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I Durrell – La mia famiglia e altri animali: stagioni, episodi, trama, cast e dove vederla

I Durrell – La mia famiglia e altri animali (The Durrells) è la serie tv britannica basata sui tre libri autobiografici di Gerald Durrell sui quattro anni che la sua famiglia ha passato sull’isola di Corfù. La serie è scritta da Simon Nye, diretta da Steve Barron e Roger Goldby, e prodotta da Christopher Hall. I produttori esecutivi sono Lee Morris e Sally Woodward Gentle. Lee Durrell, la vedova di Gerald Durrell e direttrice del Durrell Wildlife Conservation Trust, ha collaborato alla serie come consulente.

I Durrell – La mia famiglia e altri animali: dove vederla in streaming

I Durrell – La mia famiglia e altri animali (The Durrells) è andata in onda dal 9 giugno 2017 al 3 aprile 2020 sul canale a pagamento La EFFE. In chiaro viene trasmessa su Rai 2 dal 9 giugno 2019.

I Durrell – La mia famiglia e altri animali, la trama e il cast

La serie ruota attorno al personaggio di Louisa Durrell ch annuncia improvvisamente che lei ed i suoi quattro figli si trasferiranno da Bournemouth all’isola greca di Corfù. Suo marito è morto alcuni anni prima e la famiglia sta vivendo problemi finanziari. Si verifica una battaglia omerica quando la famiglia si adatta alla vita sull’isola che, nonostante la mancanza di energia elettrica, dimostra che Corfù è economica ed è un paradiso terrestre. Viene utilizzata una licenza artistica: nella serie televisiva, la famiglia si trasferisce a Corfù insieme, mentre nella vita reale Lawrence Durrell, il figlio maggiore (23 anni nel 1935), si era già trasferito sull’isola lo stesso anno con sua moglie.

Protagonisti di I Durrell – La mia famiglia e altri animali sono  Keeley Hawes nei panni di Louisa Durrell, Milo Parker nei panni di Gerry Durrell, Josh O’Connor nei panni di Larry Durrell, Daisy Waterstone nei panni di Margo Durrell, Callum Woodhouse nei panni di Leslie Durrell, Alexis Georgoulis nei panni di Spiros Hakaiopoulos, Anna Savva nei panni di Lugaretzia, Yorgos Karamihos nei panni di Theo Stephanides e Miles Jupp nei panni di Basil.

La quarta stagione di I Durrell – La mia famiglia e altri animali (The Durrells)

I Durrell - La famiglia e altri animali 4

Nel primo episodio della quarta stagione Louisa ha aperto le porte della villa come pensione e Basil e due ballerini australiani sono diventati ospiti ufficiali. Per risparmiare denaro, le ragazze si trasferiscono immediatamente nella stanza di Larry – con sua grande gioia – ma è presto chiaro che Basil è diventato l’ospite più perspicace di sempre. La famiglia accoglie il nuovo misterioso ospite Lazaros Vangelatos. Nel frattempo, Gerry acquisisce un nuovo animale domestico sotto forma di Ulisse il gufo e proclama che sta per aprire uno zoo e sentendo di aver bisogno di più dalla sua vita, Margo intraprende un nuovo progetto per lavorare come parrucchiere.

Nel secondo episodio della quarta stagione Louisa si ritrova a respingere anticipi romantici inaspettati. La caccia organizzata da Leslie per il nuovo ospite, il colonnello Ribbindane, non ha proprio intenzione di pianificare quando il suo passato lo rivisita. Theo acquisisce un coinquilino sorprendente.

Nel terzo episodio della quarta stagione Il piano di Louisa per un picnic in famiglia con Kalami va storto quando inavvertitamente invita la moglie di Spiros. I Durrells sono sorpresi di scoprire la nuova impresa commerciale di Captain Creech. Leslie incontra dei problemi quando attraversa i pescatori di Corfiot. Margo trova rapidamente i suoi piedi nel sonnolento Dorset con grande preoccupazione di Prue e Geoffrey.

Nel quarto episodio della quarta stagione Con gli ospiti della casa sempre più chiassosi, Louisa si preoccupa della reputazione della villa, ma la crescente presenza di Spiros nella villa continua a deliziarla. Margo trova un modo sorprendente di legarsi con Maud, mentre Gerry si rende conto di provare sentimenti per Galini.

Nel quinto episodio della quarta stagione Il re di Grecia è in visita a Corfù e i Durrells sono desiderosi di far parte del comitato di accoglienza. Nel frattempo, le cose tra Spiros e Louisa diventano comode.

Nel sesto episodio della quarta stagione  Con la raccolta delle nuvole temporalesche, l’isola si rende conto che non può più ignorare i brontolii della guerra così come sembra che i Durrell possano aver trovato il loro lieto fine.

La terza stagione di I Durrell – La mia famiglia e altri animali (The Durrells)

I Durrell - La mia famiglia e altri animali (The Durrells) 3

Nel primo episodio della terza stagione La famiglia scopre che Leslie ha tre amiche, Louisa ha un’idea per aiutarlo a sceglierne una. Gerry aggiunge alla sua collezione di animali, Larry si ferisce una gamba e la zia Hermione arriva a Corfù per rimanere permanentemente.

Nel secondo episodio della terza stagione Dopo che Larry scopre che zia Hermione è morta nel sonno, le viene dato un bizzarro servizio commemorativo organizzato da Margo prima che Louisa e Larry scortino il corpo in Inghilterra. Leslie è scioccata nell’apprendere che ha impregnato Daphne, una delle sue ex fidanzate, e fa un compromesso quando suo padre chiede un matrimonio da fucile, anche se Margo si ritrova a soccombere al persistente Zoltan.

Nel terzo episodio della terza stagione Louisa e i suoi cugini stabili partecipano al funerale di zia Hermione nella piovosa Bournemouth, che Larry manca, rimanendo con un gruppo di artisti boemi – incluso l’autore Henry Miller – a Londra. Louisa decide di seguirlo e presto si ritrova al centro dell’attenzione prima che la coppia ritorni a Corfù. Qui scoprono che Gerry ha salvato un asino maltrattato e il tentativo del neo nominato poliziotto Leslie di scacciare i predoni ha quasi rovinato il rapporto di Margo con Zoltan.

Nel quarto episodio della terza stagione Larry porta a casa un ospite reale da un viaggio ad Atene. Louisa è felice di avere un principe, ma si ritrova con un ospite meno gradito: il Capitano Creech. Gerry ha un’intervista con una scuola locale che divide i due ospiti.

Nel quinto episodio della terza stagione Spiros è assediata da un’affascinante famiglia italiana che è recentemente arrivata sull’isola, lasciando Louisa gelosa dei suoi nuovi vicini. Margo è incantata dalla figlia maggiore. Larry si unisce ai vigili del fuoco e Gerry si innamora.

Nel sesto episodio della terza stagione Louisa organizza una festa per il tredicesimo compleanno di Gerry, ma è una faccenda serena e Gerry non apprezza i giochi dei bambini, si fa beffe di sua madre prima di uscire. Spiros è anche infelice perché sua moglie lo ha lasciato e il dottor Petrides è stufo degli ospiti che chiedono di diagnosticare i loro disturbi. Larry ravviva le cose con una conga e, nonostante un’infestazione di zanzare, la serata si conclude con una nota di riconciliazione.

 Nel settimo episodio della terza stagione Louisa è un po ‘allarmata dall’arrivo dell’autore nudista Henry Miller sull’isola e preoccupato per Spiros, che si sta trascurando. Decide di tirarlo fuori dal suo isolamento autoimposto. Tutta la famiglia è indignata quando Sven viene imprigionato per omosessualità, ma Louisa escogita un modo per liberarlo prima che sua cugina Basil arrivi con buone notizie sulla volontà di zia Hermione.

Nell’ottavo episodio della terza stagione Volendo evitare la sua casa depressa e vuota, Spiros trascorre la maggior parte del tempo a casa dei Durrells. Louisa non si lamenta, vuole solo che sia felice e che i due si avvicinino. In città, Larry incontra Elena, una bellissima ed esotica giovane donna che, insieme alla sua amica, la donna barbuta, fa parte del circo viaggiante. Elena rivela di essere una contorsionista e dopo aver eseguito alcune delle sue mosse, Larry si innamora rapidamente. Desiderosi di mettersi in gioco, Louisa e Spiros aiutano il circus a fare affari, mentre Margo inizia a provare un atto molto rischioso e …

La seconda stagione di I Durrell – La mia famiglia e altri animali (The Durrells)

I Durrell - La mia famiglia e altri animali (The Durrells) 2

Nel primo episodio della seconda stagione Sentendo il pizzico finanziario, Louisa cerca di raccogliere fondi al mercato e attira l’attenzione di un gentiluomo inglese in visita. Gerry escogita un piano per allevare lontre. Leslie spara accidentalmente a Roger.

Nel secondo episodio della seconda stagione Il romanzo di Larry è stato pubblicato in Inghilterra, ma sua madre è più interessata alla cottura di alimenti per il mercato. Leslie decide di avviare un’attività in proprio dopo aver sentito come Pavlos produce il proprio liquore.

Nel terzo episodio della seconda stagione Louisa sta lottando per adattarsi a Larry che se ne va, rendendola consapevole del fatto che un giorno tutti i suoi figli lasceranno casa. Presta attenzione al vento che intraprende una relazione con Hugh.

Nel quarto episodio della seconda stagione Larry ritorna nella villa di famiglia a causa della parotite, ma anche questo non rimanda la visita della zia prepotente Hermione. È accompagnata da un medium che afferma di aver preso contatto con il defunto marito di Louisa.

Nel quinto episodio della seconda stagione Hugh organizza una partita di cricket per riunire tutti. Spiro dice a Louisa che ha un gusto terribile negli uomini. Larry scopre che Vasilia vuole far progredire la loro relazione più velocemente del previsto.

Nel sesto episodio della seconda stagione Quando la figlia di Lugaretzia va in travaglio Larry viene mandato a prendere il dottor Petrides, ma ha le mani piene per consegnare il proprio figlio. Theo e Gerry fanno una scoperta nella tana. Margo è felice che due uomini stiano litigando per lei.

La prima stagione di I Durrell – La mia famiglia e altri animali (The Durrells)

La prima stagione di I Durrell - La mia famiglia e altri animali (The Durrells)

Nel primo episodio della prima stagione Nel 1935, la madre di Bournemouth assediata Louisa Durrell decide di sradicare la sua famiglia problematica e di costruire una nuova vita sull’isola greca di Corfù. Tuttavia, presto scoprono che la vita dell’isola presenta i suoi problemi.

Nel secondo episodio della prima stagione Theo e il suo vicino Sven devono mettere alla prova le loro rudimentali abilità mediche quando Larry Durrell si ammala pericolosamente. Spiros porta alla famiglia alcune buone notizie che possono alleviare le loro preoccupazioni finanziarie.

Nel terzo episodio della prima stagione Margo è molto orgogliosa del suo nuovo lavoro all’ambulatorio, ma capisce dove sta il suo più grande talento. Louisa si chiede se ha commesso un errore nel portare la sua famiglia a Corfù quando Gerry fa amicizia con un detenuto.

Nel quarto episodio della prima stagione Leslie è accusato di rapina a mano armata, costringendo Louisa ad agire drasticamente per salvarlo. Margo fa brillare un giardiniere alla Villa e la famiglia si rende conto della portata della passione di Gerry per gli animali.

Nel quinto episodio della prima stagione La famiglia viene visitata da una zia prepotente che esprime la sua disapprovazione per l’intera famiglia quando la fidanzata di Larry visita. Sven fa un’offerta a Louisa, Margo si innamora e Gerry acquisisce alcune civette.

Nel sesto episodio della prima stagione Mentre i Durazzo si preparano per una celebrazione, Margo è determinato a convincere la contessa solitaria Mavrodaki a partecipare. Sven fa una buona impressione e Gerry considera di liberare i suoi animali allo stato brado.

 

I Due volti di gennaio: Trailer italiano con Viggo Mortensen e Kirsten Dunst

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I due volti di Gennaio filmGuarda il Trailer italiano del film  I Due volti di gennaio con Viggo Mortensen, Kirsten Dunst e Oscar Isaac, diretto dallo sceneggiatore di Drive, Hossein Amini, tratto dall’omonimo romanzo di Patricia Highsmith, che arriverà in Italia a ottobre con Videa.

http://youtu.be/vTXmByvAAgY

recia 1962. Tre esistenze si incrociano in un torbido triangolo: quella di Chester (Viggo Mortensen), elegante e carismatico consulente d’affari americano, di sua moglie Colette (Kirsten Dunst), giovane seducente e inquieta, e di Rydal (Oscar Isaac), una guida turistica in fuga dai fantasmi del passato. Tra le rovine del Partenone, Rydal resta affascinato dalla bellezza di Colette e impressionato dalla ricchezza e raffinatezza del marito. Ma non tutto è come sembra: l’apparente affabilità di Chester nasconde un labirinto di segreti, sangue e bugie. Gli eventi prendono una piega sinistra e, dopo un omicidio, in un crescendo di tensione e mistero, nessuno dei tre avrà più sotto controllo le proprie emozioni e i propri istinti…

Tratto dall’omonimo romanzo di Patricia Highsmith (pubblicato da Bompiani) autrice de Il talento di Mr RipleyI DUE VOLTI DI GENNAIOè un thriller diretto magistralmente dallo sceneggiatore di Drive, Hossein Amini, e dai produttori de La talpa.

I due volti di Gennaio: recensione del film

I due volti di Gennaio: recensione del film

Arriva al cinema I due volti di gennaio il film diretto da Hossein Amini, con Viggo Mortensen e Oscar Isaac.

All’inizio degli anni ‘60 l’affascinate consulente d’affari Chester e la seducente moglie Colette, durante una vacanza in Grecia, fanno la conoscenza del misterioso Rydal, una guida turistica che sembra nascondere un nebuloso passato. Fra il giovane e la donna subito si instaura un’attrazione latente che non manca di suscitare la gelosia del marito, il quale sembra anch’egli avere dei pericolosi segreti alle spalle. Una sera, dopo essersi reso responsabile dell’omicidio accidentale di un uomo, Chester chiede aiuto a Ryndal per risolvere la questione, trascinandolo con se in un vortice di pericolo e di menzogne che legheranno a filo dopo il destino dei due uomini.

Ispirandosi al romanzo omonimo di Patrice Highsmith ed attingendo palesemente dalle atmosfere retrò del cinema noir, con I due volti di Gennaio l’esordiente Hossein Amini lascia la penna da sceneggiatore e si cimenta direttamente con la regia di I due volti di Gennaio, una pellicola di torbidi segreti e spionaggio veccia maniera che si dimostra ampiamente debitrice delle atmosfere hitchockiane di capolavori come L’uomo che sapeva troppo e Delitto per delitto, senza però mancare di dimostrare una sorprendente dose di originalità narrativa e ben dosate prove di eccellente regia. La sceneggiatura, scritta dallo stesso regista iraniano, si muove sulle direttrici del thriller puro mescolato con venature di poliziesco anni ’30 in cui tutti tipi del genere, come il ritorno del passato, il mistero sepolto e la catena di colpa, tornano puntualmente alla luce, mostrandosi però sotto la fresca lente di un ritmo serrato e colpi di scena non propriamente originali ma di solida coerenza.

Il fascinoso Chester, interpretato da un pacato e nebuloso Viggo Mortesen che richiama il classico antieroe hard-boiled, si presenta in una facciata di opulenza e brillante sicurezza, quando in realtà dietro di se trascina le scorie di un’esistenza criminosa e tutt’altro che impeccabile. Ryndal incarna il suo alter-ego giovanile, un ragazzo dedito all’imbroglio ma non ancora contaminato dal vero male che si annida dietro le proprie azioni, il tutto grazie anche al tipico fascino indecifrabile di Oscar Isaac. Colette infine, spogliata dagli attributi di femme fatale, appare con le sinuose sembianze di un’eloquente Kristen Dunst, giovane piena di vita che non si sforza troppo di celare la sua attrazione verso il nuovo bel tenebroso.

Amini regge bene le fila di un racconto in cui niente è come appare, dove il binomio sodalizio-tradimento si esplicita in un legame inossidabile fra i due protagonisti, i quali si trovano a dipendere l’uno dall’altro per poter sopravvivere alle loro azioni, frutto dell’intenzione ma soprattutto del fato. I due volti di Gennaio è incalzante e ben confezionato, dedicato agli amanti del vecchio cinema di genere ma anche a coloro che vogliono godersi una storia classica in cui attrazione, colpa e suspence finiscono per viaggiare assieme, legati a filo doppio.

I Due Volti di Gennaio: clip e featurette con Viggo Mortensen

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I Due Volti di Gennaio: clip e featurette con Viggo Mortensen

I due volti di Gennaio film

Sono state pubblicate online una nuova clip e una featurette del film  I Due volti di gennaio con Viggo Mortensen, Kirsten Dunst e Oscar Isaac, diretto dallo sceneggiatore di Drive, Hossein Amini, tratto dall’omonimo romanzo di Patricia Highsmith, che arriverà in Italia a ottobre con Videa. Ecco la clip:

Protagonista della featurette è invece Viggo Mortensen:

Grecia 1962. Tre esistenze si incrociano in un torbido triangolo: quella di Chester (Viggo Mortensen), elegante e carismatico consulente d’affari americano, di sua moglie Colette (Kirsten Dunst), giovane seducente e inquieta, e di Rydal (Oscar Isaac), una guida turistica in fuga dai fantasmi del passato. Tra le rovine del Partenone, Rydal resta affascinato dalla bellezza di Colette e impressionato dalla ricchezza e raffinatezza del marito. Ma non tutto è come sembra: l’apparente affabilità di Chester nasconde un labirinto di segreti, sangue e bugie. Gli eventi prendono una piega sinistra e, dopo un omicidio, in un crescendo di tensione e mistero, nessuno dei tre avrà più sotto controllo le proprie emozioni e i propri istinti…

Tratto dall’omonimo romanzo di Patricia Highsmith (pubblicato da Bompiani) autrice de Il talento di Mr RipleyI DUE VOLTI DI GENNAIO è un thriller diretto magistralmente dallo sceneggiatore di Drive, Hossein Amini, e dai produttori de La talpa.

Fonte: BadTaste

I due volti di Gennaio: character poster di Viggo Mortensen e Kirsten Dunst

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Arrivano i character poster de I due volti di Gennaio,  il nuovo film con Viggo Mortensen, Kirsten Dunst e Oscar Isaac, diretto dallo sceneggiatore di Drive, Hossein Amini, tratto dall’omonimo romanzo di Patricia Highsmith, che arriverà in Italia a ottobre con Videa. [nggallery id=880]

I due volti di Gennaio filmGrecia 1962. Tre esistenze si incrociano in un torbido triangolo: quella di Chester (Viggo Mortensen), elegante e carismatico consulente d’affari americano, di sua moglie Colette (Kirsten Dunst), giovane seducente e inquieta, e di Rydal (Oscar Isaac), una guida turistica in fuga dai fantasmi del passato. Tra le rovine del Partenone, Rydal resta affascinato dalla bellezza di Colette e impressionato dalla ricchezza e raffinatezza del marito. Ma non tutto è come sembra: l’apparente affabilità di Chester nasconde un labirinto di segreti, sangue e bugie. Gli eventi prendono una piega sinistra e, dopo un omicidio, in un crescendo di tensione e mistero, nessuno dei tre avrà più sotto controllo le proprie emozioni e i propri istinti…

Tratto dall’omonimo romanzo di Patricia Highsmith (pubblicato da Bompiani) autrice de Il talento di Mr RipleyI DUE VOLTI DI GENNAIOè un thriller diretto magistralmente dallo sceneggiatore di Drive, Hossein Amini, e dai produttori de La talpa.

I due presidenti: recensione del film con Michael Sheen

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I due presidenti: recensione del film con Michael Sheen

In I due presidenti nella seconda metà degli anni anni ’90, la Socialdemocrazia aveva raggiunto il suo massimo livello di potere, grazie a due leader politici al governo rispettivamente delle due principali superpotenze dell’epoca: Bill Clinton, Presidente degli Stati Uniti, e Tony Blair, Primo Ministro del Regno Unito. L’attuale recessione economica era ancora lontana, la Cina e l’India erano solo agli inizi della loro incredibile ascesa capitalista, il terrorismo islamico non era ancora esploso.

Il Mondo occidentale sembrava avere saldamente tra le mani il controllo sul resto del Mondo, trascinato da quei due Paesi i cui leader furono invidiati e imitati dai partiti di sinistra degli altri Paesi europei. A raccontarci tutto ciò ci pensa il lungometraggio di Richard Loncraine – regista inglese con altri 12 film all’attivo – dal titolo: “I due Presidenti”(titolo originale “The Special relationship”). Per la parte di Clinton, Loncraine si è affidato a Dennis Quaid, 56 anni, attore con un curriculum di ben 60 film: in quelli di esordio ha interpretato ruoli di personaggi in precario equilibrio morale; poi arrivò l’anoressia che lo ha tormentato nella prima metà anni ’90, fermando temporaneamente anche la sua carriera. Per poi ritornare soprattutto in film di fantascienza e visionari. Il ruolo di Blair, invece, Loncraine lo ha affidato a Michael Sheen.

I due presidenti: il film

I due Presidenti

Attore che malgrado la giovane età (41 anni) ha già ben 21 film alle spalle, più altri 5 in uscita (tra cui appunto il presente).  In realtà, Michael Sheen ha già interpretato altre due volte il ruolo di Blair, diretto però da Stephen Frears, il quale ha dedicato al leader britannico “The Deal” e “The Queen”. Del resto, Sheen ha avuto a che fare anche con altri presidenti americani, come in “Frost vs Nixon”, dove interpretò il giornalista “scomodo” Frost. I due Presidenti racconta il rapporto tra i due leader come fosse una relazione sentimentale, nella quale il delfino Tony s’infatua del più vecchio ed esperto Bill. Prende a vestirsi come lui, lo cerca al telefono nel cuore della notte, gli parla dal bagno, quasi in clandestinità, o dal talamo; pende irrazionalmente dalle sue labbra e gli si dichiara apertamente, citando la Bibbia, nel momento del bisogno.

Dall’altra parte dell’oceano, anche Clinton commenta con la consorte il fascino del nuovo alleato. Ma l’idillio tra i due subisce una brusca interruzione, causa lo scandalo Lewinsky che investe Clinton, e la successiva guerra in Kosovo, operazione militare che segna lo strappo definitivo.   Blair pugnalerà “alle spalle” l’amico-modello Clinton, con un discorso pubblico inaspettato, niente meno che sul suolo americano. Il modo in cui sono dipinti i due leader politici da questo film, è alquanto desolante e imbarazzante.

Blair viene bocciato dal punto di vista morale e politico, forse per aver seguito fin troppo Clinton. Un atteggiamento che sarà ancora più evidente con George Bush. Mentre il secondo è irriso dal punto di vista estetico, apparendo Quaid più un macchiettista e un caratterista, anziché un attore che interpreta seriamente e in modo coinvolgente il Presidente degli Usa. Ma in fondo, entrambi i giudizi che emergono sono forse quelli che gli americani e gli inglesi hanno provato verso i loro leader. Non a caso, il consenso nei confronti dei due calò visibilmente.

I due Papi: Jonathan Pryce e Anthony Hopkins nel nuovo film Netflix

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Anthony Hopkins e Jonathan Pryce sono i protagonisti di I due Papi, il nuovo film del regista candidato all’Oscar Fernando Meirelles.

Fernando Meirelles, regista nominato all’Oscar per “City of God”, e lo sceneggiatore tre volte candidato all’Oscar Anthony McCarten, raccontano la storia intima di uno dei passaggi di potere più drammatici degli ultimi duemila anni.

Il film arriverà in cinema selezionati dal 2 Dicembre. I due Papi in streaming su Netflix dal 20 Dicembre.

I due Papi: trailer

I due Papi: trama

Frustrato dalla direzione intrapresa dalla Chiesa, il cardinale Bergoglio (Jonathan Pryce) chiede a Papa Benedetto (Anthony Hopkins) il permesso di dimettersi. Di fronte al rischio di  scandalo e al dubbio, Papa Benedetto convoca invece il suo critico più duro, nonché suo futuro successore a Roma, per rivelare un segreto destinato a scuotere le fondamenta della Chiesa Cattolica. Dietro le mura Vaticane, inizia una lotta tra tradizione e progresso, senso di colpa e perdono. Questi due uomini molto diversi affrontano il loro passato per trovare un terreno comune e costruire il futuro di un miliardo di fedeli in tutto il mondo.

I due papi: le differenze tra il film e la storia vera

I due papi: le differenze tra il film e la storia vera

Diretto da Fernando Meirelles (autore di City of God), il film di Netflix I due papi immagina una serie di incontri tra Papa Benedetto XVI Papa Francesco, ma così facendo la vera storia viene in parte distorta. Fin dal suo annuncio, il film è stato al centro delle attenzioni, in gran parte per via della sua idea originale, del clamore suscitato dagli attori Anthony Hopkins e Jonathan Pryce (entrambi molto somiglianti ai veri Joseph Ratzinger e Jorge Bergoglio) e alle implicazioni contenutistiche di un simile racconto.

Basandosi su una sua opera teatrale, lo sceneggiatore Anthony McCarten ha infatti ipotizzato una serie di conversazioni tra le due figure di spicco della Chiesa cattolica, ciascuna con punti di vista apparentemente opposti sulle necessità e le agende dell’istituzione. Benedetto XVI è un tradizionalista intransigente che viene visto come una reliquia del passato, mentre Papa Francesco, un gesuita che dà la priorità a una vita pacifica di assistenza ai poveri, ed è considerato ciò di cui la Chiesa ha bisogno per rimanere rilevante nel XXI secolo.

È certamente un concetto intrigante, che dà vita anche a interessanti quesiti filosofici che costituiscono la parte più importante del film. I due papi, però, è dunque più una metafora che un biopic, un film che letteralizza i problemi del cattolicesimo nell’era attuale attraverso i due uomini che molti vedono come rappresentanti del cambiamento di paradigma dal vecchio al nuovo. Il grande interrogativo per gli spettatori, tuttavia, è quanto della vera storia dei due papi venga mostrato nel film.

Gli incontri tra i due papi sono avvenuti davvero?

Queste due figure reali di grande importanza per milioni di cattolici in tutto il mondo sono dunque usate in I due papi più come strumenti metaforici per porre domande filosofiche più importanti sulla Chiesa che altro. Se visto come tale, il film ha molto più senso che se lo si vede come un semplice biopic. Papa Benedetto XVI, ad esempio, non ha mai incontrato il cardinale Bergoglio per discutere del suo ritiro o per incoraggiarlo a proporsi come prossimo candidato al papato. Questo è stato interamente inventato da McCarten.

L’incontro, come mostrato ne I due papi, è anche mostrato come una scusa per Bergoglio per cercare di presentare le sue dimissioni da vescovo, cosa che Benedetto nega ripetutamente. Questo viene rivelato come se Bergoglio volesse allontanarsi dalle sollecitazioni della Chiesa, ma in realtà tutti i vescovi devono farlo. L’articolo 401.1 del Codice di diritto canonico di rito latino afferma che “un vescovo diocesano che abbia compiuto il settantacinquesimo anno di età è invitato a offrire le proprie dimissioni dall’ufficio al Sommo Pontefice, il quale, tenendo conto di tutte le circostanze, provvederà di conseguenza”.

Come ha notato l’American Magazine, è possibile che Papa Benedetto e Bergoglio si siano incontrati in Vaticano, ma non come mostra I due Papi. È infatti più probabile che ciò sia avvenuto quando i vescovi argentini hanno effettuato le loro visite “ad limina”. Si tratta di visite regolari e obbligatorie in Vaticano, in cui i vescovi possono riferire sullo stato delle loro diocesi. Prima delle dimissioni di Benedetto XVI, è dunque improbabile che ci siano stati incontri come quelli mostrati nel film, dove i due uomini passano molto tempo insieme, anche in occasioni informali.

Il divario tra i due esisteva davvero?

I due Papi film 2019

La narrazione generalmente accettata che circonda i papi Benedetto XVI e Francesco è che essi rappresentavano le due parti della Chiesa cattolica: I tradizionalisti e i modernisti. Ratzinger è stato visto come il teologo della vecchia scuola, di stampo fortemente conservatore, che sosteneva il ritorno ai valori fondamentali del cristianesimo nella vita quotidiana, soprattutto di fronte al crescente secolarismo mondiale. Bergoglio, al contrario, è stato visto come l’uomo del popolo, il gesuita che ha rifiutato le ricchezze spesso oscene della Chiesa a favore di una vita semplice e di un approccio più pratico al papato.

Ne I due papi, Benedetto nota spesso come Bergoglio sia in disaccordo con le sue posizioni, sia pubblicamente che privatamente, e si indigna in particolare per il suo stile di vita più sfarzoso. Il mandato di Benedetto come Papa è visto nel film come un periodo di crescente irrilevanza nell’era moderna e intriso di scandali, come lo scandalo delle fughe di notizie in Vaticano, in cui i documenti trapelati hanno esposto la presunta corruzione e le lotte di potere all’interno della Chiesa. Paolo Gabriele, che dal 2007 era il maggiordomo personale del Papa, è stato infine arrestato dalla polizia vaticana e riconosciuto colpevole di furto.

Sebbene i due differiscano su alcune questioni importanti e sull’approccio al papato, le loro differenze sono più radicate nella teologia che nei compiti attivi dell’incarico. Come ha osservato il Catholic Herald, “Papa Francesco non ha inclinazioni teologiche opposte [a quelle di Benedetto], quanto piuttosto uno scarso interesse per la teologia, se non come strumento di politica ecclesiastica”. In breve, I due papi, poiché si concentra più sull’uso di questi uomini come tramite per questioni più grandi che nel raccontare la loro verità, non si preoccupa delle politiche più profonde e intricate del cattolicesimo.

Questo non è certo un male. Trasformare tutto questo in un film sarebbe probabilmente un’insopportabile forzatura e non sarebbe qualcosa che il pubblico in generale è desideroso di vedere. I due papi riflette anche una percezione più ampia della Chiesa: Francesco è generalmente più popolare di Benedetto ed è visto come un passo avanti, indipendentemente dal fatto che lo sia davvero. Tuttavia, le differenze tra i due sono diverse e più complesse rispetto a quelle mostrate nel film.

La vera storia dietro I due papi

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Come già detto, I due papi in genere non si preoccupa di aderire strettamente alla verità, quanto di raccontare una storia di interesse teologico che sia vera nello spirito. Ci comunque momenti reali sparsi per tutto il film. Bergoglio è da sempre un tifoso della squadra di calcio del San Lorenzo, ma non ha mai visto la Germania battere l’Argentina ai Mondiali con Benedetto. Benedetto, invece, ha comunicato per primo la sua decisione di dimettersi al suo segretario personale, mons. Georg Gänswein, a suo fratello, padre Georg Ratzinger, e al cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio, e non a Bergoglio, e la decisione sarebbe stata presa interamente da lui.

Un po’ di tempo viene dedicato poi al passato di Bergoglio in Argentina e al suo coinvolgimento durante la Guerra Sporca del Paese, dove fu accusato di non aver fatto abbastanza per opporsi al governo dittatoriale. È interessante notare che viene dedicato molto tempo al passato di Bergoglio e pochissimo a quello di Ratzinger, anche se il suo coinvolgimento nella Gioventù hitleriana viene citato in modo derisorio in un paio di occasioni. La questione delle scarpe di Benedetto è invece diventata uno strano punto di discussione durante il suo papato, che è arrivato a simboleggiare il suo contrasto con lo stile di vita semplice predicato e praticato da Bergoglio.

Come osserva il Catholic Herald: “Benedetto ha indossato le scarpe rosse quasi per ricordare a se stesso l’ufficio in cui era entrato, mentre Papa Francesco ha continuato a indossare le sue vecchie scarpe perché ha un amico in Argentina che ha fatto e riparato le sue scarpe per 40 anni”. Nella misura in cui il contrasto tra le calzature è indicativo di qualcosa, è del modo in cui entrambi gli uomini si sentono a disagio con l’ufficio. Sarebbe interessante analizzare l’effetto che il loro disagio con l’ufficio ha sul loro modo di condurlo”.

Il modo migliore di guardare I due papi potrebbe dunque essere quello di considerarlo come una fantasia che concretizza una serie di discussioni e ipotesi relative a questi temi. Si tratta di un film di idee che presenta un futuro brillante per una delle istituzioni più potenti del pianeta. Ci sono problemi enormi con questo approccio – la Chiesa cattolica non ha esattamente bisogno di una trasformazione cinematografica e certi argomenti non sono adatti a conversazioni esclusivamente astratte – ma così com’è, non è difficile capire perché I due papi abbia conquistato scettici e credenti.

I draghi più forti di Game of Thrones e di House of The Dragon, in ordine di importanza

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Già solo dal titolo, ci si aspetta che la serie HBO House of The Dragon sia ricca di bestie volanti sputafuoco… e di certo lo è. La serie è incentrata sulla sanguinosa guerra civile tra i membri della famiglia reale Targaryen, nota come Danza dei Draghi, e nel corso delle prime due stagioni dello show, praticamente tutti combattono in cima a enormi e pericolosi draghi, ognuno dei quali risponde solo al proprio cavaliere giurato. A volte, a dire il vero, può essere difficile distinguere tutte queste massicce armi nucleari occidentali, per non parlare dei tre draghi cavalcati dalla Daenerys Targaryen di Emilia Clarke nella serie originale di Game of Thrones.

House of The Dragon inizia la sua storia quasi 200 anni prima della nascita di Daenerys e offre al pubblico un numero di draghi decisamente superiore a quello della serie che ha dato il via alla storia; tuttavia, ci si potrebbe chiedere: quanto sono potenti i draghi in questa narrazione e qual è il più potente? Dai tre destrieri di Daenerys che hanno fatto il loro debutto in Game of Thrones fino ai potenti draghi visti in House of The Dragon, ecco cinque delle bestie alate più forti di tutto il Westeros, classificate.

Viserion & Rhaegal

Viserion & Rhaegal

House of The Dragon potrebbe ospitare un numero maggiore di draghi rispetto a “Game of Thrones”, ma questo non significa che i tre draghi di “Game of Thrones” non fossero incredibilmente forti. Torneremo su Drogon, il più grande dei tre, più avanti, ma per ora diamo un’occhiata a Viserion e Rhaegal, i draghi dorati e verdi (rispettivamente) che si schiudono insieme al loro fratello rosso Drogon dopo che Daenerys ha portato tre uova di drago apparentemente dormienti nel fuoco. Quando risorge dalle ceneri, i tre draghi sono minuscoli e hanno bisogno di protezione, ma crescono molto rapidamente… e anche se Drogon è più potente dei suoi fratelli, loro non sono esattamente dei fannulloni.

Sfortunatamente, Viserion e Rhaegal finiscono rinchiusi nelle viscere di Mereen dopo che le abitudini di caccia di Drogon causano la morte di un bambino sotto la sorveglianza di Daenerys, ma quando emergono si dimostrano formidabili perché la loro “madre” Daenerys li affianca su Drogon. Viserion riceve un tragico aumento del suo potere complessivo alla fine della settima stagione dello show, quando viene ucciso e poi rinasce per mano del Night King, che lo trasforma in un drago di ghiaccio zombie abbastanza potente da aprire un varco nella Barriera che protegge i Sette Regni dall’estremo Nord. Per quanto riguarda la morte stranamente improvvisa di Rhaegal (ucciso da un colpo di scorpione sparato dall’Euron Greyjoy di Pilou Asbæk nell’ottava stagione), ciò non è tanto indicativo della sua potenza complessiva quanto del fatto che gli showrunner avevano fretta.

Caraxes

Daemon Caraxes House of the Dragon

Con un soprannome come “Wyrm del sangue”, probabilmente non sorprende che Caraxes, il destriero cavalcato dal principe Daemon Targaryen (Matt Smith) in House of The Dragon, sia entrato in questa lista. Caraxes, un drago decisamente massiccio e con molte esperienze di battaglia, è stato precedentemente cavalcato dal principe Aemon Targaryen (figlio del re Jaehaerys I Targaryen e della regina Alysanne Targaryen), il che significa che quando Daemon è salito in sella, Caraxes era già piuttosto formidabile.

All’inizio di House of The Dragon, Daemon va in guerra per suo fratello Re Viserys I Targaryen (Paddy Considine) in una zona marittima contesa nota come le Pietre dei Passi, e lo show fa di tutto per mostrare momenti in cui Daemon e il suo drago lavorano in tandem per annientare assolutamente i loro nemici. In “Fuoco e sangue”, il materiale di partenza scritto da George R.R. Martin, l’autore nota che Daemon e sua nipote-moglie Rhaenyra Targaryen (Emma D’Arcy nella serie) hanno entrambi draghi potenti, ma che Caraxes non è esattamente un principiante quando si tratta di guerra: “Caraxes, in particolare, era temibile e non era nuovo al sangue e al fuoco dopo le Pietre del Passo”. Non solo Daemon e Caraxes sono due combattenti leggendari, ma sono anche spietati e crudeli quando si tratta di combattere; con il proseguimento di “House of the Dragon”, probabilmente vedremo di più sull’abilità di Caraxes nel combattimento.

Vermithor

house of the dragon matt-smith-vermithorjpg

La prima apparizione di Vermithor in House of The Dragon è stata una breve puntata del finale della Stagione 1, ma ha sicuramente lasciato il segno… ed è importante sapere quanto sia potente questa bestia. In quell’episodio, “La Regina Nera”, Daemon si reca nelle profondità più oscure di Roccia del Drago, dove lui e la Squadra Nera di Rhaenyra hanno preso dimora, e inizia a cantare una misteriosa canzone nell’antica lingua dell’Alto Valyriano. Mentre lo fa, un drago massiccio emerge dalle tenebre e si avvicina a Daemon in un modo non particolarmente amichevole… ma non significa che il drago attacchi mentre Daemon lo affronta. Questo è importante, perché Vermithor, che è nato quando Re Jaehaerys I era in vita e da allora è rimasto ibernato sotto Roccia del Drago, è incredibilmente vecchio e forte.

Questo ci porta alla seconda stagione, quando Rhaenyra mette alla prova alcuni potenziali cavalieri dei draghi vicino alla tana di Vermithor sotto Roccia del Drago… e il drago arriva giusto in tempo per fare un barbecue ad alcuni malcapitati. Quando gli viene presentato Hugh Hammer (Kieran Bew) – che si dice sia il figlio a lungo perduto della principessa Saera Targaryen, una delle tante figlie di Jaehaerys I – Vermithor trova il suo prossimo cavaliere, il che significa sicuramente che vedremo più potenza di Vermithor quando arriverà la terza stagione.

Drogon

Drogon

Non si può stilare una classifica dei draghi più forti di Game of Thrones e House of The Dragon senza includere il destriero più grande e distruttivo di Daenerys Targaryen, Drogon. Chiamato così in onore del suo defunto marito Khal Drogo (Jason Momoa), Drogon è chiaramente il drago preferito di Daenerys, visto che lo cavalca più spesso; è anche l’unico a sopravvivere fino alla fine della serie dopo che i suoi fratelli Rhaegal e Viserion sono stati abbattuti dai già citati cattivi Euron Greyjoy e il Re della Notte.

Drogon è un ariete assoluto, soprattutto con Daenerys a cavalcarlo: certo, la sua tendenza ad appiccare il fuoco prima e a fare domande poi le si ritorce contro in modo piuttosto spiacevole quando saccheggia Approdo del Re anche dopo che si è arreso, ma per la maggior parte di “Game of Thrones”, non c’è dubbio che i fan si siano divertiti a vedere Drogon e Daenerys decimare i loro nemici. (Un giovane Drogon che dà fuoco a un malvagio padrone di schiavi, al comando di Daenerys, durante la terza stagione, è certamente uno dei momenti più belli della serie). È innegabile che Drogon abbia una notevole potenza di fuoco letterale, e in effetti nella serie si arriva a un punto in cui inizia a sembrare un “deus ex drago”… ma ancora una volta, non si può parlare di draghi super-forti senza menzionare Drogon.

Vhagar

Vhagar in House of the Dragon

Ci dispiace, Drogon. C’è solo un drago che può essere in cima a questa lista, ed è Vhagar, descritto in modo lusinghiero come una “vecchia b*tch” da Daemon all’inizio della seconda stagione della House of The Dragon. Uno dei draghi più antichi visti nellaHouse of The Dragono in “Game of Thrones”, Vhagar fu cavalcata per la prima volta da Visenya Targaryen, regina di Aegon il Conquistatore, e quando la vediamo nella prima stagione di House of The Dragon, appartiene a Lady Laena Velaryon (Nanna Blondell). Purtroppo, quando Laena ha delle complicazioni durante il parto, decide di voler morire come cavaliere del drago invece che nella sua sala parto e si auto-immola con l’aiuto di Vhagar; dopo di che, il drago dovrebbe passare alla figlia maggiore. Ma la situazione non si risolve.

In realtà, il giovane principe Aemond Targaryen (Leo Ashton) sale su Vhagar e la doma, rubandola di fatto. Per questo perde un occhio dopo una colluttazione tra i figli dei Targaryen e dei Velaryon, ma Aemond pensa che ne valga la pena… come dice a sua madre Alicent Hightower (Olivia Cooke), ha perso un occhio ma ha guadagnato un drago. Da adulto, Aemond – ora interpretato da Ewan Mitchell – usa Vhagar come arma di distruzione di massa, uccidendo con la bestia suo nipote Lucerys Velaryon (Elliot Grihault) e sua zia, la principessa Rhaenys Targaryen (Eve Best), insieme ai rispettivi draghi. Vhagar è, senza dubbio, il drago più forte che abbiamo visto in entrambe le serie ambientate a Westeros.

I doppi sensi nascosti nei film Disney/Pixar

I doppi sensi nascosti nei film Disney/Pixar

Disney vuol dire casa, famiglia, affetto e infanzia. Si addice particolarmente al periodo natalizio e alle serate davanti al camino. Ma avete mai colto nei film Disney battute sagaci o inappropriate per i più piccoli?

Ecco i doppi sensi nascosti nei film Disney/Pixar:

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I Doni della Morte: parte II uscirà due giorni prima in Italia!

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Harry_Potter_e_i_doni_della_morte

Harry Potter e i Doni della Morte: parte II arriverà in Italia due giorni prima che negli USA. Ad annunciarlo è la pagina facebook ufficiale della Warner Bros, che è stata aggiornata con una lista delle date di uscita internazionali del film. Quella di Harry Potter è fissata per il 13 luglio, quindi così come gli ultimi episodi usciti al cinema, il film arriverà nelle sale di mercoledì.

I dodici passi di Mark Ruffalo, Tim Robbins e Josh Gad

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Mark Ruffalo, tornato in se dopo l’interpretazione di Hulk, ha completato di girare Thanks for Sharing. Il debutto alla regia di Stuart Blumberg è una commedia ambientata nella Grande Mela, dove i protagonisti, Adam, Mike e Neil, sono tutti in terapia per sesso dipendenza.

La terapia consiste nei “famosi” dodici passi in cui le tentazioni che offre New York saranno sempre in agguato e i protagonisti si sforzeranno di continuare a vivere una vita normale e impegnarsi in nuove relazioni più solide. Adam (Mark Ruffalo) cercherà la stabilità insieme a Phoebe (Gwyneth Paltrow), una donna indipendente che dopo aver rotto con un fidanzato alcolista si è ripromessa di aver chiuso con uomini del genere. Mike (Tim Robbins) è sposato con la fidanzata del liceo Dede (Pink) ed è così preso dal programma che man mano perde di vista le altre priorità. Ed infine c’è Neil (Josh Gad) che fa di tutto per garantire agli amici di aver superato i suoi problemi quando in realtà sembra non riesca a far a meno di alcuni vizi, come guardare sotto le gonne delle donne.

Stuart Blumberg ancora fresco di nomination ai Golden Globe con la miglior sceneggiatura per I ragazzi stanno bene e dopo aver scritto e prodotto Tentazioni d’amore con Edward Norton prova il salto dietro la macchina da presa. Ancora non si sa una data d’uscita e ora in fase di post-produzione.

Fonte: Collider

i Diversamente vivi al Museo del cinema di Torino

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dracul copia

Il Museo del cinema di Torino alla Mole Antonelliana dedica, fino al 9 gennaio prossimo, una mostra ad alcune dei personaggi più amati dalla Settima Arte, ma non inventati dal cinema, anzi presenti nelle culture di tutte le latitudini dai tempi più antichi: Diversamente vivi: zombi, vampiri, mummie e fantasmi omaggia il cinema, i fumetti e la televisione, non solo di genere horror, che hanno avuto per protagonisti questi quattro archetipi dell’immaginario. Con dietro la paura che i morti potessero tornare ed essere pericolosi per i vivi, ma anche con una forte carica romantica legata ad attrazioni impossibili (e la saga di Twilight, ultimo successo in ordine cronologico, presenta in pieno questa tematica), i vampiri, gli zombi, le mummie e i fantasmi hanno attraversato oltre un secolo di immaginario visivo, reincarnandosi in tante storie, di sangue e paura, ma anche di passione e da ridere.

I diari della motocicletta

I diari della motocicletta è un film del 2004 diretto da Walter Salles sulle avventure del giovane Ernesto “Che” Guevara, ispirato dai diari di viaggio Latinoamericana (Notas de viaje) dello stesso Guevara e Un gitano sedentario (Con el Che por America Latina), del compagno di viaggio del “Che”, Alberto Granado. È stato presentato in concorso al 57º Festival di Cannes.

Alberto Granado ed Ernesto Guevara sono due giovani studenti universitari argentini prossimi alla laurea. Il primo, prima di compiere 30 anni, invita il secondo a risalire il Sud America in motocicletta (una Norton 500 M18 del 1939 soprannominata “Poderosa II”). Un’impresa ardua, che quando si è ancora giovani e spensierati non è proibitiva. Comincia così una straordinaria avventura, con la moto che si guasta già dopo qualche mese, ma i due non demordono e con vari passaggi di fortuna, e spacciandosi per due medici-ricercatori, attraversano il Cile, il Perù, la Colombia, fino ad arrivare in Venezuela. Conosceranno tanta disperazione popolare e ingiustizia sociale. Un’esperienza profonda che li farà maturare moltissimo, al punto che in Ernesto crescerà una gran voglia di rendersi utile per quella gente; anche al costo di rinunciare alle proprie ambizioni personali. Quelle motivazioni lo consegneranno alla storia come il “Che”.

Con I diari della motocicletta, il regista brasiliano Walter Salles traspone sul grande schermo una vera leggenda. L’entusiasmo dei due, spinti dall’incoscienza e dalla voglia di esplorare quel Mondo a loro fisicamente così vicino ma tanto lontano nella percezione, è forte al punto da superare le molte avversità che un siffatto viaggio presenta: il clima spesso ostico, una motocicletta decadente come mezzo di trasporto, il procurarsi da mangiare, l’asma di Ernesto. Un viaggio che gli farà conoscere non solo le bellezze paesaggistiche del Sud America, ma anche la disperazione popolare. Il viaggio è raccontato con naturalezza, privato di qualsiasi ricerca sofisticata nel montaggio o nell’inquadratura. Il volto della gente segnato dalle malattie o dalla disperazione, e i paesaggi mozzafiato latino americani, rendono molto più di qualsiasi trucco registico.

Durante i titoli di coda è possibile apprezzare foto autentiche di Alberto e Ernesto durante il viaggio. Alberto Granado è scomparso pochi giorni fa, all’età di 88 anni.

Quinto film per Walter Selles, il quale ha esordito con il drammatico Arte mortale (1991), originale storia di stampo poliziesco e dal ritmo serrato, a cui segue il malinconico Terra estrangeira (Terra straniera, 1995). Ben evidenti in queste due prime pellicole sono le tematiche care al regista: l’attento studio della sceneggiatura che cura in prima persona, lo sguardo pensoso sulla realtà del suo paese, la scelta di personaggi «scomodi» e poco simpatici, le opzioni narrative fuori dal comune. Il successo in campo internazionale arriva con il lirico e triste Central do Brasil (1998, Orso d’oro a Berlino), storia della ricerca di un padre e acuta riflessione sui sentimenti umani.

Le pellicole successive non ottengono lo stesso successo e tranne qualche raro esempio – come il documentaristico Midnight (1998) – non circolano neppure in Europa. Nel 2001 presenta a Venezia Disperato aprile, fosco melodramma di faide e vendette ambientato nelle praterie brasiliane degli anni ’10, tratto da un romanzo di I. Kadaré; mentre nel 2004 arriva I diari della motocicletta, film molto apprezzato.

I diamanti e le star a Cannes 2014

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I diamanti e le star a Cannes 2014

Avete notato che alcune star sono a al Festival di Cannes 2014 solo per farsi fotografare? Non hanno film e alcune non sono nemmeno attrici in senso stretto. Ecco dunque una gallery di bellissime ospiti della croisette che sono a Cannes solo per … mostrare i ‘loro’ diamanti! 

Tra gli attesi ci saranno ovviamente Robert Pattinson, Julianne Moore e Mia Wasikowska protagonisti dell’atteso nuovo film di David Cronenberg, Map to the starsArriverà anche la grande Meryl Streep e Hilary Swank che presenteranno il film The Homesman di Tommy Lee Jones. Ma non è tutto, fra i nomi più attesi anche Juliette Binoche, Chloe Grace Moretz,Ryan Reynolds, Eleonore Rigby,James McAvoyJessica Chastain, Gong Li-Zhang Yimou e molti altri. Insomma, come ogni anno quello che non manca sono le star che come di consueto sfileranno sul red carpet della kermesse. 

La 67ª edizione del Festival di Cannes 2014 avrà luogo a Cannes dal 14 maggio al 25 maggio 2014. La giuria di quest’anno è stata affidata alla regista neozelandese Jane Campion.Il film di apertura del festival sarà Grace di Monaco diretto da Olivier Dahan e con Nicole Kidman nel ruolo della principessa e attrice Grace Kelly.A causa delle elezioni europee che si svolgeranno il 25 maggio, la Palma d’oro verrà consegnata al film vincitore il 24 maggio. Il 23 maggio invece è stata scelta come la data di premiazione della sezione Un Certain Regard.La selezione ufficiale dei film che parteciperanno al festival è stata annunciata il 17 Aprile 2014. L’attore francese Lambert Wilson sarà l’ospite che aprirà e chiuderà la cerimonia.

I delitti del Barlume: seconda puntata “Hasta pronto Viviani”

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I delitti del Barlume: seconda puntata “Hasta pronto Viviani”

Dopo Il Battesimo di Ampelio, la prima delle nuove storie de I delitti del Barlume, arriva a Capodanno il secondo appuntamento con l’ormai familiare e a volte letale provincia toscana della serie di gialli a tinte comedy, produzione originale Sky realizzata con Palomar, ispirata al mondo dei romanzi di Marco Malvaldi editi da Sellerio Editore. Hasta pronto Viviani, in onda martedì 1° gennaio alle 21.15 su Sky Cinema Uno (anche in 4K HDR per i clienti Sky Q), sarà ambientato per la prima volta lontano dalle confortevoli strade di Pineta, in un’avventura tra le pampas argentine, dove i vecchini voleranno in soccorso dell’amico di sempre Viviani, che è in estremo pericolo… Il film sarà inoltre disponibile anche su Sky On Demand, in una collezione dedicata dove è già possibile rivedere tutte le altre storie del “BarLume”.

Dopo una vita fermi a Pineta, a settant’anni suonati i vecchini lasciano l’amato BarLume per volare oltreoceano direzione Buenos Aires. Un viaggio inatteso ma necessario, alla ricerca del Viviani. E mentre il “quartetto uretra” parte all’avventura, la sonnacchiosa stagione estiva di Pineta viene interrotta da un’inspiegabile rapina al BarLume. Una serie di misteri portano a pensare che ciò che accade a Pineta potrebbe essere collegato alla sparizione di Viviani in Argentina. Come al solito, toccherà alla Fusco capirci qualcosa…

I delitti del Barlume, il cast

Invariata la formula narrativa, a garanzia del divertimento di sempre: fra sparizioni, partite a carte, risate e quegli elementi da poliziesco sui generis che negli anni scorsi ne hanno decretato il successo, torna Pineta e con questa i suoi misteri e i suoi amati toscanacci, dal Viviani ancora una volta interpretato da Filippo Timi al Commissario Fusco di Lucia Mascino. Tornano anche tutti i “bimbi”, gli irresistibili vecchini detective del “quartetto uretra”, interpretati da Alessandro Benvenuti, Atos Davini, Marcello Marziali e Massimo Paganelli. Torna ovviamente anche la Tizi interpretata da Enrica Guidi così come, dopo il loro esordio nel cast delle ultime due storie, ritornano Stefano Fresi e Corrado Guzzanti, nei panni rispettivamente del buffo Beppe Battaglia e di Paolo Pasquali, logorroico e truffaldino assicuratore di origini venete. La regia è di Roan Johnson.

Anche nei due nuovi film tv, I DELITTI DEL BARLUME continua il suo originale percorso nel solco della grande commedia all’italiana. Tra crimini e toni comici, seguendo la struttura del romanzo giallo, la serie coinvolge per la sua irresistibile combinazione di suspense e humour, attingendo a piene mani dalla quella apprezzata tradizione regionale toscana – che vanta alfieri come Benigni, Virzì, Nuti, Pieraccioni e Veronesi – che ha contribuito in maniera determinante al successo nazionale e internazionale della commedia italiana negli ultimi vent’anni.

I delitti del Barlume: la nuova storia “Compro Oro” il 17 gennaio

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Torna l’appuntamento con le commedie a tinte gialle de I delitti del Barlume, la produzione Sky Original coprodotta con Palomar, diretta da Roan Johnson. La prima delle due nuove storie “Compro Oro” è tratta dal mondo del BarLume di Marco Malvaldi e arriverà lunedì 17 gennaio alle 21.15 su Sky Cinema Uno. Lunedì 24 gennaio il secondo appuntamento con “A BOCCE FERME” liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Marco Malvaldi. Entrambi disponibili on demand su Sky e in streaming NOW.

Nel cast tornano gli storici personaggi che hanno reso famoso il BarLume: Filippo Timi veste ancora i panni del barista investigatore Massimo Viviani, Lucia Mascino quelli del Commissario Fusco, i “vecchini” Alessandro Benvenuti (Emo), Marcello Marziali (Gino), Atos Davini (Pilade), Massimo Paganelli (Aldo), mentre Enrica Guidi è la barista Tizi, Stefano Fresi è Beppe Battaglia, fratellastro di Massimo e Corrado Guzzanti è Paolo Pasquali, truffaldino assicuratore di origini venete.

I delitti del Barlume: Compro Oro, la trama

Nella prima delle due nuove storie, Compro Oro, dopo la strampalata idea di chiedere alla Tizi di sposarlo, il Viviani si ritrova a mendicare un posto dove dormire e a dover restituire l’anello della proposta. Ma quando Massimo arriva al Compro Oro, il gioielliere è steso a terra in una pozza di sangue.  La Fusco e la sua squadra di poliziotti cercheranno di risolvere il caso, supervisionati da lontano dal capo della Polizia Tassone. Ad aiutarli ci sarà il Viviani che, tenendo gli occhi puntati sulla Tizi e Beppe, osserverà anche Emo e la coppia di Italoamericani che chiedono di lui.

Nel visual ufficiale della prima storia, realizzato dal noto fumettista, Giacomo Bevilacqua, Massimo, La Fusco, La Tizi e Beppe sono rappresentati come figure delle carte da gioco. Sullo sfondo Paolo Pasquali, il personaggio interpretato da Corrado Guzzanti e “i vecchini” seduti a un tavolo impegnati in una partita a briscola

I delitti del Barlume è una produzione Sky Original, in coproduzione con Palomar, scritta da Roan Johnson, Davide Lantieri, Ottavia Madeddu e Carlotta Massimi. La regia è di Roan Johnson

 

I delitti del barlume: foto e trailer dei due nuovi episodi in arrivo

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Rilasciate oggi le prime immagini de I DELITTI DEL BARLUME, la produzione Sky Original coprodotta con Palomar, che tornerà con due nuove storie in prima tv su Sky Cinema e in streaming su NOW TV l’11 e il 18 gennaio 2021, disponibili anche on demand.

Anche quest’anno due nuovi casi scuotono la quotidianità dell’immaginaria cittadina di Pineta (come sempre ambientata a Marciana Marina, sull’Isola d’Elba), chiamata a fare i conti con la pandemia che condizionerà la vita di tutti i suoi abitanti.

I due nuovi capitoli “Mare forza quattro” e “Tana liberi tutti”, sempre ispirati al mondo dei romanzi di Marco Malvaldi editi da Sellerio Editore, sono scritti da Roan Johnson, Davide Lantieri, Ottavia Madeddu e Carlotta Massimi.

Confermata nuovamente la regia di Roan Johnson, così come gli storici personaggi che hanno reso famoso il “BarLume”: Filippo Timi veste ancora i panni di Massimo Viviani, Lucia Mascino quelli del Commissario Fusco, Enrica Guidi è la Tizi, mentre Stefano Fresi e Corrado Guzzanti sono ancora una volta Beppe Battaglia e Paolo Pasquali. Sempre insieme, anche se questa volta con l’ausilio della tecnologia, il “quartetto uretra”, capitanato da Alessandro Benvenuti (Emo), insieme ad Atos Davini (Pilade) Marcello Marziali (Gino) e Massimo Paganelli (Aldo).

 Le due nuove storie de I DELITTI DEL BARLUME “Mare forza quattro” e “Tana liberi tutti” – saranno in prima TV lunedì 11 e 18 gennaio alle 21.15 su Sky Cinema  e disponibili anche on demand su Sky e in streaming su NOW TV 

I Delitti del BarLume torna su Sky con Filippo Timi

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I Delitti del BarLume torna su Sky con Filippo Timi

Torna Pineta e tornano i suoi amati toscanacci, fra cui il “quartetto uretra” degli irresistibili vecchini protagonisti de I Delitti del BarLume, la serie di gialli a tinte comedy produzione originale Sky realizzata con Palomar e tratta dai romanzi di Marco Malvaldi editi da Sellerio Editore. A un mese dal debutto, rilasciato oggi il trailer delle due nuove storie, Il Battesimo di Ampelio e Hasta Pronto Viviani , attese su Sky Cinema Uno in prima serata nei giorni di Natale e Capodanno e ovviamente a partire da quelle date disponibili su Sky On Demand.

Invariata la formula narrativa, a garanzia del divertimento di sempre: fra sparizioni, partite a carte, risate e quegli elementi da poliziesco sui generis che negli anni scorsi ne hanno decretato il successo, tornano anche quest’anno gli immancabili protagonisti Filippo Timi, Stefano Fresi, Lucia Mascino, Enrica Guidi, Alessandro Benvenuti, Atos Davini, Marcello Marziali, Massimo Paganelli. Dopo il suo esordio nelle ultime due storie in onda l’anno scorso, torna anche in questi due nuovi film Corrado Guzzanti. La regia è di Roan Johnson.

Nel primo dei due nuovi film, Il battesimo di Ampelio, in onda il 25 dicembre dalle 21.15 su Sky Cinema Uno, è tutto pronto per il battesimo del figlio della Tizi quando viene ritrovato il cadavere del prete. Da qui parte una rocambolesca indagine che vede indagati Pasquali e una camaleontica femme fatale. La Fusco riuscirà a sciogliere il mistero anche questa volta? Intanto un altro mistero si infittisce. Che sta succedendo al Viviani? Una bellissima ragazza argentina si presenta ai vecchini a sorpresa: Massimo è nei guai e ha bisogno del loro aiuto.

Di un inatteso ma necessario viaggio fino a Buenos Aires racconta Hasta Pronto Viviani, la seconda delle nuove storie in onda il primo dell’anno nuovo dalle 21.15 su Sky Cinema Uno. Dopo una vita fermi a Pineta, a settant’anni suonati i vecchini lasciano l’amato Barlume per volare oltreoceano direzione Buenos Aires: la nuova fidanzata argentina di Massimo è venuta a chiedere aiuto perché il Viviani è stato rapito. E mentre il quartetto uretra parte all’avventura, la sonnacchiosa stagione estiva di Pineta viene interrotta da un’inspiegabile rapina al Barlume, in cui Beppe rischia di morire ma a restarci secco, per sbaglio, è uno dei due criminali. Come al solito, toccherà alla Fusco capirci qualcosa…

I delitti del Barlume torna in onda con due nuove storie

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I delitti del Barlume torna in onda con due nuove storie

Tornano puntuali come ogni anno I delitti del Barlume, la produzione Sky Original coprodotta con Palomar. La prima delle due nuove storie – ispirate al mondo dei romanzi di Marco Malvaldi, editi da Sellerio Editore – si intitola MARE FORZA QUATTRO e sarà in onda lunedì 11 gennaio alle 21.15 su Sky Cinema Uno, disponibile anche in 4K HDR con Sky Q satellite, oltre che on demand su Sky e NOW TV.

Alla regia confermato nuovamente Roan Johnson così come gli storici personaggi che hanno reso famoso il “BarLume”: Filippo Timi veste ancora i panni di Massimo Viviani, Lucia Mascino quelli del Commissario Fusco, Enrica Guidi è la Tizi, mentre Stefano Fresi e Corrado Guzzanti sono ancora una volta Beppe Battaglia e Paolo Pasquali. Sempre insieme, anche se questa volta con l’ausilio della tecnologia, il “quartetto uretra”, capitanato da Alessandro Benvenuti (Emo), insieme ad Atos Davini(Pilade) Marcello Marziali (Gino) e Massimo Paganelli (Aldo).

Nella prima delle due nuove storie, Mare forza quattro, in onda l’11 gennaio alle 21.15 su Sky Cinema Uno, una forte mareggiata di fine marzo si abbatte sul lungomare di Pineta distruggendo tavolini e sedie del nostro amato Barlume. Sarà forse una metafora dell’arrivo del virus? Nel dubbio i vecchini, fatta eccezione per Emo (Alessandro Benvenuti), si sono già tappati in casa e così non possono assistere al ritrovamento del cadavere che la mareggiata ha portato sotto il bar, scuotendo la giornata di Beppe (Stefano Fresi), della Tizi (Enrica Guidi) e di Massimo (Filippo Timi). Un caso rognoso per la Fusco (Lucia Mascino), ma per fortuna a darle una mano c’è come al solito il Viviani….

I delitti del Barlume è una produzione Sky Original, in coproduzione con Palomar, scritta da Roan Johnson, Davide Lantieri, Ottavia Madeddu e Carlotta Massimi. La regia è di Roan Johnson. Nel cast Filippo Timi, Lucia Mascino, Alessandro Benvenuti, Atos Davini, Massimo Paganelli, Marcello Marziali, Enrica Guidi, con Corrado Guzzanti e con Stefano Fresi.

Disponibile anche in 4K HDR con Sky Q satellite e anche on demand su Sky e NOW TV.

I Delitti del Barlume torna con tre nuove storie a gennaio su SKY

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È stato rilasciato oggi il trailer delle nuove storie de I Delitti del Barlume, la collection Sky Original prodotta da Sky Studios e Palomar, liberamente ispirata al mondo della serie “I delitti del BarLume” di Marco Malvaldi (edita da Sellerio Editore), che tornerà con l’undicesima stagione in esclusiva su Sky Cinema e in streaming solo su NOW dal 12 gennaio 2024 per tre venerdì.

Le tre nuove storie saranno “Il pozzo dei desideri”, “La girata” e “Sopra la panca”. La prima, “Il pozzo dei desideri”, sarà presentata fuori concorso domenica 26 novembre al 41esimo Torino Film Festival, alla presenza del cast.

I film sono diretti da Roan Johnson – che delle storie è anche produttore creativo – e Milena Cocozza. Alla sceneggiatura Roan Johnson, Davide Lantieri, Ottavia Madeddu, Carlotta Massimi.

Confermatissimo il cast, con tutti i personaggi che hanno reso celebre il “BarLume”: Filippo Timi è Massimo Viviani, Lucia Mascino il Commissario Fusco, Alessandro Benvenuti (Emo), Atos Davini (Pilade), Massimo Paganelli (Aldo), Marcello Marziali (Gino) sono i “vecchini”. E ancora Enrica Guidi (la Tizi), Corrado Guzzanti (Paolo Pasquali) e Stefano Fresi (Beppe Battaglia).

Non mancheranno dei divertentissimi cammei di quattro guest star d’eccezione: Orietta Berti, Marco Messeri, Francesco Motta e Sandro Veronesi.

I Delitti del Barlume, la trama

Torna l’estate a Pineta e con lei risate e indagini. Il padrone di casa di Massimo, Beppe e Tizi viene trovato morto in un pozzo; loro rischiano di rimanere senza casa e Pasquali la bancarotta. C’è un incidente durante una battuta di caccia e la Fusco non ci vede chiaro mentre il sindaco Pasquali, per far fronte ai debiti del Comune, multa tutta Pineta scatenando le ire dei bimbi. L’accoltellamento di un imprenditore vede coinvolto il padre della Tizi, preda delle amnesie. Ma davvero è stato lui? Una valigetta piena di soldi sembra essere la risposta a tutto, anche ai debiti di Pasquali, mentre al BarLume si svolge un improvvisato concerto di Orietta Berti con i bimbi e Beppe a fare da coro.

I delinquenti, recensione del film di Rodrigo Moreno

I delinquenti, recensione del film di Rodrigo Moreno

Presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2023, I delinquenti di Rodrigo Moreno arriva oggi nelle sale italiane con MUBI. Preparatevi a immergervi in un film caleidoscopico e mutante che si muove tra generi e stili diversi: parte come un film di rapina, si trasforma in una commedia e finisce per assumere i contorni di una vignetta bucolica con echi del cinema di Éric Rohmer. I delinquenti è una storia piena di storie, o una storia che a poco a poco diventa un’altra storia, o una materia in realtà informe, da cui emergono molteplici storie: un’opera da non farsi assolutamente scappare.

I delinquenti, la trama: l’heist movie è un’anagramma

Il protagonista de I delinquenti (almeno in principio) è Morán (Daniel Elías), il tesoriere da “sempre” del Banco Social Cooperativo nel cuore del centro di Buenos Aires. Dal suo accesso privilegiato al caveau della tesoreria, alla vigilia di un lungo fine settimana preleva 650.000 dollari. Perché questa cifra? Perché è quanto lui e Román (Esteban Bigliardi) avrebbero guadagnato per tutta la vita fino al momento della pensione.

Morán compie la rapina da solo, ma subito dopo convoca Román alla pizzeria Imperio di Chacarita, dove gli fa un’offerta irresistibile: occuparsi dei soldi per i tre anni e mezzo che trascorrerà in carcere (perché intende costituirsi subito e ammettere la sua colpa) e poi dividere il bottino. Questo è solo l’inizio di un film felicemente imprevedibile e labirintico: la prima ora delle tre di minutaggio de I delinquenti si concentra sulle tensioni che Román vive in banca quando iniziano a indagare sulla rapina (Laura Paredes brilla nei panni di un’aggressiva detective improvvisata e Mariana Chaud ha ottime sequenze nei panni di un’impiegata infastidita dalle pressioni a cui sono sottoposti i dipendenti), sui problemi relazionali (Gabriela Saidón) che gli crea e sulla sua confusione sul da farsi. Allo stesso tempo, Morán si arrende e cerca di sopravvivere in una prigione dove, conoscendo il tipo di crimine che ha commesso, anche i detenuti vogliono una parte dei suoi soldi!

Questo fatto un po’ surreale apre le porte a una seconda parte in cui il film si complica, abbandonando gradualmente il suo carattere strettamente poliziesco e si apre ad altre formule, mostrando le esperienze dei suoi due protagonisti in due viaggi a Cordoba, che saranno compiuti per ragioni che dovranno scoprire nel corso del film. Qui, l’idea poetica e per certi versi abbastanza innocente di “libertà” appare più chiaramente: andare a vivere in campagna, circondati da cavalli, laghi, montagne, albe e belle donne al proprio fianco. Non fosse che, come tutte le illusioni, anche questa è soffusa, complicata, non così accessibile semplice come sembra.

Fonte: The Movie Database

L’heist movie è un’anagramma

Ci si può chiamare Morán o Román o Ramón o Morna o Norma, come cinque dei personaggi de I delinquenti, anagrammi, risultanti dalla combinazione di cinque lettere, che potrebbero farci pensare a cinque varianti dello stesso personaggio, oppure che il film stesso sia concepito come un anagramma di cui potremmo ricombinare i pezzi all’infinito. O che, semplicemente, I delinquenti si propone come un gioco sul linguaggio del cinema.

Sulla scacchiera c’è il film di rapina, ridotto ai minimi termini, perché l’importante non è l’esecuzione ma il suo potere di creare una storia che si biforca, puntualmente sullo split screen: da una parte il ladro, un impiegato che si consegna alla giustizia, e dall’altra il suo complice di forza, che sceglie appositamente per custodire per lui il denaro rubato durante i tre anni e mezzo, secondo le sue stime, che passerà in prigione. Tutto è assurdo come sembra, ma I delinquenti, come i suoi protagonisti, è solo guidato dall’impulso.

La bellezza della deviazione

I calcoli di Morán e Román saranno imprecisi come quelli dello spettatore, che vedrà le sue aspettative messe in discussione a ogni svolta della storia. In questo senso, il sorprendente film di Rodrigo Moreno è in linea con altre intriganti proposte argentine, come “La flor” di Mariano Llinás o “Trenque Lauquen” di Laura Citarella quando si tratta di liberare il racconto dalle sue logiche strutturali, lasciandosi trasportare dalla bellezza della deviazione: c’è sempre la possibilità di essere liberi, ci dice Moreno, se ci abbandoniamo alla sorpresa del mondo. Allora, un film di rapine, piuttosto austero e attraversato da uno strano umorismo, diventa una fantasia bucolica, dove la gente passa il tempo giocando con le catene di parole o interrogandosi su un ricordo d’infanzia. Poi nasce l’amore, scompare di nuovo, ritorna, ancora più forte, mentre il film si apre, come un miracolo, a un futuro western.

Ne I delinquenti la nozione di disallineamento all’interno della storia è fondamentale. In una scena, un personaggio appare seduto su una sedia girevole che cigola a ogni suo movimento, così come alcuni dettagli “cigolano” intenzionalmente in quella che sembra una linea di trama più o meno ordinata: corpi o parole che non aggiungono nulla alla trama eppure sono lì, a volte ostacolandola. Allo stesso modo, anche i generi si sfregano l’uno contro l’altro e producono “rumore”: come se il thriller o la commedia non facessero altro che nascondere la vita che scorre e che fatica a manifestarsi.

Proponendo una deviazione narrativa che cambia il film per sempre – la sua seconda metà –  il film di Rodrigo Moreno mostra la possibilità di una vita veramente diversa, alternativa: un’altra storia possibile, in cui potrebbe esserci un’epifania, una rivelazione. Potrebbe essere l’amore, il cinema o la letteratura, per citare le tre opzioni fornite dal film, ma in ogni caso c’è sempre qualcosa in grado di ribaltare l’esistenza: la narrazione. I delinquenti, in quel momento, si mette in pausa, abbandona la suspense per attenersi al paesaggio, lascia la città per entrare in una natura sempre più misteriosa. Ed è in questa fuga radicale che si colmano i buchi lasciati dagli scricchiolii della prima parte: l a storia acquista così il suo senso compiuto, ma non quello che pensavamo all’inizio, bensì un altro che è andato mutando, trasformandosi a poco a poco.

Fonte: The Movie Database

Una tortuosa danza di generi: la maturità di Moreno

Ne I delinquenti Rodrigo Moreno salta sinuosamente da un genere all’altro e, come gli altri registi citati, apre la porta a diverse riflessioni (il rapporto tra classicità e modernità, la prevalenza dei generi e la calligrafia visiva e sonora che attribuiamo loro) senza perdere di vista la storia, i personaggi, le emozioni o la necessità di riflettere sulle immagini.

Il film passa da Morán a Román, andando avanti e indietro nel tempo, da Buenos Aires a Córdoba e così via, ma  il punto cruciale è che, da quel momento in poi, il denaro in sé passa in secondo piano e Moreno è più interessato alla strana deriva emotiva dei suoi personaggi, al modo in cui la rottura con le loro vite mobilita e altera tutti i loro piani. Los delincuentes è l’opera della sua opera della maturità, il suo film di riflessione sull’identità di ogni artista, un modo per tornare al cuore del cinema argentino e alle sue pietre miliari dal posto migliore possibile.

Un cinema che si reinventa, che propone alternative alle piattaforme mainstream, che pensa al nazionale da un punto di vista emancipatorio. Moreno si colloca in questo gesto, raccoglie i flash del suo lavoro passato per espanderli in un nuovo amalgama cinematografico, senza paura di digressioni e anacronismi, assimilando la storia del suo Paese e della sua generazione come qualcosa di più di un punto di partenza.

I Deepfakes generati dall’AI di Taylor Swift sono “allarmanti e terribili”, dice il CEO di Microsoft: “Dobbiamo agire”

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Satya Nadella, CEO di Microsoft, si è espresso in merito agli espliciti deepfakes di Taylor Swift generati dall’intelligenza artificiale che sono diventati virali sui social media questa settimana.

In un’intervista con il conduttore di NBC News Lester Holt, interrogato sulle immagini della Swift, Nadella ha dichiarato: “Prima di tutto, questo è assolutamente allarmante e terribile, e quindi sì, dobbiamo agire, e francamente tutti noi della piattaforma tecnologica, a prescindere dalla vostra posizione su una particolare questione – penso che tutti noi beneficiamo quando il mondo online è un mondo sicuro“.

Credo che nessuno voglia un mondo online che non sia assolutamente sicuro sia per i creatori di contenuti che per i consumatori di contenuti“, ha dichiarato Nadella nell’intervista. “Per questo motivo credo sia opportuno che ci muoviamo rapidamente su questo fronte“.

Interrogato sulle conseguenze dell’IA, Nadella ha sottolineato “tutte le protezioni che dobbiamo porre intorno alla tecnologia, in modo da produrre contenuti più sicuri. C’è molto da fare e molto si sta facendo“. Il CEO di Microsoft ha affermato che “le forze dell’ordine e le piattaforme tecnologiche” possono lavorare insieme e che “penso che possiamo governare molto più di quanto… ci diamo credito“.

Il software di Microsoft potrebbe aver avuto un ruolo nella creazione dei falsi di Swift. Secondo un rapporto di 404 Media, le immagini false della popstar potrebbero essere state create da un gruppo su Telegram i cui utenti condividono immagini pornografiche di donne generate dall’intelligenza artificiale. Uno strumento utilizzato dai membri del gruppo è Microsoft Designer, un generatore gratuito di immagini basate sull’intelligenza artificiale, che utilizza soluzioni che aggirano i suoi meccanismi di sicurezza che vietano i contenuti sessualmente grafici, secondo il rapporto.

I DC Studios dovrebbero dare alcune notizie durante il Comic-Con di San Diego nonostante il salto dalla Hall H

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A causa della pandemia COVID-19 e dello sciopero SAG-AFTRA dello scorso anno, il San Diego Comic-Con si appresta finalmente a ospitare questo fine settimana la sua prima convention regolare in cinque anni.

“Sono cautamente ottimista”, afferma il responsabile delle comunicazioni e delle strategie David Glanzer (via Variety). “Abbiamo imparato ad aspettarci sempre l’inaspettato ma, alla fine, cerchiamo di produrre il tipo di spettacolo a cui vogliamo assistere. Penso che sarà un ottimo spettacolo. Finalmente torneremo alla normalità”.

“È stata una sfida”, aggiunge. “Sapevamo che se ci fosse stato un qualche tipo di evento catastrofico, saremmo stati in grado di resistere un anno senza convention. Non abbiamo mai pensato che sarebbe durato più di un anno”.

I Marvel Studios terranno due panel nella Hall H: uno per Deadpool & Wolverine, il 25 luglio, e il Chief Creative Officer della Marvel, Kevin Feige, sarà presente il 27 luglio per condividere (si spera) le prime immagini di Thunderbolts* e  The Fantastic Four.

Con James Gunn impegnato a lavorare su Superman e sulla seconda stagione di Peacemaker, il co-CEO dei DC Studios non sarà presente, ma questo non significa che non ci saranno annunci sul DCU.

Secondo quanto riportato da Variety, “la prossima serie HBO The Penguin con Colin Farrell e le serie animate Max Harley Quinn e lo spinoff Kite Man: Hell Yeah! sono in programma, e un insider dice che i DC Studios hanno ancora intenzione di dare qualche notizia”.

Quanto sarà grande questa notizia resta da vedere, ma si è ipotizzato che Gunn possa mettere insieme un messaggio preregistrato per fare almeno un annuncio importante. Alcuni fan sono anche convinti che si possa vedere qualche filmato di Superman, ma il regista ha smentito più volte questa ipotesi.

 

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I dannati: recensione del film di Roberto Minervini – Cannes 77

I dannati: recensione del film di Roberto Minervini – Cannes 77

Nel 2018 si chiedeva Che fare quando il mondo è in fiamme?, ma già con i film precedenti (Ferma il tuo cuore in affanno, Louisiana) Roberto Minervini era riuscito ad attirare l’attenzione degli appassionati di cinema di tutto il mondo, grazie a uno sguardo mai banale e a uno stile particolare, che lui stesso riconosce come “documentario di creazione”. Un approccio che per la prima volta ha deciso di cambiare, con un film di finzione, per altro in costume, che presenta in anteprima al Festival di Cannes 2024 nella prestigiosa sezione di Un Certain Regard. La Lucky Red che lo distribuirà in Italia non ha ancora fissato una data di uscita, ma il suo I dannati si è già conquistato un proprio spazio, per l’universalità del tema affrontato e per la capacità di raggiungere il pubblico moderno anche parlando di una guerra di due secoli fa, messa in scena alla sua maniera.

I dannati, la trama

Inverno 1862. Nel pieno della Guerra Civile Americana, una compagnia di soldati volontari dell’esercito dell’Unione viene inviata nei territori occidentali con il compito di pattugliare le terre inesplorate dell’Ovest e di presidiare il confine. Ma quando qualcosa cambia e la loro missione viene messa in discussione, anche il loro senso del dovere e il significato ultimo dello stesso viaggio iniziano a esserne condizionati, evidenziando qualcosa che forse non avrebbero mai riconosciuto da soli, o ammesso.

Tra documentario di creazione e finzione

Presentato esplicitamente come “una sfida nuova” dal regista, il nuovo film di Roberto Minervini continua a mostrare in maniera evidente il marchio di fabbrica del marchigiano. Che dopo i vari Bassa marea, Ferma il tuo cuore in affanno, Louisiana, Che fare quando il mondo è in fiamme? sposta l’ago della bilancia senza abbandonare però del tutto quello spazio ibrido a lui tanto caro che è il “documentario di creazione”. Anzi.

Un film di finzione, il primo, anche se condizionato ampiamente da una lavorazione che sembra essersi avvicinata di molto alle precedenti, eppure storico, in costume – queste sì, novità di rilievo nella sua cinematografia – e insieme realistico, duro, “intimo”, come ci tiene a sottolineare proprio Minervini.

Che in I dannati (The Damned) torna a raccontare la gente comune prima ancora che la prima linea del conflitto, a mettere in scena quei territori di frontiera e quegli esclusi, disperati, ignoranti, ai quali spesso ha dato spazio nella sua filmografia. Vittime di una abitudine alla rassegnazione, alla non libertà di sviluppare un pensiero proprio e indipendente. A meno di non trovarsi lontani da qualsiasi contesto o condizionamento e di avere a che fare con l’essenza stessa della vita, e con la morte.

I dannati della guerra, di tutte le guerre

In questo senso la dura quotidianità e le condizioni (nelle quali anche si sono svolte le riprese) di vita dei pochi personaggi in scena diventano facilmente innesco per una riflessione sulla guerra, su tutte le guerre, anche quelle in corso intorno a noi, alle quali i dialoghi sembrano riferirsi esplicitamente, per quanto gli orrori di queste e quelle siano talmente simili da rendere spontanea la forzatura da parte dello spettatore.

Dannati e condannati insieme, i protagonisti di questo dramma silenzioso e rarefatto, finiscono per perdere i propri connotati. Forse troppo, per quanto comprensibilmente. Ché lo sfumarne i contorni (analogamente a quelli dell’immagine sullo schermo) senza dubbio li rende universali, ma anche li assomiglia a dei figuranti di una rievocazione storica, finendo con il rendere poco naturale immedesimazione ed empatizzazione, pur senza indebolire di una virgola il loro valore simbolico

I Dannati, trailer del film di Roberto Minervini presentato a Cannes 2024 in Un Certain Regard

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I Dannati è un film diretto da Roberto Minervini, anche autore del soggetto e della sceneggiatura. Il film verrà presentato nella sezione Un Certain Regard di Cannes 2024.

Direttore della fotografia Carlos Alfonso Corral, montaggio Marie-Hélène Dozo, fonico di presa diretta Bernat Fortiana Chico, montaggio del suono Ingrid Simon, musiche originali Carlos Alfonso Corral, mix Thomas Gauder, colorist Natalia Raguseo, production designer Denise Ping Lee, line producer Francesca Vittoria Bennett Biliana Grozdanova. Prodotto da Paolo Benzi per Okta FilmDenise Ping Lee Roberto Minervini per Pulpa FilmPaolo Del Brocco per Rai Cinema, coprodotto da Alice Lemaire e Sébastian Andres per Michigan Films. Una produzione Okta Film e Pulpa Film con Rai Cinema in coproduzione con Michigan Films e VOO OBE BeTVShelter Prod, in associazione con Stregonia Moonduckling Films, con il sostegno di MiC – Direzione Generale Cinema e AudiovisivoCentre du cinéma et de l’audiovisuel | Fédération Wallonie-BruxellesFondo Audiovisivo Friuli Venezia-Giulia, Film Commission Torino PiemonteTax shelter du Gouvernement féderal de BelgiqueTaxshelter.be e INGCavco – Federal tax credit program of CanadaSodec – Provincial tax credit program of Québec, in collaborazione con Kaibou Production. Distribuzione italiana: Lucky Red. Distribuzione internazionale: Les Films du Losange

I Dannati, la trama

Inverno 1862. Nel pieno della guerra di Secessione, una compagnia di volontari dell’esercito degli Stati Uniti viene inviata a presidiare le terre inesplorate dell’Ovest. La missione travolge un pugno di uomini in armi, svelando loro il senso ultimo del proprio viaggio verso la frontiera.

Dopo molti film nati in quello spazio ibrido che è il “documentario di creazione”, I Dannati rappresenta per me una sfida nuova: un film di finzione, storico, in costume, senza sacrificare il realismo, l’immediatezza e l’intimità dei miei lavori precedenti. Spero che I Dannati al Festival di Cannes possa essere una sorpresa come lo è stato per noi che lo abbiamo realizzato. (Roberto Minervini)

Roberto Minervini è nato a Fermo, nelle Marche. Vive e lavora negli Stati Uniti. I suoi film sono stati presentati e premiati nei maggiori festival internazionali. I Dannati è il suo sesto film.

I Daniels, premi Oscar per Everything Everywhere All at Once, hanno scelto il prossimo film

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I registi premi Oscar Daniel Kwan e Daniel Scheinert, conosciuti professionalmente come Daniels, hanno scelto il loro nuovo film da registi, che arriverà nel 2026 e farà seguito al grande successo di Everything Everywhere All at Once.

La Universal Pictures, che ha recentemente firmato un accordo esclusivo di first-look con i registi, ha aggiunto al suo calendario di uscita un “Film evento senza titolo diretto da Daniels” per il 12 giugno 2026. Non sono disponibili informazioni: nessun titolo, genere o attore sul film.

La folle commedia sci-fi d’avventura della coppia di registi Everything Everywhere All at Once è stata sostenuta da A24 ed è diventata il primo film indipendente dopo la pandemia a incassare 100 milioni di dollari al botteghino globale. Il film vede protagonista Michelle Yeoh nei panni della proprietaria di una lavanderia a gettoni in difficoltà che, mentre viene controllata dall’IRS, scopre di dover connettersi con versioni di se stessa in universi paralleli per prevenire una distruzione catastrofica. Il film ha vinto sette Oscar, compreso quello per il miglior film.

Sebbene il successo di Everything Everywhere All at Once li abbia catapultati nel mainstream, Daniels e Wong hanno creato un corpus di lavori che abbraccia musica, televisione e film. Sono diventati famosi per la prima volta dirigendo il video musicale virale di Turn Down for What di Lil Jon e successivamente hanno vinto il premio come miglior regia al Sundance Film Festival nel 2016 per Swiss Army Man, con Paul Dano e Daniel Radcliffe.

I cult del cinema ridisegnati in stile libro illustrato

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Lo Squalo

Josh Cooley, story supervisor della Pixar che ha lavorato a numerosi progetti dello studio d’animazione come Up e Ratatouille ridisegna moltissimi film cult della storia del cinema attraverso una rilettura da tipico libro illustrato per bambini.
Il risultato molto efficace potete ammirarlo nella gallery sottostante.

Fonte: BadTaste

I Croods: nuova immagine per il cartone DreamWorks!

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I Croods: nuova immagine per il cartone DreamWorks!

Entertaiment Weekly ha appena pubblicato una nuova immagine per I Croods, ultimo lavoro della DreamWorks Animation.

I Croods, che esplorerà le avventure di una simpatica famiglia nell’immaginaria preistoria del periodo “Croodaceous”, vede fra i doppiatori nomi illustri del calibro di Nicolas Cage, Ryan Reynolds, Emma Stone, Catherine Keener, Clark Duke e Cloris Leachman.

Potete vedere l’immagine di The Croods, scritto e diretto da Chris Sanders (Dragon Trainer, Lilo & Stitch) e Kirk DeMicco (Space Chimps), qui sotto:

I Croods, confermati Nicolas Cage, Ryan Reynolds e Emma Stone

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I Croods, confermati Nicolas Cage, Ryan Reynolds e Emma Stone

Nel corso di un’intervista promozionale a ComingSoon.net in occasione dell’uscita in home video de I Croods, I registi Chris Sanders e Kirk DeMicco hanno confermato che Nicolas Cage, Ryan Reynolds e Emma Stone torneranno a prestare le loro voci nel sequel della film d’animazione della DreamWorks.

“Non c’è molto di cui parlare, per ora, perché il film al momento è come un grande pezzo di creta, e lo stiamo man mano modellando, proprio mentre ne parliamo”ha detto Sanders. “[Ci saranno] un sacco di belle creature”- si sbilancia DeMicco– Abbiamo creature che non abbiamo inserito nel primo film. Daremo loro un’occhiata da molto, molto, molto vicino”.

I Croods arriveranno negli USA in Dvd, Blu Ray e Blu ray 3D il 17 ottobre, mentre nessuna data certa è stata data per l’uscita del sequel.