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Il pianeta preistorico, la seconda stagione dell’epica serie-evento su Apple TV+

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Apple TV+ ha annunciato oggi la data d’uscita della seconda stagione di “Il pianeta preistorico”, la pluripremiata serie-evento di storia naturale, realizzata dai produttori esecutivi Jon Favreau e Mike Gunton della BBC Studios Natural History Unit (“Pianeta Terra”) e narrata da Sir David Attenborough. La nuova stagione, composta da cinque episodi, farà il suo debutto nel corso di una serie di eventi di cinque giorni su Apple TV+, a partire dal 22 maggio, ed è pronta per trasportare gli spettatori indietro nel tempo alla scoperta del nostro mondo e dei dinosauri che lo popolavano. Il tutto arricchito da dettagli sbalorditivi e condito dalla colonna sonora originale dal pluripremiato Hans Zimmer.

«La pluripremiata prima stagione di “Il pianeta preistoricoha riportato in vita i dinosauri in un modo che il pubblico non aveva mai visto prima», ha dichiarato Jay Hunt, Creative Director, Europe, Apple TV+. «Collaborando con il brillante Jon Favreau e con i nostri fantastici partner della BBC, siamo entusiasti di poter offrire ancora una volta agli spettatori l’opportunità di immergersi nel nostro mondo come era 66 milioni di anni fa e di farli entrare in contatto con creature ancora più strane e meravigliose».

La serie ha ottenuto il 100% del punteggio della critica su Rotten Tomatoes ed è stata definita come “assolutamente incantevole” (Inverse), “sbalorditiva” (Daily Mail UK) e “stupefacente” (Decider). “Il pianeta preistorico” è stata anche premiata, tra gli altri, dai Television Critics Association Awards, dai Visual Effects Society Awards, dagli Annie Awards, dagli Hollywood Music in Media Awards e dai Cinema Eye Honors Awards.

Il pianeta preistorico combina la miglior regia naturalistica, le più recenti conoscenze paleontologiche e l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia per svelare gli spettacolari habitat e gli abitanti dell’antica Terra, in un’esperienza immersiva unica nel suo genere. La serie è prodotta dal dal team della BBC Studios Natural History Unit con il supporto degli effetti visivi fotorealistici di MPC (“Il re leone”, “Il libro della giungla”), applicati alla concept art creata da Jellyfish Pictures (“Il Libro di Boba Fett”, “Spirit – Il ribelle”). La seconda stagione di “Il pianeta preistorico” continua a far rivivere la storia della Terra come mai prima d’ora: la serie presenta al pubblico nuovi dinosauri, nuovi habitat e nuove scoperte scientifiche, portando gli spettatori in un’epica avventura: con nuove creature, come il Tarchia, uno dei più grandi Anchilosauri, e con il ritorno di ‘personaggi’ famosi come il Tyrannosaurus rex e molti altri, la serie torna con una nuova stagione di meraviglie preistoriche.

Colonna sonora di Hans Zimmer e Andrew Christie per Bleeding Fingers Music. Partitura originale di Zimmer, Anže Rozman e Kara Talve per Bleeding Fingers Music. La prima stagione completa è disponibile in streaming su Apple TV+.

Il pianeta delle scimmie: recensione del film del 1968

Il pianeta delle scimmie: recensione del film del 1968

Il Pianeta delle scimmie è il film culto del 1968 di Franklin J. Schaffner con protagonisti nel cast Charlton Heston, Roddy McDowell, Kim Hunter e Maurice Evans. 

  • Anno: 1968
  • Regia: Franklin J. Schaffner
  • Cast: Charlton Heston, Roddy McDowell, Kim Hunter, Maurice Evans

Il pianeta delle scimmie, trama

Il pianeta delle scimmieAlle soglie dell’anno 4.000, l’equipaggio ibernato di una navetta spaziale viene ‘svegliato’ allorché il veicolo si approssima ad un pianeta con caratteristiche simili a quelle della Terra.

I tre astronauti superstiti (una quarta, unica donna della missione, è morta per un guasto alla sua capsula nel corso del viaggio), sbarcano e si avviano all’esplorazione, incrociando un gruppo di esseri umani ad uno stadio primitivo di civilizzazione… Improvvisamente, vengono attaccati da un gruppo di scimmie a cavallo: uno dei tre muore, gli altri due vengono catturati.

Da qui in poi la storia seguirà le vicende di uno di loro, Taylor (Charlton Heston), il quale prima comprenderà di trovarsi di fronte a un pianeta in cui le scimmie si sono evolute mentre il genere umano è rimasto ad uno stadio primitivo,  diventando in seguito una sorta di cavia  nel momento in cui mostrerà di saper parlare correttamente; in seguito, con l’aiuto di due scimmie particolarmente sensibili, Zira e Cornelius (Kin Hunter e Roddy McDowall) e di uno scienziato più ostile, ma in fondo comprensivo, (Maurice Evans) Taylor riuscirà a fuggire assieme a Nova, donna primitiva assieme alla quale era stato imprigionato, solo per scoprire in seguito di trovarsi proprio sulla Terra che, devastata da una guerra nucleare, ha visto il genere umano regredire e le scimmie diventare la specie dominante.

Il pianeta delle scimmie, il film di fantascienza

Il pianeta delle scimmieIl pianeta delle scimmie è tratto da un romanzo del francese Pierre Boulle, rispetto al quale diverse sono le libertà narrative prese, a partire dal pianeta che nel libro non è la Terra, e dallo stato evolutivo delle scimmie che, molto più ‘tecnologiche’ nel libro, nel film hanno raggiunto uno stadio sociale molto più vicino a quello dell’Alto Medioevo, compreso l’atteggiamento della classe dominante, che conserva e il proprio potere in forza di un dogmatismo che mescola scienza e religione in modo da preservare lo status quo. L’arrivo dell’umano ‘intelligente’ metterà in crisi molte convinzioni, o meglio rischierà di portare alla luce una verità tenuta nascosta.

L’anno di uscita, 1968, è emblematico del clima che si respirava ai tempi, che alla fine influenza tutto Il pianeta delle scimmie: le tensioni razziali (simboleggiate dalle diverse specie di primati inserite nel film, coi gorilla nelle vesti di una spietata casta militare), le proteste civili (la scena dell’aggressione e della cattura dei primitivi appare riprodurre una carica della polizia nei confronti di un gruppo di manifestanti), il sogno di una coesistenza civile (con la celebre scena del bacio tra Taylor e Zira, probabilmente il primo ‘bacio inter-specie’ della storia del cinema), fino al monito lanciato a un mondo sull’orlo della catastrofe (non sono passati tanti anni dalla crisi dei missili di Cuba), con la celeberrima sequenza finale con la testa della Statua della Libertà a emergere dalle sabbie (scena che porta il pathos ai massimi livelli, con la natura di quella statua a lentamente svelata) rendono l’opera un efficace specchio delle questioni sociali che caratterizzavano quel periodo.

Allo stesso tempo, Il pianeta delle scimmie  fa segnare una svolta epocale per i trucchi utilizzati, anche se bisogna dire che sotto questo profilo non ha resistito al passare del tempo: visto oggi, può sembrare per certi aspetti grottesco, se non ridicolo, pur essendo godibile, cercando di immedesimarsi nel pubblico dell’epoca.

Il pianeta delle scimmie, caposaldo dal 1968

Il Pianeta delle ScimmieIl Pianeta delle Scimmie a oltre 40 anni di distanza resta ancora oggi un caposaldo nella storia del genere; ha forse avuto la sfortuna di uscire nello stesso anno di 2001 Odissea nello spazio, risultando già ‘vecchio’ rispetto al capolavoro di Stanley Kubrick, tuttavia col tempo si è conquistato un posto nel cuore degli appassionati e non solo, visto che  nel 2001 è stato inserito nel Registro Nazionale dei Film della Libreria del Congresso Americano, che ne ha riconosciuto il valore storico e culturale.

Il successo de Il Pianeta delle Scimmie all’epoca è stato tale da produrne ben quattro sequel, due serie tv, e due remake (poco riuscito quello firmato nel 2001 da Tim Burton, più efficace il più recente, L’alba del pianeta delle scimmie, basato in realtà su 1999 Conquista della Terra, quarto film della serie), e ha rappresentato uno degli apici del successo sia  di Charlton Heston, che del regista Franklin J Schaffner, per il quale questo fu il primo film ‘importante’ e che   in seguito diresse Patton (per il quale venne premiato con l’Oscar),  Papillon e I ragazzi venuti dal Brasile.

A riprova dell’importanza de Il Pianeta delle Scimmie vi sono anche le tante parodie e citazioni che ne sono state fatte nel corso degli anni, basti ricordare le allusioni contenute in Balle Spaziali di Mel Brooks e gli omaggi presenti in più episodi dei Simpson.

Il Pianeta delle Scimmie: per Andy Serkis la serie potrebbe avere 5 film

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Apes Revolution Il pianeta delle scimmie

Andy Serkis è tornato a parlare del franchise Il Pianeta delle Scimmie, in cui ha interpretato il protagonista Cesare negli ultimi due film, L’Alba del Pianeta delle Scimmie e Apes Revolution. La rivelazione è che questa nuova serie potrebbe non fermarsi ad una trilogia:

Potrebbero essere tre film, potrebbero essere quattro. Potrebbero essere cinque. Chi lo sa? Il viaggio continua. Potrebbe non necessariamente essere riassunto o completamente adempiuto in questo prossimo film. Il punto è che, alla fine, sappiamo che stiamo andando a finire di nuovo in ‘Il Pianeta delle Scimmie’, ma che si tratti di questo film o no, io non lo so.

Ecco il video dell’intervista di Andy Serkis ad MTV:

Vi ricordiamo che l’ultimo film del franchise uscito al cinema è stato  Apes Revolution Il Pianeta delle Scimmie: La crescente nazione delle scimmie guidata da Caesar è minacciata da una banda di umani sopravvissuti al devastante virus diffuso dieci anni prima. Raggiunta una fragile pace, essa sarà molto breve, ed entrambe le parti si troveranno sul’orlo di una guerra che deciderà quale sarà la specie dominante sulla Terra.

Andy Serkis ancora nel ruolo di Caesar. Nel cast di Apes Revolution Il Pianeta delle Scimmie ci sono anche Jason Clarke (Zero Dark ThirtyPublic EnemiesThe Great Gatsby), Gary Oldman (The Dark Knight RisesThe Harry Potter film series), Keri Russell (The AmericansMission Impossible III), Toby Kebbell (The Prince of PersiaWrath of the TitansRock N Rolla), Kodi Smit-McPhee (Let Me InParaNorman), Enrique Murciano (TrafficBlack Hawk Down), Kirk Acevedo (The Thin Red Line) e Judy Greer (The DescendantsThree Kings13 Going on 30).

Il terzo capitolo, ancora sprovvisto di titolo ufficiale, uscirà al cinema il 29 luglio del 2016.

Fonte: CBM

Il Pianeta delle Scimmie: nel 2017 un altro film

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Il Pianeta delle Scimmie: nel 2017 un altro film

Apes Revolution Il pianeta delle scimmieContinua indisturbato il proliferare di film sul franchise de Il Pianeta delle Scimmie. Dopo L’alba del Pianeta delle Scimmie e Apes Revolution Il Pianeta delle Scimmie, uscito quest’estate con grande consenso di critica e di pubblico, la Fox ha deciso di portare avanti ancora il franchise con un ennesimo film in uscitail 14 luglio del 2017.

Il titolo è ancora un mistero e non si sa nulla di del cast tecnico e artistico che verrà coinvolto.

L’unica cosa che davvero può essere interessante e stimolante per il pubblico italiano è: quale titolo avrà, nel nostro Paese, questo futuro film?Fonte: CBM

Il pianeta delle scimmie: la spiegazione del finale del film del 1968

La scioccante conclusione dell’adattamento originale de Il pianeta delle scimmie (qui la recensione) è stato – ed è tutt’oggi – uno dei finali cinematografici più memorabili di tutti i tempi. Basato sul romanzo di Pierre Boulle, la storia immagina un pianeta in cui le scimmie diventano la specie dominante e gli esseri umani sono sottomessi come animali. Ricco di commenti politici, il film è anche un pezzo fondamentale del cinema di fantascienza e di quello a tema post-apocalittico, elevandosi da film di serie B a vero e proprio successo al botteghino. La sua impresa più importante è però stata quella di lanciare un enorme franchise cinematografico, che continua ancora oggi.

LEGGI ANCHE: Come si inseriscono i film originali de Il pianeta delle scimmie nella nuova serie?

Con Charlton Heston nei panni dell’astronauta Taylor, la semplice premessa de Il pianeta delle scimmie era arricchita da un brillante lavoro di trucco e da una colonna sonora sorprendente. Spesso ricordato come uno dei film di fantascienza più strabilianti degli anni ’60, Il pianeta delle scimmie non ha perso nulla della sua forza nei molti decenni trascorsi dalla sua uscita. Non basandosi solo sulle idee della fantascienza classica, il film mescola anche elementi di mistero, azione e orrore, dando all’adattamento un tono unico che ha contribuito a distinguerlo dal diluvio di fantascienza della fine degli anni Sessanta. Il colpo di scena finale, poi, conclude la storia in un modo particolarmente scioccante.

La spiegazione del finale de Il pianeta delle scimmie

Dopo aver fatto amicizia con gli scienziati Cornelius e Zira, Taylor viene liberato dagli utili primati e portato con la sua compagna di prigionia, Nova, nella Zona Proibita. Lì, a Taylor viene mostrato un gruppo di manufatti umani che provano che un tempo l’uomo era stato industrioso sul pianeta. Arriva però il Dr. Zaius e rivela di essere sempre stato a conoscenza dei manufatti umani. Zaius permette a Taylor e Nova di esplorare la Zona Proibita, ma li avverte che ciò che troveranno potrebbe non piacergli. Zira e Cornelius vengono invece portati via dal dottor Zaius e processati per eresia, mentre Nova e Taylor iniziano a esplorare l’arida terra desolata in cerca di risposte.

Dopo aver presumibilmente esplorato per qualche tempo, il duo umano si ritrova su un tratto di costa che termina con la presenza di una distrutta Statua della Libertà. È a questo punto che Taylor si rende conto di essere stato sulla Terra per tutto il tempo e che il suo viaggio di secoli non lo ha fatto precipitare su un altro pianeta ma gli ha solo permesso di evitare il massiccio evento di estinzione causato dall’uomo che ha distrutto la civiltà umana e ha portato le scimmie ad assumere il controllo. Per lui non c’è dunque nessun pianeta terra su cui tornare, poiché non lo ha mai lasciato.

Charlton Heston, Kim Hunter e Roddy McDowall in Il pianeta delle scimmie
Charlton Heston, Kim Hunter e Roddy McDowall in Il pianeta delle scimmie © 1968 20th Century Fox. All rights reserved.

Il dottor Zaius sa a cosa va incontro Taylor

Il cattivo dr. Zaius è anche uno dei personaggi principali più intelligenti de Il pianeta delle scimmie e sa di non avere più motivo di trattenere Taylor. Dopo aver permesso all’umano curioso di esplorare la Zona Proibita, sa che qualsiasi cosa Taylor scopra lì non farebbe alcuna differenza. Si può presumere che Zaius sappia già tutto ciò che Taylor avrebbe trovato, e non c’era modo di minacciare la società delle scimmie con questa conoscenza, dato che a nessuno importava cosa pensassero o sentissero gli umani. Taylor sarebbe dunque rimasto nella Zona Proibita o sarebbe tornato nelle città delle scimmie per essere ricatturato e tornare a vivere da schiavo.

Il dottor Zaius vuole mantenere il segreto sui manufatti umani

Il pianeta delle scimmie ha rivelato che il dottor Zaius non solo ha fatto arrestare Zira e Cornelius alla fine per eresia, ma ha anche ordinato di sigillare la grotta piena di artefatti umani. Le linee temporali de Il pianeta delle scimmie divergono negli eventuali sequel e reboot della serie, ma la ricerca di Zaius di sedare la conoscenza era ancora parte integrante del dominio della società delle scimmie. Allo stesso modo in cui la società umana copriva gli aspetti più oscuri della sua storia, la decisione di Zaius di mantenere il passato segreto permetteva alla struttura sociale di rimanere intatta.

Con frasi come “legge delle scimmie” lanciate di frequente, era ovvio che la società di questo pianeta fosse fondata sulla presunta superiorità delle scimmie su tutti gli altri esseri viventi. Se si scoprisse che gli umani sono in realtà esseri altamente capaci, questo potrebbe non solo dare forza agli umani soggiogati, ma anche portare gli umili gorilla a mettere in discussione il loro posto nella società. In linea con l’elemento migliore de Il pianeta delle scimmie, i suoi cattivi, il dottor Zaius ha ritenuto di suo interesse mantenere il segreto sui manufatti umani e su ciò che essi rivelano, per evitare che il suo posto elevato nella società venga messo in discussione.

Maurice Evans in Il pianeta delle scimmie
Maurice Evans in Il pianeta delle scimmie © 1968 20th Century Fox. All rights reserved.

Il significato della Statua della Libertà

La rivelazione della Statua della Libertà alla fine del film è un’immagine suggestiva che ha lasciato gli spettatori sotto shock, ma il suo scopo nel film va ben oltre il semplice valore di shock. Il romanzo di Boulle era stato scritto per un pubblico francese e tutti i suoi punti di riferimento attingevano alla cultura francese. Tuttavia, l’adattamento del 1968 fu prodotto negli Stati Uniti e quei riferimenti dovevano dunque essere modificati. Il finale di Planet of Apes – Il pianeta delle scimmie, film del 2001 di Tim Burton, era ad esempio più fedele al romanzo, ma il film originale ha creato un proprio immaginario che ha contribuito a distinguerlo dal resto del franchise de Il pianeta delle scimmie.

Considerando che la Statua della Libertà è stata usata come simbolo degli Stati Uniti, era l’immagine perfetta per rivelare a Taylor che si trovava sulla Terra e nel suo Paese natale. Al di là del modo in cui lo collegava al suo pubblico primario, aveva anche implicazioni su quanto avvenuto sulla Terra e sembra suggerire che gli Stati Uniti abbiano avuto un ruolo importante nella caduta dell’uomo. La rabbiosa diatriba di Taylor sui suoi predecessori che hanno fatto saltare tutto in aria dimostra che ha capito che la sua ex nazione deve essere stata la causa dell’estinzione.

Il vero significato del finale de Il pianeta delle scimmie

Sebbene il primo sequel, L’altra faccia del pianeta delle scimmie (1970), sia particolarmente cupo, lo è anche il suo predecessore, solo in modo più sottile. Il romanzo è piuttosto esplicito nel commentare la classe e il dominio dell’uomo sulla Terra, mentre il film del 1968 affronta le stesse idee ma senza essere troppo esplicito. Molti media dell’epoca della Guerra Fredda avevano lanciato foschi avvertimenti sulla guerra nucleare, ma tutti avevano l’idea piuttosto egoistica che la distruzione dell’uomo sarebbe stata la fine del mondo stesso. Il finale de Il pianeta delle scimmie era completamente diverso, in quanto suggeriva che la distruzione dell’uomo non avrebbe posto fine al pianeta, ma solo al suo dominio.

Il Pianeta delle Scimmie: il nuovo film non sarà un reboot

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Il Pianeta delle Scimmie: il nuovo film non sarà un reboot

Lo scorso dicembre abbiamo appreso la notizia che un nuovo film del franchise de Il Pianeta delle Scimmie è stato ufficialmente messo in fase di lavorazione. Trattandosi del primo dei classici Fox a subire il trattamento di riqualificazione da quando la Disney ha acquisito la maggior parte dello studio e dei suoi titoli, in molti hanno subito pensato che il nuovo film sarebbe stato l’ennesimo reboot della saga.

In realtà, non sarà così! Nella giornata di ieri, un report di DiscussingFilm sosteneva che il nuovo film della saga de Il Pianeta delle Scimmie affidato a Wes Ball (regista di Maze Runner) sarebbe stato un vero e proprio reboot. A poche ore di distanza dalla diffusione della notizia, però, è arrivata la smentita di Ball in persona via Twitter: il nuovo film porterà avanti la storia di Cesare, il protagonista della serie reboot (interpretato da Andy Serkis) iniziata 2011 con L’alba del pianeta delle scimmie e proseguita nel 2014 e nel 2017 rispettivamente con Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie e The War – Il pianeta delle scimmie.

Attraverso il suo profilo Twitter ufficiale, in risposta ad un fan che ha sottoposto alla sua attenzione la presunta “conferma” del reboot, Wes Ball ha dichiarato:

“Non è mai stato più facile per un giornalista di cinema entrare direttamente in contatto con le vere persone che conoscono davvero i fatti… ma forse il punto, oggigiorno, non è proprio la mancanza di un controllo dei fatti? 

Non importa. Non preoccupatevi. Non voglio in alcun modo rovinare la sorpresa, ma posso tranquillamente dire che l’eredità di Cesare continuerà…”

(Photo: Twitter / @wesball)

Wes Ball sarà anche a capo della produzione del film, con il suo partner alla Oddball Entertainment, Joe Hartwick.

Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes) è una media franchise composto da nove film, due serie televisive e vari libri, fumetti e videogiochi. È basato sul romanzo “Il pianeta delle scimmie (La Planète des Singes)” di Pierre Boulle, pubblicato per la prima volta nel 1963 in cui gli esseri umani si scontrano per il controllo della terra con scimmie intelligenti (Simius sapiens).

L’adattamento cinematografico del 1968, Il pianeta delle scimmie, è stato un successo per la critica e per il pubblico, iniziando una serie di sequel, tie-in e opere derivate. Originariamente in mano a Arthur P. Jacobs, produttore dei primi film della serie, dal 1973 i diritti della serie sono andati alla 20th Century Fox.

Fonte: ScreenRant

Il Pianeta delle Scimmie: il nuovo film in produzione molto presto?

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Il franchise de Il Pianeta delle Scimmie dovrebbe continuare con un nuovo film della saga che potrebbe arrivare entro pochi anni, e adesso il regista Wes Ball ha deciso di aggiornare sullo stato della pre-produzione. Iniziata ufficialmente nel lontano 1968, la saga de Il Pianeta delle Scimmie ha una lunga tradizione alle spalle, tornata negli ultimi anni alla ribalta grazie al successo dei film della trilogia reboot firmati da Rupert Wyatt prima e da Matt Reeves poi.

Per quanto riguarda Wes Ball, il regista americano si è fatto conoscere grazie alla saga di Maze Runner, basata sui romanzi di James Dashner, di cui ha diretto tutti e tre i capitoli cinematografici. Inizialmente, sempre per conto della Fox, Ball avrebbe dovuto dirigere il live action di Mouse Guard, tratto dai fumetti e dalla graphic novel di David Petersen, ma il progetto è stato definitivamente cancellato. All’inizio del 2020, è stato poi confermato alla regia del nuovo film della saga de Il Pianeta delle Scimmie, che non sarà un reboot, ma “un’estensione” della trilogia iniziata nel 2011: ciò significa che con molta probabilità rivedremo anche l’amato personaggio di Cesare interpretato da Andy Serkis.

Adesso, in una recente intervista con Discussing Film, Wes Ball ha spiegato di essere già impegnato con lo sviluppo del nuovo film e di tenere regolarmente delle call via Zoom con lo sceneggiatore Josh Friedman per discutere dello script “in continua evoluzione”. Ball ha spiegato di aver lavorato a tantissime idee per il film durante la quarantena e che lui e il suo team di lavoro non hanno mai smesso di pensare al concept del nuovo capitolo. Il regista ha anche rivelato che il film “potrebbe entrare in una sorta di produzione virtuale molto presto, dal momento che sarà in larga parte girato grazie all’impiego della CGI.”

Il nuovo film della saga de Il Pianeta delle Scimmie potrebbe entrare in produzione prima del previsto

Il nuovo capitolo della saga de Il Pianeta delle Scimmie porterà avanti la storia di Cesare, il protagonista della serie reboot (interpretato da Andy Serkis) iniziata 2011 con L’alba del pianeta delle scimmie e proseguita nel 2014 e nel 2017 rispettivamente con Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie e The War – Il pianeta delle scimmie. Ricordiamo che Wes Ball sarà anche a capo della produzione del film, con il suo partner alla Oddball Entertainment, Joe Hartwick.

Il Pianeta delle Scimmie (Planet of the Apes) è una media franchise composto da nove film, due serie televisive e vari libri, fumetti e videogiochi. È basato sul romanzo “Il pianeta delle scimmie (La Planète des Singes)” di Pierre Boulle, pubblicato per la prima volta nel 1963 in cui gli esseri umani si scontrano per il controllo della terra con scimmie intelligenti (Simius sapiens).

Il Pianeta delle Scimmie, in sviluppo un nuovo capitolo del franchise

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Il Regno del Pianeta delle Scimmie è stato presentato all’inizio di quest’anno ed è stato un grande successo, guadagnando quasi 400 milioni di dollari al botteghino e registrando punteggi dell’80% e del 77% rispettivamente da parte della critica e del pubblico su Rotten Tomatoes.

Tutti erano curiosi di sapere se la 20th Century Studios avrebbe dato al sequel del 2024 un’altra trilogia come la precedente trilogia del Pianeta delle scimmie con Andy Serkis, e oggi il dirigente Steve Asbell ha fornito l’aggiornamento che tutti aspettavano. Durante una recente intervista con THR, Asbell ha rivelato che un altro film de Il pianeta delle scimmie è in fase di sviluppo e uscirà nel 2027. Non ha rilasciato ulteriori dettagli sul progetto, ma è lecito supporre che si tratterà di un sequel diretto de Il regno del pianeta delle scimmie.

Il regno del pianeta delle scimmie ha come protagonista Owen Teague nel ruolo di Noa e ha portato anche Freya Allan, veterana di Witcher, a interpretare Nova / Mae, uno dei personaggi umani principali in un mondo governato dalle scimmie. Kevin Durand, noto per aver interpretato Fred Dukes o Blob in X-Men Origins: Wolverine, interpreta l’antagonista Proximus Ceasar, un leader brutale che maschera la sua violenza con atti di ragione. William H. Macy, famoso per aver interpretato Little Bill in Boogie Nights e per aver interpretato Frank Gallagher in Shameless, è stato scelto per un ruolo in Kingdom of the Planet of the Apes; interpreta Trevathan, il consigliere umano di Ceasar. Tra gli altri membri del cast figurano Peter Macon nel ruolo di Raka, Eka Darville nel ruolo di Sylva, Travis Jeffery nel ruolo di Anaya e Lydia Peckham nel ruolo di Soona.

Chi ha diretto “Il regno del pianeta delle scimmie”?

Wes Ball ha diretto “Il regno del pianeta delle scimmie” su sceneggiatura di Josh Freidman. Ball è noto soprattutto per il suo lavoro sulla trilogia di Maze Runner e ha debuttato alla regia del primo film nel 2014, interpretato da Dylan O’Brien e Will Poulter. Ha poi diretto i seguiti del 2015 e del 2018 prima di dirigere Kingdom of the Planet of the Apes all’inizio di quest’anno. Ball è stato anche incaricato di dirigere l’attesissimo adattamento live-action di The Legend of Zelda, una delle serie di videogiochi più amate di sempre. Il prossimo film del Pianeta delle scimmie uscirà nel 2027, ma al momento sono disponibili pochi dettagli.

Il Pianeta delle Scimmie, al via un nuovo film del franchise

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Il Pianeta delle Scimmie, al via un nuovo film del franchise

Un nuovo film del franchise del Pianeta delle Scimmie è stato messo in fase di lavorazione e sarà il primo dei classici titoli Fox a subire il trattamento di riqualificazione da quando la Disney ha acquisito la maggior parte dello studio e dei suoi titoli. Secondo quanto riferito, il regista Maze Runner, Wes Ball, è stato incaricato di dirigere il progetto.

L’iconico franchise è stato riavviato nel 2011, con una serie di film che fungevano da prequel all’iconico racconto divenuto immortale per il cinema nel 1968. Rise of the Planet of the Apes ha raccontato parte dell’inizio della storia classica e la nuova trilogia si è conclusa con War for the Planet of the Apes del 2017, acclamato dalla critica (come tutti i film di questa trilogia prequel).

Sebbene ci siano molti modi per espandere e continuare la storia, THR, che riferisce la notizia, non dà indicazioni di sorta sul fatto che il nuovo film possa essere un seguito del racconto, una espansione del franchise o un riavvio.

Wes Ball sarà anche a capo della produzione del film, con il suo partner alla Oddball Entertainment, Joe Hartwick.

Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes) è una media franchise composto da nove film, due serie televisive e vari libri, fumetti e videogiochi. È basato sul romanzo Il pianeta delle scimmie (La Planète des Singes) di Pierre Boulle, pubblicato per la prima volta nel 1963 in cui gli esseri umani si scontrano per il controllo della terra con scimmie intelligenti (Simius sapiens). L’adattamento cinematografico del 1968, Il pianeta delle scimmie, è stato un successo per la critica e per il pubblico, iniziando una serie di sequel, tie-in e opere derivate. Originariamente in mano a Arthur P. Jacobs, produttore dei primi film della serie, dal 1973 i diritti della serie sono andati alla 20th Century Fox.

Il pianeta delle scimmie Revolution: una clip dal trailer

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Il pianeta delle scimmie RevolutionOrmai manca pochissimo all’arrivo del primo atteso trailer della pellicola diretta da Matt Reeves, Il pianeta delle scimmie Revolution, sequel del film con James Franco intitolato L’alba del pianeta delle scimmie.

Il Trailer arriverà mercoledì 18 Dicembre, e in attesa di gustarcelo possiamo goderci quest’anticipata che è stata diffusa oggi dalla 20th Century Fox.

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Il protagonista invisibile della clip è senz’altro Ceaser, personaggio introdotto già nel film con James Franco.

Matt Reeves ha twittato sul suo profilo ufficiale che possiamo aspettarci di vedere il primo trailer del film il 18 dicembre. Oltre a Andy Serkis a vestire i panni di Cesare, il film è interpretato anche da Jason Clarke, Keri Russell, Gary Oldman, Judy Greer, Kodi Smit – McPhee, e Toby KebbellIl pianeta delle scimmie Revolution debutterà nelle sale il 11 luglio 2014 .

Ecco la sinossi ufficiale per Il pianeta delle scimmie Revolution:
Una nazione crescente di scimmie geneticamente evolute guidati da Cesare è minacciata da una banda di sopravvissuti umani al virus devastante scatenato un decennio prima. Raggiungono una pace fragile, ma si rivela di breve durata, in quanto entrambe le parti sono portate sull’orlo di una guerra che determinerà chi emergerà come specie dominante del pianeta .

Il Pianeta delle Scimmie Revolution: tre nuove foto del film con Andy Serkis

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Dopo l’immagine pubblicata ad inizio settimana, la Twentieth Century Fox (via  Empire) ha rilasciato tre nuovissime foto dietro le quinte dell’atteso film Il Pianeta delle Scimmie Revolution diretto da Matt Reeves e con protagonisti Andy Serkis, Jason Clarke, Gary Oldman e Keri RussellIl Pianeta delle Scimmie Revolution, è il sequel del film di successo L’alba del pianeta delle scimmie con James Franco. Nel cast del film anche Toby Kebbell, Kodi Smit-McPhee, Enrique Murciano, Kirk Acevedo e Judy Greer.

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Questa la trama del film Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie: La crescente nazione delle scimmie guidata da Caesar è minacciata da una banda di umani sopravvissuti al devastante virus diffuso dieci anni prima. Raggiunta una fragile pace, essa sarà molto breve, ed entrambe le parti si troveranno sull’orlo di una guerra che deciderà quale sarà la specie dominante sulla Terra.

Andy Serkis ritorna nel ruolo di Caesar. Faranno parte del cast di Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie anche Jason Clarke (Zero Dark ThirtyPublic EnemiesThe Great Gatsby), Gary Oldman (The Dark Knight RisesThe Harry Potter film series), Keri Russell (The AmericansMission Impossible III), Toby Kebbell (The Prince of PersiaWrath of the TitansRock N Rolla), Kodi Smit-McPhee (Let Me InParaNorman), Enrique Murciano (TrafficBlack Hawk Down), Kirk Acevedo (The Thin Red Line) e Judy Greer (The DescendantsThree Kings13 Going on 30). Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie arriverà al cinema in Italia il 30 Luglio.

Il Pianeta delle Scimmie Revolution: nuovo poster e spot tv

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Ecco un nuovo spot e un nuovo poster per Il Pianeta delle Scimmie Revolution, l’ennesimo film che si inserisce nel franchise de Il Pianeta delle Scimmie, inaugurato felicemente nel 1968 dal potente film di Franklin J. Schaffner con Charlton Heston.

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Questa la trama del film Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie: La crescente nazione delle scimmie guidata da Caesar è minacciata da una banda di umani sopravvissuti al devastante virus diffuso dieci anni prima. Raggiunta una fragile pace, essa sarà molto breve, ed entrambe le parti si troveranno sull’orlo di una guerra che deciderà quale sarà la specie dominante sulla Terra.

Andy Serkis ritorna nel ruolo di Caesar. Faranno parte del cast di Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie anche Jason Clarke (Zero Dark ThirtyPublic EnemiesThe Great Gatsby), Gary Oldman (The Dark Knight RisesThe Harry Potter film series), Keri Russell (The AmericansMission Impossible III), Toby Kebbell (The Prince of PersiaWrath of the TitansRock N Rolla), Kodi Smit-McPhee (Let Me InParaNorman), Enrique Murciano (TrafficBlack Hawk Down), Kirk Acevedo (The Thin Red Line) e Judy Greer (The DescendantsThree Kings13 Going on 30). Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie arriverà al cinema in Italia il 30 Luglio.

Fonte: CBM

 

Il pianeta delle scimmie Revolution: il sequel ha una data di uscita

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La settimana scorsa era stata data la notiza che Matt Reves sarebbe tornato a dirigere il sequel di Il pianeta delle scimmie Revolution, il terzo capitolo del franchise. Ancora senza titolo, il film con protagonista Andy Serkis, nei panni della scimmia a capo della rivoluzione, uscirà il 29 Luglio 2016.

Questa la trama del film Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie: La crescente nazione delle scimmie guidata da Caesar è minacciata da una banda di umani sopravvissuti al devastante virus diffuso dieci anni prima. Raggiunta una fragile pace, essa sarà molto breve, ed entrambe le parti si troveranno sull’orlo di una guerra che deciderà quale sarà la specie dominante sulla Terra.

Andy Serkis ritorna nel ruolo di Caesar. Faranno parte del cast di Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie anche Jason Clarke (Zero Dark ThirtyPublic EnemiesThe Great Gatsby), Gary Oldman (The Dark Knight RisesThe Harry Potter film series), Keri Russell (The AmericansMission Impossible III), Toby Kebbell (The Prince of PersiaWrath of the TitansRock N Rolla), Kodi Smit-McPhee (Let Me InParaNorman), Enrique Murciano (TrafficBlack Hawk Down), Kirk Acevedo (The Thin Red Line) e Judy Greer (The DescendantsThree Kings13 Going on 30). Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie arriverà al cinema in Italia il 30 Luglio.

Fonte: ComicBookMovie

 

 

 

 

Il pianeta delle scimmie Revolution: 4 nuovi poster

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Dawn of The Planet of the Apes-filmLa 20th Century Fox ha rilasciato i primi nuovi poster per  Il pianeta delle scimmie Revolution (Dawn of the Planet of the Apes). I dettagli sulla trama sono ancora scarsi. Intanto questi nuovi manifesti danno un primo sguardo a Cesare e ai suoi compatrioti. La vernice da guerra è interessante, quindi si attende di vedere quale tipo di battaglia tra uomini e scimmie il regista Matt Reeves ha in serbo questa volta. Ecco di seguito i nuovi poster:

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Matt Reeves ha twittato sul suo profilo ufficiale che possiamo aspettarci di vedere il primo trailer del film il 18 dicembre. Oltre a Andy Serkis a vestire i panni di Cesare, il film è interpretato anche da Jason Clarke, Keri Russell, Gary Oldman, Judy Greer, Kodi Smit – McPhee, e Toby KebbellIl pianeta delle scimmie Revolution debutterà nelle sale il 11 luglio 2014 .

Ecco la sinossi ufficiale per Il pianeta delle scimmie Revolution:
Una nazione crescente di scimmie geneticamente evolute guidati da Cesare è minacciata da una banda di sopravvissuti umani al virus devastante scatenato un decennio prima. Raggiungono una pace fragile, ma si rivela di breve durata, in quanto entrambe le parti sono portate sull’orlo di una guerra che determinerà chi emergerà come specie dominante del pianeta .

Fonte: Collider

Il Pianeta delle Scimmie Revolution: 10 nuove foto

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Il Pianeta delle Scimmie Revolution: 10 nuove foto

La Twentieth Century Fox (via USA Today) ha rilasciato dieci nuovissime foto tratte dall’atteso film Il Pianeta delle Scimmie Revolution diretto da Matt Reeves e con protagonisti Andy Serkis, Jason Clarke, Gary Oldman e Keri RussellIl Pianeta delle Scimmie Revolution è il sequel del film di successo L’alba del pianeta delle scimmie con James Franco. Nel cast del film anche Toby Kebbell, Kodi Smit-McPhee, Enrique Murciano, Kirk Acevedo e Judy Greer.

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Il Pianeta delle Scimmie RevolutionLa crescente nazione delle scimmie guidata da Caesar è minacciata da una banda di umani sopravvissuti al devastante virus diffuso dieci anni prima. Raggiunta una fragile pace, essa sarà molto breve, ed entrambe le parti si troveranno sul’orlo di una guerra che deciderà quale sarà la specie dominante sulla Terra.

Il Pianeta delle Scimmie Revolution uscirà nella sale USA l’11 Luglio 2014.

Andy Serkis ritorna nel ruolo di Caesar. Faranno parte del cast di DAWN OF THE PLANET OF THE APES ancheJason Clarke (Zero Dark ThirtyPublic EnemiesThe Great Gatsby), Gary Oldman (The Dark Knight RisesThe Harry Potter film series), Keri Russell (The AmericansMission Impossible III), Toby Kebbell (The Prince of PersiaWrath of the TitansRock N Rolla), Kodi Smit-McPhee (Let Me InParaNorman), Enrique Murciano(TrafficBlack Hawk Down), Kirk Acevedo (The Thin Red Line) e Judy Greer (The DescendantsThree Kings13 Going on 30).

Fonte: CS

Il pianeta delle scimmie Revolution Trailer ufficiale

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Il pianeta delle scimmie Revolution Trailer ufficiale

Arriva finalmente online il primo trailer dell’atteso Il pianeta delle scimmie Revolution,  pellicola diretta da Matt Reeves e sequel del film con James Franco intitolato L’alba del pianeta delle scimmie.

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Il pianeta delle scimmie RevolutionEcco la sinossi ufficiale per Il pianeta delle scimmie Revolution: Una nazione crescente di scimmie geneticamente evolute guidati da Cesare è minacciata da una banda di sopravvissuti umani al virus devastante scatenato un decennio prima. Raggiungono una pace fragile, ma si rivela di breve durata, in quanto entrambe le parti sono portate sull’orlo di una guerra che determinerà chi emergerà come specie dominante del pianeta.

Il cast comprende Jason Clarke, Gary Oldman, Kodi Smit-McPhee, Keri Russell, Kirk Acevedo e Judy Greer, che indossa un vestito di performance capture per riprodurre Cornelia a fianco di Andy Serkis di nuovo nel ruolo dello scimpanzè Cesare. Diretto da Matt Reeves, basato su una sceneggiatura di Rick Jaffa, Amanda Silver, Scott Z. Burns e Mark Bomback, il film dovrebbe uscire negli USA entro il  il 11 luglio 2014.

 

Il Pianeta delle scimmie Revolution trailer italiano con Gary Oldman

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Ecco anche la versione italiana del trailer de Il Pianeta delle scimmie Revolution, l’atteso film con protagonisti Jason Clarke, Gary Oldman, Kodi Smit-McPhee e Keri Russell, sequel del film con James Franco.

Il pianeta delle scimmie revolution La crescente nazione delle scimmie guidata da Caesar è minacciata da una banda di umani sopravvissuti al devastante virus diffuso dieci anni prima. Raggiunta una fragile pace, essa sarà molto breve, ed entrambe le parti si troveranno sul’orlo di una guerra che deciderà quale sarà la specie dominante sulla Terra.

Andy Serkis ritorna nel ruolo di Caesar. Faranno parte del cast di DAWN OF THE PLANET OF THE APES anche Jason Clarke (Zero Dark Thirty, Public Enemies, The Great Gatsby), Gary Oldman (The Dark Knight Rises, The Harry Potter film series), Keri Russell (The Americans, Mission Impossible III), Toby Kebbell (The Prince of Persia, Wrath of the Titans, Rock N Rolla), Kodi Smit-McPhee (Let Me In, ParaNorman), Enrique Murciano (Traffic, Black Hawk Down), Kirk Acevedo (The Thin Red Line) e Judy Greer (The Descendants, Three Kings, 13 Going on 30).

Il Pianeta delle Scimmie Revolution nuove immagini

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Il Pianeta delle Scimmie Revolution nuove immagini

Ecco tre nuove immagini dei protagonisti umani de Il Pianeta delle Scimmie Revolution in cui vediamo Jason Clarke, Keri Russell e Gary Oldman in tre intensi ritratti.

Il Pianeta delle Scimmie Revolution Gary Oldman Il Pianeta delle Scimmie Revolution Jason Clarke Il Pianeta delle Scimmie Revolution Keri Russell

La crescente nazione delle scimmie guidata da Caesar è minacciata da una banda di umani sopravvissuti al devastante virus diffuso dieci anni prima. Raggiunta una fragile pace, essa sarà molto breve, ed entrambe le parti si troveranno sul’orlo di una guerra che deciderà quale sarà la specie dominante sulla Terra.

Andy Serkis ritorna nel ruolo di Caesar. Faranno parte del cast di DAWN OF THE PLANET OF THE APES anche Jason Clarke (Zero Dark Thirty, Public Enemies, The Great Gatsby), Gary Oldman (The Dark Knight Rises, The Harry Potter film series), Keri Russell (The Americans, Mission Impossible III), Toby Kebbell (The Prince of Persia, Wrath of the Titans, Rock N Rolla), Kodi Smit-McPhee (Let Me In, ParaNorman), Enrique Murciano (Traffic, Black Hawk Down), Kirk Acevedo (The Thin Red Line) e Judy Greer (The Descendants, Three Kings, 13 Going on 30).

Il Pianeta delle Scimmie Revolution nuova immagine dal set

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Tramite Empire, 20th Century Fox ha rivelato una nuova immagine del film di Matt Reeves (Cloverfield, Blood Story) Il Pianeta delle Scimmie Revolution, sequel de L’Alba del Pianeta delle Scimmie.

In questa immagine vediamo in primo piano Toby Kebbell, che nel film interpreta la scimmia Koba, con la tuta da mo-cap in quella che dovrebbe essere la città principale delle scimmie guidate da Cesare.

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Questa la trama del film Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie: La crescente nazione delle scimmie guidata da Caesar è minacciata da una banda di umani sopravvissuti al devastante virus diffuso dieci anni prima. Raggiunta una fragile pace, essa sarà molto breve, ed entrambe le parti si troveranno sull’orlo di una guerra che deciderà quale sarà la specie dominante sulla Terra.

Andy Serkis ritorna nel ruolo di Caesar. Faranno parte del cast di Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie anche Jason Clarke (Zero Dark ThirtyPublic EnemiesThe Great Gatsby), Gary Oldman (The Dark Knight RisesThe Harry Potter film series), Keri Russell (The AmericansMission Impossible III), Toby Kebbell (The Prince of PersiaWrath of the TitansRock N Rolla), Kodi Smit-McPhee (Let Me InParaNorman), Enrique Murciano (TrafficBlack Hawk Down), Kirk Acevedo (The Thin Red Line) e Judy Greer (The DescendantsThree Kings13 Going on 30). Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie arriverà al cinema in Italia il 30 Luglio.

Fonte: Empire

Il Pianeta delle Scimmie Revolution nuova foto con Andy Serkis

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Il Pianeta delle Scimmie Revolution nuova foto con Andy Serkis

Ecco Andy Serkis, pioniere della mocap, alle prese con le riprese de Il Pianeta delle Scimmie Revolution, in cui riprende il ruolo del gorilla Cesare. Ecco l’attore sul set:

Questa la trama del film Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie: La crescente nazione delle scimmie guidata da Caesar è minacciata da una banda di umani sopravvissuti al devastante virus diffuso dieci anni prima. Raggiunta una fragile pace, essa sarà molto breve, ed entrambe le parti si troveranno sull’orlo di una guerra che deciderà quale sarà la specie dominante sulla Terra.

Andy Serkis ritorna nel ruolo di Caesar. Faranno parte del cast di Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie anche Jason Clarke (Zero Dark ThirtyPublic EnemiesThe Great Gatsby), Gary Oldman (The Dark Knight RisesThe Harry Potter film series), Keri Russell (The AmericansMission Impossible III), Toby Kebbell (The Prince of PersiaWrath of the TitansRock N Rolla), Kodi Smit-McPhee (Let Me InParaNorman), Enrique Murciano (TrafficBlack Hawk Down), Kirk Acevedo (The Thin Red Line) e Judy Greer (The DescendantsThree Kings13 Going on 30). Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie arriverà al cinema in Italia il 30 Luglio.

Fonte: Empire

Il Pianeta delle Scimmie di Tim Burton: il trailer onesto

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In attesa di vedere sul grande schermo, a partire dal 30 luglio, Apes Revolution Il Pianeta delle Scimmie, ecco il trailer onesto de Il Pianeta delle Scimmie di Tim Burton e a seguire tutti gli errori del film.

Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmiePlanet of the Apes – Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes) è un film del 2001 diretto da Tim Burton. È il remake dell’omonima pellicola del 1968, tratta dal romanzo Il pianeta delle scimmie (La Planète des singes) di Pierre Boulle.

Nell’anno 2029, il cosmonauta Leo Davidson lavora nella base spaziale Oberon a stretto contatto con i primati addestrati per compiere missioni spaziali; il suo esemplare preferito è Pericles, uno scimpanzé. Quando una tempesta elettromagnetica si scatena presso l’Oberon, Pericles parte in una navicella spaziale per sondarla. Il veivolo della scimmia scompare nella tempesta e quindi Leo, ignorando gli ordini dei suoi superiori, parte a sua volta dall’Oberon per soccorrere Pericles dalla tempesta. Una volta entratoci dentro, Leo perde ogni contatto con l’Oberon e finisce per schiantarsi nella palude del pianeta alieno di Ashlar, nell’anno 5021.

Ben presto Leo scoprirà che questo pianeta è popolato da scimmie antropomorfe parlanti che trattano gli esseri umani come schiavi. L’astronauta, catturato dalle scimmie, viene in seguito comprato da un commerciante di umani di nome Limbo, un avido orango. Successivamente Leo viene venduto ad Ari, una scimpanzé, la quale è attivista contro il maltrattamento degli umani, che prende sotto la sua ala anche Daena, una donna schiava che insieme a lui sarà costretta a servire il Senatore Sandar, il padre di Ari.

Per una serie di circostanze Leo riesce ad uscire dallo stato di prigionia e libera altri umani e schiavi, tra qui anche il gorilla ex-soldato Krull, la cui carriera militare è stata distrutta dal perfido Generale Thade, uno scimpanzé, il quale gestisce la caccia agli umani dalla morte del suo padre Zaius ed è assistito dal gorilla Colonnello Attar. Durante la corsa verso la libertà la compagnia di Leo si trascina dietro anche Limbo. La meta della fuga è “Calima”, un luogo sacro per le scimmie, il tempio del loro dio Seamus: secondo la loro religione, in quel luogo il dio diede origine alla vita delle scimmie. Arrivati sul sito proibito, Leo scopre che Calima sono i resti dell’Oberon (che è stato travolto dalla tempesta elettromagnetica) ed è chiamato così per via delle uniche lettere rimaste visibili su una dicitura. Secondo i registri informatici che Leo riviene, l’Oberon si è schiantato lì da migliaia di anni, deducendo quindi che la tempesta lo ha spinto in avanti nel tempo prima del suo arrivo e che i primati addestrati devono essersi liberati ed evoluti indipendentemente e, guidati dalla scimmia Seamus, si ribellarono agli umani del pianeta, che sono i discendenti dei membri dell’equipaggio dell’Oberon sopravvissuti allo schianto.

Subito dopo l’arrivo di Leo al tempio, tutti gli umani ancora liberi del pianeta, avendo appreso che esiste un uomo che sta lottando contro le scimmie, confluiscono nei pressi del tempio stesso, per combattere con lui. Il giorno dopo gli umani vengono raggiunti dall’esercito del Generale Thade, il quale dichiara guerra aprendo un disperato scontro. La battaglia tra scimmie e uomini viene improvvisamente interrotta dall’arrivo della navetta di Pericles; le scimmie smettono di combattere gli umani e si inchinano davanti allo scimpanzé credendo che il dio Seamus sia tornato.

Pericles poi entra nei resti dell’Oberon insieme a Leo, che viene inseguito da Thade, intenzionato ad ucciderlo. Alla fine di un combattimento, Leo riesce a intrappolare il malvagio nella zona di pilotaggio attivando un sigillo automatico. Krull, morto in battaglia, viene sepolto insieme agli altri caduti da Attar, il quale apprende la verità e decide di abbandonare Thade al suo destino e quindi di cessare l’ostilità verso gli umani. Leo decide di partire dal Pianeta delle Scimmie, e dopo un saluto accordato con Danea e Ari (alla quale affida Pericles) sale a bordo della navetta appartenuta alla scimmia e rientra nella tempesta elettromagnetica.

Nel finale, Leo raggiunge la Terra nella sua epoca schiantandosi presso Washington. Camminando all’interno del Lincoln Memorial, Leo scopre con orrore che la gigantesca statua del presidente possiede il volto del Generale Thade. In seguito all’atterraggio accidentato di Leo, sul posto giungono vigili del fuoco, reporters e poliziotti scimmieschi che lo accerchiano.

Il pianeta del tesoro: recensione del film

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Il pianeta del tesoro: recensione del film

La recensione del film d’animazione Il pianeta del tesoro diretto da Ron Clements e John Musker, con le voci di Joseph Gordon-Levitt (Jim Hawkins); Brian Murray (John Silver); Emma Thompson (Capitano Amelia)

Sinossi: Cresciuto con la mamma, proprietaria di una locanda sul pianeta minerario Montressor, l’adolescente scavezzacollo Jim Hawkins si mette spesso nei guai per le scorribande a bordo del suo Solar Surfer. Sin da piccolo, il ragazzo è affascinato dalle avventure dei pirati dello spazio – come il leggendario Capitano Flint – e dai cercatori di tesori, così, quando un’astronave precipita nelle vicinanze della locanda ed uno strano viaggiatore gli consegna un’antica sfera che custodisce una misteriosa mappa spaziale, il ragazzo decide di partire per andare alla ricerca del Pianeta del Tesoro. Ad accompagnarlo nella sua avventura c’è il dott.Doppler, un astronomo che si incarica di organizzare la spedizione prendendo in affitto il galeone spaziale R.L.S. Legacy, comandato dal Capitano Amelia, ed un equipaggio per governarlo.

Una volta a bordo, con suo sommo rammarico Jim si vede relegato al ruolo di mozzo affidato alle cure del cuoco John Silver, un cyborg dall’aspetto minaccioso che prende però il ragazzo sotto la sua protezione. Durante il viaggio, però, la vera natura dell’equipaggio si rivelerà estremamente pericolosa e una volta giunti sul pianeta del Tesoro per Jim, Doppler e Amelia le cose si metteranno al peggio perché la ciurma della nave si è rivelerà una ciurma di pirati. Tuttavia, con l’aiuto di B.E.N., un robottino abbandonato da anni sul pianeta, Jim riuscirà a trovare il tesoro e a tornare da sua madre.

Analisi: Il Pianeta del tesoro è stato tratto dal noto romanzo di Robert Luis Stevenson, L’isola del tesoro. Dell’opera di Stevenson è stata mantenuta la trama avventuristica della caccia al tesoro, ma in un’ambientazione fantascientifica. Il pianeta del tesoro è stato presentato in prima mondiale nella città natale del grande scrittore, Edimburgo, con una festa al suono di cornamuse in un castello settecentesco, che è il periodo di ambientazione del romanzo. Nel lungometraggio al posto di un’isola c’è un pianeta da raggiungere, si viaggia attraverso invenzioni futuristiche in una dimensione intergalattica, con buchi neri, tempeste cosmiche, sentieri del cielo, pirati cybernetici, e tecniche tridimensionali. Ci sarebbero gli ingredienti per parlare di un lungometraggio animato da ricordare quindi, ma il film purtroppo risulta essere statico. Questo perché non si è riusciti ad andare oltre lo schema un po’ rigido da cartone dysneiano, non ci sono grandi trovate, anche se ci sono spiritosaggini…di sicuro i piccoli sono serviti. Si sa che la maggior parte dei film disney si basa su una rielaborazione di fiabe o romanzi famosi, in una totale trasformazione dell’opera originale, adattata ad un pubblico di giovanissimi, anche se a volte grazie ai giochi di fantasia, la comicità, le trame non scontate, i film sembrano riusciti.

Il pianeta del tesoro: recensione del film 

Il romanzo “L’isola del tesoro” venne pubblicato sulla rivista per ragazzi “Young Folks” negli anni 1881-1882. La fantasia del libro assume significato alla luce della simbologia ed allegoria che pongono al centro di tutto la morale. Lo stile è chiaro e riesce a trasmettere tensione. Da questo testo dovrebbero prendere lezioni registi e sceneggiatori della saga “Pirati dei Carabi”, in debito con Stevenson. Il tesoro che non si riesce a trovare è il simbolo dell’avidità degli uomini che trascina verso il nulla, Jim Hawkins cresce interiormente quando riesce a scorgere nelle persone adulte, rimanendo colpito, la doppiezza dei loro comportamenti, l’ambiguità e lo sdoppiamento, ed alla fine continua ad essere perseguitato da incubi in cui rivede le spiagge dell’isola dei pirati. E’ affascinante anche la vita dello stesso Stevenson, giovane ribelle in polemica con il padre ed il puritanesimo borghese del suo ambiente, che si stabilì negli ultimi anni di vita nelle isole Samoa, circondato dal rispetto degli indigeni che lo chiamarono “Tusitala” (narratore di storie), e che difese più volte dalle prepotenze dei bianchi.

Il piacere è tutto mio: trailer della sex commedia con Emma Thompson

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BIM ha diffuso il trailer italiano del film Il piacere è tutto mio (tit. orig. Good luck to you, Leo Grande), film di Sophie Hyde con protagonisti la due volte Premio Oscar Emma Thompson e Daryl McCormack, arriva al cinema il 10 novembre con BiM Distribuzione. Dopo aver conquistato la critica internazionale alla Berlinale – Festival Internazionale del Film e al Sundance Film Festival il film verrà presentato alla Festa de cinema di Roma.

Nel film Nancy Stokes (Emma Thompson) è un’insegnante in pensione, vedova, con alle spalle un matrimonio solido e rigoroso a cui però è sempre mancato un po’ di brivido. Ormai sola, Nancy decide di cercare quello che nella vita di coppia non ha mai trovato: una soddisfacente esperienza sessuale. Si rivolge così a un’agenzia di gigolò e sceglie di incontrare Leo Grande(Daryl McCormack). Giovane e affascinante, Leo Grandesembra essere tutto quello per cui Nancy è pronta a pagare: un uomo in grado di realizzare le sue fantasie. Ma nel corso di tre incontri in una camera di hotel le dinamiche cambiano: Leo si dimostra non solo come un uomo con cui fare dell’ottimo sesso, ma anche una persona con cui parlare e nonostante la differenza d’età, tra i due nascerà un rapporto di fiducia che porterà Nancy a riscoprire se stessa…

Il pezzo mancante: recensione del documentario

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Il pezzo mancante: recensione del documentario

Il pezzo mancante, in concorso al 28° Torino Film Festival, parla della famiglia Agnelli, ma vuole farlo in maniera particolare.  Il documentario del navigato Giovanni Piperno non si muove come un’inchiesta giornalistica, né va alla ricerca di una rappresentazione della famiglia come un pezzo d’Italia, e nemmeno cerca di mostrare i fasti di quella che è stata per un secolo la famiglia più importante d’Italia. Quello che il film cerca di fare, e con successo, é raccontare allo spettatore la sensazione dei lutti, i dolori e le angosce di una famiglia che ha nascosto, a se stessa prima ancora che al pubblico, tutto ciò che non era forte, elegante e sicuro come la Fiat, un’azienda dominata dalla gerarchia.

Gli Agnelli sono una casta i cui membri non possono sbagliare, dove tutti coloro che non sono abbastanza forti devono essere cancellati: il pezzo mancante è la parte più sensibile della famiglia, quella che si è fermata a riflettere su ciò che l’azienda stava facendo. Il pezzo mancante è l’equilibrio, soprattutto quello mentale di chi ha messo in conto di non potersi mai lasciarsi prendere dal sentimentalismo, «Gianni non ha mai mostrato il dolore che portava dentro per la morte del figlio», così Taki Theodoracopulos. Ma non si tratta del caso sporadico di un personaggio, anche Susanna, sorella preferita dell’Avvocato, viene ricordata come una donna che aveva represso i suoi sentimenti. Il pezzo mancante ogni tanto esce fuori, e così fanno capolino l’immagine del fratello Giorgio, intelligente, sveglio, troppo sensibile, rinchiuso in  un manicomio in svizzera dove morirà nel 1964. O come un figlio troppo simile allo zio, Edoardo, sul quale si concentra gran parte del film. Penetrante, accorto, molto sensibile anche lui, come lo zio con cui ha condiviso la triste fine, Edoardo era appassionato delle culture del mondo, andava spesso in medio oriente, salutava tutti, camminava tra la gente, non aveva paura di essere rapito, cercava qualcosa in più del «mito dell’accumulo del denaro, vera malattia dei giorni nostri».

Gelasio Gaetani, caro amico di Edoardo, ripercorre i suoi ricordi per tutto il film con i commenti che si aggiungono a quelli di altri amici e parenti della famiglia torinese, tra cui le parole sentite di Marta Vio, compagna d’amore di Giorgio. Il trade union stilistico del film sono piccoli spot e filmati del ‘CineFiat’, che intervengono di tanto in tanto come veri e propri break nella storia, inquietanti e particolari così come gli stacchetti realizzati con l’animazione al computer, e i lunghi carrelli laterali di una fabbrica e una famiglia che non si è fermata mai.

Peccato che il film ogni tanto si perda dimenticando di mostrare quei pezzi degli Agnelli, forse meno di spicco, che avrebbero potuto essere la chiave tra i personaggi che tutti conosciamo bene e i ‘pezzi mancanti’. Ma i tempi sono giusti e le immagini sembrano voler parlare da sole.

Il petroliere: la trama, il cast e il significato del film

Il petroliere: la trama, il cast e il significato del film

Considerato un film spartiacque nella carriera del regista Paul Thomas Anderson, Il petroliere ha segnato l’inizio di una nuova poetica, che trova nell’esplorazione profonda dell’animo umano una delle sue tematiche principali. Il film ha inoltre permesso al regista di consacrarsi come uno dei migliori e più importanti della sua generazione. Seguito poi negli anni da The Master, Vizio di forma e Il filo nascosto, il film, il cui titolo originale è il suggestivo There Will Be Blood, è oggi considerato uno dei migliori dal 2000 ad oggi. Vien inoltre indicato da molti come uno dei grandi capolavori contemporanei.

Dopo aver diretto Ubriaco d’amore nel 2002, Anderson si prese una lunga pausa per ponderare bene il suo progetto successivo. Fu in questo periodo che entrò in contatto con il romanzo Petrolio! di Upton Sinclair, pubblicato nel 1927. Il regista rimase estasiato da quel racconto, e decise di trarre da quelle pagine il suo nuovo film. Il petroliere non è però una fedele trasposizione, al contrario. Anderson adattò infatti soltanto le prime cento pagine, poiché in esse erano contenuti i temi e la storia di suo interesse. Per il resto, decise di dar vita ad un racconto soltanto vagamente ispirato a quello narrato nel libro.

Nel 2007 il film uscì così nei cinema di tutto il mondo, ottenendo in breve tempo recensioni estremamente entusiastiche. La critica riconobbe subito nel film del regista una lucida riflessione sullo sviluppo degli Stati Uniti e sulla nascita del capitalismo. Il petroliere venne poi candidato a ben otto premi Oscar, tra cui miglior film, miglior regista e miglior sceneggiatura. Vinse però soltanto le statuette per il miglior attore Daniel Day-Lewis e per la miglior fotografia di Robert Elswit. Con il tempo, il suo prestigio è aumentato particolarmente, fino ad essere posizionato al terzo posto nel sondaggio dedicato ai più grandi film del XXI Secolo.

Il petroliere: la trama del film

La vicenda si apre negli Stati Uniti del 1989, nel pieno di un periodo che ha visto nella ricerca del petrolio il suo unico scopo. Nel deserto del New Mexico, anche Daniel Plainview è a caccia dell’oro nero. Con il tempo, grazie alla sua intraprendenza e alla sua sete di potere, l’uomo diventa un ricco uomo d’affari, sempre pronto ad espandere i propri confini. In questo lo aiuta anche H.W., figlio che ha adottato in seguito alla morte di uno dei suoi lavoratori. Con questi si presenta infatti come un amorevole padre, influenzando positivamente i proprietari dei terreni che aspira a fare suoi. L’uomo sembra ormai totalmente corrotto dal potere raggiunto, ma questo si rivela essere anche la sua dannazione.

Si giunge al 1911, anno decisivo per Plainview. Questi, su proposta del giovani predicatore Eli, ha ora modo espandere i propri possedimenti anche a Little Boston, in California, dove sembra essere nascosto un grande giacimento di petrolio. Eli si dimostra inizialmente favorevole all’arrivo dell’uomo, ma nel momento in cui comprende che gli equilibri del paesino verranno irrimediabilmente stravolti dalla sua ricerca, decide di opporsi. Plainview si ritroverà dunque ad essere etichettato come un orco malvagio, la cui sete di potere sembra inarrestabile. Gli scontri che da qui si genereranno saranno decisivi per la morte e la rinascita dell’America capitalista.

Il petroliere cast

Il petroliere: il cast del film

Quello di Daniel Plainview è indicato come uno dei personaggi più complessi e affascinanti di sempre. L’interpretazione che il premio Oscar Daniel Day-Lewis ne ha dato è allo stesso tempo considerata una delle performance migliori della storia. Anderson ha raccontato di aver scritto il personaggio proprio pensando all’attore. Dal canto suo, Day-Lewis accettò di ricoprire la parte ancor prima di leggere la sceneggiatura completa. Noto per le sue meticolose ricerche sui personaggi che interpreta, l’attore iniziò a condurre una serie di ricerche sui cercatori di petrolio dell’epoca. Inoltre, lavorò a lungo sulla propria voce, ascoltando registrazioni di personalità dell’epoca in cui il film è ambientato. Tutto ciò lo portò ad ottenere meritatamente il premio Oscar per il miglior attore.

Altra figura chiave del film è quella del predicatore Eli Sunday, interpretato nel film dall’attore Paul Dano. Questo, in realtà, originariamente doveva interpretare il fratello Paul Sunday, un ruolo particolarmente piccolo all’interno del film. Anderson, però, rimase così colpito dalla sua interpretazione di Paul che decise di assegnarli anche il ruolo di Eli, trasformando così i due in fratelli gemelli. Anche Dano non ha poi voluto essere da meno rispetto a Day-Lewis, e condusse numerose ricerche per poter comprendere meglio la mentalità del suo personaggio principale. Pretese inoltre che, nella scene che lo richiedeva, il collega lo picchiasse realmente con schiaffi e botte varie. Ciò gli permise di rimanere nella parte e fornire una performance migliore.

Il petroliere: il significato del film

Film tanto affascinante quanto ricco di riflessioni, Il petroliere si è affermato per la sua grande capacità di dar vita ad un racconto epico incentrato sulla nascita dell’animo capitalista. Nel corso del film si assiste infatti all’ascesa di Daniel Plainview da semplice cercatore di petrolio a proprietario di un vero e proprio impero fondato sull’oro nero. L’intera narrazione mira a rendere evidente come in quel periodo storico sia germogliato il seme dell’avidità incondizionata, che ancora oggi sembra essere uno dei valori su cui si fondano le società. Plainview espande il suo dominio a scapito di chiunque, finendo in una spirale di follia che lo porta a perdere ogni contatto con l’umanità. Coloro che lo circondano, dal figlio adottivo al fratello, vengono infatti visti come meri strumenti attraverso cui poter raggiungere ulteriore potere.

La forza dominante del capitalismo è così sempre più evidente man mano che la narrazione procede. In ciò si inserisce anche una stretta connessione con la fede religiosa. Il contrasto tra Plainview ed Eli sottolinea la differenza esistente tra avidità materiale e ricerca di spiritualità. Ma con il rivelarsi della natura corrotta del predicatore, sembra emergere come anche la fede abbia infine ceduto e si sia corrotta e macchiata. Anche ciò che era sacro è infine stato vinto dal desiderio di potere e lussuria. Con il finale, la morte di questi valori sembra compiersi in modo inequivocabile. Considerato ciò, molti critici hanno ritrovato nella storia di Il petroliere una parabola sul fallimento dei principi fondativi degli Stati Uniti in nome di valori spesso opposti, e quasi sempre in senso negativo.

Il petroliere: il trailer e dove vedere il film in streaming

Film imprescindibile, è possibile fruire di Il petroliere grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti presente nel catalogo di Chili Cinema, Now TV e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene inoltre notare che il noleggio prevede dei tempi di scadenza entro i quali è necessario guardare il titolo. Con un abbonamento generale, invece, si avrà modo di guardarlo senza limiti e con maggiore libertà. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione lunedì 28 settembre, alle ore 21:15 sul canale La7.

Fonte: IMDb

Il pescatore di sogni: recensione del film con Ewan McGregor

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Il pescatore di sogni: recensione del film con Ewan McGregor

Quello che succede ad un uomo ordinario che viene catapultato suo malgrado in mezzo ad un’impresa straordinaria e un po’ folle. Questo potrebbe essere un breve e significativo commento a Il Pescatore di Sogni, la commedia romantica inglese diretta da Lasse Hallstrom e tratta dal romanzo Salmon fishing in the Yemen.

In Il Pescatore di sogni Ewan McGregor è Alfred Jones e lavora per il Ministero della Pesca e dell’Agricoltura. Emily Blunt è la signorina Harriet Chetwode-Talbot assistente di un ricco sceicco yemenita che vuole trapiantare la pesca al salmone nel suo Paese. Kristin Scott Thomas è Patricia Maxwell, portavoce del Governo britannico e alla disperata ricerca di una notizia che possa gettare una luce positiva sui rapporti tra Regno Unito e Medio Oriente. Le tre vite di questi personaggi collideranno burrascosamente e si concentreranno nella realizzazione di un progetto folle e visionario.

La sceneggiatura di Il pescatore di sogni è firmata da Simon Beaufoy è il punto forte del film: brillante, divertente, che ben caratterizza i personaggi e li colloca alla perfezione in una storia che sebbene dall’inizio sia prevedibile, non manca di fascino. Merito soprattutto del personaggio dello Sciecco, interpretato splendidamente da Amr Waked (Syriana), e che scardina il cliché del ricco uomo orientale preso dalla sua ricchezza e dalle sue mogli e ne fa un uomo di fede, in cerca di un misticismo e all’inseguimento di una visione di grandezza per il suo popolo. A lui si contrappone un impiegato banale, grigio e con la testa sulle spalle, un McGregor che si conferma ottimo interprete e ritrae un uomo tenero e inconsapevolmente insoddisfatto che scardinerà la propria vita per seguire un’emozione mai provata prima.

Anche Emily Blunt conferma il suo talento anche se forse messo al servizio di un personaggi meno interessante. Grandissima prova per la Thomas che invece mette in scena una donna solida, senza scrupoli nel lavoro così come è attenta nella vita dei suoi figli e di suo marito. Forse dietro al suo cinismo e al suo linguaggio non proprio british si nasconde una critica all’attività della stampa e alla manipolazione dei media, ma poco importa, dal momento che la Maxwell è il principale veicolo di comicità del film e si contrappone al tema romantico affidato alla coppia Blunt – McGregor.

Il pescatore di sogni racconta di un sogno, dell’importanza di un progetto nella vita e delle scelte che si compiono per realizzare proprio quei sogni che ci guidano; è un film romantico e ironico, sicuramente melenso in alcune scelte, ma ben confezionato e ben raccontato da un regista che padroneggia alla perfezione questi elementi narrativi.

Il pescatore di sogni: libro, trama e cast del film con Ewan McGregor

Celebre per film come Buon compleanno Mr. Grape, Chocolat e Hachiko – Il tuo migliore amico, il regista svedese Lasse Hallström si è sempre distinto per i suoi melodrammi, capaci di suscitare nello spettatore emozioni forti e irresistibili. Uno dei suoi film più recenti, Il pescatore di sogni (qui la recensione) è un ennesimo perfetto esempio delle capacità del regista con questo genere di storie. Egli ripropone qui un uomo ordinario catapultato suo malgrado nel pieno di un’avventura straordinaria e ai limiti del possibile, dove come sempre sarà l’amore il motore primario del tutto.

Il film è la trasposizione cinematografica del romanzo Pesca al salmone nello Yemen, scritto da Paul Torday. Pubblicato nel 2007, il libro è basato sulle vere esperienze di lavoro di Torday nel governo britannico, come anche sulla sua forte passione per la pesca al salmone e il Medio Oriente. Combinando tutti questi elementi, lo scrittore ha dato vita ad un racconto particolarmente emozionante, vincitore di numerosi prestigiosi riconoscimenti. La fama del libro lo ha dunque fatto essere sin da subito un titolo perfetto per essere portato al cinema, dove ha poi ottenuto un discreto successo insieme ad un’accoglienza critica generalmente positiva.

Per tutti gli amanti del genere, di quei film dove la forza d’animo vince su ogni ostacolo e i sogni diventano realtà, Il pescatore di sogni è un titolo da non lasciarsi sfuggire assolutamente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al libro, alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il pescatore di sogni: la trama del film e le differenze con il libro

Protagonista del film è Alfred Jones, uno scienziato timido e introverso che grazie alle sue conoscenze di ittica si ritrova a lavorare per il governo britannico. Le attività che compie, tuttavia, sono quantomai monotone e contribuiscono, insieme ad un matrimonio insoddisfacente, a rendere ancor più piatta la sua già ordinaria esistenza. Per lui tutto cambia quando si ritrova inaspettatamente coinvolto dallo sceicco Muhammad nel folle progetto di questi. L’uomo, infatti, aspira ad introdurre il salmone nell’arido territorio dello Yemen. Un piano che Alfred non può che trovare ridicolo, ma al quale dovrà sottostare per volere del suo governo.

La portavoce del governo Patricia Maxwell, infatti, vede nelle intenzioni dello sceicco un modo per distogliere l’attenzione mediatica dall’ultima operazione fallimentare del governo britannico in Medio Oriente. A convincere lo scienziato a introdurre la pesca al salmone nelle acque degli altipiani dello Yemen è la visione mistica del mondo del pascià. Non sarà solo il carisma di Muhammad a conquistare Alfred, ma anche la sua assistente Harriet Chetwode-Talbot, che lo aiuterà a capire cosa vuole dalla sua vita e a smuovere la sua scialba e grigia esistenza.

Scritto come romanzo epistolare, ovvero composto da una serie di lettere, e-mail, interviste, articoli e altre tipologie di scritti, il libro necessitò di un’attenta riscrittura per la sceneggiatura. La sceneggiatrice Simon Beaufoy apprezzò molto la sfida di trarre da questa moltitudine di testi un racconto unico e coeso. Ovviamente ciò rese inevitabili alcune modifiche, che hanno portato il film a differire per buona parte dal suo testo di base. La più significativa delle differenze è quella che vede il portavoce del governo passare dall’essere un uomo nel libro a una donna nel film. Inoltre, viene resa più centrale la storia d’amore tra Alfred e Harriet.

Il pescatore di sogni cast

Il pescatore di sogni: il cast del film

Ad interpretare Alfred Jones vi è l’attore Ewan McGregor, celebre per film come Trainspotting o Big Fish. McGregor ha raccontato di aver accettato il ruolo in Il pescatore di sogni proprio per via di alcune similitudini riscontrate tra il personaggio di Jones e quello interpretato in Big Fish. Per prepararsi al ruolo, egli non solo ha letto attentamente il libro da cui il film è tratto, ma ha anche dovuto imparare a pescare a far “volare” i pesci. Dopo un lungo addestramento, l’attore è riuscito a trovare la tecnica giusta per riuscire in tale attività apparentemente semplice ma in realtà molto complessa.

Accanto a lui, nel ruolo di Harriet Chetwode-Talbot, la donna di cui Alfred si innamora, vi è l’attrice Emily Blunt, rimasta particolarmente affascinata dalle tematiche e dalla storia in sé. Ad interpretare lo sceicco Muhammad vi è invece l’attore Amr Waked, visto in popolari film come Lucy e Wonder Woman 1984. Ad interpretare la porta voce del governo, Patricia Maxwell, vi è l’attrice Kristin Scott Thomas, mentre il marito di lei è interpretato da Tom Beard. Nel film recitano poi anche Tom Mison nei panni del capitano Robert Mayers e Catherine Steadman in quelli di Ashley. Rachel Stirling, infine, è la moglie del protagonista.

Il pescatore di sogni: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Il pescatore di sogni grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity+, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 6 aprile alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Il Peggior Natale della mia Vita: recensione del film

Il Peggior Natale della mia Vita: recensione del film

Il 22  novembre con l’uscita de Il Peggior Natale della mia Vita, ritroviamo l’imbranato Paolo in una nuova e disastrosa esperienza. È quasi Natale e Giorgio (Antonio Catania) e Clara (Anna Bonaiuto), insieme alla figlia e al genero, sono invitati a passare le feste nel castello in montagna di Alberto (Diego Abatantuono), capo e amico di lunga data di Giorgio, appena scampato alla morte.

Ne Il Peggior Natale della mia Vita il finale aperto del primo film trova riscontro nel pancione di Margherita (Cristiana Capotondi), che è quasi giunta al termine della sua gravidanza e che aspetta ansiosa l’arrivo di Paolo (Fabio De Luigi). Il marito, infatti, li raggiungerà in un secondo momento con la sua mini-car portandosi dietro una piscina portatile, affinché Margherita possa partorire in acqua, come desidera tanto. Giorgio, invece, è più preoccupato del solito perché sa che Alberto, ora incurabile ottimista, vuole godersi la vita lasciandogli le redini dell’azienda, ma ha paura che Paolo possa, come sempre, rovinare tutto. Nel castello ci sono, inoltre, la figlia di Alberto, Benedetta (Laura Chiatti), anche lei incinta, e un’inquietante quanto bizzarro maggiordomo, Pino (Dino Abbrescia). Insomma, a Paolo non mancheranno le occasioni per combinare guai e le persone alla cui incolumità attentare.

Con questo suo lungometraggio, Genovesi dimostra di aver raggiunto una certa maturità nel mettere in scena i personaggi e nel creare una storia più omogenea e bilanciata; ciò dipende sia dalla sceneggiatura, scritta come nel precedente film insieme a De Luigi, sia soprattutto dalla sua abilità nel gestire un cast così ricco di attori bravi e famosi. Si nota dall’inizio alla fine la complicità e la sintonia del gruppo attoriale, sia nei dialoghi che nei momenti di silenzio, quest’ultimi molto importanti nel creare carichi spunti comici. Inoltre, un’altra evidente differenza da La Peggior Settimana della Mia Vita, è appunto la scelta, azzeccata, di delegare battute e scene divertenti anche al resto del cast, non più solo a De Luigi; decisione che permettere di approfondire gli altri personaggi, come ad esempio quello di Margherita, molto marginale nel primo film. Un accenno ai piccoli ruoli del truccatore e del becchino, rispettivamente Ale e Franz, che seppur concentrati in poche brevi scene, creano un buon ritmo comico col trio maschile principale.

Lo scenografo è riuscito ad arredare e decorare il castello, set del film, in maniera tale da evidenziare l’aspetto fiabesco, eterno del Natale, cui mirava la produzione. Anche la selezione di certe canzoni tipiche, americane e non, e le musiche di Pivio & Aldo De Scalzi hanno contribuito allo scopo, facendo sempre percepire, sotto le risate e l’atmosfera un po’ surreale, un piacevole spirito natalizio e di affetto familiare, che cresce nel corso della storia, raggiungendo l’apice alla fine.

Decisamente migliore rispetto al primo episodio, Il Peggior Natale della mia Vita, seconda disavventura di Paolo e della sua famiglia è raccontata con più convinzione e in maniera più armoniosa, mostrando di mirare sì alla pura risata, ma senza basarsi esclusivamente su quella, e di aver espresso bene la comicità e l’anormalità che colpisce tutti durante la festività natalizia.

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Ecco il poster e la sinossi ufficiale de Il Peggior Natale della mia Vita, film di Alessandro Genovese sequel de La Peggior Settimana della mia vita, tratto sempre dalla famosa

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Alla conferenza stampa de Il Peggior Natale della Mia Vita, tenutasi ieri mattina al The Space Moderno di Roma, era presente tutto il cast principale (Fabio De Luigi, Cristiana Capotondi, Antonio Catania, Anna Bonaiuto, Diego Abatantuono, Laura Chiatti), il regista Alessandro Genovesi, il presidente della casa di produzione Colorado Film, Maurizio Totti, e il direttore generale della Warner Bros. Pictures Italia, Niccolò Maccanico.

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