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Suicide Squad 2: David Ayer conferma il coinvolgimento?

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Suicide Squad 2: David Ayer conferma il coinvolgimento?

Suicide Squad 2 è un progetto vivo e attivo alla Warner Bros, che pochi giorni fa ha annunciato i nomi di sceneggiatore e regista per il sequel del film di David Ayer, che, dal canto suo, sembrava non voler avere niente a che fare con questo progetto.

Il regista aveva detto di essersi pentito per la realizzazione del film, aveva anche espresso il desiderio di poter tornare sui suoi passi e lavorare diversamente alla pellicola, tuttavia, nonostante le critiche negative della stampa al film, la Warner non ha perso fiducia in lui, affidandogli Gotham City Sirens.

Adesso però Ayer ha condiviso su Twitter una foto di Harley Quinn e Joker, così come li vediamo in un brevissimo frame di Suicide Squad. Che Ayer voglia ribadire la sua “proprietà” sul film? Oppure semplicemente il regista vuole suggerire un suo coinvolgimento nel progetto?

Suicide Squad 2: annunciato regista e sceneggiatore

In Suicide Squad 2 dovrebbero ritornare Deadshot (Will Smith), Harley Quinn (Margot Robbie), Captain Boomerang (Jai Courtney) e Joker (Jared Leto).

A prendere l’eredità di David Ayer in Suicide Squad 2 sarà il regista e sceneggiatore Gavin O’Connor, che ha già diretto per la Warner Bros The Accountant, oltre ad aver diretto anche film di successo come Warrior e Pride and Glory.

Suicide Squad 2: Cara Delevingne potrebbe non tornare

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Suicide Squad 2: Cara Delevingne potrebbe non tornare

Cara Delevingne arriverà in sala molto presto con Valerian, diretta da Luc Besson, ma il ruolo che l’ha fatta conoscere al mondo come attrice è senza dubbio quello di Enchantress, ruolo che probabilmente non riprenderà in Suicide Squad 2.

Durante la promozione del film di Besson, l’attrice e modella ha dichiarato che per quanto quella alla Warner Bros sia stata un’esperienza formativa, non sarebbe sensato per il personaggio, tornare nel sequel: “Per me è stata l’esperienza che mi ha cambiato la vita, e naturalmente tornerei a interpretare il personaggio, ma non credo che abbia senso. Probabilmente però starò sul set a dar fastidio e a uscire con gli altri.”

Gli spettatori, che a dire il vero non hanno troppo amato la performance di Cara, saranno felici di sapere che potrebbe non fare il bis.

Suicide Squad 2: le riprese cominceranno nel 2018?

CORRELATI:

Il film è arrivato al cinema il 13 agosto del 2016. Nel cast vedremo Will Smith nei panni di Deadshot, Margot Robbie in quelli di Harley Quinn, Jay Courtney nel ruolo di Capitan Boomerang, Cara Delevingne sarà Enchantress, Joel Kinnaman nei panni di Rick Flag, Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller e Jared Leto sarà l’atteso Joker.

Fonte: USA Today

Suicide Squad 2: Black Adam doveva essere l’antagonista principale

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Il Black Adam di Dwayne Johnson avrebbe dovuto debuttare come antagonista principale in una prima versione del sequel di Suicide Squad. Il DC Extended Universe si sta attualmente preparando all’arrivo di The Suicide Squad di James Gunn nel 2021, ma prima di quell’iterazione Warner Bros. e DC avevano iniziato a sviluppare Suicide Squad 2, subito dopo che il film di David Ayer era uscito nelle sale, nonostante il regista non sarebbe dovuto tornare dietro la macchina da presa e dedicarsi a Gotham City Sirens (altro progetto mai realizzato).

Durante lo sviluppo di Suicide Squad 2, è stato rivelato che Gavin O’Connor, regista di The Accountant con Ben Affleck, si sarebbe occupato di scrivere e dirigere il sequel. O’Connor ha lavorato a Suicide Squad 2 per quasi un anno prima che venisse rivelato che aveva lasciato il progetto e che Gunn ne avesse preso il comando. Da allora, una delle voci più insistenti era che Black Adam sarebbe stato il villain principale del film di O’Connor, anche se quella voce non è mai stata confermata.

La promozione di The Suicide Squad è già iniziata da un bel pezzo ed Empire Magazine (via Screen Rant) è stata la fonte di numerosissime rivelazioni a proposito del film. Proprio grazie al recente speciale della rivista interamente dedicato al cinecomic di James Gunn, è emerso che nella sceneggiatura di Suicide Squad 2 ad opera di Gavin O’Connor, Black Adam era effettivamente l’antagonista principale.

Quando le voci sulla comparsa di Black Adam in Suicide Squad 2 sono circolate per la prima volta alla fine del 2017, venne rivelato che la storia avrebbe seguito la Task Force X impegnata in una missione per trovare un’arma di distruzione di massa, solo che nessuno sapeva che quell’arma fosse proprio Black Adam. Non è mai stato reso noto perché la WB e la DC abbiamo deciso di eliminare il personaggio dal sequel.

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Suicide Squad 2: assunto il produttore di Moneyball e The Social Network

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La rivista Variety riporta che Michael De Luca è entrato a far parte della squadra produttiva a capo di Suicide Squad 2. La notizia arriva dopo l’annuncio che la Warner Bros ha sostituito gran parte del team creativo della sua divisione che si occupa dei film DC.

De Luca ha alle spalle una solida carriera e una serie di titoli di grande successo, come Moneyball – l’arte di vincere e The Social Network, che sicuramente rappresentano un bel curriculum in merito alle sue doti di produttore.

Suicide Squad 2 è ancora avvolto nel mistero, ma si preannuncia una tappa importantissima per la DC Films in forze alla Warner Bros.

Dopo il flop del primo film diretto da David Ayer, la Warner Bros ha trovato in Gavin O’Connor colui che potrebbe dare nuova linfa ai cattivi DC visti sullo schermo. Suicide Squad 2 comincerà la produzione nell’autunno del prossimo anno.

Nel film sono stati confermati, per adesso, soltanto Margot Robbie come Harley Quinn e Will Smith nei panni di Deadshot.

Suicide Squad 2: annunciato regista e sceneggiatore

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Suicide Squad 2: annunciato regista e sceneggiatore

La Warner Bros dopo mesi di trattative ha finalmente annunciato il regista e sceneggiatore che darà vita a Suicide Squad 2, l’annunciato sequel del film campione d’incassi del 2016.

A prendere l’eredità di David Ayer in Suicide Squad 2 sarà il regista e sceneggiatore Gavin O’Connor, che ha già diretto per la Warner Bros The Accountant, oltre ad aver diretto anche film di successo come Warrior e Pride and Glory.

Suicide Squad che ha debuttato nel DC Extended Universe l’estate scorsa  ha introdotto molti noti cattivi della DC che hanno da subito conquistato i fan, come Deadshot (Will Smith), Harley Quinn (Margot Robbie), Captain Boomerang (Jai Courtney) e Joker (Jared Leto).

Dalle ultime notizie lo Studios stava accelerando lo sviluppo del film e questa notizia oggi conferma la volontà della WB di avere un sequel del film al più presto nelle sale. Inoltre Variety riferisce che Warner Bros. spera che il film inizia la produzione entro la fine del 2017, se così fosse il film potrebbe essere potenzialmente pronto per una data di uscita nel 2019/2020.

Suicide Squad 2

Il casting per il regista aveva coinvolto oltre a O’Connor i nomi del calibro di  con Mel Gibson (Hacksaw Ridge),  Jaume Collet-Serra ( Le Shallows ), Jonathan Levine (Warm Bodies) e Daniel Espinosa (Safe House). Al momento il regista stava lavorando allo sviluppo del sequel di The Accountant con Ben Affleck, ma ora è probabile che quel progetto passi in secondo piano.

Alla Warner Bros c’è grande fermento per il DC Extended Universe. Infatti sono in sviluppo molti film tra cui un film sulle origini del Joker separato dall’Universo principale, oltre all’annunciato Gotham City Sirens che dovrebbe sostituire. In cantiere sono anche i film su Flash Point con Ezna Miller. The Batman vedrà protagonista Ben Affleck nuovamente nei panni di Bruce Wayne e sarà diretto dall’acclamato regista Matt Reeves. Nel cast ritorneranno Geremy Irons nei panni di Alfed e J.K. Simmons in quello del Detective Gordon. Wonder Woman 2, Green Lanter Corps e Batgirl che sarà diretto da Joss Whedon.

In Suicide Squad 2 dovrebbero ritornare Deadshot (Will Smith), Harley Quinn (Margot Robbie), Captain Boomerang (Jai Courtney) e Joker (Jared Leto).

Suicide Squad 2: 6 villain che potrebbero essere nel film

Suicide Squad 2: 6 villain che potrebbero essere nel film

La Warner Bros. è ufficialmente al lavoro sul sequel di Suicide Squad che funzionerà come riavvio del franchise grazie al contributo di James Gunn (che ha firmato la sceneggiatura e che, molto probabilmente, siederà sulla sedia da regista), ma non sono stati ancora confermati i nomi degli attori – e dei rispettivi personaggi – che andranno a comporre il cast.

Dopo la rinuncia di Will Smith e i dubbi riguardo Margot Robbie, ecco 5 possibili villain che potrebbero essere nel film:

Bane

Dopo averlo visto in azione in Il cavaliere oscuro – Il Ritorno di Christopher Nolan si torna a nominare il personaggio di Bane a seguito delle dichiarazioni di due membri del cast di Guardiani della Galassia sul coinvolgimento di James Gunn che si sono “proposti” di partecipare a Suicide Squad 2.

Si tratta di Dave Bautista, l’interprete di Drax il distruttore nel Marvel Cinematic Universe (che in tutta la questione del licenziamento di Gunn si è sempre esposto chiaramente in favore del regista, contro la Disney) e di Michael Rosenbaum, che nel secondo capitolo di Guardiani ha interpretato Martinex.

Che possa essere Bautista il nuovo Bane? Fisicamente è più che adatto, e tra lui e il regista c’è un rapporto professionale e affettivo che va al di là dell’impegno sul set…

Cheetah

Come sapete Barbara Minerva aka Cheetah sarà l’antagonista principale (o almeno da quanto trapelato negli ultimi mesi) di Diana Prince in Wonder Woman 1984, le cui riprese si sono concluse da pochi mesi in America, e sembra che il personaggio verrà introdotto prima come amica di Diana, e poi si trasformerà nella sua acerrima nemica.

Apparentemente il villain non dovrebbe avere alcun legame con gli eventi di Suicide Squad, tuttavia la predisposizione comica dell’attrice potrebbe trovare la giusta strada con la scrittura di James Gunn…che ne pensate?

Poison Ivy

Antagonista femminile di Batman & Robin del 1997, Poison Yvi è stata interpretata al cinema da Uma Thurman portando sullo schermo una origin story abbastanza fedele a quella dei fumetti, ma è anche apparsa nella serie Gotham in una versione leggermente diversa e più giovane.

Inutile dire quanto sarebbe fantastico rivedere questo personaggio al fianco di altri freaks come i protagonisti di Suicide Squad, e le enormi potenzialità finora inespresse di Poison Ivy la rendono una candidata perfetta per il sequel di James Gunn.

Inoltre, Poison Ivy è una cattiva straordinario, unica nel suo genere, che nei fumetti instaura un rapporto sentimentale con Harley Quinn; e il suo contorto carattere costituisce una novità irresistibile.

Parassita

Parassita l’identità di diversi personaggi comparsi nei fumetti di Superman, ma generalmente vi si riconosce un supercriminale con la capacità di assorbire temporaneamente l’energia, la sapienza e i superpoteri di un avversario semplicemente toccandolo.

Questo mostro grottesco che si nutre dell’energia vitale di chi lo circonda sarebbe quindi un candidato ideale per il sequel di James Gunn.

Captain Cold

Capitan Cold , alter ego di Leonard Snart, è un personaggio dei fumetti e avversario ricorrente di Flash nella Silver Age, oltre che uno dei leader dei Nemici. Considerando che prima o poi vedremo al cinema lo standalone su Barry Allen sembra improbabile che questo villain faccia la sua comparsa in Suicide Squad, ma niente è scontato a questo punto.

Dopotutto non sarebbe una buona idea introdurre Captain Cold nel sequel e ritrovarlo più tardi in The Flash?

Black Manta

La performance di Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta in Aquaman è uno dei fiori all’occhiello del film DC, e la sua vendetta contro Arthur Curry corrisponde ad uno dei temi più caldi e irrisolti della trama.

Forse Amanda Waller potrebbe reclutare questo pirata per inviarlo in qualche missione pericolosa? Che ve ne pare?

CORRELATO – Suicide Squad 2 rilancerà il franchise con un nuovo cast

Fonte: ScreenRant

Suicide Squad 2: 15 personaggi che potrebbero essere nel film di James Gunn

Come riportato in esclusiva tre giorni fa da The Wrap, James Gunn è entrato in trattative con la Warner Bros. per scrivere ed eventualmente dirigere Suicide Squad 2. Vi ricordiamo che il regista è stato licenziato dal più forte concorrente in campo di cinecomic, ovvero i Marvel Studios, che l’ha costretto ad abbandonare il timone di Guardiani della Galassia Vol.3.

Per quanto riguarda il sequel di Suicide Squad, annunciato più di un anno fa, sappiamo che una prima stesura dello script era stata curata da Todd Stashwick (una delle penne della serie televisiva Gotham) insieme a Gavin O’Connor e che a questo punto toccherà a Gunn riscrivere da capo una nuova versione della storia.

Nel frattempo c’è già chi inizia ad ipotizzare quali personaggi torneranno in scena e quali potrebbero essere le novità di questo secondo capitolo. Qui sotto i 15 più papabili:

Harley Quinn

Una delle poche certezze riguardo il futuro della DC Film è Margot Robbie, che prossimamente tornerà nei panni di Harley Quinn in Birds of Prey e nei vari spin-off già programmati come Gotham City Sirens e il film con Joker. Ovviamente l’australiana è attesa anche in Suicide Squad 2visto l’enorme successo che ha avuto la sua versione nel nuovo capitolo.

Pinguino

Mentre Maschera Nera dovrebbe essere confermato a breve come villain principale di Birds of Prey, alcune voci sono circolate sulla possibile introduzione di Pinguino nell’universo cinematografico DC. C’è chi ipotizza possa essere utilizzato in The Batman di Matt Reeves, e chi invece lo vedrebbe bene in Suicide Squad 2 al fianco degli altri personaggi.

Certo andrebbe trovata la maniera giusta per inserirlo nella storia, ma le caratteristiche di Pinguino sembrano sposarsi con l’ironia di James Gunn e il suo modo di scrivere. Staremo a vedere…

Rick Flag

Lo scorso gennaio la foto pubblicata da Joel Kinnaman aveva mostrato parte del cast di Suicide Squad al lavoro durante una sessione di allenamenti in palestra, suggerendo che la preparazione fosse propedeutica alle riprese del sequel.

Detto questo è più che probabile che Kinnaman tornerà nei panni di Rick Flag, militare al servizio di Amanda Waller, che nel film di David Ayer guidava e supervisionava la squadra di ex detenuti composta da Harley Quinn e co.

Killer Frost

Membro della Suicide Squad nei fumetti, la Dottoressa Louise Lincoln aka Killer Frost è apparsa nella serie televisiva Arrow in onda su CW interpretata da Danielle Panabeker (anche se sul piccolo schermo viene introdotta come una ricercatrice degli S.T.A.R. Labs, Caitlin Snow, e collega di Barry Allen).

È nel nuovo rilancio della serie a fumetti della New 52 che il personaggio di Caitlin Snow torna a rivestire i panni di Killer Frost: quando la ragazza stava contribuendo allo sviluppo di un motore termodinamico, grazie al sistema di raffreddamento del motore il suo corpo si è fuso con il ghiaccio, diventando un vampiro che assorbe il calore.

Sarebbe interessante vederla in azione in Suicide Squad 2 nella versione di James Gunn?

Joker

Come rivelato  a giugno, Jared Leto sarà protagonista di uno spin-off di Suicide Squad con protagonista, ovviamente, il suo Joker. Ciò non esclude che il personaggio possa ritagliarsi un piccolo spazio anche nel sequel previsto dalla Warner Bros.

A diffondere la notizia era stato Variety riferendo che Leto sarà, oltre che interprete, anche tra i produttori del film che non ha ancora un titolo ufficiale. Il progetto nasce dall’esigenza dello studio di sfruttare di più e meglio i personaggi introdotti da Suicide Squad, da cui nasce anche il progetto sul film dedicato ad Harley Quinn.

Questo tuttavia non esclude che Joker possa ritagliarsi un piccolo spazio anche in Suicide Squad 2, ma staremo a vedere.

Bane

Dc e Marvel

Torniamo a parlare di Bane in seguito alla dichiarazione di due membri del cast di Guardiani della Galassia Vol. 2 che, dopo la notizia del possibile coinvolgimento di James Gunn, si sono proposti di partecipare a Suicide Squad 2, nel caso il regista dovesse essere ufficialmente assunto dalla Warner Bros.

Si tratta di Dave Bautista, interprete di Drax il distruttore, che in tutta la questione del licenziamento di James Gunn si è sempre esposto chiaramente in favore del regista, contro la Disney, e di Michael Rosenbaum, che nel secondo capitolo di Guardiani ha interpretato Martinex.

Che possa essere Bautista il nuovo Bane? Fisicamente è più che adatto, e tra lui e Gunn c’è un rapporto professionale e affettivo davvero ottimo…

L’Enigmista

the batmanIl primo e finora unico Enigmista cinematografico è stato interpretato da Jim Carrey in Batman Forever di Joel Schumacher, personaggio indimenticabile che potrebbe senza dubbio tornare con nuove vesti in Suicide Squad 2. D’altronde un easter egg di Batman v Superman aveva suggerito che l’antagonista DC avrebbe potuto comparire in futuro, ma chissà quali sono i piani della Warner Bros. in merito…

Vixen

Personaggio dei fumetti creato da Gerry Conway e Bob Oksner nel 1981, Vixen è una supereroina che sfrutta il potere del Totem Tantu, grazie al quale può imbrigliare lo spirito (ashe) degli animali. È inoltre capace di evocare il potere e le abilità di qualsiasi animale passato o presente.

Due versioni del personaggio sono già state introdotte nell’Arrowverse: quella della serie animata Vixen in onda su CW Seed, e quella di Legends of Tomorrow, dove compare una Vixen dell’era della seconda guerra mondiale, Amaya Jiwe, identificata come la nonna di Mari, interpretata da Maisie Richardson-Sellers.

Sarebbe interessante vederla in Suicide Squad 2, o no?

Cheetah

wonder woman 2

Cheetah sarà l’antagonista principale (o almeno da quanto trapelato negli ultimi mesi) di Diana Prince in Wonder Woman 1984, le cui riprese si stanno svolgendo in questo momento in America, e sembra che inizierà come amica di Diana, poi trasformatasi nella sua acerrima nemica.

Apparentemente il personaggio non dovrebbe avere alcun legame con gli eventi di Suicide Squad, tuttavia la predisposizione comica dell’attrice potrebbe trovare la giusta strada con la scrittura di James Gunn…che ne pensate?

Poison Ivy

Antagonista femminile in Batman & Robin del 1997, Poison Yvi è stata interpretata sul grande schermo da Uma Thurman proponendo una storia di origini abbastanza fedele a quella dei fumetti, ma è anche apparsa nella serie Gotham in una versione leggermente diversa e più giovane.

Inutile dire quanto sarebbe fantastico rivedere questo personaggio al fianco di altri freaks come i protagonisti di Suicide Squad, e le enormi potenzialità finora inespresse di Poison Ivy la rendono una candidata perfetta per il sequel di James Gunn.

Katana

Katana era tra i protagonisti di Suicide Squad di David Ayer, e niente esclude che possa tornare anche nel sequel. L’eroina DC è un’artista marziale dalle sorprendenti abilità che nei fumetti ha lavorato al fianco di Batman.

Visto quanto poco è stato mostrato o raccontato di lei nel primo capitolo del franchise, ci auguriamo che possa trovare lo spazio che merita nel sequel.

Deadshot

Deadshot will smith suicide squad

Circa due anni fa venne rivelato che David Ayer avrebbe diretto Gotham City Sirens, e che la DC Films insieme alla Warner Bros. avevano avviato lo sviluppo Suicide Squad 2 e di uno spin-off dedicato a Deadshot. Da allora non abbiamo più saputo nulla a riguardo.

Il personaggio è stato interpretato sullo schermo da Will Smith e l’attore si è più volte dichiarato disponibile a tornare nei panni dell’eroe anche in altri progetti. Partendo proprio da Suicide Squad 2, che con molta probabilità lo rivedrà protagonista al fianco di Margot Robbie e colleghi.

Amanda Waller

La “mente” diabolica dietro la formazione della Suicide Squad, Amanda Waller, ha avuto vari adattamenti sul grande schermo a partire da Lanterna Verde (interpretata da Angela Bassett) fino ad arrivare a Suicide Squad, dove i panni del personaggio sono stati indossati dal premio oscar Viola Davis.

La rivedremo anche nel sequel? Noi speriamo di si!

Oracle

Batman v Superman

Oracle è la seconda identità di Barbara Gordon, assunta dall’eroina dal 1989 al 2011. In molti la ricorderanno semplicemente come Batgirl, tuttavia le potenzialità del personaggio e il fatto che abbia fondato il supergruppo Birds of Prey ne fanno un tassello fondamentale nello sviluppo dell’universo condiviso. Cosa potrebbe darci James Gunn in Suicide Squad 2?

Deathstroke

Chi sperava di vedere il film su Deathstroke già il prossimo anno dovrà rassegnarsi: come infatti confermato pochi mesi fa dal regista Gareth Evans, la produzione del cinecomic potrebbe slittare di diversi mesi a causa di coincidenze lavorative e iniziare quindi non prima del 2020.

Tuttavia, nel caso in cui la Warner Bros. decidesse di affrettare i tempi, niente esclude che Evans venga “allontanato” dalla regia e che si scelga un altro nome che possa dirigere la pellicola con Joe Manganiello. O che il personaggio non possa avere un cameo o una piccola parte in altri progetti…magari proprio Suicide Squad 2?

Deathstroke (noto anche come Deathstroke the Terminator), il cui vero nome è Slade Wilson, è un personaggio dei fumetti DC Comics creato da Marv Wolfman e George Pérez, apparso per la prima volta sulle pagine di The New Teen Titans vol. 1 n. 2 del dicembre 1980. Deathstroke si è classificato al 32º posto nella classifica dei più grandi cattivi nella storia dei fumetti.

Fonte: ScreenRant

Suicide Squad 2, Mel Gibson: non c’è ancora nessun accordo

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Trai protagonisti della Notte degli Oscar c’è stato anche Mel Gibson che, un po’ a sorpresa, si è portato a casa due statuette per il suo film, La battaglia di Hacksaw Ridge. Il regista si è fermato sul red carpet per qualche dichiarazione a inizio serata e tra le altre cose, ha anche accennato alle conversazioni che ci sono già state con la Warner Bros per la regia di Suicide Squad 2.

Ecco cosa ha dichiarato Mel Gibson in merito a Suicide Squad 2

Sulla possibilità di dirigere il film, Gibson ha detto: “Non so. Ho solo incontrato qualcuno. Non è per niente un accordo finito, ma è divertente essere coinvolti quando si tratta di storie. Mi piace farlo, e se si può elevare ogni tipo di concetto, va bene.”

Con Gibson, gli altri nomi presi in considerazione per la regia di Suicide Squad 2 sono Daniel EspinosaRuben FleischerJonathan Levine. Nessuno di questi tre registi avrebbe il talento maturo e le doti di Gibson, tuttavia, in un’ottica produttiva, sarebbero più semplici da “controllare”.

Suicide Squad: recensione del film di David Ayer

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Il film è arrivato al cinema il 13 agosto del 2016. Nel cast vedremo Will Smith nei panni di Deadshot, Margot Robbie in quelli di Harley Quinn, Jay Courtney nel ruolo di Capitan Boomerang, Cara Delevingne sarà Enchantress, Joel Kinnaman nei panni di Rick Flag, Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller e Jared Leto sarà l’atteso Joker.

Suicide Squad 2 sarà molto più “realistico”

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Suicide Squad 2 sarà molto più “realistico”

Anche se lentamente, la produzione di Suicide Squad 2 continua e Joel Kinnaman, interprete di Rick Flag nel primo film, tornerà ad imbracciare il suo fucile, questa volta diretto da Gavin O’Connor.

Parlando con Yahoo! durante la promozione di Altered Carbon, Kinnaman ha brevemente accennato al suo coinvolgimento in Suicide Squad 2. Sul primo film, l’attore ha risposto in maniera secca che quello che è andato male è stato “il terzo atto”. Per quanto riguarda il sequel, invece, ha spiegato:

“Era un grandioso scenario. Grandi personaggi. Credo che quando se ne fa un secondo sarebbe sorprendente se non ne facessimo una versione più realistica. Penso che i personaggi siano estremi, quindi penso che potrebbe essere interessante se li vedessimo con meno stregoneria. Perché i personaggi diventano ancora più estremi se li vedi in circostanze realistiche.”

Suicide Squad 2: il cast si allena – foto

Dopo il flop del primo film diretto da David Ayer, la Warner Bros ha trovato in Gavin O’Connor colui che potrebbe dare nuova linfa ai cattivi DC visti sullo schermo. Suicide Squad 2 comincerà la produzione nell’autunno del prossimo anno.

Nel film sono stati confermati, per adesso, soltanto Margot Robbie come Harley Quinn, Will Smith nei panni di Deadshot, Joel Kinnaman che torna a essere Rick Flag, Jai Courtney con il suo Capitan Boomerang e, sembra, anche Jay Hernandez con Diablo.

Suicide Squad 2 rilancerà il franchise con un nuovo cast

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Suicide Squad 2 rilancerà il franchise con un nuovo cast

Ancora nuovi aggiornamenti su Suicide Squad 2, il progetto affidato a James Gunn (che dovrebbe firmarne anche la regia ed ora si trova in trattative con gli studios), che secondo quanto riportato dall’Hollywood Reporter sarà un vero e proprio reboot del franchise e riavvierà la storia con nuovi personaggi. Esclusa quindi la possibilità di rivedere in azione Margot Robbie, Will Smith e il resto del cast originale.

Fonti vicine alla produzione credono che il cinecomic rimarrà fedele allo stile di Gunn e tratterà l’adattamento dei fumetti con uno sguardo molto più simile a Guardiani della Galassia.

Vi ricordiamo che Suicide Squad 2 uscirà nelle sale il 6 agosto 2021 e dovrebbe intitolarsi The Suicide Squad, molto semplicemente, con la determinazione dell’articolo che forse vuole dirci che la squadra vista in azione in maniera anarchica nel primo film, avrà una sua identità forte in questo sequel.

Per quanto riguarda il coinvolgimento di Gunn, lo scorso ottobre è stato ufficializzato il suo coinvolgimento nella stesura della sceneggiatura del film, e ora sembra che il regista di Guardiani della Galassia possa essere anche colui che siederà sulla sedia di regia di questo film, ereditandone il posto da David Ayer.

Suicide Squad 2: ecco la data e il titolo

Se la Warner Bros e James Gunn dovessero raggiungere un accordo anche per la regia, Gunn avrebbe finalmente un altro lavoro da regista dopo il licenziamento dal progetto Guardiani della Galassia Vol. 3, ai Marvel Studios, che sembra sarà comunque realizzato sulla sua sceneggiatura.

Gunn è stato licenziato da Guardians of the Galaxy Vol. 3 a luglio dello scorso anno dopo il riemergere di tweets offensivi che il regista aveva fatto al suo account Twitter prima di entrare a far parte della Disney. Nonostante il grande sostegno da parte dei suoi colleghi e fan, con una petizione che ha raccolto oltre 400.000 firme, la Disney ha tenuto duro sulla loro posizione e non ha riassunto Gunn.

Fonte: THR

Suicide Squad 2 posticipato in favore di Batgirl e Birds of Prey, ecco perché

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Slitterà di qualche mese la produzione di Suicide Squad 2, e le ragioni sono state chiarite nelle ultime ore da un reporter di Variety. Secondo Justin Kroll infatti, la Warner Bros. avrebbe deciso di posticipare le riprese del sequel per favorire lo sviluppo di altri due progetti, ovvero Birds of Prey (di cui è stata annunciata già la regista) e Batgirl, il cinecomic orfano di Joss Whedon.

Per quanto riguarda Suicide Squad 2, le riprese non inizieranno chiaramente nel 2018. La scelta di procedere con Birds of Prey ha a che fare con Batgirl; un po’ come la Marvel che ha introdotto Black Panther in Civil War prima di lanciarlo nel suo film solista“.

Christina Hodson, che di recente è stata assunta per scrivere la sceneggiatura di Batgirl, firmerà anche lo script di Birds of Prey. Lo studio ha valutato diverse opzioni per sfruttare di nuovo il personaggio di Harley Quinn, visto il successo riscosso, e dopo aver pensato a Suicide Squad 2, si è deciso a portare avanti il progetto di Birds of Prey.

Suicide Squad 2: riprese in autunno in Inghilterra

Dopo la delusione del primo film diretto da David Ayer, la Warner Bros ha trovato in Gavin O’Connor colui che potrebbe dare nuova linfa ai cattivi DC visti sullo schermo. Suicide Squad 2 comincerà la produzione nell’autunno del prossimo anno.

Nel film sono stati confermati, per adesso, soltanto Margot Robbie come Harley Quinn, Will Smith nei panni di Deadshot, Joel Kinnaman che torna a essere Rick Flag, Jai Courtney con il suo Capitan Boomerang e, sembra, anche Jay Hernandez con Diablo.

Harley Quinn: ecco chi dirigerà lo spin-off basato su Birds of Prey

Suicide Squad 2 e lo spin-off su Deadshot in sviluppo!

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Suicide Squad 2 e lo spin-off su Deadshot in sviluppo!

Dopo avervi rivelato che David Ayer dirigerà Gotham City Sirens, oggi The Hollywood Reporter rivela che la DC Films e WB hanno avviato lo sviluppo Suicide Squad 2 e uno spin-off e film unico dedicato a Deadshot. Al momento non si hanno ulteriori notizie in merito a cosa accadrà e se David Ayer sarà al timone di Suicide Squad 2, film che ricordiamo ha incassato ben 745 milioni di dollari, nonostante le recensioni negative ottenute.

LEGGI ANCHE: Suicide Squad: finalmente il trailer onesto

Suicide Squad 2La cosa più interessante di questa notizia è senza dubbio il fatto che lo studio sta sviluppando un film su Deadshot con protagonista Will Smith che insieme a Gotham City Sirens sono i progetti più interessanti, con il secondo che però è quello che ha uno sviluppo più avanzato. Ancora più interessante il fatto che sia Will Smith che Margot Robbie, che sarà tra le protagoniste di Gotham City Sirens sono entrambi gli attori che hanno maggiormente convinto nei rispettivi ruoli visti in Suicide Squad.

Suicide Squad: perché Will Smith l’ha preferito a Independence Day 2

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Il primo film Suicide Squad è uscito il 5 agosto 2016 negli Stati Uniti e il 13 agosto 2016 in Italia. E’ stato il terzo film del DC Extended Universe dopo L’Uomo d’Acciaio e Batman v Superman. Protagonisti un cast corale composto da Jared Leto, Ben Affleck, Will Smith, Margot Robbie, Joel Kinnaman, Jai Courtney, Adam Beach, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Jay Hernandez, Karen Fukuhara, Scott Eastwood, Cara Delevingne, Viola Davis, Common, Jim Parrack, Ike Barinholtz, Corina Calderon.

Ben Affleck e Ezra Miller riprendono i rispettivi ruoli di Bruce Wayne / Batman e Barry Allen / Flash da Batman v Superman: Dawn of Justice. Jim Parrack e Common appaiono nei panni di Jonny Frost, braccio destro di Joker, e Monster T., un criminale che collabora con il Joker.Fanno parte del cast anche Alex Meraz nel ruolo di Gomez, David Harbour nel ruolo di Dexter Tolliver e Raymond Olubowale.

Suicide Squad 2

Suicida il regista Carlo Lizzani

Si è spento Carlo Lizzani. Il regista, 91 anni, si è lanciato dal balcone del suo appartamento, situato al terzo piano di una palazzina di Prati. Alcuni vicini hanno notato il corpo nel cortile del palazzo e, intorno alle 15, hanno avvertito la polizia. Come era stato per altri colleghi di grande caratura, quali Mario Monicelli, dovrebbe trattarsi, con tutta probabilità, di suicidio. Ovviamente è ancora tutto da accertare così come, eventualmente, i motivi del folle gesto.

Carlo Lizzani è stato regista, produttore, attore, sceneggiatore e documentarista. In definitiva uno dei grandi maestri del cinema italiano. Lizzani nasce a Roma, il 3 aprile del 1922, e negli anni successivi sarà sceneggiatore di grandi autori, quali Vergano, De Santis, Rossellini e Lattuada durante il suo periodo neorealista. L’esordio dietro la macchina da presa è datato 1950 con Nel Mezzogiorno qualcosa è cambiatoa cui seguirà, nel 1951 Achtung.

Il suo nome è legato a diversi titoli, tra i quali vanno ricordati: Cronache di poveri amanti (1954), Il processo di Verona (1963), Banditi a Milano (1968), Crazy Joe (1973), Mussolini ultimo atto (1974), Storie di vita e malavita (1975), Fontamara (1977), La casa del tappeto giallo (1983), Mamma Ebe (1985), Caro Gorbaciov (1988), Cattiva (1991), Celluloide (1995), Hotel Meina (2007), oltre agli sceneggiati televisivi Nucleo Zero (1984), Un’isola (1986) e La trappola (1989).

Il regista ha anche diretto, tra il 1979 e il 1982, la Mostra del Cinema di Venezia. Nel 1998 Lizzani ha poi pubblicato la raccolta di suoi scritti Attraverso il Novecento, ricco di spunti e aneddoti sul mondo del cinema neorealista italiano, e nel 2007 la sua autobiografia Il mio lungo viaggio nel secolo breve. Dopo la laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione, ricevuta dall’Università di Torino, Lizzani era diventato tutor nel corso di filmmaker dell’Accademia Act Multimedia di Cinecttà.

Oggi, 5 ottobre 2013, si spegne Carlo Lizzani, uno dei protagonisti della cinematografia italiana.

Sugarcane: recensione del documentario candidato agli Oscar

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Sugarcane: recensione del documentario candidato agli Oscar

Già disponibile su Disney+, Sugarcane, diretto da Julian Brave NoiseCat e Emily Kassie, è il film documentario candidato agli Oscar 2025 e dedicato all’indagine svolta sulla scuola cattolica St. Joseph di Williams Lake, in Canada; un istituto che faceva parte del sistema scolastico residenziale degli indiani canadesi, scopertosi essere luogo di abusi e violenze indicibili.

Attraverso le testimonianze delle vittime, Sugarcane svela gli orrori che si sono consumati per decenni dietro le mura dell’istituto, chiuso nel 1981, e si interroga sull’assordante silenzio calato sulla vicenda fino al 2021, quando la scoperta di fosse comuni vicino alla scuola ha finalmente portato alla luce la verità.

Sugarcane è una produzione USA e Canada, della durata di 107 minuti. La fotografia è curata da Emily Kassie e Christopher LaMarca, il montaggio da Maya Hawke e Nathan Punwar, mentre le musiche sono di Mali Obomsawin. La produzione è di Hedgehog Films e Kassie Films.

La trama di Sugarcane

Julian Brave NoiseCat, oltre che regista è anche un testimone indiretto di questa tragedia. Suo padre, Ed Archie, ha frequentato il St. Joseph e ha subito abusi che lo hanno segnato per tutta la vita. Un legame che ha spinto il cineasta a intraprendere un viaggio doloroso, ma necessario per raccontare la verità.

Insieme a Emily Kassie, NoiseCat si è recato a Williams Lake, dove ha incontrato e ascoltato gli abitanti del luogo. Per ricostruire i fatti, entrare in profondità nelle vite delle vittime, e mostrare le ferite ancora aperte e il lungo cammino verso la guarigione.

Sugarcane: tra Storia e Immagine

La rappresentazione dei Nativi e del ruolo da essi rivestito nella composizione del tessuto sociale dell’America di oggi ha di fatto accompagnato l’evoluzione della Storia del Cinema e del genere hollywoodiano per eccellenza: il Western.

Raccontati per decenni alla stregua di primitive orde barbariche desiderose di assaltare le carovane della civiltà bianca in progressiva espansione, gli Indiani d’America hanno infatti potuto iniziare ad affrancarsi, solo di recente, dalla narrazione stereotipata affibbiatagli. In un processo che, senza dubbio accelerato (o quantomeno propagato) da pellicole di culto del calibro di Balla coi Lupi (1990), ha riscoperto negli ultimi anni un encomiabile impeto incendiario; volto alla denuncia delle numerose ingiustizie e dei soprusi che, inflitti per intere decadi alla comunità indigena, sono poi stati sistematicamente taciuti, se non addirittura insabbiati.

I segreti di Wind River di Taylor Sheridan, action-western-thriller pensato per fare luce sulla preoccupante mancanza di dati relativi alle persone scomparse appartenenti alla fascia demografica delle donne Native Americane, va in questa precisa direzione. E lo stesso vale per il geniale radiodramma posto da Martin Scorsese in epilogo alla sua ultima opera. Tessere di un puzzle audio-visivo che, con colpevole ritardo, sta tentando di fare ammenda di peccati reali a cui  “l’Immagine-Cinema” ha purtroppo contribuito a dare riverbero.  

Sugarcane: il dolore e la dignità

Nel medesimo solco di rabbia e indignazione si inserisce anche Sugarcane – seppur con le dovute, decisive differenze. Non solo per l’impostazione documentaria che di fatto segna una netta linea di demarcazione tra il film di NoiseCat e Kassie e i titoli poc’anzi citati. Ma in particolar modo per il sentimento di inevitabile partecipazione emotiva del regista nei confronti del racconto; che vede suo padre, Ed Archie, tra le persone maltrattate dal sistema scolastico.

Sebbene alcune didascalie che precedono i titoli di coda non manchino di raccontare il fenomeno nella sua vastità (anche territoriale), Sugarcane concentra infatti le proprie indagini sulla scuola cattolica St. Joseph di Williams Lake in Canada. E lo fa ponendo l’accento non tanto  sul lavoro investigativo o sulla ricerca di informazioni in sé (a cui concede comunque largo spazio nel corso della narrazione), quanto sul contatto umano, di tipo archeologico, necessario a scandagliare i dolorosi ricordi delle vittime. I cui traumi, segnati sui volti scavati dal tempo, emergono con prepotenza e colpiscono dritto allo stomaco; arrivando a rievocare, nella loro tragicità, pagine di Storia che pensavamo appartenere a un certo tipo di immaginario passato – “A tutti veniva dato un numero”. 

Alternando momenti istituzionali a frangenti più intimi – tra i quali spiccano i sofferti dialoghi tra Julian e il padre – il documentario arriva persino a giocare sul contrasto tra la natura incontaminata che circonda le località della strage canadese e la magniloquenza umana visibile nelle “aule” del Clero di Roma – evocate nella rievocazione dell’incontro, avvenuto nel 2022 nella capitale, tra Papa Francesco e diversi sopravvissuti. Ma colpisce soprattutto in virtù del vigore con cui, in maniera simile a quanto raccontato da To Kill A Mongolian Horse all’ultimo Festival di Venezia, i due registi raccontano l’orgoglio di un popolo che non ha mai smesso di lottare.   

E che tra danze, lingua e canti della tradizione, grida ancora con forza la propria dignità.

Sugar: trailer della nuova dramedy prodotta e interpretata da Colin Farrell

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Oggi Apple TV+ ha svelato il trailer di Sugar, la nuova dramedy con protagonista Colin Farrell che farà il suo debutto il 5 aprile con i primi due episodi degli otto totali, seguiti da un nuovo episodio ogni venerdì.

Interpretata e prodotta da Colin Farrell, Sugar è una rivisitazione contemporanea e unica di uno dei generi più popolari e significativi della storia della letteratura, del cinema e della televisione: il giallo con protagonista un detective privato. Il candidato al premio Oscar Colin Farrell interpreta John Sugar, un investigatore privato americano alle prese con la misteriosa scomparsa di Olivia Siegel, l’amata nipote del leggendario produttore di Hollywood Jonathan Siegel. Mentre Sugar cerca di determinare cosa sia successo a Olivia, porterà alla luce anche i segreti della famiglia Siegel, alcuni molto recenti, altri sepolti da tempo.

La serie è interpretata anche da Kirby (“Sandman”), Amy Ryan (“The Wire”), James Cromwell (“Succession”), Anna Gunn (“Breaking Bad”), Dennis Boutsikaris (“Better Call Saul”), Nate Corddry (“Mindhunter”), Sydney Chandler (“Don’t Worry Darling”) e Alex Hernandez (“Invasion”).

Sugar è creata da Mark Protosevich, che è anche produttore esecutivo. Audrey Chon e Simon Kinberg producono esecutivamente per la Genre Films, che ha firmato la sua seconda serie con Apple TV+ nell’ambito dell’accordo complessivo con lo stesso Kinberg, dopo “Invasion“. Anche Sam Catlin, Scott Greenberg e Chip Vucelich sono produttori esecutivi. La serie è diretta da Fernando Meirelles (“City of God”, “I due Papi”), che è anche produttore esecutivo, e Adam Arkin (“The Offer”), che è anche produttore co-esecutivo.

Sugar, recensione della serie Apple TV+ con Colin Farrell

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Sugar, recensione della serie Apple TV+ con Colin Farrell

Sugar è un nome insolito per una persona, soprattutto se questa persona è un misterioso detective specializzato nel ritrovare persone scomparse. Il suo è un mondo insolito, fatto di abiti eleganti, macchine d’epoca, grande tolleranza all’alcol e un segreto… Con queste premesse è difficile staccare gli occhi dalla nuova serie Apple TV+, creata da Mark Protosevich e diretta da Fernando Meirelles e Adam Arkin, con uno straordinario Colin Farrell one-man-show.

Sugar si presenta dal primo episodio come un viaggio affascinante dentro al genere noir che mentre viene reinventato e arricchito con elementi e morfemi contemporanei, si sviluppa con il suo stile raffinato e ricercato.

Sugar, la trama

Al centro della trama c’è John Sugar (Colin Farrell), un investigatore privato dal cuore d’oro, ma con un passato oscuro che continua a perseguitarlo. Le sue indagini lo conducono nei vicoli di una Los Angeles oscura, nei meandri dei segreti di famiglia dei potenti Siegel.

Senza dover ulteriormente approfondire gli accadimenti della serie, che si dipaneranno davanti agli occhi dello spettatore nel corso degli otto episodi (i primi due disponibili su Apple TV+ dal 5 aprile), Sugar sviluppa il suo racconto su due strade che come punto di contatto hanno ovviamente il protagonista. Il suo passato e la sua indagine si arricchiscono nel corso di tutto il racconto, regalando sempre un pezzettino in più di verità allo spettatore.

Sugar Colin Farrell
Colin Farrell in “Sugar”, disponibile dal 5 aprile 2024 su Apple TV+.

La suspance è dunque una componente molto importante di Sugar, ma altrettanto lo è la regia ricercata con cui Meirelles e Arkin mettono in scena gli eventi, costruendo un linguaggio cinematografico decisamente distintivo nel panorama contemporaneo e avvalendosi di un montaggio altrettanto caratteristico e specifico. Tagli, scavalcamenti sull’asse, inquadrature oblique sono solo alcuni dei piccoli accorgimenti che i registi scelgono di usare per creare il mondo di John Sugar, tutto mescolato a un continuo omaggio al noir con continue sovrapposizioni di spezzoni di film che hanno fatto la storia del genere. La ricchezza di riferimenti unita all’ambientazione contemporanea sollevano lo show dalle coordinate temporali e gli danno una parvenza di sospensione nello spazio che aumento il fascino e il mistero del protagonista.

Chi è John Sugar?

Sicuramente l’interpretazione di Colin Farrell è efficace, dal momento che pur mettendo in scena un personaggio glamour, riesce a modularne la coolness per farlo apparire costantemente fragile, dolce e altruista, pur risultando in più di una occasione letale. Un contrasto che costituisce il cuore del mistero intorno alla sua vera identità e che l’attore irlandese restituisce con grande convinzione. L’aspetto di maggiore interesse di Sugar è la sua appartenenza a un linguaggio preciso, il noir, che arricchisce, modificandone le caratteristiche, costruendo così un affresco intrigante e appassionante che traghetta il genere nella contemporaneità.

Sugar, la spiegazione del finale della serie tv con Colin Farrell

Il personaggio di Colin Farrell prende una decisione catartica verso la fine di Sugar (la nostra recensione) di Apple TV+, aprendo di fatto la strada a ulteriori potenziali seguiti. Nei primi episodi, Sugar di Apple TV+ si presenta come un tipico dramma poliziesco in cui il personaggio principale si propone di svelare il mistero della scomparsa di una giovane ragazza. Tuttavia, man mano che la serie procede, diventa evidente che la caratterizzazione di John Sugar è più di quanto sembri.

Infine, nell’episodio 6, Sugar lancia un importante colpo di scena, rivelando che il personaggio principale e gli altri membri della sua società poliglotta sono alieni. Sebbene il loro unico scopo sia quello di osservare gli esseri umani, Sugar si lascia coinvolgere troppo dalla sua attività di risoluzione dei crimini e si mette alla ricerca della verità dietro la scomparsa di Olivia. Alla fine trova ciò che cerca, ma lui e la sua squadra di alieni affrontano le terribili conseguenze delle sue azioni nel finale di Sugar.

Perché Sugar rimane sulla Terra nel finale della prima stagione

Sugar Colin Farell

L’episodio finale di Sugar rivela che gli alleati alieni del protagonista stanno tornando sul loro pianeta natale. Sebbene anche Sugar abbia inizialmente intenzione di partire con loro, alla fine cambia idea dopo aver riflettuto sulle sue recenti esperienze. Molti fattori contribuiscono alla decisione di Sugar di restare, ma il motivo principale è la consapevolezza della propria umanità. Dopo aver trascorso abbastanza tempo sulla Terra in mezzo a esseri umani di ogni tipo, Sugar capisce di essere più umano di quanto pensasse.

Nei primi episodi dello show di Apple TV+, Sugar continua a mettere in discussione le sue emozioni e cerca persino di evitare di essere coinvolto in violenti alterchi con gli altri. Tuttavia, nonostante i suoi sforzi per sopprimere le sue vulnerabilità e le sue tendenze umane, Sugar si rende conto che una parte di lui sta diventando ogni giorno più umana. Verso la fine della stagione, impara che incarna sia il peggio che il meglio dell’umanità e che, per quanto gli manchi il suo pianeta natale, il suo posto è sulla Terra. Oltre a questa consapevolezza, anche l’aver scoperto la verità su Henry lo spinge a tornare sul pianeta.

Il colpo di scena di Henry di Sugar spiegato: Perché Henry non ha fatto nulla per i crimini di Pavich

Sugar Colin Farrell
Colin Farrell in “Sugar”, disponibile dal 5 aprile 2024 su Apple TV+.

Negli ultimi episodi della prima stagione di Sugar, il personaggio principale viene a capo del mistero della scomparsa di Olivia e la salva prima che sia troppo tardi. Tuttavia, nonostante la soluzione del mistero, una parte di lui crede ancora che gli manchi un dettaglio cruciale sui crimini di Pavich. Per saperne di più sugli omicidi di Pavich, inizia a riprodurre i suoi dischi su un lettore CD. Dopo aver esaminato le registrazioni, nota che Pavich parla costantemente con qualcun altro nella stanza sotterranea dove torturava le sue vittime. Questo lo porta a capire che Henry era con Pavich mentre commetteva quei crimini.

Nonostante fosse un testimone, però, Henry non ha mai denunciato i crimini. Il finale di Sugar rivela che il personaggio di Colin Farrell e gli altri alieni sono venuti sulla Terra per osservare e riferire il comportamento umano. Apparentemente volevano osservare gli esseri umani e imparare dai loro errori per poter rendere il loro pianeta un posto migliore. Per questo motivo, tutti loro sono stati intenzionalmente esposti a vaste esperienze, sia positive che negative. Mentre Sugar è diventato un investigatore privato, Henry ha fatto coppia con un criminale come Pavich. Sugar non poteva fare a meno di essere coinvolto nella vita degli esseri umani che lo circondavano e faceva molto di più che “osservare e riferire”.

Henry, al contrario, ha fatto quello che gli è stato detto e ha preso nota di tutta l’oscurità che ha osservato sulla Terra attraverso le azioni di Pavich. Quando Sugar cerca di incontrare Henry nel finale per capire la sua versione della storia, trova il vestito di sua sorella nel suo armadio. Questo lo aiuta a capire che Djen è stato rapito da Henry. L’unico motivo per cui Sugar ha assunto il ruolo di investigatore privato è che voleva aiutare a trovare persone scomparse come sua sorella. Allo stesso modo, Henry si è alleato con un assassino perché aveva tendenze simili anche prima di arrivare sulla Terra. Entrambi gli archi narrativi di Henry e Sugar evidenziano come la natura e l’educazione contribuiscano all’identità di una persona.

La sorella di Sugar, Djen, è ancora viva?

Sugar colin farrell

Dopo aver appreso la verità sulla scomparsa di Djen, Sugar inizia a credere che possa essere ancora viva. Per questo motivo, invece di partire con il resto dell’equipaggio, rimane sulla Terra. Se Djen sia ancora viva rimane uno dei più grandi misteri dello show di Apple TV+, che sarà risolto solo se la serie sarà rinnovata per la seconda stagione. Tuttavia, il fatto che Sugar stia finalmente accettando e abbracciando gli aspetti positivi e negativi dell’essere umano, probabilmente non si tratterrà dal fare del male ad alcune persone per trovare sua sorella.

Perché gli altri alieni stanno lasciando la Terra alla fine di Sugar

Kirby Howell-Baptiste Sugar

Verso la fine della stagione 1 di Sugar, Miller e Ruby annunciano che tutti gli alieni devono lasciare la Terra prima che sia troppo tardi. Sebbene Sugar e Ruby arrivino sani e salvi al campo d’aviazione dove si aspettano l’arrivo dell’astronave, Miller viene fermato da un agente di polizia mentre si reca sul posto. Prima che possa rendersi conto del motivo per cui è stato fermato, l’agente di polizia gli spara e riferisce falsamente di aver trovato un uomo morto nella sua auto. Questa scena evidenzia che gli umani che sapevano dell’esistenza degli alieni sulla Terra sono scontenti delle recenti azioni di Sugar.

Nei precedenti episodi di Sugar, gli alleati alieni del protagonista continuavano a chiedergli di interrompere le sue indagini. Sugar, tuttavia, si è rifiutato di ascoltare tutti gli altri e ha continuato le sue indagini. La sua indagine sulla scomparsa di Olivia ha portato alla luce i crimini di Pavich e ha persino macchiato la reputazione della sua famiglia. Poiché alcuni politici di alto livello erano a conoscenza degli alieni e del loro scopo di conoscere meglio l’umanità, è probabile che anche il padre di Pavich, un noto senatore, fosse a conoscenza della loro esistenza. Questo spiegherebbe come Henry abbia potuto collaborare con Pavich durante i suoi crimini.

Dopo che Sugar ha salvato Olivia e ha smascherato i crimini di Pavich, il senatore si è reso conto che gli alieni hanno infranto la loro parte dell’accordo facendo molto di più che “osservare e riferire”. Capendo che potevano essere una minaccia per lui e per altri politici, lui e altre persone influenti decisero di sradicarli. Anche Ruby e Miller capiscono che la Terra non è più sicura per loro dopo le azioni di Sugar. Pertanto, pianificano la partenza dopo aver imparato abbastanza sugli umani. Sugar rimane perché scopre di essere più empatico dei suoi alleati alieni e di poter fare la differenza nel mondo umano.

Jonathan è il vero padre di Olivia?

Sugar James Cromwell

Mentre cerca indizi sulla scomparsa di Olivia, Sugar trova tra le sue cose alcune foto private della prima moglie di Bernie, Rachel Kaye. Molto più tardi, nel corso dello spettacolo, nota che Rachel indossa lo stesso vestito nelle fotografie di un’attrice di un film prodotto da Jonathan. Viene quindi a sapere che l’attrice era la moglie di Jonathan. Questo gli fa sospettare che Jonathan possa aver avuto una relazione segreta con sua nuora, Rachel. Quando Sugar chiede a Jonathan di parlarne nel finale, lui conferma che lui e Rachel avevano una relazione segreta. Tuttavia, si è tirato indietro dopo che Rachel è rimasta incinta.

Sugar Man: una clip dal documentario culto del 2013

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Sugar Man: una clip dal documentario culto del 2013

SUGAR MAN, premio Oscar® 2013 per il Miglior documentario, è un instant cult che dieci anni fa travolse pubblico e critica con la sua incredibile storia di musica, talento, caduta e rinascita. Il documentario di Malik Bendjelloul che ha rivelato al mondo la storia del cantautore americano Sixto Rodriguez sarà nei cinema italiani dal 16 ottobre con I WONDER CLASSICS.  

https://www.youtube.com/watch?v=PYxthbzuIik

Sarà l’occasione per celebrare il decimo compleanno di I Wonder Pictures – che proprio con Sugar Man iniziò la sua avventura nella distribuzione cinematografica e che deve il suo nome al titolo di una canzone di Rodriguez – e ricordare e onorare il protagonista del film, recentemente venuto a mancare. 

Sixto Rodriguez – il cui vero nome era Jesus Sixto Diaz – è scomparso all’età di 81 anni l’8 agosto di quest’anno, chiudendo definitivamente il sipario su una delle carriere più incredibili dello show business, raccontata perfettamente in Sugar Man. Scoperto in un bar di Detroit sul finire degli anni Sessanta, Rodriguez incise due album che ebbero poco successo negli Stati Uniti ma divennero oggetto di culto in diversi paesi. In Sudafrica, in particolare, le sue canzoni di protesta diventarono la colonna sonora delle manifestazioni contro l’Apartheid. Tutto questo si svolse però all’insaputa del loro autore, che era tornato a fare il meccanico. Solo dopo la caduta del regime sudafricano e l’avvento di Internet due fan sudafricani decisero di partire per Detroit alla ricerca della verità: cos’era davvero successo a Rodriguez? 

Sugar – stagione 2? il produttore ci crede “C’è molto di più da scavare”

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La seconda stagione di Sugar riceve un aggiornamento ottimistico dal produttore Audrey Chon. Debuttata ad aprile, la serie originale per Apple TV+ segue Colin Farrell nei panni dell’investigatore privato John Sugar mentre cerca di risolvere il mistero di una scomparsa legata alla ricca famiglia Siegel. Con un cast che comprende anche Kirby, Amy Ryan, Dennis Boutsikaris, Nate Corddry, Alex Hernandez, Anna Gunn, Sydney Chandler e James Cromwell, Sugar ha fatto notizia per un colpo di scena che viene rivelato solo alla fine della storia.

In un’intervista a TheWrap, Chon ha fornito un aggiornamento ottimistico sulle possibilità di realizzare la seconda stagione di Sugar (la nostra recensione). Chon, produttore esecutivo insieme a Farrell, ha parlato del colpo di scena e di come la storia potrebbe evolversi in caso di rinnovo dello show, ma ha anche confermato che gli elementi della prima stagione continueranno. Ha detto in parte: “C’è molto altro da approfondire in termini di esplorazione del personaggio [di John]”. Leggete le osservazioni complete qui sotto:

Ci piacerebbe avere una seconda stagione e siamo pronti a realizzarla. Mi piacerebbe vedere l’evoluzione del personaggio di Sugar. C’erano così tante cose che dovevamo nascondere la palla. C’è ancora molto da scavare in termini di esplorazione del suo personaggio. Ma ci sarebbero altri elementi della Stagione 1 che amiamo e che ovviamente continueremmo.

Ci è sembrato molto organico che il PI e la rivelazione dell’alieno si fondessero insieme. Ci è piaciuto molto il fatto che sia stato possibile intercambiare i due personaggi e che funzionasse, perché si vede il mondo attraverso una prospettiva molto diversa.

La seconda stagione di Sugar ha una tonnellata di storie potenziali

Il finale della stagione 1 di Sugar non si conclude con un cliffhanger completo che richiede un seguito. L’indagine viene risolta e il colpo di scena del personaggio di Colin Farrell, che è un alieno, viene svelato alla fine dell’episodio 8. Il resto degli alieni, soprattutto a causa del fatto che sono stati smascherati e devono affrontare le pressioni degli umani, decide di tornare a casa. John Sugar, invece, sceglie di rimanere sulla Terra. Ma anche in una conclusione in gran parte contenuta, come indica Chon, ci sono strade da percorrere.

L’episodio conclusivo di Sugar, scritto da Donald Joh e Sam Catlin, con la regia di Fernando Meirelles, rivela che il compagno alieno Henry (Jason Butler Harner) è rimasto seduto a guardare un essere umano torturato. Anche Henry si rifiuta di lasciare la Terra e Sugar ritiene che sia sua responsabilità trovare Henry e controllare quelli che sembrano essere gli impulsi oscuri del personaggio. C’è anche il fatto che gli alieni rimasti vengono cacciati e uccisi, causando un rischio enorme per il personaggio principale di Farrell.

La prima puntata del dramma poliziesco di Apple TV+ ha fatto di tutto per mantenere il segreto sulla rivelazione degli alieni, anche se ha fatto capire la sua inclinazione fantascientifica. Se verrà rinnovata, la seconda stagione di Sugar potrebbe andare più apertamente in quella direzione, soprattutto ora che Henry potrebbe essere dietro la scomparsa della sorella di John. Questo dà alla loro amicizia macchiata un sacco di carburante per portare avanti la narrazione. Al momento, però, non ci sono indicazioni sul rinnovo o sulla cancellazione della serie.

Sugar – stagione 2 si farà: Apple TV+ rinnova la serie con Colin Farrell

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La seconda stagione di Sugar (la nostra recensione) è stata confermata su Apple TV+, mesi dopo che il noir-thriller di Colin Farrell ha lasciato cadere un enorme colpo di scena. Arrivata ad aprile, la serie era incentrata su Farrell nei panni dell’investigatore privato John Sugar che cercava di risolvere una scomparsa legata alla ricca famiglia Siegel. Con un cast di supporto a Sugar che comprende anche Kirby Howell-Baptiste, Amy Ryan, Dennis Boutsikaris, Nate Corddry, Alex Hernandez, Anna Gunn, Sydney Chandler e James Cromwell, il thriller ha fatto parlare di sé per un colpo di scena che viene tenuto nascosto fino alla fine della prima puntata di otto episodi e ha fatto crescere l’attesa per il seguito.

Deadline conferma che la seconda stagione di Sugar è in arrivo su Apple TV+, con il rinnovo che avviene quasi cinque mesi dopo il finale. Sono stati confermati anche i primi dettagli sulla trama, che vedono il personaggio di Farrell tornare a Los Angeles per lavorare su un altro caso di persone scomparse e allo stesso tempo cercare di svelare il mistero della sorella scomparsa. I prossimi episodi saranno caratterizzati anche da un cambiamento dietro le quinte: lo scrittore di Breaking Bad e Preacher Sam Catlin assumerà il ruolo di showrunner e sostituirà il creatore della serie Mark Protosevich. In precedenza, Catlin aveva scritto l’ultimo episodio della prima stagione.

I produttori esecutivi Simon Kinberg e Audrey Chon, che producono insieme a Catlin, Farrell, Scott Greenberg e Chip Vucelich, hanno reagito al rinnovo in un comunicato:

“È stato incredibilmente emozionante vedere il pubblico di tutto il mondo abbracciare Sugar, e siamo entusiasti di tornare per una seconda stagione. Siamo molto grati ai nostri partner della Apple per il loro sostegno, al nostro showrunner Sam Catlin, al brillante Colin Farrell e, naturalmente, ai nostri spettatori. Non vediamo l’ora di riportare John Sugar sul caso”.

Anche Matt Cherniss, responsabile della programmazione di Apple TV, ha condiviso una dichiarazione e ha elogiato la performance di Farrell:

“Fin dalla prima puntata, il pubblico è stato attanagliato dai misteri e dai colpi di scena di Sugar, con un’incredibile interpretazione di Colin Farrell al centro. Colin, Simon Kinberg, Audrey Chon e l’intero team dietro a questa serie hanno mescolato brillantemente i generi per creare una serie avvincente e imperdibile che tiene gli spettatori con il fiato sospeso, e non vediamo l’ora di vedere dove si troverà il detective John Sugar nella seconda stagione”.

Cosa significa per la storia il rinnovo della seconda stagione di Sugar

La stagione di debutto dello show non è stata la più forte. Si può perfino sostenere che il tono di fusione di generi e sorprendentemente giocoso dello spinoff della HBO The Penguin, , sia un uso migliore di Farrell nel ruolo di protagonista, dato che John è una figura così in sordina. Man mano che Sugar impara a conoscere l’umanità, spesso attraverso i film, il suo personaggio ha la possibilità di crescere e cambiare. Ma l’Apple TV+ Original ha lo stile di un noir ben definito. Il punto debole, in definitiva, è la creazione di un mondo in cui valga la pena investire oltre all’attesa del colpo di scena.

Una seconda stagione di Sugar potrebbe essere un miglioramento che si basa sulle debolezze dei personaggi del thriller, soprattutto considerando che Catlin ha scritto alcuni dei migliori episodi di Breaking Bad incentrati sui personaggi, come “Fly”, che ha scritto insieme a Moira Walley-Beckett, e “4 Days Out”, entrambi incentrati sulla dinamica di Jesse e Walter.

SUGA: Road to D-DAY, in arrivo il 21 aprile su Disney+

SUGA: Road to D-DAY, in arrivo il 21 aprile su Disney+

Dopo aver collaborato con alcuni dei più grandi artisti mondiali, tra cui i Coldplay, Steve Aoki, The Chainsmokers e Halsey, la star dei BTS SUGA sta per intraprendere un viaggio musicale per il mondo alla ricerca di ispirazione per il suo prossimo album da solista nel documentario SUGA: Road to D-DAY, in arrivo il 21 aprile su Disney+.

Con protagonista SUGA dei BTS, icone pop del XXI secolo, il documentario seguirà l’artista mentre viaggia in tutto il mondo, da Seoul a Tokyo, Las Vegas e oltre, alla ricerca di ispirazione musicale per il suo prossimo album “D-DAY”. Nel corso del documentario, gli spettatori vedranno la star nel suo momento di massima vulnerabilità, mentre discute con altri musicisti del suo blocco dello scrittore e scava in profondità nei suoi ricordi più traumatici per scrivere i testi di alcune delle sue ultime canzoni. SUGA: Road to D-DAY include anche esclusive clip dal vivo delle canzoni del prossimo album.

https://youtu.be/om_ioWVpmCg

Oltre al documentario in uscita il 21 aprile, su Disney+ sono disponibili anche BTS: PERMISSION TO DANCE ON STAGE – LA, un esclusivo film concerto in 4K che mostra la performance live dei BTS al Sofi Stadium di Los Angeles nel novembre 2021; j-hope IN THE BOX, un documentario dietro le quinte che mostra la creazione del primo album da solista della star dei BTS j-hope; e IN THE SOOP : Friendcation – un reality show originale con un cast stellare che include V dei BTS, Park Seojun di Itaewon Class, Choi Wooshik, star dei Parasite, Park Hyungsik dei Soundtrack #1 e Peakboy, che vede  i cinque amici mentre si avventurano in un viaggio a sorpresa e si dedicano a una serie di attività divertenti insieme.

SUGA: Road to D-DAY debutterà il 21 aprile su Disney+.

Suffragette: tre nuovi poster del film

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Suffragette: tre nuovi poster del film

Ecco tre nuovi poster di Suffragette, il film che vedono protagoniste Carey Mulligan, Meryl Streep e Helena Bonham Carter. Il film è diretto da Sarah Gavron. L’uscita del film è prevista per il 30 ottobre nel Regno Unito.

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La pellicola, che racconta la storia delle suffragette inglesi che all’inizio del 20° secolo si batterono per poter acquisire diritto di voto, vedrà come protagonista Carey Mulligan (Il Grande Gatsby, Shame), nel ruolo di una giovane madre Suffragettedeterminata a lottare in difesa della propria dignità sia a casa che nel luogo di lavoro. Accanto a lei, Meryl Streep, che vestirà i panni dell’attivista Emmeline Pankhurst, leader del movimento delle suffragette. Nel cast anche Helena Bonham Carter, Ben Whishaw, Anne-Marie Duff e Brendan Gleeson.

Si tratta di una produzione Ruby Films per la Focus Features, Pathé, Film4 e il BFI in associazione con Ingenious Media e con la partecipazione di Canal + e Ciné-Cinema. Produttori esecutivi del film sono Cameron McCracken, Tessa Ross, Rose Garnett, Nik Bower, James Schamus e Teresa Moneo. L’uscita del film nelle sale è prevista per questo settembre.

Suffragette: recensione del film con Carey Mulligan

Suffragette: recensione del film con Carey Mulligan

Lottare per un ideale, a qualunque costo, contro ogni ostacolo, e se necessario sacrificare anche la propria vita, mettendo in gioco in prima persona sé stessi e i propri affetti più cari. Questa forza vitalistica, questa violenta utopia spinse nel XX secolo gruppi distanti e distinti di donne (diverse tra loro per classe sociale, censo, cultura, aspettative di vita) a lottare, in prima linea, per i propri ideali.

Stiamo parlando del movimento delle Suffragette, che finalmente trova una voce forte-ed un canale privilegiato nel cinema – per raccontare la propria storia, disseminata di mille piccole storie personali pronte ad intersecarsi con La Storia; a compiere questa titanica impresa è Sarah Gavron che decide di girare Suffragette avvalendosi delle preziose interpretazioni di attrici come Carey Mulligan, Helena Bonham Carter, Anne-Marie Duff e Meryl Streep; donne iconiche, donne forti, donne coraggio che hanno lottato per affermare la propria presenza in un mondo e in una società dalla forte impronta maschilista.

Motore immobile della vicenda è Maud Watts (la Mulligan), all’inizio semplice lavoratrice sottopagata di una lavanderia londinese, sposata e con un amatissimo figlio; ma successivamente-dopo essere rimasta coinvolta in un’azione di disobbedienza civile-si lascia coinvolgere sempre di più dalla causa delle Suffragette, grazie anche alla forza e alla determinazione delle sue compagne (su tutte, Violet ed Edith) fino all’incontro con la leader Pankhurst (la Streep), vera e propria icona che rivoluzionerà per sempre la sua vita con le sue parole.Suffragette 3

La Gavron sceglie volontariamente di usare con discrezione la Macchina da Presa: mezzo silenzioso e distante, diventa una sorta di occhio onnisciente sulle situazioni e sugli eventi, un occhi privilegiato che lancia uno sguardo dal punto di vista di Maud, condividendone la focalizzazione (anche quando è esterna); nelle scene più drammatiche, quando la violenza deflagra senza pietà e sconti per nessuno, la MdP della regista non indugia, voyeuristicamente, sui dettagli della carneficina, ma entra nelle dinamiche, scava a fondo tra i corpi e le espressioni, regalando quasi un’esperienza simile al reportage fotografico di guerra che un puro, semplice, spettacolo di intrattenimento.

L’anima del film sono i suoi mille volti di donna, queste figure femminili così forti e determinate, ma allo stesso tempo lontane anni luci dagli stereotipi cinematografici hollywoodiani; personaggi che sono più veri del vero, realistici perché affondano nella realtà vera e propria, trasformandosi in mezzi per comunicare la testimonianza silenziosa di chi ha segnato la Storia, pur non entrando-di diritto-tra le pagine di un manuale.

Suffragette: nuova featurette del film con Carey Mulligan

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Suffragette: nuova featurette del film con Carey Mulligan

Ecco una nuova featurette di Suffragette, il film che vedono protagoniste Carey MulliganMeryl Streep e Helena Bonham Carter. Il film è diretto da Sarah Gavron.

La pellicola, che racconta la storia delle suffragette inglesi che all’inizio del 20° secolo si batterono per poter acquisire diritto di voto, vedrà come protagonista Carey Mulligan (Il Grande Gatsby, Shame), nel ruolo di una giovane madre determinata a lottare in difesa della propria dignità sia a casa che nel luogo di lavoro. Accanto a lei, Meryl Streep, che vestirà i panni dell’attivista Emmeline Pankhurst, leader del movimento delle suffragette. Nel cast anche Helena Bonham Carter, Ben Whishaw, Anne-Marie Duff e Brendan Gleeson.

L’uscita del film è prevista per il 30 ottobre nel Regno Unito.

Suffragette: nuova clip del film con Carey Mulligan

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Suffragette: nuova clip del film con Carey Mulligan

Ecco una nuova clip di Suffragette, il film che vedono protagoniste Carey MulliganMeryl Streep e Helena Bonham Carter. Il film è diretto da Sarah Gavron.

La pellicola, che racconta la storia delle suffragette inglesi che all’inizio del 20° secolo si batterono per poter acquisire diritto di voto, vedrà come protagonista Carey Mulligan (Il Grande Gatsby, Shame), nel ruolo di una giovane madre determinata a lottare in difesa della propria dignità sia a casa che nel luogo di lavoro. Accanto a lei, Meryl Streep, che vestirà i panni dell’attivista Emmeline Pankhurst, leader del movimento delle suffragette. Nel cast anche Helena Bonham Carter, Ben Whishaw, Anne-Marie Duff e Brendan Gleeson.

L’uscita del film è prevista per il 30 ottobre nel Regno Unito.

Suffragette: il trailer ufficiale con Carey Mulligan e Meryl Streep

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Ecco il nuovo trailer originale di Suffragette, il film che vede protagonista Carey Mulligan, diretta da Sarah Gavron. L’uscita del film è prevista per il 30 ottobre nel Regno Unito.

La pellicola, che racconta la storia delle suffragette inglesi che all’inizio del 20° secolo si batterono per poter acquisire diritto di voto, vedrà come protagonista Carey Mulligan (Il Grande Gatsby, Shame), nel ruolo di una giovane madre Suffragettedeterminata a lottare in difesa della propria dignità sia a casa che nel luogo di lavoro. Accanto a lei, Meryl Streep, che vestirà i panni dell’attivista Emmeline Pankhurst, leader del movimento delle suffragette. Nel cast anche Helena Bonham Carter, Ben Whishaw, Anne-Marie Duff e Brendan Gleeson.

Si tratta di una produzione Ruby Films per la Focus Features, Pathé, Film4 e il BFI in associazione con Ingenious Media e con la partecipazione di Canal + e Ciné-Cinema. Produttori esecutivi del film sono Cameron McCracken, Tessa Ross, Rose Garnett, Nik Bower, James Schamus e Teresa Moneo. L’uscita del film nelle sale è prevista per questo settembre.

Suffragette: il trailer italiano del film con Carey Mulligan

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Suffragette: il trailer italiano del film con Carey Mulligan

Ecco il trailer italiano di Suffragette, il film che vedono protagoniste Carey Mulligan, Helena Bonham Carter e la partecipazione di Meryl Streep. Il film è diretto da Sarah Gavron.

La pellicola, che racconta la storia delle suffragette inglesi che all’inizio del 20° secolo si batterono per poter acquisire diritto di voto, vedrà come protagonista Carey Mulligan (Il Grande Gatsby, Shame), nel ruolo di una giovane madre determinata a lottare in difesa della propria dignità sia a casa che nel luogo di lavoro. Accanto a lei, Meryl Streep, che vestirà i panni dell’attivista Emmeline Pankhurst, leader del movimento delle suffragette. Nel cast anche Helena Bonham Carter, Ben Whishaw, Anne-Marie Duff e Brendan Gleeson.

L’uscita del film è prevista per il 30 ottobre nel Regno Unito.

Suffragette: Focus Features acquista i diritti

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La Focus Features acquisisce dalla Pathé i diritti di Suffragette, film drammatico per la regia di Sarah Gavron su una sceneggiatura di Abi Morgan. Suoi anche i diritti di distribuzione per l’America Latina, India, Corea del Sud e la maggior parte dell’Europa dell’Est, inclusa la Russia (sarà la Universal Pictures International ad occuparsi di distribuire il film in quei territori).

La pellicola, che racconta la storia delle suffragette inglesi che all’inizio del 20° secolo si batterono per poter acquisire diritto di voto, vedrà come protagonista Carey Mulligan (Il Grande Gatsby, Shame), nel ruolo di una giovane madre determinata a lottare in difesa della propria dignità sia a casa che nel luogo di lavoro. Accanto a lei, Meryl Streep, che vestirà i panni dell’attivista Emmeline Pankhurst, leader del movimento delle suffragette. Nel cast anche Helena Bonham Carter, Ben Whishaw, Anne-Marie Duff e Brendan Gleeson.

Si tratta di una produzione Ruby Films per la Focus Features, Pathé, Film4 e il BFI in associazione con Ingenious Media e con la partecipazione di Canal + e Ciné-Cinema. Produttori esecutivi del film sono Cameron McCracken, Tessa Ross, Rose Garnett, Nik Bower, James Schamus e Teresa Moneo. L’uscita del film nelle sale è prevista per questo settembre.

Fonte: Variety

Suffragette, la conferenza stampa con la regista Sarah Gavron

La regista Sarah Gavron e la produttrice Faye Ward presentano a Roma la loro ultima fatica, Suffragette, faticosa e sensibile pellicola che ha già riscosso numerosi successi in festival importanti in giro per il mondo (incluso il suo debutto alla 59esima edizione del BFI).

Ad introdurre il vivace dibattito è Laura Delli Colli, Presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI), annunciando che a Sarah Gavron ha ricevuto il Premio Internazionale Afrodite, la prima di una lunga serie di occasioni pubbliche italiane- tra proiezioni speciali previste perfino nelle scuole e a Montecitorio-che permetteranno al film di avere una maggior distribuzione sul nostro territorio.

Suffragette 1La prima domanda da parte dei giornalisti riguarda l’essenza stessa del film: infatti, non si tratta di una semplice pellicola in costume, figlia dei tempi che mostra, ma è in realtà un primo passo per riflettere sulla condizione delle donne-e la loro mancanza del diritto di voto-in tutto il mondo, condizione che si è protratta fino ad oggi.

La Gavron è la prima a prendere la parola, spiegando la vera ragione che ha spinto lei e la sceneggiatrice Abi Morgan (Shame) a scrivere questo film: mai prima d’ora si era parlato in modo così completo e strutturato del movimento delle suffragette e della sua storia, considerando che la condizione della donna nel mondo è un argomento ancora “caldo”- dati alla mano-che mostra le ingiustizie alle quali sono sottoposte tuttora le donne, con una infinita ed invalidante serie di limiti: vincoli posti negli ambiti sociali, lavorativi, politici. Questo film mostra quindi le difficoltà, le lotte affrontate e il “calvario” sopportato dalle prime “pioniere” del movimento per conquistarsi la strada verso i diritti.

Quante difficoltà produttive sono state incontrate?

La produttrice Ward afferma che questo film tratta di un tema mai analizzato, in modo approfondito, precedentemente, né al cinema né in tv (a parte una serie tv britannica degli anni ’70); il tema avrebbe suscitato grande interesse, ri-evocando vecchi fantasmi del passato. Dopo cinque anni passati a sviluppare l’idea del film, ci sono stati una serie di elementi che sono cambiati in modo repentino: sono stati aperti gli archivi della polizia, che mostravano come gli stessi tutori della legge controllassero/spiassero il movimento delle suffragette.

Entrambe (regista, produttrice e sceneggiatrice) avevano chiara l’idea di realizzare un film sulle donne, ma con una forte connotazione politica. Il loro intento era quello di dare un forte taglio politico/mascolino al film, inteso proprio come una lotta, senza esclusione di colpi, per ottenere i propri diritti.

Un’ulteriore domanda riguarda le figure maschili del film: perché non emerge una figura forte, pronta a supportare le donne nel loro percorso?

Secondo la Gavron, ci sono stati uomini che hanno appoggiato e sostenuto le suffragette (come il personaggio del farmacista marito di Edith Ellyn, interpretata da Helena Bonham Carter); nel film sono pochi ed incarnano più personaggi realmente esistiti, in mezzo ai quali c’erano anche dei politici o dei tutori della legge (come Arthur Steed interpretato da Brendan Gleeson nel film, in bilico tra la propria missione e la piega travolgente degli eventi; oppure il personaggio di Sonny- Ben Whishaw-marito di Maud- Carey Mulligan, intrappolato nelle convenzioni sociali). Ma essendo un film focalizzato sulle figure femminili, l’intento era quello di dare maggiore risalto alle loro voci.

suffragette filmRispetto al movimento femminista degli anni ’70 (nato in seno alle università e all’intellighenzia culturale) il movimento delle suffragette nasce dal basso, nelle lavanderie, tra le classi lavoratrici più povere e sottoposte a condizioni di lavoro estreme, ai limiti della schiavitù: perché? Quali sono le differenze?

Per la Gavron era abbastanza inusuale questo movimento nell’Inghilterra del XX secolo perché- in una realtà divisa, marcatamente, tra le varie classi sociali- il movimento è riuscito ad unire trasversalmente le donne di ogni ceto sociale, soprattutto quelle delle classi più povere, le militanti della prima linea pronte a perdere tutto (lavoro, vita e status) pur di seguire una propria causa.

Una domanda provocatoria riguarda il diritto di voto delle donne: una volta raggiunto, quali diritti effettivi si sono conquistati? Quanto questo elemento ha permesso di accelerare il processo di emancipazione?

La regista replica che se si osserva bene cos’è successo in Inghilterra dopo che le donne hanno ottenuto il diritto di voto, molte leggi sono cambiate in favore del sesso femminile: hanno potuto studiare, vantare diritti maggiori sui propri soldi, sulla propria indipendenza; hanno avuto ruoli importanti a livello giuridico e diritti nuovi legati ai propri figli.

Una nuova domanda riguardo l’impatto a livello di ricezione e fruizione che il film ha avuto sui giovani, di entrambi i sessi: la pellicola è mirata proprio a loro, l’intento non era quello di fare un film in costume e basta; quindi è una grande vittoria vedere i giovani che sono andati al cinema all’uscita del film e soprattutto i dibattiti avviati sui social media.

Anche la produttrice Ward aggiunge- riguardo al discorso- che la cosa straordinaria del cinema è che unisce e trascende le differenze geografiche, di genere, razziali etc: oggi il movimento delle suffragette è studiato a scuola, grazie anche al potere comunicativo della settima arte.

La composizione del cast e la scelta delle attrici come si è svolta?

Hanno impiegato sei anni per scrivere la sceneggiatura, e Carey Mulligan è sempre stata la loro prima scelta: il giorno dopo la loro proposta l’agente della Mulligan ha chiamato e così l’attrice è “salita sulla barca”. La Bonham Carter è stata la seconda ad entrare nel gruppo, nonostante il suo bisnonno fosse il primo ministro britannico nemico proprio del movimento. Anne-Marie Duff è un’attrice prodigiosa a livello teatrale e televisivo, ma si vede molto poco al cinema, per cui è stato un vero piacere trascinarla nel progetto; il loro intento era quello di assemblare un cast variegato, in grado di dare voce alle diverse sfumature femminili presenti nella storia. Per il ruolo della Pankhurst avevano bisogno di una donna iconica, e quale scelta migliore di Meryl Streep? Un’attrice grandiosa che ha sostenuto la produzione fino in fondo, dando una grande mano per superare le difficoltà.

Per i ruoli maschili è stato più difficile: gli agenti richiamavano lamentandosi che non ci fossero ruoli forti ed iconici nella pellicola. La risposta della Gavron e colleghe? “Benvenuti nel mondo che noi donne abbiamo frequentato per anni!”

La Ward riprende il discorso aggiungendo che la loro produzione è stata la prima ad avere la possibilità di girare fuori e dentro il Parlamento inglese, e la Carter avvertiva ancora lì la presenza del bisnonno che si continuava ad aggirarsi, insieme a quello della Pankhurst presente lì ed evocato dalla presenza della nipote. Non a caso la Carter si è- ironicamente- scusata per il “suo” scomodo passato!

Una domanda polemica riguarda i diritti umani, oggi messi in dubbio in un’Europa divisa che si sente minacciata (e che minaccia di “sgretolarsi”): secondo la Gavron l’uscita del Regno Unito dall’Europa sarebbe la mossa peggiore e tutte le donne devono lottare per ottenere i propri diritti, ma non solo loro: tutti devono lottare insieme per ottenerli.

Tra poco sarà l’8 Marzo: vale ancora la pena festeggiare? E il termine “suffragette”, che etimologia specifica ha?

Secondo la Gavron il termine “Suffragette” nasce dal “Daily Mail” che gli diede una connotazione dispregiativa; poi le donne se ne appropriarono, dando questo nome al loro giornale. Le donne se ne appropriarono, per indicare il loro movimento che preferiva metodi di disobbedienza civile.

L’8 Marzo è importante da festeggiare, per ricordare alle donne quello che è stato fatto ma anche quello che si dovrà ancora fare, restando sospesi tra passato, ricordo e futuro.

Il film uscirà il prossimo 3 Marzo in 124 copie.

Suffragette

Suffragette prime foto dal set con Carey Mulligan e Meryl Streep

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Ecco le prime foto dal set di Suffragette con Carey Mulligan e Meryl Streep. Le riprese si stanno svolgendo in questi giorni a Londra. Ecco le immagini:

Il film racconterà dei fatti realmente accaduti, e si concentrerà sulla storia del pionieristico movimento femminista a favore del suffragio universale, che nell’Inghilterra del 1872 ebbe problemi addirittura con la legge. Le protagoniste della storia erano donne risolute e determinate, che però vennero costrette, da uno Stato brutale, a lavorare e protestare in clanestinità, al fine di guadagnare un altro passo verso la parità trai sessi.

Suffragette arriverà nelle sale USA il 16 gennaio 2015. Il film è diretto da Sarah Gavron e basato su una sceneggiatura scritta da Abi Morgan. Nel cast Carey Mulligan, Helena Bonham Carter, Meryl Streep, Ben Whishaw, Romola Garai, Brendan Gleeson.

Fonte foto: JJ

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