Edizioni:
DVD in VENDITA dal 19 ottobre
2011 – Un dvd che vi porterà
direttamente oltre le porte dell’inferno– Snoop
Dogg come non lo avete mai visto.
Maestro di malvagità e
orrore, protagonista di questo terrificante film diretto dal
regista Stacy Title, Premio Oscar® per Down on the Waterfront. Con
la presenza di Billy Dee Williams (Star
Wars – La saga), Brande Roderick (Starsky & Hutch) e Danny
Trejo protagoniosta di Machete.
TRAMA:Posie, una talentuosa artista di strada, nel
ricordo della madre assassinata, decide di combattere i criminali
del suo quartiere, ma ben presto il suo lavoro diventa la causa di
orribili morti. Tex Jr. è un ricco ragazzo senza scrupoli che, dopo
aver ereditato un palazzina dal padre, non ha nessuna remora
nell’escogitare crudeli metodi per eliminare i reduci di guerra che
vi abitano. Sod è un rapper che, pur di raggiungere il successo non
si ferma di fronte a niente e nessuno.
INFORMAZIONI SUL PRODOTTO –
DVD
TITOLO
SNOOP DOGG’S HOOD OF
HORROR
REGIA
STACY
TITLE
CAST
SNOOP DOGG, BILLY DEE
WILLIAMS, BRANDE RODERICK, DANNY TREJO, POOCH HALL, ANSON MOUNT,
DANIELLA ALONSO
Ieri sera si sono tenuti a New York
i festeggiamente per il Saturday Night Live 40th
Anniversary, il quarantesimo anniversario dello
storico programma televisivo americano, ed il secondo numero in
programma ha visto protagonista il mattatore Steve Martin e una
nutrita schiera di personaggi come Tom Hanks,
Alec Baldwin, Melissa McCarthy,
Chris Rock, Peyton Manning,
Miley Cyrus, Billy Crystal,
Paul Simon e Paul McCartney. Ecco
il numero:
Tra gli ospiti per festeggiare il
40th Anniversario del Saturday Night
Live c’era anche l’attore Bradley
Cooper che si è prestato ad un numero “hot” con la
leggendaria Betty White:
Ieri sera si sono tenuti a New York
i festeggiamente per il Saturday Night Live 40th
Anniversary, il quarantesimo anniversario dello
storico programma televisivo americano, ed ad aprire i
festeggiamenti con il primo numero c’erano
nientemenoche Justin Timberlake & Jimmy
Fallon con il pezzo musicale “History of
SNL”:
!
Justin Timberlake & Jimmy Fallon’s ‘SNL 40′
Opening!
Snitch, action thriller diretto da Ric
Roman Waugh e basato sul documentario Frontline, uscirà nelle sale
statunitensi il 22 febbraio 2013, come annunciato dalla
Lionsgate.
Il mondo del narcotraffico è stato
più volte raccontato tanto al cinema quanto in televisione, dando
vita ad un gran numero di appassionati a queste vicende che, il più
delle volte sono ispirate a fatti reali. C’è infatti poco da
inventarsi quando un ambiente tanto pericoloso e complesso, con i
suoi buoni e cattivi (il cui confine è quanto mai labile), offre
storie perfette per il grande o piccolo schermo. Tra i tanti film
appartenenti a questo filone, si annovera anche Snitch
– L’infiltrato, diretto nel 2013 da Ric Roman
Waugh e da lui scritto insieme a Justin
Haythe.
Anche in questo caso, quanto narrato
nel film è a suo modo realmente avvenuto. Nel documentario
Frontline si descrive infatti il metodo che la legge attua
per condannare gli spacciatori di droga. Si racconta in particolare
del narcotrafficante James Settembrino, il quale
ha avuto la possibilità di ridurre la pena di suo figlio
collaborando con la polizia nell’individuazione e nell’arresto di
numerosi criminali della droga. L’uomo, infatti, vide arrestato suo
figlio Joey per uno scambio di droga di cui sapeva in realtà ben
poco. Pur di evitare oltre vent’anni di galera al figlio, James dà
vita ad una ricerca di quanti si celavano dietro lo scambio attuato
da suo figlio.
Così facendo, però, ha dato vita ad
un interrogativo ancora oggi molto potente. Questi rapporti
descrivono una giustizia che ottiene dei risultati, oppure un
potere basato sul ricatto? Snitch – L’infiltrato si
interroga anche su questo, tra azione e tanto intrattenimento.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Snitch – L’infiltrato: la
trama del film
Protagonista del film è John
Matthews, un diligente uomo d’affari dalla vita quanto più
possibile tranquilla e nella norma. Questa viene irrimediabilmente
spezzata nel momento in cui viene a sapere che suo figlio
Jason è stato arrestato e condannato a 10 anni di
carcere per aver ricevuto da un suo amico un pacchetto che, a sua
insaputa, conteneva della droga. Il ragazzo si rifiuta però di
raccontare ciò che sa della vicenda ed è a questo punto che John
decide di contattare il procuratore Joanne Keegan,
convincendola a prendere lui come infiltrato nel mondo del
narcotraffico.
Sotto copertura della DEA, l’uomo
inizia dunque una pericolosa attività di cui fino a poco prima non
sapeva nulla. Riuscito ad entrare in un una grossa organizzazione
internazionale, capitanata dallo spietato Malik,
John dovrà cercare di incastrare il boss in ogni modo pur di
salvare suo figlio. L’operazione è però particolarmente pericolosa,
poiché ogni passo falso può significare un’istantanea condanna a
morte. John si troverà così a dover mantenere solida la propria
copertura, portando a compimento la sua ricerca prima di venire
scoperto. Più entra a far parte di quel mondo, però, più i pericoli
aumenteranno fino ad un punto di non ritorno.
Snitch – L’infiltrato: il cast del film
Ad interpretare il ruolo di John
Matthews vi è l’attore Dwayne Johnson, noto
per i tanti film action da lui interpretati. Rimasto estremamente
affascinato dalla storia vera che si cela dietro questo film,
Johnson accettò da subito di assumere i panni di questo padre
pronto a tutto per il figlio, decidendo anche di ricoprire il ruolo
di produttore. Per l’occasione, come suo solito, l’attore si è
allenato duramente al fine di poter interpretare personalmente
quante più scene possibile, senza ricorrere a controfigure. Nei
panni di suoi figlio Jason vi è invece l’attore Rafi
Gavron, visto anche nei film La fredda luce del
giorno e A Star Is Born. Melina
Kanakeredes interpreta Sylvie Collins, ex moglie di John e
madre di Jason.
La premio Oscar Susan Sarandon,
celebre per film come Thelma & Louise, Il client e
Dead Man Walking, dà invece vita a Joahnne Keeghan, il
procuratore che si occupa del caso di Jason. L’attore Barry
Pepper ricopre il ruolo dell’agente Cooper. L’attrice
Nadine Velazquez compare invece nei panni di
Analisa Matthews, la nuova moglie di John. Nei panni di Malik
Anderson, il pericoloso spacciatore, si ritrova Michael
Kenneth Williams, celebre per la serie The Wire.
Benjamin Bratt,
noto principalmente per la serie Law & Order, è invece il
signore della droga Juan Carlos “El Topo” Pintera. In ultimo, vi è
Jon Bernthal,
ex spacciatore ora impegnato ad aiutare John nella sua
missione.
Snitch – L’infiltrato: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Snitch –
L’infiltrato è infatti disponibile nel catalogo di
Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di giovedì 27 gennaio alle ore
21:25 sul canale Nove.
American
Sniper, ultima pellicola
firmata Clint Eastwood con
protagonista Bradley Cooper ha raccolto
consensi unanimi, riuscendo a collezionare ben sei nomination
agli Oscar, che proprio questa notte saranno
assegnati nel corso della cerimonia condotta da Neil
Patrick Harris.
Proprio in virtù di questo successo
la Sony ha recentemente stretto un
accordo con Scott McEwen (co-autore con
Chris Kyle e Jim
DeFelice del bestseller American
Sniper) per portare sul grande schermo
Sniper Elite, una serie di romanzi
incentrati sulle missioni di un team di cecchini militari.
Dai libri sarà tratto un adattamento
cinematografico firmato da Sheldon
Turner e diretto Jaume
Collet-Serra.
In Sniper
Eliteun team di soldati capitanato dal cecchino
Gill Shannon sarà creato, in maniera ufficiosa, dal Pentagono al
fine di individuare e neutralizzare una minaccia nucleare sul
territorio americano.
Snatch (Lo
strappo) è un film del 200 diretto da Guy Ritchie e con protagonisti nel
cast Jason Statham, Stephen Graham, Alan Ford,
Brad Pitt, Dennis Farina, Mike Reid, Vinnie Jones,
Benicio Del Toro e Rade Sherbedgia.
Trama del film Snatch (Lo
strappo)
Macro e micro
criminalità americana, inglese e russa si contendono il possesso di
un diamante gigantesco nelle strade di Londra. Delinquenti da
strapazzo, improbabili banchi di pegni, zingari dal pugno
d’acciaio, combattimenti di boxe clandestina e un terribile boss
che da la gente in pasto ai maiali, sono solo alcuni degli
ingredienti del cocktail superalcolico di Guy
Ritchie.
Snatch (Lo strappo)
Analisi: l’unica
“pecca” del film, dal punto di vista delle quote rosa, è la troppo
breve apparizione di Benicio Del Toro, alias
Frankie “Quattro dita”, che si mostra in tutta la sua bellezza. A
parte questo, nella pellicola viene realizzata un’impresa di cui
solo Ritchie, soprannominato il “Tarantino inglese”, è stato
capace: quella di far ridere dall’inizio alla fine, nonostante le
numerose scene di violenza, ridicolizzando fino in fondo, molto più
del collega americano, il mondo della criminalità. Dopo
Snatch (Lo strappo) e dopo Lock
and Stock, la figura del regista inglese non è stata
più accostata a quella ingombrante dell’ex moglie Madonna, ma si è
ritagliata uno spazio a sé nell’universo degli appassionati del
genere.
In più, Ritchie ha vinto un’altra
sfida nella quale Tarantino, in parte, ha fallito: cucire addosso
al sex symbol Brad Pitt un personaggio
completamente diverso da ciò che ci aspetteremmo per lui, ma
indimenticabile e divertente come pochi nella storia del cinema
britannico. Quella dello zingaro Mike è una delle migliori
interpretazioni nella carriera dell’attore, sia che guardiate il
film in lingua originale, sia che preferiate affidarvi all’egregio
lavoro di doppiaggio di Sandro Acerbo.
In Snatch
si ride abbiamo detto, tranne in una sequenza in cui ci si
commuove, anche grazie al sottofondo musicale di
Angel dei Massive Attack. Gli
artisti di Bristol sono solo alcuni, insieme a The Specials, Oasis
– in stato di grazia con Fuckin’ in the bushes – e the
Johnston Brothers, ad aver collaborato a una colonna sonora
trascinante e azzeccata. Il ritmo serrato e senza esclusione di
colpi strizza l’occhio a quello dei videoclip, altra specialità di
Ritchie, e viene supportato anche da dialoghi le cui cifre sono la
fantasia nel turpiloquio e il sarcasmo. Il regista gioca con le
sequenze a rallentatore, i cambi di atmosfera, ci regala suggestive
immagini della bella campagna inglese, intermezzi onirici e, last
but not least, i bicipiti tatuati di Brad
Pitt.
Nonostante tutti i personaggi siano, a modo
loro, legati alla malavita, c’è una buona distinzione tra buoni e
cattivi. Tra questi ultimi, ci sono Testarossa (Alan
Ford) e il russo Boris Lametta (Rade
Sherbedgia) che faranno passare non pochi guai al Turco
(Jason Statham), che è anche voce narrante del
film, e al “piccolo” Tommy (Stephen Graham), suo
socio. Nel sottobosco della criminalità c’è posto anche per gli
scagnozzi di Boris Lametta: Sol, Vinny e Tyrone (Lennie
James, Robbie Gee, Ade Roach), dei truffatori pasticcioni
e scombiccherati, autori della rapina peggio riuscita della storia.
È opportuno citare, tra le punte di diamante, anche l’ex difensore
del Chelsea, Vinnie Jones, il quale, dopo aver
convinto il pubblico nell’interpretazione del folle Pallottola al
Dente Tony, è stato promosso a pieni voti anche dal cinema.
Il maggior merito che va
riconosciuto a Snatch (Lo Strappo) e al suo
regista e sceneggiatore, è quello di aver dato vita a un linguaggio
immediatamente riconducibile allo stile del film e del suo
direttore. In parole povere, se amate il genere, è la classica
pellicola della quale, una volta vista, sentirete il bisogno di
imparare le battute a memoria per poterle citare con gli amici.
Snapshot
1988 di Joe Hill arriva al cinema.
Questo titolo, e soprattutto questo nome, potrebbero non dirvi
nulla. Quindi è doverso fare una breve premessa. Joe Hill è uno
scrittore statunitense, figlio del celebre Stephen King, che continua a
portare avanti l’eredità del padre con la pubblicazione di romanzi
horror che stanno raccogliendo sempre più proseliti e appassionando
nuove generazioni di lettori.
Così come accaduto a papà King,
anche le opere di Hill sono state spesso oggetto di trasposizioni
cinematografiche (basti pensare a La vendetta del diavolo
– Horns
in originale -, arrivato al cinema con il film interpretato da
Daniel
Radcliffe).
Adesso, anche Snapshot
1988 si appresta a diventare un film per il grande
schermo. A produrre la pellicola sarà la Universal, mentre la
sceneggiatura porterà la firma di Mike Flanagan e Jeff Howard (che
hanno già fatto squadra per Oculus e Before I
Wake).
Snapshot
1988: la Universal porta al cinema il racconto horror
del figlio di Stephen
King
L’adattamento cinematografico di
Snapshot 1988 sarà prodotto da Akiva Goldsman
in collaborazione con Weed Road e Blumhouse di Jason Blum. Greg Lessans figurerà
invece come produttore esecutivo.
La storia del racconto,
inizialmente pubblicato all’interno della rivista Cemetery
Dance, è ambientata nel 1988 e segue le vicende di un
ragazzino di 13 anni che inizia prendersi cura di una donna anziana
apparentemente affetta da demenza senile. In realtà, i ricordi
dell’anziana signora sono stati rubati da una creatura
soprannaturale chiamata “The Phoenician”.
Ricordiamo che al momento sono in
corso le riprese di due adattamenti cinematografici tratti dalle
opere di Stephen King: il primo è IT, che vedrà Bill
Skarsgård nei panni del terrificante Pennywise; il secondo
è invece La Torre
Nera, che avrà come protagonisti il premio Oscar
Matthew McConaughey e Idris
Elba.
Un perfetto esempio di
scult, ovvero quei film particolarmente bizzarri o
“brutti” che diventano dei fenomeni mediatici, è certamente il
titolo del 2006 Snakes on a Plane. Diretto da
David R. Ellis (celebre anche per Final
Destination 2 e The Final Destination 3D),
questo è diventato popolare ancor prima della sua uscita grazie
alla sua premessa narrativa, che lo ha portato ad essere un vero e
proprio fenomeno di internet. Oltre ad essere un ennesimo caso di
uomo contro il mondo animale, benché con risvolti diversi dal
solito, il film vanta infatti anche una serie di momenti divenuti
iconici.
Oggetto di molteplici parodie,
Snakes on a Plane è andato incontro ad un tale
interesse da parte del pubblico, che i produttori decisero di
aggiungere cinque giorni extra di riprese, potendo così inserire
nella storia una serie di azioni e battute suggerite dai fan
online. Tra le più celebri aggiunte vi è ad esempio l’iconica
battuta “Quando è troppo è troppo! Ne ho abbastanza di questi
fottuti serpenti su questo fottuto aereo!”, pronunciata dal
protagonista e indicata come una delle frasi del cinema più
iconiche di sempre. Nonostante tutto questo rumore mediatico, però,
il film finì con il non divenire il successo economico
immaginato.
Con il tempo, tuttavia, è stato
continuamente riscoperto da sempre nuove generazioni di spettatori
e ancora oggi è un titolo degno di nota per la sua stravaganza. Per
una visione spensierata, divertita e ugualmente ricca di suspence,
Snakes on a Plane è il titolo ideale. In questo
articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La vicenda del film ha inizio quando
il pericoloso gangster Eddie Kim, per impedire il
proprio arresto, decide di uccidere Sean Jones,
che si dirige da Honolulu a Los Angeles per testimoniare a suo
sfavore. Kim pianifica di attaccare Jones e i due agenti FBI che
lo stanno scortando al processo, Nevill Flynn e
Henry Harris con serpenti velenosi imbarcati
segretamente nell’aereo. Con un comando temporizzato, Kim farà in
modo che i serpenti attacchino i passeggeri che hanno
inconsapevolmente accettato ghirlande di fiori impregnate di
feromoni, così da rendere i rettili ancora più feroci. Circa a metà
tragitto, i serpenti vengono rilasciati e attaccano senza
distinzione, uccidendo anche il pilota.
Mentre sull’aereo si consuma una
vera e propria strage senza precedenti, Flynn si trova a dover
prendere in mano la situazione, nel tentativo di salvare Jones, i
passeggeri ancora vivi e naturalmente sé stesso. Per farlo, avrà
però bisogno di un esperto di serpenti e cerca dunque di mettersi
in contatto con il celebre dottor Steven Price. Il
tempo a disposizione è però sempre meno, poiché l’aereo è
completamente in balia del caos. Per evitare ulteriori spargimenti
di sangue, Flynn dovrà prendere decisioni difficili e compiere
mosse azzardate, poiché solo queste possono dargli modo di salvare
la situazione.
Il cast del film
Ad interpretare il film, come noto,
vi è l’attore Samuel L.
Jackson, che proprio grazie a questa pellicola ha
trovato rinnovato successo presso un sempre più ampio pubblico.
L’attore, come rivelato in alcune interviste, ha affermato di aver
accettato di lavorare in Snakes on a Plane innanzitutto
per il titolo, che già di suo prometteva qualcosa di folle e
diverso. Alla volontà del suo agente di far cambiare il titolo
Jackson si oppose fermamente, dichiarando che esso era l’unico
motivo per cui aveva accettato il lavoro. Accanto a lui, nel ruolo
del testimone Sean Jones vi è l’attore Nathan
Phillips, mentre il collega dell’FBI Henry Harris vi è
l’attore Bobby Cannavale.
Julianna
Margulies, qui presente nei panni dell’assistente di
volo Claire, ha partecipato al film pur essendo terrorizzata dai
serpenti nella vita reale. Per lei il set è stato dunque una vera
prova di coraggio. Sono poi presenti gli attori Byron
Lawson nei panni del criminale Eddie Kim, Flex
Alexander in quelli del rapper Clarence Dewey e
Todd Louiso per il ruolo del dottor Steven Price,
esperto di serpenti. Grandi protagonisti sono naturalmente i
serpenti. Furono usati quattrocentocinquanta esemplari, incluso un
pitone birmano lungo sei metri. La maggior parte dei serpenti è
però stata ricreata digitalmente, perché quelli veri non si
muovevano quanto avrebbero voluto i realizzatori del film.
Nel finale, nonostante la mancanza
di esperienza nel mondo reale, Troy effettua un atterraggio di
emergenza e l’aereo arriva al terminal. I passeggeri escono
dall’aereo e l’antiveleno viene somministrato a chi ne ha bisogno.
Proprio mentre Flynn e Sean stanno per sbarcare, però, un serpente
residuo salta fuori e morde Sean al petto. Flynn estrae la pistola
e spara al serpente, mentre i paramedici si precipitano da Sean,
traumatizzato ma illeso grazie al giubbotto balistico che ha
indossato per tutta la durata della prova dopo il salvataggio dagli
scagnozzi di Kim. In segno di gratitudine, Sean porta Flynn a Bali
e gli insegna a fare surf.
Il trailer di Snakes on a
Plane e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Snakes
on a plane grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e
Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 29 agosto alle ore 21:00
sul canale 20 Mediaset.
Come riportato in esclusiva da The
Wrap, Úrsula Corberó interpreterà la Baronessa in
Snake Eyes, spin-off
di G.I. Joe che vedrà come protagonista la
star di Crazy Rich Asians Henry Golding e Andrew
Koji nei panni di Storm Shadow. L’attrice è nota al grande pubblico
per le serie televisive Fisica o Quimica, Isabel,
La embajada e La casa di carta
(disponibile su Netflix).
Si tratta quindi del terzo film in
live action basato sulla linea di giocattoli che racconterà le
origini del personaggio e sarà diretto da Robert
Schwentke (Red, R.I.P.D.) per Paramount e
Allspark Pictures in associazione con Skydance. L’uscita nelle sale
è stata già fissata al 16 ottobre 2020.
La sceneggiatura è affidata invece
a Evan Spiliotopoulos (La bella e la bestia) mentre in
produzione figureranno Lorenzo Di Bonaventura e Brian Goldner, Jeff
Waxman come produttore esecutivo e Hasbro e Skydance come associati
al fianco di MGM.
Snake Eyes ruoterà
intorno alla nascita del protagonista che cerca di diventare un
membro del Clan Arashikage, team che ha lavorato come agenzia di
serial killer per generazioni usando l’inganno per guadagnarsi da
vivere.
Henry Golding ha
confermato che le riprese di
Snake Eyes, lo spin-off di G.I.
Joe, sono ufficialmente terminate. Attraverso il suo
account Instagram, infatti, la star
di Crazy & Rich e Last Christmas,
ha condiviso uno scatto che mostra un piccolo ciak con impresse
sopra quelle che dovrebbero essere le firme dei vari membri del
cast. Le riprese del film sono partite lo scorso anno e si sono
svolte a Vancouver.
Il film è basato sul personaggio di
Snake Eyes, presente nei fumetti di G.I. Joe, e dovrebbe raccontare
le sue origini. Il film era stato inizialmente annunciato nel 2018,
per un’uscita all’inizio del 2020, poi
rimandata. Robert Schwentke (RED) dirige
su una sceneggiatura firmata da Evan
Spiliotopoulos (La bella e la bestia).
Il personaggio Snake
Eyes è un membro chiave del team G.I.
Joe, un abile combattente e maestro di armi con un passato
tragico. È apparso in entrambi i precedenti film sui G.I. Joe,
G.I. Joe: La nascita dei Cobra del 2009 e il G.I. Joe:
La vendetta del 2013. Nessuno dei due film è stato accolto
molto bene dalla critica, anche se al botteghino hanno avuto buoni
risultati. Poco dopo l’uscita del secondo, è stato annunciato anche
un terzo film, che però non è mai stato realizzato a causa di
problemi di schedule degli attori.
Snake Eyes è stato interpretato
negli ultimi due film dall’attore e artista
marziale Ray Park. Poiché lo spin-off è
destinato a essere un importante ripartenza per il franchise, il
personaggio è stato assegnato a Golding, che, come accennato, sta
cominciando ad essere sempre più presente sul grande e piccolo
schermo.
Snake
Eyesruoterà intorno alla nascita del
protagonista che cerca di diventare un membro del Clan Arashikage,
team che ha lavorato come agenzia di serial killer per generazioni
usando l’inganno per guadagnarsi da vivere.
Henry Golding, che
il mondo ha conosciuto in Crazy Rich
Asians ma che si sta costruendo una solida carriera,
forte del suo carisma e sex appeal, ha pubblicato la prima immagine
dal set di Snake Eyes, lo spin
off di G.I. Joe, presentandosi ufficialmente
come l’eroe del titolo.
Il film è basato sul personaggio di
Snake Eyes, presente nei fumetti di G.I. Joe, e dovrebbe raccontare
le sue origini. Il film era stato inizialmente annunciato nel 2018,
per un’uscita all’inizio del 2020, poi rimandata. Robert
Schwentke (RED) dirige su una
sceneggiatura firmata da Evan Spiliotopoulos
(La bella e la bestia).
Il personaggio Snake Eyes è un
membro chiave del team G.I. Joe, un abile combattente e maestro di
armi con un passato tragico. È apparso in entrambi i precedenti
film sui G.I. Joe, G.I. Joe: The Rise of Cobra del 2009 e il G.I.
Joe: la vendetta del 2013. Nessuno dei due film è stato accolto
molto bene dalla critica, anche se al botteghino hanno avuto buoni
risultati. Poco dopo l’uscita del secondo, è stato annunciato anche
un terzo film, che però non è mai stato realizzato a causa di
problemi di schedule degli attori.
Snake Eyes è stato interpretato
negli ultimi due film dall’attore e artista marziale Ray
Park. Poiché lo spin-off è destinato a essere un
importante ripartenza per il franchise, il personaggio è stato
assegnato a Golding, che, come accennato, sta cominciando ad essere
sempre più presente sul grande e piccolo schermo.
Golding ha pubblicato la prima
immagine del suo look su Instagram, accompagnando l’immagine con la
didascalia “Perché è il mio compleanno oggi e sto giocando a
Snake Eyes … Ecco il tuo primo look”. L’immagine in bianco e
nero mostra Golding nei panni del personaggio del titolo, armato,
mentre sale vecchi gradini di pietra.
Snake Eyes ruoterà
intorno alla nascita del protagonista che cerca di diventare un
membro del Clan Arashikage, team che ha lavorato come agenzia di
serial killer per generazioni usando l’inganno per guadagnarsi da
vivere.
Ecco la nostra intervista a Henry Golding, interprete del personaggio
titolare di Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini,
nuovo film Paramount che rilancia il franchise di G.I.
Joe. Il film esce in sala il 21 luglio.
Snake Eyes: G.I. Joe Le Origini, vede Henry Golding
nei panni del solitario Snake Eyes che viene accolto in un antico e
segreto clan giapponese chiamato Arashikage, dopo aver salvato la
vita del suo erede legittimo. Una volta arrivato in Giappone, Snake
Eyes impara dagli Arashikage le vie del guerriero ninja, trovando
anche quello che più desiderava: un posto da potere chiamare casa.
Ma, quando i segreti del suo passato vengono svelati, l’onore e la
lealtà di Snake Eyes saranno messi a dura prova, rischiando di
incrinare la fiducia di coloro che gli sono stati più vicino.
Basato sull’iconico personaggio dei G.I. Joe, Snake Eyes: G.I. Joe
Le Origini vede anche Andrew Koji nei panni di Storm Shadow, Úrsula
Corberó in quelli de La Baronessa; Samara Weaving è invece
Scarlett, Haruka Abe è Akiko, Tahehiro Hira è Kenta e Iko Uwais è
Hard Master.
Sull’onda del successo
di Transformers,
la Hasbro ha fatto sì che un’altra sua
celebre linea di giocattoli divenisse protagonista di un film per
il cinema. Arriva così in sala, nel 2009, il film G.I.
Joe – La nascita dei Cobra (qui la recensione), che ha
portato sul grande schermo la squadra speciale ispirata all’omonima
serie di action figures, il cui obiettivo, come nel più classico
dei casi per questo genere opere, è quello di salvare il mondo da
un pericoloso gruppo terroristico. Nel 2013 è poi arrivato un
sequel dal titolo G.I. Joe –
Lavendetta, che però non ha ottenuto il
successo sperato. Dopo quasi un decennio, è poi arrivato sul grande
schermo Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini
(qui la recensione).
Diretto dal regista tedesco Robert Schwentke (noto in
particolare per aver diretto i film Red, Insurgent e
Allegiant), questo nuovo film dedicato ai G.I. Joe è in
realtà – come il titolo lascia immaginare – una origin story del
personaggio noto come Snake Eyes, ma oltre a ciò il film funge da
prequel e allo stesso tempo da reboot della saga, raccontando il
passato di Snake Eyes e rispondendo a moltissime delle domande a
cui da anni i fan cercano risposte, come il suo voto di silenzio o
la nascita della faida interna all’Arashikage Clan. Con questo
nuovo film si è dunque cercato di riavviare l’avventura dei G.I.
Joe sul grande schermo, con l’obiettivo di dar vita ad un universo
condiviso.
Passato un po’ in sordina per via
della pandemia da Covid-19, Snake Eyes: G.I. Joe – Le
origini presenta tutti gli elementi che i fan della saga
speravano di vedere, tra grandi combattimenti passando per
personaggi complessi e profondamente umani nei loro modi di pensare
e agire, distanti dunque dagli stereotipi. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al suo sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini
Protagonista del film è
Snake Eyes, il membro più silenzioso del gruppo
militare anti-terrorista, accompagnato in ogni missione dal suo
lupo domestico Timber. Quando Snake Eyes salva la vita a un uomo,
non immagina che questo sia l’erede legittimo di un antico e
segreto clan giapponese, l’Arashikage, che per anni ha portato pace
e stabilità al proprio Paese, combattendo il Cobra, la maggiore
organizzazione terroristica del mondo. Il suo atto da eroe gli vale
dunque l’ammissione a tale clan. Giunto nel Paese del Sol Levante,
Snake Eyes viene allora introdotto alla loro dottrina e gli vengono
insegnati i dettami dei guerrieri ninja.
Qui l’uomo sente di aver trovato
finalmente un posto degno di essere definito “casa” e dove poter
rifuggire dalla violenta vita condotta sino a quel momento. Questo
momento di tregua, però, è destinato a durare poco. Tutto cambia,
infatti, quando la lealtà e la fiducia promessa al clan sembrano
venire meno una volta che il suo passato segreto viene rivelato. È
a quel punto che Snake Eyes si ritroverà davanti una scelta:
mantenere la fiducia di chi gli è stato accanto in questo ultimo
periodo o tradirla? Avrà dunque inizio per lui un’avventura
imprevista, durante la quale dovrà ritrovare un nuovo equilibrio
personale.
Il cast di Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini
Ad interpretare Snake Eyes in questo
film vi è l’attore Henry Golding,
visto anche in Crazy & Rich, Un piccolo favore e
The Gentlemen. Golding
ha qui dunque sostituito Ray Park, l’attore che
aveva interpretato il personaggio nei primi due film della serie.
In quelli, inoltre, Snake Eyes era un personaggio completamente
muto, mentre in questo film a lui dedicato – nonostante il suo voto
di silenzio – è un personaggio parlante. Inoltre, è stato cambiato
dalla razza caucasica fino a quel momento posseduta ad una mista,
in quanto Golding è malese ma con origini britanniche. L’attrice
Haruka Abe interpreta invece Akiko, capo della
sicurezza del clan Arashikage, che sviluppa un profondo legame con
Snake Eyes.
L’attore britannico con origini
giapponesi Andrew Koji, invece, interpreta Tommy
alias Storm Shadow, amico di Snake Eyes. Qui al suo primo ruolo in
una grande produzione hollywoodiana, Koji ha affermato di essere
stato indeciso sull’accettare o meno il ruolo, non avendo per nulla
apprezzato i precedenti due film dedicati ai G.I. Joe. L’attrice
Úrsula Corberó,
nota per aver interpretato Berlino nella serie La casa dicarta, ricopre qui il ruolo della Baronessa, un agente
d’élite della Cobra, seconda solo al Comandante Cobra. Per lei, si
è trattato del suo primo ruolo in un film di Hollywood. Recita poi
nel film anche Samara Weaving nel ruolo di
Scarlett, un’agente d’élite e maggiore dell’esercito in G.I. Joe e
alleato del clan Arashikage.
Snake Eyes: G.I. Joe – Le
origini: avrà un sequel?
Nel maggio 2020, ovvero oltre un
anno prima della distribuzione in sala del film, è stato annunciato
lo sviluppo di un sequel, scritto da Joe Shrapnel
e Anna Waterhouse, e per il quale era confermato
il ritorno di Henry Golding nel ruolo del
protagonista Snake Eyes e di Lorenzo di
Bonaventura come produttore. Al momento dell’effettiva
uscita in sala di Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini,
però, il film si è affermato come uno scottante insuccesso. A
fronte di un budget di circa 110 milioni di dollari, la pellicola è
riuscita ad incassarne appena 40 in tutto il mondo. Un risultato
che sembra dunque aver bloccato ogni piano riguardante il sequel,
del quale infatti non si è più avuto notizia.
Il trailer di Snake Eyes: G.I.
Joe – Le origini e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì
6 novembre alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Eagle e Paramount Pictures hanno
diffuso il trailer
Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, il nuovo film del
franchise di G.I. Joe, con protagonisti Henry
Golding, Andrew Koji, Úrsula Corberó, Samara Weaving, Haruka Abe,
Takehiro Hira e Iko Uwais dal 21 Luglio al CINEMA.
Paramount Pictures e
Metro-Goldwyn-Mayer Pictures e Skydance presentano In associazione
con Hasbro. Una produzione di Bonaventura Pictures.
Snake Eyes: G.I. Joe Le Origini, vede Henry Golding
nei panni del solitario Snake Eyes che viene accolto in un antico e
segreto clan giapponese chiamato Arashikage, dopo aver salvato la
vita del suo erede legittimo. Una volta arrivato in Giappone, Snake
Eyes impara dagli Arashikage le vie del guerriero ninja, trovando
anche quello che più desiderava: un posto da potere chiamare casa.
Ma, quando i segreti del suo passato vengono svelati, l’onore e la
lealtà di Snake Eyes saranno messi a dura prova, rischiando di
incrinare la fiducia di coloro che gli sono stati più vicino.
Basato sull’iconico personaggio dei G.I. Joe, Snake Eyes: G.I. Joe
Le Origini vede anche Andrew Koji nei panni di Storm Shadow, Úrsula
Corberó in quelli de La Baronessa; Samara Weaving è invece
Scarlett, Haruka Abe è Akiko, Tahehiro Hira è Kenta e Iko Uwais è
Hard Master.
Snake Eyes: G.I. Joe – Le
origini, per la regia di Robert
Schwentke, approda nelle sale italiane a partire dal 21
luglio 2021. Il film è stato concepito come reboot della saga
G.I.
Joe e anche come storia all’origine della rivalità tra
due celebri personaggi targati Hasbro; dunque la narrazione procede
nei primi anni della rivalità tra i G. I. Joe e l’organizzazione
criminale Cobra. Particolare attenzione è
riservata appunto al protagonista della pellicola, Snake
Eyes, interpretato da Henry Golding. L’arcinemico Storm
Shadow è interpretato da Andrew Koji. In aggiunta il cast conta della
partecipazione di Iko Uwais, Ursula Corbero e Samara
Weaving. Premesse interessanti non aprono la strada ad una
sceneggiatura altrettanto avvincente; ne conseguono poche
intuizioni ben delineate e punti salienti del film concentrati
unicamente nelle scene d’azione.
Snake Eyes – G. I. Joe Le Origini: la trama
Ambientato principalmente in
Giappone, il film inizia in modo piuttosto traballante con il
giovane eroe che assiste all’uccisione di suo padre, vicenda che
fornisce una ragione per il suo soprannome. Successivamente lo
ritroviamo cresciuto e viene reclutato per il contrabbando di armi,
incontrando Thomas “Tommy” Arashikage
(Andrew Koji), al quale salverà la vita. Tommy
invita Snake Eyes nella loro cerchia ristretta di clan giapponese,
senza mai sospettare che il suo nuovo amico stia effettivamente
lavorando per la Yakuza, che vuole che rubi un
gioiello con poteri magici che l’Arashikage sta invece proteggendo.
In cambio, Kenta promette di trovare il sicario che ha ucciso il
padre di Snake Eyes. Nel mentre alza la testa anche
l’organizzazione terroristica Cobra, in particolare la sua
temibile Baronessa (Ursula
Corberò, la Tokyo de La Casa di
Carta)
Snake Eyes si
propone di ampliare lo sguardo dello spettatore indagando più
approfonditamente l’universo dei G. I. Joe, introducendo
anche altri personaggi del franchise. Le correlazioni tra questi e
le vicissitudini a cui andranno incontro risultano tuttavia
piuttosto forzate e il cliffhanger conclusivo non investe il
prodotto della carica drammaturgica auspicata.
Henry Golding – from Paramount Pictures, Metro-Goldwyn-Mayer
Pictures and Skydance. – Photo Credit: Ed Araquel
Molti dialoghi in Snake
Eyes: G.I. Joe Origins gonfiano una storia contorta di
personaggi stilizzati che vagano per luoghi esotici – i vicoli
illuminati al neon di Shinjuku, il flessuoso cortile pieno di fiori
di ciliegio di un forte ninja – e parlano a lungo del tradimento
e/o di testarsi a vicenda. Tutti hanno una risposta laboriosa e
sfacciata alle domande degli altri; Inoltre, non c’è molta chimica
tra i protagonisti del film, in parte perché non sembrano
condividere lo schermo per poco più che qualche secondo.
Sfruttata decisamente male, è la
presenza nel cast del migliore martial artist indonesiano, ovvero
Iko Uwais nei panni di Hard
Master, e allo stesso modo Peter Mensah.
Altri ruoli di poco spicco a fronte di talento potenziale di
prim’ordine sono quelli di Scarlet (Samara
Weaving) e della Baronessa. Il cast si
rivela complessivamente troppo ricco per una storia realmente
piuttosto limitata, senza sottotrame o sbocchi narrativi di
rilievo.
Snake Eyes: personaggi deboli e narrazione vacillante
La narrazione di Snake
Eyes è appunto incentrata su uno dei personaggi più
celebri dell’universo G.I.
Joe, che si mobilita nuovamente dopo il fermo dal
2013. Henry Golding non riesce interamente nell’intento di
rilanciare una saga cinematografica che già aveva mostrato qualche
disequilibrio e il suo eroe tenebroso non riesce a convincere
quanto dovrebbe. Snake Eyes punta a configurarsi
come primo capitolo di un nuovo franchise, come suggerito
soprattutto dal finale aperto, eppure non riesce a sfruttare
appieno le molteplici potenzialità di un cast d’eccezione, che
avrebbe potuto condurre le redini dell’intera narrazione.
Combattimenti serrati, arti marziali e katana sono indubbiamente di
effetto, ma non sufficienti ad elevare l’intero prodotto
filmico.
Nella mitologia dei G. I. Joe,
Snake Eyes è un ninja muto il cui volto è
perennemente celato da una maschera nera, tratto distintivo che ne
aumenta l’aura di mistero e glacialità. Parte del fascino del
personaggio risiedeva di conseguenza nel suo retroscena ambiguo:
gran parte del passato di Snake Eyes è oscurato nei suoi file,
anche se è implicito che abbia avuto un vasto addestramento
militare prima di unirsi ai Joe. Il proposito del film
sarebbe quello di spiegare quindi l’evoluzione del personaggio,
tuttavia il regista Robert Schwentke non confeziona un prodotto
memorabile, senza vere minacce o conflitti ad ostacolare il
percorso dei personaggi, che appare un po’ troppo pericoloso di
quanto in realtà non sia. La violenza appena suggerita rende
Snake Eyes un prodotto piuttosto anonimo, che
appesantisce la vicenda del protagonista con un retroscena debole e
più tragico del dovuto, senza conferire incisività o intensità al
suo arco di sviluppo.
Úrsula Corberó- La Baronessa from Paramount Pictures,
Metro-Goldwyn-Mayer Pictures and Skydance. -Photo Credit: Ed
Araquel
Henry Golding non riesce a
infondere molta presenza scenica o carisma all’aspirante guerriero;
una volta che Snake Eyes di unisce all’Arashikage
deve portare a termine tre test per dimostrare la sua integrità e
possenza come guerriero, ma queste sfide non convogliano suspense
né azione; vorrebbero insegnare al personaggio preziose lezioni di
vita, che in realtà è difficile identificare e portare via con sé
dopo la visione.
Snake Eyes avrebbe
potuto giocare di più in termini di rifinitura visiva, specificità
del personaggio e creazione di una narrazione un po’ meno
convenzionale, per non finire a vacillare come un film d’azione.
Neppure la messa in scena risulta impressionante e l’unico fulcro
di attenzione dello spettatore diviene il lavoro acrobatico, i
copiosi combattimenti e gli inseguimenti periodici, pur non
brillando di guizzi registici. Nel complesso, Snake Eyes –
G. I. Joe Le Origini si configura come un discreto
prodotto di intrattenimento, che riesce a soddisfare i fan, senza
tuttavia grossi guizzi registici o sceneggiativi.
Lo spin off di G.I.
Joe ha trovato il suo villain. Da quando Henry
Golding (Crazy Rich Asians) era stato
scelto per interpretare
Snake Eyes, protagonista del film, i fan hanno atteso
con impazienza l’annuncio del nome che avrebbe invece incarnato la
sua nemesi, Storm Shadow. Ora, grazie a un nuovo report di The Wrap, abbiamo
finalmente una risposta a questa domanda.
Secondo il sito, diverse fonti
hanno confermato che Andrew Koji, star della serie
Cinemax Warrior, seguirà le orme di
Byung-hun Lee (I magnifici sette)
per farsi carico del ruolo di Storm Shadow.
Tutti i dettagli di Snake
Eyes rimangono al momento sotto segreto, a parte il fatto,
ovviamente, che si tratta di uno spin off di G.I.
Joe, il cui adattamento cinematografico non ha avuto
troppa fortuna. Alla regia ci sarà Robert
Schwentke, mentre la sceneggiatura è stata affidata a
Evan Spiliotopoulos (La bella e la
bestia).
Snake Eyes,
prodotto da Paramount, ha attualmente già una data di uscita e
dovrebbe arrivare nei cinema il 16 ottobre 2020.
Dopo i due adattamenti in live
action, i Puffi tornano al cinema in un lungometraggio animato che
li vedrà sempre alle prese con il temibile Gargamella e il suo
gattaccio Birba.
Di seguito le prime immagini dal
film che si intitola Smurfs The Lost
Village:
[nggallery id=2503]
Il film, prodotto da Sony, arriverà
nelle sale americane il 31 marzo 2017.
Nel cast vocale di
Smurfs The Lost Village compariranno
Demi Lovato, Rainn Wilson, Mandy Patinkin,
Joe Manganiello, Jack McBrayer e Danny
Pudi.
Smurfs The Lost
Village è diretto da Kelly
Asbury.
Mentre l’Italia aspetta
Game Therapy, film prodotto dalla Indiana
Production con Federico Clapis,
FaviJ, Leonardo Decarli e altre
web star, in America YouTube annuncia i primi partner che
riceveranno un finanziamento nell’ambito del suo programma
finalizzato alla produzione di serie tv e lungometraggi.
La DreamWorks, azionista di maggioranza di YouTube e AwesomenessTV,
darà avvio a diversi progetti che si svilupperanno nei prossimi due
anni. Ognuno di essi sarà caratterizzato dalla presenza di YouTube
star e sarà sviluppato e prodotto dal CEO di AwesomenessTV
Brian Robbins.
Il capo del progetto,
Alex Carloss, fa sapere: “Prima di diventare
disponibili altrove, i film saranno tutti in anteprima mondiale su
YouTube. Stiamo impostando quello che crediamo diventerà un nuovo
paradigma di distribuzione per gli anni futuri.”
YouTube, che sta lavorando al programma dall’estate scorsa, ha
come obbiettivo quello di tenere testa alla crescente concorrenza
di piattaforme come Facebook, Vessel e Vimeo, nell’ambito della
condivisione di materiale multimediale.
Tra gli Youtuber coinvolti nel
progetto, gli Smosh, duo comico formato da Anthony
Padilla e Ian Hecox (i cui canali contano un totale di 35 milioni
di iscritti), The Fine Bros (17 milioni di
iscritti), Prank vs Prank, (14 milioni) e
Joey Graceffa (5 milioni). Per loro e per altre
Youtube star, sono al momento in fase di sviluppo lungometraggi e
serie tv.
Wanted Cinema annuncia l’arrivo
nelle sale italiane Smoke Sauna – I segreti della
sorellanza, il documentario che ha appena vinto agli EFA 2023.
Diretto da Anna Hints, il doc arriverà nelle sale italiane
dal 29 al 31 gennaio 2024.
Tra le fumosità di una sauna
nascosta in una lussureggiante foresta nel sud dell’Estonia, alcune
donne condividono i segreti più intimi e il racconto delle loro
esperienze di vita. Grazie a un forte senso di comunione, lavano
via la vergogna intrappolata nei loro corpi e riguadagnano le
forze. La macchina da presa cattura questo rituale intimo in un
modo sorprendentemente viscerale e coinvolgente.
La regia di Anna Hints, al suo
esordio con un lungometraggio, dopo aver vinto al Sundance Film
Festival 2023, si aggiudica il premio come Miglior documentario
europeo 2023 e rappresenterà l’Estonia agli Oscar. Grazie a Wanted,
che ne ha acquisito i diritti di distribuzione in Italia ancor
prima della vittoria agli EFA convinta della forza e della bellezza
della pellicola, Smoke Sauna sarà nelle sale per tre giorni, il 29,
30 e 31 gennaio, in versione doppiata e originale con sottotitoli.
Uno sguardo tutto al femminile, intimo e al contempo intenso, che
porta sul grande schermo un rito ancestrale, quello della sauna
nella tradizione estone, legato alla condivisione, a un momento di
ascolto, di purificazione e di benessere di corpo e spirito.
Smoke Sauna – I segreti
della sorellanza è uno dei cinque titoli acquisiti da
Wanted designati all’Oscar dai propri paesi di origine. La Hints
per l’Estonia – sia come doc che come miglior film straniero –,
Vera di Tizza Covi e Rainer Frimmel per l’Austria, Songs
of Earth di Margreth Olin per la Norvegia, Shayda di
Noora Niasari per l’Australia e The Peasants di DK e Hugh
Welchman per la Polonia.
Apple TV+
ha presentato oggi le prime immagini di Smoke – Tracce di
fumo il nuovo crime drama interpretato e
prodotto da Taron Egerton e creato da Dennis
Lehane. La serie limitata farà il suo debutto su Apple
TV+ il 27 giugno con i primi due episodi dei nove totali,
seguiti da nuovi episodi ogni venerdì fino all’8 agosto.
Ispirata a fatti realmente
accaduti, Smoke – Tracce di fumo segue le
vicende di un detective tormentato e un enigmatico investigatore
che indaga su una serie di incendi dolosi mettersi insieme sulle
tracce di due piromani seriali.
Nel cast della serie figurano anche Rafe Spall, Ntare
Guma Mbaho Mwine, Hannah Emily Anderson, la candidata
all’Emmy Anna Chlumsky, Adina Porter, il candidato
all’Oscar e all’Emmy Greg Kinnear e il vincitore
dell’Emmy John Leguizamo.
Realizzata dagli Apple Studios, Smoke – Tracce di
fumo è stata creata da Lehane, che ne è anche
sceneggiatore e produttore esecutivo. Egerton è produttore
esecutivo insieme a Richard Plepler per conto di EDEN Productions e
Bradley Thomas e Dan Friedkin per Imperative Entertainment, oltre a
Kari Skogland, Joe Chappelle e Jane Bartelme. La serie fittizia è
ispirata all’acclamato podcast “Firebug” di truth.media, condotto
dal premio Oscar® e Emmy Kary Antholis, che produce esecutivamente
per Crime Story Media, LLC. Marc Smerling, vincitore di un Emmy
Award, è produttore esecutivo per Truth Podcasting Corp. Tra i
registi della serie figurano Skogland, Chappelle e Jim McKay.
Paramount ha
diffuso il trailer ufficiale di Smile,
l’atteso nuovo horror in arrivo al cinema dal 29 settembre.
Paramount Pictures presentam, in associazione con Paramount
Players, una produzione Temple Hill. Smile è scritto e diretto da
Parker Finn, prodotto da Marty Bowen, Wyck Godfrey, Isaac Klausner,
Robert Salerno, con Adam Fishbach come produttore esecutivo.
Protagonisti sono Sosie Bacon, Jessie T. Usher, Kyle
Gallner, Robin Weigert, Caitlin Stasey con Kal Penn e Rob
Morgan.
Dopo aver assistito a un traumatico
episodio che ha coinvolto una sua paziente la dottoressa Rose
Cotter viene perseguitata da strani e spaventosi fenomeni.
Assalita dal terrore che prende il sopravvento sulla sua vita, Rose
sarà costretta a confrontarsi con il suo passato per sopravvivere e
sfuggire ad una nuova e agghiacciante realtà.
Sia Smile che
Smile
2, gli horror psicologici soprannaturali dello
scrittore e regista Parker Finn, sono incentrati su vittime
apparentemente innocenti che vengono maledette da un’entità
malvagia che le perseguita e alla fine le costringe a fare una fine
raccapricciante. Entrambi i capitoli del franchise horror di
successo si basano sulle forti interpretazioni delle attrici
protagoniste (rispettivamente Sosie Bacon e
Naomi Scott) e su alcuni dei migliori jump
scares dell’horror moderno. Tuttavia,
nel finale di Smile 2, ci sono ancora molti
interrogativi sull’entità che affligge i personaggi centrali.
Forte dei temi del trauma, del
lutto e della dipendenza, il franchise di Smile fa un
lavoro straordinario nel fornire informazioni di base sufficienti
sull’entità malvagia al suo centro, pur lasciando gran parte di
essa inspiegabile. Il sequel ha intelligentemente (e in qualche
modo sorprendentemente) elaborato pochissimo il retroscena
dell’entità del primo film, contribuendo al
debutto stellare di Smile 2 su Rotten Tomatoes. Ciò
significa che alcuni degli elementi più importanti dell’entità e
del modo in cui terrorizza e infine uccide le sue vittime
richiedono una spiegazione.
Sebbene la vera natura dell’entità
rimanga misteriosa, i personaggi di Smile e Smile
2 sono stati in grado di seguire la catena di morti
che la circonda per scoprire il suo modello di comportamento e la
tempistica dall’infezione alla morte. L’infermiere del
pronto soccorso con cui Skye, il personaggio di Naomi Scott,
comunica in Smile 2, Morris (Peter Jacobson), afferma di
essere riuscito a risalire ad almeno otto vittime, tra cui suo
fratello. Ne elenca brevemente alcune, tra cui il Joel di Kyle
Gallner e la Rose di Sosie Bacon del film originale
Smile.
Nel film originale Smile, il Joel
di Kyle Gallner, nei panni di un agente di polizia, è in grado di
ricostruire una catena di suicidi con tanto di foto e video di
sicurezza. Ogni vittima della Maledizione del Sorriso ha
visto un’altra persona suicidarsi davanti a sé, con metodi
che vanno dal pugnalarsi con cesoie da giardino e tagliarsi la gola
con un vetro ad altri mezzi più inventivi. Agisce come un
parassita, nutrendosi della paura e del trauma di una persona fino
a quando non l’ha distrutta mentalmente, e a quel punto si attacca
a un nuovo ospite.
Come l’entità del sorriso passa
da una persona all’altra
Smile 2 Naomi Scott – Paramount Italy
L’entità si nutre di traumi e
sembra scegliere come vittime persone che hanno già subito
traumi nel passato (o nel presente). Affinché la
maledizione passi da una persona all’altra, il nuovo ospite deve
essere testimone della morte dell’ospite attualmente maledetto, di
solito in qualche modo grafico. Questo crea il trauma di cui
l’entità si nutre, permettendole di scartare l’ospite morto e di
passare a quello nuovo.
Mentre nel primo Smile
sembrava che fosse necessario che il suicidio avvenisse di fronte a
un nuovo ospite, in seguito è stato rivelato (e confermato in
Smile 2) che l’entità può trasferirsi dopo che un
nuovo ospite assiste a qualsiasi metodo di morte, purché sia
traumatico. La chiave è il trauma: guardare una persona
che muore nel sonno teoricamente non permetterebbe alla maledizione
di passare, ma deve essere qualcosa di scioccante che segnerà il
testimone. Questo spiega la propensione dell’entità per i suicidi
raccapriccianti: può creare l’evento traumatico di cui ha
bisogno.
Quanto vive una persona con la
maledizione del sorriso
Sia Smile che Smile
2 affermano che la morte arriva in genere entro una
settimana una volta che una persona è stata infettata dalla
Maledizione del Sorriso, ma questo non significa
necessariamente che una persona vivrà per sette giorni. Sembra che
la maggior parte delle vittime finisca in realtà per morire entro
almeno quattro giorni, dato che l’entità impiega solo quel tempo
per spezzare completamente la mente della persona con le sue
visioni orripilanti e le sue manifestazioni sempre sorridenti. È
difficile stabilire un momento preciso, poiché il pubblico vede
tipicamente le cose dal punto di vista del protagonista, che di
solito è distorto dall’entità.
Come si può spezzare la catena
della maledizione del sorriso
Rose e Joel riescono a rintracciare
qualcuno che è riuscito a spezzare la maledizione di
Smile, o almeno ha trovato un modo per trasmetterla a
qualcun altro. Fanno visita all’assassino condannato Robert Talley,
che racconta loro che il suo omicidio è stato in realtà il percorso
che lo ha salvato dalla Maledizione del Sorriso; uccidendo
una persona davanti a un testimone, l’entità è passata da lui e si
è agganciata a quel testimone. In questo caso la
maledizione non è stata spezzata definitivamente, ma almeno è
passata a una nuova persona.
In Smile 2, l’infermiera
del pronto soccorso Morris, il cui fratello è stato ucciso
dall’entità, ha teorizzato l’esistenza di un modo per porre fine in
modo permanente alla maledizione e distruggere l’entità. Poiché
l’entità si nutre di traumi e ha bisogno di passare da un ospite
all’altro, credeva che sarebbe stata distrutta se un ospite
fosse stato ucciso in qualche modo al di fuori dell’infestazione
dell’entità e del suicidio forzato. Propone di fermare
temporaneamente il cuore di Skye Riley, “uccidendola” di fatto e
non dando all’entità un nuovo ospite verso cui saltare, cosa che
secondo lui l’avrebbe uccisa.
Tuttavia, questo metodo non viene
mai applicato, poiché il grande colpo di scena finale di Smile
2rivela che quasi tutti gli eventi degli ultimi giorni,
compresa la comunicazione e il tentativo di Skye con Morris, sono
avvenuti nella sua testa proprio mentre l’entità era pronta a
prendere il controllo della sua mente. Pertanto, non viene
mai rivelato se il metodo di Morris avrebbe funzionato e
l’entità rimane libera di infestare altre vittime.
I poteri e le allucinazioni
della Maledizione del Sorriso spiegati
Nella sua forma non mascherata, che
solo i suoi ospiti possono vedere, l’entità Smile si
manifesta come un mostro umanoide senza pelle con molte bocche
sorridenti annidate l’una nell’altra. Si rivela solo
quando si arrampica all’interno dell’ospite, dopo averne spezzato
la mente con le sue terrificanti allucinazioni. Mentre prepara
l’ospite al suo ingresso, l’entità lo perseguita con visioni di
persone normali, a volte anche di persone care, che non vogliono
interrompere un sorriso inquietante e oscuro.
L’entità ha diversi trucchi che
ripete, il più notevole dei quali è impersonare persone
vicine alle sue vittime. Si guadagna la loro fiducia e la
loro pace prima di rivelarsi attraverso il sorriso malvagio,
massimizzando la paura e il tormento e aumentando l’ansia e la
paranoia della vittima. Man mano che prende il controllo della
mente, l’entità può far dimenticare periodi di tempo, far compiere
azioni che non si ricordano affatto e spaventare a tal punto da
togliere il sonno. Tutte queste tattiche si combinano per far sì
che la persona metta in dubbio la propria realtà fino a crollare
completamente.
Smile 2 si conclude con
una domanda sul livello di potere dell’entità. Essa costringe Skye
a uccidersi conficcandosi il microfono nell’occhio mentre è sul
palco di un’arena gremita di fan. L’implicazione è che
ognuna delle migliaia di testimoni del suicidio di Skye può
ora fungere da ospite per l’entità, anche se resta da
vedere se è in grado di moltiplicarsi o se può possedere più
vittime contemporaneamente. Dato il successo critico e commerciale
di Smile e Smile 2, sembra
probabile che un altro sequel di Smile possa rispondere a
questa domanda.
Come diceva l’Old
Boy del 2003, “Sorridi, e il mondo sorriderà con
te“… a vedere il film di Parker Finn però non
sembra davvero qualcosa da augurarsi. Sin dall’emblematico ed
esplicito titolo, e dalla sua stessa inquietante locandina,
Smile ci invita – e forse insegna – a diffidare
dei sorrisi troppo ampi. Una lezione valida nel quotidiano di tutti
noi, ma che nell’horror distribuito da Eagle Pictures (in sala dal
29 settembre) assume una forma diversa, impossibile da
dimenticare.
Se li vedi sorridere…
è già troppo tardi
Nel bene e nel male, come
spesso accade, visto che il primo lungometraggio del regista e
sceneggiatore del corto Laura Hasn’t Slept del 2020 – al
quale questo film deve molto, anche come spunto (lì una giovane
chiedeva al proprio terapista di liberarla da un incubo ricorrente)
– ha sicuramente le sue luci e ombre, ma si è dimostrato in grado
di conquistare il pubblico dei test-screening organizzati dalla
Paramount, che invece di destinarlo alla propria piattaforma di
streaming come previsto ha finito per concedergli una distribuzione
cinematografica, nazionale e internazionale.
Merito sicuramente della
Sosie Bacon di Tredici e
Omicidio a Easttown, capace di trasformarsi
sullo schermo nel passaggio da dottoressa a ‘paziente’, ma
soprattutto sull’espressività dei suoi tanti compagni di viaggio,
in particolare delle vittime della maledizione intorno alla quale
tutto ruota. A partire dal traumatico episodio al quale assiste la
dottoressa Rose Cotter da lei interpretata, che coinvolge una sua
paziente e la condanna a una persecuzione sempre più spaventosa.
Fenomeni inspiegabili e il sospetto che i suoi timori possano
essere fondati, spingono la donna a cedere al panico e a un passato
che non ha mai smesso di tormentarla.
Smile: thriller
psicologico, soprannaturale o convenzionale?
Una traccia che il film
suggerisce e sviluppa, sebbene più a livello di citazione che di
motore narrativo, tanto che le ferite familiari e il senso di colpa
che affligge Rose restano una backstory esplorata in maniera
tangenziale. D’altronde, fare altrimenti avrebbe portato il film su
tutt’altro binario. Non l’unico ignorato dalle scelte fatte dal
regista, che in un ipotetico ‘What If‘ avrebbe avuto la
possibilità di regalare qualcosa di più ai suoi personaggi, e a noi
del pubblico.
Il crescente delirio
paranoico e la possibile distorsione della realtà dei quali è
vittima la protagonista sembrano essere un diretto riferimento
all’ipocrisia statunitense verso l’eccesso di emozioni o fragilità
e paure spesso inaccettabili dal comune sentire. Ma siamo nel campo
delle ipotesi, che quello che resta sullo schermo sono una serie di
immagini riconoscibili come entrate nel canone, classico o moderno
che sia (dalle riprese aeree alla Shining a quelle
rovesciate simil Stranger Things), e un finale che si fa
scappare la possibilità di non scadere dal convenzionale e nel già
visto.
Un peccato, considerato
che Smile conserva ugualmente una sua forza, e una
carica ansiogena data dal senso di impotenza e di pericolo
costanti. Più incisivi della sovrabbondanza di jumpscare,
pure di sicuro effetto, che poco aggiungono all’emozionante
esperienza che gli spettatori sono costretti a vivere. Più nella
prima metà della vicenda, ché anche il twist finale non costituisce
una vera sfida per chiunque abbia la lucidità necessaria a
riconoscere come incredibile – o inaccettabile – la possibilità di
sospendere l’incredulità dinnanzi a certi supposti colpi di
scena.
Paramount Pictures diffonde il trailer ufficiale di
Smile, il nuovo film di Parker Finn, in uscita in
sala il prossimo 29 settembre.
La trama di Smile
Dopo aver assistito a un traumatico
episodio che ha coinvolto una sua paziente la dottoressa Rose
Cotter viene perseguitata da strani e spaventosi fenomeni. Assalita
dal terrore che prende il sopravvento sulla sua vita, Rose sarà
costretta a confrontarsi con il suo passato per sopravvivere e
sfuggire ad una nuova e agghiacciante realtà.
Nel cast del film Sosie Bacon,
Jessie T. Usher, Kyle Gallner, Robin Weigert, Caitlin Stasey con
Kal Penn e Rob Morgan.
Mentre Smile
2 si avvicina alla data di
uscita del 17 ottobre, i fan
non potrebbero essere più ansiosi di conoscere ulteriori dettagli
sull’atteso sequel – e oggi la loro pazienza è stata premiata.
Bloody Disgusting ha confermato oggi pomeriggio che
Smile 2 avrà una durata ufficiale di 2 ore e 1
minuto. Queste 2 ore e 1 minuto saranno costituite dal
film puro e semplice: non includono i titoli di coda.
Con questa durata di 121 minuti,
Smile
2 supera di appena 6 minuti il suo
predecessore, che si aggirava comodamente intorno a 1 ora e 55
minuti. Secondo le stime, l’originale
Smile ha incassato quasi 220
milioni di dollari a livello globale durante la sua uscita nel
2022, cosa che potrebbe aver incoraggiato il suo sequel a sentirsi
sicuro di occupare un po’ di più il tempo del pubblico. Sebbene i
fan di Smile non
sappiano ancora tutto sul secondo film del loro franchise
preferito, una cosa è certa: sembra che ci sarà tempo più che
sufficiente per tutti i brividi e gli spaventi che la serie sa fare
meglio.
Di cosa parlerà “Smile
2”?
Rispetto al primo film, che si
svolgeva in gran parte in una struttura psichiatrica, la storia di
Smile 2 sembra essere un po’ più glamour e sfarzosa. Il
sequel seguirà una pop star internazionale di nome Skye
Riley mentre si prepara a dominare il mondo durante il
suo imminente tour mondiale. Tuttavia, proprio come nell’originale
Smile, Riley si ritrova presto ad affrontare una serie
di fenomeni agghiaccianti che non riesce a spiegare. Mentre gli
spaventi aumentano e lo stress di mantenere la sua immagine si fa
sentire, Riley deve affrontare gli scheletri nel suo armadio prima
di esporre al mondo qualcosa che non può cancellare.
Il ruolo di Skye Riley sarà
interpretato dall’attrice Naomi Scott, nota per le sue precedenti
iconiche interpretazioni in Charlie’s
Angels 2019, nel remake di Aladdin
della Disney e, naturalmente, nel film originale di Disney Channel
Lemonade Mouth. Lukas
Gage di White Lotus,
Dylan Gelula di Dream
Scenario, Raúl CastillodiCassandro e Miles
Gutierrez-Riley di The Wilds
sono tutti confermati per apparire nel film, ma non sono ancora
emersi dettagli sui singoli ruoli. Anche Kyle
Gallner, che nel film originale Smile
interpretava l’ex fidanzato di
Rose, Joel, tornerà nel sequel e
presumibilmente riprenderà il suo personaggio precedente.
Gli appassionati di horror
ricorderanno che Joel ha visto Rose morire per mano della
maledizione centrale di Smile, il che significa che ora ne
ha contratto le terribili conseguenze. Joel infetterà la famosa
Riley con il misterioso incantesimo di Smile,
diffondendone potenzialmente gli effetti a milioni di persone? Non
potremo esserne certi fino al 17 ottobre, ma conoscere la durata
ufficiale del film si spera che renda più facile l’attesa.
Smile è
arrivato nelle sale nel 2002 e ha guadagnato 217 milioni di dollari
in tutto il mondo con un budget di 17 milioni. Si tratta di un
guadagno enorme per un
film horror e la Paramount non ha perso tempo a sviluppare un
sequel, Smile 2,
che uscirà questo venerdì.
In base alla prima ondata di
recensioni, il seguito è altrettanto buono – ma forse non migliore
– del suo predecessore. Tuttavia, la nuova protagonista
Naomi Scott (Power Rangers) sta ricevendo
molti elogi per la sua interpretazione e sembra che ci siano molti
spaventi per i fan dell’horror.
Secondo l’Hollywood
Reporter, Smile 2“farà sorridere da un
orecchio all’altro i fan dell’horror”, ma avverte che
“forse il regista Parker Finn deve solo allontanarsi un po’
dall’idea sbagliata che il più è meglio e concentrarsi maggiormente
sulle sue capacità narrative”.
Variety gli fa eco spiegando: “Il finale è destinato a
lasciare il pubblico a grattarsi la testa, e questo perché Parker
Finn, ormai innamorato della mitologia di ‘Smile’ che ha creato,
diventa grandioso”.
JoBlo controbatte dichiarando: “Smile 2 è uno dei film
più divertenti che ho visto quest’anno, con le due ore di durata
che corrono veloci.È una vera e propria
esplosione di sangue”.
Secondo Empire
Online, Smile 2 è “Inquietante e intelligente,
ma raramente sorprendente, questo horror colpisce abbastanza bene,
ma non riesce a superare il suo predecessore più grezzo e
pronto”.
IGN aggiunge: “Anche se non è così spaventoso come
l’originale, questo sequel del successo horror dovrebbe far
sorridere molti”.
IndieWire, nel frattempo, ritiene che Smile 2 potrebbe
essere il primo di molti seguiti dell’originale del 2022.
“Più che altro, questo sequel è la prova dell’infinita
versatilità che potrebbe trasformare i film di Smile in un
appuntamento fisso al botteghino di ottobre per decenni a
venire”, spiega il sito.
Infine,
Bloody Disgusting afferma: “Come qualcuno che ha
trovato il primo film solido ma alla fine familiare nelle sue
influenze, Smile 2 è una delle più grandi sorprese horror
dell’anno”. Aggiungono che “[Naomi] Scott offre
una performance che definisce la sua carriera, affrontando così
tanti strati del suo personaggio e con una facilità apparentemente
senza sforzo”.
Su Rotten Tomatoes, Smile
2 è attualmente all’84%. Due anni fa Smile era stato
“certificato fresco” all’80%, quindi le cose sembrano andare in una
direzione positiva per questo sequel. In concomitanza con la
revoca dell’embargo sulle recensioni, abbiamo anche un trailer
finale di Smile 2 che potete vedere qui sotto.
Seguendo le orme del film virale
del 2022, Smile
2 arriverà finalmente nelle sale il 17 ottobre.
Il
film horror psicologico espande la storia del suo predecessore,
riprendendo il discorso dopo che Joel (l’attore di ritorno Kyle
Gallner) ha contratto la maledizione alla fine di Smile.
Ma invece di seguire la sua discesa nella follia, il sequel si
concentra su Skye Riley (Naomi
Scott di Aladdin),
una pop star famosa ma tormentata, il cui sfortunato incontro con
il suo compagno di liceo Lewis (Lukas Gage) la rende il prossimo
bersaglio dell’entità maligna.
Mentre i meccanismi della
maledizione sono stati spiegati nel primo film, Smile 2
approfondisce le abilità dello spirito, le implicazioni della
relazione parassitaria tra il demone sorridente e il suo ospite e,
potenzialmente, anche le motivazioni alla base della maledizione.
La piattaforma di Skye sul palcoscenico mondiale viene sfruttata in
modo eccellente in Smile 2, poiché ogni sua mossa è
osservata non solo dai suoi cari – tra cui la madre e la manager
(Rosemarie DeWitt), il migliore amico (Dylan Gelula) e l’assistente
(Miles Gutierrez-Riley) – ma anche dai suoi fan e dai media in
generale.
Screen Rant ha
intervistato Naomi Scott sul modo in cui si è calato nei
panni di Skye Riley per Smile 2, uno sforzo che ha incluso
l’assunzione di abbondanti quantità di acqua Voss e la scrittura di
canzoni dal punto di vista di Skye. L’attore ha anche rivelato
quanto sia stata rigorosa la visione del regista Parker Finn, che
gli ha permesso di tagliare la foschia delle allucinazioni di Skye
e di mantenere i tempi di lavorazione per il cast e la troupe.
Naomi Scott dà una sbirciata
dietro il sipario della popstar di Smile 2
L’attrice ha ammesso: “Ero
molto conosciuta sul set! Ho bevuto tantissima acqua, ma non così
velocemente. Non la buttavo giù come Skye, il che è stata una delle
cose più difficili per [interpretare] Skye. Ma in pratica viaggiavo
ovunque con un’enorme bottiglia da due litri e mezzo chiamata
Gidget. L’abbiamo chiamata Gidget, ed è un bene perché fungeva
anche da arma. Se qualcuno cercava di prendermi, potevo
semplicemente [agitarla]. Sì, quindi ero molto ben
idratato”.
“È stato fantastico perché
quando ho firmato per il progetto, c’erano già tre canzoni scritte,
due delle quali sono state scritte e prodotte da un’incredibile
scrittrice-produttrice chiamata Idarose. Era la sua voce nel demo
di “New Brain” e “Blood On White Satin”, quindi è stata lei a darmi
il progetto per la musica di Skye.
Ne abbiamo parlato e io le ho
detto: “Sento di volermi adattare a quello che stai facendo”. E lei
ha risposto: “Fantastico”, così abbiamo fatto davvero questo
insieme. È così talentuosa e incredibile. Credo che sia stato uno
dei primi giorni in cui sono stato in studio che abbiamo co-scritto
insieme “Just My Name” su Zoom, che è una delle canzoni del film.
Dopo aver girato il film, abbiamo scritto insieme la canzone “Death
Of Me”, che è stata molto divertente perché ci siamo detti: “Ok,
tutto il lavoro è fatto”. Avevamo consolidato il suo sound,
sapevamo chi era e pensavamo di poterci divertire con l’inno pop di
Skye. L’aspetto piacevole è che quando scrivi per un personaggio o
per un’altra persona, come è stato per me, non sei necessariamente
vincolato dai limiti creativi che ti poni come artista e che ti
rendono tale. Puoi semplicemente evitarli, il che è stato
divertente. Molto divertente“.
Paramount ha diffuso il
terrificante trailer finale di
Smile 2, l’atteso sequel del film del 2022 Smile,
campione d’incassi. L’ultimo trailer arriva proprio dopo che ha
debuttato lo score di Rotten Tomatos.
In Smile 2, in procinto di
intraprendere un nuovo tour mondiale, la popstar Skye Riley (Naomi
Scott) inizia a sperimentare eventi sempre più terrificanti e
inspiegabili. Sopraffatta dall’escalation di orrori e dalle
pressioni della fama, Skye è costretta ad affrontare il suo oscuro
passato per riprendere il controllo della sua vita prima che questa
vada fuori controllo.
Il sequel è scritto e diretto da
Parker Finn e prodotto da Marty Bowen, Wyck Godfrey, Isaac
Klausner, Parker Finn, Robert Salerno. Il cast di Smile 2
comprende Naomi Scott, Rosemarie DeWitt, Lukas Gage, Miles
Gutierrez-Riley, Peter Jacobson, Ray Nicholson, Dylan Gelula, Raúl
Castillo e Kyle Gallner.