Il network americano della ABC ha
diffuso le foto promozionali di Grey’s Anatomy 12×05, il quinto
episodio che si intitolerà “Guess Who’s Coming to Dinner”:
[nggallery id=2023]
Grey’s Anatomy è una
serie televisiva statunitense trasmessa dal 2005. È un medical drama incentrato sulla vita della
dottoressa Meredith Grey, una tirocinante di chirurgia
nell’immaginario Seattle Grace Hospital di Seattle. Il
titolo di Grey’s Anatomy gioca sull’omofonia fra il cognome
della protagonista, Meredith Grey, e Henry Gray, autore del celebre
manuale medico di anatomia Gray’s Anatomy (Anatomia del
Gray). Seattle Grace (poi Seattle Grace Mercy West e,
ulteriormente, Grey Sloan Memorial Hospital) è invece il nome
dell’ospedale nel quale si svolge la serie. I titoli dei singoli
episodi sono spesso i titoli di una o più canzoni.
Inizialmente partita come una serie
in midseason, Grey’s Anatomy ha ben presto attratto
pubblico, ricevendo anche numerosi premi e riconoscimenti nel corso
degli anni. Insieme a Desperate Housewives e Lost, è
considerata una delle serie TV che hanno riportato al successo
il network televisivo statunitense ABC. Nel 2007 ha generato
uno spin-off, Private Practice, di cui è protagonista Kate
Walsh nel ruolo diAddison Montgomery. Un adattamento della serie in
versione soap opera, intitolato A corazón abierto, è andato
in onda in Colombia dal 26 maggio 2010.
Secondo giorno di Festa
di Roma 2015 per la Selezione Ufficiale alle ore
19.30 la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica ospiterà
il primo film italiano inserito nella Selezione Ufficiale, Lo
chiamavano Jeeg Robot: il lungometraggio
dell’attore e produttore cinematografico italiano Gabriele Mainetti
racconta la storia di Enzo Ceccotti, interpretato da
Claudio Santamaria (Nastro d’Argento come Miglior
Attore Protagonista per Romanzo Criminale) che, dopo aver scoperto
di possedere poteri sovraumani, affronterà la sua vita da
delinquente con uno spirito tutto nuovo.
Il network americano della ABC
Family ha diffuso le foto della
serie Shadowhunters, l’attesa
nuova serie adattamento della saga Fantasy di Cassandra
Clare.
Shadowhunters (The
Mortal Instruments) è una saga di romanzi urban fantasy,
scritta da Cassandra Clare e ambientata a New York.
Del primo libro è stato realizzato
un graphic novel in lingua inglese, pubblicato mensilmente da Th3rd
World a partire da settembre 2012: la storia, in nove parti, è
adattata da Mike Raicht, illustrata da Nicole Virella e Val Freire,
e colorata da Jeremy Mohler. La graphic novel è stata pubblicata
online nella sua interezza il 6 agosto 2013.
Nel 2010 la Costantin Features,
insieme a Screen Gems e Unique Features, ha acquistato i diritti
cinematografici dei libri. Il primo film, Shadowhunters – Città
di ossa, diretto da Harald Zwart, è uscito nelle sale
cinematografiche il 23 agosto 2013, con protagonisti Lily Collins
nel ruolo di Clary Fray e Jamie Campbell Bower in quello di Jace
Wayland; per quanto riguarda gli altri personaggi, Isabelle
Lightwood è interpretata da Jemima West, Simon Lewis da Robert
Sheehan, Alec Lightwood da Kevin Zegers, Magnus Bane da Godfrey
Gao, Jocelyn Fray da Lena Headey, Hodge Starkweather da Jared
Harris, Luke Garroway da Aidan Turner, Valentine Morgenstern da
Jonathan Rhys Meyers, Madame Dorothea da CCH Pounder, Emil Pangborn
da Kevin Durand e Samuel Blackwell da Robert Maillet. La Constantin
ha annunciato che la produzione del seguito, Città di
cenere, sarebbe iniziata a fine 2013, ma questa è stata poi
rinviata al 2014 per poi essere definitamente cancellata.
In Sala Petrassi, alle ore 21, il
pubblico potrà assistere alla proiezione di
Junun, l’entusiasmante documentario
diretto da Paul Thomas Anderson. Nella primavera
del 2015, il maharaja di Jodhpur, in India, ha ospitato
Shye Ben Tzur, Jonny Greenwood, Nigel Godrich, Paul
Thomas Anderson e una dozzina di musicisti indiani.
Il gruppo ha improvvisato uno studio di registrazione nel forte del
maharaja, e in tre settimane ha dato vita a una felice
collaborazione che è diventata la musica e il film di Junun
(“follia d’amore)”. Sempre alle ore 21.30 presso il Teatro Studio
Gianni Borgna sarà presentato, ancora in Selezione Ufficiale (in
collaborazione con Alice nella città), Campo Grande di Sandra
Kogut, l’autrice di Mutum presentato alla Quinzaine des
Réalizateurs di Cannes (e successivamente a Toronto, Berlino e
Rotterdam). Sullo sfondo del boom economico brasiliano, momento di
eccezionale crescita, caotico e spaesante allo stesso tempo, Campo
Grande racconta la storia di due bambini abbandonati dalla madre
sul pianerottolo della casa di Regina, nelle vicinanze di Ipanema,
a Rio de Janeiro. L’arrivo improvviso e inaspettato di questi
ragazzi nella vita di Regina è un evento sconvolgente. Comincia la
ricerca della loro madre, e gli eventi prendono una piega
imprevedibile.
Alla Festa del cinema
di Roma 2015 abbiamo intervistato James
Vanderbilt, regista di Truth e
sceneggiatore di The Amazing Spider-Man e con
noi ha parlato del nuovo reboot in cantiere targato Marvel/Sony sull’Uomo Ragno:
E’ il regista e
sceneggiatore James Vanderbilt ad
accompagnare il film d’apertura Truth
della Festa del Cinema di Roma 2010 e per
l’occasione lo abbiamo intervistato sul red carpt dell’evento
capitolino.
Ospite alla Festa del Cinema di
Roma 2015 per omaggiare la madre, Ingrid Bergman,
l’attrice Isabella Rossellini ha commentato le
dichiarazioni di Jennifer Lawrence (che trovate qui) in
merito alla parità di retribuzione tra uomini e donne nel mondo del
cinema e di Hollywood in particolare.
Guarda la nostra video intervista
all’attrice Isabella Rossellini, alla Festa
del cinema di Roma 2015 per presentare l’omaggio alla
madre Ingrid Bergman, Siamo Donne.
Direttamente dall’Auditorium Parco
della Musica si è aperto oggi la decima edizione della Festa del
Cinema di Roma 2015.
Nel primo daily parliamo di
Truth, di James
Vanderbilt con Cate Blanchett e
Robert Redford e di Monster
Hunt del cinese Raman Hui. In più
uno sguardo alla coppia d’oro della prima giornata, Joel
Coen e Frances McDormand, protagonisti
del primo incontro con il pubblico capitolino.
Nell’era di internet, dei blog,
della velocità e dell’informazione che viaggia a cavallo di un
tweet, James Vanderbilt, alla sua prima prova da
regista, racconta il mondo del giornalismo d’inchiesta, così
com’era fino a pochi anni fa, un mondo fatto di ricerche, di
storie, di scandali, di comande, alla ricerca della verità.
Truth racconta infatti le vicende
che hanno coinvolto Mary Mapes e Dan Rather alla CBS quando, nel
2004, hanno provato a portare alla luce il passato di
George W. Bush nella Guardia Nazionale, prima
della sua seconda elezione a Presidente degli Stati Uniti. La
ricerca della verità si confonde con la propaganda politica,
diventando un’arma nelle mani di entrambe le parti politiche,
repubblicani e democratici, che giocano la partita a loro
favore.
Partendo da un fatto
realmente accaduto, il Rathergate che scoppiò appunto
qualche mese prima delle elezioni Presidenziali del 2004,
Truth sembra porsi l’ambizioso obbiettivo
di raccontare il momento esatto in cui l’informazione, il
giornalismo, è stato stravolto completamente dalla violenza diretta
e senza controlli della rete, dei blogger, di quel berciare
continuo che non lascia tempo all’approfondimento e spaccia per
notizie voci, dicerie, soffiate da fonte dubbia.
Ritmi serrati e dialoghi fitti ci
accompagnano nella minuziosa ricostruzione di una vicenda storica
che ha segnato la fine di Mary Mapes, interpretata da una
straordinaria Cate Blanchett e autrice del libro Truth
and Duty: The Press, the President, and the Privilege of
Power, su cui lo stesso regista ha basato la sceneggiatura.
Alla fine dello scandalo mediatico, la Mapes è stata licenziata
dalla CBS, dopo 15 anni di lavoro, mentre Dan Rather
(Robert Redford) si è ritirato dopo una folgorante
a prestigiosa carriera.
Il film si fa portavoce di una
parabola drammatica, che viene portata in scena da attori di primo
livello tra quali ovviamente spiccano i due protagonisti. Blanchett
e Redford regalano due interpretazioni solide e coinvolgenti,
affascinando lo spettatore con un carisma fuori dal comune.
L’aspetto umano e la
ricerca della verità diventano i veri protagonisti di un finale
che, forse in maniera troppo sistematica, porta alla luce il vero
significato di quel giornalismo che non c’è più: la curiosità, la
voglia di fare domande e di arrivare, appunto, alla verità. Una
conquista mutevole e indefinita, che cambia appena si crede di
averla afferrata, una condizione che resta paradossalmente tra le
più relative delle realtà umane.
Truth è
un film solido e classico, che racconta con minuzia, a volte
eccessiva, il lavoro del giornalismo d’inchiesta, ma gli
restituisce anche la sua nobiltà e il senso di fatica che c’è
dietro all’incessante ricerca della verità di chi non si stanca mai
di fare le giuste domande.
Dopo le prime recensioni ecco anche
le prime foto dalla Festa del Cinema di Roma
2015, la decima attesa edizione e tra i primi ospiti
la coppia d’oro Joel Coen e Frances
McDormand e l’attrice italiana Isabella
Rossellini.
Eccoci qua, versione supereroi,
pronti a battere in lungo e in largo sto postaccio per raccontarvi
la verità, vi prego, su questo Festival (anzi Festa. ‘Tacci loro e
a quando hanno cambiato la dicitura), a portarvi dietro le quinte
del mondo del giornalismo cinematografico, a mettere in questione
il potere, a rovistare in ciò che c’è di marcio, di corrotto, a
servirvi anche se è il caso qualche testa su un piatto
d’argento.
Ad esempio, tenetevi
pronti perché stiamo per sganciare una bomba che rovinerà forse la
carriera di qualcuno. Fonti AUTOREVOLISSIME (il
palato della Carducci. Dai, ogni volta che dite ‘chi è la
Carducci?!? La sellerona di Cinematografo, ve
l’abbiamo già detto. Mica ce vorrete dì che la notte invece de
guardà Marzullo dormite?!?) ci confermano che la notizia che
aleggiava in questi giorni è assolutamente veritiera: la Sacher der
baretto dell’auditorium non è più la stessa. Nel senso che proprio
i gestori del bar hanno deciso di cambiare fornitore. Non volevamo
darvi questa informazione così, senza il diritto al contraddittorio
delle parti chiamate in causa, ma la verità è che non ci serviva.
La Carducci quanno se magna, nun se sbaglia mai.
Va bene, facevo la scemotta. Tutto
questo per dirvi che sono io ad aprire la rubrica sui filmetti in
programmazione, visto che Ang è Vip e arriva quanno glie pare, per
cui giocavo amenamente su Truth, sto film
di apertura. Un film drammatico, ambientato nel mondo delle
redazioni giornalistiche, che racconta la vera storia di
Mary Mapes, licenziata per i documenti utilizzati
nella sua inchiesta giornalistica ai danni del presidente Bush,
considerati dei falsi.
Ma parliamo del film: c’è Cate
Blanchett che non si strucca gli occhi da Blue Jasmine e
che, imbottita degli stessi psicofarmaci, continua a interpretare
un personaggio mite e stabile, per nulla nevrotico, con cui sedersi
in salotto e sorseggiare serenamente del tè coi biscottini. Per
tutte le due ore sto film ci racconta, ma virgola pè virgola, la
creazione di sto reportage, la messa in onda, il successo, la
condanna mediatica, er numero de telefono dell’avvocato della
Blanchet, la marca de vino con cui se ciucca la Blanchett. Insomma,
va bene che ce voi dì la verità, ma santoddio, ce ne bastava pure
meno.
Detto questo smetto di fare
l’idiota, il film è ben confezionato e rispetto alle altre boiate
che hanno aperto le vecchie edizioni del festival – festa!
Cretina!- tutto sommato è pure civile.
Ma andiamo avanti con il nostro
servizio pubblico di denuncia, tra le altre nefandezze di oggi
scopro con rammarico che in sala stampa non c’è una mazza, credo
manco il boccione dell’acqua, almeno non l’ho visto a meno che non
se lo sia attaccato qualcuno tipo flebo per riprendersi dalla
mattinata.
Però ce so i telefoni, che a chi
dovemo telefonà non lo so.
Ah forse è un rebus: volevano dirci
che pure quest’anno sarà un’edizione telefonata.
Bene.
Però, e dico però, le ragazzine agli
accrediti mi confermano che quest’anno non ci sarà la solita corsa
al biglietto per le proiezioni serali in alcune sale, ma ci sarà
una fila apposita dedicata. Mo voglio vedè, alla prima occasione ve
racconto.
E chiuderei, prima di passare la
parola ad Ang, con ‘libertè fraternitè egalitè’: i pass,
quest’anno, sono tutti uguali per la stampa.
Arancionedemmerda, ma uguali per tutti.
Non importa per chi scrivi, che tu
sia un blogger demmerda o Mereghetti. Tutti intubati in un’unica
fila, così dalle foto pare che ce stamo a menà per entrare in
sala.
(Vì)
E in effetti l’unico
pregio de ‘sti pass arancioni è quello di stare bene col nuovo
colore dei capelli della Carducci (je volemo bene, che dovemo da
fà), che, come ogni bel pezzo di Spritz che si rispetti, passa a
seconda dei gusti dalla variante ‘Campari’ a
quella ‘Aperol’, senza mai perdere di fascino. Io
oggi arrivo più o meno prima di pranzo, giusto in tempo per
ambientarmi e notare i cambiamenti subiti dal comparto gastronomico
dell’auditorium. Della Sacher s’è già detto. Si apra una petizione.
Il chiosco del kebab però ha capito che sto periodo se fanno i
sordi e dunque si è dotato di comodo servizio al tavolo, che
agevola nel non-sbrodolamento del vestito da festival, e dunque è
gradito. Film niente, a parte Street
Opera che ho visto in anticipata e che è un
documentario sul Rap dove spunta fuori Elio Germano, che pare sia
un cantante nei ritagli di tempo. Come dire che fanno un
documentario su di me mentre gioco a Angry Birds
sull’iPad. Però ho un interessantissimo incontro con Joel Coen
(esatto, quello là dei due fratelli) e con sua moglie Frances
McDormand, che è una grandissima attrice e ha fatto degli autentici
capolavori ma per me resterà sempre la fidanzata di
Darkman, quella a cui Liam
Neeson imbestialito porgeva bruscamente in mano un peluche
sbraitando: “Ecco il tuo fottuto elefante!”. Altri
tempi. Che poi l’hanno pure raccontato, di quando si dividevano la
casa nel Bronx coi fratelli Raimi e Kathy Bates per risparmiare
sull’affitto, un po’ come qualsiasi giornalista di cinema al Lido
in quegli appartamenti senza cesso che sembrano delle comuni degli
anni ‘70’. Questa la parte interessante, dopodiché so’ tutti cazzi
loro e schermaglie amorose, su chi dei due sa cucinare, chi lascia
alzata la tavoletta del water, e su quella volta che Frances,
grazie a quel fenomeno di Sorrentino, per poco non si lascia
tentare dalle grazie di Sean Penn in versione ICEFAC (acronimo per
In Culo e Fòco ai Capelli, come appariva nell’iconico
This Must be The Place).
Stasera dicono pure che
c’è Belle e Sebastien 2, dove il colonnello Trautman
ingaggia quel regazzino che pare il Remì dei pauperi e il suo fido
cane culattone per liberare il nonno di Heidi, rapito
dall’Isis.
Dalla Cina soffia da tempo un vento
sospeso tra innovazione e tradizione: il cuore radicato nel passato
e in una tradizione ricca e millenaria, ma la testa e gli occhi
proiettati oltre la frontiera del presente. Lo dimostrano le
pellicole prodotte nell’ultimo decennio, nonostante i lunghissimi
tempi delle produzioni cinesi (il loro modo di lavorare prevede una
tempistica talmente dilatata da poter permettere la perfezione
formale, ma non di ottimizzare i piani produttivi) prodotti
interessanti anche quando ci si allontana dalla zona del film
d’autore avviandosi lungo il crinale del film commerciale, come
dimostra questo Monster Hunt, diretto dal
debuttante Raman Hui in una pellicola live- action
girata nella propria lingua madre, un regista che ha costruito la
propria carriera lavorando alla trilogia di
Shrek.
Nel suo primo lungometraggio
recupera le atmosfere fiabesche raccontando la storia di un mondo
fantastico dove i mostri convivono insieme agli umani, almeno
finché –dopo una sanguinosa guerra – gli umani non cacciano i
mostri relegandoli a vivere nascosti sulla montagna oscura, pena:
la loro cattura e la successiva morte. Questo fragile equilibrio
rimane intatto, almeno fino all’avvento di una profezia: la nascita
del nuovo re dei mostri porterà ad un cambiamento epocale, in
grado di ristabilire gli equilibri. Involontariamente si ritrovano
coinvolti in questa storia Xiaonan, una cacciatrice di mostri
ambiziosa e pronta ad incassare la taglia sul piccolo mostro, e il
tranquillo Tianyin, giovane sindaco di un piccolo villaggio che si
ritrova costretto, suo malgrado, a fare da padre putativo al nuovo
re cercando di preservare la sua vita dai pericoli.
Il film è un gustoso
mix tra tradizione, gusto orientale e innovazioni in CGI:
l’interessante esperimento live- action “made in China” funziona ed
intrattiene, trovando quell’equilibrio da prodotto
mainstream in grado di divertire i più grandi ed i più
piccoli, rispolverando ed aggiornando i capisaldi della cultura
cinese e nello specifico del wuxiapian come genere
leader, ma contaminandolo con una buona dose di umorismo,
sarcasmo, romance e buoni sentimenti, come nella migliore
tradizione per una fiaba 2.0 dei giorni nostri. Interessante l’uso
della CGI e degli effetti speciali, importanti per ricreare un
immaginario millenario popolato da mostri, leggende, magie e
stregonerie che si annidano da sempre nel cuore pulsante della
Cina.
Guardando alla sua carriera di
sceneggiatore si contano un disaster movie che è stato un
blockbuster e un blockbuster disastroso. James
Vanderbilt, alla sua prima esperienza registica, ribalta
l’immagine che Hollywood ha di lui e consegna al cinema
Truth, presentato in anteprima al Toronto
Film Feastival e film d’apertura della Festa del Cinema di Roma
2015, decima edizione.
“Sono molto
orgoglioso del film ma sta a voi giudicare” così si rivolge
ilò regista alla stampa, piuttosto entusiasta del suo film, solido
dal punto di vista della scrittura e girato secondo una scuola
piuttosto classica e convincente.
In che
modo vede i suoi protagonisti? Responsabili, sconfitti o
colpevoli?
“Credo che siano umani.
Il libro di Mary (Mapes, da cui è stato tratto il film, ndr) è
bellissimo e lei scrive con grande sincerità, ci sono alcuni
ritratti non molto lusinghieri di quelli che lavoravano alla CBS
all’epoca. Nel film tutti provano a fare del loro lavoro, tutti
cercano la verità, da cui il titolo del film, ma non sempre ci
riescono. La verità sfugge e spesso può rovinare la vita, la
carriera, come in questo caso. Per esempio Mary, non era famosa, ma
aveva una solida carriera alle spalle di 15 anni alla CBS, e non ha
potuto continuare”.
Ha
scritto di recente la sceneggiatura di The Amazing Spider-Man, questi
giornalisti possono essere considerati degli
eroi?
“Per alcuni
versi fare il giornalista è semplice, bisogna continuare a fare
domande. Credo che se può nascere un dibattito da questo film sul
ruolo dei media ben venga. Questi sono eroi, ma di tipo diverso
rispetto a Spider-Man. La nostra volontà era che il film
coinvolgesse, ma si parla anche di una storia vera, e quindi non ci
potevano affidare a qualcuno che si lancia dai grattacieli, ma
abbiamo giocato solo sulla tensionem e anche sui grandi attori che
8in questo caso abbiamo”.
Negli Stati
Uniti, dove è già uscito, il film ha avuto diverse critiche, alle
quali Vanderbilt replica così: “Avevamo previsto le critiche,
non volevamo certo fare tutti felici, ma noi abbiamo raccontato la
storia dal punto di vista di Dan Rather e Mary. Abbiamo chiamato
Dan e gli abbiamo chiesto di fare un film su di lui, ma non sulla
sua gloriosa attività professionale, ma sulla prova più difficile
della sua incredibile carriera. Qualcuno ci ha detto che siamo
stati troppo teneri, ma noi abbiamo provato solo a raccontare le
storia come si è svolta”.
Come si
contestualizza questa storia oggi?
“In termini
di scena politica oggi è molto difficile fare del giornalismo di
indagine, nel film ci mettono cinque giorni a mettere in piedi la
storia, il che è da considerarsi in assoluto un tempo piuttosto
breve, solo che oggi cinque giorni sono un eternità con i mezzi e
le attrezzature di cui disponiamo”.
Come è
stato lavorare con Cate Blanchett?
“Aveva
appena vinto un premio Oscar e ha accettato di lavorare con un
regista alle prime armi. Si è fatta un culo così, perdonate il
francesismo. Ha studiato il mestiere, i tic, i modi di fare, Ha
parlato tanto con Mary, facendo anche lunghe conversazioni su
Skype. Ha ricostruito tutto con la massima
minuzia”.
Mentre si appresta a prestare per
l’ultima volta il suo corpo e il suo volto a
Wolverine, Hugh Jackman
sta promuovendo Pan di Joe Wright, ma ovviamente
tutti vogliono sapere di più sul suo mutante.
Nell’intervista che vi proponiamo
Hugh suggerisce al prossimo pretendente al ruolo di Wolverine di
cominciare ad allenarsi sei mesi prima delle riprese perché per lui
è stata dura dover entrare nel fisico di Wolverine. “Abbiamo
dovuto nascondere parecchie cose – ha confessato – e se
guardi attentamente il primo film, c’è una certa trasformazione
fisica nel suo corso”. Per quanto riguarda la sua scena
preferita nei panni del mutante con gli artigli di adamantio,
Jackman non ha dubbi: “Il cameo in X-Men l’Inizio”.
Ecco di seguito l’intervista che
Digital Spy ha fatto all’attore australiano in occasione della
presentazione del film.
Wolverine
3, per la regia di James Mangold,
arriverà nei cinema il 3 marzo 2017. David James
Kelly ha scritto la bozza iniziale dello script, che è
stata successivamente riscritta da Michael Green
(Smallville, Heroes, Green Lantern). Le
riprese dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2016. Ulteriori voci
non confermate, ipotizzano che il film si baserà sul fumetto
Vecchio Logan (Old Man Logan),
scritto da Mark Millar e disegnato da
Steve McNiven nel 2008.
Ecco nuove clip musicali dal film
Jem e le Holograms, film basato
sull’omonima serie animata degli anni ’80 che all’epoca
accompagnava lo spettatore (forse sarebbe meglio dire la
spettatrice) nel mondo del rock.
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Ecco il cast del
film: Aubrey Peeples sarà
Jem, Stefanie
Scott Kimber, Hayley
Kiyoko Aja e Aurora
Perrineau sarà Shana. A dirigere il
film Jon M. Chu (G.I. Joe
Retaliation) e prodotto da Jason
Blum e Scooter Braun.
Jem (Jem & The
Holograms) è una serie
animata televisiva americana prodotta da una
collaborazione fra la Hasbro e la Sunbow Production.
La serie è ispirata ad una linea di bambole distribuita
dalla Hasbro.
Jerrica Benton ha ereditato dal
padre Emmett Benton la Starlight Music una casa
discografica rovinosamente in bolletta. Tuttavia fra i lasciti del
padre c’è anche Energy (Synergy in originale), un
potentissimo computer dotato di personalità umana, che dona a
Jerrica la possibilità di trasformarsi in Jem, una vera popstar.
Jem si può avvalere della collaborazione del gruppo
delle Holograms, composto dalla sorella Kimber Benton
(tastierista), e dalle sue amiche Aja Leith (chitarrista) e Shana
Elmsford (batterista e bassista). Jem e le Holograms ottengono un
successo tale da riuscire coi proventi a sostenere anche
la Starlight House, l’orfanotrofio di cui si occupava
il padre di Jerrica.
Tuttavia la doppia identità di
Jerrica la mette in crisi col fidanzato, nonché tuttofare della
Starlight, Rio Pacheco, che seppur innamorato di
Jerrica, subisce anche il fascino della bellissima Jem. Inoltre
Eric Raymond, ex-socio di Emmett, ha intenzione di mettere i
bastoni fra le ruote a Jerrica, lanciando sul mercato
le Misfits, gruppo rivale delle Holograms, formato da
Phyllis “Pizzazz” Gabor (chitarra e voce), Roxanne “Roxy”
Pellegrini (bassista) e Mary “Stormer” Phillips (tastierista).
Si apre oggi la decima edizione
della Festa del Cinema di Roma. Film d’apertura, già applaudito a
Toronto, è Truth di James Vanderbilt. Protagonisti sono
Cate Blanchett e Robert
Redford.
Ma oggi sarà anche la
giornata di The Wolfpack che apre la
sezione autonoma e parallela di Alice nella Città e soprattutto
dell’incontro con il pubblico della strana (ma solida) coppia
Joel Coen/Frances McDormand.
Rimanete su Cinefilos.it
per scoprire tutto quello che c’è da sapere sulla kermesse
capitolina con foto, interviste, recensioni, video daily e anche,
per allentare la tensione, il blog di Ang & Vì.
Il sito non riporta nessun tipo di
dettaglio relativo al personaggio o al film ma conferma che
Mark Ruffalo prenderà parte alle riprese. Quello
che sarà il ruolo del suo personaggio nella storia di
Thor/Chris Hemsworth resta per adesso un
mistero.
Thor Ragnarok sarà diretto da
Taika Waititi. Nel film torneranno, confermati per
adesso, Chris Hemsworth, Tom Hiddleston,
Jaimie Alexander, Ray Stevenson e Anthony
Hopkins.
La data d’uscita è prevista per il 3
novembre 2017.
Ecco un nuovo affascinante e
inquietante poster promozionale per
Spectre, il 24° film con protagonista
James
Bond, la spia nata dalla penna di Ian Fleming e la quarta
avventura per Daniel Craig nei panni dell’agente
al servizio di Sua Maestà. Alla regia torna Sam
Mendes.
[nggallery id=1264]
Il film, diretto da Sam
Mendes (American Beauty,
Skyfall), uscirà nelle sale il prossimo 6 novembre.
Bond sarà impegnato a scoprire la terribile verità dietro
all’organizzazione criminale SPECTRE (aka Special Executive for
Counter-intelligence, Terrorism, Revenge and Extortion), mentre M
combatte le forze politiche per tenere in vita i servizi
segreti.
A fianco di Daniel
Craig, che vedremo vestire i panni di James Bond per la
quarta volta, ci saranno Ben Wishaw (nel
ruolo di Q), Naomie
Harris (Moneypenny), Ralph
Fiennes (M), Christoph
Waltz (Oberhauser), Monica
Bellucci (Lucia Sciarra), David
Bautista (Mr. Hinx), Léa
Seydoux (Madeleine Swann) e Stephanie
Sigman (Estrella).
Michael Peña, vera
scoperta di Ant-Man e da tutti
considerato il personaggio più esilarante del film Marvel, presenta. in una nuova
clip, la versione Home Video del film con protagonista Paul
Rudd.
Il Blu Ray e DVD conterrà gag reel,
scene inedite e tanti contenuti speciali di approfondimento sulla
nascita del film diretto da Peyton Reed.
Ecco il promo di seguito:
[nggallery id=958]
Dotato della strabiliante capacità
di rimpicciolirsi e al contempo accrescere la propria forza, il
ladro provetto Scott Lang (Paul Rudd) dovrà
ricorrere alle sue doti eroiche per aiutare il proprio mentore Dr.
Hank Pym (interpretato dal premio Oscar Michael
Douglas) a proteggere il suo spettacolare costume di
Ant-Man da nuove, terribili minacce. Esposti a ostacoli
apparentemente insormontabili, Pym e Lang dovranno pianificare un
colpo che salverà il mondo.
In attesa di vedere il primo footage
de Il Viaggio di Arlo,
che sarà presentato al Festival di Roma 2015 al via oggi 16
ottobre, vi proponiamo un emozionante spot dedicato al film che si
focalizza sull’amicizia che dura per sempre. Dopo Woody e Buzz,
Mike e Sully, Dory e Marly ecco arrivare la più improbabile delle
amicizia della storia della Pixar, quella tra Arlo e il piccolo e
selvaggio Spot.
Diretto da Peter
Sohn (Parzialmente Nuvoloso) e
prodotto da Denise Ream (Cars 2,
Up), il nuovo lungometraggio Disney•Pixar
Il Viaggio di Arlo arriverà nelle sale
italiane il 25 novembre e trasporterà il pubblico in un viaggio
epico nell’era della preistoria, dove un coraggioso e curioso
dinosauro di nome Arlo stringe un’insolita amicizia con un essere
umano. Attraversando luoghi aspri e misteriosi, Arlo imparerà ad
affrontare le sue paure e scoprirà ciò di cui è veramente
capace.
Il network americano della
ABC ha diffuso il promo ufficiale di Chicago Fire
4×02, il quinto episodio di Chicago
Fire che si intitolerà A Taste of Panama City”:
Chicago
Fire è una serie televisiva statunitense in onda sulla
NBC creata da Michael Brandt e Derek Haas e prodotta da Dick Wolf,
trasmessa dal 10 ottobre 2012. In Italia la serie è stata trasmessa
da Premium Action a pagamento dal 7 settembre 2013 e in chiaro da
Italia 1 dal 15 luglio 2014.
La serie segue le vicende di alcuni
pompieri e paramedici del Chicago Fire Department. In ogni puntata
la squadra della caserma 51 sarà messa alla prova da casi sempre
diversi, ma grazie all’esperienza del Capitano Boden e al gioco di
squadra dei suoi due tenenti, Casey e Severide, anche se i due
inizialmente sono in conflitto, tutto si risolverà per il
meglio.
Dopo l’acclamato The
Lobster, in uscita nelle sale italiane dopo
l’accoglienza calorosa all’ultimo Festival
di Cannes, Rachel Weisz potrebbe tornare a
lavorare con il regista greco Yorgos
Lanthimos inThe Favourite,
sostituendo Kate Winslet.
The
Favourite, dramma storico scritto
da Deborah Davis e Tony
McNamara, si concentra sugli anni del regno
della regina Anna, l’ultima sovrana del Casato degli
Stuarts che salì al trono nel 1702 per restarci fino al
1707. A interpretarla sarà Olivia
Colman (Broadchurch,Tyrannosaur),
mentre Rachel Weisz prenderà il posto di
Kate Winslet nel ruolo di Sarah, la duchessa
di Marlborough, la più intima confidente della
regina. Emma Stone vestirà, invece, i
panni di Abigail Masham, una lontana parente di Sarah che si
avvicinerà alla regina Anna per migliorare la propria posizione
sociale, alterando così gli equilibri di potere a corte tra le tre
donne protagoniste.
Le riprese del film, prodotto
da Ceci Dempsey per la Scarlet
Films e dalla Element Pictures dovrebbero
iniziare a primavera 2016. I produttori sono ancora in trattative
con diversi finanziatori.
Rachel Weisz, nel
cast di Youth di Paolo
Sorrentino, sarà anche inThe Light
Between The Oceans di Derek
Cianfrance. Da poco è stato annunciato il remake del
classico My Cousin Rachel, di cui la
Weisz sarà protagonista.
Impegnato nella promozione dei suoi
ultimi progetti, tra cui naturalmente Crimson
Peak, Tom Hiddleston ha parlato con
entusiasmo del suo prossimo ruolo in Kong Skull
Island, prequel di King Kong sul cui set
approderà domenica per iniziare le riprese.
“Kong Skull
Island, una storia originale sulla scimmia
antropomorfa più famosa della storia del cinema, offrirà uno
sguardo fresco su un soggetto familiare”, ha commentato
l’interprete britannico. “L’ambientazione relativa agli anni Trenta
non sarà mantenuta”, ha aggiunto Hiddleston, “abbiamo intenzione di
realizzare qualcosa di nuovo con questo mito perché Kong è un’icona
del cinema che credo possa ancora oggi interessare il
pubblico”.
Hiddleston si è
detto particolarmente impressionato dalla visione del regista
Jordan Vogt-Roberts, “che ha sviluppato un
incredibile e fantasioso immaginario per King Kong”. Grazie
a questo film, Tom Hiddleston può
confrontarsi con un personaggio molto diverso dagli ultimi
incarnati dall’attore, dal tormentato aristocratico in
Crimson Peak al cantautore statunitense
Hank Williams in I Saw the Light. ”Sono
eccitato di poter interpretare un avventuriero e un
protagonista eroe. Ultimamente ho scavato in materiale piuttosto
oscuro, era giunto il momento di rilassarsi e prendersi un po’ meno
sul serio”.
Kong Skull
Island, che uscirà nel 2017, include nel cast
anche Brie Larson
e Samuel L.
Jackson.
Dopo aver dato voce
a Rocket Raccoon
neiGuardiani della
Galassia, Bradley Cooper
potrebbe nuovamente cimentarsi nel doppiaggio di un
personaggio. Si tratterebbe in questo caso della voce
interiore di un cane, protagonista di A Dog’s
Purpose, adattamento targato Dreamworks dell’amato
romanzo di W. Bruce Cameron diretto
da Lasse Hallstrom, che già
aveva commosso gli spettatori
con Hachiko.
Il film, prodotto da Gavin
Polone con Alan
Blomquist eMark
Sourian, è la storia di un cane devoto e fedele
che si reincarna continuamente in nuove vite,
restando sempre amorevole nei confronti dei padroni mantenendo
però intatto il desiderio di ricongiungersi con l’originario
proprietario e migliore amico.
A Dog’s
Purpose è già in fase di produzione a Winnipeg e
il cast include, tra gli altri, Britt Robertson e
Dennis Quaid.
Vedremo presto Bradley Cooper nei panni di uno
chef in Burnt di John
Wells.
Jessica Chastain,
in piena promozione di Crimson Peak
di Guillermo Del Toro, ha dichiarato il suo pieno
appoggio alle rivendicazioni di Jennifer Lawrence
per ottenere una maggiore parità di compensi tra uomini e
donne nell’industria hollywoodiana.
“Sono orgogliosa di lei”, ha
dichiarato Jessica Chastain. “Quando le cose ti
vanno bene, hai paura a sollevare problemi perché ci sarà sempre là
fuori un gruppo di persone che ti dirà: ok parli bene tu che sei
una grande star. Ma non conta. Non ci sono scuse, Non ci sono buoni
motivi per cui Jennifer Lawrence dovrebbe fare un film ed essere
pagata meno dei suoi colleghi uomini. E’ completamente ingiusto. La
cosa è andata avanti per anni e anni. Penso sia stata coraggiosa a
parlarne. Ritengo che ognuno di noi dovrebbe discuterne”.
I temi del sessismo e del
gender gap sul fronte dei compensi e dei ruoli, sono
stati tra i più discussi nel corso del 2015. Le donne
dell’industria del cinema, che nel passato temevano di essere
etichettate come scomode e difficili nell’ambiente, oggi si fanno
meno problemi a sollevare il problema e a rivendicare una maggiore
parità di diritti. Lo ha fatto Patricia
Arquette durante la cerimonia degli Oscar, ritirando
la statuetta come migliore attrice non protagonista. E ne hanno
parlato Emma Watson, Sandra Bullock, Kate
Hudson, Ashley Judd, Gwyneth Paltrow. E
naturalmente anche Jessica Chastain.
“L’aspetto più importante” – ha
proseguito l’attrice di Interstellar – è che questo
discorso non riguarda solo le donne. Ma uomini, donne e tutti i
gruppi che riflettono oggi sull’esigenza di avere più
diversità e al contempo più uguaglianza nel cinema americano. Non
so cosa succederà. In qualche modo rappresentiamo uno specchio
che riflette ciò che accade attorno a noi. Spesso però il
cinema statunitense ha raccontato le storie di pochi, ma io non
voglio che la mia storia sia cancellata”.
Richard Linklater
ha seguito a ruota Jennifer Lawrence rinunciando
a The Rosie Project, adattamento
voluto dalla Tri-Stardell’omonimo bestseller di
Graeme Simsion firmato da Scott Neustadter e
Michael Weber (autori di 500 Giorni
insieme e dei film tratti dai libri di
John Green, Colpa delle
stelle e Città di
carta).
Probabilmente salito a bordo della
regia del progetto per poter lavorare con Jennifer
Lawrence, Richard Linklater non se l’è
sentita di proseguire con un’altra attrice. JLaw sarebbe,
infatti, decisa a prendersi una pausa dopo X-Men:
Apocalypse, le attuali riprese di
Passengers con Chris Pratt e l’imminente
promozione di Hunger
Games – Il canto della rivolta parte
2, prima di affrontare i progetti futuri.
The Rosie
Project (in Italia il romanzo è pubblicato con il
titolo di L’amore è un difetto meraviglioso) resta una
priorità per la Tri-Star, determinata a girare il film in inverno e
per questo decisa a trovare al più presto un nuovo regista e una
nuova protagonista. La dramedy romantica ha come protagonista un
professore di genetica, Don Tillman, che decide di stilare un
questionario per individuare velocemente e senza margini di errore
la sua moglie ideale. L’incontro con Rosie Jarman (il personaggio
che avrebbe dovuto interpretare la Lawrence) sconvolgerà le
aspettative e le certezze di Tillman.
Ecco il nuovo trailer italiano del
prossimo atteso western di Quentin Tarantino,
The Hateful Eight:
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I protagonisti della pellicola
saranno: Samuel L. Jackson (Django
Unchained), Kurt Russell
(Escape From New York), Jennifer
Jason Leigh (Mrs. Parker And The Vicious
Circle), Walton
Goggins(“Justified”),
Demian Bichir (A Better
Life), Tim Roth
(Reservoir Dogs), Michael
Madsen(Reservoir Dogs),
Bruce Dern(Nebraska) e
Channing
Tatum(Foxcatcher). Scritto e
diretto da Tarantino, The Hateful
Eight è prodotto da Richard N.
Gladstein, Stacey Sher e Shannon
McIntosh. Harvey Weinstein, Bob
Weinstein e Georgia Kacandes sono i
produttori esecutivi, Coco Francini e
William Paul Clark i produttori associati.