Il 26 luglio Parigi si
vestirà a festa per ospitare una nuova edizione dei Giochi
Olimpici, la 33esima della storia. Due settimane in cui lo sport
sarà al centro della scena su scala globale e i migliori atleti del
pianeta parteciperanno a diverse discipline. RAKUTEN TV, una delle
principali piattaforme di streaming europee,
celebra l’arrivo dei Giochi Olimpici con una vasta gamma di
contenuti legati al mondo dello sport. Fino all’11 agosto,
i fan del grande evento sportivo di quest’estate potranno godersi
esclusivi Originals, film e canali FAST incentrati su questo
tema.
RAKUTEN TV – la programmazione
ORIGINALS
We All
Play– documentario d’ispirazione che esplora la realtà
della comunità LGBTQIA+ nel mondo dello sport attraverso le
esperienze personali e professionali di importanti atleti
d’élite.
Ona Carbonell: Un nuovo inizio
– L’atleta olimpica di nuoto sincronizzatato Ona Carbonell è
diventata madre per la prima volta nell’agosto 2020, un’esperienza
che ha cambiato la sua vita da un giorno all’altro. Allo stesso
tempo, ha intrapreso un ambizioso piano per gareggiare ai Giochi di
Tokyo.
La mia decisione, di Andrés Iniesta
– documentario che mostra come Andrés Iniesta affronti la decisione
più difficile della sua carriera. Una storia di amore per il calcio
sotto la minaccia di un ritiro indesiderato.
Karate-Do, il cammino di Sandra Sánchez
– La storia del superamento degli ostacoli da parte di Sandra
Sánchez, un successo tardivo culminato con l’oro olimpico a Tokyo,
capitale di questa forma d’arte che nel 2020 diventerà per la prima
volta disciplina olimpica.
CANALI FAST- ESTATE DI SPORT
Red bull
TV– Uno dei punti salienti di questa stagione è
il Red Bull Cliff Diving, dove i
migliori subacquei del mondo si sfidano in salti spettacolari da
scogliere e piattaforme alte.
FIFA+
– Il canale realizzerà una maratona di contenuti che includerà
contenuti originali e tornei FIFA del passato, come la Coppa del
Mondo U17 o U20 o la Coppa del Mondo femminile 2023.
Euronews, Reuters, Bloomberg
– questi canali di notizie presenteranno servizi, riassunti delle
partite, commenti di esperti del mondo dello sport e alcune
dirette…
Rakuten TV ha annunciato oggi
l’espansione dell’attuale offerta AVOD introducendo più di 90
canali lineari gratuiti in 42 mercati europei, unendo così la
migliore programmazione e intrattenimento dai principali canali
internazionali, contenuti locali rinnovati e anche nuovi canali
tematici proprietari. L’offerta migliorerà sensibilmente
l’esperienza degli utenti, offrendo ancora più intrattenimento in
ogni momento e gratuitamente. Il lancio sarà progressivo, con
l’obiettivo di aumentare ulteriormente l’offerta nel corso dei
prossimi mesi.
Questo lancio rappresenta un ulteriore passo per la crescita della
compagnia e rafforza l’obiettivo di Rakuten TV di offrire un’ampia
offerta di contenuti che possano soddisfare ogni esigenza. La
line-up cambierà a seconda del territorio, con una vasta serie di
categorie, inclusi Film, Intrattenimento, Lifestyle, Musica, Sport,
News, Show televisivi e contenuti per bambini. L’offerta alternerà
i migliori brand mondiali come Bloomberg
TV, Bloomberg Quicktake, CNNi (disponibile
nel Regno Unito, Germania e Polonia), Euronews –
il primo canale live integrato nell’offerta AVOD di Rakuten
TV-, Qwest TV, Reuters, contenuti presentati
da XUMO, che includono 8
canali Stingray e il canale di The
Hollywood Reporter, e altri brand di fama mondiale di Condé
Nast come Glamour, GQ, Vanity Fair,
Vogue e Wired.
Il pubblico troverà un’attenta
selezione di contenuti locali in un’ampia gamma di categorie,
attraverso partnership con i principali gruppi media europei per
introdurre nuovi canali come Bizzarro
Movies e Cinema Segreto in
Italia, ¡Hola! Play e Planeta
Junior -leader europeo in contenuti di intrattenimento
per bambini e famiglie- in Spagna, come anche affermati canali
locali come, FilmRise, TalkRadio e the
LEGO® channel nel Regno Unito, e Netzkino,
Waidwerk Free, Tierwelt Live e Deluxe
Lounge HD in Germania.
Il pubblico troverà un’attenta selezione di contenuti
locali in un’ampia gamma di categorie, attraverso partnership con i
principali gruppi media europei per introdurre nuovi canali
come Bizzarro Movies(canale horror,
sci-fi e thriller con titoli “La notte dei morti
viventi” di George A. Romero, la saga “Puppet
Master” prodotta dalla Full Moon Entertainment di Charles
Band, gli squali volanti di “Sharknado” e tanti
altri) e Cinema Segreto in
Italia (canale dei grandi classici del cinema
italiano con film che hanno segnato un’epoca. Tra i
titoli: “La classe operaia va in paradiso” di
Elio Petri con gli indimenticabili Gian Maria Volonté e Mariangela
Melato, “Adua e le compagne” di Antonio
Pietrangeli con Marcello Mastroianni e Sandra Milo e molti
altri).
Rakuten TV ha annunciato oggi il
lancio del suo primo canale live sulla piattaforma:
Euronews, il canale di notizie internazionale numero uno
in Europa. Il canale, che fornisce contenuti informativi 24 ore su
24, sarà disponibile in tutti i paesi Europei in cui è presente
Rakuten TV secondo un lancio progressivo nei diversi territori,
come parte dell’offerta gratuita della piattaforma nella sezione
AVOD (Advertising-video-on-demand). In Italia il canale è live da
oggi stesso.
Il portfolio di contenuti del canale
è incentrato su notizie da una prospettiva europea coprendo diversi
ambiti: attualità, business, cultura, sport, scienza e tecnologia e
lifestyle. Il suo feed live sarà disponibile in sei lingue tra cui
francese, portoghese, italiano, tedesco, spagnolo e inglese per i
restanti paesi europei.
I contenuti di Euronews saranno visibili all’interno dell’app
Rakuten TV presente sui modelli di Smart TV Samsung Electronics e
LG a partire dal 2019. Il bottone Rakuten TV presente sui
telecomandi e l’app preinstallata sulle Smart TV LG e Samsung
faranno entrare Euronews nelle case di milioni di famiglie europee.
In un secondo momento, il canale sarà reso disponibile su altri
dispositivi.
Teresa López, European Content
Director di Rakuten TV, ha dichiarato: “Siamo molto
entusiasti del lancio del nostro primo canale live, che ci consente
di arricchire la nostra attuale proposta fornendo contenuti sempre
più vari all’interno della piattaforma. Rakuten TV è impaziente di
continuare ad espandere la sua offerta di contenuti al fine di
offrire un’esperienza completa con un solo clic ”.
Maxime Carboni, direttore Worldwide Distribution di Euronews, ha
dichiarato: “Siamo onorati di essere i primi fornitori di
contenuti live a unirsi al servizio AVOD di Rakuten TV, consentendo
agli spettatori di guardare diverse versioni di Euronews sulla
piattaforma. Questa importante partnership rafforza definitivamente
la strategia di Euronews di rivolgersi al proprio pubblico in modi
nuovi attraverso formati innovativi e piattaforme digitali. Siamo
stati in grado di costruire insieme a Rakuten TV una proposta e un
modello di contenuti di notizie che si adattano ai nostri valori
comuni: localizzazione dei contenuti, ottima esperienza utente e
attenzione alla qualità “.
Il lancio di Euronews su Rakuten TV è un ulteriore passo che la
piattaforma sta intraprendendo nell’ambito della sua strategia
volta ad implementare l’offerta della sezione gratuita supportata
dalla pubblicità, che include già i canali
tematici Film con pellicole di
Hollywood, Kids dedicato ai più piccoli
e Rakuten Stories che offre contenuti esclusivi
e originali tra cui la serie TV Matchday – Inside FC
Barcelona e i documentari appena lanciati su Sadio
Mané, Made in Senegal e Andrés Iniesta
– L’eroe inaspettato. Rakuten TV è la prima piattaforma
europea che combina I modelli di business TVOD e AVOD in tutta
Europa, fornendo un unico punto di accesso ad un universo di
contenuti illimitati.
Euronews è l’unico canale di notizie
internazionale con una prospettiva europea. È distribuito in 160
paesi e quasi 400 milioni di case – tra cui il 67% delle case
nell’UE e nel Regno Unito – raggiungendo oltre 141 milioni di
persone ogni mese, secondo il Global Web Index.
Veterano della fantascienza al
cinema, il regista Ridley Scott ha
nel corso degli anni partecipato alla produzione di diverse serie
televisive. Mai però si era cimentato nella regia per il piccolo
schermo. Il suo debutto (limitato ai primi due episodi) è infine
arrivato con Raised by Wolves – Una nuova umanità,
disponibile in Italia su Sky Atlantic a partire
dall’8 febbraio. Dalle immagini e dai trailer
rilasciati negli scorsi mesi si poteva già intuire il perché Scott
abbia deciso di dedicarsi proprio a questo progetto. La serie,
ideata da Aaron Guzikowski,
presenta infatti caratteristiche e tematiche particolarmente
ricorrenti nella filmografia del regista di Alien. Dagli
interrogativi sul senso stesso della vita agli estremismi religiosi
e i conflitti che questi generano, il tutto inserito in un contesto
futuristico e post-apocalittico non nuovo per Scott.
La storia, infatti, si concentra su
due androidi, Madre (Amanda Collin) e Padre
(Abubakar Salim). Questi sono fuggiti da una Terra
devastata dalla guerra tra atei militanti e un ordine religioso di
derivazione cristiana noto come Mitraici. Il loro obiettivo è
quello di raggiungere e colonizzare il pianeta Kepler-22b. Gli
androidi portano con sé embrioni umani con cui iniziare una nuova
civiltà. Dodici anni dopo, solo un bambino, Campion (Winta
McGrath), è sopravvissuto. Mentre le prospettive per
il futuro della colonia appaiono cupe, i tre scopriranno di non
essere più soli sul pianeta. Una colonia umana, capitanata da
Marcus (Travis Fimmel),
è infatti sbarcata su questo, e le loro intenzioni sono quanto mai
misteriose.
L’immaginario fantascientifico di
Raised by Wolves – Una nuova umanità
Ancora una volta l’umanità e la sua
esistenza sono minacciate in modo irreparabile. La causa stavolta
non sono gli effetti del cambiamento climatico, bensì lo scontro
tra atei ed estremisti religiosi. Una contrapposizione che non può
che risuonare ora più attuale che mai. A partire da tale evento si
snoda il racconto della fine dell’esistenza così come nota, e la
nascita di una nuova civiltà. Se è vero però che la storia tende a
ripetersi, anche quest’ultima, nel suo piccolo, sarà vittima delle
stesse minacce già riscontrate. Guzilowski, insieme a Scott,
concepisce dunque una storia dalle tematiche estremamente umane e
contemporanee, inserita però in un puro contesto
fantascientifico.
Per questi motivi, Raised
by Wolves – Una nuova umanitàsi presenta
allora come un universo esteticamente e tematicamente molto simile
a film come Prometheus e Blade Runner, non a
caso entrambi diretti da Scott. Il regista si sbizzarrisce infatti
con la possibilità di approfondire quanto già trattato grazie ai
tempi più dilatati che la serialità offre. Il titolo in questione
non raggiunge ovviamente, né intende farlo, il livello o l’impatto
dei film succitati. Si offre però come un’affascinante
rielaborazione di quello stesso immaginario. Sono infatti molte le
immagini che, nella loro ricercata messa in scena, riescono a
trasmettere quanto basta per suscitare l’attenzione e la curiosità
dello spettatore. Molte di queste, non a caso, sono legate allo
studio del corpo degli androidi, in particolare quello di
Madre.
Dalla sua capacità di poter
generare la vita sino alla trasformazione in vera e propria
macchina da guerra, attraverso di lei si snoda un racconto che
riflette sulle possibilità del corpo biotecnologico di cambiare, di
diventare più umano di quello degli umani. Se è ormai appurato che
gli androidi possono sognare pecore elettriche, viene di
conseguenza anche a decadere l’unica differenza che distingueva
questi dall’uomo, ovvero la mancanza di empatia. Dal Roy Batty di
Roger Hauer al David di Michael Fassbender, Scott ha lentamente
smontato tale certezza. Con Madre, la quale risulta estremamente
più soggetta agli sconvolgimenti emotivi rispetto agli umani
presenti nella serie, raggiunge ora un nuovo risultato.
Un intero mondo da esplorare
Raised by Wolves – Una
nuova umanità appare dunque essere un progetto quanto
mai ambizioso, che riesce a raggiungere i propri obiettivi anche a
scapito di una narrazione non propriamente ricca di particolari
colpi di scena. L’interesse non sta infatti nell’azione, comunque
presente, ma appunto nell’analisi della protagonista, della sua
emotività e del suo ruolo in una storia molto più grande. Ci si
trova dunque di fronte ad un prodotto che non si dota di un ritmo
particolarmente esagitato, e che per molti potrebbe rappresentare
una visione sin troppo pesante. Occorre pertanto superare
l’iniziale diffidenza, entrando piano piano nel mondo qui
presentato e da questo lasciarsi conquistare episodio dopo
episodio.
Non è vero infatti, come può
inizialmente sembrare, che la serie non offra intrattenimento. Al
contrario riesce a coinvolgere grazie alle sue immagini, alle
sonorità futuristiche e alle atmosfere cupe, sottolineate da una
fotografia tendente ad un grigio che ricorda quello delle tute dei
due androidi. Con il progredire della narrazione, e delle tematiche
citate, verrà poi sempre più naturale sentirsi parte della colonia
gestita da Madre, con tutti i pro e i contro che questo può
rappresentare. Già rinnovata per una seconda stagione,
Raised by Wolves – Una nuova
umanitàsembra dunque rielaborare un preciso
immaginario di fantascienza biopunk per aggiungervi qualcosa di
nuovo. Un qualcosa che pur mantenendo un sapore fantascientifico
rimane strettamente connesso alla nostra realtà.
Nell’era delle piattaforme e dei
multi abbonamenti ai servizi streaming principali, troppo spesso
dimentichiamo che c’è una di queste piattaforme, con un’offerta
vastissima, che è completamente FREE. Si tratta di
Raiplay.
Benché l’idea di scegliere un film
o una serie da servizio Rai rimandi a un che di tradizionale e che
quindi forse non incontra i gusti del popolo che abita internet e
le piattaforme, l’offerta di Raiplay è davvero vasta e
sorprendente. Di seguito, vi segnaliamo i migliori
film su Rai Play che potrete vedere con un semplice click
sul vostro pc o sulla vostra smart-tv.
I 10 migliori film da vedere
assolutamente su RAIPLAY
Ecco di seguito film da
vedere su Raiplay che rappresentano dei veri e propri
classici del cinema moderno e contemporaneo, con titoli che spaziao
del grande Hitchcock a bravissimo McKay.
The Fabelmans – Un film autobiografico di Steven Spielberg che funge da lettera
d’amore al cinema, raccontando la crescita personale e le sfide
familiari di un giovane aspirante regista.
La scelta di Paula –
Un film d’autore che esplora amori non detti, gelosie e fragilità
umane attraverso la storia di Paula, interpretata da Paula
Beer.
Biancaneve –
Una rivisitazione della classica fiaba con Julia Roberts nel ruolo
della Regina cattiva, che offre intrattenimento per tutta la
famiglia.
Magari –
Diretto da Ginevra Elkann, questo film racconta la storia di tre
fratelli che sperano nella riunione dei genitori durante una
vacanza in Italia negli anni ’80.
I ragazzi di via Panisperna
–
Un film di Gianni Amelio che narra le vicende del gruppo di giovani
fisici italiani guidati da Enrico Fermi negli anni ’30.
Il passero – The Sparrow – Un dramma del 2022
diretto da Michael Kinirons, che racconta la storia di un
quindicenne coinvolto in un tragico incidente e le conseguenze
delle sue scelte.
Nuovo Cinema Paradiso -vFilm del 1988 diretto da
Giuseppe Tornatore, che racconta la storia di un regista che
ripensa alla sua infanzia in un piccolo paese siciliano e al suo
amore per il cinema.
La dolce vita –
Capolavoro di Federico Fellini del 1960, che esplora la vita
mondana di Roma attraverso gli occhi di un giornalista interpretato
da Marcello Mastroianni.
Il conformista – Film del 1970 diretto da Bernardo
Bertolucci, che segue la storia di un uomo che cerca di conformarsi
alla società fascista italiana degli anni ’30.
Ladri di biciclette – Classico del neorealismo
italiano del 1948 diretto da Vittorio De Sica, che racconta la
storia di un uomo e suo figlio alla ricerca della bicicletta
rubata, essenziale per il suo lavoro.
Film drammatici su Raiplay
Se invece si è nel mood giusto per
storie serie e impegnative, di seguito potete trovare i
migliori film drammatici su Raiplay, da vedere da
soli o in compagnia.
I 400 colpi di François Truffaut (1959) Primo
lungometraggio di François Truffaut e film d’esordio per
Jean-Pierre Leaud nei panni del dodicenne Antonie Doinel. A Parigi
Antoine vive con la madre e il patrigno, che non si occupano molto
di lui. Con l’amico René, Antoine marina spesso la scuola, si mette
nei guai e finisce in riformatorio. Palma d’oro a Cannes nel 1959
per la migliore regia.
Nel mondo grande e terribile. Basato sui
“Quaderni del carcere” e sulle “Lettere dal carcere” di Antonio
Gramsci, il film narra gli ultimi dieci anni della sua vita, tra
memorie del passato e riflessioni politiche.
Non essere cattivo di Claudio Calligari
(2015). La periferia di Roma negli anni Novanta è un luogo dove
dominano l’edonismo, le macchine di lusso e la cocaina. In questo
scenario difficile, due ragazzi, Vittorio e Cesare si sostengono a
vicenda nel tentativo di raggiungere il successo. Quando il primo
riesce a trovare un lavoro, anche l’amico viene coinvolto
immediatamente nell’affare.
L’amore rubato.
Ispirato all’omonima raccolta di racconti di Dacia Maraini, il film
intreccia le storie di cinque donne che affrontano diverse forme di
violenza legate a relazioni amorose possessive e morbose.
La pazza gioia di Paolo Virzì (2016)
L’amicizia tra Beatrice e Donatella, due donne molto diverse tra
loro, entrambe ricoverate in una clinica psichiatrica. Insieme,
decidono di fuggire e iniziano un’avventura destinata a cambiare le
loro vite per sempre.
5 è il numero perfetto di Igort (2019). Le vicende di
Peppino e Nino, nonno e nipote, entrambi guappi, nella Napoli degli
anni Settanta. Quando il ragazzo resta ucciso, una serie di
riflessioni sulla vita e la società scaturiscono nella mente di
tutti i protagonisti.
Suburra (2015) di
Stefano Sollima Samurai, il più potente boss del
litorale romano, ha deciso di mettere le mani sul lungomare di una
città nei pressi di Roma. L’uomo gode dell’appoggio di un politico
corrotto, schiavo del sesso e della droga, e di un cardinale.
Ispirato all’omonimo romanzo di Carlo Bonini e Giancarlo de
Cataldo.
Snowden (2016) diretto da Oliver
Stone con protagonista Joseph
Gordon-Levitt nei panni di Edward Snowden, tecnico
informatico ex dipendente della CIA. Il film racconta delL’ex
agente della CIA Edward Snowden decide di rivelare al mondo il
programma di sorveglianza segreto messo in atto dal governo
americano e dai servizi segreti: un gesto coraggioso che egli paga
a caro prezzo.
Wonder è un film del 2017 diretto da
Stephen Chbosky con protagonisti Julia Roberts,
Owen Wilson e Jacob Tremblay. Il
film racconta di Auggie, nato con una rara malattia, si trova ad
affrontare la scuola per la prima volta. L’amore della sua famiglia
e una grande dose di coraggio lo aiutano a trovare il suo posto nel
mondo e nel cuore dei compagni di classe.
The Rider – Il sogno di un cowboy
(The Rider) di Chloé Zhao. A seguito di un grave incidente a
cavallo, un giovane cowboy deve affrontare un lungo percorso di
guarigione fisica e psicologica per dare un nuovo senso alla
propria esistenza e ai propri obbiettivi.
Dogman, film del 2018 diretto da
Matteo Garrone. La pellicola si ispira liberamente al delitto del
Canaro. Nel film Marcello, toelettatore di cani, commette piccoli
crimini per Simoncino, un ex pugile che terrorizza il quartiere.
Gli abusi del criminale, però, spingono l’uomo a prendere in mano
la situazione.
Respiro, film del 2002 di Emanuele
Crialese. A Lampedusa Grazia, la giovane madre di un’adolescente e
di due ragazzini, sposa ad un pescatore, cerca una vita libera e
felice. La depressione la sta distruggendo ed ogni tentativo di
reagire ad essa e all’ottusità del mondo in cui vive la porta ad
essere considerata pazza dai propri familiari e dagli altri isolani
che cercano di farla internare in una clinica a Milano. Con la
complicità di Pasquale, uno dei figli, la donna di finge scomparsa
in mare.
Il primo re, film del 2019 diretto da
Matteo Rovere. Due fratelli, Romolo e Remo, catturati e resi
schiavi dai cittadini di Alba Longa, guidano una rivolta delle
popolazioni italiche. La nascita di una nuova tribù dal destino
glorioso mette i due l’uno contro l’altro.
Hungry Hearts, film del 2014 di
Saverio Costanzo tratto dal romanzo “Il Bambino indaco di Marco
Franzoso. Jude e Mina si conoscono a New York: lui americano, lei
italiana. Tra i due scoppia subito la scintilla e ben presto
decidono di sposarsi. La donna partorisce anche un figlio ma ben
presto inizia a diventare instabile, mettendo a rischio la vita
stessa del bambino. Comincia così una strenua lotta tra i due
genitori per porre fine a questa drammatica situazione.
A casa tutti bene, film del 2018 di
Silvio Muccino. Alba e Pietro, una coppia di pensionati, si
trasferiscono su un’isola. In occasione delle nozze d’oro,
organizzano un pranzo per la famiglia, ma, una volta sul posto, gli
invitati sono costretti a rimandare la partenza a causa del
maltempo.
Lazzaro felice, film del 2018 scritto
e diretto da Alice Rohrwacher. Lazzaro, un contadino dal cuore
d’oro, lavora nella tenuta della marchesa Alfonsina De Luna, la
quale ha un figlio, Tancredi, ragazzo dalla fervida immaginazione.
Un giorno, quest’ultimo propone al giovane mezzadro di inscenare il
proprio rapimento.
Film thriller su Raiplay
E per gli amanti del giallo? La
piattaforma pensa anche a loro, a chi ama farsi intrattenere e un
po’ farsi scomodare sulla propria poltrona. I film
thriller su Raiplay sono tanti, e di seguito trovate
i migliori:
L’uomo nell’Ombra
di Roman Polanski (2010) Un giornalista viene assunto come ghost
writer con il compito di rielaborare le memorie dell’ex Primo
Ministro britannico Adam Lang. Lo scrittore scopre che l’uomo che
precedentemente ricopriva il suo ruolo è stato assassinato.
La regola del
silenzio di Robert Redford (2012) Un ex-membro di un
gruppo sovversivo operante in Usa negli anni Settanta viene
arrestato e processato. Nelle deposizioni involontariamente
coinvolge un suo vecchio amico, l’avvocato Jim Grant, che ha alle
spalle un omicidio. Per non essere inquisito l’uomo decide di
fuggire alla ricerca dell’unica persona in grado di
scagionarlo.
Regali da uno sconosciuto – The Gift di Joel
Edgerton (2015).Simon e Robyn sono una giovane coppia di sposi la
cui vita procede tranquillamente fino a quando un incontro casuale
con un conoscente dell’uomo getta la loro vita in una spirale di
esperienze sconvolgenti.
Source Code di Duncan Jones (2011). Colter Stevens,
pilota di elicotteri, partecipa ad un’operazione militare segreta
che gli consente di rivivere gli ultimi minuti di vita della
vittima di un attentato nella speranza di scoprire l’identità
dell’autore della strage.
Thelma di Joachim Trier (2017). La giovane
Thelma si trasferisce a Oslo per frequentare l’università e qui
instaura una relazione con la coetanea Anja, ma frequenti malori
preannunciano il risveglio degli incredibili poteri di cui Thelma è
dotata.
Into the Storm, film del 2014 di Steven Wale
con Richard Armitage. Nel giro di un giorno solo, la cittadina di
Silverton viene devastata da una serie di tornado dalla potenza
inaudita. La popolazione intera è alla mercé di cicloni pericolosi,
impossibili da prevedere. Mentre i meteorologi annunciano che il
peggio deve ancora venire, molti tentano di scappare al più presto
possibile.
Il
signor Diavolo, film del 2019 diretto da Pupi Avati
tratto dall’omonimo romanzo scritto sempre dal regista bolognese.
Nell’Autunno 1952, Furio Momentè, ispettore del Ministero di Grazia
e Giustizia, viene inviato a Venezia per evitare la deposizione di
un prete e di una suora nel caso di un omicidio. Le sue indagini
rivelano torbide, oscure, trame.
Film sentimentali su Raiplay
Per chi invece volesse passare una
romantica serata in due, non c’è niente di meglio che sfogliare il
catalogo in cerca di film sentimentali su Raiplay.
I migliori sono a nostra disposizione sulla piattaforma:
Il sapore del successo di John Wells (2015)
Per avere un ristorante tutto proprio e l’agognata terza stella
Michelin, uno chef deve abbandonare le cattive abitudini e tirar
fuori il meglio da quello che ha a disposizione, compreso l’aiuto
della bellissima Helen.
La La Land di Damien Chazelle (2016) Un
musicista jazz e un’aspirante attrice si innamorano mentre sono
entrambi impegnati a inseguire le proprie ambizioni e i propri
sogni, ma le cose cambiano non appena cominciano a raggiungere il
successo.
Qualcosa di speciale di Brandon Camp (2009)
Per affrontare la scomparsa della moglie, Burke ha scritto un libro
legato alla solitudine. Il successo inaspettato del testo lo ha
trasformato in un vero e proprio guru dell’elaborazione del
lutto.
Bright Star di Jane Campion (2010). Londra,
1818. Il giovane poeta John Keats si innamora della bella Fanny
Browne, studentessa di moda, che abita come lui in casa di Charles
Brown.
Ricomincio da Noi
di Richard Loncraine (2017) Quando Sandra, una signora dell’alta
borghesia inglese, scopre che il consorte la tradisce da anni con
la sua migliore amica, lo abbandona e si rifugia dalla sorella,
Elizabeth, che non frequenta da molto tempo e che la coinvolgerà
nella sua vita più modesta ma movimentata. A un corso di ballo per
la terza età, Sandra, inizialmente diffidente, conosce un
eccentrico restauratore di mobili che vive su una barca. Sarà
l’occasione per riprendere in mano la propria vita.
Tutti i santi giorni di Paolo Virzì (2012)
Guido è toscano, mentre Antonia è siciliana. Decidono di avere un
figlio nonostante le loro diversità: tanto lui è mite, paziente e
coltissimo, tanto lei è irrequieta, permalosa e orgogliosamente
ignorante. Il loro desiderio genitoriale li porta a provare varie
strade e confrontarsi con ambienti e persone radicalmente
diversi.
Un amore sopra le righe di Nicolas Bedos
(2016) Quando Sarah incontra Victor nel 1971, non immagina che
diventerà uno dei più importanti scrittori francesi e che
passeranno insieme 45 anni pieni di passioni, tradimenti, delusioni
e successi. Ma chi è veramente la donna che vive all’ombra del
celebre marito?
Film commedie su
Raiplay
Il vero potere del cinema però è
quello di crearte un’esperienza condivisa, comune, tra tutti gli
spettatori e nessun genere è più adatto a creare questa esperienza
se non quello che fa ridere in compagnia. Ecco di seguito una
selezione di Film commedie su Raiplay:
Dramma della gelosia
(tutti i particolari in cronaca) di Ettore Scola (1969)
Oreste è un muratore romano, maturo e coniugato, che si innamora di
Adelaide, una fioraia. Essendo attratta anche da un giovane
pizzaiolo, la donna pensa così di dividersi tra i due uomini,
scatenando la gelosia del suo amante. Premio per la migliore
interpretazione maschile a Marcello Mastroianni al Festival
di Cannes 1970.
Il tuo ex non muore mai
(2018) Inaspettatamente coinvolti in un complotto
internazionale, due migliori amici si ritrovano a evitare assassini
e un ambiguo agente britannico mentre escogitano un piano per
salvare il mondo.
Accadde al commissariato
di Giorgio Simonelli (1964)Quel che succede o potrebbe
succedere a Roma in un ipotetico commissariato di Polizia nell’arco
di ventiquattrore. Capolavoro della commedia italiana anni
Cinquanta.
Ammore e malavita
(2017) Ciro è un temuto killer di Napoli al servizio di don
Vincenzo, detto “il re del pesce”, e dell’astuta moglie donna
Maria. La giovane infermiera Fatima è una ragazza onesta e
sognatrice, finita per sbaglio in una situazione pericolosa. Ciro
riceve l’incarico di sbarazzarsi di quella testimone indesiderata
che “ha visto troppo”, ma le cose non vanno come previsto.
Arrivano i Prof
(2018) Mentre tutti festeggiano la promozione all’esame di
maturità, al liceo Alessandro Manzoni c’è grande preoccupazione:
solo il 12% degli studenti è riuscito a diplomarsi. Il Manzoni
viene riconosciuto come il peggior liceo d’Italia. Non sapendo più
che soluzioni adottare, il Preside accoglie la proposta del
Provveditore e decide di fare un ultimo, estremo, rischioso
tentativo: reclutare i peggiori insegnanti in circolazione,
selezionati dall’algoritmo ministeriale, nella speranza che dove
hanno fallito i migliori, possano riuscire i peggiori.
Lontano Lontano
(2019) Per cambiare vita non si è mai troppo vecchi. Questo almeno
sperano Attilio, Giorgetto e il Professore, tre romani sulla
settantina, variamente disastrati, che un giorno decidono di
mollare la vecchia vita di quartiere e andare a vivere all’estero.
All’estero dove? È solo la prima di una lunga serie di questioni da
risolvere, ma il Professore, in pensione dopo una vita a insegnare
il latino, si annoia moltissimo, Giorgetto, ultima scheggia del
popolo di Roma, non riesce ad arrivare a fine mese, e Attilio,
robivecchi e fricchettone, vorrebbe rivivere le emozioni dei tanti
viaggi fatti in gioventù. Sono tutti decisi a cambiare vita e ci
riusciranno, anche se forse non come si aspettavano.
L’adattamento della Paramount del
romanzo Rainbow Six di Tom
Clancy ha ufficialmente trovato il suo regista,
con The
Hollywood Reporterche ha rivelato che
Chad Stahelski è pronto a mettersi dietro la
macchina da presa. Il regista dei film di John
Wick dirigerà ora l’ultimo film d’azione basato su
Clancy, che vedrà anche Michael B. Jordan nel ruolo
principale. Questo sarà il seguito del thriller d’azione del
2021 Without
Remorse, interpretato anche da Michael B. Jordan nei panni di John T.
Clark, un personaggio che è stato descritto in molti dei
romanzi di Tom Clancy.
Secondo il rapporto, Michael B. Jordan interpreterà ancora una
volta John T. Clark, agente della CIA dei Navy Seal, che
era il protagonista dei romanzi Without Remorse –Senza rimorso e Rainbow
Six. Attualmente non sono noti dettagli sulla trama, ma il
rapporto menziona che la Paramount prevede di
rilasciare Rainbow Six nelle sale, a
differenza di Without Remorse, che la società ha venduto ad
Amazon per rilasciare come esclusiva in streaming nel 2021.
Per Stahelski, questo è un altro
grande film in una litania di grandi progetti che dirigerà in
futuro. Dopo John Wick:
Chapter 4 del 2023, Stahelski
dirigerà anche un adattamento cinematografico
di Ghost of Tsushima in futuro. Il
regista è stato anche collegato a un remake
di Highlander con protagonista
Henry Cavill, e sarà anche come produttore nel
prossimo film spin-off di John
Wick Ballerina. Per Michael B. Jordan, questo sarà il suo prossimo
film dopo l’imminente Creed III, dove
riprenderà il ruolo di Adonis “Donnie” Creed.
Rainbow ha acquisito
l’opzione sui diritti di trasposizione di Game of
Gods, la saga editoriale bestseller dell’autrice Hazel
Riley. Un successo nato su Wattpad che ha conquistato milioni
di lettori e si è affermato come uno dei titoli più amati nel
panorama Young Adult.
Con oltre 6.8 milioni di
letture su Wattpad in meno di due anni e
l’assegnazione del Premio Watty nel 2022, il primo volume
della serie, “Game of Gods: Discesa agli inferi”, è
uscito il 24 ottobre 2023 nelle librerie italiane con l’edizione
cartacea Sperling & Kupfer, raggiungendo la TOP10
(#7) nella classifica generale dei libri più venduti in Italia.
Da allora, la saga non ha più smesso di conquistare nuovi fan, con
l’uscita di due capitoli successivi: “Game of Titans: Ascesa al
Paradiso”, e “Game of Chaos: Ares”, che hanno ampliato
l’universo narrativo della saga coinvolgendo sempre più
lettori.
L’acquisizione dei diritti di
Game of Gods si inserisce nella strategia di espansione
del Gruppo Rainbow, già protagonista di adattamenti di enorme
successo come “Fabbricante
di Lacrime”, primo film italiano a raggiungere la vetta
delle visualizzazioni su Netflix a livello mondiale.
“Dopo Fabbricante di Lacrime,
Wattpad dimostra ancora una volta di essere foriero di grandi
contenuti, e Game of Gods rappresenta la perfetta evoluzione del
racconto contemporaneo per il target di riferimento. Siamo
entusiasti di poter dare vita a questa bellissima storia, che ha
già dimostrato un potenziale incredibile sia in ambito editoriale
che digitale – dichiara Iginio Straffi,fondatore e CEO di Rainbow, – Anche stavolta sarà
Colorado Film, la nostra divisione cinematografica, a
seguire la produzione esecutiva della
trasposizione.”
La trasposizione di Game of Gods
sarà prodotta da Rainbow e Colorado Film in associazione con
Wattpad WEBTOON Studios. Ambientato nell’esclusivo campus di
Yale, Game of Gods fonde suspense, romance e mitologia
greca in una narrazione avvincente e ricca di colpi di scena. Un
retelling originale e contemporaneo del mito di Ade e Persefone,
due facce della stessa medaglia, tanto diversi quanto simili e
complementari, proprio come Haven e Hades. La protagonista, Haven,
si ritrova coinvolta nei misteriosi Giochi degli Dei, organizzati
dai fratelli Lively, giovani potenti e pericolosi. Un viaggio tra
passione, segreti e potere che ha incantato già milioni di lettori
e che ora si prepara a conquistare anche il grande pubblico per
immagini.
Il nuovo film con protagonista
Jackie Chan si intitola Railroad
Tigers, un action movie made in Hong Kong di cui oggi
possiamo ammirare una clip esclusiva e il poster.
https://www.youtube.com/watch?v=nmd7sbT7ffU
Ecco il poster:
In questa action-comedy Jackie Chan
si rifà ai classici di Hong Kong. Un ferroviere (Chan) e il
suo gruppo disordinato di combattenti per la libertà si trovano sul
lato sbagliato dei binari quando decidono di tendere un’imboscata a
un treno militare pesantemente armato e pieno di rifornimenti
vitali. Disarmati e in inferiorità numerica, dovranno
combattere contro un intero esercito utilizzando solo il loro
ingegno, in una serie abbagliante calci volanti e scene
d’azione.
Il film è uscito nelle sale cinesi
il 31 dicembre, sotto la regia di Ding Sheng
(Little Big Soldier, Saving Mr
Wu). Nel cast anche Kai Wang, Darren Wang,
Hiyoruki Ikeuchi, Fan Xu e Zitao Huang.
Oggi la pellicola vede la luce nelle sale Usa, mentre ancora non
sappiamo se avrà spazio nelle sale italiane.
Rai torna a Lucca Comics & Games e consolida il
suo ruolo di main media partner per seguire il
festival da venerdì 28 ottobre a martedì 1° novembre. Il Servizio
Pubblico seguirà il community event più importante d’Europa
interamente dedicato al fumetto, al gioco, al videogioco,
all’animazione, alle serie tv e all’immaginario fantasy,
proponendosi come piattaforma di fruizione del festival. I fan e il
pubblico della TV, infatti, potranno godere di contenuti inediti e
della migliore selezione di serie tv, documentari, fiction, cartoni
animati, film, approfondimenti e speciali grazie alla scesa in
campo di molte reti del gruppo.
RaiPlay ospiterà una sezione realizzata ad
hoc nella quale saranno pubblicati in
esclusiva una serie di
original, (contenuti inediti
creati apposta da LC&G per l’edizione
2022), una selezione delle migliori serie tv, fiction,
documentari, approfondimenti e contenuti per ragazzi
e bambini; oltre a tutti gli
speciali che di giorno in giorno saranno trasmessi
nelle altre reti del gruppo. Sabato 29 ottobre al Cinema
Centrale di Lucca alle 16:30, RaiPlay e Rai Teche,
presenteranno in anteprima, la versione in Hd con
audio restaurato, della prima puntata della serie di fantascienza
di culto Spazio1999, rimasto nel cuore dei telespettatori
cresciuti negli anni Settanta, che sarà disponibile dal 30 ottobre
sulla piattaforma del Servizio Pubblico nelle versioni italiana e
inglese.
Gli
original dell’edizione 2022
saranno: Alex Randolph. Regista di
giochi – documentario sul primo
game designer girato fra Norimberga, Venezia, Modena e
Firenze; Mercoledì è il giorno perfetto!
Chris Riddell intervistato da Pierdomenico
Baccalario– il più grande illustratore
inglese intervistato nel suo studio di Brighton. Documentario
coprodotto da Book On A Tree; John Blanche. Bosco
distopico – Un incredibile viaggio nell’arte del
grande maestro inglese che ci mostra i suoi lavori più personali e
distopici; Sweet Mirka +
Licia – Licia Troisi scrittrice e autrice di
romanzi fantasy, incontra Mirka Andolfo, illustratrice, fumettista
e colorista italiana. Due grandi autorità femminili del panorama
editoriale si scambiano confidenze e impressioni sul mondo
dell’arte e sulla vita; Hanno paura di
me – reportage su Professor Bad
Trip; Will Esiner, il
Gigante – reportage su Will
Eisner; lo spettacolo 2022 di Graphic Novel Theatre di
Lucca Comics &
Games dedicato quest’anno
a Celestia, di Manuele
Fior.
Torneranno disponibili anche i
video original dell’edizione 2021 nonché la
serie I maestri del
fumetto (una serie di 7
documentari diretti da Fulvio Risuleo con interviste ad
autori e operatori del settore che raccontano tutti gli aspetti del
lavoro del fumettista; progetto, nato con contributo del MiC).
Grazie a questa collaborazione Lucca Comics & Games non finirà il
1° novembre, perché la sezione dedicata su RaiPlay
sarà online fino al 28 febbraio 2023, per
consentire a tutti di godere della ricca selezione.
Anche RaiPlay
Sound, la nuova piattaforma digitale della Rai dedicata
all’ascolto in live streaming e on demand, avrà una striscia
dedicata ai classici del fumetto – Peanuts, Diabolik; I
Simpson, Corto Maltese, Calvin &Hobbes, Tin Tin – e darà
risalto a tre serie di Radio 3 a
tema: Fumettisti dei diritti civili: quattro
disegnatori afroamericani, le vite di Zelda Mavin Jackson
(Jackie Ormes ), Elmer Simms Campbell, Emory Douglas, Oliver
Wendell Harrington, raccontate da Gianluca Diana; I
supereroi della Marvel, ciclo dedicato ai supereroi e ai
loro creatori, raccontati da Roberto Moroni
e Anime: da Lady Oscar all’Uomo Tigre,
dialoghi, parole e biografie delle celebrità animate. Ideato e
condotto da Lidia Riviello. Uno speciale di Radio Techeté
dal titolo SuperGulp! Fumetti in
Radio proporrà la riduzione radiofonica del programma
televisivo dedicato al mondo dei fumetti, andato in onda dal 1977
al 1981 sul Secondo Canale della RAI.
Rai4, come di
consueto, ospiterà due speciali del magazine
Wonderland, interamente dedicati alla manifestazione: il
primo, in onda il 29 ottobre annuncerà in
esclusiva tutti i vincitori dei Lucca Comics & Games Awards
(gli “oscar” italiani del fumetto e del gioco), mentre il secondo,
in onda il 15 novembre, racconterà gli eventi e i protagonisti di
questa edizione di Lucca Comics & Games. Entrambe le
puntate saranno disponibili anche su RaiPlay.
Ma il vero protagonista Rai
di questa edizione di Lucca Comics & Games sarà Rai
Kids che offrirà un ricchissimo programma di
appuntamenti. Il Real Collegio, rinominato “Family Palace” (ad
accesso gratuito) sarà il quartier generale, dove il pubblico potrà
trovare anteprime, meet & greet e i personaggi più amati dei canali
Rai Gulp e Rai Yoyo.
Prima novità assoluta sarà la
presentazione, in anteprima mondiale, dei primi
quattro episodi di Dragonero. I Paladini,
la serie animata basata sul fumetto Dragonero edito da Sergio
Bonelli Editore. Si tratta di una coproduzione internazionale di
Sergio Bonelli Editore S.p.A. con Rai Kids, Powerkids Entertainment
LTD, Nexus TV s.r.l. (sabato 29 ottobre alle 10.30, Teatro del
Giglio). Protagonisti della serie sono tre ragazzi appena
adolescenti dell’Erondàr, una terra fantastica pervasa di magia.
Un’anteprima, questa, che darà il via ad una straordinaria
Dragonero Experience fino al 1° novembre. L’evento di
presentazione, per esempio, sarà preceduto da un
eccezionale raduno di cosplayer legati al mondo fantasy
che dal mattino si ritroveranno in Piazza San Michele. Qui alle
9.40 si esibiranno anche i Miwa e i suoi
componenti, la Cartoon Marching Band n°1 in
Italia. Sul palco del Teatro del Giglio saranno presenti
Michele Masiero, Direttore Editoriale di Sergio Bonelli Editore,
Luca Milano, Direttore di Rai Kids, Emanuele Vietina, Direttore di
Lucca Comics & Games e Paolo Rozera,
Direttore Generale UNICEF Italia. Ad accompagnarli un quintetto di
fiati, che sul palco suonerà la sigla della serie animata. E questo
è solo l’inizio.
Altra novità di quest’anno riguarda
la diretta quotidiana alla quale anche il pubblico potrà
partecipare. Dal 28 ottobre al 1° novembre, infatti, per
tutta la durata della manifestazione, Rai Gulp sarà in diretta, a
partire dalle 18.35 nello studio speciale allestito al Real
Collegio di Lucca. Ogni giorno un pubblico selezionato potrà
assistere dal vivo alla diretta e interagire con i conduttori
Mario Acampa e Manuela Grippi, e
gli ospiti della trasmissione, che racconteranno Lucca Comics & Games dal cuore del
festival.
Nicoletta Costa e Nina &
Olga saranno presenti con molte novità e contenuti
dedicati alla serie animata in onda su Rai Yoyo. Sabato 29 ottobre,
alle 16.30, debutterà il primo spettacolo live in cui Nina & Olga
saranno protagoniste insieme a una madrina d’eccezione,
Laura Carusino, volto di Rai Yoyo e conduttrice de
“L’Albero Azzurro”. Laura racconterà le avventure di Nina & Olga
tratte dalla serie televisiva e parte di una collana di libri. I
racconti saranno intervallati dalle canzoni de Le
Volamusiche, realizzate con Mamme in Sol,
una realtà torinese nota in Italia nell’ambito della musicoterapia
per bambini.
Domenica 30 ottobre, a partire
dalle ore 15, all’Auditorium Suffragio, ci sarà l’attesa
“Yoyo Parade”, con i personaggi più amati di Rai
Yoyo: sfileranno i Puffi, Masha e Orso, Topo Tip, Bing,
Bluey, Lampadino e Caramella, Pinocchio & Freeda, Nina &
Olga. Tutti i giorni, al Chiostro del Real Collegio, ci
sarà anche “L’albero azzurro”, per accogliere i
bambini, che potranno così fare foto con il celebre “Albero” della
più longeva serie per bambini italiana. In particolare, lunedì 31
ottobre, dalle ore 11.30, ci sarà un meet & greet con Dodò e Laura
Carusino. I bambini potranno fare tante attività divertenti nel
“Laboratorio Puffoso”, in compagnia dei Puffi.
Appuntamento tutti i giorni dalle 14 alle 19 (il 1° novembre anche
dalle ore 9 alle ore 14).
Nella sala laboratorio, spazio
anche allo sport con le attività di “Super
Spikeball”, la nuova serie animata ideata dall’ex campione
di volley, Andrea Lucchetta. Si potrà provare la
Spikeball App dal 28 al 30 ottobre, dalle 9 alle 14, e domenica 30
ottobre dalle 14 alle 19: dall’animazione al gioco in video, un
gioco con le mani libere da device, tastiere o smartphone. Dal 28
al 30 ottobre, dalle ore 15 alle ore 18.30, invece, i
bambini potranno “schiacciare” con Lucky e la Lucky Squad:
nel campo allestito nel chiostro e animato dallo staff di smart
coach coordinati da Andrea “Lucky” Lucchetta, si
potrà giocare a Spikeball, il gioco della Schiacciata, inventato
nel cartone animato “Super Spikeball” dai tre protagonisti Lino Lee
Wang e Viola e giocato nelle scuole e nelle società da più di 200
mila bambini grazie al progetto Volley S3 della Federazione
italiana Pallavolo.
Nello spazio “Rai Kids”, infine,
tutti i giorni a partire dalle 9.30 ci sarà una maratona
con i migliori cartoni animati in onda su Rai Yoyo e Rai
Gulp. Il pubblico potrà vedere episodi di serie come Bing,
Pinocchio & Friends, Bluey, Super SpikeBall, Peppa Pig, Milo, gli
Acchiappagiochi, Masha e Orso, Il mondo di Leo e i Puffi. Verrà
proposta inoltre una maratona dei cartoni animati
“Peanuts”, con Charlie Brown, Lucy, Linus, Snoopy e tutta
l’allegra banda di personaggi creata da Charles Schulz, di cui
ricorre il centenario della nascita.
Lo spazio “Rai Kids” ospiterà anche
incontri ed eventi. Venerdì 28 ottobre, alle ore 10,
Federico Taddiapresenterà il libro “Nata in via
delle cento stelle”. Alle 11.15 sarà la volta del laboratorio “Non
mi aspettavo” con Angelo Mozzillo e
Franceso Faccia. Alle ore 14, infine, ci sarà il
laboratorio ispirata alla nuova seria animata “Il mondo di
Leo”.
Sabato 29 ottobre, due nuovi
incontri con Andrea Lucchetta. Dalle 13.30 alle 14.30 sarà il
momento per confrontarsi sul tema “Dall’Animazione
all’azione, al gioco dello spikeball, spirito di Squadra e
Socializzazione”. Dalle 14.30 alle 15.30 ci sarà la
conferenza “Dal gioco al Videogioco con
l’intelligenza …artificiale”, con la presentazione in
Anteprima assoluta del corto “A Pesca con la Lucky
Squad”, realizzato dalla Lucky Dreams per la Federazione
Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee, in occasione del
progetto PRE.DI.SPONE del Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali per contrastare l’abuso del tempo passato davanti ai
videogiochi da parte dei bambini, in favore di attività
ludico-sportive all’aria aperta, elemento importante di
socializzazione.
A seguire una tavola
rotonda con due esperti del settore game, Riccardo
Cangini e Massimo Silva. Domenica
30 ottobre alle ore 14, invece, spazio al laboratorio “Fino
in fondo” con Davide Calì. Lunedì 31 ottobre, alle ore 11,
Nicoletta Costa sarà presente per un incontro con
i bambini. Un’ora di letture e disegni con la mamma de La Nuvola
Olga e Giulio Coniglio. Martedì 1° novembre, alle 11,
Mario Acampa sarò protagonista dell’incontro “Tra
teatro, tv e Eurovisione. Mario Acampa…. e 100 modi di comunicare”.
In occasione di questa edizione di Lucca Comics & GamesRai
Gulp realizzerà uno speciale, che sarà condotto da Mario
Acampa.
A Lucca ci sarà poi Rai
Radio2, radio ufficiale dell’evento,
che racconterà Lucca Comics & Games con reel,
fotogallery e stories sugli account social della radio.
Quest’anno, inoltre, l’evento verrà raccontato dai social di Rai
Radio2 attraverso gli occhi e i contenuti di Antonella
Arpa (su Instagram conosciuta come
“Himorta“), cosplayer, Dj, presentatrice e
Influencer da più di 1 milione di follower pronta ad introdurci in
questo incredibile mondo fatto di fumetti, videogame, anime, e
tanto altro ancora! Non mancheranno inoltre i collegamenti radio
durante i programmi, da “Caterpillar”, a “Tutti Nudi”, da “Soggetti
smarriti” a “Rock and Roll circus”, e poi “Non è un paese per
giovani”, “Le Lunatiche”, “I Lunatici”, “La versione delle due”,
“La sveglia di Radio 2”, e “Il momento migliore”.
Su tutte le reti del gruppo,
infine, andrà in onda uno spot realizzato ad hoc
da Direzione Creativa in collaborazione di Lucca Comics & Games, con immagini
esclusive realizzate da Ted Nasmith, autore del
poster di Lucca Comics & Games 2022.
Rai Cinema continua il
suo percorso di innovazione, ricerca e sperimentazione dei
linguaggi partecipando alla creazione di una mostra su NFT e cinema
nel mondo del Metaverso. Nello spazio di Rai Cinema nel Metaverso
The Nemesis – gratuito e facilmente accessibile da pc o smartphone
– sarà infatti possibile scoprire ed esplorare la versione digitale
della mostra “NFT Cinema. Digital Storytelling e Metaverso” a cura
di Simone Arcagni e Mattia
Nicoletti che sarà ospitata anche – in versione fisica – a
RomeVideoGame Lab a Cinecittà dal 3 al 6 novembre. Una produzione
Cinecittà per RomeVideoGameLab in collaborazione con Rai Cinema e
ANICA – Unione Editori e Creators Digitali.
Una mostra su NFT e
cinema nel mondo del Metaverso per testimoniare come il digitale e
il Metaverso debbano essere pensati come una opportunità ulteriore
della produzione cinematografica. Un percorso tra aste, offerte,
mostre e lanci per mostrare le diverse forme di relazione tra il
mondo del cinema e gli NFT. Si tratta di un percorso storico e
critico che seleziona alcuni casi particolarmente indicativi e
specifici di questo rapporto mettendo in evidenza i diversi
approcci, le pratiche e le modalità. Una mostra che è frutto di una
ricerca più ampia che intende interrogare queste tecnologie
mettendo in evidenza i processi e i possibili impatti, con un focus
sul mondo della produzione cinematografica.
Uno spazio raggiungibile
come detto anche in versione digitale – da pc o smartphone – nelle
stanze di Rai Cinema sul metaverso The Nemesis. Lo spettatore potrà
così raggiungere lo spazio espositivo virtuale e avere
un’esperienza diversa delle opere passeggiando con il proprio
avatar. Tra gli NFT presentati anche il primo NFT di Rai
Cinema ‘RaiCinema2500Pics’ realizzato da Brivido&Sganascia, un
collage di 2.500 foto dei red carpet dei Festival più importanti
del mondo e prodotto in collaborazione con Consensys, partner
tecnologico di The Nemesis.
La dichiarazione
di Paolo Del Brocco, Amministratore Delegato di Rai
Cinema: “Il nostro primo NFT presentato in occasione del lancio del
Metaverso di Rai Cinema è un ulteriore tassello del nostro
percorso di posizionamento sui temi dell’innovazione e di
costruzione di una cultura digitale nel campo dell’audiovisivo.
Oltre al ruolo principale di affiancare e promuovere la produzione
cinematografica, Rai Cinema ha il compito di garantire un presidio
culturale italiano dei media innovativi, sostenere ed alimentare i
nuovi linguaggi e storytelling digitali con l’obiettivo di
avvicinare nuovi pubblici alla cultura cinematografica”.
Rai Cinema Channel presenta:
Istruzioni romantiche per danzare senza gravità Lucio
Zannella e scritto da Lorenzo Giovenga e Valentina Signorelli con
protagonsiti Roberto Caccioppoli e Chiara Celotto. Una produzione
Daitona. PRODUZIONE: DAITONA, con il contributo di FILM COMMISSION
REGIONE CAMPANIA e REGIONE CAMPANIA PRODOTTO DA: LORENZO LAZZARINI,
LORENZO GIOVENGA, VALENTINA SIGNORELLI in collaborazione con
GIULIANO GIACOMELLI Dal 30 Luglio disponibile su RaiPlay.
Istruzioni romantiche per danzare senza gravità, la trama
Una cena per inaugurare una nuova
abitazione diventa l’occasione, per i proprietari di casa, di
radunare allo stesso tavolo diversi amici del loro passato. Tra
questi c’è anche Graziano chearriva in ritardo mentretutti gli
altri commensali sono già seduti a tavola.
L’unico posto libero è accanto ad Alisia, ragazza apparentemente
dolce ma dal carattere cinico e combattivo. Tra i due inizia
presto un divertente e dinamico “scontro” ideologico fatto di
frecciatine e freddure, uno scontro destinato a far capire
ad entrambi chela prima impressione non è mai quella
giusta.
Le opere inviate sono state
594, arrivate da 39 diverse nazioni. L’ultima edizione di
Cartoons on the Bay, nel 2012, aveva visto
selezionare al comitato artistico del festival 550 opere di 38
paesi.
Un incremento importante che
conferma l’importanza della manifestazione nel panorama
dell’animazione televisiva internazionale, cosí come del prodotto
crossmediale.
Tra i paesi partecipanti quest’anno
ci sono delle new entry di assoluto interesse, dal Mozambico alla
Malesia al Kazakistan, a riprova che l’animazione è una forma
d’arte che non conosce frontiere.
Inoltre, in allegato potete trovare
il bellissimo manifesto ufficiale che il Maestro Paolo Eleuteri
Serpieri ha realizzato per l’edizione di quest’anno, un
Pulcinella gotico di grande suggestione.
Cartoons on the Bay si
svolgerá a Venezia dal 10 al 12 aprile 2014, nella prestigiosa
location di Palazzo Labia. Il festival, anche quest’anno sotto la
direzione artistica di Roberto Genovesi, è
organizzato da Rai Trade con il contributo di Rai Fiction e Rai
Ragazzi.
Da sempre indicato come uno dei
grandi romanzi dell’Ottocento, Ragione e
sentimento è stato adattato in più occasioni tanto
per il cinema quanto per la televisione. Numerose sono infatti le
versioni e le riletture realizzate di questo, ma una delle più
note, apprezzate e premiate è senza ombra di dubbio quella diretta
dal due volte premio Oscar Ang Lee nel 1995. Primo
film in lingua inglese per il regista taiwanese, con questo egli ha
potuto dimostrare di saper padroneggiare come pochi i delicati
sentimenti trattati, dando vita ad un’opera ancora oggi
ineguagliata per tatto ed inventiva.
La sceneggiatura, premiata con
l’Oscar, è stata scritta dall’attrice Emma
Thompson, la quale vi si è dedicata per ben cinque anni
prima di giudicarla ultimata. Lee venne infine scelto come regista,
anche se questi non aveva grande famigliarità con Jane
Austen, autrice del romanzo da cui il film è tratto. La
scelta ricadde però su di lui per via dei suoi precedenti film,
dove si trattavano contesti famigliari complessi anche in relazione
alla società intorno a questi, tematiche dunque simili a quelle
presenti nel libro. La scelta di Lee permise inoltre al film di
acquisire un fascino particolare, in grado di parlare ad un
pubblico più ampio.
A fronte di un budget di soli 16
milioni di dollari, Ragione e sentimento arrivò ad
incassarne ben 135 in tutto il mondo, accolto anche da un grande
favore di critica. Un grande successo coronato da ben sette
nomination all’Oscar, tra cui quella per il miglior film. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alle differenze tra il
romanzo e il film. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio
catalogo.
Ragione e sentimento: la trama del
film
Protagoniste del film sono le
sorelle Elinor e Marianne,
appartenenti al ramo povero della famiglia Dashwood. La prima,
orgogliosa e riservata, cerca di mandare avanti la famiglia mentre
deve reprimere l’amore per Edward, un parente
ricco. La seconda, più romantica e istintiva, si abbandona alla
passione senza remore. Il senso del dovere impedisce a Elinor di
realizzarsi sentimentalmente, mentre la passionalità di Marianne la
espone a inganni. Ben presto, in seguito alla scomparsa del padre,
le due e l’intera famiglia si ritroveranno sul lastrico per via di
alcune problematiche nella successione. Ha per loro inizio un
periodo di grandi difficoltà, dove ancor di più saranno divise tra
la ragione e il sentimento.
Ragione e sentimento: il cast del
film
Ad interpretare il ruolo di Elinor
è proprio l’attrice e sceneggiatrice Emma Thompson.
All’epoca della produzione del film, questa aveva però 35 anni e
non si sentiva adatta a dar vita ad un personaggio di neanche
vent’anni. Per permetterle di poter interpretare il ruolo, i
produttori la convinsero a modificare l’età di questa da 19 a 27.
L’attrice fu poi spinta ad accettare anche per via del grande
desiderio di essere ulteriormente coinvolta in quel progetto a
lungo cullato. A dar volto a Marianne è invece la premio Oscar
Kate Winslet.
Originariamente, Lee non era convinto di lei e pensava di affidarle
un ruolo molto minore. L’attrice però pretese di sostenere almeno
un provino per la parte, e dopo aver letto alcune battute convinse
tutti delle sue qualità, ottenendo la parte. Fu proprio grazie a
questa che divenne poi una celebrità.
Il ruolo di Edward Ferrars è invece
stato scritto dalla Thompson appositamente pensando all’attore
Hugh Grant.
L’attore, entusiasta della sceneggiatura, accettò con grande
piacere, venendo però criticato per essere troppo bello per il
ruolo di Edward. Alan Rickman dà
invece volto al Colonnello Brandon, un ruolo da lui particolarmente
apprezzato, specialmente per la possibilità di recitare insieme ad
un considerevole numero di cani ammaestrati. Gemma
Jones è Mrs. Dashwood, mentre l’attore Tom
Wilkinson è l’interprete di Mr. Dashwood. Greg
Wise da volto a John Willoughby, e proprio su questo set
conobbe la Thompson, che sarebbe poi divenuta sua moglie nel 2003.
Sono infine presenti anche Imelda Staunton nel
ruolo di Charlotte Jennings Palmer e Hugh Laurie
in quelli di Mr. Palmer.
Ragione e sentimento: le
differenze tra il libro e il film
Nell’adattare il celebre romanzo
della Austen, la Thompson decise di mantenersi quanto più fedele
possibile allo svolgersi degli eventi, ma sua intenzione era quella
di aggiornare alcuni dei personaggi e delle tematiche alla
contemporaneità. La sceneggiatrice ha infatti alternato alcuni dei
tratti distintivi dei personaggi al fine di renderli più
comprensibili. In particolare, il contrasto tra le due sorelle
protagoniste è stato accentuato attraverso l’aggiunta di alcune
scene, tanto relative al loro privato quanto a situazioni più
pubbliche. Ad essere stati protagonisti di un aggiornamento sono
stati anche i personaggi di Edward e Brandon. Questi vengono
infatti presentati con l’intento di mostrare anche il loro animo
più sensibile, al fine di renderli più in linea con gli attuali
canoni dei personaggi maschili.
Proprio questi due nel romanzo
risultano inoltre assenti dalla scene per periodi di tempo
piuttosto lunghi. Per il film la sceneggiatrice ha invece cercato
di rimediare a ciò, rendendoli più protagonisti delle situazioni.
Ulteriori differenze si ritrovano invece nell’omissione di alcune
situazioni o personaggi. Per quanto riguarda i primi, nel film
vengono a mancare una serie di episodi relativi ad Edward, come il
presunto tradimento di questi. Personaggi che invece non compaiono
sono quelli di Lady Middleton e i suoi figli, come anche Ann Steele
e la sorella di Lucy. Infine, la sceneggiatura della Thompson ha
esaltato la ricchezza dei Dashwood, così da rendere poi più
evidente e drammatica la loro nuova condizione di povertà.
Ragione e sentimento: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Ragione e
sentimento grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google
Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di giovedì 11 febbraio alle ore
21:10 sul canale Paramount
Channel.
È online grazie a Yahoo
Movies il primo trailer di Rage,
action/thriller di Paco Cabezas con
Nicolas Cage nei panni di un ex criminale che una
volta uscito dal giro e costruitosi una vita tranquilla, sarà preso
di mira da un boss della mafia russa che rapirà sua figlia per
completare un’atroce vendetta.
Ambientato in una Brisbane degli
anni 80, tra giri di droga e poliziotti corrotti, Ragazzo
divora universo è una miniserie che mostra la realtà dei
quartieri secondari e malfamati della città australiana attraverso
gli occhi di un bambino. Diretta da John Collee,
la serie è formata da una stagione di sette episodi, ognuno da
circa 50 minuti, con le vicende che sono tratte dall’omonimo libro
dello scrittore Trent Dalton. Nel cast si
ritrovano figure già note nel panorama cinematografico nazionale e
internazionale: Travis Fimmel (Ragnar Lothbrok nella serie
Vikings) qui
interpreta Lyle, spacciatore e patrigno di Eli, mentre
Phoebe Tonkin (The
vampire diaries) qui è nei panni di Frankie, madre di Eli.
Altri attori importanti nel cast sono Simon Baker (Breath) e Sophie
Wilde (Talk
to me) rispettivamente nei ruoli di Robert e Caitlyn, una
giornalista.
Ragazzo divora universo:
presente e premonizioni
Eli è un ragazzino
di tredici anni, con una vita che sembra inizialmente molto
normale: va a tranquillamente scuola e ha una madre amorevole,
Frankie. Ma in un quartiere come Barra, a
Brisbane, nulla può essere normale troppo a lungo:
Lyle, compagno della madre a cui Eli e
Gas, il fratello maggiore, sono molto affezionati,
ricomincia a vendere droga per poter un giorno scappare e garantire
a Frankie la vita che merita.
Tutto sembra comunque andare per il
verso giusto: Eli aiuta il patrigno nei suoi affari. Finché un
temibile criminale, Ivan Kroll, scopre i
sotterfugi di Lyle e lo porta via con sé, minacciando la sua
famiglia ed infine tagliando un dito a Eli. Per proteggere la
propria famiglia, Frankie si addossa le colpe di Lyle e viene
rinchiusa in carcere. I due ragazzi dovranno allora cercare di
cavarsela da soli, con l’aiuto di Robert, loro
padre biologico e alcolizzato. Ma Gas, vedendo piccoli sprazzi di
futuro, preannuncia altre tribolazioni: la questione sembra ormai
essere molto più grande della sola scomparsa di Lyle.
Il mondo criminale attraverso gli
occhi di un bambino
Uno dei fattori interessanti su cui
l’attenzione del pubblico è attirata fin da subito in
Ragazzo divora universo è il modo in cui viene
mostrata la realtà di un quartiere povero, ma raccontata da Eli.
Durante i vari episodi si alternano momenti di normale
spensieratezza di Eli, come i suoi sogni di volare in macchina in
mezzo all’universo e l’incursione in prigione dalla madre, a
momenti più drammatici, come proprio la scomparsa del patrigno.
Per quanto Eli sia un giovane molto
coraggioso e disposto a tutto pur di difendere la propria famiglia,
si rende presto conto di non avere grandi possibilità di ottenere
giustizia. Nel momento in cui risulta chiaro che anche la polizia
sia corrotta e coinvolta negli affari criminali, Eli non può fare
altro che portare la notizia alla stampa, ma anche questa
possibilità deve poi essere scartata.
Ragazzo divora universo:
magia o fantasia?
Fin dai primi episodi ritroviamo
nella serie degli elementi molto inusuali, quasi magici. Primo fra
tutti è proprio il personaggio di Gas; il giovane adolescente
sembra avere dei poteri di veggenza che gli permettono di vedere
delle scene dal futuro. Gas ha smesso di parlare all’età di sette
anni: pur non avendo nulla di fisico o psicologico, si tratta
semplicemente di un blocco. Ciononostante, il ragazzo continua a
comunicare con il fratello e la madre, disegnando delle frasi
nell’aria: molte delle cose che “dice” sembrano essere delle brevi
affermazioni sconnesse, ma che poi si rivelano delle piccole
profezie.
A questo si aggiunge anche il
misterioso telefono rosso nella cantina di casa: pur non essendo
collegato alla corrente, sia Eli che Gas ricevono delle telefonate
con degli avvisi misteriosi da una voce sconosciuta.
Rapporto padre-figli: la
trasformazione di Robert
“Se ami qualcuno ti ritrovi a
fare cose che mai pensavi di poter fare” – Eli Bell
Altro elemento molto toccante di
Ragazzo divora universo è l’evoluzione del padre
biologico di Eli e Gas. L’uomo che all’inizio si mostra come un
alcolizzato agorafobico riuscirà ad affrontare i propri sbagli
passati e a diventare un buon padre per i due ragazzi. Eli e Gas
passano con lui i quattro anni che la madre passa in prigione e nel
salto temporale compreso tra il quinto e sesto episodio, quando Eli
diventa un ragazzo di diciassette anni, vediamo come Robert si sia
quasi completamente ripulito, abbia imparato anche a cucinare per i
suoi figli.
Diventa chiaro come Robert sia
tutt’altro che un uomo violento o pericoloso: si tratta
semplicemente di una persona con tante fragilità che però, grazie
all’aiuto dei due ragazzi e poi anche di Frankie, riuscirà a
risolvere. Ragazzo divora universo dona dunque
allo spettatore tanti spunti di riflessione, raccontando una storia
difficile e drammatica, pur mantenendo un tono il più leggero
possibile.
Dal 12 agosto è
disponibile su Amazon
Prime una nuova serie:
Ragazze vincenti (A League of Their Own).
Il titolo suona familiare: lo show è liberamente ispirato
all’omonimo film del 1992 con Tom
Hanks, Madonna
e Geena
Davis. Per chi ha apprezzato il lungometraggio,
guardare la serie sarà un vero spasso: dalle sequenze
reinterpretate ai match di baseball memorabili, le reference
all’originale sono tante e ben costruite. Ecco una lista delle
citazioni più interessanti presenti nel reboot.
La corsa al treno
La serie inizia con un
omaggio a una
scena memorabile del film. Carson (Abbi
Jacobson) corre dietro un treno esattamente come
fanno Dottie e Kit nel
lungometraggio. Se in Ragazze vincenti del
1992 le due ricevono assistenza dal capotreno, nello
show Carson non riceve alcun aiuto, le viene
semplicemente detto di aspettare la corsa successiva. Nonostante il
suggerimento, la protagonista carica il bagaglio e sale per
affrontare da sola il viaggio verso Chicago.
La spaccata
Un momento indimenticabile
del film del 1992 è quello in cui l’abile
giocatrice Dottie, per prendere una palla, fa la
spaccata. Il gesto viene immortalato e finisce addirittura sulla
copertina della rivista LIFE.
Anche se nella
serieRagazze
vincentiCarson è la nuova versione di
Dottie, in realtà è un altro personaggio a finire in
spaccata. Una giocatrice, durante un provino, fa la spaccata per
afferare un colpo difficile. Questo dettaglio passa velocemente
sullo schermo, ma è comunque un chiaro riferimento al film.
Un tuffo negli spalti
Nel film, durante una
partita Doris si tuffa verso spalti per prendere una
palla impossibile. È un momento epico per la folla negli spalti e
per gli spettatori perché mostra tutta la prodezza delle giocatrici
della Rockford Peaches.
Similmente, nella serie
Ragazze Vincenti Carson decide
di esibire le sue abilità tuffandosi negli spalti per
prendere una palla, proprio come Doris. Il gesto lascia
senza parole gli uomini d’affari, che stanno discutendo sul fatto
che le ragazze possano giocare a baseball.
Razzismo e
discriminazioni
Quando Max cerca di entrare
nell’All-American Girls Baseball League, viene
immediatamente scartata per il colore della sua pelle. In un
disperato tentativo di mostrare le sue abilità, Max lancia
un’ultima palla attraverso il campo.
Anche se manca una controparte
di Max nel film, c’è un momento memorabile in cui una
donna nera lancia una palla perfetta alle giocatrici durante una
partita. Seppur diverse, le due scene sono rilevanti in quanto
fanno riferimento alle discriminazioni e al razzismo ancora
dilaganti al tempo della storia.
La scuola di bellezza
Una sequenza iconica nel film
riguarda la scuola di bellezza e charm che tutte le giocatrici
devono frequentare per imparare a comportarsi come delle “signorine
a modo.” Oggi può far sorridere, ma nella realtà le atlete del
tempo, come tante altre ragazze, hanno dovuto seguire le lezioni di
una scuola molto simile a quella di Ragazze
vincenti.
Nella serie, questa sequenza viene
ricreata, ma, a differenza del film, lo show coglie l’occasione per
mettere luce sul razzismo e sulla discriminazione subiti da molte
donne non conformi ai beauty standards (tema, tra l’altro, molto
attuale).
La ragazza di
campagna
Nella serie, Carson viene
spesso appellata come ”la ragazza di campagna”. Che si tratti delle
compagne della scuola di bellezza o di Greta, le battute
sulla vita contadina proseguono scena dopo scena, nonostante le
proteste di Carson. Questa insistenza è vista da
alcuni fan come un chiaro riferimento al film originale. In
effetti, in Ragazze vincenti del
1992 Dottie e Kit nascono e crescono in
una fattoria e, quando si uniscono alla lega, sono essenzialmente
delle ragazze di campagna.
Una battaglia sul
campo
La tensione tra Carson e
Lupe, così come la tensione tra Lupe e il resto
della squadra, scoppia in una lotta proprio sul campo da baseball.
La rissa coinvolge tutte le Rockford Peaches, che senza
l’allenatore Dove si muovono a briglia
sciolta.
Questa scena è un chiaro riferimento
alla lotta che, nel film originale, scoppia dopo che
Doris schernisce Kit. Anche in questo caso,
il conflitto esplode sul campo e coinvolge anche il resto delle
Peaches.
“Non si piange nel
baseball!”
L’indimenticabile citazione,
pronunciata nel film dall’allenatore Jimmy Dugan
(Tom
Hanks), viene ripresa nella serie Ragazze
vincenti. Dopo un brutale rimprovero che riduce in lacrime
una giocatrice, Jimmy dice la celebre frase.
La situazione si ribalta nella
serie. Qui le parole sono pronunciate da una giocatrice delle
Rockford Peaches, Jess McCready, a
Carson quando quest’ultima inizia a cedere allo stress del
suo nuovo ruolo di allenatrice.
Una vittoria concessa
Durante una
partita, Carson, nel ruolo di ricevitore, finge di
darla vinta agli avversari e, successivamente, rivela di aver
tenuto la palla. Questo è un riferimento diretto a uno dei
momenti più discussi del film originale. Durante l’ultima partita
delle World Series, nella corsa finale
l’abile Dottie viene sconfitta dalla sorella
Kit, che vince il campionato. La scena lascia lo
spettatore nel dubbio: forse Dottie ha scelto di
perdere?
Rosie
O’Donnell
Un riferimento diretto al cult degli
anni Novanta è la presenza di un membro del cast originale:
Rosie
O’Donnell. Nel film, O’Donnell
interpreta l’insolente Doris. La giocatrice è
uno dei personaggi principali e dà colore e vivacità ad un film che
parla di sport al femminile.
Nello show di
Prime, O’Donnell interpreta un
personaggio completamente nuovo: Vi, il
proprietario del locale gay in cui Carson si ritrova
mentre segue di nascosto Lupe. Pur non interpretando
un ruolo da protagonista, O’Donnell offre
agli spettatori – ma soprattutto ai fan di vecchia data – una
performance memorabile.
Scambi di giocatori
Uno dei momenti più strazianti dello
show è quando la giocatrice delle Rockford PeachesJo viene venduta alle South Bend Blue Sox. Lo
scambio è organizzato in seguito ad una retata notturna in un bar
gay in cui Jo viene arrestata. Il riferimento al
film Ragazze vincenti questa volta è sottile
e deformato. Se Kit viene vednuta ai Racine
Belles a causa delle tensioni con sua sorella Dottie,
Jo viene scambiata per motivi discriminatori che non
hanno nulla a che vedere con la squadra.
Mariti in guerra
Come abbiamo detto, nella
serie Ragazze vincenti Carson è
una sorta di controparte di Dottie. Tra gli aspetti che
accomunano le due ragazze, c’è anche il fatto che i mariti di
entrambe stanno combattendo in guerra. E tutti e due ritornano
dalla guerra in tempi piuttosto inopportuni…
Dottie inizialmente sceglie
di lasciare il campionato per partire con suo marito, ma poi
ritorna per la partita finale. Dal canto
suo, Carson non pensa di abbandonare la lega,
nemmeno dopo il ritorno dell’amato. Questo parallelismo mostra uno
dei tanti modi in cui lo show fa riferimento al film per poi
prenderne le distanze.
Una presa a mani nude
Un segno distintivo della bravura di
Dottie è racchiuso nella capacità di prendere a mani
nude una palla lanciata da Doris. Questo momento
celebre di Ragazze vincenti viene citato
nella serie. La reference serve per mostrare le abilità di
Max, che è in grado di afferrare a mani nude una
palla tirata dal coach delle Red Wright All-Stars.
Entrambe le scene sono anticipatrici delle grandi gesta di
Dottie e Max che si vedono successivamente
nel film e nella serie.
Victory
Song
Nel film originale,
le Rockford Peaches cantano una canzone sulla
Baseball League scritta da uno dei membri del team. Anche nello
show le Peaches intonano la canzone prima della
finale. La scena non è soltanto un riferimento diretto al film. Il
brano Victory song è stato realmente composto da una
Rockford Peach ed è l’attuale inno
dell’All-American Girls Baseball League.
Le Peaches perdono
Una particolarità del film originale
è che le protagoniste, le Rockford Peaches, alla fine
perdono il big match della World Series. Lo scontro tra le
squadre delle sorelle Dottie e Kit si conclude
con la vittoria della squadra di Kit.
Esattamente come in Ragazze
vincenti, anche nello show le Rockford Peaches
vengono battute nella finale. Tuttavia, a differenza del film,
questa volta la sconfitta viene accompagnata da uno splendido gesto
di cameratismo: le Peaches aiutano l’ex compagna di
squadra infortunata Jo a raggiungere la base. Il
momento è molto commovente e mostra il profondo legame di amicizia
che unisce questo gruppo di donne.
Il rifacimento in
versione seriale del film di successo Ragazze vincenti
– La serie (A League of Their Own) (da noi
arrivato con il titolo di Ragazze Vincenti) diretto da Penny
Marshall nel 1992, che vedeva a protagonisti Geena
Davis, Lory Petty e Tom Hanks, propone una variazione sul tema che
adopera la stessa cornice storico-sociale per raccontare tematiche
decisamente più attuali.
Ragazze vincenti – La
serie (A League of Their Own), la trama
Come noto la storia
prende spunto dalla formazione nel 1935 della lega femminile di
baseball, creata per “salvare” il più popolare sport americano dal
momento che la maggior parte dei giocatori professionisti e dei
giovani del Paese erano stati arruolati per combattere durante la
Seconda Guerra Mondiale.
Co-creator (insieme a
Will Graham) e protagonista degli otto episodi è
Abbi Jacobson, il cui personaggio di Carson Shaw
si trova ad affrontare non soltanto la sfida di giovare come pitch
nelle Rockford Peaches ma anche quella umana di scoprire veramente
il suo posto nel mondo. Continuare ad essere la moglie ideale di un
marito partito per il fronte o affrontare la nuova realtà di un
mondo che la vede affermarsi come protagonista del proprio mondo?
Allo stesso tempo Ragazze vincenti – La serie
(A League of Their Own) racconta anche la storia
della giovane Max (Chanté Adams), talento naturale
come lanciatrice che vede però il proprio amore per il baseball
ostacolato solamente dal colore della propria pelle…
Una feel-good series
Il merito maggiore di
Ragazze vincenti – La serie (A League of Their
Own) sta nel fatto di settare il
tono della serie fin dal primo episodio, e mantenerlo costante
per l’intera durata della stagione. Si tratta di un prodotto
chiaramente intento a proporsi come “feel-good” entertainment, e
all’interno di questo contenitore propone uno sguardo sincero ed
efficacemente gentile nei confronti di un tema come l’omosessualità
nello sport.
Abbi
Jacobson sembra sapere fin dall’inizio quale è la scala
dello show e i suoi obiettivi principali, e non li perde di vista
per un solo episodio: Ragazze vincenti – La serie
(A League of Their Own) non perde mai tensione
tentando di diventare eccessivamente melodrammatica o “volare alto”
con artifici narrativi o fuorvianti trovate di messa in scena. Al
contrario
la serie si dipana con un tono gioviale, a tratti magari anche
civettuolo, ma in nessun caso superficiale. I rapporti tra i
personaggi che compongono la squadra sono ben delineati, e molti
archi narrativi funzionano a dovere. Soprattutto lo show
restituisce con discreta efficacia la quieta rassegnazione di chi
deve condurre la propria vita secondo le etichette prestabilite dal
costume dell’epoca, nascondendo i propri impulsi e istinti per non
incorrere nello scandalo e nel disonore.
La storia viene
sviluppata attraverso due narrazioni principali, in cui appare
piuttosto chiaro che quello riguardante Carson Shaw funziona meglio
rispetto alle vicende di Max, ma non per questo Ragazze
vincenti – La serie (A League of Their
Own) soffre di evidenti scompensi in fase di
tensione drammatica, tutt’altro. A rafforzare l’operazione
partecipano poi la notevole presenza scenica e la bravura di D’Arcy
Carden e la presenza di caratteristi di lusso quali Nick
Offerman, Kevin Dunn e soprattutto la sempre poderosa
Dale Dickey.
Il pubblico seriale in
cerca di grandi emozioni o spettacoli di genere pirotecnici nei
confronti di Ragazze vincenti – La serie (A League of
Their Own) più di tanta attenzione. Si tratta
molto probabilmente di uno di quei prodotti che passeranno
piuttosto in sordina e non finiranno in troppe Top10 dei migliori
show del 2022. Non ci sono grandi star, non c’è un genere “forte”
in grado di solleticare l’attenzione degli appassionati, non ci
sono neppure artifici drammaturgici particolarmente originali.
Ragazze vincenti – La
serie (A League of Their Own) ha una componente
sperimentale
Quello che lo show
possiede è il tono commedia edificante con alcune pennellate di
approccio molto contemporaneo. Sull’ambientazione d’epoca vengono
infatti spesso sovrapposti dialoghi coloriti, che impreziosiscono
il realismo di personaggi e situazioni. Ecco che allora
Ragazze vincenti – La serie (A League of Their
Own) diventa un piccolo esperimento che contiene
“stonature” elettrizzanti, figure che si muovono con grazia tra
stereotipo e originalità, momenti di tenerezza sinceri e discorsi
sotterranei socio-politici ben orchestrati. L’intento è quello di
regalare al pubblico dolcezza, umanità e ritratti femminili a cui
affezionarsi, e in questo l’obiettivo viene pienamente centrato.
Rimane il dubbio che avrebbe potuto essere qualcosa di maggiormente
ficcante? Forse.
La sensazione precisa
vedendo episodio dopo episodio è che non fosse questa l’idea alla
base del tutto. E partendo da questo presupposto Ragazze
vincenti – La serie (A League of Their
Own) diventa una
serie perfetta da vedere per una serata in completa
rilassatezza, magari se possibile accanto alla persona a cui si è
legati. Per coccolarci un po’, difficilmente troverete in giro
qualcosa di più adatto.
La rivoluzione è in arrivo su
Prime
Video dal 31 marzo e le protagoniste saranno le
Ragazze elettriche uscite dalla penna della
scrittrice britannica Naomi Alderman. Questa nuova
serie è basata sull’omonimo romanzo distopico fantascientifico, un
vero caso editoriale, vincitore del Baileys Women’s Prize 2017.
L’autrice del libro cuce un racconto corale che permette di
mostrare i principali personaggi nei vari stati in giro per i
continenti che ci guidano tra nuovi scenari sociali e politici.
Questa è anche la scelta fatta dalla
showrunner Raelle Tucker che ha lavorato con una
writer’s room tutta al femminile che include Claire Wilson, Sarah
Quintrell, Whit Anderson, Stacy Osei-Kuffour, Rebecca Levene,
Raelle Tucker, Sue Chung, Brennan Peters e Michelle Hsu. Dietro
alla macchina da presa, dei nove episodi prodotti da Amazon
Studios e SISTER già casa di produzione
della plupremiata miniserie Chernobyl, ci sono solo registe donne
tra cui Ugla Hauksdóttir, Lisa Gunning , Neasa
Hardiman , Logan Kibens e Shannon Murphy.
La trama dei primi tre episodi
Ragazze
elettriche si immerge in un presente alternativo,
permettendoci di immaginare il nostro mondo dal suo percorso
attuale più o meno allo stesso modo di The
Handmaid’s Tale. Il primo e il secondo episodio prendono il
tempo necessario per introdurre con pazienza i sei personaggi
principali, rendendoli in modo netto e facendoceli conoscere in
ogni loro sfaccettatura. In Nordamerica viene presentata Allie
(Halle Bush) una ragazza afroamericana adottatata
da una famiglia del posto e vittima di abusi sessuali da parte dal
padre adottivo, sempre accompagnata da una voce interiore nella sua
testa, che l’aiuta a sopravvivere. In Inghilterra a Londra vive
Roxy (Ria Zmitrowicz) la figlia di Bernie Monke
(Eddie Marsen) un ricco mafioso londinese.
Intanto a Seattle troviamo la
teenager Jos (Auli’i Cravalho) alle prese con le
prime cotte tra i banchi per un compagno di classe e i litigi con i
genitori. Purtroppo sua madre non è una donna qualunque ma la
sindaca della città Margot Cleary-Lopez (Toni
Collette) e il padre Rob (John
Leguizamo) è un medico. L’unica voce maschile è quella
di Tunde (Toheeb Jimoh) un reporter della Nigeria
che pubblica su internet video incredibili con protagoniste delle
giovani donne africane che diventano ovviamente subito virali. A
chiudere il cerchio delle sei storyline, in giro
per il mondo, c’è Tatiana Moskalev (Zrinka
Cvitesic) un ex prodigio della ginnastica artistica da
come viene spiegato in alcuni flashback del suo passato, e ora la
“moglie trofeo” di un ditattore dell’Europa dell’Est che vive nel
lusso di un fastoso palazzo che in realtà è la sua prigione,
intanto il suo popolo è affamato e molto povero.
Nel terzo episodio di
Ragazze elettriche finalmente si muovono le trame
e si inizia a conoscere il fenomeno che ha colpito le ragazze.
L’orfana Allie, che ora si fa chiamare Eve,
incontra ragazze simili a lei e viene accolta in un convento
gestito da delle suore. Intanto l’FBI già
allarmato degli strani fenomeni, indaga e lo stesso lo fanno anche
i media che sono curiosi e il blogger Tunde viene contattato
direttamente dalla CNN per raccontare la storia delle “nuove
streghe”. La novità sta proprio che questo strano
virus colpisce durante il periodo dello sviluppo
come una misteriosa mutazione genetica ma succede solo nel corpo
delle giovani donne. La scena finale è decisamente quella che fa
sperare alla rivoluzione al grido del “Girls
Power” dove tutti esseri umani di sesso femminile sono
consapevoli che è in arrivo un cambiamento radicale. Ma la domanda
che sorge alla fine di questi tre episodi sarà meglio o peggio il
futuro che incombe?
La rivoluzione in mano alle
Ragazze elettriche
La frase che subito rimane in mente
come un po’ il “Nolite te bastardes
carborundorum“ in The
Handmaid’s Tale è quella detta dalla sindaca
Margot che fa “Every revolution begins with a
spark”. Delle parole che sono ancora così
attuali, basti pensare all’immagini che passano ogni giorno al
telegiornale come le rivolte dei giovani e delle donne in Iran
contro un potere influenzato da una religione di stampo patriarcale
o semplicemente quelle manifestazioni femministe occidentali in cui
si punta sulla parità dei sessi, la questione di genere e il
diritto sicuro all’aborto. Anche il tema che tutti noi abbiamo
vissuto negli ultimi tre anni, come la diffusione improvvisa e
selvaggia di Covid rende ancora più facile immaginare qualcosa, che
si tratti di un virus o un organo che si è evoluto, che esce dal
nulla. Certe scene della serie sembrano state girate negli ospedali
quando la Pandemia era al suo massimo di contaminazione.
Ragazze elettriche
– in originale The Power – presenta una visione al
femminile, già dalla scelta di sceneggiatrici e registe, di un
mondo distopico e che punta fin dalle prime scene sul messaggio che
c’è in atto una rivoluzione anche nella serialità. Questa serie
vuole essere una storia sulle donne che hanno il libero arbitrio,
che si sentono sicure e fiduciose in un futuro femminista.
La Paramount ha messo in cantiere un
remake di Ragazze a Beverly Hills, il film del
1990 divenuto un piccolo cult, diretto da Amy
Heckerling. La tendenza a produrre remake e reboot è
sempre più seguita e anche se fino a questo momento il genero
horror sembrava il più saccheggiato da questo fenomeno, anche altri
generi sono stati presi di mira dalle produzioni.
Ci sono molti film degli anni ’90
che hanno guadagnato lo status di cult negli anni, e uno di questi
è proprio Ragazze a Beverly Hills, una commedia
romantica di formazione scritta e diretta dalla Heckerling e
liberamente ispirata al romanzo di Jane Austen,
Emma. Ambientato nella Beverly Hills degli anni ’90, il
film vede Alicia Silverstone nei panni di Cher
Horowitz, una ragazza in cima alla piramide sociale, che insieme
alla sua migliore amica Dione (Stacey Dash) dà
alla nuova ragazza Tai (Brittany Murphy) una serie
di suggerimenti per apparire più inserita, ignara che questo
porterà alcuni cambiamenti non solo alla sua vita sociale ma anche
alla sua vita personale. Ora, la Paramount proverà di raccontare la
stessa storia, ambientandola ai nostri giorni.
Secondo Deadline,
il remake è in lavorazione con Tracy Oliver alla
produzione e con Marquita Robinson che firmerà la
sceneggiatura. Non ci sono molti altri dettagli in merito al
progetto ma restiamo tutti in attesa di sapere chi raccoglierà
l’eredità di Alicia Silverstone e sarà la nuova
Cher.
E’ dedicato ai ragazzi,
gli “intelligenti che non si applicano” come il
Ragazzaccio del titolo, uno di quelli che vengono
“buttati fuori” invece che tenuti ‘dentro’, inclusi e fatti sentire
parte di qualcosa di più grande e comune. “Ero uno di loro“,
dice il regista, Paolo Ruffini, che prima di
questo gradito ritorno alla regia (al cinema dal 3 novembre,
distribuito da Adler Entertainment), in due precedenti documentari
ci aveva portato tra i malati di Alzheimer e con i ragazzi con
Sindrome di Down, che in diverse occasioni abbiamo visto con lui. E
che non perde occasione per sottolineare come la diversità spesso
sia negli occhi di chi la vive, male, per parafrasare un noto
refrain.
Stavolta in un film
costruito insieme a Beppe Fiorello, Massimo Ghini, Sabrina
Impacciatore (oltre a
Nicola Nocella, dietro le quinte) e ambientato durante
la pandemia, eppure non sul Covid-19, quanto piuttosto sugli
effetti sugli adolescenti della forzata mancanza di interazione in
una fase fondamentale per lo sviluppo delle relazioni sociali. Una
storia d’amore, ma soprattutto un viaggio nella solitudine e la
sofferenza di un cosiddetto “bullo”, anche lui vittima delle
conseguenze di quel momento storico e delle proprie difficoltà,
della mancanza di ascolto, anaffettività e aspettative
schiaccianti, nel bene e nel male.
Ragazzaccio –
Anche i Bulli piangono
Il bullo è Mattia,
affidato all’esordiente Alessandro Bisegna,
costantemente ‘contro’ e preoccupato più di far divertire gli amici
che di affrontare la paura di essere bocciato per l’ennesima volta.
Tra lezioni in Dad e videogame, le sue interazioni sono ovviamente
mediate dallo schermo del computer o del cellulare, dove però
scopre l’idealista Lucia (alla quale dà corpo la star di Instagram
Jenny De Nucci). Che inizia a valorizzare
quello che agli altri Mattia tiene nascosto, che gli fa scoprire un
sentimento nuovo. Analogamente a quel che fa il suo professore di
Letteratura (Beppe Fiorello), che lo ascolta
accompagnandolo verso un ritrovato amore per sé stessi e per la
bellezza, ma anche per i suoi genitori: suo padre (Massimo
Ghini), infermiere travolto dall’emergenza sanitaria, e
sua madre (Sabrina Impacciatore), insoddisfatta e
facile preda di ogni tipo di complottismo.
Pandemia, disagio e
sofferenza
Una vicenda assolutamente
non banale come le premesse rischierebbero di farla apparire, tanto
siamo abituati a un trattamento strumentale e pigro di certi temi.
Un “romanzo di formazione”, come lo descrive la produzione, al
quale il minimalismo produttivo pare aver giovato, in grado di
utilizzare i social network senza farsi limitare dagli stereotipi
che li circondano e di raccontare un mondo degli adulti talmente
spaventato e preoccupato per i propri figli da finire per
trascurare proprio loro.
Non a caso Ruffini
ribadisce “l’ho fatto per i ragazzi”, se non fosse abbastanza
chiaro dal taglio e dalla forma scelta, che nel tentativo di
abbracciare ogni aspetto dell’universo adolescenziale di
riferimento finisce forse per forzare alcune narrazioni e l’idillio
al centro dello sviluppo, restando comunque sempre gradevole e
credibile. Merito anche di un lavoro di ‘traduzione’ del mondo teen
per un pubblico che quell’età ha superato da tempo, e al quale si
cerca di parlare dei “sognetti” di chi ancora non ha gli strumenti
adatti per comprendere se stesso prima ancora della realtà in
divenire che lo circonda.
Al netto di debolezze,
retorica o semplificazioni – senza volerne fare una colpa a un film
comunque riuscito, nonostante le condizioni in cui è stato
realizzato – con Ragazzaccio Ruffini si conferma
capace di comunicare quello cui tiene, come già fatto in
precedenza. E di aiutare chi potrebbe averne bisogno a trovare una
chiave utile: ai più giovani, per non sentirsi soli e incompresi
(utile ricordare il numero verde 800-770-960 della Associazione
Nazionale dipendenze tecnologiche, Gap e Cyberbullismo Di.Te.), e
ai loro ‘maestri’, pur angosciati e disperati. Tutti, ognuno a suo
modo, abbandonati a se stessi e affamati di momenti “da
screenshottare“. Tutti pronti a scioglierci e (af)fidarci al
più semplice e fondamentale dei “tu come stai?”.
Tomorrowland, il nuovo misterioso
progetto di Brad Bird, è stato tenuto così tanto in segreto
che Alan Horn, produttore associato della Disney, durante la
presentazione alla stampa della nuova idea al CinemaCon di
mercoledì, ho deciso di mostrare solo un breve trattamento e un
titolo provvisorio, affermando però di essere contento della
presenza di Bird alle redini del progetto.
Inoltre il produttore ha rivelato a
sorpresa i nomi di Damon Lindelof e George Clooney
come possibili componenti del cast, mentre ha confermato la
presenza della giovanissima Raffey Cassidy in un ruolo di
primo piano. Come già detto, poco si conosce della genesi e della
sotria del film, ma lo stesso Horn ha deciso di rivelare un piccolo
assaggio della trama, affermando che dovrebbe trattare di uno
strambo e lunatico inventore di nome Frank Walker (probabilmente
Clooney) e del sui rapporto con un bambino robot (Cassidy) dalle
grandi capacità di combattimento.
Horn ha poi informato la stampa che
Hug Laurie dovrebbe interpretare il cattivo di turno, David
Nix. Con Jeff Jensen alla sceneggiatura, Bird è
attualmente in una fase di pre-produzione per un possibile
rilascio entro agosto 2014. La Cassindy è ormai specializzata
in ruoli giovanili, cos’ come dimostrano le sue performances in
Dark Shadows e Biancaneve e il
cacciatore lo scorso anno, oltre ad aver interpretato la
figlia di Jeremy Piven in Mr Selfridge.
In uscita nelle sale italiane solo
il 21, 22, 23 giugno Raffaello. Il giovane
prodigio diretto da Massimo
Ferrari eprodotto
da Sky, è il docu-film con la voce narrante
diValeria
Golino che si propone di raccontare Raffaello a
partire dai suoi straordinari ritratti femminili. La madre,
l’amante, la committente, la dea: le ‘protagoniste’ della vita di
Raffaello permettono di raccontare il pittore da una nuova
prospettiva e di indagare sulla sua continua ricerca della bellezza
assoluta.
A guidarci alla scoperta
dell’artista oltre a Vincenzo
Farinella,professore ordinario di
Storia dell’Arte Moderna all’Università di
Pisae consulente storico-scientifico del
progetto,ci saranno gli interventi
autorevoli di Lorenza Mochi
Onori, storica dell’arte ed esperta di
Raffaello, Giuliano
Pisani,filologo classico e storico
dell’arte italiana, Tom
Henry,direttore dell’Università del
Kent a Roma, Amélie Ferrigno, storica
dell’arte e ricercatrice associata presso il Centre d’Études
Supérieures de la Renaissance (CESR Tours), Ippolita
di Majo, sceneggiatrice e storica dell’arte
e Gloria Fossi, storica dell’arte medievale e
moderna.
Realizzato da Sky con la produzione
esecutiva affidata a Progetto Immagine, RAFFAELLO. IL
GIOVANE PRODIGIO ha ottenuto il Patrocinio della Città di
Urbino. La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed
esclusivo di Nexo Digital ed è distribuita in esclusiva per
l’Italia da Nexo Digital.
Dopo il successo dei primi 3 film,
Sky, Musei Vaticani e Nexo
Digital, in collaborazione con Magnitudo
Film, presentano il quarto film d’arte per il cinema:
Raffaello – il Principe delle Arti in 3D, la prima
trasposizione cinematografica mai realizzata su Raffaello
Sanzio (1483-1520), uno degli artisti più celebri al
mondo. Il film, prodotto da Sky 3D, con Sky Cinema e Sky Arte, è
stato riconosciuto di interesse culturale dal
MiBACT – Direzione Generale Cinema.
Il film esordirà nei cinema italiani
il 3, 4 e 5 aprile, distribuito da Nexo
Digital per poi approdare nei cinema di 60 paesi del
mondo.
La storia raccontata
in Raffaello – il Principe delle Arti in
3D
Pochi personaggi nella storia
dell’arte hanno una parabola di vita tanto intensa e ricca di
suggestioni quanto Raffaello Sanzio. Muore a soli 37 anni eppure
riesce a lasciare un segno indelebile nella storia dell’arte. Testa
e cuore, emulazione ed invenzione, cortesia e caparbietà, vizio e
virtù, questi i cardini della sua personalità. Il destino di
Raffaello sembra scritto nelle sue radici. Giovanni Santi, il
padre, è pittore ed intellettuale alla corte di Federico da
Montefeltro e fu probabilmente il suo primo formatore ed
ispiratore. Rimasto orfano a soli undici anni, l’unica strada
possibile per Raffaello sembra essere l’arte. Una scelta coraggiosa
che si rivelerà vincente. A soli 17 anni diviene “magister”, il
glorioso inizio di un percorso inarrestabile. Da enfant prodige a
principe delle arti nell’arco di due decenni, Raffaello sa trarre
dagli straordinari incontri umani della sua vita strumenti per la
propria ascesa personale. Impara dai grandi maestri e li supera, li
sfida e li vince, li osserva e li migliora. Entra nelle grazie dei
Papi e dei potenti, ama la vita e la vive senza remore, con
intensità e passione.
Un’esistenza indimenticabile al pari
delle sue opere, che questo film prova a ripercorrere, dai primi
passi ad Urbino, passando per la formazione in Umbria e la
giovinezza a Firenze, fino al grandioso capitolo romano, apice ed
epilogo del suo percorso umano ed artistico. Un dialogo intimo tra
vita e opere che si snoda attraverso appassionate digressioni
artistiche, affidate a celebri storici dell’arte, e raffinate
ricostruzioni storiche, veri e propri tableaux vivants
ispirati a dipinti ottocenteschi, che ritraggono Raffaello nei
momenti più rappresentativi.
Dalla casa paterna di
Urbino, dove Raffaello bambino apprende i primi
rudimenti artistici, al Palazzo Ducale dove, adolescente, entra in
contatto con i più grandi capolavori dell’epoca. Appena
diciassettenne ottiene le sue prime commissioni come
‘magister’ realizzando i suoi primi capolavori, tra cui il
celebre Sposalizio della Vergine, in cui sfida e supera il maestro
Perugino.
Si passa poi a
Firenze in quegli anni irripetibili in cui in
città si potevano incontrare, allo stesso tempo, Michelangelo e
Leonardo e dove Raffaello produce una serie di Madonne celeberrime,
dalla Madonna del Cardellino alla Belle Jardinière.
Per finire, Roma,
la città che lo consacra e lo consegna eternamente al mito. In
Vaticano il film celebra le opere più note,
facenti parte del percorso dei Musei Vaticani: le Stanze ‘di
Raffaello, la Madonna di Foligno, l’Incoronazione della Vergine,
gli Arazzi e la celebre Trasfigurazione. Ma anche luoghi
esclusivi all’interno del Palazzo Apostolico, ambienti privati e
non aperti al pubblico, stupefacenti per impatto visivo: le Logge e
la Loggetta e la Stufetta all’interno dell’Appartamento del
Cardinal Bibbiena.
Altra grande esclusiva del film è
rappresentata dalla ricostruzione della Cappella Sistina così come
apparve la notte del 26 dicembre 1519, quando sotto la volta
affrescata da Michelangelo furono esposti i primi 7 arazzi di
Raffaello (oggi custoditi nella Pinacoteca Vaticana). A quel tempo
non esisteva ancora il Giudizio Universale e le scarne
testimonianze tramandano la presenza di affreschi del Perugino e
dello stesso Michelangelo. Tali affreschi sono stati ricostruiti
partendo dalle informazioni disponibili e collocati virtualmente
nella Cappella Sistina, insieme agli arazzi. Un’operazione
complessa e preziosissima, mai tentata prima, che non vuole essere
una ricomposizione filologica di un insieme andato perduto per
sempre, ma punta a riconsegnare alla storia una suggestione di
credibile spettacolarità della Cappella Sistina che non si è più
avuta negli ultimi 5 secoli.
Ma Roma per Raffaello è anche Villa
Farnesina, dove sono ospitati gli splendidi affreschi del Trionfo
di Galatea e della Loggia di Psiche, e dove si consuma l’amore con
la donna che gli fu accanto fino all’ultimo giorno, la Fornarina,
con gli splendidi ritratti de La Velata e La Fornarina.
Il percorso si conclude al Pantheon,
luogo che custodisce la tomba di Raffaello con il suggestivo
epitaffio composto da Pietro Bembo: “Qui giace
Raffaello: da lui, quando visse, la natura temette d’essere vinta,
ora che egli è morto, teme di morire.”
Le personalità che hanno
partecipato a Raffaello – il Principe delle
Artiin 3D
In un inedito e innovativo
dialogo tra il mondo dell’arte e il mondo del cinema, la
vita del grande artista si interseca con momenti di accurata
digressione artistica affidata agli interventi appassionati di
prestigiosi storici dell’arte: Antonio Paolucci
(direttore dei Musei Vaticani sino al 2016, è la guida appassionata
e autorevole alla scoperta delle opere che Raffaello realizzò
durante il suo periodo in Vaticano), Vincenzo
Farinella (professore associato di Storia dell’Arte
Moderna alla Scuola Normale di Pisa, è consulente scientifico del
film e racconta il periodo di formazione ad Urbino), e
Antonio Natali (storico dell’arte, dal 2006 al
2016 è stato il direttore della Galleria degli Uffizi, nel film
racconta il periodo fiorentino dell’artista). Un percorso artistico
che si snoda in 20 siti, di cui 15 luoghi museali, e analizza oltre
70 opere, di cui più di 40 tra le più note e rappresentative
dell’artista di Urbino.
Un progetto sviluppato dai creatori
di “Firenze e gli Uffizi in 3D” e “Musei Vaticani 3D” e supportato
dal contributo di grandi eccellenze del cinema italiano, lo
scenografo Francesco Frigeri (illustre nome del
cinema italiano, pluripremiato ai David di Donatello e ai Nastri
d’Argento. Tra i suoi film più celebri “Non ci resta che
piangere” di Troisi e Benigni e “La leggenda del pianista
sull’oceano” di Giuseppe Tornatore) e il costumista
Maurizio Millenotti (celebre costumista italiano,
ha vinto il David di Donatello, Nastro d’Argento e Ciak d’Oro per
“La leggenda del pianista sull’oceano” di Giuseppe
Tornatore ed è stato nominato all’Oscar in due occasioni per i film
“Otello” e “Amleto”, entrambi diretti da Franco
Zeffirelli).
Nel cast artistico delle
ricostruzioni storiche, troviamo Flavio Parenti
(To Rome With Love, Io sono l’amore, Un Matrimonio) nei
panni di Raffaello, affiancato da Enrico Lo Verso
(Il ladro di bambini, Lamerica, Così ridevano, Mosè, I
Miserabili) nel ruolo di Giovanni Santi, da Angela
Curri (Braccialetti Rossi, La mafia uccide solo
d’estate) in quello della Fornarina e da Marco
Cocci (Ovosodo) come Pietro Bembo.
A tutto questo si aggiunge la
tecnologia cinematografica 3D e 4K più evoluta,
con carrelli, bracci, elicotteri e droni. E le tecniche di
dimensionalizzazione delle opere, che consentiranno una vera e
propria immersione nelle opere di Raffaello.
Ricostruzioni storiche e
inserti di fiction in Raffaello – il Principe delle Arti in
3D
Una delle particolarità del film è
costituita dalle ricostruzioni storiche ispirate a dipinti
dell’800, periodo in cui sviluppò un vero e proprio mito
dell’artista, che rappresentano una sorta di ‘testamento
figurativo’: istantanee della vita di Raffaello, momenti delicati
ed evocativi capaci di coinvolgere emotivamente lo spettatore
introducendolo ai capitoli di digressione artistica.
Per garantire la massima
attendibilità storico scientifica, la scelta è stata di ispirarsi a
dipinti firmati da artisti come Horace Vernet, Jean-Léon Gérôme,
Auguste Dominique Ingres. La realizzazione delle scene ha visto il
lavoro congiunto di eccellenze del cinema italiano, quali
scenografia e costumi, e del mondo dell’arte, tra cui la Bottega
Tifernate, che lavora abitualmente per i Musei e che ha riprodotto
fedelmente i dipinti inseriti nelle scene, tra cui La Gioconda di
Leonardo e la Trasfigurazione dello stesso Raffaello dalle
dimensioni enormi di 4 metri per 3.
I costumi, tutti realizzati su
misura per gli attori del film, sono oltre 40 di cui 10 originali,
compreso il ricco e sensuale abito della dama Velata, con una
fedele riproduzione di colori, stoffe e materiali. Un’attenta
ricostruzione filologica e storica è applicata anche alle
scenografie, per le quali sono stati utilizzati centinaia di
oggetti di scena, tra cui l’ornitottero realizzato a partire dai
disegni originali di Leonardo e le ricostruzioni di ambienti
storici come gli studi di Raffaello e Leonardo.
Le scene di Raffaello bambino sono
realizzate nei luoghi originali in cui l’artista visse e trascorse
il suo tempo ad Urbino, luoghi rimasti quasi totalmente come erano
nel ‘500. Le altre scene sono realizzate per lo più in studio, come
la scena che riproduce Raffaello che si arrampica sull’impalcatura
della Cappella Sistina, per la quale è stata realizzata
un’impalcatura di legno alta 5 metri in un set costruito su
cromakey, in cui in post produzione è stata riprodotta la volta
della Sistina.
Anche il casting è stato effettuato
con un’attenta e minuziosa ricerca iconografica non solo per i
ruoli dei protagonisti, ma per tutti i personaggi del film (Papa
Giulio II e Papa Leone X, Leonardo, Michelangelo etc).
Cosa c’era nella Cappella Sistina
prima del Giudizio Universale?
Tra i capitoli di approfondimento
che il film dedica alle opere di Raffaello, uno in particolare è
dedicato agli Arazzi, oggi custoditi nel Salone di Raffaello nei
Musei Vaticani, la cui ideazione fu commissionata a Raffaello da
Papa Leone X alla fine del 1514.
Raffaello, che non si era mai
cimentato prima con gli arazzi, concepisce una serie di cartoni
preparatori policromi, che invia come modelli nella più prestigiosa
manifattura fiamminga dell’epoca. Un’opera immane realizzata in
soli quattro anni, pochi mesi per i cartoni preparatori e tre anni
per la tessitura.
La notte del 26 dicembre del 1519,
alla presenza del Papa, dei cardinali e degli intellettuali di
curia, i primi 7 arazzi di Raffaello vengono esposti in Cappella
Sistina. Niente meno che un “miracolo”, così Vasari definisce
l’esposizione degli arazzi, resi ancora più meravigliosi
dall’impressionante impatto visivo e scenografico della loro
collocazione, a portata di sguardo e in una Cappella Sistina che in
quella fatidica notte va immaginata molto diversa da come appare
oggi.
A quel tempo il Giudizio Universale
non era ancora stato dipinto e al suo posto la parete d’altare era
affrescata con opere del Perugino e di Michelangelo, andate
distrutte quando Michelangelo affrescò il Giudizio Universale e di
cui sono state tramandate solo scarne testimonianze e disegni.
Tra le opere che decoravano la
parete, il posto d’onore, sopra all’altare, era occupato da una
finta pala d’altare ad affresco del Perugino, raffigurante
l’Assunzione della Vergine, alla presenza del committente, il
pontefice Sisto IV della Rovere. Al di sopra prendevano avvio i due
grandi cicli di affreschi che fasciavano tutte e quattro le pareti
della Cappella: le Storie di Mosè a sinistra, aperte sulla parete
d’altare dal Ritrovamento di Mosè nel Nilo, e le Storie di Cristo a
destra, inaugurate sulla stessa parete dalla Natività. Entrambe
queste opere erano state realizzate dal Perugino, che poi sulle
pareti lunghe si sarebbe trovato a collaborare con altri artisti
(Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Cosimo Rosselli). Ancora sopra
cominciava la sequenza dei pontefici, che da Pietro (o da Cristo)
doveva giungere fino al Papa regnante: è possibile che anche queste
quattro figure fossero state affrescate dal Perugino, vero e
proprio dominatore di questa parete d’altare. Infine le due lunette
erano state dipinte da Michelangelo con una serie di grandiosi
antenati di Cristo.
Di questa parete, coperta ad oggi da
uno dei più celebri affreschi di Michelangelo, non esistono
testimonianze pittoriche. L’aspetto precedente si può solo dedurre
dai disegni sopravvissuti e dalle supposizioni degli storici
dell’arte. Sulla base di tali studi la produzione ha commissionato
a un pittore professionista la realizzazione delle opere andate
perdute, per ricollocarle in maniera virtuale sulla parete ora
occupata dal Giudizio Universale. Per rendere completa la
rappresentazione scenica, i primi 7 Arazzi di Raffaello sono stati
applicati virtualmente alla base delle pareti della Cappella
Sistina, esattamente come furono disposti durante la notte del
1519, quando furono svelati per la prima volta al pubblico.
Il risultato non vuole chiaramente
essere una filologica ricomposizione di un insieme perduto per
sempre, ma un effetto di credibile spettacolarità che riporti alla
luce, dopo 5 secoli, l’effetto della Cappella Sistina come apparve
quella fatidica notte del 26 dicembre 1519.
Raffaello – il Principe
delle Arti in 3D esordirà nei cinema italiani il 3, 4 e 5 aprile,
distribuito da Nexo Digital per poi approdare nei cinema di 60
paesi del mondo.
Sky 3D annuncia oggi Raffaello il Principe
delle Arti, la quarta grande produzione
cinematografica: “Raffaello – il Principe delle Arti”, il primo
film-documentario mai realizzato su Raffaello
Sanzio.
Il film
segue il percorso tracciato dai 3 precedenti progetti, con un
ulteriore apporto innovativo che pone l’accento su un aspetto
ancora più cinematografico: è un connubio tra digressioni
artistiche, affidate a celebri storici dell’arte, raffinate
ricostruzioni storiche, che garantiscono un coinvolgimento intimo
ed emotivo, e le più evolute tecniche di ripresa cinematografica in
3D ed UHD per un’esperienza visiva totalizzante e
coinvolgente.
La
digressione artistica parte da Urbino (città natale di
Raffaello) passando per Firenze, per approdare a Roma e
in Vaticano, al contempo apice ed epilogo del folgorante
percorso artistico di Raffaello, per un totale di 15 location e
oltre 50 opere trattate, e si avvarrà di molteplici esclusive e
punti di vista inediti.
Le
ricostruzioni storiche, ispirate a dipinti dell’800 che
testimoniano frammenti di vita di Raffaello, rappresentano
istantanee della vita dell’artista, momenti delicati ed evocativi
capaci di coinvolgere emotivamente lo spettatore introducendolo nei
capitoli di digressione artistica.
A dare
il volto a Raffaello Sanzio nelle ricostruzioni storiche sarà
l’attore e regista Flavio Parenti(To Rome With Love, Io
sono l’amore, Un Matrimonio).
Il
film (della durata di 90’) esordirà nei cinema italiani in
Primavera 2017 distribuito da Nexo Digital, per poi approdare in tv
su Sky (Sky 3D, Sky Cinema e Sky Arte) ed essere distribuito nei
cinema di 60 paesi del mondo.
Raffaello il
Principe delle Arti: Sky 3D annuncia il nuovo
film
La
produzione esecutiva è affidata a Magnitudo Film.
“Raffaello – il Principe delle Arti” esordirà sulla scia dei
successi delle tre precedenti produzioni: ‘Musei Vaticani
3D’, realizzato con la Direzione dei Musei Vaticani, è stato
distribuito in 60 paesi e 2mila cinema per oltre 245mila
spettatori, è tuttora classificato come il contenuto d’arte più
visto nei cinema del mondo da sempre; ‘Firenze e gli Uffizi
3D’, patrocinato dal MIBACT e dal Comune di Firenze, record di
incassi nei cinema italiani (91mila spettatori solo in Italia e
già oltre 200mila nel mondo) e di ascolti su Sky, è in
distribuzione in 60 paesi del mondo e si appresta a superare il
primato di Musei Vaticani 3D, ha vinto il Nastro d’Argento
ed ha inaugurato il progetto per le scuole ‘Italia: la Scuola del
Bello’; ‘San Pietro e le Basiliche Papali di Roma 3D’,
prodotto in collaborazione con il Centro Televisivo Vaticano
in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia, ha
esordito in 250 cinema italiani classificandosi ai primi posti del
box office nazionale con circa 30mila spettatori, è stato
insignito dal MiBACT – Direzione Generale Cinema del titolo
di film riconosciuto di interesse culturale.
Vi abbiamo fatto vedere le altre foto di
Megan Fox poco fa, e adesso arrivano altre foto
sempre dal set de Tartarughe
Ninja che ritraggono Alan
Ritchson, AKA Raffaello, che chiacchiara proprio con
Megan Fox, AKA April O’Neal nel film.
Non siamo sicuri del contesto all’interno del quale questa scena
verrà inserita. Possiamo solo sottolineare che nella scena, girata
di giorno e in mezzo alla gente, April tiene in mano i sai di
Raffaello.
Tartarughe Ninja, il film
Nel
cast Tartarughe
Ninja sono presenti:
Megan Fox, Alan Ritchson, Will Arnett,
Whoopi Goldberg, William Fichtner, Noel
Fisher, Danny Woodburn, Jeremy Howard, Mos
Def e Pete
Ploszek.
La trama del film: La città ha
bisogno di eroi. L’oscurità è calata su New York City quando
Shredder e il suo diabolico Clan del Piede hanno preso il controllo
su tutto, dalla polizia alla politica. Il futuro è buio, o almeno
lo sarà fino a che quattro improbabili ed emarginati fratelli
usciranno dalle fognature per scoprire il loro destino come
Tartarughe Ninja. Le Tartarughe dovranno lavorare senza paura con
la reporter April e il suo fantastico cameraman Vern Fenwick per
salvare la città e svelare il piano diabolico di Shredder.Tartarughe
Ninja sarà distribuito nelle sale
cinematografiche degli Stati Uniti a partire dall’8 agosto 2014
mentre in quelle italiane a cominciare dal 18 settembre dello
stesso anno.
Esce, come Evento speciale,
distribuito in sala da Adler Entertainment,
il 2, 3 e 4 novembre 2020, Raffaello
alle Scuderie del Quirinale (Raphael Revealed),
diretto da Phil Grabsky, documentario sulla
più grande mostra di sempre dedicata al
genio Raffaello Sanzio da Urbino,
nel Cinquecentenario dalla morte. La
mostra, mostra Raffaello
1520-1483 che si è tenuta a Roma,
alle Scuderie del Quirinale, ha chiuso ad
appena quattro giorni dall’inaugurazione a causa del lockdown
imposto per l’emergenza Covid-19 e che, per questo, in pochi hanno
avuto la fortuna di visitare.
Il pregevole lavoro cinematografico
del pluripremiato regista inglese Phil
Grabsky, nuovo pioniere del genere del documentario
dedicato all’arte, già autore di lavori dedicati
a Leonardo, Matisse, Monet,
Renoir e Cézanne, documenta gli
oltre 200 capolavori esposti, tra dipinti e disegni, di cui oltre
la metà è riunita in una mostra per la prima volta. Con opere
prestate da musei prestigiosi come il Louvre,
gli Uffizi, il Prado e
la National Gallery of Art, il film permette
di ammirare il genio, la creatività e la capacità pittorica del
nostro gigante del Rinascimento. Il film, la
cui gestazione è durata quasi tre anni è girato in Ultra HD e
prodotto dalla società di produzione dello stesso regista,
la Seventh Art
Productions, in
collaborazione conil
brand Exibition on
Screen(EOS).
Non semplicemente un
pittore, Raffaello Sanzio è stato uno
dei più straordinari artisti
del Rinascimento, spesso incompreso o
mitizzato. Sulla base del materiale esposto nella straordinaria
mostra romana, questo documentario permette di scoprire, per la
prima volta, il vero Raffaello dietro i suoi colori, disegni e
tele. Un genio che ‘seppe coniugare semplice e complesso
rappresentando, con la potenza degli sguardi e la straordinaria
carica del pennello, un universo di valori senza tempo’.
Arriva su SKY CINEMA HD
Raffaello – il Principe delle Arti, il primo film
per il cinema su Raffaello Sanzio, firmato dai
produttori di “Firenze e gli Uffizi” e “Musei Vaticani”.
Dopo lo
straordinario successo al box office italiano che, in soli tre
giorni, ha richiamato nei cinema oltre 50.000 spettatori incassando
quasi mezzo milione di euro, e il grande consenso internazionale in
occasione delle première nei principali Istituti Italiani di
Cultura nel mondo, tra cui Londra, New York, Los Angeles, Sion,
Berna e Parigi, il film d’arte prodotto da Sky, in collaborazione
con i Musei Vaticani e Magnitudo Film, “Raffaello – il Principe
delle Arti”, approda finalmente in prima tv assoluta su Sky.
La prima trasposizione
cinematografica mai realizzata su Raffaello Sanzio (1483-1520), uno
degli artisti più celebri al mondo e simbolo del Rinascimento,
firmata dai produttori di “Firenze e gli Uffizi” e “Musei
Vaticani”, sarà trasmessa domenica 17 dicembre alle 21.15 su Sky
Cinema Uno HD e Sky Arte HD, inaugurando la programmazione
natalizia di Sky (disponibile anche su Sky On Demand nella
collezione “Cinema d’Arte”, dove sono disponibili anche gli altri
film d’arte targati Sky).
Raffaello – il Principe delle
Arti
In un inedito, innovativo
ed emozionante dialogo tra il mondo dell’arte e il mondo del
cinema, la vita leggendaria del grande artista viene rappresentata
da Flavio Parenti (To Rome With Love, Io sono l’amore, Un
Matrimonio) nei panni di Raffaello, affiancato da Enrico Lo Verso
(Il ladro di bambini, Lamerica, Così ridevano, Mosè, I
Miserabili) nel ruolo del padre, Giovanni Santi, da Angela Curri
(Braccialetti Rossi, La mafia uccide solo d’estate) in quello
dell’amata Fornarina e da Marco Cocci (Ovosodo) come Pietro
Bembo.
La ricostruzione delle
scene di finzione è stata curata da eccellenze del mondo del
cinema, tra cui lo scenografo Francesco Frigeri (pluripremiato ai
David di Donatello e ai Nastri d’Argento, Non ci resta che
piangere, La leggenda del pianista sull’oceano, I Medici) e
il costumista Maurizio Millenotti (già premiato con il David di
Donatello, Nastro d’Argento e Ciak d’Oro per La leggenda del
pianista sull’oceano e nominato all’Oscar per Otello e Amleto di
Zeffirelli).
La narrazione filmica è
intervallata da momenti di appassionata digressione artistica
affidata agli interventi di prestigiosi storici dell’arte: Antonio
Paolucci (direttore dei Musei Vaticani sino al 2016), Antonio
Natali (direttore della Galleria degli Uffizi fino al 2015) e
Vincenzo Farinella (professore associato di Storia dell’Arte
Moderna alla Scuola Normale di Pisa e anche consulente scientifico
del film).
“Raffaello – il Principe
delle Arti” è un tuffo indietro nel tempo nel mondo di 5
secoli fa, un biglietto d’ingresso esclusivo per luoghi di
inaccessibile meraviglia.. Un film emozionante che racconta la
storia dell’arte attraverso l’uomo e dell’uomo che, attraverso
l’arte, come scrisse il Vasari, “visse come un principe più che
come un artista”.
Raffaello – il Principe
delle Arti – Sinossi del film
Qui giace Raffaello: da
lui, quando visse, la natura temette d’essere vinta, ora che egli è
morto, teme di morire.”
Pietro Bembo – Epitaffio sulla Tomba di Raffaello al Pantheon
Un’esistenza
indimenticabile, appassionante e avvolta dal mito, quella di
Raffaello Sanzio, al pari delle sue opere, che questo film
ripercorre, dai primi passi ad Urbino, passando per la formazione
in Umbria e la giovinezza a Firenze, fino al grandioso capitolo
romano, apice ed epilogo del suo percorso umano ed artistico. Un
dialogo intimo tra vita e opere che si snoda attraverso
appassionate digressioni artistiche, affidate a celebri storici
dell’arte, e raffinate ricostruzioni storiche, veri e propri
tableaux vivants ispirati a dipinti ottocenteschi, che ritraggono
Raffaello nei momenti più rappresentativi della sua esistenza.
Dalla casa paterna di
Urbino, dove Raffaello bambino apprende i primi rudimenti
artistici, a Firenze in quegli anni irripetibili in cui in città si
potevano incontrare, allo stesso tempo, Michelangelo e Leonardo.
Per finire, Roma, la città che lo consacra e lo consegna
eternamente al mito. In Vaticano il film celebra le opere più note,
facenti parte del percorso dei Musei Vaticani: le Stanze ‘di
Raffaello, la Madonna di Foligno, l’Incoronazione della Vergine,
gli Arazzi e la celebre Trasfigurazione. Ma anche luoghi
esclusivi all’interno del Palazzo Apostolico, ambienti privati e
non aperti al pubblico, stupefacenti per impatto visivo: le Logge e
la Loggetta e la Stufetta all’interno dell’Appartamento del
Cardinal Bibbiena.
Un’altra grande esclusiva
del film è rappresentata dalla ricostruzione della Cappella Sistina
così come apparve la notte del 26 dicembre 1519, quando sotto la
volta affrescata da Michelangelo furono esposti i primi 7 arazzi di
Raffaello (oggi custoditi nella Pinacoteca Vaticana). A quel tempo
non esisteva ancora il Giudizio Universale e le scarne
testimonianze tramandano la presenza di affreschi del Perugino e
dello stesso Michelangelo. Tali affreschi sono stati ricostruiti
partendo dalle informazioni disponibili e collocati virtualmente
nella Cappella Sistina, insieme agli arazzi. Un’operazione
complessa e preziosissima, mai tentata prima, che non vuole essere
una ricomposizione filologica di un insieme andato perduto per
sempre, ma punta a riconsegnare alla storia per la prima volta dopo
5 secoli una suggestione di credibile spettacolarità della Cappella
Sistina.
RAFFAELLO – IL PRINCIPE
DELLE ARTI: IN PRIMA TV ASSOLUTA DOMENICA 17 DICEMBRE DALLE 21.15
SU SKY CINEMA UNO HD E SKY ARTE HD. DISPONIBILE ANCHE SU SKY ON
DEMAND NELLA COLLEZIONE “CINEMA D’ARTE”.
Sarà nelle sale
cinematografiche solo il 3, 4 e 5 aprile 2017 Raffaello –
Il principe delle Arti in 3D, prima trasposizione
cinematografica della vita e le opere di Raffaello Sanzio. Una
racconto biografico che parte da Urbino, città natale di Raffaello,
per passare attraverso il folgorante percorso artistico a Firenze,
Roma e il Vaticano.
Ecco il trailer di Raffaello – Il
principe delle Arti in 3D
Ispirate
a dipinti dell’800, le scene di Raffaello – Il
principe delle Arti in 3D sono vere e proprie
istantanee della vita dell’artista, del suo amore per la Fornarina,
della sua irrequietezza giovanile e delle intuizioni rivoluzionarie
che lo hanno portato ad essere il genio della pittura che tutti
oggi conosciamo. Una visione nuova e pop, che restituisce un
ritratto realistico e vivo di Raffaello Sanzio.
A dare il volto a
Raffaello Sanzio nelle ricostruzioni storiche sarà l’attore e
regista Flavio Parenti (To
Rome With Love, Io sono l’amore, Un Matrimonio). La
Fornarina, la donna amata dall’artista, sarà interpretata da
Angela Curri (La mafia uccide solo d’estate), mentre
Enrico Lo Verso darà il volto a Giovanni Santi e Marco
Cocci a Pietro Bembo. Scenografia e costumi sono stati curati
da due eccellenze del cinema italiano, rispettivamente Francesco
Frigeri e Maurizio Millenotti.
Raffaello – Il principe delle Arti in
3D esordirà nei cinema italiani il 3, 4 e 5 aprile,
presentato da Sky e Nexo Digital, con la collaborazione di Musei
Vaticani e Magnitudo Film. Dopo l’Italia,Raffaello – Il
principe delle Arti in 3D approderà nei cinema di 60
paesi del mondo.
Sarà
nelle sale cinematografiche solo il 3, 4 e 5 aprile 2017
Raffaello – Il principe delle Arti in 3D,
prima trasposizione cinematografica della vita e le opere di
Raffaello Sanzio. Una racconto biografico che parte da Urbino,
città natale di Raffaello, per passare attraverso il folgorante
percorso artistico a Firenze, Roma e il Vaticano.
Ispirate a dipinti dell’800, le scene
di Raffaello – Il principe delle Arti in
3D sono vere e proprie istantanee della vita dell’artista,
del suo amore per la Fornarina, della sua irrequietezza giovanile e
delle intuizioni rivoluzionarie che lo hanno portato ad essere il
genio della pittura che tutti oggi conosciamo. Una visione
nuova e pop, che restituisce un ritratto realistico e vivo di
Raffaello Sanzio.
A dare il volto a
Raffaello Sanzio nelle ricostruzioni storiche sarà l’attore e
regista Flavio Parenti (To
Rome With Love, Io sono l’amore, Un Matrimonio). La
Fornarina, la donna amata dall’artista, sarà interpretata da
Angela Curri (La mafia uccide solo d’estate), mentre
Enrico Lo Verso darà il volto a Giovanni Santi e Marco
Cocci a Pietro Bembo. Scenografia e costumi sono stati curati
da due eccellenze del cinema italiano, rispettivamente Francesco
Frigeri e Maurizio Millenotti.
Raffaello – Il principe delle Arti in
3D esordirà nei cinema italiani il 3, 4 e 5 aprile,
presentato da Sky e Nexo Digital, con la collaborazione di Musei
Vaticani e Magnitudo Film. Dopo l’Italia,Raffaello – Il
principe delle Arti in 3D approderà nei cinema di 60
paesi del mondo
Un altro grande risultato per l’arte
al cinema: in solo tre giorni di programmazione
“RAFFAELLO – IL PRINCIPE DELLE ARTI – IN
3D”, la nuova grande produzione di Sky
3D, Sky Cinema e Sky
Arte, in collaborazione con i Musei
Vaticani e con Magnitudo Film e distribuita da
Nexo Digital, ha raccolto 45 mila
spettatori totalizzando al botteghino più di 400
mila euro: nei suoi tre giorni al cinema, è stato il
primo film per media copia, superando grandi
blockbuster e capolavori come La Bella e la Bestia e Ghost in
the Shell.
A grande richiesta del pubblico, che
lo ha accolto con commenti entusiastici sui social, sarà
replicato in Italia il 19 e il 20 aprile (elenco delle sale a breve
disponibile suwww.nexodigital.it)
per essere poi distribuito sempre da Nexo Digital nei cinema di
60 paesi del mondo, tra cui Inghilterra, Germania,
Francia, Belgio, Olanda, Scandinavia, Russia, USA, Canada,
Colombia, Messico, Perù, Cile, Corea, Giappone, Australia, Nuova
Zelanda. L’elenco completo delle uscite internazionali è
disponibile sul sito www.raffaello3d.com.
Il film è la prima trasposizione
cinematografica mai realizzata su Raffaello Sanzio (1483-1520), uno
degli artisti più celebri al mondo. Un inedito e innovativo dialogo
tra mondo dell’arte e mondo del cinema che ripercorre la vita del
celebre artista, dai primi passi ad Urbino, passando per la
formazione in Umbria e la giovinezza a Firenze, fino al grandioso
capitolo romano e in Vaticano, apice ed epilogo del suo percorso
umano ed artistico. Dalle raffinate ricostruzioni storiche
ambientate nel 1500 ad appassionate digressioni artistiche sulle
sue opere d’arte, con i commenti di celebri storici dell’arte ed
imperdibili esclusive, tra cui la ricostruzione della Cappella
Sistina prima del Giudizio Universale. Il film è stato riconosciuto
di interesse culturale dal MiBACT – Direzione Generale Cinema.
Spiega Andrea
Scrosati, Executive Vice President Programming di
Sky: “Questi risultati dimostrano ancora una
volta che investire sulla cultura del nostro paese non solo è un
elemento fondamentale della missione di un editore italiano ma
genera anche un valore importante: un valore che premia chi ha
rischiato e allo stesso tempo chi ha messo a disposizione questo
straordinario patrimonio di storia e di creatività”.
Ha commentato anche l’AD di Nexo
Digital Franco di Sarro: “Di nuovo un
contenuto d’arte è riuscito a conquistare il botteghino
cinematografico italiano. Per noi come Nexo Digital è un’enorme
soddisfazione che si unisce all’orgoglio di aver distribuito questo
nuovo progetto di Sky. Non vediamo l’ora di portare Raffaello
– il Principe delle Arti – in 3D anche all’estero: ci attendono
60 paesi che aspettano con impazienza di proporre su grande schermo
questa nuova meraviglia dell’arte italiana. E subito a seguire
approderemo col docu-film anche sui principali network
internazionali”.
Raffaello – Il Principe
delle Arti – in 3D è il 4° film d’arte
cinematografico prodotto da Sky, a seguito del successo
dei precedenti film (Musei Vaticani 3D, Firenze e gli
Uffizi 3D/4K e San Pietro e le Basiliche Papali di Roma
3D). In collaborazione con i Musei Vaticani, produzione
esecutiva di Magnitudo Film, distribuzione internazionale di Nexo
Digital.