Il prestigio conferito a
Guillermo del Toro dall’Oscar per The
Shape of Water potrebbe farlo diventare la persona più
“appetibile” dal punto di vista della Universal per la
realizzazione del suo Universal Monsterverse che è
certamente cominciato con il piede sbagliato.
Il progetto inaugurato con un
disastroso flop da La Mummia, la scorsa estate,
prevedeva altri film, al momento in stand-by, tra cui
L’Uomo Invisibile, Dottor Jekyl e Mr. Hide e
La Sposa di Frankenstein. Tuttavia adesso lo
studio tiene i film nel cassetto, aspettando l’input giusto per
andare avanti.
Questo spunto potrebbe arrivare
proprio da del Toro, che con i mostri ha sempre avuto una relazione
di particolare affinità, tanto che è riuscito a portarli sul tetto
di Hollywood con il suo ultimo film presentato alla Mostra
di Venezia del 2017.
Di questa possibilità ha
parlato J. Miles Dale, produttore insieme al
regista di The Shape of Water, durante un’intervista con Screen Rant:
“Non ne abbiamo parlato davvero. Ho fatto sette film con la
Universal e li conosco e amo molto, e dopo La Mummia stanno facendo
altre cose. È interessante, Guillermo propose a loro una
versione del film, un remake del Mostro della Laguna, ma quando
hanno sentito della ragazza e della creatura, lo hanno mandato via.
Per loro è una proprietà intellettuale molto importante e faranno
tutto ciò che vogliono. Si tratta di un progetto enorme ma non ne
abbiamo parlato davvero. So che Guillermo ha pensato a tutti questi
film. Ha progetti per Frankenstein, per sua moglie, e certamente
non farà un remake del Mostro della Laguna Nera, ma credo che abbia
la sua versione di ogni film. Ma non ne abbiamo parlato e auguro
loro molta fortuna.”
L’ingresso di Guillermo del
Toro nello Universal Monsterverse
potrebbe senza dubbio cambiare le cose per il progetto, ma è chiaro
che con due Oscar in mano, il regista messicano è diventato un
personaggio davvero importante con cui trattare. Potrebbe decidere
di salire in cattedra e fare di testa sua. Dopotutto ha dimostrato
ampiamente di amare i mostri.
I cinema sono ancora chiusi e
purtroppo, nonostante l’arrivo dei primi vaccini, i casi di
Coronavirus continuano ad aumentare: ecco perché le prospettive per
un ritorno alla normalità e per una riapertura delle sale sono
ancora incerte. Sulla scia dell’attuale situazione,
Universal e Sony, due dei più
grandi studi cinematografici, hanno appena rimandato nuovamente una
serie di film molto attesi, tra cui No Time to
Diecon Daniel Craig e Ghostbusters:
Legacy di Jason Reitman.
Per quanto riguarda il calendario
Universal, No Time to
Die, il 25esimo capitolo della saga di James
Bond e ultimo film in cui Daniel Craig interpreterà l’iconico
007, non arriverà più al cinema il prossimo 2 aprile, ma bensì l’8
ottobre. La data lasciata ora libera dal nuovo film di Bond è stata
così occupata da Io
sono nessuno, atteso thriller con protagonista Bob
Odenkirk, inizialmente previsto per il 26 febbraio. Ancora,
Last Night in Soho, che avrà come protagonisti Anya
Taylor-Joy e Matt Smith e che sarebbe dovuto arrivare al cinema il
prossimo 23 aprile, uscirà ora il prossimo 22 ottobre.
Parallelamente, Sony ha posticipato
il live action Cinderella
con Camila Cabello dal 5 febbraio al 16 luglio, il sequel di
Peter Rabbit,Peter Rabbit 2 – Un birbante in fuga, dal 2
aprile all’11 giugno e l’attesissimo Ghostbusters:
Legacy di Jason Reitman dall’11 giugno all’11
novembre. Notizie ancora peggiori per Morbius,
che era già stato posticipato di ben 7 mesi (precisamente dal 19
marzo all’8 ottobre): il cinecomic con Jared Leto uscirà adesso
direttamente nel 2022, precisamente il 21 gennaio.
E al 2022 slitta direttamente anche
Uncharted,
l’attesissimo (e travagliatissimo) adattamento dell’omonimo
videogioco Naughty Dog che avrà come protagonista Tom Holland e che
vedrà nel cast anche Mark Wahlberg e Antonio Banderas. Inizialmente
previsto per il 16 luglio 2021, il film arriverà ora nelle sale
l’11 febbraio 2022.
Dopo il grane successo di
Cattivissimo Me 2, che si sta avvicinando
ad essere il più grande incasso di sempre della Universal dopo i
risultati del box office cinese, la Illumination
Entertainment ha svelato qualcosa in merito al suo
progetto misterioso di un film per famiglie. Mentre non si sa
ancora nulla in merito al titolo del film d’animazione, sappiamo
però che Louis C.K., attore e regista visto di
recente in American Hustle, Eric
Stonestreet di Modern Family e Kevin
Hart saranno le voci dei personaggi principali in una
storia che parlerà di animali domestici e randagi.
Il film è stato scritto dal duo di
Cattivissimo Me, Cinco
Paul e Ken Daurio e sarà diretto da
Chris Renaud e Yarrow Cheney
sempre veterani della saga di Cattivissimo
Me.
Per adesso possiamo dire che il
personaggio di Louis C.K. sarà un terrier da soccorso che si
incontra con i suoi amici animali in un palazzo di New York dopo
che i loro padroni sono andati a lavoro. La vita del terrier è
minacciata dall’arrivo di un bastardino, con la voce di
Stonestreet, che il suo padrone ha trovato per strada. I due cani,
che dopo un po’ fanno amicizia, si ritroveranno per le strade di
New York in compagnia di un coniglietto, con la voce di Hart, e si
troveranno a dover sventare un piano di vendetta sul genere umano
ordito da una banda di animali randagi, facendo però attenzione a
tornare a casa per la cena.
Universal e
Illumination hanno stabilito una prima data d’uscita per il film al
12 febbraio 2016, ma prima di allora, come vi abbiamo già detto, la
casa di produzione sarà impegnata a riportare sul grande schermo
Gru, le ragazze e gli irresistibili Minions.
La Universal Pictures e la Walt
Disney hanno letteralmente frantumato ogni record di incasso negli
ultimi 12 mesi. Il piacere di questo risultato, economicamente
molto importante per entrambi gli Studios, è dovuto,
rispettivamente a Jurassic World e
Star
Wars Il Risveglio della Forza.
La Universal in particolare è stata
la casa di produzione che ha incassato di più negli ultimi dodici
mesi, collezionando un totale di 6,89 miliardi di dollari, non solo
grazie all’oltre miliardo e mezzo di Jurassic
World, ma anche a Fast and Furious
7 e ai Minions.
La Disney dal canto suo ha
incassato un totale di 5,85 miliardi, ovviamente con il decisivo
contributo di Star Wars il Risveglio della
Forza, ancora al cinema. Gli altri film che hanno
registrato un notevole incasso sono stati Avengers Age
of Ultron, ma anche Inside Out,
Cenerentola e
Ant-Man.
Per i prossimi dodici mesi la lotta
allo studio che porterà a casa più soldi si fa intensa, perché
anche Warner Bros e Fox rientrano nei giochi. Ecco un elenco dei
principali film in uscita per le rispettive distribuzioni nel
2016:
Dopo il grande successo di Sing e Pets la Universal
Pictures oggi rivela la programmazione dei sequel dei
film d’animazione della Illumination Entertainment.
Illumination
Entertainment è la società satellite dello studios che si
occupa dell’animazione e che ha regalato i recenti successo come
Cattivissimo Me e Minions.
Lo studios oggi rivela che l’uscita
di Sing 2, sequel del film di recente successo
Sing (recensione).
Il sequel arriverà al cinema Venerdì 25 Dicembre 2020. La
Universal inoltre annuncia di aver
riprogrammato l’uscita sia di Pets 2 che
Minions 2. Il primo arriverà il 13 luglio 2018, un
anno più tardi di quanto precedentemente annunciato; il secondo
invece passa dal 3 Luglio 2020 al 10 Luglio 2020.
Dunque futuro assicurato per la
divisione animazione della Universal Pictures,
dato che tutti e tre i titolo sono franchise freschi di
successo.
Sing, scritto
e diretto da Garth Jennings avrà le
voci originali del premio Oscar Matthew
McConaughey, il premio Oscar Reese
Witherspoon, Seth MacFarlane, Scarlett Johansson, John C.
Reilly e Leslie Jones.
Pets – Vita da
Animali è diretto da Chris
Renaud e Yarrow Cheney, il film vede trai
doppiatori originali Louis C.K., Eric
Stonestreet, Kevin Hart, Ellie
Kemper, Lake Bell, Jenny
Slate, Bobby Moynihan, Hannibal
Buress e Albert Brooks.
Dopo il successo della prima
stagione – interamente disponibile sulla piattaforma – una nuova
stagione di Unità Speciale Scomparsi si appresta a
fare il suo ingresso gratis e in esclusiva su Mediaset
Infinity.
Nei nuovi episodi, l’ispettrice
Sonia Ledesma torna insieme ai suoi colleghi
dell’Unità Persone Scomparse, sotto il comando
dell’Ispettore Capo Santiago Abad, per continuare
il lavoro di ricerca e investigazione sui casi di allontanamento e
sparizioni di persone.
In questa stagione, la speranza di
ritrovare una giovane ragazza scomparsa anni prima, la scoperta di
alcuni resti carbonizzati e il ritrovamento del cadavere di una
donna porteranno la squadra ad affrontare la possibilità di dover
dare la caccia ad un serial killer.
Le attività di ricerca delle
persone svanite nel nulla si intrecceranno alle storie personali
dei membri della squadra per mostrare ciò che è successo nelle loro
vite da quando li avevamo lasciati al termine della prima
stagione.
Tutti gli 8
episodi di Unità Speciale Scomparsi 2
saranno disponibili dal 9 ottobregratis e in esclusiva su
Mediaset Infinity.
Da mercoledì 23
settembre i grandi racconti di vita tornano in UCI
Cinemas. Per il secondo anno di seguito, Unipol Biografilm
Collection e I Wonder Pictures presentano ogni settimana
in 16 multisala UCI i più coinvolgenti biopic,
narrati da autori premiati nei più prestigiosi festival del mondo,
proponendo un programma ricco non solo di grandi
riscoperte, come era stato già l’anno scorso, ma anche di
imperdibili anteprime, presentate in UCI Cinemas
prima dell’uscita in sala.
E proprio un’anteprima inaugura la
rassegna il 23 settembre e ci porta a scoprire di una donna che, a
93 anni, è un vero punto di riferimento per il mondo della moda e
del design, Iris Apfel, raccontata dal maestro del
direct cinema Albert Maysles in
IRIS, in uscita nei cinema dal 24
settembre.
Ha curato il design della Casa
Bianca per ben 9 Presidenti, da Truman a Clinton. Loro sono
passati, lei è ancora qui, con gli stessi enormi occhiali tondi,
gli accessori vistosi e l’immancabile rossetto scarlatto. Iris
Apfel oggi ha 93 anni ma ciò non la turba perché le cose importanti
della vita sono rimaste le stesse: la passione per il suo lavoro e
i continui esperimenti dello stile. Il compianto maestro del
documentario Albert Maysles ritrae a tratti vivaci questa figura
centrale dello scenario della moda statunitense, ormai da
sessant’anni interior designer e fashion guru della Grande mela. Un
film sulla creatività, sulla potenza di uno spirito libero,
ispirato, inesauribile.
Grazie alla scommessa di Unipol
Biografilm Collection e del circuito UCI Cinemas, per il secondo
anno consecutivo, contenuti di qualità dalla forte valenza
culturale come i film documentari si allargano al pubblico popolare
dei multisala. Una scommessa che pone però le sue radici nel dato
concreto del crescente successo commerciale del genere
documentario nel mondo, e in particolar modo negli Stati
Uniti e in Francia.
Il calendario delle proiezioni fino
a fine ottobre è consultabile di seguito e nella sezione rassegne
del sito di UCI. Per scoprire tutti i titoli I Wonder Pictures e
Unipol Biografilm Collection è possibile visitare il sito ufficiale
www.iwonderpictures.it
e la pagina facebook www.facebook.com/iwonderpictures.
Modalità
d’ingresso
Il biglietto intero per la
proiezione costa 10 euro.
È possibile richiedere un biglietto
ridotto a 5 euro compilando il form all’indirizzo http://www.iwonderpictures.it/iris
selezionando il cinema di interesse e inserendo il codice partner
IRISPR.
A partire da martedì 24
febbraio, Unipol Biografilm Collection e
I Wonder Pictures presentano in 23 sale
del circuito UCI Cinemas un appuntamento settimanale
dedicato al genere cinematografico che fa dello sguardo diretto
sulla realtà la propria caratteristica principale, il
documentario.
Per nove settimane, ogni
martedì sarà possibile assistere in sala ai più
coinvolgenti racconti di vita, narrati da autori premiati nei più
prestigiosi festival del mondo, presentati in lingua
originale con i sottotitoli in italiano.
Grazie alla scommessa di Unipol
Biografilm Collection e del circuito UCI Cinemas, contenuti di
qualità dalla forte valenza culturale come i film documentari,
spesso visibili in Italia esclusivamente nel circuito delle sale
d’essai e dei festival cinematografici perché considerati
interessanti solo per una ristretta cerchia di spettatori, si
allargano al pubblico popolare dei multisala. Una scommessa che
pone però le sue radici nel dato concreto del crescente
successo commerciale del genere documentario nel mondo, e
in particolar modo negli Stati Uniti e in Francia.
Con questo primo ciclo di
nove titoli, la rassegna Unipol Biografilm Collection si
pone dunque l’importante obiettivo di diffondere in maniera
programmatica e non episodica un genere cinematografico di
alto profilo in sale solitamente destinate a film più commerciali,
scardinando lo stereotipo che lega un determinato genere a un suo
luogo privilegiato.
A inaugurare la rassegna
martedì 24 febbraio alle ore 20.30 sarà
Sugar Man, di Malik
Bendjelloul. Miglior Documentario agli Oscar® e ai BAFTA
2013, il film racconta l’intramontabile storia di Sixto
Rodriguez, cantautore americano a lungo sconosciuto in
patria ma diventato, a sua insaputa, voce di una generazione nel
Sudafrica dell’Apartheid. Un film straordinario e commovente, che
ha fatto riscoprire questo grande autore dimenticato portandolo in
tour per il mondo (sarà di nuovo in Italia a maggio per tre
concerti a Roma, Milano e Firenze) e ottenendo un grande
successo di critica e incassi record sia negli Stati
Uniti (quasi 4 milioni di dollari al boxoffice),
che in Francia.
Tutto il calendario delle proiezioni
è consultabile di seguito e nella sezione rassegne del sito di UCI.
Per scoprire tutti i titoli I Wonder Pictures e Unipol Biografilm
Collection è possibile visitare il sito ufficiale www.iwonderpictures.it e la
pagina facebook www.facebook.com/iwonderpictures.
PROGRAMMA COMPLETO
24 febbraio 2015 | SUGAR MAN di
Malik Bendjelloul
03 marzo 2015 | THE SQUARE – INSIDE
THE REVOLUTION di Jehane Noujaim
10 marzo 2015 | PER NESSUNA BUONA
RAGIONE di Charlie Paul
17 marzo 2015 | STORIES WE TELL di
Sarah Polley
24 marzo 2015 | FRANK di Lenny
Abrahamson (evento gratuito per i possessori di SKIN UCICARD)
31 marzo 2015 | THE LOOK OF SILENCE
di Joshua Oppenheimer
07 aprile 2015 | I GUARDIANI
D’ISRAELE – THE GATEKEEPERS di Dror Moreh
14 aprile 2015 | THE UNKNOWN KNOWN –
MORRIS VS RUMSFELD di Errol Morris
21 aprile 2015 | STOP THE POUNDING
HEART di Roberto Minervini
ELENCO SALE: LAZIO/UMBRIA
Roma Est
Roma Marconi
Porta di Roma
Perugia
Parco Leonardo
TRIVENETO
Verona
Fiume Veneto | Pordenone
EMILIA ROMAGNA
Ferrara
Meridiana | Bologna
Romagna | Rimini
Reggio E.
PIEMONTE/LOMBARDIA/LIGURIA/MARCHE
Milanofiori | Milano
Bicocca | Milano
Torino Lingotto
Como
Curno | Bergamo
Moncalieri | Torino
Fiumara | Genova
Ancona
Porto S.Elpidio | Fermo
TOSCANA
Firenze
Campi Bisenzio
Arezzo
—————-
Sugar Man
Svezia, UK – 86’
Regia di Malik Bendjelloul
Ci sono storie che valgono più di un
premio Oscar®. È il caso di Sixto Rodriguez, il più insolito
successo nella storia della musica. Lo scoprono in un bar di
Detroit, alla fine degli anni Sessanta, due produttori convinti
d’aver trovato il profeta di una generazione. Avevano ragione, ma
il pubblico non se ne accorge: il primo disco di Rodriguez è un
capolavoro ma anche un fiasco. Negli Usa. Ma nel Sudafrica
dell’Apartheid, dove arriva clandestinamente, Rodriguez diventa una
leggenda, la sua musica la colonna sonora di una generazione in
lotta. All’insaputa dell’autore, che si ritira dalle scene. Finché,
trent’anni dopo, due fan decidono di mettersi sulle sue tracce,
scoprire che fine ha fatto e cosa è andato storto. Oscar® 2013 per
il miglior documentario.
—————-
The Square –
Inside The Revolution
Egitto, USA – 90’
Regia di Jehane Noujaim
Il documentario che ha conquistato il Sundance raccontando la
lotta del popolo egiziano contro il dittatore Mubarak, è un film
nel film, una voce lucida e ironica sul potere dei media, una
riflessione sul ruolo attivo che la rappresentazione degli eventi
gioca negli eventi stessi. Dai colorati sit-in di protesta agli
scontri con la polizia, l’occhio silenzioso di Jehane Noujaim segue
infatti cinque protagonisti mentre a loro volta testimoniano,
videocamera alla mano, le utopie e le atrocità di piazza
Tahrir.
È chiaro che i Marvel Studios abbiano dei grandi piani per le
imminenti serie ambientate nel MCU che debutteranno
prossimamente su Disney+. Nelle ultime ore si sta
parlando con una certe insistenza della possibilità che il
personaggio di Union Jack possa fare il suo
debutto proprio in uno degli show destinati alla piattaforma di
streaming.
Secondo quanto riportato da
The Illuminerdi, infatti, il combattente del crimine britannico
potrebbe apparire in uno dei futuri progetti seriali della Marvel. Non sappiamo ancora quale,
ma pare che il più probabile sia Secret
Invasion, la miniserie che debutterà nel 2022 e che
vedrà il ritorno di
Samuel L. Jackson nei panni di Nick Fury e di
Ben Mendelsohn in quelli di Talos.
Tre diversi eroi hanno ereditato il
mantello di Union Jack nelle pagine dei fumetti: il primo di loro,
James Montgomery Falsworth, è apparso come uno dei membri degli
Howling Commandos in Captain America: Il primo Vendicatore,
interpretato dall’attore JJ Feild. Resta da vedere se questa
versione che dovrebbe debuttare nel MCU si rivelerà una nuova
iterazione di Falsworth, o magari l’attuale incarnazione dei
fumetti Joseph Chapman, o addirittura un personaggio nuovo di
zecca.
Inoltre, la fonte ipotizza che Union
Jack potrebbe anche fare il suo debutto in
Captain America 4 (che avrà come protagonista il Sam
Wilson di
Anthony Mackie), o forse addirittura nell’attesissimo reboot di
Blade
con il due volte premio Oscar
Mahershala Ali, visti i suoi rapporti con i vampiri nei
fumetti.
In concorso al Noir in
Festival XXX arriva Unidentified, il
lungometraggio di Bogdan George Apetri, un thriller
poliziesco che parla di pregiudizi collettivi e di un’ossessione
privata in una Romania che sembrerebbe da cartolina, vista dai suoi
tetti e dai suoi laghi.
Unidentified, la
trama
Florin Iespas, Bogdan
Farcaş, è un poliziotto molto efficiente: risolve tutti i casi
che gli vengono affidati. Così chiede al suo capo, Vasile
Muraru, di occuparsi di un caso che langue da tempo. Due hotel
incendiati, due donne morte e Florin è convinto che gli episodi
siano collegati. Il suo capo però lo invita a lasciar perdere.
Nonostante i suoi problemi personali – debiti cui non riesce a far
fronte e una nebulosa situazione privata – Florin continua invece
un’indagine parallela. Il principale indiziato è il guardiano
notturno degli hotel, Bǎnel, Dragoş Dumitru, che lavora di
notte anche a una pompa di benzina non lontano dagli alberghi.
Bǎnel però si proclama innocente e l’indagine sembra prendere altre
direzioni.
Il colpevole non
identificato di Apetri e lo spettatore perso
E’ ambizioso Bogdan
George Apetri, quando concepisce un noir di più di due ore
puntando i riflettori su una piccola comunità del nord della
Romania, su un commissariato di polizia qualsiasi, popolato da
persone qualunque, con il fare bonario da vicini di casa. Colleghi
che al mattino si salutano scambiandosi battute di spirito e
raccontandosi barzellette. Non è facile creare suspense a partire
da un contesto come questo. È però tipico del noir il topos
del piccolo paesino tranquillo in cui non succede mai niente, che
nasconde invece misteri e svela individui inquietanti.
È ambizioso anche voler
svelare le connivenze all’interno di un apparato dello Stato. Un
sistema che protegge sé stesso e i suoi membri invece di
comportarsi seguendo la legge e ancor di più l’etica. Temi questi
che il cinema italiano conosce bene e che ha saputo esplorare
giungendo a risultati eccellenti con alcuni dei suoi regisiti più
impegnati e con pellicole come il vincitore dell’Oscar al
Miglior film straniero Indagine su un cittadino al di sopra
di ogni sospetto, di Elio Petri. Difficile non
pensarci, pur con tutti i distinguo, guardando
Unidentified. Il regista rumeno è ambizioso quando fa
un’analisi sociale introducendo il tema del razzismo nei confronti
degli “zingari”. Apetri, insomma, dopo il primo apprezzato
film, Outbound, vuole mettere a segno il colpaccio
della svolta e così introduce tanti spunti, diffcili però da
gestire insieme.
Unidentified è un poliziesco in cui per più di un’ora
lo spettatore segue il protagonista in una sua indagine non venendo
a scoprire praticamente nulla. La prima parte del film è lenta e
non avvince, né riesce a creare quell’atmosfera di suspense tipica
del genere. Il regista si sofferma in modo esasperante sugli
appostamenti e sui movimenti di Florin, tra lavoro e privato. Dopo
trenta minuti la scoperta più sensazionale è che il distributore
dove lavora il guardiano Bǎnel, il principale sospettato, vende
benzina nei contenitori, il che è illegale.
Dopo un’ora, emerge che
Florin non riesce a pagare i debiti con la banca. La sceneggiatura
– firmata dallo stesso Apetri, che cura anche il montaggio,
conIulian Postelnicu – sembra non seguire un filo. Prima
l’indagine, poi il privato – Florin vive solo, anche se si parla di
una moglie, e cerca di prendere tempo per pagare i suoi debiti –
poi di nuovo l’indagine e forse un’amicizia con quello che prima si
credeva il principale sospettato. Tutto questo disorienta lo
spettatore. Appena ci si comincia ad addentrare in un argomento, lo
si abbandona per spostarsi su un altro. Questo rende il film
difficile da seguire e noioso. Lo spettatore si domanda cosa gli si
voglia davvero raccontare e quando si arrivi al cuore della
storia.
Finalmente, dopo la metà,
il lavoro si fa più vivace, si inizia a fare un po’ di chiarezza,
anche se le cose non sono ancora come appaiono. Il film si comincia
a fare interessante man mano che si arriva appunto al cuore, cioè
si puntano i riflettori sul personaggio di Florin, ben interpretato
daBogdan
Farcaş, e sul suo mondo interiore. Si scoprono fantasmi,
ossessioni e nodi nel suo rapporto con la moglie Stela, Ana
Popescu. È qui il vero interesse, è la figura di lui che si
svela e rivela come uno psicopatico ossessionato dalla donna. Ormai
però, nonostante l’interpretazione anche intensa del protagonista,
che mostra bene il lato oscuro di una mente distorta, il film è
fortemente squilibrato e il risultato generale compromesso.
Suggestive infine le
panoramiche sui paesaggi urbani e naturali che rimandano l’idea di
cui si parlava all’inizio: un piccolo paesino apparentemente
tranquillo e bucolico, il cui aspetto inquietante si capisce a
pieno solo alla fine, quando si comprende il significato delle note
di Chopin che scorrono in sottofondo e accompagnano tutto il film,
a richiamare l’ossessione di Florin. La fotografia è affidata a
Oleg Mutu.
Unidentified è un film di genere troppo ambizioso e
squilibrato, nettamente diviso in due metà, in cui i pregi della
seconda non riescono a compensare i difetti della prima, lasciando
lo spettatore distante per troppo tempo.
Presentato in anteprima due anni fa
al Toronto Film Festival, arriverà finalmente su Netflix il prossimo 5 aprile Unicorn
Store, pellicola diretta e interpretata da Brie
Larson (ora nelle sale con Captain
Marvel) di cui è stato reso disponibile il primo
trailer.
Nel cast, insieme all’attrice
premio oscar, anche Samuel L. Jackson (questa è la
loro terza collaborazione dopo il cinecomic dei Marvel Studios e Kong: Skull
Island), Joan Cusack e Bradley
Whitford.
Di recente la Larson ha firmato un
accordo con il colosso dello streaming mondiale che prevede, oltre
alla distribuzione del suo debutto alla regia, anche la produzione
di un altro titolo originale (Lady Business,
commedia su due donne che saranno costrette a inventarsi un socio
d’affari uomo per poter essere prese sul serio nel mondo del
lavoro).
Per quanto riguarda Unicorn Store,
il film segue la protagonista Kit, una giovane donna che torna a
vivere a casa dei suoi genitori dopo aver tentato, inutilmente, di
sfondare nel mondo dell’arte. Un giorno però riceve un misterioso
invito al negozio chiamato Unicorn Store e da quel momento
in poi la sua vita non sarà la stessa.
Gli anni Novanta sono stati
particolarmente importanti per il genere
thriller, che ha durante questi visto riformulare i propri
canoni e i limiti versi cui spingersi sempre di più. Titoli come
Seven,Copycat,Il fuggitivo,Il cliente o Il rapporto Pelican sono solo alcuni esempi delle
tante declinazioni che questo genere ha assunto nel tempo. Sulla
scia di questi titoli, nel 2001 è arrivato Unico
testimone, che ne sembra un diretto omaggio tra dinamiche,
argomenti ed elementi. Il film è diretto da Harold
Becker, celebre per film di questo genere come Seduzione
pericolosa e Codice Mercury.
Unico testimone
riprende dunque elementi come l’aspetto famigliare e le pericolose
dinamiche che possono generarsi nel momento in cui tale nucleo
subisce cambiamenti, o ancora la parola di un soggetto contro
quella di un altro, che dà vita ad un gioco di trappole ed
escamotage per riuscire ad incastrare e non essere incastrati.
Dinamiche che Becker ben conosce, ma la cosa non ha impedito al
film di venir stroncato al momento della sua uscita in sala.
L’accoglienza di critica e pubblico è infatti stata alquanto
negativa.
Nel tempo, però, tale pellicola è
divenuta un piccolo cult tra gli appassionati del genere, anche
solo per il coinvolgimento di una serie di noti attori nel cast. In
questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali
curiosità relative a Unico testimone. Proseguendo
qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama, al cast di
attori e alla spiegazione del finale.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Susan Morrison si
sposa con il ricco industriale Rick Barnes.
Danny, il figlio adolescente avuto dall’ex marito
Frank, non ne è felice e una notte si nasconde
nell’auto di Rick, con l’intenzione di andare a casa del padre. Ma
invece di andare dove spera, finisce con l’assistere all’omicidio
da parte di Rick del misterioso sconosciuto Ray
Coleman. Il problema è che Rick è riuscito a eliminare la
maggior parte delle prove ed è considerato un pilastro della
comunità, mentre Danny ha un passato di menzogne. Frank, però, gli
crede e fa delle indagini per conto suo, mentre il losco passato di
Rick si fa lentamente strada tra lui e la sua nuova famiglia.
Ad interpretare Frank Morrison vi è
l’attore John Travolta, il quale tuttavia per la sua
interpretazione in questo film è stato candidato come Peggior
attore ai Razzie Awards. Nel ruolo di suo figlio Danny vi è invece
Matt O’Leary, divenuto noto per Invito a cena
con vampiro e visto poi anche in Skyscraper
e Benvenuti
a Marwen. L’attrice Teri Polo interpreta
invece Susan. Nel ruolo di Rick Barnes vi è invece l’attore
Vince Vaughn, mentre Steve
Buscemi interpreta Ray Coleman. Durante le riprese,
quest’ultimo è rimasto sfregiato quando si è trovato coinvolto in
una rissa da bar.
Nel corso del film, Frank svolge
delle indagini per conto suo e porta alla luce il passato criminale
di Rick, che ora rischia di mettere in pericolo suo figlio e la sua
ex moglie. Frank scopre infatti che la vera identità di Rick è
Jack Parnell, un criminale che è stato assolto
mentre i suoi soci, tra cui Ray, sono stati condannati perché li ha
incastrati tutti. Ray aveva progettato di vendicarsi di Jack
smascherandolo al matrimonio. Ora che sa la verità, Jack tenta di
uccidere Frank dando fuoco alla sua rimessa, ma Frank riesce a
fuggire e a rivelare la vera identità dell’uomo alla polizia, che
inizia però a dirigersi verso la casa di Susan.
A casa, anche Susan si rende conto
della verità quando vede una grossa ustione sul braccio di Jack,
avendo saputo dell’incendio alla rimessa delle barche pochi minuti
prima. Cerca a quel punto di scappare con Danny, ma Jack la stende
e prende Danny come ostaggio, con l’intenzione di fuggire. Frank
arriva però per affrontarlo ed entrambi ingaggiano una lotta
feroce, che termina quando Danny, legato, spinge Jack contro una
scatola di fusibili, fulminandolo e uccidendolo. La polizia si
scusa a quel punto con Danny e Frank per non aver creduto loro
riguardo a Jack, e padre e figlio, riuniti, seguono Susan mentre
viene portata in ospedale in ambulanza.
Il trailer di Unico
testimone e dove vederlo in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 8 giugno alle ore 21:10
sul canale Rai Movie. Di conseguenza, per un
limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma
Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche
oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla
piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far
partire la visione.
Di questa storia se n’è parlato
troppo, troppo poco e in modo sbagliato. In questo modo Ilary Blasi racconta a
Unica, documentario Netflix in arrivo sulla piattaforma
il 24 novembre, la sua verità. Una verità che i giornali hanno
bramato, che hanno richiesto, a cui è stata negata e che arriva per
la prima volta dalla conduttrice italiana più chiacchierata del
momento. Un racconto preciso, puntuale e meticoloso nella sua
ricostruzione, dopo un anno dalla separazione ufficiale, con ancora
un processo in tribunale in atto, e che mette Ilary
Blasi e Francesco Totti
ancora nel mirino di paparazzi, giornalisti e mondo dello
spettacolo. Una coppia nata grazie alla televisione e al mondo
dell’intrattenimento che ha fatto sognare milioni di italiani,
romani e romanisti ma che l’anno scorso ha preso la decisione di
separarsi per motivi che sono ormai sulla bocca di tutti.
Unica, la verità di Ilary
Blasi
La conduttrice del Grande
Fratello Vip, Isola dei Famosi, volto
noto di Mediaset racconta la sua verità in un
luogo neutro, non tra le pareti di casa sua perché una relazione
che è nata sotto i riflettori non può certo “lavare i panni sporchi
in casa”. Dopo le dichiarazioni dell’ex calciatore della Roma su Il
Corriere arriva anche la versione della storia di Ilary
Blasi che inizia subito mettendo a posto tutte le pedine.
Partendo dal 2021 anno in cui inizia a rompersi qualcosa nel legame
tra lei e l’ex marito. Non esistono schieramenti o
colpevolizzazioni, ma una disamina apparentemente chiara di una
vicenda di cui i gossippari italiani si sono nutriti. A fare da
sfondo alla vicenda una Roma che Blasi descrive come parte
integrante di questo processo. Una Roma che le ha voltato le spalle
per difendere il suo capitano, ancora una volta.
Roma pettegola, Roma che nasconde
gli sbagli di un uomo che, secondo il racconto di Ilary Blasi, ha
fatto di tutto per farsi scoprire pur di non raccontare a viso
aperto la verità alla, ormai, ex moglie. Lei stessa che è stata
additata come traditrice per un caffè preso con un giovane ragazzo
e la sua amica nell’intimità di un appartamento vicino alla
stazione dei treni di Milano. È difficile parlare di
Totti e Blasi come due persone
separate ma in sostanza i loro mondi, anche durante il matrimonio,
non si sono mai incontrati. Il mondo dello spettacolo e dei
riflettori non è mai stato ambiente frequentato da Francesco Totti
che invece ha sempre fatto parlare di sé per le sue prodezze con il
pallone. Viceversa, dopo vent’anni di matrimonio, Ilary Blasi non
si è mai interessata al mondo del calcio portando avanti il suo
lavoro in televisione. Due persone distinte che in questo lungo
viaggio di matrimonio hanno usato le loro carte vincenti per andare
avanti e farsi un nome.
A chi credo? Ai giornalisti o a mio
marito?
Insieme in tutti i momenti della
vita, belli e brutti, la coppia Blasi-Totti si è davvero coperta le
spalle a vicenda anche quando, come racconta Blasi in
Unica, la popolarità di lui come calciatore, varie storie
e tradimenti che gli sono stati affibbiati, sono stati una cosa che
ha subito. In Unica c’è molto di Francesco
Totti, così come molto ce n’è nella vita di Ilary Blasi
per cui raccontare la sua storia senza parlare dell’ex marito
sarebbe stato impossibile. Un punto importante della loro storia è
l’addio al calcio dell’ex capitano della A.S. Roma (matrimonio
calcistico durato più di quello sentimentale). Quel 28 maggio lo
ricordiamo tutti e tra le mura di casa, racconta Blasi, si
consumava un dramma. Lei stessa si commuove pensando a quei momenti
di sofferenza del marito. Paradossalmente però il momento in cui
Totti va in “pensione” lei ha sempre più opportunità nel mondo
della televisione. Molto spesso è via per lavoro, soprattutto a
Milano, luogo nevralgico dello show business italiano.
Asse Milano-Roma. La prima offre
opportunità, la seconda sempre troppo ostile per Blasi, una Roma a
cui piace parlare sottovoce e mai in faccia. Dopo l’addio al
calcio, si racconta in Unica, le cose sono sempre andate
bene per la coppia che non ha mai perso quell’intimità in camera da
letto. Nel racconto di Ilary Blasi appare molta
sincerità sulla fine del loro matrimonio e sui presunti lati oscuri
del suo ex marito, fin ora mai raccontati. Totti viene descritto
come un uomo non tanto vendicativo quanto furbo, quasi
manipolatore, doppiogiochista, come un boss silenzioso della sua
Roma che non vuole farsi beccare a parlare male di lui. Le sue
mosse sembrano studiate a tavolino e messo di fronte alla verità
mente con freddezza. Freddezza che però non traspare in Ilary Blasi
che in Unica si racconta per la donna di spettacolo che è,
abituata a stare con un cono di luce puntato sulla testa e lo fa
con precisione, commozione ma anche con autoironia.
Netflix annuncia
UNICA, un documentario prodotto da Banijay Italia
disponibile dal 24 novembre in tutti i Paesi in cui il servizio è
attivo.
Unica, la sinossi
Dopo tantissimi articoli di
giornale, dichiarazioni, smentite e comunicati stampa Ilary Blasi
racconta per la prima volta la fine della sua storia d’amore. Un
ritratto totalmente inedito, intimo e sincero, arricchito dalle
testimonianze di persone che da sempre le sono state accanto.
UNICA è scritto da Peppi Nocera e Romina Ronchi e
diretto da Tommaso Deboni.
Negli ultimi anni, tutti i tipi di
prodotti hanno avuto la loro “storia d’origine” drammatica
sullo schermo. Sebbene la nascita di una marca di scarpe popolare o
di un dispositivo elettronico portatile possa non sembrare
intrinsecamente cinematografica, grandi film come Air e
BlackBerry hanno esplorato le circostanze uniche della
loro creazione e il loro impatto culturale duraturo. Ciò non
significa che questo stile di film non possa essere preso in giro,
come Jerry Seinfeld che ha offerto
un’interpretazione comica della creazione delle Pop-Tarts.
Unfrosted esplora una fittizia battaglia di armi
tra aziende alimentari rivali, Kellogg’s e Post,
per creare il prodotto perfetto per la colazione.
Rappresentando la nascita del
tostapane preferito dagli americani come un evento storico sismico,
Seinfeld mette in ridicolo molti dei cliché comuni
ai film biografici. Il film non manca certo di elementi ridicoli:
qualsiasi film con Christian Slater nei panni di un lattaio
cattivo e un paio di camei scioccanti di personaggi televisivi
iconici non può chiedere al pubblico di prenderlo così sul serio.
Sebbene l’intenzione fosse quella di intrattenere,
Unfrosted allude ad alcuni eventi storici e a conflitti aziendali
reali.
La battaglia tra Kellogg’s e Post
in Unfrosted è una storia vera
Unfrosted racconta i valorosi
sforzi compiuti dall’inventore di cibo Bob Cabana (Seinfeld), dalla
scienziata della NASA Donna Stankowski (Melissa
McCarthy) e dal capo della Kellogg’s Edsel Kellogg III
(Jim Gaffigan) per mettere insieme un team di
esperti per creare un prodotto di pasticceria per la colazione. Le
ricerche di Bob iniziano dopo aver scoperto i resti di una focaccia
al gusto di frutta in un cassonetto vicino agli stabilimenti della
Post.
Questo suggerisce che l’azienda
rivale e l’eccentrica direttrice Marjorie Post (Amy
Schumer) abbiano sviluppato un prodotto portatile per la
colazione che potrebbe essere facilmente accantonato e tostato.
Sebbene molti dei personaggi siano di fantasia, Marjorie Post era
una persona reale e Bob è vagamente basato sul vero dipendente
della Kellogg’s, William Post. Marjorie era la figlia
dell’innovatore americano di prodotti per la prima colazione C.W.
Post e fu a capo della General Foods Corporation per la maggior
parte della sua vita.
Sebbene il gioco sporco descritto
in Unfrosted sia in gran parte sensazionalizzato,
Kellogg’s e Post avevano una vera e propria rivalità che
includeva il furto di idee. Entrambe le aziende furono
fondate a Battle Creek, nel Michigan, e
svilupparono ricette di cereali all’avanguardia all’inizio del XX
secolo. Post ha notoriamente rubato la ricetta di Kellogg per i
Corn Flakes per produrre il marchio contraffatto noto come “Post
Toasties”.
Lo storico Howard Markel ha
paragonato la loro rivalità a quella tra Ford e General Motors.
Negli anni ’60, entrambe le aziende svilupparono contemporaneamente
ricette di pasticceria per la prima colazione, con Post che
annunciò i “Country Squares” avvolti nella carta stagnola nel 1963.
Tuttavia, Kellogg’s li ha battuti sul mercato quando le Pop-Tarts
sviluppate da Bill Post sono state presentate nel 1964.
Mentre Unfrosted presenta Bob e
Donna che cercano di trovare un nome per il loro prodotto
attraverso una serie di giovani gruppi di prova, Kellogg’s
ha effettivamente testato il gusto delle Pop-Tart con i
bambini. Bill Post portò per la prima volta i prototipi ai suoi
figli quando lavorava come manager presso la Hekman Biscuit
Company, che in seguito sarebbe diventata la Keebler Food Company.
All’interno, i prodotti erano inizialmente conosciuti come
“focaccine alla frutta” prima che venisse sviluppato il nome
“Pop-Tart”, in riferimento al movimento della “pop art” che ha
dominato gli anni ’60 grazie all’influenza di Andy Warhol. Sebbene
una versione romanzata di Warhol, interpretata da Dan Levy, faccia
un cameo in Unfrosted, il suo coinvolgimento nelle Pop Tarts è
puramente speculativo.
Unfrosted incorpora personaggi
storici reali
Una delle trame più ridicole di
Unfrosted coinvolge l’attore Thurl Ravenscroft
(Hugh
Grant) che guida una rivoluzione delle mascotte dei
cereali contro Kellogg’s, poiché temono di essere “sostituite” a
causa della popolarità delle Pop-Tarts. Pur non essendo un
malvagio attore shakespeariano come Grant lo ritrae,
Ravenscroft era la vera voce di Tony la Tigre nelle pubblicità dei
Frosted Flakes. Oltre ad aver doppiato il personaggio per
oltre cinque decenni, Ravenscroft ha anche ideato il famigerato
tormentone “Sono fantastici!”, come viene rappresentato in
Unfrosted. Era anche noto per aver doppiato i personaggi di diverse
attrazioni Disney e ha prestato la voce per la canzone “You’re A
Mean One Mr. Grinch” nel classico speciale natalizio Come
il Grinch rubò il Natale.
Anche se non sono stati coinvolti
nella creazione delle Pop-Tarts, il team che Bob e Donna
riuniscono in Unfrosted è composto da personaggi storici
reali. Jack LaLanne (James
Marsden) era un “drogato di fast food” che
divenne un appassionato di nutrizione di fama
mondiale e sviluppò programmi volti a migliorare la salute
della nazione. LaLanne si guadagnò in seguito il soprannome di
“Padrino del Fitness”. Bobby Moynihan interpreta il vero “Chef
Boyardee” che guida l’omonima marca di pasta in scatola. In realtà,
la ricetta prende il nome dall’immigrato italiano Ettore Boiardi,
che fondò l’azienda nel 1928. Nel film c’è anche un cameo di
AdrianMartinez nel ruolo di Tom Carvel, un uomo d’affari di origine
greca che ha creato il popolare marchio di gelati soft-serve
Carvel.
Unfrosted fa allusioni a eventi storici degli anni ’60
I tentativi di satira di
Seinfeld sono chiaramente finalizzati a rivelare
la superficialità della drammatizzazione di prodotti sviluppati
solo per ottenere un profitto. Unfrosted presenta una
versione alternativa della storia in cui l’importanza dello
sviluppo degli alimenti per la prima colazione è più importante
della corsa allo spazio tra Stati Uniti e Unione
Sovietica. Il film suggerisce che il Presidente John F.
Kennedy (Bill Burr) abbia avuto un ruolo attivo
nell’incoraggiare Kellogg’s a sviluppare le Pop-Tart prima che la
ricetta potesse essere acquisita dai russi. La tensione si acuisce
quando Marjorie Post incontra il Primo Segretario dell’Unione
Sovietica Nikita Krusciov (Dean Norris) per
discutere di un potenziale accordo.
Sebbene le recensioni siano
state finora negative, Unfrosted riflette la reale ascesa della
commercializzazione negli anni ’60. Il boom economico
degli Stati Uniti ha portato a un aumento della pubblicità e allo
sviluppo di marchi e spot facilmente identificabili. Il boom
economico degli Stati Uniti portò a un aumento della pubblicità e
allo sviluppo di marchi e spot facilmente identificabili. Facendo
in modo che i consumatori rispondessero emotivamente ai prodotti in
cui investivano, le aziende americane si assicurarono che nomi come
“Pop-Tarts” venissero associati a qualcosa di più della semplice
colazione.
Da sempre il miglior cinema horror
si impegna, forse molto più di tanti altri generi, a raccontare i
cambiamenti di una società e di un mondo in costante
trasformazione. Alcuni dei principali tabù sono stati sdoganati
proprio grazie a tale tipologia di film, ma non è solo da un punto
di vista tematico che questi film ci parlano. Negli ultimi anni, in
particolare, gli horror si sono adatti ai cambiamenti tecnologici,
andando a ritrovare in questi anche gli aspetti più terrificanti e
inaspettati. Uno dei titoli più importanti a riguardo è
Unfriended (qui la recensione), film del
2014 diretto da Levan Gabriadze e prodotto dalla
Blumhouse Productions, casa di produzione
di film come Paranormal Activity, Insidious e La notte del giudizio.
Si tratta di un film estremamente
interessante, poiché attraverso la tecnica nota come first
person shot, costruisce una storia in piano sequenza dove la
classica inquadratura è sostituita con il display del personal
computer utilizzato dalla protagonista. Il primo piano viene così
realizzato ora attraverso le piccole icone delle web-cam, mentre il
montaggio si costruisce con il semplice spostarsi da una pagine
internet ad un’altra. Unfriended è dunque una variazione
al sottogenere del found footage, non essendo ripreso da
tecniche manuali ma grazie alle possibilità date dal digitale.
Proprio per questi motivi, sembra essere un film che richiede di
essere visto sullo schermo del proprio laptop piuttosto che su uno
schermo tradizionale.
Accolto in modo estremamente
positivo dalla critica e dal pubblico, il film è arrivato ad
affermarsi come un grande successo economico, incassando circa 64
milioni di dollari a fronte di un budget di uno solo. Un vero e
proprio caso cinematografico dunque, che ha unito le potenzialità
tecnologiche ad un tema sempre urgente come quello del bullismo.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e al suo
sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Unfriended
La storia di Unfriended si
apre su di un compromettente video caricato sul web. All’interno di
questo vi è Laura Barns, una liceale della
California, colta in un momento inopportuno. La ragazza,
completamente ubriaca, viene infatti derisa e umiliata da alcuni
compagni di scuola. In seguito alla diffusione del video, la
ragazza decide di togliersi la vita. Esattamente un anno dopo
l’accaduto, quegli stessi ragazzi colpevoli di aver realizzato il
video si ritrovano su Skype per quella che dovrebbe essere una
normale videochiamata tra amici. Sono Blaire, Mitch, Jess,
Ken, Adam e Val. Durante il loro
conversare, però, l’account di Laura Barns si unisce alla
conversazione. Quello che sembrava uno scherzo di cattivo gusto, si
rivela ben presto essere una vendetta senza pietà.
Unfriended: il cast del film
Il film si avvale di pochi attori,
quegli unici che compaiono davanti la web-cam e che saranno
coinvolti nella perversa vendetta di Laura Barns. Per scegliere gli
interpreti più idonei a dar vita alle particolarità del film, gli
autori hanno avvertito la necessità di non svolgere dei classici
provini, bensì di dar vita ad un casting attraverso video chat. Ciò
permise di dare un anteprima di quello che sarebbe stato poi il
film, individuando gli attori giusti. Gli attori hanno recitato
tutti nella stessa casa, ma in stanze diverse. Continui cambiamenti
di sceneggiatura li hanno portati a non sapere cosa sarebbe
accaduto, permettendo loro di dar vita a reazioni spontanee.
Inoltre, a loro era stato fatto credere di essere le vittime del
film e soltanto al termine gli è stata rivelata la trama nella loro
interezza, che evidenziava i peccati dei loro personaggi.
Ad interpretare la protagonista
Blaire Lily, quella dal cui laptop si osserva l’intero film, vi è
Shelley Henning. Fu proprio lei a suggerire di
realizzare l’intero film attraverso un unico piano sequenza,
piuttosto che spezzarlo in brevi sequenze. Nei ruoli delle altre
ragazze vi sono invece altri attori meno noti, come
Courtney Halverson e Renee
Olstead nei panni di Valerie “Val” Rommel e Jesse Felton.
Entrambe le attrici, su suggerimento del regista, hanno partecipato
a diverse di videochat tra ragazzi, cercando di capirne le
dinamiche. Le due hanno poi raccontato di essere rimaste
particolarmente colpite di come questi luoghi virtuali divengano
realmente teatro anche di segreti inconfessabili e discussioni
inaudite. Will Petltz, Jacob Wysocki e
Moses Jacob Storm, infine, interpretano Adam, Ken
e Mithc. Heather Sossaman è invece l’interprete di
Laura Barns.
Il sequel di Unfriended,
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Dato il grande successo del film,
nel 2018 è stato segretamente realizzato un suo sequel, intitolato
Unfriended: Dark Web. Nuovamente prodotto
dalla Blumhouse Productions, questo presenta però una vicenda
indipendente, con nuovi personaggi protagonisti, raccontato però
attraverso la stessa tecnica del precedente film. Al centro della
trama vi è ora il ritrovamento di un misterioso laptop con file
proveniente dal pericoloso Dark Web. Un gruppo di amici, intento a
decidere cosa fare di quanto trovato, viene raggiunto dal profilo
del proprietario. Questi si dimostra pronto anche ad uccidere pur
di rientrare in possesso del suo computer. Costato a sua volta un
milione di dollari, il film è arrivato ad incassarne circa 16 in
tutto il mondo, affermandosi dunque come un buon successo.
In attesa di poter vedere tale
seguito, è possibile fruire di Unfriended
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten Tv, Google Play e
Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì10 novembre alle
ore 21:15 sul canale Italia2.
La Universal Pictures ha diffuso il
trailer italiano di Unfriended, il
nuovo horror prodotto da Jason
Blumcreatore
delle saghe di Paranormal Activity
e La Notte del
Giudizio e Insidious e dal 18
Giugno al cinema. Protagonisti Heather Sossaman, Matthew Bohrer
e Courtney Halverson.
La vendetta si consuma online
Sinossi:
Sia che si tratti di
un casuale aggiornamento di stato, di una foto di famiglia
condivisa o di un breve video di amici, la comunicazione moderna ha
reso le nostre vite, quella reale e quella virtuale,
inscindibili.
E se la maggior parte
del flusso di contenuti digitali che riceviamo e condividiamo ogni
ora è apprezzato ed emozionante, un’altra parte è invece
profondamente preoccupante. A volte persino mortale.
Inaugurando una nuova
era dell’horror, Unfriended segue quello che accade quando
un’innocente scherzo avvenuto online dà il via a una sequenza di
eventi che porteranno ad una spirale fuori controllo.
Il film esplora in
prima persona il terrore che può emergere quando le nostre
esperienze connesse si trasformano nelle nostre paure più mortali.
Tutto avviene sullo schermo del computer di una ragazza, mentre
viene perseguitata insieme ai suoi amici da una figura misteriosa,
che cerca vendetta per la pubblicazione di un video scandaloso che
ha portato Laura Barns a suicidarsi esattamente un anno
prima.
Nel giorno
dell’anniversario della sua morte, gli stessi amici che pensavano
non ci sarebbe stata nessuna conseguenza alle loro azioni,
scopriranno l’errore mortale che hanno commesso.
Unfriended è un inquietante ma ironico
incubo tutto in soggettiva e vissuto attraverso mezzi di
comunicazione contemporanei recenti. Skype, Facebook, iMessage sono
strumenti attraverso cui scorre l’orrore, interamente in tempo
reale dalla prospettiva del laptop della protagonista Blaire. A
metà tra mockumentary e found footage,
Unfriended si dimostra, nonostante
qualche rozzezza, un ulteriore esempio estremamente riuscito di
indie horror. Nonostante tra gli innumerevoli figli della
exploitation del found footage horror degli ultimi anni non sia il
più originale, il nuovo film di Blumhouse Productions riesce a sfruttare per
bene i concetti in ballo, in particolare il cyberbullismo e la
vendetta online. I temi sono mixati grazie all’aiuto della naturale
tendenza internettiana alla leggenda metropolitana, la quale si
rende qui un perfetto collante se non motore della storia.
Dopo
Sinister, Insidious, The Purge – solo per citarne
alcuni – il famoso producer Jason Blum non poteva
farsi sfuggire una nuova ulteriore declinazione contemporanea (ma
classica nella struttura) del terrore e della paura, i quali
sembrano qui fondersi imprescibilmente con la vergogna. Quella
regnante è la paura – giustificatissima nell’epoca della
condivisione totale – del leak, della perdita della privacy e del
turbine virale di molestie e insulti di cui si può diventare in un
attimo vittime e senza possibilità di degno contraddittorio o
difesa. Unfriended però non denuncia semplicemente la sadismo che
trova il suo deflusso online (a molti tornerà alla mente il caso
Amanda Todd): senza prendersi a tratti troppo sul serio e senza
ergersi troppo al di sopra, il film con poche pennellate delinea il
ritratto di una società di individui ossessionati dall’apparire
coerenti all’immagine che si è deciso di trasmettere tramite i vari
social, divenuti vero e proprio simulacro di un’identità da
preservare. In questo contesto, già qualche incrinatura di solito
non è ben accetta, figuriamoci foto e video incriminanti in momenti
di debolezza.
Morte social, morte sociale e morte
reale vengono sarcasticamente fatte scorrere su binari paralleli da
un film che sapientemente usa contro lo spettatore gli stessi mezzi
con cui si perpetua sadicamente la vendetta online nel film e nella
realtà. La finestra di Skype e la chat, con le rispettive
peculiarità comunicative, divengono qui mezzo espressivo-mimetico
per raccontare un incubo paranoico che non permette mai di andare
completamente offline. Si tratta di un interessante esperimento
audiovisivo che gioca sul classico schema della visione ma
impotenza di fronte alla violenza perpetrata in diretta davanti i
propri occhi. Uno schema che è sempre stato un punto forte del
voyeurismo cinematografico e che ora viene “tramandato” ai new
media.
Ecco il primo trailer di
Unfriended thriller-horror, prima
intitolato Cybernatural e co-prodotto da Timur
Bekmambetov e Jason Blum. Nell’era di
internet la Morte trova nuovi modi per abbattersi sugli sventurati
protagonisti dei film horror. Questa volta si tratta di Skype.
Ecco il trailer del film:
Inaugurando una nuova era
per gli horror, Unfriended di
Universal Pictures si svolge sullo schermo del computer di
un’adolescente. Lei e i suoi amici sono minacciati da una figura
invisibile, che cerca vendetta per un video che un anno prima ha
portato una loro compagna al suicidio.
Unfriended
è diretto da Levan Gabriadze, alla sua seconda
esperienza da regista e alla prima produzione in lingua inglese.
Nel cast una serie di giovani attori come Shelley Hennig,
Moses Jacob Storm, Renee Olstead, Will Peltz, Jacob Wysocki,
Courtney Halverson e Heather Sossaman. Il film farà il suo
ingresso nelle sale americane il 17 aprile
2015.
Uscirà domani al cinema il
film Unfriended, ultimo horror
prodotto da Jason Blum,
produttore delle saghe di Paranormal
Activity, La Notte del
GiudizioeInsidious. Oggi
la Universal ha diffuso nuovi video sul film:
Unfriended è uno
di quei film da vedere solo se il cuore non è debole e non si ha il
timore di vivere con gli incubi nelle notti successive alla
visione.
Prodotto dalla lungimirante
Blumhouse Productions, Unfriended prende in
prestito la tecnologia informatica odierna per mettere in scena un
horror moderno, originale ed inusuale, in grado di lasciare il
pubblico senza parole e di condizionarlo una volta tornato a
casa.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Unfriended.
Unfriended film
1. Il film ha subito
alterazioni. Per mantenere il
film pieno di suspense e per far sì che fosse credibile, ogni
ripresa ha subito della sceneggiatura e il cast è stato
incoraggiato ad improvvisare e a reagire ai cambiamenti improvvisi
della storia.
2. Le riprese sono durate
poco.Unfriended è stato girato in poco tempo.
Oltre al fatto di essere composto da un lungo piano sequenza e in
tempo reale, gli attori si trovavano davvero sui computer in stanze
diverse. Inoltre, la produzione ha richiesto 16 giorni di
lavorazione, per dodici ore al giorno al giorno, con tre giorni per
sistemarlo e concedersi ancora un paio di riprese.
3. Ha cambiato il titolo
tre volte. In origine, il film si sarebbe dovuto chiamare
in maniera differente. Il titolo originale, infatti, era
Offline che poi si è evoluto in Cybernatural.
Infine, si è deciso di optare per il titolo
Unfriended.
Unfriended streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere questo
film, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle diverse
piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten Tv, Chili,
Google Play e Tim Vision.
Unfriended trailer
5. Un trailer da
brividi. Prima di mettersi alla prova e guardare il
lungometraggio, sarebbe bene dare un occhio al
trailer di Unfriended per rendersi conto di cosa
tratti il film e a cosa si sta andando incontro. Utile per capire
se il proprio cuore possa reggere a questo film e se sia fattibile
guardarlo senza spaventarsi troppo.
Unfriended: Dark Web
6. Unfriended ha generato
un sequel. Dato il grandioso successo del film, la
Blumhouse Production ha deciso di realizzare un sequel, intitolato
Unfriended: Dark Web, anche se inizialmente si sarebbe
dovuto chiamare Unfriended: Game Night.
Unfriended trama
7. Tutto inizia da una
video chat notturna. Sei amici del liceo ricevono un
messaggio su Skype mentre, di notte, si trovano a chattare. Questo
messaggio arriva da una compagna di classe che, però, si è
suicidata un anno prima. I ragazzi, sebbene inizialmente pensino si
tratti di uno scherzo, capiscono che qualcosa non va e che qualcosa
di sovrannaturale li vuole tormentare. Anzi, li vuole persino
morti.
Unfriended cast
8. La protagonista ha avuto
l’idea principale del film. L’intero film è realizzato in
un unico piano sequenza e l’idea è stata di Shelley Henning che,
nel film, interpreta la protagonista. Secondo lei, infatti, sarebbe
stato meglio realizzare il film in questa maniera, invece di
realizzare delle sequenze di dieci minuti.
9. I provini sono stati
fatti al computer. All’inizio, la squadra aveva gli attori
che leggevano nella stanza con loro, ma divenne subito chiaro che
essi avevano bisogno di fare audizioni davanti ad un computer.
Quindi, il casting si è svolto proprio in quel modo, in due stanze
diverse, tramite video chat.
10. Due attori hanno
guardano video di chat. Renee Olstead e Courtney
Halverson, sotto le istruzioni del regista Gabriadze, hanno
guardato decine di video di chat web registrati tra amici che hanno
portato a delle discussioni, al fine di preparare l’argomentazione
tra Jess e Val circa le foto taggate. I due attori hanno commentato
che non potevano credere di come gli adolescenti odierni vadano a
discutere online.
Si intitolerà Cashing
Out, Unforgettable 3×04, il
quarto episodio della terza stagione della serie televisiva
targata CBS. Di seguito le anticipazioni e
il promo dell’episodio.
In Unforgettable
3×04, quando Carrie riconoscerà in
un funzionario cittadino che è stato recentemente assassinato una
sua vecchia conoscenza con cui aveva giocato in passato a poker in
un casinò illegale, metterà a rischio la sua carriera ammettendo le
sue precedenti attività illecite e si offrirà poi volontaria per
ritornare a giocare, questa volta sotto copertura, per risolvere il
caso.
Unforgettable è una serie
televisiva statunitense, basata sul racconto The
Rememberer di J. Robert Lennon ed ideata
da Ed Redlich e John Bellucci.[1] Si tratta di una co-produzione
di CBS Television Studios e Sony Pictures
Television, e viene trasmessa in prima visione assoluta dal 20
settembre 2011 sul canale CBS.
In lingua
italiana, la serie è trasmessa in prima visione
in Italia dal 1º febbraio 2012 sul
canale satellitare Fox Crime; il debutto in
chiaro è avvenuto il 22 aprile 2012 sul canale
italiano Cielo col solo episodio pilota, mentre i
successivi sono trasmessi in Svizzera dall’11 settembre
2012 su RSI LA1
Si intitolerà The Haircut, Unforgettable 3×03, la
terza puntata della terza stagione della serie televisiva targata
CBS.
In Unforgettable 3×03 In questo
episodio, Carrie ed Al sono
costretti a navigare nelle acque torbide della politica degli
uffici e degli scandali del governo a causa dell’omicidio di un
reporter, che è stato trovato molto poco dopo aver pubblicato una
storia piccante sul direttore dell’NSA; nel
frattempo, l’agente Simms ritorna per
aiutare Carrie ed Al ritrova
una sua vecchia fiamma che potrebbe avere delle informazioni utili
per risolvere il caso.
Unforgettable è una serie
televisiva statunitense, basata sul racconto The
Rememberer di J. Robert Lennon ed ideata
da Ed Redlich e John Bellucci.Si tratta di una
co-produzione di CBS Television Studios e Sony
Pictures Television, e viene trasmessa in prima visione assoluta
dal 20 settembre 2011 sul canale CBS.
In lingua italiana, la serie è trasmessa in prima visione
in Italia dal 1º febbraio 2012 sul
canale satellitare Fox Crime; il debutto in
chiaro è avvenuto il 22 aprile 2012 sul canale
italiano Cielo col solo episodio pilota, mentre i
successivi sono trasmessi in Svizzera dall’11 settembre
2012 su RSI LA1
Si intitolerà The
combination, Unforgettable 3×02, la dodicesima e
penultima seconda puntata della terza stagione della serie
televisiva Unforgettable.
In Unforgettable 3×02,
Carrie ed Al devono
cercare di mettere insieme i pezzi di un caso particolarmente
curioso, nel quale un pugile che nel suo passato è riuscito a
vincere diversi titoli prestigiosi è stato picchiato a morte senza
nessun tipo di indicazione che egli si sia difeso o abbia cercato
di reagire durante la tremenda aggressione.
Si intitolerà New
Hundred, Unforgettable 3×01, la prima puntata della
terza stagione della serie
televisiva Unforgettable, che
ritorna questa sera sul network americano CBS.
In Unforgettable 3×01 i Servizi
Segreti chiedono l’aiuto
di Carrie ed Al quando
un’indagine per un omicidio li porta a scoprire un gruppo dedito
alla contraffazione che viene gestito da un assassino e questa
nuova alleanza farà tutto ciò che è necessario per assicurare i
criminali alla giustizia al più presto.
Unforgettable è una serie
televisiva statunitense, basata sul racconto The
Rememberer di J. Robert Lennon ed ideata
da Ed Redlich e John Bellucci.Si tratta di una co-produzione
di CBS Television Studios e Sony Pictures
Television, e viene trasmessa in prima visione assoluta dal 20
settembre 2011 sul canale CBS
In lingua
italiana, la serie è trasmessa in prima visione
in Italia dal 1º febbraio 2012 sul
canale satellitare Fox Crime; il debutto in
chiaro è avvenuto il 22 aprile 2012 sul canale
italiano Cielo col solo episodio pilota, mentre i
successivi sono trasmessi in Svizzera dall’11 settembre
2012 su RSI LA1
La serie segue le
vicende di Carrie Wells, un’ex poliziotta
di Syracuse affetta da ipertimesia, una condizione
che le dà la capacità di ricordare ogni dettaglio della sua
vita. Dopo essere stata testimone di un caso di omicidio,
Carrie decide, nonostante un’iniziale riluttanza, di accettare la
proposta del suo ex compagno ed ex collega Al Burns e di unirsi
alla Squadra Omicidi della Polizia del Queens, uno dei
Distretti della città di New York. La decisione le permette di
far luce sull’unica cosa che sembra aver dimenticato, ovvero chi
abbia ucciso sua sorella diversi anni prima.
Si intitolerà A
Moveable Feast,Unforgettable 3×05,
l’atteso quinto episodio della terza stagione dello show di
successo targato CBS e basata
sul racconto The
Rememberer di J.
Robert Lennon ed ideata
da Ed Redlich e John
Bellucci.
Unforgettable è una serie
televisiva statunitense, basata sul racconto The
Rememberer di J. Robert Lennon ed ideata
da Ed Redlich e John Bellucci. Si tratta di una
co-produzione di CBS Television Studios e Sony
Pictures Television, e viene trasmessa in prima visione assoluta
dal 20 settembre 2011 sul canale CBS.
In lingua
italiana, la serie è trasmessa in prima visione
in Italia dal 1º febbraio 2012 sul
canale satellitare Fox Crime; il debutto in
chiaro è avvenuto il 22 aprile 2012 sul canale
italiano Cielo col solo episodio pilota, mentre i
successivi sono trasmessi in Svizzera dall’11 settembre
2012 su RSI LA1.
La serie segue le
vicende di Carrie Wells, un’ex poliziotta
di Syracuse affetta da ipertimesia, una condizione
che le dà la capacità di ricordare ogni dettaglio della sua
vita. Dopo essere stata testimone di un caso di omicidio,
Carrie decide, nonostante un’iniziale riluttanza, di accettare la
proposta del suo ex compagno ed ex collega Al Burns e di unirsi
alla Squadra Omicidi della Polizia del Queens, uno dei
Distretti della città di New York. La decisione le permette di
far luce sull’unica cosa che sembra aver dimenticato, ovvero chi
abbia ucciso sua sorella diversi anni prima.
Autore di alcuni tra i maggiori cult
degli anni Ottanta e Novanta come 9 settimane e ½, Attrazione
fatale e Lolita, il regista
Adrian Lyne è recentemente tornato nel mondo del
cinema con Acque profonde, un
thriller erotico con protagonisti Ben Affleck e
Ana de Armas.
Prima di questo titolo, l’ultimo lungometraggio di Lyne risale a
ben vent’anni fa, ed è Unfaithful – L’amore
infedele. Anche questo è oggi ricordato come un altro
suo grande classico, che porta avanti tematiche come la sessualità
e la morbosità che ne può derivare, presenti lungo tutta la
filmografia del regista.
Unfaithful, uscito nel
2002, è il remake del celebre film francese Stéphane, una
moglie infedele, regia di Claude Chabrol. A
partire dalla storia di una coppia felice ma che va incontro
all’infedeltà di uno dei due coniugi, il regista ha così avuto modo
di ritornare sull’analisi dei rapporti matrimoniali e sessuali, nei
quali, secondo la sua poetica, traspare la vera natura dell’essere
umano. Anche per via delle prolungate ed esplicite scene di sesso,
di cui si parlava già prima dell’uscita del film,
Unfaithful ha destato l’interesse di molti arrivando ad un
incasso di circa 120 milioni di dollari in tutto il mondo.
Arricchito da ottime interpretazioni
di grandi attori e da una regia attenta a sottolineare il
trasformarsi del rapporto tra i protagonisti, il film è ancora oggi
particolarmente apprezzato e indicato come uno dei migliori
thriller erotici di sempre. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al suo finale. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Unfaithful – L’amore
infedele: la trama del film
Il film ha per protagonisti i
coniugi Edward e Connie Sumner, i
quali hanno tutto ciò che serve per potersi definire felici: una
buona posizione economica, un amorevole figlio di nome
Charlie, un’accogliente casa a New York e,
soprattutto, l’amore e il rispetto reciproco. I due sembrano
infatti ancora sinceramente innamorati dopo 11 anni di matrimonio,
ma l’inaspettato è sempre dietro l’angolo. Un giorno, infatti, a
causa di una raffica di vento Connie si scontra con un affascinante
sconosciuto, cadendo e ferendosi. L’uomo, di nome Paul
Martel, la invita nel suo appartamento per offrirle una
medicazione. Da quell’incontro apparentemente banale, nascerà però
un’attrazione difficile da reprimere.
Ben preesto, Paul entrerà sempre di
più nella vita di Connie, la quale cederà inaspettatamente ad una
passione travolgente, da consumare in modo clandestino. Con il
passare del tempo, però, Edward inizierà a notare strani
comportamenti nella moglie e deciderà di indagare. Ciò che
scoprirà, sarà naturalmente una sorpresa per lui, che credeva nella
felicità del suo matrimonio. Più la passione diventa ossessione,
più i tre si ritroveranno loro malgrado coinvolti in un intreccio
da cui non sembra esserci via di fuga. In una situazione simile,
solo un gesto estremo può portare ad un vero cambiamento e qualcuno
sarà chiamato a prendersi le proprie responsabilità.
Unfaithful – L’amore
infedele: il cast del film
Ad interpretare Edward Sumner vi è
l’attore Richard Gere,
il quale si era dichiarato da subito particolarmente affascinato
dalla storia e dal suo personaggio. Egli ebbe anche modo di dare il
suo contributo sulla sceneggiatura, spingendo affinché la relazione
dei due coniugi, inizialmente descritta come disfunzionale, venisse
cambiata in un matrimonio perfettamente felice. Ciò, secondo
l’attore, avrebbe dato all’infedeltà di Connie una natura
totalmente più arbitraria, evidenziando l’imprevedibilità delle
passioni. Ad interpretare Connie, invece, vi è Diane Lane,
scelta dopo che il regista la vide in A Walk on the Moon.
Secondo il regista, l’attrice trasmetteva una forte sessualità,
adatta al personaggio.
Nei panni di Paul vi è invece
l’attore francese Olivier Martinez, il cui
ingresso nel cast ha portato il suo personaggio ad essere riscritto
proprio come francese. L’attore, inoltre, ha contribuito a
modificare alcune delle sue battute e scene. Le lunghe scene di
sesso che lo vedono protagonista insieme alla Lane hanno
naturalmente avuto bisogno di grande preparazione e i due attori
hanno evitato di conoscersi troppo prima delle riprese proprio per
mantenere una certa estraneità. Per prepararsi a queste scene, il
regista chiese ai due di guardare film come Attrazione
fatale e Ultimo tango a Parigi. Completano poi il
cast attori come Erik Per Sullivan nei panni del
figlio Charlie e Dominc Chianese in quelli di
Frank Wilson.
Unfaithful – L’amore
infedele: il finale del film
Non tutti sanno che Lyne girò ben
cinque finali diversi del film, memore della sua esperienza con
Attrazione fatale. La conclusione originale di questo,
infatti, era stata rifiutata dal pubblico di prova e costrinse in
regista a tornare sul set per girare un nuovo epilogo.
Naturalmente, tra i finali di Unfaithful ve ne era uno più
classico, dove ogni colpa veniva punita. Questa era la conclusione
che la Fox, lo studio di produzione dietro al film, voleva inserire
nel montaggio finale. Sia Lyne che gli attori, però si opposero
fermamente alla cosa e anche il pubblico di prova rigettò questo
finale più conciliante. La Fox, dunque fu costretta a rinunciare a
tale conclusione.
A quel punto, per la versione
definitiva, fu ripristinato il finale ideato da Lyne e dallo
sceneggiatore Alvin Sargent. Questo, come
noterà chi vedrà il film, è particolarmente più cupo e ambiguo,
capace pertanto di suscitare più emozioni forti e discussioni senza
imboccare nulla allo spettatore. Gli stessi attori si sono definiti
entusiasti della conclusione scelta, poiché rimane coerente con
l’imprevedibilità generale della storia. Come non era prevedebile
che Connie, pur con un matrimonio felice, cascasse nel tradimento,
così non sono prevedibili le scelte che i due coniugi compiono alla
fine del film. È stato probabilmente anche questo finale a
garantire al film il suo successo, considerando che ancora oggi è
particolarmente discusso.
Unfaithful – L’amore
infedele: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Unfaithful – L’amore infedele grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Chili Cinema, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 28 novembre alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
In Un’estate da
giganti due fratelli adolescenti, Zak
(Zacharie Chasseriaud) e Seth (Martin
Nissen), stanno passando le vacanze estive nel cottage di
famiglia. Si direbbe la normalità, non fosse per il piccolo
particolare che la madre dei due, l’unico adulto con cui sono in
contatto, non sembra avere intenzione di raggiungerli e che le loro
giornate sono destinate a trascinarsi, tra una canna e una battuta,
in compagnia del loro nuovo amico Dany (Paul
Bartel).
I tre, però, passata l’euforia
iniziale, si ritrovano senza soldi, né protezione e capiscono che
non possono contare sui loro genitori e che è già arrivato il
momento di ritagliarsi un posto nel mondo. La natura incontaminata,
aperta e luminosa in cui è ambientata la vicenda e su cui la
telecamera indugia a lungo, è il luogo ideale per dare forma al
percorso, spesso travagliato e pieno di ostacoli, al termine del
quale i tre ragazzi diventeranno tre adulti. Gli spazi ampi, dove
ci si può muovere liberamente, si contrappongono infatti in modo
fin troppo marcato all’universo chiuso e rigido degli adulti,
popolato da individui inadeguati, per non dire mostruosi.
Zak, Seth e Dany, senza una guida e
senza punti cardinali, vengono continuamente ignorati,
derisi, ingannati e raggirati dal mondo dei grandi, persone
la cui immoralità emerge tra le pieghe della pelle, nei buchi della
dentatura, in un labbro leporino, in un’espressione vacua.
Nonostante le difficoltà, il
procedere a tentoni e le sbandate, i ragazzi non si danno per vinti
e, come sottolineano due bellissime inquadrature, una dall’alto e
una alla fine del film, trovano la loro strada da soli, in mezzo ad
un campo di mais che diventa una via da percorrere in macchina e
sopra lo specchio d’acqua di un fiume che li porterà, insieme alla
corrente, verso il futuro.
Gli attori, magistrali nella loro
interpretazione nonostante la giovane età, riescono con il solo
gioco di sguardi e con l’espressività dei piccoli gesti, a rendere
palpabile il disagio e l’entusiasmo dell’adolescenza, l’ottimismo
di un’età in cui tutto sembra ancora possibile e le difficoltà che
comporta la crescita. Un’estate da giganti è un
ottimo film, con tempi forse un po’ dilatati, che sa essere
delicato ma tagliente, divertente e triste. Notevole la colonna
sonora firmata The Bony King of Nowhere che fa da
cassa di risonanza alle piccole scene dove, in apparenza, non
accade nulla.
Un’estate da
giganti, diretto da Bouli Lanners e
presentato alla Quinzaine des Réalisateurs al Festival
di Cannes 2012, sarà in Italia dal 31 ottobre. Sarebbe un
peccato perderlo.
Ad un anno di distanza dal suo
La Loi du marché – presentato in concorso alla
scorsa edizione del Festival di Cannes – Stéphane
Brizé cerca di incantare il pubblico veneziano con
Une Vie, il suo nuovo dramma in costume.
Tratto dall’omonimo romanzo del
1883 di Guy de
Maupassant, il film narra la storia di Jeanne
(Judith Chemla), unica figlia del barone
Simone-Jacques Le Perthuis (Jean-Pierre
Darroussin) e di sua moglie Adelaide (Yolande Moreau), una
ragazza semplice ed ingenua che, dopo aver studiato in collegio per
anni, fa ritorno a casa e si prepara a prendere marito. Il suo
pretendente, il visconte Julien de Lamare (Swann
Arlaud), sembra un uomo gentile e sensibile e Jeanne
acconsente alle nozze. Soltanto più tardi scoprirà davvero cosa si
cela dietro la mite facciata del suo amato Julien.
La vita sofferta di una giovane
donna aristocratica, raccontata da Brizè, si trasforma presto in un
insopportabile melodramma, fin troppo melenso, tanto lento da
sembrare quasi immobile, che mette a dura prova la pazienza anche
degli spettatori più sensibili. I lunghi primi piani della
protagonista, la soffocante presenza della natura in ogni scena, i
violenti ed incomprensibili stacchi di montaggio – ad una scena
luminosa e rumorosa ne segue sempre una più scura e silenziosa –,
l’eccessiva retorica della sceneggiatura, sono tutti elementi che
contribuiscono a dilatare i tempi narrativi e a dare l’impressione
che il tempo trascorra molto più lentamente. Assistiamo per due
ore, inermi, al pietoso spettacolo della vita di Jeanne, che sembra
non poter mai trovare pace, senza purtroppo riuscire a provare
empatia per lei e le sue disavventure. Nonostante la presenza di un
marito fedifrago, di una madre bugiarda e di un figlio ingrato,
Jeanne è convita di poter costruire, fagocitando i peccati delle
persone che fanno parte della sua vita, la sua utopia, un mondo
dove la menzogna e il peccato non trovano posto e dove è soltanto
l’amore a governare indisturbato.
Il regista, più concentrato sui
dettagli della sua splendida location che suoi suoi personaggi,
trascura la narrazione trasformando con Une Vie il
film in una sorta di quadro in movimento; tutto è piatto,
quasi bidimensionale, senza accelerate o frenate brusche e i colpi
di scena, a causa di questo andamento così orizzontale, passano
inosservati senza produrre nessun effetto nello spettatore che
intanto continua a sbadigliare. Il meraviglioso romanzo di de
Maupassant fa quindi una pessima fine nella mani di Stéphane Brizé
che qui a Venezia non riesce a far innamorare il suo pubblico.
Eppure una domanda sorge spontanea: ma se l’adattamento
cinematografico di Une Vie fosse stato affidato ad un altro
regista, come Stephen Frears, abituato a gestire storie di
questo tipo, il risultato sarebbe stato lo stesso?
In Une Vie
Meilleure Yann e Nadia si incontrano e si innamorano.
Entrambi poveri ma molto appassionati decidono di comprare un
vecchio locale sul lago per farne un ristorante, investendo nel
progetto ogni goccia del loro sangue e del loro soldi. Lui cuoco e
lei cameriera, sono convinti di riuscire in qualche modo a portare
a termine la loro impresa, ma ben presto le spese diventano
insostenibili e anche i debiti si ingigantiscono, rischiando di
diventare permanenti e oberare sui nostri per tutta la loro vita.
Yann ha la possibilità di vendere, ma vuole portare avanti il
progetto e questo scatena le proteste di Nadia. La donna va via, in
Canada, verso un lavoro migliore, lasciando al compagno il figlio
di 9 anni con la promessa di spedirgli presto un biglietto aereo
per raggiungerla oltreoceano. Ma le cose si complicano per
entrambi, i tempi di allungano e Nadia sparisce senza dare più sue
notizie.
Una vita migliore è l’aspettativa
di ogni essere umano, e Yann, con i suoi progetti, i suoi sogni, la
sua tenacia e anche la sua onestà può rappresentare tante persone
che cercano di dare una svolta alla propria vita anche osando e
facendo ‘il passo più lungo della gamba’.
La drammatica attualità del film è
attenuata dal racconto molto freddo che il regista Cédric
Kahn ci propone, offrendo sempre un punto di vista
distanziato, non indulgendo mai nei dettagli e riuscendo con
sobrietà a raccontare la tristezza e la miseria, ma anche
l’integrità di un’anima che cerca di non affondare.
Protagonista del film è un bravo
Guillaume Canet, già regista e protagonista lo scorso
anno di
The Last Night, che si cimenta in un ruolo sofferto
dell’uomo in difficoltà che cerca anche di improvvisarsi padre e
che nella sua miseria riesce, con misure estreme, a raggiungere un
luogo ed uno scopo che lo metteranno davanti ad altre difficoltà
impreviste.
Il film si chiude però con un
sorriso, una speranza, un obbiettivo che, nonostante tutto,
potrebbe portare di nuovo la felicità.