Il regista Baltasar
Kormakur ha diffuso online, attraverso IGN, il red band
trailer di Cani sciolti (2
Guns), insieme a sei nuove clip dal film. La pellicola vede
protagonisti Denzel Washington e Mark
Wahlberg nelle vesti di due poliziotti sotto copertura
inseguiti dalla CIA e costretti per questo motivo a dover
collaborare insieme. Il film uscirà nei cinema americani il
prossimo 2 agosto, mentre in Italia arriverà il
15 dello stesso mese. Dopo il trailer e le clip,
potete leggere la sinossi ufficiale della pellicola.
“Il premio Oscar Denzel Washington e Mark Wahlberg
guidano un cast stellare in 2 Guns, un
action film esplosivo che ruota attorno a due segugi di
dipartimenti concorrenti, costretti a darsi insieme alla fuga. Ma
c’è un grosso problema in questa alleanza: nessuno dei due sa che
l’altro è un agente federale sotto copertura. Per gli ultimi
12 mesi, l’agente della DEA Bobby Trench (Washington) e il
dipendente della Naval Intelligence americana Marcus Stigman
(Wahlberg) hanno dovuto cooperare malvolentieri. Spacciandosi per
membri di una banda di narcotrafficanti, nessuno dei due riesce a
fidarsi dell’altro più di quanto non farebbe con i criminali che
hanno avuto il compito di acciuffare. Quando il loro tentativo
di infiltrarsi in un cartello della droga messicano e mettere mani
su milioni di dollari fallisce, Trench e Stigman vengono
licenziati dai superiori. Ora che tutti li vogliono morti o in
galera, non resta loro che decidere di fidarsi l’uno dell’altro.
Sfortunatamente per chi si mette sulle loro tracce, quando i bravi
ragazzi fanno finta di essere cattivi, imparano una serie di
trucchetti del mestiere lungo la strada.“
La regista Nia
DaCosta ha scelto Twitter per condividere un nuovo promo
per il suo prossimo reboot di Candyman,
ma invece di condividere un teaser classico, ha mostrato ai suoi
fan un bellissimo cortometraggio in animazione.
Il cortometraggio racconta le
origini del cattivo del titolo, utilizzando burattini di carta per
creare una visione inquietante di come viene creato un mostro dei
nostri giorni. Il corto dimostra grande gusto per l’immagine e la
tecnica ma anche un cambiamento in ottica promozionale del
film.
Il cast
di Candyman annovera Yahha
Abdul Mateen II (Aquaman), Teyonah
Parris (Se la strada potesse
parlare), Nathan
Stewart-Jarrett (Misfits) e Colman
Domingo (Euphoria).
Yahha Abdul Mateen
II ha vestito i panni di Black Manta
in Aquaman, il
cinecomic campione di
incassi targato DC e Warner Bros, ma si è fatto notare
anche nella serie The Get
Down, prodotto originale Netflix, e lo abbiamo visto anche nel
thriller Noi diretto
dallo stesse Peele.
Per quanto
riguarda Candyman, la regia è
stata affidata a Nia Da Costa, mentre lo
studio ha annunciato che il film sarà un “sequel spirituale”
dell’originale e che si tornerà nel quartiere in cui è iniziata la
leggenda.
L’uscita nelle sale americane è
prevista il 25 settembre 2020.
Quando si parla di saghe horror, si
citano solitamente Nightmare, Venerdì 13, Halloween o, tra
le più recenti, The Conjuring. Ce ne
sarebbero ovviamente molte altre, ma spesso tra le meno citate vi è
quella di Candyman. Incominciata negli
anni Novanta e composta ad oggi solo da 4 film, questa non è
certamente memorabile al pari di quelle citate, ma presenta in ogni
caso degli elementi di forte interesse, che si sviluppano a partire
da antiche leggende. Grazie al nuovo film intitolato semplicemente
Candyman, uscito nel 2021, la saga sembra ora essere
tornata in auge, pronta per essere riscoperta in ogni suo
aspetto.
A dirigere questo nuovo adattamento,
sequel diretto del primo capitolo Candyman – Terrore dietro lo
specchio del 1992, è la regista Nia DaCosta
(ora regista di The Marvels), mentre tra gli
sceneggiaturi e i produttori del film si ritrova anche
Jordan Peele, grande reinventore di generi
affermatosi grazie a Scappa – Get Out e Nope. I due insieme
danno così vita ad un’opera che se da una parte porta avanti il
racconto del violento assassino soprannaturale Candyman, dall’altro
propongono un’acuta riflessione sociale sulla distorsione della
realtà a sfavore della comunità afroamericana e sull’effetto della
gentrificazione di determinate aree urbane su di essa.
Peele utilizza dunque ancora una
volta il genere horror per affrontare questioni particolarmente
attuali nella società statunitense. Grazie alla sua scrittura e
alla regia della DaCosta, Candyman si è così affermato
come un grande successo, nonché come uno dei migliori e più
sofisticati horror del suo anno. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e molto altro. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Candyman
Il film è ambientato, come quello
del 1992, a Chicago nel quartiere Cabrini-Green, un tempo zona
degradata della città abitata per lo più da afroamericani e ora
popolata da bianchi benestanti. La zona è anche nota per essere
stata terrorizzata da un killer soprannaturale con un uncino di
ferro al posto della mano. Candyman, era chiamato
costui, che veniva evocato se il suo nome era ripetuto 5 volte di
fronte allo specchio. Ad essere ora affascinato da quella storia,
che per molti è solo una vecchia leggenda, è
Anthony, un artista in stallo. Indaganto a
riguardo, egli scoprirà suo malgrado che Candyman è effettivamente
pronto a tornare e a cercare un nuovo corpo da usare come spirito
vendicatore.
Ad interpretare Anthony vi è
l’attore Yahya Abdul-MateenII,
celebre per aver recitato anche in Aquaman, Il processo ai Chicago 7,
Matrix Resurrections e
nella miniserie Watchmen. L’attrice Teyonah
Parris interpreta invece Brianna Cartwright, compagna di
Anthony, mentre Colman Domingo è William Burke,
colui che racconta ad Anthony di Candyman. Vanessa
Williams interpreta Anne-Marie McCoy, mandre del
protagonista, mentre l’attore Tony
Todd torna ad interpretare per la quarta volta
l’incarnazione di Candyman. Il suo volto è stato ringiovanito
digitalmente per il film, così da farlo risultare immutato rispetto
ai film precedenti della saga.
Candyman: tra leggenda e
storia vera
Ma cosa c’è di vero nella storia di
Candyman? Iniziamo con il dire che il racconto dell’assassino con
un uncino al posto della mano e che compare se si pronuncia per 5
volte il suo nome guardando in uno specchio non è reale, bensì
frutto della fantasia dello scrittore Clive Baker.
Questi ha infatti fatto di Candyman l’antagonista del racconto
The Forbidden, incluso in Books ofBlood. In esso, però, il personaggio non è un uomo di
colore e manca dunque tutta la storia sulla sua origine, presente
invece nei film. Decidendo di farne un afroamericano, gli
sceneggiatori decisero per la storia delle sue origini di basarsi
su alcuni dettagli reali, a partire dalle centinaia di casi di
uomini di colore linciati e uccisi nel corso dell’Ottocento negli
Stati Uniti.
Allo stesso modo, non appartiene al
racconto il fatto di poter evocare Candyman nel modo poc’anzi
citato. Anche questa è un’invenzione cinematografica, basata sulla
leggenda di Bloody Mary. Questa è un personaggio
folcloristico che, seconda delle diverse versioni della storia, può
venire rappresentata come fantasma o strega, ed evocata per
rivelare il futuro o terrorizzare e talvolta uccidere l’evocatore.
La leggenda racconta che, dopo che si è pronunciato tre volte il
suo nome, Bloody Mary attraversa gli specchi per arrivare dagli
umani. Similmente dunque a come si presenta Candyman. Uno degli
aspetti più inquietanti è però quello sulle lame di rasoio trovate
nelle caramelle. Rappresentato nel film, ciò fa riferimento ad
alcuni casi verificatisi negli Stati Uniti, dei quali ancora oggi
non si conoscono i responsabili.
Non si può dunque parlare di “storia
vera” in relazione a Candyman, ma semplicemente di
elementi ispirati ad eventi realmente accaduti o a leggende
popolari, che confluiscono dunque nel film per dar vita ad un
racconto nuovo. In esso si ritrovano dunque l’orrore per le
violenze sulla popolazione afroamericana, elementi classici degli
horror slasher uniti ad alcune leggende e piccoli elementi tratti
da casi di cronaca. Il lavoro svolto con il nuovo film, tuttavia,
permette di dotare il racconto di una connotazione più politica e
attuale, che affronta attraverso una storia di finzione scenari e
situazioni reali sulla riorganizzazione urbanistica statunitense e
sullo svantaggio che da sempre nelle narrazioni caratterizza la
popolazione afroamericana rispetto a quella bianca.
Il trailer di Candyman e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Candyman grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Apple TV e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 10 ottobre alle ore 21:20
sul canale Rai 4.
Il nuovo Candyman
prodotto da Jordan Peele (Scappa – Get
Out) sembrerebbe aver trovato il suo protagonista: secondo
quanto riportato da Variety, Yahha Abdul Mateen II
si trova ormai nelle trattative finali per ottenere il ruolo
principale nel reboot che riadatterà al cinema il classico horror
del 1992 (che poi ha avuto altri due sequel, L’inferno nello
specchio del 1995 e Il giorno della morte del
1999).
Di recente l’attore ha vestito i
panni di Black Manta in Aquaman, il cinecomic
campione di incassi
targato DC e Warner Bros, ma si è fatto notare anche nella serie
The Get Down, prodotto originale Netflix, e sarà presto nel thriller Noi
diretto dallo stesse Peele.
Per quanto riguarda Candyman, la
regia è stata affidata a Nia Da Costa, mentre lo
studio ha annunciato che il film sarà un “sequel spirituale”
dell’originale e che si tornerà nel quartiere in cui è iniziata la
leggenda.
Eagle Pictures ha
diffuso il trailer ufficiale di Candyman,
l’horror scritto e prodotto da Jordan Peele,
regista di
Scappa: Get Out e Noi.
Candyman
è lo spiritual sequel dell’omonimo horror del 1992, ambientato come
il suo precedente a Chicago nel quartiere Cabrini-Green, un tempo
zona degradata della città e ora location “in” dove vive Anthony un
artista talentuoso sempre in cerca di ispirazione per le sue opere.
La leggenda di Candyman, oscura presenza che uccide brutalmente chi
lo evoca dopo aver pronunciato cinque volte il suo nome in uno
specchio, affascina Anthony che decide di capire se esista davvero.
Ma Candyman è fin troppo reale e sta cercando un sostituto che
prenda il suo posto, come nuovo spirito vendicatore.
Attraverso l’account Twitter ufficiale del
film, è stato diffuso un teaser che anticipa l’arrivo – previsto
per la giornata di domani – del primo trailer ufficiale di
Candyman,
“sequel spirituale” del piccolo cult horror del 1992 (noto in
Italia col titolo Candyman – Terrore dietro lo specchio),
che sarà sceneggiato e prodotto da Jordan Peele,
acclamato regista di Scappa – Get
Out e Noi.
Il cast di
Candyman annovera Yahha Abdul
Mateen II (Aquaman), Teyonah Parris (Se
la strada potesse parlare), Nathan Stewart-Jarrett
(Misfits) e Colman Domingo (Euphoria).
Yahha Abdul Mateen
II ha vestito i panni di Black Manta
in Aquaman, il
cinecomic campione di
incassi targato DC e Warner Bros, ma si è fatto notare
anche nella serie The Get Down,
prodotto originale Netflix, e lo abbiamo visto anche nel
thriller Noi diretto
dallo stesse Peele.
Per quanto
riguarda Candyman, la regia è stata
affidata a Nia Da Costa, mentre lo studio ha
annunciato che il film sarà un “sequel spirituale” dell’originale e
che si tornerà nel quartiere in cui è iniziata la leggenda.
L’uscita nelle sale americane è
prevista il 12 Giugno 2020.
Dopo il teaser di poche ore
fa, ecco il trailer di Candyman,
il “sequel spirituale” del piccolo cult horror del 1992 (noto in
Italia col titolo Candyman – Terrore dietro lo
specchio), sceneggiato e prodotto da
Jordan Peele, acclamato regista di
Scappa – Get
Out e Noi.
Il cast di
Candyman annovera Yahha Abdul
Mateen II (Aquaman), Teyonah Parris (Se
la strada potesse parlare), Nathan Stewart-Jarrett
(Misfits) e Colman Domingo (Euphoria).
Yahha Abdul Mateen
II ha vestito i panni di Black Manta
in Aquaman, il
cinecomic campione di
incassi targato DC e Warner Bros, ma si è fatto notare
anche nella serie The Get Down,
prodotto originale Netflix, e lo abbiamo visto anche nel
thriller Noi diretto
dallo stesse Peele.
Per quanto
riguarda Candyman, la regia è stata
affidata a Nia Da Costa, mentre lo studio ha
annunciato che il film sarà un “sequel spirituale” dell’originale e
che si tornerà nel quartiere in cui è iniziata la leggenda.
L’uscita nelle sale americane è
prevista il 12 Giugno 2020.
In una recente intervista con
Empire, Jordan Peele ha rivelato il motivo per cui non
ha diretto Candyman,
il “sequel spirituale” del piccolo cult horror del 1992 (noto in
Italia col titolo Candyman – Terrore dietro lo
specchio). L’acclamato regista di Scappa –
Get Out e Noi figura
nel progetto soltanto in qualità di sceneggiatore e produttore,
mentre la regia è stata affidata a Nia Da
Costa.
“Ad essere onesti, Nia era più
adatta a girare questo film di me”, ha spiegato Peele. “La
mia mente è troppo ossessionata dalle storie originali.
Probabilmente non sarei riuscito a lavorare al meglio. Mentre Mia
ha un modo di girare che difficilmente si vede nel cinema horror. È
raffinata, elegante… ogni inquadratura è bellissima. Candyman è un
film bellissimo, davvero. Sono felice di non averlo
rovinato.”
Nia da Costa ha
fatto il suo debutto dietro la macchina da presa nel 2018, con il
crime/thriller Little Woods interpretato da
Tessa Thompson e
Lily James. Intervistata sempre da Empire, la regista ha
parlato dell’importanza di lavorare al nuovo
Candyman con un team composto
essenzialmente da personalità di colore:
“Grazie a questo film abbiamo
davvero percepito di essere i proprietari di qualcosa, e di
raccontare una storia nera con persone nere. È stato molto
importante per noi avere un protagonista di colore, e filtrare
l’intera esperienza attraverso l’occhio della nostra comunità. È
arrivato il momento di assicurarci che l’obiettivo attraverso cui
viene raccontata una storia possa sempre cambiare.”
Il cast
di Candyman annovera Yahha
Abdul Mateen II (Aquaman), Teyonah
Parris (Se la strada potesse
parlare), Nathan
Stewart-Jarrett (Misfits) e Colman
Domingo (Euphoria).
Yahha Abdul Mateen
II ha vestito i panni di Black Manta
in Aquaman, il
cinecomic campione di
incassi targato DC e Warner Bros, ma si è fatto notare
anche nella serie The Get
Down, prodotto originale Netflix, e lo abbiamo visto anche nel
thriller Noi diretto
dallo stesse Peele.
Per quanto
riguarda Candyman, la regia è
stata affidata a Nia Da Costa, mentre lo
studio ha annunciato che il film sarà un “sequel spirituale”
dell’originale e che si tornerà nel quartiere in cui è iniziata la
leggenda.
L’uscita nelle sale americane è
prevista il 25 settembre 2020.
Ci sono state molte conversazioni
intorno al remake di Candyman
affidato alla produzione di Jordan Peele, e dopo
l’annuncio che Yahha Abdul Mateen II (Aquaman)
sarebbe stato il protagonista, arrivano nuove indiscrezioni
sull’inizio della produzione.
La MGM ha informato che la
produzione è in stadio avanzato e il cast è stato confermato. Con
Mateen, ci saranno Teyonah Parris (Se la strada potesse
parlare), Nathan Stewart-Jarrett
(Misfits) e Colman Domingo
(Euphoria).
Yahha Abdul Mateen
II ha vestito i panni di Black Manta in
Aquaman, il cinecomic campione di incassi
targato DC e Warner Bros, ma si è fatto notare anche nella serie
The Get Down, prodotto originale Netflix, e lo abbiamo visto anche nel thriller
Noi
diretto dallo stesse Peele.
Per quanto riguarda
Candyman,
la regia è stata affidata a Nia Da Costa, mentre
lo studio ha annunciato che il film sarà un “sequel spirituale”
dell’originale e che si tornerà nel quartiere in cui è iniziata la
leggenda.
Disney+ ha annunciato che la
serie true crime drama originale Candy: Morte in
Texas, interpretata da
Jessica Biel che ne è anche executive producer.
La serie è prodotta da UCP, una divisione di Universal Studio
Group, e da 20th Television, una divisione di Disney Television
Studios.
Il tre volte candidato all’Emmy
Robin Veith (Mad Men, The Act) ha scritto la
sceneggiatura dell’episodio pilota e sarà executive producer. Nick
Antosca (The Act, Al nuovo gusto di ciliegia)
sarà l’executive producer per la sua casa di produzione Eat the Cat
insieme ad Alex Hedlund.
Jessica Biel e Michelle Purple (The
Sinner, Cruel Summer) saranno le executive producer
per Iron Ocean. Michael Uppendahl (Fargo,
American Crime Story: Impeachment) ha diretto l’episodio
pilota e sarà executive producer. Jim Atkinson & John Bloom avranno
il ruolo di consulting producer.
Candy: Morte in Texas:
quando esce e dove vederla in streaming
Candy: Morte in
Texas sarà disponibile in Italia sulla
piattaforma streaming Disney+ dal 12 ottobre con tutti e
cinque gli episodi.
Candy: Morte in Texas:
trama e cast
Candy Montgomery è una casalinga e
madre del 1980 che ha fatto tutto nel modo giusto: un buon marito,
due figli, una bella casa, e persino un’attenta pianificazione ed
esecuzione delle trasgressioni. Ma quando la pressione del
conformismo si fa strada dentro di lei, le sue azioni chiedono a
gran voce un po’ di libertà. Con risultati fatali. La serie è
interpretata da
Jessica Biel, Timothy Simons,
Melanie Lynskey, Pablo Schreiber e Raúl Esparza.
Prime Video ha
diffuso le prime immagini di Candy Cane Lane, che
sarà disponibile in tutto il mondo il 1° dicembre 2023. Per la
prima volta in carriera, Eddie Murphy mette alla prova il suo talento
comico a un film delle feste. Il regista Reginald
Hudlin, Murphy e il produttore Brian
Grazer, si riuniscono per la prima volta dopo il loro
successo del 1992 Il principe delle donne
(Boomerang). La sceneggiatura è di Kelly
Younger, ispirata ai suoi ricordi d’infanzia durante il
periodo delle feste natalizie a Candy Cane Lane, a
El Segundo in California.
Nel cast di Candy Cane
Lane ci sono Eddie Murphy, Tracee Ellis Ross,
Jillian Bell, Thaddeus J. Mixson, Ken Marino, Nick Offerman, Robin
Thede, Chris Redd, Genneya Walton, Madison Thomas, Anjelah
Johnson-Reyes, Lombardo Boyar, D.C. Young Fly, Danielle Pinnock,
Timothy Simons, Riki Lindhome, Stephen Tobolowsky.
Eddie Murphy è il protagonista di
questa avventurosa commedia delle feste su un uomo con la missione
di vincere il concorso annuale del suo quartiere per la casa con la
miglior decorazione natalizia. Dopo che Chris (Eddie Murphy)
stringe inavvertitamente un accordo con un’elfa birichina di nome
Pepper (Jillian Bell) per avere più chance di vittoria,
quest’ultima lancia un incantesimo che porta in vita i “12 giorni
di Natale” creando scompiglio in tutta la città. Con il rischio di
rovinare le feste a tutta la sua famiglia, Chris, sua moglie Carol
(Tracee Ellis Ross) e i loro tre figli devono imbarcarsi in una
corsa contro il tempo per riuscire a spezzare l’incantesimo di
Pepper, combattere subdoli personaggi magici e salvare il Natale
per tutti.
Il regista di Ti Presento i
Miei, Jay Roach, ritorna al cinema
Candidato a Sorpresa è confeziona una commedia
senza esclusione di colpi su una campagna elettorale davvero
surreale, che vede protagonisti due degli attori comici più bravi
che il cinema contemporaneo americano possa offrire. Molto diversi
anche fisicamente, Ferrell e Galifianakis
offrono uno spettacolo davvero esilarante nei panni dei due
diversissimi seppure alla fine simili candidati che faranno di
tutto per vincere le elezioni nel proprio distretto.
Una campagna elettorale così
scorretta sembra quasi far impallidire quelle di casa nostra, che
però hanno in comune, con questa cinematografica, la totale
noncuranza per il programma politico e l’unico scopo di demolire
l’immagine del contendente. Sembra che anche oltreoceano le cose
non siano poi tanto diverse da qui, e in odore di presidenziali
statunitensi, il film cade veramente a pennello, dal momento che
già in casa ha incassato tantissimo, innalzandosi a successo della
stagione estiva.
Candidato a Sorpresa, il film
In Candidato a
Sorpresa Cam Brady (Will
Ferrell) è un deputato perfetto: abiti elegante,
grande eloquenza, bella moglie e figli perfetti. Marty Higgins
(Zach
Galifianakis) è un perfetto perdente: indossa sempre
maglioncini fatti a mano con disegni appariscenti, è un po’
cicciottello, è sempre gentile e remissivo. Quando il primo si
troverà a fronteggiare un mini sex gate alla vigilia delle
elezioni, il secondo verrà arruolato dalla parte opposta,
finanziato da industriali senza scrupoli, per concorrere contro di
lui alla carica di deputato. Il candidato a sorpresa Marty si
rivelerà però un osso molto più duro di quello che Cam aveva
pensato all’inizio.
La fisicità di Galifianakis si è
imposta al pubblico con Una Notte da Leoni, e ora l’attore è un vero e
proprio vulcano, che fa ridere ad ogni gesto, ad ogni battuta,
persino doppiato il suo straordinario appeal comico non viene
intaccato. Lo stesso dicasi per Ferrell che però ha un approccio
più rigido, così come richiede il suo personaggio. Molto presente
nella trama anche il riferimento alla crisi economica,
all’invasione del mercato cinese e agli industriali senza scrupoli,
perfettamente incarnati da John Lithgow e Dan Aykroyd,
elementi che si collegano a doppio filo ed in maniera sempre più
clandestina con la politica di tutto il mondo.
Candidato a
Sorpresa è una commedia che fonda sui tempi comici la sua
genialità, regalando allo spettatore 90 minuti di puro
intrattenimento, senza però rinunciare alla critica sociale con
feroce ironia che purtroppo nel finale si risolve nel semplicistico
e, forse, necessario buonismo da commedia americana.
America. Democrazia.
Libertà. Queste sono le cose di cui ai candidati in corsa per un
seggio al Congresso nella Carolina del Nord… non importa un bel
niente!
Celebre per i suoi ruoli
televisivi, l’attrice Candice Patton sta piano
piano costruendo la sua carriera attoriale attraverso prodotti che
le consentono di raggiungere facilmente un vasto pubblico,
permettendole così di dimostrare il suo talento in contesti e
personaggi sempre diversi. Grazie al genere dei cinecomic,
l’attrice sembra ora aver trovato la propria strada.
Ecco 10 cose che non sai di
Candice Patton.
Candice Patton carriera
1. I film. Non
particolarmente ricca, la sua carriera sul grande schermo comprende
per ora soltanto tre film. L’attrice è infatti comparsa in The
Craiglist Killer (2011), Commander and Chief (2012) e
nel film The Guest (2014).
2. Le serie TV.
Particolarmente più variegata è invece la carriera televisiva,
grazie alla quale l’attrice deve la sua fama. Debutta infatti nel
2004 in alcuni episodi della soap opera Febbre d’amore,
per poi prendere parte ad alcuni episodi di Beautiful
(2007). Successivamente partecipa alle serie Entourage
(2009), Castle (2009), Heroes (2009), Il
tempo della nostra vita (2008-2009), Cose da uomini
(2011), The Game (2013), Supergirl (2017),
Arrow (2017), Legends of Tomorrow (2017). Dal
2014 è tra i protagonisti della serie The Flash nel ruolo di Iris
West.
Candice Patton Instagram
3. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 1,7 milioni
di persone. All’interno di questo la Patton è solita condividere
fotografie scattate in momenti di svago in compagni di amici e
colleghi. Non mancano inoltre foto tratte dai set o dalle premier a
cui l’attrice prende parte.
Candice Patton Lucille Ball
4. Lucille Ball è la sua
fonte di ispirazione. La Patton ha dichiarato di aver
desiderato diventare un’attrice dopo aver cominciato a seguire
l’attrice Lucille Ball, nota comica statunitense divenuta in
seguito la prima donna a dirigere uno major televisiva. La Ball è
stata sempre una grande fonte di ispirazione per la Patton, che la
cita come colei che l’ha spinta a raggiungere le proprie
ambizioni.
Candice Patton Iris West
5. E’ apparsa in questo
ruolo in più di una serie. L’attrice è nota per il ruolo
di Iris West, personaggio della serie The
Flash. La Patton ha poi ripreso lo stesso ruolo comparendo
in alcuni episodi di altre serie targate DC Comics quali
Supergirl, Arrow e Legends of Tomorrow.
6. Non era ben vista per
questo ruolo. In seguito alla notizia del suo casting come
Iris West, numerosi fan del personaggio hanno protestato poiché il
personaggio ha la carnagione bianca, mentre l’attrice è di colore.
Tali critiche sono state dimenticate nel momento in cui l’attrice
ha dimostrato di poter dare un fedele ritratto del personaggio al
di là del colore della pelle.
Candice Patton The Flash
7. Ha cercato un modo
originale per superare il provino. L’attrice ha dichiarato
che per il provino per il ruolo in The Flash aveva
solamente due minuti per generare un feeling con l’attore
Grant Gustin, interprete del supereroe del titolo.
Così, inaspettatamente, l’attrice iniziò ad abbracciare l’attore
mentre recitavano le loro linee di dialogo. La cosa rese la scena
tenera e goffa allo stesso tempo, il che sembrava essere proprio
ciò che i produttori cercavano.
Candice Patton precedenti
lavori
8. Ha lavorato in un
ristorante di gamberetti. Una volta arrivata a Los Angeles
in cerca di lavoro nell’industria dello spettacolo, l’attrice trovò
temporaneamente lavoro nel ristorante Bubba Gump Shrimp,
specializzato in gamberetti. La Patton sperava di potersi così
mantenere nell’attesa di ottenere un buon ruolo, ma si licenziò
dopo poche settimane poiché non riusciva ad imparare tutte le
varietà di gamberetti del menù.
Candice Patton popolarità
9. Non le piace essere
fotografata. L’attrice ha dichiarato di non saper gestire
come vorrebbe la sua popolarità, e che ci sono giorni in cui non si
sente a suo agio per essere fotografata. Piuttosto ha dichiarato
che preferirebbe sedersi ad un bar e prendere un caffé con i propri
fan, proprio come delle persone normali.
Candice Patton età e altezza
10 Candice Patton è nata a
Jackson, negli Stati Uniti, il 24 giugno 1985. L’altezza
complessiva dell’attrice è di 163 centimetri.
Candice Accola è
una di quelle attrici che ha contribuito a cambiare il mondo delle
serie tv grazie alle sue diverse interpretazioni. L’attrice si ha
dato vita ad una bella gavetta e si è fatta apprezzare in tutto il
mondo grazie ai suoi ruoli e soprattutto alla serie The Vampire
Diaries. Ecco dieci cose da sapere su Candice
Accola.
Candice Accola serie tv
1. Le serie tv e la
carriera. La carriera dell’attrice è iniziata nel 2007,
debuttando nel mondo della recitazione con il film Pirate
Camp. Inseguito, ha lavorato a molte serie tv, iniziando con
How I Met Your Mother (2007) e proseguendo con
Supernatural (2009), Greek – La confraternita
(2009) e Drop Dead Diva (2010). I suoi ultimi lavori per
il piccolo schermo sono stati The Vampire Diaries (2009-2017), The Originals (2018) e The
Orville (2019).
2. Ha lavorato anche in
diversi film e Videoclip ed è anche produttrice. L’attrice
non ha svolto la sua attività solo per il piccolo schermo, ma ha
lavorato spesso al cinema. Tra i vari film a cui ha partecipato, vi
sono Juno (2007), X’s & O’s (2007) e
Deadgirl (2008). Inoltre, ha partecipato ad alcuni
videoclip, come Dancing Crazy di Miranda
Cosgrove (2010) e Love Don’t Die (2013). In
quanto produttrice, invece, ha lavorato alla realizzazione di due
episodi della serie Dating Rules from My Future Self
(2012).
Candice Accola Instagram
3. Ha un profilo molto
seguito. L’attrice, come molti altri suoi colleghi, ha
aperto un proprio account Instagram che è seguito da qualcosa come
6,7 milioni di persone. Sul social l’attrice ha un vero e proprio
tripudio di foto, tra immagini che la ritraggono protagonista di
momenti di svago o di lavoro e ritratti di momenti con gli amici e
con la famiglia.
Candice Accola marito
4. È sposata da qualche
anno. Il 18 ottobre del 2014, l’attrice ha sposato il
musicista Joe King dopo tre anni di fidanzamento.
I due si sono conosciuti per la prima volta ad un evento del Super
Bowl e la loro storia è potuta nascere grazie anche a
Nina Dobrev che ha dato il numero della sua amica a
King. La loro relazione andava talmente a gonfie vele che nel
maggio del 2013 è arrivata la proposta di matrimonio.
5. Ha avuto un fidanzato
famoso. Prima di conoscere il suo attuale marito,
l’attrice ha condiviso del tempo con un collega. Il ragazzo in
questione sarebbe proprio l’attore Tyler Hoechlin, con cui si sarebbe frequentata
tra il 2004 e il 2005.
Candice Accola figli
6. È mamma di una
bambina. Dal matrimonio con Joe King, l’attrice è
diventata mamma: infatti, il 15 gennaio del 2016 ha dato alla luce
la loro prima figlia, Florence May King. Inoltre,
ha anche due figliastre, Ava ed
Elise, figlie di King e nate da un precedente
matrimonio.
Candice Accola The Vampire
Diaries
7. Si è dovuto ovviare
rispetto la sua gravidanza. Il fatto che Accola fosse
incinta doveva essere giustificato nella serie e si è dovuto
trovare un escamotage. Alla fine, si è deciso di optare per una
sola considerazione: siccome Caroline è un vampiro e non può
rimanere incinta, gli autori hanno scritto che la congrega dei
Gemelli aveva trasferito i gemelli di Jo e Alaric in Caroline
quando Jo morì.
8. Era entusiasta di
lasciare l’evoluzione del personaggio in mano agli autori.
L’attrice non ha mai cercato di imporre un proprio punto di vista,
ma ha sempre apprezzato il fatto di non sapere mai cosa sarebbe
accaduto a Caroline, il proprio personaggio.
9. Ha stretto molte
amicizie sul set. L’attrice ha avuto modo di instaurare
legami profondi con i suoi colleghi di set. Infatti, è molto amica
di Nina Dobrev, Kat Graham, Ian Somerhalder e
Michael Trevino. Inoltre, molti di loro hanno
anche presenziato alle sue nozze.
Candice Accola: età e altezza
10. Candice Accola è nata
il 13 maggio del 1987 a Houston, nel Texas, e la sua
altezza misura complessivamente 173 centimetri.
Rivelare i propri segreti può
essere pericoloso, e lo sa bene Alexandra
Daddario, protagonista del film Can You
Keep a Secret?, trasposizione dell’omonimo romanzo di
Sophie
Kinsella, autrice anche di I Love
Shopping. Diretto da Elise
Duran, il film è stato presentato ad Alice nella
Città, sezione parallela della Festa del Cinema di
Roma.
Protagonista del film è Emma, che
nel momento in cui crederà di stare per morire durante un volo
aereo, rivela tutti i suoi segreti più intimi e personali al suo
vicino di posto. In un secondo momento, a pericolo scampato, la
ragazza scopre che quello che riteneva essere uno sconosciuto non è
altri che Jack, l’amministratore delegato della compagnia presso
cui lavora. Quanto rivelatogli da Emma, dunque, le si ritorcerà
inaspettatamente contro, in un susseguirsi di situazioni comiche e
imbarazzanti.
Can You Keep a Secret?, una
commedia romantica tra segreti e rivelazioni
Il film con protagonista
Alexandra Daddario si inserisce all’interno di una
lunga lista di commedie romantiche con protagoniste femminili.
Queste sono il più delle volte donne in carriera rinchiuse
all’interno di una sterile quotidianità, alla ricerca di un
evasione offerta da nuove avventure o, appunto, da un grande e
improvviso amore. Questa nuova pellicola non fa eccezione. Segue i
criteri base di questo filone, portando la sua protagonista da una
situazione di svantaggio ad una nuova coscienza di sé, tramite la
quale sarà possibile affermarsi.
Can You Keep a
Secret? trova dunque nella sua protagonista il vero
punto di forza. Alexandra Daddario risulta convincente nel ruolo,
seppur non completamente valorizzata. La natura contraddittoria e
goffa del personaggio viene arricchita dall’espressività
dell’attrice, la quale riesce a farsi apprezzare come vero motore
trainante del film. Attraverso di lei si arriva così al messaggio
che la storia vuole portare all’attenzione, ovvero che la sincerità
è sempre l’ingrediente segreto per far funzionare i rapporti. Una
morale semplice, probabilmente banale, portata avanti con tutti gli
stereotipi del caso, ma che in fin dei conti riesce a raggiungere
lo spettatore.
Can You Keep a Secret?, non tutte
le storie d’amore sono buone
Non è tuttavia il modo in cui viene
trasmesso il messaggio del film il problema di questo. Una
sceneggiatura e una messa in scena povere non aiutano il film a
trovare nuovi modi espressivi rispetto a quelli visti in qualunque
altra opera di questo filone. Ovviamente il film deve probabilmente
i suoi limiti di sceneggiatura alla sua fonte originaria, il
romanzo da cui è tratto. Eppure nella scrittura per lo schermo non
si è evidentemente riusciti a riproporre la storia evitando di
affidarsi ai soliti cliché del caso. Il tutto appare così
rallentato da una costruzione poco incisiva, che non permette ai
personaggi di essere approfonditi né quindi di poter empatizzare
con loro.
La stessa messa in scena appare
carente, senza inventive visive che avrebbero potuto rendere più
brillante la narrazione. Al contrario è ricorrente l’alternanza di
montaggio tra il segreto rivelato e la sua riproposizione nel
presente, tecnica che risulta particolarmente didascalica e non fa
che rallentare lo svolgimento. Pur nella sua breve durata, il film
appare infatti più lento del dovuto, senza un reale o concreto
sviluppo. Per quanto possa essere in grado di raccontare una
classica storia d’amore, il film pecca nel non ricercare
un’originalità che avrebbe potuto conferirgli un’attrattiva
maggiore, o quantomeno nuova, rispetto alle altre pellicole del
filone.
L’attrice Alexandra
Daddario, celebre per i suoi ruoli in True
Detective e Baywatch, porta
alla Festa del Cinema di Roma il suo nuovo film da
protagonista, e di cui è anche produttrice. Can You
Keep a Secret? è diretto dalla regista Elise
Duran, ed è tratto dall’omonimo romanzo della
scrittrice Sophie Kinsella, già autrice del libro
da cui è stato tratto il film I Love
Shopping.
La trama del nuovo film verte
intorno ad Emma, interpretata dalla Daddario, la quale lavora come
assistente marketing per un’importante azienda. Durante un viaggio,
l’aereo sul quale stava viaggiando rischia di precipitare e, senza
rendersene conto, Emma inizia a raccontare tutti i suoi segreti
all’uomo che le è seduto accanto. Quell’uomo, poi, si rivelerà
essere il suo capo, Jack Harper, fondatore dell’azienda.
“Ho deciso di partecipare al
progetto, – esordisce l’attrice in conferenza stampa –
perché leggendo il libro vi ho trovato dentro tanta dolcezza ed
un messaggio di fondo che mi ha affascinato.”
L’attrice passa poi a parlare della
sua esperienza di produttrice, in un film da lei molto sostenuto.
“Desideravo inoltre da tempo partecipare come produttrice ad un
film incentrato sul femminile, poter dare il mio contributo. Questo
si è verificato sia davanti che dietro la macchina da presa, dalla
regia alla scrittura e fino alle interpretazioni. La storia è
incentrata su donne forti, in posizioni di vero potere, e ognuna di
loro sa cosa vuole e come conquistarlo.”
“Alexandra e gli altri
produttori hanno amato da subito il libro, – afferma invece la
scrittrice del romanzo – e desideravano trasportarlo così
com’era. L’abilità è stata quella di averlo reso contemporaneo,
apportando modifiche ma rimendovi fedeli. Perché i suoi contenuti
sono universali, con un cuore e problemi che riguardano ognuno di
noi.”
La parola passa poi alla regista
del film, che rivela di come sia stata “una grande
responsabilità mettere mano ad un’opera così popolare. Ammetto di
averla vissuta anche come un peso in alcuni momenti, ma grazie a
dei collaboratori fantastici tutto è andato per il verso giusto, e
spero di essere riuscita a conservare lo spirito intrinseco del
romanzo.”
La parola torna poi ad
Alexandra Daddario, che ripercorre brevemente la
sua carriera fino a qui, divisa tra cinema e televisione. “Da
quando ho iniziato a recitare ad oggi, cinema e TV sono evoluti
molto, la stessa Hollywood è evoluta parecchio, e oggi le
differenze tra le due forme di intrattenimento sembrano essersi
annullate. In generale è cambiato il modo di consumare i prodotti.
Personalmente non ho mai vissuto lo stigma di essere un’attrice di
TV piuttosto che di cinema, e penso che sia così un po’ per tutti
oggi. Si passa tranquillamente dall’uno all’altro mezzo. Inoltre
oggi vengono realizzate serie davvero fantastiche, che sono quasi
come devi veri e propri film, solo molto più lunghi. C’è la
possibilità di fruire in modo nuovo di queste, e tutto ciò ha
aperto le porte a numerose nuove voci e personalità, permettendolo
loro di inserirsi nel settore. Questo mi sembra dunque un periodo
di grandi opportunità per tutti.”
A tre mesi dal debutto su
Mediaset Infinity e Canale 5,
Viola come il mare 2 – proprio come la sua prima
stagione – ha avuto il suo passaggio su Netflix. Un
passaggio automatico, considerando il successo ottenuto, che l’ha
catapultata subito nella Top 10 delle serie più viste. Ancora una
volta, la coppia
Francesca Chillemi e Can Yaman, che hanno alchimia da vendere, si
conferma una grande risorsa della piattaforma streaming.
Se Chillemi ha costruito
gradualmente la sua reputazione nel panorama televisivo italiano,
Yaman ha conquistato pubblico e consensi con una rapidità
fulminante, e la chiave del suo successo va oltre il fascino
magnetico: l’attore turco ha saputo investire su se stesso con
disciplina e dedizione, affinando il proprio fisico per i vari
ruoli e dedicandosi a migliorare il suo italiano (e il suo
inglese), con uno studio costante. Con una carriera in
piena ascesa, Yaman si è lanciato in nuove
produzioni, anche internazionali, che vedremo presto sia
sulle reti generaliste che in streaming. Ma quali sono quelle più
attese?
El Turco
Dopo una lunga fase di gestazione,
El Turco si prepara a fare il suo ingresso nel mondo dello
streaming, anche se resta ancora incerta la piattaforma che lo
ospiterà, vista la rinuncia di Disney ai diritti. Nonostante ciò,
la rassicurazione di un’uscita imminente ha placato i fan in
trepidante attesa. Nel 2023, Can Yaman è volato a Budapest per dare
il via alle riprese insieme alla co-protagonista Greta Ferro, su un
set appositamente ricostruito per un progetto sta molto a
cuore all’attore, dato che il protagonista, Balaban Aga,
era di nazionalità turca, come lui.
Basato sul romanzo storico di Orhan
Yeniaras, El Turconarra le vicende di Aga durante
il secondo assedio di Vienna, quando, sconfitto, trova
rifugio in un pittoresco villaggio alpino chiamato Moena. Qui,
accolto e curato dagli abitanti, Aga diventa il motore di una
rivolta contadina, ergendosi a simbolo di resistenza contro
l’oppressione. Questa serie punta a far luce su uno spaccato di
Storia ottomana, che forse ancora non si conosce, ed è uno dei
lavori dell’attore che più si attendono.
Sandokan
Nel 1976, sotto la direzione di
Sergio Sollima, la Rai portava sul piccolo schermo un’epopea tratta
dai romanzi di Emilio Salgari: Sandokan. La sceneggiatura
si rifaceva nello specifico ai libri Le tigri di Mompracem e I
pirati della Malesia; quasi cinquant’anni dopo, la Lux Vide (parte
del gruppo Fremantle) ha deciso di riportare in vita il
mito della “Tigre della Malesia”, affidando il ruolo di
protagonista a Can Yaman. Fisicamente adatto e con un carisma che
richiama quello di Kabir Bedi, Yaman ben incarna il pirata principe
privato del suo regno dagli inglesi. Questo remake, definito una
serie evento internazionale, vede nel cast anche Alessandro
Preziosi nel ruolo di Yanez, Alanah Bloor come Lady Marianna e Ed
Westwick nei panni del più grande nemico di Sandkona, James
Brooke.
Le riprese si sono svolte in diverse
location, partendo dagli studi della Lux Vide a Formello e
arrivando a Lamezia Terme, in Calabria, dove nell’area industriale
è stata ricostruita la colonia inglese di Labuan. Per vestire i
panni del leggendario pirata, Can Yaman ha dovuto sostenere
dure sessioni di allenamento, per adattare il suo corpo
alle caratteristiche richieste dal personaggio. È in questa
occasione che l’attore ha preso delle lezioni in inglese, essendo
Sandokan girato interamente in questa lingua. La serie, di cui sono
state da poco annunciate la fine delle riprese, dovrebbe arrivare
nel 2025.
Viola come il mare 3
A giugno, durante la conferenza
stampa di presentazione dei nuovi palinsesti Mediaset, è stata
ufficializzata la lavorazione della terza stagione di Viola
come il mare. Una scelta naturale, dati i buoni ascolti della
seconda stagione, ulteriormente confermati dal successo su Netflix. Nel finale di stagione alcuni nodi erano
venuti al pettine e parte dei misteri che avevano tenuto Viola e
Francesco separati, si sono risolti. L’amore ha trionfato, con
Francesco che ha dichiarato i suoi sentimenti e Viola che ha
scoperto attraverso la sinestesia il colore che lo identifica, il
blu.
Ma le premesse per nuovi sviluppi
narrativi sono ancora ricche, e Can Yaman, che ha dimostrato grande
versatilità interpretando l’ispettore Demir, tornerà a vestire i
panni di questo personaggio ormai amatissimo dal pubblico. Anche se
il suo italiano ha fatto passi da gigante, è stata soprattutto la
chimica con Francesca Chillemi a conquistare gli spettatori. Tra
voci di gossip e smentite, i due attori hanno coltivato una solida
amicizia fuori dal set. Con la terza stagione all’orizzonte,
possiamo aspettarci nuovi colpi di scena, intrighi e misteri da
risolvere. Can Yaman si è ormai calato perfettamente nelle
dinamiche di questa fiction, divertendosi e dimostrandolo
in ogni scena, per cui l’attesa e la curiosità è tanta!
Decidere di abbandonare una
carriera sicura per seguire i propri sogni è un azzardo che alcune
volte però paga. Ne sa qualcosa l’attore turco Can
Yaman, una delle rivelazioni televisive degli ultimi
anni.
Scopriamo insieme tutto
quello che c’è a sapere su Can Yaman, a proposito della
sua carriera e anche qualche curiosità.
Can Yaman serie tv
10. Nato l’8
novembre del 1989 a Instanbul, Turchia, Can ha origini miste; suo
padre è un avvocato albanese-kosovaro mentre la madre è una
professoressa di lettere di origini macedoni. Sin da bambino Can si
dimostra uno studente molto promettente. Dopo il liceo, Yaman
si iscrive a Giurisprudenza all’università
Yeditepe, dove si laurea a pieni voti.
9. Subito dopo la
laurea, comincia a lavorare come assistente
procuratore ma la sua carriera nel mondo giuridico non
dura più di sei mesi. Can capisce ben presto di aver intrapreso la
strada sbagliata e si dà alla recitazione, seguendo così il suo
sogno di diventare un attore di successo.
Özge Gürel e Can Yaman in Bitter Sweet – Fonte: IMDB
8. La sua carriera
come attore inizia solo nel 2014 quando viene scelto per la serie
tv turca dal titolo Gönül Isleri.
La serie racconta la storia di tre
sorelle e il loro padre che vivono insieme a quando la madre li ha
lasciati. Le ragazze vorrebbero finalmente sposarsi e andare avanti
con le loro vite ma il destino si diverte a cambiare continuamente
le carte in tavola.
Nella serie Gönül Isleri. Can Yaman
interpreta il ruolo di Bedir, personaggio attivo
per tutta la durata della prima e unica stagione, andata in onda
dal 2014 al 2015.
Özge Gürel e Can Yaman in Bitter Sweet – Fonte: IMDB
7. Dopo aver
interpretato un ruolo minore nella sua prima serie, nel 2015 Can
Yaman viene scelto per la parte del co-protagonista nella serie
turca İnadına Aşk.
In questa serie Defne
(Açelya Topaloglu) e Yalin (Can
Yaman) sono colleghi dello stesso studio legale, costretti
a lavorare insieme pur non sopportandosi a vicenda. Dopo un primo
periodo di assestamento, i due trovano il modo di collaborare e il
loro rapporto cambia drasticamente, trasformandosi in qualcosa di
molto più profondo.
Can Yaman in Bitter Sweet –
Ingredienti d’amore
6. Il successo
vero per Can arriva solo nel 2017 quando entra a far parte del cast
della nuova serie tv turca Bitter Sweet – Ingredienti
d’amore, come co-protagonista al fianco della bella
Özge Gürel.
Necip Memili and Can Yaman in Bitter Sweet – Fonte:
IMDB
La giovane cuoca Nazil Pinar
(Özge Gürel), per mantenersi all’università, dove
frequenta corsi di lingua giapponese, è alla disperata ricerca di
un lavoro. Dopo aver fatto tanti colloqui, finalmente viene assunta
come cuoca personale nella casa di un ricco uomo d’affari, Ferit
Aslan (Can Yaman). In casa di Ferit, Nazil conosce
il piccolo Bulut (Alihan Türkdemir), suo nipote,
rimasto orfano di entrambi i genitori. La ragazza instaura un bel
rapporto di fiducia e genuino affetto con il ragazzo ma pian piano
scopre i terribili retroscena dell’incidente che ha messo fine alla
vita dei suoi genitori. Ci sono infatti loschi personaggi che trama
alle spalle di Ferit e del piccolo Bulut…
Can Yaman e Alihan Türkdemir in Bitter Sweet – Fonte:
IMDB
La serie, andata in onda in Turchia
per una sola stagione di 26 episodi nel 2017, è stata un
grandissimo successo. Due anni più tardi, finalmente, la serie
approda in Italia e viene trasmessa su Canale 5 in
un formato differente; la versione originale degli episodi, 26 da
95-165 minuti, viene sostituiti da 80 episodi da 45 minuti
circa ciascuno.
Can Yaman in DayDreamer – Le ali
del sogno
5. La carriera
televisiva di Can Yaman, ormai ben avviata, continua nel 2019 con
una nuova serie, sempre di origine turca, dal titolo
DayDreamer – Le ali del sogno.
Demet Özdemir e Can Yaman in DayDreamer – Fonte: IMDB
La serie racconta la storia di
Sanem Aydin (Demet Özdemir), una ragazza che sogna
di fare la scrittrice e di vivere alle Galapagos ma che, per
sfuggire a un matrimonio combinato, inizia a lavorare in un’azienda
pubblicitaria, insieme alla sorella Leyla (Öznur
Serçeler), segretaria di Emre (Birand
Tunca), secondogenito del capo, Aziz (Ahmet
Somers).
Mentre Emre è un uomo d’affari
senza scrupoli, suo fratello maggiore Can Devit (Can
Yaman) è il suo opposto; è un spirito libero e gira il
mondo facendo il fotografo. Quando Aziz scopre di essere gravemente
malato, richiama il figlio Can per affidargli le redini
dell’azienda e l’arduo compito di scovare la talpa che vende
informazioni private sulla compagnia alla sua concorrente. Essere
spodestato dal fratello maggiore rende furioso Emre che farà di
tutto per estromettere Can e continuare con i suoi loschi affari.
Nel frattempo Sanem incontra Can e tra i due nasce un rapporto che
presto diventa ben più profondo di una semplice collaborazione
lavorativa…
La serie in Turchia è andata in
onda per una sola stagione da 51 episodi, ognuno dei quali da
120-140 minuti. Dal 10 giugno 2020, DayDreamer è approdata anche
qui in Italia, su Canale 5, ma con una differente
divisione degli episodi; come per Bitter Sweet, sulla tv italiana
andranno in onda 152 episodi da 40-50 minuti
ciascuno.
4. Attualmente
l’attore è impegnato su più fronti. Pare sia infatti in produzione
una nuova serie dal titolo Bay Yanlış ancora
inedita qui in Italia.
La serie racconta la storia di
Özgür (Can Yaman), un ricco proprietario di un
ristorante che pensa solo a divertirsi e non crede nell’amore.
Dall’altra parte della barricata c’è invece Ezgi (Özge
Gürel) che sceglie sempre l’uomo sbagliato ma che è
determinata a trovare il tipo giusto da sposare. L’incontra
tra Özgür e Ezgi dà vita a uno strano gioco ‘mentore-allievo’;
l’uomo è intenzionato a insegnare a Ezgi tutte le tattiche giuste
per conquistare gli uomini e arrivare così alla sua anima
gemella.
3. Oltre a
Bay Yanlış, in cantiere per Can Yaman c’è anche un
nuovo film per la tv dal titolo CanyaMan:The
Legend di cui attualmente non si hanno altre
informazioni.
Can Yaman oggi: tante
curiosità
2. Molto attivo
sui social e soprattutto sul suo account Instagram, Can Yaman è tuttavia
una persona molto riservata. Non si sa infatti molto della sua vita
privata anche se spesso i giornali gli attribuiscono nuovi flirt.
Attualmente, Can pare sia single e molto concentrato sulla sua
carriera di attore.
1. Essendo molto
attivo sui social e molto legato ai suoi fan, durante la quarantena
pare che il bel Can si sia dedicato allo studio della
lingua spagnola. Parlando già fluentemente il
turco, l’italiano, il tedesco e
l’inglese, con l’aggiunta dello
spagnolo, l’attore può adesso interagire meglio
con tutti i suoi fan, rispondendo a ogni domanda o commento in
lingue diverse.
Ma durante la quarantena da Covid,
Can non si è dedicato solo allo spagnolo; pare infatti che l’attore
abbia preso lezioni di tango dalla madre.
Alcune persone sono dotate di
talenti straordinari e, quando questi talenti vengono
opportunamente coltivati, ecco che nascono gli artisti. La giovane
Camren Bicondova, conosciuta soprattutto per il
ruolo di Selina Kyle nella serie Gotham,
è una delle attrici più promettenti degli ultimi anni.
Oggi scopriamo quindi insieme
tutto quello che c’è da sapere su Carmen
Bicondova
Camren Bicondova film: dalla danza
al cinema
Camren Bicondova con le 8 Flavahz
10. Nata a San
Diego, in California, Stati Uniti, il 22 maggio 1999, Camren inizia
la sua carriera nel mondo dello spettacolo come ballerina. All’età di sei anni, infatti, comincia a
studiare ballo in una scuola di danza
classica.
9. Dopo il
trasferimento della sua famiglia dalle Hawaii, continua a studiare
danza in una scuola locale ma si avvicina ad altri stili di ballo
come il jazz-funk e l’hip
hop.
8. Grazie alla sua
formazione classica e al suo talento per il ballo, a undici anni
partecipa a The PULSE on Tour, una sorta di tour
di danza, a cui Camren accede come assistente di alcuni coreografi
e insegnanti statunitensi.
7. Nello stesso
periodo, nel 2011, entra a far parte di una crew
di ballo femminile formata da ben otto elementi. Il gruppo,
chiamato 8 Flavahz, è formato da Camren Bicondova,
Tiara e Tamara Rapp, Summer Waikiki, Jaira Miller, Angel Gibbs,
Charlize Glass e Kaelynn Gobert-Harris.
6.Camren
approda al cinema proprio grazie alla danza. La sua prima
apparizione sul grande schermo è infatti legata anche alla prima
apparizione delle 8 Flavahz; la crew partecipa fa
il suo debutto nel film Battelfield America
(2012), diretto da Chris Stokes. Quello stesso
anno le 8 Flavazh partecipano alla settima stagione di
America’s Best Dance Crew – programma dedicato ai
gruppi di ballo – aggiudicandosi il secondo posto.
5. Due anni più
tardi Camren Bicondova torna al cinema ma questa volta da sola e
con un ruolo minore nel film Girlhouse (2014),
diretto da Trevor Matthews. In questo film una
ragazza al primo anno di college, alla disperata ricerca di soldi
per pagare la sua retta scolastica, si trasferisce in una casa dove
si producono contenuti per il web vietati ai minori.
Camren Bicondova serie tv
4. La carriera
cinematografica di Camren Bicondova è senza dubbio agli inizi, data
la sua giovane età. Tuttavia, l’attrice conosce la vera popolarità
grazie alla televisione. Dopo la sua primissima esperienza sul
piccolo schermo come semplice comparsa nella serie tv del 2011
Shake It Up (A Tutto Ritmo), nel 2014, finalmente,
a Camren viene concessa la sua prima grande opportunità.
Camren Bicondova in Gotham
Camren Bicondova nella serie Gotham
3. Nel 2014 la
giovane Bicondova si aggiudica un ruolo molto importante nella
nuova serie della fox, dal titolo Gotham.
Creata da Bruno Heller e basata sugli iconici personaggi della
DC Comics, la serie racconta dell’adolescenza di
Bruce Wayne.
La storia inizia con l’assassinio
di Thomas e Martha, genitori del piccolo Bruce (David
Mazouz), uccisi da un rapinatore armato di pistola
all’uscita del teatro. Bruce assiste all’omicidio ma non è in grado
di fermare il criminale. Il detective Harvey Bullock (Donal
Logue) e la nuova recluta della polizia di Gotham, James
Gordon (Benjamin
McKenzie) si occuperanno del caso, facendo di tutto
per rintracciare l’omicida dei Wayne e consegnarli alla
giustizia.
La serie, partendo dall’evento più
traumatico della vita di Bruce Wayne, ripercorre tutte le fasi
della vita di Batman prima che diventasse “l’uomo pipistrello”. In
Gotham, inoltre, vengono introdotti nuovi personaggi come Carmine
Falcone (John Doman), boss locale, Fish Mooney
(Jada Pinkett
Smith), suo braccio destro, Oswald Cobblepot
(Robin Lord Taylor), schiavetto di Fish Mooney,
nonché giovane Pinguino e ovviamente la taccheggiatrice Selina Kyle
(Camren Bicondova), una giovanissima Catwoman.
Nella serie targata Fox, Camren
Bicondova interpreta Selina Kyle, un piccola ma
scaltra ladruncola molto attiva a Gotham City. Il suo destino si
incrocia con quello del giovane Bruce Wayne quando la ragazza si
trova ad assistere all’omicidio dei genitori del ragazzo. Lei si
sente subito attratta in qualche modo da Bruce, attrazione
assolutamente ricambiata dal ragazzo che sembra molto interessato
alla vita selvaggia di Selina.
Gotham, in onda
sul canale della Fox, è andata in onda dal 2014 al
2019 per cinque stagioni e ben cento episodi.
Camren Bicondova oggi: curiosità
sull’attrice
2. Grazie al
successo di Gotham e alla sua bravura nei panni della più giovane
Catwoman mai apparsa sul piccolo schermo, la Bicondova nel 2015 ha
ricevuto una candidatura ai Saturn Award nella
catergoria “miglior prestazione di una giovane attrice in una
serie televisiva”.
1. Nonostante la
sua giovane età, Camren è molto attiva nel campo della beneficenza.
Oltre infatti a sostenere l’USO (United Service
Organization) che sostiene gli ex membri dell’esercito americano e
le rispettive famiglie, sostiene anche la North Shore
Animal League America. Questa organizzazione salve e si
prende cura di animali abbandonati e fa in modo che essi trovino
una famiglia adottiva.
Dopo Il signore delle formiche, in concorso a
Venezia 79, Gianni Amelio torna a
gareggiare per il Leone d’Oro alla 81° edizione della
Mostra d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia
con Campo di Battaglia,
uno spaccato inedito sulla Prima Guerra Mondiale, un racconto
storico che diventa attuale e parla di relazioni e umanità.
La ricca trama di Campo di
Battaglia
Sul finire della Prima
guerra mondiale, due ufficiali medici amici d’infanzia lavorano
nello stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal
fronte i feriti più gravi. Molti di loro però sono impostori che si
sono procurati da soli le ferite pur di lasciare la prima linea.
Stefano, di famiglia altoborghese, con un padre che sogna per lui
un avvenire in politica, è ossessionato da questi autolesionisti e,
oltre che il medico, fa a suo modo lo sbirro. Giulio,
apparentemente più comprensivo e tollerante, è a disagio alla vista
del sangue, è più portato per la ricerca e avrebbe voluto diventare
un biologo. Anna, amica di entrambi dai tempi dell’università, fa
la volontaria alla Croce Rossa: un duro lavoro che affronta con
determinazione, consapevole che è il prezzo che sta pagando per il
fatto di essere una donna. Laurearsi in medicina era infatti
difficilissimo a quei tempi per una donna senza una famiglia
influente alle spalle. Qualcosa di strano accade intanto tra i
malati: molti si aggravano misteriosamente, il che rende
impossibile per loro tornare al fronte, e vengono così spediti in
congedo, a casa. Che qualcuno li stia aiutando a “peggiorare” così
che non siano in grado di tornare a combattere? Nell’ospedale c’è
dunque un sabotatore, di cui Anna è la prima a sospettare. Ma sul
fronte di guerra, proprio verso la fine del conflitto, si diffonde
una specie di infezione che colpisce più delle armi nemiche. E
presto contagia anche la popolazione civile…
Liberamente ispirato a
“La sfida” di Carlo Patriarca,
Campo di battaglia è un racconto con molte facce e
tante intenzioni, che cerca di offrire uno spaccato inedito del
primo conflitto mondiale, attraverso posizioni ideologiche
diametralmente opposte, inconciliabili, eppure che convivono nello
stretto spazio delle corsie sovraffollate di un ospedale di guerra.
A dare vita a queste due prospettive ci sono Gabriel
Montesi e
Alessandro Borghi. Il secondo è ormai ben noto al
cinema e alla tv italiane, volto internazionale e beniamino del
grande pubblico. Il secondo, meno conosciuto, fa bella mostra di sé
con il personaggio di Stefano, che gli consente di aggiungere una
nuova sfumatura alle sue interpretazioni. Federica
Rosellini conclude il triangolo di eccellenti
protagonisti, regalando una Anna austera e appassionata allo stesso
tempo.
Un prodotto ambizioso ma fuori
fuoco
Amelio confeziona un
film molto ambizioso, che fa diverse promesse ma che poi non ne
mantiene nessuna: il racconto di un amore contrastato, sia
romantico che amicale, che poi però si trasforma in un conflitto
deontologico sulla vocazione del medico e la professione del
soldato e poi diventa ancora una rappresentazione storica della
grande epidemia di Spagnola dell’inizio del secolo scorso che
strizza terribilmente l’occhio alla recente storia contemporanea
che ha visto il mondo chiuso in se stesso nella primavera del
2020.
Il problema di
Campo di battaglia è che non approfondisce nessuno
dei grandi temi che propone, non porta avanti la storia in maniera
compatta e si perde dietro distrazioni di sceneggiatura a cui si
affianca una regia stanca, priva di guizzi e idee che si
contrappone invece allo spirito vitale che i tre protagonisti
infondono nei loro personaggi. Sarebbe stato il caso di riflettere
maggiormente in fase di stesura della sceneggiatura su quale
dovesse essere il punto focale del film, in modo tale da poterlo
approfondire a dovere, dando ai personaggi un arco narrativo
completo e coerente.
Sul finire della Prima guerra
mondiale. Due ufficiali medici, amici d’infanzia lavorano nello
stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i
feriti più gravi. Molti di loro però si sono procurati da soli le
ferite, sono dei simulatori, che farebbero di tutto per non tornare
a combattere.
Stefano, di famiglia altoborghese,
con un padre che sogna per lui un avvenire in politica, è
ossessionato da questi autolesionisti e, oltre che il medico, fa a
suo modo lo sbirro. Giulio, apparentemente più comprensivo e
tollerante, non si trova a proprio agio alla vista del sangue, è
più portato verso la ricerca, avrebbe voluto diventare un
biologo.
Anna, amica di entrambi dai tempi
dell’università, sconta il fatto di essere donna. A quei tempi,
senza una famiglia influente alle spalle, era difficile arrivare a
una laurea in medicina. Ma lei affronta con grinta un lavoro duro e
volontario alla Croce Rossa. Qualcosa di strano accade intanto tra
i malati: molti si aggravano misteriosamente. Forse c’è qualcuno
che provoca di proposito delle complicazioni alle loro ferite,
perché i soldati vengano mandati a casa, anche storpi, anche
mutilati, purché non tornino in battaglia.
C’è dunque un sabotatore dentro
l’ospedale, di cui Anna è la prima a sospettare. Ma sul fronte di
guerra, proprio verso la fine del conflitto, si diffonde una specie
di infezione che colpisce più delle armi nemiche. E presto contagia
anche la popolazione civile…
Oggi sarà presentato il primo film
in Concorso di Venezia 81 Campo di
battaglia di Gianni Amelio con
protagonisti
Alessandro Borghi, Gabriel Montesi, Federica Rosellini,
Giovanni Scotti, Vince Vivenzio, Alberto Cracco, Luca Lazzareschi e
Maria Grazia Plos, Rita Bosello.
L’81.
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica presenta
il primo film italiano Campo di
battaglia. Sul finire della Prima guerra mondiale, due
ufficiali medici amici d’infanzia lavorano nello stesso ospedale
militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi.
Molti di loro però sono impostori che si sono procurati da soli le
ferite e che farebbero di tutto per non tornare a combattere.
Stefano, di famiglia altoborghese, con un padre che sogna per lui
un avvenire in politica, è ossessionato da questi autolesionisti e,
oltre che il medico, fa a suo modo lo sbirro. Giulio,
apparentemente più comprensivo e tollerante, è a disagio alla vista
del sangue, è più portato per la ricerca e avrebbe voluto diventare
un biologo. Anna, amica di entrambi dai tempi dell’università, fa
la volontaria alla Croce Rossa: un duro lavoro che affronta con
determinazione, consapevole che è il prezzo che sta pagando per il
fatto di essere una donna.
Laurearsi in medicina era infatti
difficilissimo a quei tempi per una donna senza una famiglia
influente alle spalle. Qualcosa di strano accade intanto tra i
malati: molti si aggravano misteriosamente. È possibile che
qualcuno stia provocando di proposito complicazioni alle loro
ferite, perché i soldati vengano mandati a casa, anche storpi,
anche mutilati, pur di non farli tornare al campo di battaglia.
Nell’ospedale c’è dunque un sabotatore, di cui Anna è la prima a
sospettare. Ma sul fronte di guerra, proprio verso la fine del
conflitto, si diffonde una specie di infezione che colpisce più
delle armi nemiche. E presto contagia anche la popolazione
civile…
Una scuola in Florida
ha recentemente annunciato che avrebbe organizzato un campo a tema
Hunger Games, e molti, ovviamente, hanno considerato l’idea
inappropriata, vista la natura violenta degli Hunger Games nei
romanzi della Collins e nei film con protagonista Jennifer
Lawrence.
La scuola ha però riempito
immediatamente i 26 posti disponibili per il campo, anche se i
dirigenti non si sarebbero mai immaginati cosa pensavano i ragazzi
che si erano iscritti di loro volontà all’attività estiva. Uno dei
iscritti ha infatti detto: “Se devo morire, vorrei che fosse per
una freccia scagliata di un arco. Non uccidetemi con la spada,
preferirei morire con un colpo di pistola piuttosto”.
In realtà, come è facile
immaginare, l’idea di un campo estivo a tema, non includeva per
nessun motivo la violenza in generale. Infatti l’idea era quella di
un campo in cui durante tutta l’estate si sarebbe giocato ad una
lunga partita di ruba-bandiera, in cui chi perdeva la bandiera
‘moriva’ nel gioco, escludendo completamente l’idea di farsi male
reciprocamente! Dopo le dichiarazioni registrate dai ragazzi
iscritti al campo estivo, gli organizzatori si sono visti
costretti, a ragione, a modificare il tema del campo.
È disponibile da oggi al cinema
Campioni,
il film diretto da Bobby Farrelly, con Woody Harrelson e Ernie
Hudson. Distribuito da Universal Pictures.
Woody Harrelson è il protagonista
dell’esilarante e commovente storia di un ex allenatore di basket
di serie B che, dopo una serie di passi falsi, viene incaricato dal
tribunale di gestire una squadra di giocatori con disabilità
intellettive. Ben presto si rende conto che, nonostante i suoi
dubbi, questa squadra può andare più lontano di quanto abbia mai
immaginato.
In Campioninon
troverete nulla che non avete già visto in altri film di questo
genere, meglio ribadirlo immediatamente. Questo però non significa
che non ci si possa affezionare al film e ai personaggi che lo
popolano. L’idea di ambientare la vicenda a Des Moines, cittadina
dell’Iowa che rappresenta al meglio (oppure al peggio, scegliete
voi) la provincia americana dove tutto scorre tranquillo e
desolato, risulta immediatamente efficace. Champions diventa fin
dalle prime scene un lungometraggio che racconta al meglio la
quieta desolazione di mille e mille posti come questo sparsi negli
Stati Uniti, sepolti dalla neve apparentemente perenne e incapaci
di rialzarsi da uno stato economico-sociale non certo
edificante.
Dopo un accattivante first look dal
backstage, ecco Entering Red, il cortometraggio
firmato Campari, diretto da
Matteo Garrone e con protagonista la bellissima
Ana de Armas (Blade Runner
2049).
Ecco di seguito Entering
Red di CAMPARI
L’iconico aperitivo italiano è
lieto di annunciare il ritorno di Campari Red Diaries
2019 con Entering Red, un
cortometraggio enigmatico diretto da Matteo
Garrone, due volte vincitore del Grand Prix al Festival di Cannes. Il nuovo
cortometraggio sarà il perno di una più ampia campagna di
comunicazione integrata che sarà implementata nel corso del
2019.
Interpretato dall’attrice di fama
internazionale Ana de Armas (Blade Runner 2049) e
dall’attore italiano
Lorenzo Richelmy, quest’anno il cast prevede inoltre i
cameo di una crew di influencer internazionali e dei “Red Hands” di
Campari, sei dei migliori bartender del mondo: a rappresentare
l’Italia Tommaso Cecca, Bar Manager del Camparino
in Galleria. Nel cortometraggio anche la partecipazione di un altro
giovane attore italiano, Cristiano Caccamo che
accompagnerà il marchio nella comunicazione del progetto Red
Diaries 2019 in Italia.
Da sempre legato in modo
indissolubile al mondo del cinema, Campari scrive così un nuovo
affascinante capitolo del suo lungo percorso nell’ambito
dell’utilizzo del mezzo cinematografico come veicolo di
comunicazione per raccontare storie.
Da mercoledì 30 agosto a sabato 9 settembre,
Campari tingerà di Rosso il Lido di Venezia
portando le sue note di Passione e
Creatività alla 80. Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica – La Biennale di
Venezia.
Al centro delle iniziative
Campari,Main Sponsor della Mostra per il
sesto anno consecutivo, l’incontro tra i nomi affermati
del Grande Schermo e i giovani talenti emergenti, un fil
rouge che da sempre contraddistingue il brand simbolo
dell’aperitivo italiano per eccellenza.
Il palinsesto firmato Campari si
animerà di appuntamenti esclusivi che avranno come cornice due
location d’eccezione. La Campari Lounge – situata
presso la Terrazza Biennale, proprio di fronte al Palazzo del
Casinò – diventata ormai punto d’incontro fondamentale per parlare
di cinema e respirare l’atmosfera del Lido. Anche quest’anno,
coloro che varcheranno la sua soglia avranno la possibilità di
assaporare lo stile e il gusto della speciale cocktail list ideata
e servita da Camparino in Galleria, il celebre
locale meneghino fondato nel 1915 da Davide Campari.
Venerdì 1
settembre, Campari riaprirà, dopo 13 anni, le porte dello
storico Hotel des Bains per un esclusivo
party da tappeto rosso, con la volontà di celebrare un luogo
straordinario di storia che, dal 1900, è stato binomio di splendore
e avanguardia, nonché fonte di ispirazione per le più grandi opere
letterarie e cinematografiche, sia in Italia che a livello
internazionale. Simbolo della Bella Epoque, l’Hotel des Bains è un
luogo magico che ha ospitato fin dall’inizio, nelle proprie sale, i
momenti più importanti della Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica, il più antico festival di cinema al mondo.
Ma non solo. Gli appuntamenti
Campari si susseguiranno per tutta la durata della Biennale Cinema
2023 e moltissimi saranno i volti del cinema che si alterneranno
durante tutti gli 11 giorni della Mostra, con presentazioni e
incontri.
Non mancherà il premio
ufficiale Campari Passion For Film
Award che, giunto alla sesta edizione, ha l’obiettivo
di valorizzare e premiare lo straordinario contributo e la
passione che i collaboratori più stretti dei registi offrono
al compimento di ciascun film.
In qualità di Main Sponsor della
Mostra, Campari conferma il suo impegno per il Cinema, attraverso
la propria Red Passion, quell’elemento in grado di muovere
l’istinto creativo nascosto in ognuno di noi, accompagnando ospiti
e spettatori in un vero e proprio viaggio nella Passione e nella
Creatività del grande Cinema.
Da mercoledì 31 agosto a sabato 10 settembre,
la Passione e la Creatività di
Campari – simbolo dell’aperitivo italiano per
eccellenza – tornano protagoniste per il quinto anno
consecutivo alla 79. Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica – La Biennale di
Venezia. L’incontro tra i volti ormai affermati del
Grande Schermo e i giovani talenti emergenti costituirà ancora una
volta il fil rouge delle iniziative firmate dal brand
Main Sponsor della Mostra, ideate per favorire e
promuovere il dialogo.
Due i luoghi attorno al quale
ruoteranno gli esclusivi appuntamenti targati Campari. La
Campari Lounge– situata presso la Terrazza
Biennale, proprio di fronte al Palazzo del Casinò – icona di
avanguardia e continua ricerca tecnologica, frutto dell’unione tra
il genio creativo di Giò Forma e il design contemporaneo di The
Cassina Perspective, e realizzata con gres porcellanato Mirage. Tra
gli eventi ospitati al suo interno anche gli incontri con i
protagonisti di Orizzonti, il concorso internazionale di Biennale
Cinema 2022 dedicato ai film rappresentativi di nuove tendenze
estetiche ed espressive. Da quest’anno, coloro che varcheranno la
soglia della suggestiva lounge, tra i vari cocktail, avranno la
possibilità di assaporarne uno speciale ispirato alla città
di Venezia creato e servito per l’occasione da Camparino in
Galleria, lo storico bar aperto da Davide Campari in
Galleria Vittorio Emanuele II a Milano nel 1915, che oggi occupa il
27° posto nella classifica World’s 50 Best Bars
2021.
Inoltre, martedì 6 e
giovedì 8 settembre, le serate Campari prenderanno vita al
Campari Boat-In Cinema, la spettacolare
installazione posizionata all’interno della magica cornice
dell’Arsenale di Venezia. In una location completamente rinnovata,
gli ospiti potranno godere di spettacoli, performance ed esclusivi
contenuti cinematografici nel cuore della laguna, con un
maxischermo allestito sulla banchina e suggestive piattaforme
galleggianti per un’esperienza assolutamente unica. Inoltre, in
veste di presentatore ufficiale delle serate al Campari Boat-In
Cinema, per la prima volta sul palco ci sarà il conduttore
televisivo e Iena Nicolò De Devitiis.
Moltissimi saranno gli ospiti di
Campari durante tutti gli 11 giorni della Mostra, che si
cimenteranno in prestazioni e incontri nel corso delle iniziative
firmate dal brand. Tra di loro volti affermati come Rocío
Muñoz Morales – madrina della 79. Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica – La Biennale di Venezia – Stefano Accorsi, Claudio Santamaria, Benedetta Porcaroli e Giancarlo
Commare, protagonisti di una serie di appuntamenti che
animeranno il palinsesto della Campari Lounge e le serate del
Campari Boat-In Cinema. Infine, a conferma dell’impegno di Campari
verso i talenti emergenti del mondo del Cinema, sarà presente anche
l’attrice Federica Sabatini, nel ruolo di madrina
del Centro Sperimentale di Cinematografia.
Per il quinto anno consecutivo in
qualità di Main Sponsor, Campari torna protagonista di Biennale
Cinema 2022 con la propria Red Passion, quell’elemento in grado
di muovere l’istinto creativo nascosto in ognuno di noi,
accompagnando ospiti e spettatori in un vero e proprio viaggio
nella Passione e nella Creatività, insieme ai volti più importanti
del panorama cinematografico nazionale.