E’ in fine di lavorazione un
progetto molto speciale dedicato a Walt Disney e al suo rapporto con
l’Italia. Partendo dal film Saving Mr.Banks (con
Tom Hanks ed in uscita in Italia il 20 Febbraio 2014 ) nasce il
docu-film “Walt
Disney e L’Italia – Una Storia D’amore” , creato dal
regista Marco Spagnoli.
“Siamo partiti dai viaggi di
Walt Disney in Italia, mappando tutti i suoi viaggi a cavallo tra
gli anni 30/40/50. Negli archivi dell’Istituto Luce abbiamo trovato
oltre 100 clip che riportano Walt Disney durante i suoi viaggi in
Italia.” racconta Marco Spagnoli. “C’è un
legame speciale tra la Disney e l’Italia : paradossalmente la
Disney è più radicata nella cultura popolare italiana che in quella
americana. Basti pensare alla macchina Topolino! Questo
documentario rappresenta quindi la biografia di un sentimento che
lega l’Italia e Walt Disney.”
Attraverso immagini di repertorio e
testimonianze di cineasti, giornalisti, disegnatori, musicisti,
attori e attrici italiane , questo documentario mira a mostrare
questo rapporto speciale del geniale artista americano Walt Disney,
che venne per la prima volta in Italia nel 1935 e l’influenza dei
suoi personaggi sulla nostra storia. Scritto e diretto da Marco
Spagnoli , prodotto da Walt Disney Company Italia e Kobalt
Entertainment e narrato da Vincenzo Paperica,
Walt Disney e L’italia – Una storia d’amore vanta
la partecipazione fra gli altri di Fausto Brizzi, Vincenzo Mollica
e Luca Ward ed è programmato per un uscita al cinema e in
televisione nel primo trimestre del 2014.
Anche se la vicenda narrata dal
romanzo di Mary Shelley è nota ai più, ancora non
si hanno dati certi riguardo al nuovo
Frankenstein diretto dal regista
Paul McGuigan ed interpretato da James
McAvoy nel ruolo del Dottor Victor Frankenstein e da
Daniel Radcliffe nella parte del fido assistente
Igor.
Proprio in merito all’ex divo della
saga di Harry Potter arrivano le prime
notizie sulla pellicola. Infatti, nelle ultime ore, è stata
pubblicata on-line una foto in cui lo stesso Daniel
Radcliffe viene immortalato sul set delle riprese nei
panni di Igor. Ve la proponiamo di seguito:
Ad una prima occhiata sembrerebbe
che il personaggio ritratto da Radcliffe sia molto
diverso dalla versione “canonica” che la cinematografia ci ha
abituato a vedere. Niente gobba, ne deformità dunque per questo
Igor del nuovo millennio.
Frankenstein, o il
moderno Prometeo (Frankenstein; or, the modern Prometheus), a volte semplicemente
Frankenstein, è un romanzo scritto
dall’inglese Mary Shelley fra il 1816 e il 1817,
quando aveva soltanto 19 anni, pubblicato nel 1818 e modificato
dall’autrice per una seconda edizione del 1831. È questo il romanzo
con cui nasce la figura letteraria del dottor Victor Frankenstein e
il personaggio della creatura, spesso ricordata come mostro di
Frankenstein, comunemente ed erroneamente ricordati sotto lo stesso
nome.
È probabilmente grazie alla figura del mostro, espressione della
paura, al tempo diffusa, per lo sviluppo tecnologico, che il
romanzo è divenuto immortale.
Frankenstein è uno dei miti della
letteratura proprio perché affonda le sue radici nelle paure umane.
La “creatura” è l’esempio del sublime, del “diverso”, che in quanto
tale causa terrore.
Dalla pubblicazione del libro, il nome di Frankenstein è entrato
nella cultura popolare in ambito letterario, cinematografico e
televisivo. È inoltre spesso utilizzato, per estensione, come
esempio negativo in quello bioetico, alludendo al fatto che il
suddetto dottore compisse esperimenti illeciti o eticamente
discutibili.
La nuova re-interpretazione
cinematografica del celebre romanzo gotico nato dalla penna di
Mary Shelley,
Frankestein di Paul
McGuigan, si trova attualmente nelle sue prime fasi
produttive. Il film, interpretato da James McAvoy, Daniel
Radcliffe e Jessica Brown Findlay è
programmato con un’uscita nelle sale prevista per il 16 Gennaio
2015. Rimarremo in attesa per nuove notizie.
Guarda il primo trailer ufficiale
italiano dell’attesissimo
I,Frankenstein, l’atteso nuovo adattamento con
protagonista un cast d’eccenzione composto da Aaron
Eckhart, Bill Nighy, Yvonne Strahovski, Miranda Otto,
Jai Courtney, che uscirà in anteprima in Italia
distribuito da Kock Media il 23 Gennaio 2014.
Infatti, l’Italia sarà tra i primi paesi a poter godere di
tutta la potenza, magnificenza e spettacolarità di I, Frankenstein,
il fantasy di Stuart Beattie, realizzato dai produttori di The
Underworld, che annovera, tra i protagonisti, nomi del calibro di
Aaron Eckart, Yvonne Strahovski, Bill Nighy e Miranda Otto. Il
ritorno sul grande schermo di Frankenstein, leggendaria creatura
immortale dall’oscuro passato è, infatti, previsto in Italia per il
23 gennaio 2014, un giorno prima rispetto agli Stati
Uniti.
Il pubblico italiano sarà, quindi, uno
dei primi testimoni degli incredibili effetti speciali che
caratterizzano questa pellicola, un vero e proprio blockbuster che
riporta in scena la leggenda, il mito mai dimenticato, la creatura
dalle sembianze umane nella sua eterna lotta tra il bene e il
male.
“Siamo davvero orgogliosi di
poter dare questo annuncio”, ha commentato Umberto Bettini,
Country Manager Koch Media Italia. “Siamo tra i primi al
mondo a portare all’attenzione del pubblico questa grande
produzione. Si tratta di una pellicola in cui noi crediamo molto.
Cast, effetti speciali, trama. I, Frankenstein ha tutte le carte in
regola per essere considerato un vero e proprio blockbuster. Ci
auguriamo che il pubblico ci segua in questa avventura che, a mio
avviso, inizia sotto i migliori auspici”.
Dopo aver preso il cognome del suo
creatore – il dottor Victor Frankenstein – Adam (Aaron Eckhart)
diventa un investigatore privato specializzato in attività
paranormali. Nella città di Darkhaven, dove risiedono mostri famosi
come l’Uomo Invisibile e il Gobbo di Notre Dame, è in atto una
lotta tra il Bene e il Male: da un lato i demoni che vogliono
conquistare la terra, dall’altro i Gargoyles che hanno giurato di
proteggere l’umanità. Adam viene coinvolto in prima persona nella
battaglia, si schiera con le forze del Bene con il supporto di una
scienziata (Yvonne Strahovski), unico personaggio umano del
film.
Tenetevi pronti, quindi, ad assistere alla più spettacolare
lotta tra le forze del bene e del male mai vista prima e ad
immergervi in questo gotico e misterioso universo intriso di
antichi misteri che tornano alla luce in un continuo intreccio tra
passato, presente e futuro.
A Roma per presentare l’ultimo film
d’animazione della Disney , Frozen Il Regno Di
Ghiaccio , sono arrivati i due registi creativi
Chris Buck e Jennifer Lee e il
produttore Peter Del Vecho.
La storia di Frozen è
ispirata dalla favola classica di Hans Christian Andersen “La
Regina delle Nevi”, come mai avete deciso di dare nuova vita a
questa storia?
Jennifer Lee :
” Quello che ci piaceva era la contrapposizione tra amore e
negatività e amore e paura. Il personaggio di Gerda ha ispirato la
nostra Anna, un personaggio che combatte contro la negatività. Ma
poi ci siamo allontanati da questa storia in particolare perché il
personaggio della Regina delle Nevi era troppo cattiva ed era una
figura troppo vaga per noi. “
Ma la tradizione dei
Classici Disney è piena di personaggi cattivi, qual era il problema
con La Regina delle Nevi, che in Frozen è rappresentata da
Elsa?
Jennifer Lee :
“Quando abbiamo iniziato ad esplorare questo personaggio
abbiamo capito che sarebbe stato bello cambiare un po’ le cose. Ne
abbiamo visti tanti di personaggi cattivi e basta, noi volevamo un
personaggio più complesso, meno lineare. Volevamo un personaggio
più imprevedibile piuttosto che il classico binomio
buono/cattivo.”
Interviene Chris
Buck rivelando una curiosità dietro alla scrittura del
personaggio: “All’inizio Elsa era realmente più cattiva, ma
dopo che fu scritta la canzone Let It Go, abbiamo
deciso di riscrivere il suo personaggio. Quella canzone ha cambiato
quasi completamente la nostra visione di Elsa : per la potenza e il
significato di quei versi, Jen ha quasi dovuto riscrivere
totalmente il primo atto. Così è diventato un personaggio che lo
spettatore riesce ad avere più a cuore.”
E’ un classico avere anche
un corollario di comprimari buffi e divertenti, che sono le vere
colonne portanti della storia, e con Frozen troviamo il pupazzo di
neve Olaf…
” Si Olaf è stata una bella
sfida. Chris se l’è inventato e tutti lo hanno amato da subito. Ma
per me era difficile inserirlo nella storia di Anna e Elsa:
ho insistito molto che dovesse essere pertinente per la storia,
rilevante e non solo un personaggio divertente. Quando abbiamo
capito come inserirlo, abbiamo capito che Olaf era perfetto per
rappresentare l’amore puro delle due sorelle.” risponde
Jennifer Lee.
Frozen si va ad inserire
nel filone della tradizione dei Classici Disney, come ci si sente a
farne parte?
Chris Buck
afferma “E’ un onore lavorare per i Walt Disney Animated
Studios e continuare a raccontare le favola. Io sono cresciuto con
i classici e il mio preferito è Pinocchio.” e
Jennifer Lee conferma: “Avevamo sentito
che addirittura Walt Disney in persona volesse lavorare sul
soggetto de La Regina delle Nevi e quindi sono più che onorata di
averci potuto lavorare. Sono anche contenta del fatto di esser
riusciti a realizzare nel 2013 un film che mantiene un tocco
classico ma in cui è facile ritrovarcisi oggi.”. Conclude
Peter Del Vecho, produttore della Disney :
“Quello che noi vogliamo è raccontare storie, non
necessariamente realistiche, ma storie credibili. Vogliamo
avvolgere gli spettatori con queste storie.”
La Principessa Anna fa
parte di quel filone di Principesse Disney coraggiose e sicure di
sé, da regista donna, come vede questo cambiamento?
“Crescendo con la Disney ho
amato le eroine Disney. Però erano realizzate per i tempi che
erano, noi invece siamo registi nel 2013 e amiamo creare personaggi
più contemporanei. Preferiamo personaggi incasinati e buffi, non
più perfetti e precisi.Non era un cambiamento pianificato,
semplicemente abbiamo adattato le principesse a come siamo noi
donne oggi.” risponde Jennifer Lee,
prima regista donna nella storia dei lungometraggi della
Walt Disney Animation Studios. “Quando sono entrata a
far parte della Disney non sapevo ci fosse questo problema di
troppi registi maschi e non penso se ne debba fare un problema. Ma
credo che avere un equilibrio in termini numerici di registi uomini
e donne abbia aiutato a creare personaggi più bilanciati. E il
mondo dell’animazione ha merito in questo senso, perché ad esempio
nei film sono rimasti un po’ indietro a livello di equilibrio di
visione di certi personaggi.”
In occasione della presentazione
dell’ultimo film animato della Disney
Frozen – Il regno di ghiaccio abbiamo incontrato
i doppiatori italiani Serena Autieri , Serena Rossi ed
Enrico Brignano. La favola di Natale, nei cinema dal 19
Dicembre e in anteprima in circa 100 sale in tutta Italia il 15
Dicembre, racconta il coraggioso viaggio della Principessa Anna
alla ricerca della sorella, la Regina Elsa, che ha intrappolato il
loro reame in un inverno eterno. Nel primo week-end di uscita in
America, durante la festività del Giorno del Ringraziamento, Frozen
ha sbancato i botteghini, stabilendo un nuovo record per la
Walt Disney Aniamted Studios con oltre 93 milioni di dollari
di incasso.
Ma cos’è che accomuna di
più i nostri attori italiani con i personaggi da loro
doppiati?
Risponde per prima Serena
Rossi, voce della Principessa Anna : “Anna è buffa e
goffa. E’ una persona pura e buona. Come si fa a non innamorarsi di
lei? Dice quello che pensa senza filtro e fa di tutto per la
sorella. Io sono molto legata alla mia famiglia, e quindi ho
vissuto con molto trasporto questa storia. Con Anna condivido
sicuramente il sorriso e l’ottimismo. “
Serena Autieri
invece dà la voce alla Regina Elsa, un personaggio potente e
complesso : “In comune con Elsa ho i poteri!” risponde con un
sorriso. “No, a parte gli scherzi Elsa è un super personaggio e
avevo sulle spalle una grande responsabilità per la canzone
All’Alba Sorgerò. Pensate che di notte mi sognavo il provino e
quando poi ho saputo di averlo passato per me è stato come vincere
la lotteria. Elsa è un bellissimo personaggio : sembra
rigida,austera e fredda, ma invece è molto tenera perché
fa tutto quello che fa solo per proteggere la sua famiglia e la sua
sorellina. E’ un film che fa commuovere e divertire. I numeri che
sono usciti al box office in America questo week-end sono perché è
un film dove c’è tutto. Può piacere ai piccini ma forse più a noi
adulti!”
Enrico Brignano
continua : “Doppiare un cartone già di suo molto divertente,
specialmente perché noi facciamo gli attori e doppiare è molto
difficile. Doppiare un cartone poi ed arrivare ai bambini
attraverso un personaggio è stata una bellissima esperienza ma
soprattutto una grande responsabilità. Ringrazio per questo Fiamma
Izzo. Il personaggio di Olaf è divertente già di suo e io
addirittura ridevo molto mentre lo doppiavo perché l’originale era
esilarante. E’ un inguaribile ottimista e la cosa folle è che
parliamo di un pupazzo di neve che ama il sole! Il canto pure era
importantissimo, non è stato un doppiaggio facile: c’è stata una
cura quasi maniacale da parte del maestro di canto, tutto preciso e
sorprendentemente perfetto.”
Rispetto ad Elsa ed Anna,
il personaggio di Olaf era forse il più complicato da doppiare,
come hai lavorato al doppiaggio?
Enrico Brignano
racconta: “Ho seguito la traccia originale ovviamente. I
creatori ormai danno delle immagini alle voci, non il contrario.
Loro prendono gli attori americani e ci costruiscono il
personaggio intorno alla loro voce, quindi sincronizzando il tutto
perfettamente. Noi doppiatori stranieri invece dobbiamo seguire la
traccia dei doppiatori americani. In questo caso l’attore che
interpretava Olaf ( Josh Gad , n.d.r.) era divertentissimo : aveva
una voce piena ed ironica con un espressività immediata. Quindi ho
dovuto fare questa scelta : devo essere riconoscibile o no?Ho
cercato di uniformarmi all’originale ma cercando di essere
riconoscibile. Molto spesso ho dovuto modificare i toni e renderli
più leggeri per il mio personaggio.”
Cosa avete provato nell’essere stati
scelti?
“Quando mi hanno dato l’ok ho
esultato e mia figlia mi guardava strano.Ci tenevo tantissimo a
questa opportunità, doppiare un cartone Disney è sempre stato un
mio sogno e aver ottenuto la parte di Elsa è stato molto
gratificante.” risponde Serena Autieri,
spalleggiata da Serena Rossi che continua “E
stato bellissimo, un sogno perché è una cosa che rimarrà per
sempre.Nella vita uno fa tante cose: molte cose passano,
fiction,film e teatro. Mentre un cartone Disney rimarrà per sempre!
Mi immagino i miei nipotini che guardano questo cartone e
riconoscono la mia voce!”
“Se ci conoscete un po’,
noterete che siamo molto simili a questi personaggi. Quando
aspettavamo i risultati dei provini mi sono permesso di suggerire
Serena Rossi, che io avevo appena provinato per il mio musical e
quando ci hanno poi scelto ho pensato “Le due Serene sono proprio
come le due sorelle!”. Ho lavorato con entrambe e le rivedo nelle
due sorelle. In questo caso le canzoni sono dove ho visto la
maggior professionalità e mi vorrei complimentare con le due
protagoniste.” conclude Enrico Brignano, in
scena proprio con Serena Rossi in questi mesi con il musical
Rugantino.
Paloma è una madre
single che ha un rapporto molto stretto con il figlio quindicenne
Hector, ragazzo timido che sta intraprendendo il classico percorso
di maturazione adolescenziale. Il loro legame subirà un cambiamento
in seguito all’incontro che il piccolo messicano ha con Jazmin,
coetanea decisamente più matura, che cerca di tradurre in fatti i
crescenti dubbi di Hector sulla sessualità. I due giovani
diventeranno sempre più complici e Paloma vedrà il suo ruolo
ridimensionato a “semplice” madre piuttosto che amica e confidente
del figlio.
È un film molto essenziale quello
girato da Fernando Eimbeke, emergente regista
della scuola messicana, che propone alcune sfumature sul rapporto
genitore/figlio e richiama più volte gli stilemi tipici del cinema
di Sofia Coppola (alcune inquadrature sembrano
richiamare Somewhere e lo stesso tema
portante di Club Sandwich si può trovare
nel film della regista che vinse il Leone d’oro a Venezia).
Se la prima parte pare
un po’ statica e priva di qualsiasi climax è nel finale che il film
dà il meglio di se con la divertente e simbolica sequenza di un
gioco di penitenze.
Il regista inserisce i suoi concetti
lungo tutta la narrazione attraverso una scrittura molto asciutta e
con una conseguente messinscena che porta pochi simbolismi, ma si
nutre di molti gesti(anche apparentemente innocui) e silenzi che
servono a dare una dimensione più umana e meno cinematografica
all’insieme. Una scelta questa che alla fine lascia dei dubbi,
risultando a tratti troppo poco particolare e quasi scolastica.
Tra gli attori è da segnalare la
prova di un’attrice particolarmente in parte come Maria Renèe
Prudencio nel ruolo nella madre che aiuta non poco la pellicola
nella sua riuscita finale; la donna è bravissima a scandire le fasi
del rapporto con il figlio, dalla complicità iniziale fino
all’accettazione di un ruolo secondario all’interno della vita di
Hector.
Vincitore del Torino Film Festival,
Club Sandwich è un film dal tocco
delicato e dall’umorismo fine, ma con una composizione generale
troppo semplice per essere elevato a un livello superiore.
Carlos è un uomo
riservato e cortese che per guadagnare lavora come sarto nella sua
bottega nella piccola città di Granada, ma dietro questo lavoro si
nasconde una sorta di necessità, l’uomo è anche un serial killer
cannibale di sole donne. Carlos infatti ha dei problemi ad
approcciare ed amare l’altro sesso come se una barriera emotiva
glielo impedisse. La situazione cambia quando il sarto incontra
Nina, una ragazza rumena, che riesce nell’impresa di scogliere il
cuore del killer spagnolo con la sua innocenza e far pentire Carlos
delle sue azioni; sarà lieto fine tra i due?
Manuel Martin
Cuenca costruisce un thriller finissimo che viaggia a
ritmi lenti sul filo di una tensione sottile costruita attraverso
la regia e rendendo omaggio all’Hitchcock di
Vertigo e La Finestra sul
Cortile. Il regista, nonostante il tema del
cannibalismo, non mostra quasi mai sangue, ma quando compare è
gestito in maniera impeccabile e con un contrasto cromatico degno
di nota.
Opposizione che è usata
anche nella prima parte della pellicola per indicare il distacco
(emotivo) netto che c’è tra Carlos e la vittima in questione, lui
sempre in bianco e nero mentre la controparte femminile è un
esplosione di colori.
Ma la regia di Cuenca non si limita
alla sola esposizione estetica e regala scene di assoluta
raffinatezza come l’apertura del film in cui quello che sembra un
campo lungo si scopre essere una sorta di soggettiva, o la sequenza
in spiaggia che gode di una potenza e di una tensione costruite
fondamentalmente con le luci di una macchina, gli occhi e i
movimenti dei personaggi.
Ad aiutare il regista in questa
messinscena interviene la bellissima fotografia di Pau
Esteve Birba (premiato al San Sebastian) che dona
ulteriore cupezza alla narrazione e al protagonista.
Ma il film di Cuenca ha i suoi
difetti che derivano tutti da una sceneggiatura colpevole nel
ritardare alcuni passaggi sfavorendo così una fluidità che ben si
sarebbe sposata con i piani sequenza della macchina da presa.
Canibal è
un buon thriller, di rara eleganza registica ma che paga un ritmo
troppo blando e una sceneggiatura che nella prima parte ha una
certa ripetitività e nel finale acquista solo prevedibilità.
The Mission un
film del 1986 diretto da Roland Joffé, vincitore
della Palma d’oro al 39º Festival
di Cannes e che vede protagonista Robert
De Niro.
La trama di The Mission
– Sud America, anno 1750. Il mercenario e mercante di
schiavi don Rodrigo Mendoza (Robert De Niro)
decide di rinchiudersi in una cella della prigione locale per
lasciarsi morire di inedia. A tormentare il suo animo, il terribile
senso di colpa generato dall’aver assassinato il fratello Felipe
(Aidan Queen) sorpreso a letto con la bella
Carlotta (Cherie Lunghi), amata dallo stesso
Rodrigo.
Per salvare l’anima di Rodrigo e
impedire che si lasci morire, viene chiamato padre Gabriel
(Jeremy Irons) missionario gesuita che ha appena
creato una nuova “missione” tra gli indios Guaranì nascosti sopra
le grandi cascate. Padre Gabriel convincerà Rodrigo a seguirlo
nella sua missione, facendogli percorrere il travagliato e
pericoloso tragitto appesantito di un carico d’armi, per espiare
così i suoi peccati. Giunto a gran fatica, e dopo un pellegrinaggio
drammatico, nella missione di San Miguel, l’ex mercenario si sente
liberato dal suo fardello interiore ed è così pronto ad iniziare
una nuova vita.
Chiede ed ottiene da padre
Gabriel di diventare egli stesso missionario gesuita e da prete
novizio collabora alla vita della missione al fianco di quegli
stessi indigeni che erano stati preda delle sue battute di caccia.
Ma sulla vita pacifica e felice della missione incombe l’ombra
dell’uomo bianco, del colonizzatore europeo che vede in queste
missioni un pericolo per la sua opera di sfruttamento che perdura,
ormai, già da oltre due secoli. Il vescovo spagnolo Luis Altamirano
(Ray Mc Anally) dovrà suo malgrado, e per la
sopravvivenza stessa dell’ordine gesuitico, dare il via agli
eserciti portoghesi e spagnoli intenzionati a smantellare tutte le
missioni e anche per la comunità di San Miguel si prospetta
un’ultima battaglia per la sopravvivenza.
E’ l’anno 1987 quando
Roland Joffè dirige questo meraviglioso film
celebrato e riconosciuto al Festival di Cannes con l’assegnazione
della Palma d’oro. Un film storico di una completezza e profondità
analitica straordinaria e che non si vedrà più per molti anni
forse, sino al recentissimo Lincoln di Steven Spielberg. The
Mission è un film che ha la pazienza di affrontare un tema
storicamente delicato e complesso in modo preciso e ragionato,
alternando sequenze d’azione o dalla grande suggestione visiva, con
altre più riflessive e introspettive di quel dramma che fu lo
sfruttamento e il conseguente sterminio delle popolazioni
pre-colombiane.
The Mission è un film capace di
incantare, istruire, addirittura far sorridere ma soprattutto
commuovere
Un montaggio ed una
fotografia da mozzare il fiato, aiutati da un paesaggio maestoso e
sublime come quello delle cascate dell’Iguazù, incredibile regione
pluviale al confine tra Argentina, Paraguay e Brasile.
Ennio Morricone, che ha scritto le indimenticabili
note che compongono una delle colonne sonore più riuscite nella
storia del cinema, tentennò inizialmente nell’accettare l’incarico
offertogli da Joffè; il film era tanto perfetto e compiuto che non
necessitava dell’ausilio musicale, solo l’insistenza del regista lo
fece recedere dal suo iniziale rifiuto. Una perfetta ricostruzione
scenografica nella quale si muovono attori impeccabili ed
eccellenti nelle loro rispettive interpretazioni: De Niro è, al
solito, magistrale nel passare dal duro e cinico schiavista al
pacato e sereno uomo convertito nella fede e nel suo animo;
Jeremy Irons eccelle nelle vesti del missionario
vero portatore di pace e amore, che rifugge la violenza e le armi
anche quando tutto attorno è morte e pericolo.
The
Mission è un film capace di incantare, istruire,
addirittura far sorridere ma soprattutto commuovere…sino alle
lacrime. Un film di un’intensità incredibile e struggente che come
pochi altri trasmette un messaggio di pace e civiltà in risposta
alle brutture che hanno accompagnato la storia dell’uomo, in
particolar modo dell’uomo bianco.
L’assedio è il
film del 1998 diretto da Bernardo Bertolucci e con protagonisti nel
cast David
Thewlis, Thandie Newton e
Claudio Santamaria.
Trama del
film L’assedio: Kinsky è un pianista
inglese che vive e lavora in un appartamento al centro di Roma.
La sua colf è Shandurai, ragazza
africana fuggita dalla dittatura, studentessa di medicina, il cui
marito è prigioniero politico in Africa. Kinsky non tarda ad
innamorarsi della ragazza, che però non ricambia.
Pian piano la casa del pianista si
svuota di tutti gli oggetti di valore, compreso il pianoforte.
Quando Shandurai scopre che l’uomo ha venduto tutto per ottenere la
liberazione di suo marito, comprende la forza dei sentimenti di
Kinsky, ne resta colpita e si accorge che anche in lei qualcosa è
cambiato. Cosa farà di lì a poco, all’arrivo del marito a Roma?
Analisi: Dopo Io ballo da
solaBernardo Bertolucci, indiscusso maestro
del nostro cinema, si cimenta con questo lavoro inizialmente
destinato alla televisione, poi distribuito nelle sale, accettando
la sfida di un medium diverso senza sacrificare il suo stile. Si
tratta del Bertolucci che prediligere storie quotidiane, ambientate
in spazi ristretti in cui il mondo sembra ridursi all’essenziale.
Un Bertolucci lontano dalla potenza evocativa e dai fasti de
L’ultimo imperatore.
Tuttavia, in questa dimensione
maggiormente intimista si possono sentire con più forza le corde
dell’animo umano risuonare. È questo uno di quei casi in cui
bisogna porsi all’ascolto oltre che della musica – cui il regista
si affida moltissimo, con una scelta drastica e poco televisiva –
dei più piccoli sussulti, scrutare gli sguardi e le espressioni, i
gesti dei protagonisti, parchi di parole.
Al posto dei dialoghi, coinvolgenti
partiture di Mozart, Grieg, Bach, Beethoven, Chopin suonate da
Kinsky (David Thewlis, perfetto pysique du
role d’artista, gentleman inglese, con fascino ammiccante ma
discreto), ma c’è anche la musica africana e John Coltrane.
Bertolucci conduce con sapienza attraverso eloquenti inquadrature
dai particolari spesso rivelatori, come lo è il montaggio, che
mostrano una Shandurai (una brava Thandie Newton)
sempre più in sintonia con Kinsky e la sua musica. L’essenza del
film è l’incontro tra due mondi lontanissimi, che si trovano a
vivere a stretto contatto.
Non solo un incontro di
culture – l’africana e l’europea, un’occasione per parlare di
immigrazione, dittature, regimi – ma un incontro tra due
personalità opposte. Impossibile sulla carta, ma quella distanza
può essere facilmente annullata. Metafora ne è, oltre alla musica,
lo spazio del film: i due appartamenti – il piano alto dove
vive Kinsky e il seminterrato in cui è ospite Shandurai – collegati
da una scala a chiocciola, spesso percorsa da entrambi fino a
trovarsi al piano superiore (la stessa dicotomia tra alto e basso
si ritroverà in
Io e te, pellicola dall’ambientazione quasi
claustrofobica, anch’essa scandaglia due individualità opposte a
confronto). I concetti di amore e sacrificio, poi, vanno di pari
passo: l’amore di Kinsky per Shandurai è rispettoso, il suo
britannico contegno fa da contraltare al sacrificio estremo,la
vendita dei beni, la rinuncia allo strumento della propria arte in
nome di un sentimento sconvolgente.
Fuori da quelle mura in Vicolo del
Bottino, e solo in subordine, Piazza di Spagna, la metropolitana,
l’università dove la ragazza studia medicina, il suo compagno di
studi Agostino (Claudio Santamaria). Una Roma che
impara a diventare multietnica. Ma anche l’Africa lasciata lontano,
alle cui responsabilità Shandurai sarà richiamata.
Il soggetto del film
L’assedio è tratto da un racconto di James
Lasdun.
Quei bravi ragazzi
è il film culto di Martin Scorsese del 1990 con
protagonisti nel cast Ray Liotta, Robert De Niro, Joe
pesci, Paul Sorvino e Lorraine
Branco.
Anno: 1990
Regia: Martin
Scorsese
Cast: Ray Liotta
(Henry Hill), Robert De Niro (Jimmy Conway), Joe Pesci (Tommy De
Vito), Paul Sorvino (Paulie Cicero), Lorraine Bracco (Kareen
Hill)
Quei bravi ragazzi, la trama
Trama: Henry Hill,
mezzosangue italo-irlandese, a tredici anni ha già le idee ben
chiare: vuole diventare un gangster, affascinato dalla vita di quei
loschi signori che vede ogni giorno sotto casa, a Brooklyn. Il
sogno presto diventa realtà, tra pallottole, rapine e amicizie
fraterne.
Quei bravi ragazzi, il
film
Analisi:
Il delitto paga bene. Titolo del libro di Nicholas
Pileggi dedicato alla vita criminale di Henry Hill che
ispira Quei Bravi Ragazzi di Martin
Scorsese (che con Pileggi ha scritto la
sceneggiatura); e, a giudicare dal positivo responso del pubblico e
della critica, anche nel corso degli anni, senz’altro anche una
massima che ben si accosta a Goodfellas –
che di delitto (e un po’ di castigo) parla – e tanti altri
fortunati gangster movie. Fatti per bene, naturalmente: non
bastano, per far parlare di sé, un paio di cadaveri e le bottiglie
di whiskey che saltano sotto i pallettoni.
Estremamente curata e godibile
in Quei Bravi Ragazzi l’idea che
fare il gangster sia una vocazione. C’è chi vuol fare il
Presidente, chi lo sgherro – affidabile, rispettato, ma sempre
sgherro: per salire, ci vuole sangue italico al 100% – della mafia
italo americana. Una vocazione, quindi, pura come (e grazie a) gli
occhioni e il viso pulito prestato da Ray Liotta a
Henry Hill (che in realtà aveva ghigno e fattezze ben meno dolci).
Il binomio aspetto simil-angelico – almeno prima degli stordimenti
cocainomani della decadenza – e ambizioni mafiose è il cavallo di
troia che sorregge il film, assieme alla voce narrante del
protagonista che assieme allo spettatore ripercorre, con interventi
lunghi e frequenti (e molto utili a Scorsese per organizzare tutto
il materiale), i capitoli della parabola del protagonista.
Ottima la
prova del citato Liotta, bene De
Niro/Jimmy Conway – che interpreta, come al solito,
Robert
De Niro: niente più, e va bene così – grandiosa quella
di Joe Pesci: complici scrittura e lavoro di
Scorsese, dona allo schermo un Tommy De Vito
terribile, violento e ridanciano. Un’icona del male, così devoto
alla mamma e alle femmine, così spietato, svitato come solo i
peggiori criminali sanno essere. Un animale agghindato che vicino
all’impiegato (che comunque ruba e spara) Henry Hill risalta come
una bestiolina a cui cercheresti la diabolica coda.
Di grande efficacia il personaggio
della signora Hill, interpretato da Lorraine
Bracco, esplosa in Goodfellas
come moglie di un gangster e tornata alla ribalta come analista del
compianto mafioso Tony Soprano. Kareen è tempestata da sentimenti
contrastanti: amore, paura, desiderio di ricchezza e di rompere con
il conformismo della sua famiglia, disprezzo verso l’incipriato
club delle mogli dei mafiosi, timore per la monotonia. E in questa
ragnatela galleggia, sfilacciandosi di un male che mai appare
immeritato.
Un film da consigliare, di fama
tuttavia un po’ gonfiata: succede, quando di mezzo ci sono
pistolettate e uomini d’onore.
Continuano ad arrivare aggiornamenti
dal cast dell’atteso prossimo film Marvel
Studios/Disney, Guardians of the
Galaxy. Oggi arrivano le parole
dell’attrice Zoe Saldana che ha rilasciato alcune dichiarazioni sul
film durante la promozione del sul ultimo
film, Out of the
Furnace(Leggi la
recensione), presentato
in concorso al Festival di Roma 2013.
Nel frattempo durante i BAFTA Children Awards 2013,
l’attore inglese Peter Serafinowicz ha
commentato anche il suo di ruolo e il film:
“Non è proprio un film
di supereroi per sé “, ha detto…”E’ più
come una sorta di Star
Wars come film, e io interpreto una sorta di poliziotto
spaziale“. Il suo personaggio è un Nova Corps che è
un superiore di Rhomann Dey (John C. Reilly)
e sotto il comando di Glenn Glose che interpreta
Nova Prime.
Il film è attualmente in pre
produzione nel Regno Unito e dovrebbe arrivare al cinema il primo
agosto 2014. I Guardiani della
Galassia (Guardians of the Galaxy) sono un gruppo di
personaggi dei fumetti Marvel Comics, creato da Arnold Drake (testi) e
Gene Colan (disegni). La prima apparizione avviene in Marvel Super-Heroes (seconda serie)
n. 18 (gennaio 1969).
Molti fan del franchise si
staranno chiedendo cosa ne sarà del settimo capitolo,
l’atteso Fast and Furious 7 attualmente
in fase di riprese dopo la tragica scomparsa dell’attore
protagonista Paul Walker. The
Wrap oggi pubblica una notizia in merito, rivelando
che la Universal pare abbia congelato il film a tempo
indeterminato. Intanto Nikki Finke tramite twitter ha aggiornato
sulla lavorazione del film calmando un po’ gli animi:
Le fonti mi dicono
che Fast & Furious 7 è attualmente nel vivo delle riprese. Il
cast e la troupe sono in “ferie” ma pare che la maggior parte delle
scene siano state già girate.
Al momento è tutto un po’ congelato
anche perché la notizia della morte dell’attore ha colto di
sorpresa tutti noi, compresi gli addetti. Ma è anche vero che pero
come riporta Wrap le riprese sarebbero dovute ripartire
dopo il ringraziamento, ovvero oggi, ad Atlanta, ma pare che tutto
sia stato bloccato. Al momento non ci sono ulteriori notizie in
merito, per cui non resta che aspettare ulteriori sviluppi.
Continuando le imprese globali
nell’inafferrabile franchise fondato sulla velocità,
Vin Diesel, Paul Walker e Dwayne
Johnson si riuniscono per capeggiare il cast di
Fast
and Furious 7. James Wan dirige
questo capitolo della serie di grandissimo successo che vede nel
cast i ritorni di
Michelle Rodriguez, Jordana Brewster,
Tyrese Gibson, Chris “Ludacris” Bridges,
Elsa Pataky e Lucas Black. Per l’occasione,
si uniscono al cast altre star internazionali comeJason
Statham,
Djimon Hounsou, Tony Jaa, Ronda Rousey e
Kurt
Russell. Il film, scritto da Chris Morgan e
prodotto da Neal H. Moritz,
Vin Diesel e Michael Fottrell, è diretto
da James Wan e arriverà in Italia il 2 aprile
2015.
Mancano pochi mesi all’uscita
italiana del nuovo e attesissimo film di Martin
Scorsese: The Wolf of Wall Street.
La storia prende spunto dall’autobiografia di Jordan
Belfort, il fondatore di una delle prime società di
brokeraggio, nel 1987 a New York, che dopo anni di scorribande
finanziarie e non venne arrestato per frode e riciclaccio e passò
22 mesi in galera.
Ad interpretare il rampante brocker
di Wall Street c’è Leonardo DiCaprio. L’attore,
che ha da poco compiuto quarant’anni, è alla sua quinta
collaborazione con il regista italo-americano (dopo
Gangs of New York nel 2002, The
Aviator del 2004, The Departed
e Shutter Isalnd rispettivamente nel
2006 e 2010) che lo ha di nuovo voluto come protagonista sperando
che questa volta il ruolo principale gli valga l’Oscar tante volte
sfiorato, ma ancora mai raggiunto. Leo ha dichiarato, proprio dopo
la notte degli oscar del 2013, che avrebbe per un po’ lasciato le
scene cinematografiche per concentrarsi sui suoi progetti umanitari
e ambientali, dichiarazione che sembrava una velata polemica
all’ennesima statuetta mancata per il ruolo del cattivo in
Django Unchained di Quentin
Tarantino. Speriamo che il successo che potrebbe venirgli
da questo ruolo lo spinga a cambiare idea. Come comprimario di
DiCaprio troviamo Jonah Hill nel ruolo del socio
di Belford, Donnie Azzof. L’attore e produttore di
San Francisco è diventato famoso al pubblico internazionale grazie
ai suoi ruoli comici in diversi film “demenziali” tutto campioni
d’incassi. Ricordiamo tra gli altri 40 Anni
Vergine del 2005, Molto
Incinta (2007) Una Notte al Museo 2 – La
Fuga nel 2009. Hill aveva già diviso le scene con
DiCaprio grazie a una piccola parte nel
Django di Tarantino, mentre questa è la
prima volta che si trova a lavorare con uno dei mostri sacri del
cinema statunitense, cimentandosi in un cinema fortemente
caratterizzato e autoriale. Ma Scorsese ha scelto per la sua
squadra un altro attore preso in prestito dalla commedia americana
che non da molti anni non aveva più avuto l’occasione di lavorare
nella zona del cinema d’autore: Matthew
McConaughey.
L’attore texano ai suoi esordi si era conquistato piccole ma
importanti parti con registi come Richard
Linklater (La Vita è un Sogno) nel
1993, Steven Spielberg
(Amistad) e Ron Howard
(Edtv) ma da tempo mancava da questo tipo
di cinema, conquistandosi però fama e un vasto pubblico di fan in
ruoli da protagonista di commedie sentimentali. Ma la parata di
star non è finita qui: ruoli secondari o piccole parti ma per
grandi artisti del panorama cinematografico attuale, tra gli altri:
Jean Dujardin (premio oscar nel 2012 per
The Artist), l’attore e regista
Spike Jonze e il figlio d’arte Jake
Hoffman.
L’uscita nelle sale americane è
prevista per il 25 Dicembre, con l’anno nuovo l’ultima opera di
Scorsese arriverà anche nelle sale italiane.
Questa la trama del
film: Jordan Belfort, uno dei broker di maggior successo nella
storia di Wall Street, viene condannato a 20 mesi di carcere dopo
aver rifiutato di collaborare alle indagini su di un massiccio caso
di frode atto a svelare la diffusa corruzione vigente negli anni
’90 a Wall Street e nel mondo bancario americano. Il film è
l’adattamento cinematografico dell’omonimo libro
autobiografico di Jordan Belfort. La pellicola segna la quinta
collaborazione tra Martin
Scorsese e Leonardo
DiCaprio.
Arriva un inedito artwork dall’albo
di una delle storie più note, Batman The Killing
Joke di Alan
Moore e Brian Bolland. La
storia è quella in cui il Joker tormenta il commissario
Gordon finendo per rapire e sparare alla
figlia adottiva Barbara, che sarà poi costretta a vivere su una
sedia a rotelle. La scena riprendeva anche una serie di foto in cui
Joker torturare la ragazza, e molti fan si sono spesso domandati se
Joker avesse abusato di lei anche sessualmente.
Ebbene, oggi il quesito viene
risolto grazie alla pubblicazione di una foto da un artwork inedito
i cui possiamo vedere la violenza sessuale di Joker sulla povera
Barbara Gordon.
Oltre a Batman, ci sono tantissime
voci su altri personaggi che compariranno nel film, ecco un
riepilogo: dopo le voci sulle tre attrici provinate per il ruolo
di Wonder Woman e il rumors legato
alla possibilità di vedere Nightwing nel
film(LEGGI
QUI). Intanto sono arrivati qualche giorno fa nuovi
dettagli sul Batman che vedremo (LEGGI QUI),
mentre Ben Affleck ha già
iniziato ad allenarsi, e sembra davvero in forma in queste
foto: VEDI QUI.
Come prevedibile, il box office
italiano registra un cambio al vertice della classifica. Infatti
Hunger Games – La Ragazza di Fuoco
apre in testa con un grande risultato, ben 4,3 milioni di euro
incassati da mercoledì a domenica (l’incasso nei quattro giorni è
di 3,7 milioni di euro). Il film con il Premio Oscar Jennifer
Lawrence, presentato trionfalmente all’ultimo Festival del Cinema
di Roma, ha superato nel weekend d’apertura l’incasso globale del
primo capitolo, che un anno e mezzo fa si era fermato sui 3
milioni.
Grazie alla popolarità conquistata
dalla saga letteraria e cinematografica e all’ottimo passaparola,
Hunger Games – La Ragazza di Fuoco avrà di certo un’ottima
performance al botteghino italiano nelle prossime settimane.
Thor The Dark World scende in seconda
posizione con 1,5 milioni incassati al suo secondo fine settimana.
Il sequel Marvel, programmato in un numero di
sale quasi identico a quello del secondo capitolo degli Hunger
Games, arriva così a quota 6,7 milioni, superando il risultato
complessivo di Thor.
Fuga di cervelli rimane stabile in
terza posizione con 1.265.000 euro raccolti, giungendo a 3,5
milioni totali.
Il campione d’incassi di Medusa
Film, Sole a Catinelle, scende per la prima
volta dal podio dopo cinque settimane di programmazione. Il film
con Checco Zalone incassa 1.246.000 euro e sfiora il tetto pazzesco
dei 50 milioni di incasso, precisamente 49,8 milioni di euro.
Le posizioni successive sono
occupate da due new entry: La mafia uccide solo d’estate di Pif,
che debutta con 756.000 euro in 225 sale, ottenendo una buona media
superiore ai tremila euro, e Free Birds – Tacchini in fuga, che
esordisce con 532.000 euro.
Stai lontana da me scende al settimo
posto con altri 472.000 euro, arrivando a 3,5 milioni totali.
Don Jon apre solo in ottava posizione
in 114 copie disponibili. L’esordio alla regia di Joseph
Gordon-Levitt incassa 346.000 euro.
Chiudono la top10 L’ultima ruota del carro (192.000
euro) e Planes (191.000 euro), giunti
rispettivamente a 1,8 milioni e 3,6 milioni.
Iniziato il conto alla
rovescia per l’arrivo del trailer
dell’atteso The Amazing Spider-man 2,e oggi
arrivano i primi spezzoni del trailer che vedremo che presentano
anche le prime immagini dei cattivi che vedremo nel film.
In The Amazing Spiderman 2, per
Peter Parker (Andrew Garfield), vive una vita molto la occupata –
tra prendere i cattivi come Spider-Man e passare il tempo con
la persona che ama, Gwen (Emma Stone); diplomato ormai ha lasciato
le scuole superiore e non ha dimenticato la promessa fatta al padre
di Gwen di proteggerla – ma questa è una promessa che
semplicemente non può mantenere sempre. Le cose cambieranno per
Peter quando un nuovo cattivo, Electro (Jamie Foxx), emerge dagli
abissi della città, e un vecchio amico, Harry Osborn (Dane DeHaan),
ritorna, e fa riemergere nuovi indizi sul suo passato.
Come già accaduto per il primo
capitolo, in occasione dell’arrivo de Lo Hobbit la
Desolazione di Smaug la Nuova Zelanda diventa
per il periodo di uscita del film un’unica macchina promotrice ed
ecco che per magia il drago Smaug compare sul lato
di un Air New Zealand Boeing 777-300ER, attualmente in rotta
da Auckland a Los Angeles.
Trama: Le avventure di Bilbo
Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia,
formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin,
Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto
nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago
Smaug.
Iniziate ufficialmente le riprese
del chiacchierato adattamento 50 Sfumature di
Grigio, primo capitolo della trilogia bestseller in tutto
il mondo di E.L. James.
Nel cast, oltre i suddetti,
anche Luke Grimes nel ruolo di
Elliot, Victor Rasuk che nel film sarà Josè
intimo amico di Anastasia, e Jennifer Ehle, mamma della
protagonista.
Il film, riadattato per il grande
schermo da Kelly Marcel e diretto da Sam
Taylor-Johnson, parla della storia di Anastasia,
studentessa americana di ventun anni che perde la testa
per un giovane imprenditore, Christian Grey, bellissimo e
misterioso. La ragazza prova in tutti i modi di non pensare a lui,
convinta di non poter avere un futuro insieme, ma il destino le
giocherà un brutto scherzo. Grey, infatti, entrerà nel negozio dove
lavora e la inviterà ad uscire. Entrambi sono attratti l’un l’altra
da una sensazione indescrivibile, e si faranno travolgere dalla
passione.
Arriva grazie ai bozzetti dei toys
una prima occhiata ai Dinobot che vedremo
nell’atteso Transformers Age of
Extinctionche sarà ancora una volta diretto
dal regista del franchise Michael Bay. Le foto
ritraggono Bumblebee,
Hound (nome in codice “Duke”) e Strafe (nome in
codice “Paulie”) aka Swoop, il Dinobot Pteranodonte.
Piccole anticipazioni
sulla trama. Il film comincerà dove è finito il terzo
capitolo, in un mondo in cui nonostante la minaccia
dei Deception è stata debellata, l’umanità ne è
uscita distrutta. La pace non durerà poi così tanto, quando alcuni
uomini potenti, cercando di studiare la tecnologia dei robot
alieni.
Pochi giorni fa vi abbiamo
annunciato che sono in corso le riprese di un nuovo adattamento
su Arsène Lupin III, questa volta in
live-action. Oggi invece vi mostriamo la prima foto trapelata in
gran segreto dell’attore giapponese Shun
Oguri che interpreta proprio Lupin sul set del film. Il
personaggio sembra che indossi il look ripreso dal lavoro di
Hayao Miyazaki, Lupin III:
Il castello di Cagliostro.
Per quanto riguarda il cast del
film, ecco di seguito i nomi e i rispettivi ruoli degli attori che
daranno corpo al ladro gentiluomo più famoso di tuti i tempi e ai
suoi animi/nemici: Shun Oguri sarà Lupin
III,Tadanobu
Asano sarà lo sfortunato ispettore Koichi
Zenigata, Go Ayano sarà il
taciturno samurai Goemon
Ishikawa e Tetsuji
Tamayama l’infallibile cecchino Daisuke
Jigen, il cast è completato dalla
bellissima Meisa Kuroki che darà il suo
flessuoso corpo a Fujiko Mine, anche se scommettiamo
che le sue forme saranno meno generose di quelle della sua
controparte di carta e inchiostro che fa battere il cuore di
Lupin.
Il 3 ottobre in Giappone sono
cominciate le riprese del film che si muoverà tra Thailandia, Hong
Kong, Singapore e le Filippine.
Il boom del sabato, previsto ed
annunciato. Hunger Games – La ragazza di
fuoco continua a macinare incassi, con
1.391.103 euro raccolti nella giornata di ieri. Totale: circa 3
milioni di euro in 4 giorni.
Il film di Lawrence ha già superato
gli incassi totali del capitolo firmato Ross. Segno di un amore per
la saga cresciuto con il tempo, grazie all’homevideo. Seconda
posizione confermata per Thor: The Dark World, con
altri 548.530 euro in cassa e un totale arrivato ai 6.197.646 euro,
con Fuga di cervelli terzo a sorpresa con
498.245 euro.
Medaglia di legno per
Sole a Catinelle di Checco
Zalone, sempre più ad un passo dal sogno. Con i 445.260
euro rastrellati ieri il film Medusa è arrivato ai 49.366.637
totali, tanto da contare le ore che mancano all’abbattimento del
muro dei 50.
Ancora cinema tricolore in quinta e
sesta posizione, con i 245.834 euro de La mafia uccide
solo d’Estate di Pif e i 173.606
euro di Stai lontana da Me, con
Free Birds settimo a quota 163.655 euro,
Don Jon ottavo con 119.921 euro,
l’Ultima ruota del Carro nono con 74.542
euro e Venere in Pelliccia decimo con
61.560 euro. Domani mattina, come al solito, il resoconto del fine
settimana italiano.
Katniss Everdeen torna
a casa incolume dopo aver vinto la 74ª edizione degli
Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo” Peeta Mellark. La
vittoria però vuol dire cambiare vita e abbandonare familiari e
amici, per intraprendere il giro dei distretti, il cosiddetto “Tour
di Victor”. Lungo la strada Katniss percepisce che la
ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca ancora a tutti i
costi di mantenere il controllo proprio mentre il Presidente Snow
sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The Quarter
Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti della
nazione di Panem.
Elizabeth Olsen in
un’intervista ha raccontato qualcosa dei suoi futuri personaggi:
l’attrice apparirà presto negli attesissimi Godzilla e Avengers : Age of
Ultron.
Presto dovremmo
poter vedere il trailer di Godzilla, il reboot diretto da Gareth
Edwards con protagonista Aaron Taylor-Johnson.
“È il film di Aaron
Taylor -Johnson , ma in qualche modo siamo tutti collegati al suo
personaggio. È il nostro fulcro.
Io interpreto la moglie e sono la persona che presenta la storia
nella prospettiva di ciò che sta accadendo a San Francisco. Sono
un’infermiera e lavoro cercando di tenere a bada il caos. Per
Godzilla è davvero il momento di un buon remake americano, spero di
averne fatto parte e sento che abbiamo ottenuto un ottimo
risultato”.
In primavera, la
Olsen sarà Scarlet Witch, recitando sempre a finaco di
Taylor -Johnson ( Quicksilver) tra gli Avengers di Joss
Whedon in Age of Ultron.
“Lei è pazza,
completamente pazza . È più problematica
di qualunque personaggio io abbia mai interpretato. Lei può dire
dove è stato un oggetto, può predire il futuro, può parlare con i
morti e le persone provenienti da altri universi. Lei è l’unica
persona in questo universo che è capace di fare cose simili: è
incredibile, . È bellissimo per me, sono cresciuta amando ‘Star
Wars ‘ e ‘Il Signore degli Anelli ‘, e tutto ciò che ha a che
fare con questi universi fantastici è davvero divertente da
interpretare”.
Godzilla, il film
Vi ricordiamo che Godzilla, diretto
da Gareth
Edwards,comprende nel cast attori
del calibro di
Aaron Taylor-Johnson, Bryan
Cranston, Elizabeth
Olsen David Strathairn, Juliette
Binoche e la new entry Ken
Watanabe. La pellicola arriverà in Italia il 15 Maggio
2014. Akira Takarada, protagonista della pellicola
originale, dovrebbe, inoltre, avere anche una piccola parte in
questa rivisitazione, tornando sul set
di Godzillaa
sessanta anni di distanza dalla sua interpretazione.
Scritto da Max
Borenstein, che ha rielaborato uno script
di David S. Goyer e David
Callaham, Godzillasarà
il film di punta della Warner Bros dell’anno 2014, visto
che la data di uscita preventivata è stata infatti individuata nel
16 maggio 2014. Un film da cui la produzione si aspetta
molto che, però, dovrà scontrarsi al botteghino con altre pellicole
in uscita nello stesso periodo, quali The Amazing
Spiderman 2, il reboot delle tartarughe ninja e il
sequel dell’Alba del pianeta delle scimmie.
Per un’ironica fatalità la stella del
franchise Paul Walker è morta in un tragico
incidente stradale che ha scioccato Hollywood e tutte le persone
che questa mattina hanno appreso la notizia. Ora arrivano i primi
saluto dal mondo di Hollywood e dai colleghi del compianto
attore.
Tra le prime reazione arrivate c’è
anche quella del regista di Fast and Furious 7, James Wan:
I am so beyond heartbroken right now. I can’t process
anything.
Ma i pensieri rivolti al giovane attore, appena quarant’anni,
arrivano da tutto il mondo…
Sarah Michelle
.@RealPaulWalker May he be
in peace. To his family you are in our thoughts and prayers.
Dominic Monaghan
.@RealPaulWalker awful
news. Paul was a lovely guy. Handsome as all hell and funny and
cool to boot. Terrible news. My condolences.
Dopo i numerosi trailer
originali, arriva un nuovo trailer per il film d’animazione
Tarzan 3D, questa volta però
sottotitolato in italiano. La pellicola è un nuovo adattamento in
animazione e motion capture del classico della letteratura per
ragazzi di Edgar Rice Burroughs.
Reinhard
Klooss dirige una pellicola dal gusto
documentaristico, avventuroso e realistico che promette di
raccontarci la storia di Tarzan in un’ottica diversa. Il regista
di Asteri e Obelix contro
Cesare vedrà il suo film, prodotto
dalla Constantin films, nei cinema tedeschi il
prossimo ottobre.
La storia originale è stata
leggermente rimaneggiata e modernizzata: il cattivo non sarà più il
cacciatore di gorilla Clayton, ma il CEO della Greystoke Energies,
compagnia appartenuta ai genitori di Tarzan ed ora nelel sue mani.
L’eroe dovrà cercare di proteggere la giungla africana con l’aiuto
di Jane.
Erano già corse
delle voci sul fatto che la Warner Bros avrebbe girato nuove
scene per il futuro Batman vs Superman nella stessa location
in cui avevamo visto crescere un giovane Clark Kent in Man of Steel.
Da queste foto
sembra che le voci fossero corrette: la fattoria della famiglia
Kent è di nuovo abitata. Purtroppo bisognerà aspettare ancora molto
per vedere i risultati: il film, diretto da Zack Snyder e
interpretato da Henry Cavill, Ben Affleck, Amy
Adams e Laurence Fishburne arriverà nei cinema degli
Stati Uniti solo il 17 luglio 2015.
Oltre a Batman, ci sono tantissime
voci su altri personaggi che compariranno nel film, ecco un
riepilogo: dopo le voci sulle tre attrici provinate per il ruolo
di Wonder Woman(LEGGI QUI) e il
rumors legato alla possibilità di vedere Nightwingnel
film(LEGGI
QUI). Intanto sono arrivati qualche giorno fa
nuovi dettagli sul Batman che vedremo (LEGGI QUI),
mentre Ben
Affleck ha già iniziato ad allenarsi, e sembra
davvero in forma in queste foto: VEDI QUI.
La rivisitazione di un film straniero
per gli spettatori americani è sempre difficile, ma la
rivisitazione di un film cult, con al seguito uno un devoto
pubblico di cineasti poco inclini al perdono, è ancora più
difficile.
Allo sceneggiatore Mark Protosevich era
stato affidato questo delicato compito ben cinque anni fa da Will
Smith e Steven Spielberg ,i primi ad essersi
interessati all’adattamento americano di Oldboy di
Park Chan- Wook. Protosevich e Smith avevano già lavorato
insieme su Io sono leggenda, ed era stato proprio l’attore a
contattarlo per parlargli del progetto: “Anche se avevo grande
familiarità con il soggetto, dato che ho amato molto il film
originale , non avevo ancora letto il materiale di base “.
Il film sudcoreano, uscito nelle sale nel 2003,
è diventato presto un classico moderno per la storia cruenta, per
l’originale stile visivo, ma soprattutto grazie al suo finale
folle. Spielberg non volrva cambiare nulla di tutto questo: “Anche
in quei primi incontri , Steven non ha voluto scendere a
compromessi sul materiale di origine “, ha detto . “L’originale è
molto provocatorio e inquietante , e il colpo di scena finale non
ha nulla ha che fare con le storie che dirige di solito. Ma lui
voleva comunque mantenerlo”.
Alla fine naturalmente Spielberg non ha dovuto
prendere questa decisione: Spike Lee è diventato
il regista di Oldboy, e Josh Brolin
ha preso il posto di Smith. Protosevich però e rimasto lo
sceneggiatore e ora è fiero di affermare che “Molto di quello che
ho scritto all’inizio, quando ancora lavoravo con Will Smith e
Steven Spielberg , è statto mantenuto nel risultato finale”.
Per chi avesse già visto il film originale o non
temesse gli spoiler, il sito
BuuzFeed riporta una dettagliata intervista sulle scelte
narrative del film.
Arriva una notizia scioccante da
Hollywood, l’attore Paul Walker è morto in seguito
ad un incidente con la nuova Porche GT a Santa Clarita. L’auto è
finita fuori strada, finendo la sua corsa su un albero, uccidendo
il noto attore e un altro passeggero.
L’attore era tutt’ora impegnato
nelle riprese di Fast and Furious 7
con Vin Diesel e il nuovo regista James
Wan. Inoltre apparirà nel thriller
indipendente scritto e diretto da Eric Heisserer che è stato
presentato al Festival SXSW.
L’attore, quarant’anni era noto per
diversi film, ma ottenne il successo negli anni duemila quanto, il
regista Rob Cohen lo scelse per far coppia con Vin Diesel nel
primo film de franchise, The Fast and the Furious.
L’account ufficiale di Facebook ha
confermato la voce con rammarico:
E ‘con un cuore spezzato che
dobbiamo confermare che Paul Walker è morto oggi in un tragico
incidente stradale mentre partecipavo a un evento di beneficenza
per la sua organizzazione Reach Out Worldwide. Era nella macchina
di un amico, quando entrambi hanno perso la vita. Apprezziamo la
vostra pazienza, anche noi siamo stupiti e addolorati dalla
conferma di questa notizia. Grazie per le preghiere rivolte
alla sua famiglia e agli amici in questo momento molto
difficile. Faremo del nostro meglio per tenervi al corrente su dove
inviare le condoglianze . – # TeamPW
Dopo il grande successo al
botteghino francese e la presentazione al 31° Torino
Film Festival, Molière in
bicicletta approderà nelle sale italiane dal 12
dicembre. La nuova commedia di Philippe Le Guay
riporta in scena con sottile ironia e delicatezza la prima parte
del I atto de Le Misanthrope di Molière, approfondendo e
sviscerando i personaggi di Alceste e Philinte.
In Molière in bicicletta Serge
(Fabrice Luchini) è un ex attore teatrale che da
quando si è ritirato dalle scene vive in solitaria in una cadente
villetta sull’Ile de Ré. Deluso e rigettato da un mondo che una
volta lo acclamava sta ancora smaltendo i segni di una profonda
depressione. Un giorno, il suo amico Gauthier (Lambert
Wilson), attore di grido di famigerati medical drama, viola la sua solitudine con
l’allettante ma sconcertante proposta di recitare insieme la
commedia di Moliére. Inizialmente restio, Serge acconsente a patto
di riuscire in pochi giorni a raggiungere quella sintonia in grado
di fargli ritrovare il coraggio di calcare di nuovo le scene. Chi
dei due sarà il misantropo Alceste? Un personaggio che Serge
considera il suo alter ego e che Gauthier vorrebbe interpretare per
dar prova del suo spessore professionale e difendere quella dignità
attoriale spesso svilita dalle performance televisive. Ogni giorno
sarà un testa o croce a stabilire i ruoli che di volta in volta si
scambieranno con naturale e coinvolgente passione.
Molière in bicicletta, il film
Attraverso l’incanto poetico di
Molière i due rivitalizzano un’amicizia ormai sfocata, con Serge
che sembra aver riacquistato la voglia riprendere contatto con una
vita reale e vissuta. Merito anche della conoscenza dell’attraente
italiana Francesca (Maya
Sansa), un incontro che però rimescolerà di nuovo le
carte di una ritrovata amicizia. Philippe Le Guay
nel suo Molière in bicicletta sceglie di far rivivere sul grande
schermo alcuni tra i più bei passi del teatro francese, volontà
sicuramente encomiabile per la sua originalità. Curioso, come solo
poche settimane prima lo stesso Polanski ci aveva rammentato
l’ebbrezza del palcoscenico teatrale con Venere in pelliccia. Il
cinematografo che ingloba il teatro, si nutre di esso per
restituircene una versione digeribile a tutti in un’epoca in cui
l’opera teatrale è sempre più nell’ombra. Philippe Le Guay gioca
con tre volti del misantropo: quello di Fabrice, a quanto pare
ispiratore del suo personaggio, quello di Serge e quello di
Alceste. Personalità nelle quali è possibile rintracciare, sebbene
a livelli differenti, l’odio per la convenzionalità di un mondo
fasullo dal quale è necessario evadere per confinarsi in un quieto
rifugio, al riparo da sordide verità.
Il personaggio di Francesca,
infine, rievoca una versione completamente personalizzata di
Célimene, la seduttrice amata da Alceste. Ma, mentre Célimene era
la cinica incarnazione di quel mondo frivolo detestato dal
misantropo, Francesca finisce per essere ancora più scorbutica di
Serge a causa delle sue pene d’amore. Molière in bicicletta è una
commedia che, alternando una sussurrata ironia intellettuale a un
umorismo più mainstream (dalla goffa versione di Serge della
canzone Il Mondo alle esilaranti cadute dalla bici), si presenta
come un piacevole divertissement, disinvolto nel parlarci del
divario tra verità e indulgenza, bucolico nell’ambientazione, ma
facile da dimenticare.
The Wolf of Wall Street è sicuramente uno dei
film più attesi dei prossimi mesi, se non altro per i due
personaggi più celebri che vi hanno lavorato, il regista
Martin Scorsese e l’attore Leonardo Di
Caprio.
La pellicola sarà, con tutta probabilità, anche
tra i candidati ai prossimi Oscar, un premio che l’attore insegue
da inizio carriera. Una controversi rischia, però, di rovinare in
parte l’opera, o comunque di non farla ammirare al pubblico per
come Scorsese l’aveva pensata. Pare infatti che per evitare la
limitazione al solo pubblico di over 18, il regista sia
stato costretto ad eliminare qualche scena, probabilmente di
carattere erotico. Questa è, per ora, la decisione della MPAA,
ente che si occupa del rating dei film a stelle e strisce.
Questa la trama del
film: Jordan Belfort, uno dei broker di maggior successo nella
storia di Wall Street, viene condannato a 20 mesi di carcere dopo
aver rifiutato di collaborare alle indagini su di un massiccio caso
di frode atto a svelare la diffusa corruzione vigente negli anni
’90 a Wall Street e nel mondo bancario americano. Il film è
l’adattamento cinematografico dell’omonimo libro
autobiografico di Jordan Belfort. La pellicola segna la quinta
collaborazione tra Martin
Scorsese e Leonardo
DiCaprio.
Nuovo spot e nuova clip per American
Hustle L’apparenza inganna, film
di David O. Russell, che avrà tra i
protagonisti delle vere stelle. Nel cast ci sono, infatti, il
Premio Oscar Christian Bale, i candidati al
Premio Oscar Amy Adams, Bradley
Cooper e Jeremy Renner,
il Premio Oscar Jennifer
Lawrence e il Premio Oscar Robert De
Niro.
American Hustle uscirà in Italia il 1 gennaio
2014, distribuito da Eagle Pictures. Dopo il successo di
The Fighter ed il pluripremiato
Il lato positivo, l’acclamato regista
americano David O. Russel dirige, come detto, un
cast di altissimo livello American Hustle
racconta la storia di Irving Rosenfeld (Christian
Bale), abilissimo truffatore, e della sua amante
inglese Sydney Prosser (Amy
Adams), che operano nel mondo della finanza.
L’eccentrico agente dell’FBI
Ritchie DiMaso (Bradley
Cooper) li costringe a partecipare ad una gigantesca
operazione con il nome in codice Abscam, allo scopo di smascherare
truffatori, funzionari e politici corrotti.
Jeremy Renner è Carmine Polito, un politico in ascesa
che si trova tra due fuochi, i truffatori e i federali. La
straordinaria
Jennifer Lawrence è Rosalyn, la moglie di Irving,
colei che potrebbe far cadere il castello di carte del marito. In
uscita in America il 18 dicembre prossimo,
Jennifer Lawrence è la storia di individui molto
diversi tra loro accomunati dal desiderio di affermarsi nella vita
e pronti a tutto, senza scrupoli, mostrandosi in realtà per quello
che non sono.