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Box Office ITA al 17/01/2011

Che bella giornata si conferma ovviamente al primo posto, stracciando altri record. Buon esordio per Vi presento i nostri in seconda posizione, mentre Hereafter scende al terzo posto. Discreti risultati per le altre new entry.

Che bella giornata si mantiene saldamente al primo posto del botteghino italiano, raccogliendo altri 7,9 milioni nel suo secondo fine settimana: in soli 12 giorni la commedia campione di incassi con Checco Zalone arriva al totale di 31,4 milioni di euro, polverizzando i 29 milioni raggiunti a fine corsa da un’altra pellicola italiana di successo di questa stagione, ovvero Benvenuti al Sud. Il film registra così il secondo migliore weekend di sempre, dietro gli 8,7 milioni di Avatar.
Considerando i dati cinetel, Che bella giornata supera quindi i 31,2 milioni ottenuti tredici anni fa da La vita è bella. Tuttavia, a differenza di quanto hanno affermato in massa i media italiani, la quota da superare per piazzarsi al primo posto della classifica dei migliori incassi di sempre per un film italiano è di 47 milioni di euro: è questo, infatti, il totale incassato dal film premio Oscar di Roberto Benigni, secondo i dati completi Siae.
C’è poco da dubitare: Zalone dovrebbe riuscire nell’impresa…

Vi presento i nostri debutta al secondo posto con 2,2 milioni, un dato piuttosto positivo per il capitolo conclusivo della trilogia sulla famiglia Focker.
Hereafter scende in terza posizione, raccogliendo 1,4 milioni e giungendo a 5,4 milioni complessivi: un risultato decisamente buono per il film di Clint Eastwood.

Seguono tre new entry. La pellicola catastrofica Skyline conquista il quarto posto con 862.000 euro. La versione di Barney, con Paul Giamatti fresco di Golden Globe, raccoglie poco meno, ovvero 849.000 euro, mentre L’Orso Yoghi ottiene 732.000 euro.

Tron Legacy scende al settimo posto con 377.000 euro, che gli consentono di giungere a 5,7 milioni totali. Segue La banda dei Babbi Natale, in ovvio calo dopo cinque settimane, che arriva a 21,2 milioni con altri 356.000 euro.

The Tourist regge ancora nella top10, scendendo al nono posto con altri 213.000 euro che gli consentono di superare gli 11 milioni complessivi: indubbiamente un ottimo risultato per il film rivelatosi un flop ai botteghini internazionali.
Chiude la top10 Le cronache di Narnia: Il viaggio del veliero, arrivato a 10 milioni totali con altri 182.000 euro.

Da segnalare infine il diciottesimo posto di Kill me, please: la pellicola che ha ottenuto il Marc’Aurelio come Miglior Film all’ultimo Festival di Roma raccoglie 42.000 euro nelle 21 sale in cui ha debuttato.

Ecco i vincitori dei Golden Globes 2011

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Consegnati, durante la consueta cerimonia a Los Angeles, i Golden Globes 2011, i premi che la stampa estera accreditata a Hollywood (HFPA) consegna ogni anno alle migliori produzioni di cinema e TV.

Qui trovate il nostro commento, ma intanto ecco la lista completa dei vincitori:

Miglior Film Drammatico:

The Social Network

Miglior Film Musical o Commedia:

The Kids Are All Right

Miglior Attore in un Film Drammatico:

Colin Firth per The King’s Speech

Miglior Attrice in un Film Drammatico:

Natalie Portman per Black Swan

Miglior Attore in un Musical o Commedia:

Paul Giamatti per Barney’s version

Miglior Attrice in un Musical o Commedia:

Annette Bening per The Kids Are All Right

Miglior Attore non Protagonista in un Film Drammatico, Musical o Commedia:

Christian Bale per The Fighter

Miglior Attrice non Protagonista in un Film Drammatico, Musical o Commedia:

Melissa Leo per The Fighter

Miglior Regia:

David Fincher per The Social Network

Miglior Sceneggiatura:

The Social Network (Aaron Sorkin)

Miglior Canzone Originale:

Burlesque – You Haven’t Seen The Last of Me

Miglior Colonna Sonora:

The Social Network (Trent Reznor, Atticus Ross)

Miglior Film d’Animazione:

Toy story 3 – La grande fuga

Miglior Film in Lingua Straniera:

Hævnen

Migliore Serie TV di Genere Drammatico:

Boardwalk Empire

Migliore Serie TV di Genere Musicale o Commedia:

Glee

Migliore Mini Serie TV o TV Movie:

Carlos

Miglior Attore in una Mini Serie TV o TV Movie:

Al Pacino per You Don’t Know Jack

Miglior Attrice in una Mini Serie TV o TV Movie:

Claire Danes per Temple Grandin – Una donna straordinaria

Miglior Attore in una Serie TV di Genere Musicale o Commedia:

Jim Parsons per The Big Bang Theory

Miglior Attrice in una Serie TV di Genere Musicale o Commedia:

Laura Linney per The Big C

Miglior Attore in una Serie TV di Genere Drammatico:

Steve Buscemi per Boardwalk Empire

Miglior Attrice in una Serie TV di Genere Drammatico:

Katey Sagal per Sons of Anarchy

Miglior Attore non Protagonista in una Serie TV, Mini Serie TV o TV Movie:

Chris Colfer per Glee

Miglior Attrice non Protagonista in una Serie TV, Mini Serie TV o TV Movie:

Jane Lynch per Glee

Arriva la parodia porno dei Simpson

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Arriva la parodia porno dei Simpson

Il cartone animato più longevo nella storia della Tv – essendo trasmesso ininterrottamente da oltre vent’anni – diventa una porno-parodia. Sto parlando dei Simpson, trasposti in un film porno dal titolo “The Simpsons XXX Parody.

Il film è prodotto da Full Spread Entertainment & LFP Video, e interpretato da noti attori di film per adulti come Briana Blair, Evan Stone e Andy San Dimas. I personaggi sono quindi in carne e ossa, tutti dipinti di giallo e con le parrucche colorate per assomigliare il più possibile ai personaggi originali.

La versione porno inizia con Marge e Homer, papà e mamma Simpson, intenti a fare un filmino con la telecamera; nel dvd in cui appare subito la scritta di presentazione, “Il sesso non è mai stato così giallo”, si ritrovano anche altri storici personaggi come Flanders, Boe, McBain e Barney.

Capitan America: The First Avenger seconda foto!

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Capitan America: The First Avenger seconda foto!

Ecco in arrivo la seconda immagine di Capitan America in corsa, tratta da una scena del film.

Il Los Angeles Times a pubblicato la seconda immagine inedita di Captain America: The First Avenger. Nella foto  Chris Evans nel costume di Capitan America in azione:

Fonte: Los Angeles Time

Le montagne della follia: Del Toro e Cruise?

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Ormai è quasi certo che il prossimo film di Gulliermo Del toro sara l’adattamento cinematografico in 3D de Le Montagne della Follia di H.P. Lovecraft prodotto da James Cameron. Ora iniziano a farsi insistenti le voci su un presunto casting iniziato. A quanto pare uno dei primi nomi ad essere accostato al film è quello di Tom Cruise nei panni di uno dei protagonisti della storia.

Deadline ha confermato che Tom Cruise è legato al progetto di Del Toro. Intano ulteriori conferme arrivano proprio dall’agente dell’attore che rilasciando un intervista ha precisato: Cruise non è sotto contratto, tuttavia ci sono buone possibilità che accetti la parte. Se non sarà lui, sarà probabilmente James McAvoy, il quale ha ricevuto un’offerta ma non ha ancora accettato. Entrambi gli attori hanno una scaletta fitta di impegni, e nel caso accettassero di partecipare al film probabilmente le riprese verranno organizzate anche base alle loro esigenze.

Per quanto riguarda il cast sarebbero già stati contattati anche Ron Perlman (attore feticcio di Del Toro) e Hugh Jackman, mentre voci su Liam Neeson sono state smentite.

Emmanuel Lubezki parla di Tree of Life

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Emmanuel Lubezki parla di Tree of Life

Emmanuel Lubezki ha lavorato in moltissimi film diversi come Burn After Reading, The New World, Sleepy Hollow e I figli degli uomini. Che cosa, secondo il veterano direttore della fotografia, ha fatto del set di Tree of Life un’esperienza così unica?

 “Appena credi di aver capito la formula di ripresa, ti rendi conto che non esiste nessuna formula! Non ho mai lavorato in questo modo su nessun set.”

Le riprese di questo film hanno interessato soggetti di diversa natura oltre agli uomini, mostrando la grande potenza di fenomeni cosmici (con la supervisione della NASA) e la forza bruta della natura, spesso al posto di quella di un attore. Lubezki descrive il processo in questo modo:

La fotografia in questo film non viene utilizzata per illustrare il dialogo o una performance. E’ usata per catturare le emozioni in modo che il film risulti molto esperienziale. Ha lo scopo di innescare molti di ricordi, come un profumo o una sensazione. “

Il regista Terrence Malick (La sottile linea rossa) è ben noto per l’inserimento di ambienti naturali nei suoi film. E anche nel trailer di Tree of Life si possono ammirare tanti scorci naturali da far apparire il mondo naturale più espressivo degli attori stessi. Ed è compito Emmanuel adattare lo stile unico Malick alla ripresa. In un’intervista con 24 Frames del Los Angeles Times, il direttore della fotografia ha commentato la sua opera:

Gli attori eseguono il dialogo, ma Terry (Malick) non è interessato al dialogo. Così mentre loro parlano noi riprendiamo un iflesso o il vento o la cornice della finestra, e poi finalmente  andiamo su di loro quando hanno finito il dialogo “.

Mentre il trailer ci suggerisce che il direttore della fotografia e il regista abbiano trovato il loro modo di collaborare, forti anche della precedene esperienza con The New  World, ci si chiede in che modo star come Brad Pitt e Sean Penn abbiano reagito a tutto questo anticonformismo.

Penso che (gli attori) abbiano pensato che fossimo pazzi. Sean (Penn) è un regista, e sono sicuro che si chiedeva qualcosa del tipo ‘voglio imparare un metodo del genere’. Per Brad penso che che ci sia voluto un po’ di tempoper entrare nello spirito giusto “.

Tree of Life uscirà nei cinema il 27 maggio 2011, nel cast anche Joanna Going, Fiona Shaw, Tom Townsend e Jessica Chastain. Per vedere il trailer del film clikka qui.

Fonte: collider.com

Ecco Neville Paciock durante la Battaglia di Hogwarts!

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L’attesa sembra essersi parzialmente placata, invece i fan più accaniti, come chi scrive, aspettano ancora una data precisa: 13 luglio! La data dell’uscita la cinema di Harry Potter e i Doni della Morte Parte II.

Dopo la pioggia di locandina, foto, clip e trailer che ha preceduto l’uscita della Parte I, adesso cominciano a trapelare notizie e fotografie relative alla Parte II; ecco infatti una foto diffusasi su Facebook che ritrae Neville Paciock (Matt Lewis) durante la battaglia di Hogwarts.

Sulla sfondo si può vedere la sagoma sfocata di Bellatrix Lastrange (Helena Bonham Carter). Tuttavia gli evidenti errori presenti nelle scritte sulla foto (watermarks) fanno pensare ad una dubbia provenienza della suddetta. Restando in attesa di una foto migliore, ricordiamo che Harry Potter e i Doni della Morte Parte II concluderà, si spera alla grande, la Saga cinematografica di Harry, cominciata nel 2001 con La Pietra Filosofale.

Fonte foto: Badtaste.it

Scream 4: full trailer!

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Scream 4: full trailer!

Finalmente online il full trailer di Scream 4, sequel della fortunata serie “da paura di Wes Craven. Nel cast ritorna Neve Campbell, con Courtney Cox e David Arquette…

Ecco il trailer

A completare il cast, oltre ai già citati anche Emma Roberts, Hayden Panettiere, Marielle Jaffe, Rory Culkin, Nico Tortorella, Erik Knudsen, Marley Shelton, Anthony Anderson, Adam Brody, Alison Brie, Mary McDonnell, Anna Paquin, Kristen Bell e Brittany Roberts. Scream 4 uscirà il 15 aprile 2011 negli USA.

Ecco Neville Paciock durante la Battaglia di Hogwarts!

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L’attesa sembra essersi parzialmente placata, invece i fan più accaniti, come chi scrive, aspettano ancora una data precisa: 13 luglio! La data dell’uscita la cinema di Harry Potter e i Doni della Morte Parte II.

Dopo la pioggia di locandina, foto, clip e trailer che ha preceduto l’uscita della Parte I, adesso cominciano a trapelare notizie e fotografie relative alla Parte II; ecco infatti una foto diffusasi su Facebook che ritrae Neville Paciock (Matt Lewis) durante la battaglia di Hogwarts.

Sulla sfondo si può vedere la sagoma sfocata di Bellatrix Lastrange (Helena Bonham Carter). Tuttavia gli evidenti errori presenti nelle scritte sulla foto (watermarks) fanno pensare ad una dubbia provenienza della suddetta. Restando in attesa di una foto migliore, ricordiamo che Harry Potter e i Doni della Morte Parte II concluderà, si spera alla grande, la Saga cinematografica di Harry, cominciata nel 2001 con La Pietra Filosofale.

V per Vendetta, il film distopico con Natalie Portman

V per Vendetta, il film distopico con Natalie Portman

V per Vendetta è un film del 2006 diretto da James McTeigue e scritto dai Fratelli Wachowski, ora noti come Lilly e Lana Wachowski. Nel cast del film Natalie Portman, Hugo Weaving, Stephen Rea, Rupert Graves, Stephen Fry, Sinéad Cusack e John Hurt. 

“Non si sfugge al Giudizio!”

La mia idea per questa recensione è la seguente: indurre alla riflessione. E non è un caso che io abbia cominciato esponendovi un’idea, poiché V per Vendetta vuole celebrare innanzitutto il potere delle idee, come rivelato nel prologo. Mi accingo pertanto a presentarvi un’opera cinematografica che, in virtù delle sue analogie con la nostra attualità, continuerà a far discutere ancora per molto.

V per Vendetta è tratto dalla graphic novel di Alan Moore illustrata da David Lloyd, pubblicata per la prima volta nel 1988. Tra i numerosi fan del fumetto troviamo i fratelli Andy e Larry Wachowski che, dopo aver scritto la sceneggiatura del film anni fa, sono riusciti a mettere in atto il progetto, diretto da James McTeigue: prima esperienza per lui alla regia.

V per Vendetta

L’intreccio appare piuttosto diverso rispetto all’originale, motivo per cui Alan Moore ha preferito dissociarsi dal progetto: in realtà, nonostante vari cambiamenti – tra i quali le coordinate temporali, per ovvie esigenze – la sceneggiatura risulta efficace e convincente.

V per Vendetta è ambientato a Londra in un futuro a noi prossimo – la vicenda si svolge intorno al 2030 – in cui il Regno Unito è divenuto uno stato totalitario governato da un regime di matrice nazi-fascista. Il leader del governo è l’Alto Cancelliere Adam Sutler (Susan, nell’originale), il cui nome – e non solo quello – richiama la figura di Adolf Hitler.

Si tratta di un’epoca di grande oppressione in cui gli Stati Uniti non esistono più per cui, appropriandosi dello scenario politico, “l’Inghilterra domina”: questo è il motto del regime. Quest’ultimo esercita una forte discriminazione che si manifesta nella xenofobia, nel razzismo, nell’odio nei confronti del ‘diverso’ inteso anche in termini di ideologia: tra i principali nemici del governo, tra l’altro, vi sono i musulmani.

V per VendettaSu questo sfondo cupo e opprimente si staglia un individuo attivista e carismatico che, sentendosi tradito da Madame Giustizia, si rifugia tra le braccia dell’Anarchia: il suo nome è V. Il suo volto è celato dietro una maschera di Guy Fawkes, il cittadino britannico che il 5 novembre 1605 tentò di far esplodere il Parlamento inglese in nome di un’idea. Volendo imprimere questa data nella memoria di tutti, V ci insegna la filastrocca del “Ricorda per sempre il 5 Novembre”.

Nel momento in cui V esce dall’ombra, o meglio, dalla Galleria della Ombre, come chiama la sua casa, egli si imbatte in una giovane donna che viene aggredita dai Castigatori, o uomini del Dito, la polizia speciale. V salva la ragazza, Evey Hammond che, da quel momento, si schiererà dalla sua parte in nome della libertà.

V è infatti un eroe anticonformista che si impegna in una lotta politica, contro il regime totalitario, e personale, contro coloro che hanno devastato la sua vita. Egli intende vendicarsi a causa degli eventi che hanno caratterizzato il suo oscuro passato: prima di tutto, prima di essere un Violento, egli è una Vittima. E porta avanti una lotta senza esclusione di colpi, agendo da terrorista.

In apertura, egli pone fine all’opprimente silenzio del suo Paese facendo esplodere l’Old Bailey in un ‘concerto’, come da lui definito, reso festoso da musica e fuochi d’artificio. Ma V non teme nulla e ha ben altro in mente: Guy Fawkes aveva infatti intenzione di far saltare in aria il Parlamento perché, afferma V, “l’edificio è un simbolo, come lo è l’atto di distruggerlo”. E sono gli uomini a conferire potere ai simboli.

Oggi viviamo l’era post-11 settembre e un simile discorso può apparire sfrontato. Ma ciò che è da considerare e valutare è il contenuto, non la forma. La domanda più scottante è: può un terrorista essere un eroe? Del resto questo film fa maturare un’inquietante considerazione circa l’identità del colpevole: è V il nemico, il terrorista, che uccide, che assale, che distrugge? O è il governo, che ha asservito la scienza, la religione, i media, la giustizia, che opera un massacro e viola l’identità dell’uomo?

Nel corso della vicenda saranno fatte importanti rivelazioni, e l’uomo imparerà che non sono i popoli a dover temere i propri governi, bensì sono i governi che dovrebbero aver paura dei popoli. L’unità non si ottiene attraverso la forza, bensì nella condivisione di un medesimo ideale. Per questo non ha alcuna importanza il volto di colui che si cela dietro la maschera perché, come dice V, “dietro la maschera non c’è solo carne: dietro la maschera c’è un’idea”. A seguire l’idea e a precedere l’azione ci sono le parole: con le parole V riesce ad entrare nel cuore della gente e nel cuore di Evey.

Ma, parlando di un film, non bisogna dimenticare che l’aspetto più importante nella caratterizzazione di un personaggio è l’interpretazione. E interpretare un personaggio del calibro di V risulta un’impresa. Ebbene, Hugo Weaving ci ha regalato una performance straordinaria: “Interpretare un personaggio con una maschera”, ha dichiarato, “è per un attore una specie di esercizio tecnico, ma a poco a poco la cosa si è fatta interessante”. Come spiega l’attore, oltre alle varie difficoltà tecniche che si riscontrano nel recitare con una maschera, è necessario dare vita alla maschera: questo avviene mediante le parole, il tono della voce, i gesti, anche i movimenti più insignificanti. Ed egli è riuscito magistralmente nell’impresa, offrendoci un personaggio eccentrico e carismatico, dotato di una certa teatralità. Il culmine è nel punto di vista dello spettatore giacché, a seconda delle scene e con la progressiva familiarità che instauriamo col personaggio, sembra che la maschera assuma paradossalmente espressioni diverse.

Lodevoli anche le interpretazioni del resto del cast, a partire da un’eccellente Natalie Portman che si rivela la migliore interprete che si potesse ingaggiare per il ruolo di Evey Hammond. L’attrice ha inoltre dimostrato un certo coraggio: per esigenze di copione, in una scena del film, la Portman si è sottoposta alla completa rasatura dei capelli, che prelude alla trasformazione interiore del personaggio. Da sottolineare che l’attrice, in uno dei ruoli migliori della sua carriera, è in grado di eccellere nelle scene più emotive e ricche di pathos.

V per Vendetta risulta impeccabile anche tecnicamente: dalle bellissime musiche di Dario Marianelli agli effetti speciali, superbi nella sequenza finale; la fotografia, che riproduce le cupe atmosfere del regime; la scenografia, esuberante soprattutto nella rappresentazione della Galleria delle Ombre. Una nota di approvazione anche per il doppiaggio, in particolare per il personaggio di V – la voce italiana è di Gabriele Lavia – ma il film in lingua originale è nettamente superiore. Infatti la versione originale rende al meglio le citazioni, da Shakespeare (Macbeth e La Dodicesima Notte) al Conte di Montecristo. E, a proposito di citazioni, è facile cogliere le affinità di V per Vendetta con un’altra grande opera: 1984 di George Orwell, tra le fonti di ispirazione del fumetto.

È dunque un film politico? Un monito, una visione del futuro? Ebbene, come afferma Natalie Portman, “tutto dipende da chi sei tu, dal contesto dal quale provieni e soprattutto da ciò in cui credi”.

Di certo si tratta di un film che induce alla riflessione sull’importanza delle parole, dell’espressione, della libertà di pensiero. V per Vendetta intrattiene con interesse il pubblico – che può inoltre dilettarsi nell’enumerare i vari riferimenti alla ‘V’ e al ‘5’ –, commuove e fa pensare. Non è semplicemente “V per Vendetta“, ma V per Vox Populi. Valori. Virtù. Volontà. Vittoria. E soprattutto… Verità.

Michel Gondry e l’animazione

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A breve debutterà nei cinema il suo  The Green Hornet . Ma nonostante ciò Michel Gondry infatti, ha aggiunto un nuovo progetto ai tanti già resi noti nel passato. E anche questo davvero originale.

Si tratta infatti di un documentario dedicato ad uno dei più noti ed importanti intellettuali dei giorni nostri, Noam Chomsky: linguista, filosofo, teorico della comunicazione, punto di riferimento dei movimenti di mezzo mondo, definito dal quotidiano britannico The Guardian “tra le dieci fonti più citate nella storia della cultura”. Fattore questo di grande interesse, ma csa ancora più intrigante è che  nelle intenzioni del regista, il documentario sarà realizzato in animazione.

Ho già intervistato Chomsky molte volte,” ha raccontato Gondry, “e l’ho registrato sempre, e ripreso pochissimo. Farò tutto in animazione, con una Bolex 16mm e realizzerò io tutti i disegni. Lo faccio tutte le sere quando torno in casa. Sarà emozionante, ed è complesso perché parliamo molto di linguistica, Chomsky ha delle idee molto personali e convincenti su come il linguaggio sia nato come una mutazione genetica invece che come un lento processo evolutivo, ed io illustrerò il tutto.”

Interrogato sui tempi, Gondry ha risposto a modo suo: “Spero di finirlo prima di morire. O che muoia lui. O che muoia il mondo. Quindi direi entro due anni: al massimo.

Fonte:comingsoon

Vallanzasca – Gli angeli del male: recensione

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Vallanzasca – Gli angeli del male: recensione

Vallanzasca – Gli angeli del male racconta un uomo con il lato oscuro un po’ pronunciato. Renato Vallanzasca è un rapinatore di banche. Lui e la sua banda operano perlopiù a Milano e nell’hinterland, irrompono negli edifici e con fare da film americano, depredano gli istituti di credito. Vallanzasca dice di essere nato ladro, come si nasce biondi o a Roma o Milano e che quindi non ci può fare niente, è la sua natura.

Passa quindi dalla rapina ai rapimenti, entra ed esce dalla galera, alla fine viene arrestato a Roma. Renato è  ha una buona parlantina e davanti ai giornalisti e alle telecamere che stanno riprendendo l’evento dà esempio della sua battuta pronta. E’ anche belloccio, il che gli vale diverse copertine sulle riviste e l’appellativo di “Bel Renè”. In carcere riceve moltissime lettere di ammiratrici, una la sposa, addirittura. Quindi evade per l’ultima volta, e ne approfitta  per andare a Radio Popolare a concedere un’intervista, poi sulla strada per forse ricominciare la propria vita in qualche altro modo, si addormenta, viene raggiunto dalla polizia che lo arresta definitivamente. Vallanzasca è tutt’ora in carcere, dallo scorso Marzo può uscire per lavorare.

Vallanzasca – Gli angeli del male, il film

Michele Placido affronta ancora una volta il decennio più attivo, controverso e vivace della storia italiana: gli anni settanta. Questa volta affronta la biografia di Renato Vallanzasca, scritta a quattro mani con il giornalista di Repubblica Carlo Bonini “I fiori del male”. A differenza di “Romanzo criminale” e “Il grande sogno”, questa storia non è collettiva, ma riguarda un solo uomo, Renato, interpretato da Kim Rossi Stuart, questa volta alle prese con il dialetto milanese, e l’incoscienza apparente con cui attraversa la sua vita. Non esiste una banda a cui portare rispetto e fedeltà, non esiste un gruppo politico di cui rispettare le regole.

Il bel Renè è il re dell’improvvisazione, fa quello che gli viene in mente. Il regista non sembra prendere una posizione giudicante nei suoi confronti, il personaggio Vallanzasca è già controverso di suo, appare come un immaturo effettivamente condannato da un destino già segnato a fare il criminale, anche se senza troppi rimorsi. Il personaggio non si riesce a ben delineare, è un uomo immaturo con la battuta pronta che non si rende conto della gravità delle cose che sta facendo o un lucido criminale che intesse in prigione relazioni e redige trattati di amicizia usando come sigillo il matrimonio con una delle tante ammiratrici? Sono del suo carattere che rimangono un po’ sospesi.

A differenza della storia delle Brigate Rosse e della Banda della Magliana, qui non c’è una parabola. Sia perché Vallanzasca è ancora vivo, ma anche perché effettivamente, non si avverte mai un sentimento di sconfitta o di naturale fine, si tratta semplicemente di un gioco di guardia e ladri in cui alternativamente vince uno o l’altro personaggio. Quello che viene fuori dal film è comunque un ritratto interessante della nostra nazione in quegli anni, con alcune anticipazioni di ciò che sarà. Le copertine dei giornali, le interviste alla radio, la creazione del personaggio Vallanzasca avviene tramite i media che da lì a poco avranno un ruolo principale nella costruzione dell’opinione pubblica. La volontà di rimanere fuori, Placido la sottolinea anche con i piani fissi accentuati che sono presenti in buona parte del film, in cui ha un ruolo importante anche il suono, più  volte usato come connessione tra una sequenza e l’altra e anche in termini evocativi.

La fotografia di Vallanzasca – Gli angeli del male è calda e con molto chiaroscuro, nei momenti drammatici, ossia gli scontri in cui perdono la vita i membri della banda della Comasina di Vallanzasca o i poliziotti, sono invece desaturati e contrastati, forse a sottolineare di essere capitoli importanti per il cambiamento del personaggio. Un capitolo a parte va dedicato poi al personaggio di Enzo, interpretato drammaticamente da Filippo Timi. Una mina vagante nella banda della Comasina, completamente schiavo della dipendenza da droga. Valeria Solarino, che interpreta la prima compagna di Vallanzasca, appare nella prima mezz’ora di film, per poi eclissarsi. La produzione che è dietro alla pellicola è Fox, la stessa di Romanzo Criminale, film e serie. Il che mi lascia ipotizzare che forse ci sia un interesse a tentare la stessa operazione anche con questo personaggio, vedremo.

Capitan America: The First Avenger prima foto del costume!

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Capitan America: The First Avenger prima foto del costume!

Questa è proprio una mattina da supereroe. Dopo il costume  di Spiderman, ecco arrivare infatti la prima immagine di Chris Evans sul set di Capitan America: The First Avenger con indosso il costume completo del supereroe…

Entertainment Weekly ha pubblicato una nuova immagine di Chris Evans sul set di Capitan America: The First Avenger, dove è visibile il costume con tanto di elmetto e scudo. A quando pare il design del film è molto fedele al fumetto, e altrettanto affascinante. Che sia riusciti a metter su le giuste carte per una nuova strabiliante saga?…

Rimanendo in attesa di altre foto ricordiamo che Captain America: The First Avenger è diretto da Joe Johnston e uscirà il 22 luglio 2011 (il 27 luglio in Italia). Nel cast del film Chris Evans, Sebastian Stan, Hayley Atwell, Hugo Weaving.

Fonte: Entertainment Weekly

Spider-man reboot: ecco la prima foto in costume!

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Spider-man reboot: ecco la prima foto in costume!

Tra mille attese finalmente arriva la primissima immagine ufficiale di Andrew Garfield nei panni di  Spider-Man, il reboot della saga diretto da Marc Webb, le cui riprese sono attualmente in corso a Los Angeles.

La Sony ha diffuso questa prima foto ufficiale, con un piccolo particolare che rende più fedele il costume al fumetto originale: gli spara-ragnatele.

Rimanendo in attesa di altre foto ricordiamo che il film è diretto da Marc Webb, ed uscirà negli USA in 3D il 3 luglio 2012. Nel cast oltre a Andrew Garfield (Peter Parker), Emma Stone (Gwen Stacy), Martin Sheen (Zio Ben) e Rhys Ifans, che sarà il villain.

Fonte: Sony – badtaste

Animals United per l’ambiente: parlano Pratesi, Pession e Marchetti

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fulco

Fulco Pratesi (Presidente Onorario Wwf Italia), Gabriella Pession (madrina dell’iniziativa) e Guglielom – Moviemax – Marchetti hanno presentato questa mattina alla stampa romana il film Animals United ed hanno raccontato al pubblico la validità del progetto, che non è solo un film come gli altri, ma come fa sospettare la presenza del rappresentante del Wwf è anche un mezzo per sensibilizzare i giovanissimi verso il problema dell’inquinamento e per raccogliere fondi che possano sostenere la lotta del Wwf per un mondo migliore.

“La conquete”, un film sul Presidente francese Nicolas Sarkozy

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“La conquete”, un film sul Presidente francese Nicolas Sarkozy

Uscirà il prossimo maggio “La conquete” (La conquista), film in salsa thriller sull’ascesa politica dell’attuale Presidente della Francia Nicolas Sarkozy.

Il regista è Xavier Durringer, che ha già firmato “J’irai au paradis car l’enfer est ici” (1997) e “Chok Dee” (2005). Ad interpretare Sarko, l’attore Denis Podalydès, a lui molto somigliante. Nel film appaiono anche la prima moglie di Sarkozy Cécilia Sarkozy (Florence Pernel), Dominique de Villepin (Samuel Labarthe), Laurent Solly (Grégory Fitoussi), Franck Louvrier (Mathias Mlekuz) e Rachida Dati (Saida Jawad). Non ci sarà invece nessuna attrice a recitare il ruolo dell’attuale first lady francese, Carla Bruni, che infatti non appare nella storia.

C’è invece l’ex Presidente Jacques Chirac, col quale Sarkozy (Ministro degli interni quando il primo era Presidente della Repubblica francese) non aveva un grande rapporto. E’ interpretato da Bernard Le Coq.

Ecco alcune foto del film:

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Animals United 3D: recensione del film

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Animals United 3D: recensione del film

In un 3D a tratti molto convincente i registi/sceneggiatori e produttori Reinhard Klooss e Holger Tappe ci raccontano Animals United 3D, film d’animazione liberamente ispirato al libro ‘La conferenza degli animali’ di Erich Kastner.

Il pianeta sta subendo profonde mutazioni, i ghiacci si sciolgono e le savane desertificano. A pagare le conseguenze dell’inquinamento umano è la natura e gli animali che vedono trasformato il loro habitat. La ricerca di un posto migliore in cui vivere, un paradiso, fa incontrare animali di diverse provenienze geografiche. Il loro disagio comune li renderà alleati contro un’orribile nuova specie, senza peli che si fa chiamare razza umana. Questa è la premessa di Animals United 3D, un incrocio tra un’odissea alla ricerca dell’acqua e un episodio biblico, quello dell’arca di Noè, che invece che verso l’asciutto va verso … il bagnato.

Il viaggio lo facciamo tutti insieme a personaggi davvero particolari: la mangusta Billy, il leone (rigorosamente vegetariano) Socrate e tanti altri, le tartarughe ultra-centenarie, che portano nella memoria tutta la cattiveria che l’uomo ha riversato sulla natura, l’orso polare Sushi, che soffre terribilmente l’innalzamento del clima, il diavolo della Tazmania Diablo, che ricorda agli umani l’importanza dell’aria pulita, e infine il pollo Charles, gaelico di origine e con un forte accento francese (neanche a dirlo!).

Animals United 3D assolve le due funzioni fondamentale del cinema: intrattiene con una discreta efficacia e istruisce con un messaggio diretto e didascalica, che appare retorico ma straordinariamente e terribilmente vero. Per la prima volta (nel film) la natura chiede all’uomo conto delle sue malefatte e la risposta della razza umana non viene mostrata, ma il film parte dal basso, punta alla sensibilizzazione dei piccoli che dovrebbero essere il futuro di un mondo migliore. Portate i bambini a vederlo, a loro piacerà sicuramente!

Prima foto dei protagonisti di Breaking Dawn

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A grande sorpresa Access Hollywood ha annunciato che sul prossimo numero di Entertainment Weekly verrà pubblicata la prima immagine ufficiale di Breaking Dawn che ritrae Robert Pattinson e Kristen Stewart.

I due personaggi sono ritratti durante la luna di miele che occuperà la prima parte del film.

Prima foto dei protagonisti di Breaking Dawn

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A grande sorpresa Access Hollywood ha annunciato che sul prossimo numero di Entertainment Weekly verrà pubblicata la prima immagine ufficiale di Breaking Dawn che ritrae Robert Pattinson e Kristen Stewart.

I due personaggi sono ritratti durante la luna di miele che occuperà la prima parte del film.

Per vedere la scheda di The Twilight Saga: Breaking Dawn parte I clikka qui.

Fotne: comingsoon.it

“The dilemma”, il nuovo film di Ronald Howard

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Ronald Howard – noto al grande pubblico per aver interpretato il rosso e imbranato “Ricky Cunningham” della fortunatissima serie tv americana “Happy days” – torna al cinema da regista con il film The dilemma, la cui uscita in Italia è prevista per marzo.

Howard si è già fatto apprezzare come regista per film fantasy, sentimentali o trasposizioni di famosi volumi: “Splash – Una sirena a Manhattan” (1984), “Cocoon – L’energia dell’universo” (1985), “Cuori ribelli” (1992), “Apollo 13” (1995), “Il Grinch” (2000), “A beautiful mind” (2001), “Cinderella man” (2005). Ma soprattutto “Il codice Da Vinci” (2006), “Frost/Nixon, il duello” (2009) e “Angeli e de{jcomments on}moni” (2009).

Ma torniamo a The dilemma. Protagonisti sono due grandi amici e colleghi di lavoro, Vaughn e James, il cui  rapporto si incrina a causa del dilemma morale che rode uno dei  due: ha visto la moglie dell’amico (la Ryder) al ristorante, in atteggiamenti intimi con un altro uomo, e non sa se dire la verità o tacere. Deciso a saperne di più, Ronny avvierà una personalissima indagine amatoriale che trasformerà la sua vita in un comico caos e scoprirà che anche Nick gli ha tenuto nascoste un po’ di cose. Sotto pressione per la chiusura del progetto di una vita, riuscirà a fare la scelta giusta per salvare la loro amicizia e anche gli affari?

Il cast vede la partecipazione di Vince Vaughn, Winona Ryder, Kevin James, Jennifer Connelly, Channing Tatum.

Commedia divertente lontana dai canoni usuali del regista americano. Ma non è l’unico lavoro in programma per Howard. Entro quest’anno uscirà anche “The originals”, commedia su un gruppo di giovani che si riunisce per un fine settimana a New York dopo aver saputo che l’insegnante che ha formato la loro infanzia è caduto in un coma misterioso; “The dark tower”, trasposizione per la Tv di un’opera di Stephen King; “The Parsifal mosaic” thriller-poliziesco. Questi ultimi sono in programma per il 2012.

Dracula di Bram Stoker di Francis Ford Coppola

Dracula di Bram Stoker di Francis Ford Coppola

Dracula di Bram Stoker è un film del 1992 diretto da Francis Ford Coppola e con protagonisti Gary Oldman, Winona Ryder, Keanu Reeves, Anthony Hopkins, Cary Elwes, Sadie Frost e Monica Bellucci.

La trama di Dracula di Bram Stoker

Romania, secolo XV: il conte Vlad Tepes affronta e sconfigge i Turchi allontanandoli dal Paese. Per vendetta, i nemici fanno credere a sua moglie Elisabetta che è caduto in battaglia, procurando il suo suicidio. Di fronte al rifiuto di dare una sepoltura cristiana alla donna, Vlad rinnega Dio e la Chiesa che aveva difeso, diventando un vampiro, il conte Dracula.

Alla fine del XIX secolo il giovane avvocato Jonathan Harker si reca in Transilvania, per trattare l’acquisto di una proprietà a Londra con il misterioso conte Dracula, lasciando in Inghilterra l’adorata promessa sposa Mina. Dracula imprigiona Harker nel suo castello, in balìa delle sue concubine vampire, dopo aver riconosciuto in Mina la reincarnazione della defunta moglie e parte per Londra, dove cercherà di sedurla. Jonathan riesce poi a fuggire e torna nella capitale britannica, dove si avvicinerà la resa dei conti con il vampiro.

Il titolo del film è Bram Stoker’s Dracula, Dracula di Bram Stoker, perché Francis Ford Coppola vuole rifarsi al romanzo epistolare di Bram Stoker, più volte tradito al cinema. In realtà, se ne distacca abbastanza, introducendo nuovi elementi, innanzitutto il richiamo alla vera figura di Vlad Tepes, e introducendo il tema della storia d’amore e della reincarnazione tra Dracula e Mina, arricchendo la storia di romanticismo e passione, ma allontanandosi molto dalla vicenda originale, dove non c’era nessun coinvolgimento, meno che mai d’amore, tra i due personaggi.

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Dracula di Bram Stoker, sontuoso film dell’orrore d’autore, è anche un omaggio al cinema dalle sue origini (con un paio di sequenze con lanterne magiche e film muti), all’arte liberty e al gotico, una storia d’amore e di morte appassionata, sensuale e tragica, leggibile ed apprezzabile da più punti di vista e non solo per gli appassionati di cinema horror, anche se non mancano sangue, trasformazioni, scene di paura.

Gary Oldman, lontano anni luce fisicamente e come recitazione dai pur ottimi Dracula di Christopher Lee e di Frank Langella, è un ottimo antieroe romantico, deliziosa la Mina di Winona Ryder, attrice perfetta per i ruoli in costume e si rimpiange che non sia riuscita più a trovare un giusto passo dopo gli ottimi film degli esordi, un po’ troppo istrionico il Van Helsing di Anthony Hopkins, decorativi Keanu Reeves e Cary Elwes, sexy e terrificanti le spose del vampiro, tra cui spiccano la finta innocente vampirizzata Sadie Frost e l’allora esordiente Monica Bellucci, al centro di una delle scene più erotiche del film.

Dracula di Bram Stoker

In tempi di vampiri riletti in maniera forse un po’ tanto buonista e snaturante in pellicole per adolescenti, e di frotte di vampiri televisivi moderni, belli e dannati, è senz’altro da vedere e rivedere questa storia di vampiri, in cui Dracula è temibile, dannato, ma è anche incredibilmente sensuale ed affascinante, al centro di una storia d’amore che fa impallidire i sospiri di Edward e Bella come forza, tra orrore e sangue, passione e amore, sacrificio e riscatto, con un finale che lascia un groppo in gola.

 

Vi presento i nostri: ritornano Stiller e De Niro

Vi presento i nostri: ritornano Stiller e De Niro

Durante le feste i cinepanettoni governano incontrastati nelle sale cinematografiche italiane, costringendo molti concorrenti d’oltre oceano ad arrivare con grande ritardo nel timore di restare schiacciati . “ Little Fockers “ appartiene alla grande categoria degli esclusi , avendo esordito in patria il 22 dicembre con 34 milioni di dollari per poi arrivare in Italia il 14 gennaio col titolo di “vi presento i nostri “; ciononostante, l’ultimo capitolo delle disavventure familiari di Greg Fotter può a ragione definirsi un cugino d’oltreoceano di Christian De Sica per temi intenzioni , forte dei grandi incassi e di un cast stellare che da tempo ha rinunciato a prendersi troppo sul serio . Sono passati dieci anni ormai da quando “ti presento i miei “ (meet the parents ) arrivò sul grande schermo rivelandosi un grandissimo successo al botteghino ( 330 milioni di dollari raccolti in tutto il mondo ) riuscendo a proporre secondo schemi a dir poco esilaranti il più classico dei topoi cinematografici ( storico conflitto fra il futuro genero e il padre della sposa sin dal primo incontro ) grazie  soprattutto alla dicotomia Ben Stiller – Robert De Niro , entrambi in grande forma anche se è quest’ultimo a stupire di certo con un lato comico assolutamente inedito . “mi presenti i tuoi “ alzò il tiro con risultati altrettanto divertenti , ammettendo nel clan Dustin Hoffman e Barbra Streisand nei panni dei genitori di Greg e incassando un totale di quasi 516.642.939 dollari .

Vi presento i nostriL’ultimo capitolo racconta sposta l’attenzione sulla nuova famiglia di Greg Fotter , ormai da tempo sposato con la sua Pam e padre di due gemellini che sembrava davvero aver conquistato definitivamente il rispetto del suocero ex agente della Cia Jack Byrnes . Quando la paura di non farcela a occuparsi della sua famiglia convince Greg a prestarsi a spacciare in nero un particolare farmaco illegale su consiglio della conturbante Andie , la festa di compleanno per i 5 anni dei gemellini si presenta come l’occasione che Jack stava aspettando da sempre per poter finalmente screditare il genero e riavvicinare la sua adorata figlia al perfetto e benestante ex fidanzato Kevin Rawley .

Vi presento i nostriLa saga familiare più redditizia degli ultimi anni si è dunque trovata a correre il rischio di una possibile stanchezza ,ma anche con difficoltà produttive di non poco conto : Jay Roach rimane in veste di produttore e lascia la regia a Paul Weisz , fratello buono di Chris , che con “about a boy “ e il sottovalutato “aiuto vampiro” aveva dimostrato non poche qualità , pur confrontandosi per la prima volta con una pellicola brillante ; il cast già stellare si arricchisce di altri volti indimenticabili (da Jessica Alba ad Harvey Keitel fino a Laura Dern ) e proprio l’esorbitante cache ha causato un curioso episodio che ha coinvolto uno dei suoi membri storici ; Dustin Hoffman , che incapace di arrivare a un accordo coi produttori aveva definitivamente lasciato il cast , è stato addirittura ripescato a pellicola ultimata a causa del cattivo esito di alcuni test screener : per soli 5 giorni di riprese e poche battute , la Paramount lo ha voluto alla modica cifra di 7 milioni e mezzo di dollari .

Inevitabile chiedersi quale possa essere stato il risultato e come quest’incursione improvvisa si sia potuta amalgamare con un prodotto ormai concluso : la critica in patria sembra unanime nel massacrare il film sotto tutti i punti di vista , con un misero 10 % sul noto sito di critica cinematografica “Rotten Tomatoes “ , nonostante gli accorati appelli dello stesso Robert De Niro che osanna la sua ultima fatica come un’opera genuina ,capace di far ridere e parodiare anche l’impossibile ( proprio quest’ultimo prenderebbe in giro addirittura” il padrino “, una delle sue cinematografiche più amate  ) senza volgarità . Possiamo sentirci di concordare col grande Robert? Solo una visione ce lo dirà .

Vi segnaliamo Trailer e Recesione in anteprima.

Oscar 2011: ASC nomina i cinque per la fotografia

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L’ASC Awards (American Society of Cinematographers, l’associazione dei direttori della fotografia) ha annunciato  le nominetion di categoria che andranno a formare la lista dei candidati all’oscar 2011. Trai i favoriti Roger Deakins (il grinta) e Wally Pfister (Inception).

Ghostbuster 3: la Sony è pronta..aspetta Bill Murray

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Ghostbuster 3: la Sony è pronta..aspetta Bill Murray

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Tempo fa vi avevamo riportato delle dichiarazioni di Ivan Reitman sullo script di Ghostbusters 3. A quanto pare la cosa è vera e ora sembra che la produzione stia aspettando il benestare di Bill Murray per avviare il film.

Ghostbuster 3: la Sony è pronta..aspetta Bill Murray

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Ghostbuster 3: la Sony è pronta..aspetta Bill Murray

Tempo fa vi avevamo riportato delle dichiarazioni di Ivan Reitman sullo script di Ghostbusters 3. A quanto pare la cosa è vera e ora sembra che la produzione stia aspettando il benestare di Bill Murray per avviare il film. Il sito Deadline, spiega come questo non sia un aspetto da sottovalutare: Murray è un vero e proprio cane sciolto, capace di far parlare di Oscar quando partecipa a un film, ma anche di fare scelte totalmente imprevedibili. Non a caso, non ha più un agente da anni, né un pubblicista che la stampa possa contattare.

Di conseguenza la produzione conosce molto bene l’intemperanze dell’attore e non darà il via libera sino a che l’attore non abbia dato l’ok definitivo. Anche perchè Murray come il resto del cast storico ha l’ultima parola sul film. Nonostante ciò comunque esiste una previsione d’uscita per l’estade del 2012, quindi significa che la Sony è decisa a farlo, ma non senza la presenza e il benestare di Murray.

La sceneggiatura, scritta da Lee Eisenberg e Gene Stupnitsky, è stata poi ritoccata da Dan Aykroyd, Harold Ramis e dallo stesso Ivan Reitman. Che dire non ci resta che incrociare le dita e aspettare un annuncio ufficiale.

Fonte: Deadline

Genovese racconta i suoi attori Immaturi

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Una sfilata di vip ha accolto i giornalisti al cinema Adriano stamattina, per la conferenza stampa di Immaturi, ultimo film di Paolo Genovese, dal 21 gennaio in 500 sale italiane. Per Genovese il film è stata una specie di “scrittura catartica. Quello di ripetere l’esame di maturità è un mio incubo ricorrente, se dovesse capitare sarei terrorizzato, poi ho scoperto che molte persone lo sognano con terrore proprio come me”.

Immaturi: recensione del film con Raul Bova

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Immaturi: recensione del film con Raul Bova

Paolo Genovese porta al cinema un suo incubo: dover rifare l’esame di maturità. Il brillante regista lo fa attorniandosi di un cast di volti che attirano il pubblico ed una piccola storia, divertente ma non ridanciana, che ha una sua dignità. Immaturi racconta la storia di “sei personaggi in cerca d’autore” o meglio di maturità, sei uomini e donne che provano attraverso una regressione al liceo ad aggirare o superare le proprie paure e le proprie insicurezze.

Lo fa Giorgio/Raoul Bova, che affronta un dilemma cruciale con la sua compagna: è giusto fare un figlio solo perché si ha paura di perdere la donna amata? E lo fa Francesca/Ambra Angiolini: si può conciliare una dipendenza dal sesso ossessivo compulsivo con una storia d’amore adulta? E come loro gli altri personaggi che nel corso del film imparano che infondo crescere non è così traumatico e che una vita adulta può anche avere risvolti positivi.

Immaturi, il film

Questo affresco di una mezza generazione Genovese ce lo racconta con discrezione, la sua regia è una semplice segnaletica che segue lo svolgimento dei fatti senza mai invadere lo spazio che è tutti degli attori. Molte inquadrature ed ambientazioni, molti momenti del film hanno un profumo romantico e sincero che riesce a coinvolgere lo spettatore; il cast, in ottima sintonia, si trova a proprio agio in ogni set, in ogni occasione, certo a tratti mancano un po’ i tempi comici che ogni tanto erano richiesti dalla sceneggiatura, la quale a sua volta non è brillante in assoluto.

Ci sono diversi spunti di interesse e qualche personaggio ben tratteggiato, su tutti forse proprio Ricky Menphis, classico ‘bamboccione’ all’italiana, affiancato da due ottimi attori quali sono Maurizio Mattioli e Giovanna Ralli, ma anche il personaggio di Luca Bizzarri, diviso tra una vera amante ed una finta moglie convince e diverte, senza strafare, ma mantenendo un buon umore diffuso che sottende tutto il film. Notevole, come già ne La Banda dei Babbi Natale, è la colonna sonora, alla quale Genovese dimostra di prestare sempre molta attenzione, sfociando anche nel nostalgico più assoluto quando ripresenta canzoni universali come la sigla di Ufo Robot; ma i suoi momenti migliori Immaturi li mostra senza pudore (per fortuna) nelle scene ambientate in radio, davvero poetiche, con un Bizzarri che dimostra un talento che si sospettava avesse, ma che non era ancora emerso del tutto.

Poche parole restano per il resto del cast (Raul Bova, Ambra Angiolini, Luca Bizzarri, Paolo, Kessisoglu, Anita Caprioli, Luisa Ranieri), che convince con riserva, soprattutto la bella e imbranata Luisa di Barbora Bobulova, che esprime molta più enfasi di quella che sarebbe stata necessaria. In definitiva Genovese con Immaturi confeziona un buon film, una divertente commedia sul diventare grandi, sui molteplici significati di tale trasformazione schiacciando a volte la corda nostalgica che fa sempre presa sul pubblico. Non un film imperdibile, ma sicuramente godibile, che indica il discreto stato di salute dell’industria cinematografica italiana negli ultimi mesi … attenzione, discreto non buono.

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