Nightcrawler, pellicola che vede
protagonista Jake Gyllenhaal e che segna
l’esordio alla regia per Dan Gilroy si mostra
attraverso il red band trailer ufficiale.
Nightcrawler parla di un giovane
uomo, Lou, (Jake Gyllenhaal) che si imbatte
nel mondo notturno del giornalismo freelance investigativo e del
crimine di Los Angeles. La trama
di Nightcrawler e la scelta di
casting del protagonista non possono che ricordarci in particolare
due ruoli analoghi in precedenza interpretati da Jake
Gyllenhaal, ovvero Roberth Graysmith
in Zodiac e Detective Loki
in Prisoners.
Accanto
a Gyllenhaal, sono presenti
anche Rene Russo (vista nel ruolo di
Frigga in Thor: The Dark
World), Bill
Paxton (John Garrett nella serie
TV Agents of S.H.I.E.L.D)
e Riz Ahmed (protagonista
de Il Fondamentalista
Riluttante).
Le riprese
di Nightcrawler hanno avuto
luogo a Los Angeles in sole cinque settimane intensive a partire da
ottobre 2013: si tratta infatti di un film indipendente. I
produttori sono Jennifer Fox, Tony
Gilroy, Jake Gyllenhaal, Michel
Litvak e David Lancaster, la casa di produzione che ha finanziato
il film è la Bold Films.
Vi ricordiamo che il film è stato
presente al Festival di Roma 2014,
ma che debutterà nei cinema l’imminente 31
ottobre.
Nuovo trailer e nuovo poster
per Nightcrawler, thriller che
segna l’esordio alla regia di Dan Gilroy,
con Jake Gyllenhaal come protagonista
principale. Ecco il trailer del film:
Nightcrawler parla di un giovane
uomo, Lou, (Jake Gyllenhaal) che si imbatte
nel mondo notturno del giornalismo freelance investigativo e del
crimine di Los Angeles. La trama
di Nightcrawler e la scelta di
casting del protagonista non possono che ricordarci in particolare
due ruoli analoghi in precedenza interpretati da Jake
Gyllenhaal, ovvero Roberth Graysmith
in Zodiac e Detective Loki
in Prisoners.
Accanto
a Gyllenhaal, sono presenti
anche Rene Russo (vista nel ruolo di
Frigga in Thor: The Dark
World), Bill
Paxton (John Garrett nella serie
TV Agents of S.H.I.E.L.D)
e Riz Ahmed (protagonista
de Il Fondamentalista
Riluttante).
Le riprese
di Nightcrawler hanno avuto
luogo a Los Angeles in sole cinque settimane intensive a partire da
ottobre 2013: si tratta infatti di un film indipendente. I
produttori sono Jennifer Fox, Tony
Gilroy, Jake Gyllenhaal, Michel
Litvak e David Lancaster, la casa di produzione che ha finanziato
il film è la Bold Films.
Arriva online un nuovo poster UK di
Nightcrawler,il thriller che segna
l’esordio alla regia di Dan Gilroy, che ha avuto a
disposizione Jake Gyllenhaal come protagonista
principale.
Nightcrawler parla di un giovane
uomo, Lou, (Jake Gyllenhaal) che si imbatte
nel mondo notturno del giornalismo freelance investigativo e del
crimine di Los Angeles. La trama
di Nightcrawler e la scelta di
casting del protagonista non possono che ricordarci in particolare
due ruoli analoghi in precedenza interpretati da Jake
Gyllenhaal, ovvero Roberth Graysmith
in Zodiac e Detective Loki
in Prisoners.
Accanto
a Gyllenhaal, sono presenti
anche Rene Russo (vista nel ruolo di
Frigga in Thor: The Dark
World), Bill
Paxton (John Garrett nella serie
TV Agents of S.H.I.E.L.D)
e Riz Ahmed (protagonista
de Il Fondamentalista
Riluttante).
Nightcrawler segna l’esordio alla
regia di Dan Gilroy, che ha anche scritto il
film e che è già noto per aver lavorato alla scrittura
di Real Steel, The
Fall e The Bourne
Legacy, analogamente al percorso che è già stato
intrapreso in precedenza da suo fratello maggiore Tony
Gilroy, dapprima sceneggiatore di molte pellicole e in seguito
regista.
Le riprese
di Nightcrawler hanno avuto
luogo a Los Angeles in sole cinque settimane intensive a partire da
ottobre 2013: si tratta infatti di un film indipendente. I
produttori sono Jennifer Fox, Tony
Gilroy, Jake Gyllenhaal, Michel
Litvak e David Lancaster, la casa di produzione che ha finanziato
il film è la Bold Films.
Da notare come Jake
Gyllenhaal abbia dovuto perdere molto peso per
calarsi nella parte, circa 10 kg: non a caso il famoso attore
appare molto dimagrito e con il volto scavato nelle foto di
scena.
Nuovo trailer
per Nightcrawler, thriller che
segna l’esordio alla regia di Dan Gilroy,
con Jake Gyllenhaal come protagonista
principale.
Nightcrawler parla di un
giovane uomo, Lou, (Jake Gyllenhaal) che si
imbatte nel mondo notturno del giornalismo freelance investigativo
e del crimine di Los Angeles. La trama
di Nightcrawler e la scelta di
casting del protagonista non possono che ricordarci in particolare
due ruoli analoghi in precedenza interpretati da Jake
Gyllenhaal, ovvero Roberth Graysmith
in Zodiac e Detective Loki
in Prisoners.
Accanto
a Gyllenhaal, sono presenti
anche Rene Russo (vista nel ruolo di
Frigga in Thor: The Dark
World), Bill
Paxton (John Garrett nella serie
TV Agents of S.H.I.E.L.D)
e Riz Ahmed (protagonista
de Il Fondamentalista
Riluttante).
Le riprese
di Nightcrawler hanno avuto
luogo a Los Angeles in sole cinque settimane intensive a partire da
ottobre 2013: si tratta infatti di un film indipendente. I
produttori sono Jennifer Fox, Tony
Gilroy, Jake Gyllenhaal, Michel
Litvak e David Lancaster, la casa di produzione che ha finanziato
il film è la Bold Films.
Nightcrawler parla di un giovane
uomo, Lou, (Jake Gyllenhaal) che si imbatte
nel mondo notturno del giornalismo freelance investigativo e del
crimine di Los Angeles. La trama
di Nightcrawler e la scelta di
casting del protagonista non possono che ricordarci in particolare
due ruoli analoghi in precedenza interpretati da Jake
Gyllenhaal, ovvero Roberth Graysmith
in Zodiac e Detective Loki
in Prisoners.
Accanto
a Gyllenhaal, sono presenti
anche Rene Russo (vista nel ruolo di
Frigga in Thor: The Dark
World), Bill
Paxton (John Garrett nella serie
TV Agents of S.H.I.E.L.D)
e Riz Ahmed (protagonista
de Il Fondamentalista
Riluttante).
Le riprese
di Nightcrawler hanno avuto
luogo a Los Angeles in sole cinque settimane intensive a partire da
ottobre 2013: si tratta infatti di un film indipendente. I
produttori sono Jennifer Fox, Tony
Gilroy, Jake Gyllenhaal, Michel
Litvak e David Lancaster, la casa di produzione che ha finanziato
il film è la Bold Films.
Vi ricordiamo che il film è stato
presente al Festival di Roma 2014,
ma che debutterà nei cinema l’imminente 31
ottobre.
Notorius Pictures ha pubblicato
online due nuove clip in italiano
da Nightcrawler, pellicola che vede
protagonista Jake Gyllenhaal e che segna
l’esordio alla regia per Dan
Gilroysi. Eccole:
Nightcrawler parla di un giovane
uomo, Lou, (Jake Gyllenhaal) che si imbatte
nel mondo notturno del giornalismo freelance investigativo e del
crimine di Los Angeles. La trama
di Nightcrawler e la scelta di
casting del protagonista non possono che ricordarci in particolare
due ruoli analoghi in precedenza interpretati da Jake
Gyllenhaal, ovvero Roberth Graysmith
in Zodiac e Detective Loki
in Prisoners.
Accanto
a Gyllenhaal, sono presenti
anche Rene Russo (vista nel ruolo di
Frigga in Thor: The Dark
World), Bill
Paxton (John Garrett nella serie
TV Agents of S.H.I.E.L.D)
e Riz Ahmed (protagonista
de Il Fondamentalista
Riluttante).
Le riprese
di Nightcrawler hanno avuto
luogo a Los Angeles in sole cinque settimane intensive a partire da
ottobre 2013: si tratta infatti di un film indipendente. I
produttori sono Jennifer Fox, Tony
Gilroy, Jake Gyllenhaal, Michel
Litvak e David Lancaster, la casa di produzione che ha finanziato
il film è la Bold Films.
Vi ricordiamo che il film è stato
presente al Festival di Roma 2014,
ma che debutterà nei cinema l’imminente 31
ottobre.
I diritti di
Nightcrawler, thriller noir con
Jake Gyllenhaal protagonista, sono stati oggi in
toto acquisiti per gli Stati Uniti dalla casa di distribuzione
americana Open Road Films.
Nightcrawler parla di un giovane
uomo, Lou, (Jake Gyllenhaal) che si imbatte
nel mondo notturno del giornalismo freelance investigativo e del
crimine di Los Angeles. La trama di
Nightcrawler e la scelta di casting del
protagonista non possono che ricordarci in particolare due ruoli
analoghi in precedenza interpretati da Jake
Gyllenhaal, ovvero Roberth Graysmith in
Zodiac e Detective Loki in
Prisoners.
Accanto
a Gyllenhaal, nel cast del thriller, uno dei
film più attesi al Festival
di Cannes di quest’anno, sono presenti anche Rene
Russo (vista nel ruolo di Frigga in Thor: The Dark World),
Bill Paxton (John Garrett nella serie TV
Agents of S.H.I.E.L.D) e Riz
Ahmed (protagonista de Il Fondamentalista
Riluttante). Nightcrawler
segna l’esordio alla regia di Dan Gilroy, che ha
anche scritto il film e che è già noto per aver lavorato alla
scrittura di Real Steel, The
Fall e The Bourne Legacy,
analogamente al percorso che è già stato intrapreso in precedenza
da suo fratello maggiore Tony Gilroy, dapprima sceneggiatore
di molte pellicole e in seguito regista.
Le riprese di
Nightcrawler hanno avuto luogo a Los
Angeles in sole cinque settimane intensive a partire da ottobre
2013: si tratta infatti di un film indipendente. I produttori sono
Jennifer Fox, Tony Gilroy, Jake
Gyllenhaal, Michel Litvak e David Lancaster, la casa di
produzione che ha finanziato il film è la Bold Films. Da notare
come Jake Gyllenhaal abbia dovuto perdere molto
peso per calarsi nella parte, circa 10 kg: non a caso il famoso
attore appare molto dimagrito e con il volto scavato nelle foto di
scena. Nightcrawler non ha ancora una data di uscita
ufficiale.
Arriva online il primo
teaser/virale di Nightcrawler,il
thriller che segna l’esordio alla regia di Dan
Gilroy, che ha avuto a disposizione Jake
Gyllenhaal come protagonista
principale.
Nightcrawler parla di un giovane
uomo, Lou, (Jake Gyllenhaal) che si imbatte
nel mondo notturno del giornalismo freelance investigativo e del
crimine di Los Angeles. La trama
di Nightcrawler e la scelta di
casting del protagonista non possono che ricordarci in particolare
due ruoli analoghi in precedenza interpretati da Jake
Gyllenhaal, ovvero Roberth Graysmith
in Zodiac e Detective Loki
in Prisoners.
Accanto
a Gyllenhaal, sono presenti
anche Rene Russo (vista nel ruolo di
Frigga in Thor: The Dark
World), Bill
Paxton (John Garrett nella serie
TV Agents of S.H.I.E.L.D)
e Riz Ahmed (protagonista
de Il Fondamentalista
Riluttante).
Nightcrawler segna l’esordio alla
regia di Dan Gilroy, che ha anche scritto il
film e che è già noto per aver lavorato alla scrittura
di Real Steel, The
Fall e The Bourne
Legacy, analogamente al percorso che è già stato
intrapreso in precedenza da suo fratello maggiore Tony
Gilroy, dapprima sceneggiatore di molte pellicole e in seguito
regista.
Le riprese
di Nightcrawler hanno avuto
luogo a Los Angeles in sole cinque settimane intensive a partire da
ottobre 2013: si tratta infatti di un film indipendente. I
produttori sono Jennifer Fox, Tony
Gilroy, Jake Gyllenhaal, Michel
Litvak e David Lancaster, la casa di produzione che ha finanziato
il film è la Bold Films.
Da notare come Jake
Gyllenhaal abbia dovuto perdere molto peso per
calarsi nella parte, circa 10 kg: non a caso il famoso attore
appare molto dimagrito e con il volto scavato nelle foto di
scena.
Amy Adams è una sei volte candidata all’Oscar
con una filmografia decisamente interessante che va da American Hustle a Her, da Arrival fino
al ruolo di Lois Lane in L’uomo d’acciaio. Tuttavia, il suo prossimo ruolo
potrebbe essere anche il più sorprendente. La Adams sarà infatti
presto protagonista di Nightbitch, un film della
Searchlight Pictures diretto da Marielle Heller.
Questa settimana, Vanity Fair ha condiviso un
primo sguardo alla Adams nel film.
Basato sull’omonimo romanzo di
Rachel Yoder del 2021, la Adams interpreta una
madre casalinga che si ritrova lentamente a trasformarsi in un
animale. “Era così unico e ultraterreno, e come niente che
avessi mai letto prima“, racconta la sei volte
candidata all’Oscar a VF. Di seguito, ecco le prime immagini del
film, la cui uscita in sala negli Stati Uniti è attualmente fissata
al 6 dicembre.
La sinossi di Nightbitch riporta:
“Una madre ambiziosa mette da parte la sua carriera artistica
per stare a casa con il figlio appena nato, ma l’esperienza non
corrisponde alla sua immaginazione. Due anni dopo, entra in bagno
per una pausa dalle richieste del suo bambino, solo per scoprire
una fitta macchia di peli sulla nuca. Allo specchio, i suoi canini
sembrano improvvisamente più affilati di quanto ricordasse. Il
marito, che viaggia per lavoro cinque giorni alla settimana, ignora
le sue paure da stanze d’albergo lontane.
Mentre i sintomi della madre si
intensificano e la tentazione di cedere ai suoi nuovi impulsi
canini aumenta, la donna lotta per mantenere segreta la sua
identità di alter-canina. Cercando una cura in biblioteca, scopre
il misterioso tomo accademico che diventa la sua bibbia, A Field
Guide to Magical Women: A Mythical Ethnography, e incontra un
gruppo di mamme coinvolte in uno schema di marketing multilivello
che potrebbero essere più di quello che sembrano”.
Nightbitch, il nuovo film fantasy con Amy Adams,
in arrivo su Disney+ il 24 gennaio, parte da un’idea
provocatoria: una madre stanca e sopraffatta da tutto ciò che
comporta una maternità affrontata in solitudine, scopre un giorno
che si sta trasformando in un cane. Una metafora delle
trasformazioni che il corpo e la mente di una donna attraversano
durante la gravidanza, dopo il parto e nella nuova vita da madre
oppure la realtà? Il film, scritto e diretto da Marielle
Heller e tratto dal romanzo omonimo di Rachel
Yoder, gioca abilmente su questa ambiguità, regalando
momenti di surrealismo, commedia e introspezione, il tutto con una
chiave insolita.
La trama di
Nightbitch
La protagonista, una
madre senza nome che solo dopo la trasformazione comincia a
chiamarsi Nightbitch, vive in un tipico sobborgo americano
con il marito (Scoot McNairy), che non è quasi mai
a casa per lavoro, il loro figlio di due anni e un gatto
trascurato. Ex artista di successo, ha lasciato la carriera per
dedicarsi alla famiglia, ma la routine della maternità l’ha
risucchiata in un ciclo monotono e alienante.
La ripetizione visiva
utilizzata da Heller sottolinea efficacemente questa monotonia, con
inquadrature ricorrenti delle colazioni e delle letture della
buonanotte, un loop. La madre si sente intrappolata, e il suo
risveglio inizia quando nota che i suoi canini si stanno affilando
e il suo corpo diventa più peloso. Incuriosita e spaventata, scopre
una protuberanza vicino al coccige, ma invece di cercare aiuto
medico, la osserva crescere fino a trasformarsi in una coda.
A differenza della
tragica metamorfosi di Gregor Samsa nel racconto di Kafka, la
trasformazione della protagonista in Nightbitch è
galvanizzante e liberatoria. La madre abbraccia la sua nuova natura
animale, abbandonando le costrizioni della “brava ragazza” per
esplorare una libertà primordiale e feroce. Le sue uscite notturne
diventano momenti di puro istinto. E Amy Adams, nei panni di questa donna/bestia,
offre una performance straordinaria, esplorando con trasparenza
emotiva il delicato equilibrio tra vulnerabilità e forza selvaggia.
Le sue espressioni passano dalla frustrazione repressa alla gioia
animalesca con una naturalezza magnetica. La performance le è valsa
anche una candidatura ai Golden Globe.
Heller adotta un
approccio intimo e claustrofobico, traducendo il flusso di
coscienza del romanzo in voice-over che creano momenti di grande
ironia. Le frasi di circostanza pronunciate dalla protagonista sono
spesso in netto contrasto con i suoi pensieri reali, generando un
umorismo tagliente che evidenzia il suo disagio interiore.
Tuttavia, il film tende ad attenuare la rabbia e la frustrazione
che caratterizzavano il romanzo di Yoder, preferendo smussare gli
angoli più spigolosi con una vena di umorismo che rischia di
indebolire il messaggio.
Un adattamento che addolcisce il
romanzo di partenza
Nonostante la forte
performance di Adams, alcune scelte narrative risultano troppo
compiacenti. La critica alla maternità contemporanea e alle
pressioni sociali che ne derivano è evidente, ma il film si
accontenta di una narrazione di emancipazione individuale, senza
approfondire le implicazioni più sovversive del romanzo. La scelta
di Heller di allontanarsi dal body horror per concentrarsi su una
rappresentazione più leggera e ironica lascia è una chiara presa di
posizione, tanto che tutti i momenti più audaci del romanzo vengono
mitigati da un tono più rassicurante.
Se da un lato il film
coglie con precisione lo stress e la solitudine della
genitorialità, dall’altro le scene più fantasy non riescono a
trasmettere emozioni forti, forse perché la regista sceglie di dare
più peso all’aspetto psicologico che a quello fantastico/horror del
materiale di partenza. La trasformazione canina della protagonista,
con il suo acuirsi dei sensi e la necessità di inseguire prede nel
buio, resta confinata in una dimensione simbolica che non osa mai
spingersi fino in fondo. Anche il culmine della sua crisi, un
crollo nervoso in un ristorante, non porta a reali conseguenze,
confermando l’intenzione del film di restare su un terreno
sicuro.
Nonostante la cautela con
cui viene messo in scena, Nightbitch è un’opera
intrigante, anche se meno audace di quanto avrebbe potuto essere.
Amy Adams brilla nel ruolo della madre
sopraffatta che riscopre la propria natura selvaggia, ma il film,
pur offrendo spunti interessanti sulla femminilità e la maternità,
preferisce addomesticare la sua rabbia piuttosto che lasciarla
esplodere in tutta la sua potenza.
La Searchlight Pictures ha
rilasciato il trailer di Nightbitch, una commedia
horror con Amy Adams basata sul romanzo del 2021 di
Rachel Yoder. Inizialmente previsto per un’uscita
direttamente in streaming su Hulu, Searchlight ha poi concesso al
film un’ampia distribuzione nelle sale. Negli Stati Uniti il film
uscirà ora il 6 dicembre, mentre al momento non è ancora nota la
data d’uscita italiana, che potrebbe però grossomodo coincidere con
quella americana.
Nel film, Amy
Adams interpreta una madre casalinga che si ritrova
lentamente a trasformarsi in un animale. “Era così unico e
ultraterreno, e come niente che avessi mai letto
prima“, ha raccontato la sei volte candidata
all’Oscar. Amy Adams guida un cast nel quale si ritrova
anche Scoot MacNairy, Mary
Holland, Jessica Harper, Zoë
Chao, Ella Thomas, Stacey
Swift, Archana Rajan, Adrienne
Rose White, Darius De La Cruiz e
Roslyn Gentle.
La trama di
Nightbitch
La sinossi di Nightbitch riporta:
“Una madre ambiziosa mette da parte la sua carriera artistica
per stare a casa con il figlio appena nato, ma l’esperienza non
corrisponde alla sua immaginazione. Due anni dopo, entra in bagno
per una pausa dalle richieste del suo bambino, solo per scoprire
una fitta macchia di peli sulla nuca. Allo specchio, i suoi canini
sembrano improvvisamente più affilati di quanto ricordasse. Il
marito, che viaggia per lavoro cinque giorni alla settimana, ignora
le sue paure da stanze d’albergo lontane.
Mentre i sintomi della madre si
intensificano e la tentazione di cedere ai suoi nuovi impulsi
canini aumenta, la donna lotta per mantenere segreta la sua
identità di alter-canina. Cercando una cura in biblioteca, scopre
il misterioso tomo accademico che diventa la sua bibbia, A Field
Guide to Magical Women: A Mythical Ethnography, e incontra un
gruppo di mamme coinvolte in uno schema di marketing multilivello
che potrebbero essere più di quello che sembrano”.
Disney+ ha annunciato che Nightbitch, il nuovo film Searchlight
Pictures scritto e diretto da Marielle Heller, sarà disponibile in
Italia dal 24 gennaio in esclusiva su Disney+. Marielle
Heller fornisce la sua visione satirica e unica al
lungometraggio basato sull’acclamato omonimo romanzo di
Rachel Yoder.
Amy Adams è stata nominata come “Miglior
Attrice Protagonista – Musical o Comedy” ai Golden Globe Awards per
Nightbitch. Oltre all’attrice candidata a sei Oscar®, il
cast è composto da Scoot McNairy, Arleigh
Snowden ed Emmett Snowden al loro debutto
cinematografico.
Searchlight Pictures presenta
Nightbitch, prodotto da Anne Carey, p.g.a., Marielle
Heller, p.g.a., Sue Naegle, p.g.a., Christina Oh, Amy Adams e Stacy
O’Neil. Megan Ellison, Allison Rose Carter, Havilah Brewster, Adam
Paulsen, Sammy Scher e Rachel Yoder sono invece i produttori
esecutivi.
Un efficace sistema di parental
control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di
visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre alla
“Modalità Junior” già presente sulla piattaforma, gli abbonati
possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un
pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per
garantire massima tranquillità ai genitori.
La trama di
Nightbitch
La sinossi di Nightbitch riporta:
“Una madre ambiziosa mette da parte la sua carriera artistica
per stare a casa con il figlio appena nato, ma l’esperienza non
corrisponde alla sua immaginazione. Due anni dopo, entra in bagno
per una pausa dalle richieste del suo bambino, solo per scoprire
una fitta macchia di peli sulla nuca. Allo specchio, i suoi canini
sembrano improvvisamente più affilati di quanto ricordasse. Il
marito, che viaggia per lavoro cinque giorni alla settimana, ignora
le sue paure da stanze d’albergo lontane.
Mentre i sintomi della madre si
intensificano e la tentazione di cedere ai suoi nuovi impulsi
canini aumenta, la donna lotta per mantenere segreta la sua
identità di alter-canina. Cercando una cura in biblioteca, scopre
il misterioso tomo accademico che diventa la sua bibbia, A Field
Guide to Magical Women: A Mythical Ethnography, e incontra un
gruppo di mamme coinvolte in uno schema di marketing multilivello
che potrebbero essere più di quello che sembrano”.
La Universal Pictures
Italia ha diffuso il trailer del nuovo thriller
soprannatura Night
Swim, il nuovo film dai produttori di M3GANAtomic
Monster e Blumhouse, i produttori di M3GAN.
Tratto dall’acclamato
cortometraggio del 2014 di Rod Blackhurst e Bryce
McGuire, il film Night
Swim vede come protagonista Wyatt Russell (The
Falcon and the Winter Soldier) nei panni di Ray Waller, un
ex giocatore di baseball della Major League costretto al ritiro
anticipato a causa di una malattia degenerativa, che si trasferisce
in una nuova casa insieme alla premurosa moglie Eve (la candidata
all’Oscar Kerry Condon, Gli
spiriti dell’isola), alla figlia adolescente Izzy
(Amélie Hoeferle, dal nuovo film dell’autunno
Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente)
e al figlio Elliot (Gavin Warren, Fear the
Walking Dead).
Sperando segretamente, contro ogni
previsione, di tornare a giocare a livello professionistico, Ray
convince Eve che la splendente piscina nel giardino sul retro della
nuova casa sarà un vero spasso per i bambini e una buona terapia
fisica per lui. Ma un oscuro segreto nel passato della casa
scatenerà una forza maligna che trascinerà la famiglia negli abissi
di un terrore profondissimo.
Night Swim è
scritto e diretto da Bryce McGuire (autore del
prossimo film in uscita Baghead) ed è prodotto da James
Wan, regista di
Saw,
Insidious e
The Conjuring, e da Jason Blum,
produttore di Halloween,
The Black
Phone e L’uomo invisibile. Il film vede come
produttori esecutivi Michael Clear e Judson Scott della Wan’s
Atomic Monster e Ryan Turek della Blum’s Blumhouse.
Universal Pictures ha diffuso il
trailer di Night
Swim, il nuovo horror prodotto da Jason Blum e
James Wan e in arrivo al cinema nel 2024. La pellicola
diretta da Bryce McGuire vede protagonisti Kerry
Condon e
Wyatt Russell. Il film la storia di una donna, che mentre nuota
in piena notte in una piscina, si rende conto che nell’ombra
qualcuno o, meglio, qualcosa la sta osservando… Al momento non ci
sono ulteriori dettagli sul film.
Jason
Blum deve correre ai ripari, e in fretta, mentre arriva al
cinema il
suo ultimo “figlio”, Night Swim. Il giocattolo
che ha sapientemente costruito negli anni, al momento sta
funzionando a meraviglia ma potrebbe rompersi presto, un po’ come
sta succedendo alla Disney con proporzioni ovviamente diverse. La
Blumhouse sta infatti rischiando di
inflazionare il proprio marchio di fabbrica immettendo sul mercato
una serie di horror che possiedono uno spunto di partenza
ammiccante ma davvero poco altro, e Night Swim lo testimonia con
preoccupante evidenza.
Avere una buona idea di
partenza non significa avere una storia solida o personaggi
interessanti, in grado di sostenere la tensione e il dramma insito
nell’horror. Magari basterà per portare ancora una volta il
pubblico in sala e garantire un successo economico (vedi i recenti
M3gan,
Five Nights at Freddy’s e parzialmente anche L’esorcista – Il credente) ma quanto potrà
durare ancora l’incantesimo? Se la qualità dei suoi prodotti
rimarrà questa, probabilmente non molto.
Night Swim, la
trama
Il secondo
lungometraggio diretto da Bryce McGuire vede una
famiglia trasferirsi in una casa abbandonata nella cui piscina anni
prima era avvenuta una tragedia. Il capofamiglia Ray Waller
(Wyatt
Russell) è una stella del baseball che sta affrontando
una terribile malattia, supportato dalla moglie Eve (Kerry
Condon) e dai due figli. Sorprendentemente le sue
condizioni di salute iniziano a migliorare man mano che l’uomo
inizia ad adoperare la piscina con maggiore costanza. Ma quale sarà
il tributo che quelle acque chiederanno in cambio?
Se non bastasse il fatto
che dietro l’idea di partenza manca completamente o quasi uno
sviluppo narrativo efficace, a complicare ulteriormente la riuscita
del lungometraggio si aggiunge il fatto che il suo regista,
evidentemente un amante e conoscitore del genere, vuole volare
decisamente alto.
Un compendio della storia
dell’horror
Ecco dunque che
Night Swim si trasforma in un compendio
sconclusionato di storia dell’horror, con rimandi più o meno
espliciti a Poltergeist – poteva essere altrimenti
se la protagonista è una piscina maledetta? –
Shining, il prolifico filone dell’horror
giapponese di Ringu e compagni, addirittura un
omaggio a Il migliore di Barry
Levinson. Ecco allora che lo spettatore passa più tempo a
contare le citazioni che a interessarsi a quello che i personaggi
in scena stanno attraversando, in particolar modo perché non c’è
reale tensione negli eventi, sviluppati quasi soltanto l’uso
scontato dei cosiddetti “cheap-thrills”.
Night
Swim non riesce mai a coinvolgere e paradossalmente
neppure a far paura, anche quando adopera l’oscurità come mezzo per
nascondere quella che col passare delle scene di rivela una
fastidiosa mancanza di mezzi oltre che di idee. Va bene il budget
basso e la volontà di mantenere la storia “piccola”, ma qualche
dollaro in più poteva, anzi doveva essere speso…
Ultimo tasto dolente del
nuovo
horror targato Blumhouse è il cast: la
recentemente candidata all’Oscar Kerry Condon è
l’unica che offre una prova accettabile mantenendo il suo
personaggio appena sopra la superficie della credibilità,
tratteggiando comunque l’ormai fin troppo stereotipata madre di
famiglia che vuole proteggere i propri figli dal male che si sta
impossessando della casa. Molto peggio fa un Wyatt
Russell che invece paradossalmente nelle prime scene aveva
dotato della necessaria malinconia il suo atleta alle prese con
l’accettazione della malattia. Man mano che invece l’uomo diventa
schiavo delle forze oscure, Russell dimostra dei limiti evidenti,
se non addirittura involontariamente comici, nel tratteggiare il
lato oscuro del personaggio.
Night Swim scopre
le carte di Blumhouse
Dopo gli ultimi
exploit al botteghino, Night Swim si
presenta un po’ come quel lungometraggio che scopre le carte della
Blumhouse, espone l’artificio che regge il gioco di prestigio della
casa di produzione. E l’effetto crea onestamente una sensazione di
fastidio, in quanto si tratta di un film messo in piedi e
realizzato in maniera sbrigativa, quasi raffazzonata. Si meritano
questo gli amanti dell’horror che in questi anni hanno decretato il
successo di Jason Blum? Se si pensa poi che il producer ha lavorato
a titoli notevoli come Scappa – Get Out o Black
Phone, ecco che allora pare lecito pretendere da lui
di meglio. Molto meglio.
L’aspetto più
emozionante della fantascienza non è tanto l’ovvia creazione di
mondi sconosciuti, di universi capaci di creare meraviglia, quanto
invece la capacità di indagare l’essere umano e le sue
sfaccettature sfruttando il genere. Questo tenta di fare
Night Sky, serie in otto
puntate realizzata da Amazon Prime Video in collaborazione con la
Legendary Television (gli stessi di Carnival
Row, sempre sulla stessa piattaforma di
streaming).
Night Sky, la trama
La vicenda principale
racconta di Franklin (J.K.
Simmons) e Irene (Sissy Spacek),
coppia di anziani che conduce un’esistenza più che
tranquilla in una
piccola cittadina dell’Illinois. I due nascondono però nascondono
un segreto: nella loro rimessa si cela infatti una porta misteriosa
che conduce a un universo sconosciuto. I due hanno tenuto la
scoperta nasconda per decenni, finché l’arrivo imprevisto del
giovane Jude (Chai Hansen) minaccia di
compromettere tutto. E intanto in altre parti del mondo sta
succedendo qualcosa che riguarda il misterioso portale e le
conseguenze dei poteri che esso porta con sé…
Ci mette veramente molto
a partire la storia di Night Sky, anzi
probabilmente troppo. Oltre che un’appropriata rappresentazione
delle due figure principali e delle dinamiche interne al loro
matrimonio, il pilot diretto dal regista argentino Juan
José Campanella (Oscar per il miglior film internazionale
nel 2009 con Il segreto dei suoi occhi) non offre allo
spettatore molti altri spunti di reale interesse.
Il melodramma mette in ombra lo sci-fi
Il lato fantascientifico
della vicenda viene adoperato con parsimonia, lasciando che sia il
melodramma l’impalcatura emotiva portante del progetto. Una scelta
che, pur nella sua coerenza, non ripaga più di tanto sotto il punto
di vista del mero intrattenimento. Anche nelle puntate successive
Night
Sky procede con pochissimi colpi di scena, accumulando
dettagli e situazioni che devono necessariamente far progredire la
trama senza però sviluppare la dovuta tensione. L’ambientazione
rurale molto ben orchestrata dalla produzione e dai set designer –
la serie è stata girata interamente in location reali – regala a
Night Sky un’atmosfera che si adatta perfettamente
allo spleen di Irene e Franklin York, creando una fusione tangibile
tra personaggi e il mondo in cui vivono. Tale coerenza però non
viene sfruttata fino in fondo in quanto non risulta alla fine
teatro per una storia che produce il necessario tra l’ambientazione
realistica e l’aspetto fantastico degli eventi narrati.
Sissy Spacek e J.K. Simmons sono il motivo per guardare
Night Sky
Perché allora sentiamo
comunque di consigliarvi di vedere Night Sky? La
risposta è semplicissima: Sissy Spacek e
J.K. Simmons. La coppia di attori entrambi premiati
con l’Oscar costruisce tassello dopo tassello, inquadratura dopo
inquadratura, una storia d’amore che dura da decenni e che racconta
non solo il sentimento ma anche il tempo che ha dovuto
attraversare. Raramente in questi anni si è visto rappresentato con
tale potenza emotiva e verità psicologica il legame che unisce una
coppia. Nel modo in cui i due attori interagiscono, parlano oppure
scelgono di trattenere le parole, c’è qualcosa che realmente
dimostra la loro alchimia incredibile. Non sono due personaggi
senza macchia, Franklin e Irene, e hanno dovuto imparare a vivere
insieme e superare gli ostacoli che un rapporto tanto lungo
propone.
E questo Simmons e la Spacek
riescono a farlo arrivare al pubblico senza sottolineature, al
contrario accennandolo in tutta la sua profondità. Vederli
all’opera, quando recitano insieme o interagendo con gli altri
membri del cast, è qualcosa che riesce a far comprendere pienamente
cosa significhi saper definire con pienezza un carattere adoperando
pochi, semplici tratti. Sono loro il cuore gentile e pulsante di
Night Sky, senza alcun dubbio.
In una serie che tutto
sommato ha come obiettivo primario quello di adoperare la cornice
fantastica per raccontare di esseri umani e delle loro
vicissitudini, avere questi due interpreti come protagonisti è un
bene prezioso. Anzi necessario.
Rick Baker, mago
del make up e degli effetti speciali, ha diffuso le foto dei
pupazzi e degli animatronics realizzati per Night
Skies, film sugli alieni mai realizzato che sarebbe
dovuto essere diretto da Steven Spielberg.
Le immagini ci mostrano quanto il
lavoro di Baker abbia poi influenzato il design di E.T. realizzato
dall’artista italiano Carlo Rambaldi. Spielberg
preferì portare avanti il progetto di E.T.
L’Extraterrestre rispetto a quello di
Night Skies, con grande disappunto di
Baker stesso, che intanto aveva già speso una fortuna per la
progettazione e la realizzazione dei pupazzi.
Il film film si sarebbe dovuto
incentrare su cinque alieni, tutti con design diversi e
caratteristiche particolari, sull’esempio dei
Gremlins. Ma durante le Riprese de
I Predatori dell’Arca perduta, Spielberg,
che stava già lavorando a Night Skies,
ebbe la possibilità e l’ispirazione di parlare di un alieno buono e
tenero, la cui storia si intrecciava con quella di un bambino che
aveva una famiglia problematica. Così nacque
E.T. e Night
Skies venne messo da parte.
Dopo molte richieste su Twitter,
Rick Baker ha finalmente pubblicato le foto dei
pupazzi per il film, immagini che fino ad ora erano state viste
soltanto dalla produzione.
Dopo la proficua collaborazione in Dark
Shadows e La leggenda del cacciatore di vampiri, Tim
Burton e Seth Grahame-Smith tornano a lavorare insieme. È la volta
di
Dopo lo spinoso e attuale tema
della violenza domestica sulle donne, il Festival di Venezia propone, in concorso,
Night Moves, un altro film dal tema universale e
attuale: la difesa dell’ambiente.
Protagonisti di Night
Moves, questa storia dai risvolti thriller sono tre
ragazzi, con storie molto diverse alle spalle ma con in comune la
grande passione per la difesa dell’ambiente e del Pianeta Terra.
Harmon è un ex marine, che ha sviluppato, nella sua esperienza
bellica, un particolare astio verso l’istituzione. Suo amico di
vecchia data, Josh appartiene al ceto medio, lavora in una fattori
biologica e il suo impegno sociale e ambientale è innato nella sua
persona tanto da renderlo disposto a fare qualunque cosa. Ai due si
unisce Dena, giovanissima signorina altolocata che si è allontanata
dall’alta società in cui è cresciuta per cercare uno stile di vita
più genuino e per perseguire le proprio cause.
Night Moves, il film
Nella storia, raccontataci dalla
regista Kelly Reichardt, lo spettatore è
catapultato in un racconto che fatica ad ingranare, rivelandosi
solo a mezz’ora dall’inizio con maggiore chiarezza. I due
protagonisti, imprigionati in ruoli così diversi dai loro consueti
personaggi, faticano un poco ad entrare in parte, e se Dakota Fanning fa un po’ meglio di Jesse Eisenberg, quest’ultimo si limita a
mettere su un’espressione spigolosa e un atteggiamento taciturno
che disegna bene la personalità del personaggio ma non lo
rappresenta.
Night
Moves, caratterizzato appunto prevalentemente da
movimenti e azioni notturne, è un film difficile da seguire, più
per l’estrema lentezza del racconto che per una vera è propria
bruttezza insita nella storia. L’elemento thrriller del film viene
sacrificato nella ricerca di una suspance che è estenuante più che
avvincente, penalizzando così tutta la storia.
Persentato in concorso alla 70esima
edizione del Festival di Venezia, Night
Moves annoia per i tempi del racconto rinunciando
alla ghiotta possibilità di fare deuncia e sprecando così una
preziosa occasione.
Ecco il trailer di Night
Moves, film presentato alla 70esima Mostra d’Arte
Cinematografica di Venezia in Concorso e che vede protagonisti
Jesse Eisenberg, Dakota Fanning e Peter
Sarsgaard.
Protagonisti di questa storia dai
risvolti thriller sono tre ragazzi, con storie molto diverse alle
spalle ma con in comune la grande passione per la difesa
dell’ambiente e del Pianeta Terra. Harmon è un ex marine, che ha
sviluppato, nella sua esperienza bellica, un particolare astio
verso l’istituzione. Suo amico di vecchia data, Josh appartiene al
ceto medio, lavora in una fattori biologica e il suo impegno
sociale e ambientale è innato nella sua persona tanto da renderlo
disposto a fare qualunque cosa. Ai due si unisce Dena, giovanissima
signorina altolocata che si è allontanata dall’alta società in cui
è cresciuta per cercare uno stile di vita più genuino e per
perseguire le proprio cause.
Non
ci sono stati solo ilSupermandiL’uomo d’acciaioo Geralt di Rivia diThe Witchernella carriera diHenry Cavill, che come
ben sapranno i suoi fan si è distinto anche con altre tipologie di
ruoli, dal villain diMission: Impossible –
Falloutfino allo
Sherlock Holmes diEnola
Holmes. Diversi sono
poi i thriller d’azione a cui l’attore ha preso parte, daLa fredda luce del
giornofino aNight Hunter. Proprio
quest’ultimo è uno dei titoli meno noti nella filmografia di
Cavill, uscito nel 2018 per la regia dell’esordienteDavid
Raymond, dove però l’attore
dà ulteriore prova della sua capacità nel destreggiarsi anche con
questo genere.
Il
film è un classico thriller con protagonista un detective intento a
dare la caccia ad un serial killer, ma una precisa serie di
elementi e dei colpi di scena inaspettati lo rendono un titolo a
suo modo interessante. Inizialmente intitolatoNomis, il film non ha
avuto una distribuzione particolarmente forte e in Italia è infatti
arrivato direttamente sulla piattaformaPrime
Video. Per i tanti fan
dell’attore si tratta dunque di un titolo da recuperare, con il
quale scoprire nuove sfumature di un interprete troppo spesso
ricordato solo per i due ruoli citati in apertura.
Night Hunterpresenta ovviamente questo e molto altro, tra
cui la partecipazione di diversi noti attori di Hollywood, tra cui
un premio Oscar. È dunque un titolo da recuperare per una visione
spensierata ma non superficiale. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama diNight Hunter
La
storia ha inizio con il caso di una giovane donna, morta per essere
precipitata da un ponte ed essere finita su un camion in corsa. Le
dinamiche non convincono però il detectiveWalter
Marshall, il quale inizia a
sospettare che la ragazza non sia caduta accidentalmente, ma che si
sia gettata di proposito per sfuggire a qualcosa o da qualcuno.
Messosi al lavoro per scoprire cosa sia realmente accaduto, Walter
si ritrova ben presto davanti ad una svolta inaspettata quando,
seguendo le tracce di un predatore sessuale coinvolto nel rapimento
di una giovane sotto tutela dell’ex giudiceMichael
Cooper, trova la ragazza e altre
donne segregate in una villa.
Questa è di proprietà diSimon
Stulls, un uomo che sembra
soffrire di disabilità mentale. Simon viene arrestato e la polizia
cerca di determinare se è l’effettivo responsabile dei rapimenti.
Indagando sul passato di Simon, scoprono che è nato da uno stupro e
sua madre ha tentato il suicidio prima di darlo alla luce. Il caso
sembra risolto ma ciò che Walter non sa è che la cattura e
l’arresto dell’uomo, mentalmente instabile e apparentemente affetto
da autismo, daranno il via a una catena di eventi inaspettati che
metteranno in pericolo le vite degli agenti coinvolti e
riporteranno alla luce torbide verità.
Il cast diNight Huntere le location dove è stato girato il
film
Ad
interpretare il detective Walter Marshall vi è l’attoreHenry Cavill,mentre il premio OscarBen Kingsleyè qui
presente nel ruolo di Michael Cooper, vigilante che usa la figlia
adottiva Lara, interpretata daEliana
Jones, come esca per catturare
il serial killer.Alexandra Daddarioricopre invece il ruolo di Rachel Chase, una
psicologa che lavora con Marshall. Di questo personaggio, l’attrice
ha detto che è il primo che le capita di interpretare che sia un
adulto a tutti gli effetti. Recitano nel film ancheStanley Tuccinel ruolo
del commissario Harper, il capo di Marshall, eBrendan
Fletchernel ruolo di Simon
Stulls.Nathan Fillionha invece
il ruolo di Matthew Quinn, collega di Marshall.
Il
film è stato girato dal febbraio al marzo 2017 aWinnipeg, la città più
popolosa della provincia diManitoba, inCanada.Night
Hunterperò non è stato
girato solo nella città di Winnipeg, ma alcune scene sono state
girate nelle aree sicure della Base delle Forze Canadesi (CFB) di
Winnipeg. In particolare le scene degli interrogatori presenti nel
film. Infine, pur essendo girato in Canada, è stata utilizzata una
ripresa dello skyline del centro diMinneapolis, MN, per
un’inquadratura di tre secondi. A parte ciò, tutti gli altri
ambienti che si possono vedere nel film fanno parte del panorama
urbano di Winnipeg.
Il trailer diNight Huntere dove vedere il film in streaming e
in TV
È
possibile fruire diNight Huntergrazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi diInfinity+ePrime Video.
Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento,
basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento
generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al
meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel
palinsesto televisivo divenerdì 1 dicembrealle ore21:00sul canale20
Mediaset.
The Tree of Life, il nuovo e
attesissimo film di Terrence Malick con Brad Pitt e Sean Penn, non
era ancora pronto per il Lido di Venezia. All’epoca si disse che il
film era al “97% della lavorazione”.
Hugh Laurie non prenderà parte al
remake di RoboCop del regista brasiliano Josè Padilha (Tropa de
Elite). Le trattative, in corso da un paio di mesi, non sono
In Niente può fermarci
il narcolettico Mattia, l’internet-dipendente Augusto,
l’ossessivo compulsivo Leonardo e Guglielmo affetto di sindrome di
Tourette si incontrano a Villa Angelika dove hanno deciso di
ricoverarsi per i loro disturbi. Ma l’estate è lunga e si propsetta
noiosa, così i quattro decidono di lasciarsi tutto alle spalle e
rubare la macchina del direttore e partire alla volta di Ibiza.
Luigi Cecinelli riprende e
sceneggia a quattro mani, insieme a Ivan Silvestrini, una
commedia sui generis. Prendendo l’argomento difficile dei disturbi
mentali, che in genere è oggetto di trame drammatiche, la storia
viene colorata con il tono della commedia e arricchita di risvolti
umoristici. Il film racconta il modo con cui questi ragazzi si
rapportano nella loro vita privata e pubblica; e nella condizione
in cui si vedono dipinti dalla società. Lo stile è principalmente
di un road movie ma con le caratteristiche della commedia corale e
il film di formazione.
Ma l’originalità della pellicola
risiede risiede proprio nei quattro ragazzi, che essendo
automaticamente etichettati nel loro “disturbo” scatenano in
svariati siparietti la risata spontanea della sala, senza generare
sottintesi che vanno a mischiarsi con la retorica o la parodia. Di
fatti nonostante la storia sia di giovani adolescenti, incerti sul
loro futuro, da questi personaggi traspare l’ingenuità e la
spontaneità che non si è soliti vedere al cinema, il loro istinto è
quello spronato dal confronto con i coetanei e dalla voglia di
fare. Questo viaggio rispecchia il loro riscatto e il momento di
accettarsi per quello che sono realmente. Così, il regista tiene
ben saldo per 90 minuti, le linee guida del film e il ritmo non è
mai forzato grazie alla freschezza della storia; il finale risulta
essere conciliatorio e prevedibile ma senza false morali.
Del cast buona l’interpretazione di
Emanuele Propizio, Federico Costantini e Gugliemo
Amendola ma chi brilla per interpretazione è indubbiamente
Vincenzo Alfieri, il suo Guglielmo oltre ad aver sviluppato
e vissuto in maniera approfondita il personaggio, è quello che
all’intero del film innesca il contesso ironico della storia a cui
a ruota seguono il resto del cast. Buoni anche i genitori,
Massimo Ghini, Serena Autieri, Gianmarco
Tognazzi e Paolo Calabrese, forti della loro esperienza
artistica riescono ad arricchire le sfaccettature dei genitori di
figli “diversi” e quindi inevitabilmente mostrano le loro ansie e
paure riguardo al loro futuro. Tra le partecipazioni amichevoli
spicca d’importanza quella di Gerard Depardieu ma è in
Lucia Ocone che la risata incontra piacevolmente la
sala.
Niente può fermarci è una
commedia fresca e orginale, scritta molto bene anche se un po’
scontata, fa ridere e diverte sulla crescita e sul come la si vive
quando si è un po’ emarginati poiché “diversi”. Nelle sale dal 13
Giugno.
Ieri mattina presso il
The Space Moderno di Piazza della Repubblica in Roma è stato
presentato Niente può fermarci. Dopo la proiezione
alla conferenza stampa ha partecipato oltre al regista Luigi
Cecinelli e il produttore Claudio Zamarion, il cast al
completo, Emanuele Propizio, Federico Costantitni, Vincenzo
Alfieri, gugliemlmo Amendola, Maria Chiara Auguenti, Serena
Autieri, Paolo Calabresi, Massimo Chini, Gian Marco Tognazzi,
Gerard Depardieu, Anna Dalton ed Eva Riccobono.
Per il regista, i cast come è stato scelto?
Luigi Cecinelli:Il film ha avuto una vita lunga, abbiamo
cominciato a prepararlo con Claudio Zamarion in tempi non sospetti,
e abbiamo incontrato questi ragazzi, il primo che trovai fu
Vincenzo Alfieri di cui esiste un provino filmato che si
sente Alfieri che recita e noi dietro che ridiamo, con la
telecamera che si muove perché anche l’operatore non reggeva.
Dopodiché ho incontrato Emanuele Propizio, poi è
sopravvenuto Federico Costantini, che fa sempre il bello e
il dannato, gli ho detto se riusciva e lo divertiva fare, lo
sfigato con manie e questa cosa lo ha incuriosito;ed infine è
arrivato Guglielmo Amendola che è stato l’insospettabile,
cercavo una faccia per Mattia e poi l’ho conosciuto ho fatto un po’
di letture e mi è piaciuto, chiudendo così il cast dei ragazzi. Per
i genitori è stato un po’ lo shopping di Natale, nel senso che tu
fai la lista dei desideri e non sempre ti dice bene, invece io a
questo giro ho avuto questi meravigliosi professionisti che poi
hanno dato tanto al film, anche improvvisando tra di loro, quando
hai degli attori così bravi, non si riesce a dare lo stop.
Come è stato recitare in questo
film?
Maria Chiara Aguenti:è stato molto bello perché innanzi
tutto ho recitato con quattro attori molto molto bravi, giovani e
bravissimo, che mi hanno immediatamente integrata nel gruppo, che
mi hanno fare la donna della situazione.
Guglielmo Amendola, come è stato
l’esperienza del film?
G.A:Per me è stata una bellissima esperienza, poiché è da
poco che mi sono affacciato a questo mondo e quindi tutto da
scoprire e tutto nuovo. Mi sono catapultato in questo mondo e
ringrazio veramente tanto Luigi che mi ha dato questa possibilità e
i ragazzi che mi hanno veramente aiutato e integrato sul set. Mi
sono veramente divertito tantissimo e spero che ci sia un
seguito.
Per te Emanuele come è stato recitare con Depardieu?
Emanuele Propizio:è stato un casino perché lui voleva che
bevessi per davvero e invece c’era un succo di frutta al mirtillo
che faceva veramente schifo. Ma è stata una bellissima esperienza,
in due anni ho avuto la fortuna di lavorare con De Niro e con
Depardieu quindi io ho finito qua, è stato un piacere e me ne vado
a casa!…Ringrazio tutti il regista e il produttore che ha creduto
in questo progetto che doveva partire anni fa, ero minorenne e ora
ne ho 22 anni. Con Federico siamo amici da quando eravamo piccoli
abbiamo già lavorato insieme, con Guglielmo siamo diventati amici
sul set e Vincenzo non lo conoscevo ed è stata bellissimo conoscere
anche lui. Ed ho un padre meraviglioso che è Massimo
Ghini.
Eva per te come è stato il
provino?
Eva Riccobono:È stato molto divertente, abbiamo fatto un
primo incontro tre anni fa, ci siamo piaciuti subito mi ha parlato
di questo progetto il mio ruolo mi divertiva, perché potevo far
parte di questa allegra combriccola di giovani ragazzi e quando ci
siamo reincontrati successivamente io avevo questo provino
preparato da un mese e non mi ricordavo bene la parte! Ringrazio
Luigi perché ha creduto in me in tempi non sospetti e non sapevo
come abbia potuto capirlo, ma il suo talento si vede nei ragazzi
che ha scelto.
Federico come ti sei preparato
per il ruolo di Leonardo?
Federico Costantini:Diciamo che il punto d’incontro con
questo personaggio è stato che non sono un amante degli insetti,
preferirei lottare con un coccodrillo che avere un ape che mi ronza
vicino alla faccia, quello è stato il punto d’incontro con il
personaggio, ovviamente non posso dire lo stesso della paura delle
donne! Quindi ho sfruttato la paura degli insetti per proiettarla
su tutto il resto.
Al regista, parte da questa commedia è originale, i quattro
ragazzi non sono amici da una vita, ma hanno dei problemi e sono in
una clinica, voleva raccontare anche un tema oltre che la solita
commedia estiva-romantica? L.C.:L’idea originale è nata parlando con un amico che
fa il volontario in una clinica di questo tipo e mi ha detto che
anche per brevi periodi alcuni ragazzi con vari tipi di problemi,
andavano in clinica per fare delle terapie. E io ho un amico con la
sindrome di Tourette che fa il fotografo e mi ero informato
sulle alle tra abbiamo scelto insieme a Ivan Silvestrini (lo
sceneggiatore n.d.a.) e capire insieme quelle che potevamo
raccontare. In realtà la cosa che mi piaceva raccontare e che a
volte che questo tipo di diversità o altri tipi di diversità molto
spesso è più negli occhi di chi la vede di chi la vive e mi piaceva
raccontare la storia di quattro ragazzi che come “plus” hanno
queste quattro problematiche ma che in realtà hanno assolutamente
le capacità di gestirle, al contrario dei propri genitori che
spesso e volentieri si rapportano che anche per brevi periodi a
loro più per la malattia e per le problematiche che in prospettiva
il genitore vede per il figlio che non in realtà apprezzandone le
diversità le particolarità le persone che comunque al di là di
quello che potrebbe essere la malattia possono essere. Infatti
secondo me la parte più divertente del film è quando i genitori
vanno ad Ibiza e vanno in discoteca e vedono che i figli hanno
trovato una dimensione e i genitori sono i quattro disadattati
perché non sanno come gestirla la cosa della discoteca.
Il contatto con
Depardieu come è nato? L.C.:Depardieu è stato Claudio…siamo un po’ come marito
e moglie sono tanti anni che lavoriamo insieme ci si insulta
praticamente ogni tre per due però su questa cosa di Depardieu è
nata perché da sceneggiatura c’è un pezzo in cui vanno in
Francia “pensa se ci fosse Depardieu sarebbe una ficata eh?!”
questa cosa la dici la scrivi e poi si cerca qualcun altro, e dopo
un po’ di tempo è venuto Claudio e mi dice “Guarda che c’è
Depardieu, ha letto la sceneggiatura, lo diverte molto e quindi lui
lo fa” è nato così e poi abbiamo fatto un incontro. È stato
tendenzialmente un grande regalo della produzione perché non me lo
sarei mai aspettato di avere la possibilità di dirigere un attore
come Depardieu che è un esperienza meravigliosa, perché scherza
ride e poi quando stai girando ti da assolutamente il personaggio è
quindi è assolutamente meraviglioso starlo a vedere.
Ghini, Calabresi e Tognazzi, cosa
vi ha attratto dalla commedia? G.T.: Per quanto mi riguarda essere costretto ad avere
per l’ennesima volta una capigliatura diversa da quella che ho
nella vita, anche per essere adeguato a mio figlio e mi divertiva
molto l’idea di un personaggio così istituzionale che veniva messo
in difficoltà da una patologia del figlio che può creare dei grossi
imbarazzi poiu al di là di tutto, poi quando ci sono queste
operazioni di un cinema rivolto a un pubblico più giovanile, noi
che lo facciamo da un po’ più di tempo troviamo un stimolo in più a
lavorare con dei ragazzi che sono giovani e ce iniziano, perché il
rapporto che ho avuto direttamente con Vincenzo è stato di grande
scoperta, vedo in lui delle grandi doti e quindi vendo una grande
opportunità che mi ha dato Luigi ma conoscevo già
Emanuele. P.C.: Adesso si producono commedie per vedere e il fatto
che questa è una commedia scritta con ritmo e verosimiglianza, è un
fatto raro. È bello che il messaggio del film dica anche che le
problematiche dei figli spesso sono frutto delle proiezioni che i
genitori nelle loro ansie e nelle loro frustrazioni accumulate
probabilmente gli trasmettono quindi se gli si vuole dare uno
spessore a questa commedia credo che il senso per me è stato
quello. M.G.: Zamarion mi ha convinto di essere della squadra,
dal livello dei discorsi dei figli poi è normale capire perché
hanno scelto noi come genitori, c’era una cosa che volevo chiarire.
Proprio per non dare l’idea del film estivo, le sindromi di cui
parliamo è una questione molto seria, mi era piaciuta fin
dall’inizio l’idea di trovarsi in chiave di commedia ascoltare un
argomento e più vedere com’era il risvolto della responsabilità dei
genitori.
Niente Paura è un
film documentario che a piccoli tratti non manca di farci
sorridere, ma che è, e rimane fondamentalmente, un invito a
specchiarci e a domandarci quanto di noi possiamo riconoscere nei
suoi fotogrammi. Ultima fatica del regista Piergiorgio
Gay, allievo di Ermanno Olmi, è stato
presentato nella categoria fuori concorso alla 67.
Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia. Un film di una
dolcezza molto potente. Nel quale gli sguardi e i gesti di chi lo
racconta sono l’espressività più solida. Perché Niente
Paura, è effettivamente un “documentario atipico”, per
abbracciare la definizione che Lionello Cerri
propone, nel quale si punta a raccontare la nostra identità
nazionale, da un lato attraverso la musica, quella di
Luciano Ligabue, e dall’altro attraverso l’Italia
che vive e respira, quella che va da Carlo Verdone, Fabio
Volo, Paolo Rossi, Giovanni Soldini e Margherita Hack,
alle presenze concrete di studenti, sportivi e sognatori della
nostra realtà comune.
Le tematiche, le idee, le
riflessioni si ritrovano a galleggiare In un tono confidenziale,
colloquiale e spontaneo, tanto che val la pena sottolineare la
capacità di questa pellicola di riuscire, prima di qualunque altra
cosa, ad annullare lo spazio tra spettatore e commediante. Tutto
aderisce, la musica è quella che siamo abituati ad ascoltare mentre
svolgiamo gran parte delle nostre usuali e quotidiane attività; la
gioia è quella che tutti abbiamo provato nell’estate mondiale del
2006; la nostalgia è quella che a tratti ci coglie quando ci
scopriamo incapaci di sentirci, come in quei momenti, parte
comune e indiscussa della stessa fertile terra.
Niente Paura, il film
La facilità con cui in un attimo ci
si riesce a sentire italiani…è la stessa facilità con la quale
spesso ci vorremmo dimenticare di esserlo. E questo documentario è
anche questo, non cancella vergogne o responsabilità civili, né
aliena meraviglie della nostra terra con una sterile e scontata
autocritica. Niente affatto. I suoi fotogrammi semplicemente ci
parlano, così, come accade durante le migliori associazioni non
veicolate di idee, quelle che occupano i nostri consueti
discorsi.
Ed è vero, ci si ritrova, su quella
poltrona, a sorridere ed annuire, con una piacevole tenerezza sul
viso, prendere atto di ciò che in ogni caso ci rende unici,
italiani, senza dover poi combattere con la rabbia e la
frustrazione, due malumori che diventano dominanti quando qualcuno
ci sbatte in faccia, attraverso lo schermo, qualcosa che non ci
piace ma che non si può ignorare. Ci si alza invece rincuorati,
nonostante non ci abbiano certo raccontato una favola.
E questo messaggio, d’altra parte,
non fa che condire lo spirito con il quale sembra essere stato
forgiato il film: non certo quello della commiserazione, quanto
piuttosto quello della consapevolezza. Perché ci suggerisce di
crederci ancora, cercarci ancora, in quel che vogliamo e
preferiamo, anche se spesso quel che vediamo, sembra essere tutto
ciò che non potrebbe essere di più lontano da noi. Notevole l’unico
intervento di Enzo Biagi nel tessuto
narrativo.
Il primo film in stand-alone
dedicato al mercenario chiaccherone promette un’ enorme dose di
politicamente scorretto pronta ad abbattersi sul pubblico
all’uscita in sala, il 4 Febbraio. “Questo film funziona
tranquillamente all’interno dell’universo X-Men” ha dichiarato
Reynolds ad Empire, “ma non per questo include la sensibilità
dei film dedicati ai mutanti. È come prendere un personaggio degli
X-Men, imbottirlo di LSD e rispedirlo su schermo.”
A proposito di X-Men: chi ha visto
il trailer avrà notato che la presenza dei mutanti su schermo sarà
decisamente corposa. Andre Tricoteux sostituisce
Daniel Cudmore nei panni di Colossus, ed appare
nella nuova immagine rilasciata da empire pochi minuti fa a fianco
di un Deadpool che pare intento a rompere la quarta parete.
Vi ricordiamo che
in Deadpool ci sono confermati
con Ryan Reynolds anche Morena Baccarin,
T.J. Miller, Ed Skrein, Gina Carano e Daniel
Cudmore che tornerà nei panni di
Colosso. Deadpool è scritto da
Paul Wernick e Rhett Reese,
diretto da Tim Miller e sarà nei cinema USA dal 12
febbraio 2016.
E’ stato presentato alla Mostra del
Cinema di Venezia il 5 settembre (fuori concorso) e uscirà nelle
sale il prossimo 17 settembre, il lungometraggio diretto da
Piergiorgio Gay “Niente paura – Come siamo come eravamo e le
canzoni di Ligabue”, film-documentario che mediante le
testimonianze di attori, scienziati, intellettuali, sportivi, gente
comune, offre uno spaccato del nostro Paese.