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Suburra: recensione del film di Stefano Sollima

Suburra: recensione del film di Stefano Sollima

L’inferno è una pozza stagnante che si nutre di se stessa, un luogo statico in cui si ripetono tormenti terribili senza possibilità di riscatto o via di fuga e la Suburra ne è un degno esempio terreno.

Nell’antica Roma era appunto il quartiere dove potere e criminalità si incontravano e tenevano le fila del loro delicato equilibrio. Oltre duemila anni dopo, quel luogo esiste ancora ed è il mondo dove Filippo Malgradi (Pierfrancesco Favino), politico corrotto, Numero 8 (Alessandro Borghi), capo di una famiglia criminale che gestisce il territorio di Ostia e Samurai (Claudio Amendola), ultimo, temutissimo componente della Banda della Magliana, s’incontrano nella loro corsa al potere a ogni costo.

Suburra

Il noir metropolitano di Stefano Sollima, che si dimostra uno dei rari registi capaci di raccontare la crudeltà costitutiva dell’uomo senza scomodare retorica e giudizio, è un film che scuote perché ci priva dell’anelata redenzione. Siamo nel novembre del 2011 e su Roma si abbatte l’apocalisse: il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il capo della cristianità si dimettono, facendo sprofondare la città su se stessa.  Quella di Suburra è una Roma tetra e piovosa, dove una notte eterna la fa da padrona soprattutto nelle anime dei suoi protagonisti, vinti dalla loro stessa vita, che non è altro che una tensione all’ambizione cieca e alla sopravvivenza.

Il film di Sollima racconta storie terribili, fatte di umana malvagità e grettezza, che schiaccia al suolo i suoi personaggi, senza la possibilità di sollevarsi né di ricevere il colpo di grazia. Perennemente sull’orlo del baratro, non incoraggiano l’empatia dello spettatore e non vengono giudicati in alcun modo, eppure riescono a tenerci ipnotizzati per oltre due ore, merito di una scrittura minuziosissima e del lavoro enorme sugli attori – che traspare in ogni sequenza- e conferisce un realismo agghiacciante, se pur calato in una sorta di dimensione surreale della realtà quotidiana. Opera dal carattere marcatamente simbolico, fa di Roma stessa un personaggio. La città diventa qui una reale entità immortale, che brucia e rinasce continuamente dalla proprie ceneri, portando con sé i più deboli.

Attesissimo, Suburra supera le aspettative, regalandoci immagini fotograficamente bellissime nella loro turpitudine e un racconto di vita che difficilmente abbandonerà lo spettatore, chiamato all’appuntamento terribile con lo specchio e le tremende verità che esso fa affiorare. In uscita nelle sale italiane il 14 ottobre, è uno dei rarissimi film italiani in grado di portare sullo schermo una storia tutta italiana, eppure universale, come solo la vera narrativa sa fare, indicando la via alle prossime produzioni nostrane.

Suburra: prima foto di Pierfrancesco Favino nel film di Stefano Sollima

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Arriva la prima foto del nuovo film di Stefano Sollima, Suburra che vede protagonista l’attore Pierfrancesco Favino. Il regista dopo il successo di Gomorra La Serie ritorna a parlare della Roma Criminale in questo nuovi film in uscita nel 2015.

Film Suburra di Stefano Sollima

Suburra è basata sull’omonimo romanzo di Sandro Petraglia e racconta di “Un Grande Progetto che seppellirà sotto una colata di cemento le sue periferie. Due vecchi nemici, un bandito e un carabiniere, che ingaggiano la loro sfida finale. Intanto, mentre l’Italia affonda, politici, alti prelati e amministratori corrotti sgomitano per partecipare all’orgia perpetua di questo Basso Impero criminale.”

Nel cast di Suburra, Elio Germano nei panni del figlio di un costruttore, PierFrancesco Favino in quelli di un politico, affiancati da Claudio Amendola, Jean Hugues AngladeGreta ScaranoLidia VitaleGiulia Elettra Gorietti e l’esordio cinematografico di Michele Alaique. Prodotto da Cattleya il film sarà distribuito da 01 distribution.

Suburra: prima clip dal film di Stefano Sollima

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Suburra: prima clip dal film di Stefano Sollima

Ecco la prima clip di Suburra, atteso film di Stefano Sollima. Nel video a seguire potete vedere la scena “Dialogo sulla spiaggia” con Claudio Amendola che torna in un ruolo serio e impegnativo e Alessandro Borghi, visto a Venezia 72 in Non essere cattivo.

https://www.youtube.com/watch?v=qi7ZOs9Xc2Y

Il regista di A.C.A.B., reduce dal successo di Gomorra – La Serie, arriva sul grande schermo con la sua ultima pellicola il 14 ottobre. Nel cast del film Pierfrancesco Favino, Jean-Hugues Anglade, Elio Germano, Claudio Amendola, Lidia Vitale, Greta Scarano, Giulia Elettra Gorietti, Alessandro Borghi.

Il film racconta di una speculazione edilizia, il Water Front, che vuole trasformare il litorale romano nella nuova Las Vegas. La storia è raccontata nell’arco di sette giorni: un politico corrotto, un ex componente della Banda della Magliana, il capoclan di una pericolosa famiglia di zingari, un PR viscido e senza scrupoli e un’avvenente escort, sono tutti coinvolti nella vicenda e ognuno di loro proverà ad anticipare le mosse dell’altro scatenando una guerra senza quartiere che finirà per coinvolgere colpevoli e innocenti, criminali, cittadini perbene, politici e cardinali.

Suburra: il trailer ufficiale del film di Stefano Sollima

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Suburra: il trailer ufficiale del film di Stefano Sollima

Ecco il trailer ufficiale di Suburra, il nuovo film di Stefano Sollima. Il regista di A.C.A.B., reduce dal successo di Gomorra – La Serie, arriva sul grande schermo con la sua ultima pellicola il 14 ottobre. Nel cast del film Pierfrancesco Favino, Jean-Hugues Anglade, Elio Germano, Claudio Amendola, Lidia Vitale, Greta Scarano, Giulia Elettra Gorietti, Alessandro Borghi.

suburra posterIl film racconta di una speculazione edilizia, il Water Front, che vuole trasformare il litorale romano nella nuova Las Vegas. La storia è raccontata nell’arco di sette giorni: un politico corrotto, un ex componente della Banda della Magliana, il capoclan di una pericolosa famiglia di zingari, un PR viscido e senza scrupoli e un’avvenente escort, sono tutti coinvolti nella vicenda e ognuno di loro proverà ad anticipare le mosse dell’altro scatenando una guerra senza quartiere che finirà per coinvolgere colpevoli e innocenti, criminali, cittadini perbene, politici e cardinali.

Suburra: il primo trailer del film di Stefano Sollima

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Guarda il primo trailer di Suburra, il nuovo film di Stefano Sollima. Il regista di A.C.A.B., reduce dal successo di Gomorra – La Serie, arriva sul grande schermo con la sua ultima pellicola il 14 ottobre. Nel cast del film Pierfrancesco Favino, Jean-Hugues Anglade, Elio Germano, Claudio Amendola, Lidia Vitale, Greta Scarano, Giulia Elettra Gorietti, Alessandro Borghi.

suburra posterIl film racconta di una speculazione edilizia, il Water Front, che vuole trasformare il litorale romano nella nuova Las Vegas. La storia è raccontata nell’arco di sette giorni: un politico corrotto, un ex componente della Banda della Magliana, il capoclan di una pericolosa famiglia di zingari, un PR viscido e senza scrupoli e un’avvenente escort, sono tutti coinvolti nella vicenda e ognuno di loro proverà ad anticipare le mosse dell’altro scatenando una guerra senza quartiere che finirà per coinvolgere colpevoli e innocenti, criminali, cittadini perbene, politici e cardinali.

Suburra: approda a Roma il noir metropolitano di Stefano Sollima

Suburra: approda a Roma il noir metropolitano di Stefano Sollima

Al cinema Adriano, Stefano Sollima, insieme a cast artistico e tecnico, presenta l’attesissimo Suburra, spietato affresco della cultura del potere ad ogni costo, nella Roma dei nostri giorni.

Com’è nato il progetto?

Stefano Sollima: Abbiamo cominciato a lavorare due anni e mezzo fa al progetto e trovo che oggi sia attuale, non solo perché ambientato ai giorni nostri, ma proprio in virtù del genere che abbiamo usato per raccontare una storia, che lo rende meno realistico e cronachistico, ma ne fa un racconto allegorico, più simbolico. Trovo naturale il fatto che ci si possa ritrovare oggi come tra vent’anni perché è un racconto su una città e il potere.

Riccardo Tozzi: È stato un lavoro lungo, che è cominciato più di 10 anni fa, con le bozze di Romanzo Criminale nel 2004. Fu in quel momento che abbiamo intravisto la possibilità di tentare una strada nuova per il cinema italiano, che già allora ci sembrava desse qualche segno di invecchiamento. Dunque la strada del genere ci sembrava giusta, ma un genere comunque legato alla realtà come da nostra tradizione. Facemmo dunque Romanzo Criminale che è poi diventata serie per Sky e ci ha fatto incontrare Stefano. E da qui quindi la serie, poi A.C.A.B. e Gomorra, per finire con Suburra che mi sembra il punto di arrivo o un punto di partenza se vogliamo, verso la svolta di cui credo il cinema italiano abbia bisogno per parlare il linguaggio del mondo. E parlo del linguaggio della nuova serialità e di una parte del cinema a cui noi dobbiamo agganciarci per non restarne fuori. E’ stato un enorme sforzo produttivo, è difficilissimo fare questi film in Italia, è un film relativamente caro, nel senso che in qualsiasi altra parte del mondo sarebbe stato fatto con almeno il doppio del budget, ma in Italia è risultato caro. Il sostegno, anche coraggioso, di Rai Cinema, è stato quindi importante.

Paolo del Brocco: No, non è stata una scelta coraggiosa quella di sostenere il film, era anzi una scelta facile. Questo film segna, tra l’altro quella che è la nostra linea da 15 anni a questa parte, di grande diversificazione di generi e linguaggi, rispettando sempre il punto di vista dell’autore. Non c’è nessun coraggio, il cinema va fatto, va fatto il cinema di denuncia, sociale e questo tipo di western metropolitano. E’ un film sicuramente di denuncia, ma è anche un film universale perché potrebbe essere fatto in tanti posti nel mondo, ed è questo che lo rende internazionale. E’ un ulteriore segno della direzione in cui si sta muovendo RAI CINEMA. Il film esce in 500 sale, quindi è un’uscita importante per un film d’eccellenza quale Suburra.

Vedendo il film vengono in mente tanti spunti, ma l’idea che rimane di più è che questo fosse una sorta di western, per classicità, forza e simbologia, che è ciò che rende attuale il western anche adesso.

Stefano Sollima: In effetti può ricondurre all’idea del western il fatto che abbiamo girato in campi larghi, dove contemporaneamente c’era un personaggio e il mondo che questo era chiamato a rappresentare. Ma in realtà per me il genere di riferimento è stato il Gangster movie, un noir metropolitano abbastanza spinto.

Che tipo di lavoro c’è dietro ai personaggi?

Stefano Sollima: il vantaggio di raccontare quasi esclusivamente personaggi negativi è l’obbligo a concentrarsi sull’umanità che c’è dietro di essi. Mi sembrava riduttivo avere il cattivo che si muovesse e facesse semplicemente cose sgradevoli. Ho immaginato una persona normale, che poi ha una funzione all’interno del racconto per quello che fa, non per quello che è.

Claudio Amendola: il lavoro sul eprsonaggio con Stefano è stato subito chiaro, non facile ma chiaro: dovevamo restituire normalità a un personaggio terribile. Stefano ha sottratto, mi ha fatto togliere qualunque cosa mi venisse sul viso. Il mio personaggio, il Samurai, sembra effettivamente una statua, ma allo stesso tempo mi sembra che abbia una forza anche nell’immobilità. Fa paura proprio perché lo potresti incontrare dietro qualunque angolo. Particolarmente azzeccata è la scelta del costume, un po’ anonimo. Sta qui in effetti la differenza tra lui e gli altri personaggi: i criminali veri cercano un anonimato proprio per proteggersi.

Pierfrancesco Favino: Tutti questi personaggi sono guidati da un’ambizione estrema che nasce dalla cultura della soddisfazione personale, che è una cultura che nasce trent’anni fa. Ciascuno di questi individui tenta di fare il massimo esclusivamente per sé stesso. Trattandosi di bramosia di potere, l’interrogativo che mi sono posto avvicinandomi al personaggio è quanto saresti disposto tu, individuo, a sacrificare quando si parla, non dei “grandi poteri”, ma del potere e del riconoscimento di esso.

Elio Germano: Penso sia un film che racconta una degenerazione comune, quella di cercare di riempirci dell’immagine di noi che proiettiamo sugli altri, e della posizione che riusciamo ad ottenere piuttosto che dei rapporti umani. Qui vediamo tutti i personaggi che si disinteressano completamente delle persone a vantaggio di questa rincorsa al benessere a vari livelli.

Greta Scarano: Il mio personaggio aveva un potenziale enorme, e ottenere il ruolo non è stato facile, Stefano è molto esigente. E’ un ruolo complesso, ma mi dava molte possibilità. Sono stata molto seguita, anche dal punto di vista dell’immagine. Stefano, poi, sul set, fa di tutto, perché gli attori diano il meglio e raggiungano l’obbiettivo.

Giulia Elettra Gorietti: La sfida è stata cercare di far uscire fuori la purezza di questo personaggio che, fisicamente, ne ha davvero poca. La cosa bella di Sabrina è che lei vende il corpo, ma non riesce a vendere l’anima. È questo aspetto che mi ha permesso di non giudicare il personaggio, anzi di innamorarmene.

Alessandro Borghi: Il mio personaggio è molto lontano dalla normalità, anzi è esattamente dalla parte opposta. Ricordo il periodo di preparazione, a livello di look, del personaggio che è stato un aspetto importantissimo.

Il personaggio si porta due caratteristiche fondamentali del film: l’imprevedibilità e la determinazione. Al contrario degli altri personaggi, che lavorano con le parole, Numero 8 è un invasato, con un sogno ben preciso. E’ quasi un idealista, perché lavora in effetti per un obbiettivo.

Adamo Dionisi: Abbiamo fatto un lavoro molto lungo. Questo personaggio è spietato, freddo, risoluto. Ho dovuto lavorare molto sulla cattiveria che c’è in ognuno di noi.

Suburra sarà al cinema a partire dal prossimo 14 ottobre.

Suburra, da oggi al cinema il film di Stefano Sollima

Suburra, da oggi al cinema il film di Stefano Sollima

Esce oggi il film di Stefano Sollima, Suburra, attesissimo ritratto di una Mafia Capitale ante-litteram. Il film è stato infatti pensato e girato molto prima degli scandali che hanno fatto tremare le poltrone del potere capitolino e si ritrova adesso in sala incredibilmente attuale.

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LEGGI IL RESOCONTO DELLA CONFERENZA STAMPA DEL FILM

Nel cast del film Pierfrancesco Favino, Elio Germano, Claudio Amendola, Alessandro Borghi, Greta Scarano, Giulia Elettra Gorietti, Antonello Fassari, Jean-Hugues Anglade, Adamo Dionisi, Giacomo Ferrara.

Suburra debutta in UK: ecco il nuovo trailer

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Suburra debutta in UK: ecco il nuovo trailer

La scorsa settimana vi avevamo rivelato che sarà Stefano Sollima a dirigere il sequel di Sicario, il thriller drammatico diretto lo scorso anno da Denis Villeneuve (qui maggiori dettagli). Oggi torniamo a parlare del regista noto soprattutto per aver diretto serie televisive di successo come Gomorra La serie e Romanzo criminale La serie.

È stato infatti diffuso online un nuovo trailer della versione inglese di Suburra, il thriller diretto dal regista romano e uscito nelle nostre sale a ottobre dello scorso anno. La pellicola farà il suo debutto nei cinema UK il prossimo 24 giugno. Ricordiamo che Netflix realizzerà una serie tratta dal film che arriverà nel 2017.

Di seguito il trailer:

Di seguito anche il poster:

suburra

Nel cast del film Pierfrancesco Favino, Jean-Hugues Anglade, Elio Germano, Claudio Amendola, Lidia Vitale, Greta Scarano, Giulia Elettra Gorietti, Alessandro Borghi.

Il film racconta di una speculazione edilizia, il Water Front, che vuole trasformare il litorale romano nella nuova Las Vegas. La storia è raccontata nell’arco di sette giorni: un politico corrotto, un ex componente della Banda della Magliana, il capoclan di una pericolosa famiglia di zingari, un PR viscido e senza scrupoli e un’avvenente escort, sono tutti coinvolti nella vicenda e ognuno di loro proverà ad anticipare le mosse dell’altro scatenando una guerra senza quartiere che finirà per coinvolgere colpevoli e innocenti, criminali, cittadini perbene, politici e cardinali.

Suburra 3: la recensione della serie con Alessandro Borghi

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Suburra 3: la recensione della serie con Alessandro Borghi

Disponibile dal 30 ottobre su Netflix, la prima serie originale italiana della piattaforma, quella Suburra – la serie, che si era proposta come prequel del film di Stefano Sollima, e che oggi arriva a concludere il suo arco, con almeno un paio di criticità che vi racconteremo di seguito.

Nel 2017, Suburra – la serie era stata annunciata come un progetto in tre stagione che avrebbe dovuto raccontare la trinità profana formata da Chiesa, Stato, Crimine, e che ora giunge alla fine. Se la prima stagione ruotava attorno al Vaticano e all’acquisizione dei terreni di Ostia per la costruzione di un porto e la seconda stagione era incentrata sulla competizione per il potere politico sulla città con l’elezione di un nuovo sindaco, l’epilogo avrà come unico palcoscenico le strade di Roma, dove prenderanno vita nuove e inaspettate alleanze in una battaglia ricca di colpi di scena per determinare chi alla fine siederà sul trono di Roma. Sulla trama non c’è altro da dire, dal momento che andrà scoperta durante i sei episodi che aspettano gli appassionati in piattaforma.

La trama e il cast di Suburra 3

Diciamo in più che in questo terzo ciclo di episodi tornano i protagonisti che il pubblico ha imparato ad amare: Aureliano (Alessandro Borghi), Spadino (Giacomo Ferrara), Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro), Samurai (Francesco Acquaroli), Manfredi Anacleti (Adamo Dionisi), Sara Monaschi (Claudia Gerini), Angelica (Carlotta Antonelli), Nadia (Federica Sabatini), Alice Cinaglia (Rosa Diletta Rossi), Adelaide Anacleti (Paola Sotgiu), Cardinale Fiorenzo Nascari (Alberto Cracco) e Adriano (Jacopo Venturiero).

Ad Arnaldo Catinari è stata affidata la regia, mentre storia e sceneggiatura sono di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini, la sceneggiatura di Ezio Abbate, Fabrizio Bettelli, Andrea Nobile, Camilla Buizza e Marco Sani.

suburra 3 recensioneLa serie si presenta, come le precedenti stagioni, molto cruda e questa volta, scendendo completamente al livello della strada, si sporca ancora di più, presentando dei colpi di scena notevoli, che però sanciscono una verità che fino a questo momento ci era stata tenuta nascosta. La serie finisce “fuori continuity” ed è quindi impossibile che sia un prequel del film di Sollima. In valore assoluto, questo non sarebbe un problema, se non fosse che metà dei personaggio dello show sono gli stessi che troviamo nel film, e questo potrebbe sicuramente generare confusione nei fan. In pratica, Suburra film e Suburra serie intrecciano, alla luce della terza e ultima stagione, lo steso rapporto di Gomorra film e serie. Le storie sono realtà parallele o alternative, ambientate nello stesso luogo e nello stesso tempo.

Troppo breve e fuori continuity

Per ragioni che sfuggono alla nostra conoscenza, Suburra – la serie stagione 3 è composta da sei episodi, anche in media più brevi rispetto alle puntate delle stagioni precedenti, invece degli otto di primo e secondo ciclo. Per quanto in fin dei conti, la storia sia soddisfacente, resta troppo non detto e molti momenti sono risolti frettolosamente, lasciandoci immaginare che arrivare agli otto episodi canonici avrebbe reso maggiore giustizia a personaggi e trame.

Di questa terza stagione resta immutata l’ammirazione per un cast stellare, assolutamente perfetto e per una cura del dettaglio, dalla messa in scena alla fotografia, che riesce a conferire allo show il suo tratto distintivo, tanto che alla vista di un solo singolo fotogramma, si capisce che si tratta di un’immagine tratta dalla serie Netflix. Riconoscibilità e tono fanno di questa terza e conclusiva stagione una degna chiusura per lo show, pionieristico per Netflix Italia.

Suburbicon: trama, cast e il significato del film di George Clooney

Tutti conoscono George Clooney come affermato attore premio Oscar, celebre per ruoli come quelli in Michael Clayton, Syriana, Tra le nuvole, Paradiso amaro. Negli anni, però, egli ha anche compiuto con successo il passaggio dietro la macchina da presa, dirigendo acclamati film come Good Night, and Good Luck e Le idi di marzo. Mentre il suo ultimo film da regista, The Midnight Sky, è da poco arrivato su Netflix, il suo precedente è ricordato per essere una sagace critica sociale. Si tratta di Suburbicon (qui la recensione), che oltre alla regia di Clooney vanta una sceneggiatura firmata dai premi Oscar Joel ed Ethan Coen.

Presentato nel 2017 alla Mostra del Cinema di Venezia, il film era stato originariamente scritto dai Coen nel 1896, dopo il loro primo film di debutto. Il progetto era però rimasto per decenni nel cassetto, fino a quando il loro amico Clooney, che aveva recitato più volte per loro, non si propose di dirigerlo. Contrariamente ai suoi precedenti film da regista, egli ha scelto di non apparire qui anche come attore, lasciando che a recitare fosse un gruppo di attori amici di grande fama. Con Suburbicon, inoltre, Clooney ha potuto manifestare nuovamente il suo impegno politico, dando vita ad una commedia nera che ben racconta i tempi attuali.

Al momento della sua uscita, però, il film non ottenne una grande accoglienza, passando in sordina anche per via di altri film dalle tematiche simili, come ad esempio il ben più acclamato Scappa – Get Out. Suburbicon è però un’opera che nella sua semplicità riesce ad intrattenere portando con sé urgenti riflessioni, meritando dunque una seconda possibilità. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al significato del film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Suburbicon: la trama del film

La storia narrata si svolge nel 1959, nella tranquilla città-modello di Suburbicon. Si tratta di uno dei classici ambienti americani anni Cinquanta, fondati sull’apparenza e l’ipocrisia di chi vi vive. Tali valori vengono infatti scossi nel momento in cui una famiglia di colore si trasferisce a vivere lì, facendo nascere un consistente movimento di ribellione xenofoba e razzista. Negli stessi giorni, anche la vita di Gardner Lodge, cittadino esemplare del posto, viene sconvolta. Una sera, infatti, due uomini si introducono in casa sua per una rapina, finendo però con l’uccidere la moglie Rose. Più sconvolto dell’uomo, però, è il figlio della coppia Nicky.

Il bambino, infatti, inizia a notare una serie di strani comportamenti di suo padre, il quale sembra nascondere qualcosa insieme a Margaret, sorella gemella di sua madre Rose. Quando i due adulti fingeranno di non riconoscere i due rapinatori, che Nicky aveva invece ben visto in volto, il bambino capirà che qualcosa di strano sta accadendo in casa sua. Mentre nella città divampa l’odio nei confronti della famiglia di colore, la quale dovrà proteggersi anche da violenti attacchi, Nicky tenta di risolvere i misteri che aleggiano sulla morte di sua madre. L’imprevedibile serie di eventi che seguiranno saranno solo l’apice di una vicenda già strada di suo.

Suburbicon cast

Suburbicon: il cast del film

Scegliendo di non recitare nel film, Clooney ha affidato il ruolo del protagonista Gardner Lodge all’attore e amico Matt Damon. Nei panni di sua moglie Rose e della gemella Margaret si ritrova invece l’attrice premio Oscar Julianne Moore, che per la seconda volta nello stesso anno recita in un doppio ruolo (l’altro film in cui avviene ciò è La stanza delle meraviglie). Oscar Isaac è invece l’investigatore assicurativo Bud Cooper, che tenterà di ricattare Gardner. Tutti e tre questi attori avevano già recitato in precedenti film dei Coen. Nei panni del giovane Nicky si ritrova poi l’attore Noah Jupe, oggi celebre anche per i film Honey Boy e A Quiet Place. Nel film doveva essere presente anche l’attore Josh Brolin, nei panni di un allenatore di baseball, ma il personaggio venne tagliato interamente al montaggio.

Suburbicon: il significato del film, il trailer e dove vederlo in streaming e in TV

Pur essendo una storia originale, Suburbicon trae liberamente ispirazione da una vicenda realmente accaduta. Questa ha luogo nel 1957, quando una famiglia di colore si trasferisce in un quartiere residenziale composto unicamente da famiglie bianche. L’evento portò, come anche mostrato nel film, a manifestazioni di razzismo nei confronti dei nuovi arrivati. Clooney e i Coen decidono di usare questo episodio soltanto come evento di contorno alla vicenda principale del film. Mentre la popolazione si adira contro i nuovi arrivati, manca di vedere dove si svolge il vero orrore da perseguire, ovvero tra le mura di casa Lodge. Gli autori evidenziano così la differenza che c’è tra ciò per cui ci si indigna inutilmente e ciò che realmente dovrebbe attirare l’indignazione. Una tematica sempre attuale, in un’America sempre più sconvolta dagli scontri raziali.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Suburbicon è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 10 maggio alle ore 23:35 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Suburbicon: trailer e poster del film di George Clooney

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Suburbicon: trailer e poster del film di George Clooney

Dopo l’annuncio che il film parteciperà sia alla Mostra del Cinema di Venezia che  Toronto Film Festival 2017, ecco il trailer di Suburbicon, il film scritto dai fratelli Coen e diretto da George Clooney con protagonisti Matt Damon, Julianne Moore e Oscar Isaac.

Di seguito la trama: “Suburbicon è una comunità pacifica e idilliaca con case accessibili e prati ben curati… il posto perfetto per crescere una famiglia, e nell’estate del 1959, la famiglia Lodge sta facendo esattamente questo. Ma la facciata tranquilla maschera una realtà disturbante, come marito e padre Gardner Lodge deve attraversare l’oscuro paese nascosto di di tradimento, inganno e violenza. Questo è un racconto per persone molto imperfette che fanno terribili scelte.”

Suburbicon: le immagini dal film

Lo script è stato scritto oltre vent’anni fa dai Coen e solo di recente George Clooney è riuscito a convincerli a realizzare il film. Questo quanto dichiarato a YM: “Questo era un film che cercavano di fare da qualche anno. Nel 2001 mi fu offerto il ruolo che adesso interpreta Oscar, ci sono temi simili a quelli trattati in Fargo e in Burn After Reading. Personaggi sfortunati prendono decisioni pessime. La sceneggiatura originale era ambientata nel 1980 e non c’erano i Mayer come famiglia vicina e l’impianto era più da comedy-thriller. Abbiamo pensato che ci sarebbe piaciuto fare qualcosa di meno buffo e di più arrabbiato. Sembra un buon momento per un film arrabbiato.”

Diretto da Goerge Clooney e scritto dai Fratelli Coen, Suburbicon vede protagonisti Matt Damon, Julianne Moore e Oscar Isaac. Il film uscirà nelle sale americane a metà novembre 2017.

Di seguito il poster del film:

Suburbicon: trailer del film di George Clooney

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Suburbicon: trailer del film di George Clooney

La 01 Distribution ha diffuso il trailer ufficiale italiano di Suburbiconil nuovo film da regista di George Clooney che vede protagonisti Matt Damon, Julianne Moore e Oscar Isaac.

https://www.youtube.com/watch?v=XDRoct8qH58

Suburbicon è lo specchio ideale di un gioioso sobborgo californiano degli anni ’50, dove il meglio e il peggio dell’umanità si riflettono nelle azioni della gente comune. Ma dopo un misterioso omicidio, una famiglia apparentemente perfetta è costretta a ricorrere al ricatto, alla vendetta e al tradimento per sopravvivere.

Il film, una black comedy che nasconde sotto l’apparenza idilliaca un’implacabile ferocia, è diretto dal premio Oscar George Clooney (Good Night and Good Luck) e scritto dai premi Oscar Joel & Ethan Coen (Non è un paese per vecchi), da Clooney & da un altro premio Oscar, Grant Heslov (Argo).

Suburbicon è interpretato dai premi Oscar Matt Damon (Will Hunting – Genio ribelle) e Julianne Moore (Still Alice), dall’undicenne Noah Jupe (The Night Manager e Wonder, presto in uscita) e da Oscar Isaac (Star Wars: Il risveglio della forza).

Clooney e Grant Heslov hanno prodotto Suburbicon con la loro Smokehouse Pictures e la Black Bear Pictures di Teddy Schwarzman (The Imitation Game). Joel Silver (Sherlock Holmes) di Silver Pictures è produttore esecutivo con Barbara A. Hall (Good Night, and Good Luck).

Clooney ha lavorato con un team creativo e dinamico, che comprende il direttore della fotografia premio Oscar Robert Elswit (Il petroliere), lo scenografo Jim Bissell (Good Night, and Good Luck), la costumista Jenny Eagan (Our Brand Is Crisis) e il montatore premio Oscar Stephen Mirrione (Traffic).

Suburbicon: recensione del film di George Clooney

Suburbicon: recensione del film di George Clooney

L’apparenza inganna e a volte i pregiudizi possono trasformare le nostre vite rendendoci schiavi dell’odio e dell’intolleranza, alterando la nostra percezione della realtà. C’è questo e molto di più nel nuovo film da regista di George Clooney dal titolo Suburbicon. Dopo aver archiviato il poco convincente Monuments Men di qualche annetto fa, il bel George ci riprova e regala al pubblico della Laguna un film pieno di humor nero.

Suburbicon è una piccola cittadina di periferia degli anni cinquanta con case modeste e di buongusto, abitata esclusivamente da persone bianche. Tutto scorre serenamente fino a quando una famiglia di colore decide di ‘turbare’ la tranquillità dei cittadini bigotti di Suburbicon comprando una casa e di stabilirsi in città. Ma mentre tutti gli abitanti si mobilitano per scacciare queste persone indesiderate, c’è qualcun altro invece che progetta qualcosa di nefasto.

Suburbicon - George-Clooney

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Nato da un vecchio soggetto datato 1999 dei fratelli Ethan e Joel Cohen – che hanno curato ovviamente la sceneggiatura del film -, Suburbicon utilizza l’apparente tranquillità della classica periferia americana degli anni cinquanta per sferrare non poche frecciatine all’attuale politica degli Stati Uniti che sembra voler ancora proteggere e giustificare atti di violenza, intolleranza ed odio raziale. Una casetta in periferia con una bella staccionata e un piccolo giardino dove fare giocare i bambini è da sempre considerata come uno dei simboli del sogno americano per ogni straniero che decida di vivere negli States. Attraverso le vicende del piccolo Nicholas e della sua famiglia, George Clooney invita gli spettatori a riflettere su quanto la paura verso ciò che è diverso e sconosciuto continui a condizionare le nostre azioni e ci renda ciechi dinnanzi alle ingiustizie della vita.

Suburbicon, il film

Una famiglia di origini afroamericane si è appena trasferita a Suburbicon proprio nella casa accanto a quella del piccolo Nicky (Noah Jupe) che vive con suo padre Gardner Lodge (Matt Damon), sua madre Rose (Julianne Moore) e la zia, gemella omozigote di Rose, Margaret (sempre Julianne Moore). L’arrivo dei Meyers, che crea malcontento tra i cittadini, distrae l’attenzione di tutti dalla vera bomba ad orologeria nascosta nel quartiere. Ma quando una banda di criminali entra in casa dei Lodge e uccide con una dose letale di cloroformio Rose, nella tranquilla Suburbicon niente sembra più come prima.

Suburbicon - George-Clooney

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Dopo il grandioso successo ottenuto con il suo Good Night, Good Luck, film che stregò pubblico e critica a Venezia nel lontano 2005, l’affascinante mister Clooney torna alla Mostra del Cinema con un film che sorprende per il suo stile vintage e sfrontato e le sue tematiche così incredibilmente attuali. Suburbicon è un po’ thriller e un po’ noir ed è caratterizzato da un irresistibile humor nero, merito anche e soprattutto della sceneggiatura dei fratelli Cohen. La storia si svolge durante i problematici anni cinquanta, un periodo emblematico della storia americana fatto di eccessi e contrasti; da una parte il rock da ballare, le gonne a ruota e i colori pastello e dall’altra l’incolmabile divario tra bianchi e neri e le continue manifestazione d’odio razzista che infiammano le città. La decisione di George Clooney di usare il piccolo paradiso terrestre da depliant di Suburbicon come teatro di crimini orribili e inaspettati non è affatto casuale; si tratta di una provocazione, di mostrare cioè come un uomo, accecato dall’odio e dai pregiudizi, riesca a farsi ingannare dalle apparenze e che il male non conosce distinzione di razza.

Suburbicon - George Clooney3

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Il geniale sadismo dei Cohen trova sfogo quindi nell’impeccabile regia di Clooney ma anche in un cast di attori davvero eccezionali; dopo averlo visto per anni interpretare il ‘bravo ragazzo’, finalmente Matt Damon ci mostra il suo lato oscuro imbastendo un personaggio freddo, cinico e spietato che trova in Julianne Moore una complice tanto inquietante quanto affascinante. Ma a meritare una standing ovation è Oscar Isaac che, pur avendo un ruolo secondario, riesce a rubare la scena anche alla meravigliosa Julianne regalandoci una delle scene più belle dell’intero film, carica di tensione e tagliente umorismo.

E’ proprio grazie al suo personaggio infatti che la situazione precipita e la storia prende una piega decisamente inaspettata. Così come il piccolo Nicky, che guarda il mondo che lo circonda con l’ingenuità caratteristica dei bambini, anche lo spettatore si lascia rapire dalla surreale bellezza di Suburbicon per poi avere purtroppo un brusco risveglio. Tutto sembra oscuro, corrotto e perduto per sempre ma, mentre gli adulti continuano la loro incessante lotta per la supremazia, che sfocia nella violenza e nel sangue, è l’immagine di due bambini, uno bianco e uno di colore, che giocano a football insieme, a mandare un messaggio di speranza.

Suburbicon: nuovo trailer del film di George Clooney

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Suburbicon: nuovo trailer del film di George Clooney

Ecco il nuovo trailer ufficiale di Suburbicon, il film scritto dai fratelli Coen e diretto da George Clooney con protagonisti Matt Damon, Julianne Moore e Oscar Isaac.

Suburbicon parteciperà sia alla Mostra del Cinema di Venezia che  Toronto Film Festival 2017,

Di seguito la trama: Suburbicon è una comunità pacifica e idilliaca con case accessibili e prati ben curati… il posto perfetto per crescere una famiglia, e nell’estate del 1959, la famiglia Lodge sta facendo esattamente questo. Ma la facciata tranquilla maschera una realtà disturbante, come marito e padre Gardner Lodge deve attraversare l’oscuro paese nascosto di di tradimento, inganno e violenza. Questo è un racconto per persone molto imperfette che fanno terribili scelte.”

Suburbicon: le immagini dal film

Lo script è stato scritto oltre vent’anni fa dai Coen e solo di recente George Clooney è riuscito a convincerli a realizzare il film. Questo quanto dichiarato a YM: “Questo era un film che cercavano di fare da qualche anno. Nel 2001 mi fu offerto il ruolo che adesso interpreta Oscar, ci sono temi simili a quelli trattati in Fargo e in Burn After Reading. Personaggi sfortunati prendono decisioni pessime. La sceneggiatura originale era ambientata nel 1980 e non c’erano i Mayer come famiglia vicina e l’impianto era più da comedy-thriller. Abbiamo pensato che ci sarebbe piaciuto fare qualcosa di meno buffo e di più arrabbiato. Sembra un buon momento per un film arrabbiato.”

Diretto da George Clooney e scritto dai Fratelli Coen, Suburbicon vede protagonisti Matt Damon, Julianne Moore e Oscar Isaac. Il film uscirà nelle sale americane a metà novembre 2017.

Suburbicon: il trailer italiano del film di George Clooney

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Suburbicon: il trailer italiano del film di George Clooney

È la 01 Distribution ha diffondere il nuovo trailer ufficiale italiano di Suburbiconil nuovo film da regista di George Clooney che vede protagonisti Matt Damon, Julianne Moore e Oscar Isaac.

Suburbicon è lo specchio ideale di un gioioso sobborgo californiano degli anni ’50, dove il meglio e il peggio dell’umanità si riflettono nelle azioni della gente comune. Ma dopo un misterioso omicidio, una famiglia apparentemente perfetta è costretta a ricorrere al ricatto, alla vendetta e al tradimento per sopravvivere.

Il film, una black comedy che nasconde sotto l’apparenza idilliaca un’implacabile ferocia, è diretto dal premio Oscar George Clooney (Good Night and Good Luck) e scritto dai premi Oscar Joel & Ethan Coen (Non è un paese per vecchi), da Clooney & da un altro premio Oscar, Grant Heslov (Argo).

Suburbicon è interpretato dai premi Oscar Matt Damon (Will Hunting – Genio ribelle) e Julianne Moore (Still Alice), dall’undicenne Noah Jupe (The Night Manager e Wonder, presto in uscita) e da Oscar Isaac (Star Wars: Il risveglio della forza).

Suburbicon – recensione del film di George Clooney

Clooney e Grant Heslov hanno prodotto Suburbicon con la loro Smokehouse Pictures e la Black Bear Pictures di Teddy Schwarzman (The Imitation Game). Joel Silver (Sherlock Holmes) di Silver Pictures è produttore esecutivo con Barbara A. Hall (Good Night, and Good Luck).

Clooney ha lavorato con un team creativo e dinamico, che comprende il direttore della fotografia premio Oscar Robert Elswit (Il petroliere), lo scenografo Jim Bissell (Good Night, and Good Luck), la costumista Jenny Eagan (Our Brand Is Crisis) e il montatore premio Oscar Stephen Mirrione (Traffic).

Suburbicon: due immagini e la trama del film di George Clooney

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Suburbicon: due immagini e la trama del film di George Clooney

Via Yahoo! Movies, la Paramount Pictures ha diffuso una prima sinossi e due immagini ufficiali di Suburbicon, il film diretto da George Clooney e scritto dai Fratelli Coen.

Il film compare nella lista della selezione ufficiale del Toronto Film Festival 2017, ma potrebbe essere proiettato anche alla prossima Mostra di Venezia, a confermare lo scambio di pellicole che spesso avviene tra i due festival che si svolgono in contemporanea.

Nelle immagini possiamo vedere Julianne Moore e Matt Damon (nel cast compare anche Oscar Isaac):

Di seguito la trama: “Suburbicon è una comunità pacifica e idilliaca con case accessibili e prati ben curati… il posto perfetto per crescere una famiglia, e nell’estate del 1959, la famiglia Lodge sta facendo esattamente questo. Ma la facciata tranquilla maschera una realtà disturbante, come marito e padre Gardner Lodge deve attraversare l’oscuro paese nascosto di di tradimento, inganno e violenza. Questo è un racconto per persone molto imperfette che fanno terribili scelte.”

Lo script è stato scritto oltre vent’anni fa dai Coen e solo di recente George Clooney è riuscito a convincerli a realizzare il film. Questo quanto dichiarato a YM: “Questo era un film che cercavano di fare da qualche anno. Nel 2001 mi fu offerto il ruolo che adesso interpreta Oscar, ci sono temi simili a quelli trattati in Fargo e in Burn After Reading. Personaggi sfortunati prendono decisioni pessime. La sceneggiatura originale era ambientata nel 1980 e non c’erano i Mayer come famiglia vicina e l’impianto era più da comedy-thriller. Abbiamo pensato che ci sarebbe piaciuto fare qualcosa di meno buffo e di più arrabbiato. Sembra un buon momento per un film arrabbiato.”

Diretto da George Clooney e scritto dai Fratelli Coen, Suburbicon vede protagonisti Matt Damon, Julianne Moore e Oscar Isaac. Il film uscirà nelle sale americane a metà novembre 2017.

Subteran, la spiegazione del finale: Cami è viva o morta?

Subteran, la spiegazione del finale: Cami è viva o morta?

L’originale rumeno di Netflix Subteran è in realtà un thriller criminale piuttosto divertente. Certo, ha una trama prevedibile e temi comuni che abbiamo già visto un milione di volte, ma sicuramente ti tiene impegnato dall’inizio alla fine. Il 6-parter racconta la storia di Cami, una madre che assiste all’omicidio del suo fidanzato, un agente di polizia, durante una videochiamata. Segue una serie di eventi sfortunati per Cami, in cui suo figlio Matei viene rapito dall’organizzazione criminale che ha ucciso il suo ragazzo.

Nel penultimo episodio di Subteran, Tili e Dracu rapiscono Matei mentre Cami si aggrappa al portatile con tutti i soldi del padre di Tili. Nicolae viene a sapere che la sua figlia preferita, Crisi, è morta e che Dracu e Tili lo sanno già. Ma fa finta di niente e si fa accompagnare da Dracu all’obitorio per vedere il corpo carbonizzato della figlia. Ora Dracu e Tili devono capire come sfuggire all’omone. Soprattutto, la grande transazione con Lars deve avvenire proprio quando Nicolae riceve la notizia, quindi sarà in grado di pagare l’uomo o non otterrà la sua droga? Scopriamolo nel finale di Subteran.

Cami sa che Galescu è uno dei cattivi?

Subteran

All’inizio dell’episodio 6 di Subteran, Cami si trova nella stanza degli interrogatori con il procuratore Galescu. Sa già che è uno degli uomini di Nicolae perché ha visto la lista. Tuttavia, Galescu sa che i poliziotti crederanno alla sua parola piuttosto che a quella di lei, perché è un procuratore con un’ottima reputazione e può farla passare per una fidanzata pazza che ha ucciso il suo ragazzo. Fortunatamente, un ragazzo di nome Vasile assiste alla conversazione e si rivela essere dalla parte di Cami.

Tuttavia, Cami ha poco tempo e quando Vasile cerca di dirle che le crede, lo picchia e scappa da sola. Galescu emette subito un mandato di cattura per impedirle di andare lontano, ma lei riesce a salire su un taxi per andare a salvare suo figlio nella sala da ballo di Nicolae, dove dovrebbe avvenire la transazione. Lì, un Nicolae furioso schiaffeggia Matei dopo avergli detto che sua madre ha ucciso sua figlia.

Lars arriva con la droga di Nicolae e Dracu la controlla. Tutto è a posto, tranne che il ragazzo non ha i soldi di Lars perché Cami li ha chiusi fuori dal portatile. Cami arriva finalmente sul posto e chiede di riavere suo figlio. Una volta riavuto il figlio, sblocca il portafoglio di criptovaluta in modo che Nicolae possa pagare Lars. Gli permette di effettuare il pagamento, ma continua a bloccare i loro soldi. Questo è il suo unico modo per proteggere il figlio. Nel frattempo, Bones e Cornel, che è un ex-procuratore, escono di prigione e arrivano sul posto. Fanno anche in modo che il detective Tatu li raggiunga lì perché non è un poliziotto corrotto. Quando la transazione è conclusa e Lars se ne va, il trio si prepara a salvare Cami e Matei.

Cami dice a Nicolae che sono pari perché lui ha ucciso Luca e lei ha ucciso Crisi (accidenti), ma poiché lei ha accesso a tutti i loro soldi, lui non può toccarla. Appena conclusa la transazione, Cami svuota nuovamente i conti di Nicolae, che non ha altra scelta se non quella di lasciar andare lei e suo figlio. Allo stesso tempo, Galescu arriva sul posto con tutte le forze, ma non vuole entrare perché a quanto pare li metterebbe in pericolo; non importa se c’è un bambino innocente lì dentro.

Cosa succede a Nicolae in Subteran?

In Subteran Nicolae si rende conto che la figlia vuole solo gli 8 milioni di euro sul conto e se ne andrà con Dracu. Ha passato tutta la vita a crescere il ragazzo come se fosse suo figlio, ma lo ha tradito. I sentimenti di Tili sono feriti, perché a suo padre è sempre importato solo dell’altra figlia. Tutto ciò che voleva da lei era un tirapiedi che facesse il lavoro sporco. Ora, se Tili uccide Nicolae, può salire sul “trono” e prendere tutto per sé. Suo padre ha comunque fatto tutto il lavoro, quindi lei gli punta la pistola contro. In quel momento si sentono le sirene e, nel mezzo del caos, Tili finisce per sparare accidentalmente a suo padre. Anche in questo caso, Tili e Dracu riescono a rapire il bambino e Cami, Bones, Cornel e Tatu si ritrovano alla stazione di polizia. Questa volta Cornel spiega a Galescu che sta cercando Tanase da dieci anni perché ha ucciso il suo partner, cioè il padre di Cami. Galescu li lascia andare, compresa Cami, perché suo figlio è ancora rapito. La donna accenna a Tatu sul fatto che il nome di Galescu sia sulla lista, ma questo porta solo all’arresto dell’uomo per cospirazione e uso illegale della forza di polizia. Questo perché non ha informato Galescu quando ha fatto in modo che la squadra si presentasse alla sala da ballo.

Galescu è un opportunista, quindi se non ottiene soldi da Tanase, sarà felice di prenderli da sua figlia. Parla con Tili e lei dice che possono fare affari come al solito se lui si assicura che Nicolae non torni a casa. Se muore, per lei è un bene, ma alla fine vive e Galescu gli dice che dovrà andare in prigione per omicidio (le prove raccolte da Bones) e per corruzione di poliziotti. Ora, il motivo per cui Tili gli chiede di lasciare andare Cami e gli altri è che vuole i suoi soldi da Cami. Dice a Cami e Bones di incontrare lei e Dracu da soli.

Cosa succede a Matei?

Subteran

Tili si stanca delle sciocchezze di Cami e dice che le farà saltare le cervella anche se non le darà i soldi. Naturalmente, questo non è vero: Cami la affronta, il che permette a Bones di affrontare Dracu e i due si azzuffano. Cami dice a Matei di scappare, ma Tili dice a Dracu di sparargli. Bones blocca il colpo, ma quando mira a Cami, Tili gli spara, perché Cami non può morire. Ora, non è confermato se Dracu sia morto o meno, ma è stato colpito allo stomaco e ha perso conoscenza. È possibile che Tili sia da sola, ma almeno ha 8 milioni di euro in criptovalute a suo nome. In ogni caso, dopo che Tili ha avuto i suoi soldi, Cami le dice che sul portatile c’era anche una lista di VIP da corrompere, a cui ora ha accesso. Se non accede ogni giorno al conto, la lista finisce all’Europol. Naturalmente, sarebbe negativo per Tili continuare a lavorare come al solito, quindi finché Cami è viva, è a posto. In questo modo Matei e Cami sono al sicuro e Tili dice loro di stare lontani da loro per sempre. Bones lascia Cami e Matei a casa e si reca in ospedale. A casa, Matei chiede a Cami chi fosse la “donna spaventosa” e Cami gli dice che è solo una donna che ne ha passate tante. Cami gli promette che Tili non li disturberà più e che non deve avere paura di nulla. Lui le dice che gli manca Luca e lei risponde che anche lui le manca. È un momento molto dolce. Sebbene Cami abbia salvato la sua famiglia da un pericolo immediato, ci sarà sicuramente un momento in cui Tili tornerà a cercarla. Ha un bersaglio sulla schiena per aver ucciso la figlia di Nicolae e per aver saputo della lista delle tangenti.

Nel finale di Subteran, Galescu diventa il grande eroe che dice alla stampa che la polizia ha sconfitto il crimine organizzato. Sembra che Bones sia tornato a essere un poliziotto, cioè che sia riuscito a ripulire il suo nome grazie a tutto quello che è successo. Inoltre, alla conferenza stampa siede accanto a Vasile, il che significa che in futuro potrebbe esserci una collaborazione tra i due. Forse Vasile vorrà vendicarsi della morte di Luca. Galescu consegna a Tili la mano che Bones aveva conservato come prova contro Nicolae per assicurarsi che rimanga in prigione. La puntata si conclude con la telecamera puntata su Bones, perché sappiamo che la sua storia è appena iniziata e che farà fuori Galescu. Alla fine, Cami ha ottenuto la sua immunità, ma probabilmente lavorerà di nuovo con Bones. Abbiamo anche visto una sorta di scintilla romantica tra i due, quindi è probabile che finiscano insieme se ci sarà un’altra stagione. Per il momento, però, Cami si riposa tranquillamente a casa con suo figlio, mentre Bones prepara un piano per eliminare Tili e Galescu e mostrare al mondo la verità: il crimine è ancora dilagante.

Subscription economy: un nuovo paradigma per il consumo globale

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Subscription economy: un nuovo paradigma per il consumo globale

In questi ultimi anni l’economia degli abbonamenti, meglio nota come subscription economy, si è affermata come uno dei modelli più innovativi e influenti dell’era moderna. Basato sulla sottoscrizione ricorrente, questo modello nato dal digitale è passato anche ad altri settori, dalla mobilità ai beni di consumo passando per i servizi per la salute.

Si tratta di un paradigma di consumo che trae la sua forza da due leve fondamentali: la possibilità di disiscriversi quando si desidera e la facilità di fruirne con formule di pagamento agevolate. Delle conseguenze di questo nuovo sistema economico ne ha parlato approfonditamente Express VPN in un’indagine dalla quale ne emergono non solo le comodità ma anche i rischi e le conseguenze negative. Vediamo meglio di cosa si tratta.

La forza del modello in abbonamento

Il successo della subscription economy risiede nella sua capacità di rispondere ai bisogni di comodità, accessibilità e personalizzazione: i consumatori non acquistano più singoli prodotti o servizi, ma accedono a esperienze continue che si adattano alle loro esigenze.

Le aziende, dal canto loro, hanno trovato in questo modello un’opportunità per costruire relazioni più solide con i clienti. L’abbonamento, infatti, garantisce entrate costanti e prevedibili, quindi permette di collocare investimenti con maggiore contezza sui ritorni sperati.

C’è anche da considerare che la continuità del rapporto con il cliente permette di raccogliere dati preziosi, utili per perfezionare i servizi e aumentare la fedeltà. Il grande successo di questo modello, però, inizia a sollevare il bisogno di bilanciamento tra valore percepito e soddisfazione del cliente, elementi che le aziende sono tenute a monitorare continuamente.

L’espansione nei settori emergenti

Il modello degli abbonamenti è evoluto oltre i confini tradizionali, integrandosi in settori prima impensabili. La mobilità è uno di questi, nel quale sempre più aziende offrono auto in abbonamento, garantendo l’uso del veicolo oltre a manutenzione e assicurazione incluse.

Da questo cambiamento è emersa una nuova percezione della proprietà, la quale spinge sempre più consumatori verso un modello di utilizzo flessibile, sostenibili e, perché no, condiviso.

Lo stesso si è verificato nel mercato dei beni di consumo alimentari, dove tantissime aziende hanno trasformato il modo di fare acquisti, consegnando direttamente a casa dei clienti con formule su abbonamento ricorrente.

Anche nel settore della salute e del fitness sono arrivate app su abbonamento, le quali combinano hardware e servizi digitali a pagamento. L’offerta comprende programmi di allenamento personalizzati, tracciamento della salute e l’accesso a comunità virtuali provenienti dai wereable device. Questa integrazione di esperienze, fisiche e digitali, rappresenta una delle innovazioni importanti degli ultimi anni, perché ha contribuito ad estendere ulteriormente le possibilità offerte dalla subscription economy.

Impatti globali e dinamiche di mercato

Secondo Juniper Research, il valore globale della subscription economy ha raggiunto i 275 miliardi di dollari solo nel 2022, un segnale che evidenzia l’escalation di crescita di questo modello. E difatti, anche i mercati emergenti stanno, pian piano, adottando formule simili nei loro modelli di business.

Le aziende consolidate, oggi, si trovano a competere con start-up agili, che sfruttano la flessibilità degli abbonamenti per entrare in mercati saturi. E tra l’altro, nonostante il suo successo, la subscription economy non è priva di ostacoli.

Una delle principali problematiche è rappresentata dalla cosiddetta subscription fatigue, ovvero la sensazione di sovraccarico che molti utenti provano a causa del numero crescente di abbonamenti da gestire. Questo fenomeno, spesso accompagnato da costi accumulati nel tempo, comporta almeno due conseguenze negative: la perdita di valore percepito e l’abbandono dei servizi (churn rate).

A ciò si somma il sentimento di diffidenza dei consumatori, molti dei quali lamentano procedure eccessivamente complesse per disdire i servizi, una pratica che penalizza la reputazione delle aziende. E per finire, la necessità di mantenere un alto livello di qualità e innovazione, pone le aziende a interrogarsi di continuo su come soddisfare le aspettative dei clienti, le quali crescono di pari passo con sempre nuove esigenze.

Quanto durerà l’era degli abbonamenti?

Difficile rispondere a domande così ampie. Ciò che possiamo affermare è che per superare queste sfide, le aziende stanno sviluppando strategie sempre più focalizzate sul legame tra brand ed utente.

I pacchetti diventano più diversificati, mentre le opzioni di abbonamento flessibili, accolgono ulteriori nuovi modelli come i pay-per-use o stagionali e i pagamenti a rate senza interessi.

Per questo sono nate apposite app di gestione finanziaria, progettate per aiutare i consumatori a monitorare le spese ricorrenti. Nel lungo termine, quindi, la subscription economy sembra destinata a diventare il modello di riferimento per ulteriori nuovi canali di consumo globale.

Submergence: Alicia Vikander nel trailer del nuovo film di Wim Wenders

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Alicia Vikander e James McAvoy sono i proptagonisti assoluti del trailer di Submergence, nuovo lavoro firmato da Wim Wenders che torna alla regia adattando l’omonimo romanzo di J.M.Ledgard pubblicato nel 2013. Il New York Times l’ha inserito nella classifica dei dieci migliori libri dell’anno.

Il trailer, che potete guardare qui sotto, è stato diffuso nelle ultime ore dalla Lionsgate che distribuirà il film nelle sale a partire dal 13 aprile in Usa e dal 18 Maggio nel Regno Unito.

Di seguito la sinossi ufficiale di Submergence:

James More è un ingegnere idraulico sotto copertura per i Servizi Segreti britannici che, durante una missione per scovare il nucleo di alcuni terroristi suicidi che si infiltrano in Europa, è stato preso in ostaggio in Somalia da alcuni jidahisti. Danielle “Danny” Flinders è una bio-matematica che lavora nelle profondità del mare, in procinto di immergersi negli abissi alla ricerca di prove a sostegno della sua teoria sulle origini della vita sul nostro pianeta.

James e Danielle si sono incontrati, in un hotel isolato sulla costa atlantica, solo due settimane prima, mentre entrambi erano alle prese con i preparativi delle rispettive missioni pericolose. L’ultima cosa che si sarebbero aspettati è che si innamorassero l’uno dell’altra, ma inevitabilmente è proprio ciò che è accaduto. Questo amore istintivo, tuttavia, darà loro la forza e il coraggio per affrontare la prova più dura delle loro rispettive vite.

Subemergence: trama, cast e location del film

Subemergence: trama, cast e location del film

Il regista Wim Wenders è uno dei massimi esponenti del Nuovo cinema tedesco, affermatosi a livello internazionale con capolavori come Paris, Texas e Il cielo sopra Berlino. Negli ultimi anni impegnatosi nella realizzazione di documentari quali Pina e Il sale della terra, il suo ultimo film di fiction risale al 2017 ed è intitolato Subemergence. Questo, scritto da Erin Dignam, si inserisce perfettamente nella poetica delle ultime opere del regista, da sempre votato ad una ricerca introspettiva e psicologica dell’animo umano. Con questo suo, attualmente ultimo film di fiction, Wenders si spinge dunque più in là, ricercando nuovi territori dell’animo.

Il lungometraggio non è però frutto di un’idea originale, bensì è l’adattamento dell’omonimo romanzo scritto da J. M. Ledgard nel 2013. Questo è stato acclamato come uno dei romanzi più importanti del decennio, presentando in sé una considerevole varietà di generi. La storia si alterna infatti tra una love story e una spy story, includendo anche una serie di descrizioni dell’esplorazione dell’oceano che diventano ulteriori metafore per l’animo umano. Già per questi elementi, l’opera si presentava perfetta per Wenders, che finì infatti con l’interessarsene. Presentato al Festival di Toronto, il film non ha però riscontrato il successo sperato.

Subemergence ottenne infatti scarsi risultati al box office, finendo con il passare rapidamente in secondo piano. A distanza di qualche anno, però, si tratta di un film meritevole di essere riscoperto, che svela la capacità del suo autore di dire ancora qualcosa di profondo sull’animo umano. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Subemergence: la trama del film

Protagonista del film è James More, un ingegnere in vacanza in un piccolo comune della Normandia. Il soggiorno per lui si anima quando, in spiaggia, incontra Danielle Flinders, una bellissima biomatematica che si occupa di studiare le profondità degli oceani. James resta immediatamente colpito da lei e nei giorni seguenti i due iniziano a frequentarsi. A lui, lei confida poi il desiderio di esplorare gli abissi del Mar Glaciale Artico per vedere cosa si cela nei suoi fondali e quali forme di vita abitino quell’ecosistema. Finito il soggiorno, invece, James deve partire per la Somalia, dove costruirà dei pozzi all’interno di un grande sistema idrico.

Almeno questo è ciò che l’uomo racconta. In realtà, egli è un agente segreto inglese incaricato di intercettare un gruppo di terroristi di provenienza islamica per traffico di ordigni in Europa. Continuando a mantenere la copertura, i due si salutano con la promessa di rincontrarsi presto e di rimanere in contatto. Danielle, tuttavia, non riceverà alcuna telefonata da lui, scoprendo poi quasi per caso la verità su James e sul fatto che la sua scomparsa è data dal suo essere stato catturato dai jihadisti ed è sottoposto a terribili torture. Per i due ha inizio un’incredibile e pericolosa avventura prima di potersi rivedere.

Subemergence cast

Subemergence: il cast e le location del film

Per il ruolo dei due protagonisti, Wenders ha scelto due attori particolarmente noti nell’attuale panorama cinematografico. Il primo di questi, presente nei panni di James More, è l’attore James McAvoy, noto per essere Charles Xavier nei film prequel degli X-Men. Nei panni di Danielle Flinders, invece, vi è l’attrice svedese premio Oscar Alicia Vikander. L’attrice è stata scelta nonostante nel libro il personaggio di Danielle è descritta come una donna con origini australiane e della Martinica, un’isola delle Antille. Nel film sono poi presenti gli attori Reda Kateb nei panni di Saif, Jannik Schumann in quelli di Paul e Alexander Siddig nel ruolo del dottor Shadid.

Oltre ad un cast internazionale, Wenders si è avvalso per il suo film anche di una serie di location esotiche particolarmente affascinanti. Oltre ad essersi svolte in varie località della Francia, della Germania e della Spagna, le riprese si sono svolte in particolare nelle isole Gibuti e Fær Øer, anche note come le Isole Faroe. Le prime appartengono allo stato africano Repubblica di Gibuti, posto all’estremità meridionale del Mar Rosso. Le Faroe, invece, sono 18 isole che formano un arcipelago situato al largo delle coste settentrionali dell’Europa, dipendenti dalla Danimarca.

Subemergence: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Subemergence è infatti disponibile nel catalogo di Chili, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 22 giugno alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Su Sky arriva il canale dedicato Star Wars Rebels Channel

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Su Sky arriva il canale dedicato Star Wars Rebels Channel

Dal 7 al 15 Novembre gli abbonati Sky avranno accesso al canale Star Wars Rebels Channel (canale 618 di SKY), interamente dedicato alla serie di successo. Uno spazio unico dove gli appassionati della serie potranno vedere i migliori episodi della prima stagione e saranno affascinati dai nuovi exploit galattici dei ribelli nella seconda stagione. Oltre a Star Wars Rebels, il canale offrirà anche due speciali serie animate Lego Star Wars – Le Nuove Cronache di Yoda e I Racconti del Droide.

Bambini e famiglie saranno quindi invitati a salire a bordo della nave spaziale Ghost e unirsi alla lotta contro le forze imperiali, al fianco di Kanan e i suoi valorosi compagni: la temeraria pilota Hera, il muscoloso Zeb, la guerriera Sabine, Chopper, il grintoso droide e Ezra, l’audace giovane uomo che  sta conoscendo la vera natura del suo potere.

Star Wars Rebels continua la tradizione epica della leggendaria saga di Star Wars con nuove ed eccitanti avventure.  La serie è ambientata fra il III ed il IV episodio della saga Star Wars: La vendetta dei Sith e Star Wars: Una nuova speranza; un’epoca che copre quasi due decenni che non è mai prima esplorate sullo schermo. La seconda stagione Star Wars Rebels introdurrà anche i personaggi preferiti dai fan della saga, come Darth Vader e Ahsoka Tano.

 

Su Re: recensione del film di Giovanni Columbu

Su Re: recensione del film di Giovanni Columbu

Su Re è il racconto dei momenti conclusivi della vita di Gesù, dall’ultima cena al tradimento di Giuda nel giardino del Getsemani, dal processo alla crocifissione, passando per tutti gli episodi più importanti avvenuti nelle ore che ne precedono la morte. La Passione trasposta in quella Sardegna tanto cara a Giovanni Columbu, già regista di Arcipelaghi, impressa su pellicola e distribuita dalla Sacher di Nanni Moretti. Una storia tra le più affrontate in campo cinematografico, rielaborata e rappresentata in chiave nuova, grazie all’utilizzo di numerosi espedienti che fanno di Su Re una versione della Passione coraggiosa e innovativa.

La vicenda ci viene presentata a partire dal finale, mentre Maria (Pietrina Menneas), in lacrime, stringe tra le mani il volto del figlio senza vita. Stesso punto d’inizio e fine, cui si ritorna attraverso una struttura slegata da un filo cronologico, costruita sull’utilizzo di numerosi flashback, che si alternano senza un ordine temporale preciso, come fossero ricordi confusi dei protagonisti. Una dimensione al di fuori del tempo, trasmessa grazie alla scelta di trasportare la storia tra i paesaggi brulli e pietrosi della Sardegna, tra i costumi e il linguaggio locale. Tutto il film è, infatti, totalmente recitato in dialetto sardo e sottotitolato, un espediente che riesce a dare un sapore arcaico alla rappresentazione, ma allo stesso tempo rende più ostica la visione per lo spettatore.

Su ReLa messa in scena è tecnicamente ben curata, con attimi inquadrati da diverse prospettive, una fotografia splendida, un sonoro assoluto protagonista delle scene più crude, spesso lasciate fuoricampo, particolarmente studiato per penetrare nella testa dello spettatore, come la frusta e i chiodi penetrano nella carne di un Cristo dal volto mai così umano e terreno, interpretato da Fiorenzo Mattu. Proprio la potenza dei volti è la peculiarità più importante del film. Sono le facce dei sofferenti e degli emarginati, segnate dal dolore. Personaggi che hanno un che di pasoliniano, intrisi di umanità e umiltà. Gli attori sono tutti non professionisti, presi dalla strada o addirittura da alcuni centri di salute mentale, eppure capaci di trasmettere emozioni autentiche.

Columbu ha il merito di riportare sullo schermo la Passione di Cristo nell’unico modo in cui poteva avere un senso, caratterizzandola e dandole un taglio più personale, che si discostasse completamente da trasposizioni precedenti. Se dal punto di vista tecnico il film possiede alcuni pregi evidenti, le stesse scelte che lo particolareggiano ne appesantiscono la visione, già debilitata da una trama nota, resa ancor più ostica dal ritmo lento e dalle molte scene di sola mimica. Malgrado ciò la bilancia pende dalla parte di Columbu e il risultato è comunque positivo. Un’opera complessa ma emozionante, suggestiva, umana.

 

Su MYmovies gli streaming del Courmayeur Noir in Festival

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Su MYmovies gli streaming del Courmayeur Noir in Festival

Courmayeur-Noir in FestivalMYmovies.it presenta l’offerta streaming della XXIII edizione del Courmayeur Noir in Festival. Una rassegna di imperdibili film noir nati dalla penna di illustri scrittori in streaming su MYMOVIESLIVE!

Giunto alla XXIII edizione il Courmayeur Noir in Festival si riconferma tra le più originali esperienze nel mondo del cinema e della letteratura di genere e, da quest’anno,  grazie alla partnership con MYmovies.it, propone a tutti gli appassionati del brivido e del mistero un’esclusiva selezione di film disponibili in streaming su MYMOVIESLIVE! in contemporanea con la programmazione ufficiale.

Dal 10 al 15 Dicembre, infatti, sarà possibile assistere ogni sera alla visione streaming di una rassegna di titoli selezionati tra le migliori novità di genere degli ultimi anni, mostrati gratuitamente nell’esclusivo teatro di MYMOVIESLIVE!, solo ad un numero limitato di utenti.

“Al Noirfest di Courmayeur la ‘specialità della casa’ è l’accoppiata vincente tra cinema e letteratura” – ha dichiarato il direttore artistico Giorgio Gosetti – “Questo da sempre rende il festival unico e specialmente amato. Per festeggiare l’incontro con MYMOVIESLIVE! abbiamo pensato di proporre un viaggio tra grandi noir che nascono dalla penna di grandi scrittori. Cominciamo con uno dei più recenti successi del festival (E ora parliamo di Kevin con una strepitosa Tilda Swinton) e proseguiamo con un classico modernissimo come Cesare deve morire, dal maestro di tutti, William Shakespeare, di cui si parla anche al Noir di quest’anno grazie a un bellissimo documentario come Off Stage di Francesco Cinquemani. E poi, in contemporanea con l’edizione 2013 del festival, Vinodentro con Giovanna Mezzogiorno, Lambert Wilson, Vincenzo Amato. Seguono un’incursione nella black comedy come Ladri di cadaveri di John Landis; un noir italiano d’autore come Gorbaciof di Stefano Incerti, con Toni Servillo; e Jar City (Myrin), omaggio al giallo scandinavo eletto a ospite d’onore a Courmayeur 2013. Buona visione dunque: dalle nevi alle spiagge quest’anno tutto è noir, anche nella sala virtuale di MYMOVIESLIVE!“.

“COURMAYEUR NOIR IN FESTIVAL SU MYMOVIESLIVE!” –Il programma:

martedì 10 Dicembre

ore 21:30

E ora parliamo di Kevin

di Lynne Ramsay

(Official Selection Noirfest 2011)

venerdì 13 Dicembre      

ore 21:30       

Ladri di cadaveri

di John Landis

           

mercoledì 11 Dicembre

ore 21:30

Cesare deve morire

di Paolo e Vittorio Taviani

sabato 14 Dicembre

ore 21:30       

Gorbaciof

di Stefano Incerti     

giovedì 12 Dicembre

ore 21:30

Vinodentro

di Ferdinando Vicentini Orgnani

(Official Selection Noirfest 2013)

domenica 15 Dicembre

ore 21:30       

Jar City (Myrin)

di Baltasar Kormàkur          

(Official Selection Noirfest 2007)

Per assistere alla visione dei titoli della rassegna dedicata al Courmayeur Noir in Festival basta collegarsi alla pagina http://www.mymovies.it/live/, registrarsi e attivare un profilo FREE oppure UNLIMITED. I film di MYMOVIESLIVE! simulano fedelmente le visioni al cinema, iniziano a un orario preciso ed è possibile fare amicizia con gli altri utenti presenti in sala, condividendo opinioni ed emozioni sui film in programma anche tramite accesso diretto dal proprio account Facebook.

Su MTV maratona TEEN WOLF

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Su MTV maratona TEEN WOLF

Pronti a tornare a Beacon Hills? Su MTV (canale Sky 131 e in streaming su NOW) arriva una speciale maratona dedicata ad una delle serie teen a tema fantasy più apprezzate degli ultimi anni: TEEN WOLF, in onda ogni sabato dal 15 aprile dalle 20.00, tutti i 100 episodi dalla prima alla sesta stagione.

Terminata nel 2017 la serie è ancora uno degli show più apprezzati dagli amanti del genere e la speciale maratona in onda su MTV è l’occasione perfetta per fare il rewatch che in molti stavano aspettando.

La serie, basata sull’omonimo film del 1985 che ha debuttato in TV nel 2011, segue la storia di Scott McCall, uno studente delle superiori che diventa un lupo mannaro dopo essere stato morso da uno di loro. Mentre Scott affronta la sua nuova vita da lupo mannaro, deve anche superare le sfide del liceo, le relazioni e le minacce soprannaturali che affliggono la sua città, Beacon Hills. Lungo il percorso, si uniscono a lui il suo migliore amico Stiles, Allison, cacciatrice di licantropi e fidanzata di Scott, e una serie di altri personaggi, tra cui compagni licantropi, cacciatori e altre creature soprannaturali.

Che si tratti di rivivere l’epica storia d’amore tra Scott e Allison o il rapporto di amicizia tra Scott e Stiles, tutte le puntate della serie sono disponibili in esclusiva TV su MTV (canale Sky 131 e in streaming su NOW). Un’emozionante maratona di elementi soprannaturali, drammi liceali, momenti di grande suspence ed incredibili effetti speciali, che terranno gli spettatori incollati allo schermo dall’inizio alla fine. E per chi non ha avuto modo di guardare la serie durante il suo ciclo originale, questa maratona è l’occasione perfetta per recuperare!

Infine, la luna piena sorge anche su Paramount+, e i lupi ululano ancora una volta con TEEN WOLF: IL FILM. Scritto e prodotto da Jeff Davis, e disponibile doppiato in esclusiva sul servizio streaming e senza costi aggiuntivi per tutti gli abbonati SKY Cinema, in TEEN WOLF: IL FILM un male terrificante sorge a Beacon Hills e solo un licantropo come Scott McCall, non più adolescente ma ancora alfa, può raccogliere nuovi alleati e riunire amici fidati per combattere quello che potrebbe essere il nemico più potente e letale che abbiano mai affrontato.

Su Disney+ c’è una nuova serie tv dei Marvel Studios con il più alto indice di gradimento

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La prima stagione di X-Men ’97 si è conclusa ieri e, con tutti i 10 episodi disponibili sullo streamer, possiamo ora confermare il suo status di serie televisiva dei Marvel Studios meglio recensita fino ad oggi.

Con il 98% su Rotten Tomatoes, si trova al primo posto nell’aggregatore di recensioni, con Ms. Marvel al secondo posto con… il 98%. Nonostante gli stessi punteggi, X-Men ’97 supera la storia d’origine di Kamala Khan per il numero di recensioni contate.

La serie animata ha ricevuto ampi consensi da parte di fan e critici, la maggior parte dei quali l’ha definita la migliore interpretazione degli X-Men mai realizzata su uno schermo di grandi dimensioni.

Per contestualizzare, gli altri show televisivi del MCU meglio recensiti sono WandaVision e Hawkeye con il 92%. Anche la Marvel Television riceve un po’ di affetto, con Agents of S.H.I.E.L.D. al 95% e Daredevil al 92%.

Sebbene i Marvel Studios non abbiano annunciato “ufficialmente” i piani per la seconda stagione di X-Men ’97, diversi creativi e membri del cast hanno commentato questi episodi. Tra questi, l’attrice di Rogue Lenore Zann.

“Li ho fatti, sì! Li ho fatti, sì“, ha detto di recente a Nexus Point News quando le hanno chiesto se ha registrato le sue battute per i prossimi episodi. “Certo, continuiamo a essere richiamati per fare come ADR e fare piccole modifiche qua e là, ma sì, ho fatto le mie battute e lo adoro. È una sceneggiatura incredibile, vedete, vi piacerà, come questa, è semplicemente fantastica“.

Il finale della prima stagione di X-Men ’97, “Tolerance Is Extinction – Part 3”, si è concluso con un grosso cliffhanger. Con un po’ di fortuna, l’attesa per la seconda stagione non sarà troppo lunga e speriamo che i nuovi episodi arrivino al massimo nel 2025.

Su Cult arriva Venezia con i suoi film Invisibili

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Su Cult arriva Venezia con i suoi film Invisibili

Il cinema invisibile approda in tv. Grazie alla partnership tra Cult (Sky, canale 319) e La Biennale di Venezia, cinque lungometraggi presentati alle scorse edizioni della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e mai distribuiti in Italia potranno essere visti da tutti gli appassionati di cinema a partire dal 4 febbraio ogni venerdì alle 23.00 su Cult.

Cinque titoli, cinque generi diversi, cinque grandi autori del cinema internazionale saranno introdotti e commentati dal direttore del Festival Marco Müller e saranno proposti in lingua originale con sottotitoli in italiano.
Ad aprire il ciclo è WHITE MATERIAL, il film interpretato da un’intensa Isabelle Huppert in cui l’occhio attento della regista francese Claire Denis racconta l’Africa sfruttata dai bianchi. A seguire con VEGAS: BASED ON A TRUE STORY il regista iraniano Amir Naderi dipinge l’ossessione dell’american dream in un film ambientato nel lato dimenticato della città dello sfarzo e del diletto: Las Vegas. Con SUKIYAKI WESTERN JANGO vedremo un inedito Quentin Tarantino nelle vesti di uno spietato killer diretto dal regista Takashi Miike che con questa pellicola rende omaggio alla grande tradizione italiana degli spaghetti western. In VINYAN, film del promettente regista belga Fabrice Du Welz, Emmanuelle Béart interpreta una madre disperata alla ricerca del figlio scomparso nell’isola di Phuket, durante lo Tsunami del 2004. Il dramma, la mafia cinese, le storie di amicizie impossibili sono infine protagoniste in PLASTIC CITY di Yu Lik Way, film che racconta la saga di un padre e di suo figlio implicati nella malavita e tra le gangs sino-giapponesi di San Paolo del Brasile.

La collaborazione tra la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia e Cult – presentata lo scorso settembre durante la kermesse veneziana –  nasce dalla necessità di offrire visibilità a quei film del Festival che pur raccogliendo il consenso non solo della critica, ma anche del pubblico presente al Lido, non trovano successivamente una distribuzione in Italia. Un impegno congiunto per dare visibilità ad un patrimonio che appartiene alla storia del cinema e ai suoi appassionati e che a questi merita di essere reso accessibile.

“La partnership tra il Settore Cinema della Biennale e Cult nasce dall’amore per il cinema. E più precisamente dalla volontà di accogliere e diffondere quella parte viva di esso che sa essere avanguardia di massa, creando i presupposti per catturare per queste opere, anche nel nostro paese, nuovi gruppi di spettatori” sottolinea Marco Müller. “La Mostra è più forte quando riesce a prolungare la vita di un film oltre le sedi del festival. E quando può garantire la circolazione di un’offerta cinematografica basata sulla qualità, la diversità e l’originalità. Credo che anche Cult, nella sua offerta di cinema, punti proprio su questa ricchezza e pluralità. Insieme ci siamo ritrovati convinti che i titoli scelti sapranno incontrare il gusto di una fetta significativa di pubblico. Confido che questa operazione sia uno dei segnali che contribuiscono a mettere in moto un processo virtuoso nel mercato della distribuzione di film.”

Stuntman: trailer del documentario in arrivo su Disney+

Stuntman: trailer del documentario in arrivo su Disney+

Svelati il trailer ufficiale di Stuntman che sarà disponibile da venerdì 23 luglio su Disney+. Il documentario segue il leggendario stuntman Eddie Braun mentre tenta una delle acrobazie più pericolose della storia. Ormai vicino alla pensione e dopo essere sopravvissuto a più di tre decenni di terribili incidenti d’auto, esplosioni, cadute e salti che sfidano la morte, Eddie decide di portare a termine ciò che il suo eroe d’infanzia non ha mai compiuto: il famigerato rocket jump dallo Snake River Canyon, un audace evento televisivo che ha quasi ucciso il famoso e temerario Evel Knievel.

Dwayne Johnson, Dany Garcia, Hiram Garcia e Brian Gewirtz di Seven Bucks Productions sono gli executive producer di Stuntman. I produttori sono Steven Golebiowski, Eddie Braun e Kurt Mattila di Driven Pictures. Mattila ha anche diretto e montato il documentario. Kelly Knievel è executive producer. Stuntman è accompagnato dalle musiche di Slash con Myles Kennedy e the Conspirators.

 

Co-fondata da Dwayne Johnson e Dany Garcia, Seven Bucks Productions è una società di produzione multipiattaforma che sta sperimentando contenuti originali per la televisione, il cinema, le tecnologie emergenti e le reti digitali. Attraversando tutti i generi dell’intrattenimento, Seven Bucks Productions crea contenuti innovativi basati sull’autenticità, su una narrazione forte e sulla passione.

Seven Bucks Productions ha un’agenda in continua espansione che comprende film come Jungle Cruise di Disney, Red Notice di NetflixBlack Adam e DC League of Super-Pets di Warner Bros, Jumanji – Benvenuti nella giungla e Jumanji: The Next Level di Sony, Fast & Furious – Hobbs and Shaw di Universal e molti altri. La company produce anche serie televisive originali tra cui Young Rock di NBC, Ballers di HBO, I segreti delle attrazioni Disney e Stuntman di Disney+The Titan Games di NBC e Rock the Troops di Paramount Network.

Studio Illegale: recensione del film di Umberto Carteni

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Studio Illegale: recensione del film di Umberto Carteni

Tratto dall’omonimo romanzo di Federico Baccomo, Studio Illegale è diretto dal quasi esordiente Umberto Carteni (fattosi notare nel 2009 con Diverso da chi?). Commediola goliardica, la seconda pellicola del giovane regista vuole rappresentare una realtà ben precisa: quella dei giovani avvocatucci della Milano bene, arrivisti e scaltri, privati della morale per inseguire la gloria e il successo. Uno sguardo malinconico che rimane però sguardo di superficie, delineando un semplice abbozzo di un ambiente che non viene mai del tutto sviscerato e compreso.

In Studio Illegale la vita di Andrea Campi (Fabio Volo), avvocato rampante in un prestigioso studio milanese, si trascina tra interminabili giornate di lavoro, feste notturne e serate “etniche” con bande di giapponesi intenti a divorare sushi mentre seguono le partite dell’Inter. Un’esistenza noiosa e apatica, in cui gli affetti sono quotidianamente sacrificati di fronte alla possibilità di sfondare, una volta per tutte, nella carriera.

La svolta decisiva sembra arrivare quando un collega si butta dalla finestra atterrando sulla lussuosa utilitaria del nostro, al quale verrà affidato un importante caso: l’acquisizione di una ditta farmaceutica di Pinarolo da parte di una multinazionale con sede a Dubai. E per l’occasione, il boss gli affianca il nuovo arrivato Tiziano (Nicola Nocella), praticante ingenuo dall’aria sorniona che Andrea dovrà istruire a dovere per fare di lui un vero e proprio “squalo”.

Ma la mediocrità del protagonista viene messa a nudo dalla splendida Emilie (Zoé Felix), avvocatessa francese ultra-chic della controparte. La soluzione è semplice: sedurre la spocchiosa avversaria.

Gli stessi personaggi sono tratteggiati attraverso poche e fugaci battute, fino a sembrare dei simpatici cliché, più che dei veri caratteri – a partire dal capo Sobreroni (interpretato da Ennio Fantastichini), classico volgarone di bassa lega dalla barzelletta pronta, che non perde occasione per rendersi ridicolo di fronte ai clienti. Anche Emilie non è altro che l’incarnazione della francese glaciale e snob, cui però basta una riunione di lavoro soddisfacente per ricredersi su Andrea e accettare il suo invito galante. Volo  mutua l’apatia che caratterizza la vita di Andrea per trasferirla nella propria interpretazione, risultando così poco incisivo nel ruolo dell’eterno single, incapace di fare quel “salto” che lo porterebbe ad una definitiva maturità personale.

Studio Illegale prende le mosse da un’idea, tutto sommato, carina e da intenti meritevoli, ma non riesce a sviluppare il tutto in maniera adeguata, data l’assenza di una sceneggiatura solida e di dialoghi originali. Ottima la colonna sonora, con le  canzoni perfettamente incorporate nelle diverse scene.

Studio illegale: Fabio Volo e tutto il cast presentano il film

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Studio illegale-filmE’ stato presentato al The Space Cinema Moderno di Roma il film Studio illegale, secondo film da regista di Umberto Carteni. Alla conferenza stampa erano presenti il regista, l’autore del libro da cui è stata tratta la pellicola Federico Baccomo, e gran parte del cast: Fabio Volo, Zoe Felix, Ennio Fantastichini, Nicola Nocella e Pino Micol.

Studio Ghibli: sei luoghi che hanno ispirato i film

Studio Ghibli: sei luoghi che hanno ispirato i film

Lo Studio Ghibli ci ha da sempre abituati a sognare, con animazioni da maestro e storie fantastiche. Ma quanto di reale c’è in questi magici racconti?

Ecco sei luoghi reali che hanno ispirato le ambientazioni di alcuni dei film dello Studio Ghibli:

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Lo Studio Ghibli, Inc. è uno studio cinematografico di film d’animazione giapponese. I suoi anime sono conosciuti e apprezzati in tutto il mondo, e hanno contribuito alla diffusione e rivalutazione di questo genere al di fuori della madre patria e della cerchia di appassionati.

Trai lungometraggi animati più famosi prodotti dallo studio ci sono ovviamente i capolavori di Hayao Miyazaki, fondatore dello studio nel 1985. In trent’anni di attività lo studio ha dato vita a film come La Città Incantata, La Principessa Mononoke e Si alza il vento. Quest’anno, ultimo in ordine di tempo, è arrivato al cinema Quando c’era Marnie, poetico lungometraggio animato diretto da Hiromasa Yonebayashi, a dimostrazione che, nonostante il ritiro del maestro Miyazaki, lo Studio è ancora vivo vegeto e in grado di realizzare ottimi prodotti.

Al momento lo Studio Ghibli sta lavorando alla produzione di The Red Turtle, film diretto da Michael Dudok de Wit.

GUARDA ANCHE : 10 posti reali a cui sono ispirati i luoghi dei film Disney

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