apertura, neppure per chi soffre di attacchi di ansia e claustrofobia, tutti gli altri invece hanno la possibilità di godere di un’esperienza emozionante e visivamente sublime. 100 minuti in balia del caos e della follia umana, indimenticabili.

The Killing of a Sacred Deer: Alicia Silverstone con Colin Farrell

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Alicia Silverstone lavorerà al fianco di Colin Farrell e Nicole Kidman per il regista greco Yorgos Lanthimos, già autore dell’applaudito The Lobster (con protagonista proprio Farrell).

Il progetto in questione è The Killing of a Sacred Deer e vedrà Lanthimos occuparsi non solo della regia ma anche della sceneggiatura in collaborazione con Efthymis Filipou (già co-autore dello script di The Lobster).

Nicole Kidman moglie di Colin Farrell per Yorgos Lanthimos in The Killing of a Sacred Deer

Il film, ispirato ad una tragedia di Euripide, racconterà la storia di Steven (Farrell), un carismatico chirurgo, e di un giovane ragazzo che cerca di far integrare l’uomo nella sua famiglia problematica. Quando i comportamenti del ragazzo diventano sempre più strani,  la vita perfetta di Steven inizierà ad andare in frantumi, cosa che spingerà l’uomo a compiere un sacrifico impensabile.

Ed Guiney e Andrew Lowesi, che avevamo già prodotto The Lobster, si occuperanno anche della produzione di questo film.

The Killing of a Sacred Deer è solo il primo di una serie di progetti che Yorgos Lanthimos ha in cantiere di sviluppare con Element e Film4. Tra questi figura anche il dramma storico The Favourite che avrà come protagoniste Olivia Colman, Emma Stone e Rachel Weisz.The Killing of a Sacred Deer Yorgos Lanthimos

Fonte: COllider

The Killing Kind: trailer della nuova serie thriller sullo stalking

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Hulu ha pubblicato il trailer di The Killing Kind, una serie thriller in arrivo che mette in luce l’esperienza di stalking di un avvocato dopo aver difeso una persona dalle accuse di stalking. Lo streamer ha scelto lo show tratto dall’omonimo romanzo bestseller di Jane Casey.

The Killing Kind era in precedenza un originale Paramount+ e da allora si è unito a una serie di show ritirati dal servizio di streaming, secondo quanto riportato da Deadline. Fortunatamente, Hulu ha deciso di salvare la serie originale britannica. In arrivo sulla piattaforma negli USA il 14 maggio (in Italia i contenuti HULU sono STAR, di Disney+) la prossima serie thriller sarà incentrata sull’avvocato difensore Ingrid Lewis, che è riuscita a difendere il suo cliente uomo d’affari, John Webster, dalle accuse di stalking.

Ingrid è stata la rappresentante di John quando l’ex fidanzata di quest’ultimo lo ha accusato di stalking. I due hanno poi intrapreso una relazione, che Ingrid ha deciso di chiudere. John, tuttavia, si rifiuta di farlo. Ingrid si trova presto coinvolta nella sua stessa esperienza di stalking, perpetrata dall’uomo che un tempo aveva difeso con successo. “The Killing Kind è incentrato su un’avvocatessa, Ingrid Lewis, che difende John Webster dalle accuse di stalking, solo che Webster si rivolge contro di lei“, si legge nel titolo.

Chi c’è dietro The Killing Kind?

The Killing Kind ha come protagonisti Emma Appleton (The Witcher) nel ruolo di Ingrid e Colin Morgan (The Living and the Dead) nel ruolo di John. Zara Hayes (Showtrial) ha diretto la serie. Hayes è stata anche una delle sceneggiatrici insieme a Jonathan Stewart di Meet You In Hell.

Il resto del cast comprende Elliot Barnes-Worrell, Olivia D’Lima, Sara Powell, Nicholas Rowe e Sophie Stanton. The Killing Kind sarà composta da sei episodi, in arrivo su Hulu il 14 maggio.

The Killing Joke: teaser trailer del film d’animazione DC

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The Killing Joke: teaser trailer del film d’animazione DC

Ecco teaser trailer di The Killing Joke, nuovo film d’animazione della DC/Warner in cui possiamo riascoltare le voci di Kevin Conroy e Mark Hamill, rispettivamente Batman e Joker.

https://www.youtube.com/watch?v=LvEZa_dY4Sc

The Killing Joke, prodotto dalla Warner Bros, vede tornare al doppiaggio Mark Hamill e Kevin Conroy. Con loro ci saranno anche Tara String per Barbara Gordon/Batgirl e Ray Wise come Commissario Gordon.

Hamill ha dichiarato: “Il fatto di lavorare di nuovo con Kevin Conroy, che è il mio Batman preferito, in quella che io considero la definitiva genesi di un villain così iconico è come un sogno che si realizza. Sono più che emozionato di tornare a essere il Joker in The Killing Joke.”

Conroy ha replicato: “Ho avuto il privilegio di essere Batman per più di due decenni e alcuni dei miei momenti preferiti in cabina di doppiaggio li ho passati con Mark. Lui è sempre in grado di farmi diventare un attore migliore. Sono felice che siamo tornati entrambi a lavorare insieme a una storia così importante per il binomio Batman/Joker.”

The Killing Joke sarà presentato quest’estate al Comic Con di San Diego, prima della release ufficiale il prossimo anno.The Killing Joke

The Killing Joke: svelata la data d’uscita del film

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The Killing Joke: svelata la data d’uscita del film

Dopo i primi trailer finalmente la DC Entertainment ha svelato la data di uscita di The Killing Joke, l’attesissimo adattamento animato dell’omonimo fumetto. Infatti su Amazon scopriamo che il film uscirà direttamente in home video il 2 agosto 2016, una settimana prima dell’uscita nelle sale americane di Suicide SquadEcco la copertina dell’edizione USA:

The Killing Joke: il trailer vietato con la voce di Mark Hamill

The Killing Joke

Batman The Killing Joke, prodotto dalla Warner Bros, vede tornare al doppiaggio Mark Hamill e Kevin Conroy. Con loro ci saranno anche Tara Strong per Barbara Gordon/Batgirl e Ray Wise come Commissario Gordon.

Hamill ha dichiarato: “Il fatto di lavorare di nuovo con Kevin Conroy, che è il mio Batman preferito, in quella che io considero la definitiva genesi di un villain così iconico è come un sogno che si realizza. Sono più che emozionato di tornare a essere il Joker in The Killing Joke.”

Conroy ha replicato: “Ho avuto il privilegio di essere Batman per più di due decenni e alcuni dei miei momenti preferiti in cabina di doppiaggio li ho passati con Mark. Lui è sempre in grado di farmi diventare un attore migliore. Sono felice che siamo tornati entrambi a lavorare insieme a una storia così importante per il binomio Batman/Joker.”

Batman The Killing Joke sarà presentato quest’estate al Comic Con di San Diego, prima della release ufficiale il prossimo anno.

Batman The Killing JokeVia CBM

The Killing Joke: Mark Hamill tornerà a prestare la voce al Joker

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The Killing Joke“Tutto quello che serve è una sola brutta giornata per ridurre il più sano di mente in un lunatico… sola una brutta giornata”. Il Joker sta tornando e avrà di nuovo la voce di Mark Hamill.

L’attore ha ufficialmente annunciato su Twitter che tornerà a prestare la voce alla nemesi di Batman nell’adattamento d’animazione di The Killing Joke, in lavorazione alla Warner Bros. Con lui ci sarà anche Kevin Conroy che tornerà a far parlare l’Uomo Pipistrello. Con loro ci saranno anche Tara String per Barbara Gordon/Batgirl e Ray Wise come Commissario Gordon.

Hamill ha dichiarato: “Il fatto di lavorare di nuovo con Kevin Conroy, che è il mio Batman preferito, in quella che io considero la definitiva genesi di un villain così iconico è come un sogno che si realizza. Sono più che emozionato di tornare a essere il Joker in The Killing Joke.”

Conroy ha replicato: “Ho avuto il privilegio di essere Batman per più di due decenni e alcuni dei miei momenti preferiti in cabina di doppiaggio li ho passati con Mark. Lui è sempre in grado di farmi diventare un attore migliore. Sono felice che siamo tornati entrambi a lavorare insieme a una storia così importante per il binomio Batman/Joker.”

The Killing Joke sarà presentato quest’estate al Comic Con di San Diego, prima della release ufficiale il prossimo anno.

The Killing Joke: il trailer vietato con la voce di Mark Hamill

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The Killing Joke: il trailer vietato con la voce di Mark Hamill

Ecco il trailer vietato di The Killing Joke, film d’animazione della Warner, adattamento (a quanto pare fedele) dell’omonima storia a fumetti che vede protagonista Batman e la sua nemesi, il Joker.

Ecco il video:

https://www.youtube.com/watch?v=SnTSqgJPVl8

Batman The Killing Joke, prodotto dalla Warner Bros, vede tornare al doppiaggio Mark Hamill e Kevin Conroy. Con loro ci saranno anche Tara Strong per Barbara Gordon/Batgirl e Ray Wise come Commissario Gordon.

Hamill ha dichiarato: “Il fatto di lavorare di nuovo con Kevin Conroy, che è il mio Batman preferito, in quella che io considero la definitiva genesi di un villain così iconico è come un sogno che si realizza. Sono più che emozionato di tornare a essere il Joker in The Killing Joke.”

Conroy ha replicato: “Ho avuto il privilegio di essere Batman per più di due decenni e alcuni dei miei momenti preferiti in cabina di doppiaggio li ho passati con Mark. Lui è sempre in grado di farmi diventare un attore migliore. Sono felice che siamo tornati entrambi a lavorare insieme a una storia così importante per il binomio Batman/Joker.”

Batman The Killing Joke sarà presentato quest’estate al Comic Con di San Diego, prima della release ufficiale il prossimo anno.

Batman The Killing Joke

The Killing Joke, Mark Hamill: “Non fatelo vedere ai bambini”

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The Killing Joke, Mark Hamill: “Non fatelo vedere ai bambini”

Ospite d’onore alla Star Wars Celebration 2016 a Londra, Mark Hamill, che da pochi giorni ha concluso le riprese di Star Wars Episodio VIII, ha parlato di The Killing Joke, il nuovo adattamento animato delle storie di Batman in cui, come già capitato in passato, presta la voce al Joker.

Di seguito il video delle sue dichiarazioni in merito:

Hamill dichiara in maniera inequivocabile che il film non sarà per bambini e che non seguirà alla lettera le tavole di Alan Moore, ma che sarà un progressivo e inevitabile tunnel che trascinerà lo spettatore verso una realtà sempre più violenta. La storia, oltre ovviamente al Joker e a Batman, vedrà coinvolta anche Batgirl.

The Killing Joke: il trailer vietato con la voce di Mark Hamill

Batman The Killing Joke, prodotto dalla Warner Bros, vede tornare al doppiaggio Mark Hamill e Kevin Conroy. Con loro ci saranno anche Tara Strong per Barbara Gordon/Batgirl e Ray Wise come Commissario Gordon.

Hamill ha dichiarato: “Il fatto di lavorare di nuovo con Kevin Conroy, che è il mio Batman preferito, in quella che io considero la definitiva genesi di un villain così iconico è come un sogno che si realizza. Sono più che emozionato di tornare a essere il Joker in The Killing Joke.”

Conroy ha replicato: “Ho avuto il privilegio di essere Batman per più di due decenni e alcuni dei miei momenti preferiti in cabina di doppiaggio li ho passati con Mark. Lui è sempre in grado di farmi diventare un attore migliore. Sono felice che siamo tornati entrambi a lavorare insieme a una storia così importante per il binomio Batman/Joker.”

Batman The Killing Joke sarà presentato quest’estate al Comic Con di San Diego, prima della release ufficiale il prossimo anno.

Batman The Killing JokeFonte: Flicks And The City

The Killing Joke recensione del film con la voce di Mark Hamill

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The Killing Joke recensione del film con la voce di Mark Hamill

La DC/Warner sarà riuscita nell’impresa di realizzare un film animato basato sulla celeberrima storia di Alan Moore e Brian Bolland, The Killing Joke?

“Basta una giornata storta per trasformare il migliore degli uomini in un folle.”

Era impossibile tratte un intero film utilizzando esclusivamente il materiale originale della graphic novel, per cui è stato necessario aggiungere delle parti completamente inedite, un compito difficile, affidato a Brian Azzarello, uno degli scrittori di punta della DC Comics. Il film è diviso in due parti e soltanto nella seconda inizia il racconto vero e proprio della graphic novel.

La prima parte è stata utilizzata per introdurre Barbara Gordon, alias Batgirl. L’idea di base è solida, dato che il personaggio è centrale nelle vicende della pellicola ed è importante che tutti gli spettatori riescano a empatizzare con lei anche senza aver letto fumetti sul suo conto. Purtroppo però l’inserimanto di una sottotrama azzardata farà storcere il naso ai puristi e non, dal moemnto che ci troviamo di fronte a vicende caratterizzanti senza che si provveda a fornire una motivazione alle azioni. Ai fini del film, questa scelta non ha senso, perdendosi nella seconda parte senza il benché minimo tentativo di giustificazione.

Nella seconda parte ci sono delle piccole aggiunte efficaci, tra cui qualche easter egg (perfino su Una Morte in Famiglia!), altre di cui non si sentiva il bisogno, come alcune aggiunte che coinvolgono in maniera cruenta Gordon e snaturano il concetto dell’opera di Moore.

The Killing Joke, Mark Hamill: “Non fatelo vedere ai bambini”

Lo stile di disegno è una versione più matura e realistica di quello visto nelle classiche serie animate DC/Warner e purtroppo non rende giustizia al tratto di Bolland. Il Joker è quello che ne esce peggio, troppo diverso e cartoonesco rispetto a quello della graphic novel. Fortunatamente attraverso dei giochi di luci e ombre si è riusciti comunque a rendere giustizia al personaggio nei momenti più topici. Purtroppo neanche i colori utilizzati contribuiscono, poiché si discostano troppo da quelli originali che tendevano all’utilizzo eccessivo del rosso e del giallo. La regia di Sam Liu è funzionale alla trama e dà il meglio di sé nelle scene di combattimento.

Il punto forte del film è sicuramente il doppiaggio di Kevin Conroy e Mark Hamill, entrambi di altissimo livello. The Killing Joke è godibile, ma chiaramente non tiene il confronto con l’opera originale, rivelandosi quindi un’occasione sprecata.

di Marco Stefanini (Giù al Nerd)

The Killing 4: trailer dell’ultima stagione

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Netflix ha rilasciato il primo atteso trailer di The Killing 4, l’atteso quarto e ultimo ciclo di episodi dello show che sarà composto da sei episodi.


The Killing è una serie televisiva statunitense poliziesca prodotta da Fox Television Studios e da Fuse Entertainment per la rete televisiva via cavo AMC, che l’ha trasmessa dal 3 aprile 2011.

Remake della serie televisiva danese ForbrydelsenThe Killing è incentrata sulle vicende che ruotano attorno l’omicidio di una giovane ragazza e la conseguente indagine della polizia. La serie ha debuttato in Italia su Fox Crime il 3 novembre 2011.

Dopo due stagioni prodotte, la serie era stata inizialmente cancellata dal network statunitense il 27 luglio 2012,ma dopo delle trattative avviate dalla casa di produzione Fox Television Studios con la società Netflix e la stessa AMC, le quali si divideranno i costi di produzione, è stato deciso di produrre una terza stagione che ha debuttato il 2 giugno 2013. Il 10 settembre 2013, AMC cancella ufficialmente la serie. Due mesi dopo la cancellazione della serie, Netflix ha acquistato i diritti per produrre una quarta e ultima stagione composta da 6 episodi per il 2014

A Seattle una giovane ragazza, Rosie Larsen, viene uccisa. La trama intreccia tre aspetti connessi all’omicidio: le indagini della detective Sarah Linden, affiancata dal collega Stephen Holder; il dolore che colpisce la famiglia della vittima; e un gruppo di politici locali che rischia di vedersi compromessa la campagna elettorale. Con la prosecuzione della storia, diventa chiaro che non ci sono casualità e ognuno dei personaggi coinvolti si porta dietro un segreto che gli impedisce di poter voltare pagina. Nell’ultimo episodio della seconda stagione viene rivelato che ad uccidere Rosie Larsen è stata Terry Marek che, non sapendo che fosse la nipote la ragazza rinchiusa nel bagagliaio, spinse l’auto nel lago per aiutare Jamie Wright, il capo staff di Darren Richmond, a sbarazzarsi del problema che si era creato quando Rosie assistette per caso a qualcosa che non avrebbe dovuto sentire. Sarà poi Holder a uccidere Jamie, dopo che questi aveva sparato allo specchio che rifletteva l’immagine di Linden.

The Killing 4: due sanguinosi poster della nuova stagione

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Netflix ha rilasciato due sanguinosi poster di The Killing 4, l’atteso quarto e ultimo ciclo di episodi dello show che sarà composto da sei episodi.

The Killing 4-1

The Killing 4-2

The Killing è una serie televisiva statunitense poliziesca prodotta da Fox Television Studios e da Fuse Entertainment per la rete televisiva via cavo AMC, che l’ha trasmessa dal 3 aprile 2011.

Remake della serie televisiva danese ForbrydelsenThe Killing è incentrata sulle vicende che ruotano attorno l’omicidio di una giovane ragazza e la conseguente indagine della polizia. La serie ha debuttato in Italia su Fox Crime il 3 novembre 2011.

Dopo due stagioni prodotte, la serie era stata inizialmente cancellata dal network statunitense il 27 luglio 2012,ma dopo delle trattative avviate dalla casa di produzione Fox Television Studios con la società Netflix e la stessa AMC, le quali si divideranno i costi di produzione, è stato deciso di produrre una terza stagione che ha debuttato il 2 giugno 2013. Il 10 settembre 2013, AMC cancella ufficialmente la serie. Due mesi dopo la cancellazione della serie, Netflix ha acquistato i diritti per produrre una quarta e ultima stagione composta da 6 episodi per il 2014

A Seattle una giovane ragazza, Rosie Larsen, viene uccisa. La trama intreccia tre aspetti connessi all’omicidio: le indagini della detective Sarah Linden, affiancata dal collega Stephen Holder; il dolore che colpisce la famiglia della vittima; e un gruppo di politici locali che rischia di vedersi compromessa la campagna elettorale. Con la prosecuzione della storia, diventa chiaro che non ci sono casualità e ognuno dei personaggi coinvolti si porta dietro un segreto che gli impedisce di poter voltare pagina. Nell’ultimo episodio della seconda stagione viene rivelato che ad uccidere Rosie Larsen è stata Terry Marek che, non sapendo che fosse la nipote la ragazza rinchiusa nel bagagliaio, spinse l’auto nel lago per aiutare Jamie Wright, il capo staff di Darren Richmond, a sbarazzarsi del problema che si era creato quando Rosie assistette per caso a qualcosa che non avrebbe dovuto sentire. Sarà poi Holder a uccidere Jamie, dopo che questi aveva sparato allo specchio che rifletteva l’immagine di Linden.

The Killer: una prima immagine di Michael Fassbender nel film di David Fincher

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Dopo essere stato annunciato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia di quest’anno, The Killer, il nuovo film diretto da David Fincher dopo Mank, si mostra ora con una prima foto ufficiale svelata tramite Empire. Rilasciata da Netflix, che distribuirà il film nel proprio catalogo a partire dal 10 novembre, l’immagine ci offre un primo sguardo a Michael Fassbender, protagonista del film, mentre nei panni dell’assassino del titolo guarda fuori dalla finestra di un appartamento con un cannocchiale, probabilmente intento a pedinare una delle sue vittime.

Accanto a Fassbender, in The Killer ritroveremo in un ruolo da protagonista anche Tilda Swinton. La logline ufficiale fornita da Netflix recita: “dopo un incidente quasi fatale, un assassino combatte i suoi datori di lavoro e se stesso, mentre porta avanti una caccia all’uomo internazionale che insiste non avere nulla di personale“. Sono dunque ancora vaghi i dettagli sulla trama del film, adattamento dell’omonima graphic novel francese di Alexis Nolent e Luc Jacamon, con una sceneggiatura di Andrew Kevin Walker.

The Killer, il cast del film

Come già riportato, Michael Fassbender e Tilda Swinton interpreteranno i protagonisti, ma il cast include anche Kerry O’Malley nei panni di Dolores e Charles Parnell (Top Gun: Maverick) nei panni di Hodges, Arliss Howard (Full Metal Jacket) e la star brasiliana Sophie Charlotte nel film. Il direttore della fotografia Erik Messerschmidt (Mindhunter) collabora ancora una volta con Fincher per il film, mentre il regista torna a collaborare con Trent Reznor e Atticus Ross (The Social Network, Millennium, Gone Girl, Mank) per comporre la colonna sonora di The Killer. Sappiamo inoltre che la durata del film è pari a 113 minuti, il che lo rende il secondo film più corto nella filmografia di Fincher dopo Panic Room.

The Killer: trailer del film di David Fincher con Michael Fassbender

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Ecco il teaser trailer di The Killer, il nuovo film di David Fincher con protagonista Michael Fassbender e che sarà presentato in Concorso alla prossima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 80. Scritto da Andrew Kevin Walker e diretto da Fincher, il film è basato sulla graphic novel  “The Killer” scritta da Alexis Nolent (a.k.a Matz) e illustrata da Luc Jacamon, originariamente pubblicata in francese da Editions Casterman e vede protagonisti Michael Fassbender, Charles Parnell, Arliss Howard, Sophie Charlotte e Tilda Swinton.

Dopo un tragico incarico quasi fallito un assassino affronta i suoi mandanti e se stesso in una caccia all’uomo internazionale che crede non sia affatto personale. The Killer sarà a ottobre nei cinema italiani e dal 10 novembre su Netflix.

The Killer: recensione del film di David Fincher con Michael Fassbender #Venezia80

Attieniti al tuo piano. Anticipa, non improvvisare. Non fidarti di nessuno. Non cedere mai un vantaggio. Combatti solo le battaglie per cui sei pagato. È questo il mantra che l’assassino interpretato da Michael Fassbender in The Killer si ripete ogni volta prima di eliminare gli obiettivi che gli vengono assegnati. A rivelarci queste regole è proprio lui, grazie all’accesso privileggiato alla sua mente che il regista del film, David Fincher, ci permette di avere. Dopo aver raccontato di serial killer in Se7en, Zodiac e Mindhunter, egli decide infatti stavolta di assumere il loro punto di vista, alla scoperta del loro codice e del modo in cui la loro realtà possa differire dalle aspettative.

Presentato in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, The Killer segna dunque il ritorno di Fincher al mondo criminale, dopo la parentesi sul mondo del cinema di Mank. Ma è un ritorno estremamente particolare, lontano da ciò che ci si potrebbe aspettare e che pertanto potrebbe scontentare chi si aspetta un film su tale argomento simile alle opere del regista poc’anzi citate. Perché con The Killer non ci confrontiamo con un intricati complotti o sorprendenti colpi di scena, né con ritmi esagitati o frequenti scene d’azione. Insomma, non è il classico dramma basato sulla trama, bensì qualcosa di molto più esistenziale e filosofico di quanto possa sembrare ad una prima visione.

The Killer… preparati, attendi, uccidi, ripeti

Non c’è dunque molto da dire riguardo la storia del film, volutamente molto esile, la quale semplicemente ha per protagonista un assassino (Michael Fassbender) che, dopo un disastroso passo falso di cui rimane sorpreso egli stesso, si trova a dover sfidare i propri committenti intraprendendo una caccia all’uomo su scala globale che egli giura non avere niente di personale. Ma è davvero così? Oppure sta ingannando sé stesso per primo? Quanto è disposto a tradire le proprie regole pur di ristabilire il proprio status quo e quanto la realtà intorno a lui può sfuggire al suo controllo? Prenderà così forma un disperato tentativo di riparare ai propri errori.

The Killer Michael Fassbender
Michael Fassbender in The Killer. Cr. Netflix ©2023

Nella mente del serial killer

Essere un assassino non è facile come viene raccontato nei film, dove spesso viene offerta una rappresentazione romantica o avvincente della loro vita, per quanto ciò che compiono rimanga inaccettabile. Fincher, che con ogni suo film cerca di smarcarsi dai cliché, si pone dunque nella mente del serial killer per cercare di studiarne i pensieri, la routine, la gestualità. Il suo assassino senza nome non è un uomo dotato di particolari gadget e per ottenere ciò che gli serve, che sia un travestimento o un accessorio, si rivolge a negozi online quale può essere Amazon. Insomma, quello di The Killer è un personaggio che cerca di rimanere il più possibile nell’anonimità e per farlo sa di dover seguire un preciso codice.

Le sue missioni, inoltre, non sono per nulla avventure caratterizzate da epici scontri o dinamici inseguimenti. Lo dimostra la sequenza d’apertura del film, dove il killer deve attendere  l’arrivo del suo obiettivo rimanendo nascosto in un appartamento di Parigi. In tale frangente egli ci rende partecipi dei suoi pensieri, riempiendo dunque di parole scene nelle quali sostanzialmente non avviene nulla se non l’atto di attendere, intervallato da attività come lo stretching, l’andarsi a comprare del cibo e naturalmente il dormire. Una sequenza che potrebbe scoraggiare quanti ricercano ben altri ritmi e atmosfere, ma se si fa attenzione è diffiicile non rimanere catturati dalla messa in scena che Fincher propone.

Con una calma metodica e grande attenzione ai particolari, il regista inquadra il tutto con un gusto per la composizione e una precisione da vero serial killer, rendendo tutto ciò così attraente che è difficile non venire rapiti da questo modo di raccontare per immagini. Sono infatti queste ad avere la priorità assoluta sul film, persino sul racconto in sé, ridotto qui al suo grado più elementare per ricercare tanto un senso di distacco coerente con quello che il protagonista porta avanti nei confronti della realtà, quanto per far emergere la sua percezione delle cose quale vero e proprio cuore pulsante di The Killer.

The Killer Michael Fassbender
Michael Fassbender in una scena di The Killer. Cr. Netflix ©2023.

The Killer è uno dei film più importanti dell’anno

The Killer lavora dunque sulla scissione esistente tra realtà e soggettività, proponendocela non solo tramite la voice over del protagonista, ma anche con un preciso lavoro sulla fotografia, il montaggio e il sonoro, con il quale si punta anche a costruire un senso di crescente disagio e ansia. Quando ad esempio il killer è in controllo della situazione, tutto scorre fluidamente, ma basta un attimo perché la realtà si riveli differente, lasciando spazio ad una maggiore rigidità che disorienta e annulla tutto ciò che credevamo di sapere. Capiamo dunque che quello di Fincher è un narratore inattendibile, costretto egli stesso a scontrarsi con l’imprevisto e portarci a riflettere sul nostro rapporto con esso e con ciò che lui è chiamato a compiere.

Semplicemente perfetta si rivela allora la scelta di Fassbender nel ruolo del protagonista. L’attore non solo torna a regalarci un’interpretazione di alto livello dopo diversi passi falsi, ma con il suo volto glaciale riesce a raccontarci tutto il distacco e all’occorrenza anche la paura del suo personaggio. E ciò che lui prova impariamo a provarlo anche noi, scontrandoci con un film che richiede assolutamente molteplici visioni, necessarie per rapportarsi in modo approfondito con il gusto per le immagini che Fincher da sempre possiede e con le quali ci intrattiene. Di certo, però, già a primo impatto The Killer risulta una delle opere più dense di significati e valori viste quest’anno.

The Killer: la spiegazione del finale del film di David Fincher

The Killer: la spiegazione del finale del film di David Fincher

The Killer (qui la recensione) è il thriller neo-noir del celebre regista David Fincher (Fight Club, Zodiac, Gone Girl), disponibile dal 10 novembre su Netflix. Presentato in anteprima lo scorso settembre all’80esima Mostra del Cinema di Venezia, il film vede protagonista l’attore Michael Fassbender (Shame, 12 anni schiavo, Steve Jobs) nei panni di un paranoico sicario, un assassino senza nome. La sua vita è dettata da un codice ben preciso e iterativo, finché – dopo aver fallito una missione uccidendo la persona sbagliata – il killer si ritrova in una caccia all’uomo internazionale dove è costretto ad affrontare i suoi committenti e sé stesso. Il film, basato sull’omonima serie di graphic novel francese (titolo originale “Le Tueur”) illustrata da Luc Jacamon e scritta da Matz (Alexis Nolent) presenta dunque un racconto ambiguo e più complesso di quel che potrebbe sembrare.

La trama di The Killer

The Killer Michael Fassbender
Michael Fassbender in una scena di The Killer. Cr. Netflix ©2023.

Il cupo e teso film di Fincher si apre con la visione dell’anonimo killer che temporeggia all’ultimo piano di un ufficio WeWork a Parigi. Dalla sua finestra spia la suite dell’edificio sul lato opposto della strada, attendendo il suo obiettivo. Inizia dunque un monologo interiore in cui il protagonista racconta le sue abilità e le modalità con cui lavora: è un uomo disciplinato, fermo, deciso, imperturbabile. Segue gli ordini per cui è pagato bene senza curarsi delle conseguenze. Ma quando poco dopo sbaglia il tiro, uccidendo l’amante del suo bersaglio, sul suo volto cala improvvisamente un velo di terrore e smarrimento. Raccatta tutto ciò che può nel breve tempo possibile e fugge via dell’edificio, organizzando un volo per casa in Repubblica Dominicana. Al suo arrivo però scopre che il suo committente lo ha già punito: la sua compagna Magdala (Sophie Charlotte) è stata aggredita e torturata. Ferito e in collera, il Killer inizia una caccia vendicativa in cui fa fuori chiunque si sia macchiato del sangue di lei.

Come finisce The Killer?

The Killer Netflix
Michael Fassbender in una scena di The Killer. Cr. Netflix ©2023.

Il Killer comincia la sua spietata ricerca uccidendo Hodges (Charles Parnell), il suo misterioso datore di lavoro. Successivamente convince la segretaria Dolores (Kerry O’Malley) a svelare il cliente mandante che lo sta cercando e i due aggressori che hanno torturato Magdala. Ricevuto i nomi, parte prima per Miami per uccidere i due scagnozzi: un uomo chiamato il Bruto (Sala Baker) e una donna conosciuta come L’Esperto (Tilda Swinton). Attraversa poi Chicago per trovare il Cliente, Claybourne (Arliss Howard). Quando i due si ritrovano faccia a faccia, Claybourne gli spiega che è stato lo stesso Hodges a suggerirgli di eliminare il Killer dal consiglio per l’inefficienza del suo caso. Non c’era, quindi, “nulla di personale”. Soddisfatto della sua vendetta e di aver scoperto la verità, il Killer decide di non eliminarlo e partire via con Magdala.

Cosa si cela dietro il finale di The Killer?

The Killer David Fincher
Michael Fassbender in una scena di The Killer. Cr. Netflix ©2023.

Fin dal primo minuto, Fincher dipinge il protagonista come una persona meticolosa, calcolatrice, pacata e fredda. Persino quando fallisce la sua missione, colpendo la persona sbagliata, riesce a contenere le proprie emozioni molto più di quanto sarebbe in grado chiunque altro. Ed è proprio questa sua consapevole e tanto orgogliosa impassibilità e indolenza che crolla a poco a poco nel film. Se inizialmente si considera “uno dei pochi”, solo alla fine si rende conto di essere in realtà “uno dei molti”. Sotto tutti quei travestimenti e false identità, dunque, non c’è semplicemente una spietata macchina per uccidere ma un uomo. Un uomo come tanti altri che – oltre l’anonima espressione gelida da assassino – sente il bisogno di amare ed essere amato. E ciò che lo scuote dal suo ruolo di inalterabile assassino è il trovare la donna che ama malridotta e morente a causa del suo lavoro. Una scena che lo porta a fargli desiderare di avere una vita normale e tranquilla con lei.

The Killer racconta dunque una storia di evoluzione: il protagonista alla fine del film non è lo stesso uomo che è stato presentato al pubblico nel suo spoglio ufficio a Parigi. E questo viene messo in risalto anche dalla sua controversa scelta di non uccidere Claybourne. Se da un lato questa decisione pare indicare un punto di svolta nella vita del Killer e al fatto che sia davvero cambiato; dall’altro lascia alcuni interrogativi che alludono a un possibile secondo fine: risparmiare quel potente committente potrebbe tornargli utile professionalmente in futuro? È davvero cambiato o – come per tutto il resto del film – anche questa scelta nasconde un piano ben studiato?

I comandamenti del Killer: “Attieniti al piano

The Killer Michael Fassbender
Michael Fassbender in The Killer. Cr. Netflix ©2023

“Attieniti al piano. Non fidarti. Niente empatia. Gioca d’anticipo, non improvvisare. Mai concedere un vantaggio. Combatti solo se sei pagato per combattere. Attieniti al piano”. Questo è ciò che il Killer recita più volte a sé stesso durante il film, un vero e proprio mantra di concentrazione e fermezza che lo accompagna in ogni sua metodica mossa. Quasi una preghiera che lo rende invulnerabile e privo di tutte quelle emozioni che potrebbero intaccare il suo operato. Il protagonista di Fincher sembra credere fedelmente a quelle parole, finché le conseguenze del suo lavoro non bussano alla porta di casa, l’unico luogo in cui sembrano custoditi i suoi sentimenti più puri. Infatti, è ciò che prova per Magdala a mettere in moto il suo blitz di vendetta che si conclude con una decisione inaspettata. Il Killer non si attiene al piano né quando sbaglia bersaglio né probabilmente quando risparmia Claybourne, eppure alla fine del film sembra essere sollevato e soddisfatto accanto alla donna che ama.

Il confronto con l’Esperto (Tilda Swinton) in The Killer

The Killer Tilda Swinton
Tilda Swinton è L’Esperto in The Killer. Cr. Netflix ©2023

L’uccisione più elegante e significativa del film è senz’altro quella del secondo lacchè, l’Esperto. Con il suo iconico savoir-faire, Tilda Swinton, nel confronto col personaggio di Michael Fassbender, dà vita a una delle scene più accattivanti e interessanti del film. L’Esperto – con una favola cupa e bizzarra in cui spiega che ciò che muove un cacciatore a uccidere un orso non è la preda stessa ma la caccia in sé – cerca disperatamente di dissuadere il Killer dall’ucciderla. Un momento di tensione in cui il personaggio della Swinton suggerisce al pubblico una morale che in fondo si rispecchia nelle loro vite: il lavoro del sicario è una caccia all’uomo mossa solamente dal denaro e dal piacere di uccidere, non riguarda niente di personale.

Con chi sta realmente parlando il Killer?

The Killer
Michael Fassbender in The Killer. Cr. Netflix ©2023.

Tutto in The Killer è ridotto ai minimi termini, persino i dialoghi. Infatti, ciò che davvero accompagna la narrazione è il monologo interiore del protagonista. Un continuo flusso di coscienza che tenta di incoraggiare lo spettatore a guardare il mondo con gli stessi occhi del Killer. Ma, di fatto, a chi si rivolge il Killer? Per chi esegue questo monologo interiore? Queste sono le stesse domande che Erik Messerschmidt, direttore della fotografia, ha posto al regista: “Per comprendere meglio a chi si rivolge il protagonista, Fincher mi suggerì di guardare ‘Le Samourai’ (thriller poliziesco del 1967 diretto da Jean-Pierre Melville), spiegandomi che questo film francese mi avrebbe fatto comprendere ciò che si prova a essere oggettivamente un fantasma in una stanza. Come ci si sente quando si ha davanti qualcuno che non permette mai a nessuno di stargli accanto?” – ha raccontato il collaboratore. In altre parole, il monologo del Killer è tanto rivolto al pubblico quanto a sé stesso, un dialogo intimo e personale che permette di conoscere la psiche del personaggio e comprenderne la storia.

Cosa ha detto David Fincher riguardo al finale di The Killer?

The Killer
Michael Fassbender in The Killer. Cr. Netflix ©2023.

The Killer è una pellicola tremendamente elegante e algente, al punto da non essere semplice per il pubblico provare empatia nei suoi confronti. A riguardo, al Festival del Cinema di Venezia, il tre volte candidato all’Oscar David Fincher ha spiegato che quando ha dato vita a questo personaggio non voleva che fosse simpatico o spaventoso. In realtà, ciò che davvero spera di suscitare nel pubblico è l’irritabilità verso il prossimo o, stando alle sue parole: “La mia speranza è che qualcuno veda questo film e diventi nervoso pensando alla persona che si trova dietro di lui in una qualunque fila“, lasciando dunque intendere che chiunque potrebbe essere un assassino, proprio come il protagonista del film e la sua ricerca dell’anonimato dimostra.

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