Direttamente dalla
New York Toy Fair, arrivano nuove action figure di
Suicide Squad, e tra queste vediamo,
nelle immagini di seguito, anche quella dedicata a un Batman
inedito che, sappiamo, apparirà nel film.
Già in agosto, un report non
confermato dal set diceva che in una scena, di cui abbiamo visto
molte foto rubate, “Batman
atterra sulla macchina di Joker, dentro la quale sono seduti il
villain e Harley Quinn e la macchina sbanda, fino a finire in
acqua. Batman lascia appena in tempo il tettuccio del
veicolo”. Inoltre, lo stesso Ben Affleck era stato fotografato
sul set.
Suicide
Squad si concentrerà sulle gesta di un gruppo di
supercattivi dei fumetti DC che accettano di svolgere incarichi per
il governo in modo da scontare le loro condanne.
Il film arriverà al cinema
il 5 agosto del 2016, mentre la data d’uscita italiana sarà
probabilmente spostata nell’autunno.Nel cast
vedremo Will Smith nei panni di
Deadshot, Margot Robbie in quelli di
Harley Quinn, Jay Courtney nel ruolo di
Capitan Boomerang, Cara
Delevingne sarà Enchantress, Joel
Kinnaman nei panni di Rick Flag, Viola
Davis nel ruolo di Amanda Waller e Jared
Leto sarà l’atteso Joker.
Nella miriade di pellicole
natalizie, su Netflix c’è un nuovo film sulla
immortale formula del ‘c’era una volta’. Tratto
dall’omonimo romanzo di Matt Haig, Un
bambino chiamato Natale di Gil
Kenan porta sullo schermo la storia nascosta dietro a
Babbo Natale, tra fantasia e realtà, magia e valori sinceri, per
ricordare a tutti il vero spirito del giorno più bello
dell’anno.
Un bambino chiamato Natale: la
trama
La scorbutica Zia Ruth
(Maggie Smith) deve trascorrere la notte della
vigilia con i tre nipotini. Per far passare ai bimbi la nostalgia
dei genitori – il padre è al lavoro e la mamma non c’è più – la
vecchia zia racconta loro la storia del bambino chiamato
Natale. Tanto tempo prima, in una umilissima baita in
Finlandia viveva Nikolas, da sempre chiamato Natale dalla
madre. Prima della sua morte, la donna raccontava a
Nikolas le avventure del leggendario villaggio degli elfi,
Elfhelm, un luogo magico.
Dopo aver perso la mamma,
Nikolas viene lasciato solo con la zia dal padre
falegname: l’uomo è stato mandato in missione dal Re per una
spedizione verso le nevi del Nord, alla ricerca di qualcosa di
magico che possa ridare speranza al villaggio ridotto in povertà.
Temendo di perdere anche il papà, Nikolas si mette in
viaggio per ritrovarlo: insieme al topolino parlante e alla renna
Lampo, vive incredibili avventure. Tra elfi, fate e forti
emozioni, scopre finalmente le origini del suo soprannome.
La storia dentro la storia
La storia della buonanotte è il
leitmotiv di tutto
Un bambino chiamato Natale. Il film è tratto dal
romanzo per bambini di Matt Haig. Zia
Ruth narra ai nipotini di Nikolas, bambino a sua
volta ossessionato dalla storia di Elfhem che sua mamma
gli raccontava ogni sera. Il film gioca tantissimo sui confini tra
realtà e finzione che si celano nei racconti per l’infanzia. La
magia si mescola a momenti ed emozioni che ogni bambino può vivere:
la paura dell’abbandono, la voglia di scoprire il mondo attorno a
sé, o addirittura la perdita di un genitore.
Nella storia che vive
Nikolas, i nipotini di zia Ruth possono
rispecchiarsi e trovare conforto: come loro, anche il ragazzino
perde la mamma ma riesce ad andare avanti e a vivere avventure
straordinarie.
”L’universo è fatto di storie,
non di atomi”, dice zia Ruth. Narrare storie è
da sempre essenziale per l’uomo, affrontare la cruda realtà è più
semplice se la condiamo con un bel racconto. Zia
Ruth fa questo per i nipoti: addolcisce un evento traumatico
come la morte del genitore adornandolo di magia e avventura. Il
piacere di poter visualizzare sullo schermo un racconto così
fantasioso, è notevole per lo spettatore. Tra atmosfere
pittoresche, effetti speciali e tinte fantasy, le immagini
costruite superano l’immaginazione. L’attenzione prestata alla
costruzione del mondo fantastico in cui vive Nikolas
aggiunge valore a Un bambino chiamato Natale,
permettendo al lungometraggio di distinguersi tra i tanti film
natalizi.
Il ruolo di Maggie Smith
Un bambino chiamato
Natale non sarebbe lo stesso racconto senza Maggie
Smith a fare da voce narrante. L’attrice è ormai un
volto iconico dei film fantasy per bambini: è la professoressa
Minerva
McGranitt nella saga di Harry
Potter, nonché nel cast di film come Hook di
Spielberg
o Tata Matilda e il grande botto. Maggie Smith è nota anche per i suoi ruoli in
costume, come quello della Contessa Violet nella serie
Downtown Abbey.
Il suo atteggiamento altezzoso,
cinico e buffo, in tutto e per tutto inglese, la rendono perfetta
per la parte della zia apparentemente fredda e temibile ma dal
cuore d’oro. E con le sue parole, riesce a confortare l’animo dei
nipoti tanto quanto quello dello spettatore.
Un bambino chiamato
Natale non spicca per la comicità. Per molti aspetti
sembra più che altro un film drammatico, seppur rivolto ai bambini.
I momenti toccanti sono consistenti, i temi trattati non di poca
importanza: inserire tre lutti in una pellicola per l’infanzia ha
un peso notevole. Le frasi importanti, profonde e moralistiche sono
inserite di continuo tra gli eventi strampalati.
Forse l’aspetto drammatico è un po’
troppo enfatizzato, considerando il genere di film. In ogni caso,
non si disprezza mai un po’ di profondità, raramente riscontrabile
nelle pellicole natalizie e nei cinepanettoni che dominano questo
periodo dell’anno.
L’ultimo film scritto e diretto da
Ivan Cotroneo, Un bacio,
viene presentato alla presenza di un folto pubblico dei ragazzi dei
licei romani presso l’Auditorium Parco della musica, è anche il
primo film che viene presentato all’interno dell’iniziativa
CityFest con la quale la Fondazione Cinema per
Roma promette cinema nelle sale dell’Auditorium per tutto
l’anno.
Il cast, con il trio di ragazzi
protagonisti, Rimau Grillo Ritzberger, Valentina Romani e Leonardo
Pazzagli, i produttori, la sceneggiatrice Monica Rametta e il
regista Ivan Cotroneo rispondono alle domande di stampa e
pubblico.
Qual è stato il percorso del
film? Ivan Cotroneo risponde dicendo che il film nasce
come adattamento del romanzo omonimo che lui stesso ha scritto
ispirandosi a diversi fatti di cronaca, la sceneggiatura è stata
poi portata a Indigo film e alla Titanus, dove ha convinto il
produttore a ritornare a produrre per il grande schermo dopo anni
di sola fiction. Il film intende parlare ai ragazzi
attraverso le loro stesse parole, per questa ragione il film
e prima la sceneggiatura sono state testate con le scuole, per
vedere se la strada percorsa era quella giusta.
Quali sono state le reazioni
alla storia, e soprattutto alla scena del bacio tra Antonio e
Lorenzo? Il regista risponde che la reazione dei ragazzi
che vedono il film, soprattutto quelli delle scuole è naturale e
legata alla cultura in cui vivono e crescono: reagiscono per come
gli è stato insegnato che è giusto reagire per essere accettati dal
gruppo. Il bullismo è generato da questo: rifiutare chi si comporta
in modo diverso dal gruppo, mentre ognuno dovrebbe tenere care le
proprie differenze, perchè queste sono la propria ricchezza.
I tre protagonisti sembrano
però cercare una strada per essere approvati, per diventare
popolari ognuno per sé, non c’è una visione
collettiva.
Anche a questo commento Cotroneo
risponde dicendo che il problema di fondo è che gli anni del liceo
sono un incubo, che tutti dobbiamo attraversare. I tre protagonisti
cercano di farlo nel modo più indolore possibile, non è mero
individualismo, è spirito di sopravvivenza che determina anche la
creazione di mondi paralleli immaginari in cui i tre si rifugiano:
per Lorenzo è un mondo in cui tutto va bene, è amato da tutti ed è
una popstar di successo, Blu ha le sue lettere alla se stessa del
futuro, Antonio immagina invece di parlare con suo fratello, che
prima è una coscienza rassicurante, poi inizia a
soffocarlo.
Lorenzo, Blu e Antonio sono
tre adolescenti che vivono in una piccola cittadina del Nord Est,
ognuno di loro ha delle caratteristiche che lo fa definire
“sfigato” agli occhi del compagni di scuola. I tre decidono allora
di darsi sostegno a vicenda, finchè le regole dell’attrazione e la
necessità di essere accettati non si metteranno in mezzo.
Dopo la commedia La
kryptonite nella borsa, in cui le vicende di
una famiglia napoletana un po’ disfunzionale negli anni ’70
facevano da sfondo all’educazione sentimentale di un bambino, Ivan
Cotroneo torna alla regia per il cinema con un film che affronta un
tema molto drammatico, sebbene con un tocco leggero: omofobia e
bullismo tra i banchi di scuola.
Un bacio
viene presentato da diversi mesi in anteprima ai ragazzi coetanei
dei protagonisti sullo schermo che poi, a fine proiezione, si
confrontano con il regista e cast sulla storia.
Un argomento complicato da
affrontare in un Paese che ha difficoltà a riconoscere le coppie di
fatto e in cui ancora, un bacio tra due persone dello stesso sesso
è accolto da risatine.
Il film quindi racchiude nel suo
stesso titolo la semplicità che questa azione rappresenta: un
bacio, una dimostrazione di affetto e amore, che invece in alcuni
casi genera violenza e discriminazione.
I tre ragazzi del film, esordienti
sullo schermo e coetanei dei personaggi che incarnano,
rappresentano ognuno un dropout in cui ognuno di noi si è ritrovato
forse almeno una volta nel periodo della scuola superiore: la
ragazza facile, il ragazzo diverso, lo scemo. La storia del film si
sviluppa intorno al cerchio di sicurezza che i tre creano tra di
loro, creando un mondo a parte rispetto alla scuola, ma che
inevitabilmente, ci con il mondo reale torna a scontrarsi.
I riferimenti cinematografici sono
tanti, ma tra molti quello più evidente è quello legato al cinema
anni ’80 di John Hughes, quello di Breakfast
club e Bella in rosa, anche
in questo caso, storie apparentemente leggere di adolescenti che
cercano di sopravvivere agli anni del liceo.
Il film esce in sala il prossimo 31
marzo in 180 copie.
Michal (Noa Kooler)
ha 32 anni e sta per sposarsi. Tuttavia, durante la cena di prova
in vista del grande evento, appena un mese prima, il suo promesso
le confessa di non essere innamorato di lei. La grande fede di
Michel in Dio le permette di non scoraggiarsi né perdersi d’animo;
stufa della vita da single la donna decide di non annullare le
nozze, tenendo presente che “Ho il luogo, il vestito,
l’appartamento. Dio mi troverà sicuramente un marito!”
Dopo aver esordito al 69 Festival di
Venezia con La sposa promessa e suscitando
l’interesse di critica e pubblico, la regista israeliana
Rama Burshtein torna in competizione al Lido nella
sezione Orizzonti con Un appuntamento per la
sposa, in uscita nelle sale italiane a partire dall’8
giugno.
Rispetto al precedente, il tono di
Un appuntamento per la sposa si fa più leggero; la regista si serve
ampiamente dei canoni tipici della wedding comedy americana pur
rileggendoli in una chiave totalmente originale.
Con l’ottima Noa
Kooler nei panni della protagonista, vista come una
atipica Bridget Jones, la pellicola si presenta
come una commedia pop dalle tinte drammatiche che riesce a
combinare ironia e situazioni surreali; Burshtein si dimostra
pertanto in grado di commissionare i generi senza perdere di vista
il suo temo prediletto e caposaldo della prima pellicola, quale
quello della religione.
Azzardandosi a giocare e rileggendo
in chiave ironica i meccanismi del complesso sistema culturale e
religioso della comunità hassidica, Burshtein pone la figura
femminile al centro della vicende, relegando quasi il genere
maschile ai margini e rendendo l’uomo un mero accessorio atto solo
a compiere la missione di Michal; sono infatti le donne – la madre,
le amiche, la sorella – coloro che hanno un ruolo davvero
significativo all’interno della vita della (quasi) futura
sposa.
Un appuntamento per la
sposa mostra una profonda riflessione sul nostro personale
senso di solitudine, sui nostri obbiettivi e sulla caparbietà di
ognuno di riuscire nei propri intenti, anche quando il mondo sembra
muovere contro; la Burshtein risulta una regista capace di
calibrare meticolosamente ogni elemento, regalandoci una commedia
fresca in grado di alternare la malinconia sottesa alle battute
ironiche, senza mai sprecarsi.
Un anno fa ci lasciava, in un
tragico incidente d’auto, Paul Walker, l’attore
che proprio in una quattro ruote è entrato nella storia del cinema,
grazie al franchise di Fast And
Furious.
Di seguito una gallery di tutti i
suoi film più importanti per ricordarlo:
[nggallery id=1229]
Paul William Walker
IV nasce in California il 12 Settembre del 1973, primo dei
cinque figli di un pugile quasi professionista e di una modella.
Facile quindi rintracciare nel suo DNA le tracce che
caratterizzeranno la sua carriera: la prestanza fisica e la
bellezza.
Paul inizia in fasce la sua
carriera di modello: è un bebè quando appare in uno spot della
Pampers, è adolescente quando invece calca le scene, che gli
portano un discreto riscontro, di alcune soap opera e serie tv da
adolescenti: Febbre d’amore, Il mio amico Arnold e
Autostop per il cielo.
Nel frattempo coltiva la sua
passione per il mare e la biologia marina, in cui si diploma al
college. Questi studi gli garantiranno, ma solo nel 2006, il suo
unico ruolo da protagonista in un format televisivo, nella serie
della National G …. CONTINUA
Cinefilos.it offre
la possibilità di vedere al cinema, gratis e in anteprima,
Un anno difficile, in sala dal 30 novembre
con I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol
Biografilm Collection. La commedia è diretta da
Olivier Nakache e Eric Toledano
(Quasi
Amici) e vede protagonisti Pio Marmaï
e Jonathan Cohen. I registi parteciperanno alle
proiezioni.
Per avere la possibilità di
ottenere un biglietto gratuito, inviare una email all’indirizzo
[email protected] specificando
NOME, COGNOME, CITTA’ E CINEMA.
Di seguito l’elenco delle sale disponibili:
DOMENICA 26/11 UN ANNO
DIFFICILEMILANO, COLOSSEO 15:00
biglietti disponibili 20X2
DOMENICA 26/11 UN ANNO
DIFFICILEMILANO, UCI BICOCCA 17:00 biglietti
disponibili 20×2
LUNEDÌ 27/11 UN ANNO
DIFFICILEROMA, ADRIANO 21:00
biglietti disponibili 30×2
MARTEDÌ 28/11 UN ANNO
DIFFICILENAPOLI, THE SPACE 21:00 biglietti
disponibili 20×2
MERCOLEDì 29/11 UN ANNO
DIFFICILEFIRENZE, MULTISALA PRINCIPE 21:00
biglietti disponibili 20X2
I biglietti omaggio
saranno ritirabili, nel limite dei posti disponibili,
segnalando il proprio nominativo alle casse del cinema il giorno
stesso della proiezione. I biglietti omaggio
sono ritirabiliegarantiti fino a 30
minuti prima l’inizio della proiezione.
I Wonder Pictures in
collaborazione con Unipol Biografilm Collection è lieta di
annunciare il tour italiano di anteprime in esclusiva della
brillante commedia francese UN ANNO DIFFICILE, diretta da
Olivier Nakache e Éric Toledano – già noti per il
clamoroso successo del film campione d’incassi Quasi Amici –
nei cinema italiani dal 30 novembre. Per l’occasione, i
due registi saranno presenti in sala per presentare il
film.
Un Anno Difficile, la trama
UN ANNO DIFFICILE
narra la storia di due amici incorreggibili, Albert e Bruno (Pio
Marmaï e Jonathan Cohen). Uno vive di espedienti e
l’altro ha una vita privata disastrosa, ma entrambi sono al verde e
pieni di debiti a causa del loro consumismo compulsivo. Con queste
premesse, i due un giorno decidono di unirsi a un gruppo
ambientalista, attratti soprattutto dalla birra e dalle patatine
offerte alle riunioni. Nel tentativo poco convinto di ricostruirsi
una vita e cambiare atteggiamento, verranno coinvolti e trascinati
da una serie di persone dominate dai propri ideali, giovani
attivisti, allarmisti climatici, sostenitori della giustizia
sociale e dell’eco-responsabilità. Riusciranno Albert e Bruno a
trovare la via della redenzione?
A un anno dall’arrivo di
Disney+ in Italia, ecco quali
sono stati i film e le serie più viste sulla piattaforma della Casa
di Topolino.
Top 10 serie su Disney+
The Mandalorian è la serie più popolare con quasi il 51% che è
quasi il doppio rispetto a WandaVision che è al secondo posto. Nel
grafico a seguire, possiamo vedere che nella top 10 il franchise di
Star Wars occupa il 57% dell’interesse del pubblico di Disney+, in Italia.
Top 10 film su Disney+
Per confermare il trend delle serie, anche sul versante film 4 dei
film in top 10 in Italia appartengono al franchise di Star Wars:
Star Wars: Gli ultimi Jedi, Star Wars: Il risveglio della Forza,
Guerre stellari e Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni.
Tre amanti di birdwatching, gareggiano al concorso North
American Big Year, ognuno di loro deve avvistare il maggior numero
di uccelli più rari durante il corso di un anno.
Una delle personalità più
affascinanti e misteriose del mondo della letteratura è senz’altro
J. D. Salinger, l’autore del celebre Il
giovane Holden che proprio dopo aver pubblicato questo romanzo
si ritirò sempre più a vita privata, fino a scomparire del tutto
senza più rilasciare alcuna intervista né pubblicare qualcosa di
nuovo. Proprio questa sua scelta così radicale lo ha fatto
diventare ulteriormente celebre per la regola secondo cui meno si
appare più si è sulla bocca di tutti. I suoi fan non smisero
infatti mai di pensarlo e di scrivergli e proprio sulle lettere
indirizzate nel tempo allo scrittore si fonda il racconto del film
Un anno con Salinger.
Diretto da Philippe Falardeau, anche
regista di Monsieur Lazhar e The Bleeder – La storia del
vero Rocky Balboa, il film ripercorre le vicende di
un’assistente presso l’agenzia letteraria che aveva come cliente lo
stesso Salinger. Una storia vera, questa, tratta dal romanzo
autobiografico di Joanna Rakoff in cui si riflette
proprio sulla vita e l’importanza di Salinger ma anche sul trovare
la propria strada senza emulare pedissequamente i maestri. Da
alcuni descritto come un “Il
diavolo veste Prada nel mondo dell’editoria”, il film
parte infatti dall’aura del celebre scrittore per raccontare in
realtà il percorso di formazione di una nuova scrittrice.
Un film leggero, divertente,
commovente, che non ha mancato di entusiasmare i propri spettatori,
sia che questi fossero alla ricerca di una commedia con lezioni di
vita sia che fossero alla ricerca di curiosità sul grande Salinger.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad
esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e alla storia
vera. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama e il cast di Un anno con Salinger
Nella New York degli anni Novanta
Joanna, una giovane aspirante scrittrice, ottiene
un lavoro come assistente di Margaret, un’agente
letteraria, che vanta tra i suoi autori il celebre e misterioso
J. D. Salinger, autore de “Il giovane
Holden“, che vive volutamente da recluso e lontano dalle luci
della ribalta. Il compito di Joanna è molto semplice: rispondere in
modo impersonale alla montagna di lettere che lo scrittore riceve
ogni giorno dai suoi fan. Leggendo l’emozione e la stima che le
persone trasmettono con le loro parole, la ragazza si rifiuta però
di adottare la risposta imposta dall’agenzia e inizierà a risponde
ai lettori in modo più originale. Le conseguenze, però, non
tarderanno a presentarsi.
Ad interpretare Joanna vi è
l’attrice Margaret Qualley, vista in
C’era una volta a… Hollywood ma anche nella miniserie
Maid e nel film Drive-Away
Dolls. L’attrice Sigourney Weaver interpreta invece la sua
datrice di lavoro Margaret, mentre nel ruolo di J. D. Salinger si
ritrova Tim Post. Completano poi il cast gli
attori Douglas Booth nel ruolo di Don, il ragazzo
di Joanna, Colm Feore – noto per il ruolo di
Reginald Hargreeves nella serie The
Umbrella Academy – in quello di Daniel e Hamza
Haq in quello di Karl, ex compagno di Joanna.
SeánaKerslake ricopre il ruolo
di Jenny, mentre Brían F. O’Byrne è Hugh.
La storia vera dietro Un anno con Salinger
Come anticipato, il film è basato
sul romanzo autobiografico omonimo di Joanna
Rakoff, la quale nel 1996, all’età di 23 anni, accettò un
lavoro presso una delle più antiche agenzie letterarie di New York,
la Harold Ober Associates. All’insaputa di Rakoff,
l’agenzia curava gli interessi dello scrittore J. D.
Salinger, notoriamente restìo a mostrarsi pubblicamente.
Durante il suo periodo di lavoro presso l’agenzia, Rakoff aveva
dunque il compito di rispondere alla grande quantità di lettere dei
fan che Salinger riceveva e venne incaricata di rispondere con una
risposta generica che spiegava che lo scrittore semplicemente non
leggeva la posta dei fan e dunque non era possibile
contattarlo.
Rakoff, tuttavia, non riuscì a
nascondere la commozione suscitata da quelle lettere e iniziò a
scrivere risposte personalizzate. Il suo periodo all’agenzia – che
coincise con la pubblicazione in forma di romanzo unico dei
racconti di Salinger oggi noti sotto il nome di “Hapworth 16,
1924” – le permise di farsi notare come scrittrice e di
incontrare in diverse occasioni lo stesso Salinger. I loro incontri
sono poi stati dalla Rakoff descritti proprio nel suo romanzo
autobiografico. Successivamente al suo periodo di lavoro presso la
Harold Ober Associates, Rakoff svolse altri lavori nel mondo
dell’editoria, fino a pubblicare il suo primo romanzo, A
Fortunate Age, nel 2009.
Nel 2010, a seguito della scomparsa
di Salinger, Rakoff ha creato un documentario radiofonico sullo
scrittore e la sua corrispondenza con i fan per BBC Radio 4,
intitolato Hey Mr Salinger. Prima della messa in onda di
questo, la sceneggiatura è circolata nell’industria editoriale
britannica, un editore l’ha letta e si è messo in contatto con
Rakoff, incoraggiandola a espandere la sceneggiatura in un libro di
memorie sul periodo in cui ha lavorato per l’agenzia. Questo libro
di memorie è così diventato il secondo libro di Rakoff; intitolato
My Salinger Year, pubblicato nel 2014 con ampio successo
di critica.
Il trailer di Un anno con
Salinger e dove vedere il film in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 21 febbraio alle ore
21:10 sul canale Rai Movie. Di
conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche
sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si
potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda.
Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per
trovare il film e far partire la visione.
Debutterà in esclusiva su
Sky e in streaming solo su NOW nella settimana
della festa degli innamorati, dal 16 febbraio, Un
Amore, la nuova serie Sky Original creata da Stefano Accorsi e Enrico
Audenino di cui viene rilasciato oggi il trailer
ufficiale. Una serie in sei episodi prodotta da Sky Studios e
Cattleya, parte di ITV Studios, con il Ministero della Cultura –
Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e con il sostegno della
Regione Emilia-Romagna, attraverso Emilia-Romagna Film
Commission.
Una storia d’amore che resiste al
tempo e alla distanza, per una serie diretta da Francesco Lagi e
ambientata fra Bologna e la Spagna. Un Amore racconta,
lungo due linee temporali distinte, fra presente e passato, un
legame indissolubile, quello fra Ale e Anna, nato per caso e fatto
solo di lettere di cui nessuno sa nulla, scambiate per una vita
intera. A guidare il cast, due degli attori più amati del cinema e
della tv italiani, i vincitori del David di Donatello Stefano Accorsi (La dea fortuna,
Veloce come il vento, L’ultimo bacio,
1992-1993-1994) e Micaela Ramazzotti (La pazza gioia,
Gli anni più belli, La felicità, La
tenerezza).
Per la regia di Francesco Lagi,
Un Amore è una serie e scritta da Enrico
Audenino, Giordana Mari, Teresa Gelli, Francesco Lagi, Stefano
Accorsi.
Nel cast anche Alessandro
Tedeschi (Blocco 181, Il Colibrì, Chiamami
ancora amore) che interpreta Guido, il marito di Anna,
Andrea Roncato (Ricordati di me, Il
cuore grande delle ragazze, Il Signor Diavolo),
Ivan Zerbinati (La Porta Rossa 3, Il
ragazzo invisibile – Seconda generazione, Non mi
lasciare) e Camille Dugay (Django,
Cuore Sacro). Con loro anche Luca Santoro
e Beatrice Fiorentini nei panni dei giovani
Alessandro e Anna. E con la partecipazione di Ottavia
Piccolo (7 minuti, Tu la conosci
Claudia?, La famiglia), che nella serie sarà Teresa,
madre di Alessandro.
La trama di Un
Amore
Alessandro e Anna, poco più che
maggiorenni, si conoscono casualmente durante un viaggio Interrail
in Spagna. È una calda estate di fine anni ‘90 e i due si
innamorano subito. Le loro vite però sono molto più complicate del
destino che li ha uniti e presto i due sono costretti a separarsi.
Negli anni restano legati da un intenso rapporto epistolare, senza
riuscire mai a trovare il coraggio di vedersi. Tuttavia, a
vent’anni dal loro primo incontro e ormai adulti, si ritrovano a
Bologna. Il loro sentimento, mai esauritosi nel tempo, si dovrà
scontrare con le interferenze di una realtà più complessa di quella
che avevano creato solo attraverso le parole.
“Abbiamo due amori nella vita,
uno possibile con cui costruire, uno impossibile con cui vivere in
sogno ciò che avrebbe potuto essere”, scriveva Massimo Bisotti
nel suo Un anno per un giorno, una frase che sembra trovare il suo
emblematico esempio in Anna e Alessandro, protagonisti – e
appassionati amanti – della nuova serie Sky OriginalUn Amore. Come accadeva per One Day
di Netflix, anche
nel prodotto diretto da Francesco Lagi si racconta un amore che va
oltre il tempo e i chilometri che fisicamente separano due persone.
Soprattutto se la vicinanza non la si intende come qualcosa di
corporeo, ma piuttosto percettivo.
Che si trova nel sentire, nelle
connessioni del cuore e nelle vibrazioni della pancia, le quali
legano indissolubilmente due individui pur essendo materialmente
separati. È questa la forza dell’amore, quello vero, scevro di
opportunismo e frivolezze, immune agli anni che passano e alle
influenze esterne. Potrebbe essere anche qualcuno che conosciamo da
poco, ma con il quale sembra aver vissuto una vita intera in pochi
giorni, e ci pare di conoscere da sempre. In fondo non importa la
quantità del tempo trascorso, ma la qualità e l’intensità
dell’esperienza provata. Può capitare, però, che la nostra anima
gemella rimanga un desiderio o una magia eterna, e proprio perché
tale si trasforma in qualcosa di indelebile, incisa dentro la
pelle. Perché poi, alla fine, c’è da fare i conti con la realtà,
con ciò che ci circonda, con quel che crediamo sia giusto e non
possiamo o vogliamo accantonare, e che deriva da scelte che sì,
magari sappiamo rimpiangeremo.
Un Amore,
in arrivo su Sky dal 16 febbraio, proprio in coincidenza con la
settimana di S. Valentino, parla di tutto questo attraverso gli
sguardi, le bocche e i sorrisi dei rodati e Micaela Ramazzotti, e degli ancora freschi ma
ottimi Luca Santoro e Beatrice Fiorentini, versioni young di
Alessandro e Anna, di cui si può apprezzare tutto l’appeal
scenico.
Un Amore, la trama
In una calda estate degli anni
Novanta, Anna e Alessandro si incontrano in un viaggio Interrail
verso la Spagna. Lui è da solo, zaino spalla, vuole raggiungere
quella fetta di terra che sembra essere la fine del mondo. Lei è
con le amiche, direzione Barcellona. Sono giovani, belli,
spensierati. Per volere del fato il treno li lascia in una stazione
di un paesino spagnolo dove erano scesi, e i due si ritrovano a
doversi arrangiare insieme in attesa dell’arrivo di un altro
convoglio. Basta poco, uno scambio di sorrisi e sguardi per
accendere un sentimento fra loro, che però non si consuma a causa
della gravidanza di lei, la quale a Bologna ha persino un fidanzato
che l’aspetta. Il tempo trascorso, però, in cui viene registrato
ogni attimo, li unisce nel profondo, e quando è il momento di
separarsi Anna e Alessandro si promettono di non vedersi mai più,
ma di scriversi sempre. Per evitare, a detta di lei, che possa
scappare insieme ad Alessandro e mollare la sua vita oramai avviata
qualora dovesse reincontrarlo. Circa vent’anni dopo, in un salto
temporale, li vediamo entrambi sistemati: ognuno ha un partner, il
proprio lavoro dei sogni, eppure il pensiero l’uno dell’altro non è
mai sbiadito. E così, quando Alessandro arriva a Bologna per andare
a trovare la madre, decidono finalmente di rivedersi. Ma si sa,
quando si lascia anche di poco aperta una porta, e la si decide di
attraversare, non si sa mai dove essa possa portare…
Fra passato e presente
Scorre su due binari sovrapposti,
Un Amore. Quello del passato e del presente, le cui
impronte di passi solcati scandiscono i momenti che Anna e
Alessandro vivono prima nel bollente sole spagnolo e poi nell’
uggioso cielo bolognese. Il tema è fra i più classici e universali
di sempre, l’amore, il quale genera nei protagonisti un trasporto
viscerale ed emotivo, che coltivano in maniera non proprio comune,
ossia attraverso uno scambio epistolare, quasi fossero una coppia
d’altri tempi. Da quell’incontro sull’Interrail niente è più come
prima per entrambi, e pur decidendo di andare ognuno per la propria
strada, Alessandro e Anna non si sono mai realmente separati. Le
loro mani si stringono ancora, vivono l’uno nel pensiero e
nelle parole – potenti – dell’altro.
La scelta di dividere il
racconto su due piani narrativi, che si intrecciano
sequenza dopo sequenza, sciorinati attraverso un montaggio
alternato, è quanto più saggia e calzante. Lagi ci introduce ai
protagonisti con dolcezza, partendo con una carrellata di ricordi:
siamo prima negli anni Novanta, i colori sono accesi, segno di una
giovinezza e di un tempo luminoso che Anna e Ale vorrebbero durasse
per sempre. Quando ci spostiamo nel presente, pur essendo le nuance
più fredde, ritroviamo la stessa luce del passato, solo che adesso
è emanata dai protagonisti stessi e non più da un buon uso della
fotografia. Regia e sceneggiatura, in un perfetto connubio,
accarezzano teneramente i loro beniamini a ogni frame, cogliendo
anche le più impercettibili espressioni del viso e del cuore con
estrema delicatezza e cura. Un lavoro ben riuscito, esaltato da
Ramazzotti e Accorsi che regalano una performance estremamente
intima, sincera e naturale dei loro rispettivi personaggi,
attraverso cui riusciamo a recepire ogni loro sussulto, imbarazzo,
battito cardiaco.
La preziosità del pensiero e delle
parole
Come detto in apertura,
Un Amore affronta diverse tematiche
racchiuse nella storia d’amore di Anna e Alessandro. Una delle
riflessioni più rilevanti che emerge sin dai primi due episodi –
gli unici che abbiamo visionato ma che ci hanno dato concreta
dimensione del racconto – riguarda l’oramai velocità con cui si
assorbono le cose, a volte persino i sentimenti. Oggi siamo
abituati ad andare di fretta, a non elaborare i nostri pensieri, a
non confrontarci con essi. Ci sono i messaggi, lettere digitate
frettolosamente, su cui forse non ci soffermiamo neanche. Anna e
Alessandro dimostrano invece, attraverso le lettere, quanto sia
importante concedersi dei momenti per pensare, comprenderci e
comprendere l’altro, quasi come a volerci dare un consiglio.
Scrivere e leggere equivale in un certo senso a fermare la realtà
che abbiamo attorno a noi, per dedicarci unicamente all’ascolto di
noi stessi e di quello dell’altro.
È anche un modo per
interrogarsi sulle scelte compiute, come succede ai
protagonisti. Anna e Alessandro si chiedono, senza dirlo
esplicitamente, se non vedersi più sia stata l’opzione migliore, se
il loro amore meritava di essere anche concretamente vissuto, e
cosa nel corso della loro vita hanno sbagliato e su cosa invece
possono aggiustare il tiro. Sono queste le domande in cui ci si
imbatte e che almeno una volta hanno attanagliato la quotidianità
di chiunque. E forse se nel corso della visione ci si sente così
partecipi e legati ad Anna e Alessandro, è perché ciò che fa
Un Amore è parlare di qualcosa che tocca
tutti, nessuno escluso. Loro siamo noi, esseri umani in cerca di
risposte, di conferme, di voglia di rimettere in prospettiva una
vita per amore, se ne vale la pena.
Ritrovarsi, riconoscersi,
scoprire che il tempo non ha cambiato le cose. Un sentimento
profondo che ha resistito negli anni e che ora ha bisogno di essere
vissuto, una sfida che dovranno affrontare i protagonisti della
nuova serie Sky Original Un amore, i cui terzo e
quarto episodio saranno disponibili da domani, 23 febbraio, in
esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.
La trama del terzo e
quarto episodi di Un amore
Ale e Anna iniziano una
relazione clandestina, ma se lui sembra pronto a investire su
questo rapporto, lei, che ha molto di più da perdere, è spaventata.
Passano per la prima volta un weekend insieme, ma la loro fuga
romantica non andrà come avevano sperato.
La serie
Se Ale (Stefano
Accorsi) è pronto a rimettersi in gioco per cercare di
vivere finalmente la sua storia con Anna (Micaela
Ramazzotti), lei invece si trova in difficoltà al
pensiero di perdere la sua stabilità. Un weekend fuori città in un
agriturismo sembra un’occasione perfetta per mettere alla prova il
loro amore ma degli imprevisti li riportano bruscamente alla
realtà.
Prodotta da Sky Studios e
Cattleya, parte di ITV Studios, con il Ministero della Cultura –
Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e con il sostegno della
Regione Emilia-Romagna, attraverso Emilia-Romagna Film Commission,
è una serie creata da Stefano Accorsi e Enrico Audenino, diretta da
Francesco Lagi e scritta da Enrico Audenino, Giordana Mari, Teresa
Gelli, Francesco Lagi, Stefano Accorsi.
Stefano Accorsi (La dea fortuna, Veloce come il
vento, L’ultimo bacio, 1992-1993-1994) e
Micaela Ramazzotti (La pazza gioia, La felicità,
Gli anni più belli, La tenerezza), entrambi vincitori del
David di Donatello, saranno i protagonisti Alessandro e Anna. Nel
cast anche Alessandro Tedeschi (Blocco 181, Il Colibrì, Chiamami
ancora amore), Andrea Roncato (Ricordati di me, Il cuore grande
delle ragazze, Il Signor Diavolo), Ivan Zerbinati (La Porta Rossa
3, Il ragazzo invisibile – Seconda generazione, Non mi lasciare) e
Camille Dugay (Django, Mi piace lavorare (Mobbing), Cuore Sacro).
Con loro Beatrice Fiorentini e Luca Santoro nei panni dei giovani
Alessandro e Anna. E con la partecipazione di Ottavia Piccolo (7
minuti, Tu la conosci Claudia?, La famiglia).
Dopo aver firmato le sceneggiature
di titoli di successo come Gli Infedeli e aver recitato in
L’amore dura tre anni e Love is in the air – Turbolenza
d’amore, Nicolas Bedos torna sul grande schermo nei panni di
Victor nella pellicola Un amore sopra le righe
(titolo originale Monsieur & Madame Adelman) di cui firma
anche la regia. La pellicola racconta le vicende amorose e i
segreti inconfessabili di una coppia molto fuori dal comune, sullo
sfondo di oltre 40 anni di storia. Victor è uno degli scrittori più
affermati e famosi di Francia, ma chi c’è dietro al suo
successo?
E’ presto detto: Sarah,
interpretata da Doria Tillier – sua compagna anche nella vita – che
mai avrebbe immaginato durante quell’incontro nel lontano 1971 di
diventare la moglie di Victor e condividere con lui tutta la sua
vita. 45 anni pieni di passioni, tradimenti, delusioni e successi:
la commedia francese Un amore sopra le righe, vero e
proprio omaggio alle donne e alla loro forza, arriverà sugli
schermi italiani l’8 marzo.
Ecco le prime clip dal film
Un Amore sopra le righe, la commedia atipica,
opera prima di Nicolas Bedos, che arriverà nelle
sale italiane a partire dal 15 Marzo distribuito da
Officine Ubu.
Dopo aver firmato le sceneggiature
di titoli di successo come Gli Infedeli e aver recitato in
L’amore dura tre anni e Love is in the air – Turbolenza
d’amore, Nicolas Bedos torna sul grande
schermo nei panni di Victor nella pellicola Un amore sopra le
righe (titolo originale Monsieur & Madame
Adelman) di cui firma anche la regia. La pellicola
racconta le vicende amorose e i segreti inconfessabili di una
coppia molto fuori dal comune, sullo sfondo di oltre 40 anni di
storia. Victor è uno degli scrittori più affermati e famosi di
Francia, ma chi c’è dietro al suo successo?
È presto detto: Sarah, interpretata
da Doria Tillier – sua compagna anche nella vita –
che mai avrebbe immaginato durante quell’incontro nel lontano 1971
di diventare la moglie di Victor e condividere con lui tutta la sua
vita. 45 anni pieni di passioni, tradimenti, delusioni e successi:
la commedia francese Un amore sopra le righe, vero e
proprio omaggio alle donne e alla loro forza, arriverà sugli
schermi italiani l’8 marzo.
Tutti amano dire e dirsi che quello
che vivono è “Un amore sopra le righe”, una storia vivace,
interessante, coinvolgente, lontana dai cliché. Certamente
è sopra le righe la relazione tra Victor e Sarah, due giovani,
nella Francia degli anni ’70, che si incontrano per caso e che non
si lasciano più, per i 45 anni successivi. Una relazione fatta di
grandissima passione, gioia e fughe romantiche, ma anche di
tradimento, di lontanza e di crescita, maturazione. Insomma una
storia che nella sua complessità regala uno sguardo inedito sulle
relazioni, su ciò che le tiene in piedi nel tempo, ma anche
sull’ambizione, sull’aspirazione, sugli equilibri che due persone
che si amano sono disposte a mantenere per andare avanti.
Una relazione grandissima passione ma anche di tradimento e
maturazione
Quando si incontrano per caso, nel
1971, non immaginano che lui diventerà uno dei più importanti
scrittori francesi e che si innamoreranno perdutamente. Sarah ha
deciso da subito che avrebbe fatto innamorare Victor di sé, lui,
come ogni uomo, è un po’ più lento ma capisce che non può fare a
meno di lei, del suo sorriso, del suo supporto, dell’ispirazione
che da lei arriva.
Opera prima dell’attore e
sceneggiatore Nicolas Bedos, Un amore
sopra le righe (Mr & Mme Adelman) è sicuramente un
film che racconta una storia d’amore, ma è anche una riflessione
spietata sull’ambizione di un uomo e sulla capacità dello stesso di
aggrapparsi a una donna, fino a diventarne completamente
dipendente, quasi succube, se solo lei volesse esercitare con
spietatezza il suo potere.
Bedos, che interpreta
anche Victor, e Doria Tillier, interprete di
Sarah, co-sceneggiatrice e compagna nella vita del regista,
restituiscono un’intesa di coppia dinamica e raccontano un amore
realmente complesso, lontano dalle romanticherie e dai classici
schemi cinematografici. Se tradizionalmente la commedia romantica
racconta la storia d’amore al nascere, interrompendosi con un
fiducioso “e vissero felici e contenti”, Un amore sopra le righe è
sicuramente un film romantico, ma non è una commedia, né tantomeno
una storia tradizionalmente raccontata, dal momento che ha il
coraggio di raccontare l’amore in tutte le sue fasi, nel corso
della vita.
Un viaggio capace di sorprendere a ogni svolta
Sfociando nel thriller,
attraversando il dramma e chiaramente trovando un comodo spazio
nella commedia brillante, il film di Bedos si potrebbe spiegare
come un viaggio, lungo (il film dura 120 minuti),
capace di sorprendere a ogni svolta svolta narrativa, incatenando
lo spettatore alla sorte di Victor e Sarah. Le parabole dei due
protagonisti si sviluppano parallele e in direzione inversa;
all’inizio siamo abbagliati dal brillante scrittore in erba, alla
fine siamo stregati da questa donna affascinante che ha abbracciato
l’età con grazia, diventando sempre più bella, una donna che strega
prima lo spettatore e poi il protagonista con il suo sorriso
magnetico e il suo fine intelletto.
Un amore sopra le
righe non regala fiori, non fa complimenti, sconvolge la
quotidianità e apre gli orizzonti, svincolato dai canoni, scappa
nella notte sotto la pioggia, al suono di risate giovani e ribelli,
sotto un fuoco incrociato di grida di persone di mezza età in crisi
di identità, abbracciando due vite così eccezionali da sembrare
aliene.
Brillante, travolgente,
sorprendente, è la storia d’amore che stavate aspettando.
E’ finalmente al
cinema Un Amore sopra le righe, la commedia
francese, opera prima di Nicolas Bedos,
distribuito da Officine Ubu. Ecco due nuove
clip dal film:
Dopo aver firmato le sceneggiature
di titoli di successo come Gli Infedeli e aver recitato in
L’amore dura tre anni e Love is in the air – Turbolenza
d’amore, Nicolas Bedos torna sul grande
schermo nei panni di Victor nella pellicola Un amore sopra le
righe (titolo originale Monsieur & Madame
Adelman) di cui firma anche la regia. La pellicola
racconta le vicende amorose e i segreti inconfessabili di una
coppia molto fuori dal comune, sullo sfondo di oltre 40 anni di
storia. Victor è uno degli scrittori più affermati e famosi di
Francia, ma chi c’è dietro al suo successo?
È presto detto: Sarah, interpretata
da Doria Tillier – sua compagna anche nella vita –
che mai avrebbe immaginato durante quell’incontro nel lontano 1971
di diventare la moglie di Victor e condividere con lui tutta la sua
vita. 45 anni pieni di passioni, tradimenti, delusioni e successi:
la commedia francese Un amore sopra le righe, vero e
proprio omaggio alle donne e alla loro forza, arriverà sugli
schermi italiani il 15 marzo.
Dal 13 giugno in
esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW sarà disponibile
Un amore senza tempo – The Time Traveler’s Wife,
affascinante sci-fi romance HBO di cui viene rilasciato oggi il
trailer ufficiale in italiano. Firmato da Steven
Moffat, co-creatore del cult britannico
Sherlock nonché showrunner di ben cinque
stagioni di Doctor Who, la serie racconta il complicato
amore tra Claire e Henry, messo alla prova dagli imprevedibili e
incontrollabili viaggi nel tempo di lui, che intrecciano le vite
passate, presenti e future dei protagonisti stravolgendo il loro
destino.
A interpretare Claire e Henry due
stelle di prima grandezza della TV e del cinema britannico,
Rose Leslie (Il Trono di Spade,
Vigil) e Theo James (The Divergent Series,
Sanditon). Accanto a loro Caitlin Shorey e Everleigh
McDonell nei panni di Claire da giovanissima e da bambina, e
Brian Altemus e Jason David in quelli di Henry rispettivamente da
adolescente e da piccolo. Desmin Borges è Gomez, amico di Claire,
segretamente innamorato di lei; Natasha Lopez è Charisse, miglior
amica e coinquilina di Claire; Michael Park e Jaime Ray Newman sono
Philip e Lucille Abshire, genitori di Claire; Taylor Richardson e
Peter Graham sono Alicia e Mark Abshire, sorella e fratello di
Claire; mentre Kate Siegel e Josh Stamberg sono Annette e Richard
De Tamble, genitori di Henry. Nel cast anche Chelsea Frei, Marcia
DeBonis, Will Brill e Spencer House.
Un amore senza tempo – The
Time Traveler’s Wife è tratta dall’omonimo, celebre
romanzo di Audrey Niffenegger, già trasposto nel film campione
d’incassi Un amore all’improvviso, con Rachel McAdams ed
Eric Bana. L’adattamento seriale, diretto da David Nutter e targato
HBO, è firmato da Steven Moffat, co-creatore del cult britannico
Sherlock, nonché showrunner e produttore esecutivo di
alcune stagioni di Doctor Who.
Un amore senza tempo – The Time
Traveler’s Wife, la trama
All’età di sei anni, Clare Abshire
incontra Henry DeTamble, il futuro amore della sua vita.
Letteralmente, in quanto Henry soffre di una condizione genetica
che lo fa viaggiare, incontrollabilmente e imprevedibilmente, nel
tempo. Quattordici anni dopo il loro primo incontro, una giovane
Claire rincontra Henry nella biblioteca dove lavora e si fa avanti,
sostenendo non solo di averlo conosciuto, ma di essere la sua
futura moglie. Tra i due nasce una relazione tanto magica quanto
complicata: amore e perdita si intrecciano, in una storia che sfida
le leggi del tempo.
Ecco il trailer di
Un Amore senza Fine, storia d’amore contrastato
tra due giovani interpretati da Alex Pettyfer
(Magic Mike) e Gabriella
Wilde (I Tre Moschettieri).
Un Amore Senza Fine con Alex
Pettyfer (Magic Mike) e
Gabriella Wilde (I Tre
Moschettieri) racconta la storia d’amore tra una
ragazza di famiglia agiata e un affascinante ragazzo. Dopo un
incontro folgorante, che rivela subito la forte attrazione tra i
due, la loro relazione diverrà più complicata a causa del tentativo
dei genitori di separarli.
Diretto da
Shana Feste (Country
Strong), il dramma romantico che ha come
coprotagonisti Robert Patrick, Bruce Greenwood, Rhys
Wakefield, Dayo Okeniyi, Emma Rigby e Joely
Richardson. Prodotto da Scott Stuber e
Pamela Abdy (Identity
Thief) della Bluegrass Films e da Josh
Schwartz e Stephanie Savage (Gossip
Girl) di Fake Empire. Scritto da Shana Feste
e Joshua Safran (Gossip Girl).
Il ciclo di film di Rai 1 intitolato
“Destinazione amore” offre una serie di film di carattere
sentimentali che presentano di volta in volta variazioni sul tema
dell’amore: amori inaspettati che sbocciano durante viaggi verso
destinazioni idilliache o ancora incontri sorprendenti che nascono
intorno alla buona cucina, e così via. I viaggi proposti da questi
film sono però spesso anche dei viaggi interiori attraverso il
tempo, durante i quali i protagonisti prendono coscienza dei propri
sentimenti e ritrovano sé stessi, imparando a vivere pienamente il
presente. Dopo il titolo di apertura di questo ciclo, Sognando Parigi, si
continua con Un amore in fondo al
mare.
Diretto nel 2022 da Maclain
Nelson, già regista di altre commedie romantiche
come Il Natale che ho dimenticato, L’amore per
davvero e The Presence of Love, questa pellicola
rientra perfettamente nel ciclo ideato da Rai 1, presentando una
giovane in cerca di un equilibrio nella propria vita che si imbatte
in un inaspettato lui, intraprendendo dunque un rapporto che
cambierà le vite di entrambi. A fare da sfondo a questa situazione
vi è il paradisiaco contesto delle Hawaii, dove è stato girato il
film. In particolare si annovera come location il Kahala
Hotel & Resort di Honolulu, lo stesso
hotel in cui è stato girato anche il film Amore alle
Hawaii (2021).
Per tutti gli appassionati del
genere, Un amore in fondo al mare (il cui titolo originale
è in realtà Hidden Gems, ovvero gemme nascoste) è
dunque un film da non perdere, in quanto offre tutto ciò che si può
desiderare da un titolo di questa tipologia. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di Un amore in fondo al mare
Protagonista del film è
Addie, che si ritrova alle Hawaii per il
matrimonio di sua sorella, di cui è damigella d’onore. Durante una
tranquilla sessione di paddleboard yoga, accade però un incidente
che la destabilizza completamente: perde nell’acqua il suo anello,
un oggetto a cui tiene tantissimo essendo un ricordo di sua nonna.
Devastata dalla perdita del prezioso gioiello di famiglia, Addie
rifiuta di accettare la sua sfortuna ed è decisa a recuperare
l’anello dai fondali marini. Nella sua ricerca per riavere il
tesoro perduto, Addie assume Jack, un istruttore
di immersioni locale.
Nonostante la donna abbia un
certificato da sub, l’uomo, dalla natura indipendente e solitaria,
rifiuta la sua collaborazione e vorrebbe portare avanti il lavoro
da solo. Addie e Jack riescono infine a trovare un compromesso per
collaborare, mettendo da parte le loro differenze caratteriali.
Mentre si immergono nelle acque cristalline delle Hawaii, la donna
scopre non solo la bellezza mozzafiato del mare, ma anche le
meraviglie nascoste che l’isola ha da offrire. Jack diventa allora
la guida personale di Addie, conducendola in scenari pittoreschi e
romantici che finiscono per avvicinarli sentimentalmente sempre
più.
Il cast di Un amore in fondo al mare
L’attrice statunitense
Hunter King, nota per aver interpretato Adriana
Masters in Hollywood Heights – Vita da popstar e Summer
Newman in Febbre d’amore, interpreta la protagonista Addie,
mentre l’attore canadese Beau Mirchoff è Jack, il
marinaio e maestro di sub che aiuterà Addie a cercare l’anello
perduto. Mirchoff è noto per aver interpretato Casey Rhodes nella
trilogia di Detective Knight e
Steve Sheridan nella serie Narcos: Messico. Recita
poi nel film l’attrice e sceneggiatrice Eliza Hayes
Maher nel ruolo della sorella di Addie, Kate.
Jordan Matlock
interpreta invece il personaggio Nathan, mentre Diane
Sargent ricopre il ruolo di Betty e Brian
Connors quello di Robert. L’attrice Isabelle
Du interpreta Kara, mentre l’attrice e produttrice
Marita de Lara, celebre per aver partecipato a
General Hospital e This Is Us, è Hannah. Adam
Johnson, volto di Un’estate per diventare grande e
della saga di Scoot poliziotto a 4 zampe, per Un amore in
fondo al mare è Doug Chamberlain. Infine, l’attrice
Joan Powers interpreta Michelle, l’istruttrice di
sup-yoga.
Il trailer di Un amore in fondo
al mare e dove vedere il film in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 5 luglio alle ore 21:25
sul canale Rai 1. Di conseguenza, per un limitato
periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai
Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il
momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma,
completamente gratuita, per trovare il film e far partire la
visione. Di seguito, ecco invece il trailer, di cui però non esiste
la versione italiana.
Un amore di
testimone è il film del 2008 diretto da Paul Weiland e con
protagonisti Patrick Dempsey, Michelle Monaghan, Kevin McKidd,
Sydney Pollack, Busy Philipps
InUn amore di
testimone un’amicizia nata tra le lenzuola ai tempi
dell’università. Una stanza al buio, la scelta di una maschera
sadomaso per rendere l’incontro off-limits e Tom (Patrick
Dempsey) che finisce nel letto della ragazza sbagliata.
Ovviamente quella notte andrà in bianco, ma da quel momento Anna
(Michelle Monaghan), da comico errore di una notte
decisamente troppo alcolica, diventerà la sua migliore amica. E
dopo dieci anni nulla è cambiato. Tom è il solito casanova assetato
di donne, e Anna la sua adorata e affezionata spalla, sua dama ai
matrimoni nonché sua confidente d’eccezione. Non c’è
romanticismo tra i due, ma quando, in Scozia, Anna incontrerà il
duca dei suoi sogni e con cui deciderà di convolare a nozze, Tom
non potrà più nascondere i suoi sentimenti. E allora da “damigella
d’onore”, in qualità di suo migliore amico, si trasformerà nel
guastafeste di turno, ostinato a trovare nella vita edulcorata del
lord scozzese scabrosi nei che possano far desistere Anna dallo
sposarlo.
Un amore di testimone,
l’analisi
Un amore di
testimone è una commedia anglo-americana realizzata dal
creativo e regista (per lo più televisivo) britannico Paul
Weiland, conosciuto soprattutto per aver ideato alcuni tra
gli spot pubblicitari più premiati e per aver diretto Rowan
Atkinson nella serie Mr Bean, padrona indiscussa del
british humour da tubo catodico.
Non sempre un talento riesce a
trovare il modo di esprimersi attraverso tutti i canali e
linguaggi, quello che risulta creativo nella pubblicità o in
televisione non è necessariamente originale al cinema così com’è
valido il contrario. E parlando di Paul Weiland e del suo amore di
testimone, non si può certo dire che il linguaggio cinematografico
sia proprio nelle sue corde. Che fosse una commedia piena di cliché
era chiaro sin dall’inizio, è bastata l’intro dell’errore di letto
a dichiarare l’intento del film e la sua formula banale. Non era un
mistero neanche che fosse una commedia assolutamente prevedibile e
senza colpi di scena. Magagne su cui, tuttavia, avremmo potuto
chiudere un occhio, considerando la fiacca e trita retorica che
ormai regna nella maggior parte delle commedie rosa, come se il
romanticismo al cinema fosse l’equivalente di “storia
frivola, inconsistente ed effimera, priva di qualunque
accortezza stilistica e sostanza narrativa”.
Ma la nota veramente stonata della
pellicola di Paul Weiland è la sua profonda
inettitudine a stimolare anche la fantasia e il sogno d’amore della
più romantica delle donne. Non genera alcuna piacevole
immedesimazione, nessuna forma di tenera sublimazione, né tantomeno
quella conviviale forma di abbandono che, di solito, si prova
assistendo ad un accadimento già scritto. Alle volte, lasciarsi
trasportare da storie presumibili, è garanzia di appagamento
emotivo. E’ come vedere per l’ennesima volta la stessa scena o lo
stesso episodio di una serie tv: sapere come va a finire ti
consente di godere maggiormente dei dettagli della storia e di
trovare rifugio nella sua certezza, gravida di inequivocabili punti
fermi. Un amore di testimone è purtroppo
non molto di più della brutta copia de Il matrimonio
del mio miglior amico.
Una nuova commedia spagnola del
regista Paco Caballero è uscita su Netflix giusto in
tempo per la festa della mamma: si tratta di Un amore di
mamma (Amor de Madre), interpretata da
Carmen Machi, Quim Gutiérrez,
Yolanda Ramos, Celia Freijeiro,
Juanjo Cucalón e Justina Bustos.
Dopo Donde caben dos, Caballero
dimostra di aver trovato la sua idea di commedia leggera, il cui
fine principale è sorprendere lo spettatore con un torrente di
risate, piuttosto che innovare e sperimentare con la tradizione. Le
sue sono storie che ruotano intorno alla tematica amorosa, mai
sviscerandola nel suo senso più comune della relazione tra
innamorati, e soffermandosi piuttosto sul concetto primigenio del
sentimento affettivo: il rapporto madre-figlio.
Un amore di mamma, quando l’amore è
in…famiglia
In Un amore di
mamma, José Luis (Quim
Gutiérrez) è stato appena piantato all’altare, e come se
non bastasse, Mari Carmen (Carmen
Machi), mamma iperattiva e alquanto oppressiva, ha
insistito per accompagnarlo in viaggio di nozze con la scusa di non
perdere la valanga di soldi spessi. Ogni minuto che passano alle
Mauritius, José Luis si sente sempre più infelice e fallito mentre,
in maniera totalmente opposta, Mari Carmen dimostra di sapersi
divertire un mondo, vivendo tutte le esperienze che ha sempre
desiderato e rivelandosi la donna meravigliosa che è veramente, e
che la sua famiglia non riesce a scovare al di là della sua figura
di madre.
Un amore di mamma
mira, in maniera molto onesta, ad essere una fresh comedy
da piattaforma, da domenica pomeriggio, lanciata in occasione della
festività più opportuna, quella della mamma. In questo senso, è
puntuale come un orologio svizzero nel raggiungere il suo
obiettivo, ossia inondare i nostri divani di risate (non mancherà
neanche qualche lacrima) e spazzare via i dolori che ci circondano,
ogni volta che accendiamo la televisione.
L’assunto di partenza è semplice ma
quanto mai incisivo, nutrimento efficace per l’idea di commedia
attuale, immediata e di tendenza, requisiti imprescindibili per le
piattaforme streaming che frequentiamo quotidianamente. La
stragrande maggioranza delle madri conosce a fondo i propri figli,
ma… Quanto sappiamo davvero delle nostre madri? Siamo certi che
abbiano dato tutto per la famiglia, che sono le donne della nostra
vita: ma chi sono state, prima di diventare le nostre madri?
Quando la moglie diventa
la mamma
È impossibile immaginare una madre
migliore per questo film di quella interpretata da Carmen
Machi, che regge il carico emotivo del film sulle sue
spalle e dimostra ancora una volta di essere un’attrice a tutto
tondo nel panorama del cinema spagnolo, capace di commuovere con un
buon dramma, ma anche di mettersi volontariamente in situazioni
ridicole e uscirne a testa alta.
E’ la prima volta che Carmen
Machi e Quim Gutiérrez lavorano insieme e
già dimostrano di poter comprendere efficacemente tono e finalità
dell’opera che andranno ad impreziosire, muovendosi accuratamente
tra risate ed emozioni, al ritmo di una colonna sonora pop che mira
a coinvolgere un preciso target di spettatori: quello dei genitori,
che sono stati figli e, troppo spesso, si dimenticano che non
smetteranno mai di esserlo. Adulti che stanno pian piano
abbracciando il mondo del cinema da casa, del pomeriggio di weekend
passato sul divano, nonché fetta di spettatori che Netflix
sta sempre più cercando di fidelizzare.
Non mancano gag spassose, come
quando la mamma applica a José Luis, suo malgrado, la crema solare
sul viso, o quando la direttrice dell’hotel dove alloggiano spiega
che ha cacciato altre coppie per non essere passate dall’altare…
costringendoli a spacciarsi per sposi (con tutti gli equivoci
possibili che entrano in gioco). Non vi è nulla di volgare o fuori
luogo a livello di scrittura, e manca quel pizzico di sana e aspra
satira che tanto piace ai giovani registi delle commedie moderne,
ma questo perché Un amore di mamma vive di
comicità impostata, sketch rassicuranti e riconoscibili che non
ricercano un’opportunità per brillare, ma senso comico da
reiterare.
Il messaggio di Un amore di
mamma è univoco, e funziona al di là di uno script
prevedibile e del tono umoristico tipico delle commedie spagnole:
spazziamo via ogni rimorso o traccia di costernazione filiale
perché é, e sarà ancora, tempo di stare con chi ci sarà sempre, si
metterà in ridicolo per noi, e non penserà due volte a riportarci
sulla strada del sorriso.
Alla sua terza prova di regia, Mia
Hansen Løve si conferma a soli 31 anni, una delle più promettenti e
interessanti registe del cinema francese, e non solo. Come i
precedenti Tutto è perdonato (2007) e il Padre dei
mieifigli (2009), anche Un amore di
gioventù nasce dalla stessa sensibilità ed evidenza: “il
bisogno di superare un vuoto affettivo”, esistenziale, e di farlo
con l’aiuto dell’Arte. Ma la passione e il tormento provati dalla
giovane Camille (cui Lola Créton cede il fascino acerbo e
fotogenico di un’esordiente) per la fine del suo primo amore, non
sono soltanto il frutto di una riflessione autobiografica, ma, come
tiene a precisare l’autrice stessa, materiale
cinematografico, che come tale deve essere trattato.
E la Hansen, non c’è che dire, lo
fa con grazia e tenerezza. Attraverso uno sguardo semplice,
minimale, che segue scrupolosamente i moti d’animo della
protagonista, senza mai essere invadente. Quasi come un leale
confidente, che a volte indugia sul disagio di chi soffre ma solo
perché spera venga presto superato.
Ma tra il punto di rottura e la
“rinascita” c’è un tempo interminabile nel mezzo; e qui il
meccanismo narrativo un po’ si inceppa nel tentativo di restituirne
la pienezza. Risulta quantomeno strano l’improvviso ritorno di
fiamma, dopo anni di crescita e cambiamento . Un cambiamento che
per Camille si nutre della passione per l’Architettura, e della
relazione con il suo insegnante. I luoghi di certo hanno un’anima e
lei riesce a comprenderne il linguaggio. Questo l’aiuta a dare una
forma sensata, ragionata, a una realtà che fugge; proprio allo
stesso modo in cui un buon architetto si sforza di trovare il
barlume nell’oscurità della materia. Non è forse un caso che la
luce sia un’altra componente integrante del film. Attraversa il
paesaggio e si diffonde, fino ad accarezzare il volto di Camille e
a raccogliere l’emozione di un’istante: l’istante che l’amore rende
eterno.
Medusa Film e hanno diffuso il
trailer ufficiale di Un Amore Così Grande, il
film di Cristian De Mattheis con
protagonisti Giuseppe Maggio, Francesca Loy, Franco
Castellano, Eleonora Brown, Fioretta Mari, Riccardo Polizzy
Carbonelli e Daniela Giordano.
Un Amore Così Grande
Il protagonista Vladimir (Giuseppe
Maggio) parte dalla Russia, San Pietroburgo, dopo aver perso la
mamma (Daniela Giordano) alla volta dell’ Italia, Verona, alla
ricerca del padre (Franco Castellano) che non aveva mai conosciuto.
Quest’ultimo ha abbandonato la madre di Vladimir a San Pietroburgo
quando lui aveva pochissimi anni. A Verona incontra Veronica
(Francesca Loy), la figlia benestante di un’industriale (Jgor
Barbazza), che di professione fa la guida turistica. Qui nasce il
grande amore tra i due ragazzi. Un amore pieno di ostacoli e di
insidie, una fra queste la nonna di Veronica (Fioretta Mari) che
tenta di ostacolare i due con ogni mezzo. A Verona Vladimir
incontra i ragazzi de “Il Volo” ed il loro manager (Riccardo
Polizzy Carbonelli).
Sarà proprio lui a convincere
Ignazio, Piero e Gianluca che Vladimir è un vero talento della
Lirica e che possiede una voce come poche che lui abbia
sentito. Ma purtroppo gli eventi che si presenteranno dinanzi
alla loro vita non sono ancora finiti, prima del trionfo dell’amore
bisognerà aspettare e soffrire ancora per molto.
Un San Valentino all’insegna di
Un Amore Così Grande, il film che vede la
partecipazione del giovane trio Il Volo. Da oggi
disponibile su Amazon Prime
Video.
Un Amore Così Grande: la
trama
Chi, nella sua vita, non ha sognato
di vivere un grande amore. Un amore viscerale, passionale, che va
contro tutti e tutto pur di essere vissuto. Un amore come quello di
Romeo e Giulietta che ha reso Verona la città dell’amore per
eccellenza. Ed è proprio Verona la cornice dell’amore raccontato
nel film Un Amore Così Grande. Il film che vede la partecipazione
del giovane trio Il Volo, i quali concedono la loro canzone Un
amore Così Grande come colonna sonora del film omonimo. Verona, una
città che con la sua Arena diventa una città artistica di altissimo
livello. E così amore e arte si incrociano per diventare una cosa
sola. Tutto questo viene raccontato con maestria nel dramma
romantico che da oggi è disponibile su Amazon Prime Video con il catalogo si CG
Entertainment. Un film ideale per chi si vuole emozionare in questo
weekend di San Valentino.
Un Amore Così
Grande diretto da Cristian De Mattheis, vede protagonista
Vladimir (Giuseppe Maggio) un figlio d’arte. Il giovane ragazzo
parte dalla Russia, San Pietroburgo, dopo aver perso la mamma
(Daniela Giordano) alla volta dell’Italia, Verona, alla ricerca del
padre (Franco Castellano), un musicista, che non aveva mai
conosciuto. Quest’ultimo ha abbandonato la madre di Vladimir a San
Pietroburgo quando lui aveva pochissimi anni. A Verona incontra
Veronica (Francesca Loy), la figlia benestante di un industriale
(Jgor Barbazza), che di professione fa la guida turistica. Qui
nasce il grande amore tra i due ragazzi. Un amore pieno di ostacoli
e di insidie, una fra queste la nonna di Veronica che tenta di
ostacolare i due con ogni mezzo. A Verona Vladimir incontra i
ragazzi de “Il Volo” ed il loro manager. Sarà proprio lui a
convincere Ignazio, Piero e Gianluca che Vladimir è un vero talento
della Lirica e che possiede una voce come poche che lui abbia
sentito. Così come l’amore anche il suo lancio da cantante lirico è
travagliato. Purtroppo gli eventi che si presenteranno dinanzi alla
loro vita non sono ancora finiti, prima del trionfo dell’amore
bisognerà aspettare e soffrire ancora per molto.
Un Amore Così
Grande distribuito da Blue Penguin Film e
prodotto da A.C. Production, nato da un’idea di
Francesca Andreoli e scritto da Cristian
De Mattheis, Cristiano Malacrino, vede la partecipazione
di Giuseppe Maggio, Francesca
Loy, Piero Barone, Ignazio
Boschetto, Gianluca Ginoble per il trio
Il Volo, Eleonora Brown,
Riccardo P. Carbonelli, Fioretta
Mari, Franco Castellano e Daniela
Giordano.
Da quando nel 2012 ha vinto l’Oscar
come miglior attore per The Artist,
Jean Dujardin ha conquistato una popolarità senza
precedenti, recitando da quel momento in numerosi film sempre
diversi tra loro. Egli è infatti passato dal biografico
The Wolf of Wall Street
alla commediaGrandi
bugie tra amici, dal dramma storico
di L’ufficiale e la
spiaal grottesco Doppia pelle. Nel corso di questi anni
non ha però mancato di recitare anche in una commedia sentimentale
come Un amore all’altezza, uscito al
cinema nel 2016 per la regia di Laurent
Tirard. All’interno di questo si snoda una vicenda che
sfida il pregiudizio per aprirsi al sentimento vero.
Scritto dallo stesso Tirard insieme
a Grégoire Vigneron, il film è il rifacimento in
chiave francese del film argentino Corazon de Leon, del
2013. Inserendosi in pieno nei canoni della commedia
francese, Un amore all’altezza si concentra sul
raccontare determinati sentimenti, i quali sono però ostacolati da
una serie di pregiudizi che i personaggi hanno sviluppato anche per
via di influenze esterne. Si generano così situazioni molto
comiche, come anche altre molto romantiche, e alla fine il racconto
riesce non solo a coinvolgere ma a dimostrare come, nel momento in
cui si abbandona ogni pregiudizio, si sia in grado di vivere più
serenamente ciò che ci circonda.
Apprezzato da critica e pubblico,
Un amore all’altezza è certamente tra le più affascinanti
commedie francesi degli ultimi anni, merito anche di una coppia di
protagonisti particolarmente affiatata. Per gli amanti del genere è
dunque un titolo da non perdere, che può regalare diverse piacevoli
sorprese. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Un amore all’altezza: la trama del film
Protagonista del film è
Diane Duchene, donna affascinante, avvocato di
successo e con un matrimonio fallito alle spalle. Da quando è
tornata ad essere una donna single, Diane si concede una serie di
appuntamenti al buio, ed è così che finisce per incontrare
Alexander. Parlando con lui al telefono, egli si
dimostra simpatico, intelligente e ricco di carisma, rivelando
inoltre di essere anche un noto architetto. Diane ne rimane
assolutamente affascinata e non vede dunque l’ora di incontrare
quello che sembra essere un uomo assolutamente perfetto.
In occasione del loro incontro,
però, Diane si trova davanti a qualcosa di inaspettato: Alexander,
infatti, è alto soltanto 136 centimetri, uno “gnomo”, come si
autodefinisce scherzosamente lui. Anche se Diane e Alexandre
inizieranno una relazione romantica, facilitata dall’autoironia di
lui, non potranno evitare gli imbarazzi derivati dall’evidente
diversità, fino ad arrivare alla crisi del rapporto, nonostante
un’evidente affinità tra loro. Divisa tra ciò che prova e ciò che
gli altri pensano, Diane si troverà dunque a dover imparare a
vedere oltre le apparenze, superando i pregiudizi e abbandonandosi
a nuovi sentimenti.
Un amore all’altezza: il cast del film
Come anticipato, nel ruolo di
Alexander vi è l’attore Jean Dujardin.
Qui interprete di un personaggio alto solo 136 centimetri, egli
vanta in realtà un’altezza pari a 182 centimetri. Nel renderlo più
basso non sono stati usati particolari effetti speciali, bensì
diversi trucchi della macchina da presa, posizionata in angolazioni
favorevoli all’effetto da raggiungere. Ad esempio, egli veniva
ripreso dall’alto, in ginocchio o seduto su uno sgabello con ruote.
Durante le sue scene di dialogo con gli altri personaggi, spesso
girate senza questi trucchi, lui doveva guardare più in alto della
testa altrui, mentre gli altri dovevano guardare più in basso del
petto di lui. Al montaggio l’effetto finale risultò perfetto.
Nel ruolo di Diane Duchene, invece,
si ritrova l’attrice Virginie Efira, vista anche
in 7 uomini a mollo e
Elle e recentemente distintasi come protagonista di
Benedetta. Raccontando del suo personaggio, la Efira ha
dichiarato di essere rimasta affascinata dal percorso di Diane.
Recitare facendo finta che Dujardin fosse molto basso, però, le ha
richiesto tanta immaginazione e anche un po’ di fatica. Accanto a
lei, nel ruolo del suo patrigno Philippe si ritrova Bruno
Gomila, mentre Christian Valsamidis è un
amico di lei. L’attore Cédric Kahn, noto per i
film Dopo l’amore e Cold War, interpreta
invece l’ex marito di Diane, Bruno Cassoni. Stéphanie
Papanian, infine, è Coralie.
Un amore all’altezza: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Un amore
all’altezza è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple
TV+, Infinity+ e Tim Vision. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di mercoledì 26 luglio
alle ore 21:00 sul canale
Iris.
Un amor,
titolo dato al nuovo film della spagnola Isabel Coixet, potrebbe a primo
impatto portarci fuori binario. La storia, in Concorso alla
18esima edizione della Festa del
Cinema di Roma nella sezione Progressive Cinema, prima
di essere un racconto d’amore non ordinario, come si potrebbe
pensare dalle immagini ufficiali o dalla sua breve sinossi, è un
inno al raggiungimento della libertà interiore (e sociale), quella
ottenuta in seguito a una forte resistenza ma anche resilienza. La
regista, le cui donne che si devono confrontare con i problemi
della vita sono colonna portante della sua filmografia, per il suo
nuovo lavoro affida a Natalie, protagonista di Un
amor, il compito di parlarci di quanto questo possa
essere complicato e distruttivo se non decidiamo di agire – e
reagire – agli eventi che ci sovrastano.
A fare da sfondo a un racconto in
cui è ancora una volta l’empowerment femminile a dominare, una
campagna rurale spagnola dominata da misoginia, pregiudizi e a
volte chiusura mentale. Sono proprio questi, però, che a forza di
dare a Natalie tutti i giorni uno schiaffo in faccia non proprio
piacevole, le daranno la giusta carica per ribellarsi e poter, alla
fine, farsi valere. Un amor è tratto dall’omonimo romanzo
best seller di Sara Mesa, e ha come interpreti
principali Laia Costa nel ruolo di
Natalie e Hovik Keuchkerian in
quello di Andreas.
La trama di Un amor
Natalie (Laia
Costa) faceva la traduttrice simultanea per i rifugiati,
prima di decidere di trasferirsi a La Escapa, un paese rurale della
Spagna. Il dolore provocato dal suo precedente lavoro era diventato
insostenibile per lei, tanto da provocarle incubi. Ma la scelta di
andare ad abitare in una remota campagna si rivela non essere
quella adatta. Sin dal suo arrivo, la donna si trova a dover
affrontare una serie di situazioni spiacevoli, prima fra queste una
casa che sta crollando a pezzi, fatiscente, ma il cui burbero
proprietario non vuole riparare. Anzi, la tratta con disprezzo, le
inveisce contro senza il minimo scrupolo. Anche il vicinato non è
molto trasparente: c’è chi è sospettoso, c’è chi invece mostra
bontà ma non riesce a nascondere una fin troppo palese malizia.
Per Natalie le cose peggiorano
quando l’abitazione in cui vive inizia ad avere problemi di
infiltrazioni, fino a quando a causa delle piogge non si allaga
tutta, costringendola a mettere dei secchi per arginare il
problema. Una sera arriva alla sua porta Andreas (Hovik
Keuchkerian), un uomo la cui età potrebbe essere superiore
alla quarantina, e il cui aspetto fisico non è proprio dei migliori
e affascinanti. Egli si offre di darle una mano in cambio di
qualcosa di molto specifico: entrare in lei. Dopo un primo rifiuto,
la donna capirà di non avere alternative e alla fine accetterà. Da
quel momento instaurerà con lui una relazione quasi ossessiva,
oltre che malsana. Questo, però, la porterà paradossalmente a una
rinascita.
Una protagonista inaspettata
Isabel Coixet per
il suo Un amor decide di utilizzare il
4:3; una scelta che se all’inizio è quasi incomprensibile,
soprattutto per i panorami rurali e montuosi filmati il cui skyline
perde di maestosità a causa del formato, comprendiamo solo in
seguito essere lo strumento adatto per poterci restituire i
sentimenti – e la condizione – di Natalie. Grazie infatti a queste
inquadrature ristrette, il campo si concentra tutto sulla
protagonista. La macchina da presa aderisce a lei, e in quello
spazio chiuso – dove non riusciamo a vedere molto altro – possiamo
percepire la sofferenza di una donna che si sente stretta in una
morsa dalla quale non riesce a liberarsi. Ha cambiato vita per
allontanarsi da un lavoro che le provocava incubi per quanto
emotivamente stancante, ma il suo trasferimento si è trasformato in
un altro brutto sogno in cui il proprietario di casa è un
maschilista arrogante, gli uomini quasi tutti maliziosi e i vicini
di casa sospettosi e analizzatori. In un ambiente per certi versi
così ostile e ambiguo, Natalie trova riparo in una relazione
amorosa (o dovremmo dire sessuale) con Andreas, ma nella quale
niente è sano se non il suo bisogno di stare bene.
Crede di aver trovato qualcuno con
cui vivere la sua vita solitaria, che però a stento conversa con
lei. L’amore, dunque, diventa solo pretesto per farle
risolvere i suoi dubbi esistenziali. È l’escamotage
narrativo perfetto, non il viaggio. È l’inizio, non la fine. Tanto
che questo singolare legame – in cui c’è comunque una necessità da
parte della regista di sovvertire gli stereotipi di età – nasce
verso il secondo atto e si consuma anche molto brevemente. Quello
che resta, che impregna e bagna ogni sequenza, la ravviva e la
colora, è solo Natalie, che da tutte queste esperienze e
vicissitudini rinasce, nelle ultime battute, come una fenice dalle
proprie ceneri. Il finale di Un amor è
fra gli inserti più belli e puri; è catartico, potremmo dire quasi
sublime: è equilibrato ma impattante, semplice ma significativo. Di
cui difficilmente potremo dimenticarci. E applausi a Laia
Costa.
Si intitola Un amico
straordinario il nuovo film con Tom
Hanks, che in originale è A Beautiful Day in
the Neighborhood e che racconta di Fred
Rogers, figura iconica diventata protagonista di un
tradizionale trattamento biografico di Hollywood. Ecco il primo
trailer italiano del film che vede Tom Hanks alla
ribalta nella stagione dei premi con una nuova interpretazione
magistrale.
Un amico
straordinario è diretto da Marielle
Heller (Copia Originale) e
uscirà in tempo per i prossimi Oscar, con Hank in pole position per
una candidatura. Un amico
straordinario ruota intorno alla dinamica tra
Rogers e il cinico giornalista Lloyd Vogel (Matthew
Rhys), che ha il compito di scrivere un profilo di Rogers
per una rivista. Le loro interazioni hanno aiutato a cambiare la
prospettiva di Vogel sulla vita.
Guarda una nuova clip del film,
distribuito da M2 Pictures, Un Amico molto
speciale di Alexandre Coffre, con Tahar Rahim e
Victor Cabal, nelle dal 4 Dicembre.
Sinossi: È la vigilia di
Natale e Antoine, sei anni, ha una sola idea in mente: incontrare
Babbo Natale e fare un giro in slitta con lui tra le stelle. Così,
quando Babbo Natale gli cade come per magia sul balcone, Antoine è
troppo stupito per capire che sotto il classico costume rosso e
bianco si nasconde in realtà un ladro intento a svaligiare gli
appartamenti dei quartieri alti. Nonostante tutti gli sforzi
dell’improvvisato Babbo Natale per sbarazzarsi del determinato
Antoine, i due finiranno per formare un’improbabile coppia in giro
per i tetti di Parigi, ognuno intento a realizzare il proprio sogno
in una notte magica dove tutto può accadere…
Antoine (Victor
Cabal), un vivace bimbo di sette anni, coltiva un grande
sogno: incontrare Babbo Natale e poter fare un giro sulla sua
slitta per raggiungere la stella dove crede che si trovi il suo
papà. Quando Babbo Natale in persona piomberà sul
balcone di casa, il piccolo Antoine non vorrà farsi sfuggire
l’occasione di poter realizzare il suo sogno anche se, sotto la
casacca bianca e rossa del vecchietto, si cela in realtà un giovane
topo d’appartamento (Tahar Rahim).
Un amico molto
speciale, il terzo lungometraggio di
Alexandre Coffre, presenta la classica struttura
narrativa del film natalizio per famiglie. La differenza la fanno
il tentativo di un maggior realismo nella presentazione delle
vicende ma soprattutto nella descrizione dei sentimenti ed un
irresistibile attore esordiente, Victor Cabal, che
duettando con il sempre bravo Tahar Rahim, riesce
a tenere in piedi una storia tutto sommato abbastanza convenzionale
nell’ambito del filone Natalizio. Poi c’è Parigi e soprattutto i
suoi tetti, da poco entrati a far parte del patrimonio
dell’Umanità. Il ladro, in principio
riluttante, vista la naturale propensione del bambino ad
arrampicarsi, decide infatti di sfruttare la sua credulità per
svaligiare una serie di appartamenti nei quartieri alti di Parigi e
lo porta con se in un’avventurosa odissea alla ricerca dell’oro
che, dice al piccolo Antoine, servirà come carburante per la
slitta. Il giovane che non ha avuto un’infanzia molto facile,
inizierà però ad affezionarsi al suo piccolo assistente.
Coffre si è entusiasmato per questo
soggetto proprio perché il tema si avvicinava molto alle relazioni
padre/figlio ed in più c’era la magia del Natale che gli ricordava
le sue prime esperienze da spettatore cinematografico quando i
genitori, a Natale appunto, lo portavano al cinema. Questa magia
passa attraverso gli occhi ingenui del piccolo Antoine che crede
ancora nelle favole. Tutto ciò viene messo in evidenza da una
scenografia e dalla fotografia particolarmente curate che rendono
perfettamente come, durante quella magica notte, anche il
quotidiano possa rivestirsi di una scintillante patina se guardato
attraverso gli occhi di un bambino. Un altro punto di forza del
film sono le scene d’azione e le acrobazie che però non rubano
spazio alla storia ed all’esplorazione dell’evolversi della
relazione tra i due protagonisti.
Il film di Alexandre
Coffre commuove, emoziona e diverte senza scadere nel
classico buonismo spicciolo natalizio. In questo senso può essere
considerato nonostante tutto un film natalizio che esce dai soliti
binari e che può piacere tanto ai piccoli spettatori quanto a
quelli più grandi.