Sguardo intenso e penetrante,
fisico atletico, talento eccezionale. Alcuni lo hanno definito “il
nuovo Tom
Cruise”. Uomo d’azione, interpreta spesso personaggi duri,
violenti e tutt’altro che magnanimi: Jeremy Renner
è un professionista che al cinema cerca l’autenticità.
Amante degli stunt e delle
acrobazie, si sottopone diligentemente a un’intensa preparazione
fisica per ruoli che richiedono un vero e proprio addestramento, da
un perfetto tiro con l’arco a pericolosi salti nel vuoto.
La forza di questo attore non
proviene soltanto dai suoi occhi espressivi, ma anche dalla sua
capacità di calarsi perfettamente nel ruolo che interpreta. Il
pubblico e la critica rimangono ogni volta ammaliati dalla profonda
intensità delle sue interpretazioni, tanto da saper rubare una
scena anche in ruoli minori.
Jeremy Renner, la biografia
Jeremy Renner
nasce a Modesto, in California, il 7 gennaio 1971, primo di cinque
figli. I suoi genitori, Valerie Tague e Lee Renner, si sposarono da
adolescenti e divorziarono quando Jeremy aveva appena 10 anni.
L’attore americano ha origini europee, irlandesi da parte di madre
e tedesche da parte di padre.
Dopo essersi diplomato presso la
Fred C. Beyer High School, studia al Modesto Junior College. Si
accosta a diverse discipline, tra cui informatica, criminologia e
psicologia, prima di rimanere affascinato dalla recitazione e dalle
possibilità di espressione che vi riconosce. Così lascia il college
e si trasferisce a San Francisco per studiare presso l’American
Conservatory Theater, fino a stabilirsi a Los Angeles nel 1993.
A Los Angeles, Jeremy si dedica al
teatro, recitando e co-dirigendo Search and Destroy, molto
apprezzato dalla critica. Ecco in che modo l’attore spiega la sua
passione per la recitazione: “Dopo un’infanzia fatta di
divorzi, separazioni, trasferimenti da una scuola all’altra, per me
il palco è diventato una sorta di parco giochi per esprimere le mie
sensazioni. Posso nascondermi in un personaggio ed esprimere rabbia
o tristezza, così finisco per creare questi personaggi complessi e
disturbati”.
La sua carriera di fronte alle
telecamere inizia partecipando a spot pubblicitari. Prima di
accostarsi al cinema, lavora in progetti televisivi: film e serie
tv, fra cui alcune comparse e ruoli di supporto in
Cenerentola a New York, Angel e CSI: Scena
del crimine.
Il suo primo ruolo importante al
cinema arriva nel 2002, quando veste i panni di Jeffrey Dahmer in
Dahmer – Il cannibale di Milwaukee. Nel biopic scritto e
diretto da David Jacobson, Jeremy interpreta il serial killer
attirando l’attenzione della critica per la sua interpretazione: il
suo personaggio è profondamente disturbato ma, allo stesso tempo,
molto umano. Viene quindi nominato come migliore attore agli
Indipendent Spirit Awards.
Nel 2003 l’attore si prende una
pausa dai progetti indipendenti: nel primo film commerciale a cui
lavora, interpreta l’antagonista in S.W.A.T. – Squadra speciale
anticrimine, affiancando
Colin Farrell e
Samuel L. Jackson.
L’anno successivo partecipa in un
ruolo minore al film drammatico diretto da Asia
Argento Ingannevole è il cuore più di ogni cosa,
tratto dall’omonimo romanzo di J.T.Leroy e presentato alla
Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes.
In questi anni l’attore è
particolarmente apprezzato dalla critica come ottimo caratterista
in film come North Country – Storia di Josey, dove recita
insieme a
Charlize Theron,
Sean Bean e
Frances McDormand, e L’assassinio di Jesse
James per mano del codardo Robert Ford di Andrew Dominik, con
Casey Affleck,
Brad Pitt e
Sam Rockwell.
Nel 2007 interpreta l’eroico
Sergente Doyle nell’horror 28 settimane dopo di Juan
Carlos Fresnadillo, sequel del film 28 giorni dopo
di Danny Boyle. Nello stesso anno fa un’apparizione in un episodio
della quarta stagione di Dr. House, nel ruolo di un
cantante punk rock.
Il 2008 è uno degli anni più
importanti della sua carriera. Affascinata dal suo ritratto di
Jeffrey Dahmer, la regista Kathryn Bigelow lo sceglie come
protagonista dell’acclamato
The Hurt Locker: Jeremy interpreta il
Sergente William James, il caposquadra di un’unità di artificieri
dell’esercito americano in missione in Iraq, specializzato nel
neutralizzare qualunque ordigno esplosivo. James è un ufficiale
coraggioso, tutt’altro che razionale: fin troppo spavaldo e
incurante del pericolo, non è più abituato alla vita civile. Per
lui la guerra è come una droga, è dipendente dall’adrenalina
suscitata dal rischio durante il conflitto bellico. Benché sia
affiancato da attori come
Ralph Fiennes e
Guy Pearce, il film si regge tutto sulle sue
spalle: Jeremy offre una performance indimenticabile, da autentico
antieroe, uomo duro e coraggioso che si ammira ma di cui non si
condividono pienamente le scelte.
Presentato un po’ in sordina in
Italia alla Mostra del Cinema di Venezia del 2008, più tardi
The Hurt Locker conquista la critica e il pubblico
americani. Nominato ai Golden Globe e ad altri premi, vince 6 Bafta
e trionfa agli Oscar con ben 6 premi, vincendo la lotta a due
contro Avatar
di James Cameron. Jeremy Renner ottiene importanti
riconoscimenti: viene nominato come Migliore Attore protagonista ai
Bafta e ai SAG Awards, e soprattutto ha la sua prima nomination
agli Oscar.
Ormai una rivelazione del panorama
hollywoodiano, Renner non dimentica la tv: nel 2009 ha recitato
nella serie The Unusuals – I soliti sospetti, dove
interpreta il Detective Jason Walsh, ma la ABC cancella la serie tv
alla fine della prima stagione.
Nel 2011 ottiene una nuova
candidatura agli Oscar e ai Golden Globe, questa volta come
Migliore attore non protagonista, per
The Town: diretto e affiancato da
Ben
Affleck, Jeremy interpreta James Coughlin, un ladro
professionista esperto nel rapinare banche insieme all’amico
d’infanzia Doug (Affleck). Ancora una volta, un ruolo deciso,
spietato e violento interpretato con maestria e che mostra tutto il
suo talento.
Nello stesso anno partecipa al
nuovo episodio dell’agente delle missioni impossibili: in
Mission: Impossible – Protocollo fantasma veste i
panni di William Brandt al fianco dell’agente Ethan Hunt, un
redivivo Tom Cruise.
Fra il 2011 e il 2012,
Jeremy entra nell’universo del cinecomic: dopo un breve cameo in
Thor nei panni di Occhio di Falco, Jeremy riprende il
ruolo dell’agente dello S.H.I.E.L.D. nel campione d’incassi
The Avengers: l’attore è acclamato dal grande
pubblico nel ruolo di Clint Barton/Occhio di Falco, abile arciere
che si unisce ai Vendicatori. In un gruppo decisamente affiatato di
attori, fra Iron Man, Hulk, Thor e Capitan America, il novello
Legolas conosce un successo al botteghino senza precedenti: punta
di diamante dell’universo Marvel,
The Avengers macina incassi in tutto il
mondo sino a diventare il terzo maggiore incasso della storia.
La seconda metà del 2012 gli
riserva il grande ruolo da protagonista in un film d’azione: dopo
la trilogia su Jason Bourne interpretata da
Matt Damon, Jeremy si misura con l’eredità di
questo personaggio amato dal pubblico e, in
The Bourne Legacy, scritto e diretto da Tony
Gilroy (ideatore della saga), interpreta l’agente Aaron Cross,
uscito da un programma di addestramento che lo ha reso una macchina
da guerra. Jeremy avrà occasione di brillare accanto a
Edward Norton, Rachel Weisz e Oscar
Isaac nell’atteso nuovo episodio, in arrivo in Italia il
14 settembre. In occasione della presentazione del film alla stampa
romana, il regista ha spiegato il talento di Jeremy Renner in
questi termini:
“Il motivo per cui Jeremy è
cosi straordinario sta nella sua complessità. E’ dolce e duro allo
stesso tempo, e sfrutta questo dualismo. Ho visto The Hurt Locker
diciotto volte. In ogni scena la sua fisicità riflette esattamente
ciò che accade in quel momento. L’integrità di Jeremy, la sua
consapevolezza, la sua concretezza e la sua intelligenza così
evoluta, lo rendono il ‘cugino’ perfetto di Bourne”.
Nel 2013 vedremo Jeremy
nell’horror/fantasy
Hansel e Gretel: Witch Hunters, in cui lui e
Gemma Arterton sono i protagonisti. Il film in 3D
è ambientato 15 anni dopo gli avvenimenti della favola classica: i
due fratelli sono diventati cacciatori di streghe molto esperti e
ricercati.
Jeremy ha inoltre fondato una casa
di produzione, The Combine, insieme al socio Don Handfield: intende
così portare sul grande schermo un film biografico sulla vita
dell’icona degli anni settanta Steve McQueen.
Oltre ad amare la recitazione,
Jeremy Renner adora la musica: sa suonare la batteria, la chitarra
e il pianoforte e ha scritto qualche canzone. Tuttavia non ama
esibirsi, vive la musica in modo del tutto personale, anche se
confessa che non gli dispiacerebbe interpretare una rockstar al
cinema.
La sua abilità nel caratterizzare i
personaggi che interpreta gli permette di esplorare nuovi territori
in se stesso; nei suoi ruoli cerca di offrire l’interpretazione più
onesta possibile, senza ambire alla fama hollywoodiana che ormai
gravita attorno a lui: “La celebrità è per me qualcosa di
nuovo. Non mi interessa diventare una star, preferisco essere un
essere umano”.