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Sulla stessa onda, recensione del film di Massimiliano Camaiti

Sulla stessa onda, recensione del film di Massimiliano Camaiti

Disponibile dal 25 marzo su Netflix, Sulla stessa onda è un primo assaggio d’estate che la piattaforma ci offre in attesa della bella stagione.

La trama di Sulla stessa onda

Il mare dell’Isola di Favignana e un corso di vela estivo fanno da cornice alla delicata storia d’amore di Sara (Elvira Camarrone) e Lorenzo (Christian Roberto), giovani protagonisti della pellicola. Lui è un giovane istruttore di vela, lei un’allieva piuttosto preparata e che sa il fatto suo. Tra punzecchiature e giochi di sguardi alternati, scatterà la scintilla tra i due una notte d’estate. A estate finita, però, si torna in città, a Palermo, e i due dovranno fare i conti con difficoltà familiari e un ostacolo imprevisto: la distrofia muscolare di Sara, malattia degenerativa, con cui la giovane protagonista dovrà imparare a convivere.  La malattia condiziona non solo la vita quotidiana di Sara, ma anche il rapporto con gli affetti a lei vicini, sottotrame che verranno efficacemente indagate nel secondo atto della pellicola. La potenza dell’unione tra i due risulterà vincente contro un male che li vuole tenere imprigionati a terra, che vuole impedire di cavalcare l’onda dei loro sentimenti. Cercheranno quindi di vivere il tempo “pensando a cosa altro potremmo fare insieme”, affidandosi alla purezza dei sentimenti che gli permette di vivere la loro storia d’amore fino all’ultimo respiro.

La poetica della delicatezza di Sulla stessa onda

Una Sicilia egregiamente fotografata da Michele Paradisi fa da sfondo alla storia d’amore dei giovani protagonisti. È una Sicilia acquatica, caratterizzata da una palette cromatica tenue e contemporaneamente vivace, come lo sono Sara e Lorenzo. Lo sguardo registico abbraccia il realismo poetico: la storia di Sara e Lorenzo sembra vivere attraverso quadri impressionisti, che catturano le suggestioni dell’atmosfera sicula e del loro amore. La macchina da presa indaga il rapporto dei due in punta dei piedi, con uno sguardo come dalla porta accanto: non è mai invasiva, petulante; al contrario, accarezza l’amore dei nostri giovani protagonisti per raffigurarlo nella sua purezza più assoluta. Si apprezza inoltre un uso dei dialoghi e del linguaggio molto discreto, rarefatto, che segue la linea estetica generale della pellicola.

Sono la semplicità e l’essenzialità le note distintive della scrittura e della regia di questo film, che si rivelano essere anche la chiave tramite cui librarsi nel sentimento amoroso e godere di ogni piccolo istante, per combattere il dolore della malattia. La loro storia d’amore è una favola acquatica, che si staglia tra le onde spumeggianti del mare e l’esplorazione dei luoghi della città tramite l’amore che si intensifica. La passione per la vela diventa linguaggio comune, esperienza interiore che vive nella condivisione, riscatto nei confronti degli ostacoli che la vita ci pone davanti. Gli occhi sinceri di Sara e Lorenzo conducono la narrazione, che parte dal genere del “teen movie” ma si ritaglia poi una propria posizione originale all’interno del panorama cinematografico italiano, che denota un’idea di regia ben definita, lontana dagli stereotipi connessi alla tematica della malattia e della storia d’amore. Un genere poco praticato dal cinema attuale italiano, ma che sembra trovare una propria dimensione con un’opera prima ben calibrata e definita. 

Il male che diventa terapia

Il concetto di terapia è affrontato da diversi punti di vista nella pellicola ed è la chiave di svolta della narrazione, più focalizzata sulla meraviglia delle piccole cose e della condivisione piuttosto che sul decorso della malattia. La prima terapia con cui Sara ha a che fare è quella fisica, affrontata in un centro di riabilitazione dove incontrerà ragazzi affetti da diversi disturbi, che diventeranno compagni anche di vita, sostegno morale e speranza rigeneratrice anche nei momenti più bui; c’è poi la terapia affettiva, lo scambio e arricchimento reciproco con i familiari, la migliore amica e infine il primo grande amore di Sara, Lorenzo: terapia, in questo caso, sublimata dalla passione condivisa che è stata, e sempre sarà, rifugio terapeutico a sua volta: la barca a vela, la decisione di partecipare a un’ultima, finale, regata, il coraggio e un pizzico di incoscienza che servono per sentirsi bene accompagneranno Sara fino all’ultimo.

Il male diventa cura, se affrontato col giusto sguardo, quello di Sara e Lorenzo. Sono interpreti giovanissimi, eppure che esprimono tutta il vigore della loro terra e dei loro caratteri, restituendoci due performance attoriali davvero incisive. La malattia di Sara diventa motivo per una crescita interiore di tutti i personaggi principali, caratterizzati da un arco di trasformazione ben definito: è motivo di riscoperta dei personaggi, di resa dei conti coi fantasmi del passato e ricongiungimento di rapporti frammentati. È un film di sguardi, reciproca conoscenza e conoscenza anche delle famiglie dei ragazzi.

Donatella Finocchiaro, Corrado Invernizzi, Vincenzo Amato, Manuela Ventura ci regalano performance convincenti nei ruoli degli affetti familiari dei ragazzi. Ci vengono presentate famiglie con delle crepe interne rilevanti, genitori che non hanno paura a mostrare le proprie fragilità, ma che riescono comunque a trovare un appiglio, a risollevarsi e a riscoprirsi – come individui e poi nuclei familiari- tramite i figli. Sono figli che, forse, hanno imparato un po’ ad essere genitori tramite le sfide che la vita gli ha messo dinanzi e che mostrano senza riserve la genuinità del loro rapporto, l’intensità che li contraddistingue come individui e la forza, il coraggio, derivante dall’attività sportiva praticata, che ne ha forgiato il carattere e il percorso di vita. 

Sulla stessa onda da oggi disponibile su Netflix

Sulla stessa onda da oggi disponibile su Netflix

Debutta oggi su Netflix Sulla stessa onda, il film italiano Originale Netfli di Massimiliano Camaiti con Elvira Camarrone, Christian Roberto, Donatella Finocchiaro, Corrado Invernizzi e con  Vincenzo Amato.

Sulla stessa onda è un film NETFLIX in associazione con MEDIASET una produzione CINEMAUNDICI

La fine dell’estate, un’isola in Sicilia, un corso di vela. Sara e Lorenzo s’incontrano e s’innamorano immediatamente. Lui è il giovane istruttore, lei l’alunna più testarda. Per entrambi è il primo amore, quello in cui le emozioni viaggiano sempre più veloci. La magia sembra però finire una volta tornati a casa, a Palermo. Sara diventa inaspettatamente sfuggente e ogni tentativo di Lorenzo di ricontattarla cade nel vuoto. Ma non è l’abituale fine di un amore estivo, Sara nasconde un segreto. Un piccolo problema fisico al campus, un forte crampo a Palermo e la notizia dell’aggravamento della sua distrofia muscolare piomba nella vita della ragazza. Il corso di vela è stato il suo ultimo momento di totale spensieratezza… se tutto presto dovrà finire, che senso ha continuare a vivere il suo amore per Lorenzo? In un viaggio pieno di rischi, incoscienza e coraggio, Sara e Lorenzo saranno costretti a crescere in fretta per rendere eterno ogni momento della loro storia.

Note di regia

Una storia d’amore giovanile viene travolta dalla notizia della malattia di uno dei due protagonisti. Sulla stessa onda è senza dubbio un film di genere. Ma se un film di genere racconta, ovviamente, tematiche comuni al genere di appartenenza, le scelte stilistiche al suo interno possono divergere e allontanare enormemente una storia dall’altra. Un film di genere può diventare “unico” e personale.

Durante la scrittura di questo film ho stampato e attaccato al muro due fotografie: una di Luigi Ghirri e una di Massimo Vitali. Nella foto di Ghirri, come quasi sempre, non c’è nessuno: solo una passerella posata sulla sabbia che taglia in due l’inquadratura e va dritta verso l’acqua; in quella di Vitali, una moltitudine di persone sono assiepate, una sopra l’altra, in riva al mare. Le due foto sono state la mia nota visiva per non abbandonare mai la voglia di raccontare una storia dove due solitudini, dopo essersi incontrate, cercano di allontanarsi dalla folla che li circonda alla ricerca dell’intimità necessaria per vivere pienamente il loro amore.

Quali erano quindi la distanza e la prospettiva da utilizzare per raccontare visivamente queste emozioni? Con il d.o.p., Michele Paradisi, abbiamo cercato di catturare l’atmosfera dentro la quale far muovere i nostri personaggi effettuando le scelte stilistiche che più ci permettessero di supportare la storia. La luce che riflette sulla sabbia, sul mare, sulle maioliche dei pavimenti delle case, che rimbalza per terra per poi tornare su ad illuminare i volti dal basso. Le linee verticali, orizzontali e oblique che tagliano spesso il fotogramma. I totali, a volte dei campi lunghissimi, che si aprono a fine scena posizionando i personaggi all’interno di un contesto più vasto, come a voler “ricollocare” le problematiche dei nostri protagonisti. Infine, l’apporto della Sicilia che con le sue spiagge, i suoi monti, i suoi palazzi malridotti, porta la storia in una

dimensione quasi atemporale. L’aspetto décalé di tutto quello che troviamo su quest’isola aiuta, a mio giudizio, ad assottigliare eventuali barriere generazionali e dona al film un sapore nostalgico per un pubblico anche più maturo.

I protagonisti del film si ritrovano ad affrontare la loro prima storia sentimentale e allo stesso tempo una malattia spaventosa: la distrofia muscolare. Prendendo la malattia in una fase non ancora acuta, avevo la possibilità di concentrare le mie attenzioni sulle ricadute psicologiche più che sui problemi fisici. Avevo più spazio per raccontare relazione fra i due ragazzi.

Esiste qualcosa emozionalmente più forte dell’amore?
L’emotività del film doveva venire dalla risposta a questa domanda.

In questo contesto, era importante che i due attori avessero realmente l’età dei protagonisti in modo che l’ingenuità e la purezza di un primo amore fossero credibili. Ma una volta scelti, Elvira e Christian, durante la preparazione del film, recitano senza riuscire ad entrare nei personaggi. La situazione non migliora con l’avvicinarsi delle riprese. Tanto che l’organizzatore mi consiglia, per la prima settimana, di girare con due macchine per avere più ciak possibili. A tre giorni dall’inizio del film, lascio i ragazzi da soli nella sala prove. Quando torno, li trovo contentissimi, commossi.

Dal bar accanto, hanno passato un pezzo che li ha totalmente sbloccati. In mia assenza hanno provato una scena che, secondo loro, è venuta benissimo. Li guardo dubbioso, la rifanno, sorrido contento. Quel pezzo, Promise di Ben Howard, è stato sempre ascoltato sul set prima delle scene emotive ed oggi è diventato il brano di punta della nostra colonna sonora.

Massimiliano Camaiti

Sulla scia di Edgar Wright ecco 10 registi che hanno lasciato film ambiziosi

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Sulla scia di Edgar Wright, che ha abbandonato il timore di Ant-Man della Marvel per divergenze creative, ecco altri 10 registi che hanno lasciato (o sono stati rimpiazzati) film ambiziosi che si sono rivelati, quasi sempre, grandi successi di pubblico.

Da Tim Burton con Maleficent, fino a Anthony Mann con Spartacus, ecco i 10 registi, 11 con Wright, che hanno lasciato dei progetti solidi per divergenze o perchè sostituiti dalla produzione.

CLIKKA SULLA FOTO PER SCOPRIRLI TUTTI.Edgar Wright

 

Sulla scia delle notti da leoni, arriva The Wedding Party

Sulla scia delle notti da leoni, arriva The Wedding Party

Da un po’ di anni nel patinato mondo di Hollywood impazzano le commedie ciniche e politicamente scorrette che vedono come protagonisti improbabili “nerd” della prima ora, immaturi cronici, gruppi goliardici di amici in libera uscita e sboccate ragazze senza peli sulla lingua. Ogni riferimento è puramente casuale, ma è impossibile non pensare a pellicole che hanno sbancato i botteghini americani-e non solo- lanciando i suoi protagonisti nel gotha del cinema comedy: la trilogia de Una notte da Leoni, Bridesmaids o i vari film firmati da Judd Apatow ne sono una conferma.

Sulla mia pelle: trama, cast e la vera storia dietro al film

Sulla mia pelle: trama, cast e la vera storia dietro al film

Vero e proprio caso cinematografico del 2018, il film Sulla mia pelle (qui la recensione) è stato uno dei primi titoli italiani prodotti e distribuiti da Netflix, incentrato su uno dei più noti e drammatici casi di cronaca degli anni recenti. Al centro della trama vi è infatti l’ultima settimana di vita di Stefano Cucchi, divenuto poi tristemente noto a livello nazionale. Il film scritto e diretto da Alessio Cremonini ripercorre gli eventi che hanno visto coinvolto il ragazzo, cercando di offrirne un ritratto imparziale ma con l’intento di risvegliare l’attenzione su un caso quasi dimenticato.

Con protagonista Alessandro Borghi nei panni di Cucchi, il film è stato presentato nella sezione Orizzonti della 75ª Mostra del Cinema di Venezia, generando sin da quella prima proiezione numerose reazioni. Grazie al film, infatti, il caso relativo alla morte del ragazzo è giunto a nuovi risultati, portando infine ad una sentenza da parte del tribunale. Sulla mia pelle è un caso eccezionale di cinema che favorisce lo sviluppo della società e dei suoi membri. Ha inoltre rappresentato un primo grande passo avanti nell’introduzione della piattaforma Netflix in Italia, pur con tutte le opposizioni incontrate a riguardo.

Il film si è poi affermato come uno dei più premiati dell’anno, vincendo quattro David di Donatello su un totale di dieci candidature, tra cui quello per il miglior attore protagonista e il miglior regista esordiente. Da quel momento il titolo è entrato a far parte di quella schiera di film che dimostrano l’esistenza di un grande cinema italiano, desideroso di portare allo spettatore nuovi contenuti e una nuova forma. Lo stesso regista è stato indicato come uno degli autori da tenere maggiormente in considerazione per il futuro, avendo dimostrato una padronanza del mezzo cinematografico non comune in Italia.

Sulla mia pelle: la trama del film

La vicenda ha inizio una sera di ottobre del 2009, quando il giovane Stefano Cucchi si ritrova fermato dalla polizia mentre era in auto con un amico. Sospettando uno spaccio di droga, i due agenti iniziano a perquisire i due ragazzi, trovando infine addosso a Cucchi alcune confezioni di hashish e una pasticca medicinale per l’epilessia, di cui soffre sin da giovane. Ciò è necessario per porlo in stato di fermo e condotto alla stazione dei Carabinieri. Per lui ha così inizio un vero e proprio incubo, della durata di una settimana. In caserma, infatti, il ragazzo subisce l’aggressione fisica degli agenti, che gli procurano numerosi lividi e danni interni.

Cucchi però nega sempre davanti all’evidenza degli ematomi sul suo volto, rifiutando l’aiuto di quanti incontra. Durante quei giorni rifiuta di essere visitato da un medico, viene portato in tribunale a testimoniare e poi sbattuto nuovamente in galera. Nel momento in cui i dolori diventano atroci, viene prelevato con la forza e portato d’urgenza in ospedale, dal quale non uscirà mai. In tutto ciò, la famiglia, tra cui la sorella Ilaria, tentano invano di incontrarlo. L’accesso gli viene però negato continuamente. Alla fine, dopo la morte del giovane, ai famigliari non resta che fare luce sul caso, facendo affidamento alla giustizia.

Sulla mia pelle cast

Sulla mia pelle: il cast del film

Ad interpretare Stefano Cucchi vi è l’attore Alessandro Borghi, divenuto una vera e propria star in seguito al film Non essere cattivo. Per poter rendere omaggio al ragazzo, Borghi dà vita ad una radicale trasformazione fisica. Nel giro di poche settimane arriva a perdere oltre venti chili. Ciò gli permette di acquisire l’aspetto gracile del vero ragazzo. Totalmente devoto al personaggio, l’attore ha poi ascoltato più e più volte le registrazioni dell’interrogatorio in tribunale di Cucchi, studiandone il modo di parlare e il tono della voce. È così arrivato a riprodurre questa in modo particolarmente fedele. Dopo averlo visto nei panni di Stefano, Ilaria Cucchi contattò l’attore, affermando di aver rivisto in lui il fratello.

A interpretare Ilaria, figura chiave nel film, è invece l’attrice Jasmine Trinca. Tra le più celebri e apprezzate interpreti italiane, anche lei studiò a lungo il personaggio, cercando di rendere giustizia alla vera Ilaria. Le due ebbero infatti modo di confrontarsi in più occasioni, e da questi incontri l’attrice ebbe modo di studiare la vita della donna e le sue emozioni. Per la sua interpretazione è poi stata nominata ai David di Donatello come miglior attrice non protagonista. Nel film vi è poi Max Tortora nei panni di Giovanni Cucchi, padre di Stefano e Ilaria. L’attore, che ricopre qui insoliti panni drammatici, è stato particolarmente apprezzato per la sua interpretazione di un uomo smarrito e sofferente.

Sulla mia pelle: la vera storia di Stefano Cucchi

Quella di Stefano Cucchi è una vicenda molto complessa che si articola nell’arco di tredici anni. Dal momento della sua morte, hanno avuto inizio numerose inchieste e altrettanti processi, che in un primo momento non sembrarono però portare a nessun risultato concreto. I numerosi rinvii non facevano infatti che far apparire sempre più lontana la possibilità di far luce sul caso e rendere giustizia a Cucchi. Con l’uscita del film, tuttavia, l’attenzione mediatica sul caso è ripresa con forza e con la sentenza emessa in data 14 novembre 2019, la Corte di assise di Roma riconobbe i carabinieri scelti Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro colpevoli di omicidio preterintenzionale, condannandoli a 12 anni di reclusione.

Tale sentenza è stata poi recentemente confermata, il 4 aprile 2022, dalla Corte Suprema di Cassazione. Parallelamente, si è svolta anche un’indagine per depistaggio delle prove relative all’omicidio di Cucchi. Il 7 aprile 2022, il Tribunale di Roma ha dichiarato gli imputati colpevoli di tutti i reati a loro contestati e ha condannato le figure coinvolte in tale indagine a diversi anni di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici. Dopo 13 anni, dunque, la verità sul caso Cucchi è finalmente stata portata allo scoperto, anche se sono ancora diverse le personalità legate a tale vicenda che dovranno essere sottoposte a processo. Il grande impatto sulla società e sulla cultura italiana della vicenda, tuttavia, permette di non lasciar cadere nell’ombra tale vicenda, ma anzi consentendo una sempre più precisa ricostruzione di quanto avvenuto.

Sulla mia pelle: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per chi desidera vedere o rivedere il film, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di una delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Sulla mia pelle è infatti presente esclusivamente su Netflix, essendo un film prodotto e distribuito da questo. Per poter vedere il titolo sarà quindi necessario disporre di un abbonamento generale. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. Il film è però in programma in televisione per giovedì 14 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Fonte: IMDb

Sulla mia Pelle: trailer del film che racconta gli ultimi giorni di Stefano Cucchi

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Aprirà la sezione Orizzonti della 75° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia Sulla mia Pelle, il film diretto da Alessio Cremonini che racconta gli ultimi sette giorni della vita di Stefano Cucchi. A interpretare il protagonista c’è Alessandro Borghi, in una performance già considerata straordinaria. Di seguito il trailer del film co-prodotto da Netflix.

L’emozionante racconto degli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi e della settimana che ha cambiato per sempre la vita della sua famiglia. I protagonisti sono interpretati da Alessandro Borghi, Max Tortora, Milvia Marigliano e Jasmine Trinca.

Sulla mia pelle: recensione del film con Alessandro Borghi #venezia75

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Presentato in apertura della sezione Orizzonti durante Venezia 75, Sulla mia pelle di Alessio Cremonini è il racconto dell’ultima settimana di vita di Stefano Cucchi, dall’arresto al decesso in custodia cautelare, il 22 ottobre.

Il film di Cremonini è un racconto da vicinissimo degli ultimi giorni della vita di Stefano, visto attraverso gli occhi del giovane, sulla sua pelle, appunto, sui suoi lividi e la sua atroce sofferenza. Proprio come una via crucis durante la Quaresima, il film conta le sue stazioni, i giorni, scanditi da scritte bianche, giorni passati a soffrire e a tacere, nei momenti decisivi, l’identità dei suoi aggressori.

Il regista sceglie di stare il più vicino possibile al suo protagonista, trascurando quello che poteva essere invece una chiave di lettura alternativa, ovvero i tentativi della famiglia di riuscire a vedere e ad avere notizie di Stefano, durante il suo calvario. Lontano dalla sofferenza dei genitori e della sorella, ma dentro, in profondità, a quella del protagonista facendoci sentire la solitudine, la paura. Tanto dolore raccontato con delicatezza, tanto che in un momento specifico arriva alla mente addirittura la carezza della macchina da presa di Pasolini sul suo Ettore morente di Mamma Roma.

Il racconto di quello che è accaduto a Cucchi, il suo rimbalzare, malconcio e sofferente, da una cella all’altra da un interrogatorio a una visita, si alterna a poche scene dedicate ai genitori e a Ilaria. Sono questi i punti deboli del film, che Cremonini mette in scena in maniera svogliata.

Volto di Stefano è Alessandro Borghi, che regala la sua prova d’attore migliore, fino a questo punto della sua carriera. Il lavoro di mimesi è perfetto, lo sguardo, la voce persino, identica a quella del disgraziato. Un ruolo insidioso, che poteva facilmente trasformarsi in uno scimiottare la persona, eppure l’attore romano rimane in sella, aiutando la storia a progredire verso l’ineluttabile conclusione già scritta.

Grazie anche alla sceneggiatura di Lisa Nur Sultan, Cremonini fa rivivere Stefano, senza cancellarne le macchie, senza santificarlo, dando un volto di carne e lividi a quell’indistinto Cucchi che da tanto tempo, per molti, è stato solo un nome, “solo” quella foto di un giovane morto, con gli occhi tumefatti, un’immagine terribilmente abituale che rischia, da sola, di rendere assuefatti all’indignazione e al dolore. Sulla mia pelle mostra, con piglio asciutto e spietato, la sofferenza, il dolore di un uomo che ha incontrato la sua fine in una maniera assurda e ingiustificabile.

Sulla mia pelle è la via crucis di un “povero cristo”, un peccatore, morto inascoltato, senza le lacrime della famiglia, senza le carezze della madre, in solitudine.

Sulla giostra dal 30 settembre al cinema

Sulla giostra dal 30 settembre al cinema

Una vita ormai dimenticata torna a bussare alla porta. Da qui parte Sulla giostra, divertente commedia al femminile diretta da Giorgia Cecere (Il primo incaricoIn un posto bellissimo), in cui due donne, molto diverse, saranno costrette a mettere a confronto tutte le loro differenze. Claudia Gerini Lucia Sardo sono rispettivamente una donna bella e di successo, che da anni vive a Roma e ha abbandonato il paese di origine, in cui invece continua da sempre a vivere l’altra, la vecchia governante della casa di famiglia. Le due donne dovranno imparare a fare i conti con i loro caratteri, i sogni, le ambizioni, i fallimenti, le speranze, che diventano movimenti ipnotici di una grande “giostra” che nessuno potrà mai governare. A completare il cast, Alessio Vassallo e Paolo Sassanelli.

Prodotto da Gloria Giorgianni e Tore Sansonetti per Anele con Rai Cinema il film, ambientato nella splendida cornice salentina di Alessano e dintorni e realizzato con il sostegno di Apulia Film Commission, sarà presentato in anteprima in concorso al Bari International Film Festival il 26 settembre, per poi uscire nelle sale cinematografiche dal 30 settembre, distribuito da Notorious Pictures.

Sulla giostra, la trama

Irene è una donna bella e di successo. Appena finiti gli studi, ha abbandonato la campagna salentina per trasferirsi nella capitale, dove, contando solo sulle proprie forze, ha avviato una casa di produzione. I suoi sono giorni indaffarati, tra tanto lavoro, un figlio adolescente e un ex marito assente. Quando sua madre decide di vendere la villa di famiglia, Irene pensa di utilizzare la sua parte di ricavato per superare un momento di difficoltà economiche. Ma succede qualcosa di inaspettato. Ada, la vecchia governante, si rifiuta di lasciare la casa. Irene è costretta a tornare in quel paesino che le è sempre stato stretto e confrontarsi con una dimensione arcaica che ormai non le appartiene più. Ma è una donna determinata e cacciare Ada non sarà un problema… o almeno così crede.

Sulla Croisette impegno sociale e cinema in costume

Dopo i film di Woody Allen, che ormai sforna un film all’anno o poco più, e quello di Mike Leigh, che presenta in concorso il suo Another Year, ieri a Cannes altri film hanno sfilato sulla croisette.

Sull’Adamant – Dove l’impossibile diventa possibile: recensione del doc Orso d’Oro

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Dopo aver trionfato al 73° Festival di Berlino, il documentario Sull’Adamant – Dove l’impossibile diventa possibile arriva nei cinema italiani con un’uscita speciale, dall’11 al 13 marzo, grazie a I Wonder. Il nuovo lavoro del documentarista francese Nicolas Philibert è un viaggio emozionante e toccante nel cuore di Parigi, che ci porta all’Adamant, un centro diurno unico nel suo genere, che galleggia sulla Senna, offrendo cure e speranza a coloro che lottano con disturbi mentali. Con uno sguardo intimo, semplice e profondo, Philibert ci guida attraverso le vite dei pazienti e degli operatori che animano questa struttura così speciale.

Philibert decide di aprire il film con delle immagini molto suggestive: la Senna che scorre placida, sulle sue rive si staglia l’Adamant, con le sue grandi vetrate che si affacciano sul fiume. È un inizio che cattura subito l’attenzione dello spettatore, perché lo mette in uno stato d’animo di placida accoglienza e lo prepara nel migliore dei modi a quello che verrà. Il regista introduce poi i protagonisti di questa storia: pazienti di tutte le età e provenienze sociali, uniti da un comune disagio, ma anche dal forte desiderio di guarigione e speranza.

Sull’Adamant – Dove l’impossibile diventa possibile, la recensione

Quello che rende Sull’Adamant un’opera così toccante (tanto che ha illuminato la giuria della Berlinale), è proprio l’approccio umano, il rispetto e la delicatezza con cui Philibert si avvicina a queste anime in cerca di una strada e il modo in cui riesce non solo a farle aprire e a raccontarsi, ma anche la maniera discreta e partecipata con cui li riprende durante le loro attività, la loro gioia quotidiana. La macchina da presa diventa braccia che accolgono, mostrando un’empatia davvero rara e facendo della visione del film un’esperienza preziosa.

Il blocco centrale del film mostra come le attività che svolgono i pazienti, dai corsi di cucito, alla pittura, alla musica, fino alla scrittura, sono non solo attività ricreative che servono meramente a far passare le giornate, ma diventano anche strumenti terapeutici per far riconnettere le persone con se stessi e con il mondo che li circonda. I pazienti trovano così il modo di esprimersi e di ritrovare un senso di scopo e di realizzazione. Philibert cattura magistralmente l’energia e la vitalità di questi momenti.

Oltre al racconto delle attività, Sull’Adamant è anche un ritratto della lotta quotidiana dell’équipe del centro che si scontra con il disinteresse delle autorità sanitarie. Il documentario serve infatti anche a sottolineare il valore e l’importanza di strutture come l’Adamant, che offrono un’alternativa umana e rispettosa della dignità personale alla sanità mentale tradizionale. Il film diventa così un appello appassionato a proteggere e sostenere questi spazi preziosi.

Con un valore produttivo raffinato e un tema così importante di cui si fa carico, Sull’Adamant è un prezioso contributo che il cinema di documentario offre all’esperienza umana.

Sul più bello arriva dall’8 gennaio su Amazon Prime Video 

Dall’8 gennaio sarà disponibile su Amazon Prime Video Sul più bello, film prodotto da Eagle Pictures che arriva in piattaforma dopo il successo nelle sale – oltre 300.000 mila euro nel primo weekend di programmazione – che lo ha visto debuttare, dal 21 ottobre, in testa al botteghino prima della chiusura causata della nota emergenza Covid.

La storia di Marta, moderna Amélie, è stata presentata nel corso dell’ultima edizione di Alice nella città (sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma), ed ha conquistato la vetta del box office godendo del favore di pubblico e critica che ha mostrato affetto e attenzione per la storia d’amore di due giovani tanto distanti tra loro quanto compatibili. La pellicola diretta da Alice Filippi è interpretata da Ludovica Francesconi (che ha ottenuto la Menzione Speciale del Premio RB Casting – Alice nella Città per la sua performance), Giuseppe Maggio, Jozef Gjura, Gaja Masciale, Eleonora Gaggero. La sceneggiatura è di Roberto Proia e Michela Straniero, mentre l’omonima title track è del cantautore genovese Alfa. 

La trama di Sul più bello

Sul più bello è la storia della giovanissima Marta (Ludovica Francesconi), tanto simpatica quanto bruttina, che dalla nascita soffre di una rara malattia genetica. Nonostante tutto, Marta è la ragazza più solare che abbiate mai conosciuto. Carattere travolgente ha fretta di fare tutto e subito. A 19 anni come ogni ragazza della sua età sogna il grande amore ma lei non è una che si accontenta e prima che la sua malattia degeneri vuole sentirsi dire “ti amo” da un ragazzo bello… il più bello di tutti. I suoi amici e coinquilini Jacopo (Jozef Gjura) e Federica (Gaja Masciale) sono la sua famiglia e ogni volta fanno il possibile per dissuaderla dal puntare troppo in alto. Finché ad una festa Marta vede Arturo (Giuseppe Maggio) bello, sicuro di sé e per lei completamente inarrivabile. In altre parole: la preda perfetta. Ma mentre i fedeli amici si preparano a gestire l’ennesima delusione, stavolta le cose andranno in maniera diversa. Una volta sconfitta la rivale in amore Beatrice (Eleonora Gaggero) e ottenuto l’amore di Arturo, Marta dovrà affrontare la sfida più dura: raccontargli che il tempo non è a loro favore.

Leggi la recensione di Sul più bello

Sul più bello: trailer del teen movie

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Sul più bello: trailer del teen movie

Svelato in anteprima nel corso della cinquantesima edizione del Giffoni Film Festival il trailer di Sul più bello, il teen dramedy prodotto da Eagle Pictures nelle sale dal 22 ottobre. Questa mattina, 28 agosto, i protagonisti del film – Ludovica Francesconi, Eleonora Gaggero, Gaja Masciale, Jozef Gjura, il cantante genovese Alfa (autore della title track), la regista Alice Filippi e il produttore e sceneggiatore Roberto Proia hanno presentato le prime inedite immagini del film ai giovani giurati Generator +13 del Festival.

Il cast ha raccontato le curiosità legate alla pellicola, opera prima della Filippi, che racconta delle vicissitudini della giovanissima Marta affetta da una rara malattia genetica e alla ricerca di un amore che possa stravolgere la sua vita.

Sul più bello, il film

Sul più bello è la storia della giovanissima Marta (Ludovica Francesconi), tanto simpatica quanto bruttina, che dalla nascita soffre di una rara malattia genetica. Nonostante tutto, Marta è la ragazza più solare che abbiate mai conosciuto. Carattere travolgente ha fretta di fare tutto e subito. A 19 anni come ogni ragazza della sua età sogna il grande amore ma lei non è una che si accontenta e prima che la sua malattia degeneri vuole sentirsi dire “ti amo” da un ragazzo bello… il più bello di tutti. I suoi amici e coinquilini Jacopo (Jozef Gjura) e Federica (Gaja Masciale) sono la sua famiglia e ogni volta fanno il possibile per dissuaderla dal puntare troppo in alto. Finché ad una festa Marta vede Arturo (Giuseppe Maggio) bello, sicuro di sé e per lei completamente inarrivabile. In altre parole: la preda perfetta. Ma mentre i fedeli amici si preparano a gestire l’ennesima delusione, stavolta le cose andranno in maniera diversa. Una volta sconfitta la rivale in amore Beatrice (Eleonora Gaggero) e ottenuto l’amore di Arturo, Marta dovrà affrontare la sfida più dura: raccontargli che il tempo non è a loro favore.

Sul più bello: teaser trailer del teen drama italiano

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Sul più bello: teaser trailer del teen drama italiano

Eagle Pictures festeggia il ritorno sul set di Sul più bello, teen drame dy prodotto da Eagle Pictures e diretto da Alice Filippi, rilasciando il teaser trailer con le prime immagini realizzate poco prima della chiusura causata dal Covid. Il film, ambientato a Torino ed in sala il prossimo autunno, nasce da un soggetto di Roberto Proia (Come non detto) che ha scritto la sceneggiatura con Michela Straniero; gode inoltre del sostegno della Film Commission Torino Piemonte, in collaborazione con Weekend Films.

Sul più bello: la trama

Sul più bello è la storia della giovanissima Marta (Ludovica Francesconi), tanto simpatica quanto bruttina, che dalla nascita soffre di una rara malattia genetica. Nonostante tutto, Marta è la ragazza più solare che abbiate mai conosciuto. Carattere travolgente ha fretta di fare tutto e subito. A 19 anni come ogni ragazza della sua età sogna il grande amore ma lei non è una che si accontenta e prima che la sua malattia degeneri vuole sentirsi dire “ti amo” da un ragazzo bello… il più bello di tutti. I suoi amici e coinquilini Jacopo (Jozef Gjura) e Federica (Gaja Masciale) sono la sua famiglia e ogni volta fanno il possibile per dissuaderla dal puntare troppo in alto. Finché ad una festa Marta vede Arturo (Giuseppe Maggio) bello, sicuro di sé e per lei completamente inarrivabile. In altre parole: la preda perfetta. Ma mentre i fedeli amici si preparano a gestire l’ennesima delusione, lei sente che stavolta le cose andranno in maniera diversa anche se dovrà vedersela con Beatrice (Eleonora Gaggero), una temuta rivale che tenterà di scombinare il suo piano d’amore.

Sul più bello, ripartono le riprese del film

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Sul più bello, ripartono le riprese del film

Ripartono il 18 giugno a Torino le riprese di Sul più bello – teen dramedy prodotto da Eagle Pictures e diretto da Alice Filippi – interrotte a causa dell’emergenza Covid-19. La lavorazione del film si concluderà in cinque settimane con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte; il film nasce da un soggetto di Roberto Proia (Come non detto) che ha scritto la sceneggiatura con Michela Straniero, e arriverà in sala il prossimo autunno.

“Ci siamo dovuti interrompere proprio… Sul più bello e quindi l’emozione di ricominciare è chiaramente ancora più forte di prima. Siamo felici di ritrovarci sul set e di dare al pubblico un nuovo motivo per tornare in sala in autunno” ha commentato Roberto Proia, Responsabile Area Cinema e Produzioni di Eagle Pictures.

La pellicola, opera prima della Filippi dopo la realizzazione del documentario ’78 – Vai piano ma vincinominato ai David di Donatello 2018, narra delle vicissitudini della giovanissima Marta (Ludovica Francesconi) alla ricerca di un amore che possa stravolgere la sua vita; al suo fianco davanti la macchina da presa Giuseppe MaggioJozef Gjura Gaja Masciale.

I personaggi di Sul più bello prenderanno vita anche nelle pagine dell’omonimo libro della nota influencer e attrice Eleonora Gaggero, in uscita il 23 giugno edito da Fabbri Editore. In seguito al successo dei suoi primi tre romanzi (“Se è conte, sempre”, “L’ultimo respiro”, “Dimmi che ci credi anche tu”) la Gaggero si conferma una tra le giovani scrittrici più amate e apprezzate degli ultimi anni, oltre ad essere una delle interpreti del film nei panni della rivale della protagonista. Il preorder è disponibile da oggi su tutte le principali piattaforme digitali.

La trama di Sul più bello

Sul più bello è la storia della giovanissima Marta (Ludovica Francesconi), tanto simpatica quanto bruttina, che dalla nascita soffre di una rara malattia genetica. Nonostante tutto, Marta è la ragazza più solare che abbiate mai conosciuto. Carattere travolgente ha fretta di fare tutto e subito. A 19 anni come ogni ragazza della sua età sogna il grande amore ma lei non è una che si accontenta e prima che la sua malattia degeneri vuole sentirsi dire “ti amo” da un ragazzo bello… il più bello di tutti. I suoi amici e coinquilini Jacopo (Jozef Gjura) e Federica (Gaja Masciale) sono la sua famiglia e ogni volta fanno il possibile per dissuaderla dal puntare troppo in alto. Finché ad una festa Marta vede Arturo (Giuseppe Maggio) bello, sicuro di sé e per lei completamente inarrivabile. In altre parole: la preda perfetta. Ma mentre i fedeli amici si preparano a gestire l’ennesima delusione, lei sente che stavolta le cose andranno in maniera diversa anche se dovrà vedersela con Beatrice (Eleonora Gaggero), una temuta rivale che tenterà di scombinare il suo piano d’amore.

Sul più bello, recensione del film di Alice Filippi #RFF15

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Sul più bello, recensione del film di Alice Filippi #RFF15

Sul più bello il film finisce e incomincia la vita vera. O almeno è questo quello che si aspetta lo spettatore romantico alla fine del film di Alice Filippi, presentato in Alice nella Città 2020 e al cinema dal 21 ottobre. Una storia che strizza l’occhio a una vastissima cinematografia dedicata al pubblico giovane, ma che non manca di picchi di originalità e gradevolezza.

La trama di Sul più bello

La storia, basata sull’omonimo romanzo di Eleonora Gaggero che ha anche una parte nel film, è quella di Marta, una ragazza che soffre di una malattia molto grave e rara ma che è intenzionata a vivere ogni esperienza che la sua giovane età esige. Vive con Federica e Jacopo, amici sin dall’infanzia, l’unica famiglia che abbia mai conosciuto, visto che è rimasta orfana da bambina e con loro mette in piedi un piano: conquistare il ragazzo più bello in circolazione, Arturo. Marta comincia così a pedinarlo, per studiare le sue abitudini, fino a che Arturo non si accorge di lei e… la invita a cena! Le conseguenze di quella sera sono inaspettate, in primis per i due giovani protagonisti, ma la malattia di lei le chiederà presto il conto, e Marta dovrà imparare a gestire non solo una vita che le sembra troppo breve, ma anche dei sentimenti che non si aspettava di provare.

Sul più bello è un felice punto di incontro tra il “cancer movie”, laddove però la malattia in questione non è il cancro ma è ugualmente mortale, e il teen love drama, con uno sguardo al Favoloso mondo di Amelie, un altro ai colori pastello di Wes Anderson e un impegno certosino nel caratterizzare i personaggi attraverso la loro apparenza, in particolare attraverso i costumi. E così Marta indossa sempre vestiti vivaci e in qualche modo infantili, Jacopo è super stiloso, Federica eccentrica, Arturo ingessato ed elegantissimo. Il fuori rispecchia il dentro, in questo film che cerca comunque il lato positivo, nonostante racconti una situazione drammatica.

sul più bello recensioneColorato e vivace, come la sua protagonista

La protagonista e il suo carattere solare dettano tutto il tono del film, che non si lascia mai andare a patetismi ridondanti, neanche nelle scene che potrebbero permetterselo, perché il dictat sembra quello di trovare il sorriso a tutti i costi, e di non lasciarsi scappare nessuna occasione per vivere a pieno. Come tenta di fare Marta, come poi farà, aiutata dalla famiglia bizzarra e dolcissima che si è trovata.

Protagonisti del film sono Ludovica Francesconi, Giuseppe Maggio, Jozef Gjura, Gaja Masciale e la stessa Eleonora Gaggero già citata su. Un cast giovanissimo e relativamente sconosciuto che però riesce a dare freschezza alla storia anche se qualche volta fatica a trovare la credibilità necessaria e la naturalezza che avrebbero dei post adolescenti nelle loro condizioni e situazioni.

Sul più bello è un film che si muove leggero sopra tutti i cliché del genere, li tocca, il attraversa e ne esce indenne, con la sua personalità acerba eppure ben visibile, tenero eppure deciso, un racconto delicato di autodeterminazione.

Sul più bello, intervista a Ludovica Francesconi, Giuseppe Maggio e Alice Filippi

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Ecco l’intervista ad Alice Filippi, Ludovica Francesconi e Giuseppe Maggio, rispettivamente regista e protagonisti di Sul Più bello, al cinema dal 21 ottobre distribuito da Eagle Pictures e presentato ad Alice Nella Città, edizione 2020.

Sul più bello, leggi la recensione

Sul più bello è la storia della giovanissima Marta (Ludovica Francesconi), tanto simpatica quanto bruttina, che dalla nascita soffre di una rara malattia genetica. Nonostante tutto, Marta è la ragazza più solare che abbiate mai conosciuto. Carattere travolgente ha fretta di fare tutto e subito. A 19 anni come ogni ragazza della sua età sogna il grande amore ma lei non è una che si accontenta e prima che la sua malattia degeneri vuole sentirsi dire “ti amo” da un ragazzo bello… il più bello di tutti. I suoi amici e coinquilini Jacopo (Jozef Gjura) e Federica (Gaja Masciale) sono la sua famiglia e ogni volta fanno il possibile per dissuaderla dal puntare troppo in alto. Finché ad una festa Marta vede Arturo (Giuseppe Maggio) bello, sicuro di sé e per lei completamente inarrivabile. In altre parole: la preda perfetta. Ma mentre i fedeli amici si preparano a gestire l’ennesima delusione, stavolta le cose andranno in maniera diversa. Una volta sconfitta la rivale in amore Beatrice (Eleonora Gaggero) e ottenuto l’amore di Arturo, Marta dovrà affrontare la sfida più dura: raccontargli che il tempo non è a loro favore.

Sul Mare: recensione del film di Alessandro D’Alatri

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Sul Mare: recensione del film di Alessandro D’Alatri

Sul mare, settimo lungometraggio di Alessandro D’Alatri tratto dal libro “In bilico sul mare” di Anna Pavignano.

Sul mare è un moderno dramma sentimentale, dove ad essere protagonisti sono due giovani attori esordienti Dario Castiglio, nei panni di Salvatore, e Martina Codecasa, nei panni di Martina. Il film racconta la vita di un ragazzo di Ventotene, Salvatore, che, come dice lui stesso, è come i materassi, ha un alto estivo ed uno invernale. Difatti egli ha due lavori: barcaiolo d’estate e muratore in nero d’inverno. U

n giorno conosce Martina, studentessa genovese che giunge sull’isola per fare immersioni. Subito tra i due scatta la scintilla, inizia così una di quelle avventure estive che però si trasforma in qualcos’altro. Per Salvatore lei diventa il centro di tutti i suoi pensieri scoprendo così cosa significa essere innamorati, Martina, invece,costretta a tornare a casa, anche se innamorata sente che la vita non la rende mai felice. E proprio quando Martina sparisce dalla vita di Salvatore e si rende irreperibile il ragazzo cade in depressione, ma una nuova stagione sta per iniziare e chissà cosa accadrà…

Se inizialmente si può essere un po’ scettici sulla riuscita di questo film per via delle riprese in digitale e degli attori sostanzialmente sconosciuti, dopo averlo visto ci si può ricredere. Certo i difetti non mancano,come un inizio troppo lento, molto tempo è, infatti, sprecato per raccontare la vita di Salvatore in tutti i suoi momenti…ma forse era proprio nello scopo del regista sottolineare la semplicità, la purezza e la profonda differenza tra la vita su un isola che sembra quasi il paradiso e quella del resto dell’Italia, piena di stress e insoddisfazioni.

Per non parlare della voce fuori campo del protagonista che ci accompagna per tutti i 100 minuti e che a volte può dar quasi fastidio…una giustificazione forse c’è: per D’Alatri  è una novità, è infatti la prima volta che usa una voce off.

A fare da contraltare ci sono le interpretazioni degli attori che sebbene sconosciuti per il grande pubblico si sono rivelati all’altezza del cinema. Martina Codecasa è indubbiamente una bella ragazza, con un viso particolare che però buca lo schermo,unico difetto l’intonazione monocorde che a volte ha fatto mancare l’emozione principale della scena. Dario Castiglio ha dato il meglio di se, la sua espressività e le sue movenze sono state eccezionali. Per quanto riguarda gli sprazzi di comicità del film ci sono regalati per la maggior parte da un attore che, a detta della Pavignano e di D’Alatri, ha i tempi comici simili ma non identici a quelli di Massimo Troisi, si tratta di Raffaele Vassallo che è riuscito benissimo a rappresentare la tipica simpatia napoletana.

Forse ai romantici della pellicola non piaceranno le riprese in digitale, ma sono state proprio queste a far risaltare i colori, le luci, i riflessi di Ventotene, dei suoi paesaggi e del suo mare. Grazie a questa stupenda ambientazione, a questa isola dove il tempo sembra essersi fermato e dove le persone sono più aperte di quanto si pensi, l’amore tra i due ragazzi è rappresentato ottimamente non solo dalle scene d’amore in luoghi romanticissimi, ma anche nelle semplici cose che si possono fare nella vita su di un isola.

Insomma Sul mare, nonostante i suoi difetti, riesce a raggiungere lo scopo del regista: rappresentare la vita semplice ma pura di due ragazzi e delle loro famiglie, l’amore adolescenziale che non sempre è tutto rose e fiori, il grande problema sociale delle morti bianche sopratutto di giovani ragazzi che molto hanno da offrire e anche da prendere dalla vita e che magari lavorano anche in nero.

 

Suki Waterhouse sul red carpet del Festival di Venezia 2016

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Suki Waterhouse sul red carpet del Festival di Venezia 2016

Suki Waterhouse è stata la protagonista del red carpet della sera del sei settembre al Festival di Venezia 2016. Di seguito gli scatti dell’attrice protagonista del film in concorso diretto da Ana Lily Amirpour, The Bad Batch.

Venezia 73: The Bad Batch recensione del film con Suki Waterhouse 

Suits: rinnovata per la sesta stagione la serie USA Network

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Le avventure di Harvey Spectre e Mike Ross promettono di fare ancora molta compagnia ai loro affezionati spetttori. Lo USA Network ha rinnovato per la sesta sagione Suits. Lo show avrà un nuovo ciclo di 16 episodi il prossimo anno.

Chris McCumber, presidente di USA Network ha dichiarato: “Suits si è superato in ogni modo possibile e continua a essere un forte marchio per il nostro netwrk. Per le incredibili performance e la brillante scrittura, guardiamo avanti per portare gli spettatori nel mondo di Suits ogni settimana”.

La quinta stagione della serie ha esordito la settimana scorsa. Non si hanno ancora conferme ufficiali ma con buona ragione possiamo sostenere che i due protagonisti, Gabriel Match e Patrick J. Adams, torneranno anche nel sesto ciclo.

Fonte

Suits: Patrick J. Adams e Gabriel Macht parlano della serie sequel, sono pronti a “vestirsi di nuovo”.

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Suits non va in onda da quattro anni, ma il fandom rimane più forte che mai. I membri del cast Patrick J. Adams e Gabriel Macht si sono riuniti all’81esima edizione dei Golden Globes sul red carpet di domenica sera; in seguito sono stati raggiunti sul palco per presentare insieme a Gina Torres e Sarah Rafferty.

Parlando con ET in occasione del pre-show dei Golden Globes presentato da Variety, Patrick J. Adams e Gabriel Macht hanno commentato il grande successo che la serie ha avuto recentemente su Netflix. Il duo ha interpretato Mike Ross e Harvey Specter nell’amato legal drama.

È una cosa incredibile“, ha detto Macht. “Abbiamo avuto un grande successo quando la serie era in onda. In tutto il mondo c’era gente che lo scaricava, lo piratava, lo scaricava. A un certo punto, Netflix è arrivata e ha detto: ‘Perché non lo mettiamo in onda’. E ha ricevuto un’attenzione incredibile. E ne siamo molto grati“.

Il duo ha anche parlato del recente annuncio che è in lavorazione uno spin.off di “Suits” ambientato a Los Angeles. “Penso che sia tutto nelle fasi iniziali“, ha detto Adams. “È uno show nell’universo di ‘Suits’, come un ‘Suits L.A.’ Comunque, il nostro impavido showrunner Aaron [Korsh] ci sta lavorando. Se mi chiamassero, sarei pronto a vestirmi di nuovo. Ho amato lo show, ho amato il personaggio e ho amato lavorare con tutte queste persone“.

Quando si è parlato di un possibile ritorno di Meghan Markle nello spin.off, Adams ha accettato la possibilità: “Certo, Mike e Rachel a Seattle devono venire a Los Angeles a sistemare alcune cose“.

Il legal drama prodotto da UCP è andato in onda su USA Network per nove stagioni dal 2011 al 2019. Sebbene abbia avuto successo durante la sua prima stagione, “Suits” è rientrato nella conversazione quest’anno quando ha debuttato nuovamente in streaming su Netflix. Ha raggiunto la vetta delle classifiche per diverse settimane e ha battuto il record del maggior numero di apparizioni al numero 1 nella classifica Streaming Top 10 di Nielsen.

La serie SUITS

Il cast di Suits comprendeva anche Rick Hoffman, Meghan Markle, Amanda Schull, Dulé Hill e Katherine Heigl. A novembre, la Markle ha parlato in esclusiva a Variety della recente popolarità dello show, che ha superato i 45 miliardi di minuti di streaming su Netflix e Peacock messi insieme.

Non è incredibile?“, ha detto durante il nostro evento annuale Power of Women. “È stato bello lavorarci, con un cast e una troupe davvero fantastici. Ci siamo divertiti molto. Ci ho lavorato per sette stagioni, quindi un bel po’. Ma al giorno d’oggi è difficile trovare uno show di cui si possano guardare così tanti episodi, quindi questo potrebbe avere a che fare con la cosa. Ma i buoni show sono eterni“.

Suits: LA, cast, trama e tutto quello che sappiamo del prossimo spin-off

Suits è una serie iconica per molte buone ragioni. Ricca di interpretazioni coinvolgenti, di trame dettagliate e di un’arguzia tale da durare tutta la vita, la prima stagione dello show è stata crudelmente sottovalutata alle cerimonie di premiazione. Ciononostante, la serie si è dimostrata enormemente popolare tra i fan, che hanno continuato a guardare le repliche anche dopo il finale della serie nel settembre 2019.

Dopo alcuni anni di assenza dagli schermi, Netflix ha ufficialmente acquisito i diritti dello show, che è immediatamente schizzato in cima a tutte le metriche dello streamer. Con questo successo sono arrivate le inevitabili domande e richieste di un sequel o di uno spin-off, che hanno finalmente trovato risposta quando è stato annunciato ufficialmente che Suits: LA entrerà presto in produzione. Tenendo conto di questo, e visto che ulteriori dettagli vengono rilasciati regolarmente, ecco una panoramica di tutto ciò che sappiamo su Suits: LA.

Quando uscirà Suits: LA?

Dopo che un episodio pilota ufficiale ha impressionato i dirigenti della NBCUniversal, è stato dato il via libera alla produzione di una stagione completa di Suits: LA. Non si conosce ancora una data di uscita completa, anche se lo spin-off non è stato incluso nel palinsesto 2024-2025 della NBC. Poiché la produzione della stagione completa deve ancora essere completata, potrebbe passare del tempo prima di conoscere una data di debutto. Tuttavia, dato il via libera alla produzione e la rapidità con cui probabilmente avverrà, è possibile che Suits: LA potrebbe arrivare già nell’autunno o addirittura nell’estate del 2025.

Dove si può vedere Suits: LA?

Suits: LA, in quanto produzione di NBCUniversal, sarà disponibile per la visione in diretta su NBC. Tuttavia, se non potete guardare il debutto mentre va in onda, sarà disponibile anche lo streaming tramite Peacock, come è consuetudine per gli show della NBC.

L’originale Suits ha trovato una sorta di rinascita di recente grazie alla sua aggiunta a Netflix. Ufficialmente, la serie è diventata la più vista di tutti i tempi sul servizio di streaming, battendo persino serie come Wednesday e Stranger Things. È possibile guardare tutti gli episodi di Suits sulla piattaforma in questo momento.

Comprensibilmente, dato lo stato iniziale della produzione dell’intera serie, non è ancora stato annunciato un trailer per Suits: LA non è ancora stato annunciato. Tuttavia, è stata diffusa una foto del recente Pilot, che mostra il Ted Black di Stephen Amell seduto pensieroso alla sua scrivania.

Di cosa parla “Suits: LA’?

Naturalmente, visto che manca ancora molto tempo all’arrivo di Suits: LA arrivi sui nostri schermi, al momento non sono disponibili molti dettagli sulla trama. Tuttavia, è stata rivelata un’intrigante logline che illustra la struttura generale dello spin-off, suggerendo che la serie sarà tonalmente e contestualmente simile al suo predecessore, ma con una storia nuova di zecca che scambia il banale diritto societario dell’originale con lo sfarzo e il glamour del diritto penale e dello spettacolo nello sfavillante paesaggio di Los Angeles.

Il titolo ufficiale di Suits: LA racconta che l’ex procuratore federale di New York Ted Black “si è reinventato rappresentante dei clienti più potenti di Los Angeles. Il suo studio è in crisi e per sopravvivere deve abbracciare un ruolo che ha disprezzato per tutta la sua carriera. Ted è circondato da un gruppo stellare di personaggi che mettono alla prova la loro lealtà nei confronti di Ted e tra di loro, mentre non possono fare a meno di mescolare le loro vite personali e professionali. Tutto questo avviene mentre si dipanano lentamente gli eventi di anni prima che hanno portato Ted a lasciarsi alle spalle tutto e tutti quelli che amava”.

Chi fa parte del cast di “Suits: LA’?

È improbabile che venga reso noto un elenco completo del cast, soprattutto se si considera che è stata completata solo la produzione di un episodio pilota, lasciando che vengano introdotti molti altri personaggi singoli o ricorrenti. Tuttavia, alcuni nomi sono stati annunciati, a partire dal protagonista della serie, Ted Black, interpretato dal veterano Stephen Amell. Un tempo potente avvocato della East Coast, Black arriva al sole di Los Angeles per creare il suo impero legale. La filmografia di Amell è a dir poco notevole: il talentuoso attore è noto soprattutto per i ruoli in Arrow e Tartarughe Ninja – Fuori dall’ombra. Oltre a Suits: LA, Amell reciterà anche nel ruolo di Tracy nel prossimo progetto di Cliff Dorfman, 86. Il partner di Black nel crimine, o meglio nella prevenzione del crimine, è Stuart Lane, l’altra metà egocentrica della Black Lane Law. Stuart è interpretato da Josh McDermitt, noto soprattutto per i suoi 128 episodi nel ruolo di Eugene Porter in The Walking Dead.

Altri nomi di spicco finora legati allo spin-off sono Bryan Greenberg nel ruolo di Rick Dodsen, Troy Winbush nel ruolo di Kevin, Alice Lee nel ruolo di Leah, Rachelle Goulding nel ruolo di Samantha, Kevin Weisman nel ruolo di Lester Thompson, Victoria Justice nel ruolo di Dylan Pryor e Lex Scott Davis nel ruolo della giovane e affamata avvocato Erica Rollins. Non si conoscono ancora le possibili riproposizioni dei ruoli della serie originale Suits, anche se la stessa Scott Davis potrebbe aver accennato al possibile ritorno di alcuni volti preferiti dai fan nel corso di Suits: LA. In una conversazione con People, Scott Davis ha dichiarato: “Forse ci sarà una sorta di ritorno dal cast originale. Non è impossibile”.

Naturalmente, dato il passaggio al mondo del diritto dello spettacolo, si presenta una maggiore opportunità di inserire nel cast delle guest star. Questo si sta già dimostrando evidente con la conferma che il leggendario John Amos di Coming to America e Good Times apparirà come se stesso nella serie. Altri camei di celebrità in Suits: LA sono ancora sconosciuti, quindi restate sintonizzati su Collider per scoprire se e quando verranno annunciati.

Chi c’è dietro Suits: LA?

Loscrittore e creatore di Suits, Aaron Korsh, torna a dirigere la serie in Suits: LA, garantendo un livello di coerenza necessario per mantenere gli elevati standard che lo show si è prefissato. Un numero imprecisato di episodi sarà diretto da Victoria Mahoney, mentre tra i produttori esecutivi dello show figurano nomi del calibro di Mahoney, Korsh, Gene Klein, David Bartlis e Doug Liman. Il mix di vecchi e nuovi collaboratori contribuirà a mantenere Suits: LA sia fresco e immerso nell’etica del suo predecessore.

Suits: L.A. ordinato il pilot dello spin-off di Suits

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Suits: L.A. ordinato il pilot dello spin-off di Suits

Un’espansione dell’universo di Suits è più vicina che mai. La NBC ha ordinato il pilot di Suits: L.A. di Aaron Korsh, il creatore e scrittore della serie originale, da UCP, una divisione di Universal Studio Group. L’inizio della produzione è previsto per la fine di marzo a Vancouver. Come ha rivelato Deadline in esclusiva, Victoria Mahoney sarà la regista e produttrice esecutiva della serie.

Suits: L.A. non sarebbe un reboot o un revival, ma piuttosto un nuovo capitolo sulla falsariga dei franchise di CSI e NCIS, con nuovi personaggi in una nuova location.

Di cosa parlerà Suits: L.A.?

Secondo la logline del progetto, Suits: L.A. è incentrato su Ted Black, un ex procuratore federale di New York che si è reinventato rappresentante dei clienti più potenti di Los Angeles. Il suo studio è in crisi e per sopravvivere deve abbracciare un ruolo che ha disprezzato per tutta la sua carriera.

Ted è circondato da un gruppo stellare di personaggi che mettono alla prova la loro lealtà verso di lui e tra di loro, mentre non possono fare a meno di mescolare le loro vite personali e professionali. Tutto questo avviene mentre gli eventi di anni prima si dipanano lentamente, portando Ted a lasciarsi alle spalle tutto e tutti quelli che amava.

Aaron Korsh è produttore esecutivo insieme a David Bartis, Doug Liman e Gene Klein, che sono stati suoi collaboratori nella serie originale.

Gabriel Macht, Patrick J. Adams, Gina Torres, Sarah Rafferty, Meghan Markle e Rick Hoffman hanno recitato in Suits durante la fine della popolare era Blue Sky di USA Network (parte di NBCUniversal). Secondo il copione, nessuno degli attori originali apparirà nell’episodio pilota, anche se Patrick J. Adams ha mostrato interesse a riprendere il ruolo di Mike Ross. Se la serie di Los Angeles dovesse ottenere un ordine di serie, forse il cast originale sarà più interessato a visitare il Golden State.

Il rinnovato interesse per il franchise deriva dallo streaming della serie da parte di Netflix a metà del 2023. Recentemente ha battuto i record diventando “l’originale in streaming più visto negli Stati Uniti“, battendo Ted Lasso di Apple.

Suits: L.A. John Amos e altri volti nel pilot dello spin-off

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Suits: L.A. John Amos e altri volti nel pilot dello spin-off

Secondo Deadline, il pilot di Suits: L.A. ha accolto tre nuovi membri del cast per il prossimo spin-off della popolare serie legal drama Suits. Il candidato all’Emmy John Amos (Good Times), Victoria Justice (Victorious) e Kevin Weisman (Alias) sono stati scelti per ruoli di guest-star.

Amos dovrebbe interpretare uno dei clienti famosi del protagonista, mentre Justice vestirà i panni di una star del cinema ambiziosa e sicura di sé di nome Dylan Pryor. Per quanto riguarda Weisman, è previsto il ruolo di Lester Thompson, un uomo intelligente e potente che è abituato a fare a modo suo. È appena stato accusato di omicidio e deve ascoltare gli altri per non finire in prigione.

Cosa aspettarsi da Suits: L.A lo spin-off di Suits?

Suits: L.A. è incentrato su Ted Black, un ex procuratore federale di New York, che si è reinventato rappresentante dei clienti più potenti di Los Angeles“, si legge nella logline. “Il suo studio è in crisi e per sopravvivere deve abbracciare un ruolo che ha disprezzato per tutta la sua carriera. Ted è circondato da un gruppo di personaggi che mettono alla prova la loro lealtà nei confronti di Ted e tra di loro, mentre non possono fare a meno di mescolare le loro vite personali e professionali. Tutto questo avviene mentre si dipanano lentamente gli eventi di anni prima che hanno portato Ted a lasciarsi alle spalle tutto e tutti quelli che amava“.

La serie nasce dal creatore della serie originale Aaron Korsh, che ne è produttore esecutivo insieme a David Bartis, Doug Liman e Gene Klein. Lo spin-off è interpretato da Stephen Amell nel ruolo di Ted Black, Josh McDermitt nel ruolo di Stuart Lane, Lex Scott Davis nel ruolo di Erica Rollins, Troy Winbush nel ruolo di Kevin, Alice Lee nel ruolo di Leah e Bryan Greenberg nel ruolo di Rick Dodsen. L’episodio pilota è diretto e prodotto esecutivamente da Victoria Mahoney (The Old Guard 2).

Suits, la serie tv: trama, cast, episodi e spoiler

Negli ultimi anni, il palinsesto televisivo e i cataloghi delle piattaforme di streaming come Netflix e Amazon Prime Video, si sono lentamente riempiti di titoli di ogni genere e adatti a ogni età. Tuttavia, i contenuti che occupano la maggior parte dello spazio sul piccolo schermo sono serie e film crime, medical e legal drama. Oggi vi parliamo di una delle serie più amate dal pubblico, Suits.

Creata da Aaron Korsh per USA Network – e poi passata alle reti via cavo americane -, Suits è una delle serie legal drama più famose e apprezzate dai telespettatori di tutto il mondo. In onda dal 2011 al 2019, Suits è arrivata a ben 9 stagioni e 136 episodi, senza mai registrare un forte calo di ascolti. Mentre negli States la serie ha esordito nel 2011 sulla tv nazionale, in Italia Suits è arrivato solo un anno più tardi, nel 2012 e sul canale a pagamento Joi, proprietà del gruppo Mediaset.

Suits trama

La serie ha come protagonista Harvey Spencer (Gabriel Macht), un avvocato di grido di New York, incredibilmente bravo nel suo lavoro e assolutamente detestabile nella vita privata. Cinico, arrogante, snob, modaiolo e amante della vita notturna, Harvey odia il lavoro di squadra nonostante sia socio senior dello studio legale Pearson & Hardman. Convinto di poter gestire tutti i suoi affari in autonomia, Harvey è costretto tuttavia ad assumere dei neolaureati appena usciti dalla prestigiosa università di Harvard, da formare e che saranno di supporto allo studio.

Per un caso assai fortuito, un giorno Harvey incontra Mike Ross (Patrick J. Adams), un ragazzo prodigio dotato di una memoria eidetica e in grado quindi di memorizzare ogni più piccola e insignificante informazione senza sforzo. Mike, nonostante questa sua grande capacità non si è ai laureato in legge ma ha sfruttato la sua memoria per sostenere esami al posto di altri studenti a pagamento.

Grazie a questo incontro, Mike svela il suo grande talento ad Harvey che, impressionato dalla competenza del ragazzo in materia di legge, gli offre un lavoro come collaboratore presso il suo studio. Non avendo però i requisiti necessari per poter accedere a una delle posizioni messe a disposizione dalla Pearson & Hardman, Harvey e Mike terranno segreti i termini del contratto. In questo modo Harvey avrà una potentissima arma legale nel suo arsenale e Mike potrà finalmente farsi strada nel mondo della legge.

Suits cast e personaggi

Durante tutta la prima stagione della serie, Harvey e Mike lavorano a braccetto e si adoperano affinchè il loro segreto, ormai comune, resti tale. Nonostante però la buona volontà di entrambi, a un certo punto il segreto del falso curriculm di Mike viene a galla. La prima persona a scoprire del raggiro di entrambi è Donna Roberta Paulsen (Sarah Rafferty), segretaria di Harvey nonché sua migliore amica e confidente.

Con l’aiuto di Donna, sempre dalla sua parte, Harvey riuscirà a nascondere il segreto di Mike agli altri soci dello studio e membri dello staff. Tra i più sospettosi del team Pearson & Hardman c’è Louis Marlow (Rick Hoffman), uno degli avvocati migliori dello studio, ingiustamente sottovalutato e costantemente in competizione con Harvey. Meno testarda di Louis ma non per questo meno pericolosa, c’è la socia anziana titolare dello studio, Jessica Lourdes Pearson (Gina Torres). Oltre a essere un avvocato eccellente, Jessica è anche la più sospettosa dei soci della Pearson & Hardman, maniaca del controllo e poco amante dei metodi di Harvey.

L’unica possibile alleata di Harvey e Mike è Rachel Elizabeth Zane – interpretata da Meghan Markle – assistente dello studio. Figlia di un ricco avvocato, Rachel ha sempre sognato di poter studiare ad Harvard e poter un giorno diventare un legale in gamba e competente. Tuttavia, non riuscendo a entrare nell’università dei suoi sogni, Rachel si laurea alla Columbia.

Grazie ai suoi ottimi voti e alle sue doti persuasive, Rachel convince Jessica a fare uno strappo alla regola e ad assumerla alla Pearson & Hardman, studio che accetta solo laureati provenienti da Harvard. Proprio a causa del suo passato così travagliato, Rachel sarà una preziosa alleata di Harvey, proteggendo il segreto di Mike del quale finirà per innamorarsi.

Suits stagione 9: trama

Tra i tantissimi legal drama, Suits è di certo il più longevo. Nel giro di otto anni ha vissuto diversi avvicendamenti di cast e stravolgimenti di trama che non sempre hanno incontrato i gusti dei telespettatori che, nonostante tutto, sono rimasti fedeli. In ognuna delle stagioni, anche in quelle meno amate, le intricate relazioni interpersonali e gli avvincenti casi seguiti dallo studio di Harvey e co., riuscivano a tenere il pubblico attaccato allo schermo.

[SPOILER ALERT]

Nella stagione finale di Suits a tenere banco è la nuova relazione tra Harvey e Donna che, innamorati già da moltissimo tempo, dovranno imparare a comunicare tra loro come coppia e non più solamente come amici e/o colleghi. Il loro rapporto, sincero ma problematico, finirà per creare non pochi disagi all’interno dello studio, influenzando negativamente le loro prestazioni professionali.

A funestare ulteriormente la vita di Harvey e Donna c’è il procedimento avviato dal Comitato Etico contro quest’ultima, accusata di aver rivelato un’informazione riservata riguardante un caso a un cliente dello studio. Dopo averle tentate tutte, Harvey, per proteggere Donna, decide di autoaccusarsi ma il suo piano naufraga. Sarà infatti Robert Zane (Wendell Pierce), padre di Rachel e capo dello studio, a prendersi la colpa per redimersi agli occhi della figlia, mettendo di fatto fine alla sua carriera legale e lasciando il suo posto a Samatha Wheeler (Katherine Heigl).

Nell’ultima stagione molti dei ‘vecchi’ personaggi di Suits fanno capolino come guest star in uno o più episodi. Tra questi ricordiamo Louis Litt (Rick Hoffman), Alex Williams (Dulè Hill) e Katrina Bennet (Amanda Schull). C’è anche il grande ritorno di Mike Ross che, alla fine della settima stagione, era sparito dopo le nozze con Rachel. Grande assente, tuttavia, è Meghan Markle che, dopo il matrimonio con il principe Harry, ha detto addio alla serie.

Suits 10: una nuova stagione?

Il finale di Suits, pur avendo chiuso nel migliore dei modi tutte le questioni in sospeso, non sembra aver accontentato tutti i fan che per moltissimo tempo hanno chiesto a gran voce agli autori una nuova stagione. La decima stagione di Suits, però, tanto voluta dagli spettatori della serie non è mai arrivata.

Oltre ad aver esaurito le storyline di ognuno dei personaggi della serie, gli autori hanno puntato tutto su di un nuovo progetto. Si tratta dello spin-off di Suits dal titolo Pearson, andato in onda dal 17 luglio al 18 settembre 2019 su USA Network. Questa serie ha come protagonista Gina Torres e riprende la storia del personaggio di Jessica Pearson a partire dalle sue dimissioni dallo studio Pearson & Hardman.

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Dopo aver lasciato lo studio nelle mani dei suoi ex soci, Jessica decide di cambiare completamente vita e di dare un taglio netto col passato. Si trasferisce quindi nella città di Chicago dove comincia a frequentare il mondo della politica. Diventa infatti il nuovo braccio destro del sindaco Bobby Novak (Morgan Spector), un uomo con grandi progetti ma che spesso si muove ai limiti della legalità. Jessica dovrà quindi imparare alla svelta come muoversi all’interno del suo nuovo mondo, fatto di intrighi e situazioni borderline, celate da una facciata di apparente normalità.

La serie Pearson, che all’inizio era stata accolta con grande entusiasmo, non è riuscita però a far breccia nel cuore del pubblico. Dopo soltanto una stagione di 10 episodi, il network ha deciso di chiudere il rubinetto per sempre cancellando la serie.

Suits in streaming

Le prime otto stagioni di Suits sono disponibili in abbonamento sulla piattaforma di streaming a pagamento di Netflix.

Fonte: Wiki, IMDBFandom

Suits LA: Gabriel Macht ritornerà come Harvey Specter

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Suits LA: Gabriel Macht ritornerà come Harvey Specter

Suits L.A. segnerà il ritorno di uno dei personaggi più iconici del franchise, Harvey Specter, e anche se sarà bello vedere l’avvocato ancora una volta sullo schermo, la sua apparizione significa che una tendenza controversa continuerà. Presente nella serie dalla prima stagione, Gabriel Macht ha interpretato Harvey per tutta la durata della serie originale, lasciando un’eredità duratura. Ora, Harvey Specter passerà a Suits LA, un prossimo spinoff incentrato su uno studio legale di Los Angeles, e Macht ha confermato di apparire in un arco di tre episodi.

Anche se non è ancora chiaro che tipo di ruolo avrà, il ritorno di Harvey indica che potrebbe essere amico di Ted Black (Stephen Amell), dato che Black ha lavorato a New York prima di trasferirsi a Los Angeles. A prescindere dai suoi potenziali legami, la presenza di Harvey nello spinoff aggiungerà una certa legittimità al suo cast, facendo sentire i personaggi principali più importanti ora che saranno legati alla serie originale. Di conseguenza, il fatto che Macht riprenda il suo ruolo aggiunge sicuramente molto clamore al prossimo progetto Suits, ma mantiene anche una tendenza divisiva che va avanti dal 2019.

Il ritorno di Harvey in Suits LA non coinvolgerà Mike (per quanto ne sappiamo)

Nonostante la conferma che Harvey sarà coinvolto in Suits LA, non è stato detto che Mike Ross farà parte del progetto. Entrambi i personaggi hanno condotto lo show originale per sette stagioni, ma a parte tre episodi della stagione 9, il duo non è più stato insieme dal 2018. Purtroppo, Suits LA sembra che continuerà la tendenza a separarli, poiché nonostante Mike faccia parte delle migliori scene di Suits di Harvey e viceversa, non sembra che le loro strade si incroceranno di nuovo a breve, anche se Patrick J. Adams tornerà nel franchise attraverso lo spinoff.

Se da un lato la conferma di Harvey è importante per il prossimo show drammatico, dall’altro Mike sarebbe un’opportunità ancora più grande per il progetto, visto che negli ultimi sei anni non ha avuto molte apparizioni nel franchise.

Dato che il coinvolgimento di Harvey è stato pubblicizzato come un arco di tre episodi, sembra improbabile che Mike abbia qualcosa di più di un cameo nella prima stagione dello spinoff, data la mancanza di annunci. Se da un lato la conferma di Harvey è importante per il prossimo show drammatico, dall’altro Mike sarebbe un’opportunità ancora più grande per il progetto, visto che negli ultimi sei anni non ha avuto molte apparizioni nel franchise. Tuttavia, anche se Mike potrebbe avere i suoi episodi prima o poi, la notizia del ritorno di Adams sarebbe probabilmente già stata diffusa, il che significa che Harvey presumibilmente continuerà il suo viaggio in Suits senza il suo ex protetto.

Suits ha fatto di Harvey il suo unico personaggio principale dopo l’abbandono di Patrick J. Adams

Dopo che Mike ha lasciato la serie verso la fine della stagione 7, Harvey è diventato l’unico protagonista, dato che la storia ruotava quasi interamente intorno a lui. Sebbene si possa sostenere che Suits sia sempre stato incentrato su Harvey, Mike è stato innegabilmente altrettanto importante e i due si sono divisi la responsabilità di essere protagonisti, creando alcune interessanti trame. La loro chimica e il loro rapporto hanno aggiunto una dinamica cruciale alla serie che ha contribuito a elevare il dramma, ma con l’uscita di Patrick J. Adams da Suits nella stagione 7, le cose sono cambiate drasticamente. Piuttosto che cercare di sostituire Mike, il franchise ha optato per un cambio di rotta, facendo diventare Harvey l’unico protagonista.

Altri personaggi sono stati valorizzati, ma Harvey è stato al centro dell’azione, rendendo chiaro che era ufficialmente il personaggio principale di Suits. La partenza di Adams avrebbe potuto portare alla conclusione della serie dopo sette stagioni per evitare potenziali problemi, ma la decisione di continuare a tenere Harvey sotto i riflettori ha dato i suoi frutti a lungo termine. Anche se le stagioni 8 e 9 non sono state all’altezza delle precedenti, hanno comunque offerto un intrattenimento abbondante, una conclusione soddisfacente e hanno mantenuto vivo l’interesse per il franchise tanto da giustificare un altro spinoff, battendo al contempo i record di Netflix.

Suits L.A., primo sguardo a John Amos nel suo ultimo ruolo da attore

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Una nuova immagine di Suits L.A. mostra John Amos nel suo ultimo ruolo di attore, dove interpreterà una versione romanzata di se stesso nella serie. L’imminente Suits L.A. è uno spinoff del legal drama Suits di USA Network, che ha riguadagnato popolarità nel 2023 dopo l’inizio dello streaming su Netflix e Peacock. Per quanto riguarda Amos, l’attore è morto il 23 agosto 2024 e la sua morte è stata comunicata al pubblico il 1° ottobre. Era noto soprattutto per i ruoli di Kunta Kinte in Roots e di Celo McDowell in Coming to America.

Ora, TV Insider ha rivelato un’immagine di Amos che ritrae una versione fittizia di se stesso in Suits L.A., che segnerà il suo ultimo ruolo postumo. L’immagine lo mostra seduto in un ufficio con una camicia bianca e nera, mentre guarda qualcuno fuori campo. Non è chiaro in quale episodio apparirà, ma l’episodio stesso è stato girato nell’aprile del 2024, tre mesi prima che la NBC lo scegliesse per una serie completa. Ciò significa che Amos potrebbe apparire già nell’episodio pilota.

Cosa significa l’apparizione di John Amos in Suits L.A.

L’ultima apparizione di Amos nella serie spinoff di Suits L.A. segna anche un nuovo inizio per il franchise del legal drama, che vedrà Stephen Amell assumere il ruolo dell’ex procuratore di New York Ted Black mentre diventa avvocato a Los Angeles. Oltre al ruolo principale di Amell e all’apparizione di Amos, la serie è interpretata anche da Josh McDermitt nel ruolo di Stuart Lane, Lex Scott Davis nel ruolo di Erica Rollins e Bryan Greenberg nel ruolo di Rick Dodsen.

Anche se non è chiaro il ruolo che Amos avrà nel suo episodio, potrebbe essere un cliente centrale che aiuta lo studio legale a rimettersi in carreggiata. Il suo ruolo metterà anche in mostra il suo talento di attore, sottolineando il motivo per cui è un volto così memorabile al cinema e in TV e facendo leva sulle corde del cuore ora che non c’è più. Avendo iniziato la sua carriera in TV con serie come il Mary Tyler Moore Show, acclamato dalla critica, la sua apparizione in Suits L.A. segnerà un giusto commiato per l’attore, nonostante sia stato preso troppo presto.

Suits L.A., Episodio 3 Clip: la star di The Office vuole “uccidere” il suo personaggio

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Una clip dell’episodio 3 di Suits L.A. mostra Brian Baumgartner, che rivela di voler “uccidere” il suo iconico personaggio di The Office. La serie è uno spinoff di Suits, andata in onda dal 2011 al 2019 e che da allora ha riscosso un enorme successo su servizi di streaming come Netflix. Suits LA segue Ted Black, uno dei migliori avvocati dello spettacolo di Los Angeles. Il cast di Suits LA include Stephen Amell, Lex Scott Davis, Bryan Greenberg, Josh McDermitt e Victoria Justice.

Su X è stato pubblicato un video dell’episodio 3 di Suits LA, DiscussingFilm, che rivela l’apparizione di Kevin Baumgartner nella serie. Nel video, Baumgartner incontra Erica e le rivela che vuole separarsi dal personaggio di Kevin Malone. Baumgartner sostiene che la popolarità di Kevin lo ha costretto a interpretare sempre lo stesso tipo di ruolo e afferma di voler assumere ruoli drammatici “degni di un Oscar”. Guarda la clip completa qui sotto:

 

Cosa significa l’apparizione di Baumgartner per Suits LA

L’apparizione di Baumgartner in Suits LA ha perfettamente senso, dato che Ted Black e i suoi colleghi sono tutti avvocati che lavorano per alcune celebrità di spicco a Los Angeles. Parlando dei cameo delle celebrità in Suits LA, Greenberg, che interpreta Rick Dodsen nella serie, ha descritto lo show come “Entourage incontra il mondo e il tono di Suits”. Entourage, un’altra serie che ha visto la partecipazione di molte celebrità, come Mark Wahlberg, Larry David e James Cameron, lascia ben sperare per lo spin-off di Suits.

Pertanto, l’inclusione di Baumgartner nell’episodio 3 non è necessariamente una sorpresa. Tuttavia, i fan di The Office si divertiranno a vedere la sua trama incentrata sui suoi sentimenti contrastanti nei confronti di Kevin Malone. Nella clip qui sopra, viene anche rivelato che Ted rappresenta Tom Hanks, con cui Baumgartner vuole incontrarsi. Tuttavia, è improbabile che Hanks si presenti effettivamente nel prossimo episodio di Suits LA.

Suits L.A. il ruolo di Eddie e il suo impatto sulla storia di Ted spiegati dal creatore

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Il ruolo di Eddie in Suits L.A. è stato chiarito dal creatore Aaron Korsh, che spiega come il personaggio influenzerà il viaggio di Ted Black nel corso della serie. Lo spin-off della NBC Suits segue Ted (Stephen Amell), un ex procuratore federale che passa al diritto dello spettacolo a Los Angeles dopo che la sua carriera ha preso una piega inaspettata. Dopo un importante colpo di scena nell’episodio 1 di Suits L.A., Ted deve ricostruire il suo studio e sfogare le sue lamentele con il fratello maggiore, Eddie (Carson A. Egan), che alla fine della prima di Suits L.A. viene rivelato essere morto.

In un’intervista con TV Line, Korsh ha spiegato che Eddie non è un fantasma, ma una rappresentazione del subconscio di Ted. Il personaggio appare nei flashback, ma funge da guida, una voce metafisica per Ted nel presente. Le conversazioni dell’avvocato della West Coast con Eddie dovrebbero essere un importante filo emotivo in tutta la serie Suits L.A. Ecco cosa ha detto:

Beh, non so se lo stia perseguitando, necessariamente. In un certo senso, lo aiuta. Eddie va e viene di tanto in tanto. Prima di tutto, Eddie è vivo e vegeto nel flashback, quindi in alcuni flashback vedrai Eddie, ovviamente, non come uno spirito, ma come una persona reale.

Ma per me non è proprio lo spirito di Eddie. Quello che Eddie è veramente ai giorni nostri, per me, è una sorta di subconscio di Ted che gli parla. Quindi Eddie è più spesso, nella mia mente, la voce del perdono. È il lato più dolce di Ted con cui potrebbe non essere in contatto. Quindi Eddie lo incoraggia a perdonare suo padre, o forse Stuart, o qualunque sia il caso. Ma a volte appare nel presente e a volte nel passato.

Cosa significa la presenza di Eddie in Suits L.A.

Quelli che inizialmente sembrano solo pochi giorni caotici per Ted sono in realtà un intricato scenario per la storia di Suits L.A., che adotta un approccio più stratificato al suo avvocato protagonista rispetto al suo amato predecessore. Il ruolo di Eddie come “voce del perdono” di Ted potrebbe plasmare diverse narrazioni chiave in futuro. Il defunto fratello potrebbe essere il catalizzatore per la riconciliazione finale di Ted con Stuart o con il loro padre separato. Tuttavia, dato il tradimento di Stuart e Rick nella premiere di Suits, Ted sarà probabilmente in allerta, rendendo le apparizioni di Eddie ancora più significative come indicazione del suo lato più morbido e vulnerabile.

Detto questo, Suits L.A. ha ricevuto recensioni contrastanti finora. Ana Dumaraog di ScreenRant ha criticato lo spin-off per “aver scelto di incorporare flashback confusi che distraggono da una linea temporale già complicata”, e alla fine ha assegnato allo show 4 stelle su 10. Le sequenze di flashback non sono sempre state ben accolte nella serie originale Suits, ma la West Coast sembra essere bloccata tra la sua eredità e la costruzione di un nuovo futuro. La presenza continua di Eddie, sia nei flashback che come subconscio di Ted, potrebbe diventare una delle più forti ancore emotive dello show, se non farà crollare la storia nel caos.

Suits L.A. – stagione 2 si farà? tutto quello che sappiamo

Suits L.A. – stagione 2 si farà? tutto quello che sappiamo

Suits L.A. è stato oggetto di un nuovo reportage dopo le deludenti prestazioni della serie finora. Spin-off del successo USA Network Suits, la serie ha debuttato su NBC nel febbraio 2025, ma finora ha deluso le aspettative. Il cast di Suits LA vede Stephen Amell nel ruolo di Ted Black, il cui studio legale rappresenta potenti clienti di Los Angeles, mentre affronta anche drammi personali e professionali. La serie è stata creata da Aaron Korsh, il creatore di Suits, e ha visto la partecipazione di alcuni personaggi storici.

Secondo Deadline, un nuovo rapporto di NBC rivela che il network sta considerando di rinnovare Suits: L.A. per la seconda stagione, nonostante faccia fatica a ottenere buoni ascolti. Il franchise è considerato importante per NBCUniversal e il network ha già investito molto impegno e denaro nel marketing; questo, insieme a un piccolo aumento degli ascolti, potrebbe essere sufficiente per dare il via libera alla seconda stagione.

Cosa significa per la seconda stagione di Suits LA

Anche se gli ascolti non sono stati eccezionali per Suits L.A., sembra che lo show stia iniziando a trovare la sua strada e a crescere come entità a sé stante. Anche se ci sarà sempre un legame con lo show madre, è importante che Suits LA sia in grado di espandersi da sola e prosperare come uno show che non dipende da Suits. Non c’è dubbio che la prima stagione di Suits L.A. sia stata un po’ un’incognita, ma la serie sta iniziando a trovare la sua voce e sembra che le cose stiano andando nella giusta direzione.

È possibile che la NBCUniversal abbia visto abbastanza da dare il via libera alla seconda stagione di Suits LA, ma probabilmente ci saranno dei cambiamenti nella storia e forse più apparizioni dei personaggi storici.

La rete è chiaramente disposta a dare alla serie il tempo di evolvere il tono e il ritmo e trovare una simbiosi con Suits. Ovviamente, il passaggio da New York a Los Angeles è un cambiamento importante e molte nuove serie hanno bisogno di una stagione per trovare la loro dimensione prima di poter crescere e distinguersi, e questo potrebbe benissimo essere il caso.

Dopo il successo a sorpresa di Suits in streaming, Suits LA è arrivato per colmare il vuoto lasciato dalla cancellazione dello show originale, ma lo spinoff di Los Angeles si è guadagnato una seconda stagione? Derivato dalla serie originale già citata, andata in onda dal 2011 al 2019, Suits LA segue il potente avvocato di Los Angeles Ted Black (Stephen Amell) mentre cerca di costruire il suo impero legale nella Città degli Angeli. Sviluppatosi rapidamente nel corso del 2024, lo spinoff si è materializzato in un lampo e spera di catturare la stessa essenza che ha reso così popolare l’originale della USA Network.

Invece di un revival di Suits, la NBC ha deciso di esplorare lo stesso universo, ma con una serie di nuovi personaggi. Spostando la serie sulla costa opposta, Suits LA ha la possibilità di impostare il proprio tono e dare al legal drama un’atmosfera unica che non si trova nel classico degli anni 2010. Questo non vuol dire che Suits LA sia totalmente separata dal suo predecessore, e Gabriel Macht nel ruolo di Harvey Specter è presente anche nello spinoff. Resta da vedere se Suits LA possa reggersi da sola, e la prima stagione è cruciale per il suo successo futuro.

La seconda stagione di Suits LA non è confermata

Anche se la serie originale ha trovato una seconda vita come successo da binge-watching, non c’è alcuna garanzia che Suits LA avrà successo con lo stesso pubblico. Uno dei motivi principali per cui Suits ha avuto tanto successo negli ultimi anni è che è una serie affidabile e coerente, con 9 stagioni che gli spettatori possono guardare in sottofondo senza un coinvolgimento troppo attivo. Anche se questo può essere positivo per i servizi di streaming come Netflix, probabilmente non si rifletterà sugli ascolti della NBC. Senza 9 stagioni da guardare in un colpo solo, quel pubblico probabilmente salterà Suits LA per ora.

Poiché Suits LA debutta così tardi nella stagione 2024-2025, potrebbe trarre vantaggio dalla scarsa concorrenza.

Ciò che ne risulta è una serie che debutterà e dovrà guadagnarsi il suo pubblico in modo naturale, con un piccolo aiuto da parte dei fan che ricordano l’originale terminato cinque anni fa. Con le prime recensioni scarse o nella migliore delle ipotesi mediocri, Suits LA non sta avendo il miglior inizio possibile. Tuttavia, con il progredire della prima stagione, potrebbe attirare più spettatori quando le programmazioni autunnali delle principali reti inizieranno a concludere le rispettive stagioni. Poiché Suits LA debutta così tardi nella stagione 2024-2025, potrebbe trarre vantaggio dalla scarsa concorrenza.

La prima stagione di Suits LA è iniziata il 23 febbraio 2025.

Dettagli del cast della seconda stagione di Suits LA

Se Suits LA ha qualche possibilità di diventare un successo come il suo predecessore, dovrà costruire un cast avvincente e interessante. Per farlo, lo spinoff dovrà riportare in scena i suoi attori principali e il cast della seconda stagione di Suits LA dovrà assomigliare molto a quello della prima stagione. Si prevede che Stephen Amell tornerà nei panni della forza trainante del suo studio, Ted Black, e Amell ha il carisma per portare avanti uno show televisivo per anni. Ad affiancarlo ci sarà Josh McDermitt nei panni dell’altra metà di Black Lane Law, Stuart Lane.

A completare il cast principale, Lex Scott Davis interpreta il ruolo dell’avvocato di successo Erica Rollins, che probabilmente tornerà nella seconda stagione mentre continua a cercare di fare carriera. Nel frattempo, il protetto di Ted è interpretato da Bryan Greenberg, e si prevede che Rick Dodson continuerà a recitare nella serie. Nella prima stagione ci sono una serie di personaggi secondari, ma non è chiaro quanti di loro diventeranno fissi. Inoltre, Suits LA ha già utilizzato una serie di guest star, e questa tendenza continuerà nella seconda stagione.

Suits 5×10: anticipazioni e promo

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Suits 5×10: anticipazioni e promo

Si intitolerà Faith, Suits 5×10, il decimo episodio della quinta attesa stagione dello show di successo con protagonisti Patrick J. Adams e Gabriel Macht.

https://youtu.be/Pji-iGM1zWQ

In Suits 5×10, Jessica e Louis cercano di radunare i partner per fermare il tentativo di acquisizione da parte di Hardman e Soloff che ormai sembra quasi imminente. In altri momenti, Mike e Harvey si trovano entrambi faccia a faccia con i loro demoni del passato, al fine di prendere decisioni che potrebbero potenzialmente cambiargli la vita.

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