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Rush di Ron Howard: prime foto dal set!

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Ecco le foto dal set di Rush, ultima fatica del regista Ron Howard, ambientato nel mondo della Formula 1 e incentrato sulla storica rivalità dei due campioni Niki Lauda e James Hunt.

E’ stato lo stesso Howard a diffonde numerosissime foto sul suo Twitter.

 

Nel cast di Rush insieme a Chris Hemsworth e Daniel Brühl anche Alexandra Maria Lara, Christian McKay, James Michael Rankin, Jensen Freeman, Natalie Dormer e, nel ruolo della moglie di Hunt, Olivia Wilde.

Ecco la trama del film: Il racconto di una delle più celebri rivalità sportive della storia, quella tra i piloti di Formula 1 James Hunt e Niki Lauda. Nato da un ambiente privelgiato, carismatico e affascinante, Hunt non poteva essere più diverso dal metodico e riservato Lauda: la loro rivalità nacque fin dai tempi della Formual 3 e continuò per anni, fermata nemmeno dal terribile incidente che vide protagonista Lauda nel 1976 al Nürburgring. Il film nasce da un soggetto di Peter Morgan, autore anche della sceneggiatura, ed è prodotto da Ron Howard stesso con la sua Imagine Brian Grazer, insieme a Brian Oliver della Cross Creek e Tim Bevan e Eric Fellner della Working Title.

L’arrivo di Wang – Trailer

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L’arrivo di Wang – Trailer

Il trailer del film dei Manetti Bros, L’ARRIVO DI WANG, che sarà in sala dal 9 marzo distribuito da Iris Film. Il film racconta di Gaia, un’interprete di cinese, che viene chiamata per una traduzione urgentissima e segretissima. Si troverà di fronte Curti, un agente privo di scrupoli che deve interrogare un fantomatico signor Wang. Per la segretezza l’interrogatorio viene fatto al buio e Gaia non riesce a tradurre bene…Quando la luce viene accesa, Gaia scoprirà perché l’identità del signor Wang veniva tenuta segreta. Una scoperta che cambierà per sempre la sua vita…e non solo.

Kaboom! rassegna di cinema post-apocalittico

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Il post-apocalittico è un genere parecchio sottovalutato e poco studiato, specialmente in Italia, dove non è affatto facile reperire una bibliografia adeguata che consenta di esplorare il filone a 360°.

Blue is a hot color per Lea Seydoux

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Il regista e attore tunisino Abdellatif Kechiche, dalla prossima primavera alle prese con l’adattamento cinematografico di un graphic novel di Julie Maroh, ha chiamato alla sua corte

Jonah Hill e James Franco in True Story

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Jonah Hill e James Franco insieme sulle scene del film ispirato a True Story: Murder, Memoir, Mea Culpa del giornalista Michael Finkel. Diretto da un Rupert Goold al suo debutto

John Lee Hancock pronto a svelare i retroscena di Mary Poppins?

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La Walt Disney, in trattative con la Ruby Films per acquistare i diritti di Saving Mr. Banks, la pellicola ispirata al rapporto conflittuale tra la Walt Disney e l’autrice del

Gli Equilibristi: terminate le riprese!

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Sono appena terminate a Roma le riprese del film Gli Equilibristi di Ivano De Matteo, tratto da un soggetto di Valentina Ferlan e scritto da quest’ultima con Ivano De Matteo. Il cast del film vede protagonisti Valerio Mastrandrea e Barbora Bobulova, insieme a Maurizio Casagrande, Rolando Ravello, Rosabel Laurenti Sellers e Grazia Schiavo.

Safe House – Nessuno è al sicuro: recensione del film

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Safe House – Nessuno è al sicuro: recensione del film

Arriva al cinema distribuito da Universal Pictures, Safe House – Nessuno è al sicuro l’action movie diretto da Daniel Espinosa, con protagonisti Ryan Reynolds e Denzel Washington.  Matt Weston è un giovane agente CIA, vorrebbe far carriera, vedere un po’ d’azione, giocare allo 007. Invece suo malgrado è confinato in una safe house, un’abitazione blindata in cui dovrebbero essere ‘ospiti’ i super criminali sorvegliati dall’agenzia. Tuttavia la sua safe house è vuota da 12 mesi e lui smania per un po’ d’azione.

In Safe House – Nessuno è al sicuro Tobin Frost è un ex agente CIA, uno che ha riscritto i termini degli interrogatori all’interno dell’agenzia, che è diventato leggenda prima come agente scelto, poi come traditore e venditore di informazioni riservate. Tobin si consegna e viene collocato nella di Matt per essere ‘interrogato’. Ma qualcosa va storto e il novellino Matt si trova a dover ‘badare’ al veterano Tobin fino al recupero previsto solo dopo 18 ore. Neanche a dirlo Frost non è un docile agnellino, e così trascina Weston in un folle inseguimento a colpi di pistola, sul filo del miracolo balistico attraverso una Città del Capo, assolata, umida e caotica.

Safe House – Nessuno è al sicuro, il film

Safe Huose – nessuno è al sicuro vede l’esordio hollywoodiano di Daniel Espinoza che fa un’ottima figura raccontando la storia con grande personalità, privilegiando la macchina a mano e i primissimi piani di due protagonisti sudati stanchi e insanguinati. Se da un lato Denzel Washington rientra nella definizione di ‘bravissimo’, la vera sorpresa è quella che ci fa Ryan Reynolds. Dimenticate le espressioni attonite e fisse di Lanterna Verde, perché qui il giovane attore ha trovato il suo posto sul set, ha trovato il personaggio e sicuramente ha offerto la sua migliore performance ad oggi. Sarà merito compagni di set di così alto livello? Accanto a Washington nel film compaiono anche Vera Farmiga, ormai fossilizzata in ruoli in divisa, Brendan Gleeson, il bravissimo attore irlandese sempre più presente sugli schermi, Sam Shepard in tutta la sua storica mole cinematografica.

Gran parte del lavoro d’atmosfera di questo action tachicardico è da attribuire al direttore della fotografia, Oliver Wood, che ne sa qualcosa di agenti in fuga dal momento che ha collaborato alla trilogia di Bourne. A metà film la trama vira verso il classico tema del tradimento, della fedeltà ad una causa e dell’inquietante mondo dello spionaggio internazionale. Nulla di più ritrito ma allo stesso tempo nulla di più adatto per tenere l’attenzione alta: scoprire chi ha tradito chi e soprattutto fino a che punto si può considerare tradimento quello che viene fatto ai danni di altri traditori. La questione, che alla fine determina un finale alla The Departed, porta a giusto compimento la parabola ascendente del protagonista, che probabilmente nella vita reale sarebbe sprofondato. Safe House – Nessuno è al sicuro si rivela un prodotto sopra la media, ben interpretato, ben scritto ma soprattutto ben girato da un’esordiente a Hollywood che farà (lo speriamo) ancora parlare di sé.

Un ultimo pezzo di torta? Ancora insieme al cinema con American Pie!

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Arriverà nelle sale italiane nel marzo 2012 il quarto episodio della serie American Pie: ancora insieme.

A distanza di tredici anni dall’uscita del primo episodio, si riunisce il cast originale al completo. I protagonisti fanno ritorno nella cittadina di East Great Falls per partecipare ad una riunione dei compagni delle scuole superiori. Durante questo weekend molto atteso si scoprirà cosa e chi è cambiato, chi è rimasto sempre lo stesso e soprattutto che la distanza e il tempo non rompono un legame di amicizia forte come quello dei protagonisti.

Uscite al cinema del 2 e 7 marzo 2012

Venerdì 2 marzo – The Woman in Black: Dalla Londra in cui vive con il figlioletto di tre anni e una governante, l’avvocato Arthur Kipps si reca per conto del suo studio legale in uno sperduto villaggio della brughiera inglese al fine di sbrigare alcune questioni legate a Eal Marsh House. Che la tetra e isolata magione spaventi a morte gli abitanti del luogo appare subito chiaro dalla diffidenza dimostratagli così come da una diffusa ritrosia a parlare di una spaventosa leggenda temuta da tutti. A sue spese, Kipps decide di andare a fondo in un groviglio di paura e dolore in cui le apparizioni di una donna in nero sembrano strettamente connesse alla morte improvvisa di alcuni bambini.

The Cabin In The Wood – Trailer del film diretto da Drew Goddard (Cloverfield e Lost)

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Opera prima di Drew Goddard (già produttore e sceneggiatore di Cloverfield e delle serie tv Alias e Lost), scritto a quattro mani con Joss Whedon (padre di Buffy l’ammazzavampiri e Angel, regista di The Avengers) che ne è anche produttore, l’attesissimo, allucinante horror THE CABIN IN THE WOODS uscirà nelle sale italiane il 13 aprile in contemporanea con gli USA, distribuito da M2 Pictures.

Nel cast Chris Hemsworth (Thor), Jesse Williams (star di Gray’s Anatomy), Richard Jenkins, Bradley Whitford, Kristen Connolly e in un cameo anche Sigourney Weaver. Un gruppo di amici, in vacanza in un cottage isolato fra i boschi, deve improvvisamente affrontare una minaccia di origine sconosciuta. Una pellicola che, dichiara Goddard: “metterà la parola fine a tutti gli altri horror sulle case stregate”.

La furia dei Titani: trailer Italiano

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La furia dei Titani: trailer Italiano

La furia dei titani (Wrath of the Titans) è un film previsto per il 2012 diretto da Jonathan Liebesman, sequel di Scontro tra titani del 2010. Già nel marzo del 2010 si è iniziato a parlare di un sequel, ancora prima dell’uscita nelle sale di Scontro tra titani. Ad aprile 2010 è stato comunicato che il regista Louis Leterrier non avrebbe diretto il sequel, ma che sarebbe stato produttore esecutivo della pellicola.

Lo sceneggiatore Greg Berlanti ha iniziato a scrivere una storia, ma nel giugno 2010, la Warner Bros. ha assunto David Leslie Johnson e Dan Mazeau per scrivere la sceneggiatura. Inoltre viene comunicato che il film sarà girato direttamente in 3D, e non successivamente convertito. Nel mese di agosto 2010, il The Hollywood Reporter annuncia che Jonathan Liebesman ha firmato un accordo per dirigere il sequel.

Nel settembre del 2010, Liebesman ha confermato la presenza di Sam Worthington,Ralph FiennesLiam Neeson anche nel sequel. Al cast si aggiungono Bill Nighy nel ruolo di Efesto, Toby Kebbell, nel ruolo di Agenore, e Édgar Ramírez nei panni del Dio della guerra Ares, precedentemente interpretato da Tamer Hassan. Per il ruolo di Andromeda, interpretato da Alexa Davalos in Scontro tra titani, si è fatto il nome di varie attrici, tra cui Hayley Atwell, Janet Montgomery, Dominique McElligott e Clémence Poésy. Infine la parte è stata assegnata a Rosamund Pike. Le riprese sono iniziate il 23 marzo 2011, negli studi di fuori Londra. Successivamente le riprese hanno avuto luogo a Surrey, Inghilterra, e nelle Isole Canarie, più precisamente sulle isole di Tenerife e La Gomera. Il film verrà distribuito negli Stati Uniti, Regno Unito e Italia il 30 marzo 2012.

Rock of ages – Trailer italiano

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Ecco il Trailer Italiano del film “ROCK OF AGES”, tratto dal grande successo di Broadway, che uscirà il 22 giugno, distribuito da Warner Bros. Pictures Italia. Fra i protagonisti del film diretto da Adam Shankman: Tom Cruise, nel ruolo di una rockstar anni 80, Julianne Hough, Diego Boneta, Paul Giamatti, Russell Brand, Mary J. Blige, Malin Akerman, Bryan Cranston, Catherine Zeta-Jones, Alec Baldwin.
“Rock of Ages” racconta la storia di  Sherrie, una giovane ragazza che lascia la sua sperduta cittadina nel kansas per inseguire i suoi sogni a Los Angeles. Il suo incontro con Drew, un ragazzo che sogna di diventare una rockstar, cambierà per sempre la sua vita.
La loro storia d’amore rock ‘n’ roll  è raccontata attraverso i grandi successi di: Def Leppard, Joan Jett, Journey, Foreigner, Bon Jovi, Night Ranger, REO Speedwagon, Pat Benatar, Twisted Sister, Poison, Whitesnake, e altri.

Killer Elite – Trailer italiano

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Lucky Red presenta KILLER ELITE, film di Gary McKendry con Jason Statham, Clive Owen e Robert De Niro.
SINOSSI
Danny (Jason Statham) è un killer e, insieme al suo mentore e amico Hunter (Robert De Niro) e ad un ristretto gruppo di fedelissimi, uccide su commissione. Ormai stanco della sua spietata professione di mercenario, Danny si ritira in luogo privato, lontano dalle brutalità commesse e alla ricerca di una serenità mai avuta precedentemente. Quando però scopre che Hunter è prigioniero del sultano dell’Oman, abbandona tutto per salvarlo. Il costo della vita dell’amico è molto alto. Per liberarlo, infatti, dovrà accettare un compito molto difficile: vendicare la morte dei figli del sultano, uccisi per mano di alcuni ex membri dei SAS (Servizi Aerei Speciali Britannici) durante la segreta Guerra dell’Oman. L’impresa si complica ulteriormente quando Danny scopre che i suoi bersagli sono protetti da una squadra clandestina di uomini spietati: i “Feather Men”, capitanati da Spike (Clive Owen), ex SAS assetato di combattere una nuova guerra. Danny con la sua squadra e Spike con i suoi “Feather Men” sono missili la cui traiettoria è destinata a scontrarsi, ciascuno pronto a battersi per ciò che ritiene giusto. KILLER ELITE è la storia della loro guerra segreta, combattuta dalla Gran Bretagna all’Oman, da Parigi all’Australia.

KILLER ELITE è tratto dal romanzo di Ranulph Fiennes The Feather Men e arriverà nelle sale italiane il 20 aprile.

Red Carpet: and the winner is …

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Red Carpet – Atmosfera strabiliante, luci e colori, sfarzo e profusione, lustrini e magnificenza e tanta sontuosa eleganza sul tappeto rosso della notte degli Oscar! In un disteso e glorioso défilé, da degne protagoniste dell’ambito red carpet, le star hanno generosamente dato spettacolo della loro bellezza, eleganza, fascino, vanità.

Red Carpet – Rosso, bianco, nero, oro, i colori prevalenti degli abiti scelti dalle star. Strascichi, accessori ricchi e luminosi, acconciature sobrie ovvero frivole. E qualche nota stonata, che non manca quasi per nessuno.

Rosso su Red Carpet per Natalie Portman, Emma Stone e Michelle Williams. La prima, in un lungo abito vintage Christian Dior del ’54 e adornata di un collier di diamanti Harry Winston, mostra una indiscutibile naturale bellezza classica sciupata appena, forse, da una acconciatura poco morbida. Diamanti anche per Emma Stone, che attinge dalla collezione Louis Vuitton High Jewelry e veste un Giambattista Valli rosso fuoco, con strascico discreto e una larga cravatta a fiocco, indubbiamente meno discreta. Per Michelle Williams infine, un abito firmato Louis Vuitton accompagnato da una pochette Bottega Veneta disarmonicamente rosa e un girocollo in diamanti Fred Leighton.

Bianco, invece, il colore scelto da Jennifer Lopez, Cameron Diaz, Rooney Mara, Gwyneth Paltrow, Octavia Spencer, Milla Jovovich. In stile supersexy Jennifer Lopez, con un abito Zuhair Murad che, mettendole ampiamente in risalto le curve, le dona le sembianze di una sirena. Note stonate, l’acconciatura piuttosto seria e rigida e l’effetto vedo-non vedo dell’abito. Coordinata alla co-presentatrice Jennifer Lopez, Cameron Diaz veste un Gucci Premiere e indossa gioielli Tiffany & Co.. Di Givenchy Couture è l’abito di Rooney Mara, spoglia di accessori e dallo stile severo dell’acconciatura. Una austera ma bellissima Gwyneth Paltrow veste Tom Ford, un’elegante Octavia Spencer sceglie un prezioso e lumioso Tadashi Shoji, mentre un’affascinante Milla Jovovich attinge da Elie Saab Couture.

Fuori dal coro per la scelta del colore, si è contraddistinta una Penelope Cruz in stile fiabesco con un lungo abito color grigio perla Giorgio Armani. Bellissima, adornata di diamanti Chopard, si è presentata con un’acconciatura e trucco anni cinquanta. Fuori dal coro anche Viola Davis, in un abito verde smeraldo Vera Wang. Per Sandra Bullock un Marchesa bianco-nero-dorato lungo, asciutto e semplice si è rivelato piuttosto dissonante con la sua figura, come pure l’austera acconciatura.

Nero invece per Rose Byrne, in un Vivienne Westwood di paillettes e gioielli Chanel. E nero per una splendida Angelina Jolie in elegante abito Versace dal lungo spacco e bustier asimmetrico, un’acconciatura naturale e morbida, e il sorriso smagliante contornato dall’immancabile rossetto rosso. Il tutto armoniosamente in sintonia con il red carpet.

A chi dunque la statuetta per l’eleganza da tappeto rosso?

Se l’eleganza è, come professa Valentino, l’equilibrio tra proporzioni, emozione e sorpresa, chi è riuscito a ben mescolare questi elementi la notte scorsa? Molto probabilmente la statuetta non cadrebbe nelle mani di Sandra Bullock, come di Jennifer Lopez o Rooney Mara. Come forse nemmeno in quelle di Michelle Williams o Cameron Diaz … Allora forse in quelle della regale Penelope Cruz con il suo abito da fiaba? O di Angelina Jolie con la sua naturale bellezza e l’innata eleganza?

Box Office ITA del 27 febbraio 2012

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Buon fine settimana per le novità che si piazzano sul podio: Viaggio nell’isola misteriosa è primo, ma la migliore media è di Quasi amici, subito dietro. Terza posizione per In Time, mentre le altre new entry non sfondano…

Sul fronte degli incassi italiani, il week-end che si è appena concluso con la proclamazione dei vincitori agli Academy Awards non ha ovviamente beneficiato della risonanza della magica notte del cinema: soltanto a partire dai feriali si potrà parlare di quanto i vincitori degli Oscar attireranno un pubblico maggiore per via della visibilità ottenuta dai premi conquistati qualche ora fa; potremo quindi fare un bilancio soltanto il prossimo fine settimana.

Negli ultimi tre giorni al box office italiano si è registrato un testa a testa fra due new entry. Si tratta di Viaggio nell’isola misteriosa, che apre in prima posizione con 1,6 milioni di euro, e Quasi amici. La brillante commedia francese campione d’incassi in patria debutta al secondo posto con 1,5 milioni incassati in un centinaio di sale in meno rispetto al film per famiglie con Dwayne Johnson e senza beneficiare del 3D, ottenendo così la migliore media della top10. Il passaparola potrebbe inoltre garantire un’ottima tenuta nei prossimi giorni.

Scende al terzo posto In Time, giunto a 2,7 milioni con altri 797.000 euro. Segue Paradiso amaro (Oscar per la migliore sceneggiatura non originale), che ottiene altri 722.000 euro per 2,2 milioni complessivi.

Com’è bello far l’amore scende in quinta posizione con 717.000 euro, giungendo a quota 6,1 milioni.  Subito dietro Hugo Cabret, consacrato da 5 Oscar tecnici, che arriva a 6,1 milioni con altri 500.000 euro.

Seguono tre new entry che ottengono risultati discreti. Knockout – resa dei conti apre al settimo posto con 434.000 euro, seguito da Hysteria (271.000 euro), presentato all’ultimo Festival del Film di Roma, e Un giorno questo dolore ti sarà utile, con appena 218.000 euro.

Chiude la top10 War Horse, rimasto a mani vuote a Los Angeles, arrivato a 961.000 euro complessivi con altri 211.000 euro.

I magnifici vincitori: ecco le loro reazioni

Il magnifico poker d’attori che ieri notte è tornato a casa con la statuetta sotto al braccio non poteva essere meglio assortito e di maggiore qualità artistica. Vediamoli insieme nei loro discorsi da Oscar!

Frances Fisher in The Host

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Uscito nel 2008,  The Host (L’Ospite), ha rappresentato l’abbandono da parte di Stephanie Meyer degli scenari vampireschi per esplorare territori più alieni. Come era prevedibile, il romanzo avrà presto un adattamento per il grande schermo, che sarà diretto da Andrew Niccol (Gattaca, Lord Of War, In Time).

Frances Fisher (il cui ruolo più conosciuto, in una carriera nella quale ha alternato cinema televisione, è stato forse quello della madre di Kate Winslet in Titanic) è la più recente aggiunta a un cast che vedrà Saoirse Ronan (Hanna) nel ruolo della protagonista affiancata tra gli altri da William Hurt, Diane Kruger e Jake Abel. Il film è ambientato trai pochi terrestri sopravvissuti a un particolare tipo di invasione aliena, quella delle Anime, che prendono possesso degli abitanti dei paesi da loro visitati per condurli a una vita pacifica. La protagonista si rivelerà particolarmente ‘resistente’ all’influenza aliena, cercando di convivere assieme a un piccolo gruppo di ribelli. Le riprese del film sono appena cominciate; l’uscita è prevista alla fine di marzo 2013.

Fonte: Empire

Christian Bale e Viggo Mortensen forse assieme in Out Of The Furnace

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Si intitola Out Of The Furnace il nuovo film diretto da Scott Cooper (Crazy Heart) su una sceneggiatura di Brad Ingelsby. Il progetto, appartenente al filone dei ‘film di vendetta’ aveva in precedenza attirato l’attenzione di Ridley Scott e Leonardo DiCaprio, sebbene il coinvolgimento dei due sia poi sfumato. Dopo aver trovato il regista, è ora la volta del cast: Christian Bale sarà il protagonista che,  uscito dal carcere dopo quattro anni di prigionia, si metterà al ricerca degli assassini del fratello minore.

Scott Cooper ha preso le redini del film nell’aprile 2011, riscrivendo la scenggiatura in base alle proprie esigenze; trai nomi che circolano attorno al progetto vi è quello di Viggo Mortensen, che potrebbe interpretare il ‘cattivo’ della situazione, mentre per il fratello del protagonista sembra che Cooper stia valutando, tra gli altri Casey Affleck, Garett Hedlund, Taylor Kitsch e Channing Tatum; al film potrebbe inoltre partecipare anche Robert Duvall. Christian Bale sarà presto sugli schermi con The Dark Knight Rises e, in seguito, nei due nuovi film di Terrence Malick, Lawless e  Knight Of Cups.

Fonte: Empire

Prometheus: rivelato il ruolo di Guy Pearce

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Prometheus: rivelato il ruolo di Guy Pearce

Giugno si avvicina, e con esso l’uscita di Prometheus, ritorno di Ridley Scott a territori spaziali con quello che sarà una sorta di prequel di Alien; della partita sarà anche Guy Pearce, che ha affermato recentemente che il suo sarà un ruolo marginale: il personaggio da lui interpretato si chiamerà Peter Weyland, e sarà il proprietario dell’astronave da cui il film prende il nome.

Il cognome non risulterà nuovo ai patiti di Alien: Weyland-Yutani è infatti il nome della corporation che ricorre nei vari film della saga: in Aliens ad esempio Carte Burke, uno dei responsabili della compagnia, era interpretato da Paul Reiser, mentre in Aliens vs Predator Lance Henriksen vestiva i panni del fondatore della compagnia.

Fonte: Empire

 

Tom Hollander nel biopic su Dickens

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Si intitola La donna invisibile, ma non è l’ennesimo film dedicato ai fumetti della Marvel: si tratta invece del film dedicato a Charles Dickens, del quale quest’anno ricorre il bicentenario della nascita. L’occasione era fin troppo ghiotta, e infatti nel corso dell’anno fioccheranno i progetti dedicati allo scrittore e alla sua opera; tra questi, particolarmente atteso l’adattamento di Grandi Speranze, diretto da Mike Newell e, appunto The Invisible Woman, diretto da Rlph Fiennes che sarà anche davanti alle telecamere, nel ruolo dello stesso Dickens.

Al progetto si è unito recentemente anche Tom Hollander che interpreterà Wilkie Collins, amico e collaboratore del creatore di Oliver Twist. Il titolo del film è un riferimento a Ellen ‘Nelly’ Ternan, attrice con la quale Dickens ebbe una relazione nell’ultima parte della propria vita, lasciando per questa la moglie. Relazione ‘scandalosa’ sia per la professione della donna (ai tempi il lavoro di attrice era ben poco considerato, anzi…), sia per la giovane età (la Ternan era più giovane di un anno della figlia maggiore dello scrittore). La relazione venne tenuta segreta praticamente per tutta la sua durata, visto che se fosse venuta alla luce avrebbe gettato ancora più discredito sulla donna, diventando nota solo dopo la morte di Dickens. Il ruolo della Ternan sarà interpretato da Felicity Jones, mentre Kristin Scott-Thomas sarà la moglie dello scrittore. La sceneggiatura del film è stata stesa da Abi Morgan (Shame) sulla base di un libro di Claire Tomalin, risalente al 1991. Le riprese prenderanno il via in aprile.

Fonte: Empire

Box Office USA del 27 Febbraio

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Nel weekend degli Oscar, in cima al Box Office statunitense, non troviamo uno dei candidati alla statuetta, ma una nuova uscita: Act of valor, che narra le vicende di alcuni Navy seals che devono recuperare un agente della CIA rapito. Il film ha incassato quasi 25 milioni di dollari. In seconda posizione troviamo invece Good deeds, un film interamente realizzato da Tyler Perry, attore conosciuto in patria per i film in cui interpreta l’anziana e corpulenta Madea, nella serie di film omonima. Questa commedia invece incassa 16 milioni di dollari. Dopo una settimana passata oltre la metà bassa della classifica, risale Journey 2: the mysterious island che incassa 13.5 milioni di dollari arrivando ad un totale di 76. Safe house, che aveva dominato il box office statunitense la scorsa settimana, lo troviamo in quarta posizione, con un incasso settimanale di 11 milioni di dollari che portano il suo totale a 98. A metà classifica la storia di amore e di riconquista di The vow, presente in classifica da 3 settimane, ha raggiunto quota 103 milioni di dollari.

In sesta posizione si ferma Ghost rider: Spirit of vengeance, Nicolas Cage è stato candidato ai Razzie Awards sia come peggior attore che come peggior coppia (sulla fiducia, chiunque gli fosse stato al fianco in uno qualsiasi dei film usciti quest’anno con lui protagonista) chissà se l’incasso settimanale del film, di quasi 9 milioni di dollari, è stato influenzato da questa doppia nomination. In settima posizione troviamo invece la spy story This means war, che incassa 8.5 milioni di dollari, mentre la nuova commedia con Paul Rudd e Jennifer Aniston esordisce all’ottavo posto; Wanderlust incassa infatti solo 6 milioni di dollari. Chiudono la classifica il thriller con Amanda Seyfried Gone, che incassa 5 milioni di dollari e il film di animazione Arrietty in decima posizione con un incasso totale di 14 milioni di dollari.

La prossima settimana usciranno: Project X, che racconta di tre ragazzi arrivati all’anno finale al college che decidono di organizzare una festa indimenticabile, ma che ad un certo punto va fuori controllo; Boy, film campione d’incassi in Nuova Zelanda che ha raccolto tramite Kickstarter, un sito di crowdfunding, i soldi necessari per l’uscita negli Stati Uniti, e addirittura, l’italianissimo Gianni e le donne, distribuito come Salt of life, vedremo che riscontro avrà in sala.

Oscar 2012: un commento a caldo

Oscar 2012: un commento a caldo

Appena conclusa la cerimonia degli Oscar 2012 gli ambiti Academy Awards. Come al solito nessuno è contento un po’ perché non si possono premiare tutti i film (che premi sarebbero!) un po’ perché i criteri di premiazione sono sempre più arbitrari. Tuttavia non facciamo polemiche a quest’ora e in questa sede, andiamo un po’ a vedere chi si è portato a casa la preziosa statuetta di Oscar 2012.

Oscar 2012 è il trionfo di The Artist

Il trionfo telefonatissimo di The Artist era prevedibile, il film di Hazanavicius si è portato a casa miglior colonna sonora, miglior regia, miglior attore Jean Dujardin, miglior costumi e naturalmente miglior film. Nulla da obbiettare, un bel film premiato senza dubbio tuttavia il premio alla regia resta quello più strano da inquadrare quanto in gara c’erano Scorsese con un bellissimo Hugo e quel genio di Malick, ancora una volta snobbato. Anche Hugo però ha vinto cinque statuette tutte ‘tecniche’: miglior fotografia, miglior effetti speciali, miglior scenografia (unico premio italiano a Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo), miglior missaggio e montaggio del suono. Tutti meritati invece i premi agli attori: Dujardin come migliore protagonista è sicuramente una scelta scontata ma eccellente e lo stesso dicasi per la bravissima Octavia Spencer per The Help.

Christopher Plummer per The Beginners si è portato a casa la sua prima statuetta in 60 anni di carriera accogliendola con queste dolci parole: “Sei appena due anni più vecchio di me, dove sei stato tutto questo tempo?“. E infine il premio a sorpresa a Meryl Streep che con la sua 17esima nomination e la sua terza statuetta l’attrice è entrata nella storia, ha raggiunto Jack Nicholson, Ingrid Bergman e Walter Brennan e si candida con questo ritmo a eguagliare il primato assoluto di quattro premi Oscar detenuto adesso dall’immensa Katherine Hepburn.

Meritata la statuetta alla sceneggiatura originale di Midnight in Paris, oggettivamente l’unico film che potesse vincere in questa categoria, e Allen come al solito non era presente a ritirare il premio! Un po’ dura da mandar giù invece la statuetta assegnata ad Alexander Payne per la sceneggiatura non originale di Paradiso Amaro. Trionfo annunciato per il bellissimo Una separazione di Asghar Farhadi, film iraniano che è per l’interpretazione la regia e soprattutto la sceneggiatura il meritatissimo vincitore della categoria miglior film straniero, un premio per cui l’Italia detiene il maggior numero di vittorie, 11 Oscar, ma che da troppo tempo latita nel nostro Paese (dai tempi de La Vita è Bella di Benigni).

Promossa a pieni voti invece la conduzione, Billy Crystal si è dimostrato come al solito un ottimo ospite, ha canticchiato, ha fatto qualche battuta, ha presentato con sobrietà l’omaggio ai deceduti dell’ultimo anno, momento sempre molto commovente, ha accompagnato con eleganza e ironia la serata al termine, e con lui grandi sono stati i co-presentatori, attori e attrici che hanno assegnato i premi. Si segnalano per bellezza e simpatia Emma Stone, la coppia Diaz-Lopez e il loro splendido lato B e Will Ferrell e Zach Galifianakis nel loro piccolo momento comico che ogni anno qualcuno si addossa.

Qualche piccolo rimpianto questa serata se lo porta dietro, a partire dal mancato premio a Terrence Malick per la regia, ma soprattutto alle bravissime attrici e ai bravissimi attori rimasti a bocca asciutta, su tutti Max Von Sydow, Jessica Chastain e soprattutto la bravissima Glenn Close.

Il giudizio dell’Academy è insindacabile, sempre più spesso imperscrutabile ma infondo a tutti va bene così, gli Oscar fanno sognare, ridere, arrabbiare e battere il cuore, e così continueranno a fare.

Oscar 2012: ecco i vincitori!

Oscar 2012: ecco i vincitori!

La lunga notte al Kodak Theatre ha dato i suoi frutti, le buste sono state strappate, i premi consegnati e noi vi riportiamo la lista completa dei vincitori che quest’anno hanno brillato nel

Oscar 2012: ecco il red carpet in diretta!

Oscar 2012: ecco il red carpet in diretta!

Il sito PopSugar ha messo già a disposizione il link allo streaming del red carpet degli Oscar 2012.

Ecco il live streaming al red carpet direttamente da Los Angeles! La notte più luminosa dell’anno sta per cominciare! e voi siete pronti?

Oscar al miglior film 2012: per voi vince Hugo!

E’ eloquente e non ammette repliche, per i lettori di Cinefilos.it l’Oscar al miglior film per il 2012 va a Hugo, il delicato fantasioso e tridimensionale omaggio di Martin Scorsese al cinema di Georges Méliès.

Edward mani di forbice, il film di Tim Burton

Edward mani di forbice, il film di Tim Burton

Edward mani di forbice è il film del 1990 di Tim Burton con protagonisti nel cast Johnny Depp, Winona Ryder, Dianne Wiest, Alar Arking e Vincent Prince

  • Anno: 1990
  • Regia: Tim Burton
  • Cast: Johnny Depp (Edward); Winona Ryder (Kim Boggs); Dianne Wiest (Peggy Boggs); Alan Arkin (Bill Boggs); Robert Oliveri (Kevin Boggs); Anthony Michael Hall (Jim); Vincent Prince (l’inventore).

Edward mani di forbiceTrama: Ad un ridente e colorato quartiere si contrappone un tetro e  tenebroso castello dove da troppo tempo ormai vive in completa solitudine il giovane Edward, creatura quasi umana, la cui imperfezione lo costringe ad isolarsi dal resto del mondo, timoroso di affacciarsi ad una società poco incline ad accettarlo.

Edward, che per mani ha delle forbici a causa della prematura morte del suo creatore, sviluppa così una straordinaria capacità creativa che grazie alla premura e alla generosità di Peg, rappresentante Avon alla disperata ricerca di clienti, varrà l’amicizia dell’intero vicinato. Il coraggio di questa donna e la voglia di Edward di conoscere una realtà diversa da quella sino ad allora vissuta non basteranno pero perché il quartiere si liberi definitivamente di quei pregiudizi di cui tanto paventava il giovane, costretto a rapportarsi con un bigottismo ed una ipocrisia a causa dei quali preferirà tornare alla sua cara e fedele solitudine.

Edward mani di forbice, il film la cui favola romantica ha emozionato milioni di persone

Edward mani di forbiceAnalisi: Per molti il lavoro in assoluto più autobiografico di questo eccentrico ed eccelso regista, per altri un film il cui genere fantasy la dice lunga sulla possibilità di auspicare ad un buon riscontro al box office, per il cui confronto con altre pellicole cinematografiche ci si aspetti lo sviluppo di un tema lontano dal fiabesco, per altri ancora il delicato tentativo di Tim Burton di trasferire quanto di più essenziale nonché prezioso nella vita di ciascuno di noi in cento minuti raccontati con una leggerezza straordinaria. Perché ai tanti cimentatesi in Edward mani di forbice non passa certamente in sordina il messaggio che il regista ha voluto far trapelare, sebbene in maniera curiosa e tipica di chi delle proprie pellicole ne ha fatto sempre motivo di grande riflessione morale: la diversità sociale e la forsennata ricerca di una perfezione stereotipata e omologante.

Con Edward mani di forbice Tim Burton sperimenta il suo primo lungometraggio da “solista”, fondando la Tim Burton Productions in collaborazione con la Fox; il tema, reduce da bozzetti che l’hanno ispirato tra i banchi di scuola, testimonia la grande sensibilità di un uomo intento a render protagonisti nei suoi lavori coloro che nella vita protagonisti non sono affatto. Il diverso viene percepito e rappresentato come unica variante alla piattezza e alla paranoica vita dell’ammasso sociale, intrappolato nella propria abitudinarietà  fatta di banali e insignificanti certezze, in uno sfondo di drammatica ipocrisia.

In Edward, magnificamente interpretato da un favoloso Johnny Depp la cui partecipazione varrà un sodalizio con il regista che ad oggi conta ben sei film da protagonista, è facile cogliere quello spirito pop e reazionario che fanno di Tim Burton un regista assolutamente esclusivo, lontano dai tradizionali schemi hollywoodiani. La sua penna è assolutamente inconfondibile sia come sceneggiatore che come regista e in ciascuno dei suoi capolavori firma quell’universo che gli è tanto caro, fatto di nobili sentimenti, sebbene coltivati nella propria interiorità e difficilmente condivisi con il resto del mondo. Il cinema di Tim Burton racconta proprio questo, il mondo introverso che è proprio di ciascuno di noi e lo fa con una semplicità ingannevolmente subdola ed infantile, scegliendo quell’atmosfera favolistica troppo semplice da criticare, ma effettivamente la sola in grado di far volare chiunque entri nei suoi personaggi, purché mossi da un animo sensibile e sognante.

Edward mani di forbiceI contrasti cromatrici che si ravvisano costituiscono il filtro di cui si avvale Burton per rappresentare la favola della diversità sociale, la cui essenzialità, che si colora di sgargianti tinte pastello, e la spigliatezza del quartiere, estremizzato da strade deserte e aridi giardini privi di qualsiasi connotato naturale, si oppongono ad un castello tetro e opprimente il cui aspetto poco rassicurante ne costituisce però solo un ingannevole facciata, dietro la quale si nasconde un meraviglioso giardino, lontano dagli schemi convenzionali tipici del qualunquismo di massa.

Dunque il genio incompreso per antonomasia, percepito dal resto della società come un fenomeno da baraccone, la cui artisticità sembra sconvolgere positivamente i fanatici buonisti, allegoria della società dei consumi dai tipici tratti statunitensi. La metafora delle forbici, causa dell’isolamento di Edward, si plasma in dono meraviglioso percepito come tale dal momento in cui la società alla quale il giovane si affaccia si spoglia della diffidenza verso il diverso, cogliendone quei tratti per i quali si è in grado di nutrire affetto.

Ma la curiosità tollerante per il nuovo ha breve durata e il nichilismo e la scaltrezza del popolino alla fine prevalgono. L’animo gentile e l’ingenuità pura di Edward non riescono infatti a scalfire il resto della collettività, incapace di andare oltre quella corazza fatta di tratti e connotati troppo distanti dagli stereotipi in voga in quegli anni, simbolo di una spaventosa involuzione umana. Non è un caso che il solo a mostrare comprensione e affatto nei confronti di Edward sia l’agente di colore, unico tra l’altro tra gli inconfondibili “bianchi” , icona della diversità per eccellenza, come a dire tra diversi ci si capisce e ci sostiene.

Edward mani di forbiceLa musica, a cura dell’amico Danny Elfman, precede in simbiosi con l’aspetto favolistico del film, attraverso la riproduzione di modulazioni che riecheggiano suoni gradevoli e sognanti, in grado di proiettare chiunque l’ascolti nella propria lontana o vicina infanzia. Sebbene l’aspetto musicale non pervada totalmente la pellicola, questa ne costituisce certamente un elemento fondamentale che accompagna quelle scene la cui portata morale si intensifica.

Edward mani di forbice è un capolavoro che conferma la grandiosità di un regista profondamente attento alle tematiche sociali, alternativamente rappresentate attraverso un forte e predominante aspetto anticonformista, un film che lascia il segno della sua rilevante portata riflessiva: questo Edward mani di forbici di Tim Burton.

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