Sono state rese disponibili online quattro nuove
immagini di Out of The Furnace,
thriller diretto
daScott
Cooper(Crazy
Heart) con
protagonisti Christian Bale, Woody
Harrelson, Casey Affleck, Zoe Saldana, Forest Whitaker, Willem
Dafoe eSam
Shepard. Eccovi le immagini:
La pellicola racconta la storia di Russell Baze
(Bale), un uomo che esce dopo quattro anni di prigione, deciso più
che mai a rifarsi una vita; di giorno comincia a lavorare in un
altoforno, mentre di notte si prende cura del padre malato. Quando
però il fratello minore (Casey Affleck), dopo essere ritornato
dall’Iraq, scompare misteriosamente, Russell decide di mettersi da
solo sulle sue tracce data l’inefficienza della polizia. Durante la
ricerca della verità, il protagonista troverà anche il tempo di
innamorarsi di una giovane donna (interpretata da Zoe Saldana).
Tra i produttori di Out of The
Furnace, che verrà rilasciata in America il
prossimo 27 novembre,
figurano Leonardo
DiCaprio, Ridley
Scott e Tony Scott. Al momento
non sappiamo quando Out of the Furnace verrà
distribuito in Italia.
Al Festival
Internazionale del Film di Roma è stato presentato
Fuori Concorso La Luna su Torino, alla
conferenza stampa tenutasi presso lo spazio BNL era presente il
regista Davide Ferraio e il cast Walter
Leonardi, Manuela Parodi, Eugenio Franceschini, Daria Pascal
Attolini e il produttore Paolo Tenna.
C’è un protagonista
evidente nel film, ed è Torino? Davide Ferraio: Si ma è una Torino declinata in
una maniera un po’ particolare, cioè quella del 45° parallelo che è
un concetto un po’ astratto, ma non tanto, perché credo che
chiunque abbia attraversato la pianura padana, credo che prima o
poi passa da questi cartelli sull’autostrada su cui c’è scritto
“state attraversando il 45° parallelo” e se le persone si
fermassero direbbero e ora? nel senso lì ti trovi a metà strada tra
il Polo Nord e l’Equatore, sei in un posto in qualche modo magico e
tutta la pianura Padana è attraversata da questa linea, Torino lo
è, Casalmaggiore dove sono nato io, e c’è anche questo aspetto
privato che mi lega a questa cosa. e mi ha affascinato molto questa
idea di stare su questa linea che non è come gli altri paralleli,
perché davvero stai a metà del mondo, e questa idea di stare a metà
del mondo è una grande metafora del vivere oggi, dello stare in
equilibrio, dello stare su un filo senza neanche rendersene conto
ma applicando continuamente una grande capacità di stare in
equilibrio. Ecco credo che il film sia un film sull’equilibrio e
sulla leggerezza che occorre per fare gli acrobati
inconsapevolmente.
La sceneggiatura come è
stata pensata? era tutto scritto o ci si è affidati
all’improvvisazione degli attori? D.F.: Ho fatto dei corsi all’Università e nei
seminari cercando di demolire il concetto di sceneggiatura,
soprattutto da quando mi hanno dei premi anche quello importante
per la sceneggiatura che non hai mai scritto, Dopo Mezzanotte, che
è stata candidata ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento. Chi
ha fatto con me il film lo sa che la sceneggiatura non è mai
esistita, e allora questo per dire che molto spesso si scambia per
sceneggiatura quello che in realtà è messa in scena, che è un
lavoro diverso, e questo film aveva un qualcosa che era una
sceneggiatura all’inizio, ma gli attori possono confermare, che ne
abbiamo fatta abbastanza a carne di porco. Perché per me il cinema
è ripresa e montaggio, molto più che sceneggiatura, parola scritta
e altro.
Per voi attori come è stato
recitare in questo modo?
Manuela Paordi:Una delle caratteristiche geniali del film
erano le idee geniali che aveva Davide durante la notte quindi
arrivava sul set e diceva “ok è tutto cambiato” quindi c’era anche
a livello di sceneggiatura diverse improvvisazioni. Eugenio Franceschini: Questa è stata una delle
prime cose che ci è stata detto da Davide “Guardate questa è la
prima volta che io scrivo una sceneggiatura e comunque non la
utilizzerò” quindi già da questa premessa si è capito l’andazzo,
però è un modo di lavorare che porta i suoi risultati. Daria Pascal Attolini: Una particolarità del
lavorare su una sceneggiatura che c’è ma poi sparisce in un secondo
è che ti permette di lavorare molto di più sull’atmosfera del film,
e quindi questo equilibrio e disequilibrio continuo lo si crea non
attaccandosi troppo alle battute con cui tu arrivi preparato ma che
ti tolgono la possibilità di dare delle sfumature in più al
personaggio e alla reazione che hai in quel momento con i tuoi
compagni. Benedetta Perego: Il mio personaggio è
abbastanza silente perché tutto quello che ho detto alla fine è
stato trasposto poco nel finale, perché il mio era un personaggio
di sguardi, e ovviamente marginale, ma nel senso che la parola
conta fino a un certo punto, era più dove volevano andare le
persone che erano dipinte da Davide, era un film di direzione che
di parole e quindi di sceneggiature.
Nel film è molto
presente la presenza di Leopardi D.F.: È stata una riscoperta, perché Leopardi
come si dice nel film, lo insegnano a scuola e poi lo dimentichi.
Inoltre gli si rapporta anche una figura un po’ stereotipata, un
genio sfigato, e invece è un pensatore straordinario e
modernissimo, perché il suo rapporto con il mondo è quello che
abbiamo noi. Lui aveva capito tutto del mondo e non riusciva a
farci niente, non riusciva a muovere una cosa per modificarla è
quello che sentiamo un po’ tutti. Ha tutti è chiara la problematica
dell’esistenza, ma lui riesce a spiegarla benissimo. Ecco perché
nel film c’è Leopardi che è meglio che le dica lui certe cose che
io.
Presentato in Concorso all’ottava
edizione del Festival Internazionale del Film di
Roma, Dallas Buyers Club di
Jean-Marc Vallée racconta con lucida ed intensa
ironia la lotta di Ron Woodroof, rude e omofobico texano, per
portare avanti la sua teoria sulla giusta cura per allungare la
vita dei malati di AIDS.
Dallas Buyers Club, la trama
In Dallas Buyers
Club Siamo nel 1986 e a Ron viene diagnosticato il virus
dell’HIV. Immediatamente la sua vita cambia, prima di tutto per la
percezione che hanno di lui la società e i suoi amici (da grande
“stallone” diventa un “frocio” per gli amici), poi per il suo modo
di affrontare ogni giorno. Non volendo in alcun modo cedere al
virus, Ron cerca in tutti i modi di trovare una cura o anche un
palliativo per riuscire a rendere la sua vita migliore.
Aiutato da un medico radiato
dall’Albo che lavora in Messico, Ron scopre che le sperimentazioni
governative sui farmaci contro il virus sono tossiche e cerca di
mettere in piedi un mercato di farmaci che gli consentano di avere
una qualità di vita migliore e una aspettativa di vita più lunga.
Il suo progetto personale diventerà presto una missione collettiva,
tanto che metterà in piedi un Club in cui venderà i prodotti che
gli hanno allungato la vita, con la collaborazione di un
tossicomane travestito, Rayon. Con la complicità, all’inizio
ritrosa, della dottoressa Eve Sack, Ron porterà avanti una
battaglia persa che servirà però a sollevare le coscienze.
Il film
Basato su una storia
realmente accaduta negli anni ’80, quando la diagnosi di AIDS era
una condanna a morte, Dallas Buyers Club è il
racconto ironico, eroico, doloroso e violento della vita di un uomo
che non si è arreso e che è riuscito a rendere un servizio
all’umanità pur cercando, all’inizio, solo una scappatoia per se
stesso. A dare voce e corpo a questo straordinario personaggio c’è
un Matthew
MacConaughey giunto alla piena maturazione artistica.
Smunto, trasandato e completamente calato nel ruolo, MacConaughey
non sembra più il bel manzo texano che il mondo aveva conosciuto
nelle commedie romantiche degli anni passati.
Il suo lavoro d’attore, nobilitato
con ruoli importanti, giunge qui ad un’intensità emotiva, nella
violenza, nella gioia e nella sofferenza, davvero notevoli e
coinvolgenti. Con lui la dolcissima Jennifer Garner nel ruolo della dottoressa
Sack e uno straordinario e quasi irriconoscibile Jared Leto, che presta un corpo gracile, degli
occhi profondissimi e un infinito dolore ad un personaggio semplice
e misterioso insieme, un perfetto sunto delle contraddizioni di una
società che forse non è poi tanto cambiata dagli anni ’80 ad
oggi.
Dallas Buyers
Club è intenso, qualche volta divertente, ma
anche profondamente doloroso, uno straordinario esempio di una
storia coinvolgente raccontata da un cast eccellente.
Come il vento è
stato presentato all’ottava edizione del Festival
Internazionale del Film di Roma, nella categoria “fuori
concorso”. In Come Il Vento fino alla primavera
del 1990 Umberto Mormile (Filippo
Timi) e Armida Miserere (Valeria
Golino) sono una coppia felice. Lui lavora come educatore
nell’attività di riabilitazione dei carcerati; lei è un gradino più
su e delle carceri ne è il direttore. Ma Umberto, forse scomodo a
qualcuno, viene ucciso mentre sta andando a lavoro. Da lì in avanti
la vita di Armida non sarà più la stessa.
Tratto dalla vera storia di Armida
Miserere, una delle prime donne direttrici di carcere, Come
il vento di Marco Simon Puccioni è un accurato
ritratto di una donna in costante ricerca. Una ricerca di normalità
che la vita le ha strappato di mano e di verità, per fare luce
intorno all’omicidio del marito. E il tutto deve essere
forzatamente posto in secondo piano, un gradino sotto l’obbligo
professionale. Nel caso specifico, Armida gestisce le carceri
impeccabilmente, non permettendo nemmeno minimi strappi alla
regola.
Il risultato della voglia di uscire
da ciò che è stato, è inevitabile: insuccessi uno dietro l’altro,
una frustrazione che la divora lentamente. Rimane in vita solo un
filo di speranza a cui aggrapparsi, prima che si affievolisca anche
la speranza stessa, smentita dai fatti.
Ecco, il punto colto da Puccioni è
stato quello di non intrappolare la storia dentro un contenitore
che facesse solo del bisogno di verità della protagonista e della
sua disperazione il centro assoluto; bensì, di mettere in primo
piano il suo bisogno di normalità, la sua voglia di tornare al
gesto singolo e che esso non dovesse limitarsi solo a piccoli
frammenti senza continuità. Puccioni tratta la sua protagonista
come una donna normale che ha voglia di riprendersi. Vale, pur
spietata, la legge di uno dei più banali modi di dire: “la vita
continua”.
In Come il vento
il regista è attento al dettaglio anche visivamente. Forse si perde
solo un po’ nella parte finale, diventando un filo prolisso, ma le
inevitabili sequenze conclusive sono costruite con grande
accuratezza, piene di piccoli segnali anche a livello registico.
Memorabile anche la scena in cui Armida conversa con un carcerato
che sembra avere informazioni sugli assassini del marito, con un
crocefisso a separare i due, che resta lì anche quando il detenuto
sembra andar via.
Menzione anche per Valeria Golino, brava ad interpretare una
donna che di sfaccettature in realtà ne mostra solo in superficie,
perché in profondità è ancorata, nolente, ad un unico,
interminabile pensiero. Non era facile.
Nella sezione Alice nella
Città del Festival Internazionale del Film di
Roma viene presentata oggi la storia di Belle &
Sebastien.
Dal regista Nicolas
Vanier, Belle & Sebastien è l’adattamento
cinematografico della nota serie televisiva (e cartone
animato) che ha appassionato e cresciuto milioni di bambini in
tutto il mondo, diventando il più grande successo televisivo
francese degli ultimi anni.
Ambientato sui Pirenei durante la
Seconda Guerra Mondiale, il film racconta la storia dell’amicizia
tra Sebastien ( Félix Bossuet ), bambino orfano
cresciuto tra le montagne e Belle, un cane chiamato dagli abitanti
dei villaggi vicini “La Bestia” . Tra le montagne gira la leggenda
di questa Bestia che uccide gli animali e attacca gli uomini, ma
solo Sebastien riuscirà a vedere oltre il manto bianco infangato e
trovare nel cane un’amico fedele per le sue avventure. A crescere
Sebastien il burbero Cesar (Tchèky Karyo) che
nasconde segreti dietro all’alcol, la materna e coraggiosa Angelina
(Margaux Chatelier) e il Dottor Guillame
(Dimitri Storage), tenuto d’occhio dai Tedeschi
che occupano il villaggio. Ultimo ma principale personaggio
della storia, le montagne dei Pirenei, che diventano parte
fondamentale nel racconto.
Belle & Sebastien, il film
Compito non facile quello del
regista Vanier, di mettere mano ad una storia e dei personaggi
molto amati, essendo lui uno di quei bambini cresciuti con la
storia di Belle & Sebastien. Il riconoscimento alle origini viene
dato anche attraverso l’inclusione nel cast di Mehdi El
Glaoui , interprete originale del bambino Sebastien nella
serie televisiva scritta dalla madre Cécile
Aubry, nel piccolo ma fondamentale ruolo di
André.
Nel cast di Belle et
Sébastien spicca sicuramente per bravura Félix Boussuet,
di soli sette anni e alla sua prima prova cinematografica, scelto
dal regista tra 2400 candidature. Fèlix non solo dimostra una
chimica particolare con il cane Belle, ma attraverso le sue
espressioni trasmette sentimenti reali e soprattutto maturi, senza
forzare troppo la recitazione.
Nicolas Vanier da amante delle
montagne da oltre 25 anni e appassionato di racconti di avventure,
riesce bene a caratterizzare i Pirenei filmandoli in tutta la loro
vastità con spettacolari riprese aeree, e affrontandole in tre
diverse stagioni, mostrando i colori e la bontà della primavera e
l’estate e la durezza e bellezza del rigido inverno. Apprezzabile
anche l’ambientazione durante la Seconda Guerra Mondiale, che dà al
racconto una marcia in più e un messaggio positivo.
Una storia di amicizia e coraggio, un film di una tenerezza
disarmate che appassionerà i più piccoli e commuoverà i più grandi
che sentono la nostalgia della serie tv .
In uscita per la Notorius Pictures il 23
Gennaio 2014.
Come è consuetude da tre anni a
questa parte iniziamo con la classica rubrica Twitt dal Festival,
140 caratteri istantanei per le opinioni a caldo del nostro collega
e collaboratore Prof. Marco
Stancati che ci indirizzeranno il pubblico verso i
titoli di maggir richiamo. Oggi è il giorno
dell’atteso Dallas Buyers
Club film che vede protagonista un
intenso Matthew McConaughey alle prese
con l’AIDS. Nel film anche un irriconoscibile Jared
Leto protagonista di questa clip insieme
a Jennifer Garner, qui nei panni di una
dottoressa che ha in cura Jared. Il film commuove la platea della
stampa che accoglie la la sua conclusione con un caldo applauso.
Ecco il twitt che riprende una delle frasi più commoventi:
#RomaFF8
DALLAS BUYERS CLUB. La battuta che scolpisce: “A volte ho la
sensazione di combattere per una vita che non ho il tempo di
vivere”.
Dallas Buyers Club diretto da Jean-Marc
Vallee comprende nel cast
Matthew McConaughey,
Jennifer Garner,
Jared Leto, Steve Zahn, Dallas Roberts,
Griffin Dunne, Denis O’Hare, e Bradford
Cox. La storia è quella vera di Ron Woodroof, un
elettricista a cui nel 1986 viene diagnosticata l’AIDS, e a cui
rimangono sei mesi di vita. Deciso a non arrendersi, l’uomo tenta
una cura alternativa con farmaci sperimentali.
Vi ricordiamo che le opinioni dell’esperto in comunicazione
Marco Stancati si possono anche leggere sul suo profilo Twitter. Segui il nostro
speciale con tutte le news sul Festival di Roma
2013.
Dopo il successo americano di
Thor: the Dark World, il regista
Alan Taylor è pronto per lavorare al suo nuovo progetto, un
reboot di Terminator, prodotto da Paramount
Pictures, Skydance Productions e Annapurna
Pictures.
Pare che il regista abbia
cominciato a provinare attori per il suo cast, infatti i provini
sono iniziati la settimana scorsa, quando Taylor ha potuto vedere
molte attrici che hanno fatto il provino per il ruolo di
Sarah Connor, protagonista femminile della saga. Tra queste sono
spuntati fuori i nomi di tre attrici in particolare: Emilia
Clarke ( Il trono di
spade), BrieLarson ( The
Spectacular now) e Margot Robbie ( The Wolf of Wall Street).
Sarah Connor fu interpretata da
Linda Hamilton, nel film originale diretto da James
Cameron. Questo personaggio è la futura madre di John
Connor, che cresce per diventare leader degli umani nella
resistenza contro le macchine che hanno invaso la terra.
Nonostante non si sappia ancora
ufficialmente il cast di questo nuovo
Terminator,altri ruolo sicuramente saranno quello del
suddetto John Connor e di Kyle Reese, anch’egli protagonista del
primo film, padre di John, per il quale si dice che Garrett
Hedlund (Tron: Legacy) sia candidato.
La Lionsgate sta considerando
di trasformare The Hunger Games, saga libraria
e cinematografica, in un parco a tema. Jon Feltheimer
ha annunciato Venerdì che il grande successo del primo episodio
della saga, e la grande attesa per il secondo, la ragazza di fuoco,
ha mosso gli investitori riguardo a una possibile apertura di un
parco a tema Hunger Games.
“We have been approached in two
different territories about potential theme park opportunities,
which gives you a sense of the cultural impact of this
franchise”
Feltheimer si dice molto
eccitato per queste novità e ha annunciato che la Lionsgate
sta valutando due territori per la costruzione del
parco. The Hunger Games : La ragazza di fuoco
verrà presentato Giovedì 14 Novembre al Festival Internazionale
del Cinema di Roma, e uscirà nelle sale il 27
Novembre. Guarda il Final Trailer italiano dell’attesoHunger Games La ragazza di
Fuoco
Katniss Everdeen torna
a casa incolume dopo aver vinto la 74ª edizione degli
Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo” Peeta Mellark. La
vittoria però vuol dire cambiare vita e abbandonare familiari e
amici, per intraprendere il giro dei distretti, il cosiddetto “Tour
di Victor”. Lungo la strada Katniss percepisce che la
ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca ancora a tutti i
costi di mantenere il controllo proprio mentre il Presidente Snow
sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The Quarter
Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti della
nazione di Panem.
Ancora notizie per il nuovo
episodio della saga Una Notte al museo, che ha visto
protagonista Ben Stiller nei primi due
episodi. Il regista di Una Notte al Museo 3, Shawn Levy, ha
trovato il primo volto per uno dei nuovi personaggi del film,
Lancillotto, villain di questo nuovo episodio della saga.
Il prescelto sarà Dan
Stevens, la star della serie tv Downton Abbey,
che lavorerà al fianco di Ben Stiller e Robin
Williams, veterani della saga museale. Stevens è stato
impegnato su vari fronti, dopo aver lasciato la tanto criticata
serie tv, come nel film The Fifth Estate e A
walk among the Tombstones, al fianco di Liam Neeson.
Film sceneggiato da Robert Ben Garant e Thomas
Lennon, sarà ambientato a Londra ma la storia è ancora
all’oscuro. Non si sa ancora se alcuni attori dei film precedenti
prenderanno parte a questo terzo episodio, come ad esempio Amy
Adams, Owen Wilson, Hank Azaria e Christopher Guest.
Le riprese inizieranno a febbraio
2014 e l’uscita negli Stati Uniti è prevista per Dicembre 2014.
Dopo l’anticipazione di
I See Fire che vi abbiamo mostrato qualche giorno fa, è
ora disponibile la tracklist della colonna sonora de Lo
Hobbit la Desolazione di Smaug a cui ha lavorato
sempre il grande pluripremiato Howard Shore.
La colonna sonora de
Lo Hobbit – La Desolazione di
Smaug è caratterizzata dalle canzoni dal tre volte vincitore
degli Academy-Award Howard Shore (Il
signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello, Il
signore degli Anelli: Il Ritorno del Re, Lo
Hobbit: Un Viaggio Inaspettato). Sarà presente anche una
canzone originale di Ed Sheeran (nominato ai
Grammy®), intitolata “I See Fire”.
La colonna sonora
sarà disponibile a partire dal 10 dicembre 2013, in tre differenti
versioni:, 2 CD Standard Edition, 2 CD Special Edition e
digitale.
Etichetta e Distributore U.S.: WaterTower Music
Etichetta e Distributore Internazionale: Decca Records
Potete vedere il
video I See Fire di Ed Sheeran di
seguito:
1. The Quest for
Erebor
2. Wilderland
3. A Necromancer (Bonus Track disponibile solo nella Special
Edition)
4. The House of Beorn (Versione Estesa disponibile solo nella
Special Edition)
5.Mirkwood (Versione Estesa disponibile solo nella Special
Edition)
6. Flies and Spiders (Versione Estesa disponibile solo nella
Special Edition)
7. The Woodland Realm (Versione Estesa disponibile solo nella
Special Edition)
8. Feast of Starlight
9. Barrels Out of Bond
10. The Forest River (Versione Estesa disponibile solo nella
Special Edition)
11. Bard, a Man of Lake-town (Versione Estesa disponibile solo
nella Special Edition)
12. The High Fells (Versione Estesa disponibile solo nella
Special Edition)
13. The Nature of Evil
14. Protector of the Common Folk
Disco
2
15. Thrice
Welcome
16. Girion, Lord of Dale (Versione Estesa disponibile solo
nella Special Edition)
17. Durin’s Folk (Versione Estesa disponibile solo nella
Special Edition)
18. In the Shadow of the Mountain
19. A Spell of Concealment (Versione Estesa disponibile solo
nella Special Edition)
20. On the Doorstep
21. The Courage of Hobbits
22. Inside Information
23. Kingsfoil
24. A Liar and a Thief
25. The Hunters (Versione Estesa disponibile solo nella
Special Edition)
26. Smaug (Versione Estesa disponibile solo nella
Special Edition)
27. My Armor Is Iron
28. I See Fire performed by Ed Sheeran
29. Beyond the Forest
Trama: Le avventure di Bilbo
Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia,
formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin,
Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto
nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago
Smaug.
In The Amazing Spiderman 2, per
Peter Parker (Andrew Garfield), vive una vita molto la occupata –
tra prendere i cattivi come Spider-Man e passare il tempo con
la persona che ama, Gwen (Emma Stone); diplomato ormai ha lasciato
le scuole superiore e non ha dimenticato la promessa fatta al padre
di Gwen di proteggerla – ma questa è una promessa che
semplicemente non può mantenere sempre. Le cose cambieranno per
Peter quando un nuovo cattivo, Electro (Jamie Foxx), emerge dagli
abissi della città, e un vecchio amico, Harry Osborn (Dane DeHaan),
ritorna, e fa riemergere nuovi indizi sul suo passato.
Ecco il trailer italiano de
Lo Hobbit: La desolazione di Smaug.A seguire un
nuovo banner del film in cui possiamo ammirare tutti i nuovi
personaggi che incontreremo in questa seconda straordinaria
avventura di Bilbo:
Trama: Le avventure di Bilbo
Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia,
formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin,
Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto
nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago
Smaug.
Guarda tutte le foto della cerimonia
d’apertura del Festival di Roma 2013. Al via l’ottava
edizione dell’evento diretto da Marco Muller, al secondo anno al
timone della kermesse capitolina che si appresta ad accogliere
grandi star del calibro di Joaquin Phoniex, Scarlett Johansson, Rooney Mara e molti
altri. Questa sera invece la Sala Santa Cecilia
dell’Auditorium Parco della Musica – che per dieci giorni si
trasforma nella sala cinematografica più grande della Capitale – ha
ospitato alle ore 19 la cerimonia di apertura del Festival, che ha
visto protagonista uno dei volti più noti e amati del cinema
italiano, l’attrice romana Sabrina Ferilli.
Ad aprire il festival, Fuori Concorso, il nuovo lavoro di Giovanni
Veronesi ispirato al grande filone della commedia
all’italiana, L’ultima ruota del
carro. Sul red carpet del Festival tutti i
protagonisti del film: Elio Germano, Alessandra
Mastronardi, Ricky Memphis, Alessandro Haber, Virginia Raffaele,
Ubaldo Pantani, Massimo Wertmüller, Francesca D’Aloja, Elisa,
Ernesto Fioretti (a cui il film è ispirato).
Prima foto ufficiale direttamente dalle Hawaii della nuova
commedia targata Cameron Crowe. Nell’immagine (che
potete vedere qui sotto) vi sono Bradley Cooper e Emma
Stone, i protagonisti, a bordo di un elicottero. Il film,
come è già noto, non ha ancora un titolo.
Trama: la storia segue le vicende di uno specialista in
interventi militari e di una pilota dell’Air Force incaricati di
una missione top secret nelle Hawaii. Forze mistiche ed un computer
parlante metteranno a dura prova la loro avventura.
Nel cast, oltre ai protagonisti sopra citati, troveranno spazio
Alec Balwin, Bill Murray, Rachel McAdams, Jay Baruchel e
John Krasinski.
Il film uscirà nelle sale cinematografiche nel 2014.
È cominciata l’ottava edizione
del Festival internazionale del film di
Roma all’Auditorium Parco della Musica che da
oggi fino al 17 novembre animerà la città capitolina. Il direttore
del festival, Marco Muller, ha dichiarato di
aver organizzato un “festival-festa” caratterizzando l’edizione con
un carattere più popolare e con diversi contenuti. Nella prima
giornata è stato presentato Fuori Concorso lo Sci-Fi
Snowpiercer di Joon-ho Bong con Chris
Evans, che tolti momentaneamente i panni di Captain
America, recita in un film post-apocalittico che parla di
ambiente e sopravvivenza con una buona dose di azione e
divertimento.
Inseguito è stato presentato sempre nella sezione Fuori Concorso e
come Film di apertura il tanto attesissimo L’ultima
ruota del carro di Giovanni Veronesi con Elio
Germano, che attraverso i toni della commedia ripercorre la
crescita di un uomo e di cinquant’anni di storia italiana.
“Penso che farò parte del cast di
Avengers. Non ho ancora ricevuto alcuna
comunicazione ufficiale, ma sono sicura che mi chiameranno.
Semplicemente non sanno ancora in quale momento entrerò in azione.
Sono felicissima di far parte di questo progetto. E sono davvero
entusiasta di leggere la sceneggiatura. Ci sono personaggi come
QuickSilver e Scarlet che
finalmente faranno parte di questo mondo. E il nemico sarà molto
interessante.”
Per il film di apertura del
Festival del Film di Roma erano presenti in
conferenza stampa i protagonisti del L’Ultima Ruota del
Carro, Elio Germano, Alessandra Mastronardi e
Ricky Memphis , il regista Giovanni
Veronesi, il produttore Domenico
Procacci, la cantante Elisa e il vero
Ernesto Fioretti.
Giovanni Veronesi
sull’idea dietro a questo film : “Con questa commedia ho voluto
cambiare rispetto ai film fatti in precedenza, e ritornare alla
classica commedia all’italiana. E’ un film popolare, perchè il
protagonista è un uomo del popolo. Il tutto è nato quasi per
scherzo, ma la storia di Ernesto era troppo speciale per
non essere raccontata. Tant’è che la raccontai a mio fratello e lui
mi disse ‘ Se non ci fai un film tu, ci scrivo un romanzo io!’…
quindi diciamo che mi ha costretto!”
Elio Germano
sull’amore semplice dei protagonisti : “E’ stato bello
raccontare una storia del genere, in particolare lastoria di un
amore, quello tra Angelina ed Ernesto molto semplice e puro. E’
strano vedere al cinema una coppia che si ama veramente, che non si
fa le corna. Ma nulla di strano, quella prima era la normalità.
Loro erano due persone che stavamo bene tra di loro e non avevano
bisogno di imitare nessuno e quindi il loro è stato un amore
vero.”
Elisa sulla colonna
sonora: “E’ stata un’esperienza bellissima comporre le musiche
e pensare come potessero andare bene con le scene di questo film.
Al momento non ho altre colonne sonore in progetto, non è quello
che sono io. Ma è stato molto bello e mi ha arricchito tantissimo e
ringrazio Giovanni Veronesi di avermi dato
quest’opportunità.”
Il film L’Ultima Ruota del Carro
esce al cinema il 14 Novembre 2013.
Il film d’apertura dell’ottava
edizione del Festival Del Film di Roma è
L’ultima Ruota Del Carro del regista
Giovanni Veronesi.
L’ultima ruota del
carro narra la storia di Ernesto (Elio
Germano) , un uomo del popolo che cerca di seguire le
proprie ambizioni in modo onesto. Tanti i lavori da lui fatti, dal
cuoco d’asilo al traslocatore, dal tappezziere all’autista per il
Partito Socialista. A cavallo tra gli anni ’70 e oggi, L’Ultima
Ruota del Carro dipinge lo spaccato dell’Italia che lavora, e
attraverso gli occhi di Ernesto riviviamo le fasi cruciali della
storia del nostro paese. Un uomo semplice con una vita normale ma
allo stesso tempo eccezionale.
L’ultima ruota del carro, il
film
Sotto l’occhio di Veronesi
assistiamo alla storia, quella con la S maiuscola, attraverso la
storia personale della vita di Ernesto. Con Angelina (Alessandra
Mastronardi), la moglie, che con le chiaccihere della
sera lo aiuta a filtrare ciò che è importante e cosa no e Giacinto
(Ricky Memphys), l’amico d’infanzia , che
rappresenta quella via corrotta e furba che Ernesto non ha mai
voluto prendere.
Questo film corale rappresenta un
grande ritorno della commedia all’italiana, una storia in cui molti
spettatori della stessa età del protagonista riusciranno a
riconoscersi. La veridicità di questa storia trova fondamenta
nell’autenticità della storia : Ernesto Fioretti è un autista di
produzione romano e questa è veramente la storia della sua vita.
Una vita che è stata piena di eventi, grandi e piccoli, ma che
sembrano tutti assurdi e parte di una sceneggiatura ben
scritta.
Cast ricco, dai protagonisti fino a
Virginia Raffaele,
Sergio Rubini, Maurizio Battista, Ubaldo Pantani e un
grande Alessandro Haber, nei panni dell’artista
della scuola romana, un ruolo che gli calza a pennello. Colonna
sonora interamente firmata da Elisa, che per
quanto sia solita prestare le sue canzoni al mondo del cinema,
questa è la sua prima prova da autrice dall’inizio alla fine. Una
commedia divertente e reale, la nostra Italia vista da gli occhi
degli ultimi che subivano la storia e ne accettavano le conseguenze
continuando a lavorare. L’ultima Ruota Del
Carro uscirà al cinema per Warner Bros prodotto da
Domenico Procacci il 14 Novembre 2013.
La Warner Bros ha
annunciato l’inizio delle riprese di Horrible Bosses
2, diretto da Sean Anders,
attesissimo sequel del ormai più che conosciuto Come
Ammazzare il capo e Vivere Felici.
L’intero cast del primo capitolo è
stato riconfermato: Jason Bateman, Charlie Day e
Jason Sudeikis torneranno a vestire i panni di
Nick, Dale e Kurt. Faranno parte degli interpreti anche
Jennifer Aniston, Jamie Fox e Kevin
Spacey.
Trama: Stufi di essere maltrattati
dai propri superiori, i tre protagonisti decidono di diventare a
loro volta dei capi, aprendo un’attività privata. Il sogno dura
poco: un investitore privato, infatti, soffia loro l’attività
stessa. A questo punto, Nick, Dale e Kurt prendono una decisione
importante: rapire il figlio maggiore dell’investitore per chiedere
un riscatto e riprendersi il proprio lavoro.
La Sony Pictures ha
acquisito i diritti statunitensi, tedeschi e scandinavi del nuovo
capolavoro di Paul Haggis, Third
Person, proiettato in anteprima mondiale al
Toronto International Film Festival esattamente
due mesi fa, l’otto settembre. Il cast è di livello altissimo,
portando nomi del calibro di Adrien Brody , James
Franco , Olivia Wilde , Mila Kunis , Liam Neeson e Maria
Bello.
La trama: Third
Person si snoda attraverso tre storie diverse in tre
diverse città (Roma, Parigi, New York). Le vicende
sono, a prima vista, tutte separate, ma sono profondamente connesse
da alcune situazioni. Una su tutte, il fatto di concentrarsi su tre
uomini alle prese con i loro coinvolgimenti romantici. A poco a
poco, le varie storie svelano i loro segreti, scoprendo capricci e
complessità della vita.
La Sony ha affermato di vedere nella
persona di Haggis il narratore cinematografico
migliore del suo tempo e Third Person ne
è la testimonianza assoluta.
Ancora non è stata ufficializzata
alcuna data d’uscita sul grande schermo.
Questo sabato (9 novembre)
Kevin Smith presenterà un evento online
interamente dedicato al secondo capitolo della saga DC
Comics, Batman vs Superman.
Oltre ad includere interviste al cast e a Zack
Snyder, verrà presentato il primo vero disegno del nuovo
Cavaliere Oscuro.
Oggi, comunque sia,
Jock, l’artista che già si era occupato dell’uomo
d’acciaio e della trilogia dell’uomo pipistrello di
Christopher Nolan, ha pubblicato due disegni che
caratterizzano Superman e Batman.
Inoltre, da questi “schizzi” intravediamo anche altre due figure
importanti: Wonder Woman e
Batgirl.
Ancora non è chiaro se si tratti dei disegni ufficiali.
Kit Harington,
interprete della serie HBO Game of Thrones, sarà il
protagonista di Spooks: The Greater Good, l’adattamento
cinematografico della serie britannica Spooks. Dalle terre
di Westeros a Londra: questo l’imminente passaggio di Kit
Harington, il giovane attore della popolare serie Game
of Thrones che interpreta Jon Snow. Harington sarà infatti il
protagonista di una nuova pellicola entrata in pre-produzione,
Spooks: The Greater Good. Si tratta
dell’adattamento cinematografico di Spooks (noto anche
come MI-5 negli Stati Uniti), la serie di spionaggio
diffusa dalla BBC dal 2002 al 2011.
Nel corso degli anni, diversi
attori hanno ricoperto il ruolo principale della serie sul piccolo
schermo, da Matthew Macfadyen a Rupert Penry-Jones sino a Richard
Armitage (Lo Hobbit). Il film prenderà in parte le
distanze dalla serie tv, rivolgendosi a un target più vasto
rispetto ai fan della serie britannica. Oltre a Kit Harington, il
cast di Spooks: The Greater Good comprende sino ad ora
Peter Firth, uno dei pilastri della serie
originale, e Jennifer Ehle (Zero Dark
Thirty).
Le riprese del film cominceranno
nel primo trimestre del 2014, quando Kit Harington avrà terminato
di girare la quarta stagione di Game of Thrones. Nel 2014
l’attore sarà inoltre sul grande schermo in Pompeii di
Paul W.S. Anderson.
Volato a Roma per
presentare all’ottava edizione del Festival del Film della Capitale
il suo ultimo film Snowpiercer,
John Hurt si presenta ai giornalisti con uno
spirito giovanile e cordiale, raccontando con generosità la sua
esperienza sul set del regista sud-coreano Joon-ho
Bong (The Host).
“Lavorare con lui è stato
straordinario – ha detto Hurt – è un uomo dalle idee molto
chiare. Lui gira solo ciò di cui ha bisogno, non è un regista che
si occupa di questa infinita esigenza di girare scene su scene.
Gira solo quello che vuole vedere e ti ferma nel mezzo di una frase
e dice ‘basta’ così. E’ un grande uomo e ha un grandissimo
entusiasmo. E’ stata una delle esperienze più piacevoli che io
abbia mai avuto e molto diversa da ogni altra. Ho appena finito di
girare un film (Hercules) ed è stata una cosa
completamente diversa.“
“Gli studios dove abbiamo
girato – ha continuato l’attore – erano della forma di
vagoni di un treno, e ce ne erano diversi, così da avere diversi
set nello stesso posto, mentre gli esterni sono stati realizzati in
CGI.”
Il suo personaggio è buono
o cattivo? Perchè per alcuni versi sembra in un punto imprecisato
del confine tra bene e male.
“E’ un personaggio molto
enigmatico. Non so dire quella delle due esattamente. Sappiamo che
è il traditore, ma sappiamo anche lui è stato un vero
rivoluzionario una volta. Ad un certo punto ha attraversato il
confine, insieme a Wilford nella creazione di questo treno. Ma
nessuno è stato mai specifico riguardo a lui, così ho deciso io chi
fosse, cosa che accade molto spesso. E così l’ho messo in una
esatta posizione nella mia testa.”
Il suo personaggio è una
specie di regista della rivoluzione che viene raccontata nel
film?
“Non credo, lui è
essenzialmente una spia, ma allo stesso tempo cerca di essere
protettivo nei confronti di Curtis (il personaggio di
Chris Evans, ndr). Non è il regista della
rivoluzione ma forse è seduto dietro alla sedia della
regia.”
Il film è tratto da una
graphic novel. Cosa pensa del fatto che questo tipo di prodotto
sembrano quello ideale per parlare della società e della
politica.
“Credo che ora, nella storia
del cinema e dell’industria cinematografica gli sceneggiatori di
storie originali sono degli animali molto rare. Sono estremamente
difficili da trovare e adesso il cinema che è così preso da storie
tratte da fumetti, libri, romanzi è molto diverso da una volta. E
capita che molte storie divengano molto popolari solo perchè è
stato tratto un film da una graphic novel o da un buon romanzo, ma
non si può mai competere con un romanzo scritto molto bene. Puoi
portare sullo schermo un piccolo libro con una grande trama. Ma
potrei andare avanti in eterno a parlare di queste cose, c’è un
grande bisogno di storie originali”.
Cosa pensa della tendenza
del cinema a realizzare film piccolissimi e grandi blockbuster,
mentre scompaiono i film “di mezzo”?
“Per me è una cosa molto
triste. Sta diventando tutto un sistema governato dagli uomini con
il denaro e dal business, e non è l’area giusta. Non è quello che
si cerca nel cinema. “
Cosa pensa della tendenza
di riprendere vecchi film, rifarli, creare nuove storie da altre
idee originali, come ha fatto Ridley Scott con Alien e il
suo prequel.
“Non ho visto quel film, mi
sembra molto complicata l’idea di rivisitare un film così o di
realizzare un presule di Alien. Non so che genere di film può
essere se già Alien è un film di inizi, forse qualcosa di
filosofico. Credo che non sia sbagliato del tutto il criterio, ma
con una buona idea di storia, non con un intento commerciale. Credo
che il fondo, nella storia del cinema, si sia toccato quando Gun
Van Sant ha realizzato una copia di Psycho di Hitchcock,
esattamente come lo aveva fatto lui con altri attori. E’ una
follia! Non ho parlato con lui ma non so davvero cosa abbia voluto
dire. Forse l’idea di Hollywood è che se hai fatto un grande
successo con la stessa formula ne farai un altro. Ma è un’idea così
ingenua, non posso crederci.”
L’amministratore di Vincenzo
Marra è stato presentato all’ottava edizione del
Festival Internazionale del Film di Roma e ha
aperto il concorso “CinemaXXI“.
Umberto Montella è amministratore di
numerosi condomini di Napoli, da quelli poveri a quelli ricchi.
Ogni giorno è costretto a scontrarsi con la realtà quotidiana di
numerosi inquilini, situazioni familiari diverse, persone che non
perdono occasione per parlar male del vicino di casa. Umberto deve
continuamente agire da pacere, accontentando qua e là. Ma alla
fine, a parlar male, ad inventare menzogne più degli altri, per un
innato ma professionale obbligo di “quieto vivere”, deve essere
proprio lui.
L’amministratore è un
doppio viaggio dentro la quotidianità napoletana. Doppio perché
Vincenzo Marra entra dentro la vita di Umberto, e
Umberto, che interpreta se stesso,entra a sua volta dentro la vita
delle persone, magari restando sull’uscio, ma muovendosi con
maestria e professionalità, tappando tutti i buchi possibili per
mantenere soddisfacente la vita dei “suoi” clienti.
Marra segue quattro vicende
separate, così vicine ma anche così lontane. Si va dall’acqua che
filtra dalle pareti, ai vicini che si lamentano perché il condomino
paga troppo poco e si arriva alle differenze economiche, culturali,
anagrafiche e caratteriali. Chiunque abbia di fronte, Umberto non
può permettersi di perdere la sua professionalità e soprattutto la
sua duttilità nell’approcciarsi con questa o quella situazione.
Si tratta del quinto capitolo di
Vincenzo Marra per i documentari che riguardano
Napoli. Addentrarsi dentro una realtà meno straordinaria di altre,
come quella della vita quotidiana di un amministratore, è rischioso
poiché non permette di fare appello alla potenza visiva o al
sensazionalismo, laddove si dovesse ovviare ad una debole
sceneggiatura. Ma Marra riesce nell’intento, con una cura quasi
maniacale della quotidianità, di una routine che non ha picchi o se
li ha sono ormai assorbiti nella quotidianità stessa.
Il suo abile stile lo porta a
rendere invisibile la macchina da presa, come se la storia si
svolgesse da sola. Il confine tra documentario e film di finzione,
come osservabile sempre di più negli ultimi anni di cinema, è
ormai superato. Qui non c’è la storia inventata, il mezzuccio di
sceneggiatura per giustificare il passaggio successivo o il colpo
di scena finale; ma neanche si forniscono sfilze di dati, numeri,
statistiche, informazioni degne del miglior documentario. Qui
si vive e con frenesia. Come frenetica è la vita di Umberto,
instancabile camminatore di situazioni altrui.
Arrivano nuove foto di Captain America: The Winter
Soldierda una proiezione di mezzanotte
di Thor The Dark World, dove è stato proiettato un trailer inedito
in cui è possibile vedere l’agente 13 e il villain titolare del
film:
La storia si riaggancerà alla fine
di The Avengers, continuando a seguire il Captain America impegnato
con Nick Fury e la S.H.I.E.L.D e alle prese con la modernità. Al
momento l’uscita del film è prevista per il 4 aprile del 2014. Vi
ricordiamo che tutte le news sul film sono reperibili nel nostro
speciale: Captain America: il soldato
d’inverno. Tutte le info utili nella nostra
scheda: Captain America: il soldato
d’inverno.
Arriva oggi 8 novembre
nelle sale Planes il nuovo film
di casa Disney ambientato nel cieli di tutto il mondo.
Dusty, il protagonista, è un piccolo
aereo agricolo dal cuore grande e con un unico sogno: partecipare
alle gare ad alta quota come aereo da competizione. Gli
aereoplanini più simpatici del cinema sono pronti ad atterrare
anche in libreria: tra le novità Planes – Aerei da
Costruire con cui i bambini potranno divertirsi
a ricostruire i protagonisti di questa tenera avventura. Mentre per
chi sogna di diventare pilota ecco il
simpaticissimo Guida Libro che
riproduce i suoni del film.
Libri interattivi, colorati e
divertenti per far volare la fantasia!
PLANES – AEREI DA
COSTRUIRE
Oltre a narrare la storia di Dusty,
l’aeroplanino che, attraverso tante avventure fra i cieli di tutto
il mondo, cercherà di realizzare il suo sogno e diventare il più
veloce di tutti, il libro contiene 6 modellini prefustellati in
cartone per costruire gli aerei del film e divertirsi a far volare
i propri eroi preferiti. Formato: 20,5×25,5 cm pagine: 24;
target: 5-8 anni; prezzo di copertina: 12,90 euro
PLANES – IL GUIDA
LIBRO
Un libro interattivo con 11 tasti
sonori che accompagnano la lettura della storia del simpatico
aereoplanino Dusty con tanti suoni che tengono viva attenzione dei
più piccoli facendoli sentire partecipi delle avventure dell’aereo
agricolo più simpatico di tutti i cieli. Formato:
27,8×27,8 cm pagine: 12; target: 5-7 anni; prezzo di copertina:
19,90 euro.
Giovedì 14 novembre
appuntamento nelle sale italiane per il nuovo film di
Giovanni Veronesi, L’ultima ruota del
carro. Il film vede protagonista l’ormai
affermatissimo Elio Germano, reduce dal noir
Padroni di Casa, nei panni di
Ernesto Marchetti, un uomo normale, con una vita
fatta di lavoro, fatiche,’70 ad oggi, come si intuisce
dall’accattivante trailer, rilasciato a inizio ottobre. “È la
amori e delusioni. E con la storia di Ernesto, la pellicola
racconta quella del nostro Paese dagli anni storia di un cittadino
italiano con il vizio dell’onestà – ha spiegato Germano –
lontano dai classici stereotipi”. Fanno compagnia al giovane
attore romano, decollato anni e anni fa come Er Pasticca in Un
medico in famiglia, Alessandra Mastronardi
(la moglie di Ernesto, Angela), Ricky Memphis
(Giacinto) e ancora Ubaldo Pantani, Sergio Rubini, Virginia
Raffaele, Alessandro Haber, Maurizio Battista. L’ultima
ruota del carro è stato scritto da Veronesi, dal fedelissimo
Ugo Chiti, da Filippo Bologna e
da Ernesto Fioretti, la persona le cui vicende
hanno ispirato il soggetto. Prodotto da Warner Bros
e Fandango in associazione con Ogi Film, L’ultima
ruota del carro avrà l’onore, venerdì 8 novembre, di aprire (fuori
concorso) l’ottavo Festival Internazionale del Film di Roma. Sarà
proiettato nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della
Musica alla presenza di regista e attori. Prevista anche la
partecipazione di Elisa: la cantautrice triestina
ha infatti composto la colonna sonora della nuova fatica di
Veronesi.
C’è attesa, per L’ultima ruota del
carro, che si fa avanti con una certa ambizione e il desiderio di
lasciare qualcosa di più oltre a un paio di ore piacevoli, ben
interpretate, su note probabilmente di grande qualità. Un respiro
più ampio, quindi, rispetto a genitori e figli da agitare e a una
nutrita serie di manuali d’amore. Parlare dell’Italia e di quasi
mezzo secolo di storia patria, certo, è un’opportunità, una leva
per fare film di peso che tocchi con cura e delicatezza il piccolo
e il grande, le storie e la Storia; ma dietro l’angolo c’è sempre
in agguato il rischio di spiccare un salto nel vuoto – o fare il
classico passo più lungo della gamba – dal quale nemmeno un cast di
tutto rispetto può preservare. D’altronde, un film non è soltanto
un investimento economico, ma anche artistico, di credibilità
artistica. Non resta che prender posto in sala – l’8 novembre per i
fortunati presenti al Festival romano, poco più tardi per i profani
– per farsi un’idea.
Loris e Davide sono fratelli, hanno
una fabbrica nel nord Italia. Sono diversi: Loris è un
imprenditore, conformista, tifoso di calcio, con una moglie e forse
un figlio in arrivo. Davide è appena maggiorenne, la fabbrica di
famiglia gli va stretta, è gay, ma non osa dirlo ai suoi. Per caso
si trova a Barcellona col fratello, che vuole vedere l’Inter in
trasferta. Lì Davide conosce Andy, un ambientalista cileno di cui
s’invaghisce, e decide di partire con lui per il Cile. Per tutti
comincia così un viaggio che li porterà fino in Patagonia: Loris va
in cerca del fratello, mentre Davide conosce gli amici di Andy e il
mondo dell’attivismo ecologista, cercando di capire meglio se
stesso.
Alessandro
Lunardelli esordisce nel lungometraggio con questa
commedia on the road – presente fuori concorso al Festival di Roma,
sezione Alice nella città – ambientata tra Italia, Spagna e Cile.
Ma si fa prendere dalla metafora del viaggio, dall’azione, dai
cambi di location, dalla voglia di dire tante cose e non riesce ad
andare davvero fino in fondo (suoi anche soggetto e sceneggiatura,
con Vanessa Picciarelli). I temi sono tanti.
Personali: l’omosessualità, il rapporto fra fratelli, il
tradimento, la maternità. Sociali, culturali e politici: il
perbenismo ottuso della provincia italiana, il libertarismo,
l’ambientalismo, la politica come impegno comune, la dittatura
cilena. Tante le parentesi aperte, tanti i personaggi incontrati
nel cammino dai protagonisti, troppi. Difficile tenere tutto
insieme e trattare come meritano almeno i temi centrali:
omosessualità, rapporto tra fratelli, ecologia.
Così accade che Davide
(Filippo Scicchitano) sia gay, ma la sua storia
con Andy non sia sviluppata, né quella con altri uomini.
Un’omosessualità accennata o espressa con poca convinzione. È
incerto, impacciato, mai davvero a suo agio – in famiglia, in
azienda, nei locali gay, nel mondo degli attivisti – non parla di
sé e non bastano pochi gesti istintivi a definirlo. Sembra sempre
un passo indietro rispetto alle sue scelte. Ne risente anche la
resa di Scicchitano, che non riesce, se non in qualche momento, a
ritrovare la vivida efficacia di Scialla! Se la sua
figura fosse emersa maggiormente avrebbe creato anche una dinamica
più interessante con Loris: il suo antagonista involontario, il
personaggio più da commedia, che diverte il pubblico. È sfortunato,
gli capita tutto ciò che può sconvolgere i suoi parametri e
metterlo in difficoltà. Incarna alcuni stereotipi. È provinciale,
limitato, un po’ingenuo, in fondo affezionato al fratello minore.
Gli dà vita ed efficacia Luca Marinelli.
Il ritmo del film poi è diseguale:
veloce nella prima parte, lento nella seconda, attraverso continue
soste che prolungano il viaggio verso il ghiacciaio, con rari
momenti significativi.
Uno dei progetti di
Guillermo del Toro per il prossimo anno è
Midnight Delivery,non da regista bensì da
produttore. E’ noto infatti come l’ideatore de Il
Labirinto del Fauno sia sempre impegnato tra
tantissimi progetti(non solo cinematografici) e quindi cerchi per
alcuni film dei registi di talento e prospettiva che possano girare
la pellicola sotto la sua ala protettrice, ma con una certa libertà
d’azione sul set.
L’ultimo caso in questo senso è
rappresentato da Otto Bathurst,da oggi nuovo
regista di Midnight Delivery,dramma che
vede protagonista Kevin Costner e che racconta la
storia di un padre che deve salvare la figlia in seguito a un
rapimento da parte di una gang di narcotrafficanti colombiani.
Per Bathurst è l’esordio sul grande schermo dopo aver diretto
solamente episodi di serie tv come Black
Mirror e Hustle.