Il regista e
illustratore Stefano Bessoni sarà ospite allo
IED di Milano, giovedì 28 giugno, ore 18.30
in aula magna S10 per presentare il suo ultimo libro “Le
Scienze Inesatte” con l’animatore stopmotion e puppetmaker.
Stefano
Bessoni ha iniziato a immaginare questa storia quando
ancora studiava all’Accademia, negli anni in cui scopriva il cinema
di Peter Greenaway e si appassionava al concetto di wunderkammer
ascoltando le ballate macabre di Nick Cave. A queste influenze si
aggiungevano altre suggestioni: Jan Svankmajer, i Quay Brothers,
Joel Peter Witkin….fino al delinearsi del primo nucleo di una
favola macabra che avrebbe accompagnato l’autore diventando il
taccuino aperto della sua poetica espressiva. Dopo una gestazione
di trent’anni tale poetica ha preso forma in quattro libri
illustrati e un film in animazione stop motion.
…lo spettro di Rachel, figlia
dell’anatomista, morta in tragiche circostanze spinse Giona a
realizzare una Wunderkammer e a intraprendere un astruso
esperimento…
Per partecipare all’incontro, é
necessario registrarsi compilando interamente il modulo al seguente
link.
Si è tenuto in Spagna l’ennesimo workshop di Stop Motion di
Stefano Bessoni, diventato ormai celebre per
l’utilizzo della tecnica nel suo cinema indipendente e
sperimentale. Dopo le tappe tutte italiane, il regista e
illustratore romano approda, o meglio, ritorna nel Paese che lo ha
premiato ai tempi di Krokodyle per
insegnare la tecnica del Passo-uno agli allevi della
scuola Estación
Diseño di Granada. Il corso ha riservato
delle sorprese anche allo stesso regista, dato che tra gli iscritti
c’era una
personalità di grande rilievo nell’ambiente di questa particolare
tecnica, l’animatrice belga Kristien Vanden
Bussche (The Boxtrolls, Frankenweenie),
arrivata dal suo Paese appositamente per partecipare alle lezioni.
Durante l’evento, Bessoni ha anche anticipato che
è in
sviluppo finanziario con una società di produzione
francese un nuovo cortometraggio in
stop-motion tratto dalla sua ultima fatica illustrata
Pinocchio (pubblicato a fine ottobre da Logos Edizioni) e
proprio Kristien Vanden Bussche sarà nel team che
realizzerà il film. Il film dovrebbre essere realizzato in
Francia nella seconda metà del 2015. Ecco tutte le foto con i
favolosi risultati del
corso:
Nuovo corso di alta formazione alla Scuola
Holden di Torino, al centro l’animazione stop-motion con
Stefano Bessoni a partire da Gennaio 2020. Il
nuovo corso si svolterà il venerdì dalle 13.30 alle 19.30; il
sabato dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 18; la domenica dalle
9.30 alle 14. A giugno ci sarà una settimana
intensiva (da mercoledì a domenica) con questi orari: tutti i
giorni dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 18; la domenica dalle
9.30 alle 14.
Immagina di poter realizzare un
film d’animazione, di inventare un mondo e poi costruirlo davvero.
Prima esisteva solo nella tua mente, o dentro il tuo computer,
mentre ora è lì, intorno a te. Con case, personaggi, oggetti,
vestiti. È la magia della stop-motion: poter creare una nuova
realtà, renderla viva e infondervi emozioni e poesia attraverso la
cura dei dettagli. E se in questo momento stai pensando ad
attrezzature costose, tempi biblici e mille difficoltà
nell’organizzazione dei materiali, dovrai ricrederti. Adesso,
grazie al digitale, per ottenere buoni risultati ti basterà una
fotocamera, un computer e una storia.
Per
realizzare il tuo primo video in stop-motion avrai bisogno,
innanzitutto, di allenare l’occhio. Studierai come fanno i più
grandi, da
Tim Burton a Wes Anderson. E non solo. Perché questa tecnica è
usata anche nei programmi televisivi, nei videoclip musicali e
negli spot pubblicitari. Guardare per credere. Studierai cosa serve
durante le varie fasi fino a comporre un modellino: ne progetterai
uno, costruirai lo scheletro, sceglierai le resine modellabili e
così via. Stiamo proprio parlando di personaggi tridimensionali
snodabili, inseriti in un vero e proprio set in miniatura,
illuminato e gestito come nelle riprese dal
vero.
Ma non ti limiterai a questo. Imparerai come si scrive un
cortometraggio e realizzerai un primo progetto animato insieme al
tuo modellino. Potrai così definire un tuo stile personale che
rispecchi la tua sensibilità artistica e le tue sensazioni. Non
importa se l’ultima volta che hai usato la colla o il DAS eri alle
elementari, non ci sono prerequisiti per partecipare al corso.
Basta che tu abbia voglia di sporcarti le mani. Chi lo sa, magari
un domani potresti fare della stop-motion la tua nuova
professione.
Alla fine del corso:
Se già avevi provato la stop-motion e avevi delle lacune, le
avrai colmate.
Se per te era un mondo alieno, ora sarai in grado di muoverti
con sicurezza.
Se stai pensando di intraprendere la stop-motion come percorso
professionale, se sei uno studente di Belle Arti, di una scuola di
illustrazione e fumetto o un film-maker, avrai un nuovo mezzo
espressivo a tua disposizione.
Se hai intenzione di iscriverti a una scuola di animazione di
alta specializzazione all’estero, avrai qualche asso in più nella
manica
STEFANO BESSONI
È regista, illustratore e
animatore. Ha realizzato film sperimentali, installazioni video,
performance e documentari, ricevendo premi in festival nazionali e
internazionali. Ha lavorato per società di produzione
cinematografica e televisiva e ha collaborato con Pupi
Avati come assistente, storyboard artist e digital effect
artist. Ha insegnato regia cinematografica alla Nuova Università
del Cinema e della Televisione di Roma e all’Accademia Griffith.
Oggi insegna animazione stop-motion alla scuola di illustrazione
Ars in Fabula, nell’ambito del Master di illustrazione editoriale,
e allo IED Roma, dove è anche coordinatore del
corso di illustrazione. È redattore per la Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e per la
Festa del Cinema di Roma; inoltre, dirige la collana
Wunderkammer della casa editrice Bakemono
Lab. Tiene workshop in Italia e in Brasile.
Pochi sanno che oltre
ad essere un regista visionario, fra i pochi in Italia, se non
l’unico da un po’ di anni a questa parte, è anche un formidabile
illustratore. Infatti, giunge notizia che il regista è attualmente
al lavoro su un nuovo libro illustrato ispirato alla famosa favola
ideata da Lewis Carroll: Alice nel paese delle meraviglie.
Stefano Accorsi è
uno di quegli attori che ha contribuito a fare grande il cinema e
il mondo del piccolo schermo italiano, grazie alle sua incredibili,
quanto incisive interpretazioni. L’attore, che ha iniziato a
recitare sin da ragazzo, si è sempre distinto per la sua capacità
nell’interpretare i personaggi in maniera profonda e meticolosa,
dimostrandosi versatile e capace di scegliere i ruoli migliori per
la sua persona.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Stefano Accorsi.
Stefano Accorsi: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
film. La carriera cinematografica dell’attore è iniziata
nel 1991 con Fratelli e sorelle, per poi proseguire con
Un posto (1992), Jack Frusciante è uscito dal
gruppo (1996), Vesna va veloce (1996),
Radiofreccia (1998), L’ultimo bacio (2001),
Le fate ignoranti (2001) e La stanza del figlio
(2001). In seguito, recita in Un viaggio chiamato amore
(2002), L’amore ritrovato (2004), Romanzo criminale
(2005), Saturno contro (2007),
Baby Blues (2008), Baciami ancora (2010), La
vita facile (2011) e Ruggine (2011). Tra i
suoi ultimi lavori, vi sono L’arbitro (2013),
Viaggio sola (2013),
La nostra terra (2014), Veloce come il vento
(2016), Fortunata (2017),
Made in Italy (2018),
A casa tutti bene
(2018), Il campione (2019),
La dea fortuna (2019),
Lasciami andare (2020)
e Marilyn ha gli occhi neri
(2021).
2. Ha recitato in diversi
progetti televisivi. Oltre ad aver prestato la propria
carriera di attore per il cinema, l’attore ha partecipato a molti
progetti destinati al piccolo schermo. Infatti, ha recitato nella
serie Voci notturne (1995), per poi proseguire con
Come quando fuori piove (2000), Le ragioni del
cuore (2002), Il clan dei camorristi (2013),
1992 (2015), The Young Pope (2016),
1993 (2017), 1994 (2019) e Vostro onore
(2022). Inoltre, ha anche recitato nei film tv Più leggero non
basta (1999) e Il giovane Casanova (2002).
3. È anche doppiatore,
sceneggiatore e regista. Nel corso della sua carriera,
l’attore ha sperimentato anche ambiti diversi, come quello del
doppiatore, prestando la propria voce per i film Emraan
Hashmi (2011) e Il piccolo principe (2015). Inoltre, ha svolto
l’attività di regista e sceneggiatore per il cortometraggio Io
non ti conosco (2013).
Stefano Accorsi: la moglie Bianca Vitali e Latetitia Casta
4. È sposato da qualche
anno. L’attore si è sposato nel novembre del 2015 con
Bianca Vitali, con cui aveva una relazione dal
2013, anno in cui si è separato dalla sua storica compagna
Laetitia Casta. I due hanno circa vent’anni di
differenza e lei, attrice e modella, è la figlia del noto
giornalista Aldo Vitali.
5. Ha avuto una lunga
storia. Prima di sposare la sua attuale moglie, l’attore è
stato fidanzato a lungo con la ex modella ed attrice francese
Laetitia Casta.
I due, infatti, sono stati fidanzati dal 2003 al 2013, anno in cui
si sono detti definitivamente addio. Sui motivi di tale rottura, i
due hanno affermato semplicemente che l’amore che li univa si è
dissolto e che la loro è stata una separazione tutto sommato
pacifica.
Stefano Accorsi: i figli
6. È padre di tre
figli. Dall’unione con la Casta, l’attore è diventato
padre di Orlando, nato nel settembre del 2006, e
di Athena, nata nell’agosto del 2009. Da Bianca,
la sua attuale moglie, invece, è diventato padre di
Lorenzo, nato nell’aprile del 2017, e di
Alberto, nato il 28 agosto 2020.
Stefano Accorsi è su
Instagram
7.Ha un
profilo ufficiale su Instagram. L’attore, come tanti suoi
colleghi, ha deciso di aprire un proprio account Instagram, seguito
oggi da 664 mila persone. L’attore è molto attivo sul social e con
oltre mille posto, le foto che pubblica raccontano la sua vita
artistica, la sua passione per ogni forma d’arte e la voglia di
farne parte. Inoltre, sono molte le foto che lo vedono protagonista
tra momenti di lavoro e momenti di vita quotidiana e di svago.
Stefano Accorsi in Veloce come
il vento
8. È rimasto affascinato
dalla sceneggiatura. L’attore ha dichiarato di essere
rimasto colpito dalla bellezza e dall’accuratezza della
sceneggiatura, ancora più per il fatto che fosse un film di genere
con una storia familiare alle spalle. Egli ha così deciso di
accettare subito il ruolo di Lori De Martino.
9. È stata la sua
interpretazione più difficile. Secondo l’attore, quella di
Veloce come il vento è stata la sua più alta prova
d’attore, tanto da essere dimagrito 12 chili e trovandosi
continuamente a spingersi oltre i propri limiti. Lasciatosi
trasformare anche dal trucco, Accorsi ha raggiunto un aspetto molto
lontano da quello con cui è noto. La passione riposta in questo
personaggio gli ha poi permesso di vincere un David di Donatello
come miglior attore.
Stefano Accorsi: età e altezza
10. Stefano Accorsi è nato
il 2 marzo del 1971a Bologna, in Emilia
Romagna. La sua altezza complessiva corrisponde a 178
centimetri.
Dopo il trionfo
ai David di Donatello 2017, per la sua straordinaria performance in
Veloce come il Vento, Stefano Accorsi è il protagonista
del nuovo spot Peugeot. L’attore è il “brand Ambassador” del
Leone, che per l’occasione si mette in gioco con divertimento e
spontaneità.
L’azienda, parte
integrante di Groupe PSA – secondo
gruppo automotive in Europa- con eccellenti risultati commerciali
in Italia conseguiti nell’anno appena concluso (+16,3% rispetto al
2016), per affrontare con energia il nuovo anno ha deciso di
realizzare una produzione cinematografica italiana, per sfruttare
al meglio la creatività e la sensibilità tipica del nostro
paese.
La campagna è
stata ideata e realizzata da Peugeot
Italia in collaborazione con Havas
Milanodal direttore creativo Francesca De Luca con i
copywriter Antonio De Santis e Rajiv Olivato e l’art Eva Rainone.
Il regista è un’altra eccellenza
italiana, Ago Panini,
già vincitore di un oro a Cannes nella
categoria “automobili”, che ha lavorato per la casa di produzione
Akita.
Una produzione
che ha visto coinvolta sul set milanese una troupe di 41 persone
che si è mossa tra le locations intorno all’elegante via Serbelloni
ed alla modernissima via Joe Colombo.
2 giorni di
shooting, 26 ore di set senza pause per approfittare al massimo
della luce diurna. Notevoli anche i mezzi di scena con 2 macchine
da presa in contemporanea, stedaycam e quad; 25 attori come
comparse e 10 auto Peugeot in scena, oltre a quella protagonista e
ad una di scorta. Infine, Debora Franchi, l’affascinante
co-protagonista dello spot insieme a Stefano Accorsi, ha recitato
in “the Comedians” con Claudio Bisio.
Peugeot ha
realizzato un “corto” di 60 secondi divertente e per certi versi
tutto da scoprire. Il debutto – anticipato da un teaser di 30” in
puro stile cinematografico – è avvenuto il 16 gennaio, in prime
time sulle principali reti televisive.
Nello spot
Stefano Accorsi è al volante di una
affascinante Peugeot 208, un’auto che, con la sua
tecnologia innovativa, sorprende tutti, anche la bella car
valet di un Hotel di lusso.
Nonostante sia
abituata a parcheggiare le auto lussuose dei clienti, la ragazza
viene conquistata dal rivoluzionario Peugeot
i-Cockpit della 208. Anzi, troverà la vettura così
irresistibile che non saprà opporsi alla tentazione di buttarsi nel
traffico, rischiando un tamponamento, evitato solo dall’intervento
della tecnologia avanzata dell’Active City
Brake, il sistema di frenata automatica anticollisione di
cui è dotata la 208.
A questo punto la
ragazza viene raggiunta da un trafelato Stefano Accorsi che, dopo
aver ripreso possesso della vettura, le fa una proposta davvero
insolita, da scoprire
La “storia” fra
Stefano e la bella car valet non finisce qui, perché si svilupperà
in altri inediti spot di 15” di futura programmazione su media tv e
digital. Gli spot tv saranno veicolati anche sui profili social
Peugeot e sul sito peugeot.it.
Per la radio è
stata realizzata una campagna multisoggetto studiata per esaltare
le caratteristiche tecnologiche della 208, come Active
City Brake, Park Assist, Retrocamera e,
ovviamente, Peugeot i-Cockpit.
Anche in questo
caso il protagonista radio è Stefano Accorsi, che si diverte in
modo molto autoironico con i fan della Peugeot 208 e della sua
tecnologia.
Si rafforza così
il rapporto del Marchio con Stefano Accorsi, una relazione che
rappresenta un caso del tutto unico nel mondo della
comunicazione.
Inizialmente,
l’attore bolognese si è avvicinato al mondo dell’automobile e a
quello Peugeot in particolare per ragioni prettamente
professionali, prima come “voce”, in seguito come “volto” in alcuni
dei più suggestivi spot promozionali del Marchio, poi come
produttore-protagonista di alcuni corti con soggetto vetture
Peugeot. Ora è l’apprezzato “Ambassador” del Leone, partecipe
attivo di numerose iniziative di comunicazione.
Negli anni ottanta Gianni Morandi
cantava “Uno Su Mille Ce La Fa”; ebbene Stefania
Spampinato è proprio una di quei mille fortunati. Nata e
cresciuta nella bella Sicilia, prima dei trent’anni è riuscita a
conquistare gli States, diventato un’attrice amata e affermata.
Scopriamo insieme tutto
quello che c’è da sapere su Stefania Spampinato, sulla sua
vita privata e sulla sua incredibile carriera.
Stefania Spampinato biografia
10. Nata il 17
luglio 1982 a Catania, in Sicilia,
Stefania Spampinato ha subito mostrato interesse
per il mondo dello spettacolo. Da piccola inizia a studiare
danza classica e sviluppa una grande passione per
l’arte, grazie anche agli incoraggiamenti della madre.
9. Studiando al
liceo classico, Stefania è convinta da grande di voler
diventare un avvocato di successo ma i suoi piano
cambiano quando a 15 anni si appassiona al mondo della danza.
Decisa a diventare una ballerina professionista, dopo il diploma si
trasferisce a Milano dove studia danza, recitazione e canto in
accademia, laureandosi a pieni voti.
Grazie all’istruzione ricevuta e al
suo grande talento, comincia a viaggiare per il mondo collaborando
con artisti come Joaquin Cortez, Kylie
Minogue e Leona Lewis e partecipando
anche The Voice UK e X Factor US
e UK.
8. Dopo aver
vissuto per cinque anni a Londra, Stefania compra
un biglietto di sola andata per Los Angeles dove
si trasferisce per lavorare come ballerina. Una
volta arrivata a L.A però la Spampinato si rende conto di non
essere preparata a sufficienza per una realtà così competitiva. Per
poter sfondare nel mondo della danza in California avrebbe dovuto
cominciare la sua istruzione daccapo a 29 anni d’età, età già
avanzata per una ballerina professionista.
Così Stefania cambia direzione alla
sua carriera e comincia a studiare recitazione,
lavorando come cameriera per mantenersi a Los Angeles.
Stefania Spampinato film e serie
tv
7. Negli States,
Stefania Spampinato comincia a lavorare nel mondo dello spettacolo
accettando piccoli ruoli o comparsate in film e serie tv di
successo come La Strana Coppia (2007), Glee
(2017) – episodio 5×09 Frenemies -, Less
is More (2015), Il Buono, Il Brutto e Il
Morto (2015) e Satisfaction (2015).
Stefania Spampinato in Ford vs Ferrari – Fonte: IMDB
Ford vs.
Ferrari, presentato al Telluride Film
Festival e al Toronto International Film
Festival, racconta delle vicende della scuderia Ford e
della grande sfida contro la Ferrari a Le Mans nel 1966. Il
progettista Carroll Shelby (Matt
Damon) e il suo pilota Ken Miles (Christian
Bale), ingaggiati da Henry Ford II (Tracy
Letts) e Lee Iacocca (Jon
Bernthal), sono a capo della scuderia Ford con il
compito di costruire una vettura, la Ford GT40, in grado di
competere e battere la Ferrari sul circuito di Le Mans.
Nel film, che ha ricevuto quattro
candidature agli Oscar 2020, Stefania Spampinato ha un ruolo minore
e interpreta la traduttrice inglese di Enzo Ferrari (Remo
Girone).
Il Giorno Più
Bello del Mondo è invece una divertente commedia
fantastica che ha come protagonista Alessandro Siani. Il film
racconta la storia di Arturo Meraviglia (Alessandro
Siani), un gestore di un teatro ormai sull’orlo della
crisi. Indebitato fino al collo, un giorno Arturo riceve l’eredità
di un lontano zio defunto. Convinto di ricevere fondi per poter
pagare i debiti e riaprire il teatro, Arturo riceve invece in
eredità l’affidamento dei due figli dello zio, Gioele e
Rebecca.
La convivenza dei tre diventa
difficile soprattutto quando Arturo si accorge che Giole è dotato
di poteri sovrannaturali…
Stefania Spampinato Grey’s
Anatony
5. Dopo aver
interpretato tantissimi ruoli minori in film e serie tv di vario
genere, nel 2017 per Stefania arriva la svolta. Il suo agente le
procura infatti un provino per la fortunatissima serie medical
dramaGrey’s
Anatomy. Sembra che Shonda
Rhimes, ideatrice e produttrice della serie, fosse
alla ricerca proprio di un’attrice italiana che interpretasse un
nuovo personaggio. Nel giro quindi di ventiquattrore Stefania fa il
provino e viene subito scritturata per la parte della dottoressa Carina
DeLuca.
Per tutti coloro che finora hanno
vissuto rinchiusi in una caverna e non conoscono Grey’s Anatomy, facciamo un piccolo recap.
Creata da Shonda
Rhimes, sua maestà delle serie televisive
statunitensi, Grey’s
Anatomy è un medical drama incentrato sulla
vita della dottoressa Meredith Grey (Ellen
Pompeo), tirocinante di chirurgia al Seattle Grace
Hospital di Seattle. La serie segue la carriera di Meredith e degli
altri specializzandi e delle loro rispettive vite sentimentali.
Dopo il suo debutto nel 2005 sul
canale Fox Life, Grey’s Anatomy oggi è ancora in
produzione e conta 17 stagioni e la bellezza di
364 episodi.
Il ruolo di Stefania
Spampinato in Grey’s Anatomy è quello
della dottoressa Carina
DeLuca, ginecologa e ostetrica, sorella di Andrew
DeLuca, ricercatrice del Grey Sloan Memorial Hospital. Carina è
inoltre la ex fidanzata di Arizona Robbins (Jessica
Capshaw) e attuale compagna di Maya Bishop (Danielle
Savre).
4. Nel 2020, inoltre, Stefania
Spampinato compare in alcuni episodi della serie Station 19,
spinoff di Grey’s
Anatomy e che racconta delle vicende dei vigili del
fuoco di Seattle.
Stefania Spampinato curiosità
3. In più di
un’intervista Stefania Spampinato ha dichiarato di amare molto il
mondo delle serie tv e di essere sempre stata una grande fan di
Grey’s
Anatomy, ancor prima che le venisse offerto il ruolo
di Carina DeLuca. Tuttavia, la serie preferita in assoluto da
Stefania è Friends,
sit-com che guarderebbe all’infinito e che spesso la aiuta a
staccare la spina e a rilassarsi.
2. Oltre alle
serie tv, Stefania ha tanti altri interessi e uno tra questi è
senza dubbio lo sport. La Spampinato, come ogni
siciliana che si rispetti, ama molto il cibo e quindi dedica molto
del suo tempo libero a tenersi in forma. Tuttavia non sembra essere
una grande appassionata di palestra; per Stefania stare chiusa in
una sala piena di attrezzi è abbastanza noioso. E’ per questo
motivo che si è appassionata al Taekwondo.
Si tratta di una particolare arte
marziale coreana, nata tra gli anni quaranta e cinquanta del
novecento, e che unisce tecniche di combattimento e difesa
personale a tecniche del gioco del calcio. Per pratica questo sport
serve forza, disciplina e meditazione.
Stefania utilizza il taekwondo per
tenersi in forma e per scaricare tutto lo stress accumulato con il
lavoro.
1. Oltre al taekwondo, la danza, il
cibo e le serie tv, Stefania si dedica molto a progetti per la
salvaguardia del pianeta. Tempo fa è stata anche ambasciatrice,
insieme a Fiorello, di un progetto del WWF,“Arricugghiemu a
Plastica” che in dialetto siciliano significa “raccogliamo
la plastica”.
Tramite il suo account Instagram, Stefania
Spampinato, lo scorso 3 giugno ha invitato tutti i
suoi follower siciliani e non a dedicare qualche ora del
loro tempo alla raccolta di rifiuti plastici dalle spiagge
siciliane.
Emozionatissima e con molta umiltà
Stefania Sandrelli presenta il suo primo film che la vede come
regista,accompagnata dalla figlia Amanda che interpreta la
protagonista Cristina, Stefania inizia subito col raccontare come è
nata l’idea del film.
Nel 1975, Garrett
Brown, geniale operatore, inventò la steadycam, un
particolare marchingegno a cui si collega tutt’oggi la macchina da
presa e che consente di effettuare riprese a mano fluide e senza
scossoni. Il primo film a giovarne fu Questa terra è la
mia terra, e fu poi adottata su alcuni dei set più
famosi del mondo, dando vita alle riprese più belle della storia
del cinema.
Da Rocky a
Shining, fino a Revenant
Redivivo, in questi giorni al cinema, ecco un amaggio
ai primi 40 anni della steadycam:
Staying Alive come stile di
vita – Come sarebbe stata la sua vita, John
Travolta, nato il 18 Febbraio 1954, lo aveva scritto nella
sua stessa tradizione familiare. Con i sei fratelli ogni settimana
metteva in scena una recita per il padre giocatore
semi-professionista di football e la madre cantante. Quindi verso i
17 anni lasciò la scuola per andare a recitare direttamente a
Broadway.
La biografia di John
Travolta
In questa prima fase della carriera
incontra la prima donna della sua vita: Diana
Hyland, di molti anni più grande di lui. La loro storia è
tristissima, visto che lei morirà di cancro dopo pochi anni.
A teatro porta in scena quello che
negli anni ’80 sarà il film che lo renderà famoso definitivamente:
Grease, mentre in televisione interpreta
un ruolo in una serie televisiva che anticipa un altro suo
personaggio iconico; la serie si intitola I ragazzi del
sabato sera.
La febbre del
Sabatosera del 1978 lo consacra sugli schermi,
viene nominato, senza vincere, sia per l’Oscar che per il Golden
Globe per la sua interpretazione del giovane proletario ambizioso
Tony Manero.
La vita artistica di John
Travolta prende subito la forma delle montagne russe; già
dagli esordi picchi di notorietà e riconoscimenti si alterneranno a
cadute nel dimenticatoio e fallimenti inaspettati.
Staying Alive
come stile di vita: John Travolta
Dopo la conferma del successo con
la trasposizione cinematografica di Grease, la cui colonna
sonora ci accompagna ancora in molte serate revival e non, arrivano
gli anni ’80 e un calo di notorietà, dal quale si salva solo la
bella prova in Blow out di Brian De
Palma, mentre il declino è sancito nel 1983 da
Staying alive, seguito del film di John
Badham diretto però da Sylvester Stallone che è un flop al
botteghino.
Passano quindi alcuni anni di
scelte sbagliate ed ecco che Travolta torna sulla breccia con un
film caso della fine degli anni ’80; la saga di Senti chi
parla, in cui l’attore inizia ad assumere la forma più
rotondeggiante che lo caratterizzerà negli anni a seguire e che lo
allontana decisamente dalla silhouette di Tony Manero e di Danny
Zuko.
Le origini italiane lo attraggono
inevitabilmente nel nostro paese; l’attore presenzia spesso a
diverse manifestazioni televisive nostrane come testimonial o
ospite che viene perennemente costretto a parlare bene delle donne,
del cibo e della gente, per poi chiudere il tutto con lo stacchetto
del balletto con Uma Thurman in Pulp
Fiction.
Infatti, da Senti chi
parla, del 1989, John
Travolta finisce nuovamente per essere messo da
parte; alcuni dicono che ha declinato ruoli che poi sono stati
accettati e hanno reso famoso Richard Gere, per
altri si tratta solo di una fase storica dell’attore che appunto
viene recuperato e portato nuovamente in gloria da Quentin
Tarantino che lo propone grasso e con i capelli lunghi
come killer nel suo film spartiacque che vinse la Palma d’oro a
Cannes nel 1994.
In quegli stessi
anni, John Travolta sposa la sua attuale
moglie, Kelly Preston, che gli resta accanto
nonostante Scientology, che viene additata anche come causa della
morte del figlio Jett, avvenuta tre anni fa e nonostante le voci
più o meno accreditate di una presunta molestia ai danni di un
ragazzo in una sauna e diverse relazioni omosessuali. Le voci sono
state messe a tacere anche per vie legali, anche se la moglie ha
una volta affermato di sapere di questa tendenza del marito.
John Travolta
segue e promuove Scientology addirittura dal 1975,
e visto che questa religione non concepisce la malattia, essendo i
corpi degli umani già infestati dagli alieni, non accetta neanche
la cura con medicine, fatto che ha portato il figlio Jett, che
probabilmente soffriva di autismo mai diagnosticato, a morire per
attacco cardiaco nel 2009 a soli 16 anni.
Dalla riscoperta ad opera di
Quentin Tarantino, la carriera
di John Travolta si assesta in maniera
positiva, alternando film importanti ad altri che è meglio
dimenticare, fino ad arrivare ad oggi dove interpreta un poliziotto
che combatte il cartello della droga in Messico in Le belve di Oliver Stone, primo film che
l’attore fa con il regista e che desiderava fare a tutti i
costi.
Luca Biglione
dirige Stato di Ebbrezza, il film sulla vita della
cabarettista italiana Maria Rossi, in uscita il 24
maggio. Nel cast del film ci sono Francesca
Inaudi, che interpreta la protagonista Maria,
Andrea Roncato, Fabio Troiano e Antonia
Truppo, unico volto di rilievo in un gruppo abbastanza
eterogeneo di personaggi di sfondo.
Maria, una cabarettista emiliana,
inizia ad avere successo a livello nazionale quando,
all’improvviso, un dramma familiare stravolge la sua vita. La
ritroviamo qualche anno dopo completamente dipendente dall’alcol,
inaffidabile sul palcoscenico e senza più ingaggi televisivi. Dopo
l’ennesimo incidente automobilistico causato dall’abuso di alcol,
Maria viene obbligata ad un trattamento sanitario obbligatorio in
una struttura pubblica specializzata in problemi di dipendenza.
Nell’istituto, Maria è una comica smarrita che cerca di difendersi
dal dramma in cui è caduta usando come arma il sarcasmo per
innalzare una barriera tra lei e gli altri ricoverati, non
accettando di essere un’alcolista. Tuttavia la realtà che si trova
ad affrontare è sfaccettata e variopinta, tanto che suo malgrado si
troverà coinvolta dalle vite delle altre pazienti ricoverate,
ognuna per un disturbo differente.
Con Stato di
Ebbrezza, Biglione racconta una storia vera, quella di
Maria Rossi, ma potrebbe anche raccontare una
storia di tutti, come quelle che abbiamo visto in Ragazze
interrotte, più o meno, una vicenda di difficoltà e tristezza, in
cui nell’umanità comune ai sani e ai folli risiede la leva su cui
far forza per venire fuori dal baratro.
Peccato che il film, dalla
fotografia alla recitazione, manifesti la sua povertà di mezzi,
risultando nulla più che un prodotto poco più che amatoriale, che
si innalza soltanto per la presenza di volti noti al cinema (quello
della Truppo in primis).
Stato di Ebbrezza è
stato definito, dalla vera Maria Rossi, una terapia bella e buona,
un processo che ha contribuito alla sua guarigione e, nonostante la
povertà di realizzazione, è un tentativo di parlare della
dipendenza (da alcol, sesso, droga) e di manifestare un problema
sociale troppo spesso taciuto o nascosto.
Sapevamo tutti che questo giorno
sarebbe arrivato, ma a questo punto non c’è più scampo. Oggi la
ABC ha condiviso una featurette che fa capire ai
fan che il cast e la troupe di Station
19 sono tristi come tutti gli altri per la fine della
serie. Il filmato rivela l’addio strappalacrime di tutti allo
spin-off di Grey’s
Anatomy e alcuni membri del cast raccontano come si
sono sentiti durante le riprese degli ultimi episodi della
serie.
Nella featurette dietro le quinte,
Jaina Lee Ortiz (Girls Trip) dice tutto:
Nessuno è pronto a dire addio a Station
19. Jay Hayden (The Catch) scherza sul fatto che sarà
difficile adattarsi al fatto che non vedrà più il volto di Jason
George (Sunset Beach) ogni giorno, e tutti concordano sul fatto che
fare l’ultima lettura del tavolo, girare le loro ultime scene e
dare l’addio a tutti sarà brutale – ecco perché scatole e scatole
di fazzoletti sono state distribuite durante la produzione del
finale di stagione in due parti.
Allo stesso tempo, il video emotivo
è anche una celebrazione dell’eredità della Stazione 19. Lo show
dei vigili del fuoco è nato come un programma di intrattenimento
per i pompieri. Lo show sui vigili del fuoco è nato come timido
spin-off della serie ABC Grey’s
Anatomy ed è riuscito a trovare il proprio spazio
all’interno di quell’universo. Ha permesso a personaggi come
Ben Warren (George) e Stefania Spampinato (che interpreta la
dottoressa Carina De Luca) di continuare a esistere anche dopo che
i loro archi narrativi in Grey’s
Anatomy erano terminati, e l’emozionante show è
stato in grado di andare avanti per oltre cento episodi, cosa
piuttosto rara nell’era della televisione di punta.
Station 19 uscirà di scena con il
botto
All’inizio dell’anno, Meg Marinis,
la nuova showrunner di Grey’s
Anatomy, ha rivelato di essere “costantemente al
telefono” con gli showrunner di Station 19 Zoanne Clack e Peter
Paige. Tuttavia, non ha rivelato a quale tipo di evento crossover
assisteremo alla fine della serie – e quali personaggi ne saranno
coinvolti. La Marinis ha però rivelato di aver tenuto d’occhio Ben
Warren, poiché il suo destino ha un impatto diretto sulla vita e
sulla carriera di Miranda Bailey (Chandra
Wilson) di Grey’s
Anatomy.
Station 19 andrà in onda questo
giovedì con il suo penultimo episodio. Anche se è praticamente
scontato che la serie se ne vada per sempre, i fan non la
lasceranno andare in silenzio. Fin dall’inizio dell’anno, la fedele
fanbase ha dato vita a una massiccia campagna #SaveStation19 che ha
fatto appello agli showrunner della serie. Tuttavia, finora sembra
che la ABC non abbia cambiato idea e, dato che negli ultimi mesi la
rete ha tagliato alcuni budget, non sembra che Station
19 potrà avere una vita ultraterrena. Il finale di
serie di Station
19 andrà in onda questo venerdì sulla ABC.
La serie drammatica della ABC
Station
19 ha trasmesso il suo episodio conclusivo, “One Last
Time”, il 30 maggio 2024, concludendo la settima serie dello show
con un finale in due parti. Parlando con Deadline, gli showrunner
di Station
19 , Zoanne Clack e Peter Paige,
hanno parlato della conclusione della serie e di ciò che il futuro
riserva agli amati personaggi della serie. Station
19 è andata in onda per un totale di sette stagioni,
per un totale di 105 episodi dal 2018.
Station
19 è uno spin-off dello show madre di Shondaland
Grey’s
Anatomy, che segue un gruppo di pompieri di Seattle che
lavorano per la stazione 19 dei vigili del fuoco della città. I
personaggi combattono contro temibili incendi e affrontano problemi
personali di grande impatto, insieme a regolari crossover con il
cast e le ambientazioni di Grey’s
Anatomy. Diretto dalla showrunner Paige, l’episodio
finale si è concentrato su un grande incendio che si stava
dirigendo direttamente verso Seattle. Se non avete ancora visto
l’episodio finale, assicuratevi di tornare su questo articolo più
tardi – questo articolo conterrà degli spoiler!
Dove ha lasciato i personaggi il
finale di “Station 19”?
Il finale di Station
19 mostra Ben, interpretato da Jason
George, decidere di tornare alla sua specializzazione in
chirurgia. Alla domanda se il personaggio tornerà in Grey’s
Anatomy, Paige ha risposto: “Non credo che altro avrebbe
avuto senso per lui. È tutto quello che sto dicendo”. Clack ha
aggiunto: “Per Ben è stata una progressione naturale verso quella
che sarebbe stata la fine della serie. Non sarebbe successo se non
avessimo dovuto andarcene. Ma tutti dovevano andare avanti e fare
cose diverse. Andare avanti. E questo è stato il punto in cui lui
si è spinto”.
L’attore e musicista
Okieriete Onaodowan, che interpreta Dean, è
tornato a sorpresa per le strade di Seattle nel finale. Clack e
Paige hanno confermato che l’attore è apparso di persona, senza
alcuna assistenza AI o generata dal computer. Clack ha descritto il
suo ritorno dicendo: “È stato bellissimo. Lo abbiamo chiamato e
gli abbiamo detto che avevamo un’idea. Non sarà una cosa grande, ma
è davvero importante. E lui ci ha detto: “Smettila di parlare. Sì”.
Così è arrivato da New York e l’ha fatto per noi. Si è reso conto
dell’importanza di [quella scena] e di quanto fosse
profonda”.
Station 19
conclude le storie dei suoi personaggi in modo ordinato, con molti
che ricevono il lieto fine che meritavano. Quando gli è stato
chiesto se il fuoco che arde per tutto l’episodio fosse una scelta
simbolica, che rappresentava il desiderio di ogni personaggio di
ricominciare da capo, Clack ha spiegato: “L’incendio è stato
concepito fin dall’inizio, prima che sapessimo di essere stati
cancellati. Voglio dire, ovviamente ci sarebbero stati molti più
cliffhanger di un finale di stagione. [Ma l’avevamo sempre
concepito, ed è diventato una sorta di bellissima metafora mentre
procedevamo verso la cancellazione”. Continuando, Clack ha detto:
“Dal punto di vista tematico, c’erano molti momenti di chiusura […]
era tutto molto tematico, come hai detto tu, che dovevi bruciare
tutto per spingerli ad andare avanti. Ha davvero contribuito a dare
impulso a tutto”.
La cancellazione di
Station 19 ha influito sulla conclusione della
stagione?
Clack e Paige hanno discusso se la
cancellazione dello show abbia influenzato i loro piani per la
stagione. Paige ha spiegato: “Ci sarebbe piaciuto fare
un’intera storia in cui Beckett inizia a frequentare Ginny e come
si inserisce nella relazione Sullivan/Ross in un modo interessante?
Sì!”. Clack ha poi aggiunto: “C’era anche un arco di Carina.
Ricordate quando ha preso le sue cose ed è uscita sul campo? Parte
del motivo per cui stavamo facendo la causa in primo luogo era che
volevamo davvero incorporarla di più nella lotta agli incendi. […]
Ma quello che abbiamo ottenuto è stato il momento del finale, che è
stato fantastico, ma non esattamente dove volevamo
portarlo”.
Infine, alla domanda su cosa gli
spettatori potrebbero trarre dal finale, Paige ha risposto: “È
proprio nell’ultimo discorso di Andy. Lo show può essere finito, ma
19 non è uno show, 19 è un’idea, un costrutto, un modo di vedere il
mondo. Portatela avanti. Portatela nelle vostre comunità, nelle
vostre amicizie, nelle vostre relazioni. Siate i valori, l’etica
che avete amato qui, siate questo nel mondo. Questo è il modo per
onorare ciò che avete amato di questa esperienza”.
Clack ha concluso descrivendo
l’importanza dell’ultima inquadratura dello spettacolo, dicendo:
“L’ultima inquadratura che Peter ha fatto in modo eccellente dei 19
e poi la canzone che dice ‘e non finisce mai’, insieme all’ultimo
discorso di Andy, è il punto in cui vogliamo che vada. Continuare a
fare del bene e avere quel senso di comunità. Continuate ad andare
avanti”.
La stagione 7 di Station
19 si è conclusa il 30 maggio. Station 19 è
disponibili in streaming sulle seguenti piattaforme:
È ufficiale: Danielle Savre di Station
19 ha “trovato” una nuova casa. Secondo TV Line,
l’attrice è stata confermata come protagonista della seconda
stagione del dramma procedurale Found della
NBC, la cui première andrà in onda in autunno.
Anche se non si sa molto del ruolo che interpreterà, si dice che il
suo personaggio sarà ricorrente.
L’annuncio del casting arriva circa due settimane dopo
l’attesissimo finale di serie di Station
19, spinoff di Grey’s
Anatomy e gioiello della corona Shondaland in continua
espansione. L’episodio finale ha attirato circa 6 milioni di
telespettatori sul network ABC, ricevendo elogi per l’accurata
conclusione delle storie dei personaggi e per un emozionante ma
meritato lieto fine.
Il personaggio di Savre, Maya Bishop, capitano della stazione 19
dei vigili del fuoco di Seattle e moglie di Carina DeLuca-Bishop di
Grey’s
Anatomy, è apparso nello show per tutte le sue sette stagioni.
Resta da vedere se riceverà lo stesso trattamento da series-regular
sul set di Found.
Di cosa parla “Found”?
Chiunque sarà il personaggio di Savre in Found, entrerà
nell’universo della serie televisiva in un momento di tensione per
tutti i personaggi. Found segue l’attrice Shanola Hampton nel ruolo
di Gabi Mosely, un’ex vittima di rapimento e una specialista del
recupero che lavora per trovare le persone scomparse che sembrano
non essere sul radar di nessun altro. Mosely attinge la maggior
parte delle sue conoscenze sui rapitori seriali da una fonte
insolita: il suo ex rapitore, Hugh “Sir” Evans, che a sua volta ha
rintracciato e catturato da adulto. Tenuto intrappolato nel
seminterrato di Mosely per gran parte della serie, Evans è
costretto dalla specialista ad aiutarla a risolvere ogni caso che
le si presenta, dandole una prospettiva insolita sulla mente di un
rapitore.
Ma le cose hanno preso una piega nel modello di Found quando
Evans è finalmente riuscito a fuggire dal seminterrato di Mosely
nel finale della prima stagione dello show e ha giurato di uccidere
Lacey, una stagista dello studio di Mosely, anch’essa ex vittima di
Evans. Nella prima puntata della seconda stagione gli spettatori si
chiederanno se Mosely sarà in grado di rintracciare Evans per la
seconda volta e, forse, se riuscirà a risolvere i suoi casi allo
stesso modo senza il suo intuito non convenzionale.
Fortunatamente per Found, la Savre non è estranea ai network
drama, avendo già partecipato a serie come Too Close to Home di TLC
e l’amata Blue Bloods della CBS. I suoi precedenti indicano che
sarà più che in grado di fare la sua parte come personaggio nuovo
sul set del thriller della NBC. Ma senza molti dettagli sul
personaggio di Found della Savre, i fan che non vedono l’ora di
sapere se aiuterà o danneggerà l’ultimo problema di Mosely, grande
come un rapitore, dovranno aspettare l’autunno.
Station
19 sta per concludersi allaABC, il noto spin-off
diGrey’s
Anatomy si concluderà con la sua prossima
settima stagione. Prevista per il debutto il 14
marzo 2024, la settima stagione di Station 19 sarà composta da
dieci episodi finali.
Shonda Rhimes rilascia una
dichiarazione sulla fine di Station 19
Shonda Rhimes ha condiviso una dichiarazione sulla conclusione
dello spettacolo, scrivendo sulla sua paginaInstagram :
“Grata per una corsa indimenticabile. Un sentito saluto al
cast eccezionale, la cui genialità ha dato vita ai personaggi, e
agli spettatori che hanno continuato a renderlo
possibile! Grazie per la magia, i momenti e i
ricordi”.
Anche Craig Erwich, presidente del
Disney Television Group, ha commentato la conclusione di Station
19. “Per sette stagioni, Station 19 è stato un punto culminante
della formazione ABC grazie all’incredibile visione di Shonda e
Betsy, ai personaggi amati e alla narrazione avvincente.
Con [gli showrunner] Zoanne [Clark] e Peter [Paige] al timone
della prossima stagione di addio, abbiamo così tanto da aspettarci,
in particolare la celebrazione del centesimo episodio, pietra
miliare dello show.”
si concentra sulle vite degli
uomini e delle donne della stazione dei vigili del fuoco 19 di
Seattle. Ha come protagonisti
Jaina Lee Ortiz, Jason George, Gray Damon, Barrett Doss,
Alberto Frezza, Jay Hayden , Okieriete Onaodowan, Danielle Savre,
Miguel Sandoval, Boris Kodjoe , Stefania Spampinato, Carlos
Miranda, Josh Randall, Merle Dandridge e Pat Healy. McKee,
Shonda Rhimes, Betsy Beers e Paris Barclay sono i
produttori esecutivi della serie. È prodotto da Shondaland e ABC
Signature , con McKee che funge da showrunner per le prime due
stagioni, successivamente sostituito da Krista Vernoff a partire
dalla terza stagione.
Similmente a Grey’s Anatomy, lo spin-off è stato
elogiato per la sua rappresentazione delle questioni
sociali. La serie ha ricevuto un Sentinel Award da Hollywood,
Health & Society come risposta alla sua rappresentazione del
razzismo sistemico durante la sesta stagione.
Zoanne Clark e Peter Paige
saranno gli showrunner della settima stagione di Station 19,
prendendo il posto di Krista Vernoff. Il trio è produttore
esecutivo insieme alla creatrice originale Stacy McKee,
Rhimes, Betsy Beers e Paris Barclay. È prodotto da
ABC Signature e fa parte di Disney TV Studios e
Shondaland.
Lo spin-off di Grey’s
Anatomy,Station 19,
sta per concludersi dopo sette stagioni, ma non prima di un
ultimo grande crossover con la serie madre, che potrebbe arrivare
alla fine dei 10 episodi delle due serie, ha lasciato intendere la
nuova showrunner di Grey’s
Anatomy Meg Marinis in un’intervista
intervista con
Deadline legata alla prossima ventesima stagione del
venerabile dramma medico, che sarà presentato in anteprima giovedì
14 marzo.
Ha anche anticipato le prossime
apparizioni in Grey’s
Anatomy dei due personaggi
regolari della serie Station
19che hanno avuto origine nel dramma medico,
il marito di Bailey, Ben (Jason George) e
Carina (Stefania
Spampinato), indicando che Ben rimarrà parte del
mondo di Grey’s
Anatomy.
“Non ho ancora letto
gli ultimi due episodi. In linea di massima so dove andranno a
parare“, ha detto Marinis quando gli è stato chiesto
del prossimo crossover di Station 19.
“Quello che posso dire è che la relazione tra Bailey e
Ben continuerà a incrociarsi”. “Quello che posso dirvi è che la
relazione tra Bailey e Ben continuerà a incrociarsi. Questi due
attori amano incrociarsi ed è molto importante per loro che quello
che fanno qui e quello che fanno là sia un’unica cosa
simbiotica“.
Marinis ha parlato del
“grande rapporto di lavoro e del grande rapporto
personale” con i nuovi showrunner di Station 19,
Zoanne Clack e Peter Paige.
“Siamo costantemente al
telefono perché voglio essere in grado di aiutarli in qualsiasi
modo per riuscire a raccontare finali sorprendenti delle loro
storie, sia che si tratti di un caso medico incrociato, sia che si
tratti di Ben che si incrocia, sia che si tratti di Carina che si
incrocia. Vedremo sicuramente Carina in Grey’s
Anatomy prima o poi”.
Per quanto riguarda “il
crossover finale“, “ci piace condividere le
catastrofi, ecco cosa intendo“, ha detto Marinis.
Quando finirà Station 19?
La fine di Station 19 solleva
speculazioni sulla possibilità che George e Spampinato tornino in
Grey’s
Anatomy la prossima stagione, se il medical
drama verrà rinnovato per la stagione 21 come previsto. George era
un series regular di Grey’s
Anatomyprima di lasciarlo nel 2017
per contribuire alla conduzione dello spinoff Station
19. Dopo aver recitato in Grey’s
Anatomy,
Stefania Spampinato ha iniziato a recitare in
Station 19 nella terza stagione prima di
diventare series regular nella stagione successiva.
Il network americano
ABC dopo la messa in onda del
nono episodio ha diffuso il promo e la trama
di Station 19 7×10, il decimo inedito episodio di
Station 19 7, l’annunciata settima e ultima
stagione di Station
19, spin-off della serie di
Shonda RhimesGrey’s
Anatomy.
In Station 19 7×10 che si intitolerà “One Last
Time” Mentre la Stazione 19 continua a lottare contro un incendio
selvaggio esistenziale, la squadra si confronta con la possibilità
di un futuro che cambierà per sempre.
Tutto quello che sappiamo su
Station 19 7
Station
19 è lo spin-off di Grey’s
Anatomy. La fine di Station 19 solleva
speculazioni sulla possibilità che George e Spampinato tornino in
Grey’s
Anatomy la prossima stagione, se il medical
drama verrà rinnovato per la stagione 21 come previsto. George era
un series regular di Grey’s
Anatomyprima di lasciarlo nel 2017
per contribuire alla conduzione dello spin-off Station
19. Dopo aver recitato in Grey’s
Anatomy,
Stefania Spampinato ha iniziato a recitare in Station
19 nella terza stagione prima di diventare series
regular nella stagione successiva.
Ambientata a Seattle, la
serie si concentra sulle vite degli uomini e delle donne della
stazione dei vigili del fuoco 19 di Seattle. Ha come protagonisti
Jaina Lee Ortiz, Jason George, Gray Damon, Barrett Doss,
Alberto Frezza, Jay Hayden , Okieriete Onaodowan, Danielle Savre,
Miguel Sandoval, Boris Kodjoe , Stefania Spampinato, Carlos
Miranda, Josh Randall, Merle Dandridge e Pat Healy. McKee,
Shonda Rhimes, Betsy Beers e Paris Barclay sono i
produttori esecutivi della serie. È prodotto da Shondaland e ABC
Signature, con McKee che funge da showrunner per le prime due
stagioni, successivamente sostituito da Krista Vernoff a partire
dalla terza stagione.
Il network americano
ABC dopo la messa in onda dell’ottavo
episodio ha diffuso il promo e la trama di
Station 19 7×09, il nono inedito episodio di
Station 19 7, l’annunciata settima e ultima
stagione di Station
19, spin-off della serie di
Shonda RhimesGrey’s
Anatomy.
In Station 19 7×09
che si intitolerà “How Am I Supposed To Live Without You” Quando un
incendio minaccia Seattle, l’equipaggio deve entrare in azione per
salvare la città. Nel frattempo, mentre la stazione subisce dei
cambiamenti, Andy contempla il futuro.
Tutto quello che sappiamo su
Station 19 7
Station
19 è lo spin-off di Grey’s
Anatomy. La fine di Station 19 solleva
speculazioni sulla possibilità che George e Spampinato tornino in
Grey’s
Anatomy la prossima stagione, se il medical
drama verrà rinnovato per la stagione 21 come previsto. George era
un series regular di Grey’s
Anatomyprima di lasciarlo nel 2017
per contribuire alla conduzione dello spin-off Station
19. Dopo aver recitato in Grey’s
Anatomy,
Stefania Spampinato ha iniziato a recitare in Station
19 nella terza stagione prima di diventare series
regular nella stagione successiva.
Ambientata a Seattle, la
serie si concentra sulle vite degli uomini e delle donne della
stazione dei vigili del fuoco 19 di Seattle. Ha come protagonisti
Jaina Lee Ortiz, Jason George, Gray Damon, Barrett Doss,
Alberto Frezza, Jay Hayden , Okieriete Onaodowan, Danielle Savre,
Miguel Sandoval, Boris Kodjoe , Stefania Spampinato, Carlos
Miranda, Josh Randall, Merle Dandridge e Pat Healy. McKee,
Shonda Rhimes, Betsy Beers e Paris Barclay sono i
produttori esecutivi della serie. È prodotto da Shondaland e ABC
Signature, con McKee che funge da showrunner per le prime due
stagioni, successivamente sostituito da Krista Vernoff a partire
dalla terza stagione.
Il network americano
ABC dopo la messa in onda del settimo episodio ha
diffuso il promo e la trama di Station 19
7×08, il settimo inedito episodio di Station 19
7, l’annunciata settima e ultima stagione di Station
19, spin-off della serie di
Shonda RhimesGrey’s
Anatomy.
In Station 19 7×08
“Ushers of the New World” che si intitolerà “Ushers of the New
World” La Stazione 19 usa la sua clinica per curare i richiedenti
asilo che sono stati trasportati da fuori dallo Stato. Nel
frattempo, Natasha riceve una visita dalla sorella e Vic riceve una
notizia sorprendente.
Tutto quello che sappiamo su
Station 19 7
Station
19 è lo spin-off di Grey’s
Anatomy. La fine di Station 19 solleva
speculazioni sulla possibilità che George e Spampinato tornino in
Grey’s
Anatomy la prossima stagione, se il medical
drama verrà rinnovato per la stagione 21 come previsto. George era
un series regular di Grey’s
Anatomyprima di lasciarlo nel 2017
per contribuire alla conduzione dello spin-off Station
19. Dopo aver recitato in Grey’s
Anatomy,
Stefania Spampinato ha iniziato a recitare in Station
19 nella terza stagione prima di diventare series
regular nella stagione successiva.
Ambientata a Seattle, la
serie si concentra sulle vite degli uomini e delle donne della
stazione dei vigili del fuoco 19 di Seattle. Ha come protagonisti
Jaina Lee Ortiz, Jason George, Gray Damon, Barrett Doss,
Alberto Frezza, Jay Hayden , Okieriete Onaodowan, Danielle Savre,
Miguel Sandoval, Boris Kodjoe , Stefania Spampinato, Carlos
Miranda, Josh Randall, Merle Dandridge e Pat Healy. McKee,
Shonda Rhimes, Betsy Beers e Paris Barclay sono i
produttori esecutivi della serie. È prodotto da Shondaland e ABC
Signature, con McKee che funge da showrunner per le prime due
stagioni, successivamente sostituito da Krista Vernoff a partire
dalla terza stagione.
Il network americano
ABC dopo la messa in onda del
quinto episodio ha diffuso il promo e la trama
di Station 19 7×06, il sesto inedito episodio di
Station 19 7, l’annunciata settima e ultima
stagione di Station
19, spin-off della serie di
Shonda RhimesGrey’s
Anatomy.
In Station 19 7×06 che si intitolerà “With So Little To Be Sure
Of”
Tutto quello che sappiamo su
Station 19 7
Station
19 è lo spin-off di Grey’s
Anatomy. La fine di Station 19 solleva
speculazioni sulla possibilità che George e Spampinato tornino in
Grey’s
Anatomy la prossima stagione, se il medical
drama verrà rinnovato per la stagione 21 come previsto. George era
un series regular di Grey’s
Anatomyprima di lasciarlo nel 2017
per contribuire alla conduzione dello spin-off Station
19. Dopo aver recitato in Grey’s
Anatomy,
Stefania Spampinato ha iniziato a recitare in Station
19 nella terza stagione prima di diventare series
regular nella stagione successiva.
Ambientata a Seattle, la
serie si concentra sulle vite degli uomini e delle donne della
stazione dei vigili del fuoco 19 di Seattle. Ha come protagonisti
Jaina Lee Ortiz, Jason George, Gray Damon, Barrett Doss,
Alberto Frezza, Jay Hayden , Okieriete Onaodowan, Danielle Savre,
Miguel Sandoval, Boris Kodjoe , Stefania Spampinato, Carlos
Miranda, Josh Randall, Merle Dandridge e Pat Healy. McKee,
Shonda Rhimes, Betsy Beers e Paris Barclay sono i
produttori esecutivi della serie. È prodotto da Shondaland e ABC
Signature, con McKee che funge da showrunner per le prime due
stagioni, successivamente sostituito da Krista Vernoff a partire
dalla terza stagione.
Il network americano
ABC dopo la messa in onda del
quarto episodio ha diffuso il promo e la
trama di Station 19 7×05, il quinto
inedito episodio di Station 19 7, l’annunciata
settima e ultima stagione di Station
19, spin-off della serie di
Shonda RhimesGrey’s
Anatomy.
In Station 19 7×05 “My Way”
Andy Herrera si guadagna i gradi di capitano guidando senza paura
la sua squadra durante un’emergenza di vita o di morte nel punto di
riferimento più amato di Seattle; Vic lotta contro il burnout
emotivo; Maya aiuta Carina a superare una notizia difficile.
Tutto quello che sappiamo su
Station 19 7
Station
19 è lo spin-off di Grey’s
Anatomy. La fine di Station 19 solleva
speculazioni sulla possibilità che George e Spampinato tornino in
Grey’s
Anatomy la prossima stagione, se il medical
drama verrà rinnovato per la stagione 21 come previsto. George era
un series regular di Grey’s
Anatomyprima di lasciarlo nel 2017
per contribuire alla conduzione dello spin-off Station
19. Dopo aver recitato in Grey’s
Anatomy,
Stefania Spampinato ha iniziato a recitare in Station
19 nella terza stagione prima di diventare series
regular nella stagione successiva.
Ambientata a Seattle, la
serie si concentra sulle vite degli uomini e delle donne della
stazione dei vigili del fuoco 19 di Seattle. Ha come protagonisti
Jaina Lee Ortiz, Jason George, Gray Damon, Barrett Doss,
Alberto Frezza, Jay Hayden , Okieriete Onaodowan, Danielle Savre,
Miguel Sandoval, Boris Kodjoe , Stefania Spampinato, Carlos
Miranda, Josh Randall, Merle Dandridge e Pat Healy. McKee,
Shonda Rhimes, Betsy Beers e Paris Barclay sono i
produttori esecutivi della serie. È prodotto da Shondaland e ABC
Signature, con McKee che funge da showrunner per le prime due
stagioni, successivamente sostituito da Krista Vernoff a partire
dalla terza stagione.
Il network americano
ABC dopo la messa in onda del
terzo episodio ha diffuso il promo e la trama
di Station 19 7×04, il quarto inedito episodio di
Station 19 7, l’annunciata settima e ultima
stagione di Station
19, spin-off della serie di
Shonda RhimesGrey’s
Anatomy.
In Station 19
7×04“Trouble Man” La squadra della
Station 19 affronta un estenuante turno di 24 ore
che minaccia di dividerla. Andy deve prendere una decisione
impossibile e Maya e Carina devono affrontare la nuova
genitorialità.
Quando finirà Station 19?
Station
19 è lo spin-off di Grey’s
Anatomy. La fine di Station 19 solleva
speculazioni sulla possibilità che George e Spampinato tornino in
Grey’s
Anatomy la prossima stagione, se il medical
drama verrà rinnovato per la stagione 21 come previsto. George era
un series regular di Grey’s
Anatomyprima di lasciarlo nel 2017
per contribuire alla conduzione dello spin-off Station
19. Dopo aver recitato in Grey’s
Anatomy,
Stefania Spampinato ha iniziato a recitare in Station
19 nella terza stagione prima di diventare series
regular nella stagione successiva.
Ambientata a Seattle, la
serie si concentra sulle vite degli uomini e delle donne della
stazione dei vigili del fuoco 19 di Seattle. Ha come protagonisti
Jaina Lee Ortiz, Jason George, Gray Damon, Barrett Doss,
Alberto Frezza, Jay Hayden , Okieriete Onaodowan, Danielle Savre,
Miguel Sandoval, Boris Kodjoe , Stefania Spampinato, Carlos
Miranda, Josh Randall, Merle Dandridge e Pat Healy. McKee,
Shonda Rhimes, Betsy Beers e Paris Barclay sono i
produttori esecutivi della serie. È prodotto da Shondaland e ABC
Signature, con McKee che funge da showrunner per le prime due
stagioni, successivamente sostituito da Krista Vernoff a partire
dalla terza stagione.
Il network americano ABC dopo la
messa in onda del
terzo episodio ha diffuso il promo e la trama di
Station 19 7×03, il terzo inedito episodio di
Station 19 7, l’annunciata settima e ultima
stagione di Station
19, spin-off della serie di
Shonda RhimesGrey’s
Anatomy.
In Station 19 7×03
che si intitolerà “True Colors” La troupe di Station 19 si
pavoneggia alla parata del Winter Pride di FABruary, dove Maya
incontra qualcuno di importante del suo passato. Carina chiede
aiuto a Bailey, mentre Travis ed Eli arrivano a un bivio.
Quando finirà Station 19?
Station
19 è lo spin-off di Grey’s
Anatomy. La fine di Station 19 solleva
speculazioni sulla possibilità che George e Spampinato tornino in
Grey’s
Anatomy la prossima stagione, se il medical
drama verrà rinnovato per la stagione 21 come previsto. George era
un series regular di Grey’s
Anatomyprima di lasciarlo nel 2017
per contribuire alla conduzione dello spinoff Station
19. Dopo aver recitato in Grey’s
Anatomy,
Stefania Spampinato ha iniziato a recitare in
Station 19 nella terza stagione prima di
diventare series regular nella stagione successiva.
Ambientata a Seattle, la serie si
concentra sulle vite degli uomini e delle donne della stazione dei
vigili del fuoco 19 di Seattle. Ha come protagonisti
Jaina Lee Ortiz, Jason George, Gray Damon, Barrett Doss,
Alberto Frezza, Jay Hayden , Okieriete Onaodowan, Danielle Savre,
Miguel Sandoval, Boris Kodjoe , Stefania Spampinato, Carlos
Miranda, Josh Randall, Merle Dandridge e Pat Healy. McKee,
Shonda Rhimes, Betsy Beers e Paris Barclay sono i
produttori esecutivi della serie. È prodotto da Shondaland e ABC
Signature , con McKee che funge da showrunner per le prime due
stagioni, successivamente sostituito da Krista Vernoff a partire
dalla terza stagione.
Il network americano ABC ha diffuso
il promo e la trama di Station 19 7×02, il secondo
inedito episodio di Station 19 7, l’annunciata
settima e ultima stagione di Station
19, spin-off della serie di
Shonda RhimesGrey’s
Anatomy.
In Station 19 7×02
“Good Grief” Ben e Theo rispondono a una chiamata impegnativa di
Crisis One e Jack fatica ad adattarsi alla sua nuova realtà. Maya e
Carina curano una tata con una diagnosi sorprendente. Travis trova
una sorpresa alla veglia funebre di Dixon e Vic si unisce a Beckett
a un funerale di famiglia.
Quando finirà Station 19?
Station
19 è lo spin-off di Grey’s
Anatomy. La fine di Station 19 solleva
speculazioni sulla possibilità che George e Spampinato tornino in
Grey’s
Anatomy la prossima stagione, se il medical
drama verrà rinnovato per la stagione 21 come previsto. George era
un series regular di Grey’s
Anatomyprima di lasciarlo nel 2017
per contribuire alla conduzione dello spinoff Station
19. Dopo aver recitato in Grey’s
Anatomy,
Stefania Spampinato ha iniziato a recitare in
Station 19 nella terza stagione prima di
diventare series regular nella stagione successiva.
Ambientata a Seattle, la serie si
concentra sulle vite degli uomini e delle donne della stazione dei
vigili del fuoco 19 di Seattle. Ha come protagonisti
Jaina Lee Ortiz, Jason George, Gray Damon, Barrett Doss,
Alberto Frezza, Jay Hayden , Okieriete Onaodowan, Danielle Savre,
Miguel Sandoval, Boris Kodjoe , Stefania Spampinato, Carlos
Miranda, Josh Randall, Merle Dandridge e Pat Healy. McKee,
Shonda Rhimes, Betsy Beers e Paris Barclay sono i
produttori esecutivi della serie. È prodotto da Shondaland e ABC
Signature , con McKee che funge da showrunner per le prime due
stagioni, successivamente sostituito da Krista Vernoff a partire
dalla terza stagione.
Il network americano della
ABC ha diffuso il nuovo promo di Station 19
4×01, l’attesa season premiere della quarta
stagione di Station
19, che sarà un episodio cross over con
Grey’s
Anatomy 17.
Station 19 4×01
Station 19
4 è la quarta
stagione della serie creata da Stacy
McKee per il network ABC e secondo spin-off di
Grey’s
Anatomy, si concentra sulla vita degli uomini e delle
donne della Caserma 19 di Seattle. I personaggi sono stati
introdotti durante un episodio di Grey’s
Anatomy14. La serie di vigili del fuoco
sarà il secondo spin-off che uscirà da Grey’s
Anatomy dopo Pratica
privata con Kate
Walsh. Quest’ultimo ha funzionato per sei
stagioni e ha concluso la sua corsa nel 2013.
Nel cast di Station 19
4 torneranno i protagonisti Jaina
Lee
Ortiz (Rosewood) Jason
George nei panni di Ben
Warren,Gray
Damon (Friday Night Lights)
interpreterà il tenente Jack Gibson, Miguel
Sandoval (Bad Judge) interpreterà il
capitano Pruitt,Okieriete
Onaodowan (Hamilton) apparirà nei
panni di Dean; Danielle
Savre (Too Close to Home) è Maya,
un’ex atleta olimpica guidata, ambiziosa, laboriosa e
competitiva, Jay Hayden (The
Catch) interpreterà Travis, un vigile del fuoco apertamente
gay, Barrett Doss (Iron
Fist) interpreterà Victoria, un pompiere che è un po’
un’istigatrice a cui piace fare scherzi ed essere la
protagonista della festa. Infine Alberto
Frezza ( Dead of Summer ) nel
ruolo di Ryan.
Un nuovo film su Static
Shock potrebbe essere in arrivo. Durante un panel del DC
FanDome, il regista Reginald Hudlin ha detto che
ci sono state “conversazioni serie” sul portare sul grande schermo
il giovane eroe elettrico.
Virgil Hawkins, alias Static Shock,
è stato creato da Milestone Media e DC Comics negli anni ’90 e ha
recitato in una serie animata per bambini della WB all’inizio degli
anni 2000. La serie ha ricevuto diverse nomination ai Daytime Emmy
Award ed è ancora molto apprezzata dai fan per essere una delle
poche serie di supereroi con protagonista un personaggio nero.
“È una delle cose di cui siamo
davvero entusiasti, vogliamo davvero essere all’altezza del nome
della società, Milestone Media – ha detto Hudlin – Quando abbiamo
parlato con Jim [Lee] del rilancio della linea Milestone, abbiamo
detto ‘Guarda, sappiamo tutti che questo è stato un fumetto di
successo e una serie animata di successo. È ora di confermarsi di
nuovo in tutte quelle aree e poi di espandersi in altre ancora.’
Quindi stiamo discutendo seriamente sullo sviluppo del film, un
lungometraggio per il cinema, mentre stiamo lanciando la serie di
fumetti”.
“Quello di cui stiamo parlando è
incredibile – ha detto Hudlin – Stiamo anche parlando con tutte le
altre divisioni della Warner, ad esempio, il reparto animazione.
Fanno quei fantastici film d’animazione per l’intrattenimento
domestico. E stiamo parlando di fare uno di quei film che
coinvolgono i personaggi di Milestone. Stiamo anche esaminando i
nuovi media, come i podcast, e stiamo realizzando una serie di
storie che saranno disponibili sui podcast.”
Il collega Phil
LaMarr, che ha doppiato Static Shock nella serie animata,
ha scherzato su chi potrebbe dirigere il film e sul fatto che
potrebbe persino tornare al ruolo dal vivo con una tecnologia di
de-aging in stile The Irishman.
Nel 2015, Hudlin ha contribuito a
rilanciare la Milestone Media. È stato presidente
dell’intrattenimento a BET dal 2005 al 2008 e ha ottenuto una
nomination all’Oscar per il miglior film con Django
Unchained di Quentin Tarantino. Non
sono stati forniti altri dettagli sul trasferimento di
Static Shock sul grande schermo, ma sarà il
protagonista di una serie di fumetti digitali nel febbraio
2021.
Dopo il grande successo della prima
edizione, che ha visto la partecipazione di registi, sceneggiatori,
produttori, distributori e operatori del settore audiovisivo
indipendente, AIR3 – Associazione Italiana Registi annuncia il
ritorno degli Stati Generali del Cinema
Indipendente.
Il prossimo 4 giugno 2025 all’Anteo
Palazzo del Cinema, nell’ambito del Milano Film Fest, si terrà la
seconda edizione dell’evento: una giornata di confronto, dibattito
e progettualità per sostenere e sviluppare un nuovo modello di
produzione audiovisiva indipendente, capace di porre al centro la
creatività, la libertà espressiva e la sostenibilità economica.
Gli Stati Generali del Cinema
Indipendente, anche grazie alla collaborazione con una realtà come
Milano Film Fest, confermano il crescente impegno dell’associazione
nella costruzione di una rete culturale solida, partecipata e
radicata nel territorio, con l’ambizione di trasformarsi in un
appuntamento permanente di riflessione e proposta concreta per il
futuro del cinema italiano.
La prima edizione ha riunito oltre
330 professionisti all’Anteo Palazzo del Cinema, distinguendosi per
l’alto livello del confronto e per l’avvio di collaborazioni
concrete. AIR3 ha promosso la nascita di gruppi di lavoro
permanenti e ha intensificato il dialogo con le principali
istituzioni nazionali, come dimostrano la collaborazione con
100Autori e la partecipazione agli appuntamenti di Cannes e
Venezia, dove si sono affrontati i temi emersi durante l’incontro
milanese.
Gli Stati Generali del Cinema
Indipendente si propongono di aprire un confronto tra
professionisti del settore, istituzioni e pubblico, elaborare
proposte concrete a sostegno del cinema indipendente italiano,
istituire un osservatorio permanente che ne monitori l’evoluzione,
avviare il dibattito sull’istituzione di un Ministero del Cinema e
sviluppare nuovi modelli di finanziamento sostenibile.
Sponsor ufficiali sono FUJIFILM e
NABA, Nuova Accademia di Belle Arti. FUJIFILM sarà inoltre presente
con un Touch and Try Point disponibile per tutta la durata
dell’evento, offrendo la possibilità di testare fotocamere
mirrorless e ottiche FUJINON dedicate al mondo video professionale
e cinematografico. NABA, Nuova Accademia di Belle Arti ha
contribuito anche alla copertura audiovisiva dell’intera giornata.
Oltre alla rinnovata collaborazione con Anteo Palazzo del Cinema,
realtà di riferimento nella promozione del cinema di qualità, AIR3
ha potuto contare sul sostegno tecnico di Moovie, che fornisce
parte delle attrezzature necessarie alla realizzazione dell’evento.
Milano Film Fest è partner dell’evento.
Partner degli Stati Generali è
Onnikit. Sono sostenitori culturali: 100autori, Collettivo
Chiaroscuro, The Cineclub Roma e Doc/it – Associazione
Documentaristi Italiani.
Il programma 2025 sarà articolato in
cinque panel, che affronteranno temi strategici per il settore.
L’apertura dei lavori alla presenza del regista e Presidente AIR3
Luca Lucini è prevista alle ore 11.00, si entrerà poi nel vivo dei
panel con:
I SOLITI INDIPENDENTI – LO STATO DEL CINEMA INDIPENDENTE E
L’IDEA DI UN’AGENZIA DEL CINEMA con interventi di Matteo Orfini
(Parlamentare del Partito Democratico), Luca Lucini (regista e
Presidente AIR3), Margherita Ferri (Regista e Consigliera
100autori), Gianluca Curti (Produttore e Presidente Nazionale CNA
Cinema e Audiovisivo), Emanuele Caruso (Regista, Produttore e
fondatore di Obiettivo Cinema), modera Anne Riitta Ciccone (Regista
AIR3 e Consigliera 100autori);
E IO PAGO… – NUOVI MODELLI DI FINANZIAMENTO E DISTRIBUZIONE
moderato da Simone Cannata (Regista AIR3) con interventi di Armando
Fumagalli (Direttore Master Screenwriting, Università Cattolica e
consulente Lux vide), Franco Bocca-Gelsi (Produttore e Presidente
CNA Industria Cinema Audiovisivo Lombardia), Benedetto Habib
(Produttore Indiana), Mariagrazia Fanchi (Direttrice ALMED e
Presidente di Lombardia Film Commission);
Fabio Rao (Regista AIR3) modererà il panel realizzato con lo
sponsor Fujifilm THE STORY BEHIND EVERY STORY – FOR OVER 90
YEARS, FUJIFILM HAS GIVEN STORYTELLERS THE TOOLS TO TURN
IMAGINATION INTO CINEMA con gli interventi di Marc Cattrall
(Business Development Manager for Motion Production Fujifilm
Europe) e del team Fujifilm;
IMPARARE A FARE – FORMAZIONE E INNOVAZIONE IN ACCADEMIA è il
titolo del panel realizzato con il supporto dello sponsor NABA –
Nuova Accademia di Belle Arti moderato da Alberto Sansone (Regista
AIR3) con interventi di Vincenzo Cuccia (Media Design, New
Technologies and Set Design Area Leader NABA) e del team NABA;
saranno Giovanni Esposito (Regista AIR3) e Andrea Colamedici
(saggista ed editore) a moderare il panel
SI FA MA NON SI DICE – L’AI NEL CINEMA alla presenza di Massimo
Torre (Sceneggiatore, Consigliere 100autori e Membro del Board
WGI), Elettra Fiumi (Regista AIR3, AI Filmmaker e Docente), Mateusz
Miroslaw Lis (Produttore e Consulente IA per SophIA);
ultimo panel sarà NE HO SENTITO PARLAR BENE! – IL RUOLO DEL
CRITICO E LA CREAZIONE DI UN PUBBLICO CONSAPEVOLE moderato da Marco
Armando Piccinini (Regista AIR3) con interventi di Enrica Ilari
(Attrice, Sceneggiatrice e Creator), Andrea Chimento ( Critico de
Il Sole 24 Ore e Direttore Responsabile di Longtake), Federico
Frusciante (Critico, Autore e Creator), Silvia Tarquini (Direttore
Editoriale Collettivo Chiaroscuro), Gabriele Niola (Critico e
Giornalista di Cinema). Il lavori si chiuderanno alle ore 17.45 con
i saluti dei Registi AIR3.
Gli Stati Generali del Cinema
Indipendente rappresentano un appuntamento imprescindibile per chi
crede nella forza del cinema libero, innovativo e internazionale.
AIR3 si propone di dare continuità a questo percorso, rafforzando
il dialogo tra artisti, produttori, istituzioni e pubblico, per
contribuire in modo concreto alla crescita del comparto audiovisivo
indipendente italiano.
Con questa seconda edizione, AIR3 si
impegna inoltre a mantenere aperto il dialogo sul cinema
indipendente per tutto l’anno, attraverso iniziative, incontri e
proposte che consolidino il movimento nato con gli Stati Generali
del Cinema Indipendente.
Per Jason Statham e James Franco è
un periodo intenso: se il primo, dopo essere comparso nel secondo
episodi di Expendables, ha nella sua agenda di impegni Parker e
Hummingbird, il secondo sarà prossimo protagonista de Il grande e
potente Oz, oltre a partecipare al biopic su Lynda Lovelace e a
Springbreakers.
I due non sembrano tuttavia essere
per nulla stanchi ed ecco quindi la notizia della loro
partecipazione congiunta a Homefront, su sceneggiatura di Sylvester
Stallone. Il film vedrà Statham nel ruolo di un agente della DEA
(l’agenzia americana per la lotta al traffico di droga) abbandonare
l’attività per dedicarsi a una vita più tranquilla. A rompergli le
uova nel paniere sarà un boss della droga, interpretato da James
Franco, il quale sembra essersi affezionato al ruolo, dato che darà
il volto a un trafficante anche in Spring Breakers. Il film uscirà
per Millennium Films e sarà diretto da Gary Fleder (Cosa fare a
Denver quando sei morto); Stallone parteciperà al progetto anche in
veste di produttore.
Arriva al cinema distribuito
da Universal Pictures State of Play – scopri la
verità, il film drammatico diretto da Kevin
Macdonald, e con protagonisti un cast d’eccezione composto
da Russell Crowe e
Ben Affleck.
In State of Play – scopri
la verità Crowe interpreta il reporter Cal McCaffrey che,
grazie alla sua scaltrezza, si ritrova a risolvere un mistero di
delitti e collusione nel quale sono coinvolti alcuni dei politici e
degli uomini d’affari più promettenti del paese. Il membro del
congresso degli Stati Uniti Stephen Collins (Ben
Affleck), bello e imperturbabile, è il futuro del suo
partito politico: onorevole eletto, è il presidente di un comitato
che supervisiona la spesa della difesa. Tutti gli occhi sono
puntati su questo astro nascente che dovrebbe rappresentare il suo
partito nella prossima corsa alla Casa Bianca. Tutto questo finché
la sua assistente/addetta alle ricerche ed amante viene brutalmente
assassinata e segreti seppelliti da tempo cominciano a tornare alla
luce.
“I bravi giornalisti non
hanno amici, ma solo fonti”. In questa frase della direttrice di
The Washington Globe (l’attrice
Helen Mirren), lo spirito del thriller
al veleno “State of Play”, per l’ottima regia di Kevin McDonald, con un Russell Crowe superlativo.
L’attore Premio Oscar è un veterano
reporter di Washington alle prese con una serie di omicidi
collegati con un astro nascente della politica interpretato da
Ben Affleck.
Crowe torna a fare scintille nel suo ruolo, vero e
appassionato, di un uomo comune, fuori moda, interessato a far bene
il proprio lavoro, che vuole trovare il cuore della notizia senza
scorciatoie. Convince Affleck, come Robin Wright nei panni di sua moglie.
Brava Rachel McAdams che nel thriller è una blogger
del W. Globe, un po’ ingenua ma agguerrita, mentre si conferma
fuoriclasse di sempre Helen Mirren che dirige il
giornale con piglio british.
Si intitola Cry Havoc,
State Of Affairs 1×09, nono episodio
della prima stagione di State
of Affairs che va oggi in onda sul network
americano NBC.
Charlie (Katherine
Heigl) e la squadra PPB si affrettano per dimostrare che
Stacy Dover (guest star GracieDzienny), la ragazza della sorellanza, è, infatti,
un membro attivo della cellula terroristica
americana di Ar Rissalah. Tra le indagini di alto profilo, Charlie
è costretto a confrontarsi con il fatto che uno
dei suoi più stretti alleati può averla tradita. Nel frattempo,
l’Operazione Bellerofonte è in pieno svolgimento, quando Nick Vera
(guest star Chris L. McKenna) si avvicina di un
ulteriore passo a rintracciare Omar Fattah. Ma gli sforzi di
Charlie per abbattere la Ar Rissalah potrebbero
non essere in grado di prevenire un attacco alla
patria.