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Firestarter: il primo trailer del nuovo adattamento di Stephen King

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In un nuovo adattamento del classico thriller di Stephen King, Firestarter, dai produttori de L’Uomo Invisibile; una ragazza con straordinari poteri pirocinetici combatte per proteggere la sua famiglia e se stessa da forze sinistre che cercano di catturarla e controllarla.

Per più di dieci anni, i genitori Andy (Zac Efron; Ted Bundy – Fascino criminale; The Greatest Showman) e Vicky (Sydney Lemmon; Fear the Walking Dead, Succession) sono fuggiti, cercando disperatamente di nascondere la figlia Charlie (Ryan Kiera Armstrong; American Horror Story: Double Feature, La Guerra di Domani) da un’oscura agenzia federale che vuole sfruttare il suo dono senza precedenti per trasformare il fuoco in un’arma di distruzione di massa.

Andy ha insegnato a Charlie come disinnescare il suo potere, che viene innescato dalla rabbia o dal dolore. Ma quando Charlie compie 11 anni, il fuoco diventa sempre più difficile da controllare. Dopo che un incidente rivela la posizione della famiglia, un misterioso agente (Michael Greyeyes; Wild Indian, Rutherford Falls) viene inviato per dare la caccia alla famiglia e catturare Charlie una volta per tutte. Ma Charlie ha altri piani.

Con Kurtwood Smith (Amityville: Il risveglio, Hitchcock), John Beasley (Anarchia – La Notte del Giudizio, Al Vertice della Tensione) e Gloria Reuben (Lincoln, Mr. Robot). La colonna sonora di Firestarter è composta dal leggendario John Carpenter (Halloween, Christine, Fog) e dai compositori del franchise Halloween Cody Carpenter e Daniel Davies.

Diretto da Keith Thomas (The Vigil – Non ti lascerà andare), da una sceneggiatura di Scott Teems (Halloween Kills) basato sul romanzo di Stephen King, Firestarter è prodotto da Jason Blum (Halloween, L’Uomo Invisibile) per Blumhouse e dal premio Oscar Akiva Goldsman (Io Sono Leggenda, Constantine) per Weed Road Pictures. I produttori esecutivi sono Ryan Turek, Gregory Lessans, Scott Teems, Martha De Laurentiis, J.D. Lifshitz e Raphael Margules.

Firestarter, il poster

firestarter

Firestarter: Fatih Akin per la regia dell’adattamento da Stephen King

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Dopo un primo annuncio che voleva Akiva Goldsman incaricato di dirigere il nuovo adattamento cinematografico di Firestarter, arriva la notizia via Variety che il regista ha lasciato il progetto, lasciando spazio a Fatih Akin.

La Blumhouse Productions e Universal Pictures produrranno il film. Anche alla sceneggiatura si sono avvicendati dei nomi, dal momento che Goldsman è uscito dal progetto ed era incaricato anche di scrivere il nuovo adattamento. Adesso lo script porter la firma di Scott Teems

Il film sarà un nuovo adattamento dal romanzo, ma non sarà il primo, dal momento che c’è già stato nel 1984 l’omonimo film diretto da Mark L. Lester (Commando), con protagonista una piccola Drew Barrymore nei panni di Charlie, la bambina con poteri pirocinetici che non riesce a controllare.

In Italia il film venne distribuito con il titolo di Fenomeni paranormali incontrollabili. Di seguito la trama: La piccola Charlie è dotata di pirocinesi, ossia della facoltà di appiccare il fuoco con la mente. I servizi segreti americani, che vorrebbero servirsene, uccidono la madre e tentano di rapirla, ma il padre Andy, anch’esso in possesso di un potere paranormale, una blanda forma di controllo mentale, neutralizza gli agenti e fugge con la bambina. Vengono però catturati da John Rainbird e portati nei laboratori militari. Qui Charlie viene convinta a manifestare i suoi poteri in modo che possano venir studiati. Successivamente suo padre smette di prendere i farmaci che gli vengono dati per inibire il suo potere, e così lo riacquista e lo usa sul Capitano Hollister per farlo agire in funzione della pianificazione di una fuga.

Firestarter: Akiva Goldsman dirigerà l’adattamento

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Firestarter: Akiva Goldsman dirigerà l’adattamento

Sarà Akiva Goldsman a dirigere l’adattamento di Firestarter, il romanzo breve di Stephen King che da noi porta il titolo di L’Incendiaria.

Il film sarà un nuovo adattamento dal romanzo, ma non sarà il primo, dal momento che c’è già stato nel 1984 l’omonimo film diretto da Mark L. Lester (Commando), con protagonista una piccola Drew Barrymore nei panni di Charlie, la bambina con poteri pirocinetici che non riesce a controllare.

In Italia il film venne distribuito con il titolo di Fenomeni paranormali incontrollabili. Di seguito la trama: La piccola Charlie è dotata di pirocinesi, ossia della facoltà di appiccare il fuoco con la mente. I servizi segreti americani, che vorrebbero servirsene, uccidono la madre e tentano di rapirla, ma il padre Andy, anch’esso in possesso di un potere paranormale, una blanda forma di controllo mentale, neutralizza gli agenti e fugge con la bambina. Vengono però catturati da John Rainbird e portati nei laboratori militari. Qui Charlie viene convinta a manifestare i suoi poteri in modo che possano venir studiati. Successivamente suo padre smette di prendere i farmaci che gli vengono dati per inibire il suo potere, e così lo riacquista e lo usa sul Capitano Hollister per farlo agire in funzione della pianificazione di una fuga.

Firestarter, il trailer ufficiale nel nuovo adattamento da Stephen King

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Ecco il trailer ufficiale di Firestarter, un nuovo adattamento del classico thriller di Stephen King, L’Incendiaria, dai produttori de L’Uomo Invisibile; una ragazza con straordinari poteri pirocinetici combatte per proteggere la sua famiglia e se stessa da forze sinistre che cercano di catturarla e controllarla.

Per più di dieci anni, i genitori Andy (Zac Efron; Ted Bundy – Fascino criminale; The Greatest Showman) e Vicky (Sydney Lemmon; Fear the Walking Dead, Succession) sono fuggiti, cercando disperatamente di nascondere la figlia Charlie (Ryan Kiera Armstrong; American Horror Story: Double Feature, La Guerra di Domani) da un’oscura agenzia federale che vuole sfruttare il suo dono senza precedenti per trasformare il fuoco in un’arma di distruzione di massa.

Andy ha insegnato a Charlie come disinnescare il suo potere, che viene innescato dalla rabbia o dal dolore. Ma quando Charlie compie 11 anni, il fuoco diventa sempre più difficile da controllare. Dopo che un incidente rivela la posizione della famiglia, un misterioso agente (Michael Greyeyes; Wild Indian, Rutherford Falls) viene inviato per dare la caccia alla famiglia e catturare Charlie una volta per tutte. Ma Charlie ha altri piani.

Con Kurtwood Smith (Amityville: Il risveglio, Hitchcock), John Beasley (Anarchia – La Notte del Giudizio, Al Vertice della Tensione) e Gloria Reuben (Lincoln, Mr. Robot). La colonna sonora di Firestarter è composta dal leggendario John Carpenter (Halloween, Christine, Fog) e dai compositori del franchise Halloween Cody Carpenter e Daniel Davies.

Diretto da Keith Thomas (The Vigil – Non ti lascerà andare), da una sceneggiatura di Scott Teems (Halloween Kills) basato sul romanzo di Stephen King, Firestarter è prodotto da Jason Blum (Halloween, L’Uomo Invisibile) per Blumhouse e dal premio Oscar® Akiva Goldsman (Io Sono Leggenda, Constantine) per Weed Road Pictures. I produttori esecutivi sono Ryan Turek, Gregory Lessans, Scott Teems, Martha De Laurentiis, J.D. Lifshitz e Raphael Margules.

Fires on the Plain: recensione del film di Shinya Tsukamoto #Venezia71

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Le nuove generazioni, nel nostro Paese, non hanno chiaro il concetto di guerra, e nemmeno chi scrive (per fortuna) potrebbe mai darne una descrizione veritiera e soddisfacente. A questa lacuna, causata da un contesto storico che, nel nostro paese, ci vede fronteggiare tante miserie quotidiane ma per fortuna non la condizione bellica, cerca di porre rimedio Shinya Tsukamoto, regista giapponese che con Fires on the Plain prova a spiegare per immagini cosa è (stata) la guerra.

Fires on the Plain, la trama

In Fires on the Plain siamo alla fine della Seconda Guerra Mondiale, sul fronte del Pacifico. Le truppe giapponesi si trovano in un’isola delle Filippine, abbandonati a sé stessi, senza conoscere le sorti della guerra e senza ordini da eseguire. Il soldato Tamura viene abbandonato dal suo plotone dopo che ha contratto la tubercolosi. Nel suo vagare nella foresta, Tamura trova un altro gruppo di soldati giapponesi che lo accolgono, ma che presto si riveleranno a dir poco particolari. La loro marcia alla cieca nella foresta si trasforma in un racconto dell’incubo, un racconto violentissimo a tinte horror che conduce lo spettatore nei recessi più spaventosi della mente umana.

Fires on the Plain

Esplosioni, violenza e cannibalismo, è questa la ricetta di Tsukamoto per raccontare una guerra che, ormai finita, si porta dietro i suoi fantasmi. Fantasmi spaventati e provati, feriti dentro e fuori, che hanno molto poco di umano e assomigliano a bestie furiose in lotta contro tutto e tutti per la loro sopravvivenza. Elemento linguistico a cui il regista affida il suo messaggio è il suono, il rumore delle urla, gli scoppi delle granate, il cadere della pioggia, affollano lo spazio sonoro del film in un continuo scossone, per tenere lo spettatore attento, invitarlo a seguire il racconto e soprattutto a guardare.

Fires on the Plain è un affresco che fa della violenza il suo colore principale, una violenza così brutale e diretta che non manca di assumere i connotati della poesia più alta.

Firefighter: anche Jeff Bridges e Taylor Kitsch per Joseph Kosinski

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Variety annuncia che Jeff Bridges e Taylor Kitsch entrano nel cast di Firefighter, titolo provvisorio del prossimo film diretto da Joseph Kosinski. I due attori si uniscono ai già annunciati Josh Brolin, Miles Teller e James Badge Dale.

Il film racconterà di un gruppo di vigili del fuoco che hanno affrontato uno degli incendi più letali della storia americano, al fine di salvare la piccola città  di Yarnell in Arizona. Jeff Nolan (Black Hawk Down) ha sviluppato la sceneggiatura del film.

Jeff Bridges sarà presto al cinema con il film Hell or High Water.

La pellicola sarà prodotta da Lorenzo di Bonaventura, Erik Howsam, Conde Nast affiancati da Jeremy Steckler, Dawn Ostroff, Mike Menchel, Molly Smith, Trent Luckinbill e Thad Luckinbil.

Firebrand – L’Ultima Regina: recensione del film con Alicia Vikander – Cannes 76

In concorso al Festival di Cannes 2023 c’è anche un film a sfondo storico: si tratta di Firebrand, nuova prova registica di Karim Aïnouz (La vita invisibile di Euridice Gusmao). Basato sul romanzo Queen’s Gambit del 2013 di Elizabeth Fremantle, il film è incentrato sulla figura di Katherine Parr, la sesta e ultima moglie di Enrico VIII e interpretato da Alicia Vikander, Jude Law, Sam Riley, Eddie Marsan, Simon Russell Beale ed Erin Doherty.

La trama di Firebrand – L’Ultima Regina

Nell’Inghilterra dei Tudor intrisa di sangue, Katherine Parr, sesta e ultima moglie di Enrico VIII, viene nominata reggente mentre il tiranno Enrico sta combattendo oltreoceano. Katherine ha fatto tutto il possibile per promuovere un nuovo futuro basato sulle sue convinzioni protestanti radicali. Quando il re torna, sempre più malato e paranoico, si accanisce contro i radicali, accusando di tradimento l’amica d’infanzia di Katherine e mettendola al rogo. Inorridita e addolorata, ma costretta a negarlo, Katherine si ritrova a lottare per la propria sopravvivenza. La cospirazione si ripercuote nel palazzo. Tutti trattengono il fiato: che la regina faccia un passo falso, che Enrico la voglia decapitare come le le mogli precedenti. Con la speranza di un futuro libero dalla tirannia a rischio, Katherine si sottometterà all’inevitabile per il bene del re e del Paese?

Eresia a corte?

Nell’anno 1546, in cui Firebrand – L’Ultima Regina è ambientato, il re era ancora percepito come una figura divina. Enrico VIII aveva chiuso ogni rapporto con la Chiesa cattolica romana per il rifiuto di quest’ultima di concedere l’annullamento del suo primo matrimonio, e lui e i suoi consiglieri religiosi temevano che i riformatori protestanti potessero minare l’intero sistema.

La storia di Firebrand – L’Ultima Regina inizia mentre Enrico è all’estero e Katherine lo sostituisce come reggente. Sfidando l’autorità ecclesiastica, Katherine si allontana di nascosto per andare a trovare Anne Askew (Erin Doherty), una controversa predicatrice protestante e amica di lunga data. In seguito, assumendosi un grande rischio, Katherine insiste affinché Anne accetti una preziosa collana che Henry le aveva regalato, sostenendo di fatto la sua causa eretica.

Una scena di Firebrand (2023)

Ritratti femminili

Quella di Aïnouz è una Katherine Parr carismatica, dai numerosi interessi e con uno sguardo più vasto del mondo di corte. Alicia Vikander la interpreta anzitutto con compostezza, prima qualità che ci si sarebbe aspettati da una regina dell’epoca, ma riesce a offrirci un ritratto sfaccettato dell’ultima moglie di Enrico VIII. Katherine è consapevole del suo ruolo a corte e anche delle sue conoscenze: non è un caso che la giovanissima Elisabetta, figlia di Enrico e Anna Bolena e futura sovrana di Inghilterra, la ammiri, le faccia spesso domande e non la perda mai di vista.

Anche se Alicia Vikander interpreta il personaggio principale della pellicola, la voce femminile che risuona con più potenza è, forse, proprio quella indesiderata e tanto temuta: quella di Anne. Dalle prime sequenze in cui vediamo Anne e Katherine incontrarsi nei boschi dove la prima tiene delle sorti di comizi con gli altri eretici, ci viene illustrato il rapporto che intercorre dalle due: Katherine tenta di avvisarla, vuole che Anne scappi. Con Enrico VIII al governo, il suo destino è segnato.

Jude Law è Enrico VIII

Inizialmente, almeno per quanto riguarda la presenza su schermo, siamo di fronte a un film di donne: da Katherine ad Anne, passando per Elizabeth, abbiamo un ritratto di quello che l’Inghilterra era al momento, di quello che voleva abbattere e di ciò che il Paese sarebbe diventato. Come l’Enrico VIII di Jude Law irrompe sulla scena, capiamo che la minaccia in tutte le sue variazioni, domestica, politica e anche fisica – il sovrano ha la gotta ed è continuamente circondato da medici – sarà la parola d’ordine della narrazione di Firebrand.

Jude Law dà vita al ritratto forse più verosimile del sovrano inglese che sia mai stato rappresentato al cinema. Burbero, malato, violento, ma anche ironico, compositore – alcune delle canzoni che sentiremo nel film sono state veramente composte da Enrico VIII – il sovrano fiuta la minaccia e se la carica anche sul corpo, sempre meno curato, abnorme, facendone volutamente percepire la pesantezza a Katherine.

Con una messa in scena dettagliata e precisa, costumi curatissimi e performance convincenti, Firebrand – L’Ultima Regina riesce a distinguersi come dramma storico e prima prova del brasiliano Aïnouz in lingua inglese. Qualche revisione storica potrebbe forse non conquistare l’ammirazione di troppi spettatori, ma il calore con cui abbraccia e cuce addosso ad Alicia Vikander questo ruolo femminile è assolutamente degno di nota.

Fire with Fire: trama e cast del film con Bruce Willis

Fire with Fire: trama e cast del film con Bruce Willis

Negli ultimi anni l’attore Bruce Willis si è dedicato senza sosta a partecipare ad una serie di film di genere d’azione e thriller. Tra questi si ritrovano titoli come Il giustiziere della notteSurvive the Night, Reprisal e il più recente Trauma Center – Caccia al testimone. Prima di questi, nel 2012, è arrivato Fire with Fire, appartenente allo stesso genere e diretto da David Barrett, regista di celebri serie come Blue Blood e Cold Case, qui al suo primo e ad ora unico lungometraggio per il cinema. Barret e Willis si uniscono dunque per dar vita ad un film pienamente nelle loro corde, basato su tanta tensione e adrenalina.

Girato nella città di New Orleans, Fire with Fire si concentra su una complessa vicenda che vede un uomo comune contrapposto a forze criminali particolarmente agguerrite e pericolose. Prima di riuscire a raccontare ciò, però, il film ha visto una gestazione particolarmente complessa. Nonostante i grandi attori coinvolti, questo necessitò di essere coprodotto da ben sette piccole compagnie diverse. Una volta trovati i finanziamenti, i giorni di riprese furono però dimezzati da 45 a 20. Il regista si è così trovato a realizzare un intero film in tempi folli, dando sfogo a tutte le proprie capacità, riuscendo infine a realizzare quanto promesso.

Con un budget ridotto e tempi stretti, il film non ha probabilmente espresso tutte le proprie potenzialità, ma rimane un buon esempio di thriller d’azione, con interpretazioni che vanno a compensare i difetti presenti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Fire with Fire: la trama del film

Protagonista del film è Jeremy Coleman, vigile del fuoco che svolge il proprio lavoro con grande zelo e professionalità. Da sempre impegnato nel risolvere situazioni complesse, questi si ritrova ben presto incastrato inaspettatamente nella più pericolosa che gli sia mai capitata. Jeremy si trova infatti ad essere testimone involontario dell’omicidio di un negoziante e di suo figlio da parte del boss criminale Hagan. Questi è inoltre un membro della fratellanza ariana, con forti ideali filonazisti. Riuscito a sfuggire a morte certa, Jeremy si ritrova preso in custodia dall’agente Mike Cella, il quale vide morire anni prima il proprio partner di lavoro proprio per mano di Hagan.

Per il poliziotto questa è l’occasione giusta per consegnare il criminale alla giustizia, l’unica cosa che occorre è una testimonianza in tribunale del povero vigile del fuoco. Nel momento in cui identifica l’assassino nel dipartimento di polizia, Hagan minaccia apertamente di morte Jeremy, dimostrando di sapere tutto sul suo conto. Per poter essere protetto, il pompiere è costretto ad inserirsi in un programma di protezione testimoni, cambiando identità e lavoro. Ciò sembra però non bastare a fermare Hagan, che tornerà ben presto a minacciare di lui e i suoi cari, tra cui la nuova fidanzata Talia. Stanco di nascondersi, Jeremy deciderà infine di uscire allo scoperto e cercare di ottenere da sé la propria salvezza.

Fire with Fire cast

Fire with Fire: il cast del film

Pur se dotato di un budget ridotto, il film ha comunque avuto modo di avere dalla sua parte una serie di celebri attori, il più dei quali esperti del genere qui affrontato. Il primo tra questi è il già citato Bruce Willis, il quale accettò di partecipare nei panni del poliziotto Mike Cella in quanto conosceva già il regista. Willis, come suo solito negli ultimi film a cui ha preso parte, compare in scena soltanto per un tempo limitato. Per girare le sue scene ha infatti impiegato appena pochi giorni. Nonostante ciò, ha comunque dovuto prepararsi fisicamente per la parte. Nei panni del vigile del fuoco Jeremy vi è invece l’attore Josh Duhamel, celebre per la serie Las Vegas.

Ad interpretare lo spietato criminale Hagan vi è invece Vincent D’Onofrio, celebre per il film Full Metal Jacket e abituato a dar vita a personaggi cattivi. Per questo in particolare, si è trovato a dover approfondire i codici della fratellanza ariana. L’attrice Rosario Dawson, recentemente vista nei panni di Ahsoka Tano in The Mandalorian, interpreta invece la fidanzata di Jeremy, Talia Durham. Julian McMahon, noto per essere stato Dr. Destino in I Fantastici 4, è qui presente nei panni di Roberti, il sicario di Hagan. Richard Schiff è Harold Gethers, l’avvocato del boss criminale, mentre il rapper e attore 50 Cent compare nei panni di Lamar.

Fire with Fire: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Fire with Fire è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 18 luglio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Fire Squad – Incubo di fuoco: la vera storia dietro al film

Fire Squad – Incubo di fuoco: la vera storia dietro al film

Il cinema statunitense non tarda mai a celebrare i propri eroi, ma non quelli in calzamaglia della Marvel e della DC, bensì i veri eroi di tutti i giorni dimostratisi pronti a sacrificare la propria vita per salvare quella degli altri in momenti di pericolo. Film come Deepwater – Inferno sull’oceano, Richard Jewell o Boston – Caccia all’uomo sono solo alcuni esempio di questo tipo, tra i quali si può ritrovare però anche Fire Squad – Incubo di fuoco. Diretto nel 2017 da Joseph Kosinski (regista poi divenuto celebre per aver diretto Top Gun: Maverick), questo film ripercorre l’incredibile dimostrazione di coraggio di un gruppo di vigili del fuoco, disposti a tutto pur di fermare l’avanzata di un terrificante incendio.

Un’altra storia vera portata al cinema dunque, con un film che dà un lato mira dunque a celebrare l’eroicità dei coinvolti, ma dall’altro evidenzia anche la forza della natura e il delicato equilibrio che occorre preservare tra questa e l’uomo. Interpretato da noti attori di Hollywood, Fire Squad – Incubo di fuoco è dunque un epico racconto di coraggio, che tuttavia al momento della sua uscita in sala – nonostante sia stato accolto positivamente dalla critica – si è rivelato un cocente flop al box office. A distanza di qualche anno, è tuttavia un film da recuperare e riscoprire, specialmente per la forza del racconto proposto.

Per gli appassionati di queste storie e di questo genere è dunque un titolo da non perdere, che grazie al suo passaggio televisivo permette di riportare notorietà su uno dei più tragici disastri naturali della storia degli Stati Uniti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Fire Squad - Incubo di fuoco cast

La trama e il cast di Fire Squad – Incubo di fuoco

Protagonista è Eric Marsh, sovrintendente dei vigili del fuoco di Prescott, in Arizona, il quale forma una nuova squadra di pompieri di prima linea con giovani reclute. Grazie a tanti sacrifici, determinazione e all’aiuto del capo divisione Duane Steinbrink, Eric riesce dunque a formare la sua squadra, nota come l’élite dei Granite Mountain Hotshot. Le capacità e il coraggio di questi uomini verranno però messi a dura prova durante l’incendio del 2013 noto come lo Yarnell Hill Fire, che minaccia di arrivare fin dentro Prescott. Il gruppo di diciannove eroici pompieri – tra cui spicca il giovane Brendan McDonough – cercherà dunque in ogni modo di proteggere le proprie case e le vite dei propri cari.

Ad interpretare il ruolo di Eric Marsh vi è l’attore Josh Brolin, mentre nel ruolo di Brendan McDonough si ritrova Miles Teller. L’altro grande nome presente nel cast è quello di Jeff Bridges, nel ruolo di Duane Steinbrink, ma anche quello dell’attrice premio Oscar Jennifer Connelly, nel ruolo di Amanda Marsh. Recitano poi nel film James Badge Dale nel ruolo di Jesse Steed, Alex Russell in quello di Andrew Ashcraf, Dylan Kenin nel ruolo di Robert Caldwell e Taylor Kitsch in quello di Christopher MacKenzie. Completano il cast Geoff Stults nei panni di Travis Carter, Ryan Busch in quelli di Dustin DeFord e Sam Quinn in quelli di Grant McKee.

La storia vera dietro Fire Squad – Incubo di fuoco

Il film si basa sull’articolo No Exit scritto dal giornalista Sean Flynn, che racconta la vera storia dell’incendio di Yarnell Hill del 2013 in Arizona, in cui persero la vita alcuni membri della squadra dei pompieri che cercavano di domare le fiamme. Tutto ebbe inizio quando alle 17.36 del 28 giugno 2013 un fulmine innescò un incendio sulle terre del Bureau of Land Management, vicino a Yarnell in Arizona, una città di circa 700 abitanti a circa 120 chilometri a nord-ovest di Phoenix. Il 30 giugno il forte vento, che raggiungeva più di 35 km/h, spinse il fuoco da 120 ettari a oltre 800 ettari. Una prolungata siccità che interessò l’area conitribuì poi alla rapida propagazione dell’incendio e al suo comportamento irregolare.

Fire Squad - Incubo di fuoco storia vera

Hanno così avuto inizio massicce operazioni di contenimento dell’incendio come anche di salvataggio dei civili rimasti bloccati per via di questo nelle proprie residenze. L’incendio venne poi dichiarato estinto del tutto solo il 10 luglio. Nel corso delle operazioni iniziali, il 30 giugno, 19 membri dell’interagenzia Granite Mountain Hotshots dei Vigili del Fuoco di Prescott sono stati sopraffatti e uccisi dalle fiamme. L’unico sopravvissuto della squadra di 20 uomini era Brendan McDonough, di 21 anni. Lui e Brian Frisby, il sovrintendente degli hotshot di Blue Ridge, stavano spostando i veicoli della squadra in un luogo più sicuro al momento dell’intrappolamento della squadra dei Granite Mountain.

L’incendio di Yarnell Hill è  stato il più letale evento di questo genere avvenuto negli Stati Uniti dall’incendio di East Bay Hills del 1991, che ha ucciso 25 persone, e il più letale incendio boschivo per i vigili del fuoco degli Stati Uniti dall’incendio del Griffith Park del 1933, che ha ucciso 29 vigili del fuoco civili improvvisati. È stato anche il più fatale incidente di qualsiasi tipo che abbia coinvolto i vigili del fuoco statunitensi dopo gli attentati dell’11 settembre, che hanno ucciso 343 persone. Oltre ai 19 pompieri rimasti uccisi, si contano 23 feriti, 600 sfollati, 129 edifici distrutti e un’area di 3.400 ettari andata a fuoco.

Il trailer di Fire Squad – Incubo di fuoco e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Fire Squad – Incubo di fuoco grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 22 febbraio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fire Island: dal 17 giugno su Disney+, il trailer

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Fire Island: dal 17 giugno su Disney+, il trailer

Disney+ ha annunciato che Fire Island, il film diretto da Andrew Ahn (Spa Night, Driveways) da una sceneggiatura di Joel Kim Booster (Sunnyside), debutterà il 17 giugno in Italia sulla piattaforma streaming.

Ambientata nella località di villeggiatura gay di Long Island, New York, Fire Island è una commedia romantica, moderna e sincera che mette in scena una lettura multiculturale e diversificata della queerness e del romanticismo. Ispirata agli intramontabili intrighi del classico di Jane Austen Orgoglio e pregiudizio, la storia è incentrata su due migliori amici (Joel Kim Booster e Bowen Yang) che partono per vivere una leggendaria avventura estiva con l’aiuto di un rosé a buon mercato e del loro gruppo di amici eclettici.

Fire Island, diretto da Andrew Ahn, è interpretato da Joel Kim Booster (The Other Two, Big Mouth), dal nominato agli Emmy® Award Bowen Yang (Saturday Night Live), Margaret Cho, Conrad Ricamora, James Scully, Matt Rogers, Tomas Matos, Torian Miller, Nick Adams, Zane Phillips, Michael Graceffa, Peter Smith e Bradley Gibson. Da una sceneggiatura di Joel Kim Booster, il film è prodotto da Tony Hernandez, John Hodges e Brooke Posch di JAX Media ed è stato girato a Pines, NY.

Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre al “Profilo Bambini” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori

Fire Country: lo showrunner conferma che la terza stagione risolverà un importante cliffhanger

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Il cliffhanger della seconda stagione di Fire Country farà attendere gli spettatori per vedere cosa è successo durante il grande giorno di Diego e Gabriela. Molto di quello che succederà nella terza stagione dipende dalla risposta di Gabriela, ma visto quello che Max Theriot ha detto a Collider sulla crescita di Bode, le cose andranno diversamente. Lo showrunner di Fire Country ha anticipato a TV Line una direzione diversa per lo show dopo aver rivelato che Rafael De La Fuente tornerà per la terza stagione. “Vedremo un po’ di Diego“, ha detto. La stagione deve risolvere il cliffhanger del giorno del matrimonio e anche se non ha rivelato come ciò avverrà, “Dobbiamo scoprire come è finito quel matrimonio, no?”, ha stuzzicato.

Al momento non è chiaro se De La Fuente tornerà come series regular o come recurring star. La decisione di Gabriela avrà un forte impatto sulla quantità di Diego che i fan vedranno. Se Gabriela dirà “lo voglio”, Diego sarà una presenza fissa nella sua vita e nello show. Se invece accadrà il contrario, Diego potrebbe non essere così presente. Thieriot ha fatto un accenno alla prima ipotesi, dicendo che Bode “crede che Diego sia un grande partner”.

Di cosa parlerà la terza stagione di Fire Country?

Oltre a risolvere la disordinata relazione tra Bode e Gabriela, la serie porterà avanti nella terza stagione anche gli archi narrativi della seconda stagione. Dopo aver lasciato il campo dei detenuti, Bode ha lottato per trovare il suo posto nel mondo esterno. Ha lottato con un mondo cambiato che non lo trattava come si aspettava. Thieriot ha rivelato che la serie non ha chiuso con il campo, anche se Bode non è più un detenuto, dicendo,

Il campo antincendio dei detenuti è un elemento fondamentale della serie e non possiamo fare a meno di raccontarlo. Ovviamente fa una grande differenza ed è qualcosa che lo fa sentire come una storia unica, quindi la storia della redenzione sarà sempre in corso. Ma ora si tratta solo di trovare modi diversi per raccontare creativamente quelle storie senza che Bode sia al campo di tiro. Penso che sarà divertente perché saremo in grado di raccontare quelle storie in modi che il pubblico non si aspetta”.

Fire Country – stagione 3 esplorerà storie come il destino di Manny, il ritorno del padre biologico di Genevieve e la salute di Vince. Il mondo di Fire Country si espanderà anche con Sherrif Country, che è stato ordinato come serie per la stagione televisiva 2025/2026. La terza stagione potrebbe vedere alcuni cenni in questa direzione mentre la nuova serie prepara il suo debutto.

Fire Country – stagione 3 tornerà in autunno. Recuperate le stagioni 1 e 2 su Paramount+.

Fire Country 2×10: promo e anticipazioni dal finale di stagione

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Fire Country 2×10: promo e anticipazioni dal finale di stagione

Il network della CBS ha diffuso il promo e le anticipazioni di Fire Country 2×10, il decimo episodio e gran finale di stagione di Fire Country.

In Fire Country 2×10 “I Do” Gabriela si prepara a percorrere la navata il giorno del suo matrimonio, mentre Bode riceve una notizia sorprendente nel finale della seconda stagione.

Tutto quello che c’è da sapere su Fire Country

Fire Country è una serie televisiva statunitense drammatica d’azione creata da Max Thieriot, Tony Phelan e Joan Rater e prodotta da Jerry Bruckheimer per la CBS, con protagonista Thieriot. La prima stagione è stata trasmessa il 7 ottobre 2022. Il 6 gennaio 2023 la serie è stata rinnovata per una seconda stagione, che ha debuttato il 16 febbraio 2024. Nel marzo 2024 la serie è stata rinnovata per una terza stagione.

Nella serie tv Bode Donovan è un giovane detenuto dal passato tormentato. Sperando di redimersi e di abbreviare la sua pena, si offre volontario per il California Conservation Camp Program, in cui i detenuti assistono il California Department of Forestry and Fire Protection, noto come Cal Fire. Finisce per essere assegnato alla sua città natale, nella California del Nord, dove deve lavorare a fianco di ex amici, altri detenuti e vigili del fuoco d’élite per spegnere gli enormi incendi che affliggono la regione.

In Fire Country protagonisti sono Max Thieriot nel ruolo di Bode Donovan (alias Bode Leone), un pompiere detenuto in cerca di redenzione. Kevin Alejandro nel ruolo di Manny Perez, padre di Gabriela e capitano dei vigili del fuoco. Jordan Calloway nel ruolo di Jake Crawford, ex fidanzato di Riley e Gabriela e vigile del fuoco. Stephanie Arcila è Gabriela Perez, figlia di Manny e vigile del fuoco in prova. Jules Latimer nel ruolo di Eve Edwards, vigile del fuoco con Jake sotto il comando di Vince. Diane Farr nel ruolo di Sharon Leone, madre di Bode e Riley, moglie di Vince e capo della divisione Cal Fire. Billy Burke nel ruolo di Vince Leone, padre di Bode e Riley, marito di Sharon e capo battaglione dei vigili del fuoco.

Fire Country – Stagione 4: conferme, cast e tutto quello che sappiamo

La serie poliziesca di successo della CBS Fire Country ha infiammato gli ascolti nelle sue tre stagioni finora, e ora il dramma sui vigili del fuoco è stato rinnovato per la quarta stagione. Debuttando nel 2022 e creata da Max Thieriot, Tony Phelan e Joan Rater, la serie racconta la storia del pompiere detenuto Bode (Thieriot), che aiuta a combattere i violenti incendi della California per ridurre la sua pena detentiva. Fire Country non solo cattura l’alta tensione e l’eccitazione dei vigili del fuoco, ma approfondisce anche la vita dei personaggi ed esplora una miriade di questioni sociali che riguardano realmente i volontari del California Conservation Camp Program.

Oltre agli incendi che mettono in pericolo la vita di Bode e della sua squadra settimana dopo settimana, Fire Country ha una ricca trama che mantiene alta la tensione. Il pompiere ha fatto grandi passi avanti nella sua vita personale nelle tre stagioni della serie finora, ma la tragedia che ha concluso la terza stagione di Fire Country minaccia di compromettere tutto il duro lavoro di Bode. Con il dramma ancora al culmine, la CBS ha rinnovato la serie per una quarta stagione, ma ci saranno alcuni cambiamenti importanti quando Fire Country tornerà finalmente in onda.

Ultime notizie su Fire Country – Stagione 4

Dopo un finale di stagione esplosivo, le ultime notizie confermano che due membri del cast originale non torneranno per la quarta stagione di Fire Country. Nonostante abbiano contribuito al successo dello show sin dal primo episodio, Billy Burke e Stephanie Arcila non torneranno nei panni del capo dei vigili del fuoco Vince Leone e Gabriela Perez, rispettivamente, nella quarta stagione. La vita di Vince è rimasta in bilico dopo il finale della terza stagione, e si può presumere che il suo personaggio verrà ucciso. Tuttavia, l’uscita di Gabriela è in qualche modo inaspettata, e probabilmente meno definitiva.

Il co-creatore e produttore esecutivo della serie Tony Phelan ha espresso la speranza che Arcila torni a interpretare il suo ruolo in futuro come guest star e ha promesso che “la storia di Bode e Gabriela non finisce qui”. Tuttavia, non è chiaro come verrà gestita la sua uscita nella prossima stagione, né come il suo ritorno potrà essere inserito nella trama.

La quarta stagione di Fire Country è confermata

Questo non solo dimostra l’enorme fiducia che la rete ha nella serie, ma suggerisce anche che Fire Country potrebbe diventare un successo di lunga durata per la rete.

Sebbene la notizia non fosse poi così sorprendente considerando l’enorme popolarità della serie, è stato comunque un piccolo shock quando la CBS ha rinnovato gran parte del suo palinsesto in prima serata nel febbraio 2025. A poche puntate dalla fine della terza stagione, Fire Country è stata rinnovata dalla CBS. Questo non solo dimostra l’enorme fiducia che il network ripone nella serie, ma suggerisce anche che Fire Country potrebbe diventare un successo di lunga durata per il network. Maggiori informazioni sulla quarta stagione dovrebbero arrivare nelle settimane successive al finale della terza stagione.

Fire Country è terminata il 25 aprile 2025.

Dettagli sul cast della quarta stagione di Fire Country

Il ricco ensemble di Fire Country è cresciuto nel corso delle tre stagioni finora trasmesse e non si prevedono cambiamenti per la quarta stagione. Il finale della terza stagione ha lasciato in sospeso il destino di alcuni personaggi ed è già stato confermato che diversi membri del cast principale non torneranno. Tuttavia, Max Theriot tornerà nei panni del tormentato ex detenuto pompiere Bode Donovan, e il co-creatore e protagonista della serie ha ancora molto da fare prima della conclusione dello show. Purtroppo, Stephanie Arcilla lascerà il ruolo di Gabriela Perez, anche se un suo ritorno in futuro non è da escludere.

Un’altra uscita cruciale è quella di Billy Burke nel ruolo del capo dei vigili del fuoco Vince Leone, e si può presumere che il suo personaggio verrà ucciso dopo il crollo del tetto nel finale della terza stagione. Anche Sharon (Diane Farr) e Walter (Jeff Fahey) sono rimasti coinvolti nel crollo, ma la prima dovrebbe sopravvivere, dato che apparirà nello spin-off Sheriff Country. Nel frattempo, il destino finale del padre di Vince, Walter, rimarrà probabilmente incerto fino alla premiere della quarta stagione.

Jared Padalecki, ex protagonista di Supernatural, è entrato a far parte del cast nella terza stagione nei panni del veterano pompiere Camden e, dato che il suo personaggio potrebbe ottenere uno spin-off, dovrebbe apparire nella quarta stagione. Allo stesso modo, anche lo sceriffo Mickey interpretato da Morena Baccarin dovrebbe tornare se Fire Country incrocerà Sheriff Country. Potrebbero sempre esserci nuove aggiunte, ma è troppo presto per indovinare chi potrebbero essere.

Fire Country – stagione 3: due nuovi membro nel cast e i nuovi personaggi in arrivo

La prossima stagione di Fire Country” si preannuncia bollente e, al suo ritorno, aggiungerà due nuovi volti. Uno di loro sarà apparentemente collegato all’ingresso di Bode Donovan (Max Thieriot) nel mondo dei vigili del fuoco della California meridionale, mentre un altro sembra essere collegato al mondo di Three Rock.

Gli attori sono Jared Padalecki e Leven Rambin. Padalecki, noto soprattutto per il suo ruolo in “Supernatural” e reduce dal reboot di “Walker” della The CW, interpreterà il ruolo di Camden Casey, come riporta Deadline. Camden è un surfista presuntuoso e un vigile del fuoco che si affeziona subito a Bode. I fan possono aspettarsi che Padalecki sia un attore ricorrente, ma Camden potrebbe diventare un’altra prospettiva per uno spin-off di “Fire Country” se il personaggio dovesse avere un buon successo di pubblico. Uno spin-off incentrato su Casey si aggiungerebbe a “Sheriff Country”, che segue la Mickey Fox di Morena Baccarin, come secondo spin-off di “Fire Country” in fase di sviluppo alla CBS.

Nel frattempo, la star di “True Detective” Rambin interpreterà Audrey, secondo TVLine. Come Bode, Audrey faceva parte di un campo di fuoco della prigione, e ha la tempra di una donna di strada che lo dimostra. Tuttavia, ha anche un lato tenero: è una musicista e ha una gentilezza solare che potrebbe aiutare Bode a uscire dalla sua depressione post-Gabriela (Stephanie Arcila). Come Padalecki, anche Rambin farà parte della serie a partire da questo momento. Mentre gli autori di “Fire Country” non hanno parlato dell’aggiunta di Rambin allo show, hanno detto qualcosa su Padalecki.

Gli EP di Fire Country sono entusiasti di avere Jared Padalecki a bordo

Jared Padalecki supernatural
Jared Padalecki in supernatural

La showrunner di “Fire Country” Tia Napolitano ha dichiarato a TVLine di essere entusiasta di avere a bordo Jared Padalecki per la terza stagione. “Lanciamo Camden Casey in un modo davvero dinamico. Eravamo così entusiasti di aver scelto Jared. E cambierà davvero il copione a Edgewater. Tutti trattano Bode come una tigre che stanno cercando di addomesticare, e Camden dice: ‘Perché state cercando di addomesticare una tigre? Lasciatelo uscire!”.

Dal momento che Camden è pronto a liberare il ribelle che è in Bode, viene da chiedersi che tipo di impatto potrebbe avere sulla narrazione. Bode rimarrà bloccato in una situazione che lo porterà a Three Rock? Si metterà nei guai coprendo Casey? Svilupperà un’attrazione per Audrey che metterà in gioco tutto per lui? Il pubblico dovrà aspettare e vedere. “Fire Country” tornerà con nuovi episodi il 18 ottobre.

Fire Country – Stagione 3: data di uscita, cast, trama, trailer

Fire Country – Stagione 3: data di uscita, cast, trama, trailer

L’ultimo successo della CBS, Fire Country, ha già goduto di due stagioni in onda e ora il dramma sui vigili del fuoco tornerà per la terza stagione. Prodotto dalla leggenda della TV Jerry Bruckheimer, Fire Country segue Bode Donovan, un giovane detenuto che si unisce al California Conservation Camp Program, dove lui e i suoi compagni di prigionia aiutano a combattere i mortali incendi boschivi della California. Con il suo mix di azione e dramma interpersonale, Fire Country aveva tutte le carte in regola per avere successo quando ha debuttato nell’autunno del 2022.

Nonostante le recensioni mediocri, la seconda stagione di Fire Country è stata rapidamente rinnovata, soprattutto dopo che un finale scioccante ha lasciato gli spettatori con la voglia di vedere ancora. Ciò che distingue la serie da molte altre contemporanee è l’enfasi sui personaggi, con l’azione emozionante che passa in secondo piano. Nonostante le recensioni poco entusiastiche, il potenziale c’è, non solo per continuare a far crescere la serie originale, ma anche per espanderla attraverso futuri spin-off e derivati di Fire Country. La CBS ha già fatto il passo successivo nel franchise di Fire Country, rinnovando la serie di punta per una terza stagione.

Ultime notizie su Fire Country – Stagione 3

Trailer della terza stagione di Fire Country

Con l’avvicinarsi dell’uscita della terza stagione, arrivano le ultime notizie sotto forma di un trailer della terza stagione di Fire Country. Il breve teaser si apre con Bode che irrompe al matrimonio di Gabriela e con un confronto tra l’ex coppia. Tuttavia, il trailer rivela anche che un disastro interrompe le nozze di Gabriel, che entra in azione insieme a Bode e agli altri vigili del fuoco. In rapida successione, le clip mostrano pericolose emergenze e una scena romantica tra Bode e Gabriela.

Data di uscita della terza stagione di Fire Country

Max Thieriot nel ruolo di Bode Leone

Bode torna ad ottobre

La CBS non ha perso tempo nel rinnovare la serie drammatica sui vigili del fuoco incentrata sui personaggi, e la serie con Max Thieriot dovrebbe riprendere il suo posto come uno dei fiori all’occhiello del network nella prossima stagione autunnale 2024-2025. Pertanto, la terza stagione di Fire Country manterrà la nuova fascia oraria conquistata durante la seconda stagione, quando lo show tornerà venerdì 18 ottobre alle 21:00. Il venerdì sera è stato un vero toccasana per la giovane serie, e la CBS è probabilmente intenzionata a mantenere questa tendenza anche nella terza stagione.

La seconda stagione di Fire Country si è conclusa il 17 maggio 2024.

Cast della terza stagione di Fire Country

Fire Country è il tipo di serie che non ha paura di fare grandi cambiamenti nel cast, ma la seconda stagione ha lasciato la porta aperta a molti ritorni. È già stato confermato che Max Thieriot tornerà nei panni di Bode Donovan, e anche Stephanie Arcila, che interpreta la sua fidanzata Gabriela, dovrebbe tornare. Probabilmente torneranno anche personaggi debuttanti come Diego, interpretato da Rafael de la Fuente, dato che è stato introdotto solo nella seconda stagione, e lo sceriffo Mickey, interpretato da Morena Baccarin, continuerà a recitare nella terza stagione.

Una delle novità più importanti della terza stagione è l’arrivo di Jared Padalecki, ex protagonista di Supernatural, che interpreterà il veterano pompiere Camden. Il personaggio ricorrente avrà un ruolo importante nella terza stagione, poiché il veterano pompiere della California meridionale riconoscerà il potenziale nascosto di Bode. Il nuovo ruolo di Padalecki potrebbe anche portare a uno spin-off, se l’accoglienza sarà abbastanza positiva durante la terza stagione di Fire Country.

La trama della terza stagione di Fire Country

Fire Country stagione 2 si è conclusa in modo scioccante, non per quello che ha fatto Bode, ma per quello che non ha fatto. La storia d’amore tra Bode e Gabriela era appassionata e forte, ma lui ha tenuto la bocca chiusa, permettendo così il matrimonio di lei con Diego. Tuttavia, il trailer della terza stagione ha rivelato che il matrimonio è stato interrotto da un disastro e Gabriela è entrata in azione. Sebbene non sia chiaro se Gabriela dirà mai “sì” a Diego, lei ha un’interazione bollente con Bode ad un certo punto della terza stagione.

Sul fronte lavorativo, il neo-liberato Bode sta affrontando un problema che molti pompieri detenuti devono affrontare, ovvero non è certificato come pompiere nonostante tutto il lavoro che ha svolto negli anni. Questo lo costringerà a rigare dritto e potrebbe presentargli delle sfide mentre cerca di districarsi in un mondo ingiusto come ex detenuto che sta cercando di ricominciare da capo. Indipendentemente dai dettagli, la terza stagione di Fire Country non sta abbassando i toni e potrebbe essere ancora più drammatica.

Trailer della terza stagione di Fire Country

Guarda il trailer della terza stagione qui sotto

In attesa del ritorno dello show nell’ottobre 2024, la CBS ha rivelato a settembre un emozionante trailer della terza stagione di Fire Country. Il teaser si apre con Bode che irrompe al matrimonio di Gabriela con Diego, una cerimonia che viene poi interrotta da un’emergenza di grandi proporzioni. Nel frattempo, Bode si scontra con il sistema ingiusto che lo rende non idoneo a diventare pompiere nonostante la sua esperienza, e ad un certo punto ha anche una relazione sentimentale con Gabriela.

Fire Country – stagione 3, la spiegazione del finale: cosa succede a Vince, Sharon e Walter?

Il finale di due ore della terza stagione di Fire Country è stato ricco di colpi di scena e si è concluso con un cliffhanger che ha lasciato in sospeso il destino dei personaggi principali, influenzando pesantemente la direzione che dovrà prendere la quarta stagione per affrontare le conseguenze dell’incendio di Zabel Ridge. In perfetto stile Fire Country, la terza stagione si è conclusa con un enorme cliffhanger, lasciando incerto il destino di diversi personaggi, qualcosa che la quarta stagione dovrà senza dubbio chiarire. Con i personaggi chiave di Fire Country in pericolo e altri che rischiano il carcere per aver protetto se stessi e gli altri, la terza stagione ha lasciato più domande senza risposta di quante ne abbia risolte.

Se all’inizio dell’episodio 19 della terza stagione di Fire Country l’incendio di Zabel Ridge era spaventoso ma gestibile, alla fine minacciava tutti a Edgewater. Tuttavia, i più a rischio erano senza dubbio i detenuti di Three Rock e i Leone, che si sono trovati direttamente sulla traiettoria dell’incendio mentre i primi cercavano di proteggere il loro campo e i secondi lottavano per evacuare il centro di cura Buena Vista senza gli strumenti necessari. Walter Leone, partecipando al salvataggio, è diventato un eroe e ha peggiorato la situazione già disastrosa, rendendo potenzialmente tragico il finale della stagione 3 di Fire Country.

Il destino di Vince, Sharon e Walter è in bilico dopo il finale della terza stagione di Fire Country

Tutti e tre i Leone erano ancora a Buena Vista quando il tetto è crollato

Bode, salvando la donna nell’incendio alla stazione di servizio, ha aggravato la ferita al ginocchio riportata nella stagione 3, episodio 12 di Fire Country, spingendo Vince a metterlo in panchina per le altre chiamate che l’incendio di Zabel Ridge avrebbe inevitabilmente causato. Tuttavia, Walter Leone ha chiesto aiuto a Bode per convincere la casa di cura Buena Vista a ordinare immediatamente l’evacuazione, riportandolo al centro dell’azione, anche se Bode aveva ricevuto l’ordine diretto di ritirarsi. Lo sforzo congiunto di Walter e Bode ha salvato tutti nella struttura di cura per malati di Alzheimer di Walter, ma la loro ostinazione ad agire nonostante il pericolo ha messo in pericolo i loro cari.

Due membri del cast originale di Fire Country non torneranno nella quarta stagione, cambiando per sempre la trama del dramma sui vigili del fuoco.

Infatti, se non fosse stato per la ricerca di Otto da parte di Bode e Walter all’interno della struttura, nonostante fosse pericoloso farlo senza rinforzi, Sharon e Vince non sarebbero mai entrati a Buena Vista senza il supporto di Jake. Il loro eroismo ha portato Bode e Otto in salvo, ma potrebbe anche essere costato loro la vita, dato che Sharon, Vince e Walter erano tutti all’interno della casa di cura quando il tetto è crollato. Il finale della terza stagione di Fire Country ha lasciato intenzionalmente nebuloso ciò che è successo, ma con l’assenza di Billy Burke, interprete di Vince, nella quarta stagione di Fire Country, c’è una reale possibilità che un protagonista sia morto nel finale della terza stagione.

Come Three Rock è stata distrutta nonostante gli sforzi dell’equipaggio per salvarla

Un’altra grave perdita ha coinvolto Three Rock nel finale della terza stagione di Fire Country. Dopo che l’incendio di Zabel Ridge ha messo in pericolo sia il campo dei vigili del fuoco che Buena Vista, la centrale ha dovuto decidere dove inviare i mezzi della Stazione 42, prendendo la difficile decisione di lasciare Eve e i detenuti vigili del fuoco ad affrontare da soli l’incendio, inviando Jake a cercare di salvare i Leone a Buena Vista. Eve, Francine, Cole e gli altri detenuti hanno combattuto coraggiosamente, ma alla fine hanno dovuto abbandonare Three Rock, poiché la caserma e l’ufficio di Eve erano in fiamme e non avevano alcun mezzo per fermare l’incendio.

Da Luke Leone che voleva lasciare che Three Rock si prendesse la colpa affinché gli altri campi antincendio potessero sopravvivere […] a Oxalta che avvelenò l’acqua potabile di Three Rock uccidendo Birch, Three Rock non ha avuto pace nelle stagioni 1-3 di Fire Country.

La distruzione di Three Rock è arrivata nel finale della terza stagione di Fire Country, dopo continui attacchi contro di essa. Da Luke Leone che voleva lasciare che Three Rock si prendesse la colpa in modo che gli altri campi dei pompieri potessero sopravvivere dopo lo scandalo della droga di Three Rock, a Oxalta che avvelenò l’acqua potabile di Three Rock uccidendo Birch, Three Rock non ha avuto pace nelle stagioni da 1 a 3 di Fire Country, smettendo persino di essere abitata dai detenuti quando Oxalta ripulì il loro pozzo. L’incendio di Zabel Ridge che ha distrutto Three Rock è quindi l’ultimo chiodo nella bara del campo dei pompieri nel cuore di Fire Country.

Cosa significa il finale della terza stagione di Fire Country per Bode

Il diploma di Bode alla Three Rock alla fine della seconda stagione di Fire Country significava che poteva finalmente avvicinarsi ai suoi cari senza che il suo passato in prigione influenzasse negativamente quelle relazioni, poiché lasciare Three Rock significava lasciarsi alle spalle il vecchio sé che gli aveva creato i problemi più grandi. La diagnosi di demenza di Walter ha ricordato a Bode l’importanza della famiglia ancora di più, soprattutto dopo aver perso Riley e molti anni con Vince e Sharon dopo che Vince aveva incolpato Bode per la morte di Riley.

Vedere il tetto di Buena Vista crollare mentre Sharon, Vince e Walter erano ancora all’interno potrebbe compromettere molti dei progressi fatti da Bode, che non ha perso nessuno di molto vicino a lui da quando Riley è morto dieci anni prima. La caduta di Bode a terra ha messo in evidenza la sua disperazione e, insieme alla potenziale perdita di Audrey dopo che lei ha confessato di aver sparato a Finn, potrebbe iniziare la quarta stagione di Fire Country affrontando una delle morti più difficili della sua famiglia senza il suo sistema di supporto a impedirgli di perdere la strada.

Perché Gabriela ha mentito per proteggere Audrey e Manny

Sentendo lo sparo, Manny è corso a casa di Vince e Sharon, trovando la pistola nella mano di Gabriela e Finn con una ferita da arma da fuoco al petto. Tuttavia, è diventato subito chiaro che Gabriela non aveva sparato a Finn, ma era stata coinvolta in una colluttazione con lui, che lo aveva distratto abbastanza da permettere ad Audrey di prendere la pistola e sparare a Finn, proteggendo sia se stessa che Gabriela dallo stalker che avrebbe probabilmente rapito Gabriela se ne avesse avuto la possibilità.

Gabriela, essendo una pompiere chiave della Stazione 42 e residente a Edgewater, era facile radunare persone intorno a lei mentre era perseguitata da Finn. Tuttavia, coloro che hanno fatto di più per proteggere Gabriela sono stati suo padre Manny e la sua amica Audrey, anch’essi ex detenuti. Se Manny o Audrey fossero stati accusati di aver cercato di uccidere Finn, avrebbero inevitabilmente subito un destino peggiore di Gabriela, che non aveva mai infranto la legge né era mai stata arrestata. Alla fine la verità è venuta a galla, rendendo il futuro di Audrey estremamente difficile se fosse stata dichiarata colpevole, rendendo così ammirevole il tentativo di Gabriela di difenderla.

Come il finale della terza stagione di Fire Country ha preparato la quarta

Le molteplici trame rimaste irrisolte alla fine della terza stagione costringono Fire Country – stagione 4 ad affrontare diversi sviluppi al suo ritorno. Infatti, Fire Country stagione 4 dovrà rivelare quali membri della famiglia Leone sono morti dopo il crollo del tetto di Buena Vista. Allo stesso tempo, la nuova stagione del dramma sui vigili del fuoco dovrà rivelare quali saranno i prossimi passi dei detenuti di Three Rock dopo che la loro casa è stata distrutta dall’incendio di Zabel Ridge. La quarta stagione di Fire Country dovrà anche aggiornare gli spettatori sulla situazione di Audrey, dopo che è stata lei a sparare a Finn.

La terza stagione di Fire Country è ora disponibile in streaming su Paramount Plus.

Con uno o tre Leone potenzialmente morti in seguito all’incendio di Zabel Ridge, il finale della terza stagione di Fire Countryprepara uno dei momenti più difficili della vita di Bode. Inoltre, se alcuni Leone dovessero sopravvivere, Bode dovrebbe anche affrontare il loro dolore, poiché è stato lui il motivo per cui Sharon e Vince sono entrati a Buena Vista. Qualunque sia lo sconvolgimento che tutti questi cambiamenti porteranno al futuro della serie drammatica sui vigili del fuoco, la quarta stagione di Fire Country avrà molte domande a cui rispondere una volta tornata.

Fiore: martedì a Milano con Sala Bio

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Fiore: martedì a Milano con Sala Bio

Martedì 17 maggio a Milano (Cinema Colosseo) Sala Biografilm presenta l’anteprima di Fiore, terzo lungometraggio del regista Claudio Giovannesi. Sceneggiato insieme a Filippo Gravino e Antonella Lattanzi, il film sarà presentato a Sala Bio a poche ore dall’anteprima mondiale, che si svolgerà a Cannes nell’ambito della 48a edizione della Quinzaine des Réalisateurs.

Con Daphne Scoccia, Josciua Algeri e con Valerio Mastandrea, il film sarà distribuito da Bim Distribuzione a partire dal 25 maggio a Roma e Milano e nel resto d’Italia dall’1 giugno.

FioreFIORE
di  Claudio Giovannesi

(Italia/2016/105′)

Carcere minorile. Daphne, detenuta per rapina, si innamora di Josh, anche lui giovane rapinatore. In carcere i maschi e le femmine non si possono incontrare e l’amore è vietato: la relazione di Daphne e Josh vive solo di sguardi da una cella all’altra, brevi conversazioni attraverso le sbarre e lettere clandestine. Il carcere non è più solo privazione della libertà ma diventa anche mancanza d’amore.

FIORE è il racconto del desiderio d’amore di una ragazza adolescente e della forza di un sentimento che infrange ogni legge.

Fiore Mio: il teaser trailer del film d’esordio di Paolo Cognetti

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Con queste prime immagini inizia il viaggio di FIORE MIO, il primo film scritto, diretto e interpretato da Paolo Cognetti, che verrà presentato in anteprima mondiale alla 77esima edizione del Locarno Film Festival come evento di preapertura il 6 agosto in Piazza Grande.

Dopo il successo de Le otto montagne – tratto dal suo omonimo romanzo e diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, vincitore del Premio della Giuria a Cannes 2022 Paolo Cognetti arriva al cinema il 25, 26 e 27 novembre con un nuovo titolo, prodotto da Samarcanda Film, Nexo Studios, Harald House e EDI Effetti Digitali Italiani con il sostegno della Film Commission Vallée d’Aoste.

Protagonista di FIORE MIO, che dopo l’uscita italiana sarà distribuito in tutto il mondo da Nexo Studios (dettagli e sale a breve su nexostudios.it), è il tema più viscerale della poetica di Cognetti: quella montagna che l’autore ha esplorato anche nel documentario Sogni di Grande Nord diretto da Dario Acocella, dove ha seguito le tracce del Christopher McCandless di Into the Wild negli incredibili e remoti scenari dell’Alaska. Questa volta il viaggio di Paolo Cognetti si fa più vicino allo spettatore e racconta, in modo intimo, introspettivo e mai scontato, la sua montagna: il Monte Rosa.

A chiudere il viaggio la presenza preziosa del cantautore Vasco Brondi, amico fraterno di Cognetti e in questa occasione, per la prima volta, al lavoro su un’intera colonna sonora. Per il film, oltre alle musiche originali, Brondi ha scritto e interpretato una nuova canzone, “Ascoltare gli alberi”, che chiuderà il documentario. “Fiore mio”, la traccia presente nel finale del film e che ne ha ispirato il titolo, è invece da tempo una delle canzoni più popolari di Andrea Laszlo De Simone, cantautore e musicista torinese che ha vinto il Premio César 2024 per la Migliore Musica Originale di Animal Kingdom(Le Règne Animal), divenendo il primo italiano ad aggiudicarsi questo prestigioso premio.

Fino All’Ultimo Indizio, dal 5 marzo in digitale. ecco il trailer

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Fino All’Ultimo Indizio, il thriller con protagonisti i premi Oscar Denzel Washington (“Training Day”, “Glory”), Rami Malek (“Bohemian Rhapsody”) e Jared Leto, che per la sua interpretazione nel film ha ricevuto la nomination ai Golden Globe come “Miglior attore non protagonista”, arriva in Italia in esclusiva digitale da venerdì 5 marzo, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su tutte le principali piattaforme digitali. John Lee Hancock (“The Blind Side”, “Saving Mr. Banks”, “The Founder”) dirige il film da una sua sceneggiatura originale.

In Fino All’Ultimo Indizio il Vice Sceriffo della Kern County, Joe “Deke” Deacon (Washington) viene mandato a Los Angeles per quello che doveva essere un veloce incarico di raccolta di prove. Al contrario, si trova coinvolto nella caccia al killer che sta terrorizzando la città. A guidare l’indagine, il Sergente Jim Baxter (Malek) che, colpito dall’istinto di Deke, richiede il suo aiuto non ufficiale. Ma mentre danno la caccia al killer, Baxter ignora che l’indagine sta riportando a galla alcune situazioni vissute in passato da Deke, svelando segreti scomodi che potrebbero mettere a repentaglio molto più che il suo caso. Il cast principale include anche Natalie Morales (“Battle of the Sexes”), Terry Kinney (“Mile 22”, “Billions” per la TV), Chris Bauer (“Sully”, “The Deuce”per la TV), Joris Jarsky ( “Bad Blood”per la TV), Isabel Arraiza ( “Pearson”per la TV) e Michael Hyatt (“Crazy Ex-Girlfriend”).

Fino All’Ultimo Indizio è prodotto dal premio Oscar ed Emmy, Mark Johnson (“Breaking Bad”, “Rain Man”) e Hancock, con Mike Drake e Kevin McCormick come produttori esecutivi. Dietro la cinepresa, Hancock ha chiamato a lavorare con lui alcuni dei suoi collaboratori di lungo corso, tra cui il direttore della fotografia candidato all’Oscar, John Schwartzman (“Seabiscuit”, “The Founder”, “Saving Mr. Banks”), lo scenografo candidato all’ Oscar, Michael Corenblith (“Apollo 13”, “The Founder”, “The Blind Side”), il montatore Robert Frazen (“The Founder”) e il costumista Daniel Orlandi (“The Founder”, “The Blind Side”). Le musiche sono del compositore più volte candidato all’Oscar®, Thomas Newman (“1917”, “Bridge of Spies”, “Saving Mr. Banks”). Warner Bros. Pictures presenta una produzione Gran Via, Fino All’Ultimo Indizio, che sarà distribuita in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures.

Fino alla Fine: trailer e poster del nuovo film di Gabriele Muccino

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È online il TEASER TRAILER di Fino alla fine, il nuovo film di Gabriele Muccino, al cinema dal 31 ottobre 2024. Il film scritto da Muccino con Paolo Costella, è prodotto da Lotus Production, una società Leone Film Group con Rai Cinema, in associazione con Adler e con Ela Film, e distribuito da 01 Distribution.

Gabriele Muccino torna sul grande schermo con un film sorprendente che si svolge a Palermo nell’arco di 24 ore, durante le quali, la protagonista Sophie (l’attrice Elena Kampouris) scoprirà che la vita non è altro che il risultato delle scelte che facciamo. Una storia d’amore che diventa un thriller adrenalinico che racconta come tutto può cambiare in un attimo .

Oltre a Elena Kampouris, Muccino dirige un cast italiano e internazionale composto da: Saul Nanni, Lorenzo Richelmy, Enrico Inserra, Francesco Garilli, Ruby Kammer, Yan Tual, Mitch Salm, Grace Ambrose, Syama Rayner, Samuel Kay.

Fino alla fine, dal 31 ottobre #soloalcinema con 01 Distribution.

Fino alla fine film Gabriele MuccinoFino alla fine, la trama

“FINO ALLA FINE” racconta la storia di Sophie, una giovane americana di vent’anni in vacanza a Palermo con la sorella. Quando sta per tornare in California, nelle ultime 24 ore del suo soggiorno in Sicilia, incontra Giulio e il suo gruppo di amici. Saranno proprio queste 24 ore a cambiare per sempre il corso della sua vita. Sophie scoprirà che la vita è fatta di scelte e quelle che farà la porteranno a camminare sull’orlo del baratro, trasformando una semplice storia d’amore in una di sopravvivenza, riscatto e pura adrenalina. Questo gruppo di ventenni, ancora inesperti nel maneggiare la vita, scopriranno quanto sia facile commettere errori.

Fino alla fine, il poster

Fino alla fine, il nuovo film di Gabriele Muccino ha una data di uscita

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Il 31 ottobre 2024 arriva al cinema Fino alla fine, il nuovo film di Gabriele Muccino, che firma la sceneggiatura con Paolo Costella, prodotto da Lotus Production, una società Leone Film Group con Rai Cinema, in associazione con Adler e con Ela Film, e distribuito da 01 Distribution. 

Gabriele Muccino torna sul grande schermo con un film sorprendente che si svolge a Palermo nell’arco di 24 ore, durante le quali, la protagonista Sophie (l’attrice Elena Kampouris) scoprirà che la vita non è altro che il risultato delle scelte che facciamo. Una storia d’amore che diventa un thriller adrenalinico che racconta come tutto può cambiare in un attimo.

Fino alla fine film Gabriele Muccino

Oltre a Elena Kampouris, in Fino alla fine Muccino dirige un cast italiano e internazionale composto da: Saul Nanni, Lorenzo Richelmy, Enrico Inserra, Francesco Garilli, Ruby Kammer, Yan Tual, Mitch Salm, Grace Ambrose, Syama Rayner, Samuel Kay. 

“Fino alla fine”, dal 31 ottobre #soloalcinema con 01 Distribution.

La trame di Fino alla fine

Fino alla fine racconta la storia di Sophie, una giovane americana di vent’anni in vacanza a Palermo con la sorella. Quando sta per tornare in California, nelle ultime 24 ore del suo soggiorno in Sicilia, incontra Giulio e il suo gruppo di amici. Saranno proprio queste 24 ore a cambiare per sempre il corso della sua vita. Sophie scoprirà che la vita è fatta di scelte e quelle che farà la porteranno a camminare sull’orlo del baratro, trasformando una semplice storia d’amore in una di sopravvivenza, riscatto e pura adrenalina. Questo gruppo di ventenni, ancora inesperti nel maneggiare la vita, scopriranno quanto sia facile commettere errori.

Fino all’Ultimo Indizio: trailer del thriller con Jared Leto

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Fino all’Ultimo Indizio: trailer del thriller con Jared Leto

I premi Oscar Denzel Washington, Rami Malek e Jared Leto sono i protagonisti del thriller, Fino all’Ultimo IndizioJohn Lee Hancock (“The Blind Side”, “Saving Mr. Banks”, “The Founder”) dirige il film da una sua sceneggiatura originale.

In Fino all’Ultimo Indizio il Vice Sceriffo della Kern County, Joe “Deke” Deacon (Washington) viene mandato a Los Angeles per quello che doveva essere un veloce incarico di raccolta di prove. Al contrario, si trova coinvolto nella caccia al killer che sta terrorizzando la città. A guidare l’indagine, il Sergente Jim Baxter (Malek) che, colpito dall’istinto di Deke, richiede il suo aiuto non ufficiale. Ma mentre danno la caccia al killer, Baxter ignora che l’indagine sta riportando a galla alcune situazioni vissute in passato da Deke, svelando segreti scomodi che potrebbero mettere a repentaglio molto più che il suo caso.

Il cast principale include anche Natalie Morales (“Battle of the Sexes”), Terry Kinney (“Mile 22”, “Billions” per la TV), Chris Bauer (“Sully”, “The Deuce”per la TV), Joris Jarsky ( “Bad Blood”per la TV), Isabel Arraiza ( “Pearson”per la TV) e Michael Hyatt (“Crazy Ex-Girlfriend”). Fino all’Ultimo Indizio è prodotto dal premio Oscar® ed Emmy, Mark Johnson (“Breaking Bad”, “Rain Man”) e Hancock, con Mike Drake e Kevin McCormick come produttori esecutivi.

Dietro la cinepresa, Hancock ha chiamato a lavorare con lui alcuni dei suoi collaboratori di lungo corso, tra cui il direttore della fotografia candidato all’Oscar, John Schwartzman (“Seabiscuit”, “The Founder”, “Saving Mr. Banks”), lo scenografo candidato all’ Oscar®, Michael Corenblith (“Apollo 13”, “The Founder”, “The Blind Side”), il montatore Robert Frazen (“The Founder”) e il costumista Daniel Orlandi (“The Founder”, “The Blind Side”). Le musiche sono del compositore più volte candidato all’Oscar®, Thomas Newman (“1917”, “Bridge of Spies”, “Saving Mr. Banks”). Warner Bros. Pictures presenta una produzione Gran Via, “Fino all’Ultimo Indizio”, che sarà distribuita in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures.

Fino all’Ultimo Indizio, recensione del film con Denzel Washington

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Dopo aver raccontato l’altra faccia dell’iconica storia dei criminali Bonnie e Clyde in Highwaymen – L’ultima imboscata, John Lee Hancock torna a proporre una storia che si immerge nelle atmosfere del crime drama, offrendo un omaggio al noir, laddove in precedenza aveva tenuto presente principalmente il western. Lo fa firmando regia e sceneggiatura di Fino all’Ultimo Indizio, il suo ultimo film che arriva direct to digital per Warner Bros Distribution. Il film, che ha già riscosso un discreto successo negli Stati Uniti, ha anche conquistato una prestigiosa nomination ai Golden Globes 2021 per il migliore attore non protagonista, Jared Leto (premio andato poi a Daniel Kaluuya per Judas and the Black Messiah).

La trama di Fino all’Ultimo Indizio

Fino all’ultimo indizio racconta la storia del vice-sceriffo di contea californiana di Kern, Joe Deacon (Denzel Washington), che viene inviato a Los Angeles per una raccolta di prove. Quello che doveva essere un veloce incarico si trasforma in un’indagine impegnativa, quando Deacon si ritrova coinvolto nella caccia al serial killer che sta seminando il panico in città.
È lo stesso sergente Jim Baxter (Rami Malek), che si occupa del caso, a richiedere l’aiuto del vice-sceriffo, perché colpito dalla sua capacità di prestare attenzione anche alle “piccole cose” e scovare indizi difficili da intuire. Baxter, nel corso delle indagini, ignora totalmente, però, che il caso sembra svelare alcuni segreti di Joe, appartenenti a un oscuro passato e con cui l’uomo deve ancora fare i conti, un caso irrisolti con risvolti tragici. La collaborazione trai due porterà all’identificazione di un sospettato che si rivela essere molto diverso da un criminale normale, un soggetto scaltro, intelligente, un reietto della società che però ha delle sue regole. Contro di lui Baxter concentrerà le sue forze. Ma nel finale a sorpresa il giovane sergente capirà che la realtà non è sempre quella che sembra, e che la legge e la legalità raramente vanno di pari passo con ciò che è giusto fare.

Le dinamiche narrative messe in scena da Hancock sono tradizionali, da una parte c’è un detective anziano, disincantato disposto a far passare il suo sapere anche se con una reticenza sospettosa, dall’altra un giovane sergente, un uomo tutto d’un pezzo che ha grande fiducia nei mezzi che la legge gli fornisce. Tra di loro un sospettato che imparerà con un certo gusto a giocare con i suoi accusatori. Sembra la dinamica vista in Seven di David Fincher, o in altri mille thriller di investigazione, eppure Fino all’ìUltimo Indizio assume una dimensione esistenzialista seguendo da vicino i personaggi, le loro ambizioni, le loro paure e il loro modo di approcciare alla vita, così diverso e condizionato dalle rispettive esperienze. Più che la caccia all’assassino, al regista sembra importare qual è lo stato d’animo con cui i personaggi si approcciano alle loro giornate.

Un tris incredibile di protagonisti

A questo scopo, particolare valore assume la scelta di in trittico di attori di spessore. Denzel Washington offre la sua quasi ovvia solidità da attore consumato e si confronta con un Rami Malek che, nonostante sembra sia fuori parte il più del tempo, riesce comunque a comunicare le sfumature del carattere che gli viene affidato. Jared Leto, dal canto suo, seppure in meno tempo, riesce a infondere tutto il suo metodo in un personaggio affascinante e sfuggente, diverso da altri psicopatici (forse) omicidi che abbiamo visto sullo schermo.

È interessante come, per Hancock, il luogo prediletto per portare avanti le indagini non sembra essere la strada, la scena del crimine, ma la mente stessa del detective. Se il giovane e metodico Baxter si affida alle prove, ai rilievi, alla scienza dietro l’investigazione, l’approccio di Deacon è più intuitivo e allo stesso tempo più analitico: il personaggio magistralmente interpretato da Denzel Washington si ferma, immagina, soppesa, razionalizza, osserva tanto e prevede gli scenari e i momenti nei quali è possibile cadere in fallo. Deacon è capace di calarsi davvero nella mente dell’omicida che i due cercano, ma allo stesso tempo è afflitto dal rimorso e da una storia personale oscura, è un personaggio con diversi strati e piani, e l’idea che ci dà Fino all’Ultimo Indizio è che alla fine della storia, Baxter sarà un po’ meno ligio e fiducioso e un po’ più simile al suo collega anziano.

Più concentrato sull’ambiente e sulle atmosfere che sulla narrazione intesa come progressione di eventi, Fino all’Ultimo Indizio è un thriller efficace ed affascinante, che si avvale di ottime interpretazioni e di un ritmo dilatato e ipnotico.

Fino all'Ultimo Indizio recensione

Fino All’Ultimo Indizio in esclusiva digitale dal 5 Marzo

Fino All’Ultimo Indizio in esclusiva digitale dal 5 Marzo

Fino All’Ultimo Indizio, il thriller con protagonisti i premi Oscar Denzel Washington (“Training Day”, “Glory”), Rami Malek (“Bohemian Rhapsody”) e Jared Leto, che per la sua interpretazione nel film ha ricevuto la nomination ai Golden Globe come “Miglior attore non protagonista”, arriva in Italia in esclusiva digitale da venerdì 5 marzo, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su tutte le principali piattaforme digitali. John Lee Hancock (“The Blind Side”, “Saving Mr. Banks”, “The Founder”) dirige il film da una sua sceneggiatura originale.

In Fino All’Ultimo Indizio il Vice Sceriffo della Kern County, Joe “Deke” Deacon (Washington) viene mandato a Los Angeles per quello che doveva essere un veloce incarico di raccolta di prove. Al contrario, si trova coinvolto nella caccia al killer che sta terrorizzando la città. A guidare l’indagine, il Sergente Jim Baxter (Malek) che, colpito dall’istinto di Deke, richiede il suo aiuto non ufficiale. Ma mentre danno la caccia al killer, Baxter ignora che l’indagine sta riportando a galla alcune situazioni vissute in passato da Deke, svelando segreti scomodi che potrebbero mettere a repentaglio molto più che il suo caso. Il cast principale include anche Natalie Morales (“Battle of the Sexes”), Terry Kinney (“Mile 22”, “Billions” per la TV), Chris Bauer (“Sully”, “The Deuce”per la TV), Joris Jarsky ( “Bad Blood”per la TV), Isabel Arraiza ( “Pearson”per la TV) e Michael Hyatt (“Crazy Ex-Girlfriend”).

Fino All’Ultimo Indizio è prodotto dal premio Oscar ed Emmy, Mark Johnson (“Breaking Bad”, “Rain Man”) e Hancock, con Mike Drake e Kevin McCormick come produttori esecutivi. Dietro la cinepresa, Hancock ha chiamato a lavorare con lui alcuni dei suoi collaboratori di lungo corso, tra cui il direttore della fotografia candidato all’Oscar, John Schwartzman (“Seabiscuit”, “The Founder”, “Saving Mr. Banks”), lo scenografo candidato all’ Oscar, Michael Corenblith (“Apollo 13”, “The Founder”, “The Blind Side”), il montatore Robert Frazen (“The Founder”) e il costumista Daniel Orlandi (“The Founder”, “The Blind Side”). Le musiche sono del compositore più volte candidato all’Oscar®, Thomas Newman (“1917”, “Bridge of Spies”, “Saving Mr. Banks”). Warner Bros. Pictures presenta una produzione Gran Via, Fino All’Ultimo Indizio, che sarà distribuita in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures.

Fino All’Ultimo Indizio in esclusiva digitale da venerdì 5 marzo

Fino All’Ultimo Indizio in esclusiva digitale da venerdì 5 marzo

Fino All’Ultimo Indizio, il thriller con protagonisti i premi Oscar Denzel Washington, Rami Malek e Jared Leto, che per la sua interpretazione nel film ha ricevuto la nomination ai Golden Globe come “Miglior attore non protagonista”, arriva in Italia in esclusiva digitale da venerdì 5 marzo, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e Infinity.

In occasione dell’arrivo in Italia della pellicola, che John Lee Hancock dirige da una sua sceneggiatura originale, sul canale Youtube ufficiale di Warner Bros. Italia sono già disponibili 10 minuti in anteprima del film:

Il Vice Sceriffo della Kern County, Joe “Deke” Deacon (Washington) viene mandato a Los Angeles per quello che doveva essere un veloce incarico di raccolta di prove. Al contrario, si trova coinvolto nella caccia al killer che sta terrorizzando la città. A guidare l’indagine, il Sergente Jim Baxter (Malek) che, colpito dall’istinto di Deke, richiede il suo aiuto non ufficiale. Ma mentre danno la caccia al killer, Baxter ignora che l’indagine sta riportando a galla alcune situazioni vissute in passato da Deke, svelando segreti scomodi che potrebbero mettere a repentaglio molto più che il suo caso.

Il cast principale di Fino All’Ultimo Indizio include anche Natalie Morales, Terry Kinney, Chris Bauer, Joris Jarsky, Isabel Arraiza e Michael Hyatt. Fino All’Ultimo Indizio è prodotto dal premio Oscar ed Emmy, Mark Johnson e Hancock, con Mike Drake e Kevin McCormick come produttori esecutivi.

Dietro la cinepresa, Hancock ha chiamato a lavorare con lui alcuni dei suoi collaboratori di lungo corso, tra cui il direttore della fotografia candidato all’Oscar, John Schwartzman, lo scenografo candidato all’ Oscar, Michael Corenblith, il montatore Robert Frazen e il costumista Daniel Orlandi. Le musiche sono del compositore più volte candidato all’Oscar, Thomas Newman. Warner Bros. Pictures presenta una produzione Gran Via, Fino All’Ultimo Indizio, che sarà distribuita in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures.

Fino a qui tutto bene: trailer del film di Roan Johnson

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Fino a qui tutto bene: trailer del film di Roan Johnson

Ecco il nuovo trailer di Fino a qui tutto bene, diretto da Roan Johnson e interpretato da Alessio VassalloPaolo CioniSilvia D’AmicoGuglielmo FavillaMelissa Anna Bartolini con l’amichevole partecipazione di Isabella Ragonese

Uscirà nelle sale il prossimo 19 marzo, distribuito da Microcinema, Fino a qui tutto bene, il film di Roan Johnson (I primi della lista) che ha conquistato il Festival Internazionale del Film di Roma vincendo il Premio del Pubblico BNL – Cinema Italia.

FQTB_35x50Interpretato da un cast di giovani attori (Alessio VassalloPaolo CioniSilvia D’AmicoGuglielmo FavillaMelissa Anna Bartolini, con l’amichevole partecipazione di Isabella Ragonese), Fino a qui tutto bene racconta l’ultimo weekend insieme di cinque ragazzi che hanno studiato e vissuto nella stessa casa, dove si sono consumati sughi scaduti e paste col nulla, lunghi scazzi e brevi amplessi, nottate sui libri e feste all’alba, invidie, gioie, spumanti, amori e dolori. Ma adesso quel tempo di vita così acerbo, divertente e protetto, sta per finire e dovranno assumersi le loro responsabilità. Prenderanno direzioni diverse, andando incontro a scelte che cambiano tutto. Chi rimanendo nella propria città, chi partendo per lavorare all’estero. Il racconto degli ultimi tre giorni di cinque amici che hanno condiviso il momento forse più bello della loro vita, di sicuro quello che non scorderanno mai.

​«Nel 2013 – spiega Johnson – l’Università di Pisa mi chiede di fare un documentario e mi sorprendo ad ascoltare ragazzi che, anziché lamentarsi per la crisi, dimostrano un atteggiamento di sfida. Di rilanciare, piuttosto che arrendersi. 

Per questo, quando ci è venuta l’idea per raccontare la fine di quel periodo protetto e acerbo, anziché seguire il classico percorso che ci avrebbe portato a sentirci dire che avremmo dovuto aspettare, che i soldi erano finiti, che avremmo dovuto scendere a compromessi produttivi, abbiamo deciso di fare da soli, di non arrenderci, di puntare in alto.

Questo film sull’amicizia è stato fatto grazie agli amici, alcuni professionisti del settore, altri semplicemente amici. L’organizzatore era il proprietario di una libreria, il data manager uno stagista del Tirreno, la segretaria di edizione era la sceneggiatrice e mia compagna, incinta di cinque mesi. Avevamo un solo macchinista/elettricista, una sola costumista/scenografa. Con questa “Armata Brancaleone” siamo stati liberi di fare un film che ci apparteneva. Gli attori dormivano nella casa in cui stavamo girando così da essere davvero coinquilini.

Questo clima ci ha fatto diventare i personaggi del film: gli attori indossavano i loro veri vestiti, le stanze erano le loro, e quando abbiamo dovuto lasciare quella casa, avevamo tutti davvero un groppo in gola»

Fino a qui tutto bene è prodotto da Roan Johnson con la collaborazione degli autoriattori e troupe del film, con il commovente supporto di D-Vision Italia, con la partecipazione di Regione Toscana – Toscana Film Commission, in collaborazione (ai sensi delle norme sul tax credit) con Filippo Fabozzi e Associati sas e Studio Flu, con il supporto di Net7. Distribuzione: Microcinema.

Fino a Qui Tutto Bene: la conferenza stampa

Fino a Qui Tutto Bene: la conferenza stampa

Il regista Roan Johnson, insieme agli attori Alessio Vassallo, Paolo Cioni, Silvia D’Amico, Guglielmo Favilla e Melissa Anna Bartolini e alla sceneggiatrice Ottavia Madeddu hanno presentato in anteprima stampa il film Fino a Qui Tutto Bene, che ha debuttato allo scorso Festival del Film di Roma dove ha ricevuto il premio del pubblico BNL (oltre ad altri premi- in totale quattro- tra i quali il Premio della giuria per la miglior interpretazione femminile andato a Silvia D’Amico); l’uscita è prevista per la prossima settimana, in ottanta copie, distribuito da Microcinema.

La prima domanda riguarda il regista: visto che il pubblico ha accolto molto bene il film, anche dopo il passaggio al festival, è arrivato il momento di fare un bilancio: il regista è ottimista e sorpreso dal successo insperato che la pellicola ha ottenuto anche all’estero (con delle proiezioni a Parigi e a Tolosa), festival dove gli spettatori hanno apprezzato- nonostante i sottotitoli e le difficoltà nella comprensione- soprattutto le scene vive, realistiche e l’improvvisazione degli attori, elemento in realtà ridotto al minimo. La sceneggiatura è stata mantenuta e seguita in modo ferreo, è stato dato poco spazio all’improvvisazione degli attori mentre un contributo fondamentale è stato quello fornito dalla sceneggiatrice (compagna del regista), che ha avuto l’idea di una commedia low budget incentrata su un gruppo di amici, pronti ad abbandonare la casa dove hanno vissuto i loro migliori anni universitari.

E proprio la Madeddu spiega come ha evitato i vari cliché, raccontando una storia basata su una precedente idea nata da lei e da Johnson e incentrata su un documentario con protagonisti gli studenti di Pisa. Alla fine, dalle storie raccolte, hanno ricavato un film piuttosto che una cronaca delle vicende degli universitari.

La metafora più caratterizzante della pellicola è quella del mare, dell’acqua: il mare aperto, la piscina, dall’inizio sono il leitmotiv delle esistenze di questi giovani universitari, abbandonati in alto mare dopo gli studi, pronti però a rimboccarsi le maniche e ad investire tutto sul loro futuro e sulle loro passioni, senza farsi fermare mai da niente o da nessuno (crisi inclusa).

Viene chiesto a Johnson qual è il suo rapporto con la commedia: il regista e la sceneggiatrice- diplomati entrambi al Centro Sperimentale- hanno avuto una formazione incentrata sulla commedia all’italiana tradizionale, che ben conoscono e molto apprezzano nei suoi meccanismi; nel momento in cui si sono approcciati al film, naturalmente si sono mossi in direzione dei personaggi, cercando di arricchirli nella loro complessità ed eliminando come unico elemento il cinismo, regalando quindi dei protagonisti “abbracciati” (Johnson dixit) nella loro umanità, forse perché si sono affezionati alle storie che hanno ascoltato, sviluppando una forma di empatia incrementata dalle passate esperienze universitarie di ciascuno di loro.

Tra gli attori- e la troupe- si è creato davvero un rapporto unito e solido come quello che spesso si crea (realmente) tra studenti fuorisede: Silvia D’Amico ammette di non avere modelli di comicità specifici, ma ritiene che il realismo è nato soprattutto dalla spontaneità nell’azione e dalla naturalezza con la quale si sono approcciati ai personaggi.

Per quanto riguarda il già citato spettro della crisi, quest’ultimo aleggia sulle “teste” di tutti- a maggior ragione sulla generazione dei 30/ 40enni alla quale appartengono il cast e la troupe- ma li ha spinti a realizzare un film dal gusto “garibaldino”, anarchico e goliardico, strutturato come una pellicola indipendente pur essendo- in fin dei conti- quasi un prodotto mainstream, forse una delle rare volte in cui è possibile, da parte di un autore, “dettare legge” affermando la propria indipendenza creativa.

Questo film rappresenta una speranza, una possibilità di sfuggire ad una crisi legata- in ambito cinematografico, soprattutto- a dei meccanismi produttivi, elementi dai quali Johnson è sfuggito a tutti i costi, scegliendo ad esempio gli attori non in base alla notorietà o ad altri elementi, quanto in base alla “purezza” della sua idea. Il regista descrive nei dettagli l’iter che lo ha portato fino a questo punto: la prima fase di trattativa con la Palomar che era però occupata con altri nomi noti (Martone, Amelio etc.); poi l’Università di Pisa- convinta anche da un editoriale apparso su Il Corriere della Sera, che ha fatto pressione per realizzare un documentario o un mediometraggio incentrato sulle vite degli universitari; infine la nascita di un film low budget che potesse essere svincolato da qualunque meccanismo produttivo tradizionale (e quindi dal classico percorso “produzioni- ministeri- fondi regionali”  etc…) per realizzare, infine, che l’unico modo per lavorare in totale libertà era rischiare: per cui ognuno (membri della troupe e del cast) hanno investito sul film e detengono una percentuale sulla pellicola.

In fondo, Fino a Qui Tutto Bene è un film sulle grandi speranze; qual è allora il consiglio che può dare Johnson a chi vuole andare avanti in questo ambito?

Partendo dal presupposto che la sua paura più grande era l’incertezza legata all’impossibilità di poter girare  il film, il regista consiglia di fare più cose contemporaneamente, buttandosi fino ad arrivare al punto di verificare effettivamente ciò che si è seminato; mettersi in gioco anche provando ad entrare in qualche scuola o accademia, trait d’union secondo lui necessari attraverso i quali si possono creare dei collegamenti, dei contatti veri e propri con i quali incrementare la propria creatività.

Il film ha avuto un budget di circa 500mila euro, e visto il suo successo Roan Johnson è già pronto a lanciarsi nella sua prossima avventura, un progetto ambientato a Roma e che vedrà protagonisti due ventenni e sarà intitolato Piuma.

 

 

 

Fino a qui tutto bene recensione del film di Roan Johnson

Fino a qui tutto bene recensione del film di Roan Johnson

Fino a Qui Tutto Bene, prima che essere un titolo, è una sorta di mantra. Un mantra positivo e rassicurante che i protagonisti del film di Roan Johnson continuano a ripetersi quasi inconsciamente, come la maggior parte degli studenti universitari arrivati alla fine del loro percorso di studi e pronti ad essere abbandonati nel mare aperto della vita, con solo un salvagente di sicurezza e potendo contare esclusivamente sulle loro forze.

La pellicola immortala gli ultimi giorni di un variegato gruppo di studenti universitari pisani pronti ad abbandonare la loro amata casa, teatro di gioie, dolori, successi, cadute e amori: due ragazze e tre ragazzi, ognuno col suo mondo, le sue aspettative, ognuno pronto ad affrontare l’esterno e ad uscire dal guscio protettivo della famiglia “improvvisata” che si sono creati. Ma quell’inesorabile senso di fine che aleggia sulle loro teste non fa altro che aumentare la malinconia nei confronti di una “tarda adolescenza” che pian piano sfuma, per scivolare nel mondo degli adulti.

Fino a Qui Tutto BeneJohnson, prendendo spunto dalle storie vere confessate dagli universitari di Pisa, ha mescolato la realtà con i suoi ricordi per realizzare questa commedia agrodolce ed accogliente, brillante e realistica, raccontando con occhio “incantato” il periodo spensierato dell’università, proprio mentre si avvia verso il suo delicato crepuscolo. “Incantato” perché i personaggi che prendono vita sullo schermo sembrano privi di quei difetti umani che spesso rendono impossibili anche le migliori convivenze: non c’è traccia di egoismo, competitività, invidie o gelosie all’interno del gruppetto, anzi, tutti sono pronti a sostenersi l’un l’altro, a condividere esperienze, gioie e dolori anche nei momenti di tensione, che sembrano svanire repentinamente in una bolla di sapone; il regista immortala una “meglio gioventù” universitaria goliardica e “garibaldina”, giovane e pronta ad affrontare il mondo facendo leva solo sulle proprie forze e sui propri sogni, per costruirli e far prendere loro corpo. La sceneggiatura scoppiettante e fresca si districa con disinvoltura passando da un registro “sopra le righe”, ad uno dal taglio documentaristico fino ad uno più intimo destinato ai momenti di riflessione; ad accompagnarla, una fotografia luminosa che immortala il paesaggio toscano in estate, restituendo il calore e la spensieratezza degli animi e delle risate; insieme alla naturalezza degli attori, calati completamente nei loro ruoli tanto da trasmettere questa complicità anche allo spettatore.

Fino a qui tutto bene è stato presentato alla nona edizione del Festival del Film di Roma riscuotendo un ottimo successo e vincendo diversi premi: nonostante alcune debolezze drammaturgiche ed una struttura più simile ad un collage di frammenti vari sparsi tra ricordi ed eventi, Johnson gira una comedy dal gusto on the road che immortala una generazione- quella che è nata e cresciuta nella lunga ombra della crisi- e costruisce un ideale racconto di formazione restringendolo all’arco narrativo di un paio di giorni, sospendendo il giudizio e annullando i pronostici, aprendo la porta alle infinite possibilità che il destino può riservare ad ognuno di noi.

Fino a prova contraria: trama, cast e curiosità sul film di Clint Eastwood

Nel corso della sua lunghissima carriera, Clint Eastwood si è negli anni costruito una particolare fama grazie alle sue interpretazioni di antieroi, personaggi dal carattere duro e scontroso, con metodi il più delle volte poco ortodossi. Film come Una 44 Magnum per l’ispettore Callaghan, Corda tesa, Gunny e La recluta fanno parte di questo filone, culminato poi nel 2008 in Gran Torino. Un personaggio ancora diverso, ma simile nel carattere, lo si ritrova anche nel film del 1999 Fino a prova contraria, da lui prodotto, interpretato e diretto.  Anche in questo caso, dunque, Eastwood si trova a vestire i panni di un uomo solo contro la legge, in un crescendo di adrenalina e tensione.

Il film è infatti basato sul romanzo True Crime, dello scrittore Andrew Klavan. Celebre per i suoi racconti ricchi di suspence e incentrati sul mondo del crimine, Klavan ha pubblicato tale romanzo nel 1995, e da subito Eastwood se ne è interessato in modo particolare. All’interno di questo il premio Oscar ha infatti ritrovato molte delle tematiche e delle caratteristiche ricorrenti nel suo cinema. Per l’occasione, egli ha inoltre rispolverato anche la sua grande passione per la musica, componendo il brano Why Should I Care, presente poi durante i titoli di coda e cantato dalla celebre Diana Krall.

Nonostante l’impegno profuso da Eastwood in tale progetto, Fino a prova contraria è arrivato ad un incasso complessivo di soli 16 milioni di dollari, a fronte di un budget di 55. Si è trattato del secondo peggior incasso di Eastwood negli anni Novanta, decennio altrimenti ricco di soddisfazioni. Prima di riscoprire il film con una visione, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Fino a prova contraria: la trama del film

Protagonista del film è Steve Everett, anziano cronista da poco uscito dalla dipendenza dall’alcol, a causa del quale ha rischiato di distruggere la propria carriera e la propria vita. Ripreso così a lavorare a pieno ritmo, egli si ritrova affidato il compito di scrivere un articolo sull’imminente esecuzione di Frank Beechum, un trentenne di colore accusato dell’omicidio di una giovane donna bianca. Ricercando informazioni per scrivere il pezzo, Everett si imbatte però in una serie di indizi e particolari che la polizia sembra non aver preso in considerazione. Tali elementi portano il giornalista a pensare che il giovane non sia il vero colpevole, e che si stia per uccidere un uomo innocente.

Desiderando andare fino in fondo a tale vicenda, Everett inizia a condurre una propria indagine, ricercando il vero colpevole. Tale iniziativa lo porta però a scontrarsi tanto con il suo capo quanto con la moglie. Il primo arriva infatti a licenziarlo, mentre la seconda chiede il divorzio stanca del suo comportamento. Nonostante i numerosi ostacoli, il giornalista sente però di non poter lasciare che una vita venga spezzata così, e per impedirlo dovrà dar vita ad una vera e propria corsa contro il tempo, arrivando a poter dimostrare concretamente l’innocenza di Beechum.

True Crime cast

Fino a prova contraria: il cast del film

Originariamente per il ruolo del giornalista Steve Everett la Warner Bros. aveva ipotizzato George Clooney come attore protagonista. Con il sempre maggiore interessaento di Eastwood, però, fu questi ad ottenere di poter interpretare il personaggio principale. Egli si dedicò così con grande cura a dar vita al suo personaggio, richiedendo alcuni cambiamenti nella sceneggiatura al fine di potersi meglio immedesimare nei panni di Everett. Nei panni di Frank Beechum vi è invece l’attore Isaiah Washington, noto per aver interpretato il personaggio di Preston Burke nella serie TV Grey’s Anatomy. L’attrice Lisa Gay Hamilton, celebre per la serie The Practice – Professione avvocati, è invece presente nei panni di Bonnie Beechum, moglie di Frank.

L’attore James Woods interpreta qui Alan Mann, mentre Denis Leary, celebre per essere la voce americana di Diego in L’era glaciale, è Bob Findley. Leary ha raccontato di non aver mai rivisto il film, non riuscendo a credere di aver avuto l’occasione di recitare insieme a Eastwood. La moglie di Everett ha qui il volto dell’attrice Diane Venora, mentre Casey Lee è Warren Russell, il sospettato numero uno dal protagonista. Nel film compare inoltre, in un breve cameo, anche l’attrice Lucy Liu, nei panni di una commessa di un negozio di giocattoli. Fino a prova contraria segna anche il debutto cinematografico di Francesca Eastwood, figlia del regista, e qui presente nei panni di sua figlia Kate. Vi sono inoltre due delle ex mogli di Clint: Dina Eastwood, nei panni di Wilma Francis, e Frances Fisher, nei panni di Cecilia Nussbaum.

Fino a prova contraria: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

è possibile fruire di Fino a prova contraria grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 17 dicembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Finn Wolfhard: 10 cose che non sai sull’attore

Finn Wolfhard: 10 cose che non sai sull’attore

Divenuto celebre grazie alla serie Netflix Stranger Things, il giovanissimo attore Finn Wolfhard è ora pronto a conquistare il cinema e la tv con la sua grinta e il suo talento. Dopo le numerose lodi di critica e pubblico, l’attore è ora alla ricerca del ruolo giusto per confermare le sue abilità e la sua versatilità.

Ecco 10 cose che non sai di Finn Wolfhard.

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1. Ha recitato in un blockbuster di successo. Il debutto cinematografico dell’attore avviene nel 2017 nel film campione di incassi It, tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King. Nel film l’attore interpreta il personaggio di Richie Tozier. Nel 2018 recita poi nel film Dog Days, mentre nel 2019 riprende il ruolo di Richie per il film It – Capitolo Due, sequel della fortunata trasposizione. Sempre nel 2019 l’attore recita nel film Il Cardellino, mentre è previso un suo ruolo anche nel film Ghostbuster, diretto da Jason Reitman.

2. È famoso grazie alle serie TV. L’attore ha debuttato come attore in televisione nel ruolo di Zoran nella serie televisiva The 100 (2014), segue il ruolo di Jordie Pinsky in Supernatural (2015) e dal 2016 ricopre il ruolo di Mike Wheeler nella serie Netflix Stranger Things, che gli permette di raggiungere la popolarità mondiale.

3. È anche doppiatore. L’attore si è cimentato anche nel doppiaggio con le serie animate Young Math Legends (2018), Howard Lovecraft and the Kingdom of Madness (2018) e Carmen Sandiego (2019). Presta poi la sua voce al personaggio Pugsley Addams nel film d’animazione La famiglia Addams (2019).

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Finn Wolfhard Instagram

4. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 17,7 milioni di persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma anche foto promozionali dei suoi progetti e foto tratte dai set a cui ha preso parte.

Finn Wolfhard band

5. Ha una propria band musicale. Oltre ad essere attore, Wolfhard è il cantante e chitarrista della rock band Calpurnia. Nel 2018 esce il loro primo EP, intitolato Scout, composto da 6 tracce. La band ha raggiunto negli ultimi anni una buona popolarità, esibendosi in numerose serate in locali in giro per gli Stati Uniti.

Finn Wolfhard Stranger Things

6. Ha sostenuto un provino tramite video. L’attore si è candidato per una parte nella serie Netflix attraverso un “open casting call”, inviando semplicemente un video di sé, registrato nella propria camera e con il proprio cellulare. I fratelli Duffer, ideatori della serie, hanno adorato il carattere dell’attore, richiamandolo per un colloquio conoscitivo, tramite cui poi ebbe la parte.

7. Ha dovuto guardare i grandi classici degli anni ottanta. Gli ideatori hanno imposto al giovane cast di attori di guardare i principali film fantasy degli anni ottanta. Wolfhard ha dichiarato che per lui non è stato un problema, poiché adora la cultura retrò e i film di quegli anni come I Goonies e E.T. – L’extraterrestre.

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Finn Wolfhard It

8. È stato richiamato per il ruolo. Il giovane attore viene inizialmente scelto per il ruolo di Riche dal regista Cary Fukunaga, all’epoca designato per realizzare il film. Quando Fukunaga però lasciò il progetto per divergenze creative, l’attore perse il ruolo. Tuttavia Andy Muschietti, subentrato alla regia, lo richiamò per un provino, assegnandogli nuovamente il ruolo.

9. È stato ringiovanito artificialmente. Data la rapida crescita dell’attore, per i flashback in It – Capitolo Due in cui questi compare si è reso necessario un ringiovanimento tramite tecnologie digitali. Ciò ha permesso di modificare l’aspetto fisico dell’interprete, permettendogli di assomigliare a come appariva nel precedente film di due anni prima.

Finn Wolfhard età e altezza

10. Finn Wolfhard è nato a Vancouver, in Canada, il 23 dicembre 2002. L’altezza complessiva dell’attore è di 178 centimetri.

Fonte: IMDb