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Un Batman inedito nelle action figure di Suicide Squad – foto

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Un Batman inedito nelle action figure di Suicide Squad – foto

Direttamente dalla New York Toy Fair, arrivano nuove action figure di Suicide Squad, e tra queste vediamo, nelle immagini di seguito, anche quella dedicata a un Batman inedito che, sappiamo, apparirà nel film.

Già in agosto, un report non confermato dal set diceva che in una scena, di cui abbiamo visto molte foto rubate, “Batman atterra sulla macchina di Joker, dentro la quale sono seduti il villain e Harley Quinn e la macchina sbanda, fino a finire in acqua. Batman lascia appena in tempo il tettuccio del veicolo”. Inoltre, lo stesso Ben Affleck era stato fotografato sul set.

Ecco le foto del Batman inedito 

GUARDA IL TRAILER DUE

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Suicide Squad si concentrerà sulle gesta di un gruppo di supercattivi dei fumetti DC che accettano di svolgere incarichi per il governo in modo da scontare le loro condanne.

Suicide Squad batman ineditoIl film arriverà al cinema il 5 agosto del 2016, mentre la data d’uscita italiana sarà probabilmente spostata nell’autunno.Nel cast vedremo Will Smith nei panni di Deadshot, Margot Robbie in quelli di Harley Quinn, Jay Courtney nel ruolo di Capitan Boomerang, Cara Delevingne sarà Enchantress, Joel Kinnaman nei panni di Rick Flag, Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller e Jared Leto sarà l’atteso Joker.

Un bambino chiamato Natale, recensione del film con Maggie Smith

Un bambino chiamato Natale, recensione del film con Maggie Smith

Nella miriade di pellicole natalizie, su Netflix c’è un nuovo film sulla immortale formula del ‘c’era una volta’. Tratto dall’omonimo romanzo di Matt HaigUn bambino chiamato Natale di Gil Kenan porta sullo schermo la storia nascosta dietro a Babbo Natale, tra fantasia e realtà, magia e valori sinceri, per ricordare a tutti il vero spirito del giorno più bello dell’anno.

Un bambino chiamato Natale: la trama

La scorbutica Zia Ruth (Maggie Smith) deve trascorrere la notte della vigilia con i tre nipotini. Per far passare ai bimbi la nostalgia dei genitori – il padre è al lavoro e la mamma non c’è più – la vecchia zia racconta loro la storia del bambino chiamato Natale. Tanto tempo prima, in una umilissima baita in Finlandia viveva Nikolas, da sempre chiamato Natale dalla madre. Prima della sua morte, la donna raccontava a Nikolas le avventure del leggendario villaggio degli elfi, Elfhelm, un luogo magico.

Dopo aver perso la mamma, Nikolas viene lasciato solo con la zia dal padre falegname: l’uomo è stato mandato in missione dal Re per una spedizione verso le nevi del Nord, alla ricerca di qualcosa di magico che possa ridare speranza al villaggio ridotto in povertà. Temendo di perdere anche il papà, Nikolas si mette in viaggio per ritrovarlo: insieme al topolino parlante e alla renna Lampo, vive incredibili avventure. Tra elfi, fate e forti emozioni, scopre finalmente le origini del suo soprannome.

La storia dentro la storia

La storia della buonanotte è il leitmotiv di tutto Un bambino chiamato Natale. Il film è tratto dal romanzo per bambini di Matt Haig. Zia Ruth narra ai nipotini di Nikolas, bambino a sua volta ossessionato dalla storia di Elfhem che sua mamma gli raccontava ogni sera. Il film gioca tantissimo sui confini tra realtà e finzione che si celano nei racconti per l’infanzia. La magia si mescola a momenti ed emozioni che ogni bambino può vivere: la paura dell’abbandono, la voglia di scoprire il mondo attorno a sé, o addirittura la perdita di un genitore.

Nella storia che vive Nikolas, i nipotini di zia Ruth possono rispecchiarsi e trovare conforto: come loro, anche il ragazzino perde la mamma ma riesce ad andare avanti e a vivere avventure straordinarie.

Un bambino chiamato Natale film recensione
Cr: Larry Horricks/NETFLIX © 2021 Ne

Lo storytelling ne Un bambino chiamato Natale

L’universo è fatto di storie, non di atomi”, dice zia Ruth. Narrare storie è da sempre essenziale per l’uomo, affrontare la cruda realtà è più semplice se la condiamo con un bel racconto.  Zia Ruth fa questo per i nipoti: addolcisce un evento traumatico come la morte del genitore adornandolo di magia e avventura. Il piacere di poter visualizzare sullo schermo un racconto così fantasioso, è notevole per lo spettatore. Tra atmosfere pittoresche, effetti speciali e tinte fantasy, le immagini costruite superano l’immaginazione. L’attenzione prestata alla costruzione del mondo fantastico in cui vive Nikolas aggiunge valore a Un bambino chiamato Natale, permettendo al lungometraggio di distinguersi tra i tanti film natalizi.

Il ruolo di Maggie Smith

Un bambino chiamato Natale non sarebbe lo stesso racconto senza Maggie Smith a fare da voce narrante. L’attrice è ormai un volto iconico dei film fantasy per bambini: è la professoressa Minerva McGranitt nella saga di Harry Potter, nonché nel cast di film come Hook di Spielberg o Tata Matilda e il grande botto. Maggie Smith è nota anche per i suoi ruoli in costume, come quello della Contessa Violet nella serie Downtown Abbey.

Il suo atteggiamento altezzoso, cinico e buffo, in tutto e per tutto inglese, la rendono perfetta per la parte della zia apparentemente fredda e temibile ma dal cuore d’oro. E con le sue parole, riesce a confortare l’animo dei nipoti tanto quanto quello dello spettatore.

Un bambino chiamato Natale maggie smith
© 2021 Netflix US, LLC – Studiocanal SAS

Un dramma per l’infanzia?

Un bambino chiamato Natale non spicca per la comicità. Per molti aspetti sembra più che altro un film drammatico, seppur rivolto ai bambini. I momenti toccanti sono consistenti, i temi trattati non di poca importanza: inserire tre lutti in una pellicola per l’infanzia ha un peso notevole. Le frasi importanti, profonde e moralistiche sono inserite di continuo tra gli eventi strampalati.

Forse l’aspetto drammatico è un po’ troppo enfatizzato, considerando il genere di film. In ogni caso, non si disprezza mai un po’ di profondità, raramente riscontrabile nelle pellicole natalizie e nei cinepanettoni che dominano questo periodo dell’anno.

Un bacio: il regista Ivan Cotroneo e il cast presentano il film

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Un bacio: il regista Ivan Cotroneo e il cast presentano il film

L’ultimo film scritto e diretto da Ivan Cotroneo, Un bacio, viene presentato alla presenza di un folto pubblico dei ragazzi dei licei romani presso l’Auditorium Parco della musica, è anche il primo film che viene presentato all’interno dell’iniziativa CityFest con la quale la Fondazione Cinema per Roma promette cinema nelle sale dell’Auditorium per tutto l’anno.

Il cast, con il trio di ragazzi protagonisti, Rimau Grillo Ritzberger, Valentina Romani e Leonardo Pazzagli, i produttori, la sceneggiatrice Monica Rametta e il regista Ivan Cotroneo rispondono alle domande di stampa e pubblico.

Qual è stato il percorso del film? Ivan Cotroneo risponde dicendo che il film nasce come adattamento del romanzo omonimo che lui stesso ha scritto ispirandosi a diversi fatti di cronaca, la sceneggiatura è stata poi portata a Indigo film e alla Titanus, dove ha convinto il produttore a ritornare a produrre per il grande schermo dopo anni di sola fiction. Il film intende parlare ai ragazzi  attraverso le loro stesse parole,  per questa ragione il film e prima la sceneggiatura sono state testate con le scuole, per vedere se la strada percorsa era quella giusta.

Quali sono state le reazioni alla storia, e soprattutto alla scena del bacio tra Antonio e Lorenzo? Il regista risponde che la reazione dei ragazzi che vedono il film, soprattutto quelli delle scuole è naturale e legata alla cultura in cui vivono e crescono: reagiscono per come gli è stato insegnato che è giusto reagire per essere accettati dal gruppo. Il bullismo è generato da questo: rifiutare chi si comporta in modo diverso dal gruppo, mentre ognuno dovrebbe tenere care le proprie differenze, perchè queste sono la propria ricchezza.

I tre protagonisti sembrano però cercare una strada per essere approvati, per diventare popolari ognuno per sé, non c’è una visione collettiva.

Anche a questo commento Cotroneo risponde dicendo che il problema di fondo è che gli anni del liceo sono un incubo, che tutti dobbiamo attraversare. I tre protagonisti cercano di farlo nel modo più indolore possibile, non è mero individualismo, è spirito di sopravvivenza che determina anche la creazione di mondi paralleli immaginari in cui i tre si rifugiano: per Lorenzo è un mondo in cui tutto va bene, è amato da tutti ed è una popstar di successo, Blu ha le sue lettere alla se stessa del futuro, Antonio immagina invece di parlare con suo fratello, che prima è una coscienza rassicurante, poi inizia a soffocarlo.Un bacio Ivan Cotroneo

Un Bacio recensione del film di Ivan Cotroneo

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Un Bacio recensione del film di Ivan Cotroneo

Un bacio castLorenzo, Blu e Antonio sono tre adolescenti che vivono in una piccola cittadina del Nord Est, ognuno di loro ha delle caratteristiche che lo fa definire “sfigato” agli occhi del compagni di scuola. I tre decidono allora di darsi sostegno a vicenda, finchè le regole dell’attrazione e la necessità di essere accettati non si metteranno in mezzo.

Dopo la commedia La kryptonite nella borsa, in cui  le vicende di una famiglia napoletana un po’ disfunzionale negli anni ’70 facevano da sfondo all’educazione sentimentale di un bambino, Ivan Cotroneo torna alla regia per il cinema con un film che affronta un tema molto drammatico, sebbene con un tocco leggero: omofobia e bullismo tra i banchi di scuola.

Un bacio viene presentato da diversi mesi in anteprima ai ragazzi coetanei dei protagonisti sullo schermo che poi, a fine proiezione, si confrontano con il regista e cast sulla storia.

Un argomento complicato da affrontare in un Paese che ha difficoltà a riconoscere le coppie di fatto e in cui ancora, un bacio tra due persone dello stesso sesso è accolto da risatine.

Il film quindi racchiude nel suo stesso titolo la semplicità che questa azione rappresenta: un bacio, una dimostrazione di affetto e amore, che invece in alcuni casi genera violenza e discriminazione.

I tre ragazzi del film, esordienti sullo schermo e coetanei dei personaggi che incarnano, rappresentano ognuno un dropout in cui ognuno di noi si è ritrovato forse almeno una volta nel periodo della scuola superiore: la ragazza facile, il ragazzo diverso, lo scemo. La storia del film si sviluppa intorno al cerchio di sicurezza che i tre creano tra di loro, creando un mondo a parte  rispetto alla scuola, ma che inevitabilmente, ci con il mondo reale torna a scontrarsi.

I riferimenti cinematografici sono tanti, ma tra molti quello più evidente è quello legato al cinema anni ’80 di John Hughes, quello di Breakfast club e Bella in rosa, anche in questo caso, storie apparentemente leggere di adolescenti che cercano di sopravvivere agli anni del liceo.

Il film esce in sala il prossimo 31 marzo in 180 copie.Un bacio Ivan Cotroneo

Un appuntamento per la sposa recensione del film di Rama Burshtein

Michal (Noa Kooler) ha 32 anni e sta per sposarsi. Tuttavia, durante la cena di prova in vista del grande evento, appena un mese prima, il suo promesso le confessa di non essere innamorato di lei. La grande fede di Michel in Dio le permette di non scoraggiarsi né perdersi d’animo; stufa della vita da single la donna decide di non annullare le nozze, tenendo presente che “Ho il luogo, il vestito, l’appartamento. Dio mi troverà sicuramente un marito!”

Dopo aver esordito al 69 Festival di Venezia con La sposa promessa e suscitando l’interesse di critica e pubblico, la regista israeliana Rama Burshtein torna in competizione al Lido nella sezione Orizzonti con Un appuntamento per la sposa, in uscita nelle sale italiane a partire dall’8 giugno.

Rispetto al precedente, il tono di Un appuntamento per la sposa si fa più leggero; la regista si serve ampiamente dei canoni tipici della wedding comedy americana pur rileggendoli in una chiave totalmente originale.

Con l’ottima Noa Kooler nei panni della protagonista, vista come una atipica Bridget Jones, la pellicola si presenta come una commedia pop dalle tinte drammatiche che riesce a combinare ironia e situazioni surreali; Burshtein si dimostra pertanto in grado di commissionare i generi senza perdere di vista il suo temo prediletto e caposaldo della prima pellicola, quale quello della religione.

Azzardandosi a giocare e rileggendo in chiave ironica i meccanismi del complesso sistema culturale e religioso della comunità hassidica, Burshtein pone la figura femminile al centro della vicende, relegando quasi il genere maschile ai margini e rendendo l’uomo un mero accessorio atto solo a compiere la missione di Michal; sono infatti le donne – la madre, le amiche, la sorella – coloro che hanno un ruolo davvero significativo all’interno della vita della (quasi) futura sposa.

Un appuntamento per la sposa mostra una profonda riflessione sul nostro personale senso di solitudine, sui nostri obbiettivi e sulla caparbietà di ognuno di riuscire nei propri intenti, anche quando il mondo sembra muovere contro; la Burshtein risulta una regista capace di calibrare meticolosamente ogni elemento, regalandoci una commedia fresca in grado di alternare la malinconia sottesa alle battute ironiche, senza mai sprecarsi.

Un anno fa ci lasciava Paul Walker: tutti i suoi film per ricordarlo

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Un anno fa ci lasciava, in un tragico incidente d’auto, Paul Walker, l’attore che proprio in una quattro ruote è entrato nella storia del cinema, grazie al franchise di Fast And Furious.

Di seguito una gallery di tutti i suoi film più importanti per ricordarlo:

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Paul William Walker IV nasce in California il 12 Settembre del 1973, primo dei cinque figli di un pugile quasi professionista e di una modella. Facile quindi rintracciare nel suo DNA le tracce che caratterizzeranno la sua carriera: la prestanza fisica e la bellezza.

Paul inizia in fasce la sua carriera di modello: è un bebè quando appare in uno spot della Pampers, è adolescente quando invece calca le scene, che gli portano un discreto riscontro, di alcune soap opera e serie tv da adolescenti: Febbre d’amore, Il mio amico Arnold e Autostop per il cielo.

Nel frattempo coltiva la sua passione per il mare e la biologia marina, in cui si diploma al college. Questi studi gli garantiranno, ma solo nel 2006, il suo unico ruolo da protagonista in un format televisivo, nella serie della National G …. CONTINUA

Un anno difficile: prenota il tuo biglietto gratis con Cinefilos.it

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Cinefilos.it offre la possibilità di vedere al cinema, gratis e in anteprima, Un anno difficile, in sala dal 30 novembre con I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection. La commedia è diretta da Olivier Nakache e Eric Toledano (Quasi Amici) e vede protagonisti Pio Marmaï e Jonathan Cohen. I registi parteciperanno alle proiezioni.

Per avere la possibilità di ottenere un biglietto gratuito, inviare una email all’indirizzo [email protected] specificando NOME, COGNOME, CITTA’ E CINEMA.

Di seguito l’elenco delle sale disponibili:

  • DOMENICA 26/11 UN ANNO DIFFICILE MILANO, COLOSSEO 15:00     biglietti disponibili 20X2
  • DOMENICA 26/11 UN ANNO DIFFICILE MILANO, UCI BICOCCA 17:00 biglietti disponibili 20×2
  • LUNEDÌ 27/11 UN ANNO DIFFICILE  ROMA, ADRIANO  21:00 biglietti disponibili 30×2
  • MARTEDÌ 28/11 UN ANNO DIFFICILE NAPOLI, THE SPACE 21:00 biglietti disponibili 20×2
  • MERCOLEDì 29/11 UN ANNO DIFFICILE FIRENZE, MULTISALA PRINCIPE 21:00 biglietti disponibili  20X2

I biglietti omaggio saranno ritirabili, nel limite dei posti disponibili, segnalando il proprio nominativo alle casse del cinema il giorno stesso della proiezione. I biglietti omaggio sono ritirabili e garantiti fino a 30 minuti prima l’inizio della proiezione.

I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection è lieta di annunciare il tour italiano di anteprime in esclusiva della brillante commedia francese UN ANNO DIFFICILE, diretta da Olivier Nakache e Éric Toledanogià noti per il clamoroso successo del film campione d’incassi Quasi Amici – nei cinema italiani dal 30 novembre. Per l’occasione, i due registi saranno presenti in sala per presentare il film.

Un Anno Difficile, la trama

UN ANNO DIFFICILE narra la storia di due amici incorreggibili, Albert e Bruno (Pio Marmaï e Jonathan Cohen). Uno vive di espedienti e l’altro ha una vita privata disastrosa, ma entrambi sono al verde e pieni di debiti a causa del loro consumismo compulsivo. Con queste premesse, i due un giorno decidono di unirsi a un gruppo ambientalista, attratti soprattutto dalla birra e dalle patatine offerte alle riunioni. Nel tentativo poco convinto di ricostruirsi una vita e cambiare atteggiamento, verranno coinvolti e trascinati da una serie di persone dominate dai propri ideali, giovani attivisti, allarmisti climatici, sostenitori della giustizia sociale e dell’eco-responsabilità. Riusciranno Albert e Bruno a trovare la via della redenzione?

Un Anno difficile, il trailer

Un anno di Disney+: i film e le serie più viste sulla piattaforma

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A un anno dall’arrivo di Disney+ in Italia, ecco quali sono stati i film e le serie più viste sulla piattaforma della Casa di Topolino.

Top 10 serie su Disney+
The Mandalorian è la serie più popolare con quasi il 51% che è quasi il doppio rispetto a WandaVision che è al secondo posto. Nel grafico a seguire, possiamo vedere che nella top 10 il franchise di Star Wars occupa il 57% dell’interesse del pubblico di Disney+, in Italia.

Top 10 film su Disney+
Per confermare il trend delle serie, anche sul versante film 4 dei film in top 10 in Italia appartengono al franchise di Star Wars: Star Wars: Gli ultimi Jedi, Star Wars: Il risveglio della Forza, Guerre stellari e Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni.

Un Anno da Leoni: Trailer Italiano Ufficiale

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Un Anno da Leoni: Trailer Italiano Ufficiale

Tre amanti di birdwatching, gareggiano al concorso North American Big Year, ognuno di loro deve avvistare il maggior numero di uccelli più rari durante il corso di un anno.

Un anno con Salinger: la storia vera dietro il film

Un anno con Salinger: la storia vera dietro il film

Una delle personalità più affascinanti e misteriose del mondo della letteratura è senz’altro J. D. Salinger, l’autore del celebre Il giovane Holden che proprio dopo aver pubblicato questo romanzo si ritirò sempre più a vita privata, fino a scomparire del tutto senza più rilasciare alcuna intervista né pubblicare qualcosa di nuovo. Proprio questa sua scelta così radicale lo ha fatto diventare ulteriormente celebre per la regola secondo cui meno si appare più si è sulla bocca di tutti. I suoi fan non smisero infatti mai di pensarlo e di scrivergli e proprio sulle lettere indirizzate nel tempo allo scrittore si fonda il racconto del film Un anno con Salinger.

Diretto da Philippe Falardeau, anche regista di Monsieur Lazhar e The Bleeder – La storia del vero Rocky Balboa, il film ripercorre le vicende di un’assistente presso l’agenzia letteraria che aveva come cliente lo stesso Salinger. Una storia vera, questa, tratta dal romanzo autobiografico di Joanna Rakoff in cui si riflette proprio sulla vita e l’importanza di Salinger ma anche sul trovare la propria strada senza emulare pedissequamente i maestri. Da alcuni descritto come un “Il diavolo veste Prada nel mondo dell’editoria”, il film parte infatti dall’aura del celebre scrittore per raccontare in realtà il percorso di formazione di una nuova scrittrice.

Un film leggero, divertente, commovente, che non ha mancato di entusiasmare i propri spettatori, sia che questi fossero alla ricerca di una commedia con lezioni di vita sia che fossero alla ricerca di curiosità sul grande Salinger. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Un anno con Salinger cast

La trama e il cast di Un anno con Salinger

Nella New York degli anni Novanta Joanna, una giovane aspirante scrittrice, ottiene un lavoro come assistente di Margaret, un’agente letteraria, che vanta tra i suoi autori il celebre e misterioso J. D. Salinger, autore de “Il giovane Holden“, che vive volutamente da recluso e lontano dalle luci della ribalta. Il compito di Joanna è molto semplice: rispondere in modo impersonale alla montagna di lettere che lo scrittore riceve ogni giorno dai suoi fan. Leggendo l’emozione e la stima che le persone trasmettono con le loro parole, la ragazza si rifiuta però di adottare la risposta imposta dall’agenzia e inizierà a risponde ai lettori in modo più originale. Le conseguenze, però, non tarderanno a presentarsi.

Ad interpretare Joanna vi è l’attrice Margaret Qualley, vista in C’era una volta a… Hollywood ma anche nella miniserie Maid e nel film Drive-Away Dolls. L’attrice Sigourney Weaver interpreta invece la sua datrice di lavoro Margaret, mentre nel ruolo di J. D. Salinger si ritrova Tim Post. Completano poi il cast gli attori Douglas Booth nel ruolo di Don, il ragazzo di Joanna, Colm Feore – noto per il ruolo di Reginald Hargreeves nella serie The Umbrella Academy – in quello di Daniel e Hamza Haq in quello di Karl, ex compagno di Joanna. Seána Kerslake ricopre il ruolo di Jenny, mentre Brían F. O’Byrne è Hugh.

La storia vera dietro Un anno con Salinger

Come anticipato, il film è basato sul romanzo autobiografico omonimo di Joanna Rakoff, la quale nel 1996, all’età di 23 anni, accettò un lavoro presso una delle più antiche agenzie letterarie di New York, la Harold Ober Associates. All’insaputa di Rakoff, l’agenzia curava gli interessi dello scrittore J. D. Salinger, notoriamente restìo a mostrarsi pubblicamente. Durante il suo periodo di lavoro presso l’agenzia, Rakoff aveva dunque il compito di rispondere alla grande quantità di lettere dei fan che Salinger riceveva e venne incaricata di rispondere con una risposta generica che spiegava che lo scrittore semplicemente non leggeva la posta dei fan e dunque non era possibile contattarlo.

Un anno con Salinger storia vera

Rakoff, tuttavia, non riuscì a nascondere la commozione suscitata da quelle lettere e iniziò a scrivere risposte personalizzate. Il suo periodo all’agenzia – che coincise con la pubblicazione in forma di romanzo unico dei racconti di Salinger oggi noti sotto il nome di “Hapworth 16, 1924” –  le permise di farsi notare come scrittrice e di incontrare in diverse occasioni lo stesso Salinger. I loro incontri sono poi stati dalla Rakoff descritti proprio nel suo romanzo autobiografico. Successivamente al suo periodo di lavoro presso la Harold Ober Associates, Rakoff svolse altri lavori nel mondo dell’editoria, fino a pubblicare il suo primo romanzo, A Fortunate Age, nel 2009.

Nel 2010, a seguito della scomparsa di Salinger, Rakoff ha creato un documentario radiofonico sullo scrittore e la sua corrispondenza con i fan per BBC Radio 4, intitolato Hey Mr Salinger. Prima della messa in onda di questo, la sceneggiatura è circolata nell’industria editoriale britannica, un editore l’ha letta e si è messo in contatto con Rakoff, incoraggiandola a espandere la sceneggiatura in un libro di memorie sul periodo in cui ha lavorato per l’agenzia. Questo libro di memorie è così diventato il secondo libro di Rakoff; intitolato My Salinger Year, pubblicato nel 2014 con ampio successo di critica.

Il trailer di Un anno con Salinger e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 21 febbraio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Un Amore: trailer della nuova serie con Stefano Accorsi e Micaela Ramazzotti

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Debutterà in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW nella settimana della festa degli innamorati, dal 16 febbraio, Un Amore, la nuova serie Sky Original creata da Stefano Accorsi e Enrico Audenino di cui viene rilasciato oggi il trailer ufficiale. Una serie in sei episodi prodotta da Sky Studios e Cattleya, parte di ITV Studios, con il Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, attraverso Emilia-Romagna Film Commission.

Una storia d’amore che resiste al tempo e alla distanza, per una serie diretta da Francesco Lagi e ambientata fra Bologna e la Spagna. Un Amore racconta, lungo due linee temporali distinte, fra presente e passato, un legame indissolubile, quello fra Ale e Anna, nato per caso e fatto solo di lettere di cui nessuno sa nulla, scambiate per una vita intera. A guidare il cast, due degli attori più amati del cinema e della tv italiani, i vincitori del David di Donatello Stefano Accorsi (La dea fortuna, Veloce come il vento, L’ultimo bacio, 1992-1993-1994) e Micaela Ramazzotti (La pazza gioia, Gli anni più belli, La felicità, La tenerezza).

Per la regia di Francesco Lagi, Un Amore è una serie e scritta da Enrico Audenino, Giordana Mari, Teresa Gelli, Francesco Lagi, Stefano Accorsi.

Nel cast anche Alessandro Tedeschi (Blocco 181, Il Colibrì, Chiamami ancora amore) che interpreta Guido, il marito di Anna, Andrea Roncato (Ricordati di me, Il cuore grande delle ragazze, Il Signor Diavolo), Ivan Zerbinati (La Porta Rossa 3, Il ragazzo invisibileSeconda generazione, Non mi lasciare) e Camille Dugay (Django, Cuore Sacro). Con loro anche Luca Santoro e Beatrice Fiorentini nei panni dei giovani Alessandro e Anna. E con la partecipazione di Ottavia Piccolo (7 minuti, Tu la conosci Claudia?, La famiglia), che nella serie sarà Teresa, madre di Alessandro.

La trama di Un Amore

Alessandro e Anna, poco più che maggiorenni, si conoscono casualmente durante un viaggio Interrail in Spagna. È una calda estate di fine anni ‘90 e i due si innamorano subito. Le loro vite però sono molto più complicate del destino che li ha uniti e presto i due sono costretti a separarsi. Negli anni restano legati da un intenso rapporto epistolare, senza riuscire mai a trovare il coraggio di vedersi. Tuttavia, a vent’anni dal loro primo incontro e ormai adulti, si ritrovano a Bologna. Il loro sentimento, mai esauritosi nel tempo, si dovrà scontrare con le interferenze di una realtà più complessa di quella che avevano creato solo attraverso le parole.

Un Amore: recensione dei primi due episodi della serie Sky con Micaela Ramazzotti e Stefano Accorsi

“Abbiamo due amori nella vita, uno possibile con cui costruire, uno impossibile con cui vivere in sogno ciò che avrebbe potuto essere”, scriveva Massimo Bisotti nel suo Un anno per un giorno, una frase che sembra trovare il suo emblematico esempio in Anna e Alessandro, protagonisti – e appassionati amanti – della nuova serie Sky Original Un Amore. Come accadeva per One Day di Netflix, anche nel prodotto diretto da Francesco Lagi si racconta un amore che va oltre il tempo e i chilometri che fisicamente separano due persone. Soprattutto se la vicinanza non la si intende come qualcosa di corporeo, ma piuttosto percettivo.

Che si trova nel sentire, nelle connessioni del cuore e nelle vibrazioni della pancia, le quali legano indissolubilmente due individui pur essendo materialmente separati. È questa la forza dell’amore, quello vero, scevro di opportunismo e frivolezze, immune agli anni che passano e alle influenze esterne. Potrebbe essere anche qualcuno che conosciamo da poco, ma con il quale sembra aver vissuto una vita intera in pochi giorni, e ci pare di conoscere da sempre. In fondo non importa la quantità del tempo trascorso, ma la qualità e l’intensità dell’esperienza provata. Può capitare, però, che la nostra anima gemella rimanga un desiderio o una magia eterna, e proprio perché tale si trasforma in qualcosa di indelebile, incisa dentro la pelle. Perché poi, alla fine, c’è da fare i conti con la realtà, con ciò che ci circonda, con quel che crediamo sia giusto e non possiamo o vogliamo accantonare, e che deriva da scelte che sì, magari sappiamo rimpiangeremo.

Un Amore, in arrivo su Sky dal 16 febbraio, proprio in coincidenza con la settimana di S. Valentino, parla di tutto questo attraverso gli sguardi, le bocche e i sorrisi dei rodati e Micaela Ramazzotti, e degli ancora freschi ma ottimi Luca Santoro e Beatrice Fiorentini, versioni young di Alessandro e Anna, di cui si può apprezzare tutto l’appeal scenico.

Un Amore, la trama

In una calda estate degli anni Novanta, Anna e Alessandro si incontrano in un viaggio Interrail verso la Spagna. Lui è da solo, zaino spalla, vuole raggiungere quella fetta di terra che sembra essere la fine del mondo. Lei è con le amiche, direzione Barcellona. Sono giovani, belli, spensierati. Per volere del fato il treno li lascia in una stazione di un paesino spagnolo dove erano scesi, e i due si ritrovano a doversi arrangiare insieme in attesa dell’arrivo di un altro convoglio. Basta poco, uno scambio di sorrisi e sguardi per accendere un sentimento fra loro, che però non si consuma a causa della gravidanza di lei, la quale a Bologna ha persino un fidanzato che l’aspetta. Il tempo trascorso, però, in cui viene registrato ogni attimo, li unisce nel profondo, e quando è il momento di separarsi Anna e Alessandro si promettono di non vedersi mai più, ma di scriversi sempre. Per evitare, a detta di lei, che possa scappare insieme ad Alessandro e mollare la sua vita oramai avviata qualora dovesse reincontrarlo. Circa vent’anni dopo, in un salto temporale, li vediamo entrambi sistemati: ognuno ha un partner, il proprio lavoro dei sogni, eppure il pensiero l’uno dell’altro non è mai sbiadito. E così, quando Alessandro arriva a Bologna per andare a trovare la madre, decidono finalmente di rivedersi. Ma si sa, quando si lascia anche di poco aperta una porta, e la si decide di attraversare, non si sa mai dove essa possa portare…

Un Amore Ramazzotti Accorsi

Fra passato e presente

Scorre su due binari sovrapposti, Un Amore. Quello del passato e del presente, le cui impronte di passi solcati scandiscono i momenti che Anna e Alessandro vivono prima nel bollente sole spagnolo e poi nell’ uggioso cielo bolognese. Il tema è fra i più classici e universali di sempre, l’amore, il quale genera nei protagonisti un trasporto viscerale ed emotivo, che coltivano in maniera non proprio comune, ossia attraverso uno scambio epistolare, quasi fossero una coppia d’altri tempi. Da quell’incontro sull’Interrail niente è più come prima per entrambi, e pur decidendo di andare ognuno per la propria strada, Alessandro e Anna non si sono mai realmente separati. Le loro mani si stringono ancora, vivono l’uno nel pensiero e nelle parole – potenti – dell’altro.

La scelta di dividere il racconto su due piani narrativi, che si intrecciano sequenza dopo sequenza, sciorinati attraverso un montaggio alternato, è quanto più saggia e calzante. Lagi ci introduce ai protagonisti con dolcezza, partendo con una carrellata di ricordi: siamo prima negli anni Novanta, i colori sono accesi, segno di una giovinezza e di un tempo luminoso che Anna e Ale vorrebbero durasse per sempre. Quando ci spostiamo nel presente, pur essendo le nuance più fredde, ritroviamo la stessa luce del passato, solo che adesso è emanata dai protagonisti stessi e non più da un buon uso della fotografia. Regia e sceneggiatura, in un perfetto connubio, accarezzano teneramente i loro beniamini a ogni frame, cogliendo anche le più impercettibili espressioni del viso e del cuore con estrema delicatezza e cura. Un lavoro ben riuscito, esaltato da Ramazzotti e Accorsi che regalano una performance estremamente intima, sincera e naturale dei loro rispettivi personaggi, attraverso cui riusciamo a recepire ogni loro sussulto, imbarazzo, battito cardiaco.

La preziosità del pensiero e delle parole

Come detto in apertura, Un Amore affronta diverse tematiche racchiuse nella storia d’amore di Anna e Alessandro. Una delle riflessioni più rilevanti che emerge sin dai primi due episodi – gli unici che abbiamo visionato ma che ci hanno dato concreta dimensione del racconto – riguarda l’oramai velocità con cui si assorbono le cose, a volte persino i sentimenti. Oggi siamo abituati ad andare di fretta, a non elaborare i nostri pensieri, a non confrontarci con essi. Ci sono i messaggi, lettere digitate frettolosamente, su cui forse non ci soffermiamo neanche. Anna e Alessandro dimostrano invece, attraverso le lettere, quanto sia importante concedersi dei momenti per pensare, comprenderci e comprendere l’altro, quasi come a volerci dare un consiglio. Scrivere e leggere equivale in un certo senso a fermare la realtà che abbiamo attorno a noi, per dedicarci unicamente all’ascolto di noi stessi e di quello dell’altro.

È anche un modo per interrogarsi sulle scelte compiute, come succede ai protagonisti. Anna e Alessandro si chiedono, senza dirlo esplicitamente, se non vedersi più sia stata l’opzione migliore, se il loro amore meritava di essere anche concretamente vissuto, e cosa nel corso della loro vita hanno sbagliato e su cosa invece possono aggiustare il tiro. Sono queste le domande in cui ci si imbatte e che almeno una volta hanno attanagliato la quotidianità di chiunque. E forse se nel corso della visione ci si sente così partecipi e legati ad Anna e Alessandro, è perché ciò che fa Un Amore è parlare di qualcosa che tocca tutti, nessuno escluso. Loro siamo noi, esseri umani in cerca di risposte, di conferme, di voglia di rimettere in prospettiva una vita per amore, se ne vale la pena.

Un amore: le anticipazioni del terzo e quarto episodio

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Un amore: le anticipazioni del terzo e quarto episodio

Ritrovarsi, riconoscersi, scoprire che il tempo non ha cambiato le cose. Un sentimento profondo che ha resistito negli anni e che ora ha bisogno di essere vissuto, una sfida che dovranno affrontare i protagonisti della nuova serie Sky Original Un amore, i cui terzo e quarto episodio saranno disponibili da domani, 23 febbraio, in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

La trama del terzo e quarto episodi di Un amore

Ale e Anna iniziano una relazione clandestina, ma se lui sembra pronto a investire su questo rapporto, lei, che ha molto di più da perdere, è spaventata. Passano per la prima volta un weekend insieme, ma la loro fuga romantica non andrà come avevano sperato.

La serie

Se Ale (Stefano Accorsi) è pronto a rimettersi in gioco per cercare di vivere finalmente la sua storia con Anna (Micaela Ramazzotti), lei invece si trova in difficoltà al pensiero di perdere la sua stabilità. Un weekend fuori città in un agriturismo sembra un’occasione perfetta per mettere alla prova il loro amore ma degli imprevisti li riportano bruscamente alla realtà.

Prodotta da Sky Studios e Cattleya, parte di ITV Studios, con il Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, attraverso Emilia-Romagna Film Commission, è una serie creata da Stefano Accorsi e Enrico Audenino, diretta da Francesco Lagi e scritta da Enrico Audenino, Giordana Mari, Teresa Gelli, Francesco Lagi, Stefano Accorsi.

Stefano Accorsi (La dea fortuna, Veloce come il vento, L’ultimo bacio, 1992-1993-1994) e Micaela Ramazzotti (La pazza gioia, La felicità, Gli anni più belli, La tenerezza), entrambi vincitori del David di Donatello, saranno i protagonisti Alessandro e Anna. Nel cast anche Alessandro Tedeschi (Blocco 181, Il Colibrì, Chiamami ancora amore), Andrea Roncato (Ricordati di me, Il cuore grande delle ragazze, Il Signor Diavolo), Ivan Zerbinati (La Porta Rossa 3, Il ragazzo invisibile – Seconda generazione, Non mi lasciare) e Camille Dugay (Django, Mi piace lavorare (Mobbing), Cuore Sacro). Con loro Beatrice Fiorentini e Luca Santoro nei panni dei giovani Alessandro e Anna. E con la partecipazione di Ottavia Piccolo (7 minuti, Tu la conosci Claudia?, La famiglia).

Un amore sopra le righe: trailer del film in sala dall’8 Marzo

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Un amore sopra le righe: trailer del film in sala dall’8 Marzo

Guarda il trailer italiano ufficiale di Un amore sopra le righe, nelle sale italiane dall’8 marzo con Officine UBU.

https://www.youtube.com/watch?v=XFx3dTJHb1k&feature=youtu.be

Dopo aver firmato le sceneggiature di titoli di successo come Gli Infedeli e aver recitato in L’amore dura tre anni e Love is in the air – Turbolenza d’amore, Nicolas Bedos torna sul grande schermo nei panni di Victor nella pellicola Un amore sopra le righe (titolo originale Monsieur & Madame Adelman) di cui firma anche la regia. La pellicola racconta le vicende amorose e i segreti inconfessabili di una coppia molto fuori dal comune, sullo sfondo di oltre 40 anni di storia. Victor è uno degli scrittori più affermati e famosi di Francia, ma chi c’è dietro al suo successo?

E’ presto detto: Sarah, interpretata da Doria Tillier – sua compagna anche nella vita – che mai avrebbe immaginato durante quell’incontro nel lontano 1971 di diventare la moglie di Victor e condividere con lui tutta la sua vita. 45 anni pieni di passioni, tradimenti, delusioni e successi: la commedia francese Un amore sopra le righe, vero e proprio omaggio alle donne e alla loro forza, arriverà sugli schermi italiani l’8 marzo.

Un amore sopra le righe: le prime clip dal film

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Un amore sopra le righe: le prime clip dal film

Ecco le prime clip dal film Un Amore sopra le righe, la commedia atipica, opera prima di Nicolas Bedos, che arriverà nelle sale italiane a partire dal 15 Marzo distribuito da Officine Ubu.

Guarda il trailer di Un Amore sopra le righe

Dopo aver firmato le sceneggiature di titoli di successo come Gli Infedeli e aver recitato in L’amore dura tre anni e Love is in the air – Turbolenza d’amore, Nicolas Bedos torna sul grande schermo nei panni di Victor nella pellicola Un amore sopra le righe (titolo originale Monsieur & Madame Adelman) di cui firma anche la regia. La pellicola racconta le vicende amorose e i segreti inconfessabili di una coppia molto fuori dal comune, sullo sfondo di oltre 40 anni di storia. Victor è uno degli scrittori più affermati e famosi di Francia, ma chi c’è dietro al suo successo?

È presto detto: Sarah, interpretata da Doria Tillier – sua compagna anche nella vita – che mai avrebbe immaginato durante quell’incontro nel lontano 1971 di diventare la moglie di Victor e condividere con lui tutta la sua vita. 45 anni pieni di passioni, tradimenti, delusioni e successi: la commedia francese Un amore sopra le righe, vero e proprio omaggio alle donne e alla loro forza, arriverà sugli schermi italiani l’8 marzo.

Un amore sopra le righe, recensione del film di e con Nicolas Bedos

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Tutti amano dire e dirsi che quello che vivono è “Un amore sopra le righe”, una storia vivace, interessante, coinvolgente, lontana dai cliché. Certamente è sopra le righe la relazione tra Victor e Sarah, due giovani, nella Francia degli anni ’70, che si incontrano per caso e che non si lasciano più, per i 45 anni successivi. Una relazione fatta di grandissima passione, gioia e fughe romantiche, ma anche di tradimento, di lontanza e di crescita, maturazione. Insomma una storia che nella sua complessità regala uno sguardo inedito sulle relazioni, su ciò che le tiene in piedi nel tempo, ma anche sull’ambizione, sull’aspirazione, sugli equilibri che due persone che si amano sono disposte a mantenere per andare avanti.

Una relazione grandissima passione ma anche di tradimento e maturazione

Quando si incontrano per caso, nel 1971, non immaginano che lui diventerà uno dei più importanti scrittori francesi e che si innamoreranno perdutamente. Sarah ha deciso da subito che avrebbe fatto innamorare Victor di sé, lui, come ogni uomo, è un po’ più lento ma capisce che non può fare a meno di lei, del suo sorriso, del suo supporto, dell’ispirazione che da lei arriva.

Opera prima dell’attore e sceneggiatore Nicolas Bedos, Un amore sopra le righe (Mr & Mme Adelman) è sicuramente un film che racconta una storia d’amore, ma è anche una riflessione spietata sull’ambizione di un uomo e sulla capacità dello stesso di aggrapparsi a una donna, fino a diventarne completamente dipendente, quasi succube, se solo lei volesse esercitare con spietatezza il suo potere.

un amore sopra le righe recensioneBedos, che interpreta anche Victor, e Doria Tillier, interprete di Sarah, co-sceneggiatrice e compagna nella vita del regista, restituiscono un’intesa di coppia dinamica e raccontano un amore realmente complesso, lontano dalle romanticherie e dai classici schemi cinematografici. Se tradizionalmente la commedia romantica racconta la storia d’amore al nascere, interrompendosi con un fiducioso “e vissero felici e contenti”, Un amore sopra le righe è sicuramente un film romantico, ma non è una commedia, né tantomeno una storia tradizionalmente raccontata, dal momento che ha il coraggio di raccontare l’amore in tutte le sue fasi, nel corso della vita.

Un viaggio capace di sorprendere a ogni svolta

Sfociando nel thriller, attraversando il dramma e chiaramente trovando un comodo spazio nella commedia brillante, il film di Bedos si potrebbe spiegare come un viaggio, lungo (il film dura 120 minuti), capace di sorprendere a ogni svolta svolta narrativa, incatenando lo spettatore alla sorte di Victor e Sarah. Le parabole dei due protagonisti si sviluppano parallele e in direzione inversa; all’inizio siamo abbagliati dal brillante scrittore in erba, alla fine siamo stregati da questa donna affascinante che ha abbracciato l’età con grazia, diventando sempre più bella, una donna che strega prima lo spettatore e poi il protagonista con il suo sorriso magnetico e il suo fine intelletto.

Un amore sopra le righe non regala fiori, non fa complimenti, sconvolge la quotidianità e apre gli orizzonti, svincolato dai canoni, scappa nella notte sotto la pioggia, al suono di risate giovani e ribelli, sotto un fuoco incrociato di grida di persone di mezza età in crisi di identità, abbracciando due vite così eccezionali da sembrare aliene.

Brillante, travolgente, sorprendente, è la storia d’amore che stavate aspettando.

Un amore sopra le righe da oggi al cinema, due clip dal film

Un amore sopra le righe da oggi al cinema, due clip dal film

E’ finalmente al cinema Un Amore sopra le righe, la commedia francese, opera prima di Nicolas Bedos, distribuito da Officine Ubu. Ecco due nuove clip dal film: 

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Guarda il trailer di Un Amore sopra le righe

Dopo aver firmato le sceneggiature di titoli di successo come Gli Infedeli e aver recitato in L’amore dura tre anni e Love is in the air – Turbolenza d’amore, Nicolas Bedos torna sul grande schermo nei panni di Victor nella pellicola Un amore sopra le righe (titolo originale Monsieur & Madame Adelman) di cui firma anche la regia. La pellicola racconta le vicende amorose e i segreti inconfessabili di una coppia molto fuori dal comune, sullo sfondo di oltre 40 anni di storia. Victor è uno degli scrittori più affermati e famosi di Francia, ma chi c’è dietro al suo successo?

È presto detto: Sarah, interpretata da Doria Tillier – sua compagna anche nella vita – che mai avrebbe immaginato durante quell’incontro nel lontano 1971 di diventare la moglie di Victor e condividere con lui tutta la sua vita. 45 anni pieni di passioni, tradimenti, delusioni e successi: la commedia francese Un amore sopra le righe, vero e proprio omaggio alle donne e alla loro forza, arriverà sugli schermi italiani il 15 marzo.

Un amore senza tempo – The Time Traveler’s Wife, il trailer ufficiale

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Dal 13 giugno in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW sarà disponibile Un amore senza tempo – The Time Traveler’s Wife, affascinante sci-fi romance HBO di cui viene rilasciato oggi il trailer ufficiale in italiano. Firmato da Steven Moffat, co-creatore del cult britannico Sherlock nonché showrunner di ben cinque stagioni di Doctor Who, la serie racconta il complicato amore tra Claire e Henry, messo alla prova dagli imprevedibili e incontrollabili viaggi nel tempo di lui, che intrecciano le vite passate, presenti e future dei protagonisti stravolgendo il loro destino.

A interpretare Claire e Henry due stelle di prima grandezza della TV e del cinema britannico, Rose Leslie (Il Trono di Spade, Vigil) e Theo James (The Divergent Series, Sanditon). Accanto a loro Caitlin Shorey e Everleigh McDonell nei panni di Claire da giovanissima e da bambina, e Brian Altemus e Jason David in quelli di Henry rispettivamente da adolescente e da piccolo. Desmin Borges è Gomez, amico di Claire, segretamente innamorato di lei; Natasha Lopez è Charisse, miglior amica e coinquilina di Claire; Michael Park e Jaime Ray Newman sono Philip e Lucille Abshire, genitori di Claire; Taylor Richardson e Peter Graham sono Alicia e Mark Abshire, sorella e fratello di Claire; mentre Kate Siegel e Josh Stamberg sono Annette e Richard De Tamble, genitori di Henry. Nel cast anche Chelsea Frei, Marcia DeBonis, Will Brill e Spencer House.

Un amore senza tempo – The Time Traveler’s Wife è tratta dall’omonimo, celebre romanzo di Audrey Niffenegger, già trasposto nel film campione d’incassi Un amore all’improvviso, con Rachel McAdams ed Eric Bana. L’adattamento seriale, diretto da David Nutter e targato HBO, è firmato da Steven Moffat, co-creatore del cult britannico Sherlock, nonché showrunner e produttore esecutivo di alcune stagioni di Doctor Who.

Un amore senza tempo – The Time Traveler’s Wife, la trama

All’età di sei anni, Clare Abshire incontra Henry DeTamble, il futuro amore della sua vita. Letteralmente, in quanto Henry soffre di una condizione genetica che lo fa viaggiare, incontrollabilmente e imprevedibilmente, nel tempo. Quattordici anni dopo il loro primo incontro, una giovane Claire rincontra Henry nella biblioteca dove lavora e si fa avanti, sostenendo non solo di averlo conosciuto, ma di essere la sua futura moglie. Tra i due nasce una relazione tanto magica quanto complicata: amore e perdita si intrecciano, in una storia che sfida le leggi del tempo.

Un Amore Senza Fine: trailer italiano del film con Alex Pettyfer

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Ecco il trailer di Un Amore senza Fine, storia d’amore contrastato tra due giovani interpretati da Alex Pettyfer (Magic Mike) e Gabriella Wilde (I Tre Moschettieri).

Un Amore Senza Fine con Alex Pettyfer (Magic Mike) e Gabriella Wilde (I Tre Moschettieri) racconta la storia d’amore tra una ragazza di famiglia agiata e un affascinante ragazzo. Dopo un incontro folgorante, che rivela subito la forte attrazione tra i due, la loro relazione diverrà più complicata a causa del tentativo dei genitori di separarli.

Diretto da Shana Feste (Country Strong), il dramma romantico che ha come coprotagonisti Robert Patrick, Bruce Greenwood, Rhys Wakefield, Dayo Okeniyi, Emma Rigby e Joely Richardson. Prodotto da Scott Stuber e Pamela Abdy (Identity Thief) della Bluegrass Films e da Josh Schwartz e Stephanie Savage (Gossip Girl) di Fake Empire. Scritto da Shana Feste e Joshua Safran (Gossip Girl).

Un amore in fondo al mare: tutto quello che c’è da sapere sul film

Il ciclo di film di Rai 1 intitolato “Destinazione amore” offre una serie di film di carattere sentimentali che presentano di volta in volta variazioni sul tema dell’amore: amori inaspettati che sbocciano durante viaggi verso destinazioni idilliache o ancora incontri sorprendenti che nascono intorno alla buona cucina, e così via. I viaggi proposti da questi film sono però spesso anche dei viaggi interiori attraverso il tempo, durante i quali i protagonisti prendono coscienza dei propri sentimenti e ritrovano sé stessi, imparando a vivere pienamente il presente. Dopo il titolo di apertura di questo ciclo, Sognando Parigi, si continua con Un amore in fondo al mare.

Diretto nel 2022 da Maclain Nelson, già regista di altre commedie romantiche come Il Natale che ho dimenticato, L’amore per davvero e The Presence of Love, questa pellicola rientra perfettamente nel ciclo ideato da Rai 1, presentando una giovane in cerca di un equilibrio nella propria vita che si imbatte in un inaspettato lui, intraprendendo dunque un rapporto che cambierà le vite di entrambi. A fare da sfondo a questa situazione vi è il paradisiaco contesto delle Hawaii, dove è stato girato il film. In particolare si annovera come location il Kahala Hotel & Resort di Honolulu, lo stesso hotel in cui è stato girato anche il film Amore alle Hawaii (2021).

Per tutti gli appassionati del genere, Un amore in fondo al mare (il cui titolo originale è in realtà Hidden Gems, ovvero gemme nascoste) è dunque un film da non perdere, in quanto offre tutto ciò che si può desiderare da un titolo di questa tipologia. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Un amore in fondo al mare

Protagonista del film è Addie, che si ritrova alle Hawaii per il matrimonio di sua sorella, di cui è damigella d’onore. Durante una tranquilla sessione di paddleboard yoga, accade però un incidente che la destabilizza completamente: perde nell’acqua il suo anello, un oggetto a cui tiene tantissimo essendo un ricordo di sua nonna. Devastata dalla perdita del prezioso gioiello di famiglia, Addie rifiuta di accettare la sua sfortuna ed è decisa a recuperare l’anello dai fondali marini. Nella sua ricerca per riavere il tesoro perduto, Addie assume Jack, un istruttore di immersioni locale.

Nonostante la donna abbia un certificato da sub, l’uomo, dalla natura indipendente e solitaria, rifiuta la sua collaborazione e vorrebbe portare avanti il lavoro da solo. Addie e Jack riescono infine a trovare un compromesso per collaborare, mettendo da parte le loro differenze caratteriali. Mentre si immergono nelle acque cristalline delle Hawaii, la donna scopre non solo la bellezza mozzafiato del mare, ma anche le meraviglie nascoste che l’isola ha da offrire. Jack diventa allora la guida personale di Addie, conducendola in scenari pittoreschi e romantici che finiscono per avvicinarli sentimentalmente sempre più.

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Il cast di Un amore in fondo al mare

L’attrice statunitense Hunter King, nota per aver interpretato Adriana Masters in Hollywood Heights – Vita da popstar e Summer Newman in Febbre d’amore, interpreta la protagonista Addie, mentre l’attore canadese Beau Mirchoff è Jack, il marinaio e maestro di sub che aiuterà Addie a cercare l’anello perduto. Mirchoff è noto per aver interpretato Casey Rhodes nella trilogia di Detective Knight e Steve Sheridan nella serie Narcos: Messico. Recita poi nel film l’attrice e sceneggiatrice Eliza Hayes Maher nel ruolo della sorella di Addie, Kate.

Jordan Matlock interpreta invece il personaggio Nathan, mentre Diane Sargent ricopre il ruolo di Betty e Brian Connors quello di Robert. L’attrice Isabelle Du interpreta Kara, mentre l’attrice e produttrice Marita de Lara, celebre per aver partecipato a General Hospital e This Is Us, è Hannah. Adam Johnson, volto di Un’estate per diventare grande e della saga di Scoot poliziotto a 4 zampe, per Un amore in fondo al mare è Doug Chamberlain. Infine, l’attrice Joan Powers interpreta Michelle, l’istruttrice di sup-yoga.

Il trailer di Un amore in fondo al mare e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 5 luglio alle ore 21:25 sul canale Rai 1. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione. Di seguito, ecco invece il trailer, di cui però non esiste la versione italiana.

Fonte: IMDb

Un amore di testimone: recensione del film con Patrick Dempsey

Un amore di testimone: recensione del film con Patrick Dempsey

Un amore di testimone è il film del 2008 diretto da Paul Weiland e con protagonisti Patrick Dempsey, Michelle Monaghan, Kevin McKidd, Sydney Pollack, Busy Philipps

InUn amore di testimone un’amicizia nata tra le lenzuola ai tempi dell’università. Una stanza al buio, la scelta di una maschera sadomaso per rendere l’incontro off-limits e Tom (Patrick Dempsey) che finisce nel letto della ragazza sbagliata. Ovviamente quella notte andrà in bianco, ma da quel momento Anna (Michelle Monaghan), da comico errore di una notte decisamente troppo alcolica, diventerà la sua migliore amica. E dopo dieci anni nulla è cambiato. Tom è il solito casanova assetato di donne, e Anna la sua adorata e affezionata spalla, sua dama ai matrimoni nonché sua  confidente d’eccezione. Non c’è romanticismo tra i due, ma quando, in Scozia, Anna incontrerà il duca dei suoi sogni e con cui deciderà di convolare a nozze, Tom non potrà più nascondere i suoi sentimenti. E allora da “damigella d’onore”, in qualità di suo migliore amico, si trasformerà nel guastafeste di turno, ostinato a trovare nella vita edulcorata del lord scozzese scabrosi nei che possano far desistere Anna dallo sposarlo.

Un amore di testimone, l’analisi

Un amore di testimone è una commedia anglo-americana realizzata dal creativo e regista (per lo più televisivo) britannico Paul Weiland, conosciuto soprattutto per aver ideato alcuni tra gli spot pubblicitari più premiati e per aver diretto Rowan Atkinson nella serie Mr Bean, padrona indiscussa del british humour da tubo catodico.

Non sempre un talento riesce a trovare il modo di esprimersi attraverso tutti i canali e linguaggi, quello che risulta creativo nella pubblicità o in televisione non è necessariamente originale al cinema così com’è valido il contrario. E parlando di Paul Weiland e del suo amore di testimone, non si può certo dire che il linguaggio cinematografico sia proprio nelle sue corde. Che fosse una commedia piena di cliché era chiaro sin dall’inizio, è bastata l’intro dell’errore di letto a dichiarare l’intento del film e la sua formula banale. Non era un mistero neanche che fosse una commedia assolutamente prevedibile e senza colpi di scena. Magagne su cui, tuttavia, avremmo potuto chiudere un occhio, considerando la fiacca e trita retorica che ormai regna nella maggior parte delle commedie rosa, come se il romanticismo  al cinema fosse l’equivalente di “storia frivola, inconsistente ed effimera, priva di qualunque  accortezza stilistica e sostanza narrativa”.

Ma la nota veramente stonata della pellicola di Paul Weiland è la sua profonda inettitudine a stimolare anche la fantasia e il sogno d’amore della più romantica delle donne. Non genera alcuna piacevole immedesimazione, nessuna forma di tenera sublimazione, né tantomeno quella conviviale forma di abbandono che, di solito, si prova assistendo ad un accadimento già scritto. Alle volte, lasciarsi trasportare da storie presumibili, è garanzia di appagamento emotivo. E’ come vedere per l’ennesima volta la stessa scena o lo stesso episodio di una serie tv: sapere come va a finire ti consente di godere maggiormente dei dettagli della storia e di trovare rifugio nella sua certezza, gravida di inequivocabili punti fermi. Un amore di testimone è purtroppo non molto di più della brutta copia de Il matrimonio del mio miglior amico.

Un amore di mamma: recensione del film Netflix

Un amore di mamma: recensione del film Netflix

Una nuova commedia spagnola del regista Paco Caballero è uscita su Netflix giusto in tempo per la festa della mamma: si tratta di Un amore di mamma (Amor de Madre), interpretata da Carmen Machi, Quim Gutiérrez, Yolanda Ramos, Celia Freijeiro, Juanjo Cucalón e Justina Bustos. Dopo Donde caben dos, Caballero dimostra di aver trovato la sua idea di commedia leggera, il cui fine principale è sorprendere lo spettatore con un torrente di risate, piuttosto che innovare e sperimentare con la tradizione. Le sue sono storie che ruotano intorno alla tematica amorosa, mai sviscerandola nel suo senso più comune della relazione tra innamorati, e soffermandosi piuttosto sul concetto primigenio del sentimento affettivo: il rapporto madre-figlio.

Un amore di mamma, quando l’amore è in…famiglia

In Un amore di mamma, José Luis (Quim Gutiérrez) è stato appena piantato all’altare, e come se non bastasse, Mari Carmen (Carmen Machi), mamma iperattiva e alquanto oppressiva, ha insistito per accompagnarlo in viaggio di nozze con la scusa di non perdere la valanga di soldi spessi. Ogni minuto che passano alle Mauritius, José Luis si sente sempre più infelice e fallito mentre, in maniera totalmente opposta, Mari Carmen dimostra di sapersi divertire un mondo, vivendo tutte le esperienze che ha sempre desiderato e rivelandosi la donna meravigliosa che è veramente, e che la sua famiglia non riesce a scovare al di là della sua figura di madre.

Un amore di mamma mira, in maniera molto onesta, ad essere una fresh comedy da piattaforma, da domenica pomeriggio, lanciata in occasione della festività più opportuna, quella della mamma. In questo senso, è puntuale come un orologio svizzero nel raggiungere il suo obiettivo, ossia inondare i nostri divani di risate (non mancherà neanche qualche lacrima) e spazzare via i dolori che ci circondano, ogni volta che accendiamo la televisione.

L’assunto di partenza è semplice ma quanto mai incisivo, nutrimento efficace per l’idea di commedia attuale, immediata e di tendenza, requisiti imprescindibili per le piattaforme streaming che frequentiamo quotidianamente. La stragrande maggioranza delle madri conosce a fondo i propri figli, ma… Quanto sappiamo davvero delle nostre madri? Siamo certi che abbiano dato tutto per la famiglia, che sono le donne della nostra vita: ma chi sono state, prima di diventare le nostre madri?

Un amore di mamma recensione filmQuando la moglie diventa la mamma

È impossibile immaginare una madre migliore per questo film di quella interpretata da Carmen Machi, che regge il carico emotivo del film sulle sue spalle e dimostra ancora una volta di essere un’attrice a tutto tondo nel panorama del cinema spagnolo, capace di commuovere con un buon dramma, ma anche di mettersi volontariamente in situazioni ridicole e uscirne a testa alta.

E’ la prima volta che Carmen Machi e Quim Gutiérrez lavorano insieme e già dimostrano di poter comprendere efficacemente tono e finalità dell’opera che andranno ad impreziosire, muovendosi accuratamente tra risate ed emozioni, al ritmo di una colonna sonora pop che mira a coinvolgere un preciso target di spettatori: quello dei genitori, che sono stati figli e, troppo spesso, si dimenticano che non smetteranno mai di esserlo. Adulti che stanno pian piano abbracciando il mondo del cinema da casa, del pomeriggio di weekend passato sul divano, nonché fetta di spettatori che Netflix sta sempre più cercando di fidelizzare.

Non mancano gag spassose, come quando la mamma applica a José Luis, suo malgrado, la crema solare sul viso, o quando la direttrice dell’hotel dove alloggiano spiega che ha cacciato altre coppie per non essere passate dall’altare… costringendoli a spacciarsi per sposi (con tutti gli equivoci possibili che entrano in gioco). Non vi è nulla di volgare o fuori luogo a livello di scrittura, e manca quel pizzico di sana e aspra satira che tanto piace ai giovani registi delle commedie moderne, ma questo perché Un amore di mamma vive di comicità impostata, sketch rassicuranti e riconoscibili che non ricercano un’opportunità per brillare, ma senso comico da reiterare.

Il messaggio di Un amore di mamma è univoco, e funziona al di là di uno script prevedibile e del tono umoristico tipico delle commedie spagnole: spazziamo via ogni rimorso o traccia di costernazione filiale perché é, e sarà ancora, tempo di stare con chi ci sarà sempre, si metterà in ridicolo per noi, e non penserà due volte a riportarci sulla strada del sorriso.

Un amore di gioventù: recensione del film

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Un amore di gioventù: recensione del film

Alla sua terza prova di regia, Mia Hansen Løve si conferma a soli 31 anni, una delle più promettenti e interessanti registe del cinema francese, e non solo. Come i precedenti Tutto è perdonato (2007) e il Padre dei miei figli (2009), anche Un amore di gioventù nasce dalla stessa sensibilità ed evidenza: “il bisogno di superare un vuoto affettivo”, esistenziale, e di farlo con l’aiuto dell’Arte. Ma la passione e il tormento provati dalla giovane Camille (cui Lola Créton cede il fascino acerbo e fotogenico di un’esordiente) per la fine del suo primo amore, non sono soltanto il frutto di una riflessione autobiografica, ma, come tiene a precisare l’autrice stessa, materiale cinematografico,  che come tale deve essere trattato.

E la Hansen, non c’è che dire, lo fa con grazia e tenerezza. Attraverso uno sguardo semplice, minimale, che segue scrupolosamente i moti d’animo della protagonista, senza mai essere invadente. Quasi come un leale confidente, che a volte indugia sul disagio di chi soffre ma solo perché spera venga presto superato.

Ma tra il punto di rottura e la “rinascita” c’è un tempo interminabile nel mezzo; e qui il meccanismo narrativo un po’ si inceppa nel tentativo di restituirne la pienezza. Risulta quantomeno strano l’improvviso ritorno di fiamma, dopo anni di crescita e cambiamento . Un cambiamento che per Camille si nutre della passione per l’Architettura, e della relazione con il suo insegnante. I luoghi di certo hanno un’anima e lei riesce a comprenderne il linguaggio. Questo l’aiuta a dare una forma sensata, ragionata, a una realtà che fugge; proprio allo stesso modo in cui un buon architetto si sforza di trovare il barlume nell’oscurità della materia. Non è forse un caso che la luce sia un’altra componente integrante del film. Attraversa il paesaggio e si diffonde, fino ad accarezzare il volto di Camille e a raccogliere l’emozione di un’istante: l’istante che l’amore rende eterno.

Un Amore Così Grande: trailer del film

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Un Amore Così Grande: trailer del film

Medusa Film e hanno diffuso il trailer ufficiale di Un Amore Così Grande, il film di Cristian De Mattheis con protagonisti Giuseppe Maggio, Francesca Loy, Franco Castellano, Eleonora Brown, Fioretta Mari, Riccardo Polizzy Carbonelli e Daniela Giordano

 

Un Amore Così Grande

Il protagonista Vladimir (Giuseppe Maggio) parte dalla Russia, San Pietroburgo, dopo aver perso la mamma (Daniela Giordano) alla volta dell’ Italia, Verona, alla ricerca del padre (Franco Castellano) che non aveva mai conosciuto. Quest’ultimo ha abbandonato la madre di Vladimir a San Pietroburgo quando lui aveva pochissimi anni. A Verona incontra Veronica (Francesca Loy), la figlia benestante di un’industriale (Jgor Barbazza), che di professione fa la guida turistica. Qui nasce il grande amore tra i due ragazzi. Un amore pieno di ostacoli e di insidie, una fra queste la nonna di Veronica (Fioretta Mari) che tenta di ostacolare i due con ogni mezzo. A Verona Vladimir incontra i ragazzi de “Il Volo” ed il loro manager (Riccardo Polizzy Carbonelli).

Sarà proprio lui a convincere  Ignazio, Piero e Gianluca che Vladimir è un vero talento della Lirica  e che possiede una voce come poche che lui abbia sentito. Ma purtroppo gli eventi che si presenteranno  dinanzi alla loro vita non sono ancora finiti, prima del trionfo dell’amore bisognerà aspettare e soffrire ancora per molto.

Un Amore Così Grande su Prime Video

Un Amore Così Grande su Prime Video

Un San Valentino all’insegna di Un Amore Così Grande, il film che vede la partecipazione del giovane trio Il Volo. Da oggi disponibile su Amazon Prime Video

Un Amore Così Grande: la trama

Chi, nella sua vita, non ha sognato di vivere un grande amore. Un amore viscerale, passionale, che va contro tutti e tutto pur di essere vissuto. Un amore come quello di Romeo e Giulietta che ha reso Verona la città dell’amore per eccellenza. Ed è proprio Verona la cornice dell’amore raccontato nel film Un Amore Così Grande. Il film che vede la partecipazione del giovane trio Il Volo, i quali concedono la loro canzone Un amore Così Grande come colonna sonora del film omonimo. Verona, una città che con la sua Arena diventa una città artistica di altissimo livello. E così amore e arte si incrociano per diventare una cosa sola. Tutto questo viene raccontato con maestria nel dramma romantico che da oggi è disponibile su Amazon Prime Video con il catalogo si CG Entertainment. Un film ideale per chi si vuole emozionare in questo weekend di San Valentino.

Un Amore Così Grande diretto da Cristian De Mattheis, vede protagonista Vladimir (Giuseppe Maggio) un figlio d’arte. Il giovane ragazzo parte dalla Russia, San Pietroburgo, dopo aver perso la mamma (Daniela Giordano) alla volta dell’Italia, Verona, alla ricerca del padre (Franco Castellano), un musicista, che non aveva mai conosciuto. Quest’ultimo ha abbandonato la madre di Vladimir a San Pietroburgo quando lui aveva pochissimi anni. A Verona incontra Veronica (Francesca Loy), la figlia benestante di un industriale (Jgor Barbazza), che di professione fa la guida turistica. Qui nasce il grande amore tra i due ragazzi. Un amore pieno di ostacoli e di insidie, una fra queste la nonna di Veronica che tenta di ostacolare i due con ogni mezzo. A Verona Vladimir incontra i ragazzi de “Il Volo” ed il loro manager. Sarà proprio lui a convincere Ignazio, Piero e Gianluca che Vladimir è un vero talento della Lirica e che possiede una voce come poche che lui abbia sentito. Così come l’amore anche il suo lancio da cantante lirico è travagliato. Purtroppo gli eventi che si presenteranno dinanzi alla loro vita non sono ancora finiti, prima del trionfo dell’amore bisognerà aspettare e soffrire ancora per molto.

Un Amore Così Grande distribuito da Blue Penguin Film e prodotto da A.C. Production, nato da un’idea di Francesca Andreoli e scritto da Cristian De Mattheis, Cristiano Malacrino, vede la partecipazione di Giuseppe Maggio, Francesca Loy, Piero Barone, Ignazio Boschetto, Gianluca Ginoble per il trio Il Volo, Eleonora Brown, Riccardo P. Carbonelli, Fioretta Mari, Franco Castellano e Daniela Giordano.

Un amore all’altezza: tutte le curiosità sul film con Jean Dujardin

Da quando nel 2012 ha vinto l’Oscar come miglior attore per The Artist, Jean Dujardin ha conquistato una popolarità senza precedenti, recitando da quel momento in numerosi film sempre diversi tra loro. Egli è infatti passato dal biografico The Wolf of Wall Street alla commedia Grandi bugie tra amicidal dramma storico di L’ufficiale e la spia al grottesco Doppia pelle. Nel corso di questi anni non ha però mancato di recitare anche in una commedia sentimentale come Un amore all’altezza, uscito al cinema nel 2016 per la regia di Laurent Tirard. All’interno di questo si snoda una vicenda che sfida il pregiudizio per aprirsi al sentimento vero.

Scritto dallo stesso Tirard insieme a Grégoire Vigneron, il film è il rifacimento in chiave francese del film argentino Corazon de Leon, del 2013. Inserendosi in pieno nei canoni della commedia francese, Un amore all’altezza si concentra sul raccontare determinati sentimenti, i quali sono però ostacolati da una serie di pregiudizi che i personaggi hanno sviluppato anche per via di influenze esterne. Si generano così situazioni molto comiche, come anche altre molto romantiche, e alla fine il racconto riesce non solo a coinvolgere ma a dimostrare come, nel momento in cui si abbandona ogni pregiudizio, si sia in grado di vivere più serenamente ciò che ci circonda.

Apprezzato da critica e pubblico, Un amore all’altezza è certamente tra le più affascinanti commedie francesi degli ultimi anni, merito anche di una coppia di protagonisti particolarmente affiatata. Per gli amanti del genere è dunque un titolo da non perdere, che può regalare diverse piacevoli sorprese. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Un amore all’altezza: la trama del film

Protagonista del film è Diane Duchene, donna affascinante, avvocato di successo e con un matrimonio fallito alle spalle. Da quando è tornata ad essere una donna single, Diane si concede una serie di appuntamenti al buio, ed è così che finisce per incontrare Alexander. Parlando con lui al telefono, egli si dimostra simpatico, intelligente e ricco di carisma, rivelando inoltre di essere anche un noto architetto. Diane ne rimane assolutamente affascinata e non vede dunque l’ora di incontrare quello che sembra essere un uomo assolutamente perfetto.

In occasione del loro incontro, però, Diane si trova davanti a qualcosa di inaspettato: Alexander, infatti, è alto soltanto 136 centimetri, uno “gnomo”, come si autodefinisce scherzosamente lui. Anche se Diane e Alexandre inizieranno una relazione romantica, facilitata dall’autoironia di lui, non potranno evitare gli imbarazzi derivati dall’evidente diversità, fino ad arrivare alla crisi del rapporto, nonostante un’evidente affinità tra loro. Divisa tra ciò che prova e ciò che gli altri pensano, Diane si troverà dunque a dover imparare a vedere oltre le apparenze, superando i pregiudizi e abbandonandosi a nuovi sentimenti.

Un amore all'altezza cast

Un amore all’altezza: il cast del film

Come anticipato, nel ruolo di Alexander vi è l’attore Jean Dujardin. Qui interprete di un personaggio alto solo 136 centimetri, egli vanta in realtà un’altezza pari a 182 centimetri. Nel renderlo più basso non sono stati usati particolari effetti speciali, bensì diversi trucchi della macchina da presa, posizionata in angolazioni favorevoli all’effetto da raggiungere. Ad esempio, egli veniva ripreso dall’alto, in ginocchio o seduto su uno sgabello con ruote. Durante le sue scene di dialogo con gli altri personaggi, spesso girate senza questi trucchi, lui doveva guardare più in alto della testa altrui, mentre gli altri dovevano guardare più in basso del petto di lui. Al montaggio l’effetto finale risultò perfetto.

Nel ruolo di Diane Duchene, invece, si ritrova l’attrice Virginie Efira, vista anche in 7 uomini a mollo e Elle e recentemente distintasi come protagonista di Benedetta. Raccontando del suo personaggio, la Efira ha dichiarato di essere rimasta affascinata dal percorso di Diane. Recitare facendo finta che Dujardin fosse molto basso, però, le ha richiesto tanta immaginazione e anche un po’ di fatica. Accanto a lei, nel ruolo del suo patrigno Philippe si ritrova Bruno Gomila, mentre Christian Valsamidis è un amico di lei. L’attore Cédric Kahn, noto per i film Dopo l’amore e Cold War, interpreta invece l’ex marito di Diane, Bruno Cassoni. Stéphanie Papanian, infine, è Coralie.

Un amore all’altezza: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Un amore all’altezza è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV+, Infinity+ e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 26 luglio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Un amor: recensione del film di Isabel Coixet – #RoFF18

Un amor: recensione del film di Isabel Coixet – #RoFF18

Un amor, titolo dato al nuovo film della spagnola Isabel Coixet, potrebbe a primo impatto portarci fuori binario. La storia, in Concorso alla 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma nella sezione Progressive Cinema, prima di essere un racconto d’amore non ordinario, come si potrebbe pensare dalle immagini ufficiali o dalla sua breve sinossi, è un inno al raggiungimento della libertà interiore (e sociale), quella ottenuta in seguito a una forte resistenza ma anche resilienza. La regista, le cui donne che si devono confrontare con i problemi della vita sono colonna portante della sua filmografia, per il suo nuovo lavoro affida a Natalie, protagonista di Un amor, il compito di parlarci di quanto questo possa essere complicato e distruttivo se non decidiamo di agire – e reagire – agli eventi che ci sovrastano.

A fare da sfondo a un racconto in cui è ancora una volta l’empowerment femminile a dominare, una campagna rurale spagnola dominata da misoginia, pregiudizi e a volte chiusura mentale. Sono proprio questi, però, che a forza di dare a Natalie tutti i giorni uno schiaffo in faccia non proprio piacevole, le daranno la giusta carica per ribellarsi e poter, alla fine, farsi valere. Un amor è tratto dall’omonimo romanzo best seller di Sara Mesa, e ha come interpreti principali Laia Costa nel ruolo di Natalie e Hovik Keuchkerian in quello di Andreas.

La trama di Un amor

Natalie (Laia Costa) faceva la traduttrice simultanea per i rifugiati, prima di decidere di trasferirsi a La Escapa, un paese rurale della Spagna. Il dolore provocato dal suo precedente lavoro era diventato insostenibile per lei, tanto da provocarle incubi. Ma la scelta di andare ad abitare in una remota campagna si rivela non essere quella adatta. Sin dal suo arrivo, la donna si trova a dover affrontare una serie di situazioni spiacevoli, prima fra queste una casa che sta crollando a pezzi, fatiscente, ma il cui burbero proprietario non vuole riparare. Anzi, la tratta con disprezzo, le inveisce contro senza il minimo scrupolo. Anche il vicinato non è molto trasparente: c’è chi è sospettoso, c’è chi invece mostra bontà ma non riesce a nascondere una fin troppo palese malizia.

Per Natalie le cose peggiorano quando l’abitazione in cui vive inizia ad avere problemi di infiltrazioni, fino a quando a causa delle piogge non si allaga tutta, costringendola a mettere dei secchi per arginare il problema. Una sera arriva alla sua porta Andreas (Hovik Keuchkerian), un uomo la cui età potrebbe essere superiore alla quarantina, e il cui aspetto fisico non è proprio dei migliori e affascinanti. Egli si offre di darle una mano in cambio di qualcosa di molto specifico: entrare in lei. Dopo un primo rifiuto, la donna capirà di non avere alternative e alla fine accetterà. Da quel momento instaurerà con lui una relazione quasi ossessiva, oltre che malsana. Questo, però, la porterà paradossalmente a una rinascita.

Un amor Laia Costa e Hovik Keuchkerian

Una protagonista inaspettata

Isabel Coixet per il suo Un amor decide di utilizzare il 4:3; una scelta che se all’inizio è quasi incomprensibile, soprattutto per i panorami rurali e montuosi filmati il cui skyline perde di maestosità a causa del formato, comprendiamo solo in seguito essere lo strumento adatto per poterci restituire i sentimenti – e la condizione – di Natalie. Grazie infatti a queste inquadrature ristrette, il campo si concentra tutto sulla protagonista. La macchina da presa aderisce a lei, e in quello spazio chiuso – dove non riusciamo a vedere molto altro – possiamo percepire la sofferenza di una donna che si sente stretta in una morsa dalla quale non riesce a liberarsi. Ha cambiato vita per allontanarsi da un lavoro che le provocava incubi per quanto emotivamente stancante, ma il suo trasferimento si è trasformato in un altro brutto sogno in cui il proprietario di casa è un maschilista arrogante, gli uomini quasi tutti maliziosi e i vicini di casa sospettosi e analizzatori. In un ambiente per certi versi così ostile e ambiguo, Natalie trova riparo in una relazione amorosa (o dovremmo dire sessuale) con Andreas, ma nella quale niente è sano se non il suo bisogno di stare bene.

Crede di aver trovato qualcuno con cui vivere la sua vita solitaria, che però a stento conversa con lei. L’amore, dunque, diventa solo pretesto per farle risolvere i suoi dubbi esistenziali. È l’escamotage narrativo perfetto, non il viaggio. È l’inizio, non la fine. Tanto che questo singolare legame – in cui c’è comunque una necessità da parte della regista di sovvertire gli stereotipi di età – nasce verso il secondo atto e si consuma anche molto brevemente. Quello che resta, che impregna e bagna ogni sequenza, la ravviva e la colora, è solo Natalie, che da tutte queste esperienze e vicissitudini rinasce, nelle ultime battute, come una fenice dalle proprie ceneri. Il finale di Un amor è fra gli inserti più belli e puri; è catartico, potremmo dire quasi sublime: è equilibrato ma impattante, semplice ma significativo. Di cui difficilmente potremo dimenticarci. E applausi a Laia Costa.

Un amico straordinario: il trailer del film con Tom Hanks

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Un amico straordinario: il trailer del film con Tom Hanks

Si intitola Un amico straordinario il nuovo film con Tom Hanks, che in originale è A Beautiful Day in the Neighborhood e che racconta di Fred Rogers, figura iconica diventata protagonista di un tradizionale trattamento biografico di Hollywood. Ecco il primo trailer italiano del film che vede Tom Hanks alla ribalta nella stagione dei premi con una nuova interpretazione magistrale.

Un amico straordinario è diretto da Marielle Heller (Copia Originale) e uscirà in tempo per i prossimi Oscar, con Hank in pole position per una candidatura. Un amico straordinario ruota intorno alla dinamica tra Rogers e il cinico giornalista Lloyd Vogel (Matthew Rhys), che ha il compito di scrivere un profilo di Rogers per una rivista. Le loro interazioni hanno aiutato a cambiare la prospettiva di Vogel sulla vita.

Il 2 volte premio Oscar© Tom Hanks in un’emozionante storia sulla scoperta di se stessi. Un Amico Straordinario si ispira alla vera storia di Fred Rogers, icona della televisione americana, autore e protagonista del famoso show per ragazzi Mister Rogers’ Neighborhood. Il film racconta il rapporto d’amicizia tra Rogers, interpretato da Tom Hanks, e un cinico giornalista incaricato dalla rivista Esquire di scrivere un articolo su di lui.

Il poster di Un amico straordinario

Un Amico molto speciale: clip con Tahar Rahim e Victor Cabal

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Un Amico molto speciale: clip con Tahar Rahim e Victor Cabal

Guarda una nuova clip del film, distribuito da M2 Pictures, Un Amico molto speciale di Alexandre Coffre, con Tahar Rahim e Victor Cabal, nelle dal 4 Dicembre.

un amico molto specialeSinossi: È la vigilia di Natale e Antoine, sei anni, ha una sola idea in mente: incontrare Babbo Natale e fare un giro in slitta con lui tra le stelle. Così, quando Babbo Natale gli cade come per magia sul balcone, Antoine è troppo stupito per capire che sotto il classico costume rosso e bianco si nasconde in realtà un ladro intento a svaligiare gli appartamenti dei quartieri alti. Nonostante tutti gli sforzi dell’improvvisato Babbo Natale per sbarazzarsi del determinato Antoine, i due finiranno per formare un’improbabile coppia in giro per i tetti di Parigi, ognuno intento a realizzare il proprio sogno in una notte magica dove tutto può accadere…

Un amico molto speciale recensione del film di Alexandre Coffre

Un amico molto speciale recensione del film di Alexandre Coffre

Un amico molto specialeAntoine (Victor Cabal), un vivace bimbo di sette anni, coltiva un grande sogno: incontrare Babbo Natale e poter fare un giro sulla sua slitta per raggiungere la stella dove crede che si trovi il suo papà. Quando Babbo Natale in persona piomberà sul balcone di casa, il piccolo Antoine non vorrà farsi sfuggire l’occasione di poter realizzare il suo sogno anche se, sotto la casacca bianca e rossa del vecchietto, si cela in realtà un giovane topo d’appartamento (Tahar Rahim).

Un amico molto speciale, il terzo lungometraggio di Alexandre Coffre, presenta la classica struttura narrativa del film natalizio per famiglie. La differenza la fanno il tentativo di un maggior realismo nella presentazione delle vicende ma soprattutto nella descrizione dei sentimenti ed un irresistibile attore esordiente, Victor Cabal, che duettando con il sempre bravo Tahar Rahim, riesce a tenere in piedi una storia tutto sommato abbastanza convenzionale nell’ambito del filone Natalizio. Poi c’è Parigi e soprattutto i suoi tetti, da poco entrati a far parte del patrimonio dell’Umanità. Un amico molto speciale posterIl ladro, in principio riluttante, vista la naturale propensione del bambino ad arrampicarsi, decide infatti di sfruttare la sua credulità per svaligiare una serie di appartamenti nei quartieri alti di Parigi e lo porta con se in un’avventurosa odissea alla ricerca dell’oro che, dice al piccolo Antoine, servirà come carburante per la slitta. Il giovane che non ha avuto un’infanzia molto facile, inizierà però ad affezionarsi al suo piccolo assistente.

Coffre si è entusiasmato per questo soggetto proprio perché il tema si avvicinava molto alle relazioni padre/figlio ed in più c’era la magia del Natale che gli ricordava le sue prime esperienze da spettatore cinematografico quando i genitori, a Natale appunto, lo portavano al cinema. Questa magia passa attraverso gli occhi ingenui del piccolo Antoine che crede ancora nelle favole. Tutto ciò viene messo in evidenza da una scenografia e dalla fotografia particolarmente curate che rendono perfettamente come, durante quella magica notte, anche il quotidiano possa rivestirsi di una scintillante patina se guardato attraverso gli occhi di un bambino. Un altro punto di forza del film sono le scene d’azione e le acrobazie che però non rubano spazio alla storia ed all’esplorazione dell’evolversi della relazione tra i due protagonisti.

Il film di Alexandre Coffre commuove, emoziona e diverte senza scadere nel classico buonismo spicciolo natalizio. In questo senso può essere considerato nonostante tutto un film natalizio che esce dai soliti binari e che può piacere tanto ai piccoli spettatori quanto a quelli più grandi.