Mowgli – Il figlio della giungla vede protagonisti un
cast stellare composto da
Christian Bale, Cate Blanchett, Benedict Cumberbatch, Andy
Serkis, Freida Pinto, Matthew Rhys, Naomie Harris e
l’esordiente Rohan Chand, in una spettacolare ed emozionante
avventura.
Mowgli – Il figlio della giungla, il film
Mowgli – Il figlio della
giungla (recensione)segue
l’educazione del piccolo umano Mowgli, salvato da un branco di lupi
nella giungla indiana. Mentre imparerà le dure regole della giungla
sotto la proterzione di un orso chiamato Baloo e di una pantera dal
nome Bagheera, Mowgli sarà accettato dagli animali come se si
trattasse di uno di loro. Da tutti tranne che da uno: la terribile
tigre Shere Khan. Tra i pericoli nascsoti nella giungla, Mowgli si
ritroverà anche a dover affrontare le sue origini umane.
Il celebre attore e regista Andy
Serkis reinventa l’amatissima storia di Rudyard Kipling
che racconta la storia di un bambino diviso tra due mondi che
accetta il suo destino e diventa una leggenda. Mowgli
(Rohan Chand) non ha mai veramente fatto parte né della
natura selvaggia della giungla né del mondo civilizzato degli
uomini. Ora Mowgli deve viaggiare tra i pericoli più insidiosi
della giungla per scoprire da dove veramente proviene.
Il film è prodotto da
Warner Bros Pictures e Imaginarium
Productions e si basa su una sceneggiatura scritta da
Callie Kloves. Il montaggio del film è firmato da
Jeremiah O’Driscoll e Mark
Sanger, mentre le musiche sono state composte da
Nitin Sawhney. La fotografia è invece stata curata
da Michael Seresin.
Mowgli – Il figlio della giunglavede
protagonisti un cast stellare composto da
Christian Bale, Cate Blanchett, Benedict Cumberbatch, Andy
Serkis, Freida Pinto, Matthew Rhys, Naomie Harris e
l’esordiente Rohan Chand, in una spettacolare ed emozionante
avventura.
Mowgli – Il figlio della giungla, il film
Mowgli – Il figlio della
giungla (recensione)segue
l’educazione del piccolo umano Mowgli, salvato da un branco di lupi
nella giungla indiana. Mentre imparerà le dure regole della giungla
sotto la proterzione di un orso chiamato Baloo e di una pantera dal
nome Bagheera, Mowgli sarà accettato dagli animali come se si
trattasse di uno di loro. Da tutti tranne che da uno: la terribile
tigre Shere Khan. Tra i pericoli nascsoti nella giungla, Mowgli si
ritroverà anche a dover affrontare le sue origini umane.
Il celebre attore e regista Andy
Serkis reinventa l’amatissima storia di Rudyard Kipling
che racconta la storia di un bambino diviso tra due mondi che
accetta il suo destino e diventa una leggenda. Mowgli
(Rohan Chand) non ha mai veramente fatto parte né della
natura selvaggia della giungla né del mondo civilizzato degli
uomini. Ora Mowgli deve viaggiare tra i pericoli più insidiosi
della giungla per scoprire da dove veramente proviene.
Il film è prodotto da
Warner Bros Pictures e Imaginarium
Productions e si basa su una sceneggiatura scritta da
Callie Kloves. Il montaggio del film è firmato da
Jeremiah O’Driscoll e Mark
Sanger, mentre le musiche sono state composte da
Nitin Sawhney. La fotografia è invece stata curata
da Michael Seresin.
Ecco una nuova immagine tratta da
Il Libro della Giungla in cui vediamo il
piccolo Mowgli (Neel Sethi) con la madre adottiva,
la lupa Raksha, doppiata da Lupita Nyong’o.
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Nel cast del film Ben
Kingsley, Lupita Nyong’o, Idris
Elba, Scarlett Johansson
e Neel Sethi, unico attore in carne e ossa
del film nei panni di Mowgli.
Disney ha già
adattato la storia raccontata da Rudyard
Kipling in due occasioni. La prima nel 1967, con un
film d’animazione diretto da Wolfgang Rethierman,
ultimo film prodotto da Walt Disney, che morì
durante la produzione. La seconda nel 1994, con un remake
live-action diretto da Stephen Sommers.
L’ultima versione sarà diretto da
Jon Favreau (Iron Man,
Chef) da una sceneggiatura di Justin
Marks (Street Fighter: The Legend of
Chun-Li). Nel frattempo, c’è un altro Libro della
Giungla in lavorazione alla rivale Warner
Bros., con Ron Howard alla regia.
Sarà Netflix a distribuire sulla sua piattaforma
streaming Mowgli – Il figlio della giungla, nuovo
adattamento in chiave apparentemente più fedele al romanzo
de Il Libro della Giungla della Disney,
già portato sullo schermo in live action lo scorso anno.
La compagnia ha acquistato i
diritti di distribuzione dalla Warner Bros., facendo così slittare
l’uscita prevista per il 19 ottobre 2018 al prossimo anno.
Queste le dichiarazioni del regista Andy
Serkis:
“Ciò che mi entusiasma di più è
il modo di pensare di Netflix, sempre in avanti, che si sposava con
il modo anche abbiamo di presentare il film e il suo messaggio.
Hanno compreso che questo è un adattamento più dark, non pensato
per i ragazzini, con una violenza tra animali mai gratuita,
ma che esiste ed è lì. Questo modo di distribuire il film ci
consente allora di farlo vedere senza compromessi.“
Il divieto per i bambini più
piccoli di 13 anni sembra un controsenso per una storia che siamo
abituati a considerare per bimbi piccoli, ma Andy
Serkis ha spiegato che il suo approccio è molto
adulto, soprattutto perché il film contiene “immagini
sanguinose” e un Baloo molto diverso, oscuro, lo definisce il
regista.
Mowgli – Il figlio della giungla arriverà al
cinema il 19 ottobre 2018. Il Libro della
Giungla è stato scritto da Callie
Kloves e co-prodotto da Serkis e lo sceneggiatore di
Harry Potter Steve Kloves. Nel
cast Freida Pinto, Matthew
Rhys e Rohan Chand,
mentre Christian Bale, Cate Blanchett, Benedict
Cumberbatch, Jack Reynor e Tom
Hollander presteranno i loro movimenti, con la
performance capture, agli animali del film. Andy
Serkis inoltre interpreterà anche Baloo.
Mowgli – Il figlio della giungla,
recensione del film
di Andy Serkis
Netflix svela il trailer e la data di uscita
di Mowgli – Il figlio della giungla, il film
diretto da Andy Serkis e che racconta
il più grande viaggio alla ricerca delle proprie radici.
Il celebre attore e regista
Andy Serkis reinventa l’amatissima storia di
Rudyard Kipling che racconta la storia di un
bambino diviso tra due mondi che accetta il suo destino e diventa
una leggenda. Mowgli (Rohan
Chand) non ha mai veramente fatto parte né della natura
selvaggia della giungla né del mondo civilizzato degli uomini.
Ora Mowgli deve viaggiare tra i
pericoli più insidiosi della giungla per scoprire da dove veramente
proviene. Un cast stellare composto da Christian Bale, Cate Blanchett, Benedict
Cumberbatch, Andy Serkis, Freida Pinto, Matthew Rhys, Naomie
Harris e l’esordiente Rohan Chand, in una
spettacolare ed emozionante avventura.
La storia segue l’educazione del
piccolo umano Mowgli (Rohan Chand), salvato da un
branco di lupi nella giungla indiana. Mentre imparerà le dure
regole della giungla sotto la protezione di un orso chiamato Baloo
(Andy
Serkis) e di una pantera dal nome Bagheera (Christian
Bale), Mowgli sarà accettato dagli animali come se si
trattasse di uno di loro. Da tutti tranne che da uno: la terribile
tigre Shere Khan (Benedict
Cumberbatch). Tra i pericoli nascosti nella giungla,
Mowgli si ritroverà anche a dover affrontare le sue origini
umane.
Sin dalla lavorazione al film
Serkis aveva promesso che il suo sarebbe stato un adattamento molto
più cupo rispetto a quelli visti fino ad ora. E così è stato. La
storia che tutti conosciamo viene spogliata di ogni orpello ed
elemento cartoonesco. Nessuna allegra canzone stavolta, neanche
accennata. Persino gli stessi animali protagonista sono dotati di
un look più realistico e minaccioso, a partire dall’orso Baloo. Con
scelte così radicali, Serkis torna alle origini della storia,
accentuando la crudeltà della legge della giungla. C’è sangue e
morte come non mai, e allo spettatore non viene risparmiato
nulla.
Primo elemento di interesse del
film è ovviamente la resa grafica della motion capture applicata
agli attori.
Serkis sembra rielaborare le sue precedenti esperienze
per arrivare a nuovi straordinari risultati. I movimenti e le
espressioni dei personaggi animali raggiungono livelli di realismo
particolarmente avanzati. Mai come ora si riesce davvero a
percepire la presenza e la pericolosità della pantera Bagheera o
della tigre Shere Khan. Certamente l’aspetto visivo, curato nei
minimi dettagli, è ciò che colpisce di più del film. Ma c’è
dell’altro.
Dando vita a questo mondo così
dark, dove la stessa giungla appare più indecifrabile che mai,
Serkis compone un vero e proprio racconto di
formazione alla scoperta della propria identità. Allo stesso tempo
riesce a parlarci con grande attualità di diversità,
discriminazione e salvaguardia delle specie animali. Nonostante la
sceneggiatura presenti un inizio incerto, che sembra dover ancora
trovare la sua chiave di lettura, con il proseguire della
narrazione si entra sempre più nel vivo dell’azione e i temi del
film riescono a trasparire ognuno con la propria importanza.
Ma la particolarità forse più
interessante del film è il modo in cui
Serkis tratta ogni personaggio, in particolar modo
quelli animali. Ognuno di loro viene dotato di grande peso ai fini
della storia, e di ognuno di loro ci vengono fornite virtù e
debolezze. Il risultato è che gli animali appaiono più umani degli
umani, e diviene spontaneo provare empatia per loro, perfino verso
la crudele tigre Shere Khan.
Con un film che si distacca da
quanto visto a riguardo fino ad ora, sia nei toni che nella
struttura narrativa,
Serkis ci presenta una nuova affascinante rilettura de
Il libro della giungla, in grado tanto di
sconvolgere emotivamente quanto di sorprendere visivamente per i
risultati raggiunti dalla motion capture, di cui
Serkis si conferma essere il massimo esperto.
Ecco il primo trailer italiano
ufficiale di Mowgli – Il figlio della giungla, il nuovo
film diretto da Andy Serkis che ripropone, questa
volta in chiave apparentemente più fedele al romanzo di Kipling, la
storia del “cucciolo di uomo” resa celebre da Il Libro
della Giungla della Disney (adattato di recente anche in
live action).
Ecco il trailer di Mowgli –
il figlio della giungla
https://www.youtube.com/watch?v=dNp-hRpYrjo
Il divieto per i bambini più
piccoli di 13 anni sembra un controsenso per una storia che siamo
abituati a considerare per bimbi piccoli, ma Andy
Serkis ha spiegato che il suo approccio è molto adulto,
soprattutto perché il film contiene “immagini sanguinose”
e un Baloo molto diverso, oscuro, lo definisce il regista.
Il film arriverà al cinema il 19
ottobre 2018. Il Libro della Giungla è
stato scritto da Callie Kloves e co-prodotto da
Serkis e lo sceneggiatore di Harry Potter Steve
Kloves. Nel cast Freida Pinto,
Matthew Rhys e Rohan Chand,
mentre Christian Bale, Cate Blanchett, Benedict
Cumberbatch, Jack Reynor e Tom Hollander
presteranno i loro movimenti, con la performance capture, agli
animali del film. Andy Serkis inoltre interpreterà
anche Baloo.
Mowgli – Il figlio della giungla,
recensione del film
di Andy Serkis
Dal 27 al 30
settembre 2012 la Casa del Cinema di Roma ospiterà il
MOVIEMOV ROMA_ASIAN NEW WAVE, diretto da Goffredo
Bettini e realizzato dalla A.C. Playtown
Inizia il prossimo 3 luglio la seconda
edizione del Moviemov_Italian Film Festival a Bangkok. Il
successo della scorsa edizione, che ha decretato vincitori i film
“Mine Vaganti” di Ferzan Ozpetek a Bangkok
Per la prima volta in Italia, tutto
il mondo dell’industria cinematografica si unisce in modo compatto
per fare squadra e rilanciare il cinema come forma di
intrattenimento culturale per tutto l’anno. Le aziende di
distribuzione garantiranno la programmazione di grande cinema
spettacolare e di qualità da gennaio a dicembre, senza
interruzione, con le sale aperte 12 mesi l’anno. Le istituzioni
daranno un contributo per sostenere l’iniziativa. I David di
Donatello lanceranno la campagna dal palco della premiazione con il
supporto della Rai. Una grande campagna marketing punterà a
cambiare nello spettatore la percezione del cinema d’estate.
Tutto questo ha un
nome: MOVIEMENT.
«Cinema e audiovisivo si
trovano di fronte al più grande cambiamento di sempre.
Il progetto “MOVIEMENT”, voluto
in modo forte e unitario da tutti i protagonisti del nostro Cinema
e sostenuto con determinazione e convinzione dal Sottosegretario
Borgonzoni a nome del Governo, può e deve rappresentare la svolta
per vivere il Cinema e far vivere i cinema 12 mesi
all’anno» dichiara il Presidente dell’Anica, Francesco
Rutelli.
I distributori, dalle major agli
indipendenti, tutti gli esercenti, dalle sale d’essai ai multiplex,
i produttori, le istituzioni e i talent, si muovono per la prima
volta insieme e coordinati.
Il primo obiettivo è creare il
mercato estivo a partire dal 2019 con un piano triennale che
allinei l’Italia a tutto il resto del mondo con un cinema attivo 12
mesi l’anno.
«Il palinsesto dell’estate 2019
è il più importante di tutti i tempi e vedrà i grandi blockbuster
uscire finalmente day and date con i principali
territori europei, affiancati da titoli di grandi autori italiani
ed internazionali», dichiara Luigi Lonigro, Presidente
Distributori Anica.
Inoltre, migliorando la
distribuzione delle uscite, i calendari saranno meno ingolfati
durante i periodi di picco dell’anno e tutti i film potranno avere
una permanenza in sala più lunga, dando agli spettatori maggiori
possibilità di vederli. «Siamo solo all’inizio di questo
grande movimento che vedrà il cinema nelle sale protagonista tutto
l’anno». Così Carlo Bernaschi, Presidente Anem.
Ogni segmento del mondo
cinematografico ha messo in opera le proprie misure:
Distribuzione e
Produzione: hanno messo a punto un listino estivo mai
visto prima con Blockbuster americani, film di qualità italiani e
stranieri per soddisfare tutte le audience. «In un momento di grande trasformazione, noi produttori
crediamo nel cinema come espressione di crescita di tutta
la produzione audiovisiva, e nella sala come luogo di visione
collettiva, di formazione e di crescita sociale ed
urbana». Francesca Cima, Presidente Produttori Anica
Esercizio: tutte le sale saranno aperte
d’estate e hanno messo a disposizione, a partire dal Natale 2018,
spazi pubblicitari per comunicare l’iniziativa. «Aria nuova, coraggio e passione e tanta tanta voglia di
stupire. L’esercizio è pronto ad affrontare questa
sfida. Lo farà mettendo a disposizione le sue strutture con il
massimo coinvolgimento». Mario Lorini, Presidente
Anec.
Istituzioni: il
MIBAC mette a disposizione un fondo per supportare l’operazione.
Parte di questo sarà dedicato alla comunicazione al consumatore e
verrà gestito in maniera coordinata con l’industria. Il Mibac
sostiene MOVIEMENT perché può rappresentare una enorme opportunità
per la salvaguardia dell’arte e dell’industria cinematografica in
Italia. «Spesso termini come “svolta” o “rivoluzione” vengono
utilizzati a sproposito e in modo retorico nel descrivere un cambio
di passo nelle politiche pubbliche a sostegno del mercato e dei
cittadini fruitori di cinema in sala. In questo caso rivendico quei
termini per sottolineare la natura fortemente innovativa di
questo progetto, che il Ministero ha voluto sostenere non solo
economicamente ma svolgendo un ruolo di impulso e coordinamento con
un respiro lungo e in un’ottica di rilancio strutturale del consumo
in sala». Sen. Lucia Borgonzoni, Sottosegretario di Stato
per i Beni e le Attività Culturali
I David di
Donatello: sono parte attiva e promotrice dell’iniziativa,
grazie anche al grande supporto della Rai. Dal palco della
premiazione dei David di Donatello, il 27 marzo, sarà lanciata
l’iniziativa MOVIEMENT. A tutti gli ospiti verrà anche offerta la
spilletta MOVIEMENT. «Essere parte attiva di MOVIEMENT coincide perfettamente con la
vocazione del nuovo David di Donatello, che non si accontenta di
essere un premio ma, grazie all’azione di rinnovamento, vuole fare
squadra con tutti i protagonisti della filiera, partecipando al
processo creativo e industriale del nostro cinema». Piera
Detassis, Presidente Premi David di Donatello.
Talent: in tanti
si metteranno in gioco per supportare personalmente il messaggio
del cinema d’estate. Primo tra tutti PIF, venuto alla presentazione
di MOVIEMENT per contagiare gli spettatori e i
colleghi, perché “Al cinema si va tutto l’anno, anche
d’estate!”
Ma non basta tenere aperte le sale
e programmarci bellissimi film. Deve cambiare anche la percezione
dello spettatore, che non ha l’abitudine ad andare al cinema tutto
l’anno, e contribuire ad accrescere il legame tra spettatore e
sala.
Per questo il mondo del cinema ha
coinvolto attivamente i propri direttori marketing a lavorare ad un
vera e propria strategia di comunicazione per sensibilizzare gli
spettatori e creare fidelizzazione: da qui
nasce MOVIEMENT.
I primi passi sono stati:
La creazione di uno Spot di 60” di
lancio della operazione in programmazione tutti i cinema già dal 24
dicembre ’18, e uno Spot 15” di lancio iniziativa posizionato in
tutti gli owned media delle case di
distribuzione ed esercenti d’Italia da Gennaio 2019.
Realizzazione della
Campagna CinemaDays, il cinema a 3 euro
dall’1 al 4 aprile, preludio della promozione estiva.
Creazione della brand
image dell’operazione MOVIEMENT.
Ecco qui anticipati alcuni
dei top titles – tra gli oltre
60 titoli – che usciranno in sala da maggio ad agosto 2019:
dai grandi autori internazionali a quelli italiani, ai film
blockbuster, una offerta trasversale per tutti i gusti, che verrà
completata da altri titoli che saranno elencati sul
sito www.movie-ment.it.
Un programma che si andrà ad
arricchire soprattutto sul fronte della qualità, anche con altri
titoli italiani, dopo che sarà reso noto il programma del Festival
di Cannes:
Stanlio e
Ollio di Jon S. Baird, con Steve Coogan e John
C. Reilly (Lucky Red); I fratelli
Sisters di Jaques Audiard con Joaquin Phoenix e
John C. Reilly (Universal); Il grande
spirito di Sergio Rubini, con Sergio Rubini e
Rocco Papaleo (01 Distribution); Godzilla II: King
of the Monsters (Warner
Bros); Rocketman (20th Century
Fox); Beautiful Boy di Felix
Van Groeningen, con Steve Carell e Timothée Chalamet (01
Distribution); Domino di Brian
De Palma, con Nikolaj Coster-Waldau (Eagle); X-Men
– Dark Phoenix (20th Century Fox
); Pets 2 – Vita da
animali (Universal
Pictures); Toy Story 4 (Walt
Disney); All Is
True di Kenneth Branagh, con Kenneth
Branagh, Judi Dench, Ian McKellen (Warner Bros
Italia); Annabelle 3 (Warner
Bros); The Golden Glove di
Fatih Akin (Bim); Spider-Man: Far From
Home (Warner Bros/Sony
Pictures); Men in Black:
International (Warner Bros/Sony
Pictures); Red Joan di Trevor
Nunn, con Judy Dench (Vision); Nureyev: the White
Crow di Ralph Fiennes (Eagle
Pictures); Greta di Neil
Jordan, con Isabelle Huppert (Videa); Il sole è
anche una stella (Warner
Bros); Submergence di Wim
Wenders, con Alicia Vikander e James McAvoy (Movies
Inspired); Fast & Furious – Hobbs &
Shaw (Universal Pictures); Il
Re Leone (Walt Disney); Il
signor Diavolo di Pupi Avati con Gabriel Lo
Giudice, Filippo Franchini (01 Distribution).
Tanto divertimento e tantissimo
cinema. Terminato il quinquennio della gloriosa Movie Time Machine,
l’area cinema ed entertainment di Cartoomics
diventa un vero e proprio MovieCon che
ospiterà contenuti dedicati al cinema e attività in collaborazione
con le maggiori realtà nazionali di cinema e tv.
Ad accogliere il pubblico
all’ingresso sia della fiera che dell’area MovieCon
saràShazam! star della 26° edizione di Cartoomics:
Shazam!
invita il pubblico di Cartoomics ad “estendere il proprio universo”
tramite la campagna della fiera di cui è il testimonial. Un grande
e spettacolare stand accoglierà il pubblico che sarà ingaggiato in
tre challenge che hanno l’obiettivo di far scoprire a ciascuno dei
partecipanti i propri “superpoteri” ma con l’allegria e la
leggerezza che caratterizzano questo nuovo protagonista
dell’universo DC. Shazam! nelle sale dal 3 aprile
conWarner Bros. Pictures.
Tra le anticipazioni imperdibili,
sabato alle ore 16.00, saranno proiettati i primi 5 minuti
in anteprima mondiale del filmCaptive
State, sci-fi movie nelle sale con Adler Entertainment dal
28 marzo diretto da Rupert Wyatt, regista de L’alba del pianeta
delle scimmie. Dieci anni dopo un’invasione extra terreste, il
mondo è governato dagli alieni. Gli umani si dividono in due
fazioni, coloro che accettano il nuovo governo e coloro che invece
si oppongono dando vita alla Ribellione.
La casa di distribuzione
20th Century Fox porta in fiera un corner per
divertenti photo opportunity: foto da brivido con
il film Pet Sematary, tratto dal
bestseller di
Stephen King, al cinema il 9 maggio; presente il
fondale con poster in preview di
Rocketman, l’atteso biopic sulla vita di
Elton John, al cinema il 30 maggio e ancora il fondale con poster
in preview con un twist decisamente femminile di X-Men: Dark
Phoenix, il nuovo episodio della saga, al cinema il 6
giugno.
Dopo la positiva esperienza del
2018, ritornano a Cartoomics gli UniVisionDays – Memorie
del cinema, visioni del futuro, manifestazione promossa
dall’Associazione UNIVIDEO (Unione Italiana Editoria Audiovisiva
MediaDigitali e Online) che ospiterà momenti di approfondimento sul
mondo dell’HomeEntertainment. L’evento prevede un ricchissimo
calendario di proiezioni e incontri imperdibili con i protagonisti
della creatività e con i professionisti dell’industria audiovisiva
italiana.Tra gli appuntamenti da non mancare venerdì 8 la
presentazione del film Hotel Gagarin alla presenza del
regista e del cast e sabato 9 l’incontro con Enzo d’Alò, regista de
La Gabbia nella e Il Gatto.
Numerosi gli EVENTI SPECIALI
organizzati nei tre giorni di UniVisionDays:
venerdì 8 i visitatori sono invitati a prendere parte
all’iniziativa a scopo benefico “Stompfor Queen”
realizzata da 20th Century Fox HE in occasione dell’uscita del film
Bohemian Rhapsody; mentre sabato9 si festeggiano i
10 anni di filmtargati Marvel Studios in
occasione dell’uscita del film Captain Marvel alla presenza dell’attore Valerio
Aprea, di esperti del mondo Marvel e di uno show painting di un
noto artista in collaborazione con Panini Comics.
Grande chiusura domenica 10 con
Emis Killa eCarosello Records che presentano
SUPEREROE,il disco del rapper multi platino
declinato in musica, fumetto e cinema, e la proiezione in anteprima
del cortometraggio contenuto nell’album (regia di AlexPrete con
Emis Killa e Giacomo Ferrara) a cui seguirà il Q&A con il
pubblico e i fan.Sempre nella giornata di domenica verrà presentata
“La grande avventura scientifica” in
occasione dei 50 anni dall’allunaggio e raccontata attraverso le
immagini del film Il Primo Uomo, Gravity e
Interstellar supportati dagli interventi degli esperti
dell’ASI – AGENZIA SPAZIALE ITALIANA che patrocina l’evento.
Warner Bros. sarà presente anche
con ANIMALI FANTASTICI – I CRIMINI DI GRINDELWALD
in occasione dell’uscita in DVD eBlu-ray del film il prossimo 14
marzo. Un’enorme bacchetta magica alta 3 metri sarà a disposizione
per photo-opportunity e condivisioni social per i tre giorni della
fiera, mentre sabato 9 verranno presentati, in collaborazione con
UniVisionDays, i contenuti extra del secondo
capitolo della saga alla presenza dell’attore Valerio
Aprea.
Le tre intensissime giornate,
celebreranno, ancora una volta, l’Home Entertainment come prodotto
editoriale privilegiato di intrattenimento e di cultura attraverso
un programma curato dagli Associati Univideo e dal
giornalista e critico Marco Spagnoli, responsabile editoriale della
manifestazione.
Il progetto vede nuovamente la
collaborazione con YAMAHA Music, leader mondiale
nel settore degli strumenti musicali e dei dispositivi di
riproduzione musicale, che sarà il partner tecnico dell’area,
avendo progettato un setup audio multi canale per garantire una
totale e coinvolgente immersione “sonora”degli spettatori, oltre ad
organizzare nei tre giorni di fiera l’appuntamento quotidiano
YAMAHA Musicfor GAMING presso il
MovieCon con i più noti youtuber del web e che culminerà nella
giornata di domenica con la premiazione del torneo RainbowSix by
Mantus.
Confermato l’appuntamento con
GOTHAM SHADOWS. Il fan club che riunisce gli
appassionati italiani del mondo di Batman, sarà presente anche in
questa edizione per celebrare l’importante anniversario degli 80
anni diBatman. È prevista la presenza tutti i giorni del
grandissimo artista ClaudioCastellini; il Maestro, oltre ad unirsi
ai festeggiamenti, presenterà la sua ultima fatica in ambito DC
Comics, dedicata all’Uomo d’Acciaio, ovvero laminiserie “Man and
Superman”, realizzata in
collaborazione con il grande scrittore di comics Marv Wolfman,
svelerà una stampa inedita e sarà protagonista di un panel a lui
dedicato sabato 9 marzo. Le celebrazioni di Gotham Shadows per gli
80 anni del Cavaliere Oscuro proseguiranno con tantissimi altri
momenti di incontro, tra cui il panel di sabato 9 dedicato ai
doppiatori storici di Batman e Joker, Marco
Balzarotti e Riccardo Peroni, e a seguire
il panel dedicato alla genesi della Graphic Novel “BatmanEuropa”
editata dalla DC Comics nel 2015, alla presenza degli autori
Matteo Casali e Giuseppe
Camuncoli.
Grande protagonista
dell’areaMovieCon anche l’ASSOCIAZIONE GHOSTBUSTERS
ITALIA che sarà presente con la sua passione ed entusiasmo
per intrattenere i visitatori con la rinnovata miscela di sempre
fatta di giochi, spettacolo, musica e tanta travolgente simpatia.
Inoltre quest’anno in occasione del 35mo anniversario della
pellicola cult “Ghostbusters” lo stand sarà arricchito da una
mostra interamente dedicata al mondo degli acchiappa fantasmi e il
sequel di Ghostbusters che uscirà nel 2020. Nella giornata di
domenica 10 gli amici di GHOSTBUSTER ITALIA in collaborazione con
UniVisionDays celebreranno insieme ai visitatori i 35 anni di
Ghostbuster.
E ancora, la scatenata crew di
Crossover UniversoNerd vi attende con divertenti
appuntamenti live per parlare del mondo geek e nerd a 360°.
Cosplayer ma non solo, quest’anno
Cartoomics coincide con il Carnevale Ambrosiano: quale migliore
occasione per andare in fiera con il proprio costume e partecipare
all’esclusivo CARTOOMICS CARNIVALCONTEST riservato
ai lettori di ViviMilano?
Debutterà a Cartoomics il progetto
di brand-extension di MyMovies.it, sito di
riferimento per tutti gli appassionati e fruitori di cinema:
verranno presentati al pubblico una serie di oggetti di
merchandising personalizzati, frutto della collaborazione con lo
IED – IstitutoEuropeo di Design – di Roma che ha ideato un concept
creativo partendo dai valori e dagli elementi grafici del sito web.
La collezione 2019 è ispirata ai generi cinematografici e si
declina sul tema ‘In case of emergency’.
Questa edizione di Cartoomics vede
nuovament eanche la presenza commerciale di
GAMETEKK (Franchising MT sul mondo Games ed Home
Entertainment) che sarà presente con uno spazio dedicato alla
vendita di DVD, Blu-Ray™ e videogame.
L’area MovieCon è gestita
dell’agenzia ECHO che da anni cura questa parte della
manifestazione e che come per l’edizione precedente ha coordinato
anche la presenza degli UniVision days.
Scarlett Johansson è in
trattative per recitare nel prossimo film Sony Pictures, una
piccante commedia dal titolo Move That
Body.
La sceneggiatura, scritta
da Lucia Aniello e Paul W.
Downs, farebbe parte della Black List delle seneggiature
non prodotte nel 2015 con la seguente logline: Cinque
amiche affittano una casa al mare a Miami per un week-end di addio
al nubilato e uccidono accidentalmente uno
spogliarellista. Il progetto è stato anche definito una
via di mezzo tra Una notte da leoni e
Weekend con il morto.
Sony Pictures ha raccolto la
sceneggiatura questa estate. Lucia Aniello è
accreditata per dirigere il film e Downs potrebbe essere il
co-protagonista.
Se siete fan Disney è probabile
anche che sogniate una storia d’amore romantica e da favola,
proprio come quelle raccontate nei film della Casa di Topolino.
Per tutti i fan hard core arriva il
sito di incontri Mouse Mingle, che si presenta con queste parole:
“Il posto dove connettersi con persone che amano la Disney e che
vogliono magia dalla loro relazione”.
La star della commedia rivelazione
Crazy Rich AsiansSonoya Mizuno
sarà la protagonista di Mouse
Guard, adattamento cinematografico dei fumetti e
della graphic novel di David Petersen prodotto,
tra gli altri, da Matt Reeves. Insieme all’attrice ci saranno anche
Idris Elba, Andy Serkis e
Thomas Brodie-Sangster.
Dietro la macchina da presa del film
ci sarà invece Wes Ball, il giovane regista che ha
firmato la trilogia di Maze Runner, mentre il
progetto è stato descritto come una versione animata di
Game of Thrones ambientato in un universo
immaginario con i topi che verrà realizzato utilizzando l’ormai
tecnologia della motion capture sviluppata dallo stesso Serkis
in Il Signore degli Anelli.
L’originale Mouse Guard racconta di
un mondo medievale e dell’ordine di topi che svolgono il ruolo di
protettori giurati del loro regno, e Elba interpreterà una figura
sulla falsariga di un Obi-Wan Kenobi. A sua volta Serkis entrerà
nei panni dell’antagonista principale, il fabbro della Guardia noto
come Midnight, mentre Brodie-Sangster sarà
Lieam, uno dei membri giovani dell’esercito che sarà chiamato
a dimostrare il suo coraggio.
Quest’anno abbiamo visto la Mizuno,
giapponese naturalizzata britannica, nella miniserie di NetflixManiac al fianco di
Emma Stone e Jonah Hill, nella
rom-com campione di incassi Crazy Rich Asians, e
negli scorsi anni anche in Ex
Machina e Annientamento (entrambi
diretti da Alex Garland), nel live action de La bella e la
bestia e con un piccolo ruolo in La La
Land di Damien Chazelle.
Secondo The Hollywood
Reporter la 20th Century Fox si è assicurata i diritti per il
grande schermo di Mouse Guard, serie
a fumetti di David Petersen. La sceneggiatura sarà affidata a
Gary Whitta (Rogue One: A Star
Wars Story, The Book of
Eli). Alla produzione ci sarà il regista
di Cloverfield e L’alba
del Pianeta delle Scimmie, Matt
Reeves.
Sixth & Idaho produrrà insieme
all’editore di Mouse Guard, Boom! Studios di Ross Richie
e Stephen Christy.
Sul sito ufficiale della serie, il
creatore David Petersen in passato aveva rivelato di
volere un adattamento cinematografico “che fosse fatto
correttamente,” nella speranza di vedere un film in linea con la
serie a fumetti e con l’utilizzo massiccio
della Computer Grafica.
Nel mondo di Mouse
Guard i topi hanno difficoltà a vivere in modo
sicuro e prosperare tra condizioni difficili e una serie di
spietati predatori. Così la viene formata la Mouse Guard: più
che semplici soldati, sono guide per i topi comuni che cercano di
viaggiare sicuri da un villaggio all’altro. Compiono il loro
dovere con dedizione, senza paura, in modo che i topi possano non
solo esistere, ma vivere veramente.
L’ottavo Mouse
d’Oro – il premio dei siti di cinema – assegnato alla
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia va a
Jackie di Pablo Larraín, votato il
miglior film del Concorso dai collaboratori degli oltre 80 siti di
cinema che compongono la giuria, mentre il Mouse
d’Argento al miglior film fuori della competizione va ad
Austerlitz di Sergei Loznitsa.
In passato il Mouse d’oro ha
premiato grandi maestri internazionali (William Friedkin, Frederick
Wiseman, Todd Solondz, Leos Carax), importanti autori del presente
(Kim Ki Duk, Tsai Ming Liang, David Fincher, Peter Greenway),
documentari (The Look of Silence di Joshua Oppenheimer) grande cinema popolare
(Philomena, Il caso Spotlight, Her) e
anche serie tv (Oliver Kitteridge).
La tradizione continua anche con due
riconoscimenti che seguono tradizione e innovazione. Jackie di
Pablo Larraín continua il percorso di ricerca
dell’autore su forma cinema, dinamiche del potere e scarto tra
pubblico e privato. Jackie ha conquistato
una media di 8,16, tallonato a brevissima distanza
da Ang babaeng humayo (The Woman Who
Left) di Lav Diaz (media voto 8,14). Tra i film fuori
dal concorso ufficiale la preferenza della giuria va al potente
documentario Austerlitz di Sergei
Loznitsa (8,35) seguito a poca distanza da un altro doc, musicale e
in 3D: One More Time With Feelings di
Andrew Dominik sulla registrazione del nuovo album di Nick Cave and
the Bad Seeds.
Nato nel 2009 su idea di Hideout.it,
il premio Mouse d’Oro è cresciuto nel corso degli
anni, arrivando a coinvolgere una giuria sempre più numerosa e
variegata per un totale di 81 siti italiani di cinema e oltre 150
giurati.
Il premio, nato per dare visibilità
ai siti di cinema, è diventato un vero e proprio circuito di
webzine, redazioni e blog che si occupano di informazione, critica
e servizi cinematografici. Un insieme di punti di vista e
voci differenti, che attraverso il Mouse d’Oro
“mediano” le loro preferenze, identificando film capaci di mettere
d’accordo le diverse anime di un luogo vasto come il web. Un vero e
proprio termometro che misura i gusti e le preferenze del pubblico
interessato al cinema.
I giurati singoli esprimono un voto
numerico da 1 a 10 per tutti i film presenti al Festival. La
classifica viene stilata calcolando la media per sito di
appartenenza che va quindi a formare il voto definitivo.
In Mountains May
Depart è il 1999, la Cina saluta il nuovo anno con i
dragoni per le strade, i fuochi d’artificio nel cielo e i balli
incastrati in uno schermo 4:3. Fra le pieghe di una vita semplice,
divisa tra botteghe di famiglia e miniere di carbone che lavorano a
pieno regime, sta esplodendo fragorosa una rivoluzione economica
pronta a portare ricchezza nelle tasche di pochi intraprendenti
pionieri. Figlio di questa rivoluzione è Dollar,
un bambino nato esplicitamente sotto il segno del dollaro americano
e le visioni espansionistiche di un padre diventato ricco troppo in
fretta – senza averne forse la testa e la maturità. I primi
disastrosi segni del cambiamento iniziano a palesarsi quindici anni
dopo: nel 2014 Dollar ha genitori separati e una nuova madre, vive
in una grande città e sta imparando a parlare l’inglese, proiettato
verso una scuola internazionale fuori dal Paese.
Mountains May Depart, una storia personale
Il formato dello schermo è ora 16:9
e fra le mani di tutti spuntano iPad e iPhone, i simboli estremi di
una industrializzazione di massa snaturata di ogni radice (come
saprete, Apple disegna i suoi prodotti in California ma li produce
interamente in Cina). Si arriva ad immaginare un 2025
su schermo panoramico 2:35, sempre più largo, in cui Dollar e
la sua intera generazione vivono in Australia, hanno completamente
dimenticato la loro lingua d’origine e non riescono più a
comunicare con i loro stessi padri, incapaci di comprendere la
nuova, obbligata rivoluzione culturale che essi stessi hanno
imposto.
Jia Zhangke, che
molti ricorderanno per lavori come Still Life e Touch of
Sin, racconta la storia personale di un ragazzo dai
suoi 0 ai 25 anni (o giù di lì) per spiegare come stia cambiando la
Cina e come soprattutto potrebbe diventare in un futuro non troppo
lontano. Un Paese che abbagliato dai guadagni facili della
globalizzazione sta perdendo direzione e tradizione, diventando
arido e ghiacciato nello spirito, privo di ogni sentimento e
ricordo. Un monito d’allarme dal linguaggio semplice, quasi
folkloristico, che andando avanti con le fasi del film diventa più
rigido, insipido e asettico, per riscaldarsi di nuovo solo nel
finale emozionante e simbolico.
Medesima evoluzione per l’immagine
e la fotografia chirurgica di Nelson Yu Lik-wai,
che sfuma costantemente dal caldo al freddo insieme ai personaggi
sempre più sperduti e confusi. Siamo di certo lontani dalla potenza
visiva de
Il Tocco del Peccato (A Touch of Sin) ma è
probabilmente una scelta voluta, ricercata, più poetica. Ci si
rivolge esplicitamente ad un pubblico di massa e si fa leva sulle
canzoni popolari, i canti di piazza, le danze di fine anno, i
ravioli fatti in casa dalle madri per i propri figli e famiglie
assenti. Madri che trasudano dolore da ogni sguardo, da ogni parola
affidata al silenzio, nonostante le gioie del passato e l’idea di
un futuro ideale siano ancora forti e presenti nel profondo. Una
profondità che neppure la neve, che scende copiosa, può
raffreddare.
Moulin
Rouge, il film musical diretto da Baz
Lurhmann e interpretato da Nicole Kidman e Ewan McGregor, si
prepara a sbarcare a teatro.
La Global
Creatures si sta occupando della trasposizione teatrale
del film del 2001, con John Logan (Il
gladiatore, Skyfall) incaricato di scrivere i testi e
Alex Timbers che si occuperà invece della
regia.
Non è la prima volta che la Global
Creatures porta a teatro un’opera di Luhrmann: precedentemente
infatti aveva già trasformato Ballroom Gara di
ballo (primo film del regista australiano) in una
produzione teatrale.
A proposito del progetto, Baz
Luhrmann ha dichiarato: “È fantastico sapere che una nuova
generazione di artisti talentuosi si occuperà di trasformare Moulin
Rouge in qualcosa di nuovo e di restituirlo al suo legittimo
habitat, cioè il teatro”.
La trama dello spettacolo sarà per
grandi linee identica a quella del film. Il debutto nei teatri e le
relative date saranno annunciate prossimamente.
Moulin
Rouge diventerà un musical a teatro
Moulin Rouge! è un
film musical del 2001 del regista Baz Luhrmann, ispirato all’opera
La traviata di Giuseppe Verdi. La pellicola è considerata
atipica nel suo genere perché i brani cantati non sono opere
originali, ma rivisitazioni di alcuni dei brani storici della
musica pop interpretati dal cast; in particolare i due attori
protagonisti Nicole Kidman e Ewan McGregor stupirono il pubblico
con le loro doti canore non essendo dei cantanti
professionisti.
Motorheads, serie
Prime
Video, segue un gruppo di adolescenti di Ironwood, in
Pennsylvania, che si dedicano alla costruzione di auto e sfogano la
loro rabbia gareggiando per le strade. La storia segue i gemelli
Zac e Caitlin che si trasferiscono con la madre Samantha dalla loro
casa di Brooklyn alla città natale di quest’ultima, per stare con
lo zio Logan Maddox. Il padre, Christian Maddox, era una leggenda
locale delle corse automobilistiche scomparso 17 anni prima durante
un inseguimento in auto dopo una rapina. Ex meccanico della NASCAR,
Logan gestisce attualmente un’officina meccanica nel suo fienile
trasformato in garage. Caitlin ama le auto ed è entusiasta di
lavorare e imparare al fianco dello zio.
Tuttavia, all’inizio Zac vuole solo
stare tranquillo e staccarsi dall’eredità del padre. Ben presto
incontrano altri adolescenti del posto, tra cui il loro vicino
Marcel Crawford, Alicia Whitaker, Kiara Gibbons, Harris Bowers e
Curtis Young, che frequentano tutti la stessa scuola. Harris e Zac
litigano subito, e Caitlin, Marcus e Curtis si schierano con
quest’ultimo. Decidono di riparare una Dodge Charger gialla di
proprietà di Christian e di sfidare Harris in una gara di
accelerazione. Questo dramma adrenalinico sul passaggio all’età
adulta affronta temi universali come l’amicizia e la rivalità,
insieme all’eccitazione sfrenata delle corse su strada.
Motorheads esplora la cultura
delle gare di accelerazione in Pennsylvania
Motorheads è ambientato nella città
immaginaria di Ironwood, vicino a Filadelfia, in Pennsylvania.
Descritto dal regista dell’episodio pilota, Neil Burger, come un
incrocio tra “The
Fast and the Furious” e “Friday Night Lights”, lo show
dipinge un quadro realistico della cultura delle corse clandestine
su strada, che risale a oltre mezzo secolo fa. Lo stato è sede
della pista abbandonata Nu-Be, inaugurata nel 1969. La pista, lunga
1/8 di miglio, è stata chiusa all’inizio degli anni ’80 dopo che i
proprietari hanno smesso di pagare le tasse. Sebbene di breve
durata, ha contribuito a promuovere lo spirito di cameratismo tra i
piloti e gli appassionati di auto di Filadelfia.
Lo stato della Pennsylvania ha
prodotto molte leggende dello sport delle gare di accelerazione,
come Kenneth Dale “Kenny” Bernstein, Russell James “Jim” Liberman,
Joe Amato e Bruce Larson, tra gli altri. Questo sport è stato
rappresentato numerose volte sul grande schermo, ad esempio in
“Snake & Mongoose” (2013), “Heart Like A Wheel” (1983), ‘Burnout’
(1979) e “Wheels of Fire” (1973).
Attualmente, Filadelfia sta
assistendo a un aumento delle corse su strada a scapito della
sicurezza pubblica. Nel settembre 2024, secondo quanto riferito,
centinaia di auto hanno partecipato a gare di accelerazione in
varie parti della città, con acrobazie che prevedevano l’uso di
lanciafiamme. Mentre molti si sono radunati per assistere agli
eventi, altri cittadini erano terrorizzati, il che ha portato a una
forte repressione da parte della polizia. Così, il mondo
immaginario di “Motorheads” sembra radicato nella realtà del suo
contesto e incarna tutti gli aspetti della sottocultura per
raccontare agli spettatori una storia ben fondata.
La storia immaginaria di
Motorheads cattura il vero amore per le auto del suo
protagonista
Sebbene
Motorheads sia un’opera di fantasia creata
dalla mente dello showrunner John A. Norris, l’attore
Michael Cimino, che interpreta Zac, incarna il
termine nel suo senso più vero. La star venticinquenne è sempre
stata un appassionato di auto e da bambino collezionava Hot Wheels.
In un’intervista al LA
Times, ha ricordato di aver costruito piste da corsa per le
macchinine con suo padre e di aver giocato insieme a lui al
videogioco di corse automobilistiche “Forza” quando era più grande.
Michael ha rivelato che i suoi zii erano piloti di dragster e che
suo nonno gli ha insegnato a lavorare sulle auto e a ricostruire i
motori, gettando così solide basi per la sua passione. “Ho
costruito una Miata del 2002 con motore sovralimentato”, ha
raccontato la star di “Love,
Victor”. “Ho una piccola serie su TikTok che sto montando, in
cui mi vedete mentre la costruisco con il mio amico Justin e mio
cugino, e che inizierò a pubblicare molto presto”.
Da quando Michael ha firmato con la
Creative Artists Agency, ha aspettato un progetto che unisse la sua
passione per le auto e la recitazione. Quindi, quando ha ricevuto
la sceneggiatura di “Motorheads”, era sicuro che avrebbe ottenuto
il ruolo. L’affinità di Michael per le auto lo ha aiutato a
ottenere la parte nella serie, ha confermato il showrunner Norris,
che ha seguito l’audizione insieme al produttore esecutivo Jason
Seagraves. Hanno ricevuto molte audizioni da persone che fingevano
di essere esperte di auto per ottenere la parte e inizialmente
hanno pensato che Michael fosse uno di loro. Tuttavia, quando
quest’ultimo ha parlato di costruire un’auto e ha mostrato loro il
suo lavoro in corso che stava portando con sé a Los Angeles su
Zoom, hanno capito che era un vero appassionato. “Quell’energia è
reale. Ogni parte di lui lo è”, ha aggiunto Norris.
Partecipare al salone
automobilistico annuale Tokyo Auto Salon ha aiutato Michael a
familiarizzare con la sottocultura della costruzione di auto e
delle corse. Ha stretto contatti e ha assistito alla scena
underground, giungendo alla conclusione che il mondo degli
appassionati di motori non è semplicemente un modo per divertirsi,
ma anche un “simbolo di espressione di sé” e di ribellione. Questo
spirito è canalizzato nel suo personaggio, Zac, che decide di
affrontare il bullo della scuola, Harris, in “Motorheads”. Mentre
nella serie originale Amazon le scene di guida sono state
interpretate da stuntman, Michael spera di dare maggiore
autenticità a questi ruoli in futuro interpretandoli lui stesso.
L’attore ha ottenuto il certificato di stuntman e spera di emulare
il suo modello, Tom
Cruise, nei prossimi giorni.
Motorheads
è una serie originale Prime Video che mescola
dramma
adolescenziale, mistero familiare e una forte componente
motoristica,
ambientata nella provincia americana tra officine, autodromi e
tensioni intergenerazionali. Lanciata nel maggio 2025, la serie
segue le vicende di Zac, un ragazzo appassionato di corse, che si
ritrova coinvolto in segreti più grandi di lui quando scopre
dettagli oscuri sul passato della sua famiglia e sull’assenza del
padre.
Accanto a lui ruotano personaggi altrettanto tormentati e
carismatici, come Caitlyn, Alicia e Harris, che si confrontano con
la perdita, la rabbia, l’amicizia e l’amore in un contesto in cui
i motori sono metafora di
identità e velocità di fuga. Tra competizioni clandestine
e vecchie ruggini familiari, Motorheads ha conquistato una fanbase giovane grazie al
suo stile narrativo teso e dinamico, sostenuto da una colonna
sonora energica e un’estetica a metà tra Outer Banks e Fast & Furious.
Motorheads è stata rinnovata per una Stagione 2?
Il
futuro di Motorheads, la
serie teen-drama con motori e segreti di famiglia, rimane in
sospeso. Ad oggi, Prime
Video non ha ancora ufficializzato il rinnovo o la
cancellazione della serie dopo i suoi 10 episodi, usciti
il 20 maggio 2025. Tuttavia, le parole del creatore
John A. Norris
(alias Johnny Norris) hanno ravvivato le speranze dei fan.
Rispondendo a un commento su X, ha confermato che “Season two is written“: la Stagione 2
esiste già – almeno su carta.
Il
finale della prima stagione ha lasciato diverse porte aperte:
l’oscuro destino di Christian Maddox, il padre scomparso, e il
futuro dei rapporti tra Zac, Caitlyn, Alicia e Harris sono rimasti
irrisolti.
Inoltre, Norris ha spifferato uno spoiler: nel secondo episodio
della seconda stagione, Caitlyn affronterà il test della patente,
proprio come la sua interprete Melissa Collazo dovrà fare nella
realtà.
Anche il cast sembra pronto a tornare: Mia Healey (Alicia) ha
dichiarato di aver già un’idea chiara per la stagione 2, e Michael
Cimino (Zac) ha anticipato che il suo personaggio sarà molto
cambiato sin dall’inizio.
Tra i fan, la conversazione è vivace. Su Reddit si
legge:
“It’s like… one of those shows you can just turn your brain off and
relax”reddit.com
E il Guardian, pur criticando dialoghi deboli e una regia
altalenante, ha riconosciuto la chimica tra i giovani protagonisti
come elemento trainante della serie .
Per ora non ci sono conferme ufficiali da Prime
Video, ma il fatto che la sceneggiatura sia già pronta,
unita al buon riscontro iniziale (la serie ha dominato le
classifiche U.S. tra il 22 e il 25 maggio) , lascia sperare
in un rinnovo a breve.
In attesa della
conferma, i fan possono consolarsi con la consapevolezza
che la trama è già stata scritta e pronta per decollare. Incrociamo
le dita!
Motorheads–
stagione 1 è stata pubblicata su Prime
Video il 20 maggio e, con i suoi misteri
intergenerazionali e le gare elettrizzanti, non c’è da stupirsi che
la serie sia già un successo. Dopo la sua uscita, Motorheads
è subito salita in cima alle statistiche di streaming di Amazon. La
serie segue un gruppo di quattro liceali disadattati uniti
dall’amore per le auto, le corse e un legame con il passato oscuro
della loro piccola città di Ironwood, in Pennsylvania.
Il cast di
Motorheads vede Melissa Collazo e Michael
Cimino nei panni dei gemelli Caitlyn e Zac Torres, il cui padre,
Christian Maddox (Deacon Phillippe), è scomparso dopo aver rapinato
una banca 17 anni prima. Con l’aiuto dei loro amici, riparano la
vecchia auto da corsa di Christian per partecipare alle
tradizionali gare di strada di Ironwood. Con questo mix
adrenalinico di auto veloci, corse ad alto rischio, drammi
romantici e una fortuna scomparsa, la prima stagione di
Motorheads era destinata a concludersi con il botto.
Harris Bowers muore nel finale
della prima stagione di Motorheads?
Conclude la stagione in un
incidente infuocato
Senza dubbio, Harris Bowers (Josh
Macqueen) è uno dei personaggi più interessanti della prima
stagione di Motorheads. È il figlio dell’uomo che un tempo
era il più ricco di Ironwood, ma la recente morte della madre ha
lasciato Harris come un guscio vuoto e arrabbiato all’inizio della
stagione. Ma, nei momenti finali del finale di stagione, Harris
rimane intrappolato in un incidente d’auto in fiamme: non è chiaro
se sia vivo o morto.
La recente morte di sua madre
ha lasciato Harris un guscio vuoto pieno di rabbia.
Fin dal primo episodio, Harris e Zac
si sono scontrati per l’affetto di Alicia Whitaker (Mia Healey) e
la loro rivalità è destinata a culminare in una gara. Mentre è in
viaggio, però, Harris colpisce una buca che fa esplodere una
gomma, facendolo sbandare, ribaltare e rimanere intrappolato in un
relitto in fiamme. L’unica persona che potrebbe aiutarlo è Zac,
e l’ultima immagine che abbiamo di entrambi è Zac che guarda le
fiamme con orrore.
Il modo in cui la telecamera taglia
la scena rende volutamente poco chiaro se Harris sia sopravvissuto
o se Zac tenterà di salvarlo. Harris ha trascorso la prima stagione
di Motorheads dicendo a tutti quelli che lo circondano che
non riconosce la persona che è diventato. Se Harris muore in
pista, non avrà mai la possibilità di diventare l’uomo che avrebbe
dovuto essere. Speriamo che Harris torni in qualche forma se
Motorheads verrà rinnovato per una seconda stagione.
Christian è a Spider Lake? Cosa
significa la telefonata di Caitlyn
L’ipotesi di Sam che Christian
sia morto potrebbe non essere così vera come sembrava
Il mistero più grande di
Motorheads è cosa sia successo a Christian Maddox. È
scappato dalla polizia dopo aver rapinato una banca, ma, dopo
essere stato riconosciuto, ha dovuto abbandonare la sua ragazza
incinta, Samantha Torres (Nathalie Kelley). L’ultima volta che Sam
lo ha visto, stavano seppellendo la sua fortuna, ma quando è
tornata, i soldi erano spariti e al loro posto c’era solo una foto
di Spider Lake. Ancora più strano è il fatto che il fratello di
Christian, Logan (Ryan Phillippe), riceve da anni cartoline
bianche. Christian ha dei bei ricordi di Spider Lake, quindi se
dovesse nascondersi da qualche parte, quello sarebbe il posto
giusto.
Per avere una chiara somiglianza
familiare, il figlio di Ryan Phillippe, Deacon Phillippe,
interpreta suo fratello minore, Christian Maddox, nella prima
stagione di Motorheads.
Caitlyn trascorre l’intera stagione
alla disperata ricerca di un modo per ricongiungersi con suo padre
e, nella scena finale della prima stagione di Motorheads,
riceve una chiamata da un numero sconosciuto da Spider Lake. Tutti
gli indizi indicano che Christian è vivo a Spider Lake. Avrebbe
potuto facilmente prendere i soldi e usarli per iniziare una nuova
vita. L’unico problema è che Motorheads è una serie che ha
sempre un colpo di scena, quindi, anche se sembra che Christian
sia vivo a Spider Lake, è quasi certo che le cose non andranno
esattamente così.
Come Zac ha ottenuto i codici e
perché li ha dati a Logan
Ironwood è una città con molti
problemi finanziari e, di conseguenza, Logan trascorre la prima
stagione di Motorheads cercando di mantenere a galla la sua
officina. Nell’episodio finale, la malavita di Ironwood, con
l’aiuto di Logan e Harris, ruba quattro auto di lusso all’uomo più
ricco della città. Ma poiché questi è anche il padre di Alicia, la
rapina è anche un tradimento nei confronti della ragazza, che ha
trascorso la stagione divisa tra i due ragazzi. Alla fine, è Zac
che ha dato a suo zio Logan i codici per rubare le auto del padre
di Alicia.
Zac ha tradito Alicia perché, se
Logan non fosse riuscito a procurarglieli, avrebbe dovuto fare da
autista per la fuga dopo la rapina. In un certo senso, quindi, Zac
ha dovuto tradire Alicia per salvare suo zio. Peggio ancora,
Alicia ha capito quasi subito che era stato Zac a tradirla.
Se i due avessero mai avuto la possibilità di stare insieme, le
azioni di Zac nel finale di Motorheads hanno quasi
certamente messo fine alla loro relazione.
Zac dimostra di stare diventando
suo padre nel finale della prima stagione di Motorheads
Fin dall’inizio, sia Zac che
Caitlyn hanno trascorso tutto il loro tempo a Ironwood, oscurati
dall’eredità del padre. In effetti, la rivalità di Zac con
Harris è iniziata quando Harris ha mostrato il filmato della fuga
di Christian dalla polizia durante una grande festa. Sia Zac che
Caitlyn sono profondamente consapevoli dei difetti di Christian.
Presumibilmente ha abbandonato la sua famiglia perché correva
costantemente senza curarsi della propria incolumità anche dopo che
Sam era rimasta incinta, ed è stato coinvolto in alcune rapine
piuttosto gravi.
Tutto ciò che Sam e Logan vogliono è
che Zac e Caitlyn diventino persone migliori dei loro genitori, ma
alla fine della stagione 1 di Motorheads, Zac è
praticamente diventato suo padre. La sua ossessione per le corse lo
mette ripetutamente in grave pericolo. Preferisce le auto a sua
madre, suo zio, sua sorella e la donna che sembra amare. Tradisce
Alicia in un modo che ricorda in modo inquietante il tradimento di
Christian nei confronti di Sam 17 anni fa.
Lo Zac Torres dell’episodio 1
non avrebbe esitato a cercare di salvare Harris, ma nel finale di
Motorheads, Zac rimane semplicemente lì.
La cosa peggiore è il significato
della scena finale, in cui Harris ha un incidente con l’auto. Zac
ricorda la buca che ha causato l’incidente di Harris, e non è
chiaro se abbia sterzato per evitarla o se abbia sterzato per far
sì che Zac ci finisse dentro. Allo stesso modo, il Zac Torres
dell’episodio 1 non avrebbe esitato a cercare di salvare Harris, ma
nel finale di Motorheads, Zac rimane semplicemente lì. Questo è
probabilmente il finale più cupo possibile per Zac, e ci vorrà
molto perché Zac riesca a uscire da questa oscurità in un
potenziale secondo Motorheads.
Il vero significato del finale
della prima stagione di Motorheads
Ci sono due temi principali nella
stagione 1 di Motorheads: il ciclo della ricchezza e della
povertà e la natura ciclica del tempo. Gli adolescenti del 2025
stanno vivendo le stesse storie, gli stessi drammi e gli stessi
crimini dei loro genitori negli anni 2000, anche se i dettagli
individuali sono diversi. Ma i genitori in Motorheads sono
tutti individui profondamente imperfetti.
Amazon Prime non ha ancora rinnovato
Motorheads per la stagione 2.
Persino lo sceriffo di Ironwood ha
preso parte alla rapina in banca che ha costretto Christian Maddox
a fuggire e, nel 2025, suo figlio è alle prese con le conseguenze
di quel crimine. Il finale della prima stagione di
Motorheads sembra confermare che, a meno che qualcuno
non apporti un cambiamento radicale, l’ultima generazione di
adolescenti di Ironwood è destinata a ripetere gli stessi errori
commessi dai propri genitori decenni prima.
Brutto stop per Motor City, il
nuovo progetto di Albert Hughes (La vera storia di Jack lo
squartatore) che sembrava aver ricevuto una spinta decisiva dal
recente ingresso nel cast di un pezzo da novanta come Adrien Brody.
Invece, arriva la mesta notizia dello stop alla pre-produzione, a
un paio di settimane dall’inizio delle riprese, con tanto di membri
della crew rispediti a casa.
La decisione è stata presa dai
produttori (Emmett/Furla Films e Foresight): essendo l’uscita in
sala prevista per il 31 marzo, si sono resi conto che a montaggio e
post-produzione non sarebbero stati dedicati più di tre mesi: un
lasso temporale ideale solo per buttare sul mercato un prodotto
scadente. Ciò non significa che il film non si farà, ma che tutto
andrà rapidamente ridiscusso, dai contratti ai tempi di
lavorazione. Difficile spostare la release, in quanto sono stati
già stipulati accordi per la distribuzione internazionale. Il
marasma potrebbe far vittime; cioè, fuor di metafora, alcuni attori
potrebbero lasciare, anche il protagonista Gerard Butler. L’attore
scozzese era salito a bordo del progetto Motor City dopo che per il
lead character, un ex galeotto in cerca di vendetta, erano
circolati i nomi di Dominic Cooper, Jake Gyllenhaal e Jeremy
Renner. Attendiamo nuove da questo cupo scenario.
È disponibile dal 14
marzo su Prime Video la
nuova docuserie sul Campionato del Mondo
MotoGP™, MotoGP™ Unlimited, visibile in esclusiva
sulla piattaforma in Francia, Italia, Spagna e in più di 170 paesi
e territori in tutto il mondo – compresi Regno Unito e Stati
Uniti.
Composta di otto episodi
da 50 minuti, MotoGP™ Unlimited è prodotta da THE
MEDIAPRO STUDIO in collaborazione con Dorna, e segue il
mondo della classe regina da molto vicino, raccogliendo
testimonianze non solo di piloti, ma anche di personalità di spicco
di quel mondo, tra cui i team manager delle migliori scuderie del
mondo.
Trai motociclisti più in
vista rappresentati, intervistati e seguiti nel corso delle otto
puntate, ci sono il Campione del 2021 Fabio
Quartararo (Monster Energy Yamaha MotoGP),
l’icona Valentino Rossi (Petronas Yamaha SRT)
nella sua ultima stagione in MotoGP™, Marc
Marquez (Repsol Honda), Francesco
Bagnaia (Ducati Lenovo Team), Johann
Zarco (Pramac Racing), Maverick
Viñales (Aprilia Racing Team Gresini), e il campione nel
2020, Joan Mir (Team Suzuki Ecstar), insieme a
diversi direttori dei Team.
MotoGP™ Unlimited, uno sguardo intimo nella vita dei
campioni
MotoGP™ Unlimited si addentra nelle vite di questi
campioni, raccontabile da un punto di vista inedito, intimo e
schietto, la serie racconta le storie aspirazioni dei giovani
talenti e dei vecchi veterani, tutti che hanno cercato e che
cercano di lasciare il proprio segno nella storia di questo sport
che riesce a coinvolgere ed emozionare così tanto pubblico, tifosi
e addetti ai lavori.
Grazie a questa serie,
per la prima volta si può offrire agli spettatori uno sguardo
intimo dietro a quelle vite e a quelle storie che da sempre siamo
abituati a vedere solo dal punto di vista della pista, della gara,
delle interviste. In questo modo, la serie apre un cordone di
comunicazione, una corsia preferenziale per tutti coloro che
vogliono davvero scoprire cosa c’è dietro questa facciata: le
sfide affrontate dai piloti e dai team durante la
stagione, fuori e dentro la pista, le caratteristiche necessarie a
far parte di questo mondo, le doti e le capacità che servono per
arrivare in cima all’universo su due ruote della MotoGP.
Come ogni racconto
sportivo che si rispetti, MotoGP™ Unlimited smuove corde archetipiche
nello spettatore, è un racconto appassionante e sentito, che
attraversa ogni personalità dei campioni dei quali raccoglie la
testimonianza, e lo fa con grande puntualità e attenzione, cercando
di rendere sempre fluido il racconto più grande legato al
campionato stesso.
La serie si inserisce in
un filone di docuserie sportive che Amazon Prime sta proponendo in
collaborazione con THE MEDIAPRO STUDIO che si occupa della
produzione. Tra questa annoveriamo Fernando, Six
Dreams e All
or Nothing. I produttori esecutivi di
MotoGP™ Unlimited sono Laura Fernandez
Espeso, Javier Mendez e Bernat
Elias, e i registi sono Arnau
Monras e Jaume Garcia. La serie è disponibile
su Amazon Prime Video dal 14 marzo.
Si intitolerà Kiss
of Death, Motive 2×12, il
dodicesimo episodio della serie di successo prodotta
dal network americano ABC.
In Motive
2×12, dopo
un misterioso autore di best-seller
gialli viene avvelenato con una tossina rara, il detective Flynn e
Vega devono determinare chi è amico e
chi nemico fra le persone a lui vicine. Nel frattempo, la vita
personale del Detective Lucas prende
una svolta, mentre Angie riceve una piacevole
sorpresa, per gentile concessione di
Vega.
Si intitolerà Angels
with Dirty Faces, Motive 2×08, l’ottavo episodio della
serie targata ABC. In Motive 2×08, quando un giovane
viene trovato privo di sensi dopo quello che sembra essere un
incontro erotico andato male, i detectives Flynn e
Vega devono trovare il colpevole prima che ritorni per completare
l’omicidio. Quando Angie cerca di accelerare l’inchiesta, lei si
spinge a chiedere un favore professionale che si rivela
costoso. Nel frattempo, il detective Lucas ha
problemi a casa.
Motive è una serie
televisiva canadese trasmessa dal 3 febbraio 2013
su CTV. La serie è basata sulle indagini della Detective
Angela Flynn, mamma single, che lavora nella squadra omicidi.
Particolarità della serie è che l’identità del killer e della
vittima sono noti fin dall’inizio dell’episodio, con un format che
ricorda Colombo. È stata rinnovata per una seconda
stagione, che andrà in onda in Canada nell’estate 2014.
In Italia ha debuttato il 21 settembre 2013 sul
canale Premium Crime.
Personaggi:
Detective Angie Flynn, interpretata
da Kristin Lehman.
Detective e mamma single
Detective Oscar Vega, interpretato
da Louis Ferreira.
Detective Brian Lucas, interpretato
da Brendan Penny.
Sergente Boyd Bloom, interpretato
da Roger R. Cross.
Dott. Betty Rogers, interpretata
da Lauren Holly.
Manny Flynn, interpretato
da Cameron Bright.
Il figlio di Angie Flynn
Si intitolerà
Pitfall, Motive 2×07, il settimo episodio della serie
targata ABC. In Motive 2×07 i Detectives Flynn e
Vega riescono a tirarsi fuori dal matrimonio del padre di
Vega per indagare su di un saltoparacadutistico andato storto.
Mentre si lavora al caso, Angie fa uno sforzo
per riconquistare la fiducia di Vega condividendo un file
sensibile che contiene le informazioni su di lei e il sergente
Cross.
Motive è una serie
televisiva canadese trasmessa dal 3 febbraio 2013
su CTV. La serie è basata sulle indagini della Detective
Angela Flynn, mamma single, che lavora nella squadra omicidi.
Particolarità della serie è che l’identità del killer e della
vittima sono noti fin dall’inizio dell’episodio, con un format che
ricorda Colombo. È stata rinnovata per una seconda
stagione, che andrà in onda in Canada nell’estate 2014.
In Italia ha debuttato il 21 settembre 2013 sul
canale Premium Crime.
Personaggi:
Detective Angie Flynn,
interpretata da Kristin Lehman.
Detective e mamma single
Detective Oscar Vega, interpretato
da Louis Ferreira.
Detective Brian Lucas,
interpretato da Brendan Penny.
Sergente Boyd Bloom, interpretato
da Roger R. Cross.
Dott. Betty Rogers, interpretata
da Lauren Holly.
Manny Flynn, interpretato
da Cameron Bright.
Il figlio di Angie Flynn
Il Senatore Chris Dodd,
Chairman e CEO della Motion Picture Association of America (MPAA)
ha annunciato oggi che Stan McCoy sarà il nuovo presidente per la
regione Europa/Medio Oriente/Africa (EMEA).
McCoy, che è entrato in MPA EMEA nell’aprile 2014 con il ruolo
di Senior Vice President e Regional Policy Director, sostituisce
Chris Marcich, che ricopriva il ruolo precedentemente e che è stato
nominato Presidente Internazionale, una nuova posizione creata con
lo scopo di riconoscere e valorizzare l’importanza crescente
dell’industria cinematografica e televisiva globale.
“Nell’Unione Europea, stiamo assistendo a numerosi sforzi per
rivedere la protezione del diritto d’autore, che è stata elemento
centrale per la crescita del cinema, della televisione e delle
industrie creative”, ha affermato Dodd. “Sarà importante avere
qualcuno con la conoscenza ed esperienza di Stan sul fronte della
proprietà culturale e dell’innovazione alla guida del nostro team
di Bruxelles in un momento così cruciale, non solo per i nostri
associati, ma anche per i sette milioni di persone che lavorano nel
settore creativo all’interno dell’Unione Europea”.
“Il panorama culturale diversificato che abbiamo di fronte oggi
è possibile soltanto perché le industrie creative ed i media
adattano continuamente i loro modelli di business per fornire ai
consumatori una scelta sempre migliore di servizi. Per questo
abbiamo bisogno di un quadro giuridico certo”, ha spiegato McCoy.
“Il segmento di mercato legato in maniera specifica al diritto
d’autore genera 509 miliardi di Euro per il prodotto interno lordo
europeo, ci sono più di 3.000 servizi audiovisivi on demand
disponibili per i cittadini europei e più di 1.500 lungometraggi
sono stati prodotti nell’Unione Europea l’anno scorso. Sarà mio
obiettivo assicurarmi che chi scrive le regole capisca che fare un
film è un’impresa complessa e rischiosa”.
Dodd ha aggiunto: “Stan e Chris sono entrambi persone
straordinarie che hanno dimostrato il loro inestimabile talento di
leader e nei rapporti con le istituzioni. Mentre i contenuti
cinematografici e televisivi si diffondono sempre di più in tutto
il mondo – sul grande schermo, attraverso la trasmissione
televisiva classica e via cavo o tramite Internet – la loro
esperienza sarà cruciale per proseguire i nostri sforzi nel fornire
questi di contenuti creativi in espansione nei territori EMEA e in
tutto il mondo”.
McCoy rappresenta MPA EMEA in due alleanze chiave europee: la
Creative and Media Business Alliance (CMBA) e Creativity Works!,
una coalizione di organizzazioni del settore culturale e creativo
europeo che hanno lo stesso obiettivo comune. Entrambe hanno sede a
Bruxelles. McCoy precedentemente ha ricoperto il ruolo di Assistant
U.S. Trade Representative for Intellectual Property and Innovation
presso l’ufficio del USTR. Ancora prima, aveva lavorato presso lo
studio legale Covington & Burling a Bruxelles e Washington, dove si
era occupato in particolar modo di tutela internazionale della
proprietà intellettuale e diritto del commercio internazionale.
McCoy ha studiato presso la DePauw University e la School of Law
della University of Virginia.
Marcich ha guidato il dipartimento EMEA di MPA dal 1995. Nel suo
nuovo ruolo, Marcich coordinerà e guiderà gli sforzi internazionali
di MPA in sedi che vanno da Toronto a Città del Messico e San Paolo
nel continente americano fino a Singapore ed Hong Kong nell’area
asiatica del Pacifico così come presso l’ufficio EMEA di Bruxelles.
Nel suo impegno di coordinamento internazionale, lavorerà a stretto
contatto con Joanna McIntosh, Executive Vice President for Global
Policy and External Affairs, che è entrata in servizio a luglio per
guidare i settori policy ed advocacy dall’ufficio di
Washington.
“Con la crescita globale di questo settore, è sempre più vitale
coordinare il nostro lavoro con quello dei nostri partner
internazionali, per fare in modo che il diritto d’autore continui a
proteggere chi crea, produce e diffonde contenuti culturali”, ha
affermato Marcich. “Sono felice di continuare a lavorare per gli
associati MPAA, i partner internazionali ed i rappresentanti del
settore creativo. Sono molto fiducioso nel futuro del nostro
settore”.
Vertice 360 ha
diffuso il trailer ufficiale di Mothers’
Instinct, intenso thriller psicologico interpretato
dalle attrici Premio Oscar
Jessica Chastain (Gli occhi di Tammy Faye,
Zero Dark City, The Help) e
Anne Hathaway (Il diavolo veste Prada, Les
Misérables). La pellicola verrà distribuirà in Italia dal
9 maggio.
Le star prestano il volto
rispettivamente a Alice e Céline, migliori amiche
e vicine di casa, le cui vite apparentemente perfette in un centro
suburbano dell’America degli anni ’60 vengono improvvisamente
sconvolte da un tragico incidente che coinvolge uno dei loro
figli.
Il film Mothers Instinct
Opera prima di Benoit Delhomme –
che nel film è anche direttore della fotografia, ruolo per il quale
è già conosciuto a livello mondiale – Mothers’
Instinct segue il progressivo deteriorarsi dei rapporti
tra Alice e Céline, minati da senso di colpa, sospetto e paranoia.
In questo raffinato noir dal ritmo incalzante e dalle
atmosfere hitchcockiane, lo spettatore si lascerà affascinare dai
costumi dai toni pastello e dalle ambientazioni tipiche del sogno
americano dei primi anni ’60, per assistere al doloroso scontro tra
due caratteri ugualmente forti, in una sottile indagine
dell’identità femminile e dei lati più oscuri dell’amore
materno.