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Studio Ghibli: i 12 migliori film dello studio secondo le valutazioni di IMDb

Lo Studio Ghibli è uno degli studi di animazione giapponesi più iconici e influenti, noto soprattutto per le sue storie stravaganti e deliziose raccontate con stili visivi e tropi unici che tendono a differire da ciò che si può vedere negli anime e nell’animazione contemporanea in generale. Molti dei loro film occupano infatti un posto importante nella storia di tale tecnica, grazie anche a storie mature, temi coinvolgenti e mondi indimenticabili che assorbono gli spettatori con facilità. In occasione dell’uscita in sala di Il ragazzo e l’airone (qui la recensione), il nuovo film di Hayao Miyazaki prodotto dallo Studio Ghibli, ecco la classifica dei 12 film meglio valutati su IMDb (database che tiene traccia di ogni film in uscita).

Porco Rosso (1992) – valutazione 7.7/10

Porco Rosso recensione

Nel mondo di Porco Rosso di Hayao Miyazaki, un valoroso pilota dell’aviazione italiana che ha combattuto nella Prima Guerra Mondiale è stato maledetto dall’aspetto di un maiale antropomorfo. È diventato un opportunista stanco che vive per gli assegni che gli procura la caccia alle taglie, alle prese con i sensi di colpa e i fantasmi del suo passato. Con uno dei migliori protagonisti e uno dei mondi più coinvolgenti dello Studio Ghibli, Porco Rosso è un film estremamente facile da apprezzare.

Il ragazzo e l’airone (2023) – valutazione 7.7/10

Il ragazzo e l'airone recensione

L’ultimo film dello Studio Ghibli e Miyazaki è un racconto avvincente sulla crescita di fronte al lutto e al dolore, sulla ricerca di un significato nel passato e sul trovare il proprio posto nel mondo attraverso questa ricerca. La storia di un ragazzo che viene guidato da un airone grigio parlante in un mondo condiviso dai vivi e dai morti, Il ragazzo e l’airone è già stato elogiato come uno dei migliori film dello Studio Ghibli e uno dei migliori film fantasy del 2023, per buone ragioni.

I sospiri del mio cuore (1995) – valutazione 7.8/10

Sebbene I sospiri del mio cuore di Yoshifumi Kondo non sia spesso annoverato tra i 10 migliori film dello Studio Ghibli, secondo gli utenti di IMDb meriterebbe molto più amore. Questo sottovalutato film dello Studio Ghibli racconta la storia di Shizuku, una ragazzina con la passione per la scrittura e la narrazione che un giorno si accorge che una persona misteriosa ha preso in prestito i libri della sua precedente biblioteca.

Kiki – Consegne a domicilio (1989) – valutazione 7.8/10

kiki consegna a domicilio

Quando si parla dei migliori film dello Studio Ghibli, la conversazione non è mai completa senza parlare di Kiki – Consegne a domicilio. Uno dei primi lavori della carriera di Hayao Miyazaki, senza dubbio uno dei più grandi e popolari registi giapponesi, segue una giovane strega che cerca di stabilirsi in una nuova comunità durante un anno obbligatorio di indipendenza. Sebbene questa sia una delle narrazioni più semplici di un film Ghibli, è certamente sostenuta dai personaggi e dall’atmosfera generale.

La storia della Principessa Splendente (2013) – valutazione 8.0/10

La storia della Principessa Splendente

La storia della Principessa Splendente, con protagonista l’amabile Kaguya è un film che spicca nella filmografia dello Studio Ghibli. Uno dei motivi principali è il particolare stile di animazione del film, che sembra un dipinto ad acquerello portato in vita. Sostenuto da questa splendida identità visiva, il film racconta la storia di un vecchio tagliatore di bambù e di sua moglie che trovano una bambina all’interno di un gambo di bambù lucido e la seguono mentre cresce rapidamente fino a diventare una misteriosa signorina.

Laputa – Castello nel cielo (1986) – valutazione 8.0/10

Laputa – Castello nel cielo segue invece la storia di una coppia di bambini che devono sfidare una serie di pirati e nemici aerei alla ricerca di un leggendario castello galleggiante che custodisce grandi segreti. Emozionante nella sua storia e ricco nel suo stile visivo, è una prima dimostrazione delle enormi capacità narrative e registiche presenti nello Studio Ghibli e ad oggi è ancora considerato tra i loro migliori film.

Nausicaä della Valle del vento (1984) – valutazione 8.0/10

Nausicaa della Valle del Vento

Nausicaä della Valle del vento, uno dei film di punta dello Studio Ghibli, si svolge in un mondo colpito dalle conseguenze di una guerra globale che ha causato danni ingenti al pianeta. La principessa Nausicaä guida una delle comunità di persone rimaste in un’epica lotta per ristabilire l’equilibrio tra l’umanità e la natura, in un mondo ormai invaso da una selva velenosa abitata da grandi e potenti insetti.

Il mio vicino Totoro (1988) – valutazione 8.1/10

Il mio vicino Totoro, senza dubbio uno dei migliori film dello Studio Ghibli in termini di iconicità e godibilità, racconta la deliziosa storia di una famiglia che si trasferisce in campagna e scopre che l’area circostante è piena di spiriti magici della foresta. Questo film è una delizia visiva e atmosferica, costituita da alcune delle migliori scenografie, direzioni artistiche e design dei personaggi di tutta la biblioteca dello Studio Ghibli, dall’indimenticabile Gattobus alla stella del logo Ghibli stesso, il protagonista Totoro.

Il castello errante di Howl (2004) – valutazione 8.2/10

Il castello errante di Howl personaggi

Il Castello Errante di Howl è sicuramente uno dei film Ghibli più surreali, il che non sorprende se si considera che Miyazaki è uno dei registi che più di tutti ha definito il surrealismo cinematografico nei tempi moderni. Il film racconta la storia di una giovane donna che viene maledetta con le sembianze e le caratteristiche di una vecchia strega e deve ricorrere a un giovane mago insicuro per rompere l’incantesimo. Tuttavia, la loro relazione diventa molto rapidamente più intricata.

Principessa Mononoke (1997) – valutazione 8.3/10

La Principessa Mononoke

Principessa Mononoke è una delle uscite più mature di Ghibli, con sequenze d’azione di grande impatto (nonostante non si tratti tecnicamente di un film d’azione) e immagini estremamente inquietanti per presentare i suoi temi. Il film racconta la storia di un giovane principe che viene maledetto dai mali della foresta e deve intraprendere un viaggio per trovare una cura. Durante il viaggio, si ritrova nel mezzo di una guerra tra le creature della foresta e le persone che cercano di distruggerla.

Una tomba per le lucciole (1988) – valutazione 8.5/10

Una tomba per le lucciole è senza dubbio uno dei film più strazianti dell’intero catalogo dello Studio Ghibli, forse addirittura di tutti i tempi. Il film racconta la tragica storia di due giovani fratelli che lottano per sopravvivere da soli durante gli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale. Il fatto che sia basato su una storia vera lo rende ancora più devastante.

La città incantata (2001) – valutazione 8.6/10

la città incantata

Probabilmente non sorprenderà che La città incantata sia il film dello Studio Ghibli con il punteggio più alto su IMDb, essendo uno dei film animati più apprezzati di tutti i tempi, vincitore anche del prestigioso premio Oscar come Miglior film d’animazione. La ragione di questo successo immensamente meritato è una combinazione di animazioni mozzafiato, costruzione del mondo stravagante ed estesa, personaggi ben scritti e una storia sapientemente realizzata su una giovane ragazza che viene misteriosamente trasportata in un mondo incantato pieno di spiriti e creature fantastiche, dalle quali per poter sfuggire dovrà imparare a crescere, smettendo di guardarsi indietro.

Studio Ghibli: Hayao Miyazak ha iniziato a lavorare al suo prossimo film

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Il capo dello Studio Ghibli, Toshio Suzuki, ha parlato del rientro dall’annunciato ritiro di Hayao Miyazaki dopo che è stato recentemente confermato che Il ragazzo e l’airone non sarà, dopotutto, l’ultimo film dell’acclamato regista. Parlando con la pubblicazione francese Liberation, Suzuki ha ammesso di non pensare che Miyazaki smetterà mai di lavorare dal momento che fare film “lo delizia”.

Suzuki ha inoltre confermato che Miyazaki ha già iniziato a sviluppare il suo prossimo film d’animazione. “Pensa al prossimo progetto ogni giorno e non riesco a fermarlo, anzi, ci ho rinunciato“, ha detto. “Non cerco più di dissuaderlo, anche se dovesse fare un film fallito. Nella vita è solo il lavoro che lo diverte”.

Ha continuato: “Stavamo parlando di nuovo proprio ora e mi ha detto qualcosa di incredibile. “A proposito, di cosa parlava il mio ultimo film?” Non riesco a ricordare.” E poi ha iniziato a parlare di un nuovo progetto, quindi non lo fermerò. Finché lavorerà, non potrò andare in pensione. Ha 82 anni e penso che andrà avanti fino ai 90. Io andrò con lui”.

Quando arriverà Il ragazzo e l’airone nelle sale americane?

Dopo la sua corsa nelle sale in Giappone partita nel luglio del 2023, Il ragazzo e l’airone (The Boy and the Heron) (originariamente intitolato How Do You Live) farà finalmente il suo debutto nelle sale italiane il 01 gennaio 2024. Durata 125 minuti. Distribuito da Lucky Red.. Prima di questo, il film è stato recentemente presentato in anteprima internazionale al Toronto International Film Festival del 2023, dove ha ricevuto recensioni positive dalla critica. Sarà inoltre presente alla Festa del Cinema di Roma e Alice nella città questo ottobre. 

Il film, prodotto dal leggendario Studio Ghibli e distribuito in Italia da Lucky Red, racconta la storia di Mahito, un ragazzo di 12 anni che, spinto dal desiderio di rivedere sua madre, si avventura in un regno abitato dai vivi e dai morti. Un luogo fantastico dove la morte finisce e la vita trova un nuovo inizio. Una storia sul mistero della vita e la creazione, in omaggio all’amicizia, direttamente dalla mente del maestro Hayao Miyazaki.

Studio Ghibli: 12 curiose teorie dei fan sul franchise

Studio Ghibli: 12 curiose teorie dei fan sul franchise

Lo Studio Ghibli (qui il loro sito italiano ufficiale) è uno dei più importanti studi cinematografici d’animazione, un’istituzione non soltanto in Giappone, dove i film anime del franchise sono tra i lungometraggi più visti, ma anche in tutto il mondo occidentale. I loro film fanno appello a bambini e adulti: le narrazioni, le trame e i personaggi sono complessi e dotati di una profondità che, ad oggi, ha pochi eguali. Gli spettatori potrebbero guardare un film dello studio più volte e ancora non cogliere tutte le sue sfumature. Spesso i sottili suggerimenti nascosti nelle trame spingono però i fan ad immaginare i personaggi amati sotto una nuova luce. In occasione dell’uscita in sala di Il ragazzo e l’airone (qui la recensione), il nuovo film di Hayao Miyazaki prodotto dallo Studio Ghibli, ecco allora una selezione di teorie assurde ma non impossibili espresse dagli amanti delle storie dello studio.

Totoro è il Dio della Morte

Studio Ghibli TotoroAmbientato nel Giappone degli anni 50, Il mio vicino Totoro è la storia delle sorelline Satsuki e Mei, costrette a trasferirsi in una vecchia casa per stare più vicino all’ospedale dove la loro madre è in convalescenza. Le ragazze scoprono rapidamente che le aree attorno alla nuova abitazione ospitano spiriti della foresta amichevoli come Totoro, una grande creatura simile a un coniglio. Nel corso del film Mei si perde ma, grazie a Totoro e ai suoi amici, viene ritrovata.

Più volte è stato ribadito che il film abbia al suo interno forti riferimenti ad un fatto avvenuto realmente, un caso di rapimento e omicidio degli anni 60 detto ”incidente di Sayama”. In effetti, il film è ambientato a Sayama ed è ricco di dettagli che ricordano l’evento di cronaca, con Totoro che dunque assumerebbe l’incarnazione della morte. Lo Studio Ghibli ha però sempre smentito queste supposizioni.

I bagni pubblici di Yubaba sono un bordello

Yubaba Studio GhibliIl film più celebre di Studio Ghibli, premiato agli Oscar e successo incredibile al botteghino è La città incantata. La storia si svolge all’interno dei bagni pubblici diretti da Yubaba, una donna anziana con un naso ed una testa estremamente sproporzionati.

Per alcuni fan, i bagni al centro del film sono in realtà un bordello e Yubaba è il classico esempio della donna matura che può controllare un’attività simile. Infatti, in Giappone, nel periodo Edo i bagni pubblici erano fondamentalmente una copertura per i bordelli e le direttrici di essi a volte erano chiamate proprio “Yubaba.” Inoltre, nel film Yubaba fa adottare a Chihiro lo pseudonimo ”Sen”, cose che potrebbe accadere anche per le prostitute che vogliono mantenere riservata la propria identità.

Seita e Setsuko sono in Purgatorio

Seita e Setsuko Al contrario di tanti altri film d’animazione dello Studio Ghibli allegri e variopinti, Una tomba per le lucciole fa una rappresentazione desolante delle giovani vittime della guerra spesso non rappresentate. La storia tratta dell’adolescente Seita e di sua sorella minore Setsuko mentre lottano per sopravvivere durante gli ultimi giorni della Seconda guerra mondiale.

Nel finale, Seita muore di fame e si ricongiunge con sua sorella in un luogo che sembra l’aldilà. Tuttavia, riflettendo sugli eventi che hanno portato alla loro morte, alcuni fan hanno dedotto che in realtà le sorelle non muoiano. Come in una sorta di Purgatorio, Setsuko Seita sono costrette a rivivere i tortuosi giorni finali della guerra per l’eternità.

Dola è la versione anziana di Pippi Calzelunghe

Dola Pippi CalzelunghePippi Calzelunghe è la figlia di un pirata ed è riconoscibile soprattutto per le sue trecce rosse che sfidano la forza di gravità. Dall’altro lato del pianeta, Dola di Laputa – Castello nel cieloè il capo dei pirati dell’aria e ha due lunghe trecce rosse.

Secondo alcuni fan, il personaggio svedese e quello dello Studio Ghibli hanno molti aspetti in comune. Alla base di questa teoria sta il fatto che Miyazaki, il regista di Laputa, in passato avrebbe dovuto realizzare un lungometraggio anime basato sul libro Pippi Calzelunghe: La ragazza più forte del mondo, ma gli è stato negato il permesso di farlo. A quanto pare, il regista non ha però mai completamente abbandonato l’idea e Dola sarebbe un modo in cui avrebbe ottenuto la propria versione del personaggio.

Il mio vicino Totoro è una rivisitazione di Alice nel Paese delle Meraviglie

Il mio vicino Totoro Studio GhibliNe Il mio vicino Totoro ci sono una serie di elementi del racconto di Lewis Carol Alice nel Paese delle Meraviglie: dal Gattobus, al coniglio Totoro, alle piante anamorfiche e gli animali che svaniscono. E ancora: la protagonista femminile, i tunnel e i passaggi nascosti.

In questo caso, va detto che il mondo della fantasia è un’ambientazione sfruttatissima, non solo dallo Studio Ghibli, per le storie per bambini. I luoghi incantati sono il rifugio preferito per l’età infantile. Si può dire allora che probabilmente il regista Miyazaki, anche senza voler rendere direttamente omaggio al libro, è stato influenzato da Alice nel paese delle meraviglie.

Ponyo è un angelo

Ponyo-Studio-GhibliNel 2008 lo Studio Ghibli realizza una rivisitazione de La Sirenetta: Ponyo sulla scogliera. Il film racconta le avventure di un pesciolino rosso che sogna di diventare un essere umano dopo che viene salvato da un bambino.

Stando ad una teoria dei fan, tutta la popolazione del villaggio di Sosuke in realtà è morta con l’inondazione. Le barche che trasportano gli abitanti dopo l’aumento del livello dell’acqua vanno tutte in una direzione: per alcuni questo potrebbe essere un riferimento al fiume Sanzu, che è l’equivalente buddista del fiume Stige. Inoltre, Ponyo e Sosuke passano attraverso un tunnel, ma non vengono mai visti tornare indietro, suggerendo che i due personaggi si siano diretti nell’aldilà.

Senza-Volto è stato un essere umano

Studio Ghibli Oscar La città incantataIn La città incantata, Senza-Volto è un essere spiritato e terrificante che si lega in modo quasi morboso a Sen. Anche se sembra avere un aspetto simile a quello umano e mostra alcuni tratti caratteriali distintamente umani, è impossibile dire con certezza cosa sia Senza-Volto e da dove possa essere arrivato. Alcuni fan dello Studio Ghibli credono però che Senza-Volto un tempo fosse umano, ma è diventato un fantasma perché ha trascorso troppo tempo nel mondo degli spiriti, proprio come stava accadendo alla protagonista prima che mangiasse qualcosa di quel posto.

Ponyo e Sosuke sono i custodi di Kiki – Consegne a domicilio

Kiki Consegne a domicilioI fan più attenti dello Studio Ghibli avranno sicuramente notato la somiglianza tra i custodi Osono in Kiki – Consegne a domicilio e Ponyo e Sosuke di Ponyo sulla scogliera. La teoria è abbastanza improbabile. I due personaggi di Kiki sono adulti, mentre quelli di Ponyo sono bambini. Inoltre, considerando che Kiki – Consegne a domicilio è stato rilasciato nel 1989, molto prima di Ponyo del 2008, sarebbe necessaria una seria capacità di anticipazione da parte di Miyazaki. Eppure, di cose strane ne sono successe nel mondo di Studio Ghibli

Il misterioso abito di Principessa Mononoke

San Studio GhibliIn Principessa Mononoke, la protagonista San viene allevata dai lupi. San è stata abbandonata dai suoi genitori mentre erano in fuga dalla dea lupo Moro. Nel film dello Studio Ghibli, per mimetizzarsi con i suoi fratelli lupi San indossa una pelliccia. Ma da dove arriva il manto? Secondo una macabra teoria dei fan, i genitori di San hanno dato la caccia ai cuccioli di Moro e sono riusciti ad uccidere uno dei suoi piccoli. In questo modo, quando ha preso i bracconieri, Moro ha risparmiato San e l’ha sostituita con il suo cucciolo perduto, dandole il pelo del piccolo lupo.

Setsuko compare ne La città incantata

La città incantataIn una scena de La città incantata, si può vedere un altro personaggio dello Studio Ghibli. Quando Chihiro/Sen e Senza-Volto partono in treno per visitare la sorella gemella di Yubaba, si vede brevemente una piattaforma affollata di spiriti in transito. Tra queste anime alcuni fan hanno scorto Setsuko di Una tomba per le lucciole. Il personaggio sembra stare aspettando l’arrivo di suo fratello. Per quanto tragico possa sembrare, questa teoria si adatta molto bene al finale di Una tomba per le lucciole. Nel film infatti, Seita muore su una piattaforma ferroviaria molto simile a quella vista ne La città incantata.

Tutti i film dello Studio Ghibli sono connessi tra loro

Proco Rosso Studio GhibliCome accade per tanti altri studi, anche i film prodotti dallo Studio Ghibli sarebbero in qualche modo connessi tra di loro. Se lo fa Pixar, anche Miyazaki e co. possono usare qualche escamotage a riguardo. Nei vari film del franchise si trovano infatti un sacco di Easter Eggs e di rimandi al resto dei lungometraggi Ghibli. Per alcuni fan, l’unione di tutti questi riferimenti potrebbe creare un più ampio universo Ghibli. Forse non si tratta di un mondo così interconnesso e legato come quello del MCU, ma anche il franchise giapponese sa come tenere i fan ancorati a sè.

La maledizione dello Studio Ghibli

Princess Mononoke Studio GhibliC’è nel mercato finanziario una teoria sullo Studio Ghibli: sembra che esso sia in grado di danneggiare i mercati azionari e valutari. A quanto pare, ogni volta che un film dello studio va in onda in TV nel paese, ciò è dannoso per l’economia giapponese. Come se si trattasse di una maledizione. Anche il resto del mondo deve stare all’erta: l’effetto è presumibilmente internazionale. Un ex impiegato finanziario ha scoperto che 28 delle 35 volte in cui un film del franchise è andato in onda, la valuta del Giappone o degli Stati Uniti è scesa il giorno successivo. Questa teoria è la più assurda ma anche la più verificabile: sembra infatti che i film di Ghibli siano così magici da influenzare non solo il mondo fantasy, ma anche quello reale.

Studio Ghibli premiato con la Palma d’oro onoraria

Studio Ghibli premiato con la Palma d’oro onoraria

Fondato e reso famoso da Hayao Miyazaki, il leggendario Studio Ghibli è stato insignito oggi di una Palma d’oro onoraria al Grand Théâtre Lumière, dove il regista e responsabile dello sviluppo creativo del Ghibli Gorō Miyazaki ha ritirato il trofeo dal membro della giuria dei lungometraggi e ammiratore del Ghibli Juan Antonia Bayona.

L’atmosfera al Grand Théâtre Lumière era elettrica questo pomeriggio, con il pubblico infuocato e più giovane del solito che ha sommerso di applausi i rappresentanti dello Studio Ghibli guidati da Gorō Miyazaki.

Siamo tutti qui perché siamo innamorati dell’animazione giapponese“, ha dichiarato Thierry Frémaux nel suo discorso di apertura. “Per la prima volta, Iris Knobloch e io abbiamo deciso di assegnare la Palma d’oro onoraria a uno studio, piuttosto che a un singolo creativo. E che studio! Rappresentato da Gorō Miyazaki, ecco a voi lo Studio Ghibli!“.

Prima della consegna del trofeo, è stata proiettata una selezione dei film più importanti dello Studio Ghibli, in un compendio di tutta la sua poetica arte e ingegno. Il vortice di nove minuti ha attraversato Il castello nel cielo (1986), Il ragazzo e l’airone, le profondità di Ponyo e le altezze di Porco Rosso, un mosaico di paesaggi fragili attraversati da forti emozioni e abitati da creature fantastiche.

Il cofondatore del Ghibli (insieme a Isao Takahata e Tokuma Shotenet) Hayao Miyazaki non ha potuto recarsi a Cannes, ma ha ringraziato il Festival e i fan via video. Suo figlio Gorō, il talentuoso regista di Dalla collina dei papaveri e Racconti dal mare, ha avuto l’onore di ritirare il premio a nome dello studio, del museo e del parco.

Il festival ha invitato Juan Antonia Bayona a consegnare il premio. Membro della giuria di Greta Gerwig e appassionato dell’opera di Hayao Miyazaki, è salito sul palco raccontando come: “Ricordo le emozioni che ho provato guardando tutti questi film, soprattutto Si alza il vento e il suo messaggio fondamentale: “Bisogna continuare ad andare avanti”. Grazie per averci aperto il tuo mondo e aver reso le nostre vite un po’ migliori, un po’ più colorate“.

Ricevendo il premio, Gorō Miyazaki ha commentato: “Quando abbiamo vinto l’Oscar per Il ragazzo e l’airone, i rappresentanti del Ghibli sono tornati a casa con una statua, ma non era in una scatola, hanno dovuto avvolgerla in un asciugamano d’albergo per trasportarla indietro. Quindi sono molto contento di vedere che questa Palma è ben confezionata!”.

Il regista ha sottolineato che il premio appartiene anche alle squadre e al pubblico: “Il Ghibli è stato lanciato 40 anni fa da Hayao Miyazaki, Isao Takahata e Tokuma Shoten. Forse sono loro i maggiori artefici dello studio, ma voglio estendere questo premio a tutte le squadre che lavorano duramente”.

Studio Battaglia, l’incontro con i protagonisti della nuova serie Rai Fiction

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Prodotto da Palomar, con Tempesta e Rai Fiction, Studio Battaglia arriva su Raiuno dal 15 marzo. Si tratta di una serie in quattro serate e otto episodi che racconta il mondo degli studi legali, un argomento insolito per la televisione italiana, ma che ha molto seguito nella produzione televisiva straniera. Studio Battaglia è infatti un remake all’italiana di The Split, legal drama di BBC One del 2018.

Dire però che la serie è ambientata nel mondo degli studi legali è però riduttivo, visto che Studio Battaglia è proprio il racconto di una famiglia di sole donne alle prese con la carriera da avvocato, con uno studio da portare avanti ma anche con una serie di contrasti e idiosincrasie che si creano soltanto in una famiglia. Tra tensioni e un profondo affetto che lega ognuna delle protagoniste, la serie sarà un interessante appuntamento dei lunedì sera primaverili di Raiuno.

A dirigere la serie è stato chiamato Simone Spada, quasi unico uomo al timone di una ciurma di donne affascinanti e caparbie, proprio come i personaggi che interpretano. “Si tratta di un progetto che ha un racconto ampio, che varia trai toni – ha detto Spada – È una storia che parla d’amore nell’accezione ampia del termine. È una storia che parla di sentimenti in maniera classica e quindi racconta un po’ di tutti noi, lo fa in chiave moderna perché è molto contemporanea. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato al progetto e ringrazio la RAI. In una delle ultime scene che giravamo nella casa del personaggio di Lunetta, in un’inquadratura ho avuto una sensazione particolare, in cui mi è sembrato che le attrici protagoniste avessero davvero creato una famiglia, e ho avuto l’impressione che avessimo fatto un buon lavoro.”

A raccontare questo mondo di donne è stata chiamata Lisa Nur Sultan (7 donne e un mistero, Sulla mia pelle), che ha commentato così la genesi del progetto: “Nasce dalla visione di The Split, ma credo che siamo riusciti a rendere la storia molto nostra, intanto perché doveva essere un adattamento “legale”, e si è passato dalla Common Law alla Civil Law. Abbiamo studiato molto con diversi consulenti per cercare di essere precisi. E poi questa storia parla di sorellanza, anche all’interno di personaggi codificati. Quello che mi ha divertito era trattare anche personaggi scorretti. Ci siamo molto divertite a lavorare a questo progetto.”

Le protagoniste di Studio Battaglia

Primogenita di questa famiglia sui generis è Anna Battaglia, interpretata da Barbora Bobulova, che lascia lo Studio Battaglia e va a lavorare in un altro studio, forse come segno di ribellione verso la matriarca. “Io vorrei ringraziare tutti per avermi dato questa opportunità, per questo personaggio bellissimo, non solo il mio, ma tutti – ha esordito Bobulova – Quando ho letto questa storia mi sono sentita felice perché questa è un’opportunità importante. Quando mi hanno assegnato il ruolo, ho sentito una grande responsabilità, perché avevo visto The Split, e il confronto rende la vita difficile agli attori. Questa responsabilità all’inizio mi ha creato dei dubbi, anche perché la lavorazione è stata molto veloce. Ma tutti i componenti della squadra sono stati messi insieme molto bene e spero che il pubblico apprezzerà”.

Marina Battaglia, matriarca e fondatrice dello studio che dà il titolo alla serie, ha il volto di Lunetta Savino: “Grazie alla RAI perché ho avuto la possibilità di interpretare ruoli in tv che non avrei mai avuto al cinema. La tv offre alle attrici dei ruoli molto complessi, questo di Marina Battaglia è un personaggio nuovo per me, ringrazio principalmente Lisa Nur per questo, perché lo ha scritto e pensato per me. Questa storia era vincente già sulla carta. Per me poi si tratta di un personaggio piacevolmente scorretto, non vedevo l’ora di interpretare un personaggio così. Non è una donna che non prova affetto ma che lo maschera bene. Anche come professionista, lei preferisce farsi chiamare avvocato, al maschile, per esempio. Per me, come Lunetta, è stato interessante, anche perché ero spesso più d’accordo con gli altri personaggi che con il mio. Ma il suo cinismo, la sua battuta tagliente sempre pronta, mi hanno coinvolta.”

Secondogenita della famiglia Battaglia, Nina lavora nello studio della madre, ma si sente forse un po’ indietro rispetto alla sorella maggiore e rispetto alle aspettative che il mondo ha per lei. La interpreta Miriam Dalmazio: “Nina è rappresentativa di una generazione di trentenni un po’ smarriti. Prima di chiedermi che tipo di avvocata fosse, mi sono chiesta che donna fosse. Mi sembrava antipatica e irrisolta, e dovevo trovare un modo per volerle bene e che lo permettessero anche al pubblico. Io vedevo solo cose brutte in questa donna. Tutto era frutto di un congelamento emotivo, e quindi mi sono aggrappata a questo rapporto con il padre, soprattutto perché lui ha abbandonato la famiglia quando lei era teenager. Vi prego di non giudicarla subito, perché questo mi ha permesso di volerle bene. C’è stata una sintonia incredibile con tutte, con il regista, la sceneggiatrice.”

Marina Occhionero interpreta invece Viola, la piccola di casa e l’unica che non si è fatta coinvolgere nella professione forense dalla madre: “Viola porta con sé il tema ‘è importante chi sei o cosa fai?’. È bello come questo confronto con la famiglia sia poi amalgamato dall’affetto tra le sorelle. È un esempio di come esistano dei modi differenti di stare al mondo. Il quesito non è risolto, alla fine, ma ognuno sceglie cose diverse e il pubblico si può rispecchiare in personaggi diversi.”

Studio Battaglia andrà in onda dal 15 marzo in prima serata su Raiuno, per quattro serate.

STUDIO BATTAGLIA – seconda stagione: trama e foto dal terzo e quarto episodio

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Dopo la prima serata debutteranno in prima visione su Rai 1 dal martedì 26 marzo i prossimi episodi di STUDIO BATTAGLIA – seconda stagione, e oggi vi sveliamo le foto e la trama dell’episodio 3 e 4 della serie tv scritto da Lisa Nur Sultan, una produzione Palomar con Tempesta in collaborazione con Rai Fiction.

La trama dell’episodio 3 e l’episodio 4 di STUDIO BATTAGLIA – seconda stagione

Nina nasconde un segreto che rischia di farle mettere in discussione tutto e l’unico con cui sente di potersi confidare è Giorgio, al quale fa visita nella clinica dove è stato ricoverato dopo l’infarto.

Intanto, insieme alla madre, Marina si immerge nel caso di un padre che vuole negare l’assegno di mantenimento al figlio ormai trentenne e poi, con la sorella Anna, affronta la delicata istanza di Raffaella Pisani, l’ex paziente oncologica (già conosciuta in stagione 1) determinata ad avere un figlio con gli strumenti che l’Italia offre a una donna single. Viola cerca di superare un momento difficile cercando un appartamento per sé e Alessandro, mentre Anna assiste Michela Fini in una separazione che promette di essere mediatica e senza esclusione di colpi, dal momento che il marito Corrado ha scelto per la sua difesa la Santacroce, un’avvocata senza scrupoli.

Sul piano lavorativo, Anna non ha dubbi, vuole Massimo al suo fianco in questa guerra, ma su quello personale, invece, chi vuole avere vicino? Alberto, intanto, le organizza una festa a sorpresa per i loro vent’anni di matrimonio. E Marina, proprio grazie al podcast “Rinascite”, ha ritrovato un amico di vecchia data.

La serie tv TUDIO BATTAGLIA 

Premiata per la prima stagione con il Nastro d’Argento Speciale alla sceneggiatrice Lisa Nur Sultan e all’intero cast femminile, la serie racconta le storie di uno degli studi legali più famosi di Milano nonché le vicende della famiglia Battaglia, composta da quattro donne: avvocate, madri, figlie, mogli, sorelle, alle prese ogni giorno con il lavoro che spesso si intreccia con la vita privata, rendendole protagoniste di incontri e decisioni difficili…

Nella seconda stagione diretta da Simone Spada, ritornano Barbora Bobulova, Lunetta Savino, Miriam Dalmazio, Giorgio Marchesi, Marina Occhionero, David Sebasti e con Thomas Trabacchi. Nel cast anche la partecipazione di Carla Signoris,
e di Massimo Ghini.

In questa nuova stagione le avvocate Battaglia – le sorelle Anna e Nina e la madre Marina –torneranno a lavorare insieme nel prestigioso Studio Zander, ora diventato Zander Battaglia. I patti erano che Marina sarebbe uscita di scena non appena chiuse le ultime pratiche, ma per Zander liberarsi di lei sarà più arduo del previsto. Ritroviamo anche Massimo con cui Anna, nel finale della prima stagione, si era lasciata andare a una travolgente passione. Per lei, sposata con Alberto da cui ha avuto due figli, è arrivata l’ora di chiedersi quale sia la scelta giusta, tra i sentimenti e le emozioni, anche se questo significa rinunciare a una parte della propria felicità.

STUDIO BATTAGLIA – seconda stagione: trama e foto dal quinto e sesto episodio

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Dopo l’episodi 3 e 4 debutteranno in prima visione su Rai 1 dal martedì 28 marzo i prossimi episodi di STUDIO BATTAGLIA – seconda stagione, e oggi vi sveliamo le foto e la trama dell’episodio 5 e 6 della serie tv scritto da Lisa Nur Sultan, una produzione Palomar con Tempesta in collaborazione con Rai Fiction.

La trama dell’episodio 5 e l’episodio 6 di STUDIO BATTAGLIA – seconda stagione

La relazione clandestina tra Anna e Massimo esce allo scoperto nel peggiore dei modi. Basterà un weekend fuori città con Alberto (regalo dei figli per l’anniversario) per rimettere le cose a posto? Malgrado il momento delicato, Anna deve rimanere concentrata: Corrado Fini ha un asso nella manica che rischia di far perdere a Michela l’affidamento dei figli, e questo lei – come avvocata, ma anche come madre – non può permetterlo. Mentre Massimo ritrova la sua ex moglie come controparte su un caso di matrimoni celebrati a Las Vegas, Viola è messa a dura prova dal nuovo lavoro nel ristorante di Carla e Nina deve trovare il coraggio di affrontare Leo, il suo ex fidanzato, e raccontargli il suo “ingombrante” segreto. Nel trambusto generale, Marina riceve un premio alla carriera per cui si trova a fare un bilancio di vita e si chiede se sia il caso di invitare Renzo, un vecchio amico a cui forse dovrebbe dare una nuova opportunità.

La serie tv TUDIO BATTAGLIA 

Premiata per la prima stagione con il Nastro d’Argento Speciale alla sceneggiatrice Lisa Nur Sultan e all’intero cast femminile, la serie racconta le storie di uno degli studi legali più famosi di Milano nonché le vicende della famiglia Battaglia, composta da quattro donne: avvocate, madri, figlie, mogli, sorelle, alle prese ogni giorno con il lavoro che spesso si intreccia con la vita privata, rendendole protagoniste di incontri e decisioni difficili…

Nella seconda stagione diretta da Simone Spada, ritornano Barbora Bobulova, Lunetta Savino, Miriam Dalmazio, Giorgio Marchesi, Marina Occhionero, David Sebasti e con Thomas Trabacchi. Nel cast anche la partecipazione di Carla Signoris,
e di Massimo Ghini.

In questa nuova stagione le avvocate Battaglia – le sorelle Anna e Nina e la madre Marina –torneranno a lavorare insieme nel prestigioso Studio Zander, ora diventato Zander Battaglia. I patti erano che Marina sarebbe uscita di scena non appena chiuse le ultime pratiche, ma per Zander liberarsi di lei sarà più arduo del previsto. Ritroviamo anche Massimo con cui Anna, nel finale della prima stagione, si era lasciata andare a una travolgente passione. Per lei, sposata con Alberto da cui ha avuto due figli, è arrivata l’ora di chiedersi quale sia la scelta giusta, tra i sentimenti e le emozioni, anche se questo significa rinunciare a una parte della propria felicità.

STUDIO BATTAGLIA – seconda stagione: trama e foto dai primi due episodi

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Debutterà in prima visione su Rai 1 da martedì 19 marzo STUDIO BATTAGLIA – seconda stagione, e oggi vi sveliamo le foto e la trama dei primi due episodi della serie tv scritto da Lisa Nur Sultan, una produzione Palomar con Tempesta in collaborazione con Rai Fiction.

Premiata per la prima stagione con il Nastro d’Argento Speciale alla sceneggiatrice Lisa Nur Sultan e all’intero cast femminile, la serie racconta le storie di uno degli studi legali più famosi di Milano nonché le vicende della famiglia Battaglia, composta da quattro donne: avvocate, madri, figlie, mogli, sorelle, alle prese ogni giorno con il lavoro che spesso si intreccia con la vita privata, rendendole protagoniste di incontri e decisioni difficili…

Nella seconda stagione diretta da Simone Spada, ritornano Barbora Bobulova, Lunetta Savino, Miriam Dalmazio, Giorgio Marchesi, Marina Occhionero, David Sebasti e con Thomas Trabacchi. Nel cast anche la partecipazione di Carla Signoris,
e di Massimo Ghini.

La trama dei primi due episodi di STUDIO BATTAGLIA – seconda stagione

Nel primo e nel secondo episodio di STUDIO BATTAGLIA – seconda stagione – Dopo l’acquisizione dello Studio Battaglia da parte di Zander, le tre avvocate Battaglia tornano a lavorare insieme, stavolta nello splendido studio vetrato, che ora si chiama Studio Zander Battaglia. Gli accordi prevedono che Marina si faccia da parte non appena chiuse le pratiche ancora in corso, concedendosi il tanto agognato viaggio in Giappone e godendosi il tempo libero, ma lei sembra avere altri piani e questo porta non poca tensione con Zander.

Mentre Marina e Nina lavorano sul caso del Professor Loi, un docente di religione in pensione che vorrebbe cambiare vita, Anna è concentrata su Massimo: la passione è sempre più travolgente, ma lei cerca ancora di far funzionare il matrimonio con Alberto e teme di far soffrire i figli. All’uscita di scuola conosce Michela Fini, una famosa chef-influencer nota a tutti come “Michela in famiglia”, che ha bisogno del suo aiuto. Novità in arrivo anche per Nina e Viola, anche se non sempre le buone notizie danno l’esito tanto aspettato.

Nel frattempo, Carla Parmegiani ha un problema con alcuni haters che stanno danneggiando sui social l’immagine del bel ristorante che ha appena acquistato con i soldi del divorzio. Ma come dice “Rinascite”, il podcast del momento che Marina inizia ad ascoltare facendo una scoperta inaspettata, “Non è mai troppo tardi per cominciare una nuova vita”.

La serie tv

In questa nuova stagione le avvocate Battaglia – le sorelle Anna e Nina e la madre Marina –torneranno a lavorare insieme nel prestigioso Studio Zander, ora diventato Zander Battaglia. I patti erano che Marina sarebbe uscita di scena non appena chiuse le ultime pratiche, ma per Zander liberarsi di lei sarà più arduo del previsto. Ritroviamo anche Massimo con cui Anna, nel finale della prima stagione, si era lasciata andare a una travolgente passione. Per lei, sposata con Alberto da cui ha avuto due figli, è arrivata l’ora di chiedersi quale sia la scelta giusta, tra i sentimenti e le emozioni, anche se questo significa rinunciare a una parte della propria felicità.

Cuore del racconto sono come sempre le donne Battaglia, tre divorziste e una neo-sposa, la sorella minore Viola. Quattro donne in diverse fasi della vita, ognuna con i propri sogni e turbamenti, unite da un amore profondo e un’invincibile ironia che le ha sempre salvate. Se Viola cerca di emanciparsi dalla famiglia, ma si scontra con le difficoltà della vita adulta e con il costo folle degli affitti milanesi, Nina dovrà mettere in discussione quello che credeva di desiderare, perché a volte crescere significa anche non aver paura di cambiare.

Come nella precedente stagione, in ogni episodio si svilupperà un caso legale di cui si dovrà occupare lo Studio Zander Battaglia, andando a trattare alcuni tra i temi più attuali del diritto di famiglia. Inoltre, Anna sarà alle prese con un delicato e doloroso caso di separazione legale, accettando di rappresentare la famosa chef-influencer “Michela in famiglia” contro il marito Corrado, uomo manipolatore che controlla e gestisce il fortunato business che hanno creato.

Studio Battaglia – seconda stagione: le prime foto dei nuovi episodi

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Rai ha diffuso le prime foto ufficiali di Studio Battaglia – seconda stagione, l’atteso nuovo ciclo di episodi della serie con protagonisti Barbora Bobulova, Lunetta Savino, Miriam Dalmazio, Giorgio Marchesi, Marina Occhionero, David Sebasti e con Thomas Trabacchi, Carla SignorisMassimo Ghini.

Studio Battaglia – seconda stagione è diretta da Simone Spadae  scritto da Lisa Nur Sultan. Una produzione Palomar con Tempesta in collaborazione con Rai Fiction.

Studio Battaglia – seconda stagione da martedì 19 marzo su Rai 1 in prima serata.

Premiata per la prima stagione con il Nastro d’Argento Speciale alla sceneggiatrice Lisa Nur Sultan e all’intero cast femminile, la serie racconta le storie di uno degli studi legali più famosi di Milano nonché le vicende della famiglia Battaglia, composta da quattro donne: avvocate, madri, figlie, mogli, sorelle, alle prese ogni giorno con il lavoro che spesso si intreccia con la vita privata, rendendole protagoniste di incontri e decisioni difficili…

Studio 666: la horror comedy da una storia di Dave Grohl arriva al cinema

Arriverà nei cinema italiani solo per una settimana, dal 23 al 29 giugno, Studio 666, l’horror comedy basata su una storia di Dave Grohl, con la sceneggiatura di Jeff Buhler e Rebecca Hughes e con la regia di BJ McDonnell.

In Studio 666, per registrare il tanto atteso decimo album, la leggendaria rock band dei Foo Fighters si trasferisce a Encino, in California, in una villa intrisa della macabra storia del rock and roll. Qui infatti, decenni prima, un rocker posseduto dal demonio si è spinto troppo oltre, entrando in contatto con forze oscure. Una volta giunto in quella casa, anche DAVE GROHL si trova alle prese con il blocco dello scrittore e con forze soprannaturali che minacciano il completamento del disco e la stessa esistenza della band…  È così, tutti i Foo Fighters – il bassista NATE MENDEL, il chitarrista PAT SMEAR, il batterista TAYLOR HAWKINS, il chitarrista solista CHRIS SHIFLETT e il tastierista RAMI JAFFEE – cercheranno di fermare l’oscura maledizione che si sta abbattendo su Dave e su di loro…

Studio 666 porta i Foo Fighters, che nel 2021 sono stati inseriti nella Rock & Roll Hall of Fame, nel mondo dei lungometraggi con una horror comedy che si basa sull’attitudine creativa e sulla giocosità anarchica che la band ha sempre inserito nei suoi video musicali, abbinata all’estro innovativo e travolgente del regista BJ MCDONNELL, che incontrò i Foo Fighters per la prima volta lavorando al video della canzone vincitrice di un Grammy “Run”, dove i Foos interpretavano dei vecchietti scatenati.

John Carpenter, regista, sceneggiatore e compositore celebre per i suoi capolavori horror, è stato il padrino spirituale di STUDIO 666, in termini di immagini, energia e suono. È proprio un tema “dal perfetto John Carpenter sound” che dà inizio al film, accompagnandolo attraverso una colonna sonora spettrale e giocosa, realizzata per gentile concessione di Roy Mayorga, batterista dei Ministry.

Studenti in sala: la nuova videorubrica di AGISCUOLA

Studenti in sala: la nuova videorubrica di AGISCUOLA

“Studenti in sala” è il titolo della nuova videorubrica di informazione cinematografica a cura di AGISCUOLA, ideata da Gianni Chimenti e prodotta da Blu&Blu Network S.r.l.. Il programma è scritto da Tommaso Martinelli, Luigi Miliucci e Sacha Lunatici, mentre la regia è firmata da Marcella Mitaritonna.

Al centro di ogni puntata ci sarà uno studente vip, ovvero un regista o un attore, che verrà sottoposto a un piccolo esame: un test in cui cinema e scuola andranno a braccetto.

Scopriremo, grazie alla commissione formata dal conduttore Claudio Guerrini, qui nelle inconsuete vesti di preside, e da una squadra di studenti animati da una profonda passione per il mondo del cinema, tutti i segreti del suo ultimo lavoro artistico ma anche quelli del suo passato scolastico.

Ospite della prima puntata il poliedrico attore e regista Paolo Ruffini, che ha affascinato i ragazzi raccontando la magia creatasi sul set di Up&Down – Un film normale” e svelando alcuni aspetti, finora inediti, legati alla sua vita personale e professionale.

Altro elemento innovativo del progetto è quello di trasformare proprio gli studenti in autorevoli critici cinematografici in grado di recensire e consigliare i film, di prossima uscita e da vedere assolutamente, ai propri coetanei.

Obiettivo di “Studenti in Sala” è quello di promuovere la cultura cinematografica all’interno delle scuole in modo dinamico, coinvolgendo e rendendo protagonisti in prima persona gli studenti e utilizzando lo stesso linguaggio e gli stessi canali di comunicazione preferiti oggi dai ragazzi.

Particolare rilievo viene dato dal progetto anche dalla centralità della sala cinematografica, per occasione trasformata in aula scolastica, che si conferma fondamentale punto di riferimento per i giovani quale luogo di aggregazione, socializzazione e di condivisione di emozioni.

La prima puntata di “Studenti in sala” è già disponibile su YouTube.

Student Services: recensione del film di Emmanuelle Bercot

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Student Services: recensione del film di Emmanuelle Bercot

Un tema scabroso quello che il regista Emmanuelle Bercot affronta nella sua opera Student Services, tratta dal romanzo “Mes Cheres Etudes” (“I miei cari studi”) di Laura D e ispirata a fatti di cronaca di grande attualità. Tante le domande che dopo la visione del film invadono la nostra mente. Che cosa si è disposti a fare per raggiungere quello che si desidera? Il confine tra giusto e sbagliato è qualcosa di ormai relegato alla soggettività dell’individuo o no? Il desiderio di soddisfare qualsiasi “bisogno” materiale può far dimenticare il rispetto per se stessi?

In Student Service Laura, una studentessa universitaria di 19 anni, per pagarsi gli studi e permettersi qualche svago,  inizia a prostituirsi su internet. L’incontro con Joe, un uomo di 57 anni alla ricerca di studentesse con cui condividere teneri momenti, innesca una serie di situazioni impreviste che sfuggono totalmente al controllo della giovane protagonista.

Student Service, il film

Student Service è una cronaca dettagliata della mercificazione di un corpo giovane, bello. Una narrazione esplicita, diretta, crudele. Un’incessante rincorsa verso la fugace ed effimera apparenza. Lo stile realistico che caratterizza l’opera è il mezzo per cercare di rimanere in una posizione di assenza di giudizio. Forse troppo. Quello che non risulta del tutto comprensibile è il perché si vuole raccontare questa storia.

Provocazione? Denuncia? Non è chiaro. L’occhio ostinatamente neutrale del regista si posa con il medesimo distacco sia sulla compravendita del corpo sia sulla freschezza di un amore spontaneo. Nessuna distinzione. Il problema, forse, è che Student Service si concentra con una certa morbosità quasi del tutto sul lato sessuale della questione. Sarebbe stato più opportuno soffermarsi sul disagio e la povertà studentesca, su quanto l’istruzione stia diventando un lusso, qualcosa di tristemente elitario. In seguito mettere in luce, allo stesso tempo, il problema socio-politico dei costi universitari e dell’”indigenza” giovanile e quello della morale che risulta irrimediabilmente legata a tutto questo. Gli attori in ogni caso risultano credibili nella loro interpretazione in particolare Deborah François perfetta nel ruolo della giovane ragazza disinibita.

Stuber – Autista d’assalto: tutte le curiosità sul film con Dave Bautista

Quando la commedia e il thriller d’azione si mescolano, spesso e volentieri prendono vita film capaci di offrire la spensieratezza del primo con la tensione e la dinamicità dei secondi. Un film piuttosto recente che riesce a far ciò è Stuber – Autista d’assalto, dove Stuber è una fusione tra il nome del protagonista (Stu) e il servizio di trasporto Uber. Uscito in sala nel 2019, questo è diretto da regista Michael Dowse, noto per i film FUBAR e What If. In esso, data la fondamentale presenza delle automobili, si ritrova tutta l’adrenalina tipica dei film che fanno di tale mezzo un vero e proprio protagonista, unita all’assurdità di certe situazioni e alla natura sopra le righe dei personaggi.

Il film è però anche una sorta di buddy movie, con due improbabili protagonisti estremamente diversi tra loro che si ritrovano costretti a fare squadra per portare a termine una delicata missione. Insomma, Stuber – Autista d’assalto è un film che mescola i generi per offrire una visione divertente e ricca di colpi di scena. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Stuber - Autista d'assalto Kumail Nanjiani Dave Bautista

La trama di Stuber – Autista d’assalto

Protagonista del film è il commesso Stu, costretto ad arrotondare la propria paga lavorando come Uber e con il sogno di finanziare un corso di ginnastica con l’amica Becca, della quale è segretamente innamorato. Rimessosi dunque per l’ennesima volta al volante della propria auto per un nuovo turno di guida, Stu non può immaginare che quella sarà una giornata assolutamente diversa da quante fino a quel momento vissute come Uber. Sul suo veicolo sale infatti un corpulento uomo che si svela essere il detective Vic Manning, il quale si trova nel bel mezzo dell’inseguimento del pericoloso criminale Oka Teijo.

Stu si trova dunque suo malgrado implicato in un rocambolesco inseguimento per le strade della città. Non potendo rifiutarsi di esaudire le richieste dell’agente, Stu accompagna prima Manning da un suo informatore e poi in una serie continua di vicissitudini sempre più folli e pericolose. Mentre le indagini proseguono freneticamente, Stu si troverà a dover abbandonare i panni dell’introverso commesso per vestire quelli di un uomo sicuro che sa ciò che vuole. Uscire vivo da quella situazione, si dice, potrebbe cambiare in meglio la sua vita.

Il cast del film

Ad interpretare il protagonista, Stu, vi è Kumail Nanjiani. Nello stesso periodo delle riprese di questo film, l’attore aveva messo su 25 chili di muscoli per Eternals (2019), ottenendo un fisico scultoreo. Questo non si addiceva però al suo personaggio in questo film, tuttavia il guardaroba è riuscito a mascherare l’entità del suo aspetto fisico attraverso la scelta degli abiti e la loro vestibilità rilassata. Accanto a lui, nel ruolo del detective Vic vi è invece l’ex wrestler ora attore a tempo pieno Dave Bautista. Nel ruolo della sua partner, Sara Morris, invece, si ritrova l’attrice Karen Gillan.

Questi tre attori fanno tutti parte del Marvel Cinematic Universe. Dave Bautista e Karen Gillan sono apparsi per la prima volta nel film Guardiani della Galassia (2014), dove interpretano rispettivamente Drax e Nebula. Nanjiani ha invece fatto il suo debutto nel MCU nel già citato Eternals (2021). Nel film recitano poi Iko Uwais nel ruolo di Oka Tedjo, uno spietato trafficante di droga e assassino di poliziotti, Natalie Morales nel ruolo di Nicole Manning, figlia di Vic, e Betty Gilpin nel ruolo di Becca, migliore amica e interesse amoroso di Stu. Mira Sorvino recita infine nel ruolo del Capitano Angie McHenry, il capo di Vic.

Stuber - Autista d'assalto cast

Stuber – Autista d’assalto è un remake di Taxxi?

Anche se non ne è esplicitamente un remake, Stuber – Autista d’assalto presenta delle forti somiglianze con il film francese del 1998 Taxxi. Scritto dal regista Luc Besson (Nikita, Dogman), questo ha propone infatti una dinamica simile, dove il protagonista, Daniel Morales, fattorino di una pizzeria, cambia lavoro per diventare tassista, guidando una Peugeot 406 da lui stesso opportunamente modificata. Grazie alle prestazioni del taxi e alle sue eccellenti doti di guida, Daniel porta velocemente a destinazione i suoi clienti, riuscendo nel frattempo a eludere facilmente le forze dell’ordine.

La sua guida spericolata gli si ritorce però contro quando il suo nuovo passeggero si rivela essere un poliziotto. Questi gli offre però un’occasione per “scontare” le infrazioni commesse, ovvero a catturare una banda di ladri tedeschi a bordo di due Mercedes-Benz 500E. Inizia così una folle corsa per la città che ricorda appunto quella di Stuber – Autista d’assalto. Naturalmente, la distanza temporale tra i due film ha portato quest’ultimo a non prevedere più il taxi ma il servizio Uber, divenuto particolarmente popolare negli ultimi anni. Un altro film parzialmente simile è Collateral, thriller d’azione con Jamie Foxx e Tom Cruise, dove però in questo caso l’autista si ritrova come passeggero uno spietato killer.

Il trailer di Stuber – Autista d’assalto e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Stuber – Autista d’assalto grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 23 agosto alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Stronger: trama, cast e la vera storia dietro il film con Jake Gyllenhaal

Più volte al cinema si sono viste storie di uomini comuni che si sono però rivelati veri e propri eroi al momento giusto, anche al costo di sacrificare sé stessi. Tra i più recenti a riguardo si ritrova Stronger (qui la recensione), film diretto da David Gordon Green nel 2017 e con protagonista l’attore Jake Gyllenhaal in una delle sue interpretazioni più apprezzate degli ultimi anni. La storia è quella di Jeff Bauman, il quale si ritrova coinvolto nell’attentato alla maratona di Boston avvenuto nel 2013, e in seguito al quale perse entrambe le gambe. La pellicola ripercorre non solo tale tragico evento, ma anche il doloroso percorso intrapreso da Bauman per poter riaffermare sé stesso nonostante la grave perdita subita.

Stronger è basato sull’omonimo libro pubblicato nel 2014 dallo stesso Bauman. All’interno di questo lo scrittore ripercorre il difficile processo di riabilitazione e riconquista di una vita il più normale possibile. Affermatosi da subito come un racconto particolarmente toccante e in grado di ispirare quanti si trovano a dover affrontare difficoltà nella propria vita, questo venne opzionato dalla Lionsgate per realizzarne un film, che venne infine presentato al Toronto International Film Festival. In Italia ebbe invece la sua anteprima alla Festa del Cinema di Roma. Partecipando a tali eventi Stronger guadagnò ottime recensioni da parte della critica, affermandosi come uno dei titoli forti della sua stagione.

Al momento dell’arrivo in sala, però, il film si rivelò un flop al box office. Qui incassò infatti solo circa 9 milioni a livello globale a fronte di un budget di 30. Nonostante tale risultato, la pellicola ha comunque avuto modo di far parlare di sé, sia per la sua rappresentazione degli eventi realmente accaduti sia per la performance del protagonista. Questi è infatti stato elogiato come la vera fonte di forza dell’opera. Stronger è ad oggi un titolo da riscoprire, ma prima di gettarsi in una visione di questo può essere utile conoscere alcune delle curiosità legate ad esso. Diverse di queste sono relative al cast di interpreti, come anche al rapporto con la vera storia di Bauman.

Stronger: la trama del film

La storia del film si apre nel bel mezzo della celebre maratona di Boston, alla quale Jeff Bauman si è recato per fare una sorpresa alla fidanzata Erin, una delle atlete in gara. Il ragazzo decide di posizionarsi in prossimità del traguardo, attendendo lì l’arrivo della sua amata. Improvvisamente, però, lo scoppio di una bomba genera il panico e fa perdere i sensi a Jeff. Questi si risveglia in ospedale, dove si scopre privo di gambe, perse in seguito all’incidente. Nonostante la rabbia e lo sconforto, egli trova il sostegno di Erin e della famiglia nell’affrontare la dolorosa terapia per la riabilitazione fisica. Allo stesso tempo, Jeff si trova a collaborare con le autorità per tentare di individuare gli attentatori. Il suo precario equilibrio è però messo in crisi dai suoi demoni interiori, contro i quali dovrà combattere per non perdere la sua battaglia più grande.

Stronger cast

Stronger: il cast del film

Come anticipato, a ricoprire il ruolo dello sfortunato protagonista vi è l’attore Jake Gyllenhaal. Celebre per film come I segreti di Brokeback Mountain e Nightcrawler, questi ha qui dato vita ad un nuovo complesso personaggio. Consapevole della grande responsabilità, l’attore decise di trascorrere quanto più tempo possibile in compagnia del vero Bauman, apprendendo da lui tutti i retroscena sulla vicenda. Ciò gli permise di poter venire a conoscenza anche dei sentimenti provati dall’uomo in quei momenti di difficoltà, lavorando poi per riportarli in modo sincero nel film. Per Gyllenhaal interpretare Baumban fu anche una grande sfida fisica. L’attore dovette infatti imparare a muoversi e agire come se realmente non avesse dalla sua la possibilità di utilizzare le gambe.

Accanto a lui, nel ruolo di Erin, vi è invece l’attrice Tatiana Maslany. Questa è nota in particolare per la serie Orphan Black, e grazie a Stronger ha avuto ulteriormente modo di farsi notare anche sul grande schermo. L’attrice candidata all’Oscar Miranda Richardson è invece presente nei panni di Patty Bauman, madre di Jeff, mentre Clancy Brown, voce di Mr. Krabs nella serie animata SpongeBob SquarePants, interpreta qui Jeff Bauman Sr. Il comico Lenny Clarke recita nei panni dello zio Bob, mentre Frankie Shaw dà vita a Gail, la sorella di Erin. Per garantire ulteriore realismo al film, sono presenti in ruoli minori le vere persone che aiutarono Jeff nella sua riabilitazione. I medici e i fisioterapisti che si incontrano nella storia sono infatti coloro che realmente si presero cura di Jeff al momento dell’incidente.

Stronger: la vera storia dietro al film

La vera storia dell’incidente che cambio la vita di Jeff Bauman ha inizio la mattina del 15 aprile del 2013. Questi si era infatti recato in prossimità del traguardo della maratona di Boston, aspettando l’arrivo della sua fidanzata Erin, alla quale voleva fare una sorpresa per tentare di riallacciare i rapporti recentemente incrinatisi. Qui, però, Jeff viene investito in pieno dallo scoppio di una bomba. Rimasto stordito e circondato da persone ferite, egli si rese conto di avere le gambe maciullate. Trasportato d’urgenza in ospedale, questi è subito stato sottoposto ad un intervento per tentare di fermare l’emorragia ed evitare rischi di infezione. I medici furono costretti ad amputare le gambe di Jeff pochi centimetri sopra il ginocchio. Al suo risveglio, Jeff dimostrò grande forza di volontà riuscendo anche a sdrammatizzare sulla cosa, affermando che si sentiva uguale al tenente Dan di Forrest Gump.

Dopo aver raggiunto una situazione clinica stabile, Jeff iniziò a collaborare con l’FBI circa l’accaduto. Il suo contributo fu fondamentale nell’individuazione dei due attentatori, di cui uno ucciso e l’altro catturato. La vera battaglia per Jeff ha però avuto inizio in seguito alla sua uscita dall’ospedale. I primi tempi si trovò infatti a dover combattere contro dolori incredibili, per i quali fu costretto ad assumere potenti medicinali. Allo stesso tempo si trovò a dover fronteggiare le grandi apprensioni e aspettative della gente nei suoi confronti. Tutto ciò portò Jeff ad intraprendere una vita sregolata, caratterizzata in particolare dalla dipendenza dall’alcol. Lentamente, Jeff è però riuscito ad uscire da tale situazione, intraprendendo un percorso di riabilitazione fisica ed emotiva. Oggi Jeff continua a combattere la sua personale battaglia, cercando di essere allo stesso tempo un modello per quanti vivono situazioni difficili, dalle quali è possibile uscire.

Stronger: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Stronger è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema e Apple iTunes. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 1 novembre alle ore 21:15 su Rai 5.

Fonte: IMDb, HistoryvsHollywood

Stronger: recensione del film con Jake Gyllenhaal

Stronger: recensione del film con Jake Gyllenhaal

Stronger apre con il 15 Aprile 2013 un’evento catastrofico scosse le vite di tantissime persone in una delle città più tranquille del Nord America: due ordigni vennero fatti esplodere tra la folla al traguardo della Maratona di Boston, un attentato che portò alla morte di 3 persone e oltre 50 feriti. I numerosi fotografi presenti all’evento immortalarono fin da subito la tragica situazione e alcune foto in particolare fecero il giro del mondo, portando in prima pagina uomini e donne che ne divennero così involontariamente protagonisti e simbolo.

Jeff Bauman fu uno di loro: coperto di sangue, su una sedia a rotelle accompagnato da un uomo con il cappello da cowboy, guardava confuso davanti a se mentre realizzava di aver appena perso le gambe nell’esplosione. Lui incarnò così il simbolo del “Boston Strong” quella forza di riprendersi, non arrendersi davanti al nemico e andare avanti, anche se con due arti in meno.

Quello che però quella fotografia non raccontava e quello che le persone però non potevano capire, era ciò che quel ragazzo stava passando. Ed è questa storia, questo spaccato di vita di una persona qualsiasi che si ritrova per caso al centro di uno degli attentati più feroci di quegli anni, che viene raccontata in Stronger, film di David Gordon Green presentato in Selezione Ufficiale alla Festa del Cinema di Roma 2017.

Vedi anche: Jake Gyllenhaal re del tappeto rosso

Stronger
Jake Gyllenhaal in Stronger

In Stronger Jeff (Jake Gyllenhaal) è un ragazzo che lavora in un grande supermercato della zona, abita con la sconclusionata e rumorosa madre divorziata (Miranda Richardson) e vive le partite di baseball al Fenway Park come la sua religione. Come tanti ragazzi della sua età non riesce ad impegnarsi seriamente e per questo motivo Erin (Tatiana Maslany) continua a lasciarlo: è interessata a lui ma molto frustrata dal suo comportamento. Quando scopre che lei correrà la Maratona per raccogliere fondi per l’ospedale in cui lavora, Jeff decide di andare a fare il tifo per lei al traguardo per accoglierla con un grande cartellone e così, magari, riconquistarla. Il resto, purtroppo, è storia.

Recensione del film Stronger

Bauman fu essenziale nelle investigazioni che portarono alla cattura del secondo terrorista, ma ciò che i media non raccontarono, fu svelato da lui un anno dopo l’attentato in un libro memoir scritto insieme a Brett Witter. Ed è proprio in questa zona d’ombra, che il film di David Gordon Green si focalizza. Non tanto sull’attentato in se, già portato sullo schermo egregiamente da Mark Wahlberg in Boston-Caccia all’uomo, uscito lo scorso aprile, ma sul “dopo”. Grande attenzione nei dettagli, alle espressioni del viso, a gli sguardi tra i personaggi, alle emozioni trattenute e a quelle sfociate all’improvviso con violenza, ma soprattutto grande cura nel voler mostrare anche le parti più brutte, intime e nascoste e tutto quello che può passare nella testa di una persona in quella situazione.

Stronger

Jake Gyllenhaal ancora una volta si conferma un grande interprete, capace di esprimere il dramma dello stress post-traumatico, anche solo attraverso un silenzio. Peccato non aver avuto da lui una scena di quelle che possono consacrare una performance, quasi che non sia riuscito a sfogare tutto il mondo di pensieri ed emozioni che era riuscito a capire e fare suo. Ma Stronger è senza dubbio un film corale: certo il trauma lo ebbe Jeff, ma come in un classico effetto domino, la cosa si ripercosse su tutte le persone intorno a lui e così, il cast variegato ha dato un grandissimo supporto a Gyllenhaal.

Leggi anche: Jake Gyllenhaal presenta Stronger

Nonostante tutte queste premesse però, c’è qualcosa che manca. Forse perché è difficile empatizzare con il protagonista, forse perché se si levasse l’attentato dall’equazione la storia non sarebbe così speciale o forse perché semplicemente non ci troviamo davanti ad un eroe, cosa che Bauman sa bene. Ma questo è allo stesso tempo anche il punto di forza del film, perché ci ritroviamo sullo schermo la storia di una persona normale, che come tutti fa errori, si complica la vita, sbaglia, impara e, infine, si riprende.

Stronger è un film che commuove, colpisce, fa arrabbiare ma che ti lascia anche tanta positività, perché se ce l’ha fatta Jeff Bauman a rialzarsi, perché non dovremmo noi?

Stronger: in arrivo il film sull’eroe della maratona di Boston

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Stronger: in arrivo il film sull’eroe della maratona di Boston

La Universal Pictures ha in cantiere di portare sul grande schermo l’incredibile storia vera di Jeff Bauman, uno dei sopravvissuti dell’attentato alla maratona di Boston del 2012. Bauman, che a causa dell’incidente ha perso entrambe le gambe, non ha mai smesso di lottare, contribuendo in maniera decisiva alla caccia all’uomo che ha poi portato alla cattura dei colpevoli.

La notizia è stata riportata da Variety, secondo il quale il biopic sarà basato sull’autobiografia scritta dallo stesso Bauman in collaborazione con Bret Whitter, dal titolo Stronger, pubblicata nel 2012. John Pollono scriverà lo script, mentre David Hoberman, Todd Lieberman e Scott Silver saranno i produttori attraverso la Mandeville Films.

Fonte

Stronger – Io sono più forte: dal 4 luglio al cinema

Stronger – Io sono più forte: dal 4 luglio al cinema

Arriverà al cinema mercoledì 4 luglio Stronger – Io sono più forte, il nuovo film con Jake Gyllenhaal e Tatiana Maslany che racconta una storia vera.

Stronger – Io sono più forte è l’appassionante storia di Jeff Bauman, un ragazzo come tanti, divenuto un simbolo di speranza e di forza per il mondo intero, dopo essere sopravvissuto all’attentato della Maratona di Boston, perdendo entrambe le gambe. Jeff comprende ben presto come, per quanto complicato e faticoso, l’unico modo per continuare a vivere sia reagire e combattere, giorno dopo giorno. Nel farlo scoprirà l’incredibile forza che gli arriva dalle persone che lo circondano: la sua famiglia, gli amici di una vita, e soprattutto Erin, la ragazza che ama e che aspettava al traguardo al momento dell’esplosione. Stronger – Io sono più forte è infatti la storia di un grande amore che, messo alla prova dagli ostacoli più duri, è capace di riscoprirsi invincibile.

Stronger – Io sono più forte, trailer del film con Jake Gyllenhaal

Stronger – Io sono più forte diretto da David Gordon Green, prodotto ed interpretato da un magistrale Jake Gyllenhaal e da Tatiana Maslany è stato tratto da “Stronger”, il memoir scritto da Jeff Bauman con Bret Witter, pubblicato in Italia da Piemme. 

Stronger: recensione del film con Jake Gyllenhaal

Stronger – Io sono più forte, trailer del film con Jake Gyllenhaal

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Leone Film Group ha diffuso il primo trailer di Stronger – Io sono più forte, il nuovo film con protagonista Jake Gyllenhaal e in arrivo il prossimo 4 luglio nelle sale italiane.

Stronger – Io sono più forte è l’appassionante storia di Jeff Bauman, un ragazzo come tanti, divenuto un simbolo di speranza e di forza per il mondo intero, dopo essere sopravvissuto all’attentato della Maratona di Boston, perdendo entrambe le gambe. Jeff comprende ben presto come, per quanto complicato e faticoso, l’unico modo per continuare a vivere sia reagire e combattere, giorno dopo giorno. Nel farlo scoprirà l’incredibile forza che gli arriva dalle persone che lo circondano: la sua famiglia, gli amici di una vita, e soprattutto Erin, la ragazza che ama e che aspettava al traguardo al momento dell’esplosione. Stronger – Io sono più forte è infatti la storia di un grande amore che, messo alla prova dagli ostacoli più duri, è capace di riscoprirsi invincibile.

Leggi la recensione di Stronger

Stronger – Io sono più forte diretto da David Gordon Green, prodotto ed interpretato da un magistrale Jake Gyllenhaal e da Tatiana Maslany, presentato nella Selezione Ufficiale della 12° Festa del Cinema di Roma, sarà nei cinema da mercoledì 4 luglio.  

Tratto da Stronger, il romanzo scritto da Jeff Bauman & Bret Witter, il film racconta la coinvolgente storia di Jeff Bauman che, il 15 aprile del 2013, si trovava tra il pubblico della Maratona di Boston, quando due terroristi fecero esplodere due bombe che causarono tre morti e oltre 260 feriti. Jeff riuscì a sopravvivere, pur se gravemente ferito, e grazie al suo prezioso aiuto la polizia identificò e catturò gli attentatori. Da quel momento tutto cambia radicalmente: da una parte si ritrova suo malgrado ad essere considerato un eroe nazionale, dall’altra deve confrontarsi con la consapevolezza di non poter più riavere la sua vita così com’era. Jeff inizia una battaglia personale per ritornare a vivere, fatta di lunghi mesi di riabilitazione fisica ed emotiva, supportato dalla famiglia e, soprattutto, dall’amore e dall’instancabile determinazione di Erin.

Una storia emozionante, in grado di ispirare ognuno di noi nelle battaglie quotidiane e ricordarci la bellezza di vivere.

Nel cast da segnalare la presenza della candidata premio Oscar® Miranda Richardson, nel ruolo della madre di Jeff.

Leone Film Group presenta Stronger – Io sono più forte nelle sale dal 4 luglio distribuito da 01 Distribution.

Stronger – Io sono più forte, due clip dal film con Jake Gyllenhaal

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Leone Film Group ha diffuso due clip di Stronger – Io sono più forte, il nuovo film con protagonista Jake Gyllenhaal e in arrivo il prossimo 4 luglio nelle sale italiane.

Stronger – Io sono più forte è l’appassionante storia di Jeff Bauman, un ragazzo come tanti, divenuto un simbolo di speranza e di forza per il mondo intero, dopo essere sopravvissuto all’attentato della Maratona di Boston, perdendo entrambe le gambe. Jeff comprende ben presto come, per quanto complicato e faticoso, l’unico modo per continuare a vivere sia reagire e combattere, giorno dopo giorno. Nel farlo scoprirà l’incredibile forza che gli arriva dalle persone che lo circondano: la sua famiglia, gli amici di una vita, e soprattutto Erin, la ragazza che ama e che aspettava al traguardo al momento dell’esplosione. Stronger – Io sono più forte è infatti la storia di un grande amore che, messo alla prova dagli ostacoli più duri, è capace di riscoprirsi invincibile.

Leggi la recensione di Stronger

Stronger – Io sono più forte diretto da David Gordon Green, prodotto ed interpretato da un magistrale Jake Gyllenhaal e da Tatiana Maslany, presentato nella Selezione Ufficiale della 12° Festa del Cinema di Roma, sarà nei cinema da mercoledì 4 luglio.  

Tratto da Stronger, il romanzo scritto da Jeff Bauman & Bret Witter, il film racconta la coinvolgente storia di Jeff Bauman che, il 15 aprile del 2013, si trovava tra il pubblico della Maratona di Boston, quando due terroristi fecero esplodere due bombe che causarono tre morti e oltre 260 feriti. Jeff riuscì a sopravvivere, pur se gravemente ferito, e grazie al suo prezioso aiuto la polizia identificò e catturò gli attentatori. Da quel momento tutto cambia radicalmente: da una parte si ritrova suo malgrado ad essere considerato un eroe nazionale, dall’altra deve confrontarsi con la consapevolezza di non poter più riavere la sua vita così com’era. Jeff inizia una battaglia personale per ritornare a vivere, fatta di lunghi mesi di riabilitazione fisica ed emotiva, supportato dalla famiglia e, soprattutto, dall’amore e dall’instancabile determinazione di Erin.

Una storia emozionante, in grado di ispirare ognuno di noi nelle battaglie quotidiane e ricordarci la bellezza di vivere.

Nel cast da segnalare la presenza della candidata premio Oscar® Miranda Richardson, nel ruolo della madre di Jeff.

Leone Film Group presenta Stronger – Io sono più forte nelle sale dal 4 luglio distribuito da 01 Distribution.

Stringimi forte: recensione del dramma familiare alla francese

Stringimi forte: recensione del dramma familiare alla francese

Dopo una serie di lavori attoriali di un certo calibro – tra gli ultimi film in cui ha recitato ricordiamo L’ufficiale e la spia di Roman Polanski (2019) e The French Dispatch di Wes Anderson (2021) – Mathieu Amalric torna alla regia regalandoci un nuovo film. Dal 27 gennaio arriva al cinema Stringimi forte, una storia drammatica e intima che ha tutte le carte in regola per conquistare il pubblico.

Stringimi forte: di cosa parla il film

Clarisse (Vicky Krieps) è sposata con Marc (Arieh Worthalter). La coppia ha due bambini: Lucie e Paul. Durante una vacanza in montagna, spariscono il papà e i due figli. Usciti nella neve per una passeggiata, non sono più tornati in hotel da Clarisse. Si sospetta che siano rimasti sommersi da una valanga precipitata nella zona. Per avere la certezza che i tre si trovino là sotto però, i soccorsi devono aspettare che la neve si sciolga in primavera. Nell’attesa – e per convivere con il lutto quasi certo, Clarisse s’inventa una diversa versione dei fatti: nelle sue fantasie, è lei ad andarsene da casa, abbandonando marito e figli, e a non fare mai più ritorno. Tra immaginazione e realtà, Clarisse naviga nella speranza di riabbracciare il marito e vedere i figli crescere.

Clarisse: ritratto di una madre

La protagonista di Stringimi forte è una madre e moglie che deve fare i conti con un triplice lutto: quello dei figli e quello del marito. Clarisse non è soltanto il personaggio principale del film, ma è anche il narratore delle sue fantasie. Nel film si mescolano attimi di realtà e scene immaginate in cui Marc, Paul e Lucie sono come dei burattini mossi e animati da Clarisse. In Stringimi forte non viene spiegato subito cosa è vero e cosa no, creando un effetto sorpresa non appena si realizza la logica del film.

Vicky Kriesp è perfetta nel suo personaggio: una donna bella ma non troppo curata, avvolta in ogni attimo del film da un velo di tristezza. Gli occhi, i sorrisi, la postura ed i gesti sono teneramente malinconici e riescono a generare empatia e compassione. La storia della donna e l’interpretazione di Kriesp ricordano quelle della magistrale Juliette Binoche in Tre colori – Film Blu di Kieslowski: entrambe devono imparare a convivere con l’assenza di chi si ama, fare i conti con i luoghi rimasti vuoti, gli oggetti abbandonati e la quotidianità stravolta.

Stringimi forteIl ruolo della casa in Stringimi forte

Nel film si alternano interni domestici estremamente personalizzati e variopinti e ambienti esterni più austeri. I campi lunghi e lunghissimi dei paesaggi innevati della montagna o delle spiagge sono malinconici ed apprezzabili, ma i veri protagonisti di Stringimi forte sono gli spazi dentro la casa di Clarisse. Una villa vissuta, non moderna o perfettamente arredata ma segnata dai suoi (ex) abitanti. Il pianoforte di Lucie, la libreria di Marc, la tazza per la cioccolata di Paul e tantissimi altri oggetti si ammucchiano nelle stanze confusionarie ma accoglienti, tipiche di una famiglia allegra e viva.

Sono infatti proprio le stanze di casa a diventare il setting principale delle fantasie di Clarisse. Per riempire le sue giornate e le camere, la donna immagina i figli crescere, il marito stravolgere gli spazi. Al contrario di quanto accade realmente, nella mente della donna tutto si anima. Il confronto con la realtà è pero inevitabile e porta più volte Clarisse ai limiti della follia.

L’arte di raccontare un lutto

Pochi mesi dopo Petit Maman di Céline Sciamma, Stringimi forte è un altro film francese che parla di lutto, mescolando tempi, realtà e immaginazione in un racconto estremamente intimo. L’intenzione riuscitissima di queste pellicole è esplorare le anime di chi vive una perdita, dando valore alla fantasia come supporto alla tristezza. In sostanza, il dramma del lutto è raccontato con estrema sensibilità ma viene anche addolcito dalla dimensione magica dai sogni ad occhi aperti, tanto effimeri quanto necessari. E in tutto ciò, il cinema s’infila con tutta la sua potenza catartica per lo spettatore.

Stringimi forte, al cinema dal 27 gennaio

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Stringimi forte, al cinema dal 27 gennaio

Stringimi forte, il film diretto da Mathieu Amalric presentato nella sezione Cannes Première del 74° Festival di Cannes, uscirà nelle sale italiane, distribuito da Movies Inspired, il 27 gennaio 2022.

La sceneggiatura è un libero adattamento della commedia Je reviens de loin di Claudine Galea.

Il film è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI con la seguente motivazione:

Mettendo in scena un viaggio in macchina come fosse una lunga elaborazione del lutto, Amalric racconta il potere dell’immaginazione – e dunque del cinema – come unico cicatrizzatore possibile dei traumi, e lo fa attraverso un racconto che sa essere minimale e stratificato allo stesso tempo: un melodramma che sussurra con tragica dolcezza il bilancio di una vita e della sua fuggevolezza.

Striker Eureka: nuovo poster per Pacific Rim

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Settimana intensa per Guillermo del Toro, impegnato a coordinare l’uscita incessate dei nuovi poster dell’attesissimo Pacific Rim. La versione pubblicata quest’oggi mette in mostra lo Striker Eureka australiano. Nel cast del film ci sono Charlie Hunnam, Clifton Collins Jr., Idris Elba, Max Martini, Rinko Kikuchi, Ron Perlman.

Pacific_Rim_Eureka

Nel film Pacific Rim un’invasione extraterrestre minaccia la Terra. Gli umani si uniscono per fronteggiare il pericolo e sventare l’imminente catastrofe.

 

Stretch: trailer del film con Patrick Wilson e Chris Pine

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Grazie a Entertainment Weekly è arrivato online il trailer ufficiale di Stretch, la nuova pellicola di Joe Carnahan (Narc, The Grey). Potete vederlo di seguito.

Il film annovera nel cast Patrick Wilson, Ed Helms, Chris Pine, Brooklyn Decker, James Badge Dale, David Hasselhoff, Ray Liotta, Shaun Toub e Jessica Alba, e racconta la storia di uno chauffeur indebitato fino al collo che, per cercare di porre rimedio alla propria situazione, accetta di fare da autista ad un misterioso miliardario che lo trascinerà in una notte ai limiti della follia. La pellicola uscirà su Amazon e iTunes il 7 ottobre e su VOD il 14 ottobre.

Fonte

Stretch: dietro le quinte di una scena di sesso

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scena di sesso StretchIl sesso al cinema è sempre magnifico: due bellissimi attori che si incontrano, si piacciono e poi vanno a letto insieme. Lei ha sempre la biancheria intima giusta, lui sempre gli addominali scolpiti e l’unica concessione alle normali funzioni umane organiche è, a volte, un sensualissimo velo di sudore che imperla i corpi avvinghiati dei due protagonisti.

Questo è quello che vediamo noi. Ma cosa vedono loro? I protagonisti, gli attori che mettono in scena l’idillio carnale?

Ebbene questo video, un dietro le quinte del film Stretch, ci mostra Brooklyn Decker e Patrick Wilson alle prese con una scena di sesso. La realtà è molto meno idilliaca, e più divertente, della finzione!

Fonte: EW

Street Fighter: svelato il primo poster del reboot live action dei registi di TALK TO ME

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Abbiamo sentito parlare per la prima volta dei piani di Legendary e Capcom per un reboot di Street Fighter in live-action lo scorso aprile, e da allora gli aggiornamenti sono stati pochi e sporadici. Ora, il primo poster promozionale del film è stato svelato al Licensing Expo di Las Vegas (via Collider).

Come accade di solito in occasione di questi Expo, il poster non presenta alcun personaggio del film, ma ci dà un’occhiata al trattamento del titolo ispirato ai videogiochi. Il design potrebbe suggerire che il film si atterrà il più possibile all’estetica dei giochi, ma, ancora una volta, è meglio non fare troppo affidamento su questo primo artwork di licenza come indicatore di ciò che verrà.

Il nuovo film di Street Fighter sarà diretto dai registi di Talk To Me Danny e Michael Philippou, che hanno parlato del progetto a Collider lo scorso anno.

Cosa hanno detto i registi del nuovo Street Fighter?

Penso che sia fantastico il fatto che abbiamo un tale legame con il gioco e con i personaggi, e che non ci sia un grande franchise cinematografico prestabilito che ci costringa a seguire una trama generale“, ha detto Danny. “Penso che avremmo la libertà di creare quello che potrebbe essere l’arco generale se si trattasse di un gruppo di film“.

Inoltre, ci piacerebbe avere la possibilità di fare un film d’azione. Ci piacerebbe avere la possibilità di fare grandi scenografie con un grande budget, perché anche nel nostro materiale su YouTube progettiamo acrobazie che non sono mai state fatte prima, e se potessimo farlo su larga scala, credo che potremmo creare qualcosa che nessuno ha mai visto prima“.

Michael ha aggiunto: “E credo che immergersi nella storia di Street Fighter, di tutti i personaggi e delle loro origini sia stato così eccitante. Le idee sono infinite, quindi se le mettiamo sullo schermo, credo che potremo creare qualcosa di speciale“.

Street Fighter: Legendary Pictures al lavoro su un franchise

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Street Fighter: Legendary Pictures al lavoro su un franchise

Legendary Entertainment ha appena acquistato i diritti di sfruttamento cinematografico di Street Fighter e ha intenzione di portare avanti una serie di prodotti correlati all’universo del videogioco, compreso un film in live-action al momento in sviluppo.

I dettagli sono pochi, ma sembra che Legendary lavorerà gomito a gomito con la Capcom, che parteciperà al progetto in veste di produttore. E, dal momento che lo studio ha acquistato anche i diritti televisivi di sfruttamento, c’è da aspettarsi che presto verranno annunciati anche altri progetti, forse ambientati nello stesso universo del film in produzione.

Uno dei videogiochi più venduti di sempre, Street Fighter è un picchia-duro sviluppato in origine per la versione Arcade negli anni ’80. Da allora, ha frequentato diverse piattaforme vendendo oltre 49 milioni di unità. La prossima versione del gioco, Street Fighter 6, sarà distribuito su tutte le consolle a partire dal 2 giugno 2023.

Il cinema si è approcciato altre volte a Street Fighter, a partire dal live action del 1994 prodotto da Universal, con Jean-Claude Van Damme, Ming-Na Den, Damien Chapa e Kylie Minogue. Il film non ha avuto grande successo, né al box office né presso i critici che lo hanno recensito severamente.

Da allora, ci sono stati diversi tentativi di replicare il film, approdati, nel 2009, alla 20th Century Fox che ha distribuito Street Fighter: la Leggenda di Chun-Lin, con Kristen Kreuk, Chris Klein e Michael Clarke Duncan. Anche questo progetto non ha avuto troppo successo, a differenza di diversi progetti animati che sono saltati fuori nel corso degli anni.

I piani per portare “Street Fighter” sul grande schermo arrivano in un momento favorevole per gli adattamenti di gioco. Il genere, che un tempo era sinonimo di insuccessi al botteghino, ha vissuto una rinascita grazie a “Sonic the Hedgehog” e al suo sequel del 2022, “Uncharted” di Tom Holland, e non ultimi “Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri” e l’imminente Super Mario Bros Film.

Fonte

Street Fighter: il nuovo film ha trovato i suoi registi!

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Street Fighter: il nuovo film ha trovato i suoi registi!

Legendary Entertainment ha appena acquisito i diritti televisivi e cinematografici di Street Fighter, e ora  apprendiamo chela società si stia già muovendo su un nuovo film. Secondo un recente rapporto, Danny e Michael Philippou sono in trattative finali per dirigere un nuovo film di Street FighterCome riferito da The Hollywood Reporter, Legendary è in trattative con i gemelli australiani, ma non è stato rivelato molto di più. Tuttavia, secondo quanto riferito, Legendary in contemporanea sta attualmente conversando con alcuni potenziali sceneggiatori del film.

Danny e Michael hanno ottenuto il loro successo grazie al loro canale YouTube RackaRacka, lanciato nel 2013 dove realizzavano video horror comici. Il loro recente film, Talk to Me, è stato recensito bene e ha raccolto molti elogi. Dopo aver vinto una guerra di offerte, A24 ha acquisito i diritti di distribuzione e sarà presentato in anteprima negli Stati Uniti il ​​28 luglio dopo aver riscosso il plauso del Sundance Film Festival.

Per Street Fighter non sarà la prima incursione sul grande schermo, in particolare il franchise videoludico ha già avuto un adattamento datato 1994 e vedeva protagonisti Jean-Claude Van Damme, Raul Julia e Ming-Na Wen. Ha avuto inoltre anche adattamenti animati e spin-off in live action, come il film del 2009 Street Fighter: The Legend of Chun-Li e la serie web del 2014 Street Fighter: Assassin’s Fist. Tuttavia, negli ultimi anni la property non ha avuto un’ampia diffusone nell’entertainment, al pari di altre property note come ad esempio Mortal Kombat, che ha avuto tre  film d’animazione  e un  film live-action  (che ha un sequel in lavorazione) dal 2020. 

Street Fighter: il film live action uscirà nel 2026

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Street Fighter: il film live action uscirà nel 2026

Sony e Legendary hanno annunciato che il loro film live-action Street Fighter, basato sui classici videogiochi di Capcom, uscirà nelle sale il 20 marzo 2026.

La notizia della data di uscita arriva poco dopo la notizia che Danny e Michael Philippou, i gemelli registi australiani meglio conosciuti per il loro film horror A24 Talk to Me, hanno lasciato la direzione del progetto. I dettagli sulla trama dell’adattamento cinematografico sono ancora nascosti, ma dato quello che è stato annunciato oggi, ci si può aspettare che presto sentiremo parlare di un nuovo regista per questo importante progetto basato sulla IP. Sony distribuirà il film, co-sviluppato e prodotto con Capcom.

street fighterDal lancio del franchise nel 1987, sono state vendute più di 49 milioni di unità in tutto il mondo, rendendo Street Fighter uno dei franchise più conosciuti e con i maggiori incassi di tutti i tempi. Il capitolo più recente, Street Fighter 6, è stato rilasciato su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X | S e PC tramite Steam lo scorso giugno.

Anche se per il momento il fine settimana del 20 marzo 2026 non ha ancora rivali diretti, altri titoli che usciranno in quel periodo includono The Cat in the Hat della Warner Bros. il 6 marzo, la nuova interpretazione di Mike Flanagan de L’Esorcista il 13 marzo e il sequel di Universal di The Super Mario Bros. Movie il 3 aprile.

Street Fighter è già arrivato sul grande schermo?

Street Fighter ha debuttato sul grande schermo nel 1994, durante un’ondata di adattamenti di videogiochi che comprendeva anche Super Mario Bros. e Mortal Kombat. Il film era interpretato da Jean-Claude Van Damme nei panni del colonnello Guile, leader di una forza di pace che si oppone al dominio del tirannico dittatore M. Bison (Raul Julia, nel suo ultimo ruolo prima della morte per cancro allo stomaco).

Il film si avvaleva di un cast eclettico, tra cui Ming-Na Wen, Kylie Minogue e Wes Studi; nonostante il solido pedigree da film d’azione dello sceneggiatore e regista Steven E. de Souza, autore di 48 ore, Commando e Die Hard, il film fu un flop per la critica, anche se guadagnò 99 milioni di dollari con un budget di 35 milioni. Capcom ci ha riprovato con Street Fighter: The Legend of Chun-Li del 2009, con Kristin Kreuk di Smallville nel ruolo di protagonista e Neal McDonough, Chris Klein e Michael Clarke Duncan. Questa volta, non solo la critica non è stata altrettanto gentile, ma anche il pubblico non è stato interessato; il film ha incassato 12,8 milioni di dollari a fronte di un budget di 50 milioni, ponendo fine alle ambizioni cinematografiche di Capcom fino ad oggi.

Il primo gioco Street Fighter è uscito nel 1987, ma il suo seguito del 1991, Street Fighter II, è considerato un enorme miglioramento rispetto al suo predecessore e rimane uno dei videogiochi più venduti di tutti i tempi. L’ultimo capitolo della serie, Street Fighter 6, è uscito l’anno scorso. Il nuovo film di Capcom e Legendary su Street Fighter sta cercando un regista; non è ancora stata annunciata una data di uscita.

Street Fighter: i registi di Talk To Me abbandonano la regia

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Street Fighter: i registi di Talk To Me abbandonano la regia

La prima scelta di Legendary e Capcom per sviluppare la popolarissima serie di giochi di combattimento Street Fighter in un nuovo film ha appena abbandonato il progetto, quindi si sta cercando un secondo giocatore. È finita per Danny e Michael Philippou, il duo che ha realizzato il film di paura Talk to Me dello scorso anno, che ha lasciato il film per problemi di programmazione. L’Hollywood Reporter riporta la notizia che è partita la caccia ai nuovi registi.

Capcom ha reclutato il duo di registi fratelli l’anno scorso con grande clamore, sperando che il loro terzo tentativo di portare il venerabile gioco di combattimento sul grande schermo fosse quello giusto. Parlando con Perri Nemiroff di Collider lo scorso anno, gli YouTubers trasformati in registi si sono detti entusiasti di ciò che avrebbero potuto apportare alla proprietà, con Danny che ha sottolineato la sua eccitazione per “avere la libertà di creare ciò che l’arte complessiva potrebbe essere se si trattasse di un gruppo di film. Inoltre, ci piacerebbe avere la possibilità di fare un film d’azione.

Ci piacerebbe avere la possibilità di fare grandi scenografie con un grande budget, perché anche nel nostro lavoro su YouTube progettiamo stunt che non sono mai stati fatti prima. E per farlo su larga scala, sento che potremmo creare qualcosa che nessuno ha mai visto prima”. Tuttavia, il colpo di grazia per il film è stato la programmazione: mentre Capcom e Legendary volevano procedere rapidamente, i fratelli Philippou hanno rivolto la loro attenzione al loro prossimo film horror Bring Her Back, che di recente ha visto Sally Hawkins come protagonista.

Street Fighter è già arrivato sul grande schermo?

Street Fighter ha debuttato sul grande schermo nel 1994, durante un’ondata di adattamenti di videogiochi che comprendeva anche Super Mario Bros. e Mortal Kombat. Il film era interpretato da Jean-Claude Van Damme nei panni del colonnello Guile, leader di una forza di pace che si oppone al dominio del tirannico dittatore M. Bison (Raul Julia, nel suo ultimo ruolo prima della morte per cancro allo stomaco).

Il film si avvaleva di un cast eclettico, tra cui Ming-Na Wen, Kylie Minogue e Wes Studi; nonostante il solido pedigree da film d’azione dello sceneggiatore e regista Steven E. de Souza, autore di 48 ore, Commando e Die Hard, il film fu un flop per la critica, anche se guadagnò 99 milioni di dollari con un budget di 35 milioni. Capcom ci ha riprovato con Street Fighter: The Legend of Chun-Li del 2009, con Kristin Kreuk di Smallville nel ruolo di protagonista e Neal McDonough, Chris Klein e Michael Clarke Duncan. Questa volta, non solo la critica non è stata altrettanto gentile, ma anche il pubblico non è stato interessato; il film ha incassato 12,8 milioni di dollari a fronte di un budget di 50 milioni, ponendo fine alle ambizioni cinematografiche di Capcom fino ad oggi.

Il primo gioco Street Fighter è uscito nel 1987, ma il suo seguito del 1991, Street Fighter II, è considerato un enorme miglioramento rispetto al suo predecessore e rimane uno dei videogiochi più venduti di tutti i tempi. L’ultimo capitolo della serie, Street Fighter 6, è uscito l’anno scorso. Il nuovo film di Capcom e Legendary su Street Fighter sta cercando un regista; non è ancora stata annunciata una data di uscita.

Street Fighter: i registi del reboot offrono aggiornamenti sul film

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Ad aprile era stato annunciato che un altro film live-action basato sulla serie di videogiochi Street Fighter era in fase di sviluppo presso la Legendary Entertainment. Il film sarà co-diretto dai fratelli Danny e Michael Philippou, la coppia dietro l’acclamato film horror Talk to Me. In una recente conversazione con Deadline, i Philippou ha fornito una piccola anticipazione su ciò che accadrà con questo nuovo film. I due hanno notato come hanno un grande pozzo di storie e personaggi da cui trarre ispirazione, anticipando però che aggiungeranno anche alcune delle loro idee originali per la storia.

Siamo stati ingaggiati per sviluppare Street Fighter, che ha una tradizione, dei personaggi e un mondo incredibili. Ma poi abbiamo anche così tante idee originali“, ha spiegato Michael. Della libertà creativa che avranno con il progetto, Danny ha aggiunto: “Con Street Fighter, quelli della Legendary sembra che ci lasceranno prendere il controllo e fare davvero le cose che vogliamo. È molto eccitante. E così si tratta solo di negoziare quanti cuochi ci saranno in questa cucina e quanta libertà avremo“.

Vogliamo che si sappia che abbiamo dato il cento per cento in ogni nostro film e che è davvero opera nostra, e che dunque non lo facciamo solo per uno stipendio o qualcosa del genere“, ha continuato Michael, spiegando come entrambi condividano una grande passione per Street Fighter. “Vogliamo fare cose che ci appassionano davvero e metterci tutto dentro. Questo è quello che vogliamo. Quindi, ci sono state offerte cose, ma vogliamo essere legati a cose a cui vogliamo davvero dedicarci per i prossimi anni e metterci il massimo dell’impegno“.

La serie videoludica è stata adattata in film live-action più volte negli anni precedenti, sebbene l’accoglienza della critica non sia mai stata particolarmente positiva. Il film originale di Street Fighter, uscito nel 1994, era interpretato da Jean-Claude Van Damme al fianco di Raul Julia. Kristin Kreuk avrebbe poi guidato il cast del reboot non connesso Street Fighter: The Legend of Chun-Li nel 2009. Ci sono stati anche programmi web e adattamenti animati del marchio Street Fighter. Nel frattempo, anche la serie di videogiochi sta andando forte, con Street Fighter 6 in uscita all’inizio di agosto. Poi, non resterà che aspettare il nuovo film.

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