Parliamoci chiaro: Elijah Jordan
Wood rimarrà negli annali come il mite-eppur-coraggioso
Frodo Baggins della trilogia de Il signore
degli anelli, con quei boccoli scuri e i piedoni pelosi da
hobbit. Ma se il personaggio creato da Tolkien – e reso
immortale una volta per tutte da Peter Jackson – è oggi
un’icona pop tra le più amate, è merito anche degli occhioni blu di
Elijah. O no?
È vero, Mr Wood è esploso nel 2001
con l’Anello & Compagnia bella, ma ricordiamoci che recita
ufficialmente dall’età di 8 anni. Dopo aver preso lezioni di
pianoforte (chissà se gli è tornato utile per il suo ultimo film,
Grand Piano), essersi cimentato in qualche spettacolo
scolastico, e aver fatto il baby-modello nella sua città natale
(Cedar Rapids, Iowa), nel 1988 Elijah si trasferisce a Los Angeles
con la famiglia e lì debutta come si deve. Compare, infatti, in un
video di Paula Abdul diretto da un certo David
Fincher, per poi aggiudicarsi una particina in Ritorno al
futuro II. Iniziano, quindi, gli anni Novanta e il
ragazzino appare in una miriade di titoli di vario genere: La
strada per il paradiso, Amore per sempre,
Le avventure di Huck Finn, L’innocenza del
diavolo, Flipper, solo per citarne
alcuni.
Un vero stacanovista. Entrato a
pieno regime nell’adolescenza, il giovanotto passa finalmente
a ruoli un po’ più adulti, che lo portano ad affrontare tempeste
di ghiaccio (con Ang Lee) e meteoriti impazziti (colpa
di Mimi Leder ), per non parlare dei parassiti che infettano
tutto il suo liceo (il solito Robert Rodriguez!). Elijah
comunque se la cava, ed è un bene perché a breve arriverà il
momento della svolta quella vera. Siamo nel 2000 e Peter Jackson ha
deciso di portare sul grande schermo la saga dell’Anello del
potere, viaggio epico in una Terra di Mezzo popolata da mille
creature e insidiata da mille pericoli. Wood viene scelto per il
ruolo dell’eroe più eroico della trilogia, l’hobbit Frodo, che, un
po’ ingenuamente, accetta di imbarcarsi nell’impresa impossibile di
riportare l’anello incriminato nella tana del lupo (o dell’Occhio,
che dir si voglia).
Il trittico firmato da Jackson è un
successo mondiale e Elijah diventa una superstar, come del resto
tutti gli altri membri del folto cast. Oltre alla fama, il giovane
si porta a casa un tatuaggio col numero “9” (condiviso con tutti
quelli della Compagnia) e, per gentile concessione del regista, una
copia del famigerato anello + Pungolo (la sua spada
intercetta-orchi) + un paio di prostetici dei suoi piedi da hobbit.
Certo, non sono propriamente i trofei che esporresti sul camino di
casa, ma, in mancanza di un Oscar, per ora il signorino si deve
accontentare. Grazie all’avventura tolkeniana, Wood è ormai un nome
su cui puntare, e negli anni successivi lo troviamo in vari
progetti, tutti molto diversi – per genere e portata – dal
blockbuster che lo ha catapultato nello star-system. Ecco quindi
che il suo faccino compare in pellicole d’autore un po’ indie, come
Se mi lasci ti cancello, Hooligans e
Ogni cosa è illuminata; ma è anche in Sin
City (seconda collaborazione con Rodriguez), in
Bobby e in Oxford Murders.
Nel 2012 Elijah fa una toccata e
fuga nella sua Hobbiville per un cameo ne Lo Hobbit – Un
viaggio inaspettato, dove torna a vestire i panni (e i
piedi) di Frodo. Ma la sua vita non è tutta casa & Contea. Wood fa
anche il produttore (ha una società, la SpectreVision, che
sforna horror) e si occupa di musica: nel 2005 ha fondato la sua
etichetta discografica e da un po’ si diletta anche come DJ (nei
club lo conoscono col nickname Wooden Wisdom o , ehm… DJ
Frodo). Una curiosità: nel 2006 è comparso in una singolare
classifica, quella della rivista Autograph Collector
Magazine, che lo ha piazzato al settimo posto nella top 10 dei
migliori firmatori-di-autografi (?!?). Noi, invece, oggi lo
piazziamo al primo posto nella rubrica Buon Compleanno. HAPPY
BIRTHDAY ELIJAH!