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Una mamma per amica: Lauren Graham dice si al film

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Lauren-Graham Una mamma per amicaL’attrice Lauren Graham, impegnata nella promozione del suo ultimo libro, è stata protagonista di una chat  questo lunedì durante la quale ha parlato a ruota libera della serie di successo Gilmore Girls, in Italia conosciuta come Una Mamma per amica, che ad oggi è senza dubbio il suo lavoro meglio noto e più apprezzato.

Tra le tante domande sulla serie, finita in maniera inconclusiva più o meno secondo l’opinione comune dei fan, era immancabile quella sulla trasposizione cinematografica della storia, anche per dare una giusta conclusione alla story live tra Lorelei e Luke (Scott Patterson).

Ecco cosa ha dichiarato la bellissima Lauren: “Non so se verrà realizzato un film, ma qualora accadesse sarei molto felice. Ho amato moltissimo il personaggio di Lorelai e mi piacerebbe molto poter tornare ad interpretarlo … Vedo spesso Alexis Bledel, le voglio bene ed abbiamo avuto sin da subito un ottimo legame. Inoltre, ho da poco pranzato con Kelly Bishop (che nel telefilm interpreta Emily Gilmore) ed Amy Sherman-Palladino (creatrice della serie).”

Dopo il miracolo che ha dato vita al film su Veronica Mars, un progetto del genere non sembra per niente assurdo. Chissà cosa ne pensa il resto del cast!Fonte: EW

Una Mamma per Amica: I luoghi che hanno ispirato Star Hollow

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Per sette stagioni di Una mamma per amica ci ha incantato con battute sagaci, personaggi bizzarri e il fascino della vita di provincia. Ma la storia non sarebbe stata la stessa senza un ambiente che ci trasportasse nelle vite di Rory e Lorelai.

Amy Sherman Palladino, la creatrice della serie, ha ideato le strade, i negozi e le abitudini del luogo in cui vivono Rory (Alexis Bledel) e Lorelai (Lauren Graham) mentre si trovava in vacanza a Washington, nel Connecticut, e soggiornava al Mayflower Inn (conosciuto come Mayflower Grace). L’autrice, in soli due giorni, si è innamorata dell’area e ne ha voluto ricreare l’atmosfera nelle puntate della serie.

In un’intervista rilasciata nel 2001 la Sherman ha racontato la sua esperienza e quello che ha amato del soggiorno “Se posso far sentire quello che ho provato camminando nelle strade di questa città da favola, pensavo che sarebbe stato meraviglioso”.

Nella serie Stars Hollow si trova a circa trenta minuti da Hartford ed è una città un po’ turistica, il sito HuffingtonPost ha ora identificato alcune mete dove i fan di Una Mamma per Amica possono riconoscere alcuni set.

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Fonte:Badtv

Una Mamma per Amica: Amy Sherman in ricordo di Ed Herrmann

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La creatrice e produttrice di Una Mamma per Amica, Amy Sherman Palladino, ha diffuso alcune parole in ricordo di Ed Herrmann, l’attore scomparso qualche giorno fa che ha interpretato nello show il padre delle Gilmore Girls, ecco le sue parole riportate da TvLine:

Ricorod quando facevamo il casting per il ruolo di Richard in Gilmore Girls, eravamo tutti seduti e dicevamo: ‘Se solo potessimo avere Ed Herrmann.’ Quindi mandammo la sceneggiatura al suo agente il quale poi ci rispose che Ed sarebbe venuto da noi e ci avrebbe incontrati, ma che non avrebbe letto nulla. Noi pensammo “Grandioso”. Fissiamo l’incontro. L’agente disse: “Ma ho bisogno che voi capiate — lui non leggerà.” Poi aggiunse: “Lui è Ed Herrmann. Ha lavorato con Woody Allen! Era in Reds! Lui non leggerà, in nessun modo!” E noi  pensammo: ‘Hey, se anche solo venisse qui e parlasse con noi ne saremmo onorati.’ Quindi Ed venne. Si sedette davanti a noi e disse: “Mi piace. E’ divertente. Posso leggere?”. Eravamo seduti lì silenziosi e increduli mentre Ed apriva la sceneggiatura e iniziava a leggere. E in quell’istante Richard Gilmore era seduto di fronte a noi. Ed è stato quello il momento in cui ho capito che questo show era fatato… Al nostro patriarca, ti ringrazio. Mi manchi. E non potrò mai ripagarti.

Una mamma per amica, ufficiale: nuova stagione su Netflix!

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Arriva oggi a sorpresa l’annuncio che molti fan desideravano leggere, ovvero Una mamma per amica, la serie cult di Amy Palladino ritorno in un nuovo ciclo inedito grazie a Netflix. A rivelare la notizia è stato il noto sito TvLine che aggiunge che la stagione sarà composta da quattro mini film da 90 minuti che saranno scritti da Amy Sherman-Palladino e produttore esecutivo Daniel Palladino.

UNA MAMMA PER AMICA: I LUOGHI CHE HANNO ISPIRATO STAR HOLLOW

Dunque rivedremo sullo schermo Lorelai, Rory, Emily e company.

Via TVLine

Una mamma per amica – Di nuovo insieme: recensione del revival Netflix

Sveglia gente, le ragazze Gilmore sono tornate Una mamma per amica – Di nuovo insieme! Via alle conversazioni brillanti, ai dialoghi sparati a tutta manetta, ai personaggi paradossali, alle situazioni esilaranti. Ci sono cose che non cambiano mai, certo, ma l’ineluttabilità del tempo tocca tutti, e tra chi è partito ed è ritornato, c’è anche chi se ne è andato per sempre. Come Richard, nonno di Rory (Alexis Bledel) e padre di Lorelai, fantasma che aleggia sulla famiglia Gilmore e miccia che innesca queste nuove vicende.

C’era una volta Stars Hollow, ridente cittadina del Connecticut. E c’è ancora, con i suoi personaggi-macchietta, i suoi paesaggi da cartolina e le strampalate iniziative del consigliere comunale Taylor Doose, dell’ammiccante Miss Patty, dell’eccentrico Kirk,  e di tutti i bizzarri cittadini a cui tanto ci eravamo affezionati nelle sette stagioni degli anni 2000.

«Where you lead/ I will follow…»

Il piccolo universo creato dai coniugi Amy Sherman e Daniel Palladino torna sul piccolo schermo con Una mamma per amica – Di nuovo insieme, dopo nove anni dall’epilogo che aveva lasciato tanto di amaro in bocca agli spettatori. Lorelai e Luke si sposeranno? Cosa accadrà di nuovo nella vita di Rory? Emily come vivrà la sua perdita?

Proprio per rispondere a tutti questi interrogativi, i due sceneggiatori hanno deciso di tornare dietro la macchina da presa e finire ciò che non avevano degnamente concluso, esibendosi in quattro episodi della durata di un’ora e mezza  ciascuno. Ad ogni episodio corrisponde una stagione dell’anno, a cominciare da quella invernale, per terminare con l’Autunno.

Rory, giornalista itinerante e senza fissa dimora, torna nel natio paesino, dalla madre Lorelai, stabilmente accompagnata dall’amato Luke.  Non ci è dato sapere molto di cosa sia accaduto in questi anni passati. A parte la morte di nonno Richard, che ha segnato ovviamente la famiglia Gilmore, tutto sembra rimasto sospeso. In attesa di un epilogo. Una risposta. Che però non arriva mai.

Una Mamma Per Amica di nuovo insiemeUna mamma per amica – Di nuovo insieme non è stato pensato per dare veramente delle  risposte. Forse quelle più semplici. Quelle che tutti, in fondo, sapevamo di conoscere. Ma non è qui per dar certezze. Come la vita. Il telefilm dei coniugi Palladino dimentica gli originali toni dolci e un po’ surreali, e si permea di un retrogusto nostalgico e amarissimo. Niente è più cristallizzato nella joie de vivre di Stars Hollow, e le due protagoniste si trovano scaraventate nella brutalità della realtà odierna. La difficoltà pressante del trovare un lavoro e la costante incertezza del futuro – complici i cambiamenti sociali – fungono da piloni portanti di questa nuova serie autoconclusiva.

Rory è “sulla strada”, novella Jack Kerouac  – come la definisce la madre– impegnata in una personale reserche che la fa sentire «come un palloncino pieno di elio che fluttua nel vuoto infinito» (cit.).  Non ha radici, non ha legami seri, e a 32 anni non sa ancora bene cosa vuole dalla vita. E Lorelai non è da meno. Ormai affascinante signora di mezza età, tra il solito battibeccare con la madre Emily e l’amore della sua vita Luke, sarà quella tra le due ragazze Gilmore ad avere la crisi più profonda. L’attrice, Lauren Graham, dà buona prova attoriale nel rendere esternamente lo sconvolgimento interiore di Lorelai. Una mamma per amica – Di nuovo insieme è, proprio come suggerisce il titolo originale, un excursus vitae che chiude un cerchio. In un crescendo di sentimenti continuo, lo script si fa sempre più introspettivo della vita delle due protagoniste (tre, se vogliamo, in quanto anche il disagio della terza Gilmore, Emily, è ben delineato).

E se nel primo episodio, Inverno, riecheggiano ancora i toni ilari ormai noti, col mutare delle stagioni cambiano le emozioni, gli schemi si rompono e la crisi personale delle protagoniste si appalesa dapprima con la psicoanalisi, poi con la presa di coscienza vera e propria che condurrà le due donne in due avventure molto diverse, ma dagli esiti similari. Le citazioni (anche autoreferenziali) sono ovunque: dal cinema di David Lynch ai musical di Broadway, da Into the Wild a Fellini. Menzione d’onore va al surreale omaggio ai Beatles, e al musical Across the Universe, nell’episodio finale (Autunno), sulle note di “With a little help from my friends”, testamento dei coniugi Palladino ed emblema del carattere visionario dell’intera serie.

Il senso di spaesamento di Lorelai e Rory trapela dallo schermo e invade lo spettatore. La nostalgia è ovunque, la lezione sulla vita dietro l’angolo: non esistono risposte vere. Possiamo solo continuare a cercare. Dietro alcune vicende forse c’è un po’ di amarezza, quasi ad indicare che gli istanti felici durano poco, il resto è routine. Ma  – come si apprende appunto in psicanalisi – essere consapevoli è già un primo passo verso la libertà.

Una mamma all’improvviso: iniziate le riprese del film tv con Giulia Bevilacqua

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Sono iniziate la scorsa settimana a Roma le riprese del nuovo film tv in due episodi dal titolo Una mamma all’improvviso. Una nuova produzione Sunshine Production di Bruno Frustaci e Alessandro Carpigo. I due episodi da 90’ ciascuno, diretti da Claudio Norza e scritti da Luca Biglione, saranno prossimamente in onda sulle Reti Mediaset.

Una mamma all’improvviso, interpretato da Giulia Bevilacqua, Simone Corrente, Elena Cucci, Raniero Monaco di Lapio, Margareth Madè, Dino Abbrescia, Crisula Stafida, Alice Maselli, Enzo De Caro e Cecilia Dazzi, è un progetto che si sviluppa in due parti e racconta la storia di un travagliato e inedito rapporto tra madre e figlia. Insieme affronteranno in maniera inusuale le problematiche e l’inevitabile amore che le lega attorniate da una comunità di provincia, “una famiglia allargata” dove l’amicizia a volte è più importante del rapporto di sangue…

La trama del film

Protagoniste principali di questi film sono una madre e una figlia. CLAUDIA (Giulia Bevilacqua), giovane madre, donna piacevole ed affascinante poco più che trentacinquenne, si risveglia da un coma lungo 17 anni. Dopo essersi ripresa tra mille smarrimenti, continua la sua vita da adolescente come se non si fosse mai interrotta. I suoi atteggiamenti turbano non poco invece, la vera adolescente di questa storia, Michela (Alice Maselli), detta Miky, che ha vissuto fino ad ora senza la madre già in coma dal momento della sua nascita. Michela vive appieno la sua adolescenza ma dimostra nei pensieri qualche anno in più. La sua famiglia sono stati i nonni e la comunità degli amici di un tempo della madre che l’hanno accudita come fosse figlia loro.

Gli altri protagonisti sono: Nino (Enzo De Caro), il nonno di Miky che, rimasto vedovo, ha vissuto sperando ogni giorno in un “risveglio“  della figlia.  Il gruppo di amici del liceo ormai cresciuti, come Giuliano (Simone Corrente), insegnante idealista, che ha sempre avuto un debole per Claudia ma che presto sposerà Vittoria (Margareth Madè), bella donna, precisina e impeccabile. C’è poi la coppia formata da Stefano (Raniero Monaco Di Lapio), prestante Prof. di educazione fisica e dall’affascinante Fiorenza (Elena Cucci). Attorno a loro ci sono gli altri, i compagni di scuola di Miky, gli amici minori di Claudia, i presunti, i possibili papà di Miky… Il dottor Benpieri (Dino Abbrescia) è, invece, il dottore che ha seguito Claudia negli anni del coma. Aiutato dalla sua amante Virginia (Crisula Stafida), cerca di approfittarsi del miracoloso “rispetto” di Claudia per farsi riconoscere meriti scientifici che assolutamente non ha. Virginia, infermiera svampita e sognatrice, attende da anni il giorno in cui “il suo luminare” si liberi dalla ingombrante moglie, Anna (Cecilia Dazzi), ora più pericolosa che mai: in quanto psichiatra di Claudia rischia di scoprire, nascosti nel cervello della paziente, certi imbarazzanti segreti su Benpieri…

Una maglietta cinefila semina il panico in aereo

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Quando l’emerito signor nessuno Wynand Mullins si è vestito per prendere l’aereo diretto in Nuova Zelanda, non avrebbe sicuramente mai pensato di diventare un pericolo

Una Lunga domenica di Passione: recensione del film di Jean-Pierre Jenuet

Una Lunga domenica di Passione, è il film del 2004 diretto da Jean-Pierre Jenuet e con protagonisti nel cast Audrey Tautou, Gaspard Ulliel, Dominique Pinon, Clovis Cornillac, Jérôme Kircher, Chantal Neuwirth, Albert Dupontel, Denis Lavant, Jean-Pierre Becker, Dominique Bettenfeld, Jean-Pierre Darroussin, Marion Cotillard, André Dussollier, Ticky Holgado, Jodie Foster, Julie Depardieu.

Una Lunga domenica di Passione, la Trama: Cinque soldati, accusati di automutilazione, stanno per essere giustiziati. La loro pena di morte sarà uscire allo scoperto dalle trincee e resistere sotto il fuoco nemico giorno e notte. Da qui tutto ha inizio. La loro morte o la loro sopravvivenza è avvolta nel mistero. Uno di questi è Manech, un giovane di poco più di vent’anni che a casa ha lasciato la ragazza Mathilde. Sarà proprio lei, con il suo istinto, a non arrendersi di fronte alla notizia della morte del ragazzo e, con ostinazione, indagherà sugli accaduti che hanno caratterizzato la vita precedente dei cinque soldati.

Una Lunga domenica di Passione, l’analisi

Jean-Pierre Jenuet mette la firma a un altro capolavoro dopo Il favoloso mondo di Amélie e si conferma essere un regista di grande talento. Dopo aver sfiorato undici Oscar, il regista non si perde d’animo e ci stupisce con un film tratto dall’omonimo romanzo di Sébastien Japrisot.

Lo stile di Jenuet s’intuisce sin dall’inizio, dove la voce narrante, che ci ricorda quella di Amélie, permette di addentrarci nelle vite dei cinque soldati. Immediatamente cinque sconosciuti saranno gli abitanti di un piccolo mondo che, col proseguire dell’indagine di Mathilde, diventeranno familiari nonostante l’intreccio di nomi e storie.

Una Lunga domenica di PassioneMathilde è ostinata, fa scommesse con se stessa (“Se arrivo alla curva prima della macchina, Manech ritornerà vivo”), il suo istinto non riesce a convincersi che l’amato è morto e, a partire dal ritrovamento delle lettere e dei ricordi dei condannati, anche il pubblico si farà coinvolgere sempre più nella ricerca. Il film inizialmente ha un ritmo incalzante ma, man mano che l’indagine va avanti, si fa strada la stessa angoscia che prende Mathilde tra speranze e false piste.

Al racconto della storia d’amore si affianca l’onnipresente dramma della prima guerra mondiale, ritratta in modo così realistico da farci sporcare con il fango delle trincee, affondare nelle buche delle granate, rasentare la follia dei soldati. Ad aiutarci c’è una mirabile fotografia dai toni freddi e bui del campo di battaglia a quelli caldi e accoglienti nella Parigi degli anni Venti.

Come ne Il famoso mondo di Amèlie, alla sceneggiatura il regista è affiancato da Guillaume Laurant e insieme ricostruiscono al meglio le atmosfere letterarie, come se il libro fosse stato cucito attorno ai personaggi.

Audrey Tatoun, che interpreta Mathilde, torna in un ruolo simile a quello che aveva interpretato nel precedente film: investigare sulle vite degli altri, questa volta per ricomporre l’intricato puzzle e ritrovare l’amato Manech (Gaspard Ulliel). Allo stesso modo, l’intrigante Tina Lombardi (Marion Cotillard) compagna di uno dei condannati, con i mezzi della seduzione intraprenderà la stessa ricerca di Mathilde. Due donne apparentemente uguali, accomunate dalla voglia di perseguire la verità, con l’unica differenza che a muovere la seconda è la vendetta.

Colpi di scena, nuovi personaggi, momenti d’ilarità alternati a quelli drammatici, fanno di Una Lunga domenica di Passione una combinazione di generi che spazia dal drammatico al romantico senza che uno dei due prevalga sull’altro. Un’altra pellicola di Jean-Pierre Jenuet che non ci delude.

Una Lucertola con La Pelle di Donna: recensione del film di Dario Argento

Cavalcando l’onda del successo della trilogia di Dario Argento (L’Uccello Dalle Piume di Cristallo, Il Gatto a Nove Code e Quattro Mosche di Velluto Grigio) anche Lucio Fulci, spinto dal produttore Edmondo Amati, fu costretto a cambiare il titolo del suo ultimo film – in un primo momento La Gabbia in Una Lucertola con La Pelle di Donna.

La trama di Una Lucertola con La Pelle di Donna

Il 1971 è, nel cinema italiano, un anno popolato da mosche, gatti, lucertole, tarantole, uccelli dalle piume di cristallo e scorpioni; niente a che fare con un improbabile oroscopo cinese comunque: quell’anno videro la luce numerosi thriller dalle venature horror che avevano come protagonisti- almeno nel titolo- gli animali.

Il film di Lucio Fulci

Il film rappresenta la seconda incursione di Fulci nel thriller, dopo il promettente esordio di L’Una sull’Altra, e attraverso una narrazione sospesa tra l’onirico e il gore racconta la storia di Carol Hammond, che vive a Londra col marito avvocato Frank e la figliastra Joan; improvvisamente, però, le notti della donna vengono turbate da strani incubi ricorrenti, che confida al suo psicanalista: sogna di correre nello stretto e claustrofobico corridoio di un treno, che poi si popola di uomini e donne nude; prima Carol comincia a cadere nel buio, poi si ritrova nel “king size bed” della sua vicina, Julia Durer, una donna bizzarra e ambigua che organizza, ogni notte, degli strani festini in casa sua invitando hippie e sballati. Nell’incubo, dopo un rapporto d’amore lesbico, uccide la donna piantandole un fermacarte nel petto.

La mattina dopo, Carol apprende proprio dalla polizia che Julia è morta realmente, e che hanno ritrovato vicino al suo corpo una pelliccia e un fermacarte, gli stessi oggetti che aveva Carol nel sogno, e che la fanno diventare a tutti gli effetti l’indiziata numero uno nelle indagini condotte dall’ispettore Corvin.

Una Lucertola con La Pelle di Donna, classico giallo all’italiana

Una Lucertola con La Pelle di Donna ha l’impianto solido e ben strutturato del classico giallo italiano, caratterizzato da una trama ricca di colpi di scena e un gusto splatter che ha reso Fulci il Godfather of gore in tutto il mondo, raccogliendo perfino il plauso di Mario Bava: ma proprio i numerosi colpi di scena che dovrebbero servire a rendere ancora più intricata la diegesi di questo giallo tendono piuttosto ad appesantirne lo svolgimento, perdendo di vista il fil rouge che dovrebbe tenere uniti gli eventi.

Il pregio maggiore di Una Lucertola con La Pelle di Donna riguarda le innovazioni tecnico- visive: già nel precedente thriller Fulci aveva sperimentato con la fotografia, premiando soprattutto le variazioni cromatiche in chiave pop; qui fa ancora di più, realizzando alcune delle  scene più oniriche – e sensuali – della storia del cinema italiano, restituendo allo spettatore la medesima sensazione di un trip psichedelico e lisergico prettamente anni ’70, una discesa nel maelstrom popolata da incubi e fantasmi del mondo dei sogni, perturbanti freudiani che popolano la nostra realtà quotidiana e che, durante il sonno della ragione notturno, tornano a farci visita sotto altre, inquietanti, forme.

Per lo spettatore – come per Carol – diventa quasi impossibile discernere il confine tra realtà e sogno lucido, incubo e inferno del quotidiano, senza perdere la bussola della propria lucidità mentale.  

Una lista di registi per il film su He-Man

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He-Man and the Masters of the UniverseDa diverso tempo circolano notizie più o meno confermate intorno ad un film live action che avrà per protagonisti i personaggi di He-Man and the Masters of the Universe. Fino allo scorso ottobre il progetto aveva anche un regista, Jon M. Chu (G.I. Joe: La Vendetta) che però ha dovuto lasciare il progetto perchè confermato alla regia del terzo adattamento live action della serie basata sui popolari soldatini. Adesso, schmoesknow.com ha pubblicato una lista di registi che potrebbero essere presi in considerazione per dirigere il film su He-Man.

Eccola:

I nomi sono abbastanza importanti nel panorama dello sci-fi e sono i seguenti: Joe Cornish (Attack the Block), Rian Johnson (Looper), Andy Muschietti (Mama), Kirk DeMicco & Chris Sanders (I Croods) e Phil Lord e Chris Miller (21 Jump Street).

Cosa ne pensate di questa lista? Quale di questi nomi potrebbe fare al caso di He-Man and the Masters of the Universe?Fonte: schmoesknow

Una Intro con scene inedite per Lincoln di Steven Spielberg!

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Una Intro con scene inedite per Lincoln di Steven Spielberg!

Arriva dal canale youtube della 20th Century Fox una speciale intro con molte scene inedite di Lincoln, nuovo film di Steven Spielberg con Daniel Day Lewis

Una gran voglia di vivere con Fabio Volo e Vittoria Puccini dal 5 febbraio su Prime Video

Sarà disponibile dal 5 febbraio su Prime Video Una gran voglia di vivere, il nuovo film diretto da Michela Andreozzi, liberamente tratto dall’omonimo romanzo, edito in Italia da Mondadori Libri S.p.A., scritto da Fabio Volo, che ne è anche protagonista insieme a Vittoria Puccini. Al centro della storia una coppia, quella formata da Anna e Marco, apparentemente arrivata al capolinea, che intraprende un viaggio con il figlio Tommaso in cerca di un ultimo tentativo di riavvicinamento. La sceneggiatura è firmata dalla stessa Andreozzi insieme a Volo e a Filippo Bologna (Premio David di Donatello per Perfetti sconosciuti). Nel cast Paola Tiziana Cruciani, Rocío Muñoz Morales, Corrado Nuzzo e il giovanissimo Ludovico Nava.

Girato tra l’Italia e la Norvegia, Una gran voglia di vivere è prodotto da Isabella Cocuzza e Arturo Paglia per Paco Cinematografica, in collaborazione con Prime Video e RTI. L’opera consolida la collaborazione tra la regista e Paco Cinematografica, che ha prodotto anche i suoi tre film precedenti (Nove lune e mezza, Brave ragazze e Genitori vs influencer). Una gran voglia di vivere è realizzato con il sostegno della Regione Lazio fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo.

La trama del film

Milano, giorni nostri. Marco, ingegnere, e Anna, architetta, dopo un colpo di fulmine in piena regola, anni di convivenza serena e la nascita del figlio Tommaso, sono in crisi. Eppure, il loro sembrava un amore in grado di mantenere le promesse: coetanei, belli e sani. Ma non è bastato. Quando Anna, che ha messo da parte le sue ambizioni per occuparsi del figlio, propone a Marco un trasferimento a Ibiza per ricominciare insieme un nuovo capitolo della loro vita, il marito rifiuta. Ma quando a Marco viene proposto un trasferimento di lavoro ad Amsterdam, lui inizia a pensarci. Intanto, Anna vorrebbe separarsi, Marco no, ma dal momento che hanno promesso a Tommaso un viaggio nella terra dei Vichinghi, decidono comunque di partire in camper per la Norvegia. Riuscirà Marco a riconquistare sua moglie di cui è ancora innamorato? Durante un magico e indimenticabile giro per le terre dei fiordi, recupereranno in modo naturale ed insperato il loro rapporto. Fino al momento in cui Anna scoprirà che Marco le ha tenuto nascosta la proposta di lavoro ad Amsterdam…

Una giusta causa: la storia vera dietro al film con Felicity Jones

In periodo storico in cui le discussioni e le battaglie per la parità di genere sono particolarmente vive e intense, portando alla luce problematiche mai realmente risolte, anche il cinema contribuisce a sostenere tali cause con film che celebrano la figura della donna attraverso storie di fantasia o, spesso e volentieri, ispirate ad eventi reali. Un titolo esemplare a riguardo è il film del 2018 Una giusta causa, diretto da Mimi Leder (regista nota per i film d’azione The Peacemaker e Deep Impact) e interpretato dall’attrice Felicity Jones.

Quella raccontata in questo film è una delle più importanti figure femminili della storia statunitense, Ruth Bader Ginsburg, seconda donna a essere nominata Giudice alla Corte Suprema. Attraverso la sua storia, Una giusta causa diventa dunque un tributo a tutte le donne e alla loro forza, ma anche al non lasciarsi mai vincere dagli stereotipi, dalle imposizioni dettate dalla società e da chi crede erroneamente nell’impossibilità per una donna di ottenere ciò che le spetta di diritto. Il film, inoltre, risulta ancor più significativo in quanto scritto da Daniel Stiepleman, nipote della Ginsburg.

Grazie alla sceneggiatura da lui scritta, inserita tra l’altro nella Blacklist del 2014 dei migliori script ancora non prodotti, il racconto si rivela particolarmente attento e fedele alla vera storia della giurista. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori, passando poi ad esplorare la vera storia dietro al film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Una giusta causa

Prima di scoprire la vera storia dietro il film, è bene però sapere di cosa questo parla effettivamente. Protagonista è dunque Ruth Bader Ginsburg, una delle nove donne ammessa al corso di legge dell’Università di Harvard nel 1956. Nonostante questo successo, la vita di Ruth non smette di essere complessa. L’aspirante giudice si vede infatti rifiutata da tutti gli studi legali in quanto donna. L’unica che la sostiene è l’avvocato progressista Dorothy Kenyon, che la sostiene nel processo per discriminazione di genere che Ruth deciderà di portare avanti. Sfidando numerosi oppositori, Ruth si troverà dunque a dar vita a qualcosa di storico.

Per quanto riguarda il cast di attori coinvolti nel film, ad interpretare Ruth Bader Ginsburg vi è l’attrice Felicity Jones, candidata all’Oscar per il film La teoria del tutto, mentre Armie Hammer interpreta il marito Marty Ginsburg. La premio Oscar Kathy Bates è Dorothy Kenyon, mentre Justin Theroux interpreta Melvin Wulf, suo collega all’ACLU. Sam Waterston interpreta l’avvocato Erwin Griswold, mentre Cailee Spaeny è Jane C. Ginsburg, figlia di Ruth. La vera Ruth, inoltre, accettò di apparire nel finale del film, da lei poi giudicato in modo molto positivo e fedele alla sua storia.

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Una giusta causa: la vera storia dietro al film

Ma qual è dunque la storia della Ginsburg? Nata nel 1933 da genitori ebrei emigrati dall’Ucraina, Ruth non ebbe una giovinezza facile, vedendo prima morire sua sorella per la meningite e poi sua madre per via di un cancro. Nel 1955 Ruth riuscì poi ad essere ammessa al corso di laurea in giurisprudenza all’Harvard Law School, divenendo una delle sole 9 studentesse in una classe di circa 500 persone. Terminati gli studi nel 1959, Ruth iniziò a cercare lavoro ma ebbe difficoltà a trovarlo in quanto donna e pertanto giudicata non idonea all’attività giuridica e legale.

La Ginsburg iniziò dunque a lavorare come ricercatrice e docente presso la Rutgers University (con uno stipendio molto più basso rispetto ai colleghi maschi) e alla Columbia University. Nel corso degli anni Settanta, poi, decise di portare avanti una causa che costituì un precedente importante nella storia giuridica americana e che portò alla luce le discriminazioni basate sul sesso, sia per ruoli femminili che maschili. Il film si concentra infatti sul primo caso di discriminazione di genere sostenuto dalla Ginsburg, ovvero il cosiddetto Moritz v. Commissioner. Nel caso, che ebbe luogo nel 1972, la Ginsburg sostenne che la Sezione 214 del codice fiscale degli Stati Uniti, che negava a Charles Moritz il diritto di detrarre le spese per la cura della madre malata, era incostituzionale.

Inizialmente la Ginsburg non era interessata al caso, pensando si trattasse unicamente di questioni relative a tasse da pagare. Dopo essersi informata, tuttavia, capì che quel caso era l’occasione giusta per portare alla luce il tema delle discriminazioni di genere. Dopo aver vinto il caso, la Ginsburg ha co-fondato il Women’s Right’s Project presso l’ACLU (American Civil Liberties Union) nel 1972, dove ha continuato la lotta per promuovere l’uguaglianza di genere. A partire da questo momento la Ginsburg divenne infatti un attiva sostenitrice di cause legali a favore dei diritti di genere, delle donne e dunque promuovendo l’uguaglianza tra uomo e donna.

Per via del peso politico acquisito, nel 1980 venne nominata dal presidente Jimmy Carter giudice della Corte d’appello degli Stati Uniti d’america per il Distretto della Columbia. Qui lavora fino al 1993, quando il presidente Bill Clinton la nomina membro della Corte Suprema degli Stati Uniti d’America, divenendo la seconda donna dopo Sandra Day O’Connor a far parte di tale istituzione. Ha ricoperto tale ruolo fino al giorno della sua scomparsa, avveuta il 18 settembre del 2020 all’età di 87 anni per via di un cancro al pancreas. Questo le era stato diagnosticato pochi giorni dopo la premiere del film Una giusta causa.

Il trailer di Una giusta causa e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Una giusta causa grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 24 febbraio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonti: Time, IMDb

Una giusta causa: al cinema dal 28 marzo

Una giusta causa: al cinema dal 28 marzo

Da giovedì 28 marzo sarà in sala Una giusta causa di Mimi Leder con Felicity Jones e Armie Hammer. Un tributo a una delle figure più influenti del nostro tempo, Ruth Bader Ginsburg, seconda donna a essere nominata Giudice alla Corte Suprema; un omaggio a tutte le donne, un invito a non farsi sopraffare.

La candidata all’Oscar Felicity Jones è Ruth Bader Ginsburg, una delle nove donne a entrare, nel 1956, al corso di Legge dell’Università di Harvard e che, nonostante il suo talento, fu rifiutata da tutti gli studi legali in quanto donna. Sostenuta dall’amore del marito Martin Ginsburg (Armie Hammer) e dall’avvocato progressista Dorothy Kenyon (il premio Oscar Kathy Bates), Ruth accettò un controverso caso di discriminazione di genere. Contro il parere di tutti, vinse il processo, determinando un epocale precedente nella storia degli Stati Uniti sul fronte della parità dei diritti.

Diretto da Mimi Leder, sceneggiato da Daniel Stiepleman e interpretato anche da Justin Theroux, Jack Reynor, Cailee Spaeny, Stephen Root, Sam Waterston, UNA GIUSTA CAUSA sarà al cinema da giovedì 28 marzo distribuito da Videa.

Una Giornata Particolare, il film di Ettore Scola

Una Giornata Particolare, il film di Ettore Scola

Una Giornata Particolare è il film culto del1977 di Ettore Scola con protagonisti nel cast Marcello Mastroianni e Sophia Loren.

Una giornata particolare, la trama: Roma, 3 maggio 1938. E’ un giorno storico per l’Italia fascista e per tutti gli italiani: il grande alleato tedesco, il Fuhrer, giunge in visita nella capitale pronta ad accoglierlo con tutti gli onori del caso. Palazzi e viali tappezzati da bandiere tricolori e con svastiche del Reich, decine di migliaia di uomini, donne e bambini pronti ad accorrere alla grande adunata per far sentire tutto il proprio calore al capo di stato tedesco.

Antonietta (Sofia Loren) dopo aver servito la colazione al burbero marito e ai sei figli preparati di tutto punto per il grande evento rimane sola nel silenzio della casa; per lei, grande ammiratrice del duce, ci sono le faccende domestiche, niente adunata. Quando il merlo esce dalla gabbia e si adagia sulla finestra della casa di fronte Antonietta è costretta a bussare alla porta del solitario proprietario che fortunatamente non è accorso, come tutti gli altri nel palazzo, a salutare l’avvento di Hitler.

Gabriele (Marcello Mastroianni) è un elegante quanto affascinante annunciatore radiofonico verso cui Antonietta prova da subito un’attrazione fortissima. I due si inseguiranno per tutta quella lunga giornata prima a casa dell’uno e quindi a casa dell’altro, il tutto sotto gli occhi della perfida e indiscreta custode del palazzo che conosce le tendenze anti-fasciste del sovversivo Gabriele.

Quando Antonietta scoprirà con delusione le tendenze politiche dell’uomo non riuscirà a placare il suo desiderio verso una persona così “insolitamente” gentile ma il vero segreto che egli cela è in realtà un altro ed è il vero motivo che gli ha procurato il licenziamento: è un omosessuale.

Una giornata particolare, l’analisi

Analisi: E’ il 1977 quando Ettore Scola dirige questo raffinatissimo film di cui cura anche la sceneggiatura insieme a Ruggiero Maccari e Maurizio Costanzo. Una giornata particolare è un bellissimo film in cui si tratteggia un quadro quanto mai esaustivo di un’Italia fascista inquadrata però non attraverso le romantiche lotte partigiane o le spettacolari adunate nelle piazze, ma tramite la sua più semplice e normale quotidianità delle migliaia di famiglie medio-borghesi che costituivano la così detta massa.

L’impressione che oggi suscita maggiormente questo film risiede proprio in questo; ai nostri occhi può apparire quasi incredibile come “l’uomo qualunque”italiano di 74 anni fa potesse aderire con tanto entusiasmo alla causa mussoliniana e soprattutto con quanto calore aspettasse ed accogliesse la venuta di uno dei più terribili mostri della storia come Adolf Hitler.

Scola inserisce in questo particolare contesto storico la vicenda che riguarda i due protagonisti; la radiocronaca dell’evento echeggia perenne e sonante come sfondo sonoro della storia ma di essa, appunto, rimane solo come sfondo.

I personaggi di Antonietta e Gabriele sono disegnati in modo straordinario e in modo straordinario sono interpretati dai due protagonisti: Antonietta/Loren è la classica moglie poco istruita e affascinata dall’aurea del Duce che sogna come uomo ideale e che al contempo accetta supina una vita da sguattera al servizio di un marito insensibile e rozzo. Gabriele/Mastroianni è l’immagine dell’intellettuale non allineato con la cultura del regime, non politicamente impegnato ma attonito di fronte alla credulità generale verso un regime tanto vessatorio. Quindi il dramma della sua omosessualità che gli procura isolamento, violenze e discriminazione sino alla perdita del lavoro.

Lo stile di Scola è al solito di un’eleganza straordinaria; la sua commedia è meno caciarona e popolana rispetto a quella di altri registi suoi contemporanei, egli racconta a voce bassa, con inconfondibile garbo ma non senza una notevole efficacia narrativa.

La particolarità di questo film risiede nelle caratteristiche dei due protagonisti; è come se il regista avesse invertito i soliti clichè che accompagnavano la coppia per eccellenza del cinema italiano.

Mastroianni sveste infatti i panni del donnaiolo impenitente che spesso vestiva al fianco della Loren per interpretare un personaggio schivo, timido, insicuro e introverso, attanagliato e torturato dall’impossibilità di mostrarsi per come realmente è. La Loren dal canto suo non è la solita chiassosa donna del popolo, che ha sempre interpretato impeccabilmente, ma in questo film Scola vuole per lei un personaggio più umile, indifeso e tremante che si vergogna della propria ignoranza e che affronta malinconicamente un’esistenza triste.

Una giornata particolare è un film di una raffinatezza incredibile e che riesce nella sua misura a raggiungere in determinate sequenze una grandissima sensualità. Mai Sofia Loren e Marcello Mastroianni hanno raggiunto un livello di tale complicità e soprattutto di intima passione e fa quasi sorridere che accada proprio quando Mastroianni interpreta la parte di un omosessuale.

In questo film Scola sottolinea ed evidenzia alcuni aspetti della tipica cultura fascista soprattutto in relazione al ruolo della donna: da una parte si esaltava l’importanza della famiglia e della sua sacralità e dell’altra per il tipico uomo fascista era lecito trattare le proprie mogli come serve mentre ci si concedeva di continuo licenze varie in bordelli o in rapporti clandestini.

Una giornata particolare è un bellissimo film che crediamo valga la pena di essere visto.

Una fragile armonia: recensione del film di Yaron Zilberman

Una Fragile Armonia uscite al cinemaUn celebre quartetto d’archi è costretto a fare i conti con un grave dramma dopo quasi venticinque anni di collaborazione: uno dei loro membri è colpito da un male incurabile e il precario equilibrio del gruppo si frantuma in una polifonia disarmonica dettata dall’ego di ogni musicista. Gelosia, tradimento e passioni inopportune minacciano l’esistenza del quartetto alla ricerca di una conciliazione tra la perfezione della musica e l’imperfezione della vita.

Yaron Zilberman esordisce alla regia dopo il premio Oscar ottenuto per il documentario Watermarks. Con uno spunto interessante che si avvale della sfida di riprodurre il Quartetto d’archi dell’Opera 131 di Beethoven come metafora del fluire ininterrotto delle molteplici voci e della casualità della vita, Una fragile armonia (A Late Quartet) è un’opera alquanto ambiziosa, ricca di temi degni di riflessione quali il rapporto tra l’arte e l’uomo, la complessa relazione fra talento e amicizia, nonché la fragile unità di un quartetto di musicisti che mette la vita in secondo piano per consacrarsi alla sublime armonia della musica.

Tuttavia, il film smarrisce parte del suo fascino a causa di una sceneggiatura che non sfrutta fino in fondo gli spunti introdotti nel corso della storia, preferendo soluzioni più rassicuranti ed evocando il perfetto finale de Il Concerto di Radu Mihăileanu. Ma Una fragile armonia è comunque in grado di insegnarci che il palcoscenico resta pur sempre un luogo sottoposto allo scorrere del tempo e che bisogna avere il coraggio di abbandonare con dignità quando occorre mettersi da parte e lasciare spazio al cambiamento.

Immerso in una New York innevata e malinconica, il film di Zilberman si poggia in gran parte su un ottimo cast che conferisce un grande valore alla pellicola raffinata eppure imperfetta alla quale assiste lo spettatore. Attori solidissimi e di prim’ordine, con Philip Seymour Hoffman nel ruolo del secondo violino che ambisce alle gratificazioni del numero uno, Catherine Keener moglie tormentata con l’anima in pena come le note dolorose della sua viola, e il violoncellista Christopher Walken, figura paterna e ponte di coesione tra ego in conflitto. Una piacevole scoperta Mark Ivanir, il primo violino ossessionato dalla perfezione, attore meno navigato dei colleghi ma decisamente all’altezza del gruppo.

Il debutto alla regia di Yaron Zilberman è una pellicola ben confezionata che non intende rivolgersi esclusivamente a un pubblico di esperti musicali, poiché la sublimità della musica di Beethoven si scontra con la fragilità dell’essere umano che si manifesta nelle sue contraddizioni. Del resto, come ricorda il malinconico Peter (Walken), “siamo tutti fuori tonalità”.

Distribuito da Good Films, Una fragile armonia è in sala in questi giorni.

Una Folle Passione: trailer italiano del film con Jennifer Lawrence

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Pubblicato online da Eagle Pictures il trailer italiano di Una Folle Passione, il nuovo film di Susanne Bier (In un Mondo Migliore, Dopo il Matrimonio) con protagonisti Jennifer LawrenceBradley Cooper nei panni di George e Serena Pemberton, che tornano a recitare insieme per la terza volta dopo Il lato positivo e American Hustle.

Una Folle Passione, diretto da Susanne Bier, racconta di George e Serena: i due si trasferiscono da Boston al North Carolina per dare inizio ad un’attività di commercio del legname che comincia ad andare molto bene. Presto Serena si rivelerà al pari di un uomo sorvegliando gli operai, scacciando serpenti a sonagli e addirittura salvando la vita di un uomo nel deserto. I due troneggiano sul loro impero distruggendo tutto ciò che intralcia la loro ricchezza. Ma quando Serena scopre di non poter avere figli, per desiderio di vendetta decide di uccidere il figlio che George aveva avuto prima di sposarlo, accusando il marito di mantenere la famiglia illegittima. Quella che sembrava un’appassionata storia d’amore si rivelerà presto essere una sanguinosa resa dei conti.

Una Folle Passione uscirà in Italia il 30 novembre.

Una Folle Passione: recensione del film con Jennifer Lawrence

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Una Folle Passione: recensione del film con Jennifer Lawrence

Susanne Bier, regista premio Oscar per il miglior film straniero, gioca la carta vincente, sceglie una storia di forti passioni, e sceglie due protagonisti ineccepibili. Jennifer Lawrence e Bradley Cooper hanno accettato il ruolo di Una Folle Passione nel 2012, reduci dal grandissimo successo de Il Lato Positivo, e hanno sperato di replicare l’alchimia vincente che ha fatto la fortuna del film di David O. Russell. L’operazione, su carta, sembrava a prova di bomba, e invece la Bier riesce a confezionare un film mediocre, prevedibile e senza nessun coinvolgimento da parte degli attori protagonisti.

In Una Folle Passione George Pemberton è un imprenditore del legname, che vuole costruire il suo impero nelle montagne del North Carolina. In viaggio di lavoro a Boston, George incontra Serena, una giovane donna, figlia di un tagliatore di legna, rimasta completamente sola al mondo a seguito di un drammatico incidente che ha ucciso tutta la sua famiglia. George e Serena vengono travolti da una folle passione, si sposano e vanno a vivere in North Carolina, dove Serena si mostra subito una padrona di casa atipica. Non è una donna che ricama e bada alla casa, ma alla pari di qualsiasi altro uomo, detta ordini, si occupa di affari e diventa una vera e propria socia, oltre che appassionata amante, per il marito George. La nuova posizione professionale di Serena non piace però al vecchio socio di George, né la sua condizione di legittima e bellissima moglie piace alla ragazza del paese, che ha appena avuto un figlio (concepito prima che lui conoscesse Serena) da George stesso. Le due delicate situazioni arriveranno ad un punto di esasperazione, che distruggerà per sempre la vita di tutti.

Una Folle Passione, il film

Una Folle Passione 2

Eppure il casting era perfetto. Oltre all’amicizia trai due attori, che in casi del genere può aiutare, Jennifer e Bradley sono anche esteticamente perfetti per interpretare George e Serena: lui è un vero uomo, rude, mascolino, la rappresentazione del macho; lei una donna formosa, bellissima, decisa e carnale. Peccato però che il film si trasformi in un drammone in cui tutto ciò che di peggio può accadere, prevedibilmente accade, secondo il più scontato dei copioni, seguendo una logica misteriosa, che porta il film ad un epilogo in bilico tra il drammatico e l’involontariamente comico.

Con un solo film, Susanne Bier riesce a rendere inutile il sex appeal di Cooper, la bellezza della Lawrence, e la bravura di un cast composto da grandi caratteristi tra cui Rhys Ifans e Toby Jones. Tratto dall’omonimo romanzo di Ron Rash, Una Folle Passione è stato girato nel 2012, e arriverà solo il 30 ottobre 2014 nei nostri cinema.

Una Folle Passione: poster italiano con Jennifer Lawrence

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Una Folle Passione: poster italiano con Jennifer Lawrence

Ecco il poster italiano di Una Folle Passione (Serena in originale) con Jennifer Lawrence protagonista accanto, per la terza volta, a Bradley Cooper.

Una Folle Passione, diretto da Susanne Bier, racconta di George e Serena: i due si trasferiscono da Boston al North Carolina per dare inizio ad un’attività di commercio del legname che comincia ad andare molto bene. Presto Serena si rivelerà al pari di un uomo sorvegliando gli operai, scacciando serpenti a sonagli e addirittura salvando la vita di un uomo nel deserto. I due troneggiano sul loro impero distruggendo tutto ciò che intralcia la loro ricchezza. Ma quando Serena scopre di non poter avere figli, per desiderio di vendetta decide di uccidere il figlio che George aveva avuto prima di sposarlo, accusando il marito di mantenere la famiglia illegittima. Quella che sembrava un’appassionata storia d’amore si rivelerà presto essere una sanguinosa resa dei conti.

Il film uscirà in Italia il 30 novembre.

Una folle passione: libro, trama e cast del film

Una folle passione: libro, trama e cast del film

Consacratisi insieme grazie al film Il lato positivo, gli attori Bradley Cooper e Jennifer Lawrence hanno poi nuovamente recitato insieme in American Hustle, Joy e Una folle passione (qui la recensione). Quest’ultimo, diretto dalla premio Oscar Susanne Bier, è uscito in sala nel 2014, portando sul grande schermo una complessa vicenda sentimentale segnata anche dal potere e dal contesto storico in cui si svolge. Il film riunisce così una coppia di attori particolarmente brillante, che trae dalla chimica che scorre tra loro il vero punto di forza di quanto gli ruota intorno.

Il film, scritto da Christopher Kyle, è tratto dal romanzo Serena (che è anche il titolo inglese del film), scritto nel 2008 da Ron Rash. Si tratta del suo libro più noto, divenuto un bestseller e incentrato sulle tematiche dell’avidità, della corruzione e della passione che sfocia nell’ossessione. Attraverso i due personaggi protagonisti e le loro attività, tutto ciò si evidenzia in modo forte e chiaro, lasciando allo spettatore il compito di riflettere su quanto realmente ciò per cui si ha una passione alla lunga finisce con il possederci.

Nel dar vita all’adattamento del film, Kyle, la Bier e i produttori hanno in particolare puntato sulla profondità psicologica dei personaggi come anche sul punto di vista di entrambi, mentre nel libro si ritrova solo quello di Serena. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Una folle passione: la trama del film

Ambientato sul finire degli Anni Venti, sullo sfondo delle montagne del North Carolina, la pellicola vede protagonisti George e Serena Pemberton, due giovani neosposi, bellissimi e innamoratissimi, che iniziano a lavorare per quello che diventerà presto un impero del legname. La vera artefice del loro destino è però Serena, una giovane donna forte, passionale e senza paura. È lei che supervisiona i taglialegna, dà la caccia a serpenti a sonagli e salva addirittura la vita di un uomo in mezzo alla natura selvaggia. Il suo potere decisionale sull’azienda, così come anche sull’uomo che ha sposato, non ha eguali.

Forti del loro potere, dell’ascendente e del carisma che esercitano sugli altri, i Pemberton non permettono a nessuno di ostacolare il loro amore folle e le loro ambizioni. Quando Serena, però, scopre il passato segreto di George e si trova a fare i conti con il proprio ineluttabile destino, l’unione passionale dei Pemberton comincia a sgretolarsi, facendo presagire un drammatico epilogo. A quel punto, il amore forte finirà con il trasformarsi in follia, passando dall’essere un sentimento all’essere un’ossessione, in grado di raggiungere i meandri più bui dell’animo umano.

Una folle passione cast

Una folle passione: il cast del film

Originariamente, ad interpretare il ruolo di Serena era stata chiamata l’attrice Angelina Jolie, la quale però finì con l’allontanarsi dal progetto. Al suo posto venne a quel punto scelta la premio Oscar Jennifer Lawrence. L’attrice, rimasta affascinata dal complesso animo del personaggio, si disse da subito disponibile a recitare nei panni della protagonista. Per calarsi nei suoi panni, iniziò in particolare ad approfondire il ruolo della donna in quel contesto storico, al fine di poter risultare più realistica. Come anticipato, accanto a lei, nei panni di suo marito George si ritrova il candidato all’Oscar Bradley Cooper. Fu proprio la Lawrence a suggerire l’attore per la parte. I due, che avevano lavorato così bene insieme sul set di Il lato positivo, erano rimasti in ottimi rapporti e cercavano da tempo un nuovo progetto dove poter recitare insieme.

Dopo aver letto la sceneggiatura di Una folle passione, la Lawrence la inviò a Cooper, convincendolo ad accettare. Cooper, allo stesso modo, studiò il periodo storico e l’attività del suo personaggio, calandosi come suo solito quanto più possibile nella mentalità di questo. Accanto a loro, nei panni del controverso Galloway, vi è l’attore Rhys Ifans, ricordato in particolare per il ruolo di Spike in Nottingh Hill. Sean Harris, attore visto anche in Mission: Impossible – Rogue Nation Prometheus, invece, ricopre il ruolo di Campbell, uno dei lavoratori di George. Toby Jones, noto come doppiatore di Dobby nella saga di Harry Potter, recita qui nel ruolo dello sceriffo McDowell, mentre Sam Reid è Joe Vaughn.

Una folle passione: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Una folle passione è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 11 giugno alle ore 21:20 su Canale 5.

Fonte: IMDb

 

 

Una fiction sui Casalesi

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Una fiction sui Casalesi

IMG_CASALESI_548x345Ultimo clan ad essere oggetto di attenzioni cinematografiche sarà quello dei Casalesi, pare con particolare attenzione alla figura di “Sandokan” Schiavone. Regista sarà lo stesso de “Il Capo dei capi”, Pietro Valsecchi.

Una fiaba oscura per il regista di Mama

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Dopo il successo dell’horror Mama, tratto da un racconto breve scritto da lui stesso, Andy Muschietti è diventato un nome ‘hot’ per Hollywood, se non altro per il genere horror: la Universal in particolare sembra molto interessata a lavorare con lui, avendo avviato le trattative per il post-apocalittico Bird Box.

Tratto da un romanzo la cui pubblicazione è però prevista non prima del 2014, firmato da Josh Malerman (che ha affiancato l’attività di scrittore a quella di leader della rock band High Strung, gruppo forse non troppo conosciuta, ma alquanto prolifica, avendo dato alla luce oltre una decina di dischi da inizio anni 2000 a oggi), Bird Box vede protagonisti una donna e due bambini che vengono bendati e abbandonati in un fiume al loro destino.

Muschietti deve ancora giungere ad un accordo definitivo, mentre si è alla ricerca degli scrittori adatti a portare la storia sul grande schermo.

Fonte: Empire

Una festa esagerata: trailer e poster del film di e con Vincenzo Salemme

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Medusa Film Official ha diffuso il primo trailer di Una festa esagerata, il nuovo film di e con Vincenzo Salemme, tratto dall’omonimo spettacolo teatrale dell’attore napoletano.

Il film arriverà in sala a partire dal 22 Marzo e vedrà protagonisti lo stesso Salemme al fianco di Massimiliano Gallo, Tosca D’Aquino, Iaia Forte con la partecipazione di Nando Paone e con Francesco Paolantoni.

Di seguito il poster del film:

Ecco la trama:

Napoli. A casa Parascandolo fervono i preparativi per una magnifica festa sulla splendida terrazza dove il capofamiglia, l’ingenuo Gennaro, geometra e piccolo imprenditore edile, vive con Teresa, famelica moglie dalla feroce ambizione di salire sempre più in alto nella scala sociale. Per il diciottesimo compleanno della figlia Mirea, Teresa ha deciso di fare le cose in grande e non ha badato a spese, dal catering agli arredi, ha persino scritturato un cameriere indiano relegando in cucina la vecchia domestica non ritenuta abbastanza esotica per una festa così importante! Gennaro, pur di accontentare le donne della sua vita e con l’aiuto di Lello, l’invadente aiutante del portiere, continua ad assecondare ogni loro capriccio e a spendere una fortuna per una festa che lui stesso definisce “esagerata”. Tutto sembra perfetto, gli invitati iniziano ad arrivare, ma un’inaspettata notizia giunge dal piano di sotto, da casa Scamardella, dove abitano un padre molto anziano e la figlia zitella: la sfortuna ha deciso che il signor Scamardella doveva morire proprio il giorno della festa. Cosa fare? Come si fa una festa con un morto sotto casa?

Una femmina: la vera storia dietro il film di Francesco Costabile

Uno dei film che più ha fatto parlare di sé della scorsa stagione del cinema italiano è Una femmina, l’esordio alla regia di un lungometraggio di Francesco Costabile, studente di regia al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove ha realizzato i corti L’armadio e Dentro Roma, quest’ultimo vincitore del Nastro d’argento al miglior cortometraggio e candidato al David di Donatello come miglior cortometraggio italiano. Con Una femmina egli porta sullo schermo una storia molto dolorosa, purtroppo all’ordine del giorno, che pone in primo piano la forza di una donna che si oppone alla ‘Ndrangheta.

Il film nasce da un’idea del regista Edoardo De Angelis (Il vizio della speranza, Comandante) e Lirio Abbate ed è tratto dal libro inchiesta Fimmine ribelli, scritto da Abbate, sulle donne vittime di violenza all’interno dell’organizzazione mafiosa. La protagonista di Costabile diventa dunque l’emblema di tutt quelle donne, madri, mogli e figlie che si sono opposte a quella che è considerata l’organizzazione criminale più arretrata d’Italia, guidata da soli uomini, che perpetua regole antiquate che vanno dal matrimonio forzato alla totale sottomissione della donna, pena la morte.

Il film viene presentato in anteprima internazionale nella sezione ufficiale di “Panorama” al Festival di Berlino 2022, oltre a riceve poi due candidature ai David di Donatello 2022 come miglior regista esordiente e miglior sceneggiatura adattata, affermandosi dunque come uno dei titoli italiani più importanti del suo anno. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Una femmina

La storia è quella di Rosa, giovane dal carattere ribelle, che vive insieme alla nonna e allo zio in un paesino della Calabria. La sua quotidianità viene improvvisamente stravolta da qualcosa che emerge dal suo passato, un trauma che la lega indissolubilmente alla misteriosa morte di sua madre, di cui Rosa conserva pochi ricordi e dietro la cui morte vige la più assoluta omertà da parte della sua stessa famiglia. Grazie all’incontro con Gianni, giovane guardiano del cimitero del paese, decide di scoprire la verità e riscattare la memoria di sua madre. Deciderà dunque di tradire la sua famiglia e cercare la propria vendetta di sangue, ma quando questa famiglia è la ‘Ndrangheta ogni passo può rivelarsi fatale.

Una femmina Lina Siciliano

Ad interpretare Rosa vi è l’esordiente Lina Siciliano, dal regista incontrata in una casa famiglia nella quale era giunta dopo aver vissuto una giovinezza particolarmente difficile. La giovane, anche per via del suo vissuto, ha dunque saputo restituire a Rosa un’intensità e una verità genuine, ricevendo molte lodi per la sua interpretazione. Accanto a lei, nel ruolo di Gianni, vi è l’attore Mario Russo, mentre Fabrizio Ferracane, visto di recente anche in Ariaferma, interpreta Salvatore. Francesca Ritrovato interpreta Cetta, madre di Rosa, mentre Anna Maria De Luca è la nonna Berta. Luca Natale, infine, interpreta il cugino Natale.

Una femmina, la storia vera dietro il film

Come anticipato, quella di Una femmina è una storia basata su alcuni eventi reali e ispirata alle vere donne che si opposero alla ‘Ndrangheta. In particolar modo, gli sceneggiatori hanno costruito il racconto a partire dalle vicende di Maria Concetta Cacciola e Giuseppina Pesce. La prima di queste, nata all’interno di una potente famiglia calabrese appartenente alla ‘Ndrangheta e costretta all’età di tredici anni a sposare Salvatore Figliuzzi, il quale ambiva ad entrare nel clan. La sua vita, condotta perennemente sotto il controllo del marito, del padre e del fratello, si apre ad una svolta inaspettata l’11 maggio 2011 è convocata presso la Tenenza dei Carabinieri di Rosarno, per l’arresto del figlio maggiore per guida senza patente.

Con l’occasione ne approfitta per rivelare quanto sa della sua famiglia e delle sue azioni per sfuggire a quel tipo di vita e per dare ai suoi figli un futuro migliore, correndo però il rischio di essere uccisa nel caso in cui fosse stata scoperta. Nella notte tra il 29 e il 30 maggio dello stesso anno, diventa ufficialmente testimone di giustizia, inserita nel programma di protezione e trasferita di nascosto prima a Cassano all’Ionio, poi a Bolzano e infine a Genova, senza poter avere più contatti con la sua famiglia. I genitori cercano però di ricattarla usando i figli per farsi rivelare ciò che ha confessato alle autorità. Il 12 agosto accetta di vedere gli avvocati del clan, che la costringono a firmare una ritrattazione.

Una femmina storia vera

Maria si pentirà poi di questo gesto, ma a quel punto non può più scappare. Due giorni dopo il suo ultimo contatto con la polizia, il 20 agosto 2011, viene trovata morente in bagno dopo aver ingerito dell’acido cloridrico che le ha bruciato la bocca. Tuttavia le autorità non credono alla storia del suicidio, ed ha così inizio un processo che si conclude con la condanna della madre a tre anni di arresti domiciliari, del padre a sei anni e sei mesi di reclusione e del fratello a cinque anni e otto mesi. Parzialmente diversa è invece la storia di Giuseppina Pesce, la quale pur vivendo inizialmente una situazione simile a quella della Cacciola, quando nel 2010 finisce in carcere con l’accusa di essere la ‘postina’ del clan.

Inizia a questo punto a collaborare con il pubblico ministero della Dda di Reggio Calabria, svelando i crimini della propria famiglia e ottenendo protezione per sé e i suoi tre figli. La sua vicenda come testimone non è stata priva di momenti di incertezza su ciò che stava facendo, ma è stata la consapevolezza che ritrattare tutto l’avrebbe condotta a morte certa a farle proseguire quel percorso. Oggi Giuseppina Pesce continua a vivere in una località protetta con i suoi figli. Per il coraggio dimostrato, è riconosciuta come un’eroina, anche se purtroppo una delle poche ancora in vita. La sua storia, come anche quella della Cacciola e di Lea Garofalo, altra vittima della ‘Ndrangheta, sono raccontate anche nella serie The Good Mothers, disponibile su Disney+.

Il trailer di Una femmina e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Una femmina grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Infinity+, Prime VideoNetflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonti: IMDB,

Una featurette per The impossible con Naomi Watts

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Una featurette per The impossible con Naomi Watts

È stata rilasciata oggi dalla Summit Entertainment una drammatica featurette per The Impossible, il nuovo film di Juan Antonio Bayona (The Orphanage)

Una featurette per The Host di Andrew Niccol

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The-Host-film-2013Arriva da Open Road Film una nuova featurette del film The Host di Andrew Niccol, l’adattamento cinematografico del romanzo di Stephenie Meyer (Twilight)

Una famiglia: recensione del film di Sebastiano Riso #Venezia74

Una famiglia: recensione del film di Sebastiano Riso #Venezia74

Una famiglia è il secondo lungometraggio di Sebastiano Riso, dopo Più buio di mezzanotte (2014). Il tema centrale della vicenda è il mercato sommerso di neonati che vengono venduti dalle madri naturali a genitori adottivi compiacenti e privi di scrupoli, che pur di avere un figlio sono disposti a pagare, ignorando le conseguenze che spesso tale gesto impulsivo ed egoista può comportare.

Vincent e Maria sono una coppia che vive modestamente e regolarmente genera e cede i propri figli in cambio di cospicue somme di denaro. Vivono isolati, in un quartiere popolare di Roma, senza amici e lontano dalle proprie famiglie, con le quali hanno tagliato i legami da molto tempo. Lui in particolare, nato e cresciuto vicino Parigi, sembra essersi gettato alle spalle un passato che vorrebbe dimenticare. Apparentemente sembrano affiatati e innamorati, ma è solo una scorza di superficie, che cela il grande dolore di Maria per la continua costrizione a cui è costretta da Vincent. Arrivata all’ennesima compravendita cercherà di opporsi, nel desiderio di poter avere finalmente una famiglia sua.

venezia 74Una scritta iniziale informa che la vicenda è ispirata a storie vere e purtroppo sabbiamo bene che un tipo di mercato così bieco e spietato esiste, ma nel film, nonostante l’approccio registico volutamente spietato, freddo e di taglio molto realistico, la vicenda risulta assai poco credibile e pian piano che si va avanti si fa grande fatica accettare quello che viene raccontato. Viene naturale porsi domande o esigere delle spiegazioni. Manca completamente una descrizione del fenomeno e la terribile compravendita viene rappresentata solo attraverso poche figure: un medico, un’intermediaria e la coppia in questione. Si sente la necessità di conoscere gli spietati meccanismi di tale mercato e capire quali sono le figure che si muovono nelle sue file, molto numerose e sicuramente vicine ad altre forme di criminalità. Probabilmente si tratta di vere e proprie organizzazioni, ma nel film la vendita sembra procedere in maniera autonoma, come si farebbe per un’automobile usata. Probabilmente l’intento del regista era quello di concentrarsi sull’aspetto emotivo e interiore di scelte così estreme e questo viene avvertito, ma quando si fa riferimento a tematiche reali, oltretutto poco trattate, sarebbe doveroso cercare di indagare, di informare, di sensibilizzare.

Una famiglia ha grandi ambizioni, ma cade miseramente per estrema superficialità. Oltretutto la storia non è sorretta da un adeguata interpretazione degli attori. I protagonisti Patrick Bruel e Micaela Ramazzotti, risultano forzati, caricati e portatori di battute il più delle volte artificiose e didascaliche. Tutti gli altri personaggi, in numerosi casi inutili o meramente di servizio, sono ridotti a una vera e propria macchietta, come nel caso della coppia omosessuale che decide di comprare il figlio che ha sempre desiderato, o il mercante d’armi, o ancora la nuova candidata alla turpe attività.

La fotografia è fredda,  stanca, solamente di supporto tecnico, così come la musica. Anche il lavoro di scenografia e di ambientazione, non rende giustizia alla città di Roma, al suo sottobosco di storie ai margini e di infiniti traffici illeciti. Non basta Ponte Casilino, la Tangenziale, un pontile di Ostia, per dare un idea di tutto questo e oltretutto, quanto mostrato in esterno, stona incredibilmente con gli arredi e i colori ricreati in interno, contribuendo ancora di più a trasmettere una sensazione di straniante finzione.

Una famiglia: il nuovo film con Micaela Ramazzotti

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Una famiglia: il nuovo film con Micaela Ramazzotti

Sarà presentato a Venezia il nuovo film UNA FAMIGLIA, di Sebastiano Riso con Micaela Ramazzotti, Patrick Bruel, Pippo Delbono, Fortunato Cerlino, Marco Leonardi, Matilda De Angelis, Ennio Fantastichini.

Sceneggiatura di Andrea Cedrola, Stefano Grasso, Sebastiano Riso la pellicola è prodotta da Indiana Production con Rai Cinema con la partecipazione di BAC Films Production 

Sebastiano Riso ha commentato la notizia del Concorso di Venezia: Sono veramente onorato di essere in concorso a Venezia, un festival che ha una storia così importante, che ha ospitato i registi e gli attori più grandi del cinema contemporaneo. E sono felice di poter condividere questa esperienza con i miei attori. Sul set la storia ci ha molto coinvolto tutti dal punto di vista emotivo, Micaela ha fatto un grandissimo lavoro sul suo personaggio e mi emoziona l’idea di essere parte, con lei, con tutti loro, di una competizione così prestigiosa.  

Una famiglia la trama

Vincent è nato cinquant’anni fa vicino a Parigi, ma ha tagliato ogni legame con le sue radici. Maria, più giovane di quindici anni, è cresciuta a Ostia, ma non vede più la sua famiglia. Insieme formano una coppia che non sembra aver bisogno di nessuno e conducono un’esistenza appartata nella Roma indolente e distratta dei giorni nostri, culla ideale per chi vuole vivere lontano da sguardi indiscreti. In più, Vincent e Maria sono bravi a mimetizzarsi: quando prendono il metrò, si siedono vicini, teneramente abbracciati. A volte cenano al ristorante, più interessati a guardarsi negli occhi che al cibo nei loro piatti. Quando tornano a casa, fanno l’amore con la passione degli inizi, in un appartamento di periferia che lei ha arredato con cura.

Eppure, a uno sguardo più attento, quella quotidianità dall’apparenza così normale lascia trapelare un terribile progetto di vita portato avanti da lui con lucida determinazione e da lei accettato in virtù di un amore senza condizioni. Un progetto che prevede di aiutare coppie che non possono avere figli. Arrivata a quella che il suo istinto le dice essere l’ultima gravidanza, Maria decide che è giunto il momento di formare una vera famiglia. La scelta si porta dietro una conseguenza inevitabile: la ribellione a Vincent, l’uomo della sua vita.

Una famiglia vincente – King Richard: intervista a Will Smith e Jon Bernthal

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Ecco la nostra intervista a Jon Bernthal e Will Smith, trai protagonisti di Una famiglia vincente – King Richard, il biopic su Richard Williams, padre di Venus e Serena, le campionesse di tennis, che arriverà in sala a partire dal 13 gennaio 2022.

Una famiglia vincente – King Richard, leggi la recensione

Basato su una storia vera che ispirerà il mondo, Una famiglia vincente – King Richard della Warner Bros. Pictures ripercorre la vita di Richard Williams, un padre imperterrito che ha contribuito a formare due delle atlete più dotate di tutti i tempi, che hanno cambiato lo sport del tennis per sempre. Il due volte candidato all’Oscar  Will Smith (“Ali”, “La ricerca della felicità”, “Bad Boys for Life”) interpreta Richard, sotto la direzione di Reinaldo Marcus Green (“Monsters and Men”).

Spinto da una chiara visione del loro futuro, e utilizzando metodi non convenzionali, Richard ha un piano che porterà Venus e Serena Williams dalle strade di Compton in California agli scenari internazionali, come icone leggendarie. Il film profondamente toccante, mostra il potere della famiglia, della perseveranza e dell’incrollabile convinzione come mezzi per raggiungere l’impossibile e avere un impatto sul mondo.

Aunjanue Ellis (“Se la strada potesse parlare”, “Quantico” in TV”) interpreta la mamma delle ragazze, Oracene “Brandi” Williams; Saniyaa Sidney (“Il diritto di contare”, “Barriere”) interpreta Venus Williams; Demi Singleton (“Godfather of Harlem” in TV) interpreta Serena Williams, con Tony Goldwyn (la serie “Divergent”, “Scandal” in TV) nei panni dell’allenatore Paul Cohen e Jon Bernthal (l’imminente “I molti santi di Newark”, “Le Mans ’66 – La grande sfida”) in quelli dell’allenatore Rick Macci. Fanno parte del cast anche Andy Bean (“IT – Capitolo due”), Kevin Dunn (i film di “Transformers”, “Veep – Vicepresidente Incompetente” della HBO) e Craig Tate (“Greyhound: Il nemico invisibile”).

Green ha diretto Una famiglia vincente – King Richard da una sceneggiatura scritta da Zach Baylin. I produttori sono Tim White e Trevor White sotto la loro bandiera di Star Thrower Entertainment, e Will Smith con la sua Westbrook. I produttori esecutivi del film sono Isha Price, Serena Williams, Venus Williams, James Lassiter, Jada Pinkett Smith, Adam Merims, Lynn Harris, Allan Mandelbaum, Jon Mone e Peter Dodd.

La squadra creativa che ha lavorato dietro le quinte comprende il direttore della fotografia premio Oscar Robert Elswit (“Il petroliere”), gli scenografi Wynn Thomas (“Da 5 Bloods – Come fratelli”, “Il diritto di contare”) e William Arnold (“Il coraggio della verità – The Hate U Give”), la montatrice nominata all’Oscar® Pamela Martin (“The Fighter”) e la costumista due volte nominata all’Oscar® Sharen Davis (“Dreamgirls”, “Ray”). Musiche ad opera del compositore candidato all’Oscar® Kris Bowers (“Space Jam: New Legends”, “A Concerto is a Conversation”).

Warner Bros. Pictures presenta, una produzione Star Thrower Entertainment /Westbrook /Keepin’ It Reel, Una famiglia vincente – King Richard che uscirà nelle sale italiane il 13 Gennaio 2022.

Una famiglia vincente – King Richard: nuovo trailer con Will Smith

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Guarda il nuovo trailer di Una famiglia vincente – King Richard, il nuovo contributo è stato presentato online da Will Smith e dalle campionesse Venus e Serena Williams.

Basato su una storia vera che ispirerà il mondo, Una famiglia vincente – King Richard della Warner Bros. Pictures ripercorre la vita di Richard Williams, un padre imperterrito che ha contribuito a formare due delle atlete più dotate di tutti i tempi, che hanno cambiato lo sport del tennis per sempre. Il due volte candidato all’Oscar  Will Smith (“Ali”, “La ricerca della felicità”, “Bad Boys for Life”) interpreta Richard, sotto la direzione di Reinaldo Marcus Green (“Monsters and Men”).

Spinto da una chiara visione del loro futuro, e utilizzando metodi non convenzionali, Richard ha un piano che porterà Venus e Serena Williams dalle strade di Compton in California agli scenari internazionali, come icone leggendarie. Il film profondamente toccante, mostra il potere della famiglia, della perseveranza e dell’incrollabile convinzione come mezzi per raggiungere l’impossibile e avere un impatto sul mondo.

Aunjanue Ellis (“Se la strada potesse parlare”, “Quantico” in TV”) interpreta la mamma delle ragazze, Oracene “Brandi” Williams; Saniyaa Sidney (“Il diritto di contare”, “Barriere”) interpreta Venus Williams; Demi Singleton (“Godfather of Harlem” in TV) interpreta Serena Williams, con Tony Goldwyn (la serie “Divergent”, “Scandal” in TV) nei panni dell’allenatore Paul Cohen e Jon Bernthal (l’imminente “I molti santi di Newark”, “Le Mans ’66 – La grande sfida”) in quelli dell’allenatore Rick Macci. Fanno parte del cast anche Andy Bean (“IT – Capitolo due”), Kevin Dunn (i film di “Transformers”, “Veep – Vicepresidente Incompetente” della HBO) e Craig Tate (“Greyhound: Il nemico invisibile”).

Green ha diretto Una famiglia vincente – King Richard da una sceneggiatura scritta da Zach Baylin. I produttori sono Tim White e Trevor White sotto la loro bandiera di Star Thrower Entertainment, e Will Smith con la sua Westbrook. I produttori esecutivi del film sono Isha Price, Serena Williams, Venus Williams, James Lassiter, Jada Pinkett Smith, Adam Merims, Lynn Harris, Allan Mandelbaum, Jon Mone e Peter Dodd.

La squadra creativa che ha lavorato dietro le quinte comprende il direttore della fotografia premio Oscar Robert Elswit (“Il petroliere”), gli scenografi Wynn Thomas (“Da 5 Bloods – Come fratelli”, “Il diritto di contare”) e William Arnold (“Il coraggio della verità – The Hate U Give”), la montatrice nominata all’Oscar® Pamela Martin (“The Fighter”) e la costumista due volte nominata all’Oscar® Sharen Davis (“Dreamgirls”, “Ray”). Musiche ad opera del compositore candidato all’Oscar® Kris Bowers (“Space Jam: New Legends”, “A Concerto is a Conversation”).

Warner Bros. Pictures presenta, una produzione Star Thrower Entertainment /Westbrook /Keepin’ It Reel, Una famiglia vincente – King Richard che uscirà nelle sale italiane il 13 Gennaio 2022.