Mentre cresce l’attesa della messa
in onda di Pretty Little Liars 5 speciale
di Natale oggi il network americano della ABC Family ha diffuso due
video dietro le quinte della puntata che segna il ritorno di Shay,
Ashley, Troian, Lucy e Tyler:
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Pretty
Little Liars è una serie
televisiva statunitense di genere a metà tra teen
drama e giallo, che va in onda dall’8
giugno 2010 negli USA sul network ABC Family. Ideata
da Marlene King, è basata sull’omonima serie di libri scritta
da Sara Shepard pubblicata in Italia con il titolo
diGiovani, carine e bugiarde.
In Italia va in onda dal 21 febbraio 2011 sul
canale pay Mya. Il 29 novembre 2011 la
serie è stata rinnovata per una terza stagione, andata in onda
negli Stati Uniti a partire dal 5 giugno 2012. Il 4
ottobre 2012, la serie è stata rinnovata per una quarta
stagione di 24 episodi, in onda a partire dall’11 giugno 2013.
In chiaro, la serie viene trasmessa a partire dal 10
giugno 2013 su Italia 1.
Il 26
marzo 2013, ABC Family ha rinnovato la serie per una
quinta stagione di 25 episodi (incluso uno special natalizio) in
onda a partire dal 10 giugno 2014 negli USA, e annunciato
la produzione di uno spin-off,
intitolato Ravenswood, il cui episodio pilota è andato
in onda negli USA il 22 ottobre 2013. In
seguito al termine della prima stagione, la serie Ravenswood è
stata cancellata. Il 10 giugno 2014 ABC Family ha rinnovato la
serie per una sesta e settima stagione.
Mentre cresce l’attesa per la messa in onda dell’episodio
natalizio che segnerà il ritorno di Pretty Little Liars
5, oggi il produttore esecutivo, Marlene
King, ha parlato del futuro della serie, rivelando che la
produzione è aperta a qualche cambiamento:
Quest’episodio avrà qualcosa di sontuoso, dato che a livello
cinematografico è il più impegnativo mai realizzato finora ed
abbiamo voluto girarlo con dovizia di particolari per soddisfare il
pubblico.
Moma e HANNA
Mona sapeva che poteva morire da un momento all’altro e per
questo nel suo testamento ha lasciato qualcosa in eredità ad Hanna,
con la quale ha sempre avuto un legame speciale, ma quello che Mona
ha lasciato alla ragazza verrà rivelato completamente solamente fra
qualche episodio.
Sul futuro:
Abbiamo in mente un itinerario da far fare alle quattro
protagoniste, con alcune pietre miliari ed alcuni personaggi nuovi
che segneranno il percorso, ma siamo flessibili ed aperti a
possibili cambiamenti, in caso lo show non dovesse finire tra due
stagioni.
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Pretty Little
Liars è una serie
televisiva statunitense di genere a metà tra teen
drama e giallo, che va in onda dall’8
giugno 2010 negli USA sul network ABC Family. Ideata
da Marlene King, è basata sull’omonima serie di libri scritta
da Sara Shepard pubblicata in Italia con il titolo
diGiovani, carine e bugiarde.
In Italia va in onda dal 21 febbraio 2011 sul
canale pay Mya. Il 29 novembre 2011 la
serie è stata rinnovata per una terza stagione, andata in onda
negli Stati Uniti a partire dal 5 giugno 2012. Il 4
ottobre 2012, la serie è stata rinnovata per una quarta
stagione di 24 episodi, in onda a partire dall’11 giugno 2013.
In chiaro, la serie viene trasmessa a partire dal 10
giugno 2013 su Italia 1.
Il 26
marzo 2013, ABC Family ha rinnovato la serie per una
quinta stagione di 25 episodi (incluso uno special natalizio) in
onda a partire dal 10 giugno 2014 negli USA, e annunciato
la produzione di uno spin-off,
intitolato Ravenswood, il cui episodio pilota è andato
in onda negli USA il 22 ottobre 2013. In
seguito al termine della prima stagione, la serie Ravenswood è
stata cancellata. Il 10 giugno 2014 ABC Family ha rinnovato la
serie per una sesta e settima stagione.
Apple TV+
ha presentato oggi il trailer di Presunto
innocente, la nuova serie limitata di otto episodi
interpretata e prodotta dal candidato all’Oscar e al Tony Award
Jake Gyllenhaal e prodotta da David E.
Kelley e
J.J. Abrams. Il cast all-star comprende anche
Ruth Negga, Bill Camp, O-T Fagbenle, Chase Infiniti, Elizabeth
Marvel, Nana Mensah, Renate
Reinsve,
Peter Sarsgaard e Kingston Rumi Southwick.
Presunto innocente, data di uscita e dove vederla in
streaming
Presunto innocente in streaming farà il suo
debutto il 12 giugno con i primi due episodi seguiti da un nuovo
episodio ogni mercoledì, fino al 24 luglio.
Di cosa parla Presunto innocente ?
Basata sull’omonimo bestseller del
New York Times di Scott Turow, la serie accompagna gli spettatori
in un viaggio avvincente attraverso l’orribile omicidio che
sconvolge l’ufficio del procuratore di Chicago, quando il vice
procuratore capo Rusty Sabich (interpretato da Gyllenhaal) viene
sospettato del crimine. La serie esplora l’ossessione, il sesso, la
politica, il potere e i limiti dell’amore, mentre l’accusato lotta
per tenere insieme la sua famiglia e il suo matrimonio.
La serie è prodotta da Bad Robot
Productions e David E. Kelley Productions in associazione con
Warner Bros. Television, con cui Bad Robot ha un accordo globale.
Abrams e Rachel Rusch Rich producono esecutivamente per Bad Robot.
Kelley è showrunner e produttore esecutivo della David E. Kelley
Productions insieme a Matthew Tinker. Anche Dustin Thomason, Sharr
White e Gyllenhaal sono produttori esecutivi. Turow e Miki Johnson
sono co-produttori esecutivi. Anne Sewitsky è produttrice esecutiva
e dirige i primi due episodi e l’ottavo. Il regista Greg Yaitanes,
vincitore di un Emmy, è produttore esecutivo e dirige gli episodi
dal terzo al settimo.
Apple TV+
ha svelato il teaser di Presunto innocente, la
nuova serie limitata di otto episodi interpretata e prodotta da
Jake Gyllenhaal e ideata da David E.
Kelley e dal produttore esecutivo J.J. Abrams.
Completano il cast
Ruth Negga, Bill Camp, OT Fagbenle, Chase Infiniti, Elizabeth
Marvel, Nana Mensah, Renate
Reinsve,
Peter Sarsgaard e Kingston Rumi Southwick.
https://youtu.be/imJgAa2NeTg
Presunto innocente in
streaming
Presunto innocente
farà il suo debutto il 12 giugno con i primi due episodi seguiti da
un nuovo episodio ogni mercoledì, fino al 24 luglio.
Presunto innocente in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
La trama di Presunto
innocente
Basata sull’omonimo bestseller del
New York Times di Scott Turow, la serie accompagna gli spettatori
in un viaggio avvincente attraverso l’orribile omicidio che
sconvolge l’ufficio del procuratore di Chicago, quando il vice
procuratore capo Rusty Sabich (interpretato da Jake Gyllenhaal) viene sospettato del crimine.
La serie esplora l’ossessione, il sesso, la politica, il potere e i
limiti dell’amore, mentre l’accusato lotta per tenere insieme la
sua famiglia e il suo matrimonio.
La serie Presunto
innocente è prodotta da Bad Robot Productions e David E.
Kelley Productions in associazione con Warner Bros. Television, con
cui Bad Robot ha un accordo globale. Abrams e Rachel Rusch Rich
producono esecutivamente per Bad Robot. Kelley è showrunner e
produttore esecutivo della David E. Kelley Productions insieme a
Matthew Tinker. Anche Dustin Thomason, Sharr White e Gyllenhaal
sono produttori esecutivi. Turow e Miki Johnson sono co-produttori
esecutivi. Anne Sewitsky è produttrice esecutiva e dirige i primi
due episodi e l’ottavo. Il regista Greg Yaitanes, vincitore di un
Emmy, è produttore esecutivo e dirige gli episodi dal terzo al
settimo.
Al di là delle saghe di Star
Wars e Indiana Jones, Harrison
Ford si è distinto nel corso della sua carriera per alcuni
celebre thriller, diversi dei quali affermatisi come titoli
esemplari di questo genere. Oltre a Il fuggitivo e Witness – Il testimone,
un altro noto lungometraggio a riguardo è Presunto
innocente, diretto nel 1990 da Alan J.
Pakula, regista noto anche per Tutti gli uomini del
presidente e Il rapporto Pelican.
Anche in questo caso, Pakula si ritrova dunque a fare i conti con
un legal thriller, guidando Ford in una vicenda
particolarmente complessa incentrata sulla labilità del concetto di
giustizia.
Il film è l’adattamento dell’omonimo
romanzo scritto nel 1987 da Scott Turow. Questo
divenne da subito un best seller, dando vita ad un accesa lotta tra
studios di produzione per garantirsene i diritti. Quando alla fine
il progetto venne affidato a Pakula, egli lavorò alla sceneggiatura
al fine di apportare diverse necessarie modifiche. Dalla
semplificazione di alcune linee narrative alla rimozione dei
flashback ad un finale complessivamente diverso. Il regista adattò
dunque il racconto ai canoni cinematografici, dando vita ad
un’opera poi particolarmente apprezzata da critica e pubblico.
Presunto innocente arrivò
infatti a guadagnare oltre 220 milioni di dollari a fronte di un
budget di 20. Ciò lo portò ad essere l’ottavo film dal maggiore
incasso di quell’anno, nonché ad ottenere ampi riconoscimenti che
lo rendono ancora oggi un ottimo thriller, che ogni amante del
genere non può lasciarsi sfuggire. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Presunto innocente: la trama del film
Protagonista del film è
Rusty Sabich, vice procuratore della contea di
Kendall, nell’Illinois. L’uomo, particolarmente rinomato nel suo
ambito lavorativo, si ritrova incaricato di un condurre le indagini
di un caso apparentemente simile a tanti altri. Si tratta di un
omicidio, reso però complesso dal fatto che la vittima era una sua
collega, CarolynPolhemus, con la
quale Rusty ha anche avuto una segreta e appassionata relazione
extraconiugale. Mentre svolge le sue ricerche, il procuratore si
trova dunque anche a dover cercare di far rimanere nascosto tale
rapporto.
Non passa però molto prima che,
stringendosi il cerchio dei sospetti, i principali dubbi ricadano
proprio su di lui. Sempre più Rusty si ritrova infatti ad essere un
presunto colpevole, con l’urgente necessità di provare invece la
propria innocenza. Solo contro tutti, l’uomo si trova nella scomoda
situazione di dover chiedere aiuto proprio alla sua nemica giurata,
l’avvocato Sandy Stern, il quale è incaricato di
riabilitare la reputazione del rivale. Più cerca di tirarsi fuori
da quella situazione, però, più per Rusty le cose si fanno
complesse, portandolo a dover prendere decisione estreme e
confrontarsi con realtà inaspettate.
Presunto innocente: il cast del film
Come anticipato, a ricoprire il
ruolo del procuratore Rusty Sabich vi è l’attore Harrison Ford.
Prima di lui, però, per la parte erano stati contattati anche
Robert Redford e Kevin Costner.
Entrambi però, rifiutarono, portando alla scelta di Ford, ritenuto
idoneo per la sua capacità di sembrare un uomo qualunque. Ford si
preparò al ruolo leggendo approfonditamente, documentandosi anche
circa la professione di procuratore incontrando vere personalità di
questo ambiente. Inoltre, per accentuare la fragilità interiore del
personaggio, l’attore suggerì di dar vita ad un taglio di capelli
molto corto, che lo distinguesse dai precedenti ruoli da duro.
Nei panni di Carolyn Polhemus vi è
invece l’attrice Greta Scacchi, nata in Italia ma
da sempre attiva nel cinema statunitense, dove si è distinta per i
film Prova schiacciante e I protagonisti. Anche
lei ebbe modo di prepararsi al ruolo incontrando l’avvocato della
sezione per i crimini sessuali Linda Fairstein.
RaulJulia, l’attore portoricano
noto per essere stato Gomez Addams in La famiglia Addams,
è invece l’avvocato Sandy Stern. Paul Winfield ha
invece ottenuto, dopo una forte insistenza, il ruolo del giudice
Larren Lyttle. Nel film compaiono poi anche Bonnie
Bedelia, nel ruolo di Barbara Sabich, la moglie di Rusty,
e Brian Dennehy in quello di Raymond Horgan,
avvocato amico del protagonista.
Presunto innocente: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Presunto
innocente è infatti disponibile nei cataloghi di
Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e
Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di sabato 14 maggio alle ore
21:00 su Iris.
In Presunto
Innocente, Jake Gyllenhaal prende il posto di
Harrison Ford come nuovo Rusty Sabich e ci
trascina nel vortice del dubbio nell’indagine sulla morte violenta
di Carolyn Polhemus (Renate Reinsve). Basata
sull’omonimo romanzo del 1987 di Scott Turow, già
adattato per il cinema da Alan Pakula nel 1990
(con Ford, appunto), la serie Apple
TV+ disponibile in piattaforma dal 12 giugno con
i primi due episodi racconta di legami ossessivi, sensi di colpa e
sospetto, ma anche di famiglia, di valore della giustizia e della
possibilità che dovrebbe avere ogni uomo di avere giustizia.
Presunto
Innocente, un nuovo adattamento per Apple
TV+
La miniserie in otto
parti di David E. Kelley co-prodotta da
J.J. Abrams offre una prospettiva completamente nuova
e aggiornata, differenziandola dall’adattamento cinematografico del
’90. Gli elementi fondamentali della trama rimangono inalterati, ma
questa versione si aggiorna alla contemporaneità e tanto per
cominciare mette da parte3 l’esasperato sessismo che permeava il
film. Ne traggono giovamento i tre principali personaggi femminili:
la vittima Carolyn, la moglie di Rusty, Barbara, interpretata da
un’intensa
Ruth Negga, e l’investigatrice capo, Det. Alana
Rodriguez (Nana Mensah).
Tre figure differenti e
approfondite, tutte che cercano di gestire il caos generato dalle
scelte impulsive di Rusty. Il quale, nella versione di Gyllenhaal è
un uomo disperato
alle prese con la gestione di una vita privata che si rivela non
all’altezza dell’immagine pubblica che aveva offerto alla comunità
e alla sua famiglia. Molto diverso dalla versione granitica di
Ford.
Kingston Rumi Southwick, Chase Infiniti e Ruth Negga in “Presunto
innocente”, disponibile dal 12 giugno 2024 su Apple
TV+.
La serie si apre in una
giornata di sole, con un’immagine di quotidiana serenità familiare,
poco prima che imperversi la tempesta, la scoperta dell’omicidio di
Carolyn. Nel giro di una manciata di episodi, Rusty si ritrova da
marito e padre esemplare, incaricato delle indagini sull’omicidio
della collega, a fedifrago e padre degenere, principale indiziato
di un omicidio che sostiene di non aver commesso. Il risultato è
uno del legal drama migliori degli ultimi tempi.
Una galleria di personaggi ben caratterizzati
La carta vincente di
Presunto Innocente è la capacità di approfondire e
dare dignità a ogni singolo personaggio, principale e secondario.
David E. Kelley, maestro del legal drama, riesce a tracciare
con la stesso precisione e profondità gli aspetti più intimi della
storia, come le sedute dalla terapeuta di Barbara, oppure le
reazioni dei figli di Russi alle terribili rivelazioni riguardanti
la vita del padre, fino agli intrecci politici che si muovono
dietro alle indagini e alle rivalità personali tra Rusty e i suoi
colleghi.
Non si è mai sicuri di
ciò che pensa il protagonista realmente “presunto
innocente”, nonostante le modalità di narrazione e di
costruzione visiva del racconto non mettano mai in chiaro se la sua
colpevolezza sia reale o inventata. La serie mette costantemente in
discussione la verità, l’innocenza, la colpevolezza, e persino il
senso di colpa che esterna Rusty è di difficile definizione,
indeterminabile.
Jake Gyllenhaal e Bill Camp in “Presunto innocente”, disponibile
dal 12 giugno 2024 su Apple TV+.
Il risultato è
avvincente, una prova d’attore solida e convincente per Jake Gyllenhaal e per tutto il cast, ma anche
una conferma per Kelly che conferma di riuscire a indagare la mente
umana con grande raffinatezza e precisione.
I primi due episodi
di Presunto Innocente saranno disponibili il 12
giugno su Apple TV+, con nuovi episodi in arrivo ogni
mercoledì.
Il legal thriller di
Apple
TV+Presunto
Innocente, interpretato da Jake Gyllenhaal, Ruth Negga, Peter Sarsgaard e Bill
Lamb, ha appena dato un finale affascinante. Nel
settimo e ultimo episodio della serie basata sul romanzo di
Scott Turow del 1987, la giuria aveva il compito
di stabilire se l’ex vice procuratore capo Rusty Sabich
(Gyllenhaal) avesse ucciso la sua amante e collega Carolyn Polhemus
(Renate Reinsve) in un delitto passionale. L’uomo
che ha appena sostituito Rusty, Tommy Molto (Sarsgaard),
è un uomo dispettoso, pronto a mettere Rusty dietro le sbarre.
Allo stesso tempo, la moglie di
Rusty, Barbara (Negga), e i suoi due figli adolescenti lottano per
sperare che tutto questo sia solo un brutto sogno e che il padre
non sarebbe mai stato capace di commettere un crimine così
efferato. Negga ruba la scena nel ruolo della moglie tradita, e il
colpo di scena finale gira opportunamente intorno al suo
personaggio. Se non avete letto il romanzo di Turow o visto il film
con Harrison Ford, non avreste mai potuto
prevedere il finale a sorpresa, perché Negga è semplicemente
spettacolare, e il creatore della serie David E. Kelley
offre un colpo di scena unico, che si allontana dal materiale di
partenza, e che è assolutamente stupefacente.
Di cosa è accusato Rusty Sabich
in “Presunto innocente”?
Jake Gyllenhaal e Bill Camp in “Presunto innocente”, disponibile
dal 12 giugno 2024 su Apple
TV+.
Laserie apporta diversi
cambiamenti rispetto al materiale di partenza, com’è
prevedibile visto il divario di quasi 40 anni tra i due. Nel
romanzo di Turow, Rusty e Barbara hanno un solo figlio e il loro
figlio è troppo piccolo per essere davvero coinvolto nella trama.
Nella serie di Apple TV+ , i due
hanno due figli adolescenti; il figlio Kyle (Kingston Rumi
Southwick) e la figlia Jaden (Chase
Infiniti) sono i protagonisti principali del senso di
colpa di Rusty per aver portato tanta vergogna alla sua famiglia.
Entrambi lottano duramente con ciò che il padre ha fatto e sono
costretti a sentire parlare del caso altamente pubblicizzato ogni
giorno a scuola.
Un altro grande cambiamento avviene
in seguito, quando l’amico e avvocato di Rusty, Raymond Horgan
(Lamb), subisce uno spaventoso evento cardiaco nel sesto
episodio. Rusty finisce per difendersi da solo, con grande
disappunto del co-avvocato Mya Winslow (Gabby
Beans). Questo non accade nel materiale di partenza. Ci
sono anche diversi adattamenti tecnici aggiornati per includere
elementi moderni come i video dei cellulari e simili.
Nessuno di questi cambiamenti influisce in modo
significativo sulla conclusione sbalorditiva di questo
legal thriller dal ritmo incalzante e dalla recitazione
meravigliosa. Considerando che le scene finali sono diverse sia nel
libro che nel film, i cambiamenti sembrano tutti coerenti al
momento del colpo di scena finale.
Rusty è stato accusato di
omicidio di primo grado per il violento assassinio della
sua collega Carolyn Polhemus, con la quale aveva una relazione
extraconiugale. La scena del delitto è particolarmente cruda e
inquietante e rende ancora più difficile credere che Rusty,
avvocato e padre, abbia potuto compiere un gesto così brutale. Per
quanto riguarda il movente, Carolyn stava cercando di porre fine
alla relazione e Rusty era innamorato di lei. Ne aveva anche i
mezzi e l’opportunità, visto che è stato ripreso mentre andava e
veniva da casa sua la notte in cui Carolyn è stata brutalmente
uccisa. Tutto questo rende il caso avvincente; non si sa mai cosa
penserà o deciderà la giuria fino a quando non verrà emesso il
verdetto.
Le scene finali di “Presunto
innocente”, spiegate
Kingston Rumi Southwick, Chase Infiniti e Ruth Negga in “Presunto
innocente”, disponibile dal 12 giugno 2024 su Apple
TV+.
Rusty, forse a ragione, ha avuto un
carattere irascibile e si è agitato per tutta la durata del
processo. Sua moglie, Barbara, è stata stoica e costante,
sostenendo il marito emotivamente fragile, che crede fermamente di
essere stato incastrato per l’omicidio. È stata più che
comprensiva e ha accettato i notevoli difetti di Rusty. La
tensione è palpabile quando siede dietro di lui nell’aula del
tribunale, quando viene emesso il verdetto dopo le appassionate e
convincenti arringhe finali. Quando il cancelliere annuncia
finalmente che lo Stato dell’Illinois ha dichiarato Rosat
K. Sabich non colpevole del reato di omicidio, tutti i
presenti in aula e il pubblico a casa tirano un sonoro respiro di
sollievo e di stanchezza. Ma il vero colpo di scena avviene giorni
dopo.
Il colpo di scena finale avviene
nel garage di casa Sabich, dove Barbara viene interrotta da Rusty
mentre si sta allenando, che le dice di sapere che è stata lei a
uccidere Carolyn e di averla coperta legando Carolyn nello stesso
modo in cui un serial killer fa con le sue precedenti vittime per
depistare le forze dell’ordine. A questo punto, si verifica un
bellissimo colpo di scena: Jaden entra nel garage e interrompe
Rusty mentre accusa Barbara dell’orrendo crimine. Jaden
sostiene cheha piazzato l’attizzatoio a casa
di Tommy Molto per confondere ulteriormente le
autorità. Rusty fa due più due e chiede a Jaden come si sia
procurata l’arma del delitto.
Tutto ciò si discosta completamente
dal libro di Turow e dal film, in cui Barbara ammette di aver
meticolosamente incastrato Rusty, non pensando che sarebbe arrivato
così vicino a essere dichiarato colpevole. Jaden ammette anche di
essere andato a trovare Carolyn la sera dell’omicidio, dove
inizialmente l’aveva avvertita di stare lontana da suo padre e
dalla sua famiglia, prima di cedere e colpirla a morte con
l’attizzatoio dopo aver scoperto che Carolyn era incinta del suo
fratellastro. Barbara è in lacrime e Rusty è sconvolto dalla
notizia che è stata sua figlia Jaden a uccidere
l’amante. Rusty cerca di assumersi la responsabilità di
aver messo in moto l’intera faccenda, ma l’aria ha lasciato
completamente la stanza in un colpo di scena spettacolare e
imprevisto.
Chi ha letto il libro di Turow o
visto il film del 1990 ha guardato e aspettato di vedere come
Barbara avrebbe ammesso di aver ucciso Carolyn e incastrato il
marito per il crimine, ma David E. Kelley e il suo team avevano in
mente qualcosa di completamente diverso. La sequenza finale mostra
la famiglia Sabich che ride insieme al tavolo della sala da pranzo,
godendosi la cena del Ringraziamento. Mentre Rusty taglia il
tacchino nella cucina adiacente, Barbara sorride e i due si
guardano negli occhi. Si scambiano uno sguardo complice,
riconoscendo che la loro vita come famiglia può e vuole
andare avanti nonostante tutto quello che è successo.
Forse la famiglia che uccide
insieme può non solo rimanere unita, ma anche prosperare insieme. È
un fantastico colpo di scena finale che attira spettatori nuovi e
familiari che forse si aspettavano lo stesso colpo di scena dal
materiale di partenza. Complimenti agli sceneggiatori dell’episodio
Kelley, Sharr White e Miki
Johnson per aver ritwittato un grande colpo di scena
originale e aver reso il remake televisivo unico nel suo
genere.
Il pentagramma inciso sulla
facciata della Chiesa sarà tradotto prima in un concerto, e poi
arriverà un vero e proprio documentario
L’enigma della Chiesa del Gesù
Nuovo, in piazza del Gesù, cuore pulsante della Napoli più verace,
sarebbe stato rivelato grazie alla caparbietà e – perché no – alla
fantasia di un affiatato team di studiosi. Un pentagramma scolpito
sulla facciata: una serie di note musicali che, riprodotte,
darebbero vita ad un concerto di 45 minuti. I segni scolpiti,
infatti, sarebbero delle lettere aramaiche, rappresentanti sette
segni, ognuno dei quali corrisponde a una delle note. Una lettura
da sinistra a destra, ma anche in diagonale e verticale: quanto è
bastato per appassionare musicisti e studiosi di arte.
A marzo, un concerto tradurrà in
note la facciata della Chiesa: note, queste, che avrebbero
contraddistinto le cerchie esoteriche di mezza Europa, raccolte
persino da Bach e Mozart.
E anche registi, a quanto pare,
perché il mistero di piazza del Gesù diventerà addirittura un film,
firmato da Sandro Dionisio, che approfondirà l’enigma prima con un
documentario, in grado di portare per mano gli appassionati in un
ragionato excursus tra storia e mistero.
«Non è escluso, anzi è molto
probabile – ha poi rivelato – che da questa storia trarremo un vero
e proprio film. Voglio realizzare un viaggio in una città come
Napoli che conserva ancora la possibilità di creare bellezza».
Dopo i rumors su David S. Goyer che
ha lasciato la produzione di FlashForward per concentrarsi sullo
script del terzo batman, e quelli di qualche giorno fa di Nikki
Finke che ha annunciato di un Christopher Nolan già al lavoro
sullo script assieme a Jonathan Nolan e Goyer.
Ora giunge notizia dal popolare
fansite BatmanOnFilm che una fonte del sito (probabilmente
interna alla produzione, visto che il messaggio è stato
parzialmente censurato per mantenere segreta l’identità) ha
rivelato che la troupe sembra già alla ricerca di location in giro
per Chicago, dove si sono svolte le riprese di parte di Batman
Begins e della maggior parte del Cavaliere Oscuro:
Stanno girando in lungo e in largo
il distretto finanziario di Chicago. Se questo fosse
confermato, significa che la pre-produzione sembrerebbe entrare nel
vivo e che presto inizieranno i casting.
Il full trailer de
Il
Cavaliere Oscuro – il ritorno è pronto per essere pubblicato, e
a quanto sembra la sua uscita è imminente. A rivelarlo da fonti
ufficiali è Batman-new.com, secondo il sito il doppiatore
spagnolo Claudio Serrano, che presta la sua voce alla versione
iberica di Christian Bale nel film, ha infatti twittato che il
doppiaggio è terminato e che può solo dire che “il trailer di TDKR
è… WOW”.
Manca meno di un mese all’uscita
nelle sale del terzo capitolo de “Le Cronache di Narnia”, dal
titolo “Il viaggio del veliero”. L’uscita è prevista infatti in
Italia per venerdì 17 dicembre, mentre negli Stati Uniti e nel
Regno Unito è prevista per il 10.
Alla fine del 2020, gli Stati Uniti
saranno di nuovo chiamati alle urne, a votare per il proprio
Presidente. E non è un caso che i membri di Hollywood, da sempre
schierati politicamente, si siano uniti, sotto la guida di W Magazine, per
invitare gli elettori al voto, o meglio a registrarsi alle liste
elettorali per poter votare.
Brad
Pitt, Scarlett
Johansson, Ellee
Dakota Fanning, Cynthia Erivo sono
solo alcuni dei nomi di star hollywoodiane che invitano i loro fan
a registrarsi per poter far sentire la loro voce.
Nel 2016, l’esito delle elezioni che
vide Hillary Clinton sconfitta da Donald
Trump lasciò il mondo senza parole, visto che la vittoria
della candidata democratica sembrava data per certa. Tutti i
personaggi più in vista della cultura americana parteggiavano per
lei e la percezione di quello che era in realtà il Paese Reale,
dall’esterno, era decisamente falsata, come poi ha dimostrato
l’esito delle elezioni.
Si è svolta oggi, 27 giugno 2011, a
Roma presso il Palazzo delle Esposizioni la presentazione del
MEDIA Production Guarantee Fund, fondo di garanzia
alla produzione audiovisiva lanciato dalla Commissione Europea
Oggi è stato il giorno del film
Viva la libertà, un film
‘politico’, con un grande Toni
Servillo mattatore. La pellicola diretta
da Roberto
Andò è tratto dal romanzo Il trono vuoto
edito da Bompiani
Presentato oggi a Napoli il programma del
festival di Giffoni Valle Piana, il Giffoni Experience, giunto
quest’anno alla 41esima edizione. Il festival si svolgerà
quest’anno dal 12 al 21 luglio e il tema sarà “il link”.
E’ stato presentato questa mattina,
da un emozionato Paolo Virzì, il programma del
prossimo Festival di Torino, che vede esordire il regista alla
direzione artistica dell’importante evento.
Mi sto domandando anche io se un
regista può portare qualcosa di più a un festival – ha dichiarato
Virzì – lo dirà il pubblico che valuterà il lavoro
che è stato fatto. Sono stati due motivi per cui non mi sono
sottratto: da una parte il TFF è una cosa autentica come dovrebbe
essere un festival di cinema, con spettatori appassionati e tenaci,
ma anche quelli che vogliono divertirsi con la commedia; dall’altra
parte viviamo un momento terribile per l’Italia e ritengo che non
ci si debba sottrarre all’impegno verso le cose che meritano. Le
cose belle sono rare e preziose e vanno sostenute. Poi se ha avuto
un senso o meno lo valuteremo il 30 novembre.”
La 31esima edizione del Torino
Film Festival può vantare una giuria presieduta dallo
sceneggiatore e regista Guillermo Arriaga, insieme
allo scrittore Stephen Amidon, alla sceneggiatrice
Francesca Marciano, all’attore icona del cinema
cubano Jorge Perrugoria, e alla regista
Aida Besic.
Scopo di questo festival, si sa, è
presentare su un palcoscenico importante opere prime e seconde e
valorizzare nuovi talenti cinematografici. Nella selezione di
quest’anno particolare attenzione meritano alcuni titoli:
C.O.G. di Patrick
Alvarez e Blue Ruin di
Jeremy Saulnier, mentre in concorso per l’Italia
ci saranno Pif con La mafia uccide
solo d’estate e il particolare documentario
Il treno va a Mosca di Federico
Ferrone e Michele Manzolini.
Il 14 luglio presso la sala
conferenze della Società Svizzera di via Palestro a Milano, si è
svolta la presentazione ufficiale del Festival del film di
Locarno
“Nel cinema ci riconosciamo nel sogno
di qualcuno. Con il digitale oggi possiamo mettere in campo i
nostri sogni” così Lello Savonardo, professore
dell’Università
Oggi a Roma è stato presentato il
Ca’ Foscari Short Film Festival, primo festival concepito,
organizzato e gestito direttamente da una Università, la Cà Foscati
di Venezia. La prima edizione si svolgerà dal 26 al 29 maggio a
Venezia. Alla guida del Festival il critico Roberto Silvestri,
coadiuvato da una squadra veneziana ed internazionale di docenti
universitari, professionisti del cinema e della cultura uniti
all’interno dell’esperienza internazionale di Ca’ Foscari Cinema.
Coordinatrice della rassegna la professoressa Maria Roberta
Novielli, delegata dal rettore Carlo Carraro a responsabile delle
attività cinematografiche dell’Università.
E’ stato presentato oggi con un evento in grande stile a Cannes
anche Madagascar 3, terzo capitolo della banda di animali più pazzi
del pianeta. A presentare il film il cast Ben
Stiller, Chris Rock, Jessica Chastain e Jada Pinkett Smith. Ecco tutte
le foto dell’evento:
È stato presentato oggi al cinema
Adriano di Roma l’ultimo film di Sergio Rubini, Mi
rifaccio vivo , prodotto da Fandango e Rai Cinema e
distribuito in 300 copie da 01 Distribution. Intervengono oltre al
regista e al produttore Domenico Procacci, Paolo del
Brocco per Rai Cinema, il co-sceneggiatore Umberto
Marino e il cast quasi al completo: Emilio Solfrizzi,
Neri Marcorè, Lillo, VanessaIncontrada, Margherita Buy, Valentina Cervi e
Enzo Iacchetti.
A Sergio Rubini.
Nelle note di regia scrivi che
l’erba del vicino non è sempre la più verde. L’idea del film parte
da questa considerazione?
Io sono partito dall’idea di
fare un film sulla pacificazione, sul deporre le armi e mettere
fine agli antagonismi. Mi rendo conto che è un film in linea
con i governissimi, però è esattamente quella la mia idea: è
arrivato il momento di fermare i conflitti e arrendersi all’idea
che il nostro nemico va conosciuto e disattivato attraverso la
conoscenza. Mi sembra un tema che ha assolutamente a che fare con
l’attualità. È arrivato il momento di comprendere che ciò che ci
insospettisce del nemico dipende dal fatto che non lo conosciamo.
Ed ecco che l’erba del vicino allora ci sembra più verde, ma se
vivessimo a casa del nostro vicino vedremmo che l’erba del suo
giardino è come la nostra, che lui non è quel nemico che ci
siamo sempre immaginati, ma è meno cattivo , meno arrogante, ci fa
anche simpatia e se è nei guai possiamo anche decidere di aiutarlo.
Il film in questo senso ha anche un lieto fine. Da ragazzino il
finale positivo in qualche modo mi insospettiva; il cinema, quando
era profondo, sembrava dovesse avere necessariamente un finale
sospeso. Invece, con l’età e con quello che mi vedo intorno credo
che un lieto fine sia l’indicazione di un percorso; è un cinema
meno voyeristico quello che indica una pacificazione finale perché
significa anche essere meno vili, suggerire una strada e
prendersene la responsabilità. Trovo che il lieto fine oggi sia un
atto di coraggio. Sono partito da questi presupposti e mi sembrava
che per raccontare una parabola così estrema la commedia fosse
l’unico genere possibile perché l’antagonismo femminile è più nero,
ha anche degli elementi un po’ ancestrali, tumultuosi, mentre
l’antagonismo maschile fa ridere perché gli uomini sono galli che
si azzuffano in un cortile.
Come ha scelto gli
attori?
Sono partito anche dall’idea che
il film dovesse avere elementi da commedia slapstick, con una
comicità fisica. Ho pensato quindi ad Emilio che sa essere
fisico nella sua comicità e ha la caratteristica dei comici di una
volta che erano dei cascatori. Ho cercato di creare il film intorno
a lui e quindi sono andato a scovare tra i suoi amici il suo
antagonista, Neri, e così anche gli altri attori con cui
doveva interagire. Mi sono trovato benissimo anche con
Lillo.
Con i comici non ci avevo mai
lavorato. Si dice sempre che i comici ti rubano la scena, che sono
affetti da protagonismo. Mi ricordo, una volta tanti anni fa, feci
un film Gassman e lui mi raccontò che aveva fatto due film con
Sordi ed entrambe le volte gli aveva dovuto dire: ‘Albè finiscila
se no te spacco la faccia’. Sembrava che Sordi nei controcampi non
gli lasciasse spazio, lo facesse sbagliare. Invece, io ho
incontrato dei comici diversi, generosi, capaci di condividere una
bellissima avventura e capaci di sostenermi nei momenti più
complicati. Poi intorno a loro ho messo attori con cui ho lavorato
più volte, come Margherita e Valentina; loro
suggeriscono una nevrosi, una femminilità compulsiva alla quale
volevo contrapporre una femminilità più leggere, più compiuta e
così ho pensato a Vanessa Incontrada. Iacchetti
invece è un attore che gronda umanità appena muove un muscolo ed è
stata una piacevolissima sorpresa.
Hai parlato di una commedia che
in qualche modo possa disinnescare alcuni conflitti, ma con i tuoi
co-sceneggiatori hai scelto di aggiungere una componente non così
comune nel cinema italiano, una commedia con una componente
fantastica. A che punto avete pensato che questa potesse essere la
chiave, il tono del vostro racconto?
L’abbiamo pensato subito perché
il film nasce con l’idea di mettere in scena una seconda
opportunità. Questa è un po’ l’idea del cinema che ho io; mi piace
il cinema che non racconti necessariamente la realtà, soprattutto
perché oggi viene raffigurata in maniera fredda, o che non la
racconti attraverso metafore, anche le più disparate. In
questo senso va dato valore alla Fandango che nel momento in cui si
fa la commedia in Italia, mi ha lasciato fare una commedia che non
è di costume ma ha un impianto forse più come le commedie
sofisticate, che fanno il verso alla commedia francese, al
vaudeville. Insomma, rispetto al cinema che non mette in scena
soltanto la realtà, mi sembra che questa sia è una sottile
epifania. È una grande opportunità del cinema poter raccontare non
solo ciò che si vede, ma anche quello che sfugge allo
sguardo.
A Domenico Procacci. Perché ha
scelto di produrre questo film?
Lavorando sulla commedia, che è
un genere che la Fandango sta frequentando più che altro in questi
ultimi anni, il tentativo è anche di cercare un’originalità in
ciascun film. La sensazione un po’ generale di questo momento è che
tutti stiamo cercando di dare al pubblico ciò che vuole, finendo
col fare tutti lo stesso film. Noi abbiamo cercato, invece,
qualcosa di particolare e la storia di Sergio aveva una forte
originalità , quindi non è stata una scelta difficile dal punto di
vista artistico. Poi l’idea di cast che portava era già molto
bella. Ci tengo a ringraziare Rai Cinema e la banca Monti dei
Paschi di Siena per il sostegno e la fiducia.
Il 18 Dicembre 2012 alla Casa del
Cinema di Villa Borghese si è tenuta la presentazione ufficiale del
film I 2 soliti idioti, diretto da Enrico
Lando e interpretato dai due creatori del celebre duo,
Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli. La pellicola,
prodotta dalla Taodue di Pietro Valsecchi, uscirà nelle sale
italiane a partire dal 20 Dicembre distribuita in 500 copie con la
collaborazione di Medusa Film e si presenta come una valida
alternativa- per gli appassionati- al vuoto lasciato dai vari
cinepanettoni dal sapore natalizio.
Oggi è stato presentato al Festival
di Cannes il film favorito, secondo i rumors, alla Palma d’Oro:
Amour di Michael Haneke…Sin dall’inizio del Festival di
Cannes, era considerato il candidato più quotato per la Palma
d’Oro. Dopo le proiezioni stampa e per il pubblico, acclamato da
ambedue i poli, è possibile confermarlo:
Amour è al momento il favorito alla Palma
d’Oro. Michael Haneke è un regista amato a Cannes,
dove ha trionfato nel 2009 con Il nastro bianco, mentre
nel 2005 ha conquistato il Premio alla Regia con Caché – Niente
da nascondere.
Quest’anno torna in competizione
con Amour, che racconta l’amore di due ottantenni,
insegnanti di musica in pensione, nell’inverno della loro vita
mentre affrontano la triste malattia di lei. Isabelle Huppert
interpreta la figlia musicista, mentre i due protagonisti
sono due leggende del cinema francese: Emmanuelle Riva e Jean
Louis Trintignant, tornato sul grande schermo, nonché probabile
vincitore del premio per la Migliore interpretazione maschile.
Ecco alcune dichiarazioni
direttamente dalla conferenza stampa.
Jean-Louis Trintignant
sulla sua partecipazione al film: “Era da tanto che non
giravo un film. Non avevo più voglia di fare cinema e adoro il
teatro. Ma ho accettato questo ruolo perché è stato Haneke, uno dei
più grandi registi al mondo, a propormi la parte. Tuttavia, non
reciterò più al cinema. Credo di essere un attore migliore a
teatro, perché a teatro posso non vedermi. E grazie a questo film,
si tratta della prima volta che sono contento di vedermi sullo
schermo.”
Michael Haneke su
Amour: “Non ho mai scritto un film per dimostrare
qualcosa. Quando si arriva a una certa età, si è particolarmente
sensibili al tema della sofferenza. Non voglio mostrare altro. Ed è
questo il motivo per cui ho girato il film in un appartamento. Non
volevo ambientarlo in una stanza d’ospedale, perché è qualcosa di
visto e rivisto. Sono felice di aver realizzato un film
semplice.”
Emmanuelle Riva
sul suo ruolo nel film: “Ho subito avuto fiducia in Michael
Haneke, sapevo che la mia recitazione sarebbe stata diretta nel
modo giusto. Quando mi ha detto di non fare nulla di sentimentale,
ho capito perfettamente. Il nostro percorso non è stato
difficile.”
Presencias è un film messicano del 2022
diretto da Luis
Mandoki, autore noto per il suo lavoro tanto nel
cinema internazionale (Message in a Bottle, Innocent Voices) quanto in quello
latinoamericano. Con questo film, Mandoki torna dietro la macchina
da presa per firmare un thriller che si muove con intelligenza ai
confini tra l’horror
psicologico e il dramma investigativo, mescolando suggestioni
di genere con una riflessione più profonda sulla colpa, il trauma e
la verità repressa.
Mandoki costruisce infatti una narrazione densa di atmosfera
e tensione, utilizzando gli stilemi del thriller per esplorare temi
come il confine tra sogno e realtà, il trauma, il senso di colpa e
la responsabilità individuale. Il risultato è un’opera che, pur
inscrivendosi nel genere del mystery-horror, si distingue per il
suo sottotesto sociale e la sua carica emotiva, mantenendo un
equilibrio tra inquietudine visiva e introspezione narrativa.
Proprio per ciò, in questo articolo, proponiamo una spiegazione del
finale di Presencias e del suo significato
più propofondo.
La trama di
Presencias
Protagonista del film è un attore di
nome Victor (Alberto Ammann) che,
accompagnato dalla moglie Alicia (Andrea
Santibañez), ritorna nella sua casa di famiglia con
l’intenzione di venderla. Il soggiorno, però, lo costringe a
confrontarsi non solo con i ricordi felici della sua infanzia in
quel posto, ma anche con il trauma della morte della sorella,
annegata nel lago. Durante la loro prima notte nella casa, infatti,
poco prima che Alicia annunci a Victor di essere incinta, una
presenza misteriosa li attacca brutalmente. Alicia viene uccisa,
mentre Victor si risveglia in ospedale senza alcun ricordo di
quanto accaduto.
Alberto Ammann in Presencias
Le indagini vengono però presto
archiviate per la mancanza di prove e di testimoni, ma il dolore e
la disperazione spingono Victor a scappare dall’ospedale per
tornare nella casa, deciso a scoprire la verità sulla morte di
Alicia. Le uniche disposte ad aiutarlo sono la giovane
Paulina (Yalitza Aparicio,
attrice candidata all’Oscar per il film
Roma) e la sua vecchia tata Maria
(Angelina Peláez). I tre, tuttavia, si troveranno
ad avere a che fare con qualcosa di assolutamente inaspettato e
sconvolgente.
La spiegazione del finale del
film
Nel finale del film Presencias, Víctor
giunge a una scoperta devastante: è lui l’autore dell’omicidio
della moglie Alicia, avvenuto nella casa di famiglia dove i due si
erano ritirati in attesa della nascita del loro primo figlio. Dopo
essersi risvegliato in ospedale, Víctor è convinto che l’assassinio
sia opera di qualcun altro e comincia a credere che forze
sovrannaturali infestino il bosco e l’abitazione. Tuttavia, a poco
a poco, ricordi rimossi e frammenti di memoria riaffiorano, fino a
riportargli l’immagine nitida del momento in cui lui stesso ha
tolto la vita ad Alicia.
Nel corso della narrazione, Víctor si lascia consumare dai
sospetti verso il fratello Manolo e alcuni vicini,
ma la verità si rivela ben più inquietante. Scopre di essere
affetto da episodi di sonnambulismo violento, una condizione di cui
non era pienamente consapevole e che in passato aveva già causato
la morte accidentale della sorellina. La medesima condizione ha
portato, inconsciamente, all’uccisione di Alicia. L’ultimo colpo di
scena del film rivela infine che anche Manolo è stato vittima di
Víctor, eliminato in uno stato di incoscienza durante un nuovo
episodio, completando così il tragico cerchio della sua colpa.
Yalitza Aparicio in Presencias
Il film si conclude così con Víctor
schiacciato dal peso della colpa e dell’orrore per le sue azioni:
sopraffatto dal dolore, sceglie infine di porre fine alla propria
esistenza. Il suo gesto segna così la chiusura di una spirale di
violenza innescata da traumi irrisolti e da una condizione
patologica che lo aveva reso, senza saperlo, artefice di tragedie
irreparabili. Un finale indubbiamente cupo, anticipato
silenziosamente da diversi elementi presenti nel corso della
narrazione.
Il significato del film
Presencias
Alla luce di questo finale, in
Presencias la casa di famiglia si svela essere simbolo del trauma
sepolto. La dimora in montagna, che doveva rappresentare un luogo
di pace e riconciliazione col passato, è invece un luogo di memoria
corrotta. Ogni scricchiolio, ogni ombra, rappresenta un frammento
del dolore di Victor, ma anche le colpe invisibili di una comunità
complice nel tacere. La casa è un vero e proprio personaggio in sé:
un luogo che custodisce verità scomode sotto il velo del tempo.
Alberto Ammann e Yalitza Aparicio in Presencias
Per quanto riguarda le misteriose presenze, esse sono la metafora
della verità repressa. Il titolo Presencias si
carica infatti di ambiguità: le presenze che inquietano Victor non
sono spettri, ma verità che rifiuta di vedere. Sono i ricordi
negati, le colpe dimenticate, le complicità taciute. Quando
finalmente affronta il colpevole e svela l’inganno, Victor non sta
solo risolvendo un caso, ma sta compiendo un atto di liberazione
personale: vedere davvero ciò che era sempre stato lì, ma nascosto
sotto la paura e la rimozione.
Il finale, però, pur segnato dalla violenza, è anche
catartico. Non ci sono fantasmi da esorcizzare, ma colpe da
svelare. La verità, una volta portata alla luce, libera Victor,
seppur non nel modo in cui egli credeva. In questo senso,
Presencias si propone come una riflessione
sull’importanza del riconoscere dove si annida il male reale, non
quello immaginato, e del potere della verità come strumento di
giustizia e guarigione.
Steven
Soderberghdirigerà un nuovo film horror. Il
regista dopo una lunga carriera, dirigendo film
come
Ocean’s Eleven,
Contagion e
Magic Mike si avvicina finalmente ad un genere che non
aveva mai affrontati fino ad oggi. Il suo film più
recente, Magic
Mike – Last Dance, è uscito all’inizio di
quest’anno.
Di recente ha rivelato di
avere due nuovi progetti cinematografici in programma con un’ampia
uscita nelle sale. Parlando con
Variety Soderbergh ha aggiunto che entrambi erano film di
“genere” e che uno di loro era una commedia.
Qual è il prossimo film di Steven
Soderbergh?
Uno di questi è
un film horrorpsicologico chiamato
Presence, che dovrebbe essere girato a settembre, a seconda dello
sciopero dello scrittore. La storia si svolge in una casa di
periferia abitata da una forza sconosciuta. Lo stesso regista
tuttavia ha affermato che in realtà, un “thriller
psicologico”, ma molto nella vena dell’orrore.
Quello di Dwayne Johnson è
certamente il caso più famoso di lottatore di wrestling che
intraprende una carriera di successo da attore cinematografico.
Come lui inizia però ora ad imporsi sempre di più anche
John Cena, altro iconico volto di tale disciplina
nonché uno dei più leggendari lottatori di sempre. Negli ultimi
anni egli ha infatti ridotto la propria presenza sul ring per
portarla davanti la macchina da presa, recitando in film come
Non si scherza col fuoco, Fast & Furious 9 e The Suicide Squad. Il
suo film di debutto risale però al 2006 ed è intitolato
Presa mortale.
Questo lungometraggio, il cui titolo
originale è The Marine, è diretto da John
Bonito e prodotto dalla 20th Century Fox
in collaborazione con la WWE Film, sussidiaria
dell’azienda di wrestling impegnata nella produzione dei film che
hanno per attori i wrestler sotto contratto con la WWE. Pur non
affermandosi come un grande successo, Presa mortale è
ancora oggi uno dei titoli più noti prodotti da quest’ultima
società ed ha il merito di aver dimostrato le capacità di Cena
nella recitazione, attività alla quale come già detto si è poi
sempre più avvicinato nel corso degli anni.
Come il titolo lascia intuire, il
film è un puro action condito da grandi scontri e momenti di forte
tensione. Per tutti gli amanti del genere si tratta dunque di un
buon film da recuperare, anche solo per ritrovare Cena in panni
diversi da quelli del wrestler. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e ai suoi sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Presa mortale: la trama
del film
Il film ha per protagonista
John Triton, valoroso marine che si vede però congedato
dai suoi superiori per via di un’insubordinazione. Egli, contro la
sua volontà, non può che fare ritorno a casa dalla guerra in Iraq.
Tornato negli USA, trova lavoro come guardia giurata, ma a causa
dei traumi riportati in guerra perde rapidamente anche
quell’impiego. Su consiglio di sua moglie Kate,
egli decide di fare un viaggio insieme per rilassarsi. Nel
corso della vacanza, tuttavia, Kate viene casualmente rapita da una
banda di assassini e ladri, guidati dal fuorilegge e psicopatico
Rome.
Per l’ex marine, quello che doveva
essere un periodo di relax si trasforma dunque ben presto in una
corsa contro il tempo per salvare l’amata. Pur di ritrovarla, egli
si scontrerà con pericoli di ogni tipo, dando però prova del suo
valore e della sua resistenza. Gli anni nella guerra lo hanno
infatti reso una vera e propria arma da combattimento umana, che
non si ferma davanti a nulla. Più si avvicina al suo obiettivo,
però, più John dovrà vedersela anche con doppiogiochisti, pericoli
naturali e numerose altre sfide di resistenza.
Presa mortale: il cast del
film
Come anticipato, ad interpretare il
ruolo del protagonista John Triton vi è John Cena, qui
al suo film di debutto. Prima di lui, tuttavia, il ruolo era stato
offerto al wrestler Stone Cold Steve Austin, il
quale però vi rinunciò in seguito al termine dei suoi rapporti con
la WWE. La parte fu dunque offerta a Randy Orton,
altro celebre lottatore della WWE, il quale però rifiutò in quanto
negli anni Novanta era stato congedato con disonore dai Marines e
non voleva più riprendere quei panni. Fu solo allora che venne
scelto Cena per interpretare il protagonista. Per prepararsi al
ruolo, egli si allenò con veri Marines.
Il ruolo del criminale Rome,
inizialmente offerto ad Al Pacino, è
poi stato interpretato da Robert Patrick. La
presenza di quest’ultimo, celebre per aver interpretato il T1000 in
Terminator 2 – Il giorno del
giudizio, ha ispirato la battuta di uno dei suoi
scagnozzi, il quale riferendosi al protagonista esclama “è
peggio di Terminator!”. Infine, nei panni di Kate, la moglie
di John, vi è l’attrice Kelly Carlson, celebre per
aver interpretato Kimber Henry nella serie Nip/Tuck. La
Carlson fu fortemente voluta da Cena, il quale la ritenne perfetta
per la parte.
I sequel di Presa mortale,
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Anche se non particolarmente
apprezzato, il film ha comunque ottenuto sufficiente successo da
giustificare la realizzazione di altri sequel. Ad oggi questi sono
ben cinque, facendo dunque di Presa mortale (o The
Marine) una vera e propria saga. I titoli realizzati,
distribuiti direttamente per il mercato home video, sono intitolati
Presa mortale 2, Presa mortale – Il nemico è tra noi,
The Marine 4: Moving Target, Presa mortale 5 – Scontro letale
e The Marine 6: Close Quarters. Cena non ha però ripreso
il ruolo ed il protagonista di questi è dunque diventato il
wrestler The Miz. Si tratta però di film che non
presentano forti legami tra loro.
È possibile fruire di
Presa mortale grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Disney+. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 2 maggio alle ore 21:25
sul canale Nove.
Torna al cinema il bambino che non voleva crescere. La Sony
infatti annuncia un progetto dal titolo cristallino: Peter Pan
Begins, che racconterà chiaramente le origini del ragazzino leader
dei Bambini Sperduti.
Una veglia a
cavallo tra illusioni della mente e realtà: questo è
Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di
tempo, opera seconda della regista ungherese Lili
Horvát. Il film, dal 2 marzo è anche
nelle sale italiane ed è un viaggio intimo e onirico.
La trama di
Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di
tempo
Márta (NatashaStork) è
una promettente dottoressa ungherese che vive e lavora negli Stati
Uniti. Ad un congresso nel New Jersey conosce János (Viktor Bodó), un
medico ungherese, e se ne innamora a prima vista. Alla fine del
congresso, i due non si scambiano i numeri ma, in pieno stile
Before Sunrise, si danno un
appuntamento due mesi dopo a Budapest. János però non si presenta all’incontro e,
quando Márta lo va a cercare,
l’uomo finge di non conoscerla. Esterrefatta, la donna sviene.
János è così indifferente verso
di lei che Márta mette in dubbio
il suo ricordo. È davvero avvenuto l’incontro tra i due o è
soltanto una illusione della mente di Márta? Le sue conoscenze in campo
neurologico si mescolano con i suoi sentimenti: la donna decide di
rimanere a Budapest per indagare a fondo, tra scienza e sentimenti,
che cosa le stia accadendo.
Un racconto
confusionario per esprimere una mente confusionaria
Márta
appare fin da subito come una donna molto introspettiva.
Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di
tempo si apre con il suo racconto, intimo ed emozionato,
del primo incontro con János. Da questa premessa, il film
si sviluppa in modo tutt’altro che rettilineo, e non per quanto
riguarda l’ordine temporale del film. Immagini reali e ricordi
soggettivi della protagonista si mescolano continuamente, mettendo
sullo stesso piano illusioni, memorie, presente e passato.
Márta confessa fin da subito di essersi innamorata a prima
vista e follemente: tutto quello che accade dopo questa
dichiarazione la mette in una posizione sempre più instabile dal
punto di vista mentale. La donna sviene, ricorda cose che non
sembrano essere successe, è confusa. La confusione non è osservata
esteriormente dallo spettatore, al contrario pervade la narrazione
ad ogni livello: parte dalla protagonista, si trasferisce alla
struttura del film e arriva fino allo spettatore, che prova a
raccogliere il senso di un racconto disordinato (e che non ambisce
a mettersi in ordine).
Scienza e amore:
due forze che collidono
La cosa curiosa è
il fatto che la protagonista sia un medico e che si occupi di
neurologia: Márta è la prima a mettere in discussione la
propria mente e ad indagarla. La donna, medico e cultrice della
scienza, fatica a convivere con il proprio lato irrazionale:
s’innamora per la prima volta e non sa come gestire un sentimento
così illogico come l’amore a prima vista, totalmente istintivo e
travolgente. Non appena János la rifiuta, Márta
non esita a dubitare del suo sentimento e confonde le sue emozioni
con le problematiche mentali che è solita studiare. Tuttavia,
Márta non è disposta a rinunciare a questo suo nuovo lato
irrazionale: lo indaga e lo coltiva allo stesso tempo.
La
rappresentazione di un sentimento nuovo
Preparativi
per stare insieme per un periodo indefinito di tempo fa
una onesta rappresentazione di un amore vissuto tra due menti
scientifiche e ben poco romantiche. Non ci sono enfatizzazioni o
esagerati gesti d’affetto, tutto è estremamente semplice e
pragmatico, ma non per questo meno intenso. Gli attori principali
sono espressivi pur senza essere enfatici, figure di pietra che
entrano in contatto con emozioni forti. Il volto della protagonista
è incantevole e cattura l’attenzione dello spettatore, spiccando
tra gli altri personaggi, pressoché anonimi.
Anche a livello di
riprese, il film conserva una certa genuinità. Introspezione e
alienazione sono i cardini del film, a livello narrativo e visivo.
Il lungometraggio è girato in pellicola (35mm), cosa che dà
solidità ai personaggi. Non solo: la pellicola ha una grana ben
visibile, utile anche per esprimere la confusione del racconto,
tutt’altro che limpido. Anche i movimenti di camera sono
significativi: zoom e close-up negli interni si alternano a campi
più ampi, punti camera fissi e distanti per le scene tra le strade
di Budapest.