Attore, cantante, prestigiatore e
showman dello spettacolo statunitense, Neil Patrick
Harris si è affermato negli anni grazie alla sua grande
versatilità e al suo incontenibile carisma. Interprete di alcuni
tra i più noti personaggi della televisione degli ultimi decenni, è
oggi una vera e propria icona, seguito e apprezzato dai suoi
numerosi fan in tutto il mondo.
Ecco 10 cose che non sai di
Neil Patrick Harris.
2Parte delle cose che non sai
sull’attore
Neil Patrick Harris in How I Met Your
Mother
5. Ha personalmente eseguito i trucchi
di magia visti nella serie. Nel corso delle stagioni,
Barney si diletta in più occasioni con alcuni numeri di magia,
spesso particolarmente sorprendenti. Per eseguirli, tuttavia, non è
stato necessario ricorrere a particolari effetti speciali o
controfigure. Harris è infatti un rinomato prestigiatore, ed ha
personalmente eseguito con successo i trucchi previsti.
4. Ha inventato una celebre
espressione. Tra i maggiori tormentoni di Barney Stinson,
vi è quello relativo al “The Bro Code”, un sacro codice di regole
da rispettare per poter essere a tutti gli effetti un fidato amico
fraterno. Benché nella serie si giochi sull’invenzione di tale
codice, fu proprio Harris a contribuire alla sua istituzione, come
supportato anche dalla sua non esistenza sul Web prima del 2008,
anno in cui compare nella serie.
3. Gli è stato donato un prezioso
oggetto della serie. Al termine della serie, ogni membro
del cast ebbe modo di portare via con sé alcuni tra i maggiori e
più ricorrenti oggetti presenti nella serie. Harris decise di
tenere con sé il famoso “The Playbook”, ovvero il libro ricco degli
stratagemmi che il suo personaggio, Barney, utilizza nel corso
delle stagioni per conquistare le sue numerose donne.
Neil Patrick Harris e gli Oscar
2. Ha condotto la celebre
cerimonia. Nel 2015 Harris viene scelto come conduttore
dell’87ª edizione dei premi Oscar. In tale occasione, l’attore ha
avuto modo di sfoggiare nuovamente le proprie doti canore come
anche quelle di ballerino. Resta memorabile, tuttavia, il suo
sketch ispirato al film Birdman,
candidato quell’anno, che lo portò a presentarsi sul palco in
mutande.
Neil Patrick Harris: età e altezza
1. Neil Patrick Harris è nato ad
Albuquerque, in New Mexico, Stati Uniti, il 15 giugno del
1973. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.
Neil Patrick
Harris è il nuovo arrivato all’interno del cast
di A Million Ways to Die in the
West, la nuova commedia di Seth
MacFarlane, autore della fortunata serie dei
Griffin e di
Ted.
Neil Patrick
Harris è un artista poliedrico, attore, cantante,
ballerino, doppiatore, presentatore, il ragazzo di Albuquerque si è
già cimentato in diversi ruoli ed è noto soprattutto per la
serie televisiva Doogie Howser e
la sitcom How I Met Your
Mother. In bacheca vanta già numerosi presmi, tra
cui tre Young Artist Awards, due Emmy Awards,
tre People’s Choice Awards e svariate nomination,
comprese quattro ai Golden Globe.
In A Million Ways to Die in
the West, Neil Patrick Harris si ritroverà a lavorare
all’interno di un cast di assoluto valore, che comprende
Charlize Theron, Amanda Seyfried,
Sarah Silverman, Liam
Neeson, Giovanni Ribisi e lo stesso
Seth MacFarlane. Riguardo al ruolo che Harris
dovrebbe interpretare non ci sono ancora informazioni.
La Universal e Media Rights Capital
hanno annunciato intanto la data di uscita ufficiale del film,
fissata per il 30 maggio 2014. Ecco la sinossi ufficiale
di A Million Ways to Die in the West:
La mutevole fidanzata
(Amanda Seyfried) di un pecoraro codardo (Seth MacFarlane) decide
di lasciarlo per un altro uomo dopo che lui si è tirato indietro a
un duello. Una misteriosa e bella donna (Charlize Theron) appena
giunta in città lo aiuterà a ritrovare coraggio, e i due si
innamoreranno. Il contadino dovrà mettere alla prova il suo
coraggio appena ritrovato quando il marito di lei, un noto
fuorilegge (Liam Neeson), arriverà in cerca di
vendetta.
L’attore Neil Patrick Harris, ultimo presentatore
degli Oscar, sembra essere rimasto scottato dalle critiche ricevute
per la sua conduzione degli Academy Awards e ha dichiarato, nel
corso di un’intervista all’Huffington Post, che “né la sua famiglia
o la sua anima potrebbero mai sopportare un’altra conduzione”.
Sorridendo, ha definito bestiale questa esperienza; certamente un
punto importante da spuntare in una lista dei desideri
professionali, ma anche un impegno difficile da portare avanti ogni
anno, o anche solo in un’altra occasione, considerando il tempo
speso e la risonanza critica.
L’interprete di How I Met Your Mother e
Gone Girl – L’amore bugiardo ha
sottolineato che nulla è stato lasciato all’improvvisazione
durante lo spettacolo. “Non è facile per chi guarda lo show da casa
comprendere il tempo e l’esigenza di giungere a un compromesso, a
una concessione, una spiegazione dietro ogni singolo aspetto della
serata”. Neil Patrick Harris accetta le critiche, inevitabili di
fronte ai bassi ascolti dell’87esima edizione degli Oscar (che ha
registrato un calo del 16% di spettatori), ma difende comunque
il suo operato, perché teso a esaltare i film in gara quest’anno e
a divertire la platea.
Insomma, difficile prevedere un bis per Neil Patrick
Harris alla conduzione della notte degli Oscar, mentre c’è
chi reclama un ritorno di Ellen
DeGeneres.
Vi manca How I Met Your
Mother? Vi manca Barney Stinson? Ebbene, ci pensa
Neil Patrick Harris con il booktrailer della sua
autobiografia dal titolo Neil Patrick Harris Choose Your Own
Autobiography. Ecco il video!
Di seguito trovate la sinossi e la copertina del libro:
Neil Patrick Harris, star di
“How I Met Your Mother“, conduce i lettori
un’avventura divertente e originale attraverso la sua vita e la sua
carriera.
Stanco delle memorie che ti raccontano solo di quello che davvero è
successo? Non ne puoi più dei racconti personali scritti in prima
persona? Sei alla ricerca di una lettura eccitante, interattiva che
riporti la U in “aUtobiography”? Allora non cercare oltre, ecco
Neil Patrick Harris: Choose Your Own Autobiography! In questo
esperimento rivoluzionario, joyciano, l’attore/personalità/ Neil
Patrick Harris consentirà a te, lettore (o e-reader, perché
pensiamo che questo libro venderà molto bene su Kindle), di vivere
la sua vita.
Sarai nato in New Me
xico. La tua grande svolta arriverà
in un acting camp. Avrai un confronto bizzarro fuori da un
nightclub con l’attore Scott Caan. Ancora meglio, ad ogni svolta
critica della tua vita sceglierai come procedere. Sceglierai se
decidere di fare un provino per “Doogie Howser” [la serie che ha
lanciato Harris ndr]. Deciderai se lottare per anni con la tua
sessualità. Deciderai quale tipo di caviale mangiare a bordo dello
yacht di Elton John.
Scegli correttamente e otterrai fama, soldi e il vero amore. Scegli
male e arriveranno per te miseria, delusioni amorose e un posto
come ospite in una una clinica di riabilitazione. Tutto questo, più
trucchi magici, ricette di cocktail, imbarazzanti foto del tuo
periodo come attore bambino e anche una canzone di chiusura.
Sì, se compri un libro quest’anno, congratulazioni per essere al di
sopra della media americana, ma fai sì che sia…
E’ una vicenda travagliata quella di
The Last Voyage of the Demeter, film di argomento draculesco
scritto da Bragi Schut (L’ultimo dei templari). La storia è
incentrata sul viaggio, a bordo della nave russa Demeter, che
porta
Neil Marshall,
regista di Centurion con Michael Fassbender, ma anche
regista per la nota serie tv Game of Thrones, sarà
coinvolto in un nuovo interessantissimo progetto horror con a capo
un team di numerosi registi. Si tratta di Tales of
Halloween, pellicola antologica che sarà divisa in 10
episodi diretti da 11 registi, e che racconterà di storie di
fantasmi, alieni ed assassini ambientate nei sobborghi americani,
durante la notte di Halloween. Insieme a Neil Marshall, ci saranno
anche Darren Bousman (Saw II, III e
IV), Joe Begos (Almost Human),
Axelle Carolyn (Soulmate), Adam
Gierasch (Night Of The Demons), Andrew
Kasch (Never Sleep Again: The Elm Street Legacy)
e John Skipp (Stay At Home Dad),
Mike Mendez (Big Ass Spider!),
Dave Parker (The Hills Run Red),
Ryan Schifrin (Abominable) e Paul
Solet (Grace). Le riprese del film dovrebbero
iniziare a novembre.
Neil LaBute vorrebbe portare sullo
schermo Company, il musical di Stephen Sondheim rappresentato a
Broadway negli anni Settanta e riportato a teatro in un revival nel
2006.
L’apertura del
33° Noir in Festival è stata affidata a Neil
Labute, che con il suo Out of the Blue,
propone un noir che si sposa perfettamente con i tratti del genere
e che offre un ritratto di femme fatale affidato alla versatile
Diane Kruger: “Marilyn è un personaggio
che somiglia alle varie dark lady impersonate da Barbara Stanwyck o
Jane Greer” spiega il regista, che con Out of the
Blue vuole proporre “un tentativo di muoversi nel solco
dei grandi classici del genere. Mi piaceva l’idea di una figura
femminile più adulta del protagonista e che il protagonista
perdesse subito la testa per questa donna.”
È proprio questa infatti una delle
caratteristiche della splendida attrice di origine tedesca che
hanno convinto Labute a voler lavorare con lei:
“Ho scelto un’attrice che è in grado di rendere credibile ciò
che il protagonista sceglie di fare, rischiando di mandare all’aria
la propria vita in nome dell’attrazione che sente per lei fin dal
primo momento. Diane Kruger mi è sembrata l’attrice perfetta,
perché è un’artista che affascina e incuriosisce sia quando parla
che quando resta in silenzio, e che può rendere plausibili anche
situazioni estreme, come quelle che si verificano nel
film”.
Ma nessuna femme fatale funziona
senza un altro personaggio che viene irretito e che subisce quel
fascino così letale e irresistibile: “Per quanto riguarda
Ray Nicholson (figlio d’arte, ndr), non lo
conoscevo, ma quando ho avuto modo di vedere alcune delle sue
interpretazioni, ho pensato: è perfetto per il ruolo, non è un
criminale né un santo, è soltanto un ragazzo che aveva qualche
problema nella gestione della rabbia, e infatti ha esagerato ed è
finito in prigione, e adesso sta cercando di rifarsi una vita ma si
ritrova invischiato in questa storia passionale e nelle sue
conseguenze.”
Una controparte perfetta per il
personaggio di Marilyn, quindi, per formare una coppia
perfettamente inserita nel canone noir e sul quale costruire la
storia del film, che fino alla fine pone degli interrogativi allo
spettatore su quali siano le vere intenzioni di ogni
personaggio.
Neil Labute viene
da una solida esperienza teatrale che si rispecchia alla perfezione
nella maniera che sceglie di mettere in scena soprattutto le scene
di dialogo: “Adoro i dialoghi, adoro vedere la gente che parla
e credo che attraverso le parole si possa creare la giusta
tensione, dare un’idea di violenza e sopraffazione o al contrario
intrattenere, divertire. In Out of the Blue
vediamo spesso i personaggi che parlano senza il classico
campo/controcampo.
Diane e Ray hanno trovato entusiasmante lavorare così e anche a
me piace, e anche questa modalità è molto classica. Ho appena
rivisto Gilda e mi sono accorto di quanti dialoghi ci fossero. Le
sceneggiature di allora erano il doppio di quelle attuali. Gli
attori dell’epoca studiavano a lungo i copioni, molti di loro
venivano dal teatro.”
Questa scelta riesce a diventare non
solo di messa in scena ma anche drammaturgica dal momento che ci
mostra solo quello che i personaggi vogliono che si sappia di loro,
senza uno sguardo oggettivo sui loro racconti: “Nessuna delle
cose che Marilyn racconta a Connor può essere verificata –
spiega Labute – Non vediamo mai il marito di
Marilyn, perché se lo vedessimo, lo giudicheremmo, e quindi
scegliamo di credere o non credere alla donna. Questa maniera di
procedere secondo me genera ambiguità. Ma non a tutti piace
l’ambiguità. Molte persone vogliono andare in una sala e capire
cosa sta succedendo e cosa è bene e cosa è male. Nei film noir non
sempre è possibile, perché a volte i cattivi non vengono puniti e i
buoni muoiono, ma secondo me è questo il bello.”
Parlando di come il film si
inserisce nell contemporaneità, pur lavorando su un genere e su
degli omaggi al cinema di genere noir classico, il regista
continua: “La contemporaneità del film è piuttosto evidente,
ovunque guardi te ne accorgi. Proprio questo mi ha indotto a
scegliere location che avessero un aspetto molto classico. Sarebbe
bello se qualcuno, magari fra 10 anni, vedendo il film si
domandasse in che epoca è ambientato. Magari Out of the
Blue non darà l’illusione di essere stato girato negli
anni ’40, ma nemmeno lo scorso anno. Prendete la biblioteca in cui
Connor lavora. L’ho vista e ho pensato immediatamente: ‘Accidenti,
dobbiamo venire qui a girare’. In realtà era una libreria, ma
l’abbiamo trasformata in una biblioteca simile a quelle di una
volta. Abbiamo insomma cercato luoghi che non avessero una
connotazione temporale, perché a suggerire la contemporaneità della
vicenda c’erano già diversi elementi: le automobili, per
esempio.”
Presentato al 33° Noir in Festival,
Out of the Blue sarà prossimamente su Sky e
Now.
Neil Jordan è il
cineasta sicuramente più famoso nella storia irlandese, il più
eclettico e talentuoso. Quest’anno alla kermesse capitolina
dedicata al cinema Irlandese, Irish Film Festa,
tenutasi alla Casa del Cinema e diretta
dall’esperta critica Susanna Pellis, si è parlato
molto di questo grande regista e nello stesso giorno sono state
proiettate due opere, quella che segna il suo esordio nel 1982,
Angel e quella più recente,
Ondine del 2009.
Non tutti sanno che Jordan è un
romanziere prima che regista e bravissimo sceneggiatore. Debuttò
nel cinema nel 1980, lavorando come consulente alla sceneggiatura
di Excalibur di John Boorman e girando un
minidocumentario su quel set: The Making of Excalibur –
Myth into Movie. Quell’esperienza fu per lui una vera e
propria scuola di cinema, dopo di essa, nonostante i suoi grandi
dubbi e le paure di buttarsi sul cinema, decise di debuttare alla
regia con Angel nel 1982. Un thriller che dimostra
già una sorprendente maturità per un film di esordio. La storia
racconta di un carismatico sassofonista (interpretato dal bravo
Stephen Ray) che dopo aver assistito all’uccisione
di una ragazza cade in un vortice di violenza inaudita, di vendetta
crudele verso i responsabili. Si trasforma in una sorta di
giustiziere in un Irlanda del Nord già ampliamente
devastata dal conflitto tra cattolici e protestanti. Un film ricco
di citazioni soprattutto del cinema italiano di Antonioni. Molte
furono le critiche mosse dai cineasti irlandesi che non tolleravano
che uno scrittore, al suo primo esordio nella regia, avesse
ottenuto il sostegno economico del nascente Irish Film
Board, a discapito di cineasti già lanciati.
Nonostante le polemiche
Neil Jordan continuò a scrivere soggetti e a
trasformarli in film: si fece notare con due discreti successi,
In compagnia dei lupi (1984) singolare remake
della favola di Cappuccetto Rosso, trasformata in un film a tratti
erotico, a tratti horror e per la regia di
Monalisa (1986) un film definito “il miglior noir
del decennio” che è valso l’Oscar alla migliore interpretazione
maschile di Bob Hoskins che veste i panni di George, un autista
scriteriato che dopo sei anni di carcere, si ritiene un osso duro,
mentre invece nasconde un’anima fragile e ingenua.
Monalisa si tratta di un film appassionato,
energico e veloce, ma, a detta di molti critici, sopravvalutato.
Neil Jordan riuscì comunque nell’intento di far conoscere il cinema
irlandese al mondo intero. Inoltre dopo Monalisa,
Neil Jordan diventò un regista famoso oltre oceano
e la sua prima parentesi hollywoodiana si inaugurò con il
discutibile remake di Non siamo angeli (1989) per
il quale scelse due grandissimi artisti: Robert De Niro e
Sean Penn. Nel 1991 girò Un amore, forse
due, film molto personale.
Poi, nel 1991 arrivò un premio
molto atteso, l’Oscar per la sceneggiatura di The Crying
game – La moglie del soldato. Il film, distribuito in
Italia con un titolo che tradisce quello originale, che invece si
rifaceva alla canzone di Boy George, ottenne un successo in tutto
il mondo, di pubblico e di critica. Il primo grande successo
irlandese. Il film racconta di Fergus (interpretato
dall’immancabile Stephen Rea), un militante dell’IRA (Irish
Republican Army) il quale, pur sembrando all’apparenza forte e
violento, è in realtà un uomo capace di amare, tanto da
affezionarsi al soldato inglese di colore che deve tenere in
ostaggio e da promettergli, in punto di morte, di prendersi cura
della fidanzata. All’interno del film, due sono i nuclei narrativi
che procedono parallelamente fino a intrecciarsi nel finale: quello
politico e quello erotico. Ma l’intento principale del film di
Jordan è quello di trattare i personaggi e le situazioni da loro
vissute, in maniera ambigua. Fergus e il soldato Jody, nel corso
della storia, offrono di sé immagini differenti dalla loro essenza:
Jody è, un inverosimile soldato inglese sia per il fisico che per
il colore di pelle; Fergus in Ulster è un terrorista costretto a
recitare la parte del duro. Ma l’ambiguità estrema la ritroviamo in
Deal, interpretato dal vero travestito Jaye Davidson, che ebbe una
nomination all’oscar come migliore attore non protagonista. Un
personaggio intensamente erotico e ambiguo, capace di cambiare look
a seconda delle situazioni, passando dalla femminilità più
disinvolta alla mascolinità più compiuta. La moglie del soldato è
dunque un film complesso e sfuggente, labirintico che fa percorrere
allo spettatore un percorso che lo porterà ad accettare la scelta
di Fergus di amare Deal, seppur per metà uomo. Nel 1994 durante la
sua seconda parentesi hollywoodiana, Neil Jordan
diresse Intervista col vampiro che però non
convinse la critica, nonostante il cast d’eccezione tra cui
Tom Cruise e Brad Pitt.
Nel 1996 fu la volta dell’epico
Micheal Collins che vinse il Leone d’oro a
Venezia, definito pietra miliare del cinema irlandese. Un film che
impegnò Neil Jordan per tredici anni tra studi e
sceneggiature riscritte. Racconta sette anni della breve e intensa
esistenza di Michael Collins (1891-1922), discusso
eroe dell’indipendenza irlandese, ucciso in un’imboscata da altri
irlandesi. Michael Collins è un film di guerra, guerra civile, la
più disperata e atroce delle guerre, raccontato evidentemente dalla
parte di Collins e contro De Valera, che si finisce per odiare.
Locations autentiche, una fotografia artistica mirabile che sfrutta
ogni luce naturale e l’intensa interpretazione di un cast quasi
completamente irlandese e con un finale accompagnato
dall’indimenticabile voce di Sinead O’ Connor.
Neil Jordan sembra
non fermarsi mai e nel 1997 vinse l’Orso d’Argento come miglior
regista per l’inedito The Butcher Boy. Film
simbolico e visionario che studia i moti dell’animo umano.
Ambientato in una piccola città irlandese negli anni ‘60, segue
l’infanzia di un ragazzino Francie Brady (Eamonn Owens – Magdalene)
che non riuscirà a evadere dalle brutture della sua famiglia: il
suicidio della madre, la morte del padre alcolizzato, la reclusione
in riformatorio, l’abuso sessuale a opera di un sacerdote.
Cadrà inevitabilmente nella pazzia
e nella violenza. L’intero film procede come una sorta di monologo
interiore, stream of cosciusness dell’adulto Francie, conservando
l’autenticità del romanzo di McCabe, dal quale è tratto. Il merito
più grande di Jordan va però all’aspetto visuale che destabilizza,
contrapponendo ironicamente la tradizionale purezza del paesaggio
irlandese ai crescenti disturbi psichici del ragazzo
(l’inquadratura di un incontaminato lago azzurro fra il verde delle
colline viene all’improvviso sconvolta da un’esplosione nucleare).
“Un realismo magico e malato al tempo stesso che sovverte
l’immaginario irlandese più tradizionale e rappresenta la miglior
risposta del regista a chi lo ha sempre considerato uno scrittore
solo prestato al cinema o un cineasta troppo asservito al mercato”.
Così lo definisce Susanna Pellis nel suo libro Breve storia del
cinema irlandese.
Neil Jordan: il genio
d’Irlanda
Nel 1999 girò In
Dreams, thriller paranormale con Annette
Bening e Robert Downey
Jr. e, lo stesso anno, diresse la coppia Ralph
Fiennes e Julianne Moore
nella trasposizione del romanzo omonimo di Grahame Greene, Fine di
una storia, vincendo un BAFTA per la
migliore sceneggiatura. Con l’arrivo del nuovo millennio,
Neil Jordan decise di sperimentare co-produzioni
internazionali, coinvolgendo Canada, Francia, Irlanda e Gran
Bretagna nella commedia Triplo gioco (2003), che
raccoglie nel suo cast Nick Nolte e il regista
Emir Kusturica.Tornò invece a parlare di ambiguità
sessuale nel 2005 con Breakfast on Pluto, il cui
protagonista è un ragazzo figlio del peccato, nato da una relazione
sessuale tra un prete e sua madre, che decide di diventare
donna. Infine, la più recente opera cinematografica
realizzata dal grande Jordan, è Ondine – Il segreto del
mare. Una favola malinconica e irreale che racconta la
storia di Syracuse (Colin
Farrell), un pescatore irlandese noto a tutti gli
abitanti del villaggio col soprannome di Circus per via del suo
passato da alcolizzato. Circus è divorziato da un’alcolista con la
quale ha concepito sua figlia Annie (Alison
Barry), vincolata alla sedia a rotelle e a una macchina
per la dialisi, a causa dei suoi problemi di salute. Un giorno
Circus mentre pesca, trova impigliata nella sua rete una ragazza
che si fa chiamare Ondine (Alicja Bachleda). La
ragazza, non ricorda nulla di sé ma è spaventata e confusa.
Gradualmente nasce una storia d’amore magica tra i due. In paese la
chiamano la donna venuta dal mare e la figlia Annie è convinta che
sia una Selkie, una creatura marina che abita le leggende
scozzesi,una foca che,uscita dalle onde,perde il suo manto e lo
seppellisce per restare sulla terraferma con l’uomo che ama.
Naturalmente come in ogni favola, si palesa un cattivo che vuol
portare via la bella Ondine e che causerà non poche deviazioni
narrative. Il ritmo è lento e scandisce con calma gli argomenti,
sospesi tra il reale e l’immaginario. Una favola quindi, che
purtroppo alla fine ci riporta a una realtà fin troppo cruda e noir
che scuote lo spettatore. Ottima la fotografia di
Christopher Doyle che ritrae un paesaggio
incontaminato, perfetto palcoscenico di storie fantastiche, di miti
e leggende sotto il cielo d’Irlanda. Splendida anche la colonna
sonora affidata alla straordinaria sonorità dei Sigur
Ros.
In conclusione non posso non
sostenere quanto sia carismatico questo regista visionario,
intelligente e capace di coinvolgere lo spettatore nella profondità
dei suoi sentimenti. Un regista che dovrebbe essere più famoso in
Italia e nel mondo intero perché ha molto da insegnare ai cinefili
che, come me, vorrebbero intraprendere questa strada.
Durante il recente tour
promozionale per presentare Bysantium, una nuova
storia di vampiri, il regista Neil Jordan ha rilasciato
alcuni commenti circa un nuovo progetto a cui starebbe lavorando
già da alcuni mesi.
Ho scritto una storia
di fantasmi in un ambiente contemporaneo. Ho intenzione di
terrorizzare la gente con una bella musica.
Se il progetto, ancora senza
titolo, dovesse prendere il via, sarà girato in Europa orientale.
Contemporaneamente però Jordan è tornato a parlare anche di
The Graveyard Book, l’ambizioso progetto Disney mai
realizzato su cui più volte il regista è stato interpellato:
E’ un emozionante
meshing di sensibilità creativa, ma si è rivelato troppo costoso
per la natura del progetto. Siamo dovuti andare dalla Disney per
fare questo film, concepito inizialmente per le famiglie ed i
bambini, ma The Graveyard Book sicuramente non era un film per
famiglie.
Ricordiamo che Bysantium è
approdato in questi giorni nei cinema americani.
Vi abbiamo detto che Neil
Gaiman aveva espresso la sua preferenza per l’attore che
avrebbe dovuto interpretare Morpheus nell’adattamento
cinematografico del suo Sandman. Ecco
quanto vi avevamo detto:
In una recente intervista lo
scrittore ha dichiarato che in un primo momento, tempo fa, pensava
a Johnny Depp come protagonista, poi, dopo aver
visto Benedict Cumberbatch in
Sherlock avrebbe voluto lui. Purtroppo
per Gaiman però Cumberbatch è appena entrato nell’universo Marvel con Doctor
Strange, è così Gaiman ha concluso “Tom
Hiddleston è ancora lì fuori”.
Adesso però Gaiman si rimangia
quanto detto, dicendo che si trattava di uno scherzo. Ecco quello
che ha twittato:
Sandman (The
Sandman) è una serie a fumetti scritta da Neil
Gaiman e pubblicata dalla DC Comics tra il 1989e il 1996.
La serie originale è composta da 75 albi che sono stati
successivamente riuniti in 10 volumi, cui si aggiunge “Notti
Eterne”, del 2004 e The Sandman: Overture, miniserie del 2013 che
racconta le origini di Sandman e serve da prequel della serie.
Protagonista della serie è Sogno, la personificazione antropomorfa
dei sogni e delle storie.
Amazon Studios
annuncia di aver finalizzato un accordo con Neil
Gaiman, scrittore visionario e pluripremiato. Neil
Gaiman, autore dell’attesissima serie Amazon
OriginalGood
Omens, e vincitore del premio letterario Hugo per
American Gods, lavorerà in esclusiva con gli
Amazon Studios per la creazione di serie
televisive che saranno rese disponibili a livello globale su
Amazon
Prime Video in più di 200 paesi e territori.
“Neil Gaiman è uno scrittore
dal talento eccezionale che è in grado di creare mondi unici, multi
dimensionali e narrativamente ineguagliabili” sostiene
Jennifer Salke, Head of Amazon Studios. “I
suoi fan sono appassionati ed entusiasti e siamo fortunati di poter
condividere il suo talento con tutto l’audience di Prime Video”
“Mi sono deciso ad
accettare questo incarico dopo aver lavorato splendidamente con il
team di Amazon per la realizzazione di Good Omens”
sostiene Gaiman. “Sono persone entusiaste, intelligenti e non
erano intimoriti da Good Omens, un prodotto così diverso dagli
altri.Volevano creare qualcosa di unico ed eccitante. Sono
emozionato all’idea di avere una casa in Amazon dove potrò fare
televisione come nessuno l’ha mai vista prima, non come Good Omens
ma sicuramente inusuale e divertente”
Accreditato come uno degli autori
di fumetti moderni, Gaiman è uno scrittore prolifico il cui lavoro
– tra cui prosa, poesia, film, giornalismo, fumetti, testi di
canzoni e dramma – attraversa generi e raggiunge il pubblico di
tutte le età.
Neil Gaiman
Ha iniziato la sua carriera in
Inghilterra come giornalista e biografo, prima di dedicarsi alla
sua graphic novel Violent Cases, la prima di molte collaborazioni
con l’artista Dave McKean, che ha portato alla pubblicazione di
Black Orchid grazie a DC Comics. Dopo Violent Case e Black Orchid è
la volta di Sandman, fumetto che ha ricevuto numerosissimi premi
tra cui il World Fantasy Award for Best Short Story, il primo
fumetto ad avere mai ricevuto un premio letterario. Per il 25esimo
anniversario di Sandman, Gaiman ha scritto Sandman: Overture, che è
stato il besteseller numero uno in classifica per il New York Times
e ha vinto nel 2016 il premio Hugo Award for Best Graphic
Novel.
Coraline di Gaiman ha vinto molti
premi incluso il British Science Fiction Award, è stato adattato a
musical da Stephin Merritt ed è stato l’ispirazione per il film di
animazione diretto da Henry Selick che si è assicurato un BAFTA
come miglior film di animazione e ha ricevuto una nomination agli
Oscar sempre nella stessa categoria. Il suo romanzo The Graveyard
Book, che ha vinto in Inghilterra la Carnegie Medal e in USA la
Newbery Medal, il premio più alto per la letteratura dei bambini, è
già in fase di adattamento per un film.
Gaiman ha scritto il copione
originale per la serie televisiva BBC Neverwhere; il primo
lungometraggio di Dave McKean, Mirrormask, per la Jim Henson
Company, e ha co-scritto la sceneggiatura di Beowulf di Robert
Zemeckis. Ha prodotto Stardust, il film di Matthew Vaughn basato
sul suo libro. Ha scritto e diretto due film: A Short Film About
John Bolton e per Sky Television’s Statuesque. Il suo romanzo
American Gods è stato adattato per Starz e il suo personaggio di
The Sandman è stato adattato per Lucifero della FOX.
È l’autore più venduto secondo il
New York Times con i romanzi Neverwhere, Stardust, American
Gods, Anansi Boys, L’oceano alla fine della corsia
(vincitore del National Book Award in UK Book Awards 2013) e
Good Omens (con Terry Pratchett), così come le
raccolte di racconti Smoke and Mirror, Fragile Things e Trigger
Warning. La sua prima raccolta di cortometraggi, Smoke and Mirrors:
Short Fictions and Illusions, è stata nominata per i MacMillan
Silver Pen Awards del Regno Unito come la migliore raccolta di
racconti dell’anno. Il suo libro più recente, Norse Mythology, è
diventato un bestseller internazionale e un fenomeno editoriale
Le sue collezioni e libri
illustrati per i giovani lettori includono: M is for Magic; la
trilogia di Interworld, co-autore di Michael Reaves; The Day I
Swapped My Dad for Two Goldfish; The Wolves in the Walls – che è
stato trasformato in un’opera dallo Scottish National Theatre; il
Crazy Hair selezionati da Greenaway, illustrati da Dave McKean; The
Dangerous Alphabet, illustrato da Gris Grimly; Blueberry Girl; e
Instructions, illustrato da Charles Vess, e il Bestseller vincitore
di Greenaway The Sleeper and the Spindle, illustrato da Chris
Riddell.
Notizia incredibile per i fan di
Neil Gaiman, l’autore ha appena annunciato che una
nuova storia sta per arrivare e che questa volta sarà per un nuovo
medium, non più romanzo, o film, o fumetto ma bensì un videogioco.
L’acclamato autore britannico di successi come Sadman,
Coraline, Stardust, ha dato la notizia tramite un video nel
quale spiega il nuovo impegno:
Ecco qualche estratto tradotto dal video:
Per un po ‘di tempo c’è stata
una storia che ho voluto raccontare, qualcosa ispirato al genere di
film che ho amato quando ero un bambino”, ha detto Gaiman. “Ma ho
continuato a incappare nello stesso problema: questo non lo sento
come un romanzo. Sentivo come se fosse qualcosa che dovreste
sperimentare voi stessi in prima persona. Così oggi, sono
orgoglioso di annunciare il mio primo video gioco in
assoluto,Wayward Manor.
Ambientato in atmosfere gotico
vittoriano racconta una storia che ruota attorno a una casa
pastorale nel 1920, i giocatori dovranno svelare il mistero di un
fantasma (giocatore) in cerca di una tranquilla vita dopo la morte.
Quando un numero notevole di personaggi si muove in Manor Wayward e
lo svegliano dal suo sonno post mortem, il fantasma deve trovare
modi sempre più creativi e brillanti per spaventarli. Quando il
fantasma viene a sapere di più sui personaggi viventi, scopre molte
cose legate alla propria morte e alla vita dopo la morte, e
il pericolo da li sono tutti ad affrontare. MANOR Wayward sarà
disponibile giusto in tempo per le vacanze su PC, Mac, tablets.
MANOR Wayward è stato sviluppato da
The Odd Gentleman, un premiato studio indipendente di
videogiochi, insieme con Moonshark, un editore di gioco co-fondato
dalla Creative Artists Agency (CAA). Il videogame sarà rilasciato
con una campagna di prevendita unica ed esclusiva, che offrirà
ricompense per i come edizione limitata, la possibilità di nominare
un personaggio del gioco, e anche udite udite, una cena privata con
Gaiman. Le Prevendita possono essere acquistate a questo link:
www.WhoHauntsNeil.com.
Neill Blomkamp,
che sta lavorando a una sceneggiatura per un nuovo film della saga
di Alien, ha detto che il suo sequel non
terrà conto degli eventi di Alien 3 del 1992 e Alien:
La clonazione del 1997.
“Il nuovo film sarà il
fratello genetico di Aliens– ha
detto Blomkamp a Sky Movies –si tratterà
quindi di un sequel del secondo episodio (diretto da James Cameron
nel 1986), e non terrà conto di Alien 3 e Alien: La
clonazione“.
Sigourney Weaver,
che riprenderà il suo ruolo di Ripley nel film, ha
detto che pensa che Blomkamp è la persona giusta
per concludere la saga. “Mi piacerebbe dare un finale adeguato
a quella che era una storia così eccellente”.
Alien 3,
che ha segnato il debutto alla regia di Fincher, e
Alien: La clonazione, per la regia di
Jean-Pierre Jeunet da una sceneggiatura di
Joss Whedon, non sono generalmente ben considerati
dai fan del franchise sci-fi. Alien
(1979) fu diretto da Ridley Scott, mentre
James Cameron prese le redini e diresse
Aliens – Scontro finale (1986). Staremo a
vedere se Neil Blomkamp riuscirà a portare in auge
una delle saghe più amate della storia del cinema.
Intano vi lasciamo una featurette
di Sky Movies in cui Neil
Blomkamp e Sigourney Weaver parlano di
questo nuovo capitolo di Alien.
Arrivano online, grazie alla
Universal Pictures, un nuovo trailer ed il primo poster ufficiali
di Neighbors, la nuova commedia
diretta da Nicholas Stoller (The
Five-Year Engagement) con protagonisti Zac
Efron e Seth Rogen.
Neighbors,
il cui titolo in precendeza
era Townies, è stato scritto
da Andrew Cohen e Brendan
O’Brien ed annovera nel cast anche Rose
Byrne e Dave Franco. La storia
del film ruota attorno ad una giovane coppia (Rogen e Byrne) che si
trasferisce in una nuova casa e che si trova a dover fare i conti con il
loro vicinato, una confraternita capitanata da un “rumoroso” leader
(Efron).
La pellicola, prodotta
da Seth Rogen insieme al suo storico
partner Evan Goldberg, uscirà in America
il 9 maggio 2014.
Attraverso Mtv.com
è stato rilasciato il red band trailer ufficiale di
Neighbors, la nuova commedia diretta da
Nicholas Stoller (The Five-Year
Engagement) con protagonisti Zac Efron e
Seth Rogen. Insieme al trailer sono state diffuse
anche alcune immagini esclusive, che trovate di seguito.
Neighbors red band
trailer
Neighbors immagini
Neighbors,
il cui titolo in precendeza era Townies,
è stato scritto da Andrew Cohen e Brendan
O’Brien ed annovera nel cast anche Rose
Byrne e Dave Franco. La storia del film
ruota attorno ad una giovane coppia (Rogen e Byrne) che si
trasferisce in una nuova casa e che si trova a dover fare i conti
con il loro vicinato, una confraternita capitanata da un “rumoroso”
leader (Efron).
La pellicola, prodotta da
Seth Rogen insieme al suo storico partner
Evan Goldberg, uscirà in America il 9
maggio 2014.
Nel novembre 2012
arriverà in Italia “Neighbourhood watch” la nuova commedia con Ben
Stiller, Vince Vaughn e Jonah Hill, per la regia di Akiva
Schaffer.
Indossare i panni di un supereroe è
un privilegio o una maledizione? How to Be a
Superhero, nuovo libro di Mark Edlitz, ha
cercato di rispondere a questa domanda andando direttamente alle
fonti. E visto che un vero supereroe non è tale senza un
supercattivo, non potevano mancare neppure interessanti interviste
ad alcuni autorevoli rappresentanti di questa controversa
categoria.
Ecco alcuni passaggi
dell’intervista a Tom Hiddleston, il Loki
dell’Universo Cinematografico Marvel, pubblicati in esclusiva da
Comicbookmovie:
Edlitz: Michael
Chabon ha chiamato l’outfit indossato dai
supereroi “secret skin,” pelle segreta, ossia un mezzo per
rivelare la vera natura del personaggio che la sta
indossando. In che maniera il costume di Loki rappresenta la
sua pelle segreta?
Hiddleston: Gli abiti di Loki sono di pelle
nera, moleskin verde e oro lucido, stratificati in modo da rendere
il personaggio elegante, per far risaltare la sua vanità e la sua
inclinazione per la magia. Allo stesso modo è un costume adatto
alle battaglie, una vera e propria armatura: i suoi vestiti sono la
sua difesa dal mondo esterno, anche lo schema dei colori ed il
design sembrano suggerirlo, facendolo apparire ostile,
pericoloso. Il suo elmo di corna, indossato solo in particolari
occasioni di estrema formalità ed in battaglia, è un accessorio
emblematico di questo supercattivo: le corna evocano l’iconografia
nordica in cui il personaggio affonda le sue radici, ma al tempo
stesso esplicitano chiaramente il suo animo diabolico.
Edlitz passa poi ad un registro più
personale, chiedendo a Tom se indossando il costume di Loki si sia
sentito potente, se questo l’abbia aiutato a trasformarsi nel
personaggio. Questa la risposta di Hiddleston:
L’uniforme di Loki mi fa certamente
sentire più alto, massiccio e solido; il peso delle code di pelle
del lungo soprabito mi dà la sensazione di essere più ancorato a
terra, e le cinghie aderenti del pettorale lo rendono un vero e
proprio corsetto d’armatura, la mia schiena sembra più alta e più
dritta, le spalle più ampie. Sì, mi sento davvero potente e
pericoloso.
Quale è stata la parte migliore di
essere un supercattivo? Incalza ancora Edlitz, ed Hiddleston
risponde che senza dubbio è la gioia che ha dato al pubblico
di tutto il mondo, di tutte le età e culture, per aver reso reale
uno di questi personaggi leggendari. “La massima aspirazione di
un attore è di riuscire a creare una connessione, se riesco a
coinvolgere gli spettatori sento di aver fatto il mio
dovere”.
How to Be a Superhero,
primo libro ad esplorare il fenomeno dei supereroi dal punto di
vista degli attori, oltre a quella di Tom Hiddleston riporta le
interviste di Clark Gregg (Agent Coulson),
James Marsden (Cyclops), Lou
Ferrigno (Hulk), Alan Cumming
(Nightcrawler), Adam West (Batman), Tim
Daly (Superman), Yvonne Craig (Batgirl),
Julie Newmar (Catwoman), Kevin
Conroy (Batman) e Dean Cain
(Superman), senza dimenticare gli attori che hanno
raffigurato Flash, Lex Luthor, Lous Lane, Spider-Man,
Daredevil e molti altri. Alcune chicche: la prima intervista
completa ad Adrienne Palicki sul suo pilot di
Wonder Woman mai andato in onda;
interviste a Stan Lee, Jon
Favreau (Iron Man) ed al cast del film unrealesed dei
Fantastici Quattro di Roger
Corman.
Foto di Paul Deetman:
https://www.pexels.com/it-it/foto/segno-di-hollywood-2695679/
Come riportato dall’Hollywood Reporter, un giudice
federale degli Stati Uniti ha confermato la posizione dello United
States Copyright Office (USCO) secondo cui l’arte interamente
prodotta dalle Intelligenze artificiali non può essere protetta da
copyright negli Stati Uniti. La decisione del giudice distrettuale
statunitense Beryl Howell arriva in un momento in cui l’uso
dell’intelligenza artificiale nella creazione di sceneggiature è
una delle principali questioni che la Writers Guild of America
(WGA) sta rinfacciando agli studios di Hollywood con lo sciopero che sta bloccando l’intera
industria.
L’arte realizzata dalle AI è infatti
un’opera prodotta da un processo di apprendimento automatico
dell’intelligenza artificiale, il che significa che un
computer/macchina ha appreso informazioni, come il lavoro passato e
lo stile di altri artisti, descrizioni di personaggi e immagini,
generando una nuova immagine a partire da quella conoscenza
appresa. La conoscenza immessa nella macchina proviene quasi sempre
dagli esseri umani, che spesso immettono anche nella macchina
specifiche istruzioni guida per la realizzazione del prodotto
artistico.
Ma l’effettiva creazione finale è
generata dal computer/macchina. Nel 2022, dunque, l’USCO ha negato
la protezione del copyright a Stephen Thaler e al
suo dipinto generato dall’intelligenza artificiale (attraverso
Midjourney), dal titolo “A Recent Entrance to
Paradise“. Thaler ha a quel punto fatto causa al Copyright
Office e la sentenza ora emessa è il risultato di quella causa.
L’attuale posizione dell’USCO rimane dunque quella per cui gli
esseri umani non hanno un effettivo controllo sull’arte prodotta
dalle AI.
Uno strumento come Midjourney genera
infatti immagini in modo imprevedibile. Di conseguenza, gli utenti
non sono gli ‘autori’ ai fini del copyright delle immagini generate
dalla tecnologia e, come dichiarato dall’USCO, “a causa della
notevole distanza tra ciò che un utente può richiedere a Midjourney
di creare e il materiale visivo che tale strumento effettivamente
produce, gli utenti non possiedono un controllo sufficiente sulle
immagini generate per essere trattati come la “mente principale”
dietro di esse”.
Tale sentenza potrebbe entrare ora
nel dibattito in corso tra gli
sceneggiatori e gli studios, anche se quanto dichiarato dal
giudice federale si applica ad ora unicamente all’arte visiva. Il
copyright potrebbe invece essere assegnabile, ad esempio, ad una
sceneggiatura che è stata scritta da un’AI e poi riscritta da un
essere umano. Quindi gli studios di Hollywood potrebbero ancora
spingere per l’uso delle AI senza preoccuparsi di perdere la
protezione del copyright.
UCI Cinemas dedica agli
appassionati Marvel la possibilità di ricevere
uno splendido omaggio e di partecipare al concorso lanciato per
l’arrivo in sala, previsto per il 3 maggio, di Guardiani della Galassia: Vol. 3.
Acquistando online un biglietto per
assistere alle proiezioni previste dal 3 al 7 maggio tutti gli
spettatori avranno in omaggio l’esclusivo poster del
film. Inoltre acquistando online e registrando entro il 19
maggio sul sito guardianidellagalassia3.ucicinemas.it
il biglietto per le proiezioni in programma dal 3 al 14 maggio
tutti gli amanti del team di improbabili Super Eroi parteciperanno
a un fantastico concorso e avranno la possibilità di vincere il
set musicale galattico dei
Guardiani della Galassia, composto da: “Guardian
Of The Galaxy: Vol 1 Vynyl” e “Guardian Of The Galaxy: Vol
2 Vinyl”, i vinili con le colonne sonore dei primi due
capitoli della saga che segue le avventure di Peter Quill e della
sua squadra, oltre a un paio di cuffie on ear wireless, un moderno
giradischi, due altoparlanti di qualità e uno splendido
amplificatore, tutti dotati di tecnologia Bluetooth. Una splendida
occasione per apprezzare nel migliore dei modi uno degli elementi
che hanno reso iconica la saga, ovvero le splendide musiche che
fanno da sottofondo alle avventure dei Guardiani della
Galassia.
Nel film Marvel
Studios Guardiani della Galassia: Vol 3, l’amato
gruppo di improbabili Super Eroi si sta ambientando a
Knowhere. Ma non passa molto tempo prima che le loro vite vengano
stravolte dal turbolento passato di Rocket. Peter Quill, ancora
provato dalla perdita di Gamora, deve riunire la sua squadra
intorno a sé in una pericolosa missione per salvare la vita di
Rocket, una missione che, se non sarà portata a termine con
successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li
conosciamo.
Scritto e diretto da James
Gunn, Guardiani
della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale
nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora
comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente
entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris
Pratt, Zoe
Saldana, Dave
Bautista, Pom
Klementieff,Karen
Gillan, Will Poulter insieme a Vin
Diesel e Bradley
Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel
film è atteso anche Chris
Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i
nuovi arrivati del MCU Will Poulter e
Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di
interpretare il ruolo di Adam Warlock.
Nel film Marvel Studios l’amato
gruppo di emarginati sembra po’ diverso ultimamente. Peter Quill,
ancora provato dalla perdita di Gamora, deve riunire intorno a sé
la sua squadra per difendere l’universo, oltre a proteggere uno di
loro. Una missione che, se non sarà portata a termine con successo,
potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li
conosciamo.
Per assistere agli spettacoli è
possibile acquistare i biglietti presso le casse delle multisala
del Circuito, tramite App gratuita di UCI Cinemas per dispositivi
Apple e Android e sul sitowww.ucicinemas.it. Saranno però
validi per il concorso solo quelli acquistati attraverso i canali
digitali del Circuito. I biglietti paper-less acquistati tramite
App e i biglietti elettronici acquistati tramite sito danno la
possibilità di evitare la fila alle casse con –FILA+FILM. Per
maggiori informazioni visitare il sito
www.ucicinemas.it.
Il gruppo ODEON Cinemas Group è
il più importante circuito cinematografico europeo e fa capo alla
società AMC Entertainment Holdings.In Italia è presente
con il Circuito UCI CINEMAS, leader sul territorio nazionale con 41
strutture multiplex e un totale di 425 schermi.
Per tutti gli appassionati del
Dottor Frederick Frankenstein, discendente del famoso barone
Victor, il capolavoro comico di Mel Brooks, con l’indimenticabile
doppiaggio di Oreste Lionello, torna nelle multisala del Circuito
UCI dal 27 febbraio al 1° marzo con la
Frankenstein Junior Night al cinema, tre notti di
festeggiamenti in attesa del 50esimo anniversario del film uscito
nel 1974. UCI ha pensato a un omaggio speciale per tutti gli
spettatori che sceglieranno le sale del Circuito per assistere al
grande ritorno di questo amatissimo cult: una sorpresa
mostruosa da ritirare direttamente al cinema.
Una splendida occasione per
apprezzare al meglio Frankenstein Junior, in questa
versione restaurata digitalizzata distribuita da Nexo Digital,
approfittando dell’esperienza cinematografica immersiva e di
qualità offerta dal Circuito e portando a casa il ricordo di una
bellissima serata in compagnia del geniale Gene Wilder nei panni
del Dottor Frankenstein, dello straordinario gobbo Igor reso
immortale da Marty Feldman, della terribile e innominabile Fraü
Blucher interpretata da Cloris Leachman, della creatura – mostro
portata in scena dall’immenso Peter Boyle, e di Madeline Kahn in
Elizabeth.
La Frankenstein Junior
Night al Cinema sarà proiettata dal 27
febbraio al 1° marzo in tutte le multisala del Circuito:
UCI Bicocca (MI), UCI Luxe Campi Bisenzio (FI), UCI Casoria (NA),
UCI Montano Lucino, UCI Firenze (FI), UCI Fiumara (GE), UCI Lissone
(MB), UCI Cinepolis Marcianise (CE), UCI Luxe
In occasione dell’arrivo in sala di
Un
mondo a parte, commedia distribuita da Medusa
Film, UCI Cinemas ospiterà il tour del regista Riccardo
Milani e dei protagonisti del film Antonio Albanese e Virginia
Raffaele.
I tre, a partire dal 29
marzo, presenteranno il film in diverse multisala del
Circuito, incontrando gli spettatori prima della proiezione. Di
seguito le tappe del tour:
Venerdì 29 marzo: UCI Parco Leonardo alle ore
19:00
Sabato 30 marzo: UCI Luxe Campi Bisenzio alle
ore 16:30
Domenica 31 marzo: UCI Porta di Roma
alle ore 19:30
Giovedì 4 aprile: UCI Cinepolis Marcianise
alle ore 20:30
Venerdì 5 aprile: UCI Casoria alle ore
19:30
Sabato 6 aprile: UCI Showville Bari alle ore
19:45
Domenica 7 aprile: UCI Molfetta alle ore
20:00
Un
mondo a parte racconta la storia del maestro
elementare Michele Cortese, a cui sembra aprirsi una nuova vita.
Dopo 40 anni di insegnamento nella giungla romana, Cortese, riesce
a farsi assegnare all’Istituto Cesidio Gentile detto Jurico: una
scuola composta da un’unica pluriclasse, con bambini dai 7 ai 10
anni, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo.
Grazie all’aiuto della vicepreside
Agnese e dei bambini, il maestro supera la sua inadeguatezza
metropolitana e diventa uno di loro. Quando tutto sembra andare per
il meglio però, arriva la notizia che la scuola, per mancanza di
iscrizioni, a giugno chiuderà. Inizia così una corsa contro il
tempo per evitarne la chiusura in qualsiasi modo.
Dal 19 al 21
aprile nelle multisala del Circuito UCI torna la famosa
band britannica con Coldplay – Music Of The Spheres:
Live At River Plate, il film concerto che offrirà ai
fan la possibilità di vivere l’acclamato spettacolo Music Of The
Spheres World Tour dei Coldplay, che ha venduto più di 6 milioni di
biglietti e ha ottenuto recensioni entusiastiche da parte di fan e
critici. In questa speciale edizione cinematografica gli spettatori
potranno assistere alla versione definitiva dello spettacolo
trasmesso in diretta in tutto il mondo lo scorso ottobre, con audio
remixato e rimasterizzato e immagini straordinarie, realizzate con
30 telecamere, droni e tecniche di ripresa a 360° dal regista Paul
Dugdale, vincitore di un BAFTA e nominato ai Grammy.
Il film concerto, distribuito da
Nexo Digital, include una serie di filmati che non sono stati
mostrati durante l’evento in diretta, tra cui esclusivo materiale
backstage e nuove interviste alla band. Gli spettatori vedranno i
Coldplay alle prese con i classici successi della loro carriera,
tra cui Yellow, The Scientist, Fix You,
Viva La Vida, A Sky Full Of Stars e My
Universe, in uno stadio di luci, laser, fuochi d’artificio e
braccialetti LED. Tra le chicche anche la partecipazione della
pluripremiata H.E.R. e di Jin dei BTS, che si esibisce al fianco
dei Coldplay per il debutto dal vivo del suo singolo da record
The Astronaut.
Coldplay – Music Of The
Spheres: Live At River Plate sarà proiettato
dal 19 al 21 aprile alle 21:00 in tutte le
multisala del Circuito: UCI Bicocca (MI), UCI Luxe Campi Bisenzio
(FI), UCI Casoria (NA), UCI Montano Lucino, UCI Firenze (FI), UCI
Fiumara (GE), UCI Lissone (MB), UCI Cinepolis Marcianise (CE), UCI
Luxe Marcon (VE), UCI Molfetta (BA), UCI Moncalieri (TO), UCI Orio
(BG), UCI Parco Leonardo (RM), UCI Porta di Roma (RM), UCI Reggio
Emilia (RE), UCI Romagna Savignano sul Rubicone (FC), UCI RomaEst
(RM), UCI Torino Lingotto (TO), UCI Verona (VR), UCI Curno (BG),
UCI Ferrara (FR), UCI Fiume Veneto (PN), UCI MilanoFiori (MI), UCI
Perugia (PG), UCI Piacenza (PC), UCI Sinalunga (SI), UCI
Alessandria (AL), UCI Arezzo (AR), UCI Showville Bari (BA), UCI
Bolzano (BZ), UCI Cinemas Meridiana Bologna (BO), UCI Catania (CT),
UCI Certosa (MI), UCI Megalò (CH), UCI Seven Gioia del Colle
(BA), UCI RedCarpet Matera (MT), UCI Luxe Maximo (RM), UCI
Palermo (PA), UCI Pioltello (MI), UCI Luxe Palladio (VI) e UCI
Villesse (GO).
Sbarco nelle sale posticipato per
la trasposizione cinematografica di Need For
Speed, una delle serie più popolari di videogiochi
dedicati alle corse: inizialmente prevista per il 7 febbraio 2014 ,
l’uscita del film slitterà al 14 marzo.
Il ritardo non è dovuto a
complicazioni relative al cast o alla produzione, ma ad una
semplice strategia volta ad evitare una concorrenza troppo serrata
ai botteghini: nel febbraio del 2014 è infatti già prevista
l’uscita del reboot di Robocop (anch’essa
posticipata, ma di vari mesi, rispetto a quella iniziale, fissata
per il 9 agosto) e quella del lungometraggio dedicato ai
Lego; non stupisce che per Need For Speed
si sia voluta evitare l’uscita in settimane già discretamente
affollate da possibili concorrenti.
Diretto da Scott
Waugh e scritto dai fratelli George e
John Gatins, Need For
Speed narrerà la storia di Tobey Marshall
(Aaron Paul), un corridore da strada incastrato
per la morte del suo migliore amico, che in seguito parteciperà ad
una corsa in cerca di vendetta; del cast fanno
parte Michael Keaton, Kid
Cudi, Dakota Johnson, Dominic
Cooper, Imogen Poots, Ramon
Rodriguez, e Rami Malek.
Un terzetto di emozionanti e
adrenaliniche clip di Need For Speed è
stato pubblicato online. Si intitolano Welcome to DeLeon, The
Bus e Wall St.Wipeout. Ve le mostriamo:
Need For
Speed è attesa per il 14 marzo 2014 e racconterà la
storia di un pilota da corsa su strada (Aaron Paul) che decide di
fare affari con un ricco e arrogante socio (Dominc Cooper), per poi
finire incastrato dal suo collega. Uscito di prigione, decide di
partecipare a una corsa da New York a Los Angeles con lo scopo di
vendicarsi. Ma quando l’ex-partner apprende i suoi piani, decide di
mettere una enorme taglia sulla testa del pilota: un gruppo di
corridori illegali si metterà a caccia di lui con dei veicoli super
potenti.
Guarda il primo atteso trailer di
Need for Speed, l’adattamento
cinematografico del noto videogame della EA, diretto
da Scott Waugh e con
protagonisti Aaron Paul, Dakota
Johnson, Dominic
Cooper, Imogen
Poots, Ramon Rodriguez,
e Rami Malek. La pellicola è prodotta
da DreamWorks Studios e uscirà
il 14 marzo 2014 negli USA. In Italia sarà distribuito da 01
Distribution.
Need For
Speed è attesa per il 7 Febbraio 2014 e racconterà la
storia di un pilota da corsa su strada (Aaron Paul) che decide di
fare affari con un ricco e arrogante socio (Dominc Cooper), per poi
finire incastrato dal suo collega. Uscito di prigione, decide di
partecipare a una corsa da New York a Los Angeles con lo scopo di
vendicarsi. Ma quando l’ex-partner apprende i suoi piani, decide di
mettere una enorme taglia sulla testa del pilota: un gruppo di
corridori illegali si metterà a caccia di lui con dei veicoli super
potenti.
C’è da scommettere che i veri
protagonisti del film tratto dall’omonimo videogioco
Need For Speed, non
sarà Aaron
Paul, la
star di Breaking Bad, ma saranno tutti
quei bolidi a quattro ruote che verranno utilizzati nel film nei
modi più spettacolari.
Una nuova featurette distribuita dalla casa
di produzione si concentra sulle auto più eleganti del
film.
Need For
Speed è attesa per il 7 Febbraio 2014 e racconterà la
storia di un pilota da corsa su strada (Aaron Paul) che decide di
fare affari con un ricco e arrogante socio (Dominc Cooper), per poi
finire incastrato dal suo collega. Uscito di prigione, decide di
partecipare a una corsa da New York a Los Angeles con lo scopo di
vendicarsi. Ma quando l’ex-partner apprende i suoi piani, decide di
mettere una enorme taglia sulla testa del pilota: un gruppo di
corridori illegali si metterà a caccia di lui con dei veicoli super
potenti.
La DreamWorks ha diffuso online lo
spot per il prossimo Super Bowl di
Need for Speed, insieme ad un nuovo
trailer esteso. Si tratta dell’adrenalinico adattamento del
videogame più famoso di sempre, incentrato sul mondo delle auto da
corsa, diretto da Scott Waugh (Act of
Valor) e interpretato da Aaron Paul,
distribuito da 01 Distribution. Eccoli di seguito i video:
Need For
Speed è attesa per il 14 marzo 2014 e racconterà la
storia di un pilota da corsa su strada (Aaron Paul) che decide di
fare affari con un ricco e arrogante socio (Dominc Cooper), per poi
finire incastrato dal suo collega. Uscito di prigione, decide di
partecipare a una corsa da New York a Los Angeles con lo scopo di
vendicarsi. Ma quando l’ex-partner apprende i suoi piani, decide di
mettere una enorme taglia sulla testa del pilota: un gruppo di
corridori illegali si metterà a caccia di lui con dei veicoli super
potenti.
Cinture allacciate e occhi sulla
strada: siete pronti a correre con Need For Speed? Arriva al
cinema, dal 13 Marzo, l’attesissimo film tratto dal famoso
videogioco di corse automobilistiche per la regia di Scott
Waugh.
In Need For Speed Tobey
Marshall (Aaron
Paul) gestisce insieme ad alcuni amici l’officina di
famiglia, creandosi un’ottima reputazione gareggiando nelle corse
clandestine nel week-end. A causa di una vecchia rivalità, Tobey
viene incastrato da Dino (Dominic
Cooper) per un crimine che non ha commesso. Pronto a
pareggiare i conti, appena uscito di prigione, cercherà di essere
invitato alla De Leon, la super gara di macchine clandestine, per
sfidare Dino. Ma questa voglia di farsi giustizia da solo lo
porterà in una vera e propria corsa contro il tempo attraverso gli
Stati Uniti, con accelerate da far girare la testa e salti
mozzafiato.
Per portare in scena un tale
videogioco cult c’era la necessità di ricordare graficamente e
visivamente le corse, e Waugh è riuscito nell’intento. Evitando
effetti visivi troppo falsi e green screen è rimasto fedele
all’autenticità che offriva Need For Speed,
rispettando il ricordo del giocatore. Le riprese del film risultano
credibili grazie al fatto che gli stunt automobilistici sono stati
eseguiti realmente, una piccola ma decisiva scelta del regista che
sul grande schermo si nota e apprezza.
Buona scelta del cast che accoglie
come protagonista Aaron Paul, orfano di Breaking Bad, che convince molto dietro al volante e
Dominic Cooper perfetto nel ruolo
dell’antipatico rivale Dino. Ma a rubare la scena, sia al cast
quasi interamente maschile, che al parco macchine assolutamente
invidiabile, c’è Imogen Poots. L’attrice affascina e cattura lo
spettatore con il suo charme inglese (purtroppo apprezzabile solo
in versione originale) e con il suo personaggio, Julia, che
finalmente si allontana dal classico stereotipo di “donna da
salvare” del film del genere. Un personaggio complesso, una donna
forte e molto divertente che piacerà non solo al pubblico
maschile.
I videogiochi di successo non
sempre vengono ben tradotti in film di successo, e qui si nota la
bravura di Scott Waugh che, traendo ispirazione da
film come Il Braccio Violento della Legge
e Bullit (film che viene proiettato
proprio nella scena iniziale del drive-in), offre una storia di
inseguimenti e sentimenti vecchio stile, con personaggi dall’alto
potenziale e macchine da sogno che vi appassioneranno anche se non
avete mai giocato a Need For Speed. Una
storia che tiene incollato lo spettatore alla poltrona fino alla
fine facendogli credere di essere il co-pilota di Tobey Marshall
nella corsa.
La DreamWorks
Studios via EW ha rilasciato le prime due
foto di scena del film Need For
Speed, l’adattamento cinematografico del noto
videogame della EA. Le foto ritraggono nel primo caso, il
protagonista Aaron Paul insieme
aKid Cudi, mentre nel
secondo caso l’antagonista del film interpretato da Dominic
Cooper insieme a Dakota
Johnson. Ecco le foto:
Need For Speed, il film
Diretto da Scott
Waugh e scritto dai
fratelli George e John
Gatins, Need For
Speed narrerà la storia di Tobey Marshall
(Aaron Paul), un corridore da strada incastrato
per la morte del suo migliore amico, che in seguito parteciperà ad
una corsa in cerca di vendetta; del cast fanno
parte Michael Keaton, Kid
Cudi, Dakota
Johnson, Dominic
Cooper, Imogen
Poots, Ramon Rodriguez,
e Rami Malek.
Need For
Speed è attesa per il 7 Febbraio 2014 e racconterà la
storia di un pilota da corsa su strada (Aaron Paul) che decide di
fare affari con un ricco e arrogante socio (Dominc Cooper), per poi
finire incastrato dal suo collega. Uscito di prigione, decide di
partecipare a una corsa da New York a Los Angeles con lo scopo di
vendicarsi. Ma quando l’ex-partner apprende i suoi piani, decide di
mettere una enorme taglia sulla testa del pilota: un gruppo di
corridori illegali si metterà a caccia di lui con dei veicoli super
potenti.