Questa mattina il sito ufficiale di
Jurassic World, il quarto capitolo della
saga cominciata da Steven Spielberg nel 1993, ha
rivelato che i protagonisti torneranno sull’isola del primo film,
la Isla Nublar.
Il sito ha poi annunciato che la
produzione ha già iniziato a fare i primi sopralluoghi alle Hawaii
in vista del film che uscirà nel 2015. In realtà il primo a dare
questa notizia è stato il regista Kevin Smith
durante il suo programma “Hollywood Babble-On” nel quale un
ospite di nome Craig, coinvolto nel progetto in qualità di
“teamster” (colui che aiuta in vari aspetti della produzione di un
film), ha rivelato la location del film.
Oltre a queste notizie, il sito di
audizioni Acting-Auditions.org ha
fatto sapere che la produzione del film è in questo momento
impegnata nella ricerca di qualcuno che interpreti il ruolo del
co-protagonista e altri ruoli di supporto. Le audizioni si stanno
svolgendo a Los
Angeles, Hawaii e Baton Rouge.
Inoltre, Acting – Auditions ha pubblicato
anche una breve sinossi del film:
“Jurassic World sarà ambientato
ai giorni nostri, a Isla Nublar, e avrà luogo 22 anni dopo gli
eventi del primo film.”
Jurassic World sarà diretto
da Colin Trevorrow (Safety Not
Guardanteed), accompagnato nella sceneggiatura
da Derek Connolly, e arriverà in 3D
nelle sale USA a partire dal 12 Giugno 2015. Frank
Marshall e Pat
Crowley sono i produttori della
pellicola. Spielberg sarà il produttore
esecutivo del sequel e affiancherà il regista nella lavorazione del
film. In questo quarto capitolo saranno inseriti nuovi dinosauri
acquatici, ma soprattutto un nuovo temibile dinosauro che potrebbe
essere l’erede del famoso T-Rex che tutti noi ben conosciamo. La
trama completa rimane ancora incerta e nascosta. Dovremo aspettare
ancora un po’ per conoscere la storia e i suoi segreti, almeno fino
a giugno 2015
Arriva la notizia sulle prossime date
del Festival di Roma 2014, che si
anticipa di circa un mese, ovvero dal 16 al 25 ottobre per un
budget complessivo che si aggira intorno ai 10 Milioni di euro.
Passo indietro dunque di Marco Muller che proprio
nella conferenza stampa di chiusura del Festival aveva
preannunciato che l’edizione prossima sarebbe stata nella seconda
parte di Novembre. Quindi, per la gioia del Festival di Torino
l’evento della capitale sarà ad ottobre e non più a novembre.
Confermata invece la sede, ovvero l’Auditorium Parco della Musica,
come anche i partner istituzionali, Comune e Regione che confermano
l’impegno economico di 1,1 Milioni di Euro. L’altra perte del
capitare arriverà dai privati, come del resto è avvenuto sempre
nella kermesse romana. Che dire, era dai tempi della prima edizione
che l’evento non era subito dopo la Mostra del Cinema di
Venezia.
E’ uscito questa mattina il poster
finale di Noah,
l’epico film sul leggendario diluvio biblico diretto dal regista
Darren Aronofsky.
La suggestiva immagine vede il
premio Oscar Russell Crowe, con una lunga barba e
capelli tagliati corti, in piedi nel mezzo della peggiore tempesta
del mondo. Nella mano destra anche una piccola ascia a suggerire
che il protagonista non combatterà solamente con la tempesta e le
alluvioni.
Ricordiamo che un nuovo spot tv del
film è stato annunciato per i prossimi Superbowl. Appuntamento
quindi al 2 Febbraio.
Noah
di Darren Aronofsky arriverà in Italia il
prossimo 10 aprile 2014. La storia riprende la storia Noè, il
patriarca biblico, il più importante dopo Adamo e prima di
Abramo. Secondo la narrazione biblica è il costruttore
dell’Arca di Noè grazie a cui l’Umanità continuò la propria
esistenza sulla Terra; sull’Arca furono ospitate 7 coppie degli
animali puri ed una coppia di tutti gli altri animali (secondo
Genesi 6,19; secondo Genesi 7,2).
Secondo quanto riporta la pagina
facebook ufficiale del film, The Amazing Spider-man 2
potrebbe essere presente al Superbowl con un nuovo video o con un
nuovo trailer. Come tutti gli anni c’è grande fermento intorno al
principale evento televisivo statunitense e come sempre
attendiamo con trepidazione, durante le pause
pubblicitarie, le
novità offerte dai film più attesi dell’anno.
La foto non lascia dubbi: il
prossimo 2 Febbraio Spiderman sarà al Superbowl
In The Amazing Spiderman 2, per Peter
Parker (Andrew Garfield) affronta la vita
post diploma. Lasciatosi alle spalle le scuole superiori si è
ritrovato sempre più impegnato vestendo i panni di Spiderman,
senza, però, dimenticare la promessa fatta al padre di Gwen
(Emma Stone): proteggerla. A disturbare gli
equilibri ci penserà l’arrivo di un nuova nemesi, Electro
(Jamie Foxx) ed il ritorno di un vecchio amico,
Harry Osborn (Dane DeHaan).
Nonostante le varie foto dal set e i
rumors dai siti web, poco si sa ancora sul prossimo film di
Brad BirdTomorrowland.
In un intervista, tuttavia, il
protagonista del film George Clooney ha parlato
del lavoro sul set ed ha inoltre rivelato un paio di indizi utili a
chiarirci meglio le idee sul misterioso progetto della Disney.
“Mi hanno messo una cintura e poi appeso
all’altezza di 30 piedi intorno a 4 diversi blue screens. E tutti
mi stavano a guardare perchè dovevo trovare un modo per scendere da
li! Brad è davvero un bravo ragazzo ed ha una fervida
immaginazione. Se non rovinerò tutto io, sarà un grande film“.
Clooney ha poi aggiunto che “bisogna stare attenti a quello che
si dice perché tutto è top secret, quindi non voglio rovinare il
film dicendo che tutti alla fine muoiono.”
Tomorroland è un live-action
prodotto e distribuito dalla Walt Disney Pictures, in
uscita il 12 dicembre 2014 negli Stati
Uniti. Il film è diretto da Brad Bird ed è
statoscritto dal regista insieme a Damon
Lindelof. Il cast include George
Clooney, Raffey Cassidy, Britt
Robertson e Hugh Laurie.La storia
è incentrata sulle vicende di una ragazzina e di un genio di
mezza età cacciato dal parco divertimenti “Tomorrowland”; con loro
una ragazza robot. Insieme, i tre cercheranno di capire cosa sta
accadendo a “Tomorrowland” per poter salvare la Terra. Del
film, precedentemente intitolato 1952 non sappiamo niente di più ma
sembra che si rifaccia alle atmosfere di Incontri
ravvicinati del Terzo Tipo di Steven Spielberg.
La Warner Bros ha
rilasciato un nuovo spot televisivo del film d’animazione
The Lego Movie. In questo nuovo video i tanti fan
dei mattoncini colorati potranno finalmente vedere chi si cela
dietro alla maschera di Batman e scoprire in anteprima il volto di
Bruce Wayne.
La storia originale del film in
animazione computerizzata 3D segue la storia di Emmet, un ordinario
omino lego che è per errore identificata come la persona più
straordinaria del mondo e quindi come la chiave per salvare il
mondo. Così viene trascinato da una stranissimo gruppo di persone
in un’avventura epica per fermare un malvagio tiranno. Ovviamente
Emmet è incredibilmente impreparato ad affrontare questa grande
avventura!
Nel cast vocale del film
troviamo Chris Pratt che sarà il
protagonista Emmet, Will Ferrell sarà un
primo avversario President Business, Liam
Neeson sarà invece il prepotente scagnozzo del
presidente, Morgan Freeman sarà
Vitruvius, un vecchio mistico, Elizabeth
Banks sarà Lucy, love interest di Emmet che scambierà
per il salvatore del mondo, Will
Arnett sarà Batman (!) una figurina Lego con la quale
Lucy ha avuto una storia, Nick
Offerman sarà un personaggio ossessionato dalla
vendetta contro President Business, mentre Alison Brie sarà un
dolce e amabile membro del gruppo con poteri segreti.
A dirigere il film ci
sono Phil Lord & Christopher
Miller (21 Jump
Street e Piovono
Polpette) che hanno scritto anche la sceneggiatura da
una storia di Dan Hageman & Kevin
Hageman che si sono basati sui famosi mattoncini.
Nella storia sono state coinvolte alcune delle figurine lego più
popolari in modo tale da invogliare tutti coloro che hanno giocato
con i Lego ad andare a vedere il film al cinema in un 3D che pare
sia davvero unico.
Secondo Variety la
Marvel Studios è cosi soddisfatta del
prossimo atteso film, Captain America The Winter
Soldier, che ha già cominciato a corteggiare i due
co-registi della pellicola, Anthony e
Joe Russo per un prossimo terzo capitolo
di Captain America. A dire il vero non sono ancora iniziate in
via ufficiale le trattative per un possibile sequel, perché se
dovessero diventare una realtà, sarà solo dopo l’uscita del secondo
film, ma pare però che lo studio insieme ai due registi stiano già
parlando di una possibile storia per un terzo film, che vedrebbe
l’attore Chris Evans ancora nei panni di Steve
Rogers.
La storia si legerà alla fine di The
Avengers, continuando a seguire il Captain America impegnato con
Nick Fury e la S.H.I.E.L.D e alle prese con la modernità. Al
momento l’uscita del film è prevista per il 4 aprile del 2014. Vi
ricordiamo che tutte le news sul film sono reperibili nel nostro
speciale: Captain America: il soldato
d’inverno. Tutte le info utili nella nostra
scheda: Captain America The Winter
Soldier.
“La parte più difficile nel
partecipare a Dallas Buyers Club è stata
probabilmente il fatto di riuscire a realizzare il film”. Il
protagonista di Dallas Buyers ClubMatthew McConaughey ha raccontato oggi alla stampa
romana il suo film, la sua esperienza, il suo momento d’oro (tra
premi arrivati e altri che forse arriveranno), ma ha anche parlato
di possibilità e di capacità, di volontà nel cambiare le cose e del
problema dell’HIV come un tema ancora attuale e di cui
discutere.
Di nuovo in forma, dopo la
disastrosa ma necessaria perdita di peso,
McConaughey non è apparso come quei protagonisti
che cercano la battuta, che ringraziano tutti e che sono sempre e
per forza sorridenti. Deciso nei commenti, preciso nelle risposte,
articolato nel raccontare la sua esperienza sul set e le decisioni
della sua vita, l’attore è riuscito a fare qualcosa che poche
personalità dello spettacolo riescono a fare: rendere interessante
una conferenza stampa. Ecco il video della conferenza stampa che ha
presieduto oggi a Roma.
Dallas
Buyers Club diretto da Jean-Marc
Vallee comprende nel cast
Matthew McConaughey,
Jennifer Garner,
Jared Leto, Steve Zahn, Dallas Roberts,
Griffin Dunne, Denis O’Hare, e Bradford
Cox. La storia è quella vera di Ron Woodroof, un
elettricista a cui nel 1986 viene diagnosticata l’AIDS, e a cui
rimangono sei mesi di vita. Deciso a non arrendersi, l’uomo tenta
una cura alternativa con farmaci sperimentali.
A 60 anni dall’arrivo in sala di
Mary Poppins, il cinema, e la
Walt Disney, ci regalano un gioiello nel quale si
racconta la storia dietro al mito, ovvero: cosa è successo prima
che Mary Poppins arrivasse sul grande schermo? Protagonisti di
questa commovente e divertente vicenda sono da una parte il caro
zio Walt, interpretato da Tom Hanks, e dall’altra Pamela L. Travers a
cui da corpo una scoppiettante
Emma Thompson. Il film dal titolo esplicito,
Saving Mr. Banks, racconta la storia tra queste
due fortissime personalità: da un lato Walt, paffuto, socievole,
simpatico e buontempone, intenzionato sopra ogni cosa a voler
realizzare un film per portare la gioia alle sue figlie, alle quali
aveva promesso di far diventare Mary Poppins un personaggio da
cinema.
Contrapposta a Walt, c’è la Signora
Travers, autrice dei romanzi di Mary Poppins, inglesissima zitella
che affezionata oltre ogni dire al suo personaggio, non riesce a
lasciarlo andare per nessuna ragione al mondo; non vuole svendere
la sua Mary, ma ben presto scopriremo che non è la bambinaia che
Pamela non vuole lasciare andare, ma è un altro ricordo, più
intimo, doloroso e profondo, la chiave del suo apparentemente
frigido cuore inglese.
John Lee
Hancock, la mano dietro all’Oscar per la migliore
interpretazione femminile a Sandra Bullock in The Blind
Side, torna dietro la macchina da presa e ci racconta
una storia fatta di ricordi e di flashback, ma anche di lotta per
ciò che si ama e ciò che si vuole. Saving Mr.
Banks è però principalmente un film di attori, in cui
due talenti dei nostri giorni si fronteggiano e si scontrano, per
poi incontrarsi, e infine venire a patti con l’altro e con se
stessi.
Se Tom Hanks è un superbo Walt Disney, sempre
sorridente e felice delle sue creature immaginarie, Emma
Thompson è rigida, impettita e diffidente, come una
signora a cui vogliono rubare qualcosa e trasformarlo in “stupidi
cartoni animati”, proprio come, a quanto pare, era la Signora
Pamela Travers.
L’ilarità del film nasce proprio
dal contrasto di queste due personalità, dall’americano e
dall’inglese che si scontrano nel più tradizionale e divertente dei
modi, scandendo di tanto in tanto anche in cliche ma mettendo in
scena situazioni che, strizzando sempre in continuazione l’occhio
alla Mary Poppins che tutti amiamo, ci rendono complici divertiti
di una storia che non conosciamo fino in fondo. Importante e
decisivo è il cast di contorno, grandi attori che dimostrano che
‘non esistono piccole parti’; tra questi citiamo il sempre ottimo
Paul Giamatti,
Colin Farrell, Jason Schwartzman e Ruth
Wilson.
Saving Mr.
Banks è un perfetto esempio di prodotto
Disney, realizzato con competenza e maestria, con
un cast che ne costituisce la punta di diamante e con una storia
che attinge al buono che è in ognuno di noi, e che alla fine lascia
lo spettatore con il cuore gonfio d’emozione e gli occhi annebbiati
dalle lacrime.
Sembra averci completamente invasi
con la sua simpatica e affascinante presenza, ebbene torniamo a
parlare di Tom Hiddleston.
Circolano in rete due gif che
testimoniano il provino che Tom Hiddleston ha
sostenuto per il ruolo del biondo Thor,
nei film di Kenneth Branagh. Ora che tutto il
mondo lo identifica con Loki, sembra molto strana l’idea che Tom
potesse interpretare il ruolo che sembra cucito addosso all’amico e
collega Chris Hemsworth, eppure eccolo qui, con
una fluente chioma bionda ad interpretare il furioso dio del
tuono!
Che ve ne pare? A noi sembra
sinceramente molto strano a vedersi, anche se non grottesco
come potrebbe sembrare a primo impatto.
Tom Hiddleston si è
però preso una bella rivincita: è stato Loki in Thor, oscurando
quasi la fama del compagno di set Hemsworth; è stato Loki in
The Avengers, superando quasi in fama lo
stesso Robert Downey Jr. che è in assoluto il
protagonista di cinefumetti più amato di sempre; si è ritagliato
una parte molto significativo in Thor The Dark
World, dove il suo personaggio sembra creato ed
inserito a posta per compiacere le fan!
Ecco una scena inedita
dalla versione home video di Thor The Dark
World. Nella scena che vedrete di seguito, Thor cerca
di mettere in guardia la madre Frigga da Loki, dicendo che il
fratellastro è ormai cambiato e non è più quello che lei aveva
conosciuto. La donna però, con il cuore di madre, non riesce a
crederlo e continua aprovare grande affetto verso il figlio
adottivo.
Mentre i suoi colleghi in nomination
passano il tempo che li separa dalla notte degli Oscar a modo loro
(Matthew McConaughey ad esempio oggi era a Roma a
parlare di Dallas Buyers Club,leggi qui), Christian Bale
aspetta di sapere se verrà premiato o meno mentre lavora, sul set
di Exodus, insieme al regista del film Ridley
Scott.
Ecco infatti l’attore immortalato in
un altro scatto dal set postato da Latino Review su Instagram:
L’attore è in perfetto stile Vecchio
Testamento! Che ne pensate?
Exodus
racconta di colui che nella tradizione ebraica ha
restituito la libertà al popolo eletto dalla schiavitù d’Egitto.
Come da tradizione, quando il faraone ordina di uccidere ogni
primo nato del popolo ebraico, la madre di Mosè lo affida alle
acque del Nilo, al sicuro in una cesta. Qui il bimbo viene
ritrovato dalla figlia del Faraone che lo alleva come suo insieme
al figlio stesso del Faraone, quello che diventerà Rhamses II.
Cresciuti i due sono amici, ma la scoperta da parte di Mosè delle
sue vere origini farà cambiare completamente i loro rapporti e il
loro futuro. La storia, celebre nella Bibbia, è stata portata sul
grande schermo con immenso successo nel 1956 da Cecil B. De
Mille, I Dieci Comandamenti, con protagonista
Charlton Heston nei panni di Mosè.
Exodus diretto
da Ridley Scott su sceneggiatura
di Bill Collage, Adam
Cooper e Steven
Zaillian vede nel cast Christian Bale,
Ben Kingsley, Joel Edgerton, John Turturro, Sigourney Weaver,
Indira Varma e Aaron Paul. Il
film uscirà il 5 dicembre 2014 nel Regno
Unito.
Di seguito la gallery degli scatti
rubati dal set del film:
Dopo l’annuncio che è on line il
sito ufficiale italiano del film, ecco che arriva anche il trailer
italiano definitivo di Snowpiercer, che
arriverà da noi il 27 febbraio.
Il film, basato sulla
graphic novel francese “Le Transperceneige”, è ambientato in un
futuro in cui, dopo un esperimento fallito per fermare il
riscaldamento globale, l’era glaciale uccide tutta la vita sul
pianeta, tranne che per gli abitanti che si trovano sul
Snowpiercer, un treno che viaggia in tutto il mondo ed è alimentato
da un motore in moto perpetuo. Sul treno cominciano a
nascere divergenze sociali, e ha inizio una ribellione. Il film al
momento non ha una data d’uscita fissata ne negli USA ne in
Italia.
Nel cast del film diretto da
Bong Joon-Ho ci sono Chris Evans, Song
Kangho, Tilda Swinton, Jamie Bell, Octavia Spencer, Ewen Brewmner,
Alison Pill, John Hurt e Ed Harris.
Il film è stato visto in Italia lo
scorso 8 novembre in apertura del Festival Internazionale del
Film di Roma 2013.
Il sito Movie for Kids, tramite il canale Youtube di Buzz Feed, ha pubblicato un
interessantissimo video relativo alla Pixar. Tutti
conosciamo la straordinaria fabbrica di film d’animazione, alcuni
dei quali trai più belli in assoluto della storia del cinema, ma
pochi sanno, ad esempio, che per realizzare un film
Pixar da soli si impiegherebbero circa 500 anni, o
che per stimolare lo loro creatività quando dovevano realizzare
Toy Story 3, gli animatori si rasarono le
testa a zero per avere la possibilità di “un nuovo inizio”!
Curiosi di sapere il resto?
Ecco il video che ci racconta tutto
ciò che non sappiamo, ma che non vediamo l’ora di conoscere, sulla
Pixar:
Il Santa Barbara International
Film Festival onorerà Bruce Dern con il
Modern Master Award durante l’edizione di quest’anno, che si terrà
dal 30 gennaio al 9 febbraio. La cerimonia di premiazione di
quest’anno si terrà l’8 febbraio all’Arlington Theatre.
“Siamo profondamente grati e
riconoscenti verso Bruce Dern che ha voluto accettare questo
premio. Non è solamente un Modern Master, ma è un eroe”,
questo quanto dichiarato da Roger Durling,
direttore esecutivo del SBIFF.
Emma Thompson,
all’inizio segnalata come personaggio a cui sarebbe potuto andare
il premio, ha dovuto declinare l’invito perchè impegnata a Londra
per la messa in scena della versione della Filarmonica di New York
dello Sweeney Todd di Stephen Sondheim.
Il Modern Master Award è un premio
molto prestigioso. Venne istituito per offrire un riconoscimento ad
un personaggio che avesse contribuito ad accrescere la cultura
attraverso il suo impegno nell’industria cinematografica.
La casa automobilistica britannica
Jaguar ha pubblicato lo
post Rendezvous che vede
protagonisti gli attori Tom Hiddleston Ben
Kingsley e Mark Strong
nel video a tema “British Villains”. A dirigere lo spot niente meno
che Tom Hooper. Il video che
introduce la Jaguar F -Type Coupé ruota intorno
al’assunto che gli inglesi hanno sempre interpretato i migliori
cattivi nella storia del cinema e punto di riferimento di questa
bravura è l’intelligenza, unita al fascino, all’irrequietezza e
alla sicurezza di sè. E’ proprio Sir Ben Kingsley
che pone la domanta all’inizio dello spot: “Avete mai notato
come nei film di Hollywood, tutti i cattivi siano interpretati da
inglesi ?”
Tom Hooper ha anche prodotto
Rendezvous con la sua Smuggler
Films. Le musiche sono composte da Alexandre
Desplat, che ha già lavorato con Hooper per Il
Discorso del Re.
Lo spot è stato realizzato dalla
Jaguard per lo spazio pubblicitario del SuperBowl, ma i 60 secondi
sono già finiti on line. Eccoli di seguito:
Ecco la divertente parodia di
Her del Saturday Night Live, dove
Jonah Hill fa il verso al personaggio interpretato
da Joaquin Phoenix. Al suo fianco nella
divertente clip Michael Cera.
La parodia è stata trasmessa il 26
Gennaio, il giorno in cui l’attore insieme a Leonardo
DiCaprio hanno rifatto Jack & Rose nella famosa scena di
Titanic.
Circa l’esistenza di un extended
cut di The Wolf of Wall
Street, film firmato Martin
Scorsese che nella sua incarnazione finale ha
sfiorato le tre ore di durata se ne era già parlato ai tempi
dell’ufficializzazione del final cut. Ma la conferma della sua
release ufficiale sembra essere arrivata solo oggi attraverso le
parole dei produttori Joey McFarland
e Rita Aziz.
I due, interrogati circa i
contenuti extra contenuti nella versione home video dell’ultima
fatica partorita dal duo Scorsese–Di
Caprio, si sono sbilanciati sostenendo la possibilità di
inserire nel Blu-Ray/DVD un’ora aggiuntiva di riprese che
porterebbero il film a superare le 4 ore.
Tali contenuti, tuttavia, non
modificherebbero in alcun modo l’andamento del film essendo,
principalmente, solo versioni estese di sequenze già presenti nella
pellicola distribuita nei cinema.
Joey McFarland si
è così pronunciato: “Penso che abbiamo ottime sorprese per
voi, ad essere onesto il film non sarà molto differente nella sua
versione estesa, è solo una versione più lunga in alcune
scene.”
Se, quindi, siete rimasti
soddisfatti del risultato del final cut di The
Wolf of Wall Streetnon vi resta che attendere
la messa in commercio della sua versione home per poter gustare la
pellicola nella sua versione originale.
Questa la trama del
film: Jordan Belfort, uno dei broker di maggior successo nella
storia di Wall Street, viene condannato a 20 mesi di carcere dopo
aver rifiutato di collaborare alle indagini su di un massiccio caso
di frode atto a svelare la diffusa corruzione vigente negli anni
’90 a Wall Street e nel mondo bancario americano. Il film è
l’adattamento cinematografico dell’omonimo libro
autobiografico di Jordan Belfort. La pellicola segna la quinta
collaborazione tra Martin
Scorsese e Leonardo
DiCaprio.
In seguito allo slittamento che ne
ha causato l’esclusione dagli imminenti Academy
Awards e dopo essere stato selezionato nella
categoria fuori concorso come film di apertura del
Festival
di Cannes 2014, Grace
diMonaco, biopic
dedicato all’immensa Grace Kelly, si mostra
nel suo primo trailer ufficiale in lingua italiana.
Qui di seguito vi proponiamo il
video pubblicato attraverso il canale Youtube
di LuckyRed, distributrice italiana del
film.
In Grace di
MonacoNicole
Kidman interpreterà la principessa più amata di
sempre, quella Grace Kelly che, da musa
di Alfred Hitchcock, rinunciò alla carriera
di attrice per coronare la storia d’amore col principe Ranieri di
Monato, interpretato nella pellicola da Tim
Roth.
Ad affiancare i due attori sotto la
direzione del regista e sceneggiatore francese Oliver
Daham nel cast risultano anche Paz
Vega, Frank Langella, Milo
Ventimiglia, Derek Jacobi
e Parker Posey.
Grace di
Monacogiungerà nei cinema
nostrani il prossimo 15 maggio.
Perdete ogni speranza o voi che
siete in trepidante attesa di una, anche minima, fuga di notizie in
merito allo script di Star
Wars Episodio VII, ennesimo capitolo della
leggendaria saga ideata da George Lucas,
nonché primo realizzato sotto la supervisione
della Disney, neo proprietaria
della Lucas Film.
J.J. Abrams,
regista e sceneggiatore attualmente impegnato nella stesura della
sceneggiatura di questo settimo episodio, è intervenuto in
un’intervista rilasciata a The Daily
Telegraph sottolineando la riservatezza che
caratterizza queste prime fasi del progetto. Circa eventuali
possibilità di spoiler Abrams si è così
pronunciato:
“C’è un qualcosa di puro nel
non conoscere ogni piccolo dettaglio [di una storia prima del
tempo]. Stiamo vivendo un periodo d’informazione istantanea in cui
percepiamo un senso di diritto nei confronti di questa
informazione. Penso che sia giusto ricordare che non c’è nulla di
sbagliato nel pazientare”. Ed ancora: “Stavo lavorando
allo script di Star Wars oggi e le persone nel mio ufficio hanno
coperto tutte le finestre con della carta nera. Penso che volessero
essere sicuri che nessuno potesse vedere cosa stessi facendo. Mi è
sembrato leggermente eccessivo.”
Ciò che traspare dalle parole
di J.J. Abrams è dunque la conferma
dell’assoluto regime di segretezza in cui procedono i lavori in
vista di questo Star Wars EpisodioVII. Che i fan si mettano l’anima in
pace, la Disney è pronta ad agire come
un sergente di ferro al fine di evitare eventuali fughe di notizie.
L’unico dato sinora certo resta la data di esordio del film
prevista per il 18 dicembre 2015.
“La parte più difficile nel
partecipare a Dallas
Buyers Club è stata probabilmente il fatto di
riuscire a realizzare il film”. Il protagonista di Dallas
Buyers Club
Matthew McConaughey ha raccontato oggi alla
stampa romana il suo film, la sua esperienza, il suo momento d’oro
(tra premi arrivati e altri che forse arriveranno), ma ha anche
parlato di possibilità e di capacità, di volontà nel cambiare le
cose e del problema dell’HIV come un tema ancora attuale e di cui
discutere.
Di nuovo in forma, dopo la
disastrosa ma necessaria perdita di peso,
Matthew McConaughey non è apparso come quei
protagonisti che cercano la battuta, che ringraziano tutti e che
sono sempre e per forza sorridenti. Deciso nei commenti, preciso
nelle risposte, articolato nel raccontare la sua esperienza sul set
e le decisioni della sua vita, l’attore è riuscito a fare qualcosa
che poche personalità dello spettacolo riescono a fare: rendere
interessante una conferenza stampa. Ecco alcune delle risposte che
ha dato, a partire da una breve spiegazione della genesi di un film
particolarmente complesso da realizzare.
“La sceneggiatura ha girato per
20 anni ed è stata rifiutata per 137 volte. E’ stato difficilissimo
trovare i soldi per fare il film, e anche cinque settimane prima
delle riprese ci sono venuti a mancare i soldi. Quindi la parte più
difficile è stata quella di riuscire a farlo. Per me la cosa più
difficile è stata che Ron Woodroof è pieno di rabbia, si scontra
con tantissime opposizioni, la morte in primis, poi contro la FDA.
La mia sfida principale è stata quella di rappresentare le
sfumature della rabbia cercando di non rendere una interpretazione
ripetitiva.”
-Quando è entrato a far parte del progetto?
“Le sceneggiatura mi è arrivata
5 anni fa. Non c’era nessuno coinvolto, nemmeno il regista. Così
sono stato il primo a decidere di parteciparvi, dopo averla letta
ci ho scritto sopra ‘questa sceneggiatura ha le zanne’ e avevo
assolutamente intenzione di realizzare il film, ma ogni anno
slittavamo e non si riusciva mai a prendere in mano la situazione.
L’anno in cui ho deciso che avrei voluto farlo, era gennaio, ho
detto ‘in autunno girerò questo film’ e qualcuno ha cominciato a
mettere in dubbio la cosa, ma io ho insistito. I soldi sono stati
difficilissimi da trovare, ma quell’anno ho incontrato il regista
Jean-Marc Vallée che ha detto di voler partecipare. Non abbiamo
mollato nonostante le difficoltà, ma noi eravamo determinati. E
così all’improvviso sono venuti i soldi, ma cinque settimane prima
delle riprese abbiamo avuto la brutta sorpresa che i soldi erano
spariti. Poi abbiamo deciso di farlo lo stesso. Non avevamo
materialmente i soldi ma avevamo le spalle coperte, e così abbiamo
deciso di farlo. E’ stata la nostra determinazione a far si che il
film venisse realizzato.”
“Ho lavorato a The Wolf
of Wall Street solo per pochi giorni, sono stati nominati
Jonah Hill, e Leonardo DiCaprio,
che ha ricevuto tantissime nomination…(sorride) Vi
racconto un piccolo aneddoto: quando ho saputo che Martin
Scorsese mi voleva incontrare, mi sono ricordato che
all’Università di cinema studiavo i film di Scorsese. Dopo 20 anni
stavo andando verso casa sua. E mi sono detto ‘io 20 anni fa
studiavo i suoi film’, fuori da casa sua mi sono detto ‘mi stanno
portando davvero a casa di Scorsese per un film?’, è stata una cosa
fantastica! Inoltre le prime cose che ho notato una volta
conosciuto è che prima di tutto ha una profondissima conoscenza del
cinema, poi che ama tantissimo le parti divertenti. Mi è stato
offerto questo ruolo piccolissimo. Io mi sono documentato e ho
improvvisato alcune cose, e a lui è piaciuto tutto tantissimo. Dopo
un po’ non ci parlavamo nemmeno più, ci capivamo a mugugni, in
termini musicali. Abbiamo girato quella scena ed è stato davvero
divertente.”
-Cosa pensa de La Grande Bellezza che è il film
italiano nominato?
“Non ho visto il film ma ho
incontrato il regista, ci siamo salutati e ci siamo detti una cosa
che in questi casi non si dice mai ‘ci vediamo agli
Oscar!'”
-La sua carriera ha preso una piega decisamente
interessante, molto diversa dai suoi inizi. Cosa è cambiato? Le
scelte, i ruoli offerti o è una sua maturazione
artistica?
“Credo sia una combinazione dei
tre elementi. Qualche anno fa ero molto soddisfatto della mia
carriera, ma sentivo che volevo qualche cosa in più. Ho deciso
quindi di ricalibrare il rapporto con il mio lavoro. Avevo una vita
più avventurosa della mia carriera, il che è bene, ma ho cercato di
dare una scossa alla mia vita professionale. Mi arrivavano tante
sceneggiature che leggevo, ma volevo offerte diverse, volevo un
ruolo che mi spaventasse e che mi facesse mancare il terreno sotto
i piedi. Ho detto di no ad un sacco di cose: commedie, film
d’azione, film romantici. Mia moglie disse che prima o poi si
sarebbe esaurito il filone, e così è stato, per un po’ non mi è
arrivato nulla. Ma ho considerato che potevo permettermi di non
lavorare per un po’, nel frattempo sono diventato papà e per circa
un anno non mi è stato offerto nulla mentre mi dedicavo a mio
figlio. A questo punto sono diventato una buona idea per alcuni
registi, come è accaduto per William Friedkin per
Killer Joe, o per Steven
Soderberg che mi ha chiamato per Magic
Mike, che mi hanno pensato in un altro ruolo. C’è stato
quindi non un re-branding, ma una specie di cancellazione del
marchio che avevo. Ora ho superato i 40 anni, e un uomo comincia a
questa età ad avere nuove idee e nuove aspirazioni. La cosa
importante per me è stata la famiglia. Quanto più un uomo si sente
sicuro in casa, tanto più può allontanarsene e volare verso nuove
sfide. Ho chiuso la mia casa di produzione e la mia casa
discografica e ho deciso che volevo essere solo un attore da
ingaggio”.
– Cosa spaventava i produttori che dicevano no al
film?
“Rifiutato 137 volte. Tutti
quelli che investono soldi in un film, in particolare gli Studios,
vogliono fare buona arte, ma vogliono anche guadagnarci dei soldi.
Quando la riga di presentazione del film dice: film d’epoca, dramma
sull’HIV, eroe omofobico. Queste cose fanno dire ai produttore ‘i
soldi non li prenderò mai’.”
-Come ha fatto a perdere tutto questo peso mantenendosi
in salute e mantenendo l’energia per affrontare un ruolo così
intenso?
“La perdita di peso è stata per
me un compito molto difficile e metodico. Da militante. Sono andato
da un medico che mi ha detto quanto peso dovessi e potessi perdere,
circa 20 chili. Mi sono dato quattro mesi, quindi circa 1,5 / 2
chili a settimana. Ho vissuto da eremita, chiuso in casa,
circondato dalle cose delle quali si sarebbe circondato il
personaggio del film. La cosa sorprendente di questa fase è stata
che quanto più perdevo energia dal collo in giù, tanta più ne
guadagnavo dal collo in su. Prima di tutto avevo bisogno di meno
ore di sonno, mi svegliavo ogni mattina alle 4, qualunque fosse
stata l’ora in cui andavo a letto. L’energia che perdevo dal corpo,
si accumulava nella testa, come è accaduto a Ron Woodroof. Più
perdeva forze nel fisico, più l’energia della sua mente combatteva
per vivere ancora.”
-Ruolo cruciale per la sua nuova vita
d’attore?
“Credo che siano stati tanti
ruoli, quello che ricevo dalle persone è che forse il lavoro degli
ultimi anni mi rappresenta bene nel cambiamento. Il primo ruolo
forse è stato Lincoln Lawyer, che è piaciuto ed è andato bene al
botteghino. Per quello che mi riguarda un ruolo, un film non sono
una destinazione. Io amo molto più il processo di realizzazione del
film piuttosto che vedere il film. Ho l’ossessione di scoprire chi
è il mio personaggio.“
-Caratteristica di Ron Woodrof che è
rimasta?
“Una delle grandi lezioni che
ho imparato da Ron è che se vuoi una cosa devi fartela da
solo.”
-Che rapporto ha avuto con gli altri attori sul
set?
“Conoscevo Jennifer Garner
perchè avevo lavorato con lei prima. Non conoscevo Jared Leto prima
del film, e ci siamo incontrati veramente solo alla fine delle
riprese. Sul set io ho incontrato Rayon, e lui Ron. Non avevamo
tempo, interesse nè voglia di chiacchierare di noi personalmente, e
questo è straordinario perchè quando ci sono queste caratteristiche
vivi in una bolla, dove esiste solo il film e il tuo personaggio e
dove guardi tutto dall’interno verso l’esterno. Nei 25 giorni in
cui abbiamo girato abbiamo solo lavorato, il resto non ci
interessava.
-Hollywood ha sempre amato le trasformazioni fisiche. La
candidatura sarebbe arrivata anche senza i 23 chili in
meno?
“La capacità che ha un uomo di
superare i suoi limiti non rappresenta per forza una buona arte.
Spingersi tanto oltre può essere segno di espressione del sè, ma
non è necessariamente arte. Il fatto che io avessi perso tutto quel
peso, può avere avuto il valore di uno shock, ma quando vedi il
film non vedi una storia su ‘Matthew McConaughey che è diventato
secco’, ma su Ron Woodroof. Quando vedi il film vedi lui, il
personaggio. Dopo la prima scena io stesso mi sono detto ‘mamma mia
sembro un rettile’ ma dopo mi sono perso seguendo le vicende del
personaggio. E’ evidente che è una storia vera e lui è un uomo
reale. E il pubblico percepisce questo, e questo non vale solo per
me, anche per gli altri attore, anche per Jared.”
-Come sta vivendo l’attesa per la magica notte degli
Oscar?
“Non vivo in un’atmosfera di
aspettativa, mi sto godendo questo periodo e il fatto che parlo del
film. Il film va avanti e mi precede, è una cosa molto diversa
della promozione. Dallas Buyers Club parla da
solo. Io potrei parlarne per altri 100 anni, non mi stancherei mai
soprattutto perchè è un film realizzato con meno di 5 milioni,
perchè ha avuto una storia difficile e perchè non sono solo io, ma
è anche Jared Leto, è la sceneggiatura e il film stesso che sono
tutti candidati. Sono molto orgoglioso di questo.”
-Il problema delle cause farmaceutiche e delle cure
alternative che impatto ha avuto negli USA?
“Nel 1986 l’HIV era una
patologia che i medici non sapevano cosa fare. Davano l’AZT alle
persone, perchè si erano accorti che poteva funzionare perchè aveva
funzionato anche con alcuni malati di cancro, solo che non avevano
capito che insieme al virus uccideva anche tutto il resto. I medici
non avevano alternativa, semplicemente non sapevano cosa fare. La
cura dell’HIV non era nemmeno in cima alla lista delle
priorità. Ron Woodroof ha fatto rumore e così la FDA ha dovuto
prendere atto che ci fosse il problema. Lui sapeva che c’erano
delle medicine alternative e sapeva che alcune funzionavano. In
alcuni casi quelle medicine potevano funzionare. Lui ha fatto
rumore, ha fatto sentire la sua voce ma in tribunale ha perso, ma
ha sollevato il problema e grazie a lui il Congresso prendesse
coscienza dell’importanza di far andare avanti le pratiche e la
ricerca per la cura contro l’HIV. Per quanto riguarda le cure
alternative, la materia è insidiosa. Se una persona è affetta da
una patologia terminale perchè impedire di provare, ma ci sono
anche altri problemi diversi. Quando medicina e business si
scontrano ci sono sempre zone grigie. L’importanza di
Dallas Buyers Club è che rimane attaccato alla
pelle delle persone perchè parla proprio di questo, di cose ancora
attuali.”
-Come è stato accolto il film nella comunità
gay?
“Da quello che so la comunità
gay ha accolto molto bene il film. Molte persone sono venute da me
a dirmi, ah si io mi ricordo quel periodo, ho perso un fratello, ho
perso un amico. All’epoca l’argomento era un tabù, una vergogna
essere affetti dalla malattia. Oggi mi rendo conto che magari
alcune persone che non ci sono più e che conoscevo possono essere
morte per l’HIV ma lo nascondevano. Questo film può essere
importante anche per le nuove generazioni che non hanno idea di
come erano le cose l’epoca. Oggi dal punto di vista medico si è
fatta molta strada, e si può parlare di HIV senza problemi, una
volta si era bollati ed emarginati. Per cui è ancora importante
parlarne.”
Dallas
Buyers Club diretto da Jean-Marc
Vallee comprende nel cast
Matthew McConaughey,
Jennifer Garner,
Jared Leto, Steve Zahn, Dallas Roberts,
Griffin Dunne, Denis O’Hare, e Bradford
Cox. La storia è quella vera di Ron Woodroof, un
elettricista a cui nel 1986 viene diagnosticata l’AIDS, e a cui
rimangono sei mesi di vita. Deciso a non arrendersi, l’uomo tenta
una cura alternativa con farmaci sperimentali.
Dopo avervi riportato la decisione
di Quentin Tarantino di intentare causa
a Gawker Media (qui la notizia), colpevole di
aver contribuito alla diffusione online dello script
di The Hatetfull Eight, ci giunge
fresca di giornata la replica della testata all’autore
statunitense.
La risposta arrivataci attraverso
la pubblicazione online di un editoriale dal provocatorio
titolo “Quentin Tarantino fa causa alla Gawker per il link
ad uno script che egli stesso vuole Online”, richiama la
volontà del regista di diffondere ufficialmente lo script nella
rete in seguito all’abbandono del progetto (qui la notizia).
Il post, suddiviso in sei punti,
giustifica l’operato dell’azienda sostenendo che “Qualcuno
di sconosciuto alla Gawker lo avrebbe pubblicato su un sito web
chiamato AnonFiles e che qualcun’altro ignoto alla Gawker lo
avrebbe pubblicato su un sito differente chiamato
Scribd” sostenendo poi che “Lo scorso giovedì
Gawker ricevette una soffiata da un lettore informandoli che lo
script era online su AnonFiles, dopodichè Gawker pubblicò
l’articolo riportando che lo script era apparso nella
rete.”
Inoltre Gawker ha voluto
sottolineare di non essere stata citata per violazione di
copyright, ma per “aver contribuito alla violazione di
copyright per aver linkato un sito utilizzato per la violazione
diretta del copyright”.
Si è poi precisato che “La
notizia del fatto che (lo script) fosse online derivasse da
un’episodio dichiarato dallo stesso Tarantino” precisando
che il loro riferimento al link “era una comune ed
inevitabile componente del nostro lavoro: mettere le persone al
corrente di notizie ed informazioni che stuzzicano la loro
curiosità“.
La già corposa line up del prossimo
64th Festival Internazionale del
Cinema di Berlinosi è
recentemente arricchita di un’ulteriore opera. Secondo notizie
dell’ultima ora, infatti, Martin Scorsese,
reduce dal successo di The Wolf of
WallStreet, presenterà nel corso
della famosa kermesse il suo ultimo documentario, il cui titolo non
è stato ancora reso pubblico.
Il documentario, nel corso del
quale si approfondirà la storia editoriale del New
York Review ofBooks, è stato
realizzato a quattro mani in collaborazione con David
Tedeschi, già editor del
documentario George Harrison: Living in The
Material World (2011) e del film
concerto Shine aLight (2008).
La Retrospettiva della
67a edizione del Festival del film Locarno (6–16 agosto 2014) sarà
dedicata alla casa di produzione italiana Titanus.
Il Festival di Locarno torna a
omaggiare una grande casa di produzione, dopo la retrospettiva del
1984 dedicata alla Lux. Il programma vuole riscoprire in tutta la
sua ampiezza, grazie alla stretta collaborazione con l’odierna
Titanus, il ruolo della casa di produzione fondata nel 1904 da
Gustavo Lombardo, dalle origini fino a oggi.
La Titanus è stata l’equivalente
della Metro Goldwyn Mayer e della 20th Century Fox per il cinema
americano, case con cui ha avviato negli anni Sessanta numerose
coproduzioni. L’ampia rassegna si concentrerà sul periodo d’oro del
cinema italiano, dal dopoguerra agli anni Settanta, e presenterà
sia film già entrati nella memoria sia opere più rare. Il pubblico
del Festival avrà la possibilità di vedere i grandi melodrammi con
la coppia Nazzari-Sanson diretti da Matarazzo, le serie Pane
amore e Poveri ma belli dirette da Comencini e Risi, ma
anche i film più rivelatori di grandi autori come Fellini,
Visconti, Lattuada, Olmi, Pietrangeli, Zurlini, e dei maestri di
genere quali Bava, Margheriti, Freda, Mastrocinque, ritrovandovi
infine le presenze dei maggiori interpreti italiani, da Sordi a
Mastroianni e Gassman, da Sophia Loren e Gina Lollobrigida a
Claudia Cardinale.
Il Direttore artistico Carlo
Chatrian dichiara:“L’idea di raccontare la storia del cinema
italiano attraverso la sua più grande “fabbrica di sogni” si
collega direttamente a quel percorso di rilettura del passato,
volto a rompere steccati e pregiudizi consolidati che caratterizza
la programmazione del Festival. Guardare all’universo Titanus è
gettare uno sguardo a quel laboratorio dove il cinema popolare e
quello d’autore si confondono e si nutrono vicendevolmente. L’idea
di spettacolo che sta alla base della spinta creativa di Lombardo
padre e figlio è trasversale ai generi e alle epoche, trova una sua
unità nel senso di una narrazione capace di rappresentare un paese
senza eliminarne le diversità. È specchio di un’Italia la cui
identità è frutto di un continuo processo di ricostruzione, pensato
a partire da linee di frattura che non vengono mai camuffate.
Un’Italia capace anche di proiettarsi oltre i suoi confini e
pensare collaborazioni ambiziose con le major americane o con altre
grosse società di produzione francesi. La retrospettiva 2014,
frutto di un lungo lavoro di ricerca e di una imprescindibile
collaborazione tra varie istituzioni, intende scoprire quei fili
affascinanti, e in gran parte inesplorati, che nell’universo
Titanus intrecciano spettacolo popolare e ricerca artistica. Siamo
sicuri che lo scudo che, col suo inconfondibile motivo musicale,
apre i film della Titanus diventerà anche per gli spettatori d’oggi
una sigla memorabile.”
La retrospettiva e la relativa
pubblicazione sono a cura dei programmatori e storici
cinematografici Sergio M. Germani e Roberto Turigliatto. La
retrospettiva, sostenuta per il secondo anno dalla Posta Svizzera,
è organizzata in collaborazione con la Cineteca di Bologna,
depositaria del Fondo Titanus, il Centro Sperimentale di
Cinematografia – Cineteca Nazionale, coeditore del volume,
l’Istituto Luce Cinecittà e la Cinémathèque suisse di Losanna.
Numerose le istituzioni europee e
americane che riprenderanno il programma: la Cineteca di Bologna,
la Cineteca Nazionale, il Museo Nazionale del Cinema di Torino, la
Cinémathèque suisse, Les Cinémas du Grütli di Ginevra, il
Filmpodium di Zurigo, la Film Society of Lincoln Center di New
York, l’American Cinematheque e la USC School of Cinematic Arts di
Los Angeles.
Presentato inoltre il
manifesto della 67a edizione del Festival del film Locarno, ideato
dallo studio di Londra/Lugano Jannuzzi Smith.
“La Piazza Grande è uno
straordinario soggetto, ma è anche uno dei luoghi più fotografati
della Svizzera. Fin da subito abbiamo intuito che bisognava cercare
l’immagine nel “tempo”, piuttosto che in un nuovo “punto di
vista”. La proiezione sta per finire e già si vedono i titoli di coda.
Le facciate delle case si illuminano di mille colori. Le luci delle
uscite di sicurezza proiettano
un’insolita fascia rossa. La cabina di
proiezione diventa una navicella spaziale in procinto di
decollare, infuocata dalle luci dei ristoranti che man mano
riprendono la loro attività. E quella straordinaria distesa di
persone che ogni sera assiste silenziosa allo spettacolo
del cinema si rianima in una grande festa popolare. Niente di più che una manciata di secondi senza regia o
coreografia. Senza trucchi o manipolazioni, solo calibrando
esposizione e diaframma, la Piazza Grande ci regala un suo nuovo
volto.”
Michele Jannuzzi
Secondo quanto riportato da
Variety, Benedict Cumberbatch sarà il protagonista
di Blood Mountain, Thriller diretto
da Sergei Bodrov (“Mongol,” “Seventh
Son”) e prodotto da Lawrence Bender
(“Pulp Fiction,” “Bastardi Senza Gloria,” “Kill
Bill”), Nicola Horlick e James
Gibb; la sceneggiatura è stata scritta
da Jonathan W. Stokes e rivista
da John Romano.
Blood Mountain racconterà la storia
di un mercenario, privato dei suoi uomini in seguito a un’imboscata
e costretto a scortare da solo uno dei terroristi più ricercati al
mondo, attraverso un territorio ostile, per assicurarlo finalmente
alla giustizia.
La produzione dovrebbe partire ad
aprile, ma ulteriori notizie sul progetto non sono ancora state
rese disponibili.
Da poche ore è giunta inaspettata
una notizia assolutamente gradita per tutti i nostalgici desiderosi
di viaggiare ancora una volta oltre l’arcobaleno per approdare
nuovamente nel Mondo di Oz.
Per festeggiare l’anniversario
dei 75 anni dall’esordio al cinema
de Il Mago di Oz, storica pellicola
diretta da Victor Fleming ed
interpretata dall’indimenticabile Judy
Garland, nel corso degli
86thAcademy Awards avrà
luogo un omaggio al film ispirato al primo dei quattordici libri di
Oz nati dall’inventiva di L. Frank Baum.
A confermare la notizia
un’affermazione ufficiale da parte dei
produttori Craig
Zadan e Neil Meron:
“Siamo lietissimi di celebrare
il compleanno di uno dei film più amati di tutti i tempi nel corso
degli Oscar di quest’anno.”
Il Mago di
Oz, d’altronde, non è nuovo ai
salotti degli Oscar, già nel 1939 ricevette ben 6 nomination
all’agognata statuetta quali: miglior film, migliore fotografia,
migliore scenografia, migliori effetti speciali, miglior colonna
sonora e migliore canzone, riuscendo, tuttavia, a trionfare solo
nelle ultime due categorie.
Over The
Raimbow, storica colonna sonora del film scritta
da Harold Arlen e resa immortale dalla
stessa Judy Garland è da allora una delle
canzoni più note del panorama musicale e cinematografico.
Per poter scoprire quale sarà
l’omaggio offerto a Il Mago diOz non ci resta che attendere il
prossimo 2 marzo, data in cui gli Oscar
avranno luogo presso il Dolby Theatre.
Dopo la carrellata, durata 25 ore,
delle cover di Empire dedicate ai 24 personaggi di
X-Men days of future past (più una tutta
per il regista Bryan Synger) ecco che abbiamo
ricostruito, affiancando le stesse, due cover banner in cui si
ricostruisce anche il paesaggio alle spalle dei personaggi, che
nella seconda parte divente decisamente apocalittico.
La trama di X-Men
giorni di un futuro passato, tratta dall’omonimo
fumetto del 1981, ripercorre un arco temporale ambientato in un
imprecisato futuro in cui gli USA sono dominati dalla Sentinelle,
mentre i mutanti vivono confinati in campi di concentramento. Kitty
Pride torna indietro nel tempo e impedisce dal passato che gli
eventi precipitino a tal punto da trasformare la vita dei mutanti
del futuro in un inferno di reclusione.
Vi ricordiamo che
nel cast sono
confermatissimi Hugh
Jackman, Ian McKellen, James
McAvoy, Halle Berry, Jason
Flemyng, Jennifer Lawrence, Michael
Fassbender, Nicholas Hoult,Peter
Dinklage e Patrick Stewart.
Il film è ispirato ai fumetti di Chris
Claremont e John Byrne dal
titolo: ”Uncanny X-Men” # 141 e 142
nel 1981. Tutte le info sul film nella nostra
scheda: X-Men: giorni di un futuro
passato.Tutte le news
sul film invece sono nel nostro
speciale: X-Men.
Guarda il Trailer internazionale del
nuovo atteso film di Terry
Gilliam, The Zero Theorem
che vede protagonisti un cast d’eccezione composto
da Christoph Waltz, Tilda Swinton, Ben Whishaw,
Mélanie Thierry, David Thewlis e Lucas
Hedges.
Trama: In un futuro dominato
dalle corporazioni, la popolazione è controllata attraverso
videocamere, dalla figura umana chiamata Management. Qohen Leth è
un hacker che lavora rinchiuso in casa, interrotto saltuariamente
da Bainsley, una donna tentatrice che lo invita a fare del sesso
virtuale, mentre Bob, un bambino prodigio figlio di Management, lo
invita a continuare il suo lavoro senza distrazioni. Qohen cercherà
di scoprire la ragione dell’esistenza umana e della condizione
sociale attuale
Arriva da The Hollywood
Reporter la notizia che
l’attrice Elizabeth Banks presto
debutterà dietro la macchina da prese per dirigere il sequel di
Pitch Perfect 2, commedia che lei stesso
ha prodotto ed interpretato qualche anno fa. Pitch
Perfect 2 continuerà quindi ad esplorare il lato
comico del mondo musicale e della concorrenza spietata tra gruppi.
Probabilmente a breve saranno annunciati anche le due
protagoniste del primo film, ovvero Anna
Kendrick e Rebel Wilson, mentre al
momento non c’è una data certa per l’uscita al cinema.
Pitch Perfect 2
sarà sceneggiato da Kay Cannon , che ha anche
scritto il primo capitolo. La sceneggiatrice insieme alla
Banks produrranno il film al fianco di
Paul Brooks , Jeff Levine e Max
Hendelman con Scott Niemeyer produttore
esecutivo .
Vi ricordiamo
che Elizabeth Banks presterà la sua voce nel
film The Lego Movie oltre ad essere fra le
protagoniste della commedia Walk of
Shame. Inoltre presto riprenderà il ruolo
di Effie Trinket in The Hunger Games Il canto
della rivolta parte 1 di Francis
Lawrence.
Voices (Pitch Perfect) è un film del 2012 diretto da Jason Moore con Anna Kendrick protagonista.
Trama: Beca è una ragazza piuttosto
alternativa che inizia il suo anno di matricola alla Barden
University con un’idea ben precisa: abbandonare dopo il primo anno
e trasferirsi a Los Angeles per diventare una DJ di successo, il
suo sogno. Lì incontra Jesse, anche lui appassionato di musica e i
due iniziano a lavorare insieme alla radio dell’università. Spinta
dal padre, professore di letterature comparate all’università,
cerca di partecipare alle attività del campus per farsi delle
amiche. Un giorno nello spogliatoio Beca canta sotto la doccia e
Chloe la sente. Lei cerca di farle fare il provino per il suo
gruppo a cappella, riuscendoci. Beca viene presa nel gruppo delle
Barden Bella’s capitanato dalla ferrea Aubrey, mentre Jesse viene
preso dall’altro gruppo maschile a cappella del college, i
Ritmonelli. L’affiatamento con le altre ragazze, ognuna con il suo
carattere e i suoi problemi, all’inizio stenta a decollare, pian
piano però le cantanti cominciano a conoscersi e soprattutto a
trovare l’intesa musicale, ecco che il gruppo allora spicca il volo
verso la grande musica. L’obiettivo è il Lincoln Center di New
York, dove ogni anno si tiene il campionato nazionale di cori tra
college. Beca dimostrerà il proprio valore di musicista anche
all’interno di un gruppo non solo come DJ, dopo varie
incomprensioni, il rapporto con Jesse avrà un lieto
fine.
Will Wilder
(Moritz Bleibtreu) è un ex-attore che ora si confronta solo
con un programma televisivo per bambini, dove veste i panni di un
gigantesco coniglio. Depresso, frustrato, incompreso e la goccia
arriva quando nessuno della sua famiglia, moglie (Patricia
Arquette) inclusa, sembra ricordarsi del suo 40esimo
compleanno. Grazie ad un equivoco, parenti e amici lo credono morto
e Will, invece di confessare la verità, sfrutterà l’occasione per
cambiare identità, diventando l’indiano Vijay Singh. Scoprirà di
essere più felice lui e tutti quelli che gli sono intorno ma non
solo: troverà una nuova intesa con la (ormai) ex-moglie.
Vijay, il mio
amico indiano di Sam Garbarski è una commedia
semplice, o meglio semplicistica, dove si rimane sempre un filino
sotto l’approfondimento, così da risultare ripetitivi, prevedibili
e a tratti paradossali. L’eco de Il Fu Mattia Pascal è
forte, almeno nel soggetto, ma resta solo un dettaglio della trama,
una citazione fine a se stessa, perché il tema non viene mai
condotto fino in fondo, probabilmente per scelta. Ci sono anche
altri echi pirandelliani, come le “maschere” indossate dal
protagonista, in una complessiva voglia di riscatto che rimane “in
attesa di giudizio” agli occhi dello spettatore: è lecita oppure
no?
Garbarski è riuscito
a donare all’indiano interpretato da Bleibeteu, autore di una buona
prova attoriale, una doppia dose di fascino: una estetica, più
interessante ed esotica rispetto alla “prima” versione di Will; ed
una immateriale, distaccata dal concetto esteriore, che accompagna
il personaggio durante tutto il film. Del resto, così com’è
affascinante il protagonista, lo è anche l’occasione che gli si
prospetta: uscire dalla statica quotidianità, avere una speranza di
cambiamento, ma soprattutto, sapere cosa gli altri pensano di lui.
Senza tralasciare la chicca di poter partecipare al proprio
funerale. Che si spalanchino le porte anche per il cuore allora, un
riscoprirsi affettivo che ha dell’incredibile, ma tant’è.
Pur con un andamento
che a volte sembra voler essere delicato e raffinato per forza,
Vijay, il mio amico indiano resta un prodotto
godibile, una commedia alla fine poco riflessiva per nulla basata
sui dialoghi, che fa della rappresentazione fascinosa del suo
protagonista il suo punto di forza, rimanendo però costantemente
dentro alla pagina della superficialità.