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Una settimana da Dio: tutte le curiosità sul film con Jim Carrey

Una settimana da Dio: tutte le curiosità sul film con Jim Carrey

Negli anni Novanta Jim Carrey era l’attore più popolare del mondo, nonché uno dei primi a ricevere compensi milionari per i suoi film campioni di incassi. In quegli anni egli ha recitato in lungometraggi come Scemo & più scemo, Ace Ventura – L’acchiappanimali, The Mask – Da zero a mito e Bugiardo bugiardo, che lo hanno consacrato come re della commedia statunitense. Nel 2003 egli ha poi preso parte ad un’altra commedia campione di incassi, affermatasi come uno dei più popolari e amati film di questo genere di sempre: Una settimana da Dio, diretto da Tom Shadyac, già regista del primo Ace Ventura.

Tutti conoscono questo film, che lo abbiano effettivamente visto o meno. Si tratta di un’opera entrata nell’immaginario comune grazie ai suoi personaggi, alla buffa vicenda, alle gag e frasi ormai iconiche e alle profonde riflessioni sul significato dei miracoli e sulle misteriose vie in cui Dio opera. Per quanto la storia fosse brillante, nessuno riuscì ad immaginare il successo poi ottenuto da questo film, capace con 484 milioni di dollari di diventare il quinto maggior incasso del suo anno.

Per chi è in cerca di una commedia demenziale ma ricca anche di sentimenti e insegnamenti sulla vita, Una settimana da Dio rimane un titolo perfetto anche a distanza di anni, che diverte ed emoziona ogni volta come fosse la prima. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo e le frasi più belle che si possono ascoltare in esso.

Una settimana da Dio: la trama e il cast di attori

Protagonista del film è il reporter televisivo Bruce Nolan, sempre impegnato in servizi frivoli a causa del suo carattere sempre incline alla comicità. Bruce, però, è stanco di quella vita da buffone e vive una serie di sfortune quotidiane che lo portano infine ad incolpare Dio di tutto quello che gli capita. Quando infine Dio risponde realmente alle sue lamentele, Bruce si trova a stringere con lui un patto. Per una settimana sarà dotato di tutti i suoi poteri e si troverà dunque a gestire il tutto così come vorrebbe che lo facesse Dio. Per quanto la cosa risulti inizialmente elettrizzante, ben presto Bruce capirà di quante responsabilità comporti quel lavoro.

Come anticipato, protagonista assoluto del film è l’attore Jim Carrey, qui nei panni di Bruce Nolan. Particolarmente legato a questo progetto, Carrey richiese di poter eseguire anche fino a 30 volte una stessa scena, così da ricercare il miglior risultato possibile. Accanto a lui, nei panni di Dio vi è l’attore Morgan Freeman, oggi ancora associato il più delle volte proprio a questo ruolo. Nonostante interpreti il Creatore, Freeman è in realtà agnostico, ovvero è scettico riguardante l’esistenza di Dio ma non ne esclude la presenza. Prima di lui, per la parte, erano stati considerati anche gli attori Jack Nicholson e Robert De Niro.

Nel film recita poi l’attrice Jennifer Aniston nei panni di Grace Connelly, la fidanzata di Bruce. Per l’attrice il set è stato tutt’altro che semplice, poiché ad un certo punto si è trovata a girare nello stesso periodo Una settimana da Dio, la serie Friends e il film … e alla fine arriva Polly. Grazie a questo film è invece diventato celebre l’attore Steve Carell, qui in uno dei suoi primi ruoli per il cinema. Egli interpreta Evan Baxter, il rivale di Bruce al telegiornale. Completano il cast gli attori Philip Baker Hall nei panni di Jack Baylor, il capo di Bruce, e Catherine Bell, in quelli della seducente giornalista Susan Ortega.

Una settimana da Dio film

Una settimana da Dio 2: il sequel del film

Come noto, nel 2007 è stato realizzato un sequel del film che è allo stesso tempo anche uno spin-off. Il titolo di questa pellicola è Un’impresa da Dio ed ha per protagonista non Bruce Nolan ma il suo ex rivale Evan Baxter. Questi, interpretato ancora una volta da Carell, viene chiamato da Dio a costruire un’Arca per un nuovo imminente diluvio universale. Nonostante un discreto successo al box office, questo spin-off è stato accolto in modo molto più freddo rispetto a Una settimana da Dio, non reggendo il confronto né da un punto di vista comico né tematico.

Una settimana da Dio: il trailer, le frasi più belle e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Una settimana da Dio grazie alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nel catalogo di Chili Cinema. Per vederlo basterà noleggiare il film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video per un periodo limitato di tempo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 1 settembre alle ore 21:25 sul canale Nove.

Qui di seguito si riportano invece alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente comprendere meglio il tono della pellicola, i suoi temi e le variegate personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del film:

  • La vita è un biscotto ma se piove si scioglie! (Bruce)
  • La gente sottovaluta i vantaggi del buon vecchio lavoro manuale, dà un grande senso di libertà. Alcune delle persone più felici del mondo vanno a casa la sera che puzzano di sudore. (Dio)
  • Io sono Bruce l’onnipotente: sia fatta la mia volontà! (Bruce)
  • Addio WKBW, che vuol dire… Waffankulo brutti Wacconi! (Bruce)
  • Per quanto sporca possa diventare una cosa, puoi sempre dargli una bella ripulita. (Dio)
  • Dividere la minestra non è un miracolo, Bruce, è un trucchetto. Una madre sola che deve fare due lavori e che trova ancora il tempo di accompagnare il figlio a scuola di calcio, quello sì che è un vero miracolo. Un adolescente che dice di no alla droga e dice sì all’istruzione, questo è un miracolo. Le persone vogliono che faccia tutto io e non si rendono conto che sono loro ad avere il potere. Vuoi vedere un miracolo, figliolo? Sii il tuo miracolo! (Dio)

Fonte: IMDb

Una serie di sfortunati eventi 2: recensione della serie Netflix

Una serie di sfortunati eventi 2: recensione della serie Netflix

Torna su Netflix a poco più di un anno dal rilascio della prima stagione, uno dei prodotti di punta della piattaforma.Una serie di sfortunati eventi 2, tratta dall’omonimo ciclo di romanzi di Lemony Snicket, in questa seconda stagione riparte con l’adattamento del quinto libro, fino ad arrivare al nono, nel corso dei suoi dieci episodi.

Troviamo nuovamente i fratelli Baudelaire, Violet (Malina Weissman), Klaus (Louis Hynes) e Sunny (Presley Smith), che dopo aver perso i genitori in un misterioso incendio, continuano a passare da un tutore all’altro, sfuggendo di volta in volta alle grinfie dell’avido Conte Olaf (Neil Patrick Harris) che brama la loro imponente eredità.

Una serie di sfortunati eventi 2 prosegue coerentemente la propria narrazione sia da un punto di vista contenutistico che prettamente stilistico, sfoggiando di nuovo le proprie vesti eccentriche e bizzarre che enucleano molto chiaramente la razionalità dei tre giovani contrapposta alle stramberie del mondo che li circonda.

Una serie di sfortunati eventi 2, arrivano nuovi personaggi

Una serie di sfortunati eventi 2 stagioneSe nella prima stagione il focus primario si concentrava sul grottesco “passaggio di proprietà” che i tre fratelli erano costretti a subire, sempre braccati dal Conte Olaf nei suoi diversi ed improbabili travestimenti, ora troviamo maggiore spazio riservato ai segreti che si celano dietro la perdita degli amati genitori, con l’introduzione di nuovi personaggi che contribuiscono ad assolvere questo compito. Tra questi vi sono Jacques Snicket (Nathan Fillion), fratello del narratore della storia, la bibliotecaria (Sara Rue) e i due fratelli Duncan (Dylan Kingwell) e Isadora (Avi Lake). Proprio questi ultimi hanno molto in comune con i protagonisti, a partire dalla morte dei genitori per mano di un incendio, e costituiranno per loro un costante punto di riferimento.

L’intreccio tende così a farsi più complesso. Per quanto riguarda la struttura degli episodi, nonostante sia ancora presente il ripetitivo schema di trasferimento da un posto all’altro, con le relative peripezie annesse, l’attenzione dello spettatore riesce a mantenersi viva grazie alle brillanti interpretazioni di Neil Patrick Harris, che in svariate occasioni si carica sulle spalle il peso di intere scene riuscendo nella difficile a paradossale impresa di non rendere mai banali le prevedibili trasformazioni del suo personaggio, dimostrandosi padrone nella modulazione di varie sfaccettature all’insegna dell’ironia.

È una questione di cura dei dettagli, che Una serie di sfortunati eventi 2 dimostra di possedere anche nella ricercatezza formale delle proprie inquadrature, sempre molto simmetriche, impreziosite da una fotografia che gioca molto con le diverse gradazioni e temperature del colore, mettendo in risalto una scenografia che unisce la stravaganza delle forme e delle tinte ad una logica tipica del modernariato, a tratti surrealista, che restituisce perfettamente l’idea di un mondo distopico. Il ritorno di Una serie di sfortunati eventi 2, non sembra dunque deludere le attese.

Una Separazione – recensione

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Una Separazione – recensione

Una SeparazioneNader e sua moglie Simin hanno ottenuto il permesso di espatrio per loro e la loro figlia undicenne ma Nader non vuole partire. L’uomo sente il dovere di rimanere accanto a suo padre, nonostante la sua malattia, l’Alzheimer, gli impedisca di riconoscerlo. La moglie allora decide di andare via di casa, tornando dai genitori e Nader è costretto ad assumere una donna per badare al padre. La donna, che è incinta, lavora all’insaputa del marito. Un giorno litiga con Nader, perchè si è assentata dal lavoro senza permesso lasciando l’anziano legato al letto. A seguito di una discussione la donna cade dalle scale e perde il bambino.

Con una straordinaria semplicità Asghar Farhadi conferma le sue doti di narratore dopo About Elly, e con Una separazione descrive con discrezione e ritmo lento e cadenzato l’introdursi della confusione nelle vite più normali. La differenza di classe, la fede cieca nella religione, la convinzione dei legami e allo stesso tempo dei limiti che un posto ci impone, costriuscono un quadro perfetto, bilanciato da una macchina discreta ma investigativa e da un dialogo serrato, soprattutto nella seconda parte, che coinvolge lo spettatore tenendolo ancorato alla narrazione.

Il film, vincitore dell’Orso d’Oro a Berlino e dell’Orso d’Argento per la migliroe performance maschile e femminile, mostra con didascalica semplicità ma con estrema franchezza la differenza sociale, la percezione del mondo attraverso la fede e l’impossibilità completa di un occhio occidentale di comprendere le dinamiche intime che muovono i personaggi verso una direzione piuttosto che un’altra.

Un finale che sembra quas disturbare lo spettatore irrompe proprio quandoquest’ultimo avrebbe voluto sapere di più, capire come sarebbe finita e saziare quella fame che Farhadi con tanta sapienza è riuscito a stimolare.

Una seconda occasione: la trama e il cast del film turco

Una seconda occasione: la trama e il cast del film turco

Gli appassionati di questo genere potranno dunque ritrovare in questo film un’opera meritevole di essere conosciuta, capace di emozionare e far riflettere sull’amore in tutte le sue sfumature. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Una seconda occasione. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Una seconda occasione

La vicenda ruota intorno a Yasemin, una professoressa di matematica con un divorzio alle spalle e una figlia adolescente: Cicek. Cemal è invece l’affascinante proprietario di un ristorante di successo, anche lui divorziato. Ha un figlio, Mahmut, che solo di recente è entrato nella sua vita. Scottata da un matrimonio fallito, Yasemin non cerca nuove compagnie maschili, mentre Cemal frequenta numerose donne molto più giovani di lui. Incontratisi in circostanze casuali, dopo un’iniziale ostilità reciproca tra i due sembra nascere un idillio, ma quando lui le chiede di sposarlo, Yasemin sembra intenzionata a respingere la proposta, spaventata all’idea di rivivere ciò che ha già passato col suo primo marito.

Una seconda occasione cast

Il cast del film

Tra i protagonisti del film si ritrova Özcan Deniz, che oltre a interpretare il ruolo di Cemal, è anche il regista del film. Al di là della passione per la recitazione, il 52enne è un affermato musicista e cantante e ha anche pubblicato molti album musicali di genere pop e folk. Egli ha avviato la sua carriera nel mondo della recitazione solo nei primi anni del Duemila diventando uno dei volti più popolari del grande e piccolo schermo nel suo paese. 

Nurgül Yeşilçay, invece, ricopre qui il ruolo di Yasemin, dopo aver debuttato come attrice di teatro per poi approdare anche sul piccolo e grande schermo. Nel corso della sua carriera ha infatti preso parte a molti film per il cinema e serie tv. L’attrice Afra Saraçoglu interpreta invece Cicek, la figlia di Yasemin, mentre Mesut Can Tomay interpreta Mahmut, il figlio di Cemal.

Dove vedere Una seconda occasione in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di venerdì 2 agosto alle ore 21:20 su Canale 5. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Mediaset Infinity, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Una Sconfinata Giovinezza: recensione

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Una Sconfinata Giovinezza: recensione

Se l’intento in Una Sconfinata Giovinezza è quello di passare un’ora e mezza nella spensieratezza di immagini facili e rasserenanti, di distrarsi dopo una giornata di vita, di uscire dal cinema senza l’amaro in bocca, Una sconfinata giovinezza è il film sbagliato. A Pupi Avati interessa indagare la mente umana nelle situazioni più estreme, quando le logiche quotidiane si capovolgono, quando ciò che è dato per scontato perde la propria ovvietà.

Per questo compone qualcosa di denso, pesante, profondo, qualcosa che ti chiede di immergerti nella sofferenza, di respirarla. Eppure è costantemente visibile il tentativo di equilibrare cautamente e continuamente la tragicità del tema con dosi di leggerezza, con attimi d’ironia che si trasformano nel cervello di chi guarda in un domandarsi come si può sorridere di una situazione del genere. Il regista con Una Sconfinata Giovinezza affronta il dramma di un uomo colpito dall’Alzheimer, che se tra tutte le malattie si potesse scegliere la più cattiva, la più umiliante, questa forse vincerebbe la medaglia d’oro. E così, mentre un famoso giornalista sportivo, diviso tra tv e carta stampata, inizia a dimenticare, giorno dopo giorno, il significato delle parole, suo pane quotidiano ormai da anni, la moglie ne spia spaventata i movimenti, i cambiamenti.

In Una Sconfinata Giovinezza Lino e Chicca sono sposati ormai da venticinque anni quando lui inizia ad allontanarsi sempre di più dal presente per vagare altrove, nella sua Bologna dell’infanzia, nell’auto distrutta dei genitori morti in un incidente a cui è sopravvissuto solo il cane, nella casa della zia, dall’amico senza palato che sapeva a memoria le tabelline. La perdita di controllo, di dignità, di credibilità, la violenza, non allontanano la moglie che decide di accompagnarlo nel processo regressivo, iniziando a giocare con lui, insegnandogli la matematica, trasformando un amore, intriso di stima, verso un compagno di vita, in quello viscerale e nuovo per un figlio mai avuto prima.

Del film restano nella mente i paesaggi, i colori, i dialetti emiliani che si è poco abituati a sentire sul grande schermo. Colpisce la perfetta interpretazione di Francesca Neri, invecchiata ad hoc, nei panni della donna, docente universitaria, appartenente a una famiglia borghese che sforna figli come conigli. Sofferente ma lucida nelle decisioni, forte e sicura nonostante le botte mai prese prima, è lei l’eroina, la vera protagonista del dramma. Nella parte del malato recita Fabrizio Bentivoglio, in quelli della zia, Serena Grandi. Una sconfinata giovinezza mostra il legame che noi tutti abbiamo con il ragazzino che siamo stati: c’è chi riesce a relegarlo nel passato, chi, invece, lascia tutto per cercarlo.

Una scena tagliata di The Avengers nel sequel di Capitan America

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Una scena tagliata di The Avengers nel sequel di Capitan America

Tra le scene tagliate di The Avengers ce n’è una in cui Steve Rogers, cioè Capitan America in borghese, scopre che quasi tutti i suoi amici sono morti, eccezion fatta per

Una scena inedita per Thor

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Una scena inedita per Thor

Nonostante sia passato più di un anno dall’uscita di Thor, continuano a venire fuori materiali inditi del film, anche adesso che il secondo film è in fase avanzata di

Una relazione passeggera, la recensione del film francese di Emmanuel Mouret

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Una relazione passeggera – “Quando mi piace qualcuno dico banalità”. Charlotte, una madre single, e Simon, uomo sposato con figli, si danno appuntamento in un locale parigino dopo essersi conosciuti fuggevolmente a una festa. È l’inizio di una relazione clandestina che loro stessi definiscono fin da subito passeggera, e priva di avvenire. La premessa di Una relazione passeggera, undicesimo lungometraggio di Emmanuel Mouret sembra semplice. Il film però associa dinamiche ben più complesse soprattutto quando al centro della storia ci sono i sentimenti. Una relazione passeggera ha come protagonisti Georgia Scalliet, Maxence Tual, Sandrine Kiberlain, Stéphane Mercoyrol, Vincent Macaigne. La pellicola si trova in sala dal 16 febbraio.

Una relazione passeggera, la recensione

Charlotte e Simon sono due opposti. Il giorno e la notte, lei loquace lui timido. Il film francese di Mouret mette a nudo i sentimenti e ci racconta l’amore da un punto di vista diverso, più adulto, intraprendente e sempre fuori dalle righe. Quando ci sono in gioco i sentimenti, come in Una relazione passeggera, la posta in palio è più alta. Ma quando invece si decide, da entrambe le parti, di vivere una relazione senza vincoli? È quello che accade a Charlotte e Simon.

Charlotte è un’avventuriera, ha avuto il suo matrimonio, ha la sua famiglia e dalla vita non chiede altro che un po’ di brio e avventura. Odia la routine, come ammette lei stessa, ma allo stesso tempo si contraddice perché quella che crea con Simon – ogni giovedì – è una routine vera e propria. Invece, Simon è l’altra faccia della luna di Una relazione passeggera. Taciturno e mai intraprendente, impaurito da questa relazione da questa donna che sembra sovrastarlo. Meravigliato dalla sua bellezza e spaventato dalla complicità che a ogni incontro si fa sempre più forte di prima.

Così, i due protagonisti di Una relazione passeggera cercano in tutti i modi di omettere a se stessi i loro sentimenti. Sarebbe tutto troppo complicato e come i film mentali che fa Simon, il finale è già scritto perché arriverà un giorno in cui non si vedranno più. Passano i mesi e questo giorno sembra non arrivare mai, la coppia consolida sempre più la relazione passeggera.

Una relazione passeggera film

Basta farci domande e pensare al futuro

In Una relazione passeggera assistiamo alla cronaca di un tipo di amore, maturo e folle allo stesso tempo. Non a caso il titolo originale francese recita: Chronique d’une liaison passagère. Il racconto di Simon e Charlotte è un misto tra gli amori adolescenziali, istintivi e avventurosi e l’amore adulto consapevole e che sa aspettare. I due protagonisti incarnano al meglio le caratteristiche di uno e dell’altro. Simon, per esempio, è un adolescente alle prime armi, insicuro del suo corpo e delle sue prestazioni tra le lenzuola che si innamora di una donna che ha carattere. Si, si innamora. Perché alla fine, come due adolescenti, Simon e Charlotte non hanno saputo tenere lontani i sentimenti.

Sentimenti fatti con pochi gesti eclatanti. Vivono il loro tempo insieme, seppur complici che questo è un tempo limitato e che gli è stato concesso. Non sono però in grado di confessarsi il loro amore a vicenda e vivono di silenzi, di sguardi mancati, e di opportunità sprecate. Anche la macchina da presa in Una relazione passeggera ci dà un indizio quando durante una litigata, la coppia si separa per un po’ e la telecamera fa un balzo in avanti per mettere il volto dei protagonisti in primo piano. Come se la verità ci venisse sbattuta in faccia, prima a loro e poi allo spettatore.

Un’altra cosa che il regista e la telecamera fanno, o per meglio dire non fanno, è concentrarsi sui soggetti esterni. Veniamo a conoscenza delle vite esterne a questo rapporto, che i due vivono come se fossero in una bolla, ma non conosciamo i personaggi che ne fanno parte. Un espediente per rimarcare ancora di più la loro relazione segreta per non creare un ulteriore legame che possa farli soffrire. A sconvolgere la trama di Una relazione passeggera è Louise, una donna che la coppia incontra tramite un sito di appuntamenti.

Una relazione passeggera recensione

L’ultima corsa

La cronaca dell’amore di Simon e Charlotte in Una relazione passeggera va veloce, come una corsa che fai e per la quale ti ritrovi senza fiato alla fine. Louise ha cambiato le sorti della loro relazione perché, dopo un breve periodo di separazione, Charlotte confesserà a Simon di essersi innamorata di lei. Un amore dolce e sensibile che la stessa Charlotte sceglie, anche solo perché – non ammettendolo a se stessa – lo trova più facile da vivere. Il loro amore, fatto di sentimenti repressi e verità taciute, rimane un ricordo vivido nelle loro menti anche quando finisce.

Questo amore così clandestino; eppure, vissuto a 360° da i protagonisti arriva al termine e si porta dietro come un fagottino tutto un bagaglio di non detti che verranno sviscerati solo alla fine del film. La narrazione stessa di Mouret non lascia spazio alla tragedia, alle urla, all’odio ma tutto avviene così come era iniziato, con un massimo rispetto. Così la fine di Una relazione passeggera arriva e con lei anche il momento della verità e delle confessioni. Dopo due anni dalla separazione, Charlotte e Simon si incontrano per caso in un cinema.

Dopo due anni è momento di dare sfogo a quello che il cuore non è riuscito a rivelare in quei mesi così intensi. Per un attimo, lo stesso spettatore si dimentica di tutto il contorno ed esistono solo Simon e Charlotte al centro della scena. Quanto sarebbe stato più facile mollare tutto e sparire, solo loro due. Quanto sarebbe stato più facile parlarsi a cuore aperto invece di minimizzare i sentimenti mascherandoli da avventura. E così ora che il vaso di Pandora è stato aperto, tutto potrebbe far pensare a una fuga dei due amanti che coronano il loro sogno/capriccio d’amore. Invece, ci troviamo ancora sulla pista dell’amore pronti a vivere l’ultima corsa.

Una Questione Privata: recensione del film dei fratelli Taviani

Una Questione Privata: recensione del film dei fratelli Taviani

A più di cinquant’anni dalla pubblicazione postuma del romanzo Una Questione Privata di Beppe Fenoglio, scrittore e partigiano, i fratelli Paolo e Vittorio Taviani portano sul grande schermo un piccolo spaccato di storia d’Italia. Questo film, tuttavia, non è semplicemente l’ennesima rappresentazione cinematografica dell’epoca fascista italiana ma bensì la storia di un amore conteso e tormentato. Si parla dunque di un triangolo amoroso nel bel mezzo della resistenza, di un sentimento così forte da offuscare la mente del nostro protagonist, spingendolo a considerare anche gesti estremi.

Ne Una Questione Privata è l’estate del 1943 quando l’estroversa Fulvia (Valentina Bellè) incontra due giovani studenti, il mite Milton (Luca Marinelli) e l’affascinante Giorgio (Lorenzo Richelmy). I tre ragazzi passano mesi a giocare nei boschi, ad ascoltare musica e in generale a godere della reciproca compagnia. Ma mentre la civettuola Fulvia tiene sulle spine entrambi i ragazzi, nel mondo scoppia la Seconda Guerra Mondiale e i nazifascisti invadono l’Italia. E così un anno dopo ritroviamo Milton, ormai arruolato nei partigiani, in balia tra i ricordi di quella spensierata estate e l’orrore della sua quotidianità in trincea.

Una Questione Privata: il melodramma dei Fratelli Taviani al Festiva di Roma

Una Questione Privata

Quello dei Taviani è il vero e proprio dramma interiore di un uomo pazzo d’amore e di gelosia, alla disperata ricerca di una verità che sembra continuamente sfuggirgli dalle mani. La camera da presa segue infatti pedissequamente il protagonista della storia che si muove tra i boschi e le campagne piemontesi infestati dalla nebbia, come un fantasma in una casa stregata.

La storia è quindi molto semplice, quasi elementare, un classico triangolo amoroso, che però non fa che scontrarsi con una regia eccessivamente rigorosa e affettata. Tutto, dalla fastidiosissima nebbia digitale, al look fin troppo curato dei partigiani che tornando da uno scontro a fuoco, alla recitazione appesantita della Bellè e di Marinelli – molto lontano dalle glorie dello Zingaro di Lo Chiamavano Jeeg Robot -, contribuisce ad affossare un impianto narrativo debole e una sceneggiatura fin troppo scarna e ripetitiva.

Più vicina allo stile teatrale che a quello cinematografico, Una Questione Privata finisce purtroppo col sembrare invece una banale fiction televisiva, sovraccarica di inutili sentimentalismi, primo su tutti l’ossessiva ripetizione di Somewhere Over The Rainbow, leitmotiv dell’intera opera. I flashback, che dovrebbero fornire importanti informazioni sul passato dei tre protagonisti, non sono funzionali alla storia che sembra seguire le ‘regole’ del nonsense narrativo. L’esercizio di stile dei fratelli Taviani si traduce quindi, purtroppo, in un film assurdo e farraginoso, estremamente difficile da seguire e godere.

Una pura formalità: trama, cast e la spiegazione del film

Una pura formalità: trama, cast e la spiegazione del film

Nel corso della sua carriera il regista Giuseppe Tornatore ha realizzato diversi film entrati a far parte dell’immaginario collettivo, opere che portano sul grande schermo raccontati tanto appassionanti da trovare successo anche a livello internazionale. Titoli come Nuovo Cinema Paradiso, La leggenda del pianista sull’oceano, Baarìa e La migliore offerta sono senz’altro i principali tra questi. Nel 1994, però, Tornatore ha dato vita ad uno dei suoi lungometraggi meno noti e inizialmente meno apprezzati. Si tratta di Una pura formalità, da lui anche sceneggiato e costruito secondo i canoni del genere noir.

Pur presentando un omicidio, un caso da risolvere e due personaggi in aperto contrasto tra loro, il film presenta in realtà elementi e temi molto più profondi di quanto ci si potrebbe aspettare. Costruito secondo un’impostazione teatrale che vede la gran parte della storia ambientata all’interno di un commissariato, Una pura formalità si basa fortemente sui due suoi protagonisti, facendo del loro scambio di battute e di accuse il mezzo principale attraverso cui far emergere i temi della vita, della morte, della memoria. Presentato in concorso al Festival di Cannes, il film, come accennato, fu accolto in modo particolarmente contrastante.

Nel tempo questo è poi stato rivalutato come uno dei migliori del regista. Nella sceneggiatura, nella messa in scena e nelle interpretazioni si ritrova infatti tutta la grandezza di un autore capace di raccontare molto con pochi elementi. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla sua spiegazione generale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Una pura formalità: la trama del film

La vicenda del film si apre su una notte buia e segnata da un forte temporale. Un uomo infangato e infreddolito viene trovato senza documenti dalla polizia e per questo condotto in un desolato commissariato. Qui l’uomo afferma di essere il celebre scrittore Onoff, ma il commissario sembra non riconoscerlo. L’uomo è infatti privo della fatiscente barba per cui lo scrittore è noto, ma nonostante ciò non vi sono dubbi che egli sia chi dice di essere. Il commissario gli comunica dunque che dovrà temporaneamente fermarsi lì, per una pura formalità. Quella notte è infatti stato commesso un assassinio e chiunque abbia un fare sospetto deve essere interrogato a riguardo.

Onoff è però quantomai reticente a rimanere in quel luogo e tenta in più occasioni di opporsi. Allo stesso tempo, egli sembra avere delle profonde lacune nella memoria, rispondendo dunque in modo impreciso e reticente. Il commissario, però, non gli lascerà tregua, lasciandogli quasi intuire di sapere molto più di ciò che sembra. Più l’interrogatorio andrà avanti, più la vita di Onoff verrà esposta e analizzata in ogni suo aspetto. Proprio quando la soluzione dell’enigma e dell’omicidio sembra a portata di mano, però, una sconcertante rivelazione cambierà tutte le carte in tavola, facendo perdere ad Onoff ogni convinzione.

Una pura formalità cast

Una pura formalità: il cast del film

Per interpretare Onoff Tornatore ha fortemente voluto l’attore francese Gérard Depardieu, il quale è poi stato doppiato in italiano, per la prima e unica volta, da Corrado Pani. Per il film, inoltre, Depardieu ha cantato in italiano la canzone Ricordare, composta da Ennio e Andrea Morricone. Contrapposto a lui, nel ruolo del commissario, vi è invece il regista polacco Roman Polanski, qui in una delle sue ultime prove come attore. Completano poi il cast Sergio Rubini nei panni di uno dei giovani gendarmi, Nicola Di Pinto in quelli del capitano di polizia e Paolo Lombardi per il ruolo del maresciallo.

Una pura formalità: la spiegazione, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Sin dalla sua uscita il film di Tornatore ha generato numerose riflessioni e teorie, poiché con il suo finale spiazzante ha lasciato più domande che risposte. Il senso del film, in realtà, è da ritrovarsi nella frase cantata da Depardieu “ricordare è un po’ come morire”. Il personaggio di Onoff (il cui nome non è altro che l’unione delle parole “on” e “off”) ha problemi di memoria per tutto il film, dando vita ad una serie di affermazioni che stridono con ciò che invece si vede. Lo spettatore ha dunque più volte la sensazione che qualcosa non vada. Solo quando il commissario porta Onoff a ricordare tutto, il film si svela. Il commissariato non è altro che un purgatorio, la vittima è lo stesso Onoff e nel momento in cui egli ricorda può finalmente comprendere di essere morto. Ricordare, dunque, gli permette di giungere ad una nuova fase della sua esistenza.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Una pura formalità è infatti disponibile nei cataloghi di Infinity e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 21 settembre alle ore 21:00 sul canale Cine 34.

Fonte: IMDb

Una protagonista femminile per Star Wars VII?

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chloe-moretzMentre JJ Abrams si gode tutta l’eccitazione del momento che lo vede il regista più fortunato del mondo riguardo al suo prossimo ingaggio per un Episodio VII di Star Wars,

Una Promessa: recensione del film con Rebecca Hall

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Una Promessa: recensione del film con Rebecca Hall

Arriva al cinema Una Promessa, il film diretto da Patrice Leconte, con Rebecca Hall e Richard Madden. Uscita al cinema il 02 ottobre 2014, distribuito da Officine UBU e Montfluor.

Germania, 1912. Un giovane di umili origini viene assunto come impiegato in un’acciaieria. Colpito dalla sua efficienza, il proprietario lo promuove a segretario personale. In seguito, a causa dell’età avanzata e della salute precaria, il proprietario inizia a lavorare da casa, dove si trasferisce anche il giovane segretario. Lì incontra la moglie del datore di lavoro, una donna molto più giovane, bella e riservata.

Dopo la digressione nel campo dell’animazione con La bottega dei suicidi, realizzato l’anno scorso, Patrice Leconte torna al cinema classico con la storia più antica del mondo, quella di un amore proibito tra un uomo e una donna sposata. Basandosi sul romanzo “Viaggio nel passato” di Stefan Zweig, Leconte mette in scena la storia d’amore repressa tra Lotte, moglie di un imprenditore proprietario di un’acciaieria ad Amburgo e il suo pupillo, il giovane Friederich, di umili origini. Il triangolo di passioni viene però interrotto dalla guerra e da ciò che ne consegue. Difficoltà di comunicazioni, silenzio e i soli ricordi che permettono di andare avanti. Questo è probabilmente il viaggio nel passato a cui fa riferimento l’autore del romanzo, e quello che il personaggio interpretato da Rebecca Hall fa nella pellicola: ricordare un amore che non ha luogo nel presente ma esiste solo nei ricordi, nelle lettere scritte e mai recapitate.

Una promessa, il film

Una Promessa recensione

In Una Promessa, il passaggio del tempo è un elemento cruciale, sia per la Storia, quella alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, sia per la storia personale dei vari personaggi che devono prendere coscienza delle proprie responsabilità rispetto al succedersi degli eventi. Nulla è lasciato al caso, e, c’è da stupirsi, lo sviluppo non è come ci si aspetta. A vestire i panni dei personaggi del film di Leconte c’è un cast veramente interessante, oltre che completamente anglofono.

Lo stesso regista ammette che la scelta della lingua è stata obbligata per questioni distributive e di fruizione più semplice della pellicola. Per questo scopo, il regista si è avvalso dell’aiuto di una casting director inglese che gli ha permesso di avere Alan Rickman nel ruolo dell’anziano e malato padrone dell’acciaieria e le due giovani stelle Rebecca Hall e Richard Madden, noto ai più per il ruolo di Robb Stark in Game of Thrones. Quest’ultimo in particolare era sotto giudizio; è infatti sempre difficile per un attore andare oltre al ruolo con cui il grande pubblico lo riconosce. Privo della barba con cui l’ha conosciuto il mondo nella serie HBO, Madden riesce ad essere credibile come giovane irrequieto con molta voglia di riscatto.

Leconte si è messo nuovamente alla prova: dopo i cartoni animati, ora ha affrontato un adattamento di un’opera tedesca in inglese, vista attraverso i suoi occhi di francese. Una Promessa è un incrocio di culture e animi da cui scaturisce un elemento comune descritto nel film: l’amore è ciò che accomuna e che muove ogni essere umano.

Una Promessa: dal 2 ottobre al cinema il film di Patrice Leconte

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Una Promessa: dal 2 ottobre al cinema il film di Patrice Leconte

Una PromessaArriverà sugli schermi italiani con Officine UBU e Mountfluor il prossimo 2 ottobre Una Promessa (A Promise) il film diretto da Patrice Leconte con Rebecca Hall, Alan Rickman e Richard Madden. Una Promessa, presentato fuori concorso allo scorso Festival di Venezia e nella selezione ufficiale del Toronto International Film Festival, è tratto da “Viaggio nel passato” di Stefan Zweig e riporta sugli schermi italiani il cinema d’autore francese di Leconte, che, per la prima volta, gira in lingua inglese. Un raffinato melò d’epoca con costumi e scenografie anni ’20 di gran pregio, Una promessa parla del desiderio di chi ama, di un triangolo amoroso e di un rapporto platonico che riesce a resistere al tempo e alle tragedie della guerra. “C’è qualcosa di folle nel dichiarare il proprio amore con la promessa di viverlo solo successivamente”, dichiara Leconte, “Ho trovato molto commovente il fatto che questi personaggi provino un desiderio così forte senza poterlo esprimere”.

Ambientata nella Germania dei primi decenni del secolo, la pellicola racconta la storia di un giovane di umili origini, interpretato da Richard Madden (Il Trono di Spade), che viene assunto come impiegato in un’acciaieria e promosso dal proprietario, Alan Rickman, a segretario personale. A causa dell’età avanzata dell’uomo, il giovane segretario si trasferisce a vivere nella sua casa. Lì incontra la moglie, una donna giovane, affascinante e riservata, interpretata dalla talentuosa Rebecca Hall. Nell’opprimente casa borghese, s’insinua presto un intrigo romantico tra la moglie e il giovane segretario, fatto di sguardi e silenzi. Ma durerà ben poco. Sarà, infatti, costretto a partire per il Messico per gestire le miniere del suo titolare e la reazione della donna rivelerà al giovane il sentimento che li unisce. Al momento della partenza, lei gli farà una promessa: al suo ritorno, dopo i due anni trascorsi in Messico, sarà sua. Separati dall’oceano, i due si scambiano lettere appassionate attendendo il giorno in cui potranno finalmente riunirsi. Purtroppo, alla vigilia del suo ritorno in Germania, scoppia la Prima Guerra Mondiale. Tutte le linee marittime fra l’Europa e il Sudamerica vengono sospese, come anche i servizi postali. Otto anni dopo, con milioni di morti e l’Europa in macerie, l’esule rientra in patria e dalla donna, che spera lo stia aspettando. L’amore e il desiderio saranno sopravvissuti all’inesorabile passare del tempo?

Una Promessa Trailer italiano del film con Rebecca Hall e Richard Madden

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Una PromessaDisponibili il trailer italiani di Una Promessa, la pellicola diretta da Patrice Leconte con Rebecca Hall, Alan Rickman e Richard Madden che arriverà sugli schermi italiani con Officine UBU e Mountfluor il prossimo 2 ottobre (A Promise).

Presentato fuori concorso allo scorso Festival di Venezia e nella selezione ufficiale del Toronto International Film Festival, è tratto da “Il viaggio nel passato” di Stefan Zweig e riporta sugli schermi italiani il cinema d’autore francese di Leconte, che, per la prima volta, gira in lingua inglese. Un raffinato melò d’epoca con costumi e scenografie anni ’20 di gran pregio, Una promessa parla del desiderio di chi ama, di un triangolo amoroso e di un sentimento che riesce a resistere al tempo e alle tragedie della guerra. “C’è qualcosa di folle nel dichiarare il proprio amore con la promessa di viverlo solo successivamente”, dichiara Leconte, “Ho trovato molto commovente il fatto che questi personaggi provino un desiderio così forte senza poterlo esprimere”.

Ambientata nella Germania dei primi decenni del secolo, la pellicola racconta la storia di un giovane di umili origini, interpretato da Richard Madden (Il Trono di Spade), che viene assunto come impiegato in un’acciaieria e promosso dal proprietario, Alan Rickman, a segretario personale. A causa dell’età avanzata dell’uomo, il giovane segretario si trasferisce a vivere nella sua casa. Lì incontra la moglie, una donna giovane, affascinante e riservata, interpretata dalla talentuosa Rebecca Hall. Nell’opprimente casa borghese, s’insinua presto un intrigo romantico tra la moglie e il giovane segretario, fatto di sguardi e silenzi. Ma durerà ben poco. Sarà, infatti, costretto a partire per il Messico per gestire le miniere del suo titolare e la reazione della donna rivelerà al giovane il sentimento che li unisce. Al momento della partenza, lei gli farà una promessa: al suo ritorno, dopo i due anni trascorsi in Messico, sarà sua. Separati dall’oceano, i due si scambiano lettere appassionate attendendo il giorno in cui potranno finalmente riunirsi. Purtroppo, alla vigilia del suo ritorno in Germania, scoppia la Prima Guerra Mondiale. Tutte le linee marittime fra l’Europa e il Sudamerica vengono sospese, come anche i servizi postali. Otto anni dopo, con milioni di morti e l’Europa in macerie, l’esule rientra in patria e dalla donna, che spera lo stia aspettando. L’amore e il desiderio saranno sopravvissuti all’inesorabile passare del tempo?

Una prima foto del quinto Die Hard: ecco Jai Courtney con papà Bruce!

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La 20th Century Fox ha annunciato l’ingresso di Jai Courtney, il Varro della serie Spartacus: Vengeance, nel cast del

Una poltrona per due: vigilia con il film di John Landis

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Una poltrona per due: vigilia con il film di John Landis

Una-poltrona-per-dueNon c’è vigilia di Natale che si rispetti senza un classico del cinema di commedia come Una poltrona per due, pellicola del 1983 diretta da John Landis con protagonisti Dan Aykroyd, Eddie Murphy e Jamie Lee Curtis. Quest’anno è anche una ricorrenza importante perché il cult compie ben 30 anni dalla sua uscita nelle sale avvenuta l’8 giugno 1983.

Alcune curiosità:

  •  Il ruolo di Billy Ray Valentine doveva essere inizialmente interpretato da John Belushi. Dopo la sua improvvisa morte, il ruolo venne affidato a Eddie Murphy. Data l’ambientazione natalizia della pellicola, è diventata ormai una consuetudine della televisione italiana trasmettere Una poltrona per due nella programmazione televisiva della vigilia di Natale.
  • Nella commedia di John Landis Il principe cerca moglie del 1988, il personaggio interpretato da Eddie Murphy incontra Randolph e Mortimer Duke, ora costretti a vivere per le strade come barboni.
  • Nella camera da letto di Ophelia c’è la locandina di un film immaginario, See you next wednesday. Questo particolare ricorre in molte produzioni di John Landis: lo stesso film veniva trasmesso nel corso di Un lupo mannaro americano a Londra, un suo cartellone appare in The Blues Brothers, e comparirà anche in Thriller (il videoclip di Michael Jackson), e in Il principe cerca moglie.
  • Quando Winthorpe viene arrestato, il numero che riceve per la foto segnaletica (7474505B) è lo stesso che aveva Jake, il personaggio interpretato da John Belushi in The Blues Brothers.
  • Bo Diddley interpreta la parte del proprietario del monte dei pegni, in cui Dan Aykroyd impegna il suo orologio in cambio di una pistola e dei soldi.
  • Nell’episodio Lunga sfiga alla regina della serie animata I Simpson, Bart e Lisa, in preda al delirio da zuccheri, incontrano due nobiluomini che scommetono, così come Randolph e Mortimer, un dollaro sulla sorte dei ragazzi.

Trama: Louis Winthorpe III è un agente di cambio di beni di consumo di successo, nonché esponente della Filadelfia “bene”. La sua vita trascorre tranquilla tra il lavoro, le partite di tennis al circolo e le serate con la fidanzata. Il lavoro di broker presso la società Duke & Duke gli permette di vivere in una splendida villa e di godere dei servigi del maggiordomo Coleman. Billie Ray Valentine è invece uno straccione, che mendica elemosina per strada simulando di aver perso le gambe durante la guerra del Vietnam. Le vite dei due si incrociano casualmente, quando Billie Ray viene arrestato a causa di un equivoco: in seguito ad uno scontro fortuito, Louis crede di essere aggredito dallo stesso e spaventato chiede l’intervento dei poliziotti. L’episodio alimenta uno scambio di opinioni tra i proprietari della società finanziaria per la quale lavora Louis, i fratelli Mortimer e Randolph Duke, favolosamente ricchi quanto avari. Questi, infatti, sono in disaccordo sulle motivazioni che spingono un uomo alla criminalità; da una parte Mortimer sostiene che alcune persone siano geneticamente predisposte alla delinquenza o al successo dalla nascita, mentre il fratello Randolph è invece convinto che sia l’ambiente nel quale si vive a determinare l’agire e le abitudini, sia positive che negative, di un individuo. Per verificare le proprie posizioni i Duke decidono, a fronte di una scommessa, di fare un esperimento: pongono Billie Ray Valentine in una posizione privilegiata, con un lavoro e una casa prestigiosi, e fanno in modo che Louis venga arrestato, con la complicità di un influente funzionario governativo (a patti con i Duke), Clarence Beeks, per spaccio di droga (polvere d’angelo) e perda tutto ciò che ha ottenuto nella vita: amici, fidanzata, conto in banca, lavoro e casa. Billie Ray, nella sua nuova vita, scopre di avere un talento innato per la gestione finanziaria degli scambi di beni di consumo, riuscendo a conquistare anche una prima pagina su un importante giornale economico; messo ulteriormente alla prova sulla sua onestà da Mortimer Duke, che fa cadere di proposito una certa somma di denaro sul pavimento, si comporta brillantemente restituendo ai fratelli l’intera cifra. Louis, convinto di essere stato incastrato dalla persona che ha preso il suo posto alla Duke & Duke, cerca un riscatto agli occhi dei Duke e una vendetta nei confronti di Valentine.

Una poltrona per due: tutto quello che c’è da sapere sul film con Eddie Murphy

Ormai immancabile cult natalizio, anche quest’anno su Italia 1 si propone Una poltrona per due, in originale intitolato Trading Places, la brillante commedia diretta nel 1983 dal regista John Landis, già celebre per titoli come The Blues Brothers e Un lupo mannaro americano a Londra. Pur non essendo propriamente un film di Natale, dato che è ambientato in quel periodo dell’anno il film è più volte stato indicato come uno dei migliori titoli da vedere in questo periodo. A partire dal 1997 il film viene dunque trasmesso regolarmente da Italia 1 la sera della vigilia di Natale, rendendolo di fatto un classico moderno della programmazione festiva.

L’idea alla base della storia nacque nello sceneggiatore Timothy Harris nel momento in cui venne a conoscenza della rivalità tra due benestanti fratelli operanti nel mondo della finanza. Scritto poi insieme a Herschel Weingrod, il film divenne da subito uno dei maggiori successi del suo anno, arrivando ad un guadagno complessivo di circa 90 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 15. Una poltrona per due contribuì inoltre a rilanciare la carriera dei suoi protagonisti, e in particolare rese l’attore Eddie Murphy una vera e propria celebrità, nonché uno degli attori più richiesti di tutta Hollywood.

Ricco di riflessioni e tematiche dedicate alla società e allo status personale che si può costruire all’interno di questa, il film, di cui ricorrono quest’anno i 40 anni dalla sua uscita,  nasconde numerosi elementi ancora oggi oggetto di grandi dibattiti. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile approfondire ulterioriormente il film, dalla trama al cast di attori e fino alla spiegazione del finale. Tutto ciò tornerà certamente utile nel momento in cui ci si approccerà al film per una nuova visione. Infine, si riporterà anche un elenco delle principali piattaforme streaming dove è possibile ritrovare il titolo per una comoda visione casalinga.

La trama di Una poltrona per due

Protagonista del film è Louis Winthorpe III, un agente di cambio di grande successo. La sua vita trascorre tranquilla tra il lavoro, le partite di tennis al circolo e le serate con la fidanzata. Il lavoro di broker presso la società Duke & Duke gli permette infatti di godere di tutto ciò. Al contrario, Billie Ray Valentine è invece uno straccione, che mendica elemosina per strada. Le vite dei due si incrociano casualmente, quando Billie Ray viene arrestato a causa di un equivoco: in seguito ad uno scontro fortuito, Louis crede di essere aggredito dallo stesso e spaventato chiede l’intervento dei poliziotti. L’episodio alimenta uno scambio di opinioni tra i proprietari della società finanziaria per la quale lavora Louis, i fratelli Mortimer e Randolph Duke, favolosamente ricchi quanto avari.

Questi, infatti, sono in disaccordo sulle motivazioni che spingono un uomo alla criminalità; da una parte Mortimer sostiene che alcune persone siano geneticamente predisposte alla delinquenza o al successo dalla nascita, mentre il fratello Randolph è invece convinto che sia l’ambiente nel quale si vive a determinare l’agire e le abitudini di un individuo. Per verificare le proprie posizioni i Duke decidono di fare un esperimento: pongono Billie Ray Valentine in una posizione privilegiata, e fanno invece arrestare Louis, il quale perde così tutto ciò che ha ottenuto nella vita. Louis e Billie si ritroveranno così catapultati in ruoli che non gli appartengono. Dovranno entrambi faticare molto per potersi affermare e conquistare ciò che gli spetta.

Una poltrona per due cast

Una poltrona per due: il cast del film

Il film venne sviluppato pensando agli attori Gene Wilder e Richard Pryor nei ruoli dei due protagonisti. I due erano infatti diventati una delle più apprezzate coppie comiche del cinema statunitense, garantendo il successo ad ogni progetto a cui partecipavano. A causa di un incidente di Pryor, però, questi dovette essere sostituito con l’allora emergente Eddie Murphy. Questi ottenne così il ruolo dello straccione Billie Ray Valentine. Murphy, però, non voleva essere identificato come il sostituto di Pryor, e chiese dunque che anche Wilder venisse sostituito. Al suo posto venne allora scelto l’attore Dan Aykroyd, il quale aveva già collaborato in passato con Landis. Per ottenere il ruolo quest’ultimo dovette però dimezzarsi lo stipendio, poiché i produttori non erano convinti circa il suo coinvolgimento.

L’attrice Jamie Lee Curtis è invece presente nel ruolo di Ophelia, una giovane prostituta. L’attrice, divenuta celebre grazie ad Halloween, era considerata un icona del cinema horror e thriller, ed erano in molti a dubitare circa il suo coinvolgimento in una commedia. Questa era però proprio alla ricerca di un ruolo che potesse liberarla da tale etichetta, e grazie all’insistenza di Landis finì con l’ottenere la parte. Ad interpretare gli avari fratelli Randolph e Mortimer Duke sono rispettivamente gli attori Ralph Bellamy e Don Ameche. Quest’ultimo, in particolare, non recitava da oltre un decennio ed era da molti creduto morto. Non credendo a tale voce, però, Landis iniziò a ricercarlo, riuscendo infine a trovarlo ed offrirgli la parte.

Una poltrona per due

 

Una poltrona per due: il significato del titolo e del finale

Si è molto dibattuto sul titolo del film. Quello originale, Trading Places, fa riferimento ai luoghi di scambi commerciali, ma data la vicenda dei due protagonisti va anche a significare il loro scambiarsi di posto. Un gioco di senso che con il titolo italiano, Una poltrona per due si è perso. Tuttavia, il titolo italiano evidenzia l’aspetto per cui i due protagonisti starebbero entrambi cercando di sedersi sulla stessa poltrona, ovvero di far parte di un contesto agiato che ad uno è sempre stato negato, mentre all’altro viene negato solo in un secondo momento. Come noto, il regista John Landis si è sempre detto contrariato dal titolo dato al suo film in Italia, ritenendolo inadeguato.

Per quanto riguarda il finale, invece, quando i due protagonisti scoprono che i Duke non solo sono responsabili del loro scambio di ruoli, ma vogliono anche mettere in atto una grande speculazione a Wall Street, decidono di vendicarsi mandandoli sul lastrico. Louis e Billie Ray intercettano un rapporto sul prezzo del succo d’arancia destinato ai Duke e inviano loro un’altro rapporto che riporta però l’esatto contrario di quanto stabilito in quello vero. I due credono dunque che il raccolto sia andato male e che il prezzo sia destinato a salire (in realtà, è l’esatto contrario) e li induce a dilapidare il loro patrimonio in contratti futures. Si tratta di contratti derivati che impegnano le parti ad acquistare o vendere, a una data futura, una determinata quantità di merce a un prezzo prefissato.

Convinti che il prezzo salirà notevolmente, i due fratelli decidono dunque di impegnarsi a comprare immediatamente il più possibile, subito imitati dal resto dei broker di Wall Street. Aumentando la domanda, il prezzo del succo finisce per alzarsi. Entrano a questo punto in scena Winthorpe e Valentine, che iniziano a vendere futures allo scoperto. Altri li imitano e il prezzo ricomincia dunque a scendere e quando il vero rapporto del Governo sul raccolto viene reso pubblico dal Segretario dell’Agricoltura, il prezzo dei futures crolla vertiginosamente. I Duke perdono tutto, mentre i nostri eroi (che hanno ricomprato a un prezzo bassissimo) diventano milionari.

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Una poltrona per due e le sue scene “offensive”

Chi ha già visto Una poltrona per due saprà che all’interno del film vi sono diverse scene oggi ritenute offensive. Tra le scene incriminate, vi è una blackface in cui Dan Aykroyd si camuffa da giamaicano durante il terzo atto, o ancora la scena in cui Winthorpe, che, rivolgendosi a Valentine, all’ombra delle Torri Gemelle e parlando del trading di borsa, dice: «Qui o uccidi o sei ucciso». Negli anni successivi agli attentati dell’11 settembre 2001, negli Stati Uniti, alcune emittenti televisive hanno scelto di tagliare questa frase, ritenendola inopportuna. Ad ogni modo, Landis si è sempre schierato dalla parte di queste ed altre scene, affermando che queste non devono essere cancellate ma guardate facendo riferimento al loro contesto, dal quale si possono oggi prendere le distanza ma senza ignorarne l’esistenza.

Il trailer di Una poltrona per due e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Una poltrona per due grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV, Now, Paramount+ e Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno venerdì 24 dicembre alle ore 21:30 sul canale Italia 1.

Una Poltrona Per Due e Il Principe Cerca Moglie: Eddie Murphy rivela il suo preferito

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Una Poltrona per Due e Il Principe Cerca Moglie, entrambe dirette da John Landis, sono probabilmente le due commedie di Eddie Murphy più conosciute e amate dal pubblico e dai cinefili di tutti il mondo (soprattutto in Italia, visto l’ormai diffusissimo passaggio televisivo di entrambe le pellicole).

Se per tutti gli appassionati del genere è però estremamente difficile riuscire a stabilire quali dei due piccoli cult sia il più riuscito, per Eddie Murphy invece la risposta è semplice: Il Principe Cerca Moglie. O meglio, questa è la pellicola che il celebre attore preferisce tra le due.

Intervistato da Yahoo Movies, infatti, Murphy ha rivelato quanto segue: “Amo Una Poltrona per Due, ma Il Principe Cerca Moglie mi ha permesso di fare una cosa che adoro: i personaggi multipli!”.

Nel film l’attore interpreta ben quattro personaggi: il principe Akeem, Clarence, Sandy Watson e Saul. Ricordando il lavoro con Rick Baker (truccatore statunitense specializzato in make up per effetti speciali, vincitore di ben 7 premi Oscar), Murphy ha aggiunto:

“Quando ho fatto Il Principe Cerca Moglie, ho pure interpretato un vecchio tizio ebreo (il barbiere Saul) e la gente neanche si era accorta! Se ne rendevano conto solo rivedendolo, una cosa molto divertente”.

Voi cosa ne pensate? Quale delle due commedie è la vostra preferita?

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Una Poltrona Per Due e Il Principe Cerca Moglie: Eddie Murphy rivela il suo preferito

Fonte: YahooMovies

Una Pistola en cada Mano: recensione del film

Nonostante gli uomini facciano milioni di cose pur di non fermarsi semplicemente a parlare del sé più profondo, quello in cui si prova ad elaborare il dolore per un rapporto finito, la ferita mai rimarginata della sconfitta e il senso di inadeguatezza per tutto ciò che sembra più grande di noi, ad un certo punto della vita succede che tutto quello che un uomo è stato ed è gli si para davanti, fastidioso come la testa del tipo più alto di noi al cinema: proprio non puoi ignorarlo. Tutto questo è Una pistola en cada mano di Cesc Gay, una commedia corale suddivisa in cinque ‘episodi’ più un epilogo in cui il tempo sembra dilatarsi, nello spazio di una ‘semplice’ chiacchierata in cui otto uomini si raccontano con totale sincerità, in un modo che troppo spesso sembra alieno al mondo maschile. Nel farlo, i nostri otto protagonisti sembrano finalmente togliere la maschera di forza che si sentono costretti ad indossare, rivelando i loro lati più deboli, ma anche quelli più comici.

Il regista catalano con Una pistola en cada mano ci mette di fronte a frammenti di vita quotidiana: incontri casuali e non che diventano straordinari. Con un montaggio lento e una certa predilezione per la camera fissa, grazie alla bravura degli attori (tra cui Ricardo Darìn, Eduardo Noriega, Javier Càmara e Eduard Fernàndez) e a dialoghi non solo serrati, ma dall’ironia dissacrante e sagace, Gay non rischia mai di cadere in ridondanze inutili, anzi tiene sempre desta l’attenzione dello spettatore, che riesce a trascorrere 100 minuti di intrattenimento di ottimo livello.

Una materia che nelle mani di qualcun altro avrebbe sicuramente finito per diventare banale e già vista, grazie a Cesc Gay, alla sua decima regia, diventa un inedito ed intelligente quadro generazionale che mette in mostra le debolezze dell’uomo, analizzandolo con onestà e spogliandolo di quello strato di pudore che tende a nasconderle e che si concretizza in una ‘Pistola in ogni mano’, nel tentativo di difendersi dal giudizio del sé e degli altri.

Presentato nella categoria fuori concorso alla settima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, con Una pistola en cada mano ci avviamo alla fine di un Festival che avuto sì, molti alti e bassi, ma che ha regalato, soprattutto nell’ambito della commedia, dei risultati niente male.

Una piccola impresa meridionale: recensione del film

Rocco Papaleo ritorna dietro alla macchina da presa con Una piccola impresa meridionale, film tratto dall’omonimo libro scritto dallo stesso regista e lo sceneggiatore Valter Lupo. La storia potrebbe apparire come la classica commedia del sud, ma quello su cui gioca l’intera sceneggiatura è una commedia brillante che riesce a mescolare i “grandi temi sociali” quali l’omosessualità, la prostituzione, il divorzio e la religione con la battuta veloce in un gioco di rimandi e di pregiudizi. Ma la caratteristica predominante è il duplice punto di vista, quello dell’Io Narrante di Don Costantino e quello dell’opinione pubblica rappresentato dalla madre, Stella. L’azione del film viene messa in moto proprio da questo contrapporsi di punti di vista e dal presunto “scandalo”.

In Una piccola impresa meridionale Don Costantino (Rocco Papaleo) un ex prete, viene confinato dalla madre, Stella (Giuliana Lojodice) in un vecchio faro dismesso, lontano da occhi indiscreti per evitare che in paese sappiano che si è spretato. A fargli compagnia si aggiungeranno Arturo (Riccardo Scamarcio), ex-marito di sua sorella Rosa Maria (Claudia Potenza), scappata con un misterioso amante, Magnolia (Barbora Bobulova) prostituta in pensione e una ditta edile che nel restaurare il faro ricostruiranno loro stessi.

Una piccola impresa meridionale, il film

Nonostante alcune forzature in alcuni punti, che hanno dilatato i tempi della commedia creando delle sospensioni a livello narrativo a favore di quello dell’intrattenimento. Il film si presenta come una commedia brillante, in cui la comicità mimica dell’attore lucano, misto alla direzione di grandi attori, che vanno dal caratterista all’attrice di teatro, ha fatto sì che la coralità del film fosse un elemento originale. Tra gli attori a spiccare è Giuliana Lojodice perfetta come spalla di Papaleo e anche nelle scene da protagonista, suscitando la risata spontanea e divertita della sala. Molto brava, come non la si era mai vista, Sara Felberbaum che riesce a caratterizzare Valbona, la collaboratrice domestica, lavorando con estrema cura sul suo personaggio, come raramente accade nella commedia italiana. Bravi, anche nelle interpretazioni canore, Riccardo Scamarcio e Barbora Bobulova che in maniera opposta, riescono a sentire il peso delle critiche e come convivono con esse. Da evidenziare la bellissima fotografia di Fabio Zamarion che insieme al montaggio di Christian Lombardi ci restituiscono un luogo lontano, selvaggio e magnetico. Così come le musiche di Rita Marcotulli che con i suoi inediti riesce ad sottolineare la dimensione emotiva dei personaggi e delle loro riflessioni interiori.

Una piccola impresa meridionale è una commedia che gioca sui meccanismi sociali, evitando di netto la morale o la retorica e preferendo concentrarsi sul percorso interiore di questi personaggi “da ristrutturare”, ponendo le loro figure stereotipate nel simpatico confronto dialettico e consacrando definitivamente Papaleo come regista.

Una piccola impresa meridionale: due nuove clip con Rocco Papaleo

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Una piccola impresa meridionaleArrivano due nuove clip dell’atteso secondo film da regista di Rocco Papaleo dal titolo Una piccola impresa meridionale, che uscirà giovedì 17 ottobre al cinema. Nel cast Riccardo Scamarcio, Barbora Bobulova, Rocco Papaleo, Sarah Felberbaum.

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Sinossi

Un ex prete, don Costantino, viene confinato dalla madre, mamma Stella, in un vecchio faro dismesso, lontano da occhi indiscreti, per evitare che in paese sappiano che si è spretato. Mamma Stella, infatti, ha già un altro scandalo da affrontare: sua figlia Rosa Maria ha lasciato il marito, Arturo, ed è scappata con un misterioso amante.
Il vecchio faro in disuso, che appartiene alla famiglia di Costantino e che dovrebbe garantirgli un isolamento, comincia ad attirare personaggi bizzarri, trasformandosi via via in un refugium peccatorum. Dopo l’ex prete arriva una ex prostituta, Magnolia. Poi il cognato cornuto, Arturo. Infine una stravagante ditta di ristrutturazioni chiamata per riparare il tetto del faro. Una commedia di equivoci e colpi di scena che conquisterà gli spettatori dal primo istante. La piccola impresa meridionale è nel miracolo che si compie: la riparazione di un edificio, infatti, può diventare l’inizio di una ricostruzione più profonda.

Una Piccola Impresa Meridionale Trailer del film di Rocco Papaleo

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Una piccola impresa meridionale-trailerGuarda il trailer di Una Piccola Impresa Meridionale, il nuovo film di Rocco Papaleo che uscirà il 17 ottobre al cinema. Nel cast Riccardo Scamarcio, Barbora Bobulova, Rocco Papaleo, Sarah Felberbaum, Claudia Potenza, Giuliana Lojodice.

Una piccola impresa meridionale recensione blu-ray

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Una piccola impresa meridionale, la nuova brillante commedia di Rocco Papaleo, che torna alla regia dopo il successo di Basilicata Coast to Coast, arriva dal 26 febbraio in edizioni Blu-ray e DVD grazie a Warner Bros. Entertainment Italia.

Ambientato nel Sud Italia, il film, prodotto da Paco Cinematografica, propone in tono sarcastico e divertente due realtà di un Mezzogiorno ancora fortemente diviso tra solide tradizioni che necessitano di adeguarsi ai tempi moderni e nuove realtà emergenti.

Don Costantino (Rocco Papaleo) un ex prete, viene confinato dalla madre, Stella (Giuliana Lojodice) in un vecchio faro dismesso, lontano da occhi indiscreti per evitare che in paese sappiano che si è spretato. A fargli compagnia si aggiungeranno Arturo (Riccardo Scamarcio), ex-marito di sua sorella Rosa Maria (Claudia Potenza), scappata con un misterioso amante, Magnolia (Barbora Bobulova) prostituta in pensione e una ditta edile che nel restaurare il faro ricostruiranno loro stessi.

una-piccola-impresa-meridionaleRocco Papaleo ritorna dietro alla macchina da presa con Una piccola impresa meridionale, film tratto dall’omonimo libro scritto dallo stesso regista e lo sceneggiatore Valter Lupo. La storia potrebbe apparire come la classica commedia del sud, ma quello su cui gioca l’intera sceneggiatura è una commedia brillante che riesce a mescolare i “grandi temi sociali” quali l’omosessualità, la prostituzione, il divorzio e la religione con la battuta veloce in un gioco di rimandi e di pregiudizi. Ma la caratteristica predominante è il duplice punto di vista, quello dell’Io Narrante di Don Costantino e quello dell’opinione pubblica rappresentato dalla madre, Stella. L’azione del film viene messa in moto proprio da questo contrapporsi di punti di vista e dal presunto “scandalo”.

Nonostante alcune forzature in alcuni punti, che hanno dilatato i tempi della commedia creando delle sospensioni a livello narrativo a favore di quello dell’intrattenimento. Il film si presenta come una commedia brillante, in cui la comicità mimica dell’attore lucano, misto alla direzione di grandi attori, che vanno dal caratterista all’attrice di teatro, ha fatto sì che la coralità del film fosse un elemento originale. Tra gli attori a spiccare è Giuliana Lojodice perfetta come spalla di Papaleo e anche nelle scene da protagonista, suscitando la risata spontanea e divertita della sala. Molto brava, come non la si era mai vista, Sara Felberbaum che riesce a caratterizzare Valbona, la collaboratrice domestica, lavorando con estrema cura sul suo personaggio, come raramente accade nella commedia italiana. Bravi, anche nelle interpretazioni canore, Riccardo Scamarcio e Barbora Bobulova che in maniera opposta, riescono a sentire il peso delle critiche e come convivono con esse. Da evidenziare la bellissima fotografia di Fabio Zamarion che insieme al montaggio di Christian Lombardi ci restituiscono un luogo lontano, selvaggio e magnetico. Così come le musiche di Rita Marcotulli che con i suoi inediti riesce ad sottolineare la dimensione emotiva dei personaggi e delle loro riflessioni interiori.

Una piccola impresa meridionale è una commedia che gioca sui meccanismi sociali, evitando di netto la morale o la retorica e preferendo concentrarsi sul percorso interiore di questi personaggi “da ristrutturare”, ponendo le loro figure stereotipate nel simpatico confronto dialettico e consacrando definitivamente Papaleo come regista.

Commento all’edizione: L’edizione blu-ray di Warner Bros si confermano molto interessanti. Ma parliamo della qualità dell’alta definizione che è di ottima fattura grazie al formato 16:9  2.35:1 che regala immagini ben definite anche se inferiori agli standard d’oltre oceano. Stesso discorso vale per la traccia audio, un DTS-HD 5.1 che farà la gioia del vostro home theatre.  Tra i Contenuti Speciali di questa edizione home-video, vi segnaliamo il backstage, il videoclip e la colonna sonora. Tuttavia resta un prodotto inferiore rispetto a quanto oggi offrono l’edizioni di altri paese come gli USA e l’Inghilterra. Sotto questo punto di vista il nostro paese potrebbe e dovrebbe fare di più.

Una piccola impresa meridionale in blu-ray dal 26 Febbraio

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Una piccola impresa meridionaleLa nuova brillante commedia di Rocco Papaleo, Una piccola impresa meridionale, che torna alla regia dopo il successo di Basilicata Coast to Coast, arriva dal 26 febbraio in edizioni Blu-ray e DVD grazie a Warner Bros. Entertainment Italia.

Ambientato nel Sud Italia, il film, prodotto da Paco Cinematografica, propone in tono sarcastico e divertente due realtà di un Mezzogiorno ancora fortemente diviso tra solide tradizioni che necessitano di adeguarsi ai tempi moderni e nuove realtà emergenti.

Dopo aver lasciato la veste da prete, Don Costantino viene cacciato dalla madre Stella, che lo costringe a rimanere isolato in un faro di loro proprietà. Il faro però non è un luogo così appartato come sembra: qui infatti iniziano ad arrivare una ex prostituta, il cognato del ex prete ed infine una impresa di ristrutturazione. Inizierà così un non facile percorso che porterà ognuno ad accettare le diversità degli altri.

Le edizioni Home Video della pellicola sono arricchite da imperdibili contenuti speciali, tra i quali il backstage sul set del film, il trailer e due video musicali della colonna sonora.

 SINOSSI

Don Costantino (Rocco Papaleo) si è appena “spretato”, e viene confinato dalla madre in un vecchio faro in disuso per sfuggire ai pettegolezzi del paese. Ma invece di garantirgli l’isolamento, il vecchio faro comincia ad attirare bizzarri personaggi: una escort (Barbara Bobulova), il cognato tradito dalla sorella (Riccardo Scamarcio) e un gruppo di improbabili operai, chiamati a riparare il faro.

CONTENUTI SPECIALI

 L’Edizione Blu-ray di Una Piccola Impresa Meridionale include i seguenti contenuti speciali:

·       Backstage lungo e backstage corto

·       Trailer

·       Videoclip “Dove Cadono i Fulmini” Erica Mou

·       Colonna sonora

·       Videoclip “La Mia Parte Imperfetta” Riccardo Scamarcio

L’Edizione DVD di Una Piccola Impresa Meridionale include i seguenti contenuti speciali:

·      Backstage

·      Trailer

·      Videoclip Erica Mou “Dove Cadono i Fulmini”

·      Colonna Sonora

INFORMAZIONI SUL PRODOTTO BLU-RAYTM

TITOLO Una Piccola Impresa Meridionale
REGIA Rocco Papaleo
                       CAST Riccardo Scamarcio, Barbora Bobulova, Rocco Papaleo, Sarah Felberbaum
GENERE Commedia
DURATA 101 minuti circa
FILM Video: 2.35.1 16×9

Audio: Italiano (2.0 Dolby Digital) ; Dolby Digital 5.1: Italiano

Sottotitoli : Italiano per non udenti, inglese

INFORMAZIONI SUL PRODOTTO DVD

TITOLO Una Piccola Impresa Meridionale
REGIA

Rocco Papaleo

CAST Riccardo Scamarcio, Barbora Bobulova, Rocco Papaleo, Sarah Felberbaum
GENERE Commedia
DURATA 101 minuti circa
FILM Video: 2.35.1 16×9.

Audio: Dolby Digital 2.0: Italiano. Dolby Digital 5.1: Italiano

Sottotitoli : Italiano per non udenti, Inglese

 

Una piccola “parte” di Karen Gillian apparirà in Star Wars

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Una piccola “parte” di Karen Gillian apparirà in Star Wars

Alcuni membri del cast di  Guardians of the Galaxy hanno dovuto modificare in modo estremo il proprio fisico, pur di entrare nella parte.  , ad esempio, è stato costretto a perdere in poco tempo un pò di peso e mettere su muscoli per interpretare Star Lord.

Anche Karen Gillian ha dovuto compiere un grosso sacrificio, tagliando i suoi lunghi capelli fino all’ultimo centimetro per poter assumere le sembianze di Nebula. In un’intervista a Collider l’attrice ha parlato delle sue reazioni durante il taglio: Non ho pianto, ridevo istericamente . Sono rimasta davvero colpita quando mi sono svegliata la mattina successiva. In quel momento ho pensato “Oh, mio dio, dove sono i miei capelli?”. Tuttavia, tutti mi hanno tenuto alto il morale. Ridevano e scherzavano. La Marvel è la migliore azienda per cui lavorare, lo sono davvero. Ti trattano davvero bene. Hanno trasformato i miei capelli nella più incredibile e ben fatta parrucca e l’hanno consegnata al popolo di Star Wars. È così divertente pensare che i miei capelli sono in una parrucca accanto a tutte quelle teste di mostri di Star Wars, in un magazzino. Ho pensato fosse davvero divertente.

Oltre a I Guardiani della Galassia, film atteso negli USA il 1 Agosto del 2014, con nel cast Chris Pratt, Dave Bautista, Glenn Close, Lee Pace, Michael Rooker, Ophelia Lovibond, Zoe Saldana, Benicio Del Toro e Vin Diesel, una piccola parte di Karen Gillian potrebbe essere quindi anche in Star Wars Episodio VII.

Il nuovo capitolo del franchise fantascientifico più famoso di sempre uscirà al cinema nel 2015, per la regia di J.J. Abrams, basato su una sceneggiatura di J.J. Abrams e Lawrence Kasdan. Per tutte le notizie sulla nuova trilogia targata Disney vi segnaliamo il nostro speciale: Star Wars. La scheda del film: Star Wars: Episodio VII.

Nel cast del film sono stati confermati gli illustri ritorni di Mark Hamill, Carrie Fisher, Peter Mayhew eHarrison Ford, mentre i personaggi nuovi di questa nuova trilogia potrebbero avere i volti di Adam Driver, Lupita Nyong’o e John Boyega. Nel film inoltre vedremo anche l’atteso ritorno del Millennium Falcon e di R2

Fonte: Comicbookmovie

Una pazza giornata di vacanza: tutti i dettagli del film spin-off

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Josh Heald e Jon Hurwitz, già menti dietro al successo di Cobra Kai, hanno commentato con Variety il progetto dello spin-off di Una pazza giornata di vacanza, il film di John Hughes del 1986. I due creatori si aprono proponendo le loro intenzioni, che dovrebbero essere legate all’esplorazione del mondo già visto e non al suo rifacimento.

Hurwitz ha dichiarato: “Siamo figli degli anni ’80. Quando parliamo delle esperienze cinematografiche seminali delle nostre vite, c’è un periodo di cinque anni dall’83 all’88, in cui ci sono stati per entrambi quei film. Una pazza giornata di vacanza è stato un momento del genere nella nostra vita. Amiamo i viaggi secondari. In quel film, c’è questo grande desiderio che si realizza con questi due camerieri, che portano questa fantastica Ferrari. Abbiamo solo un paio di scorci di loro che se ne vanno, si arrampicano su una collina gigante, prendono l’auto in volo e poi la restituiscono. Cosa sta succedendo nelle loro vite? Sembrano vivere un’esperienza molto diversa da Ferris, che vive nella periferia più lontana. Cosa può averli portati ad aver bisogno di quell’auto, a volere quell’auto e a prenderla? Quando inizi a prendere in considerazione tutte le storie, si aprono molte idee. Siamo entusiasti di raccontare una storia molto diversa che si svolge a Chicago quel giorno che non riscrive ciò che accade nel film, ma che racconta altro, nello stesso momento; non stiamo cercando di infilare la nostalgia in gola a nessuno. Amiamo e rispettiamo i film che tutti ritengono intoccabili, e questo non sta cercando di toccare o pasticciare con Una pazza giornata di vacanza in alcun modo.

Josh Heald ha aggiunto: “Non ci interessa rifare qualcosa. Ci piace così tanto, vogliamo esplorarlo di più. La somiglianza con “Cobra Kai” è iniziata con un punto di vista che non si vede. In “Karate Kid”, e se fossi nei panni di Johnny? Ti fa guardare indietro a “The Karate Kid” in un modo divertente e diverso. Mantiene vivo quel film in un modo diverso. Se le cose funzionassero con questo, sarebbe simile.”

Sotto questo punto di vista, sembra un approccio molto interessante! Aspettiamo di vedere cosa succederà, soprattutto alla luce del grande successo di Cobra Kai.

Una parte da attore in Django Unchained per Tarantino!

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Una parte da attore in Django Unchained per Tarantino!

Sembra che Quentin Tarantino avrà anche un piccolo ruolo da attore in Django UnchainedA rivelarlo è Rex Linn, attore che interpreta uno dei cattivi del film, che ha recitato in una scena appunto con Tarantino, Jonah Hill e Don Johnson. Ovviamente nessun altro particolare è stato rivelato, non ci resta che attendere l’uscita del film, o magari il Festival di Roma!

Una parodia di X-Men al Comic Con di New York

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Lo scorso weekend, al Comic Con 2013 di New York, è stato mostrato un divertentissimo sketch di X-Men tratto dal panel dedicato al Pete Holmes Show. La parodia mostra il professor Charles Xavier che licenzia Wolverine, sottolineando quanto sia inutile come supereore. Eccola di seguito.

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Vi ricordiamo che il 23 marzo 2014 uscirà nei cinema X-Men giorni di un futuro passato. La trama, tratta dall’omonimo fumetto del 1981, ripercorre un arco temporale ambientato in un imprecisato futuro in cui gli USA sono dominati dalla Sentinelle, mentre i mutanti vivono confinati in campi di concentramento. Kitty Pride torna indietro nel tempo e impedisce dal passato che gli eventi precipitino a tal punto da trasformare la vita dei mutanti del futuro in un inferno di reclusione.

Nel cast sono confermatissimi ,  Halle Berry, Peter Dinklage e . Il film è ispirato ai fumetti di Chris Claremont e John Byrne dal titolo: ”Uncanny X-Men” # 141 e 142 nel 1981. Tutte le info sul film nella nostra scheda: X-Men: giorni di un futuro passato. Tutte le news sul film invece sono nel nostro speciale: X-Men.

Tutte le foto del film nella nostra gallery:

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Fonte: Comic Book Movie

Una parigina alla riscossa: Melanie Laurent

Una parigina alla riscossa: Melanie Laurent

Non prendere lezioni di recitazione, non imparare a memoria le tue battute, non aver paura d’essere ridicola.” Pochi i consigli che Melanie Laurent ha ricevuto dal suo mecenate cinematografico Gerard Depardieu e che con dedizione e volontà le hanno consentito di costruirsi in breve tempo un’interessante carriera.

Melanie Laurent, biografia

Parigina DOC, Melanie Laurent nasce nella capitale francese il 21 febbraio 1983, figlia di una professoressa di danza e di un doppiatore (è la voce di Ned Flanders nella versione francese de I Simpson): nonostante le velleità artistiche della famiglia il primo approccio col mondo del cinema avviene in modo assolutamente casuale a soli 13 anni, accompagnando una sua amica ad un’audizione per un ruolo in Asterix e Obelix contro Cesare; galeotto allora l’incontro con Depardieu, che dopo aver notato la giovane dietro le quinte le propose subito un ruolo, scritturandola nel suo film Un pont entre deux rives dove interpreta il ruolo di Lisbeth. Segue un periodo di intensa attività in patria con diverse pellicole, da Ceci est mon corps (2000) di Rodolphe Marconi con Louis Garrel e Jane Birkin, a Embrassez qui vous voudrez (2002), dove interpreta la fidanzata di Gaspar Ulliel, e la fiction Il partigiano Moulin.

Melanie Laurent, filmografia

Nel 2004 torna a essere diretta da Rodolphe Marconi in Le Dernier Jour, dove interpreta nuovamente la ragazza di Ulliel, stavolta messa da parte da lui per l’amore omosessuale verso un amico d’infanzia e l’anno dopo è nuovamente sugli schermi in Tutti i battiti del mio cuore di Jacques Audiard con Roman Duris, nel ruolo dell’amante di un boss della mala russa. Il 2006 è un anno importante grazie al film Je vais bien, ne t’en fais pas di Philippe Lioret dove interpreta il ruolo di Lili, diciannovenne disperata per la separazione dal fratello gemello col quale ha un fortissimo legame, prova che le fa vincere il premio Cesar e il Lumiere come migliore promessa del 2007.

Segue nel 2008 Parigi di Cédric Klapisch, opera corale dove ritrova Roman Duris, per interpretare una studentessa della Sorbona oggetto dell’ossessione del suo professore di storia (interpretato da Fabrice Luchini) che cerca di conquistarla dedicandole versi di Charles Baudelaire. Nello stesso anno recita nel disperato L’amore nascosto di Alessandro Capone, dramma dai toni inquietanti che scava nella mente distorta di Danielle (interpretata da Isabelle Huppert), ricoverata in un ospedale psichiatrico dopo l’ennesimo tentativo di suicidio: a Melanie il ruolo di Sophie, figlia odiata e respinta sin dalla nascita, algida e misteriosa che come un fantasma appare alla ricerca di risposte nella stanza di Danielle e cerca disperatamente di superare l’innaturale odio di una madre verso la sua creatura con esiti tragici.

Il 2009 sarà l’anno che finalmente le porterà la fama internazionale: Quentin Tarantino la consacra regina assoluta del suo Bastardi senza Gloria, dove interpreta l’ebrea Shoshanna Dreyfuss: ormai entrata nel mito la perfomance della Laurent, una metamorfosi di odio per una ragazza indifesa e terrorizzata, sporca del sangue dei familiari e in fuga dalle grinfie del terribile Hans Landa nelle prime scene, per diventare la proprietaria di un cinema animata da spietata sete di vendetta; con sguardo assatanato fra le fiamme, con una risata fragorosa capace di tormentare i più terribili incubi, si impone sullo schermo per realizzare la più impossibile e allettante della fantasie: uccidere Hitler e cambiare il corso della storia. «Il suo obiettivo? Uccidere Hitler – conferma Melanie Laurent – È una tipica eroina tarantiniana, una donna e una guerriera. Comincio il film in salopette e lo finisco in veletta e abito da sera. Come temperamento, mi sento molto vicina a lei: sono ebrea anch’io, e fin da ragazzina ho sognato la stessa cosa, eliminare il Fuhrer».

Dopo i fasti di Tarantino Melanie decide di concedersi la commedia Il Concerto Radu Mihaileanu e con Aleksei Guskov: qui interpreta Anne Marie Jacquet, grande violinista alla ricerca del proprio passato, che accetta di suonare Tchaikovsky insieme a una stramba orchestra di musicisti russi, cacciati dal regime sovietico e in cerca di riscatto, arrivati a Parigi grazie a uno scambio d’identità. Nel 2010 interpreta Annette Motod in Vento di primavera di Roselyne Bosch, nei panni di un’infermiera che si adopera per aiutare le famiglie ebree durante i rastrellamenti del 1942 nel quartiere della Butte Montmartre. Dopo aver terminato le riprese del suo primo lungometraggio da regista Les Adoptés, ha registrato il suo primo album musicale con il nuovo compagno Damien Rice. «Sono iperattiva, non riesco a stare ferma. Mi pare di non avere abbastanza tempo per realizzare tutto quel che ho in mente. Vacanze? Mi annoiano, al massimo riesco a prendermi un giorno solo, tutto per me, per fare shopping, comprarmi delle scarpe». La bella Shoshanna sembra inarrestabile: provate a fermarla.