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Ian McKellen aveva sconsigliato a Patrick Stewart di accettare il ruolo in Star Trek

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Patrick Stewart rivela nel libro di memorie, “Making It So” (via Insider), che l’amico e collega di lunga data Ian McKellen gli consigliò di rifiutare Star Trek e restare in teatro nel momento in cui Stewart stava considerando l’idea di partecipare a un importante franchise di Hollywood.

“Quando gli ho detto che avrei firmato il contratto, ha quasi tentato di impedirmi fisicamente di farlo”, scrive Stewart riguardo al consiglio di McKellen. “‘No!’, disse. «No, non devi farlo. Non devi. Hai troppo lavoro teatrale importante da fare. Non puoi buttarlo via per fare la TV. Non puoi. NO!'”

“Ci sono poche persone, soprattutto per quanto riguarda la recitazione, dei cui consigli mi fido più di quelli di Ian”, continua Stewart. “Ma questa volta dovevo dirgli che sentivo che il teatro sarebbe tornato nella mia vita non appena fossi stato pronto, mentre un’offerta per il ruolo principale in una serie TV americana forse non sarebbe mai più arrivata.”

Patrick Stewart ha fatto decisamente la scelta giusta, ma non solo. Qualche anno più tardi, anche Ian McKellen ha detto di sì a un importante franchise hollywoodiano che lo ha messo di fronte proprio al suo caro amico e sodale Stewart. A oggi, i due sono ancora una delle coppie di avversari cinematografici più iconiche della storia: il Professor X e Magneto.

Ian McKellen anticipa il ritorno nei panni di Gandalf ne Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum: “Se dovessi essere vivo!”

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Sir Ian McKellen vorrebbe tornare a interpretare Gandalf. A marzo, abbiamo saputo che un nuovo film del franchise Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum sarebbe uscito nei cinema nel 2026, con Andy Serkis a bordo per dirigere e riprendere il ruolo di Gollum. Anche il regista della trilogia originale Peter Jackson e i suoi partner di sceneggiatura Fran Walsh e Philippa Boyens torneranno come produttori e “saranno coinvolti in ogni fase del percorso” secondo David Zaslav, CEO di Warner Bros. Discovery. Il titolo provvisorio del film è Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum, che dovrebbe dare un’idea abbastanza chiara di ciò su cui si concentrerà la storia.

Questo periodo di tempo è menzionato nei libri, con Gandalf e Aragorn che tentano di rintracciare Gollum prima che cada nelle mani di Sauron. Nei film, il mago dice di aver “cercato ovunque la creatura Gollum“, ma “il Signore Oscuro lo ha trovato per primo“. Nei libri, Aragorn rivela di essere riuscito a catturare Smeagol (“mi ha morso… e non sono stato gentile“) vicino alle Paludi Morte, ma non è riuscito a ottenere da lui alcuna informazione.

Ian McKellen non sa come sia riuscito ad ottenere il ruolo di Gandalf

Avevamo dato per scontato che gli attori più giovani sarebbero stati scelti per questi ruoli, ma sembra che Sir Ian McKellen sia stato in contatto con lo studio per un potenziale ritorno nei panni di Gandalf, anche se non ha ricevuto un’offerta ufficiale.

Non mi rado da mesi“, dice l’attore veterano al LA Times. “Ma non c’è una sceneggiatura, non c’è un’offerta, non c’è un piano.” McKellen aggiunge che potrebbe essere interessato, prima di aggiungere con una risatina: “Se dovessi essere vivo“.

Ian McKellen è ancora nel fiore della sua carriera, a 85 anni, e la tecnologia anti-invecchiamento ha fatto molta strada da quando lo abbiamo visto come un Magneto più giovane in X-Men: Conflitto finale. A seconda dell’entità del ruolo di Gandalf, non c’è dubbio che non potrebbe indossare ancora una volta il cappello a punta e il bastone.

Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum è atteso nelle sale nel 2026. La prima stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è disponibile in streaming su Prime Video, in vista della première della seconda stagione il 29 agosto.

Ian Holm: il commosso ricordo di Peter Jackson

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Ian Holm: il commosso ricordo di Peter Jackson

La notizia della scomparsa di Sir Ian Holm ha gettato nella tristezza moltissimi fan, che avevano sognato con i suoi personaggi, ma anche molti esponenti del mondo del cinema che avevano lavorato con lui e con lui avevano condiviso set ed esperienze. Tra questi, Peter Jackson, che ha diretto Ian Holm ne Il Signore degli Anelli e in poche scene de Lo Hobbit, ha consegnato alla rete un lungo e commosso messaggio in cui ha ricordato il suo lavoro con l’attore britannico e la sua esperienza umana con quello che è poi diventato un suo amico.

Ecco l’omaggio di Peter Jackson a Ian Holm

https://www.facebook.com/notes/peter-jackson/the-wonderful-sir-ian-holm/10158439252151558/

Il magnifico Sir Ian Holm

Sono molto triste per la scomparsa di Sir Ian Holm. Ian era un uomo delizioso e generoso. Tranquillo, ma sfacciato, con un bel luccichio negli occhi. All’inizio del 2000, prima che iniziassimo a girare le nostre scene di Bilbo per La Compagnia dell’Anello, ero preoccupato di lavorare con un attore così stimato, ma mi ha subito messo a mio agio. Stando a Casa Baggins il primo giorno, prima che le telecamere iniziassero a girare, mi portò da una parte e disse che avrebbe provato cose diverse in ogni ripresa, ma non avrei dovuto allarmarmi. Se, dopo cinque o sei riprese, non mi avesse dato ciò di cui avevo bisogno, allora avrei dovuto dargli una direzione specifica.

Ed è esattamente quello che abbiamo fatto. Ma incredibilmente le sue varie letture e le interpretazioni sono state tutte meravigliose. Raramente aveva bisogno di una indicazione. Ci ha dato una vasta gamma di possibilità tra cui scegliere in fase di montaggio. Abbiamo trascorso quattro settimane molto piacevoli, mentre giravamo i primi 30 minuti de La Compagnia.

Un giorno dovevamo girare la scena di Bilbo che racconta la sue avventure ad un gruppo di bambini molto piccoli, seduti a gambe incrociate ai suoi piedi nel campo della festa. Abbiamo iniziato filmando la performance di Ian che raccontava la storia, ma avevamo anche bisogno che i bambini reagissero a vari momenti drammatici. Ma i ragazzini si annoiano molto rapidamente, e Ian e io abbiamo capito subito che non potevano ascoltare la stessa storia più e più volte, poiché avevamo bisogno di diversi angoli per le inquadrature sui bambini.

Allora ho suggerito che per mantenere l’attenzione dei bambini, avrebbe dovuto rendere la storia un po’ diversa ogni volta che la raccontava… aggiungendo pezzi in più, inventando cose… fintanto che ci restituiva l’essenza di ciò che era scritto nella sceneggiatura. Gli ho detto di non preoccuparsi e che poi l’avrei sistemato in fase di montaggio. Tuttavia, avevamo anche bisogno che i bambini rimanessero al loro posto mentre spostavamo rapidamente le telecamere, da un angolo all’altro. Sul set di un film, “rapidamente” significa 15-20 minuti. Quindi, mentre stava avvenivano gli spostamenti, e nessuna telecamera stava girando, ho chiesto a Ian che avrebbe dovuto farli divertire, per farli stare buoni. Ho suggerito che potesse raccontare loro altre storie. Ed è esattamente quello che ha fatto. Dopo un paio d’ore, abbiamo girato tutto ciò di cui avevamo bisogno. Mentre i bambini venivano fatti uscire dal set e la crew passava alla sequenza successiva, Ian disse che non aveva mai lavorato così duramente in vita sua!

Oltre un decennio più tardi, speravamo che Ian interpretasse di nuovo Bilbo per le scene di apertura de Lo Hobbit. Fran e io cenammo con Ian e sua moglie Sophie a Londra, e lui ci disse che gli dispiaceva molto, ma non ci sarebbe riuscito. In aggiunta al nostro shock, ci confidò che gli era stato diagnosticato il morbo di Parkinson e non ricordava più le battute. Aveva difficoltà a camminare e certamente non poteva viaggiare fino alla Nuova Zelanda. Da sempre un uomo riservato, ci disse che sostanzialmente si era ritirato, anche se non lo aveva annunciato ufficialmente.

Fu un duro colpo perché avevamo escogitato un bel modo per consegnare il ruolo da Ian come Vecchio Bilbo a Martin Freeman come Giovane Bilbo. Gliel’ho descritto e gli è piaciuto. Gli ho anche detto che mia madre e mio zio avevano entrambi avuto il Parkinson per anni, e conoscevo molto bene gli effetti della malattia. A questo punto, la nostra cena – che pensavamo sarebbe stata incentrata su noi che descrivevamo le scene che volevamo girasse, mentre Ian pensava che sarebbe stata incentrata invece su di lui che ci spiegava perché non poteva farlo – improvvisamente si è trasformato in un laboratorio di idee, con Ian, Sophie, Fran e io che cercavamo di capire quale potesse essere il modo per far partecipare Ian al film e fargli interpretare Bilbo un’ultima volta.

Giravamo i film in Nuova Zelanda – ma se per le sue scene fossimo andati invece a Londra in un set non troppo lontano da casa sua? Alla fine della cena annuì lentamente e disse: “Sì, penso di poterlo fare”. Ma sapevo che lo stava facendo solo come un favore per me, e gli ho tenuto le mani e l’ho ringraziato con le lacrime agli occhi.

Abbiamo iniziato a girare in Nuova Zelanda con Martin Freeman, nel ruolo del nostro giovane Bilbo. Martin ammirava enormemente Ian Holm ma non l’aveva mai incontrato. Tuttavia, Martin ha generosamente accettato di indossare un trucco protesico per interpretare Sir Ian Holm nei panni del Vecchio Bilbo, per alcuni campi lunghi ambientati in Nuova Zelanda, per i quali avevamo bisogno di catturare bene i suoi movimenti. 

Un paio di mesi dopo siamo tornati a Londra, portando con noi il nostro set di Casa Baggins e abbiamo filmato le riprese di Ian, come promesso, con una piccola troupe. L’amabile moglie di Ian, Sophie, era al suo fianco ogni giorno, aiutando sia lui che noi. Nel corso di quattro giorni abbiamo filmato tutto ciò di cui avevamo bisogno. Elijah Wood e Ian erano diventati amici de Il Signore degli Anelli, ed Elija era sul set a Londra ogni giorno, dando a Ian un ulteriore supporto.

Nel film finito, speravo che il pubblico vedesse Ian Holm riprendere Bilbo. Ma quello che ho vissuto sul set è stato un attore meraviglioso che ha recitato nella sua ultima performance. È stato incredibilmente coraggioso da parte sua farlo ed è stato molto emozionante per coloro che lo hanno assistito. Saremo sempre enormemente grati a Ian per averlo fatto. Durante il nostro tempo insieme, Fran e io ci siamo così innamorati di lui, e abbiamo apprezzato molto la sua compagnia.

Per celebrare il completamento delle riprese, Ian e Sophie hanno invitato Fran e me a cena a casa loro. È stata una serata incantevole, piena di umorismo e divertimento. Ian e io ci rendemmo conto che entrambi avevamo un forte interesse reciproco per Napoleone e chiacchierammo di lui per ore. Un anno dopo, quando il primo film di Hobbit è stato presentato in anteprima a Londra, un Martin Freeman, un po’ provato, ha finalmente incontrato Ian Holm.

Guardare Ian Holm esibirsi mi ha insegnato così tanto – dato che Ian era solitamente molto tranquillo e poi improvvisamente recitava. È stato un privilegio lavorare con lui e una benedizione conoscerlo.

Ho sempre amato la performance di Ian nelle scene finali di Il ritorno del re.

“Penso di essere abbastanza pronto per un’altra avventura.”

Addio, caro Bilbo. Buon viaggio, caro Ian.

Il nostro saluto a Ian Holm lo sigliamo con Into the West, la canzone che si può ascoltare sui titoli di coda de Il Ritorno del Re, interpretata da Annie Lennox.

Ian Holm, morto l’interprete di Alien e de Il Signore degli Anelli

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Ian Holm, il versatile attore che ha interpretato androidi, hobbit, passando per Harold Pinter e Re Lear, si è spento a 88 anni. A darne conferma a The Guardian il suo agente.

“È con grande tristezza che confermo che l’attore, Sir Ian Holm, è passato a miglior vita all’età di 88 anni. Si è spento in pace, all’ospedale con la sua famiglia a prendersi cura di lui. Affascinante, gentile e ferocemente talentuoso, mancherà tantissimo.” Gli ultimi giorni dell’attore sono stato documentati da una serie di ritratti eseguiti dalla moglie, Sophie de Stempel.

Holm, che ha vinto un BAFTA ed è stato nominato all’Oscar per il suo ruolo in Momenti di Gloria, nel 1981, ha costruito una lunghissima carriera su personaggi secondari, ma si è guadagnato una foltissima schiera di fan di seconda generazione grazie al suo ruolo di Bilbo Baggins nella trilogia de Il Signore degli Anelli.

All’inizio del mese aveva pubblicamente espresso la sua tristezza per essere impossibilitato a partecipare alla reunion virtuale de Il Signore degli Anelli: “Mi dispiace di non vedervi in persona, mi mancate molto e spero che le vostre avventure vi abbiano portato in molti posti, sono in lockdown nella mia casa hobbit.”

Trai suoi ruoli che rimangono nella leggenda, oltre alla mole di spettacoli teatrali a cui ha partecipato, compaiono quelli in Alien, Il Quinto Elemento, Momenti di Gloria e La follia di re Giorgio.

Ian Holm ritorna nei panni di Bilbo!

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Il regista Peter Jackson ha confermato, tramite la sua pagina Facebook, che Ian Holm riprenderà il ruolo di Bilbo Baggins in The Hobbit. Il film è finalmente andato ufficialmente in produzione da qualche settimana in Nuova Zelanda, ma non si sa ancora quale sarà il momento in cui entrerà in scena Bilbo in versione Signore degli Anelli.

Ian Holm e Christopher Lee sul set de Lo Hobbit

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TheOneRing.net, fan site ufficiale de Il Signore degli Anelli prima e de Lo Hobbit adesso, riporta una notizia che sembra strana, secondo la quale sia Ian Holm che Christopher Lee

Ian Gelder, interprete di Kevan Lannister in Game of Thrones, muore a 74 anni

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L’attore britannico Ian Gelder, che interpretava Kevan, il fratello di Tywin Lannister in Game of Thrones della HBO, è morto all’età di 74 anni per complicazioni dovute a un cancro al dotto biliare, secondo quanto riportato da Variety.

È con enorme tristezza e con il cuore spezzato in un milione di pezzi che lascio questo post per annunciare la scomparsa del mio caro marito e compagno di vita Ian Gelder“, ha scritto su Instagram il suo compagno Ben Daniels. “Era un attore meraviglioso e meraviglioso, e tutti quelli che hanno lavorato con lui sono stati toccati dal suo cuore e dalla sua luce“.

Ian Gelder ha avuto una lunga carriera sul palcoscenico, apparendo in produzioni nel West End di Londra e al Globe Theatre di Shakespeare, e ha anche interpretato Mr. Dekker in Torchwood oltre a ruoli in Doctor Who e His Dark Materials. Ma per i fan della televisione è noto soprattutto come Kevan Lannister – fratello minore di Tywin e zio di Cersei, Jaime e Tyrion – nell’epopea fantasy della HBO Game of Thrones, dove ha debuttato nell’ottavo episodio della prima stagione.

Gelder ha interpretato Kevan Lannister in 12 episodi delle prime sei stagioni del Trono di Spade, fungendo spesso da contrappeso equilibrato agli istinti più assetati di potere dei Lannister. Kevan ha fatto parte del Piccolo Consiglio per suo nipote Re Tommen nella quinta stagione e gli è stata offerta la posizione di Maestro della Guerra da Cersei dopo la morte di suo fratello Tywin, ma Kevan si è scontrato con Cersei e ha rifiutato la posizione, lasciando Approdo del Re per protesta. Kevan servì poi come Primo Cavaliere nella sesta stagione, ma fu ucciso insieme al figlio Lancel, a Margaery Tyrell, all’Alto Passero e a molti altri nel Grande Setto di Baelor quando Cersei lo distrusse con un incendio nel finale della sesta stagione.

Iain Glen ospite a sorpresa del Social World Film Festival

Iain Glen ospite a sorpresa del Social World Film Festival

Iain Glen ha illuminato con il suo sorriso il Social World Film Festival. La nota kermesse, giunta con successo alla decima edizione, ha luogo nella magnifica cornice di Vico Equense nel cuore della penisola sorrentina. Il festival del cinema sociale si svolge, di solito, in piena estate; quest’anno , però, in seguito alla pandemia da Covid-19 è slittato ad ottobre. L’organizzazione, guidata dal direttore Giuseppe Alessio Nuzzo coadiuvato dal coordinatore artistico Gaetano Affinito, ha optato per un’edizione ibrida, a metà strada tra eventi in presenza e dirette streaming. La formula sembra funzionare perché riesce ad accontentare tutti gli appassionati permettendo di vedere online anche l’intera selezione dei film in concorso.

Ad arricchire il già fitto programma è stato annunciato a sorpresa Iain Glen, l’attore scozzese è stato il protagonista indiscusso della giornata di giovedì 8 ottobre, ricevendo il Golden Spike Award per la sua incredibile carriera. Dopo essersi concesso ampiamente agli scatti dei fotografi che lo hanno immortalato sulla splendida terrazza di Castello Giusso, Iain Glen non si è risparmiato in conferenza stampa rispondendo con entusiasmo e dedizione a tutte le domande.

Iain Glen, annunciato a sorpresa al Social World FIlm Festival

D: “ Tra gli ultimi lavori di Iain c’è il Batman di Titans? Com’è stato interpretare uno dei personaggi più famosi e più amati dal pubblico?”

R: “ È stato divertente, è stato bello! Quando cominci a lavorare in una serie che è già iniziata da tempo sei sempre un po’ preoccupato ma ho guardato la prima stagione e loro volevano un Bruce Wayne piuttosto vecchio, ho letto la sceneggiatura e mi è piaciuta. Ho capito che è inutile preoccuparsi troppo perché se si pensa al ruolo dell’attore puoi divertirti come un matto.”

D: “ Lei vanta una ricca carriera tra teatro, cinema e televisione ma è entrato in contatto con il giovane pubblico grazie al personaggio di Jorah Mormont di Game of Thrones. Come si è approcciato a questo personaggio e come è stata questa esperienza in una delle serie televisive più importanti?”

R: “ Ehm… quando abbiamo cominciato non sapevamo che sarebbe diventata una cosa così grande, non ne avevamo la percezione. Anzi c’era molta agitazione perché il genere fantasy funzionava al cinema ma non attirava molto in TV e poi anche il pilot non andò molto bene. Poi è stata realizzata la prima stagione e ha riscosso un discreto successo. Quando ho avuto la parte ero felice di averla ottenuta ma allo stesso tempo ero nervoso per come sarebbe andata la serie. Mentre lavori ad un progetto non ti rendi conto ma guardandomi indietro sono molto contento di come è andata. A volte però capita che metti tanto in un personaggio che credi arrivi al successo e non succede. Sono molto orgoglioso di questo personaggio e di questa serie anche perché hanno incontrato il favore di un pubblico giovane e a 50 anni conquistare le nuove generazioni mi ha colpito!”

D: “ Oggi lei riceve un importante premio alla carriera e proprio all’inizio di questa ha recitato nel film di Tom Stoppard Rosencrantz e Guildenstern sono morti, cosa le ha insegnato quell’esperienza e come ha influenzato il prosieguo della sua carriera?”

R: “ Uh… Rosencrantz e Guildenstern sono morti, ti è piaciuto il film? ( si soprattutto il suo particolare Amleto) Quando ho interpretato  Rosencrantz e Guildenstern sono morti ero molto giovane. Avevo interpretato Amleto a teatro e Tom Stoppard, il regista e sceneggiatore, mi aveva visto recitare in quel ruolo e mi chiese di partecipare al film a cui stava lavorando. Girammo nell’ex- Jugoslavia con Gary Oldman e Tim Roth che erano entrambi molto “difficili”, mi piacciono tanto ma ne ero consapevole. Sapevo che erano agitati per me perché io avevo recitato molto Shakespeare a teatro ed ero abbastanza bravo e, invece, per loro era la prima volta. Quindi, mentre io giravo la mia scena, loro sbirciavano sul monitor quello che stavo facendo e Tom mi disse: « Sono molto agitati perché sei bravo!». Questo mi rendeva felice perché loro sono due bravissimi attori. Ho bei ricordi di quel film e Tom Stoppard sarà un amico per sempre.”

D: “ Nel 2009 ha interpretato un ruolo nel film di Faenza Il caso dell’infedele Klara, cosa ricorda di quell’esperienza e se le piacerebbe ritornare a lavorare in Italia?”

R: “ Si certo mi piacerebbe molto. Avevo già lavorato con Faenza nel film Prendimi l’anima dove interpretavo lo psicanalista Carl Gustav Jung, il film andò molto bene soprattutto in Italia. Fu un bel periodo della mia vita e, quindi, fui felice di tornare anche per il secondo film. Con Roberto Faenza tutti i dettagli erano curati: la regia, la fotografia, i costumi… tutte le sfaccettature del progetto mi piacevano. Mi ritengo fortunato perché ho avuto la possibilità di venire in Italia e di recitare in inglese cosa che non viene permessa agli attori italiani all’estero”.

L’amore per il teatro, Game of Thrones e Downton Abbey

Sui complimenti all’Italia e in particolare agli attori italiani, che Glen ritiene più predisposti all’introspezione, l’attore è tornato anche nel corso della serata di premiazione. Accolto con un bel videotributo che ha celebrato tutte le tappe fondamentali del suo percorso artistico, Iain Glen si è concesso ad un’altra breve intervista in cui si è citata anche la sua partecipazione a Downton Abbey, altra serie televisiva di punta, mettendo in relazione il suo Sir Richard Carlisle proprio con il suo Jorah Mormont di Game of Thrones. Entrambi i personaggi, come ha sottolineato lo stesso attore, sembrano due facce della stessa medaglia, ambedue servitori fedeli di una donna potente. Però, mentre il primo non si distingue per correttezza, il personaggio di Jorah riabilita la sua vita proprio in funzione di quello che è disposto a compiere per la sua Daenerys.

Glen ha, infine, parlato del suo grande amore per il teatro e della nostalgia per le tavole del palcoscenico che un po’ per pigrizia e un po’ per esigenze familiari ha trascurato negli ultimi anni della sua carriera, dichiarando la sua forte intenzione di tornare a calcare le scene.

Al termine della cerimonia di premiazione Iain Glen non si è sottratto all’affetto dei fan giunti a Vico Equense per incontralo, sempre però nel rispetto delle distanze di sicurezza secondo la normativa anti-covid.

Iain De Caestecker: 10 cose che non sai sull’attore

Iain De Caestecker: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Iain De Caestecker ha iniziato la sua carriera sin da bambino, dedicandosi negli anni tanto ai film per il cinema quanto alle serie televisive, che lo hanno reso famoso al grande pubblico. Oggi è volto noto di diverse serie TV e film per il cinema, con una carriera in rapida ascesa e una predilezione per il genere action. Ecco dieci cose che non sai su Iain De Caestecker. 

Iain De Caestecker film

1. I film e la carriera. La carrierà recitativa di Iain ha inizio all’età di nove anni, quando tramite un corso di recitazione viene selezionato per recitare nel cortometraggio Billy and Zorba, prodotto dalla BBC. Nel 2000 ottiene una piccola parte nel film Il mio amico vampiro, diretto da Uli Edel. Negli anni successivi seguono 16 Years of Alcohol, ShellNot Another Happy Ending, Lost River, diretto da Ryan Gosling e selezionato per competere nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2014, e in ultimo è tra i protagonisti del recente film Overlord, prodotto da J.J. Abrams.

2. Ha lavorato anche in diverse serie TV. Iain De Caestecker è noto soprattutto per i suoi ruoli in alcune serie TV, come Coronation Street, dove appare in cinquanta episodi, Young James Herriot, Castle e The Fades, confermando poi la sua celebrità con la serie Agents of S.H.I.E.L.D., dove dalla prima stagione interpreta il personaggio di Leopold Fitz.

3. Ha prestato la sua voce per un videogioco. Nel 2012 Iain De Caestecker ha doppiato il personaggio Fillan McCarthy all’interno del videogioco Assassin’s Creed III, quinto capitolo della serie prodotta dalla Ubisoft.

Iain De Caestecker

Iain De Caestecker Instagram e Twitter

4. Ha un profilo Instagram. Il profilo Instagram dell’attore è seguito da 215 mila follower, e su di esso vengono pubblicate foto dai vari set frequentati o photocall delle premerier dei suoi lavori cinematografici e televisivi.

5. Ha un profilo Twitter. Seguito da 30 mila follower, Iain De Caestecker è solito utilizzare il proprio profilo Twitter per ringraziare i fan che lo seguono e lo apprezzano, rispondendo spesso ad eventuali curiosità e domande.

Iain De Caestecker vita privata

6. La famiglia. E’ figlio di due dottori. Sua madre, Linda De Caestecker è direttrice della salute pubblica presso la NHS Greater Glasgow and Clyde, il più grande consiglio sanitario della Scozia. Iain De Caestecker ha una sorella gemella e altri due fratelli.

7. Gli studi. L’attore ha studiato alla Hillhead Primary School, per poi conseguire un master in Acting and Performance al Langside College.

8. E’ single. Iain De Caestecker è molto riservato riguardo la sua vita privata. Attualmente sembra essere non coinvolto in alcuna relazione sentimentale. Allo stesso modo non si conoscono sue precedenti relazioni.

Iain De Caestecker

Iain De Caestecker premi e nomination

9. E’ stato nominato due volte come miglior attore. Per i suoi ruoli in Young James Herriot e Not Another Happy Ending è stato nominato come miglior attore ai prestigiosi BAFTA Scotland Award, nella categoria “Television” per il primo, e in quella “Film” per il secondo.

Iain De Caestecker età e altezza

10. Iain De Castercker è nato il 29 dicembre del 1987, a Glasgow in Scozia. E’ alto 173cm e pesa 68 chili.

 

 

 

I.T. con Pierce Brosnan in anteprima al Taormina Film Festival

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I.T. con Pierce Brosnan in anteprima al Taormina Film Festival

I.T., il film che vede protagonista Pierce Brosnan e che uscirà in Italia con Barter Entertainment, distributore e anche produttore esecutivo nella persona di Valentina Gardani, sarà tra i titoli presenti nel calendario del Taormina Film Festival, giunto alla sua sedicesima edizione. In anteprima nazionale sabato 18 giugno nella prestigiosa cornice del Festival, I.T. è un crime diretto da John Moore (Die Hard – Un buon giorno per morire, Max Payne) con Pierce Brosnan, Anna Friel e James Frecheville.

Brosnan interpreta un editore di successo dalla vita perfetta, fino a quando il rapporto incrinato con un consulente informatico con cui collaborava rischia di mettere in discussione tutto. Il protagonista, infatti, scopre ben presto che il ragazzo sta usando la tecnologia per minacciare la sua famiglia, il suo lavoro e la sua intera esistenza.

Un thriller mozzafiato che arriverà nelle sale italiane con Barter Entertainment.

I,Frankestein nuovo poster

I,Frankestein nuovo poster

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La Lionsgate ha diffuso il nuovo terrificante poster ufficiale del film I,Frankestein, adattamento cinematografico dell’omonima graphic novel di Kevin Grevioux, che vedrà Aaron Eckhart nei panni del protagonista.

L’attore sarà accompagnato da un brillante cast composto da Bill Nighy, Yvonne Strahovski, Miranda Otto, Jai Courtney, Socratis Otto, Mahesh Jadu, Caitilin Stasey e Aden Young.

Ambientato in un distopico presente, dove gargoyles e demoni feroci combattono una battaglia per il potere, la creazione del dottor Frankestein, Adam (Eckhart) si ritrova nel mezzo di questa per scoprire il mistero della sua immortalità.

Il film è stato definito dal regista Stuart Beattie un moderno racconto epico, che vedrà Frankestein, alias Adam, che si fa strada attraverso un’oscura e gotica metropoli, e si troverà coinvolto in una guerra totale e secolare tra dua clan immortali.

Qui sotto potete vedere il nuovo terrificante poster:

I Frankestein

 

I creatori della saga supernaturale più famosa, Underworld, ci regalano questo nuovo action thriller che uscirà nelle sale Usa il 24 Gennaio, sia in 3D che in 2D e per le sale cinematografiche IMAX.  E’ ancora all’oscuro la data d’uscita italiana, vi terremo aggiornati.

Comingsoon.net

I,Frankenstein Trailer italiano del film con Aaron Eckhart

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Guarda il primo trailer ufficiale italiano dell’attesissimo I,Frankenstein, l’atteso nuovo adattamento con protagonista un cast d’eccenzione composto da Aaron Eckhart,  Bill Nighy, Yvonne Strahovski, Miranda Otto, Jai Courtney, che uscirà in anteprima in Italia distribuito da Kock Media il 23 Gennaio 2014. Infatti, l’Italia sarà tra i primi paesi a poter godere di tutta la potenza, magnificenza e spettacolarità di I, Frankenstein, il fantasy di Stuart Beattie, realizzato dai produttori di The Underworld, che annovera, tra i protagonisti, nomi del calibro di Aaron Eckart, Yvonne Strahovski, Bill Nighy e Miranda Otto. Il ritorno sul grande schermo di Frankenstein, leggendaria creatura immortale dall’oscuro passato è, infatti, previsto in Italia per il 23 gennaio 2014, un giorno prima rispetto agli Stati Uniti.

I, FrankensteinIl pubblico italiano sarà, quindi, uno dei primi testimoni degli incredibili effetti speciali che caratterizzano questa pellicola, un vero e proprio blockbuster che riporta in scena la leggenda, il mito mai dimenticato, la creatura dalle sembianze umane nella sua eterna lotta tra il bene e il male.

Siamo davvero orgogliosi di poter dare questo annuncio”, ha commentato Umberto Bettini, Country Manager Koch Media Italia. “Siamo tra i primi al mondo a portare all’attenzione del pubblico questa grande produzione. Si tratta di una pellicola in cui noi crediamo molto. Cast, effetti speciali, trama. I, Frankenstein ha tutte le carte in regola per essere considerato un vero e proprio blockbuster. Ci auguriamo che il pubblico ci segua in questa avventura che, a mio avviso, inizia sotto i migliori auspici”.

Dopo aver preso il cognome del suo creatore – il dottor Victor Frankenstein – Adam (Aaron Eckhart) diventa un investigatore privato specializzato in attività paranormali. Nella città di Darkhaven, dove risiedono mostri famosi come l’Uomo Invisibile e il Gobbo di Notre Dame, è in atto una lotta tra il Bene e il Male: da un lato i demoni che vogliono conquistare la terra, dall’altro i Gargoyles che hanno giurato di proteggere l’umanità. Adam viene coinvolto in prima persona nella battaglia, si schiera con le forze del Bene con il supporto di una scienziata (Yvonne Strahovski), unico personaggio umano del film.

Tenetevi pronti, quindi, ad assistere alla più spettacolare lotta tra le forze del bene e del male mai vista prima e ad immergervi in questo gotico e misterioso universo intriso di antichi misteri che tornano alla luce in un continuo intreccio tra passato, presente e futuro.

Tutte le foto del film nella nostra foto gallery:

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I, Tonya: recensione del film con Margot Robbie

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I, Tonya: recensione del film con Margot Robbie

Il 6 gennaio 1994, Nancy Kerrigan, pattinatrice di figura in procinto di partecipare alle Olimpiadi Invernali, viene aggredita e le viene spezzato un ginocchio. La FBI non ci metterà molto a risalire ai colpevoli e a Tonya Harding, altra pattinatrice, anche lei proiettata verso la competizione. I, Tonya racconta di questo fatto di cronaca, facendone il culmine di una biografia intelligente e graffiante, dedicata all’atleta interpretata da Margot Robbie, qui anche in veste di produttrice.

Alla regia Craig Gillespie (esordio con Lars e una ragazza tutta sua) che sceglie di intrecciare le interviste, realmente rilasciate dai principali protagonisti della vicenda (ricostruite con gli attori), ai fatti. Margot Robbie, balzata agli occhi del mondo con prepotenza dopo The Wolf of Wall Street, sfodera le sue qualità più autentiche che esulano dalla sola bellezza.

L’attrice australiana si trasforma, prima che fisicamente, nei gesti e nei movimenti, nella voce e nell’accento, per portare in vita una figura controversa, un’atleta e una cialtrona, una combattente e una vittima, una donna complessa come la sua storia personale, continuamente tesa tra la violenza della sua sfera privata e la disciplina, la grazia, l’eleganza del pattinaggio, caratteristiche che per lei hanno sempre rappresentato un ostacolo importante. Una trasfigurazione, quella della Robbie, che parte dall’interno e arriva alla frangetta cotonata anni ’90 e alle fattezze fisiche, leggermente più massicce rispetto a quelle che madre natura le ha dato.

I, Tonya, il nuovo film di Craig Gillespie

Cresciuta in una famiglia modesta, Tonya ha dovuto fronteggiare da subito una madre despota, che sembrava non nutrire alcun amore per la bambina e la ragazza, un’altra donna controversa, interpretata da Allison Janney, alla prova con un ruolo sgradevole e scomodo.

Sotto l’occhio di Gillespie, il racconto procede spedito, serrato, con diversi momenti in cui si rompe la quarta parete e i protagonisti si rivolgono allo spettatore, continuamente chiamato in causa a testimone del fatti. Un tono che a tratti diventa commedia nera, a tratti assume le vesti di un heist movie sbilenco, con personaggi surreali eppure basati su persone che hanno effettivamente agito come si vede nel film.

La donna e l’atletaI, Tonya

Il fatto di cronaca, culmine della seconda parte del film, diventa la conclusione di una vicenda sportiva che nemmeno per un minuto smette di essere anche umana. Tonya ha dovuto fronteggiare per tutta la sua vita violenza e sofferenza, abituata soltanto a questo tipo di contatto umano e a dinamiche dispotiche. Una pressione che una persona normale non riuscirebbe mai a sopportare, una solitudine estenuante per ogni persona comune, ma che gli atleti che si giocano anni di allenamento in pochi minuti conoscono bene.

Il film è il ritratto di una donna che non riesce a “stare al gioco”, non riesce a scendere a patti con le regole di apparenza e perbenismo. Un’atleta senza costumi costosi, una donna senza una famiglia tradizionale e armoniosa non può vincere e rappresentare gli USA di fronte al mondo. Poco importa che sia stata la prima donna, nella storia del pattinaggio americano, ad eseguire un triplo axel.

I, Tonya e la determinazione di Margot Robbie

I, Tonya pone un forte accento su questo aspetto, lasciandolo continuamente a fare da sfondo a tutta la vicenda. Il film insiste sull’indigenza in cui è cresciuta la protagonista, sull’impossibilità di avere le stesse chance di chi invece, magari meno dotato, nasce in un contesto benestante.

Oltre al privato, Gillespie mette così in scena anche il pubblico, il sociale, caricando ulteriormente la storia di spessore. Ma basterebbe già solo lo stile adottato, le performance, l’assurdità della vicenda, la scrittura, per rendere I, Tonya un prodotto non solo valido, ma brillante, onesto, brutale. Questo e la determinazione di una Margot Robbie che si rivela davvero una scoperta (o una conferma?) portentosa.

L’America vuole qualcuno da odiare o da amare

Ma non si fa in tempo ad archiviare uno scandalo che la stampa già corre dietro ad altro, dimostrandosi la vera e propria history maker del nostro tempo. Mentre le troupe televisive accampate fuori dalla casa di Jeff Gillooly (ex marito, interpretato da Sebastian Stan) smontano le proprie attrezzature, prima che i condannati vengano portati in prigione, la tv manda le immagini dell’arresto di O.J. Simpson.

Era il giugno del 1994, appena sei mesi dopo l’aggressione subita da Nancy Kerrigan, e l’attenzione dell’America si concentrava sul più grande scandalo della sua storia, fino a quel momento. Perché gli americani vogliono qualcuno da amare, vogliono qualcuno da odiare, e vogliono che sia semplice farlo.

I, Tonya: Nancy Kerrigan non ha visto il film

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I, Tonya: Nancy Kerrigan non ha visto il film

Tonya Harding è stata una delle personalità sportive più odiate della storia americana recente, giudicata colpevole dell’aggressione alla pattinatrice rivale Nancy Kerrigan all’inizio degli anni Novanta. Un episodio narrato dai media dell’epoca e oggi tornato alla ribalta grazie al film I, Tonya diretto da Craig Gillespie e prodotto e interpretato da Margot Robbie (già nominata ai Golden Globes e vincitrice dei Critics’ Choice Award come Miglior Attrice protagonista in una commedia).

Di recente la Robbie, insieme al team creativo della pellicola, si è fatta fotografare a diversi eventi mondani e cerimoniali con la vera Tonya Harding, mentre dall’altra parte la Kerrigan non sembra aver espresso commenti positivi sull’operazione cinematografica.

In una recente intervista infatti, l’ex pattinatrice americana ha dichiarato di non aver ancora visto il film per una ragione ben precisa:

Non ho niente da dire a riguardo, non ho visto nulla, sono solo occupata a vivere la mia vita. Non fa più parte di me quell’episodio, io ero semplicemente la vittima. Ed è strano, molto bizzarro che si sia montata tutta questa storia.

I, Tonya, recensione del film con Margot Robbie

Chi si aspettava almeno un commento su film rimarrà deluso. Sembra proprio che la Kerrigan non si pronuncerà tanto facilmente su una pellicola che rievoca di certo un’esperienza troppo dolorosa (per entrambe le parti).

Intanto vi ricordiamo che I, Tonya è atteso nelle nostre sale il 22 marzo 2018. Nel cast anche Allison Janney e Sebastian Stan.

Di seguito la sinossi del film:

I, Tonya si basa sulla vita della pattinatrice Tonya Harding, protagonista di uno dei più grandi scandali sportivi nella storia degli Stati Uniti. Prima atleta americana a distinguersi durante i campionati nazionali statunitensi del 1991, per l’esecuzione perfetta di un triplo axel. Conosciuta per il temperamento focoso, che plasma anche lo stile energico e scattante, la Harding finisce sulle pagine dei quotidiani come responsabile dell’aggressione della rivale Nancy Kerrigan. Colpita alle gambe da uno sconosciuto dopo gli allenamenti, la Kerrigan è costretta a ritirarsi dai campionati nazionali. L’incidente pilotato dall’ex marito di Tonya, Jeff Gillooly, consacra la protagonista come una delle figure più controverse e competitive dello sport americano.

I, Tonya: il full trailer del film con Margot Robbie

Fonte: The Wrap

I, Tonya: il full trailer del film con Margot Robbie

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I, Tonya: il full trailer del film con Margot Robbie

Ecco il full trailer di I, Tonya, il biopic su Tonya Harding interpretato e prodotto da Margot Robbie. Oltre che al Festival di Toronto, abbiamo visto il film anche alla Festa di Roma 2017.

https://www.youtube.com/watch?time_continue=3&v=d2iy5y0YjGM

I, Tonya, recensione del film con Margot Robbie

Alla regia di I, Tonya Craig Gillespie. La sceneggiatura, scritta da Steven Rogers, è basata sull’intervista di prima mano alla stessa Harding e al suo ex marito Jeff Gillooly. La storia mira a raccontare l’incidente durante le Olimpiadi del 1994, in cui la pattinatrice Nancy Kerrigan venne aggredita.

Margot Robbie è ormai una presenza fissa sul grande schermo. L’abbiamo vista con Will Smith in Focus – Niente è come sembra, poi in Z for Zachariah al fianco di Chris Pine e Chiwetel Ejiofor e in fine in un bellissimo cameo in La Grande Scommessa. La scorsa estate è stata trai protagonisti di due titoli importanti, anche se poco riusciti: The Legend of Tarzan e Suicide Squad.

CORRELATE:

Fonte: Variety

I, Frankenstein: prime foto dal set

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I, Frankenstein: prime foto dal set

Procede la produzione del film tratto dall’omonimo fumetto I, Frankenstein. Ora sono in corso le riprese del film sono in corso in Australia, alla regia Shawn Levy.

I, Frankenstein Trailer del film con Aaron Eckhart

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I, FrankensteinLa Lionsgate ha rilasciato finalmente il primo trailer del film I, Frankenstein, l’atteso nuovo adattamento con protagonista un cast d’eccenzione composto da Aaron Eckhart,  Bill Nighy, Yvonne Strahovski, Miranda Otto, Jai Courtney, Socratis Otto, Mahesh Jadu, Caitlin Stasey, Aden Young.

 

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Tutte le foto del film nella nostra foto gallery:

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I, Frankenstein, basato sulla graphic novel di Kevin Grievous, annovera nel cast anche Bill Nighy, Miranda Otto, Yvonne Strahovski e Socratis Otto. Uscirà nei cinema americani in 3D il 24 gennaio 2014. Dietro la macchina da presa troviamo Stuart Beattie.

La storia di I, Frankenstein segue Adam (Aaron Eckhart), la creatura del romanzo di Mary Shelley, che, dopo esser sfuggito alla massa infuriata dei contadini, arriva fino ai giorni nostri grazie alla genetica. E’ così che Adam si ritrova in un’oscura metropoli, e viene coinvolto nella battaglia centenaria tra due clan di creature immortali.

I, Frankenstein nuova immagine ufficiale

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I, Frankenstein nuova immagine ufficiale

La Lionsgate ha diffuso online una nuova immagine ufficiale di I, Frankenstein, in attesa del primo trailer ufficiale che arriverà venerdì 4 ottobre. La foto ritrae il protagonista della pellicola Aaron Eckhart.

I, Frankenstein nuova immagine

i-frankenstein-nuova-immagine

I, Frankenstein, basato sulla graphic novel di Kevin Grievous, annovera nel cast anche Bill Nighy, Miranda Otto, Yvonne Strahovski e Socratis Otto. Uscirà nei cinema americani in 3D il 24 gennaio 2014. Dietro la macchina da presa troviamo Stuart Beattie.

La storia di I, Frankenstein segue Adam (Aaron Eckhart), la creatura del romanzo di Mary Shelley, che, dopo esser sfuggito alla massa infuriata dei contadini, arriva fino ai giorni nostri grazie alla genetica. E’ così che Adam si ritrova in un’oscura metropoli, e viene coinvolto nella battaglia centenaria tra due clan di creature immortali.

I, Frankenstein nuova immagine

Fonte: Coming Soon

I, Frankenstein ecco i concept dei demoni

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Martin Mercer, Illustratore di lunga data per tutta Hollywood ( e di recente per Iron Man 3 e 300:l’Alba di un Impero) ha inviato a ComicBookMovie.com alcuni concept che ha creato per il film di Stuart Beattie I, Frankenstein.
Di seguito potete trovare gli artowrk che l’illustratore ha consegnato alla produzione del film per la realizzazione di demoni e gargoyle.
Se volete dare un occhiata al trailer del film potete farlo cliccando qui, mentre a questo link trovate la nostra recensione.

Dopo aver preso il cognome del suo creatore – il dottor Victor Frankenstein – Adam (Aaron Eckhart) diventa un investigatore privato specializzato in attività paranormali. Nella città di Darkhaven, dove risiedono mostri famosi come l’Uomo Invisibile e il Gobbo di Notre Dame, è in atto una lotta tra il Bene e il Male: da un lato i demoni che vogliono conquistare la terra, dall’altro i Gargoyles che hanno giurato di proteggere l’umanità. Adam viene coinvolto in prima persona nella battaglia, si schiera con le forze del Bene con il supporto di una scienziata (Yvonne Strahovski), unico personaggio umano del film.

Tenetevi pronti, quindi, ad assistere alla più spettacolare lotta tra le forze del bene e del male mai vista prima e ad immergervi in questo gotico e misterioso universo intriso di antichi misteri che tornano alla luce in un continuo intreccio tra passato, presente e futuro.

Fonte: CBM

I, Frankenstein con Aaron Eckhart cambia data!

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I, Frankenstein con Aaron Eckhart cambia data!

I-Frankenstein-filmI, Frankenstein è stato rimandato dalla Lionsgate che ha appena annunciato che l’adattamento dell’omonimo fumetto uscirà il 24 Gennaio 2014, anziché  il 13 Settembre di quest’anno, come precedentemente annunciato. Ecco le dichiarazioni ufficiali che arrivano dal comparto distributivo della pellicola:

“Il Potenziale franchise del film, data la sua premessa su larga scala, l’impostazione e gli elementi creativi che sono perfettamente in linea con l’esperienza 3D abbiamo deciso  di rimandare l’uscita perché lo studio vuole lanciare la migliore versione del film possibile per il pubblico”

Da queste parole capiamo che la post-produzione del film richiede maggior tempo di lavorazione.  La storia segue le vicende di Adam (), la creatura del romanzo di Mary Shelley, che, dopo esser sfuggito alla massa infuriata dei contadini, arriva fino ai giorni nostri grazie alla genetica. E’ così che Adam si ritrova in un’oscura metropoli, e viene coinvolto nella battaglia centenaria tra due clan di creature immortali.

Vi ricordiamo che il film comprende un cast con  ,. Tutte le info utili nella nostra scheda filmI, Frankenstein.

I, Daniel Blake: recensione del film di Ken Loach

I, Daniel Blake: recensione del film di Ken Loach

Chi conosce la filmografia di Ken Loach, anche in modo sommario, sa bene come il regista britannico sia da sempre, sin dagli inizi della carriera, il megafono dei più deboli, degli ultimi, dei dimenticati. Anche quando ha esplorato i toni più leggeri della commedia, come in La Parte Degli Angeli per esempio, non ha mai tradito il suo senso civico, il suo impegno civile. Accade lo stesso, in maniera decisamente amplificata, nel nuovo I, Daniel Blake, ovvero Io, Daniel Blake.

L’autore de Il Vento che Accarezza l’Erba si traveste da terzo fratello Dardenne per raccontare il dramma silenzioso di un malato di cuore, troppo fragile e anziano per riprendere il suo lavoro da carpentiere, apparentemente troppo sano per godere di una pensione di invalidità. Un limbo infernale che non porta nessuna forma di sostentamento, solo miseria, fame, rinunce, tutti elementi dolorosi peggiorati dalla burocrazia, dal cinismo degli uffici statali, dalle regole affatto malleabili che fanno solo passare tempo prezioso. Prezioso perché quando si ha un cuore difettoso, ogni momento potrebbe essere fatale, potrebbe essere l’ultimo; ancor più se bisogna fare i conti con l’ansia, con le bollette scadute più volte, con un’amica (la sola) costretta a prostituirsi per sfamare i figli.

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Poiché nonostante i problemi personali, la farsa di un nuovo curriculum da presentare porta a porta per sperare almeno nel sussidio di disoccupazione, ricorsi e avvocati d’ufficio, Daniel ritrova il tempo di amare. Ritorna a dispensare affetto grazie a una giovane donna e ai suoi due figli, anche loro maltrattati dagli uffici e dall’assistenza. Un amore tutt’altro che carnale ma comunque viscerale, una luce in fondo al tunnel in un mondo sempre più gelido, cinico, in cui non ci si aiuta più l’uno con l’altro. Spinto da uno straordinario Dave Johns, che senza paura passa dal teatro al cinema, dalla stand-up comedy al dramma, realizzando un’interpretazione magistrale, e un’ottima Hayley Squires, il nuovo lavoro del regista del Warwickshire è allo stesso tempo semplice ma intenso, doloroso ma emozionante, aspro ma poetico, l’ennesimo grido d’aiuto disperato dalla parte degli ultimi.

Un omaggio a tutte quelle vittime dello Stato (di tutti gli Stati), della burocrazia, dei diritti venuti meno, che aumentano giorno dopo giorno senza fare troppo rumore; pian piano si spengono nelle loro case fredde svuotate dai debiti, dal bisogno di stringere qualche sterlina fra le mani, reclamando giustizia. Uno spaccato realistico realizzato senza troppi fronzoli, asciugato nella forma e lineare nel montaggio, che pone l’accento solo sull’umanità, sia essa perduta o ritrovata. Umanità che Ken Loach, in 49 anni di carriera, non ha perso di vista neppure un istante.

I, Daniel Blake: il trailer della Palma D’Oro di Cannes 2016

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I, Daniel Blake: il trailer della Palma D’Oro di Cannes 2016

Ecco il primo trailer di I, Daniel Blake, il film di Ken Loach che ha conquistato la Palma D’Oro all’ultimo Festival di Cannes. Il film arriverà il prossimo ottobre nel Regno Unito. Ecco il video:

Leggi la nostra recensione di I, Daniel Blake

Di seguito la trama del film: Per la prima volta nella sua vita, Daniel Blake, un falegname di New Castle di 59 anni, è costretto a chiedere un sussidio statale in seguito a una grave crisi cardiaca. Il suo medico gli ha proibito di lavorare, ma a causa di incredibili incongruenze burocratiche si trova nell’assurda condizione di dover comunque cercare lavoro – pena una severa sanzione – mentre aspetta che venga approvata la sua richiesta di indennità per malattia. Durante una delle sue visite regolari al centro per l’impiego, Daniel incontra Katie, giovane madre single di due figli piccoli che non riesce a trovare lavoro. Entrambi stretti nella morsa delle aberrazioni amministrative della Gran Bretagna di oggi, Daniel e Katie stringono un legame di amicizia speciale, cercando come possono di aiutarsi e darsi coraggio mentre tutto sembra beffardamente complicato.Daniel Blake film

Fonte: Empire

I’m your woman, il trailer del film con Rachel Brosnahan

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I’m your woman, il trailer del film con Rachel Brosnahan

Ecco il trailer di I’m your woman, il nuovo film Amazon Studios che sarà distribuito negli USA da 4 dicembre e che arriverà su Amazon Prime Video dall’11 Dicembre. Diretto da Julia Hart e da lei scritto con Jordan Horowitz, il film è prodotto da Rachel Brosnahan che è anche la protagonista. Con lei Arinzé Kene, Marsha Stephanie Blake, Bill Heck, Frankie Faison.

La trama di I’m your woman

I’m your woman è ambientato negli anni Settanta, e racconta di una donna costretta alla fuga quando il marito tradisce il suo socio, costringendo lei e il suo bambino ad un viaggio pericoloso.

I’m your man: trailer del film di Maria Schrader

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I’m your man: trailer del film di Maria Schrader

Kock Media ha diffuso il trailer di I’m Your Man, il film scritto e diretto da Maria Schrader in arrivo al cinema dal 14 ottobre. I’m Your Man sarà distribuito in Italia da Koch Media a partire da giovedì 14 ottobre 2021 e sarà presentato in anteprima nazionale il 27 settembre 2021 alla XXI Edizione degli Incontri del Cinema d’Essai di Mantova organizzati dalla FICE.

Dopo aver conquistato la critica e il pubblico dell’ultima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, arriva nelle sale italiane I’m Your Man, scritto e diretto da Maria Schrader, regista della serie rivelazione di NetflixUnorthodox, e attrice vincitrice di un Orso d’Argento per il film Aimée & Jaguar. A vestire i panni dei due protagonisti – una ricercatrice e un umanoide costruito per diventare il suo partner ideale – Maren Eggert, che per questo ruolo si è aggiudicata il premio per la miglior interpretazione alla Berlinale, e Dan Stevens, interprete di film come La bella e la bestia e della serie Downton Abbey. A completare il cast, Sandra Hüller (Orso d’argento come miglior attrice per Requiem) e Hans Löw (Va tutto beneBye Bye Germany).

La trama di I’m Your Man

Alma (Maren Eggert) è una scienziata del famoso Museo Pergamon di Berlino. Al fine di ottenere dei fondi per il suo lavoro di ricercatrice, si fa convincere a partecipare a uno studio alquanto particolare. Per tre settimane dovrà vivere con un robot umanoide creato su misura in base al suo carattere e ai suoi bisogni, e la cui intelligenza artificiale è progettata appositamente per essere il suo compagno di vita perfetto. E così, Alma incontra Tom (Dan Stevens) una macchina dalle sembianze umane unica nel suo genere, creata esclusivamente per renderla felice. I’M YOUR MAN è un divertente racconto tragicomico sui temi dell’amore, del desiderio e su ciò che rende umano un essere umano.

I’m Still Here: documentario messinscena

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phoenix

Il regista, Casey Affleck, ha confermato ciò che già tutti sospettavano: I’m Still here: The Lost Year of Joaquin Phoenix, documentario presentato al Festival di Venezia, era in realtà una messinscena.

I’m Just Ken: Ryan Gosling infiamma con la sua performance gli Oscar 2024

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Un vero e proprio tripudio quello riservato a Ryan Gosling, protagonista di una degli intermezzi più apprezzati nella notte degli Oscar 2024. L’attore che era candidato come miglior attore non protagonista si è esibito sul palco e non solo con la canzone di Barbie I’m Just Ken. Il film prodotto da Margot Robbie e diretto da Greta Gerwing esce sconfitto dalla mattanza Oppenheimer che si aggiudica ben sette statuette (ecco tutti i vincitori).

Vincitore morale dunque è stata la performance di Ryan Gosling che ha letteralmente fatto cantare tutto il teatro di Los Angeles (provocando anche la rottura del vestito di Emma Stone, come lei stessa ammette prima di ritirare la statuetta come miglior protagonista femminile) nella notte delle stelle. Ma il suo film in ogni caso si è aggiudicata la statuetta per la miglior canzone originale di Billie Eilish.

Prima dell’esibizione, Simu Liu, co-protagonista di Barbie, ha chiesto al pubblico degli Oscar di accendere le luci dei loro telefoni e di cantare insieme alla performance di Gosling. Ryan Gosling, illuminato da luci viola e con un abito rosa scintillante e guanti rosa, ha iniziato a cantare “I’m Just Ken” tra il pubblico seduto dietro Margot Robbie, che non ha potuto fare a meno di ridere. Poi si è diretto verso il palco, dove è stato raggiunto da Mark Ronson alla chitarra e da una manciata di ballerini di supporto. Anche Slash è apparso sul palco, contribuendo con la chitarra alla canzone.

Con Gosling sul palco c’erano anche i suoi colleghi attori di Ken, Simu Liu, Scott Evans, Ncuti Gatwa e Kingsley Ben-Adir. A un certo punto, Ryan Gosling si è fatto strada tra il pubblico e ha teso il microfono ai suoi collaboratori di “Barbie”, Greta Gerwig, Robbie e America Ferrera, che cantavano insieme a lui. Ha anche chiesto alla sua co-star di “La La Land“, Emma Stone, di cantare insieme a lui.

Nelle settimane precedenti agli Oscar, c’è stato il mistero sul fatto se Ryan Gosling sarebbe salito o meno sul palco per eseguire “I’m Just Ken” dal vivo. Ha scelto di non cantare la canzone “City of Stars” di “La La Land” agli Oscar 2017, dove il suo co-protagonista John Legend ha invece eseguito il singolo. Gosling ha confermato la sua partecipazione agli Oscar solo poche settimane prima della cerimonia.

Di seguito l’incredibile e divertente performance di Ryan Gosling

I Wonder Pictures le acquisizioni di altri sei film al Festival di Cannes

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I Wonder Pictures annuncia le acquisizioni di altri sei film presentati in anteprima in questi giorni alla 76esima edizione del Festival di Cannes, una lista di titoli tra fiction e non fiction che include due candidati alla Palma d’Oro e alcuni dei film più sorprendenti delle altre sezioni, che si vanno ad aggiungere ai sei titoli già annunciati nei giorni scorsi.

Tra i film in concorso, sarà distribuita da I Wonder Pictures la nuova attesissima opera di Jonathan Glazer (Under the Skin), The Zone of Interest, liberamente ispirata all’omonimo romanzo dello scrittore britannico Martin Amis, recentemente venuto a mancare. Un uomo e sua moglie tentano di costruire una vita da sogno e una quotidianità perfetta, fatta di cose semplici e momenti di tenerezza. Ma l’uomo in questione è Rudolf Höss, comandante di Auschwitz, e la casetta con giardino in cui la famiglia vuole passare la propria vita insieme è situata a poche centinaia di metri dalle mura del campo di concentramento…

In corsa per la Palma d’oro anche Four Daughters di Kaouther Ben Hania. Tunisia: un giorno, due delle quattro figlie di Olfa scompaiono senza lasciare traccia. Per riempire quell’improvviso e inspiegabile vuoto, la regista invita due attrici professioniste a unirsi alla famiglia della donna interpretando le due ragazze sparite, mescolando così realtà e finzione e disvelando progressivamente la storia di una famiglia colpita dalla tragedia e dall’ignoto.

Arriverà in Italia con I Wonder Pictures anche il film di apertura della sezione Un Certain Regard The Animal Kingdom, opera seconda di Thomas Cailley dopo il celebrato The Fighters – Addestramento di vita. In un mondo affetto da misteriose mutazioni che trasformano alcuni esseri umani in animali, François tenta di ritrovare sua moglie – scomparsa dopo aver manifestato i sintomi della mutazione – con l’aiuto del figlio sedicenne, Emile. L’impresa cambierà per sempre le vite di entrambi. Nel cast: Romain Duris, Paul Kircher e Adèle Exarchopoulos.

Sempre da Un Certain Regard, AUGURE è il primo lungometraggio diretto da Baloji (rapper, mc e artista hip hop belga di origini congolesi), un film corale che segue le vicende di quattro persone accusate di stregoneria nell’Africa contemporanea. Nonostante le rispettive sfortune, i quattro troveranno il modo di aiutarsi e guidarsi l’un l’altro e sottrarsi al proprio destino.

Dalla Quinzaine des Cinéastes, THE SWEET EAST di Sean Price Williams mette in scena il disordine mentale, sociale e politico degli odierni Stati Uniti trasfigurandoli in una sorta di variazione di Alice nel Paese delle meraviglie. La studentessa liceale Lilian scappa durante una gita scolastica e si imbarca in un viaggio nella pancia dell’America, tra estremismi e follia, suprematismo bianco e islam radicale, tra neo-punk e avanguardia woke. Un film picaresco e anarchico illuminato dalla straordinaria interpretazione della stella emergente Talia Ryder.

Dalla Semain de la Critique, arriva invece l’accorato e commovente AMA GLORIA di Marie Amachoukeli. Cléo ha sei anni e vuole un bene sconfinato alla sua tata, Gloria. Quando Gloria deve tornare nel suo paese d’origine, Capo Verde, per prendersi cura dei suoi figli, le due dovranno riuscire a passare nel migliore dei modi l’ultima estate insieme.

Queste sei nuove acquisizioni si aggiungono agli altri titoli I Wonder Pictures presentati a Cannes e già annunciati nei giorni scorsi: in Selezione Ufficiale, Le Retour di Catherine Corsini (in concorso), L’Abbé Pierre – Une vie de combats di Frédéric Tellier  e, nella sezione Special Screenings, Robot Dreams di Paolo Berger; i nuovi film di Martin Provost, Bonnard, Pierre et Marthe (Cannes Premières), e Michel Gondry, The Book of Solutions (Quinzaine des Cinéastes); alla Semaine de la Critique, Vincent Must Die di Stephan Castang.

I Wonder Pictures annuncia lo Sci-FI Morning con Benedict Cumberbatch

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I Wonder Pictures è felice di annunciare l’acquisizione per la distribuzione italiana di Morning, il nuovo film di Justin Kurzel, secondo film del visionario regista australiano che entra a far parte del listino della distribuzione. Il primo, che arriverà presto nelle sale, è Nitram, presentato in concorso al Festival di Cannes 2021, dove ha vinto il premio per la migliore interpretazione maschile grazie all’eccezionale performance di Caleb Landry-Jones.

Justin Kurzel è uno dei principali cineasti del nuovo cinema australiano. Il suo film d’esordio, Snowtown, vinse due premi alla Semaine de la Critique del 2011, imponendolo come uno dei talenti più interessanti del panorama internazionale. Nel 2015 torna a Cannes, ma questa in volta in concorso, con la sua personalissima visione del Macbeth di William Shakespeare con protagonisti Michael Fassbender e Marion Cotillard. Nel 2019 torna a raccontare una storia della sua Australia in The Kelly Gang, epopea dalle atmosfere western anche questa con un cast d’eccezione, da Charlie Hunnam a George Mackay, fino a Russell Crowe.

Morning è un racconto distopico tratto da una sceneggiatura originale di Sam Steiner. In una società del futuro è stata inventata una pillola che toglie alle persone la necessità di dormire. Per vivere appieno questa vita di 24 ore nelle ore notturne splende un sole artificiale. Un infinito giorno fatto di lavoro e di una vita difficile da considerare tale, una condizione alienante che le giovani generazioni non sono più disposte a sopportare, soprattutto perché voglio riappropriarsi di qualcosa che non hanno mai provato: sognare.

Protagonisti di Morning sono il candidato al premio Oscar Benedict Cumberbatch e la vincitrice dell’Academy Award Laura Dern, affiancati da un gruppo di giovani talenti del futuro, a partire da Noah Jupe, già visto nel dittico di A Quiet Place.

I Wonder Pictures annuncia le uscite al cinema dal 26 Aprile

I Wonder Pictures annuncia le uscite al cinema dal 26 Aprile

Dal 26 aprile nelle zone gialle italiane riapriranno finalmente anche le sale cinematografiche. Quale occasione migliore per I Wonder Pictures per permettere al pubblico di apprezzare sul grande schermo alcuni tra i titoli più belli del proprio listino 2020 e alcune tra le novità più attese del 2021 che la casa di distribuzione bolognese ha in serbo per tutti gli spettatori che vorranno prendere parte al grande ritorno del cinema sul grande schermo.

Si ricomincia a programmare in sala il film Nuevo Orden, vincitore del Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria alla 77° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, diretto da Michel Franco, cineasta messicano pluripremiato a Cannes e vincitore del Leone D’Oro nel 2015 come produttore di Desde allá. Nuevo Orden è una visione distopica di un futuro non lontano dall’attuale fase storica e politica del Messico contemporaneo, come sottolinea lo stesso regista. Descrivendo una disparità sociale ed economica sempre più diffusa e insostenibile, il film è anche un monito su quali potrebbero esserne le epocali conseguenze.

  • A ROMA presso il cinema QUATTRO FONTANE
  • A ROMA presso il cinema GREENWICH
  •  A ROMA presso il cinema MADISON
  •  A ROMA presso il cinema GIULIO CESARE