20 gennaio 2017, questa la data
fissata dalla Universal Pictures e dalla Blumhouse Productions per
l’uscita di Split,
futuro nuovo film diretto da M. Night
Shyamalan.
Protagonisti del progetto, un
thriller sovrannaturale, James McAvoy, Anya Taylor-Joy,
Betty Buckley, Jessica Sula e Haley Lu
Richardson. Jason Blum e
Marc Bienstock torneranno a produrre, mentre
Ashwin Rajan e Steven Schneider
saranno produttori esecutivi. Proprio con la Universal e la
Blumhouse Shyamalan ha recentemente collaborato
per The Visit, thriller con
Kathryn Hahn e Ed Oxenbould
uscito negli Stati Uniti il settembre scorso e atteso nelle sale
italiane per il 26 novembre. Finora il film ha incassato 89.3
milioni di dollari.
Split,
atteso per il quarto weekend di gennaio 2017, dovrà probabilmente
vedersela con La Torre Nera, Power Rangers, Venerdì il
13, Geostorm e Hidden
Figures, film che potrebbero rimanere in sala anche
la settimana successiva a quella della loro uscita, prevista per il
13 gennaio.
Ahora! Film è entusiasta di portare per la prima volta in
Italia, dal 23 novembre, il feel-good movie britannico di
successo FISHERMAN’S FRIENDS diretto da Chris
Foggin, tratto dalla storia vera di un gruppo amatoriale di
cantanti folk composto da dieci pescatori della Cornovaglia che
riscuote un inaspettato – quanto improbabile – successo nel Regno
Unito.
In occasione di una proiezione
in anteprima domani, 22 novembre alle ore 10:30 a Palazzo del
Cinema Anteo, tutti i nostri lettori sono invitati a partecipare.
Basta recarsi all’ingresso e dire che si è stati invitati da
Cinefilos.it. L’iniziativa è valida fino a esaurimento
posti!
Brillante, ma al tempo
stesso profondo e ricco di insegnamenti di vita, FISHERMAN’S
FRIENDS è interpretato da un cast di eccellenze britanniche
– tra cui James Purefoy, Daniel Mays, Meadow Nobrega e David
Hayman – ed è ambientato nell’incantevole Cornovaglia e girato
principalmente a Port Isaac, pittoresco villaggio di
pescatori situato sulla costa settentrionale dove tradizionalmente
si riunivano gli originali Fisherman’s Friends per cantare le loro
canzoni del mare.
FISHERMAN’S FRIENDS sarà
nei cinema italiani con Ahora! Film dal 23 novembre in
collaborazione con Fisherman’s friend, la storica caramella
balsamica extra forte, nata proprio in Inghilterra nel 1865 nella
cittadina portuale di Fleetwood, dall’ingegno di un giovane
farmacista dal nome James Lofthouse, il quale ideò uno sciroppo per
dare sollievo alla gola dei pescatori che navigavano nei tempestosi
mari del nord.
Trasformatasi in una pastiglia questa divenne negli anni la famosa
caramella “più forte che c’è” che tutti conosciamo, importata in
Italia da Divita srl.
Sinossi:
Danny, dirigente musicale
londinese cinico e dalla vita frenetica, si reca a malincuore in
Cornovaglia per l’addio al celibato del suo collega Henry. Lì viene
ingannato dal suo capo Troy per cercare di ingaggiare un gruppo di
pescatori che cantano canzoni marinaresche. Danny diventa il “pesce
fuor d’acqua” per eccellenza, ma cerca di conquistare il rispetto e
l’entusiasmo dell’improbabile boy band composta da Jim, Jago,
Leadville e Rowan, lupi di mare che credono nel valore
dell’amicizia e della comunità piuttosto che alla fama e alla
fortuna. Nel tentativo di superare lo scetticismo dei pescatori nei
confronti del mondo della musica, Danny si ritrova coinvolto nella
comunità, viene messa alla prova la sua integrità e alla fine gli
viene mostrato il significato di lealtà, amore e amicizia. Questo
costringe Danny a rivalutare ciò che conta davvero nella vita.
Il celebre romanzo di Philip Roth
Pastorale americana (1997), Pulitzer per la narrativa, diventerà un
film. Si farà carico del progetto, in qualità di regista, Fisher
Stevens; John Romano (Il terzo miracolo) scriverà la
Fish Tank è
l’ultimo film girato dalla regista Andrea Arnold,
e ha ricevuto il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes
2009. La quindicenne Mia vive con la madre e la sorella più
piccola nella periferia urbana di Londra. La ragazza è stata
espulsa dalla scuola, ha un temperamento “ribelle”. Mia passa le
giornate nel degrado socioculturale della periferia urbana, dove
mancano gli spazi per l’aggregazione, tranne che nella pedana per
fare sport o ballare al ritmo dello hip-hop.
Un tema estetico che torna nella
cinematografia di Ken Loach. Da un lato, esiste
l’immobilismo della scenografia. Percepiamo la “pesantezza” dei
palazzoni, che “restringono” la nostra visione. Chi è troppo
“vecchio” per uscire si limita a ricevere passivamente la
televisione, che manda una programmazione dai temi volgari. Andrea
Arnold cerca soprattutto il primo piano od il campo medio, mentre
la narrazione si sviluppa più tra le stanze di casa che all’aperto
(in esterna).
Dall’altro lato, la macchina da
presa si muove di continuo, seguendo direttamente i passi della
protagonista. Una regia che in qualche modo ci ricorda quella di
Lars
Von Trier. Il ballo del tipo hip-hop si configura per
“scatti”. Qui, le gambe e le braccia si distendono salvo poi
ritrarsi immediatamente, così da visualizzare una successione di
linee spezzate. La camera a mano di Andrea Arnold insegue le corse
di Mia: quando lei s’arresta, è inquadrato il fermo-immagine del
suo volto. Simbolicamente, le persone che vivono nel quartiere
popolare s’illudono di “movimentare” la loro vita.
Fish Tank, tra fermo immagini e
profondità
Nel fermo-immagine dei volti, che
guardano verso una profondità per noi solo “astratta” (in
apparenza, senza riconoscere qualcosa di particolare), si cela
invece lo “sbarramento che la desolazione socioculturale dà loro.
La sceneggiatura prevede che Mia speri di riscattarsi diventando
una ballerina professionista. Tuttavia, lei rinuncerà a
sostenere l’esame d’ammissione: proprio sul più bello… La ragazza
ha un carattere per così dire eccessivamente “maschile”: tende ad
imporsi sugli altri, parla in modo schietto. Mia fronteggia senza
paura le molestie, avanzate dai giovani sbandati del quartiere. Lo
stesso temperamento vale per la sorella minore, di cui ci sorprende
il linguaggio scurrile.
L’unico personaggio
caratterialmente “femminile” del film pare Condor, il nuovo
fidanzato della madre. Un uomo dai modi gentili, che vive la
“paternità” verso Mia promettendosi di educarla, perché s’inserisca
nella società che “conta” (oltre la chiusura in periferia). Condor
però nasconde un “segreto”, che ne contraddice l’autorevolezza.
Rispetto a quello, la sua attrazione sessuale per la ragazza è
persino insignificante. La < peschiera >, cui rinvia il
titolo del film (Fish tank in inglese), si spiega bene nella scena
dove Mia va a “sguazzare” liberamente nella casa dell’uomo. Mia
vuole vendicarsi, e cerca di “sporcare” le regole del mondo di
Condor, portandovi le sue. Per la regista, questo non sembra
possibile. Ricordiamo l’episodio dove la ragazza (pentita per aver
“sguazzato” un po’ troppo…) salverà la bambina. Condor negherà la
pacificazione con Mia, ed anzi lascerà pure sua madre. Proprio per
questo, il finale più “riposante” dove le tre donne ballano insieme
ci pare un po’ stonato.
Acclamata pellicola della
regista Andrea Arnold,
avendo ottenuto vari riconoscimenti internazionali
e il Premio
della Giuria al Festival di Cannes 2009, Fish
Tank è un film difficile e spregiudicato che colpisce
profondamente come solo la vita può fare.
In Fish
Tank la quindicenne Mia è un’adolescente ribelle che
vive insieme alla madre e alla sorella minore, altrettanto riottose
e indomabili. Espulsa dalla scuola e allontanata dagli amici,
l’aggressiva ma vulnerabile Mia è incompresa quanto testarda, e ha
una grande passione per l’hip-hop. Con l’arrivo di Connor, il nuovo
compagno della madre, la vita di Mia andrà incontro a una
svolta…
Sulla carta, non si può parlare di
una vicenda originale; al contrario, una trama del genere sa di già
visto, in particolare l’immagine dell’adolescente ribelle che può
riscattarsi con il ballo. Aggiungiamo delle figure femminili pronte
a mostrarsi brutali l’una nei confronti dell’altra,
verbalmente e fisicamente, come Mia, la madre e la sorella, e il
livello di empatia è difficile da raggiungere. Invece, con una
sceneggiatura solida e un’ottima performance da parte
degli interpreti (in particolare l’esordiente Katie
Jarvis e
Michael Fassbender, uno degli attori in ascesa più
interessanti in circolazione), è possibile ottenere risultati
lodevoli, anche per una pellicola indipendente.
Registro distaccato e a tratti
documentaristico, soprattutto nel montaggio, quello della regista.
Forse molti spettatori non sono abituati all’uso smodato della
macchina da presa a mano, o alla totale assenza di colonna sonora
se non nelle musiche ascoltate dai protagonisti; ma talvolta è bene
guardare film con un budget ridottissimo per comprendere come non
siano necessari innumerevoli artifici per far apprezzare un film:
anzi, è possibile entrare nel cuore della storia con maggiore
semplicità, esplorando in questo caso le complesse relazioni tra i
personaggi.
In un contesto drammatico come
quello qui rappresentato, talvolta alcune metafore
possono apparire fuori luogo. E invece esse arricchiscono il film
con immagini che sottolineano la condizione di ‘prigionia’ di uno
spirito libero come Mia: il cavallo bianco incatenato, il criceto
in gabbia, cancelli e recinzioni di vario tipo rintracciabili nella
periferia urbana dove la ragazza vive (ben evidenziata da colori
grigi e spenti) sono immagini reperibili soprattutto nella
prima parte del film. Ma quando Connor si dimostra l’unico in grado
di comprendere Mia e di stimolare il suo potenziale, ecco una gita
al lago e una stupenda inquadratura di uno stormo di uccelli in
volo.
Fish Tank
Tuttavia, la vita è in grado di
stravolgere le cose quando queste iniziano ad andare per il verso
giusto. E bisogna quindi imparare a misurarsi con la disillusione,
le speranze disattese e il gusto amaro della vendetta o di una
vendetta incompiuta.
Così, invece di sfiorare
la retorica temuta in partenza, essa viene smentita da
esiti originali e imprevisti, che imprimono un segno remarcabile di
somiglianza al vero, rendendo Fish Tank un film duro, a
volte crudo, lontano dallo stucchevole e molto più affine alla
vita.
Si intitola Fischia il
Vento il cortometraggio d’animazione scritto e diretto da
Alessandro Dordoni.
Basato sulle memorie del ventenne
partigiano Lino Dordoni, Fischia il Vento è un
cortometraggio di animazione disegnato a mano di 15 minuti. Il film
racconta gli eventi accaduti durante la Battaglia di Monticello,
nel nord Italia, il 16 Aprile 1945, dove 450 soldati delle SS
attaccarono a sorpresa i circa 25 partigiani che presidiavano il
castello di Monticello. Lino e la sua squadra sono appostati in una
stalla abbandonata nelle vicinanze e, svegliati di soprassalto dai
colpi d’arma da fuoco provenienti dalla rocca, si lanciano di corsa
nella vallata per portare aiuto ai compagni il più in fretta
possibile.
Il titolo Fischia il
Vento si ispira ad una canzone popolare italiana i cui
testi furono scritti nel settembre del 1943, all’inizio della
Resistenza. Sebbene la canzone provenisse dalla Russia dal
compositore Matvei Blanter, la melodia orecchiabile ispirò il
paroliere Felice Cascione (1918-1944) a scrivere Fischia il
Vento per incitare il movimento partigiano.
Il progetto non vuole
rappresentare un classico film di guerra. Lo scopo è quello di
mostrare il lato umano e psicologico dei giovani combattenti
italiani che si sono trovati ad affrontare una situazione ben al di
sopra di loro. Questa non è una storia del bene contro il male, ma
un’attenta analisi ad uno dei tanti episodi di guerra che ha
cambiato per sempre la vita dei suoi protagonisti, a prescindere
dal loro schieramento ideologico durante gli avvenimenti
raccontati.
Questo è un progetto collaborativo
nato dalla passione per l’arte e per il cinema, ed ogni individuo
coinvolto è mosso dal desiderio di dare vita a questa storia mai
raccontata e renderla un’esperienza fortemente cinematica dal punto
di vista visivo e sonoro, con l’obiettivo di aprire gli occhi per
molti sul mondo dell’animazione, che troppo spesso rimane una forma
d’arte di poco interesse nell’immaginario collettivo.
Fischia il Vento, un
cortometraggio d’animazione
Fischia il Vento è
animato interamente ad inchiostro da Natasza Cetner. Utilizzando
carta ruvida dà l’impressione di pagine di diario da sfogliare e ci
immerge nel mezzo delle memorie personali di Lino Dordoni. Seguendo
lo storyboard animatic come riferimento, l’animazione viene
eseguita prima digitalmente, al fine di testare al meglio i
movimenti e le tempistiche, viene quindi poi disegnata a mano con
inchiostro su carta. I movimenti di telecamera e l’uso espressivo
delle pennellate permettono all’animazione di trasmettere
l’intensità delle emozioni dei protagonisti e di offuscare il
confine tra realtà e ricordi.
ALESSANDRO DORDONI
Alessandro lavora come Montatore a Londra dal 2012. Attualmente è
senior editor presso Chrome Productions, il suo lavoro comprende
pubblicità, contenuti online, documentari e cortometraggi. Il suo
stile è caratterizzato da un uso forte e dettagliato della musica e
del suono. Ha vinto numerosi premi per i suoi lavori nel settore
pubblicitario. Questo sarà il suo primo film come
Sceneggiatore/Regista, ed è un progetto molto vicino al suo
cuore.
NATASZA CETNER
Natasza è un’Animatrice, Regista ed llustratrice. I suoi film sono
stati selezionati e nominati per molti festival cinematografici tra
cui Edimburgo, Berlino, Dubai e Montreal. Rappresentata dalla casa
di produzione irlandese Cardel, i suoi lavori si distinguono dalla
massa per l’uso sorprendente dell’animazione analogica e disegnata
a mano in un settore sempre più guidato dal digitale.
JAMES LAWSON
James è un Artista con oltre 12 anni di esperienza nel creare
storyboard per l’industria pubblicitaria, per la TV e per il
cinema. Ha avuto la fortuna di essere stato coinvolto in alcune
delle campagne più iconiche e premiate dell’ultimo decennio.
L’elenco dei clienti per cui ha lavorato include i più grandi nomi
del settore di oggi come Apple, John Lewis, Nike, Adidas, Mercedes,
Amazon e così via.
FRANCESCO POIANA
Francesco è un Artista ed Illustratore con un’ampia conoscenza di
diversi mezzi artistici, tra cui disegno, pittura ed incisione.
Lavora come Illustratore Freelance, collaborando con molti clienti
come case di produzione, case editrici e studi di moda. La sua arte
è stata esposta in tutta Italia e nel Regno Unito, recentemente ha
partecipato alla “Emerging Talents Exhibition” del 2020 al Messum’s
Mayfair di Londra.
Fischia il vento: la scheda
tecnica
Titolo: Fischia il Vento (The Wind
Whistles)
Durata: 15 min (Inclusi Materiale d’Archivio e Titoli di Coda))
Aspect Ratio: 2048 x 858
Colore: Bianco e Nero
Genere: Animazione, Drama, Guerra
Lingua: Italiano (Sottotitoli in Inglese)
Scritto e Diretto da: Alessandro Dordoni (UK)
Regia di Animazione: Natasza Cetner (UK/Polonia)
Case di Produzione: Cardel (Irlanda) & OAK9 (Lituania)
Produttori Esecutivi: Kelley Daniel / Rhiannon Crothers (US)
Produttori Animazione: Carla Mooney / Delwyn Mooney (Irlanda)
Produttrice: Mimi Thomas (UK)
Co-Produttore: Mindaugas Jokubaitis (Lituania)
Attori in Ordine di Apparizione: Denio Derni, Luca Torchiani,
Francesco Wolf, Andrea Tagliabue,
Marco Troiano, Joe Prestia, Vito Buchicchio, Giuseppe Magazzù
Montaggio e Suono: Alessandro Dordoni (UK)
Archivio Colour Grade: Ben Turze (UK)
Sound Design/Mix: Steve Bond (UK)
Illustratore: Francesco Poiana (UK, Italia)
Storyboard Artist: James Lawson (UK)
Compositore: Paolo Fornasari (Germania)
Script Editor: Costanza Bongiorni (Francia)
Traduttore Memorie: Bartolomeo Sala (UK)
Graphic Designer: Edoardo Balordi (Spagna)
Studio di Registrazione: Marco Versari (Italia)
Supportato da: ANPI Piacenza, Chrome Productions,
Banca di Piacenza, Rotary Club Piacenza
Budget: £20,000
Inizio Produzione: Luglio 2020
Stima di Fine Produzione: Aprile 2021
IMDB Page: Fischia il Vento
La CBS Films ha acquisito i diritti
di distribuzione per il remake di Gambit, film del 1966
con Michael Caine e Shirley
MacClaine. Il film in questione, basato su una
sceneggiatura riadattata dei Fratelli Coen e
diretto da Michael Hoffman, ha ora i due
protagonisti: sono Colin Firth e Cameron
Diaz.
Da oggi, 16 Febbraio
2018, sarà possibile vedere su Netflix la prima parte di
First Team:
Juventus, la nuova docu-serie originale italiana
dedicata al celebre club calcistico.
La seconda parte della docu-serie
sarà disponibile sul catalogo in estate.
First Team:
Juventus segue le storie dei protagonisti del
club durante la stagione 2017-2018, offrendo un ritratto intimo dei
calciatori, per catturare in profondità le vere esperienze di vita
che fanno della Juventus una delle squadre più affascinanti al
mondo.
I tifosi di tutto il mondo avranno
infatti accesso al “dietro le quinte” del club e si sentiranno più
vicini che mai non solo alla squadra vincitrice di sei titoli di
campionato consecutivi, ma soprattutto ad alcuni dei più grandi
protagonisti come la leggenda Alessandro Del
Piero, calciatori quali Federico Bernardeschi,
Giorgio Chiellini, Douglas Costa, Gonzalo Higuaín, Claudio
Marchisio, Miralem Pjanic, Daniele Rugani, il capitano
Gianluigi Buffon e l’allenatore
Massimiliano Allegri.
Ad un anno di distanza da
chiacchierato Dog Eat
Dog, il regista Paul Schrader torna
ad interrogarsi sulla natura umana e sui vizi e le virtù dell’uomo
di oggi. La sua ultima fatica cinematografica dal titolo
First Reformed, segue le vicende del pastore
Toller, magistralmente interpretato da Ethan Hawke, in preda ad una violenta crisi di
fede.
Sconvolto dalla morte del figlio e
dalla conseguente distruzione della sua famiglia, Toller cerca di
andare avanti meglio che può e di essere sempre un punto di
riferimento per i suoi parrocchiani. Ma l’improvviso suicidio di un
giovane attivista scatenerà in lui una forza oscura e distruttiva
che lo spingerà a prendere decisioni pericolose ed estreme.
Ancora una volta quindi
Paul Schrader, pur non prendendo posizione, ci
racconta la sua visione del mondo contemporaneo e della pericolosa
condizione dell’essere umano costretto a vagare per la terra senza
più punti di riferimento. “Non credo che l’umanità abbia ancora
tanti secoli davanti. Se avete speranza vuol dire che non prestate
attenzione”. Queste sono le ultime lapidarie parole del
regista durante la conferenza stampa, parole che hanno gelato il
sangue dei presenti ma che hanno anche chiarito il suo punto di
vista; per Schrader l’uomo è destinato all’estinzione e non c’è
proprio nulla che si possa fare per invertire il processo.
First Reformed, il film
In un mondo in cui il caos regna
sovrano e l’essere umano sembra aver perso ogni speranza e
certezza, la missione di redenzione del pastore Toller sembra
destinata al fallimento. Da anni a capo di un’antica chiesetta di
periferia, Toller (Ethan
Hawke) sembra attraversare una sorta di crisi mistica
ed esistenziale; così mentre la sue fede vacilla, si ritrova a
dover aiutare una coppia di giovani sposi in crisi. Ma l’incontro
con Mary (Amanda
Seyfried) e Michael spingerà il pastore verso una
strada senza ritorno.
Il grande regista Paul
Schrader torna ad incantare il suo pubblico presentando un
film che è un vero e proprio dramma in crescendo. Attraverso il
diario segreto del pastore Toller entriamo in un mondo fatto
rimpianti e sensi di colpa ma soprattutto di dolore, una sofferenza
celata per troppo tempo dall’abito nero e dal colletto bianco che
adesso scalpita per uscire allo scoperto. Non si tratta infatti
solo di un pastore la cui fede viene a mancare ma di un uomo troppo
pieno di rabbia e frustrazione, deluso dalla vita, alla ricerca
della salvezza. Il dolore per la perdita del figlio durante la
guerra in Iraq e il successivo abbandono della moglie, hanno
trasformato l’ex militare e pastore in una vera e propria bomba ad
orologeria. Senza fede e speranza dalla sua parte Toller sembra
aver perso la bussola e vaga per il mondo alla ricerca di una nuova
missione, un nuovo e più alto scopo che ridia senso alla sua
vita.
Questa opportunità di riscatto gli
viene offerta da Mary che, come una dolce tentazione, lo spinge a
considerare cose che prima non avrebbe mai neppur osato immaginare.
Così mentre il pastore tenta (invano) di aiutare Michael a
ritrovare la retta via, riscopre alcune piccole voglie sopite e si
abbandona a piaceri e pulsioni terreni. Le atmosfere sono cupe e
silenziose, lo spazio circoscritto e quasi claustrofobico, i tempi
lenti e dilatati, tutti elementi che mirano ad esasperare il rigore
estetico di Schrader che questa volta risulta funzionale alla
storia. Sin dalla prima inquadratura – un bellissimo piano sequenza
della First Reformed all’alba, avvolta da una
leggera nebbia – si percepisce un’atmosfera carica di tensione che
accompagna lo spettatore per tutta la durata del film e che
raggiunge il suo culmine in un finale però un po’ deludente e non
all’altezza delle aspettative. Nonostante infatti il regista ci
fornisca un ritratto decisamente pessimistico della condizione
umana, le sue convinzioni non trovano corrispondenza nella
conclusione un po’ troppo leziosa e buonista. Ma in effetti è
proprio questo il messaggio del regista; per Schrader come per
Toller non esistono mezze misure e le uniche due vie di fuga sono
la morte e l’espiazione dei peccati attraverso la forza
dell’amore.
Un film duro quello di Paul
Schrader che non conosce mezze misure e che non ha bisogno
di servirsi di inutili sovrastrutture estetiche per promuovere il
suo messaggio nefasto; i pessimisti si lasceranno cullare dalle
atmosfere spettrali di First Reformed e gli
inguaribili ottimisti vedranno nel finale un barlume di
speranza.
La A24 ha diffuso il primo
trailer di First Reformed, il nuovo film di
Paul Schrader presentato Fuori Concorso all’ultimo
Festival di Venezia. Il film vede protagonista Ethan
Hawke e Amanda Seyfried.
Sconvolto dalla morte del figlio e
dalla conseguente distruzione della sua famiglia, Toller cerca di
andare avanti meglio che può e di essere sempre un punto di
riferimento per i suoi parrocchiani. Ma l’improvviso suicidio di un
giovane attivista scatenerà in lui una forza oscura e distruttiva
che lo spingerà a prendere decisioni pericolose ed estreme.
Ancora una volta quindi Paul
Schrader, pur non prendendo posizione, ci racconta la sua
visione del mondo contemporaneo e della pericolosa condizione
dell’essere umano costretto a vagare per la terra senza più punti
di riferimento. “Non credo che l’umanità abbia ancora tanti
secoli davanti. Se avete speranza vuol dire che non prestate
attenzione”. Queste sono le ultime lapidarie parole del
regista durante la conferenza stampa, parole che hanno gelato il
sangue dei presenti ma che hanno anche chiarito il suo punto di
vista; per Schrader l’uomo è destinato all’estinzione e non c’è
proprio nulla che si possa fare per invertire il processo.
Entertainment Weekly ha pubblicato
una nuova immagine ufficiale di First Man, il
nuovo lavoro del premio Oscar Damien Chazelle
che aprirà la 75a Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica della Biennale di Venezia (in
programma dal 29 agosto all’ 8 settembre 2018).
Nel cast Ryan Gosling, Claire
Foy, Corey Stoll, Kyle
Chandler, Jason Clarke, Shea
Whigham, e Jon
Bernthal. Le musiche originali sono state scritte
da Justin Hurwitz.
Come già annunciato,
Chazelle porterà sul grande schermo l’impresa di Neil
Armstrong, il primo uomo ad atterrare sulla Luna,
adattando il romanzo biografico di James
Hansen intitolato First Man: A Life Of Neil
A. Armstrong.
“Damien
ha avuto una visione molto chiara fin dall’inizio” racconta
Singer, “Si è chiesto quanto potessimo attraversare la natura
viscerale di questo personaggio e la sfida che ha dovuto
affrontare […] Voleva essere terrorizzato per l’intera durata del film. È
una delle prime cose di cui abbiamo parlato infatti, ovvero come
l’eroismo di Neil non scaturì dall’essere atterrato sulla Luna ma
dal fatto che sia sopravvissuto con i mezzi a
disposizione“.
“Questo sarà al 100% un mission movie” ha specificato
lo sceneggiatore, “Racconterà però l’atterraggio sulla Luna dal
punto di vista del ragazzo che ha compiuto l’impresa e per farlo
abbiamo avuto a disposizione cinque grossi set che vi
sorprenderanno e che daranno vita a moltissime scene
d’azione“.
La Universal, che distribuisce il
film, ha annunciato che il biopic arriverà nelle sale USA
il 12 Ottobre 2018.
La Universal ha da poco rilasciato
il primo trailer ufficiale di First Man, il
nuovo film di Damien Chazelle che vede
protagonista Ryan Gosling, alla sua seconda
collaborazione con il regista premio Oscar, dopo La la
Land.
Nel cast anche Claire
Foy, Corey Stoll, Kyle
Chandler, Jason Clarke, Shea
Whigham, e Jon
Bernthal. Le musiche originali sono state scritte
da Justin Hurwitz.
First Man – il trailer ufficiale
Come già annunciato,
Chazelle porterà sul grande schermo l’impresa di Neil
Armstrong, il primo uomo ad atterrare sulla Luna,
adattando il romanzo biografico di James
Hansen intitolato First Man: A Life Of Neil
A. Armstrong.
“Damien
ha avuto una visione molto chiara fin dall’inizio” racconta
Singer, “Si è chiesto quanto potessimo attraversare la natura
viscerale di questo personaggio e la sfida che ha dovuto
affrontare […] Voleva essere terrorizzato per l’intera durata del film. È
una delle prime cose di cui abbiamo parlato infatti, ovvero come
l’eroismo di Neil non scaturì dall’essere atterrato sulla Luna ma
dal fatto che sia sopravvissuto con i mezzi a
disposizione“.
“Questo sarà al 100% un mission movie” ha specificato
lo sceneggiatore, “Racconterà però l’atterraggio sulla Luna dal
punto di vista del ragazzo che ha compiuto l’impresa e per farlo
abbiamo avuto a disposizione cinque grossi set che vi
sorprenderanno e che daranno vita a moltissime scene
d’azione“.
Vi ricordiamo che First
Man vedrà protagonista Ryan
Gosling, già diretto da Chazelle in La la
Land, film musicale protagonista assoluto del 2017.
La Universal, che distribuisce il
film, ha annunciato che il biopic arriverà nelle sale USA
il 12 Ottobre 2018, e se la vedrà con il
colosso Warner Bros, Aquaman, diretto
da James Wan e con
protagonista Jason Momoa.
Dopo Whiplash e La la
Land, Chazelle si cimenta con
un progetto del tutto nuovo e che speriamo riesca a sviluppare a
pieno le sue corde registiche.
La 75° Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si apre
nuovamente con un film di Damien Chazelle, che,
dopo il musical La La Land, con First Man cambia
completamente registro per raccontare una storia altamente
spettacolare, entrata nella storia del ventesimo secolo.
La trama di First Man
First Man racconta
dettagliatamente tutta la storia della corsa della NASA per portare
l’esplorazione dello spazio a confini mai visti prima e soprattutto
facendolo prima dei russi, fino a quel momento arrivati sempre per
primi ai vari traguardi esplorativi. Per far questo la NASA investe
risorse, conoscenze e vite umane per riuscire a mandare un uomo
sulla luna.
Tutta la storia ruota naturalmente
attorno a Neil Armstrong, il primo
essere umano ad aver poggiato i piedi sul suolo lunare,
pronunciando la storica frase “Questo è un piccolo passo per un
uomo, ma un passo enorme per l’umanità.”
Tutta la vicenda di questa corsa
spaziale raccontata nel film copre gli anni tra il 1961 e il 1969,
mostrando una dopo l’altra le varie missioni, tra successi e
fallimenti, passando anche per grandi tragedie. Il film di
Chazelle è un riuscito racconto viscerale, vissuto
in prima persona e basato sul libro di James R.
Hansen.
Oltre all’accurata ricostruzione
storica e scientifica di una delle esplorazioni più pericolose
della storia e anche una delle più costose per gli USA, il regista
indaga sugli esseri umani che vi erano dietro, troppe volte
dimenticati in un naturale processo di idealizzazione, che spesso
porta a confondere gli eroi reali con i supereroi.
Chazelle, che per la prima
volta si è trovato a lavorare su qualcosa di non suo e che non
conosceva bene, dice: “ Prima di iniziare il lavoro su
First Man, non sapevo quasi nulla della storia della missione sulla
Luna. Sapevo che era stata una conquista leggendaria e un grande
successo, ma niente di più. Solo dopo aver cominciato a
raccogliere documenti e testimonianze mi sono reso conto della
follia e del pericolo di tale impresa. Scoprii tutti i fallimenti,
il pesante tributo pagato in vite umane e quante volte aveva
rischiato di fallire e di essere cancellata. A quel punto volevo
comprendere cosa potesse avere spinto quegli uomini a intraprendere
un viaggio nella vastità infinita dello spazio e quale potesse
essere stata l’esperienza da loro vissuta, momento dopo momento,
passo dopo passo.”
Per fare questo Damien
Chazelle ritiene necessario lavorare sulla figura di
Neil Armstrong e di addentrarsi profondamente nella sua
vita privata, nelle sue emozioni, nei dolori e nelle paure,
addentrandosi in un territorio estremamente intimo, ma necessario
per far sentire vicino quell’uomo arrivato così lontano.
Armstrong è
interpretato da un ottimo
Ryan Gosling, misurato e introspettivo, in grado di
trasmettere tutte le sue emozioni dietro un’apparente scorza
d’impassibilità. Sono struggenti i momenti in cui la solitudine gli
permette una lacrima o una smorfia di dolore represso, carpiti
dall’occhio di Chazelle, che lo segue sapientemente
nell’ombra della sua intimità. Stesso discorso vale per Claire Foy, nel ruolo difficilissimo della
moglie, impegnata quotidianamente a tenere in piedi la forza di una
famiglia tormentata dal peso di un incarico così gravoso.
Anche tutto il resto del cast è
magnificamente orchestrato, organizzato in un sapiente mosaico di
colleghi, amici, superiori e politici che contribuiscono a
infondere credibilità alla vicenda, allontanandosi dal pericolo
della mera ricostruzione da biopic. First Man è un
film che sicuramente accontenterà gli appassionati in materia,
regalandogli ricostruzioni e dettagli anche inediti, ma che sarà
apprezzato anche da chi vuole sapere chi era realmente quel piccolo
uomo che nell’estate del 1969 passeggio sulla luna.
In esclusiva su People.com sono state diffuse le
prime immagini ufficiali di First Man, il nuovo
film di Damien Chazelle che vede protagonista
Ryan Gosling, alla sua seconda
collaborazione con il regista premio Oscar, dopo La la
Land. Nelle foto di seguito compare anche Claire
Foy (The Crown), che nel film recita al
fianco di Gosling.
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Ryan Gosling’s upcoming
film First Man about Neil Armstrong
Ryan Gosling’s upcoming
film First Man about Neil Armstrong
Ryan GoslingÕs upcoming
film First Man about Neil Armstrong Universal Pictures
Il film vede protagonista
Ryan Gosling (Neil Armstrong),
attore che Chazelle ha superbamente diretto in La la Land, film
musicale protagonista assoluto dell’ultima stagione
cinematografica. Basato sul romanzo biografico
di James Hansen intitolato First
Man: A Life Of Neil A. Armstrong e adattato per lo
schermo da Josh Singer(Spotlight).
La Universal, che distribuisce il
film, ha annunciato che il biopic arriverà nelle sale USA
il 12 Ottobre 2018, e se la vedrà con il colosso Warner Bros,
Aquaman, diretto da James Wan e
con protagonista Jason Momoa.
Dopo Whiplash e
La la Land, Chazelle si cimenta
con un progetto del tutto nuovo e che speriamo riesca a sviluppare
a pieno le sue corde registiche.
Era da un po’ che non
ricevevamo aggiornamenti su First Man, il nuovo
film diretto dal premio oscar Damien Chazelle, ma
grazie all’intervista del Boston Globe allo sceneggiatore
Josh Singer (Spotlight) ora siamo
in grado di svelarvi dettagli inediti sul progetto.
Come già annunciato,
Chazelle porterà sul grande schermo l’impresa di Neil
Armstrong, il primo uomo ad atterrare sulla Luna,
adattando il romanzo biografico di James
Hansen intitolato First Man: A Life Of Neil
A. Armstrong.
“Damien
ha avuto una visione molto chiara fin dall’inizio” racconta
Singer, “Si è chiesto quanto potessimo attraversare la natura
viscerale di questo personaggio e la sfida che ha dovuto
affrontare […] Voleva essere terrorizzato per l’intera durata del film. È
una delle prime cose di cui abbiamo parlato infatti, ovvero come
l’eroismo di Neil non scaturì dall’essere atterrato sulla Luna ma
dal fatto che sia sopravvissuto con i mezzi a
disposizione“.
“Questo
sarà al 100% un mission movie” ha specificato lo
sceneggiatore, “Racconterà però l’atterraggio sulla Luna dal
punto di vista del ragazzo che ha compiuto l’impresa e per farlo
abbiamo avuto a disposizione cinque grossi set che vi
sorprenderanno e che daranno vita a moltissime scene
d’azione“.
Vi ricordiamo che First
Man vedrà protagonista Ryan Gosling, già diretto da Chazelle
in La la Land, film musicale protagonista
assoluto del 2017.
La Universal, che distribuisce il
film, ha annunciato che il biopic arriverà nelle sale USA
il 12 Ottobre 2018, e se la vedrà con il
colosso Warner Bros, Aquaman, diretto
da James Wan e con
protagonista Jason Momoa.
Dopo Whiplash e La la
Land, Chazelle si cimenta con
un progetto del tutto nuovo e che speriamo riesca a sviluppare a
pieno le sue corde registiche.
È diventato il regista più giovane
ad aver mai vinto un premio Oscar alla Regia, e adesso
Damien Chazelle si dedicherà a un altro
record-man, colui che per primo ha messo piede sulla
Luna, Neil Armstrong, nel biopic
First Man.
Sappiamo già che il film vedrà
protagonista Ryan Gosling, attore che Chazelle ha
superbamente diretto in La la Land, film musicale protagonista
assoluto dell’ultima stagione cinematografica. Basato sul romanzo
biografico di James Hansen intitolato
First Man: A Life Of Neil A. Armstrong e
adattato per lo schermo da Josh Singer(Spotlight).
La Universal, che distribuisce il
film, ha annunciato che il biopic arriverà nelle sale USA
il 12 Ottobre 2018, e se la vedrà con il colosso Warner Bros,
Aquaman, diretto da James Wan e
con protagonista Jason Momoa.
Dopo Whiplash e
La la Land, Chazelle si cimenta
con un progetto del tutto nuovo e che speriamo riesca a sviluppare
a pieno le sue corde registiche.
Deadlineriporta che il cast di
First Man, prossimo progetto di Damien
Chazelle, si arricchisce di due nomi che andranno ad
affiancare Ryan Gosling nel biopic.
Kyle Chandler e
Corey Stoll entrano a far parte del cast del film
diretto dal più giovane regista a vincere un premio Oscar. Chandler
in particolare sarà Deke Slayton, un pilota della
Seconda Guerra Mondiale, ingegnere aeronautico e membro del Mercury
Seven. Corey Stoll interpreterà
invece Buzz Aldrin, il secondo uomo a mettere
un piede sulla Luna, pochi secondi dopo che Armstrong rivendicò lo
stesso “passo”.
Il film vedrà protagonista
Ryan Gosling (Neil Armstrong),
attore che Chazelle ha superbamente diretto in La la Land, film
musicale protagonista assoluto dell’ultima stagione
cinematografica. Basato sul romanzo biografico
di James Hansen intitolato First
Man: A Life Of Neil A. Armstrong e adattato per lo
schermo da Josh Singer(Spotlight).
La Universal, che distribuisce il
film, ha annunciato che il biopic arriverà nelle sale USA
il 12 Ottobre 2018, e se la vedrà con il colosso Warner Bros,
Aquaman, diretto da James Wan e
con protagonista Jason Momoa.
Dopo Whiplash e
La la Land, Chazelle si cimenta
con un progetto del tutto nuovo e che speriamo riesca a sviluppare
a pieno le sue corde registiche.
Dopo aver incantato il mondo con
film incentrati sul mondo della musica e dello spettacolo come
Whiplash e La La Land, il più giovane
premio Oscar per la regia Damien Chazelle si è
cimentato in un’impresa diversa, particolarmente rischiosa ma
ampiamente riuscita. Si tratta di First Man – Il primo
uomo (qui la recensione), film
biografico incentrato sulla preparazione dell’astronauta
Neil Armstrong in vista della missione che, il 20
luglio del 1969, lo avrebbe portato ad essere il primo uomo a
mettere piede sul suolo lunare. Un film apparentemente diverso dai
suoi precedenti, ma che permette al regista di scavare ancora un
po’ nel complesso animo umano.
First Man – Il primo uomo
non è infatti una canonica biografia, quanto una vera e propria
esplorazione dell’intimità umana, con tutte le sue paure e le sue
ferite. Traendo spunto dall’omonima biografia ufficiale di
Armstrong scritta da James R. Hansen, Chazelle
porta sullo schermo un uomo afflitto dal lutto, presentando un
Armstrong diverso da quello che si è soliti conoscere. Non manca
ovviamente anche una accurata ricostruzione degli eventi, dei
fallimenti e dei successi, presentando in tutto e per tutto la
pericolosità di quei viaggi nello spazio, dove ogni più piccolo
rumore dell’astronave poteva essere sintomo di guai in arrivo.
Presentato in concorso al Festival
di Venezia e poi acclamato da critica e pubblico, First Man –
Il primo uomo è uno dei più bei film biografici visti di
recente, capace di unire storia e umanità con grande delicatezza.
Un titolo assolutamente imperdibile, che intrattiene ed emoziona
profondamente. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
First Man – Il primo uomo: la trama del film
Ambientato nel corso degli anni
Sessanta, il film ha per protagonista il pilota della NASA
Neil Armstrong. Personalità taciturna, introversa
ed estremamente riservata, egli nutre grandi ambizioni nel suo
lavoro, non mancando però di impegnarsi ad essere il miglior marito
e padre possibile. La sua vita famigliare, sfortunatamente, viene
colpita dalla prematura morte della figlia, afflitta da un male
incurabile. È questa una ferita che rimane particolarmente profonda
nell’animo di Neil, che nel tentativo di difendersi smette di
parlare della bambina con chiunque, anche con sua moglie
Janet Shearon.
Per sfuggire al dolore, Neil decide
di prendere parte al progetto spaziale che punta a portare l’uomo
sulla luna. La missione si rivela però più complessa del previsto,
portando a numerosi incidenti di percorso particolarmente gravi.
Neil è però determinato ad atterrare sul satellite, mettendosi
continuamente alla prova. Ben presto, la sua diventa non una
missione non per il progresso della comunità quanto per soddisfare
la propria ricerca di redenzione. Consapevole dei rischi a cui va
incontro, egli non mancherà di sfidare tutto e tutti pur di dare un
ultimo personale saluto all’amata figlia.
First Man – Il primo uomo: il cast del film
Ad interpretare l’astronauta Neil
Armstrong vi è l’attore Ryan Gosling, che aveva già lavorato
con Chazelle per La La Land. Per prepararsi al ruolo,
Gosling eseguì un’approfondita ricerca, studiando quanto più
possibile della vita pubblica e privata di Armstrong. Ebbe modo
anche di conoscere i figli e la moglie di lui, apprendendo molte
delle informazioni più private. Ciò gli permise di rappresentare al
meglio il dolore che il personaggio porta con sé, dando vita ad
un’interpretazione giudicata dai familiari come estremamente
accurata. Gosling inoltre ascoltò le musiche che Armstrong sentì
per prepararsi al viaggio e si sottopose anche ad un vero
addestramento per astronauti.
Ad interpretare sua moglie Janet vi
è l’attrice Claire Foy,
celebre per essere stato la protagonista delle prime due stagioni
di The Crown. Un ruolo per cui anche l’attrice si preparò
a lungo, anche grazie alle numerose conversazioni con la vera
Janet. Vi sono poi gli attori Corey Stoll nei panni
dell’astronauta Buzz Aldrin, secondo uomo a camminare sulla luna, e
Jason Clarke, nel ruolo
di Edward Higgins White, astronauta e vicino di casa di Neil.
Kyle Chandler compare nel ruolo di Deke Slayton,
capo dell’ufficio astronauti, Shea Whigham è
l’astronauta Gus Grissom e Lukas Haas è
l’astronauta Mike Collins. L’attore irlandese Ciaran
Hinds compare infine nei panni di Robert R. Gilruth, primo
direttore del Manned Spacecraft Center della NASA.
First Man – Il primo uomo:
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. First Man – Il primo
uomo è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Google Play, Apple
TV+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 20
luglio alle ore 21:00 su
Iris.
All’interno del Festival di Cannes 2019,
arriva in concorso alla Quinzaine des
Réalisateurs il regista giapponese Takashi Miike con il suo
nuovo film dal titolo First Love.
All’interno di questo è possibile ritrovare tutti i principali
stilemi del regista, dalla violenza esagerata all’umorismo nero,
dall’amore alla natura ambigua dei personaggi. Con il suo nuovo
lungometraggio Miike si conferma uno dei registi più controversi e
affascinanti dell’odierno panorama cinematografico.
Ambientato nell’arco di una notte a
Tokio, il film segue la storia di Leo, un giovane boxer solitario,
e di Monica, giovane ragazza costretta a prostituirsi per debiti.
Mentre tra i due sboccia l’amore, si ritroveranno anche a doversi
difendere da pericolosi personaggi della malavita, i quali li
cercano per motivi a loro ignoti. In un tripudio si sangue,
comicità e sentimento, i due ragazzi dovranno riuscire a
sopravvivere alla notte per consolidare il loro rapporto.
Le premesse della trama non vengono
disilluse, in un film che si dimostra dinamico sin dall’inizio.
Miike ci presenta da subito, ognuno nel suo contesto i vari
personaggi. Molti di questi non si conoscono minimamente, e sembra
impensabile che possano presto o tardi ritrovarsi a combattere gli
uni contro gli altri per la vita e la morte. Se all’inizio si può
quindi rimanere frastornati dalla presenza di molteplici linee
narrative da seguire, ben presto si ci si ritroverà sempre più
catapultati nel vivo della storia.
Appare sempre più chiaro che Miike
desidera raccontare una storia che esce dai binari del realistico,
quasi una favola, chiedendo un po’ di partecipazione e fiducia allo
spettatore per condurlo all’interno di un incubo notturno dove
tutto è possibile. Incubo per i protagonisti, poiché per lo
spettatore il film è invece una gioia per gli occhi.
Particolarmente violento, ai limiti dello splatter, il regista
unisce a quest’elemento quello della comicità. Ogni scena brutale
presenta allo stesso tempo situazioni per cui è impossibile non
provare divertimento, con trovate particolarmente brillanti.
All’interno di questo delirio
visivo, non manca ciò che il titolo promette, ovvero l’amore. I due
protagonisti, moderni Romeo e Giulietta, si ritrovano coinvolti in
qualcosa di più grande di loro. La loro presenza aggiunge
sentimento a quanto avviene intorno a loro, e anche i più cattivi
infine sembrano costretti a piegarsi alla forza del loro amore.
Il solito Miike dunque, che com’è
giusto che sia non si allontana dai temi a lui cari, ma li
riformula per realizzare un film dinamico, particolarmente
coinvolgente e divertente. Sua intenzione era infatti quella di dar
maggior rilevanza all’aspetto comico, che nel film è ben dosato e
costruito. Se anche tutto sembra crescere fino all’inverosimile,
ciò non risulta un disturbo. Ormai assuefatti dalla storia si è
pronti a seguire il regista in ogni strada intrapresa, e
First Love si rivela l’ennesimo
interessante progetto di uno dei maestri della cinematografia
orientale.
Dopo il trailer di
Wrath of Titans, ecco la prima immagine di Sam Warthington sul set
del film. Rispetto al primo Clash of Titans, possiamo da subito
notare un look diverso per il protagonista di
Entertainment Weekly ha pubblicato
la prima immagine ufficiale di Red Riding Hood, il nuovo film della
regista di Twilight Catherine Hardwicke che reinventa in chiave
dark la fiaba di Cappuccetto Rosso.
L’attore, infatti, ha negli ultimi
anni ridotto drasticamente i suoi impegni cinematografici,
limitandosi a brevi apparizioni che comportano dunque il minimo
impegno possibile. Questa formula, da molti criticata, si è
dimostrata particolarmente vantaggiosa per l’attore, che ha così
modo di districarsi tra diversi lungometraggi girati tutti in brevi
periodi. Per gli amanti del genere, tuttavia, questi si rivelano
essere film a loro modo godibili, che offrono intrattenimento senza
troppe pretese unito all’occasione di vedere Willis fare ciò che sa
fare meglio.
Per gli amanti della produzione
recente dell’attore noto per la saga di Die Hard, si tratta dunque
anche questo di un titolo irrinunciabile, ricco di azione e un
insolito humor. Ora che Willis si è ritirato dal mondo della cinema e
della recitazione, riscoprire anche i suoi ultimi film può
essere un dovuto omaggio alla sua carriera. In questo articolo si
approfondiscono alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di First Kill
Protagonista del film è il giovane
broker di Wall Street WilliamBeeman, da tutti semplicemente chiamato “Will”.
Pur se particolarmente di successo nel suo mestiere, egli si
dimostra un disastro per quanto riguarda i rapporti famigliari. Nel
tentativo di riallacciare i rapporti con il figlio piccolo
Danny, Will decide di organizzare un’escursione di
caccia nei boschi dove era solito recarsi da bambino con suo padre.
Quei luoghi, per lui particolarmente significativi, potrebbero
infatti aiutarlo a ristabilire quel contatto da tempo perso con il
figlio, riportandoli sulla stessa lunghezza d’onda. Poiché passare
del tempo con suo padre è una novità, Danny decide di accettare con
curiosità.
I due si recano dunque nella natura
incontaminata per la loro avventura padre e figlio. Il viaggio,
però, prende una piega inaspettata e particolarmente preoccupante
nel momento in cui si imbattono in un gruppo di rapinatori. Avendo
assistito ad un omicidio commesso da questi, Will e Danny si
ritrovano loro malgrado ad essere due pericolosi testimoni. Il
gruppo di criminali non esita dunque a rapire il bambino,
costringendo Will ad aiutarli nel recuperare la refurtiva e a
sfuggire al capo della polizia, il coriaceo Marvin
Howell. Se farà ciò, Will potrà sperare di riavere suo
figlio sano e salvo. Costretto ad accettare, egli sa però di non
potersi fidare dei criminali e inizia dunque ad escogitare un piano
per uscire da quella brutta situazione.
Il cast del film
Ad interpretare l’agente di polizia
Marvin Howell, come anticipato, vi è l’attore Bruce Willis. Negli
ultimi anni abituato ad interpretare ruoli piuttosto marginali,
questo accettò di partecipare al film a patto di girare tutte le
proprie scene nel minor numero possibile di giorni. Willis, alla
fine, completò quanto previsto per il suo personaggio in meno di
una settimana. Nonostante ciò, dovette comunque arrivare sul set
con una buona preparazione fisica, così da poter eseguire anche
alcune delle acrobazie più complesse. Per lui, inoltre, si è
trattato del terzo film dove viene diretto da Miller, confermando
l’ottima intesa generatasi tra di loro.
Ad interpretare William Beeman, vero
e proprio protagonista del film, vi è invece l’attore Hayden Christensen. Meglio noto per aver
interpretato Anakin Skywalker nella trilogia prequel di
Star
Wars, egli accettò di recitare in questo film in quanto
affascinato tanto dall’azione presente quanto dal rapporto che il
suo personaggio ha con il figlio. Quest’ultimo è interpretato dal
giovane Ty Shelton. Gethin
Anthony interpreta il criminale Levi Barrett, mentre
Shea Buckner e William DeMeo sono
gli agenti Charlie e Richie Stechel. L’attrice Megan
Leonard, infine, ricopre il ruolo dell’infermiera Laura
Beeman, moglie di di Will.
Il finale del film
Nel finale del film, nel tentativo
di provocare Will, Howell si rivela come colui che anni prima ha
ucciso suo padre. Levi distrae Howell mentre Laura si abbassa e
offre a Will l’opportunità di sparargli in testa. Durante le
conseguenze, Levi muore per le ferite riportate, con grande
tristezza di Danny. Richie viene invece interrogato dal resto del
dipartimento di polizia e Mabel viene trovata morta sul letto
dell’ospedale dopo essere stata uccisa da Howell rimuovendo il suo
sistema di supporto vitale. Mentre i restanti agenti non corrotti
si vantano sui media del bottino recuperato, la famiglia Beeman
rinuncia al fucile da caccia e decide di tornare a casa per
ritrovare la tranquillità.
Il trailer di First
Kill e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di First
Kill grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti
disponibile nei cataloghi di Apple TV, Now, Prime Video e Infinity+. Per vederlo,
una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare
il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà
così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 27 agosto alle ore 21:20
sul canale Italia 1.
Il ministro dello Sviluppo economico,
Corrado Passera, e il ministro per i Beni
culturali, Lorenzo Ornaghi, hanno firmato oggi il
decreto che determina le quote di investimento e di
trasmissione
La Campo Santo di
San Francisco ha annunciato di aver stretto un accordo con la
Good Universe per la strasposizione
cinematografica di Firewatch. A darne
notizia è l’Hollywood
Reporter che informa che l’accordo tra le parti comprende la
possibilità di un film e di una serie di progetti che possano
collegare il franchise videoludico al grande schermo.
Ecco cosa ha dichiarato in merito
all’accordo Sean Vanaman, co-fondatore di Campo Santo:
“È molto raro riuscire a trovare un gruppo che condivide così
tanti tuoi valori e rende il processo creativo così eccitante.Non vediamo l’ora di scoprire cosa riusciremo a creare
insieme.”
I dettagli in merito al film sono ancora scarsi, vi terremo aggiornati.
Firewatch è un videogioco
d’avventura in prima persona sviluppato da Campo Santo e pubblicato
da Panic per Microsoft Windows, macOS, Linux e PlayStation 4.
È stato il videogioco di debutto per
entrambe le compagnie. Firewatch segue la storia di un fire lookout
durante l’incendio di Yellowstone del 1988.
Il gioco è ambientato nel 1989 e
vestiremo i panni Henry, un quarantenne che decide di abbandonarsi
per alcuni mesi nella solitudine di un parco naturale del Wyoming,
accettando il lavoro di guardaboschi (con particolare propensione
all’identificazione di eventuali incendi).
In tutta questa solitudine quando
smartphone e dipendenze da tecnologia non erano nemmeno
ipotizzabili l’unica cosa che tiene in contatto Henry con la
civiltà è una piccola radio con la quale può comunicare con
Delilah, che gli sarà sempre vicino nel corso del gioco.
Nel corso della sua carriera
Harrison Ford si è distinto non solo
per i personaggi di Indiana Jones, Han Solo e Rick Deckard, ma
anche per una lunga serie di altri personaggi protagonisti di
acclamati film. In particolare, un genere a lui sempre stato
congeniale è quello del thriller. Da Witness – Il
testimone a Il fuggitivo, Ford ha continuamente
esplorato storie e ruoli di questo tipo. Uno dei titoli meno citati
a riguardo è Firewall – Accesso negato,
thriller d’azione diretto nel 2006 da Richard
Loncraine, noto in particolare per Demonio dalla
faccia d’angelo e RiccardoIII.
Il film si fonda su di un elemento
ricorrente di questo genere, ovvero l’uomo di giustizia che si
ritrova a dover compiere azioni illegali pur di salvaguardare
qualcosa a lui molto caro. L’eroe si vede dunque costretto a
scontrarsi con i propri simili, passando per il cattivo di turno e
tentando di riabilitare la propria persona nel corso della vicenda.
Scritto da Joe Forte, con la fotografia
dell’italiano Marco Pontecorvo e la colonna sonora
firmata da Alexandre Desplat, Firewall –
Accesso negato si affermò come un discreto successo,
incassando 82 milioni di dollari a fronte di un budget di 50.
Ad accoglierlo malamente vi fu però
la critica, che in particolare sembrò non apprezzare una formula
narrativa riproposta senza particolari originalità. Per gli amanti
del genere, tuttavia, si tratta di un film che può regalare una
visione ricca di intrattenimento e colpi di scena. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Firewall – Accesso negato: la trama del film
Protagonista del film è Jack
Stanfield, uomo a capo della sicurezza informatica alla
Landrock Pacific Bank, per cui ha elaborato un apposito software.
La sua vita precipita quando un gruppo di criminali prende in
ostaggio la sua famiglia, costringendolo a ripulire la banca per
pagare il riscatto. A capo dei malviventi c’è Bill
Cox, un uomo spietato che vuole rubare ben 100 milioni di
dollari dal software. Stanfield non sa se obbedire o ribellarsi, ma
dopo un primo tentativo fallito decide di seguire gli ordini.
Cominciano così a escogitare un piano per entrare nel sistema
bancario e trasferire il denaro sul conto off-shore di Cox.
Tutto sembra andare liscio finché i
superiori di Stanfield non cominciano a sospettare qualcosa. Nel
frattempo, una volta preso il denaro, Cox scappa dalla città con la
famiglia in ostaggio per disfarsene senza lasciare alcuna traccia o
prova che possa incastrarlo. Quello che non sa, però, è che nel
collare del cane che la gang ha portato con sé c’è un localizzatore
gps che aiuterà il protagonista a rintracciarli. Quando scopre che
i malviventi sono nella sua casa sul lago, Stanfield farà di tutto
per riprendersi la sua famiglia. Allo stesso tempo, però, dovrà
vedersela con le forze dell’ordine che ora lo credono un traditore
e un rapinatore.
Firewall – Accesso negato: il cast del film
Come anticipato, ad interpretare il
protagonista Jack Stanfield vi è l’attore Harrison Ford. Come suo
solito, egli richiese di poter eseguire personalmente alcuni degli
stunt previsti per il personaggio e per riuscirvi senza riportare
infortuni si sottopose ad un rigido allenamento fisico. Nel ruolo
di sua moglie Beth Stanfield vi è invece l’attrice Virginia
Madsen, celebre per i suoi ruoli in Dune e Sideways – In viaggio con Jack. Per
questo film l’attrice fu contattata tramite sms da Ford, una
proposta talmente tanto insolita da farle credere che si trattasse
di uno scherzo. I due figli della coppia, Sarah e Andy, sono invece
interpretati da Carly Schroeder e Jimmy
Bennett.
Ad interpretare il criminale Bill
Cox vi è invece l’attore Paul Bettany,
oggi noto per il suo ruolo di Visione nel Marvel Cinematic Universe. Bettany,
che sul set mostrò sembre un grande rispetto per Ford, non riusciva
a colpirlo in modo convincente durante una scena di lotta tra i
loro personaggi. Incalzato da Ford, l’attore gli diede infine un
vero pugno, ottenendo l’approvazione del collega. Nel film è poi
presente l’attore Nikolaj
Coster-Waldau nel ruolo di Liam, braccio destro di Cox
e Robert Forster
nei panni di Harry Romano, il collega di Jack che gli presenta Cox.
Alan Arkin è invece Arlin Forester, il datore di
lavoro di Jack, mentre Mary Lynn Rajskub è la
segretaria del protagonista.
Firewall – Accesso negato:
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Firewall – Accesso negato grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple
TV+, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 29 giugno alle ore 21:00
sul canale Iris.
Troppo spesso lo scrittore
Stephen King viene sbrigativamente classificato
come autore di opere horror. Chi ha letto e conosce i suoi romanzi
sa bene che all’interno di essi sono racchiusi numerosi generi e
tra quelli che spiccano maggiormente vi è il coming of
age. Opere come Carrie e It sono
esemplari nell’affrontare la paura che deriva dal crescere, una
paura che in questi racconti si manifesta in modo più concreto del
previsto. Un terzo titolo che si allinea a questi due romanzi è
L’incendiaria, pubblicato nel 1980, che
torna ora al cinema con Firestarter,
nuovo adattamento scritto da Scott Teems (Halloween Kills),
diretto da Keith Thomas (The Vigil) e prodotto, tra gli altri, dalla
ormai popolare Blumhouse Productions di Jason Blum.
Portato al cinema già nel 1984 (in
Italia venne distribuito con il titolo Fenomeni paranormali
incontrollabili), dove l’incendiaria del titolo era
interpretata da Drew Barrymore,
il romanzo trova in questa nuova trasposizione la possibilità di
ripresentarsi alle nuove generazioni, similmente a quanto
recentemente avvenuto anche per Ite The Stand. La storia,
con poche variazioni, è sempre quella: Charlie
(Ryan Kiera Armstrong) è una bambina che sente
scorrere in sé un misterioso potere, che le permette di generare e
controllare il fuoco a suo piacimento. Quando gli errori del
passato dei suoi genitori vengono a cercarla, Charlie si trova a
dover intraprendere una fuga insieme al padre Andy
(Zac Efron),
durante la quale scoprirà molto di più sulla propria identità.
Storia di una giovane mutante e del
suo amato padre
Come accennato in apertura, uno dei
temi più affascinanti nell’opera di King è quello relativo
all’affrontare le proprie paure, specialmente quando queste sono
legate alla crescita, al delicato passaggio dall’infanzia
all’adolescenza e infine all’età adulta. Attraverso delle storie
che altro non sono se non delle bellissime metafore, lo scrittore
porta i suoi personaggi a confrontarsi con tale momento,
permettendo loro di conoscersi meglio e scoprire tutte le proprie
potenzialità. La giovane Charlie di Firestarter non fa
eccezione e quanto le accade è precisamente un percorso che, tra il
dolore e il perdono, la porta a comprendere meglio quel qualcosa
che sente cambiare dentro di sé, che lei chiama “la cosa
brutta”.
Un puro coming of age,
dunque, condito ovviamente da quegli elementi soprannaturali e
tendenti all’horror che si ritrovano anche nel romanzo. D’altronde
l’abilità della pirocinesi si presta a dar vita a situazioni pronte
a degenerare e sfociare nella violenza e nella brutalità più
estrema, elementi che nel film non mancano. Ed è a partire dalla
rappresentazione di tale “dono” sovrumano e dal desiderio di
Charlie di nasconderlo che il film assume allo stesso tempo quasi
l’aspetto di una origin story di un supereroe. Guardando
Firestarter, infatti, sono numerosi i momenti in cui si
sarà portati a pensare agli X-Men, i mutanti della Marvel cacciati dagli umani in
quanto diversi. Dinamiche molto simili si ritrovano anche qui.
Ancora, un terzo aspetto
fondamentale nel film è il rapporto tra la giovane protagonista e
il padre Andy. Se la madre puritana di Carrie viveva con acceso
conflitto il potere della figlia, in questo caso Andy passa dal
temerlo all’aiutare Charlie a controllarlo. Un Zac
Efron amorevole e paterno si fa dunque primo promotore
dell’unicità della protagonista e insieme propongono una coppia a
suo modo interessante, legata da un sincero affetto che riescono a
trasmettere. Al netto di questi tre aspetti, che film è dunque
Firestarter? Atteso con grande curiosità, dato il
potenziale del racconto, il risultato purtroppo non è dei più
entusiasmanti.
Un fuoco che non scotta
Adattare King è notoriamente un
impresa difficile. Recenti tentativi come It – Capitolo Due e la
serie The Stand si sono scontrati con materiali narrativi
troppo complessi perché gli si possa rendere giustizia. Un film
come Pet Sematary, invece,
pecca di un apparente svogliatezza. La stessa cosa si può ora dire
di questo Firestarter, il quale mantiene per tutta la sua
durata di 94 minuti un profilo fin troppo basso, che gli impedisce
di accendere tanto le proprie potenzialità quanto l’interesse dello
spettatore. Ci si trova dunque di fronte ad un film tristemente
insipido, che fa innervosire per il suo non puntare a qualcosa di
più, tanto in termini narrativi quanto estetici. Ancor di più,
Firestarter è un fantasy horror che non riesce mai a fare
paura né a comunicare una certa tensione o costruire un’adeguata
atmosfera.
Difficile dire se a penalizzare di
più il film sia la sua sceneggiatura, scritta in modo fin troppo
evidentemente approssimativo, o la sua regia, che manca di esaltare
anche i momenti più importanti. La sensazione è quella di un
prodotto in cui non si è creduto abbastanza, mortificato da scelte
di messa in scena che non permettono di costruire un vero
coinvolgimento emotivo né di offrire un valido intrattenimento. Per
fare un esempio concreto, il processo di addestramento della
protagonista, nel romanzo una parte lunga e ben articolata, è qui
limitato a poche inquadrature. Allo stesso modo, le azioni che
Charlie compie con il suo potere vengono per lo più lasciate fuori
campo, come se una mancanza di budget impedisse di dar vita ad
effetti speciali di maggior livello.
A frenare parzialmente la corsa del
film verso l’anonimato vi è la colonna sonora di John
Carpenter, con le sue sonorità elettroniche
particolarmente incalzanti. La sua presenza, che è un modo velato
per ripagarlo di quando nel 1984 gli fu tolta la regia proprio di
Firestarter, non può che far chiedere come sarebbe potuto
essere il film se alla regia vi fosse stato lui. Lui con le sue
straordinarie capacità di raccontare con il solo uso delle
immagini, di fare dei limiti di budget una virtù. Sfortunatamente
non lo sapremo mai e quello con cui si è chiamati a confrontarsi è
un risultato che provoca più dispiacere che rabbia, considerando il
materiale di partenza e gli affascinanti elementi alla base della
storia.
In un nuovo adattamento del
classico thriller di Stephen King, Firestarter,
dai produttori de L’Uomo Invisibile; una ragazza
con straordinari poteri pirocinetici combatte per proteggere la sua
famiglia e se stessa da forze sinistre che cercano di catturarla e
controllarla.
Per più di dieci anni, i genitori
Andy (Zac
Efron; Ted Bundy – Fascino criminale; The Greatest
Showman) e Vicky (Sydney Lemmon; Fear the
Walking Dead, Succession) sono fuggiti, cercando disperatamente di
nascondere la figlia Charlie (Ryan Kiera
Armstrong; American Horror Story: Double Feature, La
Guerra di Domani) da un’oscura agenzia federale che vuole sfruttare
il suo dono senza precedenti per trasformare il fuoco in un’arma di
distruzione di massa.
Andy ha insegnato a Charlie come
disinnescare il suo potere, che viene innescato dalla rabbia o dal
dolore. Ma quando Charlie compie 11 anni, il fuoco diventa sempre
più difficile da controllare. Dopo che un incidente rivela la
posizione della famiglia, un misterioso agente (Michael
Greyeyes; Wild Indian, Rutherford Falls) viene inviato per
dare la caccia alla famiglia e catturare Charlie una volta per
tutte. Ma Charlie ha altri piani.
Con Kurtwood Smith
(Amityville: Il risveglio, Hitchcock), John
Beasley (Anarchia – La Notte del Giudizio, Al Vertice
della Tensione) e Gloria Reuben (Lincoln, Mr.
Robot). La colonna sonora di Firestarter è
composta dal leggendario John Carpenter
(Halloween, Christine, Fog) e dai compositori del franchise
Halloween Cody Carpenter e Daniel Davies.
Diretto da Keith
Thomas (The Vigil – Non ti lascerà andare), da una
sceneggiatura di Scott Teems (Halloween Kills) basato sul romanzo
di Stephen King, Firestarter
è prodotto da Jason Blum (Halloween, L’Uomo Invisibile) per
Blumhouse e dal premio Oscar Akiva Goldsman (Io Sono Leggenda,
Constantine) per Weed Road Pictures. I produttori esecutivi sono
Ryan Turek, Gregory Lessans, Scott Teems, Martha De Laurentiis,
J.D. Lifshitz e Raphael Margules.
Dopo un primo annuncio che
voleva Akiva Goldsman incaricato di
dirigere il nuovo adattamento cinematografico di
Firestarter, arriva la notizia via Variety che il regista ha
lasciato il progetto, lasciando spazio a Fatih
Akin.
La Blumhouse
Productions e Universal Pictures produrranno il film.
Anche alla sceneggiatura si sono avvicendati dei nomi, dal momento
che Goldsman è uscito dal progetto ed era incaricato anche di
scrivere il nuovo adattamento. Adesso lo script porter la firma di
Scott Teems.
Il film sarà un nuovo adattamento
dal romanzo, ma non sarà il primo, dal momento che c’è già stato
nel 1984 l’omonimo film diretto da Mark L.
Lester (Commando), con protagonista una
piccola Drew Barrymore nei panni di Charlie, la
bambina con poteri pirocinetici che non riesce a controllare.
In Italia il film venne distribuito
con il titolo di Fenomeni paranormali incontrollabili. Di seguito
la trama: La piccola Charlie è dotata di pirocinesi, ossia
della facoltà di appiccare il fuoco con la mente. I servizi segreti
americani, che vorrebbero servirsene, uccidono la madre e tentano
di rapirla, ma il padre Andy, anch’esso in possesso di un potere
paranormale, una blanda forma di controllo mentale, neutralizza gli
agenti e fugge con la bambina. Vengono però catturati da John
Rainbird e portati nei laboratori militari. Qui Charlie viene
convinta a manifestare i suoi poteri in modo che possano venir
studiati. Successivamente suo padre smette di prendere i farmaci
che gli vengono dati per inibire il suo potere, e così lo
riacquista e lo usa sul Capitano Hollister per farlo agire in
funzione della pianificazione di una fuga.