La Sony ha in programma
un film sul pupazzo ALF, simpatico protagonista dell’omonima serie
televisiva creata negli anni ’80 da Paul Fusco e
This is 40: il trailer del film di Judd Apatow
Ryan Reynolds nel prossimo film di Atom Egoyan
Shia LaBeouf in trattative per Nymphomaniac
Bob Hoskins si ritira dalle scene
L’attore britannico Bob Hoskins, 70 anni a ottobre, si ritira dal mondo dello spettacolo: una decisione maturata dopo che gli è stato diagnosticato il morbo di Parkinson. Ecco il comunicato dell’entourage dell’indimenticabile Detective Valiant di Chi ha incastrato Roger Rabbit?:
“Bob desidera ringraziare le tante e meravigliose persone che hanno lavorato con lui in tutti questi anni e tutti i fan che lo hanno sostenuto nel corso della sua brillante carriera. Ora si ritirerà e starà in famiglia: desidera più di ogni altra cosa che la sua privacy sia rispettata”
Nel corso della sua quarantennale carriera, cominciata nei primi anni ’70 con la serie TV Le canaglie, Hoskins si è fatto apprezzare interpretando una varia fauna di personaggi, sia principali che secondari: da Spugna (Hook – Capitan Uncino) a Papa Giovanni (Il papa buono), da Mussolini (Io e il Duce) al citato Eddie Valiant, dallo splendido George di Mona Lisa che per poco non gli valse un Oscar al nano Muir di Biancaneve e il cacciatore con cui ha chiuso la propria avventura sul set.
“Dì un po’, Eddie, hai un coniglio in tasca o sei contento di vedermi?” (Chi ha incastrato Roger Rabbit)
Ecco, ce lo ricordiamo così, sperando che sia tosto con la malattia come lo è stato con quel consumatissimo impermeabile sulle spalle.
Fonte: THR
Justice League of America: chiavi a Ben Affleck? O è una visita di cortesia?
Vicini del terzo tipo – Trailer Italiano ufficiale HD
Joss Whedon confermato per Avengers 2!
Dopo qualche tentennamento, i fan possono tirare un sospiro di sollievo: Joss Whedon ha sciolto ogni riserva e annunciato che si occuperà di scrivere e dirigere il secondo film dedicato al supergruppo, che peraltro non sarà il solo progetto legato al Marvel Universe a vederlo impegnato, dato che in vista pare esservi anche una serie tv, sulla quale al momento è mantenuto il massimo riserbo.
In un comunicato stampa riguardante la notizia si legge che Whedon ha firmato un contratto esclusivo con i Marvel Studios fino al 2015, riguardante cinema e tv; nell’ambito di tale accordo, è prevista la scrittura e regia di The Avengers 2 e lo sviluppo di una serie per la ABC, oltre al contributo creativo alla prossima fase dell’universo cinematrografico Marvel. Il secondo film degli Avengers dovrebbe uscire nell’estate 2015; nel frattempo i Marvel-fan potranno gustarsi Iron Man 3 e Thor: The Dark World nel 2013 e Captain America: The Winter Soldier e Guardians Of The Galaxy nel 2014. Per quanto concerne la serie TV, si parla di una serie poliziesca ambientata nel mondo degli Avengers. La ABC è stata recentemente data come possibile produttrice di una nuova serie dedicata ad Hulk, a firma Guillermo Del Toro e di una ispirata alla serie Alias, protagonistala ‘superdetective privata’ Jessica Jones.
Fonte: Empire
Nessun Rimorso per Christopher McQuarrie
Dopo Jack Reacher, protagonista Tom Cruise, la Paramount sembra aver deciso di tenere tra le proprie fila Christopher McQuarrie, pensando di affidargli l’adattamento di Without Remorse, romanzo firmato da Tom Clancy. Protagonista della storia, John Kelly (meglio conosciuto come Mr Clark), impegnato in una missione per la liberazione di alcuni prigionieri nel Vietnam, che assume i contorni di una vendetta personale. Il compito più arduo per McQuarrie sarà quello di rendere adatta a tutti una storia originariamente molto cruda e violenta.
La vicenda non vede trai protagonisti Jack Ryan, il principale eroe uscito dalla penna di Clancy e portato più volte sul grande schermo col volto di Harrison Ford. John Kelly d’altra parte, è stato protagonista di altri libri di Clancy ed anche lui ha già avuto delle versioni cinematografiche, interpretate da Willem Dafoe e Liev Schreiber. McQuarrie è conosciuto più come sceneggiatore che come regista: un titolo su tutti, I soliti sospetti; firmerà inoltre il prossimo Wolverine.
Fonte: Empire
Joe Carnahan al timone di Daredevil?
Ormai andiamo alla media di un nome al giorno: il progetto di un fantomatico film ‘made in Fox’ dedicato a Daredevil continua a generare rumors e voci incontrollate: solo di qualche giorno fa la notizia di un possibile coinvolgimento del regista Drew Goddard, ed ecco arrivare un nuovo nome, quello di Joe Carnahan; nel frattempo però, sia la Fox che la Marvel continuano a negare tutto.
La situazione appare peraltro alquanto ingarbugliata: la Fox detiene attualmente i diritti della versione cinematografica del personaggio, ma questi scadranno a breve, entro fine anno. Nel frattempo, la stessa Fox ha dato il via ad un altro reboot supereroistico, quello dei Fantastic Quattro, firmato da Josh Trank.
L’impressione a questo punto è che gli studios non abbandoneranno certo il ‘favoloso quartetto’ per tornare a dedicarsi a Daredevil. Dopo essersi fatto conoscere a inizio 2012 per The Grey, Carnahan attualmente vede il suo nome legato a vari progetti, tra cui Continue (un’avventura a base di loop temporali sul tipo di Source Cod), il remake del Giustiziere della Notte e il suo sogno, Killing Pablo, biopic dedicato al boss del narcotraffico colombiano Pablo Escobar. Quanto ai fumetti, Caranahan ha già espresso interesse per il genere in passato, esprimendo il proprio apprezzamento in particolare per Preacher di Garth Ennis.
Fonte: Empire
Terence Winter parla di Wolf Of Wall Street
Cominciano in questi giorni le riprese di Wolf of Wall Street, nuovo lavoro di Martin Scorsese, protagonista LeonardoDiCaprio. Terence Winter, sceneggiatore del film, offre alcuni particolari riguandanti il film, basato sulla storia vera di Jordan Belfort, e tratta dalle memorie scritte da lui stesso. Belfort era una giovane broker rampante nella Wall Street degli anni ’90: poco più che ventenne, guadagnava 50 milioni di dollari l’anno, avendo creato una sua società di brokeraggio. Una situazione che ben presto gli sfuggì di mano, portandolo a infrangere alcune importanti leggi di sicurezza, finendo per essere sbattuto in galera.
Wolf of Wall Street è dunque una paradigmatica storia di ascesa e crollo, ma garantisce che sarà molto di più del solito film del genere. Winter ha detto di aver letto il libro tutto d’un fiato, cinque o sei anni fa, e di aver trovato la storia semplicemente incredibile. Un lavoro che desciverà gli anni ’90, ma che ovviamente, parlando della corruzione del sistema finanziario, non potrà fare a meno di suscitare confronti con la realtà attuale. Prima di approdare al mondo del cinema, Terence Winter ha lavorato soprattutto per la televisione, a successi come I Soprano e Boardwalk Empire, serie coprodotta da lui proprio insieme a Martin Scorsese.
Fonte: Empire
A Good Day to Die Hard: un cameo anche per Mary Elizabeth Winstead?
Le riprese del quinto capitolo della saga di Die Hard sono attualmente in corso in Ungheria: la vicenda vedrà Bruce Willis tornare a vestire i panni dell’eroe suo malgrado John McClane, che si trova sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato. La novità è che il protagonista sarà affiancato dal figlio, interpretato da Jay Courtney.
Le sorprese però non finiscono qui, dato che a quanto pare nel film tornerà anche una terza componente della famiglia McClane: Ted Cross, altro partecipante al film, ha infatti rivelato sul suo blog che, nell’occasione si è trovato a lavorare a fianco di Mary Elizabeth Winstead. L’attrice aveva partecipato al quarto episodio della serie, nel 2007, nel ruolo della figlia di McClane, Lucy; al momento tuttavia non è ancora chiaro quale ruolo avrà la Winstead nel film: Cross ha spiegato che comunque la scena girata con lei è posta verso la fine del film. A Good Day to Die Hard vedrà la partecipazione, tra agli altri, di Sebastian Koch, Yulia Snigir, Cole Hauser. L’uscita è fissata per il 14 febbraio 2013.
Fonte: ComingSoon.Net
Jonathan Rhys Meyers in The Mortal Instruments: City of Bones
Dopo aver dato il proprio volto a Enrico VIII nella serie tv I Tudors, e aver vissuto un durissimo 2011, culminato con un ricovero in ospedale a seguito di quello che secondo alcuni è stato addirittura un tentativo di suicidio (probabilmente legato ai problemi di tossicodipendenza con cui l’attore da anni combatte), Jonathan Rhys Meyers torna finalmente sugli schermi.
L’attore irlandese avrà il ruolo di Valentine Morgenstern in City of Bones, adattamento del primo tomo della saga fantasy di The Mortal Instruments. Firmato da Cassandra Clare, il ciclo si compone di sei libri, indirizzati al target dei ‘giovani adulti’ (lo stesso, per intenderci, degli ultimi libri della saga di Harry Potter o di quella di Twilight). Protagonista della storia, ambientanta nella New York dei giorni nostri è una teenager all’apparenza come tantr, Clary Fray, che scopre di essere la discendente di una genealogia di ‘mezzi angeli’, gli Shadowhunter, impegnati in una lotta vecchia quanto il mondo contro una stirpe demoniaca. Dopo la scomparsa della madre, Clary dovrà impegnarsi in prima persona nella guerra, scoprendo una New York alternativa nascosta nelle viscere della città, popolata da demoni, licantropi e altre creature del genere. Del cast, che vedrà Lily Collins nel ruolo della protagonista, faranno parte anche Jamie Campbell Bower, Robert Sheehan, Jemima West, Kevin Durand, Robert Maillet, Lena Headey, Jared Harris, Godfrey Gao. L’uscita del film è fissata per il 23 agosto 2013.
Fonte: ComingSoon.Net
Christopher Nolan: tra pipistrelli, sogni e magia
Christopher Nolan – Ha raccontato il conflitto e il doppio, la dualità dell’essere umano e il suo attraversare il mondo imbattendosi di continuo in luci e ombre. Ha ridato vita ad un mito e permesso a personaggi nell’ombra di vedere la luce, nella sua breve filmografia ha realizzato capolavori bastanti per una vita intera e ora si appresta a presentare al mondo la sua ultima creatura.
Christopher Nolan, trai registi più acclamati ed esaltati degli ultimi dieci anni, sta cavalcando l’onda del successo e della febbricitante attesa che accompagna l’uscita al cinema (in Italia) de Il Cavaliere Oscuro il Ritorno, ultimo ed epico episodio della trilogia che ha ridato lustro a Batman, uno dei supereroi DC più iconici dell’intero universo fumettistico.
Christopher Nolan, biografia
Christopher Jonathan James Nolan è un britannico DOC, nato a Londra il 30 luglio 1970 ha da poco festeggiato il suo 42esimo compleanno mentre contava i soldini che il suo ultimo film sta raccogliendo al botteghino.
La sua carriera si divide tra la regia la sceneggiatura e la produzione, attività che porta avanti con il massimo profitto sia economico che qualitativo, riuscendo sempre a dar vita a grandi narrazioni, e trip mentali che avvolgono lo spettatore in spire strette e avvincenti: un film di Christopher Nolan non è solo difficile da seguire ma è anche bello da vedere, su un puro piano estetico. Chris si avvale quasi sempre dello stesso team di collaboratori, capitanato dalla fedele moglie Emma Thomas, produttrice dei suoi film e, qualcuno dice, anche fidata consigliera nelle scelte professionali del regista londinese; con lei ha anche aperto una casa di produzione, la Syncopy Films.
Ad accompagnarlo nella sua avventura cinematografica anche il fratello minore, Jonathan, che firma le sceneggiature dei suoi film e, proprio da un suo racconto, nacque nel 2000 Memento, film narrativamente rivoluzionario che ha fatto conoscere alle major questo contorto e caparbio regista. Prima ancora Nolan si era fatto notare per Following, film in bianco e nero a bassissimo budget con cui partecipa a diversi Festival, vincendo la Tigre D’Oro al festival di Rotterdam, e venendo proiettato addirittura al festival di Hong Kong.
ìIl 2000, abbiamo accennato, è l’anno di Memento, dramma psicologico incentrato su un uomo (Guy Pearce) che perde la memoria ogni volta che si addormenta e deve cercare di ricostruire il suo passato recente: la regia di Christopher Nolan sembra quella di un regista già navigato ed esperto del linguaggio cinematografico; quello che però veramente sorprende la critica e infiamma il pubblico è la sceneggiatura, o semplicemente il montaggio del film, che procede a ritroso dalla conclusione del racconto fino all’inizio attraversando tutta la sofferenza e l’inconsapevolezza di un’anima persa in se stessa, senza punti di riferimento e senza certezze. Già nel ’97, Emma portò all’attenzione di Aaron Ryder il manoscritto del film, e il dirigente della Newmarket Films lo giudicò “forse il più innovatore che avesse mai visto”. Il film venne così girato in 25 giorni e fruttò al giovane Christopher Nolan due prestigiose nomination come migliore sceneggiatore, ai Golden Globe e agli Oscar.
Balzato agli occhi di
Hollywood con Memento, Christopher
Nolan viene “catturato” dalla Warner Bros per dirigere
Insomnia, un remake hollywoodiano di un film
norvegese in cui il regista ha a che fare con attori del calibro di
Al Pacino,
Hilary Swank e
Robin Williams, in uno dei suoi rarissimi
ruoli da cattivo, il primo della sua carriera. Anche in questa
occasione il film riscuote successo e si conferma in questo caso la
grande capacità di Christopher Nolan di
dirigere anche gli attori; tuttavia, con il senno di poi, e
guardando tutta la filmografia nolaniana,
Insomnia si rivela essere il meno riuscito dei
suoi film, per quanto rimanga ugualmente un prodotto ben fatto e
nel quale confluiscono alcune delle ossessioni del regista.
L’anno del successo planetario è il 2005: senza bruciare le tappe, Nolan trova l’approvazione della critica con Following nel 1999, l’acclamazione popolare nel 2000 con Memento e nel 2002 con Insomnia l’attenzione delle Major americane. Così nel 2005 la Warner Bros gli offre l’incarico di dirigere un reboot di Batman, dopo le disastrose esperienze di Batman Forever e Batman & Robin. Il regista britannico non si fa ripetere l’offerta due volte e mette insieme un cast di tutto rispetto per portare avanti la sua personale idea di Batman/Bruce Wayne e della genesi dell’eroe. Christopher Nolan vuole fare tutto daccapo, abbandonando lo stile fumettistico e gotico-ironico di Burton e prendendo ancora di più le distanze da Joel Schumacher con i suoi colori sgargianti e la sua computer grafica.
Christopher Nolan entra nel mondo di Batman
Con
Batman Begins si ha l’impressione che il regista
perfetto incontri il personaggio a cui è destinato: da una parte
infatti c’è un supereroe senza super poteri, un uomo molto ricco ma
allo stesso tempo molto complesso, lacerato e spaventato;
dall’altra parte c’è un regista che ama fare tutto sul serio, senza
fronzoli, senza effetti visivi, solo con il duro lavoro, sfiorando
talvolta l’impossibile. Il film vede protagonista
Christian Bale nei panni del protagonista, accanto a
lui
Michael Caine è Alfred il maggiordomo,
Liam Neeson è il mentore e poi nemico Henri
Ducard/Ra’s Al Ghul,
Gary Oldman è Jim Gordon,
Morgan Freeman è Lucius Fox,
Katie Holmes è Rachel Dawes e
Cillian Murphy è il Dottor Crane, alias
Spaventapasseri. La storia ruota intorno a Bruce, al suo desiderio
di vendetta e alla sua esigenza di fare qualcosa per Gotham
personalmente, non solo con preziose donazioni e ingenti opere
pubbliche come fece suo padre prima di lui. L’uomo pipistrello di
Nolan è un uomo vendicativo e violento, che si muove sul filo del
rasoio in bilico tra il bene e il male e
Christian Bale è un perfetto Bruce/Batman:
integro, fisicamente preparato, affascinante nei panni di Bruce,
spietato nella tuta di Batman, cerca la sua ragione per combattere
il nemico, un nemico che prima di essere la mafia o lo
Spaventapasseri o ancora la Setta delle Ombre, è nascosto dentro di
sé. Artefice di un tale equilibrio tematico e stilistico è proprio
Nolan, magicamente capace di raccontare con lucidità ed emozionare
nel profondo, permettendo allo spettatore di guardare un film che
va al di là del cine-fumetto fino ad allora concepito, rendendo
personale un film commissionato e realizzando una vera e propria
rivoluzione nell’ambito del fumetto al cinema.
Pubblico e critica osannano il nuovo genio
cinematografico, che per tutta risposta ritorna al cinema con una
storia tutta sua, personale e complicata, ancora una volta basata
sull’intreccio della trama, del montaggio e dei piani temporali:
The Prestige. Per qualcuno è il suo film
migliore, il più completo e onesto, realizzato in perfetto stile
nolaniano tanto che nel cast ci sono due degli attori che
Christopher Nolan ama di più “usare”: il suo
Batman
Christian Bale e il grande
Michael Caine; accanto a loro
Hugh Jackman (che con
The Prestige partecipa al miglior film della
sua filmografia),
Scarlett Johansson e
Rebecca Hall, oltre ai piccoli ruoli di
Piper Perabo,
Andy Serkis e
David Bowie. Il film racconta l’eterna
rivalità tra due prestigiatori che, partendo da semplici bisticci
per rubarsi i trucchi, sfocia in una vera e propria guerra tra
menti complesse, e ancora una volta tormentate, che cercano la via
d’uscita e inseguono i propri desideri e i propri obbiettivi. Il
film riceve ancora una volta gli onori di pubblico e critica e
incassa nel primo week end di programmazione circa 14.000.000 di
dollari.
La Warner
Bros, i soldi incassati e sicuramente una esigenza
personale di portare avanti un discorso già cominciato con
Batman Begins, spingono Christopher
Nolan ad approcciarsi al sequel del film:
Il Cavaliere Oscuro.
Il secondo episodio del franchise di Batman diretto da Christopher Nolan è un vero e proprio evento, prima di tutto perché il regista utilizza per la prima volta la tecnologia IMAX, fino ad allora appannaggio esclusivo del cinema documentaristico e che lui stesso definisce una tecnologia più immersiva del 3D. In secondo luogo il film è accompagnato da una campagna pubblicitaria che triplica il numero già consistente di fan che attendono con ansia la seconda volta di Christian Bale nella tuta di Batman. Il cast del film vede confermati tutti gli attori di Begins ma perde Katie Holmes, guadagnando, nello stesso ruolo, Maggie Gyllenhaal, inoltre annovera due importanti new entry nei ruoli di Harvey Dent/Due Facce e del Joker: Aaron Eckhart e Heath Ledger . Il lavoro di Nolan si rivelerà titanico: Il Cavaliere Oscuro, oltre a rappresentare uno dei massimi incassi della storia del cinema, è un film pieno di emozione, follia, rabbia, vendetta e caos. Tutti gli attori, nelle mani del regista e indipendentemente dalla bravura del singolo, realizzano una sinfonia di ritratti che convergono in un finale epico e commovente poiché se in Begins abbiamo imparato a conoscere le ragioni dell’uomo, nel Cavaliere condividiamo con Batman le motivazioni dell’eroe.
Di spicco ovviamente rimane la performance di Heath Ledger, sia per l’indiscussa bravura dell’attore, sia per la tragica vicenda (la morte del giovane Heath) che è avvenuta a pochi mesi dalla fine delle riprese. Il film ha collezionato otto nomination agli Oscar, portandone a casa due, uno postumo al miglior attore non protagonista Ledger, e uno tecnico, per il montaggio sonoro. La critica giudica questa opera migliore della precedente definendola “il miglior film su Batman mai realizzato”; ad un livello squisitamente formale Il Cavaliere Oscuro risulta sbilanciato poiché si focalizza principalmente sulla figura del Joker del quale, ad un certo punto, l’eroe sembra essere una pedina. Niente di più realistico che rendere un eroe umano e fallibile, e Nolan, ancora una volta lo fa con classe e intelligenza, regalando al suo pubblico uno dei finali più intensi della sua filmografia: potente, commovente, evocativo. Il film vale a Christopher il Board of Governors Award, premio assegnato dall’American Society of Cinematographers ogni anno a chi “ha portato significativi contributi all’arte cinematografica”. La storia cinematografica del giustiziere vestito da pipistrello targata Nolan aspetta quindi la sua conclusione naturale, con un terzo film per chiudere quella che ormai è chiamata la trilogia del Cavaliere Oscuro, ma prima, come già era successo tra Begins e il Cavaliere, Nolan si prende il suo tempo e realizza l’ennesimo trip mentale nelle angosce e nei tormenti interiori dei suoi personaggi.
Christopher Nolan verso un sogno chiamato Inception
Inception
esce al cinema nel 2010 e per alcuni conferma la grandezza di
questo regista sopra le righe, mentre per altri ne mette
definitivamente a nudo una mente contorta e quasi malata. La
dimensione onirica, già affrontata e sperimentata in parte in
Memento e toccata in Batman
Begins, diventa qui il filo conduttore; la storia di
Inception era in nuce già prima che venisse
realizzato
Memento, e Nolan la realizza rimanendo fedele
ai suoi must: effetti visivi solo dove c’è reale
necessità, tutti effetti meccanici, regia impeccabile, storia
intricata “alla Nolan” e alcuni dei migliori attori in circolazione
tra cui l’eccellente
Leonardo DiCaprio, trai migliori della sua
generazione,
Ken Watanabe (già visto in Batman
Begins) e l’onnipresente Caine. Presenti nel cast anche
Marion Cotillard,
Joseph Gordon-Levitt e
Tom Hardy, che Nolan si porterà dietro nel suo
film successivo. Il film ottiene ottime recensioni, ma anche
qualche accusa al regista di essere troppo cerebrale; tuttavia i
fan e gli incassi danno ragione al londinese che prosegue per la
sua strada dando l’ufficiale annuncio del terzo e conclusivo
capitolo dedicato a Batman.
Il
Cavaliere Oscuro il Ritorno è uscito lo scorso 20
luglio in USA ed è atteso, anzi attesissimo, in Italia per il 29
agosto prossimo. Il film non ha entusiasmato tutti così come si era
previsto, lasciando qualcuno addirittura tiepido davanti alla
magnificenza di Gotham distrutta dall’ennesimo criminale che ha per
obbiettivo distruggere Batman.
Il questo film, come detto, Christopher Nolan si porta dietro da Inception Tom Hardy, al quale assegna l’arduo compito di sostituire Heath Ledger nel ruolo del villain principale del film, Joseph Gordon-Levitt e Marion Cotillard. Inoltre il cast vede l’importante aggiunta di Anne Hathaway nel ruolo di Selina Kyle/Catwoman che promette scintille. Christopher Nolan ha più volte dichiarato che per lui il lavoro con Batman si è concluso, dal momento che non ha intenzione (per ora) di proseguire con il franchise, tuttavia la Warner non vuole lasciar andare la sua gallina dalle uova d’oro ed ha così coinvolto nel progetto del reboot di un altro amatissimo supereroe, Superman, il buon vecchio Chris e suo fratello Jonathan Nolan. L’uomo d’acciaio (Man of Steel) è il primo film di questo nuovo reboot diretto da Zach Snyder e prodotto proprio da Nolan e, dalle prime immagini viste al Comic Con 2012 di San Diego, dove hanno mostrato un primo teaser trailer del film, possiamo affermare con sicurezza che lo zampino di Chris si sente. Notizia fresca è invece che dopo Man of Steel, Christopher Nolan produrrà, sempre per mamma Warner, un thriller scritto e diretto da Keith Gordon (regista di Dexter, la serie tv).
Lo scorso 8 luglio ha lasciato le sue impronte (mani e piedi) sul manciapiede più ambito del mondo, la Walk of Fame; con lui tutto il cast della trilogia del Cavaliere Oscuro. Come i colleghi Lynch e Allen, Nolan non registra commenti audio ai suoi film, per paura di guidare troppo lo spettatore nella visione, preferendo che questo rimanga coinvolto semplicemente dalle immagini e dal racconto, senza la sua guida ad alterarne la percezione. Il suo lavoro procede sempre in maniera parallela alla promozione del suo film, per mantenendo su trama e dettagli il riserbo più totale, caratteristica che lo accomuna ad altri registi di spessore. Trai suoi modelli registici ci sono Ridley Scott, Stanley Kubrick, Hitchcock, Welles, Leone, Lucas, Malick, Carpenter, Polanski, Mann e Spielberg, e pur dimostrando umiltà e ammirazione per i suoi colleghi ha sempre fatto di testa sua, ritagliandosi un posto di tutto rispetto (e di diritto) in mezzo ai nomi che lui stesso cita come ispirazione.
David Koepp: sceneggiatore “sbanca botteghini” e regista in cerca del vero successo
David Koepp: l’America lo ama per le sue sceneggiature, che ottengono sempre un’enorme successo di pubblico. Il suo lavoro agli script di famosi film hollywoodiani, spesso caratterizzati da azione ed effetti speciali, gli è però valso un consistente seguito in tutto il mondo. La sua collaborazione ad una pellicola è insomma una sorta di garanzia “sbanca botteghino”. In particolar modo, gli vengono spesso affidati episodi di saghe e simili, specie laddove il momento è delicato o difficile; dove c’è una svolta necessaria da imprimere alla storia, dove occorre il cosiddetto “colpo di genio”, oppure dove c’è da riprendere un discorso interrotto molti anni prima.
Per questo lo ha voluto Steven Spielberg, che gli ha affidato le avventure nel celebre parco giurassico per ben due volte (Jurassic Park e Il mondo perduto – Jurassic Park), ma anche altri successi come il ritorno di Indiana Jones nell’ultimo: Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo. Per questo, ha diretto lo Spider-Man di Sam Raimi e c’è chi fa il suo nome per un eventuale sequel di Biancaneve e il Cacciatore. A rivolgersi a lui ad Hollywood, però, sono stati anche Brian De Palma, per il quale ha firmato un cult come Carlito’s Way e Mission: Impossible, o Ron Howard, che dopo aver collaborato con lui agli esordi, lo ha chiamato a tenere le fila della trasposizione del romanzo di Dan Brown Angeli e Demoni. Già, perché una specialità del nostro personaggio sono proprio le trasposizioni cinematografiche da romanzi e racconti. Non altrettanta fortuna ha avuto finora la sua carriera di regista e su questo fronte, vedremo se saprà stupirci con Senza freni, che potremo vedere dal prossimo 7 settembre.
David Koepp, nativo del Wisconsin, classe ’63, studia recitazione e drammaturgia alla locale università e poi alla School of Theatre, Film and Television dell’Università della California. L’esordio alla sceneggiatura è una collaborazione con Martin Donovan: assieme scrivono l’ossatura di Apartment Zero (’88), un giallo poi diretto dallo stesso Donovan, con Colin Firth e Fabrizio Bentivoglio. Ma il primo vero successo di Koepp sarà la sceneggiatura della commedia satirico-grottesca La morte ti fa bella (’92), diretta da Robert Zemeckis sull’eterna giovinezza e la paura della morte, che ha per protagonisti Meryl Streep, Goldie Hawn e Bruce Willis.
Il vero ingresso ad Hollywood arriva però per Koepp l’anno seguente, quando è scelto da Steven Spielberg per Jurassic Park, trasposizione sul grande schermo di un romanzo di Michael Crichton. Koepp riesce a dosare i giusti ingredienti: fantascienza, azione, thriller e riportare rocambolescamente in vita i dinosauri ai giorni nostri, dove ovviamente c’è qualcuno pronto a sfruttarli e farne un business. Le avventure che seguono, con i grossi animali preistorici che sfuggono al controllo umano e diventano una minaccia, tengono lo spettatore amante del genere fantastico incollato alla poltrona, grazie anche alla sapiente direzione di Spielberg e alla giusta dose di effetti speciali. Il film è infatti premiato con l’Oscar proprio per gli effetti speciali visivi e sonori e per il suono. Del cast fanno parte Sam Neill, Jeff Goldblum e Laura Dern.
Dello stesso anno, un film drammatico, anche se sempre caratterizzato da azione e ritmo, vede Koepp alla sceneggiatura e inaugura la sua collaborazione con un altro grande nome di Hollywood: è Carlito’s Way di Brian De Palma. Il regista offre qui una delle sue migliori prove, tratteggiando il ritratto umanissimo di un ex malavitoso portoricano, Carlito Brigante/Al Pacino, che dopo la galera è deciso a rifarsi una vita ma verrà risucchiato dal vortice del crimine, in cui si sentirà costretto a rientrare per aiutare l’avvocato che l’ha fatto uscire di prigione, e suo migliore amico, David Kleinfeld/Sean Penn corrotto e cocainomane. Assieme all’incalzante regia di De Palma, Koepp orchestra abilmente l’andamento della storia, narrata in flash back, che corre verso l’unico finale possibile, con buona pace dello spettatore, che non può che parteggiare per il protagonista, sinceramente ravvedutosi e ora reo solo di non poter cancellare il proprio passato. Le interpretazioni di Pacino e di Sean Penn fanno il resto, come pure, per la versione italiana, il sempre impeccabile doppiaggio di Giancarlo Giannini, premiato col Nastro d’Argento.
L’anno dopo Koepp esordisce dietro la macchina da presa, ma senza molto successo. Si ributta così nella collaborazione con De Palma, all’insegna dell’azione e del genere spionistico. I due danno vita al primo episodio di quello che sarà un fecondo blockbuster d’ispirazione televisiva: Mission: Impossible (’96). Film dal ritmo adrenalinico che punta sui colpi di scena e gli effetti speciali, tutto costruito attorno al protagonista, Tom Cruise nei panni dell’agente Ethan Hunt.
Anche la seconda regia di Koepp non è eclatante: si tratta del thriller Effetto Blackout (’96), di cui cura pure la sceneggiatura. L’idea di partenza è singolare e poteva essere efficace, ma il lavoro è complessivamente debole e poco avvincente. Le cose vanno decisamente meglio l’anno seguente, quando il nostro torna a dedicarsi solo agli script: Spielberg lo vuole ancora con sé per Il mondo perduto – Jurassic Park, che pur non bissando gli esiti del primo episodio, porta comunque un consistente numero di spettatori in sala.
Seguono altre due regie per Koepp, sempre nei territori del thriller: una nel ’99 con Echi mortali e l’altra nel 2004 con Secret Window. Lo sceneggiatore e regista si avvale qui di due protagonisti di tutto rispetto: nel primo caso, Kevin Bacon e nel secondo, Johnny Depp, coadiuvato anche da John Turturro. In entrambi i casi, riesce a darci una maggiore suspense e risultati migliori della sua precedente prova, pur non riuscendo a portare del tutto lo spettatore dalla sua. Non riesce, insomma, a spezzare quella sorta di maledizione, che lo vuole sempre un po’ in difficoltà nei suoi passaggi dietro la macchina da presa.
La stella di Koepp brilla invece per la maestria con cui orchestra l’avvincente trama del thriller claustrofobico Panic Room (2002) di David Fincher, sceneggiato e anche prodotto da Koepp, nonché ben condotto a termine dal regista e da attori di grande valore come Jodie Foster e Forest Whitaker. Nello stesso 2002 il nostro mago degli script è chiamato a rinverdire i fasti della saga cinematografica dell’Uomo Ragno assieme al regista Sam Raimi con Spider-Man. L’operazione riesce e la pellicola è premiata anche stavolta da buoni incassi. In quest’anno particolarmente fortunato, Koepp lavora anche in tv, creando per la CBS la serie televisiva Hack.
Nel 2005, nuova collaborazione con Spielberg per il fantascientifico e ancora una volta avvincente La guerra dei mondi, seguita da quella di tre anni dopo che vede i due impegnati a riportare sul grande schermo le avventure del mitico Indiana Jones in Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo. Risale invece al 2009 la sua più recente collaborazione con Ron Howard, con cui aveva già lavorato a metà anni ’90. Per dare un seguito a Il Codice da Vinci (ma sarà in realtà un prequel), anche questo come il precedente, tratto da un best seller di Dan Brown, Howard si affida alla sceneggiatura di Koepp. Insieme confezionano un thriller esoterico che si muove tra la Città Eterna e il Vaticano. Tom Hanks, che interpreta ancora una volta il professore di semiologia Robert Langdon, in questa avventura è chiamato a indagare sulla scomparsa improvvisa di quattro cardinali, proprio i favoriti che potrebbero salire al soglio pontificio. Si sta infatti per eleggere il nuovo Papa. Non mancano azione e suspense, non manca neppure la minaccia della setta degli Illuminati, che sconvolge gli equilibri della Chiesa. Tema di fondo è sempre la diatriba (e qui possibile conciliazione) tra scienza e fede. La pellicola ottiene un notevole successo al botteghino, come nella migliore tradizione di Koepp.
Ma lo sceneggiatore non ha accantonato la regia, riuscendo nel 2008 ad ottenere buoni risultati con un radicale cambio di genere. Abbandonati il thriller e l’avventura, vira verso la commedia dai toni romantici con il gradevole Ghost Town. Protagonista l’introverso e asociale Dottor Pincus/Ricky Gervais, che si ritrova alle prese con i fantasmi: rischia che tutti quelli che ci sono a New York – anime che non possono riposare in pace perché hanno conti in sospeso sulla terra – continuino a tormentarlo, se non aiuterà almeno uno di loro, Frank Herlihy/Greg Kinnear ad impedire il matrimonio della sua vedova Gwen/Téa Leoni. La commedia si muove piuttosto agevolmente tra sviluppo romantico, seppure di una certa prevedibilità, e momenti ironici e genuinamente divertenti, sorretta da due buone interpretazioni. Koepp ripropone, sì, il tema dell’uomo da far ravvedere tramite l’incontro con dei fantasmi, già esplorato in letteratura, cinema e tv, ma riesce a darcene una versione senz’altro godibile.
L’ultima fatica di Koepp regista, invece, vede la luce proprio in questo 2012, ed è un ritorno al film d’azione con Senza freni. Protagonista un giovane fattorino (Joseph Gordon-Levitt) che trasporta una misteriosa busta e si troverà inseguito per le strade della Grande Mela, impegnato in corse mozzafiato in bicicletta. Il film sarà nelle sale americane dal prossimo 24 agosto e nelle nostre dal 7 settembre.
I Mercenari 2: recensione del film con Sylvester Stallone
I Mercenari 2 – L’attesa per il capitolo numero due de I mercenari stava crescendo negli ultimi mesi. Del sequel se ne era iniziato a parlare a riprese appena chiuse del primo Expendables, visto che gli assenti al primo episodio si erano dimostrati molto desiderosi di partecipare ad un possibile sequel.
Della presenza di Van Damme si era quasi certi, visto che l’attore belga era già previsto nel primo episodio e aveva dato forfait all’ultimo, mentre del ritorno di Schwarzenegger e soprattutto della presenza dell’icona tra le icone del cinema e della televisione sparatutto/picchiatutti si è fatta attendere fino all’ultimo: Chuck Norris, idolo della rete, ha dato per certa la sua presenza solo a riprese iniziate e solo dopo una verifica della non censurabilità della sceneggiatura; l’attore ha preteso infatti che le battute scurrili fossero notevolmente ridimensionate, in modo da garantire al film la “U” di Universale quindi con accesso libero a tutte le fasce di pubblico.
Anche nel film, il nostro si fa attendere ed appare, quasi nel suo ambiente ideale, un set decadente a metà tra la cittadina del Texas dell’ottocento e la New York di Gangs of New York, accompagnato dal tema che identifica l’ultimo vendicatore e con il quale Sergio Leone e Ennio Morricone accompagnavano l’ingresso in scena di Clint Eastwood nei film girati nei set ricostruiti a Castel Romano negli anni ’70 per la trilogia del dollaro.
Purtroppo solo pochi minuti e poca azione, Chuck Norris addirittura parla e fa ironia su se stesso, citando probabilmente anche qualcuna delle leggende sul suo conto. Il suo ingresso è però da manuale del cinema esplosivo e segna il cambio di rotta del film verso una modalità più autoironica che sembrava fino a quel momento essere relegata alle poche battute da coppia sposata che Statham e Stallone si scambiano.
I mercenari 2 tra action e eroi
Lo schema segue pedissequamente il film precedente: una lunga scena d’azione iniziale con molte pallottole ed esplosioni e sangue in CGI che vola in ogni dove per poi concentrarsi sull’approfondimento del personaggio di Billy the Kid, il nuovo arrivato. Liam Hemsworth, fratello di Thor, che interpreta il personaggio, è utile a sottolineare ancora una volta, il divario anagrafico e di prestazione che lo separa dagli altri mercenari.
Di sicuro I mercenari 2 non è un film patinato, nello stile di Bourne Legacy di prossima uscita o Mission Impossible, ma di sicuro a questo seguito manca un po’ la vivacità del primo episodio, alcuni personaggi, come quello di Gunnar (Dolph Lundgren) hanno lo spazio di una battuta e molto poco spazio oltre il grilletto da cui sparano a ripetizione. Ci sono momenti che invece si collocano in una posizione di puro godimento, tra queste la sequenza dedicata all’entrata in scena di Chuck Norris già citata, e lo scontro finale a mani nude tra Stallone e Van Damme.
Le aspettative sono quindi state rispettate quasi totalmente anche se in alcuni momenti sembra di essere nel mezzo di una difficile conversazione, con momenti di silenzio e stanchezza. Vale comunque sempre la pena vedere questi mostri sacri dell’action muoversi tutti insieme e nello splendore delle loro rughe. I mercenari 2 esce in sala distribuito da Universal il prossimo 17 Agosto.
Hunger Games Cathcing Fire: Meta Golding nel cast
Sacha Baron Cohen in una parodia di 007?
Lui è reduce dal successo del suo ultimo film da protagonista, Il Dittatore. L’altro sta fremendo per arrivare al cinema nell’ultima pellicola che lo vede protagonista, Skyfall. Sono l’attore inglese Sacha Baron Cohen e l’agente segreto di Sua Maestà James Bond.
Proprio a lui infatti ha pensato la Paramount, quando ha commissionato a Phil Johnston una sceneggiatura che prendesse in giro lo stereotipo dell’agente segreto, sulla scia di Austin Powers e Johnny English. Sembra una cosa già vista, questo è vero, ma c’è da scommettere che si tratterà di qualcosa di veramente originale dal momento che con Baron Cohen ci si aspetta sempre il massimo (del cattivo gusto in alcuni casi).
Il film non ha ancora un titolo ma sembra sicura la partecipazione di Cohen. Intanto Johnston ha appena ultimato la sceneggiatura di Nebraska, il prossimo film da regista di Alexander Payne.
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Lincoln: prima immagine ufficiale di Daniel Day-Lewis
Dopo la prima immagine uscita diversi mesi fa, ecco che il solito Entertainment Weekly pubblica la prima immagine ufficiale di Daniel Day-Lewis nei panni del Presidente
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Il Grande Gatsby rimandato all’estate 2013!
La Warner Bros annuncia una notizia semplicemente inattesa: Il Grande Gatsby di Baz Luhrmann è stato rimandato all’estate 2013. Era uno dei film più attesi dell’anno, tra le pellicole di punta della nuova stagione dei premi, diretta da un regista visionario e il cui trailer aveva già colpito favorevolmente: Il Grande Gatsby di Baz Luhrmann vanta già un materiale di partenza di inestimabile valore, il capolavoro di Francis Scott Fitzgerald, e le premesse della nuova trasposizione cinematografica parevano positive.
Ma oggi arriva la doccia fredda. La Warner Bros ha deciso di rimandare il film, previsto per Natale 2012, all’estate 2013.
L’annuncio ufficiale, come riporta ComingSoon.net, è avvenuto oggi da parte di Dan Fellman, Presidente della Distribuzione Nazionale, e Veronika Kwan, Presidente della Distribuzione Internazionale della Warner Bros.
Fellman ha dichiarato: “Stando a ciò che abbiamo visto finora, l’incredibile lavoro di Baz Luhrmann è all’altezza delle nostre aspettative, e va persino oltre. Dà vita al classico americano di Fitzgerald in un modo completamente immersivo, visivamente sorprendente ed eccitante. Pensiamo che gli spettatori di tutte le età lo accoglieranno con favore, ed è per noi importante che questo film unico raggiunga il più vasto pubblico possibile“.
La Kwan ha aggiunto: “Baz è noto come regista innovativo, ma per questo film ha realizzato qualcosa di davvero inaspettato, utilizzando il 3D, catturando l’emozione, l’intimità, il potere e lo spettacolo dell’epoca. Le reazioni alle prime anteprime sono state fenomenali, e pensiamo che Il Grande Gatsby sarà il perfetto film per l’estate in tutto il mondo“.
Che a contribuire a questa decisione ci sia forse Django Unchained di Quentin Tarantino, in cui recita DiCaprio? Non è dato saperlo. Non resta altro che aspettare. Parecchio.
Il Grande Gatsby, il film
Il Grande Gatsby è diretto da Baz Luhrmann e vede nel cast Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire e Carey Mulligan e che vedremo in apertura al Festival di Cannes 2013.
Il Grande Gatsby uscirà il prossimo 16 maggio al cinema. Tutte le info sul film le trovate nella nostra scheda: Il Grande Gatsby. Il sito ufficiale del film qui.
Il film racconta la storia di un aspirante scrittore, Nick Carraway che lasciato il Midwest Americano, arriva a New York nella primavera del 1922, un’epoca in cui regna la dubbia moralità, la musica jazz e la delinquenza. In cerca del suo personale Sogno Americano, Nick si ritrova vicino di casa di un misterioso milionario a cui piace organizzare feste, Jay Gatsby, ed a sua cugina Daisy che vive sulla sponda opposta della baia con il suo amorevole nonché nobile marito, Tom Buchanan. E’ allora che Nick viene catapultato nell’accattivante mondo dei super-ricchi, le loro illusioni, amori ed inganni. Nick è quindi testimone, dentro e fuori del suo mondo, di racconti di amori impossibili, sogni incorruttibili e tragedie ad alto tasso di drammaticità.
Box Office USA del 6 Agosto 2012
Dark knight rises
mantiene la prima posizione per la terza settimana consecutiva tra
i film più visti nella settimana negli Stati Uniti. Il film di
Christopher Nolan incassa altri 34 milioni di dollari portando il
suo totale a 355 milioni. In seconda posizione troviamo invece
la nuova uscita, il remake di Total recall in cui
Colin Farrell raccoglie l’eredità e le vesti del personaggio che fu
di Arnold Schwarzenegger un paio di decenni fa, il regista del
remake è Len Wiseman, che ha alle sue spalle l’intera saga di
Underworld, il film incassa 26 milioni di
dollari. Il terzo posto è decretato dai bambini, visto che vi
troviamo il terzo episodio della schiappa, in Diary of a
wimpy kid: dog days, che incassa quasi 15 milioni di
dollari, nel terzo episodio Greg dovrà inventarsi qualche cosa di
interessante per salvare la sua estate di vacanza. In quarta
posizione troviamo un altro film per ragazzi e
non: Ice Age: Continental drift che con gli 8
milioni di dollari di questa settimana raggiunge quota 132. A
metà classifica si ferma The watch, con Ben
Stiller e Vince Vaughn in cui un gruppo di padri annoiati si trova
a loro malgrado a difendere la Terra da un’invasione
aliena. In sesta posizione scende Ted, che
dopo 6 settimane di classifica ha incassato un totale di 203
milioni di dollari. Il settimo posto è occupato da un altro
episodio di una saga prolifica come quella di Step
Up, che ha come protagonisti dei ragazzi che vogliono
arrivare al successo usando i loro piedi, questo episodio,
ambientato a Miami, incassa 23 milioni di dollari dopo
due settimane di classifica, mentre la discesa di The
amazing spiderman si fa inesorabile e lo troviamo solo
all’ottavo posto anche se con un incasso totale di 251 milioni di
dollari. Il film non è stato molto amato dalla critica, e ne hanno
risentito probabilmente anche gli incassi. La nona posizione è
occupata da The brave, ultima fatica di casa
Pixar, in cui una ragazza sfida le convenzioni del suo periodo e
lancia un antesignano messaggio femminista e indipendente. A quasi
due mesi dall’uscita in sala, il film ha incassato 231 milioni di
dollari. Chiude la classifica il film che ha fatto scalpore nelle
ultime settimane: Magic Mike di Steven
Soderbergh, con protagonisti Matthew
McConaughey e Channing Tatum che dopo essere stato nella squadra
speciale di 21 Jump street ora si mostra come
spogliarellista in via di cambiamento. Il film incassa 1
milione di dollari questa settimana portando il suo totale a 111
milioni di dollari.
La prossima settimana si aspettano le uscite di: The Bourne Legacy atteso sia perchè finalmente lo sceneggiatore della trilogia con Matt Damon si è deciso a prendere le redini della regia, sia per vedere se il sempre gradito Jeremy Renner saprà ben sostituire l’agente Bourne a cui eravamo abituati, l’ultima fatica di Spike Lee che ambienta il suo film in un’altra zona difficile dell’area di New York, Red Hook in cui un ragazzo deve avere a che fare con uno zio un po’ troppo fondamentalista. Questa la trama di Red Hook Summer.
Anna Karenina: nuove immagini e i sontuosi costumi
A un mese dalla release britannica, continuano le novità su Anna Karenina di Joe Wright: ecco sette nuove immagini dal film di Joe Wright e alcuni dettagli sui costumi.
Mentre in Italia dobbiamo aspettare ancora molto, giacché l’uscita del film è stata rimandata a febbraio 2013, il resto del mondo vedrà la trasposizione cinematografica di Anna Karenina diretta da Joe Wright in autunno.
Il film in costume sarà inoltre presentato il mese prossimo al Toronto Film Festival. Continuano così ad apparire online nuove immagini, come quelle che vi presentiamo oggi grazie al Daily Mail: sono state pubblicate foto promozionali direttamente dal film e altre tratte dal dietro le quinte che mostrano Keira Knightley (Anna Karenina), il Conte Vronskij (Aaron Johnson) e il regista Joe Wright.
Nel frattempo, apprendiamo anche
qualche dettaglio sui sontuosi costumi elaborati da Jacqueline
Durran, fida collaboratrice di Wright già in Orgoglio e
Pregiudizio, Espiazione e Il Solista.
Gli abiti indossati da Jude Law nei panni di Alexei Karenin, il
marito di Anna, sono ispirati a quelli dello Zar Alessandro II. I
costumi di Anna sono invece ispirati a Dior e Balenciaga: Keira
Knightley avrà un totale di 16 cambi d’abito e per realizzare
ciascuno di questi sono state necessarie ben quaranta ore di
lavorazione.
Di seguito vi proponiamo le nuove immagini: