Guarda il teaser trailer ufficiale di Mr.
Holmes, l’atteso film con Ian
McKellen che abbiamo visto a Berlino e che presto arriverà
al cinema.
Il film è diretto da Bill
Condon e vede nel cast Ian McKellen, Laura Linney,
Hattie Morahan, Patrick Kennedy, Hiroyuki Sanada, Roger Allam,
Colin Starkey e Philip Davis.
Negli ultimi tempi, cinema e
televisione non fanno altro che riproporci, in salse e epoche
diverse, il personaggio di Sherlock Holmes, ritornato
prepotentemente agli onori della notorietà grazie a un paio di film
ben riusciti di Guy Ritchie e soprattutto a due
serie tv che modernizzano il personaggio. Con Mr.
Holmes, Bill Condon tenta
un’ulteriore strada, cambiando nuovamente prospettiva sul
personaggio e approcciandolo con dei presupposti, se è possibile,
ancora più rivoluzionari di quelli visti sul piccolo schermo di
recente.
Mr. Holmes
racconta la storia del più famoso detective del mondo sotto una
luce nuova e diversa. 1947, Sherlock Holmes, ormai
anziano, si è ritirato nella sua fattoria sulla costa inglese, dove
trascorre gli ultimi anni della vita allevando api, in compagnia di
una governante e del giovane figlio di lei, Roger. Tormentato dal
ricordo della sua ultima indagine, il mistero della donna del
guanto, Holmes si confida con il ragazzo e ripercorre con lui le
circostanze di quell’unico caso rimasto irrisolto e che lo
costrinse anni prima a ritirarsi.
In cosa consiste la rivoluzione di
Condon? Semplicemente nel raccontare il lato meno glamour di un
personaggio che le nuovissime generazioni sono abituate a percepire
come brillante, perspicace, moderno e, se è possibile, con il volto
alieno e misterioso di Benedict Cumberbatch.
Mr. Holmes, il film
Partendo dal romanzo di
Mitch Cullin, il racconto ci propone un
personaggio vecchio, stanco, sconfitto, ma ancora caparbio, forse
più amabile di quanto non sia mai stato in gioventù, preso com’è
adesso a curare la malattia che più di tutte debilita e sfiacchisce
il corpo umano: il tempo. In una confezione classica e impeccabile
si muove un elegantissimo Ian McKellen, attore che da solo vale il
prezzo del biglietto. Un solo movimento dello sguardo colpisce
dritto al cuore dello spettatore, ipnotizzato dal suo suadente,
calmo, eppure terribilmente acuto della sua voce.
La nebbia della mente, la
sensazione di incompletezza e la completa inadeguatezza di fronte
al suo stesso mito cresciuto grazie alle storie scritte da Watson,
che non c’è più, fanno di questo Holmes un magnifico vecchietto,
alla disperata ricerca di una risoluzione, più che del suo ultimo
caso, di se stesso. E così la trama, l’indagine, diventa il
pretesto per la ricerca più profonda, più importante di quello che
è veramente lui, Mr. Holmes, al tramonto della sua
vita, lontano dalla logica e dalla lucidità che ormai lo
abbandonano, tranne che per il fatto di ricordare esattamente che
quel cappello era solo per fare scena e quella pipa, beh a quella
pipa finta lui ha sempre preferito una buona sigaretta.
Il magnifico Ian
McKellen interpreta una nuova, ennesima, versione di
Sherlock Holmes nel film Mr. Holmes, che
racconta l’ultima parte della vita del personaggio di finzione
creato da Arthur Conan Doyle.
Il film verrà presentato al Festival di Berlino. Ecco la
clip:
Il film è diretto da
Bill Condon e vede nel cast Ian McKellen,
Laura Linney, Hattie Morahan, Patrick Kennedy, Hiroyuki Sanada,
Roger Allam, Colin Starkey e Philip
Davis.
Non si hanno ancora notizie
dell’uscita italiana del film.
Nuovo trailer on line per il film
diretto da Bill Condon (Twilight:
Breaking Dawn, Dreamgirls).
Grandi aspettative per il Mr. Holmes
di Ian McKellen che, dopo essersi guadagnato
incondizionata ammirazione anche da parte del pubblico più giovane
con le interpretazioni di Magneto e Gandalf, torna a collaborare
con il regista che nel 1998 lo ha portato alla nomination all’Oscar
come miglior attore in Demoni e
dei.
Nella pellicola McKellen interpreta il noto
investigatore nato dalla penna di Sir Conan Doyle, ormai 93enne, in
pensione e alle prese con ricordi che lo tormentano.
La trama ufficiale del film:
“È il 1947. Un invecchiato Sherlock Holmes torna da un viaggio in
Giappone dove, mentre si trovava alla ricerca di una pianta rara
con potenti capacità di rigenerazione, ha assistito alla
devastazione della guerra nucleare. Ora, nella sua casa al mare,
Holmes trascorre il resto dei suoi giorni occupandosi delle sue
api, con la sola compagnia della sua governante e del giovane
figlio di questa, Roger. Alle prese con il venir meno delle sue
capacità mentali, Holmes fa affidamento sul ragazzo mentre rivisita
le circostanze del caso irrisolto che lo ha costretto a ritirarsi,
e cerca risposte ai misteri della vita e dell’amore, prima che sia
troppo tardi.”
Pubblicato un nuovo trailer del film Mr.
Holmes diretto da Bill Condon.
Diamogli uno sguardo.
Il film è diretto da Bill
Condon e vede nel cast Ian McKellen, Laura Linney,
Hattie Morahan, Patrick Kennedy, Hiroyuki Sanada, Roger Allam,
Colin Starkey e Philip Davis.
Guai in vista per il Mr.
Holmes di Bill Condon che vede
protagonista Sir Ian McKellen. Gli eredi di
Sir Arthur Conan Doyle, autore dei romanzi sul
celebre investigatore, hanno infatti fatto causa alla Miramax, alla
Roadside Attractions e al regista perché, sostengono, il film si è
avvalso di alcuni degli ultimi scritti di Doyle che sono ancora
coperti da copyright. Il film è ispirato al romanzo A Slight
Trick of the Mind scritto da Mitch Cullin e
così anche l’autore del romanzo è entrato nel mirino degli eredi.
Nella citazione a giudizio si legge che “recensioni scritte
dopo le prime proiezioni, assieme ai trailer distribuiti negli
Stati Uniti, rivelano che il film utilizza gli stessi elementi di
romanzi di Conan Doyle coperti da diritto d’autore”.
Se la maggior parte degli scritti
dell’autore inglese è di pubblico dominio, 10 scritti pubblicati
tra il 1923 e il 1927 sono ancora coperti da copyright. Si tratta
di lavori che includono dettagli della vita anziana di Doyle,
dettagli che sono stati ripresi nel film a quanto pare. Secondo i
querelanti, Cullin avrebbe “copiato dalla storia ‘The Adventure
of the Blanched Soldier’, che era sotto copyright. Da quella storia
Cullin ha preso il punto di vista creativo di Holmes piuttosto che
quello di Watson che narra una detective story: cioè Watson si è
risposato e si è trasferito lontano da Baker Street”.
Dalla produzione non sono ancora
arrivati commenti.
In Mr. Holmes seguiamo le vicende di
un Holmes in la con l’età che vive nel 1947 in un tranquillo
villaggio del Sussex con il suo giovane figlio, anche lui detective
e la sua governante interpretata dall’attrice Laura
Linney. Ma il passato ritorna e Holmes tormentato da un
caso irrisolto vecchio di cinquant’anni decide di rimettersi a
lavoro, ma senza il suo fidato amico Watson.
È uscito su NetflixMr. Harrigan’s Phone,
l’adattamento cinematografico del racconto di Stephen King “Il telefono del signor
Harrigan”, diretto da John Lee Hancock e
prodotto (anche) dal poliedrico Ryan Murphy. Una
combo perfetta fra scrittore (King) e produttore (Murphy) di quel
genere tanto affascinante quanto macabro: l’horror.
La pellicola si presenta come un
horror-movie, in cui – in teoria – l’elemento chiave è il
paranormale e gli eventi sinistri, con uno smartphone, oggetto
simbolo dell’attuale generazione – che unisce il vecchio e il
nuovo.
Mr. Harrigan’s Phone, la trama
Il giovane Craig (Jaeden
Martell), dopo l’incontro in chiesa con il multimilionario
signor Harrigan (Donald
Sutherland), inizia a lavorare nella villa dell’uomo
come suo lettore di libri. Mentre l’adolescenza – e la crescita –
del ragazzo, vanno di pari passo con l’invecchiamento del suo
“datore di lavoro”, fra i due si instaura un forte legame.
Non appena Craig arriva al liceo, il
padre gli regala uno smartphone, novità fra i giovani, e il ragazzo
decide di fare lo stesso dono al signor Harrington. Quando
quest’ultimo muore, Craig decide di infilare il telefono nella sua
bara, come ultimo atto d’affetto. Quello stesso oggetto continuerà
ad essere il mezzo con cui i due amici si sentiranno, seppur
l’anziano sia sepolto sotto terra…
Il coming of age in una trama non
strutturata
Mr. Harrigan’s
Phone non è il tipico film di Ryan Murphy, padre di
American
Horror Story e del più recente Dahmer. E non è neppure la tipica short-story
del maestro del brivido Stephen King. La sua impronta si vede
semplicemente nella base della storia, un coming of age simile a
quello di IT, che però non si erge su una trama lineare. Il
filo conduttore del film è un telefono su cui si mantiene in piedi
tutto lo scarso world-building. Craig lo usa per parlare
con il signor Harrigan sia prima che dopo la morte. E poi? Poi il
nulla. Manca di profondità. Manca di esplorazione dei contenuti e
delle dinamiche.
L’unico elemento positivo, che si
rifà a quelle pellicole sinistre tratte dai libri di King, è
questo: morte e vita che si incontrano, si sfiorano e poi si
mescolano, invadendo l’una la sfera dell’altra. Momenti brevi, ma
essenziali. La suspense è debole, ma è l’unica che rimane. Il resto
cade – purtroppo – nell’abisso del vuoto.
La storia manca di trama
solida, di turning point decisivi e soprattutto
di un climax nel terzo atto, perdendosi nelle
sequenze e nelle scene che si sbriciolano in quanto
struttura. Il finale di Mr. Harrigan’s Phone
sembra arrivare all’improvviso, ma alla base non ha delle
progressioni logiche per cui comprenderlo a pieno. Mancano le
legature fra un atto e l’altro, i fili conduttori reali che
sorreggono una sceneggiatura in quanto tale. C’è solo il testo e il
sottotesto: quello che si vede nelle immagini e quello che non si
vede, quello che Craig non dice. Ma neanche questo è forte.
Il leitmotiv di
Mr.Harrigan’s Phone, ossia il contatto di Craig
con Harrigan, è talmente debole da incepparsi come un nastro della
pellicola. Non c’è ritmo calzante, c’è solo una lentezza di eventi
talmente estenuante da perdere sin da subito la concentrazione.
L’unica cosa che rimane da dire è che si poteva sicuramente
sviluppare meglio la trama. E che non è stata resa giustizia al
racconto breve di Stephen King.
Dopo il successo raggiunto da
Joker
lo scorso anno, che è stato uno dei pochissimi film di supereroi a
vincere addirittura un Academy Award, l’industria
dell’intrattenimento è stata alla ricerca di altre storie relative
all’universo dei supereroi che potessero essere esplorate in
maniera differente rispetto al passato. Una nuova, oscura, versione
del Cavaliere Oscuro è attualmente in produzione con l’attesissimo
The
Batman di
Matt Reeves, mentre tutta una serie di film appartenenti al
DCEU sono stati annunciati al recente DC FanDome.
Tuttavia, con la storia delle
origini del Clown Principe del Crimine che ha avuto un tale
successo tanto a livello di critica quanto a livello di pubblico,
molti si sono chiesti se nel futuro della Warner Bros. e della DC
Films non ci siano più storie incentrate sui cattivi dei fumetti.
Di recente si è parlato di un possibile standalone dedicato a Bane,
ma ci sono moltissimi altri villain DC tra cui scegliere per un
eventuale adattamento live action.
CBR riferisce che il produttore di Joker,Michael E. Uslan, ha partecipato di recente ad un
panel online organizzato da
Wizard World, durante il quale ha commentato il potenziale per
un film live-action dedicato nientemeno che a Mr.
Freeze. Durante il panel, infatti, Uslan ha dichiarato che
l’approccio che il regista
Todd Phillips ha usato per Joker
potrebbe potenzialmente essere utilizzato anche per altri film
dedicati ai cattivi dell’universo DC.
A quanto pare, la scelta personale
di Uslan ricadrebbe proprio su Mr.Freeze, già visto sul grande
schermo in Batman & Robin del 1997, interpretato da Arnold Schwarzenegger. “Uno dei miei
episodi preferiti della serie animata di Batman, che amo, adoro
alla fone, ha a che fare con Mr. Freeze e la perdita di sua
moglie”, ha spiegato il produttore. “L’empatia, le
emozioni che ciò ha creato… ho davvero immaginato di farne un
film.”
Un film su Mr. Freeze? Ecco come potrebbe funzionare…
È proprio dall’uscita di Batman & Robin che Mr. Freeze non appare sul
grande schermo, quindi ci sarebbero potenzialmente molte
opportunità per il cattivo di tornare con una nuova iterazione al
cinema, magari molto più cruda e più vicina allo stile di
Joker. Victor
Fries è meglio conosciuto per i suoi esperimenti con la tecnologia
criogenica, che potrebbe fornire alcune storie davvero interessanti
per il personaggio, affrontate magari da una prospettiva moderna.
Inoltre, la tragica perdita della moglie potrebbe tradursi in una
storia molto avvincente ed emotiva.
C’è un’enorme quantità di intrighi
che circonda i piani futuri di Matt Reeves per il
Bat-verse, ma il co-CEO di DC Studios James
Gunn ha appena smentito le voci secondo cui
Mr. Freeze sarebbe al centro della scena nel suo
spin-off.
Nel weekend, sui social media si è
parlato proprio di una serie dedicata al villain di Batman. In base
alle informazioni pubblicate su Production Weekly,
sarebbe ambientato nello stesso mondo di The
Batman e The
Penguin.
Ci sono già voci secondo cui
Mr. Freeze sarebbe il cattivo di The
Batman – Parte 2 a causa dell’ambientazione
invernale del sequel, quindi uno spin-off incentrato sul
dottor Victor Fries non è poi così
stravagante.
Al co-CEO di DC Studios
James Gunn è stato chiesto del pettegolezzo su
Threads e inizialmente ha solo gettato benzina sul
fuoco con quella che si è rivelata una risposta sorprendentemente
vaga.
“Non ne ho sentito parlare, ma
questa settimana girano un sacco di voci”, ha iniziato.
“Alcune sono vere, altre sono parzialmente vere e altre non lo
sono affatto. Se ti piace seguire gli sconosciuti, seguili, ma non
fidarti completamente di niente finché non lo senti da me o da
Peter (che non è online nonostante io l’abbia visto taggato in
alcune cose)”.
Forse rendendosi conto che alcuni
avevano preso la sua risposta come un’anticipazione di questo
presunto progetto di Mr. Freeze, Gunn ha poi
chiarito: “Non è una cattiva idea, quindi non direi mai, ma no,
non c’è niente di vero”.
Le altre voci a cui si riferisce
Gunn sono probabilmente quelle che abbiamo sentito su chi è in
lizza per interpretare John Stewart di
Lanterns. Immaginiamo che un annuncio ufficiale su
quel casting verrà fatto a breve nonostante le tante voci.
Un progetto su Mr. Freeze? Ecco
cosa c’è di vero e cosa di falso!
“Secondo me, mi sento
semplicemente attratto dal trovare la versione concreta di
tutto”, ha detto Matt Reeves del Bat-verse
nel 2022. “Quindi per me, sarebbe una sfida in un modo
interessante cercare di capire come ciò potrebbe accadere, anche
l’idea di qualcosa come Mr. Freeze, che è una storia così bella,
giusto?”.“Penso che ci sia effettivamente una versione
realistica di quella storia, che potrebbe essere davvero potente e
potrebbe essere davvero grandiosa (…) Ma penso che per me sarebbe
interessante provare a sbrogliare il fantastico e vedere, beh, come
potrebbe avere senso qui? E quindi questa è una specie di mia
opinione, come la vedo io.”
L’affermazione della
propria esistenza è un concetto primordiale che da sempre
accompagna l’uomo. E proprio dalla ricerca della “prova della
propria esistenza” sembra prendere le mosse Mr. Evidence,
una delle nuove proposte librarie che Sergio Bonelli
Editore ha presentato al Lucca Comics and Games
2022, sotto l’etichetta Audace.
A raccontare la genesi e
le intenzioni del progetto, i due co-creatori delle serie, Adriano Barone e Fabio Guaglione, autori che partono da due
background molto diversi (il primo sceneggiatore “puro”, il secondo
formato e affermato nell’ambito della produzione cinematografica),
ma che hanno trovato un territorio comune nella costruzione di una
storia molto ambiziosa. Come si collabora quando i rispettivi punti
di partenza e formazione sembrano così distanti?
Fabio
Guaglione: “Ci conosciamo da molto tempo e volevamo
unire passioni e competenze. Adriano già lavorava con Bonelli e io
sono sempre stato appassionato di fumetti, quindi ci siamo detti di
proporre qualcosa alla casa editrice. Mi ricordo benissimo come
andò quell’incontro: Michele Masiero, il direttore della SBE, passò
tutto il tempo a dirci quanto poteva essere complicato far partire
una nuova serie, quanto era profonda la crisi delle edicole,
elencandoci tutti i malus di quello che poteva essere la messa in
cantiere di una nuova storia. E noi abbiamo pensato che la sua
risposta fosse un ‘no’, ci siamo preparati ad uscire dalla sua
stanza incassando il rifiuto, ma lui ci ha fermati, dicendoci che
saremmo partiti con il progetto.”
“Non avevamo capito
che quello fosse invece un ‘sì’ – prosegue Barone –
Masiero era stato molto onesto nello spiegarci la situazione
editoriale. E noi, tra professionisti, eravamo pronti ad accettare
una risposta negativa. Che invece non è arrivata. La proposta è
stata accolta nel 2018, sono partiti subito i lavori veri e propri
e nel 2019 c’è stato l’annuncio ufficiale, sempre al Lucca Comics.
A Lucca 2022 sarebbe dovuto uscire un numero zero e invece siamo
usciti con il primo numero, dal momento che la pandemia ha cambiato
tante carte in tavola. Fino al 28 giugno non sapevamo che saremmo
riusciti a portare Mr. Evidence a Lucca. Dobbiamo ringraziare
davvero tutta la nostra squadra, la casa editrice, il disegnatore
Fabrizio Des Dorides, le coloriste coordinate da Emiliano
Mammucari, Luca Corda che ha letterato, Cassandra Botta che è stata
la nostra eroica segretaria di edizione e tutto il team editoriale
che ci ha permesso di arrivare in tempo.”
Anche un occhio inesperto
in materia di nona arte si rende conto che Mr.
Evidence si differenzia dal fumetto Bonelli classicamente
inteso, a partire dalle sue tavole ‘molto parlate’, frutto di un
lavoro di compromesso tra le due teste pensanti che lo hanno
partorito.
“Adriano è un
integralista/formalista del fumetto – dice Guaglione,
cominciando ad addentrarsi nel processo di creazione della serie –
più di una volta mi sono sentito dire che certe cose non si
potevano fare nel linguaggio del fumetto bonelliano, e io ho
cercato di contaminare la tradizione della casa editrice proponendo
altri esempi. Ho cercato di portare dentro a Mr. Evidence tutto il
mondo della serialità televisiva, a partire da Mindhunter. Il modo
di raccontare i personaggi che abbiamo adottato è debitore di quel
tipo di linguaggio, tanto è vero che Adriano dice che Mr. Evidence
è antifumettistico, anche se non so cosa vuole dire…” conclude
ridendo.
E il collega interviene a
spiegare: “Per me il fumetto è immagine, e il dialogo presente
in essa deve essere contrappuntistico. Il fatto che Mr. Evidence
sia tanto dialogato va contro questa mia idea, quindi in questo
senso è “antifumettistico”. Ma come dice Warren Ellis, il fumetto è
immagine e parola, è l’autore che decide l’alchimia tra le due
componenti. Così ho deciso che con questa storia che aveva la
necessità di tante parole si poteva esagerare e invece di resistere
all’esigenza di Fabio, ho ceduto ad essa, cercando di arricchirla e
di rendere questa storia ancora più unica.”
Il risultato è una storia
densa, in cui ogni tavola può richiedere anche una doppia lettura
per essere assimilata bene, e in cui i canoni bonelliani lasciano
spazio a fonti differenti, come i fumetti Vertigo. Dopotutto
Mr. Evidence fa parte della collana Audace, e da
sempre
Michele Masiero spinge gli autori che pubblicano
sotto questa etichetta a osare, a essere audaci, appunto.
Nel primo volume, la
storia è ambientata in un istituto di igiene mentale, e i quattro
protagonisti soffrono di patologie molto specifiche: Mr. Truth,
Miss Nerve, Mr. None e Mr. Pain hanno disturbi mentali che li
rendono molto particolari. Ma come nascono questi personaggi? La
patologia è entrata nella storia oppure era la storia a esigere
quel tipo di disturbo per costruire un personaggio
specifico?
Il percorso è stato a
doppio senso, come spiega Barone: “C’era uno schema
prestabilito che dettava il comportamento dei nostri personaggi, e
in base a questo abbiamo cercato dei disturbi che potessero
permettere a ciascuno dei personaggi di comportarsi come ci
serviva.” Gli fa eco Guaglione: “Siamo partiti dalle
esigenze narrative, ad esempio avevamo bisogno di un Mr. Truth, che
immagazzinasse e ricordasse ogni dettaglio, con memoria fotografia
e capacità di calcolo, e siamo andati a vedere se queste
caratteristiche erano racchiuse in un disturbo esistente in natura.
Lo stesso per quanto riguarda Mr. Pain, un personaggio che fosse in
contatto costante con il dolore. Abbiamo percorso la strada opposta
con i cattivi, che arriveranno dal secondo volume in poi. Lì
abbiamo pensato di attribuire a ogni villain le caratteristiche più
interessanti.”
Una vera e propria
discesa negli inferi delle malattie mentali che però è stata
affrontata con un approccio scientifico, anche per tutelarsi dai
mostri che la mente umana è capace di creare. “Nella
documentazione l’approccio è stato scientifico – spiega
Guaglione – ma in fase di scrittura il mio percorso è stato
catartico, perché se ti immedesimi non in uno, ma in quattro
personaggi mentalmente instabili, il processo diventa molto
profondo. Scrivendo il quarto volume mi sono trovato in lacrime
perché mi sono accorto che attraverso i personaggi ero io a parlare
dei miei problemi. La nostra speranza è che, sebbene si tratti di
personaggi inventati e per molti versi estremi, possano catturare
un disagio o almeno una piccola parte del disagio di qualche
lettore che si sentirà così rappresentato.”
Insomma, sembra che il
prezzo da pagare per la realizzazione di Mr.
Evidence sia stato particolarmente salato, in termini di
coinvolgimento emotivo, un prezzo che Barone e Guaglione vogliono
condividere con il lettore, dal momento che nelle note a fine
volume 1, si chiedono (e gli chiedono) se la follia possa essere un
metro per capire il mondo in cui viviamo. La risposta, però, non
l’hanno trovata neanche loro: “Il nostro viaggio con Mr.
Evidence è a metà perché siamo a metà della stesura della
sceneggiatura – dice Barone – l’unica cosa che abbiamo
scoperto a questo punto, è che abbiamo molte più domande di quante
ne avevamo all’inizio di questa storia. E non ho la pretesa di dare
una risposta.” Guaglione aggiunge: “Credo che nessun
prodotto possa dare la risposta a una tale domanda. Quello che può
fare una storia come quella di Mr. Evidence, è porre l’individuo
davanti alla domanda giusta per lui. Ed è quello che cercheremo
alla fine di questo ciclo.”
Nell’ambito di una
Lucca Comics and Games in cui SBE esordisce con le prime due
produzioni di Bonelli Entertainment, il film
di Dampyr ora al cinema e la serie animata di
Dragonero che andrà in onda a dicembre sui canali Rai, è
inevitabile immaginare una declinazione multimediale anche per le
nuove PI che la casa editrice sta mettendo sul mercato. Questo
valer anche per Mr. Evidence?
Per Guaglione non ci sono
dubbi, sin dalla genesi del progetto: “Siamo stati chiamati per
realizzare un prodotto che potesse essere multimediale. Adesso ci
stiamo dedicando con amore al fumetto, ma stiamo già parlando di
diverse declinazioni, alcune impensabili.” E Barone conferma:
“Mr. Evidence è stato fatto in modo che si potesse sviluppare
anche in altri media, c’è un dossier corposo che racconta anche un
world building molto ricco, quindi la possibilità che si possa
raccontare la storia per altre vie è reale.”
Dopotutto la storia di
Mr. Evidence si rivela essere particolarmente ‘nel
suo tempo’ in un momento storico in cui la malattia mentale non è
più uno stigma. Nel periodo post-pandemico, è aumentata, per
fortuna, l’attenzione verso le malattie mentali, se ne parla di più
e c’è un maggiore senso di inclusione verso coloro che ne soffrono.
È proprio questo il tessuto sociale in cui Guaglione e Barone si
sono inseriti con la loro storia. “Negli ultimi anni c’è
l’attenzione narrativa verso il freak, ovvero una persona che ha un
difetto e deve conviverci e deve cercare di trarre da quel difetto
un potenziale che lo rende unico. E noi ci inseriamo in quel filone
lì.” Conferma Guaglione. E Barone approfondisce: “Siamo in
un presente in cui l’uomo della strada si chiede cosa voglia dire
essere normale. La pandemia ci ha messi a confronto con noi stessi
e con la nostra solitudine, ci ha costretti a farci delle domande,
a chiederci cosa vogliamo e quanto siamo uguali gli uni agli altri.
La nostra condizione è ‘la fortuna d’autore’, uno stato in cui
capisci che forse certe tematichenon interessano solo a noi
due.”
“Il nostro mondo
vuole guarire e noi parliamo di persone malate che non vogliono più
vergognarsi di esserlo – conclude Guaglione – A volte si
tende a nascondere il fatto di avere dei problemi, la verità è che
le difficoltà, i problemi, i difetti fanno parte della vita. A
volte, come in Mr. Evidence, il problema che hai dice che persona
sei.”
L’affermazione della
propria esistenza passa anche attraverso la presa di coscienza e
l’accettazione della propria diversità, e questa
auto-consapevolezza si trasforma inevitabilmente in affermazione di
sé.
Donald Glover e Maya
Erskine si confrontano nelle
nuove foto di Mr. & Mrs. Smith, l’atteso
adattamento in serie targato Prime
Video che debutterà il 2 febbraio 2024.
“Incontra gli Smith: due
sconosciuti, John e Jane, che hanno rinunciato alle loro identità
per essere uniti come partner – nello spionaggio e nel
matrimonio“, si legge in una descrizione
ufficiale. “A lavoro con un’agenzia misteriosa, ogni
episodio li segue in una nuova missione e in una nuova pietra
miliare nella loro relazione. Quando nella loro relazione le cose
cominciano a non funzionare più la coppia deve iniziare a lottare
per restare insieme. Perché in questo matrimonio il divorzio non è
un’opzione”.
Novas imagens do Donald Glover e Maya
Erskine para a série ‘MR. & MRS. SMITH’, que será lançado no
Prime Video em 2024. 🔥 pic.twitter.com/avQkanNQ19
Vi presentiamo gli Smith: due
estranei, John e Jane, che hanno abbandonato le loro vere identità
per diventare partner – nello spionaggio e in matrimonio. Abbinati
da una misteriosa agenzia, ogni episodio li segue in una nuova
missione e in una nuova tappa della loro relazione. Quando però i
nodi iniziano a venire al pettine dovranno lottare per rimanere
insieme, perché in questo matrimonio il divorzio non è
un’opzione.
3 Ball Entertainment e New Regency,
che nel 2005 hanno prodotto il film Mr. e Mrs.
Smith, stanno ora lavorando alla realizzazione di un
reality basato sullo stesso, che all’epoca vide coinvolti in
qualità di protagonisti Brad
Pitt e Angelina Jolie.
Non sappiamo ancora in che misura la
storia del film potrà influenzare il reality in produzione, ma
sappiamo, stando a quello che riferisce Variety, che il gioco coinvolgerà delle
coppie.
Il risultato più rimarchevole di Mr.
e Mrs. Smith, all’epoca, fu quello di far innamorate Pitt e Jolie,
che ancora oggi formano una delle coppie più famose di
Hollywood.
In Mr.
Beaver Walter Black (Mel
Gibson) è il presidente di un’azienda di giocattoli,
ha una vita apparentemente perfetta, con una bella famiglia. Un
giorno però cade in profonda depressione, finendo per minare i
rapporti con i propri cari. Spossata dai cambi di umore del marito
la moglie Meredith (Jodie
Foster) lo allontana da casa, causandogli una profonda
crisi, che lo porterà ad adottare un castoro di pezza come alterego
attraverso il quale ricominciare a vivere e comunicare con il
mondo.
Che Mel Gibson avesse una testa particolare lo
avevamo capito; aldilà delle vicissitudini personali, divorzi, liti
con i fotografi, ubriachezza molesta e poco felici uscite
antisemite, anche da uno degli ultimi film in cui figurava come
attore: in Cosa vogliono le donne, ultima commedia
interpretata dal nostro, poco prima di dedicarsi alla regia e al
genere drammatico, lo vedeva nei panni di un manager che grazie ad
un incidente guadagna il potere di sentire i pensieri delle donne,
con conseguente miglioramento della propria relazione con il gentil
sesso di cui riesce a prevedere e assecondarne ogni
comportamento.
In Mr. Beaver, che
segna anche un altro ritorno, quello di Jodie Foster alla regia
dopo quasi 20 anni dall’ultima prova, la commedia A casa
per le vacanze, del 1995, a Gibson viene affidato un ruolo
che viaggia sul limite tra la tragedia e la commedia; un uomo
profondamente depresso che trova una cura autoindotta per uscire
dal tunnel della malattia.
Il suo personaggio è potenzialmente
un uomo felice: benestante, con una bella moglie professionista
affermata, dettaglio confermato dai numerosi Mac presenti sui
tavoli e dagli schemi da architetto che vengono mostrati in un paio
di situazioni, un figlio tanto genio da poter scrivere il discorso
di diploma alla più brava dell’istituto e un altro figlio
amorevole. Tutta questa situazione non lo protegge però da un male
molto diffuso e con cure molto lunghe e difficili oltre che non
ancora definite.
Il film ha dalla sua alcuni momenti
di commedia molto riusciti, soprattutto legati all’interpretazione
di Gibson, per poi spostarsi sul dramma cupo, come a seguire la
linearità della malattia che caratterizza il protagonista. La
sceneggiatura è molto curata anche nei personaggi secondari, oltre
che avere spazio per un cameo molto godibile del
comico/anchor Jon Stewart, presentatore di
The late show, molto popolare negli Stati
Uniti.
L’unica nota decisamente stonata
sono i tre discorsi di automotivazione, di stampo tipicamente e
trionfalmente americano, presenti in tre momenti diversi del film,
accuratamente divisi per generazione e uno dei quali proferito
nientemeno che dal castoro di pezza.
Ci sono personaggi del mondo dello
spettacolo che nascono quasi per gioco, senza particolari pretese,
trasformandosi però ben presto in veri e propri fenomeni culturali
di massa. Uno dei più noti e amati in tutto il mondo è senza ombra
di dubbio il celebre Mr. Bean. Nato sul finire
degli anni Ottanta, questo è in breve diventato protagonista di una
fortunata serie televisiva prima e di due lungometraggi poi. Il
primo di questi è Mr. Bean – L’ultima
catastrofe, diretto da Mel Smith nel
1997. Si è trattato della prima comparsa sul grande schermo per lo
stravagante personaggio, che non ha mancato di confermare anche qui
tutto il suo grandissimo potenziale.
Scritto da Rowan
Atkinson, Richard Curtis e Robin
Driscoll, il film ha rappresentato una grande sfida per il
personaggio, fino a quel momento abituato a brevi sketch comici.
Qui per la prima volta, invece, Mr. Bean è stato chiamato a portare
la propria fisicità comica, che molta ispirazione trae dai grandi
attori del cinema muto, all’interno di una storia più ampia e
compiuta, lontana da una struttura episodica. Quanto costruitogli
intorno si è però rivelato irresistibile, facendo di Mr. Bean –
L’ultima catastrofe una commedia particolarmente divertente e
coinvolgente ancora oggi a distanza di più di vent’anni.
A fronte di un budget di 18 milioni
di dollari, il film arrivò a guadagnarne ben 251 in tutto il mondo,
consacrando Mr. Bean come un’icona globale inimitabile. Dieci anni
dopo, il personaggio sarebbe tornato al cinema con un nuovo film
Mr. Bean’s Holiday. Prima di intraprendere una visione di
Mr. Bean – L’ultima catastrofe, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Mr. Bean – L’ultima catastrofe: la trama del film
Protagonista assoluto del film è
Mr. Bean, un impiegato scansafatiche della
National Gallery di Londra. Detestato da tutti per la sua
irresponsabilità, egli gode però della protezione della presidente
del museo, il quale non manca di difenderlo pubblicamente. Nel
tentativo di mettere Bean in difficoltà, sperando che venga
licenziato, il vicepresidente decide di affidargli un incarico
delicatissimo e di grande prestigio, che solo un grande critico
d’arte potrebbe portare a termine con successo. Un importante museo
di Los Angeles ha infatti da poco acquistato un prestigioso
dipinto, richiedendo la presenza di un rappresentante della
National Gallery per la sua presentazione pubblica.
Bean si ritrova così ad essere
inviato a Los Angeles per tenere un discorso sul dipinto La
madre, del pittore James Abbott McNeill Whistler.
Sfortunatamente, egli non sa assolutamente nulla di quest’opera,
ritrovandosi così catapultato in un contesto dove tutti lo credono
invece un genio della critica d’arte. Ospitato a casa di
David Langley, responsabile artistico del museo,
Bean metterà a dura prova la sopportazione degli altri membri della
famiglia. Ben presto inizierà però a conquistare tutti loro per via
della sua innocenza. La presentazione del dipinto però si avvicina,
rischiando di smascherare la sua totale ignoranza a riguardo.
Mr. Bean – L’ultima catastrofe: il cast del film
Ad interpretare lo stravagante Mr.
Bean non poteva che esserci il suo ideatore, Rowan Atkinson.
Popolarissimo attore britannico, noto anche per la trilogia di
Johnny English, egli inventò Bean durante i suoi studi per
conseguire la laurea magistrale in ingegneria elettrica. Un
personaggio da lui curato in ogni minimo dettaglio,
dall’abbigliamento alle movenze, le quali ricalcano i grandi
interpreti del cinema muto. Grazie a questo film, Atkinson ebbe
modo di consacrare il grandissimo successo di Bean nel mondo, un
personaggio ancora oggi amatissimo nonostante il suo pensionamento.
L’attore ha infatti ufficializzato negli ultimi anni che non
riprenderà più tali vesti, sentendosi troppo in là con l’età per
farlo.
Accanto a lui, nel ruolo del
responsabile artistico del museo di Los Angeles David Langley, vi è
l’attore Peter MacNicol. Questi è conosciuto
principalmente per il suo ruolo nel film Ghostbusters II e
nella serie Ally McBeal. Nei panni della moglie di lui,
Alison Langley, si ritrova l’attrice Pamela Reed,
mentre Andrew Lawrence e Tricia
Vessey interpretano i figli Kevin e Jennifer Langley. Il
noto attore Burt Reynolds è presente nei panni del
generale Newton, il filantropo che ha acquisito il dipinto per il
museo di Los Angeles. Grande fan della serie di Mr. Bean, Reynolds
chiese espressamente di poter recitare un ruolo in questo film.
Infine, si ritrovano in questo anche gli attori Johnny
Galecki nei panni di Stingo Wheelie, Sandra
Oh in quelli di Bernice Schimmel e Peter Capaldi
come Gareth.
Mr. Bean – L’ultima catastrofe: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Mr. Bean – L’ultima
catastrofe è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Now, Tim Vision e
Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 25
maggio alle ore 21:15 sul canale
Italia 2.
Mr. and Mrs. Smith è stato rinnovato per la
seconda stagione da Prime Video. Tuttavia, secondo le fonti, le star
della prima stagione
Donald Glover e Maya Erskine non torneranno a recitare
nella seconda.
Donald Glover è ancora accreditato come co-creatore e
produttore esecutivo della serie insieme a Francesca
Sloane, che tornerà come showrunner. Inoltre, Donald Glover ha recentemente annunciato che
partirà per un tour mondiale come Childish Gambino da agosto a
febbraio 2025.
“Siamo entusiasti di annunciare
che una seconda stagione della nostra innovativa serie di
spionaggio, ‘Mr. and Mrs. Smith’, è in lavorazione per i nostri
clienti globali di Prime Video“, ha dichiarato
Jennifer Salke, responsabile di Amazon MGM
Studios. “Il successo della prima stagione, con la sua
reinvenzione incredibilmente moderna e sexy del film originale, è
una testimonianza dei brillanti creatori Donald Glover e Francesa
Sloane. Siamo orgogliosi di portarvi un’altra stagione piena di
viaggi indimenticabili e nuove avventure“.
Dato il sanguinoso finale della
prima stagione, non è del tutto sorprendente che
Donald Glover e Maya Erskine non
siano presenti in una seconda stagione. Al contrario, lo show
potrebbe seguire la strada dell’antologia e presentare una nuova
coppia nella seconda stagione che assume i nomi di Jane e John
Smith, proprio come i personaggi di Glover e Erskine
all’inizio della serie.
L’annuncio è stato fatto martedì a
New York, nel corso della prima presentazione di Amazon agli
inserzionisti. “Mr. e Mrs. Smith” è una
rivisitazione del film del 2005 con
Brad Pitt e
Angelina Jolie. La serie è prodotta da New Regency e
Amazon MGM Studios.
Galeotto fu il set. Se oggi
Mr. & Mrs. Smith è ricordato quasi
esclusivamente come il film che ha fatto incontrare e innamorare
gli attori Angelina Jolie e Brad
Pitt, si sarà sorpresi nel riscoprirlo anche come un
avvincente film di spionaggio, tra azione, umorismo e tanto
intrattenimento. Il titolo in questione è stato diretto nel 2005 da
DougLiman, regista esperto del
genere che si era già distinto grazie a The Bourne Identity e in
seguito con Edge of Tomorrow. In questo
caso più che mai, gli elementi action diventano però solo un
pretesto per raccontare dinamiche molto più complicate e
inaspettate.
Lo sceneggiatore Simon
Kinberg, infatti, scrisse la sceneggiatura del film come
tesi di laurea del suo Master in Belle Arti. Egli ha avuto l’idea
per la storia dopo aver ascoltato un paio di suoi amici che erano
in terapia per il loro matrimonio. Kinberg notò che il modo in cui
lo descrivevano suonava particolarmente aggressivo e pensava che
sarebbe stato interessante inserire una relazione del genere
all’interno di un film d’azione”. Ancor prima di conseguire il
riconoscimento accademico, egli riuscì a vendere la sceneggiatura
al produttore Akiva Goldsman, il quale contribuì
alla sua realizzazione.
Sia per il suo combinare elementi
diversi, sia per la grandezza delle star che vi recitano, Mr. &
Mrs. Smith si affermò come un successo straordinario. A fronte
di un budget di 110 milioni di dollari, questo arrivò ad incassarne
oltre 480 in tutto il mondo. Ad oggi si presenta ancora come un
godibile film, da riscoprire al di là per i motivi esterni per cui
è divenuto famoso. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Di seguito si ritroveranno dettagli relativi
alla trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Mr. & Mrs. Smith: la trama del film
Protagonisti del film sono i coniugi
John e JaneSmith. Dopo appena cinque anni di matrimonio, i
due sono già da un consulente matrimoniale, a cui raccontano la
loro storia. Questa ha inizio in Colombia, dove entrambi si
trovavano per motivi segreti. Altrettanto segreta non è però stata
l’attrazione reciproca, che li ha portati nel giro di poche
settimane a decidere di unirsi in matrimonio. I due, in realtà,
sono entrambi dei sicari professionisti, letali ed esperti
assassini, i quali mantengono però questa loro attività segreta a
chiunque, anche al rispettivo partner.
John e Jane, tuttavia, sono
destinati a scontrarsi nel momento in cui le due agenzie per cui
lavorano gli affidano uno stesso incarico. All’oscuro l’uno
dell’altro, i due devono infatti impedire il trasferimento di un
misterioso detenuto, BenjaminDiaz, e consegnarlo ai rispettivi capi. Durante
questa missione, inevitabilmente, i coniugi scopriranno di essere
entrambi degli assassini e pertanto dovranno darsi battaglia per
eliminarsi a vicenda. Mentre si rendono conto di provare ancora
qualcosa l’uno per l’altro, però, si scontrano con un complotto più
intricato e pericoloso del previsto.
Mr. & Mrs. Smith: il cast del film
Prima di arrivare a dar vita alla
coppia di protagonisti formata da Brad Pitt e
Angelina Jolie, numerosi sono stati i nomi
avvicendatisi intorno al progetto. Originariamente, accanto a Pitt,
nel ruolo di Jane Smith, doveva esserci l’attrice Nicole Kidman.
Questa abbandonò però il progetto per via di impegni concomitanti.
A quel punto anche lo stesso Pitt lasciò il progetto, spingendo i
produttori a considerare attori come Johnny Depp e
Will Smith.
Dopo aver valutato Catherine Zeta
Jones, Eva Green e
Cate Blanchett,
ad ottenere il ruolo di Jane fu Angelina Jolie. Fu a
quel punto che Pitt rientrò a far parte del progetto.
I due attori, che nel film si
lanciano in numerose sequenze particolarmente dinamiche, si sono
dovuti addestrare a lungo, al fine di poterne interpretare quante
più possibile personalmente. Fondamentale è stata però la chimica
di coppia sviluppatasi tra i due, che li ha portati poi a divenire
la celebre coppia che tutti conoscono. Nel film, poi, sono presenti
anche gli attori Vince Vaughn
nei panni di Eddie, il miglior amico e collega di John. L’attore
Adam Brody, noto
soprattutto per essere stato Seth Cohen in The O.C.,
interpreta il detenuto Benjamin Danz. Kerry Washington è
Jasmine, mentre il noto attore Keith David è il
personaggio chiamato Padre. William Fichtner
compare invece nei panni del consulente matrimoniale.
Mr. & Mrs. Smith: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Mr. & Mrs.
Smith è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base
alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo
film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda
visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il
titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale,
entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione il giorno martedì 23
agosto alle ore 21:25 sul canale
Nove.
Donald Glover e Maya Erskine in
Mr. & Mrs. Smith. Foto di David Lee/Prime Video
Nel 2005 i coniugi Mr. e Mrs. Smith
erano – senza saperlo – entrambi spie facenti capo a due agenzie
diverse. Le loro rocambolesche avventure come anche le loro sedute
di terapia di coppia hanno dato vita ad una commedia sentimentale
ricca d’azione (oltre che alla storia d’amore tra Brad Pitt e Angelina Jolie). Quasi vent’anni dopo ci
confrontiamo ora con due nuovi Mr. e Mrs. Smith, non più coniugi in
crisi né spie rivali, bensì coppia appena nata in cerca del proprio
equilibrio e di seconde opportunità. Inizia dunque così la nuova
serie di Prime VideoMr. & Mrs. Smith, ideata da Francesca Sloane e Donald Glover, con quest’ultimo che svolge
anche il ruolo di protagonista accanto a Maya
Erskine.
Il legame tra questa serie e il film
si limita però ad alcuni pochi elementi: il nome fittizio dei due
protagonisti, il loro essere spie e il loro trovarsi potenzialmente
all’interno di un gioco più pericoloso del previsto. Per il resto,
la serie segue un percorso autonomo, cosa che era auspicabile,
rinunciando dunque all’elemento che caratterizzava il film del
2005, ovvero la terapia di coppia dei due protagonisti. Niente
racconto intervallato da flashback ad un anonimo terapeuta, dunque,
bensì azione e sentimenti espressi senza intermediazioni, il tutto
all’interno di un prodotto che fa quel che deve, intrattenere,
seppur non nel modo in cui ci si aspetterebbe da una serie di
spionaggio.
La trama di Mr. & Mrs.
Smith
Protagonisti sono allora
John (Donald
Glover) e Jane (Maya
Erskine), due sconosciuti solitari che vengono assunti da
una misteriosa agenzia di spionaggio che offre loro una
meravigliosa vita in incognito, ricchezza, viaggi in giro per il
mondo e una casa da sogno a Manhattan. La fregatura? Nuove identità
e un matrimonio combinato. Da sposati John e Jane si trovano allora
a dover portare a termine missioni ad alto rischio ogni settimana,
ogni volta raggiungendo nuovi livelli nel loro rapporto. La loro
complessa storia di copertura diventa però ancora più complicata
quando iniziano a provare sentimenti reali l’uno per l’altra,
rischiando di metterli in una posizione rischiosa con il loro
misterioso datore di lavoro.
Maya Erskine in Mr. & Mrs. Smith. Foto di David Lee/Prime Video
Missione numero uno: non farsi
ingannare dall’episodio pilota
C’era molta curiosità nei confronti
di questa nuova serie, che avrebbe dovuto vantare tra i propri
autori anche l’attrice e sceneggiatrice Phoebe Waller-Bridge, poi uscita dal progetto
per via di divergenze creative. Nonostante ciò, Prime Video ha
continuato a scommettere su Mr. & Mrs.
Smith quale nuovo titolo di punta, considerando anche
il coinvolgimento di un autore apprezzato come Glover, consacratosi
grazie alla pluripremiata Atlanta. Mostratasi finalmente
con tre episodi in anteprima, la serie è effettivamente dotata di
un suo fascino, anche se la visione del primo episodio potrebbe
lasciare qualche dubbio. Al netto di una scena d’apertura molto
forte, che destabilizza anche per via dei noti attori coinvolti,
ciò che segue non sembra fornire motivi impellenti per proseguire
nella visione.
Certo, la presentazione dei due
protagonisti è affascinante, il modo in cui si svolge la loro prima
missione bizzarro in senso positivo, e poco prima del finale si
verifica un evento che destabilizza non poco. Manca però un gancio
forte verso l’episodio successivo, cosa che potrebbe scoraggiare
dal proseguire la visione. Eppure, chi si spingerà oltre il pilota
scoprirà che tale “mancanza” potrebbe essere tutt’altro che
casuale. Difficile poterlo dire con certezza dopo solo tre episodi,
ma Mr. & Mrs. Smith sembra volersi fondare
sull’anti-spettacolarità (per quanto diverse scene abbiano un loro
fascino). I due protagonisti non sono le spie super addestrate in
cui si è soliti imbattersi, anzi sembrano capitati a fare quel
lavoro per mancanza d’altro.
Donald Glover e Maya Erskine in Mr. & Mrs. Smith. Foto di David
Lee/Prime Video
Questa loro inesperienza li porta
dunque ad affrontare le missioni con un certo grado di
approssimazione, non ponendosi minimamente domande riguardo ciò che
sono chiamati a compiere e lasciando dunque alcuni eventi
completamente senza risposta. Lo spettatore dovrebbe allora
allinearsi a questo loro modo di fare, godendosi più il come che
non il perché. L’assenza di un gancio forte nel primo episodio
sembra dunque rimarcare l’atipicità di questa spy story.
Nell’assistere a tutto ciò, emerge però il dubbio nello spettatore
su quanto potranno andare avanti prima di cacciarsi nei guai e a
cosa questi guai potrebbero effettivamente corrispondere. Il finale
del secondo episodio pone in tal senso una sorta di timer, di fatto
configurandosi come quel gancio atteso che stabilisce la posta in
gioco.
Missione numero due: riconoscere i
personaggi come il cuore di Mr. & Mrs. Smith
Lentamente iniziano dunque ad essere
chiari gli elementi di questa storia, il tono e la struttura con
cui si intende raccontare tutto ciò, con un misto tra narrazione
verticale e orizzontale. Dentro questa cornice, che gioca con le
aspettative dello spettatore, si muovono i due protagonisti, che in
fin dei conti sono davvero il cuore dell’intero progetto. Lo sono
non solo in quanto il focus è evidentemente l’evoluzione del loro
rapporto, ma anche in quanto caratterizzati e approfonditi
adeguatamente, anche per merito di quei momenti di pausa
dall’azione che permettono tale viaggio introspettivo. John e Jane
sono una coppia molto interessante, resa ancor più accattivante dai
loro due interpreti, che si fanno seguire con piacere in un
prodotto che potrebbe dunque regalare diverse sorprese.
Donald Glover e Maya
Erskine sono i protagonisti del primo trailer di
Mr. & Mrs. Smith, l’atteso adattamento in serie targato Prime
Video che debutterà il 2 febbraio 2024.
“Incontra gli Smith: due
sconosciuti, John e Jane, che hanno rinunciato alle loro identità
per essere uniti come partner – nello spionaggio e nel
matrimonio“, si legge in una descrizione
ufficiale. “A lavoro con un’agenzia misteriosa, ogni
episodio li segue in una nuova missione e in una nuova pietra
miliare nella loro relazione. Quando nella loro relazione le cose
cominciano a non funzionare più la coppia deve iniziare a lottare
per restare insieme. Perché in questo matrimonio il divorzio non è
un’opzione”.
Mr. & Mrs. Smith, la
trama
Vi presentiamo gli Smith: due
estranei, John e Jane, che hanno abbandonato le loro vere identità
per diventare partner – nello spionaggio e in matrimonio. Abbinati
da una misteriosa agenzia, ogni episodio li segue in una nuova
missione e in una nuova tappa della loro relazione. Quando però i
nodi iniziano a venire al pettine dovranno lottare per rimanere
insieme, perché in questo matrimonio il divorzio non è
un’opzione.
Amazon Studios ha annunciato oggi
che la nuova serie Mr. & Mrs. Smith
debutterà all’inizio del 2024 in esclusiva su Prime
Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo. Dai
co-creatori ed executive producer Donald Glover (Swarm, Atlanta) e
Francesca Sloane (Atlanta, Fargo), la
serie è una rivisitazione del film di New Regency del 2005 e vede
protagonisti Glover nei panni di John Smith e Maya
Erskine (PEN15) nel ruolo di Jane Smith.
Mr. & Mrs. Smith, la
trama
Vi presentiamo gli Smith: due
estranei, John e Jane, che hanno abbandonato le loro vere identità
per diventare partner – nello spionaggio e in matrimonio. Abbinati
da una misteriosa agenzia, ogni episodio li segue in una nuova
missione e in una nuova tappa della loro relazione. Quando però i
nodi iniziano a venire al pettine dovranno lottare per rimanere
insieme, perché in questo matrimonio il divorzio non è
un’opzione.
Prime
Video svela il trailer della nuova serie
Mr. & Mrs. Smith. Tutti gli otto gli
episodi saranno disponibili dal 2 febbraio 2024, in esclusiva su
Prime Video in oltre 240 Paesi e
territori nel mondo. Dai co-creatori ed executive producers
Donald Glover (Sciame, Atlanta) e Francesca
Sloane (Atlanta, Fargo), la serie, una
rivisitazione del film del 2005, vede Glover nel ruolo di John
Smith e Maya Erskine (PEN15) in quello di Jane Smith.
In questa versione di Mr. &
Mrs. Smith, due sconosciuti solitari lavorano per una
misteriosa agenzia di spionaggio che offre loro una meravigliosa
vita in incognito, ricchezza, viaggi in giro per il mondo e una
casa da sogno a Manhattan. La fregatura? Nuove identità e un
matrimonio combinato come il signor e la signora John e Jane Smith.
Da sposati John e Jane vivono missioni ad alto rischio ogni
settimana, mentre aggiungono un nuovo tassello al loro rapporto. La
loro complessa storia di copertura diventa ancora più complicata
quando iniziano a provare sentimenti reali l’uno per l’altra. Cos’è
più rischioso: lo spionaggio o il matrimonio?
Mr. & Mrs. Smith è l’ultima novità per i
clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni
veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video,
con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.
Mr. Peabody è il cane
più intelligente del mondo che con suo figlio adottivo, un monello
dal nome Sherman, spesso usa la macchina “Tornaindietro” per vivere
in prima persona alcuni eventi epocali. Ma quando Sherman viene
provocato dalla sua compagna di classe, Penny, il bambino
trasgredisce le regole dei viaggi nel tempo e i due eroi devono
correre ai ripari per ripristinare la storia e salvare il
futuro.
Rob Minkoff (Il Re
Leone) dirige Mr Peabody e Sherman, commedia
avventurosa e ricca di elementi di fantascienza della
Dreamworks che porta sullo schermo la trasposizione della
serie animata cult del 1960, The Rocky and Bullwinkle
Show (più in voga in America che in Italia).
Il cartoon si conferma
nel panorama delle odierne favole di animazione con una formula che
non è una semplice storia per bambini ma un racconto completo, che
sbalordisce il pubblico più piccolo con elementi fantasiosi e
ricchi di avventura, ma coinvolge il pubblico adulto grazie alle
brillanti battute. Difatti lo sceneggiatore, Craig Wright
(Six Feet Under), con ponderata intelligenza
ripercorre il rapporto padre-figlio, caratterizzato da pregiudizi –
la diversità e l’adozione – per affrontare la crescita attraverso
il superamento di queste barriere tramite delle “prove di
coraggio”. La storia trova la sua leggerezza nella fantascienza e
all’utilizzo della macchina del tempo, spunto per le avventure che
si riveleranno essere parentesi didattiche che affrontano gli snodi
più importanti della storia, come: la rivoluzione francese,
l’antico Egitto, il rinascimento italiano e la guerra di Troia.
Questo si intreccia ulteriormente ad una grande vena umoristica che
fa da cornice per tutto il film e che si accentua sia nei
protagonisti che nei personaggi dell’epoca. Questi ultimi avranno
un ulteriore valenza nell’evoluzione del rapporto tra Mr Peabody e
Sherman che vacilla in un gioco di ruoli molto simili alle celebri
coppie: Stalio ed Olio, nelle parti comiche, e Sherlock Holmes e
John Watson, in quelle più adrenaliniche. Ma il duo rappresenta
soprattutto la chiave del coinvolgimento emotivo in una struttura
piuttosto nota, il ritmo delle peripezie nelle varie epoche
permette il concatenarsi di un ottimo racconto che non distrae dal
tema più importante: la difficoltà di un padre di lasciare il
figlio crescere o il desiderio di quest’ultimo di essere lasciato
libero di tentare nuove strade nella vita.
Mr Peabody e
Sherman è un ottimo film per il piccolo pubblico in cui
l’avventura si intreccia alla morale della storia e dove la
diversità viene affrontata come una forma di ricchezza da cui si
può apprendere sempre nuove cose e conoscere dei nuovi compagni di
avventura.
Arriva proprio da Sir
Ian McKellen in persona la prima foto
ufficiale dell’atteso nuovo film diretto da Bill
Condon e che si intitolerà appunto Mr
Holmes. L’attore dunque si cala nei panni del
leggendario personaggio inventato dalla penna di Arthur Conan Doyle.
La pellicola è l’adattamento di un
altro romanzo, omonimo di Mitch Cullin ed è basato sulla
sceneggiatura di Jeffrey
Hatcher.
La
storia seguirà le vicende di un Holmes in la con l’età che vive nel
1947 in un tranquillo villaggio del Sussex con il suo giovane
figlio, anche lui detective e la sua governante interpretata
dall’attrice Laura Linney. Ma il passato ritorna e
Holmes tormentato da un caso irrisolto vecchio di cinquant’anni
decide di rimettersi a lavoro, ma senza il suo fidato amico
Watson.
Ian McKellen è
Sherlock Holmes nel trailer italiano di Mr.
Holmes, film in cui l’attore inglese veste i panni di uno
Sherlock invecchiato e ormai lontano dalle gesta di detective da
anni.
Questo è il nuovo trailer in
italiano per il film diretto da Bill
Condon (Twilight: Breaking Dawn,
Dreamgirls).
Grandi aspettative per il Mr. Holmes
di Ian McKellen che, dopo essersi
guadagnato incondizionata ammirazione anche da parte del pubblico
più giovane con le interpretazioni di Magneto e Gandalf, torna a
collaborare con il regista che nel 1998 lo ha portato alla
nomination all’Oscar come miglior attore in Demoni
e dei.
Nella pellicola McKellen interpreta il
noto investigatore nato dalla penna di Sir Conan Doyle, ormai
93enne, in pensione e alle prese con ricordi che lo tormentano.
La trama ufficiale del
film: “È il 1947. Un invecchiato Sherlock Holmes torna da un
viaggio in Giappone dove, mentre si trovava alla ricerca di una
pianta rara con potenti capacità di rigenerazione, ha assistito
alla devastazione della guerra nucleare. Ora, nella sua casa al
mare, Holmes trascorre il resto dei suoi giorni occupandosi delle
sue api, con la sola compagnia della sua governante e del giovane
figlio di questa, Roger. Alle prese con il venir meno delle sue
capacità mentali, Holmes fa affidamento sul ragazzo mentre rivisita
le circostanze del caso irrisolto che lo ha costretto a ritirarsi,
e cerca risposte ai misteri della vita e dell’amore, prima che sia
troppo tardi.”
Uscirà nelle sale italiane il 21
luglio, distribuita da Barter Entertainment, la commedia
Mr Cobbler e la bottega magica, diretta
dal regista Tom McCarthy, Premio Oscar 2016 per
Il caso Spotlight. Protagonista del film
è l’istrionico Adam Sandler, che dà il volto a Max
Simkin, calzolaio da generazioni nel negozio di proprietà della sua
famiglia nella suggestiva cornice di Lower East Side a New York.
Max sembra essere ad un punto morto della sua esistenza, quando,
improvvisamente, arriva la svolta: l’uomo si imbatte per caso in un
cimelio di famiglia dagli straordinari poteri magici. Si tratta di
una macchina per riparare le suole che, per incanto, consente a Max
di mettersi nei panni – o meglio, nelle scarpe – dei clienti quando
indossa le loro calzature riparate. Si perderà nelle vite degli
altri, incontrerà nuovi mondi e, quasi per magia, riuscirà a
ritrovare se stesso.
Mr Cobbler e la bottega
magica è la storia di crescita di un uomo che,
nonostante l’età adulta, capisce che non è mai troppo tardi per
diventare quello che si desidera realmente. Sullo sfondo
dell’attuale crisi economica che affligge gli Stati Uniti, Mr
Cobbler e la bottega magica è una favola sulla famiglia, l’abilità
creativa, la responsabilità sociale e…sui superpoteri. Insieme ad
Adam Sandler, il film – nelle sale italiane dal 21
luglio – vede un cast d’eccezione che conta, tra gli altri,
Dustin Hoffman, Steve Buscemi,
Ellen Barkin e Dan Stevens.
Ecco di seguito tutti i nominati
agli Motion Picture Sound Editors Golden Reel Awards
2023, i premi del sindacato degli ingegneri del suono che
lavorano nell’industria hollywoodiana. Mai come in questo caso, le
categorie per questa gilda sono estremamente specifica e variegate,
a sottolineare l’importanza e la varietà del lavoro svolto dal
suono nell’intrattenimento audiovisivo.
Outstanding
Achievement in Sound Editing – Broadcast Animation
“Jurassic World: Camp Cretaceous: The Last Stand”
– DreamWorks Animation: Supervising Sound Editors: Rob McIntyre,
D.J. Lynch, Sound Designer: Evan Dockter, Sound Effects Editor:
Adam Cioffi, Dialogue Editor: Anna Adams, Foley Editor: Aran
Tanchum, Foley Artist: Vincent Guisetti.
“Love, Death & Robots: In Vaulted Halls Entombed”
– Netflix: Supervising Sound Editor: Brad North MPSE,
Foley Editor: Antony Zeller MPSE, Foley Artists: Zane Bruce,
Lindsay Pepper.
“Tales of The Jedi: The Sith Lord” – Disney:
Supervising Sound Editors: David W. Collins, Matthew Wood, Sound
Effects Editors: Kevin Bolen, Michael Brinkman, Foley Supervisor:
Frank Rinella, Foley Artists: Margie O’Malley, Andrea Gard, Sean
England.
Outstanding
Achievement in Sound Editing – Broadcast Long Form Dialogue /
ADR
“Better Call Saul: Saul Gone” – AMC: Supervising
Sound Editors: Nick Forshager MPSE, Kathryn Madsen MPSE, Dialogue
Editor: Jane Boegel
“The Crown: Gunpowder” – Netflix: Supervising
Sound Editor: Lee Walpole MPSE Supervising Dialogue Editor: Iain
Eyre Supervising ADR Editing: Matt Mewett
“The Lord of the
Rings: The Rings of Power: Udûn” Amazon:
Supervising Sound Editors: Robby Stambler MPSE, Damian Del Borrello
MPSE, Dialogue / ADR Supervisor: Stefanie Ng, Dialogue Editors:
Ailene Roberts MPSE, Ray Beentjes, ADR Group Editor: Gareth Van
Niekirk.
“Severance: The We We Are” Apple
TV+: Supervising Sound Editor: Jacob Ribicoff MPSE
ADR Editor: David Briggs, Dialogue Editor: Gregg Swiatlowski.
“Stranger Things: Chapter Seven: The Massacre at Hawkins
Lab” – Netflix: Supervising Sound Editors: William Files
MPSE, Craig Henighan MPSE, Dialogue / ADR Supervisor: Ryan Cole
MPSE, Dialogue Editors: Korey Pereira MPSE, Jill Purdy MPSE,
David Butler, Polly McKinnon, Rob Chen.
Outstanding Achievement in Sound Editing – Broadcast Long Form
Effects / Foley
“Andor:
Reckoning” – Disney: Supervising Sound Editors: David Acord, Margit
Pfeiffer,
Sound Effects Editor: J.R. Grubbs, Foley Editor: Shaun Farley MPSE,
Foley Artists: John Roesch MPSE, Shelley Roden MPSE, Sound
Designer: David Acord
“Better
Call Saul: Carrot and Stick” – AMC: Supervising Sound Editors: Nick
Forshager MPSE, Kathryn Madsen MPSE, Sound Effects Editors: Matt
Temple, Marc Glassman MPSE,
Foley Artists: Gregg Barbanell MPSE, Alex Ullrich
“Gaslit: Year of the Rat” – Starz: Co-Supervising Sound Editors:
Kevin W. Buchholz, Stefani Feldman MPSE, Sound Effects Editors: Dan
Kremer MPSE, Adam Parrish King, Foley Editors: Sam Munoz, Jordan
Aldinger, Foley Artists: Jacob McNaughton, Noel Vought.
“The
Lord of the Rings: The Rings of Power Udûn” – Amazon,
nSupervising Sound Editors: Damian Del Borrello MPSE, Robby
Stambler MPSE, Sound Designer: Paula Fairfield MPSE
Sound Editors: James Miller, Chris Terhune, Gareth Van Niekerk,
Ryan A. Sullivan, Goeun, Everett MPSE, Foley Editor: Richard Wills,
Jonathan Bruce, Amy Barber, Foley Artist: Jonathan Bruce
“Stranger Things: Chapter Seven: The Massacre at Hawkins Lab” –
Netflix: Supervising Sound Editors: William Files MPSE, Craig
Henighan MPSE, Sound Editors: Angelo Palazzo, MPSE, Ken McGill,
Katie Halliday, Lee Gilmore MPSE, David Grimaldi, Chris Bonis,
Foley Artist: Steve Baine
Outstanding
Achievement in Sound Editing – Broadcast Short Form
Barry:
“710N” – HBO: Supervising Sound Editors: Sean Heissinger, Matthew
E. Taylor, Sound Designer: Rickley W. Dumm MPSE, Sound Editors:
Deron Street, Candice Brunello, Charles Campagna, Dialogue Editor:
John Creed MPSE, Supervising Foley Editor: Clay Weber MPSE, Foley
Editor: Darrin Mann, Foley Artists: Alyson Dee Moore MPSE, Chris
Moriana.
“The
Bear: Review” – FX: Supervising Sound Editor: Steve “Major”
Giammaria, Sound Effects Editor: Jonathan Fuhrer, Dialogue Editor:
Evan Benjamin, Foley Editor: Annie Taylor, Foley Artist: Leslie
Bloome.
“Only
Murders in the Building: Framed” – Hulu: Supervising Sound Editors:
Mathew Waters, Danika Wikke MPSE, Supervising Dialogue Editor:
Borja Sau, Sound Effects Editor: Eric Offin, Foley Editor: Arno
Stephanian MPSE, Foley Artists: Sanaa Kelley MPSE, Adam
DeCoster.
“She
Hulk: Ribbit and Rip It” – Disney: Supervising Sound Editor: Mac
Smit, Sound Designer: Steve Bissinger Sound Effects Editors: Tim
Farrell, Goeun Everett MPSE, Dialogue / ADR Supervisor: Vanessa
Lapato, Dialogue Editor: Ryan Cota MPSE, Foley Supervisor: Joel
Raabe, Foley Editor: Ian Chase, Foley Artists: Sean England, Andrea
Gard, Conforming Editor: Kim B. Christensen.
“Wild
Babies: Big Families” – Netflix: Supervising Sound Editor: Matt
Coster, Sound Effects Editors: Matt Coster, Ben Wood, Sound
Designers: Matt Coster, Ben Wood, Foley Editors: Matt Coster, Ben
Wood.
Outstanding
Achievement in Sound Editing – Feature Animation
“DC
League of Super-Pets” – Warner Bros. Animation: Supervising
Sound Editors: Bill R. Dean MPSE, Ando Johnson,Sound Designer:
Erick Ocampo, Sound Effects Editors: Chris Battaglia MPSE, Kip
Smedley, Supervising Dialogue Editor: Stephanie Brown, Dialogue
Editor: Chase Keehn, Supervising Foley Editor: Jessie Pariseau,
Foley Editor: Bruce Tanis MPSE, Foley Artists: Alyson Dee Moore
MPSE, Christopher Moriana.
“Guillermo del Toro’s Pinocchio” – Netflix: Supervising Sound
Editor: Scott Martin Gershin MPSE, Sound Effects Editors: Masanobu
“Tomi” Tomita, Andrew Vernon MPSE, Dan Gamache MPSE, Dialogue
Editor: Dan Gamache MPSE, Foley Artists: Dan O’Connell, John Cucci
MPSE.
“Lightyear” – Disney Animation: Supervising Sound Editor: Coya
Elliott, Sound Designer: Ren Klyce, Sound Effects Editors: Kimberly
Patrick, Jonathon Stevens, Benjamin A. Burtt, Dialogue Editor:
Cheryl Nardi, Foley Editors: James Spencer, Dee Selby, Foley
Artists: Shelley Roden MPSE, John Roesch MPSE.
“Puss
in Boots: The Last Wish” – DreamWorks Animation: Supervising Sound
Editors: Jason W. Jennings, Julian Slater MPSE, Sound Designer: Tim
Walston MPSE, Sound Effects Editor: Ken McGill, Dialogue Editor:
Mia Stewart MPSE, Supervising Foley Editor: Paul Pirola.
Outstanding
Achievement in Sound Editing – Feature Documentary
“Good
Night Oppy” – Amazon: Supervising Sound Editor: Mark Mangini MPSE,
Supervising Dialogue Editor: Dave Bach, Sound Designers: Tim
Walston MPSE, Dave Whitehead MPSE, Mark Mangini MPSE.
“Louis
Armstrong’s Black and Blues” – Apple TV+: Supervising Sound Editor:
Leslie Shatz, Sound Designer: Leslie Shatz, Supervising Dialogue
Editor: Jon Flores.
“Moonage Daydream” – Neon: Supervising Sound Editor: Nina
Hartstone, Sound Designers: Samir Foco, James Shirley, Sound
Editor: Louise Burton MPSE.
“The
Territory” – National Geographic: Supervising Sound Editors: Rune
Klausen, Peter Albrechtsen MPSE, Sound Designers: Rune Klausen,
Peter Albrechtsen MPSE, Sound Effects Editors: Mikkel Nielsen, Tim
Nielsen, Dialogue Editors: Sebastian Vaskio, Guilherme Tortolo
Magrin, Foley Editor: Pietu Korhonen, Foley Artist: Heikki Kossi,
MPSE.
Outstanding
Achievement in Sound Editing – Foreign Language Feature
“All
Quiet on the Western Front” – Netflix:
Supervising Sound Editor: Frank Kruse
Sound
Designer: Markus Stemler,
Supervising Dialogue Editor: Alexander Buck,
Supervising ADR Editors: Benjamin Hörbe, Alexander Buck,
ADR
Editors: Thomas Kalbér, Moritz Hoffmeister,
Foley
Editor: Kuen Il Song,
Foley
Artists: Carsten Richter, Daniel Weis.
“Argentina, 1985” – Amazon:
Supervising Sound Editor: Santiago Fumagalli,
Sound
Effects Editors: Juan Ignacio Giobio, Nahuel De Camillis,
Dialogue Editor: Ignacio Seligra,
Foley
Editor: Nicolás Mannara,
Foley
Artist: Diego Marcone,
Music
Editor: Stephen M. Davis.
“Bardo,
False Chronicle of a Handful of Truths” – Netflix:
Supervising Sound Editors: Martín Hernández, Nicolas Becker,
Foley
Editors: Oscar Victoria, Pietu Korhonen, Alan Romero,
Foley
Artists: Heikki Kossi MPSE, Alan Romero.
“EO” –
Janus Films:
Supervising Sound Editor: Radoslaw Ochnio MPSE,
Sound
Designer: Radoslaw Ochnio MPSE,
Sound Editor: Marta Weronika Weronska,
Foley Editor: Suraj Bardia MPSE.
“The Quiet Girl” – Break Out Pictures:
Supervising Sound Editor: Steve Fanagan MPSE
Sound Designer: Steve Fanagan MPSE
Sound Effects Editor: Steve Fanagan MPSE
Dialogue Editor: Louise Burton MPSE
ADR Editor: Louise Burton MPSE
Foley Editor: Steve Fanagan MPSE
Foley Artist: Caoimhe Doyle
“Triangle of Sadness” -Imperative Entertainment:
Sound
Editors: Andreas Franck MPSE, Bent Holm MPSE, Gustav Landbecker,
Johannes
Dekko,
Claes Lundberg, Benny Persson, Daniel Lindvik, Alexander Wunsch,
Erik Watland
Sound
Designers: Andreas Franck MPSE, Bent Holm MPSE
Foley
Artists: Claes Lunderberg, Ulf Olausson
Outstanding
Achievement in Sound Editing – Feature Dialogue / ADR
“The
Banshees of Inisherin” – Searchlight Pictures
Supervising Sound Editor: Joakim Sundström
Supervising ADR Editing: Simon Chase
Supervising Foley Editor: Rebecca Glover
Foley Artist: Julien Naudin
“The
Batman” – Warner Bros. Pictures
Supervising Sound Editors: Douglas Murray MPSE, William Files
MPSE
Dialogue Editor: Jacob Riehle
ADR Editors: Bobbi Banks MPSE, David V. Butler
“Elvis”
– Warner Bros. Pictures
Supervising Sound Editor: Wayne Pashley MPSE
Supervising Dialogue Editor: Derryn Pasquill
ADR Supervisor: Libby Villa
Dialogue Editors: Nick Breslin, Marisa Marsionis, Lauren
Ligovich
“Empire
of Light” – Searchlight Pictures
Supervising Sound Editors: Oliver Tarney MPSE, Rachael Tate
MPSE
“Top
Gun: Maverick” – Paramount
Supervising Sound Editors: Bjørn Ole Schroeder, James Mather, Al
Nelson
Dialogue Editor: Chris Gridley
Dialogue Editors: Simon Chase, Matthew Hartman, Michael Maroussas,
Gwendolyn Yates Whittle MPSE
ADR Editor: Gwendolyn Yates Whittle MPSE
Outstanding
Achievement in Sound Editing – Feature Effects / Foley
Foley
Artists: John Roesch MPSE, Shelley Roden MPSE
“Prey”
– Hulu
Supervising Sound Editors: Chris Terhune, Will Files MPSE
Sound
Designer: James Miller
Sound
Effects Editors: Christopher Bonis, Diego Perez MPSE, Lee Gilmore
MPSE
Supervising Dialogue Editor: Jessie Anne Spence MPSE
Dialogue Editors: David Bach, Korey Pereira MPSE
Supervising Foley Editor: Annie Taylor
Foley
Editors: Nick Seaman, Roni Pillischer
Foley
Artists: Leslie Bloome, Shaun Brennan
“Weird:
The Al Yankovic Story” – Roku
Supervising Sound Editor: Anthony Vanchure
Sound
Designer: Mike James Gallagher
Foley
Artists: Sanaa Kelley MPSE, Iris Dutour, Luke Kelley
“Women
of the Movement” – ABC
Supervising Sound Editor: Bobbi Banks MPSE
Sound
Effects Editor: Nancy MacCleod
Dialogue Editor: Fred Stahly
Foley
Artist: Sanaa Kelly MPSE
Outstanding
Achievement in Music Editing – Broadcast Long Form
“The L
Word: Generation Q: Questions for the Universe” Showtime
Supervising Music Editor: Sharyn Gersh MPSE
“The
Lord of the Rings: The Rings of Power: Alloyed” Amazon
Music Editors: Jason Smith, Michael Baber
“Severance: The We We Are” Apple TV+
Music Editors: Missy Cohen MPSE, Sam Zeines
Scoring Editor: Felipe Pacheco
“Stranger Things: Chapter Nine: The Piggyback” Netflix
Music Editors: Lena Glikson, David Klotz
“Wednesday: A Murder of Woes” Netflix
Music Editor: Michael T. Ryan MPSE
“The
White Lotus S2: Bull Elephants” HBO
Supervising Music Editor: Mikael Sandgren
Outstanding
Achievement in Music Editing – Broadcast Short Form
Love,
Death & Robots: “Night of the Mini Dead”
Netflix
Music Editor: Jeff Charbonneau
“Pitch
Perfect: Bumper in Berlin: Torschlusspanik”
NBC Universal
Music Editor: Andres Locsey
“Russian Doll: Matryoshka”
NBC Universal
Music Editor: Georgie Ramsland
“She-Hulk: Attorney at Law: Is This Not Real Magic?”
Disney / Marvel
Supervising Music Editor: Anele Onyekwere
Music Editors: Mary Parker, Leah Dennis, Zak Millman
Outstanding
Achievement in Music Editing – Documentary
“Louis
Armstrong’s Black and Blues”
Apple TV+
Music Editors: Louie Schultz MPSE, Jordan Wiggins, Alex
Carr-Engler
“Moonage Daydream”
Neon
Supervising Music Editor: John Warhurst
Music Editor: Brett Morgan
“My
Life as a Rolling Stone: Mick Jagger”
EpiX
Supervising Music Editors: Ben Newth, Nick Ashe
“The
Way Down: Revelations”
HBO Max
Supervising Music Editor: Richard David Brown MPSE
Outstanding
Achievement in Music Editing – Feature Motion Picture
“Elvis”
Warner Bros.
Supervising Music Editor: Jamieson Shaw MPSE
Music Editor: Evan McHugh
Scoring Editor: Chris Barrett
A24
Music Editors: Dean Menta, Luke Wilder, Katherine Gordon Miller
“Guillermo del Toro’s Pinocchio”
Netflix
Music Editors: Lewis Morison, Eric Caudieux
Scoring Editor: Chris Barret
“Tár”
Focus Features
Supervising Music Editor: Gerard McCann MPSE
“Whitney Houston: I Wanna Dance with Somebody”
TriStar Pictures
Supervising Music Editor: John Warhurst
Supervising Sound Editor: Nina Hartstone
Music Editors: James Shirley, Victor Chaga
Outstanding
Achievement in Sound Editing – Game Dialogue / ADR
“Call
of Duty: Modern Warfare II”
Infinity Ward
Audio Director: Stephen Miller
Audio Dialogue Lead: David Natale
Supervising Sound Editors: Charles Deenen, Nick Martin
Sr. Lead Audio Designer: Dave Rowe MPSE
Sr. Lead Technical Audio Designer: Tim Stasica
Expert Audio Designer: Chris Egert
Dialogue Editors: Darrell Tung, Mark Camperell CAS MPSE, Kerri
Shak, Alex Knickerbocker, Ryan Ongaro, Amanda McDonnell, Charlie
Gondak, Robert Weiss, Lenny Bedford, Joseph Mott, Josh Taylor,
Michael Jukes, Josh Polhill, Cassie White, Myon Sample
Expert Dialogue Designer: Michael Spina
Sound Editors: Landen Belardes, Alexander Ephraim MPSE
“God of
War Ragnarök”
Sony
Audio Director: Frank Favre
Supervising Dialogue Editor: Jodie Kupsco
Dialogue Designers: Heather Plunkard, Kevin McClelland, Tyler Held,
Bianca Salinas, Dedrick Sarzaba, Jaime Marcelo, Ana Paola Velasquez
Barrera, Andrea Contino, Briana Villarreal, Damian O’Sullivan,
Monet Gardiner, Seira McCarthy, Shannon Deane, Katelyn Limber
Dialogue Editors: Kyle Richards, Declan Knapp, Caanan Nathaniel,
Dale Curtis, Edward Towers, Paul James, Brad Rees, Helen Miles,
James Doyle, James Battley
“Horizon Forbidden West”
Sony
Dialogue Director: Jochen Willemsen
Dialogue Designer: Erik Schuring
Dialogue Editors: Juan Manuel Delfin, Vincent van Rooijen, Nick van
Noort, Sander Houtman, Nick Gratwick
“Immortality”
Half Mermaid
Audio Directors: Kevin Senzaki MPSE, Priscilla Snow
Dialogue Editor: Diana Cha
Outstanding
Achievement in Music Editing – Game Music
“Call
of Duty: Modern Warfare II”
Infinity Ward
Audio Lead: Stephen Miller
Music Director: JD Mayer
Sr. Lead Audio Designer: Dave Rowe MPSE
Sr. Lead Technical Audio Designer: Tim Stasica
Expert Audio Designer: Chris Egert
Music Editors: Sam Marshall, Raheem Frederick, Nicole Yazmin
“God of
War Ragnarök”
Sony
Audio Directors: Peter Scaturro, Keith Leary
Supervising Music Editor: Sonia Coronado
Music Editors: Yuen Man Chung Kelvin, Glen Andrew Brown, Rob
Goodson, Bill Hemstapat, Adam Kallibjian, Collin Lewis, Kory
McMaster, Monty Mudd, Kye Sebastian Voce
“Horizon Forbidden West”
Sony
Audio Director: Bastian Seelbach
Music Supervisor: Lucas van Tol
Music Integration: Bastiaan van Bentum
Outstanding
Achievement in Sound Editing – Game Effects / Foley
“Call
of Duty: Modern Warfare II”
Infinity Ward
Audio Directors: Stephen Miller, Ian Mika, Jonathan Gosselin
Audio Lead: David Natale
Supervising Sound Editors: Adam Boyd MPSE, Bryan O. Watkins,
Charles Deenen, Nick Martin
Sr. Lead Audio Designers: Dave Rowe MPSE, Jeremiah Sypult
Sr. Lead Technical Audio Designer: Tim Stasica
Principal Sound Designer: Stuart Provine
Principal Audio Designer: Nicolas Tremblay
Expert Audio Designer: Chris Egert
Studio Audio Designer: Darren Blondin
Lead Sound Designer: John Drelick
Sr. Sound Designers: Brian Bibbo, Chris Staples, Corina Bello, Jake
Harley, Lee Staples, Tim Schlie, Doug Prior
Sr. Audio Designer: Mathieu Denis
Sr. Technical Audio Designer: Robert Rice
Sr. Associate Audio Designer: Darrell Tung
Associate Technical Sound Designer: Elise Tankiewic
Associate Audio Designers: Jordan Ruhala, Victor Arias, Jim Lecroy,
Steven Carroll
Audio Designer: Rudy Duro
Sound Designers: Alexander Ephraim MPSE, James Evans, Josh Moore,
Matt Hall, Chris Terhun, Nick Interlandi, Tory Bader, Michael
Krystek, Nick Martin
Sound Editors: Michael Spina, Landen Belardes, Russel Topal MPSE,
Igor Comes, Rashaad Wiggins, Jim Schaefer, John Joseph Thomas,
Mitchell Osias, Myon Sample
Supervising Foley Artist: Gary Hecker MPSE
Foley Editor: Randy Singer
Foley Artist: Michael Broomberg
“Destiny 2: The Witch Queen”
Axis Studios
Senior Audio Lead: Evan Buehler
Audio Lead: Skye Lewin MPSE
Supervising Sound Editors: Bryen Hensley MPSE, Adam Boyd MPSE,
Braden Parkes
Sound Designers: Juan Uribe, Noah Sitrin, Paxson Helgesen, Keith
Sjoquist, Zach Thomas, AJ Novak, Eric Moen, Jon Persson, Stosh
Tuszynski
Foley Editors: Alvaro Vela, Lexie Guthan
Foley Artists: Transparent Sound, Katie Waters
“God of
War Ragnarök”
Sony
Audio Director: Frank Favre
Senior Audio Artists: Jeremy Rogers MPSE, Michael Kent, Alex
Previty, Beau Anthony Jimenez, Bryan Higa, Justin E. Bell, Nick
Tomassetti, Stephen Schappler, Aaron Sanchez, Ash Read, Dennis
Bestafka, Derrick Espino, Jeshua Whitaker, Lewis Everest, Noburo
Masuda, Tsubasa Ito, Samuel Justice, Csaba Wagner, Ben Minto, Chris
Sweetman
Audio Artists: Andres Herrera, Chris Kokkinos MPSE, Danny Barboza,
Danny Hey, Kei Matsuo MPSE, Koji Niikura, Lewis Barn, Maria Rascon,
Presley Hynes, Prin Keerasuntonpong, Robert Castro, Satsuki Sato,
TJ Schauer, Harry Cohen MPSE, Luke Hatton, Michael Leaning, Barney
Oram, Zachary Quarles MPSE, Stefan Rutherford, Paul Stoughton, Joe
Thom, Graham Donnelly, David Farmer MPSE, Eilam Hoffman, Jason W.
Jennings, Bryan Jerden, Fred Pearson, Stephano Sanchinelli, Thomas
C. Brewer MPSE, Tim Walston MPSE
Technical Sound Designers: Sean LaValle, Cameron Sonju, Daniel
Ramos, Enoch Choi, Gavin Booth, Roy Lancaster, Charles Dworetz,
Bradley Gurwin, Mallorie Lesher, Dave St. Jean, Klaudia Schaffer,
Aaron Cendan, Ashton Faydenko, Jessie Chang, Skylar Chen
Audio Programmer: Stepan Boev
Foley Editors: Blake Collins, Jeff Gross, Alex Robson
Foley Artists: Joanna Fang, Dawn Fintor, Alicia Stevenson
“Horizon Forbidden West”
Sony
Audio Director: Bastian Seelbach
Senior Audio Artists: Anton Woldhek, Pinar Temiz, Lewis James,
Arjen Schut, Ramon Kerstens, Casey Slocum, Dennis Bestafka, Safar
Bake, Jon Rook, Justin E. Bell, Aaron Sanchez, Eilam Hoffman,
George Vlad, Ash Read
Audio Artists: Lovisa Bergdahl, Jacopo Consonni, Gijs Driesenaar,
Robert Castro, Andres Herrera, Maria Rascon, TJ Schauer, David
Goll, Lewis Everest, Lewis Barn, Fabio Liutina, Robert Kellough
MPSE, Graham Donnelly, David Whitehead MPSE, Michelle Child, Tobias
Poppe, Jonathan Howe
Audio Programmer: Andreas Varga
Technical Sound Designers: Nick van Kleef, Ruben Bergshoeff, Ben
Pantelis
Foley Editors: Graham Donnelly, Mark Bailey, Shane Rees, Mauricio
Nicoli, Emmanuel Gayosso, Tim McCann
Foley Artists: Blake Collins, Joanna Fang, Rustam Gimadiyev, Bogdan
Zavarzin, David C Hughes, Stephano Sanchinelli, Jesse Barden,
Alexis Mondragon, Patrick Lee, Wen Du
Outstanding
Achievement in Sound Editing – Student Film (Verna Fields
Award)
“Ascent”
National Film & Television School
Supervising Sound Editor: Guldem Masa
“Brutal”
National Film & Television School
Supervising Sound Editor: Dan Hibbert
Enemy Alien
Australian Film Television and Radio School
Supervising Sound Editor: Jonathan Mendolicchio
“Entertain Me”
Amsterdam University of the Arts
Supervising Sound Editor: Sam Titshof
“Key of
See”
Savannah College of Art and Design
Supervising Sound Editor: Manuel Simon
Foley Artists: Conor Van Slyke, George Allan
“Spring
Roll Dream”
National Film & Television School
Supervising Sound Editor: Carlos Eligio San Juan Juanchi
“This
is Your Captain Speaking”
Amsterdam University of the Arts
Supervising Sound Editor: Zoé Beekes
Dialogue Editor: Felicia Koolhoven
Sound Effects Editor: Teun Beumer
“Whiteboy”
National Film & Television School
Supervising Sound Editor: Oliver Mapp
Mark Millar si
conferma uno dei fumettisti più apprezzati ad Hollywood. Dopo i due
film dedicati a KickAss e
Wanted, negli ultimi mesi anche
Starlight,
Superior e The Secrete
Service hanno attirato le attenzioni del mondo del
cinema, e dovrebbero essere trasposti. Ultimo in ordine di tempo è
MPH, che uscirà nelle fumetterie
americane il 21 maggio, pubblicato da Image Comics.
Nel fumetto di prossima uscita,
quattro diciannovenni metteranno le mani su una potente droga
sintetica, che darà loro il potere di muoversi alla velocità della
luce per sette giorni.
The Hollywood Report ha
rivelato che Lorenzo Di Bonaventura, produttore
della saga di Transformers, ha infatti
acquisito i diritti di MPH. Un nuovo
lavoro di Mark Millar sta dunque per approdare al cinema.
Opera prima di Edoardo De
Angelis, Mozzarella Stories è un film
difficilmente classificabile o collocabile in un genere preciso. I
picchi di delirante commedia gitana si mescolano con momenti degni
di una sceneggiata napoletana, per poi terminare nella drammaticità
di una tragedia greca.
In Mozzarella
Stories Ciccio DOP è un uomo tutto d’uno pezzo, innamorato
del proprio mestiere e convinto che dalla sporcizia possano nascere
cose purissime. E non ha tutti i torti! Dal momento che lui è un
produttore di mozzarella di bufala, purissima e bianchissima
mozzarella. Ma un giorno Ciccio deve cominciare a fare i conti con
una concorrenza spietata di mozzarelle cinesi, improvvisamente
apparse in tutti i supermercati e i ristoranti della zona. Ciccio
trascinerà nei guai non solo l’azienda, ma anche la bella figlia
Sofia, il suo disgraziato marito e tutti quelli che gravitano
intorno al suo mondo.
Mozzarella Stories, il
film
Il film cammina in bilico tra
l’eccesso e il giusto mezzo, rischiando ad ogni svolta di diventare
qualcosa di involontariamente comico, eppure, nella sua
farraginosità riesce a costruire un crescendo drammatico che alla
fine si rivela vincente. Straordinari gli attori, regalano tutti
grandi interpretazioni, ma su tutti spiccano le due donne del cast:
Aida Turturro, straordinaria Autilia, e
Luisa Ranieri, in un ruolo che mette in luce tutti i
suoi aspetti migliori, da quelli innegabili fisici, a quelli
interpretativi, grazie ai quali ci regala il ritratto di una donna
incredibilmente sensuale e intelligente, che lotta per non affogare
nella montagna di guai in cui il suo mondo sta scivolando e che
alla fine riuscirà a salvarsi dalla sconfitta solo grazie al suo
gran carattere.
Onnipresente nel film la musica,
quasi invasiva, che aggiunge colore e sapore anche dove ce n’è già,
generando un effetto di sovrabbondanza che caratterizza tutta la
storia. E’ un racconto corale, nel quale diverse storie si
intrecciano mixando tradizione e modernità, crisi finanziarie e
cosche malavitose, rimorsi di coscienza attraverso visioni oniriche
e amori improbabili ma sinceri e mai dimenticati.
Mozzarella Stories
è un film coraggioso, se non altro per tutta la carne che mette al
fuoco, ma è anche un ritratto di una società, di un modo di vivere
e di concepire la vita; una vita reale ma quasi dimenticata, una
realtà che ci appartiene e che nel bene e nel male aiuta alla
definizione dell’immagine del nostro Paese.
Edoardo De Angelis è un regista
all’opera prima, diplomato al Centro Sperimentale e sicuramente
molto coraggioso nel presentarsi ad un’intera sala di critici con
Mozzarella Stories, film del debutto che come lui stesso ha detto
“nasce a Caserta, dall’osservazione di personaggi e realtà che
davvero esistono e che mi sono divertito a portare sullo
schermo”.
Cambia titolo il nuovo adattamento
de Il Libro della Giungla diretto da Andy
Serkis: a ufficializzarlo è la Warner Bros., confermando
che il provvisorio Jungle Book: Origins uscirà
nelle sale come Mowgli – Il figlio della giungla. Si tratta
del secondo film dedicato ai racconti di Rudyard Kipling, dopo
il live action Disney di Jon Favreau, e vedrà nel
cast Freida Pinto, Matthew
Rhys e Rohan Chand,
Christian Bale, Cate Blanchett, Benedict
Cumberbatch, Jack Reynor e Tom
Hollander.
Gli attori presteranno i loro
movimenti, con la performance capture, agli animali del
film. Andy Serkis inoltre interpreterà
anche Baloo.
Mowgli arriverà al cinema il 19
ottobre 2018, da una sceneggiatura di Callie
Kloves e con la produzione di Steve
Kloves (sceneggiatore di Harry Potter).
La Warner Bros. ha poi rivelato la
sinossi ufficiale del film:
Mowgli seguirà
l’educazione del bambino allevato da un branco di lupi nelle
giungle dell’India. E mentre impara le regole spesso dure della
natura, sotto la tutela di un orso di nome Baloo e una pantera di
nome Bagheera, Mowgli viene accettato dagli animali della giungla
come uno di loro. Tutti tranne uno: la temibile tigre Shere Khan.
Ma potrebbero esserci pericoli maggiori in agguato nella
giungla…
Mowgli – Il figlio della giungla,
recensione del film
di Andy Serkis
Ecco il primo trailer di Mowgli – Il figlio della giungla, il nuovo
film diretto da Andy Serkis che ripropone, questa
volta in chiave apparentemente più fedele al romanzo di Kipling, la
storia del “cucciolo di uomo” resa celebre da Il Libro
della Giungla della Disney (adattato di recente anche in
live action).
Il divieto per i bambini più
piccoli di 13 anni sembra un controsenso per una storia che siamo
abituati a considerare per bimbi piccoli, ma Andy
Serkis ha spiegato che il suo approccio è molto adulto,
soprattutto perché il film contiene “immagini sanguinose”
e un Baloo molto diverso, oscuro, lo definisce il regista.
Il film arriverà al cinema il 19
ottobre 2018. Il Libro della Giungla è
stato scritto da Callie Kloves e co-prodotto da
Serkis e lo sceneggiatore di Harry Potter Steve
Kloves. Nel cast Freida Pinto,
Matthew Rhys e Rohan Chand,
mentre Christian Bale, Cate Blanchett, Benedict
Cumberbatch, Jack Reynor e Tom Hollander
presteranno i loro movimenti, con la performance capture, agli
animali del film. Andy Serkis inoltre interpreterà
anche Baloo.
Mowgli – Il figlio della giungla,
recensione del film
di Andy Serkis