Mireille Enos, nota al grande pubblico
per la sua partecipazione alla serie tv The Killing, per la quale
si è assicurata anche una candidatura al Golden Globe, prenderà
parte a Ten, ultimo lavoro di David Ayer.
Miranda: trama e cast del film di Tinto Brass
Divenuto celebre per i suoi film erotici, dove il corpo femminile è esaltato in tutte le sue forme, il regista Tinto Brass firma nel 1985 uno dei suoi titoli più celebri. Miranda è infatti uno dei più popolari titoli del regista milanese, in cui si ritrovano molti dei temi a lui più cari. Confezionato come una commedia piccante, il titolo trae libera ispirazione da La locandiera di Caro Goldoni, riadattandola storia nella Pianura Padana dei primi anni Cinquanta. Il nome della protagonista, che dà il titolo al film, è infatti un chiaro omaggio alla Mirandolina dell’opera teatrale. Il film ha inoltre il merito di aver reso celebre la sua protagonista, l’attrice Serena Grandi.
Al momento della sua uscita la pellicola non riscontrò particolari apprezzamenti da parte della critica, venendo trascurato come già capitato ad altri film del regista. Con il tempo, però, Miranda è stato rivalutato. Si è in particolare sottolineato come questo rappresenti un’affascinante e piccante affresco dell’Italia post-bellica. Brass, come sempre, ha il merito di aver saputo raccontare in modo leggero temi spesso considerati tabù, e che trovano qui invece ampio spazio.
Con Miranda, Brass si è così riconfermato maestro del voyeurismo. Il film, da lui ideato, è inoltre stato scritto insieme alla moglie Carla Cipriani, da sempre sua fidata collaboratrice e vera e propria musa ispiratrice del regista. Sono numerose le curiosità legate al titolo, dalla scoperta dell’attrice protagonista fino alle principali location utilizzate. Nonostante l’ambientazione padana, molto del film è stato infatti girato ad Ancona, mentre una delle sequenze più celebri, quella del ballo, si è svolta sulla spiaggia di Senigallia.
Miranda: la trama del film
La vicenda narrata si svolge nei primi anni Cinquanta, in un’Italia che sta ancora uscendo dal trauma della Seconda guerra mondiale. In questo contesto, nel cuore della Pianura padana, vive una prosperosa locandiera, di nome Miranda, la quale attende ormai da anni il ritorno dell’amato marito. Questi era infatti partito per la guerra, e sembra essere disperso. Mentre attende notizie circa la sorte del coniuge, Miranda non riesce però a resistere alle tentazioni e agli impulsi sessuali. Nel gestire la sua locanda, infatti, si imbatte in una serie di bizzarri personaggi, con i quali intreccia storie passionali più o meno serie.
Tra questi vi è l’autotrasportatore Berto, amante fisso con il quale dà spesso vita ad accesi litigi per via della gelosia di lui; il ricco ex fascista Carlo, costretto al confine per la sua appartenenza politica; il giovane americano Norman, tecnico di professione; e perfino Toni, il garzone della locanda. Trovandosi a lavorare a stretto contatto con Miranda, quest’ultimo ne è segretamente innamorato. La donna ha però ben intuito i suoi sentimenti, e cerca in tutti i modi di impedirgli di manifestarli. Passando così da un incontro sessuale all’altro, Miranda si intrattiene, tentando di condurre una vita spensierata.
Miranda: il cast del film
Ad interpretare il ruolo dell’esuberante protagonista vi è l’attrice Serena Grandi. Questa ha raggiunto la massima popolarità negli anni Ottanta grazie alla sua partecipazione ad alcune delle più famose pellicole del cinema erotico italiano. Grazie a questi film ha così avuto modo di mostrare le proprie forme da pin up. È però proprio la parte di Miranda a farle guadagnare il successo definitivo. Grazie a quel ruolo la Grandi è entrata nell’immaginario collettivo anche grazie alla sua prosperosità. Il ruolo della donna ambigua che si destreggia tra numerosi amori sarà poi quello da lei più ricoperto negli anni. Nel 1998 è inoltre tornata a recitare con Brass per il film Monella.
Nel film sono inoltre presenti anche altri noti nomi del cinema italiano di quegli anni. L’attore Franco Branciaroli, celebre interprete teatrale, conobbe grande successo grazie a questo film, dove ricopre il ruolo del garzone Toni. Franco Interlenghi, noto per essere stato uno dei protagonisti del film premio Oscar Sciuscià, ha qui recitato nei panni dell’ex fascista Carlo, uno dei personaggi principali del film. Per il ruolo dell’americano Norman, Brass affidò il ruolo al musicista blues Andy J. Forest, che in quegli anni stava vivendo una parentesi come attori. Infine, nel panni di Berto, si può ritrovare Andrea Occhipinti, oggi meglio noto come produttore cinematografico e fondatore, nel 1987, della società Lucky Red.
Miranda: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Romanzo criminale è infatti presente su Chili Cinema e Google Play. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. È bene però notare che il noleggio permette la visione soltanto entro un tempo prestabilito, concluso il quale non sarà poi più disponibile. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione sabato 3 ottobre alle ore 21:15 sul canale Cielo.
Fonte: IMDb
Miramax rilascia foto inedite per Kill Bill
Quentin Tarantino è sotto i riflettori per il suo prossimo film, Django Unchained che sarà a Natale nei cinema americani e per le dichiarazioni rilasciate da egli stesso su Playboy in cui ha detto: “I registi peggiorano quando invecchiano. Di solito, gli ultimi 4 film di una filmografia sono i peggiori. Un brutto film ne cancella 3 buoni”. E aggiunge “10 film potrebbero bastare. Per ora ne ho realizzati 7. Se dovesse succedere qualcosa nel mio cuore, se avessi una nuova storia, potrei tornare. Ma se dovessi fermarmi a 10 film sarebbe un buon manifesto artistico” sull’onda delle reazioni generali, la Miramax ha deciso di rilasciare in rete molto foto inedite del film Kill Bill vol 2.
Ciò che emerge dalle foto è l’esperienza del set e del caos orchestrato dal regista americano, inoltre ci sono numerose foto di lui steso con membri del cast, tra cui Carradine, Uma Thurman, Samuel L. Jackson e Daryl Hannah. Altri scatti riguardano scene solo intraviste nel finale del film.
Fonte:Indiewire
Miramax di nuovo in cerca di acquirenti
La Miramax e gli oltre 700 film di cui possiede i diritti sono nuovamente in vendita. A distanza di cinque anni dall’acquisizione per 660 milioni di dollari dalla Disney, Colony Capital e Qatar Holding stanno incontrando banchieri per gestire la transazione.
L’intenzione è quella di ricavare un miliardo dalla transazione, prezzo forse troppo alto per un catalogo che negli ultimi anni non è stato per niente rinfoltito. Nell’ultimo lustro infatti i proprietari non sono riusciti a lanciare nuovi prodotti, ma hanno sfruttato le proprietà preesistenti con investimenti su sequel e spin-off.
Nei prossimi giorni la compagnia vedrà arrivare al cinema Mr. Holmes, di Bill Condon, con Ian McKellen.
Nonostante non sia aggiornatissima, la library miramax potrebbe essere oggetto di interesse per studios in espansione, o per piattaforme digitali, come Netflix.
Fonte: The Warp
Miraculous: tutto quello che non sapevi sulla serie
Miraculous – Le storie di Ladybug e Chat Noir è una serie dedicata a bambini e teenager e ha avuto molto successo con questo tipo di pubblico, tanto che viene attesa una terza stagione e ne sono state annunciate anche una quarta e una quinta (l’obiettivo sarebbe quello di arrivare fino alla sesta). Tra video in rete, giochi dedicati e la (ri)trasmissione delle puntate, la serie di caratterizza per essere piacevole e molto originale.
La serie mischia alcune tipologie provenienti dai vari paesi che hanno contribuito alla sua realizzazione (Francia, Giappone e Corea del Sud), riuscendo a trattare diversi temi e sotto-temi (leggibili e interpretabili a seconda della fascia di età), come il rispetto per l’altro individuo, il sapere e sapersi far perdonare e l’importanza della propria famiglia e dei propri amici.
Ecco tutto quello che non sapevate della serie Miraculous.
Miraculous Ladybug
Miraculous, chiamato anche con il sottotitolo Le storie di Ladybug e Chat Noir, è una serie realizzata tutta in computer grafica ed è franco-giapponese-coreana. Prodotta da Zagtoon, Toei Animation, SAMG Animation e Method Animation, racconta la storia di due quattordicenni parigini, Marienette Dupain-Cheng e Adrien Agreste, che hanno il potere di trasformarsi nei supereroi Ladybug e Chat Noir e sono sempre pronti a combattere i super cattivi creati da Papillon (spesso sono loro compagni di scuola oppure dei loro conoscenti).
I due ragazzi, che vengono aiutati nelle trasformazioni da due piccoli spiriti Kwami, frequentano la scuola secondaria chiamata Collège François Dupont: François Dupont è l’identità civile di Fantômette, una supereroina francese, personaggio introdotto nel 1961. Fantômette è stato il primo supereroe femminile ad essere introdotto nella letteratura francese.
La serie ha avuto la sua prima trasmissione in Corea del Sud dai primi di settembre del 2015 e in seguito ha debuttato in Francia su TF1. Nel febbraio dell’anno successivo, il 2016, la serie è andata in onda sul canale Disney Channel. La serie è durata per due stagioni ed è stato realizzato anche uno speciale natalizio. In realtà, è stata realizzata anche una terza stagione, che dovrebbe andare in onda ad inizio 2019 e sono state annunciate sia la quarta che la quinta stagione, pensando di arrivare fino a una sesta.
Della serie animata è stata creata la webserie, con il primo episodio uscito su You Tube nel gennaio del 2017. In Italia sono rimasti inediti alcuni episodi spin-off, ma anche integrati nella serie stessa, realizzato tra il 2016 e l’anno successivo. Parlando di webserie, ne esiste una anche in stile chibi, pubblicata sempre su You Tube nella fine di agosto del 2018, con episodi della durata complessiva di due minuti.
Miraculous: episodi
Gli episodi seguono solitamente il solito schema narrativo: qualche personaggio prova dei sentimenti negativi in seguito a un episodio di ingiustizia o di altra natura. Da questo momento compare sempre l’antagonista Papillon che corrompe il personaggio di turno e lo trasforma in un super cattivo, infondendogli l’obiettivo di sconfiggere i super eroi e prendere il loro miraculous, per ottenere il potere assoluto.
Come risoluzione dell’episodio, Ladybug e Chat Noir riescono a sconfiggere il cattivo e a far tornare tutto come era prima. I Miraculous sono dei gioielli che donavano poteri straordinari e per diversi millenni alcuni eroi se ne servivano per combattere il male che cercava di penetrare nell’umanità e trasformarne tutto il bene.
Gli adolescenti parigini vengono scelti dal Maestro Fu che era riuscito a salvare i Miraculous da un incendio, ma ne perse due, che vennero trovati da un uomo e utilizzò la spilla della Farfalla per diventare quello che poi sarà il criminale Papillon. I due ragazzi, invece riceveranno in dono gli orecchini della Coccinella a l’anello del Gatto Nero.
La prima stagione, che si divide in 26 episodi, è andata in onda su Disney Channel dal febbraio 2016 a dicembre dello stesso anno. Della prima stagione fa parte anche uno speciale natalizio musicale. La seconda stagione, di 25 episodi, è andata in onda in Italia dalla fine del 2017 all’inizio del 2018.
Miraculous: sigla
Per quanto riguarda l’edizione trasmessa nel nostro paese, la serie ha subito dei cambiamenti con la sigla. Su Disney Channel la sigla ha seguito la versione francese, adattando la traduzione dalla versione inglese della stessa, mentre Super! ha utilizzato una sigla in versione allungata, tagliata e adattata.
La sigla italiana che è stata usata per Disney Channel era cantata da Ilaria Rosa, quella di Super! da Gaia Gozzi e Briga. Di questa serie esiste anche una sigla lunga con videoclip annesso in versione francese e inglese.
Miraculous: giochi
Di Miraculous sono stati realizzati una serie di giochi online e fisici. È possibile trovare online diversi giochini molto basilari che riguardano alcune avventure dei due protagonisti, mentre sono state realizzate delle vere e proprie collezioni fisiche, dalle bambole dedicate all’oggettistica utilizzata nella serie dai supereroi.
Di questa serie si è realizzato un vero e proprio merchandising, dagli zaini ai fermagli per capelli, dai pupazzi a collanine e braccialetti. Oltre le numerose e diverse bambole, è possibile diventare davvero uno dei supereroi della serie grazie ai costumi dedicati e ottenibili grazie ai più comuni siti di compravendita online. Di questa serie è stato realizzato anche un magazine ufficiale di Ladybug, dove è possibile trovate tutte le informazioni che riguardano la supereroina ed i suoi amici, con tanti approfondimenti, rubriche di vario genere e taglio e tanti giochi.
Miraculous: streaming
La serie Miraculous è disponibile in streaming online. Chi volesse recuperare la serie o farla vedere ai propri bambini, è possibile farlo grazie alla piattaforme online di Now Tv e Netflix: rispettivamente, Now Tv dispone di entrambe le stagioni, Netflix sono della prima.
Fonti: IMDb
Miracolo sull’8ª strada: trama, cast e curiosità sul film
Fondata nel 1981 da Steven Spielberg, Kathleen Kennedy e Frank Marshall, la compagnia di produzione Amblin Entertainment ha nel corso degli anni Ottanta dato vita a film divenuti iconici dei generi fantasy e fantascienza come Gremlins, I Goonies e Ritorno al futuro. Tra questi si annovera poi anche Miracolo sull’8ª strada (titolo italiano di *batteries not included), diretto nel 1987 da Matthew Robbins, il quale ne ha anche curato la sceneggiatura insieme a Brent Maddock, S. S. Wilson e Brad Bird (quest’ultimo noto per aver diretto i film Pixar Gli incredibili e Ratatouille). Tra fantasia, magia e anche tanto umorismo, il film è una deliziosa storia incredibile.
Non a caso, originariamente, l’idea per questo racconto era stata pensata per diventare un episodio di Storie incredibili, popolare serie televisiva andata in onda dal 1985 al 1987 e strutturata in modo antologico, con episodi a sé che rispondevano in modo diverso a generi come fantascienza, fantasy, thriller e horror. Quando Spielberg, ideatore della serie, lesse però la sceneggiatura di Miracolo sull’8ª strada, apprezzò così tanto la storia da chiedere ai suoi autori di ampliarla per poterne fare un lungometraggio per il cinema. Nacque così il film, particolarmente apprezzato da critica e pubblico e vincitore di importanti premi per gli effetti speciali.
La commistione tra fantascienza e umorismo, l’atmosfera ricca di mistero e suspence, insieme anche alle interpretazioni dei protagonisti, hanno fatto di questo film un cult degli anni Ottanta, ancora oggi riscoperto con piacere dagli appassionati del genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Miracolo sull’8ª strada: la trama del film
Protagonisti del film sono Frank e Faye Riley, una coppia di anziani gestori di un condominio e di una tavola calda nell’East Village di New York. La pacifica esistenza dei due viene bruscamente minacciata dal desiderio di un cinico industriale di costruire dei nuovissimi grattacieli proprio in quell’area. Per tentare un approccio il meno brusco possibile, l’uomo invia sul campo il criminale Carlos Chavez, con il compito di convincere gli abitanti del palazzo a lasciare le proprie abitazioni in cambio di un inconguo risarcimento. In breve, il vecchio palazzo dei Riley rimane l’unico edificio rimasto, intralciando dunque i piani dell’industriale.
Oltre ai due anziani coniugi, vi sono anche altri abitanti che non intendo lasciare le proprie case. Questi sono Harry Noble, un anziano pugile di colore, Mason Baylor, un artista, e Marisa Esteval, una giovane ispanica incinta. Davanti alla loro resistenza, Carlos decide di passare alle maniere forti, mettendo in atto una serie di intimidazioni. Proprio quando le cose sembrano andare per il peggio, appaiono misteriosamente alcuni piccoli esseri extraterrestri, che riparano rapidamente i danni fatti al palazzo. Quando Carlos nota la cosa, sospetta che siano stati i residenti ad eseguire le riparazioni e decide di spingersi oltre nel desiderio di distruzione. I piccoli alieni, però, sono pronti a difendere quel palazzo con ogni mezzo.
Miracolo sull’8ª strada: il cast del film
Ad interpretare il ruolo dell’anziano Frank Riley vi è l’attore Hume Cronyn, noto grazie a film come L’ombra del dubbio, La settima croce e Cocoon – L’energia dell’universo. Nel ruolo di sua moglie Faye vi è invece Jessica Tandy, la più anziana attrice premio Oscar, vincitrice del premio per A spasso con Daisy. Nella realtà, Cronyn e la Tandy sono realmente stati sposati dal 1942 al 1994, anno della scomparsa di lei, ed hanno avuto due figli. Per i due attori non si è trattato della prima volta che recitavano nello stesso film, e anche dopo Miracolo sull’8ª strada hanno recitato insieme altretre volte.
Nel ruolo dell’anziano pugile di colore Harry Noble, invece, vi è l’attore Frank McRae, il quale prima di entrare nel mondo del cinema era in realtà stato un giocatore di football. Egli è noto per aver recitato anche in Last Action Hero. Elizabeth Peña è invece Marisa Esteval, mentre Dennis Boutsikaris è l’artista Mason Baylor. L’attore Michael Carmine interpreta il criminale Carlos, in quello che è stato uno dei suoi ruoli più importanti prima della scomparsa avvenuta nel 1989, a soli 30 anni. Infine, Michael Green è Lacey, lo spregiudicato industriale. Sul finale del film, inoltre, si può ritrovare anche un giovane Luis Guzman, celebre caratterista noto per film come Carlito’s Way, Ubriaco d’amore e Il collezionista di ossa.
Miracolo sull’8ª strada: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Miracolo sull’8ª strada è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 27 agosto alle ore 23:20 sul canale Iris.
Fonte: IMDb
Miracolo a Le Havre: recensione del film di Aki Kaurismäki
In Miracolo a Le Havre Marcel Marx un tempo era uno scrittore, ma ha abbandonato da anni la vita artistica per dedicarsi a una più modesta attività, quella di lustrascarpe nella città portuale di Le Havre; Idrissa è un giovanissimo ragazzino africano, sbarcato per caso in Normandia dentro un container diretto a Londra, dove vive sua mamma. L’incontro fortuito tra questi due sradicati e l’aiuto spontaneo che Marcel offre a Idrissa è solo la prima scintilla che spinge tutta la comunità a darsi da fare per mostrare un po’ di solidarietà, mentre le autorità lo cercano come fosse un soggetto pericoloso.
È di pochi saper trattare temi alti con sincerità e al tempo stesso leggerezza, e in questo sta la grandezza di Kaurismaki: nel riflettere sull’Europa senza frontiere e sull’immigrazione clandestina, sull’identità e sulla solidarietà sociale, rinuncia da subito ai toni predicatori e conferisce a Miracolo a Le Havre la giocosità di un fumetto. A questo fanno pensare sia il suo stile di regia, fatto di immagini quasi sempre fisse ma con colori così netti e vividi, sia la caratterizzazione dei personaggi, sempre fortemente tipizzati: il lustrascarpe vietnamita, il rocker Little Bob, il vicino spione, l’esilarante Commissario Monet che mantiene il suo volto impassibile anche girando per Le Havre con un ananas in mano. Il regista finlandese è aiutato in questo da un cast straordinario, con molti habitué dei suoi film, dei quali asseconda minuziosamente ogni gesto e mimica facciale.
Oltre alla levità di cui si è detto c’è un messaggio ottimista di fondo che, se ai più cinici può apparire forzato nella realtà attuale dell’Unione Europea, è in realtà sintomo di un umanesimo incrollabile: così come Marcel ha scelto di fare il lustrascarpe per vivere in mezzo alla gente (seguendo “i precetti del discorso della montagna” secondo le sue stesse parole), Kaurismaki racconta il quotidiano in modo essenziale e mai artificioso, ama tutti i suoi personaggi indistintamente perché vuole mostrarci come i gesti individuali abbiano un valore assai più incalcolabile della cecità dei sistemi e delle autorità costituite. Se la polizia di Le Havre non sa far altro che accogliere a mitra spianati dei poveracci che muoiono di fame, Marcel è lì a ribadirci che forse la scelta migliore è farlo con un panino al formaggio.
Miracles dei Coldplay nella colonna sonora di Unbroken
Ci sarà anche il nuovo brano dei Coldplay “Miracles” nella colonna sonora dell’atteso nuovo film da regista di Angelina Jolie, Unbroken, dramma epico che racconta l’incredibile storia dell’atleta olimpionico ed eroe di guerra, Louis “Louie” Zamperini (Jack O’Connell):
Le foto del film [nggallery id=321]
Il Premio
Oscar Angelina Jolie dirige e
produce Unbroken, un dramma epico
che racconta l’incredibile storia dell’atleta olimpionico ed eroe
di guerra, Louis “Louie” Zamperini (Jack
O’Connell), che insieme ad altri due membri
dell’equipaggio, è riuscito a sopravvivere su una zattera per 47
giorni, in seguito ad un disastroso incidente aereo durante la
Seconda Guerra Mondiale, per poi essere catturato dalla Marina
giapponese e spedito in un campo di prigionia.
La regista Jolie ha iniziato mercoledì 16 ottobre a girare alcune delle scene più drammatiche e complicate, in alto mare a Moreton Bay in Australia, che vede Zamperini (O’Connell) ed i suoi compagni aviatori -Phil (Domhnall Gleeson) e Mac (Finn Wittrock)- incredibilmente sopravvissuti, alla deriva nel mezzo del Pacifico per diverse settimane.
Lavorando con le telecamere installate su un impianto galleggiante in acque agitate, sfidando le intemperie, con gli attori messi a dieta per mesi (per avere un aspetto deperito così come richiesto dai personaggi interpretati), la Jolie ha completato con successo la prima giornata di riprese, in luogo che promette essere pieno di sfide ed altamente impegnativo.
Tratto dal famosissimo libro di Laura Hillenbrand (la stessa autrice di “Seabiscuit: An American Legend”), Unbroken porta sul grande schermo l’incredibile e suggestiva storia vera di Zamperini, e della sua forza d’animo.
Protagonisti al fianco di O’Connell, Gleeson e Wittrock, appaiono Garrett Hedlund e John Magaro nelle vesti dei compagni prigionieri di guerra, che vivono un cameratismo inaspettato durante il loro internamento; Alex Russell interpreta il fratello di Zamperini, Pete, mentre recita per la prima volta in lingua inglese in un lungometraggio, l’attore giapponese Miyavi nei panni della crudele guardia del campo, nota a tutti come “The Bird”.
Il film è prodotto dalla stessa Jolie, insieme a Matthew Baer (di “Colpevole d’Omicidio” – City by the Sea), Erwin Stoff (di “Ultimatum alla Terra” – The Day the Earth Stood Still), e Clayton Townsend (di “Questi Sono i 40” – This Is 40). A guidare lo staff di esperti che lavorano dietro le quinte, è il Direttore della Fotografia plurinominato agli Oscar® (ben 10 volte), Roger Deakins (Skyfall).
I Premi Oscar® Joel ed Ethan Coen (“Non è un Paese per Vecchi” – No Country for Old Men) hanno riscritto la sceneggiatura delle versioni precedenti di William Nicholson (Les Misérables) e Richard LaGravenese (Behind the Candelabra della HBO).
Mirabile Visione: Inferno, al cinema solo il 25 marzo per il Dantedì
Il Dantedì è una Giornata Nazionale dedicata a Dante Alighieri, e cade il 25 marzo di ogni anno: la data corrisponde al giorno dell’anno 1300 in cui, secondo la tradizione, Dante si perde nella “selva oscura”, iniziando il viaggio della Divina Commedia.
Per questa importante ricorrenza, il docufilm Mirabile Visione: Inferno sarà riproposto al cinema in tutta Italia nella giornata di lunedì 25 marzo 2024, come evento speciale in 300 sale distribuite in tutta italia la sera per il pubblico, la mattina per le scuole.
Prodotto da Starway Multimedia e diretto da Matteo Gagliardi, Mirabile Visione: Inferno è una rilettura straordinariamente atttuale e visionaria della Commedia di Dante Alighieri con le illustrazioni ottocentesche del pittore parmense Francesco Scaramuzza.
Accompagnati nella discesa agli inferi dalla professoressa Argenti (Benedetta Buccellato) e dalle parole di Padre Guglielmo (Luigi Diberti), ogni cerchio dell’Inferno è riadattato alla società odierna, illustrando con toccante drammaticità i grandi mali della nostra epoca, ma consegnando al contempo un messaggio di speranza. Mirabile Visione: Inferno è il primo capitolo di una trilogia, una per cantica, dedicata al Sommo Poeta e alla Divina Commedia. Il film, inserito nel catalogo AGIS SCUOLA ER, ha ricevuto i patrocini del Ministero della Cultura, della Società Dante Alighieri ed i Save the Planet, è stato programmato in circa 200 sale cinematografiche ed è già richiestissimo dalle scuole di tutta Italia, con quasi 11.000 alunni in circa 70 matinées già effettuate nel 2023. Le scuole potranno prenotarsi anche anticipatamente e successivamente al 25 marzo (fino al termine dell’attuale anno scolastico) presso i cinema più facili da raggiungere, anche in quelli che non programmeranno il film per la sera del Dantedì.
Mira Sorvino contro gli Oscar per aver escluso il padre Paul Sorvino: “Sconcertante oltre ogni immaginazione”
Mira Sorvino si è scagliata contro l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences dopo che suo padre, Paul Sorvino, è stato escluso dal montaggio di In Memoriam durante la trasmissione televisiva degli Oscar del 2023. Mira, lei stessa vincitrice dell’Oscar per “Mighty Aphrodite”, ha definito “sconcertante oltre ogni immaginazione” che il padre Paul non sia stato ricordato durante il segmento in diretta. “È sconcertante oltre ogni immaginazione che il mio amato padre e molti altri fantastici attori defunti siano stati esclusi“, ha scritto Mira su Twitter il giorno dopo la cerimonia del 2023. “Gli Oscar si sono dimenticati di Paul Sorvino, ma il resto di noi non lo farà mai!!“
Altre notevoli omissioni dalla trasmissione sono state quelle di Anne Heche e Charlbi Dean, una delle star del candidato al miglior film “Triangle of Sadness“. L’omaggio In Memoriam durante la cerimonia televisiva si è concluso con un codice QR che ha portato gli spettatori al sito web degli Oscar, che includeva un elenco di nomi più lungo di quanto mostrato nella trasmissione. Paul Sorvino, Heche e Dean sono stati tutti inclusi nel sito web dopo essere stati esclusi dal segmento televisivo.
“Paul non era l’unica anima meritevole esclusa, e un codice QR non è accettabile“, ha detto la vedova di Paul Sorvino, Dee Dee, nella sua dichiarazione alla rivista People. “L’Academy deve scusarsi, ammettere l’errore e fare di meglio. Paul Sorvino merita di meglio, il pubblico merita di meglio. L’Academy è così stanca da dimenticare le persone che sono amate, che hanno dato il loro cuore a questo settore? “Vergogna Academy se questo non viene corretto“, ha continuato Dee Dee. “Gli errori si fanno, questo è stato grosso. Per favore, fai qualcosa per sistemare le cose.
L’Academy ha rilasciato la seguente risposta a tutti i contraccolpi sulle omissioni del montaggio In Memoriam: “L’Academy riceve centinaia di richieste per includere persone care e colleghi del settore nel segmento degli Oscar In Memoriam. Un comitato esecutivo che rappresenta ogni filiale considera l’elenco ed effettua le selezioni per la trasmissione televisiva in base al tempo disponibile limitato. Tutti gli invii sono inclusi su A.frame e rimarranno sul sito per tutto l’anno.”
Paul Sorvino è morto per cause naturali lo scorso luglio all’età di 85 anni. Era forse meglio conosciuto per il suo ruolo di sergente. Frank Cerreta in “Law & Order” della NBC, nei panni del mafioso Pail Cicero nell’amato film di gangster di Martin Scorsese “Quei bravi ragazzi” e di Kissinger in “Nixon” di Oliver Stone.
MIPCOM 2022: pioggia di star al party di Fremantle
Una sfilza delle più grandi star internazionali dei drammi, documentari e spettacoli di intrattenimento più importanti di Fremantle è arrivata sul tappeto rosso al party esclusivo di Fremantle al MIPCOM 2022 questa sera. L’icona della moda globale Cara Delevingne – produttrice e conduttrice della prossima serie di documentari Planet Sex – si è unita a Brian Cox, Melissa George, Edurne Garcia Almago, Raoul Bova, Antonella Clerici, Marianne James, Eric Antoine, Jarry e Cyril Chauquet.
Il 2022 è stato un anno incredibilmente positivo per il produttore e distributore globale e per celebrare Fremantle ha ospitato un evento esclusivo con A-listers, creativi, acquirenti e dirigenti senior di tutta l’azienda. La 38a edizione del MIPCOM si svolgerà a Cannes fino a giovedì 20 maggio.
Fremantle è una delle società leader a livello mondiale nell’ideazione, produzione e distribuzione di programmi di intrattenimento, serie tv, film e documentari che opera in 26 territori. Con una offerta che spazia dai più famosi format di intrattenimento (Too Hot To Handle, Family Feud, Game of Talents, Got Talent, X Factor) alle serie tv più amate a livello internazionale (L’Amica Geniale, The Young Pope, Mosquito Coast, The Investigation), fino agli imperdibili film e documentari pluripremiati e acclamati dalla critica (il film del regista candidato agli Oscar ® E’ stata la mano di Dio, Arctic Drift, Veleno), Fremantle trasforma contenuti locali in successi globali. Fremantle è anche leader a livello internazionale nel digital e branded entertainment, con più di 480 milioni di follower distribuiti su 1.600 canali social e oltre 40 miliardi di visualizzazioni all’anno sulle varie piattaforme. Fremantle fa parte del gruppo internazionale RTL Group, a sua volta divisione del colosso editoriale Bertelsmann.
MIOCINEMA: rassegna “Film dal Nord Europa”
Arriva su Miocinema una rassegna dedicata al cinema del Nord Europa. Una cinematografia, quella dei paesi nordici (Svezia, Finlandia, Danimarca, Islanda, Norvegia) che è riuscita a ritagliarsi un ruolo di rilievo nel panorama cinematografico mondiale. Film spesso presentati e premiati nei più importanti festival internazionali, alcuni entrati nell’immaginario collettivo.
Registi come Lars von Trier e Thomas Vinterberg, come Roy Andersson (premiato con il Leone d’oro alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia) o Susanne Bier (di cui vengono proposti tre titoli inediti in Italia) sono solo la punta di diamante di una generazione di autori che si è fatta spesso conoscere per i suoi toni aspri e un’analisi pungente delle disfunzioni sociali ed esistenziali, ma anche capace di esprimere un’ironia sottile come poco spesso accade. Un cinema inconsueto e con una cifra ben precisa, cui Miocinema è felice di rendere omaggio.
Di seguito i titoli che entrano nella programmazione di Miocinema:
Dal 3 agosto:
Family Matters di Susanne Bier (1993)
Credo di Susanne Bier (1997)
Once in a lifetime di Susanne Bier (2000)
Dall’8 agosto:
Il pranzo di Babette di Gabriel Axel (1987)
Gli Innocenti di Per Fly (2005)
Il Grande capo di Lars von Trier (2006)
You, the living – Gioisci dunque, o vivente! di Roy Andersson (2006)
Una soluzione razionale di Jörgen Bergmark (2009)
Uomini che odiano le donne di Niels Arden Oplev (2009)
La ragazza che giocava col fuoco di Daniel Alfredson (2009)
La regina dei castelli di carta di Daniel Alfredson (2010)
Beyond di Pernilla August (2010)
Melancholia di Lars von Trier (2011)
Il sospetto di Thomas Vinterberg (2012)
Forza maggiore di Ruben Östlund (2014)
In ordine di sparizione di Hans Petter Moland (2014)
Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza di Roy Andersson (2014)
La comune di Thomas Vinterberg (2016)
Segreti di famiglia di Joachim Trier (2016)
L’albero del vicino – Under the tree di Hafsteinn Gunnar Sigurðsson (2017)
Cosa dirà la gente di Iram Haq (2017)
Borg McEnroe di Janus Metz Pedersen (2017)
Border – Creature di confine di Ali Abbasi (2018)
La donna elettrica di Benedikt Erlinsson (2018)
MioCinema: la rassegna sui documentaristi si apre con Il corpo della sposa
Dopo il grande successo al Festival di Berlino nel 2019 e dopo essere stato presentato in anteprima nazionale allo scorso Bif&st Bari International Film Festival, l’emozionante film Il corpo della sposa arriva su MioCinema.
Come di consueto, la presentazione potrà essere seguita sul sito e sulla pagina Facebook di Miocinema, senza alcun bisogno di registrazione. A seguire, il film sarà disponibile sulla piattaforma a pagamento.
Attraverso la storia di una donna che arriva persino a mettere a rischio la propria salute per soddisfare un canone estetico imposto da altri, Il corpo della sposa, vuole raccontare la complessità del rapporto tra le donne e i loro corpi su una scala molto più ampia. Fino a che punto i modelli sociali, spesso costruiti per soddisfare i desideri maschili, influenzano e condizionano le donne nel mondo? La Mauritania nel film funziona come un “altrove”, in opposizione al mondo da cui provengo e vivo, e tuttavia, nella sua paradossale inversione di una serie di rapporti, si trasforma in uno specchio che mostra il modo distorto in cui il corpo delle donne viene sempre percepito.
Michela Occhipinti
SINOSSI de Il corpo della sposa
Ambientato in un’inedita Mauritania, Il corpo della sposa – Flesh out racconta la storia di Verida (l’esordiente Verida Beitta Ahmed Deiche), una ragazza moderna che lavora in un salone di bellezza, frequenta i social network, si diverte con le amiche. Quando la famiglia sceglie per lei un futuro sposo, Verida – come molte sue coetanee – si vede costretta a prendere peso affrontando il “gavage”, per raggiungere l’ideale di bellezza e lo status sociale che la tradizione del suo Paese le impone. Mentre il matrimonio si avvicina a grandi passi, pasto dopo pasto, Verida mette in discussione tutto ciò che ha sempre dato per scontato: i suoi cari, il suo modo di vivere e – non ultimo – il suo stesso corpo.
MioCinema: la rassegna speciale per i giorni di festa
Arriva oggi su MioCinema una rassegna speciale pensata appositamente per i giorni di festa. Una selezione di commedie di qualità, dirette da grandi registi, è il regalo che MioCinema ha pensato di fare al suo pubblico.
Lo spirito del Natale, in un anno particolare e difficile come quello che stiamo vivendo, non deve venir meno ed è con questo intento che sono stati selezionati dei titoli che trasmettano grandi emozioni regalando spensieratezza, risate e commozione.
Il Natale è anche il periodo del Cinema, attendiamo di ritrovarci nelle sale cinematografiche vedendo e rivedendo splendidi film firmati da registi come Wes Anderson, Steven Soderbergh, Ang Lee, Stephen Frears e tanti altri.
Buona visione e Merry Cinema a tutti!
I titoli della rassegna:
Juliet Naked – Tutta un’altra musica di Jesse Peretz (2018)
La truffa dei Logan di Steven Soderbergh (2017)
Florence di Stephen Frears (2016)
Sing Street di John Carney (2016)
È arrivata mia figlia di Anna Muylaert (2015)
Gigolò per caso di John Turturro (2013)
Moonrise Kingdom di Wes Anderson (2012)
Racconto di Natale di Arnaud Desplechin (2008)
Il mio miglior amico di Patrice Leconte (2006)
Banchetto di nozze di Ang Lee (1993)
Mio Fratello, Mia Sorella: trailer del film Netflix con Alessandro Preziosi
Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di Mio Fratello, Mia Sorella, il nuovo film originale Netflix italiano diretto da Roberto Capucci con protagonisti Alessandro Preziosi, Claudia Pandolfi, Ludovica Martino, Francesco Cavallo, Stella Egitto e Caterina Murino. Un film Netflix in associazione con MEDIASET prodotto da Lotus Production, una società di Leone Film Group. Disponibile su Netflix dall’8 ottobre 2021
Mio Fratello, Mia Sorella, la trama
Mio fratello, mia sorella: recensione del film Netflix
E’ disponibile su Netflix dall’8 ottobre 2021 Mio fratello, mia sorella, il nuovo film di Roberto Capucci (al secondo lungometraggio dopo Ovunque tu sarai) che è entrato subito nella top 10 dei titoli più visti in Italia sulla piattaforma.
Mio fratello, mia sorella: figure fantasma permeano una sceneggiatura debole
Due fratelli, Nik (Alessandro Preziosi) e Tesla (Claudia Pandolfi) si rincontrano dopo la morte del padre per spartirsi l’eredità. I voleri del padre defunto lasceranno i due fratelli attoniti, giacché questi non ha lasciato né soldi al figlio né la casa alla figlia, come era stato precedentemente pattuito; al contrario, la casa diviene un bene condiviso di cui entrambi figurano proprietari. Il desiderio del padre è infatti che i due fratelli vivano per un anno assieme nella casa in cui sono cresciuti e proprio la nuova convivenza fungerà da spartiacque tra la vita precedente e futura dei protagonisti, con Nick che dovrà capire come relazionarsi col nipote Sebastiano affetto da schizofrenia (Francesco Cavallo), mentre Tesla imparerà a lasciarsi andare.
Mio fratello, mia sorella riprende il sodalizio tra Mediaset e Netflix partito dal teen drama Sulla stessa onda, che descrive un’emozionante traiettoria di formazione di due giovani ragazzi siculi, che approderanno a una nuova consapevolezza identitaria. Sulla stessa onda ha saputo adeguarsi perfettamente allo standard dei prodotti per giovani adulti che circolano su Netflix, configurandosi in breve tempo come uno dei film in tendenza sulla piattaforma. Capucci, col supporto della Lotus Production – Leone Film Group, segue la scia delle produzioni Mediaset-Netflix, confezionando un dramma familiare che mira ad abbracciare la nuova dimensione di distribuzione mediale, pur permanendo intrinsecamente legata agli stilemi e alle leggi narrative dei prodotti televisivi Mediaset.
Preziosi e Pandolfi prendono le redini di una storia che, purtroppo, pecca di sovraesposizione tematica pathos fuori rotta, che non riescono a intercettare in maniera incisiva l’occhio dello spettatore. Le traversie della famiglia protagonista vengono inutilmente spettacolarizzate e quello che puntava ad essere un racconto delicato della sinergica fratellanza che viene progressivamente abbracciata, risulta una mistura narrativa di difficile comprensione, in cui la malattia prende irrimediabilmente i riflettori. Il dosaggio degli elementi narrativi in Mio fratello, mia sorella, non è calibrato in maniera ottimale e i due grandi attori protagonisti faticano a portare sulle spalle il peso di un arco narrativo male articolato;
I meccanismi di azione-reazione appaiono sregolati, sanciti da toni patetici che vanno incanalandosi anche fisicamente, tramite un’interazione aggressiva e urlata tra i personaggi che suggella un indagine di anatomia dei rapporti mancata, una reiterazione di topi narrativi estremamente ridondanti che, purtroppo, rievocano in maniera tangibile la memoria dei prodotti seriali Mediaset di cui entrambi gli attori sono stati protagonisti.
Mio fratello, mia sorella: un prodotto ancora legato alle logiche televisive
Il fantasma della figura paterna funziona come deus ex-machina che fatichiamo a percepire chiaramente tra le mura di un’abitazione marchiata dalla malattia del non detto. Ci sono dialoghi, azione fisiche e mentali che percepiamo come ingombranti, che attanagliano la psiche dei protagonisti, eppure la sceneggiatura non andrà mai a sviscerarli. Certamente bisogna premiare il coraggio di Mediaset che sta provando a farsi strada nella distribuzione digitale, auspicando tuttavia che si arriverà ad abbandonare le formule del palinsesto mediatico, in favore di narrazioni più appetibili per il pubblico giovanile e più fresche dal punto di vista della scrittura.
A Francesco Cavallo va sicuramente il merito di aver rielaborato il racconto del male, restituendolo allo spettatore con un metodo attoriale degno di nota per un esordiente. Come già avevano confermato i protagonisti di Sulla stessa onda, il punto di forza di Mio fratello, mia sorella va profilandosi proprio seguendo il percorso di Sebastiano, forse unico personaggio per il quale è possibile provare una forte empatia. La caratterizzazione dei due fratelli appare invece ormai stantia, forzata, nell’ottica di un quadro di distribuzione che vive di produzioni mediocri e incentrate su narrazioni di famiglie disastrate, da cui sicuramente bisognerebbe cercare di allontanarsi.
Per quanto ben gestita, l’interpretazione di Francesco Cavallo risulta comunque estremizzata se inserita all’interno di una logica narrativa sentimentalista, che ricerca nell’apprensione tematica l’unico canale di affezione da parte dello spettatore. Risulta quindi piuttosto arduo gettarsi a capofitto nella mischia di avvenimenti interni alla pellicola, scanditi da un ritmo narrativo mal gestito, che trova nella polarizzazione del focus narrativo da parte del personaggio di Sebastiano una mera via di fuga da rapporti – personali e narrativi – inafferrabili.
L’occasione mancata di Mio fratello, mia sorella dispiace perché, ancora una volta, emerge l’attaccamento assiderato dei prodotti Mediaset alla commiserazione e sfacciataggine emotiva: ne risulta una pellicola dimenticabile, che perde di veridicità e affetto sincero nei confronti della materia narrativa.
Mio fratello, mia sorella: intervista ai protagonisti
Ecco la nostra intervista a Alessandro Preziosi, Claudia Pandolfi, Ludovica Martino, Francesco Cavallo e Roberto Capucci, protagonisti e regista di Mio fratello, mia sorella, film Netflix disponibile dall’8 ottobre sulla piattaforma.
Mio Fratello, Mia Sorella, la trama
Alla morte del padre, Tesla e suo fratello Nik si ritrovano, per un singolare patto successorio, a dover convivere per un anno sotto lo stesso tetto, pur non essendosi più visti da più di vent’anni. Nella casa vivono anche i figli di Tesla: Sebastiano, un violoncellista di grande talento affetto da schizofrenia ad alto funzionamento, al quale la donna ha dedicato la vita e un’ossessiva e soffocante protezione, e Carolina, con la quale invece ha un rapporto difficile e conflittuale. La convivenza difficile innescherà scontri e continui battibecchi tra Nik e Tesla, due fratelli agli antipodi, e la nascita di un inaspettato forte legame tra Nik e suo nipote Sebastiano. Col tempo tutti troveranno pian piano un equilibrio, fino a quando una serie di eventi porteranno i personaggi a dover fare i conti con le proprie paure e segreti, in un difficile viaggio verso il perdono e l’accettazione di sé stessi e dei loro legami affettivi e familiari.
Mio fratello, mia sorella trailer
Mio fratello rincorre i dinosauri: trama, cast e la vera storia dietro al film
Il cinema è sempre stato un ottimo strumento per raccontare la diversità. La sua capacità di raggiungere numerosi spettatori lo rende ovviamente un mezzo ideale per proporre storie che aprano gli occhi su argomenti come, appunto, la naturale presenza di diversità nella specie umana, e di come questa non debba essere vista come un male. Tra i titoli più recenti che hanno riflettutto su tali tematiche vi è Wonder, ma anche in Italia è stato realizzato un film simile, che racconta la diversità quale possibile fonte di nuovi possibili punti di vista sul mondo. Si tratta di Mio fratello rincorre i dinosauri, opera prima del regista Stefano Cipiani, poi distintosi anche con la serie Fedeltà e il film Educazione fisica.
Con Mio fratello rincorre i dinosauri, scritto da Fabio Bonifacci e Giacomo Mazzariol, si porta dunque sul grande schermo una storia molto delicata, affrontata con tatto e umorismo, la tematica relativa alla sindrome di Down, cercando di smontare tutti i pregiudizi esistenti a riguardo. Similmente a quanto avviene in Wonder, si propongono anche qui diversi punti di vista sulla vicenda, così da restituire un ritratto completo di tutte le parti coinvolte. Non solo quindi il giovane protagonista affetto dalla sindrome, ma anche i suoi coetanei, i genitori e il fratello e altre personalità che gravitano intorno a lui.
Mio fratello rincorre i dinosauri si è poi affermato come uno dei maggiori successi della sua stagione, ricevendo un’accoglienza di pubblico e critica generalmente positiva. In ogni caso, si tratta di una storia che ha molto da insegnare e che non dovrebbe essere sottovalutata. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Mio fratello rincorre i dinosauri
Protagonista del film è Giacomo, che fin da piccolo ha creduto alla tenera bugia che i suoi genitori gli hanno raccontato, ovvero che Giovanni, suo fratello, fosse un bambino “speciale”, dotato di superpoteri. Con il passare del tempo Giovanni, affetto dalla sindrome di Down, per suo fratello diventa però un segreto da non svelare. Quando però Giacomo conosce Arianna, di cui si innamora, le cose si complicano. La presenza di Giovanni, con i suoi bizzarri e imprevedibili comportamenti, diventa a quel punto per lui un fardello tanto pesante da arrivare a negare ad Arianna e ai nuovi amici del liceo la sua esistenza. Ma non ci vorrà molto prima che la cosa venga allo scoperto, insegnando a Jack una lezione molto importante.
Il cast di Mio fratello rincorre i dinosauri
Ad interpretare Giacomo vi è il giovane Francesco Ghenghi, mentre Giovanni è interpretato da Lorenzo Sisto. Nei panni dei loro genitori, Davide e Katia, si ritrovano invece gli attori Alessandro Gassmann e Isabella Ragonese. Arianna è interpretata da Arianna Bacheroni, mentre Roberto Nocchi è Vittorio, amico di Giacomo. Recitano poi nel film anche Gea Dall’Orto nel ruolo di Dalila Mazzariol e Mariavittoria Dallastra in quelli di Alice Mazzariol. L’attore Saul Nanni interpreta Brune, mentre si può ritrovare nel film anche la celebre Rossy de Palma, l’attrice spagnola nota per la sua collaborazione con Pedro Almodovar, qui nel ruolo di zia Dolores.
Il libro e la vera storia dietro Mio fratello rincorre i dinosauri
Come già accennato, quella di Mio fratello rincorre i dinosauri è una storia vera, quella di Giacomo Mazzariol e di suo fratello Giò, affetto da sindrome di Down. I due si sono fatti conoscere nel 2015 con il video The Simple Interview, pubblicato su YouTube in occasione della giornata mondiale della Sindrome di Down. Nella clip si vede Giò, in giacca e cravatta con tanto di valigetta, recarsi a quello che sembra a tutti gli effetti un colloquio di lavoro. Dall’altra parte della scrivania, però, c’è suo fratello maggiore che utilizza le domande per svelare al pubblico la vita allegra e colorata di Giò, cercando così di far decadere tutti gli stereotipi legati alle persone affette da questo tipo di sindrome.
Il video ebbe molto successo e Giacomo e Giò vennero contattati da diverse trasmissioni televisive, fino a quando Giacomo non riceve la proposta da parte di una casa editrice di scrivere un libro sul rapporto tra lui e suo fratello. Nasce così Mio fratello rincorre i dinosauri, divenuto un vero e proprio caso editoriale, nel quale Giacomo racconta di come da bambino provasse vergogna per quel fratello così strano, arrivando appunto a negarne l’esistenza. Crescendo, però, Giacomo ha imparato ad allinearsi al particolare modo di agire o di osservare le cose di Giò, riuscendo da quel momento a sviluppare con lui un legame divenuto poi sempre più solido.
Il trailer di Mio fratello rincorre i dinosauri e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Mio fratello rincorre i dinosauri grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video, Now e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 17 gennaio alle ore 21:25 sul canale Italia 1.
Mio figlio: dal cast alla storia vera, tutto quello che c’è da sapere sul film turco
L’autismo o la Sindrome di Asperger sono malattie su cui troppo spesso vige un certo silenzio, quando invece un maggior dibattito potrebbe aiutare a conoscere meglio tali patologie e i modi con cui potervisi opporre. Ecco allora che il cinema in più occasioni ha cercato di proporre storie che affrontano tali tematiche, con titoli come i classici Rain Man – L’uomo della pioggia o Buon compleanno Mr. Grape, fino agli italiani Quanto basta e Tutto il mio folle amore. Anche il cinema turco si è interessato all’argomento con Mio figlio.
Diretto da Bora Egemen, il film affronta in particolare il rapporto che un genitore tenta di instaurare con il proprio figlio affetto da tali problematiche. Si sviluppa così un racconto particolarmente toccante, che non nasconde i momenti più difficili che questa situazione presenta ma li fa diventare motore per la voglia di superarli e raggiungere una nuova felicità. Dopo aver ottenuto un grande successo in patria, Mio figlio arriva ora finalmente in Italia grazie ad un passaggio televisivo.
Gli appassionati di questo genere e i fan dell’attore Kıvanç Tatlıtuğ potranno dunque ritrovare in questo film un’opera meritevole di essere conosciuta. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Mio figlio. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla sua possibile ispirazione ad una storia vera. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Mio figlio
Ali Kaptan è un pescatore che ha dedicato la sua vita a suo figlio Efe, che è diverso dagli altri bambini. Egli è infatti affetto da un disturbo della comunicazione che gli rende difficile rapportarsi con gli altri. Efe, dunque, non ha mai parlato e non ha mai guardato negli occhi nessuno. Ali si sforza di raggiungere suo figlio e di legare con lui, ma non importa quanto ci provi, non riceve risposta. Il suo desiderio più grande rimane però quello di sapere che suo figlio lo capisce e tenterà in ogni modo di stabilire questo legame.
Il cast di attori
Ad interpretare Ali Kaptan vi è l’attore Kıvanç Tatlıtuğ, celebre in Italia anche per il film Ultima chiamata per Istanbul e per le serie Gümüş, La ragazza e l’ufficiale, Brave and Beautiful e The Family. Accanto a lui, nel ruolo di suo figlio Efe Kaptan vi è il giovane Alihan Türkdemir, noto per aver interpretato il ruolo di Bulut Kaya nella serie Bitter Sweet – Ingredienti d’amore. Accanto a loro, nel ruolo di Leyla recita invece l’attrice Büşra Develi.
Recitano poi nel film altri attori turchi, probabilmente più noti in patria ma meritevoli di essere scoperti anche da noi. Completano infatti il cast Feridun Düzağac nel ruolo di Feridun, Yücel Erten in quello di Haşmet, Yıldız Kültür in quello di Güner e Sezai Aydın in quello di Kamil. Il ruolo di Sertuğ è interpretato da İlkay Akdağlı, quello di Murat è interpretato da Cem Zeynel Kılıç e Mehmet è interpretato da Durul Bazan.
Mio figlio è tratto da una storia vera?
In molti vedendo il film si sono chiesti se quella narrata in Mio figlio sia una storia vera o meno. Il regista e gli sceneggiatori, però, non sembrano essersi ispirati a nessuna vicenda in particolare, facendo dunque di questo un racconto originale. C’è però stata una lunga ricerca riguardante i sintomi e le caratteristiche dell’autismo, cosa che ha permesso di offrire una rappresentazione quanto più possibile realistica di questa condizione.
Dove vedere Mio figlio in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di venerdì 19 luglio alle ore 21:20 su Canale 5. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Mediaset Infinity, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.
Mio Cinema: la nuova piattaforma digitale per gli appassionati di cinema d’autore
Grazie ad una collaborazione tra Lucky Red, Circuito Cinema e My Movies, nasce Mio Cinema, un nuovo modo di distribuire il grande cinema d’autore, che sostiene gli esercenti, i distributori e gli spettatori che, in tempo di lockdown, vogliono ancora, più che mai, “andare” al cinema.
Cliccando su www.miocinema.it dal 18 maggio tutti gli appassionati di cinema d’autore avranno a disposizione una piattaforma a loro dedicata, focalizzata sul grande cinema di qualità.
Non una semplice piattaforma on demand, ma uno strumento dinamico per chi ama andare al cinema in grado di offrire oltre alla visione in sala, film in streaming, promozioni, contenuti originali, servizi, informazioni, masterclass, anteprime esclusive e altro.
Due gli obiettivi primari di MioCinema: creare la prima comunità del cinema d’autore in Italia, diventando un punto di riferimento per il vasto pubblico di appassionati, e contestualmente lavorare insieme alle sale ad un sistema integrato di offerta e comunicazione, che ribadisca il ruolo centrale del cinema come punto di riferimento sociale e culturale sul territorio.
«L’accelerazione dei processi di digitalizzazione a cui abbiamo assistito in queste settimane non ha lasciato indifferenti i cinema, luogo nevralgico di tutta la filiera cinematografica grazie al colloquio diretto con i propri spettatori. Oggi con MioCinema quelle attenzioni, cura e calore – inestimabili virtù di chi gestisce una sala cinematografica – possono essere amplificate e trovare valore finalmente anche online: MioCinema, con la sua rete di sale dislocate su tutto il territorio, si prefigge lo scopo di arrivare alle persone con un colloquio prossimo e diretto, che la rende ineguagliabile tra tutte le altre offerte attualmente online».
Gianluca Guzzo, MYmovies.it
«Vorrei dire subito una cosa: senza la presenza delle sale cinematografiche la piattaforma MioCinema non esisterebbe, non avrebbe motivo di esistere. Fin dall’inizio noi tutti abbiamo sentito la necessità di mantenere aperto il dialogo fra le nostre sale ed il nostro pubblico, accompagnandolo in questi mesi difficili – che noi consideriamo solo transitori – e soprattutto accompagnandolo al momento della riapertura delle sale. MioCinema è per noi un luogo privilegiato dove coltivare la propria passione per il buon cinema, dove prepararsi per quando potremo nuovamente e finalmente dire “questa sera andiamo al cinema”».
Antonio Medici, Circuito Cinema
«MioCinema nasce con l’idea di portare in rete le persone che amano il buon cinema visto sul grande schermo. Sembra un paradosso ma non lo è. Queste persone sono oggi private di questa esperienza a causa dell’emergenza che stiamo vivendo. Vogliamo offrire loro la possibilità di vedere i grandi film che sarebbero andati in sala, attraverso una piattaforma digitale. Uno strumento che serva anche a tenere informato il pubblico sui film che usciranno quando le sale riapriranno. L’auspicio è che la piattaforma diventi, quando la situazione sarà tornata normale, un’estensione digitale del cinema, dove poter trovare tutto quello che non è più in sala, nel rispetto delle finestre di sfruttamento».
Minority Report: Steven Spielberg al lavoro sulla serie TV
Oltre ad essere un grande regista, Steven Spielberg è anche un grande produttore e spesso si dedica con particolare successo alla televisione. A tal proposito oggi arriva la notizia che il regista tre volte premio Oscar è al lavoro sull’adattamento seriale di uno dei suoi recenti successi cinematografici, Minority Report, tratto dall’omonimo racconto di Philip K. Dick, noto in italiano come Rapporto di minoranza.
Secondo quanto apprendiamo da The Wrap, il regista si è affidato allo sceneggiatore Max Borenstein (Godzilla) per sviluppare la serie televisiva che sarà prodotta dalla Amblin Television di Spielberg. Al momento non ci sono ulteriori notizie, dunque per capire se il progetto avrà il via libera definitivo bisognerà aspettare un annuncio ufficiale.
Trama del film:
Nel 2054 la città di Washington ha cancellato gli omicidi grazie a un sistema chiamato “precrimine”. Basandosi sulle premonizioni di tre individui dotati di poteri extrasensoriali di precognizione amplificati, detti precog, la polizia riesce a impedire gli omicidi prima che essi avvengano e ad arrestare i “colpevoli”. In questo modo non viene punito il fatto (che non avviene), bensì l’intenzione di compierlo e che porterebbe a concretizzarlo: è un sistema delicato, osteggiato da molti, che però sembra funzionare senza intoppi. Almeno questo è quello che pensa il capitano John Anderton, responsabile della sezione precrimine. Impeccabile sul lavoro, nella vita privata Anderton è invece dedito all’uso di droghe per superare il trauma della perdita del figlio Sean, scomparso anni prima senza lasciare traccia.
Il sistema “precrimine” sta per essere utilizzato su scala nazionale, ma si deve prima dimostrare che sia assolutamente perfetto. Per questo motivo viene inviato sul posto l’ispettore federale Danny Witwer, alla ricerca di eventuali difetti del sistema. Anderton, consigliato dal suo capo Lamar Burgess, fa buon viso a cattivo gioco, ma poco dopo fa un’inquietante scoperta: il prossimo omicidio “intercettato” dai precog, verrà commesso proprio da lui. Non conoscendo la propria vittima e nemmeno un possibile movente, Anderton si convince di essere preda di una macchinazione ordita dal detective Witwer per sabotare il sistema, e si dà alla fuga mettendosi in cerca della sua vittima, Leo Crow.
Minority Report: recensione del film di Steven Spielberg
Minority Report è il film del 2002 di Steven Spielberg con Tom Cruise, Colin Farrell, Samantha Morton, Max von Sydow, Patrick Kilpatrick, Lois Smith, Peter Stormare, Tim Blake Nelson.
La trama di Minority Report
In un futuro prossimo, nella città di Washinghton, il crimine pare essere stato finalmente debellato grazie ad un sistema di previsione dei reati, chiamato precrimine, messo in atto da tre individui, i precong, dotati di capacità di precognizione in grado di prevedere lo svolgersi di un delitto e permettere così alla polizia di arrestare il colpevole prima del fatto. Il sistema deve però essere ancora testato, e durante questo periodo di prova, il detective Anderton, chiamato a sovrintendere il progetto, scopre che una delle previsioni lo indica come uno dei prossimi omicidi. Non capacitandosi di questa eventualità, Anderton viene a conoscenza del fatto che non sempre i precong sono affidabili, poiché uno di loro, la veggente Agatha, molto spesso ha delle visioni opposte, definite rapporto di minoranza. Basandosi su questa flebile speranza di errore, Anderson inizia una roccambolesca fuga per trovare il rapporto e provare così la sua innocenza, sventando una possibile macchinazione del governo.
Il film
Tratto da uno dei più famosi e visionari romanzi del guru della fantascienza P.K.Dick, Minority Report ci propone una visione futura da cortocircuito, in cui si può essere arrestati non per l’atto, ma per l’intenzione di commettere un delitto (gli echi di 1984 di Orwell urlano chiaramente vendetta), rappresentando in chiave fantascientifica uno dei più pesanti abomini della tradizione cattolica: il peccato d’intenzione .
La tecnologia e l’evoluzione vengono qui fatti regredire ad una condizione quasi magica e atavica, dove non sono le macchine ma bensì i poteri parapsicologici dell’uomo a dettare la legge, in una forma alquanto distorta di estetica stempunk. A suo agio con il terreno del futuribile e della fantasia tecnologica, Spielberg orchestra un colossal hollywoodiano dei tempi moderni, condendolo con gli strabilianti (anche se non del tutto credibili) effetti speciali della ILM dell’amico George Lucas e la memorabile colonna sonora di John Williams (miscelata a grandi classici come Moon River), il tutto in una commistione corale che è una vera benedizione per occhi, orecchie e cuore dello spettatore. Senza preoccuparsi troppo dell’attinenza al romanzo originario e ad alcuni scivoloni narrativi, Spielberg si affida al talento atletico di Tom Cruise che, bissando le sue performance in Mission Impossibile al top della sua forma, ci catapulta in un turbinio di inseguimenti, esplosioni e combattimenti da far impallidire il Neo di Matrix.
Altri grandi attori prestano la loro fisicità all’universo pop del film, a cominciare da Colin Farrell passando per Samantha Morton, Patrick Kilpatrick, fino ad arrivare al buon, vecchio Max Von Sydow, perfetto nel ruolo dell’ambiguo direttore Burgess. Non mancano numerosi cammei che comprendono Paul Thomas Anderson, Cameron Crowe e addirittura Cameron Diaz, come in un red carpet per la serata degli Oscar.
I precong, ognuno con un nome che rimanda ad un
famoso scrittore giallo (Agata, Arthur e Dashiell) sono delle
orga-macchine tenute prigioniere, i cui poteri di preveggenza
vengono sfruttati da una società dedita all’abolizione del crimine
su base preventiva, sfruttando un sistema del tutto antitetico che
il nostro eroe cercherà di smascherare. Grazie alla collaborazione
di esperti del MIT, Spielberg ha condito il suo immaginario futuro
di oggetti, ambienti e tecnologie del tutto surreali ma in un certo
senso possibili, dando maggior spessore al racconto di Dick e allo
stesso tempo attualizzandolo (non dimentichiamoci però che il
rumore dei velivoli del film è stato ottenuto dal cestello di una
lavatrice!). Un fanta-action con tutti i sacri crismi del genere,
perfettamente diretto e con un cast di punta, per un prodotto che,
seppur non privo di imperfezioni, ha dato una svolta decisiva al
panorama fantascientifico nel cinema.
Minority Report: quello che non sai sul film di Steven Spielberg
La fantascienza è notoriamente uno dei generi preferiti del regista Steven Spielberg, che nel corso della sua carriera ha realizzato attraverso questa alcuni dei suoi più memorabili capolavori. Nel 2002 dirige Minority Report (qui la recensione), che si dimostra essere più attuale di quello che potrebbe sembrare. Arrivato nel complicato periodo post 11 settembre, il film è infatti un inquietante riflessione sul controllo e sulla perdita di libertà in favore della sicurezza.
Basato sul racconto breve Rapporto di minoranza, del celebre autore fantascientifico Philip K. Dick, il film si dimostra in realtà essere soltanto ispirato ad esso. Spielberg decise infatti di riadattare la trama affinché potesse risultare particolarmente contemporanea, nello specifico esaltando il concetto di precrimine. Su tale elemento si basa l’intero film e questo diventa il vero anello di congiunzione tra il racconto e la realtà vissuta al momento della produzione.
Nella realizzazione del film, inoltre, Spielberg decide di avvalersi della collaborazione di alcuni prestigiosi futurologi, i quali immaginarono per lui un 2054 credibile. Poiché le vicende del film si svolgono in quell’anno, il regista desiderava poter dar vita a qualcosa che, seppur fantascientifico, risultasse facilmente comprensibile e accettabile per gli spettatori. Il risultato fu infine proprio questo, ed oggi il film è divenuto parte dell’immaginario comune, dando vita ad un vero e proprio franchise transmediale.
Minority Report: la trama e le differenze con il racconto
La vicenda narrata nel film si svolge nel 2054, quando grazie al sistema del precrimine è possibile arrestare in anticipo il potenziale criminale. Il capitano John Anderton, responsabile di questa divisione, è il più abile a individuare i luoghi e le modalità dei delitti, impedendo perciò che questi avvengano. Nel momento in cui viene però indicato egli stesso come responsabile di un omicidio, si ritrova a dover fuggire con la sola speranza di scoprire la verità. La sua ricerca lo porta a conoscenza del rapporto di minoranza, svelando così le falle di un sistema che egli credeva infallibile.
Nell’adattare il racconto di Dick, Spielberg affermò di aver praticamente dovuto far scrivere da zero un storia ispirata ai temi trattati dallo scrittore. Il racconto originario, infatti, non possiede un vero e proprio arco narrativo, necessario invece al cinema. Ciò ha portato alla necessità di operare diversi cambiamenti tanto nella trama quanto nei suoi protagonisti. Il personaggio di Anderton, ad esempio, passa dall’essere un anziano ad un atletico quarantenne, che meglio poteva dar vita alle sequenze d’azione presenti. Ulteriori differenze si ritrovano nel finale. Se nel racconto Anderton previene la chiusura delle divisione sul precrimine, nel film porta invece alla sua disfatta.
Tale finale evidenzia ulteriormente il tema centrale del film, ovvero quello riguardante il dibattito tra libero arbitrio e determinismo. Anderton, infatti, pur conoscendo il suo futuro non si abbandona a questo, ma impiega tutte le sue forze per cambiarlo, imponendo la propria volontà. Molti degli elementi presenti nello scritto, inoltre, sono stati aggiornati alla tecnologia presente all’epoca delle riprese. Il principale aggiornamento è quello relativo alle visioni che consentono di individuare i crimini in anticipo. Spielberg decise infatti di dar vita a questi attraverso l’utilizzo di un interfaccia per la realtà virtuale, cosa che ha conferito ulteriore caratteristica fantascientifica al film.
Minority Report: il cast del film
Prima che Spielberg subentrasse nella produzione, il film era originariamente pensato per essere un sequel di Atto di forza, film del 1990 ispirato sempre ad un racconto di Dick. Per l’occasione, Arnold Schwarzenegger avrebbe dovuto riprendere il proprio ruolo. Tuttavia, con l’ingresso alla regia di Spielberg, le cose cambiarono. Questi desiderava infatti lavorare con l’attore Tom Cruise, e affidò a lui la parte del protagonista, riadattandolo per poter essere conforme alle capacità dell’attore. Cruise si è poi sottoposto a diverse settimane di allenamento fisico, volte a prepararlo al meglio per le dinamiche sequenze d’azione.
Per il ruolo dell’ispettore federale Danny Witwer vennero invece considerati gli attori Matt Damon e Javier Bardem. In seguito al loro rifiuto, la parte fu affidata a Colin Farrell. Per permettere a questi di assumere il ruolo, furono cambiate le origini del personaggio da americane a irlandesi, poiché Spielberg non credeva che l’attore potesse nascondere il suo accento. L’attore svedese Max von Sydow è invece stato scelto per dar volto a Lamar Burgess, antagonista del film. Per onorare la presenza del celebre interprete, Spielberg decise di strutturare la scena del confronto tra questi e Cruise come quella iniziale di Il settimo sigillo, uno dei film più famosi in cui Sydow ha recitato.
Minority Report: la serie, il trailer e dove vedere il film in streaming
Dato il suo successo di critica e pubblico, il film ha dato vita negli anni ad alcune opere rifacenti all’universo descritto da Spielberg. Oltre a diversi videogiochi, nel 2015 viene realizzata una serie televisiva, intitolata sempre Minority Report, e ambientata a dieci anni di distanza dagli eventi del film. Pur con personaggi ed eventi inediti, questa non ha tuttavia ottenuto risultati entusiasmanti, spingendo la produzione ad ordinarne la cancellazione dopo una sola stagione.
Per chi invece ha amato il film, o per chi non l’avesse ancora visto e desidera poter recuperare tale titolo, è possibile fruirne grazie alla sua presenza in alcune tra le principali piattaforme streaming oggi presenti in rete. Minority Report è infatti disponibile su Amazon Prime Video, Chili Cinema, e Google Play. Per vederlo, in base alla piattaforma prescelta, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Ciò permetterà di riprodurlo in modo pratico e al meglio della qualità video.
Fonte: IMDb
Minority Report: promo della nuova serie sul film di Steven Spielberg
Il network americano della FOX ha diffuso promo e featurette di Minority Report, la nuova serie televisiva in arrivo basata sul film di Steven Spielberg, a sua volta tratto da un racconto di Philip K. Dick.
https://youtu.be/LxKmYaWLOrI
Minority Report è una serie televisiva statunitense di fantascienza ideata da Max Borenstein, che sarà trasmessa dalla Fox dal 21 settembre 2015. Ispirata dal film del 2002 Minority Report, diretto da Steven Spielberg, è ambientata nel 2065, a dieci anni di distanza dagli eventi narrati nel film.
Nel 2065, a Washington, il dipartimento precrimine della polizia, il quale sfruttava le capacità precognitive di tre bambini, definiti precogs, per cercare di impedire il verificarsi di crimini futuri, è ormai chiuso da dieci anni. Uno dei precogs, Dash, tuttavia, ancora tormentato dalle visioni, decide di ritornare a collaborare con la polizia per cercare di impedire gli omicidi di cui viene a conoscenza. Inizia quindi a collaborare con la detective Lara Vega, anche se le sue visioni sono solo frammentarie, essendo la sua abilità condivisa con quella del fratello gemello Arthur, anche lui precog, con il quale non è più in contatto da tempo.
Minority Report: nuovo promo della serie dal film di Steven Spielberg
Guarda il nuovo promo inedito di Minority Report, l’atteso annunciata serie tratta dall’omonimo film di Steven Spielberg:
Minority Report: il futuro ha inizio nel nuovo trailer della serie
Il network americano della FOX ha diffuso un nuovo contributo video dell’annunciata serie televisiva Minority Report, adattamento dell’omonimo romanzo che ha dato vita al film di Steven Spielberg:
https://www.youtube.com/watch?v=_fLl-DMzxrk
Il network ha anche diffuso un dietro le quinte dello show:
https://www.youtube.com/watch?v=OKU8RWUxVZk
Minority Report: foto promozionali della serie tratta dal film di Steven Spielberg
Il network americano della FOX ha diffuso le foto promozionali di Minority Report, la nuova serie televisiva tratta dall’omonimo film di Steven Spielberg e a sua volta basato sull’omonimo racconto di Philip K. Dick, noto in italiano come Rapporto di minoranza.
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Minority Report è una serie televisiva statunitense di fantascienza ideata da Max Borenstein, che sarà trasmessa dalla Fox dal 21 settembre 2015.
Nel 2065, a Washington, il dipartimento precrimine della polizia, il quale sfruttava le capacità precognitive di tre bambini, definiti precogs, per cercare di impedire il verificarsi di crimini futuri, è ormai chiuso da dieci anni. Uno dei precogs, Dash, tuttavia, ancora tormentato dalle visioni, decide di ritornare a collaborare con la polizia per cercare di impedire gli omicidi di cui viene a conoscenza. Inizia quindi a collaborare con la detective Lara Vega, anche se le sue visioni sono solo frammentarie, essendo la sua abilità condivisa con quella del fratello gemello Arthur, anche lui precog, con il quale non è più in contatto da tempo.
Minority Report: due nuovi promo della serie Fox
Ecco due nuovi promo che la Fox ha diffuso per la pubblicità a Minority Report, serie tv realizzata sulle basi dell’omonimo film sci-fi diretto da Steven Spielberg e interpretato da Tom Cruise.
https://youtu.be/aVb0rwltJ98
https://youtu.be/WcVPysBsuQ4
Minority Report 1×02: anticipazioni e promo
Si intitolerà Mr. Nice Guy, Minority Report 1×02, la seconda puntata della prima stagione della nuova serie televisiva FOX basata sull’omonimo film di Steven Spielberg.
In Minority Report 1×02 Dash e Vega decidono di unire nuovamente le forze per dare la caccia ad un killer che al momento potrebbe essere più vulnerabile in quanto è innamorato; nel frattempo, Dash continua a cercare i suoi fratelli perchè si rende conto di aver bisogno anche delle loro capacità per poter riuscire nel suo intento.
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Minority Report è una serie televisiva statunitense di fantascienza ideata da Max Borenstein, che sarà trasmessa dalla Fox dal 21 settembre 2015.
Nel 2065, a Washington, il dipartimento precrimine della polizia, il quale sfruttava le capacità precognitive di tre bambini, definiti precogs, per cercare di impedire il verificarsi di crimini futuri, è ormai chiuso da dieci anni. Uno dei precogs, Dash, tuttavia, ancora tormentato dalle visioni, decide di ritornare a collaborare con la polizia per cercare di impedire gli omicidi di cui viene a conoscenza. Inizia quindi a collaborare con la detective Lara Vega, anche se le sue visioni sono solo frammentarie, essendo la sua abilità condivisa con quella del fratello gemello Arthur, anche lui precog, con il quale non è più in contatto da tempo.
Minority Repor: la FOX ordina il pilot della serie
Continua lo sviluppo della serie televisiva della FOX basata sul film di Steven Spielberg, Minority Report, tratto dall’omonimo libro di Philip K. Dick, vedeva come protagonista Tom Cruise nei panni del Detective John Anderton. Ebbene, oggi il network americano ha ufficialmente ordinato la puntata pilota di quello che sembra essere a tutti gli effetti un sequel della pellicola.
Lo show si svolgerà dieci anni dopo gli eventi narrati nella pellicola, quando l’unità Precrimine è ormai un lontano ricordo. Tuttavia i tre vegenti sono ancora in vita e uno di loro ossessionato dalle visioni del futuro fa squadra con un detective, a sua volta in conflitto con il proprio passato.
La serie avrà come produttori esecutivi Justin Falvey e Darryl Frank per la Amblin Television, divisione della casa di produsione del regista Steven Spielberg. L’autore Max Borenstein (Godzilla) firma invece lo script.