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Naya Rivera: ritrovato il corpo dell’attrice di Glee

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Naya Rivera: ritrovato il corpo dell’attrice di Glee

Erano giorni, ormai, che le unità di ricerca scandagliavano il lago Piru, in California, alla ricerca di Naya Rivera, scomparsa durante una gita in barca con il figlio di 4 anni. Adesso, via Hollywood Reporter, apprendiamo che è stato ritrovato un corpo nel lago. Non ci sono ancora le conferme ufficiali successive al riconoscimento del corpo, che deve avvenire per mezzo di un parente, ma le autorità sono certe che il corpo sia quello di Rivera, morta annegata.

Naya Rivera morta per annegamento

L’attrice e cantante era uscita in barca con il figlio che era stato ritrovato da solo nel natante affittato. Nelle prossime ore, l’ufficio del medico legale rilascerà un comunicato ufficiale. Si fa sempre più avanzata l’idea che si sia trattato di un incidente.

Nota per il ruolo di Santana Lopez in Glee, Naya Rivera era apparsa in una serie di show televisivi e qualche film, tra cui Willy, il principe di Bel-Air, Otto sotto un tetto, Live Shot, Baywatch, Devious Maids – Panni sporchi a Beverly Hills, At the Devil’s Door e Mad Families.

Naya Rivera: 10 cose che non sai sull’attrice

Naya Rivera: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Naya Rivera, prematuramente scomparsa, presenta una carriera di tutto rispetto nel mondo dello spettacolo. Sin da giovanissima si è distinta come un’attrice di talento, alternandosi tra cinema e televisione. Ha inoltre portato avanti una carriera musicale di successo, dando prova anche di ottime doti canore. Riscoprire qualcosa di più su di lei è dunque un modo per renderle un omaggio dovuto e meritato.

Ecco 10 cose che non sai di Naya Rivera.

Naya Rivera: i suoi film e le serie TV

1. È nota per le serie TV. La carriera dell’attrice ha inizio con la serie The Royal Family (1991-1992), per poi continuare recitando in episodi di serie come Willy, il principe di Bel-Air (1992), Otto sotto un tetto (1992-1993), Baywatch (1996), Un genio in famiglia (1997-1999) e 8 semplici regole (2004). Trova la sua consacrazione grazie a Glee (2009-2015), dove recita nel ruolo di Santana Lopez. Terminata la serie ha poi recitato in Devious Maids – Panni sporchi a Beverly Hills (2015) e Step Up: High Water (2018-2019), serie basata sul franchise di Step Up.

2. Ha recitato anche per il cinema. Oltre alle numerose serie a cui ha preso parte, la Rivera ha avuto modo di recitare anche per film come Il maestro cambiafaccia (2002) e Oltre il male (2014). Nel 2017 ha recitato poi in Mad Families, con Tiffany Haddish. Nel 2011 aveva invece avuto modo di recitare anche per Glee: The 3D Concert Movie.

3. È stata anche doppiatrice. Nel 2021 sono stati rilasciati i film d’animazione Batman: The Long Halloween – Parte Uno e Parte Due. Per questi l’attrice ha dato voce al personaggio di Selina Kyle, ovvero Catwoman. Accanto a lei, in questi due film, si ritrovano anche attori come Jensen Ackles come voce di Batman e Josh Duhamel come voce di Harvey Dent.

Naya Rivera Glee

Naya Rivera in Glee

4. Si è preparata a lungo per il ruolo. Dopo essere stata scelta per interpretare Santana Lopez in Glee, l’attrice si è preparata al ruolo guardando film come Mean Girls per «sentirsi come una vera stronza del secondo anno.» Naya ha poi caratterizzato Santana come «un po’ una cattiva ragazza» che è «piuttosto irritabile e sempre pronta a sferrare commenti arguti.». Quando dalla seconda stagione il personaggio fa coming out come lesbica, la Riveva ha affermato di essere molto soddisfatta di questa scelta, sostenendo il modo in cui gli sceneggiatori stavano caratterizzando questo aspetto del personaggio.

5. Ha avuto una faida con una collega. La faida nella serie tra Rachel, il personaggio interpretato da Lea Michelle, e Santana è stata il culmine della vera antipatia esistente tra le due attrici. Michele, nel corso della sesta stagione, si era guadagnata la reputazione di essere una diva capricciosa. La Rivera, in particolare, è stata estremamente esplicita sull’atteggiamento assunto dalla Michele riguardo al suo ruolo in scena e al modo in cui trattava i suoi co-protagonisti. Quando poi il ruolo della Rivera è poi stato drasticamente ridotto, poiché Rachel era considerata la vera protagonista femminile, il rapporto tra le due si è definitivamente interrotto.

Naya Rivera: il marito e il figlio

6. È stata sposata. Il 19 luglio 2014 era convolata a nozze con il fidanzato Ryan Dorsey a Cabo San Lucas, in Messico. La coppia ha avuto un figlio, Josey Hollis Dorsey, nato il 17 settembre 2015. La relazione tra l’attrice e Dorsey è tuttavia stata molto burrascosa. Inizialmente i due annunciarono il divorzio nel 2016, salvo poi ritirare la cosa nell’ottobre del 2017. Il mese seguente la Rivera è però stata arrestata con l’accusa di violenza domestica. Le accuse poi sono state ritirate secondo un accordo stipulato per il mantenimento. Il divorzio dei due è infine stato ufficializzato nel giugno 2018.

Naya Rivera marito

Naya Rivera: l’incidente e le cause della morte

7. È scomparsa mentre era con il figlio. L’8 luglio 2020, Naya Rivera è stata dichiarata persona scomparsa dopo che suo figlio di quattro anni, Josey, è stato ritrovato da solo nella barca che l’attrice aveva noleggiato per trascorrere un pomeriggio sul lago Piru, in California. Nello specifico, Josey, ritrovato ancora addormentato e con addosso un giubbotto di salvataggio, avrebbe raccontato agli investigatori che lui e sua madre sarebbero andati a nuotare e che lei non sarebbe tornata sulla barca. La borsa e il portafoglio di Rivera sono stati recuperati sulla barca e la sua Mercedes G Wagon nera nel parcheggio, motivo per cui è stata prontamente esclusa l’ipotesi di un allontanamento volontario.

8. Il corpo dell’attrice è stato ritrovato dopo alcuni giorni. Il giorno successivo all’incidente, la donna è stata dichiarata presumibilmente morta per annegamento dalle autorità competenti. Il corpo, infine, è stato poi rinvenuto quattro giorni più tardi, il 13 luglio venendo così dichiarata morta all’età di 33 anni. Per una macabra coincidenza, il 13 luglio di quell’anno, il 2020, era anche il settimo anniversario dalla scomparsa di Cory Montheit, collega dell’attrice in Glee.

9. Le cause della morte sono ancora incerte. L’autopsia ha in seguito specificato che Rivera soffriva di vertigini, che peggioravano quando era in acqua. Naya recentemente aveva però sofferto di un’infezione al seno e nel suo sistema sono state trovate piccole quantità di diazepam (farmaco anti-ansia) e fentermina (soppressore dell’appetito) regolarmente prescritte dal medico alla star. Il rapporto specifica però che nessuna di queste condizioni ha causato la morte dell’attrice, le quali sarebbero invece da ricercare in altri possibili pericoli, come le correnti o la variazione di profondità dell’acqua.

Naya Rivera: il funerale dell’attrice

10. È stato organizzato un funerale privato. Per l’attrice sono stati organizzati dei funerali privati, a cui hanno potuto partecipare i famigliari e alcuni amici e colleghi dell’attrice. In seguito, la Naya è stata sepolta il 24 luglio al Forest Lawn Memorial Park di Hollywood Hills, Los Angeles. A distanza di un anno dall’incidente, Ryan Dorsey ha poi ricordato l’attrice, e come lui anche altri membri del cast di Glee hanno continuato a rendere omaggio alla collega scomparsa.

Fonte: IMDb

Navigator: assunto uno sceneggiatore per un remake

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Navigator: assunto uno sceneggiatore per un remake

È dal 2009 che si parla di riportare sul grande schermo Navigator, il film diretto da Randal Kleisler del 1986 che portava un ragazzino in giro per lo spazio.

Si tratta di uno dei piccoli cult del cinema per ragazzi che tanto era in voga negli anni ’80 (con I Goonies e Stand By Me) che potrebbe cavalcare l’onda del successo/revival consacrato da Stranger Things.

Tuttavia, dal 2009 non si riesce a portare a termine l’operazione di ri-produzione, tanto che la Disney, che aveva già annunciato tre anni dopo un nuovo tentativo con Colin Trevorrow alla regia, ha ceduto il passo a Lionsgate, che ha assunto Joe Henderson per occuparsi della sceneggiatura.

In cantiere il remake di Navigator

Al momento non si hanno ancora dettagli sul progetto, ma sembra chiaro che in un periodo così fertile per i remake, soprattutto dagli anni ’80, il progetto possa finalmente trovare la strada giusta.

Nel film originale, un ragazzino viene rapito a scopo di analisi scientifiche da un’astronave extraterrestre, portato sul pianeta Phaelon e riportato sulla Terra, il tutto nel giro di 4,4 ore. Tuttavia, per effetto del cosiddetto paradosso dei gemelli (una delle implicazioni della teoria della relatività di Albert Einstein), il ragazzino manca dalla Terra per ben 8 anni.

Fonte: THR

Navigator, confermato il regista ma non c’è ancora uno script

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Navigator, confermato il regista ma non c’è ancora uno script

Bryce Dallas Howard dirigerà il reboot di Flight of the Navigator (arrivato da noi con il titolo di Navigator), anche se il suo aggiornamento in merito al progetto indica che il film non arriverà presto.

Il film, modesto successo al box office, è però diventato un film di culto e così le aspettative in merito al reboot sono alte, soprattutto alla luce che la tecnologia contemporanea permette di realizzare molte meraviglie con il genere fantascientifico.

Mentre parlava con il Los Angeles Times per discutere del Jurassic World – Il dominio appena uscito, Bryce Dallas Howard ha condiviso un aggiornamento sul riavvio di Navigator. La candidata al Golden Globe ha confermato di essere ancora impegnata a dirigere il film, ma ha rivelato che “non c’è ancora una sceneggiatura”. Nessuno sceneggiatore è stato annunciato per scrivere la sceneggiatura per il film.

Navid Negahban nel cast di Sand Castle con Henry Cavill e Nicholas Hoult

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La star di Homeland Navid Negahban entra nel cast di Sand Castle diretto da Fernando Coimbra. Si tratta di un dramma di guerra basato su una storia vera. Matt Ocre prende parte a una missione per riparare un sistema idrico rotto nel pericoloso e instabile villaggio iracheno di Baquba. Mentre la gente di Baghdad accoglie gli americani come salvatori, gli abitanti del villaggio oppongono loro resistenza. Al fine di salvare la città e uscirne vivo, Matt dovrà cercare, assieme alla sua unità, di convincere la comunità delle loro buone intenzioni.
L’attore si unisce ad un cast guidato da Henry Cavill (nel ruolo del Capitano Syverson), Nicholas Hoult (Matt Ocre), Glen Powell, Tommy Flanagan e Logan Marshall-Green.

Negahban – conosciuto per il ruolo di Abu Nazir in Homeland – interpreterà Kadeer, un insegnante di una piccola scuola del villaggio iracheno che sta cercando disperatamente di ottenere per i suoi figli dell’acqua potabile e inizia a dare una mano ad Ocre mentre nel paese la situazione si fa sempre più instabile.
Tra i produttori del progetto, Mark Gordon, Justin Nappi e Ben Pugh. Le riprese sono attualmente in corso.

Fonte: The Wrap

Navalny: torna al cinema il documentario premio Oscar

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Navalny: torna al cinema il documentario premio Oscar

Un anno fa, a marzo 2023, NAVALNY di Daniel Roher vinceva l’Oscar® come Miglior Documentario. Distribuito da I Wonder Pictures e IWONDERFULL nel 2022, il documentario di Roher segue, con il ritmo appassionante di un thriller, il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny, avvocato, attivista, politico, fondatore del partito Russia del Futuro e della Fondazione Anti-corruzione, strenuo oppositore di Vladimir Putin: Alexei Navalny è la dimostrazione che non si possono uccidere le idee.

Qui l’elenco delle sale in cui sarà disponibile Navalny

A distanza un anno, la vicenda è tragicamente superata dall’attualità e la recente notizia della morte di Navalny, imprigionato in Siberia dal 2021, sconvolge il mondo. In seguito alle numerose richieste da parte delle sale italiane, il film torna al cinema per una serie di proiezioni evento.

NAVALNY di Daniel Roher, potente e pura testimonianza dell’operato dell’attivista, è un’indagine approfondita condotta grazie a testimonianze dirette degli eventi successivi all’agosto 2020, quando Alexei Navalny si ammalò all’improvviso su un volo tra Tomsk e Mosca. Dopo un atterraggio di emergenza a Omsk, Navalny fu ricoverato in ospedale, dove cadde in coma. Trasportato d’urgenza a Berlino, ulteriori accertamenti hanno rilevato tracce di avvelenamento. Il film ricostruisce l’indagine che ha portato a scoprire la verità sull’accaduto.

Alexei Navalny nel corso degli anni ha svelato molte verità scomode attorno al governo russo e ai potenti oligarchi che lo compongono e lo sostengono, non ultima la rete di corruzione e l’enorme giro di denaro e potere attorno a queste figure, a partire da Vladimir Putin. Rientrato in Russia il 17 gennaio del 2021 e incarcerato con l’accusa mai provata di appropriazione indebita, Navalny non è mai stato rilasciato, fino al tragico epilogo della sua morte il 16 febbraio 2024.

Quando abbiamo deciso di distribuire in Italia Navalny – spiega dalla Berlinale Andrea Romeo, fondatore e direttore editoriale di I Wonder Pictures – sapevamo di lavorare su una storia molto attuale e che per la stessa volontà del protagonista sarebbe finita come inizia, cioè con il suo omicidio. Il film è una grande opportunità per capire qualcosa di più di quanto da trent’anni sta succedendo in Russia. Il documentario – prosegue Romeo – è anche un oggetto cinematografico originalissimo, e credo che l’Oscar per vinto l’anno scorso celebri adeguatamente un’opera cinematograficamente unica e importante“.

Vincitore dell’Audience Award e del Festival Favourite Award al Sundance Film Festival 2022, NAVALNY di Daniel Roher è oggi una preziosa testimonianza dell’impegno di Navalny e del suo impegno verso la verità e la libertà e per questo torna sul grande schermo.

Nauta: recensione del film con Luca Ward

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Nauta: recensione del film con Luca Ward

Nauta, film statico ed estetico. Un’opera, quella del regista Guido Pappadà, sul sogno, con una struttura lineare atta a dare spazio alle immagini, tutte giocate sui toni del giallo e del blu. Bruno, circa quarant’anni, antropologo e professore universitario, grazie alla telefonata di Paolo, un vecchio amico, apprende che sull’isola di La Galite si è verificato uno straordinario fenomeno naturale. Risvegliatosi dallo stato di apatia in cui è caduto per la crisi con l’amatissima moglie Sara, mette insieme una spedizione, che parte alla volta dell’isola alla ricerca della perfetta armonia tra l’Uomo e la Natura. Durante la traversata, su uno splendido e antico yacht a vela, le anime della compagnia, dopo un primo momento di diffidenza, si sveleranno.

Nauta, il film

Nauta è  un film on the road, o meglio “on the sea”, dal finale romantico. Un estetismo curato nei minimi dettagli a scapito, purtroppo, di un mancato approfondimento di alcuni temi, esaminati con troppa superficialità. La New Age è trattata come un prodotto da supermercato, il rapporto tra Uomo e Natura non viene approfondito e alla nuova consapevolezza non ci si arriva attraverso questo legame, ma attraverso una solitudine catartica.

Il regista napoletano, alla sua opera prima, gioca molto con la differenza tra notte e giorno, luce e oscurità. La notte, onirica e immaginifica, è consacrata all’incontro di queste anime inquiete che popolano lo yacht. All’oscurità è legata l’empatia, il contatto profondo tra esseri umani. La sensualità e la delicatezza delle tenebre sono bruscamente interrotte dall’accecante e fastidiosa luminosità del giorno. Il buio tende a nascondere le miserie umane, al contrario la luce le illumina in maniera quasi pornografica.

Gli attori, attraverso il proprio personaggio, ben riproducono i limiti della società moderna, primo fra tutti il rifiuto di sentire anche il minimo dolore, l’incapacità di rimanere nell’attrito, di mettersi in discussione e di abbandonarsi alla relazione con se stessi. La più difficile da sostenere.

Pappadà cerca, attraverso un finale romantico, ma un po’ banale, di risvegliare una consapevolezza verso questi difetti ponendo l’accento sull’importanza di non perdere la capacità di sognare e sulla necessità di una continua ricerca dell’armonia.

Nauta di Guido Pappadà: il cast racconta

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Alla conferenza stampa per l’opera prima Nauta, del regista napoletano Guido Pappadà, presso il cinema Quattro Fontane di Roma, sono presenti tutti gli attori David Coco, Luca Ward, Elena Di Cioccio, Massimo Andrei, Paolo Mazzarelli, Giovanni Esposito, i produttori e il regista stesso. Il clima rilassato e goliardico tra i protagonisti del filmconquista tutta la sala.

Nausicaa nella valle del vento: recensione del film di Hayao Miyazaki

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Nausicaa nella valle del vento – Anno: 1984 – Regia: Hayao Miyazaki. Con le voci di: Paola Del Bosco (Nausicaa), Gioacchino Maniscalco (Yupa), Mimmo Palmara (Gikkuri), Romano Malaspina

Sinossi: Mille anni dopo i Sette giorni di fuoco, un evento che ha distrutto l’ecosistema terrestre con i guerrieri invincibili, automi creati dall’uomo e dotati di arsenali atomici, la Terra è regredita ad uno stato medievale, con alcune macchine volanti retaggio del progresso perduto, e zone dove non si può entrare, come la giungla tossica. Nausicaa, figlia del capo della valle del vento, cerca un rapporto di armonia con questa natura distrutta e deviata, ma la sua terra diventa presto campo di battaglia per la gente di Tolmeka, desiderosa di ripristinare il potere degli umani e che vuole risvegliare uno dei guerrieri invincibili che allora distrussero la Terra, per scagliarlo contro le creature delle zone contaminate.

Sarà Nausicaa a dover conciliare finalmente di nuovo uomo e natura, in un finale suggestivo ed epico, per far convivere insieme, in quel nuovo e vecchio mondo, tutti.
Analisi
Nato, come molti anime, prima come manga, edito in Italia a più riprese, per Granata Press e poi più di una volta per Planet Manga, Nausicaa nella valle del vento film riprende i primi sedici capitoli del fumetto, dando una conclusione anche se quella cartacea è più articolata e coinvolgente. Non ancora prodotto ufficialmente dallo studio Ghibli, è per molti comunque il primo film della prestigiosa casa di produzione, con già tutti i temi cari a Miyazaki presenti, dal pacifismo alla lotta al nucleare, dall’ecologismo all’armonia tra tutti gli esseri viventi, anche i cosiddetti mostri, che non hanno scelto di esistere ma ormai ci sono.
Presentato con il patrocinio del WWF, uscito negli anni in vhs e dvd in tutti i Paesi tranne l’Italia per ora, dove il film fu trasmesso al pomeriggio tagliato a pezzi insieme ad altri lungometraggi nipponici di qualità, Nausicaa nella valle del vento è indubbiamente meritorio, interessante, mai retorico, a cominciare dal personaggio della protagonista, eroina non sexy né melensa, forse la più riuscita del maestro, una paladina militante dell’ecologismo, che effettivamente merita più di una riscoperta, e non solo tramite i filmati sul Web o la colonna sonora usata talvolta come sfondo sonoro alle esibizioni di ginnastica artistica e pattinaggio.
Non c’è, come spesso avviene nei film di Miyazaki, nessun cattivo assoluto, le colpe sono di tutti, c’è la metafora della paura del diverso, brutto e mostruoso come i mostri tarlo, che poi salveranno Nausicaa nel momento della battaglia finale premiando il suo impegno e il suo rispetto per tutti gli esseri viventi, unica premessa per una vita diversa, in cui si possano finalmente superare gli errori di un passato remoto ma ancora presente, in cui è chiaro il richiamo all’olocausto nucleare della seconda guerra mondiale, ben presente in tanti manga ed anime ed oggi tragicamente di nuovo di attualità.
Con echi di Dune, de Il signore degli anelli, ma anche dei romanzi di Ursula K. Le Guin, che affascineranno poi anche Goro, figlio di Hayao, con I racconti di Terramare, Nausicaa nella valle del vento risulta essere ricco di spunti per un pubblico molto giovane (si parla negli anni di sue proiezioni anche non ufficiali a ragazzini per parlare di tematiche ecologiste) e incantevole per chi ha qualche anno in più, e magari l’ha perso quando fu trasmesso a pezzi e bocconi.
Un film di cui è lecito aspettarsi se non un’uscita al cinema fuori tempo massimo almeno un’edizione in dvd ufficiale. Il manga è invece di abbastanza facile reperimento, con buone edizioni che hanno valorizzato sia le vignette che le delicate tavole e copertine acquarellate.

Nausicaä della Valle del Vento: quattro clip dalla versione restaurata

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Ecco quattro clip dalla versione restaurata di Nausicaä della Valle del Vento, del maestro Hayao Miyazaki, che arriverà al cinema per un evento speciale per il 5, 6 e 7 ottobre.

Il 5, 6 e 7 ottobre arriva finalmente nelle sale italiane Nausicaä della Valle del vento, il primo lungometraggio scritto e diretto da Hayao Miyazaki che contribuì a consacrare definitivamente il suo successo sulla scena cinematografica internazionale.

Tratto dall’omonimo manga del Maestro giapponese, Nausicaä della Valle del vento racconta le vicende di una giovane principessa che combatte per sopravvivere in un mondo distrutto da disastri ecologici e dall’avidità dell’uomo. Una magnifica ed emozionante storia di coraggio e di speranza.

SINOSSI. In seguito ad un cataclisma che ha sconvolto l’intero pianeta, una foresta tossica ha ricoperto la maggior parte della superficie terrestre. In questo scenario apocalittico, dove una nuova guerra è sul principio di esplodere, il regno della Valle del Vento – governato da Jihl, padre della coraggiosa Principessa Nausicaä – è una delle poche zone ancora popolate. Nausicaä ha due doni: saper cavalcare il vento volando come gli uccelli e riuscire a comunicare con gli Ohm, i giganteschi insetti guardiani della foresta. Grazie alle sue abilità nonchè all’amore e alla stima del suo popolo, la Principessa Nausicaä intraprenderà una coraggiosa sfida volta a ristabilire la pace e a riconciliare l’umanità con la Terra.

Nausicaa della Valle del Vento: arriva nei cinema italiani il film di Hayao Miyazaki

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Il 2014 ha portato nelle sale italiane l’ultimo capolavoro di Hayao Miyazaki, Si Alza il Vento, oltre al film premio Oscar La Città Incantata e Principessa Mononoke. Sempre grazie a Lucky Red le sale del nostro paese potranno ospitare i lavori del maestro dell’animazione giapponese anche nel 2015.

Il prossimo film ad arrivare in Italia sarà Nausicaa della Valle del Vento. Gualtiero Cannarsi, adattatore e direttore del doppiaggio, ha infatti confermato che dal 26 gennaio inizieranno le sessioni di doppiaggio revisionato. Come anche successe l’anno scorso, le uscite al cinema saranno accompagnate dalla messa in commercio di dvd e blu-ray del film.

Nausicaa della Valle del Vento è un film d’animazione del 1984, scritto e diretto da Hayao Miyazaki. Il film narra la storia di Nausicaä, giovane principessa della Valle del vento, che rimane coinvolta in uno scontro contro Tolmechia, un regno che cerca di riportare in funzione un’antica arma per spazzare via una giungla tossica popolata da insetti giganti. Nausicaä dovrà cercare di fermare i tolmechiani dall’irritare queste creature.

Nausicaä della Valle del Vento dal 25 al 31 luglio di nuovo in sala

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Grande successo per la rassegna “Un mondo di sogni animati” firmata Lucky Red: La città incantata e Principessa Mononoke hanno conquistato i primi posti del box office confermando la straordinaria capacità dello Studio Ghibli di affascinare ogni volta il pubblico di appassionati, ma anche nuovi spettatori. Dal 25 al 31 luglio è il turno di Nausicaä della Valle del Vento di Hayao Miyazaki. Il film ha debuttato in Giappone nel 1984 e grazie agli incredibili risultati di botteghino e critica, ha contribuito alla fondazione dello Studio Ghibli nel 1985.

L’elenco delle sale che proietteranno Nausicaä della Valle del Vento è disponibile a questo link e in continuo aggiornamento.

In seguito a un cataclisma che ha distrutto l’intero pianeta, una foresta tossica ha ricoperto la maggior parte della superficie terrestre. In questo scenario apocalittico, dove una nuova guerra è sul principio di esplodere, il regno della Valle del Vento – governato da Jihl, padre della coraggiosa principessa Nausicaä – è una delle poche zone ancora popolate. Nausicaä ha due doni: saper cavalcare il vento volando come gli uccelli e riuscire a comunicare con gli Ohmu, i giganteschi insetti guardiani della foresta. Grazie alle sue abilità nonché all’amore e alla stima del suo popolo, la principessa Nausicaä intraprenderà una coraggiosa sfida volta a ristabilire la pace e a riconciliare l’umanità con la Terra.

Natural Born Killers: trama, cast e le vere storie dietro al film

Negli anni Novanta sono molti i film dedicati alla figura del serial killer, realmente esistito o meno, arrivati sul grande schermo. La violenza divenne infatti un elemento sempre più sdoganato, forse troppo, e le vite di questi super criminali divennero sempre più attraenti. Tra i film più emblematici a riguardo si ritrova Assassini Nati – Natural Born Killers, diretto nel 1994 dal premio Oscar Oliver Stone. Con un montaggio particolarmente dinamico, registri stilistici diversi e ulteriori stravaganze, il regista è così tornato con quest’opera a parlare della violenza, qui però elaborata per assumere un effetto satirico, evidenziando così lo stretto rapporto che lega questa al sempre più vasto mondo dei media.

Originariamente la prima versione della sceneggiatura era stata scritta da Quentin Tarantino, affermatosi in quello stesso anno con Pulp Fiction. Al centro di quanto da lui scritto vi era una trama particolarmente complessa e con numerosi riferimenti alla corrente dell’avanpop, a cui si aggiungevano inoltre violenza dilagante e dialoghi particolarmente espliciti e frenetici.  Stone, tuttavia, decise di rimettere mano a tale sceneggiatura, privilegiando il rapporto tra violenza e media. Alla fine, con la sua riscrittura non era rimasto quasi più nulla di quanto ideato da Tarantino, il quale prese a quel punto le distanze dal progetto fino a chiedere di rimuovere il suo nome dai titoli.

Per via delle sue scene e tematiche controverse, il film fu accolto da subito da grandi polemiche. In molti, infatti, videro nel film un pericoloso esempio di esaltazione della violenza e dei suoi artefici. Nonostante ciò, una volta giunto il sala questo riuscì ad affermarsi come un discreto successo, incassando un totale di 50 milioni di dollari a fronte di un budget di 34. Sono molte le curiosità legate al film, sia quelle relative al suo cast di attori che quelle legate ad una serie di eventi avvenuti in seguito alla sua distribuzione pubblica. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile scoprire tutto ciò, certamente utile ai fini di una visione più completa.

Assassini Nati – Natural Born Killers: la trama del film

Protagonista del film è la coppia formata da Mickey e Mallory Knox, i quali sono degli spietati serial killer, privi di qualsiasi scrupolo morale. La loro scia di omicidi si manifesta nuovamente in un bar lungo la celebre strada Route 66. Da qui ha inizio il racconto sulle origini della loro storia d’amore e della loro sete di morte e violenza. I due, dal turbolento passato, hanno infatti vissuto una vita sempre macchiata dalla morte e dalla follia, elementi che ora sono anche le loro uniche linee guida nella vita di tutti i giorni. I loro omicidi iniziano però a fare sempre più rumore, attirando le attenzioni del detective Jack Scagnetti, il quale si propone di trovare e catturare la coppia di assassini. Allo stesso tempo però, anche il cronista Wayne Gale si interessa al caso, facendo diventare Mickey e Mallory una vera e propria coppia di celebrità.

Assassini Nati - Natural Born Killers cast

Assassini Nati – Natural Born Killers: il cast del film

Per dar vita agli iconici personaggi del film, Stone ebbe la necessità di trovare gli interpreti più idonei a poter rappresentare la follia presente in ognuno di questi. Dopo aver condotto attente ricerche, il regista non però alcun dubbio: ad interpretare Mickey Knox doveva essere l’attore Woody Harrelson. Il regista lo scelse per via del suo enigmatico sorriso, come anche per la sua capacità di apparire allo stesso tempo innocuo e inquietante. Il padre dell’attore, inoltre, è realmente stato un serial killer, e secondo Stone ciò favoriva la presenza in Harrelson di una mentalità di quel genere. Per il ruolo di Mallory, invece, venne scelta Juliette Lewis. L’attrice ottenne il ruolo dopo aver dimostrato il suo desiderio a dar vita ad un personaggio folle come quello dell’assassina. La Lewis, inoltre, entrò talmente tanto nella parte da rompere realmente il naso ad uno degli attori coinvolti.

Il premio Oscar Tommy Lee Jones compare poi nel film nel ruolo di Dwight McClusky, il direttore del penitenziario. Entusiasta di partecipare al film, questi lavorò a lungo sul proprio personaggio, arrivando a decidere egli stesso l’abbigliamento e il taglio di capelli che questi avrebbe sfoggiato. Jones ancora oggi ricorda il film come uno dei migliori della sua carriera. Robert Downey Jr., invece, compare nei panni del cronista Wayne Gale. Per prepararsi a tale parte, egli spese diverso tempo a stretto contatto con il conduttore di programmi shock Steve Dunleavy. Grazie a questi apprese i segreti del mestiere, come anche l’accento australiano che sfoggia poi nel film. L’attore Tom Sizemore, divenuto celebre proprio grazie a questo film, interpreta invece il personaggio del detective Jack Scagnetti. Per ottenere tale parte, l’attore scrisse un monologo, poi recitato davanti a Stone stesso. Rimastone colpito, il regista decise di affidargli il ruolo.

Assassini Nati – Natural Born Killers: le vere storie dietro al film

Pur non essendo basato direttamente su una storia vera, reali sono le vicende verificatesi in seguito alla distribuzione in sala del film. Negli anni, infatti, Assassini Nati – Natural Born Killers ha dato vita a diversi casi emulazione. Tra i più celebri tra questi vi è quello della diciottenne Sarah Edmondson e il suo ragazzo Benjamin Darras, i quali sembra abbiano visto il film prima di ordire una rapina trasformatasi poi in efferato omicidio. I parenti di una delle vittime hanno in seguito intentato una causa contro Stone. Un altro particolare caso fu quello del diciassettenne Nathan K. Martinez, il quale nell’ottobre del 1994 sembra avesse visto il film circa una dozzina di volte, arrivando perfino a rasarsi i capelli per assomigliare al protagonista. Il ragazzo, in seguito, uccise brutalmente la matrigna e la sorellastra.

Uno dei più noti casi è però quello relativo al massacro della Columbine High School. Passato alla storia come uno dei più drammatici attacchi in una scuola statunitense, questo ha in Eric Harris e Dylan Klebold i suoi due responsabili. Questi, si scoprì in seguito, erano grandi fan del film, e ne erano rimasti talmente tanto affascinati da averlo visto più e più volte. In particolare, a colpirli, sembra sia stato il vedere due spietati assassini diventare delle vere e proprie celebrità grazie ai media. Forse in cerca della stessa notorietà, i due arrivarono ad uccidere ben 13 persone e ferirne altre 24 prima di esser definitivamente fermati. Tali casi non fecero altro che far inasprire le già dure polemiche nei confronti del film.

Assassini Nati – Natural Born Killers: il trailer e dove vedere in streaming e in TV il film

Per gli appassionati del film è possibile fruire di Assassini Nati – Natural Born Killers grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno sabato 5 dicembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Nato il quattro luglio: la storia vera dietro il film con Tom Cruise

Nato il quattro luglio è un dramma biografico e di guerra del 1989 diretto da Oliver Stone, che prosegue idealmente il discorso critico sulla guerra del Vietnam già avviato con Platoon (1986). Il film appartiene al genere del film di guerra ma si distingue per il suo forte taglio autobiografico e politico, incentrandosi più sulle conseguenze del conflitto che sulla guerra stessa. È una storia di disillusione, patriottismo ferito e rinascita morale, che affronta temi come la disabilità, il senso di colpa e l’emarginazione sociale dei veterani. Con questo film, Stone firma uno dei suoi lavori più maturi, profondamente legato alla sua visione ideologica e personale della storia americana.

Protagonista assoluto è Tom Cruise, qui in una delle sue interpretazioni più intense e trasformative. L’attore si allontana dai ruoli glamour degli anni ’80 per incarnare Ron Kovic, un giovane patriota che parte volontario per il Vietnam e ne torna paralizzato, devastato non solo nel corpo ma soprattutto nell’anima. Cruise riesce a restituire tutte le sfumature del personaggio: l’entusiasmo ingenuo dell’adolescente, il trauma del reduce, la rabbia dell’attivista. La sua performance gli è valsa la nomination all’Oscar e ha segnato una svolta decisiva nella sua carriera, dimostrando il suo impegno in ruoli più drammatici e complessi.

Il film, come accennato, è tratto dall’omonima autobiografia scritta dallo stesso Ron Kovic, pubblicata nel 1976. La storia vera dell’ex marine statunitense è al centro del racconto, ed è proprio questo legame con la realtà storica e personale a dare al film una potenza emotiva particolare. Nel prosieguo dell’articolo, approfondiremo la biografia reale di Kovic, analizzando in che misura il film resta fedele agli eventi della sua vita e come Oliver Stone ha trasformato questa testimonianza in una potente denuncia cinematografica.

Tom Cruise in Nato il quattro luglio
Tom Cruise in Nato il quattro luglio

La trama di Nato il quattro luglio

Il film racconta la storia di Ron Kovic, un ragazzo nato proprio nel giorno in cui si festeggia l’Indipendenza degli Stati Uniti d’America. Credendo fortemente negli ideali americani egli, raggiunta la maggiore età, decide di arruolarsi nei Marines. Una volta diventato sergente, si ritrova però inviato in Vietnam e lì vede con i suoi occhi l’orrore del massacro di civili, compresi donne e bambini. La sua esperienza si conclude però quando rimane paralizzato alle gambe ed è costretto a tornare in patria. Qui intraprende una vita dissoluta, salvo poi diventare uno dei più convinti e accaniti sostenitori della pace, criticando quella guerra in cui tanto credeva.

Il libro di Ron Kovic e la storia vera dietro il film

La storia vera alla base di Nato il quattro luglio è quella di Ron Kovic, ex marine statunitense nato proprio il 4 luglio 1946, simbolicamente nel giorno dell’Indipendenza americana. Cresciuto in una famiglia patriottica e cattolica, Kovic aderì pienamente agli ideali nazionali e, influenzato dal mito dell’eroismo militare, decise di arruolarsi volontario nei Marines all’età di 18 anni. Venne inviato in Vietnam nel 1967, dove servì con convinzione e determinazione. Tuttavia, durante la sua seconda missione, nel gennaio 1968, fu gravemente ferito alla colonna vertebrale durante un’operazione militare, rimanendo paralizzato dalla vita in giù.

Dopo essere stato rimpatriato, Kovic affrontò un lungo e doloroso percorso di riabilitazione fisica e psicologica. I mesi trascorsi negli ospedali militari furono caratterizzati da condizioni sanitarie precarie, negligenza e profonda frustrazione. Al ritorno nella sua cittadina, trovò un Paese cambiato, dove i veterani venivano spesso ignorati o disprezzati. Questo senso di abbandono e di ingiustizia alimentò in lui una rabbia crescente, che lo portò gradualmente a rifiutare la retorica patriottica che lo aveva spinto a partire. Il trauma personale si trasformò così in una coscienza politica sempre più attiva.

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Tom Cruise in Nato il quattro luglio

Nel corso degli anni ’70, Kovic divenne una figura centrale del movimento pacifista americano. Partecipò a numerose manifestazioni contro la guerra, talvolta subendo arresti per disobbedienza civile. Fu anche tra i veterani che protestarono pubblicamente alla Convention Nazionale Repubblicana del 1972. Il suo attivismo culminò nella scrittura del libro Born on the Fourth of July, pubblicato nel 1976, in cui raccontò senza filtri la sua esperienza di soldato, reduce e militante. L’opera ebbe un forte impatto negli Stati Uniti, contribuendo a cambiare la percezione pubblica della guerra del Vietnam e dei veterani.

Nel presente, Ron Kovic continua ad essere una voce attiva contro la guerra e in difesa dei diritti dei disabili e dei veterani. Sebbene oggi viva in condizioni di salute fragili, non ha mai abbandonato l’impegno politico e civile. Ha collaborato a numerosi progetti documentari e ha continuato a scrivere e parlare in pubblico, raccontando la sua esperienza come strumento di consapevolezza. La sua figura resta simbolica per una generazione che ha dovuto affrontare la disillusione post-bellica e il bisogno di riscatto morale.

Il film di Oliver Stone segue con notevole fedeltà il libro autobiografico, soprattutto nei suoi passaggi più intimi e drammatici. Tuttavia, come ogni adattamento cinematografico, si prende alcune libertà narrative per rafforzare l’impatto emotivo e strutturare un arco narrativo coerente. Alcuni episodi vengono condensati o simbolicamente reinterpretati, ma il cuore della vicenda – la trasformazione di Kovic da patriota idealista a pacifista disilluso – resta intatto. La regia di Stone e l’interpretazione intensa di Cruise riescono a restituire la forza di una testimonianza vera, offrendo al pubblico un’opera che non solo rispetta il vissuto dell’uomo, ma lo amplifica attraverso il potere del cinema.

Nato il quattro luglio: dal cast agli Oscar, le curiosità sul film con Tom Cruise

In attesa di poterlo vedere dal 12 luglio in Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, celebriamo il compleanno di Tom Cruise, nato il 3 luglio del 1962, con uno dei suoi film più celebri e importanti: Nato il quattro luglio. Diretto da Oliver Stone nel 1989, è questo uno dei film che ha consacrato Cruise come uno degli attori più importanti della sua generazione e di Hollywood, permettendogli infatti di dimostrare di possedere grandi doti drammatiche e di non essere solo un bel volto. Al di là di ciò, Nato il quattro luglio rimane ancora oggi uno dei più importanti film anti-militaristi prodotti nel corso della storia del cinema.

Con quest’opera, basata su una storia vera, si propone infatti il racconto di un uomo che ha visto il vero volto degli Stati Uniti e ne è rimasto inorridito, impegnandosi da quel momento nel tentativo di distruggere l’ipocrisia di cui il suo Paese si è macchiato nel tempo. Si affrontano dunque temi molto importanti, su tutti il dramma dei reduci, l’incredulità e lo sbigottimento di giovani partiti da eroi e tornati tra sputi e insulti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Di seguito, si potranno ritrovare dettagli sulla trama, il cast di attori e altro ancora.

La trama e il cast di Nato il quattro luglio

Il film racconta la storia di Ron Kovic, un ragazzo nato proprio nel giorno in cui si festeggia l’Indipendenza degli Stati Uniti d’America. Credendo fortemente negli ideali americani egli, raggiunta la maggiore età, decide di arruolarsi nei Marines. Una volta diventato sergente, si ritrova però inviato in Vietnam e lì vede con i suoi occhi l’orrore del massacro di civili, compresi donne e bambini. La sua esperienza si conclude però quando rimane paralizzato alle gambe ed è costretto a tornare in patria. Qui intraprende una vita dissoluta, salvo poi diventare uno dei più convinti e accaniti sostenitori della pace, criticando quella guerra in cui tanto credeva.

Tom Cruise in Nato il quattro luglio
Tom Cruise in Nato il quattro luglio

Ad interpretare Ron Kovic vi è l’attore Tom Cruise, reduce dai successi di Top Gun e Rain Man. Cruise era la prima scelta di Stone per il ruolo ed ha ricevuto anche la benedizione del vero Kovic, il quale ha donato all’attore la propria medaglia di bronzo. Per tutta la durata delle riprese delle scene dopo che Ron è rimasto paralizzato, Cruise ha preteso di poter rimanere il più possibile su una sedia a rotelle anche fuori dal set, così da immedesimarsi nel personaggio. Per la sua interpretazione ha poi ricevuto la sua prima nomination all’Oscar come miglior attore.

Accanto a lui, nel film, si ritrovano poi gli attori Kyra Sedgwick nei panni di Donna, Raymond J. Barry in quelli di Eli Kovic e Willem Dafoe in quelli di Charlie. Quest’ultimo, nonostante sia indicato come uno dei protagonisti del film, compare in scena per la prima volta dopo un’ora e trentasei minuti dall’inizio del film. L’attore Tom Berenger interpreta il sergente reclutatore Hayes, mentre lo stesso Stone compare nei panni di un giornalista televisivo. Kovic, invece, appare in un breve cameo durante la sfilata di apertura del film come uno dei soldati che sussulta all’esplosione dei petardi.

 

Le nomination all’Oscar e altre curiosità

Il film fu un autentico successo e arrivò ad ottenere numerosi premi e ben 8 nomination ai premi Oscar: miglior colonna sonora, miglior sonoro, miglior fotografia, miglior sceneggiatura non originale, miglior attore protagonista, miglior film, miglior montaggio e miglior regia. Solo queste ultime due, però, si tramutarono in vittorie. Particolarmente apprezzata fu infatti la regia di Stone, il quale cercò di realizzare un film quanto più realistico possibile. Egli aspirava ad esempio a girare proprio in Vietnam le scene lì ambientate, ma poiché i rapporti tra il paese asiatico e gli Stati Uniti erano ancora tesi, dovette accontentarsi delle Filippine.

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O ancora, d’accordo con Cruise, Stone aveva intenzione di somministrare all’attore un farmaco paralizzante che permettesse all’interprete di vivere sulla propria pelle tale condizione di disabilità. Tuttavia, anche in questo caso dovette abbandonare l’idea, in quanto non si trovò un farmaco abbastanza sicuro. Un aspetto tecnico che invece Stone riuscì ad ottenere fu quello di girare il film con sfumature di rosso, bianco o blu (i colori della bandiera statunitense) a seconda del valore emotivo della scena: le scene di battaglia sono tutte in tonalità rossastre, le sequenze oniriche in bianco, la tristezza in blu.

Il trailer di Nato il quattro luglio e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Nato il quattro luglio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 3 luglio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb, TheCinemaholic

Nato il 4 luglio: il capolavoro di Oliver Stone sulla guerra del Vietnam

Nato il 4 luglio è un film del 1980 diretto dal regista Oliver Stone e con protagonisti nel cast Tom Cruise, Willem Defoe, Tom Berenger, Caroline Kavae Raymond Barry.

Nato il 4 luglioLa Trama di Nato il 4 luglio : Stati Uniti, 1967. Ron Kovic (Tom Cruise) è un giovane americano modello: faccia pulita, bravo studente, campione negli sport, un lavoretto come commesso dopo la scuola, educato e pieno di vita, l’orgoglio di una famiglia ferventemente cattolica.

Quando il sergente Hayes (Tom Berenger) si presenta nella sua scuola per convincere i giovani studenti ad arruolarsi per partecipare alla guerra contro i vietcong comunisti ecco che nella testa di Ron scatta la scintilla; senza sentire niente e nessuno decide di partire come volontario nel corpo dei marines.

Dopo quasi un anno di servizio trascorso a combattere i vietcong, Ron viene colpito alla spina dorsale, e non sente più le gambe. I mesi trascorsi in un agghiacciante ospedale militare non ridaranno mai più l’uso degli arti inferiori al nostro protagonista che dovrà quindi tornare a casa, nella sua piccola provincia americana, seduto su una sedia a rotelle, da ora inseparabile compagna di vita.

Nato il 4 luglio

Iniziano mesi terribili per Ron e per la sua famiglia; accudito con amore ed affetto dal padre (Raymond Barry) Ron si scontra invece con il perbenismo della madre (Caroline Kava) che quasi si vergogna di quel figlio storpio e così diverso dal bravo ragazzo che era.

Nottate trascorse ad ubriacarsi, a bere in continuazione per dimenticare la realtà, per fuggire da quell’incubo quotidiano reso ancora più amaro dal constatare l’indifferenza e, ancor peggio, l’avversione che accompagna i reduci come lui nella società americana che ha trovato al suo ritorno.

Inizia un lungo percorso interiore che lo porterà in una comunità di reduci in Messico, a Villa Dulce, dove una prostituta e soprattutto uno svitato compagno di bevute (Willem Defoe) gli faranno ritrovare quell’equilibrio perduto, dandogli il coraggio di svuotare il suo animo anche dei più reconditi segreti.

Inizia così per Ron Kovic una nuova vita che farà di lui uno dei più convinti e accaniti sostenitori della pace, uno dei leader di quei movimenti contrari a quella guerra in cui  tanto credeva.

Nato il 4 luglioAnalisi: Nato il 4 luglio è un film del 1989 diretto magistralmente da Oliver Stone, uno dei film più riusciti del regista americano e pietra miliare tra quelli incentrati sul tema della guerra del Vietnam. La sceneggiatura prende spunto dall’omonimo romanzo autobiografico scritto proprio da Ron Kovic, il personaggio interpretato splendidamente da un giovanissimo Tom Cruise.

Nato il 4 luglio è un film di un’intensità rara e incredibile che tiene lo spettatore incollato allo schermo dalla prima all’ultima sequenza in cui la tensione emotiva è sempre a livelli altissimi. Un film intimo, crudo ed emozionante, capace di impressionare, commuovere e stimolare in profonde riflessioni.

La storia di Ron Kovic è la storia di uno dei tanti giovani americani che sono partiti per il Vietnam convinti di fare la cosa giusta per se stessi e per il loro paese ma che l’orrore della guerra prima e il decorrere dei fatti poi ha condotto verso una progressiva presa di coscienza di quanto quella guerra fosse sbagliata. Nel film Oliver Stone pone l’accento su una quantità di temi correlati al conflitto asiatico che rendono la narrazione ricca e completa: su tutti il dramma dei reduci, l’incredulità e lo sbigottimento di giovani partiti da eroi e tornati tra sputi e insulti.

Quindi l’ipocrisia e la falsità della società americana che si vergogna dei propri giovani soldati tornati con qualche arto in meno e seduti su cigolanti sedie a rotelle; un’ipocrisia personificata mirabilmente nella figura della madre, che mentre riabbraccia il figlio tornato dalla guerra si preoccupa con lo sguardo di cosa possano pensare i vicini del quartiere.

Ma Nato il 4 luglio è soprattutto la storia di un viaggio. Il viaggio interiore che il giovane Ron vive dentro se stesso e che lo porterà, dopo un’incredibile sofferenza, a prendere atto di se, della propria nuova condizione e di tutto quello che lo circonda. Il percorso che inizia con quell’arruolamento volontario e termina con il suo primo intervento ad un congresso democratico in nome della pace simboleggia la maturazione non solo di un singolo ma, forse, di un intero popolo che realizza quanto sia stato sbagliato sporcare le mani dei propri giovani col sangue di poveri contadini lontani migliaia di chilometri.

Alla prima interpretazione in un ruolo drammatico, Tom Cruise è impeccabile nella parte del giovane americano modello prima e ancor più in quella del disperato e sbandato reduce paralitico poi. Un’interpretazione intensa, commovente e coinvolgente che domina su un film comunque arricchito da altre straordinarie interpretazioni; su tutte sottolineiamo quella dell’affettuosissimo padre di Ron, un bravissimo Raymond Barry, e soprattutto quella incredibile di Willem Defoe semplicemente perfetto nel ruolo del reduce arrabbiato e deluso che impreca contro tutto e tutti.

Nato il 4 luglio è un film meraviglioso che più di ogni altro riassume e sintetizza l’epopea americana in quello che è stato il suo più grande dramma moderno della storia recente; una guerra del Vietnam raccontata non attraverso i combattimenti, le marce nella giungla o i bombardamenti al napalm, ma vista dal prospetto della società civile, delle famiglie colte da quel dramma e dei giovani reduci in lotta per riaffermare la loro dignità.

Nato il 4 luglio, il libro

Nato il 4 luglio (Born on the Fourth of July) è basato sul libro, autobiografia scritta e pubblicata da Ron Kovic nel 1976.

Ron Kovic è un giovane americano nato il 4 luglio 1946 da una famiglia di religione cattolica e di sentimento tradizionalista. Nel 1964, ispirato dal presidente John Fitzgerald Kennedy, Ron, all’età di 18 anni, si arruola volontario nel corpo dei Marines, desideroso di servire la patria come i suoi antenati nella guerra di indipendenza americana e nelle guerre mondiali. Nell’ottobre 1967, con il grado di sergente, viene destinato a partire per la guerra del Vietnam, dove scopre la cruda realtà della guerra, unita anche al rimorso dopo aver ucciso accidentalmente un suo commilitone nel corso di una feroce battaglia in un villaggio pieno di civili innocenti uccisi.

Il 20 gennaio 1968 viene ferito gravemente alla spina dorsale durante un’imboscata, perdendo di conseguenza l’uso delle gambe e costretto in sedia a rotelle. Tornato in patria e decorato con la Bronze Star Medal, Ron, paralizzato e impotente, avendo difficoltà d’inserimento decide di dedicarsi all’attivismo pacifista e confrontarsi con gli orrori della guerra, finendo varie volte arrestato in varie manifestazioni di protesta nonostante in sedia a rotelle.

Natività oscura per Samuel L. Jackson

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Samuel L. Jackson è stato confermato in uno dei ruoli chiave di Black Nativity, nuovo film di Kasi Lemmons. L’attore affiancherà Angela Bassett e, probabilmente, Jennifer Hudson, sebbene la partecipazione di quest’ultima sia ancora in attesa di conferme. Lemmons è autrice anche della sceneggiatura, tratta dal musical gospel lanciato a Broadway nel 1961 Langston Hughes. La vicenda narra di un teenager afroamericano che da Baltimora viene mandato dalla madre a stare ad Harlem, dai nonni che non ha mai conosciuto.

Il problematico ragazzo impara l’importanza della fede e della famiglia, ammaliato dai sermoni natalizi del nonno che daranno luogo a un’onirica rivisitazione della vicenda della natività. Jackson interpreterà il ruolo del nonno, il reverendo Clarence Jobb, la Bassett quello della moglie Aretha, Jennifer Hudson è in trattative per quello della madre del ragazzo, che non ha avuto rapporti col nonno dal tempo della sua gravidanza. Il ruolo del protagonista deve invece essere ancora assegnato. Jackson, reduce dall’interpretazione di Nick Fury nel colossal Avengers, sarà in Django Unchained di Tarantino e nel remake di Robocop, oltre a tornare nei panni di Fury nel sequel di Captain America. La Bassett è invece alla ricerca del rilancio con un ruolo di primo piano in Olympus has fallen.

Fonte: Empire

Nations Award: Ronaldinho e Diana Del Bufalo trai primi ospiti confermati

diana del bufalograzie ad EvenTao, torna a premiare i grandi volti del cinema, tra i quali in passato Woody Allen, Gerard Depardieu, Abel Ferrara, Jean Sorel, Nicola Piovani, Ferzan Ozpetek e molti altri.

Il Nations Award, sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e della Regione Siciliana, oltre ad essere una kermesse nata per premiare il cinema italiano ed internazionale, da sempre è caratterizzata da un tema importante e particolarmente attuale: la salvaguardia e la tutela dell’ambiente. Anche quest’anno infatti darà ampio spazio a tutte le tematiche ambientali che negli ultimi anni hanno richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica: dall’emergenza climatica all’inquinamento e allo smaltimento dei rifiuti, passando per il turismo sostenibile, il clima, l’alimentazione. L’evento è sostenuto anche da Ocean Sea Foundation che quest’anno, per la prima volta, ha deciso di sostenere il progetto.

Moltissimi gli ospiti attesi, primo fra tutti il fuoriclasse brasiliano Ronaldinho che sbarcherà a Taormina, dove riceverà il “Champion of Charity Award” per il suo forte impegno nel sociale. Il campione carioca, considerato uno dei migliori calciatori della storia, che negli ultimi anni ha deciso di investire nel settore vinicolo, in questa occasione legherà il suo nome anche alla Sicilia.

Attesissima anche Diana Del Bufalo, volto noto del cinema della televisione italiana, da sempre impegnata socialmente, voluta fortemente dal presidente del Nations Award Michel Curatolo quale Ambassador dell’evento.

Per il suo impegno nella campagna a sostegno delle api, l’attrice romana riceverà il premio Thinkingreen – LifeGate, che sarà consegnato durante la serata del 25 luglio al Teatro Antico di Taormina. A suo nome verranno tutelati 100 metri quadrati di foresta amazzonica brasiliana grazie al progetto “Foreste in Piedi” di LifeGate, da oltre vent’anni punto di riferimento in Italia per lo sviluppo sostenibile e media partner dell’evento.

Il premio conta sul supporto istituzionale della senatrice Urania Papatheu componente della commissione Ambiente al Senato della Repubblica.

Durante la tre giorni di convegni, si alterneranno e interagiranno esperti del settore, giornalisti e personaggi dello spettacolo che lanceranno un appello sull’importanza del cinema che, raggiungendo un vasto pubblico, risulta sempre di  più uno strumento fondamentale per divulgare e veicolare le tematiche ambientali. La sostenibilità e la tutela del nostro pianeta, negli ultimi anni, ha fatto breccia anche nell’industria cinematografica, che ha contribuito alla realizzazione di importanti progetti per la salvaguardia del nostro ecosistema.

Il Nations Award è realizzato con il supporto l’Assessorato regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, l’Assessorato regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana, l’Assessorato Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, Assessorato regionale dell’istruzione e della formazione professionale,Gal Sicilia, il Parco archeologico Taormina Naxos, la Città’ metropolitana di Messina, il Comune di Taormina e la fondazione Luigi Einaudi.

National Theatre Live – Othello: ecco l’elenco delle sale

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OthelloMartedì 11 marzo arriverà al cinema, nei circuiti The Space e promosso da Nexo Digital, Othello, Per una sola data potrete ammirare la meraviglia dello spettacolo del National Theatre Live sul grande schermo. Di seguito l’elenco completo delle sale in Italia che aderiscono all’iniziativa.

IN PROGRAMMA NEI SEGUENTI CINEMA

ABRUZZO
Montesilvano
10/03/2014
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10/03/2014
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CAMPANIA
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10/03/2014
EMILIA ROMAGNA
Cesena
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EMILIA ROMAGNA
Faenza
11/03/2014
EMILIA ROMAGNA
Modena
11/03/2014
EMILIA ROMAGNA
Parma
The Space Cinecity
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10/03/2014
EMILIA ROMAGNA
Parma
10/03/2014
FRIULI VENEZIA GIULIA
Pradamano
The Space Cinecity
www.thespacecinema.it
10/03/2014
FRIULI VENEZIA GIULIA
Trieste
The Space Cinecity
www.thespacecinema.it
10/03/2014
FRIULI VENEZIA GIULIA
Trieste
11/03/2014
FRIULI VENEZIA GIULIA
Udine
11/03/2014
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Guidonia
10/03/2014
LAZIO
Latina
11/03/2014
LAZIO
Roma
The Space Parco de’ Medici
www.thespacecinema.it
10/03/2014
LAZIO
Roma
The Space Moderno
www.thespacecinema.it
10/03/2014
LAZIO
Roma
11/03/2014
LIGURIA
Genova
11/03/2014
LIGURIA
Genova
10/03/2014
LIGURIA
La Spezia
11/03/2014
LOMBARDIA
Bergamo
11/03/2014
LOMBARDIA
Cerro Maggiore
10/03/2014
LOMBARDIA
Gavirate
11/03/2014
LOMBARDIA
Mantova
13/03/2014
LOMBARDIA
Milano
The Space Odeon
www.thespacecinema.it
10/03/2014
LOMBARDIA
Milano
12/03/2014
LOMBARDIA
Milano
Arcobaleno Filmcenter
www.cinenauta.it
14/03/2014
LOMBARDIA
Montebello della Battagli
10/03/2014
LOMBARDIA
Monza
12/03/2014
LOMBARDIA
Paderno Dugnano
11/03/2014
LOMBARDIA
Rozzano
10/03/2014
LOMBARDIA
Saronno
Silvio Pellico
www.pellicosaronno.it
17/03/2014
LOMBARDIA
Sesto S. Giovanni
11/03/2014
LOMBARDIA
Treviglio
11/03/2014
LOMBARDIA
Varese
11/03/2014
LOMBARDIA
Vimercate
10/03/2014
MARCHE
Campiglione di Fermo
11/03/2014
MARCHE
Macerata
Multiplex 2000
www.multiplex2000.it
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PIEMONTE
Beinasco
10/03/2014
PIEMONTE
Torino
10/03/2014
PIEMONTE
Torino
Romano
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PUGLIA
Casamassima
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PUGLIA
Martina Franca
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PUGLIA
Santeramo in colle
Pixel Multicinema
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11/03/2014
PUGLIA
Surbo
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PUGLIA
Taranto
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SARDEGNA
Quartucciu
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SARDEGNA
Sestu
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SICILIA
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Lugano
11/03/2014
TOSCANA
Firenze
10/03/2014
TOSCANA
Firenze
11/03/2014
TOSCANA
Grosseto
10/03/2014
TOSCANA
Livorno
10/03/2014
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TOSCANA
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UMBRIA
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VENETO
Limena
The Space Cinecity
www.thespacecinema.it
10/03/2014
VENETO
Lugagnano di Sona
10/03/2014
VENETO
Padova
Multi Astra
www.multiastra.it
11/03/2014
VENETO
Silea
The Space Cinecity
www.thespacecinema.it
10/03/2014
VENETO
Torri di Quartesolo
10/03/2014
VENETO
Verona
Teatro Ristori
www.teatroristori.org
11/03/2014

La trama della tragedia shakespeariana è nota: Otello, un moro al servizio della repubblica di Venezia, è chiamato a guidare l’esercito contro i Turchi. Con lui, partiti da Venezia e diretti all’isola di Cipro, ci sono il luogotenente Cassio, Desdemona, figlia di un senatore veneto legata ad Otello da un matrimonio segreto, Emilia, la moglie di Cassio e l’infido alfiere Iago. All’arrivo, dopo la scoperta che la flotta turca è stata distrutta da una tempesta, si produce il vero dramma, quello scatenato dalla gelosia che tesse l’ordito della tragedia sul filo della menzogna. E’ Iago a svelare il matrimonio segreto di Otello e a tentare di far destituire Cassio con l’aiuto di Roderigo, amante non corrisposto di Desdemona. Con la complicità della moglie Emilia, fa trovare infatti tra le mani di Cassio il fazzoletto che Desdemona ebbe da Otello come pegno prezioso. Il piano è architettato alla perfezione: il sospetto del tradimento è insinuato nell’animo di Otello e la menzogna fa il resto. Iago finge di difendere Cassio persuadendo sempre più Otello di essere di fronte alla verità facendolo calare nella tenebra della convinzione del tradimento di Desdemona. Il Moro, travolto dalla gelosia, libera la propria furia cieca e uccide Desdemona nel letto nuziale. Quando Emilia svela che dietro all’intrigo si cela la figura del marito, Iago la uccide. E’ allora che Otello, soffocato dal rimorso, si toglie a sua volta la vita, cadendo sul corpo esanime di Desdemona. Iago è condannato e Cassio prende il posto di Otello al servizio della repubblica veneta.

Nicholas Hytner e Adrian Lester uniscono i loro talenti in questa rappresentazione agile, lucida e avvincente che mette in scena un Otello appena sposato con una giovanissima Desdemona. Ogni scetticismo sulla contemporaneità della rappresentazione lascia lo spazio all’efficacia di un thriller psicologico in grado di mettere in scena i sentimenti che muovono la tragedia tali e quali a come li concepì Shakespeare. Hytner insomma fa sì che tutto cambi senza che nulla cambi; ecco allora un pub di Londra, musica pop a tutto volume, riunione in un tetro fortino di cemento armato, la base britannica a Cipro. Il tutto coronato da un cast perfetto: Adrian Lester nei panni del Moro, Rory Kinnear in quelli di Iago e Olivia Vinal ad interpretare una Desdemona la cui innocenza non può che soccombere al dramma.

Nicholas Hytner (1956): direttore artistico del National Theatre di Londra. Nato a Manchester, dopo aver studiato alla Manchester Grammar School e dopo aver frequentato il Trinity Hall di Cambridge, tra il 1985 e il 1989 lavora come regista per il Royal Exchange Theatre e per il National Theatre di Londra. Nel corso degli anni è divenuto uno dei più noti registi teatrali britannici, fino a varcare l’Oceano imponendosi per eleganza e attenzione al dettaglio. Premiato con un Alexander Korda Award per La Pazzia di Re Giorgio (1994), ha diretto anche L’oggetto del mio desiderio (1989), La seduzione del Male (1997), The History Boys (2006), Il ritmo del successo (2000) e Phèdre (2009).

Rory Kinnear (1978): pluripremiato attore britannico. Oltre al National Theatre ha lavorato con la Royal Shakespeare Company. Nota la sua interpretazione di Denis Thatcher in The Long Walk to Finchley (2008) come pure quella nei panni di Bill Tanner nel film James Bond Quantum of Solace. E’ stato parte di numerose produzioni artistiche della BBC.

National Society of Film Critics: Past Lives è il miglior film dell’anno. Ecco tutti i vincitori

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La National Society of Film Critics, un’associazione di critica cinematografica statunitense fondata da Joe Morgenstern nel 1966, ha annunciato la sua lista dei migliori film del 2023.

Past Lives di Celine Song ha portato a casa il premio come miglior film del 2023, mentre concorreva anche nella categoria per la migliore sceneggiatura. Oltre al film di Song, sono stati premiati anche Andrew Scott per la migliore interpretazione maschile, e Sandra Hüller per quella femminile.

Ecco la lista completa dei vincitori dei National Society of Film Critics 2023

Best Picture: “Past Lives”

Best Screenplay: Samy Burch, “May December”

Best Actor: Andrew Scott, “All of Us Strangers”

Best Supporting Actor: Charles Melton, “May December”

Best Cinematography: Rodrigo Prieto, “Killers of the Flower Moon”

Best Actress: Sandra Hüller, “Anatomy of a Fall” and “The Zone of Interest”

Best Supporting Actress: Da’Vine Joy Randolph, “The Holdovers”

Best Experimental Film: Jean Luc-Godard’s “Trailer of a Film That Will Never Exist: Phony Wars”

Film Heritage Award: Criterion Channel

Film Heritage Award: Facets, Kim’s Video, Scarecrow Video and Vidiots

Special Citation for a Film Awaiting U.S. Distribution: Victor Erice’s “Close Your Eyes”

National Lampoon’s Vacation: anticipata l’uscita del remake

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La New Line Cinema e la Warner Bros hanno annunciato di aver ufficialmente anticipato l’uscita di Vacation, reboot del franchise National Lampoon’s Vacation. L’uscita del film, inizialmente prevista per il 13 novembre 2015, è stata anticipata di circa un mese, precisamente al 9 ottobre dello stesso anno.

Ed Helms interpreterà il protagonista del film, Rusty Griswold, mentre Christina Applegate sarà sua moglie. Chevy Chase e Beverly D’Angelo, protagonisti della saga originale, appariranno in un cameo. La pellicola sarà diretta da John Francis Daley e Jonathan Goldstein, che ne hanno anche scritto la sceneggiatura.

Chris Hemsworth interpreterà il marito della sorella di Rusty (Helms), Audrey (ruolo che non è stato ancora coperto), mentre Charlie Day apparirà in un cameo nei panni di una guida di rafting. Le riprese del film inizieranno a Settembre.

National Lampoon’s Vacation è una saga comedy iniziata nel 1983 con il film omonimo diretto da Harold Ramis. Il franchise segue le avventure della famiglia Griswold, composta da papà Clark (Chevy Chase), mamma Ellen (Beverly D’Angelo) e i loro due figli. Il primo film della serie è stato seguito da altre tre pellicole e da uno spin-off.

National Board of Review: Killers of the Flower Moon è il miglior film dell’anno

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L’epopea storica in chiave western di Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon, è stata nominata come miglior film dal prestigioso National Board of Review. Si tratta del secondo importante riconoscimento vinto dal film questa settimana, avendo ottenuto anche il primo premio del New York Film Critics Circle. Il National Boardof Review ha poi incoronato Scorsese come miglior regista, mentre per lo stesso film Lily Gladstone è stata eletta miglior attrice grazie allla sua interpretazione di Mollie Burkhart, una donna Osage sposata con il colono bianco Ernest Burkhart (Leonardo DiCaprio) nel racconto della vera storia degli omicidi verificatisi a Oklahoma negli anni Venti.

Il film di Scorsese ha poi ottenuto una quarta vittoria grazie alla vittoria di Rodrigo Prieto per il suo eccezionale risultato nella fotografia di Killers of the Flower Moon ma anche di Barbie. Tra gli altri vincitori vi sono The Holdovers, diretto da Alexander Payne, ha vinto in tre categorie, tra cui Paul Giamatti come miglior attore e DaVine Joy Randolph come miglior attrice non protagonista, mentre David Hemingson ha vinto anche per la sceneggiatura originale. Il premio per la sceneggiatura non originale è invece andato a Tony McNamara per Poor Things, il film di Yorgos Lanthimos con Emma Stone già vincitore del Leone d’Oro a Venezia. Infine, sempre per Poor Things, Mark Ruffalo ha vinto come miglior attore non protagonista.

Sia Killers of the Flower Moon, che The Holdovers, Poor Things e Barbie sono poi stati inseriti nella lista dei migliori film della NBR, insieme a Il ragazzo e l’airone, Ferrari, The Iron Claw, Maestro e Oppenheimer. La NBR, composta da appassionati di cinema, cineasti, professionisti e accademici, ha anche svelato la lista dei 5 migliori film internazionali, documentari e indie; Anatomia di una caduta e Still: A Michael J Fox Movie hanno vinto rispettivamente nelle categorie di film internazionali e documentari. Quelli del National Board of Review sono riconoscimenti importanti, che molto spesso anticipano le nomination o le vittorie ai premi Oscar.

Ecco l’elenco completo dei vincitori.

Miglior Film

Killers of the Flower Moon

Miglior regista

Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon

Miglior attore

Paul Giamatti, The Holdovers

Miglior attrice

Lily Gladstone, Killers of the Flower Moon

Miglior attore non protagonista

Mark Ruffalo, Poor Things

Miglior attrice non protagonista

Da’Vine Joy Randolph, The Holdovers

NBR Icon Award

Bradley Cooper

Miglior sceneggiatura originale

David Hemingson, The Holdovers

Miglior sceneggiatura non originale

Tony McNamara, Poor Things

Breakthrough Performance

Teyana Taylor, A Thousand and One

Miglior debutto alla regia

Celine Song, Past Lives

Miglior film d’animazione

Spider-Man: Across the Spider-Verse

Miglior film internazionale

Anatomia di una caduta

Miglior documentario

Still: A Michael J. Fox Movie

Miglior Ensemble

The Iron Claw

Outstanding Achievement in Stunt Artistry

Il regista Chad Stahelski e gli Stunt Coordinators Stephen Dunlevy & Scott Rogers, John Wick 4

Outstanding Achievement in Cinematography

Rodrigo Prieto, Barbie & Killers of the Flower Moon

Top Films (in ordine alfabetico)

Barbie
Il ragazzo e l’airone
Ferrari
The Holdovers
The Iron Claw
Maestro
Oppenheimer
Past Lives
Poor Things

Top 5 International Films (in ordine alfabetico)

La Chimera
Fallen Leaves
The Teachers’ Lounge
Tótem
The Zone of Interest

Top 5 Documentaries (in ordine alfabetico)

20 Days in Mariupol
32 Sounds
The Eternal Memory
The Pigeon Tunnel
A Still Small Voice

Top 10 Independent Films (in ordine alfabetico)

All Dirt Roads Taste of Salt
All of Us Strangers
BlackBerry
Earth Mama
Flora and Son
The Persian Version
Scrapper
Showing Up
Theater Camp
A Thousand and One

Nathan Parsons: 10 cose che non sai sull’attore

Nathan Parsons: 10 cose che non sai sull’attore

Noto per i suoi ruoli televisivi, l’attore Nathan Parsons si è negli anni distinto grazie alla sua partecipazione a celebri titoli, che gli hanno permesso di raggiungere un ampio pubblico. Agli occhi di questo Parsons ha potuto sfoggiare le proprie doti ed una buona versatilità. In breve tempo ha infatti ricoperto una buona varietà di ruoli, cosa che gli ha permesso di dimostrare la sua capacità nel calarsi in contesti spesso molto diversi l’uno dall’altro. Ecco 10 cose che non sai di Nathan Parsons.

Parte delle cose che non sai di Nathan Parsons

Nathan Parsons: i suoi film

1. Si è distinto per diversi lungometraggi horror. L’attore esordisce al cinema con un piccolo ruolo film Denti (2007), a metà tra la commedia e l’horror. Successivamente continua a recitare in film dell’orrore come The Brotherhood V: Alumni (2009), The Roommate – Il terrore ti dorme accanto (2011), e Pet (2016). Nel 2020 ottiene invece un ruolo nel film drammatico sentimentale Cosa mi lasci di te.

2. È noto per i suoi ruoli televisivi. Parsons diventa celebre sul piccolo schermo grazie alla soap opera General Hospital, dove dal 2009 al 2015 recita nel ruolo di Ethan Lovett. Successivamente ottiene ruoli di rilievo nelle serie A passo di danza (2012-2013), True Blood (2014) e The Originals (2014-2018). Dal 2017 al 2018 ricopre il ruolo di Nick Branson nella serie C’era una volta, mentre dal 2019 è Max Evans in Roswell, New Mexico.

3. Ha iniziato la sua carriera come doppiatore. Prima di diventare un volto noto della televisione, Parsons ha ricoperto il ruolo di doppiatore per le versioni statunitensi di alcuni anime giapponesi. Tra questi si annoverano Nadia – Il mistero della pietra azzurra (1990-1991), Nadia e il mistero di Fuzzy (1991) e Devilman Lady (1998).

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Nathan Parsons è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram, dove possiede un profilo seguito da 101 mila persone. All’interno di questo Parsons è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma anche diverse curiosità quotidiane o immagini di posti visitati. Non mancano, infine, anche foto e video promozionali dei suoi progetti da interprete.

Nathan Parsons: la sua vita privata

5. È molto riservato. All’attore non piace rendere pubblico ciò che fa parte della propria vita privata, tra cui eventuali relazioni sentimentali. Poco o nulla si sa infatti riguardo all’attore celebre per General Hospital. Sui suoi profili social non vengono condivisi post che farebbero pensare ad una relazione sentimentale, e per tanto non è possibile stabilire se Parsons abbia o meno una fidanzata.

Parte delle cose che non sai di Nathan Parsons

Nathan Parsons e Jeanine Mason

6. Si vociferava avesse una relazione con la collega. Tra le poche indiscrezioni circolate intorno al nome dell’attore, vi è quella secondo cui sul set di Roswell, New Mexico, avesse intrapreso una relazione con la collega Jeanine Mason. I due sono i protagonisti della serie, ed hanno partecipato insieme a numerosi eventi di gala, tanto da far immaginare una loro possibile relazione, ma nessuna conferma è arrivata a riguardo.

Nathan Parsons in C’era una volta

7. È entrato a far parte della serie. Parsons ha fatto la sua comparsa nella nota serie fantasy a partire dalla settima stagione di questa. Qui ha ricoperto il ruolo di Nick, un avvocato sicuro di sé e carismatico. Il personaggio è comparso nell’episodio Pretty in Blue, ed ha fatto la sua ultima comparsa in The Guardian, limitando la comparsa dell’attore alla sola settima stagione.

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Nathan Parsons in The Originals

8. Aveva lasciato il ruolo. Nella prima stagione della serie TV The Originals, andata in onda nel 2014, l’attore ricopriva il ruolo del lupo mannaro Jackson. Tuttavia, decise di lasciare la parte per recitare nel ruolo di un vampiro in True Blood. Questa tuttavia si concluse nello stesso 2014, e Parsons tornò così a riprendere il proprio ruolo in The Originals.

9. Sapeva a cosa andava incontro il suo personaggio. Nella quinta stagione il personaggio interpretato dall’attore, Jackson Kenner, raggiunge l’apice del suo arco narrativo, il quale si conclude con l’episodio The Tale of Two Wolves. Parsons ha dichiarato che sapeva da tempo cosa sarebbe accaduto al suo personaggio, anche già prima di iniziare a girare la prima stagione, ritenendosi poi grato per il percoso che ha potuto compiere.

Nathan Parsons: età e altezza

10. Nathan Parsons è nato ad Adelaide, in Australia, il 16 giugno 1988. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonte: IMDb

Nathan Never/Justice League: Adriano Barone parla di Doppio Universo

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Era il 2018 quando, in occasione del keynote di Sergio Bonelli Editore al Lucca Comics and Games, per la prima volta il logo di Zagor, storico eroe della casa editrice, e quello di Flash, icona della DC Comics, venivano affiancati per annunciare la partnership tra i due colossi dell’editoria a fumetti.

Nei quattro anni che sono seguiti, questa collaborazione ha dato vita a due delle tre storie annunciate in quella sede: La Scure e il Fulmine di Masi/Uzzeo, in cui Zagor incontra Flash, e Doppio Universo in cui Nathan Never, personaggio Bonelli ispirato al Rick Deckard di Blade Runner, incontra nientemeno che la Justice League, la squadra di supereroi più famosa del mondo comics. I team-up tra SBE e DC continueranno poi con Dylan Dog/Batman, che è stato affidato a Roberto Recchioni e che dovrebbe arrivare il prossimo anno.

In occasione del Lucca Comics and Games 2022, abbiamo incontrato Adriano Barone, sceneggiatore di Nathan Never/Justice League, che con grande emozione e un pizzico di giusto orgoglio ha raccontato il suo viaggio nel doppio universo che ospita questo storico team-up tra eroi che, apparentemente così diversi, trovano nelle loro piccole somiglianze un modo per cooperare.

“A quella Lucca (del 2018, ndr), un collega che non era riuscito a partecipare al keynote Bonelli fino alla fine mi chiese poi quali fossero le ultime novità annunciate da Michele Masiero (direttore editoriale di SBE) – esordisce Barone, divertito – e quando raccontai che era stato annunciato il team-up tra Bonelli e DC Comics, mi rispose ‘Smettila di prendermi in giro!’. Questo solo per dare l’idea di quanto fosse inaspettata la notizia.” 

Notizia inaspettata ma anche accolta con grande entusiasmo dagli autori che speravano e temevano di essere coinvolti in una sfida tanto insolita quanto difficile. E sembra che per Barone il timore, almeno nella prima parte del suo lavoro a Nathan Never/Justice League, sia stata l’emozione prevalente: “Per me è stato veramente un problema. Quando ho saputo che avrei dovuto scrivere Batman e Superman, che sono fumetti che leggo da 30 anni, ovviamente sono stato contento, ma mi sono detto se fossi davvero la persona giusta per scrivere questa storia.”

Una domanda legittima per chiunque fosse conscio del mito con cui si apprestava a confrontarsi: “Ho deciso che la storia doveva avere come nucleo narrativo le dinamiche trai personaggi, in che modo si rapportavano l’uno agli altri, perché sapevo che dovevo raccontare dei personaggi italiani ai lettori statunitensi, e dovevo presentare la Justice League e chi fossero questi eroi americani a quei pochi italiani che non la conoscevano. Ecco che i punti in comune trai due gruppi di personaggi sono diventati il mio punto di partenza. 

Sono partito dal rapporto che Nathan Never instaura con Batman e con Superman. Con il primo, Nathan poteva sentire un’affinità immediata, visto che entrambi non hanno superpoteri, ma è anche vero che hanno un senso di giustizia estremamente differente. Mi sono poi trovato a gestire una relazione esattamente opposta tra Nathan e Superman, perché sebbene uno sia un semplice uomo e l’altro un dio che vola e spara laser dagli occhi, i due sono accomunati dallo stesso senso di giustizia.”

Nathan Never/Justice League, scrivere gli dei: Superman e Batman

Ma com’è stato confrontarsi con le due divinità più grandi dell’Olimpo DC Comics? Per quello che riguarda Batman, l’approccio di Barone è stato quasi scientifico: “Per scrivere Batman mi sono ispirato al lavoro che ha fatto Grant Morrison. Quando scrivi di Batman a Gotham, il personaggio lavora da solo, si comporta in un modo specifico e ha a che fare con tutta la sua famosa schiera di criminali freak, ma quando interagisce con altri supereroi dotati di superpoteri, o con degli alieni, allora deve per forza avere un atteggiamento diverso. Questo è il Batman che ho scritto io, quello che deve essere sempre tre passi avanti a tutti per poter gestire al meglio la situazione e prevedere gli imprevisti. È stato piacevole scrivere questa figura di stratega.”

Tutt’altro approccio ha avuto invece per Superman: “Sono il primo fumettista italiano che scrive una storia di Superman, e questo per me è molto emozionante, dal momento che leggo le sue avventure da quando sono piccolo. Ho dedicato a lui il finale della storia e posso dire che scriverlo mi ha commosso molto. Penso che scrivere di un personaggio così buono e rassicurante faccia sentire buono anche chi lo scrive.”

Ma dal momento che ha avuto a che fare con Nathan Never, Barone ha scritto anche di Legs Weaver, personaggio che si è rivelato estremamente utile per il suo processo creativo: “Ho scritto anche Legs, che potrebbe definirsi un’anomalia nel panorama dei personaggi Bonelli, buoni o cattivi che siano. È un personaggio dal passato tragico ma è anche molto ironico ed è stata lei a permettermi di dare il LA alla scrittura. Ho affidato a lei la battuta d’apertura in una scena particolarmente difficile, in cui i personaggi mi sembravano davvero troppi. Grazie alle caratteristiche del personaggio sono riuscito a sbloccare l’impasse, la sua ironia mi ha salvato. Legs è in grado di prendere in giro persino un alieno imbattibile, quindi ho pensato di partire da questa sua dote, e di mezzo ci è andato Aquaman, che forse ha i superpoteri di cui è più facile prendersi gioco.”

Ma come si rapporta un eroe bonelliano, umano, senza super-poteri, a queste divinità? Com’è stato far interagire Nathan Never con la Justice League? Secondo Barone, la chiave del personaggio è stata il dubbio: “Questo eroe bonelliano, sin dalla sua nascita, è sempre stato un personaggio introspettivo e dubbioso, e ho pensato che un buon punto di partenza per lui, in questa sede, potesse essere proprio il chiedersi se fosse o meno la persona giusta per questa missione. Il mio Nathan si chiede se è all’altezza di combattere accanto a eroi così formidabili. Il punto è che penso che in Nathan sia fluito il dubbio che avevo io, in merito al fatto che anche io, forse, non mi sentivo proprio la persona più indicata a raccontare questo incontro.”

Nonostante i dubbi, Adriano Barone ha invece portato egregiamente a termine il lavoro su Nathan Never/Justice League, lasciando una piccola porta aperta per eventuali seguiti di questo leggendario incontro in un ‘Doppio Universo‘. “La decisione finale su un seguito spetta alla casa editrice. Per quello che mi riguarda, nel finale ho inserito dei semi che potrebbero portare ad altre storie, e poi i miei cassetti sono già pieni di appunti per qualsiasi team-up di Nathan Never con qualsiasi property fantascientifica. Io ci sono sempre.”

Nathan Never Justice League. Doppio Universo, variant cover di Massimo Carnevale.
Nathan Never Justice League. Doppio Universo, variant cover di Massimo Carnevale.

Nathan Fillion: 10 cose che forse non sai sull’attore

Nathan Fillion: 10 cose che forse non sai sull’attore

L’attore Nathan Fillion ha costruito negli anni una carriera di tutto rispetto, partecipando a film di grandi autori e serie TV di successo. Grazie ai suoi ruoli ha saputo conquistare l’attenzione di critica e pubblico, venendo apprezzato per la sua capacità di cambiare in base al ruolo e al contesto. Apparso in film più celebri di quello che si potrebbe pensare, l’attore è oggi presenza ricorrente nell’industria hollywoodiana.

Ecco 10 cose che non sai di Nathan Fillion.

I film e i programmi TV di Nathan Fillion

The Rookie Nathan Fillion

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica dell’attore ha inizio nel 1998 con il film Salvate il soldato Ryan, di Steven Spielberg. Successivamente prende parte a Sbucato dal passato (1999), Dracula’s Legacy – Il fascino del male (2000), Serenity (2005), Slither (2006), Waitress – Ricette d’amore (2007), Trucker (2008), Super – Attento crimine!!! (2010), Molto rumore per nulla (2012), Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il mare dei mostri (2013), Guardiani della Galassia Vol. 1 (2014) e Guardiani della Galassia Vol. 2 (2017).

I film di oggi di Nathan Fillion

Tra i film più recenti in cui l’attore ha recitato si annoverano Night Hunter (2018), The Suicide Squad – Missione suicida (2021), Guardiani della Galassia Vol. 3 (2023) e Superman (2025), diretto ancora una volta dall’amico James Gunn.

2. È noto per alcune serie TV. Altrettanto ricca è la carriera televisiva dell’attore, che ha inizio nel 1994 con la soap opera Una vita da vivere (1994). Successivamente è tra i protagonisti di Due ragazzi e una ragazza (1998-2001), e appare poi in alcune puntate delle serie Buffy l’ammazzavampiri (2003), Miss Match (2003), Firefly (2002-2003), e Desperate Housewives (2007-2008). Dal 2009 al 2016 ricopre il ruolo di protagonista della serie Castle, grazie al quale ottiene una grande fama. Partecipa inoltre anche a puntate di Community (2014), The Big Bang Theory (2015), Modern Family (2016-2018), Santa Clarita Diet (2017-2018) e Una serie di sfortunati eventi (2018). Dal 2018 è il protagonista della serie The Rookie, nel ruolo di John Nolan. Prossimamente sarà poi in in Lanterns.

3. Si è cimentato anche nel doppiaggio. L’attore è celebre anche come doppiatore, e negli anni ha prestato la sua voce a film d’animazione come Monster University (2013), Cars 3 (2017), The Death of Superman (2018) e il suo sequel Reign of the Supermen (2019). Ha inoltre doppiato Hal Jordan in diversi film DC animati, tra cui Lanterna Verde – I cavalieri di Smeraldo (2011), Justice League: Doom (2012), Justice League: The Flashpoint Paradox (2013) e Justice League – Il Trono di Atlantide (2015). Ha poi dato voce a Headpool in Deadpool & Wolverine (2024). Ha anche doppiato serie animate come Gravity Falls (2015), Rick and Morty (2017), Big Mouth (2017-2018) e American Dad! (2016-2021) e Monster & Co. la serie – Lavori in corso! (2024.

Nathan Fillion Guy Gardner

Nathan Fillion è Lanterna Verde in Superman

4. Non è la sua prima esperienza come “Lanterna Verde”. Nathan Fillion è Lanterna Verde in Superman, ma non è la sua prima esperienza con questo iconico corpo intergalattico. In passato, l’attore ha infatti dato voce a Hal Jordan – un’altra celebre Lanterna Verde – in diversi film d’animazione DC, tra cui Lanterna Verde – I cavalieri di Smeraldo e Justice League: Doom. Grande fan dell’universo DC, Fillion interpreta ora Guy Gardner, una Lanterna Verde nota per il suo atteggiamento arrogante e impulsivo. Questo segna il suo debutto in live-action nel DCU, aprendo la strada a un ruolo ricorrente anche nella serie Lanterns in sviluppo.

5. Ha lavorato attivamente all’aspetto del personaggio. Per prepararsi al ruolo di Guy Gardner in Superman, Fillion ha poi lavorato fianco a fianco con Gunn per costruire un personaggio fedele ai fumetti ma con un tocco personale.  L’attore ha dunque insistito per mantenere l’iconico taglio a scodella biondo di Gardner, ritenendolo essenziale per la fedeltà al look canonico. Fillion ha anche voluto che il costume avesse un aspetto volutamente “retrò” e kitsch, riflettendo l’ego ingombrante del personaggio e distinguendolo dalle altre Lanterne Verdi.

Nathan Fillion e i cameo in Guardiani della Galassia

6. Ha avuto un cameo in tutti e tre i film. Fillion ha avuto ruoli cameo in tutti e tre i film dei Guardiani della Galassia, diretti dall’amico James Gunn. Nel primo film presta la voce a un alieno mostruoso nella prigione di Kyln, che aggredisce Peter Quill. In Guardiani della Galassia Vol. 2 era stato girato un cameo come Simon Williams, alias Wonder Man, in alcuni finti poster cinematografici, poi tagliati dal montaggio finale. In Guardiani della Galassia Vol. 3 appare finalmente in carne e ossa come Maestro Karja, capo della sicurezza dell’Orgosfera, in una scena ricca d’umorismo.

Nathan Fillion e Stana Katic in Castle

7. Aveva un difficile rapporto con la sua co-protagonista. Nathan Fillion e Stana Katic sono stati i volti iconici della serie Castle, interpretando rispettivamente lo scrittore Richard Castle e la detective Kate Beckett, una coppia amatissima dal pubblico. Tuttavia, dietro le quinte il loro rapporto era tutt’altro che idilliaco. Diverse fonti hanno riportato che tra i due attori esisteva una forte tensione, al punto che arrivavano a non parlarsi nemmeno fuori dalle riprese. Sebbene ufficialmente si sia parlato di tagli di budget come causa della sua uscita, l’addio di Stana Katic dopo l’ottava stagione è stato attribuito anche a questi problemi personali irrisolti.

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Nathan Fillion in Modern Family

8. Era nervoso all’idea di dover interpretare un ruolo comico. Nathan Fillion ha interpretato Rainer Shine, un meteorologo vanesio e affascinante, in sei episodi di Modern Family tra stagione 8 e 9, tra cui “Weathering Heights” e “Thanksgiving Jamboree”. Phil Dunphy lo ammira come una celebrità locale, ma la trama si complica quando Shine inizia a frequentare sua figlia Haley, generando situazioni imbarazzanti e comiche. Curiosamente, Fillion ha ammesso di essere stato piuttosto nervoso prima della lettura in gruppo della sceneggiatura, nonostante la lunga carriera comica.

Nathan Fillion ha una moglie?

9. È single. Nathan Fillion non è mai stato sposato e, attualmente, è single. Nel corso degli anni ha avuto diverse relazioni importanti, tra cui con Vanessa Marcil, Mikaela Hoover, Christina Ochoa e Krista Allen, ma nessuna è sfociata in matrimonio. Da queste relazioni sentimentali, l’attore non ha avuto figli. Fillion ha ammesso in alcune interviste di sentirsi sfortunato in amore e di non aver ancora trovato la persona giusta, preferendo nel mentre dedicarsi alla carriera.

L’età e l’altezza di Nathan Fillion

10. Nathan Fillion è nato a Edmonton, Canada, il 27 marzo 1971. L’altezza complessiva dell’attore è di 187 centimetri.

Fonte: IMDb

Nathan Fillion rivela che sarà in Guardians of the Galaxy

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Mentre Captain America: The Winter Soldier conquista il box office, sale l’attesa per il penultimo film della “Fase Due” della Marvel, Guardians of the Galaxy. A parlare questa volta del cine-comic di James Gunn è l’attore Nathan Fillion che, in occasione del St. Louis Comic-Con, ha lasciato intendere che sarà presente nel film, ma che il pubblico farà molta fatica a riconoscerlo. Alla curiosità dei numerosi fan, Fillion ha così risposto:

“Se voglio avere una parte nel film? Forse è meglio dire, se volevo… Ho detto forse… Forse sarà una sorpresa… Vi consiglio di guardare con attenzione i titoli di coda del film”. Dunque, queste parole lasciano facilmente intendere che Nathan Fillion sarà presente in Guardians of the Galaxy. Ma che ruolo avrà? Restiamo in attesa di ulteriori dettagli…

LEGGI ANCHE: Guardians of the Galaxy: prima clip e nuova foto dal set

Trama: L’audace esploratore Peter Quill è inseguito dai cacciatori di taglie per aver rubato una misteriosa sfera ambita da Ronan, un essere malvagio la cui sfrenata ambizione minaccia l’intero universo. Per sfuggire all’ostinato Ronan, Quill è costretto a una scomoda alleanza con quattro improbabili personaggi: Rocket, un procione armato; Groot, un umanoide dalle sembianze di un albero; la letale ed enigmatica Gamora e il vendicativo Drax il Distruttore. Ma quando Quill scopre il vero potere della sfera e la minaccia che costituisce per il cosmo, farà di tutto per guidare questa squadra improvvisata in un’ultima, disperata battaglia per salvare il destino della galassia.

Il film è atteso negli USA il 1 Agosto del 2014 in 3D. Tutte le news sul film nella nostra scheda: Guardians of the GalaxyNel cast del film diretto da James Gunn ci sono Chris PrattDave BautistaGlenn CloseLee PaceMichael RookerOphelia Lovibond, Zoe Saldana, Benicio Del Toro e Vin Diesel, con Bradley Cooper e Vin Diesel che presteranno rispettivamente la voce a Rocket Raccoon e Groot.

Fonte: CS

Nathan Fillion anticipa il tono maturo di Lanterns: “Ho detto più parolacce” di qualsiasi altro progetto

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Man mano che emergono nuovi dettagli su Lanterns della HBO, sembra sempre più che la serie TV sarà più incentrata su John Stewart, nonostante Kyle Chandler apparirà nei panni di Hal Jordan.

Parlando con Entertainment Weekly, Nathan Fillion, protagonista di un’apparizione memorabile nei panni di Guy Gardner in Superman, ha parlato della sua partecipazione alla serie, rivelando di avere scene solo con il John Stewart di Aaron Pierre, non con Hal. “Aaron ha una voce che sembra burro. Ed è statuario, come se fosse scolpito nel marmo”, ha detto Fillion a EW. “È molto, molto preciso riguardo al suo personaggio e a ciò che sta attraversando. Il suo personaggio sta chiaramente attraversando un momento difficile. E poi arriva questo figlio di puttana socievole e presuntuoso in Guy Gardner.”

“E in quella serie… ragazzo, Guy Gardner. Ho detto più parolacce in quel progetto che in tutta la mia carriera, credo”, ha anticipato Nathan Fillion. Sembra che Guy stia per dare alla nuova recluta della Lanterna una lezione da principiante. Tuttavia, Fillion ha aggiunto in modo intrigante che qualcosa nell’incontro di Guy con John lo preoccupa molto. Mentre la conversazione tra John e Guy volge al termine, Nathan Fillion ha affermato: “Alla fine, si capisce che c’è un cambiamento. Guy Gardner non è più a suo agio. Non si sente più compiaciuto. Allora si capisce dove risiede la vera forza di John. È un individuo forte. Non ho scene dirette con Hal Jordan, ma incontrando Kyle, è tutto ciò che ci si aspetterebbe da lui. Un uomo molto divertente, molto simpatico, molto spensierato e piacevole da frequentare”.

Lanterns 2026
Lanterns – Aaron Pierre e Kyle Chandler nella prima foto della serie – Cortesia di Max

Lanterns è la storia di una coppia di Lanterne Verdi

La produzione di Lanterns è attualmente in corso nel Regno Unito. Guy Gardner di Nathan Fillion, che farà il suo debutto nel reboot di Superman di James Gunn, dovrebbe avere un ruolo di supporto nella serie. Hal Jordan è stato precedentemente interpretato da Ryan Reynolds nel famigerato film del 2011 Lanterna Verde.

“Questa è la storia di una coppia di Lanterne Verdi John Stewart e Hal Jordan”, ha detto Gunn del progetto quando è stato annunciato per la prima volta. “Ci sono altre Lanterne Verdi sparse qua e là, ma questa è in realtà una serie TV ambientata sulla Terra, quasi come True Detective, con un paio di Lanterne Verdi che sono poliziotti spaziali che sorvegliano Precinct Earth e scoprono un terrificante mistero che si collega alla nostra più grande storia del DCU.”

Il creatore di Lost e Watchmen, vincitore di un Emmy Award, Damon Lindelof, sta lavorando alla sceneggiatura dell’episodio pilota insieme allo showrunner di Ozark Chris Mundy e all’acclamato scrittore di fumetti Tom King.

James Hawes di Slow Horses ha diretto i primi due episodi di Lanterns e, a marzo, ha lasciato intendere cosa i fan possono aspettarsi dalla serie.

Chris Mundy (True Detective: Night Country) è showrunner e produttore esecutivo e scriverà Lanterns con Damon Lindelof (Watchmen) e lo sceneggiatore di fumetti Tom King (Supergirl). Il cast include Aaron Pierre nel ruolo di John Stewart, Kyle Chandler in quello di Hal Jordan e Ulrich Thomsen in quello di Sinestro. Kelly Macdonald, Garret Dillahunt, Poorna Jagannathan, Nicole Ari Parker, Jason Ritter, J. Alphonse Nicholson e Jasmine Cephas Jones completano il cast di supporto.

Nathan Ambrosioni, intervista al regista di Ricomincio da me

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Nathan Ambrosioni, intervista al regista di Ricomincio da me

Si chiama Nathan Ambrosioni, ha 24 anni ed è pronto per diventare la nuova star del cinema francese. Con alle spalle già 4 lungometraggi, si appresta a raggiungere gli schermi italiani con Ricomincio da me (Toni, en famille), una commedia generazionale in cui Camille Cottin interpreta la madre di 5 figli che decide di ritrovare il tempo per sé e per coltivare il proprio talento. Il film, che esce in sala il 28 dicembre distribuito da Wanted Cinema.

Ricomincio da me affronta i temi della maternità e dell’adolescenza in modo completamente nuovo, raccontando la storia di una donna e il suo desiderio di seguire i suoi sogni, nonostante una famiglia complessa, non tradizionale, composta da cinque figli ormai cresciuti. Da dove nasce l’esigenza e la capacità di parlare in maniera così brillante e originale di adolescenza e maternità?

“Volevo parlare di queste persone che si pongono delle domande sulla loro condizione. Ho scelto di raccontare di una madre con 5 figli, i quali sono molto diversi tra loro e ognuno segue un proprio desiderio. È un ottimo spunto per la commedia, ma è anche il racconto di una situazione complicata perché ognuno di loro cerca la libertà. Quando ho scritto il film avevo 20 anni, e volevo parlare della mia generazione, dei miei amici, di queste persone che non sempre vengono rappresentate o se succede, sono sempre personaggi scritti da quarantenni. Volevo parlare dei miei amici da amico, con gentilezza.”

Parlare di una donna che a 45 anni ha 5 figli, i maggiori trai quali sono pronti per l’università, in Italia, è fantascienza, dal momento che da noi le persone cominciano ad avere figli proprio intorno ai 40 anni e anzi, spesso si fermano a un solo figlio! In Francia è plausibile uno scenario del genere?

“Non sapevo che le cose per l’Italia fossero così diverse, ma posso garantirti che a ogni proiezione del film, una o due donne intorno ai 40 sono intervenute dicendo che si sentivano ben rappresentate. Il problema credo sia diverso, penso dipenda principalmente dal fatto che spesso quando una donna diventa madre le viene detto che l’essere madre deve soddisfare ogni suo desiderio, mentre per un uomo è diverso. Ai padri è concesso poter essere anche professionisti, per esempio. E credo che sia questo l’elemento di maggiore interesse del film, concedere alle madri la possibilità di essere anche altro, che la maternità non esaurisce del tutto le loro ambizioni.”

Protagonista del film è Camille Cottin che ormai è una vera e propria star. Ti ha aiutato a dare forma a Toni?

“Camille è una persona e un’attrice magnifica. Ho scritto il ruolo sognando proprio che lo interpretasse lei. Seguo il suo lavoro sin da quando avevo 12 anni e osservandola in interviste e performance ho scritto la mia Toni in maniera che avesse molto a che fare con lei. Chiaramente non sono la stessa persona, e non c’è improvvisazione nel film, le riprese sono state portate avanti seguendo in maniera precisa il testo della sceneggiatura, ma ci sono degli elementi nel modo in cui parla o si muove Toni che sono stati scritti pensando proprio a come parla e come si muove Camille. Sono stato fortunato perché quando lei ha letto la sceneggiatura le è piaciuta e ha accettato di diventare Toni. È stata magnifica, ha dato la sua dolcezza, la sua ambiguità, le sue caratteristiche al personaggio. Ha portato il personaggio e il film a un altro livello.”

Anche il tuo film precedente, Paper Flags, raccontava di una donna con un talento nascosto, che non sfruttava e che non rappresentava il suo vero lavoro. Cosa ti affascina di questo aspetto?

“Sono affascinato dalle persone che hanno un dono, come una bella voce, ma che non vogliono farne una professione, non vogliono ricavarci soldi. Come Toni che ha una bella voce, ma non vuole usarla, non vuole sfruttare questa cosa e viene forzata a cantare. Sono affascinato da come il talento non diventi necessariamente una professione. Non credo che sia un dovere fare per forza qualcosa di grande con il talento che si ha, puoi anche utilizzarlo nel tuo privato, per te.”

Sei un regista e sceneggiatore molto giovane ma molto promettente. Ci sono dei colleghi ai quali ti ispiri e con i quali vorresti lavorare?

“Mi piacerebbe lavorare con Noah Baumbach, con Greta Gerwig e con Kore’eda. Mi piacerebbe lavorare anche con Chloé Zhao, la seguo dal suo primo film. Ci sono tantissimi registi che mi piacciono, e sono contento di vivere in questo momento storico, perché credo stiano uscendo un sacco di film di registi che ammiro, e questa cosa mi fa molto felice.”

Diretto da Nathan Ambrosioni, Ricomincio da me arriva in sala il 28 dicembre, distribuito da Wanted Cinema.

Nathalie Rapti Gomez sarà Rosaline in Rome Adn Juliet di Carlo Carlei!

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Nathalie Rapti Gomez sarà Rosaline, la rivale di giulietta nel  nuovo film di Carlo Carlei, Romeo and Juliet, che per la prima volta cinematograficamente darà spazio anche al personaggio di Rosaline, il primo amore di Romeo.

Nathalie Kelley: 10 cose che non sai sull’attrice

Nathalie Kelley: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Nathalie Kelley ha dimostrato negli anni di potersi affermare ad Hollywood, rivelandosi tutt’altro che una stella di passaggio. Grazie al suo talento e alla sua classe ha saputo ritagliarsi ruoli di rilievo in alcuni film e serie TV di successo. Nonostante l’attrice sia ancora alla ricerca del ruolo che possa consacrarla, il suo volto è ormai noto ai fan, che la apprezzano per la sua ecletticità.

Ecco 10 cose che non sai di Nathalie Kelley.

Nathalie Kelley carriera

1 I film. Il debutto dell’attrice sul grande schermo risale al 2006, quando ricopre il ruolo di Neela nel film The Fast and the Furious: Tokyo Drift. Successivamente prende parte a Loeaded (2008), Take Me Home Tonight (2011), Urban Explorers (2011), The Man Who Shook the Hand of Vicente Fernandez (2012), Infiltrators (2014) e In Like Flynn (2018).

2 Le serie TV. Tra le partecipazioni televisive dell’attrice si annoverano invece CSI – Scena del crimine (2011), Body of Proof (2011-2012), Unreal (2014), Mistresses (2016), The Vampire Diaries (2016-2017), dove recita accanto a Matthew Davis, e Dynasty (2017-2018).

Nathalie Kelley Instagram

3 Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo personale, seguito da 1,2 milioni di persone. All’interno di questo è possibile trovare fotografie scattate in momenti di svago, ma anche foto scattate sui set o alle premiere a cui l’attrice ha preso parte.

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Nathalie Kelley vita privata

4 È sposata. Nell’aprile 2018 l’attrice ha confermato tramite un post sul proprio account Instagram di essere ufficialmente fidanzata con Jordan Burrows. I due si sono in seguito sposati nell’aprile del 2019. Precedentemente l’attrice aveva avuto una relazione con Zach Roerig, suo collega sul The Vampire Diaries.

Nathalie Kelley The Fast and the Furious

5 Ha interpretato un ruolo importante. The Fast and the Furious: Tokyo Drift è il terzo capitolo della serie, il quale differisce dagli altri capitoli per l’ambientazione e il cast. L’attrice interpreta Neela, studentessa australiana trasferitasi a Tokyo per continuare i suoi studi. Il suo personaggio avrà un ruolo importante all’interno del film, venendo conteso dai due protagonisti maschili in sfide all’ultimo sangue.

Nathalie Kelley The Vampire Diaries

6 Ha avuto difficoltà ad interpretare il villain della serie. L’attrice fa il suo ingresso nella celebre serie nell’ottava stagione, ricoprendo il ruolo di Sybil, anche noto come “il male in persona”. Di natura immortale, il personaggio ha la capacità di manipolare le sue vittime per i propri scopi. L’attrice ha dichiarato di aver dunque avuto difficoltà a calarsi in un ruolo così negativo, ma che la chiave di svolta le è arrivata nel momento in cui ha scoperto che in fondo il suo personaggio voleva solo essere amato.

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Nathalie Kelley Dynasty

7 Non tornerà per la seconda stagione. L’attrice ha preso parte alla prima stagione del reboot di Dynasty. La stagione termina con un colpo di scena riguardo il personaggio di Cristal, interpretata proprio dalla Kelley. Questa ha in seguito dichiarato che non tornerà per la seconda stagione, affermando di essersi “ripresa la sua vita”, lasciando intuire che potrebbero esserci stati alcuni contrasti sul set che l’hanno portata a questa scelta.

Nathalie Kelley Fast & Furious 9

8 Tornerà nella saga. L’attore Vin Diesel ha dichiarato che l’attrice riprenderà il ruolo di Neela nel nono capitolo della saga. Il film è previsto per il 2020, con la regia di F. Gary Gray, e vedrà il ritorno nel cast anche di Dwayne Johnson.

Nathalie Kelley Bruno Mars

9 Ha recitato in un videoclip. Oltre al cinema e alla TV, l’attrice è comparsa anche nel videoclip della canzone “Just the Way You Are”, dell’artista Bruno Mars. Il videoclip è stato rilasciato nel 2010 in concomitanza con l’uscita del brano.

Nathalie Kelley età e altezza

10 Nathalie Kelley è nata a Lima, in Perù, il 3 marzo 1985. L’altezza complessiva dell’attrice è di 168 centimetri.  

Fonte: IMDb