True Colours
Virtual Cinema è l’iniziativa che True Colours propone ai suoi
partner internazionali in risposta all’emergenza COVID-19 che sta
mettendo in difficoltà festival, rassegne e sale cinematografiche,
in tutti i paesi del mondo. Fondata
circa cinque anni fa da Lucky Red e Indigo Film e affermatasi come
azienda leader della distribuzione internazionale del cinema
italiano, True Colours ha creato una screening room
online, una vera e propria sala virtuale che sarà a
disposizione di qualsiasi operatore del settore che voglia proporre
al suo pubblico i titoli presenti nel catalogo della
società.
In questo modo
tutti gli appassionati di cinema italiano nel mondo potranno
continuare a fruire del meglio della cinematografia del nostro
paese nonostante la chiusura delle sale.Il servizio permette di creare veri e propri eventi di
cinema online ed è dedicato esclusivamente a festival, Istituti di
Cultura, scuole, università, associazioni culturali, e qualunque
organizzazione o esercente che desideri mostrare al proprio
pubblico, limitatamente al proprio territorio, i titoli che True
Colours propone.
“Siamo stati tutti colpiti
dall’improvvisa e globale diffusione della
pandemia – ha affermato
Gaetano Maiorino, Managing Director della
True Colours – ma questa situazione drammatica ci ha costretto anche a
pensare a una nuova modalità di circolazione per i nostri film.
True Colours Virtual Cinema non è un canale VOD – prosegue Maiorino
– ma un servizio a disposizione dei nostri partner locali, per noi
importantissimi sui vari territori, per continuare a portare nel
mondo le storie che ci sono state affidate dai produttori con cui
collaboriamo. Con questa iniziativa il pubblico appassionato di
cinema italiano, avrà modo di continuare a ridere con le nostre
commedie, emozionarsi con i nostri film d’autore, intrattenersi in
piena sicurezza grazie ad una modalità di proiezione alternativa,
in attesa di poter tornare tutti insieme in sala, che per noi è
comunque il naturale canale di fruizione del prodotto
cinematografico”.
Il servizio è
stato messo a punto con la partnership tecnica di MYmovies, da anni
impegnato al fianco di festival e distributori indipendenti
italiani, nel proporre alternative complementari alla fruizione
classica del cinema, in una sinergia che rappresenta per il portale
di informazione e distribuzione cinematografica la prima
collaborazione strutturata in maniera specifica per un pubblico
internazionale.
“Dalle esperienze di queste
settimane –dichiara Gianluca Guzzo,
fondatore e amministratore delegato di MYmovies – abbiamo preso tutti consapevolezza di quanto sia
determinante la rapidità di intervento, e tanto vale in tutti gli
ambiti, compresa la cultura, che ci riguarda. Sono personalmente
rimasto affascinato dai tempi di reazione con cui True Colours
abbia deciso di intervenire per non frenare né limitare la
promozione del nostro cinema e della nostra cultura all’estero.
Sono altresì felice che abbia scelto MYmovies come partner, che
dopo 20 anni di promozione e cura della cultura cinematografica in
Italia, avrà da adesso l’occasione di potersi esprimere anche
all’estero.”
True Colours
Virtual Cinema sarà attivo dal 1 Maggio. Per verificare la
disponibilità dei titoli desiderati nei vari territori, gli
operatori che vorranno usufruire del servizio potranno contattare
il Festival Manager di True Colours, Fabio Tucci attraverso il sito
della società, all’indirizzo www.truecolours.it/virtual-cinema/
Con i vari successi delle stelle
africane che hanno colpito Hollywood (una su tutti è la ragazza in
foto, Lupita Nyong’o) è nata un’agenzia di
talent scuot dedicata esclusivamente a scovare nuovi talenti
africani di prospettiva e portare così anche un po’ di notorietà al
continente nero. Nasce così Restless Talent
Manager, agenzia guidata da Tendeka
Matatu, veterano produttore sudafricano,che ha spiegato
così la sua scelta:
“Stiamo assistendo alla nascita
di un nuovo cinema africano, la nostra missione sarà quella di
scovare e sostenere i talenti che stanno ridefinendo i contenuti
cinematografici del nostro paese.” La società avrà uffici
in varie parti del globo, le prime confermate sono Città del Capo,
Nairobi, Londra e Los Angeles.
Con il Manifesto
“Per una democrazia della cultura e dell’impresa
cinematografica” nasce RCI – Rete Cinema
indipendente: un gruppo nutrito che da oltre un anno si
confronta sulle anomalie del nostro sistema cine-televisivo e che
ha deciso di unirsi. Come recita il Manifesto: “RCI non è un
movimento, non è una associazione costituita, ma vuole
promuovere una costituente per rifondare l’intero
sistema audiovisivo contratto ed esausto, una massa
critica che sostenga e renda audace anche l’azione delle singole
associazioni d’appartenenza”.
Sono infatti centinaia e da tutta
Italia i produttori, registi, autori, distributori,
esercenti, operatori del settore, firmatari nominali di
questo documento trasversale al comparto e alle stesse associazioni
di categoria cui molti appartengono: Un luogo – recita ancora il
manifesto- in cui i problemi e le possibili soluzioni sono e
pretendono di essere affrontati nella complessità e
sistematicità che dovrebbero informare tutte le analisi e
le proposte degli operatori del settore come pure le istituzioni e
i ministeri di competenza”.
Convinti che “l’eccezione culturale
su cui si fonda il sostegno al nostro settore sia la pietra
angolare su cui modellare il futuro dell’audiovisivo”, RCI punta i
riflettori anche sui diritti del pubblico e dello
spettatore: non utenti ma fruitori, con gusti, cultura,
curiosità diverse che non possono essere ingabbiati in un
algoritmo. RCI non si accontenta di opinioni e
opinionisti circa le motivazioni di un pubblico definito distratto,
disaffezionato, stanco della mediocre qualità delle opere, ma pone
la domanda, anche alle istituzioni, su quale sia il cinema,
italiano in primis, che effettivamente arriva allo spettatore,
convinti che la “(…)sua distribuzione e fruizione vada altrettanto
democraticamente sostenuta e difesa, oltre che diffusa senza limiti
d’età, di classe sociale, di accesso, di scelta, senza che
anch’essa sia etero-diretta , indirizzata da lobby (…)”
RCI – Rete Cinema
indipendente non vuole compilare l’ennesimo cahier de
doléances ma puntare i riflettori su aspetti nevralgici e
soluzioni attuabili, frutto di analisi approfondite e
confronti su temi che investono l’intera filiera cinematografica.
Tra i primi punti: il tax credit che, da
opportunità a difesa e tutela dell’identità culturale delle opere,
è diventato agente della distorsione del mercato audiovisivo; il
ripristino del tax credit esterno; la revisione
oculata della Legge 2016, con particolare attenzione al
tema delle distribuzione; la corretta attribuzione
della definizione e del sostegno alle imprese
indipendenti.
Questioni imprescindibili e
soluzioni improrogabili secondo RCI, che non dimentica certo
il tema OTT e piattaforme ed il loro rapporto con
le imprese indipendenti, o il forte allarme che
proviene dai territori in tema di FILM FUND: molti infatti i
segnali di pericolosa deriva che talune Regioni sembrano aver
imboccato, nel segno della mera promozione turistica attraverso
l’audiovisivo.
Tanti temi? No – risponde
RCI – è solo uno: il sistema audiovisivo, la
complessità del quale è giunta l’ora di affrontare, convinti che,
la forte crisi di tutto il comparto
cinematografico e audiovisivo scaturita dalla pandemia,
stia tramutandosi in un pericoloso alibi per l’attuazione
di misure dal forte sapore antidemocratico”.
Il Manifesto Di Rete Cinema
Indipendente – Per una democrazia della cultura e dell’impresa
cinematografica.
Siamo in tanti, siamo diversi,
apparteniamo ad associazioni diverse, facciamo professioni diverse
e abbiamo spesso istanze diverse, ma siamo una Rete che non intende
derogare al principio democratico che la cultura è di tutti e per
tutti, che la sua produzione deve essere democraticamente tutelata
e non etero-diretta.
E la sua distribuzione e fruizione
vada altrettanto democraticamente sostenuta e difesa, oltre che
diffusa senza limiti d’età, di classe sociale, di accesso, di
scelta, senza che anch’essa sia etero-diretta, indirizzata da lobby
travestite da paladini del libero mercato. Lobby che invece
agiscono per orientare il mercato, costringerlo, soffocarlo,
facendo leva su pressioni che il legislatore stesso accoglie troppo
spesso come uniche analisi realistiche, come previsioni oculate,
lungimiranti e che, pertanto, finiscono per costituire l’unica
fonte da cui recepire indicazioni per elaborare nuove misure o
correttivi. Ma tutti pensiamo convintamente che l’eccezione
culturale su cui si fonda il sostegno al nostro settore sia la
pietra angolare su cui modellare il futuro dell’audiovisivo.
Il cinema è cultura ed è parte
importante della cultura del nostro paese: cultura locale,
nazionale ed internazionale insieme. Una cultura che produce
contenuti svariatissimi e vitali, dall’intrattenimento alla
sperimentazione, dall’opera autoriale ai generi in tutte le sue
declinazioni.E sono altrettanto svariate e numerose le imprese
indipendenti che questi contenuti producono, distribuiscono,
promuovono, allevando e sostenendo generazioni di professionisti,
di autori, registi, produttori e maestranze, esercenti, operatori
culturali. Imprese veramente indipendenti nel senso proprio ed
etimologico del termine, che costituiscono in Italia il tessuto
sociale, imprenditoriale e occupazionale dell’intero settore.
Sono le micro, piccole e medie
imprese gli incubatori naturali di nuove idee ma anche i
conservatori attenti della storia cinematografica italiana. Una
storia che è “eccezione” culturale e imprenditoriale, frutto e
insieme seme di una unicità che va compresa ed enfatizzata
innanzitutto qui oltre che in Europa, prima che tale definizione
perda il suo valore semantico e si cristallizzi in un luogo
comune.
Rete Cinema Indipendente non è un
movimento, non è una associazione costituita, ma vuole promuovere
una costituente per rifondare l’intero sistema audiovisivo
contratto ed esausto, una massa critica che sostenga e renda audace
anche l’azione delle singole associazioni d’appartenenza.
RCI è il luogo privilegiato,
inclusivo eppure esclusivo, dove centinaia di professionisti si
sono sentiti e si sentono liberi di esprimere ciò che in ambienti
“istituzionali” e associativi potrebbe apparire “sconveniente”,
“impopolare” e persino, in certi contesti, “superato”. Un luogo in
cui i problemi e le possibili soluzioni sono e pretendono di essere
affrontati nella complessità e sistematicità che dovrebbero
informare tutte le analisi e le proposte degli operatori del
settore come pure le istituzioni e i ministeri di competenza.
L’intera catena dei soggetti e dei
processi va compresa e indagata, qualora, come adesso, si debba o
si voglia agire su aggiornamenti, riforme, misure di sostegno: dal
cosiddetto problema della creatività stantia e omologata alla non
competitività internazionale del nostro prodotto, dal sistema dei
contributi ministeriali all’accesso al credito, dalla “vetustà”
della cosiddetta Legge 2016 alla ridefinizione di film d’essais,
dal “problema” delle windows alla crisi delle sale, dall’emersione
di giovani talenti alla tutela dei professionisti affermati.
RCI ritiene che la forte crisi di
tutto il comparto cinematografico e audiovisivo scaturita dalla
pandemia stia tramutandosi in un pericoloso alibi per l’attuazione
di misure dal forte sapore antidemocratico, dettate da una reale
emergenza, ma frutto di una pericolosa tendenza centralizzante e
omologante, che mira ad azzerare le diversità, ad annullare il
libero accesso al mercato, la naturale competitività e crescita
delle imprese, investendo nel processo anche le istituzioni
territoriali, dalle Filmcommission agli assessorati in cui queste
sono incardinate.
Rete Cinema Indipendente, intende
quindi mettere al centro del dibattito pubblico il disagio che vive
il settore del cinema e degli audiovisivi nazionale, favorendo la
coesione sociale tra tutti gli operatori indipendenti e tutte le
associazioni di categoria e sindacati che operano a favore degli
autori, dei creatori di contenuti, dei lavoratori e delle imprese
cinematografiche indipendenti dell’intera filiera.
I primi lavori di Luca
Guadagnino e quelli di Michelangelo
Frammartino, i primi cortometraggi di Giorgio
Diritti, Costanza Quatriglio, Francesco Costabile, Giacomo
Abruzzese o ancora Simone Massi e
Susanna Nicchiarelli, presente con le
opere “La Madonna nel frigorifero” (2002)
o “Giovanna Z., Una storia d’amore” (2005) e
l’esordio alla regia nel cortometraggio di Paolo
Cognetti. Pellicole, ma
anchecataloghi, testi, corrispondenze,
pubblicazioni, fotografie. E poi un’ampia
collezione di materiale inedito, tra cui ad esempio la
registrazione del monologo che Alessandro Baricco tenne nel
2001. Un patrimonio unico di film e documenti del
cinema indipendente italiano che, da oggi, è accessibile a
tutti.
Nasce l’Archivio per il
Cinema Indipendente Italiano, un progetto di
digitalizzazione, catalogazione e creazione di una piattaforma
online open source e partecipativa, dove gli utenti
potranno non solo consultare i materiali, ma anche dare vita a un
proprio profilo, commentare i film, aggiungere informazioni,
segnare parole chiave nei singoli frame, creare liste
personalizzate di filmati o scene, condividere post.
Fondato ufficialmente nel 1990, ma
concepito già alla fine degli anni ’80, quando il “Bellaria
Film Festival” (fino al 2005 noto
come “Anteprima per il cinema indipendente italiano”)
era diretto da un “triumvirato” d’eccezione composto da Morando
Morandini, Enrico Ghezzi e Gianni Volpi, l’Archivio si
apre così a un pubblico più ampio grazie alle moderne tecnologie
digitali.
Promosso dal Comune di
Bellaria Igea Marina e Approdi
srl con il sostegno del Ministero della
Cultura, il progetto è stato presentato oggi nel corso
della conferenza stampa che si è tenuta nella Sala della Crociera
al Ministero della Cultura alla presenza del Sottosegretario alla
Cultura Lucia Borgonzoni, del Sindaco di
Bellaria Igea Marina e presidente dell’Archivio per il Cinema
Indipendente Italiano Filippo
Giorgetti e di Sergio Canneto,
Amministratore Approdi, ente gestore dell’Archivio per il Cinema
Indipendente Italiano.
Il progetto ha visto la
digitalizzazione di oltre 5.000 titoli sotto
la supervisione di Alessandro Gagliardo, ricercatore e progettista,
restituendo uno spaccato storico e culturale prezioso
del cinema italiano. L’Archivio per il Cinema Indipendente
Italiano, completamente digitalizzato, raccoglie tutti i film
selezionati e non selezionati nelle passate edizioni
del “Bellaria Film Festival”. Tra gli autori presenti
in archivio, oltre ai già citati, ad esempio Daniele Gaglianone,
Alina Marazzi, Agostino Ferrente, Corso Salani, Antonio Rezza,
Flavia Mastrella.
Ad arricchire il catalogo anche
tanto materiale inedito, che verrà svelato agli utenti con nuove
pubblicazioni a cadenza settimanale e che ha per protagonisti
artisti di caratura internazionale. Ci sarà inoltre una wiki
ufficiale dedicata all’Archivio, dove chiunque potrà contribuire
liberamente aggiungendo informazioni, ricostruendo la storia del
Festival e offrendo nuovi spunti di lettura.
Non si tratta solo di conservazione,
dunque, ma di un archivio in continuo movimento, proprio come il
cinema indipendente che rappresenta. Alla base c’è infatti un
percorso lungo più di trent’anni, attraverso la raccolta di
documenti che oggi vengono condivisi come contributo iniziale per
un’indagine aperta e in incessante evoluzione sul cinema
indipendente italiano, in formato digitale e accessibile a tutti.
All’interno dell’archivio sarà possibile ripercorrere anno per anno
questo lungo percorso, ricostruendo la memoria del Festival e le
sue molteplici traiettorie artistiche. La piattaforma è stata
realizzata grazie alla collaborazione con il Circolo
Cinematografico Linea d’Ombra, attraverso i fondi Next Generation
EU destinati al PNRR. Tra i partner anche Hera, Romagna Acque e
4/Terzi APS.
“La tecnologia al servizio della
conservazione e della valorizzazione della memoria. Grazie a questo
progetto di digitalizzazione sostenuto dal Ministero, finalmente,
viene assicurato un futuro al patrimonio raccolto negli anni dal
Bellaria Film Festival e ancor più al percorso di
ricerca artistica sviluppatosi lungo le traiettorie attraversate
dal cinema indipendente italiano, intercettate dalla
manifestazione. Ma non solo. La grande storia del nostro Paese –
immortalata nelle tante piccole storie raccontate nei film
protagonisti delle diverse edizioni della kermesse – viene così
trasmessa alle nuove generazioni. Una ricchezza unica, che da oggi
è a disposizione di tutti” ha affermato il Sottosegretario alla
Cultura Lucia Borgonzoni.
“Il progetto di digitalizzazione
dell’Archivio per il Cinema Indipendente Italiano rappresenta un
traguardo prestigioso e tangibile per chiunque ami il cinema e per
la Comunità di Bellaria Igea Marina. Un progetto reso possibile
dalla tecnologia e dagli strumenti oggi a nostra disposizione e
ancor di più dal contributo e dall’interesse fondamentali del
Ministero, che ha riconosciuto con il suo sostegno la centralità
del BFF nel panorama cinematografico nazionale. Un percorso che
nasce non di meno da quelle motivazioni e da quella voglia di
migliorarsi che accomunano Approdi e Amministrazione Comunale: la
cui collaborazione portata avanti in questi anni ha, sin da subito,
avuto l’obiettivo di valorizzare e rendere ancor più grande un
festival che spegnerà quest’anno 43 candeline. Il percorso di
archiviazione digitale che andiamo a presentare oggi, che
conserverà e consegnerà a tutti gli amanti del cinema del futuro lo
straordinario patrimonio del BFF, riesce a raggiungere
quest’obiettivo ambizioso: ovvero alzare ulteriormente l’asticella
di quella che già è un’eccellenza, fiore all’occhiello dell’offerta
culturale di Bellaria Igea Marina, manifestazione tra le più
longeve nel suo genere e punto di riferimento assoluto per le
produzioni indipendenti” ha dichiarato Filippo
Giorgetti, Sindaco di Bellaria Igea Marina e presidente
dell’Archivio per il Cinema Indipendente Italiano.
Doctor Who Hermits United con Ultimo Avamposto e
Bananas are Good – Whovians Roma e Lazio con Proiezioni Mentali
presentano l’Associazione Doctor
Who Italian Club.
Nato dalla continuativa
collaborazione tra il gruppo più longevo italiano (Hermits United)
e quello più attivo sul territorio (Whovians Roma e Lazio) il club
si vuole proporre al fandom odierno mettendo in campo un stile
decisamente “classico” a cui le nuove leve degli appassionati non
sono forse abituati. Non solo associazione attraverso una tessera
ed eventi dedicati sul tutto il territorio, ma la pubblicazione di
un magazine dedicato ai soci, con una redazione d’eccezione di cui
non possiamo ancora svelarvi nulla, un vademecum per rispondere
finalmente a tutte quelle domande a cui spesso ci troviamo a dover
rispondere online, possibilità di collaborazione, creazione di
gruppi regionali, gruppo cosplay e la speranza di riuscire a
portare uno dei Tardis in scala 1:1 in possesso dell’associazione
nelle fiere lungo tutta la penisola.
Promotori di raduni e flash mob i
due gruppi hanno già organizzato eventi a tema alla presenza di
ospiti internazionali – lo sceneggiatore James Moran nel 2014 e
l’attrice Karen Gillan nel 2015 – e si propongono attraverso il
Club appena nato di raggiungere uniti traguardi anche più
importanti. Le iscrizione si apriranno ufficialmente tra circa una
settimana, includeranno anche l’opzione di una affiliazione
gratuita, con tanto di tessera dedicata.
Cresciuto in modo esponenziale non
appena la pagina facebook ha preso vita (500 likes in poche ore e
dopo la seconda settimana si punta ai 2000) il club si pone come
obbiettivo quello di creare una grande famiglia e in questo senso
ha già stretto importanti collaborazioni sia con i responsabili dei
raduni organizzati e promossi dal Lucca Comics and Games, sia con
gruppi locali attivi sul territorio della Campania, delle Marche e
della Sicilia.
Vi terremo aggiornati sulle novità
e gli eventi legati all’associazione in particolare alla presenza
di ospiti nel prossimo futuro. Il Doctor Who Italian Club è alla
ricerca di cosplayer, anche alle prime armi, per supportare la
propria presenza nelle fiere del fumetto, se siete interessati a
collaborare inviateci una mail con una foto o con il personaggio
che vorreste portare il fiera.
L’idea del Premio,
promosso dalla Scuola di Cinema
Carlo Mazzacurati e dal Cinema Odeon di Vicenza,
nasce dallo sguardo sui personaggi di Carlo Mazzacurati: personaggi
liberi, coraggiosi, parte di un tempo e di un territorio che li
ospita ma a cui non si adattano, sognatori che pensano
l’impossibile e per questo universali.
Il Premio cerca,
tra i film usciti nelle sale cinematografiche nell’ultima
stagione, il Personaggio -non necessariamente il protagonista-
che più ha colpito al cuore, si è distinto ed è rimasto memorabile.
Segnalerà inoltre il Film Nascosto, il film che
avrebbe meritato di essere visto e di rimanere in sala più a
lungo.
Il premio al
miglior Personaggio consisterà in una speciale stampa fine
art glicée, opera di Lorenzo Mattotti e la menzione al Film
Nascosto darà la possibilità al vincitore di essere programmato
e presentato in sale e arene d’essai.
Il 25
febbraio a Vicenza, al Cinema Odeon, la Giuria Preliminare
annuncerà i dieci (10) titoli finalisti che verranno valutati dalla
Giuria Ufficiale del Premio Carlo Mazzacurati al Miglior
Personaggio in un’opera cinematografica italiana. Verranno inoltre
annunciati i componenti della Giuria Ufficiale.
In occasione di
questo primo evento verrà proiettata la copia in pellicola 35 mm
del film Il prete bello (1989), dagli archivi della Cineteca
di Bologna. Il 21 aprile a Vicenza, al Cinema Odeon, la
Giuria Ufficiale composta da tre membri proclamerà il personaggio
cinematografico vincitore e la Giuria Preliminare assegnerà la
Menzione speciale al Film Nascosto.
Entro il prossimo
15 febbraio è possibile segnalare le opere oggetto del Premio –
i film di finzione o co-produzione italiana usciti nelle sale
cinematografiche dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 – scrivendo a:
[email protected]
DogHead Animation, studio di animazione 2D di Movimenti
Production leader in Italia e con sede principale a Firenze,
espande la propria presenza sul territorio puntando ancora una
volta sul talento made in Italy e scegliendo la Puglia come
ulteriore polo artistico e produttivo. Dallo studio che ha animato
serie di successo per ogni generazione, tra cui Topo Gigio
(RaiPlay, Rai Yoyo) e Strappare lungo i bordi (Netflix) nasce DogHead Animation
Apulia.
La sede, all’interno della cornice
dello storico ex Palazzo del Mezzogiorno, Padiglione 81 della Fiera
del Levante di Bari, inserisce lo Studio nel progetto Apulia Film
House che con il sostegno di Apulia Film Commission si pone, tra
gli altri, l’obiettivo di promuovere lo sviluppo e il successo nel
settore dell’animazione sul territorio.
Un team di artisti guidato dall’Head
of Studio Marcello Maggi ha già occupato gli spazi a loro dedicati
ed è al lavoro con la squadra di Firenze su una serie di nuove
produzioni nazionali e internazionali. Al tempo stesso, in
un’ottica di contaminazione reciproca e di fiducia nei talenti
presenti nella regione, DogHead Animation Apulia ha già avviato
iniziative di formazione, come l’appena concluso “aniMADE in
Puglia” un workshop intensivo di animazione cut-out che ha
contribuito allo sviluppo di diverse figure artistiche, alcune
delle quali sono già impegnate su produzioni in partenza. Prenderà
il via a breve, invece, una collaborazione con la Scuola di
Fumetto, Disegno e Illustrazione “Grafite”, grazie alla quale sarà
possibile offrire ad alcuni giovani studenti l’opportunità di
lavorare fin da subito su importanti progetti di animazione in
arrivo nei prossimi mesi.
Giovanna Bo, Executive Producer di
DogHead Animation: “Tra gli oltre 300 artisti provenienti da tutta
Italia che collaborano con DogHead, diversi arrivano dal Meridione
e molti di loro proprio dalla Puglia. Anche la storia ci insegna
che queste terre sono ricche di ispirazione e la sinergia che si è
creata con Apulia Film Commission mira proprio a valorizzare il
talento, favorendo la creazione di nuove e interessanti opportunità
per coinvolgere queste professionalità nell’industria
dell’animazione. Molto presto il team di DogHead Apulia sarà al
lavoro su diverse produzioni anche di respiro internazionale che
non vediamo l’ora di poter comunicare.”
Giorgio Scorza e Davide Rosio, CEO e
fondatori di Movimenti Production: “Quando nel 2018 abbiamo creato
DogHead Animation avevamo come obiettivo quello di dare un
contributo significativo alla produzione e all’esportazione
dell’animazione made in Italy. DogHead oggi è lo studio di
animazione 2D più grande e strutturato nel Paese, e in questo senso
il lavoro con il territorio è stato e continua a essere un aspetto
fondamentale, attraverso la ricerca e la formazione di
professionalità che contribuiscano a tenere alto il livello delle
nostre produzioni. Siamo felici di poter unire le forze con Apulia
Film Commission, che da lungo tempo promuove con successo lo
sviluppo del cinema e dell’intrattenimento, di cui l’animazione è
parte essenziale.”
Annamaria Tosto e Antonio Parente,
rispettivamente Presidente e Direttore generale della Fondazione
Apulia Film Commission: “L’animazione è un genere cinematografico
sempre più presente all’interno dei palinsesti distributivi
nazionali e internazionali ed è sempre maggiore l’attenzione della
nostra Fondazione per l’audiovisivo animato e i nuovi media.
Infatti, oltre al nostro fondo principale, l’Apulia Film Fund, che
finanzia diversi generi e formati tra cui anche l’animazione,
sosteniamo questo genere di opere anche attraverso un fondo
specificatamente dedicato: il Short&Digital Film Fund. Ora,
questa nuova collaborazione con DogHead Animation, oltre a segnare
un ulteriore passo in avanti nella direzione delle novità del
mercato cinematografico, farà arrivare in Puglia nuove opportunità
professionali per le maestranze pugliesi specializzate in questo
settore, favorendo, quindi, il rientro di tanti talenti andati via
per inseguire la loro passione e incentivando i percorsi formativi
di quanti vorranno dedicarsi ai nuovi mestieri. L’avvio di una
importante unità produttiva di una delle principali realtà del
settore dell’animazione in Puglia e l’ospitalità di alcune decine
di giovani animatori per lunghe fasi di lavorazione di prodotti e
progetti innovativi non potrà che far bene al nascente sistema
dell’animazione Pugliese e corroborarne sul nostro territorio il
radicamento”.
Nasce una nuova rubrica sul
nostro portale, il nome spiega tutto, dedicata alla presentazione
delle nuove tecnologie nel mondo del cinema e alla rivisitazione
dei vari progressi ed evoluzioni nel tempo.
La redazione è aperta a
nuovi componenti che arricchirebbero lo staff del
sito.
Proponi la tua candidatura dalla
pagina Lavora con noi.
Proiettato per la prima volta in
Norvegia, paese di produzione, il 25 dicembre 2022,
Narvik è un film storico drammatico, diretto dal
regista norvegese Erik
Skjoldbjaerg (Pioneer, Insomnia). La pellicola presenta dei
fatti realmente accaduti, specialmente la battaglia di
Narvik nel 1940, considerata prima sconfitta
subita dalle truppe naziste. Nel cast si ritrovano prevalentemente
figure note prevalentemente a livello nazionale: tra queste
ricordiamo Kristine Hartgen nel ruolo di Ingrid Tofte, Carl Martin
Eggsbø come Gunnar Tofte e Henrik Mestad nei panni del maggiore
Omberg.
Narvik: la Seconda guerra mondiale
nel nord
L’anno è il 1940. Hitler ed i
nazisti si macchiano di un assoluto atto di viltà: attaccano la
Norvegia, stato dichiaratamente neutro. Una delle prime offensive
viene sferrata alla città portuale di Narvik, nel
nord della Norvegia. Si tratta di un luogo strategico per il
commercio del minerale di ferro, ambito sia dalle forze alleate,
sia naziste.
In questo contesto,
Narvik segue le vicende di Gunnar, un
soldato norvegese, e di sua moglie Ingrid. Dopo la resa di
Narvik alle truppe naziste, un gruppo di
soldati cercano di opporre resistenza ai nuovi occupanti facendo
saltare in aria un ponte, ma i tedeschi riescono ad intercettare
l’attentato e prendono come prigionieri alcuni norvegesi: tra
questi c’è anche lo stesso Gunnar.
Contemporaneamente, a
Narvik il console tedesco si stabilisce
nell’albergo dove lavora Ingrid, la quale collabora anche come
traduttrice. Allo stesso tempo però la stessa norvegese aiuta il
console inglese a lasciare la città ed a trovare rifugio in una
piccola baita sulle montagne; questi chiede l’aiuto di Ingrid
come spia. Essendo divenuta l’interprete del console, Ingrid
è riuscita a guadagnarsi la sua fiducia, e per questo motivo è
riuscita ad avere accesso ad informazioni essenziali per gli
alleati. Poche settimane dopo le truppe anglo- francesi inizieranno
la liberazione di Narvik e di tutta la
regione circostante, ma la vittoria sarà di breve
durata.
Una prospettiva diversa
della guerra
Genericamente, tutti i film che
trattano il secondo conflitto mondiale si concentrano su quelli che
sono gli avvenimenti più noti o eclatanti: si pensi a
Dunkirk, scritto e diretto dal noto regista
Christopher Nolan che racconta l’epocale ritirata delle truppe
inglesi e francesi attraverso il Canale della Manica, o
L’ora più buia, diretto da
Joe Wright con
Gary Oldman, sulla figura del primo ministro inglese Wiston
Churchill. Le stesse vicende riguardanti Narvik
restano praticamente oscurate nei libri di storia, quindi risulta
interessante analizzare un aspetto differente della Seconda Guerra
Mondiale.
Narvik diventa in
se un campo di battaglia, in balia degli scontri tra le due
fazioni. La città diviene prima di occupazione tedesca, con una
certa tensione che però non sfocia in effettivi scontri.
Successivamente, con l’arrivo delle truppe alleate, viste come
eserciti amici, in maniera positiva, avviene una momentanea
liberazione. Nella pellicola si ha un’effettiva demonizzazione
delle truppe naziste ed un atteggiamento oltremodo favorevole nei
confronti degli inglesi, i quali alla fine abbandonano le truppe
norvegesi e la stessa Narvik.
Pur trattandosi di un film di
guerra, non sono presenti scene eccessivamente violente e forti,
come invece spesso accade in questo genere di pellicole. Anzi
spesso proprio per sensibilizzare lo spettatore, si tende ad
estremizzare la presenza di sangue e violenza.
Tra le tematiche trattate, emerge un
certo senso di appartenenza e di patriottismo da parte dei
soldati norvegesi. Pur arrendendosi apparentemente ai tedeschi,
questi continuano in ogni modo a difendere la propria patria.
Emblematica è la scena in cui, una volta liberate le montagne
vicino Narvik, i soldati issano la bandiera
norvegese e cantano l’inno.
Dal punto di vista tecnico, gli
effetti speciali degli spari, specialmente quelli della grande
mitragliatrice tedesca, possono risultare poco realistici. A questo
però compensano i paesaggi innevati dell’inverno norvegese. Per
mantenere un contatto con la veridicità dei fatti, il film si
chiude con alcune foto storiche della città di
Narvik.
Ingrid: le scelte difficili dettate
dalla guerra
In Narvik, il
personaggio di Ingrid diventa emblematico, rappresentando le scelte
difficili a cui la società civile è sottoposta in questi momenti
difficili. Lei diventa una figura mediana tra le forze inglesi e
quelle tedesche, proteggendo il console britannico. Ciononostante,
Ingrid da la precedenza alla propria famiglia, a suo figlio Oleg, e
fa di tutto per proteggerlo, fino a tradire le forze alleate per
salvarlo. E’ particolarmente toccante la scena in cui durante i
bombardamenti, lei abbandona con il figlio, molto malato, il
rifugio e corre in mezzo alle fiamme fino all’hotel per
cercare un medico.
Tutti i fan di
Naruto sanno che il vero volto del
maestro Kakashi è un mistero, tanto che all’inizio della serie
animata la faccenda è stata addirittura al centro di una puntata
filler, in cui il giovanissimo team 7, formato da Sakure, Sasuke e
Naruto, tentava di smascherare il suo sensei.
Adesso l’autore del manga, Masashi
Kishimoto, ha mostrato un disegno che ci fa vedere Hatatke
Kakashi in tutto il suo splendore. Eccolo!
L’occasione è stata
un’esposizione in Giappone dedicata alla popolarissima serie che a
breve si concluderà con il film Boruto, con protagonisti il figlio
di Naruto.
Lucky Red è
lieta di annunciare l’acquisizione dei nove
film di animazione dedicati a Naruto, il
giovane ninja protagonista della serie manga diventata
negli anni un vero e proprio fenomeno mondiale.
Si inizia
conil film-evento Naruto –
La via dei ninja, che arriverà al cinema, per la
prima volta, solo il 6 – 7 – 8
dicembre.
Molto tempo fa, un misterioso ninja
mascherato scatenò la Volpe a Nove Code contro il Villaggio della
Foglia creando caos e distruzione. Ma il Quarto Hokage, Minato
Namikaze, e sua moglie Kushina Uzumaki sigillarono il demone nel
corpo del loro figlio neonato Naruto, per salvare il villaggio e
sventare il piano del ninja.
Anni dopo, Naruto e i suoi amici
riescono a scacciare il famigerato Akatsuki, misteriosamente
tornato dalla morte. Di ritorno al villaggio, i giovani ninja
vengono elogiati dalle loro famiglie per aver completato una
missione così pericolosa. Naruto, ricordandosi quanto si senta
solo, inizia a chiedersi cosa significhi avere i genitori quando, a
un tratto, una strana figura mascherata appare davanti di lui: lo
stesso ninja mascherato responsabile della morte dei suoi
genitori!
Dopo Capitan
Harlock, Dragonball Z – La battaglia degli
dei e Doraemon – Il film, Lucky Red porta
in sala un altro deipersonaggi più amati dai ragazzi di
diverse generazioni: Naruto, protagonista di una saga
lunga quindici anni che ha conquistato milioni di fan, attraverso
fumetti, romanzi, collezionismo, serie tv e film.
Il mondo di Naruto
è pieno di incredibili shinobi, ognuno con le proprie tecniche e la
propria storia che li rendono importanti alleati o formidabili
nemici. All’apice del mondo ninja c’era il clan Senju, una famiglia
di shinobi famosi per la loro forza e ricordati per il loro impatto
sulla società. Sebbene nella serie non compaiano molti di loro, la
loro influenza si avverte ovunque, poiché la loro eredità comprende
tutto, dal Villaggio della Foglia Nascosta alla tradizione dei
jinchuriki, fino alla filosofia di pace sostenuta dai protagonisti
della serie. Con un adattamento
live-action nelle mani di Destin Daniel
Cretton, questo è il momento perfetto per conoscere la
storia del clan Senju.
Il clan Senju fondò il villaggio
nascosto tra le foglie
La più grande eredità duratura del
clan Senju fu la fondazione del Villaggio Nascosto tra le Foglie,
Konohagakure. Prima della fondazione della Foglia Nascosta, il
mondo dei ninja si trovava in un’epoca conosciuta come il Periodo
degli Stati Combattenti, un periodo in cui i clan erano in costante
guerra e in lotta tra loro. Questo periodo era noto per lo spietato
spargimento di sangue, in quanto gli shinobi spesso non vivevano a
lungo fino all’età adulta a causa del pericolo sempre presente del
conflitto, che vedeva anche i bambini uccisi sul campo di
battaglia. All’epoca, i Senju erano una delle famiglie più potenti,
ma avevano un rivale altrettanto temibile: il clan Uchiha. Queste
due famiglie erano perennemente in conflitto tra loro, poiché molti
Senju venivano uccisi dagli Uchiha e viceversa.
I continui scontri tra le due
formidabili famiglie raggiunsero alla fine una tregua dopo che i
capi dei due clan, Hashirama Senju e Madara Uchiha,
giunsero a un accordo per allearsi al fine di proteggere meglio le
loro famiglie. I due shinobi erano diventati amici da bambini,
prima di scoprire che erano nati da famiglie che avevano giurato di
combattere l’una contro l’altra. Alla fine, dopo essere diventati
leader dei rispettivi gruppi, Hashirama si avvicinò a Madara e i
due fondarono il Villaggio Nascosto tra le Foglie.
Hashirama Senju
Fino ai giorni nostri della serie,
Hashirama Senju è una leggenda tra le leggende, considerato da
molti il più potente shinobi mai esistito. Dopo aver contribuito
alla fondazione di Konoha, fu scelto come Primo Hokage, il leader
dell’intero villaggio. Era talmente rispettato e temuto da
guadagnarsi il soprannome di “Dio degli Shinobi”, a testimonianza
della sua incomparabile forza.
Hashirama era rinomato per i suoi
insondabili livelli di chakra, in quanto possedeva incredibili
quantità di potenza grezza che gli conferivano capacità e
resistenza senza pari. Era famoso anche per il suo ninjutsu unico,
in quanto Hashirama era l’unico utilizzatore naturale del Rilascio
del Legno, un tipo di tecnica che gli permetteva di creare legno e
altre piante in misura tale da poter cambiare interi paesaggi da
solo. Oltre all’immensa scala del Rilascio del Legno, era in grado
di catturare le bestie con la coda. Le bestie con la coda erano
esseri gargantueschi fatti interamente di chakra, in grado di
spianare le montagne, anche se non erano insormontabili per
Hashirama. Hashirama riuscì a catturare molte bestie con la coda e
le distribuì ad altri villaggi come offerte simboliche di pace.
In definitiva, furono le speranze di
Hashirama e la ricerca di un mondo pacifico a renderlo una figura
così influente in Naruto, non solo la sua immensa forza. Nonostante
fosse temuto tra gli shinobi, Hashirama aveva una personalità
eccitabile e amichevole che lo rendeva simpatico a coloro che
avevano la fortuna di essergli amici. Il desiderio di Hashirama di
proteggere la sua famiglia, che comprendeva l’intera Konoha,
sarebbe diventato una filosofia nota come Volontà di Fuoco, la
pietra miliare degli insegnamenti della Foglia Nascosta.
Tobirama
Senju
Tobirama era il fratello minore di
Hashirama e il suo più feroce alleato. Era un potente shinobi dai
capelli bianchi, che quasi eguagliava Hashirama in forza, dato che
i due fratelli erano in grado di rivaleggiare con Madara e suo
fratello Izuna. Insieme, questi quattro erano tra gli shinobi più
pericolosi e rispettati del loro tempo. Tobirama divenne il Secondo
Hokage e istituì molte tradizioni per la Foglia Nascosta, come
l’accademia ninja, gli esami per Chūnin e persino le forze di
polizia di Konoha. Sebbene molte delle azioni di Tobirama abbiano
dato stabilità a Konoha, egli lasciò anche inavvertitamente
un’eredità complicata che includeva diverse conseguenze
negative.
La nomina del clan Uchiha a forza di
polizia del villaggio ostracizzò la famiglia dal resto del
villaggio, alimentando il loro risentimento verso il resto di
Konoha per generazioni. Era noto anche per la sua innovazione e
ingegnosità nel ninjutsu, avendo creato molte tecniche notevoli
come la Tecnica del Clone d’Ombra e la Reincarnazione del Mondo
Impuro. Mentre la prima sarebbe diventata uno dei jutsu preferiti
di Naruto, la seconda finì per diventare un’arma pericolosa usata
da molti antagonisti nel corso della serie.
Itama e Kawarama Senju
Tobirama e Hashirama non erano gli
unici fratelli dell’altro, poiché ne avevano altri due che subirono
la stessa sorte di molti altri durante il periodo degli Stati
Combattenti. Kawarama, come i suoi fratelli, era un ninja di
talento già in giovane età. Tuttavia, il talento non era sempre una
garanzia di sopravvivenza, poiché Kawarama fu ucciso dagli Uchiha
quando aveva solo 7 anni.
Il giovane Itama rimase sconvolto
dalla morte del fratello, mostrando il suo animo gentile e mite.
Tuttavia, anche lui divenne un martire del clan Senju e fu ucciso
sul campo di battaglia in giovane età. Sebbene questi due fratelli
non siano vissuti per vedere Konoha, la loro morte è stata un
fattore importante nel febbrile desiderio di pace di Hashirama, per
porre fine all’insensato spargimento di sangue dei bambini.
Mito Uzumaki
Pur non essendo nata nel clan Senju,
Mito Uzumaki sposò Hashirama e divenne un membro integrante della
famiglia. Mito proveniva dal clan Uzumaki, lontano parente dei
Senju, anch’essi rinomati per la loro incredibile forza. In
particolare, gli Uzumaki possedevano una costituzione sovrumana e
un talento nell’uso del chakra per le tecniche di sigillo.
Questa combinazione rendeva Mito la
candidata perfetta per diventare il primo jinchuriki della Volpe a
Nove Code, poiché la bestia dalla coda era sigillata dentro di lei
per proteggere il villaggio dalle sue capacità distruttive. Grazie
alle capacità e all’amore di suo marito Hashirama, Mito riuscì a
contenere la bestia, stabilendo un’importante tradizione per i
jinchuriki della Foglia Nascosta. Ciò costituì un precedente per
Konoha, poiché i futuri jinchuriki della Volpe a Nove Code erano
parenti di Mito, e sia Kushina che Naruto provenivano dalla stirpe
degli Uzumaki.
Lady Tsunade
Nonostante la loro incommensurabile
influenza sulla serie, la maggior parte del clan Senju non è
presente per gran parte della serie. Il membro vivente più
importante della famiglia è Tsunade, che è stata di vitale
importanza per la sopravvivenza della Foglia Nascosta durante
alcuni dei suoi periodi più difficili. Tsunade era la nipote di
Hashirama e avrebbe portato avanti la sua eredità diventando il
Quinto Hokage della Foglia Nascosta.
Prima di guidare il villaggio,
Tsunade è diventata famosa come membro dei leggendari Sannin, un
trio di ninja della Foglia Nascosta che si è guadagnato il
riconoscimento per la loro bravura durante la Seconda Guerra
Mondiale Shinobi. Il gruppo era composto da lei, da Jiraiya, il
saggio rospo, e da Orochimaru, un ninja canaglia che aveva
disertato dalla Foglia. Dopo aver subito la morte di diversi cari,
Tsunade lasciò il villaggio perché disillusa dalla vita mortale
degli shinobi. Tuttavia, un giovane e spavaldo Naruto, insieme al
suo vecchio amico Jiraiya, riuscirono a convincere Tsunade a
tornare e ad assumere il mantello di Hokage dopo la morte del
precedente.
Se da un lato Tsunade aveva
ereditato l’inclinazione del nonno per il gioco d’azzardo e la sua
personalità a volte indulgente, dall’altro possedeva un’incredibile
abilità come shinobi che la rendeva perfettamente in grado di
guidare il villaggio. Tsunade era nota in tutto il mondo come la
più grande ninja medico, avendo sviluppato innumerevoli tecniche e
procedure di guarigione per garantire che gli shinobi potessero
essere curati adeguatamente dentro e fuori la battaglia.
Le sue tecniche speciali le
consentivano di avere una costituzione ineguagliabile e capacità
rigenerative che ben si accoppiavano con la sua forza distruttiva.
Infatti, oltre alle sue capacità di guarigione, Tsunade era anche
una delle più potenti combattenti corpo a corpo del mondo, capace
di frantumare la terra con i suoi pugni e i suoi calci.
Secondo quanto riferito da Variety, la Lionsgate è a lavoro su un film
in live action sulla storia del celebre personaggio creato da
Masashi Kishimoto:
Naruto.
La casa di produzione è in
trattative con Michael Gracey, esperto di effetti
speciali a cui si vorrebbe affidare la regia. Il progetto è molto
ambizioso considerando il grande seguito che ha il manga,
strutturato in un vero e proprio franchise con due serie animate,
dieci film d’animazione oltre a romanzi e ovviamente
videogiochi.
Al momento la schedule di Gracey
sembra molto affollata, per cui c’è da immaginare che per la
Lionsgate questo film non sia un progetto imminente.
Alla produzione del film spicca il
nome di Avi Arad, in qualche modo fautore del più
grande franchise contemporaneo del cinema, avendo prodotto Iron Man
e avendo dato il la al sogno dei Marvel Studio.
La storia di
Naruto è quella di un giovane e imbranato
ninja, orfano di entrambi i genitori, che ha il sogno di diventare
Hokage, ovvero capo villaggio. Quello che però Naruto non sa è che
dovrà combattere mostri e avversità provenienti sia dall’esterno
che dall’interno di se stesso.
I fan del popolarissimo manga e
anime Naruto sono cautamente
ottimisti riguardo all’adattamento live-action del franchise,
attualmente in fase di sviluppo. Da un lato, c’è una lunga lista di
tentativi deludenti di portare in vita proprietà anime attraverso
il live-action. D’altro canto, però, il recente adattamento di
One
Piece da parte di Netflix ha
dimostrato ai fan che il medium può essere tradotto con successo
in live-action, e a scrivere e dirigere Naruto c’è
Destin Daniel Cretton, un regista con una
storia di film ben fatti che mettono al centro la complessità
emotiva.
Il regista ha anche assicurato agli
spettatori di essere in grado di gestire la grande azione con
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci
Anelli del MCU. Ora, la scrittrice della
prima sceneggiatura del film, Tasha Huo, ha
fornito un aggiornamento sul progetto e le sue idee su ciò che
Cretton porterà al film.
In una recente intervista con
Entertainment Weekly, la Huo ha rivelato che il
suo lavoro sulla sceneggiatura “è terminato” e che il progetto è
stato affidato a Cretton, che “ora sta facendo le sue cose”. Huo è
attualmente impegnata come showrunner della prossima serie
animata di NetflixTomb Raider:The
Legend of Lara Croft, e sente fortemente che
Naruto è in buone mani con Cretton al timone, dicendo:
“Penso che sia una scelta
davvero azzeccata perché sarà in grado di catturare quanto Naruto
sia ricco di sfumature e speciale senza farsi distrarre dal grande
mondo che è, cosa che penso potrebbe facilmente essere fatta da
qualcuno che non è un fan o da qualcuno che viene per un guadagno
in denaro.Questo è sicuramente un film che nasce dall’amore
per Naruto, per il personaggio e per le sue relazioni”.
Naruto in versione live ha
l’approvazione di Masashi Kishimoto
I fan e i collaboratori non sono
gli unici ad essere entusiasti del coinvolgimento di Cretton; lo è
anche il creatore stesso di Naruto, Masashi
Kishimoto. Dopo l’annuncio di Cretton come sceneggiatore e
regista del film live-action, Kishimoto ha dichiarato a
Entertainment Weekly:
“Quando ho saputo dell’ingaggio
di Destin, è successo subito dopo aver visto un suo film d’azione
di successo, e ho pensato che sarebbe stato il regista perfetto per
Naruto.Dopo aver apprezzato gli altri suoi film e
aver capito che il suo forte è creare solidi drammi sulle persone,
mi sono convinto che non c’era altro regista per [ Naruto
].Incontrando Destin, l’ho trovato un regista aperto,
disposto ad accogliere i miei suggerimenti, e ho sentito che
saremmo stati in grado di collaborare insieme nel processo di
produzione”.
L’approvazione di Kishimoto è di per sé un ottimo segno, ma
sembra che anche lui avrà un certo grado di influenza sul film, il
che dovrebbe tranquillizzare i fan scettici.
Oltre a Shang-Chi, i film
precedenti di Cretton includono Just
Mercy, Il castello di
vetro e Short Term
12. Ognuno di questi film è incentrato sulla
profondità emotiva e sulla sicurezza. Ognuno di questi film si
concentra sulla profondità emotiva e sul racconto di storie
incentrate sui personaggi, con interpretazioni straordinarie da
parte del cast. Se c’è un regista in grado di realizzare un
adattamento live-action di Naruto, una storia che include
i temi dell’appartenenza e della famiglia ritrovata accanto a
battaglie ninja più grandi della vita, quello è Destin
Daniel Cretton.
Credeteci! La serie di anime e
manga Naruto, famosa in tutto il mondo, ha
finalmente trovato il regista e lo sceneggiatore che daranno vita a
Konoha sul grande schermo. Lionsgate ha
affidato il progetto a Destin Daniel Cretton,
regista di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, per
cercare finalmente di far decollare l’adattamento.
Oltre a scrivere la sceneggiatura e
a passare dietro la macchina da presa, Destin Daniel
Cretton sarà anche produttore insieme a Jeyun
Munford sotto la sua società Hisako. La
mossa riunirà il regista e lo studio dopo la loro precedente
collaborazione per Il castello di vetro.
Un film su Naruto
è in lavorazione presso la Lionsgate da diverso tempo, essendo
stato annunciato per la prima volta nel 2015. Da allora, il
progetto è rimasto in sospeso fino all’arrivo della sceneggiatrice
Tasha Huo alla fine dello scorso anno. Con
l’aggiunta di Cretton, tuttavia, la storia del
giovane ninja Naruto Uzumaki dovrebbe iniziare a
muoversi molto più velocemente verso la produzione. Non è chiaro se
Huo sia ancora coinvolta in qualche modo, ma il film vede ancora la
presenza di Avi Arad, Ari Arad ed Emmy Yu della
Arad Productions, il team dietro il prossimo film di Borderlands,
nel team di produzione insieme a Jeremy Latcham.
Creato dal leggendario mangaka
Masashi Kishimoto, Naruto segue le avventure del
suo protagonista, un giovane ninja eternamente entusiasta e
motivato, che insegue il sogno di diventare Hokage, il leader del
suo villaggio, the Hidden Leaf Village. Dentro di lui, però, c’è
una bestia a nove code che ha attaccato la sua casa anni prima,
rendendolo un emarginato tra gli abitanti del villaggio. La serie
segue la sua crescita da emarginato immaturo a ninja rispettoso e
potente che combatte insieme ai suoi amici per proteggere Konoha da
una serie di minacce con poteri malvagi propri. Nella rivista
giapponese Weekly Shonen Jump, Naruto ha avuto un
periodo di grande successo dal 1999 al 2014, vendendo 250 milioni
di copie di volumi raccolti in 60 paesi e territori in tutto il
mondo e generando diverse serie animate, tra cui il popolare sequel
Boruto.
Cretton ha l’approvazione di
Kishimoto per ‘Naruto’
Grazie a
Shang-Chi, Cretton si è guadagnato un meritato riconoscimento
sia come sceneggiatore che come regista, continuando a lavorare
all’adattamento della serie Disney+American Born
Chinese e sviluppando un sequel del film diretto da
Simu Liu. Anche gli altri suoi lungometraggi,
Short Term 12 e Just Mercy, sono stati premiati.
Soprattutto, quando si tratta di adattare qualcosa di così amato e
con un’ampia tradizione come Naruto,
Cretton ha anche ricevuto un voto di fiducia da
Kishimoto dopo averlo incontrato a Tokyo. Il creatore del manga ha
detto di Cretton:
“Quando ho saputo dell’ingaggio
di Destin, è successo subito dopo aver visto un suo film d’azione
di successo, e ho pensato che sarebbe stato il regista perfetto per
Naruto. Dopo aver apprezzato gli altri suoi film e aver capito che
il suo forte è creare solidi drammi sulle persone, mi sono convinto
che non c’era altro regista per Naturo. Incontrando Destin, l’ho
trovato un regista di mentalità aperta, disposto ad accogliere i
miei suggerimenti, e ho sentito che saremmo stati in grado di
collaborare insieme nel processo di produzione“.
Restate sintonizzati qui su
Cinefilos.it per ulteriori informazioni sul film live-action di
Naruto, man mano che Cretton si metterà al
lavoro.
È passato molto tempo dall’ultima
volta che abbiamo avuto aggiornamenti su questo progetto, ma adesso
sembra finalmente che l’adattamento in
live action di Naruto stia finalmente trovando
il suo spazio. Anche se sono passati 10 anni dall’ultima notizia in
merito, Lionsgate ha continuato a lavorare al progetto, e adesso il
film ha una sceneggiatrice.
Secondo Variety, la sceneggiatrice
Tasha Huo è stata incaricata di scrivere l’ultima
bozza della sceneggiatura di Naruto live action.
Gli altri crediti recenti della sceneggiatrice includono
l’imminente riavvio di Red Sonja e una serie
animata basata sui videogiochi Tomb Raider. Non
sono stati forniti altri dettagli, ma i siti americani riportano
che il casting è in corso.
Il manga originale Naruto è stato
creato da Masashi Kishimoto ed è stato
inizialmente serializzato sulla rivista di manga shōnen Weekly
Shōnen Jump di Shueisha da settembre 1999 a novembre 2014. La serie
animata è divisa in due stagioni, Naruto e
Naruto: Shippuden, della durata di 220 e 500 episodi.
La storia segue il personaggio del
titolo, Naruto Uzumaki, un giovane ninja che cerca
il riconoscimento dei suoi coetanei e sogna di diventare l’Hokage,
il leader del suo villaggio.
“Il giorno della nascita di
Naruto Uzamaki, il villaggio di Konoha fu attaccato dal demone
della volpe a 9 code. Per proteggere il villaggio, il quarto hokage
sacrificò la sua vita e sigillò il demone in un bambino appena
nato, Naruto. 13 anni dopo Naruto si diploma all’accademia ninja e
diventa uno shinobi con l’obiettivo di diventare l’Hokage del
villaggio. Insieme a lui ci sono il rivale Sasuke Uchiha che tenta
di ottenere il potere per vendicare il suo clan dopo che questo è
stato raso al suolo dal fratello maggiore Itachi. E Sakura Haruno,
la ragazza per cui Naruto ha una cotta e che ovviamente ama il suo
rivale Sasuke. Ma quando Itachi ritorna al villaggio dopo gli esami
da Chunnin e Sasuke dimostra di essere impotente contro di lui,
Sasuke cadrà nelle mani del malvagio Orochimaru per ottenere le sue
doti. Naruto deve fare tutto ciò che è in suo potere per fermare il
suo amico dal perdersi nell’oscurità, anche se questo significa
perdere se stesso.”
Era da molti mesi che non sentivamo
parlare del live action su Naruto in cantiere alla
Lionsgate. Chiaramente, memori della brutta
esperienza con Dragonball Evolution, i fan hanno
timore di questo nuovo adattamento cinematografico di un
manga/anime di successo, tuttavia abbiamo una bella notizia per i
più dubbiosi. Stando a quanto afferma CBR, Masashi Kishimoto, creatore originale
del manga, si è unito al progetto anche se non se ne conosce ancora
l’effettivo coinvolgimento.
A dirigere il film è stato chiamato
dalla Lionsgate Michael Gracey che per ora sarà
affiancato da Kishimoto e che esordisce alla
regiap proprio con questo film.
Alla produzione del film spicca il
nome di Avi Arad, in qualche modo fautore del più
grande franchise contemporaneo del cinema, avendo prodotto Iron Man
e avendo dato il la al sogno dei Marvel Studio.
La storia di
Naruto è quella di un giovane e imbranato
ninja, orfano di entrambi i genitori, che ha il sogno di diventare
Hokage, ovvero capo villaggio. Quello che però Naruto non sa è che
dovrà combattere mostri e avversità provenienti sia dall’esterno
che dall’interno di se stesso.
Naruto è uno shōnen
manga scritto e disegnato dal mangaka Masashi
Kishimoto e pubblicato dall’ottobre 1999 al novembre 2014
sulla rivista Weekly Shōnen Jump di Shūeisha, per un totale di 15
anni di serializzazione. Il manga ha avuto anche un adattamento in
formato anime di grande successo anche da noi in Italia.
Key Films celebra
il mitico ninja Naruto Uzumaki con cinque imperdibili
eventi cinematografici dedicati a tutti gli appassionati di
cartoni animati!
Solo per cinque lunedì,
a partire dal 22 giugno fino al 20 luglio, arrivano
al cinema otto imperdibili lungometraggi con protagonisti
Naruto e i suoi compagni creati da Masashi Kishimoto già
entrati nei cuori di tutti i fan dell’animazione orientale.
Key Films celebra
il mitico ninja Naruto Uzumaki con cinque imperdibili
eventi cinematografici dedicati a tutti gli appassionati di
cartoni animati! Solo per cinque lunedì, a partire dal 22
giugno fino al 20 luglio, arrivano al cinema otto
imperdibili lungometraggi con protagonisti Naruto e i
suoi compagni creati da Masashi Kishimoto già entrati nei cuori di
tutti i fan dell’animazione orientale.
Naruto è una manga
e un anime famoso in tutto il mondo. È stato disegnato da
Masashi Kishimoto ed ha avuto ben 15 anni di
pubblicazione, dalla fine del 1999 alla fine del 2014 sulla rivista
Weekly Shonen Jump. Il manga, composto da 700 capitoli, racconta le
avventure di Naruto Uzumaki che cerca di salvare
il mondo, partendo da ninja inesperto fino a diventare sempre più
forte e seguendo il sogno di diventare hokage.
Da questo manga sono state adattate
due serie tv anime prodotte da Pierrot e che sono andate in onda su
Tv Tokio. La prima parte del manga viene raccontata nella serie
Naruto, che si compone di 220 episodi che è stata
trasmessa a partire dal 2002, mentre la seconda serie, Naruto:
Shippuden è andata in onda dal febbraio del 2007 al marzo del
2017.
Bisogna considerare che
Naruto è uno dei manga di maggiore successo, appena dopo
Dragon Ball e One Piece, e che ha avuto un successo incontrastato in
tutto il mondo, anche come anime. In realtà Naruto era
nato per essere un capitolo autoconclusivo, ma ebbe talmente tanto
successo che Kishimoto decise di farne una serie, creando un mondo
fantasy di epoca non precisa e facendo partire sulla parte grafica
dalla realizzazione del Villaggio della Foglia.
Le tematiche intraprese dal
manga e, successivamente dagli anime, riguardano
l’amicizia, il rispetto verso il prossimo e la sua accettazione, la
responsabilità delle azioni che si compiono e i vari
insegnamenti. Inoltre viene dato tantissimo spazio al
mondo dei ninja e alle armi utilizzate, ispirate a quelle
utilizzate nella realtà.
Religioni e filosofie orientali
hanno influenzato l’universo di Naruto, così diversi edifici
esistenti hanno contribuito alla realizzazione di luoghi e ambienti
presenti all’interno del manga. Da questo manga sono stati tratti,
oltre le due serie anime, otto OAV (Original Anime Video) e undici
film, sempre prodotti da Pierrot, basati sulle prime due serie
anime. Se i primi due film sono storie autoconclusive che si
posizionano in modo parallelo rispetto alle serie, gli ultimi due
mandano avanti la storia, diventato dei veri e propri spin-off. Dal
manga sono stati tratti anche due romandi con illustrazioni di
Kishimoto, un manga spin-off e diversi videogiochi.
Naruto Shippuden: episodi
Questa serie si basa sulle seconda
parte del manga Naruto realizzato da Masashi Kishimoto e
si identifica come il prosieguo del primo adattamento animato,
ovvero Naruto, dal titolo omonimo a quello del manga da cui le
serie sono state tratte. Shippuden segue le avventure del
protagonista dopo che questi è partito dal Villaggio della
Foglia.
In Italia la serie è andata in onda
su Italia 1 e Hiro: la rete di
Mediaset ha trasmesso i primi 79 episodi tra la fine del 2008 e
l’inizio del 2009 per proseguire con gli episodi dal 157 al 286 tra
il 2012 e il 2014, mentre il canale Hiro ha trasmesso la serie
dall’episodio 80 al 156 a partire dall’inizio del 2011 fino alla
fine del 2012. La serie è stata trasmessa per intera sul canale
Italia 2 nel dicembre del 2014.
La serie ha subito una divisione
degli episodi in stagioni: ciò è dovuto all’acquisizione delle reti
di trasmissione degli episodi in un numero predefinito. Dalla serie
Shippuden sono stati tratti otto film: L’esercito
fantasma, Il maestro e il discepolo, Eredi della volontà del Fuoco,
La torre perduta, La prigione insanguinata, La via del ninja, The
Last: Naruto the Movie e
Boruto: Naruto the Movie.
Naruto Shippuden: streaming
È possibile trovare in streaming,
sulla piattaforma Chili, alcuni degli undici film totali di Naruto,
ma non vi è ancora una piattaforma su cui trovare l’intera serie in
streaming.
Naruto Shippuden: Ultimate Ninka
Storm 4
Il gioco, il sesto della serie
Ultima Ninja Storm, si basa sulle serie manga e anime di
Naruto ed è stato pubblicato per PC, Playstation 4 e Xbox One ed è
uscito il 4 febbraio del 2016. Questo videogioco è stato pubblicato
per le console di nuova generazione per adattarsi ai moderni
mercati di vendita e vede la presenza di molti più personaggi
rispetto alle edizioni precedenti, facenti parte di una trama molto
più complessa e articolata.
Di questo videogioco è stata resa
disponibile la modalità di combattimento a squadre in cui ogni
membro può agire singolarmente oppure in funzione concatenata.
Inoltre, durante il combattimento è possibile passare da un
personaggio ad un altro. Questo videogioco torna alle radici della
serie, rimanendo il più fedele possibile al manga da cui prende
spunto, senza perdersi in diverse sottotrame e puntando sulla
spettacolarità dell’azione.
Con questa quarta edizione, si va a
ripercorrere l’epica ninja creata da Kishimoto con i suoi manga,
andando a rivivere la fine della Quarta Guerra dei Ninja che era
stata lasciata in sospeso con il capitolo precedente. Sviluppato a
CyberConnect2 e distribuito da Bandai
Namco Entertainment si basa sulle vicende del
lungometraggio del 2015 intitolato Boruto: Naruto the
Movie.
Si parte poco dopo la fondazione
del Villaggio della Foglia e si concentra sugli eventi di Boruko
Uzumaki, il figlio di Naruto Uzumaki e di Hinata Hyuga, e di Sarada
Uchina, figlia di Sasuke Uchica e Sakura Haruno. Dalla Quarta
Guerra Mondiale Ninja, il conflitto che ha visto gli shinobi dei
Cinque Grandi Paesi Ninja unire le forze e insorgere contro
l’Organizzazione Alba.
Baruto è un Genin ed è al suo primo
esame di selezione dei Chunin. Per Boruto si manifesta, quindi,
l’occasione di dimostrare di che pasta sia fatto e di attirare
l’attenzione del padre. Il gioco di sviluppa tra gli scenari Storia
e Avventura in cui si sviluppano diverse avventure, tra cui anche
allenamenti con diversi maestri e compagni di squadra e con la
possibilità di esplorare il Villaggio della Foglia in maniera
inedita.
Sakimi-chan è una straordinaria
artista che prende spunto dalla cultura pop per realizzare i suoi
magnifici lavori. Che siano ispirati a personaggi di videogames o a
protagonisti delle fiabe Disney, i suoi
personaggi sono sempre riconoscibili, e la sua mano
eccezionale.
Eccola alle prese con i protagonisti
di Naruto Shippuden:
[nggallery id=1372]
Naruto Shippuden è stata
trasmessa per la prima volta il 15 febbraio 2007 sul canale
televisivo giapponese TV Tokyo ed è tuttora in corso. Gli episodi
sono basati sulla seconda parte del manga Naruto del mangaka
Masashi Kishimoto. Naruto: Shippūden è la continuazione del primo
adattamento animato della serie, chiamato semplicemente Naruto,
basato a sua volta sulla prima parte del manga. Naruto: Shippūden
prosegue la trama della versione animata due anni e mezzo dopo la
partenza del protagonista Naruto Uzumaki dal Villaggio della
Foglia. In Italia, la serie è andata in onda dall’11 novembre 2008
al 15 dicembre 2009 su Italia 1 per i primi 79 episodi. I
successivi sono andati in onda su Hiro dal 28 maggio 2010 al 25
marzo 2011 fino all’episodio 156 (gli stessi episodi sono stati
trasmessi in chiaro su Italia 1 dal 4 febbraio 2011 al 1º settembre
2012). Gli episodi dal 157 in poi vengono trasmessi in prima TV dal
1º settembre 2012, nuovamente su Italia 1. Dal 16 dicembre 2014 la
serie viene ritrasmessa su Italia 2 per la prima volta in edizione
integrale: il primo episodio è trasmesso il medesimo giorno alle
19:50, tutti gli altri i giorni seguenti dalle 19:30 con due
episodi al giorno.
Ad oggi, sono stati utilizzati 47
brani musicali per le sigle dell’anime, 16 di apertura e 31 di
chiusura: l’elenco completo è disponibile qui. Dall’episodio 54 in
poi, gli episodi sono trasmessi in alta definizione e nel formato
widescreen 16:9. Fonte.
Guarda il Trailer italiano
di Naruto La Via Dei Ninja, la
pellicola che sarà distribuita dalla Lucky Red, nono film
dedicato alla ciclo di Naruto tratto dal manga omonimo
di Masashi Kishimoto.
Il
film-evento Naruto – La via dei
ninja, arriverà al cinema, per la prima
volta, solo il 6 – 7 – 8
dicembre.
Molto tempo fa, un misterioso ninja
mascherato scatenò la Volpe a Nove Code contro il Villaggio della
Foglia creando caos e distruzione. Ma il Quarto Hokage, Minato
Namikaze, e sua moglie Kushina Uzumaki sigillarono il demone nel
corpo del loro figlio neonato Naruto, per salvare il villaggio e
sventare il piano del ninja.
Anni dopo, Naruto e i suoi amici
riescono a scacciare il famigerato Akatsuki, misteriosamente
tornato dalla morte. Di ritorno al villaggio, i giovani ninja
vengono elogiati dalle loro famiglie per aver completato una
missione così pericolosa. Naruto, ricordandosi quanto si senta
solo, inizia a chiedersi cosa significhi avere i genitori quando, a
un tratto, una strana figura mascherata appare davanti di lui: lo
stesso ninja mascherato responsabile della morte dei suoi
genitori!
Dopo Capitan
Harlock, Dragonball Z – La battaglia degli
dei e Doraemon – Il film, Lucky Red porta
in sala un altro deipersonaggi più amati dai ragazzi di
diverse generazioni: Naruto, protagonista di una saga
lunga quindici anni che ha conquistato milioni di fan, attraverso
fumetti, romanzi, collezionismo, serie tv e film.
Guarda die clip di
Naruto La via dei Ninja che arriverà al
cinema, per la prima volta in Italia, solo il 6, 7 e 8 dicembre
distribuito da Key Films.
Naruto La
via dei Ninja è il nono film dedicato alla serie Naruto tratto
dal manga omonimo di Masashi Kishimoto, di cui è stato pubblicato
proprio nei giorni scorsi in Giappone l’ultimo capitolo. Si è così
conclusa dopo quindici indimenticabili anni, la serie che ha visto
Naruto, Sasuke e Sakura crescere, combattere, affrontare ogni sorta
di sfida e conquistare milioni di fan in tutto il mondo.
Key Films è lieta di
annunciare l’anteprima del film Naruto La Via dei
Ninja Mercoledì 3 dicembre alle ore 20.00 presso il
cinema The Space Odeon di Milano, un appuntamento imperdibile per
tutti gli appassionati!
Per poter
partecipare all’evento non dovete fare altro che mandare un’email
all’indirizzo [email protected] con il vostro nominativo
e riceverete un invito valido per due persone.
Se siete dei cosplayer, e non
aspettate altro che l’occasione giusta per vestire i panni del
vostro beniamino, ancora meglio. Ritirate fuori dall’armadio
parrucca, fascia e mantello, allegate la foto del vostro cosplay
all’email e correte all’anteprima. L’entrata è fino ad esaurimento
posti. Ma non è tutto! All’evento saranno presenti anche alcuni
doppiatori del film, tra cui Emanuela Pacotto, l’inconfondibile
voce di Sakura, la protagonista femminile che affianca Naruto nelle
sue avventure. Vi spettiamo!
Lunedì 20 luglio,
per l’ultimo imperdibile evento cinematografico Naruto
Il Maestro e il Discepolo, Key Films
celebra il mitico ninja Naruto Uzumaki, arrivano al
cinemadue lungometraggi animati ambientati nel mondo
creato da Masashi Kishimoto già entrato nei cuori di tutti i fan
dell’animazione orientale.
Il Maestro e il Discepolo
l Villaggio Nascosto della Foglia viene gravemente danneggiato da
un gruppo sconosciuto di Ninja, arrivati improvvisamente in volo
dall’oceano. Si tratta dei Ninja del Villaggio del Cielo, una città
che fu in passato distrutta dal Villaggio Nascosto della
Foglia.
Naruto e gli altri ninja della Foglia si battono per salvare il
loro villaggio dalla crisi imminente e cercano di scoprire il vero
scopo dei Ninja del Cielo. Ma lungo la strada dovranno vedersela
con Sasuke, che ha ormai abbandonato il Villaggio della Foglia.
Eredi della volontà del Fuoco
Quattro ninja con un’abilità innata, guardiani dei Villaggi
Nascosti della Nuvola, della Pietra, della Nebbia e della Sabbia,
spariscono improvvisamente dai loro rispettivi villaggi. Queste
sospette sparizioni portano a poco a poco alla Quarta Grande Guerra
Ninja.
Nel Villaggio Nascosto
della Foglia, Tsunade ordina ai suoi uomini di evitare la Guerra e
scoprire cosa è realmente successo.
Contemporaneamente, si scopre che Kakashi ha abbandonato il
villaggio.
Questa notizia turba molto Naruto e i suoi amici.
A partire dal 29 luglio al 3
agosto la città di Narni (TR) ospiterà la
trentesima edizione di Narni. Le vie del cinema,
la Rassegna di cinema restaurato, diretta da Alberto
Crespi e organizzata per iniziativa del Comune di
Narni con la collaborazione della Fondazione Centro
Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale e con la
Scuola Internazionale di Comics di Roma.
IL CINEMA RESTAURATO È
PROTAGONISTA. Anche quest’edizione proporrà una ricca
selezione di film di recente recupero proiettati ogni sera a
partire dalle ore 21.00 sul grande schermo allestito nel
Parco pubblico “Bruno Donatelli” di Narni Scalo, a
ingresso gratuito.
Narni.Le
vie del cinema è il “decano” dei festival dedicati alla
memoria del cinema. Il cinema restaurato è arte, scienza, storia,
memoria. Narni.Le vie del cinema
sintetizza queste discipline proponendo anche quest’anno classici
del cinema italiano restaurati e proiettati per il grande pubblico
su uno degli schermi più grandi d’Europa.
L’edizione di quest’anno prevede due
film il cui restauro è a cura della Cineteca di Bologna:
Lo chiamavano Trinità (1970), di E. B. Clucher
(Enzo Barboni), che rappresenta un punto di rottura per il genere
degli spaghetti-western, contaminandolo con tratti di comicità e
Ieri, oggi, domani (1963) di Vittorio De Sica,
vincitore dell’Oscar al miglior film straniero; un doveroso omaggio
ai protagonisti, nel novantesimo anniversario della nascita di
Sophia Loren e nel centenario dalla nascita di Marcello
Mastroianni.
Gli altri quattro film in rassegna
sono stati restaurati invece dal Centro Sperimentale di
Cinematografia – Cineteca Nazionale. Si tratta di
L’odore della notte (1988) di Claudio Caligari,
Casotto (1977) di Sergio Citti,
Sissignore (1968) diretto e interpretato da Ugo
Tognazzi.
Il film conclusivo della rassegna
rappresenta un omaggio a Giuliano Montaldo, primo
direttore artistico di Le vie del cinema e cittadino onorario della
città di Narni, recentemente scomparso. Sacco e
Vanzetti, il suo capolavoro del 1971, di cui firma regia e
sceneggiatura. Il lungometraggio sarà preceduto dalla proiezione di
Arlecchino (1983), un corto che Montaldo ha
realizzato per la RAI, uno dei primi esperimenti italiani di alta
definizione, girato a Venezia con la fotografia di Vittorio
Storaro.
TORNA PER I PIÙ PICCOLI LA
RASSEGNA DEL CINEMA ANIMATO
La rassegna parallela alla classica
selezione di pellicole restaurate proporrà ogni sera su grande
schermo a partire dalle ore 21.00, in un’ala laterale del
Parco pubblico “Bruno Donatelli”, una selezione di
film animati dedicati ai più piccini. Saranno proposti:
La carica dei 101 di Wolfgang
Reitherman, Hamilton Luske e Clyde Geronimi; Le
avventure di Bianca e Bernie di Wolfgang
Reitherman, John Lounsbery e Art Stevens; Shrek di Andrew Adamson e Vicky
Jenson Spirit – Cavallo selvaggio di
Kelly Asbury e Lorna Cook; Madagascar di Eric Darnell e Tom
McGrath e Alla ricerca della valle
incantata di Don Bluth.
L’OMAGGIO A GIULIANO
MONTALDO
Verrà inaugurata il 29 luglio la
mostra I segni di Giuliano Montaldo,
visitabile sino al 3 agosto presso il Parco Bruno Donatelli, un
omaggio al regista per il suo contributo al progresso della cultura
italiana e per il prestigio internazionale conseguito attraverso la
sua produzione artistica. Le sue opere sono tasselli insostituibili
per la conservazione della memoria del nostro paese. Il suo impegno
di autore civile testimonia il peso dell’intolleranza attraverso i
secoli, così come il suo cinema di genere getta uno sguardo
impietoso sulla società italiana. Giuliano Montaldo ha frequentato
l’opera lirica e la televisione; ha attraversato la letteratura ed
è stato attore; ha diretto rassegne. È stato un grande narratore di
storie che ha mostrato un grande affetto ed interesse verso la
città e la comunità di Narni. Anche grazie a lui si è concretizzato
in Italia l’impegno per il restauro delle opere dell’arte
cinematografica e per la loro divulgazione. Grazie a lui la
manifestazione Narni, le vie del cinema è diventata un appuntamento
importante per la città e per le persone che amano il cinema.
NARNI. LE VIE DEL CINEMA E
L’ECOSOSTENIBILITÀ. Anche per l’edizione 2024
l’organizzazione di Narni. Le vie del cinema ha
ideato una rassegna all’insegna del rispetto dell’ambiente e della
promozione attiva dell’ecosostenibilità. È per questo motivo che ha
ottenuto a conclusione della rassegna del 2023 un certificato
dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale dell’Umbria che
attesta l’impegno sostenuto in questo senso: i criteri alla base
della manifestazione hanno come punto fermo l’idea di sostenibilità
ambientale creando il minor impatto ambientale possibile,
promuovendo l’utilizzo di un parco naturalistico. Verranno adottati
una serie di accorgimenti, tra cui: utilizzo di strutture in
acciaio smontabili e riutilizzabili; impianti elettrici allestiti
ad hoc e smontabili al termine della manifestazione e
riutilizzabili di anno in anno; per veicolare la rassegna, l’uso
della carta stampata sarà ridotta al minimo, e solo ed
esclusivamente per esigenze legate alla necessità di comunicazione
istituzionale. Invece della carta si lavora con inviti digitali,
app dell’evento, codici QR. In aggiunta ogni anno all’interno del
luogo di svolgimento della rassegna vengono piantati nuovi alberi
per azzerare le poche emissioni di anidride carbonica prodotta.
Viene promossa la mobilità lenta per
raggiungere i luoghi della manifestazione e l’uso di piatti,
bicchieri e posate riciclabili e biodegradabili presso il punto di
ristoro, che proporrà prodotti locali al fine della promozione
delle aziende del territorio e quindi con impatto minimo dovuto ai
trasporti.
LA SCUOLA INTERNAZIONALE DI
COMICS RACCONTA LE VIE DEL CINEMA PER L’EDIZIONE 2024
Quest’anno, per il terzo anno
consecutivo, continua la collaborazione tra la Scuola
Internazionale di Comics di Roma e la rassegna Le
Vie del Cinema.
La Scuola Internazionale di Comics,
leader di settore della formazione nelle arti grafiche e visive,
propone ogni anno ai suoi allievi e alle sue allieve attività
formative che offrano la possibilità di relazionarsi con progetti
per committenti esterni. Si tratta per i ragazzi e le ragazze di
importanti esperienze di crescita personale e
professionale a cui la Scuola presta particolare
attenzione.
Con questo obiettivo è nata l’idea
di collaborare con Le Vie del Cinema, un evento che dal 1995 cerca
di valorizzare il cinema e sensibilizzare il pubblico alla
fruizione di pellicole che hanno fatto la storia del
cinema italiano, proposte in versione
restaurata.
Il coinvolgimento in questo progetto
ha riguardato le classi del terzo anno dei corsi di
Illustrazione e Graphic Design che, sotto il coordinamento
dei docenti responsabili Sandro Mattioli e
Franco Marconi, hanno elaborato la strategia di
comunicazione della manifestazione.
I ragazzi e le ragazze hanno
lavorato insieme per realizzare la veste grafica di questa
edizione della rassegna, producendo una serie di materiali
correlati che serviranno per pubblicizzare l’evento e arricchirne
l’impianto visivo.
Il risultato finale prevede una
serie di illustrazioni originali, dalle
rielaborazioni artistiche delle locandine dei 6 film in programma
al ritratto dei registi, che saranno esposte in mostra nel luogo in
cui si svolgerà l’evento, e il materiale grafico
coordinato, ideato per una comunicazione d’impatto ed
efficace.
I lavori prodotti dagli studenti e
dalle studentesse della Scuola Comics confluiranno inoltre nel
catalogo ufficiale di Le Vie del Cinema che viene annualmente
proposto per documentare la manifestazione.
Si tratta quindi di
un’occasione importante per aspiranti designer,
artisti e artiste per proporre la propria
professionalità, per fare una reale esperienza sul campo e mettere
in mostra il proprio talento.
I linguaggi espressivi del cinema,
del disegno e del design si incontrano per un progetto unico, che
ha il merito di investire sulla creatività di giovani
professionisti e professioniste, collegando la loro formazione alla
storia della grande cinematografia italiana.
ARTE E RIGENERAZIONE URBANA
PER LA CITTÀ DI NARNI
Con il progetto
Rigenerarsi, avviato nel 2023 con la responsabilità
scientifica del giornalista Roberto Vicaretti, poi realizzato
dall’artista David Pompili si sancisce ancora di
più il rapporto tra la città di Narni e la settima arte attraverso
una serie di
opere di street art rappresentanti grandi figure del cinema diffuse
sugli edifici di Narni Scalo. L’opera di rigenerazione urbana
si completa nella collaborazione con la rassegna Narni. Le vie
del cinema attraverso dei percorsi immersivi nel tessuto
urbano, alla ricerca e alla scoperta dei volti del cinema che
colorano le vie della città.
Durante le giornate della rassegna,
all’interno del parco pubblico Bruno Donatelli sarà inoltre allestita una mostra
in cui verranno esposti tutti i progetti presentati a bando per la
realizzazione di un monumento dedicato al cinema, che verrà
realizzato e installato nella rotatoria tra via Tuderte e via
Pietro Germi. L’iniziativa si inserisce nel complesso delle
attività previste per il trentesimo anniversario della
manifestazione Narni, le vie del cinema – Rassegna del film
restaurato.
A partire dal 29
luglio al 3 agosto la città di Narni (TR) ospiterà la
trentesima edizione di Narni. Le vie del cinema, la Rassegna
di cinema restaurato, diretta da Alberto Crespi e
organizzata per iniziativa del Comune di Narni con la
collaborazione della Fondazione Centro Sperimentale di
Cinematografia – Cineteca Nazionale, Cineteca di Bologna,
Unidis e con la Scuola Internazionale di Comics di
Roma.
IL
CINEMA RESTAURATO È PROTAGONISTA. Anche quest’edizione
proporrà una ricca selezione di film di recente recupero proiettati
ogni sera a partire dalle ore 21.00 sul grande schermo allestito
nel Parco pubblico “Bruno Donatelli” di Narni, a ingresso
gratuito (fino a esaurimento posti).
Narni.Le vie
del cinema è il “decano” dei festival dedicati alla memoria del
cinema. Il cinema restaurato è arte, scienza, storia, memoria.
Narni.Le vie del cinema sintetizza queste discipline
proponendo anche quest’anno classici del cinema italiano restaurati
e proiettati per il grande pubblico su uno degli schermi più grandi
d’Europa.
L’edizione di quest’anno
prevede due film il cui restauro è a cura della Cineteca di
Bologna: Lo chiamavano Trinità (1970), di E. B. Clucher
(Enzo Barboni), che rappresenta un punto di rottura per il genere
degli spaghetti-western, contaminandolo con tratti di comicità e
Ieri, oggi, domani (1963) di Vittorio De Sica, vincitore
dell’Oscar al miglior film straniero; un doveroso omaggio ai
protagonisti, nel novantesimo anniversario della nascita di Sophia
Loren e nel centenario dalla nascita di Marcello Mastroianni.
Gli altri quattro film in
rassegna sono stati restaurati invece dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca
Nazionale. Si tratta di L’odore della notte
(1988) di Claudio Caligari, Casotto (1977) di Sergio Citti,
Sissignore (1968) diretto e interpretato da Ugo
Tognazzi.
Il film conclusivo della
rassegna rappresenta un omaggio a Giuliano Montaldo, primo
direttore artistico di Le vie del cinema e cittadino onorario della
città di Narni, recentemente scomparso. Sacco e Vanzetti, il
suo capolavoro del 1971, di cui firma regia e sceneggiatura. Il
lungometraggio sarà preceduto dalla proiezione di Arlecchino
(1983), un corto che Montaldo ha realizzato per la RAI, uno dei
primi esperimenti italiani di alta definizione, girato a Venezia
con la fotografia di Vittorio Storaro.
TORNA PER I PIÙ PICCOLI LA
RASSEGNA DEL CINEMA ANIMATO
La rassegna parallela
alla classica selezione di pellicole restaurate proporrà ogni sera
su grande schermo a partire dalle ore 21.00, in un’ala laterale del
Parco pubblico “Bruno Donatelli”, una selezione di film
animati dedicati ai più piccini. Saranno proposti: La carica
dei 101 di Wolfgang Reitherman, Hamilton Luske e Clyde
Geronimi; Le avventure di Bianca e Bernie di
Wolfgang Reitherman, John LounsberyeArt Stevens;
Shrek diAndrew
AdamsoneVicky
JensonSpirit – Cavallo
selvaggio di Kelly
AsburyeLorna
Cook; Madagascar di Eric Darnell eTom McGrath e Alla ricerca
della valle incantata di Don Bluth.
L’OMAGGIO A GIULIANO
MONTALDO
Verrà inaugurata il 29
luglio la mostra I segni di Giuliano
Montaldo, visitabile sino al 3 agosto presso il
Parco Bruno Donatelli, un omaggio al regista per il suo contributo
al progresso della cultura italiana e per il prestigio
internazionale conseguito attraverso la sua produzione artistica.
Le sue opere sono tasselli insostituibili per la conservazione
della memoria del nostro paese. Il suo impegno di autore civile
testimonia il peso dell’intolleranza attraverso i secoli, così come
il suo cinema di genere getta uno sguardo impietoso sulla società
italiana. Giuliano Montaldo ha frequentato l’opera lirica e la
televisione; ha attraversato la letteratura ed è stato attore; ha
diretto rassegne. È stato un grande narratore di storie che ha
mostrato un grande affetto ed interesse verso la città e la
comunità di Narni. Anche grazie a lui si è concretizzato in Italia
l’impegno per il restauro delle opere dell’arte cinematografica e
per la loro divulgazione. Grazie a lui la manifestazione Narni, le
vie del cinema è diventata un appuntamento importante per la città
e per le persone che amano il cinema.
NARNI. LE VIE DEL CINEMA E
L’ECOSOSTENIBILITÀ.
Anche per l’edizione 2024
l’organizzazione di Narni. Le vie del cinema ha ideato una
rassegna all’insegna del rispetto dell’ambiente e della promozione
attiva dell’ecosostenibilità. È per questo motivo che ha ottenuto a
conclusione della rassegna del 2023 un certificato dall’Agenzia
Regionale per la Protezione Ambientale dell’Umbria che attesta
l’impegno sostenuto in questo senso: i criteri alla base della
manifestazione hanno come punto fermo l’idea di
sostenibilità ambientale creando il minor impatto ambientale
possibile, promuovendo l’utilizzo di un parco naturalistico.
Verranno adottati una serie di accorgimenti, tra cui: utilizzo di
strutture in acciaio smontabili e riutilizzabili; impianti
elettrici allestiti ad hoc e smontabili al termine della
manifestazione e riutilizzabili di anno in anno; per veicolare la
rassegna, l’uso della carta stampata sarà ridotta al minimo, e solo
ed esclusivamente per esigenze legate alla necessità di
comunicazione istituzionale. Invece della carta si lavora con
inviti digitali, app dell’evento, codici QR, agende on line. In
aggiunta ogni anno all’interno del luogo di svolgimento della
rassegna vengono piantati nuovi alberi per azzerare le poche
emissioni di anidride carbonica prodotta.
Viene promossa la
mobilità lenta per raggiungere i luoghi della manifestazione e
l’uso di piatti, bicchieri e posate riciclabili e biodegradabili
presso il punto di ristoro, che proporrà prodotti locali al fine
della promozione delle aziende del territorio e quindi con impatto
minimo dovuto ai trasporti.
LA SCUOLA
INTERNAZIONALE DI COMICS RACCONTA LE VIE DEL CINEMA PER L’EDIZIONE
2024
Quest’anno, per il terzo
anno consecutivo, continua la collaborazione tra la Scuola
Internazionale di Comics di Roma e la rassegna Le Vie del
Cinema.
La Scuola Internazionale
di Comics, leader di settore della formazione nelle arti grafiche e
visive, propone ogni anno ai suoi allievi e alle sue allieve
attività formative che offrano la possibilità di relazionarsi con
progetti per committenti esterni. Si tratta per i ragazzi e le
ragazze di importanti esperienze di crescita personale e
professionale a cui la Scuola presta particolare attenzione.
Con questo obiettivo è
nata l’idea di collaborare con Le Vie del Cinema, un evento che dal
1995 cerca di valorizzare il cinema e sensibilizzare il pubblico
alla fruizione di pellicole che hanno fatto la storia del
cinema italiano, proposte in versione restaurata.
Il coinvolgimento in
questo progetto ha riguardato le classi del terzo anno dei corsi
di Illustrazione e Graphic Design che, sotto il coordinamento
dei docenti responsabili Sandro Mattioli e Franco
Marconi, hanno elaborato la strategia di comunicazione della
manifestazione.
I ragazzi e le ragazze
hanno lavorato insieme per realizzare la veste grafica di questa
edizione della rassegna, producendo una serie di materiali
correlati che serviranno per pubblicizzare l’evento e arricchirne
l’impianto visivo.
Il risultato finale
prevede una serie di illustrazioni originali, dalle
rielaborazioni artistiche delle locandine dei 6 film in programma
al ritratto dei registi, che saranno esposte in mostra nel luogo in
cui si svolgerà l’evento, e il materiale grafico coordinato,
ideato per una comunicazione d’impatto ed efficace.
I lavori prodotti dagli
studenti e dalle studentesse della Scuola Comics confluiranno
inoltre nel catalogo ufficiale di Le Vie del Cinema che viene
annualmente proposto per documentare la manifestazione.
Si tratta quindi di
un’occasione importante per aspiranti designer, artisti e
artiste per proporre la propria professionalità, per fare una
reale esperienza sul campo e mettere in mostra il proprio
talento.
I linguaggi espressivi
del cinema, del disegno e del design si incontrano per un progetto
unico, che ha il merito di investire sulla creatività di giovani
professionisti e professioniste, collegando la loro formazione alla
storia della grande cinematografia italiana.
ARTE E RIGENERAZIONE
URBANA PER LA CITTÀ DI NARNI
Con il progetto
Rigenerarsi, condotto dall’artista David Pompili si
sancisce ancora di più il rapporto tra la città di Narni e la
settima arte: attraverso una serie di opere di street art
rappresentanti grandi figure del cinema diffuse sugli edifici di
Narni Scalo.
L’opera di rigenerazione urbana si completa nella collaborazione
con la rassegna Narni. Le vie del cinema attraverso dei
percorsi immersivi nel tessuto urbano, alla ricerca e alla scoperta
dei volti del cinema che colorano le vie della città.
Durante le giornate della
rassegna, all’interno del parco pubblico Bruno Donatelli sarà
inoltre allestita una mostra in cui verranno esposti tutti i
progetti presentati a bando per la realizzazione di un monumento
dedicato al cinema che verrà realizzato e installato nella
rotatoria tra via Tuderte e via Pietro Gemini di Narni,
l’iniziativa si inserisce nel complesso delle attività previste per
il trentesimo anniversario della manifestazione Narni, le vie del
cinema – Rassegna del film restaurato.
Arriva su Netflix il 16 novembre Narcos:
Messico, originariamente concepita come quarta stagione
della serie Narcos, ma sviluppata
poi come una serie spin-off incentrata sul Cartello di Guadalajara
in Messico. Protagonisti sono Michael
Peña e Diego Luna,
rispettivamente nei ruoli dell’agente DEA Kiki Camarena e del
fondatore del cartello Miguel Félix Gallardo.
Narcos: Messico
esplora le origini dei primi grandi imperi della droga in Messico.
Negli anni ’80, da una totale disorganizzazione, si arriva grazie a
Félix Gallardo (Diego Luna) ad
un cartello unificato noto come il Cartello di Guadalajara.
Contemporaneamente, l’agente DEA Kiki Camarena (Michael
Peña) si sposta con la sua famiglia
dalla Californi a Guadalajara, per assumere un nuovo incarico. Ben
presto si troverà a confrontarsi con una realtà più problematica di
quanto si sarebbe mai aspettato, con una serie di tragici eventi
che influenzeranno il traffico della droga, e la guerra contro di
essa, negli anni a venire.
Cambia l’ambientazione, ma non la
storia. È questa la premessa che ci suggerisce questa prima
stagione spin-off della serie Narcos. Nonostante,
considerato ciò, il rischio di mostrare qualcosa che sapesse di già
visto era elevato, gli ideatori di questa nuova storia puntano
molto sugli elementi di differenza tra il traffico di droga in
Colombia e in Messico. Si riesce così ad essere nuovamente attratti
da qualcosa che pensiamo di conoscere bene ma che riesce a
sorprenderci continuamente.
La stagione sin da subito ci
presenta dettagliatamente la realtà Messicana degli anni ’80, il
contesto in cui trafficanti di droga e forze dell’ordine si danno
battaglia. Sin entra così sin da subito nel vivo della vicenda,
seguendo ora l’agente Kiki Camarena ora il trafficante Félix
Gallardo, avendo sempre, o almeno in apparenza, il quadro completo
delle loro mosse l’uno verso l’altro. Questa costruzione,
funzionale al genere, permette così una buona costruzione del ritmo
e della tensione.
Fondamentale inoltre, per
conquistare il pubblico, è la costruzione dei personaggi. Dal lato
della giustizia è naturalmente il Kiki Camarena di Michael Peña il centro
dell’interesse, personaggio che puntata dopo puntata svela sempre
più carisma. Oltre a lui non risultano tuttavia esserci personaggi
in grado di affermarsi e rendersi incisivi all’interno delle
diverse puntate. Al contrario, dal lato della criminalità
organizzata spiccano diverse personalità ben caratterizzate e
costruite secondo un arco evolutivo. Su tutti primeggia
naturalmente il Félix Gallardo di Diego Luna,
sempre più interessante nel suo costruirsi a partire dai propri
errori, fino a essere sempre più votato al crimine, perdendo ogni
umanità.
Partendo da questi personaggi, la
serie si costruisce ispirandosi ai fatti realmente accaduti,
sfoggiando una sempre più crescente atmosfera dai toni cupi, che
esalta la brutalità degli eventi. Ben presto ogni linea di confine
tra bene e male viene ad essere messa in discussione, ponendo
riflessioni etiche che vanno al di là della semplice guerra tra
bene e male. Narcos: Messico dimostra di non
temere i suoi predecessori, riuscendo ad affermarsi come un ottimo
prodotto, esaltando a ragione le particolarità che la rendono
unica, e raccontandoci di più su un quadro che sembrava essere
completo già con le precedenti stagioni.
Martedì 15 dicembre
alle ore 21.00 al Cinema Colosseo di Milano, ultimo appuntamento
del 2015 con Sala Bio con il ritorno in sala di
NAPOLISLAM, il docufilm di
Ernesto Pagano che, con il sapore di una commedia,
ci racconta perché il messaggio di Allah sta lentamente
conquistando Napoli. Un documento importante ora più che mai per
esplorare nuovi punti di vista su una cultura complessa e su un
tema importante, delineato nel film con una delicatezza e
un’intelligenza rare.
“Napolislam – racconta il
regista – è stato concepito nel corso di lunghi anni d’osservazione
dei nuovi convertiti all’Islam ed è stato girato tra il 2014 e il
2015, a cavallo degli attentati di Parigi. Un momento più che mai
attuale per guardare da vicino chi ha scelto la conversione e avere
maggiori elementi per farsi un’idea del perché sempre più
occidentali, al di là del jihad, stanno abbracciando il messaggio
del Corano. Con i suoi vicoli e i suoi campanili a forma di
minareto Napoli ci ricorda che la sua islamizzazione la sta già
vivendo: dipende solo da quale prospettiva guardiamo la
città. Trovare dei napoletani veraci con le barbe lunghe o lo hijab
produce la sensazione di trovarsi già in una città islamica, a
Napolislam appunto: avanguardia ipotetica di un’Europa che si sta
lentamente islamizzando.”
Il film è distribuito in sala da
I Wonder Pictures e Unipol Biografilm
Collection.
NAPOLISLAM
(Italia/2015/75’) di Ernesto
Pagano
Raccomandarsi a Dio: a Napoli non è
poi così strano. Solo che il Dio in questione stavolta è Allah:
così hanno deciso i napoletani convertiti all’Islam protagonisti di
questo film. Sono gente comune: un disoccupato, una ragazza
innamorata, un rapper, un padre di famiglia che ha perduto un pezzo
di sé… Persone diverse che hanno trovato nel Corano una risposta
all’ingiustizia sociale, al consumismo sfrenato, al blackout della
speranza. Ma la religione che hanno scelto non è solo una fede: è
un sistema di regole che viene da una cultura lontana. Come
conciliarla con la propria? Tra una zeppola halal e una preghiera
per strada, la loro storia quotidiana getta una luce nuova, di
volta in volta divertita e amara, sulla nostra società.