Sebbene Wes
Anderson abbia annunciato di voler realizzare un
progetto cinematografico ispirato
da L’Oro di
Napoli di Vittorio De
Sica, sembrerebbe, invece, che il regista abbia deciso di
tornare ad esplorare il mondo dell’animazione, precisamente la
tecnica dello stop motion.
La nuova pellicola a cui si
dedicherà il regista reduce da Grand Budapest
Hotel sarà infatti un film d’animazione focalizzato
sul mondo animale, in particolar modo sulla vita di un cane.
Le informazioni al momento sono
scarne e non ci permettono di sapere in che direzione
evolverà il film, tuttavia il riferimento al mondo animale non può
che porlo sulle orme di Fantastic Mr.
Fox, pellicola d’animazione diretta
da Anderson nel 2009.
L’acclamato
regista Wes Anderson, in questi giorni ospite
d’onore al Lisbon And Estoril Film Festival ha
rivelato l’intenzione di voler tornare a lavorare con la stop
motion per il suo prossimo film. Ma le buon notizie non finiscono
qui, perché pare che il progetto vede coinvolgo anche il nostro
paese. Infatti, la pellicola, a detta del regista, sarà un film a
episodi tutti ambientati a Napoli e simile a qualcosa
come L’Oro di Napoli
di Vittorio De Sica.
Vi ricordiamo che l’ultimo film del
regista è stato l’acclamato Grand Budapest
Hotel. Mentre nel 2009 ha diretto
Fantastic Mr. Fox realizzato
con la tecnica dello stop motion. Il film è stato diretto
da Wes Anderson, per la prima volta alle prese con
l’animazione, ed è tratto dal romanzo di Roald
Dahl Furbo, il signor Volpe.
Nel novembre del 2009 il film è
stato presentato alla 27ª edizione del Torino Film
Festival nella sezione “Festa mobile – Figure nel paesaggio” e
distribuito nelle sale cinematografiche italiane il 16
aprile 2010.
Wes Anderson, visionario e
amatissimo regista di tanti fim di successo, ha presentato oggi
alla stampa la sua ultima creatura: Fantastic Mr Fox,
lungometraggio in stop motion tratto di un racconto del famosissimo
Roald Dahl, già autore de La fabbrica di cioccolato.
Wes Anderson si distingue nel
panorama dei giovani cineasti statunitensi per il suo tocco
incredibilmente leggero e trasognato, per i colori pastello dei
suoi film, per le immagini rassicuranti e allo stesso tempo un po’
inquietanti che ci propone sullo shcermo. Il regista, dotato di
questa fantasia indomabile, potrebbe essere potenzialmente un genio
della confusione, se non fosse per il suo strepitoso utilizzo dello
spazio all’interno dell’inquadratura, per il suo equilibrio nel
distribuire forme umane, naturali e architettoniche all’interno del
rettangolo della macchina da presa.
Ecco di seguito un video in cui
possiamo ammirare le geometrie di Wes
Anderson:
Vi ricordiamo che a breve Wes
Anderson tornerà sul grande schermo con il suo The
Grand Budapest Hotel, con protagonisti
di Grand Budapest Hotel sono
Ralph Fiennes, Edward Norton, Owen Wilson, Tilda Swinton, Jude
Law, Bill Murray, Adrien Brody, Harvey Keitel, Jason
Schwartzman, Willem Dafoe, Jeff Goldblum, Saoirse Ronan, Tom
Wilkinson, Mathieu Amalric, F. Murray Abraham, Bob Balaban
e Tony Revolori. Un cast straordinario per un film
che ha il sapore di una rimpatriata, di una riunione di attori che
sono uniti al loro regista non solo da vincoli professionali ma
anche, sembra, da profondi vincoli di amicizia.
Aspettiamo tutti con grande
trepidazione il prossimo film di Wes Anderson,
The Grand Budapest
Hotel, e intanto l’Internazionale pubblica un bellissimo video in
cui sono raccolte tutte le più celebri scene al rallenty presenti
nei film di Wes Anderson. Da I Tenenbaum,
a Moonrise Kingdom, passando per il
magnifico Il treno per il Darjeeling,
ecco alcune delle sequenze più famose del cinam di Anderson.
Vi ricordiamo che protagonisti di
The Grand BudapestHotel
sono Ralph Fiennes, Edward Norton, Owen Wilson, Tilda Swinton, Jude
Law, Bill Murray, Adrien Brody, Harvey Keitel, Jason
Schwartzman, Willem Dafoe, Jeff Goldblum, Saoirse Ronan, Tom
Wilkinson, Mathieu Amalric, F. Murray Abraham, Bob Balaban
e Tony Revolori. Un cast straordinario per un film
che ha il sapore di una rimpatriata, di una riunione di attori che
sono uniti al loro regista non solo da vincoli professionali ma
anche, sembra, da profondi vincoli di amicizia.
Wes Anderson è al
lavoro su un musical ambientato a metà del secolo e come
protagonista ha scelto un recente attore Premio Oscar, anche se non
ne è stato ancora rivelato il nome. Negli ultimi anni molti degli
attori che hanno lavorato con Anderson sono arrivati all’Oscar e ce
ne sono almeno altrettanti che hanno dimostrato di avere doti
adeguate a un musical.
A parte la location, un villaggio
fittizio della Francia degli anni ’50, si sa ancora molto poco
della commedia musicale che seguirà il grandi successo de L’Isola dei
Cani, l’ultimo film in stop motion del regista con cui
ha conquistato il premio alla regia all’ultimo festival di
Berlino.
Tra i recenti vincitori di un Oscar
ci sono infatti Frances McDormand e Cate Blanchett, entrambe amiche e
collaboratrici di Wes Anderson,
mentre Emma Stone, Eddie Redmayne, Gary
Oldman e Brie Larson hanno lavorato in
musical o hanno avuto una carriera musicale, come quella della
Larson all’inizio degli anni 2000.
Tra questi attori papabili,
ricordiamo anche Jean Dujardin che, pur avendo
vinto un Oscar senza cantare, ha comunque recitato in un musical,
The Artist, appunto, ed è francese, cosa che
potrebbe avere qualcosa a che fare con la collocazione geografica
della storia che verrà raccontata nel film.
Chi di questi è stato scelto dal
regista di The Grand Budapest Hotel?
Wes Anderson ha
presentato oggi il suo prossimo progetto. Il regista di The
Grand BudapestHotel ha annunciato che
sta lavorando a un nuovo film in animazione stop-motion, tecnica
già adoperata per Fantastic Mr. Fox, che si
intitolerà Isle of Dogs e che ha un cast di voci
originali di prim’ordine.
Trai vari attori che presteranno il
loro contributo per la realizzazione del film ci sono
Edward Norton, che compare anche nel video,
Bill Murray, Jeff Goldblum,
Bob Balaban, Bryan Cranston,
Scarlett Johansson,
Tilda Swinton e Greta Gerwig tra gli altri.
Wes Anderson
annuncia Isle of Dogs
Il video, oltre a presentare il
film, promuove anche la Film Foundation, l’organizzazione a difesa e
conservazione del cinema, fondata nel 1990 da Martin
Scorsese.
Ancora non è giunto nelle
sale The Grand Budapest Hotel, film
che recentemente si è aggiudicato l’orso d’argento al 64th
Festival Internazionale del Cinema di Berlino, ed il
regista di origini texane Wes Anderson ha già
dichiarato di essere al lavoro su di un nuovo progetto.
Queste le parole rilasciate dal
regista di origine texane sulle pagine del
portale ThePalylist:
“Ho alcune idee per il prossimo
progetto che vorrei realizzare che è davvero complicato. Non sono
nemmeno sicuro che sia un film. Ma probabilmente lo sarà. Io e
Roman Coppola stiamo lavorando insieme su alcuni aspetti.
Interrogato circa la possibilità
che questo nuovo progetto prenda vita sui palcoscenici
teatrali, Anderson ha poi aggiunto:
“Bene, potrebbe. Ma in un certo
senso è vagamente avant-garde nel concetto e non sono sicuro di
ricavarci qualcosa […] Penso che sia un qualcosa in cui molteplici
cose avvengono allo stesso momento.”
In attesa di ulteriori circa questo
nuovo progetto vi ricordiamo che The Grand
Budapest Hotelgiungerà nelle
sale il prossimo 20 marzo.
Il film, ambientato sul finire
degli anni ’20, racconta della profonda amicizia tra Gustave H
(Ralph Fiennes), concierge di un famoso Hotel, e
Zero Moustafa (Tony RevolorArticoloi),
giovane apprendista addetto alla lobby. Sullo sfondo avrà luogo,
inoltre, un misterioso delitto con furto di una tela
rinascimentale, avvenimento che scuoterà la tranquillità dell’Hotel
e dei suoi ospiti.
Protagonisti
di The Grand Budapest
Hotel sono Ralph Fiennes, Edward
Norton, Owen Wilson, Tilda Swinton, Jude
Law, Bill Murray, Adrien Brody, Harvey Keitel, Jason
Schwartzman, Willem Dafoe, Jeff Goldblum, Saoirse Ronan, Tom
Wilkinson, Mathieu Amalric, F. Murray Abraham, Bob
Balaban e Tony Revolori. Un
cast straordinario per un film che ha il sapore di una rimpatriata,
una riunione di attori che sono uniti al loro regista non solo da
vincoli professionali ma anche, sembra, da profondi vincoli di
amicizia.
Arriva una notizia sorprendente,
Werner Herzog sarà il villain di One Shot, il film d’azione di
Christopher McQuarrie che vede protagonista Tom
Cruise.Herzog vestirà i panni di un ex-prigioniero di guerra
soprannominato The Zec, mastermind della cospirazione alla base
della trama.
L’ultima notizia in merito si
era avuto nel 2021, subito dopo il successo di Parasite,
e adesso, mentre aspettiamo che esca al cinema Mickey
17, Bong Joon Ho è pronto a
farsi accompagnare, tra gli altri, da Werner
Herzog in un nuovo viaggio. Il cineasta tedesco ha infatti
raccontato di essersi impegnato a prestare la sua voce a uno dei
personaggi del prossimo film d’animazione di Bong Joon
Ho.
Il film non segna certo il debutto
di Herzog al doppiaggio che in passato si è dilettato nel prestare
la voce a I Simpson, The Boondocks e anche a Rick and Morty e
Metalocalypse. Il film racconterà del rapporto che le creature
marine delle profondità degli oceani hanno con gli esseri
umani.
Di cosa parla Mickey
17?
Questo nuovo progetto del regista
sudcoreano, successivo a Parasite, è tratto dal romanzo di
Edward Ashton del 2022, descritto dalla casa
editrice St. Martin Press come un thriller cerebrale high-concept
facente parte di quel filone di film come “The
Martian” e “Dark Matter“. InMickey
17 Pattinson interpreta qui un “sacrificabile”, ovvero un
dipendente usa e getta di una spedizione umana inviata a
colonizzare un pianeta ghiacciato, che improvvisamente si rifiuta
però di lasciare che il suo clone sostitutivo prenda il suo
posto.
Oltre che una semplice immagine e un
breve teaser, ad oggi non è stato mostrato altro del film, su
cui vige dunque un certo mistero. Sappiamo però che nel cast vi
sono anche gli attori Naomi Ackie, Steven Yeun, Toni Collette e Mark Ruffalo. Bong, oltre ad aver scritto e
diretto, produce anche il film attraverso la sua società Offscreen.
Con la data d’uscita di Mickey
17 fissata al 31 gennaio 2025, non resta
dunque che attendere maggiori informazioni e qualche nuovo
materiale promozionale.
Werner Herzog sarebbe in trattativa
con Naomi Watts per affidarle il ruolo da protagonista in un suo
prossimo lavoro intitolato Queen of the Desert.
Secondo alcuni rumors sembrerebbe proprio di si. Il
film racconterà la storia di Gertrude Bell, personaggio realmente
esistito, una donna inglese dalla vita ricca e avventurosa che,
all’alba del XX secolo, fu viaggiatrice, scrittrice, archeologa,
esploratrice, cartografa, agente segreto e diplomatica per conto
dell’Impero Britannico. La Bell, inoltre, fu una specie di Lawrence
d’Arabia al femminile, svolgendo attività a sostegno della Rivolta
araba nel corso della Prima Guerra Mondiale ed ebbe un ruolo di
primo piano nella creazione di stati arabi come l’Iraq e la
Giordania.
Il ritorno del grande regista
tedesco. Werner Herzog si conferma instancabile: oltre ad
apparire come villain nel film One Shot, a fianco di Tom
Cruise, è già al lavoro su due documentari.
Mentre ci avviciniamo
all’attesissima premiere di Werewolf
By Night su Disney+, i Marvel Studios hanno
presentato alcune nuove foto promozionali che mettono in luce tre
dei personaggi principali. Le immagini ci danno un’altra
occhiata a Gael Garcia Bernal nei panni del
pre-licantropo Jack Russell, Laura
Donnelly nei panni di Elsa Bloodstone e Harriet
Sansom Harris nei panni della cacciatrice di mostri e
vedova di Ulysses Bloodstone, Verusa.
Sebbene i critici siano ancora
soggetti all’embargo dalla condivisione delle loro recensioni, i
partecipanti al recente Fantastic Fest sono stati
autorizzati a pubblicare i loro verdetti e lo speciale è
attualmente al 100% su Rotten Tomatoes con nove recensioni contate.
A detta di tutti,
Werewolf By Night non lesina sul sangue, e
il regista Michael Giacchino ha recentemente rivelato che in realtà
si aspettava di essere colpito con una valutazione su un
divieto.
“Avevamo sempre pensato che
sarebbe stato TV-MA, ma non sono sempre stato coinvolto in ciò che
stava accadendo da quella parte in termini di ascolti e tutto il
resto”, ha detto Giacchnio a The Hollywood
Reporter quando gli è stato chiesto come Werewolf
By Night fosse riuscito a garantire una valutazione
TV-14. “Ma sono sicuro che hai assolutamente ragione
sul fatto che il bianco e nero ci abbia aiutato a mantenerci entro
un certo intervallo”.
Novas imagens oficiais de ‘Werewolf By
Night’, especial de Halloween da Marvel Studios. pic.twitter.com/4sucx86ZFx
Werewolf by
Night è un l’annunciato speciale televisivo diretto
da Michael Giacchino e scritto da
Heather Quinn e Peter Cameron per il servizio di
streaming Disney+, basato
sull’omonimo personaggio della Marvel Comics. È destinata a
essere la prima presentazione speciale dei Marvel
Studios nel Marvel Cinematic
Universe (MCU), condividendo
la continuità con i film del franchise.
Werewolf by Night arriva su Disney+ il 7 ottobre e sembra destinato
ad essere la prima presentazione speciale dei Marvel Studios. Il prossimo
sarà The Guardians of the Galaxy Holiday
Special e la speranza è che queste storie autonome
permettano al MCU di raccontare storie molto diverse. Se
queste prime reazioni a Werewolf
by Night sono indicative, il bizzarro, spaventoso speciale
in bianco e nero regalerà la storia dell’orrore che tutti fan
Marvel (compreso noi) stavamo aspettando.
“In una notte buia e cupa, una cabala segreta di
cacciatori di mostri emerge dall’ombra e si riunisce al Tempio di
Bloodstone dopo la morte del loro leader”, si legge nella
sinossi dello speciale. “In uno strano e macabro
memoriale della vita del leader, i partecipanti sono coinvolti in
una misteriosa e mortale competizione per una potente reliquia, una
caccia che alla fine li porterà faccia a faccia con un mostro
pericoloso”.
È
stato anche confermato che Werewolf by Night avrà una
durata di poco meno di 53 minuti, sperando che questo minutaggio
sia più che sufficiente per farci conoscere questi personaggi! Dai
un’occhiata alle prime reazioni di Werewolf by
Night nei Tweet qui sotto:
Super violent, with a morbid sense of humor and plenty of heart.
Gael García Bernal & Laura Donnelly are welcome additions to the
MCU. Man-Thing steals the show! pic.twitter.com/OintiS3TCi
#WerewolfByNight is the MCU Halloween treat I was hoping for! A
delightful ode to the classic monster movies with MCU-level
stuntwork, production design & effects. LOVED the dynamic between
Gael García Bernal & Laura Donnelly’s characters and … pic.twitter.com/6KFGTcxZE9
I hope we get to see a lot more projects
like Werewolf By Night in the future of the MCU. It’s a super
simple story, but also aggressively self-contained and stylish in a
way that’s unique for the franchise. A very cool Halloween
treat.
Adored @m_giacchino’s
#WerewolfByNight, a delicious Halloween treat that is funny,
violent, and full of wonderful new additions to the MCU. (There are
also some great surprises so watch out for spoilers!) Can we get an
all-monster Avengers? Gael Garcia Bernal can lead the team 🐺
pic.twitter.com/Iu3TLws4is
#WerewolfByNight is a classic Hollywood monster movie you won’t
want to end. SPOOKY and STRIKING, it’s one of the coolest things
EVER to come out of the MCU. @GaelGarciaB
is thrilling to watch suppress the beast within. More Jack Russell!
What can’t @m_giacchino
do at this point? pic.twitter.com/P1AB1702td
#WerewolfByNight is the most idiosyncratic MCU project since
GOTG. As good? No. But it’s a remarkable breath of fresh air to see
Marvel try something like this, as its tone and style are VERY MUCH
that of the trailer.
Marvel’s WEREWOLF BY NIGHT is a B-movie
flavored monster mash that’s clearly made with love and passion by
total horror nerds. As a Marvel fan and a horror fan, I hope they
explore more of this corner of the universe. And I hope Michael
Giacchino is given the reins.
Il regista di
Werewolf by Night, Michael
Giacchino, ha parlato della
possibilità di un seguito allo speciale horror
dei Marvel
Studios.Parlando
con Collider, Giacchino ha
dichiarato che, sebbene nessun seguito
dello speciale sia stato
annunciato o confermato, ha idee per un potenziale seguito di
Werewolf by Night, sottolineando che sono “tutti pazzi e
pazzi”.
“Si parla sempre“, ha commentato
il regista. “Ma si sa, finché qualcuno non decide di
spendere un centesimo, non succede ancora nulla. Quindi, si
spera. Il mio desiderio è che sì, ce ne sia di più con questi
personaggi. Mi piacerebbe, e ho idee su cosa mi piacerebbe
fare con loro, ed è tutto pazzesco, ma penso che sia l’unico modo
per farlo. Quindi, si spera, un giorno. Se tutto va bene,
un giorno.”
Di cosa parla
Werewolf by Night?
“Ispirato ai film horror degli anni
’30 e ’40, questo speciale agghiacciante mira a evocare un senso di
terrore e macabro, con molta suspense e paura lungo il percorso
mentre esploriamo un nuovo angolo dell’universo cinematografico
Marvel”. Dai un’occhiata al trailer di Werewolf by Night in
Color.
Werewolf by Night in Color
arriva su Disney+ venerdì
20 ottobre. L’originale Werewolf by Night, attualmente disponibile
sulla piattaforma di streaming, è stato originariamente pubblicato
nell’ottobre 2022 e rappresentava una versione diversa e più
spettrale dell’MCU ispirata ai film horror degli anni ’30 e
’40.
Werewolf by Night è
un l’annunciato speciale televisivo diretto da Michael
Giacchino e scritto da Heather Quinn e Peter Cameron
per il servizio di streaming Disney+, basato sull’omonimo
personaggio della Marvel Comics. È destinata a
essere la prima presentazione speciale dei Marvel
Studios nel Marvel Cinematic
Universe (MCU), condividendo
la continuità con i film del franchise.
Werewolf by Night: quando esce e
dove vederlo in streaming
Werewolf by Night in
streaming debutterà il 7 ottobre 2022, come parte
della Fase
Quattro del MCU su
Disney+.
Lo speciale è prodotto
dai Marvel Studios e segue un gruppo segreto di cacciatori di
mostri mentre competono per una potente reliquia mentre affrontano
un pericoloso mostro. Un gruppo segreto di cacciatori di mostri si
riunisce a Bloodstone Manor dopo la morte del loro leader e si
impegna in una misteriosa e mortale competizione per una potente
reliquia, che li porterà faccia a faccia con un pericoloso
mostro.
Gael García Bernal recita nello speciale
nel ruolo diJack Russell/Werewolf by
Night , insieme a Laura
Donnelly e Harriet Sansom
Harris. Lo sviluppo dello speciale era iniziato
nell’agosto 2021, con il cast di Bernal a novembre. Giacchino
si è unito a marzo 2022, prima dell’inizio delle riprese nello
stesso mese ai Trilith Studios di Atlanta, in
Georgia, che si sono concluse alla fine di aprile. Lo speciale
è stato formalmente annunciato a settembre, quando Giacchino ha
rivelato che stava anche componendo.
Nel cast protagonisti sono
Gael García Bernalnel
ruolo di Jack Russell / Werewolf by Night: un uomo
afflitto da una maledizione che lo trasforma in un lupo mannaro pur
mantenendo il suo intelletto umano. Laura Donnelly nel ruolo
di Elsa Bloodstone: una cacciatrice di mostri e la
figlia separata di Ulisse a cui non piace la sua tradizione
familiare. Harriet Sansom
Harris nel ruolo di Verusa: la leader di un gruppo
segreto di cacciatori di mostri e la vedova di
Ulisse.
Altri cacciatori di mostri
includono Al Hamacher come Billy Swan, Eugenie Bondurant come
Linda e Kirk Thatcher come Jovan, mentre Jaycob
Maya, Daniel J. Watts, e Leonardo Nam sono
stati scelti in segreto ruoli. Nello speciale
dovrebbero apparire anche Ulysses Bloodstone , il padre
cacciatore di mostri di Elsa che è diventato un essere animato
simile a uno zombi, la creatura Uomo-Cosa e
membri dell’Autorità di variazione del tempo.
Con Licantropus
(Werewolf
by Night), disponibile dal 7 ottobre su
Disney+, il Marvel Cinematic
Universe continua a esplorare il lato più sovrannaturale e
spettrale dell’universo, portando alla ribalta in meno di un’ora di
materiale mostri e personaggi dell’angolo più oscuro dei fumetti
Marvel, primo fra tutti
Jack Russell, un licantropo costretto a
trasformarsi in lupo mannaro durante la notte di luna piena e le
due notti che la circondano. La regia del mediometraggio è stata
affidata al compositore Michael Giacchino, che
debutta più concretamente alla regia dopo aver lavorato a
Star Trek: Short Treks e Monster
Challenge.
È una notte buia e tenebrosa quella
di
Werewolf by Night dei Marvel Studios. In questo
speciale della Casa delle Idee, Gael García Bernal è il protagonista nel ruolo
di Jack Russell, un esperto assassino che si
riunisce con altri membri della sua gilda nella tenuta di
Ulysses Bloodstone, il leader della confraternita
recentemente scomparso. Lì, gli aspetta una proposta alquanto
interessante dalla moglie Verussa (Harriet
Sansom Harris): avranno tempo una notte per dare la caccia
a un mostro che libereranno nel terreno della casa e, chi ci
riuscirà, erediterà la posizione di leader e la pietra del sangue,
capace di indebolire e controllare alcune creature. Tuttavia,
quello che nessuno di loro sa, è che Jack è un assassino così bravo
perché forse è proprio più mostro di tutti gli
altri.
Con
Werewolf by Night, Giacchino
confeziona un omaggio assoluto al cinema horror classico in ogni
aspetto, da quello narrativo a quello formale. Sembra che il
mediometraggio sia diretto da un fan incondizionato dei celebri
film sui mostri Universal, riportandoci ogni
secondo con la mente a un’epoca in cui il cinema era capace di
trasferire la paura partendo soprattutto dalla messa in
scena. Sicuramente, la garanzia di un budget consistente ha
permesso a Giacchino di sperimentare e inoltrarsi
in una dimensione creativa inedita per l’MCU, di cui speriamo
questo progetto sia solo l’inizio.
In
Werewolf by Night tutto è atmosfera e, dunque,
contribuisce a rinvigorire un immaginario pressochè alieno al mondo
Marvel, se lasciamo da parte la breve incursione
nel registro orrorifico – e non proprio riuscitissima – di
Sam Raimi con Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Un
impressione labirinto esterno, ibrido completamente singolare tra
un palazzo e una foresta, dà manforte a una narrazione che esplora
il tema dell’identità connessa al nostro retaggio culturale e
sviscerata attraverso ciò che gli altri vorrebbero noi fossimo e la
nostra vera inclinazione, sia questa senziente o più puramente
animalesca.
Il ritmo di
Werewolf by Night è elettrizzante e condiziona
perfino la messa in scena, paradossalmente vivacissima a dispetto
del bianco e nero che ne caratterizza la fotografia: si mantiene un
certo tipo di sensibilità vintage, eppure, non senza perdere mai il
dinamismo caratterizzante i cinecomics, quello che unisce l’eroismo al
carisma, e incarnato perfettamente da Gael Garcìa Bernal, che ci conquista
specialmente quando ci lascia percepire la sua mostruosità latente,
piuttosto che a trasformazione compiuta; quando chiede scusa ancor
prima di attaccare e la sua brutalità viene mostrata solo come un
gioco di ombre sul muro,
Elsa Bloodstone
(Laura Donnelly) – che ci riporta alla mente
Jessica Jones, non solo per questioni esttiche ma
anche caratteriali – sembra essere la controparte perfetta per il
Jack Russell che Giacchino porta
sullo schermo. Si butta a capofitto in un’esplosione orrorifica,
tra asce e flotti di sangue che schizzano sullo schermo, perchè è
lei stessa vittima di un orrore che vuole ostracizzare. Il suo
personaggio è forse quello che suscita più domande – ma anche
quello che ha più possibilità di ripresentarsi in altri progetti
del MCU, se
alla scuderia horror della Marvel dovesse essere concesso più
spazio d’azione in futuro. Ma forse la sorpresa più grande di tutte
è Harriet Sansom Harris nel ruolo di
Verusa, la vedova di Ulissyes nonché
“sacerdotessa” della serata, che offre un’interpretazione sopra le
righe che conferisce all’intera vicenda un’enorme energia
teatrale.
In sostanza, lo speciale
Marvel Werewolf
by Night è sia un’ottima soluzione per coloro che
desiderano una “pausa” dal canone del MCU, sia un buon
modo per entrare nella stagione del terrore con un’interpretazione
sopra le righe. A differenza di molti film Marvel, non è del tutto
autoreferenziale, anzi, siamo davanti a un progetto che punta,
finalmente, all’esterno: alla storia dell’horror di Hollywood, ai
mostri della Universal e alla sperimentazione.
I Marvel
Studios hanno rilasciato un
nuovo trailer di
Werewolf by Night in Color per la versione
colorata dello speciale horror del Marvel Cinematic
Universedello scorso anno.“In una
notte buia e cupa, una cabala segreta di cacciatori di mostri
emerge dall’ombra e si riunisce nell’inquietante Tempio di
Bloodstone dopo la morte del loro leader“, si legge nella
sinossi dello speciale. “In uno strano e macabro memoriale
della vita del leader, i partecipanti vengono coinvolti in una
competizione misteriosa e mortale per una potente reliquia, una
caccia che alla fine li porterà faccia a faccia con un mostro
pericoloso.
“Ispirato ai film horror
degli anni ’30 e ’40, questo speciale agghiacciante mira a evocare
un senso di terrore e macabro, con molta suspense e paura lungo il
percorso mentre esploriamo un nuovo angolo dell’universo
cinematografico Marvel”.Dai un’occhiata al trailer di
Werewolf by Night in Color.
Werewolf by Night in Color arriva
su Disney+ venerdì 20 ottobre.
L’originale Werewolf by Night, attualmente disponibile sulla
piattaforma di streaming, è stato originariamente pubblicato
nell’ottobre 2022 e rappresentava una versione diversa e più
spettrale dell’MCU ispirata ai film horror degli anni ’30 e
’40.
Wentworth Miller è
uno di quegli attori che, grazie ad un singolo progetto televisivo,
si è imposta all’attenzione dell’industria dello spettacolo.
L’attore, che ha iniziato a recitare sin da giovane, è entrato nel
cuore degli spettatori per la sua versatilità e il talento
recitativo. Dopo aver voltato pagina ed essere andato oltre la
serie che lo ha reso celebre, Prison Break, ha continuato
a destreggiarsi tra progetti di vario tipo, sempre seguito e
sostenuto dai suoi fan.
Ecco dieci cose da sapere su
Wentworth Miller.
I film e le serie in cui ha
recitato Wentworth Miller
1. Una vita tra serie
tv. La carriera dell’attore è iniziata subito con le serie
TV, debuttando con Buffy l’ammazzavampiri nel 1998. In
seguito, ha partecipato a serie come Popular (2000),
Cenerentola a New York (2000), E.R. – Medici in prima
linea (2000), Joan of Arcadia (2000),
Dinotopia (2002) e Ghost Whisperer (2005). Ad
averlo reso celebre è però stata la serie Prison Break (2005-2017) e Prison Break: The Final
Break (2009). Ha poi recitato in Law & Order – Unità
vittime speciali (2009), Dr. House – Medical
Division (2011), The Flash
(2014-2023) e Legends of Tomorrow (2016-2021). Tra i suoi ultimi
ruoli si annoverano il Senatore Mark Hanson in Madam
Secretary (2019) e Isaiah Holmes in Law & Order: Unità
Speciale.
2. Ha lavorato anche per il
grande schermo. L’attore non ha prestato la sua
professione solo al piccolo schermo, ma ha anche lavorato spesso
per il cinema. Infatti, ha debuttato con Romeo and Juliet
nel 2000, per poi prendere parte a Room 302 (2001), La
macchia umana (2003), Underworld (2003), Resident Evil: Afterlife
(2010) e The Loft (2014). Inoltre, ha partecipato ai corti
The Confession (2005) e 2 Hours to Vegas
(2015).
3. Ha lavorato anche come
doppiatore, produttore e sceneggiatore. Nel corso della
sua carriera, l’attore si è prestato a vestire diversi panni da
quelli soliti: ad esempio, ha partecipato in qualità di doppiatore,
prestando la propria voce per film come Stealth – Arma
suprema (2005), serie tv come I Griffin (2009) e
Young Justice: Invasion (2013) e per il videogioco
Prison Break: The Conspiracy (2010). Nel 2019 ha prestato
la voce a Leonard A.I in Batwoman. In
quanto sceneggiatore e produttore, invece, ha partecipato alla
scrittura e produzione dei film Stoker (2013) e The Disappointments Room
(2016), producendo poi la serie Prison Break.
4. È stato scelto all’ultimo
minuto. Nella popolare serie TV Prison Break
Miller ha interpretato il ruolo del protagonista Michael Scofield.
Personaggio che lo ha poi reso estremamente famoso. Sembra però che
l’attore sia stato frutto di una decisione presa dal all’ultimo
momento dal casting director e dagli autori della serie. Infatti,
ha iniziato a girare appena una settimana dopo essere stato
scritturato.
Wentworth Miller e i tatuaggi di Prison Break
5. Ha passato parecchio
tempo al trucco. Ci sono volute 5 ore sulla sedia del
trucco per applicare il celebre tatuaggio di Michael Scofield sul
corpo di Wentworth Miller. Nelle scene in cui Michael indossa una
camicia a maniche corte, sono state applicate solo le parti che
sarebbero state visibili. Questo spiega quindi perché spesso
indossa una camicia a maniche lunghe. Nella realtà, però, Miller
non possiede alcun tatuaggio.
A cosa sta lavorando oggi Wentworth Miller?
6. Sta lavorando ad una
nuova serie TV. Miller non compare in un progetto
televisivo o cinematografico dal 2021, quando concluse la sua
esperienza con Legends of Tomorrow. Tuttavia, al momento
starebbe per prepararsi a recitare in una nuova serie intitolata
Snatchback, incentrata su una
squadra segreta di agenti qualificati che intraprende missioni ad
alto rischio per salvare ostaggi da luoghi pericolosi in tutto il
mondo, ispirandosi a un vero ufficiale dei servizi
segreti.
La vita privata di Wentworth
Miller
7. È molto
riservato. L’attore non ha mai posto sotto i riflettori al
sua vita privata, pertanto non sono molte le notizie esistenti.
Tuttavia, pare che l’attore si sia frequentato con Mariana
Klaveno nel 2006, Amie Bice nel 2007,
Luke Macfarlane tra il 2007 e il 2008 e
Mark Liddell nel 2008. Il 21 agosto 2013 in una
lettera di risposta all’invito alla partecipazione del St.
Petersburg International Film Festival ha condannato
l’atteggiamento del governo russo contro i gay, precisando
“sono gay, devo declinare l’invito“, effettuando così
coming out.
Wentworth Miller in Legends of Tomorrow. Foto di THE
CW
Wentworth Miller ha annunciato di avere una malatia
8. L’attore ha scoperto di
essere autistico. Oltre ad aver lottato con la depressione
fin da bambino e aver confessato di aver avuto una dipendenza da
cibo legata a tale patologia, il 28 luglio 2021 l’attore ha
annunciato di essere autistico. “Non è una cosa che cambierei.
[…] È fondamentale per quello che sono, per tutto ciò che ho
raggiunto“, ha dichiarato nel lungo messaggio riportato
tramite il proprio profilo Instagram.
Wentworth Miller non è più presente
su Instagram
9. Non possiede un profilo
sul social network. In passato l’attore era presente su
Instagram, in seguito ha in più occasioni dichiarato di non essere
una grande fan dei social network, dove troppo spesso la vita
privata si mescola con quella pubblica. Proprio per perseguire il
desiderio di non condividere troppo di sé, ha deciso di non
possedere più alcun account ufficiale sul social Instagram né su
altri social. Si possono tuttavia ritrovare alcune fan page grazie
alle quali sarà possibile rimanere aggiornati sui suoi
progetti.
L’età e l’altezza di Wentworth
Miller
10. Wentworth Miller è nato
il 2 giugno del 1972 a Chipping Norton, nell’Oxfordshire, in
Inghilterra. La sua altezza complessiva corrisponde a 1,85
metri.
Wentworth Miller, che molti
ricorderanno trai protagonisti della serie Prison Break, sembra
aver trovato la propria vera realizzazione nella scrittura
piuttosto che nella recitazione: mentre Stoker (con Nicole Kidman e
Mia Wasikowska) è in fase di post produzione, sembra che un altro
copione dello sceneggiatore inglese, The Disappointments Room, sia
in procinto di essere realizzato.
Il film viene descritto come un
thriller drammatico, protagnosita una famiglia che trasferitasi in
una vecchia casa, ne scopre l’oscuro passato. The Disappointments
Room verrà prodotto in collaborazione tra la Killer Films (I’m Not
There, The Notorious Bettie Page) e la Voltage Pictures,
responsabile della vendita sui mercat internazionali dei film di
Steven Seagal, ma anche di The Hurt Locker; a questo punto è
partita anche la ricerca del regista. Miller non ha comunque
abbandonato la carriera da attore, comparendo in Resident Evil:
Afterlife e in un episodio del Dr. House, ma al momento la
scrittura continua ad essere il suo interesse prioritario, al punto
di aver già cominciato a mettere mano al seguito di Stoker,
intitolato Uncle Charlie.
Dopo il grande successo di critica
e di pubblico del suo Stoker, lo sceneggiatore
Wentworth Miller è ora al
lavoro sull’adattamento cinematografico del nuovo romanzo di
Richard Parker intitolato Scare Me, i cui
diritti di sfruttamento sono stati acquistati dall’indipendente
Relativity Media. Il libro, che verrà pubblicato negli Stati Uniti
alla fine di aprile, dovrebbe essere un avvincete mix di thriller,
azione e soprattutto inquietanti atmosfere degne del maestro
David Lynch.
Un ricco un omo d’affari, Will
Frost, viene svegliato nel cuore della notte da una telefonata
anonima, nella quale uno sconosciuto invita l’omo a cercare su
google il proprio nome. Quando Will va online, trova un sito web
creato a suo nome, il quale mostra fotografie degli interni della
sua casa e di sei abitazioni che non ha mai visto prima. Nella
prima di queste, un omicidio raccapricciante ha già avuto luogo.
Will e la sua famiglia sono pericolo? Sette case. Sette omicidi
raccapriccianti. Sette possibilità di salvare la vita di sua
figlia. Insomma, una storia avvincete e ricca di suspance quella su
cui Miller sta mettendo le mani, e ci attendiamo una sceneggiatura
degna di nota da un autore che ha lanciato la sua carriera a
Hollywood come attore in film come Resident Evil, e
sul piccolo schermo con la serie Prison Break edita
dalla Fox.
Mentre la Fox si appresta a
rilanciare X-Files in una mini serie evento oggi
l’attore Wentworth Miller noto per il suo
ruolo in Prison Break ha rivelato a
TvLine che anche quest’ultimo show
potrebbe ritornare con la stessa formula:
“E’ nell’aria, sì. Ci
sono delle conversazioni in corso – penso che Michael sia ancora
vivo. Voglio dire, Sara era morta nella terza stagione ma
poi… Il concept del quale si parla è assolutamente
brillante, quindi alla gente piacerà.”
Prison
Break è una serie televisiva di azione statunitense.
Trasmessa a partire del 2005 fino al 2009 negli Stati Uniti, è
ambientata inizialmente nel carcere di Fox River, Joliet
(Illinois), Chicago e Washington, in seguito in vari stati del
territorio statunitense, in Messico e a Panamá, per concludere a
Los Angeles.
Ingegno, azione, thriller e
suspense caratterizzano la serie, a cui fa da sfondo il retroscena
di fantapolitica.
Creato e co-prodotto da Paul
Scheuring, Prison Break è una produzione di
Adelstein-Parouse in collaborazione con Original Television e 20th
Century Fox Television.
Quando Lincoln Burrows viene
accusato di aver ucciso Terrence Steadman, il fratello del vice
Presidente degli Stati Uniti, viene condannato a morte e
incarcerato nel Penitenziario di Stato di Fox River. Suo fratello,
un brillante ingegnere strutturale di nome Michael Scofield (che ha
mantenuto il cognome da nubile della madre), è convinto della sua
innocenza e finge una rapina in banca per essere arrestato e
incarcerato nella stessa prigione di Lincoln. In carcere Michael
finge di soffrire di diabete di tipo 1 e si lega di proposito alla
dottoressa Sara Tancredi, al fine di ottenere l’accesso
all’infermeria della prigione. Nel frattempo, all’esterno della
prigione, l’avvocatessa Veronica Donovan investiga sui giochi di
potere che hanno portato Lincoln nel braccio della morte. I
fratelli sono inoltre intralciati da agenti sotto copertura, membri
di un’organizzazione nota come la “Compagnia” tra i quali Paul
Kellerman.
L’attore Wenthworth
Miller, noto al grande pubblico per il ruolo di Michael
Scofield nella serie tv Prison Break, ha
ufficialmente dichiarato la propria omosessualità. Il coming out è
avvenuto in occasione dell’invito ricevuto dalla star per
partecipare al Festival Internazionale del Film di San
Pietroburgo. Miller ha declinato la proposta, rispondendo
con queste parole alla direttrice Maria
Averbakh:
“Mi sarebbe piaciuto poter
accettare il vostro invito, in quanto ho visitato la Russia in
passato e ho anche dei parenti originari del luogo. Ma, essendo
gay, devo rifiutarlo. Mi preoccupa notevolmente la situazione nel
vostro paese in merito ai diritti delle persone omosessuali. La
situazione è preoccupante. Non posso prendere parte ad un evento
che si svolge in una città che nega alle persone il diritto di
amarsi e di vivere la propria vita in assoluta libertà“.
Le parole di Wenthworth
Miller si riferiscono nello specifico alla legge con cui
il presidente Vladimir Putin ha vietato l’adozione
alle coppie gay e bandito qualsiasi manifestazione di natura
omosessuale (come il Gay Pride) per i prossimi 100 anni.
Naturalmente, il lodevole gesto di Miller è stato accolto con
enorme riconoscenza da parte delle più famose associazioni LGBT del
mondo.
A oltre otto anni di distanza dal
suo esordio, Re della Terra Selvaggia, Benh Zeitlin torna a dirigere per il cinema,
reinventando una storia che ha accompagnato la sua infanzia, quella
di Peter Pan e dei bambini sperduti. Il film si intitola Wendy e,
nel lavoro di riscrittura che il regista ha fatto insieme alla
sorella Eliza, è il risultato di una trasposizione prima di tutto
geografica e poi emotiva dell’avventura del bambino che non voleva
crescere.
Come accaduto al nostro
Matteo Garrone, che sin da piccolo voleva
raccontare per immagini la storia di Pinocchio, Benh ed Eliza sono cresciuti nella
magia di un altro grande classico per ragazzi, quello di
J.M. Barrie, che racconta di bimbi, pirati,
coccodrilli, sirene e magia. In questa storia, invece, seguiamo una
ragazzina, Wendy, che vive con la madre e due fratelli gemelli su
un diner, gestito dalla donna, e che da piccola è
testimone della sparizione di un bimbo. Qualche anno dopo, di
notte, lei e i suoi fratelli saltano su un treno in corsa e sui
vagoni che sfrecciano nella natura selvaggia, incontrano un
ragazzino afroamericano che li porterà su un’isola sperduta e
incolta, dove altri bambini come lui comunicano con la Madre Terra,
e non crescono mai.
Wendy è la protagonista della nuova lettura di Peter Pan
Il primo elemento di originalità nel
racconto di Zeitlin è che si sceglie di spostare l’inizio della
storia dalla Londra dell’inizio Novecento al caldo e brullo
Southern americano, un paesaggio che ricorda più Mark
Twain che Barrie. Lì, Wendy cresce in mezzo a persone
amiche, uomini e donne che popolano il diner gestito dalla madre,
che ha abbandonato i suoi sogni per portare avanti quell’attività e
avere dei figli, diventando grande, donna e madre. La seconda
operazione che compie il regista, a quattro mani con la sorella
sceneggiatrice, è quello di eliminare la magia in senso stretto e
pervadere la storia di una spiritualità legata alla natura, alla
Madre Terra, appunto, con cui i bambini parlano, giocano e
interagiscono in diversi momenti della storia, decisamente i più
suggestivi.
L’isola selvaggia e senza nome in
cui si ambienta gran parte dell’avventura di Wendy, con i suoi
fratelli e con Peter è un territorio rigoglioso, misterioso, che
offre loro infinite possibilità di gioco in una continua sensazione
di sogno ad occhi aperti, un non-luogo (l’isola che non c’è,
appunto) che è anche un non-tempo, o meglio in cui il tempo scorre
in base alla volontà di chi abita lì.
Zeitlin fugge dalla concettualizzazione con una regia
libera
Zeitlin è bravissimo a svicolare
ogni possibile concettualizzazione della storia, ogni gabbia
didattica che possa in qualche modo imbrigliare il selvaggio
spirito che anima non solo i piccoli protagonisti, ma il film
stesso. Lo fa con una regia libera, leggera, appassionata,
accompagnando le immagini con una colonna sonora da lui composta
che ricorda molto da vicino le partiture realizzate per Re della
Terra Selvaggia e che restituiscono allo stesso modo sensazioni di
libertà e giovinezza.
Wendy è la lente
attraverso cui guardiamo tutto ciò che accade, è lei che guida i
nostri passi e anche quelli degli altri protagonisti. È lei che
decide quando l’avventura deve cominciare, ma anche quando la
storia che ognuno di loro racconta deve diventare una storia che
scende a patti con il tempo, con la realtà, lontano da quei luoghi
mistici.
Un’avventura viscerale e scalmanata
Le idee, sia visive che narrative,
di Benh Zeitlin sono fresche e affascinanti, come
la rappresentazione dello spirito della Madre, o come la genesi di
Capitan Uncino che non sveliamo per non rovinare la visione. Con un
primo film arrivato direttamente agli Oscar, Zeitlin si è preso il
suo tempo, rifiutando offerte allettanti, e impiegando otto anni a
realizzare il suo secondo film, sicuramente più difficile del
primo, ma con il quale condivide lo spirito selvaggio di un
narratore che ama la storia che racconta.
Wendy è
un’avventura viscerale, scalmanata e allo stesso tempo intima, in
un luogo dell’infanzia dove si conosce il valore, potente e puro,
delle storie, un luogo che si finisce per dimenticare, da grandi. E
Benh Zeitlin, per fortuna, non lo ha
dimenticato.
Netflix ha rilasciato il trailer e nuove immagini per
Wendell &
Wild, il nuovo film horror in animazione
stop-motion del visionario regista Henry Selick,
già celebre per aver diretto The Nightmare Before
Christmas e Coraline. Questo suo nuovo film, inoltre,
vanta anche la presenza di Jordan Peele
(Get Out, Noi, Nope) come scrittore,
produttore e doppiatore, cosa che rende Wendell & Wild una
delle uscite cinematografiche più attese dell’anno. Il racconto è
inoltre basato su un libro inedito di Selick e Clay McLeod
Chapman, trasformato poi in una sceneggiatura dallo stesso
Selick e Peele.
Il nuovo trailer rilasciato presenta
Kat Elliot (doppiata da Lyric
Ross), un’adolescente dallo stile dark che è letteralmente
costretta ad affrontare i suoi demoni. Questi hanno in realtà dei
nomi, ovvero Wendell (doppiato da
Keegan-Michael Key) e Wild
(doppiato da Jordan Peele). Il trailer non rivela
però il motivo per cui Kat è stata presa di mira da queste due
mostruose creature, ma sembra che il racconto ruoterà intorno ad un
trauma represso e ad un’infanzia sfregiata. Tematiche dunque affini
alla poetica di Selick, che già con Coraline aveva
esplorato dinamiche simili attraverso una componente fantasy
horror.
Allo stesso modo, questo primo
trailer dimostra ancora una volta tutta la grande attenzione
riposta da Selick nel rendere l’animazione in stop motion più
entusiasmante che mai. Tra personaggi estremamente caratteristici,
colori e ambienti espressionisti e una forte incursione nella mente
della protagonista, queste prime immagini di Wendell &
Wild sembrano anticipare un’opera di Selick all’ennesima
potenza. Wendell & Wild sarà presentato in anteprima
mondiale al 47° Toronto International Film Festival l’11 settembre.
Successivamente, il film d’animazione arriverà su Netflix il
28 ottobre, giusto in tempo per Halloween. Qui di
seguito è possibile vedere il trailer.
Arriva dall’evento virtuale Geeked
di Netflix una nuova occhiata al film in
stop-motion di Henry Selick Wendell &
Wild. Il film, descritto come un’opera tra il
terrificante e il tenero, segue le vicende di due intriganti
fratelli demoni, Wendell e Wild (Keegan-Michael
Key e Jordan Peele), che abbandonano gli
Inferi per la Terra dei vivi.
In Wendell &
Wild i due fratelli diavoli Wendell
(Keegan-Michael Key) e Wild (Peele) reclutano la tredicenne Kat
Elliot carica di sensi di colpa perché li aiuti a raggiungere il
mondo dei vivi. Ma ciò che Kat chiede in cambio li proietta in
un’avventura comica e bizzarra senza pari, un fantasy animato che
sfida le leggi della vita e della morte, il tutto raccontato
tramite l’arte della stop-motion.
Wendell &
Wild è diretto da Henry Selick, il suo primo film
da quando ha diretto Coraline nel
2009. Selick ha co-scritto la sceneggiatura, che si basa su un
libro inedito di Selick e Clay McLeod Chapman, insieme a Jordan
Peele, che è anche produttore attraverso la sua Monkeypaw
Productoins. Wendell &
Wild debutterà su Netflix questo
ottobre.
Tra body positivity, linguaggio
scurrile e nudità Wellmania è un inno
alla piena considerazione di se stessi ma anche una eterna
elaborazione del lutto. La serie tv
Netflix in otto episodi è liberamente adattata da
“Wellmania: Extreme Misadventures in the Search for
Wellness“, un libro della giornalista australiana
Brigid Delaney. La serie ha come protagonista
Celeste Barber nei panni di Liv
Healy, una scrittrice di cucina che sa sicuramente come
divertirsi ma è costretta a rivedere il suo stile di vita
eccentrico fatto di vizi. La Barber è molto famosa
nel settore e soprattutto sui social media dove difende la bellezza
naturale, contro ogni tipo di filtro di Instagram.
Wellmania
per certi versi ricorda molto Fleabag
che incontra Sex and the
City. La nostra protagonista è sfrontata come
Phoebe
Waller-Bridge, con lo stile di Carrie
e la vita sessuale di Samantha.
Liv è una giornalista australiana che si
trasferisce a New York dove lavora come critica
gastronomica. Derubata però durante il suo soggiorno in
Australia, perde l’opportunità di tornare al suo lavoro nella
Grande Mela. Inizia così un nuovo percorso per lei, fatto di
benessere e cura per sé stessi, inizialmente solo per riottenere la
green card, che si trasforma però ben presto in qualcosa
di molto più profondo.
Wellmania, la
recensione
Liv Healy ha
conosciuto solo eccessi, fin da quando era bambina e ha trovato
nell’alcool l’unica consolazione dopo la morte del
padre. Celeste Barber riesce a
interpretare alla perfezione questo personaggio dalle mille
sfaccettature, così complicato ma anche così triste. La vita di
Liv in Wellmania inizia
nel retro di una ambulanza, e non sarà sicuramente l’ultima che lo
spettatore vedrà sul piccolo schermo. Liv ha
vissuto la vita di una ventenne, ma ha quasi 40 anni. La sua
sregolatezza la precede tanto che si è fatta un nome come l’ultima
ad andarsene da ogni festa. La sua carriera come critica
culinaria però prende una piega inaspettata quando le
viene offerto un ruolo di giudice in un programma
televisivo di cucina.
Gli otto episodi di durata
media di mezz’ora della serie tv
Netflix mostrano dunque il viaggio di
Liv, che però non è mai da sola. Mentre cerca di
tornare a New York per non perdere la sua grande occasione
televisiva, viene ostacolata in tutti i modi e durante il suo
cammino diverse figure le faranno da guida per farle finalmente
superare la sua più grande paura: il fallimento.
Oltre a questo, la vita di Liv in
Wellmania è circondata da dei punti di
riferimento che la aiuteranno nel suo percorso di riabilitazione
forzata.
JJ Fong è
Amy, la migliore amica di Liv.
Arrivata in un momento preciso nella sua vita: la sera della morte
del padre. Amy è l’amica di infanzia che
difficilmente ti abbandona, che tiene a te nonostante tutti i tuoi
difetti e che, come nel caso di Liv, impara ad
apprezzarne la peculiarità. Per Amy,
Liv scappa in Australia, per festeggiare il 40°
compleanno dell’amica. Un ruolo chiave lo avranno anche la
madre Lorraine (Genevieve Mooy) e
il fratello Gareth (Lachlan
Buchanan). La prima le nasconde la green card
impedendo alla figlia di partire. Un po’ per egoismo ma anche per
salvarla da se stessa e dalle continue scelte sbagliate, il gesto
di Lorraine costringerà a Liv a rivalutare la sua
vita e dare inizio a Wellmania.
Gareth, invece, sta per sposarsi e avrebbe bisogno
di un po’ di aiuto, ma Liv non riesce a pensare ad
altro che al posto dal giudice nel programma di cucina.
Aprirsi a sé stessi e agli
altri
Una volta rimasta bloccata in
Australia, Liv per cercare di mantenere alta la
sua reputazione dall’altra parte del mondo ha il compito di
scrivere una storia esclusiva. Si imbatte nel personaggio
interpretato da Miranda Otto,
Camille, che elargisce sapere a una schiera di
donne insicure e incerte sul proprio corpo. Il compito di
Liv è intervistare Camille che è apparentemente un
libro aperto per tutti quanti, ma che racchiude in realtà un
segreto che cambierà la visione di Liv.
La peculiarità di queste sedute:
paziente e dottore sono entrambi nudi perché secondo la dottoressa
questo aiuterebbe la paziente ad aprirsi. Effettivamente, da questo
episodio in poi la prospettiva di Liv cambia
radicalmente. In questa seduta viene messa di fronte ai suoi demoni
interiori, ammette di essere spaventata dal fallimento e fa i conti
con i primi dei tanti attacchi di panico che si
verificano nel corso di Wellmania. In
particolare, lo spettatore inizia a vedere qualcosa in più sul suo
passato relativo al giorno della morte del padre.
Quel giorno è cruciale nella storia di Liv perché
la sua mancata elaborazione l’ha cresciuta con l’idea di dover
avere successo a tutti i costi nella sua vita.
L’elaborazione del lutto
Un’altra figura chiave
nell’elaborazione del lutto di Liv è la
doula della morte che incontra nel tragitto tra
Sydney e Canberra. La donna si
offrirà volontaria per accompagnarla alla destinazione che le
consentirà di ricevere l’approvazione per la sua visita psicologica
al fine di ottenere la green card e tornare a casa. La
doula è colei che accompagna nell’aldilà, che
favorisce una “buona morte” all’individuo. Questa
esperienza, così come l’incontro di Liv con
Camille, aiuteranno la protagonista. Recatosi a casa di questa
famiglia sconosciuta che di lì a poco avrebbe perso il padre e
marito, Liv riporta a galla il suo di lutto mai
elaborato del tutto.
Quando è morto il padre non c’era
nessuna doula, solo una madre fredda e distaccata,
preoccupata più per una teglia dimenticata chissà dove che non
della figlia. Allora i flashback ci mostrano una
Liv appena adolescente che cerca conforto la notte
del funerale del padre. Mentre tutti in casa
dormivano, lei è andata a una festa, ha messo su la maschera da
ragazza solare e divertente e per quella serata
soltanto ha cercato di non essere solo “la ragazza a cui è
morto il padre”. Alla festa conoscerà Amy che diventerà l’ago
della bilancia della sua vita. Liv fa un altro
piccolo passo verso il benessere, ma
Wellmania è ancora ricca di sorprese.
Nel corso di questi primi otto
episodi che compongono la prima stagione di
Wellmania ci troviamo di fronte a un
finale aperto ricco di tantissimi colpi di scena e
domande senza risposta. Se, infatti, da un lato il percorso di
Liv e la paura nascosta in tutti questi anni,
convinta di aver portato inconsapevolmente lei alla morte del
madre, cercano di farsi largo in una nuova fase della sua vita,
dall’altro invece proprio le persone che ama di più al mondo sono
in pericolo. L’arco narrativo di Amy è lasciato in
bilico: cosa sta succedendo alla migliore amica di Liv? Anche
l’arco narrativo della madre di Liv è sospeso. In
seguito all’incidente, la donna sarà
sopravvissuta? O una possibile seconda stagione di
Wellmania potrebbe farci intraprendere un
nuovo viaggio verso l’elaborazione del lutto?
Deadline annuncia che il Consiglio della Città di Wellington ha
appena dato il via libera alla costruzione del Museo del Cinema di
Peter Jackson, proprio nella città neozelandese,
dove il regista ha diretto le sue epopee tolkieniane.
Jackson aveva da tempo espresso il
desiderio di poter esporre al pubblico memorabilia, oggetti di
scena, costumi dei film che lo hanno reso celebre e anche durante
l’ultimo Comic-Con aveva parlato di questo progetto a lui molto
caro.
Una volta realizzato, lo stabile
sarà una delle maggiori attrazioni turistiche della zona. Secondo
le prime stime, il museo potrebbe aprire i battenti nel 2018 e
mirerebbe a ospitare 310mila visitatori all’anno per tre anni, con
un introito di 25 milioni.
Il progetto è stato definito molto
personale, sia per Peter Jackson che per
Richard Taylor, della Weta Workshop, che proprio
con Jackson e con Il Signore degli Anelli
ha dato vita a una delle più grandi industrie cinematografiche di
effetti speciali.