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I Croods di Chris Sanders: recensione del film

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I Croods di Chris Sanders: recensione del film

In principio furono le storie bibliche (Giuseppe il Re dei Sogni e Il Principe d’Egitto), poi l’animazione tradizionale ha lasciato pian piano il posto alla CGI e la DreamWorks Animation Studio è diventata uno dei colossi dell’animazione, capace di competere anche con le superstar Disney e Pixar. Arrivano adesso a sconvolgere gli schermi italiani I Croods, una simpatica, bisbetica, selvaggia famiglia di cavernicoli, che catturerà la simpatia dei più piccoli e intenerirà i cuori dei padri più burberi.

I Croods sono una famiglia preistorica alle prese con i grandi sconvolgimenti geologici della terra. La famiglia, capeggiata dal coraggioso, forte e un po’ ottuso padre, Grug (Nicolas Cage), vede in Eep (Emma Stone), l’energica figlia maggiore, la pecora nera, un’adolescente curiosa e desiderosa di avventura, in pieno contrasto generazionale con un padre che ha come unico scopo di vita la protezione e la sopravvivenza della propria famiglia. Con loro ci sono la quasi centenaria nonna (Cloris Leachman), il giovane e fifone secondogenito Thunk (Clark Duke), la dolce madre Ugga (Catherine Keener) e la piccola di casa, la selvaggia Sandy. L’equilibrio (e lo squilibrio) familiare potrebbe restare immutato fino alla fine del mondo, se non che, l’impetuosa Eep viola le regole di famiglia e incontra Guy (Ryan Reynolds), un giovani uomo primitivo che mostrerà ai Croods un altro modo di vivere: inizia così un viaggio avventuroso e pericoloso in una terra da scoprire, che cambierà per sempre la vita di tutti.

Il genio di Chris Sanders, già visto all’opera con i magnifici Lilo & Stitch e Dragon Trainer, ci racconta, in coppia con Kirk De Micco, un’altra storia sull’importanza e sul valore della famiglia, sulla voglia di vivere dei giovani che contrasta con i sentieri sicuri e già battuti dagli adulti, ma soprattutto sulla fondamentale capacità che ha l’uomo di adattarsi alle situazioni e di riuscire a migliorarsi. Così I Croods diventa non solo un coloratissimo e magnifico racconto per bambini ma anche un’analisi intergenerazionale che, per quanto semplicistica possa sembrare, non è mai oziosa e sicuramente sempre valida.

Un sontuoso 3D, un concept visivo eccezionale e innovativo costruiscono un mondo preistorico alternativo, dove le balene hanno le zampe, le scimmie e le tigri sono dei colori dell’arcobaleno e i pappagalli hanno la stessa voracità di piranha affamati. L’originalità dell’apparato visivo si sposa alla perfezione con una colonna sonora firmata dal genio di Alan Silvestri, padre della soundtrack leggendaria di Ritorno al Futuro, e che da un tocco pop al racconto, in linea con l’idea narrativa inaugurata con Shrek e proseguita poi con gli altri capolavori d’animazione dello studio.

Straordinaria l’animazione dei dettagli e delle particelle, dalla trasparenza dell’acqua al fluire dei capelli e delle pellicce, dei quali si può quasi sentire la diversa consistenza e morbidezza, che contribuisce a creare uno strano effetto di verosimiglianza anche di fronte agli esseri più assurdi che possano mai venire concepiti dalla mente umana, trai quali spicca Laccio, il tenerissimo incrocio tra un marsupiale e una scimmia, rigorosamente rosa shocking.

I Croods è un delizioso film d’animazione, adatto ai più piccoli, ma che riesce a coinvolgere anche lo spettatore adulto in un’avventura a metà tra il film d’azione e il percorso di iniziazione di un essere umano alla vita.

I Croods 2: Una nuova Era: trailer del film sequel

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I Croods 2: Una nuova Era: trailer del film sequel

La Universal Pictures ha diffuso il trailer ufficiale italiano di I Croods 2: Una nuova Era, l’atteso sequel del film d’animazione in arrivo a Natale nelle sale cinematografiche italiane.

I Croods 2: Una nuova Era, la trama

I Croods sono sopravvissuti ad innumerevoli pericoli e disastri, dalle zanne di bestie preistoriche alla possibile fine del mondo, ma ora dovranno affrontare la loro sfida più grande: un’altra famiglia. I Croods devono trovare un nuovo posto in cui vivere e perciò la nostra prima famiglia preistorica inizia a perlustrare il mondo alla ricerca di un luogo più sicuro da poter chiamare casa. Quando scoprono un paradiso idilliaco recintato da un muro che soddisfa tutti i loro bisogni, pensano che i loro problemi siano risolti … tranne uno.
Un’altra famiglia già vive lì: i Superior.

I Superior (di nome e di fatto), con la loro ingegnosa casa sull’albero, le invenzioni sorprendenti e gli acri ricchi di prodotti freschi, sono un paio di gradini sopra i Croods sulla scala evolutiva. Dopo aver accolto i Croods come i primi ospiti del mondo, non passa molto tempo prima che le tensioni aumentino tra la famiglia delle caverne e la famiglia moderna. Proprio quando tutto sembra perduto, una nuova minaccia porterà entrambe le famiglie in un’avventura epica fuori dalla sicurezza del muro, che le costringerà ad abbracciare le loro diversità, a darsi forza l’un l’altra e a forgiare un futuro insieme.

I Croods 2: Una Nuova Era, il trailer ufficiale

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I Croods 2: Una Nuova Era, il trailer ufficiale

Universal Pictures Italia ha diffuso il trailer ufficiale di I Croods 2: Una Nuova Era, il sequel che debutterà solo al cinema da mercoledì 14 Luglio 2021. I Croods 2: Una Nuova Era è diretto da Joel Crawford, che ha già lavorato a un gran numero di lungometraggi della DreamWorks Animation, tra cui Trolls e il franchise di Kung Fu Panda, ed è prodotto da Mark Swift (Capitan Mutanda; Madagascar 3: Ricercati in Europa).

I Croods sono sopravvissuti ad innumerevoli pericoli e disastri, dalle zanne di bestie preistoriche alla possibile fine del mondo, ma ora dovranno affrontare la loro sfida più grande: un’altra famiglia.

La trama

In questa nuova avventura Grug (Francesco Pannofino), Hip (Alice Pagani) Guy (Leo Gassmann) insieme a Hugga, Tonco e Nonna partono alla ricerca di un posto più sicuro in cui vivere, un posto che possono chiamare ‘Casa’. Alla fine del lungo viaggio scoprono un luogo meraviglioso che sembra soddisfare tutti i loro desideri MA…. c’è solo un problema: è occupato da un’altra famiglia, I Superior! I Superior sono una moderna famiglia composta da Filo, il capofamiglia (Alessandro Gassmann), la mamma Speranza (Virginia Raffaele) e la figlia adolescente Aurora (Benedetta Porcaroli). I Superior, con la loro ingegnosa casa sull’albero, le invenzioni sorprendenti e gli acri irrigati e pieni di ortaggi freschi, sono due gradini sopra i Croods nella scala evolutiva. Dopo averli accolti in un primo momento con tutte le onorificenze, non passa molto tempo prima che le tensioni aumentino tra la famiglia delle caverne e la famiglia moderna.  Proprio quando tutto sembra perduto una nuova minaccia porterà entrambe le famiglie in un’avventura epica che le costringerà ad abbracciare le loro diversità, a darsi forza l’un l’altra e a forgiare un futuro insieme.

I Croods 2: Una nuova Era, i doppiatori e i character poster

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I Croods 2: Una nuova Era, i doppiatori e i character poster

Sono stati annunciati i doppiatori di I Croods 2: Una nuova Era insieme alla diffusione del character poster del film Universal Pictures. In questa nuova avventura Grug (Francesco Pannofino), Hip (Alice Pagani) Guy (Leo Gassmann) insieme a Hugga, Tonco e Nonna partono alla ricerca di un posto più sicuro in cui vivere, un posto che possono chiamare ‘Casa’. Alla fine del lungo viaggio scoprono un luogo meravigioso che sembra soddisfare tutti i loro desideri MA…. c’è solo un problema: è occupato da un’altra famiglia, I Superior! I Superior sono una moderna famiglia composta da Filo, il capofamiglia (Alessandro Gassmann), la mamma Speranza (Virginia Raffaele) e la figlia adolescente Aurora (Benedetta Porcaroli).

I Superior, con la loro ingegnosa casa sull’albero, le invenzioni sorprendenti e gli acri irrigati e pieni di ortaggi freschi, sono due gradini sopra i Croods nella scala evolutiva. Dopo averli accolti in un primo momento con tutte le onorificenze, non passa molto tempo prima che le tensioni aumentino tra la famiglia delle caverne e la famiglia moderna. Proprio quando tutto sembra perduto una nuova minaccia porterà entrambe le famiglie in un’avventura epica che le costringerà ad abbracciare le loro diversità, a darsi forza l’un l’altra e a forgiare un futuro insieme.

Le voci italiane protagoniste del film inizieranno la loro avventura al doppiaggio in Ottobre. Li abbiamo raggiunti per un veloce commento ed ecco che ci hanno detto:

  • Alessandro Gassmann: “Dopo la meravigliosa esperienza del “Grinch” sono veramente felice di dare voce al protagonista del film di animazione “Croods 2 – Una Nuova Era” sequel di un successo internazionale che avevo visto al cinema e mi aveva divertito moltissimo, sono convinto che faremo un grandissimo lavoro”
  • Virginia Raffaele: “Non vedo l’ora di mettermi nei panni di Speranza Superior!
    A proposito …. Ma ce li avevano i panni?!”
  • Beatrice Porcaroli: “Non ho mai fatto un doppiaggio per un cartone animato prima. Sono emozionatissima di fare questa esperienza e di potermi tuffare nei panni di Aurora! Non vedo l’ora di farvela conoscere!”
  • Francesco Pannofino:“Non vedo l’ora di rientrare nei panni di Grug….ma che dico panni! Nella pelliccia di Grug.”
  • Alice Pagani: “Sono così entusiasta di poter entrare nel mondo di HIP, empatizzare con la mia voce ogni suo sentimento. Sarà un’esperienza unica, non vedo l’ora!’
  • Leo Gassmann: “Sono felicissimo di partecipare a questo progetto e molto riconoscente per avermi dato questa opportunità che non davo per scontata essendo al momento io solo un cantante e uno studente universitario. Ce la metterò tutta per riuscire a dare al personaggio un carattere e una voce coerente.”

I Croods 2 – Una nuova era: intervista ai doppiatori italiani

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I Croods 2 – Una nuova era: intervista ai doppiatori italiani

Arriva in sala il 14 luglio I Croods 2 – Una nuova era, sequel del fortunato film d’animazione targato Universal. Qui potete vedere la nostra intervista ai doppiatori italiani: Francesco Pannofino (Grug Crood), Leo Gassmann (Guy Crood), Alice Pagani (Hip Crood), Virginia Raffaele (Speranza Superior), Alessandro Gassmann (Filo Superior), Benedetta Porcaroli (Aurora Superior).

Universal Pictures Italia ha diffuso il trailer ufficiale di I Croods 2: Una Nuova Era, il sequel che debutterà solo al cinema da mercoledì 14 Luglio 2021. I Croods 2: Una Nuova Era è diretto da Joel Crawford, che ha già lavorato a un gran numero di lungometraggi della DreamWorks Animation, tra cui Trolls e il franchise di Kung Fu Panda, ed è prodotto da Mark Swift (Capitan Mutanda; Madagascar 3: Ricercati in Europa).

I Croods sono sopravvissuti ad innumerevoli pericoli e disastri, dalle zanne di bestie preistoriche alla possibile fine del mondo, ma ora dovranno affrontare la loro sfida più grande: un’altra famiglia.

I Croods 2 – Una nuova era, la trama

In questa nuova avventura Grug (Francesco Pannofino), Hip (Alice Pagani) Guy (Leo Gassmann) insieme a Hugga, Tonco e Nonna partono alla ricerca di un posto più sicuro in cui vivere, un posto che possono chiamare ‘Casa’. Alla fine del lungo viaggio scoprono un luogo meraviglioso che sembra soddisfare tutti i loro desideri MA…. c’è solo un problema: è occupato da un’altra famiglia, I Superior! I Superior sono una moderna famiglia composta da Filo, il capofamiglia (Alessandro Gassmann), la mamma Speranza (Virginia Raffaele) e la figlia adolescente Aurora (Benedetta Porcaroli). I Superior, con la loro ingegnosa casa sull’albero, le invenzioni sorprendenti e gli acri irrigati e pieni di ortaggi freschi, sono due gradini sopra i Croods nella scala evolutiva. Dopo averli accolti in un primo momento con tutte le onorificenze, non passa molto tempo prima che le tensioni aumentino tra la famiglia delle caverne e la famiglia moderna.  Proprio quando tutto sembra perduto una nuova minaccia porterà entrambe le famiglie in un’avventura epica che le costringerà ad abbracciare le loro diversità, a darsi forza l’un l’altra e a forgiare un futuro insieme.

I creatori di Toy Story lavorano sul film di Farmville!

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I creatori di Toy Story lavorano sul film di Farmville!

Ormai conta milioni di fan su Facebook, ed è uno dei primi giochi su facebook che ha dato il via ad una vera è propria corsa la gioco più utilizzato nel social network. Ora arriva la notizia che sceneggiatori di Toy Story siano al lavoro su uno script basato sul seguitissimo videogioco Farmville.

I creatori di Shōgun raccontano i momenti più importanti del finale e i loro piani futuri

Forse è stata una sorpresa che l’epopea storica di FX Shōgun si sia conclusa non con una pioggia di cannoni o uno scontro di spade, ma attraverso un epilogo un po’ più pacifico, che ha permesso a noi e ai personaggi di sedersi e riflettere su tutto ciò che è accaduto fino a quel momento. Sebbene Lord Yoshii Toranaga (Hiroyuki Sanada) si sia finalmente assicurato il sostegno necessario per sconfiggere i suoi nemici, una vittoria di questa portata non è arrivata senza un costo elevato. Molti degli alleati di Toranaga non sono sopravvissuti per vedere il suo trionfo finale, tra cui il suo generale più fidato, Toda Hiromatsu (Tokuma Nishioka), il suo impulsivo figlio Nagakado (Yuki Kura) e la sua rispettata traduttrice, Lady Toda Mariko (Anna Sawai), la cui morte nel penultimo episodio funge da catalizzatore per ribaltare la situazione a favore di Toranaga.

Sebbene il romanzo di James Clavell sia già stato adattato in passato, i creatori Rachel Kondo e Justin Marks sapevano di avere per le mani un compito immane quando sono stati incaricati di contribuire allo sviluppo della serie FX nel 2020, dopo che la serie era stata annunciata per la prima volta nel 2018. Anche una volta che le riprese principali fossero finalmente iniziate nel 2021, la strada sarebbe stata ancora lunga prima che Shōgun, che FX ha annunciato come una delle sue serie più ambiziose mai realizzate, fosse pronta a debuttare sul piccolo schermo. Incontrando Kondo e Marks prima del finale della serie, è chiaro che i due sono orgogliosi di ciò che sono riusciti a realizzare nonostante il processo di produzione troppo lungo, ma potrebbero non essere del tutto pronti a parlare dell’idea di una stagione sequel o del prossimo episodio di una potenziale serie antologica di Shōgun.

Ciò di cui sono stati più che felici di discutere, tuttavia, sono tutti i momenti più importanti del finale, “Chapter Ten: Il sogno di un sogno“. Nel corso dell’intervista, che potete leggere qui di seguito, Kondo e Marks hanno parlato della loro reazione alla reazione che lo show ha avuto – compresi i meme – così come del significato dei flashforward di Blackthorne, del perché questa sia stata la storia di Mariko per tutto il tempo e di chi sia il vero responsabile della battuta ricorrente di Yabushige (Tadanobu Asano) che riscrive il suo testamento. Si parla anche di quali delle migliori battute di Fuji (Moeka Hoshi) hanno dovuto essere tagliate dal finale, di alcuni dei maggiori cambiamenti apportati rispetto al libro e di altro ancora.

Avevo bisogno di un gruppo di sostegno dopo l’episodio 8, perché Hiromatsu è stato un personaggio difficile per me. È stato lui, Tokuma-san, a rubare il ruolo ai nostri cuori durante l’interpretazione. Poi è stato come dire: “Dobbiamo uccidere questo tizio”. È stata davvero dura. Ma, ovviamente, Mariko, ho sentito che anche lei piace alla gente.

Sui fan che si filmano mentre guardano Shōgun

RACHEL KONDO: Non sapevo che la gente si filmasse mentre guardava qualcosa. Vedere la reazione della gente a queste cose che, ovviamente, abbiamo dovuto realizzare minuziosamente, momento per momento, fotogramma per fotogramma, e che quindi ci hanno tolto il succo, vedere le reazioni, mi fa pensare: “Oh, mio Dio!”.

È divertentissimo. Per momenti come questo, è super divertente quando sai che sta per arrivare. L’ho scoperto in qualsiasi episodio con il cannone. Vedere la gente reagire al fuoco del cannone è stato davvero divertente. Non avevamo idea che la gente avrebbe reagito in quel modo. Onestamente, non mi è sembrata la nostra più grande flessione in termini di narrazione. È solo una cosa che è successa.

KONDO: Non sapevamo che la gente avrebbe reagito in quel modo. Sono sincero. Forse perché sembrava che non sarebbe mai uscito, ma poi è successo, e non lo sai. È bello che almeno la gente lo guardi.

I creatori di ‘Shōgun‘ spiegano perché lo show è in realtà la storia di Mariko

KONDO: Direi ode al suo personaggio, al 100%. Ma ciò che rende l’ode così toccante è l’amicizia che aveva con Ochiba da ragazze. L’episodio 9 è l’altra grande cosa. Come si fa a parlarne parola per parola? Come si fa?

MARKS: Caillin e Rachel l’hanno scritto insieme e ho sempre pensato che fosse il massimo quando l’ho letto per la prima volta. Sapevamo di avere le carte in regola. Arriva in un ottimo punto del libro, per dare credito a James Clavell e alla stanza degli scrittori. Era un palo portante e abbiamo potuto appoggiarvi tutti i pali per i primi otto episodi, e anche l’episodio 10 dall’altra parte, sapendo di avere qualcosa che sarebbe atterrato. Perché Clavell ha davvero costruito questa elegante nave in bottiglia con tutti questi fili, e poi basta tirarne uno e si regge in piedi meravigliosamente nel modo in cui è stato fatto.

Penso che Rachel abbia ragione nel sottolineare che dipende dalla forza del rapporto tra Ochiba e Mariko. In una certa misura, dipende anche dal fatto che il pubblico, a questo punto, inizia a capire la verità che avrebbe dovuto essere presente a pagina uno del primo episodio, ovvero che si tratta della sua storia. Lei emerge in questo modo per tutto il tempo, e Blackthorne, che all’inizio è un po’ finto, capisce lui stesso che non è la sua storia nel nono episodio. Credo che sia stata una cosa molto divertente da costruire.

KONDO: Se posso modificarlo un po’, credo che sia la storia di Toranaga che di Blackthorne che scoprono che non è la loro storia e che capiscono che le loro storie saranno raccontate solo attraverso il racconto della storia di lei.

MARKS: Anche se Toranaga l’ha sempre saputo. Credo che abbia costruito tutta questa storia per spingerla fin dall’inizio, il che è bello. Ma sì, Blackthorne e il pubblico stanno seguendo la vicenda.

I creatori di ‘Shōgun” adatterebbero un’altra storia di James Clavell solo se riuscissero a renderla giusta

MARKS: Devo dire che, a proposito di nulla, ci piace molto Tai-Pan. È un libro fantastico. L’ho preso per chiedermi: “Può colpire due volte il fulmine?”. Ed è come se dicessi: “Oh mio Dio, è un così grande scrittore che anche questo è fantastico per motivi completamente diversi”. Quindi, certo, forse un giorno faremo Tai-Pan. A questo punto è solo un mezzo scherzo, ma chi lo sa? Non sono arrivato alla fine. Ma credo che, a dire il vero, quando si parla di Shōgun e di quelle storie, non è che non lo faremmo, è solo che se lo facessimo, dovrebbe essere migliore del libro, e non so se quella storia esiste.

La storia esiste.

Sì. E credo che mentirei se dicessi che quando eravamo tutti seduti sul set in vari momenti, non stavamo facendo le nostre fantasie di fanfiction su come sarebbe stato raccontare certe storie di traverso, o prequel, o magari cose successe dopo.

KONDO: Yabushige a Londra.

MARKS: Sì, esattamente. Cose del genere. Ma non so se una di queste sia necessariamente migliore di ciò che è stato raccontato, e penso che per farlo – onestamente, questa è una cosa sobria e sincera – dovrebbe essere migliore. Non dirò: “Beh, non potremmo mai trovarlo”, ma di certo sto dicendo che ora non ce l’abbiamo. Forse sto anche dicendo che a volte mi tiene sveglio la notte, ma dovrebbe essere meglio.

I costumi alternativi per The Amazing Spider Man

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I costumi alternativi per The Amazing Spider Man

La Sony ha investito quasi un quarto di miliardo di dollari su The Amazing Spider Man ed è stata ampiamente ripagata. Il film ha infatti incassato ben 752 milioni di dollari al box office in tutto il mondo. Ma avrebbe avuto lo stesso straordinario successo se Andrew Garfield avesse indossato un costume disegnato secondo un modello alternativo? Ecco le tre opzioni che sono state messe da parte.

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Fonte: ComicBookMovie.com

Si avvicina sempre di più l’uscita del nuovo film della saga diretto da Marc Webb.

Vi ricordiamo che nel film ritorneranno i protagonisti  e  ai quali si aggiungono  in Electro, ​​ nei panni di Mary Jane Watson e  come Harry Osborn. Tutte le news sul film le trovate nel nostro speciale: The Amazing Spider-Man 2.

Mentre per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra Scheda Film: The Amazing Spider-Man 2La pellicola è diretta ancora una volta da  su una sceneggiatura di   ed uscirà il 2 Maggio 2014.

Tutte le altre foto nella nostra gallery:

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In The Amazing Spiderman 2, per Peter Parker (Andrew Garfield), vive una vita molto la occupata – tra prendere i cattivi come Spider-Man e passare il tempo con la persona che ama, Gwen (Emma Stone); diplomato ormai ha lasciato le scuole superiore e non ha dimenticato la promessa fatta al padre di Gwen di  proteggerla – ma questa è una promessa che semplicemente non può mantenere sempre. Le cose cambieranno per Peter quando un nuovo cattivo, Electro (Jamie Foxx), emerge dagli abissi della città, e un vecchio amico, Harry Osborn (Dane DeHaan), ritorna, e fa riemergere nuovi indizi sul suo passato.

I Corti sul Lettino alla III edizione

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I Corti sul Lettino alla III edizione

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Sono aperte le iscrizioni per la terza edizione del Festival del Cortometraggio “I Corti sul Lettino – Cinema e Psicoanalisi”, a Napoli, diretto dallo psichiatra e critico cinematografico Ignazio Senatore ed organizzato da Pietro Pizzimento.

I Corpi Estranei: recensione del film con Filippo Timi

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I Corpi Estranei: recensione del film con Filippo Timi

Dall’Umbria a Milano per cercare di salvare la vita a suo figlio. Questa è la storia comune eppure straordinaria di Antonio in I Corpi Estranei, che da un paesino nella regione del Centro Italia viaggia in macchina con suo figlio fino a Milano, dove spera di trovare una cura per la forma di tumore da cui è affetto il bambino. Il reparto di oncoematologia pediatrica in cui Antonio si trasferirà provvisoriamente per essere vicino al suo piccolo che deve subire una grave operazione si trasforma in un microcosmo, in cui genitori e famiglie terrorizzati cercano di farsi reciprocamente coraggio per affrontare una prova durissima. Con Antonio ci sono molti altri genitori, anche di origina araba, che il nostro protagonista guarda con occhio diffidente e poco favorevole. Questi “corpi estranei” pregano rumorosamente, accendono incensi, tutte cose che lo stesso Antonio non comprende e che non gli appartengono. Tuttavia osservare quella cultura così strana per lui lo fa in qualche modo avvicinare alle sue tradizioni, e così comincia a frequentare la cappella dell’ospedale e a provare a ricordare le parole delle preghiere che gli hanno insegnato da piccolo. La sua ritrosia troverà uno scoglio molto duro da affrontare in un giovane che  si trova in ospedale per assistere il suo fratellino malato.

I Corpi Estranei, il film

Mirko Locatelli con I Corpi Estranei ci racconta una storia di dolori condivisi tra persone che sembrano non avere nulla in comune; lo fa con tatto e discrezione, con pudore, appoggiandosi su uno straordinario Filippo Timi che cerca sempre in tutti i suoi ruoli, dettagli e interpretazioni che possano mettere alla prova la sua arte. Pur offrendo una buona prova in un ruolo molto difficile, Timi non basta a fare del film un buon lavoro. I Corpi Estranei sembra più una rappresentazione della staticità, in cui c’è pochissimo spazio per i rapporti interpersonali che ci aspettiamo più fitti in un microcosmo in cui coabitano persone che condividono dolori e fragilità così profonde.

La regia sta addosso al nostro protagonista, ripreso nei momenti lenti e noiosi, tutti uguali, che compongono le sue giornate in ospedale. Inquadrature mosse che pedinano il personaggio e cercano di renderci partecipi della sua situazione: ma il tentativo resta vano e I Corpi Estranei, pur avendo un nobile proposito, non riesce a chiarificarlo sullo schermo con chiarezza. Il film è stato presentato in Concorso all’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma.

 

I concept art dei sequel di Avatar offrono un primo sguardo ai biomi artici, desertici e vulcanici

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È confermato che gli imminenti sequel di Avatar porteranno il franchise in alcuni nuovi ed entusiasmanti biomi di Pandora, e dei concept art appena condivisi forniscono una prima occhiata agli ambienti artici, desertici e vulcanici. 13 anni dopo il film originale, Avatar: La via dell’acqua ci ha infatti portato dalla vegetazione di Pandora ad un ambiente acquatico, mostrando nuovi volti del meraviglioso pianeta ideato da James Cameron. Il successo del film ha poi consolidando i piani per i tre sequel aggiuntivi già annunciati. Rimangono molte domande sulle trame dei sequel, ma Cameron ha rivelato nelle ultime settimane che ci saranno ulteriori esplorazioni di diverse regioni di Pandora.

Alcuni nuovi concept art difussi, infatti, forniscono i primi sguardi a tre principali biomi che verranno esplorati nei prossimi sequel, tra cui artico, deserto e vulcanico. Mentre Avatar 3 è confermato presenterà un clan vulcanico di Na’vi chiamato ad ora semplicemente Popolo della Cenere, che sarà anche il primo gruppo di Na’vi cattivi, è meno chiaro quando il pubblico vedrà la famiglia Sully visitare il deserto di Pandora o le regioni artiche. Ma con tre film in arrivo, ci sarà senza dubbio tempo e modo di esplorare tutto ciò.

Con ogni successivo sequel di Avatar che prevede dunque anche l’introduzione di nuovi clan e nuovi ambienti, non è nemmeno chiaro cosa ne sarà dei clan che sono già stati introdotti. Poiché il Popolo della Cenere di Avatar 3 fungerà da antagonista secondario nel prossimo sequel, l’introduzione di ulteriori clan nei film successivi significa che la famiglia Sully potrebbe potenzialmente finire con una serie di nuovi nemici oltre a nuovi alleati. Resta da vedere come le regioni vulcaniche, desertiche e artiche di Pandora influenzeranno la storia dei sequel di Avatar, ma è chiaro che l’epico franchise di Cameron è ancora tutto da scoprire.

Fonte: ScreenRant

I compagni: recensione del film di Mario Monicelli

I compagni è il film del 1963 diretto da Mario Monicelli con protagonisti Marcello mastroianni, Renato Salvatori, Annie Girardot, François Perier e Raffaella Carrà.

La trama del film I compagni

 Torino, fine Ottocento. Sono in migliaia a lavorare nell’industria tessile vicino a p.ta Susa, orari e condizioni di lavoro massacranti, quattordici ore ogni giorno ed una breve pausa di mezz’ora per mangiare quel poco per pranzo. A fine turno gli operai arrivano stremati, stanchi, assonnati per il lavoro alienante e ripetitivo così gli incidenti, gli infortuni sono all’ordine del giorno. Dopo l’ennesimo operaio che ci rimette una mano, i colleghi stremati e stanchi di accettare quelle condizioni decidono di presentare all’Ingegnere (Mario Pisu) le loro lagnanze. Ma ci vuole qualcosa di più clamoroso, eclatante ed efficace ma agli smarriti lavoratori manca una guida comune che indichi loro la via. Ed ecco che dal nulla compare il prof. Sinigaglia (Marcello Mastroianni) in fuga da Genova dove la Questura lo sta ancora cercando. Il professore arringa la folla di operai con oratoria convincente e persuasiva, spingendoli a scioperare ad oltranza per ottenere risultati concreti. La lotta è dura, i sacrifici enormi, ci si aiuta a vicenda improvvisando collette che ovviano alla mancanza di casse mutua o altri istituti assistenziali, la lotta operaia è solo all’inizio.

L’analisi

 E’ il 1963 quando Mario Monicelli dirige questo importante film sulle prime lotte operaie in Italia, un film basato su una sceneggiatura originale a cui lo stesso Monicelli collaborò insieme al solito duo delle meraviglie Age e Scarpelli. Un film che il maestro amava particolarmente tanto da preferirlo addirittura al ben più noto La grande guerra, girato solo l’anno prima. In Italia I compagni non ha un grandissimo successo di pubblico nonostante un Nastro d’argento ed una nomination agli Oscar del ’64 per la sceneggiatura originale.

In realtà il film è uno splendido affresco storico-sociale sull’Italia di fine Ottocento e sul mondo operaio in particolare. Un film in cui Monicelli lascia poco spazio alla commedia, la componente drammatica è indubbiamente predominante, forse come mai prima di allora da parte del grande regista toscano. Ma a differenza dei capolavori neo-realisti Monicelli racconta sempre con quel pizzico di ironia che è il suo tratto distintivo, la sua firma d’autore a cui non riesce, grazie al cielo, a rinunciare. Una ricostruzione scenica impeccabile, la fotografia diretta con la solita bravura da Giuseppe Rotunno ed un cast di attori noti e meno noti ma dove proprio i volti più sconosciuti, ma sorprendentemente credibili per il periodo storico in questione, sono quelli più convincenti. Mastroianni è comunque superbo nell’interpretare lo scalcinato intellettuale il quale è disposto a qualsiasi rinuncia pur di diffondere tra i lavoratori lo spirito e la consapevolezza di classe, e far conoscere così anche in Italia il concetto marxista di lotta proletaria. Lui rappresenta il volto politico della protesta, la guida ideologica di una classe sociale ancora orfana di leader e partiti guida ma che, in un Italia ormai industrializzata quanto le altre nazioni europee, non può più sopportare il cieco e intollerabile sfruttamento della classe padronale. I compagni è un film straordinario che permette ancora oggi di conoscere e capire in quali condizioni si viveva e lavorava in un Italia lontana e certo diversa da quella attuale, dove però condizioni di estrema povertà e indigenza stanno tornando drammaticamente all’onore delle cronache.

I compagni è l’ennesimo dono lasciatoci in eredità da uno dei più grandi registi italiani di sempre, un preziosissimo esempio di cinema verità che solo di rado lascia campo alla retorica, raccontando con realismo, vividezza e ironia un capitolo di storia non particolarmente considerato dalla cinematografia nazionale. Un film che insegna, commuove, diverte e induce a riflettere purché, in fondo, potremmo scoprire e sorprenderci di quanto sia attuale.

I commenti di Steven Spielberg su Guardiani della Galassia sono di buon auspicio per il Superman della DCU

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Steven Spielberg ha espresso apertamente le sue opinioni sui film di supereroi, ma allo stesso tempo, il suo elogio positivo di un film della MCU è di buon auspicio per il Superman della DCU. Il genere dei supereroi ha ricevuto molte critiche dai cosiddetti registi “seri”. Nonostante dominino il botteghino, creino una domanda incredibile e ispirino vaste comunità di fan che la pensano allo stesso modo, non tutti a Hollywood considerano i film di supereroi come cinema.

Ovviamente, i film sui supereroi vengono proiettati sul grande schermo nei cinema, ma quando si discute di cinema e di cosa dovrebbe essere questo mezzo, spesso i film sui supereroi vengono ignorati a causa del loro uso massiccio di CGI, delle loro premesse fantastiche e dell’evasione dalla realtà che li rende così attraenti. Ma uno dei più grandi registi viventi ha elogiato senza riserve un film dell’MCU.

Steven Spielberg ha espresso notevole approvazione per il primo film MCU di James Gunn

James Gunn 2023
Il regista statunitense James Gunn arriva alla premiere di Los Angeles della Warner Bros. ‘The Flash’ tenutasi al TCL Chinese Theatre IMAX il 12 giugno 2023 a Hollywood, Los Angeles, California, Stati Uniti. — Foto di imagepressagency – DepositPhotos

Spielberg sottolinea ciò che rende grande un film di supereroi

Steven Spielberg, il regista di capolavori fondamentali del cinema come Jurassic Park, E.T. l’extra-terrestre, Lo squalo, Schindler’s List e i film di Indiana Jones, ha espresso la sua opinione sui film di supereroi. E sebbene in generale sembri trovare poco coinvolgente il distacco dalla realtà e i supereroi più grandi della vita, ha elogiato alcuni film del genere, tra cui Guardians of the Galaxy di James Gunn.

Mi piacciono molto Superman di Richard Donner, Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan e il primo Iron Man, ma il film di supereroi che mi ha colpito di più è uno che non si prende troppo sul serio: Guardiani della Galassia. Quando la proiezione è finita, sono uscito con la sensazione di aver visto qualcosa di nuovo al cinema, senza cinismo o paura di essere cupo quando necessario.

Nel 2016, mentre partecipava al Festival di Cannes, Spielberg ha citato i film di supereroi che riteneva i più forti del genere (tramite CBR). Tra questi c’erano Superman di Richard Donner, Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan e Iron Man di Jon Favreau. Tuttavia, ha evidentemente sottolineato che Guardiana della Galassia di James Gunn era il suo film preferito dell’intero genere.

I commenti di Steven Spielberg su Guardiani della Galassia sono di buon auspicio per il Superman della DCU

Chris Pratt in Guardiani della Galassia (2014)
Foto di Jay Maidment – © 2013 – Marvel Studios

L’elogio di Spielberg è già un onore considerevole, ma vedere Gunn al vertice di questo gruppo di registi e film iconici è un risultato straordinario. E la dice lunga sul potenziale di del Superman di James Gunn per lanciare la DCU con un livello equivalente di abilità e narrazione, o potenzialmente anche di più considerando gli anni di esperienza che Gunn ha maturato da quando GotG è uscito nel 2014.

Il fatto è che, nonostante l’ambientazione fantastica di GotG, Gunn è riuscito a portare la storia a un livello in cui ha trovato riscontro nel pubblico, suscitando emozioni genuine e trasmettendo un senso di valore. Sì, c’è un albero parlante e un procione con un problema di atteggiamento che viaggiano su una nave con un umano lontano da casa e una donna verde, ma la capacità di Gunn di arrivare al cuore della storia e di trasmetterla al pubblico sembra essere un talento eccezionalmente raro, che tornerà utile a Superman.

In COPERTINA: Steven Spielberg arriva alla 50ª edizione dell’AFI (American Film Institute) Life Achievement Award 2025 in onore di Francis Ford Coppola. Foto di Image Press Agency via Depositphotos.com

I colori della passione: recensione del film con Rutger Hauer

I colori della passione: recensione del film con Rutger Hauer

Ne I colori della passione Il grande pittore fiammingo del XVI sec. Pieter Bruegel (Rutger Hauer) accompagna idealmente lo spettatore in un percorso che attraversa materialmente e visivamente il suo famoso capolavoro La salita al Calvario. Egli racconta e spiega al suo interlocutore, l’amico e collezionista d’arte Nicholas Jonghelinck (Micheal York), i vari elementi che costituiscono l’opera svelando simbolismi e scelte stilistiche e pittoriche. I colori della passione porta lo spettatore a conoscere alcuni dei tantissimi personaggi che compaiono sulla tela e che distolgono l’attenzione dell’osservatore dal vero nucleo dell’opera: il Cristo che si trascina con la Croce verso il Golgota.

Il primo input per realizzare un film sul dipinto del maestro fiammingo Pieter Bruegel nasce da un’idea di Michael Francis Gibson, famoso scrittore e critico d’arte, che nel 2005 vide a Parigi Angelus di Lech Majewsky. Prende così il via il progetto ambizioso quanto originale di produrre questo film in cui l’unico e vero protagonista è un quadro, un’unica opera d’arte. Avvalendosi dell’ausilio di moderne quanto innovative tecnologie e soprattutto attraverso la loro non facile combinazione si è cercato di ridare vita ad un dipinto, analizzandolo e studiandolo al suo interno con una introspezione analitica mai nemmeno pensata sino ad ora. Ed è così che è lo stesso Bruegel, interpretato da un riflessivo e profondo Rutger Hauer, ad accompagnarci nel suo quadro, guidandoci e illuminandoci sulle varie e non sempre ovvie scelte stilistiche e soprattutto simboliche.

I colori della passione, il film

La particolarità di questo pittore fiammingo è la quantità di personaggi che affollano puntualmente le sue tele ma i personaggi apparentemente di contorno non si rivolgono all’osservatore ma guardano altrove, gli danno le spalle; in questo film è lo stesso pittore che ci permette di conoscerli meglio, di capire chi sono e quali storie nascondono.

E qui grazie ad una serie di combinazioni tecniche che sovrappongono varie fasi di lavorazione, dalle riprese in blue screen, ad un fondale in 2D del quadro stesso sino alle riprese dal vero girate in Polonia, Austria e Nuova Zelanda, si ottiene un effetto incredibile e stupefacente dove l’arte si mescola alla tecnologia e quindi alla realtà. Una post-produzione durata un anno e che ha richiesto un lavoro enorme anche alle 40 sarte polacche che hanno eseguito con incredibile puntiglio e maestria i costumi di scena, impeccabili e perfetti.

I colori della passione è un film rivoluzionario, un ulteriore dimostrazione di come le ultime tecnologie al servizio del cinema possano aprire scenari nuovi e finora sconosciuti; le innovazioni tecniche possono essere utilizzate non solo per fare film di cassetta in 3D ma anche per promuovere una nuova era di commistione e interazione tra discipline artistiche diverse che si basano su differenti codici espressivi. Wim Wenders con Pina, film del 2010, ha utilizzato la stereoscopia per farci entrare nell’arte coreografica della grande Pina Bausch, ora Majewsky combina varie tecnologie moderne per immergerci nell’arte fiamminga di Bruegel; due illustri esempi di come si possa utilizzare l’innovazione tecnologica anche per fini artistici e culturali.

I colori della passione – The Mill and the Cross uscirà nelle sale italiane il prossimo 30 marzo distribuito dalla CGHV.

I colori della passione – the Mills and the Cross: incontro stampa con in regista Lech Majewsky

Nella piccola saletta del cinema Palestrina di Milano, comunque celebre per le sue proiezioni d’autore, è appena terminata la proiezione dell’interessante quanto originale I colori della passione – The Mill and the Cross film dedicato ed incentrato sul capolavoro del maestro fiammingo del XVI sec. Pieter Bruegel, La salita al Calvario.

I colori della passione – dal 20 Marzo al Cinema!

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Dal genio creativo e visionario di Lech Majewski, I colori della passione (The Mill and The Cross), con Rutger Hauer, Charlotte Ramplinng e Michael York. In sala dal 30 MARZO 2012 – Distribuzione CG

I colori del male: Rosso, la spiegazione del finale del film Netflix

Diretto da Adrian Panek, I colori del male: Rosso è il nuovo thriller polacco di Netflix e tratto dall’omonimo romanzo di Malgorzata Oliwia. Dopo Mister Car e i templari, Operazione Soulcatcher e L’amore dimenticato si tratta di nuovo lungometraggio polacco a raggiungere in poco tempo le vette di Netflix. Il motivo è da ritrovarsi anche nel loro riprendere generi tipicamente americani per adattarli ai canoni delle proprie cinematografie. I colori del male: Rosso non fa eccezione, proponendo un puro thriller investigativo.

Sulla scia di grandi film di questo genere come Seven oZodiac prende dunque vita un film che conduce gli spettatori all’interno di un caso che sembra incrociare passato e presente e che si svelerà pezzo dopo pezzo grazie alla presenza di alcuni flashback. Si assiste così ad un vero e proprio percorso non lineare che porta a galla una serie di intrecci e risvolti difficilmente prevedibili ma che regalano infine grande intrattenimento. Non sorprende infatti che I colori del male: Rosso sia divenuto rapidamente uno dei film più visti su Netflix.

Per gli appassionati di questo genere, dunque, si tratta di un film da non perdere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a I colori del male: Rosso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

I colori del male Rosso trama film
Una scena di I colori del male: Rosso. Copyright: Przemo Paczkowski

La trama e il cast di I colori del male: Rosso

Una spiaggia di Tripla Città, in Polonia, diventa un luogo del delitto a seguito di una drammatica scoperta. Il mare riporta infatti a galla il corpo di una giovane ragazza per la quale si sospetto un omicidio. L’indagine è condotta da un procuratore ambizioso e tenace, Leopold Bilski, ma anche la madre della vittima, il giudice Helena Bogucka, è coinvolta nelle indagini. Ben presto, però, le loro scoperte iniziano a farsi scomode e a far emergere il volto di una vicenda più tragica del previsto.

Ad interpretare Leopold Bilski vi è l’attore Jakub Gierszal, attore polacco già visto anche nei film All That I Love – Tutto quello che amo (2009) e Dracula Untold (2014). Accanto a lui, nel ruolo di Helena Bogucka vi è invece Maja Ostaszewska, vista anche in Schindler’s List e ne Il pianista, mentre Zofia Jastrzębska interpreta Monika Bogucka, la ragazza assassinata. Andrzej Konopka è Tadeusz Dubiela, amante di Helena, mentre Jan Wieteska è suo figlio Mario . Completano il cast Przemysław Bluszcz nel ruolo di Łukasz Kazarski “Kazar”, Andrzej Zieliński in quelli di Waldemar Mila e Wojciech Zieliński in quelli di Roman Bogucka, padre di Monika.

La spiegazione del finale del film

All’inizio di I colori del male: Rosso, si pensa che quell’omicidio possa essere opera di uno psicopatico che non conosceva personalmente la vittima, Monika, ma l’aveva uccisa per divertimento. Bilski, però, scopre poi che 15 anni prima c’era stata un’altra vittima, Zaneta Kaleta, che era stata uccisa in modo simile alla nuova ragazza. Il suo fidanzato, Jakubiak, fu accusato del crimine e la cosa più interessante è che è uscito da poco di galera dopo aver scontato tutta la sua pena. Così, i sospetti ricadono subito su di lui, che però si proclama innocente.

Capendo di non avere nulla affinché gli si possa credere, Jakubiak si uccide, ma non prima di suggerire a Bilski di andare al Club del Cantiere Navale e di parlare con le persone che vi lavoravano. Il locale – dove lavorava Monika – è di proprietà di un uomo di nome Kazarski Lukasz, il quale si scopre abusava della ragazza. Questo perché Monika aveva assistito a un omicidio compiuto dal boss, ma la sua denuncia è stata raccolta da un poliziotto corrotto, che fa dunque decadere la cosa.

A quel punto, però, si scopre che anche Roman, il padre di Monika, lavorava con Kazarski e può dimostrare che è stato quest’ultimo ad uccidere la figlia proprio per evitare che rivelasse ciò che ha visto. Con le prove dalla sua, Bilski è pronto ad arrestare Kazarski, il quale però nel frattempo si è dileguato. Tuttavia, Bilski riusce a trovare un braccialetto fatto di pelle umana e a collegare Kazarski all’omicidio di Zaneta Kaleta. Kazarski non aveva paura di ammettere i suoi crimini, ma ripeteva costantemente di non avere nulla a che fare con l’omicidio di Monika.

I colori del male Rosso cast
Una scena di I colori del male: Rosso. Copyright: Przemo Paczkowski

Il finale di I colori del male: Rosso rivela che Kazarski ha detto la verità e non ha ucciso Monika. Mentre Bilski continua le sue indagini, Helena si trova a casa del suo amante Tadeusz Dubiela, il medico che ha eseguito le autopsie, e lì vede l’anello di rubini della figlia. Il figlio Mario Dubiela lo aveva lasciato intenzionalmente perché voleva che Helena sapesse cosa era successo. A quel punto, capì però che non poteva più nascondere la verità e così vengono confessati i crimini di padre e figlio. Si scopre infatti che è stato Mario ad uccidere Monika, di cui era infatuato.

Una serà tentò di possederla fino a diventare violento quando lei ha cercato di opporre resistenza. Mario non aveva intenzione di ucciderla, ma il suo attacco d’ira finì con il trasformarsi in un omicidio. A quel punto, avendo sabuto che Jakubiak era appena uscito di prigione decise di farne il capro espiatorio con l’aiuto del padre. Mario dice dunque ad Helena che era stato tutto un incidente. Nel frattempo, anche Bilski capisce che dietro l’omicidio c’era Mario, ma prima di arrivare a casa sua, Tadeusz si è già tolto la vita.

Mario, invece, decide di costituirsi alla polizia. Il rimorso, il senso di colpa e la sensazione di essere stato così malvagio nei confronti di una persona per cui provava dei sentimenti non gli permettevano più di vivere in pace. Alla fine, dopo che la giustizia è stata fatta e l’indagine si è conclusa, Bilski è andato a incontrare la sua famiglia e, come aveva promesso a Helena, ha abbracciato forte sua figlia, perché probabilmente si è reso conto di quanto tutto sia fragile nella vita e che nulla può essere dato per scontato.

Il trailer di I colori del male: Rosso e dove vederlo in streaming

I colori del male: Rosso in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 


 

 

I Coldplay annunciano Atlas per la colonna sonora de La Ragazza di fuoco

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coldplaySaranno i Coldplay ad occuparsi del brano della colonna sonora originale di Hunger Games La ragazza di Fuoco. Il gruppo inglese ha appena annunciato che il brano, dal titolo Atlas, uscirà il prossimo 26 agosto, in tempo per entrare nelle teste dei fan della saga della Collins.

Francis Lawrence ha dichiarato: “Ammiro e rispetto molto i Coldplay, la loro passione ed eccitazione per il progetto ha contribuito molto a elevare la collaborazione, e non vediamo l’ora di condividere questa musica con il pubblico di tutto il mondo“. Tracy McKnight, che si occupa delle colonne sonore dei film Lionsgate, ha aggiunto: “Sapere che Chris Martin è un fan dei libri rende tutto molto più significativo, il singolo dei Coldplay rappresenta il livello degli artisti che abbiamo riunito per questa potente colonna sonora“.

A seguire il testo del brano composto da Chris Martin in persona:

la ragazza di fuoco i coldplay

A partire dal 26 agosto infatti Atlas sarà disponibile su Youtube, i Tunes e tutte le altre piattaforme musicali digitali. Non è la prima volta che il celebre gruppo britannico viene accostato al mondo del cinema; nel 2003 infatti il loro celebre brano Clock venne inserito nella colonna sonora del Peter Pan di P. J. Hogan, mentre il caso di Hunger Games è il primo in cui il gruppo compone un brano appositamente per un film.

Qui la gallery completa del film:

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Intanto vi ricordiamo che Hunger Games La ragazza di Fuoco è diretto da Francis Lawrence e oltre a Jennifer Lawrence il cast comprende anche  Amanda PlummerDonald SutherlandElizabeth BanksJeffrey WrightJosh HutchersonLenny KravitzLiam HemsworthLynn CohenPhilip Seymour HoffmanStanley TucciToby JonesWoody Harrelson e Sam Claflin. Tutte le news sulla saga nel nostro speciale Hunger Games. Per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra scheda Hunger Games La ragazza di Fuoco.

Trama:

Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo” Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti della nazione di Panem.

I classici dell’Horror rivisti in stile Piccoli Brividi

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Piccoli Brividi e il cinema Horror sono due cose che presto saranno associate in un lungometraggio diretto da Rob Letterman (Shark Tale, Mostri contro Alieni) ma per colmarne l’assenza temporanea vi proponiamo una galleria di alcuni classici horror come Nightmare e Scream di Wes Craven, La Cosa di John Carpenter e molti altri. [nggallery id=772]

piccoli brividiLa Sony Pictures Entertainment ha deciso di anticipare di un anno l’uscita al cinema di Piccoli brividi, il film tratto dalla seria omonima scritta da R. L. Stine e pubblicata dalla casa editrice statunitense Scholastic. Inizialmente prevista per il 23 Marzo 2016, la pellicola uscirà adesso il 7 Agosto 2015.

Il film sarà diretto da Rob Letterman, con un cast d’eccezione composto da Jack Black, Dylan Minnette, Odeya Rush, Amy Ryan, Jillian Bell, Ryan Lee e Ken Marino.

Ad occuparsi delle sceneggiatura saranno Darren Lemke e Mike White, ma anche Scott Alexander, Larry Karaszewski, mentre coloro che si occuperanno della produzione del film saranno Neal H. Moritz e Deborah Forte.

Il film avrà come protagonista il signor Shivers (Jack Black), uno scrittore di genere horror che vedrà prendere vita i personaggi da lui creati per le sue storie da brivido. Al suo fianco ci saranno sua nipote (Odeya Rush) e l’amico e vicino di casa di quest’ultima (Dylan Minnette).

Ricordiamo, inoltre, che la collana di libri de I Piccoli Brividi, ha ricevuto un enorme successo non solo da parte del pubblico ma anche dalla critica. La Scholastic ha infatti venduto oltre 350 milioni di libri in tutto il mondo, in 32 lingue diverse, mentre l’autore, Robert Lawrence Stine, è conosciuto come uno degli scrittori di bestseller per bambini più celebri al mondo.

I cinecomic in arrivo nel 2019

I cinecomic in arrivo nel 2019

Con Aquaman ad aprire l’anno (il film diretto da James Wan è in sala dal 1° gennaio), il 2019 si prospetta un anno ricco di appuntamenti al cinema per chi ama i cinecomic e gli adattamenti da fumetti in generale.

Dall’atipico Glass, all’attesissimo ultimo capito della Fase 3 del Marvel Cinematic Universe, Avengers: Endgame, fino al nuovo approccio della DC Films con i suoi villain in Joker, ecco i cinecomic in arrivo nel 2019.

Glass

Chiusura della trilogia formata da Split e Unbreakable, segna una tappa importantissima nella carriera di M. Night Shyamalan. Si tratta infatti del film che potrebbe ufficialmente sancire il suo ritorno trai grandi nomi del cinema, dopo un periodo mediano della sua carriera che non ha esattamente entusiasmato. Nel film James McAvoy, Samuel L. Jackson e Bruce Willis. Il film è previsto per il 17 gennaio 2019 e sarà distribuito da Walt Disney Italia.

Alita: Angelo della battaglia

Attesissimo adattamento dell’omonimo manga, il film è uno sci-fi diretto da Robert Rodriguez e prodotto da James Cameron. Nel cast compaiono Rosa Salazar, Jennifer Connelly e Christoph Waltz. In uscita al cinema il 14 febbraio 2019, il film sarà distribuito da 20th Century Fox.

Captain Marvel

Anche i Marvel Studios hanno la loro eroina, e così come Wonder Woman ha riscosso enorme successo, ci aspettiamo che anche il film diretto da Anna Boden, Ryan Fleck sarà un successo. Nel cast, a interpretare Carol Danvers, ci sarà il premio Oscar Brie Larson. Il film arriverà in sala il 6 marzo 2019 distrubuito da Walt Disney Studios Motion Pictures.

Shazam!

Desta moltissima curiosità l’adattamento per il cinema di questo personaggio dei fumetti DC che si troverà a condividere lo stesso universo di Aquaman, Wonder Woman e degli altri film del franchise che hanno avuto meno successo. Diretto da David F. Sandberg, con Zachary Levi e Asher Angel, il film uscirà al cinema l’11 aprile 2019, distribuito da Warner Bros. Italia.

Hellboy

Si tratta dell’attesissimo reboot del personaggio di Mike Mignola, questa volta interpretato da David Harbour che deve raccogliere l’eredità di Ron Perlman. A dirigere è stato chiamato Neil Marshall, nel film c’è anche Milla Jovovich, nei panni dell’antagonista. Il film verrà distribuito da M2 Pictures a partire da aprile 2019.

Avengers: Endgame

Forse i cinecomic più atteso di sempre, dopo il finale a sorpresa di Infinity War, è il film che chiuderà la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe. Diretto ancora una volta da Anthony Russo e Joe Russo, con Robert Downey Jr. e Chris Evans, arriverà al cinema il 24 aprile 2019. Distribuisce ancora la Walt Disney Pictures, per la quale si prospetta un altro anno molto molto fortunato.

Dark Phoenix

Prossimo capitolo nella saga degli X-Men, l’ultimo di casa Fox (a seguito dell’acquisizione Disney) è anche l’esordio alla regia di Simon Kinberg. Il film racconterà di nuovo la saga della Fenice Nera, uno degli archi narrativi più belli della lunga storia a fumetti dei Mutanti Marvel. Nel cast torna Sophie Turner nei panni di Jean Grey, e in quelli del villain Jessica Chastain. Dopo numerosi rinvii, il film arriverà in sala il 6 giugno 2019, non sappiamo ancora se distribuito da Fox o da Disney.

Spider-Man: Far From Home

Nuovo appuntamento con lo Spider-Man di Tom Holland, porterà l’Uomo Ragno lontano dagli Stati Uniti. Il film è ancora una volta diretto da Jon Watts e vede protagonisti  Holland e Jake Gyllenhaal. Arriverà nelle sale il 4 luglio 2019.

New Mutants

Diretto da Josh Boone, è il primo tentativo di realizzare un film di genere dai fumetti dei Mutanti. Si tratterà di un horror con protagoniste, tra gli altri, anche Maisie Williams e Anya Taylor-Joy. Anche questo film, come Dark Phoenix, ha subito un notevole ritardo nell’uscita, che era programmata per il 2018. Adesso arriverà il 15 agosto 2019, anche in questo caso non si sa se distribuito da Fox o da Disney.

Joker

Si tratta del progetto che desta più curiosità nel panorama di genere dell’anno appena cominciato. Il regista Todd Phillips, noto per il suo lavoro nella commedia, si cimenta nella regia di un film sulle origini del Joker, che sarà interpretato da Joaquin Phoenix, attore lontanissimo dall’immaginario commerciale che invece incarnano i cinecomic. Nel cast anche Robert De Niro. La data d’uscita è fissata per il 3 ottobre 2019, con la distribuzione di Warner Bros. Italia, come tutti i prodotti DC.

I cieli di Alice dal 15 febbraio al cinema e su IWONDERFULL

I cieli di Alice dal 15 febbraio al cinema e su IWONDERFULL

Dal 15 febbraio in contemporanea su IWONDERFULL e al cinema arriva I cieli di Alice, opera prima di Chloé Mazlo e con protagonista Alba Rohrwacher. In occasione dell’uscita del film, martedì 15 febbraio a ROMA presso il CINEMA TROISI alle ore 21:00 introdurranno il film in sala la protagonista Alba Rohrwacher e la regista Chloe Mazlo, modera l’incontro da Piera Detassis.

I cieli di Alice (Sous les ciel d’Alice) faceva parte della selezione ufficiale della 49° Semaine de la Critique, quella che non si è mai fatta a causa del Covid. Peccato, perché una ribalta internazionale come la Croisette sarebbe stata perfetta per presentare un film ambientato in una città dall’altra parte del Mediterraneo che fino alla metà degli anni Settanta contendeva il primato alla cittadina della Costa Azzurra per bellezza e jet set.

Volevo parlare della guerra nel modo in cui mi è stata raccontata dalla mia famiglia” spiega la regista Chloé Mazlo. “Il personaggio di Alice è in gran parte ispirato a mia nonna, che dalla Svizzera si è trasferita in Libano intorno alla metà degli anni Cinquanta, innamorandosi immediatamente del paese, una cosa che mi ha fatto porre più domande che se fosse stata libanese. L’attaccamento a una terra è qualcosa di irrazionale, ed è ancora più difficile da comprendere se ci innamoriamo di una nazione che non è neanche quella in cui siamo nati e cresciuti”.

Protagonista del film è Alba Rohrwacher, che veste i panni di questa Alice arrivata nel paese delle meraviglie, un sogno che vedrà andare in frantumi con la guerra civile nella metà degli anni Settanta.

Al fianco di Alice c’è Joseph, interpretato da Wajdi Mouawad, attore, regista, commediografo e scrittore libanese conosciuto internazionalmente per le sue opere. Mouawad, come molti suoi connazionali, fu costretto a lasciare il paese a 10 anni, nel 1978, per scampare alla guerra civile.

I cieli di Alice: sinossi

Anni ’50: la giovane Alice vive con la famiglia tra i monti della Svizzera, ma aspetta solo l’occasione per andare alla scoperta del mondo. Quando le viene offerto un lavoro come ragazza alla pari a Beirut, in Libano, coglie subito l’occasione. Scopre così una città solare, vivace, libera e proiettata verso il futuro. Qui trova anche ben presto l’amore di Joseph, astrofisico gentile e ambizioso, e assieme a lui costruisce la famiglia dei suoi sogni. Tutto ha il profumo della felicità. Ma una guerra civile arriva a cambiare il volto del paese tanto amato, e ogni equilibrio comincia a vacillare.

I cieli di Alice è stato presentato in Italia a Molise Cinema, ad Efebo d’oro di Palermo (dove Chloé Mazlo ha vinto la Menzione Speciale della giuria Efebo Prospettive) e al Lucca film festival e arriverà su IWONDERFULL, la piattaforma streaming di I Wonder Pictures in collaborazione con MYmovies, e nelle sale a partire dal 15 febbraio e in occasione della prima a Roma del film, martedì 15 febbraio presso il CINEMA TROISI alle ore 21:00, la protagonista Alba Rohrwacher e la regista Chloe Mazlo introdurranno il film in sala.

I cento passi: la storia vera dietro il film

I cento passi: la storia vera dietro il film

I cento passi, diretto da Marco Tullio Giordana e uscito nel 2000, è uno dei film più significativi del cinema italiano contemporaneo, capace di coniugare impegno civile, narrazione storica e forza emotiva. Dopo aver esordito negli anni Ottanta con titoli attenti al contesto politico e sociale italiano, Giordana raggiunge con I cento passi una delle vette della sua filmografia, affermandosi definitivamente come autore in grado di raccontare il nostro Paese attraverso la lente della memoria e dell’etica pubblica.

Il film può contare su un cast di altissimo livello, guidato da Luigi Lo Cascio nei panni di Peppino Impastato, giovane attivista e giornalista siciliano ucciso dalla mafia nel 1978. Accanto a lui, attori come Luigi Maria Burruano e Lucia Sardo regalano interpretazioni intense e credibili, contribuendo a restituire l’autenticità del contesto familiare e sociale in cui si muove il protagonista. I cento passi ha avuto un forte impatto culturale e sociale, contribuendo a far conoscere al grande pubblico la storia di Impastato e a consolidare un immaginario collettivo di resistenza civile alla mafia.

Nel corso dell’articolo approfondiremo la vicenda vera che ha ispirato il film, analizzando il contesto storico e politico della Sicilia degli anni ’70, il percorso personale e ideologico di Peppino Impastato e il modo in cui Marco Tullio Giordana ha saputo trasformare una storia tragica in un’opera di denuncia e di speranza. Un racconto che continua a risuonare con forza anche oggi, a più di vent’anni dall’uscita del film e a quasi cinquant’anni dalla morte del suo protagonista.

Luigi Maria Burruano in I cento passi
Luigi Maria Burruano in I cento passi

La trama del film

Protagonista della vicenda è Peppino Impastato (Luigi Lo Cascio), giornalista attivo nella lotta alla mafia in Sicilia. Nato e cresciuto in una famiglia legata all’ambiente mafioso, soprattutto a causa del padre Luigi (Luigi Maria Burruano), Peppino cercherà in tutti i modi di dissociarsi dalla malavita, anche se questo gli costerà caro. Un’esistenza, quella del giovane attivista, segnata da una serie di eventi che ne decideranno il destino: prima l’assassinio dello zio mafioso Cesare Manzella (Pippo Montalbano), poi l’incontro col pittore comunista Stefano Venuti (Andrea Tidona) e, infine, il rifiuto netto del legame tra la sua famiglia e la mafia.

Peppino decide, infatti, di sfidare il boss del paese Gaetano Badalamenti (Tony Sperandeo), detto don Tano, denunciandone pubblicamente le attività illecite. Nonostante le ripetute minacce, la sua battaglia non si arresta: oltre a scrivere moltissimi articoli portando alla luce verità sempre più scomode, apre Radio Aut, emittente radiofonica dalla quale attacca duramente la mafia, beffeggiando boss e criminali. Peppino diventa agli occhi di tutti un simbolo anti-mafia e, per fare qualcosa di ancora più concreto per il suo paese, decide di candidarsi alle elezioni comunali schierandosi con il partito Democrazia Proletaria.

La storia vera dietro film

La storia vera dietro I cento passi affonda dunque le sue radici nella Sicilia degli anni ’70, una terra attraversata da profondi contrasti sociali, politici ed economici. In questo periodo, l’isola era dominata da un sistema di potere fortemente intrecciato con la mafia, che agiva indisturbata non solo nei traffici illeciti, ma anche nella gestione del territorio, nella politica locale e nella vita quotidiana delle persone. La popolazione era spesso rassegnata o complice, anche per paura, e il silenzio era una condizione diffusa. Parlare apertamente di mafia, denunciarne le collusioni e fare nomi significava mettersi in pericolo. È in questo contesto che emerge la figura di Peppino Impastato, un giovane che decise di rompere quel silenzio.

Peppino nacque nel 1948 a Cinisi, un piccolo paese in provincia di Palermo, in una famiglia legata alla mafia: il padre Luigi era vicino al boss locale Gaetano Badalamenti. Fin da ragazzo, Peppino si oppose con forza a quella cultura mafiosa che permeava il suo ambiente familiare e sociale. Dopo la morte dello zio, mafioso ucciso in un regolamento di conti, la sua presa di coscienza si fece più radicale. Si avvicinò alla sinistra extraparlamentare, al movimento antimilitarista e a quello studentesco, maturando un pensiero politico lucido e fortemente critico verso le strutture oppressive del potere mafioso.

Paolo Briguglia e Luigi Lo Cascio in I cento passi
Paolo Briguglia e Luigi Lo Cascio in I cento passi

La sua fu una lotta culturale oltre che politica: fondò collettivi, organizzò manifestazioni e soprattutto diede vita a una radio libera, Radio Aut, con cui denunciava corruzione, malaffare e violenza con un linguaggio ironico e dissacrante. Attraverso i microfoni di Radio Aut, Peppino prendeva di mira soprattutto Badalamenti, che chiamava sarcasticamente “Tano Seduto”, mettendone in ridicolo la figura pubblica e rivelandone i crimini. La sua voce diventava ogni giorno più forte, più scomoda. Nonostante fosse costantemente minacciato e ostacolato, Impastato non smise mai di esporsi, convinto che la cultura e l’informazione fossero armi fondamentali contro la mafia.

La sua militanza era tanto più straordinaria perché esercitata in un contesto in cui la mafia era non solo potere criminale, ma anche consuetudine, mentalità, cultura dominante. Il 9 maggio 1978, tuttavia, Peppino fu assassinato in maniera brutale: il suo corpo venne fatto esplodere sui binari della ferrovia, in un evidente tentativo di inscenare un attentato suicida. La sua morte, avvenuta nello stesso giorno del ritrovamento del corpo di Aldo Moro, passò inizialmente sotto silenzio, e le indagini furono da subito segnate da depistaggi e coperture.

Solo dopo anni di battaglie da parte della famiglia, in particolare della madre Felicia e del fratello Giovanni, e del Centro siciliano di documentazione a lui intitolato, fu riconosciuto il vero mandante: proprio quel Gaetano Badalamenti, il boss che Peppino aveva sfidato a viso aperto. I cento passi riprende allora questa vicenda reale e la racconta con una tensione emotiva e politica che non cede mai al patetismo o alla retorica. Marco Tullio Giordana compie un’operazione preziosa: non solo ricostruisce con rigore i fatti, ma riesce a restituire il fermento intellettuale e il coraggio etico che animavano Peppino.

Il titolo stesso del film richiama la distanza tra la casa degli Impastato e quella del boss Badalamenti: solo cento passi, simbolo concreto e potente di una prossimità fisica e di un’enorme distanza morale. Il lascito di Peppino Impastato continua a vivere oggi in scuole, associazioni, libri e opere cinematografiche che portano avanti il suo esempio. La sua storia è diventata emblematica del potere della parola e dell’impegno civile in un Paese che spesso ha fatto fatica a guardare in faccia la verità. I cento passi ha contribuito in modo decisivo a far conoscere la sua vicenda anche alle generazioni più giovani, trasformando la memoria in strumento di lotta e coscienza collettiva.

I cento passi: il film cult di Marco Tullio Giordana

I cento passi: il film cult di Marco Tullio Giordana

I cento passi è il film del 2000 di Marco Tullio Giordana con protagonisti Luigi Lo Cascio, Luigi Maria Burruano, Lucia Sardo.

I cento passi, la trama

Storia di Peppino Impastato, giovane cresciuto nella piccola Cinisi, paesino siciliano preda, come del resto tutta la regione, della prepotenza della Mafia. Peppino cercava di scuotere le coscienze con pochi mezzi, quali il volantinaggio, un giornalino, fino alla costituzione di una radio libera: Radio aut.

Il film

Oggetto principale delle sue critiche era Gaetano Badalamenti, boss che viveva a soli 100 passi da casa sua. Ma quest’ultimo cominciò ad esserne infastidito, al punto da uccidere prima il padre e poi progettare la sua morte, facendola passare per uno dei tanti tentativi di attentati terroristici falliti dell’epoca. A parte qualche instancabile amico e collaboratore, Peppino fu lasciato sol, sia dalle autorità, che da quel Pci nel quale era politicamente cresciuto e che gli aveva trasmesso la voglia di lottare.

Un film toccante, che scuote, ma al contempo deprime. Perché se è vero che non bisogna mai rassegnarsi, è anche vero che troppe sono le persone che hanno perso la vita per combattere la Mafia inutilmente, venendo buttate poi nel cestino dell’oblio. Impastato – come ricorda anche questo film – ha ottenuto giustizia solo dopo vent’anni, grazie anche all’instancabile caparbietà della madre.

A interpretare Impastato è Luigi Lo Cascio, attore palermitano al grande esordio, il quale in diversi film successivi confermerà il proprio talento a colpi di interpretazioni intense e ben assortite: ruoli drammatici, ironici, semiseri da classica commedia all’italiana. Come ne I Cento Passi, anche in altri film successivi l’attore siculo è riuscito, attraverso una straordinaria duttilità espressiva, a passare da scene divertite e divertenti a momenti di riflessione, finanche drammatici.

Marco Tullio Giordana ha mantenuto alto il livello del Cinema italiano contemporaneo, attraverso film impegnati, a metà tra fiction e documentario, strettamente legati alla realtà storica dei fatti. Con la collaborazione degli sceneggiatori Rulli e Petraglia, creatori della maggior parte dei suoi script, Giordana è riuscito a fare cinema indagando nei casi controversi della storia italiana: dalle vicende di Peppino Impastato al delitto Pasolini, fino alla grande saga familiare La meglio gioventù (in cui si avvale di nuovo di Lo Cascio), che parte dagli anni Settanta per raccontare le vite dei protagonisti di quel periodo. Si conquista così un posto d’onore nel cinema italiano contemporaneo.

I cento passi tramaIl film che gli ha dato la notorietà del grande pubblico è senz’altro questo, I cento passi, critica esplicita alla Mafia, all’omertà dei siciliani e all’inerzia del Pci. Infine, citiamo qualche curiosità legata al film. Ispirate dal film e dedicate a Peppino impastato sono le canzoni intitolate I cento passi dei Modena City Ramblers, pubblicate nell’album ¡Viva la vida, muera la muerte! del 2004, e Centopassi cantata da Pippo Pollina.

Al titolo del film fa riferimento anche l’azienda vinicola Centopassi, costituita in provincia di Palermo da due cooperative del progetto Libera Terra che gestiscono beni confiscati a boss di Cosa Nostra. Nel film c’è qualche grossolano errore “storico”. Quando il padre di Peppino osserva gli aerei all’aeroporto, la telecamera inquadra un MD-11 dell’Alitalia. Il film si svolge negli anni ’70, e quel tipo di aereo è stato messo in commercio solo nel 1990. Ancora, su un pilone stradale si vedono dei graffiti in stile Hip-Hop, decisamente fuori luogo negli anni ’70. Infine, in alcune scene si notano degli oggetti e dei simboli che negli anni ’70 non esistevano. Pecche che l’intensità della storia e il forte messaggio sociale che essa vuole mandare cancellano presto.

I Cavalieri dello Zodiaco: una clip in anteprima del film

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I Cavalieri dello Zodiaco: una clip in anteprima del film

ComingSoon presenta un’esclusiva clip di I Cavalieri dello Zodiaco dalle scene cancellate dell’adattamento cinematografico live-action di Sony Pictures del popolare anime. Il film debutterà solo al cinema il 26, 27 e 28 giugno prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Nel cast oltre a Mackenyu (Pacific Rim: Uprising) che interpreta il protagonista Seiya, Famke Janssen (X-Men), Madison Iseman (Jumanji – Benvenuti nella giungla),  Diego Tinoco (Teen Wolf), Mark Dacascos (Il patto dei lupi),  Nick Stahl (Sin City) e Sean Bean (Il Signore degli Anelli) nel ruolo di Alman Kiddo, l’uomo che recluterà il protagonista per farlo diventare un cavaliere. I Cavalieri dello Zodiaco, film evento, sarà solo al cinema il 26, 27 e 28 giugno prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

I Cavalieri dello Zodiaco, la trama

Tratto dalla celebre serie animata, I Cavalieri dello Zodiaco porta per la prima volta sul grande schermo la saga di Saint Seiya in live-action. Seiya, interpretato da Mackenyu, è un testardo adolescente di strada che trascorre il suo tempo alla ricerca della sorella rapita e a combattere per ottenere denaro. Quando uno dei suoi combattimenti sprigiona involontariamente poteri mistici che non sapeva di avere, Seiya si ritrova coinvolto in un mondo di santi in guerra, antichi addestramenti magici e una dea reincarnata che ha bisogno della sua protezione. Per sopravvivere, dovrà abbracciare il suo destino e sacrificare tutto per conquistare il posto che gli spetta tra i Cavalieri dello Zodiaco.

I Cavalieri dello Zodiaco: trailer ufficiale del film live-action

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Sony Pictures ha diffuso il trailer ufficiale di I Cavalieri dello Zodiaco, il film live-action diretto da Tomek Baginski e tratto dal manga “Saint Seiya” di Masami Kuruma. Nel cast oltre a Mackenyu (Pacific Rim: Uprising) che interpreta il protagonista Seiya, Famke Janssen (X-Men), Madison Iseman (Jumanji – Benvenuti nella giungla),  Diego Tinoco (Teen Wolf), Mark Dacascos (Il patto dei lupi),  Nick Stahl (Sin City) e Sean Bean (Il Signore degli Anelli) nel ruolo di Alman Kiddo, l’uomo che recluterà il protagonista per farlo diventare un cavaliere. I Cavalieri dello Zodiaco, film evento, sarà solo al cinema il 26, 27 e 28 giugno prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Tratto dalla celebre serie animata, I Cavalieri dello Zodiaco porta per la prima volta sul grande schermo la saga di Saint Seiya in live-action. Seiya, interpretato da Mackenyu, è un testardo adolescente di strada che trascorre il suo tempo alla ricerca della sorella rapita e a combattere per ottenere denaro. Quando uno dei suoi combattimenti sprigiona involontariamente poteri mistici che non sapeva di avere, Seiya si ritrova coinvolto in un mondo di santi in guerra, antichi addestramenti magici e una dea reincarnata che ha bisogno della sua protezione. Per sopravvivere, dovrà abbracciare il suo destino e sacrificare tutto per conquistare il posto che gli spetta tra i Cavalieri dello Zodiaco.

I Cavalieri dello Zodiaco è stato creato da Masami Kurumada. Il manga è stato originariamente serializzato su Weekly Shōnen Jump dal 1986 al 1990 e ha guadagnato un’enorme popolarità. La serie è stata localizzata come Knights of the Zodiac e avrebbe generato numerose serie spin-off, anime e videogiochi.

I Cavalieri dello Zodiaco: trailer italiano e manifesto

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Ecco il trailer italiano de I Cavalieri dello Zodiaco. Di seguito anche il poster del film.

I CAVALIERI DELLO ZODIACO_manifesto

Dopo il grande successo di Capitan Harlock, uscito il 1° gennaio 2014 conquistando il boxoffice italiano, Key Films inaugura anche il 2015 all’insegna di una “saga di culto” dell’animazione anni ’80: l’appuntamento, naturalmente al cinema, è dall’8 gennaio con I CAVALIERI DELLO ZODIACO – LA LEGGENDA DEL GRANDE TEMPIO, l’atteso film prodotto dallo studio Toei Animation (lo stesso di Harlock) e diretto da Keiichi Sato che porta sul grande schermo (per la prima volta in CGI) le avventure di Pegasus, Sirio, Crystal, Andromeda e Phoenix, pronti a tutto per difendere la giovane Lady Isabel dalla minaccia del Grande Sacerdote e dei suoi fedeli Cavalieri d’Oro.

Fin dai tempi del Mito, i Cavalieri dello Zodiaco sono i paladini della speranza, sempre pronti a intervenire ogni volta che il Male minaccia il mondo. Molti anni dopo la Guerra Sacra che si è combattuta nel Grande Tempio, la vita della giovane Isabel di Thule scorre tranquilla, finché un giorno la ragazza non scopre la sua vera identità. Vittima di un agguato omicida, viene salvata da un Cavaliere di Bronzo, un ragazzo di nome Pegasus. Dopo questo drammatico episodio, Isabel, non senza grande difficoltà, accetta il proprio destino e la propria missione, e decide di recarsi al Grande Tempio con Pegasus e gli altri Cavalieri di Bronzo. Nel Grande Tempio, dove da 16 anni viene venerata una falsa Atena, I Cavalieri dello Zodiaco affronteranno colui che si fregia del titolo di Grande Sacerdote e i suoi seguaci, ingaggiando una fiera, e a tratti disperata, battaglia contro i Cavalieri più nobili e potenti: i leggendari Cavalieri d’Oro!

A preparare i fan al ritorno dei loro eroi, arriva anche un nuovo sito, www.cavalieridellozodiaco-ilfilm.it, online da venerdì 19 dicembre per offrire agli appassionati informazioni e curiosità. I Cavalieri dello Zodiaco non è infatti un semplice cartoon, ma un universo che sin dalla sua creazione, nel 1985, ha tenuto incollati i ragazzi di tutto il mondo prima al manga originale e poi alla serie tv (trasmessa in oltre 80 Paesi, Italia compresa). Merito di un mix inedito e vincente di ingredienti – segni zodiacali, mitologia greca e coraggio – che il nuovo film rilegge in chiave moderna.

I Cavalieri dello Zodiaco: prima clip del film

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I Cavalieri dello Zodiaco: prima clip del film

Guarda la prima clip in italiaano dell’attes film d’animazione I Cavalieri dello Zodiaco, dal 1 Gennaio nella sale cinematografiche.

Dopo il grande successo di Capitan Harlock, uscito il 1° gennaio 2014 conquistando il boxoffice italiano, Key Films inaugura anche il 2015 all’insegna di una “saga di culto” dell’animazione anni ’80: l’appuntamento, naturalmente al cinema, è dall’8 gennaio con I CAVALIERI DELLO ZODIACO – LA LEGGENDA DEL GRANDE TEMPIO, l’atteso film prodotto dallo studio Toei Animation (lo stesso di Harlock) e diretto da Keiichi Sato che porta sul grande schermo (per la prima volta in CGI) le avventure di Pegasus, Sirio, Crystal, Andromeda e Phoenix, pronti a tutto per difendere la giovane Lady Isabel dalla minaccia del Grande Sacerdote e dei suoi fedeli Cavalieri d’Oro.

Fin dai tempi del Mito, i Cavalieri dello Zodiaco sono i paladini della speranza, sempre pronti a intervenire ogni volta che il Male minaccia il mondo. Molti anni dopo la Guerra Sacra che si è combattuta nel Grande Tempio, la vita della giovane Isabel di Thule scorre tranquilla, finché un giorno la ragazza non scopre la sua vera identità. Vittima di un agguato omicida, viene salvata da un Cavaliere di Bronzo, un ragazzo di nome Pegasus. Dopo questo drammatico episodio, Isabel, non senza grande difficoltà, accetta il proprio destino e la propria missione, e decide di recarsi al Grande Tempio con Pegasus e gli altri Cavalieri di Bronzo. Nel Grande Tempio, dove da 16 anni viene venerata una falsa Atena, I Cavalieri dello Zodiaco affronteranno colui che si fregia del titolo di Grande Sacerdote e i suoi seguaci, ingaggiando una fiera, e a tratti disperata, battaglia contro i Cavalieri più nobili e potenti: i leggendari Cavalieri d’Oro!

A preparare i fan al ritorno dei loro eroi, arriva anche un nuovo sito, www.cavalieridellozodiaco-ilfilm.it, online da venerdì 19 dicembre per offrire agli appassionati informazioni e curiosità. I Cavalieri dello Zodiaco non è infatti un semplice cartoon, ma un universo che sin dalla sua creazione, nel 1985, ha tenuto incollati i ragazzi di tutto il mondo prima al manga originale e poi alla serie tv (trasmessa in oltre 80 Paesi, Italia compresa). Merito di un mix inedito e vincente di ingredienti – segni zodiacali, mitologia greca e coraggio – che il nuovo film rilegge in chiave moderna.

I Cavalieri dello Zodiaco: Pegasus nel primo character poster

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Dopo il grande successo di Capitan Harlock, uscito il 1° gennaio 2014 conquistando il boxoffice italiano, Key Films inaugura anche il 2015 all’insegna di una “saga di culto” dell’animazione anni ’80: l’appuntamento, naturalmente al cinema, è dall’8 gennaio con I CAVALIERI DELLO ZODIACO – LA LEGGENDA DEL GRANDE TEMPIO, l’atteso film prodotto dallo studio Toei Animation (lo stesso di Harlock) e diretto da Keiichi Sato che porta sul grande schermo (per la prima volta in CGI) le avventure di Pegasus, Sirio, Crystal, Andromeda e Phoenix, pronti a tutto per difendere la giovane Lady Isabel dalla minaccia del Grande Sacerdote e dei suoi fedeli Cavalieri d’Oro.

Di seguito il primo character poster con Pegasus:

Pegasus
Fin dai tempi del Mito, i Cavalieri dello Zodiaco sono i paladini della speranza, sempre pronti a intervenire ogni volta che il Male minaccia il mondo. Molti anni dopo la Guerra Sacra che si è combattuta nel Grande Tempio, la vita della giovane Isabel di Thule scorre tranquilla, finché un giorno la ragazza non scopre la sua vera identità. Vittima di un agguato omicida, viene salvata da un Cavaliere di Bronzo, un ragazzo di nome Pegasus. Dopo questo drammatico episodio, Isabel, non senza grande difficoltà, accetta il proprio destino e la propria missione, e decide di recarsi al Grande Tempio con Pegasus e gli altri Cavalieri di Bronzo. Nel Grande Tempio, dove da 16 anni viene venerata una falsa Atena, I Cavalieri dello Zodiaco affronteranno colui che si fregia del titolo di Grande Sacerdote e i suoi seguaci, ingaggiando una fiera, e a tratti disperata, battaglia contro i Cavalieri più nobili e potenti: i leggendari Cavalieri d’Oro!

A preparare i fan al ritorno dei loro eroi, arriva anche un nuovo sito, www.cavalieridellozodiaco-ilfilm.it, online da venerdì 19 dicembre per offrire agli appassionati informazioni e curiosità. I Cavalieri dello Zodiaco non è infatti un semplice cartoon, ma un universo che sin dalla sua creazione, nel 1985, ha tenuto incollati i ragazzi di tutto il mondo prima al manga originale e poi alla serie tv (trasmessa in oltre 80 Paesi, Italia compresa). Merito di un mix inedito e vincente di ingredienti – segni zodiacali, mitologia greca e coraggio – che il nuovo film rilegge in chiave moderna.

I Cavalieri dello Zodiaco: il trailer ufficiale del film al cinema solo il 26, 27 e 28 giugno

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Ecco il trailer de I Cavalieri dello Zodiaco, il film live-action diretto da Tomek Baginski e tratto dal manga “Saint Seiya” di Masami Kuruma. Nel cast oltre a Mackenyu (Pacific Rim: Uprising) che interpreta il protagonista Seiya, Famke Janssen (X-Men), Madison Iseman (Jumanji – Benvenuti nella giungla),  Diego Tinoco (Teen Wolf), Mark Dacascos (Il patto dei lupi),  Nick Stahl (Sin City) e Sean Bean (Il Signore degli Anelli) nel ruolo di Alman Kiddo, l’uomo che recluterà il protagonista per farlo diventare un cavaliere. I Cavalieri dello Zodiaco, film evento, sarà solo al cinema il 26, 27 e 28 giugno prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

I Cavalieri dello Zodiaco, la trama

Tratto dalla celebre serie animata, I Cavalieri dello Zodiaco porta per la prima volta sul grande schermo la saga di Saint Seiya in live-action. Seiya, interpretato da Mackenyu, è un testardo adolescente di strada che trascorre il suo tempo alla ricerca della sorella rapita e a combattere per ottenere denaro. Quando uno dei suoi combattimenti sprigiona involontariamente poteri mistici che non sapeva di avere, Seiya si ritrova coinvolto in un mondo di santi in guerra, antichi addestramenti magici e una dea reincarnata che ha bisogno della sua protezione. Per sopravvivere, dovrà abbracciare il suo destino e sacrificare tutto per conquistare il posto che gli spetta tra i Cavalieri dello Zodiaco.

I Cavalieri dello Zodiaco: i character poster dei cavalieri di bronzo

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Arriva oggi al cinema I Cavalieri dello Zodiaco la Leggenda del Grande Tempio e per celebrare l’occasione che i nostalgici non si faranno sfuggire, ecco di seguito i character poster dei cinque leggendari Cavalieri di bronzo che difendono la dea Atena:

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Dopo il grande successo di Capitan Harlock, uscito il 1° gennaio 2014 conquistando il boxoffice italiano, Key Films inaugura anche il 2015 all’insegna di una “saga di culto” dell’animazione anni ’80: l’appuntamento, naturalmente al cinema, è dall’8 gennaio con I CAVALIERI DELLO ZODIACO – LA LEGGENDA DEL GRANDE TEMPIO, l’atteso film prodotto dallo studio Toei Animation (lo stesso di Harlock) e diretto da Keiichi Sato che porta sul grande schermo (per la prima volta in CGI) le avventure di Pegasus, Sirio, Crystal, Andromeda e Phoenix, pronti a tutto per difendere la giovane Lady Isabel dalla minaccia del Grande Sacerdote e dei suoi fedeli Cavalieri d’Oro.

I CAVALIERI DELLO ZODIACO_manifestoFin dai tempi del Mito, i Cavalieri dello Zodiaco sono i paladini della speranza, sempre pronti a intervenire ogni volta che il Male minaccia il mondo. Molti anni dopo la Guerra Sacra che si è combattuta nel Grande Tempio, la vita della giovane Isabel di Thule scorre tranquilla, finché un giorno la ragazza non scopre la sua vera identità. Vittima di un agguato omicida, viene salvata da un Cavaliere di Bronzo, un ragazzo di nome Pegasus. Dopo questo drammatico episodio, Isabel, non senza grande difficoltà, accetta il proprio destino e la propria missione, e decide di recarsi al Grande Tempio con Pegasus e gli altri Cavalieri di Bronzo. Nel Grande Tempio, dove da 16 anni viene venerata una falsa Atena, I Cavalieri dello Zodiaco affronteranno colui che si fregia del titolo di Grande Sacerdote e i suoi seguaci, ingaggiando una fiera, e a tratti disperata, battaglia contro i Cavalieri più nobili e potenti: i leggendari Cavalieri d’Oro!

A preparare i fan al ritorno dei loro eroi, arriva anche un nuovo sito, www.cavalieridellozodiaco-ilfilm.it, online da venerdì 19 dicembre per offrire agli appassionati informazioni e curiosità. I Cavalieri dello Zodiaco non è infatti un semplice cartoon, ma un universo che sin dalla sua creazione, nel 1985, ha tenuto incollati i ragazzi di tutto il mondo prima al manga originale e poi alla serie tv (trasmessa in oltre 80 Paesi, Italia compresa). Merito di un mix inedito e vincente di ingredienti – segni zodiacali, mitologia greca e coraggio – che il nuovo film rilegge in chiave moderna.