Mentre Smile
2 si avvicina alla data di
uscita del 17 ottobre, i fan
non potrebbero essere più ansiosi di conoscere ulteriori dettagli
sull’atteso sequel – e oggi la loro pazienza è stata premiata.
Bloody Disgusting ha confermato oggi pomeriggio che
Smile 2 avrà una durata ufficiale di 2 ore e 1
minuto. Queste 2 ore e 1 minuto saranno costituite dal
film puro e semplice: non includono i titoli di coda.
Con questa durata di 121 minuti,
Smile
2 supera di appena 6 minuti il suo
predecessore, che si aggirava comodamente intorno a 1 ora e 55
minuti. Secondo le stime, l’originale
Smile ha incassato quasi 220
milioni di dollari a livello globale durante la sua uscita nel
2022, cosa che potrebbe aver incoraggiato il suo sequel a sentirsi
sicuro di occupare un po’ di più il tempo del pubblico. Sebbene i
fan di Smile non
sappiano ancora tutto sul secondo film del loro franchise
preferito, una cosa è certa: sembra che ci sarà tempo più che
sufficiente per tutti i brividi e gli spaventi che la serie sa fare
meglio.
Di cosa parlerà “Smile
2”?
Rispetto al primo film, che si
svolgeva in gran parte in una struttura psichiatrica, la storia di
Smile 2 sembra essere un po’ più glamour e sfarzosa. Il
sequel seguirà una pop star internazionale di nome Skye
Riley mentre si prepara a dominare il mondo durante il
suo imminente tour mondiale. Tuttavia, proprio come nell’originale
Smile, Riley si ritrova presto ad affrontare una serie
di fenomeni agghiaccianti che non riesce a spiegare. Mentre gli
spaventi aumentano e lo stress di mantenere la sua immagine si fa
sentire, Riley deve affrontare gli scheletri nel suo armadio prima
di esporre al mondo qualcosa che non può cancellare.
Il ruolo di Skye Riley sarà
interpretato dall’attrice Naomi Scott, nota per le sue precedenti
iconiche interpretazioni in Charlie’s
Angels 2019, nel remake di Aladdin
della Disney e, naturalmente, nel film originale di Disney Channel
Lemonade Mouth. Lukas
Gage di White Lotus,
Dylan Gelula di Dream
Scenario, Raúl CastillodiCassandro e Miles
Gutierrez-Riley di The Wilds
sono tutti confermati per apparire nel film, ma non sono ancora
emersi dettagli sui singoli ruoli. Anche Kyle
Gallner, che nel film originale Smile
interpretava l’ex fidanzato di
Rose, Joel, tornerà nel sequel e
presumibilmente riprenderà il suo personaggio precedente.
Gli appassionati di horror
ricorderanno che Joel ha visto Rose morire per mano della
maledizione centrale di Smile, il che significa che ora ne
ha contratto le terribili conseguenze. Joel infetterà la famosa
Riley con il misterioso incantesimo di Smile,
diffondendone potenzialmente gli effetti a milioni di persone? Non
potremo esserne certi fino al 17 ottobre, ma conoscere la durata
ufficiale del film si spera che renda più facile l’attesa.
Smile è
arrivato nelle sale nel 2002 e ha guadagnato 217 milioni di dollari
in tutto il mondo con un budget di 17 milioni. Si tratta di un
guadagno enorme per un
film horror e la Paramount non ha perso tempo a sviluppare un
sequel, Smile 2,
che uscirà questo venerdì.
In base alla prima ondata di
recensioni, il seguito è altrettanto buono – ma forse non migliore
– del suo predecessore. Tuttavia, la nuova protagonista
Naomi Scott (Power Rangers) sta ricevendo
molti elogi per la sua interpretazione e sembra che ci siano molti
spaventi per i fan dell’horror.
Secondo l’Hollywood
Reporter, Smile 2“farà sorridere da un
orecchio all’altro i fan dell’horror”, ma avverte che
“forse il regista Parker Finn deve solo allontanarsi un po’
dall’idea sbagliata che il più è meglio e concentrarsi maggiormente
sulle sue capacità narrative”.
Variety gli fa eco spiegando: “Il finale è destinato a
lasciare il pubblico a grattarsi la testa, e questo perché Parker
Finn, ormai innamorato della mitologia di ‘Smile’ che ha creato,
diventa grandioso”.
JoBlo controbatte dichiarando: “Smile 2 è uno dei film
più divertenti che ho visto quest’anno, con le due ore di durata
che corrono veloci.È una vera e propria
esplosione di sangue”.
Secondo Empire
Online, Smile 2 è “Inquietante e intelligente,
ma raramente sorprendente, questo horror colpisce abbastanza bene,
ma non riesce a superare il suo predecessore più grezzo e
pronto”.
IGN aggiunge: “Anche se non è così spaventoso come
l’originale, questo sequel del successo horror dovrebbe far
sorridere molti”.
IndieWire, nel frattempo, ritiene che Smile 2 potrebbe
essere il primo di molti seguiti dell’originale del 2022.
“Più che altro, questo sequel è la prova dell’infinita
versatilità che potrebbe trasformare i film di Smile in un
appuntamento fisso al botteghino di ottobre per decenni a
venire”, spiega il sito.
Infine,
Bloody Disgusting afferma: “Come qualcuno che ha
trovato il primo film solido ma alla fine familiare nelle sue
influenze, Smile 2 è una delle più grandi sorprese horror
dell’anno”. Aggiungono che “[Naomi] Scott offre
una performance che definisce la sua carriera, affrontando così
tanti strati del suo personaggio e con una facilità apparentemente
senza sforzo”.
Su Rotten Tomatoes, Smile
2 è attualmente all’84%. Due anni fa Smile era stato
“certificato fresco” all’80%, quindi le cose sembrano andare in una
direzione positiva per questo sequel. In concomitanza con la
revoca dell’embargo sulle recensioni, abbiamo anche un trailer
finale di Smile 2 che potete vedere qui sotto.
Seguendo le orme del film virale
del 2022, Smile
2 arriverà finalmente nelle sale il 17 ottobre.
Il
film horror psicologico espande la storia del suo predecessore,
riprendendo il discorso dopo che Joel (l’attore di ritorno Kyle
Gallner) ha contratto la maledizione alla fine di Smile.
Ma invece di seguire la sua discesa nella follia, il sequel si
concentra su Skye Riley (Naomi
Scott di Aladdin),
una pop star famosa ma tormentata, il cui sfortunato incontro con
il suo compagno di liceo Lewis (Lukas Gage) la rende il prossimo
bersaglio dell’entità maligna.
Mentre i meccanismi della
maledizione sono stati spiegati nel primo film, Smile 2
approfondisce le abilità dello spirito, le implicazioni della
relazione parassitaria tra il demone sorridente e il suo ospite e,
potenzialmente, anche le motivazioni alla base della maledizione.
La piattaforma di Skye sul palcoscenico mondiale viene sfruttata in
modo eccellente in Smile 2, poiché ogni sua mossa è
osservata non solo dai suoi cari – tra cui la madre e la manager
(Rosemarie DeWitt), il migliore amico (Dylan Gelula) e l’assistente
(Miles Gutierrez-Riley) – ma anche dai suoi fan e dai media in
generale.
Screen Rant ha
intervistato Naomi Scott sul modo in cui si è calato nei
panni di Skye Riley per Smile 2, uno sforzo che ha incluso
l’assunzione di abbondanti quantità di acqua Voss e la scrittura di
canzoni dal punto di vista di Skye. L’attore ha anche rivelato
quanto sia stata rigorosa la visione del regista Parker Finn, che
gli ha permesso di tagliare la foschia delle allucinazioni di Skye
e di mantenere i tempi di lavorazione per il cast e la troupe.
Naomi Scott dà una sbirciata
dietro il sipario della popstar di Smile 2
L’attrice ha ammesso: “Ero
molto conosciuta sul set! Ho bevuto tantissima acqua, ma non così
velocemente. Non la buttavo giù come Skye, il che è stata una delle
cose più difficili per [interpretare] Skye. Ma in pratica viaggiavo
ovunque con un’enorme bottiglia da due litri e mezzo chiamata
Gidget. L’abbiamo chiamata Gidget, ed è un bene perché fungeva
anche da arma. Se qualcuno cercava di prendermi, potevo
semplicemente [agitarla]. Sì, quindi ero molto ben
idratato”.
“È stato fantastico perché
quando ho firmato per il progetto, c’erano già tre canzoni scritte,
due delle quali sono state scritte e prodotte da un’incredibile
scrittrice-produttrice chiamata Idarose. Era la sua voce nel demo
di “New Brain” e “Blood On White Satin”, quindi è stata lei a darmi
il progetto per la musica di Skye.
Ne abbiamo parlato e io le ho
detto: “Sento di volermi adattare a quello che stai facendo”. E lei
ha risposto: “Fantastico”, così abbiamo fatto davvero questo
insieme. È così talentuosa e incredibile. Credo che sia stato uno
dei primi giorni in cui sono stato in studio che abbiamo co-scritto
insieme “Just My Name” su Zoom, che è una delle canzoni del film.
Dopo aver girato il film, abbiamo scritto insieme la canzone “Death
Of Me”, che è stata molto divertente perché ci siamo detti: “Ok,
tutto il lavoro è fatto”. Avevamo consolidato il suo sound,
sapevamo chi era e pensavamo di poterci divertire con l’inno pop di
Skye. L’aspetto piacevole è che quando scrivi per un personaggio o
per un’altra persona, come è stato per me, non sei necessariamente
vincolato dai limiti creativi che ti poni come artista e che ti
rendono tale. Puoi semplicemente evitarli, il che è stato
divertente. Molto divertente“.
Paramount ha diffuso il
terrificante trailer finale di
Smile 2, l’atteso sequel del film del 2022 Smile,
campione d’incassi. L’ultimo trailer arriva proprio dopo che ha
debuttato lo score di Rotten Tomatos.
In Smile 2, in procinto di
intraprendere un nuovo tour mondiale, la popstar Skye Riley (Naomi
Scott) inizia a sperimentare eventi sempre più terrificanti e
inspiegabili. Sopraffatta dall’escalation di orrori e dalle
pressioni della fama, Skye è costretta ad affrontare il suo oscuro
passato per riprendere il controllo della sua vita prima che questa
vada fuori controllo.
Il sequel è scritto e diretto da
Parker Finn e prodotto da Marty Bowen, Wyck Godfrey, Isaac
Klausner, Parker Finn, Robert Salerno. Il cast di Smile 2
comprende Naomi Scott, Rosemarie DeWitt, Lukas Gage, Miles
Gutierrez-Riley, Peter Jacobson, Ray Nicholson, Dylan Gelula, Raúl
Castillo e Kyle Gallner.
Il regista di Smile
2 ha condiviso alcuni approfondimenti sulla
mitologia del famigerato Smiler, stuzzicando il pubblico su quanto
potrà essere svelato nei futuri sequel. Il film horror del 2024 è
il nuovo capitolo del franchise Smile, incentrato su una
maledizione che si nutre dei traumi delle persone, utilizzando
sorrisi inquietanti per spingere le sue vittime alla follia e,
successivamente, alla morte. Mentre il primo film forniva alcuni
indizi criptici sulla natura di Smile, il sequel lascia
intendere che la maledizione è ben lungi dall’essere pienamente
compresa.
In una recente intervista a
Variety, Parker Finn, sceneggiatore e regista di
entrambe le puntate, ha descritto il suo approccio alla funzione
dello Smiler nei film. Finn ha rivelato che la creatura è
profondamente personale, reagendo in modo diverso con ogni
personaggio a seconda delle sue specifiche paure. Ha anche
sottolineato la sua preferenza a lasciare parti della mitologia
sconosciute dopo Smile 2, affermando di essere più
interessato a esplorare la storia di ogni personaggio principale.
Leggete la sua dichiarazione completa qui sotto:
Ho sicuramente tutti questi
pensieri e considerazioni sul Sorridente, e questo mi aiuta a
capire come utilizzarlo nel film.Mi piace il fatto che,
essendo progettato per entrare nelle fessure del cervello di un
personaggio e iniziare a banchettare con tutte le cose peggiori
nella sua testa, è incredibilmente specifico, unico e personale per
ogni persona con cui interagisce.Tutto ciò che abbiamo
imparato su di essa nel primo film, potrebbe farci capire: “Oh,
quella era solo una versione dell’interazione con la protagonista
di [”Smile“] Rose, e questa è per Skye”.Sì, c’è questa
linea guida, ma ha alcuni nuovi assi nella manica e cose che non
sapevamo.
Spesso ho l’impressione che nei
film dell’orrore il meno sia più, soprattutto se si tratta di cose
soprannaturali.Prima di tutto, sono molto più interessato
alla storia dei personaggi.Adoro le cose che accadono nella
notte, ma voglio usare la spinta soprannaturale per esplorare
l’orrore umano, le cose psicologiche interne.Ma trovo anche
che a volte, quando si comincia a spiegare troppo, a dargli un nome
e un’origine, il pubblico comincia a disconoscerlo.Penso
che la paura dell’ignoto sia molto più spaventosa, ma penso anche
che valga la pena distribuire briciole di pane per portare il
pubblico con sé.Sono piccole caramelle da mangiare lungo la
strada, che adoro, ma se sto rispondendo a una domanda o chiudendo
una porta, voglio essere sicuro di aprirne altre due.
Cosa significa questo per il
franchising Smile
I commenti di Finn suggeriscono che
Smile
continuerà a esplorare la convergenza tra orrore soprannaturale e
trauma psicologico. Invece di concentrarsi esclusivamente su una
rigida mitologia o di spiegare le origini di Smiler, i film
futuri probabilmente scaveranno più a fondo nei demoni interiori di
un nuovo personaggio, usando la maledizione come veicolo
per portare avanti il suo trauma. Questa strategia garantirà la
freschezza del franchise: ogni film offrirà nuove esperienze
piuttosto che riproporre lo stesso concetto, come fanno molti
franchise horror. Resistendo all’eccesso di spiegazioni, Finn
sfrutta la paura dell’ignoto, che spesso è più terrificante di
qualsiasi mostro o retroscena definito.
Il concetto di ogni vittima che
sperimenta una versione diversa dello Smiler offre inoltre nuove ed
entusiasmanti possibilità narrative. Questa strategia permette
al potenzialeSmile 3di introdurre nuove dimensioni psicologiche e
traumi per ogni protagonista, mantenendo il pubblico impegnato con
l’imprevedibilità. Inoltre, questo approccio potrebbe garantire che
il franchise Smile diventi un punto fermo dell’horror in
futuro, consentendo al nuovo pubblico di sperimentare e godere dei
sequel senza dover necessariamente studiare la storia dei film
prima di andare al cinema.
Sono stati pubblicati un nuovo
trailer e un nuovo poster per Smile
2 e, se vi è piaciuto Smile, tutti
gli indizi fanno pensare che si tratti di un degno successore del
film horror. Oltre a suggerire che finalmente scopriremo di più
sulla maledizione soprannaturale che ha perseguitato la Rose Cotter
di Sosie Bacon nel primo episodio, vediamo qui la
popstar Skye Riley di Naomi Scott adottare misure drastiche per
sfuggirle. Se funziona… beh, potrebbe essere una svolta per il
franchise.
Il primo Smile ha
ottenuto l’80% su Rotten Tomatoes ed è stato ben accolto dai fan
dell’horror; le aspettative per questo sequel sono alte e lo
spostamento dei riflettori su un personaggio principale che è una
celebrità promette di scuotere questa premessa in modo eccitante.
Parker Finn torna a scrivere e dirigere il sequel, quindi non c’è
motivo di credere che non sarà terrificante come il suo
predecessore. All’inizio di quest’anno, la star di Smile
2, Lukas Gage ha rivelato che nel
sequel è presente una scena così cruenta da averlo fatto vomitare
quando le cineprese hanno smesso di girare.
“È così terrificante. È stata
la prima volta che sono stato su un set in cui ho avuto veramente
paura, e mi è venuto davvero il voltastomaco in una sola
ripresa”, ha raccontato l’attore. “Non pensavo che l’avrei
fatto. Era così cruento e disgustoso… ho vomitato fuori
campo”. “È davvero così spaventoso. Non sto nemmeno
mentendo”, ha continuato Gage. “Non ho mai partecipato a
qualcosa che mi ha davvero terrorizzato. La troupe è terrorizzata
dalle riprese perché, non so, lo scrittore/regista Parker Finn lo
è, conosce così bene questo genere”.
Di cosa parlerà Smile 2?
Rispetto al primo film, che si
svolgeva in gran parte in una struttura psichiatrica, la storia di
Smile
2 sembra essere un po’ più glamour e sfarzosa. Il
sequel seguirà una pop star internazionale di nome Skye
Riley mentre si prepara a dominare il mondo durante il suo
imminente tour mondiale. Tuttavia, proprio come nell’originale
Smile, Riley si ritrova presto ad affrontare una
serie di fenomeni agghiaccianti che non riesce a spiegare. Mentre
gli spaventi aumentano e lo stress di mantenere la sua immagine si
fa sentire, Riley deve affrontare gli scheletri nel suo armadio
prima di esporre al mondo qualcosa che non può cancellare.
Il ruolo di Skye Riley sarà
interpretato dall’attrice Naomi Scott, nota per le sue precedenti
iconiche interpretazioni in Charlie’s
Angels 2019, nel remake di Aladdin
della Disney e, naturalmente, nel film originale di Disney Channel
Lemonade Mouth. Lukas
Gage di White Lotus,
Dylan Gelula di Dream
Scenario, Raúl CastillodiCassandro e Miles
Gutierrez-Riley di The Wilds
sono tutti confermati per apparire nel film, ma non sono ancora
emersi dettagli sui singoli ruoli. Anche Kyle
Gallner, che nel film originale Smile
interpretava l’ex fidanzato di Rose, Joel, tornerà nel sequel e
presumibilmente riprenderà il suo personaggio precedente.
Gli appassionati di horror
ricorderanno che Joel ha visto Rose morire per mano della
maledizione centrale di Smile, il che significa
che ora ne ha contratto le terribili conseguenze. Joel infetterà la
famosa Riley con il misterioso incantesimo diSmile, diffondendone potenzialmente gli effetti a
milioni di persone? Non potremo esserne certi fino al 17
ottobre.
La Paramount
ha fissato la data di uscita di Smile 2 per il
prossimo sequel del
film horror di successo Smile.
Finn ha parlato a ComingSoon del potenziale di un
sequel in
un’intervista l’anno scorso.“Mai in un milione di anni
avrei pensato che la gente mi avrebbe chiesto un altro di questi
film, il che è fantastico! Penso che ci siano molte cose
interessanti che potrebbero essere fatte nel mondo di
Smile. Ci sono molti angoli che ho lasciato di proposito
inesplorati e cose che avrei voluto fare nel primo film, ma
semplicemente non c’era spazio per fare”, ha detto
Finn. “Sarebbe davvero emozionante. Ciò che penso sia
davvero importante in Smile è la storia del personaggio al centro e
come l’emotività e i temi del personaggio siano così legati a ciò
che sta accadendo. E questo è davvero importante, penso, che
se mai ci fosse una considerazione per un sorriso in più, questo
sarebbe parte di ciò che sta facendo e sembrerebbe… forse
inaspettato da quello che abbiamo sperimentato nel primo
film.
Quando è la data di uscita nelle sale
di Smile 2?
La data di uscita di Smile 2
è fissata per il 18 ottobre 2024. È una data di uscita
opportunamente inquietante poiché esce proprio prima di
Halloween. Il film originale ha incassato oltre 217 milioni di
dollari in tutto il mondo e ha incassato 105 milioni di dollari a
livello nazionale. Il regista Parker Finn tornerà per dirigere
anche questa nuova storia mentre il cast è ancora tutto da
definire.
Smile
è stato scritto e diretto da Parker Finn. Nel cast
Sosie Bacon, Jessie T. Usher, Kyle Gallner, Caitlin Stasey,
Kal Penn e Rob Morgan. Il film sarà disponibile in
formato digitale dal 15 novembre presso Paramount Home
Entertainment.
Mentre Smile
2 si avvicina alla data di uscita del 18 ottobre, i
fan non potrebbero essere più ansiosi di conoscere ulteriori
dettagli sull’atteso sequel – e oggi la loro pazienza è stata
premiata. Bloody Disgusting ha confermato oggi pomeriggio che Smile
2 avrà una durata ufficiale di 2 ore e 1 minuto. Queste 2 ore e 1
minuto saranno costituite dal film puro e semplice: non includono i
titoli di coda.
Con questa durata di 121 minuti, Smile 2 supera di appena 6
minuti il suo predecessore, che si aggirava comodamente intorno a 1
ora e 55 minuti. Secondo le stime, l’originale Smile ha incassato
quasi 220 milioni di dollari a livello globale durante la sua
uscita nel 2022, cosa che potrebbe aver incoraggiato il suo sequel
a sentirsi sicuro di occupare un po’ di più il tempo del pubblico.
Sebbene i fan di Smile non sappiano ancora tutto sul secondo film
del loro franchise preferito, una cosa è certa: sembra che ci sarà
tempo più che sufficiente per tutti i brividi e gli spaventi che la
serie sa fare meglio.
Di cosa parlerà Smile 2?
Rispetto al primo film, che si svolgeva in gran parte in una
struttura psichiatrica, la storia di Smile 2 sembra essere un po’
più glamour e sfarzosa. Il sequel seguirà una pop star
internazionale di nome Skye Riley mentre si prepara a dominare il
mondo durante il suo imminente tour mondiale. Tuttavia, proprio
come nell’originale Smile, Riley si
ritrova presto ad affrontare una serie di fenomeni agghiaccianti
che non riesce a spiegare. Mentre gli spaventi aumentano e lo
stress di mantenere la sua immagine si fa sentire, Riley deve
affrontare gli scheletri nel suo armadio prima di esporre il mondo
a qualcosa che non può cancellare.
Il ruolo di Skye Riley sarà interpretato dall’attrice Naomi Scott, nota per le sue precedenti
iconiche interpretazioni in Charlie’s Angels 2019, nel remake di
Aladdin della Disney e, naturalmente, nel film originale di Disney
Channel Lemonade Mouth. Lukas Gage di White Lotus, Dylan Gelula di
Dream Scenario, Raúl Castillo di Cassandro e Miles Gutierrez-Riley
di The Wilds sono tutti confermati per apparire nel film, ma non
sono ancora emersi dettagli sui singoli ruoli. Anche Kyle Gallner,
che nel film originale Smile interpretava l’ex fidanzato di Rose,
Joel, tornerà nel sequel e presumibilmente riprenderà il suo
personaggio precedente.
Paramount Pictures ha diffuso il
trailer e il poster di Smile 2, il nuovo horror in
arrivo al cinema a Halloween. Prodotto da Marty Bowen, Wyck
Godfrey, Isaac Klausner, Parker Finn, Robert Salerno e
scritto e diretto da Parker Finn, Smile
2 vede nel cast Naomi Scott, Rosemarie DeWitt, Kyle
Gallner, Lukas Gage, Miles Gutierrez-Riley, Peter Jacobson, Raúl
Castillo, Dylan Gelula, Ray Nicholson.
La trama
Sul punto di iniziare un nuovo tour
mondiale, la star internazionale del pop Skye Riley (Naomi
Scott) inizia a vivere esperienze sempre più
terrificanti e incomprensibili. Schiacciata dalle crescenti angosce
e dalle pressioni della notorietà, Skye è costretta a confrontarsi
con il suo passato oscuro per riprendere in mano la sua vita prima
che vada in pezzi.
Amante
delle ‘Cursed Chain Story‘, Parker Finn ha già qualche idea su come
concludere quella che potrebbe presto svilupparsi in una trilogia,
ammesso che la risposta del pubblico sia positiva nei confronti del
nuovo Smile 2, in sala dal 17 ottobre distribuito
da Eagle Pictures.
E probabilmente sarà
così, a vedere questo secondo capitolo e la volontà dello stesso
regista di mettersi alla prova con una storia diversa da quella
dello Smile del 2022 (suo film d’esordio dopo
un paio di corti), all’epoca realizzato lasciando in sospeso più di
uno spunto. A legare il sequel al precedente – oltre naturalmente
al demone ghignante – ritroviamo il Joel di
Kyle Gallner, in un cast completato daRaúl Castillo, Miles Gutierrez-Riley, Ray
Nicholson, Lukas Gage e Dylan
Gelula in ruoli più o meno secondari, e da una pletora di
attori di pregio come Rosemarie DeWitt e Peter Jacobson, l’ex Taub
di Dr. House, non a caso chiamato a vestire i panni di un
infermiere con ambizioni da salvatore. Su tutti, la sorprendente
Naomi Scott, cantante con tre album
all’attivo, prima di quello registrato come Skye Riley per il film,
e nome caldo dopo esser stata una delle Power
Rangers del 2017 e la Jasmine dell’Aladdin del
2019 (oltre all’ingegnere che dà il via alla vicenda del
Charlie’s Angels di Elizabeth
Banks).
Smile 2 Naomi Scott – Paramount Italy
L’incubo continua, la
maledizione va in tour
Come
detto, è lei Skye Riley, famosa star della pop music appena uscita
dalla riabilitazione e pronta a tornare in tour dopo un terribile
incidente – nel quale era morto il suo compagno Paul Hudson
(Nicholson) – e dopo aver superato la propria dipendenza da alcol e
droghe. Il momento peggiore per incappare nella terribile
maledizione, quando un suo ex compagno di classe si suicida davanti
a lei dando il via a una serie di eventi sempre più
terrificanti e inspiegabili. La pressione dell’opinione pubblica,
degli obblighi nei confronti dei fan e della immagine faticosamente
riconquistata fa il resto, finendo per schiacciarla e rischiando di
far finire male gli appuntamenti fissati dalla madre-manager
(DeWitt). La giovane inizierà così a dover rivalutare i propri
principi, le priorità e un passato non esattamente cristallino,
nella speranza di non soccombere al Male e di fermarne la
diffusione.
Smile 2 è l’horror
che sorride
“Sarà l’ultima cosa che vedrai” recita il pay
off del film, contraddicendo le prospettive di cui sopra e la buona
stella che accompagna questo film sin dall’inizio. Sin dall’esordio
di Parker Finn, che nel 2022 era previsto andasse su Paramount+ e che dallo streaming è riuscito ad
arrivare sui grandi schermi di tutto il mondo. Come farà con questo
sequel, dotato persino con un budget più alto, come decisamente
evidente nella messa in scena della storia della pop star
protagonista e in molte scene, ottimamente gestite dal regista, che
si mostra capace di dilettarsi – e dilettarci – con stacchi,
movimenti di camera e un montaggio finale (gestito dall’Elliot
Greenberg collaboratore di Alexander Aja e i fratelli Dowdle)
calibrati e che danno al risultato finale ritmo ed equilibrio.
Rispetto dei canoni e
tante sorprese
Smile 2 Ray Nicholson – Paramount Italy
Ma a
mantenere più di quanto promesso concorre sicuramente la
sceneggiatura dello stesso Finn, che qui oltre ad ampliare
la portata della ‘catena’ e del contesto, si sbilancia addirittura
su uno sviluppo più specifico del trauma della vittima. Senza
andare a cercare i vari riferimenti al Cure
di Kiyoshi Kurosawa o il Safe di
Todd Haynes, citati dal regista come alcuni degli
esempi avuti in mente nel pensare al suo Smile, nel suo
lavoro si riscontra sicuramente il rispettando ai canoni del genere
tanto quanto il tentativo – riuscito – di approfondire il
personaggio principale e mettere in scena una serie di tematiche
molto attuali e sentite come la depressione e lo stress determinato
dall’ambiente esterno e le aspettative altrui, le derive di una
società nella quale l’immagine è tutto, insomma. Ma soprattutto di
concentrarsi sul discorso del controllo, centrale anche già nel
primo film. Un controllo su di sé che la protagonista cerca di
recuperare, contro il demone (o “parassita” come viene definito a
un certo punto, anche allegoricamente) che l’ha posseduta, ma che
la povera Skye ha già perduto prima ancora di esser maledetta, per
cause fin troppo reali, come la droga e le dipendenze in generali,
spesso scappatoia dalle pressioni cui si faceva riferimento, e non
solo per i più giovani.
Divertente notare come
anche in questo caso – pur diversamente – sia stato scelto il mondo
della musica per ambientare un nuovo ‘incubo’ dopo il Trap di M-
Night Shyamalan, e doverso sottolineare come tra i pregi del film
ci sia sicuramente la coreografia di una delle scene più
terrificanti e drammatiche che proprio l’ambientazione musicale
regala a questo capitolo. Uno dei vari, in un film che in certi
momenti rischia, e si affida, inevitabilmente quanto
comprensibilmente, anche a modelli un po’ convenzionali, ma che
regala un finale che – per quanto intuibile nel corso della vicenda
– resta decisamente intrigante, soprattutto in prospettiva di un
terzo capitolo (ma anche a prescindere). E uno dei più riusciti
jumpscare degli ultimi anni, ‘facile’ come tutti i jumpscare, ma
più sensato del solito e di diritto tra i migliori.
L’attesissimo sequel horror Smile 2 è finalmente arrivato
e sicuramente fa un passo avanti rispetto al
film originale del 2022. Lo sceneggiatore/regista Parker Finn
torna a dirigere questo seguito, che segue la pop star Skye Riley,
interpretata da Naomi Scott, star di
Aladdin del 2019, mentre parte per un tour mondiale.
Tuttavia, gli eventi iniziano presto a sfuggire al controllo e la
ragazza viene perseguitata da un’entità soprannaturale.
Il film è un’emozionante montagna russa, piena di allucinazioni
e incubi che potrebbero lasciare il pubblico a grattarsi la testa e
a chiedersi cosa sia esattamente reale. Non temete però, siamo qui
per aiutarvi con la nostra guida al finale di Smile 2, che analizza
tutte le vostre domande principali, tra cui chi muore, cosa succede
a Skye Riley e altro ancora.
Naturalmente, quanto segue contiene importanti spoiler su Smile
2, quindi tornate indietro se non avete ancora visto il film. E se
state discutendo se valga la pena di andare al cinema, date
un’occhiata alla nostra recensione di Smile 2 per il verdetto
completo.
Il finale di Smile 2 spiegato
Smile 2 Naomi Scott – Paramount Italy
L’atto finale di Smile 2 non solo è incredibilmente brutale, ma
non è chiaro cosa sia esattamente un’allucinazione e cosa stia
realmente accadendo, mentre la maledizione soprannaturale si
impossessa sempre più della nostra protagonista Skye Riley. In
effetti, da questo momento in poi tutto è aperto
all’interpretazione se sia reale o meno, mentre gli eventi si
susseguono a spirale.
Le cose vanno di male in peggio quando Skye viene ricoverata in
un centro di riabilitazione, dove ha una tesa discussione con la
madre. Vediamo la madre apparentemente posseduta dalla maledizione
e pugnalarsi a morte con un pezzo di vetro rotto. Tuttavia, vediamo
Skye coperta di sangue con in mano il frammento. È stata quindi lei
a uccidere la madre, impossessandosi del mostro stesso?
Sembra proprio di sì e così Skye scappa dal centro benessere,
prendendo una pistola e provocando una bella scenata. Incontrando
la sua amica Gemma, le due rubano un’auto e si dirigono verso il
luogo in cui si trova Morris, l’uomo che prima aveva chiesto a Skye
di aiutarlo a uccidere la maledizione una volta per tutte.
Tuttavia, ancora una volta le cose vengono stravolte quando Skye
riceve una telefonata da Gemma, mentre la sua amica è
presumibilmente seduta accanto a lei. Gemma si rivela
un’allucinazione del mostro e cerca di far precipitare il
veicolo.
In qualche modo Skye riesce a raggiungere il magazzino dove si
era incontrata con Morris e iniziano a prepararla per fermare
temporaneamente il suo cuore, facendola morire per un tempo
sufficiente a uccidere la maledizione. Tuttavia, mentre Morris si
allontana per andare a prendere qualcosa, Skye si trova faccia a
faccia con il mostro, che appare come un doppio della pop star.
Il mostro travestito da Skye la droga e Skye si risveglia sul
palco durante la prima serata del suo tour mondiale. Vediamo sua
madre tra il pubblico. La sua morte precedente era solo
un’allucinazione? Non è chiaro.
Una Skye confusa incontra poi il mostro che scardina la sua
disgustosa mascella e la assorbe completamente. Sentiamo il
pubblico urlare in mezzo ad altri rumori violenti, mentre le scene
finali mostrano il corpo di Skye sul pavimento e il microfono che
le esce dalla testa. È chiaro che il mostro ha assunto il controllo
totale e ha costretto Skye a pugnalarsi a morte usando il
microfono.
È una conclusione sconvolgente, ma c’è qualcosa che la segue?
Consultate il nostro articolo sulla scena post-credits di Smile
2 per sapere se vale la pena di restare in sala anche dopo i
titoli di coda.
Non è chiaro cosa sia reale e cosa sia un’allucinazione per
tutto il terzo atto di Smile 2, mentre la maledizione inizia a
prendere completamente il sopravvento. In qualche modo, Skye si
ritrova sul palco per il primo concerto del suo tour mondiale, ma
la maledizione si impossessa completamente del suo corpo, mentre
vediamo il mostro accanto a lei (in tutta la sua ignobile
gloria).
Apre la mascella per assorbire Skye e completa il suo lavoro,
costringendola a pugnalarsi a morte sul palco con il suo sfarzoso
microfono. Vediamo il corpo senza vita di Skye che giace lì con il
microfono che le esce dalla testa, confermando brutalmente la sua
fine.
Chi muore in Smile 2?
In Smile 2 ci sono molti morti, il che sembra giusto, dato che
una minacciosa maledizione soprannaturale si sta scatenando.
Il primo personaggio degno di nota a incontrare una fine
violenta è il detective della polizia Joel di Kyle Gallner, che ha
visto la maledizione trasmettersi a lui durante le scene finali del
film originale. Viene completamente distrutto da un’auto durante
una brutale scena d’apertura, che è un’incredibile sequenza di un
solo colpo.
Anche Lewis, lo spacciatore di Lukas Gage, muore all’inizio del
film: la maledizione gli fa fracassare il cranio con un peso.
Questa è la morte crudele di cui Skye è testimone e che porta la
maledizione a trasmettersi a lei.
A proposito di Skye, la maledizione si impossessa
momentaneamente del suo corpo mentre si trova al centro di
riabilitazione, nelle scene che precedono l’atto finale. Sebbene
all’inizio possa sembrare che la madre si stia pugnalando a morte
con un pezzo di vetro rotto, si scopre che Skye lo ha fatto mentre
era posseduta.
Tuttavia, la madre potrebbe non essere morta, poiché vediamo il
suo volto tra la folla durante l’ultima esibizione di Skye alla
fine del film. Si tratta di un’allucinazione o della scena
dell’ospedale? È praticamente lasciato allo spettatore il compito
di interpretare gli eventi, dato che i confini tra realtà e incubi
si fanno sempre più labili.
Una cosa certa, però, è che Skye incontra il suo destino proprio
alla fine, quando si ritrova sul palco, durante la prima esibizione
del suo nuovo tour mondiale. Con la maledizione che prende il pieno
controllo, usa il microfono per pugnalarsi a morte davanti a tutta
la folla.
Cosa succede alla maledizione?
Smile 2 Ray Nicholson – Paramount Italy
Come viene rivelato nelle scene finali di Smile 2, Skye aveva
completamente allucinato la sua visita a Morris oppure il loro
tentativo di fermare temporaneamente il suo cuore per eliminare la
maledizione era stato interrotto dal mostro.
Con Skye che non sa cosa sia reale e cosa sia un incubo, anche
il pubblico rimane in attesa della verità. Quello che è certo è che
i tentativi della coppia di porre fine alla maledizione alla fine
sono falliti.
Invece, le cose peggiorano molto, molto, molto, quando la
maledizione si impossessa completamente di Skye, facendo sì che la
popstar si uccida sul palco davanti a una folla di migliaia di
persone (anche in modo piuttosto brutale, usando il suo microfono
per pugnalarsi a morte). La maledizione si trasmette a tutte le
persone che assistono alla morte violenta di Skye, che, come
abbiamo già detto, sono migliaia.
Ciò significa che la maledizione è ora incredibilmente
dilagante, e che probabilmente si diffonderà a macchia d’olio data
l’enorme quantità di persone colpite. Il che, sì, non è affatto una
buona notizia…
Ci sarà uno Smile 3?
Il finale sconvolgente del film vi lascerà sicuramente
desiderare un film Smile 3, che è stato organizzato in modo preciso
durante gli scioccanti momenti conclusivi. La morte violenta di
Skye è testimoniata da migliaia di spettatori durante la prima
esibizione del suo tour mondiale, il che significa che, in teoria,
la maledizione è stata trasmessa a ciascuno di questi
individui.
Con un trequel, la maledizione può essere più dilagante e
diffusa, con un numero maggiore di persone colpite rispetto al
passato. Forse questo potrebbe incoraggiare un gruppo a unirsi per
porre finalmente fine agli orrori, uccidendo la maledizione una
volta per tutte. Sarebbe certamente appropriato per un film
conclusivo di una trilogia forte.
Naturalmente, però, queste sono solo le nostre teorie, con lo
sceneggiatore/regista Parker Finn che si tiene strette le carte per
quanto riguarda il prossimo film della serie Smile, che si tratti
di Smile 3 o di qualcos’altro.
Smile
2 ha superato il film originale nel suo weekend
di apertura mondiale. L’uscita di Smile 2 arriva quasi esattamente due
anni dopo che il film originale del
2022 è diventato il film horror numero 1 dell’anno in tutto il
mondo, incassando 217,4 milioni di dollari a fronte di un budget di
17 milioni. Per il sequel, lo scrittore e regista Parker Finn è
tornato a dirigere la storia della pop star Skye Riley (Naomi
Scott) che viene maledetta dalla sinistra entità sorridente del
franchise. Il cast comprende anche Rosemarie DeWitt, Kyle
Gallner, Lukas Gage, Miles Gutierrez-Riley, Peter Jacobson, Raúl
Castillo, Dylan Gelula e Ray Nicholson.
Secondo Variety, domenica mattina il weekend di apertura
globale di Smile 2dovrebbe
raggiungere un totale in tre giorni di 46 milioni di
dollari. Questo risultato deriva da una ripartizione equa
di 23 milioni di dollari al botteghino nazionale e 23 milioni di
dollari nei mercati internazionali. Si tratta di un risultato pari
a quello del film originale del 2022, anche se il film è in
vantaggio in tutti i mercati: l’originale ha incassato 22,6 milioni
di dollari in Nord America e 36,5 milioni di dollari in tutto il
mondo.
Cosa significa per Smile
2
Smile 2 Naomi Scott – Paramount Italy
Il sequel sul ritorno della
maledizione di Smile èsulla buona strada per
diventare un successo proprio come l’originale. Se
manterrà l’attuale vantaggio, è del tutto possibile che il film
horror del 2024 possa raggiungere un incasso mondiale di 274
milioni di dollari o più. In questo modo supererebbe A Quiet
Place:Day One (261,8 milioni di dollari) e
diventerebbe il secondo film horror di maggior incasso dell’anno
dopo Alien: Romulus (350,4 milioni di dollari).
Dato che un film deve guadagnare
due volte e mezzo il suo budget per ottenere un profitto, è
probabile che il punto di pareggio perSmile
2sia di circa 70 milioni di dollari o
più. Il film dovrebbe essere in grado di superare
facilmente questa cifra, anche se potrebbe non diventare un
successo al livello dell’originale in termini di ritorno
sull’investimento. Il film è costato 28 milioni di dollari, con un
aumento di 11 milioni rispetto al prezzo del film originale del
2022. Per avere lo stesso livello di successo, dovrebbe guadagnare
358 milioni di dollari.
Ricorre quest’anno il decimo
anniversario di
Smetto quando voglio (qui
la recensione), il film del 2014 che ha segnato il debutto alla
regia di un lungometraggio di SydneySibilia, in seguito distintosi anche con
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose e Mixed by
Erry. Con questo suo primo lungometraggio, scritto insieme
allo sceneggiatore Valerio Attanasio, Sibilia dà
vita ad una sorta di incrocio tra la serie
Breaking Bad e un classico della commedia all’italiana
come La banda degli onesti (1956). Nasce così un film che
unisce commedia a commento sociale, il tutto arricchito da un cast
composto da celebri interpreti italiani e una fotografia dal gusto
particolarmente acido.
Il film prende dunque spunto dal
film diretto da Camillo Mastrocinque e con
protagonista Totò, in cui tre uomini perbene ma
maldestri affrontano a malincuore le difficoltà economiche,
mettendosi a fabbricare banconote false. Al posto della banconote,
in Smetto quando voglio, ci sono però le smartdrug, anche note come “droghe intelligenti”, sostanze che
aumentano le capacità cognitive dell’essere umano. A fronte di ciò
e delle situazioni comiche che ne derivano, il film punta anche a
far riflettere sulla precarietà dei lavori accademici e sulla fuga
di cervelli.
Accolto con grande entusiasmo, il
film è poi stato nominato a ben 12 David di Donatello (senza però
riuscire a vincerne alcuno) ed è stato indicato come uno dei film
italiani che negli ultimi anni hanno ridato prestigio alle opere di
genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e ai
suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Smetto quando voglio
Protagonista del film è
Pietro Zinni, un trentasettenne di professione
ricercatore. Quando arrivano dei tagli all’università, però, si
ritrova licenziato senza troppi complimenti. Per sopravvivere
decide allora di mettere insieme una banda criminale come non se ne
sono mai viste, reclutando i migliori tra i suoi ex colleghi, che
nonostante le competenze vivono ormai tutti ai margini della
società, facendo chi il benzinaio, chi il lavapiatti, chi il
giocatore di poker. Insieme inizieranno produrre droga per ottenere
ciò che gli è stato tolto, ma oltre ai soldi e al potere, non
tarderanno però ad arrivare anche i guai.
Il cast di Smetto quando
voglio e altre curiosità sul film
Ad interpretare Pietro Zinni vi è
l’attore
Edoardo Leo, mentre
Valeria Solarino è Giulia, la sua compagna. Membri
della squadra che Pietro mette insieme sono invece:
Valerio Apreanel
ruolo di Mattia e Lorenzo Lavia in quello di
Giorgio, due latinisti finiti a fare i benzinai;
Paolo Calabresinel ruolo dell’archeologo Arturo;
Libero De Rienzo in quello di Bartolomeo,
economista finito ad usare le proprie capacità per vincere a poker;
Pietro Sermontinel ruolo dell’antropologo
Andrea, finito ad essere il gestore di uno sfasciacarrozze;
Stefano Fresiè
invece il chimico Alberto, ora lavapiatti in un ristorante
cinese.
Recitano poi nel film gli attori
Neri Marcorè nel ruolo di Claudio,
Guglielmo Poggi in quello di Maurizio, e
Sergio Solli nel ruolo del Professor Seta. Una
piccola curiosità è poi da ritrovarsi nella scena in cui Alberto
viene interrogato dal commissario Galatro, invece, quest’ultimo
parla a un non inquadrato ispettore Coletti, il quale nella prima
versione del film aveva la voce di un uomo. Tuttavia, nelle
versioni successive alla realizzazione del film, la voce è stata
sostituita con quella dell’attrice Greta Scarano, che da Smetto quando voglio – Masterclass ha dunque assunto
il ruolo della suddetta ispettrice Coletti, riscritto dunque per
un’attrice invece che per un attore.
I sequel di Smetto quando
voglio
Dato il successo del film, sono poi
stati realizzati ben due sequel, Smetto quando voglio – Masterclass e
Smetto quando voglio – Ad Honorem,
usciti rispettivamente a febbraio e novembre del 2017. L’uscita
così ravvicinata si spiega con il fatto che i due film sono stati
girati l’uno dopo l’altro, senza pause nella produzione. Quando gli
era stato chiesto di un eventuale sequel, Sibilia aveva infatti
dichiarato “Se faremo il sequel non ne faremo uno, ma il
secondo e il terzo episodio insieme. Gireremo contemporaneamente il
secondo e il terzo film […] il punto è che se vogliamo fare gli
scemi, allora facciamo gli scemi bene. Funziona così“.
A questi due successivi film si sono
poi aggiunti gli attori Giampaolo Morelli,
Luigi Lo Cascio e Greta Scarano.
Smetto quando voglio – Masterclass, però, non è un
semplice sequel, bensì un midquel, ovvero un seguito di un
film, che però narra fatti avvenuti nel mezzo del film originale
che sono stati tralasciati. Le vicende di questo secondo capitolo
si svolgono infatti prima della scena finale del primo capitolo.
Successivamente a questi tre film, Sibilia non ha escluso un
Smetto quando voglio 4, anche se lo immagina più come uno
speciale o “capitolo reunion”, considerando infatti conclusa la
storia principale.
Il trailer di Smetto quando
voglio e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Smetto quando voglio grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple TV, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 6 martedì alle ore 21:20
sul canale Rai 3.
Smetto quando
voglio, opera prima del giovanissimo Sydney
Sibilia (classe 1981), è una commedia riuscita, non tanto
perché giocare cogli stereotipi della crisi di questi tempi fa
ridere ormai di per sé, tanto sia arrivata a livelli paradossali;
ma perché aggiunge a questa dose di ironia anche un’azzeccata
fisicità e caratterizzazione dei personaggi, dal dialogo fine a se
stesso, ai toni della coralità complessiva.
In nome della “banda” che viene a
formarsi, c’è anteposta la professionalità di ciascun
individuo, quasi come riconoscenza verso se stessi. Come a
dire, lavoriamo per qualcosa che non ci saremmo mai aspettati, ma
senza dimenticare cosa siamo e da dove veniamo. È questo il
suo punto di forza maggiore, l’alimento in più che la rende non una
banda qualunque, ma La Banda.
Smetto quando voglio: il film
In Smetto quando
voglio Pietro (Edoardo
Leo) è laureato in neurobiologia. Fa il ricercatore,
ma il suo contratto non viene rinnovato. Decide allora, unendo le
forze insieme a molti altri laureati disoccupati in campi diversi
(Paolo
Calabresi, Libero De Rienzo,
Stefano Fresi, Lorenzo Lavia,
Valerio Aprea, Pietro Sermonti), di mettere a punto
una formula chimica per produrre una nuova droga da vendere nelle
discoteche. E c’è di più: è legale, perché la sostanza in questione
non figura in quelle proibite dalla legge italiana. Faranno palate
di soldi, con la convinzione di poter smettere quando vogliono.
Dal film Smetto quando
voglio ne esce distrutta: una categoria di giovanissimi,
che a quanto pare non sa stare senza droghe; una categoria di
giovani laureati, ricercatori senza un futuro stabile che devono
gioco-forza reinventarsi; ed una appena accennata categoria di
“vecchi”, silente ma padrona. C’è spazio anche per far quadrare i
conti con il personaggio più stabile (almeno nell’animo) della
storia, Giulia, ragazza di Pietro interpretata da Valeria Solarino. Lavorando in un centro di
recupero per tossicodipendenti, aggiunge quel tocco di moralità in
più, una questione “etica” che deve contro-bilanciare il lavoro
“sporco” che compie la banda. Anche perché loro i principi morali
li hanno persi da qualche anno. Ah si, è precaria anche lei.
Si ride parecchio e non è una
risata sterile, ma dettata dai canoni dell’attualità. Qualcuno ci
vedrà l’ombra di Breaking Bad, almeno nell’idea di base;
qualcun altro strizzate d’occhio alle complesse formule di
The Big Bang Theory; altri ancora “la banda” alla
Romanzo Criminale. C’è un po’ di tutto, in una
estremizzazione della realtà che fa già ridere di per sé, ma che
acquista punti in più perché viene espressa con le facce giuste. Il
retrogusto è amaro, ma non sprofonda mai o quantomeno è filtrato
dentro alla necessità che fa virtù.
Tramite la fan page ufficiale di Facebook, Sidney
Sibilia ha diffuso una nuova immagine dal primo sequel di
Smetto quando voglio in cui si vedono i
protagonisti del film in vesti decisamente inedite.
Ecco l’immagine di seguito:
Schierata sul set l’intera squadra
che torna per completare questa trilogia: Edoardo Leo,
Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi,
Lorenzo Lavia,Pietro Sermonti,Neri Marcorè e Valeria
Solarino.
“La mia generazione è cresciuta
guardando saghe cinematografiche e mi divertiva molto immaginare
cosa sarebbe successo immergendo la commedia all’italiana, nella
sua accezione più classica, in una trilogia” ha dichiarato
Sibilia.
Smetto quando voglio
2 uscirà il 2 febbraio 2017.
Di seguito la trama del primo film:
Roma, i nostri tempi. A un ricercatore universitario viene negato
il rinnovo dell’assegno di ricerca; ha 37 anni, una casa da pagare,
una fidanzata da soddisfare, molti amici accademici finiti per
strada, stesso destino. Pietro Zinni, un chimico, non vuole fare la
loro stessa fine, non vuole essere umiliato facendo il lavapiatti
in un ristorante cinese, né il benzinaio per un gestore bengalese.
Le sue qualifiche e il suo talento non possono essere buttati al
vento. Si ingegna e scopre una possibilità ai limiti della
legalità: sintetizza con l’aiuto di un suo amico chimico una nuova
sostanza stupefacente tra quelle non ancora messe al bando dal
ministero. La cosa in sé è legale, lo spaccio e il lucro che ne
derivano no. Ma fa lo stesso, i tempi sono questi. Pietro recluta
così tutti i suoi amici accademici finiti in rovina, eccellenti
latinisti, antropologi e quant’altro e mette su una banda. Lo scopo
è fare i soldi e vedersi restituita un briciolo di dignità. Le cose
poi prendono un’altra piega…
Il cofanetto sarà edito in
formato DVD (con all’interno 4 dischi) e Blu-ray (4
dischi), entrambi contenenti un disco interamente dedicato
a contenuti extra inediti e una card da
collezione.
Al centro della saga la celebre
banda dei ricercatori ricercatori universitari che tentano di
uscire dall’impasse lavorativa ed esistenziale della
precarietà cronica, producendo e spacciando smart drugs.
Una delle commedie italiane più amate e divertenti di sempre, con
un cast stellare composto da Edoardo Leo, Valerio
Aprea, Paolo Calabresi, Libero de Rienzo, Stefano Fresi,
Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti, Marco Bonini,
Rosario Lisma, Giampaolo Morelli, e con Peppe Barra, Greta
Scarano, Luigi Lo Cascio, Valeria Solarino e con Neri Marcorè.
Sidney Sibilia ha
condiviso su Facebook i titoli ufficiali dei due sequel di
Smetto quando voglio, attualmente in
produzione. Potete vederli di seguito:
Schierata sul set l’intera squadra
che torna per completare questa trilogia: Edoardo Leo,
Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi,
Lorenzo Lavia,Pietro Sermonti,Neri Marcorè e Valeria
Solarino.
“La mia generazione è cresciuta
guardando saghe cinematografiche e mi divertiva molto immaginare
cosa sarebbe successo immergendo la commedia all’italiana, nella
sua accezione più classica, in una trilogia” ha dichiarato
Sibilia.
Smetto quando voglio
2 uscirà il 2 febbraio 2017.
Di seguito la trama del primo film:
Roma, i nostri tempi. A un ricercatore universitario viene negato
il rinnovo dell’assegno di ricerca; ha 37 anni, una casa da pagare,
una fidanzata da soddisfare, molti amici accademici finiti per
strada, stesso destino. Pietro Zinni, un chimico, non vuole fare la
loro stessa fine, non vuole essere umiliato facendo il lavapiatti
in un ristorante cinese, né il benzinaio per un gestore bengalese.
Le sue qualifiche e il suo talento non possono essere buttati al
vento. Si ingegna e scopre una possibilità ai limiti della
legalità: sintetizza con l’aiuto di un suo amico chimico una nuova
sostanza stupefacente tra quelle non ancora messe al bando dal
ministero. La cosa in sé è legale, lo spaccio e il lucro che ne
derivano no. Ma fa lo stesso, i tempi sono questi. Pietro recluta
così tutti i suoi amici accademici finiti in rovina, eccellenti
latinisti, antropologi e quant’altro e mette su una banda. Lo scopo
è fare i soldi e vedersi restituita un briciolo di dignità. Le cose
poi prendono un’altra piega…
In pieno stile USA,
Smetto quando voglio torna, non solo con
un sequel ma con due film, che completeranno una trilogia, girati
back to back. A fare l’annnuncio ufficiale è stato Sydney
Sibilia sulla sua pagina Facebook,
condividendo l’immagine delle sceneggiature dei prossimi due
capitoli.Messaggio a Social
Unificati. Allora, così, tanto per dare anche notizie ufficiali, a
marzo inizieranno le riprese di “Smetto Quando Voglio – Saga” che
dureranno tipo un sacco, ancora lo stiamo capendo, roba di vari
mesi comunque. Quello che vedete in foto è la cosa più importante
ed è il frutto di quasi due anni di lavoro, l’ambizione è sempre la
stessa, farvi fare due risate, ci vediamo al cinema il
2.2.2017
La stesura degli script è durata
quasi due anni, e le riprese dureranno diversi mesi. Immaginiamo
che tutto il cast di protagonisti tornerà per entrambi i seguiti
del primo film.
Smetto quando voglio
2 uscirà il 2 febbraio 2017.
Di seguito la trama del primo film:
Roma, i nostri tempi. A un ricercatore universitario viene negato
il rinnovo dell’assegno di ricerca; ha 37 anni, una casa da pagare,
una fidanzata da soddisfare, molti amici accademici finiti per
strada, stesso destino. Pietro Zinni, un chimico, non vuole fare la
loro stessa fine, non vuole essere umiliato facendo il lavapiatti
in un ristorante cinese, né il benzinaio per un gestore bengalese.
Le sue qualifiche e il suo talento non possono essere buttati al
vento. Si ingegna e scopre una possibilità ai limiti della
legalità: sintetizza con l’aiuto di un suo amico chimico una nuova
sostanza stupefacente tra quelle non ancora messe al bando dal
ministero. La cosa in sé è legale, lo spaccio e il lucro che ne
derivano no. Ma fa lo stesso, i tempi sono questi. Pietro recluta
così tutti i suoi amici accademici finiti in rovina, eccellenti
latinisti, antropologi e quant’altro e mette su una banda. Lo scopo
è fare i soldi e vedersi restituita un briciolo di dignità. Le cose
poi prendono un’altra piega…
Dopo la scoppiettante rapina al
treno e il finale amaro di Masterclass,
Smetto Quando Voglio – Ad Honorem fa scendere di
nuovo in campo la squadra, anzi la banda dei ricercatori capitanata
da Pietro Zinni (Edoardo
Leo), che questa volta deve sgominare un vero e
proprio attentato terroristico a opera di Walter Mercurio (Luigi
Lo Cascio), artefice
del Sopox.
Masterclass si conclude proprio con la
scoperta che la smart drug in questione era la formula del
gas nervino, e così, in Ad Honorem, Sydney
Sibilia trasforma gli impacciati ma geniali dottori in
veri e propri eroi, che vogliono evadere soltanto per sventare un
attacco potenzialmente tragico.
Evasione e gesto eroico
Il film si divide così in due
blocchi: il primo è ispirato ai prison movie, in cui
seguiamo il gruppo di protagonisti che mettono insieme le loro
forze per evadere dal carcere di Rebibbia. Si tratta di una sezione
corposa e ben strutturata, in cui emerge la forza del gruppo e
l’importanza di ogni membro per la riuscita del piano.
Nel secondo blocco, meno coeso ma
altrettanto efficace, la banda dei ricercatori si trova sul posto
dell’attentato, La Sapienza, per sventare la minaccia. Questa
seconda sezione si compone di diversi temi e filoni che mettono in
ombra il gruppo in favore dei singoli, in particolare l’eroe Zinni
e il villain Mercurio, con tanto di ruolo determinante affidato a
Neri Marcorè, che torna a essere Er Murena, il
villain del primo film, trasformatosi in aiutante segreto.
Smaltita la scarica di
adrenalina che gli aveva dato la “grande rapina al treno”
del secondo capitolo, Sibilia torna in sella e confeziona un
prodotto più maturo, complesso negli argomenti, in cui la storia
trova finalmente il suo compimento e i pezzi, dei personaggi, della
narrazione, delle motivazioni, trovano un loro posto.
Smetto Quando Voglio – Ad Honorem, commedia e
genere
Merito della saga di Smetto
Quando Voglio è quello di aver creato un immaginario,
tutto italiano, che pur prendendo a prestito generi che sono
prevalentemente utilizzati all’estero, si mescolano con la nostra
commedia migliore, ovvero quella fatta di attori, personaggi che
nella loro comica impotenza di fronte alle circostanze, si
industriano, in questo caso grazie anche altissime competenze
accademiche che li caratterizzano. Se all’inizio era un incontro
tra Breaking
Bad e I Soliti Ignoti, la commedia in
tre atti di Sibilia si è mescolata ancora con altri generi,
rimanendo sempre profondamente legata all’identità dei personaggi,
il vero punto fermo e forte della trilogia.
A livello stilistico,
Smetto Quando Voglio – Ad Honorem riprende i
colori fluo, la fotografia satura e acida che si intonava,
all’inizio, con il giallo limone della smart drug di
produzione della banda, creando anche una coerenza stilistica e
visiva che rende il progetto immediatamente riconoscibile. Un
elemento in più rispetto al capitolo precedente, il più
spettacolare ma il meno riuscito narrativamente, è l’umanità dei
personaggi, che soprattutto nella caratterizzazione del ruolo di
Marcorè e Lo Cascio, prende
il sopravvento e arricchisce un quadro già vivace.
Il capitolo migliore della
trilogia
Alla luce dell’intera trilogia,
Smetto Quando Voglio – Ad Honorem è il capitolo
più riuscito, per armonia del racconto e sviluppo dei personaggi.
Sydney
Sibilia non rinuncia a tutto ciò che ha reso “già
visto” i film predenti (dalle caratterizzazioni nerd alle scelte
musicali), riuscendo finalmente ad acquistare un’anima propria e a
perfezionare la regia. Ammesso che sia possibile smettere di fare
qualcosa che ci piace solo perché lo si decide, con la trilogia di
Smetto Quando Voglio, Sibilia si è costruito
ottime basi per un futuro cinematografico che si spera sarà
luminoso.
Ecco il trailer di
Smetto quando voglio, film scritto e
diretto da Sydney Sibilia con Edoardo Leo,
Valeria Solarino, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo,
Pietro Sermonti, Lorenzo Lavia, Neri Marcorè, Sergio
Solli.
Trama: Pietro Zinni ha trentasette
anni, fa il ricercatore ed è un genio. Ma questo non è sufficiente.
Arrivano i tagli all’università e viene licenziato. Cosa può fare
per sopravvivere un nerd che nella vita ha sempre e solo studiato?
L’idea è drammaticamente semplice: mettere insieme una banda
criminale come non se ne sono mai viste. Recluta i migliori tra i
suoi ex colleghi, che nonostante le competenze vivono ormai tutti
ai margini della società, facendo chi il benzinaio, chi il
lavapiatti, chi il giocatore di poker. Macroeconomia,
Neurobiologia, Antropologia, Lettere Classiche e Archeologia si
riveleranno perfette per scalare la piramide malavitosa. Il
successo è immediato e deflagrante, arrivano finalmente i soldi, il
potere, le donne e il successo. Il problema sarà gestirli.
È stato diffuso via Facebook il primo teaser trailer di
Smetto quando voglio Reloaded, il sequel
di Smetto quando voglio e secondo
capitolo di una trilogia che si chiuderà con Smetto
quando voglio Revolution.
Di seguito potete vedere il video:
Schierata sul set l’intera squadra
che torna per completare questa trilogia: Edoardo Leo,
Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi,
Lorenzo Lavia,Pietro Sermonti,Neri Marcorè e Valeria
Solarino.
“La mia generazione è cresciuta
guardando saghe cinematografiche e mi divertiva molto immaginare
cosa sarebbe successo immergendo la commedia all’italiana, nella
sua accezione più classica, in una trilogia” ha dichiarato
Sibilia.
Smetto quando voglio
Reloaded uscirà il 2 febbraio 2017.
Di seguito la trama del
primo film: Roma, i nostri tempi. A un ricercatore universitario
viene negato il rinnovo dell’assegno di ricerca; ha 37 anni, una
casa da pagare, una fidanzata da soddisfare, molti amici accademici
finiti per strada, stesso destino. Pietro Zinni, un chimico, non
vuole fare la loro stessa fine, non vuole essere umiliato facendo
il lavapiatti in un ristorante cinese, né il benzinaio per un
gestore bengalese. Le sue qualifiche e il suo talento non possono
essere buttati al vento. Si ingegna e scopre una possibilità ai
limiti della legalità: sintetizza con l’aiuto di un suo amico
chimico una nuova sostanza stupefacente tra quelle non ancora messe
al bando dal ministero. La cosa in sé è legale, lo spaccio e il
lucro che ne derivano no. Ma fa lo stesso, i tempi sono questi.
Pietro recluta così tutti i suoi amici accademici finiti in rovina,
eccellenti latinisti, antropologi e quant’altro e mette su una
banda. Lo scopo è fare i soldi e vedersi restituita un briciolo di
dignità. Le cose poi prendono un’altra piega…
La 01 Distribution
ha pubblicato su la prima clip
ufficiale di Smetto Quando
Voglio, il film di Sydney
Sibilia che, presentato questa mattina alla stampa ha
fatto parlare molto bene di sè.
Nel cast del film Edoardo
Leo, Valeria Solarino, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De
Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti, Neri
Marcorè.
Smetto Quando
Voglio arriverà nelle nostre sale il 6 febbraio.
Pietro Zinni ha trentasette anni, fa
il ricercatore ed è un genio. Ma questo non è sufficiente. Arrivano
i tagli all’università e viene licenziato. Cosa può fare per
sopravvivere un nerd che nella vita ha sempre e solo studiato?
L’idea è drammaticamente semplice:
mettere insieme una banda criminale come non se ne sono mai viste.
Recluta i migliori tra i suoi ex colleghi, che nonostante le
competenze vivono ormai tutti ai margini della società, facendo chi
il benzinaio, chi il lavapiatti, chi il giocatore di poker.
Macroeconomia, Neurobiologia, Antropologia, Lettere Classiche e
Archeologia si riveleranno perfette per scalare la piramide
malavitosa. Il successo è immediato e deflagrante, arrivano
finalmente i soldi, il potere, le donne e il successo. Il
problema sarà gestirli…
“Più la macchina produttiva è
grande e più dovrebbe essere semplice girare”, esordisce così
Sydney Sibilia, regista di Smetto Quando
Voglio Masterclass, durante la presentazione del film a
Roma, alla domanda relativa alla produzione più grande e ricca che
lo ha sostenuto nella realizzazione del film, sequel di
Smetto Quando Voglio (2014). “La vera
difficoltà l’abbiamo trovata nel fatto che alcune scene non
avessero uno storico, non erano mai state fatte prima, quindi
abbiamo dovuto inventarci un modo per realizzarle, ma è stata anche
la cosa più entusiasmante.”
Il film, in cui i ricercatori
capitanati da Edoardo Leo tornano in pista, ha
questa volta caratteristiche diverse, rispetto al primo
sperimentale progetto. La scommessa vinta del 2014 si è infatti
tramutata in una trilogia in cui il secondo (Smetto quando
Voglio Masterclass) e terzo (Smetto Quando Voglio
Ad Honorem) capitolo sono stati girati back to
back, secondo il modello americano. Nella realizzazione di
questo dittico, girato contemporaneamente, si inserisce anche
l’Università La Sapienza, che ha collaborato attivamente con la
produzione. All’incontro è intervenuto anche Mario
Morcellini, Professore Ordinario in Sociologia dei
Processi Culturali e Comunicativi presso ‘La sapienza’, che ha
dichiarato: “Questa roba ci piace, anche se noi universitari
non parliamo così. Ma capisco la presa in giro e ci sta. Mi piace
la contaminazione dei linguaggi e mi piace la cross-medialità,
infatti dal film è stato tratto un fumetto.” Il fumetto a cui
fa riferimento il docente è quello che sarà disponibile dal 30
gennaio in edicola con Gazzetta dello Sport,
sceneggiato da Roberto Recchioni e illustrato da
Giacomo Bevilacqua, con quattro cover variant ad
opera di Giacomo Bevilacqua, Roberto
Recchioni, Riccardo Torti e
Zerocalcare.
Massiccia la presenza del cast
all’incontro: Edoardo Leo, Valerio Aprea, Paolo Calabresi,
Libero De Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti,
Marco Bonini, Rosario Lisma, Giampaolo Morelli, Greta
Scarano e Valeria Solarino hanno tutti
partecipato alla conferenza, elogiando soprattutto il taglio action
del film, in cui molti dei partecipanti si sono dovuti cimentare in
scene d’azione insolite per una pellicola di casa nostra. Cosa che
non è sfuggita all’analisi di Leo che ha
dichiarato: “Non puoi certo dire di no ad azioni del genere,
noi italiani non abbiamo mai scene d’azione, io personalmente penso
che l’esame con Morcellini all’università sia il top delle mie
azioni pericolose”.
Sempre Leo
prosegue, illuminando i protagonisti veri del film, questi
ricercatori che non sono in grado di spendere il proprio sapere e
che sono costretti, un po’ per necessità, un po’ per noia, a
intraprendere una carriera alternativa. L’attore ha dichiarato di
non avere idea della quantità di professionalità che in Italia
resta in ombra, incapace di poter impiegare le proprie conoscenze,
ironizzando poi: “Speriamo di non dover diventare un modello.
Se i ricercatori sono costretti, per avere un’opportunità, a
inseguimenti su motociclette e scazzottate in treno stiamo messi
malissimo”.
Per quanto riguarda i modelli del
film sono stati presi da Sibilia dal suo
background cinematografico, a partire dai film italiano degli anni
’70, fino alle grandi saghe internazionali che hanno caratterizzato
un po’ l’infanzia di tutti quelli che, come il regista, sono nati o
cresciuti negli anni ’80. Per quanto riguarda i toni del film,
decisamente virati su quelli della commedia, nonostante l’azione e
gli omaggi ai poliziotteschi anni ’70, come detto, il regista ha le
idee chiare: “Si tratta del genere che a me è più congeniale in
questo momento storico, ma a me piace raccontare astorie, per cui
chissà per il futuro.”
Edoardo Leo e tutta la banda di
Sydney Sibilia tornano nella divertente prima clip
di Smetto Quando Voglio Masterclass, dal 2
febbraio nelle nostre sale. Potete vederla di seguito:
Di seguito i character poster del
film: [nggallery id=3084]
La banda dei ricercatori è
tornata. Anzi, non è mai andata via. Se per sopravvivere Pietro
Zinni e i suoi colleghi avevano lavorato alla creazione di una
straordinaria droga legale diventando poi dei criminali, adesso è
proprio la legge ad aver bisogno di loro. Sarà infatti l’ispettore
Paola Coletti a chiedere al detenuto Zinni di rimettere su la
banda, creando una task force al suo servizio che entri in azione e
fermi il dilagare delle smart drugs. Agire nell’ombra per ottenere
la fedina penale pulita: questo è il patto.
Il neurobiologo, il chimico,
l’economista, l’archeologo, l’antropologo e i latinisti si
ritroveranno loro malgrado dall’altra parte della barricata, ma per
portare a termine questa nuova missione dovranno rinforzarsi,
riportando in Italia nuove reclute tra i tanti “cervelli in fuga”
scappati all’estero. La banda criminale più colta di sempre si
troverà ad affrontare molteplici imprevisti e nemici sempre più
cattivi tra incidenti, inseguimenti, esplosioni, assalti e
rocambolesche situazioni come al solito… “stupefacenti”.
Tornano nel film alla regia
Sydney Sibilia e nel cast Edoardo Leo,
Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi,
Lorenzo Lavia,Pietro Sermonti,Neri Marcorè e Valeria
Solarino.
Il film è il secondo capitolo di
quella che sarà una trilogia. “La mia generazione è cresciuta
guardando saghe cinematografiche e mi divertiva molto immaginare
cosa sarebbe successo immergendo la commedia all’italiana, nella
sua accezione più classica, in una trilogia” ha dichiarato
Sibilia.
Arriverà il prossimo 2 febbraio al
cinema Smetto Quando Voglio Masterclass, il sequel
di Smetto Quando Voglio, del 2014 diretto da
Sydney Sibilia, che vede tornare la mitica
banda di ricercatori spacciatori e produttori di metanfetamina.
Repubblica.it ha diffuso in esclusiva il primo
trailer.
Smetto Quando Voglio
Masterclass: il trailer del film
A seguire la sinossi ufficiale del
film e il poster:
La banda dei ricercatori è
tornata. Anzi, non è mai andata via. Se per sopravvivere Pietro
Zinni e i suoi colleghi avevano lavorato alla creazione di una
straordinaria droga legale diventando poi dei criminali, adesso è
proprio la legge ad aver bisogno di loro. Sarà infatti l’ispettore
Paola Coletti a chiedere al detenuto Zinni di rimettere su la
banda, creando una task force al suo servizio che entri in azione e
fermi il dilagare delle smart drugs. Agire nell’ombra per ottenere
la fedina penale pulita: questo è il patto. Il neurobiologo, il
chimico, l’economista, l’archeologo, l’antropologo e i latinisti si
ritroveranno loro malgrado dall’altra parte della barricata, ma per
portare a termine questa nuova missione dovranno rinforzarsi,
riportando in Italia nuove reclute tra i tanti “cervelli in fuga”
scappati all’estero. La banda criminale più colta di sempre si
troverà ad affrontare molteplici imprevisti e nemici sempre più
cattivi tra incidenti, inseguimenti, esplosioni, assalti e
rocambolesche situazioni come al solito…
“stupefacenti”.
Tornano nel film alla regia
Sibilia e nel cast Edoardo Leo, Valerio
Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo
Lavia,Pietro Sermonti,Neri
Marcorè e Valeria Solarino.
Il film è il secondo capitolo di
quella che sarà una trilogia. “La mia generazione è cresciuta
guardando saghe cinematografiche e mi divertiva molto immaginare
cosa sarebbe successo immergendo la commedia all’italiana, nella
sua accezione più classica, in una trilogia” ha dichiarato
Sibilia.
Ecco i character poster delle
esilaranti new entry di Smetto quando voglio
Masterclass nei nuovi poster dal film di Sydney
Sibilia. Ecco la gallery con i nuovi volti di
Greta Scarano (Paola
Coletti), Rosario
Lisma (Vittorio), Marco
Bonini (Giulio Bolle), Giampaolo
Morelli (Lucio Napoli) e di Valeria
Solarino (Giulia), che di nuovo ha però solo “il
profilo”:
La banda dei ricercatori è
tornata. Anzi, non è mai andata via. Se per sopravvivere Pietro
Zinni e i suoi colleghi avevano lavorato alla creazione di una
straordinaria droga legale diventando poi dei criminali, adesso è
proprio la legge ad aver bisogno di loro. Sarà infatti l’ispettore
Paola Coletti a chiedere al detenuto Zinni di rimettere su la
banda, creando una task force al suo servizio che entri in azione e
fermi il dilagare delle smart drugs. Agire nell’ombra per ottenere
la fedina penale pulita: questo è il patto.
Il neurobiologo, il chimico,
l’economista, l’archeologo, l’antropologo e i latinisti si
ritroveranno loro malgrado dall’altra parte della barricata, ma per
portare a termine questa nuova missione dovranno rinforzarsi,
riportando in Italia nuove reclute tra i tanti “cervelli in fuga”
scappati all’estero. La banda criminale più colta di sempre si
troverà ad affrontare molteplici imprevisti e nemici sempre più
cattivi tra incidenti, inseguimenti, esplosioni, assalti e
rocambolesche situazioni come al solito… “stupefacenti”.
Tornano nel film alla regia
Sydney Sibilia e nel cast Edoardo Leo,
Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi,
Lorenzo Lavia,Pietro Sermonti,Neri Marcorè e Valeria
Solarino.
Il film è il secondo capitolo di
quella che sarà una trilogia. “La mia generazione è cresciuta
guardando saghe cinematografiche e mi divertiva molto immaginare
cosa sarebbe successo immergendo la commedia all’italiana, nella
sua accezione più classica, in una trilogia” ha dichiarato
Sibilia.
Smetto Quando Voglio
Masterclass recensione del film di Sydney
Sibilia
Sono stati diffusi tramite la
Pagina Facebook ufficiale i character poster di
Smetto Quando Voglio Masterclass, il secondo
capitolo della trilogia diretta da Sydney
Sibilia. Potete vedere i poster raccolti di seguito nella
nostra gallery: [nggallery id=3084]
La banda dei ricercatori è
tornata. Anzi, non è mai andata via. Se per sopravvivere Pietro
Zinni e i suoi colleghi avevano lavorato alla creazione di una
straordinaria droga legale diventando poi dei criminali, adesso è
proprio la legge ad aver bisogno di loro. Sarà infatti l’ispettore
Paola Coletti a chiedere al detenuto Zinni di rimettere su la
banda, creando una task force al suo servizio che entri in azione e
fermi il dilagare delle smart drugs. Agire nell’ombra per ottenere
la fedina penale pulita: questo è il patto.
Il neurobiologo, il chimico,
l’economista, l’archeologo, l’antropologo e i latinisti si
ritroveranno loro malgrado dall’altra parte della barricata, ma per
portare a termine questa nuova missione dovranno rinforzarsi,
riportando in Italia nuove reclute tra i tanti “cervelli in fuga”
scappati all’estero. La banda criminale più colta di sempre si
troverà ad affrontare molteplici imprevisti e nemici sempre più
cattivi tra incidenti, inseguimenti, esplosioni, assalti e
rocambolesche situazioni come al solito… “stupefacenti”.
Tornano nel film alla regia
Sydney Sibilia e nel cast Edoardo Leo,
Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi,
Lorenzo Lavia,Pietro Sermonti,Neri Marcorè e Valeria
Solarino.
Il film è il secondo capitolo di
quella che sarà una trilogia. “La mia generazione è cresciuta
guardando saghe cinematografiche e mi divertiva molto immaginare
cosa sarebbe successo immergendo la commedia all’italiana, nella
sua accezione più classica, in una trilogia” ha dichiarato
Sibilia.
La strana banda di ricercatori che
aveva deciso di darsi al crimine torna sul grande schermo con
Smetto quando voglio Masterclass, al cinema dal 2
Febbraio.
Nel 2014 Sydney
Sibilia aveva sorpreso pubblico e critica – con un incasso
totale stimato intorno ai 4 milioni di euro – con l’esilarante e
paradossale commedia d’esordio Smetto quando
voglio, sfruttando un’idea di partenza in pieno stile
Breaking Bad e portando qualcosa di nuovo nel
panorama piuttosto arido della commedia italiana.
Smetto Quando Voglio
Masterclass recensione del film di Sidney
Sibilia
Questa volta i componenti della
banda di cervelli sottostimati e costretti ad arrabattarsi con
lavori umili, capeggiati dal neurobiologo Pietro Zinni
(Edoardo Leo), non cercheranno di sbarcare il
lunario ricreando in laboratorio smart drugs ma si impegneranno per
debellarne il traffico in forza di un patto stretto con la Polizia
o, per meglio dire, di un accordo ufficioso con l’ispettore Paola
Coletti (Greta Scarano), al fine riottenere
nuovamente la fedina penale pulita.
Sibilia, che si è definito un
cultore della vera commedia all’italiana e del cinema d’azione,
sembra intenzionato a mantenere le promesse dell’esordio,
proponendo una nuova avventura in chiave comica ma capace di far
riflettere su un problema sociale così attuale in Italia al giorno
d’oggi, quale quello del precariato, in una miscela di humor e
azione che richiama il cinema di genere anni ’70.
Nel
cast non mancano le vecchi glorie, come Edoardo Leo,
Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi,
Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti e Valeria
Solarino ma anche nuovi volti, quali Greta
Scarano, Luigi Lo Cascio, Marco Bonini, Rosario Lisma, Giampaolo
Morelli.
Al fine di creare un vero e proprio
universo cinematografico con personaggi ricorrenti – negli States
lo chiamerebbero “franchise”-, Sibilia ha deciso di rendere il suo
esordio il primo capitolo di una trilogia: è infatti in attesa di
distribuzione un terzo capitolo, titolato Smetto quando
voglio – Ad Honorem che ancora non ha una data d’uscita
ufficiale.
Smetto Quando Voglio
Masterclass: il trailer del film
Mentre sono in lavorazione gli
episodi 2 e 3, che si intitoleranno rispettivamente
Reloaded e Revolution (leggi qui), è disponibile
da Giugno su TIMvision il film Smetto
quando voglio, il primo di quella che diventerà una
trilogia, acclamato dal pubblico e la critica, diretto da
Sydney Sibilia e prodotto da Rai Cinema, Fandango
e Ascent Film.
Con un cast ricco di volti noti del
nostro cinema, il film racconta di un gruppo di ricercatori
universitari che, per uscire dalla morsa della crisi, si improvvisa
banda criminale. Grazie alle loro competenze e capacità riusciranno
a scalare la piramide malavitosa, ma ben presto il problema sarà
gestire il successo… Edoardo Leo, Valerio Aprea, Paolo
Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia
e Pietro Sermonti si trasformano così in dei
Walter White all’italiana, protagonista di Breaking
Bad, serie tv AMC, e un po’ più buffi e meno violenti,
ma con lo stesso (o quasi) fiuto per gli affari.
Prodotto da Domenico
Procacci e Matteo Rovere, Smetto
quando voglio è la pellicola d’esordio di Sydney
Sibilia, che si è mosso con agilità e brio tra commedia e
cinema di genere, affrontando anche i temi del precariato e della
disoccupazione sempre con il tocco leggero dell’ironia. Il film è
stato un travolgente successo di pubblico e critica, diventando nel
giro di pochi mesi un vero e proprio cult. Da questo successo
derivano infatti i due sequel che si stanno girando proprio in
questi giorni per l’uscita a partire dal 2017. Smetto quando
voglio 2 Reloaded uscirà infatti il 2 febbraio del
prossimo anno. Proprio in merito a questi sequel, il giovane
Sibilia ha dichiarato: “La mia generazione è cresciuta
guardando saghe cinematografiche e mi divertiva molto immaginare
cosa sarebbe successo immergendo la commedia all’italiana, nella
sua accezione più classica, in una trilogia”.
In attesa di poter godere del
secondo capitolo di questa saga tragicomica tutta italiana,
possiamo scoprire o riscoprire su TIMvision, la tv on
demand di TIM, Smetto quando
voglio, che si aggiunge alla ricca
offerta di cinema italiano della piattaforma, che comprende il
meglio dei titoli library e 2nd pay prodotti in Italia.
Si è svolta oggi presso il Cinema
Barberini la conferenza stampa di presentazione di
Smetto quando voglio, opera prima del
regista classe 1981 Sydney Sibilia. Alla
conferenza erano presenti i produttori del film Domenico
Procacci, Matteo Rovere e Paolo Del
Brocco; l’amministratore delegato di Uci Italia
Andrea Stratta; e il regista Sydney
Sibilia insieme al cast formato da Edoardo Leo,
Valeria Solarino, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo,
Stefano Fresi, Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti.
Prima domanda su una potenziale (ma
immaginaria) proiezione in anteprima a Montecitorio, viste le
frecciatine che il film lancia alla società attuale:
Sibilia: “Noi
volevamo intrattenere…la satira sociale è qualcosa in più. Se
questo film si prende troppo sul serio si rischia poi di
sconfinare. La priorità era quella di fare un film divertente.
Alcune storie che all’inizio volevamo inserire erano talmente
paradossali che poi non abbiamo potuto inserirle”.
Sui dialoghi ben strutturati, molto
naturali, proprio perché ognuno parla di qualcosa che forse non
conosce:
Sibilia: “Gli
attori del film sono dei professori, quindi parlano con un
linguaggio forbito, a volte anche in più di una lingua. La bravura
è stata tutta loro, se sembrano così naturali il merito è tutto
loro”.
Leo: “Ho
recitato formule chimiche senza sapere nulla. Ho anche fatto dei
disegnini per ricordarle meglio, ma restano comunque astratti. La
matematica e la chimica non sono mai state il mio
forte”.
De Rienzo: “Non
capivo nulla di quello che dicevo. Non c’era alcuna differenza con
la vita vera”.
Sulle potenziali citazioni che il film
possiede verso altre opere, specie Breaking Bad:
Sibilia:
“Volevamo fare un film citazionista, quindi metterci dentro tutto
quello che ci piaceva, da Breaking Bad a The Big Bang Theory, ma
anche Lock and Stock. Sono state però tutte cose che sono venute
dopo, la storia già c’era cosi com’è, il nostro era più che altro
un delinquere senza delinquere”.
Sul personaggio interpretato da
Valeria Solarino:
Solarino: “Sono
quella con i piedi per terra. Programmo tutto, anche i momenti più
intimi. Mi sfugge però la cosa più grande, cioè quello che sta
portando avanti Pietro (Leo)”.
Su quanto sia difficile per un regista
esordire oggi:
Procacci: “Si,
è più difficile esordire oggi, è vero. Io stesso oggi produco meno
“esordi” del passato. Ma è importante continuare a lavorare anche
sotto questo aspetto, non soltanto per fare esordire il regista, ma
proprio per avere un prodotto nuovo. Altrimenti avremmo sempre lo
stesso film, con gli stessi attori e gli stessi registi”.
Su come il regista sia riuscito a
mettere in piedi la banda e l’apprezzamento per Edoardo
Leo:
Sibilia:
“Questo è un film di banda, è un film corale. Volevo attori che
fossero in grado di non prendersi troppo sul serio. Sono usciti
fuori una serie di nomi che…sono i migliori che ci sono in giro.
Erano consapevoli del testo complesso, ma anche che si sarebbero
divertiti con me. Soltanto Edoardo Leo è venuto prima, era già
stato deciso. Ero sicuro di lui al 100%. Per tutti gli altri attori
abbiamo provato anche a scambiare i ruoli, tutti hanno provato ad
interpretare tutti.
Leo: “Devo
ringraziare tutti perché mi hanno aspettato…di solito quando si fa
un’opera prima, se si dice che il film deve essere girato in un
determinato mese, sarà girato proprio in quel mese, c’è poca
elasticità. Invece, nonostante le mie raccomandazioni perché so
quanto i film possono saltare, specie le opere prime, Sidney mi ha
voluto aspettare”.
Il film uscirà nelle sale italiane
il prossimo 6 febbraio. Sarà distribuito da
01 Distribution in circa 250
copie.