Road to Oscar 2024: il Miglior Film

American Fiction, Anatomia di una caduta, Barbie, The Holdovers - lezioni di vita, Killers of the Flower Moon, Maestro, Oppenheimer, Past Lives, Povere Creature!, La Zona di Interesse sono i candidati nella categoria più ambita. Chi la spunterà?

-

Leggende della storia del cinema, autori alla loro opera prima, interpreti ambiziosi, film ad alto budget, campioni di incassi, bizzarre esternazioni di cinema europeo, l’orrore della Storia e del quotidiano, l’umanità perduta che si stringe e si aiuta. I dieci titoli nominati agli Oscar 2024 nella categoria più ambita, quella di Miglior Film, rappresentano raramente così bene lo stato dell’industria e della contemporaneità.

Anche se la stagione dei premi di quest’anno, che si concluderà la notte tra il 10 e l’11 marzo 2024, sembra indicare una rotta di navigazione che punta dritta al cuore dell’esplosione atomica di Oppenheimer, la Road to Oscar 2024 al Miglior Film è estremamente interessante ricca da raccontare, e quindi ecco di seguito i dieci titoli di categoria.

I nominati per il Miglior Film agli Oscar 2024

American Fiction

American Fiction recensioneArrivato in Italia direttamente su Prime Video lo scorso 27 febbraio, American Fiction è uno di quei film di cui Oltreoceano si parla già dallo scorso autunno. Adattamento di Cancellazione, di Percival Everett (che torna in Italia dal 15 marzo dopo essere andato fuori catalogo da anni), il film è un’opera prima dello sceneggiatore Cord Jefferson e si avvale di uno degli attori più sottostimati di Hollywood che, grazie alla sua interpretazione del protagonista Monk, ha finalmente entrato nel cono di luce della ribalta e ha ottenuto la sua prima nomination agli Oscar: Jeffrey Wright.

Il film è forse l’outsider di categoria, dal momento che pur avendo ricevuto 5 nomination (attore protagonista, non protagonista, film, colonna sonora e sceneggiatura adattata), è una sorta di meta storia sul valore del racconto e della rappresentazione nella società statunitense contemporanea. Partendo da un presupposto geniale e splendidamente portato sullo schermo, American Fiction annacqua la sua propulsione iniziale e si adegua su toni della commedia degli equivoci, banalizzando poi il brillante incipit. Nonostante questo, il film è comunque arricchito dalle performance nominate e da una scrittura, anch’essa nominata, briosa e intelligente. Le speranze di portare a casa un premio sono quasi nulle, ma per questo titolo sembra già importante essere in compagnia dei contendenti di categoria.

Anatomia di una caduta

ultime novità di ottobre anatomia di una caduta Efa 2023A ragione il colpo di fulmine di Hollywood per il cinema europeo di quest’anno, Anatomia di una caduta ha cominciato la sua marcia trionfale al Festival di Cannes 2023, dove ha conquistato la Palma d’Oro e ha stregato tutti, tranne i francesi, a quanto pare, che come film scelto per concorrere nella cinquina del miglior film internazionale hanno scelto The Taste of Things di Trần Anh Hùng. Non sono quindi finiti nella cinquina dove fa capolino l’Italia con Io Capitano di Matteo Garrone, ma il film di Justine Triet ha fatto comunque una gran bella figura con le sue cinque nomination. Oltre che per il Miglior Film, concorre infatti per la migliore sceneggiatura (premio che ha virtualmente già in tasca a questi Oscar 2024 e che replicherebbe il successo dei Golden Globes), per il montaggio, per la regia (Triet è l’unica donna in cinquina) e per la Migliore Attrice protagonista, la splendida Sandra Huller.

Saggio antropologico, thriller procedurale, indagine sulle relazioni di coppia, sulla verità e la menzogna, che oscilla tra il dramma e l’ironia, Anatomia di una caduta è sicuramente uno dei migliori film dell’anno, che dovrà “accontentarsi” del premio alla sceneggiatura e forse potrà insidiare il riconoscimento al montaggio di Oppenheimer per come Triet ha costruito il ritmo della sua storia in maniera sapiente e raffinata. Sicuramente la presenza del film francese in categoria è un segnale e una conferma importante: il cinema che arriva all’Academy non è più soltanto fatto di grandi opere ad alto budget, ma il cinema indipendente e europeo arriva sempre con maggiore frequenza a questi livelli di Hollywood. E questo permette agli Oscar di fotografare meglio il nostro tempo.

Barbie

Barbie-Margot-Robbie-Ryan-Gosling-Greta-GerwigA proposito di fotografie del nostro tempo, la commedia che ha sbaragliato la concorrenza al box office della scorsa stagione arriva al Dolby Theatre con ben otto candidature ma con poche speranze di vittoria se non nella categoria dedicata alla migliore canzone originale, in cui concorre con due titoli, I’m just Ken e What I was Made For?. Il film è stato suo malgrado la pietra dello scandalo all’indomani dell’annuncio delle nomination, dal momento che né Margot RobbieGreta Gerwig hanno ricevuto le nomination agli Oscar 2024 sperate (per la Migliore Attrice protagonista e per la regia), nonostante il fatto che entrambe siano nominate per il Miglior Film (Robbie è anche produttrice) e per la Migliore Sceneggiatura adattata che Gerwig ha firmato insieme a Noah Baumbach.

Ebbene, la satira politica contro il patriarcato in un mondo di perfezione di plastica che ha fatto battere il cuore a milioni di spettatori e ha animato dibattiti e infervorato le conversazioni della critica e del pubblico si è sgonfiata, arrivando ad assumere le giuste dimensioni di fenomeno di costume, enorme successo al box office e commedia brillante che soprattutto nella prima parte spara i suoi colpi migliori. Molto difficile che riesca a battere la concorrenza del suo “nemico” naturale, Oppenheimer, che invece sembra avviato come un proiettile verso il gradino più alto di Hollywood.

The Holdovers – lezioni di vita

The Holdovers lezioni di vita recensioneSe c’è una cosa che Alexander Payne sa fare è raccontare la delicatezza dell’animo umano anche nelle situazioni più ruvide. E così il suo The Holdovers è un film destinato a rimanere sul fondo del cuore, a riscaldare e fare compagnia, a far sperare che esiste a questo mondo un posto per tutti. Il film arriva al Dolby Theatre con cinque nomination e molto probabilmente porterà a casa il premio a Da’Vine Joy Randolph per la migliore attrice non protagonista agli Oscar 2024. L’interpretazione di Randolph è effettivamente il collante tra le varie esistenze che vengono messe alla prova nella storia e, come una madre e sorella, riesce a dare calore a questa insolita famiglia di fortuna che rappresenta il cuore pulsante della storia.

Il percorso di The Holdovers è cominciato al Telluride Film Festival 2023, dove ha da subito sciolto il cuore degli spettatori e ha continuato a raccogliere consensi sia in sala, dove ha performato bene, anche da noi, quando è arrivato a metà gennaio 2024, sia nel corso della stagione dei premi, che ha affrontato da grande protagonista, grazie soprattutto alla citata Randolph e a Paul Giamatti, vero e proprio sfidante di Cillian Murphy per il premio al migliore attore protagonista. È davvero difficile prevedere se il film di Payne riuscirà a spuntarla in qualche altra categoria, ma è certo che è il feel good movie che contribuisce a rendere vario e completo il panorama cinematografico di questo stellare anno di cinema.

Killers of the Flower Moon

Gli anni 20 killers-of-the-flower-moon TOP 10
Cortesia di 01 Distribution & RaiCinema

Siede comodamente nell’Olimpo del cinema e della sua Storia, tuttavia questo non lo rende pigro. Martin Scorsese è tornato alla regia dopo il denso e significativo The Irishman e si è avventurato lì dove non era ancora mai stato: il western. Ma in quanto maestro del gangster movie, Scorsese decide di girare un film ibrido che per ambientazione abbraccia le storie della fondazione americana e per sviluppo e trama è invece un vero e proprio mob-movie con tanto di Robert De Niro che riesce a guadagnare l’ennesima nomination agli Oscar.

Se dovessimo parlare esclusivamente in termini di grandezza di visione e di bellezza cinematografica, Killers of the Flower Moon è il film che avrebbe portato a casa qualsiasi statuetta. Questo non accadrà. Le sue dieci nomination sono comunque un’attestazione di stima e merito da parte dell’Academy, che in fin dei conti però potrebbe assegnare al film di Scorsese soltanto un premio, quello a Lily Gladstone per la sua interpretazione di Mollie Kyle, se Emma Stone glielo concedesse. Con o senza premi, il film dimostra ancora una volta che Scorsese è uno dei più grandi registi viventi, capace di guizzi di creatività che menti più fresche e giovani si sognano, con uno stile sontuoso e solido, sempre alla ricerca di territori nuovi da scoprire e raccontare, senza mai giocare in difesa, senza mai risparmiarsi.

Maestro

Maestro Bradley Cooper
Cr. Jason McDonald/Netflix © 2023.

Quando arrivò in rete il primo trailer di A Star is Born, nel giugno del 2018, uno dei primi cartelli del breve video recitava “dal regista Bradley Cooper”. Non senza un pizzico di presunzione, Cooper dava per assodato di poter essere già riconosciuto come un regista, o forse è quello che hanno pensato bene di fare coloro che erano addetti alla promozione del film. Fatto sta che il film uscito ha reso onore all’attore/regista, dal momento che il film con Lady Gaga è più che dignitoso. Ma il sentiero era stato tracciato e ora Bradley Cooper è a tutti gli effetti un autore. Che si sforza tanto di fare bella figura con i grandi di Hollywood. E questo sforzo si vede.

Maestro, il biopic dedicato al grande Leonard Bernstein, è il frutto di uno sforzo enorme di Bradley Cooper che scrive, dirige, produce e recita e cerca in tutti i modi di farsi prendere sul serio dai suoi colleghi del mondo del cinema. Purtroppo questa sua infantile ambizione a farsi bello agli occhi dei grandi offusca quello che poteva essere davvero un’esperimento interessante, dal momento che la vita di Bernstein, artistica e personale, è stata davvero intrigante. Cooper non riesce ad approfondire nessuna delle due, sacrificando al suo ego pure la straordinaria Carey Mulligan, che nel film interpreta sua moglie e che brilla, nonostante tutto. Il film ha raccolto molte nomination in questa stagione dei premi, comprese sette candidature agli Oscar 2024. Potrebbe riuscire a conquistare la statuetta per il miglior trucco, per… un naso.

Oppenheimer

cillian-murphy-oppenheimer-2-1È il film dell’anno. L’incursione di Christopher Nolan nel biopic è sicuramente il titolo che ha destato maggiore interesse e meraviglia in questa stagione dei premi, e le sue 13 nomination agli Oscar confermano che è stato il preferito anche dall’Academy. Il film che racconta la vita di J. Robert Oppenheimer, l’uomo che ha inventato la bomba atomica, è esso stesso un ordigno, o meglio è così che Nolan lo ha costruito. Da sempre appassionato di meccanismi mentali, temporali e spaziali, il regista di Memento ha de-costruito ancora una volta la linearità del tempo, raccontando i piani sovrapposti dell’esistenza del suo protagonista, dall’euforia della scoperta alla atterrita consapevolezza di aver creato un meccanismo di morte.

Nella sua visione globale e totalizzante, Nolan potrebbe davvero aver realizzato un film che parla alla contemporaneità, raccontando l’uomo che deve fare i conti con le proprie ambizioni e con le conseguenze delle proprie azioni. Oppenheimer è effettivamente il film che potrebbe portare a casa il massimo riconoscimento agli Oscar 2024, quello con maggiori possibilità di vincere, così come il suo regista e probabilmente i suoi attori. In caso le cose dovessero andare così, sarebbe un trionfo annunciato ma non certo immeritato.

Past Lives

Past Lives recensione filmCome American Fiction, anche Past Lives è un’opera prima che ha stregato il pubblico statunitense e che ha fatto lo stesso nell’istante in cui è arrivato in Italia. Presentato in pompa magna al Sundance dello scorso anno, è arrivato nelle sale del nostro Paese il 14 febbraio, un perfetto film di San Valentino, volendo banalizzare, ma anche una riflessione delicata e toccante sulle distanze, il cercarsi e il rincorrersi. Celine Song si destreggia con eleganza e intuizione tra una sceneggiatura toccante e solida e una regia piena di idee e molto raffinata.

Dei dieci titoli di categoria, è forse il film che è arrivato a questa nomination con maggiore sorpresa, sebbene le sue speranze di portare a casa un premio siano riposte maggiormente nella categoria per la migliore sceneggiatura originale. È infatti probabile che il segreto di questo film, tanto amato persino da Guillermo Del Toro che lo ha citato tra i suoi preferiti di quest’anno, risieda proprio nella sapienza riversata nella scrittura: ogni scelta e azione è equilibrata, ogni significato reso denso dai silenzi e dagli sguardi. Past Lives è un inizio promettente che mette Song sotto i riflettori e ci fa aspettare con ansia la sua prossima storia per il grande schermo.

Povere Creature!

Povere Creature! filmDopo le 10 candidature agli Oscar per La Favorita, Yorgos Lanthimos conferma la sua storia d’amore con l’Academy e sale a 11 nomination per Povere Creature! Il film ha conquistato il mondo al suo esordio, quando a settembre del 2023 ha conquistato il Leone d’Oro alla Mostra del cinema di Venezia. Sulla scena pubblica si è comportando altrettanto bene, riscontrando anche un grande successo di pubblico. Si dice che il film racconti la stessa storia di Barbie, ma con il sesso. Nel film Bella Baxter è proprio come una delle bambole Mattel che però fa anche esperienza della carne e annichilisce i suoi creatori, tutti uomini, uccide il patriarcato e trova la sua via di donna libera. Non una lettura sbagliata, ma incompleta per il percorso che compie il personaggio di Emma Stone nella mente di Lanthimos (e di Alasdair Gray, autore dell’omonimo romanzo da cui il film è tratto).

Ridurre il percorso di Bella a una mera esplorazione del suo corpo e della sua sessualità sarebbe come banalizzare il percorso esplorativo che compie la donna. Il principio che guida le sue azioni è la curiosità: la sua mente acuta da esploratrice la spinge a portare avanti una ricerca completa e totale dell’esperienza e del sapere umano, a partire dal primo territorio di scoperta di cui ognuno di noi dispone, ovvero il proprio corpo. E così prosegue, intercettando nel suo percorso la filosofia, le relazioni, il viaggio, il piacere altrui e, alla fine, persino il male incarnato dal marito della sua vita precedente. Lanthimos arricchisce questo percorso dritto e chiaro con una messa in scena caratteristica, di costumi distintivi e della costruzione di un mondo senza tempo che accoglie Bella, ovvero Emma Stone, il cuore pulsante del film, e, insieme a Lily Gladstone, è senza dubbio la favorita alla statuetta per la migliore interpretazione femminile.

La Zona di Interesse

Oscar la zona d'interesse jonatan glazerSi tratta forse del film più importante arrivato al Dolby Theatre quest’anno. Con cinque nomination, tra cui quella di Migliore film internazionale, Migliore regia, Migliore sceneggiatura e Miglior sonoro, La Zona di Interesse potrebbe essere uno dei maggiori vincitori della notte del 10 marzo. Se nella categoria principale ha davvero poche speranze, il film di Glazer ha buone probabilità di portare a casa il premio al Migliore film internazionale e ha discrete chance anche per la sceneggiatura e per il sonoro, vero cuore del film, un’opera d’arte a se stante di composizione di piani e umori in un film in cui il non visto è evocato perfettamente dai rumori che arrivano da fuori campo, da oltre il muro.

Il film racconta la quotidianità del male, la sua banalità, il modo in cui una famiglia di una SS vive la sua prossimità a un campo di sterminio come se fosse un luogo come un altro. Il problema di sterminare gli ebrei diventa una necessità per fare carriera, i fumi dei forni uno scomodo inconveniente, i residui di cenere nell’adiacente fiume un fastidio da evitare, la ricerca di metodi più efficaci di sterminio un modo diretto verso una promozione sicura, l’angolino di paradiso addossato al muro di cemento che nasconde l’orrore un privilegio da custodire. Con un punto di vista particolare e sperimentale, Jonathan Glazer conferma il suo occhio indagatore sul mondo e purtroppo anche su una contemporaneità che ha perso la memoria del passato e sembra sempre più propensa a continuare a discriminare e innalzare muri.

Chi vincerà l’Oscar 2024 al Miglior Film?

Oppenheimer Cillian MurphyLa corsa all’Oscar 2024 per il Miglior Film non sarà una gara particolarmente avvincente, semplicemente perché Oppenheimer di Christopher Nolan è il film che non sembra avere rivali. Dai Golden Globes ai PGA, passando per i BAFTA, il biopic sul padre della bomba atomica ha fatto un percorso pulito e l’appuntamento al Dolby Theatre lo vedrà probabilmente trionfare. Trai film che potrebbero avere delle possibilità di ostacolare la sua scalata a Hollywood ci potrebbe essere forse La Zona di Interesse, oppure un colpo di coda di Povere Creature!.

Non dovremo aspettare ancora molto per avere l’esito delle votazioni dell’Academy. L’appuntamento è con Jimmy Kimmel, al Dolby Theatre la notte tra il 10 e l’11 marzo 2024, in Italia in diretta su RaiUno.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

Articoli correlati

- Pubblicità -

ALTRE STORIE

- Pubblicità -