A grande sorpresa Access Hollywood
ha annunciato che sul prossimo numero di Entertainment Weekly verrà
pubblicata la prima immagine ufficiale di Breaking Dawn che ritrae
Robert Pattinson e Kristen Stewart.
I due personaggi sono ritratti
durante la luna di miele che occuperà la prima parte del film.
Guarda la prima foto del film Lo
Hobbit: la desolazione di Smaug. L’immagine arriva da
EW e ritrae Bilbo (Martin Freeman) nella Tana del
Drago Smaug piena di monete d’oro.
Trama: Le avventure di Bilbo
Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia,
formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin,
Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto
nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago
Smaug.
Sono iniziate le riprese di
Luke Cage, la nuova serie televisiva
targata Netflix, che avrà come protagonista il noto
personaggio della Marvel. Ed ecco oggi
arrivare la prima foto dal set:
Christopher Nolan ha cercato di mantenere la
produzione su The Dark Knight Rises più segreta possibile,
ma la prima foto del set potrebbe essere già trapelata.
Christopher Nolan ha cercato di
mantenere la produzione su The Dark Knight Rises più
segreta possibile, ma la prima foto del set potrebbe essere
già trapelata.
La foto mostra il set del manicomio
di Arkham su quello che sembra essere un palcoscenico. La persona
che ha postato la foto dice “il mio buon compagno che sta lavorando
sul set a Cardington mi ha inviato questa.” E’ possibile che questo
sia un residuo di set da quello di Batman Begins e Il cavaliere
oscuro, ma non si sa ancora con certezza!
Arriva da MTV la prima featurette
di
Beautiful Creatures – La Sedicesima, la nuova saga
pronta a raccogliere l’eredità di Twilight. La serie è tratta dai
cinque romanzi di Kami Garcia e Margaret Stohl. Il film, diretto da
Richard LaGravanese sarà presentato in anteprima mondiale
all’edizione 2012 di Alice nella città, sezione autonoma del
Festival Internazionale del film di Roma 2012.
Eagle Pictures è lieta di annunciare
la data di uscita italiana del film Prima di
Domani, pellicola diretta da Ry
Russo-Young (Nobody Walks, You Won’t Miss
Me) e tratta dal romanzo young adult fantasy della
scrittrice prodigio Lauren Oliver e pubblicato nel
nostro paese da Piemme Freeway.
Cosa succederebbe se oggi fosse
l’ultimo giorno per il resto della tua vita? Da questa domanda
inizia il viaggio di Samantha Kingston detta Sam. Sam (Zoey Dutch)
ha una vita perfetta, un ragazzo stupendo e tre amiche fantastiche.
Tutto sembra andare per il verso giusto finché non realizza di
rivivere lo stesso giorno più volte senza riuscire ad andare
avanti.
Zoey Deutch interpreta l’eroina di
questa nuova commedia dark teen, tratta dal best seller della
scrittrice prodigio Lauren Oliver, precedentemente edito in Italia
con il titolo “E finalmente ti dirò addio”. Un thriller senza via
di uscita con Zoey Deutch (Nonno Scatenato), Halston Sage (Cattivi
Vicini) e Logan Miller (The Walking Dead). Prima di Domani arriverà
nelle sale italiane il 19 luglio con Eagle Pictures.
Arriva il 19 luglio in
sala Prima di domani, diretto da
Ry Russo-Young, basato sul successo letterario
E finalmente ti dirò addio di Lauren
Oliver.
Non possiamo controllare il futuro,
per cui a fare la differenza dovrà essere il presente. Sam è una
ragazza come tante, circondata da una famiglia comune e da amiche
fin troppo spumeggianti. La sua sembra essere confezionata come una
vita perfettamente ordinaria, anche perché Sam è fidanzata con il
belloccio della scuola e niente sembra intaccare la sua bolla di
felicità. Finché nel giorno dei Cupidi, una ricorrenza scolastica
con la quale vengono donate delle rose alla persona che si ammira,
la vita di Sam si ferma.
Si ferma perché muore, ma in realtà
non ancora. Sam è incastrata in una sorta di limbo che la costringe
a rivivere lo stesso giorno fino alla nausea. Un giorno che inizia
e finisce più o meno nello stesso identico modo.
Protagonista della pellicola è
Zoey Deutch, che in precedenza interpretò Rose in
Vampire Academy. La Deutch dona al suo personaggio quell’aria
pacifica che ne facilita l’empatia: tutto ciò che Sam prova, riesce
ad arrivare al pubblico. Confusione, rabbia, tristezza. E forse
anche felicità.
Prima di domani è
pieno di cliché, partendo dall’ambientazione liceale. Sam è la
classica eroina che non sa schierarsi, vive all’ombra di un’amica
che in realtà esercita un terribile terrorismo psicologico nei
confronti di chiunque non reputi alla sua altezza. Anziché
ascoltare le necessità del proprio cuore, Sam ragiona con gli
ormoni dell’adolescenza e si lascia soggiogare dalle opinioni delle
amiche restando al fianco del fidanzato belloccio.
Sam attraversa diverse fasi durante
la storia che la portano ad affacciarsi su scenari alternativi,
finché non capisce che nella sua vita c’è sempre stato qualcosa di
marcio e che, in fondo, è stata colpa sua. Essere bullo o essere
cooperativo di un bullo, anche in modo passivo, non ti rende
ugualmente tale?
Il film esplora tematiche trite e
ritrite – così come personaggi scontati e ambientazioni scarne – ed
è facile paragonarlo ad altre punte di diamante nel contesto
teenager. Tuttavia, nonostante sia un uragano di cliché,
Prima di domani fa riflettere su un tema, il
bullismo, che è alla ribalta della cronaca quotidiana, con
risvolti, nella realtà, a volte tragici. E, siccome è rivolto
prettamente a un target adolescenziale, è un film delicato che ha
inviato il messaggio giusto. Non bisogna aspettare di arrivare
all’irreparabile per compiere una buona azione.
Siamo tutti di eguale importanza,
non c’è bisogno di creare false differenze soltanto per alleviare
il proprio dolore. Un messaggio essenziale, magari guardando questo
film, da domani qualcuno inizierà a vedere la propria vita uguale a
quella degli altri, senza avvertire il bisogno di sentirsi più
importante o indispensabile. In fondo è vero il detto: non
rimandare a domani, quello che potresti fare oggi.
Cosa facevano le star contemporanee
di Hollywood prima di diventare famosi? Esattamente quelloche fanno
adesso, recitare, solo che non erano poi così note come la fortuna
gli ha concesso più avanti.
Ecco alcuni volti, oggi molto noti,
che si nascondono in film, anche molto famosi:
Le vite di Luca (Riccardo
Maria Manera) e Giulia (Jenny
De Nucci) erano destinate a incrociarsi.
Massimo Cappelli dirige Prima di andare
via, questo dramma adolescenziale che ricorda Colpa
delle stelle o Io prima di te per l’importanza dei temi
trattati. I due giovani protagonisti sembrano legati da un destino
inesorabile: un tumore inoperabile che ha devastato le loro vite a
soli vent’anni. Ci sono diversi modi per reagire al dolore e
all’interno del film la vivacità e la positività di
Giulia trova l’abbraccio del tenebroso
Luca, che inaspettatamente si ritrova a dover
cambiare prospettiva.
Ad aiutarli, Samuel (interpretato da
Emanuele Turetta) il goffo e strampalato
coinquilino di Luca con cui condivide la sua vita da studente fuori
sede. Entrambi i ragazzi fanno di tutto per arrivare a fine mese:
Luca si arrangia con le consegne a domicilio e
proprio durante una di queste consegne rivede la sua ex fidanzata
storica, Sofia. Di ritorno alla pizzeria,
sovrappensiero il ragazzo ha un’incidente e viene portato in
ospedale. Così ha inizio Prima di andare via, il
nuovo film Prime Video originale italiano con Jenny De Nucci e Riccardo Maria Manera che
sarà disponibile in piattaforma dal 26 maggio.
Prima di andare via, la trama
L’incidente di Luca
darà il via a una serie di eventi che riassunti in un’ora e mezza
di film sembrano trattati in maniera quasi
precipitosa. Al ragazzo viene diagnosticato un
tumore inoperabile e fuori dall’ospedale conosce
Giulia, anche lei con la stessa diagnosi. Il
personaggio interpretato da Jenny De Nucci cerca di conferire positività e
allegria, la vediamo mentre durante il gruppo di ascolto cerca di
far imparare agli altri un balletto su TikTok ma nasconde comunque
delle paure. Luca è un ragazzo che la vita, un po’, la subisce. Ha
un migliore amico da tenere sotto controllo, un esame difficile da
superare e un’ex ragazza che gioca con lui come il gatto col topo.
Quando scopre di avere il tumore e conosce Giulia la sua vita
cambia prospettiva.
Tutti i problemi che nei primi
minuti sembrano insormontabili come l’affitto, gli esami
universitari e l’ex ragazza sono diventano minuscoli in confronto a
quello che gli sta capitando. Nel film questa spensieratezza che
emana Giulia arriva dritta allo spettatore che
anche se per poco smette di pensare per un attimo al dolore dietro
la malattia e alla retorica della lotta contro un male incurabile.
Luca e Giulia sono due ragazzi, due adulti che si
stanno conoscendo. Hanno degli appuntamenti fuori
dall’ordinario, e lì dove Luca vuole solo bere una birra
cercando goffamente di sorprenderla, lei invece organizza cene a
lume di candela super romantiche.
Un palloncino
Il racconto di Prima di
andare via corre spedito verso la fine e nasconde una
verità dolceamara. Si scopre presto che in realtà la diagnosi di
Luca deriva da un errore medico: sono state
scambiate le cartelle con un omonimo. Questo Luca non lo sa, è un
segreto che solo Samuel e lo spettatore conoscono.
Il coinquilino ha preferito tenere per sé questa notizia “l’ho
fatto per te”, gli dirà, perché vede nell’amico un modo diverso di
affrontare la vita. Solo quando la situazione di
Giuliacambia e peggiora, i due
conosceranno la verità. Così da complici, amici, confidenti Giulia
e Luca diventano praticamente estranei. Luca cambia casa dopo aver
litigato con Samuel e torna alla sua vita che,
senza Giulia, perde vitalità. Il film rincorre sé stesso perché
dopo poco il personaggio di Jenny De Nucci muore e senza di lei il film
cambia tono.
Solo durante il funerale ci rendiamo
conto dell’eredità lasciata da Giulia alle persone
a lei più care. In particolare, ai membri del gruppo di ascolto che
ha stimolato a reagire alla malattia piuttosto che subirla. Loro la
omaggiano sulle note di Amore disperato con la
coreografia che la ragazza stava preparando. Un simbolo del film è
il palloncino che vola attraverso l’opera di
Bansky e assume un significato di liberazione per
Giulia. Luca ricorderà per sempre il palloncino e alla fine del
film, dopo il funerale, quando ne vede uno volare ha consapevolezza
del fatto che la presenza di Giulia vivrà per
sempre nei suoi ricordi.
Ecco la nostra intervista a
Jenny De Nucci e Riccardo Maria
Manera, i protagonisti di Prima di Andare via, il nuovo film Prime Video disponibile in piattaforma dal 26
maggio 2023.
Prima di andare via – la trama
Luca è un ragazzo che la vita, un
po’, la subisce. Ha un migliore amico da tenere sotto controllo, un
esame difficile da superare e un’ex ragazza che gioca con lui come
il gatto col topo. Ma la sua vita gli piace così com’è e quando
scopre di avere un male
incurabile il mondo gli crolla addosso. Può la malattia cambiare la
vita di una persona in meglio?
Sì, se incontri Giulia, che si trova nelle tue stesse condizioni.
Grazie a lei, Luca capirà che è giunto il momento di prendere in mano quello che resta della propria
esistenza.
Sarà disponibile
dal 26 maggio in esclusiva su Prime Video il film Prima di andare
via di Massimo Cappelli.
Il film,
interpretato da Riccardo Maria Manera,
Jenny De Nucci, Tiziana Foschi,
Mirko Frezza e con Marina Suma, è
prodotto da Valentina Di Giuseppe e Massimiliano Leone per
Lime Film ed è distribuito da Adler
Entertainment.
Prima di andare via, la
trama
Luca è un ragazzo
che la vita, un po’, la subisce. Ha un migliore amico da tenere
sotto controllo, un esame difficile da superare e un’ex ragazza che
gioca con lui come il gatto col topo. Ma la sua vita gli piace così
com’è e quando scopre di avere un male incurabile il mondo gli
crolla addosso. Può la malattia cambiare la vita di una persona in
meglio? Sì, se incontri Giulia, che si trova nelle tue stesse
condizioni. Grazie a lei, Luca capirà che è giunto il momento di
prendere in mano quello che resta della propria esistenza.
Prima dell’alba è
un film del 1995 di Richard Linklater con
protagonista Ethan Hawke e Julie Delpy e film
indipendente americano.
Trama: Jesse è uno studente
americano di ritorno a casa. Celine una ragazza francese diretta a
Parigi. Si incontrano su un treno e subito si piacciono. Jesse
propone di scendere insieme a Vienna, dove lui deve aspettare una
coincidenza fino all’indomani mattina. Celine si fa convincere.
Passano le ore successive a conoscersi; parlano di tutto,
confrontando sogni e visioni della vita. S’innamorano, sapendo che
all’alba dovranno separarsi. L’indomani alla stazione si salutano,
ma decidono di darsi appuntamento a quello stesso binario dopo sei
mesi.
Analisi:Prima
dell’alba è per il suo regista, l’americano
Richard Linklater, una scommessa vinta: nato come
piccolo progetto indipendente, il suo successo ne travalica
abbondantemente i confini. Linklater è premiato come miglior
regista al Festival di Berlino e il film è oggi un cult del cinema
romantico degli ultimi vent’anni, che ha dato vita a una trilogia
(Prima
del tramonto – 2004 e Before Midnight, 2013). A questa riuscita commedia
sentimentale va anche il merito di aver dato la popolarità ai due
protagonisti: Ethan Hawke e Julie
Delpy. Il primo, già apparso ne L’attimo
fuggente e Giovani, carini e
disoccupati. La seconda, scoperta in Francia
da Godard, poi diretta da Kieslowski e infine approdata ad
Hollywood.
Prima dell’alba recensione del film
di Richard Linklater
I motivi della sua
fortuna sono vari: innanzitutto, la spontaneità e naturalezza dei
due attori, rivelatisi una perfetta coppia cinematografica, capace
di sostenere sulle proprie spalle l’intero film, sulla carta non
facile da rendere entusiasmante.
La pellicola si basa infatti sui
lunghi dialoghi che i protagonisti si scambiano mentre passeggiano
per le vie di Vienna, e che hanno per oggetto le più svariate
tematiche (amore, ma anche religione, famiglia, e quant’altro).
Dunque una struttura limitata, che riesce però a coinvolgere lo
spettatore per l’estrema autenticità dei protagonisti, dovuta anche
al fatto che gli attori (qui solo Delpy, ma successivamente anche
Hawke) scrivono parte delle battute dei loro personaggi, cercando
di restituire in esse le proprie vere convinzioni.
Il metodo trasforma il lavoro in
un’opera ancor più collettiva, in cui gli attori sono anche
sceneggiatori. Vedendo Jesse e Celine scambiarsi opinioni ed
esperienze, fare bislacchi incontri per le vie di una Vienna
cornice ideale – romantica ma anche piccola e raccolta attorno ai
protagonisti, affascinante ma non così tanto da rubare loro la
scena – si riesce a respirare quell’atmosfera di speranza e
apertura al futuro tipica dei vent’anni ed anche quel tanto
d’incoscienza e ingenuità che rende possibile vivere una storia
d’amore in poco più di dodici ore.
Altro aspetto curioso e intrigante
per lo spettatore è proprio la ristretta unità di tempo in cui si
svolge l’azione e il luogo prescelto, Vienna appunto, città di
passaggio per entrambi. Limiti spazio temporali ben precisi, che
circoscrivono la vicenda, rendendola una parentesi stra-ordinaria
nelle vite dei protagonisti, sospesa al di fuori delle normali
regole dell’esistenza, in cui perciò tutto può accadere. Il finale
aperto lascia poi spazio alle congetture su se e come l’avventura
romantica possa continuare.
Lo stile rimanda più alla
tradizione europea – e francese in particolare, come la sua
protagonista – che a quella della commedia
americana.
Il cinema di Richard
Linklater, nei suoi esempi migliori, riflette
continuamente su elementi come la memoria, il tempo e il suo
inesorabile trascorrere nella vita di ognuno di noi. Se
relativamente a questi temi il suo film Boyhood è considerato
il suo capolavoro artistico, altrettanto importante e significativa
è la cosiddetta TrilogiaBefore, composta da Before
Sunrise,Before Sunset e BeforeMidnight. Realizzati nell’arco di quasi vent’anni, questi
tre film strutturalmente molto semplici affrontano le relazioni
umane attraverso due personaggi colti in tempi e luoghi differenti.
Il primo film, in Italia distribuito con il titolo
Prima dell’alba, è a tal proposito una
straordinaria dichiarazione d’intenti.
Uscito al cinema nel 1995, questo è
ispirato ad un incontro che Linklater ebbe anni prima con una donna
in un negozio di giocattoli. Conosciutisi per caso, i due
conversarono fino a notte fonda passeggiando per tutta la città. A
partire da questo spunto, il regista texano maturò dunque il
desiderio di dar vita ad un film che proponesse un semplice lungo
dialogo tra due personaggi, portato in scena attraverso un lungo
pianosequenza che restituisse la realtà del momento, senza tagli né
ellissi temporali di altro tipo. Prima dell’alba è allora
il puro scorrere del tempo nel corso di un incontro tra due
esistenze destinate a cambiarsi la vita.
Affermatosi negli anni come uno dei
maggiori cult del cinema indipendente degli anni Novanta, Prima
dell’alba può dunque sembrare un film molto semplice, ma è
proprio da questa apparente semplicità che emergono tutti i
principali interessi filosofici ed esistenziali di Linklater
relativamente agli incontri che si fanno e al modo in cui questi
possono influenzarci. Tematiche che nella loro evidente
universalità si aprono all’intera umanità, facendo di questo un
film ancora oggi amato e studiato. Decisamente un perfetto esempio
di quanto il cinema di Linklater sia profondamente impegnato nello
scandagliare l’animo umano attraverso il filtro del tempo e delle
esperienze.
Prima dell’alba: la trama
e il cast del film
Protagonisti del film sono
Jesse, venticinquenne statunitense, e
Céline, ventitreenne francese, imbattutisi l’uno
nell’altro sul treno diretto a Vienna. Jesse, il mattino dopo,
dovrebbe ripartire con l’aereo alla volta di casa, mentre la
ragazza dovrebbe proseguire, con lo stesso treno, verso Parigi.
Tuttavia, poco prima di salutarla, avendo intuito una certa
sintonia con la ragazza, Jesse la invita a sostare con lui a Vienna
per una notte e la convince a scendere dal treno. I due trascorrono
così la notte passeggiando per la città, tra confidenze, giochi,
sguardi e un’intesa che diviene sempre più forte e sorprendente.
Quando l’alba è ormai prossima, per loro sarà il momento di
stringere una sentita promessa.
Ad interpretare Jesse e Céline vi
sono gli attori Ethan Hawke e
Julie Delpy,
entrambi ancora non particolarmente noti. Hawke, inizialmente, era
stato ritenuto troppo giovane da Linklater, il quale però cambiò
idea dopo averlo visto recitare a teatro. La francese Delpy viene
invece scelta per dar vita all’incontro tra personaggi di
nazionalità diverse. I due attori hanno poi attivamente partecipato
alla creazione dei personaggi e alla riscrittura di significative
porzioni di dialogo. Nonostante siano stati dunque in parte autori
della sceneggiatura, i due attori non vennero inclusi come
sceneggiatori nei crediti del film. Ciò avvenne però per i
successivi due film della trilogia.
Prima dell’alba: i sequel del film
Inizialmente concepita per essere
raccontata in un unico lungometraggio, la storia di Jesse e Céline
viene poi ripensata per dar vita ad una vera e propria trilogia.
Prima dell’alba era dunque considerato un film
autoconclusivo, nonostante il finale aperto, ed è solo con la
volontà di realizzare un sequel che Linklater sviluppa un racconto
molto più complesso. A nove anni di distanza, dunque, arriva al
cinema Before Sunset –Prima
del tramonto, dove i due personaggi vengono colti in
un nuovo momento della loro vita, successivo al primo, andando a
raccontare cosa è cambiato rispetto al loro primo incontro. Per
questo secondo capitolo, Linklater decide poi di spingersi ancora
oltre rispetto a quanto fatto con Prima dell’alba.
Egli gira infatti il film
integralmente in tempo reale, limitando al minimo il montaggio per
dar vita ad un vero e proprio flusso narrativo interrotto. Emergono
così con ancor più forza gli elementi del tempo e della spontaneità
che avevano decretato il successo del primo film. Nel 2013, infine,
dopo altri nove anni, viene distribuito Before Midnight – Prima
di mezzanotte. Si tratta di un
capitolo conclusivo molto meno leggero rispetto ai precedenti due.
I due protagonisti, ormai persone di mezz’età, non parlano più di
futuro ma riflettono sul passato, sugli errori commessi e le
occasioni perse. L’amore idealizzato dei precedenti film lascia
dunque qui spazio ad un sentimento affrontato sotto un punto di
vista molto più realistico.
Prima dell’alba: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Prima dell’alba grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 14 dicembre alle ore
21:00 sul canale Warner TV.
Ethan Hawke è pronto a tornare nella serie di
film Prima dell’alba se il regista Richard
Linklater lo desidera, come ha recentemente rivelato
l’attore.
Parlando con IndieWire, Ethan Hawke ha detto che sarebbe
“sicuramente” pronto per un quarto film, a patto che sia
Linklater – che ha scritto e diretto tutti e tre i
film – che Julie Delphy tornino per il
progetto.
“Il motivo per cui quei film
hanno funzionato come hanno funzionato è che tutti e tre avevamo la
stessa mentalità. Dovevamo essere tutti e tre a sentire lo stesso
impulso“, ha dichiarato Ethan Hawke.
Ethan Hawke ha recitato nella trilogia di
Before insieme a Julie Delpy, in Prima
dell’alba del 1995, Prima del tramonto
del 2004 e Before Midnight del 2013. La trilogia è
stata ambientata e girata a intervalli di nove anni e racconta la
relazione romantica tra Jesse (Hawke) e Céline (Delpy) in diversi
periodi della loro vita.
In passato si è parlato di un
quarto film di Before.
Linklater, Hawke e
Delpy hanno già discusso in passato della possibilità di
realizzare un quarto film della serie; tuttavia, nel 2021 Delpy ha
dichiarato a Variety che probabilmente il progetto non si sarebbe
realizzato.
“È successo che noi, tutti e
tre, ci siamo trovati d’accordo sul fatto che non saremmo riusciti
a trovare qualcosa di buono per un quarto film“, ha detto.
“È così semplice. Non abbiamo litigato. Non siamo in cattivi
rapporti. Siamo tutti felici… È un dramma per nulla. Semplicemente
non ci è venuta una buona idea“.
Richard Linklater
ha detto a Collider nel 2022 a proposito di un potenziale quarto
film di Before: “Non si dice mai. Penso che abbiamo perso la
nostra finestra. Dovrebbe uscire, o avremmo dovuto… Dovrebbe uscire
ora, ma non l’abbiamo fatto… La grande idea non si è concretizzata.
Credo che l’ultimo ci abbia tolto molto. Non lo so“.
Prima del tramonto
è un film del 2004 diretto da Richard
Linklater con protagonisti Ethan Hawke e Julie
Delpy.
Trama: Da ragazzi,
Jesse e Celine si erano incontrati per caso, conosciuti e amati a
Vienna e si erano lasciati dandosi appuntamento di lì a sei
mesi.
Invece, non si sono più rivisti.
Ora, dopo nove anni, Jesse è diventato uno scrittore, raccontando
la sua storia con Celine. Lei, riconosciutasi nella protagonista
del libro, va alla presentazione a Parigi, dove vive, per
incontrare Jesse. I due hanno a disposizione ancora un pomeriggio
per stare insieme. Rimetteranno in discussione sé stessi e le loro
vite, cercando di capire se davvero sono fatti l’uno per
l’altra.
Prima del tramonto
Analisi: Secondo capitolo
della trilogia di Richard Linklater. A nove anni
dal precedente, il regista punta sulla stessa squadra che aveva
portato al successo Prima dell’alba. Torna a
scommettere soprattutto sulla spontaneità dei due protagonisti,
vere e proprie colonne portanti del film. Ciò che sembra avvenire
davvero davanti agli occhi dello spettatore, è in realtà il
risultato di un lavoro meticoloso sulle sfumature e sui dettagli,
volto a raggiungere il risultato più “naturale” possibile.
La formula utilizzata è sempre
imperniata sui lunghi dialoghi tra i due (riguardo la propria vita
in quei nove anni, le proprie relazioni, i reciproci sentimenti)
che non risultano affatto noiosi, ma coinvolgenti e in alcuni casi
perfino toccanti. Nonostante la sua struttura, il film ha un buon
ritmo e una durata che lo rende efficacemente compatto.
Rispetto al precedente lavoro,
questo è più realista perché rispecchia l’evoluzione dei
personaggi, entrati ormai a pieno titolo nella vita
adulta, nel mondo delle responsabilità e degli impegni –
Jesse è sposato ed ha un figlio – sono in un certo senso più
cinici, o tali si sforzano di essere.
C’è un senso di rassegnazione alla
realtà, al fatto di aver lasciato da parte ciò che li poteva
rendere davvero felici. Hawke e Delpy rendono abilmente questo mix
di frustrazione e rabbia (a questo proposito, la sequenza nel taxi
è emblematica, e tra le più belle del film). Ma ci sono anche la
paura e la voglia di riaprire un capitolo, lasciando alle
spalle la vita cui sono ormai abituati; la paura di cambiare,
soffrire e far soffrire; oltre alla quasi certezza che tutto sia,
di nuovo, effimero. Proprio perché temono, i due esitano anche solo
a sfiorarsi, frenano i propri sentimenti, in parte, li nascondono.
Assente il romanticismo sdolcinato
e fine a sé stesso, come la banalità nei dialoghi, che
sono al contrario originali e capaci davvero di restituirci due
personalità. Presenti invece, momenti leggeri e ironici. I due
attori offrono ottime prove e sono stavolta entrambi sceneggiatori
dei loro personaggi, assieme a Linklater. Delpy è anche
autrice della canzone A waltz for a night, che canta in una
scena di Prima del tramonto, e di altri due brani
presenti nella colonna sonora.
L’ambientazione parigina consente
di esplorare più da vicino l’universo di Celine. Il finale di
Prima del tramonto è ancora una volta aperto:
suggerisce l’immediato futuro, ma non gli sviluppi più ad ampio
raggio. Inoltre, è forse tra i più efficaci in un film romantico:
maliziosamente divertente, con i due attori al loro meglio.
Le Migliori frasi di Prima
del tramonto
La gente che oggi ha
un’avventura, perfino un rapporto serio, quando rompe dimentica,
passa oltre, come se cambiasse marca di cereali. Io non sono mai
riuscita a dimenticare gli uomini con cui sono stata. Ogni persona
aveva le sue specifiche qualità e non si può rimpiazzare nessuno.
Colgo dei particolari in loro dei dettagli che mi colpiscono e di
cui poi sento la mancanza a volte per sempre. Non puoi rimpiazzare
nessuno perché ognuno porta con sé dettagli magnifici e
unici.
Ci sono persone che coltivano
visioni utopistiche, che sognano di diventare leader capaci di
plasmare un mondo migliore, ma amano la metà non il
percorso.
È curioso, pensa: ognuno dei
miei ex si è sposato. Uscivano con me, ci separavamo e si
sposavano. Mi chiamavano per ringraziarmi d’aver fatto loro
conoscere l’amore e d’aver insegnato loro a trattare le donne con
rispetto. Li ucciderei! Perché non hanno voluto sposare me? Avrei
detto no, ma avrebbero dovuto chiedermelo!
Sai pensavo che sarà meglio che
io non veda più le cose in chiave troppo romantica, è una chiave
che mi ha sempre fatto soffrire. Ho ancora molti sogni, ma non riguardano.
“La memoria é una bella cosa,
se non devi fare i conti col passato.”
Sono davvero felice solo quando
sto per conto mio, del resto stare da soli è meglio che stare con
un’amante e sentisi soli. Per me ora è difficile essere romantica,
all’inizio sei motivata, ma dopo aver preso tante fregature tu
chiudi in un bel cassetto tutte le tue grandi illusioni e raccogli
quello che la vita ti mette davanti.
Dal regista
Premio Oscar® James Marsh (Man on Wire, La
Teoria del tutto), arriva Prima danza,
poi pensa. Alla ricerca di Beckett, il
biopic che racconta la storia, i successi, gli
amori, le amicizie e gli aspetti meno noti del gigante della
letteratura Samuel Beckett, una delle figure più
rivoluzionarie e influenti del Novecento, autore di capolavori
come Aspettando Godot, Giorni
Felici e Finale di Partita.Nel ruolo di Samuel Beckett il
vincitore del Golden Globe
Gabriel Byrne(In Treatment, I soliti
sospetti).
Presentato in anteprima al San
Sebastian Film Festival e al Torino Film Festival, Prima
danza, poi pensa. Alla ricerca di Beckett sarà al
cinema dal 1
febbraio distribuito da BiM Distribuzione.
Partendo dalla “catastrofica”
vittoria del Premio Nobel per la Letteratura nel 1969, Beckett
rievoca gli eventi salienti della sua vita in un dialogo
immaginario con la personificazione della sua coscienza, lasciando
emergere i temi e le riflessioni che hanno reso grandi le sue
opere. Ne risulta un ritratto poco conosciuto della sua
personalità: buongustaio, solitario, marito infedele, combattente
della Resistenza francese e anche grande amico di James
Joyce, qui interpretato da Aidan Gillen (Il Trono di
Spade).
James Marsh torna
dietro la macchina da presa con Prima danza, poi pensa
– Alla ricerca di Beckett , biopic su uno degli
scrittori più influenti del Novecento, che rivoluzionò il modo di
fare teatro, dando corpo alle insicurezze e alle fragilità umane
attraverso il teatro dell’assurdo e per i suoi meriti ricevette nel
1969 il Nobel per la letteratura. Protagonista l’irlandese
Gabriel Byrne, portatore di innegabile somiglianza e
altrettanta misura.
James Marsh, il privato dietro le
grandi storie
Documentarista e regista di
finzione, James Marsh vinse l’Oscar con il documentario Man on
wire, prima di arrivare a tracciare ne La teoria
del tutto: la parabola umana più che scientifica
di un genio della fisica come Stephen Hawking (2015). Qui l’Oscar
andò a Eddie Redmayne come miglior attore protagonista. Ha
proseguito poi cambiando genere, con King of
thieves (2018), su un gruppo di truffatori alle prese
con la rapina del secolo, sempre tratto da una storia vera. Quello
che, infatti, Marsh non ha mai abbandonato è la curiosità di
scoprire ciò che si cela dietro vicende realmente accadute, con
protagonisti più o meno noti. Che sia la vita privata di un genio
della fisica, o come in Prima danza, poi pensa – Alla
ricerca di Beckett quella di un grande scrittore
contemporaneo, o quella del funambolo tra le Torri Gemelle,
Philippe Petit. Una volontà di scoprire la persona dietro al
personaggio, che Marsh si porta dietro dalla sua lunga esperienza
di documentarista.
La trama di Prima danza, poi pensa
– Alla ricerca di Beckett
1969. Cerimonia per la consegna dei
premi Nobel. Un Beckett basito, Gabriel Byrne,
bolla l’aver ricevuto il premio più prestigioso per la letteratura
come “una catastrofe”. Da qui inizia un lungo confronto
con il suo doppio. Beckett e Beckett ripercorrono assieme la
propria vita, analizzandola da punti divista differenti. Le fasi
dell’esistenza dello scrittore irlandese sono scandite
principalmente dal rapporto con le donne della sua vita. Vediamo
dunque Beckett bambino molto legato al padre, con un rapporto a dir
poco difficile con una madre anaffettiva e svalutante. Il giovane
Beckett, Fionn O’Shea, si trasferisce quindi a
Parigi, stringe amicizia con Joyce, Aidan Gillen,
e inizia una relazione con la figlia Lucia, che avrà però breve
durata. Vi è poi l’incontro con Suzanne, che diventerà sua moglie.
Arriva la guerra e Beckett sceglie di partecipare alla resistenza.
Lo si ritrova poi già maturo. Ha sposato Suzanne, Sandrine
Bonnaire, e sta iniziando ad assaporare il riconoscimento
cui ha sempre aspirato, sebbene la notorietà non si confaccia a un
solitario come lui. Incontra Barbara Bray, Maxine
Peake, traduttrice e critica con cui intraprende una
relazione. La conflittualità tra le due donne della sua vita
segnerà gli ultimi anni. E non gli mancheranno i sensi di colpa. I
suoi capolavori, su tutti Aspettando Godot, restano sullo
sfondo.
Samuel Beckett: un uomo segnato dai
sensi di colpa?
Lo stratagemma del doppio, il
dialogo con la propria coscienza fa emergere un ritratto di Beckett
martoriato dai sensi di colpa. Nei confronti della madre, che sente
di aver abbandonato, pur cosciente di che donna difficile fosse.
Colei che lo aveva iniziato alla poesia, all’amore per la
letteratura, ma lo faceva sentire incapace, inadatto, con quel
mantra dal quale Samuel era fuggito lontano, portandone però con sé
l’eco: “che spreco!”. Negatività per esorcizzare la quale
Beckett aveva presto imparato l’uso dell’ironia e del nonsense, che
avrebbero poi caratterizzato la sua scrittura. Senso di colpa verso
le sue donne: Lucia, la più fragile, avvicinata più per ammirazione
di Joyce che per autentico trasporto; Suzanne, che gli è sempre
stata accanto e che lui ha tradito, Barbara, cui non ha potuto dare
quanto avrebbe voluto. Ma anche l’amico Alfred e Joyce stesso.
Beckett sembra sentirsi in colpa verso tutti.
Carica su di sé tutti i
fardelli possibili, tutte le responsabilità. Allo spettatore questa
appare come una forzatura. Ci si chiede se Beckett fosse davvero
così, dal momento che sembra non si sia, poi, fatto bloccare dai
suoi sensi di colpa. Ha vissuto la sua vita a pieno, ottenendo
anche grandi risultati, affrancandosi dal giogo ella madre,
diventando uno dei drammaturghi più importanti del Novecento.
Allora perché questo scontento, questo continuo rovello? Il regista
sembra voler far emergere, attraverso il dialogo con il doppio, la
visione di Marsh stesso, più che quella di Beckett. Il doppio,
infatti, spinge il protagonista a lasciar andare i rimpianti e
agire sul presente, l’unico che si può ancora cambiare. Lo spinge
ad avere un po’ di indulgenza verso sé stesso e infine, a dare
valore alle gioie della vita che si nascondono nella quotidianità.
Una vita che, come recita il titolo del film, va innanzitutto
vissuta e forse un po’ meno ri-pensata.
Una sceneggiatura disomogenea e
poco coinvolgente
Prima danza, poi pensa –
Alla ricerca di Beckett ha un andamento diseguale. La
prima parte, che si concentra sul giovane Beckett, è più
movimentata e non priva di alcuni guizzi ironici e divertenti, che
rimandano allo stile del Beckett scrittore, lasciando intravedere
ciò da cui può aver tratto ispirazione. Questa vena di vivacità,
però, si perde nella seconda parte. Il film diventa piuttosto
monotono e stanco. Un grosso salto temporale catapulta lo
spettatore agli anni della maturità, poveri di accadimenti, se non
una infedeltà, i dubbi sui pro e i contro del successo e gli
immancabili rimpianti. La sensazione è che ci sia poco materiale, o
che il regista non abbia scelto i momenti più significativi, o
ancora che non sia riuscito a renderlo in modo coinvolgente.
L’interpretazione di Gabriel
Byrne
La somiglianza senza dubbio non
difetta a Gabriel Byrne per calarsi nei panni di Samuel Beckett.
Bisogna dire che l’attore irlandese – divenuto famoso con I
soliti sospetti di Brian Singer, ma visto anche più di recente
in serie tv come Zerozerozero, o nell’americana In
treatment – interpreta con misura il personaggio. Forse però,
quello che manca, già in fase di scrittura, è la scintilla, la
volontà di scompaginare e anche di stupire, che certo ha
caratterizzato il drammaturgo suo conterraneo. Elemento questo che
avrebbe dato al solido attore la possibilità di cimentarsi con un
personaggio più interessante, variegato e complesso rispetto a
quello immaginato da Marsh. È così che, nel complesso, un po’ di
quel regret di cui si parla in Prima danza,
poi pensa – Alla ricerca di Beckett, rimane anche
addosso allo spettatore, per aver perso l’occasione di vedere un
racconto davvero appassionante su una figura dirompente nel
panorama letterario del Novecento europeo. Presentato in anteprima
al Torino Film Festival, Prima danza, poi pensa – Alla
ricerca di Beckett, è nelle sale dal 1 febbraio.
La prima clip ufficiale di
Oldboy è finalmente disponibile. Il film,
remake dell’omonima pellicola di Park
Chan-wook, è diretto da Spike Lee ed
è atteso nei cinema statunitensi il 27 novembre. Ecco dunque la
clip, in attesa di poter vedere il film nelle sale:
Ricordiamo che
Oldboyè un film del 2003
diretto da Park Chan-wook, vincitore del
Grand Prix Speciale della Giuria
al Festival di Cannes 2004. È tratto dal manga
omonimo di Nobuaki
Minegishi e Garon
Tsuchiya. Fa parte della cosiddetta “trilogia della
vendetta” del regista, iniziata nel 2002 da Mr.
Vendetta e conclusa nel 2005
da Lady Vendetta.
Nel remake
firmato Spike Lee vedremo un cast
comprendente gli attoriJosh
Brolin, Elizabeth Olsen, Sharlto Copley, Samuel L.
Jackson e James
Ransone.
Dopo essere stato tenuto
prigioniero per 15 anni, senza una ragione apparente, da un
misterioso rapitore, un uomo viene improvvisamente liberato. Da
quel giorno, la sua unica ragione di vita sarà la
vendetta.
Arriva la prima Clip
ufficiale de Lo Hobbit: un viaggio inaspettato, in attesa della
premiere mondiale che avverrà mercoledì a Wallington. Nel filmato
vediamo Gandalf che consegna Pungolo a Bilbo:
Arriva la prima clip di
Cosmopolis, nuovo film di David Cronenberg con
protagonista Robert Pattinson. La clip introduce da subito il tono
del film. Vi ricordiamo che venerdì il film sarà proiettato a
Cannes.
Apriamo la settimana
con un video che soddisferà la curiosità di quanti sono in trepida
attesa di Men in Black 3, al cinema dal 23 maggio: oggi vi
presentiamo infatti la prima clip in italiano tratta dal film.
Machete Kills è
pronto ad essere presentato in Italia, al Lucca Comics & Games 2013, una
settimana prima di uscire sugli schermi del nostro paese. Per
l’occasione la Lucky Red ha rilasciato la prima clip in lingua
italiana del film, nella quale vediamo protagonisti
Danny Trejo, Lady Gaga e Sofia Vegara, in uno spezzone
ribattezzato “l’inseguimento”.
Eccovi la clip:
Mel Gibson, Lady Gaga, Antonio
Banderas, Jessica Alba, Michelle Rodriguez, Charlie Sheen, Cuba
Gooding Jr e Sofia Vergara è il cast all-star di Machete Kills, il
nuovo film di Robert Rodriguez che segna il ritorno del mercenario
più irriverente del cinema americano, Machete Cortez (Danny
Trejo).
Dopo il successo del primo “Machete,” diventato un autentico cult
cinematografico in tutto il mondo, il visionario regista di Sin
City, Robert Rodriguez, torna con uno dei film più attesi della
nuova stagione: Machete Kills, dal 7 novembre al cinema.
L’ex-agente Federale Machete viene ingaggiato dal governo degli
Stati Uniti per eliminare un pazzo rivoluzionario e un eccentrico
trafficante d’armi miliardario (Mel Gibson) il cui piano è
diffondere guerra e anarchia in tutto il pianeta.
Ecco la Trama: Il governo degli
Stati Uniti recluta Machete mandandolo in Messico per rintracciare
e eliminare un trafficante d’armi che cerca di lanciare un’arma
nello spazio.
Finalmente arriva la prima clip di
Prometheus,
l’attesissimo ritorno di Ridley Scott allo SCI-Fi, con cast
stellare: Michael Fassbender, Noomi Rapace, Charlize Theron, Idris
Elba. Ecco il filmato:
Dal 31 gennaio prossimo, la bella
Amanda Seyfried arriverà sui nostri schermi con i
casti e puri panni di Cosette, una dei protagonisti di
Les Misérables.
In occasione del Party organizzato
ieri nei punti vendita Target per l’uscita in Bluray e Dvd di the
Twilight Saga Breaking Dawn parte 1, è stata trasmessa una clip
esclusiva da Breaking Dawn parte 2, ultimo capitolo della saga che
uscirà nei cinema il prossimo 16 novembre.
La clip, in qualità non eccelsa, è
preceduta da una feaurette e mostra Bella, ormai vampira, parlare
preoccupata con Edward delle sue sensazioni dopo la
trasformazione.
Diretto da Alberto
Rodríguez, questo film (il cui titolo originale è
Modelo 77), ha infatti raccontato di un preciso e
delicatissimo momento della storia della Spagna, concentrandosi in
particolare su quanto avveniva all’interno delle carceri.
Prigione 77 è dunque un film che oltre a proporre
una vicenda non a tutti nota, si pone l’obiettivo di affrontare un
tema urgente ancora oggi – le condizioni delle carceri e dei
detenuti – e sul quale vige troppo spesso il silenzio.
Si tratta dunque di un film da non
perdere, che agli elementi più attraenti del prison movie
unisce un commento social tutt’altro che banale. In questo
articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità
relative a Prigione 77. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla storia vera dietro il film.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Prigione 77
Ambientato nella Spagna del
1977, Prigione 77 racconta la storia di
Manuel, un ragazzo che lavora come contabile,
condannato a vent’anni di carcere per aver intascato una cifra pari
a 1200 euro. Insieme al suo compagno di cella
Pino, il giovane riuscirà a mettersi a capo di un
movimento comune a tutte le prigioni, che combatte per la libertà.
Quest’unione avrà un forte impatto non solo sul diritto
penitenziario, ma sull’intera società.
All’interno vi sono persone
incarcerate a causa del loro orientamento sessuale, del loro credo
politico, del loro status economico o professionale. Scontano tutti
pene esagerate e vivono in condizioni al limite dell’umanità e
privati di ogni diritto in quella che è definita come un “prigione
modello” sovraffollata. All’esterno le strade e le piazze sono
piene di gente che celebra la democrazia dopo un quarantennio di
dittatura, non sapendo che il sistema legale è completamente
corrotto.
Ad interpretare Manuel, vi è
l’attore Miguel Herrán, noto per il ruolo di Rio nella
serie
La casa di
carta. Accanto a lui, nel ruolo di José Pino vi è
invece l’attore Javier Gutiérrez, noto per i
film Sotto
lo zero e Assassin’s
Creed. Completano il cast Jesús Carroza
nel ruolo di El Negro, Fernando Tejero
(recentemente visto anche nel film Ballo
Ballo) in quello di Marbella e Catalina
Sopelana in quello di Lucía.
La vera storia dietro al film
Prigione 77 propone
il ritratto di un paese nel bel mezzo di una difficile transizione
alla democrazia dopo gli anni del franchismo. In particolare, ci si
concentra qui su quanto accanduto nelle carceri spagnole sul finire
di quel decennio. A seguireo delle violenze e dei soprusi commessi
nei confronti dei detenuti da parte dei secondini spagnoli, un
gruppo di prigionieri con il sostegno di un gruppo di avvocati
diedero vita nel 1976 al Prisoner’s Prison
Coordinator (COPEL).
L’obiettivo era quello di cambiare
le regole e lo stato delle carceri. Il 23 gennaio 1977, infatti, il
COPEL pubblicò una dichiarazione in cui presentava le sue
richieste, tra cui si annoverano: abolizione della tortura e dei
trattamenti che violano i diritti umani; soppressione
dell’isolamento indefinito; cibo e cure decenti; istituzione di
visite intime; fine della censura nella corrispondenza; riforma del
codice penale per adeguare le sanzioni alla realtà sociale;
miglioramento delle strutture carcerarie; accesso all’istruzione e
diritto alle biblioteche.
Dal febbraio di quello stesso anno
sono poi state organizzate una serie di azioni di protesta, la più
celebre delle quali si è svolta nel carcere di
Carabanchel il 18 luglio 1977. In tale
occasione, circa un migliaio di prigionieri, organizzati e
incoraggiati dalla COPEL, salirono sui tetti delle carceri per
rendere noti a tutti la loro lotta e le loro richieste. Nei giorni
successivi, altre migliaia di detenuti di oltre venti carceri nel
resto della Spagna agirono in modo simile.
Nel 1978, il detenuto
Agustin Rueda Sierra, anarchico di 25 anni e
membro del COPEL, morì a causa delle percosse ricevute dagli agenti
penitenziari per aver ottenuto informazioni su un tentativo di
fuga. A seguito di questo caso, il direttore del centro
penitenziario, Eduardo Cantos Rueda, fu licenziato
e processato. Quello stesso anno, il 29 dicembre, entrò in vigore
la Costituzione e con l’approvazione della Legge organica
penitenziaria del 1979, molte delle richieste della COPEL vennero
approvate e attuate.
Il trailer di Prigione
77 e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Prigione 77 grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV e Rai Play. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 8
giugno alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.