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Un dettaglio di Harrison Ford in Captain America: Brave New World alimenta le teorie su Red Hulk

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I fan della Marvel sono ormai diventati abilissimi nello scovare ogni possibile indizio su personaggi, elementi di trama o quant’altro legato ai film in produzione. Ciò è avvenuto anche con la recente foto condivisa dal set di Captain America: Brave New World, con protagonisti Anthony Mackie ed Harrison Ford. Ad alcuni utenti su Twitter non è infatti sfuggito che nella foto i pantaloni indossati da quest’ultimo – chiamato ad interpretare il generale Thunderbolt Ross a seguito della scomparsa dell’interprete originale, William Hurt – sono strappati in più punti. Un dettaglio che ha subito alimentato le teorie secondo cui Red Hulk apparirà nel film.

Dietro tale versione rossa di Hulk, come noto, si nasconde proprio il generale Ross, il quale nei fumetti per dare vita a un mondo migliore, ha accettato volontariamente di essere trasformato nell’Hulk Rosso, così da contrapporsi alla minaccia secondo lui rappresentata dall’Hulk verde che tutti conosciamo. Naturalmente non c’è stata alcuna conferma ufficiale che Ford interpreterà effettivamente Red Hulk in Captain America: Brave New World, ma la foto in questione risulta certamente enigmatica. Ad alimentare ulteriormente la teoria c’è il fatto che se i Marvel Studios hanno deciso di riportare in scena Ross, affidandolo ad un attore noto come Ford, devono avere piani ambiziosi per il suo futuro nell’MCU.

In ogni caso, Captain America: Brave New World continua a vantare forti legami con L’incredibile Hulk, tra Ford che interpreta Thunderbolt Ross e i tanto attesi ritorni di Tim Blake Nelson nei panni del cattivo principale del film, il Leader, e la figlia di Ross, Betty Ross, interpretata da Liv Tyler. Entrambi gli attori non erano più apparsi nell’MCU sin dal loro debutto nel 2008 con il film dedicato al gigante verde, e con la trama del film che si dice riguardi il Leader che tenta di creare un esercito di Hulk per conquistare il pianeta, diventa sempre più probabile che Ford possa effettivamente trasformarsi in Red Hulk in Captain America: Brave New World.

Un cuento chino vince il Festival del film di Roma!

Un cuento chino vince il Festival del film di Roma!

I PREMI ASSEGNATI DALLA GIURIA INTERNAZIONALE – Una giuria internazionale presieduta da Ennio Morricone e composta da Susanne Bier, Roberto Bolle, Carmen Chaplin, David Puttnam, Pierre Thoretton, Debra Winger ha giudicato i film in concorso nella Selezione Ufficiale. La giuria internazionale ha assegnato il:

Un crossover tra X-Men e Spider-Man? Facciamo chiarezza

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X-Men e Spider-ManDa un paio di giorni si rincorre sul web la voce che alla fine di The Amazing Spider-Man 2 ci sarebbe una scena post credits di X-Men Giorni di un Futuro Passato. Avendo già visto il film in occasione della premiere romana di lunedì 14 aprile, e avendo constato di persona che nel film non ci sono scene post credits, non avevamo dato peso alla cosa. Peccato però che nel web si sia poi creata una gran confusione, soprattutto per i fan che sperano, giustamente, di vedere tutti i personaggi Marvel in un unico film, in barba alle tristi questioni di diritti di sfruttamento cinematografico.

Ebbene cosa è accaduto? Effettivamente, per ora solo in coda alle copie UK di The Amazing Spider-Man 2, verrà mostrata una scena di X-Men giorni di un futuro passato, ma sarà una scena promozionale, per niente legata all’universo dell’Uomo Ragno. A che pro, per la Sony, pubblicizzare così la Fox?

La ‘colpa’ è di Marc Webb, che come sappiamo prima di arrivare al grande successo di pubblico con Spider-Man/Sony, si è fatto conoscere per la bella commedia Fox, 500 giorni insieme. Dunque Webb aveva un contratto in sospeso con la Fox, ma intanto si era lasciato trascinare dalla spirale del successo di Spider-Man alla Sony, e così l’unica soluzione, alquanto indolore, per far rispettare in qualche modo a Marc Webb il contratto con la divisione indie della Fox è stata quella di offrire, la Sony alla Fox, pubblicità gratis alla fine del film. Detto fatto! Alla fine di The Amazing Spider-Man 2 ci sarà una scena di X-Men Giorni di un Futuro Passato, ma non sarà materiale collegato, semplicemente una preview del film si Singer.

Un Creed Universe è ufficialmente in fase di sviluppo, rivelato il primo potenziale progetto

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È stata rivelata l’esistenza di un piano per dar vita ad un “Creed Universe” multipiattaforma, che muoverà i suoi passi a partire dai tre film dedicati ad Adonis Creed, il cui terzo capitolo Creed 3 è attualmente in sala, diretto ed interpretato da Michael B. Jordan. Questa trilogia, come noto, nacque quando Jordan si unì a Sylvester Stallone nel Creed del 2015. Dopo aver stabilito la propria identità all’interno del più vasto universo cinematografico di Rocky, Jordan ha poi portato avanti il racconto di questo personaggio e con il terzo film ha dimostrato di potersi reggere anche da solo, senza la presenza di Stallone nei panni di Rocky, incassando ben 58 milioni di dollari in patria nel suo primo fine settimana.

I numeri al botteghino di Creed 3 sembrano aver motivato Amazon a scommettere in grande su Jordan e Creed, iniziando dunque a strutturare universo narrativo che si amplierà grazie a serie TV e nuovi film. Tra i progetti già messi in cantiere, il primo sarebbe uno spin-off incentrato sulla figlia non udente di Adonis, Amara, interpretata in Creed 3 dalla nuova arrivata Mila Davis-Kent. Ci sarebbero però anche piani per una versione anime di Creed – una grande sorpresa per Jordan, che si è ispirato a questa tipologia di opere per la sua regia di Creed 3 – così come uno spettacolo di accompagnamento live-action.

Secondo quanto riferito, anche lo spin-off su Drago, precedentemente annunciato, saarebbe ancora in fase di sviluppo. Tutti i progetti di cui sopra sono naturalmente nelle fasi iniziali, per cui probabilmente bisognerà attendere un po’ prima di poter vedere qualcosa di concreto sul piccolo o grande schermo. Nel mentre, ricordiamo che Creed 3, attualmente in sala, è diretto e interpretato da Michael B. Jordan e che accanto a lui si possono ritrovare anche gli attori Tessa Thompson, Jonathan Majors, Phylicia Rashad eMila Davis-Kent.

Fonte: ScreenRant

Un Couple, recensione del film di Frederick Wiseman

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Un Couple, recensione del film di Frederick Wiseman

Sembra strano immaginare che, dopo 60 anni, Frederick Wiseman sia tornato a fare un film di fiction, lui che con il suo sguardo sul mondo, lo ha raccontato per molti aspetti meglio di tutti, attraverso i suoi documentari-fiume, eppure, Un Couple, in Concorso a Venezia 79 si annuncia proprio come il grande ritorno del regista a una storia di finzione.

Non è esatto, però, dal momento che il film è in definitiva un soliloquio di Sofia Tolstoj che legge le sue lettere e i suoi diari scritti al marito, nel corso di un matrimonio turbolento, d’uranio 36 anni, con 13 figli di cui solo 9 sopravvissuti, e numerosi litigi e riconciliazioni. Immersa nel giardino La Boulaye, sull’isola di Belle Île, la donna legge/recita le parole che i due si scrivevano pur stando nella stessa casa. Un dialogo continuo, il resoconto di una storia passionale che spesso portava i coniugi allo scontro ma che altrettanto spesso li vedeva riconciliarsi e continuare quel cammino condiviso.

Un Couple, il racconto di una storia d’amore turbolenta

Il lavoro di Wiseman in Un Couple è certosino e monumentale. Lo spirito è sempre quello documentaristico e, quasi, naturalistico, data l’importanza che la natura e la sua vitalità occupa negli appena 64 minuti di film, ma è il lavoro sul testo che lascia sorpresi. L’incredibile mole della corrispondenza domestica dei coniugi Tolstoj è stata ridotta a un monologo coeso e narrativo, che sviluppa una storia d’amore con un inizio e una fine e una serie di montagne russe nel mezzo. Tutto semplicemente attraverso il racconto e la riduzione dei testi di partenza.

Questa formula offre un risultato abbastanza monotono, eppure interessante, soprattutto se mostrato nell’ambito di una Mostra del Cinema, che, mai come quest’anno, sembra giocare sul sicuro con tutta la selezione e che con questo film, invece torna a essere esposizione di linguaggi differenti e non sempre omologati con ciò a cui è abituato lo spettatore medio. 

Anche di fronte alla piatta frontali del quadro, Frederick Wiseman si mostra in tutto il suo genio, mettendo in luce il suo talento di narratore al di fuori degli schemi classici del linguaggio del cinema narrativo.

Un corto spin-off di Gravity spiega alcune cose del film

Un corto spin-off di Gravity spiega alcune cose del film

Tutto il mondo ha ormai goduto della poderosa e poetica bellezza di Gravity, film che ha aperto in grande stile la 70esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Adesso, il brillante regista dietro a quell’idea, Alfonso Cuaron, uno dei nomi più illustri e capaci della sua generazione, ha deciso di regalarci un piccolo pezzetto di storia in più, un cortometraggio intitolato Aningaaq che ci spiega altro del film e dell’eroica lotta di Sandra Bullock per cercare di ritornare sulla Terra, in salvo.

Il cortometraggio Aningaaq è stato diretto da Jonas Cuaron, figlio di Alfonso, che ha cosceneggiato il film, ed è stato prodotto dalla Warner Home Video per essere incluso poi nella versione DVD BluRay del film.

Il cortometraggio, in poche parole, mostra l’altra parte della miracolosa conversazione telefonica che Sandra Bullock riesce ad intercettare mentre è intrappolata in una capsula di salvataggio della stazione russa. Dopo essere stato proiettato in diversi festival, la Warner ha considerato l’idea di proporre il lavoro per la candidatura alla categoria di miglior cortometraggio live action per il prossimi Academy Awards.

Di seguito potete vedere il cortometraggio:

Gravity, il film

Il film si basa su una sceneggiatura scritta da Alfonso Cuarón, Jonás Cuarón, Rodrigo Garcia, mentre la fotografia è curata da Emmanuel Lubezki, che ha condotto un lavoro maniacale sulle numerose sequenze realizzate completamente i CGI e riprese con la tecnologia stereoscopica. Gravity uscirà in America e in Italia, in 3D, il prossimo 4 ottobre.

Trama: Sandra Bullock interpreta la dottoressa Ryan Stone, un brillante ingegnere medico alla sua prima missione sullo Shuttle, mentre Matt Kowalsky (George Clooney) è un astronauta veterano al comando della sua ultima missione prima del ritiro. Durante quella che sembra una passeggiata nello spazio di routine, ecco che accade il terribile incidente. Lo Shuttle viene distrutto e  Stone e Kovalsky rimangono a volteggiare nella più totale oscurità completamente soli e attaccati l’uno all’altra. Il silenzio assordante è la conferma della perdita definitiva di ogni contatto con la Terra e, con esso, ogni speranza di essere salvati. La paura si trasforma in panico e ogni boccata d’aria consuma il poco ossigeno rimasto. Ma l’unica strada verso casa potrebbe essere quella di spingersi ancora più lontano, nella terrificante distesa dello spazio.

Fonte: CS

Un concept inedito del Generale Zod

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Un concept inedito del Generale Zod

Il sito statunitense Comicbookmovie ha pubblicato una serie di concept art de L’Uomo d’Acciaio in cui vediamo una possibile armatura del Generale Zod, concept poi trasformatosi fino a diventare quello che nel film è stato il costume indossato da Michael Shannon. Ecco il disegno:

generale zod concept

Qui trovate tutti gli altri concept pubblicati dal sito. L’uomo d’Acciaio è diventato, con 263 milioni di incasso, il migliore incasso di un reboot di un cinefumetto al box office, dopo aver superato The Amazing Spider-man (262 milioni).

Vi ricordiamo che L’uomo d’Acciaio è uscito negli USA il 14 giugno 2013, e da noi il 20 giungo. Nel cast oltre a Henry Cavill e Russell Crowe ci sono anche Amy Adams, Diane Lane,  Kevin Costner, Laurence Fishburne, Michael ShannonL’uomo d’Acciaio è diretto da Zack Snyder. Tutte le info utili nella nostra Scheda Film: L’uomo d’Acciaio. Tutte le news nel nostro speciale: Superman: Man of steel

Un compleanno da leoni Trailer del film con Justin Chon

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Un compleanno da leoni Trailer del film con Justin Chon

Guarda il Trailer italiano ufficiale di Un compleanno da leoni (21 & Over) di Jon Lucas e Scott Moore.

Un compleanno da leoniGli sceneggiatori di Una notte da leoni, Cambio vita, La rivolta delle ex, fanno il loro debutto alla regia, firmando ovviamente anche la sceneggiatura, con questa nuova esilarante commedia interpretata da Justin Chon, già visto nella saga di Twilight, Skylar Astin (Voices, Ralph Spaccatutto) e Miles Teller  (Divergent, Project X – Una festa che spacca, Footlose 2011).

Jeff Chang è sempre stato uno studente modello e ha sempre fatto quello che il suo rigidissimo padre, il dottor Chang, si aspettava da lui. Eppure, quando i suoi migliori amici Casey e Miller decidono di fargli una sorpresa per festeggiare il compimento della sua maggiore età, Jeff decide di uscire con loro nonostante il giorno dopo lo aspetti l’esame per entrare alla Facoltà di Medicina a cui il padre tiene moltissimo. Ma quella che doveva essere una semplice birra tra amici, si trasforma ben presto in una notte sfrenata e dai molti eccessi. Riuscirà Jeff Chang a presentarsi il mattino dopo, in tempo e lucido, all’esame più importante della sua vita?

 

 

 

Un colpo di fortuna (Coup de chance): trailer del nuovo film di Woody Allen

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Lucky Red ha diffuso il trailer del nuovo film di Woody Allen, il thriller romantico Un colpo di fortuna (Coup de chance) con protagonisti Lou De Laâge, Niels Schneider, Valérie Lemercier e Melvil Poupaud. Presentato fuori concorso alla 80a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove è stato accolto con gli applausi calorosi del pubblico e della critica, Un colpo di fortuna (Coup de chance) di Woody Allen è in arrivo nelle sale italiane il prossimo 6 dicembre.

Il cinquantesimo film di Woody Allen è ambientato a Parigi e girato per la prima volta in francese. Un thriller romantico con protagonisti Lou De Laâge, Niels Schneider, Valérie Lemercier e Melvil Poupaud.

La trama del film Un colpo di fortuna (Coup de chance)

Coup de Chance parla dell’importante ruolo che il caso e la fortuna giocano nelle nostre vite. Fanny e Jean sembrano la coppia di sposi ideale: sono entrambi realizzati professionalmente, vivono in un meraviglioso appartamento in un quartiere esclusivo di Parigi, e sembrano innamorati come la prima volta che si sono incontrati.

Ma quando Fanny s’imbatte accidentalmente in Alain, un ex compagno di liceo, perde la testa. Presto si rivedono e diventano sempre più intimi…

Un Certain Regard, vincono Kim Ki-Duk e Andreas Dresen

Il Festival di Cannes edizione 2011 sta volgendo al termine, domani infatti ci sarà l’assegnazione della palma d’oro e dei premi collaterali.

Un castello per Natale, recensione del film Netflix

Un castello per Natale, recensione del film Netflix

Tutta l’atmosfera natalizia è racchiusa nel castello di Dun Dunmbar, palazzo scozzese al centro di Un castello per Natale, nuovo film di Mary Lambert uscito su Netflix. Tra amore, paesaggi innevati e sfarzo, la pellicola si aggiunge alle tante da vedere per le feste. Ma è davvero in grado di distinguersi?

L’esile trama di Un castello per Natale

Sophie Brown (Brooke Shields) è una scrittrice newyorkese. Dopo il successo della sua serie di romanzi, vive un periodo di crisi: ha divorziato di recente con il marito e scritto un libro che non ha avuto il successo sperato. Per staccare e trovare un’ispirazione per il prossimo romanzo, Sophie decide di partire per la Scozia: vuole tornare al paesino natale del nonno, per visitare il castello di Dun Dunbar. Trovando nel paesino e nel calore dei locali la pace che per tanto tempo le era mancata, Sophie decide di acquistare il castello. A venderlo però, è Myles (Cary Elwes), un duca affascinante e scorbutico che, seppur indebitato, non vuole cedere agli acquirenti. Myles decide così di mettere alla prova Sophie: la invita a convivere con lui nel castello fino a Natale. La protagonista riuscirà a dimostrare al duca di essere all’altezza della sua dimora?

Il classico connubio di Natale e amore

Avevamo davvero bisogno di un altro film romantico e natalizio? Per Mary Lambert evidentemente sì. E quale luogo migliore della pittoresca Scozia per far nascere un amore da favola? Tra castelli e duca, Un castello per Natale tenta di ricreare l’atmosfera magica delle storie d’amore tra nobili, non riuscendo però totalmente nell’impresa. Per la maggior parte delle scene e dei dialoghi, la costruzione delle vicende appare forzata, esagerata e poco credibile. Sembra tutto ovvio e allo stesso tempo impossibile: una ricca scrittrice americana che fugge dal caos verso luoghi bucolici in cui tutte le persone sono umili e buone d’animo. Come se non bastasse, compra un castello con già dentro un principe di cui innamorarsi. Probabilmente, la trama di Un castello per Natale sarebbe stata più plausibile per un film d’animazione o per bambini.

un-castello-per-nataleIl Natale in ogni dettaglio

Nel periodo natalizio, c’è chi ama essere invaso dall’atmosfera delle feste. Un castello per Natale ne è ben rimpinzato: la Scozia, piena casette con interni in legno, coperte di lana, ghirlande, pigne, dolcetti è la location perfetta per il periodo più atteso dell’anno. Per non parlare del castello: già sfarzoso senza decorazioni, per le feste diventa una sinfonia di rosso, verde e oro.

Gli ambienti sono poco realistici, quasi sempre si nota la finzione e la costruzione della scenografia, ma non si può dire che non esprimano aria di Natale. Per alcuni può risultare una scelta stucchevole, ma c’è sicuramente chi non desidera altro! Sicuramente i Christmas-lover apprezzeranno anche le classiche canzoncine natalizie e i balli scozzesi nel salone di Dun Dunbar.

Un amore maturo?

Ad innamorarsi in Un castello per Natale non sono una giovane principessa e un immaturo principe, ma una scrittrice cinquantenne e un duca brizzolato. Nonostante ciò, le dinamiche dell’innamoramento non sono troppo mature: Brooke Shields e Cary Elwes fanno sorridere perché si comportano ancora come due ragazzini alla prima cotta, si battibeccano, si fanno i dispetti e, infine, anche grandi dichiarazioni. Le battute scontate o piene di frasi fatte non aiutano a rendere credibile l’amore tra i due. Troppo facile, banale, non fa emozionare.

Un castello per Natale: lo sfarzo agli estremi

La cosa che più si nota nel film è la volontà di esasperare tutto: la ricca scrittrice, il castello opulento, il duca altezzoso, ma anche i poveri cittadini. Le persone umili nel film sono mostrate al pari dei sudditi nelle storie medievali: vivono ancora sulle terre del duca, sono persone semplici ma dall’animo d’oro, a tratti un po’ troppo ingenui. L’aggiunta di questi personaggi nella storia di due ricchi enfatizza ancora di più le esagerazioni del film.

In sintesi, Un castello per Natale è il film costruito ad hoc per piacere agli amanti delle feste, senza lasciare nulla di più sotto nessun aspetto: trama, recitazione, fotografia.

Un Castello in Italia: recensione del film di Valeria Bruni Tedeschi

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Valeria Bruni Tedeschi, con toni altalenanti sospesi tra dramma e commedia ci racconta il suo Castello in Italia, storia autobiografica che si stacca poi dalla contingenza personale per diventare una ricerca della felicità, della fede e della propria strada in una vita che fatica a incanalarsi nella giusta direzione.

In Un Castello in Italia Louise è una nobile decaduta, ha intorno a sé una madre, signora vecchio stampo che però è ben consapevole delle difficoltà economiche in cui versa la sua famiglia, e un fratello, Ludovic, malato di AIDS a cui lei è legatissima. Il loro castello a Castagnato Po, in Piemonte, deve essere venduto, perché le spese di mantenimento sono troppo alte, ma la nobile famiglia, che ormai conserva la nobiltà solo nel nome, non riesce a staccarsi dai beni materiali, ricordo di un passato glorioso e di un padre defunto. Louise incontra Nathan, un affascinante giovane attore, preso da lei in maniera ossessiva, che allo stesso tempo però entra in crisi quando il desiderio di maternità della donna lo allontana. Ma mentre tutto sembra perduto, e Louise sembra dover rinunciare alla sua vita di madre, qualcosa può ancora accadere, in un finale sospeso verso un futuro che promette felicità.

Un Castello in Italia

Valeria Bruni Tedeschi, regista, sceneggiatrice e protagonista del film, mette molto della sua vita in Un Castello in Italia, a partire dagli attori coinvolti, tra cui spiccano la sua madre sullo schermo Marisa Borini, madre anche nella realtà, e il suo compagno Louis Garrel, nel ruolo di Nathan. Con loro c’è Filippo Timi, straordinario interprete del nostro cinema che a scapito del suo aspetto da omaccione cupo e forte, dimagrisce 18 chili per entrare in un personaggio schizofrenico e complesso, delicatissimo.

Un Castello in Italia, raccontando grandi dolori però non sceglie un tono, e spesso la tragedia genera la risata, il ridicolo, il non voluto, in un continuo gioco con lo spettatore ridendo per il ridicolo rappresentato in scena si trova comunque di fronte a situazioni dolorose ed estreme, quasi maniacali. In un contesto così delicato, l’approccio al film è quindi fondamentale per scegliere se osservare tutto in religioso silenzio o invece stabilire una distanza tra noi e i personaggi del film, una distanza che ci permette di riderne a cuor leggero.

un castello in italia recensioneUn Castello in Italia quindi è un film dal racconto incerto, che ruota intorno ad un personaggio che a sua volta gira come in un’orbita planetaria intorno ad altri personaggi/pianeti; emozioni, reazioni, sentimenti e anche la grande sofferenza sembrano scoppiare d’improvviso, senza una graduale costruzione, risultando ancora una volta incerti. Senza un tono che ne coordina i vari e complessi sentimenti messi in scena, Un Castello in Italia rimane un film limitato, che lascia interdetti e insoddisfatti.

Un Castello in Italia Valeria Bruni Tedeschi presenta il suo film alla stampa

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Un Castello in Italia Valeria Bruni Tedeschi 3La realtà è stato il materiale di base per la sceneggiatura” ha detto così Valeria Bruni Tedeschi per spiegare da dove è nata la storia di Un Castello in Italia, in cui è anche sceneggiatrice e attrice protagonista, presentato la scorsa primavera in Concorso al Festival di Cannes. La forse impronta autobiografica del film spicca con particolare evidenza, e la Bruni Tedeschi ha precisato: “A sceneggiare il film siamo state in tre, ed è stato molto importante per me questa collaborazione, perché nel film ci sono tre autobiografie, tre mondi e tre modi di vedere la vita che si sono concentrati in questa unica storia”.

Un Castello in Italia Valeria Bruni TedeschiUn film tanto autobiografico che in scena, ad interpretare la madre del personaggio della Tedeschi c’era Marisa Borini, straordinaria interprete di un ruolo intenso e doloroso. “Non sono andata all’Actor’s Studio – ha scherzato la Borini – cerco di seguire le istruzioni, Valeria è così brava e io improvviso. Non imparo mai niente a memoria, leggo le battute una sola volta e se sono lunghe le leggo la sera prima”.

Il film, seppure concentrato su momenti dolorosi, è ricco di ironia riservata soprattutto ai contesti religiosi. “L’ironia non è un proposito, cerchiamo di raccontare le situazioni. Il nostro personaggio ha la necessità di trovare la fede, tuttavia non riesce ad entrare nella stanza della fede, e rimane fuori. L’ironia e la comicità arrivano dal fallimento che questa donna deve affrontare nel suo rifiuto della fede. La mia eroina è tragicomica perché involontariamente nel suo dolore è comica”.

Innegabile la tendenza di Valeria Bruni Tedeschi a lavorare con persone che appartengono alla sua vita reale; in questo caso, oltre alla madre, anche il compagno, Louis Garrel, è presente nel film. “Per me è importante dire che se chiedo ai miei familiari o amici di recitare per me è perché credo che siano dei grandi professionisti – ha spiegato la bella Valeria – poi che gli attori siano vicini a me nella vita per me è meglio. Poi però ci sono gli incontri nuovi, come quello con Filippo Timi, ma prima di tutto è il talento che mi fa lavorare con le persone che scelgo”.

Presenti alla conferenza stampa anche Filippo Timi e Louis Garrel, che nel film interpretano rispettivamente il fratello malato di AIDS e il tormentato compagno della protagonista. Entrambi gli attori sono stati particolarmente spiritosi, ognuno per ragioni diverse. Timi ha messo in piedi un vero e proprio spettacolino di cabaret, ironizzando sulla sua balbuzie e spiegando quanto per lui è stato difficile dimagrire 18 chili per la parte, oltre a dover recitare in francese e quindi dover fare i conti con la balbuzie in questa seconda lingua, tuttavia per lui l’esperienza del film è stata forse doppiamente difficile perchè si è andato ad inserire, da estraneo, in un contesto chiuso, familiare: “Artisticamente mi sento un po’ fratello di Valeria, la stimo molto come attrice. Per me questo film ha significato un lavoro sull’intimità, per me è un film intimo non solo autobiografico. E’ trai ruoli più difficili che abbia mai affrontato, difficile perchè ho dovuto far passare una grande dolcezza. Più che un ruolo è stato un soffio“.Un Castello in Italia Valeria Bruni Tedeschi 2

Garrell ha dato libero sfogo alla sua “rabbia” contro la compagna: i due hanno messo in piedi un siparietto alla “Casa Vianello”, forse un po’ fuori luogo per una conferenza stampa.

Un Castello in Italia uscirà il 24 ottobre distribuito da Teodora Film.

Un cast nuovo di zecca per Transformers 4

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Un cast nuovo di zecca per Transformers 4

Intervistato dal Los Angeles Times, Michael Bay ha parlato di Transformers: The Ride 3D, quarto genito del franchise. Il regista, che

Un cast eccezionale per il musical Frank or Francis

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Con un ispirato Charlie Kaufman alla scenografia e alla regia e un cast notevolmente ricco, è in arrivo il brillante e promettente musical Frank or Francis.

Un cameo di Angelina Jolie nel nuovo film di Paolo Sorrentino?

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Un cameo di Angelina Jolie nel nuovo film di Paolo Sorrentino?

Angelina Jolie potrebbe apparire in un cameo nel nuovo film di Paolo Sorrentino, La Grande Bellezza. A diffondere la notizie ci ha pensato blogs.indiewire.com, che parla di un film in stile La dolce vita. La pellicola se sarà pronta in tempo con ogni probabilità sarà a Cannes l’anno prossimo. Nel frattempo sappiamo che la Jolie è impegnata ad oggi sul set di Maleficent dove interpreta la strega del titolo, nemica della Bella Addormentata nel bosco. Ulteriori info sul film: Maleficent.

Un buon trip – Avventure psichedeliche, recensione del doc Netflix

Alzi la mano chi non ha pensato almeno una volta nella vita, ascoltando un classico del rock psichedelico di gruppi come i Grateful Dead, o i Pink Folyd, ma gli stessi Beatles non disdegnarono la psichedelia, “Chissà cosa dovevano aver preso per dar vita a un pezzo così!”. 

Ebbene, in Un buon trip – Avventure psichedeliche, documentario originale Netflix, disponibile in streaming dall’11 maggio e risultato di un lungo lavoro, lo confermano gli stessi protagonisti. È Sting, comodamente seduto sul divano di casa, a dire che: “Gli psichedelici non sono la risposta ai problemi del mondo, ma possono aiutare”. “Puoi dire, voglio fare quest’esperienza perché voglio scrivere una canzone, un romanzo, o fare l’amore, o trattare meglio la mia famiglia […] Se la intraprendi con in mente un obiettivo, sarai ricompensato. Se vuoi solo sballarti, ti sballerai e basta. Questa è una cosa che sconsiglio”.

Negli anni ’60, quando l’utilizzo degli allucinogeni come LSD, mescalina e psilocibina si diffuse, queste sostanze venivano considerate anche come un mezzo per espandere il proprio universo, allargarne i confini attraverso stati alterati di coscienza. Spalancare le “porte della percezione”, di cui parlava Aldus Huxley nell’omonimo saggio e a cui debbono il loro nome i Doors. Il regista Donick Cary, autore de I Simpson e Complete Savages, scrittore e produttore – qui scrive, oltre a produrre insieme con Ben Stiller e Stuart Cornfieldfa raccontare quel tipo di esperienza da chi l’ha vissuta e può parlarne per ciò che realmente è, nel bene e nel male, senza esprimere giudizi a priori.

Una carrellata di star alle prese con le sostanze psichedeliche

Ecco allora Bill Kreutzman, batterista dei Grateful Dead – i cui concerti vengono citati da molti degli intervistati come luogo ideale per un’esperienza con psichedelici – raccontare le sue avventure con gli allucinogeni. Presente anche Carrie Fisher, la principessa Leila di Guerre Stellari, scomparsa nel 2016. Qui parla della sua gioventù psichedelica, raccontando la sua esperienza come estremamente positiva: “Ho avuto solo un lungo buon trip”, anche se ammette che la sua vita era condizionata dall’assunzione di psichedelici.

Ben Stiller invece ha un’unica esperienza da raccontare con l’LSD, che giudica decisamente negativa. Intervistati anche la comica Sarah Silverman, la coppia di musicisti Adam Horovitz (Beastie Boys) e  e Kathleen Hanna (Bikini Kill), attori come Rosie Perez, Brett Gelman e Natasha Lyonne, lo chef americano Anthony Bourdain, anche lui purtroppo scomparso, e il cantautore Donovan, che fu tra i primi  ad abbracciare la musica psichedelica con album come Sunshine Superman ed oggi è un sostenitore della sperimentazione sugli usi terapeutici degli allucinogeni.

Gli effetti negativi dell’assunzione di queste sostanze non vengono sottovalutati, così come la possibilità di avere un “bad trip, ovvero un’esperienza negativa, uno stato allucinatorio che anziché comunione con l’universo e senso di fusione con la natura e l’ambiente circostante, porti con sé ansie e paranoie, amplifichi paure e faccia pensare a chi lo prova che sta impazzendo e non tornerà più normale. Questi in sostanza gli effetti più comuni di un “brutto viaggio”, come li descrive chi li ha provati.

un buon trip recensioneAnimazioni, ricostruzioni, parodie e materiale d’archivio

Il tema è delicato e la chiave scelta è quella divertente della commedia e dell’ironia, ravvivata dall’uso di animazioni ad opera di Sugarshack Animation e ricostruzioni delle vicende raccontate dagli intervistati. La grafica dell’animazione non può che essere in stile psichedelico e rimanda alle copertine dei dischi dei Grateful Dead o a quella del singolo Yellow Submarine dei Beatles.

In Un buon trip – Avventure psichedeliche si riflette anche su come molti dei filmati che parlavano di psichedelici, volti a scoraggiarne l’assunzione, come ad esempio quelli che circolavano negli anni ’80 nell’America reaganiana della lotta senza quartiere contro le droghe, non siano realistici e per questo falliscano poi nel loro scopo, finendo per rasentare il ridicolo. Per farlo il regista ne propone un’efficace parodia che sceglie di alternare ad interviste, animazioni e materiale di repertorio. Protagonista Adam Scott  – Parks and RecreationThe Aviator che mostra ai giovani gli effetti nefasti di queste droghe e li mette in guardia. A Nick OffermanCome ti spaccio la famiglia, The founder, Parks and Recreation, Fargo – un altro simpatico cameo: quello di professore esperto di psichedelici, che in un’aula scolastica istruisce lo spettatore sui principali tipi di allucinogeni e i loro effetti, riportando un po’ alla mente per ruolo e fattezze il Jack Black di School of Rock.

Questa commistione di materiali e generi è ben pensata ed efficacemente realizzata, grazie al montaggio di Gregory Steer e conferisce al lavoro un tono leggero, godibile e per nulla didascalico.

Gli studi sugli usi terapeutici

Un buon trip – Avventure psichedeliche offre poi spunti interessanti di riflessione sugli usi terapeutici degli allucinogeni. Charles Grob, docente di Psichiatria alla UCLA, parla dei suoi studi sul tema, rivelando che queste sostanze si sono dimostrate molto efficaci nel controllare l’ansia in pazienti oncologici, trattare la depressione o nella cura delle dipendenze. Secondo quanto sostiene il dottore, infatti, esse sono meno tossiche di altri stupefacenti e non creano dipendenza. Il suo studio, come altri che esplorano gli effetti degli allucinogeni nella cura di alcune patologie, è stato approvato dall’americana Food and Drug Administration dopo 50 anni di illegalità di queste sostanze negli Usa. Questa inversione di tendenza sembra dare ragione a quanti hanno dedicato la loro vita allo studio e alla sperimentazione degli psichedelici a scopo scientifico, come Timothy Leary, filosofo, psicologo e attore, controverso personaggio che già agli inizi degli anni Sessanta ipotizzava di poter curare le malattie mentali attraverso queste sostanze. All’epoca però i tempi non erano maturi perché le istituzioni appoggiassero questo tipo di sperimentazioni, come spiega oggi il figlio Zack Leary.

Gli elementi per una riflessione più matura sul tema oggi ci sono,  con tutte le cautele del caso, e la ricerca scientifica sembra pronta ad aprire le sue porte all’esplorazione del mondo degli allucinogeni.

Un buon matrimonio per Joan Allen

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Joan Allen parteciperà a A Good Marriage, adattamento di un lungo racconto di Stephen King (pubblicato in Italia nella raccolta Notte buia, niente stelle). Il film dovrebbe essere diretto da Peter Askin (Trumbo). Lo stesso Stephen King sul suo sito Internet riassume così la trama: “Darcy Anderson scopre sul conto di suo marito più di quanto non abbia capito in vent’anni di matrimonio quando inciampa letteralmente in una scatola nascosta sotto a un tavolo da lavoro nel loro garage…” Il Re del Brivido si è peraltro incaricato di scrivere l’adattamento del racconto. La più recente interpretazione di Joan Allen per il grande schermo era stata in The Bourne Legacy.

Fonte: ComingSoon.Net

Un buon esempio di cinema italiano: Il Gioiellino

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Il_Gioiellino

La Leda è una delle maggiori aziende agro-alimentari del Paese: ramificata nei cinque continenti, quotata in Borsa, in continua espansione verso nuovi mercati e nuovi settori. Quello che si dice un gioiellino.

Un broker cita The Wolf of Wall Street per 25 milioni di dollari

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Un broker cita The Wolf of Wall Street per 25 milioni di dollari

Guai in vista per Martin Scorsese e per il suo The Wolf of Wall Street. E’ stata infatti mossa ai danni del noto regista e della Paramount, una causa di ben 25 milioni di dollari intentata dal broker Andrew Greene, ex partner in affari di Jordan Belfort, interpretato nel film da Leonardo DiCaprio.

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Nonostante Greene non venga mai menzionato nel film (o almeno non in maniera esplicita), l’uomo ha accusato la produzione di aver leso la sua immagine, facendolo emergere come un criminale e come un tossicodipendente.

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Stando al ricorso legale, nel film Greene sarebbe “rappresentato” dal personaggio di Nicky “Rugrat” Koskoff, interpretato da P.J. Byrne. Secondo le dichiarazioni di Andrew Greene, la pellicola di Scorsese ha danneggiato la sua fama di “investment broker”.

Fonte: AGI.it

 

Un braccio da un milione di dollari per Craig Gillespie

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Million Dollar Arm, progetto targato Disney, protagonista  Jon Hamm (conosciuto soprattutto per il personaggio di Don Draper in Mad Men) nel ruolo di JB Bernstein (uno dei massimi esponenti del marketing sportivo a livello mondiale, e ideatore di iniziative dall’elevato impatto mediatico), sembra aver trovato un regista: Craig Gillespie (Fright Night).

Il film, scritto da Tom McCarthy, narrerà in particolare l’organizzazione in India del contest Million dollar arm, una sorta di ‘talent’, i due vincitori del quale sono stati i primi atleti indiani a firmare un contratto professionistico negli Stati Uniti. La gara era riservata a giocatori di cricket, che sono poi andati a giocare a baseball negli U.S.A. Alla competizione si presentarono in 40.000: Rinku Singh e Dinesh Patel furono i vincitori, andando a giocare per i Pittsburgh Pirates.

Gillespie sta attualmente sviluppando la commedia Flamingo Thief assieme a Will Ferrell.

Fonte: Empire

Un boss in salotto: recensione del film con Luca Argentero

Un boss in salotto: recensione del film con Luca Argentero

Luca Miniero, dopo i grandi successi di Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord dirige un’altra commedia in cui le diversità geografiche e personali sono al centro del motore narrativo: Un boss in salotto. Questa volta però non si affida a due attori simbolo ognuno della propria regione (come furono Claudio Bisio e Alessandro Siani) ma all’incredibile talento di Paola Cortellesi che oltre a scalare i dialetti italiani con un’abilità impressionante, tira fuori tutta la sua verve comica per una volta prestata ad un personaggio “cattivo”.

In Un boss in salotto Cristina D’Avola (Paola Cortellesi) è una donna modello. Madre premurosa, casalinga efficiente e moglie devota di Michele (Luca Argentero). Vive in un bel paesino sotto le Alpi e conduce la sua vita, ordinata e organizzata, con la sua bella famigliola. Dal suo passato però sta per arrivare un vero e proprio ciwww. Il fratello Ciro (Rocco Papaleo), che lei raccontava essere morto da tempo, si presenta davanti alla porta della sua casa per chiedere ospitalità durante un periodo di detenzione domiciliare in attesa del processo per associazione mafiosa. È a questo unto che viene fuori tutta la verità su Cristina (che in realtà si chiama Carmela) e che ha origini campane, ben nascoste sotto l’accento ben imparato del nord-est, e un infanzia difficile alle spalle. Una terra d’origine dalla quale  fuggita per dolore e per vergogna, ma che la raggiunge fino alle pendici delle montagne in cui si era rifugiata.

La rigida donna del nord, insistente ed esigente con figli e marito fino all’ossessione, si scontrerà irrimediabilmente con il fratello scanzonato e fuori dalle righe che non solo sconvolge la collaudata routine familiare, ma le ricorda un passato doloroso e ancora troppo vivido nella mente, sentimenti questi che Paola Cortellesi riporta con grande credibilità. Alla comicità sofisticata della protagonista femminile si accosta quella dirompente di Rocco Papaleo in un personaggio che pur presentato come il classico cattivo si rivelerà più tenero di quanto non voglia far credere. Questa storia semplice ma intelligente, che per fortuna si emancipa dal lieto fine a tutti i costi, riesce a centrare (chissà quanto consapevolmente) un punto centrale dei rapporti familiari quando alla voce di Cristina/Carmela vengono affidate parole dirompenti: “Fin da bambina ho cercato di non sentire il dolore che provavo, ma poi ho finito per non sentire più niente. Ed è così che si fanno i casini.”

Un boss in salotto: clip, backstage e featurette del film con Rocco Papaleo

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Un Boss in Salotto-clipSi preannuncia un assicurato successo al botteghino, il prossimo film di Luca Miniero, Un boss in salotto, che vedrà protagonisti Paola Cortellesi, Luca Argentero e Rocco Papaleo.

Di seguito potete guardare dei contenuti speciali dedicati al film, nell’ordine un video dietro le quinte, una clip dal film, e una featurette che ci racconta la realizzazione della colonna sonora del film.

Backstage:

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Clip:

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Featurette musica:

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Sinossi: Cristina (Paola Cortellesi) è un’energica meridionale trapiantata in un piccolo centro del Nord dove è finalmente riuscita a costruirsi una vita e una famiglia perfette insieme al marito, Michele Coso (Luca Argentero), e ai loro due splendidi figli. Un giorno Cristina, convocata in Questura, scopre che suo fratello Ciro (Rocco Papaleo) – che non vede da 15 anni – è implicato in un processo di camorra e ha chiesto di poter trascorrere gli arresti domiciliari a casa sua. Cristina suo malgrado accetterà e da quel momento i suoi piani e l’ordinatissima routine dei Coso verranno letteralmente sconvolti dall’arrivo dello zio Ciro, un tipo tutto tatuaggi, catene d’oro e poco abituato alle buone maniere… Il nuovo film di Luca Miniero è una commedia familiare moderna che fa ridere e al contempo  riflettere sulla camorra, sulla vita e su tutte le famiglie imperfette che, spesso però, si rivelano il posto più caldo dove stare.

Un Boss in Salotto: clip del film con Luca Argentero

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E’ online una divertente clip tratta da Un Boss in Salotto, l’ultimo film di Luca Miniero – già regista di Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord – in uscita nelle sale cinematografiche il prossimo 1 Gennaio. Nel cast, della pellicola prodotta dalla Cattleya e Warner Bros Pictures Italia, Paola Cortellesi, Luca Argentero e Rocco Papaleo.

In Un Boss in Salotto Cristina (Paola Cortellesi) è un’energica meridionale trapiantata in un piccolo centro del Nord dove è finalmente riuscita a costruirsi una vita e una famiglia perfette insieme al marito, Michele Coso (Luca Argentero), e ai loro due splendidi figli. Un giorno Cristina, convocata in Questura, scopre che suo fratello Ciro (Rocco Papaleo) – che non vede da 15 anni — è implicato in un processo di camorra e ha chiesto di poter trascorrere gli arresti domiciliari a casa sua. Cristina suo malgrado accetterà e da quel momento i suoi piani e l’ordinatissima routine dei Coso verranno letteralmente sconvolti dall’arrivo dello zio Ciro, un tipo tutto tatuaggi, catene d’oro e poco abituato alle buone maniere…

Un Boss in Salotto è una commedia familiare moderna che fa ridere e al contempo riflettere sulla camorra, sulla vita e su tutte le famiglie imperfette che, spesso però, si rivelano il posto più caldo dove stare.

Un Boss in Salotto in blu-ray e dvd

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Un Boss in Salotto-clipIl film campione d’incassi Un Boss in Salotto torna a far ridere tutta la famiglia in due imperdibili edizioni Blu-Ray e DVD grazie a Warner Bros. Entertainment Italia. Dopo Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord, il regista Luca Miniero torna a tratteggiare in maniera ironica gli stereotipi del Nord e del Sud Italia. Questa nuova irresistibile commedia vanta la partecipazione di un cast a dir poco esplosivo che vede, tra gli altri, Paola Cortellesi, Rocco Papaleo e Luca Argentero.

Una commedia familiare moderna che fa ridere e al contempo riflettere sulla camorra, sulla vita e su tutte le famiglie imperfette che, spesso però, si rivelano il posto più caldo dove stare.

Sia l’edizione DVD che quella Blu-rayTM sono arricchite da imperdibili contenuti speciali che vi porteranno dietro le quinte del film grazie ai filmati di backstage, le scene tagliate, le papere e il trailer.

E in occasione di questa uscita, Warner Bros Entertainment Italia presenta il Cofanetto “Nord & Sud Collection”, contenente i tre successi di Luca Miniero in cui, a fare da trait d’union, è il confronto Nord vs Sud e i relativi luoghi comuni. Una tripletta di successidisponibile ora in un’unica edizione DVD: Benvenuti al Sud, Benvenuti al Nord e la nuova commedia Un boss in Salotto.

Cristina (Paola Cortellesi) è una energica meridionale trapiantata in un piccolo centro delNord dove è finalmente riuscita a costruirsi una vita e una famiglia perfette insieme al marito, Michele Coso (Luca Argentero) e ai loro due splendidi figli.

Un giorno Cristina, convocata in Questura, scopre che suo fratello Ciro (Rocco Papaleo) -che non vede da 15 anni- è implicato in un processo di camorra e ha chiesto di poter trascorrere gli arresti domiciliari a casa sua. Cristina suo malgrado accetterà e da quel momento i suoi piani e l’ordinatissima routine dei Coso verranno letteralmente sconvolti dall’arrivo dello zio Ciro, un tipo tutto tatuaggi, catene d’oro e poco abituato alle buone maniere…

CONTENUTI SPECIALI

L’edizione Blu-rayTM di Un Boss in Salotto include i seguenti contenuti speciali:

  • Scene tagliate
  • Papere
  • Backstage lungo
  • Backstage corto
  • Trailer

L’edizione DVD  di Un Boss in Salotto include i seguenti contenuti speciali:

  • Scene tagliate
  • Papere
  • Backstage lungo
  • Trailer

 

Un Boss in Salotto conquista il Box Office ITA

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Un Boss in Salotto-clipDebutto in cima alla classifica per il film italiano, Un Boss in Salotto di  Luca Miniero, già regista del film campione d’incassi Benvenuti al sud. La pellicola che vede protagonisti Paola Cortellesi, Rocco Papaleo e Luca Argentero ha incassato 1,3 Milioni di euro nel sono giorno della vigilia della befana, posizionandosi d’avanti a Frozen che racimola altri  991 mila euro. Il totale di Un Boss in Salotto si aggira intorno ai 5,5 milioni di euro in 5 giorni.

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Sinossi: Cristina (Paola Cortellesi) è un’energica meridionale trapiantata in un piccolo centro del Nord dove è finalmente riuscita a costruirsi una vita e una famiglia perfette insieme al marito, Michele Coso (Luca Argentero), e ai loro due splendidi figli. Un giorno Cristina, convocata in Questura, scopre che suo fratello Ciro (Rocco Papaleo) – che non vede da 15 anni – è implicato in un processo di camorra e ha chiesto di poter trascorrere gli arresti domiciliari a casa sua. Cristina suo malgrado accetterà e da quel momento i suoi piani e l’ordinatissima routine dei Coso verranno letteralmente sconvolti dall’arrivo dello zio Ciro, un tipo tutto tatuaggi, catene d’oro e poco abituato alle buone maniere… Il nuovo film di Luca Miniero è una commedia familiare moderna che fa ridere e al contempo  riflettere sulla camorra, sulla vita e su tutte le famiglie imperfette che, spesso però, si rivelano il posto più caldo dove stare.

Un biopic sui Gucci per Penelope Cruz

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Penelope Cruz è in trattative per partecipare a un film dedicato alla dinastia dei Gucci, che ha dato il proprio nome a uno dei principali marchi dell’italian style. Il film, diretto da Jordan Scott (figlia di Ridley) narrerà la storia di Maurizio, nipote del fondatore della casa di moda, ucciso nel 1995 su commissione della ex moglie Patrizia Reggiani. L’idea di un dedicato alla vicenda di Gucci risale al 2006, quando per la regia si era parlato di Ridley Scott, con Andrea Berloff alla sceneggiatura; nel frattempo altri nomi sono stati avvicinati al progetto, che sarà prodotto da Scott Free.

Vari i nomi fatti anche per gli interpreti: nel 2009 si era parlato di Angelina Jolie per interpretare il ruolo della Reggiani. Il rilancio del progetto avviene nel momento in cui la Gucci sta cercando di rilanciarsi quale marchio legato al glamour hollywoodiano, dopo il periodo di appannamento seguito all’abbandono dello stilista Tom Ford.

La compagnia tra l’altro porta avanti da anni un’intensa attività di mecenatismo nel mondo del cinema: ha ad esempio donato due milioni di dollari a Martin Scorsese per per il restauro di pellicole storiche come La Dolce Vita o C’era una volta in America, oltre a sostenere rassegne settimanali presso il Los Angeles County Museum.

Fonte: Panarmenian

Un biopic su Steve Jobs?

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Un biopic su Steve Jobs?

Sembra che la Sony Pictures stia già valutando la possibilità di portare sul grande schermo la vita e i successi di Steve Jobs. La pellicola dovrebbe basarsi sulla biografia in uscita dal titolo, appunto “Steve Jobs” di Walter Isaacson. Il volume raccoglie oltre quaranta interviste nel corso di due anni. Vi segnaliamo che già un film tv è stato realizzato sul colosso Apple, dal titolo Pirates of Silicon Valley, dove Noah Wyle interpretò Jobs. Non ci resta che attendere ulteriori sviluppi per saperne di più.

Un biopic su Lindsay Lohan e James Franco

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James Franco si sta dando da fare per realizzare un biopic dedicato a sé stesso e alla turbolenta amica Lindsay Lohan; il 34enne attore e regista lanciato

Un biopic su Josh Hamilton per Casey Affleck!

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Un biopic su Josh Hamilton per Casey Affleck!

Casey Affleck dirigerà un biopic sul giocatore di Baseball Josh Hamilton. Il film, che verrà sceneggiato dallo stesso regista, racconterà la vita di un personaggio molto noto e amato negli Stati Uniti, dal suo esordio all’età di 18 anni alla discesa nel tunnel della droga fino al ritorno in campo nel 2005.

Il produttore Basil Iwanyk ha così commentato il progetto, che verrà coprodotto dallo stesso Hamilton insieme alla moglie: “Penso davvero che la storia di questo ragazzo sia una delle più ispiratrici che abbia mai letto. Sembra fatta apposta per un film: ha la qualità mitica di The Natural, la visione della fede di The Blind Side – e la fede è un elemento fondamentale nella nostra storia, e il romanticismo di Walk the Line. Casey ha colto in pieno questi elementi nella sua visione del film. È un’odissea straordinaria che lo porta dal fondo della dipendenza dalla droga, l’allontanamento dalla famiglia, la sospensione della carriera, a una spettacolare rinascita della sua vita, la fede, il matrimonio e la carriera nella major league.”

fonte: badtaste.it