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Person of Interest 4: ecco la data della season premiere

Person of interest 4Si è conclusa con ottimi risultati la terza stagione e oggi vi segnaliamo la data ufficiale della season premiere di Person of Interest 4, l’atteso quarto ciclo di episodi della serie creata da Jonathan Nolan e prodotta da J.J. Abrams.

Il primo episodio di Person of Interest 4 andrà in onda il 23 Settembre.

Person of Interest è una serie televisiva statunitense trasmessa dal network CBS a partire dal 22 settembre 2011. La serie, prodotta da Bad Robot Productions e Warner Bros. Television, e basata su un soggetto di Jonathan Nolan, vede la partecipazione degli attori James Caviezel, Taraji P. Henson e Michael Emerson. In Italia la serie è trasmessa in prima visione assoluta dal canale pay Premium Crime dal 27 aprile 2012; in chiaro, l’episodio pilota è stato trasmesso in contemporanea al suo debutto pay anche su Italia 2, mentre i successivi episodi vengono trasmessi su Italia 1 dal 16 settembre 2012.

John Reese è un ex agente della CIA. In seguito ad un misterioso incidente nel quale lo si crede morto, sta vivendo come un clochard a New York. Reese viene allora avvicinato da Harold Finch, un miliardario solitario appassionato ed esperto di computer, che vive sotto falsa identità. Finch gli spiega che, dopo gli attentati dell’11 settembre, ha costruito una Macchina per il Governo degli Stati Uniti che utilizza una mole enorme di informazioni, raccolte con un sistema di sorveglianza onnipresente e costantemente in funzione (telecamere, microfoni, web, controllo delle telefonate). La Macchina venne ideata per predire futuri attacchi terroristici, tuttavia Finch scoprì che essa, filtrando tutte le informazioni che ogni giorno raccoglieva, poteva predire i “reati comuni” (furti, rapine, omicidi). Dal momento che al Governo non interessavano questi risultati, definiti “irrilevanti”, la Macchina venne programmata per cancellare la lista di crimini che non fossero di interesse nazionale. Finch decise però di procurarsi un “accesso” alla lista degli “irrilevanti” e di agire segretamente per prevenire quei crimini, assumendo Reese. A quest’ultimo viene affidato il ruolo, viste le sue competenze militari frutto del suo lavoro alla CIA, di sorvegliare le persone indicate dalla Macchina e intervenire in caso di bisogno. Attraverso uno speciale meccanismo che Finch aveva inserito nel sistema, i due ricevono il numero di previdenza sociale di chi sarà coinvolto in un crimine imminente. In tal modo, pur senza sapere il tipo di reato, quando si verificherà e neppure se la persona coinvolta è una vittima o un futuro colpevole, Reese e Finch devono cercare di fermare il crimine prima che si verifichi effettivamente (da quando il computer manda il numero, esso avverrà entro 24-48 ore). In questa difficile attività, sono aiutati da alcuni esponenti del New York City Police Department. In particolare, gli informatori della coppia sono il detective Lionel Fusco e anche la detective Joss Carter, che inizialmente indagava proprio su Reese. Al contrario, l’FBI e la CIA danno loro la caccia. La misteriosa organizzazione “HR”, formata da agenti corrotti, e il nuovo boss mafioso di New York Elias fanno da contorno all’attività dei due protagonisti e, per questo, rappresentano dei potenziali “nemici”.

 
 

Person of Interest 4, Sarah Shahi parla del destino di Shaw

Mentre cresce l’attesa dei prossimi episodio di Person fo Interest 4, oggi arriva un’interessante intervista a una delle protagoniste femminili, la tosta Sarah Shahi.

Per chi non lo sapesse l’attrice aspetta due gemelli e ha sospeso la sua presenza nello show. A tal proposito rivela:

Non so se il mio personaggio sia morto, ma non credo che Shaw abbia messo in pericolo la sua vita sapendo che stava andando incontro alla morte, sebbene il bacio con Root potrebbe far pensare il contrario.

Non so quali saranno le mie condizioni di salute dopo aver dato alla luce due gemelli e quindi quest’uscita di scena mi ha garantito di poter lasciar andare lo show onorando il mio personaggio e lasciandomi uno spiraglio per un possibile ritorno, vedremo come si evolverà la situazione.

 
 

Person of Interest 4, Jamie Hector nel cast, sarà il nuovo cattivo?

New entry nel cast di Person of Interest 4, l’atteso quarto ciclo di episodi della serie di successo creata da Jonathan Nolan, fratello di Chris Nolan e prodotta da JJ Abrams. Si tratta dell’attore Jamie Hector che interpreterà Will. Inoltre Plageman ha rivelato che l’attore interpreterà un nuovo personaggio per la serie TV di CBS. Da quanto trapelato il suo personaggio potrebbe essere uno dei cattivi della quarta stagione.

Plageman (Showrunner): Interagirà con tutti gli altri del cast, siccome HR e i russi sono spariti dalla storyline qualcuno doveva occupare quel vuoto.

Jonah Nolan: I nostri ragazzi si sono adattati a questa vita diversa, sarete piacevolmente sorpresi. C’è qualcosa di positivo in quella colta orwelliana in cui stanno vivendo. Scopriranno che ci sono delle cose positive.

Person of interest 4Person of Interest è una serie televisiva statunitense trasmessa dal network CBS a partire dal 22 settembre 2011. La serie, prodotta da Bad Robot Productions e Warner Bros. Television, e basata su un soggetto di Jonathan Nolan, vede la partecipazione degli attori James Caviezel, Taraji P. Henson e Michael Emerson.

In Italia la serie è trasmessa in prima visione assoluta dal canale pay Premium Crime dal 27 aprile 2012; in chiaro, l’episodio pilota è stato trasmesso in contemporanea al suo debutto pay anche su Italia 2, mentre i successivi episodi vengono trasmessi su Italia 1 dal 16 settembre 2012.

John Reese è un ex agente della CIA. In seguito ad un misterioso incidente nel quale lo si crede morto, sta vivendo come un clochard a New York. Reese viene allora avvicinato da Harold Finch, un miliardario solitario appassionato ed esperto di computer, che vive sotto falsa identità. Finch gli spiega che, dopo gli attentati dell’11 settembre, ha costruito una Macchina per il Governo degli Stati Uniti che utilizza una mole enorme di informazioni, raccolte con un sistema di sorveglianza onnipresente e costantemente in funzione (telecamere, microfoni, web, controllo delle telefonate). La Macchina venne ideata per predire futuri attacchi terroristici, tuttavia Finch scoprì che essa, filtrando tutte le informazioni che ogni giorno raccoglieva, poteva predire i “reati comuni” (furti, rapine, omicidi). Dal momento che al Governo non interessavano questi risultati, definiti “irrilevanti”, la Macchina venne programmata per cancellare la lista di crimini che non fossero di interesse nazionale. Finch decise però di procurarsi un “accesso” alla lista degli “irrilevanti” e di agire segretamente per prevenire quei crimini, assumendo Reese. A quest’ultimo viene affidato il ruolo, viste le sue competenze militari frutto del suo lavoro alla CIA, di sorvegliare le persone indicate dalla Macchina e intervenire in caso di bisogno. Attraverso uno speciale meccanismo che Finch aveva inserito nel sistema, i due ricevono il numero di previdenza sociale di chi sarà coinvolto in un crimine imminente. In tal modo, pur senza sapere il tipo di reato, quando si verificherà e neppure se la persona coinvolta è una vittima o un futuro colpevole, Reese e Finch devono cercare di fermare il crimine prima che si verifichi effettivamente (da quando il computer manda il numero, esso avverrà entro 24-48 ore). In questa difficile attività, sono aiutati da alcuni esponenti del New York City Police Department. In particolare, gli informatori della coppia sono il detective Lionel Fusco e anche la detective Joss Carter, che inizialmente indagava proprio su Reese. Al contrario, l’FBI e la CIA danno loro la caccia. La misteriosa organizzazione “HR”, formata da agenti corrotti, e il nuovo boss mafioso di New York Elias fanno da contorno all’attività dei due protagonisti e, per questo, rappresentano dei potenziali “nemici”.

 
 

Person Of Interest 4, Amy Acker: “Root ci tiene ad Harold”

Person Of Interest 4×05Si è chiuso come di consueto con ottimi risulti la prima parte di stagione di Person of Interest 4, lo show di successo creato da Jonathan Nolan e trasmesso dal network americano della CBS. Ebbene, oggi in attesa del ritorno arriva l’intervista a una delle interpreti, Amy Acker:

Sull’ultima scena nel quale Samaritan le parla attraverso il bambino:

Bravo, è stato davvero bravo. All’inizio pensavamo di ingaggiare un ragazzo un po’ più grande per essere sicuri potesse gestire i dialoghi. Ma ci ha sorpreso davvero! Inoltre per me è stata una scena molto intensa.

La relazione con la macchina:

E’ come se io fossi in trans, e non sono io a parlare in quel momento ecco perché anche la voce è diversa. O almeno questa è l’idea che volevamo dare e che speriamo sia passata agli spettatori.

Rapporto con Harold:

E’ un po’ come all’inizio, dove Root lo rapisce per interrogarlo sulla Macchina e adorarlo allo stesso tempo per il suo genio. Lei davvero ci tiene ad Harold, ma in un certo senso lo vede anche come una estensione della Macchina.

 
 

Person of Interest – Stagione 1 in blu-ray e dvd dal 15 Maggio

Person-of-interest-stagione1-blu-rayDallo sceneggiatore de “Il cavaliere oscuro” Jonathan Nolan e da J.J. Abrams (Fringe, Lost), arriva in Blu-ray Alta Definizione e DVD la prima stagione completa della serie rivelazione Person of Interest.

I 23 emozionanti episodi seguono le vicende di Harold Finch e John Reese – il primo un genio dell’informatica, il secondo un ex agente della CIA – i quali attraverso i dati elaborati da un supercomputer riescono ad identificare e fermare gente comune che sta per essere coinvolta in atti terroristici.

Le edizioni Home Video includono uno speciale “Vivere nell’era della sorveglianza”, le gag e il commento del produttore esecutivo all’episodio pilota

personofinterest_bdTRAMA: Un supercomputer sviluppato da un genio dell’informatica, un miliardario che vive come un eremita, Harold Finch (Michael Emerson), analizza e combina dati per un sistema di sorveglianza del governo degli Stati Uniti per prevenire atti di terrorismo. Ma il computer, noto solo come “la Macchina”, è in grado di identificare gente comune che sta per essere coinvolta in atti criminali. E’ possibile impedire che questi atti criminali vengano compiuti? Finch e l’ex agente della CIA John Reese (Jim Caviezel) decidono di accedere segretamente alla Macchina e di usare tecniche da vigilantes e la più avanzata tecnologia per identificare le potenziali vittime di crimini e impedire che questi avvengano. Intanto due detective della polizia di New York (Taraji P. Henson, Kevin Chapman) vengono assegnati ai casi e al mistero che circonda i due misteriosi personaggi che si battono contro il crimine.

INFORMAZIONI SUL PRODOTTO BLU-RAY

TITOLO Person of Interest
CAST James Caviezel, Michael Emerson, Taraji P. Henson
GENERE Crime, Sci-Fi
ANNO 2012
DURATA 1007 minuti circa
FILM Formato Video: 1080p High Definition 16×9 FF

Lingue: Dolby Digital: Italiano 5.1, Tedesco 5.1; DTS-HD Master Audio: Inglese 5.1.

Sottotitoli: Italiano per non udenti, Tedesco per non udenti, Inglese per non udenti

CONTENUTI SPECIALI*• Episodio Pilota Originale con commento del Produttore Esecutivo

• Episodio Pilota Esteso (mai andato in onda) con commento del Produttore Esecutivo

• Contenuto extra :Vivere nell’Era della Sorveglianza 

• Le Gag

* Possono non essere in alta definizione. Audio e Sottotitoli vari.

INFORMAZIONI SUL PRODOTTO DVD

 

TITOLO Person of Interest
CAST James Caviezel, Michael Emerson, Taraji P. Henson
GENERE Crime, Drammatico
ANNO 2012
DURATA 799  minuti circa
FILM Formato Video: 1080p High Definition 16×9 FF

Lingue: Italiano, Tedesco (2.0 Dolby Digital), Inglese (5.1 Dolby Digital).

Sottotitoli: Italiano per non udenti, Tedesco per non udenti, Inglese per non udenti.

Sottotitoli Non Udenti:CONTENUTI SPECIALI**• Episodio Pilota Originale con commento del Produttore Esecutivo

• Episodio Pilota Esteso (mai andato in onda) con commento del Produttore Esecutivo

• Contenuto extra :Vivere nell’Era della Sorveglianza 

• Le Gag

** Audio e Sottotitoli vari.

 
 

Persepolis, il film d’animazione di Marjane Satrapi

Persepolis

Persepolis è il film d’animazione del 2007, candidato all’Oscar, basato sull’omonima graphic novel autobiografica scritto e diretto da Marjane Satrapi.

Persepolis, la trama

La storia (che è un romanzo di formazione) inizia poco prima della Rivoluzione iraniana. Nel film viene mostrato, inizialmente attraverso gli occhi di Marjane a nove anni, come le speranze di cambiamento della gente furono infrante lentamente quando presero il potere i fondamentalisti islamici, obbligando le donne a coprirsi la testa e imprigionando migliaia di persone. La storia si conclude con Marjane, ormai ventunenne, che espatria.

Persepolis, l’analisi

Persepolis è il film d’animazione tratto dalla grapich novel scritta da Marjane Satrapi, autrice e regista stessa del lungometraggio. Sono infatti le memorie della scrittrice di origini iraniane a fare da trama narrativa; la storia ci parla infatti dell’esperienza di vita una bambina che passa la sua infanzia a Teheran, ai tempi della caduta dello scià, anno 1978, in una situazione delicata e di transizione in cui in Iran passa dalla caduta di una dittatura di stampo laico alla presa del potere da parte di Khomeini che attraverso la sua propugnata “rivoluzione islamica” infonde sentimenti di speranza e di aspettativa nelle frange della società più progressiste e filocomuniste ,come la famiglia di Marjane, ma che in realtà si rivelerà essere più repressiva ed autoritaria della precedente.

Marjanne emigrerà quindi in Austria e l’esperienza europea, che finirà con un ritorno della ormai ragazza nella sua terra d’origine, coincide con la maturazione della protagonista, che da bambina diventa ragazza, e che attraverso amicizie e amori viene a contatto con i tratti più spiccati della dimensione europea, diversa dalla sua, (in cui non sono assenti razzismi e fondamentalismi religiosi) evolvendo la propria interiorità attraverso un osservazione consapevole della realtà.

Persepolis, tra potere e bigottismo

Persepolis stigmatizza le forme terribili che il potere assume ma rivela  l’ incapacità che la società civile di riuscire ad andare oltre le sue inerzie e le sue false credenze, come quelle che si trascinano dietro i bigottismi religiosi, e gli eccessi di individualismo, come quelli che emergono ad esempio dalla descrizione dei i giovani della società occidentale.

Gli assi su cui fa evidentemente leva il film sono quelli dello sguardo femminile e femminista della realtà da parte della protagonista, che è chiaro ma non disdegna, e il noto meccanismo della messa a confronto di due modelli di civiltà ,quello europeo e quello arabo nel film, attraverso cui emergono similitudini e differenze che portano a intravedere la relatività di ogni modello di vita ed a mettere in discussione il proprio; sembra inequivocabile il richiamo al romanzo di Montesquie “Lettere Persiane”, un libro antesignano dello spirito critico attraverso cui guardare ai meccanismi sociali, il cui protagonista principe persiano Uzbek in viaggio in Europa descrive stupito i costumi francesi provocando l’effetto di stupire il lettore francese(e divertirlo, come lo spettatore il Persepolis).

Un ingrediente che rende eccezionale il lungometraggio animato risiede nella struttura del film, che ci mostra quanto il modo per esplorare la nostra interiorità e di nostri sentimenti sia quello di guardare dall’alto ai modelli sociali in cui ci troviamo; che premia l’idea che le emozioni e la coscienza siano anche in qualche modo legate ed influenzate dal modo di vivere collettivo, non appiattendosi come tanti mediocri e attuali film italiani solo e totalmente su soggettivismi, amicizie, familiarismi e sentimentalismi di maniera che a volte altro rappresentano e descrivono se non il nulla cosmico. Se il concetto dell’integrità morale” può sembrare una congettura, il regolare ed avvenente tratto del disegno di Marjane Satrapi rendono Persepolis un film schierato ed amabile.

 
 

Perry Mattfeld: 10 cose che non sai sull’attrice

Perry Mattfeld instagram

Giovane attrice statunitense, Perry Mattfeld ha guadagnato particolare prestigio grazie ad una popolare serie televisiva, di cui è protagonista. Ora che ha iniziato a dimostrare le proprie capacità, sta diventando sempre più uno dei nomi maggiormente richiesti dall’industria, e per lei si prevedono numerosi nuovi progetti all’orizzonte.

Ecco 10 cose che non sai di Perry Mattfeld.

2Parte delle cose che non sai sull’attore

Perry Mattfeld in the dark

Perry Mattfeld non è cieca

5. Non condivide la stessa disabilità del suo personaggio. Dopo aver visto recitare l’attrice nella serie In the Dark, dove interpreta una donna non vedente, molti spettatori si sono chiesti se realmente la Mattfeld fosse non vedente. A scatenare tale dubbio vi è infatti la sua grande abilità nel rendere particolarmente realistico il proprio personaggio. Tuttavia, l’attrice non è realmente cieca.

4. Ha ricevuto critiche a riguardo. Proprio per il suo essere un’attrice vedente che interpreta un personaggio non vedente, la Mattfeld ha ricevuto diverse critiche, il più delle quali sottolineano il fatto che la sua scelta come protagonista manifesti un ulteriore mancanza di diversità all’interno dell’industria. Per i produttori era però importante scegliere l’interprete giusta, è la Mattfeld è risultata la più idonea, al di là di discorsi legati alla disabilità del personaggio.

Perry Mattfeld nella serie In the Dark

3. Si è esercitata per il ruolo. Per poter risultare realistica nei panni di una non vedente, l’attrice si è esercitata a lungo insieme ad una consulente assunta dalla produzione. La Mattfeld ha così potuto osservarla nel suo agire quotidiano, studiandone i movimenti e il suo utilizzo nello spazio. Quanto appreso le è poi stato utile per poter dar vita al proprio personaggio, rimanendo fedele alla sua disabilità.

2. Tornerà a recitare nella serie. Critiche o meno, la serie è stata particolarmente apprezzata dal pubblico, tanto da convincere la produzione a rinnovarla per una seconda ed una terza stagione. La Mattfeld tornerà così a riprendere il suo personaggio, portando avanti il mistero che lo coinvolge.

Perry Mattfeld: età e altezza

1. Perry Mattfeld è nata a Los Angeles, in California, Stati Uniti, il 29 marzo 1994. L’attrice è alta complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

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Perry Mason: trailer della seconda stagione in arrivo su SKY

Perry Mason seconda stagione

Rilasciato oggi il trailer ufficiale in italiano della seconda stagione di Perry Mason, l’apprezzatissima serie HBO prodotta da Robert Downey Jr e Susan Downey sulle origini dell’avvocato penalista più di successo della storia della TV. A impersonarlo torna il vincitore dell’Emmy Award Matthew Rhys.

La serie andrà dal 14 maggio in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW. questa serie drammatica HBO ripercorre le origini del celeberrimo e amatissimo avvocato penalista Perry Mason.

La seconda, avvincente stagione del raffinato noir HBO basato sulle opere di Erle Stanley Gardner torna con un cast ricchissimo in cui spiccano Chris Chalk (Paul Drake), Juliet Rylance (Della Street), Eric Lange (Gene Holcomb), Justin Kirk (Hamilton Burger), Diarra Kilpatrik (Clara Drake), Katherine Waterston (Ginny Aimes), Shea Whigham (Pete Strickland), Hope Davis (Camille Nygaard), Fabrizio Guido (Rafael Gallardo), Peter Mendoza (Mateo Gallardo), Onahoua Rodriguez (Luis Gallardo),Jee Young Han (Marion Kang), Sean (Sunny Gryce), Tommy Dewey (Brooks McCutcheon), Paul Raci (Lydell McCutcheon),Jen Tullock (Anita St. Pierre), Wallace Langham (Melville Phipps) e Mark O’Brien.

La serie è diretta dai regesti Fernando Coimbra (Narcos), Jessica Lowrey (Halo), Marialy Rivas (LaJauría), e Nina Lopez-Corrado (Agents of S.H.I.E.L.D.).

La trama della seconda stagione di Perry Mason

La seconda stagione riprende con Perry nella morsa del sistema legale di Los Angeles all’apice della Grande Depressione. Insieme all’assistente fuoriclasse Della Street e al duro ex poliziotto Paul Drake, l’ex investigatore privato si guadagna la fama di assumere clienti che pochi oserebbero difendere. Mesi dopo che il processo Dodson ha scosso la città, Perry si sta riabituando alla vita da avvocato quando un caso di omicidio di alto profilo lo porta di nuovo in pista. Mentre il procuratore distrettuale si reca da una coppia di fratelli della desolata Hooverville, Perry viene spinto al centro di una vasta cospirazione e costretto a fare i conti con ciò che significa veramente essere colpevoli.

 
 

Perry Mason: trailer della seconda stagione della serie HBO

Perry Mason stagione 2

HBO ha rivelato il trailer completo della seconda stagione di Perry Mason per l’imminente ritorno dell’acclamato dramma, con Matthew Rhys nei panni dell’avvocato titolare. La prossima puntata sarà presentata in anteprima il 6 marzo, esclusivamente su HBO e HBO Max.In Italia la serie sarà programmata da SKY, in streaming su NOW.

Il video presenta Perry Mason, che, nonostante non si sia ancora ripreso dagli effetti del suo precedente caso di omicidio, affronta un caso di alto profilo che lo metterà contro la città. Lui, insieme a Della e Paul, deve trovare un modo per provare l’innocenza di due giovani messicani. Dai un’occhiata al trailer della seconda stagione di Perry Mason qui sotto:

https://www.youtube.com/watch?v=VkM_TNfB-gA

Basato sulla serie di romanzi di Erle Stanley Gardner, Perry Mason è scritto e prodotto da Jack Amiel e Michael Begler, entrambi showrunner. Nel cast il vincitore dell’Emmy Matthew Rhys, Juliet Rylance, Chris Chalk, Shea Whigham, Eric Lange e Justin KirkMesi dopo la conclusione del caso Dodson, il rampollo di una potente famiglia petrolifera viene brutalmente assassinato“, si legge nella sinossi. “Quando il procuratore distrettuale si reca a Hoovervilles per individuare il più ovvio dei sospetti, Perry, Della e Paul si trovano al centro di un caso che svelerà cospirazioni di vasta portata e li costringerà a fare i conti con cosa significhi veramente essere colpevoli. .”

La seconda stagione introduce i nuovi membri del cast Katherine Waterston (Animali fantastici), Hope Davis (Your Honor), Jon Chaffin (BMF), Fabrizio Guido ( Mr. Iglesias ), Peter Mendoza (NCIS), Onahoua Rodriguez (Veronica Mars) e Jee Young HanDiarra Kilpatrick, che ha interpretato il ruolo di Clara Drake durante la prima stagione, è stata ora promossa da ricorrente a personaggio regolare della serie. Perry Mason è prodotto da Rhys, Robert Downey Jr., Susan Downey, Joe Horacek e Regina Heyman.

 
 

Perry Mason: primo trailer della serie reboot della HBO

Perry Mason Serie tv 2020

HBO ha diffuso a sorpresa nella notte il primo trailer che annuncia il reboot di Perry Mason, la serie cult degli anni 90.

La nuova serie originale Perry Mason, con protagonista il vincitore dell’Emmy Matthew Rhys, sarà presentata in anteprima il 21 giugno. Basata sui personaggi creati da Erle Stanley Gardner, questa serie drammatica segue le origini del più leggendario avvocato della difesa criminale, Perry Mason. Quando il caso del decennio crolla alla sua porta, la ricerca incessante della verità di Mason rivela una città fratturata e, forse, una via verso la redenzione per se stesso.

Perry Mason (2020)

Perry Mason (2020) è l’annunciata miniserie creata da Ron Fitzgerald e Rolin Jones e basata sul celebre personaggio di Perry Mason, protagonista di numerosi romanzi e racconti brevi scritti da Erle Stanley Gardner.

In Perry Mason protagonisti sono Matthew Rhys come Perry Mason, Tatiana Maslany come suor Alice, John Lithgow come Elias Birchard “E.B.”, Jonathan Chris Chalk come Paul Drake, Shea Whigham come Pete Strickland e Juliet Rylance come Della Street. La serie è prodotta da Robert Downey Jr., Susan Downey, Ron Fitzgerald, Rolin Jones, Tim Van Patten, Matthew Rhys, Amanda Burrell, Joseph Horacek

 
 

Perry Mason: la HBO chiude la serie alla seconda stagione

Perry Mason seconda stagione

Variety ha confermato che la HBO ha cancellato Perry Mason alla sua seconda e ultima stagione“Siamo estremamente grati per l’eccezionale lavoro di Matthew Rhys e per il cast e la troupe senza rivali di ‘Perry Mason’ per la loro rivisitazione di un franchise così prezioso e leggendario”, ha dichiarato HBO in una nota. “Anche se non andremo avanti con un’altra stagione della serie, siamo entusiasti di continuare a lavorare con i brillanti creativi del Team Downey su progetti futuri”.

Basato sui personaggi creati da Erle Stanley Gardner, la serie Perry Mason vede protagonista Matthew Rhys. A differenza della serie TV degli anni ’50 in cui Mason lavorava come avvocato, la serie HBO ritrae il personaggio all’inizio della sua vita quando era un investigatore privato a Los Angeles negli anni ’30.

Al fianco di Rhys, il cast della seconda stagione di Perry Mason comprende: Juliet Rylance, Chris Chalk, Diarra Kilpatrick, Eric Lange, Justin Kirk, Katherine Waterston, Hope Davis, Fabrizio Guido, Peter Mendoza, Mark O’Brien, Paul Raci, Jen Tullock, Jon Chaffin, Onahoua Rodriguez, Jee Young Han, Sean Astin, Tommy Dewey, Shea Whigham e Wallace Langham.

 
 

Perry Mason rinnovato per una seconda stagione

Perry Mason Serie tv 2020

HBO ha rinnovato la serie drammatica PERRY MASON per una seconda stagione, è stata annunciata oggi da Francesca Orsi, Vice Presidente Esecutivo, HBO Programming.

“È stato un viaggio emozionante lavorare con il team di immenso talento dietro PERRY MASON”, ha affermato Orsi. “Gli spettatori hanno goduto di essere trasportati indietro nel tempo a Los Angeles negli anni ’30 ogni settimana, e siamo entusiasti di dare il benvenuto allo spettacolo per una seconda stagione.”

PERRY MASON ha debuttato come la prima serie più vista della HBO in quasi due anni. Il primo episodio è stato visto da 8 milioni di telespettatori. IndieWire ha definito PERRY MASON come “una delle serie più belle mai realizzate”, e il Washington Post ha concordato che lo spettacolo “superbo” è “uno dei migliori nuovi spettacoli dell’estate”. L’avvoltoio lo ha descritto come “assorbente … stupendo, grintoso”, mentre la gente lo ha elogiato come “fantastico”. Vanity Fair ha trovato la prima stagione “avvincente”, la NPR l’ha definita “deliziosa”, e Time ha notato che “Matthew Rhys guida un cast stellare”.

Crediti della prima stagione: produttori esecutivi (in ordine alfabetico), Amanda Burrell, Robert Downey Jr., Susan Downey, Ron Fitzgerald, Joe Horacek, Rolin Jones e Timothy Van Patten (che dirige anche); coproduttore esecutivo, Aida Rodgers; produttore, Matthew Rhys; creato da Rolin Jones e Ron Fitzgerald; basato sui personaggi creati da Erle Stanley Gardner.

 
 

Perry Mason dall’11 settembre su Sky

Perry Mason Serie tv 2020

Veterano della Prima guerra mondiale con disturbo da stress post-traumatico, alcolista cronico, un matrimonio distrutto alle spalle: è un Perry Mason inedito e sorprendente quello raccontato nella nuova miniserie HBO in partenza venerdì 11 settembre alle 21.15 su Sky Atlantic e NOW TV. Prodotta da Robert Downey Jr. e sua moglie Susan Downey, la serie sarà disponibile con tutti i suoi otto episodi dallo stesso giorno on demand su Sky e in streaming su NOW TV.

Il leggendario avvocato dei romanzi di Erle Stanley Gardner, fra i personaggi più celebri del mondo della letteratura e del piccolo schermo, rivive così, più oscuro che mai e con le fattezze di Matthew Rhys (The Americans) – anche produttore, in questo raffinato noir che il Guardian ha definito “intenso, sbalorditivo e macabro” e che per Indiewire è, addirittura, “un noir di lusso che è probabilmente la miglior serie tv mai realizzata”. Ambientata nella Los Angeles degli anni successivi alla Grande Depressione, la serie racconta gli inizi della carriera di Mason, rappresentato per la prima volta nei panni di investigatore privato e non ancora di avvocato. Nello straordinario cast, insieme a Rhys, anche l’attrice vincitrice dell’Emmy Tatiana Maslany (Orphan Black) nei panni di Sorella Alice; John Lithgow che interpreta l’avvocato E.B. Jonathan, Chris Chalk (When They See Us) nel ruolo del poliziotto Paul Drake, Shea Whigham(Boardwalk Empire) e Juliet Rylance (The Knick).

In una fredda notte del 1931, nella frenetica Los Angeles degli anni successivi alla Grande Depressione, un bambino – Charlie Dodson, pochi mesi di vita – viene rapito e ucciso. Perry Mason (Matthew Rhys), veterano di guerra che vive alla giornata lavorando come investigatore privato, viene assunto dal rinomato avvocato E.B. Jonathan (John Lithgow) per scoprire la verità sul caso. La sua indagine avrà importanti conseguenze per tutta la città.

Tormentato dai ricordi della guerra in Francia e dal fallimento del suo matrimonio, Mason diventerà sempre più coinvolto nel caso e con l’aiuto di Pete Strickland (Shea Whigham) e dell’assistente di E.B., Della Street (Juliet Rylance), cercherà di scoprire la verità con ogni mezzo a sua disposizione. Nel frattempo, la vicinanza dei genitori del bambino assassinato alla Radiant Assembly of God e alla sua leader, la predicatrice evangelica Sorella Alice (Tatiana Maslany), aumenterà esponenzialmente l’attenzione mediatica sul caso. Mentre Mason porta avanti le sue ricerche, Paul Drake (Chris Chalk), un poliziotto con un grande talento investigativo, si ritroverà, suo malgrado, al centro dell’indagine, mentre dovrà fare i conti con un dipartimento di polizia razzista e corrotto.

Nel cast anche Nate Corddry (Mindhunter) e Gayle Rankin (GLOW) rispettivamente nei panni di Matthew ed Emily Dodson, i genitori del bambino assassinato; Veronica Falcón (Queen of the South) nel ruolo di Lupe, amante occasionale di Mason; Lili Taylor (American Crime) che interpreta Birdy McKeegan, la madre di Sorella Alice; Andrew Howard (Watchmen) e Eric Lange (Unbelievable) nei panni dei detective Ennis e Holcomb. E ancora Robert Patrick (Terminator 2 – Il giorno del giudizio) che interpreta di Herman Baggerly, il milionario membro della stessa chiesa dei Dodsons che assume E.B. e Mason per indagare sul caso, e Stephen Root (Barry) nel ruolo del procuratore distrettuale Maynard Barnes.

La serie è diretta dal veterano delle serie TV HBO Tim Van Patten – regista dell’episodio pilota de Il Trono di spade, ha firmato episodi de I Soprano, Boardwalk Empire, Sex and the City, The Wire, The Pacific, Roma e Deadwood – e da Deniz Gamze Ergüven (Mustang) che dirige il quarto, il quinto e il sesto episodio. Tim Van Patten è anche produttore esecutivo della serie insieme agli showrunner Ron Fitzgerald (Westworld) e Rolin Jones (Boardwalk Empire), a Robert Downey Jr., Susan Downey, Amanda Burrell, e Joe Horacek. Aida Rodgers è co-produttore esecutivo.

Perry Mason – Dall’11 settembre alle 21.15, ogni venerdì su Sky atlantic e in streaming su NOW TV. Tutta la serie sarà disponibile da subito in binge su Sky e NOW TV

 
 

Perry Mason 2: Wallace Langham nel cast della serie

Perry Mason Serie tv 2020

Arriva da Deadline la notizia che Wallace Langham si unirà a Perry Mason 2, la seconda stagione della sua serie detective noir quattro volte nominata agli Emmy Perry Mason. Langham reciterà nei panni di Melville Phipps, originaria di Los Angeles e avvocato di una ricca baronessa del petrolio. Lavora bene con le donne e funge da custode quando necessario.

Ecco la trama della seconda stagione di Perry Mason che vede protagonista Matthew Rhys nel ruolo del protagonista: mesi dopo la fine del processo Dodson, Perry (Matthew Rhys) si è trasferito dalla fattoria, ha abbandonato il camion del latte, ha persino scambiato la sua giacca di pelle con un tuta stirata. È l’anno peggiore della Depressione e Perry e Della (Juliet Rylance) hanno messo l’azienda su una strada più sicura portando avanti le cause civili invece del lavoro tumultuoso che comportano le cause penali. Sfortunatamente, non c’è molto lavoro per Paul (Chris Chalk) nei testamenti e nei contratti, quindi è uscito da solo. Un caso aperto e chiuso prende il sopravvento nella città di Los Angeles e la ricerca della giustizia da parte di Perry rivela che non tutto è sempre come sembra.

Perry Mason 2

Perry Mason 2 è la seconda stagione dell’annunciato reboot Perry Mason creata da Ron Fitzgerald e Rolin Jones e basata sul celebre personaggio di Perry Mason. La serie ambientata a Los Angeles durante la Grande depressione, la città diventa protagonista grazie ai Giochi della X Olimpiade, al boom di Hollywood e al petrolio. Su questo sfondo, il caso di un bambino rapito vede Perry Mason alla ricerca della verità.

In Perry Mason 2 ritornano i protagonisti sono Matthew Rhys come Perry Mason, Tatiana Maslany come suor Alice, John Lithgow come Elias Birchard “E.B.”, Jonathan Chris Chalk come Paul Drake, Shea Whigham come Pete Strickland e Juliet Rylance come Della Street. La serie è prodotta da Robert Downey Jr., Susan Downey, Ron Fitzgerald, Rolin Jones, Tim Van Patten, Matthew Rhys, Amanda Burrell, Joseph Horacek

 
 

Perry Mason 2: Katherine Waterston, Hope Davis e altri volti nel cast

Perry Mason Serie tv 2020

HBO ha aggiunto sette membri nel cast di Perry Mason 2, la seconda stagione della sua serie detective noir quattro volte nominata agli Emmy Perry Mason. Katherine Waterston è entrata a far parte della serie come regular, unendosi a sei nuovi membri ricorrenti del cast Hope Davis, Jon Chaffin, Fabrizio Guido, Peter Mendoza, Onohoua Rodriguez e Jee Young Han. Inoltre, Diarra Kilpatrick, che ha interpretato Clara Drake nella prima stagione, è stata promossa a regular.

Katherine Waterston interpreterà Ginny Aimes, un personaggio emblematico del tipo di ottimismo che ha portato le persone nella Los Angeles dell’era della Depressione. È l’insegnante dei sogni di ogni genitore. Perry era riluttante a mandare Teddy in una scuola privata, ma scopre di essere felice che sua figlia sia nelle mani di Ginny e scopre che potrebbe aver bisogno di un po’ del suo sole anche per sé.

Davis interpreterà Camilla Nygaard. È una donna d’affari tosta e senza fronzoli che vede l’ambizione di Della e la prende sotto l’ala protettrice. Come donna colta, Camilla si prende cura della sua salute e forma fisica e spende la sua ricchezza portando l’arte a Los Angeles. Chaffin è Morris, il fratello di Clara e il cognato di Paul. È un’energia chiassosa a cui Clara e Drake hanno un grande debito di gratitudine per averli lasciati stare sotto il suo tetto. È sempre alla ricerca di modi per sostenere la sua famiglia, anche in tempi disperati.

Guido interpreta Rafael Gallardo, che nonostante provenga da una famiglia di contadini è un artista di talento con il cuore di un poeta. Lui, insieme a suo fratello, è sotto processo e sta affrontando l’esecuzione, e le probabilità non potrebbero essere più alte contro di lui. Mendoza interpreta Mateo Gallardo. Con suo fratello, deve fare i conti con la possibilità invadente della sua esecuzione dopo essere stato accusato di omicidio.

Rodriguez è Luisa Gallardo, zia di Rafael e Mateo. Luisa è determinata a tirare fuori i suoi nipoti da questo inferno di guai. Temendo che il tribunale dell’opinione pubblica metta in ombra un processo equo, Luisa cerca l’aiuto di un avvocato più premuroso del difensore d’ufficio che gli è stato assegnato.  Han interpreterà Marion Kang. Marion è appena uscita dalla scuola di segreteria ed è la nuova assunta in ufficio per sostituire il posto di Della dietro la scrivania. Oltre ai suoi meticolosi talenti organizzativi, Marion ha qualche asso nella manica che tiene costantemente in piedi Perry e Della.

Nel frattempo, Clara di Kilpatrick ha un nuovo bambino tra le mani e si è trasferita dalla famiglia di suo fratello. Riesce a sentire i muri chiudersi, anche se ha le spalle al marito in mezzo a dinamiche sempre più impegnative a casa.

Perry Mason 2

Perry Mason 2 è la seconda stagione dell’annunciato reboot Perry Mason creata da Ron Fitzgerald e Rolin Jones e basata sul celebre personaggio di Perry Mason. La serie ambientata a Los Angeles durante la Grande depressione, la città diventa protagonista grazie ai Giochi della X Olimpiade, al boom di Hollywood e al petrolio. Su questo sfondo, il caso di un bambino rapito vede Perry Mason alla ricerca della verità.

In Perry Mason 2 ritornano i protagonisti sono Matthew Rhys come Perry Mason, Tatiana Maslany come suor Alice, John Lithgow come Elias Birchard “E.B.”, Jonathan Chris Chalk come Paul Drake, Shea Whigham come Pete Strickland e Juliet Rylance come Della Street. La serie è prodotta da Robert Downey Jr., Susan Downey, Ron Fitzgerald, Rolin Jones, Tim Van Patten, Matthew Rhys, Amanda Burrell, Joseph Horacek

 
 

Perry Mason 2: Eric Lange e Justin Kirk nel cast

Perry Mason Serie tv 2020

Arriva da Deadline la notizia che Eric Lange e Justin Kirk sono entrate a far parte del cast di Perry Mason 2, l’annunciata seconda stagione di Perry Mason. Dopo essere tornato nella prima stagione di Perry Mason. Eric Lange e Justin Kirk sono stati promossi a regular della serie per la seconda stagione della serie HBO.

Il detective Holcomb di Lange, che è apparso in sette degli otto episodi della prima stagione, è una forza dominante come detective della omicidi all’interno della polizia di Los Angeles, un maestro dell’intimidazione con l’abilità di farsi strada senza riguardo per la corretta procedura. Hamilton Berger di Kirk, visto in tre episodi della prima stagione, è una famosa nemesi di Perry Mason. Sebbene non sia ancora il procuratore distrettuale, Berger, un avvocato emergente nell’ufficio del procuratore distrettuale, si ritrova sorprendentemente coinvolto nel grande caso di Mason e un improbabile amico dell’uomo che diventerà il suo più grande nemico.

Perry Mason 2

Perry Mason 2 è la seconda stagione dell’annunciato reboot Perry Mason creata da Ron Fitzgerald e Rolin Jones e basata sul celebre personaggio di Perry Mason. La serie ambientata a Los Angeles durante la Grande depressione, la città diventa protagonista grazie ai Giochi della X Olimpiade, al boom di Hollywood e al petrolio. Su questo sfondo, il caso di un bambino rapito vede Perry Mason alla ricerca della verità.

Nella seconda stagione di Perry Mason ritornano i protagonisti sono Matthew Rhys come Perry Mason, Tatiana Maslany come suor Alice, John Lithgow come Elias Birchard “E.B.”, Jonathan Chris Chalk come Paul Drake, Shea Whigham come Pete Strickland e Juliet Rylance come Della Street. La serie è prodotta da Robert Downey Jr., Susan Downey, Ron Fitzgerald, Rolin Jones, Tim Van Patten, Matthew Rhys, Amanda Burrell, Joseph Horacek

 
 

Perry Mason – seconda stagione: recensione della serie HBO

perry mason stagione 2 recensione

Dopo aver regalato al pubblico una prima stagione più che soddisfacente, la serie targata HBO e prodotta tra gli altri da Robert Downey Jr. torna con nuovi episodi che ne confermano pienamente il valore e la lucidità. La storia parte circa sei mesi dopo gli eventi narrati nelle puntate precedenti, i quali avvenivano nella Los Angeles dell’inizio degli anni ‘30: Perry Mason (Matthew Rhys) adesso gestisce il proprio studio legale insieme a Della Street (Juliet Rylance), ma ha scelto di occuparsi solamente di cause civili lasciando da parte quelle penali. A quanto pare, alcuni dei fantasmi del passato continuano ancora a perseguitarlo… Quando il ricco e fin troppo intraprendente rampollo di una delle più potenti famiglie di Los Angeles viene trovato assassinato nella sua auto, la colpa ricade quasi immediatamente su due giovani messicani. Per una serie di eventi fortuiti il caso finisce proprio nelle mani di Perry e Della, i qual insieme all’aiuto dell’amico Paul Drake (Chris Chalk) decidono di patrocinare coloro che reputano essere stati ingiustamente accusati dell’omicidio.

Perry Mason stagione 2: il fascino della origin story

La seconda stagione di Perry Mason possiede il fascino che deriva dalla curiosità riguardante le origin-story. Il personaggio principale non risulta ancora infatti l’avvocato integerrimo che il pubblico televisivo del passato ha imparato a conoscere grazie a Raymond Burr. Anche in questi nuovi episodi ci troviamo di fronte a un uomo torturato, il quale possiede un profondo senso morale che entra costantemente in conflitto stridente con gli orrori che ha visto in passato e con quelli che deve affrontare nel presente, tentando di scoprire la verità riguardante i suoi clienti.

La figura di un idealista costretto a confrontarsi con la realtà viene molto ben tratteggiata da Rhys, il quale dota il proprio personaggio della fragilità psicologica ed emotiva necessarie per renderlo sfaccettato. Mason continua a lottare, sbagliare, soffrire in un crescendo drammatico e narrativo molto ben orchestrati. Accanto al protagonista anche i personaggi di supporto sono sviluppati con precisione, il che permette al resto del cast di interpretarli con finezza e carisma. In particolare Chris Chalk conferma di essere un attore con una marcia in più soprattutto perché dimostra di non dover mai sottolineare troppo le scene maggiormente importanti per risultare efficace.

La città protagonista: Los Angeles

Quello che poi Perry Mason Stagione 2 possiede in maniera forse anche più avvincente rispetto alla prima stagione è la capacità di farsi origin-story non soltanto per l’eroe ma anche per l’ambientazione, ovviamente Los Angeles. Man mano che le puntate scorrono ci si rende infatti conto che la “Città degli Angeli” possiede ancora un minimo di innocenza e tensione propositiva che la rende meta quasi onirica per chiunque voglia cercar fortuna, credendo magari ancora nel mito del self-made man. Il cinismo che impregnava gli episodi della prima stagione sembra essersi leggermente attenuato: Mason e quelli che come lui vogliono giustizia sia fatta possono ancora sperare che il sistema non sia (ancora) talmente corrotto da ignorarli. Questo piccolo scarto di prospettiva riesce a solleticare l’intelligenza dello spettatore, il quale si trova ancora una volta di fronte a un prodotto confezionato con enorme competenza estetica.

A livello di scenografie, costumi, fotografia e musiche suadenti – in particolar modo le note che rimandano al noir classico sono adoperate con lodevole contrappunto – Perry Mason conferma quanto la HBO sia un gradino sopra a tutti se si tratta di potenza visiva della messa in scena. Insomma, in questa Los Angeles il nichilismo di Dashiell Hammett, Raymond Chandler e del loro velenoso “discepolo” James Ellroy sembra essersi preso un momento di pausa, lasciando all’avvocato la possibilità di credere ancora che la giustizia possa prevalere.

Pur messa in piedi proponendo un evidente sforzo produttivo, Perry Mason continua a non essere uno show che “espone” la dimensione e gli sfarzi del proprio budget. Al contrario lavora sulla psicologia dello spettatore proponendogli uno spettacolo finemente orchestrato, il quale rispetta e rinforza le regole di un genere antico e ancora affascinante come il noir losangelino. Una seconda stagione che propone piccole ma significative variazioni rendendo il valore complessivo della serie se possibile ancor più elevato. Sotto più di un aspetto, un’operazione davvero notevole.

 
 

Permettete? Alberto Sordi: in prima visione su Rai1 il 24 marzo

permettete alberto sordi

Permette? Alberto Sordi arriva nelle case degli italiani. Un omaggio all’Albertone nazionale nel centenario della nascita. Un film che vuole celebrare un “gigante” del nostro cinema, uno dei più amati e apprezzati artisti a livello internazionale, che ha contribuito a rendere grande nel mondo la commedia all’italiana.

Da giovane aspirante attore, con i primi no e le tante porte chiuse per la dizione ritenuta “troppo romanesca” ai primi lavori da doppiatore, dai palcoscenici del varietà alle tante trasmissioni Radio, fino ad approdare finalmente sui set cinematografici dove Sordi non ha tardato a farsi notare per ironia, mimica, presenza scenica e una capacità fuori dal comune di individuare le debolezze umane e renderle – attraverso i suoi “singolari” personaggi – indimenticabili e spassose istantanee del suo, del nostro tempo. Una vita intensa, piena, prima di tutto votata all’impegno, alla completa devozione per il mestiere d’attore, quello che ha sempre voluto essere e che solo il coraggio e la determinazione gli hanno consentito di fare ai più alti livelli. Un crescente cammino verso la perfezione artistica che ha condotto Sordi nell’Olimpo cinematografico delle super star e confermato la sua popolarità sconfinata.

Permette? Alberto Sordi è una coproduzione Rai Fiction – Ocean Productions, in onda martedì 24 marzo su Rai1. Diretto da Luca Manfredi, con un eccezionale Edoardo Pesce nel ruolo del giovane Alberto, il film vede nel cast Pia Lanciotti nel ruolo di Andreina Pagnani, Alberto Paradossi nel ruolo di Federico Fellini, Martina Galletta nel ruolo di Giulietta Masina, Francesco Foti nel ruolo di Vittorio De Sica, Lillo Petrolo nel ruolo di Aldo Fabrizi. Nei panni della mamma di Sordi troviamo Paola Tiziana Cruciani mentre Luisa Ricci, Michela Giraud e Paolo Giangrasso sono le sorelle e il fratello di Sordi e Giorgio Colangeli fa un’amichevole partecipazione nel ruolo del padre.

Un film per ricordare l’attore, il regista, il comico, lo sceneggiatore, il compositore, il cantante e doppiatore, insomma l’immenso Alberto Sordi che a tutti questi talenti univa anche una grande umanità.

 
 

Permette? Alberto Sordi, al cinema il film con Edoardo Pesce

Permette? Alberto Sordi 2020

Gli esordi, le amicizie, gli amori e tanti aneddoti della vita del ‘nostro’ Alberto Sordi negli anni del debutto nel mondo dello spettacolo. Questo e molto altro racconta il film evento Permette? Alberto Sordi che sarà al cinema solo il 24, 25 e 26 febbraio distribuito grazie ad Altre Storie per celebrare i 100 anni della nascita di uno dei più grandi interpreti del cinema italiano. Una coproduzione Rai Fiction – Ocean Productions, il film andrà in onda prossimamente su Rai1.

Un film che vuole ricordare la straordinaria vitalità di Alberto Sordi, il suo immenso talento, la sottile ironia, l’artista e l’uomo, tra difetti e virtù. “Non ci ha mai permesso di essere tristi”, disse di lui Ettore Scola. La sua capacità di scherzare e ironizzare sulle piccolezze, sulle nevrosi e le contraddizioni degli italiani, nel corso degli anni, ha lasciato un segno nella storia del costume del nostro Paese.

La trama e il cast di Permette? Alberto Sordi

Un giovane Alberto Sordi, tenace e destinato ad emergere, è quello che racconta il film Permette? Alberto Sordiripercorrendo vent’anni – dal 1937 al 1957 – dedicati a una continua crescita professionale. Anni in cui Sordi si fa conoscere come doppiatore di Oliver Hardy, alla Radio e nel Varietà, conquistando il pubblico con i suoi primi personaggi divertenti. In quel periodo nasce l’amicizia con Fellini che lo avrebbe portato al successo come attore. Nel film c’è anche il Sordi meno conosciuto: gli amori, la famiglia, gli amici.

Diretto da Luca Manfredi, con un eccezionale Edoardo Pesce nel ruolo del giovane Alberto, il film vede nel cast Pia Lanciotti nel ruolo di Andreina Pagnani, Alberto Paradossi nel ruolo di Federico Fellini, Paola Tiziana Cruciani, Luisa Ricci, Michela Giraud, Paola Giangrasso, con la partecipazione amichevole di Giorgio Colangeli, Martina Galletta, Francesco Foti, Sara Cardinaletti e Lillo Petrolo nel ruolo di Aldo Fabrizi.

‘Permette? Alberto Sordi’ vuole essere un affettuoso omaggio al grande talento di uno dei maggiori interpreti di un genere che ci ha reso famosi in tutto il mondo: la Commedia all’italiana – racconta il regista Luca Manfredi. Un genere capace di raccontare i drammi e i vizi della nostra società, appena uscita dall’ultima guerra, con il sorriso e l’ironia. Un attore straordinario, dotato di un talento innato, che ci ha regalato con più di duecento film una galleria di personaggi indimenticabili con un gioco di invenzioni e di “tic” sui loro modi di parlare e di muoversi, come il suo famosissimo saltello. Ma Alberto ha dovuto faticare non poco, per vedere riconosciuto il suo talento. Senza mai abbattersi, ma anzi, combattendo con una tenacia inarrestabile (che poi ha trasferito in uno dei suoi personaggi più noti, il Dentone) è riuscito a diventare uno degli attori più apprezzati del grande cinema italiano. 

SINOSSI

Da giovanissimo Alberto Sordi viene espulso dall’Accademia di Recitazione dei Filodrammatici a Milano per la sua incorreggibile parlata romana. Ma Alberto non si arrende e, tornato a Roma, con la sua ricerca della qualità attoriale e con impegno tenace, riesce a diventare l’inconfondibile voce di Oliver Hardy, si fa notare sui palcoscenici del Varietà e alla Radio con il personaggio di Mario Pio. In quegli anni stringe una grande amicizia con il giovane Federico Fellini, che da lì a poco lo avrebbe diretto ne Lo Sceicco Bianco e I Vitelloni (sua la pernacchia più celebre del cinema italiano!), si innamora dell’attrice e doppiatrice Andreina Pagnani e raggiunge il trionfo con Nando Moriconi, l’Americano a Roma!

Permette? Alberto Sordi racconta i vent’anni in cui il giovane Alberto Sordi è diventato l’Albertone nazionale, l’uomo che – come disse Ettore Scola – “non ci ha mai permesso di essere tristi”.

 
 

Periodo d’oro per Diablo Cody

E’ un periodo fortunato per Diablo Cody.

 

 
 

Pericolosamente vicini: recensione del documentario sul caso JJ4

Pericolosamente vicini

Il cinema, oltre ad avere lo scopo dell’intrattenimento del pubblico e dell’evasione dalla realtà, può divenire un ottimo strumento di divulgazione: un ottimo film può divertire come può insegnare qualcosa, trasmettere delle informazioni nuove allo spettatore. Documentari come Pericolosamente vicini fanno luce su casi molti discussi dai media, dando una presentazione organica dei fatti. Il docufilm, diretto da Andrea Pichler e distribuito da Wanted Cinema (Rosalie), si incentra sulla morte di Andrea Papi nel Trentino da parte dell’orsa JJ4.

Pericolosamente vicini: questione di tempo

A partire dalla fine degli anni 90 del secolo scorso si è dato inizio nel Trentino Alto-Adige al progetto Life Ursus, finalizzato a ripopolare le zone montane di orsi. I primi esemplari, trasportati nel territorio da altri paesi europei, avrebbero dovuto permettere alla ormai piccola comunità di orsi della zona, drasticamente ridotta dopo anni di caccia all’orso, di crescere gradualmente. Il progetto, partito con sole 10 unità, ha portato a un aumento esponenziale degli esemplari, superando oggi i 100 esemplari. Questo ha portato non pochi disagi alla popolazione della zona, creando un forte clima di tensione sfociato nell’inevitabile tragica fine: la morte di Andrea Papi, un giovane ventiseienne.

Se già da prima la presenza degli orsi non era stata accolta favorevolmente dai cittadini della Valle del Sole, la morte di Papi ha portato a un ulteriore odio nei confronti di questi animali.

Il fascino della natura pericolosa

Tema focale di Pericolosamente vicini è per l’appunto il rapporto, talvolta difficile, tra uomo e natura. Il motivo stesso per cui si è dato inizio al progetto di ripopolamento della colonia di orsi è proprio l’uomo: dopo secoli e decenni di caccia all’orso, la specie si era ridotta drasticamente nella zona, sfiorando l’estinzione. L’animale è sempre stato visto dagli insediamenti umani come un problema, un essere più forte di loro e di conseguenza una minaccia alla loro vita e sopravvivenza.

Oggi diviene ogni giorno più chiaro come l’uomo non possa e non debba distruggere parte della natura per i propri egoistici scopi: l’essere umano senza la natura non può esistere e, per quanto questa possa essere occasionalmente pericolosa, è giusto imparare a conviverci. I cittadini della Valle del sole vorrebbero tutti i boschi liberi dagli orsi, ma le minacce della natura sono innumerevoli: perfino piccoli insetti come le zecche o alcuni funghi possono essere letali per l’uomo. Solamente nel riconoscere che la terra non appartiene solo all’uomo si potrà rispettare il mondo  animale e convivere pacificamente.

L’informazione contro l’odio

Pericolosamente vicini permette di comprendere in maniera organica e completa tutto il dibattito legato agli orsi in Trentino: il punto di vista di animalisti, comunità locali e forestali. La visione di questi ultimi sembra essere quella più imparziale, in quanto i ranger puntano a proteggere gli orsi quanto i cittadini.

Per le persone della Valle del sole la morte di Andrea Papi è stato l’ultima prova lampante che una convivenza con questi pericolosi animali non è possibile, ma è veramente così? Nel documentario si evidenzia come l’essere umano abbia convissuto con gli orsi per decenni, e potrebbe farlo ancora con le giuste accortezze. A questo proposito, gli stessi forestali avevano dato inizio a dei seminari aperti a tutti per permettere alla popolazione locale di comprendere meglio l’orso e avere una maggiore consapevolezza di come comportarsi in caso di un incontro ravvicinato con l’animale. Queste conferenze sono state successivamente interrotte con il cambio del governo locale, lasciando i cittadini impreparati di fronte a un potenziale pericolo. Continuano tuttavia ad essere disponibili delle informazioni sul sito Visit Trentino.

Pericolosamente vicini: l’orsa JJ4

In Pericolosamente vicini è stata presentata anche la storia dell’orsa responsabile dell’attacco a Papi, JJ4. Figlia di Jurka, prima orsa problematica tra i fondatori del ripopolamento, e sorella di Bruno, orso problematico soppresso in Germania, JJ4 si è rivelata da subito un orsa timida e diffidente, poco incline a dare confidenza agli umani. Ciò significa che per molti anni non ha causato problemi e si è tenuta lontana dai centri abitati.

Il primo incidente tra JJ4 e l’uomo si è avuto nel 2020: mentre si trova con i suoi cuccioli è stata sorpresa da due persone. La reazione dell’orso è stata principalmente difensiva, percependo i due umani come una minaccia.

La visione d’insieme

Ciò che colpisce maggiormente di Pericolosamente vicini è certamente la completezza con cui il caso della morte di Andrea Papi è stato presentando, rendendo possibile allo spettatore di formarsi una propria opinione più informata sull’accaduto. Il documentario si mantiene totalmente imparziale, dando voce ai genitori di Papi come anche a Ranger della forestale, esperti e attivisti di LAV.

 
 

Pericle il Nero: recensione del film con Riccardo Scamarcio

Sguardo torvo. Capelli unti e spettinati. Un lessico dialettale, quasi infantile nella sua immediatezza. Questo è Pericle Scalzone, detto Pericle il Nero, protagonista del romanzo di Giuseppe Ferrandino, adattato per il grande schermo dal regista Stefano Mordini.

Prodotta dal suo attore protagonista, Riccardo Scamarcio, la pellicola narra le vicende di questo neo Candide, un (apparentemente) ingenuo criminale che si porta dietro un sacchetto di sabbia come unica arma con la quale compiere il suo mestiere, «fare il culo alla gente» (tag line reiterata fino allo sfinimento, con buona pace del buon gusto). Scagnozzo di Don Luigi, Pericle – nome omen – sodomizza le vittime del suo mandante senza chiedere perché. Si ritroverà tuttavia fautore di un omicidio e quindi costretto a fuggire. Alla sua fuga incessante corrisponderà un’evoluzione interiore che lo porterà a porsi domande sul proprio passato e sulla propria vita.

Spacciato falsamente come thriller, il film in realtà è una trita miscela di luoghi comuni sull’esistenzialismo umano che tocca, ma guarda un po’, persino il cuore di un fuorilegge. Dalla durata interminabile, il racconto si articola di due parti, la prima lenta e piuttosto silenziosa, la seconda più parlata e movimentata. La laconicità iniziale serve evidentemente a presentare un protagonista ancora in divenire, quasi un “uomo bambino” che gira senza una vera arma e obbedisce a ciò che i grandi gli dicono di fare. Ma lo sviluppo del personaggio, come quello del film d’altronde, perdono di consistenza man mano che il tempo scorre e non si respira mai un vero senso del pericolo, come inizialmente tutto faceva presagire.

Se l’intento conclamato di regista e produttore era quello di far emergere la miseria della criminalità, anziché la solita violenza ormai declinata dal cinema in tutte le salse, quello che arriva allo spettatore è un misto di tristezza e incertezza. Quest’ultima dovuta soprattutto dall’incapacità di definire ciò che si sta guardando: non si tratta di un action movie ma non siamo nemmeno di fronte ad una storia impegnata nello stile dei fratelli Dardenne (che pure hanno coprodotto la pellicola).

Girato in chiave intimista, seguendo spesso il protagonista nelle azioni più banali,  Pericle il Nero vorrebbe raccontare un antieroe che in qualche modo redime sé stesso, ma finisce sempre con l’adottare le soluzioni più prevedibili, senza regalare un attimo di suspense, riducendosi ad un racconto infondo sterile se non tedioso. E persino nel finale non ha il coraggio di adottare la soluzione più estrema, limitandosi invece ad un nichilismo di storie e personaggi.

 
 

Performance Capture: le migliori 10 performance

Performance CaptureDa quando Andy Serkis, con la Weta Digital e Peter Jackson, diede vita a Gollum, le possibilità tecniche ed espressive della recitazione si sono estese, creando un nuovo grande interrogativo nel mondo del cinema: la performance capture può essere considerata un’ interpretazione a tutto tondo?

Quando Gollum e Andy Serkis balzarono sotto i riflettori per Il Signore degli Anelli, ci fu un debolissimo movimento che voleva l’attore trai papabili per una nomination agli Academy Awards, un movimento che per l’epoca era avvenieristico, ma che con lo sviluppo odierno potrebbe essere più folto e convinto adesso che sempre Serkis viene spinto a gran voce dalla 20th Century Fox come candidato alla categoria Migliore attore protagonista per la sua performance capture in Apes Revolution Il Pianeta delle Scimmie.

Sarebbe davvero una svolta per l’Academy considerare una performance capture tra la cinquina finale, intanto però, mentre facciamo il nostro in bocca al lupo a Serkis, vi mostriamo le dieci migliori performance capture della (breve) storia di questa tecnica:

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perFiducia: Terza edizione

Per_Fiducia

Questa mattina alla Casa del Cinema si è tenuta la terza edizione di perFiducia, un progetto cinematografico sostenuto da Intesa Sanpaolo che ha come padri fondatori tre dei più rinomati registi del Cinema italiano: Ermanno Olmi, Gabriele Salvatores e Paolo Sorrentino. In questa edizione sono stati presentati tre cortometraggi di registi esordienti italiani, Laura Bispori con Biondina, Marco Chiarini con Omero bello-di-nonna e Paolo Zucca alla regia di Cuore di Clown.

 
 

Perfidia recensione del film di Bonifacio Angius

Un nucleo familiare si sgretola in un’asfittica cittadina della provincia sarda, in cui personaggi alla deriva cercano aiuto nelle “conoscenze” o in una fede che sa di superstizione. La morte della madre, un padre, Peppino (Mario Olivieri), e un figlio, Angelo (Stefano Deffenu), insieme da sempre, ma che non si conoscono. Restano soli e si accorgono l’uno dell’altro. Peppino è ormai anziano e cerca maldestramente di aiutare il figlio, trentenne rimasto bambino, a trovare una strada per il futuro. Angelo non capisce la realtà che lo circonda, non vi si adatta e passa vuote giornate al bar. L’incontro tardivo di queste due solitudini nasce senza speranza.

Potrebbe essere un moderno I pugni in tasca, o ricordare L’ora di religione o, nell’affresco di una periferia e di un’umanità perfide, lavori come È stato il figlio. Ma non c’è traccia di grottesco o venatura di commedia in questo lavoro, che deve interesse e originalità a un impasto di noir e tragedia greca, arcaico come certi retaggi nostrani, eppure intriso dello spirito dell’oggi.

Così Bonifacio Angius prosegue dopo saGràscia (2011), presentando con coraggio un lavoro per nulla consolatorio, Perfidia. Duro, ma autentico, definitivo e aspro come la roccia sarda, che spicca maestosa nel grigiore circostante.

A far pensare a Bellocchio – che Angius afferma non essere tra i suoi riferimenti, citando piuttosto lo Scorsese di Taxi driver – sono la descrizione lucida del disagio esistenziale e mentale, non solo di Angelo, ma di un intero nucleo, dei suoi legami malati; e lo smascheramento della religiosità ottusa, della devozione meccanica e infantile che qui è nella madre (apparizione fugace ma significativa) prima ancora che nel figlio.

Sguardo acuto sulla provincia (non solo sarda): realtà senza sbocchi, dove s’invidia il vicino e ci si abbandona a sfoghi violenti, dove l’amico è al tempo stesso nemico.

Al centro di questo universo dalla struttura ben calibrata, un protagonista per cui il mondo è semplice, come per i bambini, diviso tra bene e male. Angelo si sente buono e aspetta dal cielo l’aiuto che è convinto di meritare. Ma spreca la sua possibilità, arrivata sotto forma di una ragazza carina e per bene, perché non sa vivere nella realtà, ma solo nel mondo immaginario della sua fantasia (come rivela un efficace inserto onirico). In Angelo si fondono il disadattamento patologico e l’apatia ora comune a molti trentenni e giovani: quasi anestetizzati, apatici, impantanati in un eterno presente, figli incapaci di crescere sia per propria responsabilità, che per mancanza di opportunità. Non era semplice interpretare questo personaggio, fatto più di silenzi che di parole, ma Deffenu riesce a dargli profondità. Ottima performance anche da Mario Olivieri, efficaci Alessandro Gazale, Andrea Carboni e Domenico Montixi – gli amici di Angelo.

Un buon montaggio e un uso espressivo della musica completano un lavoro d’impatto di Perfidia, non adatto a chi cerca “raggi di luce” in sala.

 
 

Perfidia di Bonifacio Angius: la conferenza stampa

Bonifacio Angius, già premiato autore di corti, presenta – anche da sceneggiatore – il suo primo lungometraggio, Perfidia. Produzione e distribuzione indipendenti, uscito in Sardegna, da domani a Roma al Nuovo Cinema Aquila, da venerdì a Milano e da gennaio in altre dodici città italiane.

Come nasce il progetto?

Bonifacio Angius: “Nasce dalla necessità di raccontare una storia che mi appartenesse profondamente: il film racconta situazioni che ho anche vissuto e personaggi che conosco bene. Potrei essere uno di loro. La prima versione della sceneggiatura è stata scritta di getto. Poi ho incontrato Fabio Bonfanti, con cui abbiamo continuato a lavorarci. Al produttore Francesco Montini è piaciuta e si è convinto a produrre il film, pur rendendosi conto che non era un racconto appetibile dal punto di vista commerciale. Con l’aiuto della Regione Sardegna, della Film Commission e della mia società di produzione, Il Monello Film, abbiamo messo insieme il budget per realizzarlo”.

Il film racconta un “bamboccione” un po’ sinistro?

A.: “Possiamo continuare a descrivere i trentenni italiani come “bamboccioni”, ma non credo lo siano. Semplicemente è una generazione che vive in un mondo difficile, perché a molti di loro non sono stati dati i mezzi per affrontare la realtà, non è stata data una forza propulsiva verso il futuro. Qui, l’elemento protettivo in famiglia è dato dalla madre, mentre il padre è assente e si accorge tardivamente del figlio, che è uomo, ma in realtà è un bambino non cresciuto”.

La dimensione politica del film è cupa

A.: “Mi sono attenuto a ciò che vedo: molto spesso si è abituati ad agire attraverso un sistema clientelare. Ciò è profondamente radicato nella nostra società. Nel film c’è la percezione della politica che ha il personaggio del padre: a lui non interessano la politica, le sue dinamiche. Sa solo che entrandovi potrebbe provare a sistemare il figlio. Molte persone di quella generazione, in provincia, ragionano così, lo fanno senza malignità, né cattiveria”.

Il protagonista dice: “Gesù ha sbagliato tutto”

B.A.: “Le convinzioni del protagonista e il suo approccio alle figure religiose sono assolutamente infantili. Identifica il bene e il male con il diavolo e Gesù. Questo rappresenta la sua inadeguatezza e la difficoltà a capire il mondo che lo circonda. Cerca di dividere bene e male, mentre questi convivono. Inconsapevolmente, poi, riesce anche a dire qualcosa di intelligente: la frase “Gesù ha sbagliato tutto” e le parole che seguono, possono avere tante interpretazioni, anche molto profonde”.

Come hai preparato il personaggio?

Stefano Deffenu: “Abbiamo pensato a un moderno Charlie Chaplin. È un personaggio inizialmente quasi autistico, che poi cresce e va verso quella che per lui è una vittoria, mentre in realtà è l’inizio della fine”.

Riferimenti cinematografici?

B. A.: “Non ho pensato a I pugni in tasca – anche se viene citato spesso da chi vede il film – ma a Taxi driver, mi è stato più congeniale per raccontare una storia di solitudine e mi ha aiutato nella struttura narrativa. Il cinema che mi piace è quello con cui sono cresciuto: Fellini, Leone, Scorsese”.

 
 

Perfetti sconosciuti: trailer ufficiale con Kasia Smutniak e Marco Giallini

Ecco il trailer ufficiale di Perfetti sconosciuti con Kasia Smutniak, Marco Giallini, Valerio Mastandrea, Anna Foglietta, Giuseppe Battiston e Edoardo Leo, la commedia diretta da Paolo Genovese, ai cinema dall’11 febbraio 2016.

https://youtu.be/Hyk1RBwcfpI

Ecco la trama ufficiale: Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata e una segreta. Un tempo quella segreta era ben protetta nell’archivio nella nostra memoria, oggi nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare?

 

 
 

Perfetti Sconosciuti: recensione del film di Paolo Genovese

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Dopo il grande successo di Tutta Colpa di Freud, e a due anni di distanza dal poco fortunato (almeno nella prospettiva di chi scrive) Sei Mai Stata sulla Luna?, arriva nelle sale Perfetti Sconosciuti, il nuovo film di Paolo Genovese basato su un soggetto dello stesso regista. La pellicola, sceneggiata a sei mani da Genovese e – tra gli altri – anche da Rolando Ravello, parte da un assunto forse vecchio come il mondo (la famosa frase: “Ognuno di noi ha una vita pubblica, una privata e una segreta” di Gabriel Garcia Marquez vi dice niente?) per sviluppare una storia profondamente ancorata alla realtà e, soprattutto, ad una condizione esistenziale sempre più vittima degli effetti devastanti della moderna tecnologia.

Perfetti Sconosciuti inizia quando, nel corso di una cena, un gruppo di amici si convince di iniziare un gioco per cui tutti devono mettere il proprio telefono sul tavolo e accettare di leggere sms/chat o ascoltare telefonate pubblicamente. In maniera progressiva, Paolo Genovese ci introduce a quello che solo in apparenza sembra essere un passatempo innocente e, a poco a poco, in un crescendo tensivo e insieme emotivo costruito alla perfezione, ci rende protagonisti di un vero e proprio gioco al massacro che si fa specchio non solo delle problematiche dei personaggi rappresentati, ma di qualcosa di molto più spaventoso che potrebbe riguardarci tutti, nessuno escluso, se solo avessimo la metà del coraggio che vediamo trasposto sullo schermo per ammettere che ognuno di noi, superato il confine tra cosa è giusto e cosa è sbagliato, ha un segreto da nascondere e che, invece di condividerlo con le persone della sua vita, preferisce affidarlo a quella scatola nera (come vengono definiti i cellulari nel film) che ha completamente stravolto il nostro modo di vivere e di relazionarci.

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Lo spettatore diventa così uno dei commensali e assiste, prima divertito, poi emozionato, poi ancora divertito e infine attonito, ad uno spettacolo amaro, cinico e straordinariamente verboso in cui le parole arrivano da dentro, quasi si vomitano, tanto è grande (e insostenibile) il peso che portano con sé. Un peso enorme che Genovese e gli sceneggiatori caricano sulle spalle di un cast formidabile tra cui spiccano Anna Foglietta (alla sua seconda esperienza con Genovese dopo Tutta Colpa di Freud), Alba Rohrwacher (che per la prima volta si cimenta con una commedia) e un meraviglioso Giuseppe Battiston (nei panni – forse – del personaggio più bello di tutto il film).

Parlando di vite segrete, di quello che non possiamo o non vogliamo raccontare, con Perfetti Sconosciuti Paolo Genovese dimostra ancora una volta la sua passione viscerale per l’autenticità del racconto, realizzando un film notevole e intelligente sotto molteplici aspetti, senza dubbio il suo migliore ad oggi e, quasi sicuramente, uno dei migliori prodotti italiani che vedremo al cinema quest’anno.

 
 

Perfetti Sconosciuti: Paolo Genovese presenta il suo nuovo film

È stato presentato questa mattina alla stampa italiana Perfetti Sconosciuti, il nuovo film di Paolo Genovese (Immaturi, Tutta Colpa di Freud) che arriva a due anni di distanza dall’ultimo Sei Mai Stata sulla Luna?

Il film, che annovera nel cast Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastrandrea, Alba Rohrwacher e KasiaSmutniak, racconta la storia di un gruppo di amici che, nel corso di una cena, si convince di iniziare un gioco per cui tutti devono mettere il proprio telefono sul tavolo e accettare di leggere sms/chat o ascoltare telefonate pubblicamente. Così, quello che all’inizio sembra un passatempo innocente diventerà man mano un gioco al massacro e si scoprirà che non sempre conosciamo le persone così bene come pensiamo…

Paolo Genovese spiega com’è nata l’idea del film: “Raccontare la vita segreta delle persone mi ha sempre affascinato. Non riuscivo però a trovare un’idea che fosse davvero originale. Poi è nato il gioco del cellulare sul tavolo, che inizialmente doveva essere soltanto una scena. Ad un certo punto ci siamo chiesti: e se il cellulare diventasse il protagonista assoluto? Così abbiamo sviluppato l’intero film. Ci sembrava uno strumento fertile attraverso cui raccontare il nostro presente …

… Fino a vent’anni fa i nostri segreti rimanevano dentro di noi – continua Genovese – Oggi, invece, a causa della tecnologia, siamo tutti molto più frangibili. La nostra vita segreta ha come un tallone d’Achille e, di conseguenza, ci spinge ad essere più fragili”.

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A proposito dell’impostazione teatrale del film, il regista aggiunge: “È un film girato in un unico ambiente, quindi ha indubbiamente un’impostazione teatrale. Il nostro intento però non era quello di portare alla memoria il teatro, ma piuttosto quello di far sentire il pubblico dentro la storia, come se fosse uno dei commensali. Volevamo che lo spettatore si sentisse come a tavola con tutti i protagonisti”.

Su una possibile influenza di Ettore Scola, Genovese ha dichiarato: “Penso che di Scola ci sia tutto quello che dovrebbe esserci di base in un film del genere. Una commedia è spesso drammatica, ma non è solo questo. Rispetto a Scola, spero ci sia l’essenza della commedia, quindi il dramma, ma anche la risata, il romanticismo. È un genere complesso, che bisogna sempre ben distinguere dal comico”.

Sullo straordinario cast del film: “Rispetto agli attori, sono veramente orgoglioso – ha rivelato il regista – Quando abbiamo scritto il film abbiamo provato a immaginare chi poteva interpretare chi. Gli attori che alla fine sono stati scelti erano esattamente i personaggi che poi hanno interpretato. Abbiamo pensato a loro prima di scriverli.”

Sul finale, invece, ha detto: “Penso che sia molto negativo. Se avessimo fatto scoppiare tutte le coppie, sarebbe stato di certo più rassicurante ma non era quello che volevamo. Il far finire il film nel modo in cui finisce, lo trovo molto amaro ma sicuramente più coinvolgente, perché permette al pubblico di immedesimarsi di più. Il finale tradizionalmente negativo fa sentire i problemi lontani, quello che abbiamo girato invece ti rende partecipe e ti coinvolge. Ti mette di fronte alla realtà”.

Visto il grande richiamo internazionale della pellicola, il produttore Marco Belardi ha rivelato che ben cinque mercati internazionali (tra cui Francia, Germania e Spagna) si sono dimostrati interessati alla possibile realizzazione di un remake. Inoltre, il film verrà anche trasposto a teatro.

Perfetti Sconosciuti uscirà al cinema l’11 febbraio, distribuito in oltre 500 copie da Medusa Film in collaborazione con Lotus Production.

 
 

Perfetti sconosciuti: 10 cose che non sai sul film

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Perfetti sconosciuti è uno di quei film che ridato vitalità al cinema italiano, incassando cifre stellari e vendendo i diritti in tutto il mondo.

Il tema è molto semplice ed attuale e, in qualche modo riguarda un po’ tutti noi: chi avrebbe davvero il coraggio di mettere il telefono sul tavolo e rivelare ogni chiamata o messaggio in arrivo?

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Perfetti sconosciuti.

Perfetti sconosciuti film

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1. Il gioco dei cellulari doveva durare solo una scena. Secondo il regista Paolo Genovese, il fatto di poter raccontare la vita segreta delle persone è sempre stato un argomento che lo affascinava, ma non riusciva a trovare un’idea originale. Eppure, dal gioco dei cellulari sul tavolo, che inizialmente sarebbe dovuto durate solo una scena, è nato tutto il film, sviluppandolo attorno ad una semplice domanda: e se il telefono diventare il protagonista assoluto del film?

2. Il film ha un’impostazione di tipo teatrale. Questo particolare è dovuto al fatto di essere girato all’interno di un unico ambiente, ma senza dover portare alla memoria il teatro. Piuttosto, lo scopo era quello di includere maggiormente gli spettatori all’interno della storia: secondo lo stesso regista “Volevamo che lo spettatore si sentisse come a tavola con tutti i protagonisti”.

3. Il film ha avuto numerosi remake. Dopo il successo del film sul suolo italiano, successivamente in molti hanno acquistato i diritti, tanto da dare vita a tanti remake realizzati in diversi stati. Basti pensare che in Grecia è stato realizzato Teleioi ksenoi, in Spagna Perfectos desconocidos diretto da Alex de la Iglesia, in Francia Le Jeu, in Sud Corea Intimate Strangers, in Cina Kill Mobile e in Turchia Cebimdeki Yabanci, prodotto da Ferzan Ozpetek.

Perfetti sconosciuti: spiegazione del finale

4. Il finale del film è negativo. Lo scopo del film non è quello di dare un senso di rassicurazione ma, anzi, di darne un effetto negativo in cui tutte le coppie scoppiano. Secondo Genovese “Il far finire il film nel modo in cui finisce lo trovo molto più amaro, ma sicramente più coinvolgere, perché permette al pubblico di immedesimarsi di più. Il finale tradizionalmente negativo fa sentire i problemi lontani, quello che abbiamo girato, invece, ti rende partecipe e ti coinvolge. Ti mette di fronte alla realtà”.

Perfetti sconosciuti trama e cast

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5. I ruoli sono stati scritti pensando agli attori. Quando si parla di sceneggiature, per la maggior parte i ruoli vengono scritti prima che vengano scelti gli attori e poi, in caso, possono essere perfezionati alle loro qualità e fisiciità. Raramente viene realizzato un film da zero pensando prima agli attori e poi scrivendone i personaggi e questo è quello che è successo a Perfetti Sconosciuti. Durante la sessione di brainstorming, prima di scrivere completamente la sceneggiatura, si è preferito pensare chi avrebbe potuto interpretare chi, scegliendo attori che sembravano incarnare esattamente il tipo di personaggio che poi hanno interpretato.

6. Da una cena innocente ad un gioco al massacro. Perfetti sconosciuti inizia con lo start dato ad un gioco apparentemente innocente e tutto da ridere: mettere sul tavolo il proprio cellulare, accettando di leggere tutto ciò che arriva in entrata, sms e chat di vario genere, e di ascoltare pubblicamente delle telefonate. Ma ciò che sembrava solo un modo di divertirsi, diventa in breve tempo fonte di tensione e specchio dei problemi sia dei personaggi rappresentati, sia della società odierna. Insomma, Perfetti sconosciuti si fa portatori dei problemi di oggi, di vite che sembrano normale e che, invece, celano diversi segreti affidati a quelle scatole nere che hanno stravolto il modo di vivere e di relazionarsi l’uno con l’altro.

Perfetti sconosciuti trailer

7. Difficile non innamorarsi del film sin dal trailer. Il trailer è una delle parti più significative quando si deve promuovere un film. E, dal momento che si parla di Perfetti sconosciuti, diventa difficile non essere già interessati alla trama e alle vicende che potrebbero nascere.

Perfetti sconosciuti frasi

8. Perfetti sconosciuti generatore di nuove citazioni. Non sono tanti i film recenti che sono riusciti a rimanere nella memoria collettiva con i propri dialoghi: eppure, questo film ci è riuscito, tanto da essere citato più volte, soprattutto in contesti simili a quelli presenti nel film. Ecco, allora, qualche frase:

  • Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata e una segreta.
  • Lele: Steve Jobs.
    Rocco: Ma n’era morto?
    Lele: E se invece era vivo chiamava mi moglie?
  • Cosimo: Comunque io con le mie ex non mi sento eh!
    Lele: Te credo, te vogliono vedere tutte morto!
  • Questi cosi qua ci stanno rovinando l’esistenza, ci stanno portando via il privato!
  • Ok allora facciamo un gioco, mettiamo qua tutti i nostri cellulari. Per la durata della cena…messaggi, Whatsapp, telefonate, leggiamo e ascoltiamo insieme, tanto noi non abbiamo segreti, no?
  • Qua dentro ci abbiamo messo tutto! Questo qua ormai è diventata la scatola nera della nostra vita!
  • Però una cosa importante l’ho imparata. – Cosa? – Saper disinnescare. – Cioè? – Non trasformare ogni discussione in una lotta di supremazia. Non credo che sia debole chi è disposto a cedere, anzi, è pure saggio. Le uniche coppie che vedo durare sono quelle dove uno dei due, non importa chi, riesce a fare un passo indietro. E invece sta un passo avanti.

Perfetti sconosciuti: curiosità

9. Il film non rientra in un genere preciso. Una volta dopo aver visto tutto il film, ci si rende conto che, in effetti, diventa difficile poter dare un’etichetta, cioè far rientrare il lungometraggio in un genere specifico. In questo film, però, c’è una grande influenza di Ettore Scola, dalla commedia drammatica, e cioè il dramma come essenza stessa della commedia, dalla risata al romanticismo.

10. L’idea di fare questo film è venuta da un evento accaduto ad un amico di Genovese. Sembra che dietro alla realizzazione di Perfetti sconosciuti esista una storia vera. Pare, infatti, che un amico del regista Paolo Genovese restò vittima di un incidente e che la moglie, una volta andata in ospedale e recupato il telefono del marito, scoprì tutti i suoi segreti.

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Grazie alle tante diverse piattaforme legali e digitali disponibili in rete, è possibile vedere e/o rivedere Perfetti sconosciuti su Rakuten tv, Tim Vision, Chili e Infinity.

Fonti: IMDb, Aforismi