Camicia
bianca, decine di braccialetti tibetani al polso, sorriso sornione
e un saluto sul blue carpet che sembra quasi una benedizione:
Richard Gere è arrivato a
Giffoni!
Non avrà avuto ragazze a fare la notte in Cittadella per lui, ma un
pubblico così folto e agguerrito non si era ancora visto: dopo
tutto parliamo di un gigante del cinema e finalmente anche le mamme
dei giurati sono state accontentate.
Parla di pace, amore e dei suoi
progetti, che a 64 anni sono ancora tanti e interessanti. “Sono molto molto contento di essere qui a Giffoni!Sono
onorato di essere ospite in un festival in cui si realizza una cosa
importantissima: mettere in relazione i ragazzi di tutto il mondo,
un elemento che avrà in futuro un impatto positivo per l’intero
pianeta”, commenta Gere, insignito del premio più
importante del Festival.
La sua gentilezza salta all’occhio,
un vero (ufficiale e) gentiluomo: fa i complimenti
all’interprete, si presenta a tutti (come se fosse l’ultimo
arrivato) e versa l’acqua a Manlio, presentatore del Festival.
Un’atteggiamento positivo nato dal senso di responsabilità
dell’essere famoso: “C’è una cosa particolare che succede
all’inizio della carriera di un attore, ovvero essere il più
creativo possibile nelle scelte che prendi. E poi diventi famoso.
Non per forza l’essere attore e l’essere famoso devono andare
insieme, ma succede. Le persone ti iniziano a seguire e ti
ascoltano, anche magari quando non dovrebbero. Dai le risposte
senza pensare che poi qualcuno ti prenderà sul serio e quindi
cominci a porti il problema della vera responsabilità di quelle
parole e dell’impatto che potrebbero avere nel mondo.”
commenta Gere durante l’incontro con la giovane
giuria,“Questo senso di responsabilità è un continuo processo
di realizzazione, lo stesso che state vivendo voi, e mio figlio
Homer e il suo amico Daniel che sono qui in sala con me: state
capendo che volete fare, che persona volete essere. E succede anche
a me che ho 64 anni, mi sveglio ogni mattina e penso sempre, Come
faccio ad avere una vita che abbia un senso?Come faccio ad essere
vero e sincero con me stesso? Come faccio a fare qualcosa di
positivo? Se non positivo, devo almeno riuscire a non fare del male
a nessuno. Ma questo succede ogni giorno: ogni respiro che prendi è
importante e genera una sorta di energia che parte proprio dal
nostro senso di responsabilità nei confronti della nostra famiglia
intesa come genere umano.”
Spera di tornare in Italia per
presentare il suo ultimo film Time Out Of Mind al
Festival del Film di Roma (dopo il
Festival di Toronto), di cui è molto orgoglioso.
Nel film Gere interpreta un barbone, ruolo in cui si calò dalla
testa ai piedi alla fine di quest’inverno: le foto di lui a terra
nella Grand Central Station di New York fecero il giro del mondo lo
scorso aprile quando una turista francese gli regalò della pizza
avanzata per poi accorgersi che aveva davanti il protagonista di
Pretty Woman. “Mi sono messo in contatto con
un associazione di New York per capire la situazione dei senza
tetto al meglio. La sceneggiatura originale è stata scritta 25 anni
fa. Da allora possono essere cambiati dettagli ma i problemi
interiori di quel mondo sono sempre gli stessi. Nel film abbiamo
voluto rappresentare il processo di transizione per diventare
homeless e tutta la burocrazia che ne
consegue”. Richard Gere si mostra al Festival come il grande
uomo che è,pieno di messaggi che possono inspirare i giovani
cinefili. Fosse per lui eliminerebbe la violenza dai film:
“Putroppo è il pubblico che la richiede, vuole vedere quella al
cinema. Quando ho iniziato a fare film io negli anni’70 le grandi
case di produzione facevano film più intimi. Ora quelle producono i
grandi blockbuster, mentre i film più pieni di sentimento hanno un
basso budget. Eliminerei la violenza, e manterrei solo il sesso.
Che presto capirete deve andare di pari passo con
l’amore.”
Sette
respiri al minuto contro la guerra. Richard Gere
insegna la ricetta buddista per cercare di contribuire, ciascuno
nel proprio ruolo, alla pace nel mondo. Ospite del Giffoni
Experience, il 65enne attore nato a Filadelfia arriva alla
Cittadella più famosa del mondo con camicia bianca, sorridente,
gentile, saluta fotografi e giornalisti uno a uno.
“Sono molto molto contento di
essere qui a Giffoni -spiega Gere arrivato in Italia assieme a suo
figlio 14enne Homer- sono onorato di essere ospite di un festival
in cui si realizza una cosa importantissima: mettere in relazione i
ragazzi di tutto il mondo, un elemento che avrà in futuro un
impatto positivo per l’intero pianeta”. Non ha paura di
Hollywood, anzi: “Tutti pensano che Hollywood sia un mostro
vorace ma è solo un posto dove si fanno i film. Non dobbiamo venire
a patti con Hollywood, dobbiamo fare purtroppo di peggio: venire a
patti con i nostri demoni personali”.
Parla dell’ultimo film che ha
interpretato, “Time out of mind”, in cui recita il ruolo di un
homeless: “il film andrà al festival di Toronto e poi spero a
quello di Roma -annuncia- la sceneggiatura originale è stata
scritta 25 anni fa. Da allora possono essere cambiati dettagli ma i
problemi interiori di quel mondo sono sempre gli stessi. Avevo
avuto contatti con un’unica associazione di New York che
si occupa della cura e dei diritti di queste persone, New
York è l’unica città al mondo dove per legge ogni
persona deve avere un posto dove dormire per la notte, gli deve
essere dato un letto. Nel film abbiamo voluto rappresentare il
processo di transizione per diventare homeless e tutta
la burocrazia che ne consegue”.
Gli chiedono delle sue abitudini
alimentari: “Non sono vegetariano, mangio pesce, ogni tanto
pollo, non mangio carne rossa. Penso che alla fine arriverò al
punto da non mangiare del tutto prodotti di origine animale. Avevo
un amico che stava per avere un figlio ed era studente del Dalai
Lama. Gli chiese come poteva fare a insegnare qualcosa a suo
figlio. Il Dalai Lama rispose: insegnagli a rispettare
la vita di ogni insetto, anche l’insetto ha una famiglia intorno,
cerca di sopravvivere ogni giorno. Gli insetti sono gli animali
meno gradevoli, se riesci ad insegnargli questo gli hai insegnato
tutto”.
Poi le tensioni internazionali e i
venti di guerra: “Ricordo molti anni fa l’insegnamento di un
mio maestro giapponese zen che diceva che lui non prendeva una
decisione finchè non riusciva ad abbassare il numero di respiri a
sette in un minuto. Con questo esercizio riusciva a controllare
l’emotività e l’impulsività. Abbassare il numero dei respiri
significa non reagire subito, non rimanere sulla superficie, andare
più giù nella coscienza fino al punto di acquisire una razionalità
più forte per capire che siamo tutt’uno con il resto dell’umanità.
Non mi fido dei politici che reagiscono subito, creiamo gentilezza
gli uni con gli altri, essere gentili è il punto di
partenza”.
Come sceglie i suoi film? “Non
ho mai scelto una parte che conteneva una motivazione che non fosse
per me importante. Ma ho fatto anche scelte sbagliate”.
Poi l’incontro con i ragazzi:
“Che consiglio do’ a chi vuol fare l’attore? Impegnatevi,
impegnatevi, ipegnatevi, per imparare a far bene una cosa ci
vogliono almeno diecimila ore. E sappiate che è molto difficile, il
99 per cento degli aspiranti attori è disoccupato. Ma se ci
credete, se sentite che sia la cosa più importante per voi, allora
fatelo!”.
Tremilacinquecento giurati provenienti da 41 Paesi
invaderanno le strade di Giffoni Valle Piana in occasione della
44esima edizione del Giffoni Experience che si terrà dal 18 al 27
luglio 2014. Il Giffoni stupirà, ancora una volta, con il suo
programma articolato: 163 i
filmin programma, oltre 60 i
talent, 4 le
Masterclass (Recitazione, Sceneggiatura, Stop-Motion,
Giornalismo), prestigiose anteprime. Impegnativo e affascinante il
Tema che sarà “Be different”. “La
differenza è la cifra esatta della bellezza, è la sostanza del
nostro essere e la forza della nostra evoluzione
–sottolinea il direttore
artistico Claudio Gubitosi–
e allora il nostro invito è Be different perché essere diverso è
l’unica via per cambiare il mondo intorno a te, per creare, per
inseguire il domani e farlo proprio”.
“Negli ultimi 3
mesi, giorno dopo giorno, abbiamo delineato forma e sostanza di
questa edizione, annunciati i film, le anteprime, alcuni talenti
–continua Gubitosi. L’abbiamo condivisa con i
nostri partners e soprattutto attraverso i social, con il nostro
pubblico di riferimento: i ragazzi.
Oggi
completiamo il mosaico in un momento in cui il dinamismo di questa
idea è, credetemi, stupefacente.
I primati
raggiunti negli ultimi 4 anni sono il risultato di un team che ha
grandi capacità creative e organizzative, di un lavoro di squadra
fatto sempre con passione, amore, intuizione, leggerezza,
responsabilità. E questo ci ha permesso di raggiungere un
coinvolgimento quasi planetario. Alla carta geografica politica
abbiamo perfino mappato la geografia culturale italiana ed
internazionale.
I successi di
Giffoni sono da ascrivere alla sua complessa alchimia tra fattori
diversi, scelte, filosofie, intuizioni che portano sempre ad un
unico obiettivo: essere leali, onesti, chiari con le generazioni
che ci seguono e, nel contempo, condividere con loro la vita
quotidiana, i loro bisogni, le attese, le tante domande”.
“È stato un
anno– aggiunge il presidente del Giffoni
Experience, Pietro
Rinaldi –faticoso ma anche bello.
Pieno di nuove aperture, denso di nuovi contatti e progetti. Una
formula quasi magica che cresce e si rinnova spontaneamente e
continuamente, dove il futuro è già presente e si intrecciano
durante l’anno le più diverse forme di espressione artistica,
culturale e sociale. Abbiamo lavorato tutti insieme affinché il
brand, ormai noto e affermato in tutto il mondo, potesse assicurare
ai ragazzi che frequenteranno Giffoni tra qualche giorno, la più
intrigante selezione cinematografica, talenti in grado di offrire
segni e valori, attività e animazioni più varie”.
“Il
Festival– commenta il presidente
della Regione Campania, Stefano
Caldoro – cresce negli anni,
nella organizzazione, nella qualità,
nell’offerta E’ un’eccellenza campana
nel mondo, un motore per la cultura, per la crescita del nostro
territorio. Il motore é rappresentato dai giovani, la nostra grande
forza. Quest’anno, come tutti gli anni, il Festival lancia segnali
significativi. La presenza a Caivano, il coinvolgimento dei ragazzi
di quelle zone, di Don Patriciello rappresentano un valore
aggiunto. E’ la dimostrazione che insieme si deve avere fiducia
nelle cose che cambiamo, che stanno cambiando”.
“Giffoni–
rimarca l’assessore alla promozione culturale della
Regione Campania, Caterina
Miraglia – rappresenta un punto
di forza della politica culturale messa in campo dalla Giunta
Caldorol’azione positiva del Gff non si
esaurisce solo con il festival ma continua accompagnando i nostri
ragazzi nel loro percorso di crescita mettendo in sinergia scuola,
cultura e lavoro. Bisogna anche ricordare che Giffoni è simbolo del
nostro export che funziona, infatti sono tante le iniziative di
paesi esteri che richiedono che l’esperienza del festival venga
esportata nei loro territori”.
“Con
soddisfazione – spiega il sindaco di Giffoni Valle
Piana, Paolo Russomando
– annunciamo che il bando per Multimedia
Valley scadrá il 14 luglio e che per ottobre potremmo aprire il
cantiere per la sua
costruzione . È un
momento storico che farà crescere e ampliare il Giffoni Experience
sempre più. Ringrazio il Presidente della Regione
Campania, Stefano Caldoro per averci accompagnato sempre con
attenzione in questo percorso. Domani mattina, inoltre, verrà
firmato l’atto di costituzione della Fondazione Giffoni che
inizierà, per ora, a gestire la Cineteca Regionale della Regione
Campania. Siamo molto orgogliosi di far parte di questa realtà
unica al mondo”.
IL
TEMA
Il tema della
44esima edizione è Be Different.
La differenza è
ricchezza, è il potere di cambiare partendo da un elemento
“anomalo” che, distaccandosi da quella che viene intesa come norma,
cambia la nostra visione del mondo. Ecco perché bisogna
essere Be different: per cercare la propria strada senza
temere lo scandalo o l’essere un monstrum, ovvero
oggetto di stupore e meraviglia, l’essenza di cioè che è grande,
meraviglioso e spaventoso proprio per il suo essere diverso. Non
c’è grandezza senza differenza. Il genio è diverso e per la sua
differenza compie un percorso doloroso attraverso la vita ma è
dalla sua differenza che otteniamo il dono dell’arte, la forza
dell’invenzione. Essere diverso è il peso che ogni ragazzo porta
con sé. Se la similitudine è rassicurante segno di appartenenza ad
un gruppo, ad una famiglia, ad una società di uguali, la differenza
viene vissuta come difficoltà, limite, castigo piuttosto che come
potenzialità infinita di trasformazione. Cos’è la giovinezza se non
il potere di essere ciò che si vuole? E la più grande differenza
non è forse quella di avere ancora tra le mani il proprio
futuro?
LE
GIURIE
3.500
giovani provenienti da 41
nazioni e 160 città italiane:
questi i numeri dei giurati della 44esima edizione. Bambini e
ragazzi che vivranno 10 giorni insieme – chi per la prima volta,
chi invece già da anni – e condivideranno l’esperienza “unica” del
festival. Mai come quest’anno le richieste per entrare in giuria
sono state così tante. Oltre 30mila le
domande di ammissione, grazie soprattutto al web che ha reso il
dialogo tra Giffoni e i giovani più diretto e
immediato. Giffoni è un’esperienza condivisa 365 giorni l’anno
in un rapporto continuo e duraturo con i propri fan e i propri
giurati. Sono i ragazzi che hanno scelto, grazie ai sondaggi sui
social network, alcuni dei protagonisti di questa edizione,
mettendoli in prima linea nella gestione di una manifestazione che
resta unica: una fantastica esperienza per ragazzi creata dai
ragazzi. Per quanto riguarda i giurati provenienti dall’estero
arriveranno per la prima volta a Giffoni delegazioni
dall’Azerbaijan e
dal Libano. Ritornano dopo qualche anno di
assenza anche i ragazzi
da Argentina, Croazia, Nigeria e Turchia.
SEZIONI E
FILM
Il programma
cinematografico prevede 163 film tra
lunghi e corti, in concorso e fuori concorso, selezionati su
oltre 3760 produzioni di 90 paesi.
Le sezioni
competitive sono: Elements+3 (3-5
anni), Elements+6(6-9
anni),Elements+10(10-12
anni), Generator+13 (13-15
anni), Generator+16 (16-17
anni), Generator+18 (dai 18 anni
in su). Novità di quest’anno la selezione di cortometraggi in
concorso Masterclass Short Films.
Le sezioni non
competitive sono: Reload/Parental
Control(alcuni tra i migliori film già
distribuiti in Italia. Tutti certificati Giffoni) e
tre Focus on dedicati
al Qatar,
alla Macedonia e
alla Georgia.
ELEMENTS
+3
Partiamo dalle
animazioni per i bambini di Elements +3, che si divertiranno con
opere che rileggono le tecniche tradizionali così come giocheranno
con la grafica 3D.
ELEMENTS
+6
Il tema della
differenza è decisamente presente nella sezione Elements +6. A
partire da THE PASTA DETECTIVES nel
quale due bambini decisamente differenti formano un’improbabile
squadra di detective. Deliziosamente bizzarra la protagonista
di LOLA ON THE PEA che deve superare
l’assenza del padre. Mentre è immersa in una natura lussureggiante
Taina (TAINÁ – AN AMAZON LEGEND), una bambina
molto speciale. ANTBOY è un ragazzino
timido prima di scoprire di essere un supereroe. Meno eroico ma
decisamente unico il gatto Findus che vive allegramente con il suo
amico Pettson (PETTSON AND FINDUS: A LITTLE NUISANCE A
GREAT FRIENDSHIP). Un cane straordinario, con la sua
famiglia in cerca di una nuova casa, in PUDSEY THE
MOVIE. Gioco di squadra per sovvertire le regole del
collegio e scoprirne il mistero in ZIP & ZAP AND THE
MARBLE GANG. E, infine, atmosfere da favola nel
russo LAND OF GOOD KIDS, la terra surreale
nel quale una bambina insegna ai ragazzi perfetti che forse essere
diversi non è poi così male.
Stessa varietà per
i corti in concorso tra cui l’italiano LA RAGAZZA E LA
GONDOLA.
ELEMENTS
+10
Europa ma anche
India e Canada nei film della sezione Elements +10 e una grande
varietà di stili, ambienti, storie. Dall’India arrivano il
delizioso melò di COUNTING DREAM – con
il suo protagonista alla ricerca della felicità e dell’amicizia in
un’India dalle grandi differenze sociali ed economiche –
e THE FORT nel quale il protagonista
dovrà scoprire un nuovo ambiente ma soprattutto le proprie
debolezze. Alto tasso di mistery in THE LEGEND OF
LONGWOOD e un grande ritorno con il
canadese THE OUTLAW LEAGUE: il film è firmato
La Production La Fête, negli anni più volte presente al festival.
Ancora atmosfera sospesa e misteriosa storia familiare da scoprire
nell’olandese FINN. Ci trasferiamo invece a
New York con A LITTLE GAME nel quale un
eccezionale F. Murray Abraham si fa maestro di scacchi e di vita
della giovane protagonista. Il viaggio ideale si conclude in Cina
con THE NIGHTINGALE: un nonno e una nipotina
attraversano la campagna cinese per ritornare nel villaggio
d’origine e ricostruire il loro legame.
Tra i corti in
concorso ricordiamo gli italiani CIAO MAMMA e
THRILLER.
GENERATOR
+13
Protagonisti
eccellenti e opere importanti per la sezione Generator +13. Il
film THE FINISHERS (Francia), diretto
dal regista è Nils Tavernier, figlio del grande autore Betrand, è
basato su una storia vera e ha come tema principale quello del
rapporto tra un padre che non riesce accettare l’handicap del
figlio costretto su una sedia a rotelle. La Lituania, invece,
concorre con THE
EXCURSIONIST.Nel cast troviamo anchel’attrice
russa Ksenia Rappoport che si è imposta all’attenzione del cinema
italiano con film straordinari come “La sconosciuta” di Giuseppe
Tornatore (per il quale ha vinto il David di Donatello come miglior
attrice protagonista). Anche in questa caso la storia è vera e
racconta di chi la diversità ha dovuto occultarla per restare in
vita, di chi (ancora bambina) ha dovuto imparare che essere
differenti può essere il terribile motivo per essere deportati e
condannati a morte. Uno dei più promettenti registi
cubani, Ernesto Daranas Serrano, si è cimentato
con BEHAVIOUR,interpretato dalla popolare
attrice Alina Cruz. Si tratta di un film che ha fatto discutere in
patria per la libertà, l’indipendenza, il coraggio con cui si
permette di criticare la condizione umana in cui versano bambini e
ragazzi che lottano per la loro sopravvivenza e per quella delle
loro famiglie. In BOYS(Olanda),
invece, il tema affrontato è quellodell’omosessualità, o meglio
della scoperta della propria identità sessuale che in quanto
differente provoca conflitto, disorientamento e perfino dolore.
InSKATING TO NEW
YORK(USA), interpretato da Connor Jessup,
protagonista di spicco della Tv series prodotta da Steven Spielberg: “Falling Skies”, la storia
riguarda il “viaggio di iniziazione” dove 5 ragazzi cercano di
sperimentare i propri limiti alla ricerca di un’avventura che li
faccia sentire vivi e già adulti. Favola romanticadai toni gotici
alla Tim Burton quella raccontata in JACK AND THE
CUCKOO-CLOCK HEART(Francia),film prodotto da
Luc Besson e la sua Europacorp.Per la prima volta in assoluto un
film d’animazione è in concorso a Generator +13. La pellicola è
tratta dal best-seller del cantante e chitarrista Mathias Malzieu
del gruppo rock “Dyonisos”, che ha co-diretto la pellicola per la
quale ha creato anche la colonna sonora. In ONE NIGHT
IN OSLO (Norvegia), infine, la storia si sviluppa su
una grande amicizia tra due ragazziche entra in fibrillazione
quando l’amore per una loro coetanea divide i due protagonisti da
sempre uniti come fratelli.
GENERATOR
+16
Il viaggio
cinematografico della sezione Generator +16 mostra un mondo,
attraversandolo letteralmente da un capo all’altro, che svela i
sentimenti, le passioni, le aspirazioni e i sogni dei ragazzi di
oggi. In BROKEN HILL
BLUES un gruppo di adolescenti si appresta ad
affrontare le incertezze del delicato momento di passaggio all’età
adulta. Jean, il protagonista di CASA GRANDE,
è un quindicenne viziato, egoista, eppure adorabile. La sua vita
cambia bruscamente e radicalmente quando suo padre si trova a fare
i conti col fallimento economico. Jean si ritrova emarginato dai
suoi amici ricchi, improvvisamente solo nella mastodontica Rio De
Janeiro, dove le sfarzose ville dei milionari troneggiano poco
distanti dall’assoluta povertà delle favela.
InLIVING IS EASY WITH EYES
CLOSED(distribuito da Exit Media)siamo alla
fine degli anni Sessanta nella Spagna di Franco. In questo road
movie magico e sognante, un professore di inglese, in compagnia di
un suo studente e di una ventenne che nasconde una gravidanza, si
mette in viaggio col sogno di raggiungere John Lennon che proprio
in quei giorni sta girando un film in Spagna. Ancora sul tema del
viaggio,EXIT MARRAKECH, diretto dalla
regista tedesca Caroline Link, premiata con l’Oscar per Nowhere in
Africa. Uno studente trascorre a Marrakech le vacanze estive. È lì
che suo padre, idolatrato genio della drammaturgia, sta preparando
il suo nuovo trionfo teatrale. Padre e figlio non hanno mai
trascorso molto tempo insieme, non sono abituati a comunicare,
sembrano a malapena in grado di nascondere la reciproca
insofferenza. I due si ritroveranno costretti a trascorrere insieme
molto più del tempo previsto, quando si ritrovano persi in un
remoto paesino nel deserto nordafricano. Una storia dolorosa
raccontata con grande delicatezza e poesia: si tratta
di HAN GONG-JU. Una studentessa sta cercando
di lasciarsi alle spalle un’esperienza che invece sembra essere
tanto atroce quanto incancellabile. Han Gong-Ju è in esilio, ora
vive in una città lontana, dove deve trovare il modo di reagire
agli incubi che si celano nel suo
passato. MATEO deve lavorare con
suo zio, capo malavitoso locale, che lo utilizza per portare avanti
i suoi loschi affari. È un film delicato, dall’intenso sapore di
verità, ispirato alle tante storie vere che vedono piccole comunità
(in Colombia) schiacciate nella morsa della criminalità
organizzata.BENEATH THE HARVEST
SKY è un esempio tra i più affascinanti del buon
cinema indie americano. Due diciassettenni, amici da sempre,
trascorrono le giornate lavorando nei campi di patate della
provincia del Main. Per loro questi sconfinati terreni sono solo
una minuscola prigione. Sognano di andare altrove, sognano una vita
diversa, lontano da questa cittadina che è arrugginita un po’ come
le vite dei suoi abitanti.
GENERATOR+18
I film
proposti in questa sezione e i temi trattati riflettono in pieno la
complessità di questa generazione. Madri e padri alle prese col
proprio ruolo di genitori e adolescenti che si incontrano e si
scontrano con la vita adulta rappresentano il trait d’union dei
film di Generator +18. E’ ambientata a Città del Capo la storia
narrata in FOUR CORNERS(Sud
Africa, regia di Ian Gabriel). Su uno sfondo di una guerra di bande
che imperversa da oltre 100 anni conosciamo Ricardo, ragazzino
prodigio nel gioco degli scacchi, la cui vita è messa in pericolo
dal suo crescente interesse per una delle due bande.
Cosa succede quando
la fiducia incondizionata di un bambino e l’ammirazione per i suoi
genitori si rompe? E’ questo l’interrogativo che
pone ABOVE DARK WATERS, film finlandese
diretto da Peter Franzén. Una storia che racconta la zona grigia
tra amore e paura in cui si ritrova a crescere il piccolo Pete.
Tratto dal libro di Agota Kristof, Trilogia della città di K.,
ecoprodotto da Ungheria, Francia, Germania e Austria è il
film THE NOTEBOOK (Titolo italiano IL
GRANDE QUADERNO – Distribuito da Academy Two), diretto
dall’ungherese Janos Szasz. E’ la storia di due gemelli abbandonati
dalla madre durante la seconda guerra mondiale a casa della nonna
fino a quel momento sconosciuta. Ed è proprio lì che imparano a
fare i conti con la crudezza e la spietatezza della vita e che
comprendono che la loro sopravvivenza passa attraverso un percorso
di rafforzamento nello spirito e nella mente. Film sull’amore e
sulle sue varie componenti e sfaccettature è LITTLE
CRUSHES, film polacco diretto da Ireneusz Grzyb e
Aleksandra Gowin. E’ la storia di Kasia e Asia, due donne
che vivono insieme e che liberano gli appartamenti delle
persone che muoiono o che traslocano e di Piotr, ragazzo che da
poco ha perso il lavoro e la moglie. Coprodotto da Francia e
Svizzera è LEFT FOOT RIGHT FOOT (diretto
da Germinal Roaux). Marie e Vincent sono due disadattati. Lei è
alle prese con il passaggio dall’età adolescenziale a quella adulta
e si ritroverà travolta dallo scintillio dei locali notturni.
Vincent invece è uno spensierato skateboarder ventunenne che deve
soldi a chiunque. Una generazione che comunica principalmente
attraverso i social e il ruolo e valore delle parole e delle
menzogne è al centro di THE WORD,
coproduzione polacco-danese diretto da Anna Kezejak. Lila e Janek
si godono la vita e l’adolescenza fino a quando lei non rompe con
lui accusandolo di esserle stato infedele. Janek farà di tutto per
riconquistarla pagando a caro prezzo un innocente errore. Dalla
Corea del Sud giunge HOPE del regista
Lee Joon-Ik. Tratto da una storia vera, il film narra della piccola
So-Won, bambina di otto anni, che subisce violenza da un uomo
mentre sta andando a scuola. Da quel momento inizia un’odissea per
la famiglia e per il papà il cui unico modo per starle vicino è
indossare un costume di uno dei suoi pupazzi preferiti.
Due le sezioni
dedicate ai corti: una per la fiction e una per l’animazione.
Cinque gli italiani: GHIGNO SARDONICO, LA TESTA TRA LE NUVOLE, MI
RITROVERAI DENTRO DI TE, THE NOSTALGIST, VISTAMARE.
CORTOMETRAGGI
MASTERCLASS
I ragazzi di
Masterclass saranno coinvolti anche nella visione di cortometraggi
dedicati alla differenza.
DOC
GEX
Nasce dall’esigenza
di creare una sezione dedicata ai documentari in virtù del numero
considerevole di opere del genere dedicate al mondo dei ragazzi. I
film selezionati raccontano storie di bambini, adolescenti, giovani
alle prese con le loro diversità rispetto ad un mondo molto spesso
ostile in cui la discriminazione appare non avere colore, razza o
confini geografici. Come nel caso di LINAR,
un film russo in cui un bambino cardiopatico deve fare i conti con
la propria malattia scontrandosi con le rigide regole del proprio
paese che vietano trapianti di organi a favore dei
bambini. Ancora una storia di discriminazione per gli
adolescenti di una periferia americana protagonisti
di AMERICAN VAGABOND costretti a vivere
per strada per affermare il proprio diritto all’amore. Storie
d Ragazzi di strada con un passato complicato che provano a
riscattarsi attraverso l’arte circense o grazie al ring
rispettivamente nel film svizzero LUCKY
DEVILS e nella pellicola spagnola 3
MINUTOS.Un riscatto diverso invece è ciò che
spinge la protagonista del film
#CHICAGOGIRL in cui
una adolescente americana di origini siriane decide di
abbandonare i passatempo futili tipici della sua età per
dedicarsi alla rivoluzione siriana utilizzando i social media come
mezzo per aiutare i suoi amici in prima linea. E infine
in THE BRAIN THAT
SINGSprotagonistigenitori
che cercano di rompere il guscio dell’autismo dei propri figli
attraverso lo strumento della musica.
PREMIERE,
ANTEPRIME E SPECIAL EVENTS
Ricco il cartellone
di anteprime e anticipazioni sui titoli che saranno nelle sale
italiane con l’arrivo della prossima stagione cinematografica.
In apertura
(il18 luglio) la novità
targata Disney Planes 2
–Fire Rescue,atteso ritorno
al cinema del coraggioso aeroplano Dusty impegnato, questa volta,
con una “missione antincendio”; il
divertente Nicholas on
Holiday(il20
luglio), sequel de Il piccolo Nicolas e i
suoi genitori(2009) per la regia di Laurent
Tirard (BIM distribuzione); The Fault
in Our Stars (Colpa delle Stelle),
adattamento del regista Josh Boone dell’omonimo romanzo best seller
di John Green, attesoil 22
luglioa Giffoni e nelle sale italiane a
settembre distribuito dalla 20th Century Fox; Step Up
All In (il 23 luglio)
accompagnato dagli attori Ryan
Guzman e Lorella Boccia, e
dalrapper italiano Guè Pequeno, che ha
prestato, nella versione italiana, la sua voce a Jasper, leader
della crew deiThe Grim Knights.
Tra gli eventi
speciali della 44esima edizione, venerdì 25
luglio sarà proposto l’ultimo capolavoro del Maestro
dell’animazione giapponese Hayao
MiyazakiSi alza il vento (The
Wind Rises) in uscita a settembre nelle sale italiane distribuito
da Lucky Red.
Il 17 luglio,
invece, ad anticipare il Giffoni Experience ci penserà la Maratona
Marvel con i successi più
amati: Iron Man – X-Men
L’Inizio – Thor – Capitan
America e The Avengers.
MYGIFFONI –
CORTOMETRAGGI REALIZZATI DA STUDENTI, ASSOCIAZIONI E GIOVANI
FILMMAKER ITALIANI
È la sezione in
concorso dedicata ai cortometraggi realizzati da giovani filmmaker
e studenti in collaborazione con gli istituti scolastici o con
associazioni culturali. Tre le sezioni,
dedicate rispettivamente alle fasce 6-10
anni, 11-13anni e 14-20 anni.
I
TALENTI
Ad inaugurare il
Blu Carpet in Cittadella, venerdì 18
luglio ci saranno PIF, reduce
dal successo del suo ultimo film La Mafia Uccide Solo
D’Estate e GIORGIA WURTH che
presenterà il suo ultimo libro L’Accarezzatrice. Ad
accompagnarla vi sarà EURIDICE AXEN,
interprete del book trailer del libro. Sabato 19
luglio MICAELA RIERA,protagonista della serie
trasmessa in esclusiva su Disney Channel Cata e i Misteri
della Sfera, incontrerà i giurati della
sezione Elements +10 (10-12 anni) ed
interpreterà per loro un brano della colonna sonora della serie. A
seguire un episodio in anteprima. Ma tra i grandi nomi presenti
sabato c’è anche la star di White
Collar,MATT BOMER. Quella del 19
è una giornata da non perdere per i fan di Gomorra –
La Serie, grazie alla presenza di due
protagonisti, MARCO
D’AMORE e SALVATORE ESPOSITO.
In occasione della proiezione del film Ci Vorrebbe Un
Miracolo, arriveranno a Giffoni il regista DAVIDE
MINNELLA e i due interpreti ELENA DI
CIOCCIO e GIANLUCA
SPORTELLI. Domenica 20
luglio sarà anche il momento della
bellissima ISABELLA FERRARI, ospite del
festival. Anche quest’anno inoltre i Gleeks di tutta Europa
possono darsi appuntamento al Giffoni Experience. Il rendez-vous –
diventato ormai uno degli incontri fissi e più attesi del Festival
– è fissato per il 20 luglio, quando alla
Cittadella del Cinema giungerà LEA MICHELE,
la talentuosa ‘Rachel Berry’ della
seguitissima serie tv Glee. Lunedì 21
luglio sarà la volta di DYLAN
O’BRIEN, a Giffoni Valle
Piana.Amatissima star della serie tv
soprannaturale Teen Wolf – dove interpreta il
ruolo dell’iperattivo e spesso impacciato Stiles, il migliore
amico del licantropo Scott – Dylan O’Brien sarà il protagonista
dell’atteso film sci-fi a sfondo post
apocalittico: Maze Runner – Il Labirinto diretto
dall’esordiente Wes Ball, in uscita il 19
settembre negli Usa. Quella di lunedì, però, non sarà una
passerella solo maschile: MARGARETH
MADÉe CLAUDIA
GERINI saranno altre due grandi protagoniste della
giornata. Sarà però una delle star hollywoodiane più amate al
mondo, RICHARD GERE,
protagonista martedì 22 luglio sul Blu
Carpet della Cittadella del Cinema. L’attore è stato capace, come
pochi, di conquistare il pubblico internazionale a prescindere dal
personaggio interpretato, dal sexy Ufficiale
Gentiluomoal cinico magnate de La
Frodefino all’impudente strapagato avvocato
di Chicago, ruolo che gli è valso il Golden Globe
2003 come miglior attore. Da non perdere anche il
piccolo ROBERT
DANCS e FRANCESCO
ARCApresenti in Cittadella sempre nella
giornata di martedì. L’attore e regista ALAN
RICKMAN riceverà, invece, il
premio Francois Truffaut il
prossimo 23 luglio al Giffoni
Experience.Rickman, vincitore di
un Golden Globe, un BAFTA, un Emmy ed un SAG, è
meglio noto ai giovani di tutto il mondo per il ruolo di Severus
Piton, il mago mezzosangue della fortunata saga di Harry
Potter. Artista eclettico, a suo agio sia a teatro che
sullo schermo. Attualmente è a lavoro sulla post produzione
di A Little Chaos, il suo secondo film da regista con
Kate Winslet e Matthiah Schoenarts. Rickman è anche
co-sceneggiatore e vi appare in un piccolo ruolo.
Sempre mercoledì sarà VINCENZO
INCENZO a presentare il suo ultimo
libro Romeo&Giulietta nel Duemilaniente. 43 Secondi
D’Amore. Insieme a lui sarà ospite SERENA
AUTIERI, interprete del book trailer del
libro. Giovedì 24 luglio saranno i bravi
e giovani protagonisti della serie BRACCIALETTI
ROSSI ad incontrare i giurati, insieme all’autore del
libro omonimo ALBERT ESPINOSA e al
regista GIACOMO CAMPIOTTI. Nella stessa
giornata spazio poi a CESARE BOCCI e al
simpatico MAX GIUSTI. Venerdì
25 sfileranno sul Blue Carpet le
bellissime ANDREA
OSVART e GIULIA
MICHELINI mentre, sabato 26,
toccherà ad ALESSIA
PIOVAN, PAOLO
RUFFINI e MARTA GASTINI. Nello
stesso giorno, Giffoni accoglierà il talentuoso regista
salernitano SIDNEY SIBILIA, reduce dal
successo della sua opera prima Smetto quando voglio,
accompagnato da uno degli interpreti PAOLO
CALABRESI. Ultimo giorno di festival domenica
27con il sex symbol tutto
italiano LUCA
ARGENTERO e MARCO PALVETTI, uno
dei protagonisti di Gomorra – La Serie. Da Radio
Deejay invece arriveranno in Cittadella EMILIANO
PEPE e LA PINA mentre
ad accompagnare, come ospiti speciali durante la cerimonia di
chiusura di questa 44esima edizione, vi saranno la
stupenda ORNELLA MUTI e
l’elegante PAOLO CONTICINI.
MASTERCLASS
Il Giffoni Experience punta sulla
formazione dei giurati. È il caso della
sezione Masterclassche, per
l’occasione, cambia veste e si rinnova. Arrivata alla sua sesta
edizione, la sezione coinvolgerà giovani talentuosi tra i 18 ed i
25 anni.
Due le importanti
collaborazioni messe in campo:
la partnership con la
nota SCUOLA D’ARTE CINEMATOGRAFICA GIAN MARIA
VOLONTÉ, presente a Giffoni con i suoi sceneggiatori
responsabili di alcune lezioni e quella
con BIGROCK, scuola dedicata alle nuove
tecnologie della computer grafica. La Masterclass vedrà la
realizzazione di due percorsi: uno dedicato alla
parte “didattica” (denominata School) in
cui si formeranno quattro classi. Tra i “banchi” di Giffoni si
studierà sceneggiatura, recitazione, Stop Motion/animazione e
giornalismo. La seconda fase, invece, è incentrata sugli incontri,
in programma tutti i pomeriggi.
Docenti del corso
disceneggiatura saranno PATRIZIA
PISTAGNESI e MASSIMO GAUDIOSO,
due volte vincitore del David di Donatello per la sceneggiatura
de L’Imbalsamatore e Gomorra.
Ilpercorso riservato allarecitazione,
vedrà protagonisti YARI
GUGLIUCCI e BARBARA ENRICHI,
premiata con un David di Donatello come miglior attrice non
protagonista del film Il Ciclone. La
sezione StopMotion/Animazione sarà
affidata a BIG ROCK che analizzerà “Gli
effetti speciali di Big Rock”, dalla videocamera al cinema in pochi
colpi di mouse e al regista STEFANO BESSONI.
Direttamente dalla Rai sarà ETTORE DE
LORENZO a coordinare la sezione dedicata
al giornalismo, spiegando come nasce una
produzione televisiva, oltre alle tecniche per realizzare un
telegiornale. Per l’occasione sarà creata una vera e propria
redazione e i ragazzi scriveranno, gireranno e monteranno servizi
che andranno in onda in streaming.
Tanti sono anche i
nomi in lista per la sezioni incontri. Tra
questi: il Maestro VITTORIO STORARO,
vincitore di tre premi Oscar per la fotografia
di Apocalypse
Now, Redse L’Ultimo
Imperatore; il talent ELISA
FUKSASsceneggiatrice e regista; il team di
youtubers dei NIRKIOP,alias Nicola
Conversa, Gabriele Boscaino, Anna Madaro, Piero Madaro, Mirko
Mastrocinque e Davide Scialpi; i talent CLAUDIO DI
BIAGIO e LUCA VECCHI, entrambi
diventati noti grazie a Youtube; lo
scrittore DAVIDE RONDONI; il
regista STEFANO BESSONI; lo scrittore
spagnolo ALBERT ESPINOSA; il
cantautore GINO PAOLI; il
Maestro FERZAN ÖZPETEK; il gruppo di
youtubers THE JACKAL;
l’attore LUCA MARINELLI; il regista
salernitano SYDNEY SIBILIA e
l’attore PAOLO CALABRESI.
GIFFONI MUSIC
CONCEPT
Organizzato da MN
Holding, sul palco allestito negli spazi dello stadio Giuseppe
Troisi di Giffoni Valle Piana, si alterneranno dal 19 al 27 luglio
alcuni dei più grandi nomi della musica e del rap italiano. Si
parte in grande con l’attesissimo live
dei NEGRAMARO, il 19 luglio, ad inaugurare
questa 44esima edizione. Giffoni sarà la primissima tappa al Sud
per la band salentina che sta portando in giro per l’Italia il suo
nuovo “Un amore così grande 2014 Tour”. Il 22 luglio concerto
di GIORGIA che sceglie, anche lei, come
prima tappa proprio il Giffoni Music Concept, per portare al Sud il
suo “Senza Paura Tour 2014”. Il 24 luglio spazio al grande talento
emergente di ROCCO HUNT, salito ai vertici
delle classifiche dopo la vittoria a Sanremo Giovani con il suo
brano “Nu juorn buon”. Il giovane Rocchino, che ha conquistato
pubblico e critica con il suo ultimo album “‘A verità”, sarà ospite
della terza serata del Giffoni Music Concept. Il 25 luglio invece
partirà la due giorni di concerti dedicati al grande rap italiano,
curata da DON JOE DEI CLUB DOGO in veste
di direttore artistico. Si parte
con COEZ, GEMITAIZ e MADMAN mentre
il 26 luglio sarà la volta di EMIS KILLA,
rapper reduce dal grande successo dell’ultimo album “Mercurio” che
ha da poco raggiunto l’ambito riconoscimento del Disco di
Platino.
Due i concerti
organizzati direttamente dal Giffoni Film Festival. Il 21 luglio
protagonisti PAOLA
IEZZI, DEBORAH
IURATO, JFK E LA SUA BELLA
BIONDA, LEFeTHE
BURLESQUE. Il 27 luglio invece saliranno sul palco dello
stadio Troisi gli ZERO
ASSOLUTO, GIULIA FROM
ABOVE e PINK IS PUNK. Al
termine della serata del 27, largo alla musica dance
con DJ RALFcon la direzione
artistica di DON JOE.
GIFFONI E LA
CAMPANIA
Si rinnovano e si
aggiungono nuove partnership con istituzioni e realtà “made in
Campania”. Nuovi accordi sono stati siglati con la Fondazione
Teatro San Carlo di Napoli e il Museo Nazionale di Capodimonte di
Napoli. Nel corso di questa edizione del Giffoni verranno
presentati programmi e iniziative. La Regione Campania, in quanto
Ente, segue il Giffoni sempre con attenzione non solo nelle tante
mission internazionali del Festival con l’assessorato alla
Promozione Culturale guidato da Caterina
Miraglia, ma anche dando il suo contributo con idee,
iniziative e progetti con l’assessorato all’Ambiente
(Giovanni Romano), l’assessorato ai Traporti
(Sergio Vetrella), l’assessorato all’Agricoltura
(Daniela Nugnes), l’assessorato al Lavoro
(Severino Nappi).
GIFFOENTERTAINMENT:
ARTE, TEATRO, EXTRA. 200 SPETTACOLI IN GIRO PER IL
PAESE
11
locationsparse
per la cittadina picentina,38 compagnieprovenienti da tutta Italia, Francia, Spagna e
Belgio, un cartellone composto da 200
spettacoli tra teatro, narrazioni, ludobus,
biblioteche viaggianti, statue viventi, face painting, dog show,
hairdressing art, artisti di strada, animazioni e giochi. Ecco il
ricco programma
di Entertainment del Festival
diffuso, ovvero il Giffoni Experience che abbraccia la sua
città e coinvolgerà tutta Giffoni Valle Piana allietando grandi e
piccini.
GIFFONI E AURA:
IL 14 LUGLIO ANTEPRIMA DELLA 44ESIMA EDIZIONE ALL’OSPEDALE
PEDRIATRICO BAMBINO GESU’ DI ROMA
Aura è
l’organizzazione no-profit creata e voluta da Giffoni Experience
per intervenire in modo più compiuto nel vasto mondo del disagio
giovanile, dei bambini e ragazzi affetti da particolari patologie e
come elemento di collaborazione e supporto alle già esistenti
organizzazioni nazionali ed internazionali che mirano agli stessi
obiettivi. Lunedì 14 luglio, a pochi giorni
dall’apertura ufficiale del Festival, la Presidente di Aura,
Alfonsina Novellino, il Direttore Artistico del Giffoni Experience,
Claudio Gubitosi e il presidente del GFF, Pietro Rinaldi, saranno
insieme ai pazienti dell’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” di
Roma. Dopo il suggestivo spettacolo itinerante della Baracca
dei Buffoni, il programma prosegue con Vincenzo Incenzo,
direttore artistico di “Fonopoli” nonché autore e compositore, e
con l’esibizione dei Tenori del Teatro San Carlo di Napoli. Ospite
d’eccezione il giornalista Tonino Pinto.Un legame ormai consolidato
quello tra l’Ospedale Pediatrico di Roma ed il GFF. Anche
quest’anno, non solo verrà assegnato il “Premio Ospedale Bambino
Gesù” ad uno dei film in concorso, ma durante tutta la
manifestazione, un gruppo di pazienti dell’Ospedale faranno parte
della giuria e potranno vivere così in prima persona
l’experience del GFF. Sarà proprio Aura che
inaugurerà, il 18 luglio, la 44 esima
edizione del Giffoni grazie al WeFly! Team, l’unica pattuglia
acrobatica al mondo composta da piloti disabili che volano su aerei
ultraleggeri modificati. Spazio alla musica, invece, sabato 19 al
Giardino degli Aranci, con la Compagnia Daltrocanto che terrà uno
spettacolo con travolgenti musiche e canzoni
popolari. Domenica 20 luglio, una giornata
interamente dedicata ad Aura che celebra i suoi dieci anni di
attività. Appuntamento al Giardino degli Aranci con l’ensemble
strumentale del Teatro San Carlodi Napoli che si esibirà nel
concerto “Caruso, analisi di una leggenda”. Nella stessa
giornata, con Aura, ci sarà anche una delegazione di Telethon che
presenterà i suoi futuri progetti e il libro “Insieme più speciali”
(Carthusia Editore)della scrittrice di libri per bambini e ragazzi
Beatrice Masini (con le illustrazioni dell’architetto Annalisa
Beghelli). Venerdì 25 luglio, protagonista,
ancora una volta, il Bambino Gesù di Roma con il prof. Federico
Vigevano, direttore del Dipartimento di Neuroscienze e
Neuroriabilitazione il quale porterà la sua esperienza di Nave
Italia, che ha vinto quest’anno il Premio Qualità del Bambino
Gesù.
Per tutta la durata
del Festival, Aura ha predisposto un ambulatorio medico che sarà
attivo gratuitamente per ogni emergenza grazie alla disponibilità
di uno staff di venticinque medici.
GIFFONI LOUNGE
EXPERIENCE
La Giffoni
Lounge Experience è l’area ospitalità ufficiale del
Giffoni Film Festival, uno spazio interamente dedicato al mondo del
cinema e ai suoi protagonisti ideata dal Consorzio Gruppi Eventi
presieduto da Vincenzo Russolillo. La Giffoni Lounge Experience non
è solo l’elegante e suggestivo punto di ritrovo di artisti,
musicisti, giornalisti che si riuniscono per parlare del Festival
ma è anche buona cucina, moda e scrittura grazie alle aree
allestite presso il Complesso Monumentale di San Francesco che
permetteranno agli ospiti di poter fruire di un’area riservata e
confortevole. La Giffoni Lounge Experience si articola in vari e
interessanti segmenti.
COOKING
SHOW – Da sempre punto di forza della promozione
eno-gastronomica di un territorio, il cooking show è una delle aree
che in maniera creativa proporrà le eccellenze del territorio e le
sue tradizioni culinarie. Un viaggio del gusto tra i prodotti
tipici e spezie colorate della Campania, Calabria, Sicilia,
Abruzzo, Puglia e Basilicata curato da Fofò Ferriere, responsabile
gastronomico di Dispensa Italiana.
MODA – E’ l’area della Giffoni Lounge Experience
curata da Chic Zone. Uno spazio dedicato alla promozione di brand e
designer made in italy attraverso esposizioni ed iniziative che
coinvolgeranno gli ospiti presenti. I visitatori potranno usufruire
anche di un’area beauty che proporrà prodotti di cosmesi realizzate
con puro latte di bufala campana.
WRITERS – Giffoni Lounge Experience è anche uno spazio
dedicato agli aspiranti scrittori, offrendo la possibilità di
partecipare gratuitamente al Corso di Scrittura Creativa, curato
dalla BookSprint Edizioni, alla fine del quale sarà
realizzata un’antologia pubblicata in cartaceo e in
e-book.
LIVE
MUSIC – Nella Giffoni Lounge Experience si alterneranno
show case , jam session con un dj set curato da Micky Milone che
animerà tutti i momenti d’intrattenimento all’interno del Complesso
Monumentale di Giffoni Valle Piana. Giffoni Lounge Experience è una
produzione Gruppo Eventi.
L’ANIMA “GREEN”
DI GIFFONI EXPERIENCE
I progetti di
eco-sostenibilità hanno sempre contraddistinto Giffoni Experience.
Un lavoro mirato, finalizzato alla crescita sostenibile, cominciato
anni fa ma “ufficializzato” a partire dal 2009 in concomitanza con
l’emergenza rifiuti che affliggeva la città di Napoli e la
Campania. Il lavoro e l’esperienza accumulata negli anni hanno
permesso a Giffoni di munirsi di una sorta di codice di eticità
ambientale, capace, nel tempo, di pervadere tutte le attività e le
scelte formative, commerciali e di consumo, durante la
realizzazione dell’ evento Giffoni, per ridurre al minimo l’impatto
che quest’ultimo può avere sul territorio e sull’ambiente.
“Per Giffoni
Experience –dichiara il direttore artistico
Claudio Gubitosi– l’ambiente non è solo un dovere.
Siamo orgogliosi di poter partecipare a pieno titolo alla giornata
mondiale dell’ambiente e di evidenziare un percorso che fa parte e
farà sempre parte della storia e delle attività di Giffoni
Experience. Dal momento che Giffoni, da sempre, è sensibile e
attento ai temi dell’ambiente, abbiamo pensato, quest’anno, anche
ad un evento a Caivano, comune nell’epicentro della zona
tristemente nota come Terra dei Fuochi. Dopo la conferenza stampa
di presentazione ufficiale della 44esima edizione del Giffoni Film
Festival, saremo a Caivano per un evento che si terrà nello spazio
antistante la Chiesa di San Paolo Apostolo. Insieme a don Maurizio
Patriciello,simbolo della battaglia per il
risanamento di queste zone, coinvolgeremo la cittadinanza
tutta, grazie agli allievi del Conservatorio di Salerno “G.
Martucci” cheeseguiranno un “Alternative
Percussion – Omaggio alla Terra dei fuochi” (dirige il maestro
Paolo Cimmino) e allo spettacolo dedicato ai più piccoli con “Il
Magico Mondo delle bolle di sapone”, di Pastrocchio
Lab.In questa occasione – spiega il direttore
Gubitosi – intendiamoincontrare i sindaci
dell’area per testimoniare la nostra vicinanza alle famiglie.
Inoltre, per tutto il periodo del festival daremo l’opportunità a
circa 2500 ragazzi dell’area di poter condividere attività,
spettacoli, musica, film con le altre migliaia di ragazzi
provenienti da ogni parte del mondo che compongono la nostra
giuria”.
Planes
2 – Missione Antincendio, la nuova avventura di Dusty
e della coraggiosa squadra di velivoli antincendio, ha aperto oggi
la 44esima edizione del Giffoni Film Festival con un incandescente
e divertente red carpet.
A presentare il
nuovo film d’animazione Disney, con una storia ricca di piacevoli
imprevisti e scene mozzafiato, sono arrivati a Giffoni il regista
Bobs Gannaway (Trilli e il Segreto delle Ali) e il
produttore Farrell Barron. Al fianco dei protagonisti, riprodotti
in sagomato 3D, le voci italiane che nel film interpretano i vivaci
e abili personaggi animati: l’attore e caratterista Marco Marzocca
che dà voce al saggio e forzuto Vento di Tuono, gli speaker di
Radio Italia Enzo Savi e Antonio Montieri in arte Savi&Montieri
che doppiano il simpatico Muletto Fan e il popolare elicottero Nic,
Andrea Contaldo (interprete di Davide Kunz, nuovo personaggio del
canale YouTube web side story – Giffoni Experience)
voce dell’estroverso e sbadato Sgocciolo, il Comandante Federico
Max di Inaer Aviation Italia che doppia Aereo Bullo.
Planes
2 – Missione Antincendio sarà disponibile nelle
sale italiane a partire dal 28 agosto 2014, con numerose anteprime
su tutto il territorio nazionale già il 13 agosto 2014.
Missione
Antincendio, il nuovo film d’animazione distribuito
da Disney
Italia,inaugurerà venerdì 18
luglio la 44esima edizione
del Giffoni Film Festival. Le immagini
del nuovo trailer
italiano di Planes 2 – Missione
Antincendio, in esclusiva sulla pagina Facebook ufficiale
della manifestazione offrono una prima anticipazione di questa
nuova avventura aerea, con protagonista una coraggiosa squadra di
velivoli antincendio impegnati nella salvaguardia dello storico
Parco Nazionale Piston Peak, che racconta di seconde
opportunità.
Quando il famoso
campione mondiale di volo Dusty scopre che il suo motore è
danneggiato e potrebbe non gareggiare mai più, decide di cambiare
rotta e lanciarsi nel mondo delle squadre aeree antincendio.
“Questo film parla delle seconde possibilità”, dice il
regista Bobs Gannaway (Trilli e il
segreto delle ali). “Ogni personaggio del film è stato
qualcos’altro prima di svolgere il compito attuale: Dusty è un
aereo agricolo che diventa un aereo da competizione che però non
può più gareggiare. Quando abbiamo saputo che storicamente le prime
squadre d’attacco aereo erano aerei agricoli, abbiamo capito qual
era la direzione da seguire per quanto riguarda la storia”.
Planes
2 – Missione Antincendio, dopo l’anteprima nazionale
al Giffoni Film Festival (inprogramma dal 18 al 27
luglio prossimi), uscirà nelle sale italiane
il 28 agosto 2014, con anteprime su tutto il
territorio nazionale il 13 agosto,
distribuito da The Walt Disney Company Italia in 3D.
Un lungo lavoro di
ricerca ha portato alla realizzazione del film. Il produttore
esecutivo John Lasseter è un convinto sostenitore della necessità
di svolgere ricerche molto accurate, non solo per assicurare
l’autenticità della storia ma anche per darle una direzione, e ha
trasmesso le sue idee a ogni filmmaker dei Disneytoon
Studios, compreso il regista di Planes 2 –
Missione Antincendio, Bobs Gannaway. “Abbiamo analizzato Dusty
e gli aerei agricoli”, dice Gannaway. “Abbiamo scoperto che gli
aerei agricoli a cui è ispirato Dusty, sono utilizzati anche per
sedare gli incendi boschivi. Il SEAT, acronimo per Single Engine
Air Tanker e cioè aereo cisterna monomotore, è l’aereo più piccolo
della flotta aerea antincendio. Inoltre il primo aereo cisterna,
completamente operativo, era un aereo agricolo modificato che ha
prestato il suo primo servizio nella foresta nazionale di Mendocino
nel 1955. Combattere il fuoco è nel DNA di Dusty”.
La colonna sonora
di Planes 2 – Missione Antincendio è di Mark
Mancina (il film Disney Planes,La musica nel
cuore – August Rush, Training Day), le canzoni sono state
composte dalla star della musica country Brad Paisley e
dall’esordiente Spencer Lee, mentre i brani con il pianoforte
acustico sono eseguiti da Bruce Hornsby.
Giffoni Experience
e Disney Italia ancora una volta offriranno al pubblico una
nuova grande avventura che appassionerà gli spettatori.
In anteprima al Giffoni
Experience i primi 6 minuti del nuovo film “Winx Club 3 –
Il Mistero degli Abissi” di Iginio Straffi, in uscita
in tutta Italia il 4 settembre 2014, distribuito da 01
Distribution.
Il pomeriggio sarà ricco di
appuntamenti, in particolare per i giovanissimi del Festival che
avranno l’occasione di imparare la coreografia di danza sulle note
della nuova canzone del film. Ospiti del Giffoni Experience le Winx
in carne ed ossa, Bloom, Stella, Tecna, Flora, Musa, Aisha e Sky,
che saranno felici di firmare autografi e fotografarsi con i fan. A
seguire uno speciale aperiWinx con Winx donuts presso lo stand
Giffoni per la distribuzione delle ciambelle.
“Con il film “Winx Club
– Il Mistero degli Abissi” le Winx festeggiano i loro
primi dieci anni di vita. È un traguardo importante per una
produzione animata, e ancor di più per una produzione italiana.
Sono particolarmente orgoglioso di questo risultato, e se ripenso a
quando abbiamo iniziato questo lungo viaggio, arrivare a
festeggiare oggi questi dieci anni è davvero una soddisfazione
immensa ma anche una grande responsabilità. Dal punto di vista
artistico e creativo sono consapevole che ci sono ancora molti
spunti che le Winx offrono e su questi mi sono concentrato nel
momento dell’ideazione del film. Mi sono così divertito a scoprire
le potenzialità delle nostre eroine sul versante della commedia e
non soltanto della fantasia. Oggi il pubblico ha dimostrato di
apprezzare molto questo genere e noi della Rainbow abbiamo voluto
far emergere questa vena brillante ed ironica delle nostre fatine.
Come tutti i classici, dopo dieci anni dall’inizio delle nostra
avventura, possiamo permetterci di usare questa definizione, le
Winx non finiscono mai di sorprendere e di rinnovarsi pur restando
sempre se stesse e per questo ancora tanto amate. Questo film è per
i dieci anni compiuti e per i tanti anni da festeggiare ancora
insieme” – dichiara Iginio
Straffi.
Prodotto e diretto da Iginio
Straffi, Produttore esecutivo Joanne Lee, Organizzatore generale
Francesco Mastrofini, scritto da Iginio Straffi, Giovanni Masi,
Direzione Artistica per Rainbow Vincenzo Nisco, Direzione Artistica
per Rainbow C.G.I. Marco Marini. Tutto sembra tranquillo ad Alfea,
dove le Winx stanno facendo da tutor per le matricole, ma le
perfide Trix, storiche antagoniste delle Winx, arrivano nell’Oceano
Infinito con l’intenzione di sedersi sul trono dell’Imperatore e di
reclamarne il potere. Gli umani stanno infatti inquinando gli
oceani mettendo a repentaglio l’equilibrio e l’ecosistema
dell’Oceano Infinito, la dimensione che collega tutti i mari di
Magix. Quale migliore occasione per le Trix per tentare un colpo di
mano e diventare imperatrici? Ma le Winx sono coraggiose e non
assisteranno passivamente alla distruzione dei mondi sommersi.
Riusciranno con il loro cuore puro a ristabilire l’equilibrio
dell’Oceano Infinito contrastando l’inquinamento e riportando la
pace nella Dimensione Magica?
Coraggio, altruismo e
simpatia: le Winx festeggiano i loro primi spettacolari dieci anni
di vita!
“Voi siete quegli speciali,
siete il futuro di questo mestiere” così Matt
Bomer ha salutato le Giurie del Giffoni Film
Festival che gli hanno consegnato l’Experience
Award. Pronto a debuttare con l’ultima stagione di
White Collar e fresco di nomination a gli
Emmy Awards per la sua interpretazione in
The Normal Heart, ecco cosa ci ha raccontato!
Come stai vivendo il
successo? Quando ero bambino avevo una fervida immaginazione e pensavo
spesso a cosa sarei diventato. Allora ho iniziato a studiare, ho
frequentato anche il conservatorio, per incanalare tutta la mia
creatività nelle arti. Ma mai avrei pensato di arrivare dove sono
arrivato.
Come è stato affrontare il
tuo ruolo di Felix in The Normal Heart, sia a livello psicologico
che fisico? Ho sentito un enorme senso di responsabilità.
L’HBO mi ha dato tanto tempo per prepararmi
fortunatamente, perché voleva un buon prodotto. Ho addirittura
affittato una sala prove per prepararmi. Il calo di peso è venuto
quasi in concomitanza mentre mi calavo nel personaggio. Provando
anche con Mark Ruffalo, che io stimo molto come
attore e noi due abbiamo legato molto: la connessione profonda tra
di noi mi ha aiutato ad affrontare il personaggio.
Quanto sei disposto a
trasformare il tuo corpo per un ruolo? Dipende dalla storia che vuoi raccontare!Se è una storia che mi
appassiona molto,sono disposto a mettermi in gioco. Come poi è
stato con The Normal Heart …ed è una cosa che con
Ryan Murphy ne abbiamo parlato subito e concordato
insieme.
Secondo te i personaggi gay
nelle produzioni cinematografiche possono aiutare le persone gay a
sentirsi meno sole?
Si, ma dipende molto da come vengono rappresentate. Non bisogna
cadere negli stereotipi , quindi i personaggi devono essere scritti
bene e pensati bene prima di tutto come persone.
Cosa ci dobbiamo aspettare
dall’ultima serie di White Collar? E’ una stagione più corta ma sarà densa di contenuti e
risolutiva. Io avevo diverse idee su come dovesse finire la storia
e ho collaborato con gli sceneggiatori a riguardo. Forse sarete
scioccati o forse sarà proprio ciò che vi aspettate. E forse vi
commuoverete anche un po’.
Ti mancherà White
Collar?
Mancano solo due settimane alla fine delle riprese e poi sarà
finito per sempre. Mi mancherà tutto, in particolare il cast. Tutti
i miei colleghi sono ormai la mia famiglia. E’ stato bellissimo
lavorarci per sei anni, ma anche le belle cose hanno un
termine.
Cosa ti è piaciuto di più,
essere il truffatore Neil Caffrey di White Collar o l’agente della
CIA Bryce Larkin in Chuck?
Entrambi e nessuno dei due. Perché sono entrambi sposati con il
loro lavoro e hanno poco spazio per la vita personale. Bryce è più
estremo, mentre Neil è più cerebrale e usa la mente per arrivare
dove vuole. Bryce non ci pensa due volte e impugna l’arma.
Cosa ne pensi di Marcello
Mastroianni? Sono un grande fan di Mastroianni. Quando ho visto per la prima
volta La Dolce Vita ho subito pensato “Mamma mia
ma chi è quello?”. Aveva un abito bellissimo e un eleganza innata.
Ho detto alla produzione di ispirarsi a lui per l’eleganza di Neil
Caffrey in White Collar.
Che ne pensi
dell’accoglienza dei ragazzi di Giffoni? Non sapevo cosa aspettarmi e sono davvero commosso perché non
pensavo di avere così tanti fan e di essere così tanto amato.. Mi
piace molto che ci sia questo punto d’incontro tra persone e
culture e paesi così lontani e differenti. Sono davvero
estasiato
Cosa ne pensi del tema di
Giffoni “Be Different”? Mi piace molto!Mi ricorda una citazione di Oscar Wilde, “Be
yourself because everyone else is already taken”. Il dono più
grande per noi artisti è riuscire a rappresentare tanto la
diversità. E mi piace che questo valore sia insegnato ai ragazzi.
Che venga insegnato che essere diversi è una cosa positiva.Mi
sarebbe piaciuto ci fosse un festival come questo dove vivevo io in
Texas quando ero piccolo.
Come è stata l’avventura in
Glee? Hai in programma di ritornare? E’ stata un esperienza meravigliosa! E’ stupendo quello che
fanno quei ragazzi episodio dopo episodio. Cantano, ballano e
recitano. Fosse per me tornerei anche subito!
Quali sono i tuoi progetti
futuri? Prima c’era una divisione più netta tra tv e cinema, ma ora non
è più così. Vedi Matthew McConaughey che ha appena
vinto un Oscar ma è stato fantastico in True
Detective. L’attore di qualità non fa più la distinzione
tra i media ma sui buoni copioni e buone storie. E questo voglio
fare io, voglio continuare a raccontare storie che mi appassionano
prima di tutto. Nel mio futuro c’è il sequel di Magic
Mike e con il cast siamo molto entusiasti di lavorare
insieme di nuovo. Mi piacerebbe fare ruoli complessi, sia film che
show. E ad esempio sto collaborando ad un progetto con la
HBO, un documentario sulla condizione delle
persone gay in Russia.
Hai intenzione di fare
qualche produzione per ragazzi, visto che hai dei
bambini? Mi piacerebbe molto fare film per ragazzi, e a dire il vero sto
lavorando ad un film di animazione della
Dreamworks, insieme a Seth Rogen e Melissa
McCarthy: si intitola B.O.O.!
( ndr.B.O.O. (Bureau of Otherworldly Operations)
Come vivi la
paternità?
Sto imparando più io dai mie
figli, di quello che riesco ad insegnargli io. Il mio lavoro è
essere il più presente possibile per loro, e proteggerli, ma non
voglio mettergli le barriere. Voglio che crescano nel modo più
libero possibile e con una mentalità aperta.
Si è tanto parlato di te
durante il casting di 50 Sfumature di Grigio, era una voce
fondata? Onestamente non ho mai letto il libro ed ero lusingato che la
gente pensasse a me! Ma non avevo proprio idea di cosa stessimo
parlando.
Molti attori importanti,
come Brad Pitt e Leonardo DiCaprio si sono buttati anche sulla
produzione: c’è questa idea anche nel tuo futuro? Sicuramente si. Meglio essere parte attiva dei lavori di cui
vuoi far parte e non stare ad aspettare che il telefono squilli.
Sono già due anni che collaboro con la produzione e nella scrittura
di White Collar.
Sappiamo che stai lavorando
su un progetto riguardante Montgomery Clift, come ti stai
preparando? Ho letto la sua biografia, e ho visto quasi tutti i suoi film.
Ma quello che mi preme di più è che questo film rappresenti
Montgomery Clift nella sua autenticità e nella sua
grandezza. Quindi per me questo film è realizzabile solo con queste
premesse.
Cosa ne pensi delle scene
di sesso nei film e come ti approcci ad esse? Per me il sesso nei film deve essere fondamentalmente
importante nella storia. Deve essere legato ad esso e non esserne
estraneo. Come nel pilot di White Collar volevano
che facessi yoga senza la maglietta,ma non me la sono sentita
perché non ne vedevo il punto nella storia. Alcuni attori rifiutano
totalmente il nudo, mentre altri si spogliano senza problemi. Per
me deve essere coerente con la storia.
Come decidi i
copioni? In modo molto intuitivo. Si può scegliere in base a quello che
ti piace piuttosto che alla necessità di soldi, ma ad unn certo
punto della propria carriera secondo me si sviluppa un intuito
verso le storie giuste. Come il film Space Station
76 , un film molto piccolo, che forse non distribuiranno
in Italia, ma in cui io credevo molto e che ho voluto
interpretare.
Qual’è il personaggio che
hai amato di più interpretare? Li ho amati tutti, ma credo che il personaggio di Felix in
The Normal Heart mi ha insegnato tanto e mi ha
aiutato a crescere sia come persona che come attore. Mi ha
avvicinato al pensiero che dobbiamo trarre il meglio dalla vita
quando possiamo.
Il cognome già la tradisce, ma è una
Lea Michele italianissima quella che è approdata a
Giffoni nella terza giornata di Festival.
Dall’abito nero dalle linee anni ’50 e i tratti che ricordano Sofia
Loren fino allo “statt zitta” detto in un
inglese-napoletano in conferenza stampa: “Sono molto orgogliosa
di essere italiana! La famiglia di mia nonna, i Mariano, è
originaria di Napoli mentre quella di mio nonno, i Porcelli, sono
di Roma. Entrambi sono emigrati in America, ma abbiamo grandi
tradizioni italiani, come la cena della domenica tutti
insieme”. UnItalia che la aspettava da
anni e che l’ha accolta calorosamente a Giffoni, con
Gleeks che hanno campeggiato in Cittadella da
giorni per ricevere da lei anche solo un suo sorriso. “L’Italia
non mi piace… la amo! Lo dico con il cuore, sto vivendo un
esperienza bellissima qui. Viaggio tanto per lavoro, e vedo tanti
posti, ma la gente in italia è la più carina, è così bello essere
qui.”
Lo show che l’ha resa famosa,
Glee, si avvicina all’ultima stagione e in lei ci
sono sentimenti contrastanti, “Ho imparato tanto dal mio
personaggio, e la serie ha avuto un grande impatto su tutta la sua
vita. Mi ha fatto crescere personalmente e conoscere persone che
ormai considero mia famiglia.”Come immagina il finale
per la sua Rachel Berry? “Penso che la maggior parte
dei suoi sogni siano diventati realtà. E’ arrivata a Broadway, ha
avuto un grande amore nella sua vita… Forse quello che le auguro è
di continuare ad essere felice e continuare a cantare ed
esibirsi.” Un augurio forse anche per se stessa. La sua vita e
quella del suo personaggio si sono infatti intrecciate fatalmente
quando lo scorso luglio è venuto a mancare Cory
Monteith, suo fidanzato dentro e fuori dallo show.”Non
posso dirvi cosa succederà nella sesta stagione, ma vi piacerà
molto, sarà il giusto finale per lei. Anche se non riesco
quasi a pensare che dovrò togliere i panni di Rachel per sempre
dopo questa stagione, è molto triste ma è stato un
piacere.”
Prima di lei
ospite al festival Matt Bomer, un piccolo nome
nella lunga lista delle collaborazioni illustri della serie tv
musical della Fox: “Ho adorato il tributo a
Madonna, perché amo le sue canzoni. L’episodio su
Britney Spears è stato molto divertente perché mi
sono esibita in Baby One More Time vestita come lei. Ma quando
abbiamo fatto l’episodio con le canzoni dei Fleetwood
Mac, Stevie Nicks è venuta sul set e ha
presenziato a tutta la lavorazione e ci ha osservato mentre ci
esibivamo sulle sue canzoni. E nessuno l’aveva mai fatto. Cantare
le sue canzoni davanti a lei ci ha fatto conoscere e adesso siamo
ancora in contatto. E’ stato un vero onore.”
Non solo attrice di Tv, ma anche
cantante pop: il suo album Louder è stato un
grande successo in tanti paesi. “Sono rimasta sorpresa, e sono
grata a tutti i miei fan. Ci ho lavorato per oltre un anno ed è un
sogno che diventa realtà. Molte delle cose che mi sono successe
nella vita mi hanno ispirato nella scrittura, ho cercato di mettere
il più possibile di me stessa e i messaggi che volevo condividere.
Posso dire che il mio album è la mia vita.” Ma Lea è
instancabile ed è già al lavoro per un seguito: “Per il primo
album mi sono ispirata molto a Kelly Clarkson e
Katy Perry, mentre per il secondo sto ancora
cercando di capire che taglio dare, ma sarà più incentrato sulla
mia voce. Forse più vicino al sound di
Adele.”
E ha anche dato prova di scrittrice
con il libro autobiografico su consigli di lifestyle,
Brunette Ambition, pronto ad essere seguito da un
secondo capitolo più interattivo ad inizio 2015. “Ho sempre
voluto avere una relazione molto onesta con i mie fan. Essere con
loro vera e sincera. Ed è per questo che ho scritto il libro e
inciso l’album, per mostrarmi a voi come la vera Lea. Non sono
quella che sta sui giornali, e spesso vengo rappresentata in modo
diverso, per questo ci tengo molto.”
Ennesimo ospite illustre al
Giffoni Film Festival! Questa volta ad essere
accontentato è uno dei fandom più fedeli e folti degli ultimi anni,
quello di Harry Potter: per loro in cittadella è
arrivato Alan Rickman, famoso ai più piccoli per
il suo ruolo di Severus Piton ma grandissimo
attore sia di cinema che teatro.
“Se c’è una cosa che mi
piace del mio lavoro, è il silenzio che c’è in un cinema quando le
persone si perdono nelle storie fissando lo
schermo.”
L’attore inglese parla lentamente,
quasi soppesando le parole. Lancia sguardi che se fossimo ad
Howgwarts significherebbero guai, ma sorride molto
e addirittura si alza in piedi al Meet & Greet, dispiaciuto che non
tutti riescano a vederlo. Sembra severo, come la maggior parte dei
suoi personaggi, ma ovviamente non lo è. Lo si capisce dalla prima
risposta che dà: “Penso che l’amore sia tutto quello che conta
nella vita.” a chi gli chiede se anche lui avrebbe potuto
affrontare il cambiamento di Piton per amore di Lily nell’ultimo
capitolo della saga del mago più famoso del mondo.
Diviso tra teatro e cinema, sia come
attore che come regista, commenta la differenza tra i due media,
“In teatro l’attore è più artefice del suo destino. Ma sono
stato fortunato perché ho avuto abbastanza tempo per imparare come
le due discipline possano influenzarsi tra loro.” Il suo
ultimo film da regista A Little Chaos sarà il film
di chiusura del Toronto Film Festival, e c’è molta
attesa a riguardo. Ambientato nella corte di Luigi XIV, il film
narra di un’architetto donna interpretata da Kate
Winslet incaricata di progettare una fontana nel giardino
di Versailles, “Ho appena finito l’editing e il film aspetta di
essere usufruito. La parte della costruzione della fontana è
storicamente documentata, ma ovviamente l’architetto non era una
donna, cosa impensabile all’epoca. La sceneggiatura scritta da
Alison Deegan mostra il punto di vista femminista
in una corte maschilista come quella di Luigi XIV, quindi indaga
sulla visione delle donne viste come oggetti, oltre che ad
intrecciarsi ad una storia d’amore. Io ovviamente interpreterò il
Re Sole!”. I progetti futuri sono ancora un incognita, ma di
una cosa è certo, “Sarò per sempre impegnato con il
teatro perché per me è come una religione e non voglio
fare film che insultino l’intelligenza del
pubblico.”
Ma lui qui a
Giffoni è soprattutto apprezzato per la sua interpretazione di
Piton in Harry Potter e le magliette, poster e scritte sulle
braccia che citano il suo “After All This Time?
Always” non si contano. “Piton è sempre stato un
personaggio caro a J.K. Rowling, e non ha mai voluto
rivelare a nessuno il suo segreto. Ma non è un segreto dire che
ogni sua mossa è stato dettato dall’amore.” commenta Rickman
su il finale della saga, “Non ero molto sorpreso, ero contento
del cambiamento. Ho pensato che fosse il finale giusto. E poi fatto
di poter recitare con Ralph Finnes senza troppa
computer grafica è stato molto bello.”
Ha solo belle parole per i tre
protagonisti di Harry Potter, Daniel Radcliffe,
Emma Watson e Rupert Grint,
“Sono molto contento del tipo di attore che è diventato Daniel,
un artista dalle tante facce. Non mi sono sentito un mentore per
loro, ma è stato bello poter veder crescere questi ragazzi dall’età
di 10 fino ai 22 anni. La mole di lavoro che dovevano sopportare
era enorme e sono sorpreso che siano rimasti sani!” , una
fiducia nei giovani che sembra contraddistinguerlo,”Sono stato
fortunato a lavorare con attori che mi hanno insegnato molto, ma la
cosa bella del mio lavoro è che ci sono dei giovani attori che
emergono tutti i giorni e che sono bravissimi. Probabilmente
arriverà qualcuno la settimana prossima e dirò ‘Voglio lavorare con
lui’ “.
Alan Rickman ha
incontrato le giovani giurie di Giffoni e per loro
ha avuto un messaggio molto importante: “Nell’educazione
scolastica c’è una sorta di tirannia dove ti vogliono convincere a
sapere cosa vuoi fare da grande quando hai solo 14, 15 anni e penso
sia sbagliato. Io ad esempio sono stato all’inizio un designer, poi
un attore, ora un regista. Sono arrivato ad un punto nel quale i
tre mestieri si incontrano: ad esempio posso parlare con la
produzione del design senza problemi mentre dirigo un film, perché
so di cosa parlo. Quindi ciò che vi vorrei dire
che non è mai troppo tardi per cambiare
idea.”
Per concludere , anche Rickman ha
rimarcato la crisi che sta passando l’industria del cinema, “La
prima cosa da notare è che il mondo sta cambiando. I film d’autore
non trovano più fondi o la distribuzione, e ormai si va al cinema
solo per vedere grandi cartoni animati. Oramai bisogna convincere
le persone ad uscire di casa! Non dico che sia meglio o
peggio, dicono solo che questa è la situazione.”
Migliaia di ragazzi stanno
invadendo la Cittadella del Cinema per l’arrivo di Lea
Michele, stella della serie televisiva Glee. È lei,
infatti, la protagonista della terza giornata dell’edizione Be
Different. L’accoglienza a Giffoni Experience è stata di grande
festa. I numerosissimi ammiratori arrivati da ogni parte d’Italia
l’hanno accolta interpretando “Don’t stop believin’”, hit della
serie Glee.
“Sono entusiasta di essere a
Giffoni oggi. Sono pronta, non vedo l’ora di vedervi ragazzi!” ha
invece twittato questa mattina.”
TUTTE LE FOTO: [nggallery
id=934]
Del resto, quando il suo arrivo è stato annunciato sulla
pagina facebook ufficiale del Giffoni Experience è stato
incontenibile l’entusiasmo registrato dalle migliaia di fan della
serie tv.
Apprezzata tanto per le sue doti
vocali che interpretative, Lea Michele ha ammaliato pubblico e
critica con le sue performance nel Glee Club del liceo McKinney
conquistando il Satellite Award 2009, uno Screen Actors Guild Award
e un Teen Choice Award, oltre che due nomination ai Golden Globe e
una agli Emmy.
Dopo il meet & greet ora in corso,
riservato ad ottocento ragazzi che si sono prenotati da tantissimo
tempo per non perdere un’occasione praticamente unica – tanto che
moltissimi di loro si sono accampati fin da ieri nei pressi della
Cittadella nel timore di perdere l’appuntamento tanto agognato- nel
pomeriggio Lea Michele incontrerà i giurati del Giffoni Experience
presso la Sala Truffaut.
E’ ancora un
ragazzo, ma l’accoglienza che gli ha riservato Giffoni è quella
delle grande stelle di Hollywood: l’Italia è pazza di Dylan
O’Brien!
Ride tanto, si meraviglia di vedersi sullo schermo, si distrae con
il suono della sua voce e non sta un attimo fermo: ma dalle
risposte che da sembra più grande di quello che realmente è.
Il suo segreto è la passione, che
gli ha fatto realizzare il suo sogno di attore dopo un esordio su
YouTube “Io sono diventato un attore perché ero appassionato di
film da quando ero piccolo e mi piaceva fare i video. Consiglierei
a chi vuole fare questo mestiere di rimanere veri con se stessi,
amare il cinema e coltivare questa passione”, e ora per lui
non resta che migliorarsi, “Il mio sogno si è realizzato ma non
mi sento arrivato. Vorrei essere la miglior persona che io possa
essere e penso che le due cose vadano a braccetto. Perché penso che
crescendo come attore io possa anche migliorare come persona, e
crescendo come persona migliori come attore. Non sono perfetto, ho
tanti difetti!”
Protagonista
della serie di Mtv, Teen Wolf sui
licantropi, è diretto artefice del successo del suo personaggio,
“Quanto Dylan c’è in Stiles? Molto! Ho sempre creduto che se
nulla di te esce mentre reciti, non stai facendo le cose nel modo
giusto. Lui è più sicuro di me, è più estroverso… Ma mi ci
rispecchio molto, nella lealtà, nel non prendersi troppo sul serio
e nel rapporto con gli amici… diciamo 50% Stiles, 50% Dylan.”
Se non fosse stato Stilinski, non avrebbe saputo scegliere un’altro
ruolo perché “La cosa bella dello show è che è pieno di
personaggi meravigliosi” e anche tra le due ragazze che si
contendono il suo cuore (nella vita reale è legato all’attrice
Britt Robertson) è indeciso “Lydia è stata la
prima vera cotta di Stiles, il suo primo grande amore.Ma Malia è
una ragazza molto dolce e c’è un rapporto molto forte tra di
loro.” Lancia anche l’idea di uno spin-off fra 10 anni,
“Stiles nel futuro me lo sono sempre immaginato come vice
sceriffo o magari addirittura prendere il posto del
padre!”
“Una delle ragioni per cui mi
piace recitare è che mi fa mettere a confronto con situazioni che
forse nella vita reale non riuscirei ad affrontare.Come piangere
davanti a tanti sconosciuti. Apprezzo questo lavoro perché fa
provare tante emozioni. All’inizio è molto difficile ma una volta
fatta la scena è una ricompensa.” Non solo appassionato del
suo lavoro ma anche della musica: “E’ una parte grande della
mia vita: suonare la batteria è quello che facevo da sempre prima
di diventare un attore. Mi manca tanto in realtà, ma è una passione
che continuo a coltivare per conto mio. Non ho mai voluto farne una
carriera.”
Una stella che sta per nascere
anche sul grande schermo con la trasposizione letteraria della
trilogia di James Dashner Maze Runner, diretto da
Wes Ball e al cinema dal 18 Settembre: “Quello
che mi piace di Maze Runner è che, rispetto alle altre saghe del
filone fantasy, si concentra meno sulla violenza innata delle
persone e più sul buono che c’è in ognuno di noi. Per questo mi
sono appassionato al progetto.”
Giffoni Experience
2013 annuncia i titoli dei primi film in concorso per la
43esima edizione del Festival che si terrà, a Giffoni Valle
Piana, dal 19 al 28 Luglio 2013. La rassegna cinematografica –
ideata e diretta da Claudio Gubitosi – è un punto di
riferimento mondiale della cinematografia per ragazzi, non solo per
l’elevato valore artistico dei film proposti, ma anche per il
significato sociale che da sempre è stata in grado di
esprimere.
La direzione artistica del Giffoni
Experience, dopo aver visionato centinaia di titoli pervenuti e
presentati nei vari festival cinematografici mondiali – in attesa
del Festival
di Cannes a maggio – ha selezionato alcuni film che saranno in
concorso al GFF 2013.
Nei dieci giorni del Festival, i
giurati visioneranno e giudicheranno pellicole di grande impatto
emotivo nelle sezioni competitive Elements +3 (3-5 anni),
Elements +6 (6-9 anni), Elements +10 (10-12 anni),
Generator +13 (13-15 anni), Generator +16 (16-17
anni), Generator +18 (dai 18 anni in su). Per l’edizione
2013 del festival, si è registrato un boom di richieste per
l’iscrizione alle giurie, con oltre 25mila ragazzi che premono alle
porte di Giffoni per avere la possibilità di partecipare. Giffoni
Experience ha raddoppiato i posti disponibili per la sezione
Elements +10 e triplicato quelli per la sezione Masterclass
che è diventata più specifica per i gusti personali di chi vuole
vivere questa esperienza “formativa” unica e irripetibile . I fan
sui social network continuano ad aumentare raggiungendo numeri
stratosferici, sottolineando la crescita continua di Giffoni
Experience che si piazza al 10° posto nel Mondo per numero
di fan su Facebook e al 13° posto a livello globale per
follower su Twitter tra i festival di cinema.
Per Elements +6 ci saranno in
concorso “I SWAN” del regista cinese KONG SHENG,
“NIKO 2 – LITTLE BROTHER, BIG TROUBLE”, un film d’animazione
diretto dai registi KARI JUUSONEN e JØRGEN LERDAM,
“A HORSE ON THE BALCONY” di HÜSEYIN TABAK,
“JOURNEY TO THE CHRISTMAS STAR” film norvegese del regista
NILS GAUP, e “THE FAMOUS FIVE 2”, di MIKE MARZUK,
sequel del film vincitore nella stessa sezione al GFF 2012.
La sezione Elements + 10 offre
argomenti complessi quali le dittature, le guerre e il desiderio di
fuga, come nella pellicola “BEKAS” del regista KARZAN
KADER (che sarà distribuita in Italia da MinervaPictures). In
concorso anche “CLARA AND THE SECRET OF THE BEARS” di
TOBIAS INEICHEN e l’olandese “MIKE SAYS GOODBYE!” di
MARIA PETERS.
Discorso diverso per la sezione
Generator + 13 che propone un portfolio di film che vogliono
avvicinare i giurati a tematiche e storie complesse e spesso crude.
Assenza di figure genitoriali, criminalità, degrado morale e
culturale, questi alcuni dei temi trattati nel film di GEORGE
TILLMANJR. (regista del film di successo Men of
Honor, con protagonista Cuba Gooding Jr. al fianco di
Robert De Niro), “THEINEVITABLE DEFEAT OF MISTER
& PETE” che vanta nel suo cast Jennifer Hudson
(vincitrice nel 2007 del Golden Globe e Oscar per il film
“Dreamgirls“) e la stella della musica soul Alicia
Keys in veste di autrice delle musiche e produttrice esecutiva.
In concorso anche il film di JULIEN ABRAHAM, ASPHALT
PLAYGROUND.
Le sezioni “adulte” del GFF,
Generator + 16 e +18, offrono riflessioni e spunti su temi quali la
crisi dei valori della famiglia, la paura di confrontarsi con l’età
adulta e di accettare i cambiamenti che la vita riserva. Per
Generator +16 in concorso il film transalpino “THE PIECES OF
ME” di NOLWENN LEMESLE e “THE DEFLOWERING OF EVA VAN
END” del regista MICHIEL TEN HORN.
Per la sezione Generator +18 si
vedranno “ANY DAY NOW” diretto dal regista TRAVIS
FINE, con protagonista Alan Cumming, “OH BOY!”,
produzione tedesca del regista JAN OLE GERSTER (che sarà
distribuita in Italia da Academy Two), “THE WILD ONES” film
spagnolo diretto da PATRICIA FERREIRA e “IT FELT
LIKE LOVE”, primo lungometraggio scritto e diretto dalla
regista statunitense ELIZA HITTMAN.
E’ stato presentato
oggi il programma ufficiale del Giffoni Film Festival 2012, che
quest’anno porta con se grossi numeri, tanti ospiti e molte
anteprime. Fra i più attessi, Patti Smith, Jessica Alba, JEan Reno,
Dianna Agron e molti altri.
E’ iniziato da due giorni
l’edizione 2012 del Giffoni Film Festival ed è già tempo di
accogliere la prima star internazionale della manifestazione
campana famosa in tutto il mondo e dedicata completamente ai
giovani. Da Los Angeles arriva la bellissima Jessica Alba
34.200.000 di visualizzazioni, 157 milioni di minuti passati
sui video a soli due mesi dal lancio ufficiale: questi sono i
numeri di MEGATUBE,il primo
Multi Channel Network di Youtube in Italia, promosso da Inside
Productions e Luca Argentero, Direttore Artistico delle proposte
web nativedella
piattaformache presenterà al Giffoni Film
Festival il 27 luglio 2014.
Come una vera e
propria sfida, l’8 maggio 2014 è stato lanciato al
pubblico Megatu.be, un progetto inedito in
Italia che, sfruttando le potenzialità del colosso Google dei video
web, permette agli utenti di viaggiare attraverso proposte di film
in streaming, anime, musica ma, soprattutto, dà
respiro e nuova linfa alle webseries, il più imponente fenomeno
mediatico sul web degli ultimi anni.
A coordinare,
selezionare e promuovere MEGATUBE CREATORS,
ossia la sezione web nativa di Megatube, è Luca Argentero,
impegnato nello scouting di talenti, idee e novità.
Perché
Megatube? “Perché i media tradizionali” dichiara
Luca Argentero “non sono più in grado di intercettare il
gusto del pubblico nativo-digitale e il web non aveva ancora
trovato una piattaforma in grado di far emergere davvero i tanti
giovani talenti che popolano la rete. Con Inside coltiviamo
creatività emergente, e Megatube è la rampa di lancio per farla
arrivare a tutti. Speriamo di riuscire a diventare presto il punto
diriferimento per chi lavora al futuro
dell’intrattenimento”.
Megatube Creators,
sfruttando le potenzialità del web, in soli due mesi è diventato un
raccoglitore delle webseries più di successo (da “The Pills” a “Il
Fenomeno”) e ne ha lanciate di nuove, come “Tutte le ragazze con
una certa cultura”, aggiornando costantemente l’utente sulle
migliori proposte del web.
Tutto
disponibile in ogni momento e, soprattutto, condivisibile
liberamente su tutte le piattaforme social e i siti
web.
“Chi vive sul
web” ha sottolineato Luca De Dominicis, Amministratore
Delegato di Megatu.be, “sa da tempo che era ora di
trovare una nuova formula per non perdersi nella rete. Il modo di
fruire la televisione si è evoluto come mai prima d’ora: il
concetto di «prime time» è cambiato in favore del «my
time»…guardiamo i contenuti che ci interessano su 4 schermi
contemporaneamente (laptop, smart phone, tablet e TV) scegliendo
l’apparecchio più comodo di momento in momento, cercando prima di
tutto la qualità”.
Ancora una volta
Giffoni Experience sceglie un territorio particolare per annunciare
l’intero programma della 45esima edizione del Festival, che
si terrà dal 17 al 26 luglio. Dopo Caivano, quest’anno, il
direttore Claudio Gubitosi ha scelto Casal di Principe.
“Nel momento in cui
presentiamo all’Italia e al mondo tutte le attività di questa
edizione, vogliamo essere vicini e presenti fisicamente a quelle
comunità locali che combattono contro criticità enormi senza mai
arrendersi. Questo è Giffoni Experience. La cultura della legalità
e il rispetto dell’ambiente, in queste vaste aree della nostra
regione, non possono e non devono essere considerati obiettivi
irraggiungibili, ma devono far parte di un mondo possibile. E
noi, con le nostre azioni e le nostre scelte, vogliamo aiutare le
nuove generazioni a credere che tutto ciò possa avvenire. Il 9
luglio nella piazza di Casal di Principe, con la partecipazione
di autorità e personalità del mondo dell’arte, della cultura, delle
istituzioni, illustreremo il programma e annunceremo le nuove
straordinarie novità”. Lo ha detto il direttore Claudio
Gubitosi, nel corso dell’incontro che si è tenuto questa
mattina, nell’Aula Consiliare del Comune di Casal di
Principe insieme al sindaco Renato Franco Natale,
all’assessore alle Politiche Giovanili, Ludovico Coronella,
al presidente e al responsabile formazione di Fiba
Social Life, Giacinto Palladino ed Eleonora
Penna.
Questa mattina il
direttore ha anche incontrato i bambini di tutte le parrocchie
della zona, accompagnati dai parroci, oltre ai quaranta
“Ambasciatori della Rinascita”, le
giovani guide che a Casal di Principe “veglieranno” sulla mostra
“La luce vince l’ombra – Gli Uffizi a Casal di Principe”, allestita
nella cittadina del Casertano dal 21 giugno al 21 ottobre.
“Stiamo portando avanti
– rimarca il primo cittadino – un lavoro straordinario con i nostri
ragazzi. Ospitare nel nostro comune il Giffoni Experience e gli
Uffizi, rappresenta per noi un’occasione che non possiamo non
valorizzare al meglio. Rappresenta la svolta, la rinascita per
questa terra troppo spesso simbolo di negatività e degrado. I
nostri giovani meritano una vita diversa, un futuro diverso.
Abbiamo la responsabilità e il dovere di aiutare a realizzarlo.
Stiamo ricostruendo una nuova identità di questa città e
dell’intero territorio ed essere affiancati da realtà
prestigiose a livello mondiale come Giffoni e gli Uffizi non
solo ci gratifica ma ci spinge a non demordere”.
Per
l’assessoreCoronella si tratta di “un sogno che si
avvera. Un anno fa, a Caivano, ho incontrato il direttore Gubitosi
e da allora abbiamo iniziato a lavorare in vista di questo progetto
comune. Sono convinto che il Giffoni Film Festival possa essere un
esempio per i nostri giovani che hanno la possibilità di costruirsi
una vita migliore senza rinnegare la propria terra che deve
diventare motivo di orgoglio e non di vergogna”.
Nel corso dell’incontro,
Gubitosi ha annunciato che tutto il cast della fiction
Braccialetti Rossi sarà presente nel comune casertano il 9
luglio, insieme a tanti altri artisti.
“Desidero ringraziare –
aggiunge Gubitosi – il dottor Carlo Degli Esposti,
presidente della Palomar e produttore della celebre serie tv, per
aver accettato e sostenuto la nostra richiesta, a riprova della sua
profonda e inesauribile sensibilità”.
Sarà un momento di festa
e di socializzazione che coinvolgerà migliaia di bambini e giovani
di Casal di Principe e di tutti i Comuni limitrofi che
incontreranno i protagonisti di una delle serie tv più seguite
degli ultimi anni. Gubitosi, inoltre, ha sottolineato la volontà di
coinvolgere, proprio come accaduto lo scorso anno, oltre 2000
ragazzi di tutta l’area (200 al giorno) che parteciperanno a tutte
le attività del Giffoni Film Festival. Gli attori di Bracialetti
Rossi, inoltre, saranno i protagonisti della giornata conclusiva
della 45esima, il 26 luglio a Giffoni Valle Piana.
Giffoni
Experiencecontinua a
regalare emozioni:il 19
e 20 aprile gli studenti di Sorrento e Romaavranno l’occasione di poter vedere inanteprima Youtopia.L’opera,prodotta da Berardo Carboni – che firma
anche la regia – e Valerio Palusci, è distribuita in Italia da Kock
Media, ed ha avuto
ilsostegno del
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del
Turismo.
Protagonista la
giovanissimaMatilda De
Angelis, sullo schermo
insieme aDonatella
Finocchiaro, Alessandro Haber, Paolo Sassanelli, Luca Lionello,
Pamela Villoresi, Federico Rosati, e alla voce diAntoine Olivier
Pilon. Le musiche
originali sono a cura diPlaid e Mara Carlyle.
Giovedì19 aprilela proiezione del film è prevista alle09:30 al Cinema
Tassoe rientra
nella40esima edizione
degli Incontri Internazionali del Cinema di
Sorrento. La
manifestazione, in programma dal 18 al 22 aprile, è promossa e
sostenuta dalComune di
Sorrento, organizzata
daCineventicon il sostegno dellaRegione Campaniae in collaborazione con laFilm
Commission.
Seguirà
alle11:15un dibattito dedicato agli
studenti delliceo
classico “Perito”di
Eboli,dell’istituto
tecnico industriale “Enrico Medi”di San Giorgio a Cremano e delnautico “Nino Bixio”di Piano di Sorrento. A moderare
l’incontro sarà il facilitator dellasezione +18di Giffoni Experience,Gianvincenzo Nastasi, che condurrà il confronto con il
registaBerardo
Carbonie gli
interpretiMatilda De
Angelis,Donatella
FinocchiaroeLuca
Lionello.
Il regista e
gli attori saranno presenti in sala, al Tasso, anche la sera
dimercoledì 18 aprile,
alle 20:30, perl’anteprima nazionale di
“Youtopia” dedicata alla stampa.
Venerdì 20
aprile, invece, si
terrà nelCinema Adriano
di Romauna proiezione
di “Youtopia”, a partire dalle10:30, dedicata alla stampa e agli studenti del
territorio. Il dibattito di approfondimento, moderato sempre da
Gianvincenzo Nastasi e alla presenza diBerardo Carboni, Matilda De Angelis e
Donatella Finocchiaro, comincerà alle12:00.
Sette miliardi
di persone, ogni giorno, desiderano quello che non hanno.Ernesto(Alessandro Haber), un farmacista di 60 anni, sposato con un
figlio, è convinto che la felicità si misuri con il possesso. E
nonostante abbia già moltissimo, è insoddisfatto. Alla continua
ricerca di evasione, alterna la routine della vita famigliare con
squallidi incontri notturni.
Laura(Donatella Finocchiaro)è una donna di 44 anni che aspira a
quell’ideale di vita patinata come si racconta in TV: luccicante e
serena. Si ritrova invece senza lavoro, con un mutuo che fatica a
pagare e una figlia di 18 anni,Matilde(Matilda De Angelis), da mantenere.
Matilde, per sfuggire a una realtà che non le
permette diavere quello che desidera, si rifugia nel web.
Qui scopreun mondo a parte e una scorciatoia per facili
guadagni:utilizzare il proprio corpo e spogliarsi
davanti alla webcam. La ragazza viene a conoscenza delle molteplici
difficoltà economiche della madre e si offre di aiutarla
raccontandole di come abbia messo da parte i soldi. Il loro
rapporto si stravolge così per sempre, anche perché gli
spogliarelli non sono sufficienti a coprire i debiti e la perdita
della casa è una possibilità sempre più concreta perLauraeMatilde. La ragazza decide così, con il consenso
sofferto e disperato della madre, di indire un’asta online per
vendere la propria verginità.
Ernesto, nella sua costante ricerca di forti emozioni
e di nuove “cose” da possedere, riesce ad aggiudicarsela.Matildeper lui rappresenta la trasgressione estrema,
ma anche l’idea di poter comprare la purezza. I mondi diErnesto,MatildeeLaurasi incroceranno indissolubilmente.
Mark Ruffalo, Martin
Freeman, Darren Cris, Orlando Bloom e ora anche
Tom Felton. Non c’è che dire, al Giffoni
Experience 2015 hanno puntato sulle grandi saghe.
Anche il giovane attore inglese farà
parte dello stuolo di atttori internazionali ospiti del festival
del cinema per ragazzi.
Tom Felton è noto al grande pubblico
per la sua interpretazione di Draco Malfoy nella
saga di Harry Potter.
Ludovica Comello e Tess
Masazza sono arrivate al Giffoni
Experience per presentare l’anteprima del lungometraggio
d’animazione Disney•Pixar Inside Out. Il film, un
viaggio all’interno delle emozioni umane, è stato diretto dal
regista premio Oscar (Monster & Co, Up) Pete
Docter e sarà al cinema nelle sale italiane dal 16
Settembre. Per l’occasione è stato indetto un Web Talent
Show dove le 5 persone che riusciranno a rappresentare
meglio le emozioni con una foto o un video verranno invitati
all’anteprima nazionale di Inside Out e avranno l’opportunità di
doppiare una scena del film. A giudicarli, 5 coach d’eccezione
(Ludovica Comello/Gioia, Dexter/Paura, Tess Masazza/Disgusto, Diana Del
Bufalo/Tristezza e Frank Matano/Rabbia) che esamineranno i
video fino al 23 agosto: per partecipare basta consultare il sito
www.emozionicercasi.it.
Le rappresentanti di Disgusto e
Gioia hanno presentato il contest al Giffoni Experience con tanto
entusiasmo: “Siamo le esponenti di un progetto fantastico e
nuovo. In questo Web Talent Show abbiamo invitato tutti gli
italiani a scegliere l’emozione del film che più li rappresentasse
e interpretarla a loro piacimento. Noi italiani siamo famosi perché
sappiamo esprimerci bene, siamo il popolo di estroversi per
antonomasia, quindi ci aspettiamo grandi cose.” ci spiega
Ludovica Comello e Tess Masazza racconta “Passiamo le ore a
guardare i video che sono già arrivati e a ridere. Certi ragazzi
sono davvero bravi, sarà molto difficile scegliere. I vincitori
passeranno una giornata con noi e doppieranno una scena del film
insieme a noi coach che poi verrà proiettata all’anteprima italiana
di Inside Out a Settembre.”
È
stato difficile interpretare queste emozioni? Secondo le due coach
sono entrambe difficilissime: secondo la Comello non è semplice
fingere la gioia, poiché è qualcosa di puro e naturale, ma per
interpretare il Disgusto secondo Tess Masazza entra in gioco anche
il linguaggio del corpo. Ma la scelta non poteva essere più
azzeccata, con Tess Masazza diventata famosa per le vignette e la
web seriesInsopportabilmente Donnae Lodovica Comello che dopoViolettaè lanciatissima con la carriera musicale grazie
anche ad un ‘atteggiamento positivo e una “gioia”
contagiosa.“Le emozioni per
me?” commenta Lodovica, “La mia nipotina mi da gioia, mi fanno
molta tristezza i calzini con i sandali, i ragni pelosi mi
disgustano, provo rabbia per i pregiudizi e ho molta paura dei
fuochi d’artificio!”
Entrambe molto creative, tra canzoni
e video, hanno processi ben diversi per incanalare le emozioni.
“I miei processi di creazione sono eterni, anche 9 mesi… quasi
un parto! Giro sempre con il mio quadrettino e ogni tanto mi viene
l’illuminazione e annoto subito le mie emozioni. Queste sensazioni
arrivano sempre da momenti diversi ed emozioni ben diverse quindi
quello che faccio è aspettare finché non arrivano.” confessa
Lodovica Comello mentre Tess Masazza ci racconta, “Io osservo
molto. Per la mia web series poi osservo molto le donne in giro, ad
esempio in metro, per strada, ma anche nei libri o nei film. Anche
magari quando sono al ristorante con i miei amici ho dei momenti in
cui mi assento totalmente e nella mia mente inizio a scriver un
copione perché magari sono stata ispirata da qualcuno che ho appena
visto.”
Sono varie e intense le tematiche
affrontate dalle storie in concorso nella selezione ufficiale del
Giffoni Experience 2015 (17-26 luglio): 98 i
titoli tra lungometraggi, cortometraggi e documentari,
selezionati nelle varie sezioni competitive tra le oltre
4.200 opere visionate dalla direzione artistica, e che
saranno giudicati dagli oltre 3.600 giovani
giurati provenienti da 52 Paesi (tra cui Australia, Corea
del Sud, Francia, Giordania, India, Iraq, Libano, Palestina,
Pakistan, Qatar, Siria, USA), suddivisi per fasce
d’età (Elements+3 per i bambini dai 3 ai
5 anni, Elements +6 per i bambini dai 6 ai 9 anni,
Elements+10, per i bambini dai 10 ai 12 anni,
Generator+13 per i ragazzi dai 13 ai 16 anni,
Generator+16 per i ragazzi dai 16 ai 17 anni, e
Generator+18 per i ragazzi dai 18 anni in su).
Saranno sottoposti al giudizio
insindacabile della più giovane giuria,
ELEMENTS+3, 24 cortometraggi tra cui l’italiano
The Mods, firmato da Alessandro Portincasa e
Antonio Padovan, e diverse produzioni animate russe e americane,
quest’anno particolarmente vivaci: A Fistful of
Presents di Cole Clark (USA, 2015), A Little
Star di Svetlana Andrianova (Russia, 2014), Bear
And Bird di Dan & Jason (USA, 2014),
Bounce di Rory Lowe e DC Barclay (Regno Unito,
2015), Broken Wand di Anne Yang e Michael Altman
(USA, 2014), Can I Stay? di Paige Carter, Onyee Lo
e Katie Knudson (USA, 2015), Captain Fish di John
Banana (Francia, 2014), Counting Sheep di Frits
Standaert (Belgio, 2015), Fridge Princess di
Michelle Oh, Tale Do, Ruby Xia, Mauricio Castano, Airin Budiman,
Michelle Oh, Ruby Poon (Canada, 2015), Hard to be a
Sparrow di Dariya Vyatkina (Russian Federation, 2014),
Herman’s Heart di Anne Kristin Berge (Norvegia
2014), Ivan and the Wolf di Anna Levinson
(Germania 2015), Ladybug di Marina Karpova
(Russia, 2015), The Law of the Jungle (La Loi du
plus di Pascale Hecquet (Francia/Belgio, 2015),
Lea and The Forest Pirates di Maria Avramova
(Svezia, 2015), Lune di Toma Leroux e Patrick
Delage, (Francia, 2014), Oh, My Goddess! di
Pei-Chia, Tsai (Taiwan, 2015), Papa di Natalie
Labarre (USA, 2014), Schwammerlbert di Pia
Auteried (Germania, 2014), The Search for the Monster of
Lake QS di Sarah Lynne Reul (USA, 2015), Sky
High di Stewart Powers (Regno Unito 2015), The
True Knight di Dominika Brodowsk (Regno Unito, 2014),
Waves in the Sky di Gildardo Santoyo del Castillo
(Messico, 2015).
Due invece i lungometraggi
fuori concorso, entrambi europei: Raven The Little
Rascal – The Big Race di Ute Von MunchowPhol (Germania,
2015) e Minnie and the Mozzies di Jannik Hastrup e
Flemming Quist Moeller (Danimaca, 2014) in cui i due registi
affrontano, con i toni a tratti magici adatti ai più piccoli, una
questione delicata quale il bullismo.
Storie di amicizia, coraggio
e determinazione nella sezione ELEMENTS +6. How to Steal a
Dog (Corea del Sud, 2015), firmato da Sung-Ho Kim e
distribuito da 9ers Entertainment, è l’avventura rocambolesca e
toccante di due bambine che devono aiutare la mamma di una delle
due a trovare il denaro per affittare, finalmente, una casa. Mentre
Amazing Wiplala (Olanda, 2014, prodotto da Boss
Bros e distribuito da Attraction Distribution) – diretto da Tim
Oliehoek, racconta l’incontro fantastico tra una famiglia e un
minuscolo mago che porterà scompiglio e novità in famiglia.
Dall’India arriva Rainbow (2014) – diretto da
Nagesh Kukunoor e prodotto da Kukunoor Movie – viaggio alla ricerca
della felicità di due bambini, sorella e fratello, attraverso un
paese che sa essere generoso, magico e crudele allo stesso tempo.
In Ghosthunters – On Icy Trails di Tobi Baumann
(Austria, Germania, Irlanda, 2015, distribuito in Italia da
Notorious Pictures) si racconta la storia dell’undicenne Tom e di
Hugo, fantasma rinvenuto in cantina che non solo è del tutto
innocuo, ma ha anche un disperato bisogno d’aiuto. È ambientato nel
1900, in un orfanotrofio la cui direttrice costringe i bambini a
lavorare in una fabbrica Monkey Business from A to
Z di Johan Nijenhuis (Olanda, 2015). Due i titoli
italiani: Grotto di Micol Palluca (Italia, 2015 –
prodotto da Thalia Film) e The Games Maker
(Italia, Argentina, Canada, 2014), diretto da Juan Pablo Buscarini,
interpretato da Joseph Fiennes e Valentina Lodovini, (distribuzione
internazionale Cinema Management Group, distribuzione italiana De
Angelis Group). Sei, invece, i corti in gara: Me Buddy,
Muhammad di Eleanor Walsh (Irlanda, 2014),
Zero di Tony T. Datis (Francia, 2014), The
Fly (La mosca) di Marco Di Gerlando (Italia, 2015),
The Present di Jacob Frey (Germania, 2014),
Vitello digs a hole di Dorte Bengtson (Danimarca
2015), The Wish Fish di Karel Janák (Repubblica
Ceca, 2015).
Racconti sospesi tra fantasia e
realtà nella sezione ELEMENTS +10. Con
Paper Planes (Australia, 2014), distribuito dalla
Arclight Films e diretto da Robert Connolly scopriamo la passione
di un ragazzo per il volo ed il suo viaggio per competere nei
campionati mondiali di aerei di carta in Giappone. Filo conduttore
dell’avventura la ricostruzione del rapporto tra il figlio e il
padre (Sam Worthington, il Jake Sully di Avatar, ospite del Giffoni
Experience 2010). Nel belga Labyrinthus (Belgio,
2014) di Douglas Boswell, realtà e mondo virtuale si incontrano e
si scontrano: un ragazzo scopre che una coetanea è imprigionato in
un video gioco e spetterà a lui salvarla. Birds of
Passage (Francia, Belgio, 2015, distribuzione
internazionale Attraction Distribution) diretto da Olivier Ringer,
tratta invece la storia struggente dell’amicizia tra Cathy e la sua
amica Margaux, costretta su una sedia a rotelle. Insieme le bambine
affronteranno una rischiosa avventura per salvare la vita di una
piccola anatra. The Shamer’s Daughter di Kenneth
Kainz (Danimarca, 2015) è la storia di Dina, la figlia della
sciamana: una ragazza che, suo malgrado, ha ereditato il potere
soprannaturale della madre, quello di guardare dentro l’anima delle
persone, facendole vergognare di se stesse. In
Adama di Simon Rouby (Francia,
2015), un coraggioso dodicenne attraversa l’Europa, stretta nella
morsa della prima guerra mondiale, sostenuto dalla forza della
disperazione e dalla poesia dell’infanzia, per portare a compimento
il proprio viaggio iniziatico. Un altro bimbo pieno di coraggio è
il protagonista di My Mother’s Blue Sky di Ali
Ghavitan (Iran, 2015): il piccolo Amir, che ha perso il padre e
vive con la madre con la quale lavora in una piccola miniera di
carbone. Chiude la selezione Mara and the
Firebringer di Tommy Krappwies (Germania, 2015) un film di
avventura e magia nel quale la giovane Mara deve comprendere il
senso delle sue inquietanti visioni. Per i cortometraggi sono stati
selezionati: Two left feet (Due piedi sinistri) di
Isabella Salvetti (Italia 2015), The Alchemist’s
Letter di Carlos Andre Stevens (USA, 2015),
Hursit di Selcen Yilmazoglu, (Turchia, 2015),
Johnny Express di Woo Kyungmin (Corea del Sud,
2014), The Wanderer di Emmanuel Moscoso
(Argentina, 2015), The Red Thunder di Alvaro Ron
(USA, 2015), Fare Thee Well (La Fonte) di Mattia
Venturi (Italia, 2015).
Intense le tematiche proposte in
GENERATOR +13: dai sogni adolescenziali scanditi
dal ritmo di ottima musica rock a temi molto più delicati come
l’elaborazione del lutto. In Beatles (Norvegia,
2014, Norwegian Film Institute) – tratto dall’omonimo libro di Lars
Saabye Christensen e diretto da Peter Flinth (FAKIREN FRA BILBAO,
presentato al GFF 2004) – incontriamo quattro ragazzi che nella
Oslo degli anni ’60 sognano di diventare i Beatles. Si continua con
The Beat Beneath My Feet (Regno Unito, 2014,
Spotlight Pictures) di John Williams interpretato da Luke Perry,
noto per essere stato uno dei protagonisti del telefilm BEVERLY
HILLS 90210. Tom, un adolescente solitario, sogna di diventare una
rock star, ma si sente frustrato dalla sua cattolicissima madre
single, Maria. Quando un forestiero misterioso trasloca nel piano
sottostante e comincia a suonare musica rock a tutte le ore, Tom lo
riconosce come il chitarrista caduto in disgrazia, Max Stone, della
rock band “Nothing”, scomparso da anni e presunto morto. Si toccano
“corde” delicate con Thread Of Lies (Corea del
Sud, 2014, CJ Entertainement), diretto da Lee Han. Hyun-sook è una
madre vedova, divisa tra l’educazione di due adolescenti e un
impegnativo lavoro in un grande negozio di alimentari. Un giorno,
la figlia più giovane, Cheon-ji, si suicida senza nemmeno lasciare
un biglietto. Lottando con il senso di colpa e la rabbia, e senza
sapere perché Cheon-ji ha scelto di uccidersi, la madre non trova
pace, mentre lunghi flashback ci mostrano la giovane vittima di
atti di bullismo nella sua scuola media. Copione diverso per la
regista Lea Pool, una delle più importanti del Canada. Vincitrice a
Berlino, Chicago, Sarajevo, Toronto e proprio a Giffoni nel 1999
grazie al suo EMPORT-MOI, torna quest’anno sullo schermo della
Cittadella del Cinema con The Passion Of Augustine
(Canada, 2014, Seville International). Al centro dell’opera la
storia di Madre Agostina, una suora che, dietro ad un’apparenza
rigida, nasconde un animo più leggero e porta avanti con
determinazione e sagacia un collegio nelle zone rurali del Quebec,
nel bel mezzo della “Quiet revolution”. È ambientato a cavallo del
19esimo secolo Marie’s Story (Francia, 2014, Indie
Sales, distribuito in Italia da Mediterranea Productions) diretto
da Jean-Pierre Améris, già regista del film EMOTIVI ANONIMI (LES
ÉMOTIFS ANONIME, 2010). Basato su eventi realmente accaduti, il
lungometraggio, che sarà distribuito in Italia dalla Mediterranea
Productions, segue le vicende di un umile artigiano e di sua moglie
che, nel disperato tentativo di trovare una forma di contatto con
la figlia nata sorda e cieca e incapace di comunicare con il mondo
intorno a lei, decidono di affidarla all’Istituto Larnay nel centro
della Francia, dove un ordine di suore cattoliche gestisce una
scuola per ragazze non udenti. In Sanctuary di
Marc Brummund (Germania, 2015) siamo nel 1968: Rolling Stones,
pantaloni a zampa di elefante, minigonne, rivoluzione sessuale,
mentre Wolfgang, un ragazzo di quattordici anni dallo spirito
ribelle e contestatario, viene mandato a Freistatt, una
casa-famiglia per giovani problematici. Infine You’re ugly
too di Mark Noonan (Irlanda, 2014) racconta la storia, di
dolore e fiducia, di Will: un uomo con trascorsi criminali che
ottiene un rilascio straordinario dal carcere per prendersi cura di
sua nipote Stacey, in seguito alla morte della madre di lei.
Primi turbamenti adolescenziali e
l’inquietudine di una generazione nei film selezionati per
GENERATOR +16. In Other Girls (Finlandia, 2015, Finnish
Film Foundation) diretto da Esa Illi, si intrecciano le vite di
quattro ragazze alle prese con l’ingresso nell’età adulta. Ad
ispirare la storia è una serie di video diari sovversivi,
controversi e scandalosi realizzati nel 2011 da 4 giovani di
Helsinki. Il rap è descritto come un’occasione di riscatto dal
degrado in Max & Lenny (Francia, 2014, Alpha
Violet), diretto da Frederic Nicolas. Max è una giovane congolese
clandestina che si imbatte, a nord di Marsiglia, in Lenny, una
ragazza taciturna coinvolta nel traffico di droga; nasce tra loro
un legame cementato dalla lotta comune per la sopravvivenza che
restituirà ad entrambe una percezione diversa del mondo. Tra gli
autori del film c’è anche Francois Begeaudeau, autore ed interprete
del film LA CLASSE, vincitore della Palma d’Oro. Emozioni in
contrasto in Nena (Olanda/ Germania, 2014,
produzione Key Film, distribuzione internazionale Mountain Road
Entertainment Group), la 16enne protagonista del lavoro diretto da
Saskia Diesing. Le sue trepidazioni si dividono tra il tentativo di
suicidio di suo padre, Martin, paralizzato dal collo in giù, e
l’infatuazione per Carlo, lanciatore della squadra di baseball.
Lontano dagli occhi indiscreti degli adulti, alle prese con
matrimoni falliti, i due ragazzi si spingono oltre i confini della
loro amicizia, alla scoperta di una passione intensa. È nota per il
ruolo di Arya Stark nella serie HBO Il Trono di
Spade, Maisie Williams, protagonista di The
Falling (Regno Unito, 2014, Independent) che è diretto da
Carol Morley; è la storia di una ragazza problematica, determinata
a indagare le cause di una misteriosa epidemia che ha invaso la
scuola femminile che frequenta. Ci troviamo nell’Inghilterra del
1969, in un Mondo sull’orlo di una rivoluzione epocale. In
Standing Tall di Emanuelle Bercot (Francia, 2015,
distribuito in Italia da Officine Ubu), Malony, abbandonato dalla
madre all’età di sei anni, entra ed esce ininterrottamente dalle
aule del tribunale dei minori, ma le cose cambieranno quando
incontrerà Tess, una ragazza veramente speciale, dalla quale il
giovane vedrà sprigionarsi un nuovo barlume di speranza. Una storia
di integrazione è quella che ispira Your Tiger di
Cyprien Vial (Francia, 2014), in cui Bébé Tigre è Many, un ragazzo
indiano di diciassette anni originario del Punjab, preso in
custodia dallo Stato francese. Un esempio di integrazione riuscita
da parte del protagonista che divide il suo tempo tra la scuola,
gli amici e la fidanzata Elisabeth, senza perdere il contatto con
la comunità Sikh. All The Wilderness di Micheal
Johnson (Usa, 2014) è la storia di James, un adolescente inquieto
che si è perso nelle lande selvagge della sua mente: lotta per far
fronte all’assenza del padre e vive in un mondo di sua
creazione.
Produzioni che provengono da mezzo
mondo (dagli USA alla Nuova Zelanda passando per India, Corea e
Europa) sono state scelte per raccontare la complessità di
GENERATOR +18, la giuria più adulta del festival.
Si parte dal debutto alla regia di Lou Howe con
Gabriel (Usa,2014, Preferred Content). Un film che
cattura con spietata sensibilità le vicende di un ragazzo
disturbato – un bravissimo Rory Culkin – che crede di ritrovare la
serenità ricongiungendosi al suo primo amore. Svelando, a poco a
poco, lo squilibrio mentale di Gabriel, Lou Howe mette a nudo la
mancanza di comprensione collettiva nei confronti dei problemi
legati alla psiche. Prende il nome in prestito da un album di Bruce
Sprigsteen Darkness On The Edge Of Town (Irlanda,
2014, distribuzione internazionale Cinemavault) del regista Patrick
Ryan. Un film che attraversa diversi generi cinematografici – dal
dramma al thriller, fino a giungere ad una sorta di western moderno
– e che narra la storia di un adolescente dal passato difficile che
sceglie di vendicare la morte di sua sorella, scomparsa e trovata
poi assassinata in un bagno pubblico. Gli scacchi come riscatto da
una vita complicata sono al centro di The Dark
Horse (Nuova Zelanda, 2014, Seville International,
distribuito in Italia dalla Kock Media) diretto da James Napier
Robertson e interpretato dalla star maori Cliff Curtis (Rapa Nui,
La ragazza delle balene, Blow, Training Day, 10000AC). È la storia
vera di ex campione di partite lampo, affetto da disturbo bipolare,
che diventa allenatore di scacchi a squadre per il recupero di
ragazzi difficili. L’attrice indiana Kalki Koechlin interpreta una
ragazza con paralisi cerebrale in Margarita, With A
Straw (India, 2014, Wide Management) in cui la regista
Shonali Bose ci presenta la disabilità in modo assolutamente
naturale e “normale”: Lalia, come tutte le adolescenti ha passioni
– suona e compone musica elettronica – emozioni, sentimenti, si
innamora, tradisce… Astragal di Brigitte Sy
(Francia, 2014) è un raffinato biopic in bianco e nero della
scrittrice e poetessa francese Albertine Sarrazin. Il titolo prende
spunto da un suo romanzo (L’astragale) del 1965 ed è anche il nome
dell’osso del piede (l’astragalo) che Albertine si rompe mentre, a
19 anni, scappa dalla prigione dove sta scontando una condanna per
rapina. Film di genere che trae ispirazione dalla tradizione dei
“cappa e spada” coreani è Coin Locker Girl di
Jun-Hee Han (Corea, 2015) che racconta di Il-young, bambina
abbandonata appena nata in una stazione della metropolitana
all’interno di una cassetta di sicurezza di Chinatown dove, anni
dopo, incontra una donna che tutti chiamano “Mamma”, un boss
criminale che la accoglie nella sua banda come una figlia. Chiude
la selezione Fatima di Philippe Faucon (Francia,
2015). E’ la storia di una madre sola con due figlie adolescenti,
Souad e Nesrine, cui cerca di garantire il miglior futuro
possibile. Fatima lavora come donna delle pulizie a orari e ritmi
impossibili. Un giorno, però, cade dalle scale e non potendo
lavorare, comincia a scrivere in arabo tutto quello che, nella
lingua francese, non è mai stata in grado di esprimere alle
figlie.
L’incontro, l’incrocio di destini
tra diverse età e differenti generazioni è il tema ricorrente dei
cortometraggi fiction della sezione GENERATOR +18 che
propone nove film:Boys (Pojkarna) di
Isabella Carbonell (Svezia, 2015), I do well to
remember di Cesar Roldan (Spagna, 2015), Lukas &
the Aspies di Anders Gustafsson (Danimarca, 2015),
Throw Me to the Dogs di Aaron Dunleavy, Joseph
Ollman (Regno Unito, 2015), Share di Pippa Bianco,
(USA, 2014), Pitahaya firmato da Albert Espinosa
(Spagna, 2014) e tre corto italiani Carvina di
Luca Marcionelli (Italia, 2014), Point of view (Punto di
vista) di Matteo Petrelli (Italia,2015), La
Malaerba di Mirco Valenza (Italia, 2015).
Sono 11, invece, i cortometraggi
animati di GENERATOR +18: About a Mother
(Про MAMY) di Dina Velikovskaya (Russia, 2015), A
single life di Job Roggeveen, Joris Oprins & Marieke
Blaauw (Netherlands, 2014), Beach Flags di Sarah
Saidan (Francia, 2014), Carface (Autos portraits)
di Claude Cloutier, (Canada, 2015), Digital Native (Joojeh
Mashini جوجه ماشینی) di Mahboobeh Mohammadzaki (Islamic
Republic of Iran, 2015), Disrupted di Alicja
Jasina (USA, 2014), Juan and the cloud (Juan y la
nube) di Giovanni Maccelli (Spagna, 2014),
Mechanick di Margherita Clemente, Lorenzo Cogno,
Maria Garzo, Tudor Moldovan (Italia, 2015), My Grandfather
was a cherry tree di Olga Poliektova, Tatiana Poliektova
(Russia, 2015), The Wait of May (L’Attesa del
Maggio) di Simone Massi (Italia, 2014), Yùl and
the Snake (Yùl et le Serpent) di Gabriel Harel (Francia,
2015).
Integrazione, terrorismo, genocidio,
sono alcuni dei temi al centro delle opere della sezione
GEX DOC. Punta l’obiettivo sul terrorismo
Warriors From The North (Danimarca, 2014, Danish
Film Institute) di Søren Steen Jespersen e Nasib Farah. I due
registi ci raccontano del gruppo somalo Al-Shabaab che raduna in sé
dei giovani musulmani con difficoltà ad integrarsi in Danimarca e
che decidono di entrare nelle fila del terrorismo islamico. Reduce
dell’olocausto è Greta Klingsberg, membro del cast originale di
Brundibar Revisited di Douglas Wolfsperger
(Germania/Repubblica Ceca, 2014, Douglas Wolfsperger
Filmproduktion) che affronta il genocidio attraverso il riferimento
all’opera per bambini Brundibàr. Si tratta di un’opera nota per
essere stata rappresentata nel campo di concentramento di
Terezin-Theresienstadt, tra il 1943 ed il 1944, in segno di
protesta anti-nazista. Nel lavoro di Wolfsperger, un gruppo di
ragazzi a Berlino rimette in scena l’opera e compie un viaggio a
Terezin/Theresienstadt per documentarsi sugli orrori del terzo
Reich. L’opera è auto-prodotta. All The Timein The World di Suzanne Crocker (Canada, 2014),
esplora il tema del bisogno di staccarci dalla nostra vita
frenetica e sovraccarica di tecnologia, per ricreare il contatto
con l’altro, con noi stessi e con il nostro ambiente naturale, il
contatto dei genitori con i figli, dei bambini con la natura. Si
parla della difficoltà di combinare lavoro e sentimenti in
The Circus Dymasty di Anders Riis-Hansers
(Danimarca, 2014) in cui Benny Berdino, proprietario di uno dei più
grandi circhi d’Europa, sogna che suo nipote, Patrick Berdino,
prolunghi e mantenga viva la sua dinastia attraverso un matrimonio
apparentemente già deciso. In Finish Line (Spagna,
2014) di Paola Garcia Costas c’è la storia di un papà e della sua
bimba, affetta dalla sindrome di Rett. I due prendono parte ad una
maratona per sensibilizzare il pubblico nei confronti di questa
malattia devastante e ancora sconosciuta. Chiude la sezione
competitiva Protagonisti Per Sempre
(Italia, 2014) di Mimmo Verdesca, vincitore del
nastro d’argento per il miglior documentario nel 2012, in cui il
regista compie un excursus dal neorealismo ad oggi con gli enfant
prodige di altri tempi. Protagonisti sono gli interpreti di film
celebri come “Ladri di biciclette”, “La ciociara”, “La vita è
bella”, che si raccontano e raccontano della loro esperienza al
fianco dei più acclamati registi della storia del nostro
cinema.
Nella prestigiosa
vetrina di Expo, dove si esaltano e apprezzano le eccellenze Made
in Italy (e non solo), non poteva mancare il Giffoni
Experience 2015, contenitore di idee, acceleratore di
progetti culturali, incubatore di strategie creative, promotore di
turismo e valorizzazione del territorio. Non solo luoghi da
scoprire, o prodotti tipici da gustare, ma anche brand da
promuovere e sviluppare. E’ con questa motivazione che il Gal
Colline Salernitane (presieduto da Paolo Russomando, sindaco di
Giffoni Valle Piana), ha scelto proprio il Giffoni Experience come
punta di diamante dell’area Picentina per la sua partecipazione –
quest’oggi – all’Expo.
“Il Giffoni – spiega il
direttore Gubitosi – è il più importante contenitore di immagine e
idee di tutto l’area. Conosciuto nel mondo, è un elemento
fondamentale e trainante dell’economia locale e regionale”.
L’evento di stamane a
Milano è stato organizzato dal Consorzio Gruppo Eventi presieduto
da Vincenzo Russolillo, che ha coordinato le attività all’interno
di Cascina Triulza, mediante il suo format dedicato proprio
alla promozione dei territori all’interno dei grandi eventi
nazionali ed internazionali. Sulle note avvolgenti del Waltz
n.2 di Shostakovich, colonna sonora del Giffoni Film
Festival, la Banda della Polizia Locale di Milano, ha
inaugurato la giornata di Giffoni all’Expo. Un omaggio che il
Comune di Milano e il comandante Antonio Barbato hanno voluto
offrire al Gff, anche a supporto della collaborazione siglata
con la Polizia Locale di Giffoni Valle Piana, diretta
dal comandante Rosario Muro.
Dopo le emozioni
trascinanti della banda, spazio al cinema con la presentazione
del film realizzato dal Dipartimento Digitale di Giffoni
“Cibo e cinema”. In venti muniti si susseguono le scene più
conosciute, ammiccanti, poetiche ed emblematiche che hanno
raccontato sul grande schermo il cibo, la cucina, la gastronomia in
generale.
All’incontro – al quale
hanno partecipato anche il presidente del Giffoni Experience
Piero Rinaldi, il sindaco Paolo Russomando, il
coordinatore Agenzia Gal Gennaro Fiume e tutti i
rappresentanti amministrativi dei comuni del Gal – il
direttore Claudio Gubitosi e Umberto Chiaramonte,
leader di Mn Holding hanno annunciato uno straordinario nuovo
progetto musicale per il 2015. Novità assoluta di questa
edizione è, infatti, la presenza, durante le giornate del festival,
di un ‘late show‘ condotto dal Trio Medusa, che andrà
in onda su Italia1 in seconda serata per 6 puntate dalla
fine di agosto. Da Piazza Lumière, a
Giffoni, a partire dalle ore 22 del 18 luglio, prenderà vita uno
spettacolo che unirà musica e cinema e fonderà interviste pungenti
ed ironiche con momenti di puro divertimento e performance dal
vivo. Ogni sera un ospite musicale ed uno cinematografico del
festival saranno intervistati dal Trio Medusa, che non rinuncerà a
divertenti incursioni nella vita del Giffoni Experience per
raccontare, con gag e filmati, gli eventi più importanti della
giornata appena trascorsa. Protagonisti di questo innovativo ‘late
show’ saranno anche i ragazzi di Giffoni che, direttamente dal
palco, incalzeranno gli ospiti con il loro modo di fare schietto,
curioso e acuto, tratto distintivo della giovane giuria del
festival.
Cinema, musica, teatro,
masterclass, arte, spettacoli: il Giffoni Film Festival (17-26
luglio) è questo, e tanto altro ancora. Oltre ai 3600 giurati
provenienti da tutto il mondo, saranno migliaia i giovani che si
daranno appuntamento alla Cittadella del Cinema per incontrare i
propri idoli e almeno 250mila il pubblico partecipante previsto.
Dopo l’annuncio di Martin Freeman,
apprezzato per il personaggio di Bilbo Baggins nei tre
adattamenti de Lo
Hobbit, Darren Criss, l’attore e
cantautore statunitense che nella serie GLEE interpreta Blaine
Devon Anderson,Mark
Ruffalo, acclamato Hulk della serie
MarvelThe Avengers, l’irriverente e
intensa Asia Argento e tutto il cast della celebre serie
Braccialetti Rossi, questa mattina dall’Expo è stata
confermata la presenza dell’attore e comico italianoFabio De Luigi.
L’artista mette alla
prova la sua ecletticità accettando vari ruoli cinematografici. Tra
le altre cose, lavora come co-protagonista di Claudio Bisio in
Asini, si avvicina poi al cinema d’autore con il
Partigiano Jonny di Guido Chiesa. In seguito Giulio
Manfredonia gli affida due ruoli nei lungometraggi Se Fossi In
Te e in È Già Ieri. Lo ritroviamo in Un Aldo
qualunque di Dario Migliardi e Ogni volta che te ne
vai di Davide Cocchi. A teatro, è nel cast di Irma la
dolce di Alexandre Breffort. Dal 2005 è stato protagonista su
Italia 1 per due stagioni consecutive della fortunata sit-com
Love Bugs, prima al fianco di Michelle Hunziker e poi di
Elisabetta Canalis. E’ diretto da Gabriele Salvatores nei film
Come Dio Comanda e Happy Family, l’anno
successivo è protagonista de La peggior settimana della
mia vita, di cui è anche co-sceneggiatore e co-creatore del
soggetto, diretto da Alessandro Genovesi. Durante l’estate dello
stesso anno, viene diretto da Fausto Brizzi in Com’è bello far
l’amore 3D. A fine 2012 è uscito nei cinema Il peggior
Natale della mia vita, continuazione del precedente La
peggior settimana della mia vita. Nel 2013 interpreta Alberto
Nardi un imprenditore giovane e dinamico che cerca di sbarazzarsi
una volta per tutte la moglie, interpretata da Luciana Littizzetto,
nel film Aspirante vedovo. Nel febbraio 2014 è protagonista
della pellicola Una donna per amica, accanto a Laetitia
Casta, dove recita nel ruolo di Francesco, avvocato impacciato che
si innamora della sua migliore amica proprio quando questa decide
di sposarsi.
Si arricchisce sempre più
il programma degli incontri per i giurati della 45esima edizione
del Giffoni Experience, esortati dal tema di quest’anno, Carpe
Diem, a rendere straordinaria la propria vita, con coraggio e
passione. E sarà proprio uno degli attori che ha meglio incarnato
sul grande schermo queste due virtù, Orlando
Bloom, l’ospite internazionale con cui gli
oltre 3.600 ragazzi provenienti da 52
Paesi potranno confrontarsi il prossimo 25
luglio. Lo ha annunciato oggi Claudio
Gubitosi, nel corso di un incontro alla redazione
de IL MATTINO con il
direttoreAlessandro
Barbano.
Acclamato per il
personaggio di Legolas, l’arciere elfo della trilogia de “Il
Signore degli Anelli”, con cui ha conquistato giovanissimo nel 2001
la fama planetaria – e diversi premi – e nei cui panni è
tornato, dieci anni dopo, per i tre
adattamenti dell’epico prequel “Lo Hobbit”, Bloom si è imposto in
pochissimo tempo tra le giovani star più cool del cinema
internazionale. Complice del successo anche un altro celebre ruolo
avventuroso, quello di Will Turner, corsaro per amore al fianco di
Johnny Depp e Keira Knightley nei primi tre capitoli della saga
campione d’incassi sui Pirati dei Caraibi– La
maledizione della prima luna (2003),Pirati
dei Caraibi – La maledizione del forziere
fantasma (2006), Pirati dei Caraibi – Ai
confini del mondo (2007) – diretti da Gore
Verbinski.
Accanto ai fantasy e ai
kolossal storici– Troy di Wolfgang
Petersen (2004), Le crociate di Ridley
Scott (2005), I tre moschettieri di Paul
W.S. Anderson (2011) – l’attore britannico ha prestato il suo
fascinoso talento anche alla commedia
conElizabethtown di Cameron Crowe (2005), al
thriller in The Good Doctor di Lance Daly
(2010) e in Zulu di Jérome Salle con
Forest Whitaker (2013), ha vestito i panni della cinica rockstar
di Sympathy for
Delicious(2010), film del
debuttoalla regia di Mark Ruffalo, ed è
ritornato a teatro – il suo primo amore – per Romeo e
Giulietta – il Musical da Broadway, messo in scena da
David Leveaux nel 2013 e la cui rappresentazione filmata è stata
proposta al cinema nel 2014.
Ad agosto Bloom tornerà
sul grande schermo in Digging For Fire di Joe
Swanberg, applaudito al Sundance Film Festival, accanto a Jane
Adams, Steve Berg, Anna Kendrick, Sam Rockwell, mentre per il 2016
è prevista l’uscita di Unlocked, il nuovo
action-thriller di Michael Apted (Il mondo non
basta, Le cronache di Narnia – Il viaggio del
veliero) con Noomi Rapace, nei panni di un’agente della
CIA alle prese con un possibile attacco terroristico, e un cast
stellare che annovera Michael Douglas, John Malkovich, Toni
Collette. Attesissimo, soprattutto, è il suo rientro nella saga più
amata sui pirati: proprio in questi giorni l’attore è impegnato sul
set di The Pirate of the Carribean: Dead Men Tell No
Lies in cui, dopo essersi preso una pausa dalle
avventure firmate Disney saltando il quarto capitolo “Oltre i
confini del mare”, torna per la gioia dei fan a vestire i panni di
Will Turner.
Della nuova avventura in
fondo all’oceano (dove lo si era visto scomparire con l’Olandese
Volante nell’ultimo capitolo piratesco a cui aveva partecipato) e
delle sue tante altre imprese non solo cinematografiche, tra cui
l’impegno dal 2009 comeAmbasciatore di buona
volontà dell’Unicef, Orlando Bloom parlerà ai giovani
giurati del Giffoni 2015.
Bloom è stato
nominato UNICEF Goodwill Ambassador nell’ottobre 2009, per il suo
impegno nei confronti dei diritti dei bambini nel mondo.
Bloom è un sostenitore di UNICEF dal 2007, quando visitò le
scuole nel distretto occidentale di Kaski e Chitwan, tra le regioni
più povere del Nepal. Inoltre è stato il testimone della campagna
UNICEF per la bonifica dell’acqua a favore delle famiglie locali.
Come ambasciatore Unicef Bloom ha anche visitato la Siria e
recentemente nel marzo 2015 la Liberia un’area affetta
dal virus mortale dell’ Ebola per portare sostegno alla comunità
locale.
Star, blue carpet,
giovani giurati, masterclass, concerti ma Giffoni Experience è
soprattutto film sorprendenti, innovativi, originali che raccontano
l’adolescenza nel 2015 vista da tutte le parti del mondo. Nei film
in concorso presentati nelle sei sezioni competitive (+3 anni, +6,
+10, +13. +16 e +18), l’evento per i ragazzi più importante del
mondo è pronto a lasciare il segno ancora una volta negli occhi e
nella fantasia dei giovani giurati che avranno la fortuna di
assistere alle proiezioni. Uno dei temi affrontati nelle pellicole
selezionate dai responsabili artistici delle diverse sezioni in
concorso (Manlio Castagna, Luca Apolito, Gianvincenzo Nastasi e
Antonia Grimaldi) è la musica: come nel norvegese
Beatles di Peter Flinth, tratto dall’omonimo romanzo di Lars
Saabye Christensen, in cui quattro ragazzi sognano di diventare i
Beatles nella Oslo degli anni ’60. Un sogno adolescenziale che
condivide anche Tom, protagonista di The Beat Beneath My
Feet dell’inglese John Williams: adolescente solitario, Tom
sogna di diventare una rockstar ma si sente frustrato dalla sua
cattolicissima madre single e, quando un forestiero misterioso
trasloca nel piano sottostante e comincia a suonare rock a tutte le
ore, il ragazzo lo riconosce come un chitarrista di una band caduto
in disgrazia, scomparso da anni e presunto morto. Ad accrescere
l’interesse per la pellicola, anche l’attore che interpreta Tom,
quel Luke Perry noto per essere stato uno dei protagonisti
del telefilm Beverly Hills 90210. Un altro volto notl, Rory
Culkin, fratello minore di Macaulay Culkin (ex ragazzo prodigio
di Mamma ho perso l’aereo) è protagonista di Gabriel, film
che cattura con spietata sensibilità le vicende di un ragazzo
disturbato che crede di ritrovare la serenità
ricongiungendosi al suo primo amore. La musica è protagonista anche
di Max e Lenny del francese Frederic Nicolas in cui il rap è
descritto come un’occasione di riscatto dal degrado. Tra gli autori
del film c’è anche Francois Begeaudeau, autore ed interprete di
La Classe, vincitore della Palma d’Oro a Cannes. Gioia anche
per i fans di Bruce Springsteen con Darkness on the edge
of town, film dell’irlandese Patrick Ryan che prende il titolo
proprio da un grande successo del Boss: un film che attraversa
diversi generi cinematografici, dal dramma al thriller, fino al
western moderno, e che racconta la storia di un adolescente dal
passato difficile che sceglie di vendicare la morte della
sorella.
DISABILITA’, SUORE CORAGGIOSE E BULLISMO AL CENTRO DELLE
TRAME
Di disabilità, presentata in modo assolutamente normale,
parla invece l’indiano Margarita, with a straw, in cui
il regista Shonali Bose racconta la storia di Lalia, nata con una
parallisi cerebrale che le impedisce di esprimersi chiaramente e
camminare costringendola su una sedia a rotelle ma fiera e
orgogliosa della sua personalità. Di bullismo si parla nel
coreano Thread of Lies di Lee Han con una mamma
devastata dal senso di colpa quando la figlia più giovane si
suicida senza nemmeno lasciare un biglietto: scoprirà che la
ragazza, studentessa di scuola media, è stata vittima di atti di
bullismo di cui la mamma era inconsapevole. Gli scacchi come
riscatto da una vita complicata sono al centro di The Dark
Horse diretto dal nozelandese James Napier Robertson e
interpretato dalla star maori Cliff Curtis (già protagonista di
Rapa Nui e Training Day), storia vera di un ex campione di partite
lampo, affetto da disturbo bipolare, che diventa allenatore di
scacchi a squadre per il recupero di ragazzi difficili. Grande
attesa anche per il nuovo film di Lea Pool, una delle più
importanti registe canadesi: il suo The Passion of Augustine
racconta la storia di Madre Agostina, una suora che, dietro
un’apparenza rigida di direttrice di un convento adibito a college
femminile, è capace di trasformare un piccolo monastero in un
gioiello musicale ma è costretta a fronteggiare gli assalti
della modernità. Una suora coraggiosa è anche la
protagonista di Marie’s Story diretta dal francese Jean
Pierre Améris, già regista del film Emotivi Anonimi: la pellicola,
basata su eventi realmente accaduti, segue le vicende di un umile
artigiano e di sua moglie, che, nel disperato tentativo di trovare
una forma di comunicazione con la figlia nata sorda e cieca,
decidono di affidarla ad un istituto dove Sorella Marguerite prende
la piccola sotto la sua ala protettrice cercando in ogni modo di
tirarla fuori dall’oscurità in cui vive. La ribellione
adolescenziale è il tema di Sanctuary, del tedesco Marc
Brummond, ambientato nel 1968, in cui un 14enne viene mandato in
una casa famiglia per giovani problematici a causa del suo spirito
ribelle e contestatario. Attesissimo è Other girls del
finlandese Esa Illi, ispirato alla storia vera di una serie di
video sovversivi, controversi e scandalosi realizzati nel 2011
da 4 giovani di Helsinki. Adolescenti inquieti anche nel
francese Standing Tall di Emanuelle Bercot con un ragazzo
che entra ed esce ininterrottamente dalle aule del tribunale dei
minori fin quando incontrerà una ragazza che gli dà una nuova
speranza di vita. Il tema dell’integrazione è affrontato nel
francese Your Tiger di Cyprien Vial in cui un
ragazzo indiano di 17 anni, preso in custodia dallo Stato
francese, riesce a trovare un equilibrio tra la sua comunità Sikh e
i suoi nuovi amici francesi. Un amore commovente è quello
raccontato dall’irlandese Mark Noonan in You’re ugly too in
cui un uomo con trascorsi criminali ottiene un rilascio
straordinario dal carcere per prendersi cura di sua nipote rimasta
orfana della mamma. Maisie Willliams, l’attrice nota per il
ruolo di Arya nel Trono di Spade, è invece la protagonista
dell’inglese The Falling, diretto da Carol Morley, storia di
una ragazza problematica determinata ad indagare le cause di una
misteriosa epidemia che ha invaso la scuola femminile che
frequenta.
Per il secondo anno consecutivo, il
Giffoni Experience 2015 chiama a raccolta tutti i
fan di Harry Potter per realizzare il loro sogno
di incontrare un personaggio della saga: è la volta di Tom
Felton, il malvagio compagno di Hogwarts del maghetto più
famoso del mondo!
L’attore inglese è arrivato carico all’incontro, commuovendosi
davanti all’accoglienza calorosa delle giurie, dalla folla che lo
aspettava sul blue carpet e dal Welcome video, un video con
messaggi di benvenuto e spezzoni di performance che precede ogni
incontro a Giffoni (uno dei momenti più amati da ospiti e
pubblico), “Faccio il lavoro più bello del mondo e non avrei
mai creduto che un giorno mi sarei trovato davanti a voi! Questo
festival è un occasione bellissima sia per me che per voi! Non so
dove sarei oggi se i miei genitori non mi avessero portato
all’audizione di Harry Potter: lo so che è stato merito della mia
faccia se sono stato preso, ma ora sono qui solo grazie al vostro
supporto!”
“Non mi stancherò mai del ruolo
di Draco Malfoy!” commenta Tom Felton, che è conosciuto da
tutti principalmente per questa sua interpretazione anche se nel
suo curriculum vanta tanti film tra cui L’Alba del Pianeta
delle Scimmie e Against The Sun e tanti
progetti in uscita, come la detective story Risen,
accanto a Joseph Fiennes, “I giornalisti mi
chiedono sempre cosa vorrei fare per scollarmi di dosso questo
ruolo, ma io non voglio! Sono stato davvero fortunato di far parte
della saga di Harry Potter e, lo dico anche a nome degli altri
attori, vi ringrazio per tutto il successo che ci avete dato!
Chiamatemi Draco quando volete!” .
Recitando il
ruolo del bullo della scuola di magia dai 12 ai 21 anni, Tom Felton
è cresciuto insieme al suo personaggio ed è normale che tutto
l’incontro si è incentrato soprattutto sulla conoscenza di esso:
“La cosa bella è che al terzo/quarto film il regista veniva da
me e mi chiedeva consigli su come dovesse agire Draco: ci siamo
influenzati a vicenda e sapevo come poteva pensare in certe
situazioni. Ma quello che ho amato di Draco è che ha avuto un
evoluzione incredibile dal primo all’ultimo film. Molti erano dalla
sua parte ed io non lo condanno, ma non era un personaggio da
seguire. Purtroppo era cresciuto in un ambiente che lo ha
influenzato negativamente, idolatrando il padre malvagio. Mettiamo
le cose in chiaro: Draco non è un santo vestito da lupo. È un lupo
docile, ma sempre lupo! Con il passare degli anni il suo carattere
è migliorato, ha iniziato a vedere più positivamente la madre e nel
finale c’è una sorta di redenzione ad esempio quando salva Harry,
anche se effettivamente non lo aveva riconosciuto. Ma
J.K. Rowling lo ha sottolineato molto
spesso: Draco non era uno dei buoni!”.
Le giurie sono molto curiose di
sapere cosa avrebbe cambiato della saga, se ne avesse avuto il
potere. “Non sono stato mai un grande fan di Dobby, era un
personaggio strano e curioso. Ma al cinema tutti piangevano e anche
se sono caduti tanti soldati in questi anni, probabilmente salverei
lui dalla fine che ha fatto!” una risposta che forse Draco non
avrebbe dato ma ammette di essere stato anche lui ogni tanto un
cattivo ragazzo,“Sul set erano molto severi, ma devo ammettere
che mi sono portato a casa un’anello dei Serpeverde…ma non lo dite
alla Warner Bros!”. E mentre alla stampa confessa che nel
finale avrebbe voluto lui uccidere Lord Voldemort, ai ragazzi
racconta un’altra storia…ben più divertente! “Del finale non
avrei cambiato molto! Semplicemente avrei ucciso Harry e
sarei scappato via con Ron!”
Tema ricorrente dell’incontro con
Tom Felton è stata la fortuna, una cosa che l’attore di 27 anni non
da per scontato: “Harry Potter per me è stata una grande
palestra. Ho avuto l’opportunità di recitare accanto ad un cast
eccezionale come Alan Rickman e Ralph Fiennes sin da quando
ero piccolo. Non se ne accorgevano loro e nemmeno io, ma dopo
alcune scene io mi accorgevo di aver imparato qualcosa, di aver
carpito qualche loro segreto. Sono davvero grato di averne avuto la
possibilità!” e aggiunge “Non ricordo grandi ostacoli nel
mio percorso. Forse imparare gli accenti, come quello americano,
richiede impegno. A volte mi manca casa quando sono dall’altra
parte del mondo a girare in film…ma sinceramente mi sto lamentando
del nulla! Faccio un lavoro stupendo, che io però chiamo passione,
perché non mi posso proprio lamentare!”
“Spero di continuare a recitare
ma devo ammettere che è una cosa che ho capito recentemente di
voler fare seriamente. Pensate che dopo il primo film di Harry
Potter volevo fare il pescatore…e fortunatamente non ci sono
riuscito! Mi ci sono voluti 10 anni per capire che lavoro
fantastico avevo avuto la possibilità di fare e quanto ero stato
fortunato!”. Tom Felton rimarrà in Italia per qualche altra
settimana, tra la Puglia e Roma, per girare il film di
Stratton per la regia di Simon
West.
Per il quarto anno consecutivo il
Giffoni Experience si trasforma in
GLEEffoni, chiamando a raccolta da tutta Italia i
fan della musical comedy più famosa di sempre. A chiudere il
cerchio delle ospitate a tema Glee, Darren
Criss, l’amatissimo Blaine Anderson, personaggio con il
farfallino e ugola d’oro, coinvolto nella epica storia d’amore con
Kurt Hummel. “Sarei fortunato ad essere riconosciuto anche
solamente per il ruolo di Blaine per tutta la mia vita. Io devo la
mia carriera a Glee!” commenta l’attore, “Non è un peso,
lo sarebbe se fosse l’unica cosa che io sapessi fare, ma per me la
parola chiave è versatilità. Ad esempio se mi chiedono se sono un
attore io rispondo di essere anche un musicista e viceversa, per
far capire che ho tanto ancora da mostrare!”
In realtà Darren
Criss ha già dato degnamente prova di quel che sa fare:
oltre alla serie tv Glee, ha preso parte in film come Girl
Most Likely accanto a Kristen Wiig e ha
appena concluso 3 mesi a Broadway da protagonista
in Hedwig And The Angry Inch. “Descriverei
questa esperienza come una montagna russa: emozionante! Hedwig è
uno di quei ruoli che ho sempre sognato di fare, sicuramente un
buon punto per la mia carriera che mi ha fatto crescere molto
professionalmente. Senza nulla togliere, ma per me lavorare in
Hedwig è stato infinitamente più bello dell’aver preso parte allo
show How To Succeed In Business.” La prima esperienza di Criss
a Broadway è stata infatti quando ha sostituito nel 2012 Daniel
Radcliffe nel classico degli anni ’60 How to Succeed in
Business Without Really Trying, “Nel teatro mi sento
proprio a casa. Sarà che è da quando sono piccolo che ci passo la
maggior parte del mio tempo…anche perché se vuoi essere
un’attore è quello il luogo in cui devi frequentare il
più possibile sin dai tempi della scuola. Amo il teatro perché
l’attore ha molto più potere rispetto alla televisione. A teatro
sei solo tu e lo spettatore.”
Grazie al ruolo di Hedwig, ma
soprattutto a quello di Blaine Anderson, Darren è diventato un
icona per il movimenti LGBT, un vero onore per
lui, “Sono molto contento di aver fatto parte di uno show che
ha portato la luce su queste problematiche e le difficoltà che
hanno i ragazzi molto giovani. Sono contento che Glee abbia aiutato
tante persone, ogni volta che qualcuno viene da me e mi dice che in
qualche modo, con il mio personaggio, sono riuscito a fargli
superare delle difficoltà rimango stupefatto. Avere questo
tipo di connessione con questa comunità è davvero un
onore.”
Dopo Giffoni il
prossimo progetto dell’attore americano sarà sempre in Italia: da
lunedì inizierà a girare una commedia romantica (che per il momento
porta il titolo di Smitten! per la regia di
Barry Morrow, Oscar per la sceneggiatura di Rain
Man) prima in Sud Tirolo e successivamente a Roma, “Inizierò la
settimana prossima a girare questa storia molto tenera che darà a
gli americani molto materiale per la loro idea romantica
dell’Italia. Gireremo in diverse parti di un Italia rurale e per
gli americani anche solo vedere le persone, il vostro cibo e i
vostri panorami sarà una delizia per gli occhi. Non posso garantire
che sarà un buon film, perché non l’ho ancora girato, ma posso
dirvi per certo che sarà bellissimo da guardare.” Tra una
risposta e l’altra, Darren ogni tanto inserisce una parola in
italiano e solo per avere la certezza di aver capito bene la
domanda si fa tradurre tutto in inglese, ma dopo un semestre ad
Arezzo durante gli anni del college, l’attore originario di San
Francisco si sente a casa ogni volta che torna nel nostro paese,
“Mentre ero qui ho studiato tanto la Commedia dell’Arte e penso
che sarebbe divertente interpretare in futuro Arlecchino. Non è una
storia o un personaggio conosciuto in America ma penso che potrebbe
piacere anche oltreoceano questo tipo di commedia. Non mi
dispiacerebbe collaborare anche con qualche regista italiano,
insomma non potrei mai dire di no a Roberto Benigni!”.
A rafforzare la tesi che
Darren Criss sia “the real deal” è
arrivata anche una nomination a gli Emmy per
Outstanding Original Music & Lyrics per
“This Time”, la canzone da lui scritta ed eseguita
da Lea Michele nell’episodio finale di Glee,
“Si dice che i premi siano inutili finché uno non li vince, no?
Ma è la verità. Io non scrivo canzoni per vincere premi, non è
quello il mio obiettivo principale. This Time l’ho scritta per il
personaggio di Rachel Berry, un ringraziamento per tutti e un
messaggio d’amore per il pubblico che ci ha seguito tutti questi
anni in Glee.”
In tanti aspettano un suo nuovo
album ma ora non è il momento, “È sicuramente un progetto ma
non è una priorità perché negli ultimi anni sono stato troppo
impegnato. Ho dedicato tanto tempo a Glee, come anche Hedwig che ho
finito domenica e ora inizio un’altro film. L’album è nella mia
testa e di tanto in tanto mi ci sono messo, ma alla fine non ero
mai soddisfatto del risultato finale perché non avevo abbastanza
tempo per dedicarmici” commenta Criss che non si vuole
definire solo un attore o solo un musicista, “Non è una
coincidenza se molti attori sono anche musicisti. Entrambi
condividono delle qualità nelle loro arti come il timbro, il tempo,
il ritmo…Perché alla fine i musicisti e gli attori usano le stesse
meccaniche, quindi questo non mi sorprende. Ad esempio i comici
sono bravissimi batteristi, perché la batteria gli da il timing
giusto per le battute.”
Ma c’è qualcosa che la musica gli dà rispetto alla recitazione?
“Certo, ad esempio quando ascolto la musica mi sento come un
matematico, ascolto gli accordi, la ritmica, scompongo totalmente
un brano. La musica mi ispira in modo molto strutturale, come
un’architetto che in un palazzo guarda i piani, le finestre o la
posizione delle porte. Quando vengo ispirato per delle canzoni
trovo che siano ispirazioni concrete, anche se c’è anche il fattore
dell’emozione. Mentre recitare è molto più astratto, non puoi
scindere una performance dall’attore e viceversa: rimarranno sempre
un tutt’uno. A chi vuole studiare musica posso dire che è
importante farsi ispirare da tutto ciò che ci circonda. Cercate di
immergervi più possibile nella cultura!”
“Non ho mai realmente sognato di
fare quello che sto facendo, ad esempio non avrei mai immaginato di
essere qui dall’altra parte del mondo a parlare con voi.”
conclude Darren Criss, che oltre alle giurie ha
anche incontrato i Gleeks in un meet&greet, “Ho sempre
avuto una grande passione per le arti ma il mio obiettivo finale
non è mai stato essere famoso. Essere famosi di per sé, non è un
buon sogno: non è una cosa che fa parte della passione. Quello che
vi voglio dire è che vi dovete impegnare tanto, realizzare il
vostro obiettivo, ma lì finisce il vostro compito. Non voglio
risultare presuntuoso ma tutto quello che ho è il risultato di
tanto lavoro e non è vero che le cose capitano per caso.”
Nella giornata di domenica è
arrivato al Giffoni Experience 2015 l’ultimo
ospite internazionale che ha mandato la folla in delirio firmando
autografi per oltre mezz’ora e accontentando davvero tutti:
parliamo di Orlando Bloom che ha ricevuto
l’Experience Awards dai giurati del festival che
attendevano molto quest’incontro.
Mentre con la stampa se la cava con
il ‘no comment’, Orlando Bloom si lascia sfuggire con i ragazzi che
tornerà nell’ultimo capitolo dei Pirates of the
Caribbean: Dead Men Tell No Tales, con uscita programmata
per il 2017, “Lavorare con Johnny Depp è sempre un onore e vi
posso solo dire che Will Turner tornerà, anche se per una
piccolissima parte. Poi sarà l’occasione di introdurvi mio
figlio!” Infatti la vera notizia è che vedremo sullo schermo
propio il piccolo Flynn di 4 anni, avuto da
Miranda Kerr.
Il nome
dell’ex moglie e modella torna in ballo quando un giurato ringrazia
Bloom per aver schiaffeggiato Justin Bieber l’anno
scorso proprio per gelosia nei suoi confronti, notizia che ha avuto
vita propria rimbalzando sui social media di tutto il mondo,
“Il mondo in cui state crescendo è molto diverso dal mondo in
cui sono cresciuto io e i social media stanno cambiando il modo di
comunicare. Ciascuno di voi ha la responsabilità di vivere la
propria vita e di dire qual è la traccia che vuole lasciare nel
mondo. La fama, il successo, i soldi non vi daranno la felicità.
Siete ancora giovani e avete l’opportunità di cambiare il vostro
futuro e quello di chi vi sta intorno. Usate questo potere in modo
positivo e cambierete il mondo in meglio. Non pensate a come siete
venuti in una foto sui social o a come vi dovete vestire, è più
importante cambiare in meglio la vostra vita”.
Oltre ad essere famoso per la saga
de I Pirati dei Caraibi, Orlando Bloom è l’eroe di un’altro folto
fandom, quello de Il Signore degli Anelli, per cui
ha vestito i panni del biondissimo elfo Legolas,
“Quel ruolo per me è stato un vero regalo, mi piacerebbe poter
dire di assomigliare a Legolas, ma entrare nella parte mi ha
richiesto grande lavoro perché è un uomo molto composto e pieno di
grazia. È una creatura che riesce a superare gli ostacoli più
grandi, perché non importa quanto pensiate di essere
piccoli, chiunque di voi ha la possibilità di trasformare il mondo
in un modo che neanche immaginate”.
Ogni risposta di Orlando Bloom è
positiva, speranzosa, un messaggio per i giovani che lo hanno
ascoltato senza perdere una battuta, “Vi sarà capitato di
trovarvi in situazioni difficili e di bullismo a scuola e vi
voglio dire che sono quelle le sfide che vi danno l’opportunità di
crescere. Nessuno al mondo può evitare gli ostacoli, ma la
differenza la fa come reagiamo ad essi e come ci rialziamo quando
ci buttano giù a terra. Carpe Diem dovrebbe diventare il vostro
motto per ogni giorno”.
E non pensate che lui parli tanto
per parlare, Orlando Bloom ha raccontato ai ragazzi di quando a 21
rischiò la morte cadendo da un tetto, “Superare il mio
incidente mi ha dato la speranza per il futuro. Ero un ragazzo
pieno di energia ma quell’episodio fu drammatico: per 4 giorni fui
in sospeso tra la vita e la morte e poi i medici mi dissero che
forse non avrei mai più camminato. Sono stato molto
fortunato.”
Progetti per il futuro? Oltre a
rivestire i panni di Will Turner, Orlando Bloom sarà al cinema a
breve con Digging for fire di Joe
Swanberg e successivamente nel thriller
Unlocked di Michael Apted. Ma gli
piacerebbe anche tornare a teatro ( dopo aver calcato il palco di
Londra e di Broadway con Romeo e Giulietta) e vorrebbe
essere coinvolto in qualche progetto del piccolo schermo,
“Questa è l’epoca d’oro per la Tv e per un attore è un sogno
sviluppare un personaggio per un periodo più lungo di tempo. Ma non
aspetto di essere chiamato, sto già lavorando su qualche idea
insieme ad alcuni produttori americani.”
Nella terza giornata del
Giffoni Experience 2015, la cittadella ha accolto
calorosamente Martin Freeman, l’attore inglese
famoso per i ruoli ne Lo Hobbit e
Sherlock. “Come si fa dire di no ad un
festival così? La giornata è caldissima ma sono nella mia parte
preferita del mondo, avrò la possibilità di incontrare tanti
ragazzi fantastici e poi amo il vostro cibo! Il mio consiglio per
le giurie è quello di fare le cose perché vi piace farle e basta:
non perché qualcuno ve lo ha chiesto o perché questo vi porterà
soldi o una grande macchina ma perché si desidera farlo per se
stessi.”
Per la prima volta l’attore ha
svelato che ruolo avrà in Captain America: Civil
War, “Ho già girato alcune scene ed è un ruolo
relativamente molto piccolo. Tornerò sul set solo per qualche altro
giorno di ripresa. All’interno del film il mio è un ruolo molto
ambiguo, non si capisce se sono buono o cattivo. Lavoro per il
Governo Americano e ci sarà uno sviluppo probabilmente futuro del
ruolo, anche se non è propriamente un ruolo centrale in Civil War.
Quindi dovrei continuare…sempre che non mi licenziano!”
I progetti futuri sono davvero
tanti, ma Freeman ha le idee precise sul
metodo di selezione dei ruoli “C’è sempre qualcosa che si vuole
fare, nuove sfide. Ad esempio tutti vogliono fare i franchise, ma
noi attori li scegliamo non perché li vediamo così come film fatti
solo per i soldi ma perché sono bei lavori per noi. Mi deve piacere
la sceneggiatura, il ruolo, io amo le belle storie e andrei in capo
al mondo per recitare una buona sceneggiatura.” Come
Fun House a fianco di Tina Fey,
“In realtà il titolo è ancora da decidere: si doveva intitolare
The Taliban Shuffle ma per diverse ragioni abbiamo
dovuto cambiare. Mi dicono sia una commedia ma non l’ho ancora
visto quindi non so che tono abbia. È ambientato in Afghanistan ma
non è un film propriamente sulla guerra ma segue la quotidianità di
persone europee, di come interagiscono tra di loro e di come vivono
in questa situazione di guerra.”
L’attore trova anche il modo di
smentire una voce che lo vedeva coinvolto nell’adattamento de
Il Grande Gigante Gentile di Roald
Dahl con Steven Spielberg, “Magari! Mi
piacerebbe molto lavorare con lui, nella mia vita è sicuramente uno
dei cineasti che ammiro di più, ma per il momento non posso
confermare. Il lavoro di Dahl è fantastico e per gli inglesi è come
parlare di Dickens: è un’autore molto importante per la mia
famiglia e mi piacerebbe molto lavorare ad un adattamento di una
sua storia in futuro, magari proprio con Spielberg!”.
Tra i giurati del
Giffoni Experience tantissimi erano i fan di Bilbo
Baggins, il ruolo che Martin Freeman ha interpretato per
tre capitoli de Lo Hobbit di Peter
Jackson e secondo una giurata, dividerlo in tre parti ha
rovinato un po’ il ritmo della storia. “Sicuramente saprete
tutti che doveva essere diviso solo in due parti, quindi quando
Peter decise di aggiungere un terzo film ha dovuto lavorare sulle
parti già girate e cambiare la struttura della storia e decidere
subito come finiva ogni capitolo.” commenta l’attore,
“Anche da parte del cast all’inizio c’è stato un po’ di cinismo
e non eravamo molto convinti di questa ulteriore divisione, ma
sicuramente lui ha avuto le sue ragioni. Ma a quelli che dicono che
lo ha fatto per ottenere maggiori incassi voglio dire che Peter
Jackson ha bisogno di soldi tanto quanto io abbia bisogno di un
buco in testa!”. Ne Lo Hobbit, Martin ha avuto la possibilità
di lavorare anche con il collega dal 2010 di Sherlock
Benedict Cumberbatch e ammette che è stato solo un
caso “Quando stavano mettendo in piedi il cast di Lo Hobbit si
sapeva che Peter Jackson era in cerca di interpreti britannici,
quindi più della metà dei miei colleghi corsero a far il provino.
Tra tutti c’era anche Benedict ovviamente e lui da sempre ha voluto
fare Smaug e per sua fortuna fu preso! Ma è stat una semplice
coincidenza, non l’ho assolutamente raccomandato!”.
Riguardo i suoi ruoli più noti
commenta, “In Fargo la sfida più difficile per
me è stata perfezionare l’accento del Minnesota! Io faccio un
grande lavoro su gli accenti, sopratutto se devi essere un
personaggio per 4-5 mesi ma per quanto riguarda Lester
Nygaard già dopo qualche settimana mi sentivo nella parte…
certo, ovviamente non ho ucciso mia moglie a martellate!” e
per il suo amatissimo Dt. John Watson di
Sherlock, “La sceneggiatura della serie mi è
piaciuta da subito! Ho amato all’istante quello che Steven
Moffat e Mark Gatiss avevano creato: una
storia stratificata, con il mio personaggio che seppur complicato
era diventato un comprimario di Sherlock e non solo la spalla.
Certo, la serie di chiama Sherlock ma loro hanno saputo rendere il
mio personaggio tanto quello di Cumberbatch fondamentali ai fini
della storia e secondo me l’hanno migliorata. Senza nulla togliere
a Sir Arthur Conan Doyle!”. Infine Freeman ci tiene a smentire
possibili riprese a Venezia per lo speciale di Natale di Sherlock,
“È una bugia, l’ho detto per scherzo a dei ragazzi per
guadagnarmi il loro rispetto!”
È stato un’incontro davvero speciale
quello di Mark Ruffalo con le giurie del
Giffoni Experience 2015: l’attore si è aperto
totalmente con i ragazzi, raccontando molto di se stesso e
divertendosi genuinamente con loro. Anche per il pubblico in attesa
dalle prime ore del mattino, la soddisfazione è stata tanta, con
Ruffalo che si è trattenuto a lungo sul blue carpet regalandosi
totalmente ai fan tra foto e autografi. Da Hulk a
The Normal Heart passando dall’inizio della sua
carriera ai momenti difficili che ha avuto in passato, l’incontro è
stato un momento davvero da ricordare. “Non avrei mai pensato
di essere qui un giorno. Ho sempre voluto fare l’attore, ma ero
molto timido non credevo molto in me stesso ma mi piaceva così
tanto recitare che mi forzavo e partecipavo a piccole
rappresentazioni teatrali con 20-30 persone come pubblico. Tutto
questo mi faceva accettare la mia vita, anche se non avevo nulla e
facevo il cameriere. Dicevo sì a tutto all’inizio della mia
carriera e questo mi ha aperto tantissime porte e mi ha preparato
molto. Non c’erano ruoli più brutti di altri, mi hanno portato qui.
Non ci dovrebbe essere l’ego in un’artista!”
Se si pensa al curriculum di
Mark Ruffalo si potrà notare che ha spaziato tutti
i generi, eccellendo in tutti i ruoli e immedesimandosi alla
perfezione con tutte le situazioni: “Ho sempre amato i ruoli
difficili e siccome mi annoio facilmente, cerco sempre di cambiare
e scegliere ruoli nuovi che mi stimolino, come quei ruoli nel
cinema indipendente che sono delle vere e proprie sfide. Quando ho
accettato di interpretare Hulk ovviamente ho avuto il pensiero che
il personaggio mi si attaccasse troppo addosso e che magari sarà
proprio ciò che scriveranno sulla mia lapide…ma può esserci di
peggio! Io non ho la possibilità di controllare quello che le
persone pensano di me, quindi la mia speranza è che facendo ruoli
diversi, se proprio devono parlare male di me dovranno per forza
constatare che ho fatto tantissime altre cose diverse.”
Secondo la moglie, sempre al suo fianco in questa avventura
italiana, Mark Ruffalo si porta a casa molto dei personaggio che
interpreta, “Ogni tanto mia moglie me lo dice, ma io non vedo
la differenza. È come quando passi tanto tempo con una persona,
alla fine porti un pezzo di essa con te a casa e questo ti
condiziona un po’.Non sono il tipo di persona che se interpreta un
vampiro poi vai a dormire in una bara ma sicuramente tutti questi
personaggi mi hanno cambiato in tanti modi diversi.”
Un pensiero che si
sposa bene con il tema del festival di quest’anno Carpe
Diem e le sue ultime scelte di carriera: “La formula
Carpe Diem è ingannevole perché presume che tu stia parlando di un
giorno preciso o un momento preciso, ma per me ha un’altro senso.
Questa filosofia è più un’atteggiamento che uno deve avere nella
vita: è lanciarsi in certe esperienze con tutto te stesso, anche
magari andando contro le opinioni degli altri. Ci vuole
coraggio.” continua Ruffalo, “Vi racconto un’episodio
divertente. Anni fa ero al ComiCon di San Diego e Robert Downey
Junior doveva presentare per la prima volta il cast del film The
Avengers e sul palco si sbagliò e disse ‘di nuovo nel ruolo di
Hulk…’, quindi il pubblico subito pensò ad Edward Norton, ma uscii
io e la delusione era evidente sui volti del pubblico! Il giorno
dopo i commenti erano tutti sul tono ‘Perché Mark e non Ed?’ e
questo un po’ mi colpì, ma penso che alla fine la cosa sia andata
bene per me e ho avuto un buon responso dal pubblico una volta che
il film è uscito. Sicuramente è stata una grande responsabilità ma
è nel mio carattere lanciarsi e correre il
rischio.”
Conosciuto ai più per il suo ruolo
negli Avengers, Mark Ruffalo non ha dubbi sulle
parti che preferisce girare con i suoi colleghi, “Sono
super-eroi, ma sono anche esseri umani. Quindi adoro quanto
litigano, quando cercando di stare insieme, come persone normali
insomma. E poi mi piace quando colpisco Loki. Mi spiace
dirlo ma è così…che soddisfazione!” e ripesca
indietro a gli anni della sua formazione per prepararsi ogni volta
al ruolo, “Il mio allentamento per lavorare con la tuta di Hulk
è stato il teatro. È grazie all’antica arte teatrale che sono
riuscito ad entrare nella parte. Lì sei costretto sempre ad usare
l’immaginazione, così per Hulk ho passato mesi in un teatro al buio
ad immaginare i vari scenari del film e 10 volte la mia taglia.
Questo mi ha decisamente aiutato a lavorare con le nuove
tecnologie.”
Se è un giornalista a fare una
domanda, l’attore ha il diritto di non rispondere o anche
arrabbiarsi perché magari indaga troppo nella vita privata. Ma
quando la domanda arriva da un ragazzo, che di certo non ha secondi
fini, è impossibile non rispondere con sincerità e per Mark Ruffalo
ce ne sono stati tanti di momenti in cui senza pensarci due volte,
si è aperto e ha raccontato di se stesso. Alla ragazza che gli ha
chiesto “Chi vorresti interpretare dell’universo
DC?”, una domanda impensabile e non fattibile per
tanti aspetti, lui se la cava con un perfetto “Sarei
Bambi!” e all’altra giurata che gli chiede “Ma tu
sei vegetariano? No perché porti scarpe di pelle…” lui, un po’
in imbarazzo confessa, “Lo sono stanno per molti anni, ora non
più ma cerco di non mangiare troppa carne rossa”.
Ma il momento più bello
dell’incontro è arrivato quando un giurato internazionale gli ha
chiesto cosa lo avesse aiutato a non buttarsi giù a seguito della
paresi facciale che lo aveva colpito nel 2001, commentando che
anche lui si stava rimettendo da poco. Una domanda così personale e
intima che lo ha davvero toccato. “Ti ringrazio per la
tua domanda, ti voglio dire che tu sei il mio eroe e ce la farai a
rimetterti.” risponde Ruffalo, “Ho avuto un
tumore al cervello e in seguito all’operazione una parte del viso
si paralizzò: non sapevo se sarei potuto tornare a recitare, e
questo fu molto deprimente per me. Come l’ho superata? Al tempo
dell’operazione mio figlio aveva solo 2 settimane e avevo mia
moglie e la mia famiglia ed ero determinato a tornare come ero
prima. Magari non sarei potuto tornare a recitare, ma mi sarei
reinventato nell’ambiente, magari nella scrittura o nella regia,
che mi appassionano entrambe. Ho sicuramente iniziato ad immaginare
la mia vita diversa ma dopo un po’ guarii e fu davvero un dono dal
cielo. La vita è corta e questa esperienza mi ha dato la
possibilità di apprezzare le piccole cose della vita e anche farmi
chiedere se voglio davvero fare solo l’attore.”
E con questa affermazione ci lancia
anche su un suo possibile futuro, oltre la recitazione: “Ho
amato lavorare alla regia del film Sympathy for Delicious. Mi è
piaciuto relazionarmi con tutte le figure professionali sul set,
sentire le loro idee e inserirle nel lavoro finale. Dopo quel film
avevo pensato di dedicarmi solo alla regia ma le cose sono andate
diversamente, come sempre nella vita. Ma tornerò a
dirigere!”
La scrittrice Lauren
Kate fa un grande regalo alle giurie del Giffoni
Experience 2015 mostrando in anteprima mondiale un video
backstage dal set di Fallen, il film tratto dal
primo libro della sua amatissima tetralogia fantasy romance.
Per la regia di Scott Hicks, nei panni di Luce,
Daniel e Cameron troviamo Addison Timlin,
Jeremy Irvine e Harrison
Gilbertson che nel video raccontano di quanto si sono
divertiti a girare il film, complice la bellissima atmosfera e il
rapporto stretto che si è creato subito tra di loro. La location
spettacolare che ospiterà il collegio Sword &
Cross è l’antico Tura Castle fuori Budapest che inspira
molto vecchie leggende e magia e Hicks conferma che tutti gli
attori hanno contribuito a portare qualcosa di loro sul set e nei
loro personaggi, quindi assicura di essere molto soddisfatto del
lavoro finale. “Reputo questo film come una lettera
d’amore alla mia comunità di lettori” confessa
sorridendo la scrittrice che dopo Fallen ha scritto per la saga
anche Torment, Passion e
Rapture.
L’uscita del film è
ancora da definire, ma come è successo ad altri scrittori prima di
lei, anche se non ha collaborato alla stesura della sceneggiatura è
stata coinvolta in veste di consulente, “Sono molto contenta di
come sia uscito il film. Ovviamente avevo molte riserve quando la
storia è stata opzionata all’inizio perché stavo ancora scrivendo
gli altri libri della saga quindi non avevo la testa per
concentrarmi sul film. Ma il tempo cambia le cose e Scott Hicks ha
fatto un lavoro meraviglioso con i miei personaggi e non vedo l’ora
che voi lo vediate.” Il libro racconta la storia d’amore
attraverso i millenni tra Luce, una ragazza mortale e Daniel, un
angelo caduto e la comunità di lettori è così affezionata a loro
che è ansiosa di vedere sullo schermo i loro amati personaggi,
“Sono così emozionata di sapere le vostre idee sul film, non ho
per niente paura delle critiche. Penso che il film sia molto forte
e voi delle giurie, che siete appassionati di cinema, capite bene
il processo di adattamento da libro a film per rendere perfetta una
sceneggiatura. Sicuramente ci saranno cose che non vi andranno
bene, ma sarà divertente sentire i vostri commenti. Fa parte del
gioco, sta a noi vedere i punti di luce nel buio, proprio come ci
sono angeli e ci sono demoni.”
Lauren Kate vanta
oltre 500,000 lettori in Italia e tanti di essi hanno affollato il
Punto Feltrinelli per il firma-copie prima dell’incontro,
altrettanti erano in sala e, con libro alla mano, si sono tolti
tanti dubbi insieme all’unica persone che poteva rispondere
adeguatamente. “L’ispirazione per questa storia viene dalla
Genesi, dal versetto 6:1-4. In quel periodo stavo studiando con un
esperto di divinità e secondo lui era stato quello il momento in
cui gli angeli erano stati cacciati dal paradiso perché avevano
messo un’amore terreno al di sopra di Dio. Io, da
inguaribile romantica, ho adorato questo sacrificio d’amore finale
e ho voluto scrivere una storia di una ragazza per cui valeva fare
un sacrificio del genere.” continua la scrittrice che da
adolescente leggeva 100 Anni di Solitudine di
Gabriel Garcia Marquez ma anche Il Grande Gatsby di F.Scott
Fitzgerald: “Amo gli amori impossibili! Infatti
nelle mie storie l’amore è il vero eroe.”
Il personaggio preferito dalla
maggior parte dei lettori è Cameron, un angelo caduto che è passato
dalla parte di Lucifero, e la scrittrice si trova molto d’accordo
con loro, “Cam è basato su mio marito quindi anch’io mi sono
innamorata di lui dal primo istante e Harrison Gilbertson non vi
deluderà. Arriane è il personaggio in cui mi identifico di più
mentre scrivere Luce è stato davvero molto difficile perché non mi
ci ritrovavo per niente. Già dalla prima scena in cui Cameron entra
nella storia sapevo che prima o poi avrei avuto bisogno di
esplorare di più la sua storia perché aveva tanto da raccontare, ma
questo è anche il problema di quando basi un personaggio su tuo
marito: diventa il tuo preferito e vuoi scriverne sempre di
più!”.
Infine salutando le giurie, Lauren
Kate regala un bel consiglio dopo che una ragazza le ricorda che
nel suo libro Teardrop lei scrive che il silenzio
è ciò che causa la maggior parte dei problemi dell’umanità, “È
vero, nei miei libri si parla spesso di silenzio ma anche di
rumore. Non bisogna farsi opprimere da quelli che ci circondano ma
abbiamo bisogno anche del silenzio perché a volte magari solo
così riusciamo a sentire le voci più deboli o è il
momento giusto per far sentire la propria di voce.”