To Rome with
Love apre in testa al box office italiano, con
Battleship e Titanic
3D alle spalle. Weekend decisamente deludente per le
altre novità…
Il fine settimana si conclude
all’insegna di Woody Allen. Ad eccezione del nuovo film del regista
americano, infatti, gli altri film in programmazione non ottengono
un incasso esaltante.
Dopo l’Oscar per la sceneggiatura
di Midnight in Paris, Woody Allen dedica un film alla
nostra capitale, ottenendo un risultato migliore al botteghino
nostrano rispetto alla pellicola precedente, che aveva già
registrato il miglior esordio di sempre in Italia per un film di
Woody Allen con 2,2 milioni. To Rome in
Love apre infatti con 2,8 milioni di euro, e c’era
chi scommetteva che avrebbe superato persino i 3 milioni. L’esordio
è incoraggiante, considerando le quasi 600 sale a disposizione, ma
questa volta il passaparola non andrebbe molto a beneficio del
film, come invece era accaduto con Midnight in Paris.
Battleship scende al secondo posto con
802.000 euro, per 3,5 milioni complessivi, mentre un calo più netto
colpisce Titanic 3D, terzo con altri
611.000 euro. La riconversione in 3D del kolossal di James Cameron
arriva così a 7,4 milioni totali.
Street Dance
2 debutta al quarto posto con 540.000 euro raccolti
nei tre giorni. Segue Biancaneve di
Tarsem, giunto a 4,7 milioni con altri 416.000 euro.
Quasi
amici scende in sesta posizione: con altri 345.000
euro il campione d’incassi francese arriva così a ben 13,6
milioni.
Settimo posto per Diaz, giunto a 1,2
milioni con altri 300.000 euro.
Una spia non
basta esordisce in ottava posizione con soli 219.000
euro in oltre 160 sale a disposizione.
Chiudono la top10 Pirati! Briganti da
strapazzo (188.000 euro) e Bel
Ami (181.000 euro), giunti rispettivamente a 2,2
milioni e 1 milione totale.
Da segnalare infine il dodicesimo
posto de Il primo uomo. L’acclamato film
di Gianni Amelio ispirato al capolavoro incompiuto di Albert Camus
debutta in 76 copie con 135.000 euro.
Un sussulto nella classifica
del Box Office degli Stati Uniti di questa settimana: balza in
prima posizione con un incasso di 33 milioni di dollari
Think like a man, una commedia tratta e ispirata
al libro del controverso comico e scrittore americano Steve
Harvey,
Cala il sipario sul Vittorio Veneto
Film Festival sabato 21 aprile col Gran Galà di premiazione a cui
hanno partecipato le autorità istituzionali, gli ospiti che hanno
preso parte alle tre giornate della manifestazione,
Dopo il successo di Crazy, Stupid,
Love, la Warner Bros ha affidato all’accoppiata Ficarra – Requa un
nuovo progetto: Focus, in cui due truffatori, uno più esperto e
navigato, l’altra nuova del ‘mestiere’ si innamoreranno dando il
via ad una relazione a base di bugie, sotterfugi e quant’altro, con
le prevedibili conseguenze.
Il progetto, alle sue fasi
iniziali, è ancora privo di un cast, anche se i due registi
vorrebbero tornare a lavorare con l’accoppiata Ryan Gosling – Emma
Stone, già sperimentata nel precedente film.
L’attrice australiana sta vedendo
moltiplicarsi i propri impegni: di qualche giorno fa la notizia
della sua partecipazione a The Way, Way Back, debutto alla
regia degli sceneggiatori Nat Faxon e Jim Rash; l’attrice avrebbe
ora avviato i negoziati per entrare nel cast di altri due lavori:
The Long Way Down e Miss You Already. In quest’ultimo, la Collette
affiancherà Jennifer Aniston: l’amicizia di lunga data tra le
due viene messa in crisi quando il personaggio della Aniston scopre
di avere un cancro al seno, nello stesso periodo in cui quello
della Collette sta per mettere al mondo il suo primo figlio.
Il film sarà diretto da Paul Andrew
Williams, l’inizio delle riprese è previsto per il prossimo
autunno, a Londra. La capitale inglese ospiterà anche il set di
Long Way Down, diretto a Pascal Chaumeil, tratto dal libro di Nick
Hornby (uscito in Italia come Non buttiamoci giù), in cui un gruppo
di aspiranti suicidi si ritrova per caso sul tetto di un palazzo
dal quale tutti intendono saltare e che finiranno per aiutarsi a
vicenda a risolvere i propri problemi. La Collette avrà il ruolo
della madre single di un disabile; del cast potrebbe far parte
anche Pierce Brosnan, nella parte di un famoso conduttore di talk
show finito in un caso giudiziario. La Collette è attualmente sul
set del Making of di Psycho a fianco di Anthony Hopkisn ed Helen
Mirren.
La notizia è di quelle che faranno
sobbalzare sulla sedia tutti gli appassionati: il più violento,
maleducato, irrispettoso e sacrilego ‘eroe’ degli ultimi vent’anni
potrebbe finalmente prendere la via del grande schermo. La cura di
un film su Lobo, che fa parte della scuderia della DC (la stessa
casa editrice di Superman, Batman, Lanterna Verde e Wonder Woman) dovrebbe essere affidata a Brad
Peyton, reduce dal discreto successo di Viaggio nell’isola
misteriorsa e con Invisible Monsters in uscita nel 2013.
Creato nel 1983, Lobo ha vissuto i
suoi maggiori successi editoriali negli anni ’90, grazie alle
‘avventure’ scritte da Keith Giffen: il personaggio, ultimo
sopravvissuto del suo pianeta, dopo che lui stesso ne ha sterminato
l’intera popolazione, sbarca il lunario facendo il cacciatore di
taglie e sterminando chiunque lo intralci nel suo ‘lavoro’. Le
storie di Lobo si fanno ricordare come tra le più violente e
politicamente scorrette mai pubblicate dalla DC: basti ricordare la
battaglia senza esclusione di colpi tra Lobo e Babbo Natale, o il
suo viaggio nell’aldilà, addirittura alla ricerca del Padreterno…
Il tutto condito con abbondanti dosi di ironia, che unite
all’esagerazione di alcune situazioni (che ancora oggi, a
quasi vent’anni di distanza, appaiono eccessive) non potevano che
far sbellicare dalle risate. Il personaggio in seguito ha perso il
proprio appeal (complice l’abbandono di Giffen i cui successori non
hanno raggiunto gli stessi risultati). L’adattamento per il grande
schermo è stato più volte sussurrato, suggerito, annunciato: il
problema di fondo è che per una traduzione dignitosa del
personaggio non può prescindere dal ricorso a dosi di violenza che
difficilmente potrebbero dare luogo ad un film ‘per tutti’…
Si è conclusa con un grande successo
di pubblico (circa 10.000 spettatori) l’XI edizione del Rome
Independent Film Festival; dal 13 al 19 Aprile sono state proposte,
nelle due location del Nuovo Cinema Aquila
Sony Pictures ha trovato in Jaden
Smith il protagonista per l’adattamento cinematografico del libro
Boy Nobody di Allen Zadoff; il romanzo deve ancora uscire, e sarà
il primo di una trilogia. Il personaggio nei cui panni
probabilmente – le trattative non sono ancora ufficialmente conslue
– si calerà il figlio di Will Smith è un bambino killer a cui è
stato fatto il lavaggio del cervello; nel corso della storia, il
piccolo, di nome Jason Bourne, allenato per non provare sentimenti,
comincia a sentire nuovamente delle emozioni.
Il 13enne protagonista di The
Karate Kid – La leggenda continua si prepara quindi ad aggiungere
un altro tassello alla sua filmografia; attualmente, Jaden sta
girando al fianco di papà Will After Earth, sci-fi diretto da M.
Night Shyamalan.
Sono state diffuse nuove foto del
set di The
Lone Ranger che, con un “volo panoramico”, presentano
il villaggio edificato per Gore Verbinsky nel
deserto del New Mexico. Niente primi piani del Ranger e di Tonto,
quindi, ma un interessante sguardo su un mondo abilmente
ricostruito. Curioso il mix tra scenografie western, attrezzature e
imponenti camion. The
Lone Ranger, con Arnie Hammer, Johnny Depp,
Helena Bonham Carter, Tom Wilkinson, William Fichtner e
Barry Pepper, uscirà negli USA il 31 maggio 2013.
Ecco le foto!
In The
Lone Ranger, Johnny
Depp interpreta il guerriero indiano Tonto, fedele
amico del protagonista il cui ruolo è stato affidato ad
Armie Hammer. Depp e Hammer saranno affiancati da un
cast di stelle internazionali tra cui Tom Wilkinson, nominato due
volte dall’Academy Award per “Michael Clayton” e per “In the
Bedroom”, vincitore di un Emmy e di un Golden Globe;
William Fichtner, il vincitore di un Emmy,
Barry Pepper; James Badge Dale;
Ruth Wilson, star televisiva in “Jane Eyre” e
“Luther”;
Helena Bonham Carter, due nomination all’Oscar e sei
nomination ai Golden Globe (“Il discorso del re” “Alice in
Wonderland”). L’uscita del film è prevista per il 31 maggio
2013.
The
Lone Ranger è un emozionante film d’avventura intriso
di azione e humor, in cui il famoso eroe mascherato torna a
rivivere attraverso nuovi occhi. Il guerriero indiano Tonto
(Johnny
Depp) racconta la storia di John Reid
(Armie
Hammer), uomo di legge che divenne leggenda,
trascinando il pubblico in un’avventura fatta di imprese epiche e
rocambolesche, vissute dai due eroi impegnati nella lotta
all’avidità e alla corruzione.
The
Lone Ranger è scritto da Ted Elliott e Terry Rossio
(“Pirati dei Caraibi”), Eric Aronson e Justin Haythe. Mike Stenson,
Chad Oman, Ted Elliott, Terry Rossio, Eric Ellenbogen ed Eric
McLeod sono i produttori esecutivi della pellicola.
Ray Liotta potrebbe andare a interpretare la parte
del cattivo nel drammatico The Rut, per la regia di Karyn Kusama;
l’attore italoamericano, a settembre nei cinema con
Oggi alle 17.00 su Comingsoon
tv, Cinefilos.it sarà ospite dei Cinepatici terza stagione. A
condurre la trasmissione ci sarà Mauro Donzelli e in studio per
Cinefilos sarà presente il Caporedattore Chiara Guida.
Alla Warner Bros diventano sempre più
furbi se hanno deciso di diffondere il secondo trailer de Il
Cavaliere Oscuro il Ritorno con le copie di The
Avengers, in america al cinema del 4 maggio.
Dopo le prime immagini recentemente
pubblicate, ecco arrivare 2 video dal set inglese di Les
Miserables, nuovo film che il regista premio Oscar Tom
Hooper(il discorso del re) sta girando in Inghilterra.
I due video mostrano Hugh Jackman e
Russell Crowe nei rispettivi panni di Jean Valjean e dell’ispettore
Javert: il primo è chiaramente intento a strappare con rabbia il
passaporto giallo da forzato rilasciatogli al momento della
liberazione dalla prigionia, mentre il secondo ha una scena a
cavallo in un’ambientazione cittadina non facilmente
identificabile.
Les Miserables, ispirato
all’omonimo romanzo di Victor Hugo, è tratto dal celebre musical di
Claude-Michel Schönberg e Alain Boublil, a tutt’oggi uno dei
maggiori successi della storia nei teatri di Broadway e del West
End e narra la storia di Jean Valjean, ex forzato imprigionato per
aver rubato un pezzo di pane e braccato a vita dall’instancabile
Ispettore Javert, sullo sfondo dei moti insurrezionali parigini del
1842.
Christopher Nolan si è da subito considerato contrario
alla stereoscopia e così sembra ribadire la sua posizione anche in
questa dichiarazione, durante l’intervista a Director Guild of
America. Il regista ne ha parlato anche in vista del suo prossimo
film, l’attesissimo
Il cavaliere oscuro – Il ritorno
Ecco qui cosa
Christopher Nolan sostiene contro il 3D, e la sua
sembra una posizione inattaccabile!
Mi sembra che la
stereoscopia, al cinema, dia una scala di visione troppo piccola,
che l’effetto sia tutt’altro che dirompente. I film sono
intrinsecamente in 3D. Il senso stesso della fotografia è
nell’essere tridimensionale. Il punto è che la stereoscopia
garantisce ad ogni spettatore una prospettiva individuale. Il che
funziona benissimo con i videogames e tutte le forme di tecnologia
“immersiva”, ma se parliamo di esperienze per spettatori, è una
scelta difficile da abbracciare. Personalmente preferisco i grandi
affreschi, quando ti trovi a guardare schermi enormi e hai quella
sensazione che l’immagine proiettata sia “larger than life”, più
imponente della vita stessa. Quando invece la lavori con la
stereoscopia, e di test ne abbiamo fatti un bel po’, finisci per
“strizzare” la taglia dell’immagine fino a che non diventa una
finestra molto più piccola di fronte a te. Quindi l’effetto finale
va considerato con grande attenzione. E mi pare che finora, nella
corsa ad adattarsi a questa nuova tendenza, non si sia pensato
abbastanza a questo.
Arriva al cinema The Rum
Diary – Cronache di una passione, il film diretto da Bruce
Robinson, e con protagonisti
Johnny Depp e Amber Heard. In The Rum Diary –
Cronache di una passione, Paul Kemp (Johnny
Depp) è un giornalista freelance, accanito bevitore,
che si trasferisce a Puerto Rico, negli anni ’50, per scrivere sul
giornale della città. Il quotidiano è però sull’orlo della
bancarotta e a Kemp viene assegnato un ruolo marginale come
redattore di oroscopi.
L’uomo diventa amico e coinquilino
del fotografo del giornale, Sala (Michael Rispoli)
disilluso sul destino del lavoro, tira a campare distillando rum a
400% grazie anche all’aiuto del corrispondente di cronaca nera, un
alcolista all’ultimo stadio con una passione per i discorsi di
Hitler, Mmenoberg (Giovanni Ribisi) e partecipando
alle lotte tra galli. La quotidianità alcolica in cui si sta
adagiando Kemp viene sconvolta da un incarico che gli viene
proposto dal corrotto Sanderson (Aaron
Eckhart) uomo bello, ricco, influente e corrotto che
oltretutto è fidanzato con una bellissima ragazza per cui Kemp
perde immediatamente la testa. L’uomo d’affari gli offre molti
soldi in cambio della redazione di una brochure che faccia vendere
a lui e ai suoi soci un grande affare: un albergo di lusso da
costruire su di una incontaminata isola poco distante da San
Juan.
Durante un carnevale
però, la festa e l’alcol faranno perdere il controllo a Sanderson
ed alla sua ragazza, mentre Kemp diventerà un attivo osteggiatore
delle speculazioni dei ricchi contro i poveri. Tra le poche
accoppiate riuscite di questi ultimi anni, quelle che saltano
immediatamente alla memoria sono quella di Michael Fassbender e James McAvoy in X-Men: L’inizio e Johnny Depp – Hunter S.Thompson.
L’ultima volta che Depp si era
avvicinato allo scrittore/giornalista/fan di alcol e sperimentatore
di droghe scomparso sei anni fa, era infatti quando accanto a
Benicio Del Toro, vestì i panni di Raoul Duke
in Paura e delirio a Las Vegas, diretto da
Terry Gilliam. Ora, a quasi 14 anni di distanza da
quel film, Depp ha trovato soldi, regista e sceneggiatore per
portare sullo schermo un’altra opera, non conosciuta di Thompson
che ha per protagonista un personaggio leggermente più equilibrato
di Duke.
Si incontra il protagonista, Paul
Kemp, nel momento in cui sta riemergendo da una sbronza, ma in
tutto il film non si ha la sensazione di avere a che fare con un
anarcoide privo di ogni senso di morale, anzi sono diversi i
momenti in cui il primo piano sostenuto e la battuta a effetto ci
fanno percepire il protagonista come qualcuno che si rende conto
del mondo in cui vive e degli eventi che accadono intorno a lui. In
effetti, il romanzo da cui il film è tratto è il primo scritto da
Hunter S.Thompson, prima che il suo stile diventasse il baluardo
del cosiddetto “gonzo journalism” e che quindi è molto più semplice
e ingenuo come lo è il suo protagonista. Sicuramente un colpo al
cuore per chi si aspettasse un secondo capitolo del film di
Gilliam, ma che riesce comunque a contenerne in sé le
caratteristiche. Kemp è onesto e leale fino ad un certo punto,
quello che non collide con il suo essere. Una figura più simile
all’anarchia dell’Hunter S. Thompson è visibile nel personaggio
perfettamente messo in scena da Giovanni Ribisi: il pazzo Morberg,
ubriacone fissato con rum e Hitler.
The Rum Diary – Cronache di
una passione ha alcuni momenti molto godibili una
sceneggiatura molto descrittiva anche se con alcune zone oscure che
vengono spiegate con due righe di battuta, Johnny Depp al suo
solito ha capacità interpretative anche dietro gli occhiali da
sole, con il solo sollevare delle sopracciglia, ma è comunque
evidente che un regista dalle caratteristiche stilistiche più
marcate rispetto a Bruce Robinson, regista che Depp ha conosciuto
ai tempi di Shakespeare a colazione, avrebbe
conferito al film una corporatura più intensa.
Dopo Ben Kingsley, scelto per
interpretare il nuovo Villain, anche Guy Pearce si unisce al cast
di Iron 3, terzo film della saga del supereroe Marvel.
Pearce
interpreterà Aldrich Killian, un genetista capace di
realizzare la nanotecnologia necessaria a Tony Stark. Iron
Man 3 sarà diretto da Shane Black, subentrato nel
franchise dopo l’addio di Jon Favreau.
Alejandro González
Iñárritu, apprezzatissimo regista di The Burning Plan e 21
Grammi, ha firmato uno splendido spot pubblicitario per celebrare
le Olimpiadi di Londra 2012.
La commovente campagna, promossa
dallo sponsor dei giochi Procter & Gamble, è dedicata alle
mamme delle atleti che con amore e dedizione hanno accompagnato i
loro figli nel difficile percorso sportivo e ha coinvolto attori e
attrici non professionisti provenienti da tutto il mondo.
Lo spot è accompagnato dal brano
“divenire” del compositore italiano Ludovico Einaudi.
Dopo le foto del matrimonio, ecco
arrivare il video dell’uscita dalla chiesa con tanto di bacio degli
sposi: siamo sul set di Rush e le nozze sono
quelle di Chris Hemsworth (Thor, the Avengers) e
Olivia Wilde nei rispettivi panni del pilota James
Hunt e della sua sposa.
Il film, diretto da Ron
Howard, racconterà della storica rivalità fra i piloti
Niki Lauda (Daniel Bruhl) e James Hunt negli anni 70′, fino al
terribile incidente di cui rimase vittima Lauda nel 76′.
Ecco la trama del film: Il racconto
di una delle più celebri rivalità sportive della storia, quella tra
i piloti di Formula 1 James Hunt e Niki Lauda. Nato da un ambiente
privelgiato, carismatico e affascinante, Hunt non poteva essere più
diverso dal metodico e riservato Lauda: la loro rivalità nacque fin
dai tempi della Formual 3 e continuò per anni, fermata nemmeno dal
terribile incidente che vide protagonista Lauda nel 1976 al
Nürburgring. Il film nasce da un soggetto di Peter
Morgan, autore anche della sceneggiatura, ed è prodotto da
Ron Howard stesso con la sua Imagine Brian Grazer,
insieme a Brian Oliver della Cross Creek e
Tim Bevan e Eric Fellner della
Working Title.
E’ di Chuck Norris il nuovo scatto
che è stato reso disponibile online dal set de I Mercenari 2 (The
Expendables 2), blockbuster d’azione con protagonisti Sylvester
Stallone, Arnold Schwarzenegger e Bruce Willis.
In questa nuova avventura, i
mercenari decidono di vendicarsi per la morte di un loro compagno,
brutalmente assassinato durante una missione andata male.
Il film uscirà nelle sale americane
il 17 agosto 2012.
Comincia il 25 aprile in Italia la
sfilata di supereroi che nei prossimi mesi invaderanno gli schermi
di tutto il mondo. Prima di The Amazing Spiderman e de Il Cavaliere Oscuro il ritorno,
arrivano The Avengers, il gruppo di
testosteronici vendicatori Marvel composti da
Captain America, Iron Man, Thor, Hulk, Occhio di
Falco, e con l’aggiunta della seducente e letale
Vedova Nera.
Questo è l’ensemble di supereroi che
i Marvel Studios hanno
messo insieme in uno dei progetti cinematografici più ambiziosi che
abbiano mai portato sul grande schermo questi prodigiosi personaggi
che da oltre 60 anni popolano l’immaginazione dei lettori di
fumetti. Nick Fury dello SHIELD li chiama gruppo
di disadattati, eppure insieme sono una vera forza della natura. La
trama imbastita per questo crossover si àncora ai precedenti film:
da una parte Captain America: il primo Vendicatore che finisce
proprio con quella che è la prima scena di The Avengers, e Thor, in
quanto al centro della vicenda c’è l’arma micidiale di cui voleva
impossessarsi HYDRA, il Tesseract, rubata dal fratellastro dei Dio
del Tuono,
Loki, qui, cattivo principale (?) da sconfiggere. Quando è
evidente che le sole forze umane non possono fronteggiare una tale
minaccia, Nick Fury, contro ogni protocollo,
convoca a sé gli eroi che dovrebbero mettere in pratica il suo
ambizioso progetto: il Progetto Vendicatori.
The
Avengers, effetti speciali roboanti e
esplosioni impossibili
The
Avengers, attesissimo dai fan del fumetto ma anche
dagli amanti del genere cinematografico, si presenta come
prevedibile pieno di effetti speciali roboanti e di esplosioni
impossibili che coinvolgono i nostri con maggiore o minore violenza
a seconda di quanta ne possono sopportare i loro corpi (quasi
tutti) mortali. Nonostante l’azione non manchi, la prima parte del
film risulta decisamente lenta, perché predispone le pedine in
campo, e il ritmo è dilatato, forse appesantito proprio dalle molte
presentazione che è necessario fare tra i vari personaggi che si
incontrano per la prima volta, a mano a mano che questi vengono
convocati dal capo dello SHIELD, Fury.
Proprio in questo frangente un po’
di spazio in più è dedicato a Mark Ruffalo/Bruce Banner/Hulk, che a
differenza degli altri attori, è alla sua prima volta con il
personaggio (lo stesso Jeremy Renner infatti compare in un piccolo
cameo in Thor, nei panni di
Occhio di Falco). Finita la fase di
organizzazione e coordinazione, gli animi si cominciano a scaldare,
la sceneggiatura ingrana e l’atmosfera comincia a diventare più
organica. Grande pregio di questo blockbuster è infatti l’estremo
equilibrio che c’è nella trattazione di ogni personalità in campo:
ogni eroe ha il suo spazio, la sua ragione d’essere e il suo
momento di gloria, tutto secondo le esigenze narcisistiche dei fan
che hanno i loro personaggi preferiti e vogliono vederli in primo
piano, almeno una volta nel corso della storia.
Ritorna Robert Downey
Jr. nei lucenti “abiti” di Iron Man, il più sbruffone
ma anche il più amato dai fan; in diretta competizione con lui c’è
invece Chris Evans, il ragazzone tutto muscoli che
indossa la tutina di Captain America per
la seconda volta e che forse non esprime al meglio lo stato di
disorientamento di un uomo che si risveglia in un mondo
completamente nuovo, dopo 70 anni di letargo, congelato nei
ghiaccio dell’Artico; poi c’è Chris Hemsworth che ha preso confidenza con il
suo ruolo di Thor ed è decisamente migliorato rispetto al suo film
da solista, lui sembra davvero nato per interpretare il Dio del
Tuono, ha in phisique du role perfetto per l’occasione e
comincia a svelare una vena vagamente comica che potrebbe dare una
lettura ancora più vincente al suo personaggio.
Abbiamo già accennato al bravissimo
Jeremy Renner nel ruolo di Occhi di Falco,
unico Vendicatore, insieme alla Vedova Nera, a non avere super
poteri. L’attore di The Hurt Locker
sembra un po’ rigido nei panni dell’agente dello SHIELD e sfigura
accanto alla collega Scarlett Johansson/Vedova Nera, che fa mostra
di tutti i suoi talenti nel combattimento corpo a corpo, regalando
al personaggio un bel ritratto di donna e di agente.
Ultimo della lista è la new entry
Mark Ruffalo, nei panni, a dire il vero pochi
e stracciati, di Hulk, il mostro verde alter ego del Dottor Banner.
Ruffalo raccoglie le eredità di Edward Norton (ma anche quella di Eric
Bana che ha interpretato il personaggio in un film “fuori”
franchise) e riesce a dar vita al miglior Hulk cinematografico mai
visto fino ad oggi, rappresentando al meglio sia fisicamente, sia
nella modestia del suo atteggiamento e delle sue espressioni un
uomo molto dotato ma allo stesso tempo tormentato, facendo leva
sulla sua più grande dote, ovvero quella di dare dignità e lustro
all’uomo comune.
Nello SHIELD ricordiamo anche
Samuel L. Jackson che ritorna nei panni di
Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill, alla
sua prima e convincente interpretazione sul grande schermo. Alla
fine della lista non possiamo non menzionare Tom Hiddleston che ritorna nei raffinati abiti
di
Loki, dando vita ad un cattivo isterico e perfido, ai limiti
della schizofrenia, un personaggio che conserva la sua dimensione
shakespeariana ma che allo stesso tempo risulta estremamente
pop.
Il film è il primo grande crossover
pianificato dai Marvel Studios, la prima volta che
tanti eroi si incontrano e rendono reali anni e anni di storie a
fumetti. Questo comporta da una parte un grado di eccitazione, da
parte di filmmaker e spettatori, che offusca qualsiasi giudizio
oggettivo, dall’altra l’innegabile bisogno di oliare meglio i
meccanismi e di bilanciare meglio i momenti comici di distensione
ai momenti epici, drammatici, emotivamente coinvolgenti, che pure
sono numerosi e importanti per lo svolgimento della trama.
Joss Whedon, pur dimostrandosi capace di
dirigere sapientemente le scene d’azione, deve ancora aggiustare il
tiro. The Avengers porta a casa una sufficienza
piena, rivelandosi esattamente per quello che è: un buon film
d’intrattenimento che non risparmia qualche strizzata d’occhio ai
lettori.
Captain America e Thor
combattono insieme per difendere la città di New York dell’esercito
di Loki. Quando un pericolo inaspettato minaccia la sicurezza
a livello globale, Nick Fury, il Direttore dell’agenzia
Internazionale per il mantenimento della pace conosciuta come
SHIELD
7 dias en la Habana, sette episodi di
sette registi che raccontano ciascuno con il prorpio sguardo
l’anima di Cuba: Benicio DEL TORO, Pablo TRAPERO, Julio MEDEM, Elia
SULEIMAN, Juan Carlos TABIO, Gaspard NOÉ e Laurent CANTET.
Selezione ufficiale Un Certain Regard al Festival
di Cannes 2012 dall’8 giugno al cinema in Italia!
Torna al cinema il grande maestro
Hayao Miyazaki che questa volta torna alle origini. Arriva al
cinema infatti Laputa – Il Castello nel Cielo, uno dei primo film
dello studio Ghibli, scritto e diretto da Miyazaki stesso, in una
nuova versione ridoppiata distribuito da Lucky Red. Sheeta è una bambina
braccata perché possiede un grande tesoro, una aereopietra che può
indicare la strada per Laputa, una leggendaria città volante che un
tempo dominava il mondo. A cercare la bambina ci sono sia i pirati
sia l’esercito che però è comandato da un misterioso personaggio:
Muska, un uomo con oscuri propositi. Tra inseguimenti, esplosioni,
voli acrobatici e una grande amicizia che sorge all’insegna
dell’avventura, i due ragazzini cresceranno e troveranno il loro
posto nel mondo, insieme ad una persona con cui condividere la
vita.
Il film del 1986 si presenta ancora
oggi, come tutti i classici firmati Ghibli, tremendamente attuale.
Forse meno complesso delle opere più famose di Miyazaki, Laputa
presenta tuttavia tutte le tappe del racconto di formazione ed
avventura, caratterizzandosi per la straordinaria potenza evocativa
delle immagini e della musica, uniti ad una storia che riesce a
sorprendere coinvolgere e stupire ad ogni passo.
Miyazaki attinge alla
grande letteratura di viaggio e avventura, con particolare
attenzione all’opera di Swift I Viaggi di Gulliver, che viene anche
citato esplicitamente nel film, e Verne per le sue fantastiche e
avvenieristiche elucubrazioni letterarie sulle macchine volanti che
si trovano a profusione nei suoi romanzi. L’uomo in Miyazaki fa
sempre una brutta figura, l’essere umano è quanto di più soggetto
all’influenza del potere, ma il regista trova anche spazio per la
redenzione, la comicità sapientemente calibrata e distribuita e il
sentimento autentico che muove l’amore e l’amicizia. A distanza di
anni Laputa – Il Castello nel Cielo è un film da vedere e rivedere,
denso, colorato e con l’atmosfera inconfondibile e straordinaria
che porta immancabilmente la firma di Hayao Miyazaki.
Unbreakable – Il
Predestinato è il film del 2000 diretto da M.
Night Shyamalan e con protagonisti Bruce
Willis, Samuel L. Jackson, Robin Wright e
Spencer Treat Clark.
Anno: 2000
Regia: M. Night
Shyamalan
Cast: Bruce
Willis, Samuel L. Jackson, Robin Wright Penn, Spencer Treat
Clark
Unbreakable – Il Predestinato Trama: Uscito
miracolosamente illeso da un terribile incidente ferroviario, dopo
aver partecipato ai funerali delle vittime, David Dunn (Bruce
Willis) trova sul parabrezza della sua auto un biglietto con un
interrogativo semplice quanto inquietante: “Quanti giorni della tua
vita sei stato malato?”.
La domanda è di quelle cui
qualsiasi persona ‘normale’ potrebbe rispondere con facilità,
tuttavia Dunn si accorge di non essere tanto normale se né lui, né
le persone che lo circondano ricordano con esattezza una singola
occasione in cui lui non sia stato in salute. In calce al biglietto
un indirizzo, recandosi al quale Dunn si trova di fronte al
gestore di una galleria d’arte,unica nel suo genere, visto che
espone solo fumetti (per lo più di genere supereroistico) da
collezione; il titolare, Elijah (Samuel L. Jackson), appare subito
essere l’altra ‘faccia della medaglia’ rispetto a Dunn, condannato
da una malattia genetica che rende le sue ossa fragili come carta
velina a vivere con perenni dolori, passando da un ricovero
all’altro.
La malattia ha costretto Elijah a
passare l’infanzia chiuso in casa, e in questo risiede la sua
passione per i fumetti di supereroi, diventata un’autentica
fissazione, che l’ha portato a contattare David proprio nella
convinzione che il sopravvissuto a quel tremendo incidente sarebbe
stato una sorta di sua ‘controparte’ invulnerabile. Elijah convince
così David a diventare una sorta di ‘giustiziere’, diventandone il
‘mentore’: David scoprirà così non solo di essere dotato di
invulnerabilità e superforza, ma svilupperà anche una sorta di
‘senso senso’ che gli permetterà di scoprire gli atti criminali
compiuti dalle persone solo toccandole. La vicenda colpirà peraltro
l’immaginazione del figlio di Dunn, che però scoprirà di non avere
gli stessi poteri del padre, mentre il protagonista ricorderà un
episodio rimosso del suo passato, che aveva coinvolto la ragazza
che in seguito sarebbe diventata sua moglie (Robin Wright Penn).
Come nella migliore tradizione dei supereroi però, non tutto
è come sembra, e in un finale inatteso si scoprirà quale livello di
follia abbia raggiunto l’ossessione di Elijah…
Unbreakable – Il Predestinato, un
film di un supereroe moderno
Analisi: L’anno è
il 2000, ere geologiche prima dell’attuale esplosione dei supereroi
sul grande schermo: nello stesso anno sarebbe uscito il primo film
dedicato agli
X-Men, per l’Uomo
Ragno si sarebbe dovuto aspettare il 2002, e così via,
fino alla raffica di blockbuster, marvelliani e non solo, che
continuerà a travolgere i cinema per almeno un altro paio
d’anni.
Forse davvero M. Night
Shyamalan è dotato del ‘sesto senso’ che aveva dato il
titolo al suo precedente film e ancora oggi suo successo
insuperato, e che caratterizza anche il protagonista di
Unbreakable (ancora una volta Bruce
Willis): un film che sembra aver assolutamente precorso i
tempi, nel quale Shyamalan infonde la sua passione
per i fumetti dei supereroi, giostrando con efficacia attraverso
tutti i ‘topoi’ del genere, tra eroi loro malgrado, confronti
tra opposti, ricerca dell’origine e dei limiti dei propri poteri,
etc…
Per gli amanti dei
supereroi, Unbreakable – Il
Predestinato è uno dei film più riusciti del genere:
avesse voluto dedicarsi a un film dedicato a persone dotate di
superpoteri qualche anno dopo, il regista sarebbe probabilmente
stato costretto a lavorare sull’adattamento di qualche fumetto già
esistente: operare su un’idea completamente propria, dare vita alla
sua personale ‘storia di supereroi’ ha permesso a
Shyamalan di fare esattamente il film che voleva,
esaudendo uno dei sogni riposti di ogni appassionato.
L’accoppiata Willis –
Jackson (che aveva già mostrato di funzionare egregiamente in
occasione del terzo capitolo della serie di Die
Hard) si rivela un ingranaggio perfettamente rodato.
Willis (che con Shyamalan sembra
sempre riuscire a dare quel quid in più) mostra il lato più debole
dello ‘sparatutto’ McClane o di altri analoghi personaggi: un uomo
comune che si trova dotato di poteri non richiesti e che vive
questa sua condizione in modo certamente non tranquillo; Jackson
dal canto dà vita a una figura oscura, tormentata, su cui per tutto
il film aleggiano ombre che solo nel finale verranno fugate,
svelandone la vera natura.
Ugualmente plumbee sono le
atmosfere, che in parte riportano lo spettatore al “Sesto
senso“: un film di ‘supereroi con superproblemi’, come
direbbe Stan Lee, che ne mostra il lato più
tormentato, inserendo tutti i lati più straordinari e
soprannaturali della faccenda in una cornice assolutamente
‘normale’, riflettendo davvero su ‘cosa succederebbe se’ una
persona comune scoprisse di essere in possesso di facoltà fuori dal
comune.
Visto
oggi, Unbreakable – Il Predestinato continua
a conservare questa sua potenza, così lontano dallo sfarzo roboante
delle mastodontiche produzioni ispirate dai supereroi della
Marvel e della
DC.
Unbreakable – Il
Predestinato teoricamente rappresenta inoltre il secondo
capitolo di una trilogia, ideata dallo Shyamalan
il cui primo tassello ha trovato realizzazione sul grande schermo
solo nel 2010 con Devil – The Night Chronicles,
diretto da John Eril Dowdle; oltre ad essere
l’autore del soggetto, Shyamalan vi ha
partecipato in qualità di produttore. Lo stesso regista indiano
aveva in seguito annunciato che il terzo e conclusivo capitolo
della trilogia sarebbe stato un sequel dello stesso
Unbreakable, ma il progetto è stato poi rinviato,
in attesa che il regista trovi un’idea efficace su cui
costruirlo.