Home Blog Pagina 769

Spectre, ufficiale: Sam Smith per la canzone

0
Spectre, ufficiale: Sam Smith per la canzone

È ufficiale, dopo l’immagine teaser di ieri, la conferma arriva tramite il profilo twitter di Spectre: Sam Smith, cantante britannico, sarà la voce che accompagnerà la prossima avventura dell’agente segreto al servizio di Sua Maestà. Il brano si intitola Writing’s On The Wall.

SPECTRE: MONICA BELLUCCI E LÉA SEYDOUX NEL NUOVO VIDEO

[nggallery id=1264]

SPECTRE: FULL TRAILER ITALIANO CON DANIEL CRAIG

Spectre-filmIl film, diretto da Sam Mendes (American Beauty, Skyfall), uscirà nelle sale il prossimo 6 novembre. Bond sarà impegnato a scoprire la terribile verità dietro all’organizzazione criminale SPECTRE (aka Special Executive for Counter-intelligence, Terrorism, Revenge and Extortion), mentre M combatte le forze politiche per tenere in vita i servizi segreti.

A fianco di Daniel Craig, che vedremo vestire i panni di James Bond per la quarta volta, ci saranno Ben Wishaw (nel ruolo di Q), Naomie Harris (Moneypenny), Ralph Fiennes (M), Christoph Waltz (Oberhauser), Monica Bellucci (Lucia Sciarra), David Bautista (Mr. Hinx), Léa Seydoux (Madeleine Swann) e Stephanie Sigman (Estrella).

Spectre, set: l’Aston Martin sfreccia per le strade di Roma [Video]

0

Continuano ad arrivare video dal set romano di Spectre, l’attesissimo nuovo capitolo del franchise di James Bond, interpretato ancora una volta da Daniel Craig, ma  questa volta è nuovamente l’Aston Martin protagonista in uno scontro a tutto gas con la Jaguar C-X75:

http://youtu.be/qhrZCVhjTh0

https://www.youtube.com/watch?v=FddzFL6ZyVU

https://www.youtube.com/watch?v=0jICUqybL9E

GUARDA ANCHE: Spectre: ancora video dal set di Roma

Spectre-posterIl primo membro del cast di Spectre è la Aston Martin, della quale è stato presentato un nuovo modello, la DB10. Gli altri membri del cast sono: Bew Wishaw, Naomie Harris, Ralfh Fiennes, Andrew Scott, Rory Kinnear, Dave Bautista, Monica Bellucci, Lea Seydoux, Christoph Waltz e last but not least Daniel Craig.

La sceneggiatura sarà scritta da John Loga, Neal Purvis e Robert Wade, il film sarà prodotto da Barbara Broccoli, Callum McDougall e Michael G. Wilson, alle musiche Thomas Newman, alla fotografia Hoyte Van Hoytema. Il film sarà diretto da Sam Mendes.

Sinossi: un messaggio criptico dal passato di Bond porta l’agente 007 a seguire una pista per smascherare una minacciosa organizzazione. Mentre M lotta contro le forze politiche per tenere in vita i servizi segreti, Bond tenterà di aggirare numerosi inganni e svelare la terribile verità che si cela dietro SPECTRE.

Spectre, set Roma: inseguimento al Colosseo [VIDEO]

0
Spectre, set Roma: inseguimento al Colosseo [VIDEO]

Continuano le riprese di Spectre a Roma e oggi dopo le immagini sul Tevere di ieri è la volta del Colosseo dove sono state girate alcune sequenze d’inseguimento. Il primo membro del cast di Spectre è la Aston Martin, della quale è stato presentato un nuovo modello, la DB10. Gli altri membri del cast sono: Monica Bellucci, Christoph Waltz, Léa Seydoux, Jesper Christensen, Ralph Fiennes, Naomie Harris, Ben Whishaw, Andrew Scott, Rory Kinnear, Dave Bautista last but not least Daniel Craig.

La sceneggiatura sarà scritta da John Loga, Neal Purvis e Robert Wade, il film sarà prodotto da Barbara Broccoli, Callum McDougall e Michael G. Wilson, alle musiche Thomas Newman, alla fotografia Hoyte Van Hoytema. Il film sarà diretto da Sam Mendes.

Sul Tevere:

 

Spectre, set a Roma: i sampietrini fermano James Bond [foto]

0

Un’uggiosa domanica mattina, in tinta con il completo grigio fumo di James Bond/Daniel Craig, fa da sfondo al set romano di Spectre. Oggi si sarebbe dovuta girare la terza scena capitolina del film diretto da Sam Mendes, ma qualcosa è andato storto, o meglio, lento. La potente Aston Martin, guidata con sicurezza di superspia da Daniel Craig, non ha potuto superare i 70 chilometri all’ora, merito dei sampietrini del centro di Roma, che già tanti tacchi da signora e tanti ammortizzatori hanno rovinato nel corso del tempo.

Ecco le foto dal set:

[nggallery id=1264]

Spectre-posterIl primo membro del cast di Spectre è la Aston Martin, della quale è stato presentato un nuovo modello, la DB10. Gli altri membri del cast sono: Bew Wishaw, Naomie Harris, Ralfh Fiennes, Andrew Scott, Rory Kinnear, Dave Bautista, Monica Bellucci, Lea Seydoux, Christoph Waltz e last but not least Daniel Craig.

La sceneggiatura sarà scritta da John Loga, Neal Purvis e Robert Wade, il film sarà prodotto da Barbara Broccoli, Callum McDougall e Michael G. Wilson, alle musiche Thomas Newman, alla fotografia Hoyte Van Hoytema. Il film sarà diretto da Sam Mendes.

Spectre, Pierce Brosnan “Storia debole ed è davvero troppo lungo”

0

Nonostante un box office importante per molti Spectre è stata un’autentica delusione, e cosi come la stampa anche l’attore Pierce Brosnan, ex James Bond per molti film ha ammesso:

“Avevo grandi aspettative. Ho pensato che fosse troppo lungo. La storia era un po’ debole e poteva essere condensata. Durava troppo a lungo.” Poi ha commentato sul personaggio che egli stesso ha interpretato per molti film e sul fatto che per alcune voci Daniel Crag sarebbe stanco di interpretare:

Spectre: interviste a Daniel Craig, Christoph Waltz, Monica Bellucci e Sam Mendes

“Quando finisci di girare un film di Bond, non vuoi sentire il suo nome, vederlo o averci nulla a che fare perché vuoi semplicemente staccare. Dategli un altro anno di pausa e sarà sicuramente di nuovo pronto a entrare in azione. Se avesse avuto una storia più compatta avrebbe avuto un altro classico della saga.”

Cosa sappiamo sul film Spectre

Spectre è un film di spionaggio del 2015 e il ventiquattresimo della serie James Bond prodotta da Eon Productions. Diretto da Sam Mendes e scritto da Neal Purvis, Robert Wade, John Logan e Jez Butterworth, vede nel cast Daniel Craig nei panni di Bond, accanto a Monica BellucciChristoph WaltzLéa Seydoux, Jesper Christensen, Ralph FiennesNaomie HarrisBen Whishaw, Andrew Scott, Rory Kinnear, Dave Bautista. È stato distribuito da Sony Pictures Releasing. Nel film, Bond viene a conoscenza di Spectre , un’organizzazione criminale internazionale guidata da Ernst Stavro Blofeld (Waltz).

Nonostante inizialmente avesse affermato che non avrebbe diretto Spectre, Mendes ha confermato il suo ritorno nel 2014 dopo che Nicolas Winding Refn ha rifiutato di dirigere; Mendes è diventato il primo a dirigere successivi film di James Bond dopo John Glen . L’inclusione di Spectre e dei personaggi associati segnò la fine della controversia Thunderball , in cui Kevin McClory e Fleming furono coinvolti in lunghe controversie legali sui diritti cinematografici del romanzo; Spectre è il primo film a presentare questi elementi dai tempi di Diamonds Are Forever (1971). Dopo l’ hacking della Sony Pictures, è stato rivelato che Sony ed Eon si sono scontrati per quanto riguarda la finanza, le acrobazie e le location delle riprese; Si stima che Spectre abbia un budget finale di 245-300 milioni di dollari, rendendolo uno dei film più costosi mai realizzati . Le riprese principali sono iniziate a dicembre 2014 e sono durate fino a luglio 2015, con location delle riprese tra cui Austria, Regno Unito, Italia, Marocco e Messico.

Spectre, Foto: ecco Dave Bautista e Lea Seydoux

0

Disponibili le nuove immagini dal set di Spectre, il 24° film di James Bond diretto da Sam Mendes, che vede ancora una volta Daniel Craig vestire i panni dell’agente 007. Nelle foto per la prima volta vediamo Dave Bautista, oltre a Lea Seydoux:

[nggallery id=1264]

“Le ragioni per cui ho scelto di dirigere il secondo film di Bond sono le stesse per cui dirigo qualsiasi altro film, tutto ha a che fare con la storia – ha spiegato Sam Mendes -. Ciò che emerge in SPECTRE è che la storia è condotta interamente da Bond, in missione sin dall’inizio. Si tratta di capire – ha aggiunto – se a lui importi continuare o meno con la vita che ha sempre fatto e scoprire quale sarà la sua scelta. Per avere la risposta non dovrete far altro che vedere il film”.

La sceneggiatura è di John Logan e Neal Purvis & Robert Wade; Hoyte van Hoytema è il direttore della fotografia mentre al montaggio troviamo Lee Smith. Le scenografie di SPECTRE sono di Dennis Gassner, i costumi di Jany Temime e le musiche di Thomas Newman. SPECTRE sarà al cinema dal 6 novembre 2015, distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

Sinossi: un messaggio criptico dal passato di Bond porta l’agente 007 a seguire una pista per smascherare una minacciosa organizzazione. Mentre M lotta contro le forze politiche per tenere in vita i servizi segreti, Bond tenterà di aggirare numerosi inganni e svelare la terribile verità che si cela dietro SPECTRE.

GUARDA ANCHE: Spectre: ancora video dal set di Roma

Il primo membro del cast di Spectre è la Aston Martin, della quale è stato presentato un nuovo modello, la DB10. Gli altri membri del cast sono: Bew Wishaw, Naomie Harris, Ralfh Fiennes, Andrew Scott, Rory Kinnear, Dave Bautista, Monica Bellucci, Lea Seydoux, Christoph Waltz e last but not least Daniel Craig.

La sceneggiatura sarà scritta da John Loga, Neal Purvis e Robert Wade, il film sarà prodotto da Barbara Broccoli, Callum McDougall e Michael G. Wilson, alle musiche Thomas Newman, alla fotografia Hoyte Van Hoytema. Il film sarà diretto da Sam Mendes.

Spectre, foto da set: si gira all’EUR

0
Spectre, foto da set: si gira all’EUR

Come sappiamo sono iniziate le riprese a Roma di Spectre, prossimo capitolo del franchise di successo su James Bond con protagonista Daniel Craig. Ebbene le riprese attualmente sono in corso all’EUR, dove il museo della Civiltà Romana si è trasformato per l’occasione in un cimitero dopo che il Verano non ha rilasciato le autorizzazioni necessarie.

Il primo membro del cast di Spectre è la Aston Martin, della quale è stato presentato un nuovo modello, la DB10. Gli altri membri del cast sono: Bew Wishaw, Naomie Harris, Ralfh Fiennes, Andrew Scott, Rory Kinnear, Dave Bautista, Monica Bellucci, Lea Seydoux, Christoph Waltz e last but not least Daniel Craig.

La sceneggiatura sarà scritta da John Loga, Neal Purvis e Robert Wade, il film sarà prodotto da Barbara Broccoli, Callum McDougall e Michael G. Wilson, alle musiche Thomas Newman, alla fotografia Hoyte Van Hoytema. Il film sarà diretto da Sam Mendes.

Fonte: RP.it

Spectre, ecco il videoclip di Writing’s on the Wall con Sam Smith

0

Ecco il videoclip di Writing’s on the Wall, la canzone che farà da colonna sonora a Spectre, 24° film sull’agente James Bond, ancora una volta interpretato da Daniel Craig e diretto da Sam Mendes.

[nggallery id=1264]

Il film, diretto da Sam Mendes (American Beauty, Skyfall), uscirà nelle sale il prossimo 6 novembre. Bond sarà impegnato a scoprire la terribile verità dietro all’organizzazione criminale SPECTRE (aka Special Executive for Counter-intelligence, Terrorism, Revenge and Extortion), mentre M combatte le forze politiche per tenere in vita i servizi segreti.

A fianco di Daniel Craig, che vedremo vestire i panni di James Bond per la quarta volta, ci saranno Ben Wishaw (nel ruolo di Q), Naomie Harris (Moneypenny), Ralph Fiennes (M), Christoph Waltz (Oberhauser), Monica Bellucci (Lucia Sciarra), David Bautista (Mr. Hinx), Léa Seydoux (Madeleine Swann) e Stephanie Sigman (Estrella).

Spectre set: l’Aston Martin finisce nel Tevere [Video]

0
Spectre set: l’Aston Martin finisce nel Tevere [Video]

Continuano le riprese a Roma dell’attesissimo Spectre, il nuovo capitolo del franchise di successo che vede protagonista l’attore Daniel Craig nei panni del noto agente segreto. Ebbene oggi vi segnaliamo le riprese fatte sul lungotevere in cui possiamo vedere l’Aston Martin di Bond finire in acqua:

https://www.youtube.com/watch?v=EtDSeMLKJUo

https://www.youtube.com/watch?v=_RPOczQaP40

https://www.youtube.com/watch?v=tsAvBjC_jY8

[nggallery id=1264]

Spectre-filmL’immagine, appena diffusa dalla Sony e dalla MGM, rivela un Bond che potrebbe non incontrare l’entusiasmo dei fan più puristi del famoso agente segreto con licenza di uccidere. Daniel Craig, infatti, abbandona il vestito classico ed elegante che conosciamo come identificativo della spia a doppio zero, per indossare un sobrio dolcevita. Maglioncino a parte, attorno alle prossime avventure dell’agente (che tuttavia potrebbe non aver abbandonato l’eleganza ed il fascino che lo hanno sempre contraddistinto), c’è grande hype.

Il film, diretto da Sam Mendes (American Beauty, Skyfall), uscirà nelle sale il prossimo 6 novembre. Bond sarà impegnato a scoprire la terribile verità dietro all’organizzazione criminale SPECTRE (aka SPecial Executive for Counter-intelligence, Terrorism, Revenge and Extortion), mentre M combatte le forze politiche per tenere in vita i servizi segreti.

A fianco di Daniel Craig, che vedremo vestire i panni di James Bond per la quarta volta, ci saranno Ben Wishaw (nel ruolo di Q), Naomie Harris (Moneypenny), Ralph Fiennes (M), Christoph Waltz (Oberhauser), Monica Bellucci (Lucia Sciarra), David Bautista (Mr. Hinx), Léa Seydoux (Madeleine Swann) e Stephanie Sigman (Estrella).
Le riprese sono attualmente in corso.

Spectre foto dal set: un funerale a Roma

0

Ecco Daniel Craig e Monica Bellucci sul set di Spectre a Roma, impegnati a girare la scena di un funerale. (Foto Via Coming Soon).

Nella gallery trovate l’immagine:

[nggallery id=1264]

Spectre-posterIl primo membro del cast di Spectre è la Aston Martin, della quale è stato presentato un nuovo modello, la DB10. Gli altri membri del cast sono: Bew Wishaw, Naomie Harris, Ralfh Fiennes, Andrew Scott, Rory Kinnear, Dave Bautista, Monica Bellucci, Lea Seydoux, Christoph Waltz e last but not least Daniel Craig.

La sceneggiatura sarà scritta da John Loga, Neal Purvis e Robert Wade, il film sarà prodotto da Barbara Broccoli, Callum McDougall e Michael G. Wilson, alle musiche Thomas Newman, alla fotografia Hoyte Van Hoytema. Il film sarà diretto da Sam Mendes.

Spectre e Blofeld ritorno nel franchise di James Bond

0
Spectre e Blofeld ritorno nel franchise di James Bond

È stata una lunga battaglia quella tra Kevin McClory  e la MGM per i diritti su alcuni film di James BondNel 1958, infatti, Ian Fleming e Kevin McClory lavorarono su una serie di sceneggiature per portare sul grande schermo James Bond. Una di queste era Thunderball che venne poi sviluppata in un film. Però Fleming decise di tagliare fuori McClory, cosa che bloccò la pellicola prima che iniziasse la pre-produzione. Fleming decise di pubblicare un romanzo proprio su quella sceneggiatura, senza però nominare McClory, che prontamente gli fece causa.

Fleming pagò una cifra a McClory e dovette cedere i diritti delle sceneggiature sviluppate con lui. Nel 1965 uscì Thunderball, che incluse McClory come produttore, che rese complicata la vita della casa di produzione EON con il coinvolgimento della MGM per difendere gli eredi di Fleming. Oggi, finalmente, è arrivata una conclusione a questa infinita diatriba: la EON e la Danjaq (compagnia che gestisce i diritti di sfruttamento della saga di James Bond) hanno acquistato i diritti che erano nelle mani degli eredi di McClory.

Il franchise, quindi, ha riavuto i diritti per raccontare storie come SPECTRE ed Ernst Stavro Blofeld, uno dei cattivi più importanti della saga di Bond. Questa è una notizia molto importante per il futuro del franchise di 007, nonostante non è sicuro che nella sceneggiatura in corso del 24esimo episodio verranno inclusi questi nuovi particolari. Sicuramente li vedremo in un futuro prossimo.

Comingsoon.net

Spectre colonna sonora

Spectre colonna sonora

E’ da ieri al cinema l’atteso Spectre, il nuovo film di James Bond diretto da Sam Mendes e con protagonista Daniel Craig.

Per questo nuovo film il regista Sam Mendes ha voluto di nuovo al suo fianco il compositore Thomas Newman già autore della colonna sonora di 007 – Skyfall. Ecco di seguito track list e brani per l’ascolto.

TRACK LISTINGS

1. Los Muertos Vivos Estan – Thomas Newman, Tambuco
2. Vauxhall Bridge
3. The Eternal City
4. Donna Lucia
5. A Place Without Mercy
6. Backfire
7. Crows Klinik
8. The Pale King
9. Madeleine
10. Kite In A Hurricane
11. Snow Plane
12. L’ Americain
13. Secret Room
14. Hinx
15. Writing’s On The Wall
16. Silver Wraith
17. A Reunion
18. Day Of The Dead – Thomas Newman, Tambuco
19. Tempus Fugit
20. Safe House
21. Blindfold
22. Careless
23. Detonation
24. Westminster Bridge
25. Out Of Bullets
26. Spectre

https://youtu.be/Qd4jGdHYTH8

Spectre a Roma, foto: Daniel Craig, Christoph Waltz, Monica Bellucci e Sam Mendes

Ecco tutte le foto della giornata di ieri, in cui il cast di Spectre, Bond 24, è tornato a Roma, dove quest’inverno ha girato alcune delle scene fondamentali del nuovo film di 007. Presenti alla premiere italiana tantissimi vip di casa nostra e, ovviamente, gli ospiti d’onore: Daniel Craig, Christoph Waltz, Monica Bellucci e il regista Sam Mendes.

Foto di Aurora Leone

Spectral: ecco il trailer dell’action movie prodotto da Netflix

Spectral: ecco il trailer dell’action movie prodotto da Netflix

Netflix ha pubblicato online il primo trailer del film d’azione Legendary Pictures, Spectral, pronto a uscire sia nei cinema che in streaming dal prossimo 9 dicembre.

Il film segue le vicende di un brillante scienziato della DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), inviato in una missione mortale con un gruppo di forze speciali della Delta Force. La missione è perlustrare una zona di guerra dove avvengono misteriose aggressioni paranormali, nome in codice Spectral, che stanno causando inspiegabili morti tra i civili.

Girato principalmente a Budapest, Spectral vanta armi futuristiche realizzate da Weta Workshop di Peter Jackson così come gli effetti visivi di Weta Digital.

Nic Mathieu fa il suo debutto alla regia del film, che è basato su un racconto di Ian Fried e Mathieu, con una sceneggiatura finale da George Nolfi. E ‘stato prodotto da Thomas Tull, Jon Jashni e Jillian Share.

Fonte: CS

Spectacular Spider-Man: sarà questa la nuova trilogia Sony/Marvel?

0

spider-man-11Arriva da Latino-Review un rumors che se confermato ha dell’incredibile. Infatti secondo il sito la Sony, insieme alla Marvel ha intenzione di mettere su Spectacular Spider-Manuna trilogia sull’Uomo ragno che uscirà consecutivamente per tre estati. Inoltre  pare che la Sony abbia cancellato il piano di far uscire una serie di spin-off standalone come Sinister Six e Zia May, ma la vera notizia è che Drew Goddard (precedentemente regista e sceneggiatore di Sinister Six) non è tagliato dal progetto, bensì è il più accreditato a dirigere e scrivere il nuovo film.

LEGGI ANCHE: Spider-Man: anche Josh Hutcherson in lizza?

LEGGI ANCHE: Captain America Civil War: la scelta di Spider-Man in un fan-poster

Alcune dettagli confermano che la storia sarà ambientata al liceo e  con ogni probabilità pensano a lungo termine, dunque per il ruolo si punta su uno sconosciuto che dovrebbe firmare un contratto di più trilogie ( simile a quelli firmati dagli attori di Harry Potter). Ma la cosa interessante è che secondo il sito una parte importante del primo film sarà incentrato su uno scontro con Iron Man per poi lanciare l’assist e passare negli Avengers. Inoltre questo film dovrebbe presentare una serie di accenni ai Sinistri Sei per poi riprendere il discorso sugli spin-off.

Ora, le indiscrezioni sono solo rumors dunque non c’è nulla di ufficiale, anche se il noto sito The Wrap ha pubblicato le stesse anticipazioni, e addirittura Badass Digest, ha anticipato che c’è la possibilità di vedere Spider-Man già in Doctor Strange. 

Che dire non resta che aspettare ulteriori sviluppi. Intanto commentante e diteci cosa ne pensare.

Spectacular Spider-Man: nuovi dettagli su Drew Goddard

0

drew-goddard-spider-manDopo i dettagli molto interessanti rivelati ieri oggi arrivano nuovi rumors sul possibile prossimo Spectacular Spider-Man targato Sony/Marvel. Questa volta tutti i rumors coinvolgono il regista Drew Goddard.

LEGGI ANCHE: Spectacular Spider-Man: sarà questa la nuova trilogia Sony/Marvel?

Infatti, il The Wrap rivela che l’accordo è tutt’altro che certo, dato che il regista non ha ancora incontrato la Marvel come anche gli altri pretendenti, anche se anche il The Hollywood Reporter conferma che entrambi gli Studios sono molto interessati al suo talento per scrivere e dirigere la nuova trilogia.

LEGGI ANCHE: Spider-Man: anche Josh Hutcherson in lizza?

LEGGI ANCHE: Captain America Civil War: la scelta di Spider-Man in un fan-poster

Dunque anche se non c’è nessun accordo, è probabile che alla fine sia Goddard il prescelto.

Speciale dietro le quinte di 007 SkyFall di Sam Mandes!

0
Speciale dietro le quinte di 007 SkyFall di Sam Mandes!

Arriva uno speciale dietro le quinte di 007 Skyfall, nuovo atteso film su James Bond diretto da Sam Mandes. Il filmato ripercorre l’incredibile lavorazione del film e include interviste al cast ed alcune scene inedite.

Intanto, approfittiamo dell’occasione per presentarvi la nuova Bond Girl: Bérénice Marlohe

 

Speciale Cannes 2020: annunciato un evento speciale il 27, 28 e 29 ottobre

0

L’ufficio stampa del Festival di Cannes ha annunciato un evento speciale in sostituzione dell’edizione 2020 che è stata annullata a causa della pandemia. Ecco cosa recita il comunicato ufficiale:

“È quello che speravamo tutti, e ora è stato deciso: il Festival sarà a Cannes in questo anno molto speciale, con una parte della selezione ufficiale di Cannes 2020. Questo evento eccezionale, organizzato in collaborazione con il Comune di Cannes, si terrà al Palais des Festivals et des Congrès da martedì 27 a giovedì 29 ottobre.

Questo straordinario evento “2020 Special Cannes” inviterà il grande pubblico all’auditorium Louis Lumière del Palais des Festivals et des Congrès, dove saranno presentate quattro anteprime di film della Selezione Ufficiale 2020, i cortometraggi selezionati in Concorso e i film della Cinéfondation. Una Giuria, la cui composizione sarà annunciata a breve, assegnerà la Palma d’oro ai cortometraggi e i premi Cinéfondation.

L’evento si aprirà con Un triomphe (The Big Hit!) di Emmanuel Courcol e con Kad Merad, alla presenza della troupe cinematografica e con la partecipazione di Memento Films, e si concluderà con l’anteprima di Les Deux Alfred di Bruno Podalydès (The French Tech), alla presenza della regista e attrice protagonista Sandrine Kiberlain, e con la partecipazione di UGC Distribution. Saranno proiettati anche Asa Ga Kuru (True Mothers) (Haut et Court) della regista giapponese Naomi Kawase, regolarmente presente al Festival di Cannes, così come il film d’esordio della regista georgiana Dea Kulumbegashvili, Beginning (Wild Bunch International) che ha vinto la Concha de oro per il miglior film, nonché i premi per il miglior regista, attrice e sceneggiatura al 68esimo Festival Internazionale del Film di San Sebastián.

Pierre Lescure, Presidente del Festival di Cannes: “Siamo felicissimi di vedere il Festival ospitato dal municipio di Cannes in ottobre come ci dispiaceva non aver goduto della sua compagnia a maggio. Grazie a questa collaborazione, i film della Selezione Ufficiale saranno proiettato sulla Croisette. Questo è il nostro modo di essere a Cannes, insieme alla sua popolazione e a tutti i professionisti con cui lavoriamo fianco a fianco ogni anno”.

Thierry Frémaux, Delegato Generale del Festival di Cannes: “La raccolta di quattro film della Selezione Ufficiale, il concorso di cortometraggi, il concorso della scuola di cinema e le cene e gli incontri incarnano la felicità che sentiremo tutti insieme a Cannes ad ottobre! I film della Selezione Ufficiale sono attualmente proiettati per gli spettatori del cinema in Francia, in Europa e nel mondo. È un grande segno vederli fare scalo a Cannes, prima di rivolgere la nostra attenzione alla stagione 2021 “.

David Lisnard, sindaco di Cannes: “Volevamo che la presenza del Festival di Cannes nel 2020 simboleggiasse la nostra lotta a favore del settore degli eventi, che fornisce da vivere a centinaia di famiglie, nonché l’impatto culturale per la nostra città. Era imperativo quindi che il Festival si presentasse a Cannes per questo evento straordinario, che rispetta tutte le solite regole: proiezioni di qualità davanti a un pubblico fisso, in abito da sera, sul famoso red carpet. Tenere Cannes 2020 al Palais des Festivals et des Congrès è una dimostrazione della nostra capacità attenta alla salute, culturale ed economica di ospitare gli eventi più noti, compreso il più famoso e glorioso di tutti: il Festival di Cannes. “

Il 74° Festival di Cannes si svolgerà dall’11 al 22 maggio 2021.

Special Ops: Lioness, le prime foto della serie thriller di Taylor Sheridan con Nicole Kidman

0

Paramount+ presenta le prime immagini in anteprima dell’attesissimo thriller di spionaggio Special Ops: Lioness (precedentemente intitolato “Lioness”). La serie originale, ideata dal candidato all’Oscar Taylor Sheridan, ha come protagonisti l’attrice e produttrice esecutiva Zoe Saldaña, la vincitrice dell’Oscar e produttrice esecutiva Nicole Kidman, Laysla De Oliveira e il premio Oscar Morgan Freeman. Special Ops: Lioness è prodotto da MTV Entertainment Studios e 101 Studios in esclusiva per Paramount+.

La trama e il cast di Special Ops: Lioness

Special Ops: Lioness si basa su un programma realmente esistito e segue Cruz Manuelos (De Oliveira), una giovane Marine dal carattere rude ma appassionato, reclutata per unirsi al Lioness Engagement Team per aiutare a distruggere un’organizzazione terroristica dall’interno. Saldaña interpreterà Joe, la responsabile del programma Lioness incaricata di addestrare, gestire e guidare le sue operatrici sotto copertura.

Special Ops: Lioness avrà come protagonisti principali anche Dave Annable, Jill Wagner, LaMonica Garrett, James Jordan, Austin Hébert, Jonah Wharton, Stephanie Nur e Hannah Love Lanier, mentre il candidato all’Emmy Award Michael Kelly avrà un ruolo ricorrente.

I produttori esecutivi della serie sono Taylor Sheridan, David C. Glasser, Zoe Saldaña, Nicole Kidman, Ron Burkle, Bob Yari, David Hutkin, Jill Wagner, Geyer Kosinski, Michael Malone e John Hillcoat. La serie è l’ultima aggiunta al crescente programma di Sheridan su Paramount+, che comprende 1923, 1883, MAYOR OF KINGSTOWN e TULSA KING, oltre alle prossime serie LAWMEN: BASS REEVES e LAND MAN.

Special Forces – liberate l’ostaggio: recensione

0
Special Forces – liberate l’ostaggio: recensione

In Special Forces – liberate l’ostaggio Elsa Casanova (Diane Kruger) è una giornalista francese impegnata in Afghanistan che, coraggiosamente, denuncia non solo le atrocità provocate dalla guerra, ma soprattutto le condizioni di vita delle donne di quei luoghi. Questo suo interesse per la popolazione femminile, però, infastidisce molto i talebani e soprattutto Zaief (Raz Degan) che, con il suo gruppo, la rapisce con l’intento di giustiziarla. Il Governo Francese, però, una volta informato del sequestro, decide di fare di tutto per salvare la cronista e invia una missione di Forze Speciali con il preciso compito di riportare a casa Elsa viva.

I sei uomini della squadra, diversi in tutto ma accomunati dalla fratellanza e dall’obiettivo comune, non tardano molto a trovare la giornalista e la sua guida ma, una volta liberati gli ostaggi, il compito più arduo consisterà nell’attraversare la bellissima e inospitale natura afgana per mettersi definitivamente in salvo. Così Kovax (Djimon Hounsou), Tic Tac (Benoît Magimel), Lucas (Denis Ménochet), Elias (Raphaël Personnaz), Victor (Alain Figlarz) e Marius si incammineranno in una marcia sfibrante, tra il deserto e i ghiacci delle montagne himalayane, dalla quale non tutti usciranno vivi.

Special Forces – liberate l’ostaggio, diretto dal documentarista Stéphane Rybojad alla sua prima esperienza come regista di un lungometraggio di finzione, risalta nel panorama cinematografico per diversi aspetti. Innanzitutto Special Forces è un film di guerra tecnicamente ben fatto di produzione francese, in secondo luogo la sceneggiatura riesce a controbilanciare in modo credibile scene d’azione con sequenze introspettive e infine le riprese fatte in Tagikistan (al confine con l’Afghanistan) e in Gibuti danno subito l’impatto di un certo tipo di natura, contemporaneamente stupenda e spietata.

La particolarità del territorio e la bravura degli interpreti, che insieme riescono a creare pathos e a conferire la giusta intensità alla maggior parte delle scene, sono l’ingrediente che permette allo spettatore di seguire in costante tensione l’inseguimento da parte dei talebani e soprattutto la marcia forzata che, in termini di durata, rappresenta almeno la metà del film.

A questo prodotto, così ben confezionato, si potrebbero fare i soliti appunti del genere bellico: i talebani sono una massa informe di cattivi con una mira scadente mentre le truppe speciali francesi sono formate da uomini buoni, macchine da guerra con un cuore; le scene delle sparatorie hanno musica rock in sottofondo, operazione che dà sicuramente un buon ritmo al rumore dei fucili e dei mitragliatori ma che purtroppo distoglie l’attenzione dalle conseguenze che provoca un proiettile….

Per non proseguire oltre con quella che potrebbe essere una lunga lista di piccole critiche, però,  si potrebbe fare il lavoro contrario: vedere cioè come in questo film alcuni cliché non vengano utilizzati, ma, in fin dei conti, contraddetti. Special Forces, infatti, nonostante prenda come protagonisti sei militari francesi, non esalta l’esercito, che, si vedrà, non sarà in grado di portare a termine la missione. Zaief, il capo dei Talebani, non è un integralista religioso, ma ha studiato in Inghilterra e probabilmente non disprezza gli occidentali. Il ruolo del soldato coraggioso che salva la povera giornalista indifesa esce dai binari dell’eroe per entrare nei panni dell’uomo che riconosce i suoi limiti.

Proprio in questo sta la grandezza del film: nel mostrare degli uomini capaci di sparare in modo perfetto, ma che diventano piccoli davanti al precipitare degli eventi, minuscoli di fronte alla natura sterminata, uguali e fratelli nelle sofferenze.

Special Forces – liberate l’ostaggio è un buon film d’esordio. Soprattutto per gli amanti del genere.

Special Delivery: dal cast al finale, tutto quello che c’è da sapere sul film

Gli appassionati di questo genere, dunque, potranno trovare qui tutto ciò che ci si aspetta da un film di questo tipo. Grazie al suo passaggio televisivo, sarà dunque possibile scoprirlo e lasciarsi incantare dalle sue tante qualità. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Special Delivery. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai dettagli sul suo finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Special Delivery cast attori

La trama di Special Delivery

Protagonista del film è Eun-ha, una ragazza che all’apparenza lavora in una rimessa al porto di Seoul. In realtà, ha una professione segreta ben diversa: sotto la guida del signor Baek e con la collaborazione del giovane Asif, offre infatti un servizio di “consegne speciali” alla guida di auto truccate, trasportando cose e persone per conto di chi può pagare per le sue capacità tutt’altro che comuni al volante. Una notte, però, le cose prendono una piega inaspettata quando un uomo in fuga da un poliziotto corrotto le affida il figlio Seo-won, assieme alla chiave di sicurezza di un conto in banca pieno di soldi. Per lei sarà l’inizio di un’avventura senza precedenti.

Il cast di attori del film

Ad interpretare la protagonista, Eun-ha, vi è l’attrice Park So-dam, divenuta celebre a livello internazionale per la sua interpretazione di Kim Ki-jung nel film premiato agli Oscar Parasite. Prima di girare questo film, tuttavia, Park So Dam aveva paura di guidare a causa di un suo passato incidente d’auto. Per prepararsi al ruolo, dunque, si è allenata tre mesi prima delle riprese due volte alla settimana con un esperto di arti marziali e la sua controfigura, con l’obiettivo di poter girare quante più scene possibile lei stessa. A causa del particolare colore dei capelli del suo personaggio, inoltre, la produzione ha dovuto affittare un parrucchiere a Busan per tingere i capelli dell’attrice.

Accanto a lei, nel ruolo di Jo Kyung-pil, l’investigatore che le dà la caccia, vi è invece Song Sae-byeok, visto anche nel recente Broker – Le buone stelle. Kim Eui-sung interpreta il ruolo di Baek Kang-cheol, presidente della Baekgang Industries, una società di consegne speciali, mentre Jung Hyeon-jun interpreta Kim Seo-won. Quest’ultimo si è a sua volta distinto per il film Parasite, dove interpretava Da Song, e ritrova dunque qui la sua collega di quel set, Park So-dam. Completano poi il cast Yeon Woo-jin nel ruolo di Kim Doo-shik, il cliente speciale e padre di Seo-won, Yeom Hye-ran in quello di Han Mi-Young, inseguitrice di Eun-ha da parte del Servizio di Intelligence Nazionale e Han Hyun-min nel ruolo di Asif, esperto di riparazioni di veicoli express.

Special Delivery finale

Il finale di Special Delivery

Nel finale di Spiecial Delivery, Eun-ha si ritrova dunque coinvolta in un traffico di gioco d’azzardo illegale di cui l’ufficiale di polizia corrotto Kyeong-pil è l’artefice. Egli sta inseguendo l’ex giocatore di baseball Kim Doo-Sik, ma ancor di più il figlio Seo-won, in quanto vuole recuperare la chiave di sicurezza del conto bancario contenente 30 milioni di dollari, che è in possesso di Seo-won. Ha così inizio un lungo inseguimento tra le strade di Seoul che si risolve solo quando Eun-ha e Kyeong-pil arrivano allo scontro diretto. Lei riesce ad accoltellarlo a morte, ma entrambi finiscono in mare e sembrano annegare. Euh-ha, in realtà, finge la propria morte così da poter sfuggire alla polizia che le dà la caccia.

Il piccolo Seo-won si salva e viene recuperato dalle autorità, venendo poi ammesso in un orfanotrofio e a scuola, potendo così tornare a vivere una vita quanto più normale possibile. Dopo la scuola, tuttavia, Seo-won rincontra finalmente Eun-ha e i due si dirigono verso l’orfanotrofio di Seo-won. Eun-ha, però, riceve un messaggio da un cliente e dice a Seo-won che devono dirigersi verso un punto di raccolta. Questo risvolto finale ci rivela che lei lavora ancora come addetta alle consegne speciali e che dunque potrebbero esserci in serbo altre avventure nel suo futuro. Questo finale, dunque, sembra lasciare aperta la porta per un eventuale sequel, sul quale però al momento non si hanno notizie.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Special Delivery grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 8 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Speak No Evil: la spiegazione del finale del film horror

Speak No Evil: la spiegazione del finale del film horror

La storia vera dietro il film

Per quanto riguarda la genesi del film, Christian Tafdrup ha raccontato di aver avuto l’idea per il film dopo una vacanza in Toscana, durante la quale ha incontrato una coppia amichevole proveniente dai Paesi Bassi. Le due famiglie hanno trascorso molto tempo insieme e quella di Tafdrup ha poi ricevuto un invito dalla famiglia olandese per andare nei Paesi Bassi presso di loro. Tafdrup, però, decise di non accettarla, perché non li conosceva così bene. Il regista non riusciva a smettere di pensare a cosa sarebbe potuto succedere se avesse accettato e alcune delle sue idee più oscure sono diventate la base per la sua sceneggiatura.

Speak No Evil trama film
Lea Baastrup Rønne, Morten Burian, Jesper Dupont e Sidsel Siem Koch in Speak No Evil. © Profile Pictures / Erik Molberg Hansen

La trama e il cast di Speak No Evil

Il film racconta la storia di una famiglia danese, composta da Bjørn, Louise e la figlia Agnes, i quali si recano in visita nel weekend da un’altra famiglia olandese, Patrick e Karin e il figlio Abel, che hanno conosciuto in vacanza. Quelli che dovevano essere dei giorni tranquilli e idilliaci, tuttavia, si trasformano in un vero e proprio incubo quando la famiglia danese scopre che gli olandesi sono in realtà molto diversi da come apparivano. In breve tempo, Bjørn, Louise e Agnes si ritroveranno in trappola in una casa, in cui non avrebbero mai dovuto mettere piede.

Ad interpretare la famiglia danese composta da Bjørn, Louise e Agnes vi sono gli attori Morten Burian, Sidsel Siem Koch e Liva Forsberg. Burian ha recitato anche nei film Un marito fedele La terra promessa, mentre Koch è nota per le serie Doggystyle e Borgen – Il potere. Fedja van Huêt, Karina Smulders e Marius Damslev sono invece gli interpreti di Patrick, Karin e Abel. Oltre ad essere una coppia sullo schermo, van Huêt e Smuldes sono sposati anche nella realtà. Lui è noto per la serie Overspel, mentre lei è celebre per la serie Le imperatrici della notte.

La spiegazione del finale

Il finale di Speak No Evil spiega bene i temi del controverso film horror, anche se fa poco per rendere il suo diabolico colpo di scena più facile da digerire. Come anticipato, nel corso del film si rende sempre più evidente che qualcosa non va nella famiglia olandese. A poco a poco, i gesti di questi ultimi diventano sempre più scortesi, degenerando in veri e propri abusi. Alla fine, Bjørn convince Louise ad andarsene, ma la loro fuga non va secondo i piani. In un classico cliché dei film horror, il finale di Speak no Evil inizia quando l’auto di Bjørn si rompe e lui deve cercare aiuto nel bosco. Quando torna alla sua auto, però, Patrick e Karin hanno preso in ostaggio Agnes e Louise.

È a questo punto che apprendiamo che Bjørn ha scoperto che Karin e Patrick hanno rapito Abel e gli hanno tagliato la lingua così che non potesse esprimersi e che sono dei sadici criminali che intendono fare lo stesso con la sua famiglia. Bjørn e Louise assistono a questo punto impotenti al momento in cui Karin taglia la lingua ad Agnes e porta via la bambina, prima che Patrick li porti in una cava vuota. Lì, Patrick e il babysitte Muhajid li lapidano a morte. Viene poi fatto intendere che i due assassini riprenderanno ad accalappiare famiglie in vacanza, fingendo che Agnes sia figlia loro, riproponendo dunque sempre le stesse dinamiche.

Speak No Evil storia vera
Morten Burian in Speak No Evil. © Profile Pictures / Erik Molberg Hansen

Ma cosa significa questo finale? Se nei primi due atti di Speak No Evil è relativamente credibile che Bjørn e Louise si sentano costretti a non parlare del comportamento irregolare dei loro ospiti, nella parte finale la loro incapacità di agire razionalmente va oltre l’immaginabile. L’atteggiamento eccessivamente permissivo di Bjørn finisce dunque per condannare lui, Louise e Agnes. La grazia e l’educazione sono dunque sufficienti a condannare a morte una famiglia di tre persone. Il finale sembra dunque riaffermare una visione del mondo fondamentalmente conservatrice, dove si rende necessario essere meno indulgenti e più pronti ad intervenire contro l’ingiusto.

Il regista Christian Tafdrup ha spiegato che le reazioni al film sono cambiate a seconda del paese di provenienza del pubblico e che è stato in certi casi accusato di aver realizzato un film che sembra inneggiare ad una sorta di mors tua, vita mea. L’intento del regista è però quello di sottolineare come ci sono sempre dei mostri là fuori che sfruttano la buona volontà e l’incomprensione culturale degli altri, proprio come fanno Patrick e Karin. In definitiva, il finale di Speak No Evil è una strigliata contro i pericoli dell’eccessiva educazione e pacifismo: “Volevo che la storia simboleggiasse il male nel mondo e il modo in cui reagiamo ad esso“.

Il remake americano del film

Arriva il 13 settembre al cinema il remake americano Speak No Evil – Non parlare agli sconosciuti, interpretato da James McAvoy, Mackenzie Davis e Scoot McNairy. Il film è scritto e diretto da James Watkins, lo sceneggiatore e regista di Eden Lake e di The Woman in Black, e come per l’originale danese segue una famiglia americana, dopo aver stretto amicizia con una famiglia inglese durante un viaggio, viene invitata a passare un weekend nella loro tenuta di campagna. Quella che all’inizio sembra una vacanza da sogno, però, si trasforma presto in un incubo.

Il trailer di Speak No Evil e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di martedì 10 settembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Guarda anche: Speak No Evil: il trailer del remake Blumhouse con James McAvoy

Speak No Evil: la performance di James McAvoy fa guadagnare al remake horror un punteggio dell’88% su Rotten Tomatoes

0

L’embargo sulle recensioni del remake di Universal Pictures e Blumhouse dell’inquietante film horror danese Speak No Evil è scaduto oggi e il consenso della critica è (per lo più) molto positivo, anche se sembra che siano state apportate alcune modifiche significative all’implacabile e tetro originale.

Con 44 recensioni contate, il film si trova attualmente a un impressionante 88% su Rotten Tomatoes.

Il thriller, molto divertente, segue una famiglia americana che fa amicizia con un medico britannico apparentemente socievole (la star di X-Men: L’inizio James McAvoy), sua moglie e suo figlio durante una vacanza e accetta di andare a stare da loro per il weekend. In poco tempo, la facciata amichevole comincia a scivolare e diventa presto chiaro che qualcosa non va nella famiglia.

Le reazioni sono tutte piene di elogi per l’interpretazione di McAvoy e la maggior parte delle persone che hanno visto il film sembra ritenere che attenuare/alterare alcuni elementi dell’originale sia stata la mossa giusta per questo adattamento. Se avete visto il film danese, saprete a cosa ci riferiamo.

 

Tutto quello che sappiamo sul remake Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti

Quando una famiglia americana viene invitata a trascorrere il fine settimana nell’idilliaca tenuta di campagna di un’affascinante famiglia inglese con cui ha fatto amicizia in vacanza, ciò che inizia come una vacanza da sogno si trasforma presto in un incubo psicologico. Dalla Blumhouse, la casa produttrice di The Black Phone, Get Out e L’uomo invisibile, arriva un intenso thriller di suspense per la nostra epoca moderna, interpretato dal vincitore del premio BAFTA James McAvoy (Split, Glass) in una performance avvincente nei panni del carismatico proprietario della tenuta, maschio alfa, la cui sfrenata ospitalità nasconde un’indicibile oscurità.

Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti è interpretato anche da Mackenzie Davis (Terminator: Dark Fate, Halt and Catch Fire) e il vincitore del premio SAG Scoot McNairy (Argo, A Quiet Place Part II) nei panni della coppia americana Louise e Ben Dalton che, insieme alla figlia undicenne Agnes (Alix West Lefler; The Good Nurse, Riverdale), accettano l’invito per il fine settimana di vacanza di Paddy (McAvoy), di sua moglie Ciara (Aisling Franciosi; Game of Thrones, The Fall) e del loro furtivo e muto figlio Ant (il nuovo arrivato Dan Hough).

Scritto per lo schermo e diretto da James Watkins, lo scrittore e regista di Eden Lake e della pluripremiata storia di fantasmi gotici The Woman in Black, Speak No Evil è basato sulla sceneggiatura del film horror danese del 2022 Gæsterne, scritto da Christian Tafdrup e Mads Tafdrup. Il film ha ottenuto 11 nomination ai Danish Film Awards, l’equivalente danese degli Oscar.

Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti è prodotto da Jason Blum (Five Nights at Freddy’s, M3GAN) per Blumhouse e da Paul Ritchie (McMafia, The Ipcress File) ed è prodotto esecutivamente da Beatriz Sequeira per Blumhouse, Jacob Jarek e Christian Tafdrup.

Speak No Evil: il trailer del remake Blumhouse con James McAvoy

0
Speak No Evil: il trailer del remake Blumhouse con James McAvoy

James McAvoy interpreta un padre con un lato oscuro nel remake targato Blumhouse di Speak No Evil, film horror danese del 2022, una commedia nera di buone maniere come la pece su una famiglia che invita due amici in vacanza nella loro idilliaca e remota casa di campagna. Si trasforma in un viaggio dall’inferno quando le cose prendono una svolta inimmaginabilmente sinistra.

Nel trailer inquietante appena pubblicato, il personaggio di McAvoy è sempre più arrabbiato con i suoi figli per non aver interpretato nella sua maniera l’orecchiabile “Cotton Eyed Joe” di ispirazione folk. Naturalmente, questo è di gran lunga l’ultimo dei problemi per gli ospiti della sua umile dimora. In altre parti del filmato, il personaggio di McAvoy continua a trovare modi nuovi e creativi per assicurarsi che i suoi ospiti si sentano profondamente turbati.

Il regista James Watkins ha presentato il trailer del film al CinemaCon. Il regista ha elogiato la dualità di McAvoy, che riesce a offrire performance piuttosto terrificanti in film come Split e Glass nonostante il suo atteggiamento accogliente nella vita reale. “È straordinario che persona gentile, generosa, divertente e carismatica sia il mio amico James”, ha detto Watkins alla stanza dei proprietari di teatri al Caesars Palace. “Perché è anche capace di immergersi in profondità piuttosto inquietanti nei suoi ruoli.” Watkins descrive il suo personaggio dicendo: “Da un lato, è un amico, ospite, marito e padre affascinante e socievole. E d’altra parte, lui è, beh… non lo è affatto.” Speak No Evil è stato girato nel Gloucestershire, in Inghilterra, e Watkins ha scherzato dicendo che la produzione era “proprio come un campo estivo… con un tocco leggermente deviante”.

Speak No Evil: il regista dell’originale critica il finale del remake americano

0

Diretto da James Watkins e ora nelle sale, Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti è il remake dell’omonimo film danese del 2022 del regista Christian Tafdrup e, sebbene la risposta del pubblico e della critica al film di Watkins sia stata ampiamente positiva, Tafdrup non è tra coloro che ne tessono le lodi. Parlando con il programma radiofonico danese Kulturen (via World of Reel), il regista danese ha criticato il modo in cui la versione americana della storia ha dato a Speak No Evil un “lieto fine e ha affermato che la necessità che i buoni vincano è profondamente radicata nella cultura americana.

Quando ho visto il film ieri, ho capito che non avrebbero mai avuto successo con un film in cui i personaggi vengono lapidati a morte, come accade nel nostro film”, ha detto Tafdrup. “Queste persone [nella versione statunitense] devono lottare per la loro famiglia e sconfiggere i cattivi… È una sorta di lieto fine, ed è così profondo nella loro cultura che l’America deve essere in grado di offrire tutto questo”.

Per chi non conoscesse la versione danese di Speak No Evil, in quel film una coppia di danesi viene invitata da una coppia di olandesi nella loro casa di campagna per un weekend di vacanza, ma si scopre che la coppia di olandesi è composta da serial killer che prendono di mira le famiglie per ucciderle e rapire i loro figli, per poi ricominciare il processo. Il film si conclude con la coppia danese, Bjørn e Louise, lapidata a morte dal marito olandese, Patrick, e con la figlia di Bjørn e Louise, Agnes, ora muta perché le è stata tagliata la lingua e usata per aiutare Patrick e Karin a prendere di mira un’altra famiglia.

La versione americana ha un finale molto meno cupo: Ben e Louise (la controparte della coppia danese) fanno un’ultima resistenza contro Paddy e Ciara (la controparte della coppia olandese) che vede Louise uccidere Ciara e Ant, il bambino che Paddy e Ciara avevano usato nel loro piano, colpendo Paddy in faccia con un sasso dopo che Agnes ha reso inoffensivo Paddy iniettandogli una siringa di ketamina che lui aveva precedentemente cercato di usare su di lei. Alla fine, la famiglia e Ant si allontanano, dopo essere sopravvissuti e aver sconfitto gli assassini.

I due film hanno finali nettamente diversi e per Tafdrup è stato un aspetto che ha notato osservando le reazioni del pubblico. Tafdrup ha detto di aver visto il pubblico che usciva dal remake “completamente entusiasta e che applaudiva, rideva e urlava. Sembrava di essere a un concerto rock” e ha fatto un paragone con le reazioni al suo film in cui “la gente… lasciava il mio film traumatizzata”.

Scoot McNairy, Alix West Lefler e Mackenzie Davis in Speak No Evil - Non parlare con gli sconosciuti (2024)

Tutto quello che sappiamo sul remake Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti

Quando una famiglia americana viene invitata a trascorrere il fine settimana nell’idilliaca tenuta di campagna di un’affascinante famiglia inglese con cui ha fatto amicizia in vacanza, ciò che inizia come una vacanza da sogno si trasforma presto in un incubo psicologico. Dalla Blumhouse, la casa produttrice di The Black Phone, Get Out e L’uomo invisibile, arriva un intenso thriller di suspense per la nostra epoca moderna, interpretato dal vincitore del premio BAFTA James McAvoy (Split, Glass) in una performance avvincente nei panni del carismatico proprietario della tenuta, maschio alfa, la cui sfrenata ospitalità nasconde un’indicibile oscurità.

Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti è interpretato anche da Mackenzie Davis (Terminator: Dark Fate, Halt and Catch Fire) e il vincitore del premio SAG Scoot McNairy (Argo, A Quiet Place Part II) nei panni della coppia americana Louise e Ben Dalton che, insieme alla figlia undicenne Agnes (Alix West Lefler; The Good Nurse, Riverdale), accettano l’invito per il fine settimana di vacanza di Paddy (McAvoy), di sua moglie Ciara (Aisling Franciosi; Game of Thrones, The Fall) e del loro furtivo e muto figlio Ant (il nuovo arrivato Dan Hough).

Scritto per lo schermo e diretto da James Watkins, lo scrittore e regista di Eden Lake e della pluripremiata storia di fantasmi gotici The Woman in Black, Speak No Evil è basato sulla sceneggiatura del film horror danese del 2022 Gæsterne, scritto da Christian Tafdrup e Mads Tafdrup. Il film ha ottenuto 11 nomination ai Danish Film Awards, l’equivalente danese degli Oscar.

Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti è prodotto da Jason Blum (Five Nights at Freddy’s, M3GAN) per Blumhouse e da Paul Ritchie (McMafia, The Ipcress File) ed è prodotto esecutivamente da Beatriz Sequeira per Blumhouse, Jacob Jarek e Christian Tafdrup.

Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti: la spiegazione del finale

Poiché Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti (2024) è il remake in lingua inglese dell’omonimo horror psicologico danese del 2022, tutti i maggiori spoiler e colpi di scena sulla trama e sul finale sono già stati svelati. L’orrore prenderà nuova vita nel 2024, quando Blumhouse Productions e Universal Pictures realizzenoil remake inglese con protagonista James MacAvoy.

Poiché Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti ha come protagonista la famiglia danese composta da Bjørn (chiamato Paddy e interpretato da James MacAvoy nel remake inglese), Louise e Agnes. Durante una vacanza in Toscana, il trio incrocia la coppia olandese di Patrick e Karin con il figlio Abel, affetto da aglossia congenita e nato senza lingua.

Cosa succede nel film Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti?

Alix West Lefler and Dan Hough in Speak No Evil - Non parlare con gli sconosciuti (2024)

Dopo aver legato durante la vacanza, la coppia olandese ha invitato Bjørn e la sua famiglia a visitare la loro remota casa rurale nei Paesi Bassi, che hanno accettato con piacere. Ma quando arrivò nella casa isolata, la moglie di Bjørn, Louise, si sentì subito a disagio con Patrick e il suo comportamento, in particolare l’abuso di Abel.

Patrick ha mostrato strani comportamenti, come contestare il vegetarianismo di Louise, manipolare Bjørn per fargli pagare un pasto, limonare da ubriaco con la moglie di fronte alla coppia e poi guidare sotto l’effetto dell’alcol. Ha persino spiato Louise mentre era sotto la doccia e ha osservato lei e Bjørn mentre facevano sesso.

Questa situazione raggiunge il suo culmine quando le grida di Agnes di dormire accanto ai genitori vengono ignorate e Patrick la porta a dormire accanto a sé completamente nuda.
Ovviamente, una volta che Louise ha scoperto questa situazione, lei, Bjørn e Agnes hanno lasciato la casa, per poi essere costretti a tornare per recuperare una bambola coniglio lasciata in giro.

Cosa accade nel finale di Poiché Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti

Scoot McNairy, Alix West Lefler e Mackenzie Davis in Speak No Evil - Non parlare con gli sconosciuti (2024)

Nonostante l’iniziale abbandono della remota residenza olandese, la famiglia si convinse a rimanere dopo essere tornata a prendere la bambola. È stato allora che Patrick ha confessato alcune delle sue bugie, come quella di essere un medico quando è disoccupato e si oppone a un lavoro vero, ma voleva semplicemente impressionarli.

Il vero colpo di scena di Poiché Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti avviene quando Bjørn scopre una cabina piena di bagagli vuoti, macchine fotografiche e foto di Patrick e Karin con varie coppie e bambini piccoli durante le loro vacanze.

È così emerso che Patrick e Karin erano in realtà dei serial killer, che attiravano le famiglie nella loro casa isolata per uccidere i genitori e rapire i figli piccoli. Quando Bjørn scopre che il presunto figlio di Patrick e Karin, Abel, è annegato in una piscina, lui e la sua famiglia tentano di fuggire dalla casa, ma vengono catturati.

Questo ha scatenato un conflitto in cui Patrick ha picchiato Bjørn, Muhajid, la babysitter di Abel, ha immobilizzato Louise e Karin ha tagliato la lingua ad Agnes, presumibilmente come avevano fatto in precedenza ad Abel dopo averlo rapito e ucciso la sua famiglia. Mentre Muhajid ha lasciato la scena con Agnes senza lingua, Bjørn e Louise sono stati messi in un fosso dalla coppia di serial killer e lapidati a morte.

Da qui Patrick e Karin sono stati lasciati a ripetere il loro ciclo di omicidi, con Agnes destinata ad assumere il precedente ruolo di Abel come bambino muto e maltrattato, mentre un’altra famiglia viene presa di mira per il prossimo omicidio.

Speak No Evil – Non parlare agli sconosciuti, il trailer del film Blumhouse

0

Una famiglia americana, dopo aver stretto amicizia con una famiglia inglese durante un viaggio, viene invitata a passare un weekend nella loro tenuta di campagna. Quella che all’inizio sembra una vacanza da sogno, però, si trasforma presto in un incubo.

Dalla Blumhouse, la casa produttrice di Black Phone, Scappa – Get Out e L’uomo invisibile,  arriva Speak No Evil – Non parlare agli sconosciuti, un thriller intenso e ricco di suspense ambientato ai nostri giorni, interpretato dal vincitore del premio BAFTA James McAvoy (Split, Glass) in una performance avvincente nei panni del carismatico proprietario della tenuta, la cui ospitalità nasconde un’indicibile oscurità.

Speak No Evil – Non parlare agli sconosciuti è interpretato da Mackenzie Davis (Terminator: Destino Oscuro, Halt and Catch Fire) e dal vincitore del premio SAG Scoot McNairy (Argo, A Quiet Place II) nei panni della coppia americana Louise e Ben Dalton che, insieme alla figlia undicenne Agnes (Alix West Lefler; The Good Nurse, Riverdale), accetta l’invito per il weekend di Paddy (McAvoy), di sua moglie Ciara (Aisling Franciosi; Il Trono di Spade, The Fall – Caccia al Serial Killer) e del loro misterioso e muto figlio Ant (l’emergente Dan Hough).

Scritto e diretto da James Watkins, lo sceneggiatore e regista di Eden Lake e della pluripremiata storia di fantasmi gotici The Woman in Black, Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti è basato sulla sceneggiatura del film horror danese del 2022 Gæsterne, scritto da Christian Tafdrup e Mads Tafdrup. Il film ha ottenuto 11 nomination ai Danish Film Awards, l’equivalente danese degli Oscar.

Speak No Evil – Non parlare agli sconosciuti è prodotto da Jason Blum (Five Nights at Freddy’s, M3GAN) per Blumhouse e da Paul Ritchie (McMafia, Harry Palmer – Il caso Ipcress) ed ha come produttore esecutivo Beatriz Sequeira per Blumhouse, Jacob Jarek e Christian Tafdrup.

Spazio 1999 compie 40 anni

Spazio 1999 compie 40 anni

Nel corso degli anni ’50 e ’60 il genere fantascientifico, divenuto in breve tempo un vero e proprio fenomeno di cultura popolare, dopo aver letteralmente invaso le emittenti radiofoniche grazie ai primi programmi dedicati alle fantastiche e bizzarre storie spaziali ed in seguito anche il cinema con pellicole sempre più orientate verso i viaggi intergalattici e invasioni aliene, anche la neonata televisione incominciava a vedere i suoi piccoli e fievoli schermi riempiti di programmi dedicati esplicitamente a futuribili avventure ambientate in galassie sconosciute.

Mentre nel periodo pre-bellico molti, tra cui il grande Orson Welles, si divertivano spaventare migliaia di radioascoltatori con false cronache di invasioni extraterrestri, subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale gli schermi cinematografici di tutto il mondo videro trasportate per i immagini le paure di oscure visite da altri mondi grazie a pellicole del calibro di L’astronave atomica de dottor Quatermass (1955), La guerra dei mondi (1953) e L’invasione degli ultracorpi (1956), in perfetta sincronia con il dilagare della cultura fantascientifica all’interno delle riviste dedicate e dei fumetti. Fu soltanto a partire dai primi anni ’60 che l’interesse di tali racconti si spostò gradualmente verso l’aspetto tecnologico dell’esplorazione spaziale e della scoperta di nuovi orizzonti cosmici, grazie soprattutto alla sempre crescente competizione aerospaziale fra Stati Uniti e Unione Sovietica in seguito al lancio dello Sputnik nel 1957.

Solo un anno prima che l’uomo (americano) mettesse piede sul suolo lunare e coronasse il sogno del grande scrittore Jules Verne, nel 1968 Stanley Kubrick con 2001: Odissea nello spazio aveva definitivamente traghettato l’immaginario della fantascienza al di fuori del nostro pianeta, gettando le basi per nuovi orizzonti all’alba del nuovo decennio. Nel frattempo le emittenti televisive di tutto il mondo, già abituate a seguire in diretta gli ormai consueti lanci di razzi e sonde spaziali, riempivano i loro palinsesti con programmi dedicati, e furono soprattutto gli inglesi, già pionieri radiofonici del settore, a sfornare le prime vere chicche del genere di fantascienza televisiva, soprattutto grazie alla collaborazione della coppia di coniugi e produttori Gerry e Sylvia Anderson, autori di serie di successo fra cui Thunderbirds (1964-66), Captain Scarlet (1967-68), Joe 90 (1968-69) e il celeberrimo UFO (1969-70), la prima vera serie tv ad affermare con chiarezza l’estetica plastificata e multicromatica della fantascienza dei primi anni ’70.

Spazio 1999 tra fantascienza e dramma

Un volta conclusa fra alti e bassi la prima stagione di UFO, i due autori decisero di metterene in cantiere un possibile seguito, e perciò iniziarono a lavorare ad un progetto denominato provvisoriamente UFO 1999, ambientato su una stazione lunare alle soglie del nuovo millennio, progetto ambizioso e visionario che però venne subito abortito e finì ben presto per arenarsi definitivamente.

Passarono alcuni anni e nel 1973, tra mille difficoltà produttive e logistiche, i coniugi Anderson decisero di riprendere in mano la loro azzardata idea, e grazie ad una co-produzione fra la britannica ITC e l’italiana RAI venne realizzato l’episodio pilota (Separazione) di una nuova serie intitolata Spazio 1999, ambientata per l’appunto sulla base lunare Alpha1, istallazione scientifica di un avamposto umano col compito di organizzare una spedizione sullo sconosciuto pianeta Meta e di cui diviene subito capitano John Koening (Martin Landau) assieme alla collaborazione della dottoressa Helena Russell (Barbara Brain).

Dopo un improvviso e inspiegabile scoppio nella centrale di stoccaggio delle scorie nucleari della base e il conseguente aumento del campo magnetico del pianeta dovuto alle radiazioni, la luna si stacca dall’orbita terrestre ed inizia a vagare nello spazio, rendendo prigionieri tutti i tecnici e gli ufficiali presenti sulla superficie.

La scoperta di nuovi mondi in Spazio 1999

Spazio 1999 Inizia così l’odissea degli alphaniani alla scoperta di nuovi mondi ai limi estremi dello spazio e verso la scoperta di un nuovo pianeta su cui poter ricominciare a vivere. Passata quasi inosservata, la puntata pilota venne ritrasmessa nel Regno Unito il 4 settembre del 1975 (in Italia arrivò solo nel gennaio del 1976), e riscosse subito un grandissimo successo, soprattutto per le storie avvincenti e ricche di colpi di colpi di scena disseminate per le varie puntate e soprattutto grazie all’ottimo design (erede dell’estetica di UFO) e degli strabilianti effetti speciali, realizzati dal celebre team di Bryan Johnson che aveva già lavorato a 2001: Odissea dello spazio e sarà nuovamente presente in Alien (1979) e Star Wars: L’impero colpisce ancora (1980).

La serie colpì subito il pubblico anche per il suo visionario immaginario grafico e le bellissime scenografie ricche di tecnologie futuribili (tra cui computer, visori computerizzati e un pionieristico videotelefono), luci scintillanti e manopole, il tutto in perfetta sintonia con l’atmosfera al cellophane degli anni ’70. Malgrado si fosse attirata addosso le critiche di gran parte della comunità accademica del tempo e di alcuni scrittori di fantascienza del calibro di Isaac Asimov e Harlan Eleison che la tacciavano di scarsa plausibilità scientifica (soprattutto per il dir poco irrealistico effetto slow-motion delle camminate spaziali riprese a 48 fotogrammi al secondo), la prima stagione della serie, costituita da 24 episodi, ottenne un successo clamoroso, tanto da dare subito largo ad un’ampia entusiasta schiera di fans e ad un fiorente e redditizio merchandising, soprattutto legato alle action figures dei personaggi e dei modellini in scala dei veicoli spaziali (modellini per altro utilizzati già in maniera accurata per gli effetti speciali).

Come non ricordare infatti le fantastiche riproduzioni delle Aquile, le astronavi di trasporto galattico provviste di cannoni laser; gli Aphicat, i coloratissimi convogli a quattro ruote per le ricognizioni di terra, oppure la famosa astronave aliena dell’episodio “Fiocco azzurro su Alpha” del tutto simile al Discovery One di 2001, senza poi contare i numerosi giochi da tavolo Clementoni del 1976, i libri illustrati della AMZ e le figurine messe in commercio dalla Panini a distanza di anni.

Tutto ciò condito con le più fantasiose e pseudo-scientifiche teorie cosmiche, che andavano dall’antimateria fino ai buchi neri e al celebre campo di curvatura della serie Star Trek A causa dei numerosi problemi sorti fin da subito riguardo alla programmazione e la distribuzione internazionale, ad oggi non esiste una vera e propria cronologia ufficiale degli episodi (se si escludono “Separazione” e “Psycon” che aprono rispettivamente la prima e la seconda stagione), dunque si è soliti tenere come riferimento la data di produzione ed edizione delle singole puntate, anche se i fans più accaniti usano religiosamente la sequenza di trasmissione ufficiale del Regno Unito.

In Italia addirittura la genesi fu ancora più confusa: nel 1975 venne rilasciato nei cinema un lungometraggio che riuniva gli episodi “Separazione”, “Gli occhi di Tritone” e “Un altro tempo un altro luogo” musicate da Ennio Morricone, prima che l’anno successivo la prima stagione completa venisse rilasciata in concomitanza alla messa in commercio di quaderni scolastici con le immagini promozionali. La colonna sonora della sigla di apertura e chiusura della prima stagione venne composta da Barry Gray, già autore delle musiche Thunderbirds e UFO, mentre la seconda stagione venne affidata alla supervisone di Derek Wadsworth.

Spazio 1999, il cast

Pur mantenendo le sinfonie elettroniche e cariche di distorsioni al theremin dell’edizione originale, alcune variazioni musicali per l’edizione italiana vennero affidate nuovamente a Ennio Morricone, autore di alcune sconclusionate incursioni jazzistiche che non raccolsero il favore dei fans. La prima stagione ottenne un grande riscontro grazie soprattutto alla presenza di un cast di grande spessore e di provenienza muticulturale, tra cui spiccano in prima linea Martin Landau e Barbara Brain rispettivamente nei ruoli del capitano Koening e della dottoressa Russell, all’epoca sposati e già avvezzi a lavorare assieme grazie alla precedente esperienza nella serie cult spionistica Mission: Impossibile (1966-1973).

Accanto ad essi figurano anche Nick Tate nelle vesti del capitano Alan Carter, Barry Morse alias professor Bergman e l’ormai iconica e sensuale Catherine Shell che nella seconda stagione vestirà i panni dell’aliena Maya. Senza poi contare le numerose presenze straordinarie che vanno da attori del calibro di Christopher Lee, Joan Collins e Peter Cushing, fino alle occasionali presenze nostrane di Orso Maria Guerrini, Gianni Garko, Carla Romanelli e Giancarlo Prete. Addirittura in alcuni episodi della seconda sfortunata stagione è più volte presente una mostruosa maschera aliena interpretata dal gigantesco David Prowse, che sarebbe divenuto in seguito famosissimo nell’indossare il celebre e tenebroso costume di Dart Fener nella saga di Star Wars.

Dopo il grande successo ottenuto dalla prima stagione i produttori della serie misero subito in cantiere un ideale seguito, purtroppo funestato da alcuni eventi imprevisti che, uno dopo l’altro, decretarono uno sconvolgente calo qualitativo della seconda stagione. Dopo il divorzio professionale e coniugale degli Anderson, si scelse di coinvolgere l’estroso americano Fred Freiberger, già a suo malgrado conosciuto nell’ambiente come “killer delle serie tv” e responsabile del flop della terza stagione di Star Trek e dell’insuccesso di L’Uomo da sei milioni di dollari e The Wild Wild West. Mosso da una pura e semplice sete di profitto tutta americana e senza alcun interesse particolare nei confronti della resa qualitativa, Freiberger decise di far scomparire alcuni personaggi essenziali e molto amati (tra i quali Victor Bergman, David Kano e Paul Morrow), optò per una radicale riduzione del budget che costruisce a ridurre ed impoverire gli ambienti e le tecnologie, sino ad una scrittura sconclusionata e priva dell’originalità dell’edizione precedente.

Tutto ciò causò non solo lo sconcerto dei fas ma addirittura lo sdegno degli stessi attori e tecnici, i quali ebbero più volte modo di lamentarsi dell’aria di dilettantismo e di poca serietà che si respirava sul set. Tutte queste problematiche non impedirono comunque ai 24 episodi della seconda stagione di venire trasmessi nella stagione 1977-78 (1979-80 in Italia), prima che una brusca interruzione abortisse per sempre l’ipotesi di un ulteriore seguito. Prima di congedare in maniera frettolosa e poco nobile la serie, i produttori avevano pensato ad un ipotetico ed ideale finale ambientato in un remoto futuro nel quale i discendenti degli alphaniani, attraverso un viaggio nel tempo, vengono rimandati nel XXI° secolo per incontrare i loro progenitori, ma purtroppo di questa brillante idea di congedo rimane solo un pallido abbozzo di sceneggiatura mai completato.

Mossi dalla nostalgia e dal grande culto nato attorno alla serie nel corso dei decenni successivi, il 13 settembre 1999 (data coincidente con la famosa detonazione che causa la fuoriuscita della luna dall’orbita terreste e che da il via alla serie), un gruppo numerosissimo di fans vecchi e nuovi si riunì a Los Angeles per una straordinaria conventions a tema dal titolo “Breakway”, durante la quale venne proiettato un cortometraggio dal titolo “Messaggio da base lunare Alpha”, scritto dallo storico sceneggiatore della serie Johnny Bryne e prodotto amatorialmente dal fan club Fanderson, nel quale l’ormai anziana e celebre attrice Zenia Merton ritorna nei nostalgici panni dell’analista dati Sandra Benes per parlare con i terrestri ed informali che gli alphaniani si sono finalmente installati su di un nuovo pianeta.

Pensato come un tanto sospirato prologo ad un possibile sequel della storica serie, in realtà esso rappresenta niente di più che un commosso e definitivo omaggio ad uno dei fenomeni di culto televisivo che, per oltre quarantenni dal suo esordio sui piccoli schermi, è riuscito a crearsi un seguito senza pari, così come testimoniano le numerose riedizioni e le citazioni dirette ed indirette nel corso del tempo, divenendo un vero e proprio caposaldo della fantascienza raccontata in cinquanta minuti.

Spawn: un ingresso nel cast potrebbe “far esplodere il web”

0
Spawn: un ingresso nel cast potrebbe “far esplodere il web”

Il nuovo annunciato film dedicato a Spawn è ancora in sviluppo e continua a prendere forma, almeno secondo le recenti dichiarazioni del produttore Jason Blum. Il film sarà diretto da Todd McFarlane, che è anche il creatore del personaggio dei fumetti pubblicati dalla Image Comics. Non è la prima volta che Spawn arriva sul grande schermo: già nel lontano 1997 la New Line Cinema realizzò un film diretto da Mark A.Z. Dippé con protagonisti Michael Jai White (Arrow) e John Leguizamo (Moulin Rouge!). 

Nonostante ottenne un discreto successo al box office, venendo anche elogiato per essere stato il primo film di supereroi ad avere come protagonista un attore afro-americano, il film venne massacrato dalla critica e anche da parte del pubblico, ma negli anni è riuscito a diventare un vero e proprio cult grazie alla release in home video. Adesso il personaggio di Spawn si prepara a tornare sul grande schermo, nonostante siano ormai già parecchi anni che si parla del reboot che porterà la firma di Todd McFarlane, senza che però ci siano mai notizie concrete circa un’effettiva uscita al cinema.

Adesso, in una recente intervista con ComicBook, Jason Blum ha dichiarato che “c’è stata parecchia attività” attorno al nuovo reboot, annunciato per la prima volta nel 2017, descrivendo lo sviluppo del nuovo film come un vero e proprio “evento sismico”. “Al momento non ho nuovi aggiornamenti, ma posso garantirvi che ce ne saranno”, ha spiegato Blum.

Jason Blum conferma lo sviluppo di Spawn e anticipa un ingresso nel cast che potrebbe “far esplodere il web!”

Il produttore ha anche assicurato che, nonostante tutte le complicazioni del caso (dovute anche all’attuale situazione mondiale), il suo desiderio è quello di realizzare il film: “Voglio davvero fare questo film. Non lo metterai mai da parte. Ne ho parlato anche con altre persone”. Jason Blum ha anche anticipato che un grande nome di Hollywood potrebbe aggiungersi al cast: “Abbiamo un’offerta sul tavolo. Se riuscissimo ad averlo sarebbe un successo. Sarebbe una di quelle notizie che farebbero esplodere il web! Vedremo…”

In passato era stato lo stesso Todd McFarlane a ribadire di voler realizzare un film vietato ai minori, in rispetto al personaggio e ai toni dei fumetti originali: “Ho pochissime richieste in merito al film”, aveva spiegato McFarlane. “Deve essere classificato come R, cioè vietato ai minori di 17 anni. Non ci possono essere discussioni al riguardo. Non mi interessa ciò che accadrà nel film, l’importante è che Spawn sia cool e tosto.”

Il nuovo film dedicato a Spawn avrà come protagonista il premio Oscar Jamie Foxx nel ruolo dell’antieroe del titolo. Del cast dovrebbe far parte anche Jeremy Renner nei panni di Twitch Williams. Greg Nicotero, truccatore di The Walking Dead, si occuperà del trucco e degli effetti speciali. Il film sarà prodotto da Jason Blum e dalla sua Blumhouse Productions.

Spawn: ufficiale, Jeremy Renner sarà Twitch Williams

0

Il rumor di pochi giorni fa è stato ufficialmente confermato: Jeremy Renner reciterà al fianco di Jamie Foxx nel reboot di Spawn, adattamento per il grande schermo dell’omonimo fumetto di Todd McFarlane.

L’attore interpreterà il detective Twitch Williams nel film diretto nuovamente da McFarlane che ha così commentato la scelta di casting:

Avevamo bisogno di una persona che fosse più forte possibile perché sarebbe stata la faccia del film, quindi ho pensato che dovessimo partire dai migliori. Sono un grande fan di Jeremy, e corrisponde esattamente a quel tipo di attore che pensi di conoscere. In più volevo qualcuno in grado di liberare il dolore di un essere un essere umano medio, e avendo già visto Jeremy farlo in diversi dei suoi film, mi sembrava la scelta più giusta proprio come Jamie Foxx“.

Spawn: il reboot non sarà un film di supereroi

Uno dei commenti più interessanti però riguarda il paragone azzardato con altre due pellicole uscite negli ultimi anni, entrambe protette dall’etichetta r-rated per i contenuti vietati ai minori e il linguaggio esplicito, ovvero Deadpool e Logan, con McFarlane convinto che “Spawn sarà molto, ma molto più scorretto di quei due film. Deadpool aveva qualche nudo e un paio di scene davvero forti, ma rientrava nei canoni del vietato ai minori di tredici anni“.

Quando parlo di r-rated, intendo poco divertimento e contenuti per adulti. Perché chi leggeva da adolescente i fumetti di Spawn, come ho fatto io, ora ha trentacinque anni, ed è come se il pubblico fosse cresciuto con me“.