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Snoop Dogg’s Hood Of Horror in dvd!

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Snoop Dogg’s Hood Of Horror in dvd!

Edizioni: DVD in VENDITA dal 19 ottobre 2011 – Un dvd che vi porterà direttamente oltre le porte dell’inferno – Snoop Dogg come non lo avete mai visto.

Maestro di malvagità e orrore, protagonista di questo terrificante film diretto dal regista Stacy Title, Premio Oscar® per Down on the Waterfront. Con la presenza di Billy Dee Williams (Star Wars – La saga), Brande Roderick (Starsky & Hutch) e Danny Trejo protagoniosta di Machete. 

TRAMA: Posie, una talentuosa artista di strada, nel ricordo della madre assassinata, decide di combattere i criminali del suo quartiere, ma ben presto il suo lavoro diventa la causa di orribili morti. Tex Jr. è un ricco ragazzo senza scrupoli che, dopo aver ereditato un palazzina dal padre, non ha nessuna remora nell’escogitare crudeli metodi per eliminare i reduci di guerra che vi abitano. Sod è un rapper che, pur di raggiungere il successo non si ferma di fronte a niente e nessuno. 

INFORMAZIONI SUL PRODOTTO – DVD

TITOLO

SNOOP DOGG’S HOOD OF HORROR

REGIA

STACY TITLE

CAST

SNOOP DOGG, BILLY DEE WILLIAMS, BRANDE RODERICK, DANNY TREJO, POOCH HALL, ANSON MOUNT, DANIELLA ALONSO

GENERE

HORROR

ANNO

2006

DURATA

86 MIN.

AUDIO

ITALIANO e INGLESE – DOLBY DIGITAL 5.1

SOTTOTITOLI

ITALIANO NON UDENTI, INGLESE

CONTENUTI SPECIALI

TRAILER ORIGINALE



SNL 40: Steve Martin, Tom Hanks, Miley Cyrus e molti altri [VIDEO]

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Ieri sera si sono tenuti a New York i festeggiamente per il Saturday Night Live 40th Anniversary, il quarantesimo anniversario dello storico programma televisivo americano, ed il secondo numero in programma ha visto protagonista il mattatore Steve Martin e una nutrita schiera di personaggi come Tom Hanks, Alec Baldwin, Melissa McCarthy, Chris Rock, Peyton Manning, Miley Cyrus, Billy Crystal, Paul Simon e Paul McCartney. Ecco il numero:


 

SNL 40: Bradley Copper bacia sulle labbra Betty White [Video]

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Tra gli ospiti per festeggiare il 40th Anniversario del  Saturday Night Live c’era anche l’attore Bradley Cooper che si è prestato ad un numero “hot” con la leggendaria Betty White:

SNL 40′: Justin Timberlake & Jimmy Fallon aprono i festeggiamenti [VIDEO]

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Ieri sera si sono tenuti a New York i festeggiamente per il Saturday Night Live 40th Anniversary, il quarantesimo anniversario dello storico programma televisivo americano, ed ad aprire i festeggiamenti con il primo numero c’erano nientemenoche Justin Timberlake & Jimmy Fallon con il pezzo musicale “History of SNL”:

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Justin Timberlake & Jimmy Fallon’s ‘SNL 40′ Opening!

Snitch: nelle sale statunitensi a febbraio 2013!

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Snitch, action thriller diretto da Ric Roman Waugh e basato sul documentario Frontline, uscirà nelle sale statunitensi il 22 febbraio 2013, come annunciato dalla Lionsgate.

Snitch – L’infiltrato: trama, cast e la vera storia dietro il film

Il mondo del narcotraffico è stato più volte raccontato tanto al cinema quanto in televisione, dando vita ad un gran numero di appassionati a queste vicende che, il più delle volte sono ispirate a fatti reali. C’è infatti poco da inventarsi quando un ambiente tanto pericoloso e complesso, con i suoi buoni e cattivi (il cui confine è quanto mai labile), offre storie perfette per il grande o piccolo schermo. Tra i tanti film appartenenti a questo filone, si annovera anche Snitch – L’infiltrato, diretto nel 2013 da Ric Roman Waugh e da lui scritto insieme a Justin Haythe.

Anche in questo caso, quanto narrato nel film è a suo modo realmente avvenuto. Nel documentario Frontline si descrive infatti il metodo che la legge attua per condannare gli spacciatori di droga. Si racconta in particolare del narcotrafficante James Settembrino, il quale ha avuto la possibilità di ridurre la pena di suo figlio collaborando con la polizia nell’individuazione e nell’arresto di numerosi criminali della droga. L’uomo, infatti, vide arrestato suo figlio Joey per uno scambio di droga di cui sapeva in realtà ben poco. Pur di evitare oltre vent’anni di galera al figlio, James dà vita ad una ricerca di quanti si celavano dietro lo scambio attuato da suo figlio.

Così facendo, però, ha dato vita ad un interrogativo ancora oggi molto potente. Questi rapporti descrivono una giustizia che ottiene dei risultati, oppure un potere basato sul ricatto? Snitch – L’infiltrato si interroga anche su questo, tra azione e tanto intrattenimento. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Snitch – L’infiltrato: la trama del film

Protagonista del film è John Matthews, un diligente uomo d’affari dalla vita quanto più possibile tranquilla e nella norma. Questa viene irrimediabilmente spezzata nel momento in cui viene a sapere che suo figlio Jason è stato arrestato e condannato a 10 anni di carcere per aver ricevuto da un suo amico un pacchetto che, a sua insaputa, conteneva della droga. Il ragazzo si rifiuta però di raccontare ciò che sa della vicenda ed è a questo punto che John decide di contattare il procuratore Joanne Keegan, convincendola a prendere lui come infiltrato nel mondo del narcotraffico.

Sotto copertura della DEA, l’uomo inizia dunque una pericolosa attività di cui fino a poco prima non sapeva nulla. Riuscito ad entrare in un una grossa organizzazione internazionale, capitanata dallo spietato Malik, John dovrà cercare di incastrare il boss in ogni modo pur di salvare suo figlio. L’operazione è però particolarmente pericolosa, poiché ogni passo falso può significare un’istantanea condanna a morte. John si troverà così a dover mantenere solida la propria copertura, portando a compimento la sua ricerca prima di venire scoperto. Più entra a far parte di quel mondo, però, più i pericoli aumenteranno fino ad un punto di non ritorno.

Snitch - L'infiltrato cast

Snitch – L’infiltrato: il cast del film

Ad interpretare il ruolo di John Matthews vi è l’attore Dwayne Johnson, noto per i tanti film action da lui interpretati. Rimasto estremamente affascinato dalla storia vera che si cela dietro questo film, Johnson accettò da subito di assumere i panni di questo padre pronto a tutto per il figlio, decidendo anche di ricoprire il ruolo di produttore. Per l’occasione, come suo solito, l’attore si è allenato duramente al fine di poter interpretare personalmente quante più scene possibile, senza ricorrere a controfigure. Nei panni di suoi figlio Jason vi è invece l’attore Rafi Gavron, visto anche nei film La fredda luce del giorno e A Star Is Born. Melina Kanakeredes interpreta Sylvie Collins, ex moglie di John e madre di Jason.

La premio Oscar Susan Sarandon, celebre per film come Thelma & Louise, Il client e Dead Man Walking, dà invece vita a Joahnne Keeghan, il procuratore che si occupa del caso di Jason. L’attore Barry Pepper ricopre il ruolo dell’agente Cooper. L’attrice Nadine Velazquez compare invece nei panni di Analisa Matthews, la nuova moglie di John. Nei panni di Malik Anderson, il pericoloso spacciatore, si ritrova Michael Kenneth Williams, celebre per la serie The Wire. Benjamin Bratt, noto principalmente per la serie Law & Order, è invece il signore della droga Juan Carlos “El Topo” Pintera. In ultimo, vi è Jon Bernthal, ex spacciatore ora impegnato ad aiutare John nella sua missione.

Snitch – L’infiltrato: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Snitch – L’infiltrato è infatti disponibile nel catalogo di Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 27 gennaio alle ore 21:25 sul canale Nove.

Fonte: IMDb

 

Sniper Elite: un film dal co-autore di American Sniper

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Sniper Elite: un film dal co-autore di American Sniper

sniper eliteAmerican Sniper, ultima pellicola firmata Clint Eastwood con protagonista Bradley Cooper ha raccolto consensi unanimi, riuscendo a collezionare ben sei nomination agli Oscar, che proprio questa notte saranno assegnati nel corso della cerimonia condotta da Neil Patrick Harris.

Proprio in virtù di questo successo la Sony ha recentemente stretto un accordo con Scott McEwen (co-autore con Chris Kyle e Jim DeFelice del bestseller American Sniper) per portare sul grande schermo Sniper Elite, una serie di romanzi incentrati sulle missioni di un team di cecchini militari.

Dai libri sarà tratto un adattamento cinematografico firmato da Sheldon Turner e diretto Jaume Collet-Serra.

In Sniper Elite un team di soldati capitanato dal cecchino Gill Shannon sarà creato, in maniera ufficiosa, dal Pentagono al fine di individuare e neutralizzare una minaccia nucleare sul territorio americano.

Fonte: Deadline

Snatch (Lo strappo): recensione del film di Guy Ritchie

Snatch (Lo strappo) è un film del 200 diretto da Guy Ritchie e con protagonisti nel cast Jason Statham, Stephen Graham, Alan Ford, Brad Pitt, Dennis Farina, Mike Reid, Vinnie Jones, Benicio Del Toro e Rade Sherbedgia.

Trama del film Snatch (Lo strappo)

Snatch (Lo strappo) recensione posterMacro e micro criminalità americana, inglese e russa si contendono il possesso di un diamante gigantesco nelle strade di Londra. Delinquenti da strapazzo, improbabili banchi di pegni, zingari dal pugno d’acciaio, combattimenti di boxe clandestina e un terribile boss che da la gente in pasto ai maiali, sono solo alcuni degli ingredienti del cocktail superalcolico di Guy Ritchie.

Snatch (Lo strappo)

Analisi: l’unica “pecca” del film, dal punto di vista delle quote rosa, è la troppo breve apparizione di Benicio Del Toro, alias Frankie “Quattro dita”, che si mostra in tutta la sua bellezza. A parte questo, nella pellicola viene realizzata un’impresa di cui solo Ritchie, soprannominato il “Tarantino inglese”, è stato capace: quella di far ridere dall’inizio alla fine, nonostante le numerose scene di violenza, ridicolizzando fino in fondo, molto più del collega americano, il mondo della criminalità. Dopo Snatch (Lo strappo) e dopo Lock and Stock, la figura del regista inglese non è stata più accostata a quella ingombrante dell’ex moglie Madonna, ma si è ritagliata uno spazio a sé nell’universo degli appassionati del genere.

In più, Ritchie ha vinto un’altra sfida nella quale Tarantino, in parte, ha fallito: cucire addosso al sex symbol Brad Pitt un personaggio completamente diverso da ciò che ci aspetteremmo per lui, ma indimenticabile e divertente come pochi nella storia del cinema britannico. Quella dello zingaro Mike è una delle migliori interpretazioni nella carriera dell’attore, sia che guardiate il film in lingua originale, sia che preferiate affidarvi all’egregio lavoro di doppiaggio di Sandro Acerbo.

In Snatch si ride abbiamo detto, tranne in una sequenza in cui ci si commuove, anche grazie al sottofondo musicale di Angel dei Massive Attack. Gli artisti di Bristol sono solo alcuni, insieme a The Specials, Oasis – in stato di grazia con Fuckin’ in the bushes – e the Johnston Brothers, ad aver collaborato a una colonna sonora trascinante e azzeccata. Il ritmo serrato e senza esclusione di colpi strizza l’occhio a quello dei videoclip, altra specialità di Ritchie, e viene supportato anche da dialoghi le cui cifre sono la fantasia nel turpiloquio e il sarcasmo. Il regista gioca con le sequenze a rallentatore, i cambi di atmosfera, ci regala suggestive immagini della bella campagna inglese, intermezzi onirici e, last but not least, i bicipiti tatuati di Brad Pitt.

Snatch (Lo strappo) recensioneNonostante tutti i personaggi siano, a modo loro, legati alla malavita, c’è una buona distinzione tra buoni e cattivi. Tra questi ultimi, ci sono Testarossa (Alan Ford) e il russo Boris Lametta (Rade Sherbedgia) che faranno passare non pochi guai al Turco (Jason Statham), che è anche voce narrante del film, e al “piccolo” Tommy (Stephen Graham), suo socio. Nel sottobosco della criminalità c’è posto anche per gli scagnozzi di Boris Lametta: Sol, Vinny e Tyrone (Lennie James, Robbie Gee, Ade Roach), dei truffatori pasticcioni e scombiccherati, autori della rapina peggio riuscita della storia. È opportuno citare, tra le punte di diamante, anche l’ex difensore del Chelsea, Vinnie Jones, il quale, dopo aver convinto il pubblico nell’interpretazione del folle Pallottola al Dente Tony, è stato promosso a pieni voti anche dal cinema.

Il maggior merito che va riconosciuto a Snatch (Lo Strappo) e al suo regista e sceneggiatore, è quello di aver dato vita a un linguaggio immediatamente riconducibile allo stile del film e del suo direttore. In parole povere, se amate il genere, è la classica pellicola della quale, una volta vista, sentirete il bisogno di imparare le battute a memoria per poterle citare con gli amici.

Snapshot 1988: la Universal porta al cinema il racconto horror del figlio di Stephen King

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Snapshot 1988 di Joe Hill arriva al cinema. Questo titolo, e soprattutto questo nome, potrebbero non dirvi nulla. Quindi è doverso fare una breve premessa. Joe Hill è uno scrittore statunitense, figlio del celebre Stephen King, che continua a portare avanti l’eredità del padre con la pubblicazione di romanzi horror che stanno raccogliendo sempre più proseliti e appassionando nuove generazioni di lettori.

Così come accaduto a papà King, anche le opere di Hill sono state spesso oggetto di trasposizioni cinematografiche (basti pensare a La vendetta del diavoloHorns in originale -, arrivato al cinema con il film interpretato da Daniel Radcliffe).

Adesso, anche Snapshot 1988 si appresta a diventare un film per il grande schermo. A produrre la pellicola sarà la Universal, mentre la sceneggiatura porterà la firma di Mike Flanagan e Jeff Howard (che hanno già fatto squadra per Oculus e Before I Wake).

Snapshot 1988: la Universal porta al cinema il racconto horror del figlio di Stephen King

L’adattamento cinematografico di Snapshot 1988 sarà prodotto da Akiva Goldsman in collaborazione con Weed Road e Blumhouse di Jason Blum. Greg Lessans figurerà invece come produttore esecutivo.

La storia del racconto, inizialmente pubblicato all’interno della rivista Cemetery Dance, è ambientata nel 1988 e segue le vicende di un ragazzino di 13 anni che inizia prendersi cura di una donna anziana apparentemente affetta da demenza senile. In realtà, i ricordi dell’anziana signora sono stati rubati da una creatura soprannaturale chiamata “The Phoenician”.

Ricordiamo che al momento sono in corso le riprese di due adattamenti cinematografici tratti dalle opere di Stephen King: il primo è IT, che vedrà Bill Skarsgård nei panni del terrificante Pennywise; il secondo è invece La Torre Nera, che avrà come protagonisti il premio Oscar Matthew McConaughey e Idris Elba.

Fonte: ScreenRant

Snakes on a Plane: dal cast al finale, tutte le curiosità sul film

Un perfetto esempio di scult, ovvero quei film particolarmente bizzarri o “brutti” che diventano dei fenomeni mediatici, è certamente il titolo del 2006 Snakes on a Plane. Diretto da David R. Ellis (celebre anche per Final Destination 2 e The Final Destination 3D), questo è diventato popolare ancor prima della sua uscita grazie alla sua premessa narrativa, che lo ha portato ad essere un vero e proprio fenomeno di internet. Oltre ad essere un ennesimo caso di uomo contro il mondo animale, benché con risvolti diversi dal solito, il film vanta infatti anche una serie di momenti divenuti iconici.

Oggetto di molteplici parodie, Snakes on a Plane è andato incontro ad un tale interesse da parte del pubblico, che i produttori decisero di aggiungere cinque giorni extra di riprese, potendo così inserire nella storia una serie di azioni e battute suggerite dai fan online. Tra le più celebri aggiunte vi è ad esempio l’iconica battuta “Quando è troppo è troppo! Ne ho abbastanza di questi fottuti serpenti su questo fottuto aereo!”, pronunciata dal protagonista e indicata come una delle frasi del cinema più iconiche di sempre. Nonostante tutto questo rumore mediatico, però, il film finì con il non divenire il successo economico immaginato.

Con il tempo, tuttavia, è stato continuamente riscoperto da sempre nuove generazioni di spettatori e ancora oggi è un titolo degno di nota per la sua stravaganza. Per una visione spensierata, divertita e ugualmente ricca di suspence, Snakes on a Plane è il titolo ideale. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Snakes on a Plane cast
Flex Alexander e Kenan Thompson in Snakes on a Plane. © 2006 New Line Cinema.

La trama di Snakes on a Plane

La vicenda del film ha inizio quando il pericoloso gangster Eddie Kim, per impedire il proprio arresto, decide di uccidere Sean Jones, che si dirige da Honolulu a Los Angeles per testimoniare a suo sfavore. Kim pianifica di attaccare Jones e i due agenti FBI che lo stanno scortando al processo, Nevill Flynn e Henry Harris con serpenti velenosi imbarcati segretamente nell’aereo. Con un comando temporizzato, Kim farà in modo che i serpenti attacchino i passeggeri che hanno inconsapevolmente accettato ghirlande di fiori impregnate di feromoni, così da rendere i rettili ancora più feroci. Circa a metà tragitto, i serpenti vengono rilasciati e attaccano senza distinzione, uccidendo anche il pilota.

Mentre sull’aereo si consuma una vera e propria strage senza precedenti, Flynn si trova a dover prendere in mano la situazione, nel tentativo di salvare Jones, i passeggeri ancora vivi e naturalmente sé stesso. Per farlo, avrà però bisogno di un esperto di serpenti e cerca dunque di mettersi in contatto con il celebre dottor Steven Price. Il tempo a disposizione è però sempre meno, poiché l’aereo è completamente in balia del caos. Per evitare ulteriori spargimenti di sangue, Flynn dovrà prendere decisioni difficili e compiere mosse azzardate, poiché solo queste possono dargli modo di salvare la situazione.

Il cast del film

Ad interpretare il film, come noto, vi è l’attore Samuel L. Jackson, che proprio grazie a questa pellicola ha trovato rinnovato successo presso un sempre più ampio pubblico. L’attore, come rivelato in alcune interviste, ha affermato di aver accettato di lavorare in Snakes on a Plane innanzitutto per il titolo, che già di suo prometteva qualcosa di folle e diverso. Alla volontà del suo agente di far cambiare il titolo Jackson si oppose fermamente, dichiarando che esso era l’unico motivo per cui aveva accettato il lavoro. Accanto a lui, nel ruolo del testimone Sean Jones vi è l’attore Nathan Phillips, mentre il collega dell’FBI Henry Harris vi è l’attore Bobby Cannavale.

Julianna Margulies, qui presente nei panni dell’assistente di volo Claire, ha partecipato al film pur essendo terrorizzata dai serpenti nella vita reale. Per lei il set è stato dunque una vera prova di coraggio. Sono poi presenti gli attori Byron Lawson nei panni del criminale Eddie Kim, Flex Alexander in quelli del rapper Clarence Dewey e Todd Louiso per il ruolo del dottor Steven Price, esperto di serpenti. Grandi protagonisti sono naturalmente i serpenti. Furono usati quattrocentocinquanta esemplari, incluso un pitone birmano lungo sei metri. La maggior parte dei serpenti è però stata ricreata digitalmente, perché quelli veri non si muovevano quanto avrebbero voluto i realizzatori del film.

Snakes on a Plane finale
Tygh Runyan in Snakes on a Plane. Foto di Zade Rosenthal – © 2006 New Line Cinema.

Il finale di Snakes on a Plane

Nel finale, nonostante la mancanza di esperienza nel mondo reale, Troy effettua un atterraggio di emergenza e l’aereo arriva al terminal. I passeggeri escono dall’aereo e l’antiveleno viene somministrato a chi ne ha bisogno. Proprio mentre Flynn e Sean stanno per sbarcare, però, un serpente residuo salta fuori e morde Sean al petto. Flynn estrae la pistola e spara al serpente, mentre i paramedici si precipitano da Sean, traumatizzato ma illeso grazie al giubbotto balistico che ha indossato per tutta la durata della prova dopo il salvataggio dagli scagnozzi di Kim. In segno di gratitudine, Sean porta Flynn a Bali e gli insegna a fare surf.

Il trailer di Snakes on a Plane e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Snakes on a plane grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 29 agosto alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Snake Eyes: Úrsula Corberó sarà la Baronessa nello spin-off di G.I. Joe

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Come riportato in esclusiva da The Wrap, Úrsula Corberó interpreterà la Baronessa in Snake Eyes, spin-off di G.I. Joe che vedrà come protagonista la star di Crazy Rich Asians Henry Golding e Andrew Koji nei panni di Storm Shadow. L’attrice è nota al grande pubblico per le serie televisive Fisica o Quimica, Isabel, La embajada e La casa di carta (disponibile su Netflix).

Si tratta quindi del terzo film in live action basato sulla linea di giocattoli che racconterà le origini del personaggio e sarà diretto da Robert Schwentke (Red, R.I.P.D.) per Paramount e Allspark Pictures in associazione con Skydance. L’uscita nelle sale è stata già fissata al 16 ottobre 2020.

La sceneggiatura è affidata invece a Evan Spiliotopoulos (La bella e la bestia) mentre in produzione figureranno Lorenzo Di Bonaventura e Brian Goldner, Jeff Waxman come produttore esecutivo e Hasbro e Skydance come associati al fianco di MGM.

Snake Eyes ruoterà intorno alla nascita del protagonista che cerca di diventare un membro del Clan Arashikage, team che ha lavorato come agenzia di serial killer per generazioni usando l’inganno per guadagnarsi da vivere.

Fonte: The Wrap

Snake Eyes: terminate le riprese dello spin-off di G.I. Joe

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Henry Golding ha confermato che le riprese di Snake Eyes, lo spin-off di G.I. Joe, sono ufficialmente terminate. Attraverso il suo account Instagram, infatti, la star di Crazy & Rich e Last Christmas, ha condiviso uno scatto che mostra un piccolo ciak con impresse sopra quelle che dovrebbero essere le firme dei vari membri del cast. Le riprese del film sono partite lo scorso anno e si sono svolte a Vancouver.

Il film è basato sul personaggio di Snake Eyes, presente nei fumetti di G.I. Joe, e dovrebbe raccontare le sue origini. Il film era stato inizialmente annunciato nel 2018, per un’uscita all’inizio del 2020, poi rimandata. Robert Schwentke (RED) dirige su una sceneggiatura firmata da Evan Spiliotopoulos (La bella e la bestia).

Di seguito il post condiviso da Henry Golding:

LEGGI ANCHE – Snake Eyes: prima foto dal set dello spin off di G.I. Joe

Il personaggio Snake Eyes è un membro chiave del team G.I. Joe, un abile combattente e maestro di armi con un passato tragico. È apparso in entrambi i precedenti film sui G.I. Joe, G.I. Joe: La nascita dei Cobra del 2009 e il G.I. Joe: La vendetta del 2013. Nessuno dei due film è stato accolto molto bene dalla critica, anche se al botteghino hanno avuto buoni risultati. Poco dopo l’uscita del secondo, è stato annunciato anche un terzo film, che però non è mai stato realizzato a causa di problemi di schedule degli attori.

Snake Eyes è stato interpretato negli ultimi due film dall’attore e artista marziale Ray Park. Poiché lo spin-off è destinato a essere un importante ripartenza per il franchise, il personaggio è stato assegnato a Golding, che, come accennato, sta cominciando ad essere sempre più presente sul grande e piccolo schermo.

Snake Eyes ruoterà intorno alla nascita del protagonista che cerca di diventare un membro del Clan Arashikage, team che ha lavorato come agenzia di serial killer per generazioni usando l’inganno per guadagnarsi da vivere.

Fonte: ScreenRant

Snake Eyes: prima foto dal set dello spin off di G.I. Joe

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Henry Golding, che il mondo ha conosciuto in Crazy Rich Asians ma che si sta costruendo una solida carriera, forte del suo carisma e sex appeal, ha pubblicato la prima immagine dal set di Snake Eyes, lo spin off di G.I. Joe, presentandosi ufficialmente come l’eroe del titolo.

Il film è basato sul personaggio di Snake Eyes, presente nei fumetti di G.I. Joe, e dovrebbe raccontare le sue origini. Il film era stato inizialmente annunciato nel 2018, per un’uscita all’inizio del 2020, poi rimandata. Robert Schwentke (RED) dirige su una sceneggiatura firmata da Evan Spiliotopoulos (La bella e la bestia).

Il personaggio Snake Eyes è un membro chiave del team G.I. Joe, un abile combattente e maestro di armi con un passato tragico. È apparso in entrambi i precedenti film sui G.I. Joe, G.I. Joe: The Rise of Cobra del 2009 e il G.I. Joe: la vendetta del 2013. Nessuno dei due film è stato accolto molto bene dalla critica, anche se al botteghino hanno avuto buoni risultati. Poco dopo l’uscita del secondo, è stato annunciato anche un terzo film, che però non è mai stato realizzato a causa di problemi di schedule degli attori.

Snake Eyes è stato interpretato negli ultimi due film dall’attore e artista marziale Ray Park. Poiché lo spin-off è destinato a essere un importante ripartenza per il franchise, il personaggio è stato assegnato a Golding, che, come accennato, sta cominciando ad essere sempre più presente sul grande e piccolo schermo.

Golding ha pubblicato la prima immagine del suo look su Instagram, accompagnando l’immagine con la didascalia “Perché è il mio compleanno oggi e sto giocando a Snake Eyes … Ecco il tuo primo look”. L’immagine in bianco e nero mostra Golding nei panni del personaggio del titolo, armato, mentre sale vecchi gradini di pietra.

Eccolo:

Snake Eyes ruoterà intorno alla nascita del protagonista che cerca di diventare un membro del Clan Arashikage, team che ha lavorato come agenzia di serial killer per generazioni usando l’inganno per guadagnarsi da vivere.

Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, intervista a Henry Golding

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Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, intervista a Henry Golding

Ecco la nostra intervista a Henry Golding, interprete del personaggio titolare di Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, nuovo film Paramount che rilancia il franchise di G.I. Joe. Il film esce in sala il 21 luglio.

Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, trailer del nuovo film

Snake Eyes: G.I. Joe Le Origini, vede Henry Golding nei panni del solitario Snake Eyes che viene accolto in un antico e segreto clan giapponese chiamato Arashikage, dopo aver salvato la vita del suo erede legittimo. Una volta arrivato in Giappone, Snake Eyes impara dagli Arashikage le vie del guerriero ninja, trovando anche quello che più desiderava: un posto da potere chiamare casa. Ma, quando i segreti del suo passato vengono svelati, l’onore e la lealtà di Snake Eyes saranno messi a dura prova, rischiando di incrinare la fiducia di coloro che gli sono stati più vicino. Basato sull’iconico personaggio dei G.I. Joe, Snake Eyes: G.I. Joe Le Origini vede anche Andrew Koji nei panni di Storm Shadow, Úrsula Corberó in quelli de La Baronessa; Samara Weaving è invece Scarlett, Haruka Abe è Akiko, Tahehiro Hira è Kenta e Iko Uwais è Hard Master.

Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, tutte le curiosità sul film

Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, tutte le curiosità sul film

Sull’onda del successo di Transformers, la Hasbro ha fatto sì che un’altra sua celebre linea di giocattoli divenisse protagonista di un film per il cinema. Arriva così in sala, nel 2009, il film G.I. Joe – La nascita dei Cobra (qui la recensione), che ha portato sul grande schermo la squadra speciale ispirata all’omonima serie di action figures, il cui obiettivo, come nel più classico dei casi per questo genere opere, è quello di salvare il mondo da un pericoloso gruppo terroristico. Nel 2013 è poi arrivato un sequel dal titolo G.I. Joe – La vendetta, che però non ha ottenuto il successo sperato. Dopo quasi un decennio, è poi arrivato sul grande schermo Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini (qui la recensione).

Diretto dal regista tedesco Robert Schwentke (noto in particolare per aver diretto i film Red, Insurgent e Allegiant), questo nuovo film dedicato ai G.I. Joe è in realtà – come il titolo lascia immaginare – una origin story del personaggio noto come Snake Eyes, ma oltre a ciò il film funge da prequel e allo stesso tempo da reboot della saga, raccontando il passato di Snake Eyes e rispondendo a moltissime delle domande a cui da anni i fan cercano risposte, come il suo voto di silenzio o la nascita della faida interna all’Arashikage Clan. Con questo nuovo film si è dunque cercato di riavviare l’avventura dei G.I. Joe sul grande schermo, con l’obiettivo di dar vita ad un universo condiviso.

Passato un po’ in sordina per via della pandemia da Covid-19, Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini presenta tutti gli elementi che i fan della saga speravano di vedere, tra grandi combattimenti passando per personaggi complessi e profondamente umani nei loro modi di pensare e agire, distanti dunque dagli stereotipi. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Snake Eyes G.I. Joe - Le origini Andrew Koji

La trama di Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini

Protagonista del film è Snake Eyes, il membro più silenzioso del gruppo militare anti-terrorista, accompagnato in ogni missione dal suo lupo domestico Timber. Quando Snake Eyes salva la vita a un uomo, non immagina che questo sia l’erede legittimo di un antico e segreto clan giapponese, l’Arashikage, che per anni ha portato pace e stabilità al proprio Paese, combattendo il Cobra, la maggiore organizzazione terroristica del mondo. Il suo atto da eroe gli vale dunque l’ammissione a tale clan. Giunto nel Paese del Sol Levante, Snake Eyes viene allora introdotto alla loro dottrina e gli vengono insegnati i dettami dei guerrieri ninja.

Qui l’uomo sente di aver trovato finalmente un posto degno di essere definito “casa” e dove poter rifuggire dalla violenta vita condotta sino a quel momento. Questo momento di tregua, però, è destinato a durare poco. Tutto cambia, infatti, quando la lealtà e la fiducia promessa al clan sembrano venire meno una volta che il suo passato segreto viene rivelato. È a quel punto che Snake Eyes si ritroverà davanti una scelta: mantenere la fiducia di chi gli è stato accanto in questo ultimo periodo o tradirla? Avrà dunque inizio per lui un’avventura imprevista, durante la quale dovrà ritrovare un nuovo equilibrio personale.

Il cast di Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini

Ad interpretare Snake Eyes in questo film vi è l’attore Henry Golding, visto anche in Crazy & Rich, Un piccolo favore e The Gentlemen. Golding ha qui dunque sostituito Ray Park, l’attore che aveva interpretato il personaggio nei primi due film della serie. In quelli, inoltre, Snake Eyes era un personaggio completamente muto, mentre in questo film a lui dedicato – nonostante il suo voto di silenzio – è un personaggio parlante. Inoltre, è stato cambiato dalla razza caucasica fino a quel momento posseduta ad una mista, in quanto Golding è malese ma con origini britanniche. L’attrice Haruka Abe interpreta invece Akiko, capo della sicurezza del clan Arashikage, che sviluppa un profondo legame con Snake Eyes.

L’attore britannico con origini giapponesi Andrew Koji, invece, interpreta Tommy alias Storm Shadow, amico di Snake Eyes. Qui al suo primo ruolo in una grande produzione hollywoodiana, Koji ha affermato di essere stato indeciso sull’accettare o meno il ruolo, non avendo per nulla apprezzato i precedenti due film dedicati ai G.I. Joe. L’attrice Úrsula Corberó, nota per aver interpretato Berlino nella serie La casa di carta, ricopre qui il ruolo della Baronessa, un agente d’élite della Cobra, seconda solo al Comandante Cobra. Per lei, si è trattato del suo primo ruolo in un film di Hollywood. Recita poi nel film anche Samara Weaving nel ruolo di Scarlett, un’agente d’élite e maggiore dell’esercito in G.I. Joe e alleato del clan Arashikage.

Snake Eyes G.I. Joe - Le origini Haruka Abe

Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini: avrà un sequel?

Nel maggio 2020, ovvero oltre un anno prima della distribuzione in sala del film, è stato annunciato lo sviluppo di un sequel, scritto da Joe Shrapnel e Anna Waterhouse, e per il quale era confermato il ritorno di Henry Golding nel ruolo del protagonista Snake Eyes e di Lorenzo di Bonaventura come produttore. Al momento dell’effettiva uscita in sala di Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, però, il film si è affermato come uno scottante insuccesso. A fronte di un budget di circa 110 milioni di dollari, la pellicola è riuscita ad incassarne appena 40 in tutto il mondo. Un risultato che sembra dunque aver bloccato ogni piano riguardante il sequel, del quale infatti non si è più avuto notizia.

Il trailer di Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 6 novembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, trailer del nuovo film

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Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, trailer del nuovo film

Eagle e Paramount Pictures hanno diffuso il trailer Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, il nuovo film del franchise di G.I. Joe, con protagonisti Henry Golding, Andrew Koji, Úrsula Corberó, Samara Weaving, Haruka Abe, Takehiro Hira e Iko Uwais dal 21 Luglio al CINEMA.

Paramount Pictures e Metro-Goldwyn-Mayer Pictures e Skydance presentano In associazione con Hasbro. Una produzione di Bonaventura Pictures.

Snake Eyes: G.I. Joe Le Origini, vede Henry Golding nei panni del solitario Snake Eyes che viene accolto in un antico e segreto clan giapponese chiamato Arashikage, dopo aver salvato la vita del suo erede legittimo. Una volta arrivato in Giappone, Snake Eyes impara dagli Arashikage le vie del guerriero ninja, trovando anche quello che più desiderava: un posto da potere chiamare casa. Ma, quando i segreti del suo passato vengono svelati, l’onore e la lealtà di Snake Eyes saranno messi a dura prova, rischiando di incrinare la fiducia di coloro che gli sono stati più vicino. Basato sull’iconico personaggio dei G.I. Joe, Snake Eyes: G.I. Joe Le Origini vede anche Andrew Koji nei panni di Storm Shadow, Úrsula Corberó in quelli de La Baronessa; Samara Weaving è invece Scarlett, Haruka Abe è Akiko, Tahehiro Hira è Kenta e Iko Uwais è Hard Master.

Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, recensione del film con Henry Golding

Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, per la regia di Robert Schwentke, approda nelle sale italiane a partire dal 21 luglio 2021. Il film è stato concepito come reboot della saga G.I. Joe e anche come storia all’origine della rivalità tra due celebri personaggi targati Hasbro; dunque la narrazione procede nei primi anni della rivalità tra i G. I. Joe e l’organizzazione criminale Cobra. Particolare attenzione è riservata appunto al protagonista della pellicola, Snake Eyes, interpretato da Henry Golding. L’arcinemico Storm Shadow è interpretato da Andrew Koji. In aggiunta il cast conta della partecipazione di Iko Uwais, Ursula Corbero e Samara Weaving. Premesse interessanti non aprono la strada ad una sceneggiatura altrettanto avvincente; ne conseguono poche intuizioni ben delineate e punti salienti del film concentrati unicamente nelle scene d’azione.

Snake Eyes – G. I. Joe Le Origini: la trama

Ambientato principalmente in Giappone, il film inizia in modo piuttosto traballante con il giovane eroe che assiste all’uccisione di suo padre, vicenda che fornisce una ragione per il suo soprannome. Successivamente lo ritroviamo cresciuto e viene reclutato per il contrabbando di armi, incontrando Thomas “Tommy” Arashikage (Andrew Koji), al quale salverà la vita. Tommy invita Snake Eyes nella loro cerchia ristretta di clan giapponese, senza mai sospettare che il suo nuovo amico stia effettivamente lavorando per la Yakuza, che vuole che rubi un gioiello con poteri magici che l’Arashikage sta invece proteggendo. In cambio, Kenta promette di trovare il sicario che ha ucciso il padre di Snake Eyes. Nel mentre alza la testa anche l’organizzazione terroristica Cobra, in particolare la sua temibile Baronessa (Ursula Corberò, la Tokyo de La Casa di Carta)

Snake Eyes si propone di ampliare lo sguardo dello spettatore indagando più approfonditamente l’universo dei G. I. Joe, introducendo anche altri personaggi del franchise. Le correlazioni tra questi e le vicissitudini a cui andranno incontro risultano tuttavia piuttosto forzate e il cliffhanger conclusivo non investe il prodotto della carica drammaturgica auspicata.

Snake Eyes: G.I. Joe - Le origini
Henry Golding – from Paramount Pictures, Metro-Goldwyn-Mayer Pictures and Skydance. – Photo Credit: Ed Araquel

Molti dialoghi in Snake Eyes: G.I. Joe Origins gonfiano una storia contorta di personaggi stilizzati che vagano per luoghi esotici – i vicoli illuminati al neon di Shinjuku, il flessuoso cortile pieno di fiori di ciliegio di un forte ninja – e parlano a lungo del tradimento e/o di testarsi a vicenda. Tutti hanno una risposta laboriosa e sfacciata alle domande degli altri; Inoltre, non c’è molta chimica tra i protagonisti del film, in parte perché non sembrano condividere lo schermo per poco più che qualche secondo.

Sfruttata decisamente male, è la presenza nel cast del migliore martial artist indonesiano, ovvero Iko Uwais nei panni di Hard Master, e allo stesso modo Peter Mensah. Altri ruoli di poco spicco a fronte di talento potenziale di prim’ordine sono quelli di Scarlet (Samara Weaving) e della Baronessa. Il cast si rivela complessivamente troppo ricco per una storia realmente piuttosto limitata, senza sottotrame o sbocchi narrativi di rilievo.

Snake Eyes: personaggi deboli e narrazione vacillante

La narrazione di Snake Eyes è appunto incentrata su uno dei personaggi più celebri dell’universo G.I. Joe, che si mobilita nuovamente dopo il fermo dal 2013. Henry Golding non riesce interamente nell’intento di rilanciare una saga cinematografica che già aveva mostrato qualche disequilibrio e il suo eroe tenebroso non riesce a convincere quanto dovrebbe. Snake Eyes punta a configurarsi come primo capitolo di un nuovo franchise, come suggerito soprattutto dal finale aperto, eppure non riesce a sfruttare appieno le molteplici potenzialità di un cast d’eccezione, che avrebbe potuto condurre le redini dell’intera narrazione. Combattimenti serrati, arti marziali e katana sono indubbiamente di effetto, ma non sufficienti ad elevare l’intero prodotto filmico.

Nella mitologia dei G. I. Joe, Snake Eyes è un ninja muto il cui volto è perennemente celato da una maschera nera, tratto distintivo che ne aumenta l’aura di mistero e glacialità. Parte del fascino del personaggio risiedeva di conseguenza nel suo retroscena ambiguo: gran parte del passato di Snake Eyes è oscurato nei suoi file, anche se è implicito che abbia avuto un vasto addestramento militare prima di unirsi ai Joe.  Il proposito del film sarebbe quello di spiegare quindi l’evoluzione del personaggio, tuttavia il regista Robert Schwentke non confeziona un prodotto memorabile, senza vere minacce o conflitti ad ostacolare il percorso dei personaggi, che appare un po’ troppo pericoloso di quanto in realtà non sia. La violenza appena suggerita rende Snake Eyes un prodotto piuttosto anonimo, che appesantisce la vicenda del protagonista con un retroscena debole e più tragico del dovuto, senza conferire incisività o intensità al suo arco di sviluppo.

Snake Eyes: G.I. Joe - Le origini film recensione
Úrsula Corberó- La Baronessa from Paramount Pictures, Metro-Goldwyn-Mayer Pictures and Skydance. -Photo Credit: Ed Araquel

Henry Golding non riesce a infondere molta presenza scenica o carisma all’aspirante guerriero; una volta che Snake Eyes di unisce all’Arashikage deve portare a termine tre test per dimostrare la sua integrità e possenza come guerriero, ma queste sfide non convogliano suspense né azione; vorrebbero insegnare al personaggio preziose lezioni di vita, che in realtà è difficile identificare e portare via con sé dopo la visione.

Snake Eyes avrebbe potuto giocare di più in termini di rifinitura visiva, specificità del personaggio e creazione di una narrazione un po’ meno convenzionale, per non finire a vacillare come un film d’azione. Neppure la messa in scena risulta impressionante e l’unico fulcro di attenzione dello spettatore diviene il lavoro acrobatico, i copiosi combattimenti e gli inseguimenti periodici, pur non brillando di guizzi registici. Nel complesso, Snake Eyes – G. I. Joe Le Origini si configura come un discreto prodotto di intrattenimento, che riesce a soddisfare i fan, senza tuttavia grossi guizzi registici o sceneggiativi.

Snake Eyes: Andrew Koji sarà Storm Shadow

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Snake Eyes: Andrew Koji sarà Storm Shadow

Lo spin off di G.I. Joe ha trovato il suo villain. Da quando Henry Golding (Crazy Rich Asians) era stato scelto per interpretare Snake Eyes, protagonista del film, i fan hanno atteso con impazienza l’annuncio del nome che avrebbe invece incarnato la sua nemesi, Storm Shadow. Ora, grazie a un nuovo report di The Wrap, abbiamo finalmente una risposta a questa domanda.

Secondo il sito, diverse fonti hanno confermato che Andrew Koji, star della serie Cinemax Warrior, seguirà le orme di Byung-hun Lee (I magnifici sette) per farsi carico del ruolo di Storm Shadow.

Tutti i dettagli di Snake Eyes rimangono al momento sotto segreto, a parte il fatto, ovviamente, che si tratta di uno spin off di G.I. Joe, il cui adattamento cinematografico non ha avuto troppa fortuna. Alla regia ci sarà Robert Schwentke, mentre la sceneggiatura è stata affidata a Evan Spiliotopoulos (La bella e la bestia).

Snake Eyes, prodotto da Paramount, ha attualmente già una data di uscita e dovrebbe arrivare nei cinema il 16 ottobre 2020.

Smurfs The Lost Village: primo sguardo al film d’animazione sui Puffi

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Dopo i due adattamenti in live action, i Puffi tornano al cinema in un lungometraggio animato che li vedrà sempre alle prese con il temibile Gargamella e il suo gattaccio Birba.

Di seguito le prime immagini dal film che si intitola Smurfs The Lost Village:

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Il film, prodotto da Sony, arriverà nelle sale americane il 31 marzo 2017.

Nel cast vocale di Smurfs The Lost Village compariranno Demi Lovato, Rainn Wilson, Mandy Patinkin, Joe Manganiello, Jack McBrayer e Danny Pudi.

Smurfs The Lost Village è diretto da Kelly Asbury.

Smosh protagonisti di film e serie per YouTube

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Smosh protagonisti di film e serie per YouTube

Mentre l’Italia aspetta Game Therapy, film prodotto dalla Indiana Production con Federico Clapis, FaviJ, Leonardo Decarli e altre web star, in America YouTube annuncia i primi partner che riceveranno un finanziamento nell’ambito del suo programma finalizzato alla produzione di serie tv e lungometraggi.
La DreamWorks, azionista di maggioranza di YouTube e AwesomenessTV, darà avvio a diversi progetti che si svilupperanno nei prossimi due anni. Ognuno di essi sarà caratterizzato dalla presenza di YouTube star e sarà sviluppato e prodotto dal CEO di AwesomenessTV Brian Robbins.

The Fine BrosIl capo del progetto, Alex Carloss, fa sapere: “Prima di diventare disponibili altrove, i film saranno tutti in anteprima mondiale su YouTube. Stiamo impostando quello che crediamo diventerà un nuovo paradigma di distribuzione per gli anni futuri.”
YouTube, che sta lavorando al programma dall’estate scorsa, ha come obbiettivo quello di tenere testa alla crescente concorrenza di piattaforme come Facebook, Vessel e Vimeo, nell’ambito della condivisione di materiale multimediale.

Tra gli Youtuber coinvolti nel progetto, gli Smosh, duo comico formato da Anthony Padilla e Ian Hecox (i cui canali contano un totale di 35 milioni di iscritti), The Fine Bros (17 milioni di iscritti), Prank vs Prank, (14 milioni) e Joey Graceffa (5 milioni). Per loro e per altre Youtube star, sono al momento in fase di sviluppo lungometraggi e serie tv.

Fonte: Variety

Smoke Sauna – I segreti della sorellanza al cinema dal 29 al 31 gennaio 2024

Wanted Cinema annuncia l’arrivo nelle sale italiane Smoke Sauna – I segreti della sorellanza, il documentario che ha appena vinto agli EFA 2023. Diretto da Anna Hints, il doc arriverà nelle sale italiane dal 29 al 31 gennaio 2024.

Tra le fumosità di una sauna nascosta in una lussureggiante foresta nel sud dell’Estonia, alcune donne condividono i segreti più intimi e il racconto delle loro esperienze di vita. Grazie a un forte senso di comunione, lavano via la vergogna intrappolata nei loro corpi e riguadagnano le forze. La macchina da presa cattura questo rituale intimo in un modo sorprendentemente viscerale e coinvolgente.

La regia di Anna Hints, al suo esordio con un lungometraggio, dopo aver vinto al Sundance Film Festival 2023, si aggiudica il premio come Miglior documentario europeo 2023 e rappresenterà l’Estonia agli Oscar. Grazie a Wanted, che ne ha acquisito i diritti di distribuzione in Italia ancor prima della vittoria agli EFA convinta della forza e della bellezza della pellicola, Smoke Sauna sarà nelle sale per tre giorni, il 29, 30 e 31 gennaio, in versione doppiata e originale con sottotitoli. Uno sguardo tutto al femminile, intimo e al contempo intenso, che porta sul grande schermo un rito ancestrale, quello della sauna nella tradizione estone, legato alla condivisione, a un momento di ascolto, di purificazione e di benessere di corpo e spirito.

Smoke Sauna – I segreti della sorellanza è uno dei cinque titoli acquisiti da Wanted designati all’Oscar dai propri paesi di origine. La Hints per l’Estonia – sia come doc che come miglior film straniero –, Vera di Tizza Covi e Rainer Frimmel per l’Austria, Songs of Earth di Margreth Olin per la Norvegia, Shayda di Noora Niasari per l’Australia e The Peasants di DK e Hugh Welchman per la Polonia.

Smoke – Tracce di fumo, la nuova serie con Taron Egerton

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Smoke – Tracce di fumo, la nuova serie con Taron Egerton

Apple TV+ ha presentato oggi le prime immagini di Smoke – Tracce di fumo il nuovo crime drama interpretato e prodotto da Taron Egerton e creato da Dennis Lehane. La serie limitata farà il suo debutto su Apple TV+ il 27 giugno con i primi due episodi dei nove totali, seguiti da nuovi episodi ogni venerdì fino all’8 agosto.

Ispirata a fatti realmente accaduti, Smoke – Tracce di fumo segue le vicende di un detective tormentato e un enigmatico investigatore che indaga su una serie di incendi dolosi mettersi insieme sulle tracce di due piromani seriali.

Nel cast della serie figurano anche Rafe Spall, Ntare Guma Mbaho Mwine, Hannah Emily Anderson, la candidata all’Emmy Anna Chlumsky, Adina Porter, il candidato all’Oscar e all’Emmy Greg Kinnear e il vincitore dell’Emmy John Leguizamo.

Realizzata dagli Apple Studios,  Smoke – Tracce di fumo è stata creata da Lehane, che ne è anche sceneggiatore e produttore esecutivo. Egerton è produttore esecutivo insieme a Richard Plepler per conto di EDEN Productions e Bradley Thomas e Dan Friedkin per Imperative Entertainment, oltre a Kari Skogland, Joe Chappelle e Jane Bartelme. La serie fittizia è ispirata all’acclamato podcast “Firebug” di truth.media, condotto dal premio Oscar® e Emmy Kary Antholis, che produce esecutivamente per Crime Story Media, LLC. Marc Smerling, vincitore di un Emmy Award, è produttore esecutivo per Truth Podcasting Corp. Tra i registi della serie figurano Skogland, Chappelle e Jim McKay.

Smile: trailer del nuovo horror, dal 29 settembre al cinema!

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Smile: trailer del nuovo horror, dal 29 settembre al cinema!

Paramount ha diffuso il trailer ufficiale di Smile, l’atteso nuovo horror in arrivo al cinema dal 29 settembre. Paramount Pictures presentam, in associazione con Paramount Players, una produzione Temple Hill. Smile è scritto e diretto da Parker Finn, prodotto da Marty Bowen, Wyck Godfrey, Isaac Klausner, Robert Salerno, con Adam Fishbach come produttore esecutivo. Protagonisti sono Sosie Bacon, Jessie T. Usher, Kyle Gallner, Robin Weigert, Caitlin Stasey con Kal Penn e Rob Morgan.

Dopo aver assistito a un traumatico episodio che ha coinvolto una sua paziente la dottoressa Rose Cotter viene perseguitata da strani e spaventosi fenomeni.
Assalita dal terrore che prende il sopravvento sulla sua vita, Rose sarà costretta a confrontarsi con il suo passato per sopravvivere e sfuggire ad una nuova e agghiacciante realtà.

Smile: la spiegazione della maledizione del sorriso

Smile: la spiegazione della maledizione del sorriso

Sia Smile che Smile 2, gli horror psicologici soprannaturali dello scrittore e regista Parker Finn, sono incentrati su vittime apparentemente innocenti che vengono maledette da un’entità malvagia che le perseguita e alla fine le costringe a fare una fine raccapricciante. Entrambi i capitoli del franchise horror di successo si basano sulle forti interpretazioni delle attrici protagoniste (rispettivamente Sosie Bacon e Naomi Scott) e su alcuni dei migliori jump scares dell’horror moderno. Tuttavia, nel finale di Smile 2, ci sono ancora molti interrogativi sull’entità che affligge i personaggi centrali.

Forte dei temi del trauma, del lutto e della dipendenza, il franchise di Smile fa un lavoro straordinario nel fornire informazioni di base sufficienti sull’entità malvagia al suo centro, pur lasciando gran parte di essa inspiegabile. Il sequel ha intelligentemente (e in qualche modo sorprendentemente) elaborato pochissimo il retroscena dell’entità del primo film, contribuendo al debutto stellare di Smile 2 su Rotten Tomatoes. Ciò significa che alcuni degli elementi più importanti dell’entità e del modo in cui terrorizza e infine uccide le sue vittime richiedono una spiegazione.

Sebbene la vera natura dell’entità rimanga misteriosa, i personaggi di Smile e Smile 2 sono stati in grado di seguire la catena di morti che la circonda per scoprire il suo modello di comportamento e la tempistica dall’infezione alla morte. L’infermiere del pronto soccorso con cui Skye, il personaggio di Naomi Scott, comunica in Smile 2, Morris (Peter Jacobson), afferma di essere riuscito a risalire ad almeno otto vittime, tra cui suo fratello. Ne elenca brevemente alcune, tra cui il Joel di Kyle Gallner e la Rose di Sosie Bacon del film originale Smile.

Nel film originale Smile, il Joel di Kyle Gallner, nei panni di un agente di polizia, è in grado di ricostruire una catena di suicidi con tanto di foto e video di sicurezza. Ogni vittima della Maledizione del Sorriso ha visto un’altra persona suicidarsi davanti a sé, con metodi che vanno dal pugnalarsi con cesoie da giardino e tagliarsi la gola con un vetro ad altri mezzi più inventivi. Agisce come un parassita, nutrendosi della paura e del trauma di una persona fino a quando non l’ha distrutta mentalmente, e a quel punto si attacca a un nuovo ospite.

Come l’entità del sorriso passa da una persona all’altra

Smile 2 recensione
Smile 2 Naomi Scott – Paramount Italy

L’entità si nutre di traumi e sembra scegliere come vittime persone che hanno già subito traumi nel passato (o nel presente). Affinché la maledizione passi da una persona all’altra, il nuovo ospite deve essere testimone della morte dell’ospite attualmente maledetto, di solito in qualche modo grafico. Questo crea il trauma di cui l’entità si nutre, permettendole di scartare l’ospite morto e di passare a quello nuovo.

Mentre nel primo Smile sembrava che fosse necessario che il suicidio avvenisse di fronte a un nuovo ospite, in seguito è stato rivelato (e confermato in Smile 2) che l’entità può trasferirsi dopo che un nuovo ospite assiste a qualsiasi metodo di morte, purché sia traumatico. La chiave è il trauma: guardare una persona che muore nel sonno teoricamente non permetterebbe alla maledizione di passare, ma deve essere qualcosa di scioccante che segnerà il testimone. Questo spiega la propensione dell’entità per i suicidi raccapriccianti: può creare l’evento traumatico di cui ha bisogno.

Quanto vive una persona con la maledizione del sorriso

Smile 2

Sia Smile che Smile 2 affermano che la morte arriva in genere entro una settimana una volta che una persona è stata infettata dalla Maledizione del Sorriso, ma questo non significa necessariamente che una persona vivrà per sette giorni. Sembra che la maggior parte delle vittime finisca in realtà per morire entro almeno quattro giorni, dato che l’entità impiega solo quel tempo per spezzare completamente la mente della persona con le sue visioni orripilanti e le sue manifestazioni sempre sorridenti. È difficile stabilire un momento preciso, poiché il pubblico vede tipicamente le cose dal punto di vista del protagonista, che di solito è distorto dall’entità.

Come si può spezzare la catena della maledizione del sorriso

Sosie Bacon in Smile

Rose e Joel riescono a rintracciare qualcuno che è riuscito a spezzare la maledizione di Smile, o almeno ha trovato un modo per trasmetterla a qualcun altro. Fanno visita all’assassino condannato Robert Talley, che racconta loro che il suo omicidio è stato in realtà il percorso che lo ha salvato dalla Maledizione del Sorriso; uccidendo una persona davanti a un testimone, l’entità è passata da lui e si è agganciata a quel testimone. In questo caso la maledizione non è stata spezzata definitivamente, ma almeno è passata a una nuova persona.

In Smile 2, l’infermiera del pronto soccorso Morris, il cui fratello è stato ucciso dall’entità, ha teorizzato l’esistenza di un modo per porre fine in modo permanente alla maledizione e distruggere l’entità. Poiché l’entità si nutre di traumi e ha bisogno di passare da un ospite all’altro, credeva che sarebbe stata distrutta se un ospite fosse stato ucciso in qualche modo al di fuori dell’infestazione dell’entità e del suicidio forzato. Propone di fermare temporaneamente il cuore di Skye Riley, “uccidendola” di fatto e non dando all’entità un nuovo ospite verso cui saltare, cosa che secondo lui l’avrebbe uccisa.

Tuttavia, questo metodo non viene mai applicato, poiché il grande colpo di scena finale di Smile 2rivela che quasi tutti gli eventi degli ultimi giorni, compresa la comunicazione e il tentativo di Skye con Morris, sono avvenuti nella sua testa proprio mentre l’entità era pronta a prendere il controllo della sua mente. Pertanto, non viene mai rivelato se il metodo di Morris avrebbe funzionato e l’entità rimane libera di infestare altre vittime.

I poteri e le allucinazioni della Maledizione del Sorriso spiegati

Smile 2
Photo Courtesy of Paramount Pict – © 2024 PARAMOUNT PICTURES

Nella sua forma non mascherata, che solo i suoi ospiti possono vedere, l’entità Smile si manifesta come un mostro umanoide senza pelle con molte bocche sorridenti annidate l’una nell’altra. Si rivela solo quando si arrampica all’interno dell’ospite, dopo averne spezzato la mente con le sue terrificanti allucinazioni. Mentre prepara l’ospite al suo ingresso, l’entità lo perseguita con visioni di persone normali, a volte anche di persone care, che non vogliono interrompere un sorriso inquietante e oscuro.

L’entità ha diversi trucchi che ripete, il più notevole dei quali è impersonare persone vicine alle sue vittime. Si guadagna la loro fiducia e la loro pace prima di rivelarsi attraverso il sorriso malvagio, massimizzando la paura e il tormento e aumentando l’ansia e la paranoia della vittima. Man mano che prende il controllo della mente, l’entità può far dimenticare periodi di tempo, far compiere azioni che non si ricordano affatto e spaventare a tal punto da togliere il sonno. Tutte queste tattiche si combinano per far sì che la persona metta in dubbio la propria realtà fino a crollare completamente.

Smile 2 si conclude con una domanda sul livello di potere dell’entità. Essa costringe Skye a uccidersi conficcandosi il microfono nell’occhio mentre è sul palco di un’arena gremita di fan. L’implicazione è che ognuna delle migliaia di testimoni del suicidio di Skye può ora fungere da ospite per l’entità, anche se resta da vedere se è in grado di moltiplicarsi o se può possedere più vittime contemporaneamente. Dato il successo critico e commerciale di Smile e Smile 2, sembra probabile che un altro sequel di Smile possa rispondere a questa domanda.

Smile, la recensione di un horror per niente da ridere

Smile, la recensione di un horror per niente da ridere

Come diceva l’Old Boy del 2003, “Sorridi, e il mondo sorriderà con te“… a vedere il film di Parker Finn però non sembra davvero qualcosa da augurarsi. Sin dall’emblematico ed esplicito titolo, e dalla sua stessa inquietante locandina, Smile ci invita – e forse insegna – a diffidare dei sorrisi troppo ampi. Una lezione valida nel quotidiano di tutti noi, ma che nell’horror distribuito da Eagle Pictures (in sala dal 29 settembre) assume una forma diversa, impossibile da dimenticare.

Se li vedi sorridere… è già troppo tardi

Nel bene e nel male, come spesso accade, visto che il primo lungometraggio del regista e sceneggiatore del corto Laura Hasn’t Slept del 2020 – al quale questo film deve molto, anche come spunto (lì una giovane chiedeva al proprio terapista di liberarla da un incubo ricorrente) – ha sicuramente le sue luci e ombre, ma si è dimostrato in grado di conquistare il pubblico dei test-screening organizzati dalla Paramount, che invece di destinarlo alla propria piattaforma di streaming come previsto ha finito per concedergli una distribuzione cinematografica, nazionale e internazionale.

Merito sicuramente della Sosie Bacon di Tredici e Omicidio a Easttown, capace di trasformarsi sullo schermo nel passaggio da dottoressa a ‘paziente’, ma soprattutto sull’espressività dei suoi tanti compagni di viaggio, in particolare delle vittime della maledizione intorno alla quale tutto ruota. A partire dal traumatico episodio al quale assiste la dottoressa Rose Cotter da lei interpretata, che coinvolge una sua paziente e la condanna a una persecuzione sempre più spaventosa. Fenomeni inspiegabili e il sospetto che i suoi timori possano essere fondati, spingono la donna a cedere al panico e a un passato che non ha mai smesso di tormentarla.

Smile: thriller psicologico, soprannaturale o convenzionale?

Una traccia che il film suggerisce e sviluppa, sebbene più a livello di citazione che di motore narrativo, tanto che le ferite familiari e il senso di colpa che affligge Rose restano una backstory esplorata in maniera tangenziale. D’altronde, fare altrimenti avrebbe portato il film su tutt’altro binario. Non l’unico ignorato dalle scelte fatte dal regista, che in un ipotetico ‘What If‘ avrebbe avuto la possibilità di regalare qualcosa di più ai suoi personaggi, e a noi del pubblico.

Il crescente delirio paranoico e la possibile distorsione della realtà dei quali è vittima la protagonista sembrano essere un diretto riferimento all’ipocrisia statunitense verso l’eccesso di emozioni o fragilità e paure spesso inaccettabili dal comune sentire. Ma siamo nel campo delle ipotesi, che quello che resta sullo schermo sono una serie di immagini riconoscibili come entrate nel canone, classico o moderno che sia (dalle riprese aeree alla Shining a quelle rovesciate simil Stranger Things), e un finale che si fa scappare la possibilità di non scadere dal convenzionale e nel già visto.

Un peccato, considerato che Smile conserva ugualmente una sua forza, e una carica ansiogena data dal senso di impotenza e di pericolo costanti. Più incisivi della sovrabbondanza di jumpscare, pure di sicuro effetto, che poco aggiungono all’emozionante esperienza che gli spettatori sono costretti a vivere. Più nella prima metà della vicenda, ché anche il twist finale non costituisce una vera sfida per chiunque abbia la lucidità necessaria a riconoscere come incredibile – o inaccettabile – la possibilità di sospendere l’incredulità dinnanzi a certi supposti colpi di scena.

Smile, il trailer ufficiale del film di Parker Finn

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Smile, il trailer ufficiale del film di Parker Finn

Paramount Pictures diffonde il trailer ufficiale di Smile, il nuovo film di Parker Finn, in uscita in sala il prossimo 29 settembre.

La trama di Smile

Dopo aver assistito a un traumatico episodio che ha coinvolto una sua paziente la dottoressa Rose Cotter viene perseguitata da strani e spaventosi fenomeni. Assalita dal terrore che prende il sopravvento sulla sua vita, Rose sarà costretta a confrontarsi con il suo passato per sopravvivere e sfuggire ad una nuova e agghiacciante realtà.

Nel cast del film Sosie Bacon, Jessie T. Usher, Kyle Gallner, Robin Weigert, Caitlin Stasey con Kal Penn e Rob Morgan.

Smile 2: svelata la durata del sequel del film horror

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Smile 2: svelata la durata del sequel del film horror

Mentre Smile 2 si avvicina alla data di uscita del 17 ottobre, i fan non potrebbero essere più ansiosi di conoscere ulteriori dettagli sull’atteso sequel – e oggi la loro pazienza è stata premiata. Bloody Disgusting ha confermato oggi pomeriggio che Smile 2 avrà una durata ufficiale di 2 ore e 1 minuto. Queste 2 ore e 1 minuto saranno costituite dal film puro e semplice: non includono i titoli di coda.

Con questa durata di 121 minuti, Smile 2 supera di appena 6 minuti il suo predecessore, che si aggirava comodamente intorno a 1 ora e 55 minuti. Secondo le stime, l’originale Smile ha incassato quasi 220 milioni di dollari a livello globale durante la sua uscita nel 2022, cosa che potrebbe aver incoraggiato il suo sequel a sentirsi sicuro di occupare un po’ di più il tempo del pubblico. Sebbene i fan di Smile non sappiano ancora tutto sul secondo film del loro franchise preferito, una cosa è certa: sembra che ci sarà tempo più che sufficiente per tutti i brividi e gli spaventi che la serie sa fare meglio.

Di cosa parlerà “Smile 2”?

Rispetto al primo film, che si svolgeva in gran parte in una struttura psichiatrica, la storia di Smile 2 sembra essere un po’ più glamour e sfarzosa. Il sequel seguirà una pop star internazionale di nome Skye Riley mentre si prepara a dominare il mondo durante il suo imminente tour mondiale. Tuttavia, proprio come nell’originale Smile, Riley si ritrova presto ad affrontare una serie di fenomeni agghiaccianti che non riesce a spiegare. Mentre gli spaventi aumentano e lo stress di mantenere la sua immagine si fa sentire, Riley deve affrontare gli scheletri nel suo armadio prima di esporre al mondo qualcosa che non può cancellare.

Il ruolo di Skye Riley sarà interpretato dall’attrice Naomi Scott, nota per le sue precedenti iconiche interpretazioni in Charlie’s Angels 2019, nel remake di Aladdin della Disney e, naturalmente, nel film originale di Disney Channel Lemonade Mouth. Lukas Gage di White Lotus, Dylan Gelula di Dream Scenario, Raúl Castillodi Cassandro e Miles Gutierrez-Riley di The Wilds sono tutti confermati per apparire nel film, ma non sono ancora emersi dettagli sui singoli ruoli. Anche Kyle Gallner, che nel film originale Smile interpretava l’ex fidanzato di Rose, Joel, tornerà nel sequel e presumibilmente riprenderà il suo personaggio precedente.

Gli appassionati di horror ricorderanno che Joel ha visto Rose morire per mano della maledizione centrale di Smile, il che significa che ora ne ha contratto le terribili conseguenze. Joel infetterà la famosa Riley con il misterioso incantesimo di Smile, diffondendone potenzialmente gli effetti a milioni di persone? Non potremo esserne certi fino al 17 ottobre, ma conoscere la durata ufficiale del film si spera che renda più facile l’attesa.

Smile 2: rivelato l’impressionante punteggio di Rotten Tomatoes

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Smile 2: rivelato l’impressionante punteggio di Rotten Tomatoes

Smile è arrivato nelle sale nel 2002 e ha guadagnato 217 milioni di dollari in tutto il mondo con un budget di 17 milioni. Si tratta di un guadagno enorme per un film horror e la Paramount non ha perso tempo a sviluppare un sequel, Smile 2, che uscirà questo venerdì.

In base alla prima ondata di recensioni, il seguito è altrettanto buono – ma forse non migliore – del suo predecessore. Tuttavia, la nuova protagonista Naomi Scott (Power Rangers) sta ricevendo molti elogi per la sua interpretazione e sembra che ci siano molti spaventi per i fan dell’horror.

Secondo l’Hollywood Reporter, Smile 2 “farà sorridere da un orecchio all’altro i fan dell’horror”, ma avverte che “forse il regista Parker Finn deve solo allontanarsi un po’ dall’idea sbagliata che il più è meglio e concentrarsi maggiormente sulle sue capacità narrative”.

Variety gli fa eco spiegando: “Il finale è destinato a lasciare il pubblico a grattarsi la testa, e questo perché Parker Finn, ormai innamorato della mitologia di ‘Smile’ che ha creato, diventa grandioso”. JoBlo controbatte dichiarando: “Smile 2 è uno dei film più divertenti che ho visto quest’anno, con le due ore di durata che corrono veloci. È una vera e propria esplosione di sangue”.

Secondo Empire Online, Smile 2 è “Inquietante e intelligente, ma raramente sorprendente, questo horror colpisce abbastanza bene, ma non riesce a superare il suo predecessore più grezzo e pronto”. IGN aggiunge: “Anche se non è così spaventoso come l’originale, questo sequel del successo horror dovrebbe far sorridere molti”.

IndieWire, nel frattempo, ritiene che Smile 2 potrebbe essere il primo di molti seguiti dell’originale del 2022. “Più che altro, questo sequel è la prova dell’infinita versatilità che potrebbe trasformare i film di Smile in un appuntamento fisso al botteghino di ottobre per decenni a venire”, spiega il sito.

Infine, Bloody Disgusting afferma: “Come qualcuno che ha trovato il primo film solido ma alla fine familiare nelle sue influenze, Smile 2 è una delle più grandi sorprese horror dell’anno”. Aggiungono che “[Naomi] Scott offre una performance che definisce la sua carriera, affrontando così tanti strati del suo personaggio e con una facilità apparentemente senza sforzo”.

Su Rotten Tomatoes, Smile 2 è attualmente all’84%. Due anni fa Smile era stato “certificato fresco” all’80%, quindi le cose sembrano andare in una direzione positiva per questo sequel.  In concomitanza con la revoca dell’embargo sulle recensioni, abbiamo anche un trailer finale di Smile 2 che potete vedere qui sotto.

 

Smile 2: Naomi Scott si trasforma nella popstar che è in lei per il sequel horror musicale

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Seguendo le orme del film virale del 2022, Smile 2 arriverà finalmente nelle sale il 17 ottobre. Il film horror psicologico espande la storia del suo predecessore, riprendendo il discorso dopo che Joel (l’attore di ritorno Kyle Gallner) ha contratto la maledizione alla fine di Smile. Ma invece di seguire la sua discesa nella follia, il sequel si concentra su Skye Riley (Naomi Scott di Aladdin), una pop star famosa ma tormentata, il cui sfortunato incontro con il suo compagno di liceo Lewis (Lukas Gage) la rende il prossimo bersaglio dell’entità maligna.

Mentre i meccanismi della maledizione sono stati spiegati nel primo film, Smile 2 approfondisce le abilità dello spirito, le implicazioni della relazione parassitaria tra il demone sorridente e il suo ospite e, potenzialmente, anche le motivazioni alla base della maledizione. La piattaforma di Skye sul palcoscenico mondiale viene sfruttata in modo eccellente in Smile 2, poiché ogni sua mossa è osservata non solo dai suoi cari – tra cui la madre e la manager (Rosemarie DeWitt), il migliore amico (Dylan Gelula) e l’assistente (Miles Gutierrez-Riley) – ma anche dai suoi fan e dai media in generale.

Screen Rant ha intervistato Naomi Scott sul modo in cui si è calato nei panni di Skye Riley per Smile 2, uno sforzo che ha incluso l’assunzione di abbondanti quantità di acqua Voss e la scrittura di canzoni dal punto di vista di Skye. L’attore ha anche rivelato quanto sia stata rigorosa la visione del regista Parker Finn, che gli ha permesso di tagliare la foschia delle allucinazioni di Skye e di mantenere i tempi di lavorazione per il cast e la troupe.

Naomi Scott dà una sbirciata dietro il sipario della popstar di Smile 2

L’attrice ha ammesso: “Ero molto conosciuta sul set! Ho bevuto tantissima acqua, ma non così velocemente. Non la buttavo giù come Skye, il che è stata una delle cose più difficili per [interpretare] Skye. Ma in pratica viaggiavo ovunque con un’enorme bottiglia da due litri e mezzo chiamata Gidget. L’abbiamo chiamata Gidget, ed è un bene perché fungeva anche da arma. Se qualcuno cercava di prendermi, potevo semplicemente [agitarla]. Sì, quindi ero molto ben idratato”.

È stato fantastico perché quando ho firmato per il progetto, c’erano già tre canzoni scritte, due delle quali sono state scritte e prodotte da un’incredibile scrittrice-produttrice chiamata Idarose. Era la sua voce nel demo di “New Brain” e “Blood On White Satin”, quindi è stata lei a darmi il progetto per la musica di Skye.

Ne abbiamo parlato e io le ho detto: “Sento di volermi adattare a quello che stai facendo”. E lei ha risposto: “Fantastico”, così abbiamo fatto davvero questo insieme. È così talentuosa e incredibile. Credo che sia stato uno dei primi giorni in cui sono stato in studio che abbiamo co-scritto insieme “Just My Name” su Zoom, che è una delle canzoni del film. Dopo aver girato il film, abbiamo scritto insieme la canzone “Death Of Me”, che è stata molto divertente perché ci siamo detti: “Ok, tutto il lavoro è fatto”. Avevamo consolidato il suo sound, sapevamo chi era e pensavamo di poterci divertire con l’inno pop di Skye. L’aspetto piacevole è che quando scrivi per un personaggio o per un’altra persona, come è stato per me, non sei necessariamente vincolato dai limiti creativi che ti poni come artista e che ti rendono tale. Puoi semplicemente evitarli, il che è stato divertente. Molto divertente“.

Smile 2: il terrificante trailer finale del film

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Smile 2: il terrificante trailer finale del film

Paramount ha diffuso il terrificante trailer finale di Smile 2, l’atteso sequel del film del 2022 Smile, campione d’incassi. L’ultimo trailer arriva proprio dopo che ha debuttato lo score di Rotten Tomatos.

In Smile 2, in procinto di intraprendere un nuovo tour mondiale, la popstar Skye Riley (Naomi Scott) inizia a sperimentare eventi sempre più terrificanti e inspiegabili. Sopraffatta dall’escalation di orrori e dalle pressioni della fama, Skye è costretta ad affrontare il suo oscuro passato per riprendere il controllo della sua vita prima che questa vada fuori controllo.

Il sequel è scritto e diretto da Parker Finn e prodotto da Marty Bowen, Wyck Godfrey, Isaac Klausner, Parker Finn, Robert Salerno. Il cast di Smile 2 comprende Naomi Scott, Rosemarie DeWitt, Lukas Gage, Miles Gutierrez-Riley, Peter Jacobson, Ray Nicholson, Dylan Gelula, Raúl Castillo e Kyle Gallner.

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