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The Studio, recensione della serie con Seth Rogen

The Studio, recensione della serie con Seth Rogen

Dopo il successo di critica e pubblico ottenuto dalle varie versioni di Call My Agent, Apple TV+ risponde a modo suo con questa serie in dieci puntate diretta dalla coppia consolidata Seth Rogen e Evan Goldberg. The Studio racconta le peripezie dell’executive Matt Remick (Rogen), improvvisamente messo a capo della Continental, Major di Hollywood che ha bisogno di realizzare il nuovo Barbie per risollevare le proprie sorti commerciali. Ed è proprio questo il dilemma che renderà impossibile la vita a Remick nel corso dei vari episodi: si può realmente fare cinema di qualità tentando di rispettare, anzi elevare la visione artistica di chi viene messo al timone di un progetto? La risposta per Matt, ora attento più che mai a far quadrare i conti dell’azienda, diventa quanto mai problematica da trovare…

The Studio è una goduria per ogni cinefilo accanito

Partiamo immediatamente con lo scrivere che The Studio è pura, lussureggiante goduria per chiunque sia un cinefilo accanito. Basta sapere che nel funambolico episodio pilota recita  addirittura la leggenda vivente Martin Scorsese in un ruolo decisamente non secondario. Altra chicca ultra cinefila: quanti spettatori hanno riconosciuto il nome del personaggio interpretato dal “boss dei boss” Bryan Cranston? Nel caso lo abbiate fatto, avrete senza dubbio capito che anche l’idea di girare tutte le puntate attraverso lunghissimi, sinuosi pianosequenza deriva allo stesso modo da quel grandioso film su Hollywood diretto da un maestro  di cinema come nessun altro. Ok, forse stiamo flirtando un po’ troppo con il rischio spoiler, il che però serve a testimoniare ancora una volta quanto Rogen e Goldberg siano due enormi conoscitori della storia del cinema. Del buon cinema.

Episode 1. Bryan Cranston in “The Studio,” premiering March 26, 2025 on Apple TV+.

Stracolmo di guest star famosissime, di inside-jokes azzeccate e di almeno un paio di episodi scritti con notevole lucidità per una commedia che vuole essere comunque anche frizzante e ridanciana quando possibile, The Studio soffre però di una certa ripetitività quando indulge troppo nello schema narrativo che vede Remick rischiare (o riuscire) di mandare tutto alla malora a causa delle sue insicurezze. Diamo che i primi episodi sono tutto sommato più efficaci degli ultimi tre o quattro, i quali invece si poggiano appunto su delle idee già esplorate con intelligenza e senso del genere negli episodi precedenti. A proposito delle singole puntate, oltre al già citato pilot se dovessimo scegliere le nostre preferite opteremmo senza dubbio per quelle che vedono protagoniste Sarah Polley e Olivia Wilde, molto spiritosa e piuttosto coraggiosa nel giocare con il suo recentemente acquisito status di “regista difficile” dopo le controversie relative al suo ultimo Don’t Worry Darling.

Un grande ensemble

Altro elemento prezioso che rende The Studio uno show a dir poco sfizioso è il suo cast di attori che compone il team principale. Come protagonista Seth Rogen si rivela capace di tratteggiare un personaggio in linea con le sue corde e quindi con i suoi precedenti ruoli, ma anche dotato di una malinconia e una coscienza delle proprie mancanze prima sconosciute, segno che come attore e autore Rogen sta certamente maturando. Accanto a lui troviamo uno scatenato e ugualmente coinvolgente Ike Barinholtz, finalmente in un ruolo consistente dopo anni di piccole apparizioni non in grado di testimoniare in pieno la bravura. Se poi aggiungiamo due “Regine” della commedia contemporanea come Catherine O’Hara e Kathryn Hahn, ecco che il gruppo di caratteristi assemblato per guidare la serie non può che essere meritevole di plauso.

Episode 6. Rebecca Hall and Seth Rogen in “The Studio,” premiering March 26, 2025 on Apple TV+.

Ci si diverte, a tratti davvero molto, ad assistere alle squinternate peripezie dei personaggi di The Studio, show che porta dietro le quinte di cosa significhi produrre e realizzare un film a Hollywood. In maniera disincantata e sbarazzina. Seth Rogen e Evan Goldberg hanno girato una serie che forse la tira un po’ troppo per le lunghe, magari avrebbe funzionato meglio con otto puntate invece di dieci, ma rimane un guilty-pleasure realizzato con evidente intelligenza e notevole volontà dissacrante. Si può tranquillamente fare binge-watching con The Studio, anzi forse è consigliabile farlo – vista anche la durata contenuta di molti episodi – per passare una giornata all’insegna del sorriso talvolta ironico, altre volte grossolano e sfacciato. Comunque sempre sorriso.

The Studio: svelate le guest star presenti nella nuova serie con Seth Rogen

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In vista del debutto del 26 marzo, Apple TV+ ha rilasciato una clip in cui Seth Rogen svela il cast e le guest star che lo affiancano in “The Studio“, la nuova comedy di cui Rogen è anche sceneggiatore, regista e produttore esecutivo insieme al candidato all’Emmy Evan Goldberg. “The Studio“, composta da un cast stellare che offre camei in ogni episodio, farà il suo debutto su Apple TV+ mercoledì con i primi due episodi dei dieci totali seguiti da un episodio settimanale, fino al 21 maggio.

Episode 1. Bryan Cranston in “The Studio,” premiering March 26, 2025 on Apple TV+.

Elenco completo delle guest star presenti in “The Studio”:

Aaron Sorkin
Adam Scott
Anthony Mackie
Antony Starr
Arthur Keng
Bill Watterson
Bryan Cranston
Charli D’Amelio
Charlize Theron
Chris Gann
Courtney Pauroso
Dan Black
Dave Franco
David Krumholtz
Derek Wilson
Devon Bostick
Dewayne Perkins
Erin Moriarty
Greta Lee
Ice Cube
Jean Smart
Jen Statsky
Jessica Clements
Jessica St. Clair
Johnny Knoxville
Josh Hutcherson
Keyla Monterroso Mejia
Kit Hoover
Larry Brown
Lil Rel Howery
Lisa Gilroy
Lucia Aniello
Martin Scorsese
Matt Belloni
Nicholas Stoller
Olivia Wilde
Owen Kline
Parker Finn
Paul Dano
Paul W. Downs
Peter Berg
Quinta Brunson
Ramy Youssef
Rebecca Hall
Rhea Perlman
Ron Howard
Sarah Polley
Steve Buscemi
Sugar Lyn Beard
Ted Sarandos
Thomas Barbusca
Trevor Tordjman
Zac Efron
Zack Snyder
Ziwe
Zoë Kravitz

In “The Studio”, Seth Rogen interpreta Matt Remick, il nuovo capo dei Continental Studios in crisi. In un settore in cui i film faticano a rimanere vivi, Matt e il suo team di dirigenti in lotta combattono le proprie insicurezze, mentre si scontrano con artisti narcisisti e con i vili proprietari dell’azienda nella ricerca sempre più effimera di realizzare grandi film. Indossando il vestito buono che maschera un infinito senso di panico, ogni festa, set visit, decisione sul casting, riunione marketing e premiazioni offre loro l’opportunità di un successo scintillante o di una catastrofe che pone fine alla loro carriera. Da persona che mangia, dorme e respira cinema, Matt ha inseguito questo lavoro tutta la vita e ora potrebbe distruggerlo. “The Studio” riunisce un cast stellare che comprende anche la vincitrice di Emmy, SAG e Golden Globe Catherine O’Hara, la candidata all’Emmy Kathryn Hahn, Ike Barinholtz e Chase Sui Wonders. Il candidato all’Oscar® e vincitore di un Emmy Award Bryan Cranston, Keyla Monterroso Mejia e Dewayne Perkins appariranno come guest star.

Episode 1. Ike Barinholtz, Kathryn Hahn, Chase Sui Wonders and Seth Rogen in “The Studio,” premiering March 26, 2025 on Apple TV+.

Prodotta da Lionsgate Television, “The Studio” è creata dai vincitori di più Emmy Peter Huyck e Alex Gregory insieme a Rogen, Goldberg e Frida Perez. James Weaver, Alex McAtee e Josh Fagen della Point Grey Pictures sono anche produttori esecutivi insieme a Rogen e Goldberg.

Andor – Stagione 2: il trailer della serie con Diego Luna

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Andor – Stagione 2: il trailer della serie con Diego Luna

Disney+ ha diffuso un emozionante nuovo trailer e un poster inedito della seconda stagione di Andor, la serie thriller targata Lucasfilm nominata agli Emmy®, che in Italia tornerà per la sua attesissima conclusione il 23 aprile. Per prepararsi alla nuova stagione, su YouTube sono disponibili dei contenuti speciali di Andor, tra cui un video del dietro le quinte della stagione 2 e un riassunto di 14 minuti della stagione 1.

La data di uscita di Andor – Stagione 2

Lucasfilm ha confermato ufficialmente che la stagione 2 di Andor uscirà il 22 aprile 2025. Questa stagione è divisa in quattro blocchi di tre episodi (o “capitoli”) e ogni settimana verrà pubblicato un capitolo. Questo significa che il programma di uscita sarà il seguente:

Data di uscita a episodio

  • 22 aprile 2025 . Stagione 2 di Andor, episodi 1-3
  • 29 aprile 2025 – Stagione 2 di Andor, episodi 4-6
  • 6 maggio 2025 – Stagione 2 di Andor, episodi 7-9
  • 13 maggio 2025 Stagione 2 di Andor, episodi 10-12

Il cast della stagione 2 di Andor

Andor - stagione 2 Genevieve O'Reilly

Il cast di Andor tornerà

Il cast di Star Wars: Andor tornerà nella seconda stagione. Ci saranno anche alcuni ritorni inaspettati, con indizi che suggeriscono che anche Andy Serkis, che interpreta il generale Kilo Onyo, tornerà in azione. Ecco il cast principale e i personaggi attesi nella seconda stagione di Star Wars: Andor:

Attori e personaggio di Star Wars: Andor

  • Diego Luna nel ruolo di Cassian Andor
  • Ben Mendelsohn nel ruolo del direttore Orson Krennic
  • Alan Tudyk nel ruolo di K-2SO
  • Stellan Skarsgård nel ruolo di Luthen Rael
  • Genevieve O’Reilly nel ruolo di Mon Mothma
  • Forest Whitaker nel ruolo di Saw Gerrera
  • Faye Marsay nel ruolo di Vel
  • Varada Sethu nel ruolo di Cinta
  • Adria Arjona nel ruolo di Bix Caleen
  • Joplin Sibtain nel ruolo di Brasso
  • Kyle Soller nel ruolo di Syril Karn
  • Denise Gough nel ruolo di Dedra Meero
  • Andy Serkis nel ruolo di Kino Loy

Dettagli della trama di Andor – Stagione 2

Andor - Stagione 2 Ben Mendelsohn

Ci sono stati alcuni accenni e suggerimenti sulla trama della seconda stagione di Andor. Lo showrunner Tony Gilroy ha confermato che la seconda stagione di Andor sarà divisa in quattro episodi da tre episodi ciascuno, ognuno dei quali descriverà un periodo di 12 mesi importante per lo sviluppo dell’Alleanza Ribelle. Includerà Yavin 4, il pianeta nella giungla che fungeva da base operativa per l’Alleanza Ribelle in Rogue One e nel primo film di Star Wars, il che ha senso dato che la serie si dirige verso l’anno 0 BBY nella linea temporale di Star Wars.

La seconda stagione di Andor sarà divisa in quattro episodi da tre episodi ciascuno, ognuno dei quali descriverà un periodo di 12 mesi importante per lo sviluppo dell’Alleanza Ribelle.

Alla D23: The Ultimate Disney Fan Convention, è stato confermato il ritorno del regista Orson Krennic di Ben Mendelsohn e di K-2SO di Alan Tudyk in filmati esclusivi. È stato inoltre confermato che la seconda stagione di Andor uscirà nel 2025. Nel trailer esclusivo, Gilroy ha accennato a una scala ancora più grande con una posta in gioco ancora più alta rispetto alla prima stagione. Separatamente dal D23, Adria Arjona, che interpreta Bix, la cara amica di Cassian, ha anticipato un arco sorprendente pieno di colpi di scena. Oltre a questo, al momento non si sa nulla della storia.

La linea temporale potrebbe portare a grandi momenti noti per venire da Mon Mothma nella seconda stagione di Andor. In Star Wars Rebels, è stato rivelato che Mon Mothma lasciò Coruscant e formò ufficialmente l’Alleanza Ribelle dopo il massacro di Ghorman. Questo evento potrebbe essere presente nella seconda stagione di Andor, così come molti altri momenti interessanti, emozionanti e pieni di tensione che permettono all’Alleanza Ribelle di diventare la forza che combatte l’Impero che è nel film originale di Star Wars.

Elle, scelto l’attore che interpreterà il papà della protagonista nel prequel di La rivincita delle bionde

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Tom Everett Scott (That Thing You Do, The Summer I Turned Pretty) si è unito al cast della serie prequel di Prime Video Elle, la cui produzione esecutiva è affidata alla star del franchise cinematografico Reese Witherspoon.

Creata da Laura Kittrell (High School, Insecure), Elle segue Elle Woods al liceo mentre apprendiamo le esperienze di vita che l’hanno trasformata nell’iconica giovane donna del primo film di Legally Blonde.

In un ruolo fisso nella serie, Scott interpreterà il padre di Elle, “Wyatt”. Lavorerà al fianco di Lexi Minetree che interpreta l’adolescente titolare e June Diane Raphael nel ruolo di sua moglie Eva. Nel film originale, Wyatt era interpretato da James Read, che insieme alla moglie cercò di dissuadere Elle dal frequentare Harvard.

Gli showrunner Kittrell e Caroline Dries sono produttori esecutivi con Witherspoon e Lauren Neustadter di Hello Sunshine e il produttore del film Marc Platt. Jason Moore (Pitch Perfect) dirige i primi due episodi. Elle è prodotto da Hello Sunshine e Amazon MGM Studios.

Tom Everett Scott ha recitato di recente in The Summer I Turned Pretty di Prime Video nelle prime due stagioni dello show e nei film Clouds, Sister of the Groom e Finding You. È forse più noto per aver interpretato il batterista “Guy Patterson” in That Thing You Do! diretto da Tom Hanks, il suo debutto nel lungometraggio.

La serie Elle è stata ideata dalla creatrice Laura Kittrell, che sarà anche showrunner e produttrice esecutiva. Reese Witherspoon è produttrice esecutiva insieme a Lauren Neustadter tramite Hello Sunshine, una parte di Candle Media. Anche Lauren Kisilevsky e Marc Platt saranno produttori esecutivi. Amazon MGM Studios produrrà.

Uno dei personaggi più citazionistici, iconici e amati che si sono radicati nel tessuto della storia di Hollywood è Elle Woods, e siamo onorati di portare la sua storia d’origine ai nostri clienti globali di Prime Video“, ha dichiarato Vernon Sanders, responsabile della televisione di Amazon MGM Studios. “La visione di Reese e Hello Sunshine per questa serie, unita alla voce vincente di Laura Kittrell, ha reso questo show assolutamente innegabile“.

Linda Cardellini sarà Pamela Voorhees in Crystal Lake, serie prequel di Venerdì 13

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Linda Cardellini (Dead to Me, No Good Deed) ha concluso un accordo per interpretare Pamela Voorhees nella serie prequel di Venerdì 13 dal titolo Crystal Lake di Peacock e A24.

Brad Caleb Kane è il creatore, sceneggiatore, showrunner e produttore esecutivo della serie, la cui premessa è tenuta nascosta. Si ritiene che la Pamela di Cardellini sia una madre che ha rinunciato alla carriera di cantante per crescere un bambino con bisogni speciali e che subisce una svolta oscura quando perde il figlio.

Nei film di Venerdì 13, Pamela è la madre di Jason Voorhees e una delle principali antagoniste. Nel film originale è stata interpretata da Betsy Palmer. Il ruolo è stato successivamente interpretato da Marilyn Poucher, Paula Shaw e Nana Visitor in vari sequel, crossover e film reboot.

Crystal Lake è prodotto esecutivamente da A24, Kane, Marc Toberoff, Victor Miller, Robert M. Barsamian, Robert P. Barsamian e Stuart Manashil.

Linda Cardellini avrà il ruolo principale femminile nella prossima serie limitata della HBO DTF St. Louis al fianco di Jason Bateman e David Harbour. È stata una delle protagoniste della prima stagione della commedia di Netflix Dead to Me, il cui futuro è ancora in sospeso, sebbene l’arco narrativo di Cardellini sia stato ampiamente concluso nel finale.

Bring Her Back – Torna da me, trailer e poster del nuovo horror SONY

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Ecco il trailer e il poster di Bring Her Back – Torna da me, il nuovo horror Sony Pictures prodotto da A24. Il film è diretto da Danny Philippou e Michael Philippou (Talk to Me). Nel cast ci sono Billy Barratt (Crater), Sora Wong, Jonah Wren Phillips (How to Make Gravy), Sally-Anne Upton (Five Bedrooms), Stephen Phillips, Mischa Heywood e Sally Hawkins (La forma dell’acqua – The Shape of Water).

Un fratello e una sorella scoprono un terrificante rituale nella casa isolata della loro nuova madre adottiva. Il film sarà nelle sale italiane dal 29 maggio distribuito da Eagle Pictures.

Ecco il poster di Bring Her Back – Torna da me

Nicholas Hoult protagonista di un heist movie diretto da David Leitch

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Il prossimo thriller d’azione di alto profilo di David Leitch si sta arricchendo di una serie di star: secondo le fonti di Deadline, Nicholas Hoult sarà il protagonista del film di Amazon MGM Studios, Imagine Entertainment e 87North, ancora senza titolo, che Leitch sta a punto dirigendo. Il film, come riferito, è sviluppato a partire da una sceneggiatura di Mark Bianculli.

I dettagli sulla trama sono stati tenuti nascosti, ma visti i precedenti di Leitch, che ha saputo regalare grandi emozioni e divertenti colpi di scena in film come Bullet Train, Deadpool 2 e, più recentemente, The Fall Guy, ci si aspetta qualcosa di simile. Kelly McCormick di 87North e Leitch produrranno insieme a Brian Grazer, Jeb Brody e Allan Mandelbaum di Imagine.

Il progetto ha guadagnato molto slancio nelle ultime settimane, dopo che Leitch e McCormick sono saliti a bordo del progetto all’inizio dell’anno. Una volta che il pacchetto è stato immesso sul mercato, non è passato molto tempo prima che Amazon si muovesse per aggiudicarsi i diritti e il progetto ha subito iniziato ad attirare talenti di alto profilo, con Nicholas Hoult che ha recentemente firmato per diventare il protagonista e le cui riprese sono previste per la fine dell’estate.

Nicholas Hoult, da Nosferato a Superman

Nicholas Hoult è reduce da un inverno molto intenso, iniziato con la partecipazione al film di Clint Eastwood Giurato numero 2. A questo ha fatto seguito il ruolo acclamato dalla critica in The Order e ha concluso l’anno recitando nel film campione d’incassi Nosferatu. In estate interpreterà Lex Luthor nell’attesissimo Superman di James Gunn. Tra gli altri suoi importanti lavori cinematografici e televisivi figurano La favorita, la serie X-Men e The Great, per il quale ha ottenuto una nomination ai SAG e agli Emmy.

The Boys – Stagione 5: Antony Starr indossa il costume di Homelander in una nuova foto dal set

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Mentre proseguono le riprese della quinta e ultima stagione di The Boys di Prime Video, l’attore Antony Starr ha condiviso su Instagram una foto del dietro le quinte del set insieme a due scatti di ritorno dalla stagione precedente e ad alcuni concept art non utilizzati. Nella foto del set Starr indossa il costume di Homelander e non sembra che siano state apportate modifiche sostanziali al suo costume. Si era infatti ipotizzato che il leader dei Sette avrebbe potuto indossare un nuovo abito per questo finale di stagione dopo essersi avvicinato alla Casa Bianca nel finale della quarta stagione.

L’attore ha anche rivelato alcuni artwork per il costume di Ryan (Cameron Crovetii) “Homeboy”, che non è mai stato realizzato. Ryan sembra essersi completamente consegnato al “lato oscuro” dopo aver ucciso Grace Mallory (Laila Robins) nel finale della quarta stagione di The Boys, quindi forse lo vedremo vestire panni simili a quelli del padre a un certo punto della quinta stagione. Per questo e altri dettagli, non resta che attendere maggiori rivelazioni nel corso delle prossime settimane. Intanto, ecco le foto condivise da Starr:

Cosa sappiamo della stagione 5 di The Boys?

Parlando con TV Guide dei suoi piani per la stagione finale all’inizio di quest’anno, a Kripke è stato chiesto se ha già deciso chi sopravviverà e chi invece farà una fine senza dubbio disordinata. “Chiunque morirà nella quinta stagione se lo meriterà ampiamente. Abbiamo un certo senso di chi vive e di chi muore, ma non abbiamo ancora deciso tutto. Ma si può fare l’ultima stagione di uno show e uscire di scena alle proprie condizioni, quindi non tutti ce la faranno”.

Il cast di The Boys vede protagonisti Karl Urban, Jack Quaid, Antony Starr, Erin Moriarty, Jessie T. Usher, Laz Alonso, Chace Crawford, Tomer Capone, Karen Fukuhara, Colby Minifie, Claudia Doumit e Cameron Crovetti. Si uniranno per la quarta stagione anche Susan Heyward, Valorie Curry e Jeffrey Dean Morgan.

The Boys è basata sul fumetto certificato bestseller dal New York Times, creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in veste anche di executive producer, e sviluppato dall’executive producer e showrunner Eric Kripke. The Boys è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures Television Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises, Original Film e Point Grey Pictures. E’ disponibile su Prime Video.

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Samuel L. Jackson rivela il ruolo inaspettato che Bruce Willis ha avuto per il Nick Fury del MCU

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Samuel L. Jackson ha interpretato per la prima volta Nick Fury in Iron Man del 2008, comparendo in una scena post-credit a sorpresa che ha preparato il terreno per The Avengers del 2012. Da allora, il leggendario attore è diventato un pilastro del MCU, apparendo in innumerevoli progetti cinematografici e televisivi per i Marvel Studios.

Gli ultimi anni non hanno regalato le migliori storie di Nick Fury, anche se Jackson rimane al top della sua carriera. Avengers: Doomsday sembra essere la probabile prossima destinazione per l’icona dello schermo, anche se solo il tempo ci dirà per quanto tempo continuerà a interpretare l’ex direttore dello S.H.I.E.L.D.

Parlando con Vanity Fair per celebrare il 70° compleanno di Bruce Willis, Samuel L. Jackson ha rivelato il consiglio che la sua co-star di Unbreakable e Glass gli ha dato poco dopo aver condiviso lo schermo in Die Hard – Duri a morire. “Mi ha detto, ‘Spero che tu riesca a trovare un personaggio che, quando fai brutti film e non fanno soldi, puoi sempre tornare a questo personaggio che tutti amano'”, ha ricordato Jackson. “Ha detto, ‘Arnold ha Terminator. Sylvester ha Rocky e Rambo. Io ho John McClane.’ E io, ‘Oh, okay.'”

“E non mi è venuto in mente finché non ho ottenuto quel ruolo di Nick Fury – e avevo un contratto di nove film per essere Nick Fury – che, ‘Oh, sto facendo quello che ha detto Bruce. Ora ho questo personaggio'”, ha aggiunto.

Il consiglio di Willis ha dato i suoi frutti alla grande per Samuel L. Jackson. Sfortunatamente, la star di Die Hard si è ritirata dalla recitazione nel 2022 dopo aver ricevuto una diagnosi di afasia. Il disturbo è il risultato di un danno cerebrale e colpisce la capacità di una persona di comunicare; nel caso di Willis, è progredito in demenza frontotemporale.

Nella sua retrospettiva sulla carriera dell’anno scorso, Jackson ha riflettuto sull’ingresso nell’MCU e sul fatto che Nick Fury ha iniziato rapidamente a comparire praticamente ovunque. “Sapevo di avere un contratto per nove film”, ha iniziato. “[Il presidente dei Marvel Studios] Kevin [Feige] ha detto: ‘Ti offriremo un contratto per nove film’. Quanto tempo devi restare in vita per fare nove film? Non è il processo più rapido del mondo”. “Non sapevo che avrebbero fatto nove film in due anni e mezzo”, ha ammesso Jackson. “È una follia! Oh merda, sto esaurendo i miei contratti. Ha funzionato”.

Dopo essere stato messo da parte in film come Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, Fury è salito alla ribalta in Secret Invasion e The Marvels, nessuno dei quali è riuscito a colpire nel segno tra fan o critici.

The Batman: il sequel è ufficialmente classificato come “senza titolo” sul sito della WB

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Alla fine dell’anno scorso, abbiamo ricevuto la deludente notizia che il sequel di The Batman di Matt Reeves era stato ritardato e non sarebbe arrivato nelle sale prima del 1° ottobre 2027. Un report commerciale aveva anche notato che non è più previsto che il film si intitoli The Batman – Part II”, il che ora sembra essere stato confermato.

Sul sito web ufficiale della Warner Bros. Spagna, il sequel è in elenco come “Film di Batman senza titolo” ed è anche classificato come Azione/Avventura/Fantascienza/Fantasy.

Questo potrebbe non significare molto, ma poiché il primo film era elencato come Azione/Avventura, alcuni fan hanno preso questi generi aggiuntivi come conferma che Reeves sta pianificando di introdurre più elementi fantastici nel suo relativamente concreto “BatVerse”.

Ciò si allineerebbe con le voci precedenti secondo cui Clayface avrebbe dovuto essere originariamente il cattivo, e l’ambientazione invernale del film ha portato a speculazioni sul fatto che Mr. Freeze potrebbe fungere da antagonista principale.

Il co-direttore dei DC Studios James Gunn ha affermato che il ritardo di quasi un anno era semplicemente dovuto al fatto che la sceneggiatura non era stata completata, ma sembra che il regista abbia ora, come minimo, svelato la storia generale.

In una recente intervista, la star Robert Pattinson ha rivelato di sapere di cosa parlerà il sequel di The Batman, mentre affrontava anche la notizia che il film è stato posticipato al 2027. “Matt è uno scneggiatore molto attento [ride]… ma finalmente ora so di cosa si tratta. È molto bello e sono molto emozionato”.

Molti fan e addetti ai lavori del settore rimangono convinti che Pattinson alla fine rimarrà come Cavaliere Oscuro della DCU per il film pianificato The Brave and the Bold. Inserire il Batverse nel DCU potrebbe avere più senso, se non altro per evitare di avere due franchise di Batman separati e paralleli.

Gunn e Peter Safran hanno smentito le voci su Pattinson durante il recente aggiornamento della lista DCU, anche se potrebbe essere significativo che il regista di Superman non abbia dichiarato apertamente che l’attore non avrebbe interpretato Batman in The Brave and The Bold, semplicemente notando che era “molto improbabile”.

Ricordiamo che The Batman – Parte II è un titolo provvisorio, mentre non si hanno ancora conferme ufficiali sul cast. A parte Robert Pattinson che tornerà nei panni di Bruce Wayne/Batman, dovrebbero tornare anche Andy Serkis come Alfred, Zoë Kravitz, nella tutina di pelle di Selina Kyle, Jeffrey Wright nei panni di Gordon e Colin Farrell che dovrebbe tornare a essere il Pinguino.

Il film arriverà al cinema il 1° ottobre 2027.

Jason Momoa ha quasi spoilerato l’aspetto del suo Lobo del DCU

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Jason Momoa ha quasi spoilerato l’aspetto del suo Lobo del DCU

James Gunn ha condiviso la sua reazione al fatto che la star dell’Universo DC Jason Momoa abbia quasi fatto trapelare il primo look di Lobo da Supergirl: Woman of Tomorrow. In quel film, Milly Alcock porterà in vita Kara Zor-El, ma il film porterà sul grande schermo anche un altro personaggio molto amato, ovvero Lobo, interpretato a punto Momoa. Una delle cose che molti aspettano di vedere da questo film non è dunque solo il costume ufficiale della Ragazza d’Acciaio, ma anche l’aspetto di Momoa nei panni di questo personaggio.

Nel fine settimana è stata rilasciata una nuova intervista a Momoa, in cui gli è stato chiesto di parlare di Lobo in Supergirl: Woman of Tomorrow, descrivendo al contempo l’aspetto del suo trucco e del suo costume nel film. Mentre ad un certo punto Momoa stava per mostrare il look all’intervistatore con una foto sul suo cellulare, il suo agente lo ha pregato di non farlo, il che ha portato Gunn a condividere la seguente reazione su Threads: “Voglio solo ringraziare profondamente l’addetto stampa di Jason”. L’agente ha poi rassicurato le persone coinvolte che “varrà la pena aspettare”.

Questa sarà la prima volta di Lobo in un film DC live-action, anche se il personaggio era già apparso nella breve serie televisiva Krypton, dove era interpretato da Emmett J. Scanlan. Per quanto sia comprensibile che i fan vogliano vedere il Lobo di Momoa, è fondamentale ricordare che il film deve ancora essere completato, e questo potrebbe essere il motivo per cui non si vuole rivelare alcuna immagine prima del debutto di un vero e proprio look ufficiale. È indubbio che sia in atto un piano per rivelare in modo ufficiale elementi come l’abito di Supergirl della Alcock e il design di Lobo di Momoa, e che qualsiasi rivelazione anticipata possa sabotare questo piano.

Il fatto che si senta anche l’addetto stampa di Momoa dire “Varrà la pena aspettare”, sottolinea che anche se i fan dovranno avere pazienza, il risultato finale sarà gratificante per i fan del personaggio. Nel corso di un recente evento stampa dedicato al DCU, Gunn ha anche lasciato intendere che la rivelazione del Lobo di Momoa non avverrà prima di un po’ di tempo, dato che le riprese di Supergirl: Woman of Tomorrow sono ancora in corso. Una volta che saranno effettivamente completi i lavori sul set, i DC Studios potrebbero rivelare immagini ufficiali dei personaggi di Alcock e Momoa, separatamente o singolarmente.

Spider-Man 4: un Casting Call rivela i personaggi in cerca di attore. Sarà la volta di Norman e Harry Osborn?

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Le voci su Spider-Man 4 hanno preso piede da quando è stato annunciato che Sadie Sink si è unita al cast del film in un misterioso ruolo da protagonista, e un nuovo casting call che sta girando online (tramite Daniel Richtman) ha portato a speculazioni su un altro livello.

Il personaggio di Sink è descritto come “una donna acuta e libera con un passato misterioso. Determinata, intelligente e non facilmente intimidita”. Un numero qualsiasi di eroi e cattivi della Marvel Comics potrebbe potenzialmente adattarsi al ruolo. Si è parlato un po’ di Felicia Hardy/Black Cat, ma la teoria prevalente è che Sink interpreterà una nuova versione di Mary Jane Watson. Jean Grey degli X-Men è un’altra possibilità, ma sembra sempre più probabile che questa voce iniziale non sia fondata.

Per quanto riguarda la donna cattiva di cui abbiamo sentito parlare, si dice che Marvel/Sony stiano cercando qualcuno tra i “30 e i 50 anni, qualsiasi etnia. Una figura potente e imponente. Cercano un’attrice con una presenza scenica forte e autorevole e profondità. Negoziazione con qualcuno (non dice chi).”

Jeff Sneider ha recentemente lasciato intendere che la star di Succession Sarah Snook potrebbe essere in trattative per questo ruolo dopo che Anne Hathaway ha rifiutato l’offerta. Non sappiamo ancora di quale personaggio si tratti, ma i dettagli che abbiamo potrebbero supportare l’ipotesi che l’arrampicamuri di Tom Holland affronterà Adriana Soria, alias Spider-Queen.

  • Il resto del casting call recita:
  • Nuovo ruolo maschile: un giovane intraprendente sui vent’anni.
  • Nuovo ruolo maschile: 30-50 anni, qualsiasi etnia. Una figura autoritaria senza fronzoli che vede il mondo in bianco e nero. Leale, determinato e disposto a oltrepassare i limiti per mantenere l’ordine.

Alcuni fan sono convinti che queste ripartizioni si riferiscano a Norman e Harry Osborn, il che non sarebbe poi così esagerato. Green Goblin è di gran lunga il nemico più noto di Spider-Man e, sebbene Willem Dafoe abbia ripreso il suo ruolo dal film originale di Sam Raimi per No Way Home, è sicuro che un nuovo attore prenderà il suo posto nel MCU.

Cosa sappiamo su Spider-Man 4?

Precedenti indiscrezioni hanno affermato che Tom Rothman della Sony e Kevin Feige, capo dei Marvel Studios, hanno avuto dei disaccordi per quanto riguarda la storia di Spider-Man 4, con quest’ultimo che sperava di ridimensionare il Multiverso per un’avventura più piccola. Rothman, invece, si dice che voglia capitalizzare il successo di No Way Home riportando Tobey Maguire e Andrew Garfield nei rispettivi ruoli di Peter Parker.

Più di recente, abbiamo sentito che entrambi gli studios si sono accordati su una storia prevalentemente terrestre con alcuni elementi multiversali, anche se il film viene ancora descritto come un “evento di livello Avengers”. Oltre a Tom HollandZendaya dovrebbe riprendere il suo ruolo di MJ, mentre è confermata la partecipazione di Sadie Sink. Si dice inoltre che Sydney Sweeney potrebbe interpretare Black Cat, mentre è stato ampiamente riportato – ma non confermato – che Charlie CoxVincent D’Onofrio e Paul Rudd potrebbero a loro volta apparire come Daredevil, The Kingpin e Ant-Man.

Si ritiene però che Holland sia “sempre più diffidente” nei confronti del ruolo dell’iconico eroe, per cui questa potrebbe essere la sua ultima uscita da solista nei panni del wall-crawler – anche se quasi certamente avrà un ruolo in uno o entrambi i prossimi film degli Avengers. Gli sceneggiatori di No Way Home, Chris McKenna e Erik Sommers, stanno scrivendo la sceneggiatura. Mentre a dirigere il progetto vi sarà Destin Daniel Cretton, già regista di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli. Spider-Man 4 uscirà al cinema il 31 luglio 2026.

 

The Odyssey: John Leguizamo dice che Christopher Nolan lo fa sembrare “un film indipendente”

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Il prossimo film di Christopher Nolan non ha affatto una piccola premessa. Adattamento del classico “l’Odissea”, il film – intitolato proprio The Odyssey – include un grande cast composto da alcune delle più grandi star di Hollywood. Ma John Leguizamo, membro di esso, afferma che Nolan riesce comunque a far sembrare questa imponente produzione un film indipendente.

Il fatto è che ha un budget pazzesco, non è piccolo, ma lo gestisce come un film indipendente perché non lo fa in base a un comitato, non lo fa in base a quello che dice lo studio”, ha detto Leguizamo in una recente intervista a ‘Morning Joe’ della MSNBC. “È come un regista indipendente, ma con soldi a palate”, ha aggiunto.

La filmografia di Nolan, come noto, comprende grandi blockbuster come “Oppenheimer”, “Interstellar” e “Inception”. “Sono attratto dal lavoro su larga scala perché so quanto sia fragile l’opportunità di mettere insieme queste risorse”, ha detto Nolan in un’intervista al Time nel 2024. “So che ci sono tanti registi là fuori nel mondo che darebbero i denti per avere le risorse che ho messo insieme io, e sento di avere la responsabilità di usarle nel modo più produttivo e interessante”.

Ma il regista presta anche molta attenzione ai film indipendenti, citando nella stessa intervista “Aftersun” e “Past Lives” come alcuni dei film recenti di minori dimensioni produttive che gli sono piaciuti di più. Indubbiamente Nolan gode di una libertà creativa con pochi eguali nel panorama cinematografico di Hollywood, per cui sarà interessante vedere come userà questo suo privilegio nella realizzazione di The Odyssey.

Quello che sappiamo su The Odyssey

L’antico poema epico di Omero racconta la storia di Odisseo, re di Itaca, e del suo pericoloso viaggio di ritorno a casa dopo la guerra di Troia, esplorando temi di eroismo, lealtà, astuzia e la lotta contro la volontà divina. Il racconto include episodi iconici come l’incontro con il ciclope Polifemo, le Sirene e la strega-dea Circe, avventure che culminano con il suo ricongiungimento con la moglie Penelope.

Secondo recenti indiscrezioni, nel film Tom Holland interpreterà il figlio di Odisseo, Telemaco (come già ipotizzato), Zendaya sarà la dea della saggezza Atena, Charlize Theron la maga Circe, Anne Hathaway la moglie di Odisseo, Penelope, Benny Safdie il re di Micene Agamennone e Lupita Nyong’o sua moglie Clitennestra.

I dettagli sulla trama del film The Odyssey di Christopher Nolan sono ad ora stati tenuti nascosti e non è confermato quanto il regista sarà fedele all’opera di Omero. Considerando i suoi precedenti, c’è da aspettarsi che apporti una svolta inaspettata alla storia che già presenta tutti i marchi di fabbrica del suo cinema, in particolare la non linearità della narrazione. Le riprese di Odyssey dovrebbero iniziare il mese prossimo e sarà il secondo film di Nolan per la Universal, dopo Oppenheimer.

Come annunciato in precedenza, l’ultimo film di Christopher Nolan avrà come protagonisti Matt Damon, Tom Holland, Anne Hathaway, Zendaya, Lupita Nyong’o, Robert Pattinson, Charlize Theron, Benny Safdie, John Leguizamo, Elliot Page, Mia Goth e Jon Bernthal. L’uscita è prevista per il luglio 2026.
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Smallville: il “cambio di regime” alla Warner Bros. ha messo in pausa la serie sequel animata “per un po’”

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Quasi 15 anni dopo la fine della storia delle origini di Superman, i fan di Smallville dovranno aspettare ancora un po’ per una potenziale continuazione animata. Con David Corenswet che farà il suo debutto come Uomo d’Acciaio nel nuovo Superman del DCU, in prima visione il 10 luglio, il co-creatore di Smallville, Alfred Gough ha recentemente spiegato che l’incarico di James Gunn e Peter Safran come co-CEOS dei DC Studios ha portato il suo progetto “fuori dal tavolo per un po‘”.

Il problema della maggior parte dei progetti in fase di sviluppo in qualsiasi studio e/o rete è il cambio di regime”, ha dichiarato Alfred Gough nel podcast Talk Ville, condotto dalle star di Smallville, Tom Welling e Michael Rosenbaum. “La Warners ha ovviamente affrontato molte cose, e penso che il fatto che stiano per fare un nuovo reboot di Superman, purtroppo, credo che tenga la nostra cosa fuori dal tavolo per un po’”, ha aggiunto Gough, che ha sviluppato la serie con Miles Millar.

Ma tutto torna in una forma o nell’altra, ho letto proprio l’altro giorno che stanno facendo un reboot di Buffy per Hulu”. L’aggiornamento arriva un anno dopo che Rosenbaum aveva annunciato che lui e Welling stavano sviluppando il seguito animato con il cast e i creatori originali della serie. “Tutto quello che posso dire è che è una grande idea. Abbiamo Al e Miles, i creatori di Smallville, che ci sostengono”, ha dichiarato. “Quando sarà il momento giusto, vorremmo fare questa cosa: proporla alla Warner Bros. Deve essere il momento giusto, e adesso non è il momento giusto”.

Rosenbaum ha aggiunto: “C’è stato lo sciopero, c’è stato un cambio di dirigenti alla DC – uno dei quali è uno dei miei migliori amici al mondo, James Gunn. Quando sarà il momento giusto, penso che sia una cosa impossibile da non fare, a meno che non abbiano altre idee. Ci piacerebbe farlo, tutto il cast vorrebbe farlo”. Nel frattempo, i fan di Smallville hanno potuto rivedere il Clark Kent di Welling nel 2019 nell’evento crossover dell’Arrowverse “Crisis on Infinite Earths”, dove si è riunito con Erica Durance nel ruolo di Lois Lane.

George Clooney rivela: “Non farò più film romantici”

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George Clooney rivela: “Non farò più film romantici”

George Clooney ha parlato con 60 Minutes del prossimo adattamento a Broadway del suo film candidato all’Oscar, Good Night, and Good Luck. Nello spettacolo Clooney, oggi 63enne, interpreta il giornalista Edward R. Murrow, un ruolo che ha dichiarato di non essersi sentito pronto a ricoprire quando ha diretto il film nel 2005. “Murrow aveva una gravitas che a 42 anni non ero in grado di raggiungere”, ha detto a Jon Wertheim di 60 Minutes.

Il rovescio della medaglia, ha detto Clooney, è che ci sono ruoli per i quali non è più adatto. “Sentite, ho 63 anni”, ha detto l’attore a Wertheim. “Non sto cercando di competere con i protagonisti di 25 anni. Non è il mio lavoro. Non farò più film romantici”. Non che ne abbia fatti molti, comunque. Mentre promuoveva Ticket to Paradise nel 2022, Clooney ha fatto notare che non faceva una commedia romantica dal 1996.

Tuttavia, l’età e l’esperienza hanno i loro privilegi. Oltre a possedere la gravitas necessaria per interpretare Murrow, Clooney ha dichiarato a 60 Minutes di sentirsi finalmente in grado di reggere il confronto con il palcoscenico di Broadway. “Non so se sarei riuscito a farlo prima. Non ero… non ho fatto il lavoro necessario per arrivarci”. Ha continuato: “Voglio dire, non c’è un solo attore vivente che non avrebbe voluto, sai, essere a Broadway. È questo il bello”.

Clooney ha poi affermato di avere un modello piuttosto valido per allontanarsi dal ruolo di protagonista romantico. “Paul Newman era il migliore in questo campo”, ha dichiarato al Washington Post nel 2022. “Ha capito, [con] Il verdetto, onestamente, che era un attore caratterista e ha accettato quel ruolo. Non si è opposto, né ha cercato di rifarsi il viso o di sembrare più giovane e di recitare più giovane. Ha semplicemente detto: ‘Ok, questo è ciò che sono ora’, e ha cambiato un po’ le aspettative”.

Avengers: Doomsday, Robert Downey Jr. ha chiesto ai fratelli Russo di dirigere il film

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L’idea che Robert Downey Jr. dovesse interpretare uno dei cattivi per eccellenza della Marvel è precedente al suo ruolo di uno dei buoni per eccellenza. Quando Downey è salito sul palco vestito da Dottor Destino al Comic-Con di San Diego l’anno scorso è stato uno shock per quasi tutti, in gran parte perché aveva già salvato l’Universo Marvel nel ruolo di Tony Stark. Ma sembra che l’idea di Downey nei panni del cattivo Victor Von Doom risalga a molto prima che l’attore venisse scritturato come alter ego di Iron Man, ovvero a I Fantastici 4 del 2005.

Joe Russo – che dirigerà i prossimi due film degli Avengers insieme al fratello Anthony – ha recentemente rivelato chi ha avuto l’idea di riportare Downey – non come Stark ma come cattivo dei Fantastici Quattro: nientemeno che il boss dei Marvel Studios Kevin Feige. “È stato Kevin”, ha dichiarato recentemente il giovane Russo all’outlet online Omelete. “È interessante notare che la conversazione è avvenuta un po’ di tempo fa”. Victor Von Doom è poi stato interpretato nel film del 2005 da Julian McMahon, star di Nip/Tuck, mentre Downey ha poi debuttato come Stark in Iron Man del 2008, ma Feige ha mantenuto l’idea di affidare a Downey il ruolo di Doom.

Questa volta, una volta accettato, l’attore ha cercato di convincere i registi di Avengers: Endgame a rimettere insieme il gruppo per i prossimi Avengers: Secret Wars e Avengers: Doomsday. Secondo Joe, all’inizio il duo ha esitato. “Robert ha cercato di convincerci a farlo e noi abbiamo detto ‘no’. Non avevamo una storia. Non avevamo una via d’accesso. Per un po’ abbiamo fatto resistenza”. Alla fine i fratelli hanno trovato un’idea. “Un giorno Steve McFeely, uno dei nostri principali collaboratori, ha detto: “Ho un’idea”. E noi abbiamo detto: ‘Questa è la storia! Questa storia deve essere raccontata. È una storia davvero potente”.

Di che idea si tratta? Nessuno dei due registi ha voluto divulgare molto, finché Joe ha aggiunto: “L’unica cosa che dirò del film è questa: Amiamo i cattivi che pensano di essere gli eroi delle loro storie. È allora che diventano tridimensionali e più interessanti. E quando hai un attore come Robert Downey, devi creare un personaggio tridimensionale e ben modellato per il pubblico”. Non resta che attendere di poter conoscere maggiori dettagli sul film, la cui uscita è prevista per il maggio 2026.

Tutto quello che sappiamo su Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday arriverà nelle sale il 1° maggio 2026, mentre Avengers: Secret Wars è previsto per il 7 maggio 2027. Entrambi i film saranno diretti da Joe Russo e Anthony Russo, che faranno anche il loro ritorno nell’MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Al momento non si hanno certezze sugli attori che comporranno il cast del film, né su precisi elementi di trama.

Il ritorno di Downey nel MCU è stato annunciato al Comic-Con dello scorso anno, dove è stato svelato che l’attore interpreterà Victor Von Doom nei prossimi due film dei Vendicatori. A dicembre Deadline ha riportato la notizia che Chris Evans sarebbe tornato nell’universo Marvel in un ruolo ancora da definire. Un altro casting per il prossimo Avengers: Doomsday è quello di Hayley Atwell, che dovrebbe riprendere il suo ruolo di Agente Carter.



Mr. Morfina: la verità sull’insensibilità congenita al dolore del protagonista

Mr. Morfina (qui la recensione), commedia d’azione del 2025, è incentrata su un uomo incapace di provare dolore, il che porta naturalmente a chiedersi se la sua condizione sia una vera malattia genetica o solo un espediente hollywoodiano. Con un cast guidato da Jack Quaid e Amber Midthunder, il film segue un mite assistente direttore di banca che usa la sua incapacità di provare dolore a suo vantaggio mentre insegue un trio di rapinatori che hanno preso in ostaggio la donna che ama. Non mancano ferite raccapriccianti per il protagonista, Nathan Caine, che rinuncia alla sicurezza personale per progredire nella sua ricerca.

Durante l’inseguimento, Nate viene infatti colpito sia da una pistola che da una balestra, si bolle la mano nell’olio da frittura per recuperare un’arma, viene colpito alla schiena da una fiocina fatta in casa, subisce un forte trauma cranico e subisce persino una tortura brutale ma esilarante. Sebbene tutto ciò faccia parte del fattore di intrattenimento del film, sembra irrealistico che qualcuno possa subire così tanti danni al proprio corpo e continuare a combattere e a correre. Il dolore fisico che riesce a ignorare dall’inizio alla fine di Mr. Morfina è ciò che rende la sua condizione cinematografica così affascinante.

L’insensibilità congenita al dolore è un disturbo reale

La condizione di Nate è del tutto legittima, fino al nome medico specifico che le dà quando ne parla per la prima volta con Sherry. Secondo Medline Plus, l’insensibilità congenita al dolore con anidrosi (CIPA) è caratterizzata da due elementi chiave: l’incapacità di percepire il dolore o le variazioni di temperatura e una forte riduzione della sudorazione. Le persone affette da CIPA guariscono però più lentamente del normale da lesioni ossee e cutanee e possono soffrire degli effetti duraturi di lesioni che guariscono in modo non corretto. Alcuni studi stimano la frequenza della condizione a circa 1 su 125 milioni di nascite, ma è difficile ottenere stime precise a causa dell’elevato tasso di mortalità.

Jack Quaid in Mr. Morfina
Jack Quaid in Mr. Morfina

Come descrive Nate, la CIPA porta infatti a frequenti lesioni gravi, soprattutto ustioni e tagli, poiché si manifesta tipicamente alla nascita o nella prima infanzia. Chi soffre di CIPA spesso si morde la lingua o le dita senza saperlo, causando gravi lacerazioni. A causa dell’anidrosi (mancanza di sudorazione), molti soggetti affetti da CIPA soffrono di ipertermia (surriscaldamento) per l’incapacità del corpo di raffreddarsi con il sudore, con conseguenze spesso letali. Si tratta di una condizione estremamente grave e tipicamente letale, anche se ci sono esempi di persone che vivono in età adulta con la CIPA grazie a un’attenta gestione, proprio come fa Nate.

La rappresentazione di Novocaine dell’insensibilità congenita al dolore è accurata?

Sebbene Mr. Morfina faccia un buon lavoro nel rappresentare la completa insensibilità di Nate al dolore e al calore estremo, banalizza alcuni degli effetti più letali e meno cinematografici della condizione. Il fatto che il corpo di Nate sembri completamente normale all’inizio del film non è impossibile per una persona affetta da CIPA, ma sarebbe estremamente improbabile data l’incapacità di guarire a un ritmo normale. Come Nate nota alla mostra d’arte quando appare uno dei suoi tormentatori delle scuole medie, in gioventù è stato picchiato spesso.

Se così fosse, probabilmente avrebbe avuto problemi di sviluppo, con ferite che guariscono lentamente mentre le ossa e le articolazioni stanno ancora crescendo. Inoltre, non mostra alcuno degli effetti mortali del surriscaldamento, data la sua anidrosi, soprattutto se si considera quanto si esercita. Il film sorvola anche sul fatto che, pur non sentendo il dolore, molte delle ferite subite impediscono letteralmente al suo corpo di funzionare normalmente, impedendogli di continuare a correre e combattere. In definitiva, Mr. Morfina riprende alcuni elementi della condizione, ma ne cambia molti altri per il bene del film.

Sons: recensione del film di Gustav Möller

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Sons: recensione del film di Gustav Möller

I centri di detenzione nascondono in tutto il mondo delle realtà parallele, in cui sembrano vigere regole diverse, in cui spesso è la forza ad avere la meglio. Questo è un tema che merita certamente l’attenzione del pubblico e viene presentato con tutta la sua crudezza in Sons (titolo originale Vogter). La pellicola, presentata e candidata per l’orso d’oro al Festival del cinema di Berlino, porta alla luce la quotidianità di una prigione danese, tra conflitti di potere tra detenuti e polizia penitenziaria.

Sons, diretto da Gustav Möller (il colpevole-The guilty, da cui il remake di Netflix The guilty), presenta nel cast alcune figure già note nel panorama cinematografico internazionale. Tutto il film ruota intorno a Eva, guardia interpretata da Sidse Babett Knudsen (Westworld, Inferno), e Mikkel, uno dei detenuti interpretato da Sebastian Bull. Sons, presentato ai Firebirds awards nel Hong Kong film festival, è uscito vincitore nella categoria Cinema Giovani (mondo).

Sons: la vendetta del carceriere

Eva svolge una vita tranquilla e abitudinaria: svolge i suoi turni presso il penitenziario in cui lavora, in un padiglione in cui si trovano detenuti con reati minori, cerca di rendere la vita dei carcerati più normale possibile, favorendone la riabilitazione. Poco sa lo spettatore della sua vita al di fuori del carcere, finché dei nuovi detenuti vengono trasferiti nel penitenziario dove lavora. Uno nello specifico colpisce l’attenzione di Eva: si tratta di Mikkel, il responsabile della morte del figlio, Simon. Mikkel aveva brutalmente assassinato il ragazzo mentre si trovavano entrambi detenuti in un altro carcere.

La rabbia e la sete di vendetta guidano Eva a chiedere il trasferimento nel padiglione in cui si trova Mikkel, quello dedicato ai detenuti di massima sicurezza. Qui inizia un gioco di giustizia perversa da parte di Eva contro il detenuto. Ogni azione però non sembra soddisfare Eva, la quale non trova nella sofferenza di Mikkel nessun vero sollievo dalla sua perdita. Dopo un culmine a questo climax di violenza, Eva sembra credere, sperare in una possibile riabilitazione di Mikkel, finendo però con lo sbagliarsi.

Sons Foto di Nikolaj Moeller

Sons: poliziotto o criminale?

“Quando avevo la tua età, i preti ci dicevano che potevamo diventare poliziotti o criminali. Oggi quello che ti dico io è questo: quando hai davanti una pistola carica, qual è la differenza?”

Questa celebre citazione del film The departed: il bene e il male permette di riflettere sulla contrapposizione, talvolta troppo marcata, tra la polizia, rappresentante nobili valori di giustizia e ordine, e i detenuti, simbolo di criminalità e violenza. Pian piano che si procede con la narrazione, però, in Sons questa differenza tende ad affievolirsi sempre di più.

Mikkel, da pericoloso assassino quale è, diventa quasi una vittima nelle mani di  Eva, la quale pur di vendicare la morte del figlio porta avanti una strategia di veri e propri “dispetti” nei confronti del detenuti, passando dal sputargli nel cibo, a non garantirgli l’uso del bagno, per culminare nella brutale violenza.

Eva si lascia pervadere totalmente dalla rabbia nei confronti di Mikkel, dimostrando una ferocia e un disprezzo non indifferenti. Ma proprio le prime scene mostrano come la donna non sia di per se una persona violenta e spregevole. Proprio per questo motivo, dopo un culmine di violenza, Eva sembra cambiare totalmente il proprio atteggiamento nei confronti di Mikkel, sia per le minacce di sporgere denuncia ma forse anche per un sentimento di vergogna. In fin dei conti, anche Mikkel è un giovane come lo era suo figlio, e può essere meritevole di una nuova possibilità dalla vita.

La prigione: da punizione a riabilitazione

Fin dal Panopticon dell’utilitarista inglese Jeremy Bentham nel XVIII secolo, la prigione è stata ipotizzata dai filosofi e realizzata negli stati democratici come un luogo di riabilitazione, non solo di detenzione. I paesi del nord Europa sono notoriamente conosciuti per l’alto livello di risocializzazione e servizi che vengono garantiti nelle carceri, e ciò viene facilmente dedotto anche in Sons, nella prima parte del film in cui Eva si trova in un settore con detenuti condannati per reati meno gravi. Si vede come tutti vengano trattati quasi alla pari, come gli venga garantito di girare liberamente fuori dalle loro celle durante il giorno, e come questi possano svolgere lavori o corsi vari, come quello di yoga tenuto da Eva. Quest’ultima infatti sembra credere molto nel reindirizzare e rieducare i detenuti, creando un rapporto molto stretto con i ragazzi della sua sezione e cercando anche a seguire di salvare Mikkel.

Diverso è certamente il caso della sezione con i detenuti più gravi: qui la polizia stessa si comporta in maniera più dura e severa, ricorrendo a brutali costrizioni come l’uso cinghie e costrizioni fisiche. Sons si afferma come una pellicola molto efficace nel presentare una realtà non sempre ben nota, e lo fa in maniera talvolta cruda e diretta.

Totenfrau – La signora dei morti – Stagione 2: la spiegazione del finale

La seconda stagione dello show tedesco di Netflix, Totenfrau – La signora dei morti, presenta un ritorno a un mondo oscuro e violento per Brunhilde Blum. Due anni dopo aver vendicato la morte di suo marito – e aver scoperto nel frattempo un disgustoso giro di traffico di esseri umani – l’impresaria di pompe funebri locale e il suo assistente, Reza, continuano a rimanere sotto il radar della legge. Tuttavia, il passato li raggiunge di nuovo quando l’improvvisa scoperta del cadavere di un vecchio nemico riapre un caso di polizia. Di conseguenza, l’agente federale Wallner si insospettisce rapidamente di Blum e del suo passato sepolto. Contemporaneamente, un problema più urgente emerge quando sua figlia Nela viene rapita. Così, con i problemi che arrivano da tutte le parti, Blum si ritrova in una corsa contro il tempo per salvare la sua famiglia e impedire che le ombre del suo passato si impossessino della sua vita.

LEGGI ANCHE: Totenfrau – la signora dei morti, recensione della prima stagione della serie Netflix

Cosa accade nella seconda stagione di Totenfrau – La signora dei morti

Brunhilde Blum e Reza hanno tenuto il loro passato segreto per quasi due anni, quando finalmente un nuovo problema bussa alla loro porta. Si scopre infatti che una delle bare in cui l’impresaria di pompe funebri e la sua assistente avevano nascosto le prove dei loro crimini passati sta per essere riesumata a causa di alcuni problemi legali. Di conseguenza, è destinato a dipanarsi un filone dannoso che rivelerà inevitabilmente il coinvolgimento di Blum nella morte di più uomini. Anche se i due cercano di risolvere la questione con un tombarolo nel cuore della notte, la cosa non fa altro che accelerarsi quando un testimone per poco non li becca. Di conseguenza, finiscono per lasciare sulla scena del crimine alcune parti del corpo fatte a pezzi.

Una di queste parti del corpo appartiene a Edwin Schönborn, erede della lucrosa famiglia Schönborn. Questo porta alla riapertura dell’indagine sul suo omicidio, che porta l’agente federale Wallner nella piccola città. Fin dall’inizio, la detective sospetta di Blum, certa che l’impresaria di pompe funebri abbia i mezzi e i motivi per compiere l’omicidio. Per lo stesso motivo, segue con determinazione la stessa pista, saltando a volte anche la burocrazia per ottenere risultati. Così finisce per arrestare la donna senza un mandato. Tuttavia, all’orizzonte della Blum si profilano complicazioni maggiori. In precedenza, la sua casa è stata violata da un criminale esperto che era a caccia di qualcosa.

Durante la detenzione, un avvocato, Herbert Wagenschaub, fa visita a Blum con il pretesto di essere il suo legale. Attraverso un messaggio registrato, le rivela che sua figlia, Nela, è stata rapita da un misterioso gruppo disposto a chiedere un riscatto per la registrazione del vile filmato porno di Edwin. Tuttavia, la donna non è in possesso del video. Di conseguenza, si ritrova a dover trovare un modo per rintracciare la figlia e salvarla da un destino crudele. Mentre segue diverse piste – e si rivolge persino a Johanna Schönborn per chiedere aiuto – Reza prende una decisione estrema: si prende la colpa per lei e confessa l’omicidio di Edwin.

Nel frattempo, anche Johanna si ritrova in acque pericolose. La riapertura del caso dell’omicidio del figlio ha gettato una luce indesiderata sulla sua azienda, soprattutto dall’interno. Badal Sarkissian, che è anche il mandante del rapimento di Nela, è in lizza per sottrarre le quote di Edwin e conquistare l’intera azienda. Tuttavia, la sua ricerca del video incriminato dell’erede non è finalizzata ai suoi scopi. Al contrario, Lange, attualmente candidato a sindaco, ha chiesto all’uomo d’affari/capo della criminalità di recuperare il filmato. A sua volta, è ricattato da un’altra parte con un video simile che lo ritrae mentre stupra e uccide una donna.

Col tempo, la situazione di Blum si aggrava, soprattutto dopo aver perso un’importante merce di scambio: Amar, la sorella di Sarkissian. Per questo motivo, non ha altra scelta che chiedere aiuto alla polizia e arrendersi. Tuttavia, sceglie di avvalersi dell’aiuto di Wallner, ritenendola affidabile. In quel momento, la poliziotta è però alle prese con i suoi problemi, in particolare con l’omicidio di un collega per legittima difesa e la conseguente sospensione. Tuttavia, la sua indagine l’ha resa sospettosa anche nei confronti di Sarkissian. Pertanto, quando Blum promette di rivelare la verità sul caso di Edwin, Wallner accetta di aiutarla a catturare l’uomo d’affari. I due formano un’ottima squadra e riescono a trovare la posizione di Nela in tempo utile. Di conseguenza, si ritrovano a cercare una tenuta abbandonata mentre respingono Sarkissian e il suo tirapiedi.

Cosa accade a Blum?

Nel corso della stagione 2 di Totenfrau – La signora dei morti, Blum rischia quindi di essere arrestata per i suoi crimini passati. Tuttavia, la sua storia è ampiamente oscurata dal pericolo più spaventoso che circonda la vita di Nela. In precedenza, Nela era solo un ostaggio, il che la rendeva relativamente più sicura rispetto all’alternativa. Tuttavia, ora che la sorella di Sarkissian, Tamar, è morta e lui è in cerca di vendetta, il destino dell’adolescente è praticamente segnato. Per lo stesso motivo, verso la fine, costituirsi diventa un sacrificio che la Blum è disposta a fare. Per questo motivo, si allea con Wallner: una decisione che dà i suoi frutti molto presto, perché porta la madre alla tenuta in cui la figlia è tenuta prigioniera.

Britta Hammelstein in Totenfrau - La signora dei morti
Britta Hammelstein in Totenfrau – La signora dei morti. Courtesy of Netflix 2025

Sarkissian intende vendicarsi di Blum trasformando la figlia in una delle sue vittime attraverso lo stupro, la tortura e infine la morte, che verranno registrate per essere diffuse nella sua cerchia di malati. Mentre la madre cerca Nela, Wallner rinchiude Sarkissian nella sua auto. Tuttavia, i suoi scagnozzi riescono alla fine a farlo uscire dalla sua prigione. Per questo, ben presto, trovare Nela non è più la sfida più grande. Invece, uscire dalla tenuta con le loro vite diventa il vero ostacolo per le donne. Una volta che Blum ha trovato la figlia, Sarkissian e uno dei suoi scagnozzi tentano di incapacitare la madre per farla assistere alla tortura della giovane.

Ciononostante, Blum si rifiuta di arrendersi senza combattere. Per questo motivo, la donna sopraffà lo scagnozzo di Sarkissian prima di usare la sua pistola per ingaggiare un confronto con l’altro uomo. Anche se riesce a sparargli, facendo guadagnare a se stessa e a Nela il tempo necessario per fuggire dalla stanza delle torture, si procura una ferita mortale da taglio. Inoltre, una volta che il duo è quasi al sicuro, Sarkissian li raggiunge e ingaggia con Blum un altro combattimento in cui allevia la pressione della lama sulla ferita da taglio. Alla fine, l’intervento di Nela aiuta la madre ad avere la meglio e a ridurre in poltiglia l’aggressore con un tubo. Tuttavia, la realtà della ferita rimane.

Senza la pressione della lama, è più probabile che Blum muoia dissanguata. Così, anche se le autorità stanno arrivando, sembra che questa possa essere la fine per lei. Per lo stesso motivo, si rassegna al suo destino e cerca di dare un amaro addio alla figlia. Tuttavia, la storia di Blum non finisce qui. Quando la narrazione di Totenfrau – La signora dei morti passa all’epilogo, si vede la donna circondata dalla sua famiglia, apparentemente viva. Alla fine, Blum sopravvive, anche se la sua mobilità sembra essere stata sacrificata nel processo. Tuttavia, la donna deve continuare a convivere con la realtà della sua esistenza e con il fatto che non sembra mai troppo lontana dalla morte, in un modo o nell’altro. Alla fine, comincia a rendersi conto che non potrà mai mettere veramente da parte queste cose orribili. Per questo, il massimo che può fare è assicurarsi che i suoi cari siano al sicuro e lontani da tutto ciò, anche se questo finisce per portarli via da Blum.

Come ha fatto Johanna a ottenere il video di Lange? Perché lo stava ricattando?

Dopo il salvataggio di Nela, si apre il caso criminale di Sarkissian. La polizia scopre i resti di diverse donne nella tenuta, il che promette grossi guai al neoeletto governatore Lange. L’uomo d’affari è stato a lungo un sostenitore del politico, sia pubblicamente che finanziariamente, e il loro legame era così profondo che la tenuta era originariamente intestata a Lange. Per questo motivo, il caso porta molta attenzione indesiderata sui suoi possibili legami con le organizzazioni di trafficanti di sesso. Alla fine, il governatore si rende conto che non c’è modo di uscire da questa situazione senza che venga rivelato il suo coinvolgimento nella circolazione dei video porno di tortura. Pertanto, si suicida prima che la polizia possa raggiungerlo.

Tuttavia, una rivelazione interessante in Totenfrau – La signora dei morti arriva all’indomani della morte di Lange. Si scopre che era Johanna a ricattare il politico fin dall’inizio. L’interesse per il video di Edwin è emerso dopo il ritrovamento dei suoi resti, portando alla riapertura del suo caso irrisolto. Johanna sapeva che il controllo della polizia, soprattutto quello di un agente federale come Wallner, avrebbe potuto creare problemi all’immagine di Edwin, visto il suo passato poco raccomandabile. Per lo stesso motivo, decide di ricattare Lange, il futuro governatore. Pensa che lui possa trovare un modo per localizzare efficacemente il video, permettendole di cancellare la sua ombra oscura sul nome della famiglia Schönborn. Fortunatamente, aveva lo strumento perfetto da usare contro il politico per fargli eseguire i suoi ordini.

Come Edwin, anche Lange aveva partecipato allo stupro di gruppo di una vittima della tratta di esseri umani, che era stato registrato per essere fatto circolare in circoli malati. Tuttavia, in questo caso particolare, la maschera del politico si era momentaneamente tolta, rivelando la sua identità su nastro. Edwin aveva conservato questo video sul suo computer, che Johanna aveva trovato dopo la sua morte. Data la promettente traiettoria politica di Lange, aveva intenzione di tenere il filmato sulla testa dell’uomo per molto tempo, a proprio vantaggio. Per lo stesso motivo, il suo inaspettato suicidio manda all’aria i suoi piani. Tuttavia, la donna ha intenzione di mantenere un controllo sul potere politico della città, anche se ciò significa che potrebbe candidarsi lei stessa a governatore.

Emilia Pieske in Totenfrau - La signora dei morti
Emilia Pieske in Totenfrau – La signora dei morti. Courtesy of Netflix 2025

Cosa succede a Nela? Blum uccide Sarkissian?

Nela rimane dunque in perenne pericolo per tutta la durata della storia, poiché diventa uno degli ostaggi di Sarkissian. Tuttavia, non riesce mai a comprendere veramente il contesto del suo rapimento. Poiché la Blum preferisce tenere nascosto ai figli tutto ciò che riguarda le sue fughe più pericolose, l’adolescente non ha idea del perché il passato della madre l’abbia messa in pericolo. Fortunatamente, la madre riesce a salvare la figlia in tempo. Inoltre, mentre sta morendo, cerca di sostenere la sua innocenza, dicendo alla figlia di non odiarla una volta che la polizia avrà scoperto qualcosa sul suo passato. Nonostante le sue motivazioni e l’immoralità delle sue vittime, la Blum è comunque responsabile di molte morti. Per questo motivo, ci si aspetta da lei un po’ di odio da parte di Nela e Tim.

Tuttavia, come rivela l’epilogo, Nela non si è allontanata dalla sua famiglia. Dato che la Blum è sopravvissuta alla ferita quasi mortale, è probabile che durante la convalescenza abbia condiviso con la figlia alcune delle sue verità più avverse. Tuttavia, a differenza di quanto accadeva in passato, quando i segreti spingevano Nela ad allontanarsi, la realtà – a prescindere dalla sua oscurità – ha costretto l’adolescente a combattere al fianco della sua famiglia. Per questo motivo, ha rinunciato al suo sogno di fuggire dalla piccola città. Tuttavia, c’è un certo distacco tra il duo madre-figlia che mostra la transizione di Nela da adolescente a giovane adulta. Anche la sua relazione con Alex, che è passata da una storia d’amore vorticosa a una possibilità stabile di un futuro insieme, simboleggia la stessa cosa.

La spiegazione del finale di Totenfrau – La signora dei morti: Wallner arresta Blum?

A differenza di Nela e Blum, il detective Wallner non ha una conclusione positiva nella seconda stagione di Totenfrau – La signora dei morti. La poliziotta era intenzionata a risolvere il caso della morte di Edwin e a dimostrare la colpevolezza di Blum. Per riuscirci, aggira molte regole, piega le convenzioni e rischia persino di perdere il lavoro. Tuttavia, non si tira mai indietro di fronte ai suoi obiettivi. Anche quando aiuta Blum a salvare Nela, Wallner fa capire che si aspetta che la madre confessi il suo passato in cambio. Pertanto, era probabile che il futuro di Blum prevedesse la cella di una prigione, se la detective avesse avuto la meglio.

Tuttavia, sfortunatamente per la Wallner, non riesce mai a uscire viva dalla tenuta di Sarkissian. Mentre Blum va alla ricerca di Nela, la detective la copre affrontando l’abilissimo scagnozzo dell’uomo d’affari. Nelle ultime settimane, quest’uomo ha ucciso numerose persone, affermando la sua sorprendente competenza come killer professionista. Di conseguenza, diventa un avversario scoraggiante. Alla fine, la donna è riuscita a metterlo alle strette e a fargli aprire il fuoco. Tuttavia, mentre lui rimane vittima del suo colpo, anche Wallner si becca il suo proiettile. Così, l’operazione porta alla morte della detective, lasciando il suo caso freddo e irrisolto.

Mr. Morfina, guida alla colonna sonora: tutte le canzoni e quando vengono riprodotte

La colonna sonora di Mr. Morfina, in sala dal 27 marzo con Eagle Pictures, è un mix eclettico di pop e rock che si adatta all’energia in continua evoluzione della divertente narrazione action-comedy. Con Jack Quaid e Amber Midthunder, Mr. Morfina segue un giovane con una malattia congenita che gli impedisce di provare dolore mentre cerca di salvare la ragazza che ama dai rapinatori di banche che l’hanno presa in ostaggio.

La colonna sonora di Mr. Morfina funge da sfondo emotivo per gli avvenimenti del film, dagli inseguimenti in auto ai momenti intimi, mescolando diversi generi musicali e artisti per allinearsi alla storia. Non sorprende che la colonna sonora includa alcune canzoni i cui titoli si allineano al contenuto del film. Il classico “Everybody Hurts” dei R.E.M., ad esempio, apre il film, appoggiandosi ai concetti fondamentali sul dolore, sia interno che esterno. È un mix divertente che piace anche agli spettatori di tutte le età, poiché tutti, dalla Gen X alla Gen Z, riconosceranno almeno un paio di artisti popolari nella colonna sonora.

Colonna sonora di Mr. Morfina (2025)
Titolo della canzone Artista
“Everybody Hurts” R.E.M.
“Silver Bells” Andy Williams
“Casual” Chappelle Roan
“So Hot You’re Hurting My Feelings” Caroline Polachek
“This Is Gonna Hurt” Dirty Nice
“Mist of a Dream” Birdlegs and Pauline
“I Believe In A Thing Called Love” The Darkness
“Parsifal – Act II: Grausamer! Fuhlst Du Im Herzen” Richard Wagner
“You’re The Inspiration” Chicago
“Power Lines” Telekinesis

Quando ogni canzone della colonna sonora di Mr. Morfina viene riprodotta nel film

10 canzoni principali riprodotte durante il film

“Everybody Hurts” dei R.E.M.: come detto, il classico rock americano senza tempo dei R.E.M. ha dato il via al film ed è stato riprodotto sui titoli di testa. È continuato mentre il personaggio di Jack Quaid, Nathan Caine, si alzava, si preparava per il lavoro e guidava fino all’ufficio, il tutto mentre forniva scorci delle precauzioni che prendeva per non farsi male, come mettere le palline da tennis sui bordi taglienti del tavolo.

“Silver Bells” originariamente di Jay Livingston e Ray Evans: la versione di Andy Williams di questo classico natalizio viene riprodotta sullo sfondo della conversazione tra Nate e Sherry (Amber Midthunder) durante il pranzo in una tavola calda. È un’esposizione sia per Sherry che per il pubblico, poiché è la spiegazione più approfondita della condizione di Nate, insensibilità congenita al dolore con anidrosi.

“Casual” di Chappell Roan: il singolo del 2022 della cantante pop ultra popolare viene riprodotto nel locale della mostra d’arte di Sherry quando Nate entra per la prima volta e trova Sherry. Continua a riprodursi mentre parlano e lei rivela di avere i suoi dipinti esposti alla mostra, uno dei quali vende. È diventato un successo inaspettato nel 2024 quando la popolarità di Roan è salita alle stelle ed è stata una delle sette canzoni che Roan ha avuto contemporaneamente nella Billboard Top 100.

“So Hot You’re Hurting My Feelings” di Caroline Polachek: un altro successo inaspettato che è esploso su TikTok nel 2022 (ben dopo la sua uscita nel 2019), il singolo indie pop new wave di Caroline Polachek viene riprodotto mentre Nate e Sherry sono al bar del locale della mostra d’arte. Vengono avvicinati da qualcuno con cui Nate è andato a scuola, il che li porta a confrontare le loro spiacevoli storie con il dolore.

“This Is Gonna Hurt” di Dirty Nice: con uno dei titoli più scontati della colonna sonora di Novocaine, “This Is Gonna Hurt” di Dirty Nice suona mentre il personaggio del passato di Nate, il fratello della confraternita, sta chiacchierando con Sherry al bar. Mentre Nate è inizialmente devastato, si scopre che Sherry lo stava ingannando per fargli prendere un doloroso shot infuso di peperoncino fantasma, provocando un’agonia fisica per il suo vecchio bullo invece che dolore emotivo per Nate.

“Mist Of A Dream” di Birdlegs & Pauline: questa classica traccia R&B fluida del duo sposato Sidney “Birdlegs” Banks e sua moglie Pauline è stata pubblicata per la prima volta nel lontano 1964, ma è la canzone perfetta per la scena in cui è usata. La melodia dolce e sensuale fa da sfondo alla discussione di Nate e Sherry sul dolore contro il piacere nel suo appartamento e continua durante il loro primo incontro intimo.

“I Believe In A Thing Called Love” dei The Darkness: il singolo del 2003 della rock band inglese The Darkness è un vero inno e una rappresentazione del rock dei primi anni 2000, e la sua atmosfera ad alta energia si adatta perfettamente alla sua posizione nel film. Funziona come colonna sonora per Nate che si sveglia dopo la sua notte che gli ha cambiato la vita con Sherry, e Novocaine la posiziona come l’inverso di “Everybody Hurts”, suonandola ancora una volta su Nate che si prepara e va al lavoro, ma questa volta con un saltello e un sorriso sul viso.

“Parsifal – Atto II: Grausamer! Fuhlst Du Im Herzen” di Richard Wagner: la canzone d’opera tedesca viene suonata nel salone dei tatuaggi che Nate visita nel tentativo di ottenere informazioni su Ben, il rapinatore a cui ha sparato, basandosi su un tatuaggio sul suo braccio. L’opera tedesca è una gag su come il tatuatore, che inizialmente sembra amichevole, sia in realtà un neonazista, come dimostra il suo tatuaggio con una svastica sul collo.

“You’re The Inspiration” di Chicago: il classico soft rock del 1984 è usato ironicamente in base al suo titolo. Sebbene sia un ovvio riferimento all’affetto di Nate per Sherry, viene utilizzato mentre il rapinatore Andre tortura Nate nella casa del fratello morto. Nate è costretto a fingere di soffrire per guadagnare tempo finché Roscoe non può venire a salvarlo, quindi (in modo poco convincente) si comporta come se Andre si strappasse le unghie in realtà facesse male.

“Power Lines” dei Telekinesis: la canzone allegra del 2013 della band indie rock americana Telekinesis suona alla fine della visita di Nate a Sherry in prigione e nei titoli di coda del film. Corrisponde al finale positivo del film e il testo si adatta persino abbastanza bene alla trama del film con la sua discussione su una coppia in fuga e destinata al fallimento.

Dove ascoltare la colonna sonora di Novocaine

La colonna sonora ufficiale è uscita nel giorno della release USA

La colonna sonora altalenante di Mr. Morfina merita sicuramente di essere riascoltata, soprattutto per gli appassionati di rock e pop di epoche diverse. Ufficialmente intitolato Novocaine (Music from the Motion Picture), come il titolo originale del film, la colonna sonora del film è uscita il 14 marzo, giorno in cui il film è arrivato al cinema negli USA. Puoi trovare l’album sulla tua piattaforma preferita qui e scaricarlo direttamente sul tuo dispositivo non appena sarà disponibile.

Giustizia privata: la spiegazione del finale del film

Giustizia privata: la spiegazione del finale del film

Il genere dei film di vendetta ha avuto un’impennata di popolarità dopo il successo di Death Wish del 1974, e ha continuato ad avere successo anche in questi anni. Giustizia privata (qui la recensione) del 2009, ad esempio, è uno dei casi più interessanti, interpretato da  attori del calibro di Gerard Butler e Jamie Foxx. Il film è incentrato sul Clyde di Butler, che ha assistito all’omicidio della moglie e della figlia davanti ai suoi occhi, ma dopo che il sistema ha lasciato andare il loro assassino a cuor leggero, giura una vendetta epica.

Giustizia privata pone dunque domande interessanti sul sistema giudiziario e gioca con le simpatie del pubblico. Dato tutto quello che ha subito il protagonista, è difficile non fare il tifo per lui, ma gradualmente diventa così mostruoso che gli spettatori si schierano in seguito con il Rice di Foxx. Detto questo, Rice ha deciso di essere clemente con l’assassino della famiglia di Clyde, il che ha portato in parte a tutto il pasticcio. La campagna di Clyde inizia quindi con la tortura e l’omicidio del suddetto assassino, ma nonostante l’arresto, riesce in qualche modo a colpire e uccidere altre vittime, come un giudice o l’assistente di Rice, Sarah.

Cosa succede nel finale di Giustizia privata

Giustizia privata rivela che Clyde ha lavorato per un periodo per la CIA ed è un esperto in grado di progettare e commettere omicidi elaborati. Rice si rende conto che deve essere stato un suo progetto se Clyde è stato mandato in isolamento. Insieme al detective Dunnigan (Colm Meaney, Con Air) scopre che Clyde possiede una proprietà vicino alla prigione in cui è detenuto e trova un tunnel che passa sotto di essa, costruito nel corso degli anni. Clyde usciva dunque di nascosto per commettere personalmente gli omicidi prima di tornare in cella.

Giustizia privata trama
Colm Meaney e Jamie Foxx in Giustizia privata

Rice e Dunnigan apprendono che l’uomo ha intenzione di colpire il municipio e devono dunque trovare una bomba che ha piazzato lì per colpire il sindaco. Il film si conclude con Rice che cambia quindi le carte in tavola e incontra Clyde nella sua cella. Fa un ultimo appello all’uomo affinché smetta di fare quello che sta facendo e si arrenda, insistendo sul fatto che se attiverà la bomba, se ne pentirà per il resto della sua vita. Dichiara inoltre di non voler fare più accordi con gli assassini, cosa che Clyde aspettava da tempo di sentire.

Clyde afferma di aver preso comunque la sua decisione e attiva la bomba. Rice allora gli ripete che conviverà con questa sua scelta per tutto il resto della sua vita e, chiudendo la porta della cella, aggiunge “cioè per i prossimi ultimi 25 secondi“, allontanandosi di corsa. Shelton sentendo un rumore metallico provenire dal tunnel si accorge subito dopo che Rice ha collocato la bomba sotto il letto della cella e che non può nemmeno scappare dal tunnel, dato che il passaggio è stato bloccato da Dunnigan: l’ingegnere si siede sul letto e, guardando il braccialetto di sua figlia (unica cosa rimastagli), viene avvolto dalle fiamme.

Nell’epilogo viene mostrato un Rice provato dalla dura esperienza, che gli ha comunque insegnato a discernere le priorità nella vita ed a mettere il bene davanti a ogni cosa. Il film si conclude con una scena in cui finalmente Rice assiste al concerto di sua figlia, assieme alla moglie Kelly, lasciando così intendere che le sue priorità sono cambiate e cercherà ora di essere non solo un uomo migliore, ma anche un marito e un padre più affettuoso.

Il vero significato del finale di Giustizia privata 

In molti film di vendetta di vigilanti, le persone che hanno subito un torto se la prendono con altri responsabili del loro dolore. Tuttavia, ciò che Clyde ha fatto è andato oltre e ha oltrepassato il limite, diventando a sua volta un mostro. Clyde non era semplicemente disposto a fare del male a coloro che avevano permesso a un assassino di cavarsela con una pena più lieve, ma era disposto a fare del male anche a chiunque lo ostacolasse. I danni collaterali non erano un problema, e lui era cattivo quanto l’assassino originale.

Giustizia privata cast
Gerard Butler in Giustizia privata

Clyde non poteva più essere considerato un eroe, anche se all’inizio era giustificato. Tuttavia, c’è un altro aspetto del finale che colpisce. Rice è in definitiva responsabile della rabbia di Clyde quando fa un accordo con un assassino. Alla fine, Rice dice di non scendere più a patti con gli assassini, compreso Clyde, ma nonostante ciò supera comunque il limite per un’ultima volta. Quando mette la bomba nella cella di Clyde, è di fatto lui ad ucciderlo, oltrepassando a sua volta il limite diventando lo stesso mostro che aveva cercato di fermare. Si può però immaginare che questo evento rimanga un unicum e che Rice passerà la sua vita a rimediare a questa macchia.

Giustizia privata ha quasi avuto un finale diverso

Il finale di Giustizia privata è quasi stato molto diverso da quello che si vede nel film. Sebbene sia l’unica area in cui critica e pubblico concordano nel ritenere che il film non sia stato all’altezza delle aspettative, il finale alternativo avrebbe potuto mettere d’accordo tutti. Il tema principale del film è il fallimento del sistema giudiziario e il modo in cui ha distrutto un uomo buono, portandolo a compiere azioni molto cattive. Anche quando era la vittima originaria, la sua punizione è stata peggiore di quella di coloro che hanno commesso i crimini originali, il che non è stato un buon messaggio da inviare alla fine.

Sembra che Giustizia privata sia passato attraverso diverse versioni prima che il regista F. Gary Gray decidesse per questo finale. Si diceva che Jamie Foxx avesse richiesto questo nuovo finale, in cui il suo personaggio uccideva Clyde per salvare i cittadini del municipio. Questo sembra non essere vero, ma c’era un finale diverso in cui Rice uccideva Clyde in un combattimento corpo a corpo. Questo finale si concludeva poi con l’arresto di Rice per omicidio, ma stringe poi un accordo con il nuovo procuratore distrettuale, il che significa che è diventato lui il nuovo Clyde. Questa conclusione eliminava il lieto fine di Rice e lo rendeva dunque il nuovo assassino.

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Le 5 migliori serie come Adolescence da guardare su Netflix

Le 5 migliori serie come Adolescence da guardare su Netflix

Subito dopo la sua uscita, il 13 marzo 2025, Adolescence ha fatto parlare di sé, diventando la serie TV di tendenza del momento e ottenendo anche un punteggio di critica del 100% su Rotten Tomatoes. La serie racconta la storia di Jamie Miller, un tredicenne accusato dell’omicidio di un compagno di classe. In soli quattro episodi, la serie esplora non solo il viaggio di Jamie, ma anche le conseguenze sulla sua famiglia, sui suoi amici e sui detective che si occupano del caso. Dopo aver visto la nuova miniserie di Netflix, Adolescence, gli spettatori potrebbero desiderare altri strazianti drammi polizieschi da vedere, e le seguenti cinque serie Netflix che elenchiamo qui di seguito sono perfette per questo scopo.

Oggi sono davvero innumerevoli i drammi polizieschi che si possono vedere, ma quando si tratta di Adolescence, i titoli da vedere dopo devono essere un po’ più specifici. Per esempio, alcune delle migliori opere di accompagnamento sono quelle che parlano di criminalità, ma anche di giovani coinvolti nella criminalità. Inoltre, l’ambientazione di Adolescence e la sua attenzione al perché le persone commettono crimini sono altri elementi che dovrebbero comparire in un solido seguito. Le cinque serie di Netflix qui proposte possiedono tutto ciò, offrendo evidenti legami con Adolescence e i suoi temi.

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Una famiglia quasi normale

Una serie Netflix che ha una premessa molto simile ad Adolescence è Una famiglia quasi normale (qui la recensione). Distribuito nel 2023, questo dramma svedese segue i Sandell, una coppia apparentemente normale la cui vita viene sconvolta quando la figlia quindicenne diventa la principale sospettata di un omicidio. Nel corso di sei episodi, il pubblico assiste alla lotta dei Sandell per proteggere la figlia, anche a costo di nascondere la verità.

Una famiglia quasi normale non ha le stesse recensioni positive di Adolescence, ma è un compagno molto sensato per la serie. Entrambe prendono in considerazione l’idea di un giovane che commette un crimine orribile e la ricerca della verità che ne consegue. La grande differenza che distingue Una famiglia quasi normale da Adolescence è il fatto che i Sandell sono più preoccupati di salvare la figlia che di risolvere il crimine vero e proprio, il che è diverso dal senso di realismo e giustizia di Adolescence.

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Criminal: Regno Unito

Criminal Regno Unito

Adolescence presenta diversi momenti intensi nel corso delle sue quattro puntate, ma una scena che spicca particolarmente è l’interrogatorio di Jamie nel primo episodio. Chi è rimasto particolarmente affascinato da questa scena e dai metodi utilizzati dall’ispettore Bascombe di Ashley Walters dovrebbe allora dare un’occhiata a Criminal: Regno Unito. Questa serie di due stagioni si svolge esclusivamente all’interno di una suite di interrogatori della polizia, dove il pubblico vede i sospetti messi in posizioni difficili.

Certo, Criminal: Regno Unito rinuncia a molti degli elementi principali di Adolescence. Non c’è una trama generale e non c’è un focus particolare sui giovani e sul crimine. Tuttavia, la serie cattura molto dell’essenza della nuova serie Netflix. Ci sono casi che devono essere risolti e criminali che i detective sono ansiosi di risolvere. In questo senso, Criminal: Regno Unito è altrettanto avvincente e tesa di Adolescence.

Mindhunter

Mindhunter

Per chi cerca altri drammi polizieschi di alta qualità su Netflix, Mindhunter è un must da guardare. La serie thriller si svolge negli anni ’70 e segue gli agenti dell’FBI Holden Ford e Bill Tench, che fanno parte dell’Unità di Scienze Comportamentali dell’FBI. Insieme, i due uomini portano avanti un progetto in cui intervistano i serial killer, sperando di ottenere maggiori informazioni sulla loro mentalità e sulle loro motivazioni. In definitiva, il loro lavoro porta a quello che oggi è noto come criminal profiling.

Ancora una volta, Mindhunter potrebbe non avere i legami più ovvi con Adolescence, ma il loro rapporto va oltre la semplice trama. In fondo, entrambe le serie si interessano al perché i criminali commettono crimini. Proprio come Ford e Tench imparano a conoscere assassini agghiaccianti, Adolescence si addentra nella personalità di Jamie e negli eventi che hanno portato al suo presunto crimine. Entrambe le serie sono intense e inquietanti, ma trattano i loro personaggi con il massimo rispetto e umanità.

Unbelievable

Unbelievable (2019)

Owen Cooper, che interpreta Jamie in Adolescence, è una delle parti migliori della serie. Un’altra serie che vanta un incredibile giovane attore nel ruolo di protagonista è Unbelievable. La serie è incentrata su Kaitlyn Dever nel ruolo di Marie Adler, un’adolescente che denuncia di aver subito una violenza sessuale, salvo poi ritrattare la sua dichiarazione. Con molti che la accusano di essere una bugiarda, una squadra di detective donne si mette alla ricerca della vera storia.

Unbelievable condivide molto DNA di Adolescence. Proprio come Jamie, Marie si trova nel mezzo di un’indagine criminale che potrebbe non essere così clemente come spera. A causa della sua età, le conseguenze di ogni cosa sembrano gigantesche e terrificanti. Fortunatamente, però, due detective si interessano alla sua storia e scoprono una lunga storia di corruzione e criminalità che tiene le vittime in silenzio e i criminali a piede libero. Inoltre, Unbelievable vanta un altro incredibile punteggio su Rotten Tomatoes, pari al 98%.

Baby Reindeer

Baby Reindeer spiegazione finale
Richard Gadd è Donny e Jessica Gunning è Martha in Baby Reindeer. Credits: Ed Miller/Netflix © 2022 Netflix, Inc.

L’intensità cruda di Adolescence è una delle qualità più sorprendenti dello show, e potrebbe far venire in mente un’altra serie Netflix che ha ottenuto elogi simili l’anno scorso: Baby Reindeer. La serie racconta di Donny, un giovane aspirante comico che inizia a essere perseguitato da una donna ossessiva di nome Martha. Mentre il sostentamento di Donny è in pericolo, gli vengono ricordati i traumi del passato che ha lasciato andare troppo oltre, e deve ora affrontare i suoi problemi per ottenere finalmente giustizia.

Come Adolescence, Baby Reindeer è vulnerabile e scioccante. È un altro show che non fa sconti, lasciando che il pubblico assista a momenti davvero inquietanti. Tuttavia, queste scene cupe sono importanti perché piene di realismo. Ricordano che il crimine non è solo una finzione televisiva, ma ha effetti reali sulle persone e può non essere così chiaro come appare sullo schermo. In questo, Baby Reindeer è molto simile ad Adolescence.

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Jack Quaid: 10 cose che forse non sai sull’attore

Jack Quaid: 10 cose che forse non sai sull’attore

Recita da più di dieci anni Jack Quaid, ma solo negli ultimi cinque ha messo a segno una serie di ruoli in popolari film e serie che gli hanno permesso di ottenere grande notorietà. Spaziando dal dissacrante The Boys al thriller Scream, dal drammatico Oppenheimer al fantascientifico Companion e fino alla commedia d’azione Mr. Morfina, senza dimenticare il tanto doppiaggio svolto, Quaid si è affermato come uno dei più convincenti everyman dello schermo, dando continuamente prova di grandi capacità.

I film e i programmi TV di Jack Quaid

1. Ha recitato in noti film. L’attore debutta sul grande schermo con il film Hunger Games (2012), con protagonista Jennifer Lawrence. In seguito, recita in Just Before I Go (2014), Running Wild (2015) e Ithaca – L’attesa di un ritorno (2015), di Meg Ryan. Torna poi sul grande schermo con Tragedy Girls (2017), La truffa dei Logan (2017), Rampage – Furia animale (2018) e Scream (2022), dove recita accanto a Melissa BarreraJenna Ortega e Mickey Madison. Nel 2023 recita in Oppenheimer di Christopher Nolan, mentre nel 2025 è protagonista di Companion Mr. Morfina.

2. È noto per aver recitato e doppiato alcune serie TV. All’inizio della sua carriera l’attore ha recitato nella serie comedy Sasquatch Sketch Comedy (2014-2015), per poi comparire anche in Criminal Crimes (2015), The Fantastic Adventures of Foolish Gentlemen (2016), Vinyl (2016), Workaholics (2017) e The Tap (2017). Nel 2019 assume il ruolo di Hughie Campbell nella serie The Boys, con Karl Urban Anthony Starr. Ha poi anche lavorato come doppiatore per le serie Harvey Girls per sempre! (2019-2020), Star Trek: Lower Decks (2020-2023), Star Trek Logs (2021-2022) e My Adventures with Superman (2023), dove dà voce proprio al supereroe protagonista.

Jack Quaid ha recitato in Hunger Games

3. Ha subito un infortunio prima delle riprese. Hunger Games è stato il primo progetto di Quaid, dove ha interpretato uno degli antagonisti. In un’intervista a IGN, l’attore ha raccontato la sua esperienza, che ha incluso un brutale infortunio prima delle riprese. Il giorno prima di esse, infatti, l’attore allora diciannovenne si stava allenando con una palla medica quando questa rimbalzò troppo in alto e gli ruppe il naso. L’attore ritiene che il suo naso “non abbia mai più avuto lo stesso aspetto” e ha persino sottolineato che in alcune scene si può notare come gli si gonfiasse per il trauma subito.

The Boys Hughie Campbell
Jack Quaid è Hughie Campbell in The Boys

Jack Quaid in The Boys 

4. Il ruolo di Hughie era stato pensato per un altro attore. Il ruolo per cui oggi Quaid è maggiormente noto è quello di Hughie nella serie The Boys. In realtà, però, nel fumetto il personaggio ha le sembianze di Simon Pegg e doveva essere proprio lui ad interpretarlo in quello che doveva essere un film. Il progetto, tuttavia, tardò a svilupparsi e quando alla fine venne riadattato come una serie Pegg era ormai troppo anziano e quindi venne scelto per interpretare il ruolo del padre di Hughie.

5. Vorrebbe smettere di apparire nudo nella serie. Nel corso delle quattro stagioni ad oggi realizzate di The Boys, c’è sempre un momento in cui lo Hughie di Quaid finisce con il ritrovarsi nudo. In vista della quinta stagione, l’attore ha dunque affermato: “Oh, cavolo, vorrei che la nudità finisse. Il mio sedere ha avuto un sacco di tempo sullo schermo e non è un granché, capite cosa intendo“. Quaid ha inoltre rivelato di aver chiesto ai suoi genitori di non guardare la serie proprio per via della sua nudità.

Jack Quaid ha recitato in Oppenheimer

6. Ha interpretato un noto scienziato. In Oppenheimer, il film di Christopher Nolan premiato agli Oscar, Quaid ha interpretato Richard Feynman, fisico teorico che ha lavorato nella Divisione Teorica di Los Alamos e premio Nobel per la fisica nel 1965. L’attore, nei panni di questo importante scienziato, viene mostrato mentre suona i bonghi più volte durante il film. Oltre alle sue capacità nel campo della fisica, Feynman era infatti noto per essere un prolifico suonatore di bongo, cosa dunque riportata anche nel film.

Jack Quaid protagonista di Mr. Morfina

7. Ha imparato a non reagire al dolore. Per perfezionare il suo ruolo in Mr. Morfina, è stato necessario per Quaid acquisire un set di abilità non convenzionali. “Jack ha dovuto ricablare il suo cervello in modo da poter ricevere un pugno e non indietreggiare”, ha raccontato Robert Olsen, uno dei registi. “Per tutta la vita come attore, ti viene detto di vendere il colpo, e quando ricevi un pugno, trasali, vendi il dolore. Ha dovuto lavorare con il nostro coordinatore degli stunt, Stanimir Stamatov, per disabituarsi a questo”.

Amber Midthunder e Jack Quaid in Mr. Morfina
Amber Midthunder e Jack Quaid in Mr. Morfina

Il padre e la madre di Jack Quaid

8. È figlio di noti attori. Quaid è il figlio degli attori Meg Ryan e Dennis Quaid. La Ryan è nota per essere stata la protagonista di celebri commedie romantiche come Harry, ti presento Sally…, Insonnia d’amore e C’è posta per te. Quaid è invece noto per i film Great Balls of Fire!Dragonheart, The Day After Tomorrow e Qua la zampa!, I due, sposatisi il 14 febbraio del 1991, hanno tuttavia poi divorziato il 16 luglio 2001.

Jack Quaid e la fidanzata Claudia Doumit

9. Ha una relazione con la sua collega di The Boys. Sebbene non sia chiaro quando Quaid e Claudia Doumit abbiano iniziato a frequentarsi, la coppia è decisamente nata sul set di The Boys, in cui Quaid interpreta Hughie Campbell e Doumit è invece Victoria Neuman. Ad ogni modo, i due starebbero insieme dal 2022 e si sono dimostrati da subito una coppia molto affiatata, mantenendo però anche una certa riservatezza sulla loro vita di coppia.

L’età e l’altezza di Jack Quaid

10. Jack Quaid è nato il 24 aprile 1992 a Los Angeles, California, Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 1,85 metri.

Fonti: IMDb, People, IGN

The White Lotus – Stagione 3, episodio 6: la spiegazione della visione di Tim

Attenzione! Questo articolo contiene spoiler per l’episodio 6 di The White Lotus – Stagione 3

Le visioni di Timothy Ratliff che vede se stesso morire nell’episodio 6 di The White Lotus – Stagione 3 sono collegate alla sua trama e potrebbero suggerire cosa accadrà in futuro. Di tutti i membri del cast, Timothy sta vivendo il periodo più stressante. Sebbene l’episodio 6 aumenti un po’ la tensione tra Laurie e Jaclyn dopo che quest’ultima ha dormito con Valentin ed esplori alcune delle ricadute della trama dell’incesto di The White Lotus, la settimana di Timothy continua ad andare di male in peggio.

La vacanza di Timothy nella terza stagione di The White Lotus continua a essere sconvolta, se non per i suoi crimini da ricattatore e truffatore che vengono alla luce, per il peso mentale che questo sta avendo su di lui. Il quasi suicidio di Timothy nell’episodio 5, lo ha dimostrato senza ombra di dubbio, con l’episodio 6 incentrato sul suo stato mentale. Mentre sembra esserci una qualche forma di chiarezza per Tim, l’episodio 6 non fa che spingerlo ulteriormente verso un percorso doloroso con visioni di morte imminente.

Perché Tim ha una visione di suicidio all’inizio dell’episodio 6 di The White Lotus – Stagione 3

The White Lotus stagione 3 – Cortesia di Sky

Innanzitutto, Tim si immagina steso morto dopo essersi sparato alla testa, e poi viene trovato da una Piper e Victoria addolorate. La scena è incredibilmente inquietante e presenta alcune performance brutalmente reali di Parker Posey e Sarah Catherine Hook, ma la domanda sul perché Tim abbia immaginato questo rimane. Il motivo è legato al suo tentativo di suicidio alla fine dell’episodio 5. Se Victoria non avesse interrotto Tim, sarebbe stato a pochi secondi dal rendere la sua visione realtà.

Ovviamente, è ovvio che Tim si trova in un momento di buio mentalmente, abbastanza da tentare di togliersi la vita. Solo perché è stato interrotto non significa che questi sentimenti se ne andranno. Naturalmente, uno spazio mentale così traumatico e la consapevolezza di aver tentato il suicidio rimarranno con Tim, spiegando perché ha immaginato di farlo all’inizio dell’episodio 6. Il coinvolgimento di Piper e Victoria mostra anche come Tim stia pensando a cose che non sono state evidenziate nell’episodio precedente, come il modo in cui le sue azioni avrebbero influenzato la sua famiglia.

Perché Tim in seguito ha una visione di uccidere Victoria

Jason Isaacs in The White Lotus (2025)
Foto di Fabio Lovino/HBO – © HBO

Più avanti, Tim ha un’altra visione che riguarda la morte. Questa volta, immagina di usare la pistola che ha rubato nel finale dell’episodio 4, per sparare a Victoria mentre dorme. Tim si scusa e dice di amare Victoria mentre lo fa, prima di puntare la pistola alla propria testa e premere il grilletto. Saxon arriva alla villa e scuote Tim dalla sua immaginazione, con questa visione che si collega a una conversazione che lui e Victoria hanno avuto in precedenza nell’episodio e legata ai crimini che ha commesso.

Victoria menziona che Piper non vorrà vivere in Thailandia senza le comodità dei soldi della sua famiglia. Victoria poi continua dicendo che se dovesse vivere una “vita scomoda” lei stessa preferirebbe non viverla affatto. Timothy è visibilmente turbato da questo a causa della possibilità molto concreta che la sua famiglia perda la sua fortuna a causa delle sue azioni con Kenny Nguyen. Qui sta il simbolismo della seconda visione di Timothy.

In un certo senso, Timothy che spara a Victoria insieme a sé è una forma di pietà nella sua mente. Tim sta lottando per far fronte alla realtà che le sue azioni avranno delle ramificazioni sulla sua famiglia, e la prima visione del suo suicidio è stata un modo per sfuggire a quelle conseguenze. Dopo aver sentito che Victoria odierebbe vivere senza ricchezza, la mente di Timothy la aggiunge allo scenario oscuro come un modo per “risparmiarla” dalla vita che dovrà vivere se lui viene dichiarato colpevole.

La conversazione di Tim con il monaco si aggiunge ai suoi pensieri sulla morte

Per sviluppare ulteriormente il concetto di Timothy che pensa alla morte nella terza stagione di The White Lotus, l’episodio lo fa parlare con il monaco con cui Piper desidera vivere in Thailandia. Timothy chiede di Piper, prima di chiedere al monaco cosa succede dopo la morte degli umani. Il monaco dice a Tim che ogni nascita è una goccia d’acqua che esce dal vasto oceano sottostante. Con l’avanzare dell’età, la goccia raggiunge il suo apice e inizia a ricadere nell’oceano, con la morte che riunisce una persona alla più ampia coscienza dell’universo.

Il monaco dice a Timothy che questo rende la morte una felice riunione, quasi come se qualcuno venisse accolto di nuovo a casa. Questa conversazione colpisce molto Tim e potrebbe persino indicare che sta cercando di giustificare il suo suicidio o la seconda visione che coinvolge un omicidio-suicidio. Come accennato, Tim sta lottando per accettare che la sua vita vada così com’è e sta potenzialmente iniziando a vedere la morte come una via di fuga o, in effetti, un felice ritorno.

Tim morirà davvero nella terza stagione di The White Lotus?

Tutte queste visioni e parole di morte sollevano la questione se Timothy morirà davvero. La vittima della terza stagione di The White Lotus è stata anticipata all’inizio dell’episodio 1, con il furto della pistola di Gaitok e il tentativo di suicidio che hanno portato molti a credere che Tim sarebbe stata la persona ad affrontare una fine prematura. Tuttavia, lo show è stato molto aperto sulle esperienze di Timothy con la morte, specialmente dopo l’episodio 6, suggerendo potenzialmente che sarà davvero la vittima di questa storia.

Nonostante questo, penso ancora che sarebbe troppo ovvio che Tim fosse la vittima della terza stagione di The White Lotus. Ovviamente, più di un personaggio potrebbe morire e quello di Tim potrebbe arrivare in un momento diverso dall’apertura a freddo della stagione, ma dubito che la sceneggiatura renderebbe così ovvio che Tim si sta esponendo alla morte se dovesse davvero morire.

The White Lotus – Stagione 3: ecco la sostituta di Jennifer Coolidge, ed è il personaggio più divertente

Jennifer Coolidge non è presente in The White Lotus – Stagione 3, ma il nuovo ciclo ha effettivamente una perfetta sostituta per il suo personaggio, ed è di gran lunga l’elemento più divertente del cast. Come le altre stagioni di The White Lotus, la terza stagione introduce un cast completamente nuovo di personaggi unici, ognuno interpretato da un fantastico attore caratterista. Tuttavia, Tanya McQuoid di Jennifer Coolidge è scomparsa dopo la sua morte nella seconda stagione.

Tanya McQuoid è stata uno dei pochi personaggi principali che è tornato nella seconda stagione di The White Lotus dopo aver fatto il suo debutto nella prima stagione, con ciò che molto probabilmente ha a che fare con il fatto che è un personaggio preferito dai fan. Purtroppo, Tanya è morta alla fine della seconda stagione di The White Lotus, il che significa che non è potuta tornare nella terza stagione. Mentre Belinda Lindsey di Natasha Rothwell e Greg Hunt di Jon Gries riappaiono, c’è un vuoto a forma di Tanya nei cuori di molti fan di The White Lotus.

Victoria di Parker Posey è un’ottima sostituta di Tanya in The White Lotus – Stagione 3

Sebbene Jennifer Coolidge non ci sia, Victoria Ratliff di Parker Posey è un’ottima sostituta di Tanya in The White Lotus – Stagione 3. Victoria Ratliff è un nuovo personaggio nella terza stagione, è la madre della ricca e rigida famiglia Ratliff. Nella terza stagione, la maggior parte della storia di Victoria è incentrata sul suo tentativo di localizzare il suo lorazepam scomparso, mentre suo marito cerca di nasconderle il suo scandalo finanziario.

Victoria e Tanya hanno molte somiglianze in The White Lotus. Entrambi i personaggi sono diventati noti per i loro manierismi linguistici unici, con tutti i tipi di umorismo che derivano dalle loro battute. Sono anche entrambi personaggi incredibilmente ignari, spesso non hanno idea di cosa stia succedendo intorno a loro. I due personaggi hanno molto in comune, il che li rende entrambi i personaggi più divertenti da guardare nelle rispettive stagioni di The White Lotus.

Victoria e Tanya sono entrambe persone piuttosto antipatiche, ma fantastici personaggi

Parker Posey in The White Lotus (2021)Come molti personaggi di The White Lotus, Victoria e Tanya sono entrambe persone piuttosto antipatiche. Tuttavia, questo è il motivo per cui sono così divertenti da guardare. Nella stagione 1 di The White Lotus, Tanya approfitta di coloro che vede come inferiori a lei. Tanya promette di aiutare Belinda ad avviare un’attività di massaggi, anche se la abbandona completamente dopo aver trovato Greg. Nella stagione 2, Tanya è maleducata e insulta Portia, rendendola ancora più antipatica.

Nel frattempo, Victoria ha molti difetti simili, è maleducata, snob e crede di essere migliore di molti a causa della sua classe sociale. Victoria è troppo sicura di sé e inconsapevole, creando alcune dinamiche interessanti in cui è sicuramente l’antagonista. Mentre questi tratti rendono Victoria una cattiva persona, la rendono un personaggio divertente, il che significa che è la perfetta sostituta di Tanya in The White Lotus – Stagione 3.

Mr. Morfina: recensione del film con Jack Quaid

Mr. Morfina: recensione del film con Jack Quaid

Di vendicatori privati e agenti speciali il cinema è sempre stato pieno, trovando ad ogni nuova generazione i propri più intrepidi esemplari di uomini o donne in grado di ottenere giustizia con le loro sole mani. In anni recenti è toccato a personaggi come John Wick, il Robert McCall di The Equalizer, il Bryan Mills di Taken o alla Lorraine Broughton di Atomica bionda ricoprire tale ruolo, affermandosi come macchine da guerra pronte a combattimenti di ogni sorta pur di portare a termine la propria missione. È dunque interessante che a loro faccia ora seguito un personaggio tanto improbabile quanto quello protagonista di Mr. Morfina.

Nel film diretto da Dan Berk e Robert Olsen – duo affermatosi per gli horror Malvagi e Non siamo soli – l’eroe di turno ha infatti il solo merito di non provare il benché minimo dolore per via di una particolare patologia. È questo il suo unico “superpotere”, presentandosi per il resto come una persona con un coraggio tanto esile quanto il suo fisico. Eppure, è un personaggio che presenta diversi elementi inaspettati, all’interno di un film che, pur muovendosi su un terreno narrativo quantomai semplice, riesce a regalare più di qualche momento di buon intrattenimento.

Amber Midthunder e Jack Quaid in Mr. Morfina
Amber Midthunder e Jack Quaid in Mr. Morfina

La trama di Mr. Morfina: farsi male per amore

Protagonista del film è dunque Nathan Caine (Jack Quaid), un introverso affetto da insensibilità congenita al dolore, che lavora come vicedirettore in una cooperativa di credito di San Diego. Qui lavora anche Sherry Margrave (Amber Midthunder), dalla quale Nathan è attratto ma si tiene a distanza per via della sua condizione e della sua inesperienza con le donne. Quando però anche Sherry dimostra di essere romanticamente interessata a lui, la vita di Nathan sembra prendere un’inaspettata piega positiva. A spezzare questo idillio arriva però una rapina in banca che culmina con il rapimento di Sherry. A quel punto, Nathan deciderà di sfruttare la sua condizione per andare a salvare la donna di cui si è innamorato.

Vogliamo vedere il sangue!!!

Come si può intuire da questa sinossi, il film è di base il racconto di un uomo che si lancia al salvataggio della donna amata e rapita. Tutto qui. Non ci sono ulteriori elementi narrativi che complicano la cosa (se non un colpo di scena ben organizzato) nella sceneggiatura di Lars Jacobson, qui alla sua prima volta con un grosso film di Hollywood. Su questo modello – a partire dal quale si sono costruiti innumerevoli film – Jacobson applica però la particolarità di un protagonista incapace di sentire dolore. È ovviamente questo che rende il film intrigante e avvincente, tolto il quale resterebbe ben poco.

Nella visione di Mr. Morfina non bisogna dunque aspettarsi acrobazie narrative o un particolare spessore dei personaggi. Gli stessi villain, d’altronde, sono dei semplici criminali – guidati però da un convincente Ray Nicholson (figlio di Jack Nicholson). Siamo piuttosto qui per il sangue, per godere o rabbrividire dinanzi alle situazioni mortali in cui si caccia questo improbabile eroe. Insomma, è chiaro che il solo interesse che si può avere nei confronti di questo film per vedere quanto male può ridursi il povero Nathan.

Jack Quaid in Mr. Morfina
Jack Quaid in Mr. Morfina

Jack Quaid perfetto protagonista di Mr. Morfina

E da questo punto di vista il film certamente non delude. Pur con il preciso intento dei registi di non allontanarsi mai dal reale, ma anzi di far sì che ogni colpo inferto a Nathan sia premeditato e ben rappresentato, Mr. Morfina offre una convincente sequela di situazioni che, tra il divertente e il raccapricciante, tengono alta l’attenzione e l’interesse nei confronti del film. Su tutte, le trappole che Nathan fa scattare all’interno dell’abitazione di uno dei criminali, o ancora sequenza – forse la più dolorosa da vedere – nel laboratorio di tatuaggi che lo vede diventare un improbabile “Wolverine”.

Momenti che confermano, come si diceva, che il primario obiettivo del film è quello di offrirci questo protagonista e il suo corpo martoriato in tutte le sale, facendo volentieri dimenticare tutto il resto. Il merito è anche di Jack Quaid, perfetto everyman scelto dai registi grazie alla serie The Boys, dove interpreta un Hughie continuamente coperto di sangue e maltrattato ma anche dotato di una sua esplosiva carica energica. Quaid, con il suo fisico slanciato ma esile e i suoi modi di fare gentili, si dimostra l’interprete giusto per un ruolo di questo tipo, favorendo quel contrasto che rende ancor più intrigante e riuscito il film.

Indubbiamente, come si diceva, Mr. Morfina non propone molto altro oltre questo (se non un’altra bella prova attoriale di Amber Midthunder dopo Prey) e si notano una serie di lungaggini che rallentano talvolta il ritmo, ma risate e intrattenimento sono assicurati. Si potrebbe infine guardare a Nathan come ennesimo rappresentante di una generazione che si sta finalmente allontanando dallo stereotipo del maschio duro e spietato (qui presente con il personaggio di Nicholson), abbracciando piuttosto quelle fragilità umane troppo spesso nascoste. Un elemento che, questo sì, conferisce al film qualcosa su cui riflettere.

LEGGI ANCHE: Mr. Morfina, la spiegazione del finale: il colpo di scena e quello che accade a Nathan Caine

Mr. Morfina: guida al cast e ai personaggi del film

Mr. Morfina: guida al cast e ai personaggi del film

L’ultimo film diretto dalla coppia di registi Dan Berk e Robert Olsen, Mr. Morfina (qui la spiegazione del finale), uscirà il 27 marzo 2025. Questa commedia d’azione segue la storia di Nathan, che nasce con una condizione insolita che gli impedisce di provare alcuna sensazione dolorosa sul corpo. Tuttavia, quando la sua ragazza viene rapita durante una rapina in banca, lui lotta con le unghie e con i denti per salvarla, usando la sua condizione fisica a suo vantaggio.

Uscito a metà marzo negli Stati Uniti, Mr. Morfina ha ricevuto una valutazione favorevole di 7,1/10 su IMDb e un totale dell’81% su Rotten Tomatoes. Il film ha un cast di attori di talento, tra cui Jack Quaid, Amber Midthunder, Jacob Batalon e molti altri. Scopriamo maggiori dettagli sul cast e sui personaggi di Mr. Morfina.

Guida al cast e ai personaggi di Mr. Morfina: chi interpreta chi nel film d’azione e commedia?

Jacob Batalon nel ruolo di Roscoe

Angourie Rice, Jacob Batalon and Zendaya in Columbia Pictures’ SPIDER-MAN: ™ FAR FROM HOME.

In Mr. Morfina, l’attore Jacob Batalon interpreta il ruolo di Roscoe. È un caro amico di Nathan nel film, inizialmente un amico virtuale. Tuttavia, a causa del rapimento della compagna di Nathan, Sherry, questi due amici si incontrano nel mondo reale, mentre Roscoe lo aiuta a trovare Sherry.

Jacob Batalon è noto per il suo lavoro in film e serie tra cui Spider-Man: Homecoming (2017), Avengers: Infinity War (2018), Avengers: Endgame (2019), Spider-Man: No Way Home (2021), Reginald the Vampire (2022-2024), Lift (2024), ecc.

Amber Midthunder nel ruolo di Sherry

Amber Midthunder interpreta il ruolo di Sherry in Mr. Morfina. Lavora con Nathan e i due si frequentano. Tuttavia, nel film, durante una rapina sul posto di lavoro, viene tenuta prigioniera dai membri della rapina.

Amber Midthunder ha lavorato in precedenza in film e serie tra cui The Originals (2016), Legion (2017-2019), The Ice Road (2021), Prey (2022), Reserve Dogs (2022), Avatar: The Last Airbender (2024), Opus (2025) e molti altri.

Jack Quaid nel ruolo di Nathan “Mr. Morfina” Caine

Mr. Morfina – Jack Quaid

Per il ruolo di Nathan, non abbiamo altri che Jack Quaid! Nathan, come si vede narrare nel trailer del film, è “solo un ragazzo normale, con un lavoro normale”, lavora in una banca. La sua compagna, Sherry, lavora con lui. Tuttavia, durante una rapina in questa banca, deve salvare la sua ragazza da quei rapinatori. Nathan nasce con una condizione unica, a causa della quale non sente alcun dolore nel suo corpo.

Jack Quaid è riconosciuto per il suo lavoro in film e serie tra cui Hunger Games (2012), Logan Lucky (2017), The Boys (2019-presente), Batman: The Long Halloween: Part One (2021), Scream (2022), Spider-Man: Across the Spider-verse (2023), Oppenheimer (2023), Companion (2025) e molti altri.

Cast di supporto di Novocaine – Il cast di supporto di Mr. Morfina include:

  • Betty Gabriel come Mincy
  • Ray Nicholson come Simon
  • Matt Walsh come Coltraine
  • Conrad Kemp come Andre
  • Craig Jackson come Nigel
  • Evan Hengst come Ben
  • Lou Beatty Jr. come Earl
  • Garth Collins come Zeno
  • Jessica Leigh Stanley come cameriera
  • Chioma Antoinette Umeala come barista
  • Dylan Skews come agente 1
  • Margot Wood come donna anziana
  • Maria Vos come agente di tracciamento delle chiamate
  • Keeno Lee Hector come agente abbattuto

Mr. Morfina, la spiegazione del finale: il colpo di scena e quello che accade a Nathan Caine

Mr. Morfina, in sala dal 27 marzo con Eagle Pictures (qui la nostra recensione), è pieno di colpi di scena senza sosta, indirizzando la storia verso un finale che lascia il pubblico a tifare per l’eroe, Nathan Caine. Jack Quaid ha finalmente la possibilità di avere un ruolo da protagonista e le prime recensioni di Mr. Morfina promettono un viaggio selvaggio per il personaggio di Quaid e per il pubblico.

Il film segue un uomo di nome Nathan Caine (Jack Quaid) che vive con insensibilità congenita al dolore e anidrosi, che, a livello superficiale, significa che non riesce a sentire dolore né è sensibile alle alte o basse temperature. Dopo aver finalmente trovato il coraggio di uscire con la collega che ama, Sherry (Amber Midthunder), si rende conto che potrebbe perderla quando viene rapita durante una rapina in banca. Prende la decisione improvvisa di inseguire i rapinatori in modo da poterle salvare la vita, ma non sarà una lotta facile. Nathan Caine si ritrova a combattere con armi non convenzionali in una cucina di un ristorante, in uno studio di tatuaggi e in una casa piena di trappole esplosive. Ciò porta a un finale tanto sanguinoso quanto divertente.

Come fa Nathan Caine a sopravvivere in Mr. Morfina

La condizione di Nathan lo aiuta a sopravvivere a una lotta mortale

Nonostante abbia subito molte ferite che avrebbero dovuto ucciderlo, Mr. Morfina ha fornito a Nathan Caine un’armatura nella trama, chiarendo subito che non sarebbe morto. Tuttavia, si avvicina all’essere ucciso verso la fine del film. Simon prende il sopravvento su Nathan, promettendo di uccidere Sherry in seguito. Fortunatamente, Sherry si presenta per salvare Nathan all’ultimo minuto.

La lotta passa a Sherry e Simon, con la sorella che cerca di salvare l’uomo che ama. Nathan arriva alla fine della lotta, usando l’osso del braccio per pugnalare il rapinatore, un modo grottesco e memorabile per concludere il climax di Mr. Morfina. Il fatto che Nathan e Sherry si siano salvati a vicenda, invece di essere uno l’eroe e l’altra la damigella, completa il ritratto del personaggio principale, riaffermando il tema che le persone hanno bisogno l’una dell’altra per sopravvivere.

Il film non mostra direttamente come arriva all’ospedale, ma la spiegazione più logica è che Sherry ha chiamato un’ambulanza. In entrambi i casi, il fatto che Nathan Caine sopravviva in qualche modo all’intero film e non abbia conseguenze permanenti dalle ferite è la parte meno realistica di Mr. Morfina, nonostante il thriller d’azione incorpori molti spunti di trama stupidi.

Il grande colpo di scena di Mr. Morfina: il coinvolgimento di Sherry nella rapina e la spiegazione del legame con i rapinatori

Sherry ha accettato il lavoro in banca per ottenere informazioni sulla rapina

Sebbene inizialmente venga presentata come l’interesse amoroso e la damigella in pericolo di Nathan Caine, Mr. Morfina offre un divertente colpo di scena al personaggio: lei è coinvolta nella rapina. Il trailer ha anticipato il grande colpo di scena di Mr. Morfina facendo sì che i rapinatori portassero via Sherry dalla banca senza puntarle una pistola alla testa, e non la si vede legata. Nonostante ciò, il coinvolgimento o meno di Sherry nella rapina sembra ambiguo quando si ritrova da sola con i rapinatori. Sembra arrabbiata e provocatoria nei confronti dei suoi rapitori. Tuttavia, alla fine della scena, rivelano che è la sorella di Simon, uno dei cattivi.

Man mano che il film procede, continuano a rivelare altre informazioni sulla rapina e sul suo legame. Ha ottenuto il lavoro in banca in modo che potessero ottenere il codice per il caveau. Sebbene non sia dichiarato direttamente, il dialogo tra Sherry e Simon implica fortemente che lei sia uscita con Nathan Caine solo per ottenere il codice da lui. Nonostante il suo coinvolgimento nella rapina, Sherry ha una parvenza di morale fin dall’inizio. Ha accettato di fare la rapina solo se non avessero ucciso nessuno.

Perché Sherry tradisce i rapinatori e salva Nathan

L’amore di Sherry per Nathan e i suoi valori contribuiscono al suo tradimento

Sebbene inizialmente si avvicini a Nathan per ottenere il codice della banca, Sherry si innamora del suo collega nel giro di 24 ore. I due si legano perché entrambi hanno aspetti di sé che vogliono nascondere. Nathan condivide con Sherry di vivere con insensibilità congenita al dolore e anidrosi. Sebbene sia leggermente meno cauta sul suo segreto rispetto a Nathan, Sherry in seguito rivela di essersi autolesionata. Il momento in cui mostra il suo stomaco, coperto di cicatrici, a Nathan sembra profondamente intimo. Questa connessione ha indubbiamente contribuito al tradimento del fratello da parte di Sherry.

Inoltre, Sherry non sembra mai del tutto a suo agio con la rapina, arrabbiandosi con Simon per il fatto che ha ucciso il direttore della banca e diversi agenti di polizia. Come Nathan Caine, non ha problemi con il furto. È a suo agio con l’idea che Simon prenda i soldi e se ne vada se lascia che tutti vivano. In definitiva, la differenza tra i valori di Simon e Sherry sulla violenza implica che, in ogni scenario, lei lo tradirebbe a un certo punto. La sua connessione con Nathan Caine serve solo da catalizzatore per accelerare il processo.

Cosa significa la fine di Mr. Morfina per il futuro di Nathan e Sherry

Nathan e Sherry sono ancora una coppia alla fine di Mr. Morfina

La fine di Mr. Morfina include due salti temporali che forniscono dettagli sui futuri individuali di Nathan e Sherry, così come sulla loro storia d’amore. Dopo aver ucciso Simon con l’osso del braccio, Nathan perde conoscenza e si sveglia giorni dopo in ospedale. L’agente di polizia che lo ha aiutato durante Mr. Morfina gli rivela che se l’è cavata facilmente, ottenendo solo arresti domiciliari e libertà vigilata per tutti i suoi crimini. Il film fa un altro salto in avanti di un anno.

Nathan Caine è completamente guarito senza conseguenze durature, che è una delle parti meno realistiche del film di Jack Quaid. Ha ancora una stretta amicizia con Roscoe, ma lo lascia nel bel mezzo di una lotta ai videogiochi per andare a un appuntamento con Sherry. Il film poi passa a Nathan e Sherry che festeggiano il loro anniversario nella sala visite della prigione, confermando che stanno ancora insieme dopo il tradimento di Sherry, l’omicidio di Simon da parte di Nathan e la sua messa in prigione.

Nathan sta contando i giorni che mancano alla sua uscita, dimostrando di essere innamorato di lei tanto quanto lo era lei quando sono usciti per la prima volta. Tuttavia, il fatto che mangi la crostata di ciliegie indica che non sta trascorrendo il tempo in cui Sherry è in prigione per isolarsi dalla società come prima. Sherry gli ha insegnato a correre dei rischi e lui continua a farlo anche senza di lei al suo fianco.

Il vero significato del finale di Mr. Morfina

Mr. Morfina dice agli spettatori che i rischi valgono la gioia

Mr. Morfina rende il suo messaggio chiaro all’inizio del film quando Nathan e Sherry vanno al ristorante. Lui le dice che non può mangiare cibi solidi a causa delle sue condizioni, e lei lo esorta a provarci. Nathan è molto più felice dopo aver mangiato la crostata di ciliegie, confermando il messaggio che non puoi vivere la tua vita nella paura se questo significa non provare gioia.

Il finale di Mr. Morfina ribadisce il tema due volte durante l’appuntamento di Sherry e Nathan nella sala visite della prigione. Lui le mostra il tatuaggio finito, raffigurante il cavaliere e la principessa che combattono per salvarsi a vicenda. Sono in pericolo, ma ne vale la pena per via del loro amore reciproco.

Poi, nell’inquadratura finale del film, Nathan dà un morso alla crostata di ciliegie che ha portato in prigione e sorride, con un chiaro riferimento alla scena iniziale. L’inquadratura di Nathan che mangia la crostata è un momento di ritorno piacevole e idealistico che consente al pubblico di riflettere su quanto lontano sia arrivato il coraggioso protagonista dalla prima volta che ha mangiato quel cibo.

Little Siberia: la spiegazione del finale del film

Little Siberia: la spiegazione del finale del film

È da poco su Netflix il film Little Siberia, una commedia nera finlandese diretta da e incentrata sui temi della punizione e del perdono, sul ciclo della redenzione che sembra particolarmente difficile da ottenere ma sfuggente. I personaggi mentono, truffano e si manipolano a vicenda, tutto per un briciolo di felicità e per prospettive migliori che sembrano impossibili da raggiungere nella loro piccola città. Tutti si conoscono e i segreti non possono essere nascosti nell’oscurità troppo a lungo. Nel film, dunque, Joel – uno dei protagonisti – subisce un cambiamento radicale nella sua mentalità e finalmente affronta la sua crisi esistenziale di fede.

La mancanza di fede di questo pastore lo spinge a prendere misure drastiche nel corso della storia, quasi come un modo per trovare una risposta a tutti i suoi problemi. Tuttavia, più cede alla sua disperazione, più si rende conto che la verità è sempre stata vicina al suo cuore. Invece, la sua ossessione per il meteorite, proprio come il resto della città, gli fa perdere di vista le cose importanti della vita. Verso i momenti finali, il film si addentra dunque nella psiche interiore di Joel e anche nella divina provvidenza che ha cercato come rimedio a tutti i suoi problemi. Tuttavia, questo avviene al prezzo di molte lotte, anche personali, spirituali ed emotive.

La trama di Little Siberia

La storia inizia con un uomo sdraiato sulla neve con un coltello che gli esce dal petto. Vediamo una visione dell’Universo e dei suoi vari stadi evolutivi attraverso miliardi di anni. Alla fine, una roccia si stacca da una cintura di asteroidi e si dirige verso la Terra. Quattordici giorni prima della nostra scena d’apertura, un uomo viene mostrato alla guida di un’auto spericolata per le strade di una remota cittadina chiamata Hurmevaara. Nel frattempo, una coppia sta facendo sesso nella propria camera da letto. Improvvisamente, l’intero cielo notturno inizia a brillare di un colore rosso brillante. L’autista sbanda e si ferma prima di urtare una roccia sul ciglio della strada.

Quando il bagliore si spegne, l’autista si accorge che c’è un buco nel tetto dell’auto e nel sedile del passeggero. Un meteorite è atterrato all’interno del suo veicolo proprio prima che l’uomo finisse dritto contro la roccia. Il mattino seguente, il pastore di nome Joel si reca dal suo cliente, Matias. I due hanno una conversazione esoterica che si conclude con la fuga del primo. Mentre si trova in città, il protagonista viene poi segnalato da un uomo di nome Jukkis, che vuole che si occupi del servizio di guardia al museo. Il meteorite della notte precedente è stato lì esposto e si prevede che porterà grande fortuna al villaggio. Il pastore decide quindi di partecipare a un evento cittadino in cui Jukkis parla dei benefici del meteorite.

Tommi Korpela in Little Siberia
Tommi Korpela in Little Siberia. Cr. Courtesy of Netflix © 2024

Lì, la moglie di Joel, Krista gli comunica una notizia scioccante: è incinta. Il giorno seguente Joel si reca quindi dal suo medico con la scusa di un controllo. La verità è che una ferita militare che si è procurato in passato lo ha reso incapace di avere figli. Si sottopone dunque ad alcuni esami per verificare se è ancora così. Sapendo di essere sterile, Joel sospetta che la moglie possa averlo tradito, soprattutto alla luce di questa gravidanza. A peggiorare la situazione, a lezione di danza la vede scambiare qualche parola con Raystis, un abitante della zona che gestisce una palestra. Ma Joel non può preoccuparsi più di troppo di questo, in quanto quella sera stessa deve fare da guardia al museo.

Quando tutti se ne vanno, passa quindi un po’ di tempo da solo a fissare il meteorite. Veniamo così a sapere che il pastore sta attraversando una grave crisi di fede ed è alla ricerca di segni di Dio, di un miracolo. La sua tranquillità viene interrotta da Tarvainen, l’uomo che ha trovato il meteorite, che si ferma al museo per rivedere la roccia, ma Joel lo manda via. Poco dopo, però, un gruppo di rapinatori irrompe nell’edificio e fugge con qualcosa. Il pastore li segue fino all’esplosione di un’auto. In seguito scopre che sono fuggiti con una bomba a mano e non con il meteorite.

La spiegazione del finale di Little Siberia: qual è il miracolo? Come fa Joel a riaccendere la sua fede?

La crisi di fede di Joel attraversa tutta la narrazione e rimane l’elemento più importante del suo viaggio. Dopo anni in cui non è riuscito a concepire un figlio con Krista, l’uomo ha perso la fiducia in un potere superiore, anche quando predica la sua parola. Tutto ciò che desidera è un grande gesto che dimostri l’esistenza di Dio. Tuttavia, è diventato così cinico che anche l’atterraggio di un meteorite non ha un grande effetto su di lui. Cerca invece qualcosa di monumentale e impressionante, qualcosa che non possa essere confutato in nessun modo. Con il passare del tempo, questo pensiero si rivela errato. Joel si rende infatti conto di aver cercato un miracolo nel posto sbagliato.

Eero Ritala, Martti Suosalo e Nelly Juulia Kärkkäinen in Little Siberia
Eero Ritala, Martti Suosalo e Nelly Juulia Kärkkäinen in Little Siberia. Cr. Courtesy of Netflix © 2024

Il più grande segno della divina provvidenza è sempre stato al suo fianco e gli ha tenuto compagnia durante i suoi peggiori dolori: sua moglie, Krista. Joel non riesce però a vedere la devozione della moglie nei suoi confronti perché si concentra su tutte le cose negative della sua vita, la più grande delle quali è la sua incapacità di dare un figlio a Krista. Di conseguenza, ha sviluppato una profonda insicurezza su se stesso e sulla sua relazione. Pensa che Krista sia disposta a lasciarlo in qualsiasi momento a causa della sua infertilità. Di conseguenza, inizia a credere che lei lo tradisca. Non riesce invece a riconoscere la possibilità di un miracolo nella loro capacità di concepire un figlio.

In un certo senso, quindi, la sua infertilità e la sua crisi di fede si sono intrecciate in un complesso pasticcio, alimentandosi a vicenda. Inizia a credere che, qualunque cosa faccia, Krista non sarà mai felice con lui. Questo gli consente una facile via d’uscita quando il meteorite atterra in città. Si convince che la roccia sia un segno di Dio piuttosto che il dolore che prova pensando alle sue mancanze. Joel impiega dunque molto tempo per superare i suoi demoni. I suoi sentimenti interiorizzati di inadeguatezza sono un misto di convinzioni personali e di una devozione spirituale in declino. Di tanto in tanto lo vediamo piangere davanti a Dio. È un segno che cerca disperatamente delle risposte alla situazione desolante in cui si trova.

In effetti, solo alla fine, quando Krista e Joel iniziano ad affrontare più apertamente i loro problemi, il pastore comincia a rendersi conto della follia del suo pensiero. Rimane ostinatamente convinto che lei lo abbia tradito per rimanere incinta, perché è quello che “vuole” credere. Pensa di essere incapace di amarla perché non può darle ciò che vuole. Nella sua testa, è una conclusione scontata che lei sia andata a letto con Jukkis o Raystis per avere il bambino. A un certo punto, lo accetta persino come qualcosa di naturale. Quando però Jukkis rivela che anche lui è sterile, Joel si rende conto che molte delle ipotesi che aveva in testa sono sbagliate.

Pensava che Krista avesse avuto un figlio da un altro. Non ha mai pensato che a lui sarebbe potuto accadere un miracolo. Nei momenti finali del film, Joel subisce un cambiamento radicale nella sua mente, rendendosi conto di aver sbagliato a credere nelle cose solo perché pensava di non meritare amore e attenzione. La sua fede era forte solo quanto le sue convinzioni gli dicevano. Dice a sua moglie che lei è il suo miracolo. Per tutto questo tempo, è stato uno sciocco a non accorgersi della cosa più importante della sua vita. Lei e il loro bambino non ancora nato sono i miracoli che stava cercando. Invece, ha perso la concentrazione e ha pensato che il meteorite fosse la risposta a tutti i suoi problemi. Queste parole confermano il suo amore per la moglie e la sua fede ritrovata.

Eero Ritala e Mazdak Nassir in Little Siberia
Eero Ritala e Mazdak Nassir in Little Siberia. Cr. Courtesy of Netflix © 2024

Come fa Joel a salvare Krista?

Dopo che Jukkis passa da casa e racconta a Joel della sua infertilità, il protagonista inizia a rimpiangere gli ultimi scambi con Krista. Gli appare evidente che lei non lo ha mai tradito. Tuttavia, a causa del precedente ultimatum di lei che intendeva lasciarlo a meno che lui non rinunciasse alla sua ossessione, crede che lei abbia mantenuto la parola. Qualche istante dopo, riceve una telefonata da una persona sconosciuta che gli dice di rubare il meteorite quella notte se vuole rivedere sua moglie. Joel va quindi a trovare Karolina al Golden Moon, dove scopre che la donna è l’artefice della recente telefonata. Vuole la roccia per sé perché si è stancata di vivere a Hurmevaara. Gli dà quindi istruzioni dettagliate su cosa fare durante il furto.

Se lui seguirà i suoi ordini, gli prometterà che uscirà da questa situazione come un eroe e che riavrà sua moglie. Quella sera, dunque, Joel inizia il suo turno di notte armato di un fucile con un solo colpo in canna. Come da istruzioni di Karolina, trova un ladro che sta entrando dal retro: Petar. Minacciandolo con il fucile, ordina a Petar di attaccare le mani e la lingua a un palo di metallo congelato, prevedendo che questo lo terrà occupato per un bel po’ di tempo. Una volta all’interno del museo, si presenta Karolina e ordina a Joel di rompere l’involucro di vetro intorno alla roccia. Lo fa perché, in quel modo, non ci saranno impronte digitali per le autorità e sembrerà un’effrazione. A sorpresa, anche Petar entra nell’edificio, dopo essersi in qualche modo strappato la lingua e le braccia dal palo.

Il trio viene però interrotto da Tarvainen, che prende la pietra e fugge via. Joel riesce però a trovare Tarvainen a casa sua, consolandolo riguardo alle sue recenti riflessioni filosofiche ed esistenziali. La situazione si calma momentaneamente, ma poi Tarvainen pugnala improvvisamente Joel al petto. Ferito, il pastore insegue Tarvainen nel fiume ghiacciato, cercando disperatamente di recuperare il meteorite, l’unico modo per salvare Krista. Lì, il ghiaccio crolla sotto i piedi di Tarvainen, che cade così nell’acqua gelida con il meteorite. Joel, sopraffatto dalla disperazione e dalle ferite, si sdraia sul ghiaccio. Ha di nuovo una visione grandiosa dell’universo e della bellezza della vita.

Malla Malmivaara in Little Siberia
Malla Malmivaara in Little Siberia. Cr. Courtesy of Netflix © 2024

A quel punto si riprende e torna a casa. Riceve il messaggio che Krista sarà restituita a condizione che Joel consegni la roccia alla palestra di Raystis. Per farlo, decide allora di usare una roccia normale al posto del meteorite. Giunto alla palestra, Joel nota che Raystis è stato agganciato a una bomba a mano. Se smette di correre sul tapis roulant, la bomba esploderà. L’uomo rivela di essere stato lui a rapire Krista perché la sua azienda è sul punto di fallire. Ora Petar e Karolina l’hanno però in pugno. Joel si reca quindi nel retro del negozio per impedire che il loro piano vada a buon fine. I due entrano però in una situazione di stallo quando Karolina mostra la sua vera natura sparando a Petar.

Tutto ciò che vuole è una possibilità di libertà. Fa quindi uscire Krista sotto la minaccia di una pistola per recuperare la borsa con la pietra da Joel. Tuttavia, Joel riesce a inviare un messaggio in codice a Krista, dicendole di “piroettare” mentre usa l’unico proiettile del suo fucile per abbattere Karolina, salvando così la vita di sua moglie. Dopo un salto temporale, scopriamo anche che il pastore, nonostante le ferite, è vivo e vegeto e conduce una felice vita familiare con Krista e il suo bambino appena nato, avendo così ritrovato la fede e la gioia di vivere.

Che cosa simboleggia il meteorite?

All’inizio di Little Siberia, tutti gli abitanti della città sono ossessionati dalla piccola roccia e desiderano possederla per i loro scopi personali. Alla fine, tuttavia, il meteorite giace sul fondo del fiume ghiacciato, dimenticato dagli abitanti della città che hanno trovato uno sbocco migliore per il loro entusiasmo. In un certo senso, questo rappresenta la crescita della personalità di tutti, in particolare di Joel. Il pastore era convinto che il meteorite fosse un segno della presenza di Dio e un suo messaggio dal cielo. Anche Tarvainen esprime la stessa idea a Joel. Tutti credono che la roccia contenga una ricetta segreta per la salvezza. Tuttavia, dopo una serie di lotte, il suo valore diminuisce nella mente di tutti coloro che ne sono coinvolti.

Tre rivelazioni: guida al cast e ai personaggi del thriller di Netflix

Una recente aggiunta al catalogo di film di Netflix è Tre rivelazioni, un thriller con un piccolo ma notevole cast di star sudcoreane. In esso, il pubblico segue le vicende di due diversi personaggi. Uno è un pastore che crede che punire i criminali non solo sia necessario, ma sia un atto di intervento divino. Il secondo è un assassino a piede libero, il cui passato è però tormentato e la cui psiche è tutto fuorché a posto. Infine, c’è una giovane detective che è sulle tracce di un caso di persona scomparsa, ma che è impantanata dai ricordi della sorella che non è riuscita a salvare da un caso simile. In qualche modo, queste due persone diverse trovano la strada per entrare l’una nella vita dell’altra.

Tre rivelazioni potrà avere un piccolo cast, ma è compensato da grandi nomi. Ad esempio, il film è diretto da Yeon Sang-ho, la cui fama è dovuta soprattutto alla regia del film horror del 2016 Train to Busan. Da allora, Yeon ha continuato a realizzare film d’azione e di fantascienza dark, oltre a scrivere e dirigere popolari K-drammi di Netflix come Hellbound e Parasyte: The Grey. Yeon è affiancato da un premio Oscar d’eccezione quale Alfonso Cuarón, che ha prodotto il film ed è noto per titoli come Roma, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban e Gravity. In questo articolo, scopriamo però di più sui tre protagonisti di Tre rivelazioni.

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Shin Hyun-been in Tre rivelazioni
Shin Hyun-been nel ruolo di Lee Yeon-hui in Tre rivelazioni. Cr. Cho Wonjin/Netflix © 2025

La trama di Tre rivelazioni

Il thriller coreano inizia con Min-chan, un pastore appassionato che accoglie nella sua congregazione un criminale incallito, Yang-rae. Tuttavia, quando Min-chan scopre che suo figlio potrebbe essere scomparso, sospetta immediatamente di Yang-rae e cerca di dargli la caccia, provocando però la sua scomparsa. Il giorno seguente, si scopre che il figlio di Min-chan è stato ritrovato, ma che in realtà è stato rapito un altro bambino. La detective Yeon-hee indaga, turbata dal caso di Yang-rae perché dietro la morte di sua sorella c’è proprio lui. Da qui, Yeon-hee tenterà dunque a scoprire il ruolo di Min-chan e Yang-rae nella scomparsa di A-yeong.

Il cast e i personaggi di Tre rivelazioni

Ryu Jun-yeol nel ruolo del pastore Min-chan

Ryu Jun-yeol è nato a Suwon, nella provincia di Gyeonggi, in Corea del Sud. Ha iniziato a recitare nel 2012, ricoprendo ruoli minori in cortometraggi e in televisione. Nel 2015 si è fatto notare per il suo ruolo nel thriller mistery Socialphobia e subito dopo ha ottenuto il ruolo di Kim Jung-hwan in Reply 1988. Negli ultimi anni, Ryu ha recitato in numerosi film, come A Taxi Driver, The Night Owl e Alienoid. È anche apparso nel dramma K 2024 di Netflix, The 8 Show. In Tre rivelazioni, interpreta il pastore troppo zelante Min-chan.

Ryu Jun-yeol e Shin Min-jae in Tre rivelazioni
Ryu Jun-yeol nel ruolo di Sung Min-chan, Shin Min-jae nel ruolo di Kwon Yang-rae in Tre rivelazioni. Cr. Cho Wonjin/Netflix © 2025

Shin Hyun-been nel ruolo della Detective Yeon-hee

Shin Hyun-been è un’attrice nata in Corea del Sud. Nel 2010, ha dato il via alla sua carriera apparendo nel film commedia nera He’s On Duty, che le è valso il premio come miglior attrice esordiente al 47° Baeksang Arts Awards. Poco dopo, ha fatto il salto di qualità recitando nel K-dramma Warrior Baek Dong-soo. Per i successivi anni Shin è passata un po’ inosservata, finché non ha avuto una seconda impennata di popolarità recitando nella serie crime mystery Confession e nel medical drama Hospital Playlist. Tre rivelazioni vede Shin nel ruolo della detective traumatizzata Yeon-hee.

Shin Min-jae nei panni dell’ex detenuta Yang-rae

L’ultimo membro importante del cast di Tre rivelazioni è Shin Min-jae. L’attore sudcoreano ha esordito nel 2016 con il musical Delta Boys. Da allora, ha assunto diversi ruoli minori in film come Night of the Undead e Smugglers. In particolare, Shin ha collaborato con il regista Yeon Sang-ho in tre diverse occasioni, apparendo in Jung_E, Parasyte: The Grey e ora in Tre rivelazioni. Il ruolo di Shin in quest’ultimo film è quello dell’assassino ed ex detenuto di nome Yang-rae, che potrebbe avere a che fare con il caso della persona scomparsa.

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