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Free – Liberi: tutto quello che c’è da sapere sul film

Free – Liberi: tutto quello che c’è da sapere sul film

Da sempre molto attento a tematiche come i legami famigliari, la disabilità e l’avanzare dell’età, il regista Fabrizio Maria Cortese aveva già affrontato tutto ciò con il suo film Ho amici in Paradiso, andando poi a concentrarsi sulla terza età con il film Free – Liberi, distribuito nel 2020. Da lui anche scritto insieme a Carlo La Greca, Marcello Cantoni e Alfredo Civita, è questo un film che dà un lato riflette sullo stato di abbandono di cui soffrono molti anziani, dimenticati dai propri parenti, e dall’altro offre loro la dimostrazione che non è mai troppo tardi per compiere nuove imprese e sorprendersi.

Passato in sordina per via della difficile situazione vissuta dalle sale cinematografiche durante la pandemia di Covid-19, il film è poi sbarco su Prime Video, dove ha potuto raggiungere un pubblico più ampio. La sua forza, oltre che nei simpatici interpreti, sta nel proporre un racconto semplice che punta tutto sulla bontà dei sentimenti messi in gioco. Similmente ad un titolo come Il crimine non va in pensione, Free – Liberi è inoltre l’occasione per raccontare personaggi e personalità che non sempre trovano il giusto spazio sul grande schermo.

Per chi è in cerca di una visione spensierata, con battute e gag alternate ad un racconto romantico, Free – Liberi è dunque un titolo da riscoprire. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Free – Liberi

Il film racconta la storia di cinque anziani romani, tutti ospiti nella stessa casa di riposo. Qui trascorrono le loro giornate tutte nello stesso modo, annoiati dalla routine e delusi dai familiari, che non vedono spesso e da cui non ricevono il minimo affetto. Per rimediare a tale monotonia, un giorno decidono di intraprendere una fuga per viaggiare fino in Puglia e raggiungere il Salento. Quest’avventura ha inizio, quando una di loro, Mirna, donna di origine serba, giunta in Italia per sfuggire alla violenza delle guerre jugoslave, decide di ricongiungersi con il suo vecchio amore.

L’uomo di nome Dragomir è ricercato dalle forze dell’ordine e dato ormai per morto da diverso tempo.  In realtà, Mirna sa che il suo amato è ben nascosto nel Salento, dove vive da oltre dieci anni. I suoi quattro compagni di vecchiaia, l’ex trader Rocco, suo fratello Paolo, un cuoco maniacale, l’ex capitano Antonio e la cantante cardiopatica Erica decidono dunque di aiutarla nella sua avventura amorosa e si uniscono a lei in questo viaggio on the road. I cinque sono convinti che l’incontro con Dragomir darà una svolta alle loro vite, ma prima dovranno riuscire nell’impresa di raggiungerlo.

Free - Liberi Antonio Catania

Il cast di Free – Liberi e le location del film

Ad interpretare Mirna, la donna intenzionata a ricongiungersi con il suo amato, vi è Sandra Milo, tra le protagoniste del cinema italiano degli anni Sessanta, distintasi per la sua partecipazione a film come Il generale Della Rovere, Adua e le compagne, Fantasmi a Roma, Giulietta degli spiriti e, soprattutto, . Nel ruolo dell’amato Dragomir vi è invece l’attore Antonio Catania. Ad accompagnare Mirna nella sua avventura vi sono invece gli attori Ivano Marescotti, Enzo Salvi, Babak Karimi e Corinne Clery, rispettivamente nel ruolo di Rocco, Paolo, Antonio ed Erica. Recitano nel film anche Marco Marzocca e Tullio Solenghi.

Per quanto riguarda le location del film, con il supporto dell’Apulia Film Commision, Gallipoli e Racale, città salentine, hanno fornito la maggior parte degli ambienti necessari alle riprese. È infatti qui che si svolgono le avventure dei cinque anziani alla ricerca del misterioso Dragomir. Per quanto riguarda il punto di partenza del loro viaggio, la casa di riposo, questa è l’Opera Don Guanella a Roma, dove sono dunque state effettuate le riprese delle scene iniziali del film. Tale struttura era stata già set del precedente film di Cortese, Ho amici in Paradiso.

Il trailer di Free – Liberi e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Free – Liberi grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 3 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Free – Liberi, trailer della commedia

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Free – Liberi, trailer della commedia

FREE – Liberi, la commedia diretta da Fabrizio Maria Cortese e presentata nella prestigiosa cornice del Festival Internazionale del cinema di Venezia. Un cast stellare, che annovera attori del calibro di Sandra Milo, Ivano Marescotti e Corinne Clery, è protagonista di un viaggio on-the-road sui generis, dal Lazio fino al Puglia, che fa della vita e del desiderio di libertà il fil rouge della pellicola. FREE – Liberi vuole portare una ventata di ottimismo e speranza attraverso la celebrazione della così detta ‘terza età’, momento della vita ricco ancora di aspirazioni e di sogni. “Quello che ho voluto raccontare nel film è la bellezza di essere anziani. Anziani non come fine o meglio non come principio di una fine, ma come categoria di persone consapevoli di vivere uno dei tanti momenti della vita, forse il più bello.” Così Cortese descrive FREE – Liberi, la storia di 5 anziani che scappano da una casa di riposo con un entusiasmo dilagante, che colora la storia come se fosse un po’ fumetto e un po’ favola.

Cinque anziani ospiti della casa di riposo dell’Opera Don Guanella di Roma, annoiati dalla vita quotidiana e delusi per il distacco dei loro affetti più cari, decidono di fuggire verso la Puglia per realizzare il sogno della loro vita: si tratta di Rocco (Ivano Marescotti), trader fallito, suo fratello Luchino (Enzo Salvi), cuoco ossessivo compulsivo, Antonio (Babak Karimi), ex-capitano di lungo corso, Erica (Corinne Clery), ex- cantante cardiopatica e Mirna (Sandra Milo),  arrivata in Italia dalla Serbia allo scoppio delle guerre jugoslave. Innamorati dell’avventura che Mirna sta per intraprendere per ritrovare il pluriricercato Dragomir (Antonio Catania), suo vecchio amore creduto morto ma in realtà nascosto da decine d’anni nel Salento, i quattro si uniscono al viaggio. Sono certi che la loro vita cambierà per il meglio una volta incontrato il potente criminale. Le storie personali si alterneranno in un susseguirsi di vicende tra passione e avventura, in un Salento che farà da cornice alle loro emozioni. Riusciranno i nostri amici a realizzare i loro sogni?

Accanto a Sandra Milo, Ivano Marescotti e Corinne Clery, Babak Karimi, Enzo Salvi, Antonio Catania, Marco Marzocca, Sergio Friscia insieme a Tullio Solenghi, Shalana Santana, Michele Venitucci, Paolo de Vita, Martina Palmitesta e Erika Blanc. Prodotto da Golden Hours Films in collaborazione con Rai Cinema e in associazione con Ismaele Film, FREE – Liberi è stato girato grazie al sostegno della Apulia Film Commission e sarà nei cinema italiani dal 12 novembre con Ismaele Film.

Frederick Wiseman: “La preparazione di un piatto è la creazione di un’opera d’arte”

Fondato nel 1930 nella Francia centrale, il ristorante della famiglia Troisgros detiene 3 stelle Michelin da 55 anni e da quattro generazioni. Frederick Wiseman racconta questa storia attraverso i membri della storica brigata di cucina. Michel Troisgros, terza generazione a capo del ristorante, ha passato la responsabilità della cucina al figlio César, quarta generazione di chef Troisgros. Dal mercato per la raccolta delle verdure fresche, all’impianto di lavorazione del formaggio, al vigneto, all’allevamento di bestiame biologico, fino all’orto che rifornisce il ristorante, Wiseman ci accompagna in un viaggio goloso e piacevole nelle cucine dei tre ristoranti della famiglia. Un’esperienza coinvolgente, che mostra la grande maestria, l’ingegno, l’immaginazione e il duro lavoro dello staff del ristorante nel creare, preparare e presentare piatti di altissima qualità.

Michel Troisgros, Léo Troisgros e Frederick Wiseman hanno presentato il film Fuori Concorso a Venezia 80. Un film che ruota intorno al tema della gastronomia e della cucina unito all’amore per la famiglia. Lo stesso regista è affascinato da questo processo creativo e della preparazione: “Penso che la preparazione e la creazione del cibo siano una forma d’arte. Ogni piatto prima di lasciare la cucina viene esaminato con cura da Michel e Leo e ho voluto soffermarmi anche su questi piccoli dettagli come mettere in ordine gli elementi sul piatto attraverso l’uso delle pinze da cucina”.

Frederick Wiseman presenta Menus Plaisirs – Les Troisgros

Anche dalla parte degli attori e protagonisti di questa storia familiare hanno commentato la collaborazione con il regista e sono rimasti colpiti dalla sua dedizione al progetto. “Non conoscevo il cinema di Fred. Il progetto è iniziato l’anno prima del Covid. È venuto a visitarci al ristorante e ha incontrato mio figlio e ha amato il piatto che gli hanno preparato dimostrando una certa attenzione al nostro mondo, alla nostra eredità e alla nostra storia di famiglia. Ogni generazione appartiene a questo mondo. Quando ci è venuto a trovare subito dopo ci ha parlato del progetto. Poi ho recuperato tutti i suoi film, ho visto Crazy Horse [ride]”., racconta Michel.

Un progetto che ha messo a dura prova il regista con delle scene particolari e dettagliate sul lavoro di preparazione dei piatti: “La famiglia mi ha dato il permesso di girare e introdurmi ovunque, senza nessuna restrizione. Le parti da girare in cucina sono state le più difficili perché c’erano sempre molte persone e volevo essere sicuro di dare uno sguardo accurato al loro lavoro all’interno della cucina. La famiglia ci ha aiutato ad ottenere i permessi anche per gli ospiti che venivano serviti durante il servizio. Ho voluto anche soffermarmi su quello che riguarda la preparazione del piatto quindi elementi di quotidianità come la spesa al mercato”.

La narrazione fuori dal ristorante è stata necessaria per raccontare il dietro le quinte della composizione e preparazione dei piatti e ha sottolineato ancora una volta la cura e la dedizione al progetto da parte di Frederick Wiseman: “È stata una parte importante perché fa parte del nostro quotidiano perché è come se facessero parte della famiglia, sono più dei compagni di viaggio che dei fornitori, sono la risorsa che porta avanti il ristorante”.

Entrambe le parti si sono spesa anima e corpo per la riuscita di Menus Plaisirs e anche per la brigata di cucina è stato intenso condividere uno spazio così riservato con le telecamere: “È stata una sfida anche per noi ma ci siamo abituati. C’erano solo un paio di persone che si muovevano attorno a noi mentre cucinavamo. Cercava di dare consigli per rendere la scena sempre più fluida ma allo stesso tempo gli conferisce rispetto e trasmette la complicità della squadra anche attraverso i dialoghi. C’è molta intensità in cucina, Fred vuoel dare a vedere la forza dei gesti nella successione tra le varie tecniche che si accavallano in cucina, che seguono un certo ritmo” ha detto Michel.

La storia della famiglia Troisgros va avanti da moltissime generazioni e come racconta Leo, è una passione che è cresciuta con il tempo: “La passione si è trasmessa a noi dai nostri genitori davvero in modo naturale. Abbiamo sempre visto fare questo all’interno della nostra famiglia, siamo cresciuto così e questa passione si è ampliata crescendo. I nostri genitori ci hanno permesso di farde moltissime esperienze all’interno della haute cuisine e sono tutti molto interessanti”.

Freddy vs Jason vs Ash: Bruce Campbell spiega perché il crossover non è stato realizzato

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Nonostante il flop del film, gli appassionati horrorifici di tutto il mondo sono stati molti felici di vedere i villain dei franchise di Nightmare e Venerdì 13 faccia a faccia nella stessa pellicola grazie a Freddy vs Jason del 2003.

Diversi anni dopo l’uscita del film, si era cominciato a parlare di un possibile adattamento di Freddy vs Jason vs Ash, serie a fumetti in edizione limitata (composta da 6 numeri) che, oltre agli iconici villain sopracitati, vedeva protagonista anche il personaggio di Ash Williams della trilogia di Evil Dead (La Casa in italiano).

Il progetto però non ha mai visto la luce e adesso, in una recente chat su Reddit, è stato lo stesso Bruce Campbell (interprete di Ash nella serie diretta da Sam Raimi) a spiegare come mai il progetto è naufragato. Queste le sue parole:

“Sarò molto sincero. Non mi interessano i crossover. Uno dei motivi principali per cui Freddy vs Jason vs Ash non ha mai visto la luce è perchè non avevamo il controllo su altri personaggi al di fuori di Ash. Ci sembrava un modo creativo per finire in bancarotta. Inoltre, si trattava di dividere i proventi per tre, con partner con cui probabilmente non avresti voluto dividerli.”

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Freddy vs Jason vs Ash: Bruce Campbell spiega perché il crossover non è stato realizzato

Fonte: ScreenRant

Freddy Krueger: la nuova incredibile action figure

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Freddy Krueger: la nuova incredibile action figure

Nell’ottobre del 1984 debuttava Nightmare di Wes Craven e regalava al mondo la nuova icona del cinema horror, Freddy Krueger. Ebbene oggi quell’icona torna a splendere nella nuova action figure firmata NECA, di pregevolissima fattura. Ecco le foto:

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La nuova versione dell’action figure di Freddy Krueger è un ritorno alle origini e in perfetto stile originale del classico dell’horror. Inoltre fa parte della serie NECA basata su A Nightmare on Elm Street. L’action figure è scala 7 pollici.

Freddy Krueger

Freddy Krueger

Freddo record: i personaggi glaciali più potenti di cinema, tv e fumetti

Il freddo invernale ha cominciato a spazzare tutta l’Italia, che non è abituata troppo alle temperature sotto lo zero e alla neve, almeno non ovunque. Di seguito vi proponiamo quei personaggi che, buoni o cattivi, al cinema, in tv o nei fumetti, utilizzano il freddo come arma, offensiva o difensiva. [nggallery id=3081]

Freddo record: i personaggi glaciali più potenti di cinema, tv e fumetti

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Freddie Stroma in 13 Hours di Michael Bay

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Freddie Stroma (Pitch Perfect, Harry Potter e i doni della morte) nel cast di  cast di 13 Hours, il film di Michael Bay (l’acclamato regista della saga Transformers) sull’attacco terroristico ai danni dell’ambasciata degli Stati Uniti, avvenuto a Bengasi l’11 settembre 2012. L’attore interpreterà un agente sotto copertura della CIA in Libia.

Freddie StromaLa sceneggiatura, scritta da Chuck Hogan (autore dello script di The Town di Ben Affleck), adatta per il grande schermo l’inchiesta di Mitchell Zuckoff “Thirteen Hours: A Firsthand Account of What Really Happened in Benghazi”, di cui la Paramount acquistò i diritti ancora prima della sua pubblicazione. La pellicola racconterà delle 13 ore in cui i responsabili dell’Annex Security Team, sotto attacco, dovettero attendere l’arrivo dei mariners e della CIA. In quell’occasione  persero la vita l’ambasciatore americano in Libia, Christopher Stevens, due marines e un funzionario.

Tra i protagonisti del film, che inizierà le riprese il prossimo mese a Malta e in Marocco, ci sono anche David Denman (da poco entrato nel cast nel ruolo del cecchino che tentò di salvare l’ambasciatore americano),  John Krasinski (protagonista come uno dei Navy SEAL), James Badge Dale, Max Martini e Pablo Schreiber.
Non ancora fissata la data di uscita della pellicola.

Fonte: Deadline

Freddie Highmore: 10 cose che non sai sull’attore

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Freddie Highmore: 10 cose che non sai sull’attore

Freddie Highmore è uno di quegli attori che ha fatto la storia del cinema e delle serie tv recenti grazie alla sua versatilità e al suo talento. L’attore, che ha iniziato questa professione quando era solo un bambino, entrato subito nel cuore degli spettatori che lo hanno visto crescere e lo hanno seguito in tutti questi anni.

Ecco dieci cose da sapere su Freddie Highmore.

Freddie Highmore: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica dell’attore è iniziata nel 1999, quando ha debuttato sul grande schermo in Women Talking Dirty, per poi apparire in Due fratelli (2004), Neverland – Un sogno per la vita (2004) e 5 bambini & It (2004). In seguito, lavora in La fabbrica di cioccolato (2005), Un’ottima annata – A Good Year (2006), Arthur e il popolo dei Minimei (2006), La musica nel cuore – August Rush (2007), Spiderwick – Le cronache (2008), Arthur e la vendetta di Maltazard (2009), Arthur e la guerra dei due mondi (2010) e Master Harold… and the Boys (2010). Tra i suoi ultimi lavori, vi sono L’arte di arrangiarsi (2011), Il viaggio – The Journey (2016), La rivoluzione di Charlie (2016), Way Down – Rapina alla banca di Spagna (2021).

2. Ha lavorato in diverse serie tv. L’attore non ha recitato solo per il cinema, ma ha spesso anche per il piccolo schermo. Infatti, il suo debutto nel mondo della recitazione risale al 1999, con il film tv Walking the Moon, per poi apparire nelle serie Le nebbie di Avalon (2001), Jack e il fagiolo magico (2001), I Saw You (2002), Close to the Enemy (2016). Di recente si è reso celebre grazie alle serie Bates Motel (2013-2017) e The Good Doctor (2017-2019). Nel 2021 ha recitato nella serie Leonardo.

freddie highmore

Freddie Highmore: chi è sua moglie

3. Si è sposato da poco. L’attore non ha mai posto la sua vita privata sotto i riflettori, anche se è noto che in passato ha avuto una storia con la collega Sarah Bolger, con la quale si sarebbe frequentato dal 2006 al 2009, e con l’attrice Abigail Bresling, con cui avrebbe avuto una breve storia nel 2016. Nel settembre del 2021, durante lo show Jimmy Kimmel Live! ha rivelato di essersi sposato, ma non è nota l’identità di sua moglie, che potrebbe dunque non appartenere al mondo dello spettacolo.

Freddie Highmore non è autistico

4. In molti gli attribuiscono erroneamente il noto disturbo. Nella popolarissima serie di genere medial drama The Good Doctor, l’attore interpreta il protagonista Shaun Murphy, Specializzando in chirurgia, con autismo e Sindrome del savant. Le sue abilità comprendono la memoria fotografica e la capacità di notare dettagli e cambiamenti anche minimi. Per via della maniacale precisione con cui Highmore interpreta questo ruolo, in molti hanno iniziato a credere che egli fosse realmente affetto da autismo. L’attore, tuttavia, non condivide tale dettaglio con il suo personaggio.

Freddie Highmore, attore bambino

5. È stato un attore prodigio sin da bambino. Highmore è stato uno dei più popolari attori bambini degli ultimi decenni. Dopo aver debuttato a soli sei anni in alcuni film per la televisione, egli ha recitato in film per il cinema come Due fratelli, Neverland – Un sogno per la vita e La fabbrica di cioccolato, che lo hanno reso una celebrità senza eguali. Una volta cresciuto, Highmore ha saputo reinventarsi, confermando il proprio talento nella recitazione.

Freddie Highmore in La fabbrica di cioccolato

6. È stato raccomandato da Johnny Depp. Johnny Depp è rimasto così impressionato dalla performance di Highmore in Neverland – Un sogno per la vita, da raccomandarlo a Tim Burton per il ruolo di Charlie Bucket. Dopo che Burton ebbe incontrato il bambino, si convinse anche lui non solo del suo talento ma anche del suo essere perfetto per interpretare l’innocente Charlie.

7. Ha vinto un premio. Per la sua interpretazione, il giovane attore ha vinto nel 2005 un Critics’ Choice Movie Award per il Miglior giovane attore, mentre è stato candidato al Phoenix Film Critics Society Awads come Miglior attore giovane protagonista o non. Ad oggi, infatti, quella in La fabbrica di cioccolato rimane una delle interpretazioni più celebri dell’attore, che ancora oggi viene identificato proprio con questo film.

freddie highmore

Freddie Highmore in Bates Motel

8. Ha studiato tra le riprese. Durante le riprese delle prime stagioni della serie Bates Motel, incentrata sulla formazione del problematico Norman Bates, l’attore stava studiando all’Università di Cambridge. Per far quadrare il tutto, si è deciso di far coincidere le riprese con la sue necessità, tanto da dargli sei mesi di pausa per finire di studiare.

9. Ha avuto il ruolo grazie alla sua collega. Per interpretare Norman Bates, in realtà l’attore non fu proprio la prima scelta dei produttori. Tuttavia, è stata Vera Farmiga, collega di set, a suggerire l’attore per il ruolo di Norman. Ancora una volta, Highmore sorprese tutti, dimostrando di potersi togliere la maschera del bravo ragazzo per indossare quella dello spietato assassino.

Freddie Highmore: età e altezza

10. Freddie Highmore è nato il 14 febbraio del 1992 a Camden Town, Londra. La sua altezza complessiva corrisponde a 178 centimetri.

Fonti: IMDb, Biography, ETCanada

Freddie Highmore sarà il giovane Norman Bates

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Freddie Highmore sarà il giovane Norman Bates

Freddie Highmore si è finora fatto conoscere sul grande schermo per ruoli ‘da buono’, come quello di Peter Llewellyn Davies in Finding Neverland o quello di Charlie Bucket in La fabrrica di cioccolato, o ancora per aver dato la voce ad Astroboy e ad Arthur nella serie dedicata all’omonimo personaggio della saga firmata da Luc Besson. Superato da poco il traguardo dei vent’anni, l’attore lascia questi climi distesi per addentrarsi in territori molto più oscuri: sarà infatti un giovane Norman Bates in Bates Motel, serie che narrerà gli avvenimenti precedenti a quanto raccontato da Alfred Hitchcock in Psycho.

La serie verrà curata dal network americano A&E, che ha dato il via alla produzione dei primi dieci episodi. La scelta di Highmore è per certi versi simile a quelle di Perkins: anche per interpretare il protagonista del film fu infatti scelto un attore fino a quel momento noto per i suoi ruoli tutto sommato rassicuranti. Pur augurando il successo ad Highmore, c’è da sperare che non segua le orme del suo predecessore, rimanendo confinato a vita nel ruolo dello psicopatico.

Fonte: Empire

Freddie Highmore protagonista di Holding Patterns

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Freddie Highmore, Odeya Rush e Haley Joel Osment ufficialmente nel cast della commedia drammatica di Jake Goldberger Holding Patterns.
Highmore interpreterà un ventenne demotivato che vive ancora a casa con la madre e il patrigno e che si innamora di una giovane donna già fidanzata (Odeya Rush). L’ambigua relazione che nasce tra i due costringerà entrambi a riprendere in mano le proprie vite.

Tra i co-protagonisti anche Rita Volk (Faking It – Più che amiche), Jake Abel (Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo) e Taylor John Smith (Insidious 3: L’inizio). La sceneggiatura è stata scritta dallo stesso Goldberger: a produrre il film Alex Ginzburg e Tony Lee, insieme a Jim Young per Animus Films, società che ha prodotto il primo lungometraggio del regista, Don McKay, interpretato da Thomas Haden Church, Elisabeth Shue e Melissa Leo.
Tra i crediti di Goldberger, anche Life of a King, con Cuba Gooding Jr., Dennis Haysbert e Lisa Gay Hamilton.

Highmore, star della serie Bates Motel nel ruolo di Norman Bates, apparirà prossimamente nella miniserie Close to the Enemy. La Rush sarà co-protagonista assieme a Jack Black della commedia fantasy Goosebumps – Piccoli brividi (nei cinema a febbraio 2016), mentre Osment è recentemente apparso in Entourage.
Le riprese di Holding Patterns sono attualmente in corso a Mobile, Alabama.

Fonte: Deadline

Fredda è la notte: trama e cast del film con Bryan Cranston

Fredda è la notte: trama e cast del film con Bryan Cranston

L’attore Bryan Cranston è principalmente noto per la serie televisiva Breaking Bad, che gli è valsa ben quattro premi Emmy come miglior attore. Oltre a questa, egli si è poi distinto anche nei film Drive, Last Flag Flying e L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo. Tra i titoli meno noti a cui ha preso parte vi è invece Fredda è la notte, dove l’attore interpreta un ruolo da cattivo. Uscito nel 2013, il film è l’opera seconda di Tze Chun, meglio noto come sceneggiatore di diversi episodi delle serie C’era una volta e Gotham.

Egli firma la sceneggiatura anche di questo film, scritto insieme a Oz Perkins e Nick Simon, dando vita ad un thriller indipendente che gioca sul classico rapporto tra criminale rapitore e innocente rapita. Inizialmente intitolato Cold Quarter e Eye of Winter, il film ripropone dunque dinamiche classiche, rendendo però meno netta la distinzione tra bene e male nei personaggi protagonisti. Girato in soli 22 giorni, il film è poi stato distribuito in tutto il mondo dalla Sony Pictures. Nonostante gli attori di richiamo, le cui interpretazioni sono state acclamate, il film non ha però riscosso un particolare successo.

Accolto in modo piuttosto freddo da critica e pubblico, Fredda è la notte è finito con il passare in sordina. Per gli appassionati di storie crime con personaggi imprevedibili, però, si tratta di un titolo da riscoprire. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Fredda è la notte: la trama del film

La vicenda del film si svolge nel motel di Chloe, madre single della piccola Sophia, teatro perfetto per il giro di prostituzione e droga organizzato dal poliziotto corrotto Billy. La loro attività sembra scorrere tranquilla come sempre, fino a quando un giorno tutto cambia. Una sera, dopo essersi svegliata di soprassalto a causa di rumori d’arma da fuoco, Chloe scopre infatti in una delle camere i corpi senza vita della prostituta Gwen e di un ospite di passaggio. Quest’ultimo è il socio del misterioso criminale polacco Topolewski, anche detto Topo.

L’uomo, la cui vista presenta gravi carenze, è intenzionato a recuperare una borsa piena di denaro da Billy. Preoccupata per l’ultimatum dei servizi sociali, che le vogliono portare via Sophia, Chloe si trova costretta a dover sottostare alle volontà del malvivente, assecondando le sue richieste pur di salvare sé stessa e sua figlia. Sarà però solo questione di tempo prima che ognuno di loro inizierà a perdere il controllo delle proprie azioni, provocando una lunga scia di cadaveri durante una disperata lotta per la sopravvivenza.

Fredda è la notte cast

Fredda è la notte: il cast del film

Come anticipato, tra i protagonisti del film vi è Bryan Cranston, che dà qui vita al personaggio del criminale Topolewski. Per il ruolo, egli ha raccontato di aver tratto ispirazione da alcuni personaggi simili presenti nella serie Breaking Bad ed ha inoltre cercato di sfoggiare un convincente accento polacco. Per riuscire in ciò, prima dell’inizio delle riprese egli si è dedicato ad un periodo di studio a riguardo. Nel ruolo della prostituta Gwen, invece, si ritrova l’attrice Sarah Sokolovic, nota per i suoi ruoli ricorrenti nelle serie Homeland e Big Little Lies. Sono poi presenti gli attori Robert Prescott nel ruolo del detective McKenney e Leo Fitzpatrick in quello di Donnie.

Nel ruolo di Chloe, protagonista femminile del film, vi è invece l’attrice Alice Eve. Nota per i film Crossing Over, Lei è troppo per me e Before We Go, la Eve ha raccontato di aver accettato il ruolo poiché le permetteva di calarsi in situazioni a lei inedite, lavorando con sentimenti nuovi. Nei panni del poliziotto corrotto Billy, invece, si ritrova Logan Marshall-Green, noto per aver recentemente recitato nei film Prometheus e Spider-Man: Homecoming, dove interpreta Shocker. L’attrice Ursula Parker interpreta invece Sophia, figlia di Chloe, mentre Robin Lord Taylor, celebre per il ruolo di Oswal Cobblepot, è Quincy.

Fredda è la notte: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Fredda è la notte è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 9 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Fred Ward in 2 Guns di Baltasar Kormakur

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Fred Ward (Blindato) sale a bordo del progetto 2 Guns, adattamento cinematografico dell’omonima graphic novel scritta da Steven Grant e illustrata da

Fred Savage alla regia per il nuovo film di Charlize Theron!

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Fred Savage, conosciuto in Italia per aver recitato da bambino ne la storia fantastica e nella serie tv blue jeans ma ormai regista professionista, potrebbe dirigere Charlize Theron nella commedia Ladies Night, prodotta dalla Skydance e destinata a entrare in produzione all’inizio del 2014.

Il progetto rappresenterebbe di certo un salto ulteriore nell’insolita carriera di Savage, che dopo un promettente inizio attoriale da bambino ha scelto di seguire l’esempio di Ron Howard e di passare dietro la macchina da presa.

La commedia, che promette di seguire il percorso già tracciato da Bridesmaids segna un nuovo inizio anche per Theron, piuttosto restia a lavorare con questo genere (anche se ha da poco firmato per il nuovo film di Seth MacFarlane A Million Ways to Die in the West). La Theron sarà anche produttrice del film, che racconterà di una donna che decide di concedersi un’ultima notte di follia con le amiche prima di cambiare vita e trasferirsi a New York. David Caspe (Happy Endings) è autore della sceneggiatura.

Freccia Nera: Vin Diesel possibilista sul film

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Freccia Nera: Vin Diesel possibilista sul film

A quanto pare i Marvel Studios non sembrano percepire come un grosso problema il fenomeno del re-casting o il fatto di impiegare attori già utilizzati in precedenza nel MCU per nuovi ruoli. I casi più eclatanti sono sicuramente quelli di Edward Norton e Terrence Howard (sostituiti da Mark Ruffalo e Don Cheadle nei ruoli di Hulk e War Machine), ma anche di recente abbiamo visto ad esempio Gemma Chan entrare a far parte del cast dell’attesissimo Gli Eterni dopo essere già apparsa in un ruolo differente in Captain Marvel. 

Ecco perché Vin Diesel è ancora possibilità in merito ad un film interamente dedicato a Freccia Nera (Black Bolt), il sovrano degli Inumani creato da  Stan Lee e Jack Kirby. Ma facciamo un passo indietro: nonostante la star della saga di Fast & Furious faccia già parte del MCU (è infatti la voce del personaggio di Groot), diversi anni fa era stato lo stesso attore a rivelare che i Marvel Studios stavano valutando la possibilità di utilizzarlo per un nuovo progetto, questa volta in qualità di attore e non di doppiatore: “Abbiamo già chiacchierato molto in merito al fatto che la Marvel mi vuole per interpretare un personaggio che non abbia la mia voce”, aveva raccontato Diesel. “Quindi la mia voce è utilizzata per Groot e la mia presenza per l’altro personaggio”. 

Da allora sono letteralmente esplose valanghe di speculazioni sul fatto che Vin Diesel potesse interpretare proprio Freccia Nera, con il diretto interessato che ha più volte espresso la volontà di portare il personaggio al cinema, non necessariamente con uno stand-alone, ma magari anche con un film dedicato agli Inumani.

Adesso, in occasione del mega evento di lancio del primo trailer ufficiale di Fast & Furious 9, ComicBook ha avuto la possibilità di chiedere proprio a Diesel se un progetto dedicato a Freccia Nera è ancora nei piani della Marvel. A quel punto l’attore ha chiamato in causa i fan, dichiarando: “Tutto dipende da voi, ragazzi! Tutto dipende da voi. Diciamo che sarebbe uno scherzo abbastanza divertente nei confronti di Vin dargli prima un personaggio che dice tre parole monosillabiche e poi un altro che non dice assolutamente nulla.”

Sembra quindi che l’attore sia assolutamente favorevole ad interpretare il personaggio, e che tutto dipenda non solo dalla Marvel ma anche dai fan, che spesso facendo sentire la propria voce sono stati in grado di influenzare le scelte della Casa delle Idee in merito a progetti in cantiere.

LEGGI ANCHE – Vin Diesel diventa Black Bolt in una fan-art

Freaky Friday, in arrivo il nuovo film Disney Channel

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Freaky Friday, in arrivo il nuovo film Disney Channel

Sabato 22 dicembre alle ore 14.00 su Disney Channel arriva in prima Tv il nuovo Disney Channel Original Movie Freaky Friday, il film che segue le vicende della sedicenne Ellie Blake (Cozi Zuehlsdorff) e della sua iper-organizzata mamma Katherine (Heidi Blickenstaff) costantemente in disaccordo su tutto: il disordine della cameretta, l’abbigliamento e il comportamento di Ellie, in apparenza sempre troppo indifferente.

Durante un litigio, Ellie e Katherine rompono accidentalmente la preziosa clessidra donata a Ellie dal padre, scomparso alcuni anni prima. D’improvviso le due si ritrovano letteralmente l’una nei panni dell’altra, costrette a cambiare punto di vista e ad imparare a capirsi e apprezzarsi a vicenda.

Freaky Friday, il film

Basato sull’omonimo racconto per bambini pubblicato per la prima volta nel 1972 dalla scrittrice Mary Rodgers, Freaky Friday vanta una serie di prestigiosi riadattamenti cinematografici: tra i più celebri, il lungometraggio del 1976 con protagonista una giovanissima Jodie Foster, e il film del 2003 in cui le due protagoniste sono interpretate da Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan.

Il nuovo Disney Channel Original Movie Freaky Friday vede la giovane attrice e cantautrice Cozi Zuehlsdorff, classe 1998, nei panni della teenager Ellie, mentre nel ruolo della madre Katherine l’attrice di Broadway Heidi Blickenstaff che già aveva interpretato lo stesso ruolo nella tournée americana del musical Freaky Friday, inaugurato in Virginia nel 2016.

Anche la musica è una grande protagonista del film, interamente girato in Canada con la regia di Steve Carr. La colonna sonora comprende brani realizzati appositamente per il film da Tom Kitt e Brian Yorkey, nonché dalla stessa protagonista Cozi Zuehlsdorff che firma come autrice What It’s Like to Be Me, il brano che accompagna le prime scene di Freaky Friday.

Freaky da domani #SoloAlCinema | clip italiane

Freaky da domani #SoloAlCinema | clip italiane

Debutterà domani solo al cinema Freaky, la nuova sorprendente commedia horror dai creatori di Auguri per la tua morte con Vince Vaughn, Kathryn Newton, Celeste O’Connor e Misha Osherovich.

Il film vede la partecipazione di Alan Ruck, Katie Finneran e Dana Drori. Dalla mente deliziosamente corrotta del regista e sceneggiatore Christopher Landon arriva una commedia horror su un killer, una studentessa e una verità brutale del liceo. Freaky è scritto da Christopher Landon e Michael Kennedy ed è prodotto da Jason Blum. Questo autunno preparatevi a rimanere sconvolti da una perversa versione del film sullo scambio di corpi in cui una giovane ragazza scambia il suo corpo con un implacabile serial killer. La diciassettenne Millie Kessler sta cercando di sopravvivere alle sanguinarie aule della Blissfield High e alla crudeltà della folla popolare. Ma quando diventa il nuovo obiettivo del Macellaio, il famigerato serial killer della sua città, il suo ultimo anno diventa l’ultima delle sue preoccupazioni.

Quando l’antico mistico pugnale del Macellaio fa sì che lui e Millie si sveglino uno nel corpo dell’altra, Millie scopre che ha solo 24 ore per riavere il suo corpo prima che lo scambio diventi permanente e rimanga intrappolata per sempre nel corpo di un maniaco di mezza età. L’unico problema è che ora sembra un imponente psicopatico, oggetto di una caccia all’uomo in tutta la città, mentre il Macellaio ha il suo aspetto e ha portato la sua voglia di carneficina all’Homecoming. Con l’aiuto della sua amica super sveglia Nyla, del super favoloso Joshua e della sua fiamma Booker, Millie corre contro il tempo per sciogliere la maledizione, mentre il Macellaio scopre che avere il corpo di una teenager è la copertura perfetta per una piccola follia omicida all’Homecoming.

Freaks: recensione del film horror di Tod Browning

Freaks: recensione del film horror di Tod Browning

Freaks è il film Horror del 1932, vero e proprio cult, di Tod Browning con protagonisti nel cast Wallace Ford, Leila Hyamas, Olga Baclanova e Rosco Ates.

Trama del film Freaks

Tra gli artisti di un circo che ha tra le sue attrazioni esseri bizzarri e deformi, nascono relazioni morbose. Il nano Hans è innamorato della bella Cleopatra, una donna “normale” e avvenente, che lavora nel medesimo circo come trapezista. In realtà, la trapezista è interessata solo al denaro di Hans e progetta con il suo amante – il forzuto del circo, Hercules – di ucciderlo per godersene l’eredità.

La fidanzata di Hans, Frieda, anch’essa affetta da acondroplasia, lo mette in guardia su Cleopatra perché diffida di lei. Ciò malgrado si arriva al matrimonio tra Hans e Cleopatra, che continua ad intrattenere la sua relazione con Hercules. Ma qui, con grande sgomento di Cleopatra, i Freaks che avevano scoperto il tradimento e i veri sentimenti che Cleopatra e il suo amante nutrivano per loro, si ribellano e portano a compimento la loro atroce vendetta: dopo un inseguimento tra i più terrificanti della storia del cinema Cleopatra ed il “forzuto” ricevono la loro punizione.

I Freaks si accaniscono a torturarli e mutilarli riducendo lui a un grasso eunuco e lei ad una tale deformità che in futuro sarebbe stata presentata al pubblico come la “donna gallina”

Analisi del film Horror Freaks

Comunque  se ne parli la storia del genere dell’orrore ha vissuto momenti sconvolgenti nell’arco di tutto un secolo di vita del cinematografo. Molto spesso questi momenti erano strettamente legati all’uscita di film che per un verso o nell’atro scioccavano la sale stracolme di gente inorridita di fronte a spettacolo molto spesso troppo orrorifici da poter essere fruiti e “sopportati”.

Se film come L’esorcista o Shinning hanno provocato nell’opinione pubblica e critica sgomento, di sicuro un titolo ben meno noto ma altrettanto spaventoso diede inizio a questa serie di film “scandalo”. Stiamo parlando del bel ma “brutto” Freaks di Tod Browning, uno che di horror ne mastica abbastanza, a cui ha dedicato gran parte della sua carriera e come non poterlo allora citare in questa nostra amata rubrica.

Il Freaks del regista è un film altamente disturbato, flop al botteghino, bollato come un’opera inguardabili a causa dei suoi contenuti estremi, maledetto e censurato tanto da levargli ben 30 minuti e ridurlo a poco più di 65  senza scene finali e con una misera inquadratura, che però rende pienamente giustizia alla storia dei personaggi.

Il film, visto ben 76 anni dopo, conserva ancora quel potenziale visivo che tanto ha scomodato e che difficilmente risulta essere un film godibile dal punto di vista puramente estetico, forse con il senno di poi, ma va anche detto  che forse qualcuno in quegli anni ha avuto la coda di paglia di fronte alla lezione di vita del regista.

In Freaks, i veri mostri sono le persone cosiddette normali –  che ingannano, feriscono, mettendo al bando chi è più brutto o semplicemente chi è affetto da una forma di nanismo, o qualsivoglia connotato non esteticamente presentabile, trattandolo peggio di un animale e infierendo sulla sua sensibilità e sulla sua umanità. Polemica questa, che come anticipato prima, bruciò qualche coda di paglia, direi molte; tanto scandaloso da essere bandito  in Inghilterra per trent’anni.

Tutto questo perché non esistono effetti speciali o trucco, tutto ciò che la macchina da presa ci mostra è reale. Freaks è semplicemente uno spaccato dell’ambiente circense, ambiente tra l’altro ben conosciuto dal regista avendovi lavorato per molti anni durante la gioventù, un microcosmo di umanità diversa, dove i fenomeni da baraccone, gli scherzi di natura, i Freaks appunto, ci sono mostrati per quello che sono, senza pietismi. Le gemelle siamesi, la donna barbuta, l’uomo torso, l’uomo serpente e le ragazze macrocefale con le teste a spillo sono realmente così come li vediamo, senza ricorrere all’artificio di nessun trucco. E’ nello stesso modo, con la stessa semplicità Tod Browing raccoglie  spezzettati delle vere sembianze che si nascondono sotto un bel visino e sotto una montagna di muscoli; è li che cova il vero mostro, come lo erano le persone qualunque per Frankenstein, come per il Fantasma dell’Opera o The Elephant Man Alla base di tutta questa mostruosità che dimostra il genere umano c’è: la paura per la diversità.

È l’essere diverso che ci spaventa e per questo va rifiutato e messo al bando; non siamo capaci di accettare le persone per quello che sono,  e non siamo neanche disposti a vedere, o meglio a credere che qualcosa di buono possa  celarsi sotto l’aspetto esteticamente diverso, estranio. Molte sono le figure classiche del cinema horror che vengono citate sotto questa tema ricorrente e molti altri si rifaranno ai personaggi del circo dei Freaks, tanto da diventare un vero e proprio classico del genere.

Freaks in definitiva non mostra niente di così inguardabili come all’epoca si cercò di far credere…forse il film ha mostrato la vera natura di noi uomini che dietro a ipocrisie nascondiamo la paura di aprirci al diverso.

Freaks

Curiosità sul film Freaks

Si tratta, sotto molto aspetti, di un’opera anomala e in un certo senso anche maledetta (all’interno del panorama cinematografico degli anni in cui fu prodotta), circondata fin dalla sua uscita da un’aura di mistero, incubo e paura. In Inghilterra ne fu vietata la visione per circa trent’anni

Il film deve gran parte della sua celebrità anche alla presenza nel cast di veri freaks: termine che in maniera assolutamente cruda definisce nella lingua inglese persone con gravi deformità fisiche.

Concepito inizialmente come film horror per risollevare le sorti della compagnia Metro-Goldwyn-Mayer, alla sua uscita viene invece dapprima rinnegato dalla stessa società di produzione e poi drasticamente censurato.

In realtà la pellicola – che narra le vicende in un circo di un gruppo di teatranti ostacolati da una cinica rivale – non analizza in maniera né impietosa né elogiativa la triste e mostruosa condizione dei protagonisti. Il film si presenta invece come un’amara, caustica ma anche toccante allegoria sulla “diversità”, affermando che talvolta è proprio dietro la “normalità” che si nasconde la vera “mostruosità”.

A seguito di immani contestazioni avute dopo la proiezione della prima, il regista Tod Browning (al quale Hollywood chiuse le porte dopo questo film, forse proprio a causa della sua vicenda maledetta), dovette tagliare quasi mezz’ora di pellicola. Vi erano stati persino casi di gente che si era sentita male alla visione delle scene raccapriccianti, quali ad esempio la mutilazione di Olga perpetrata dai freaks per vendetta e la castrazione del forzuto amante di lei, il quale nella scena finale del film compariva effemminato e cantava in falsetto. Dopo la visione del film una donna subì un aborto spontaneo.

Il film fu vietato dalla Germania nazista dal 1933 al 1945, nel Regno Unito la visione fu vietata fino al 1964, fu vietata la visione nella città di Cleveland negli Stati Uniti e anche nell’Italia fascista fu vietata la proiezione. Il film uscì in Italia solo all’inizio degli anni 70, e solo in televisione, dopo essere stato doppiato su richiesta della RAI.

Freaks: intervista a Guglielmo Scilla

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Guglielmo Scilla è diventato celebre tramite un canale youtube, è interprete della webserie “Freaks!”. I suoi video raggiungono i 35 milioni di visualizzazioni totali. Notato da Linus, è diventato speaker su Radio DJ e Massimo Boldi lo ha scritturato per il suo nuovo film. Acclamato dai fan come una star è ancora un ragazzo con i piedi per terra.

Freaks: il capolavoro maledetto di Tod Browning

Freaks: il capolavoro maledetto di Tod Browning

L’aggettivo “maledetto” viene solitamente impiegato per definire alcuni specifici prodotti culturali (nel nostro caso specifico di tipo filmico) che, per un motivo o per l’altro, fin dalle proprie origini possiedono la capacità di imprimersi indelebilmente nell’immaginario popolare più per la presunta aura di mistero e leggenda che vi aleggia attorno che per il loro effettivo contenuto. A tal proposito, ben poche di fatto appaiono le pellicole degne di poter essere definite “maledette”, come Freaks! alcune grazie a mitologici e inspiegabili accadimenti legati alla propria genesi produttiva – come nei casi al limite del perturbante de L’Esorcista (1973), Omen (1976) o Amytiville Horror (1979) –,  altri invece in seguito a celeberrimi e travagliati interventi censori che ne hanno visto in gran parte alterata (spesso irrimediabilmente) la propria forma, esattamente come Rapacità (1924) e Sul globo d’argento (1989) tristemente testimoniano.

Ma sopra ogni altro esempio possibile, proprio in quella perturbante twilight zone che unisce leggenda, verità e una gran dose d’immaginazione alimentata dal tempo e dalla mitomania cinefila ecco collocarsi Freaks, pellicola del 1932 divenuta nel corso degli anni un autentico fenomeno di culto, tanto negli ambienti underground quanto nelle cerchie di raffinati cultori della settima arte. Un film giustamente definito e definibile “maledetto” sia nelle peripezie che ne hanno visto la nascita che nelle vicissitudini a dir poco grottesche che ne hanno accompagnato la perpetrazione in questi ultimi ottant’anni.

La potenza culturale di Freaks

Per riuscire realmente a comprendere quale potenza culturale (e quale relativa eredità) possa mai sprigionarsi da un tale insieme di fotogrammi è bene procedere con ordine, in quanto, così come accade per ogni prodotto realmente definibile “artistico”, è dalla genesi dell’autore che si comprende e conseguentemente giunge a quella dell’opera. In questo caso la figura mitica chiamata in causa è quella di Tod Browning, giovane promessa della giovane Hollywood d’inizio ‘900 destinata a una rapida e strabiliante ascesa nel cinema appena istituzionalizzatosi così come  a un altrettanto repentino e inglorioso epilogo.

Cresciuto con una profonda ammirazione verso il mondo circense (esattamente come il futuro collega italiano Federico Fellini) e avendo avuto modo di avvicinarvisi per un certo periodo della propria scapestrata giovinezza, il giovane Tod (pseudonimo di Charles Albert Jr) si fa le ossa nel mondo del cinema direttamente alle dipendenze del leggendario regista David W. Griffith, per il quale svolge il triplice ruolo di assistente, attore e sceneggiatore nel capolavoro Intolerance del 1916, prima di muovere da solo i primi passi dietro la macchina da presa durante il periodo del muto grazie alla grande amicizia col produttore Irving Thalberg, all’epoca ai vertici della Universal Pictures. Ed è proprio per la casa di produzione fondata da Carl Laemmle che Browning realizza alcune pellicole caratterizzate da tematiche morbose e inquietanti che rivelano il suo peculiare gusto per un mondo malsano e perturbante nel quale i veri protagonisti sono quei “diversi” che popolavano di consueto i baracconi da fiera e le carovane circensi ancora a inizio XX° secolo.

Con Il trio infernale (1925) il regista narra ad esempio di un gruppo di furfanti grotteschi e disumani dediti al travestitismo, il cui leader è un nano vestito da neonato intento a fumare grossi sigari – diretto antenato del Baby Herman di Chi ha incastrato Roger Rabbit (1988), mentre con Lo sconosciuto (1927) si cimenta nella vicenda bohémien di un trapezista che decide di farsi amputare le braccia in modo da poter restare in compagnia di una giovane collega fobica degli abbracci maschili. Passando attraverso narrazioni tipicamente proto-orrorifiche quali Il fantasma del castello (1927) e trame poliziesche come quelle di La grande città (1928) Browning decide infine di dare una drastica svolta di qualità alla propria carriera approfittando della recente rivoluzione (e subito moda) del cinema sonoro dirigendo Dracula (1931), prima e ormai famosissima trasposizione filmica del romanzo di Bram Stoker caratterizzata da una messa in scena formalmente impeccabile ma eccessivamente statica e teatrale a causa dell’ingombro e delle difficoltà tecniche delle prime cineprese sonore, nella quale il volto del vampiro più famoso di tutti i tempi è quello della leggenda ungherese Bela Lugosi.

FreaksDopo aver diretto un’ultima pellicola drammatica incentrata sul mondo pugilistico dal titolo Iron Man (1931), l’ormai affermato cineasta di Louisville decide lasciare la Universal per seguire il suo amico e mentore Thalberg verso la MGM, ed è proprio in seno al più famoso studio hollywoodiano che egli medita di realizzare una pellicola interamente dedicata al mondo del circo e ai suoi abitanti più illustri, ovvero i cosiddetti “freaks” (dura e spregiativa terminologia anglosassone che sta a indicare tutti coloro che sono in qualche modo “strani” e “diversi”, spesso al limite del “mostruoso”), il tutto attraverso un ruvido e impietoso racconto di vendetta e fratellanza nel quale a vincere, questa volta, sono proprio coloro che il mondo è solito emarginare.

La vicenda, nella sua sconcertante crudezza e semplicità, è pesto esposta: in un circo ambulante caratterizzato dai più consueti e variegati “fenomeni da baraccone” (donne barbuta, gemelli siamesi, uomini senza arti, donne cannone ecc.) il nano Hans è fidanzato con la collega di spettacolo Frieda, me ben presto inizia a nutrire una forte attrazione per Cleopatra, splendida e altezzosa trapezista che è solita illudere il piccolo uomo per ottenere regali e favori economici. Grazie alla complicità del forzuto Ercole di cui è dichiaratamente invaghita, Cleopatra decide di sposare Hans, iniziando però un processo di sordido avvelenamento nei suoi riguardi con lo scopo di ereditarne la piccola fortuna. Venuti a conoscenza del terribile piano ordito dalla coppia, gli amici di Hans (i Freaks del titolo, così come li etichetta la trapezista in uno sfogo alcolico durante la grottesca festa di nozze) decidono di vendicarlo, accoltellando a morte Ercole e sfigurando orribilmente la bella Cleopatra, la quale sarà in seguito esposta al pubblico in qualità di “donna-gallina” durante i futuri spettacoli girovaghi della compagnia.

Se già di per sé un racconto del genere può risultare alquanto bizzarro e a dir poco estremo per gli standard del cinema americano dell’epoca già avviato verso l’imminente codice di autocensura (l’integerrimo “codice Hays”), ancora più azzardate – e in verità coraggiose – appaiono le scelte registiche impiegate da Browning nella realizzazione di un film che avrebbe sollevato un tale polverone mediatico da mettere in atto una delle più radicali e feroci campagna di boicottaggio e indignazione pubblica dell’industria del film.

Come prima cosa il cineasta decise di ingaggiare autentici fenomeni circensi già all’epoca molto noti e in gran parte provenienti dalle sue passate frequentazioni di gioventù, alcuni di essi in seguito divenuti famosi negli ambienti mondani, come ad esempio Prince Randian (l’Uomo-Torso privo di tutti e quattro gli arti), Josephine Joseph (l’ermafrodita più celebre d’Europa), le sorelle siamesi Daisy e Violet Hilton, Frances O’Connor (la ragazza senza braccia) e Johnny Eck (l’uomo senza gambe). Mai prima di allora il grande schermo aveva osato sfoggiare così apertamente il tema della diversità e delle malformazioni corporee, tanto che apparve a dir poco deplorevole al pubblico di allora il fatto che entità così “diverse” e “mostruose” potessero essere capaci di provare sentimenti così “umani” quali la fratellanza la compassione, sentimenti che – almeno nella finzione filmica – li conducaono a coalizzarsi per giustiziare, secondo un proprio codice d’onore (il “codice dei Freaks” come lo chiama l’imbonitore nell’incipit della pellicola), coloro che ordiscono a loro danno e che, cosa ancora più grave, tradiscono la loro fiducia.

Descritto dagli stessi attori come un despota e un insaziabile perfezionista avvezzo al facile insulto, Browning ebbe modo di contare sulle superbe interpretazioni di Olga Baclanova nelle vesti della perfida Cleopatra e del nano di origini tedesche Harry Eales (già attore di punta nel sopracitato I tre furfanti e fratello di Daisy Earles, colei che nel film interpreta la fidanzata Frieda), ma ciò non poté salvare la pellicola dal turbolento e mitico destino che l’avrebbe attesa al varco e che ne avrebbe in gran parte alimentato la leggenda per gli anni avvenire. Malgrado fosse stato ideato fin dall’origine come una pellicola horror con cui rilanciare la non certo facile situazione della MGM, Freaks venne in seguito prontamente disconosciuto dai suoi stessi produttori in seguito alle polemiche seguite alla prima tenutasi il 16 febbraio del 1932, venendo in seguito vietato sia dalla Germania di Hitler fino al 1945 e anche dall’Italia fascista fino ai tardi anni ’70, quando la RAI ne chiese una traduzione e una conseguente uscita cinematografica limitata (in tv bisognerà invece aspettare gli anni ’80 grazie alla fascia notturna di Enrico Ghezzi). Addirittura nel Regno Unito la pellicola venne interdetta al pubblico ben oltre il 1964.

freaks Il più grande smacco a cui però Browning dovette andare in contro fu la censura e la conseguente mutilazione di oltre un quarto d’ora di girato – in seguito distrutto e purtroppo a oggi del tutto irrecuperabile – che, stando a quanto riportano le testimonianze dell’epoca, corrisponderebbe a due sequenze a dir poco estreme: la prima riguardante i dettagli della mutilazione inferta dai freaks al corpo di Cleopatra e la seconda al destino ben diverso e poco lusinghiero riservato a Ercole, evirato e costretto a cantare in pubblico in falsetto. In seguito alle aspre polemiche sollevate da questa sua controversa produzione il cineasta un tempo celebre e acclamato si vide letteralmente sbattuta in faccia la porta dei grandi studios e a nulla valsero le ultime collaborazioni di genere con la MGM – tra cui i suggestivi ma ormai manieristici I Vampiri di Praga (1935) e La bambola del diavolo (1936) – poiché agli albori della Seconda Guerra Mondiale la fulgida e promettente carriera di Browning era ormai giusta irrimediabilmente al capolinea.

Ben otto decadi abbondanti sono passate da quando Freaks squarciò letteralmente i bianchi schermi dell’America post Grande Depressione e altrettanto numerose (e fantasiose) sono state le leggende maturate attorno a questo controverso “tumore su celluloide” – tra cui una sequela di svenimenti e addirittura un improbabile ma suggestivo aborto spontaneo che avrebbe accompagnato la prima storica proiezione – e sembra esse ormai giunto il momento di conferire la giusta notorietà e il degno valore a un film che in realtà un po’ tutti conosciamo (almeno nel mito popolare) e che molti hanno già visto (spesso senza ammetterlo) in una miriade di versioni più o meno apocrife passate di soppiatto nelle programmazioni di terza serata. Ed è proprio a tal proposito che, grazie al progetto “Il Cinema ritrovato al Cinema” realizzato dai laboratori di restauro dell’Immagine Ritrovata della Cineteca di Bologna, a partire da lunedì 24 ottobre Freaks ritorna nei cinema delle maggiori città italiane in qualità rinnovata per far apprezzare finalmente al grande pubblico dei nostri tempi un’opera “maledetta” che già grandi maestri del cinema postmoderno hanno avuto modo di omaggiare con sentito affetto, partendo dagli universi dandy-trash di John Waters e giungendo alle filosofie cinefile di The Dreamers (2007) di Bertolucci, senza dimenticare il più celebre e dichiarato omaggio televisivo ad opera di American Horror Story – Freak Show, prodotto seriale anch’esso di culto capace di riproporre tutto l’orrore e la visionarietà del suo antenato a lungo relegato ai margini del cinema “ufficiale.

E noi, spettatori 2.0, facendo eco all’allegro coro di grotteschi e deformi personaggi che popolano i risicati e superstiti 60 minuti del girato, possiamo solo gridare a gran voce «l’accettiamo… è uno di noi!».

Freaks Out: trailer ufficiale del film di Gabriele Mainetti

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Freaks Out: trailer ufficiale del film di Gabriele Mainetti

01 Distribution ha diffuso oggi il trailer ufficiale di Freaks Out, l’attesissimo film del regista Gabriele Mainetti artefice del successo di Lo chiamavano Jeeg Robot. Il film, una produzione Goon FilmsLucky Red con Rai Cinema, in coproduzione con Gapbusters, in associazione con Voo e Be Tv, uscirà nelle sale italiane il prossimo 16 dicembre, distribuito da 01 Distribution.

Nel cast di Freaks Out protagonisti sono Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, con la partecipazione di Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski. Freaks Out è prodotto da Lucky Red e Goon Films con Rai Cinema, in coproduzione con Gapfinders (Belgio).

Freaks Out, la trama

Matilde, Cencio, Fulvio e Mario sono come fratelli quando il dramma della seconda guerra mondiale travolge Roma. Siamo nel ‘43, nel pieno del conflitto, e la città eterna ospita il circo in cui lavorano. Israel, il proprietario e loro padre putativo, scompare nel tentativo di aprire una via di fuga per tutti loro oltre oceano. I nostri quattro protagonisti sono allo sbando. Senza qualcuno che li assista ma, soprattutto, senza il circo, hanno smarrito la loro collocazione sociale e si sentono solo dei fenomeni da baraccone, “a piede libero” in una città in guerra.

Freaks Out: teaser trailer del nuovo film di Gabriele Mainetti

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Freaks Out: teaser trailer del nuovo film di Gabriele Mainetti

Ecco il teaser trailer di Freaks Out, l’ambizioso secondo film di Gabriele Mainetti. Da un soggetto originale di Nicola Guaglianone e una sceneggiatura scritta a quattro mani dallo stesso Guaglianone con Gabriele Mainetti, sarà di nuovo Roma la cornice che accoglierà i protagonisti di questa storia. A firmare le musiche ancora una volta Michele Braga con Gabriele Mainetti.

Nel cast Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, con la partecipazione di Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski. Le riprese si svolgeranno a Roma e in Calabria per 12 settimane.

Freaks Out è prodotto da Lucky Red e Goon Films con Rai Cinema, in coproduzione con Gapfinders (Belgio).

La trama di Freaks Out

Matilde, Cencio, Fulvio e Mario sono come fratelli quando il dramma della seconda guerra mondiale travolge Roma. Siamo nel ‘43, nel pieno del conflitto, e la città eterna ospita il circo in cui lavorano. Israel, il proprietario e loro padre putativo, scompare nel tentativo di aprire una via di fuga per tutti loro oltre oceano. I nostri quattro protagonisti sono allo sbando. Senza qualcuno che li assista ma, soprattutto, senza il circo, hanno smarrito la loro collocazione sociale e si sentono solo dei fenomeni da baraccone, “a piede libero” in una città in guerra.

Freaks Out: nuove foto dal film di Gabriele Mainetti

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Freaks Out: nuove foto dal film di Gabriele Mainetti

Lo chiamavano Jeeg Robot ha senz’altro segnato una svolta importante diventando un film simbolo di un cambiamento cinematografico italiano che negli ultimi anni ha dato frutti nuovi per il nostro mercato, e con Freaks Out, Gabriele Mainetti vuole continuare a percorrere quel sentiero.

Di seguito potete vedere infatti alcuni nuove immagini dal film dalla produzione lunga e costosa, che dovrebbe arrivare in sala nel 2020. Nel cast Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta e Franz Rogowski.

Da un soggetto originale di Nicola Guaglianone e una sceneggiatura scritta a quattro mani dallo stesso Guaglianone con Gabriele Mainetti, sarà di nuovo Roma la cornice che accoglierà i protagonisti di questa storia.

A firmare le musiche ancora una volta Michele Braga con Gabriele Mainetti.

Nel cast Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, con la partecipazione di Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski. Le riprese si svolgeranno a Roma e in Calabria per 12 settimane.

Freaks out è prodotto da Lucky Red e Goon Films con Rai Cinema, in coproduzione con Gapfinders (Belgio).

Sinossi:

Matilde, Cencio, Fulvio e Mario sono come fratelli quando il dramma della seconda guerra mondiale travolge Roma. Siamo nel ‘43, nel pieno del conflitto, e la città eterna ospita il circo in cui lavorano. Israel, il proprietario e loro padre putativo, scompare nel tentativo di aprire una via di fuga per tutti loro oltre oceano. I nostri quattro protagonisti sono allo sbando. Senza qualcuno che li assista ma, soprattutto, senza il circo, hanno smarrito la loro collocazione sociale e si sentono solo dei fenomeni da baraccone, “a piede libero” in una città in guerra.

Freaks Out: nuova data d’uscita per il film di Gabriele Mainetti

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Freaks Out: nuova data d’uscita per il film di Gabriele Mainetti

A seguito della chiusura delle sale cinematografiche lo scorso ottobre, l’uscita di Freaks Out, il nuovo e atteso film di Gabriele Mainetti, è stata posticipata e adesso abbiamo una nuova data: 28 ottobre 2021.

Questa data potrebbe indicare che il film possa essere presentato alla prossima Mostra di Venezia, oppure alla Festa di Roma, come accadde per Lo chiamavano Jeeg Robot.

Guarda il trailer ufficiale di Freaks Out

Nel cast di Freaks Out protagonisti sono Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, con la partecipazione di Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski. Freaks Out è prodotto da Lucky Red e Goon Films con Rai Cinema, in coproduzione con Gapfinders (Belgio).

Freaks Out, la trama

Matilde, Cencio, Fulvio e Mario sono come fratelli quando il dramma della seconda guerra mondiale travolge Roma. Siamo nel ‘43, nel pieno del conflitto, e la città eterna ospita il circo in cui lavorano. Israel, il proprietario e loro padre putativo, scompare nel tentativo di aprire una via di fuga per tutti loro oltre oceano. I nostri quattro protagonisti sono allo sbando. Senza qualcuno che li assista ma, soprattutto, senza il circo, hanno smarrito la loro collocazione sociale e si sentono solo dei fenomeni da baraccone, “a piede libero” in una città in guerra.

Freaks Out: il nuovo esplosivo trailer del film di Gabriele Mainetti

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Ecco il nuovo trailer di Freaks Out, il film di Gabriele Mainetti presentato in concorso alla 78° Mostra del Cinema di Venezia e dal 28 ottobre 2021 al cinema.

Freaks Out, leggi la recensione

Nel cast di Freaks Out protagonisti sono Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, con la partecipazione di Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski. Freaks Out è prodotto da Lucky Red e Goon Films con Rai Cinema, in coproduzione con Gapfinders (Belgio).

Freaks Out, la trama

Matilde, Cencio, Fulvio e Mario sono come fratelli quando il dramma della seconda guerra mondiale travolge Roma. Siamo nel ‘43, nel pieno del conflitto, e la città eterna ospita il circo in cui lavorano. Israel, il proprietario e loro padre putativo, scompare nel tentativo di aprire una via di fuga per tutti loro oltre oceano. I nostri quattro protagonisti sono allo sbando. Senza qualcuno che li assista ma, soprattutto, senza il circo, hanno smarrito la loro collocazione sociale e si sentono solo dei fenomeni da baraccone, “a piede libero” in una città in guerra.

Freaks Out: dal cast alle location, tutto quello che c’è da sapere

Dopo il grande successo di Lo chiamavano Jeeg Robot, il regista Gabriele Mainetti e lo sceneggiatore Nicola Guaglianone si sono messi al lavoro per realizzare il loro secondo lungometraggio insieme. Dopo ben sei anni di attesa e con un budget di 13 milioni di euro, è così arrivato sul grande schermo Freaks Out (qui la recensione), ambientato a Roma durante la Seconda guerra mondiale e con protagonisti un gruppo di stravaganti “supereroi”. Mainetti ha descritto il film come un’opera corale che porta avanti la ricerca formale che aveva intrapreso con le sue opere precedenti, definendolo anche la maggiore sfida affrontata sino ad oggi.

Potendo contare su un budget più alto, Mainetti ha potuto sbizzarrirsi nel dar vita a grandi ricostruzioni per i set dove girare, ma anche ad effetti speciali particolarmente elaborati. Si è poi occupato anche delle musiche del film insieme a Michele Braga e in generale della produzione del film. Come noto, Freaks Out sarebbe dovuto arrivare in sala nell’ottobre del 2020, ma per via della pandemia di Covid-19 è stato infine distribuito esattamente un anno dopo, dopo essere però stato presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. Candidato a 16 David di Donatello, ne ha poi vinti 6.

È stato dunque senza dubbio uno dei grandi titoli italiani di quella stagione, oltre ad esere un’opera decisamente non comune nella produzione nazionale. Grazie al suo passaggio televisivo, è ora possibile rivederlo e scoprire nuovi aspetti. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Freaks Out. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location dove è stato girato. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Freaks Out cast
Franz Rogowski e Anna Tenta in Freaks Out. Copyright: 01 Distribution.

La trama, il cast e il significato del titolo Freaks Out

Nel film Matilde, Cencio, Fulvio e Mario sono come fratelli quando il dramma della seconda guerra mondiale travolge Roma. Siamo nel ‘43, nel pieno del conflitto, e la città eterna ospita il circo in cui lavorano. Quando però Israel, il proprietario e loro padre putativo, scompare nel tentativo di aprire una via di fuga per tutti loro oltre oceano, i nostri quattro protagonisti si ritrovano allo sbando. Senza qualcuno che li assista ma, soprattutto, senza il circo, hanno smarrito la loro collocazione sociale e si sentono solo dei fenomeni da baraccone, “a piede libero” in una città in guerra. Ben presto, troveranno però un nuovo scopo.

Protagonista del film, nel ruolo di Matilde, dotata del potere di produrre scariche elettriche capaci di folgorare chiunque la tocchi, vi è l’attrice Aurora Giovinazzo, precedentemente vista anche in Immaturi e Anni da cane. Accanto a lei, ruolo di Fulvio, “uomo bestia” affetto da ipertricosi, interamente ricoperto di peli e dotato di forza sovrumana, vi è invece Claudio Santamaria. Cencio, ragazzo albino capace di controllare gli insetti, è interpretato da Pietro Castellitto, mentre Giancarlo Martini è Mario, un nano con la capacità di controllare gli oggetti metallici. Israel è interpretato invece da Giorgio Tirabassi, mentre l’antagonista Franz è interpretato dall’attore tedesco Franz Rogowski.

I personaggi del film, dunque, sono tutti – in modo più o meno evidente che sia – dei freak, ovvero dei diversi, degli esseri stravaganti, dotati in questo caso caso anche di veri e propri poteri. Parlando di questo aspetto durante la conferenza stampa di presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia, Mainetti ha dichiarato che: “Il titolo è nato perché “to freak out” in inglese vuol dire “impazzire” e il nostro villain impazzisce; e poi perché il Circo Mezzapiotta viene sventrato da un bombardamento e i nostri freaks si trovano al di fuori del loro spazio sicuro, dovendo fare i conti con la propria diversità e con il mondo, quindi sono “out”.”

Freaks Out location film
Claudio Santamaria, Giancarlo Martini, Pietro Castellitto e Aurora Giovinazzo in Freaks Out. Copyright: 01 Distribution

Le location del film: ecco dove è stato girato

Il racconto proposto da Freaks Out, dunque, è ambientato a Roma e nelle sue campagne circostanti. Naturalmente, le riprese si sono svolte effettivamente nella capitale e nei suoi dintorni, come la città di Viterbo, ma anche in altre regioni quali l’Abruzzo e la Calabria. Per quanto riguarda Viterbo, dove sono ambientate le prime scene del film, vi si ritrova piazza San Lorenzo, quartiere medievale della città che rappresenta nel film in centro storico di Roma. È qui che si colloca il circo Mezzapiotta dove si esibiscono i protagonisti del racconto. Altri luoghi riconoscibili sono il palazzo dei Papi e la sua loggia, ma anche la cattedrale di San Lorenzo.

In Abruzzo sono state effettuate le riprese successive al bombardamento iniziale, che costringe i protagonisti a fuggire. Queste si sono svolte nel paese di Castelnuovo, frazione di San Pio delle Camere, in provincia di L’Aquila, che ben si è prestato a tramutarsi in un luogo che ha pesantemente subito i danni della guerra. Roma compare invece a tutti gli effetti prima con un fotogramma dalla collina di Montecucco (fosso di Papa Leone), area a sud-est della capitale, e poi con alcune scene svolte nel parco archeologico del Colosseo.

Ci si sposta poi in viale del Colle Oppio, al teatro di Marcello e al rione Monti, in particolare via degli Ibernesi e via Baccina, luoghi che i protagonisti attraversano mentre cercano riparo dalla guerra. Quando poi in Freaks Out le loro strade si dividono, Matilde incontra due nazisti sull’Isola Tiberina, all’altezza del Ponte Fabricio, che collega l’isola con il ghetto ebraico. Nel buio oltre il ponte si intravede la cupola della sinagoga. Successivamente, si rifugia nella faggeta di Soriano nel Cimino, dove incontra un gruppo di partigiani.

I suoi amici Cencio, Fulvio e Mario si sono invece uniti al sontuoso Zirkus Berlin. Questo è stato allestito presso l’ottocentesco forte Bravetta, situato nel quartiere gianicolense a Roma. A Camigliatello Silano è invece stata allestita la stazione Tiburtina, mentre il suggestivo tragitto del treno che trasporta in Germania gli ebrei rastrellati e la battaglia finale si sono svolti sui monti della Sila, in Calabria. Per quanto riguarda tutti gli interni di Freaks Out, invece, questi sono stati ricostruiti presso i Videa Studios di via Livigno.

Il trailer di Freaks Out e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Freaks Out grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 19 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

https://www.youtube.com/watch?v=66Lo4iP34mA

Freaks out: al via le riprese del nuovo film di Gabriele Mainetti

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Dopo lo straordinario successo di Lo Chiamavano Jeeg RobotGabriele Mainetti torna dietro la macchina da presa. Al via le riprese dell’attesissimo Freaks out.

Da un soggetto originale di Nicola Guaglianone e una sceneggiatura scritta a quattro mani dallo stesso Guaglianone con Gabriele Mainetti, sarà di nuovo Roma la cornice che accoglierà i protagonisti di questa storia.

A firmare le musiche ancora una volta Michele Braga con Gabriele Mainetti.

Nel cast Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, con la partecipazione di Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski. Le riprese si svolgeranno a Roma e in Calabria per 12 settimane.

Freaks out è prodotto da Lucky Red e Goon Films con Rai Cinema, in coproduzione con Gapfinders (Belgio).

Leggi la recensione di Lo Chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti

 “A due anni dal successo di ‘Lo chiamavano Jeeg Robot’, abbiamo lavorato insieme a Gabriele Mainetti, che è anche produttore, e a Rai Cinema per gettare le basi di un film ambizioso e originale”, dichiara Andrea Occhipinti . “Siamo davvero ansiosi di iniziare le riprese di ‘Freaks out’, nato dalla vena creativa di Nicola Guaglianone e scritto insieme a Gabriele“.

Si dice che il secondo film sia il più difficile da realizzare, soprattutto quando il primo ha generato un riscontro positivo. Non sarà facile soddisfare le aspettative ora che l’asticella si è alzata ulteriormente. Come nella precedente esperienza faremo del nostro meglio per fare di più di quello che potremmo permetterci. Alla fine l’approccio produttivo sarà com’è stato con Jeeg… solo su una scala più grande”, dichiara la Goon Films.

Finalmente si parte, siamo pronti a iniziare questa nuova avventura insieme a Lucky Red e a Goon Films con i quali abbiamo condiviso la scommessa e i successi di ‘Lo chiamavano Jeeg robot’”, dice Paolo Del Brocco amministratore delegato di Rai Cinema. “Insieme al pubblico che ha profondamente amato il suo film, aspettavamo con impazienza il ritorno al lavoro di Gabriele Mainetti, crediamo molto nel suo talento e nell’originalità delle sue storie”.

Sinossi:

Matilde, Cencio, Fulvio e Mario sono come fratelli quando il dramma della seconda guerra mondiale travolge Roma. Siamo nel ‘43, nel pieno del conflitto, e la città eterna ospita il circo in cui lavorano. Israel, il proprietario e loro padre putativo, scompare nel tentativo di aprire una via di fuga per tutti loro oltre oceano. I nostri quattro protagonisti sono allo sbando. Senza qualcuno che li assista ma, soprattutto, senza il circo, hanno smarrito la loro collocazione sociale e si sentono solo dei fenomeni da baraccone, “a piede libero” in una città in guerra.

Freaks Out: a lezione di cinema con Claudio Santamaria e Gabriele Mainetti

Giovedì 28 ottobre, data di uscita nelle sale del film Freaks Out, il regista Gabriele Mainetti e l’interprete Claudio Santamaria hanno incontrato il pubblico milanese per una lezione di cinema con il critico Gianni Canova. Il Cinema Anteo ha accolto gli ospiti nella sala Excelsior, creando un piacevole spazio d’incontro e permettendo un dialogo entusiasmante tra regista, attore, cinefili e fan.

Freaks out: la trama e i personaggi

Freaks Out racconta la storia di quattro freaks, quattro fenomeni da baraccone che durante la Seconda guerra mondiale vedono il proprio circo venire distrutto dai bombardamenti. Dopo la scomparsa di Israel (Giorgio Tirabassi), loro direttore e padre putativo, Fulvio, Cencio, Matilde e Mario vagano nella Roma del 1943 alla ricerca di un luogo in cui la loro diversità possa essere accettata. In un racconto ucronico, i protagonisti percorrono un viaggio di formazione che li porta a esplorare il brutale mondo esterno ma soprattutto la loro interiorità.

In un periodo storico in cui la diversità è fortemente perseguitata, Fulvio è un uomo lupo. Cencio (Pietro Castellitto) è un ragazzo albino in grado di comunicare con gli insetti. Matilde (Aurora Giovinazzo) è la ”ragazza elettrica”, terrorizzata dal suo stesso potere. Mario (Giancarlo Martini) è un adulto con la testa da bambino dotato di forza magnetica. I protagonisti non sono gli unici freaks, gli outsider della storia. Il direttore del circo nazista, Franz (Franz Rogowsky), è dotato di sei dita e prevede il futuro. Anche i partigiani sono freaks a loro modo: c’è ”il gobbo”, ”il guercio”, chi è mutilato.

Lezione di cinema con i Freaks

Ieri, grazie alla lezione di cinema organizzata all’Anteo di Milano, Gabriele Mainetti e Claudio Santamaria hanno dato modo al pubblico di esplorare con loro la magia che sta dietro a Freaks Out. L’evento, moderato dal professore e critico cinematografico Gianni Canova, è stato un piacevole dialogo tra il palco e la platea, in cui domande non banali hanno incontrato risposte cariche di entusiasmo e passione.

Non appena sale sul palco, Gabriele Mainetti confessa la sua felicità: ”È bello eh? É una grande emozione, voi siete il mio primo vero pubblico, quello che serve, le persone per cui noi facciamo veramente questo lavoro.” Tornare nelle sale è emozionante per il regista come per l’attore Claudio Santamaria. I due si riuniscono sul set di Freaks out dopo la collaborazione in Lo chiamavano Jeeg Robot, opera prima di Maietti che ha collezionato 8 David di Donatello e 3 Nastri d’argento.

La costruzione del freaks di Santamaria

Nel film, Santamaria è Fulvio, l’uomo lupo dotato di forza sovrumana, scorbutico e cinico ma anche protettivo nei confronti degli altri protagonisti. Parlando del suo personaggio, ispirato ad un uomo ipertricotico esistito davvero, Claudio Santamaria scherza ”Ma io in realtà nel film non c’ero.” Interpretare il personaggio, completamente coperto dal pelo, è stato il lavoro più duro della sua carriera. Girare il film d’estate con quattro ore di trucco al giorno, è stato difficilissimo. Però confessa: ”Se la preparazione di Jeeg è stata più dura per altri aspetti, in Freaks out mi sentivo più maturo. Fulvio ha una maschera molto forte, bisognava trovare una personalità che uscisse fuori da questa maschera. Avevo una libertà nella costruzione del personaggio notevole, ho lavorato molto d’improvvisazione. Essendo Fulvio un personaggio di spettacolo, mi ha permesso di attingere molto anche alla mia carriera e al mio passato.

Santamaria evidenzia l’importanza delle prove, il lavoro sul proprio passato, sulle discriminazioni vissute lui stesso. Mainetti conferma e aggiunge: ”É bello come l’attore prenda da un gesto la storia del personaggio.”

Nell’interiorità dei freaks

Parlando del messaggio alla base del film, Claudio Santamaria rivela: ”Possiamo parlare di maschera, di pelo, di diversità ma la cosa fondamentale per sospendere l’incredulità e dare credibilità a questi personaggi era lavorare su una costruzione forte di relazioni tra di loro. Costruire questo fratello maggiore (Fulvio) che si prende cura degli altri freaks e questo padre putativo che è Israel.”

Il discorso sul padre è forte nel film. Mainetti racconta come Nicola Guaglianone, autore del soggetto del film, abbia attinto alla propria vicenda personale per l’idea di Freaks out”I personaggi del film guardano a quello che è il mondo mio e di Guaglianone. Nicola ha perso suo papà e voleva raccontare quell’ossessiva ricerca del padre come una possibile protezione a tutto. Una protezione che, quando tuo papà non c’è più non riesci a trovare e che, una volta adulto, nessun padre può darti.”

I dettagli della realizzazione del film

Mainetti affascina poi il pubblico raccontando il modo in cui lavora con l’immagine, gli attori, la musica. ”Il film ha una macchina ipercinetica, che non trova pace, ma mette in scena un concerto virtuoso, che è quello del movimento attoriale.”

Gli effetti speciali e i costumi in Freaks Out sono ciò che balza all’occhio del pubblico. ”Ogni scena è il risultato di un concerto di scenografi, trucco, parrucco, fotografia, attori… L’effetto speciale è questo, l’unione di tutte le forze.

Mainetti spiega poi come ha lavorato alla ricostruzione storica della Roma del 1943, facendo un’attenta analisi del periodo storico ma anche tradendolo per un discorso puramente cinematografico. ”I tradimenti vanno fatti quando sono funzionali a rendere l’immagine più espressiva. Va poi capito come nei personaggi raccontare quel periodo senza perdere la possibilità di essere comunicativi ad una platea odierna, soprattutto quella dei giovani…”

L’obiettivo per il regista era quello di ”Trovare personaggi che funzionassero in quel contesto storico e ibridarli nella narrazione del fantastico, che nel nostro paese non c’è, o c’è poco.”

La meraviglia del diverso

Un film storico, un po’ fantasy, ma anche un racconto di crescita e di ricerca di sé. Gabriele Mainetti mostra allo spettatore un mondo fantastico, che coniuga verità storica e superpoteri, esibendo la meraviglia e l’orrore delle stranezze. E afferma: ”L’identità ti rende in qualche modo unico e se sei unico sei diverso da chi ti sta accanto, ma in una forma meravigliosa.” 

Freaks Out è un unicum nel panorama nazionale. Rimanda all’horror di Browning, al thriller di Tarantino, all’azione e al fantastico di Spielberg, ma è tutto italiano, o forse romano. Un film che lascia a bocca aperta per la precisione con cui tutto è stato costruito, una favola che sembra reale nella sua assurdità. In Freaks Out c’è un’incredibile forza attrattiva: dalla scena di apertura dello spettacolo nel circo, ai piani sequenza dei momenti di combattimento, dalle battute di spirito tra i freaks ai dialoghi introspettivi.

Freaks Out, recensione del film di Gabriele Mainetti

Freaks Out, recensione del film di Gabriele Mainetti

Gabriele Mainetti è tornato. L’attesa è stata sfibrante: nel 2015 Lo chiamavano Jeeg Robot era stato un successo clamoroso ricevendo valanghe di riconoscimenti, facendo accedere Ilenia Pastorelli al fatato mondo del cinema (e dei David di Donatello), e confermando una volta in più la sacralità folle delle doti attoriali di Luca Marinelli, così come di Claudio Santamaria – per quanto, quest’ultimo, imbolsito e con l’occhio a mezz’asta, sfruttato in chiave positiva, da eroe ruvido ma dal cuore di panna.

Freaks (sono) out!

Freaks Out è una tra le gemme del cinema italiano in Concorso a Venezia alla 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, e regala uno spettacolo pirotecnico, proprio come il “Circo Mezzapiotta” di Israel (Giorgio Tirabassi), che non si risparmia in luci, colori e bagliori di fuliggine volante.

Avvalendosi, infatti, sempre della scrittura di Nicola Guaglianone, Gabriele Mainetti confeziona un fantasy intensamente nostrano, ma con l’intelligenza e l’acume dell’elaborazione e la mescolanza di una tecnologia decisamente ben utilizzata, che volge lo sguardo anche verso il cinema del resto del mondo.

Freaks Out parla in maniera perfetta e ritmata di un gruppo di scalcagnati – neanche a dirlo – romanacci d.o.c., che fanno parte, appunto, del “Circo Mezzapiotta” di proprietà di Israel. Cencio (Pietro Castellitto), Fulvio (Claudio Santamaria), Matilde (Aurora Giovinazzo) e Mario (Giancarlo Martini) sono quattro adorabili fenomeni da baraccone, amati come figli dal loro presentatore e gestore d’esibizioni itineranti, che possiedono però realmente dei poteri soprannaturali e che diventeranno, loro malgrado, oggetto d’interesse di un malvagio nazista che prevede il futuro (Franz Rogowski), a sua volta a capo di un sanguinario circo tedesco.

Freaks OutL’ambientazione storica di Freaks Out

Perché, a condimento di tutto questo fantastico carrozzone, il contesto scelto dagli autori è il 1943, anno di grande sofferenza e rastrellamenti, che subiranno tutti i protagonisti della nostra storia, soprattutto per le qualità che li contraddistinguono. E in effetti quasi ogni personaggio del film con cui si entra in contatto è caratterizzato da qualcosa per certi aspetti di orrorifico, dunque le persecuzioni naziste, dopotutto, simboleggiano tutto ciò che in assoluto si vorrebbe distruggere, quando non rientra entro i ranghi dell’accettabilità. Ma non è certo solo questo ad interessare al regista.

Tutta l’architettura di Freaks Out rappresenta in realtà lo spasso di un ragazzo che mette insieme i suoi supereroi, inserendoli in un ambiente a lui caro e conferendogli quel giusto senso di “imbranatezza” che soltanto noi, da bravi italiani un po’ malandati, possiamo conoscere. E nel farlo si diverte un mondo.

Mainetti è un creatore che ha colto l’essenza di come unire l’utile al dilettevole: ciò che si desidera fortemente mettere in scena partendo, però, dalla precisa consapevolezza di chi si è personaggi un po’ storti, bucherellati, ma tremendamente geniali, simpatici e passionali.

Personaggi passionali e “storti”

Tant’è che un altro degli elementi che fa perdutamente innamorare del film, è l’ardore traboccante che trasuda sempre dai suoi protagonisti, anche i cattivi. Il desiderio scalpitante, continuo, che muove ogni interprete della storia: partendo dalla voglia di giustizia, d’amore, di conquista del mondo o dell’attenzione del proprio fratello, ognuno freme per arrivare ad agguantare ciò che agogna.

E il regista sa raccontarlo con un’efficacia così fluida, da renderla vera e incredibilmente attraente. Perché se c’è una cosa che questi supereroi conoscono bene, è la difficoltà a convivere con l’ingombro di loro stessi. Ed così perfetto quando nella scrittura di una storia si combinano insieme l’impaccio e la bellezza, l’artista con l’arte, senza rinunciare mai ai difetti, agli aspetti – naturalmente – un po’ freak.

La spettacolarità del cinema italiano incarnato dalla seconda opera di Gabriele Mainetti, racconta la scaltrezza del non rigettare mai quel che sembra malconcio, ma incorniciarlo con attori che siano dei fuoriclasse, una fotografia e dei suoni calibrati e studiati al millimetro, e da lì far iniziare la magia.

Freaks Out, il trailer infiamma la rete

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Freaks Out, il trailer infiamma la rete

Quanto abbiamo bisogno di un film che ci riporti in sala? Quanto è grande la responsabilità di chi si carica del compito di far uscire un film attesissimo in questo momento storico nella tradizionale forma della distribuzione al cinema? Ebbene, nessun film più di Freaks Out poteva essere scelto per questo difficilissimo compito.

Dopo il grande clamore suscitato dal suo film d’esordio, il semplice eppure geniale Lo chiamavano Jeeg Robot, Gabriele Mainetti si è preso tutto il tempo che gli era necessario per confezionare il film migliore con tutti i mezzi del caso, un film che porta sullo schermo una storia e una visione che sembrano assolutamente travolgenti, divertenti, cinematografici nella scala e nello scopo.

Il trailer di Freaks Out che ha infiammato la rete nelle ore di questo pomeriggio ha dimostrato che il film riserva meraviglie e sicuramente ha generato moltissime aspettative anche nei più scettici. Mainetti ha una mente che pensa in grande e, grazia al suo primo film, è stato messo in grado di realizzare esattamente il film che voleva.

L’attesa per il 16 dicembre adesso è spasmodica. Di seguito, vi lasciamo alcune immagini dal trailer di Freaks Out, che mostrano i misteriosi ed affascinanti protagonisti del film che troveremo prestissimo sugli schermi di tutta Italia:

Guarda il trailer ufficiale di Freaks Out

Nel cast di Freaks Out protagonisti sono Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, con la partecipazione di Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski. Freaks Out è prodotto da Lucky Red e Goon Films con Rai Cinema, in coproduzione con Gapfinders (Belgio).

Freaks Out, la trama

Matilde, Cencio, Fulvio e Mario sono come fratelli quando il dramma della seconda guerra mondiale travolge Roma. Siamo nel ‘43, nel pieno del conflitto, e la città eterna ospita il circo in cui lavorano. Israel, il proprietario e loro padre putativo, scompare nel tentativo di aprire una via di fuga per tutti loro oltre oceano. I nostri quattro protagonisti sono allo sbando. Senza qualcuno che li assista ma, soprattutto, senza il circo, hanno smarrito la loro collocazione sociale e si sentono solo dei fenomeni da baraccone, “a piede libero” in una città in guerra.

Freakier Friday: il trailer del sequel con Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan

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È stato presentato il trailer di Freakier Friday, il film di Nisha Ganatra, con Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan, sequel della commedia del 2003 Quel pazzo venerdì, con le due attrici nei panni del duo madre-figlia Tess e Anna Coleman. Secondo un comunicato stampa della Walt Disney Company, il sequel presenta una “svolta multigenerazionale”, con il film che riprende molti anni dopo lo scambio di corpi tra Tess e Anna. Anna ha ora una figlia e una futura figliastra. Tess e Anna affrontano dunque le sfide che derivano dalla fusione di due famiglie e “scoprono che il fulmine può davvero colpire due volte”.

Il film originale, basato sull’omonimo romanzo del 1972 di Mary Rodgers, segue Tess e Anna, una coppia madre-figlia. Tess, una madre vedova, si sta preparando per un matrimonio in grande stile, mentre la musicista Anna si prepara per un concerto che potrebbe far esplodere la sua band. Quando le due ricevono un mistico biscotto della fortuna che le porta a scambiarsi i corpi, sono costrette ad accettarsi e riscoprirsi incondizionatamente. Nel marzo 2024 la Disney aveva annunciato ufficialmente che il sequel sarebbe andato avanti, con Ganatra alla regia.

La trama e il cast di Freakier Friday

Il trailer rivela che questa volta si tratta di uno scambio di corpi a quattro: Anna, Tess, la figlia e la figliastra di Anna si risvegliano in corpi diversi. A Curtis e Lohan si aggiungono le star di ritorno Chad Michael Murray, Mark Harmon, Christina Vidal Mitchell, Haley Hudson, Lucille Soong, Stephen Tobolowsky e Rosalind Chao. La star di The Acolyte Manny Jacinto, l’emergente di Never Have I Ever Maitreyi Ramakrishnan, Sophia Hammons e Julia Butters si sono poi uniti al sequel.

L’uscita del film è prevista per il 2025.

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