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David S. Goyer sul reboot di Batman

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movies-david-s-goyerConoscete Davis S. Goyer? E’ uno degli sceneggiatori più influenti della cinematografia moderna. E’ sua la penna che ha scritto la sceneggiatura della trilogia di Batman diretta da Christopher Nolan; è anche sua la penna  che c’è dietro l’ennesimo ed attesa roboot di Superman, L’uomo d’Acciaio; è sua l’idea della serie tv, in onda al prossimo 12 April, Da Vinci’s Demons. Un curriculum di tutto rispetto.

Il magazine Collider durante un’intervista gli domanda: “Se la Warner dovesse venire da te e offrirti un lavoro nei nuovi Batman, cosa risponderesti?», Goyer ha risposto: “Onestamente? Non saprei. È dieci anni che lavoro su Batman, e dieci anni sono tantissimo Batman. Quindi non so se accetterei. Però… insomma, non lo so, non lo so! Il punto è che nessuno mi ha chiesto nulla, quindi aspettiamo che mi arrivino proposte e poi vediamo”.

La versione breve della sua risposta? Ovviamente è un sì, ma non se ne può ancora parlare. Che le negoziazioni siano già in atto e Davis S. Goyer sia obbligato a tenere la bocca chiusa?

David S. Goyer potrebbe aver trovato la storia per Superman

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David S. Goyer potrebbe aver trovato la storia per Superman

David S. Goyer ha partecipato alla scrittura del graphic novel Superman: Secret Origins. Il prossimo sceneggiatore del reboot di Superman diretto da Zach Snyder si è detto entusiasta della collaborazione con il disegnatore di fumetti Geoff Johns, colpito dall’originalità con la quale il disegnatore ha affrontato il personaggio.

Si può immaginare senza fatica quindi che la sceneggiatura del prossimo lungometraggio sarà ispirata da Secret Origins.

Fonte: comingsoon

David S. Goyer giustifica l’uccisione di Zod da parte di Superman

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Uno dei momenti più criticati e discussi di L’uomo d’acciaio è senza dubbio il momento in cui, esasperato e sofferente, Superman decide una volta per tutte di rompere l’osso del collo a Zod in un corpo a corpo violentissimo. La decisione dell’ultimo figlio di Cripton è stata violentemente contestata dai fan, che invece conoscono il personaggio dai fumetti e lo sanno magnanimo e incline a fare sempre la cosa giusta.

Adesso, dopo molto tempo, David S. Goyer si schiera dalla parte di Superman e giustifica la sua estrema decisione, indirettamente la sua stessa decisione, in qualità di sceneggiatore e autore del soggetto.

“Il modo in cui lavoro, il modo in cui Chris (Nolan) lavora, è quello in cui facciamo la cosa giusta per la storia. E questo vale indipendentemente da quello che i fan pensano o meno del personaggio. Devi fare quello che è giusto per la storia. In questa ottica, il nostro personaggio era Superman solo da una settimana. Non era il Superman che leggiamo sui fumetti DC, né era in un mondo che contemplava la sua esistenza. Aveva volato per la prima volta pochi giorni prima. Non aveva mai combattuto contro nessuno con i superpoteri. E poi si ritrova a combattere con uno che non solo ha i superpoteri come lui, ma che si è allenato da quando è nato per combattere e che diceva ‘non mi fermerò fino a che non distruggerò l’umanità’. Se togli Superman dal suo contesto, qual è il modo giusto per raccontare la sua storia? Penso che sia quando prendi questo potentissimo alieno che dice ‘puoi avere la tua razza indietro ma solo se ne uccidi un’altra’ la situazione orribile, la questione morale in cui si trova è quella di decidere di dover uccidere per forza l’unico esponente della sua razza anche se non lo vuole. Mettere da parte il Superman che conosciamo credo sia il modo giusto per raccontare la storia”.

E voi, che ne pensate? Le argomentazioni di Goyer sembrano piuttosto convincenti, giusto?

Fonte: Nerdist

 

David S. Goyer e la Warner Bros firmano un contratto di tre anni

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Dopo anni di proficua collaborazione sfociata nella rinascita di brand di successo come la trilogia di Batman o il reboot di un classico come Superman, sembrerebbe che lo sceneggiatore David S. Goyer e la Warner Bros. hanno siglato un contratto di tre anni. È il primo accordo che lo sceneggiatore firma con la Warner, in quanto, le precedenti collaborazioni non prevedevano alcun contratto di esclusiva.

In cima ai progetti di cui Goyer si occuperà risalta un thriller dai risvolti Hitchockiani caratterizzato da ambientazioni e tematiche sci-fi (attualmente è incaricato alla scrittura del progetto Doug Jung). Mentre l’accordo prevede ovviamente anche il film sulla Justice League.

Goyer, al momento impegnato nella stesura di Batman Vs. Superman, si è detto assolutamente felice del contratto offertogli, dl momento che, negli ultimi dieci anni, proprio la Warner è stata la sua principale fonte di impiego. Infine Goyer ha commentato la scelta di Ben Affleck come nuovo Batman, sostenendo che l’attore interpreterà il ruolo con “orgoglio”.

Fonte: Collider.com

David S Goyer parla dell’universo DC/Warner Bros

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David S GoyerMolti fan dell’universo DC Comics si stanno chiedendo se la Warner Bros ha in mente un piano coeso per tutti i personaggi dell’universo, dato che tra film e serietv non sembra esserci un vero piano organizzato. Ebbene oggi a confermare la cosa è David S Goyer che ha rilasciato un’intervista a IGN in merito al binomio DC/WB.

Leggi anche: Batman vs Superman: parla il personal trainer di Ben Affleck

Lo sceneggiatore ha rivelato che al momento si è solo parlato di questa possibilità ma è ancora troppo presto:

“Voglio dire, è troppo presto. So che alla Warner Bros. piacerebbe fare un universo più coeso. Ci sono stati un sacco di conversazioni generiche su questa possibilità ma è ancora molto, molto presto. In realtà non ne sono sicuro se sia la cosa giusta. Marvel ha avuto enorme successo, ma non sono sicuro dell’idea che tutti dovrebbero cercare di emulare il loro universo. Comunque sono state solo conversazioni vaghe finora. 

Inoltr,e vi ricordiamo che a Novembre, prima dei tanti annunci sulle serie tv, siamo stati noi di Cinefilos.it a lanciare i primi rumors sui piani della Major con lintervista Guillermo del Toro (a lavoro sulla Justice League Dark per Warner Bros) nel quale ha rivelato proprio l’intenzione di Warner Bros di lanciare tutto l’universo DC su cinema e televisione.

Vi ricordiamo che Batman Vs Superman sarà diretto dal regista Zack Snyder su sceneggiatura scritta in collaborazione con Chris Terrio (Argo), sulla base di una storia già scritta da David S. Goyer. Confermati nel cast del film Henry Cavill, Ben Affleck, Amy Adams, Laurence Fishburne, Diane Lane, Gal GadotJeremy Irons e Jesse Eisenberg. 

LEGGI ANCHE: Batman vs Superman: Holly Hunter, Callan Mulvey e Tao Okamoto nel cast!

David Ryall entra nel cast di Harry Potter e i Doni della Morte

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L’attore inglese David Ryall è stato scritturato nel ruolo di Elphias Doge in Harry Potter e i Doni della Morte: parte I e Harry Potter e i Doni della Morte: parte II.

La voce girava da mesi, ma solo nelle ultime ore è giunta una conferma.

Doge è autore del necrologio di Silente sulla Gazzetta del Profeta, e lo vedremo anche nella scena del matrimonio di Bill e Fleur, quando racconta aneddoti sulla vita di Silente parlando con Harry e zia Muriel, parente dei Weasley. Questa scena è stata girata un mese fa. E’ anche possibile, tuttavia, che il dialogo tra Harry e Elphias Doge sia stato spostato in un’altra scena del film.

David Robert Mitchell scriverà e dirigerà un film di supereroi originale

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Arriva da The Hollywood Reporter la notizia che la MGM ha affidato a David Robert Mitchell, regista di It Follows e Under the Silver Lake, il compito di scrivere e dirigere un nuovo film di supereroi totalmente originale, dal titolo Heroes & Villains.

Al momento non sono ancora stati rivelati i dettagli sulla trama del film, ma il progetto è stato descritto come un mix di generi che attingerà da storie di vario tipo e che rappresenterà un’assoluta ventata d’aria fresca nell’attuale panorama dei cinecomics, dominato dai successi del MCU e dai risultati altalenanti del DCEU.

Mitchell ha già completato lo script, a cui ha lavorato per diverso tempo; appena sarà possibile il regista inizierà i casting per i vari personaggi presenti nella storia. Oltre a scrivere e a dirigere il film, Mitchell figurerà anche in qualità di produttore insieme a Chris Bender (Una notte da leoni) e a Jake Weinter (Mulan) della Good Fear Content.

David Robert Mitchell, regista di It Follows, per un nuovo film di supereroi totalmente originale

David Robert Mitchell è noto per aver scritto e diretto l’horror dalle venature psicologiche It Follows, che ha come protagonista Maika Monroe, e più di recente la black comedy dalle venature noir Under the Silver Lake, che ha come protagonista il candidato all’Oscar Andrew Garfield.

David Rivelazioni Italiane: la consegna del premio ai vincitori della prima edizione

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Dopo la presentazione dei vincitori della prima edizione del premio “David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars”, lo scorso 15 dicembre, al Museo Nazionale del Bargello, al termine della “50 Giorni di Cinema a Firenze”, oggi presso “Villa San Michele, A Belmond Hotel, Florence”, la cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento, alla presenza Piera Detassis, Presidente e Direttrice artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello.

Alle sei promesse del cinema italiano, sei interpreti under 28 che vantano già partecipazioni a importanti produzioni cinematografiche e audiovisive, Cecilia Bertozzi, Domenico Cuomo, Michele Eburnea, Leonardo Maltese, Fotinì Peluso, Yile Vianello, sono state consegnate le statuette, appositamente realizzate da Bulgari, storico partner dei David di Donatello.

I vincitori, di questa prima edizione del premio “David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars”, sono stati scelti per la qualità del loro lavoro dalla Presidenza del David e dal Consiglio Direttivo composto da Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Francesco Giambrone, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti, Francesco Rutelli. La preselezione è stata realizzata dall’Unione Italiana Casting Director U.I.C.D. in dialogo con le associazioni di agenti A.S.A. e L.A.R.A. Il nuovo “David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars” è così frutto della collaborazione tra varie e importanti professioni dell’industria del cinema, sotto l’egida del Ministero della Cultura avvalendosi della prestigiosa collaborazione della Regione Toscana, del Comune di Firenze con Fondazione CR Firenze e Camera di Commercio di Firenze.

I sei attori vincitori, stanno svolgendo un percorso di formazione con una serie di mentori d’eccezione, che mettono a loro disposizione l’esperienza e la professionalità maturata nel corso degli anni: fra questi, Jasmine Trinca, una delle attrici italiane più note e celebrate; Paolo Mereghetti, critico del Corriere della Sera e autore del celebre “Dizionario dei film”; Elisabetta Sgarbi, editrice, regista e organizzatrice culturale; Nicoletta Maraschio, Presidente onoraria dell’Accademia della Crusca; Arturo Galansino, Direttore Generale di Fondazione Palazzo Strozzi; Francesca Medolago Albani, Segretaria Generale di Anica Academy; Virgilio Sieni, coreografo e danzatore, creatore del Centro Nazionale di Produzione che porta il suo nome.

David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars, ecco i vincitori della prima edizione del premio

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Cecilia Bertozzi, Domenico Cuomo, Michele Eburnea, Leonardo Maltese, Fotinì Peluso e Yile Vianello sono i vincitori della prima edizione del premio “David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars”, il nuovo riconoscimento dedicato agli attori emergenti, nato dalla collaborazione dell’Accademia del Cinema Italiano con l’Area Cinema di Fondazione Sistema Toscana.

I nomi dei sei interpreti under 28 saranno annunciati oggi, venerdì 15 dicembre 2023, presso il Museo Nazionale del Bargello di Firenze, straordinario scenario d’arte che ospita la celeberrima statua in bronzo del David di Donatello. L’evento, a cui parteciperanno le tre attrici e i tre attori, giunge a conclusione della “50 Giorni di Cinema a Firenze”, la manifestazione di cinema internazionale in programma da settembre a dicembre nel capoluogo toscano.

I vincitori sono stati scelti per la qualità del loro lavoro dalla Presidenza del David e dal Consiglio Direttivo composto da Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Francesco Giambrone, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti, Francesco Rutelli. La preselezione è stata realizzata dall’Unione Italiana Casting Director U.I.C.D. in dialogo con le associazioni di agenti A.S.A. e L.A.R.A. Il nuovo “David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars” è così frutto della collaborazione tra varie e importanti professioni dell’industria del cinema, sotto l’egida del Ministero della Cultura avvalendosi della prestigiosa collaborazione della Regione Toscana, del Comune di Firenze con Fondazione CR Firenze e Camera di Commercio di Firenze.

Nel corso del prossimo anno, i sei attori saranno protagonisti di un percorso di formazione con una serie di mentori d’eccezione che metteranno a loro disposizione l’esperienza e la professionalità maturata nel corso degli anni: fra questi, Jasmine Trinca, una delle attrici italiane più note e celebrate; Paolo Mereghetti, critico del Corriere della Sera e autore del celebre “Dizionario dei film”; Elisabetta Sgarbi, editrice, regista e organizzatrice culturale; Nicoletta Maraschio, Presidente onoraria dell’Accademia della Crusca; Arturo Galansino, Direttore Generale di Fondazione Palazzo Strozzi; Francesca Medolago Albani, Segretaria Generale di Anica Academy; Virgilio Sieni, coreografo e danzatore, creatore del Centro Nazionale di Produzione che porta il suo nome.

A conclusione di questo percorso a loro dedicato, Cecilia Bertozzi, Domenico Cuomo, Michele Eburnea, Leonardo Maltese, Fotinì Peluso e Yile Vianello riceveranno la speciale statuetta David di Donatello realizzata appositamente per le “Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars” da Bulgari, storico partner del Premio autore delle prime statuette assegnate dal 1956 all’eccellenza nel cinema.

David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars | I vincitori ricevono la statuetta Bulgari

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Dopo l’annuncio dei vincitori della seconda edizione del premio “David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars”, lo scorso 13 dicembre, al Museo Nazionale del Bargello, al termine della “50 Giorni”, sabato 29 marzo, nella sede della Regione Toscana, si è svolta la cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento cinematografico, nato dalla collaborazione tra la rassegna di festival internazionali “50 Giorni di Cinema a Firenze”, a cura di Fondazione Sistema Toscana e l’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello.

I vincitori della seconda edizione dei “David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars” sono: Federico Cesari, Celeste Dalla Porta, Carlotta Gamba, Matteo Oscar Giuggioli, Tecla Insolia e Emanuele Palumbo.

La cerimonia di premiazione si è tenuta alla presenza del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, della presidente e direttrice artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, Piera Detassis, dell’assessore alla Cultura del Comune di Firenze, Giovanni Bettarini e di Aldo Cursano, membro di Giunta della Camera di Commercio di Firenze e presidente di PromoFirenze.

Ai sei giovani talenti del cinema italiano, protagonisti di film e serie tv di grande successo, sono state consegnate le statuette, appositamente create da Bvlgari, storico partner dei David di Donatello.

Foto di Francesco Tarantino

I vincitori dell’edizione 2025 dei “David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars”, sono stati scelti per la qualità del loro lavoro dalla Presidenza del David e dal Consiglio Direttivo composto da Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Giuliana Fantoni, Francesco Giambrone, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti, Alessandro Usai. La  preselezione è stata realizzata dall’Unione Italiana Casting Director U.I.C.D. in dialogo con le associazioni di agenti A.S.A. e L.A.R.A.

Il premio “David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars” è pertanto frutto della collaborazione tra le varie e importanti professioni dell’industria del cinema, sotto l’egida del Ministero della Cultura, avvalendosi della collaborazione della Regione Toscana, del Comune di Firenze con Fondazione CR Firenze e Camera di Commercio di Firenze.

I sei attori vincitori, stanno svolgendo un percorso di formazione con una serie di “mentori” d’eccezione, che mettono loro a disposizione la propria esperienza e la professionalità maturata in diversi ambiti professionali: fra questi, la citata Piera Detassis; la nota attrice e regista Sonia Bergamasco; Paolo Mereghetti, critico del Corriere della Sera e autore del celebre “Dizionario dei film”; Nicoletta Maraschio, presidente onoraria dell’Accademia della Crusca; Francesca Medolago Albani, segretaria generale di Anica Academy; Virgilio Sieni, coreografo e danzatore, creatore  Centro Nazionale di Produzione a lui intitolato.

Grande soddisfazione per il premio agli attori emergenti del cinema italiano è stata espressa dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. “E’ importante valorizzare i giovani talenti del nostro cinema e incoraggiare anche attraverso riconoscimenti così importanti il loro impegno e la loro creatività” – ha affermato. “La Toscana crede nel cinema, un settore strategico nel quale investe risorse, come dimostrano i fondi assegnati per sostenere la produzione di opere cinematografiche e audiovisive o l’attivazione di corsi di formazione nei mestieri del cinema, che si svolgeranno nella sede di Manifatture Digitali Cinema Prato, infrastruttura che fa capo alla nostra Toscana Film Commission. Nel ribadire il sostegno delle istituzioni toscane al mondo del cinema e della cultura, auguro ai vincitori del premio un futuro ricco di successi”.

“Il David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars è un’iniziativa straordinaria nata dalla collaborazione tra l’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello e Fondazione Sistema Toscana” – ha dichiarato la presidente e direttrice artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, Piera Detassis – . “Un premio già importante, pensato per sostenere i giovani talenti del nostro cinema che a Firenze ricevono la preziosa riproduzione in scala del Premio David di Donatello realizzata in esclusiva da Bvlgari e già ribattezzata affettuosamente “Il Davidino.”

“Avere in città, per la seconda volta, un evento rilevante come la consegna del principale riconoscimento cinematografico italiano, il David di Donatello, ci riempie d’orgoglio” ha detto l’assessore alla Cultura del Comune di Firenze, Giovanni Bettarini. “E’ un riconoscimento prestigioso che nasce dalla collaborazione con la rassegna di festival internazionali “50 Giorni di Cinema a Firenze” con la quale come Comune collaboriamo, rendendo il ruolo della nostra città sempre più centrale nel cinema”.

“E’ un onore partecipare alla premiazione dei nuovi talenti del cinema italiano” ha dichiarato Aldo Cursano, membro della giunta della Camera di commercio di Firenze e presidente della sua azienda speciale PromoFirenze –. “Ritengo il cinema non solo un caposaldo della cultura, ma anche un volano dell’economia fiorentina, attraverso le tante pellicole di alta qualità girate nelle nostre zone, che hanno alimentato la nascita nell’indotto di una serie di aziende di servizi. Come Camera di commercio e PromoFirenze vogliamo essere al fianco della Regione nel promuovere il cinema d’eccellenza”.

Ha inviato il suo saluto il presidente della Fondazione CR Firenze, Bernabò Bocca, cha ha dichiarato: “La nostra istituzione sta destinando le sue migliori energie e ingenti risorse nel campo della didattica e per la formazione dei giovani, ai vari livelli e nei diversi ambiti. Questo riconoscimento premia talenti in un campo importante quale è quello cinematografico che sta incontrando una crescente attenzione soprattutto nella fascia giovanile. Siamo sempre stati convinti del forte valore educativo che hanno le arti dello spettacolo e facciamo i nostri migliori auguri di buon lavoro ai sei giovani vincitori”.

David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars 2024: i vincitori

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Celeste Dalla Porta (Parthenope), Carlotta Gamba (Vermiglio, Dostoevskij), Tecla Insolia (L’arte della gioia, Familia), Federico Cesari (Tutto chiede salvezza), Matteo Oscar Giuggioli (Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883, Suspicious mind, Sdraiati) e Emanuele Palumbo (Nostalgia, Mixed by Erry) sono i vincitori della seconda edizione del premio “David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars”, il riconoscimento dedicato agli attori emergenti, nato lo scorso anno dalla collaborazione dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello con l’Area Cinema di Fondazione Sistema Toscana.

L’annuncio dei sei giovani vincitori si tiene oggi, venerdì 13 dicembre 2024, nello storico cortile del Museo Nazionale del Bargello di Firenze, straordinario scenario d’arte che ospita la celeberrima statua in bronzo del David di Donatello. L’evento, a cui partecipano le tre attrici e i tre attori, giunge a conclusione della “50 Giorni di Cinema a Firenze”, la manifestazione di cinema internazionale in programma da settembre a dicembre nel capoluogo toscano. Ospiti d’eccezione dell’evento, il critico Paolo Mereghetti, il regista e autore Edoardo De Angelis e l’attore Maurizio Lombardi.

I vincitori sono stati scelti per la qualità del loro lavoro dalla Presidenza del David e dal Consiglio Direttivo composto da Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Giuliana Fantoni, Francesco Giambrone, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti, Alessandro Usai. La preselezione è stata realizzata dall’Unione Italiana Casting Director U.I.C.D. in dialogo con le associazioni di agenti A.S.A. e L.A.R.A.

“David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars” è così frutto della collaborazione tra varie e importanti professioni dell’industria del cinema, sotto l’egida del Ministero della Cultura avvalendosi della prestigiosa collaborazione della Regione Toscana, del Comune di Firenze con Fondazione CR Firenze e Camera di Commercio di Firenze.

Nel corso del prossimo anno, i sei attori saranno protagonisti di un percorso di formazione con una serie di mentori d’eccezione che metteranno a loro disposizione l’esperienza e la professionalità maturata nel corso degli anni: tra essi, Carlo Sisi, presidente dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, Nicoletta Maraschio, presidente onorario dell’Accademia della Crusca italiana, Virgilio Sieni, coreografo fondatore del “Centro Nazionale di Produzione Danza Virgilio Sieni”, Paolo Mereghetti critico cinematografico del Corriere della Sera e autore del famoso dizionario, e Sonia Bergamasco, attrice, autrice e regista, che terrà una masterclass speciale dal titolo “Il mestiere d’attore” dove riprenderà anche alcuni dei ricordi e degli insegnamenti contenuti nel suo libro “Un corpo per tutti – Biografia del mestiere d’attrice” edito da Einaudi.

A conclusione di questo percorso a loro dedicato, Celeste Dalla Porta, Carlotta Gamba, Tecla Insolia, Federico Cesari, Matteo Oscar Giuggioli e Emanuele Palumbo riceveranno la speciale statuetta David di Donatello realizzata appositamente per le “Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars” da Bulgari, storico partner del Premio e autore delle prime statuette assegnate dal 1956.

David Oyelowo si unisce a Luke Evans in Three Seconds

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David Oyelowo si unisce a Luke Evans in Three Seconds

David Oyelowo si è unito a Luke Evans nel throller Three Seconds, diretto da Otto Bathurst.

Si tratta della storia di un uomo costretto ad andare in prigione sotto copertura come parte di una operazione dell’FBI, ma quando viene abbandonato dall’agenzia, non ha altra scelta che fuggire per conto suo.

Mentre Luke Evans è alle prese ora con lo script de La Bella e la Bestia, in cui vestirà i panni di Gaston, David Oyelowo è attualmente impegnato sul set di Mira Nair nel film Queen of Katwe.

Fonte: Variety

David Oyelowo sarà Sugar Ray Robinson

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Occasione della vita per David Oyelowo: dopo aver offerto una serie di convincenti prove in ruoli di supporto, l’attore potrebbe vedere la propria carriera definitivamente lanciata grazie all’intepretazione di Sugar Ray Robinson, autentica leggenda della boxe, in un biopic dedicato al pugile.

Il film, frutto dell’adattamento della biografia Sweet Thunder: The Life And Times Of Sugar Ray Robinson, è stato scritto da Will Haygood. La pellicola dovrebbe prendere in considerazione soprattutto i primi anni della carriera, in cui si dedicò a svelare l’aspetto più marcio del business del pugilato, come ad esempio gli incontri truccati e l’influenza della malavita. Oyelowo sarà prossimamente sugli schermi con due probabili campioni d’incasso Jack Reacher e Lincoln.

Fonte: Empire

David Oyelowo in Muhammad Ali di Ang Lee?

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Ang Lee non ha mai nascosto il suo desiderio di trasporre in pellicola la famosa “Thrilla in Manilla”, storica rivalità tra Muhammad Ali e Joe Frazier. Ora, dopo un paio di anni in cui il progetto è fluttuato in una sorta di limbo, sembra che le acque si siano tornate a muovere, con il nome di David Oyelowo come prima scelta del regista per interpretare Frazier.

Variety riporta come non ci sia stata ancora nessuna offerta ufficiale, ma pare che Lee voglia fortemente Oyelowo come rivale del suo Cassius Clay nel film, che vedrà alla sceneggiatura Peter Morgan. LA pellicola sembra voler esplorare il mondo del pugilato negli anni ’70, all’apice della sua popolarità e ricchezza, affrontando la storia della rivalità tra due dei più carismatici pugili di quell’era, fino al loro ultimo e decisivo incontro.

Inizialmente in mano ad Universal, la quale distribuirà invece Billy Lynn’s Long Halftime Walk di Lee l’11 Novembre del prossimo anno, il progetto è successivamente passato di mano fino ad arrivare a Studio 8, e successivamente alla Sony. Lee sembra voler continuare a mettersi alla prova come regista, e girerà il film interamente in 3D, trascinando gli spettatori nella mischia.

Fonte

David O. Russell: Jennifer Lawrence deve il suo Oscar ad un ragno

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David O. RussellJennifer Lawrence deve il suo Oscar ad un ragno, almeno stando a quanto ha dichiarato David O. Russell, regista de Il Lato Positivo e di American Hustle, per il quale la Lawrence è di nuovo candidata come migliore attrice non protagonista e grazie al quale O. Russell è nominato per la sceneggiatura e per la regia.

Il regista ha dichiarato che Harvey Weinstein era scettico riguardo alla scelta della Lawrence, ma che il provino dell’attrice lo ha convinto. Russell ha raccontato dell’audizione del 2011, durante la quale chiese a Jennifer di piangere e lei ha fatto piangere anche lui. “Ha pianto, è poi è andata in bagno a sistemarsi. Quando tornò ‘Ah! C’è un ragno gigante nel bagno!’ e ha imitato il modo in cui il ragno camminava e di come lei ha cercato di attaccarlo. Mi ha affascinato da morire. Lei era come nessun’altro io abbia mai visto.”

Sullo scetticismo di Weinstein, David O. Russell ha raccontato di aver mostrato la conversazione Skype avuta con Jennifer al produttore, e dopo soli 30 secondi Harvey Weinstein era già convinto a prendere l’attrice per il ruolo in Il Lato Positivo.

Per quando riguarda American Hustle, il regista ha inoltre aggiunto che Jennifer Lawrence è stata un’aggiunta dell’ultima ora a film, “tre settimane incastrate tra X-Men e Hunger Games“, continuando dicendo che l’attrice sul set era irriconoscibile vestita e truccata come il personaggio del film, Rosalyn.

Di seguito il video dell’intervista integrale:


Fonte: THR

David O. Russell per il biopic su Russ Meyer

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David-O-Russell

David O. Russell potrebbe finalmente tornare a alvorare su un nuovo film. Deadline informa infatti che il regista di The Fighter stia lavorando alla Fox Searchlight che vuole proprio lui per un film biografico sullla leggenda dei B-Movie Russ Meyer. 

David O. Russell alla Sapienza di Roma per una lezione di cinema

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American Hustle David o RussellMercoledì 11 dicembre, dalle ore 17.00 alle ore 18.00, l’acclamato regista de Il lato positivo e The Fighter, David O. Russell, in Italia per presentare il suo ultimo lavoro American Hustle – L’apparenza inganna (nelle sale italiane distribuito da Eagle Pictures l’1 gennaio) terrà una master class presso l’aula 1 dell’Università degli Studi di Roma  “La Sapienza”, nell’ambito del corso di cinema contemporaneo.

LEGGI LA RECENSIONE DI AMERICAN HUSTLE

L’incontro, aperto a tutti gli studenti del prestigioso ateneo capitolino, verterà sui lavori di Russell e sul suo approccio alla regia. La master class sarà moderata dalla direttrice di Ciak, Piera Detassis. Tecnica di regia e un approfondimento sul lavoro del regista con gli attori: O. Russell sarà a disposizione degli studenti per parlare anche del panorama cinematografico contemporaneo, e raccontare i segreti che lo hanno portato, negli ultimi anni, a collezionare una serie di titoli di successo che hanno ricevuto prestigiosi riconoscimenti.

David O. Russell a Roma per presentare American Hustle

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Protagonista delle ultime due stagioni dei premi con Il Lato Positivo e The Fighter, il regista David O. Russell è arrivato oggi a Roma per presentare il suo ultimo film, American Hustle, in cui i protagonisti dei film precedenti si incontrano formando un cast all stars: Christian Bale, Amy Adams, Bradley Cooper e Jennifer Lawrence  si ritrovano sul set di David O. Russell per dare vita ad una storia di truffa e imbrogli, che renderà il regista, lo scommettiamo, ancora una volta protagonista delle nomination dei prossimi mesi.

LEGGI LA RECENSIONE DI AMERICAN HUSTLE

Un po’ scarmigliato ma elegante, David O. Russell si è dimostrato subito ben disposto e socievole verso la platea, commuovendosi addirittura, ad un certo punto, mentre racconta del suo passato e del periodo difficile che lo ha portato poi a cambiare modo di fare film ed a realizzare quest’ultima “trilogia” in cui il regista segue storie umane che hanno come per protagonisti persone che agiscono di impulso.

“Quello che mi interessa di questi personaggi, e questo vale per tutti i personaggi di cui ho raccontato, è chi sono e perché vivono. Per questi tre film abbiamo dei personaggi che in qualche modo fanno i conti con chi sono, con chi sono stati e con chi saranno, quindi questo loro continuo divenire non si verifica solo nel terzo atto del film. Quello che mi interessa è la loro passione per la vita. La sofferenza, il dolore, sono facili da rappresentare, quello che voglio raccontare io invece sono personaggi che vanno oltre la classificazione, e che trascendono la categoria, come Duke Ellington in musica. Faccio dei film su personaggi che sono al di fuori degli schemi, che parlano della loro sofferenza ma anche del loro incanto, perché bisogna avere per forza sofferenza e amore, altrimenti non si potrebbe andare avanti nella vita.”

Come hai lavorato con le musiche nel film?

“La musica ha assunto sempre maggiore importanza nei miei film, diventando progressivamente più importante. Questo film ha un maggior numero di musiche e balli, rispetto agli altri, e credo che io sia arrivato a realizzare questi tre film che ero destinato a fare (American Hustle, The Fighter e Il Lato Positivo), come se il resto fosse stato preparazione per questi film. I film che parlano di queste persone hanno la musica del loro linguaggio, delle loro emozioni, del momento in cui gli si spezza il cuore. La musica è diventata molto importante, e alcuni pezzi sono già presenti nella sceneggiatura, come il brano di Duke Ellington: questo pezzo racconta tutto, era stato registrato dal vivo all’epoca. Ellington era passato a miglior vita nel ’74 e questi due personaggi sembrano gli unici a cui importa, e questo crea immediatamente un legame e fa iniziare la loro storia d’amore. Duke Ellington era la creazione della sua eleganza, esattamente come questi due personaggi che sono la creazione della loro stessa eleganza. Quello che amo sono i brani trascurati che però vengono usati in maniera inattesa, come quando in The Fighter Melissa Leo e Christian Bale cantano I Started a Joke dei Bee Gees.”

Gli ultimi tre film che hai fatto dimostrano una evoluzione nel tuo cinema.

“Ho cominciato a fare film in maniera diversa, sono diventato un regista diverso perchè la vita mi ha portato ad esserlo. Dopo i primi film, mi sentivo perso. Non sapevo più che cosa raccontare, è stato un periodo strano e difficile, molto duro. Io ho un figlio bipolare e ho passato molto tempo a cercare di aiutarlo e a cercare di trovare la giusta musica per lui. Poi ho divorziato. Sono finito al verde e non ho fatto film per sei anni. SOno arrivato a dove sono ora attraverso questo periodo, probabilmente perchè la vita mi ha messo in ginocchio e mi ha fatto arrivare più vicino all’umanità. Ho riflettut molto, ho pensato molto e come dice il personaggio di Christian Bale nel film, le cose si devono fare non partendo dalle orecchie e salendo, ma partendo dai piedi e salendo.Anche perchè credo che il suo personaggio sia un artista, della vita, non soltanto in quello che fa. Mi sono reso conto che finalmente avevo capire da dove dovevano partire le storie che volevo raccontare, ovvero dal mio cuore, da dentro. Era molto importante vivere da quello che è l’istinto, dalle emozioni e dalle passioni, come per questi personaggi. Vivono di istinto, non di ragionamento, anche se si trovano in situazioni tremende. Io credo di conoscere ognuno di loro e sono i personaggi che ho deciso di raccontare nel film, a parte la storia., sono loro che contano di più. Questa cosa l’ho capita partendo da quello che mi è successo, e da questo sono venuti fuori questi tre film.”

david o russell a roma 3In merito a Il Lato Positivo, film che ha appassionato pubblico e critica lo scorso anno, O. Russell dice che il libro da cui è tratto il film, L’orlo argenteo delle nuvole, gli era stato dato da Sydney Pollack per scriverne una sceneggiatura nell’anno in cui poi morì. “Avevo cominciato a scrivere molti film prima, che non ho portato avanti, perchè non partivano dalla parte giusta.”

Il film comincia con una didascalia: “Alcuni dei fatti narrati sono reali”, che sovverte la retorica dell’ “Ispirato ad una storia vera”. Quali sono veri?

“Dalla cronaca io ho estrapolato solo gli elementi che mi interessa portare poi sullo schermo. Quello che volevo raccontare erano l’umanità, il reinventarsi e la sopravvivenza, ritirarsi su. Questi fatti li ho utilizzati per motivare i personaggi. Ci sono tanti fatti che sono veri nel film, fatti che paradossalmente sono più incredibili di quelli reali, per esempio il boss mafioso interpretato da Robert De Niro parlava veramente arabo e l’ha fatta fare addosso a tutti i presenti, è vero che il padre del protagonista aveva una vetreria, è vero che era andato fallito, è vero che invece lui voleva essere altro e per questo aveva cominciato a fare l’imbroglione, è vero che c’era una donna sua complice, è verò che c’era un agente dellFBI fuori controllo, è vero che c’era un politico che pur essendo una brava persona che aveva a cuore le persone è andato in carcere per aver preso delle mazzette. Quelli deI mi dicono che era una brava persona, ma aveva preso dei soldi. Sono tante le cose vere nel film, ma è noioso raccontarle, è come se un mago volesse svelarvi i segreti delle sue magie.”

david o russell a roma 2Perchè nei suoi film ci sono spesso italo-americani? E’ solo un vezzo affettivo?

“I miei nonni provengono dalla Calabria. Mia madre era una cattolica italiana e mio padre un ebreo russo. Quindi è come se conoscessi queste persone di cui racconto. Per me è stata una rivelazione rendermi conto di quanto li capisco. La mia famiglia è sparsa in tutti e cinque i quartieri di New York e ho passato gran parte della mia vita ad osservarli, loro sono un tesoro da cui attingo per trovare le mie storie.”

Come convinci gli attori a fare dei ruoli così diversi dal loro solito?

“Innanzi tutto gli ho raccontato la mia vita, e loro capiscono che io so cosa voglio raccontare. Poi hanno visto gli altri film che ho fatto, oppure vi hanno recitato. Quello che cerco di fare è creare dei ruoli che siano degni dei miei attori, io vado da loro ed è come se facessi io un provino per loro, cerco di spingerli a creare dei personaggi migliori, e ho cercato di costruire del personaggi che per loro valessero la pena il rischio. Il periodo che ho vissuto mi ha insegnato ad essere umile e a rimanere umile, e io ho bisogno di continuare a sentire i morsi della fame, perché è uno stimolo a dare il meglio.”

David O. Russell a lezione a La Sapienza di Roma

david o. russell a romaDavid O. Russell, in occasione della promozione del suo ultimo film, American Hustle L’apparenza inganna, approda nella facoltà di lettere dell’Università di Roma, ‘La Sapienza’ per una chiacchierata sul suo cinema e una lezione un po’ diversa da quelle a cui gli studenti universitari sono abituati.

Nell’aula, insieme al professore di Storia e Critica del Cinema Maurizio De Benedictis (che ha reso possibile l’incontro)  e Piera Detassis (direttrice della rivista di cinema Ciak), O. Russell porta con sé la sua esperienza nel cinema, trasferendola ai suoi uditori con estrema semplicità.

Dopo la presentazione del professor De Benedictis, che ha introdotto agli studenti l’autore, facendo una carrellata della sua filmografia e soffermandosi sull’innovazione che il regista ha saputo apportare alla nuova commedia americana, parte l’intervista, moderata dalla Detassis.

Piera Detassis: Ho letto in un’intervista che preferisci definirti autore piuttosto che regista. Cosa significa questo rispetto al cinema americano?

David O. Russel: Penso che ci siano molti differenti tipi di autore. Sergio Leone è un autore, Michael Bay è un altro tipo di autore..il tipo a cui potrei corrispondere o  che vorrei essere è quello a cui piace raccontare storie che siano basate essenzialmente sui personaggi. Io faccio film principalmente sulle persone, che spesso sono divertenti e assurde, ma anche e soprattutto vere.  Anche in The Fighter non ho fatto un film sulla boxe, o comunque, non lo definisco tale. Si tratta più di un film sul personaggio e sulla sua famiglia. Riguardo a Il lato positivo, poi, è un film per me molto personale perché ho un figlio che ha il disturbo della personalità bipolare, e, sebbene sia vero che è un film tratto da un romanzo, mi sento molto coinvolto. Anche il mio ultimo film ha dei personaggi che non rientrano in determinate, specifiche categorie ed è proprio questa la cosa affascinante riguardo loro.

PD: Parliamo di attori e star. Tu sei un autore che ama lavorare con le star, mentre certi autori sono un po’ diffidenti. Come riesci a gestirli sul set?

DR
: Io trovo  che le star siano elettrizzanti, trovo i film elettrizanti. Per me è una cosa bella quando le star dei film fanno i miei film. Sono fortunato a essere socio di uno studio che mi permette di fare film  con queste star, perché la loro stessa presenza mi permette di poter correre più rischi perché sono comunque una certezza per il ritorno economico del film. Con loro posso rischiare di fare cose nuove e posso divertirmi a farle perché il bello è proprio vederli alle prese con qualcosa che nessuno ha mai fatto fare loro.

PD: Sarebbe possibile senza le star fare questo tipo di cinema, il suo, a Hollywood?

DR: Sarebbe molto più difficile. Come ho detto, rispetto tutti i tipi di registi, ma credo che non potrei fare questo genere di film senza di loro (le star). Ovviamente ho iniziato senza avere queste possibilità, e ci ho messo comunque grande passione.. però per il tipo di cinema che faccio, senza di loro sarebbe tutto più ridimensionato, e sicuramente meno gente andrebbe a vedere il film. Soprattutto oggi, con la facilità di reperire film su internet, credo che l’andare al cinema debba essere un’esperienza speciale. E’ un po’ come cercare di attirare le persone sotto il “tendone”. Ed è questo che fai con gli attori a cui fai fare cose a cui il pubblico non è abituato.

PD: I tuoi personaggi femminili sono i più interessanti, i meno banali del cinema americano. Sei cosciente del fatto che stai costruendo e glorificando una nuova donna, fuori dagli schemi?!

DR: Assolutamente sì. In questa nuova fase del mio cinema sono arrivato a rendermi conto che le donne sono delle vere e proprie armi nel cinema e sono anche molto sottovalutate. In The fighter le figure femminili sono anche molto più influenti dei due fratelli. Ne Il lato positivo, il personaggio di Jennifer Lawreence, è molto interessante. Penso che le donne siano, per certi aspetti, molto più intelligenti., molto più forti degli uomini. Quindi mi piace mostrare tutte le loro sfumature, la loro sensualità, la loro forza, la loro capacità manipolatrice.

PD:  E’ vera la leggenda che fa molto improvvisare gli attori sul set?

DR: No, non c’è improvvisazione. Le sceneggiature sono molto precise a livello di inquadrature e dialoghi. Se cambiamo qualcosa, lo facciamo insieme, magari solo un piccolo dettaglio. Quello che per me è importante è la percezione di aver catturato qualcosa di vivo, una realtà. Detesto la pretenziosità, il “far finta che”, mi piace che le cose siano reali. Non utilizzo mai luci artificiali sul set, in modo che se entri nella stanza non ti sembra di essere su un set. Io sono sempre presente nella stanza, con gli attori. Non vado mai al monitor, sono sempre vicino la macchina da presa, perché ho bisogno di sentire l’attore. Giro sempre in pellicola e non ci fermiamo mai, se anche do indicazioni, lo faccio sempre quando la pellicola continua a girare, in modo che l’attore si dimentichi di star girando..deve avere l’impressione di star facendo qualcosa di vivo. Ad esempio Robert de Niro mi ha fatto notare che aveva davvero l’impressione di stare in qualcosa di vero, mentre giravamo.

I: American Hustle: cosa ti ha convinto a portare sullo schermo lo script? Perchè hai cambiato il titolo orginale, American Bullshit?

DR: La cosa che mi ha convinto sono stati i personaggi: erano fantastici. Avevo voglia di raccontare questi personaggi sorprendenti e i guai in cui si trovano, volevo mostrare le loro varie sfumature, il tema della sopravvivenza, del reinventarsi. E riguardo il personaggio di Christian Bale, lo immaginavo non come un imbroglione, ma come una persona che aveva una curiosità verso le altre persone. Come regista volevo raccontare più dei personaggi, che degli eventi. Mi interessano i loro sentimenti, i loro amore, come vivono. Gli eventi mi servono più che altro come uno stratagemma per raccontare le persone.  Ho cambiato il titolo perché American Bullshit mi sembrava molto cinico. Non sono cinico, non amo il cinismo. Forse lo ero quando ero più giovane, ma adesso non mi interessa più. Quando i sentimenti sono veri, quando i sentimenti sono intensi e reali, allora non puoi scadere nel mieloso.

Maurizio De Benedictis: Il cinema di personaggi vuole una categoria di attori adatti a creare questi personaggi. Come mai il sistema americano riesce ad assicurare attori così bravi? Come si formano, nonostante sia comunque decaduto lo star system?

DR
: Credo che quello che accada oggi è che gli attori si rivelino. Fanno film piccoli, come ha fatto Christian Bale, e poi si dimostrano bravissimi. Christian Bale ha fatto un provino per Three Kings, ma io non lo ricordo affatto. Lui sì, perché non ebbe la parte.  Jennifer Lawrence, ha fatto Un gelido inverno ed ha mostrato al mondo quanto c’era di speciale in lei. Bradley Cooper era in un certo senso sottovalutato come attore, ma io mi sono reso conto, incontrandolo, che era una persona molto più profonda, che aveva  un’ anima e pensava come un artista. Mi piacciono gli attori che mostrano di aver fame: Amy Adams prima di The Fighter non aveva mai avuto un ruolo del genere. Molti pensavano che non ce l’avrebbe fatta, ma io  l’ho vista nei suoi occhi, quella voglia di imparare, di fare. Metterli in condizione di fare qualcosa di assolutamente nuovo e  assurdo permette anche allo spettatore di farsi prendere di più dal personaggio.

David Misch speaker al VIEW 2013

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View Conference 2013

Il dolore nella commedia: perché il vostro corpo è divertente”.

Confermato un altro speaker confermato di VIEW 2013. Si tratta di David Misch, story editor di Mork & Mindy e autore per Saturday Night Live.

David Misch (“Funny: The Book”, “I Muppet alla conquista di Broadway”, “Saturday Night Live”) esamina perché il corpo umano, che sia grottesco o splendido, riesce a essere divertente. La sua capacità di allungamento e di schiacciamento (per non parlare dell’emissione di rumori, odori e fluidi) è così dannatamente divertente che anche il dolore ci fa ridere… finché si tratta di quello di qualcun altro. Con inserti video che vanno da Charlie Chaplin ai Monty Python fino a Melissa McCarthy.David Misch

David Misch è l’autore del libro “Funny: The Book/Everything You Always Wanted To Know About Comedy (Divertente: Il libro/Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulla commedia)” (Applause/Hal Leonard; funnythebook.com).

In carriera Misch è stato un ironico cantante folk, un cabarettista e uno sceneggiatore; il suo nome compare nei crediti della serie tv pluri-nominata agli Emmy “Mork & Mindy”, della perdente agli Emmy “Duckman”, della ignorata agli Emmy “Police Squad! (Quelli della pallottola spuntata)”, della ‘ingorgata’ di Emmy “Saturday Night Live”, dell’ineleggibile agli Emmy “I Muppet alla conquista di Broadway”.
Ha un suo blog su The Huffington Post (Huffington-post.com/david-Misch), e il suo spettacolo “Occupied” è in fase di produzione a Los Angeles. Ha insegnato satira musicale presso la UCLA,  commedia alla USC, e ha tenuto conferenze presso la Columbia University, la 92nd St. Y (New York), la Fordham University, la Midwest Popular Culture Association Conference, la Chicago e la Boston Public Library, la California Women’s Conference e l’American Film Institute.

David Mazouz: 10 cose che non sai sull’attore

David Mazouz: 10 cose che non sai sull’attore

Ovunque a Hollywood e dintorni ci sono talenti nascosti. Il cinema, così come la televisione, è sempre alla ricerca di nuovi attori promettenti, per formare nuove generazioni di artisti dell’intrattenimento. Tra le tante sorprese degli ultimi anni c’è senza dubbio David Mazouz, già noto al grande pubblico per aver interpretato il piccolo Bruce Wayne nella serie Gotham.

Oggi scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su David Mazouz e sulla sua folgorante carriera.

David Mazouz film

10. Nato il 19 febbraio del 2001, David Mazouz proviene da una famiglia di religione ebraica; suo padre è un medico originario della Tunisia mentre sua madre è una psicoterapeuta di origini greche. Per seguire le tradizioni di famiglia, David frequenta nel 2015 la Shalhebet High School, una scuola ebraica ortodossa.

9. Nonostante la giovane età e la sua educazione tradizionale, David comincia molto presto a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo. A otto anni, infatti, ha iniziato a recitare in alcuni spot pubblicitari al fianco dell’attore Kiefer Sutherland.

8. I primi passi nel mondo del cinema, David Mazouz li compie nel 2011 quando partecipa al film Coming & Going di Edoardo Ponti. Da quel momento la sua carriera prende il volo e negli anni successivi lo vediamo in film come Sanitarium (2013), L’Inventore di Giochi (2014), Incarnate (2016) e infine The Darkness (2016).

The Darkness è un film horror del 2016, diretto da Greg McLean, in cui David Mazouz ha la possibilità di recitare al fianco del grande Kevin Bacon. Il film racconta la storia di una famiglia in viaggio al Gran Canyon e degli strani eventi successivi a quell’escursione. Dopo aver visitato il posto, i bambini cominciano a comportarsi in maniera molto strana e, preoccupati, i genitori cercano di capirne il motivo. Tutto sarà ricondotto ad alcune rocce misteriose prese come ricordo dai bambini proprio al Gran Canyon.

David Mazouz serie tv

David Mazouz in La Forza del Perdono (Amish Grace)
David Mazouz nel film “La Forza del Perdono” (Amish Grace)

7. La carriera del giovane Mazouz, tuttavia, non si sviluppa solo sul grande schermo. David, infatti, parallelamente al cinema, continua a coltivare il suo talento anche per la tv. La sua prima esperienza sul piccolo schermo risale al 2010 quando prende parte da film per la tv La Forza del Perdono.

Il film, diretto da Gregg Champion, si ispira a fatti realmente accaduti. Il 2 ottobre del 2006, in una piccola comunità Amish nella contea di Lancaster, Pennsylavia, Stati Uniti, un uomo armato prende in ostaggio dieci ragazze nella West Nickel Mines School. Lo squilibrato, Charles Carl Roberts IV, dopo poche ore spara, uccidendo, cinque delle dieci ragazze, tutte in età compresa tra i sei e i tredici anni, per poi rivolgere l’arma contro se stesso.

Quell’atroce avvenimento che ha scosso non solo gli Stati Uniti ma il mondo intero, crea scompiglio in tutta la comunità Amish di Lancaster. Il film segue più da vicino le reazioni delle famiglie delle piccole vittime e in particolare di Ida Graber (Kimberly Williams – Paisley). La donna, distrutta dalla morte di sua figlia, non sembra intenzionata a perdonare il pazzo omicida né tanto meno sua moglie Amy Roberts (Tammy Blanchard).

Il comportamento di Ida fa discutere e indignare quasi i suoi fratello Amish che da sempre vivono secondo i dettami della religione cattolica e praticano il perdono e la misericordia. Tuttavia, il dolore per la perdita della figlia e la rabbia per il folle gesto di Carl Roberts, mettono alla prova la fede incondizionata di Ida e portano scompiglio in tutta la comunità.

6. Negli anni successivi, David Mazouz recita, seppur come semplice comparsa, in diverse serie tv di successo come Mike & Molly (2010), Private Practice (2011), fho(2011), The Office (2011), Touch (2012-2013), Drop Dead Diva (2014) e nel film per la tv Dear Dumb Diary(2013).

David Mazouz in Gotham

5. Ma la vera svolta per la carriera del giovanissimo David Mazouz avviene solo nel 2014. Quello stesso anno, infatti, l’attore viene scelto per interpretare un ruolo di grande rilievo nella nuova serie targata Fox, dal titolo Gotham.

Creata da Bruno Heller e basata sugli iconici personaggi della DC Comics, Gotham è una serie tv che racconta dell’adolescenza di Bruce Wayne.

La storia inizia con l’assassinio di Thomas e Martha, genitori del piccolo Bruce (David Mazouz), uccisi da un rapinatore armato di pistola all’uscita del teatro. Bruce assiste all’omicidio ma non è in grado di fermare il criminale. Il detective Harvey Bullock (Donal Logue) e la nuova recluta della polizia di Gotham, James Gordon (Benjamin McKenzie) si occuperanno del caso, facendo di tutto per rintracciare l’omicida dei Wayne e consegnarli alla giustizia.

La serie, partendo dall’evento più traumatico della vita di Bruce Wayne, ripercorre tutte le fasi della vita di Batman prima che diventasse “l’uomo pipistrello”. In Gotham, inoltre, vengono introdotti nuovi e vecchi personaggi come Carmine Falcone (John Doman), boss locale, Fish Mooney (Jada Pinkett Smith), suo braccio destro, la taccheggiatrice Selina Kyle (Camren Bicondova), una giovane Catwoman e Oswald Cobblepot (Robin Lord Taylor), schiavetto di Fish Mooney, nonché giovane Pinguino.

La serie, andata in onda sul canale della Fox, dal 2014 al 2019, per quattro stagioni e ben cento episodi, è stata un enorme successo e anche il punto di lancio della carriera di David. L’accoppiata David Mazouz e Camren Bicondova, nei panni dei giovani Batman e Catwoman, è riuscita a sorprendere il pubblico guadagnandosi il favore degli spettatori.

David Mazouz oggi: fidanzata, Instagram e tante curiosità

4. David Mazouz oggi ha soli diciannove anni ed è già uno degli attori emergenti più pagati della tv. Il ruolo del giovane Bruce Wayne gli ha portato fortuna ma, per quelli che lo conoscono davvero, non si è trattato affatto di fortuna ma del destino. Sembra, infatti, che David e Batman condividano il giorno del compleanno, ovvero il 19 febbraio. Che siate superstiziosi o meno, questa è davvero una bella coincidenza!

3. La connessione tra David e il suo personaggio in Gotham sembra avere radici molto profonde. L’attore infatti ha confessato di aver sempre amato Batman e tutto il suo universo e di preferirlo a tutti gli altri supereroi targati DC Comics o Marvel. Il motivo è che Batman, a differenza degli altri, non ha dei veri superpoteri ma è un semplice essere umano come tanti che però si batte contro la criminalità.

2. David Mazouz, così come tanti giovani attori, sogna una carriera ricca di eventi e collaborazioni importanti. Vorrebbe infatti aver la possibilità un giorno di lavorare con alcuni dei suoi miti come Steven Spielberg, Leonardo DiCaprio, Tim Burton, Sean Penn, JJ Abrams e molti altri ancora. David ha inoltre un sorprendente lato comico che vorrebbe esplorare lavorando con geni della comicità come Adam Sandler, Tina Fey e Amy Poehler e magari arrivare fino al Saturday Night Live.

1. Nonostante sia fin troppo giovane per avere una vita sentimentale così attiva, i tabloid sono sempre alla ricerca della nuova fidanzata di David Mazouz. Dopo aver ficcanasato per anni e aver fatto supposizioni errate su di una possibile relazione con la sua collega e amica Camren Bicondova, pare che adesso l’attenzione dei media sia tutta puntata su di una certa Talia. La ragazza in questione ha infatti accompagnato David al ballo scolastico lo scorso anno. A dimostrarlo c’è una foto, pubblicata da Mazouz stesso sul suo account Instagram.

A oggi non si hanno informazioni circa la ragazza in questione né tanto meno sulla natura della loro relazione. Non sappiamo quindi se sono semplici amici o se sono una coppia. Staremo a vedere.

Per adesso, se volete essere sempre informati su tutte le vicende personali e professionali dell’attore, seguito l’account ufficiale di David Mazouz Instagram.

 

Fonte: IMDB

David M. Rosenthal alla regia del thriller How It Ends

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David M. Rosenthal, regista del fortunato The Perfect Guy (26 milioni di dollari al botteghino americano solo nel primo weekend d’apertura) è stato scelto per dirigere How It Ends, thriller d’azione della Sierra Pictures.
La sceneggiatura, scritta da Brooks McClaren, segue la vicenda di un giovane padre che, trovatosi nel mezzo di un misterioso evento apocalittico che getta nel caos le strade, non si ferma davanti a nulla pur di arrivare a casa dalla moglie incinta dall’altra parte del paese.
How It Ends è prodotto da Paul Schiff Productions e da Sierra Pictures, che sta sviluppando e finanziamento il lavoro. Nick Meyer sarà il produttore esecutivo. Tra i precedenti lavori di Rosenthal, Falling Up, Janie Jones e A Single Shot. Ulteriori dettagli non sono ancora stati svelati su questo nuovo progetto.

Fonte: TheWrap

David Lynch: Netflix non produrrà il suo film d’animazione Snootworld

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Il film d’animazione di David Lynch, Snootworld, non verrà presentato su Netflix. Ora però conosciamo qualche dettaglio in più rispetto al progetto. Parlando con Deadline, Lynch e la co-creatrice Caroline Thompson hanno rivelato che il loro film d’animazione Snootworld è stato rifiutato da Netflix. Nonostante ciò, entrambi intendono comunque trovare un modo per produrre il film. Il creatore di Twin Peaks ha rivelato la sua intenzione di realizzare un film per famiglie utilizzando la sua storia su “Snoots”, mentre Thompson ha spiegato quale sarà la storia esatta del film pianificato.

David Lynch: Non so quando ho iniziato a pensare a Snoots, ma facevo questi disegni di Snoots e così ha iniziato ad emergere una storia. Mi sono incontrato con Caroline e abbiamo lavorato su una sceneggiatura. Proprio di recente ho pensato che qualcuno potesse essere interessato a sostenere questo progetto, quindi l’ho presentato a Netflix negli ultimi mesi ma l’hanno rifiutato. Snootworld è una specie di storia vecchio stile e l’animazione oggi è più incentrata su battute superficiali. Le favole vecchio stile sono considerate lamentose: a quanto pare la gente non vuole vederle. Adesso è un mondo diverso ed è più facile dire di no che dire di sì.

Caroline Thompson: Mi toglie il fiato quanto sia stravagante. Gli Snoot sono queste minuscole creature che hanno una transizione rituale all’età di otto anni, momento in cui diventano più piccoli e vengono mandati via per un anno in modo da essere protetti. Il mondo va nel caos quando l’eroe Snoot della storia scompare nel tappeto e la sua famiglia non riesce a trovarlo ed entra in un mondo pazzo e magnifico.

Anche se il film per famiglie di David Lynch non verrà presentato su Netflix, questi nuovi dettagli da parte sua e di Thompson confermano che i due vogliono ancora dare vita al film. Anche se non è chiaro se lo stesso Lynch si occuperà della co-sceneggiatura e della regia del film, la possibilità rimane aperta. Ha anche menzionato che sua figlia, Jennifer Lynch, si occuperà del progetto, ma anche questo rimane un dettaglio vago.

David Lynch: Naomi Watts rivela che era “pronto per tornare al lavoro”

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Più di 23 anni dopo aver recitato per David Lynch in Mulholland Drive, Naomi Watts era pronta a lavorare ancora una volta come musa dell’autore. È quanto affermato dalla stessa attrice, che – dopo a seguito della morte di Lynch, avvenuta a gennaio all’età di 78 anni – ha ora raccontato di aver visto per l’ultima volta il creatore di Twin Peaks durante un pranzo a fine novembre insieme anche alla collega Laura Dern.

Abbiamo avuto un bellissimo pranzo a casa sua”, ha raccontato l’attrice al Los Angeles Times. “Sapevo che non stava bene, ma era di ottimo umore. Voleva tornare a lavorare – Laura e io gli abbiamo detto: ‘Puoi farlo! Puoi lavorare dalla roulotte’. Non era affatto sconfitto. Potevo vedere lo spirito creativo vivo in lui”. Tuttavia, dopo la morte di Lynch per arresto cardiaco, con una malattia polmonare cronica ostruttiva come causa scatenante, Watts ha dichiarato che la sua perdita è stata “profondamente, profondamente sconvolgente”.

Il ruolo di spicco della Watts è stato quello di Mulholland Drive, mystery neo-noir di David Lynch del 2001, per poi recitare nel suo cortometraggio Rabbits del 2002. Lei e Dern sono apparse anche nel film di Lynch del 2006 Inland Empire e nel revival della sua serie del 2017 Twin Peaks – Il ritorno, che si è rivelato essere l’ultimo progetto del regista. “Pensavo di vederlo tra un paio di settimane [dopo l’ultimo pranzo] perché ero qui a Los Angeles”, ha detto Watts. “Ci sono molte cose che potrei condividere, ma voglio essere riservato a causa della sua famiglia. Ma è stato un incontro davvero forte che mi ha riempito di tanto amore e speranza”.

Watts aveva già ricordato Lynch come “un vero mentore e un amico” dopo la sua morte, spiegando che “è stato molto determinante per la mia presenza in America. Non sarei rimasta se non avessi incontrato David Lynch”. Se le condizioni di salute di David Lynch non si fossero aggravate, dunque, sembra ci fosse la possibilità che il regista tornasse a ricoprire tale ruolo, idealmente per un nuovo film. Già nei mesi precedenti la sua scomparsa si vociferava di un suo possibile progetto, ma purtroppo questo non si è concretizzato in tempo.

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David Lynch, Hollywood onora l’artista. Steven Spielberg: “Al mondo mancherà una voce così unica e originale”

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Steven SpielbergRon Howard e altri hanno reso omaggio a David Lynch, il visionario regista dietro “Twin Peaks” e “Velluto blu“, scomparso oggi all’età di 78 anni.

“Ho amato i film di David. ‘Velluto blu’, ‘Mulholland Drive’ e ‘Elephant Man’ lo hanno definito come un sognatore visionario e singolare che ha diretto film che sembravano fatti a mano”, ha detto Spielberg in una dichiarazione. “Ho conosciuto David quando ha interpretato John Ford in ‘The Fabelmans’. Ecco uno dei miei eroi: David Lynch che interpretava uno dei miei eroi. È stato surreale e sembrava una scena di uno dei film di David. Il mondo sentirà la mancanza di una voce così originale e unica. I suoi film hanno già superato la prova del tempo e lo faranno sempre”.

È morto David Lynch

Ron Howard ha definito Lynch “un uomo cortese e un artista senza paura che ha seguito il suo cuore e la sua anima e ha dimostrato che la sperimentazione radicale può produrre un cinema indimenticabile” in un post su X.

James Gunn ha detto “hai ispirato così tanti di noi“, mentre Patton Oswalt ha annuito allo stile surrealista di Lynch dicendo: “RIP. Almeno questo è ciò che il cavallo che indossa un fez mi ha appena detto* in un sogno. (*Al contrario e in svedese).

La regista di “I Saw the TV Glow” Jane Schoenbrun ha pubblicato un tributo su X: “Come Kafka, come Bacon, ha dedicato la sua vita ad aprire un portale. È stato il primo a mostrarmi un altro mondo, uno splendido mondo di amore e pericolo che ho percepito ma che non avevo mai visto al di fuori del sonno. Grazie David, il tuo dono riecheggerà per il resto della mia vita“.

L’American Film Institute, dove Lynch si è laureato nel 1970, lo ha definito “un originale americano” in una dichiarazione.“E le storie sono vere: in qualità di membro fondatore dell’American Film Institute, ha vissuto nelle scuderie di Greystone durante le riprese del suo film di tesi AFI, ERASERHEAD. Nel corso dei decenni, l’impatto di David sul cinema si è rivelato indelebile nei suoi film e nella sua arte, e ha sempre ricambiato l’AFI, sostenendo i narratori che hanno scritto le proprie regole e hanno cercato qualcosa di diverso”, continua la dichiarazione. “Durante un seminario nel campus, ha condiviso questo consiglio senza tempo con i membri: ‘Racconta le storie che hai dentro. Ogni persona ha queste storie che ti accompagnano. Rimani fedele a quelle idee e goditi il ​​fatto di farle’. Continuerà a vivere nei nostri sogni”.

Oltre ai suoi hobby, la pittura e la fotografia, Lynch è stato anche una figura di spicco nel mondo della meditazione trascendentale, avendo introdotto altre celebrità alla pratica e fondato nel 2005 la David Lynch Foundation per promuoverla.

David Lynch sceglie Napoli per raccontarci “tutte le sue cose”

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David LynchIl genio del maestro David Lynch sceglie Napoli come location privilegiata della sua nuova canzone All The Things; è infatti il chiostro cinquecentesco di Santa Caterina a Formiello a fare da sfondo alle immagini- e alle suggestioni- del video girato da Nicolangelo Gelormini, già assistente di Paolo Sorrentino, Luca Ronconi e vincitore pure del Raindance Film Festival di Londra: una donna- dopo la perdita di un grande amore- cerca di anestetizzare le sue emozioni, alle quali non può sfuggire però in eterno. Il suo cuore arriva ad essere, metaforicamente e letteralmente, strappato nel finale. Questa è la linea guida d’interpretazione del video e della canzone scritta da David Lynch stesso- artista impegnato in ambiti diversi dell’universo multimediale, tra cinema, pittura e musica- e interpretata dalla sua musa Chrysta Bell. Anzi, per sottolineare il legame di Lynch con l’arte, è stato scelto un oggetto di scena particolare, un ciocco di legno che è una creazione dell’artista Jimmie Durham, che vive da anni in un ex lanificio di Napoli: anche questa scelta compiuta dall’Associazione Tramontano Arte serve a rilanciare Napoli nello scenario vitale dell’arte contemporanea e internazionale, con un occhio particolare- appunto- al progetto “Made in Cloister” mirato ad utilizzare lo splendido chiostro del sedicesimo secolo, emblema del rinascimento napoletano, come un centro creativo e propulsivo per i progetti di designer e artisti contemporanei internazionali.

Qui il video:

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Fonte: Corriere

David Lynch ritorna?

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Giungono ottime notizie per i fan di David Lynch. Sono passati molti anni dal suo ultimo lavoro, in questi anni Lynch si è concentrato su altri interessi come la regia dei Concerti dei DuranDuran o la registrazione di un disco da solista come Crazy Clown Time, che è in uscita l’8 Novembre.

David Lynch reciterà per Steven Spielberg

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David Lynch reciterà per Steven Spielberg

David Lynch si è unito al cast del film drammatico di Steven Spielberg, The Fabelmans. Il suo ruolo rimane un segreto gelosamente custodito.

The Fabelmans segnerà la prima collaborazione tra Lynch e Spielberg, entrambi registi seminali emersi negli anni ’70. Lynch ha accumulato nel corso degli anni una serie di capolavori Mulholland Drive, Eraserhead, Velluto Blu, Una storia vera e Strade Perdute. Il suo dramma storico del 1980 The Elephant Man ha ricevuto otto nomination all’Oscar, di cui una per la regia di Lynch, mentre il suo romanzo poliziesco Cuore selvaggio ha vinto la Palma d’Oro al Festival di Cannes del 1990.

Lynch ha ricevuto nomination all’Oscar come miglior regista per Velluto Blu e Mulholland Drive. Il suo film più recente, Inland Empire, è uscito nel 2006, suscitando elogi da parte di gruppi di critici.

David Lynch attore per Spielberg

Lynch è anche una delle menti dietro la serie televisiva Twin Peaks, che ha co-creato con Mark Frost. Lynch ha diretto sei episodi delle due stagioni della serie negli anni ’90, oltre al film prequel del 1992 Twin Peaks: Fuoco cammina con me. Nel 2017, Lynch è tornato alla serie, dirigendo 18 episodi per Showtime.

Oltre alla regia, Lynch ha anche avuto esperienze di recitazione. Ha interpretato l’agente dell’FBI Gordon Cole in tutte le iterazioni di Twin Peaks e i suoi altri crediti vanno dalle apparizioni come ospite in Louie e The Cleveland Show, a un ruolo in Lucky del 2017.

Sebbene Spielberg sia attualmente trai protagonisti della stagione dei premi con West Side Story, il regista è anche impegnato nella realizzazione di The Fabelmans. Mentre i dettagli della trama rimangono nascosti, The Fabelmans è descritto come un progetto semi-autobiografico, che attinge dal periodo in cui Spielberg è cresciuto in Arizona.

Lynch si unisce a un cast che include Michelle Williams, Seth Rogen, Paul Dano, Julia Butters e il nuovo arrivato Gabriel LaBelle. Williams e Dano dovrebbero interpretare personaggi basati sui genitori di Spielberg, mentre si dice che il ruolo di Rogen sia influenzato dallo zio di Spielberg. LaBelle interpreta l’aspirante regista Sammy, un alter ego di Spielberg, mentre Butters interpreta sua sorella, Anne. L’ensemble di The Fabelmans comprende anche Judd Hirsch, Sam Rechner, Oakes Fegley, Chloe East, Jeannie Berlin, Robin Bartlett, Jonathan Hadary e Isabelle Kusman.

Fonte: Variety

David Lynch I’m Waiting Here video ufficiale del brano!

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david-lynch-i’m Waiting HereDopo l’annuncio dell’uscita del suo prossimo album che si intitolerà The Big Dream, oggi David Lynch ci mostra il videoclip del brano “I’m Waiting Here”, realizzato in collaborazione conLykke Li. 

David Lynch ha accettato di partecipare a The Fabelmans di Steven Spielberg per un sacchetto di Cheetos

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David Lynch ha accettato di partecipare a una scena di The Fabelmans di Steven Spielberg per un sacchetto di Cheetos.

Lynch – l’iconico regista noto per Twin Peaks, Eraserhead del 1977, Mulholland Drive del 2001 e molti altri titoli – appare nei momenti finali di The Fabelmans del 2022. Nel film, David Lynch interpreta il regista John Ford in carne e ossa nella breve ma memorabile scena che lo vede offrire alcuni consigli sugli orizzonti di ripresa a un giovane Sammy Fabelman (un personaggio, interpretato da Gabriel LaBelle, che è basato sulla vita di Steven Spielberg).

Parlando con Empire Magazine, David Lynch ha detto che all’inizio non voleva girare la scena. “E il motivo è che, quando si tratta di recitare, ho cercato di proposito di starne alla larga, dando una possibilità di carriera a personaggi come Harrison Ford e George Clooney“, ha spiegato.

Alla fine, però, ha accettato di farlo, non solo perché “gli piaceva molto la scena“, ma anche perché il suo requisito principale per accettare il ruolo era stato soddisfatto: Un sacchetto di Cheetos nel suo camerino.

John Ford sulle Cheetos: “Hanno un sapore incredibile”.

Beh, le Cheetos, numero uno, le adoro“, ha detto Lynch. “E ogni volta che posso, le prendo. Ma so che non sono esattamente un alimento salutare. Quindi, quando esco di casa e ne ho la possibilità… Ma non li prendo spesso, onestamente. Se li prendo, ne voglio una busta grande. Perché una volta che inizi… devi averne un bel po’ prima di poter rallentare e fermarti. Altrimenti, con un sacchetto piccolo, saresti stato in giro per giorni a cercarne altri […] È un sapore incredibile“.

Al momento non è chiaro quale tipo di Cheetos (normali, Flamin’ Hot, Cheetos Puffs, ecc.) Lynch abbia richiesto e di cui sia più ghiotto. The Fabelmans non è l’unica volta che Lynch ha recitato. Sebbene abbia fatto un cameo in alcuni dei suoi film (tra cui The Elephant Man del 1980 e Dune del 1984), ha anche avuto un ruolo di supporto in Lucky del 2017, diretto da John Carroll Lynch e interpretato dal compianto Harry Dean Stanton.

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