In un paio di interviste con il
quotidiano brasiliano Folha de São Paulo, il regista José
Padilha ha parlato del reboot di
Robocop e di come ha ottenuto il progetto
e quali temi hanno attirato maggiormente la sua attenzione.
Anche se il suo acclamato film
Tropa de Elite – Gli squadroni della
morte ha avuto un enorme successo in Brasile, il
regista José Padilha non è un artista molto
conosciuto al di fuori dal suo paese d’origine. Ma dopo aver
firmato con la MGM per dirigere il reboot del cyborg
Robocop, sembra che le cose siano
destinate a cambiare.
“Nessuno mi ha invitato – ha detto
il 46enne regista – Sono stato chiamato per una riunione alla MGM .
Volevano farmi fare un film su Ercole, ma sulla parete della stanza
c’era un poster del film Robocop del 1987
e ho detto ‘Io non voglio fare Hercules , ma voglio fare questo! [
indicando il poster ]”. In realtà , lo studio stava già
sviluppando un nuovo film su Robocop, ma
dopo il rifiuto di Darren Aronofsky come regista,
“che aveva scritto anche la sceneggiatura, il progetto era rimasto
libero”.
“La mia idea era di fare un film in
un prossimo futuro, all’incirca nel 2030. I droni, gli aerei senza
pilota, sono stati sostituiti da macchine e robot che prendono
autonomamente la decisione di sparare o lanciare bombe. Tutto il
mondo ha adottato questa tecnologia tranne che negli Stati Uniti
dove approvano una legge che vieta ad una macchina di decidere
della sorte dei cittadini. Allora un dirigente di una grande
società decide di mettere un ragazzo all’interno della macchina ed
è così che entra nel mercato nord americano”.
Abituato ad avere il pieno
controllo dei suoi film in Brasile, Padilha sentito la differenza a
lavorare nell’industria cinematografica statunitense. “Hollywood è
complicata, c’è una sorta di rituale. Tutto è intermediato dai
produttori e dagli agenti. In un grande film come questo, è normale
che il regista non abbia il pieno controllo. Ma il film tuttavia è
molto fedele alla mia visione originale”.

Il regista ha aggiunto che adottato
diversi concetti di filosofia nei suoi film, ma sa come funziona
l’industria cinematografica. “Ho questi miei costrutti mentali, ma
non potrei arrivare a una riunione a Hollywood e dire: ‘Guarda, io
voglio parlare di filosofia della mente’, ha scherzato. “Ecco, ciò
che conta è se il film funziona, se l’attore crea un empatia con il
pubblico, se la gente lascerà il cinema felice.”
“Volevo parlare dell’automazione
della guerra e delle implicazioni morali ed etiche legate ad essa.
Non si tratta solamente di guardie e ladri, proprio come i film
Tropa de Elite non erano solo questo tipo
di film. Certo, ci sono guardie e ladri nel film, ma il discorso
riguarda soprattutto la violenza urbana, i media mainstream, la
grande industria americana. Dal punto di vista drammaturgico questo
non è un film su un super-eroe americano. Robocop è un ragazzo che
è esploso e si è svegliato all’interno di un robot. Ed essendo un
robot non può avere rapporti sessuali con la moglie , non può
toccare suo figlio, la sua vita è un inferno. Essere un robot fa
schifo, nemmeno Alex Murphy voleva essere
Robocop“.
RoboCop, il film
RoboCop è
il remake del film datato
1987, Robocop – Il futuro della
legge che inaugurò il successo del franchise
legato al poliziotto metà uomo e metà macchina. Il
nuovo RoboCop,
diretto da Josè Padilha, sarà invece
interpretato da Joel Kinnaman. Il film è al
momento in post-produzione, sarà prodotto dalla Strike
Entertainment, dalla MGM e dalla Columbia Pictures ed uscirà nelle
sale il 7 Febbraio 2014 con un cast di tutto
rilievo, composto, tra gli altri, da
Joel Kinnaman,
Gary Oldman,
Abbie Cornish,
Samuel L. Jackson, Jackie Earle Haley, Jay Baruchel,
Michael Keaton.
RoboCop è
ambientato nel 2028, anno in cui la multinazionale conglomerata
OmniCorp è leader nell’industria robotica. All’estero, i droni da
essa prodotti, vengono impiegati dalle forze militari da anni, ma
sono stati vietati come tutori della legge all’interno dei confini
americani. Ora la OmniCorp vorrebbe impiegare questa controversa
tecnologia anche sul fronte interno, considerando questa
opportunità un’occasione d’oro. Quando Alex Murphy
(Joel
Kinnaman) – marito affettuoso, padre, e buon
poliziotto, facendo del suo meglio per arginare l’ondata di
criminalità e corruzione a Detroit – resta gravemente ferito,
la OmniCorp intravede un’occasione unica per creare un poliziotto
ibrido, in parte uomo ed in parte robot. La OmniCorp immagina
un futuro in cui ogni città avrà il suo RoboCop, con conseguenti
ricavi miliardari per i propri azionisti; ma alla OmniCorp stanno
dimenticando una cosa fondamentale: che c’è pur sempre un uomo
all’interno della macchina.