Era forse inevitabile, considerando le aspettative fin troppo alte, ma la critica è tutt’altro che entusiasta di On the Road, presentato oggi a Cannes…
Era forse inevitabile, considerando le aspettative fin troppo alte, ma la critica è tutt’altro che entusiasta di On the Road, presentato oggi a Cannes…
Applausi e affetto hanno accolto oggi Bernardo Bertolucci alla conferenza stampa del film Io e te, tratto dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammanniti.
Brad Pitt commenta il suo ultimo ruolo, un freddo assassino nel nuovo film di Andrew Dominik, che lo aveva già diretto in L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford , così commenta la sua ultima prova d’attore:
“Siamo chiamati ad interpretare personaggi di volta in volta diversi, uomini che hanno opinioni singolari in un paese comunque diviso. Non devo necessariamente sposare il punto di vista del personaggio che porto in scena: Jackie Cogan dice che vuole uccidere ‘gentilmente’ per non dover entrare in contatto con le proprie vittime, per non empatizzare in nessun modo. Credo questa sia la cifra di un uomo per cui conta solo l’aspetto economico della faccenda, il business”.
E’ stata mostrata, davanti alle copie 3d di Men in Black 3 presso il Cinema Pixel di Santeramo, una preview di sei minuti di The Amazing Spider-man. Senza entrare nel dettaglio, riportiamo il resoconto di quanto mostrato:
-I sei minuti sono un montaggio di scene del film, NON ci saranno scene dal backstage o interviste ma solo scene tratte dal film.
-Le scene sono quattro, montate assieme ad altre brevi sequenze viste nei vari trailer.
-La prima scena mostra l’incontro tra Peter Parker e Gwen Stacy a scuola, alla presenza di Zio Ben.
-La seconda scena mostra l’incontro tra Peter e il professor Curt Connors. Peter gli rivela di aver trovato dei documenti di suo padre, e di aver completato alcuni calcoli.
-La terza scena mostra Spider-Man accerchiato dai poliziotti, seduto con le gambe incrociate e ammanettato. Gli viene tolta la maschera, ma riesce a liberarsi con grande stile.
-La quarta scena mostra Peter e il rapinatore, il ragazzo scherza fingendosi spaventato ma poi riesce a fermare il rapinatore.
E’ stato confermato che tutte le copie 3d di Men in Black 3 conterranno questa preview, anche se non è garantito che tutti i cinema decidano di proiettarla.
Tom Cruise nel remake del film di John Sturges. Tom Cruise è in trattative per entrare a far parte del cast de I magnifici Sette, remake del film di John Sturges del 1960 ispirato
Kathryn Bigelow aggiunge un’altra tessera al mosaico del cast di Zero Dark Thirty, film dedicato alla caccia e cattura di Osama Bin Laden: ultima acquisizione, quella di Mark Duplass, che secondo indiscrezioni dovrebbe recitare uno dei ruoli – chiave. La scelta di Duplass appare interessante, visto che l’attore è più conosciuto per le commedie girate assieme al fratello Jay (come Cyrus o Jeff, thet lives at home).
L’attore e regista ha attualmente un’agenda ricca di impegni: trai film in programma, Safety Not Guaranteed, Your Sister’s Sister e People Like Us. In Zero Dark Thirty, Duplass entra in un cast che include Joel Edgerton, Jessica Chastain, Jason Clarke, Chris Pratt, Kyle Chandler, Mark Strong, Frank Grillo, Harold Perrineau, Jennifer Ehle ed Edgar Ramirez. L’uscita del film scritto da Mark Boal (The Hurt Locker) è prevista per negli USA per il 19 dicembre.
Fonte: Empire
Nel film, diretto da Eric Wilkinson, Roth interpreterà un detective alla caccia di un serial killer, scoprendo che dietro alle apparenze si nasconde altro… La Lynch ha affermato che il film tratta di temi oscuri, ma che è anche un dramma che riguarda le ferite interiori.
La regista spera di avere maggior fortuna rispetto al suo ultimo lavoro, il Bollywood horror action thriller Hisss, che ha incontrato vari problemi in fase di produzione, ricevendo poi critiche bel poco lusinghiere. La Lynch ha trai propri programmi un altro thriller a base di Serial Killer, intitolato Chained.
Fonte: Empire
Dopo aver interpretato Giulietta nel nuovo adattamento della tragedia shakespeariana firmato da Julian Fellows, Hailee Steinfeld si dedica a qualcosa di decisamente più leggero. Tratto dall’omonimo romanzo di Daniel Handler (più conosciuto per la serie di Lemony Snicket), Why we broke up seguirà le vicende della liceale Min, appena uscita da una relazione.
La ragazza lascia a casa del suo ex una scatola, piena di oggetti ammassati in maniera apparentemente casuale (tappi di bottiglia, biglietti del cinema, una scatola di fiammiferi, libri, etc..), accompagnati da una lettera in cui lei spiega i motivi della fine della loro relazione. La regia dovrebbe essere curato da Beth McCarthy-Miller, veterana della televisione (30 Rock, Saturday Night Live), al secondo film dopo Tammy con Melissa McCarthy.
Fonte: Empire
Dopo oltre un decennio di stop-and-go, la Disney mette nuovamente in soffitta Order of the Seven; stavolta però il progetto sembrava essere stato definitivamente avviato, e per la protagonista si era fatto il nome di Saoirse Ronan.
La Disney non al momento rivelato i motivi del nuovo stop, ma sembra che a monte vi siano stati timori legati al budget: negli ultimi tempi c’è stato, è vero, il successo planetario di Avengers, ma anche il sostanziale buco nell’acqua di John Carter; attualmente poi alla Disney è in corso un cambio di management, il che rende il periodo poco propizio ad impegnare risorse rilevanti. La storia, ambientane nel 19esimo secolo a Hong Kong, vede una giovane ragazza in fuga dalla demoniaca matrigna venire aiutata da sette guerrieri, che la aiuteranno inoltre a combattere un’entità maligna. Al film erano stati avvicinati anche i nomi di Chow Yun Fat e Djimon Hounsou, mentre per la regia si era pensato a Michael Gracey.
Fonte: Empire
Zack Galifianakis nel ruolo del protagonista, diretto da James Bobin (The Muppets): questo il team cui sarebbe affidato l’adattamento di Confederacy of Dunces (in italiano: Una banda di idioti), best seller di John Kennedy Toole. Phil Johnston (Cedar Rapids) dovrebbe scrivere la scenggiatura; il film uscirebbe per la Paramount.
Il libro costituisce un autentico caso letterario: l’autore morì infatti suicida nel 1969; il romanzo fu casualmente ritrovato dalla madre, che della pubblicazione del libro fece un’autentica missione, raggiungendo l’obbiettivo nel 1980. Il volume ricevette un’accoglienza trionfalistica, vincendo il Premio Pulitzer nel 1981. La storia racconta le peregrinazioni di Ignatius Reilly nella New Orleans dei primi anni ’60: il protagonista è un trentenne spiantato che vive con la madre e che si ritrova costretto a cercare lavoro; questo lo porterà a una serie di incontri con vari personaggi. Il romanzo, ispirato ala tradizione dei racconti picareschi, segue però nella struttura il De Consolatione Philosophiae di Boezio.
Il successo del libro portò molto rapidamente all’idea di farne un film: nel 1982 Harold Ramis aveva pensato di portarlo sullo schermo, protagonisti John Belushi e Richard Pryor, ma la morte del primo fece finire in soffitta il progetto; successivamente anche John Candy e Chris Farley, ritenuti possibili protagonisti, sono passati a miglior vita prima che il fil potesse essere realizzato. Al ruolo di Ignatius sono stati in seguito accostati John Goodman e Stpehen Fry. Trai registi interessati, vi sono stati Steven Soderberg e David Gordon Green; nel 2002 si arrivò molto vicino a una realizzazione, protagonista Will Ferrell, ma a stoppare tutto ci si mise l’uragano Katrina.
Fonte: Empire
Arriva la prima clip di Cosmopolis, nuovo film di David Cronenberg con protagonista Robert Pattinson. La clip introduce da subito il tono del film. Vi ricordiamo che venerdì il film sarà proiettato a Cannes.
Dopo la recente notizia del rinnovato interesse per un adattamento delle vicende del personaggio più dissacrante e offensivo creato dalla DC (la stessa casa editrice di Superman e Batman) negli ultimi trent’anni, continuano ad arrivare rumours riguardo il film dedicato a Lobo. A interpretare l’Ultimo Czarniano (superstite di una razza che lui stesso ha sterminato) potrebbe essere Dawyne ‘The Rock’ Johnson: la notizia è poco più di una voce di corridoio, anche se in un recente tweet lo stesso attore ha ammesso che troverebbe divertente partecipare a un film targato DC.
Il film dovebbe essere prodotto da Joel Silver e Akiva Goldsman per la Warner; Guy Ritchie è stato finora l’unico ad essere dato come possibile regista; la sceneggiatura sarebbe curata da Don Payne (responsabile del poco memorabile i Fantastici 4 e Silver Surfer). Notizie che più che incoraggiare, non possono che lasciare perplessi i fan del personaggio, oltre al fatto che una trasposizione realmente efficace – a causa delle abbondanti dosi di violenza che contraddistinguevano il fumetto – non potrebbe che dare luogo a un film vietato ai minori; per contro, puntare (come sembra logico) su un prodotto ‘di massa’ significherebbe quasi sicuramente snaturare il personaggio.
Fonte: Empire
Ieri è stato presentato il nuovo film di Brad Pitt, che ritorna a lavorare con l’amico regista Andrew Dominik, dopo la prima collaborazione L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford.
Nel paese delle creature selvagge è il film del 2009 di Spike Jonze con protagonisti Max Records, Catherine Keener, Mark Ruffalo, Lauren Ambrose, Chris Cooper.
Nel paese delle creature selvagge, la trama: Max è un bambino come molti irrequieto, ha una sorella più grande che, come capita spesso, non gli dà molta attenzione e una madre sola che come tante cerca di rifarsi una vita con altri uomini. Un giorno, a seguito di una serie di delusioni prima dalla sorella e poi dalla madre, esplode dalla rabbia e viene per questo redarguito.
Insofferente scappa di casa finendo, dopo un tragitto in barca a vela, in una terra desolata e arida dove trova dei giganteschi mostri dal cuore anche troppo umano che credono a tutto quello che dice e lo incoronano loro re, almeno fino a quando le sue promesse di spazzare via la tristezza dalla loro vita non si rivelano mendaci.
Diretto e sceneggiato da Spike Jonze nel 2009, Nel paese delle creature selvagge è un adattamento cinematografico del libro illustrato per l’infanzia di Maurice Sendak Nel paese dei mostri selvaggi.
Alla sua terza prova di regia Jonze – conosciuto al grande pubblico per il cervellotico e visionario Essere John Malkovich – si misura con il genere fiabesco partorendo un film da un’apertura un po’ in sordina, ma suggellata dalla carezzevole ed evanescente musica della sudcoreana Karen O, bandleader del celebre gruppo alternative e indie rock statunitense Yeah Yeah Yeahs.
Un tiepido sole albeggia su un gelido paesaggio innevato. Un bimbo dallo sguardo incupito gioca da solo, costruisce nel giardino di casa un sorprendente igloo cercando continuamente di richiamare l’attenzione di una sorella assente, che lo ignora e lo trascura, anche quando sarà schernito dai suoi amici.
Lui è Max (Max Records), un bimbo turbolento e inquieto, avido di attenzioni e coccole che, di fronte all’indifferenza della sorella e alla premura che la madre ha per il fidanzato (Mark Ruffalo), esplode di rabbia, scappa di casa e, con indosso l’inseparabile tuta da lupo, con tanto di orecchie e coda – feticcio da cui non si separa mai – prende il largo con una barchetta e si dirige verso l’arcano bosco.
Basta un intro di pochi minuti con dialoghi minimali a suggerire l’idea che pervade il film, a preannunciare il corso degli eventi di cui sarà protagonista il piccolo Max, ansioso di evadere e dare libero sfogo alla sua fervida immaginazione. La creazione di mondi paralleli è l’unico rimedio al malessere della vita reale.
L’ingresso nel fantastico regno delle creature selvagge, abitato da affettuosi watussi che ululano, è l’occasione che stava aspettando per riscattarsi, per guadagnarsi le attenzioni e la dedizione che gli sono sempre mancate, e quel pò di autorevolezza che serve a colmare il vuoto di autostima e l’insicurezza emotiva che un bimbo cresciuto senza padre si porta dietro.
Max costruisce un mondo ideale, a sua immagine e somiglianza, in cui ritrova il sorriso grazie alla comprensione e all’affetto di amorevoli creature selvagge, che lo gratificano riponendo in lui la loro fiducia e proclamandolo indiscusso sovrano della foresta.
Il messaggio è chiaro sin dall’inizio, come è giusto che sia in un racconto fantastico che, nel ricalcare la semplice struttura narrativa delle fiabe, ne prende in prestito l’innocenza e la formula moralistica.
La fiaba cinematografica di Spike Jonze vanta quindi una struttura circolare che, in stile Mago di Oz, aderisce al modello del viaggio dell’eroe vogleriano. Ci troviamo quindi di fronte ad un eroe/protagonista imperfetto che ritrova la pienezza interiore lasciando provvisoriamente il mondo ordinario/vita reale per abbandonarsi alla beatitudine di un mondo straordinario, non scevro di insidie, dal quale ritornerà illuminato e pronto ad affrontare il quotidiano con una maggiore consapevolezza.
Quel senso di abbandono e di inadeguatezza che facevano di Max un bimbo incollerito e dispettoso, si dileguano nel corso del suo prezioso e avventuroso viaggio, per lasciare spazio ad un bambino raggiante, più maturo e che non teme più che il sole possa morire da un giorno all’altro.
Una spedizione nella wilderness, in cui Max si rende conto di come sia difficile essere equi e giusti e di come i rapporti affettivi siano tutt’altro che perfetti e facili da gestire; impara a comprendere sua madre, il suo universo familiare e capisce come siano proprio le sbavature a rendere le cose più vere e profonde e di come sia necessario rispettare e considerare anche le necessità degli altri e non focalizzarsi solo sulle proprie.
Spike Jonze mette in piedi un racconto fiabesco, un’ibridazione certosina di riprese in live action, pupazzi e computer grafica (frutto di un lungo processo di lavorazione), in cui riconferma lo stile visionario e surrealista già sperimentato nei due lavori precedenti.
Quello di Max è un eclettico viaggio nei sotterranei ed esoterici anfratti della mente umana, votato alla creazione di universo immaginifico idilliaco, dove il bambino si guadagna la stima di irsute e amabili creature, metafora delle sue ansie, paure e desideri.
Natalie Portman potrebbe diventare protagonista nel cast del film Jane Got a Gun, un western che, scritto da Brian Duffield, è sulla lista nera delle sceneggiature migliori non ancora realizzate. Per la regia del film si pensa a Lynne Ramsay, che già nella scorsa stagione cinematografica ha fatto benissimo, dirigento …E ora parliamo di Kevin.
La storia di Jane Got a Gun si incentra su una donna (Natalie Portman) il cui marito fuorilegge ritorna a casa morente, ricoperto da ferite d’arma da fuoco. Quando la banda dell’uomo lo rintraccia per chiedere al marito di finire il lavoro, la donna chiederà aiuto ad un ex-amante per salvare la sua fattoria.
Fonte: worstpreviews.com
Tutti ci aspettavamo, all’alba del progetto sui Vendicatori, che Edward Norton sarebbe tornato nel ruolo dell’incredibile Hulk. Così non è stato, dal momento che le trattative della Marvel con l’attore non sono andate a buon fine. Il ruolo è passato quindi a Mark Ruffalo, che come ormai tutti sanno e hanno visto, ha fatto un ottimo lavoro nel doppio ruolo di Bruce Banner/Hulk.
Al Festival di Cannes, dove Norton è arrivato per presentare il film d’apertura Moonrise Kingdom di Wes Anderson, è stato chiesto all’attore cosa pensasse della performance de collega nel film, e Edward molto diplomaticamente ha risposto: Mark è come un fratello per me. Ha due figli e sono contento che stia avendo questo bel momento con loro.
Sul suo ultimo film invece l’attore ha dettodi non aver ancora visto, semplicemente perchè “non è molto importante per me”. Non c’è che dire, Norton conserva sempre la sua nomea (fondata?) di personaggio non propriamente simpatico.
Fonte: worstpreviews.com
Oltre ai tre poster appena pubblicati arrivano anche i character poster di Batman, Bane e Catwoman!
Giorni intensi, pieni di nuovi poster per gli appassionati del Cavaliere Oscuro. Infatti sono stati pubblicati altri tre sorprendenti poster de Il Cavaliere Oscuro il ritorno,
Ecco il trailer del film Love & Secrets, prodotto nel 2010 e finalmente in uscita nelle nostre sale il prossimo 1 gigno.
I protagonisti del film sono Ryan Gosling e Kristen Dunst,
Rupert Everett interpreterà Oscar Wilde in un biopic da lui scritto, diretto e interpretato, The Happy Prince…
Ecco una simpatica foto di Hans Zimmer a lavoro nel suo studio di registrazione. Il compositore è attualmente alle prese con la colonna sonora de Il Cavaliere Oscuro il Ritorno.
Sarà questa la sua terza quarta collaborazione con Christopher Nolan, e la prima che lo vede da solo affrontare un film su Batman, dal momento che sia in Batman Begins che ne Il Cavaliere Oscuro aveva lavorato in coppia con James Newton Howard.
Ecco l’immagine del sorridente e trasandoato Hans a lavoro:
Cadaveri Eccellenti è il film del 1976 di Francesco Rosi (Il caso Mattei) con protagonisti nel cast di Lino Ventura, Renato Salvatori, Max Von Sydow e Alain Cuny.
La trama di Cadaveri Eccellenti – In un luogo piuttosto vago, non specificato ma ben immaginabile (passiamo infatti dalla Sicilia a Roma), vengono uccisi alcuni magistrati. A prendere in mano le indagini l’ispettore Amerigo Rogas (Lino Ventura). I primi sospetti di Rogas ricadono su di un farmacista, condannato ingiustamente anni prima per un presunto avvelenamento e poi scomparso. Quando il misterioso assassino arriva però ad uccidere anche a Roma il capo della polizia ordina a Rogas di spostare le indagini sui gruppuscoli dell’estrema sinistra. L’ispettore non convinto decide di continuare per la sua strada finché non scopre un terribile complotto.
Analisi: Francesco Rosi, napoletano, classe 1922, regista, autore e sceneggiatore, inizia a muovere i passi da cineasta nei primi anni ‘50. A lui dobbiamo il cosiddetto filone dei “film d’inchiesta”, film coraggiosi, di denuncia politica che ripercorrono la vita del malavitoso siciliano, dal capolavoro del 1962 Salvatore Giuliano passando per Le mani sulla città dell’anno successivo, con Rod Steiger, in cui viene denunciato lo Stato e lo sfruttamento edilizio a Napoli. Cadaveri Eccellenti viene distribuito nelle sale italiane a novembre del 1976 e presentato fuori concorso al 29° Festival di Cannes.
Rosi sceglie di ispirarsi al romanzo di Leonardo Sciascia, Il contesto. Un compito non certo semplice, adattare per lo schermo un libro, parodia-denuncia di un’Italia fin troppo vaga, dai richiami e dai flashback però, così terribilmente in sintonia con la realtà. E parliamo degli anni ’70, quelli che il nostro paese ricorda come gli “Anni di Piombo”. Le forze occulte e i rapporti con lo Stato, le tentazioni golpistiche, le rivolte studentesche. Un arco temporale conclusosi sul sorgere degli anni ’80, anni in cui la dialettica della politica fu estremizzata e trasformata in violenza, lotta armata e terrorismo. Piccolo accenno per chi non lo sapesse, Il termine Anni di Piombo deriva dall’omonimo film di Margarethe Von Trotta del 1981, che ritraeva l’analoga situazione contemporanea presente nella Germania Ovest. Insomma, solo un genio dal cuore impavido poteva permettersi di dipingere un quadro così complesso. Parliamo di un uomo che ha fatto della macchina da presa l’arma più forte, la libertà d’espressione. La stessa che gli ha permesso di aggiudicarsi un posto di primaria importanza nel panorama del cinema italiano.
Un autore disinibito e pungente ma altrettanto elegante e professionale che ha raccontato l’Italia agli italiani servendosi dei volti più noti del cinema di quei tempi, Gian Maria Volonté, Philippe Noiret e Lino Ventura. Contribuiscono alla riuscita del film, un cast di altissimo livello: il già citato Ventura, Renato Salvatori, Max Von Sydow, Alain Cuny, Fernando Rey, Charles Vanel, Francesco Callari, Paolo Bonacelli, Tino Carraro. Ricordiamo in fase di sceneggiatura oltre a Rosi, hanno collaborato Tonino Guerra e Lino Iannuzzi. La splendida fotografia, che riporta alle sfumature neorealistiche, di Pasqualino De Santis. Montaggio, Ruggero Mastroianni, fratello di Marcello. Le musiche di Piero Piccioni e Astor Piazzolla. Per la scenografia e i costumi rispettivamente Andrea Crisanti e Enrico Sabbatini.
“La verità non è sempre rivoluzionaria”. Un epilogo drammatico, un film scomodo che ha suscitato non poche polemiche. Vincitore di due David di Donatello per miglior regia e miglior film. L’essenza di un’epoca, di una realtà messa a nudo davanti allo specchio. Ecco perché, Cadaveri Eccellenti, rientra a pieni voti nella lista dei titoli “assolutamente da vedere”.
L’estro impareggiabile e l’allegria insolita dei Fratelli Farrelly ritornano nuovamente sullo schermo con una commedia (tanto per cambiare): I Tre Marmittoni. A partire dal 22 giugno in Italia e già disponibile dal 13 aprile negli States, questa simpatica commedia apre le danze al periodo estivo, da trascorrere si spera, in allegria.
Ecco le foto della Contea (in originale The Shire) pubblicate da dailymail.com in cui possimao ammirare il set mozzafiato sito in Nuova Zelanda, a Matamata. Peter Jackson e la sua troupe hanno terminato a costruzione del set, che diventerà permanente e visitabile da turisti, fan e curiosi. Pronti a partire per l’altro capo del mondo?
Ecco le immagini:
Giornata interessante per i fanell’uomo ragno. Sono tante infatti le novità che vengono direttamente da The Amazing Spider-Man, da foto di scena a Garfield impegnato in scend’azione, passando per il virale della Oscorp fino ad un allegro siparietto di Gwen/Emma Stone e Peter/Andrew Garfield.
Cominciamo con le foto dal set: Andrew con la tuta di Spidy è impegnato in scene d’azione sul set con tanto di trucco di scena.
Oltre alle fotografie, ecco un simpatico siparietto canoro dei due attori protagonisti:
Abbiamo già detto quanto sia importante la viralità nella campagna promozionale del film, così sul sito della Oscorp continuano ad apparire video del Dottor Connors che rendiconta i suoi esperimenti sugli animali:
Questi video sono venuti fuori attraverso la risoluzione di quiz proposti sul sito della Oscorp, e insieme ai video, ecco anche le immagini con cui la produzione ha premiato chi è riuscito a risolvere gli indovinelli:
Fonte: Badtaste e ScreenWeek